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G u i d a per l'insegnante
• Percorso per tipologie testuali
• Laboratori di lettura
• Stagioni sviluppate attraverso
• i linguaggi espressivi
• Un MONDO DI PAROLE per
• arricchire e sviluppare il lessico
• Grammatica di 4a e 5a con tutti gli aspetti della lingua • Proposte e strategie di scrittura attiva e creativa
• Tantissimi esercizi in ogni pagina e verifiche mirate • Mappe concettuali delle tipologie testuali
• - ascolto attivo
9 788847 2 1 3 5 1 7 • - lettura espressiva
... un impegno per la scuola Prodotto omaggio
• - musica
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Presentazione del progetto ........................................................... 2 Schede operative:
Dalle Indicazioni Nazionali per i curricoli .................... 9 classe 4a.......................................................................................................... 35
Programmazione annuale: classe 5a.......................................................................................................... 78
classe 4a.......................................................................................................... 14 Laboratorio di ascolto............................................................................ 134
classe 5a.......................................................................................................... 22 Laboratorio di lettura espressiva............................................ 148
Laboratorio di musica ........................................................................... 160
A MONDO MIO
un progetto unitario per le classi quarta e quinta
A Mondo Mio è un percorso didattico completo e innovativo finalizzato al raggiungimento da parte
dell’alunno di specifiche competenze nel parlare, nel leggere e nello scrivere, usando in modo corretto e
personale le regole della lingua.
È un progetto costruito a misura del bambino perché soddisfa le sue curiosità, tiene presenti i suoi interessi
e il suo vissuto, rispetta le capacità di apprendimento proprie della fascia di età a cui è rivolto.
Il progetto:
• è articolato in modo tale da rendere il bambino capace di usare autonomamente e in modo significativo
i codici espressivi;
• mira a stimolare e a promuovere il piacere della lettura;
• coinvolge continuamente l’alunno e lo rende protagonista del suo percorso di apprendimento, offrendo
proposte di attività e di riflessione linguistica su quanto è stato letto;
• avvicina l’alunno al mondo dell’arte e della musica, utilizzando un linguaggio adatto ai bambini e promuo-
vendo attività semplici e coinvolgenti.
È rivolto:
all’alunno
Due antologie, una per ogni clas-
se (4a e 5a), rispettivamente di 200
e 208 pagine, che presentano let-
ture e proposte operative in linea
con le indicazioni programmatiche
ministeriali.
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all’insegnante
alla classe
Poster attivi per imparare divertendosi:
- La mappa della fiaba
- La mappa del racconto
- La mappa della poesia
- La mappa attiva della grammatica
CD audio con:
- percorso di musica
- laboratorio di ascolto
- laboratorio di lettura espressiva
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Antologie
Le antologie, organizzate in quattro grandi unità legate allo scorrere delle stagioni, consentono di realizzare
in modo agevole un percorso didattico lineare e funzionale.
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Le stagioni
Al centro di ogni grande unità è presentata la stagione in tutti i suoi vari aspetti attraverso linguaggi diversi
(poetico, grafico-pittorico, musicale), offrendo lo spunto per sviluppare un percorso creativo e personale di
attività espressive.
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I laboratori di lettura
Le sezioni Il mondo di... propongono un vero e proprio laboratorio di lettura, incentrato ognuno su un libro
di narrativa per l’infanzia, con lo scopo di promuovere e stimolare il piacere alla lettura e di offrire spunti
per affrontare un percorso di crescita e formazione:
Alcune pagine, accuratamente selezionate dai libri scelti, presentano il mondo del protagonista e affronta-
no tematiche e problemi vicini al mondo affettivo del bambino.
Classe 4a:
• Il mondo di Elfie guida i bambini in un viaggio all’interno di loro stessi e affronta i temi della paura di non
sapere e di non essere accettati dagli altri.
• Il mondo di Ilaria tocca il tema dei rapporti con gli altri.
Classe 5a:
• Il mondo di Paolino affronta il tema dell’ecologia e della salvaguardia dell’ambiente.
• Il mondo di Iqbal tocca il difficile tema del lavoro minorile e dei diritti dei bambini.
• Il mondo del cittadino guida il bambino alla consapevolezza dei diritti e dei doveri del cittadino.
I Laboratori di lettura concorrono alla formazione delle competenze personali alla fine della scuola
primaria come prevede la normativa della nuova disciplina denominata Cittadinanza e Costituzione
(Ddl 1.8.2008).
Le competenze si articolano nei seguenti nuclei tematici:
• DIGNITÀ UMANA
• IDENTITÀ E APPARTENENZA
• ALTERITÀ E RELAZIONE
• PARTECIPAZIONE
Di seguito si riportano gli OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO PER LA SCUOLA PRIMARIA RELATIVI A CIT-
TADINANZA E COSTITUZIONE NELLA NORMATIVA CORRENTE.
• Acquisire il concetto di “pieno sviluppo della persona umana” e dei compiti della Repubblica al riguardo.
• Diventare consapevoli dei significati e delle azioni della pari dignità sociale, della libertà e dell’ugua-
glianza di tutti i cittadini.
• Comprendere il concetto di “formazioni sociali” (art. 2 della Costituzione)
• Comprendere i compiti, i servizi, gli scopi inerenti le “prime formazioni sociali”: la famiglia, il quartiere
e il vicinato, le chiese, i gruppi cooperativi e solidaristici, la scuola.
• Distinguere tra “comunità” e “società”.
• Conoscere la natura e le funzioni di enti locali (comune, provincia, città metropolitana, regione) e gli
enti territoriali (asl, comunità montane ecc.).
• Affrontare una prima conoscenza dei segni costituzionali dell’unità e dell’indivisibilità della Repubblica.
• Acquisire il concetto di tutela del paesaggio e del patrimonio storico del proprio ambiente di vita e
della nazione.
• Conoscere i segnali stradali e le strategie per la miglior circolazione di pedoni, ciclisti, automobilisti.
• Apprendere fondamentali elementi di igiene e di profilassi delle malattie.
• Affrontare la conoscenza dei principi fondamentali della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo e della
Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia.
• Maturare il superamento del concetto di razza e comprendere la comune appartenenza biologica ed
etica all’umanità.
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Le proposte operative
Le letture proposte sono state selezionate, oltre che per le tipologie e gli argomenti, anche per le carat-
teristiche stilistiche, nel rispetto della gradualità degli apprendimenti. Ogni brano è accompagnato da
approfondimenti ed esercizi.
Le attività suggerite sono varie e possono essere raggruppate in tre percorsi:
3 - ampliare le conoscenze
• UN MONDO DI PAROLE pagine speciali dedicate al lessico, che propongono attività, anche ludiche, con il
duplice scopo di arricchire il patrimonio lessicale e di sviluppare la riflessione e la curiosità linguistica;
• IL MONDO DELLE DISCIPLINE suggerisce percorsi interdisciplinari, creando connessioni con la storia, la
geografia e le scienze.
Questo apparato operativo è integrato inoltre da proposte ludiche volte a stimolare l’inventiva individuale
di ogni alunno e ad offrire momenti di maggiore integrazione in classe.
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Riflessione linguistica
Il volume biennale di riflessione linguistica propone un percorso completo di grammatica che parte dall’os-
servazione degli usi linguistici per giungere a generalizzazioni astratte, così come raccomandato dalle indi-
cazioni ministeriali e si caratterizza per l’abbondanza e la gradualità degli esercizi.
Quaderno di scrittura
Il volume propone un percorso laboratoriale di scrittura per le due annualità (classe 4a e classe 5a) in modo
graduale e parallelo al libro di lettura.
A partire dalle funzioni della scrittura si procede con l’analisi, lo smontaggio e la manipolazione delle varie
parti del testo per arrivare alla composizione scritta spontanea del bambino.
Il legame con il libro dei linguaggi è rafforzato nelle sezioni inerenti alle tipologie testuali, in cui sono pre-
senti mappe di sintesi sulle caratteristiche dei generi trattati.
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• Il primo ciclo d’istruzione ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e per la costruzio-
ne dell’identità degli alunni, nel quale si pongono le basi e si sviluppano le competenze indispensabili per
continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita.
• La finalità del primo ciclo è la promozione del pieno sviluppo della persona. Per realizzarla la scuola con-
corre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l’accesso facilitato per gli
alunni con disabilità, previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione; persegue con
ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. In questa prospettiva la scuola ac-
compagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della
cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura.
• La scuola favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a
gestirle, per rappresentarsi obiettivi non immediati e perseguirli.
• Promuove quel primario senso di responsabilità che si traduce nel fare bene il proprio lavoro e nel portarlo
a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano, sia naturali sia sociali.
• Sollecita gli alunni a un’attenta riflessione sui comportamenti di gruppo al fine di individuare quegli atteg-
giamenti che violano la dignità della persona e il rispetto reciproco, li orienta a sperimentare contesti di
relazione dove sviluppare atteggiamenti positivi e realizzare pratiche collaborative.
• Facilita le condizioni di fruizione e produzione della comunicazione tra coetanei e dei messaggi provenien-
ti dalla società nelle loro molteplici forme.
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Obiettivi di apprendimento
Gli obiettivi di apprendimento sono definiti in relazione al termine del terzo e del quinto anno della scuola
primaria e al termine del terzo anno della scuola secondaria di primo grado. Sono obiettivi ritenuti strate-
gici al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze previsti dalle Indicazioni.
Valutazione
Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione didattica, non-
ché la scelta dei relativi strumenti nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali. La
valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola
quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione
formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.
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Italiano
Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure è una condizione indispensabile per la crescita della
persona e per l’esercizio pieno della cittadinanza, per l’accesso critico a tutti gli ambiti culturali e per il
raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di studio.
Nel primo ciclo grande importanza ha lo sviluppo del linguaggio orale in forme via via più controllate. La
pratica delle abilità linguistiche orali nella comunità scolastica passa attraverso la predisposizione di am-
bienti sociali di apprendimento idonei allo scambio linguistico, all’interazione, alla costruzione di significati,
alla condivisione di conoscenze, alla negoziazione di punti di vista.
La lettura va praticata su una grande varietà di testi, per scopi diversi e con strategie funzionali al compito,
per permettere all’alunno l’accesso ai testi anche in modo autonomo.
Ruolo primario assume il leggere per soddisfare il piacere estetico dell’incontro con il testo letterario e il
gusto intellettuale della ricerca di risposte a domande di senso.
L’alunno apprenderà la scrittura attraverso la lettura e la produzione, prima guidata poi autonoma, di una
grande varietà di testi funzionali e creativi, sempre finalizzati ai bisogni comunicativi degli alunni e inseriti
in contesti motivanti.
L’obiettivo primario (che non esclude il raggiungimento di traguardi più complessi, sempre possibili) sarà
quello di portare gli allievi a scrivere in modo chiaro, preciso e semplice; gli allievi dovrebbero poter control-
lare, oltre alle scelte lessicali e sintattiche, anche gli elementi relativi all’organizzazione logico-concettuale
del testo, e quindi sviluppare la capacità di ordinare, raggruppare, esplicitare tutte le informazioni necessa-
rie al raggiungimento dello scopo.
La riflessione sulla lingua partirà dall’osservazione degli usi linguistici per giungere a generalizzazioni astrat-
te. Essa contribuirà ad apprendere a riformulare frasi e testi e a una maggiore duttilità nel capire e produrre
enunciati e testi; contribuirà altresì all’apprendimento di altre lingue europee, fornendo la base per riferi-
menti e per confronti che hanno lo scopo di individuare similitudini e differenze, relazioni.
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Leggere
- Leggere testi narrativi e descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l’invenzione dalla realtà.
- Sfruttare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per farsi un’idea del testo che
si intende leggere.
- Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un argomento, per tro-
vare spunti a partire dai quali parlare o scrivere.
- Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza per scopi pratici e/o conoscitivi applicando
semplici tecniche di supporto alla comprensione (come, ad esempio, sottolineare, annotare informazioni,
costruire mappe e schemi...).
- Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per regolare comportamenti, per svolgere un’attività, per
realizzare un procedimento.
- Leggere semplici e brevi testi letterari sia poetici sia narrativi mostrando di riconoscere le caratteristiche
essenziali che li contraddistinguono (versi, strofe, rime, ripetizione di suoni, uso delle parole e dei signifi-
cati) ed esprimendo semplici pareri personali su di essi.
- Leggere ad alta voce un testo noto e, nel caso di testi dialogati letti a più voci, inserirsi opportunamente
con la propria battuta, rispettando le pause e variando il tono della voce.
Scrivere
- Raccogliere le idee, organizzarle per punti, pianificare la traccia di un racconto o di un’esperienza.
- Produrre racconti scritti di esperienze personali o vissute da altri e che contengano le informazioni essen-
ziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni, azioni.
- Produrre testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie).
- Scrivere una lettera indirizzata a destinatari noti, adeguando le forme espressive al destinatario e alla si-
tuazione di comunicazione.
- Esprimere per iscritto esperienze, emozioni, stati d’animo sotto forma di diario.
- Realizzare testi collettivi in cui si fanno resoconti di esperienze scolastiche, si illustrano procedimenti per
fare qualcosa, si registrano opinioni su un argomento trattato in classe.
– Compiere operazioni di rielaborazione sui testi (parafrasare un racconto, riscrivere apportando cambia-
menti di caratteristiche, sostituzioni di personaggi, punti di vista, in funzione di uno scopo dato...).
- Produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, in cui siano rispettate le
funzioni sintattiche e semantiche dei principali segni interpuntivi.
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Programmazione annuale
La programmazione annuale proposta vuole indicare un percorso di lavoro che mira a tradurre in attività
operative gli obiettivi didattici ministeriali. Perciò è strettamente legata sia alle Indicazioni Nazionali dei
curricoli, sia al libro di lettura. È strutturata in unità di apprendimento che corrispondono alle tipologie te-
stuali presentate nel libro. L’organizzazione segue il percorso dei due testi di quarta e quinta, ma può essere
modificata e ogni insegnante può personalizzarla progettando liberamente un proprio itinerario didattico.
Classe quarta
Unità 2 - Un mondo di racconti
(da pag. 18 a pag. 41)
Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Racconti realistici e • Ascoltare, comprendere ASCOLTARE E PARLARE: Arte e immagine
fantastici con adulti e e comunicare oralmen- - Raccontare esperienze. Colori caldi e freddi
bambini come protago- te in modo corretto. - Esprimere oralmente vissuti, emozioni, (pag. 38)
nisti idee.
- Esporre oralmente esperienze, attività sco-
lastiche o extrascolastiche con avvio all’uso
• Saper utilizzare il lin- di scalette mentali o scritte. Musica
• Racconti in 1a persona guaggio come capacità I suoni e i rumori
legati a mondo affetti- di rappresentare la pro- LEGGERE: (pag. 39)
vo e agli affetti fami- pria realtà e la realtà - Leggere e comprendere testi narrativi.
liari esteriore. - Individuare il punto di vista del narratore.
- Individuare i personaggi, i luoghi e gli eventi
fondamentali. Storia
- Individuare le scene e analizzare i loro ele- Le caratteristiche degli
• Racconti in 3a persona • Saper leggere e com- menti connotativi. dèi Greci
centrati sulla quotidia- prendere una varietà di - Individuare l’ordine cronologico delle se- (pag. 32)
nità su vissuti perso- testi scritti. quenze.
nali - Riassumere i fatti
SCRIVERE:
• Saper individuare ed - Completare racconti realistici e fantastici
• Miti legati alla cultura analizzare le caratteri- nei quali manca una parte.
egizia, della Mesopota- stiche di struttura, lin- - Riordinare le sequenze in un racconto.
mia e della Grecia guaggio e funzione di - Produrre racconti di realtà o fantasia.
diversi tipi di testo. - Giocare creativamente con le parole per
produrre semplici testi.
- Fare il riassunto di racconti diversi.
• Comprendere e pro- RIFLETTERE SULLA LINGUA:
durre testi di vario tipo - Leggere testi narrativi individuandone le
per scopi diversi. principali caratteristiche strutturali.
- Comprendere semplici testi, cogliendone il
significato.
- Riconoscere e raccogliere per categorie le
parole ricorrenti.
- Riconoscere in un testo la frase semplice e
individuare i rapporti logici tra le parole che
la compongono e veicolano senso.
- Familiarizzare con l’uso del vocabolario per
arricchire il lessico.
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Racconti d’avventura • Ascoltare, comprendere ASCOLTARE E PARLARE: Scienze
con bambini e anima- e comunicare oralmen- - Raccontare esperienze Gli animali del bosco
li come protagonisti, te in modo corretto. - Esprimere oralmente vissuti, emozioni, idee (pag. 4)
scelti dai classici per sapendo discriminare i diversi scopi.
ragazzi più famosi. - Esporre oralmente con adeguata competen-
za lessicale esperienze vissute o verosimili.
• Saper utilizzare il lin- Le parole dei fenomeni
guaggio come capacità naturali
• Racconti d’avventura di rappresentare la pro- (pag. 4)
in forma di filastrocca. pria realtà e la realtà LEGGERE:
esteriore. - Conoscere le principali caratteristiche strut-
turali dei racconti di avventura e di paura.
- Cogliere le differenze stilistiche tra le due
• Racconti di paura an- tipologie prese in esame.
che di tono divertente, • Saper leggere e com- - Individuare i personaggi, i luoghi e gli eventi
centrati sui tipici pro- prendere una varietà di fondamentali.
tagonisti del genere. testi scritti. - Individuare le scene e analizzare i loro ele-
menti connotativi.
- Individuare gli elementi di suspense in un
• Saper individuare ed racconto Horror.
analizzare le caratteri- - Cogliere gli stati d’animo e i sentimenti pre-
stiche di struttura, lin- senti in un testo.
guaggio e funzione di - Individuare l’ordine cronologico delle se-
diversi tipi di testo. quenze.
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Racconti autobiografi- • Ascoltare, comprendere ASCOLTARE E PARLARE: Arte e immagine
ci con adulti e bambini e comunicare oralmen- - Raccontare esperienze, esprimere oralmente La luce e l’ombra
come protagonisti. te in modo corretto. vissuti, emozioni, idee. (pag. 96)
- Partecipare a discussioni di gruppo, indivi-
duando il problema affrontato e le principali
opinioni espresse.
• Lettere e e-mail indiriz- • Saper utilizzare il lin- - Prestare attenzione all’interlocutore nelle Musica
zate ai compagni e agli guaggio per rappresen- conversazioni e nei dibattiti. I suoni acuti e gravi
amici per comunicare tare la propria realtà e - Comprendere le idee e le sensibilità altrui e (pag. 97)
esperienza, pensieri ed la realtà esteriore. partecipare alle interazioni comunicative.
emozioni. - Esporre oralmente esperienze, attività sco-
lastiche o extrascolastiche. Cittadinanza e Costitu-
• Saper leggere e com- LEGGERE: zione
• Pagine di diario centra- prendere una varietà di - Leggere e comprendere testi espressivi. L’abbandono di un ani-
ti sulla quotidianità su testi scritti. - Leggere testi letterari diversi mostrando di male
vissuti personali e sulle riconoscere le caratteristiche essenziali che (pag. 91)
riflessioni di bambini. li contraddistinguono.
• Saper individuare ed - Individuare gli stati d’animo e le emozioni
analizzare le caratteri- del narratore. Geografia
stiche di struttura, lin- - Individuare i personaggi, i luoghi e gli eventi Capodanno in Cina
guaggio e funzione di fondamentali. (pag. 101)
diversi tipi di testo. - Individuare le scene e analizzare i loro ele-
menti connotativi.
- Individuare l’ordine cronologico delle se-
quenze.
• Comprendere e pro-
durre testi di vario tipo SCRIVERE:
per scopi diversi. - Produrre testi cosi e coerenti per raccon-
tare in forma autobiografica episodi della
propria vita.
- Produrre lettere personali per parlare di
emozioni, sentimenti e stati d’animo, eventi
o luoghi.
- Scrivere una lettera indirizzata a destinatari
diversi adeguando le forme espressive al de-
stinatario e alla situazione comunicativa.
- Raccontare esperienze personali, esprimere
opinioni e stati d’animo sotto forma di diario.
- Modificare i testi letti, capovolgendo il pun-
to di vista del narratore.
- Giocare creativamente con le parole per
produrre semplici testi.
RIFLETTERE SULLA LINGUA:
- Usare e distinguere i pronomi personali e
riconoscere la loro funzione nella frase.
- Usare e distinguere i modi e i tempi verbali.
- Riconoscere e raccogliere per categorie le
parole ricorrenti.
- Riconoscere in un testo la frase semplice e
individuare i rapporti logici tra le parole che
la compongono e veicolano senso.
