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QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONI MARITTIME E DI POLITICA ECONOMICA

www.avvisatoremarittimo.it
ANNO LXXXI - N. 92 1,30
Gioved 12 maggio 2011
TARIFFA R.O.C.: POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE
IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003
(CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1, DCB GENOVA
UNIAMO I NOSTRI VALORI
DIAMO FORZA
ALLE NOSTRE AZIONI
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SPECI ALE PORTO DI GENOVA
PARLA LUIGI MERLO, PRESIDENTE DELLAUTORIT PORTUALE
Buoni segnali dalle materie prime
Il 2010 stato positivo. E il 2011, malgrado il N ord Africa, si aperto in crescita
U
n 2010 meglio del previsto
e un2011partitodecisamen-
te bene fanno da traino alle opere
acui stalavorandolAutoritportua-
le per il rilancio dello scalo. Il primo
trimestre di questanno ha visto au-
mentare il tonnellaggio dell8,5%,
mentre i container sono cresciuti del
10,2%. Il 2010 si era chiuso rispetti-
vamente con un +6,6% della merce
complessivae+14,7%nei container.
Intanto sembrano allentarsi le ten-
sioniallinternodelloscalofratermi-
nalisti e autotrasportatori, mentre
agenti marittimi espedizionieri stan-
no lavorando a un importante accor-
do che velocizzer le pratiche buro-
cratiche. E avviato a soluzione an-
che il capitolo sullassegnazione del
terminal Multipurpose, grazie a una
sentenza del Tar che sembra mettere
fineaanni di cartebollateeprocessi.
Soddisfatto, presidente?
Il 2010 - risponde Luigi Merlo,
presidente dellAutorit portuale di
Genova - stato positivo, migliore
di quanto avevamo previsto. Il qua-
dro confortante e anche i primi
4 mesi del 2011 sono decisamente
buoni, nonostante le turbolenze nel
Mediterraneo. In particolare le vi-
cendeinLibiahannoincisosullatti-
vit del porto, penso ad esempio
al terminal Messina.
Quali sono i segnali pi incorag-
gianti?
Il 2011 vede, rispetto al 2010,
una ripresa significativa delle mate-
rie prime. Questo fa ben sperare per
il futuro, perch un indicatore che
il sistema produttivo complessivo
del paese in crescita. A questo
va aggiunto lottimo andamento del
porto passeggeri e in particolare dei
crocieristi. I transiti questanno sa-
ranno numerosi, in linea con la cre-
scita europea.
Ha citato la situazione africana.
Il portodAfricaunodei progetti
pi ambiziosi del suo mandato.
C quindi preoccupazione per
quanto sta avvenendo, oltre che
ovviamente sul piano umanitario,
anche per quanto riguarda lim-
patto sul lavoro del porto.
Per quanto riguarda la Tunisia,
sonostaterecuperatelenormali rela-
zioni precedenti alle manifestazioni
di piazza, sia sul fronte passeggeri
sia suquellomerci. Adessoaspettia-
mo di vedere che cosa accadr in
Libia, dove la situazione invece
molto critica.
I traffici increscitasonounviati-
co per la realizzazione delle opere
necessarieal porto. Qual lasitua-
zione dei principali progetti?
AcalataBettolo,dovesistarealiz-
zando il riempimento per il nuovo
terminal, il lavori procedono come
da programma. Intanto sono pariti
i cantieri anche per il riempimento
fra i moli Ronco e Canepa, che au-
menter il piazzale a disposizione
del porto di Sampierdarena. Il Cipe
ha approvato nei giorni scorsi il via-
dotto di Voltri unopera piccola, ma
fondamentale, che render pi effi-
ciente il collegamento fra porto e
autostrada. Il nodo di San Benigno
arrivato in conferenza dei servizi
eprevedeil potenziamentodei colle-
gamenti fra il casello autostradale
diGenovaOvesteilporto, connuove
connessioni che separeranno il traf-
fico delle merci da quello delle auto
che si dirigono ai traghetti.
segue a pag. 11
Luigi Merlo
Sede: Via Roma 9/4 16121 Genova
tel. 010.5451986 fax 010.590316
web page: www.spediporto-genova.com
e-mail: info@spediporto-genova.com

dal 1946
II Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
III
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
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PARLA IL SINDACO MARTA VINCENZI
Il futuro di Genova? Il porto-fabbrica
S u l r ib a lta m e n to a m a r e d i F in c a n tie r i m i a u g u r o c h e la z ie n d a n o n p r e n d a te m p o
I
l temadi pistringente attua-
lit la sesta vasca. Lei gi
intervenutanel dibattito. Tiriamo
le fila?
Di sestavascail Pianourbanistico
comunale non parla, questa
unoperacheattieneal Pianoregola-
toreportuale. Dopodich, tutti sanno
che i miei pallini sono il porto
lungo e il porto fabbrica: attorno
a questi due concetti lamministra-
zione comunale valuter le proposte
dellAutorit portuale in merito alla
sesta vasca. Lunica cosa che chiedo
uno sforzo progettuale massimo,
perch se si decide una collocazione
allinterno delle riparazioni navali
il sesto bacino deve essere il meno
impattante possibile. Non possiamo
tirare su un muro che divide la citt
dal mare, ma dobbiamo anche avere
ben presente che una nuova attivit
portualeinevitabilmentemodificalo
skyline e comporta qualche sacrifi-
cio per tutti.
Lei semprestatoil sindacodelle
visioni, dei grandi disegni
Soche alcuni consideranoqueste
riflessioni sciocchezze, ma per am-
ministrare una citt credo servano
anche visioni progettuali ampie.
Dobbiamo pensare al porto del futu-
ro, non solo a quello di oggi e di
domani. Percitrovoriduttivoparla-
redi sestavascasenzaricordarelor-
ganizzazione complessiva delle
banchine, degli interporti del Pie-
monte, delleattivitindustriali earti-
gianali che intorno al porto di Geno-
va possono nascere.
A questo proposito. Di porto
dAfrica nessuno parla pi.
A me questa definizione piace
poco e comunque: aspettiamo le de-
terminazioni dellAutorit portuale
e spero siano di estrema chiarezza,
perchlaprimaversionedelprogetto
prevedeva a mioavvisotombamenti
eccessivi
ASestri Ponente ci sono Fincan-
tieri, settantamilioni di eurostata-
li e un accordo di programma da
firmare. Lei che dice?
Spero che lazienda non prenda
tempo, siamo finalmente a un buon
punto. Lostanziamentoappenaotte-
nuto dal governo destinato a pro-
getti cantierabili e il ribaltamento
di Fincantieri a Sestri lo .
Credecheil ribaltamentodi Fin-
cantieri debba ospitare esclusiva-
mente lattivit di costruzione?
Quellodellasceltatracostruzione
o riparazioni un falso teorema.
A mio avviso la costruzione un
elemento importante, per la perma-
nenza e lo sviluppo del gruppo sul
territorio, ma chiaro che entrambe
le attivit - costruzione e riparazioni
- possono svolgersi in quello spa-
zio.Restando a Sestri, ma salendo
in collina: Erzelli. noto che a me
quel progetto non mai piaciuto.
Lamiagiuntaseloritrovatosiglato
etrail fermaretuttoelandareavanti
si deciso di andare avanti.
Non trova che la cittadella della
tecnologia possa essere una leva
di sviluppo economico per il terri-
torio?
Certo, una delle tante. Ma voglio
ricordare che quellaccordo ce lo
siamo ritrovati firmato e completa-
mente vuoto: dentrononcera nulla,
lo abbiamo dovuto costruire punto
per punto.
Che cosa intende?
Che nel dicembre 2007 abbiamo
stipulato la convenzione quadro del
parco tecnologico e cos abbiamo
avviatoil processodi concretaattua-
zione. A fronte delle difficolt di
Ingegneria, Genova High Tech, la
societ promotrice di cui fa parte
anche Carlo Castellano, ha deciso
di sviluppare la parte destinata alle
imprese ma noi abbiamo ritenuto
opportuno coordinare comunque
una progettazione unitaria.
Viabilit e infrastrutturazione?
Esatto. La viabilit impegna ri-
sorse per 45 milioni di euro; la siste-
mazione idraulica dei corsi dacqua
ne impegna ulteriori 3,8 milioni di
euro; per le reti idrauliche si spende-
ranno altri 2,3 milioni di euro. Solo
le opere di infrastrutturazione della
spianata costeranno 21 milioni di
euro. La partita Erzelli , in termini
urbanistici einfrastrutturali, talmen-
te complessa e impegnativa che il
Comune ha istituito una task force
che segue esclusivamente lavanza-
mento dei lavori. Per velocizzare
i tempi ogni decisione stata presa
con determinazione dirigenziale.
Fondazione Iit. LIstituto italia-
no della tecnologia una creatura
del ministro Tremonti che non
mai piaciutaal centrosinistra. Re-
centemente alcuni ricercatori del
Cnr hanno rinfocolato la polemi-
ca. Lei che dice?
Il malcontento riscontrabile tra
i ricercatori degli enti pubblici
comprensibile perch questo gover-
no ha tagliato i fondi alla ricerca
e pertanto ogni nuova iniziativa vie-
ne vissuta come qualcosa che toglie
piuttostochequalcosacheaggiunge.
Dettoquesto, lIit funziona, vivace,
rappresentaunaricchezzaperilterri-
torio e sono contenta che sia stata
scelta Genova come sede.
Il sindaco Marta Vincenzi
IV Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
Corpo dei Piloti del Porto di Genova
Molo Giano
16126 Genova
www.pilotigenova.it
Corpo dei Piloti
del Porto di Genova
Corpo Piloti del Porto currently has three Pilot Stations. The first is situated close
to the entrance of the Commercial Harbour. The second is at Multedo Oil
Terminal and the third one is estabilished at Voltri Terminal Europa.
The new Control/Pilot Station was constructed close to the old Commercial Pilot
Station and is equipped with state-of-the-art electronic navigational and
meteorological instruments.
Services offered to Ships Masters include
Traffic information
Weather conditions and forecast
Anchorage
Corpo dei Piloti del Porto offers a
complete service enabling vessels to
enter and leave the harbour area
around the clock. A modern fleet of
pilot boats is available some of which
are all-weather units.
C o r p o P i l o t i s w o r k i n g c h a n n e l i s V H F 1 6 1 2 1 0
Main Station phone:
Oil Harbour Station phone:
Fax:
Voltri Station phone:
(39) 010 2461003 / 4 / 5
(39) 010 6987542
(39) 010 2461114
(39) 010 6135601
PARLA CLAUDIO BURLANDO, PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA
La s e s t a v a s c a ? La c e r t e z z a c h e v a f a t t a
Lipotesi portata avan ti da M erlo con divisibile. Lim portan te procedere su bito
D
ibattito aperto sulla sesta
vasca: dove metterla?
Condivido lidea che vada fatta,
che vada fatta subito e che dovr
essere galleggiante: questo toglie
moltoal dibattitosullacollocazione.
Il posto c, da qui a quando arriva
si trover la collocazione ottimale.
ragionevole la proposta di Merlo,
che nellimminente la colloca da-
vanti ad Amico: storicamente dal-
tronde era l. Nel frattempo, se usci-
ranno altre ipotesi decideremo, la
sposteremo. Con la soluzione gal-
leggiante non cos drammatico.
Limportante che si proceda subito.
La possibilit di recuperare fondi
attraverso la cessione della quota
della societ di gestione dellaero-
portorappresentaunconcatenamen-
to di eventi positivo.
A proposito di aeroporto: la so-
ciet sostiene che senza unade-
guata politica di marketing terri-
torioasostegnodellincomingnon
ci pu essere grande sviluppo.
Lo abbiamo sostenuto, il marke-
ting territoriale. una delle poche
cose finanziate: 400mila euro, con
i precedenti 600mila euro fanno un
milione. Stiamo per accedere a un
bando del ministro Brambilla per
portare altre risorse triennali. La Re-
gione si gi messa nella logica
di stanziare risorse a sostegno del-
lincoming, infatti i numeri dei colle-
gamenti e dei passeggeri sono au-
mentati.
A suo avviso la societ ha com-
messo degli errori, nella gestione
dello sviluppo?
chiaro che ci vuole anche capa-
cit di management. evidente che
molti altri aeroporti italiani sonocre-
sciuti molto pi di noi, in questi
anni. Il primo finanziamento nostro
risale a molti anni fa e per lungo
tempo non stato usato. Quindi
subentrata la crisi. Poi finalmente
la societ ha cominciato a usare i
fondi. Speriamo di non essere i soli
a aiutare laeroporto, che anche la
Camera sostenga questa politica di
crescita. Se fai il 10% lanno nel
giro di pochi anni raddoppi. Alla
vigiliadellacessionedellaquotadel-
lAutorit portuale, per chi si candi-
da a gestire lo scalo meglio avere
unaeroportochehagipresolabbri-
vo.
Nelprimotrimestre2011iltraffi-
co container di Savona calato
del 25%. il caso di ripensare
la piattaforma Maersk?
Savona per il momento non
un porto contenitori vero e proprio,
movimenta solo 200mila container,
un porto che si anche giovato
in certi momenti di difficolt di altri
scali, Marsiglia e Vte anzitutto. Il
calouncontraccolpo, pichealtro,
i numeri non sono significativi.
Proprio per queste ragioni, non
avrebbe pi senso che il traffico
teu si concentrasse su un unico
scalo in Liguria?
La Liguria sta per offrire spazi
capaci di accogliere 7-8 milioni di
container. Gli spazi attuali non sono
saturi, il Vtebenlontanodaesserlo,
prossimamente avremo calata Bet-
tolo, quindi Ronco Canepa, anche
Spezia ha previsto un ampliamento
(terzo bacino) e poi c Vado. Da
3-4 milioni di container si passer
a 7-8 milioni. Non c dubbio che
il tema sia: avr la merce sufficiente
per riempire gli spazi? una scom-
messa che riguarda pi il mercato
che la politica. Chi vincer le gare
vuol dire che ci creder.
Segue a pagina 5
Claudio Burlando
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
V
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
SEGUE DA PAGINA 4
Difendere i cantieri
Priorit alle costruzioni, poi si vedr
E
delle crociere alla Spezia
che ne pensa? C spazio
per tutti?
