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Libri per... imparare
S. Brino a cura di Elena Sarti
M. Poli
INDICE
42 Linizio di una storia
za in et ti am ici e comp agni 43 Una storia in disordine
4 Ricomincia la scuola!
Driiiin! pe r raccontare una storia
6 La mia scuola 44 La bella frittella
7 Lo scuolabus La volpe
8 Cento modi di andare a scuola 46 La storia senza fine
10 La maestra Marilina 48 La micia Cati si nasconde
Ti vogliamo bene!
11 In gita
I pidocchi 50 La leggenda dell’abete
Un rifugio sicuro
12 A che cosa serve contare?
A scuola, pigroni! fio cc hi di ne ve e gocce di piogg ia
14 Un nuovo amico 52 Natale al contrario
con i cinque se ns i 53 La slitta di Babbo Natale
54 Il salame di cioccolato
15 La vendemmia
ARRIVA
55
Im p ar a e scr ivi c on me L’’
16 Per descrivere
61 Buon anno all’uomo di neve
18 Il mio orsetto 62 Capodanno
19 Il suonatore di zufolo 63 La Befana
20 Marianna 64 Giochi di neve
65 Animali in inverno
ca st ag ne e foglie secch e
21 L’autunno
22 Nebbiolina amica
24 Geremia e le ghiande 66 COLORI CALDI E FREDDI
ARRIVA
25 68 Notte mangiona
L’’
69 Ascoltami, inverno
31 Il riccio e il mare 70 Fiocchi di neve
32 Il naso 71 Un mistero tra i monti
33 Halloween 72 Danzando sul ghiaccio
34 Streghe e streghette 74 Sotto il piumino
36 Il piccolo fantasma 75 Storiella di Carnevale
L’autoritratto 76 Arlecchino e Brighella
sto rie di fanta sia
77 Tre tartarughe
38 CODA E I COLORI 78 Il bambino re
COLORI CHIARI, COLORI SCURI Una corona d’oro!
80 Un’altra storia di Pollicino
I m p ara e scriv i con me Furbo, furbissimo!
40 Per raccontare una storia 82 Quattordici giorni
41 La conclusione di una storia I sassolini
84 Le formiche e l’uovo bic icle tte e sca rpe da ginna stica
ARRIVA 114 Il topo campagnolo
85
LA ARRIVA
115
L’’
api fio ri e farfa lle
91 Primavera 121 Il bosco dei ciclamini
92 Rinasce la vita 122 Una settimana in montagna
93 L’uovo di Pasqua 123 A Rio Bio
94 Aspetterò Pasqua 124 Il mare
Nasce il pulcino 126 L’aquilone…
96 La colomba Vola!
Terra! 128 Il glicine
129 La volpe e la chiocciola
130 Farfalla
131 Prima di partire
98 LA LINEA
IL PUNTO
100 La natura in concerto
101 Il bradipo 132 CODA E I PAESAGGI
,
L ORIZZONTE
102 L’invasione dei volatili
PRIMO PIANO, SECONDO PIANO
E SFONDO
bi m bi sorris i e magie
104 Sogni a occhi aperti 134 Le parole adatte
105 Il blu della notte Parole magiche per..
.
106 Il mio amico
107 Un sorriso fa magie! Parole magiche per
giocare
108 Un febbrone 135 La vera storia
109 Cercatori di cose di Babbo Natale
sognare
TEMI E ARGOMENTI
LA SCUOLA 4 - 6 - 7 - 8 - 10 - 11 - 12 - 123
GLI AMICI 14 - 106 - 107 PER IMPARARE A COLLABORARE
I BAMBINI 72 - 74 - 108 - 109 - 111 - 112 - 122 - 124 - 131 E A VOLERSI BENE
I GIOCHI 18 - 64 - 104 - 113 - 126 4 - 8 - 14 - 84 - 107 - 122 - 131
LA NATURA 15 - 92 - 100 - 121 - 128
GLI ANIMALI 65 - 92 - 100 - 101 - 114 - 130
LE FESTIVITÀ 32 - 33 - 52 - 53 - 61 - 62 - 63 - 75 - 76 - 93 - 94 - 96
IL TEMPO 68 - 95 - 105 - 110
I SUONI E LA MUSICA 19 - 100
LA FANTASIA 20 - 31 - 34 - 36 - 44 - 46 - 48 - 50 - 70 - 71 - 77 - 78 - 80 - 82 - 84 - 94 - 102 - 129
LE STAGIONI sono trattate negli inserti e alle pagine 15 - 21 - 22 - 24 - 69 - 70 - 71 - 91 - 92 - 100 - 130 - 131 - 134
za ine tti am ici e com pagn i
RICOMINCIA LA SCUOLA!
E TU?
VIENI A SCUOLA DA SOLO OPPURE TI ACCOMPAGNA QUALCUNO?
ERI EMOZIONATO IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA?
HAI DEI NUOVI INSEGNANTI? HAI DEI NUOVI COMPAGNI?
,
SEI NELLA STESSA AULA DELL ANNO SCORSO? RACCONTA.
4
,
DRIIIIN! QUEST ANNO VORREI...…
5
za ine tti am ici e com pagn i
LA MIA SCUOLA
La mia scuola è bellissima. È di colore giallo
chiaro, ha il tetto di tegole rosse; le finestre Com’è la tua scuola?
e le tapparelle invece sono grigie. Davanti Osservala prima di
c’è un grande cortile con dei giochi e dietro entrare in classe al
c’è un bel prato verde. mattino, poi disegnala
e descrivila sul tuo
Qui noi nell’intervallo giochiamo a calcio quaderno.
o a prenderci.
Ai bordi del prato ci sono alcuni alberelli
Baffo ti insegna a ...
protetti da una reticella intorno al tronco: DES CR IVER E
sono stati piantati da poco e hanno bisogno
Per descrivere la scuola,
di un sostegno per crescere bene. il bambino ha scritto che cosa
In mezzo al prato, invece, ci sono alberi alti. vede, parlando delle cose
I loro grandi rami sembrano mani che gli sembrano più importanti:
che si muovono per salutare, quando il vento – i colori delle diverse parti
scuote le foglie e le fa cadere giù. dell’edificio;
Per me sono come degli amici: ogni giorno li – il cortile e il prato;
saluto dalla finestra della mia aula. – gli alberelli piantati da poco;
– i grandi alberi in mezzo al
prato.
6
za ine tti am ici e com pagn i
LO SCUOLABUS
Ci trasporta fino in class,
tutti insieme è un vero spass!
Giallo come un ananas,
col motore a tutto gas,
sembra il nonno quando russ,
ecco il nostro… scuolabus.
Chiara Carminati,
Nella buccia dell’astuccio, Mondadori
E TU?
SAI SPIEGARE QUESTE Non si deve urlare Bisogna stare seduti
REGOLE DA SEGUIRE perché… composti perché…
SULLO SCUOLABUS?
Non ci si deve alzare Non bisogna spingere per salire
in piedi perché… o per scendere perché…
7
za ine tti am ici e com pagn i
E TU?
CHE COSA RACCONTERESTI DELLA TUA SCUOLA A UN BAMBINO
DI UN ALTRO PAESE? SCRIVILO SUL QUADERNO.
8
Ciao, io sono Uyanga P icc ol o d iz io na ri o
e vivo in Mongolia. Le famiglie nomadi
non abitano sempre
Tutte le persone del mio villaggio sono pastori nello stesso luogo, ma
nomadi. Quando ci spostiamo, per cercare pascoli si spostano, per esempio,
per i nostri animali, anche il nostro maestro viene per seguire gli animali
con noi. d’allevamento.