- Familiarizzare con l’uso del vocabolario per
arricchire il lessico
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Descrizioni di persone • Ascoltare, comprendere ASCOLTARE E PARLARE: Cittadinanza e Costitu-
bambini ed adulti, visti e comunicare oralmen- - Utilizzare in semplici descrizioni i dati sen- zione
con occhio obiettivo o te in modo corretto. soriali , immagini figurate ed aggettivi. Se io fossi...
caricaturale. - Descrivere persone, ambienti ed animali, uti- (pag. 113)
lizzando semplici tracce o scalette mentali. Attraverso la compara-
zione con un animale
• Saper utilizzare il lin- cogliere aspetti del com-
• Descrizioni di animali guaggio come capacità portamento proprio e
legati a mondo affetti- di rappresentare la pro- LEGGERE: dei compagni.
vo e non. pria realtà e la realtà - Leggere e comprendere testi descrittivi.
esteriore. - Individuare il punto di vista del narratore.
- Individuare il tono della descrizione e deter-
minare gli elementi che lo caratterizzano. Scienze
• Descrizioni di ambien- - Individuare nelle descrizioni delle persone e Come interpretare alcuni
ti analizzati dall’ester- • Saper leggere e com- degli animali gli elementi fisici della descri- comportamenti del no-
no, oppure nel loro prendere una varietà di zione e gli aspetti del carattere e del com- stro gatto
interno, ambienti natu- testi scritti. portamento. (pag. 115)
rali e non. - Individuare nella realtà e nei testi letti i dati
sensoriali, statici e dinamici, discriminare ag-
• Saper individuare ed gettivi e immagini figurate.
analizzare le caratteri- - Cogliere i sentimenti e gli stati d’animo su-
stiche di struttura, lin- scitati da un testo descrittivo.
guaggio e funzione di
diversi tipi di testo.
SCRIVERE:
- Produrre descrizioni ordinate e coerenti di
• Comprendere e pro- ambienti, partendo da una traccia data.
durre testi di vario tipo - Descrivere compagni, utilizzando gli schemi
per scopi diversi. suggeriti.
- Descrivere un animale conosciuto, sottoline-
andone l’aspetto fisico e il comportamento.
- Giocare con i nomi dei compagni per creare
descrizioni divertenti.
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Poesie in rima e fila- • Ascoltare, comprendere ASCOLTARE E PARLARE: Arte e immagine
strocche per giocare e comunicare oralmen- - Raccontare vissuti ed emozioni suscitate Le onomatopee nei fu-
con i suoni, con le im- te in modo corretto. dalle poesie lette od ascoltate. metti
magini e le parole. (pag. 147)
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Testi informativi di • Ascoltare, comprendere ASCOLTARE E PARLARE: Storia
argomento scientifico, e comunicare oralmen- - Sintetizzare oralmente un testo informati- La porpora
geografico, storico e te in modo corretto. vo. (pag. 168)
antropologico. - Organizzare un discorso utilizzando scalette
mentali o scritte.
- Riferire oralmente su un argomento di stu-
• Saper utilizzare il lin- dio o un’attività. Geografia
guaggio come capacità La bussola
di rappresentare la pro- (pag. 169)
pria realtà e la realtà
esteriore. LEGGERE:
- Leggere e comprendere testi informativi
individuandone le principali caratteristiche Scienze
strutturali. La nomenclatura dell’al-
• Saper leggere e com- - Sfruttare le informazioni della titolazione, bero
prendere una varietà di delle immagini e delle didascalie per farsi (pag. 177)
testi scritti. un’idea del testo che si intende leggere.
- Individuare le parole chiave di un testo in-
formativo.
• Saper individuare ed - Individuare l’argomento generale e gli even-
analizzare le caratteri- tuali sottoargomenti.
stiche di struttura, lin- - Distinguere le informazioni primarie dalle
guaggio e funzione di informazioni secondarie.
diversi tipi di testo. - Riassumere le informazioni del testo.
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Testi regolativi con • Ascoltare, comprendere ASCOLTARE E PARLARE: Arte e immagine
istruzioni per costruire e comunicare oralmen- - Confrontarsi con altri su norme di compor- Il colore delle emozioni
qualcosa o per svolgere te in modo corretto. tamento, usi ed abitudini. (pag. 196)
un gioco; ricette; rego-
le per vivere bene con
gli altri; regolamenti.
• Saper utilizzare il lin- LEGGERE: Musica
guaggio come capacità - Leggere e comprendere testi regolativi. L’intensità del suono
di rappresentare la pro- - Capire le informazioni contenute in un te- (pag. 197)
pria realtà e la realtà sto regolativo e tradurle in azioni.
esteriore. - Individuare in un testo regolativo: le istru-
zioni, la corretta sequenza delle azioni, le
regole.
- Comprendere la funzione dell’immagine in
• Saper leggere e com- un testo regolativo e saperla leggere per ri-
prendere una varietà di cavarne informazioni.
testi scritti.
SCRIVERE:
• Saper individuare ed - Scrivere testi regolativi in riferimento a con-
analizzare le caratteri- testi noti.
stiche di struttura, lin- - Elaborare testi regolativi seguendo una trac-
guaggio e funzione di cia indicata.
diversi tipi di testo. - Scrivere un testo regolativo, ampliandolo
con nuove regole.
• Comprendere e pro-
durre testi di vario tipo RIFLETTERE SULLA LINGUA:
per scopi diversi. - Individuare la funzione dei tempi e dei modi
verbali nel testo regolativo.
- Riconoscere e raccogliere per categorie le
parole ricorrenti.
- Riconoscere in un testo la frase semplice e
individuare i rapporti logici tra le parole che
la compongono e veicolano senso.
- Familiarizzare con l’uso del vocabolario per
arricchire il lessico.
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Laboratori di lettura
Il mondo di Elfie
Conoscere te stesso (da pag. 64 a pag. 71)
Obiettivi
contenuti Competenze
di apprendimento
• Testi relativi a: • Sviluppare la competenza comuni- LEGGERE:
- la timidezza; cativa. - Leggere e comprendere testi centrati sulle emozioni.
- la paura; - Saper confrontare le emozioni espresse in un brano con il
- le buone ragioni;
• Sviluppare atteggiamenti democra- proprio vissuto personale.
tici.
- il non sapere. PARLARE:
• Ascoltare, comprendere e comuni- - Confrontarsi con altri su abitudini, comportamenti e vis-
care oralmente in modo corretto. suti.
• Saper utilizzare il linguaggio come - Riferire esperienze personale centrate sulle emozioni
capacità di rappresentare la propria espresse dal testo.
realtà e la realtà esteriore. SCRIVERE:
• Saper leggere e comprendere una - Scrivere un’esperienza legata a una particolare emozione.
varietà di testi scritti.
Il mondo di Ilaria
Rapportarsi con gli altri (da pag. 126 a pag. 133)
Obiettivi
contenuti Competenze
di apprendimento
• Testi relativi a: • Saper leggere e comprendere una - Conoscere le norme di comportamento basilari per vivere
- i vicini; varietà di testi scritti. in armonia con i vicini di casa.
- i genitori; - Acquisire comportamenti corretti nei rapporti in famiglia:
- i fratelli;
• Saper trarre insegnamenti di vita capire che oltre all’amore verso i genitori e all’affetto fra-
pratica dalle pagine di un libro. terno, che sono sentimenti naturali, è importante impara-
- gli amici.
• Saper stabilire rapporti di rispetto re a collaborare e a condividere gli impegni quotidiani.
e di tolleranza con tutte le persone - Apprezzare l’importanza dell’amicizia e imparare ad aprirsi
che ci stanno vicino, sia in famiglia ai compagni.
che fuori.
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,.+#.
))6%+*!
Classe quinta
Unità 1 - Frammenti di vacanze
(da pag. 10 a pag. 16)
Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Letture diverse per ti- • Saper vivere insieme ASCOLTARE E PARLARE: Cittadinanza e Costitu-
pologie che trattano agli altri in un clima di - Cogliere l’argomento principale nei discorsi zione
temi legati alle vacan- armonia e collaborazio- altrui. Conoscere e mettere in
ze e alla ripresa delle ne. - Prendere la parola negli scambi comunicati- pratica comportamenti
lezioni. vi rispettando il proprio turno. corretti nel rispetto de-
- Riferire esperienze personali organizzando il gli insegnanti e dei com-
racconto in modo essenziale e chiaro. pagni.
• Saper ascoltare.
Conoscere i problemi e
LEGGERE: le difficoltà dei compa-
• Saper riconoscere e - Leggere testi narrativi e descrittivi in modo gni così da diventarne
comunicare le proprie scorrevole ed espressivo. tutti partecipi e realiz-
emozioni. - Cogliere le informazioni e i messaggi dei bra- zare così un progetto di
ni letti. solidarietà.
22
,.+#.))6%+*!
Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Racconti fantasy dove • Saper leggere e com- ASCOLTARE E PARLARE: Scienze
elementi della fiaba e prendere una varietà di - Riferire esperienze personali o fatti inventati Le parole che apparten-
della leggenda si me- testi scritti. organizzando il racconto in modo chiaro ed gono al mondo dell’astro-
scolano per creare essenziale, rispettando l’ordine cronologico nomia
atmosfere magiche e o logico e inserendo elementi descrittivi. (pag. 29)
paurose.
• Saper individuare ed
analizzare la struttura,
le caratteristiche lin- LEGGERE: Arte e immagine
• Racconti di fantascien- guistiche e stilistiche, - Leggere testi narrativi fantastici, distinguen- La pittura fra realtà e
za dove informazioni la funzione di diversi do l’invenzione letteraria dalla realtà. fantasia
scientifiche e tecnolo- tipi di testo. - Cogliere le informazioni e i messaggi dei bra- (pag. 34)
giche si mescolano alla ni letti.
fantasia. - Sfruttare le informazioni della titolazione,
delle immagini per farsi un’idea del testo
• Saper riconoscere e di- che si intende leggere. Musica
scriminare elementi re- - Legger ad alta voce un testo noto e, nel I suoni dell’orchestra
alistici e fantastici. caso di testi dialogati letti a più voci, inserir- (pag. 35)
si opportunamente con la propria battuta.
• Comprendere e produr-
re testi di diverso tipo SCRIVERE:
per scopi diversi. - Raccogliere le idee, organizzarle per punti,
pianificare la traccia di un racconto fantasy
o di fantascienza.
- Produrre un racconto corretto dal punto di
vista ortografico,morfosintattico,lessicale e
della punteggiatura.
- Inserire in un racconto fantasy o di fanta-
scienza personaggi, situazioni,descrizioni di
ambienti.
- Cambiare il finale di un racconto.
- Riassumere un racconto.
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,.+#.
))6%+*!
Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Racconti horror che • Saper leggere e com- ASCOLTARE E PARLARE:
narrano vicende peri- prendere una varietà di - Esprimere oralmente sensazioni, emozioni,
colose, inverosimili e testi scritti. vissuti.
terrificanti, con lo sco- - Modulare il tono della voce in base allo sco-
po di suscitare paura o po della comunicazione.
terrore.
• Saper individuare ed
analizzare la struttura,
le caratteristiche lin- LEGGERE:
• Racconti umoristici guistiche e stilistiche, - Leggere testi narrativi fantastici,distinguendo
che narrano situazioni la funzione di diversi l’invenzione letteraria dalla realtà.
assurde e disavventure tipi di testo. - Riconoscere nei brani letti gli elementi che
esagerate, con lo scopo suscitano paura e terrore o quelli che muo-
di divertire e di far ri- vono al riso.
dere. - Sfruttare le informazioni della titolazione,
• Saper riconoscere e di- delle immagini per farsi un’idea del testo
scriminare elementi re- che si intende leggere.
alistici e fantastici. - Legger ad alta voce un testo noto e, nel
caso di testi dialogati letti a più voci, inserir-
si opportunamente con la propria battuta.
• Comprendere e produr-
re testi di diverso tipo
per scopi diversi. SCRIVERE:
- Raccogliere le idee, organizzarle per punti,
pianificare la traccia di un racconto di paura
o un testo umoristico.
- Produrre un racconto corretto dal punto di
vista ortografico,morfosintattico,lessicale e
della punteggiatura.
- Inserire in un racconto dell’horror o umo-
ristico personaggi, situazioni, ambientazioni
adeguate.
- Cambiare il finale di un racconto.
- Riassumere un racconto.
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,.+#.))6%+*!
Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Racconti gialli incen- • Saper leggere e com- ASCOLTARE E PARLARE: Lingua inglese
trati su casi misteriosi prendere una varietà di - Riferire su esperienze personali organizzan- Cercare le parole inglesi
legati a crimini diversi, testi scritti. do il racconto in modo chiaro e personale. proprie dei racconti gialli
risolti grazie all’abilità - Raccontare vicende vissute da altri o fatti e trovare le corrisponden-
di un investigatore. inventati, organizzando il racconto secondo ti nella lingua italiana.
una scaletta e rispettando un ordine logi- (pag. 55)
• Saper individuare ed co.
analizzare la struttura,
le caratteristiche lin-
guistiche e stilistiche,
la funzione di diversi LEGGERE:
tipi di testo. - Leggere testi narrativi fantastici, distinguen-
do l’invenzione letteraria dalla realtà.
- Leggere in modo espressivo racconti gialli,
modulando la voce per creare un’atmosfera
• Saper riconoscere e di- di suspense.
scriminare elementi re-
alistici e fantastici.
SCRIVERE:
- Individuare o immaginare fatti, personaggi e
• Comprendere e produr- ambienti idonei per un racconto giallo.
re testi di diverso tipo - Raccogliere le idee, organizzarle per punti,
per scopi diversi. sistemarle, così da creare la curiosità e l’at-
tesa proprie di un racconto giallo.
- Produrre un racconto corretto dal punto di
vista ortografico, morfosintattico, lessicale
e della punteggiatura.
- Individuare le sequenze di un racconto, spo-
starle o modificarle, così da creare effetti
diversi.
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))6%+*!
Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Racconti storici che • Saper leggere e com- ASCOLTARE E PARLARE: Storia
narrano vicende e av- prendere una varietà di - Cogliere l’argomento principale nei discorsi Ricavare da testi narrati-
venimenti del passato testi scritti. altrui. vi informazioni storiche
realmente accaduti, - Comprendere le informazioni essenziali in relative a:
ma ricreati dalla fanta- una esposizione. - l’antico Egitto
sia dell’autore. (pag. 58)
• Saper individuare ed
analizzare la struttura,
le caratteristiche lin- LEGGERE: - la città di Atene
• Leggende che narrano guistiche e stilistiche, - Leggere testi narrativi distinguendo gli ele- (pag. 60)
vicende fantastiche e la funzione di diversi menti realistici da quelli fantastici.
inverosimili di grandi tipi di testo. - Sfruttare le informazioni della titolazione, - la civiltà degli Etruschi
eroi o di donne o di delle immagini e delle didascalie per farsi (pag. 61)
uomini coraggiosi che un’idea del testo che si va a leggere.
compiono le loro im- - Distinguere in un racconto storico gli ele- - l’antica Roma
prese con l’aiuto degli • Saper riconoscere e di- menti inventati dall’autore e le notizie sto-
scriminare elementi re- riche. (pag. 62)
dèi.
alistici e fantastici.
SCRIVERE:
• Comprendere e produr- - Produrre racconti scritti che contengano
re testi di diverso tipo informazioni essenziali relative a parsone,
per scopi diversi. luoghi, tempi, situazioni, azioni.
- Scrivere un racconto storico inventando
una storia intorno a vicende realmente ac-
cadute e documentate.
- Trasformare un racconto storico o una leg-
genda inserendo nuovi elementi.
- Riassumere un racconto.
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Racconti autobiografi- • Saper leggere e com- ASCOLTARE E PARLARE: Scienze
ci che narrano in prima prendere una varietà di - Riferire in modo essenziale e chiaro espe- Riconoscere e riordinare
persona vicende, espe- testi scritti. rienze personali organizzando il racconto in le fasi del metodo speri-
rienze, emozioni vissu- ordine cronologico. mentale
te dall’autore stesso. - Ascoltare con attenzione e senza interrom- (pag. 81)
pere i racconti degli altri.
• Saper individuare ed
analizzare la struttura,
• Racconti biografici che le caratteristiche lin-
narrano in terza perso- guistiche e stilistiche, LEGGERE:
na attraverso episodi, la funzione di diversi - Leggere in modo chiaro ed espressivo testi
aneddoti, curiosità ,la tipi di testo. noti.
vita di personaggi fa- - Cogliere in un testo le informazioni essen-
mosi. ziali.
• Saper riconoscere e di-
scriminare elementi re-
alistici e fantastici. SCRIVERE:
- Ricordare episodi della propria vita,organizzarli
in ordine cronologico o logico e pianificare
la traccia di un racconto autobiografico.
• Comprendere e produr- - Arricchire un racconto autobiografico con
re testi di diverso tipo particolari, curiosità, elementi originali e
per scopi diversi. personali.
- In base ad elementi dati, costruire la biogra-
fia di un personaggio.
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Pagine di diari di • Saper leggere e com- ASCOLTARE E PARLARE: Storia
viaggio di personaggi prendere una varietà di - Comunicare agli altri fatti, sensazioni, emo- La scoperta dell’America
famosi e no che te- testi scritti. zioni legati ad una propria esperienza di (pag. 89)
stimoniano tutto ciò viaggio.
che accade durante un - Esporre con ordine, coerenza e ricchezza di
viaggio. particolari esperienze personali.
• Saper individuare ed Arte e immagine
analizzare la struttura, Rappresentare lo spazio
le caratteristiche lin- (pag. 98)
guistiche e stilistiche, LEGGERE:
la funzione di diversi - Leggere e comprendere diari di viaggio per
tipi di testo. ricavare informazioni e conoscenze su luo-
ghi lontani ed esotici e su usi e costumi di Musica
genti diverse. I fiati d’inverno
(pag. 99)
• Saper riconoscere e di-
scriminare elementi re-
alistici e fantastici. SCRIVERE:
- Annotare fatti, pensieri, riflessioni sotto for-
ma di appunti.
- Scrivere esperienze,emozioni, stati d’animo
• Comprendere e produr- sotto forma di diario.
re testi di diverso tipo - Riassumere in poche frasi pagine di diario.
per scopi diversi.
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Testi descrittivi che • Saper leggere e com- ASCOLTARE E PARLARE: Geografia
“mostrano” luoghi, per- prendere una varietà di - Riferire su esperienze personali, su luoghi, Ricercare sull’atlante
sone, animali, emozioni testi scritti. su persone o su animali inserendo elementi l’isola di Arturo
e sentimenti. descrittivi funzionali al racconto. (pag. 105)
• Saper individuare ed
• Testi narrativi nei qua- analizzare la struttura, LEGGERE: Scienze
li la narrazione delle le caratteristiche lin- - Leggere e trarre informazioni da testi de- Cercare informazioni
vicende viene inter- guistiche e stilistiche, scrittivi. sull’albero descritto
rotta da sequenze de- la funzione di diversi - Individuare nelle descrizioni di persone, di (pag. 118)
scrittive che aiutano tipi di testo. animali e di ambienti gli elementi descritti-
ad immaginare meglio vi: dati sensoriali statici e dinamici, aggetti-
ambienti, personaggi e vazione, immagini figurate.
situazioni. - Discriminare in un testo narrativo le sequen-
• Saper riconoscere e di- ze descrittive da quelle narrative.
scriminare elementi re-
alistici e fantastici.
SCRIVERE:
- Produrre descrizioni complete e ordinate di
• Comprendere e produr- persone, di animali, di cose e di ambienti.
re testi di diverso tipo - Utilizzare tutti i dati sensoriali statici e dina-
per scopi diversi. mici per realizzare ed arricchire descrizioni.
- Inserire sequenze descrittive in testi narra-
tivi.
- Rielaborare e trasformare descrizioni, modi-
ficando alcuni termini con altri di significato
opposto.
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,.+#.
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Poesie in rima o in • Saper leggere e com- ASCOLTARE E PARLARE: Scienze
versi liberi che fanno prendere una varietà di - Ascoltare con attenzione e partecipazione Conoscere gli animali che
scoprire i significati più testi scritti. testi poetici letti dall’insegnante o dai com- vivono in luoghi lontani
profondi delle cose e pagni. (pag. 136)
che toccano il mondo - Esprimere parei personali sulle poesie ascol-
delle emozioni e dei tate.
sentimenti. • Saper individuare ed - Riconoscere, analizzare ed esprimere a voce
analizzare la struttura, le proprie sensazioni, le proprie emozioni e i Storia
le caratteristiche lin- propri sentimenti. Conoscere e ricordare vi-
guistiche e stilistiche, cende storiche che han-
la funzione di diversi no modificato la vita di
tipi di testo. milioni di persone
LEGGERE: (pag. 142)
- Leggere testi poetici in modo scorrevole ed
espressivo.
• Saper riconoscere e di- - Riconoscere in una poesia le caratteristiche
scriminare elementi re- essenziali che la contraddistinguono: versi, Arte e immagine
alistici e fantastici. strofe, rime, anafore, figure di suono e di Colori a contrasto nel
significato. rapporto figura-sfondo
(pag. 152)
• Comprendere e produr-
re testi di diverso tipo SCRIVERE: Un regalo personalizzato
per scopi diversi. (pag. 154)
- Giocare con le parole per trovare rime o fi-
gure di suono o di significato.