Giadessoabbiamoduepoli che,
guerra permettendo, valgono un mi-
lionedipasseggericiascuno.Lazona
della Spezia ha Portofino, Santa
Margherita, le Cinque Terre: non
credo che siano cose che si tolgono
spazio ad alcuno.Genova e Savona
fannoaffari conlemeganavi, Spezia
ha unaltra offerta, quelle del Tigul-
liosononavi piccole. NemmenoGe-
nova e Savona si fanno concorrenza
tra loro. Questo un mercato che
va bene, c spazio per tutti.
Con la doppia firma sul tunnel
del Tigullio la Gronda ha fatto
un passo avanti. I prossimi?
Sulla Gronda e sulla Finale-An-
dora gli enti locali hanno ultimato
tutti i passaggi. Il territorio ha fatto
la sua parte, questo un momento
in qualche modo storico dopo anni
di discussioni. Ora sulla Gronda de-
vono fare il progetto, sono tutti pas-
saggi amministrativi, procedurali,
tecnici.
Ribaltamento a mare di Fincan-
tieri. Noncunaccordodafirma-
re?
Certo. Noi siamo per difendere
i cantieri di costruzione, in assoluto.
Poi se si vuole fare anche altro va
bene, ma intanto facciamo questo.
Lazienda temporeggia?
Sperodi no. Orachestatoappro-
vatoil ribaltamento, senonsi facesse
laccordo sarebbe assurdo. Che fac-
ciamo, perdiamo i soldi?
Se laccordo non si firma i 70
milioni stanziati dal governo van-
no persi?
Noncdubbioches. Quelfinan-
ziamento non per Genova, ha una
dizione generica, per progetti can-
tierabili. Se non si firma laccordo
si perdono i denari. Spero che a nes-
suno venga in mente di non farlo,
quellaccordo. Cerchiamodi metter-
ci incondizioni di farlo, nonsaranno
comunque spazi buttati via, stiamo
parlando del porto pi importante
del Mediterraneo.
Che ne pensa della proposta del
presidente Calvini (spazio ad atti-
vit produttive)?
ASestri Ponente abbiamola pos-
sibilit di portare a casa 70 milioni
per una cosa: il riempimento per
il ribaltamentoamaredi Fincantieri.
Domando a tutti: che facciamo, li
vogliamo buttare via o li vogliamo
prendere questi soldi? Buttarli via
amenonsembraunacosaintelligen-
te.
Dragaggi a Genova
FLAVIO LORENZI (RESPONSABILE FILIALE DI GENOVA CTS TRASPORTI)
La crisi si sta affievolendo
ma ripartire non facile
I
l 2011 si aperto con un inco-
raggiante aumento dei traffi-
ci, per Genova. Crede che la crisi
sia definitivamente archiviata?
Penso e spero che la crisi sia in
leggera e costante diminuzione, ma
daqui adirechesiaarchiviata, credo
che ci vorrannoancora unpaiodan-
ni, durante i quali dovremostringere
i denti e dopodich dovremo sudare
le proverbiali sette camicie per cer-
care di riportare le tariffe di mercato
a valori accettabili che consentano
un margine dimpresa tale da fare
investimenti eprogetti per il futuro.
Quali sono, a suo avviso, gli at-
tuali limiti del sistema portuale
genovese?
Secondo me, a prescindere dai
pregi o difetti dei vari terminal por-
tuali, il grande problema il retro
porto, cio delle strutture che con-
sentanola manipolazione delle mer-
ci e lagevolazione del traffico pe-
sante; ma purtroppo la struttura oro-
grafica genovese non consente
granch e, cercare sbocchi nella pia-
nura oltre gli Appennini non dar
sicuramente grandi risultati. Per
quanto riguarda il nostro lavoro, il
trasporto eccezionale, il limite sono
le misure massime di accesso a Ge-
nova provenendo dal Nord; pezzi
cheriesconoadarrivareregolarmen-
te e comodamente sui porti del nord
Adriatico, non riescono ad arrivare
a Genova a causa dei limiti imposti
dalle strutture stradali, che dovendo
valicaregli Appennini sonovincola-
te a ponti e gallerie conmisure abba-
stanza restrittive.
Quali sono, invece, i punti di for-
za?
Sicuramente la professionalit
del personale portuale, le attrezzatu-
re e linee navali che lo collegano
con tutto il mondo.
Molti operatori reputanoimpos-
sibile lo sviluppo del porto di Ge-
novasenzauncollegamentoferro-
viario ad alta velocit diretto alla
PianuraPadana. Lei daccordo?
Sicuramente, qualsiasiinfrastrut-
turacheagevoli evelocizzi i collega-
menti con la pianura padana potr
aiutare il sistema portuale genove-
se.
I porti di Savona-Vadoe LaSpe-
zia sono concorrenti o alleati di
Genova?
Credo che ci sia una sana concor-
renza fra tutti i porti liguri e naziona-
li.
Di recentealcuni gruppi bancari
si sonodetti disponibili afinanzia-
reopereportuali ancheinLiguria.
Secondolei si trattadi uningeren-
za indebita o, al contrario, i soldi
delle banche potrebbero risultare
determinanti per lo sviluppo dei
porti?
Apportarecapitali perlosviluppo
di qualsiasi iniziativa industriale
positivo, bisogna solovalutare quali
sono le condizioni imposte o che
si dovrebbero subire dalle banche.
VI Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
Monthly regular service
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|rrjtt t+r]r
B+r li|t ap tr 1JJ Irr
Lirr Crrt+irrs
Spti+l aipmrt
From Italian ports to:
West Africa
Onne, Onne Free Zone,
rr rast +rri,
C+l+|+r, L+]rs,
Escravos and Brass.
Bl+t| ktrr S+ C+spi+r kr+
Mariupol, Rostov, Aktau
rr rast Bl+t|/ktrr +r1
C+spi+r prrts.
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Kk\|NNk
k]rti+ K+||+l Iartli S+s
Il.+1.J11.1I11II
+1.J11.1III1
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Il. +1.J.111
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
VII
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
PARLA PAOLO ODONE, PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO
Su l Te r z o v a l i c o s t i a m o l a v o r a n d o i n s i l e n z i o
Laeroporto? Ho sentito parlare di svizzeri, tedeschi, F2i... Sono solo voci
A
eroporto di Genova: lAu-
torit portuale mette sul
mercato la quota di maggioranza
(60%), la Camera di commercio
di Genova socio al 25%. Come
andr a finire?
La gara va avanti, vedremo chi
parteciper, quali saranno le propo-
ste industriali. Siccome la Camera
parteincausapreferiamononinter-
venire, non entrare nel merito.
A proposito di pretendenti, lei
ha registrato manifestazioni di in-
teresse, sia pure a livello informa-
le?
Ho sentito parlare di argentini,
di svizzeri, del fondo F2i di Vito
Gamberale, ma solo voci, ad ecce-
zionedellinteressedi F2i chestato
confermato sulla stampa. Un anno
fa ci avevano interpellato alcuni
gruppi, ma sono spariti come neve
al sole, anche a causa della crisi.
Se parteciper un soggetto capace
saremo tutti contentissimi.
Se invece il soggetto non fosse
giudicato idoneo, la Camera eser-
citer lopzione di acquisto?
Lo abbiamo gi spiegato, in pas-
sato, il nostro punto di vista. Ad
oggi la questione ancora non stata
discussa in Camera di commercio.
Dipende molto dallesito della gara:
avremo tempo, eventualmente, di
esercitare la prelazione a fronte di
offerte non meritevoli. Questa di-
scussione di muoverci e di come
muoverciavverrnelconsiglioenel-
lagiunta, perchunacos importante
partecipazionerientranellepreroga-
tive del consiglio dellente.
Terzo valico: a lei sempre stato
molto a cuore. Come giudica le
ultime novit, lofferta del Cociv,
il contenzioso ancora non risolto
tra Rfi e costruttore?
Ci interessa molto, come Camera
di commercio, il Terzo valico e fac-
ciamo pressing affinch si realizzi,
ancheselofacciamoinmanierasoft,
e non siamo i soli a Genova e in
Liguria a farlo. Lauspicio che ora
Rfi e Cociv si mettano daccordo,
pare che sia in corso una trattativa
che potrebbe avere sbocco positivo,
sono ottimista.
Segue a pag.27
Paolo Odone
Traffico container in crescita nel 2011 a Genova
LA MISSIONE
i po r t i l i gu r i s i pr e s e n t a n o i n s i e m e a l Sa l o n e d i Mo n a c o
Il m e r c a t o t e d e s c o ha c a pi t o l a n o s t r a c o m pe t i t i v i t
T
ra gli oltre 1.800 espositori
provenienti da 59 Paesi ci so-
no anche i porti liguri. A Transport
Logistics, lapigrandefierainterna-
zionale di logistica, pressoil proprio
stand, i porti di Genova, Savona e
La Spezia hanno presentato le pro-
prie performance, servizi e opportu-
nit al mercato, soprattutto tedesco.
Il sistema portuale ligure, che par-
tecipa per lundicesima volta alla
manifestazione, statooggi illustra-
to da Lorenzo Forcieri, presidente
dellAutorit Portuale della Spezia
e di Ligurian Ports; da Cristoforo
Canavese presidente dellAutorit
Portuale di Savona; da Pietro Dante
Oddone, responsabile Marketing
dellAutorit Portuale di Genova, a
Monacoinrappresentanzadel Presi-
dente Luigi Merlo. In platea, oltre
acircaventioperatoriliguri, irappre-
sentanti dei piimportanti interporti
italiani: Parma, Padova, Mortara,
Bologna, e moltissimi operatori te-
deschi cheormai damesi dimostrano
continua attenzione al sistema por-
tuale e logistico dei tre porti liguri
come alternativa concreta ai porti
del nordEuropa sulle rotte nordafri-
cane e dellFar East in termini di
risparmio energetico e di vantaggi
ambientali. Oggi stato lanciato
un nuovo segnale, molto forte, agli
operatori e alle istituzioni tedesche
chedaunpo di tempohannoaccele-
ratoleloromanifestazioni di interes-
se verso i porti liguri ha detto
Forcieri -. Dallincoming da parte
di una delegazione del Baden-Wrt-
temberg, alla presentazione del no-
stro sistema a marzo a Stoccarda,
abbiamo riscontrato una crescente
domanda di informazioni e contatti.
Questo dimostra che finalmente il
mercatotedescohacompresoglievi-
denti vantaggi non solo ambientali,
ma anche economici se si considera
il risparmio di carburante, di giorni
di navigazione, dei nostri porti ri-
spettoaquellidelnordEuropa. Qual-
chedatopisignificativodi qualsi-
asi discorso: dalla Baviera la merce,
per giungere al Canale di Suez via
nave partendodai porti del Northern
Range e viceversa, impiega 6.445
chilometri, contro i 2.606 necessari
per giungereallastessadestinazione
utilizzando i porti liguri. Con un
risparmio del 41% di CO2, il 57%
di polveri sottili, il 20%di carburan-
te. Oggi esistonogi efficienti colle-
gamenti ferroviari a prezzi competi-
tivi conquelli tedeschi estiamolavo-
rando per migliorare ulteriormente
il sistema logistico del nordovest.
Iportiligurivoglionoservireilmer-
cato del Nord Ovest e invertire le
forti tendenze verso i porti del Nord
Europa, puntando su infrastrutture
portuali adatte alle navi di ultima
generazione, ma soprattutto concre-
tizzandounlegameforteconlaretro-
portualit ha dichiarato Canavese
-. E questo legame forte non pu
essere altroche unservizioferrovia-
riomoderno. Inquestosettoreil por-
to di Savona con i suoi treni e con
la partecipazione concreta nei retro-
porti di Rivalta Scrivia, Mortara e
Mondov mette inattoquesta filoso-
fia. I porti liguri stannoinvestendo
moltosustrutturechepermetteranno
di rispondere nel modomigliore alle
esigenzeoperativedegli utenti dice
Oddone-.Questeoperenonsilimita-
no ai bacini portuali ma riguardano
la rete infrastrutturale su gomma e
su ferro che dovrebbero aiutare la
Liguria a raggiungere presto e bene
i propri mercati di riferimento. Ge-
nova, in particolare, punta molto sul
nuovo terminal di Calata Bettolo al
quale si aggiungeranno interventi
specifici per le linee del nord Africa
a ponente. Questo permetter prati-
camente di raddoppiare il traffico
contenitori ero-ro. Presentandoci su
questi mercati credo sia necessario
ricordare, come per altro abbiamo
fatto anche oggi a Monaco, che i
porti liguri sonocompletamente pri-
vatizzati e quindi garantiscono una
operativitsulle24oreper363giorni
lanno.
Dragaggi a Genova
VIII Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
PARLA MARCO BISAGNO
u n a b a t t a g l i a c o n t i n u a
Lavorare in Italia un problema in pi

Le prospettive non sono rosee:


non voglio essere pessimista,
ma la realt questa: a parlare
marco Bisagno, presidente dei can-
tieri Mariotti epast president di Con-
findustria Genova. Il soggetto lin-
dustrianavalmeccanicaitalianaege-
novese in particolare, ma il discorso
si allarga allo shipping nazionale,
da cui lattivit dei cantieri dipende
strettamente.
Con la sua azienda stato uno
degli ultimi a acquisire commesse
per la costruzione di navi da cro-
ciera prima della crisi. Adesso in
che condizione il mercato?
La crisi sembrava sul punto di
esseresuperata, mapoi sonointerve-
nuti fatti contingenti. Da un lato la
crisi in Mediterraneo rallenta la ri-
presa del settore crocieristico, dal-
laltroilcambiodeldollarononfavo-
risce gli investimenti in area euro.
E poi la concorrenza spietata, da
15-16 ordini allanno si passati
alla met. Su ogni commessa si apre
una gara scatenata che fa scendere
iprezzialivelliinsostenibili,preoc-
cupante.
Lavorare in Italia un vantag-
gio?
E unproblemainpiper i cantie-
ri. LItalia un paese con poca com-
petitivit, mancadegli strumenti che
offrono gli altri.
A che cosa si riferisce?
In tutti i paesi civili, Francia, Fin-
landia, Germania, ci sono strumenti
finanziari per aiutare gli armatori
a far costruire le navi da cantieri
nazionali. Sonomacchinedagol che
fornisconoassistenzainpocotempo.
Noi invece abbiamo perso lavori,
anche Fincantieri ne ha persi, nono-
stante che lItalia, sia noi in piccolo,
sia Fincantieri, almeno pari agli altri
paesi, ma io penso anche superiore.