CONOSCERE LA SCUOLA
In Italia tutte le scuole hanno un nome. Generalmente sono dedicate a un
personaggio famoso: uno scrittore, un educatore, un musicista, uno scienziato…
Oppure hanno il nome di un quartiere, di una via, di una piazza.
Come si chiama la tua scuola?
Scrivilo nel cartellino. .......................................................................................
9
za ine tti am ici e com pagn i
LA MAESTRA MARILINA
La maestra Marilina non tollerava il minimo
disordine. Era sempre elegantissima, portava
abiti firmati e tra braccialetti, collane,
orecchini e ciondoli si addobbava come
un albero di Natale. I capelli erano
pettinatissimi: mai uno fuori posto. Si lavava
spesso le mani perché temeva che la polvere
di gesso gliele sciupasse e correggeva i
compiti con una stilografica di gran marca.
Quello che proprio non sopportava erano
i quadernoni con le orecchie, le cancellature,
i pastelli buttati nell’astuccio anziché infilati
in ordine di altezza sotto gli appositi elastici,
gli zainetti riempiti alla rinfusa, i capelli
arruffati, le scarpe infangate.
Ivano Benini, Virus!, Mondadori
10
za ine tti am ici e com pagn i
IN GITA
Ogni anno si va in gita con il
pullman. È bellissimo: si canta molto
e si mangiano tantissime merende.
Spesso piove, ma ci si diverte lo
stesso, anche con i piedi bagnati.
Alla fine della gita i bambini sono
molto eccitati, mentre le maestre
sono completamente distrutte.
I PIDOCCHI
E TU?
RACCONTA:
SEI GIÀ ANDATO IN GITA
I pidocchi adorano andare a scuola: vivono nei CON LA TUA CLASSE
capelli dei bambini, mettono su famiglia e sono ,
L ANNO SCORSO?
felici. A quel punto però c’è molta agitazione: DOVE? CHE COSA HAI
VISITATO?
nei capelli vengono messe pomate puzzolenti, DOVE TI PIACEREBBE
molte trecce vengono tagliate e tutta la banda ANDARE IN GITA
,
dei pidocchi deve cambiare scuola. QUEST ANNO? PERCHÉ?
Nicoletta Costa, L’alfabeto della scuola, Emme Edizioni
11
za ine tti am ici e com pagn i
12
A SCUOLA, PIGRONI! Segna con X
Ma siccome non faceva più gli esercizi per le frasi vere.
ricordare i numeri, lo scoiattolo in poco tempo Lo scoiattolo voleva
scordò di nuovo il 7 e poi anche il 6. imparare a contare.
Alla fine si ritrovò allo stesso punto della formica:
Il maestro era il gufo.
tutti e due sapevano contare solo fino a 5.
Quando i due amici iniziarono a mettere via le La formica sapeva
provviste per l’inverno, arrivò il gufo. contare fino a sette.
– Quanti semi hai raccolto? – chiese alla formica.
– Quante ghiande hai raccolto? – chiese allo
scoiattolo.
I due amici non sapevano che cosa rispondere.
– È ora di tornare a scuola, pigroni! – urlò
il gufo.
Toon Tellegen, Lettere dal bosco, Donzelli
13
za ine tti am ici e com pagn i
UN NUOVO AMICO
Questa mattina la maestra ci ha detto: – Oggi verrà un
compagno da un Paese lontano. Si chiama Emmanuel.
Eravamo tutti curiosi di vederlo.
Quando è entrato in classe, Emmanuel si è seduto
vicino a me.
All’inizio se ne stava silenzioso e teneva la testa bassa.
Allora ho preso il pacchetto di caramelle mou e ne ho
messa una sul suo banco. Nessuno resiste alle
caramelle mou.
Infatti Emmanuel prima ha fatto
finta di niente, ma poi l’ha presa.
La maestra ci ha spiegato che
Emmanuel viene da una terra
bellissima che si chiama Africa.
Là il sole è più caldo che da noi
e ci sono le giraffe, le zebre,
le gazzelle, i leoni e gli elefanti.
È proprio una fortuna avere in
classe un nuovo amico che viene
da lontano! Spero che anch’io,
un giorno, andrò in Africa; magari ai bambini africani sembrerò
strana con le mie lentiggini e con i capelli rossi!
Maria Loretta Giraldo-Nicoletta Bertelle, Un nuovo amico per Anna, San Paolo
14
co n i cinque se ns i
LA VENDEMMIA
La vendemmia anche quest’anno era
finalmente cominciata.
Era una vera festa andare nella vigna
con papà e mamma, tagliare i grappoli
d’uva e metterli nel cestino.
Toccando gli acini dopo un po’ le dita
diventavano appiccicose e le forbici ci
restavano attaccate.
Nell’aria si sentiva un odore aspro,
che faceva pizzicare il naso.
Quando era stanca, Marta si sedeva
e piluccava i chicchi più grossi: erano
dolcissimi e succosi.
Anna Maria Dadomo, Le stagioni di Meret, Mobydick
15
m p a r a con me
I
Per descrivere
Per descrivere bene un oggetto, un animale, una persona
o un ambiente, hai cinque «amici» formidabili che ti forniranno
tutte le informazioni di cui hai bisogno.
Il naso ti fornisce
i dati olfattivi La lingua ti fornisce
(i profumi, gli i dati gustativi
odori…). (i sapori).
16
Scrivi con me
Ora, invece, parliamo di un
bambino.
Comè Matteo?
Matteo è un bambino biondo,
ha i capelli corti a caschetto, il naso
a patata e gli occhi castani.
È magro e molto alto.
È simpatico, non si arrabbia quasi
mai e ha molti amici.
Che cosa gli piace?
Matteo è goloso di cioccolata ed è
molto generoso perché ne offre
sempre un pezzetto agli altri.
Andiamo molto d’accordo
e giochiamo sempre insieme.
17
co n i cinque se ns i
IL MIO ORSETTO
Miska è il mio orsetto di peluche: non
c’è che lui a essermi veramente vicino.
È liscio e morbido, tiepido,
molle, tutto impregnato di tenerezza
e amichevolezza.
Dorme sempre con me: la sua testa
dal pelo dorato è appoggiata accanto
alla mia sul cuscino; il suo naso
rotondo come una
macchia nera e i suoi
piccoli occhi brillanti
emergono dal lenzuolo.
Non potrei mai
addormentarmi se non lo
sentissi accanto.
Quando lo abbraccio, sento il
suo odore: un misto di
cioccolato e vaniglia; quando lo
bacio, le mie labbra percepiscono il
sapore un po’ dolciastro del suo pelo.
Non parto mai senza di lui, e lui mi
accompagna sempre nei miei viaggi.
Nathalie Sarraute, Infanzia, Feltrinelli
18
co n i cinque se ns i
IL SUONATORE DI ZUFOLO
Un giorno sono andata a fare una passeggiata
con il nonno e ho incontrato il suonatore
di zufolo.
Era un uomo piccolo e snello, con un viso magro
su cui brillavano due grandi occhi a mandorla.
Aveva un grande cappello su cui erano infilate
penne di gallo, di upupa e di gufo.
Portava larghi pantaloni, con tasche piene di
oggetti di ogni tipo: pettini, palloncini, specchietti,
fazzoletti, cavallini intagliati nel legno.
Non gli piaceva parlare, era molto timido e non
guardava mai le persone negli occhi. Però gli
piaceva suonare: era il suo modo di comunicare
con gli altri. Teneva il suo zufolo nella mano
sinistra e suonava degli allegri motivetti.
Gerald Durrell, La mia famiglia e altri animali,
Adelphi
19
co n i cinque se ns i
MARIANNA
Sulla soglia del portone apparve una fanciulla
di meravigliosa bellezza.
Era piccola di statura, sottile ed elegante;
aveva la pelle rosea, come un fiore appena
sbocciato; gli occhi azzurri come l’acqua del
mare; il naso piccolo e dritto. Le sue labbra
erano sottili, rosse come il corallo.