- Produrre brevi poesie o filastrocche sulla
base di modelli dati. Musica
- Rielaborare o modificare tesi poetici. Conoscere gli strumenti
- Fare la parafrasi di una poesia data. a corda
(pag. 153)
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Testi informativi, di • Saper leggere e com- ASCOLTARE E PARLARE: Scienze
attualità o a caratte- prendere una varietà di - Comprendere le informazioni essenziali di La disseminazione in na-
re storico, geografico testi scritti. una esposizione. tura
e scientifico che for- - Organizzare un breve discorso su un tema (pag. 164)
niscono conoscenze, affrontato in classe o una breve esposizione
spiegazioni, chiarimen- su un argomento di studio.
ti su vari aspetti della • Saper individuare ed
analizzare la struttura, Storia
realtà. Gli acquedotti romani
le caratteristiche lin-
guistiche e stilistiche, LEGGERE: (pag. 158)
la funzione di diversi - Leggere e confrontare informazioni prove-
• Articoli di giornale, tipi di testo. nienti da testi diversi per farsi un’idea di un
quotidiani e riviste, argomento, per trovare spunti dai quali par-
tire per parlare o scrivere. Geografia
che diffondono notizie
da ogni parte del mon- - Sfruttare le informazioni della titolazione, Il Vesuvio e i vulcani
do in ogni parte del • Saper riconoscere e di- delle immagini, delle didascalie, per farsi d’Italia
scriminare elementi re- un’idea del testo che si vuole leggere. (pag. 164)
mondo.
alistici e fantastici. - Ricercare informazioni in testi di diversa na-
tura e provenienza per scopo pratici e co-
noscitivi, applicando tecniche di supporto Arte e immagine
• Testi o slogan pub-
blicitari studiati per • Comprendere e produr- alla comprensione (sottolineare, annotare Forma e movimento
catturate l’attenzione re testi di diverso tipo informazioni, costruire mappe o schemi). (pag. 206)
del lettore attraverso i per scopi diversi.
mezzi più svariati.
SCRIVERE: Musica
- Raccogliere le idee, organizzarle per punti, Gli strumenti a percus-
pianificare la traccia per un testo informa- sione
tivo. (pag. 207)
- Realizzare testi in cui si fanno resoconti di
esperienze, si relaziona su avvenimenti, si
espongono conoscenze.
- Scrivere la cronaca di un avvenimento o di
un fatto conosciuto rispettando le regole
delle cinque w.
- Realizzare individualmente o in gruppo spot
pubblicitari per reclamizzare un prodotto.
- Realizzare schemi, grafici e tabelle per espor-
re in modo chiaro e sintetico informazioni e
conoscenze.
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Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Testi argomentativi • Saper leggere e com- ASCOLTARE E PARLARE: Cittadinanza e Costitu-
che trattano temi di prendere una varietà di - Cogliere l’argomento principale nei discorsi zione
attualità e si svilup- testi scritti. altrui. Conoscere le diversità
pano intorno a delle - Prendere la parola negli scambi comunicati- fra persone della stessa
opinioni o a delle idee vi rispettando il proprio turno, ponendo do- razza o di razze diverse
favorevoli o contrarie mande pertinenti e chiedendo chiarimenti. per apprezzarle e com-
al tema stesso. • Saper individuare ed - Cogliere in una discussione le posizioni battere il razzismo.
analizzare la struttura, espresse dai compagni ed esprimere la pro- (pag. 174)
le caratteristiche lin- pria opinione su un argomento.
guistiche e stilistiche,
la funzione di diversi
tipi di testo.
LEGGERE:
- Leggere e confrontare informazioni prove-
nienti da testi diversi per farsi un’idea di un
• Saper riconoscere e di- argomento, per trovare spunti dai quali par-
scriminare elementi re- tire per parlare o scrivere.
alistici e fantastici.
SCRIVERE:
• Comprendere e produr- - Raccogliere le idee, organizzarle per punti,
re testi di diverso tipo pianificare la traccia per un testo argomen-
per scopi diversi. tativo.
- Esporre per iscritto le proprie idee su un
dato argomento o un problema, mostrando
con ordine e chiarezza la tesi, l’antitesi e la
sintesi.
- Realizzare testi collettivi in cui si registrano
opinioni su un argomento trattato in clas-
se.
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,.+#.))6%+*!
Laboratori di lettura
Il mondo di Paolino
Amare e rispettare il mondo (da pag. 68 a pag. 75)
Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Testi relativi alla cono- • Saper leggere testi let- - Acquisire una coscienza ecologica. Cittadinanza e Costitu-
scenza ambientale. terari di vario genere - Riconoscere la pericolosità della produzione zione
appartenenti alla lette- eccessiva di rifiuti. Coscienza ecologica.
ratura per l’infanzia. - Imparare a differenziare e a riciclare i rifiuti. (pag. 69, 75)
• Saper estrapolare dai - Riconoscere le opere d’arte presenti sul ter-
Raccolta differenziata.
testi scritti informazioni ritorio e imparare ad apprezzarle, rispettarle
(pag. 71)
su un dato argomento. ec proteggerle.
• Saper trarre insegna- - Assumere comportamenti corretti nel ri- Riciclaggio.
menti di vita pratica spetto dell’ambiente. (pag. 73)
dalle pagine di un li-
bro.
Il mondo di Iqbal
Conoscere i diritti dei bambini (da pag. 122 a pag. 129)
Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Testi relativi allo sfrut- • Saper leggere testi let- - Conoscere realtà e condizioni di vita molto Geografia
tamento del lavoro mi- terari di vario genere diverse dalla propria. Organizzazioni Interna-
norile. appartenenti alla lette- - Acquisire la consapevolezza che siamo im- zionali.
ratura per l’infanzia. mersi in una rete di rapporti e di comunica- (pag. 129)
• Comprendere testi di zione mondiali.
tipo diverso indivi- - Conoscere la convenzione dei diritti dei Cittadinanza e Costitu-
duandone il senso glo- bambini. zione
bale e le informazioni I diritti dei bambini.
principali. (pag. 129)
• Prendere coscienza che
nel mondo molti diritti
dei bambini vengono
calpestati.
• Acquisire atteggiamen-
ti di rispetto e di soli-
darietà verso gli altri.
Obiettivi Collegamenti
contenuti Competenze
di apprendimento interdisciplinari
• Testi relativi alla vita e • Comprendere testi di - Prendere coscienza della necessità di leggi Cittadinanza e Costitu-
ai comportamenti dei diverso tipo in vista di scritte che regolino i rapporti tra i cittadini zione
cittadini. scopi funzionali. e lo stato e tra i cittadini e i cittadini. Articoli della Costituzio-
• I fondamentali articoli • Saper estrapolare dai - Acquisire il concetto di democrazia. ne.
della Costituzione ita- testi scritti informazioni - Conoscere la stretta corrispondenza tra di- (pag. 180, 181, 183, 184)
liana su un dato argomento. ritti e doveri.
• Acquisire una termino- - Conoscere i principali diritti dei cittadini.
logia specifica. - Acquisire comportamenti corretti per di-
ventare un cittadino consapevole e attivo.
33
Schede operative
Proponiamo una serie di schede di lavoro che potranno essere utilizzate per rafforzare, consolidare o
approfondire quanto viene via via proposto nel libro di testo, o per verificare le conoscenze, le abilità, le
competenze acquisite dagli alunni.
%* %!
Classe 4a
Prove d’ingresso .................................................................................................................................................................. 35
Schede operative
Racconto .......................................................................................................................................................................................... 48
Autobiografia............................................................................................................................................................................. 53
Diario .................................................................................................................................................................................................... 55
Descrizione ................................................................................................................................................................................... 56
Testo informativo ................................................................................................................................................................... 61
Poesia .................................................................................................................................................................................................. 64
Riflessione linguistica ...................................................................................................................................................... 68
Classe 5a
Prove d’ingresso .................................................................................................................................................................. 78
Schede operative
Racconto .......................................................................................................................................................................................... 88
Autobiografia............................................................................................................................................................................. 100
Biografia ........................................................................................................................................................................................... 101
Descrizione ................................................................................................................................................................................... 102
Testo informativo ................................................................................................................................................................... 107
Testo argomentativo......................................................................................................................................................... 109
Poesia .................................................................................................................................................................................................. 110
Cronaca ............................................................................................................................................................................................ 112
Riflessione linguistica ...................................................................................................................................................... 115
34
G<NN@<
,.+2 %*#.!//+
SCHEDA
1
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Lo scienziato contadino
• Leggi il brano.
Non sempre i potenti sono più sapienti delle persone semplici, come
i contadini: questi ultimi, infatti, dimostrano in certe occasioni una
grande saggezza.
Viveva un tempo a Verona un gentiluomo, Messer Ugo. Era ritenuto
un grande scienziato: re e principi si rivolgevano a lui per conoscere
il futuro.
Un giorno, al tempo della trebbiatura, Messer Ugo si recò in un suo
podere e incontrò un vecchio contadino su un asino, che gli consi-
gliò di mettere al riparo il grano perché stava arrivando un tempo-
rale. Messer Ugo, incredulo, osservò il cielo. Era limpido. Fece alcuni
calcoli astrologici e disse, un po’ stizzito:
– Ma credi che io non sappia prevedere un temporale?
Il contadino non insisté e, dopo mezz’ora, scoppiò il temporale e
molto grano fu distrutto.
Quando finì, Messer Ugo chiese al contadino come avesse potuto
prevedere giusto ed egli rispose di aver osservato... il suo asino!
– Quando il temporale si avvicina – spiegò – il suo pelo si drizza e
tiene la coda stretta fra le gambe!
Messer Ugo lo pregò di non dir niente a nessuno, ma ormai tutti ave-
vano saputo il fatto e in Lombardia si ride ancora di Messer Ugo che ne
sa meno di un asino!
S. Lando, Le più belle novelle italiane, UTET
• Cerca il significato delle seguenti parole del racconto, poi componi una frase con ciascuna di
esse.
• Gentiluomo: .................................................................................................................................................................................................................................................................
• Podere: .................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Stizzito: ...............................................................................................................................................................................................................................................................................
Ob.: comprendere un testo narrativo.
36
G<NN@<
,.+2 %*#.!//+
SCHEDA
3
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Che fifoni!
• Numera in sequenza le fasi del racconto qui di seguito riportate in disordine.
....... .......
Un vecchio leone vuole capire le ragioni della Tutti gli animali si fanno prendere dalla paura,
paura degli animali. I conigli gli raccontano sentendo gli altri che scappano spaventati.
del “Plop” e lo conducono al lago.
.......
.......
Un giorno una papaia cade nel lago e fece Le volpi chiesero ai conigli perché scappasse-
“Plop!”. Il rumore spaventa i conigli che scap- ro. I conigli raccontano del “Plop”, allora an-
pano terrorizzati. che le volpi iniziano a fuggire.
....... .......
Alcuni conigli abitano in un boschetto di pa- Mentre tutti gli animali insieme al leone sono
paie, vicino a un lago. al lago, un’altra papaia cade in acqua facendo
“Plop!”. Così tutti capiscono che si sono spa-
ventati per niente.
Paura di notte
• Leggi i tre testi: è lo stesso racconto ripetuto in tre modi diversi. Dove lo comprendi meglio:
nel testo 1, 2 o 3? Segnalo con una x.
La rapa gigante
• Leggi il testo poi cerchia con il rosso la situazione iniziale, con il blu lo sviluppo e con il verde
la conclusione.
Tanto tempo fa, in Russia, un uomo seminò alcuni semi di rapa.
Ogni anno aveva coltivato delle belle rape, ma un anno in particolare ne crebbe una di cui era
particolarmente orgoglioso.
L’aveva lasciata sotto terra più a lungo delle altre e aveva assistito, fiero ma anche sbalordito, alla
sua crescita: infatti la rapa aveva continuato a crescere, a farsi sempre più grossa. Era diventata
talmente grossa che nessuno ricordava di averne mai vista una simile. Finalmente la rapa smise di
crescere e l’uomo decise che era venuto il momento di tirarla fuori da sottoterra.
Perciò afferrò le foglie e tirò con tutte le sue forze. La rapa, però, non si mosse.
Allora l’uomo chiamò in aiuto sua moglie. L’uomo tirava la rapa e la donna tirava il marito. Tiraro-
no e tirarono, ma la rapa non si mosse.
Allora la donna chiamò in aiuto la sua nipotina. La nipotina si mise a tirare la donna che tirava il
marito che tirava la rapa.
Ma la rapa non si mosse. Allora la nipotina chiamò in aiuto il suo cane. E il cane si mise a tirare la
nipotina, che tirava la donna, che tirava il marito, che tirava la rapa. Ma la grande rapa continuò a
restarsene ben dura, piantata nel terreno. Allora il cane chiamò il gatto perché venisse ad aiutarli a
tirare la rapa. Il gatto tirò il cane, il cane tirò la bambina, la bambina tirò la donna, la donna tirò il
marito e il marito tirò la rapa. Tirarono, tirarono e tirarono tutti più forte che potevano, ma la rapa
non si mosse di un millimetro.
Allora il gatto chiamò in aiuto il topo perché venisse ad aiutare a tirar fuori la rapa.
Il topo tirò il gatto, il gatto tirò il cane, il cane tirò la nipotina, la nipotina tirò la donna e la donna
tirò il marito che tirò la rapa. Tutti insieme tirarono, tirarono e tirarono...
All’improvviso la grande rapa venne fuori dal terreno e tutti andarono a gambe all’aria.
Fiaba popolare russa
Le polentine
C’era una volta una bambina che viveva sola con la sua mamma, e non avevano
più nulla da mangiare.
Un giorno, mentre la bambina se ne andava per il bosco, incontrò una vecchia.
Questa le regalò una pentolina.
Se le si diceva: – Pentola prepara la pappa – essa cuoceva delle buone
polentine dolci.
E quando le si diceva: – Pentola fermati! – essa smetteva di
cucinare.
La bambina portò la pentola alla sua mamma e da quel
giorno non patirono più la fame e mangiarono mine-
strine di semolino dolce a sazietà.
Un bel giorno in cui la ragazza era uscita, la madre disse:
– Pentola, cucina! – e la pentola si mise a cucinare e la
donna mangiò a sazietà. Ma quando volle che la pentola
la smettesse, non ricordò più le parole magiche. E così la
pentola continuò a cucinare e il semolino traboccò dall’or-
lo e riempì la cucina, la casa, la casa dei vicini e la strada
come se avesse voluto saziare tutto il mondo.
Il pericolo era grande e nessuno sapeva come difendersi.
Finalmente, quando non una sola casa era rimasta intatta, arrivò
la ragazza e disse:
– Pentola fermati!
La pentola si fermò e smise di cucinare.
Ma quelli che volevano entrare in città dovettero mangiare tutta la pappa.
A. Bamberger, Il mio libro di fiabe, La Scuola
• Se anche tu potessi incontrare una vecchia come quella della storia, che cosa le chiederesti?
Perché? Come cambierebbe la tua vita? Racconta.
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Il temporale
A Franci piacciono tanto i temporali.
Prima il cielo ha colori bellissimi, poi c’è tutto quel frastuono
tremendo. E dopo viene quel buonissimo odore di terra puli-
ta. Mmh, che buono!
A Franci piacciono tanto i temporali. Di giorno, però, di notte
un po’ meno.
Prendiamo questa notte. È un lampo, che l’ha svegliata, op-
pure un tuono o il rumore del vento che scuote i vetri? Franci
non lo sa. Sa solo che è sveglia, sola, nel buio della sua camera.
E ascolta i rumori della notte, nervosa.
All’improvviso la porta si apre lentamente. Cigola un po’.
Lascia scivolare dentro un’ombra più grande, più scura e più pro-
fonda delle altre.
Un mostro. Ma no, i mostri non esistono. Forse...
Nuovo lampo. Grande, questa volta, e fermo.
È la luce che si accende.
Il papà ha acceso la luce, quella piccola.
– Franci, tesoro – dice il papà. Franci gli si butta fra le braccia.
Allora lui la prende in braccio, come se fosse piccola.
E la porta di là, nel posto più bello del mondo, che è il lettone.
Il lettone è tiepido, grande. Il papà copre Franci e ride.
– Guarda la mamma. Che ghiro! Non si è neanche mossa.
Adesso Franci non ha più paura.
B. Masini
• Prendendo spunto dal brano componi sul quaderno un testo con lo stesso argomento. Per
organizzare le tue idee, rispondi alle domande della traccia. Poi rielabora i tuoi appunti.
SITUAZIONE INIZIALE
• A te piacciono i temporali? Perché? ........................................................................................................................................................................................
SVILUPPO
• In quale occasione un temporale ti ha impaurito? .............................................................................................................................................
• Cosa hai visto e sentito? ...........................................................................................................................................................................................................................
• Quali sono state le tue reazioni e i tuoi pensieri? ..............................................................................................................................................
• Cosa è successo? ...................................................................................................................................................................................................................................................
CONCLUSIONE
• Come ti sei tranquillizzato? ..................................................................................................................................................................................................................
Ob.: produrre testi rispettando i tre momenti fondamentali del racconto.
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SCHEDA
9
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Per raccontare
• Scegli un titolo e scrivi un testo, tenendo presente lo schema del racconto.
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SITUAZIONE INIZIALE
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..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
SVILUPPO ..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
• fai accadere qualcosa che
cambia la situazione iniziale ..................................................................................................................................
• introduci un problema ..................................................................................................................................
• presenta nuovi incontri
• fai agire i personaggi ..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
CONCLUSIONE ..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
• risolvi il problema
• porta a conclusione tutti ..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
..................................................................................................................................
L’importanza dell’apostrofo
1. Cancella la forma sbagliata. Attento al significato!
2. Completa con SE, S’È o con S’ERA. 3. Completa con ME, M’È o con M’ERA.
• ................................ vieni in giardino, giocheremo • Eri anche tu qui? .................... sembrato di ve-
con i Pokémon. derti!
• Non ............................... mai vista una cosa simile! • Quel ragazzo non .................... per niente sim-
• Non so ................................ partire in treno o .............
patico.
................... prendere l’aereo. • .................... ne sono andato immediatamente.
• Quando ................................ n’è andato, ha lascia- • È per .................... il nuovo maglione?
to un pacco per te.
• Vuoi venire a giocare con ....................?
• Sara ................................ sbucciata un ginocchio
cadendo dalla bici. • Non .................... mai capitato!
• L’orologio della piazza ................................ fermato • Ieri ................ comparso davanti il mio amico.
alle 13. • È con .................... che devi parlare!
Ob.: discriminare l’uso dell’apostrofo.
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SCHEDA
11
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Definizioni
1. Segna con una x la parola più adatta alla definizione.
La parola e il contesto
1. Leggi e completa, scegliendo tra le parole seguenti:
LAMPADA - BUIO - VOCE - FIABE - SOGNI - DOLCEMENTE - FATA
Il personaggio misterioso
1. Ricomponi le parole e scoprirai chi è.
capitomboli, .........................................................................
ca-pi-tom-bo-li, pi-ro-et-te son la mia .................................................................................................................
spe-cia-li-tà, fac-cio ri-de-re e di-ver-ti-re
.................................................................................................................
tan-to gran-di che pic-ci-ni.
Smor-fie, scher-zi, fac-ce stra-ne: tut-ti .................................................................................................................
ri-do-no di gu-sto. .................................................................................................................
.................................................................................................................
È il ......................................................................................................................... .................................................................................................................
2. Scrivi sul quaderno tante frasi sul pagliaccio usando gli aggettivi e i verbi dello schema.
goffo salta
buffo
imita
divertente
scherza
dispettoso pasticcione
mima si esibisce
3. A quali nomi si possono riferire gli aggettivi proposti? Scrivili nel cerchio collegando con una
freccia.
In ordine di tempo
• Il racconto non è stato scritto seguendo l’ordine temporale dei fatti, che è il seguente:
Al circo
Il pullman si ferma. I bambini scendono tutti contenti.
Pioviggina un po’, ma tutti ridono e corrono verso l’ingresso del circo.
Camminano sopra le pedane, fra le transenne; alcuni spingono, gridano...
Entrano nel circo: è pieno di luce; c’è tanta gente che aspetta parlando.
Maura si siede vicino alla sua amica Lara. Bisogna aspettare un po’...
Stamattina, prima di partire, erano tutti agitati in classe. Aspettavano il pullman che
non arrivava mai. Ogni tanto qualcuno diceva: – Eccolo!
E tutti via sulla porta, pronti a spingersi e a gridare. Anche Maura e Lara gridavano.
Finalmente ecco il pullman!
Ed ora sono tutti qui al circo.
Comincia lo spettacolo. Vengono i clown che si spingono, fanno i giochi e dicono cose
buffe. Lara e Maura si sbellicano dalle risate. Ecco due orsi bianchi uguali. Il domatore
dice agli orsi di andare a sedersi su due sgabellini: e quelli, buoni buoni, obbediscono.