Il presidente dellAutorit portuale
di Genova, Luigi Merlo, recente-
mente ha detto le stesse cose. Se
non ci sono gli strumenti adatti
difficile competere.
E Genova?
E una delle situazioni peggiori.
E un peccato, perch di richieste
ce ne sarebbero.
Siriferisceanchealleriparazioni
navali, oltre che alle commesse di
navi nuove?
E inutile che mi metta a parlare
di spazi, aree, bacini che mancano.
La realt ormai venuta fuori. Se
Genova non riesce ad attrezzarsi per
cogliere il prossimo momento favo-
revole perderemo lennesimo treno.
E un peccato, tenendo conto che
Genova proprio per quanto riguarda
le riparazioni navali uno dei poli
professionalmente pi attivi e con
maggiori capacit.
segue a pagina 26
Marco Bisagno
FABIO FIORENZUOLA (A.D. MANUPORT S.R.L.)
Il pro b l ema di Gen o va ?
La g est i o n e deg l i spa zi
I
l 2011 si aperto con un inco-
raggiante aumento dei traffi-
ci, per Genova. Crede che la crisi
sia definitivamente archiviata?
Assolutamenteno. Lacrisi globa-
le ancora presente ed il numero
di container e merci movimentate
nei primi mesi dellanno non posso-
no definire una uscita concreta dallo
stato di crisi.
Genova ha una po-
sizione logistica fa-
vorevole che la ren-
de decisamente un
hub pi competitivo
di altri scali oltre ad
avere una storia por-
tuale fatta di aziende
e persone che sanno
far funzionare il por-
to in qualunque sce-
nario storico.
Quali sono, a suo
avviso, gli attuali limiti del sistema
portuale genovese?
Dal mio punto di vista, sono gli
spazi portuali mal sfruttati. C chi
ha troppo e chi troppo poco.
Quali sono, invece, i punti di for-
za?
La storia marittima, la posizione
nel Mediterraneo, uomini esperti.
Molti operatori reputanoimpos-
sibile lo sviluppo del porto di Ge-
novasenzauncollegamentoferro-
viario ad alta velocit diretto alla
PianuraPadana. Lei daccordo?
S, sono daccordo.
I porti di Savona-Vadoe LaSpe-
zia, a suo avviso, devono essere
considerati concor-
renti o alleati di Ge-
nova?
Concorrenti.
Comegiudicail la-
vorofattodal gover-
no italiano in questi
anni sul fronte delle
infrastrutture por-
tuali?
Si pusemprefare
di pi.
Di recente alcuni
gruppi bancari si
sono detti disponibili a finanziare
opere portuali anche in Liguria.
Secondolei si trattadi uningeren-
za indebita o, al contrario, i soldi
delle banche potrebbero risultare
determinanti per lo sviluppo dei
porti?
Le banche hanno disponibilit
immediataepivelocitdiesecuzio-
ne di qualsiasi progetto.
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
IX
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
ROBERTA OLIARO, LEADER DEGLI SPEDIZIONIERI GENOVESI
La tecnologia rilancer il porto
Grazie allo svincolo telem atico e al progetto E-Port ridurrem o code e disservizi
F
are sistema fra operatori. E
questa la parola dordine di
Spediporto, impegnata su pi fronti
a connettersi con gli altri anelli della
catenalogisticaportuale, perrendere
lo scalo pi efficiente e consentire
allamercedi muoversi conmaggiore
rapidit attraverso le banchine. Si
tratta di interventi a costo zero o
quasi, in attesa delle grandi infra-
strutturecheritardanosempre. Quel-
lochevienerichiestononsonoopere
e miliardi, ma buonsensoe migliore
comunicazione fra le parti. Anche
la tecnologia viene in aiuto grazie
ai sistemi informatici che oggi con-
sentono di garantire una migliore
protezione dei dati. Uno dei limiti
allo scambio telematico infatti la
diffidenza degli operatori nella dif-
fusione di informazioni sensibili.
Adesso comunque i nodi si stanno
sciogliendo, comeconfermail presi-
dentedi Spediporto, RobertaOliaro.
Il primopuntosucui statefacen-
do progressi laccordo con gli
agenti marittimi sullo svincolo te-
lematico allimportazione. Di che
cosa si tratta?
Eunobiettivoperseguitodamol-
ti anni e adesso sta per essere rag-
giunto. Fa parte di un processo di
sviluppoe efficientamentodel siste-
ma. Tutte le categorie che operano
inportohannobisognodi aggregarsi
per il buonfunzionamentodellepra-
tiche in porto. Lo svincolo telemati-
cosostituiscepratichecheoggi sono
cartacee, evengonoeffettuatedafat-
torini e spedizionieri che si recano
fisicamente presso gli uffici degli
agenti marittimi. In futuro si scam-
bierannoleinformazioni conil siste-
matelematicoE-port.Tuttigliopera-
tori collegati a E-port potranno con-
dividere i documenti con le loro
controparti evelocizzarecos lepro-
cedure operative. Questo porter
vantaggi agli spedizionieri, ma an-
che agli agenti marittimi. Non ci
saranno pi code e non saranno pi
necessari i fattorini, perch linter-
scambio dei dati andr veloce via
cavo.
Epossibilequantificareiltempo
risparmiato?
Ci sarunaccorciamentodei tem-
pi ad esempio nella presentazione
dellabolladoganale, quindi pirapi-
dit nello svincolo della merce e
nelluscita dei container dal porto.
Questo potrebbe significare an-
che rapporti migliori congli auto-
trasportatori, magari un avvici-
namento al momento ideale in cui
sar davvero possibile darsi un
appuntamento preciso in porto e
trovare la merce pronta.
S, un passo avanti verso lap-
puntamentoconlautotrasportatore.
Genova gi un caso evidente di
come linformatica, attraverso il si-
stemaE-port(promossodaspedizio-
nieri e spedizionieri doganali, poi
fattoproprioanchedaaltrecategorie
e infine integrato nel sistema del-
lAutorit portuale che da anni sten-
tava a decollare, ndr), abbia miglio-
ratoil lavoroquotidiano. Si possono
ridurre i colli di bottiglia, che metto-
no in sofferenza il nostro scalo.
Un altro cavallo di battaglia di
Spediporto lo sportello unico,
lungamente atteso per razionaliz-
zare le operazioni di verifica. Co-
me procede questo progetto?
E finalmentediventatolegge. Lo
spedizionierelavoravaprimacondi-
versi soggetti separatamente, prima
lArpal, poi lAutorit portuale, poi
i diversi presidi, poi la Regione.
Adesso finalmente procede spedito
il progetto di realizzare una palazzi-
na unica in cui accorpare i diversi
servizi di controllo della merce. In-
somma, non si tratta solamente di
unificare le procedure informatiche
trai vari enti, chepureunpassaggio
complesso, ma anche di riunirli pro-
priofisicamente inununica palazzi-
na.
Quando sar pronta la palazzi-
na?
Siamo alla fase del reperimento
dei fondi. Cinteressamentodapar-
tedellAutoritportualeaimpiegare
risorse. Allultima assemblea an-
nualedi Spediportoabbiamochiesto
unaiutoanchealsottosegretarioBar-
tolomeo Giachino. Genova sarebbe
unesperienza pilota, la prima inIta-
liadi sportellounico. Il sottosegreta-
rio ha detto che dar aiuto. Sarebbe
importante non solamente per noi
spedizionieri, ma per tutto il porto
di Genova. Anche il presidente del-
lAutorit portuale, Luigi Merlo, ha
incontrato con favore questa propo-
sta e si attivato per concretizzarla.
Adesso si sono ottenuti i permessi
per costruirla allinterno del porto
di Genova.
Chenovitintrodurrlosportel-
lo, da un punto di vista pratico?
La legge prevede ununica inter-
faccia fra tutti gli utilizzatori del
presidio. Questi dovranno per forza
dialogare fra loro con un sistema
informatico che lo consenta. Sar
cos possibile sapere se una certa
mercesottoverifica. Malosportel-
lo unico, oltre alla parte documenta-
le, sar anche operativo. Se tutti i
soggetti sono concentrati nello stes-
soluogo, ci sar maggiore razionali-
t nelle verifiche.
Eirapporticonlautotrasporto?
La nostra associazione si avval-
sa di unanalisi fatta negli Stati Uniti
secondo cui non con gli incentivi
o il recupero di indennizzi che si
accelera la catena logistica. Lobiet-
tivo non deve essere far pagare le
soste, ma eliminare i colli di botti-
glia.
Roberta Oliaro
X Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
MARCO ARATO, PRESIDENTE DEL CRISTOFORO COLOMBO DI GENOVA
Ae r o p o r t o , p r o s s i m o p a s s o l a m p l i a m e n t o
L e l i n e e s t a n n o a u m e n t a n d o . M a l a p i a z z a n o n f a c i l e : i c l i e n t i d o b b i a m o c e r c a r l i n o i
I
n vista di una privatizzazione
ormai sempre pi imminente,
dopoil discoverde dellEnac al ban-
do di gara, laeroporto Cristoforo
Colombo di Genova non smette
di volare. I dati dei primi quattro
mesi del 2011parlanodi unacrescita
del 17,59% nel traffico passeggeri
rispettoallostessoperiododel 2010,
anno record dellaeroporto di Geno-
va. Eppure i primi mesi dellanno
pagano lo scotto delle tensioni nel
Mediterraneo, con lavvio dellatti-
vit dei charter vacanza rinviato di
diverse settimane. Lanno scorso, lo
ricordiamo, il traffico aereo aveva
subitoi disagi legati alla nube vulca-
nica, che coinvolsero anche laero-
porto di Genova. Nei primi quattro
mesi del 2011 particolarmente posi-
tivo il traffico passeggeri sui voli
internazionali, con una crescita del
24,5% rispetto allo stesso periodo
dellanno scorso.
Stiamoparlando-affermailpresi-
dente di Aeroporto di Genova, Mar-
co Arato - di un periodo che copre
un terzo dellanno, quindi i dati, che
confermano anche ad aprile quelli
dei primi mesi, cominciano a essere
significativi.
Ve lo aspettavate?
Noi avevamo previsto nel budget
che a fine anno cresceremo con un
ritmo pi basso di questo, intorno
al 10-12%. Siamoquindi lieti di ave-
re finora superato questa soglia.
Achecosadovutaquestacresci-
ta, a livelli inattesi?
Sono entrati a regime alcuni voli
che erano stati introdotti lo scorso
anno, come i lowcost che collegano
Genova a Bari e Trapani.
Questosignificache, adifferenza
di altre esperienze del passato,
questi voli hannofunzionatoepor-
tano passeggeri?
Questi voli sonoriusciti aradicar-
si. Hanno funzionato. Ryanair, che
fino a tre anni fa copriva solamente
Londra, ha poi aggiunto Cagliari e
lo scorso anno anche Bari e Trapani.
Adessoimminenteil collegamento
per Bruxelles-Charleroi, che sar
inaugurato a giugno.
Qualcosahacominciatoagirare
per il verso giusto?
Genova non una piazza con la
codadi vettori cheaspiranoavenire,
dobbiamo andarli a cercare. Piano
piano, per, il traffico e le linee si
incrementano.
Quali sono le novit di questan-
no?
Egiattivoil nuovocollegamen-
to di Lufthansa per Francoforte,
mentre ai primi di giugno partir
il collegamento di Turkish Airlines
per Istanbul. Alla fine di giungo,
poi, partir il volo per Barcellona
di Vueling. Turkish Airlines la
compagnia di bandiera turca, una
delle migliori compagnie inEuropa.
Vueling la compagnia low-cost
di Iberia. Il nuovovoloper Barcello-
na sar operativo, a partire dal 28
giugno, duevolteasettimana, il mar-
ted e il venerd. Da Genova sar
inoltre possibile raggiungere oltre
25 destinazioni internazionali con
scalo a Barcellona, grazie ai voli
in connessione che Vueling offre ai
propri passeggeri dallo scorso lu-
glio. La compagnia questestate
mette a disposizione oltre 10.000
posti da e per laeroportodi Genova,
con una tariffa a partire da 39 euro
a tratta.
E i charter?
Pertuttalestateci saranno7char-
ter alla settimana dalla Russia, con-
nessi con la permanenza turistica
in Liguria. In pi, da genova una
volta alla settimana le agenzie Alpi-
tour e Edenviaggi organizzano voli
per Mykonos, Rodi, Dar Es Salam
e SharmEl Shiekh. Il fatto che siano
confermate e messe in rotta anche
localit toccate dai recenti disordini,
come lEgitto, significa che la situa-
zione si normalizzata. In effetti,
temevamo contraccolpi sul turismo
esui traffici. Inveceil quadroroseo
e spero che lutenza segua le offerte
di posti.
Una delle novit TurkishAirli-
nes. Cheimportanzahaperlaero-
porto di Genova?
Istanbul lhubintercontinentale
della Turchia, da dove si raggiungo-
no molte destinazioni. Quindi non
si trattasolamentedi unadestinazio-
ne finale, ma permette di allargare
i collegamenti intercontinentali con
partenza da Genova, aggiungendosi
agli altri hub collegati a Genova che
sono Fiumicino, Monaco, Madrid
e Parigi. Spero che la rotta porti
anche turisti incominge nonsia solo
utilizzata dai genovesi. Questo
lobiettivodel marketingterritoriale
che portiamo avanti con la Regione
Liguria. So che anche la camera di
commercio vuole contribuire a que-
stattivit di promozione e ne sono
contento.
Quella che stenta a decollare
invece la sinergia con le crociere
che dovrebbe portare altri voli
charter. Perch?
Non propriocos. Alcuni croce-
ristiutilizzanogliaereidilinea. Lau-
mento che abbiamo registrato in
parte dovuto ai croceristi. Il fatto
che non ci siano charter non vuol
direchelecrocierenonportinotraffi-
co allaeroporto.
Sieteincrescita. Ci sonoprogetti
di sviluppo dellinfrastruttura?
Verr ampliata laerostazione. Il
progetto statoapprovatodallEnac
ecomprendeancheunaumentodelle
aree commerciali. Laerostazione si
svilupper con due nuovi corpi sulle
ali del disegno attuale. Adesso
lEnac deve dare il via libera anche
al progetto definitivo.
