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quindi perché il modello sia valido l’atleta deve atterrare a gambe tese
La deambulazione dell’uomo in posizione eretta consiste nel
trasferire alternativamente l’equilibrio da un piede all’altro.
Equilibrio dell’articolazione dell’anca
Quando il soggetto è in piedi ed in equilibrio su un piede solo (supponiamo che
il sistema sia isolato e che le forze agiscano tutte nel piano verticale passante
per l’articolazione), le forze che agisono sul sitema sono:
N = reazione vincolare del suolo, dovuta alla forza peso P, uguale ad essa in
modulo e direzione, ma con verso opposto;
R = la forza che agisce sulla testa del femore che tiene conto della forza peso
del corpo e si scarica sull’articolazione.
𝐹 ∙ cos 70° − 𝑅𝑥 = 0
𝐹 ∙ sen 70° − 1 7 𝑃𝑔𝑦 + 𝑃 − 𝑅𝑦 = 0
𝐹 ∙ 7cm ∙ sen 70° + 1 7 𝑃𝑔𝑦 ∙ 3cm − 𝑃 ∙ 11cm = 0
In generale la deambulazione, riferendosi al moto di una gamba, consiste nella sua oscillazione avanti
e indietro rispetto al punto di rotazione dell’articolazione dell’anca.
Terminato il passo, la gamba arretrata viene portata in avanti, iniziando così il passo successivo. A
questo scopo il moto all’indietro deve essere frenato dai muscoli e l’energia cinetica della gamba
essere azzerata, per poi assumere valori crescenti con l’accelerazione della gamba in avanti.
In questa fase l’arto viene nuovamente posto in moto rotatorio e il muscolo compie il lavoro che
trasforma in energia cinetica di rotazione accelerando l’arto.
Per ridurre al minimo questo lavoro, specialmente nella corsa, la gamba viene portata in avanti flessa,
in modo che il momento di inerzia sia minore (essendo minore la distanza dal punto di rotazione).
Nel caso di animali che corrono veloci e per lunghi tratti (eg cavalli) l’attaccatura della massa
muscolare necessaria al movimento delle gambe si trova in prossimitàdel punto di rotazione, per
ridurre così ulteriormente il momento di inerzia e quindi il lavoro necessario per accelerare e frenare
l’azione delle gambe.
Ultima nota riguarda di nuovo l’attrico che esiste anche all’interno delle articolazioni e introno ai
tendini. Lubrificanti, sacche di liquido (borse) e guaine sinoviali interposti hanno appunto, lo scopo di
diminuire la forza di attrito fra le superfici in movimento.