Una signorina dà agli orsi una bottiglia ciascuno; e quelli se la mettono in bocca, come
fanno i bambini piccoli con il biberon, poi li fa salire su uno scivolo. Gli orsi vanno su e
giù. Lara e Mara applaudono entusiaste.
Vengono poi i cavalli con le cavallerizze; le scimmie; i cammelli...
Lo spettacolo è finito. Tutti escono. Alcuni cantano, discutono dei clown, ma soprattut-
to degli orsi.
da “Tanti testi 4”, La Scuola
• Rispondi.
• Quale fatto è stato narrato non nel momento in cui è accaduto? ..........................................................................................
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Il riassunto
Povero fantasma
La famiglia Otis fu allarmata dal fracasso proveniente da
un salone del castello.
Corsero tutti giù e videro che un’enorme armatura era
caduta sul pavimento. Lì vicino, stava lo spettro di Can-
terville che si massaggiava le ginocchia con un’espres-
sione sofferente sul volto.
I gemelli gli scaricarono contro delle pallottoline con
le cerbottane, mentre il signor Otis gli puntò il revolver
intimandogli:
– Mani in alto!
Il fantasma si alzò con un urlo selvaggio e schizzò via; poi,
come ebbe raggiunto le scale, riprese il suo sangue freddo e scop-
piò in una risata demoniaca.
Allora una porta si spalancò ed apparve la signora Otis, avvolta in
un’ampia vestaglia turchese:
– Temo davvero che lei non si senta bene – disse al fantasma – per-
ciò le ho portato lo sciroppo del dott. Dobell, un rimedio efficace per
l’indigestione.
Il fantasma le lanciò un’occhiata furiosa e sì preparò a trasformarsi
in un enorme cane nero, ma si dileguò proprio nell’istante in cui i
gemelli stavano per assalirlo. Raggiunta la sua stanza, lo spettro si
abbatté stremato e in preda alla più violenta agitazione.
O. Wilde, Il fantasma di Canterville, Einaudi Ragazzi
• Riassumi il brano tenendo conto delle sequenze ordinate, poi disegna il particolare del rac-
conto che più ti ha colpito.
Ob.: produrre sintesi riordinando sequenze.
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SCHEDA
16
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Il bambino e la colomba
• Leggi il brano, dividilo in sequenze, poi riassumi ognuna con una frase.
.......................................................................................................
Avventura nell’armadio
• Leggi questo testo d’avventura, prestando attenzione alla struttura narrativa, poi completa.
L’armadio conteneva soprabiti e pellicce. A Lucy le pellicce piacevano tanto! Perciò sal-
tò subito dentro l’armadio. Cominciò ad accarezzare le pellicce, e scoprì che dietro alla
prima fila ce n’era un’altra.
Lucy fece qualche passo, tenendo però le braccia tese in avanti: non voleva sbattere
improvvisamente il viso contro la parete di fondo dell’armadio. Un passo, due, un al-
tro passo. Era buio, là dentro, Lucy non vedeva niente e per quanto annaspasse con
le mani non incontrava che il vuoto. Poi cominciò a sentire qualcosa che scricchiolava
sotto le sue scarpe.
– Ancora naftalina! – esclamò.
Si chinò per sentire con le mani e sentì qualcosa di morbido, sottile come la sabbia più
fine, ma anche molto freddo.
– Questa sì che è bella, sembra neve – mormorò e un attimo dopo sentì contro il viso e
contro il corpo qualcosa di duro, ruvido, perfino pungente.
– Sembrerebbero rami d’albero – mormorò ancora Lucy sempre più sbigottita.
E allora vide una piccola luce che brillava lontano lontano, ma proprio dritto a lei.
Lucy capì che, dove avrebbe dovuto esserci la parete di un grande armadio guardaroba,
c’erano invece degli alberi! Quello era un bosco e nel bosco c’era un sentiero.
Nevicava. Era già buio e nevicava. La piccola Lucy fu un po’ spaventata da quella sco-
perta, ma nello stesso tempo si sentì piena di curiosità e di una strana eccitazione che
la spingeva a proseguire oltre quel sentiero, verso quella luce.
Voltò la testa un attimo e, tra i neri tronchi degli alberi, riuscì ancora a vedere la porta
spalancata dell’armadio. Vide anche un pezzetto della stanza vuota dalla quale era ve-
nuta. In quella stanza c’era la luce del giorno.
– Se qualcosa non va, tornerò indietro – si disse, e proseguì decisa, puntando verso
quell’altra luce che brillava laggiù.
O. Lewis, Il leone, la strega e l’armadio, Mondadori
• Rispondi.
• Si tratta di un testo:
realistico fantastico
• Il contenuto dei racconti d’avventura è:
sempre fantastico può essere anche realistico
• Immagina altre avventure per la bambina.
Ob.: comprendere il racconto d’avventura.
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22!*01.
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SCHEDA
18
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Raccontare un’avventura
• Ora prova tu a scrivere un racconto d’avventura utilizzando gli elementi forniti.
SITUAZIONE INIZIALE
- Avvio della storia a bordo di un peschereccio...
- Tempo in un inverno gelido...
- Personaggi l’equipaggio del Capitano George Weston...
- Ambientazione lungo le coste dell’Islanda...
SVILUPPO
- Intervento dei personaggi antagonisti comparsa di un iceberg...
- Il problema l’imbarcazione si incaglia tra
i ghiacci...
CONCLUSIONE
- Soluzione del problema la manovra geniale del marinaio Jeffry...
la ripresa del viaggio...
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Il racconto personale
• Racconta una tua esperienza di viaggio, una visita a un luogo sconosciuto o la visita a un mu-
seo. Completa prima la scaletta dei punti che vuoi trattare.
Ricordati di trovare il titolo.
• Con chi?..............................................................................................................................................................................................................................................................................
• Che cosa sapevi del viaggio o della meta?......................................................................................................................................................................
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• Come ti sentivi? E come si comportavano quelli che erano con te? .....................................................................................
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• Com’è stato il viaggio? Che cosa hai visto nel tragitto? ............................................................................................................................
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• Una volta arrivato, che cosa hai potuto vedere? Come ti è sembrato?
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Perché? ................................................................................................................................................................................................................................................................................
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La casa di Steccoli
Lunedì 4 luglio
Caro diario,
devo ammettere che la casa che papà ha affittato qui a Steccoli non è brutta. È gialla e ha un pic-
colo portico che guarda il giardino.
Sì, non è brutta, ma non c’è il telefono!
Quando l’ho scoperto mi sono arrabbiata moltissimo.
– Come posso vivere senza telefono? – ho chiesto.
Papà è scoppiato a ridere e mamma ha risposto che questa è una buona occasione per fare i com-
piti delle vacanze senza interruzioni! Dietro la casa c’è l’orto. Papà vuole comprare un set comple-
to da coltivatore. Vuole piantare cipolle, carote, patate, lattuga e pomodori:
– Questa sì che è vita! Contatto con la natura, aria pulita, gente semplice...
Anche in città papà ha una piccola serra sul balcone, dove ha piantato piantine di fragole, una
pianta di limoni e una di pomodori.
Ogni anno dice:
– Quest’anno mangeremo le nostre fragole – oppure: – Quest’anno avremo limoni genuini.
Alla fine però nella serra non cresce mai niente e lui dice che è colpa dello smog.
Papà è molto contento di essere qui, come il resto della famiglia. Io non li capisco, a me piace mol-
to vivere nel nostro appartamento in città. Inoltre, qui a Steccoli, i vicini sono tutti molto curiosi.
Appena siamo arrivati sono venuti a trovarci, con la scusa di portare frutta, dolci e perfino una
gallina.
Mio fratello ha deciso che la terrà in casa e la chiamerà Polly. È impazzito!
M. Bertarini, Il diario di Val, Eli
Che tipetto!
• Leggi il brano.
• E tu che tipo sei? Parla di te, facendo capire il tuo modo di essere. Descrivi le cose che fai,
quelle che ti piacciono e quelle che proprio detesti.
Ob.: produrre un testo descrittivo.
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SCHEDA
23a
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
La descrizione
1. Leggi il brano, facendo attenzione alle caratteristiche dei personaggi, poi completa le attività
della pagina successiva.
Il compagno di banco di Tonino era Giovanni, il figlio del pescatore. La maestra li ave-
va messi insieme per ragioni di statura. I ragazzi spesso deridevano Giovanni perché
era alto, grosso e un po’ goffo. Aveva le mani rosse e screpolate e indossava una giacca
rattoppata e stretti calzoni corti anche d’inverno. Non aveva amici: quei capelli arruffati
e il moccolo sotto il naso non ispiravano fiducia. Giovanni era ripetente e la maestra
spesso glielo ricordava:
– Ha fatto bene il maestro a bocciarti, e così farò anch’io se non smetterai di scrivere
così male.
Lui non fiatava: abbassava gli occhi e tornava a fare come prima. Per Giovanni, abituato
all’aria aperta, la scuola era una prigione.
Tonino si ricordava di averlo visto quando d’estate andava al canale a fare il bagno: pi-
lotava il barcone e stendeva reti con suo padre. I due ragazzi diventarono amici durante
la soluzione di un problema. Tonino stava scrivendo la risposta quando sentì una mano
sul gomito: era quella di Giovanni.
– Sposta il braccio – gli disse – se no non posso copiare le operazioni.
Tonino istintivamente guardò la maestra, che in quel momento stava leggendo. Temendo che
volesse riferirlo alla maestra, Giovanni arrossì, chinò il capo e con un filo di voce gli disse:
– Non dirglielo, se no mi mena. Se mi fai copiare ti faccio un regalo.
Mise le mani sotto il banco ed estrasse qualcosa che pose in mano a Tonino, il quale
sentì qualcosa di liscio e morbido come velluto.
– Un topo! – esclamò fra i denti lasciando cadere l’animale.
Giovanni si chinò, lo raccolse e sussurrò:
– Non è un topo, non vedi che non ha la coda lunga?
Tonino l’osservò attentamente e vide un lungo muso, due occhietti neri e quattro“mani”
biancastre ai lati del corpo, con il pelo lucido.
– È una “topa” – disse Giovanni – È morta. Se mi fai copiare te la regalo – e gliela mise
sotto il banco.
La maestra intanto aveva alzato il capo e fissava i due ragazzi. Si accomodò gli occhiali,
scese dalla cattedra e si avvicinò:
– Cosa c’è qui da bisbigliare? – domandò a Tonino.
– Niente – disse il ragazzo.
Quando la maestra si fu allontanata, Tonino lesse negli occhi di Giovanni uno sguardo
riconoscente.
– Copia – gli disse – fa’ presto!
M. Lodi, Il permesso, Einaudi
caratteristiche fisiche
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....................................................................................................
....................................................................................................
carattere
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....................................................................................................
....................................................................................................
La maestra:
• è comprensiva con Giovanni; V F
• lo sgrida affettuosamente; V F
• lo sgrida severamente; V F
• Tonino:
non sopporta Giovanni;
è da tempo amico di Giovanni;
lo ha visto impegnato in attività anche non scolastiche;
è disposto a diventare amico di Giovanni;
si rifiuta di aiutarlo a risolvere il problema;
fa la spia alla maestra.
Trasforma il luogo
Il giardino incolto
Dietro un cancello mezzo arrugginito e due pezzi di muro ricoperti da piante rampi-
canti, c’era un piccolo giardino incolto, con in fondo una palazzina dall’aria abbando-
nata. Un tappeto di foglie secche copriva il viale, e foglie secche giacevano dappertutto
sotto i rami dei due platani, formando addirittura delle piccole montagne sulle aiuole.
Uno strato di foglie galleggiava nell’acqua verde di una vasca. Intorno s’elevavano edi-
fici enormi, grattacieli con migliaia di finestre, come tanti occhi puntati con disapprova-
zione su quel quadratino di due alberi, poche tegole e tante foglie gialle, sopravvissuto
nel bel mezzo d’un quartiere di gran traffico.
I. Calvino, Marcovaldo, Einaudi
• L’autore descrive un giardino abbandonato, osservando le cose che vede a partire dal fondo.
Chiudi gli occhi e immagina di vedere il giardino descritto. Poi immaginalo ben curato e abita-
to. A questo punto aggiungi particolari che ritieni opportuni e produci un nuovo testo.
Può aiutarti fare prima il disegno.
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Al mare
• Leggi il brano con attenzione.
• Rispondi.
• Dove si trova la persona che racconta?..............................................................................................................................................................................
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• L’autore inizia a descrivere da quello che è più vicino a lui o da ciò che è più lontano? .........................
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Un mammifero speciale
I delfini sono mammiferi: vivono cioè respirando l’aria e
partoriscono i piccoli, come tutti gli altri mammiferi.
Eppure vivono prevalentemente nell’acqua perché è lì
che trovano il loro nutrimento.
Tutti il loro organi si sono adattati alla vita acquatica: il
loro corpo si è allungato e snellito per meglio nuotare, le
zampe si sono trasformate in pinne.
Il delfino è del tutto simile a un pesce. È un mammife-
ro intelligente e simpatico. Si esibisce infatti in capriole e
salti fuori dell’acqua, in veloci inseguimenti e cambi rapi-
di di direzione.
Per avvistare oggetti e prede, emette ultrasuoni, che gli
danno precise indicazioni sulla distanza, la grandezza e
perfino sulla natura dell’oggetto stesso.
Il delfino è capace di muoversi anche al buio.
Mamma delfino partorisce il suo piccolo in acqua. Imme-
diatamente e con grande delicatezza lo sospinge verso la
superficie per farlo respirare.
da “Tanti Testi 4”, La Scuola
• Nel testo sono fornite informazioni sui delfini. Cercale e inseriscile, in breve, nelle tabelle.
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COMPORTAMENTI PARTICOLARI
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ESEMPI ........................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................
IMPORTANTI
ANCHE PER .......................................................................
• Ora relaziona con parole tue, guardando gli appunti che hai preso.
Ob.: individuare informazioni in un testo informativo e inserirle in uno schema dato.
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SCHEDA
28
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Le parole essenziali
• Leggi il testo, poi sottolinea le parole chiave che forniscono le informazioni principali e riscri-
vile in fondo alla pagina.
La casa di tutti
Tutti gli uomini hanno bisogno di una casa nella quale soddisfano i bisogni vitali come
mangiare, dormire, riposarsi, ripararsi, ritrovarsi con la propria famiglia. La casa è un
bene necessario. È per questo che in ogni parte del mondo gli uomini costruiscono
case diverse per forma, grandezza, a seconda del luogo, dei bisogni e delle possibilità
di ciascuno: case a più piani, case di legno, capanne, tende... A queste case gli uomini
dedicano molte cure.
Ma c’è un’altra casa, grandissima, che accoglie tutte le case del mondo.
Questa casa è la Terra.
Certo, tu dirai che non si può chiamarla “casa”: non ha pareti, tetto, porte, mobili. Da
questo punto di vista hai ragione.
Immagina, però, per un attimo di essere un astronauta. Da lassù, come i veri astronau-
ti, vedresti la Terra dal di fuori e ti sembrerebbe una casa, una casa diversa, con il suo
“arredamento” fatto di mari, oceani, di isole e continenti, pianure e montagne, fiumi e
laghi, con le pareti fatte di una grossa “bolla” d’aria, detta “atmosfera”.
In questa grande casa, come gli astronauti, desidereresti tornare per essere ancora in-
sieme agli altri uomini, proprio come ogni giorno desideri tornare nella tua abitazione
per essere insieme ai tuoi cari.
Ricorda: ogni uomo è un“inquilino”di questa grande casa. Di questa casa ognuno deve
prendersi cura, perché fuori della Terra, per quanto ne sappiamo fino ad oggi, ogni
uomo morirebbe.
Dunque bisogna rispettarla e avere cura di tutto quello che essa contiene, esseri viventi
e non viventi: la vita della Terra dipende da ciascuno di noi e la nostra vita dipende
dalla Terra.
da “Uomo Natura Civiltà”, La Scuola
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• Prova a ripetere, a voce e con parole tue, a un tuo compagno, al papà o alla maestra quello
che hai imparato dal brano, tenendo sotto gli occhi solo le parole evidenziate.
Ob.: individuare le parole chiave in un testo informativo.
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SCHEDA
29
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Ninna Nanna
La conta Ninna nanna, ninna nanna
Bum! Cade la bomba in mezzo al mare. l’uccellino quando imbruna
Mamma mia, mette il capo sotto l’ala,
mi sento male: è un batuffolo di piuma,
mi sento male d’agonia, dorme, dorme sulla rama.
prendo la barca e fuggo via. Esso ha il vento che lo culla,
Fuggo via di là dal mare tu la mamma che ti ninna.
dove nessuno mi può trovare. Ninna nanna, ninna nanna.
Trovo una casa, trovo un letto N. Orengo, A-ulì-ulé, Einaudi
e mi faccio un gran banchetto.
Bevo e mangio notte e dì,
a-bi-ci-di.
N. Orengo, A-ulì-ulé, Einaudi
• Completa.
• L’autore descrive (luogo) ................................................................., durante (stagione) ........................................................................................
• Sottolinea con il blu le parole che si riferiscono al luogo e con il rosso quelle che si riferiscono
al tempo.
Il vento
• Leggi la poesia poi esegui.
È beffardo e curioso
va sui monti e sul mare • Di quanti versi è composta la poesia?
è svelto e generoso • Quali parole rimano tra loro? Sottolineale con
nulla lo può fermare. lo stesso colore.
S’insinua dappertutto • Chi è il protagonista della poesia?
vola insieme agli uccelli ..............................................................................................................................................
riesce a sapere tutto • Quali caratteristiche gli vengono attribuite?
e scompiglia i capelli. ..............................................................................................................................................
È libero e sorride
..............................................................................................................................................
entra in ogni avventura
• Sono caratteristiche:
compie mille magie tipicamente umane
non ha alcuna paura. tipiche degli agenti atmosferici
Fa parlare le foglie
porta voci e canzoni • Il poeta usa la..................................................................................................
non si cura del tempo
ed è senza padrone.
G. Pontremoli
• Individua tutte le metafore e le personificazioni nelle seguenti poesie, poi riscrivile negli ap-
posti tratteggi e disegna sul tuo quaderno ciò che esse ti suggeriscono.
Metafore: ......................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Personificazioni: ................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
La neve
Dal cielo tutti gli angeli
videro i campi, brulli,
senza foglie né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare • Spiega il significato della poesia, in forma di
ed allora discese lieve lieve racconto, usando parole e frasi più comuni, ag-
la fiorita neve. giungi poche parole per dire la tua opinione
U. Saba (sul contenuto, sulla poesia, sul messaggio del
poeta...).
......................................................... dopo aver visto che ...............................
Parafrasi
• Prova a scrivere la parafrasi della poesia.
Il vento, come un .............................................................., porta nel
La notte di Natale ..................................................... la ..................................................... che somi-
glia a un .....................................................
Il vento trascina il gregge della neve Gli alberi è come se sapessero che è una notte
nel bosco, come un pastore,
..................................................... e .....................................................
e gli alberi sanno che presto
diventerà beata, santa di luci; Nei sentieri innevati i rami si ..........................................................
Difficoltà ortografiche
1. Segna gli errori poi riscrivi le parole sbagliate, utilizzando correttamente CE, CIE, CHI, CHE.
Ob.: riconoscere e usare correttamente CE, CIE, CHI, CHE, M/N, CU/QU.
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SCHEDA
34
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Digrammi e trigrammi
1. Risolvi il cruciverba. Nella colonna evidenziata apparirà l’unico nome che si scrive con -GNIA.
1
1- È la femmina del cane.
2
2- È nascosto nella lampada di Aladino.
3 3- Uomini piccolissimi che vivono nel bosco.
4
4- Se li scambiano i pugili.
5- Ci si scrive usando i gessi.
5 6- Controlla i bagnanti.
6 7- Abbelliscono i balconi in estate.
8- Arrestano i malviventi.
7 9- Tessono le ragnatele.
8
3. Segna con una x la parola sbagliata. 4. Completa con GLl, LI oppure LLI.
• sbadi................o • ita................ano
sce scie
• cance................ere • gioco................ere
coscenza coscienza
scenziato scienziato • emi................a • mobi................a
incosciente incoscente • sta................ere • o................o
cosce coscie
• cava................ere • bi................etto
usciere uscere
conoscente conosciente • esi................o • ta................ere
lisce liscie • mi................one • meda................a
bisce biscie
scena sciena • ma................a • baga................o
sceriffo scieriffo • so................ola • fo................ame
Ob.: riconoscere e usare correttamente digrammi e trigrammi.
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SCHEDA
35
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Apostrofo e accento
1. Inserisci le espressioni adatte C’È, CE, C’ERA, CERA.
• Gli era caduto l’orologio e non se ........................... Elena, ........................... Elisa lo perdonarono.
accorto.