Marco Arato
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
XI
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Me r l o : N e l 2 0 1 5 a G e n o v a 3 , 5 m i l i o n i d i t e u
Il dragaggio che stiamo ultimando ci permetter di accogliere le mega-navi
Q
ual lobiettivo?
Nel 2015 il porto avr una
capacit superiore a 3,5 mi-
lioni di teu.
Il porto sar in grado di rispon-
dere al gigantismo sempre pi
spintodellenavi, soprattuttoquel-
le portacontainer, ma non sola-
mente?
Il dragaggio che stiamo portando
avanti garantisce la possibilit per
il porto di Genova di accogliere in
futuro anche le navi pi grandi.
Il futuro dello scalo dipende non
solamente da traffici e opere, ma
anchedai rapporti congli operato-
ri. Come giudica, in questo mo-
mento, lo stato di salute della co-
munit portuale?
Il clima molto migliorato, con
unapartecipazionemoltocollabora-
tiva. Penso allultimo nodo dellau-
totrasporto, che anticipa quello che
verr fatto a livello nazionale.
Lei al principio del suo mandato
di presidente auspic un cambia-
mentodellalegge sui porti, perch
quella attuale non garantiva di
operare al meglio. Qual il bilan-
cio dopo tre anni?
La situazione non cambiata, an-
zi. Forsepeggiorata. Leleggifinan-
ziariehannopostopivincoli,condi-
zionando lo sviluppo di tutta la por-
tualit italiana. Molte opere in
programma hanno subito rallenta-
menti per questi vincoli.
Il senatore Grillo ha annunciato
la riforma entro lestate...
Inattesachevengadiscussaanche
lautonomiafinanziaria, importan-
te comunque un testo che introduce
procedure di semplificazione per
lattivit dellAuthority.
Una delle spinte alla realizzazio-
nedelleriformaeraancheunnuo-
vostatutoperleAutoritportuali.
Checosarimastodi quelleaspet-
tative?
Io sono sempre stato promotore
di riflessioni moltoradicali sul ruolo
e lo status giuridico delle Authority.
Mi pare per che liter parlamentare
oggi tendaaportarepochevariazioni
rispetto a quanto previsto dalla vec-
chia legge 84.
Un testo che secondo lei legava
le mani ai presidenti.
Penso che la discussione su que-
stopuntovadafattaalivelloeuropeo,
doveincorsoundibattitoimportan-
te di cui si dovr tenere conto.
Operazioni di dragaggio a Genova La Msc Splendida e, sullo sfondo, il terminal Sech
XII Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
XIII
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
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IL PUNTO DI VISTA DI PIETRO LUIGI AMIGHETTI
Ma G e n o v a d e v e i m p a r a r e a f a r e s i s t e m a
Prevalgono gli interessi individuali: cos il porto si indebolisce

Fare delle previsioni con una


situazione generale socio poli-
ticacomequellaattuale,nonsicura-
mente facile e direi che il tasso di
errore piuttosto elevato. In ogni
modo, azzardandosi a guardare at-
traversolapalladi vetro, dovrem-
movedereunalentaripresadeitraffi-
ci.LodiceinquestaintervistaPietro
Luigi Amighetti, presidente e ceo
di Csa Spa Milano.
Il 2011si apertoconunincorag-
giante aumento dei traffici, per
Genova. Credechelacrisi siadefi-
nitivamente archiviata?
Noncredoche la crisi sia definiti-
vamente archiviata, laumento dei
volumi rappresenta solo una fase
direcuperosucicheerastatoperdu-
tonegli anni precedenti. Amioavvi-
so dovremo ancora penare non
solo per tutto il 2011 ma forse anche
per parte del 2012.
Quali sono, a suo avviso, gli at-
tuali limiti del sistema portuale
genovese?
Amio avviso, i limiti del sistema
portuale genovese sono la sua poca
capacit di farsi vero sistema, pri-
meggiano ancora le individualit, i
rapporti sindacali ed industriali non
sono ben impostati e questo natural-
mente non aiuta a creare un sistema
portuale ben omogeneo e mirato ad
uno sviluppo armonico del porto nel
suo insieme.
Quali sono, invece, i punti di for-
za?
Il punto di forza sicuramente
limprenditorialit che pu diventa-
re un punto di debolezza se non
si fa sistema. Prevalgono, a mio
avviso, gli interessi individuali, sen-
zadubbioleciti, macheindebolisco-
no il sistema porto.
Che cosa lecito aspettarsi dal
prossimo biennio?
Fare delle previsioni con una si-
tuazione generale socio politica co-
me quella attuale, non sicuramente
facile e direi che il tasso di errore
piuttosto elevato. In ogni modo,
azzardandosi a guardare attraverso
lapalladivetro,dovremmovedere
unalentaripresadei traffici, maque-
sta ripresa potrebbe essere bloccata
da un sistema burocratico portuale
che aumenta i costi ma anche da
fattori socio politici esterni. Ci che
sta succedendo in Nord Africa non
aiuta sicuramente lo sviluppo.
Molti operatori reputanoimpos-
sibile lo sviluppo del porto di Ge-
novasenzauncollegamentoferro-
viario ad alta velocit diretto alla
PianuraPadana. Lei daccordo?
A mio avviso questo uno dei
punti cruciali e mi sembra sia stato
oggettoanchedi unamiaprecedente
analisi. Genova, senza un collega-
mento ferroviario adeguato ed una
politica di trasporto merci su rotaie
adeguata non solo per la Pianura
Padana ma anche per le altre aree
industriali, nonpotraverelosvilup-
po che merita. Logisticamente ne-
cessario ridurre i costi di trasporto
da punto a punto e togliere dalle
nostreautostradeunaquantitmolto
alta di mezzi camionistici. Questo
anche in virt delle nuove giuste
regolamentazioni fatte sui trasporti
camionistici che inevitabilmente
porteranno ad un aumento dei costi
di trasposto terrestre.
I porti di Savona-Vadoe LaSpe-
zia sono concorrenti o alleati di
Genova?
A mio avviso non vi sono delle
grandi alleanze tra questi porti poi-
ch pescano pi o meno nello stesso
bacino e quindi, tendenzialmente,
si fanno concorrenza lun llatro.
Come giudica il lavoro fatto dal
governo italiano in questi anni sul
frontedelleinfrastruttureportua-
li?
Il Ministro delle Infrastrutture ha
fatto un buon lavoro ma, a mio avvi-
so, vi ancora molto, ma molto da
fare sulle infrastrutture portuali.
Di recentealcuni gruppi bancari
si sonodetti disponibili afinanzia-
reopereportuali ancheinLiguria.
Secondolei si trattadi uningeren-
za indebita o, al contrario, i soldi
delle banche potrebbero risultare
determinanti per lo sviluppo dei
porti?
Posso solo usare la famosa frase
di Vespasiano Pecunia non olet.
I soldi dellebanchenonhannoregio-
nalit o nazionalit se servono per
losviluppodiundeterminatoproget-
to e nei porti servono molti soldi
cheperdevonoesserebenimpiega-
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XIV Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
XV
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
Larea del porto antico di Genova. In primo piano la sopraelevata Aldo Moro che attraversa la citt da Sampierdarena alla zona della Foce
La Lanterna, simbolo della citt e del suo porto
I magazzini del cotone, luogo-culto per gli appassionati di portualit
Il terminal Messina, nel cuore del porto di Genova
XVI Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
Barche in esposizione al Salone nautico di Genova. Sullo sfondo, il passaggio di una nave portacontainer Container al Vte di Voltri
Un portuale al lavoro
La gigantesca
nave da
crociera
Navigator of
the Seas,
della
compagnia
Royal
Caribbean,al
suo arrivo
a Genova.
Il business
delle crociere,
dopo un
preoccupante
momento di
crisi, tornato
a macinare
record nel
capoluogo
ligure
Il terminal
Sech di Calata
Sanit.
Il traffico
container
a Genova
tornato ai livelli
pre-crisi, anche
se la
situazione in
Nord Africa
preoccupa gli
operatori.
Per il
momento,
comunque,
i danni sono
limitati,
esattamente
come nel resto
dItalia
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
XVII
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
Il grande parcheggio della stazione marittima di Genova. Sullo sfondo il Matitone, il grattacielo che anche uno dei simboli della citt
La gloriosa gru Langer Heinrich
Il porto di Genova d il benvenuto al presidente Giorgio Napolitano
Il tradizionale Dinner organizzato dagli Agenti marittimi genovesi
XVIII Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
La nave da crociera Msc Lirica ormeggiata a Genova Luigi Merlo, presidente del porto
Larea delle riparazioni navali
Genovesi e
turisti in fila, al
porto antico,
per visitare la
nave scuola
Amerigo
Vespucci.
Grazie alle
celebrazioni
colombiane del
1992, il porto
riuscito ad
aprirsi alla
citt e ancora
oggi una
delle zone pi
vivaci e
frequentate
del capoluogo
ligure
Una
spettacolare
immagine del
porto di Voltri,
nel ponente
genovese. Il
Vte una delle
pi grandi
e importanti
piattaforme
logistico-
portuali
del bacino
mediterraneo
ed una delle
realt pi
prestigiose
per la
portualit
italiana
Gioved 12 maggio 2011
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BARBARA MESSINA (CARGOTEC ITALIA)
Si c r e s c e s o l o m i g l i o r a n d o i c o l l e g a m e n t i
La m ancanza di spazi non si risolve con nuove piattaform e sottratte al m are

Ci auguriamo di assistere ad
una rapida inversione di rotta
negli attuali indirizzi di politica eco-
nomica, dovespessogli imprendito-
ri e gli operatori sono lasciati soli.
Lappello di Barbara Messina, di-
rettore generale di Cargotec Italia
Srl.
Il 2011si apertoconunincorag-
giante aumento dei traffici, per
Genova. Credechelacrisi siadefi-
nitivamente archiviata?
Ritenere oramai superata una cri-
si pesantecomequellachehatravol-
to la nostra economia negli ultimi
anni sicuramente prematuro, per
quanto qualche segnale di ripresa
vi sia (durante il primo trimestre
2011 il porto di Genova ha fatto
registrare una movimentazione di
149.679 teu pari al +14.9% Y/Y):
vedremo se tali risultati troveranno
conforto nel prosieguo dellanno in
corso. Altro aspetto incoraggiante
rappresentato dal fatto che alcune
delle ristrutturazioni e misure poste
inattoperfronteggiarelacrisi stanno
dando i frutti sperati, ma devono
essere supportate da una continua
attenzionenelcoglieretutteleoppor-
tunit che le nuove organizzazioni
in corso garantiscono: Le crisi pas-
sano le opportunit restano. Evi-
denzadi cilans. societ, Cargote-
cItalia srl, frutto della fusione di tre
storici marchi (Kalmar, Hiabe Mac-
GREGOR) con importanti sinergie
basate sullutilizzo in campi diversi
del know-howdi ciascuna societ.
Quali sono, a suo avviso, gli at-
tuali limiti del sistema portuale
genovese?
Lamancanzadispazi,nonrisolvi-
bile neppure con la costruzione di
nuove piattaforme sottratte al mare,
obbligaafronteggiarei nuovi emag-
giori volumi di trafficopredisponen-
do collegamenti efficienti tra i porti
liguri ed aree di retroporto situate
al di l degli Appennini alle quali
affidare le attivit di stoccaggio e
quelle logistiche di completamento.
Una evidente frammentazione in
troppi attori sullostessopiccolopal-
coscenico. Ataviche diatribe do-
vrebbero essere messe da parte per
concentrarsi tutti su di un unico
obiettivo soddisfare i clienti.
Quali sono, invece, i punti di for-
za?
Una profonda cultura commer-
ciale che difficilmente riscontrabi-
le in altri ambienti portuali e le pro-
fessionalit presenti nelle riparazio-
ni navali sono il fiore allocchiello
del porto di Genova.
Che cosa lecito aspettarsi dal
prossimo biennio?
Ci auguriamo di assistere ad una
rapidainversionedi rottanegli attua-
li indirizzi di politica economica,
dove spesso gli imprenditori e gli
operatori sono lasciati soli. Inol-
tre, solo una politica orientata ad
eliminare gli attuali imbuti burocra-
tici potr supportare gli operatori
e far s che i segnali di ripresa che
timidamente si affacciano alloriz-
zonte possano tradursi in effettiva
crescitadellattivitportualeconpo-
sitive ripercussioni a livellooccupa-
zionale.
Molti operatori reputanoimpos-
sibile lo sviluppo del porto di Ge-
novasenzauncollegamentoferro-
viario ad alta velocit diretto alla
PianuraPadana. Lei daccordo?
Assolutamente s. Ribadisco
limpossibilit di arrivare alla movi-
mentazione di diversi milioni di teu
nel portodi Genovasenonsi trovano
nuovi spazi. Lo stesso Piano Nazio-
nale della Logistica riconosce il
Nord Ovest come unica piattaforma
logistica e quindi lo sviluppo delle
infrastrutture atte a recepire i nuovi
flussi di merce dovr necessaria-
mente prevedere un programmazio-
ne interregionale che tenga conto
delle realt presenti sul territorio,
delle loro caratteristiche e dei bacini
di utenza. Infine, riflettiamosul fatto
che nellarea Mediterranea non esi-
stono concentrazioni economiche
che giustifichinoporti di destinazio-
ne finali con capacit superiori ai
2milioni di teu, adeccezioneproprio
della pianura Padana che ha attual-
mente un traffico di 7 milioni di
teu.
segue a pag. 23
Il porto di Genova
XX Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
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B u r o c r a z i a e t e m p i l u n g h i i l i m i t i d i G e n o v a
Fra dieci anni la citt si baser su tre settori: porto, tecnologia e turismo
N
icolettaViziano, presidente
dei Giovani di Confindu-
stria Genova. Una delle persone
piadatteallaqualechiederenoti-
ziesullestatodi salutedelleimpre-
se.
Il 2010 stato un anno terribile,
uno dei peggiori. I bilanci si stanno
perdepositareeidatisonotremenda-
mente preoccupanti. Nel 2011 si re-
gistra un minimo di ripresa, ma
chiaro che tutto, di certo molto, di-
pender dalle scelte che il territorio
far nei prossimi anni. Servono ri-
sposteveloci, magari ancheunno,
per detto subito.
Sta dicendo che il rapporto tra
imprese e istituzioni locali sem-
pre difficile?