Quando sorrideva si scorgevano
due file di piccolissimi e
bianchissimi denti.
Una cascata di capelli biondi le
scendeva come una pioggia
d’oro sul lungo vestito bianco.
Emilio Salgari, Le tigri di Mompracem,
Fabbri
Chi potrebbe
essere Marianna?
Una principessa.
Una strega cattiva.
Perché, secondo te?
20
ca st ag ne e fogl ie secc he
L’AUTUNNO
Ti ricordi che nelle poesie alcune Sai trovare nella poesia la parola che fa rima
parole sono in rima? Sono quelle con «nuvolone»? Scrivila qui: ...............................
che finiscono con lo stesso Unisci con una freccia le parole in rima.
suono.
bambino martello
In questa poesia, per esempio,
fanno rima mattina e brina, fiume codino
venticello e mantello. castello piume
21
ca st ag ne e fogl ie secc he
NEBBIOLINA AMICA
Gli strani rumori della foresta
spaventano la giovane lepre.
Che cosa sarà quel sc… sc… che ora
sente alle spalle?
Forse una foglia morta che è caduta
su altre foglie morte.
E questo insolito puf…?
Potrebbe essere una pigna che rotola
P i c c o l o d i z io na ri o giù per il pendio.
Esistono parole che esprimono E quel tic… tic… martellante?
i rumori che ha sentito la lepre. Saranno le ghiande che cadono al
Sc… sc… è un fruscio, cioè suolo.
un rumore molto leggero
causato da oggetti che
sfregano uno contro l’altro.
Puf… è un tonfo, cioè
un rumore causato
da qualcosa che cade.
Tic… tic… è un ticchettio,
cioè un rumore secco che
si ripete e che ricorda quello
dell’orologio.
22
Sì, tutti questi strani rumori si possono anche
spiegare… però la lepre continua a essere
preoccupata. Per fortuna, ora si sta formando
la nebbia.
Quanto le piace tutto quel bianco che avvolge
la campagna: la lepre potrà ora correre
attraverso prati e campi senza essere vista!
Per orientarsi, le basterà fiutare le sue vecchie
tracce.
E grazie a questa nebbiolina amica potrà
introdursi nel frutteto del villaggio... anche in
pieno giorno!
Anne-Marie Dalmais, 366… e più storie della natura, Fabbri
23
ca st ag ne e fogl ie secc he
GEREMIA E LE GHIANDE
Nel bosco le foglie delle querce sono
ormai tutte gialle.
Lo scoiattolo Geremia salta da un
ramo all’altro. Sale lungo il tronco
degli alberi e poi scende di corsa.
Risale portando tra le zampette
alcune ghiande. Le deposita nella
sua tana e poi ricomincia a correre
su e giù, su e giù…
La lepre lo vede e gli chiede:
– Ciao! Insegni anche a me a salire
sugli alberi?
– Adesso non posso, non vedi che
sto facendo provviste per l’inverno? –
risponde Geremia.
– E allora quando potrai? – insiste
la lepre.
– Magari la prossima primavera, se
hai la pazienza di aspettare!
E riprende il suo lavoro tutto
Segna con X le frasi che indaffarato.
si riferiscono al racconto.
Baffo ti insegna a ...
La tana di Geremia è dentro
R I C ONO S C ER E
la quercia.
I P ER S ONAG G I
Geremia si prepara per l’inverno.
Nel racconto che hai letto ci
La lepre ruba le ghiande allo
sono due personaggi: Geremia
scoiattolo.
è il personaggio principale, cioè
Perché lo scoiattolo fa il personaggio più importante; la
provviste per l’inverno? Che lepre, invece, è il personaggio
cosa farà fino a primavera? secondario.
24
ARRIVA
,
L
Silenzio!
La natura si sta addormentando.
3. Dipingi un foglio mescolando i colori, poi 4. Incolla le tue foglie-pensiero sul foglio: hai
lascia asciugare. creato un quadretto autunnale.
FOGLIE - PENSIERO
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. ................................................
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.................................................
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...................................................
....................................................
.................................................
.............................................
,
GIOCHI D AUTUNNO Aiuta il leprotto
a tornare nella
sua tana.
1 2 3 4
5 6 7 8
1 2 3 4 5 6 7 8
ca st ag ne e fogl ie secc he
IL RICCIO E IL MARE
Il riccio vorrebbe sapere com’è fatto il mare.
Così una mattina d’autunno lascia la sua
tana nel bosco e si incammina verso il mare.
Cammina cammina, arriva davanti al fiume.
– Ehilà! C’è qualcuno che mi aiuta
ad attraversare? – chiama.
Arriva un’anatra, si carica il riccio sulla
schiena e lo trasporta sull’altra riva.
Il riccio riprende a camminare
e alla fine arriva davanti al mare.
Un’onda viene a sbattere sulla riva,
facendo P fff-ff-uuuuf!
Poi fa Ssssccc! e si ritira.
Il riccio fa un passo avanti e dice a sua
volta: – P fff-ff-uuuuf!
Poi fa un passo indietro e dice: – Ssssccc!
E quando a casa la sera si addormenta, ha l’impressione di essere
anche lui il mare, un mare a quattro zampe. E mentre dorme,
le sue spine si alzano e si abbassano proprio come fanno le onde.
..
Serguei Kozlov, Il Riccio e i suoi amici, Einaudi Ragazzi
31
ca st ag ne e fogl ie secc he
IL NASO
– Mamma! – disse Luigi una mattina
appena sveglio. – Non trovo più il naso!
– Dove lo avevi messo ieri sera? –
chiese la mamma.
– Lo avevo messo sul comodino come
tutte le sere.
– Sei sicuro? Guarda bene che non
sia caduto a terra.
Luigi cominciò a cercare
dappertutto, anche sotto il letto.
Alla fine si mise a piangere.
– Mamma, come faccio domani?
Non posso andare a scuola senza
naso!
In quel momento arrivò la nonna e
disse: – Ma che cosa state dicendo?
Nessuno si leva il naso la sera, quando
va a letto. E tu, non vedi che il naso ce
l’hai lì, proprio in mezzo al viso?
E TU? Allora Luigi smise di piangere e disse ridendo: – Ma
FESTEGGI nonna, io sto cercando il naso di cartone che devo
HALLOWEEN? mettere con la maschera perché domani è Halloween!
IN CHE MODO?
Silvana Carnevali Rocca, La casa dei numeri, La Editoriale Libraria
RACCONTA.
32
ca st ag ne e fogl ie secc he
HALLOWEEN
Per le strade stan sfilando Pi c co l o d iz io nar i o
diavoletti, streghe brutte, Ognissanti è la festa
un fantasma, il mostrozucca… di tutti i Santi che cade
Che succede questa sera? ogni anno il 1o novembre.
Non è il caso di tremare,
sono i mostri tutti finti
della festa d’Ognissanti.
Fan dispetti solo a quanti
non regalano i dolcetti.
Che golosi quei fantasmi,
streghe brutte e diavoletti!
Maria Vago,
101 filastrocche per 4 stagioni, Larus
.......................................................
....................................................................
.......................................................
33
ca st ag ne e fogl ie secc he
STREGHE E STREGHETTE
Mia nonna Nereide è una strega, una vera strega
con scopa e cappello. Io le somiglio moltissimo!
Dovreste vedermi quando cavalco la mia scopa
a motore… o quando preparo le mie super formule
magiche.
In questo periodo sto imparando a usare
la bacchetta. La prima volta che l’ho provata,
ho combinato un guaio serio: ho trasformato
la mia maestra in un allegro… pupazzo di legno!
Che figuraccia!