4. Leggi la poesia e metti gli accenti al posto 5. Leggi e colora la forma giusta.
giusto. Un cavaliere parti partì
Cecco Beppe un di penso: “Tutti i giorni studiero” in cerca di fortuna. Arrivo arrivò
Quando venne il lunedi la sua voglia gia svani. in una foresta dove salvo salvò
Arrivato il martedi, Cecco Beppe si stupi: dai lupi una cerva che si trasformo trasformò
“Studiero mercoledi” ma poi tutto fini li. in una fata. Ella per ringraziarlo gli dono donò
E trascorse il giovedi aspettando il venerdi.
uno scudo magico.
Al sabato sbadiglio e la domenica si riposo.
Ob.: usare correttamente l’apostrofo e l’accento.
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SCHEDA
36
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Le sillabe
1. Dividi in sillabe.
• parrucchiera = ............................................................................. • azienda = ............................................................................................
• contentezza = ............................................................................. • giraffa = ................................................................................................
• acquazzone = ............................................................................... • miliardo =...........................................................................................
• soqquadro = ................................................................................... • arancia = ..............................................................................................
• aquilotto = ....................................................................................... • pendolo = ..........................................................................................
• penombra = .................................................................................... • tedesco = ...........................................................................................
• ospedale =......................................................................................... • cantante = ........................................................................................
• appezzamento = ...................................................................... • pagliaccio = .....................................................................................
3. Dividi le parole in sillabe, poi togli una sillaba e forma una nuova parola.
• dipinto = di - pin - to
........................................ di - to
................................................................................
L’uso dell’H
1. Leggi il testo e completalo utilizzando HA, A, AH.
Parole e significati
1. Osserva i vari significati che ha ciascuna parola; poi componi delle frasi con ognuno di essi.
ZUCCA ALBERO
• ............................................................................................................................. • .............................................................................................................................
• ............................................................................................................................. • .............................................................................................................................
• .............................................................................................................................
PENNE
• .............................................................................................................................
campanile acquitrino
CAMPANA ACQUA
............................................ ............................................ ............................................ ............................................
............................................ ............................................
............................................................. ...................................................................................
............................................................. ...................................................................................
............................................................. ...................................................................................
n n l i b e r t à t s • .......................................................................................................................................
t d o l c e z z a r a • .......................................................................................................................................
a b e l l e z z a r a
• .......................................................................................................................................
2. Costruisci sul quaderno le frasi con ciascun gruppo di parole, usando gli aggettivi nei diversi
gradi del comparativo, come nell’esempio.
arancia
• L’arancia è più dolce del limone.
dolce Il limone è meno dolce dell’arancia.
limone
4. Sottolinea con il rosso gli aggettivi, con 5. Completa con l’aggettivo o il pronome pos-
il verde i pronomi indefiniti. sessivo adatto.
• Molti ragazzi non amano i libri, altri li • Pochi si accontentano del ........................... lavoro, Luca
adorano. è soddisfatto del ............................
• Avrei bisogno che qualcuno venisse ad • Devi avere cura del ...........................cane. Io mi occupo
aiutarmi! del ............................
• Porterò a termine la corsa: nessuno po- • Questi sono i ........................... quaderni, quelli i
trà fermarmi. ............................
• Ogni giorno leggo almeno qualche pagi- • I ........................... insegnanti sono severi, i ...........................?
na del mio libro.
Ob.: discriminare nomi, aggettivi e pronomi.
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SCHEDA
41
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
I verbi
1. Sottolinea i verbi e trascrivili nella tabella, poi completa con verbi delle altre due coniugazioni.
Quali sono i più bei verbi in “are”? giocare, ............................, ............................, ............................,
-are
Sono: giocare, amare, passeggiare, studiare, ............................, ............................, ............................, ............................,
viaggiare, dare, inquinare...
............................, ............................, ............................,
Alt! Qui bisogna ricominciare e attenzione a
non sbagliare! leggere, ............................, ............................, ............................,
-ere
Giocare, amare, passeggiare, studiare, viaggiare, ............................, ............................, ............................, ............................,
dare, salutare...
............................, ............................, ............................,
Prima però avevi detto “inquinare”!
Sì, ma è solo per scherzare, che è un altro bel
-ire partire, ............................, ............................, ............................,
verbo in “are”. ............................, ............................, ............................, ............................,
L. Grossi, Giocare con le parole, Armando
............................, ............................, ............................,
4. Completa le frasi coniugando il verbo tra parentesi al modo condizionale, presente o passato.
• Se avessi tempo, (andare) ........................................................................................... al cinema.
• Se avessi avuto tempo (andare) ........................................................................ al cinema.
• Se giocassero bene, non (perdere) ......................................................................... partita.
• Se avessero giocato bene, non (perdere) ..................................................... partita.
• Se avesse studiato, non (sbagliare) .............................................................. l’esercizio.
Ob.: analizzare tempi, modi e coniugazioni del verbo.
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SCHEDA
42
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
I pirati
• Leggi il testo e completa con le parole che trovi elencate in fondo. Fai attenzione, ci sono
anche parole intruse.
Quella notte, attraverso la finestrella stretta che
guardava verso la collina, sgusciai .............................................
e nel buio presi la via della collina. Per stradine e .
............................................ che diventavano sentieri, e poi per
buono dentro
fuori
paura
pirati
chiamÒ
uomo parola
lingua
viottoli
I colori di Bellatela
Più di cinquecento anni fa, a Firenze, viveva il pittore Ferruc-
cio Bellatela. Una mattina ebbe una bellissima idea.
– Oggi voglio dipingere un quadro di campagna,
così colorato da far piangere di gioia chi lo guar-
derà!
Così Ferruccio prese la scatola dei pennelli e dei
colori, fissò una tela su una tavoletta quadrata di
legno, e partì per la campagna.
Era una limpida giornata di maggio: il cielo era azzur-
rissimo, e nuvole piccole, bianche come riccioli di latte, si
spostavano tutte insieme.
Arrivato in una valletta fuori Firenze, il pittore scelse un pae-
saggio che gli piaceva e si preparò a cominciare.
Ma quando, tutto allegro e pieno di voglia di dipingere, aprì la scatola,
rimase a bocca aperta: aveva dimenticato che, il giorno prima, ne aveva
tolto tutti i colori, per pulirla. Ci era rimasto dentro, chissà perché, solo un ba-
rattolo di azzurro.
Ferruccio Bellatela si arrabbiò, e pestò i piedi.
Poco lontano da lui c’era una ragazza, che badava a un piccolo gregge di pecore
– Perché dai calci alla terra come un cavallo, signore? – gli chiese da lontano.
– Perché sono pittore ma non ho colore! – rispose lui, allargando le braccia.
Allora la ragazza sorrise, e gridò:
– Calma la tua rabbia, signore, e fidati di me. Inizia a dipingere il cielo, e aspetta il mio ritorno!
La giovane corse a spremere pomodori, limoni e arance, more e mirtilli, a tritare erba e fiori, a
montare panna, a grattugiare bucce, a sciogliere terra: e riempì trenta ciotole di colori, uno diverso
dall’altro. Poi le mise su un grande vassoio di legno, e tenendolo sulla testa lo portò a Bellatela.
Quando vide quelle meraviglie, il pittore saltò e ballò di gioia: baciò la ragazza su tutte e due le
guance e cominciò a dipingere il quadro, che venne bellissimo, quasi magico. Chi lo ammirava,
infatti, aveva l’impressione non solo di vedere la campagna, ma di sentirne i profumi.
R. Piumini, Storie per chi le vuole, Einaudi Ragazzi
L’ape e il calabrone
Un’ape andò al mercato, per vendere il miele. Mise in mostra il boccale e gridava:
– Miele, bel miele!
Finché passa di lì un calabrone e si mette a cercare il modo di ingozzarsi di miele senza pagarlo. A
forza di ronzare nei tribunali, egli sapeva meglio di chiunque quali cose si possono fare e quali no;
senza un attimo di esitazione, dunque, si lasciò cadere ad ali chiuse nel boccale... Quando l’ape
finalmente se ne accorse, di miele non c’era più neanche il profumo.
L’ape si dispera, grida al ladro, e insieme col calabrone viene condotta in tribunale.
– Perché hai mangiato il miele? – domanda il giudice all’accusato.
– Per necessità, eccellenza. Ero caduto nel boccale.
– Ebbene?
– Eccellenza, il miele è così vischioso. Se non lo mangiavo, ci rimanevo per sempre. Ho agito per
legittima difesa...
Il giudice gli dette ragione, lo mandò libero e ordinò di perquisire l’ape.
Le fu trovato addosso il pungiglione: e la misero dentro per porto d’armi abusivo.
G. Marotta, Cavallucci di carta, Eimo
.......
.......
.......
Reale o fantastico?
• Leggi i seguenti brevi brani poi segna le risposte esatte con una x.
B Pesca straordinaria
Una nave neozelandese e pesante oltre una tonnellata, destinata alla ricerca
scientifica, è rientrata in porto con una preda inconsueta: un calamaro
gigante, lungo otto metri. (...)
Una scienziata dell’Istituto Nazionale per la ricerca sull’acqua e l’at-
mosfera ha detto che i calamari giganti sono molto rari e che ancora si
conosce poco sulla vita e le abitudini di questi essere viventi.
da Famiglia Cristiana
C Ultimo incontro
L’ultima volta che Tonino vide il suo merlo fu nel tardo pomeriggio di
un sabato. Era stato dalla zia Ercolina a portarle il budino di mosto e nel
ritorno si fermò, come tante altre volte, al sentiero dei gelsi, dove viveva
il merlo. Ormai Tonino aveva imparato l’inizio del canto dell’uccello e
anche quella volta glielo fischiò. Il merlo rispose.
M. Lodi, Il permesso, Einaudi
Bambini dispettosi
• Leggi il breve testo, poi rispondi.
• Rispondi.
• Quale scherzo i bambini fanno a Quattr’occhi? .....................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Uno scherzo
• Immagina di organizzare uno scherzo a qualcuno, ma non di cattivo gusto. Raccontalo se-
guendo la struttura del racconto e inserisci anche la descrizione del personaggio che subisce
lo scherzo.
Introduzione .............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
Descrizione del
personaggio .............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
Avvenimento .............................................................................................................................................................................................
centrale
.............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
Così ...............................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
Conclusione .............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................
Le doppie
1. Osserva cosa succede cambiando le doppie in una parola, poi continua tu.
2. Trova gli errori nell’uso delle doppie e riscrivi a fianco la parola corretta. Attenzione: non
tutte le frasi contengono errori.
• Sergio lavorava fino a qualche tempo fa in una squadra antiterrorismo. ..................................................................
• Sono arrabiata con il mio cane che è un vagabbondo e si perde spesso. ..................................................................
• Forza, ragazzi, sbrigatevi: sta per arrivare un acquazone con i fiocchi. ..................................................................
L’ortografia
1. Cancella la forma sbagliata.
• I miei genitori non anno hanno molto tempo da dedicarmi.
• Anno hanno dopo anno hanno, il tempo è passato e siamo arrivati alla fine della
Scuola Primaria.
• Non so come mai non ti anno hanno ancora avvertito della prossima riunione.
• Se ai hai qualcosa da obbiettare, dillo chiaramente.
• Luigi ti a ha confidato qualcosa a proposito dei suoi progetti?
• Dovresti imparare a ha scrivere meglio.
• Mi ai hai sempre detto che avresti voluto cambiare lavoro.
• Questi sistemi piaceranno a ha te, ma non certo a ha me.
4. Forma una frase con ciascuna parola delle seguenti coppie, facendo attenzione all’accento.
pero ................................................................................................................ parti ................................................................................................................
I segni di punteggiatura
1. Ricopia sul quaderno i testi delle due barzellette staccando le parole e inserendo le maiuscole
e i segni di punteggiatura.
unragazzostapasseggiandoperleviedellacittàconilsuo-
papàquandoleggealcuneinsegnevialeonardoviami-
chelangeloeviaaristotelesorpresochiedealpadreper-
chéhannomandatoviatuttaquestagente.
Corrierino n. 4454
untrampoliereentrainunbareordinaunabibitasela-
bevesedutoauntavolinodiceilbaristasonoquattro-
euroselabeveinpiedisonodueeuroallorapermeba-
stauneuroribatteiltrampolieresaiobevosuunagam-
basola.
Corrierino n. 4455
....... Le sarò grata ....... signora maestra ....... se non darà più
a mio figlio problemi come quello di ieri ....... Se impiegate
cinquanta secondi per mangiare una mela ....... quanto tempo
impieghereste per mangiarne dodici .......
3. Completa con il punto esclamativo o il punto interrogativo in base al senso della frase.
• Come stai bene con questo berretto ....... • Chi mi dà una mano .......
Dentro la frase
1. Sottolinea il soggetto di ogni frase.
• Scendeva la sera.
• Sul prato si allungarono lunghe ombre scure.
• Tutti rimasero in silenzio.
• All’orizzonte sorge la Luna.
• A volte piangere non serve.
• I bambini si addormentarono subito.
• Viaggiare è utile.
• I cattivi non sono simpatici.
• Il perché era evidente.
• Ieri sono venuti a salutarci Andrea e lacopo.
Il frigorifero polare
Il 16 luglio il signor Pino e la signora Pina andarono al mercato. In mezzo a tante bancarelle, vi-
dero un giapponese che vendeva frigoriferi.
– Fligolifeli fleschi, fligolifeli fleschi – gridava il venditore giapponese. Senza pensarci molto il si-
gnor Pino e la signora Pina ne comprarono uno.
Era un frigorifero molto strano, e il signor Pino e la signora Pina se ne accorsero quando glielo
portarono a casa: invece di raffreddare all’interno, mandava freddo all’esterno, diffondendo per
casa una temperatura gelida.
Dentro il frigorifero il burro si scioglieva, l’insalata ingialliva, il latte cagliava, mentre per casa
faceva un freddo da Polo Nord. Sul lampadario e in alcuni punti del soffitto si formarono lunghi
ghiaccioli che sembravano fantasiose sculture di cristallo. Anche se fuori era estate, il signor Pino
e la signora Pina erano costretti a girare per casa con pesanti cappotti, lunghe sciarpe, cuffie di
lana e guanti foderati di pelo.
Dopo alcuni giorni la signora Pina disse:
– Perché non accendiamo la stufetta elettrica?
Si sentì finalmente un po’ di tepore in quella estate gelida. La povera stufetta elettrica ce la mise tutta.
Arroventò le sue tre spirali e divenne quasi incandescente. Sembrava fondersi per lo sforzo. Metà della
casa venne conquistata dal caldo. Nell’altra metà il ghiaccio incominciò a gocciolare e a scricchiolare.
Proprio quando sembrava lì lì per vincere, la povera stufetta elettrica, troppo tesa per lo sforzo,
esplose con rumore di viti rotte e di lamiere contorte. Il freddo subito riconquistò la casa.
Il signor Pino e la signora Pina, stanchi di
stare al gelo in piena estate, chiamarono
Luciano l’elettricista che si diede da fare
con il suo cacciavite attorno allo strano
frigorifero.
Dopo soli dieci minuti il frigorifero fu
aggiustato e cominciò a mandare fred-
do all’interno invece che all’esterno.
A. Borsani, La casa Asac, Einaudi
Il signor Baxter, quando decise di eliminare lo zio, sapeva di non potersi concedere alcun errore.
Però pensò che avrebbe dovuto lasciare almeno una piccola falsa traccia.
Decise quindi che avrebbe dovuto portar via tutto il denaro contante dalla casa dello zio, altri-
menti, in quanto unico erede, sarebbe stato un sospettato ideale. Prese in esame con cura anche
i piccoli dettagli.
Scelse meticolosamente la notte e l’ora. Aprì la finestra con facilità e senza far rumore. La porta
che dava sulla camera da letto era socchiusa. Non si sentiva alcun rumore.
Decise che per prima cosa avrebbe provveduto al furto.
Sapeva dove suo zio teneva il contante, ma doveva dare l’im-
pressione che per trovarlo avessero messo tutto a soqquadro.
Due ore dopo, tornato a casa, si svestì in tutta fretta e andò a
letto.
Poco dopo qualcuno bussò.
– Walter Baxter? Abbiamo un mandato d’arresto. Si vesta e
venga con noi – disse lo sceriffo.
– Un mandato d’arresto? Per cosa?
– Furto con scasso. Suo zio l’ha riconosciuta mentre stava ru-
bando. Se ne è stato buono finché lei non se ne è andato, poi
ci ha avvisati del furto.
Walter Baxter spalancò la bocca. Dopo tutto, un errore l’aveva
poi commesso!
Aveva studiato il delitto perfetto ma, preso com’era dal furto,
aveva dimenticato di commetterlo!
F. Brown, Cosmolinea B-2, Mondadori
SITUAZIONE INIZIALE
- Avvio della storia la contessa Ludmilla grida agitata...
- Tempo un secolo fa...
- Personaggi a contessa Ludmilla e il maggiordomo Alfredo...
- Ambientazione nella vecchia Villa Ortensia...
SVILUPPO
- Intervento dei personaggi antagonisti comparsa del giovane cuoco...
- Il problema il prezioso bauletto con i gio-
ielli è sparito...
CONCLUSIONE
- Soluzione del problema l’intervento del Commissario Agenore Staffoli...
Il ritrovamento del prezioso bauletto...
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• Immagina che alcuni invasori entrano nel giardino e incontrano le signorine Macy. Cosa acca-
drà? Continua il racconto.
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Ladro di burro
In una sera d’inverno, un bottegaio si preparava
a chiudere il negozio quando si accorse che un
cliente, rimasto dentro, aveva preso di nascosto un
bel pezzo di burro e se l’era nascosto nel cappello.
Ora, con il cappello in testa, stava per uscire.
Subito pensò a come vendicarsi.
– Ehi, Seth! – esclamò, battendo una mano sulla spalla al ladruncolo
– Beviamo un goccetto di roba calda. Con questo freddo è l’ideale!
Seth dovette accettare. Il bottegaio lo piantò a sedere vicino alla
stufa e cominciò a metterci dentro della legna.
Seth sentiva il burro sciogliersi tra i capelli; cercò di alzarsi, ma il bot-
tegaio lo ricacciò a sedere, dandogli un bicchiere di caffè bollente.
– Bevete: andrà giù liscio come burro!
Seth si stava liquefacendo per il caldo: il burro gli colava a rivoli sul collo
ormai unto e bisunto.
– Ma... Seth... voi sudate! – gli disse il bottegaio – Perché non vi levate il cappello?
– Lasciatemi uscire! – implorò il povero Seth – Non sto bene!
– Visto che volete proprio andare... allora, buona sera! – disse il bottegaio a Seth, che intanto si era
precipitato fuori, poi aggiunse: – Lo scherzo che vi ho fatto vale ben più del prezzo del burro che
avevate nel cappello... Perciò non parliamone più!
M. Twain, Racconti umoristici, Bompiani
Solo in casa
Erano le sei di sera quando Peter sedette in poltrona con il suo litro di limonata, un chilo di cara-
melle mou e la torta margherita. Quella sera si guardò la razione di TV di un’intera settimana.
Era da poco passata l’una, quando dal piano di sopra gli giunse un suono non facile a definirsi.
Come una specie di squittio, uno svolazzamento seguito da passi gommosi, tipo quelli di una cre-
atura viscida che attraversi in punta di piedi una grossa pozzanghera di gelatina verdastra.
Si fermò in fondo alle scale. Accese la luce e sbirciò in alto.
Inutile cercare di sistemarsi di sotto a dormire. Non c’erano né coperte, né cuscini.
Si incamminò su per le scale. Ogni gradino scricchiolava al suo passaggio. Il cuore gli batteva forte
dentro le orecchie.
Si fermò e trattenne il fiato. Niente: soltanto il sibilo del silenzio e il suo cuore impazzito.
Gli mancavano quattro gradini al pianerottolo. Se davvero c’era un mostro che si trascinava avanti
e indietro nella pozza di gelatina, allora doveva essersi fermato ad aspettarlo.
La porta della sua stanza da letto era sei passi più in là. Contò fino a tre e scattò. Si battè la porta
alle spalle, la chiuse a chiave e vi si appoggiò con tutto il peso del corpo, in attesa.
Era al sicuro. Si infilò nel letto con scarpe e vestiti, pronto a saltar fuori, qualora il mostro avesse
fatto irruzione.
Quella notte, Peter non fece che correre. Correva a perdifiato nei sogni, lungo corridoi pieni di
echi; attraversò un deserto roccioso infestato di scorpioni; si addentrò in labirinti di ghiaccio...
Fu a quel punto che si rese conto di non essere inseguito dal mostro. Era lui che stava invece per
saltargli alla gola. Si svegliò di soprassalto e si mise a sedere sul letto.
Fuori era chiaro. Forse era mattina tardi, o forse primo pomeriggio.
Peter aprì la porta della stanza e cacciò fuori la testa.
Silenzio.
Nessuno.
