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UN’IDEA RAGIONEVOLE: NON FARE LA TANGENZIALE NORD(-EST a Pisa-San Giuliano Terme)

C’é chi pensa che la tangenziale nord di Pisa sia la soluzione a problemi di traffic
o, mentre opporsi sarebbe una posizione “ideologica”.
In realtà è vero esattamente il contrario. Che la tangenziale sia inutile e inopport
una, che siano sufficienti solo alcuni limitati interventi non lo dicono degli a
mbientalisti offuscati dalla loro ideologia, ma dei tecnici: così, infatti, si esp
rimono gli ingegneri della società Polinomia che ha redatto il Piano del Traffico
Urbano commissionato e approvato dal Comune di Pisa meno di dieci anni fa e mai
annullato, per quanto spesso non considerato.
Non certo ideologico, ma verificato dalla esperienza, è il fatto che la costruzion
e di nuove strade non risolve i problemi di traffico. Lo sa persino chi chiede c
he la tangenziale abbia quattro corsie perché, dice, con due corsie la strada sarà s
ubito satura. Da molti decenni si costruiscono nuove strade e aumentano le auto
e per rimediare al nuovo traffico si costruiscono nuove strade e così via .... fin
o a quando? La soluzione, impegnativa ma unica sensata, favorire il rapporto pub
blico e il car pooling (condivisione delle auto), senza dimenticare, finalmente,
il problema di scelte urbanistiche che spargono le abitazioni sul territorio se
nza occuparsi preventivamente della mobilità.
Così come non é ideologica, ma esperienza che ognuno può verificare, che alle strade s
eguono gli edifici commerciali e residenziali, i capannoni (anche inutili, anche
vuoti) e i parcheggi. Si chiama cementificazione del territorio, quella che lo
fa brutto e fragile di fronte ai sempre più frequento episodi di “calamità naturali”, ch
e tali non sono, essendo la responsabilità a carico degli interventi dell’uomo.
È razionale e non ideologico pensare ai problemi che porrà la tangenziale proprio al
traffico che vorrebbe agevolare. Pensiamo, per fare solo un esempio, ai veicoli
che si muovono radialmente da Pisa ai paesi intorno e viceversa: questi trovera
nno un ulteriore ostacolo nella tangenziale, che dividerà in due il territorio, un
ostacolo particolarmente difficile da superare per ciclisti e pedoni, una spint
a ad usare sempre l’automobile.
È poi ideologico volere conservare il valore agricolo, ambientale, paesaggistico p
er residenti e turisti della piana, un valore che una volta perso è perso per semp
re?
È invece del tutto ideologica, per quanto diffusa, la presunzione che la panacea d
i ogni male sia la crescita. C’è troppo traffico? Non si pensa a ridurre le auto, si
aumentano invece le strade; ma il territorio, lo spazio, la capacità dell’aria (e d
ei nostri polmoni) di ricevere inquinanti sono limitati, non si può crescere all’inf
inito. Solo un pensiero che, senza tenere conto della conoscenza della realtà ogge
ttiva, ipotizza uno sviluppo fondato sulla illimitata espansione dei nostri cons
umi, territorio compreso, può credere che costruendo nuove strade le avremo libere
dal traffico, arriveremo prima e magari con l’aria più pulita. Sarà vero il contrario
.
Siamo a un bivio, qui come in gran parte del pianeta. Possiamo conservare il val
ore agricolo, ambientale e paesaggistico della piana tra Pisa e il suo Monte o p
ossiamo perderlo. Possiamo puntare a un futuro veramente sostenibile, ad esempio
con meno auto private e uno stop alle emissioni che cambiano il clima, con meno
consumo e più cura dei territori (perché, ad esempio, non metterli in sicurezza con
i molti soldi previsti per le strade, risparmiandoci vittime e danni futuri?).
Oppure possiamo continuare per inerzia verso un irrazionale e progressivo degrad
o.

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