Sicuramenteunodei nostri prin-
cipali problemi: la macchina buro-
cratica amministrativa non funzio-
na. Per un permesso a costruire qui
passanoanni, quandotutti sannoche
sufficienteoltrepassarelAppenni-
no per fare le cose in pochi mesi,
un boccone troppo ghiotto per non
fuggire via.
Siamo sempre l: il basso Pie-
monte ruba imprese a Genova e
alla Liguria?
Inevitabilmente. Il basso Pie-
monte si riscattato, l ci sono le
aree, sono infrastrutturale e hanno
prezzi accessibili. Poich questa
la situazione, il porto di Genova non
pu fare altro che puntare a essere
sempre di pi lo sbocco a mare di
Piemonte e Lombardia, ed inevita-
bile che in questo contesto il retro-
porto di Genova trovi spazio in Pie-
monte. Dopodich c un problema
di merci, che devono viaggiare e
non possono continuare a farlo su
gomma.
Aquestoproposito, il Terzovali-
co pare avere fatto uno scatto in
avanti. Cociv ha presentato lof-
fertatecnica, Rfi lavaluterabre-
ve. Peccato solo che il contenzioso
legale sia ancora aperto e senza
la composizione di quello nulla
partir. Lei che cosa pensa?
Che lItalia bloccata dai ricorsi
legali. Gli avvocati sono gli unici
chelavorano, inquestoPaese, egua-
dagnano molto. Aldil delle provo-
cazioni, bisognerebbe a questo pun-
to capire che non pi tempo di
contenziosi, bisogna stringere. Ca-
piscoche Cocivsia statodanneggia-
to da tutta questa vicenda, ma ora
la situazione deve essere sbloccata:
facciamo tutti impresa, per il bene
della comunit. Se Cociv intende
realmente andare avanti, la questio-
ne legale superabile.
Afrontedi unadisponibilitdel-
le banche a finanziaria lopera
molti sostengonoinvece che il Ter-
zo valico debba essere costruito
con i soldi dello Stato...
Ma perch non copiamo i france-
si? L un commissario prefettizio
ha pieni potere sulla realizzazione
delle infrastrutture strategiche per
il Paese. In Italia ci incagliamo per-
ch ci perdiamo in dibattiti inutili,
ognuno dice la sua e si finisce col
discutere per mesi, anni. Basta guar-
dareal nododi Mestre: statorealiz-
zato in 18-20 mesi, quello lesem-
pio da seguire. Sul Terzo valico c
urgenza di procedere e io credo che
servirebbe una persona che, da sola,
decide per tutti. Il problema del fi-
nanziamento superabile.
Superabile ma non superato. Al
momento di stanziati ci sono solo
i 700 milioni del primo lotto. Insi-
sto: i soldi delle banche servono
o no?
Assolutamente s. Ci sono mille
formule di finanziamento.
Erzelli un progetto che a voi
Giovani di Confindustria sta a
cuore. Procede a rilento, non cre-
de?
La questione, imprescindibile, di
Ingegneriafinalmentestatarisolta.
Orachelafacolthadecisoetrovato
il modo di trasferirsi, arriveranno
anche le aziende.
Domanda retorica: ma perch
per le imprese cos importante
la vicinanza fisica della facolt?
Lesinergieriesconodecisamente
meglio quando c vicinanza fisica.
AllUniversit ci sono laboratori
sperimentali, studenti che lavorano
su meccanismi e brevetti nuovi. Le
aziende altamente tecnologiche de-
vono inserirsi in questo contesto..
Un conto prendere lauto e, da
Erzelli, andareadAlbaro;altroconto
uscire dallufficio e potersi scam-
biare le idee a venti, cinquanta me-
tri.
A sostegno del trasferimento di
EricssonloStatogarantisce25mi-
lioni di euro. Siemens ha chiesto
di potersi avvalere del medesimo
contributo. LePmi chiedonoaiuto
perch, da sole, non sarebbero in
grado di sostenere linvestimento
del trasferimento. Ma che fine ha
fatto il rischio dimpresa?
Seladomandamifossestataposta
treoquattroanni fa, inepocapre-cri-
si, avrei risposto che le aziende, con
quello che guadagnano, giusto che
rischino in proprio. Ma con la crisi
il mondo cambiato, laiuto pubbli-
co diventato determinante. Se vo-
gliamo che queste nostre aziende
continuinoaprodurrePilnellanostra
citt dobbiamo supportarle.
QualesarlaGenovaeconomica
dei prossimi dieci anni?
Sar una citt con uneconomia
basatasutresettori: porto, altatecno-
logia e turismo. Il turismo un seg-
mento da non sottovalutare. Gli al-
berghi sono pieni, i turisti ci sono.
Ora bisogna mettere a sistema le
risorseper fareinmodochelaGeno-
va turistica non finisca allAcqua-
rio.
Nicoletta Viziano
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
XXI
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Il servizio su rotaia per M osca stato accolto con grande favore dagli operatori
I
l terminal di Fernetti unarealt
piccola, ma dinamica, al confi-
ne fra lItalia e lEuropa centro-
orientale. Il terminal in crescita
sia per quanto riguarda i bilanci, sia
per quanto riguarda le iniziative e
i progetti.
Il bilancio 2010, chiuso con un
fatturato di 3.000.000 di euro, supe-
riore del 12% rispetto a quello del-
lanno precedente e con un risultato
positivodi 250.000europrima delle
imposte, contro i 140.000 del prece-
dente esercizio. Sempre nel 2010
sono transitati 132.000 camion, an-
che in questo caso con una crescita
rispettoai 126.000camiondel 2009.
Il fatto pi rilevante dello scorso
annostatalinaugurazionedel nuo-
vo raccordo ferroviario, che d la
possibilit al terminal di Fernetti di
collegarsidirettamentesiaconlarete
nazionale sia con quella internazio-
nale. Grazie anche a questa nuova
infrastrutturagistatoavviato, con
riscontropositivodapartedegli ope-
ratori, il servizio ferroviario Fernet-
ti-Mosca. E unserviziochefaccia-
mo tramite la compagnia austriaca
Far East Landbridge, che ha in Italia
un corrispondente nella societ Za-
nardo, spiega il presidente di Fer-
netti, GiorgioMaranzana. Maranza-
nastatoappenaconfermatodallas-
semblea dei soci per il suo quinto
mandato triennale, mentre Livio
Maraspin succede come ammini-
stratore delegato a Claudio Grim.
In questi giorni i vertici del terminal
di Fernetti sono alla fiera Transport
LogisticdiMonaco.Siamopresenti
- spiega il presidente - assieme ad
altre realt del Friuli Venezia Giulia,
una regione piccola, ma importante
dal punto di vista logistica. Questa
di Monaco la piimportante mani-
festazione europea del settore. Offre
loccasione di far conoscere i nostri
servizi. Abbiamo partecipato a un
convegno con le aziende che opera-
no nel porto di Trieste, e nello stesso
giornoinunaltrasalavenivapresen-
tata Napa, lalleanza dei porti del
Nord Adriatico, a cui ha assistito
un folto pubblico di un centinaio
di operatori.
Laperturadei mercati dellEuropa
orientalehafattodel Friuli, del porto
di Trieste e delle piattaforme logisti-
checollegateaquesto, comeil termi-
nal intermodale di Fernetti, unosno-
do logistico strategico. Noi credia-
mo a questo e siamo ottimisti anche
per i paesi che entrano nellunione
europea. E vero che lallargamento
riduce la necessit di fermarsi a Fer-
netti per compiere le pratiche doga-
nali. Per noi puntiamo, per attirare
gliautotreni, suiservizilogistici, sul-
lintermodalit col treno, e in futuro
anche su attivit di nicchia come
pu essere il carico refrigerato. E
ancoraunipotesi, malastiamovalu-
tando. Naturalmente, prima di parti-
re facciamo scrupolose indagini di
mercato. Non facciamo mai il passo
pi lungo della gamba e in questi
anni non abbiamo mai dovuto salire
lescaledellaRegioneper farci aiuta-
re a mettere a posto i bilanci.
Il terminal stato inaugurato nel
1978 ed di propriet pubblica al
96%. I soci istituzionali sono sei,
Provincia e Comune di Trieste, ca-
mera di Commercio, Comune di
Monrupino, che ospita fisicamente
il terminal, Autorit portuale e Friu-
lia, la finanziaria regionale. Aquesti
si affiancalunicosocioprivato, Au-
tostazione Doganale, che riunisce
gli spedizionieri doganali.
La nuova vocazione del terminal
quellaintermodale. Grazieal colle-
gamentoconlareteferroviariainau-
gurato nellottobre dello scorso an-
no, adesso possibile guardare ai
mercati dellEuropa orientale, e
spingersi anche ben oltre. Noi -
afferma Maranzana - offriamo tra-
sporti di container direttamente a
Mosca, coi treni Landbridge-Zanar-
do, e in futuro allargheremo il servi-
zio anche alla Cina, dove la compa-
gniaaustriacastagiarrivandoattra-
verso la Trasniberiana. La risposta
degli operatori?Epositiva. Questo
un servizio che ha come prima
caratteristica la qualit in termini
di velocit di consegna. Inoltre ha
un prezzo competitivo. Noi ricevia-
mosiacontainer completi, siamerce
su autotreno. Per quesi ultimi offria-
mo un servizio di svuotamento del
camionepoi di caricamentosui con-
tainer forniti da Zanardo.
Ilpresidentesottolineapoileimpli-
cazioni del dato molto positivo sul-
laumento dei camion in sosta al
terminal, passati fra 2009 e 2010
da 126 mila a 132 mila: Significa
- dice- chelamercec. Gli autotreni
non vengono certo a Fernetti vuoti,
ma sempre pieni o semi pieni. Oggi
lautotrasportatore trova da noi un
parkcustoditoper24oresu24, servi-
zi al mezzo (elettrauto, gommista,
lavaggio del camion, eccetera) e al-
lautista (ristorante self-service, ne-
gozio bazar, lavanderia). Inoltre ci
sonoquarantafracasedi spedizione,
trasportatori espedizionieri dogana-
li, che espletano le pratiche per i
camionisti. I nostri principali utenti
sono russi, ucraini e in garn parte
turchi. Questi ultimi possono esple-
tareaFernetti tutti gli obblighi docu-
mentali e di prenotazione e farsi tro-
vare al porto di Trieste pronti per
limbarco.
XXII Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
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PARLA LASSESSORE REGIONALE RAFFAELLA PAITA
In Liguria investiti miliardi di euro
In p o ch i a n n i u scirem o d a lliso la m en to . Il Terzo va lico ? S i a p erto u n o sp ira g lio

In Liguria - spiega lassessore


regionale alle Infrastrutture,
Raffaella Paita - stanno partendo
opere per un investimento comples-
sivo di svariati miliardi di euro: Au-
relia bis Savona, Aurelia bis della
Spezia, Strada a mare di Corniglia-
no, Nodoferroviariodi Genova, Ter-
zo valico, Raddoppio ferrovia Fina-
le-Andora, Raddoppio ferrovia An-
dora-San Lorenzo, Gronda,
Lungomare Canepa + San Benigno,
Tunnel Fontanabuona, Nuova piat-
taforma portuale a Vado Ligure,
Riempimento Calata Bettolo, Me-
tropolitana di Genova, Riempimen-
to Ponti Ronco e Canepa, Copertura
e messa in sicurezza del Bisagno,
Viadottodi Voltri e molte altre. Que-
sto significa che, grazie al lavoro
impostato, laLiguriaentropochi an-
ni uscir dal suo isolamento. L11
aprile abbiamo firmato ad Andora,
con tutti i Comuni, laccordo sul
raddoppio ferroviario del Ponente
ligure. Due giorni dopo, a Roma,
cstatalasigladel progettoprelimi-
nare avanzato per la realizzazione
del tunnel della Val Fontanabuona.
Essendo venuta meno la condizione
che motivava la scelta di non sotto-
scrivere il protocollo della gronda,
e acquisito limpegno formale per
larealizzazionedeltunnel,sipotuto
arrivare alla firma sulla Gronda di
Ponente. stata la conferma che
la Regione Liguria ha saputo indivi-
duare il percorso giusto, legando le
due questioni. Adesso il momento
di andare avanti con tenacia e con-
vinzioneperlarealizzazionediinfra-
strutture strategiche per il rilancio
economico e turistico della Liguria.
Lobiettivo avere una accettabili-
t sociale degli interventi proposti
al fine di rendere le comunit pi
unite nel sostenere con forza la ri-
chiesta di finanziamenti, unica con-
dizione per dimostrare che il Gover-
no crede nel nostro territorio e nelle
potenzialit che lo sviluppo dei traf-
fici portuali pu aprire.
Per quanto riguarda le opere al
servizio dei porti, sono ancora
dattualit il terzo valico e, per
La Spezia, la Pontremolese, o
meglio concentrarsi su progetti
pi realistici?
Il mio mandato ha avuto avvio
inconcomitanza di due eventi molto
importanti e legati fra loro: la caduta
dellultimo diaframma del Tunnel
del San Gottardo, che ci ha imposto
da subito di ragionare su tempistica
e sincronizzazione degli interventi
infrastrutturali e lapprovazione, da
parte del Comitato Interministeriale
per la Programmazione Economica,
del primo lotto costruttivo del Terzo
Valico ferroviario Genova-Milano,
avvenutail18novembre2010. Dopo
una situazione di stallo a causa della
mancanza della definizione di tutti
gli atti tra i soggetti coinvolti, con
la presentazione dellofferta econo-
mica a RFI, si aperto uno spiraglio
positivo. certoperche, perottene-
re risultati determinanti, sia fonda-
mentale essere coesi e continuare
a fare pressioni su Roma. Da parte
della Regione, c il massimo impe-
gno per gli aspetti di nostra compe-
tenza,comeperesempiolarisoluzio-
ne dellallocazione dello smarino,
sulla quale abbiamo recentemente
deliberato in Giunta, stabilendo di
destinarne 500 mila metri cubi nel
riempimento per il ribaltamento a
mare dello stabilimento Fincantieri
di Sestri Ponente, altri 820 mila al
porto di Voltri, mentre 450 mila sa-
ranno utilizzati per la realizzazione
del molo ai ponti Libia e Canepa.