Con il buio sarebbe tornato anche il mostro.“Quel che ci voleva,” pensò,“era una trappola”.
• Segna con una x ciò che può essere attribuito al racconto horror.
L’ambientazione è sempre realistica.
I luoghi sono castelli, labirinti, case maledette, boschi...
L’ambientazione può essere realistica o fantastica.
I personaggi possono essere umani e non.
I personaggi sono animali che si comportano come persone.
La narrazione è ricca di colpi di scena.
• Perché Peter è solo in casa? Dove sono i suoi familiari? Cosa farà il ragazzo contro il mostro?
Inventa la situazione iniziale da anteporre al racconto e la conclusione della vicenda.
Ob.: comprendere un racconto horror e produrne la situazione iniziale e la conclusione.
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SCHEDA
60a
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Margot è in ritardo?
1. Leggi il testo e osserva la divisione in sequenze.
Margot è in ritardo?
Margot si svegliò di soprassalto con l’orribile sen-
sazione di aver dormito troppo. ..................................................................................................
Si vestì senza lavarsi e pettinarsi e andò a svegliare
..................................................................................................
sua madre:
..................................................................................................
– Mamma, la sveglia non ha suonato. Sono in ri-
tardo per la scuola. Presto, portami in macchina, ti ..................................................................................................
supplico. ..................................................................................................
Come una sonnambula, sua madre si alzò, mise il
cappotto sulla camicia da notte e uscì di casa in
pantofole.
successo.
ma all’orizzonte. ..................................................................................................
Le venne il dubbio che si trattasse di uno dei suoi ..................................................................................................
soliti sogni e non si mosse, teneva gli occhi fissi sul
..................................................................................................
cortile: nessun rumore, nessun movimento prove-
niva dall’edificio.
Racconto illustrato
• Completa con le parole il racconto illustrato.
Da tempo in casa Rossi avevano deciso di ll giorno della partenza Giuseppe si svegliò
recarsi in gita al lago. di buon’ora.
...........................................................................................................................
Continuare le storie
• Leggi i brani seguenti e attribuisci loro la funzione che svolgono nel racconto:
C’era una volta una ragazza bella, ma poverissima, che viveva con i suoi genitori.
Ogni giorno si svegliava all’alba e percorreva molta strada per recarsi alla fonte ad attingere
l’acqua...
....................................................................................................................................................
All’improvviso si udì un boato tremendo e le pareti della montagna cominciarono a tremare. Jack
spalancò gli occhi e si guardò intorno terrorizzato: dov’era finito Billy? Erano stati insieme fino a
quel momento. Com’era possibile che Billy fosse sparito nel nulla? E mentre la terra continuava
a sussultare...
....................................................................................................................................................
Era ormai sera quando Leo si decise a tornare a casa. Sua madre lo aspettava sulla porta di casa
e lui la strinse in un lungo abbraccio. In quel pomeriggio, trascorso a vagabondare sulla spiag-
gia, aveva imparato una cosa importante: ogni avventura è bella se alla fine c’è qualcuno che ti
aspetta a casa.
....................................................................................................................................................
• Ora prova a scrivere tre brevi storie, nelle quali compaiano i brani di questa pagina.
Ob.: completare un racconto con le parti mancanti.
98
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SCHEDA
63
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Sono un cane!
• Leggi il racconto e inventa una conclusione sul quaderno, seguendo le domande-guida.
• Rispondi.
• Eric vorrà tornare un bambino o preferirà la nuova vita da cane? Perché? ...................................................................
........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
La mitica “Graziella”
Quando ero poco più di una ragazzina avrei fatto qualsiasi cosa pur di avere una bicicletta.
Allora andava di moda la Graziella, un tipo di bici agile, con le ruote molto piccole, che sembrava
fatta apposta per me. Io impazzivo per quel giocattolone, era il mio primo sogno di indipendenza.
Più che avere le chiavi di casa (era ancora presto), più che intrufolarmi in un cinema, più di tutto
io volevo una bicicletta. Avrei dato un piede per averla!
Lo dissi a mio padre. Lui mi fece notare che, senza un piede, avrei avuto poco da pedalare. Poi,
commosso dalla forza del mio desiderio e dalla pagella “buonina” che ero riuscita a rimediare
quell’anno, finì con il regalarmene una.
Ero finalmente in sella! Due piedi, due ruote e due pedali. Con questo modesto armamentario, mi
preparavo a conoscere il mondo.
Che occasione di libertà! Pedalavo accaldata fino oltre il ponte della ferrovia, dove finivano le case
e iniziava il breve paesaggio collinare che separava la nostra cittadina dal mare di Salerno.
Arrivavo in cima alla salita e restavo con gli occhi socchiusi a spiare il mare in lontananza e imma-
ginavo il mondo che volevo: tutti uguali e felici, niente più ricchezze smodate e miserie ingiuste,
tante feste e musica.
Anche adesso, che sono cresciuta e scrivo canzoni, continuo a correre veloce e a inseguire quel
mondo. Penso che ci sono fossi da aggirare, ostacoli da superare e tanta strada da percorrere.
C’è ancora da pedalare, da sudare, da scrivere canzoni.
Eppure, che volete che vi dica, quando penso a questo mi sento euforica e allegra proprio come
allora quando, con la mia bicicletta nuova fiammante, pedalavo accaldata e felice, per scoprire il
mondo che si stendeva oltre il ponte della ferrovia.
T. De Sio, Smemoranda
• C’è qualcosa che desideri con tutto il cuore? Raccontalo in un breve testo autobiografico.
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Completa.
• Il personaggio di cui si parla nel brano è...........................................................................................................................................................................
• L’opera delle suore si svolgeva nella città di ...............................................................................................................................................................
• Il pensiero assillante di Madre Teresa per molti anni era stato........................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• I compagni della suora erano stati ............................................................................ che le avevano insegnato .............................
............................................... e ............................................................................ e le avevano dato ............................................................................
• Madre Terea aveva iniziato a servire i lebbrosi nel ............................................................................ quando ........................................
..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Cioccolatina
• Leggi questo testo descrittivo, prestando attenzione ai particolari.
Come si chiamava? Chi lo sa.
Quanti anni aveva? Forse sette, forse otto (o sei, o nove, o
dieci).
Quanto era alta? Poco. Quanto pesava? Tanto.
Dove abitava? In una casetta minuscola, tutta circondata
da un minuscolo giardino (che dalla finestra, sporgendo
un braccio, lo toccavi) dove si poteva giocare a palla in due,
massimo in tre (se magri).
Segni particolari? Divoratrice di cioccolato, cioccolata con
panna e cioccolatini.
Ma tutti i bambini divorano il cioccolato, la cioccolata con
panna e i cioccolatini. Sì, ma lei di più: era la più grande
divoratrice di cioccolato della sua classe, della sua scuola,
della sua via, della sua città, e forse anche della città vicina.
A colazione, dopo i cioccolatini, la sua mamma le dava
una bella tazza di latte e biscotti (caldo fumante, quando
faceva freddo, freddino, quando faceva caldo), poi le dava
un bel bacio e le diceva:
– Buona scuola cioccolatina! (Questo era il suo sopranno-
me, ma sotto che nome c’era?...).
V. Lamarque, Cioccolatina, la bambina che mangiava sempre, Bompiani
• Ora descrivi il tuo amico del cuore seguendo il modello fornito dal testo:
...........................................................................................................................................
• Come si chiama?
• Quanti anni ha? ...........................................................................................................................................
...........................................................................................................................................
• Riscrivi tutti gli elementi del giardino seguendo l’ordine con cui l’ha descritti l’autore.
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Sottolinea gli elementi del giardino che non piacciono all’autore e descrivili immaginando
come li vorrebbe.
Ob.: comprendere la descrizione di un ambiente e individuare l’ordine di esposizione.
103
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SCHEDA
68
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
• L’autore descrive la capanna, le persone che vi abitano e le attività che conducono. Completa.
La capanna Zio Tom
All’esterno ................................................................................................................ Aspetto fisico ......................................................................................................
.................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................
Personalità ...............................................................................................................
..................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................
............................................................................................................ ............................................................................................................
............................................................................................................ ............................................................................................................
............................................................................................................ ............................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
In secondo luogo, il piccolo felino ha un impatto benefico sull’uomo non soltanto per contatto
fisico, ma anche per certi fattori psicologici. Il rapporto con un gatto è un rapporto nel quale man-
cano i tradimenti, le contraddizioni e le complessità che invece esistono nei rapporti tra gli esseri
umani.
Per le persone che hanno perso fiducia negli altri, un legame con un gatto può far rinascere la
stima nell’uomo, ridurre la diffidenza e persino curare le ferite nascoste.
Il gatto, tutti i perché, Mondadori
• Quali esempi porta l’autore a sostegno della sua tesi? Sottolineali nel testo.
Ob.: individuare la struttura di un testo argomentativo.
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SCHEDA
74
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Il mare
• Leggi più volte le seguenti poesie che autori diversi hanno dedicato al mare, cercando di
sentire il ritmo delle parole e il fascino delle immagini poetiche, poi scrivi una tua poesia sul
mare.
........................................................................................................
........................................................................................................
Il mare ........................................................................................................
galoppava ........................................................................................................
nella notte.
........................................................................................................
Come una mano dalla casa buia
........................................................................................................
uscì il profumo intenso
della legna tenuta in serbo. ........................................................................................................
• Se ti piace esprimerti in versi, puoi ripetere questo esercizio e scrivere poesie su:
La cronaca
• Leggi l’articolo di cronaca, poi scrivi il nome delle varie parti al posto giusto.
Blitz nell’allevamento
• Leggi questa notizia apparsa su un quotidiano.
È accaduto a San Polo D’Enza, in Emilia. I bracchetti del canile vengono venduti in
gran parte ai laboratori per la ricerca farmaceutica. Ieri qualcuno è entrato nell’al-
levamento e i cuccioli sono spariti.
• Utilizza questa cronaca come riferimento per scrivere testi aventi scopo diverso; puoi servirti
degli schemi forniti dalle tabelle.
DESCRITTIVO INFORMATIVO
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... Spiegazioni:
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
NARRATIVO ARGOMENTATIVO
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... Tesi:
SVILUPPO ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... Antitesi:
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... Argomentazioni:
CONCLUSIONE ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
POETICO REGOLATIVO
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... 2. ..................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... 3. ..................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
.......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
L’uso dell’H
1. Completa in modo corretto.
rotto io!
• ...................................... offerto io!
• Marco ha comperato uno zaino per Luca: ...................................... darà il giorno
del suo compleanno.
• A Carla occorre la gomma e io ...................................... presto.
• Chi ...................................... detto?
La punteggiatura
1. Leggi il testo. Inserisci i segni di punteggiatura necessari e le maiuscole.
Vado a Como
un signore è fermo con la macchina in una strada di milano
tutti i tentativi per avviare il motore vanno a vuoto pertanto
l’automobilista decide di rivolgersi a un giovanotto per farsi
dare una spinta
dopo aver fatto un lunghissimo tratto di strada spingendo
senza alcun risultato il giovanotto asciugandosi il sudore chiese
all’autista dove deve andare
a como
be’ allora è meglio che lei chiami qualcun altro perché io fin là non ci
posso arrivare
2. Per ciascuna frase indica se in essa è contenuto il discorso diretto o quello indiretto e, dove
è necessario, inserisci la punteggiatura.
• La mamma mi ha invitato ad andare a rispondere al telefono..........................................................................................................
• Il mio vicino di banco mi ha chiesto di prestargli il compasso..........................................................................................................
• Chi vuole venire in piscina? Ha domandato Maria. .............................................................................................................................................
• Maria ha proposto di andare in piscina................................................................................................................................................................................
• La maestra ha chiesto chi può prestarmi un pennarello rosso?........................................................................................................
• Rimettete in ordine i giochi ha ordinato la mamma è ora di cena. ............................................................................................
• La mamma ha ordinato di rimettere in ordine i giochi. ...............................................................................................................................
• Che scherzi sono questi? Disse il nonno indispettito. ....................................................................................................................................
Sinonimi e i contrari
1. Cancella da ogni insieme la parola che non ha significato simile alle altre.
2. Leggi e scrivi il significato attuale di ognuna di queste parole derivate dal latino. Aiutati con
il vocabolario!
• rebus =...................................................................................................................... • video =......................................................................................................................
• juniores = .............................................................................................................. • idem = .......................................................................................................................
• album =.................................................................................................................... • virus = ........................................................................................................................
• auditorium = .................................................................................................... • habitat = ................................................................................................................
3. Cerca sul vocabolario i seguenti termini stranieri; scrivi a quale lingua appartengono e qual è
il corrispondente termine italiano.
• hotel ..................................................................................................................................= .................................................................................................................................................
• hobby ..............................................................................................................................= .................................................................................................................................................
• garage..............................................................................................................................= .................................................................................................................................................
• show ..................................................................................................................................= .................................................................................................................................................
• smog .................................................................................................................................= .................................................................................................................................................
• boutique......................................................................................................................= .................................................................................................................................................
4. Scrivi una frase per ognuna di queste parole straniere che fanno ormai parte del nostro lin-
guaggio quotidiano.
Nell’armadio In cucina
• jeans................................................................................... • hot-dog .........................................................................
.................................................................................................. ..................................................................................................
Ob.: individuare le tracce latine e delle altre lingue nelle parole dell’italiano.
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SCHEDA
82
Alunno ................................................................. Classe ....... Data ..............................
Frasi e periodi
1. Scrivi nel quadratino F se è frase, P se è periodo.
• Un asino carico di sale traversò il fiume.
• L’asino scivolò e cadde in acqua.
• Il sale si sciolse e l’asino si sentì leggero come una piuma.
• Qualche tempo dopo, l’asino giunse ancora in riva al fiume.
• Questa volta portava un carico di spugne.
• L’asino ricordò la precedente esperienza e scivolò apposta nell’acqua.
• Le spugne s’imbevvero così l’asino non riuscì più a rialzarsi e annegò.
2. Sottolinea i verbi, poi separa una frase dall’altra con una barretta.
Quante frasi ci sono in ogni periodo?
• Non trovo più il pettine che ho comprato ieri.
• Mi dispiace che non ti sia divertito.
• Ieri il tempo era sereno e la temperatura era mite, perciò siamo andati in montagna.
• Non mangiare tanta cioccolata perché potrebbe farti male.
• L’indirizzo era sbagliato, quindi la lettera è tornata al mittente.
• Nicola mi ha invitato perché studiassimo insieme, ma avevo la febbre.
3. In ogni periodo colora la frase principale o indipendente che ha un senso compiuto anche da sola.
3. Sottolinea con il rosso le frasi principali, con il verde le frasi coordinate e con il blu le secondarie.
Zadir
C’era una volta un gatto tigrato molto disobbediente. Il suo
nome era Zadir.
Una sera mamma gatto gli disse, mentre stava uscendo:
– Fuori nevica, non uscire, mi raccomando!
Ma Zadir attese che la mamma fosse oltre la siepe del giardi-
no ed uscì, tutto contento.
Fuori cadevano tanti fiocchi di neve grossi, grossi. In poco
tempo il gatto da tigrato divenne completamente bianco. Si
divertì un mondo, ma quando decise di tornare in casa, mam-
ma gatto non lo riconobbe e lo sbattè fuori dalla porta.
Il soggetto
1. Individua il soggetto sottinteso e scrivilo nelle parentesi.
• Nuotai in piscina. (io)
• Corrono in pista. (..............................................)
• Perché si aggrappa al ramo? (..............................................)
• Guardate là! (..............................................)
• Non finirono l’esercizio. (..............................................)
• Sei già arrivato? (..............................................)
• Merita un bel voto. (..............................................)
• Arriveremo presto. (..............................................)
• Suoni ancora la chitarra? (..............................................)
• Il pastore è partito con il suo gregge. PV Il predicato può essere ..................................... (PV) o
oppure un possesso.
• Durante le vacanze siamo andati a Siena.
Il predicato nominale dice ...................................... o
• Gigi ha comprato un criceto. che cos’è il .............................................................. ed è for-
• Noi siamo alunni veramente simpatici. mato dal verbo ...................................................... (copula)
più un ............................................. o un ...........................................
I complementi
1. Leggi le frasi seguenti e sottolinea: con il rosso il predicato; con il blu il soggetto; con il giallo
il complemento oggetto; con il verde gli altri complementi.
• Il mio cane ha partorito due cuccioli bellissimi.
• Abbiamo prenotato i biglietti aerei tramite Internet.
• Luca ha festeggiato il suo compleanno con i nonni.
• Gli ospiti si sono trattenuti a lungo.
• I miei cugini vivono all’estero.
• La maratona partì dal campo sportivo.
• Abbiamo inviato una e-mail ai nostri amici.
• Fra tre giorni sarà il compleanno di Sabrina.
• Spesso Andrea e Chiara discutono di sport.
• Il papà mi ha ricordato di mettere in ordine la mia camera.
• Oggi abbiamo eseguito la verifica di storia.
Complemento di specificazione
1. Sottolinea il complemento di specificazione.
• La zia di Massimo ama la musica.
• La nebbia nasconde le case della città.
• Il vento ha rotto il vetro di una finestra.
• I libri della biblioteca si prendono in prestito.
• Il caldo dell’estate toglie il respiro.
• I colori dell’autunno illuminano il bosco.
• L’ascensore del palazzo è fermo al primo piano.
• Il nido del pettirosso è nascosto tra i rami dell’albero.
• L’automobile di papà viaggia sull’autostrada del Sole.
Complemento di termine
• ........................................................................................................................................................................................................................................con concentrazione.
• .....................................................................................................................................................................................................................................in modo ininterrotto.
• Senza sosta....................................................................................................................................................................................................................................................................
• Con una rabbia incredibile ......................................................................................................................................................................................................................
• Con tanto amore ..................................................................................................................................................................................................................................................
Analisi logica
1. Colora con il giallo il sintagma soggetto con i suoi complementi, con il verde il sintagma pre-
dicato con i suoi complementi. Indica poi il nome di tutti i sintagmi.
2. Svolgi sul quaderno l’analisi logica delle seguenti frasi, come nell’esempio.
Io SS (soggetto sottointeso)
2. Trasforma sul quaderno le frasi attive in frasi passive e viceversa. Fa’ attenzione: il verbo deve
rimanere dello stesso tempo.
• Mio papà ha scritto l’articolo di fondo del quotidiano di ieri.
• Un uragano investirà l’isola di Cuba.
• Gli operatori ecologici liberano la città dai rifiuti.
• Milioni di persone hanno visto il film Guerre stellari.
• Il ladro fu catturato dalla polizia vicino alla mia casa.
• L’orso è attirato fortemente dal miele.
• Il traguardo è stato raggiunto per primo da un corridore italiano.
3. Sottolinea i verbi DOVERE, POTERE e VOLERE con il blu se hanno significato proprio, con il
rosso se sono servili.
• Vuoi un cioccolatino o una caramella? • Posso chiudere la finestra?
• Ora voglio riposare. • Chi vuole ancora un po’ di pizza?
• Devi mantenere le promesse. • Volete stare fermi?
• Ti devo un euro.
• All’esterno .....................................................................................................
4. Scrivi sul quaderno una frase per ognuna di queste locuzioni avverbiali.
Preposizioni
1. Cerchia con il giallo le preposizioni semplici e con il verde le preposizioni articolate contenu-
te nel seguente brano.
È stata una passeggiata nei boschi ad ispirare l’inventore del Velcro, la fettuccia adesiva che si usa
al posto dei bottoni automatici, delle cerniere lampo e anche dei lacci delle scarpe da ginnastica.
Nel 1948 l’ingegnere svizzero Georges de Mestral tornò a casa dalla gita con moltissimi acheni
spinosi (i frutti secchi di varie piante erbacee) attaccati alle calze. L’ingegnere vide al microscopio
che gli acheni avevano minuscoli uncini che si ancoravano agli anelli di lana. Così studiò la manie-
ra di “copiare” la natura. Come? Tessendo del nailon in modo da formare tantissimi piccoli anelli,
che costituiscono la fettuccia liscia del Velcro, e tagliando gli anelli a metà per ottenere gli uncini.
Dodo, giugno 2005
Congiunzioni
1. Completa i periodi in modo diverso in base alla congiunzione proposta.
ma ................................................................................................................................................................
il papà è stanco perciò ......................................................................................................................................................
e ......................................................................................................................................................................
ma ................................................................................................................................................................
Andremo al mare oppure ...................................................................................................................................................
benché...................................................................................................................................................
mentre...................................................................................................................................................
Siamo tornati a casa nonostante .....................................................................................................................................
però ...........................................................................................................................................................
3. Scegli quattro tra queste congiunzioni e scrivi una frase con ognuna di esse.
• ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
La erre perduta
Ugone sta parlando con un amico, ma arriva una ventata e
gli porta via la erre.
Sta giusto dicendo: «Ti voglio vedere presto» e gli esce dalla
bocca: «Ti voglio vede pesto». L’amico si offende moltissimo
e va via senza salutarlo.