Mi ci è voluta quasi una settimana per farla tornare
in carne e ossa… Tutta colpa della formula che non
riuscivo a ricordare!
34
Fai finta di essere anche
tu un piccolo mago o una
piccola strega. Quale
magia ti piacerebbe fare?
Oggi voglio provare a riordinare Scrivila qui.
la mia camera con la bacchetta, ma non sono .............................................
L ibr o d el le Magie
35
ca st ag ne e fogl ie secc he
IL PICCOLO FANTASMA
C’era una volta un piccolo fantasma
che viveva in una vecchia casa.
Lì abitava anche una pittrice
di nome Holly.
Holly dipingeva nel suo studio.
Ogni tanto si sentivano strani rumori,
ma quando qualcuno le chiedeva:
– Ci sono dei fantasmi? – Holly
rispondeva: – Niente affatto.
Il piccolo fantasma pensò così che
«niente affatto» fosse il suo nome.
Niente Affatto amava guardare
Holly mentre dipingeva i suoi
quadri e, dato che era invisibile,
Holly non si accorgeva mai di lui.
1. Sistema le foglie sul 2. Tieni bene ferma ogni 3. Togli con attenzione
foglio da disegno e foglia mentre passi le foglie: sul foglio
prepara la ciotolina la spugnetta imbevuta rimarrà solo la loro
con l’acqua. di tempera. sagoma!
36
L’AUTORITRATTO
Una mattina Holly doveva illustrare un libro di fantasmi ma
siccome non ne aveva mai visto uno, non sapeva come fare.
Niente Affatto decise di aiutarla. Volò davanti a lei e fece
delle giravolte. Ma Holly non lo vide. Allora Niente Affatto
fece una cosa straordinaria: prese una matita e disegnò sé
stesso. Holly non poteva credere ai suoi occhi: la matita
stava disegnando da sola!
Poco dopo apparve l’immagine a forma di pera di un
fantasmino che le sorrideva. Sotto il disegno c’era scritto:
TO .
QU ES TO E IL MI O RI TR AT
CO N AF FE TT O
DA NI EN TE AF FA TT O
37
CODA E I COLORI
Tutto ciò che ci circonda è colorato. Nell’ambiente naturale
possiamo osservare una straordinaria varietà di colori.
Osserva le fotografie e descrivi ciò che vedi.
Anche gli artisti hanno dipinto i loro quadri utilizzando tanti colori!
Osserva i quadri e rispondi.
Gustave Courbet, L’onda (1869) Vincent van Gogh, Salici al tramonto (1888)
38
COLORI CHIARI, COLORI SCURI
Hai notato che ogni colore può essere più chiaro,
più scuro, più brillante o meno acceso?
Un colore, infatti, può avere diverse gradazioni, dalla più chiara
alla più scura. Osserva:
Completa tu le sequenze.
39
m p a r a con me
I
Per raccontare una storia
In un racconto i fatti devono essere narrati in modo ordinato,
altrimenti è difficile capire che cosa succede.
Osserva i disegni qui sotto e racconta, prima a voce e poi sul quaderno.
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41
r i v i c o nm e
S c
Linizio di una storia
Leggi la parte centrale e la parte finale di questo racconto, poi scrivi
l’inizio e trova un titolo adatto.
Titolo: .........................................................................
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42
Scrivi con me
Una storia in disordine
Le sequenze della storia sono in disordine!
Leggi, numera le frasi e i disegni nel modo esatto
e poi riscrivi il racconto in ordine sul quaderno.
Aiuto… affoghiamo!
Un giorno, per sbaglio, un bambino buttò
una manciata di detersivo nella vaschetta dei
suoi pesciolini.
43
pe r raccontare un a stor ia
LA BELLA FRITTELLA
C’erano due vecchietti, marito e moglie, che avevano voglia
di frittelle. Allora presero latte e farina, impastarono una bella
frittella, la misero a friggere nella padella e poi a raffreddare
sulla finestra.
Ma la frittella non aveva nessuna voglia di essere mangiata e
perciò rotolò via, prima per il cortile, poi per il sentiero.
La vide un leprotto ghiotto che le corse dietro dicendo:
– Frittella, come sei bella! Credo che ti mangerò!
– E io credo di no! – rispose la frittella rotolando via così in
fretta che il leprotto non riuscì a seguirla.
La vide un lupo ingordo che le andò dietro strillando:
– Frittella, come sei bella! Credo che ti mangerò!
– E io credo di no! – rispose la frittella e ruzzolò lontano
lasciandosi alle spalle il lupo.
E via, per campi e prati, fino a che arrivò al
grande fiume.
44
Baffo ti insegna a ...
LA VOLPE CA P IR E I R AC CO
N TI
45
pe r raccontare un a stor ia
46
Il ragazzo andò avanti per ore, finché la principessa e tutta
la corte si addormentarono.
E quando si svegliarono, la mattina dopo, il re disse:
– Basta! Questa è davvero una storia senza fine. Prenditi
mia figlia e non ne parliamo più!
Così il ragazzo si sposò con la principessa e non fu mai più
povero, per tutta la vita.
Francesca Lazzarato, Mille anni di storie divertenti, Edizioni EL
47
pe r raccontare un a stor ia
48
TI VOGLIAMO BENE!
Quando sentì chiamare il suo nome, Cati Scegli la conclusione
iniziò a piangere. La mamma la sentì, aprì della storia che ti
la porta del capanno e la trovò in un angolo sembra più adatta e
buio. Allora la sollevò e le diede un grosso scrivila al posto dei
puntini.
bacio. C’era anche papà, con Gigio in
braccio. si sedette vicino al letto di
– Ti vogliamo tutti bene! – le disse papà. Cati e le raccontò una storia.
Quella sera Cati giocò con Gigio e aiutò la si sedette sulla poltrona
mamma a farlo addormentare. Poi il papà a leggere il giornale.
................................................................................... Rispondi alle domande.
................................................................................... Perché Cati era gelosa del
fratellino?
...................................................................................
Che cosa fece allora?
...................................................................................
Chi la trovò?
...................................................................................
Che cosa fecero la mamma
Georgie Adams-Selina Young, Un anno pieno di storie, Mondadori e il papà?
49
pe r raccontare un a stor ia
LA LEGGENDA DELL’ABETE
Tanti e tanti anni fa sulle montagne c’erano solo
piccole siepi e rovi. I folletti della montagna
andarono dal loro re a lamentarsi.
– Fa un caldo terribile e non c’è nulla che faccia
un po’ di ombra.
Il re li fece tacere e si mise a pensare:
«I folletti hanno ragione, qui fa un caldo tremendo.
Ci vorrebbe qualcosa che fosse abbastanza alto, che
non occupasse troppo spazio e che si allargasse al di
sopra della testa di chi cerca riparo».
Allora batté la terra con il piede e nacque un grande
albero con tante foglie. I folletti erano felici: adesso
potevano stare all’ombra e giocare a nascondino.
Ma quando arrivò l’autunno, l’albero perse tutte
le foglie.
50
UN RIFUGIO SICURO
I folletti andarono di nuovo dal re.
– Il nostro albero ha perso tutte le foglie.
E adesso sotto che cosa ci ripareremo quando
cadrà la neve?
Allora il re si incamminò su un sentiero,
con tutti i folletti al seguito. Arrivarono in
una valle sotto la cima della montagna,
dove era già caduta la prima neve.
Il re fece un buco nella neve con il piede
e nacque un nuovo albero, alto, largo
e con tanti rami bassi che formavano
una specie di rifugio dove i folletti
potevano ripararsi. Al posto delle foglie
aveva piccoli aghi che non cadevano
mai, nemmeno in autunno.
I folletti decisero che da quel momento
sarebbe stato il loro albero preferito
e lo chiamarono abete.