Con questo atto, gran parte dello
smarino del Terzo valico contri-
buir alla costruzione di altre opere
moltoattese. lasceltadellosvilup-
po che genera altro sviluppo e di
un territorio che non intende rinun-
ciare alla propria vocazione indu-
striale e produttiva. Per quanto ri-
guarda la Pontremolese, venendoda
Spezia, conosco bene qual la posta
in gioco: uninfrastruttura fonda-
mentale per lo sviluppo del settore
portuale e retroportuale, il turismo
e tutta leconomia locale spezzina
nel suocomplesso. Il progettostato
inseritotraleprioritsiadallaRegio-
neLiguria, siadal Ministero. Occor-
re insistere sulla realizzazione della
nuova galleria di valico. Rispetto
al Terzo Valico, che individua il suo
baricentronei traffici collegati aPie-
monte e Lombardia e, passando per
la Svizzera, fino al Nord Europa,
la Pontremolese andr a coprire il
sistema retroportuale collegato al-
lEmilia Romagna e al Nord Est.
Sonodueoperebasilari per il territo-
rioconopportunitdi sviluppodiffe-
renti e complementari.
Allosviluppodelleferroviecol-
legato il progetto Slala per una
piattaforma logistica retropor-
tuale in Piemonte. Recentemente
il progettoharischiatodi arenarsi,
come oggi la situazione?
Su questo punto, da parte della
Regione sono state individuate tre
azioni prioritarie tra loro connesse:
puntare allintermodalit e allo spo-
stamentodel trasportocontainerdal-
la gomma al ferro; sviluppare la por-
tualit ligure a sistema; favorire la
creazione di un Sistema logistico
del Nord Ovest. Il progetto di realiz-
zare una societ di corridoio non
ci convince fino in fondo anche a
causa dellattuale quadro normativo
nazionale . Insieme con lAssessore
ai trasporti Vesco stiamo analizzan-
do tale proposta. In ogni caso, sono
stati rinnovati i vertici di Slala. Da
l, daquestasociet, ripartiruncon-
fronto serrato tra Regione Liguria,
RegionePiemonteedaltri interlocu-
tori del Nord per lo sviluppo della
piattaforma logistica retroportuale.
Fondamentale il coinvolgimento
organico e pi costante anche della
Regione Lombardia. Ritengo che,
sottolaguidadi AlessandroRepetto,
Slala riconquister il suo ruolo cen-
trale di coordinamento e sviluppo
della retroportualit.
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l 2011 si aperto con un inco-
raggiante aumento dei traffi-
ci, per Genova. Crede che la crisi
sia definitivamente archiviata?
La nostra attivit ha registrato un
leggeroaumentodel trafficorispetto
al 2010, quindi si pu dire che qual-
che miglioramento dallinizio della
crisi c stato. Tuttavia il ritorno ai
volumi del 2008, quando lattivit
era al suo massimo, sono ancora
lontani dal ritornare
Quali sono, a suo avviso, gli at-
tuali limiti del sistema portuale
genovese?
Amioavvisounodeilimitiprinci-
pali del porto di Genova, soprattutto
per aziende emergenti il fatto che
ci si scontri inevitabilmenteconlin-
fluenza dei colossi del settore che
da anni,occupano gli spazi e che
precludonoogni possibilitallenuo-
ve imprese che potrebbero essere
loro concorrenti. Non solo una
questione di carenza di spazi fisici
dove poter operare, quanto una que-
stionediimpossibilitdiessereinter-
locutori alternativi ai grandi gruppi
che dominano nel porto di Geno-
va.Per fare un esempio questa una
situazionenellaqualeanchePhoenix
International si trovata, poichstia-
mo cercando di trovare uno spazio
per predisporre un terminal contai-
nermaabbiamogrossedifficoltnel-
lo concessione degli spazi.
Quali sono, invece, i punti di for-
za?
Innegabilmente uno dei punti di
forzalaprofessionalitdegliopera-
tori presenti e sicuramente la posi-
zione stessa del porto un grande
vantaggio, ma a causa dei monopoli
di cui si accennava prima, queste
potenzialit sono poco sfruttate e
riesconoadesprimersi limitatamen-
te.
Che cosa lecito aspettarsi dal
prossimo biennio?
Nel prossimo biennio sarebbe le-
cito aspettarsi la risoluzione della
crisi, ma questo secondo noi potreb-
be avvenire solo con la creazione
di sinergie e rapporti pi forti tra
le aziende che operano nel porto
di Genova, siano esse grandi gruppi
chesi apronoallacollaborazionecon
le piccole imprese, sia le stesse pic-
coleaziendepronteamettereincam-
po la propria professionalit.
Molti operatori reputanoimpos-
sibile lo sviluppo del porto di Ge-
novasenzauncollegamentoferro-
viario ad alta velocit diretto alla
PianuraPadana. Lei daccordo?
Un collegamento ferroviario di
assoluta importanza, bench si deb-
ba trovare il modo di realizzarlo nel
rispetto e con la collaborazione dei
comuni che attraverser. In realt
sarebbe necessario un ammoderna-
mento di tutta la rete di collegamen-
to, sia su rotaia che su gomma, per
rendere veramente competitiva Ge-
nova e giovare alla sua logistica.
I porti di Savona-Vadoe LaSpe-
zia sono concorrenti o alleati di
Genova?
IportidiSavona-VadoeLaSpezia
sono al momento concorrenti di Ge-
nova, nel sensocheacausadellinef-
ficienza e carenza di infrastrutture
sia portuali che logistiche , sia di
maggiori spazi allinterno del porto
genoveseessidiventanopuntidirife-
rimentoalternativiobbligatori.Sono
ovviamente realt estremamente
professionali ma sarebbe ideale riu-
scire a creare sinergie tra Genova-
Vado-La Spezia , risolvendo i pro-
blemi del porto di Genova, in modo
da fare diventare questo un sistema
pifortedovequestetrerealtpossa-
no dirsi alleate.
Come giudica il lavoro fatto dal
governo italiano in questi anni sul
frontedelleinfrastruttureportua-
li?
Il lavoro del governo italiano
stato insufficiente a garantire il mi-
glioramento delle attivit portuali
a Genova. E indubbiamente stato
presente a sostegno delle numerose
societincrisi, tramitegli ammortiz-
zatori sociali, ma sarebbe stato ne-
cessario anche prevedere una pro-
grammazione di qualche tipo, inve-
stimenti e quantaltro rivolto alla
crescitadel porto, comeinfrastruttu-
re di collegamento migliori.
Di recentealcuni gruppi bancari
si sonodetti disponibili afinanzia-
reopereportuali ancheinLiguria.
Secondolei si trattadi uningeren-
za indebita o, al contrario, i soldi
delle banche potrebbero risultare
determinanti per lo sviluppo dei
porti?
Investimenti anche ad opera di
banche sarebbero certamente deter-
minati per il porto, a patto che di
questi possano beneficiare sia le
grandi che le piccole entit.
Il porto di Genova
XXIV Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
UNA DELLE AZIENDE-SIMBOLO DELLA CITT
Il Ri n a s c o m m e t t e s u l l e e n e r g i e r i n n o v a b i l i
Salerno: Con una m aggiore sem plificazione il settore crescer pi velocem ente
L
Italiahapagatoognisingo-
latonnellatedi CO2abbattuta
con energie rinnovabili, circa 700
euroselohafattoattraversoimpianti
sovvenzionati di solare, circa 100
euro con leolico, 50-60 con le bio-
masse, afrontedi unvaloredi merca-
tochenondovrebbeinvecesuperare
i 20 euro.
Questo uno dei dati emersi da uno
studio dellIstituto Bruno Leoni che
incollaborazioneconil RinaelUni-
ttecnicadi finanzadi progettodella
presidenzadel Consigliohaorganiz-
zato ieri a Roma il primo faccia a
faccia post IV Conto Energia sugli
effetti del taglio negli incentivi sulle
rinnovabili. Costi che difficilmente
si possono considerare compensa-
ti dalla riduzione di 2 euro a me-
gawatt ore nel prezzo dellenergia
provocato proprio dagli effetti delle
rinnovabili equindi dallascalatadel-
lItalia nellutilizzo delle fonti di
energia alternativa.
Inpienodibattitosul futurodi que-
sto mercato, proprio la valutazione
sui risultati, esulleccessodegli stru-
menti di incentivazione(comesotto-
lineato dal direttore dellIstituto
Bruno Leoni, Carlo Stagnaro), sem-
bra disegnare uno scenario nuovo
di incentivi mirati allinnovazione
nonchaprogetti che(siaper i finan-
ziatori che per i promotori) necessi-
teranno di una selezione e di una
valutazione tecnico-economica pi
attenta e professionale di quanto ac-
caduto in passato.
Un intervento nellambito della
semplificazione potrebbe da un lato
rendere il paese pi attrattivo e dun-
que il mercato pi contendibile; dal-
laltro compensare, almeno in parte,
la perdita secca che i produttori di
energia rinnovabile sono chiamati
asosteneresui ricavi attesi inrelazio-
ne alla riduzione dei sussidi ha
affermato Ugo Salerno, a.d. del Ri-
na- Di certo occorrer svolgere
unanalisi molto pi attenta dei pro-
getti, dellelorovalenzeeconomiche,
della loro finanziabilit, attraverso
linterventodi soggetti terzi ingrado
di valutare rischi e opportunit.
Il sottosegretario allo Sviluppo
Economico, Stefano Saglia, chiu-
dendoilavoridelconvegno, haricor-
dato quali sono le reali motivazioni
dellasceltarinnovabili, inclusaquel-
la di non ricadere sotto la scure san-
zionatoria dellUnione europea, ha
ribadito che il solare ha in Italia
un futuro superiore a quello degli
altri paesi europei che proprio in
queste settimane stanno tagliando
gli incentivi, e ha preannunciato un
processo di consultazione spero
ha detto pi ordinato per definire
un provvedimento sulle altre fonti
energetiche.
Dei 133GWnucleari oggi esistenti
nellUnioneeuropea, il 16,5per cen-
toavrraggiuntoletdellapensione
nel 2020, e l85 per cento nel 2030.
Si pu assumere che le rinnovabili
svolgerannounruolosostanzialenel
sostituire almeno una parte della ca-
pacit nucleare in uscita, special-
mente da qui al 2020, data la rapidit
con cui esse possono essere messe
in campo: supponendo che la met
dei circa 22GWnucleari pianziani
uscirannodal panoramaeuropeoen-
tro il 2020, e assumendo che la met
della relativa produzione verr asse-
gnataallerinnovabili, siapreunteso-
rettoaggiuntivoalivellocomunita-
riodi13-20GWrinnovabili(tenen-
do conto di una producibilit delle
fonti verdi di 2-3.000 ore / anno,
contro le oltre 7.000 garantite dal-
latomo). Un enorme buco poten-
ziale che potrebbe crearsi da qui al
2020eche, severrnecessariamente
copertoinbuona parte da fonti tradi-
zionali, si presta bene anche alle
rinnovabili.
Ma dallanalisi IBL risulta che,
anchesullasostituzionedel nucleare
lo scenario di difficile interpreta-
zione. Secondo lanalisi presentata
oggi circa il 50% della sostituzione
sar rappresentata da gas, un buon
30% da carbone (con un inevitabile
prezzo da pagare in termini di emis-
sioni di Co2 e quindi definitiva ri-
nuncia agli obiettivi di Kyoto) e un
20 di rinnovabili.
Seleolico, nellezoneventose, ap-
pare gi competitivo (in termini me-
di) e solleva principalmente proble-
mi di bilanciamento, il fotovoltaico
(anchenel 2016) apparelontanodal-
la grid parity. Pur tenendo conto che
esso produce nelle ore di massima
domanda (e dunque di massimo va-
lore dellenergia prodotta) essen-
zialeunattenzioneindustrialeal mi-
glioramentodel rendimentodei pan-
nelli. Altrettanto importante
lattenzione alle biomasse, che rap-
presentano per un paese come il
nostro una ricchezza potenziale
enorme, data la grande produzione
di scarti agricoli da un lato, la pro-
grammabilit e continuit della pro-
duzione dallaltro.
Ugo Salerno con Giuseppe DAmato
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
XXV
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
LANALISI DI WALTER BELTRAMINI, RESPONSABILE PER LITALIA DI BRAID
P i c o l l e g a m e n t i c o n Sa v o n a e La Sp e z i a
U n o s h u t t l e f e r r o v i a r i o p e r f a r e d e l l a L i g u r i a l a p o r t a d a c c e s s o a l M e d d e l C e n t r o E u r o p a

C da augurarsi che le risorse


allocate siano finalmente suf-
ficienti a sbloccare progetti sul tap-
peto da anni: il Terzo valico fra i
tanti. Lo dice in questa intervista
Walter Beltramini, responsabiledel-
le attivit in Italia di Braid.
Il 2011si apertoconunincorag-
giante aumento dei traffici, per
Genova. Credechelacrisi siadefi-
nitivamente archiviata?
Purtroppotemocheiprimisegna-
li positivi di ripresa stiano gi con-
frontandosi con gli effetti della crisi
dei paesi del Maghreb, del Medio
Oriente e della Costa dAvorio, da
cui si teme una ricaduta negativa
nella seconda parte del 2011 sia sul
nostro export di commodities desti-
nate alle industrie delle costruzioni
e manifatturiere dei nostri vicini -
in particolare additivi per cementi,
plastificanti, glicoli ed additivi per
oli minerali, tipicamente caricati in
Flexitank che dellimport di olio
di oliva e biodisel in Flexitank dal
Nord e West Africa.
Quali sono, a suo avviso, gli at-
tuali limiti del sistema portuale
genovese?
Braidoperanel settoredel BULK
LIQUID, con FLEXITANKS ed
ISOTANKS FOODGRADE: per le
prime i limiti del sistema portuale
genovese sono lo stoccaggio di con-
tainer in terminal sparsi in citt, che
comporta un grave aggravio di costi
per il ritiro dei vuoti da trasferire
al nostro deposito per lallestimento
del kit FLEXITANK. Per lagestione
delle ISOTANKla carenza di infra-
strutture addirittura paradossale
per unportodellenostredimensioni:
lassenza di stazioni di lavaggio, di
riscaldo e di depositi abilitati ADR
allontananoil lavorodallanostracit-
t; i collegamenti intermodali con
il centro-sud sono inesistenti, ren-
dendo la trazione stradale lunica
costosa soluzione da poter propor-
re.
Quali sono, invece, i punti di for-
za?
Vadatoattodegli aumenti di effi-
cienza raggiunti negli ultimi anni,
ma non possiamo distogliere la no-
stra attenzione dai benchmark, che
sono Marsiglia, Algesiras e fra non
molto Tangeri.