Va poi dal macellaio per comprare «un chilo di carne» e chie-
de invece: «un chilo di cane».
Ugone è disperato, perché dalla sua bocca escono cose che
lui non vuole dire. I suoi amici pensano che sia matto.
Stanco di questa situazione Ugone va in città e mette un’in-
serzione sul giornale, promettendo una mancia a chi lo aiu-
terà a ritrovare la sua erre, ma nessuno si fa vivo.
Allora decide di rubare la erre da un’iscrizione posta all’an-
golo della sua casa, sulla quale è scritto «Via del Corso».
Ugone da quel giorno abita in «Via del Coso».
L. Malerba, Storiette, Einaudi
2. Dopo aver riscritto il brano sottolinea: con il giallo gli articoli, con il rosso i pronomi, con il
verde i nomi, con il blu gli aggettivi.
3. Completa la tabella.
Laboratorio di ascolto
L’educazione all’ascolto oggi è quanto mai importante proprio perché, ricevendo contemporaneamente sti-
moli sonori da più parti, si rischia di non ascoltare più o di farlo superficialmente senza prestare la dovuta
attenzione ai messaggi che si dovrebbero cogliere.
Per maturare e consolidare la capacità di ascoltare in modo attivo, nei due volumi di lettura sono stati pre-
sentati, all’interno delle stagioni, laboratori di ascolto le cui attività rimandano all’ascolto di brani riportati
nel CD.
Proponiamo inoltre altre schede finalizzate all’educazione all’ascolto: ogni brano va letto dall’insegnante
ed è corredato da una scheda operativa che va fotocopiata per ogni alunno affinché la esegua dopo aver
ascoltato i testi stessi.
134
+.%+ %/+(0+
(+.0
I brani del CD sono riportati anche di seguito, in modo che possano essere letti dall’insegnante o da qualche
alunno.
Luccica il marciapiede
ASCOLTA IL CD (traccia 4), letture 4a pag. 94:
Luccica il marciapiede, per le vivide
pozze corrono i venti freddolosi. Il ghiaccio
Non sono ancora i geli dell’inverno,
ma è già tempo di scrosci e di burrasche. Il ghiaccio è un cristallo
Macchine, ombrelli di passanti, acceso col sole che danza, che ride, che balza...
luccichio di vetrine e di rèclames... Ma basta una nube
Anche la notte qui somiglia al giorno, e la terra ghiacciata
in città non esistono le tenebre. si fa desolata.
V. Solouchin I lustri ghiaccioli
stan lì irrigiditi
a fare la guardia
a tre passerotti
che pigolano pigolano
intirizziti.
ASCOLTA IL CD (traccia 7), letture 4a pag. 158: M. L. Magni
Mi sorprese la primavera
Mi sorprese la primavera ASCOLTA IL CD (traccia 11), letture 4a pag. 194:
che, tutt’intorno, nei campi sorrideva.
Verdi foglie germogliavano
dalle rigonfie gemme dei rami
Estate
e fiori gialli, bianchi e rossi
Ardono i seminati,
variegavano il paesaggio.
scricchiola il grano,
E il sole sulle fronde giovani
insetti azzurri cercano ombra,
era una pioggia di fili d’oro.
toccano il fresco.
Machado
E a sera
salgono mille stelle fresche
verso il cielo cupo.
Son lucciole vagabonde.
Crepita senza bruciare
la notte dell’estate.
P. Neruda
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0+ .%+ %/
136
+.%+ %/+(0+
(+.0
La prima neve
Oggi, alla Collina delle Primule, si dorme più a lungo del solito.
È domenica, una buia domenica d’inverno che non invita certo ad alzarsi dal letto.
Ma ben presto si svegliano tutti, uno dopo l’altro: la gatta Gilda e il cucciolo Bill in
cucina; mamma e papà nella loro camera da letto; e Elisabetta nella sua, che è natu-
ralmente anche quella di Marta. A dire il vero, Marta è ancora addormentata e non
vuole saperne di svegliarsi.
Elisabetta sa bene come farle aprire gli occhi e, alzata la tendina con un colpo secco,
prende a gridare:
– Guarda, Marta: nevica!
Di colpo Marta salta giù dal letto.
La prima neve ha davvero un non so che di magico e meraviglioso! Un sacco di neve
sta cadendo fitta fitta su tutta la Collina delle Primule. Come sono diventate belle e
candide le piante di betulla intorno alla casa!
In fretta e furia Marta ed Elisabetta si sono vestite, e ora eccole lì che giocano sfrenate
nella neve, facendo un gran chiasso.
Fabbricano un pupazzo e poi si rotolano nella neve.
Anche Bill fa come le due bambine e abbaia a squarciagola, compiaciuto. Dalla fine-
stra della cucina la Gilda curiosa fuori e pensa che Bill deve essere diventato matto.
Il fatto è che la Gilda, di neve, non se ne intende proprio.
Papà si precipita a raggiungere le due bambine.
– Adesso vi faccio vedere che sono capace di abbattere il naso del pupazzo con que-
sta palla di neve – sostiene. E ci riesce anche!
– Bene, e adesso ti faccio vedere che anch’io son capace di abbattere un naso con
questa palla di neve: il tuo! – precisa Marta.
Così comincia la battaglia: papà si sbraccia a buttar palle di neve con tanto entu-
siasmo, che alla fine spossato si lascia cadere per terra. Ridono a crepapelle e non
hanno più il fiato per giocare.
Dalla finestra della cucina si affaccia anche la mamma e in breve si convince che
papà dev’essere diventato matto.
A. Lindgren, Guarda nevica!, Mondadori
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(+. +(0+
0+ .%+ %/
La natura si risveglia
Al risveglio Tom non si rese conto dove era.
Si alzò, si sfregò gli occhi, guardò intorno, poi alla fine capì: l’alba era fresca e umida,
e regnava nel profondo e avvolgente silenzio dei boschi, un senso delizioso di riposo
e di pace.
Non si muoveva una foglia, ogni cosa era silenziosa, in meditazione; lucenti gocce di
rugiada brillavano sulle foglie e sugli steli d’erba.
Joe e Huck erano ancora addormentati.
A un tratto, lontano nel fitto dei boschi, un uccello gridò il suo richiamo, e un altro
gli rispose; subito dopo si sentì il martellio di un picchio.
Piano piano il velo fresco dell’alba svaniva e altrettanto lentamente presero a molti-
plicarsi i suoni e la vita a manifestarsi.
Intorno al ragazzo si svegliava la natura meravigliosamente.
Un piccolo bruco verde avanzava lungo una foglia rugiadosa. Inarcando di tanto in
tanto i due terzi del suo corpo, annusava in giro, strisciava, si inarcava di nuovo.
Poi arrivò una processione di formiche dall’aria indaffarata; una stava tirando corag-
giosamente su per un tronco un ragno morto, grande cinque volte più di lei.
Una coccinella ticchiolata di nero affrontò le vertiginose altezze di un filo d’erba. Tom
si chinò su di lei e disse:
– Coccinella, coccinella, vola vola in tutta fretta,
la tua casa brucia brucia, e il bambino in ansia aspetta.
La coccinella prese immediatamente il volo.
Fu quindi il turno di uno scarabeo stercorario, che spingeva con molta competenza
la sua pallina; Tom lo stuzzicò un po’ per vedere come si raggomitolava, fingendo di
essere morto.
Arrivò anche uno scoiattolo grigio e un animale un po’ più grosso, forse una volpe.
Ormai la natura era ben sveglia e in piena attività; la luce del sole dardeggiava qua
e là attraverso il fitto fogliame e le prime farfalle avevano fatto il loro ingresso sulla
scena.
M. Twain, Le avventure di Tom Sawyer, Edizioni Elle
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+.%+ %/+(0+
(+.0
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0+ .%+ %/
scheda n° 1
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+.%+ %/+(0+
(+.0
.........................................; vedrai che ti faranno entrare: al diavolo piacciono le facce nuove. E gli piace anche
il ................................................., ma tu cediglielo solo in cambio del suo ................................................. e poi torna da me. Farò
la tua fortuna.
L’uomo si presentò ............................................ che volle il ............................................ e in cambio gli diede il ............................................
Il boscaiolo ................................................. all’uomo come usare il .................................................
Appena ebbe imparato, il povero uomo ................................................. dalla moglie e le disse:
– Allegra, donna, i dispiaceri sono .................................................!
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(+. +(0+
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scheda n° 2
142
+.%+ %/+(0+
(+.0
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Quel regno antico in cui governava Arcinosco era al Nord, in Inghilterra. Come si dice Sabato
in inglese? E Domenica?
• Prova a vedere la corrispondenza anche per gli altri giorni, aiutandoti se vuoi con un di-
zionario di inglese.
Lunedì = Monday da Moon day - giorno della Luna
Martedì = ................................................................
Mercoledì = ................................................................
Giovedì = ................................................................
Venerdì = ................................................................
Sabato = ................................................................
Domenica = ................................................................
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(+. +(0+
0+ .%+ %/
scheda n° 3
L’uomo di cartone
Quel giorno era proprio umido e io mi sentivo male. Il Baule di Legno che mi ospi-
tava era preoccupato per la mia salute.
Infatti ero tutto bagnato e starnutivo in continuazione: sintomi preoccupanti per un
uomo di cartone come me.
– Lei si è ammalato! – esclamò il Baule – Ha bisogno di cure!
Ero d’accordo. Davvero, mi pizzicava il naso.
Scivolai fuori e mi incamminai.
Vagai a lungo per la città e infine vidi un’insegna:
Dottor Brotoli
Cura con i f iori
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+.%+ %/+(0+
(+.0
• Il brano che hai appena ascoltato è stato riscritto per te, ma chi l’ha fatto ha commesso degli
errori perché non ricordava tutte le parole. Correggi le parole sbagliate che trovi nel testo.
Quel giorno era proprio caldo e io mi sentivo male. Il Baule di Legno che mi parlava era preoccupato
per la mia salute.
Infatti ero tutto bagnato e starnutivo in continuazione: sintomi preoccupanti per un
uomo di cartone come me.
– Lei si è ammalato! – esclamò il Baule – Ha bisogno di andare in montagna!
Ero d’accordo. Davvero, mi pizzicava il piede.
Scivolai fuori e mi incamminai.
Vagai a lungo per il bosco e infine vidi un’insegna:
Dottor Brotoli
Cura con i f iori
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(+. +(0+
0+ .%+ %/
scheda n° 4
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+.%+ %/+(0+
(+.0
FEI VENUTO A
SONO QUI PER
FARE DUE PAFFI?
SBAGLIO.
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(+. //%2
0+.%+ %(!001.!/,.!
Leggere i suoni
Di certo ti sarà capitato qualche volta di dover leggere delle parole che in realtà non sono parole, ma suoni.
Nei fumetti ce ne sono molte, ma a volte capita anche nei testi. Ti sei mai chiesto come si leggono?
SUONI ONOMATOPEICI Sono quei suoni che imitano rumori naturali, provenienti ad
esempio da agenti atmosferici o da animali, o che riproducono
delle azioni o sono prodotti direttamente dalla voce umana.
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. 0 +.% + % (!001.!/,.!//%2
(+
3. Leggi mentalmente i seguenti periodi, poi scegli per ognuno di essi il sentimento che esprime, tra quelli
elencati, e scrivilo a fianco; infine leggili a voce alta in modo espressivo.
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(+. //%2
0+.%+ %(!001.!/,.!
Preparazione marmellate
Prprzn
Mrmllt...!!?!?
Preepaaraaziioone
Maarmeellaatee...!!??!!??
Preparazio...
marmella...!?!?!?!
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. 0 +.% + % (!001.!/,.!//%2
(+
Strigliatura asini
2. Metti tu, ora, tutti gli accenti tonici nel seguente brano, poi leggi a voce alta, elevando il volume sulle
sillabe accentate.
Offrire a tre bambine dodici palline di gelato in una volta sola. Finite
quelle, dargliene altre sette.
Non appena le bambine ripiene di gelato
to saranno ghiacciate, indossare
i guanti e, impugnandole con cura per le gambe, metterle nel freezer.
In una calda giornata d’estate non c’è niente di più piacevole di una
bambina dura e fredda.
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(+. //%2
0+.%+ %(!001.!/,.!
1. Leggi le frasi nelle vignette con l’indicazione data per ognuna di esse.
AndrÒ a Parigi,
Venite tutti
ma non dirlo
a vedere!
a nessuno.
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. 0 +.% + % (!001.!/,.!//%2
(+
3. Leggi prima mentalmente il seguente brano. Sottolinea con il rosso le parole o le frasi che vanno pro-
nunciate con un volume alto, con il giallo quelle che invece richiedono un volume basso. Prova poi a
leggere a voce alta, regolando bene i volumi.
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(+. //%2
0+.%+ %(!001.!/,.!
• dolce • vecchia
• antipatica • imbranata
• cattiva • sognatrice
• delicata • altezzosa
• vivace • spavaldo
• timido • fifone
• allegro • educato
• annoiato • arrabbiato
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. 0 +.% + % (!001.!/,.!//%2
(+
4. Ormai hai capito che si può “colorire” la lettura usando diverse gradazioni del timbro di voce. Divertiti
allora a leggere il seguente brano caratterizzando tutti i suoni e le voci che trovi.
L’orco vocione
C’era una volta tanto tempo fa, fra le colline, un paese molto tranquillo.
Al mattino chicchirichì di gallo, cococcò di galline, beeee di pecore, babau di cani, muu di mucche e
vitelli, per non parlare del cipcipcì degli uccellini.
E c’erano le voci sottili dei bambini, quelle robuste degli uomini, quelle chiare delle donne, quelle roche
dei vecchi, per non parlare delle voci nascoste dei silenziosi. Un giorno arrivò nella piazza del paese un
carro chiuso, tirato da un mulo grigio, e su ogni lato del carro era dipinta una faccia orribile.
La gente si avvicinò, ma non troppo, perché quelle facce erano proprio spaventose. Ed ecco, una voce
tremenda si fece sentire:
– Io sono l’Orco Vocione! Sono il vostro padrone! Sentite la mia voce? Sono grosso e feroce! Portate
frutta e pane fino, portate latte, formaggio e vino!
La gente, molto spaventata, andò a casa e portò la roba chiesta e la gettò nel carro. Il mulo grigio
partì, trascinandolo via.
Un mese dopo, ecco di nuovo il carro fermarsi sulla piazza.
– Sono l’Orco Vocione! Sono il vostro padrone! Portatemi olio e pane, portate cuoio e salame!
La gente portò la roba e il carro se ne andò.
Quando tornò la terza volta, ecco la solita voce:
– Sono l’Orco Vocione... – eccetera eccetera.
Ma questa volta la gente, anche se impaurita, tenendosi stretta per mano rimase intorno al carro e gridò:
– Orco Vocione, Orco Vocione, vieni a farti vedere, padrone!
La voce si fece più tremenda:
– Venire fuori? Venire fuori? Se vengo fuori, per voi son dolori!
E la gente:
– Orco Vocione, esci, fatti vedere, padrone!
– Farmi vedere? Farmi vedere? Se esco, vi schiaccio come pere!
Ma la gente continuava a chiamare, a chiamare e si avvicinava al carro sempre più. Allora cosa accad-
de? Dietro il carro si aprì uno sportelletto e uscì un ometto alto due spanne, rosso in faccia, pelato,
che saltò a terra e scappò.
Così si vide chi era l’Orco Vocione.
Tutti scoppiarono a ridere e tennero il carro per farci
un teatrino e il mulo per portare la farina al mulino.
R. Piumini, Storie in un fiato, Einaudi Ragazzi
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(+. //%2
0+.%+ %(!001.!/,.!
Le fate
C’era una volta una vedova che aveva due figliuole. La maggiore somigliava tutta alla mamma, di
lineamenti e di carattere, e chi vedeva lei, vedeva sua madre, tale e quale. Tutte e due erano tanto
antipatiche e così gonfie di superbia, che nessuno le voleva avvicinare. Viverci insieme poi era impos-
sibile addirittura. La più giovane invece, per la dolcezza dei modi e per la bontà del cuore era tutta il
ritratto del suo babbo... e tanto bella poi, tanto bella, che non si sarebbe trovata l’eguale.
E naturalmente, poiché ogni simile ama il suo simile, quella madre andava pazza per la figliuola
maggiore; e sentiva per quell’altra un’avversione, una ripugnanza spaventevole. La faceva mangiare
in cucina, e tutte le fatiche e i servizi di casa toccavano a lei.
Fra le altre cose, bisognava che quella povera ragazza andasse due volte il giorno ad attingere acqua
a una fontana distante più d’un miglio e mezzo, e ne riportasse una brocca piena.
Un giorno, mentre stava appunto lì alla fonte, le apparve accanto una povera vecchia che la pregò in
carità di darle da bere.
– Ma volentieri, nonnina mia – rispose la bella fanciulla – aspettate; vi sciacquo la brocca.
E subito dette alla mezzana una bella risciacquata, la riempì di acqua fresca, e gliela presentò soste-
nendola in alto con le sue proprie mani, affinché la vecchierella bevesse con tutto il suo comodo.
Quand’ebbe bevuto, disse la nonnina:
– Tu sei tanto bella, quanto buona e quanto per benino, figliuola mia, che non posso fare a meno di
lasciarti un dono.
Quella era una Fata, che aveva preso la forma di una povera vecchia di campagna per vedere fin dove
arrivava la bontà della giovinetta. E continuò:
– Ti do per dono che a ogni parola che pronunzierai ti esca di bocca o un fiore o una pietra preziosa.
La ragazza arrivò a casa con la brocca piena, qualche minuto più tardi; la mamma le fece un baccano
del diavolo per quel piccolo ritardo.
– Mamma, abbi pazienza, ti domando scusa – disse la figliuola tutta umile, e intanto che parlava le
uscirono di bocca due rose, due perle e due brillanti grossi.
– Ma che roba è questa! – esclamò la madre stupefatta – Sbaglio o tu sputi perle e brillanti! O come
mai, figlia mia?
Era la prima volta in tutta la sua vita che la chiamava così, e in tono affettuoso. La fanciulla raccontò
ingenuamente quel che le era accaduto alla fontana; e durante il racconto, figuratevi i rubini e i topazi
che le caddero giù dalla bocca!
– Oh, che fortuna! – disse la madre – Bisogna che ci mandi subito anche quest’altra... Senti, Cecchina,
guarda che cosa esce dalla bocca della tua sorella quando parla. Ti piacerebbe avere anche per te lo stes-
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. 0 +.% + % (!001.!/,.!//%2
(+
so dono? Basta che tu vada alla fonte; e se una vecchia ti chiede da bere, daglielo con buona maniera.
– E non ci mancherebbe altro! – rispose quella sbadata – Andare alla fontana ora!
– Ti dico che tu ci vada, e subito! – gridò la mamma.
Brontolò, brontolò; ma brontolando prese la strada portando con sé la più bella fiasca d’argento che
fosse in casa. La superbia, capite, e l’infingardaggine!
Appena arrivata alla fonte, eccoti apparire una gran signora vestita magnificamente, che le chiede
un sorso d’acqua. Era la medesima Fata apparsa poco prima a quell’altra sorella; ma aveva preso
l’aspetto e il vestiario di una principessa, per vedere fino a quale punto giungeva la malcreanza di
quella pettegola.
– O sta’ a vedere – rispose la superbiosa – che son venuta qui per dar da bere a voi! Sicuro! Per abbe-
verare vostra Signoria, non peraltro! Guardate, se avete sete, la fonte eccola lì.
– Avete poca educazione, ragazza – rispose la Fata senza adirarsi punto – e giacché siete così sgarba-
ta, vi do per dono che ad ogni parola pronunziata da voi vi esca di bocca un rospo o una serpe.
Appena la mammina la vide tornare da lontano, le gridò a piena gola:
– Dunque, Cecchina, com’è andata?
– Non mi seccate mamma! – replicò la monella; e sputò due vipere e due rospacci.
– O Dio! Che vedo! – esclamò la madre – La colpa deve essere tutta di tua sorella, ma me la pagherà.
E si mosse per picchiarla. Quella povera figliuola fuggì via di rincorsa e andò a rifugiarsi nella foresta vicina.
Il figliuolo del Re che ritornava da caccia la incontrò per un viottolo, e vedendola così bella, le do-
mandò che cosa faceva in quel luogo sola sola, e perché piangeva tanto.
– La mamma... – disse lei – m’ha mandato via di casa e mi voleva picchiare.
Il figliuolo del Re, che vide uscire da quella bella bocca tanti brillanti, la pregò di raccontare come mai
era possibile una cosa tanto meravigliosa. E la ragazza raccontò per filo e per segno tutto quello che
le era accaduto.
Il Principe reale se ne innamorò subito e considerando che il dono della Fata valeva più di qualunque grossa
dote che potesse avere un’altra donna, la condusse senz’altro al palazzo del Re suo padre e se la sposò.