Bernard Clavel, Légendes des montagnes et forêts, Hachette
51
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
NATALE AL CONTRARIO
Nella città al contrario, durante le vacanze di Natale,
i negozi sono chiusi. Se no, che vacanze sono?
Sulle porte d’ingresso i negozianti mettono il cartello
Vero o falso?
E TU?
QUALE REGALO VORRESTI
Nella città al contrario, durante CONFEZIONARE PER LA TUA
le vacanze di Natale i negozi sono MAMMA O PER IL TUO PAPÀ?
aperti fino a tarda sera. V F SCRIVI QUI.
.........................................................
Nella città al contrario, durante
le vacanze di Natale non si spendono .........................................................
soldi per comprare regali. V F .........................................................
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fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
53
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
IL SALAME DI CIOCCOLATO
Occorrente biscotti cacao zucchero
secchi amaro a velo
3 tuorli burro
d’uovo a pezzetti
E TU?
CHE COSA MANGI A MERENDA DI SOLITO? SEI GOLOSO DI DOLCI
OPPURE NO? AIUTI LA MAMMA E IL PAPÀ IN CUCINA? IN CHE MODO?
RACCONTA.
54
ARR IVA
,
L
INVERNO
E l’inverno viene tremando
vien tremando alla tua porta
sai tu dirmi che ti porta?
Un fringuello irrigidito
e poi neve, neve a fiocchi
e ghiaccioli grossi un dito.
Angiolo Silvio Novaro, Il cestello,
Mondadori
IL SOLITO INVERNO
Signori miei, son qua!
Sono il solito inverno
che ripiglia il governo
finché la primavera tornerà.
Non porto novità:
con la solita neve
comincerò tra breve
a decorare tutta la città.
Lina Schwarz, Ancora… e poi basta!, Mursia
1. Ispirati alle poesie e inventane una per il 2. Incidi le tre linguette seguendo il
tuo biglietto d’auguri. Scrivila sul tratteggio viola e piegale in avanti lungo
biglietto, ritaglialo e piegalo a metà la linea rossa.
seguendo il tratteggio.
............................................................................................................................
............................................................................................................................
............................................................................................................................
,
GIOCHI D INVERNO
Ogni oggetto fa coppia con
un altro, tranne due. Quali?
sciare neve
slitta pattinare
ghiaccio funivia
K S G C R R U M T A
O B H E E N F P R H
S C I A R E U F G L
B P A T T I N A R E
D R C S T O I A F P
O D C L N E V E N I
S L I T T A I O A S
O F O N M I A H W R
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
61
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
CAPODANNO
Filastrocca di capodanno
Completa la
fammi gli auguri per tutto l’............................. : filastrocca:
voglio un gennaio col sole d’aprile, scegli le parole
un luglio fresco, un marzo ............................. , dall’elenco e
scrivile al
voglio un giorno senza sera, posto giusto.
voglio un mare senza ............................. , pesco
voglio un pane sempre fresco,
bufera
sul cipresso il fiore del ............................. ,
che siano amici il gatto e il cane, solamente
che diano latte le ............................. . anno
Se voglio troppo, non darmi niente, fontane
dammi una faccia allegra ................................. .
Gianni Rodari, Filastrocche in cielo e in terra, Einaudi Ragazzi gentile
62
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
LA BEFANA
La Befana è una simpatica vecchietta
che non è veramente brutta come
si dice: si veste solo in modo un
po’ originale.
Porta dei vecchi maglioni
tutti sformati, una gonna
lunga piena di toppe, dei
guanti senza dita per
ripararsi dal freddo.
In testa ha un fazzoletto di
lana gialla. In mano tiene
un sacco di tela robusta dove
ci sono i doni per i bimbi.
Ai piedi ha delle scarpe rotte da cui Baffo ti insegna a ...
si vedono uscire le dita. DES CR IVER E
Viaggia su una scopa che va veloce Quello che hai letto è il ritratto
come un razzo e non le importa se di un personaggio fantastico.
piove o se c’è la neve. Sapresti fare il ritratto della strega
È molto veloce: entra dal camino, di Biancaneve, di Cappuccetto
riempie le calze e va via. Rosso o del Gatto con gli stivali?
Lo Scaramazze, Io credo che la Befana, Disegna e scrivi la tua descrizione
Edizioni Lapis sul quaderno.
63
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
GIOCHI DI NEVE
Faremo un bel pupazzo
con gli occhi di bottoni,
il naso di carota,
la sciarpa a penzoloni.
In mano avrà una scopa
che perde un po’ la paglia;
ci lanceremo palle
sarà una gran battaglia.
Andremo sulla slitta
veloci più del vento,
faremo scivolate,
che gran divertimento!
Maria Loretta Giraldo, Filastrocche sotto
la neve, Giunti Junior
64
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
ANIMALI IN INVERNO
Gli animali in inverno si difendono dal freddo in molti modi.
Alcuni animali, come per esempio
la marmotta, vanno in letargo,
cioè dormono per alcuni mesi
dentro una tana. Così consumano
meno energia e usano l’energia
risparmiata per scaldarsi.
65
COLORI CALDI E FREDDI
Osserva i due dipinti e rispondi.
Paul Cèzanne,
Castagni e fattoria al Jas de Bouffan (1884)
66
Osserva e scrivi nei riquadri C se il disegno ti fa
pensare al caldo, F se ti fa pensare al freddo.
67
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
NOTTE MANGIONA
In inverno è la notte
affamata e il giorno inghiotte,
come fosse un biscottino:
ogni volta un pezzettino.
Pi c co l o d iz io nar i o
Zitta zitta, quatta quatta
poco a poco lei lo sfratta. Sfrattare vuol dire
Com’è buio, al mattino! mandare via bruscamente
Com’è scura, l’aria a sera! qualcuno da un luogo.
Quando torna primavera?
Maria Vago, 101 filastrocche
per 4 stagioni, Larus
68
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
ASCOLTAMI, INVERNO
Ascoltami, inverno,
non sognarti di entrare.
Mi piaci sui rami,
sdraiato nel cielo,
disteso sul mare,
seduto sul prato.
Ma ascoltami, inverno,
non ti voglio qui dentro.
Se bussi sui vetri,
ti soffio sul naso.
Se suoni alla porta,
io non ti aprirò.
Ascoltami, inverno,
non ti voglio qui dentro.
Adesso esco io,
possiamo giocare.
Mi piace trovarti
sull’uscio di casa,
sentir sulla faccia
le tue dita gelate.
Ascoltami, inverno,
non ti voglio qui dentro.
L’autrice della poesia
Qui dentro è il mio cuore. parla con l’inverno
Giusi Quarenghi, E sulle case il cielo, come se fosse una
TopiPittori persona.
E TU?
Immagina anche tu
che l’inverno sia un
HAI CAPITO PERCHÉ vecchio signore e
È IMPORTANTE CHE NEL CUORE scrivigli un pensiero
DELLE PERSONE NON CI SIA sul tuo quaderno.
,
MAI L INVERNO?
69
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
FIOCCHI DI NEVE
– Chissà dove andremo! – si chiedevano alcuni piccoli
fiocchi di neve che cadevano in un giorno d’inverno.
– Io voglio finire su un tetto insieme ai miei compagni,
così chiacchiereremo un po’ prima di scioglierci!
– Io invece vorrei coprire un albero di Natale; li guardavo
sempre da quassù!
– E io vorrei cadere sulla coda di un gatto per farlo
arrabbiare!
– E io vorrei diventare una piccola parte di un pupazzo
di neve!
– Io vorrei finire sulla mano di un bimbo!
– E io vorrei... io vorrei ... io vorrei ... – continuava a ripetere
un fiocco, ma non riusciva a trovare un sogno da realizzare.