Che cosa lecito aspettarsi dal
prossimo biennio?
C da augurarsi che le risorse
allocate siano finalmente sufficienti
a sbloccare progetti sul tappeto da
anni: il terzo valico fra i tanti.
Molti operatori reputanoimpos-
sibile lo sviluppo del porto di Ge-
novasenzauncollegamentoferro-
viario ad alta velocit diretto alla
PianuraPadana. Lei daccordo?
Lalta velocit sullasse nord-est
vitale per leconomia della nostra
regione, ma non dobbiamo ignorare
i collegamenti conil centro-sud, che
consentirebberounaconcentrazione
di traffici su Genova elevandolo a
vero hub nazionale.
I porti di Savona-Vadoe LaSpe-
zia sono concorrenti o alleati di
Genova?
Occorre implementare la com-
plementariet dei tre scali, differen-
ziandoli per i servizi e le strutture
offerte, ma rendendoli strettamente
interconnessi da uno shuttle ferro-
viario, al pari di terminal di uno
stesso sistema portuale che deve
puntare adessere la porta dingresso
del Mediterraneo per il centro-est
Europa.
Come giudica il lavoro fatto dal
governo italiano in questi anni sul
frontedelleinfrastruttureportua-
li?
La politica italiana soffre di bi-
zantinismo, ha approcci ai problemi
e tempi di decisione non pi in linea
con le richieste del nostro tempo,
equestoriguardasialarealizzazione
di infrastrutture pi o meno costose,
che la semplificazione delle norma-
tiverelativeallagestionedellimport
ed export.
Di recentealcuni gruppi bancari
si sonodetti disponibili afinanzia-
reopereportuali ancheinLiguria.
Secondolei si trattadi uningeren-
za indebita o, al contrario, i soldi
delle banche potrebbero risultare
determinanti per lo sviluppo dei
porti?
E un ritorno altamente auspica-
bileai tempi dellagloriosamarineria
genovese: ben vengano i privati che
hannolobbiettivodi unritornosugli
investimenti battendo la concorren-
za sul terreno dellefficienza e del-
lofferta dei servizi che il mercato
ci chiede.
Il porto di Vado Ligure
XXVI Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
PARLA FULVIO CARLINI, PRESIDENTE MULTI MARINE SERVICES
G l i i m p r e n d i t o r i d e v o n o c o l l a b o r a r e d i p i
Qui non manca la volont di fare business, ma la disponibilit finanziaria
I
l 2011 si aperto con un inco-
raggiante aumento dei traffi-
ci, per Genova. Crede che la crisi
sia definitivamente archiviata?
Io ritengo che la crisi si sia solo
affievolita, infatti fra fine 2010 e
inizio 2011 i traffici hanno avuto
una ripresa considerevole ma dalla
finedi Marzo, lecosenonsonoconti-
nuate ad andare alla stessa velocit.
Quello che manca non la volont
di fare business, ma piuttosto la di-
sponibilit finanziaria per poter in-
vestire in nuove iniziative. Da im-
prenditore ho comunque lobbligo
di vedere le cose in miglioramento,
edinquestotticacheMulti Marine
Services ha ancora allargato il pro-
prio staff negli ultimi mesi per me-
gliorisponderealleesigenzedei traf-
fici gestiti.
Quali sono, a suo avviso, gli at-
tuali limiti del sistema portuale
genovese?
Amio parere il pi grande limite
del sistema portuale genovese il
non avere capito che il mondo
cambiato, e che i nostri vicini non
ci aspettano, ma vanno avanti da
soli. Genova una citt molto Bri-
tish, e affetta dalla stessa nostalgia
che i britannici hannoper quei tempi
in cui avevano un Impero. E quindi
necessario unire le forze, guardarsi
intorno, impararedagli altri elavora-
re,etanto,perbatterelaconcorrenza;
fare formazione
Quali sono, invece, i punti di for-
za?
I punti di forza sono una Autorit
portuale ben guidata come avviene
oggi,conunPresidenteattivoeatten-
toacicheavvienenelmondo,prima
ditutto.Seriuscissimoafarloseguire
da una imprenditoria finalmente
pronta a collaborare per il bene co-
mune, i punti di forza potrebbero
dare risultati in tempi molto rapidi.
Aggiungerei, per finire, la posizione
baricentrica che pu fare di Genova
una porta di ingresso diretta per la
Svizzera e parte del SudGermania.
Che cosa lecito aspettarsi dal
prossimo biennio?
Difficile rispondere, ma le pro-
spettivedelleconomia, secondome,
dovrebbero essere in costante, leg-
gero, miglioramento. Il Nord Africa
dovrebbe assestarsi e dare nuovo
impulso ai traffici, in particolare dei
Porti tirrenici. Dal punto di vista
politico mi augurerei un radicale
cambiamento nei modi, nei tempi
e, soprattutto, nella cultura di chi
ci governa, cosa questa assoluta-
mentenecessariasevogliamogaran-
tireunfuturoaquestonostropaese.
Molti operatori reputanoimpos-
sibile lo sviluppo del porto di Ge-
novasenzauncollegamentoferro-
viario ad alta velocit diretto alla
PianuraPadana. Lei daccordo?
Assolutamentesi, senzauncolle-
gamento ferroviario veloce, funzio-
nante ed efficiente Genova muore,
o meglio lItalia sar sempre pi
chiusa e legata ai traffici che hanno
origine o destino nazionale; conti-
nuando cos i nostri traffici saranno
forse quelli regionali: e non questo
quello che vogliamo.
I porti di Savona-Vadoe LaSpe-
zia sono concorrenti o alleati di
Genova?
A mio parere sono alleati anche
se sento dire il contrario, che sono
concorrenti. A mio parere impor-
tante guardare alle best practices per
cambiare in meglio anche a Geno-
va.
Come giudica il lavoro fatto dal
governo in questi anni sul fronte
delle infrastrutture portuali?
Negativo. Un Ministro delleco-
nomia che solo tre o quattro anni
fa sosteneva che non si devono svi-
luppare le infrastrutture portuali per
non aiutare le merci cinesi a entrare
in Italia, cos che le merci entravano
e entrano attraverso porti spagnoli
o nordeuropei sottraendo risorse e
lavoro ai nostri porti, indice di
unascarsaconoscenzadeinostripro-
blemi.
Di recentealcuni gruppi bancari
si sonodetti disponibili afinanzia-
reopereportuali ancheinLiguria.
Secondolei si trattadi uningeren-
za indebita o, al contrario, i soldi
delle banche potrebbero risultare
determinanti per lo sviluppo dei
porti?
I soldi delle banche sono essen-
ziali, ma devono essere concentrati
supocheeimportantiiniziative, que-
stoper puntaresolodovelosviluppo
puessererealeesi meriti impegnar-
si. Alle Banche si dovr chiedere
competenza, e quindi una gestione
attenta fatta da persone capaci e in
grado di dare un reale contributo
sia allo sviluppo delle idee sia alla
successiva realizzazione delle infra-
strutture.
Fulvio Carlini
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
XXVII
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
SEGUE DA PAGINA 15
Necessarie sinergie
Le misure del governo? Insufficienti
I
porti di Savona-Vado e La
Spezia sono concorrenti o al-
leati di Genova?
Una portualit orientata al futuro
nonpuprevedere3porticoncorren-
ti dislocati in un arco litoraneo di
soli 200 Km. Trovare sinergie tra
i vari porti, ancora di pi se cos
vicini, essenziale. Avere ununica
centrale operativa per tutte e tre le
realt portuali e retro portuali sareb-
be utile per incrementare esponen-
zialmente le opportunit di cresci-
ta.
Come giudica il lavoro fatto dal
governo italiano in questi anni sul
frontedelleinfrastruttureportua-
li?
Quanto attuato recentemente dal
governoitalianoper le infrastrutture
portuali insufficiente a garantire
un futuro di crescita come lasciano
prevedere gli scenari prospettati dai
principali esperti mondiali. Inutile
indicareil terzovalicocomeelemen-
to decisivo per la crescita futura di
tutti i porti liguri. Anche il sesto
bacino, indispensabile per portare
aGenovalenuovenavi di dimensio-
nemaggiori,dicrucialeimportanza
per rinvigorire il settore delle ripara-
zioni navali che vede a Genova pro-
fessionalit edesperienza introvabi-
li altrove.
Di recentealcuni gruppi bancari
si sonodetti disponibili afinanzia-
reopereportuali ancheinLiguria.
Secondolei si trattadi uningeren-
za indebita o, al contrario, i soldi
delle banche potrebbero risultare
determinanti per lo sviluppo dei
porti?
Ritengochegli investimenti volti
alla modernizzazione edallosvilup-
podelleinfrastrutturenondovrebbe-
ro prescindere dalla presenza forte,
in termini di indirizzo di politica
economicaedallocazionediadegua-
te risorse finanziarie, della Pubblica
Amministrazione.Ben vengano co-
munque nuovi attori su di un palco-
scenico oramai troppo statico. Lin-
vestimento da parte delle banche su
attivitportualinonfacheconferma-
relattenzionechealivellomondiale
si staconcentrandosul settoremovi-
mentazione merci e rappresenta
loccasioneper costruireunpisoli-
do rapporto tra banche e imprese.
Nel 2011 il settore container in forte crescita
EVENTI
Genova, taglio del nastro
per il Port Day 2011
T
aglio del nastro del Port Day
2011venerd 20maggioaGe-
nova con linaugurazione della mo-
stra Stefano Lanzardo. Racconti al
ventoalleore18, coningressolibe-
ro. Lesposizione promossa dal-
lAutorit Portuale di Genova e dal
Mu.MAIstituzione Musei del Mare
e della Navigazione, conil contribu-
todellacomunitportualegenovese,
oltre ad avvalersi della preziosa col-
laborazione dellAssociazione Pro-
motori Musei del Mare e della Navi-
gazione Onlus e della sponsorizza-
zione tecnica di Coop Liguria e
Cantine Lunae. Il Port Day un
evento promosso dalla Comunit
Europea con la finalit di aprire al
pubblico, attraversoeventi emanife-
stazioni culturali, gli spazi portuali
delle 20 principali citt europee.
La mostra. La tipologia della mo-
strachei curatori desideranopropor-
re vuole dar seguito al felice esito
che ebbero Lightship to Lodola nel
2008, Tomaino. Le acciughe fanno
la palla nel 2009 e Michelangelo
Barbieri. Approdo in alto mare nel
2010. Lesposizione, coerentemente
con il Port Day, prende spunto da
unreportagefotograficocheLanzar-
dorealizztra il 1989-90inoccasio-
ne del riallestimento delle vele del-
lAmerigo Vespucci, nave scuola
della Marina Militare Italiana. In
questaprimasezione, lampioservi-
zio, allestitosiasullepareti sialungo
il parapetto della rampa a creare una
sorta di scia di immagini che sfilano
come nelle pubblicit visibili da una
scala mobile, documenta in tutta la
sua durata il processodi realizzazio-
nedellevele: dallacquistodel tessu-
to alla sua lavorazione, dal processo
artigianale di fabbricazione finoalla
messa in opera. La stampa su tela
conferisce alle foto quella texture
comune alla vela, consentendo cos
di tracciare una continuit ideale e
reale tra loggetto, la sua traduzione
in fotografia e la percezione visiva
da parte del fruitore. Oltre a questo
corpus, il progettoespositivo, si arti-
cola in altre due sezioni che mirano
a svelare a tutto tondo il lavoro di
Lanzardo, da sempre sdopppiato tra
i binari della fotografia professiona-
le e della ricerca artistica. Tuttavia,
in questa occasione, il cerchio si
chiude mostrando per la prima volta
allospettatoreletangenzeconsape-
voli o inconsapevoli che i due
percorsi hanno innescato.
LasecondasezionepresentaWater
Body installazione realizzata site
specificperilGalataMuseodelMare
cerniera tra il lavoro pi stretta-
mente professionale di Lanzardo e
quellodedicatoallapuraricercaarti-
stica. I visitatori attraversano unac-
quosa struttura, camera di decom-
pressione tra luno e laltro mondo.
!!!"#""$ !!!"#""$ !!!"#""$ !!!"#""$
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XXVIII Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
XXIX
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
MOBILIT
G e n o v a C a r Sh a r i n g s i a f f a c c i a i n b a n c h i n a
Non facciamo concorrenza a chi noleggia auto. Problemi? Ancora molti
G
enova Car Sharing si avvici-
na al portoconunpassodop-
pio. Il primo, gi compiuto, una
convenzione per offrire alle imprese
del settore portuale tariffe conve-
nienti e flessibili per lutilizzo del
servizio. Il secondo, moltocomples-
so e in via di definizione, prevede
lingressodelleautodi Gcs allinter-
no della cinta portuale, una zona
che non competenza del Comune,
ma dellAutorit portuale, conrego-
le talvolta diverse da quelle urbane
eesigenzedisicurezzapistringenti.
Gcs - spiega il direttore Marco
Silvestri - nasce nel luglio del 2004
per iniziativadel Comunedi Genova
e aderisce a Ics (Iniziativa Car Sha-
ring), che riunisce tutte le citt che
forniscono il servizio. Per la sua va-
lenza ecologica, sostenuto dal mi-
nisteroperlAmbiente: statocalco-
lato che ogni auto in car sharing
sostituisce 14-16 auto private. Inol-
tre chi utilizza il Cs usa meno la
macchinaesolamentequandoserve,
perch monetizza subito il consumo
e non il possesso, in quanto un
servizio pay per use.
Come nata lidea di rivolgersi
al settore portuale?
Ci stiamo allargando sempre pi
dal settore family a quello business,
rivolto alle imprese. Per questo ci
siamo rivolti anche agli operatori
marittimoportuali, agenti marittimi,
spedizionieri, terminalisti. I vantag-
gi sono la circolazione in citt sulle
corsie degli autobus e il parcheggio
gratuito. Da Levante a Ponente della
cittsi puridurreil tempodi percor-
renza a un terzo.
Come hanno risposto le aziende
del settore?
E ancora presto per un bilancio.
Conil car sharing, agenti e spedizio-
nieri possono trovare lauto vicina,
lauto si avvicina al cliente. Non
intendiamo sostituire i servizi di no-
leggio o le flotte aziendali, non ne
abbiamo la forza, ma fornire un ap-
poggio, magari per ridurreil numero
delle auto di unazienda.