Quell’altra sorella frattanto si fece talmente odiare che sua madre stessa la cacciò via di casa; e la
disgraziata dopo aver corso invano cercando chi acconsentisse a riceverla, andò a morire sul confine
di un bosco.
Morale
Gli smeraldi, le perle, ed i diamanti
abbaglian gli occhi col vivo splendore;
ma le dolci parole e i dolci pianti
hanno spesso più forza e più valore.
Altra morale
La cortesia che le bell’alme accende,
costa talora acerbi affanni e pene;
ma presto o tardi la virtù risplende,
e quando men ci pensa il premio ottiene.
G. Perault, I racconti di Mamma Oca, Feltrinelli
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(+. //%2
0+.%+ %(!001.!/,.!
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(+
Il Re che aveva già guardato per dritto e per traverso il lavoro della for- ................................................................................
naia e della tessitrice, aperse la noce del più piccino, e intanto i fratelli ................................................................................
sghignazzavano. Aperta la noce ne venne fuori una tela così fina che
................................................................................
pareva tela di ragno, e tira tira, spiega spiega, non finiva mai, e tutta la
sala del trono ne era invasa. ................................................................................
– Ma questa tela non finisce mai! – disse il Re e appena dette queste ................................................................................
parole la tela finì. ................................................................................
Il padre, a quest’idea che una rana diventasse regina, non voleva rasse-
................................................................................
gnarsi. Erano nati tre cuccioli alla sua cagna da caccia preferita, e li diede
ai tre figli: ................................................................................
– Portateli alle vostre fidanzate e tornerete a prenderli tra un mese: chi ................................................................................
cino infiocchettato, pettinato, profumato, che stava ritto sulle zampe di ................................................................................
dietro e sapeva fare gli esercizi militari e far di conto.
................................................................................
E il Re disse:
................................................................................
– Non c’è dubbio; sarà re mio figlio minore e la rana sarà regina.
Furono stabilite le nozze, tutti e tre i fratelli lo stesso giorno. I fratelli ................................................................................
– Sono la rana – e siccome lui non ci voleva credere, la ragazza aperse ................................................................................
uno scrigno dove c’era la foglia di fico, la pelle della rana e quattro gusci ................................................................................
di lumaca.
................................................................................
– Ero una Principessa trasformata in rana, e solo se un figlio di Re ac-
consentiva a sposarmi senza sapere che ero bella, avrei ripreso la forma ................................................................................
umana. ................................................................................
Il Re fu tutto contento e ai figli maggiori che si rodevano d’invidia disse ................................................................................
che chi non era neanche capace di scegliere la moglie non meritava la
................................................................................
Corona. Re e Regina diventarono il più piccino e la sua sposa.
I.Calvino, Le più belle fiabe del mondo, Einaudi ................................................................................
159
(+. %
0+ .%+ %)1/
Laboratorio di musica
Programmazione annuale
per le classi QUARTA e QUINTA
I volumi di lettura nel corso delle due annualità, nelle unità delle stagioni, propongono un percorso di mu-
sica affiancato dall’ascolto del CD che prende in esame le caratteristiche essenziali della disciplina.
Questo laboratorio offre spunti per integrare e ampliare le proposte delle antologie, può essere utilizzato
dunque come miniprogetto a sè.
“L’apprendimento della musica consta di pratiche e conoscenze, e nella scuola si articola su due livelli es-
senziali:
• il livello della produzione, mediante l’azione diretta (esplorativa, compositiva, esecutiva);
• quello della fruizione consapevole, che implica la costruzione e l’elaborazione di significati personali, so-
ciali e culturali, relativamente a fatti, eventi, opere del presente e del passato.
Il canto, la pratica degli strumenti musicali, la produzione creativa, l’ascolto e la riflessione critica favorisco-
no lo sviluppo della musicalità che è in ciascuno (...)”
dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo, 2007
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
• Gestire diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stessi e
gli altri.
• Fare uso di forme di notazione analogiche o codificate.
• Eseguire collettivamente e individualmente brani vocali/strumentali anche polifonici, curando l’intonazione, l’espressività e
l’interpretazione.
160
%+ %)1/%
(+.0+.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
• Valutare aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile, in relazione al riconoscimento di culture di
tempi e luoghi diversi.
• Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale all’interno di brani esteticamente rilevanti,
di vario genere e provenienza.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
• Rappresentare gli elementi sintattici basilari di eventi sonori e musicali attraverso sistemi simbolici convenzionali e non
convenzionali.
161
(+. %
0+ .%+ %)1/
Il timbro
Il timbro dipende dalla forma delle vibrazioni.
Ogni voce, ogni strumento musicale ha il suo timbro caratteristico, che ce li fa riconoscere.
Il timbro può essere definito con tanti aggettivi: secco, cupo, tenebroso, chiaro, brillante, caldo e morbido...
In base al timbro, una voce può essere: profonda, squillante, dolce, nasale, aspra, calda, stridula, ...
MI RICONOSCI?
162
%+ %)1/%
(+.0+.
L’intensità
GIOCO: Direttore d’orchestra
Come un direttore d’orchestra, un bambino per volta darà indicazioni alla classe sul volume da usare. Per
farlo userà il braccio, come in figura. Gli altri dovranno seguire le indicazioni mentre dicono la filastrocca:
“C’era una volta un re / seduto sul sofà / che disse alla sua serva / raccontami una storiella / e la storia inco-
minciò / c’era una volta un re /...”
L’altezza
1. Prova a emettere suoni acuti e suoni gravi per pronunciare una stessa frase.
Dilla come se fossi:
La durata
1. Esercitati a leggere le durate dei suoni. Dai voce alla lettera indicata e leggine la lunghezza facendo
scorrere il dito indice sulla linea. La voce segue la parte colorata, negli spazi bianchi resta in silenzio.
A
R
2. Ora colora tu le linee per un tuo compagno e fallo esercitare.
E
M
163
(+. %
0+ .%+ %)1/
1. Tra gli oggetti che puoi trovare in casa, individua quelli che suonano nei diversi modi e completa la
tabella.
SOFFIANDO SFREGANDO PERCUOTENDO SCUOTENDO PIZZICANDO
............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................ ............................................................
4. Osserva gli strumenti musicali e scrivi per ognuno come si suonano, secondo te:
SOFFIANDO - SFREGANDO - PERCUOTENDO - PIZZICANDO - SCUOTENDO
............................................... ...............................................
164
%+ %)1/%
(+.0+.
Definizioni 3
Orizzontali:
3- Gruppo musicale che può comprendere fino
4
a cento elementi.
5- Strumento della famiglia degli archi. 5 6
8- Dipende dall’ampiezza delle vibrazioni del
suono.
9- Il suono opposto all’acuto. 7
Verticali: 8
1- Lo sono il flauto traverso e l’oboe.
2- Strumento a percussione.
4- Azione che si compie per far suonare gli stru-
menti a fiato. 9
6- Strumento a corde con tante canne di diver-
se altezze e larghezze.
7- Dipende dalla forma delle vibrazioni di un
suono.
2. Colloca con una freccia ogni strumento nella giusta sezione dell’orchestra.
STRUMENTI A PERCUSSIONE
STRUMENTI A FIATO
STRUMENTI A CORDA
165
(+. %
0+ .%+ %)1/
Ci vuole ritmo
Il ritmo è il modo regolare con cui si succedono e si ripetono i suoni.
Ascolta il battito cardiaco: il suo ritmo è dato da un suono forte seguito da uno debole e così via.
166
%+ %)1/%
(+.0+.
167
(+. %
0+ .%+ %)1/
I generi musicali
I generi musicali sono le categorie in cui vengono raggruppate le composizioni musicali. Di seguito ne trovi
scritti alcuni, segna con una x quelli che conosci:
musica liturgica celtica jazz
musica da camera folk pop
opera lirica latina rock
operetta blues techno
country rap etnica
I generi musicali sono tanti, raggruppabili in insiemi generali: musica classica, musica popolare e etnica, black
music, jazz, sperimentale, da film...
2. Ricerca nella tradizione musicale della tua zona una canzone folk. Conosci i costumi e gli strumenti
usati per suonarla? Puoi farti aiutare dai tuoi genitori o ancor meglio dai nonni.
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%+ %)1/%
(+.0+.
La musica POP
Tutti i giorni, alla radio o in televisione, senti musica pop: è la musica delle canzoni che canti spesso.
La canzone pop è formata da strofe e ritornelli che si ripetono.
Azzurro
Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua. 2. Segna a lato del testo con una linea
Lei è partita per le spiagge e sono solo quaggiù in città, rossa le strofe, con una linea blu il
ritornello.
sento volare sopra i tetti un aeroplano che se ne va.
• Quante strofe ci sono? .........................................
Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo, per me.
Mi accorgo di non avere più risorse senza di te, • Quanti ritornelli?............................................................
e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo da te, 3. Cerchia con colori diversi le rime.
ma il treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va.
4. Lasciando invariata la musica di Az-
zurro, cambia le parole di una trofa
Cerco un po’ d’Africa in giardino, tra l’oleandro e il baobab, e di un ritornello realizzando così
come facevo da bambino, ma qui c’è gente e non si può più, una tua canzone.
stanno innaffiando le tue rose, non c’è il leone, chissà dov’è.
Strofa
Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo, per me. ...................................................................................................................
• Quale canzone pop conosci a memoria? Scrivi le parole sul quaderno, rispettando la scansione in strofe
e ritornelli.
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(+. %
0+ .%+ %)1/
L’opera lirica
L’opera lirica è uno spettacolo teatrale, in cui i personaggi, anziché parlare, cantano. La musica lirica accom-
pagna la recitazione.
Per mettere in scena un’opera lirica sono tante le persone che lavorano: i cantanti, i musicisti, i coristi, il diret-
tore d’orchestra, poi il regista, lo scenografo, i costumisti, i tecnici...
Hai mai visto o sentito un’opera lirica?
soprano
FEMMINILI mezzosoprano
contralto
Le voci nella lirica:
tenore
MASCHILI baritono
basso
170
%+ %)1/%
(+.0+.
Il flauto magico
C’era una volta un valoroso principe che si chiamava Tamino.
Un bel giorno decise di lasciare il suo paese per esplorare il mondo
e scoprire il suo destino. Cammina cammina, arrivò vicino a un
villaggio incantato. Il principe vide in lontananza un tempio tutto
d’oro tra monti verdi. Rimase incantato e non si accorse che un
orribile serpente stava per morderlo. Si girò appena in tempo per
salvarsi e iniziò a correre. Corse così forte che ad un tratto svenne
dalla stanchezza. Mentre il serpente stava per morderlo, dal tempio
uscirono tre damigelle, armate di lance, che uccisero la bestia e salvaro-
no Tamino. Poi cominciarono a danzare:
– Ah, che leggiadro giovincello! – esclamò la prima.
– Mai ne vidi di più bello! – le fece eco la seconda.
– Sì sì pare proprio un uomo perfetto! – concluse la terza. Così le tre decisero di avvisare la regina dell’arrivo
di quel giovane e rientrarono nel tempio. Quando Tamino si riprese, stordito, vide il serpente morto e non
capiva cosa fosse successo. Sentì un rumore, si nascose dietro un cespuglio, e vide uno strano essere: il volto
umano, il corpo ricoperto di piume. Sulle spalle aveva una gabbia piena di uccelli, suonava un flauto e can-
ticchiava. Il suo nome era Papageno.
Tamino venne fuori dal nascondiglio e si presentò a Papageno. Papageno gli disse che non aveva mai cono-
sciuto suo padre e che un uccellatore lo aveva cresciuto e gli aveva insegnato il mestiere.
– E tua madre? – incalzò il principe.
– So soltanto che servì la padrona Astrifiammante nel castello vicino, dove vado spesso a rifornire di caccia-
gione la padrona e le damigelle – rispose Papageno.
Poi Tamino cominciò ad avvicinarsi sempre più a quello strano personaggio per cercare di capire se fosse
veramente un uomo. Papageno, impaurito, esclamò:
“Quegli occhi mi fan paura. Che vuoi da me? Orsù, fatti indietro perché queste mani han forza di gigante e
quand’acchiappo...”.
In realtà Papageno non era coraggioso, ma il principe, a sentire queste parole, pensò che potesse essere stato
lui ad uccidere il serpente, quindi gli disse:
– Oh, amico, allora ti debbo la vita. Il mio cuore ti è grato.
Papageno, contento di quel momento di gloria, non negò, ma continuò a pavoneggiarsi come se davvero il
merito fosse suo.
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0+ .%+ %)1/
Prima di cantare...
Cantare è un’azione che fai da sempre, almeno da quando hai imparato a parlare, ma cantare bene è un’arte,
richiede anni di studio ed esercizio.
Ecco alcuni consigli per esercitarti a cantare bene. Forza, allora, via con l’esercizio!
A E I
O U
La scala musicale
Ascolta il suono delle note: DO – RE – MI – FA – SOL – LA – SI – DO.
Prova poi a cantarle tu, senza fretta, tenendo ogni nota due secondi circa.
Fai poi il contrario, la scala discendente: DO – SI – LA – SOL – FA – MI – RE – DO.
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%+ %)1/%
(+.0+.
C’era una volta, nella lontana Cina, la bella principessa Turandot, era tanto bella, quanto di gelo era
il suo cuore. Tutti i principi desideravano sposarla, ma ella aveva posto questa condizione:
– Chi scioglierà tre enigmi, potrà sposarmi; chi sbaglierà, sarà decapitato.
Turandot voleva così vendicare la principessa Lo-u-ling, sua ava, rapita e uccisa da un re barbaro.
Una mattina, sulla pubblica piazza, un messo annunciò alla folla che il principe di Persia, non avendo
sciolto gli enigmi, sarebbe stato decapitato. L’annuncio fu udito, fra gli altri, da Timur, il re di Tartaria,
spodestato da Turandot; da Calaf, suo figlio; dalla schiava Liù, innamorata segretamente di Calaf.
Calaf, di cui nessuno conosceva il nome, vide Turandot, se ne innamorò e decise di tentare anch’egli
la prova. In molti tentarono di dissuaderlo, ma inutilmente.
Già dodici principi erano morti ed ora le trombe annunciavano l’inizio della prova di Calaf.
La principessa interrogò Calaf, che riuscì a sciogliere i tre enigmi.
Turandot era vinta, ma presa dalla rabbia, pregò suo padre l’imperatore di impedire il matrimonio.
Egli però le ricordò che la legge doveva essere rispettata.
Allora Calaf, il Principe Ignoto, si dichiarò pronto a morire se ella fosse riuscita ad indovinare il suo
nome, prima dell’alba.
Nella notte gli araldi proclamarono:
– Nessun dorma! – tutti dovevano cercare di scoprire il nome del principe.
Calaf intanto era sicuro di conquistare il cuore di Turandot se solo avesse potuto baciarla.
I soldati trascinarono Liù, legata, davanti a Turandot, perché confessasse il nome del principe. Liù
affermò di saperlo, ma non lo avrebbe mai svelato, poiché amava Calaf; quindi si uccise fra lo stupore
e il dolore della folla.
Calaf rimproverò Turandot per la sua crudeltà e la sua freddezza, poi la strinse tra le braccia. Il bacio,
come un incantesimo, sgelò l’animo della principessa, che comprese di avere amato Calaf fin dal
primo momento. Solo a questo punto Calaf le rivelò il suo nome.
Turandot, rivolta alla corte, sciolse l’enigma del Principe Ignoto:
– Il suo nome è Amore.
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Scriviamo la musica
Come ogni linguaggio, la musica ha i suoi simboli e il suo alfabeto. Le “lettere” della musica sono le note, che
si rappresentano con delle palline. Le note sono: DO – RE – MI – FA – SOL – LA – SI
Le note vengono scritte su delle linee particolari, che prendono il nome di “pentagramma”. Il pentagramma,
detto anche “rigo musicale”, è formato da cinque righe e quattro spazi.
Per rappresentare le note, le palline vengono segnate a cavallo delle linee o negli spazi.
All’inizio del pentagramma si scrive la “chiave”: questa indica “la lingua” che parlano le note. La stessa pallina,
in una posizione, può avere nomi diversi a seconda della chiave iniziale.
La chiave più usata è la chiave di violino, detta anche “chiave di sol”, perché i due punti sono situati sul se-
condo rigo, ad indicare che quella è la posizione del sol.
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%+ %)1/%
(+.0+.
A partire dal sol, si ricavano i nomi di tutte le altre note. Sopra e sotto i righi bisogna immaginare le linee, che
andranno segnate con dei trattini in mezzo, sopra o sotto le note.
2. Per capire meglio come funziona il pentagramma, puoi usare la tua mano.
Immagina che ad ogni dito corrisponda un rigo, e ad ogni distanza tra le dita corrisponda uno spazio.
Scrivi con una penna il nome delle note corrispondenti sui tuoi polpastrelli.
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0+ .%+ %)1/
Il tempo musicale
L’altezza delle note è data dalla loro posizione sul pentagramma. Per leggere una “frase musicale”, però, è
necessario anche conoscere i “tempi” musicali.
Dopo la chiave di violino si deve scrivere, quindi, il tempo delle battute.
==&=2=============
La battuta è lo spazio che intercorre tra una barretta e un’altra.
===!===============!===============!===============!============
Il tempo è scritto come una frazione: il numeratore indica la misura, cioè la quantità di battiti per battuta; il
denominatore la figura che rappresenta un battito.
==&=2=========== 2 battiti
ogni battito vale 1/4
2/4 minima
1/4 semiminima
1/8 croma
1/16 semicroma
1/32 biscroma
1/64 semibiscroma
1. Quiz matematico-musicale
• Quante minime servono per fare una semibreve?................................................................................................................................................................................
• Quante crome servono per una minima? ..........................................................................................................................................................................................................
• Quante semiminime per una semibreve?...........................................................................................................................................................................................................
• Quante semibiscrome per una semicroma? ...................................................................................................................................................................................................
• Quante crome per una minima? .....................................................................................................................................................................................................................................
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%+ %)1/%
(+.0+.
Dentro le battute
Ecco un esempio di rigo musicale completo di tempo e note.
==&=4=======!=========!== ==&=2=======!=========!==
==&=6=======!=========!== ==&=3=======!=========!==
1/8 croma
1/16 semicroma
1/32 biscroma
1/64 semibiscroma
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(+. %
0+ .%+ %)1/
Ascoltare la musica
Compact Disk, mp3, Internet: sembra che per rilassarsi con un po’ di musica bisogna conoscere qualche se-
greta lingua straniera!
In realtà non è così, la musica si ascolta da sempre, anche se con strumenti sempre diversi.
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%+ %)1/%
(+.0+.
Solo dopo circa cento anni dalla presentazione al mondo del fonografo di Edi-
son, il giradischi ha cominciato ad andare in pensione.
Nel 1980, infatti, due case produttrici di elettronica hanno inventato il primo di-
sco che veniva letto senza nessuna punta metallica!
L’annuncio fece scalpore: come era possibile ottenere il suono senza nes-
sun contatto?
Semplice: un raggio laser si occupava di leggere le informazioni scritte
sul disco.
Nasceva il Compact Disk, subito abbreviato in CD.
Nel 2 000 sono stati venduti ben due miliardi e mezzo di Compact Disk
in tutto il mondo.
Sembrava che il CD fosse destinato a durare altri cento anni, come già
era avvenuto per i giradischi. Invece, questo mezzo sta lentamente per
essere superato. Negli ultimi anni, infatti, le persone preferiscono scaricare
le canzoni da Internet e ascoltarle da un computer o da piccoli strumenti
chiamati “lettori mp3”.
Questa è, infatti, la sigla con la quale sono nominati i file prelevati da In-
ternet.
Ascoltare la musica, quindi, è diventato sempre più comodo. Prima bisognava avere in casa degli strumenti,
successivamente il suono è stato inciso su ingombranti cilindri, poi in più comodi dischi, infine in comodissimi
Compact Disk. Oggi, basta schiacciare un pulsante del computer o di un lettore mp3 e... il gioco è fatto!
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(+. %
0+ .%+ %)1/
Il diploma musicale
Sei pronto a metterti alla prova per ricevere il diploma di musica? Forza, allora! Segui passo passo tutte le
indicazioni fino alla fine e... in bocca al lupo!
Canta un LA acu-
to e un LA grave.
Canta un LA breve
e un LA lungo.
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i libri di lettura
G u i d a per l'insegnante
• Percorso per tipologie testuali
• Laboratori di lettura
• Stagioni sviluppate attraverso
• i linguaggi espressivi
• Un MONDO DI PAROLE per
• arricchire e sviluppare il lessico
• Grammatica di 4a e 5a con tutti gli aspetti della lingua • Proposte e strategie di scrittura attiva e creativa
• Tantissimi esercizi in ogni pagina e verifiche mirate • Mappe concettuali delle tipologie testuali
• - ascolto attivo
9 788847 2 1 3 5 1 7 • - lettura espressiva
... un impegno per la scuola Prodotto omaggio
• - musica