Arrivò il vento e spinse tutti i fiocchi in varie direzioni;
ognuno andò dove voleva andare, ma il fiocco indeciso restò
nel cielo a girare e a pensare per tutto l’inverno.
Maria Bucciero
Rispondi.
In quale stagione si svolge il racconto
che hai letto?
Chi sono i protagonisti del racconto?
Dove volevano cadere i fiocchi di neve?
Dove rimase il fiocco indeciso?
70
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
71
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
Rispondi.
Com’era Giulia all’inizio della prova Che cosa fece alla fine?
di pattinaggio? Scappò via.
Sicura di sé. Impaurita. Mandò baci a tutti.
72
Baffo ti insegna a ...
LE TT ER A
S CR IVER E U NA
Fr an ce sc a Ro ss i
Vi a Pi av e, 3
00 10 0 RO M A
73
fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
SOTTO IL PIUMINO
Sotto il mio piumino spesso
Pi c co l o d iz io nar i o
a dormire vado adesso:
Il piumino è una
attraverso il mio cuscino
coperta molto calda
sento qualche rumorino;
e leggera imbottita
se ho paura tengo stretto
di piume.
il mio amico, Pinco Orsetto.
Che piacere: son protetto
dal calduccio del mio letto!
E TU?
Corinne Albaut, Filastrocche in pigiama, Motta Junior
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fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
STORIELLA DI CARNEVALE
Pulcinella
aveva un giaccone,
grosso, pesante,
di lana arancione;
un giorno che fuori
tirava vento
se ne andò in giro
felice e contento,
ma dopo avere
un po’ camminato
già si sentiva
tutto sudato.
Arlecchino
aveva un cappotto
mezzo bucato
e mezzo rotto;
un giorno che fuori
soffiavano i venti
tremava, tossiva, batteva i denti.
Disse Arlecchino: – Caro compare,
i nostri indumenti potremmo scambiare!
Lieto è il finale di questa storiella
per Arlecchino, per Pulcinella:
nessuno più suda né batte i denti Spiega con le tue
e vissero tutti felici e contenti. parole chi aveva
Maria Loretta Giraldo, Filastrocche sotto la neve, troppo freddo e chi
Giunti Junior aveva troppo caldo
e che cosa succede
nel finale della
poesia.
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fi o cc hi di ne ve e gocc e di piog gia
ARLECCHINO E BRIGHELLA
ARLECCHINO: Caro Brighella, senti un po’ qua!
BRIGHELLA: Dimmi, che novità?
ARLECCHINO: Oggi è domenica di Carnevale,
ti offro un pranzetto senza eguale!
BRIGHELLA: Grazie, l’accetto. Ma chi cucina?
ARLECCHINO: Dietro ai fornelli c’è Colombina!
BRIGHELLA: Bene! Benissimo! Che mangeremo?
ARLECCHINO: Ecco: antipasto di latte e fieno,
poi la minestra di pere cotte,
arrosto d’uova di mezzanotte,
peli di gatto con salsa molle,
e infine torta di uva e cipolle!
BRIGHELLA: Ah sì? No, non posso… non posso… grazie lo stesso!
ARLECCHINO: Come non vieni? Me l’hai promesso!
Guarda, mi offendo. Ti picchierò.
BRIGHELLA: Calmati! Vengo ma porterò…
io stesso i viveri per tutti e tre.
ARLECCHINO: Volevo questo, sciocco, da te!
D. Duranti, Antologia della fiaba, SEI
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st or ie di fant asia
TRE TARTARUGHE
Tre tartarughe vanno Dopo tre anni…
a fare un picnic.
77
st or ie di fant asia
IL BAMBINO RE
In un villaggio in una valle viveva una coppia
di sposi con sei bambini.
Il più piccolo aveva i capelli del colore dell’oro,
tanto che l’avevano chiamato Filodoro.
Un giorno, il bambino andò nella foresta,
insieme con i suoi fratelli, per tagliare la legna.
A un certo punto si allontanò e si perse.
Filodoro era coraggioso, non si spaventò e
continuò a camminare. Quando scese la notte,
si distese per terra e si addormentò.
Il giorno dopo, ricominciò a camminare,
andando sempre nella stessa direzione perché
sapeva che prima o poi la foresta sarebbe finita.
Camminò per tre giorni e tre notti, cibandosi
di frutti e radici e bevendo l’acqua dei ruscelli.
Hai mai pensato che la parola rete può avere diversi significati? Eccone alcuni:
78
UNA CORONA D’ORO!
La mattina del quarto giorno Filodoro sentì
un odore nuovo: davanti a lui si stendeva il mare.
Sulla riva c’era un villaggio di pescatori e Filodoro
raccontò loro la sua avventura.
I pescatori stavano per uscire in mare, così
portarono il bambino con loro. Quando furono
al largo, ognuno gettò la sua rete da pesca, e così
fece anche Filodoro.
Con grande meraviglia tutti videro che nella sua
rete non c’erano pesci, ma una corona d’oro.
Allora i pescatori si inchinarono e dissero: – Tu sei
il re che il nostro popolo attende da lungo tempo!
Tanti anni fa il vecchio re, prima di morire, buttò
la sua corona in mare e dichiarò che sarebbe
diventato re dopo di lui chi l’avesse raccolta con la
rete da pesca!
Bernard Clavel, Légendes des montagnes et forêts, Hachette
79
st or ie di fant asia
81
st or ie di fant asia
QUATTORDICI GIORNI
C’era una volta un re che viveva in un castello
Pi c co l o d iz io nar i o
con la regina e il principino. Il re doveva fare
Magone significa grande
spesso dei viaggi e il principino capiva che il suo
tristezza, accompagnata
dalla voglia di piangere.
papà aveva delle cose importanti da fare, ma ogni
volta che partiva gli veniva il magone e piangeva.
Un giorno che il re dovette partire, come
al solito il principino iniziò a piagnucolare.
– Quando torna il mio papà? – chiese alla mamma.
– Torna fra quattordici giorni – rispose la regina.
Il principino però non sapeva ancora contare
e per lui quattordici giorni erano come mille,
cioè tanti.
Così quella notte scese in giardino e si mise
a piangere ai piedi di una quercia. Una civetta
lo sentì e gli chiese: – Perché piangi?
– Il mio papà è partito per quattordici giorni,
sono tantissimi! – rispose lui.
82
I SASSOLINI
Allora la civetta prese quattordici sassolini
e due scatole colorate e disse: – Metti tutti i
tuoi sassolini in una scatola; poi ogni mattina
sposta un sassolino nell’altra scatola.
Il principino ogni giorno spostava un sasso
da una scatola all’altra: toc…, toc…, toc…,
e finalmente, il quattordicesimo giorno,
dall’alto di una torre vide arrivare il re.
Da quel giorno, ogni volta che il re partiva
il principino si faceva dire per quanti giorni
sarebbe rimasto lontano.
Poi iniziava a spostare i sassolini e quando
nella prima scatola non ce n’erano più sapeva
che il re stava per tornare.
Anna Oliverio Ferraris, Prova con una storia, Fabbri
83
st or ie di fant asia
LE FORMICHE E L’UOVO
Tre formiche nere marciano
verso il loro formicaio, dopo
aver fatto abbondanti provviste
per l’inverno.
Nello stesso momento, tre
formiche rosse marciano
verso casa. Anche loro hanno
fatto scorte per l’inverno.
A un certo punto le formiche
nere trovano un grande uovo.
– Un uovo così ci basterebbe
per tutto l’inverno – dicono le
formiche nere.
Ma… anche le formiche rosse
vedono l’uovo e pensano la
stessa cosa.
Le formiche nere cominciano a
tirare l’uovo da una parte, le formiche
Rispondi.
rosse dall’altra. All’improvviso, l’uovo si
spacca e un uccellino nero balza fuori.