Il servizio funzioner anche al-
linterno del porto?
Abbiamo provato a introdurre il
concetto allinterno del porto, ma
ci sonodifficolt. Perentrareinporto
occorrono i permessi. Solitamente
lazienda deposita la targa dei propri
mezzi, oppure si entra con il taxi
grazie allautorizzazione della per-
sona trasportata. Ma il taxi non deve
sostare. Il problemaper noi lasosta
e il rischio rimozione. Le pratiche
inAutoritportualenonsonoancora
terminate, i tempi si allungano. Vor-
remmo che anche le auto del car
sharing fossero autorizzate a entrare
in porto.
Attualmente dovete fermarvi
sulla soglia. Dove sono i posteggi
pi utili per chi opera nello scalo?
CunparcheggiofraWtceMati-
tone, in via di Francia, che il pi
vicino al varco Etiopia e a quello
di San Benigno. Per i terminal di
Sampierdarena, Messina e ponte Li-
bia, c Fiumara, dove fra laltro
hanno sede molte agenzie e case
di spedizione. Intronoal centrostori-
co, altra zona ricca di sedi, ci sono
moltepossibilit,daviaTuratiapiaz-
za Matteotti a piazza Bandiera. Chi
opera nei dintorni di palazzo San
Giorgio ha molta scelta. Lufficio
di Gcs Business ha costruito tariffe
ad hoc per questo settore, con un
forfait fattosumisuraperletrasferte.
Non pi necessario prendere la
macchina per un giorno, si pu ad
esempioandareviaperottoore, sono
tempistiche costruite per viaggi fino
a Torino o Milano. Con il sistema
di tariffazione a ore e chilometri sa-
remmofuori mercato. Ci siamoposi-
zionati su tariffe pi simili a quelle
del mercato dellautonoleggio.
Quando entrata in vigore la
convenzione?
La convenzione entrata in vigo-
re un mese fa. In media, in passato
venivano fatti quaranta nuovi abbo-
namenti al mese, di cui il 20% da
clienti business. Ma questa percen-
tuale in crescita e con questa con-
venzione contiamo di crescere al
30% per poi raggiungere il 50%.
Il car sharing una soluzione ai problemi della citt
GIOVANNI CALVINI
Per lindustria un porto efficiente indispensabile
L a s es ta v as ca? U n op era neces s aria p er traguard are la continuit d elle rip arazioni a G enov a
I
lportodiGenovafornisceservi-
zi sia alla merce, il cosiddetto
porto commerciale, sia alle navi, al-
linternodel portoindustriale. Inen-
trambi questi comparti sonoradicate
imprese aderenti allassociazione
degli industriali Confindustria Ge-
nova, che ha un ramo terminalistico
e un ramo dei costruttori e riparatori
navali.
Linteresseper losviluppodel por-
to non si esaurisce per qui, perch
ancheleimpresemanifatturiere, non
solamente genovesi o liguri, ma an-
che e sempre pi quelle dellOltre-
giogo, al di ldellAppennino, otten-
gono benefici da una struttura por-
tuale efficiente che sappia
convogliare traffici sia in import sia
in export. Confindustria Genova
quindi in prima fila nei dibattiti sul
futuro dello scalo, come spiega il
presidenteGiovanni Calvini. Il tema
piattualeilcollocamentodelsesto
bacinodi riparazione, per accogliere
le navi di ultima generazione che
altrimenti sono troppo grandi per
essere riparate a Genova.
La sesta vasca - spiega Calvini
- indispensabile per traguardare
la continuit delle riparazioni navali
a Genova. Grazie alla ricerca del
Rina commissionata dallAutorit
portuale, abbiamo potuto verificare
che un mercato esiste e che ci sono
opportunit per prendere commesse
su navi di una certa dimensione. Sul
fatto che sia imprescindibile avere
la sesta vasca a Genova non c que-
stione. Anche se non si riescono a
prendere le navi pigrandi, limpor-
tante poter ospitare l80-85%delle
unit esistenti.
Qual la proposta di Confindu-
stria?
Noi abbiamo presentato tempo
fa unprogettoche prevedeva il posi-
zionamentodellasestavascaeanche
tombamenti per ampliare le aree a
terra a disposizione delle imprese,
ma non abbiamo ricevuto risposta
da Autorit portuale e enti locali.
Ci auguriamo che nella loro pro-
grammazione tengano conto del-
lesigenza di consolidare le attivit
di riparazione navale, che oggi sono
sparse in posizioni anche poco coe-
renti eopportune. Nondicochetutto
il contenutodel nostroprogettodeb-
ba essere acquisito, ma almeno sa-
rebbe importante avere un ritorno
sulle idee. Attendiamo di vedere co-
me evolver il prossimo piano rego-
latore portuale.
Quando fu presentato laffresco
di Piano, sul destino delle ripara-
zioni navali emerserocontrasti fra
porto e citt.
Unprogettocomequellodi Piano
aveva una sua validit, anche se la
parte sulle riparazioni navali ha pro-
vocato mal di pancia. Ma se conti-
nuiamo a fare mega-progetti e poi
la citt non capace di pianificarli,
non facciamo pi niente. Bisogna
superare i mega-progetti e traguar-
dare a uno sviluppo per i prossimi
2 o 3 anni. Se no continueremo a
perdere pezzi. Come sappiamo, sen-
za risposte alcuni operatori hanno
gi cominciato a guardare altrove.
Si riferisce allacquisto dei can-
tieri di Marsigliadapartedi alcuni
operatori genovesi?
Quello un segnale.
Gli industriali ovviamente non
sono interessati solamente alle ri-
parazioni navali, ma anche al set-
tore commerciale.
I terminalisti sono nostri associa-
ti. Il porto commerciale avr un po-
tenziamento che in breve porter a
raddoppiarne la capacit. Rimane il
collo di bottiglia delluscita della
merce verso terra. I progetti per il
miglioramento del nodo ferroviario
e di quello di San Benigno sono
stati avviati, anche se entrambi han-
no bisogno di unulteriore riflessio-
ne per renderli pi idonei alla movi-
mentazionedellamerce.Poiciaspet-
tiamo due grandi opere, i cui lavori
dovrannoessereavviati nei prossimi
mesi, ossia la gronda autostradale
e il terzo valico ferroviario appenni-
nico. Intanto per occorre portare
soluzioni di tipo logistico a breve
termine.
In passato si sono installate a
Genova attivit industriali che
eranolegateallapresenzadel por-
to, dallo zucchero al petrolio, per
fare due esempi. Oggi che questa
vocazione di grande industria
sembrapassata, qual il rapporto
degli industriali con lo scalo?
Oggi questo il porto non sola-
mente di Genova, ma di tuttoil Nord
Ovest, e pu aspirare a esserlo della
Svizzera e del Centro Europa. Non
credo, a parte acciaierie e centrale
Enel, che molta merce resti qui. Fra
gli associati di Confidustria Genova
ci sono per aziende come la mia,
che hanno sede a Genova e stabili-
menti in Lombardia. Avere un porto
efficiente sempre importante.
Non pensa che possa pesare la
concorrenza fra attivit logistiche
eattivitmanifatturiereperavere
i pochi spazi a disposizione?
No, non c questo problema.
La mancanza di spazi ha reso
cronica una lacuna come quella
dellautoparco.
Realizzarloaiuterebbearisolvere
tensioni che si scaricano oggi sulle
spalle della committenza. Le diatri-
befraterminalisti eautotrasportatori
alla fine significano costi in pi per
la merce. Per questo non mi entusia-
sma il decreto (del ministro per le
Infrastrutture e Trasporti, Altero
Matteoli,sui tempi di carico e scari-
co, ndr).
XXX Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
SEGUE DA PAGINA 8
La sesta vasca? La chiediamo da anni
Basta leggere le analisi del Rina per capire quanto business stiamo perdendo
S
ul dibattito in corso per la
collocazione della sesta va-
sca lei stato molto critico e ha
prospettato il trasferimento di la-
vori in altre citt, come a Marsi-
glia, dove ha da poco tempo preso
in gestione i bacini locali assieme
a unaltra societ di riparazioni
genovese, la San Giorgio al Porto.
Ma basta leggere lanalisi del Ri-
na sulle navi passeggeri da riparare,
su quante navi si perdono perch
a Genova non c la sesta vasca...
Elacartinaditornasole. Sonoconsi-
derazionicheabbiamofattoperanni,
adesso i nodi vengono al pettine.
Lattivitdei cantieri di unporto
dipendonoanchedal successodel-
le banchine commerciali e dalla
loro capacit di attirare gli arma-
tori. Qual il suogiudiziosul porto
di Genova?
Anche nel settore commerciale,
sebbene ci siano segnali di ripresa,
soffriamo per i problemi di adegua-
mento delle nostre strutture a un
mondochestaandandoavanti molto
pi rapidamente. Se non si riuscir
a fare le opere necessarie o si realiz-
zeranno in ritardo, Genova rester
tagliata fuori. E una citt in una
posizione privilegiata, al centro del
Mediterraneo nel punto pi vicino
al cuore dellEuropa, ma se non riu-
sciamo a fare strade e ferrovie, fra
qualche anno dovremmo prendere
atto dei danni subiti.
Ha parlato di possibili commes-
se. C qualcosa in vista?
Ci sono progetti che si stanno
valutando, come ho detto ci sono
diverse opportunit. Per ogni osso,
per, ci sono molti cani pronti ad
addentarlo, difficilearrivareinfon-
do. Il nostro poi un cantiere total-
mente privato che si deve autososte-
nere, non possiamo certo andare a
sbattere i pugni sul tavolodel gover-
no per chiedere commesse pubbli-
che. Cercheremo di fare il possibile
per vincere con la qualit e con i
prezzi migliori.
Intanto la concorrenza arriva
anche dallAsia, dove finora si so-
nocostruitenavi di qualitinferio-
re a quelle europee.
I cantieri stranieri, anche del Far
East, non hanno la nostra qualit,
ma migliori condizioni concorren-
ziali. Qualche armatore per rispar-
miare anche disposto a rischiare
unprodottomenosicuro. Perafuria
di rischiare... Anche gli altri cammi-
nanocomenoi eallafineriusciranno
a raggiungerci e essere competitivi
anche sulla qualit. E una proeccu-
pazione in pi che si aggiunge al
vantaggio sui costi e a quello di ope-
rare con maggiore libert di movi-
mento. Noi siamo il paese dove se
un container non ben posizionato
sul piazzale si viene incriminati.
Dobbiamo correre con uno zaino
sulle spalle pi pesante degli altri.
Non una prospettiva rosea, ma
la realt.
Larea delle riparazioni navali Le navi pi grandi non possono essere riparate a Genova
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Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO
XXXI
SPECI ALE PORTO DI GENOVA
SEGUE DA PAGINA 7
Il C o lo m b o ? Le pro s pet t ive s o n o b u o n e
Abbiamo vissuto anni difficili, ma ora la situazione si sbloccata
L
opera non redditizia,
noto. Eppure a fronte di un
finanziamento statale non certo
(per il momento finanziatoil pri-
mo lotto) ci sono banche pronte
a scommettere su questa partita.
Io pensoche Statodebba garanti-
re collegamenti infrastrutturali in
tuttoil Paeseaprescinderedallared-
ditivit sul breve o medio periodo.
Epoi nondimentichiamocheil porto
di Genovaprocura4miliardi di acci-
se allo Stato. Il Terzo valico mi pare
il minimo riconoscimento. Il gover-
noharisoltoil nododi Mestre, Geno-
vahatuttoildirittodiesserecollegata
con il resto del mondo.
Quindi i soldi privati delle ban-
che non servono?
Mi sembra che il governo sia del-
lideachequestaunoperachedeve
esserefinanziatadalloStatoelosono
anchio. Lo Stato ha lobbligo di
permettere uno sviluppo equilibrato
a tutto il Paese e noi siamo il porto
dellItalia e dellEuropa. Il Terzo
valico, peraltro, haunavalenzapari-
tetica per le merci e per i cittadini.
chiaro che se venisse fuori una
nuova possibilit di project finan-
cing misto ben venga, ma ormai
siamo a pochi centimetri dalla me-
ta.
InLiguria ci sono alcune impor-
tantiparteaperte:dalribaltamen-
toamaredi Fincantieri, allafusio-
ne tra Selex ed Elsag. Lei, dal suo
osservatoriocamerale, comevalu-
ta lo stato di salute del tessuto
imprenditoriale genovese?
Se non ci sar un cambiamento
di rottadeciso, ecioseancheunin-
frastruttura strategica come laero-
porto che dar risultati ben diversi
da quelli attuali, le imprese e lo svi-
luppo del territorio ne soffriranno.
Serve un cambio di passo.
Selaeroportononhafattoabba-
stanza anche responsabilit dei
soci, non crede?
Abbiamo vissuto anni difficili,
finanziariamente, ed ereditato i pro-
blemi di Alitalia. In passato stato
fatto il possibile. Ora la situazione
si sbloccata, positivamente. Regio-
ne Liguria e Camera di commercio
questanno finanziano con risorse
consistenti il marketing territoriale
che in altre regioni si pratica da pi
anni con buoni risultati. La Camera
contribuir con 500mila euro.
Non sar troppo tardi per recu-
perare il tempo perso?
No. Le prospettive di sviluppo
dei traffici sono buone, guerre per-
mettendo. Stiamo mettendocela tut-
ta per tirare fuori laeroportoda que-
ste secche.
Torniamo alla crisi e alle impre-
se. Vede segnali di ripresa?
Timidi. Alcuni hanno ripreso a
investireequestaunabuonanotizia
ma resta, e grande, il problema del-
laccessoalcredito,mentresullaltro
fronte le sofferenze rendono le ban-
che ancora pi severe.
Chiudiamo con una battuta: ci
salver il villaggio high tech di
Erzelli, a Sestri Ponente?
Io credo che il progetto Erzelli
sia la cartina di tornasole di questa
citt. Se non ci fossero speranze,
quel gruppo di imprenditori non
avrebbero investito in un program-
ma cos ambiziosoe costoso. Voglio
dire:seimprenditoriqualificatiinve-
stono soldi ed energie in qualcosa
come il villaggio tecnologico signi-
fica che questa citt ce la pu fare,
eccome.
Ryanair ha scommesso su Genova Barcellona collegata direttamente con Genova
XXXII Gioved 12 maggio 2011
L'AVVISATORE MARITTIMO

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