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Si tratta di una raccolta di 80 immagini acquarellate, rilegate sotto forma di

codice, scoperte nel 1982 dalla giornalista Enza Massa nella Biblioteca Nazionale
Centrale di Roma (Fondo Vittorio Emanuele 307) e attribuito a Nostradamus (Michel
de Notre-Dame, 1503-1556).

In una scheda originale dei padri certosini, allegata al manoscritto, si afferma


che il codice venne portato a Roma dal figlio, C�sar de Notre-Dame, per essere
donato al cardinale Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII (pontefice dal 1623
al 1644).

Un manoscritto simile a questo � il Marston MS 225, che si trova nella biblioteca


dell'Universit� Yale, a New Haven (Connecticut). Il manoscritto proviene dalla
Baviera e Boemia, probabilmente nell'ambito delle corti degli imperatori e Federico
II di Svevia e di Massimiliano I, presso cui ebbero molto probabilmente un grande
impatto.[1]
Profezie

L'origine delle immagini � da rinvenire nel Vaticinia de Summis Pontificibus.[2]


Con alcune aggiunte e varianti eseguite da Nostradamus oppure da suo figlio C�zar
de Nostre-Dame.[senza fonte]

Le figure sono una serie di rappresentazioni profetiche e avvenimenti e personaggi,


alcuni appassionati sostengono che si riferiscano a un periodo che va dai primi
decenni del XVII secolo fino ai primi decenni del XXI secolo. A queste ipotesi si
pu� muovere la stessa critica delle cosiddette "profezie di Nostradamus", cio� di
essere talmente vaghe da poter venire collegate a posteriori, a un qualsiasi evento
accaduto nel frattempo.[3]

Secondo alcuni autori (Cesare Ramotti, Vincent Bridges) le immagini di "Vaticinia"


mostrerebbero infatti la successione dei papi romani, e conterrebbero oggetti
simbolici, lettere, animali, incroci di stendardi, trombe, croci, candele, ecc, che
sono viste formare figure simili a numeri romani, oppure allusioni a cognomi. Per
esempio Papa Pio X, o Giuseppe Sarto, sarebbe indicato dalla raffigurazione di un
pontefice in trono con un telo sostenuto da angeli sullo sfondo. Papa Pio VII
(Barnaba Chiaramonti), che fu prigioniero dei francesi in epoca napoleonica,
sarebbe invece raffigurato come un pontefice in saio, con in pugno una rosa e
nell'altra mano una falce che lo minaccia; intorno, una B disegnata per terra e dei
monti, che alluderebbero al suo nome.[4]

Cesare Ramotti interpret� alcune figure come allusioni a fatti storici importanti
nella vita del papato, ad esempio quella iniziale, che funge da marcatempo e che
indica l'istituzione della regola di San Francesco di Sales. Inoltre sostiene che
sarebbero presenti allusioni alla rivoluzione francese, ai conflitti tra Francia e
Spagna per il controllo del Vaticano, all'intervallo tra la prima e la seconda
guerra mondiale, dove apparirebbe lo stemma di papa Pio XI, Achille Ratti. [5]

Secondo Enza Massa, la decima tavola del codice (un pontefice imponente, che porta
un pastorale con l'effigie della Santa Vergine Maria ha alle spalle una picca ed �
in procinto di essere aggredito da un soldato con una scimitarra in mano) pu�
trattarsi di un'allusione all'attentato del 13 maggio 1981, eseguito dal turco
Mehmet Ali Agca contro papa Giovanni Paolo II, il quale porta in effetti nel suo
scudo la "M" di Maria, col motto latino "Totus Tuus".[6]

Alcuni sostengono persino di vederci allusioni anche ad altri recenti avvenimenti,


quali il Concilio Vaticano II o la guerra in Bosnia (1994-1999). Una tozza torre
avvolta da fiamme che assumono un aspetto antropomorfo � stata ipotizzata come
profezia molto approssimativa dell'attacco alle Torri Gemelle di New York del 2001.
[7][8]

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