In quale stagione si svolge la
L’uccellino vede le formiche e vuole
storia che hai letto?
mangiarle.
Che cosa vogliono fare le Allora le formiche scappano tutte, sia le
formiche nere e le formiche nere sia le rosse, nel formicaio.
rosse con il grande uovo?
Da quel giorno, le tre formiche nere e le
Che cosa decidono alla fine tre formiche rosse abitano insieme senza
le formiche nere e le formiche litigare: hanno deciso che per mangiare
rosse? cercheranno, tutte insieme, solo… uova
Dividi la storia in piccole piccole!
sequenze: quante sono? Eric Battut, Le formiche e l’uovo, Bohem
84
R R I VA
A
LA
MARZO
Marzo pazzo, picchiatello,
luce chiara, cielo terso
e poi nubi di traverso,
acquazzone, vento, ombrello,
si scompiglia l’universo.
E poi, ancora, tempo bello.
Maria Loretta Giraldo,
Rime per tutto l’anno, Giunti
Procurati un dado.
Ogni giocatore, a turno, tira il dado e
sposta il suo uccellino per il numero Un bruchetto verdolino
di caselle indicato. In alcune caselle sta arrancando in tutta fretta
ci sono istruzioni particolari, come per raggiungere veloce
per esempio «vai al numero…», la sua foglia prediletta.
oppure «resta fermo un giro», ecc.
Per cinque volte si può finire su una
casella canterina: in questo caso
devi recitare a memoria una delle
filastrocche di questa pagina. Se la
reciti correttamente avanzi di 6
– La colazione! – dice l’orsetto
caselle, se sbagli resti fermo due giri.
che si è svegliato ed è sceso dal letto.
Il giocatore che raggiunge per primo
Miele e germogli di primo mattino,
il nido vince.
orsetto goloso si fa uno spuntino.
È capriccioso il venticello,
vuole strapparmi di mano l’ombrello!
Ma questa pioggia fa compagnia,
la pioggia di marzo mette allegria!
2 24 38 37 18
39 vai al
37
FER M O FERM O FER M O
3 UN GIRO UN GIRO
36 UN GIRO
vai al
5 25 17
casella
canterina
40 35
16
4 26
torna al
34
28
vai al
5 27 20
casella
canterina 15
6 28 33
14
29 FERM O 32
to
rn
UN GIRO
31
a
casella
5
al
7 30 canterina
FER M O
vai al
13
UN GIRO
9 14
12
8 casella
10
canterina
11
GIOCHI DI PRIMAVERA
In ogni gruppo segna con X l’oggetto che non c’entra
con gli altri.
Risolvi i rebus.
3NO CE CA
(5) (6) (6) (7)
–– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– ––
FIN CON
(9) (7)
–– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– –– ––
SULLA
(6) (5)
–– –– –– –– –– –– SULLA –– –– –– –– ––
ap i fio ri e farf alle
PRIMAVERA
L’oca-postina migratrice
è tornata dall’Africa
con una splendida notizia:
l’altro ieri, Pi c co l o d iz io nar i o
portata dal respiro Migratrice vuole dire
del vento della sera, che migra, cioè parte
di colpo è tornata verso i Paesi caldi
la primavera. all’inizio dell’inverno.
Stefano Bordiglioni, Non dirlo al coccodrillo,
Einaudi Ragazzi
E TU?
DA QUALI «SEGNI» HAI CAPITO CHE È TORNATA
LA PRIMAVERA? SCRIVINE QUI ALMENO TRE.
................................................................................................................
................................................................................................................
................................................................................................................
91
ap i fio ri e farf alle
RINASCE LA VITA
Il sole sale ogni giorno più in alto nel cielo
e le giornate si allungano.
Sui prati in montagna i fiori fanno capolino, anche
se resta ancora qualche chiazza bianca di neve.
Tra le rocce spuntano i musi delle marmotte
che hanno passato l’inverno in letargo.
Nelle ore più calde, le lucertole e i serpenti escono
dai loro nascondigli e vanno a scaldarsi sulle foglie
o sui tronchi tiepidi.
Le rane e le tartarughe d’acqua dolce
salgono dal fondo degli stagni e cercano un
po’ di calore sui sassi della riva.
I giardini in campagna si riempiono di vita:
cominciano a sbocciare i narcisi gialli,
le violette, i tulipani. Gli alberi da frutto
si ricoprono di fiori.
David Lambert, Le printemps, Bias Éditeur
92
ap i fio ri e farf alle
L’UOVO DI PASQUA
Tre pulcini andando a spasso,
inciamparono in un sasso
e trovarono un biglietto
messo lì da un coniglietto.
C’era scritta la ricetta
per far l’uovo in tutta fretta:
latte, zucchero e farina,
coo…coo… di una gallina,
un bel po’ di cioccolata
e una bella mescolata.
Buona Pasqua a tutti quanti
ed AUGURI tanti tanti.
dal Web
...............................
...............................
...............................
...............................
FA RE UN A SO RP RE SA
Scrivi anche tu Copia il tuo messaggio su un bigliettino e mettilo, a
nella campanella casa o a scuola, in un posto in cui una persona possa
un messaggio trovarlo, come ha fatto il coniglietto: chi lo troverà
per Pasqua. sarà contento di aver ricevuto un pensiero pasquale!
93
ap i fio ri e farf alle
ASPETTERÒ PASQUA
In un tiepido mattino di primavera la chioccia
Pi c co l o d iz io nar i o Matilde cova il suo uovo in un angolo del pollaio.
La chioccia è la Matilde ha soltanto un uovo dentro il nido ma
gallina nel periodo il pulcino non si decide a rompere il guscio.
in cui cova le uova – Mamma, quanti giorni mancano a Pasqua? –
o si occupa dei chiede una vocina che esce proprio dall’uovo.
pulcini.
– Non ne ho idea. A volte è in marzo, altre in
aprile. La data cambia ogni anno.
– Ho deciso di nascere proprio quel giorno. Tutti
raccontano che è una festa bellissima.
Matilde scoppia a ridere.
– Quando cade Pasqua? –
domanda così alla civetta.
– La data di Pasqua? Certo
che la conosco! – le risponde
la civetta.
– Il tuo pulcino dovrà avere
pazienza perché prima
dovranno accadere tre cose:
dovrà aspettare il primo
giorno di primavera, poi la
prima luna piena che viene
dopo quel giorno e infine la
prima domenica dopo la luna
piena.
Disegna un vicino
all’inizio della storia
e un vicino alla
sua conclusione.
94
Baffo ti insegna a ...
IA LO G O
LE G G ER E U N D
NASCE IL PULCINO In questo racconto si
Mamma chioccia fa un buchino sul guscio svolge un dialogo tra i
perché il pulcino possa osservare il cielo. personaggi, cioè vengono
Quando il pulcino vede la luna grossa e tonda riportate esattamente le
saltella per la gioia da dentro il guscio. parole che si sono detti.
– Adesso il tuo pulcino dovrà aspettare solo Questo tipo di discorso si
fino a domenica – dice la civetta. chiama discorso diretto.
Finalmente, la domenica mattina tutte le Sottolinea nel racconto
le parti in cui parla il
campane si mettono a suonare a festa.
pulcino.
Il pulcino esce dal guscio, si sgranchisce le
zampette e parte allegramente alla scoperta
del mondo esclamando: – Buona Pasqua a
tutti! Controlla sul calendario:
Geraldine Elschner-Alexandra Junge, Aspetterò Pasqua!, in che mese e in che
Nord-Sud
giorno cade la Pasqua
quest’anno?
95
ap i fio ri e farf alle
LA COLOMBA
Tanto tempo fa il Signore mandò un
gran diluvio che sommerse il mondo
intero. Gli unici esseri viventi che si
salvarono furono Noè, la sua famiglia
e gli animali che erano entrati con
loro in una grande barca, l’Arca di
Noè.
Quando smise di piovere, l’Arca era
circondata dall’acqua e non si vedeva
nessuna terra in lontananza.
Allora Noè aprì la finestra dell’Arca
e fece uscire una colomba.
La colomba volò avanti e indietro per
tutto il giorno, senza trovare un pezzo
di terra su cui posarsi così, al
tramonto, tornò all’Arca.
Passati sette giorni e sette notti, Noè
fece uscire di nuovo la colomba, che
tornò la sera con un ramoscello
d’ulivo nel becco.
96
Coda ti insegna a ...
TERRA! CR EA RE
Noè, allora, capì che le acque si erano UN A DE CO RA Z IO NE
ritirate abbastanza da lasciar
Copia la sagoma della colomba
emergere la cima degli alberi.
su un cartoncino e colorala.
Dopo altri sette giorni e sette notti, Ritagliala, bucala con la punta della
Noè mandò fuori per la terza volta matita, infila un cordino e appendila
la colomba, che non tornò indietro. dove vuoi. Puoi anche costruire
Così Noè seppe che il mondo era tante colombe di diversi colori: la
finalmente asciutto e su di esso tua casa per il giorno di Pasqua
splendeva il sole. sarà piena di serenità.
Allora aprì le porte dell’Arca e fece
uscire tutti gli animali e la sua
famiglia.
Ecco perché la colomba, messaggera
di buone notizie, è considerata
simbolo di speranza e di pace.
Alison Lurie, Lo zoo celeste,
Mondadori
97
LA LINEA
La linea è un segno, una traccia lasciata su un foglio da una matita,
un pastello, un pennarello.
Una linea può essere...
curva spezzata
orizzontale
verticale
obliqua
mista
Joan Miró, Prades: il villaggio (1917) Paul Gauguin, Cascina nei dintorni di Arles (1888)
98
IL PUNTO
Il punto è la più piccola traccia che si può ottenere con un tocco
di matita, di pennarello, di pennello e di altri strumenti.
Alcuni pittori inventarono
una tecnica chiamata
puntinismo: dipingevano
i loro quadri tutti
a puntini!
99
ap i fio ri e farf alle
LA NATURA IN CONCERTO
In natura è difficile trovare il vero silenzio! Quando
Pi c co l o d iz io nar i o
nel bosco tutto sembra dormire di un sonno profondo,
I codibugnoli sono
se restiamo fermi possiamo udire piccoli suoni: rami
uccelli con il capo
che frusciano, passi lontani sui sentieri, gocce che
bianco, il becco molto
cadono al suolo. Il vento poi sussurra gentile oppure corto e una lunga
fischia e ulula. coda.
Fra gli alberi risuonano versi di vari uccelli: cince,
codibugnoli, cornacchie…
In primavera i versi dei maschi sono più forti e
melodiosi: devono attirare le femmine, è ora di Quali rumori si
pensare a metter su famiglia! possono ascoltare
Servizio promozione Parco Foreste casentinesi, nel bosco?
Un sentiero per tutti… i sensi, D.B. Grafica Osserva i disegni
e spiega.
100
ap i fio ri e farf alle
IL BRADIPO
Adagio, adagio, adagio…
il bradipo striscia lungo il
ramo di un grande albero.
Poi mastica lentamente le
foglie verdi.
Per tutta la giornata e per
tutta la notte, il bradipo sta
sull’albero, appeso a testa
in giù persino quando
piove.
– Perché sei così lento? –
gli chiede un giorno la
scimmia urlatrice.
– Perché sei così
tranquillo? – gli chiede il
caimano.
– Perché sei così noioso? – Pi c co l o di zi ona r i o
gli chiede il formichiere. Una persona (o un animale) è
– Senti un po’, – dice il giaguaro – perché sei imperturbabile quando resta
così pigro? calma in qualunque situazione,
Allora il bradipo pensa, riflette, medita per senza farsi scuotere da ciò che
tanto, tanto tempo. E alla fine risponde: accade.
– È vero che sono lento, tranquillo e noioso.
E sono pure imperturbabile, impassibile,
mansueto, ciondolone, serafico: insomma… Sai trovare nel testo
bradipesco! Sono calmo e rilassato e amo vivere tutte le qualità del
in pace. Ma non sono affatto pigro! È così che bradipo? Sottolineale
sono fatto. Mi piace far le cose adagio, adagio, in colore.
adagio. Il bradipo è… lento,
Eric Carle, «Adagio, adagio, adagio» dice il bradipo, Mondadori tranquillo, noioso…
101
ap i fio ri e farf alle
CO NO SC ER E GL I A NI M A LI
Il pipistrello vola ma non è un uccello, perché
allatta i suoi piccoli proprio come mamma gatta.
È, cioè, un mammifero. Lo sapevi?
Alcuni mammiferi vivono anche nel mare, come
le balene e i delfini.
102
– Non si può più andare in automobile! – diceva
qualcuno. – Questi uccelli non rispettano le strisce
pedonali e i semafori!
Alcuni di loro avevano i gufi sull’armadio o i
pipistrelli appesi al lampadario.
a poco a poco gli abitanti
..............................
cominciarono ad abituarsi e anzi iniziarono a
ringraziare gli uccelli perché, per merito loro, non
c’erano più in giro né mosche né zanzare. Davano
loro briciole di pane e insalatina fresca. Alcuni
avevano persino fatto amicizia con gli uccelli e si
confidavano con loro, ricevendo in risposta una
gracchiata o un fischio, a seconda dei casi.
, così
..................................................................................
come erano venuti, gli uccelli se ne volarono via,
lasciando soltanto mucchi di piume multicolori.
AA.VV., Favolette in dormiveglia, Editrice Piccoli
104
bi m bi sorr isi e mag ie
E TU?
QUAL È IL TUO COLORE
PREFERITO? PERCHÉ?
CHE COSA TI FA VENIRE
IN MENTE? RACCONTA.
105
bi m bi sorr isi e mag ie
IL MIO AMICO
Il mio amico si chiama Lorenzo, anche
se tutti lo chiamano Lorenzino.
Ha sempre avuto un carattere timido
e parla con modi gentili.
A noi piace stare insieme e abbiamo
sempre lottato perché quell’impicciona
di sua sorella non si intrufolasse nei
nostri giochi.
A dire la verità Lorenzo non è molto
bello, però è carino; è abbastanza alto ed
è piuttosto magro.
Ha i capelli scuri, corti e lisci, il naso un
po’ spiaccicato, la bocca piccola con
labbroni gonfi.
Si veste molto normalmente: jeans e
maglietta.
Gli piacciono i libri su fantasmi, streghe,
E TU? fate e gnomi.
DESCRIVI UNO DEI TUOI AMICI:
, Noi due non ci lasceremo mai e saremo
COM È? CHE COSA GLI PIACE?
CHE COSA FATE INSIEME?
sempre veri amici!
RACCONTA. Alice Sturiale, Il diario di Alice, Rizzoli
106
bi m bi sorr isi e mag ie
UN SORRISO FA MAGIE!
Dal diario di Giuseppe
Martedì, 20 aprile 2010 E TU?
CHE COSA FAI
Caro diario, QUANDO TI SENTI
oggi ho litigato con mia sorella Clara. ALLEGRO? RACCONTA
SUL QUADERNO,
Ero superarrabbiato e ci tenevamo il muso tutti e due. COME SE FOSSE
Poi a un certo punto ci siamo guardati, lei ha fatto IL TUO DIARIO.
un sorriso e io sono scoppiato a ridere. Il sorriso
è proprio contagioso, fa tornare la pace e l’allegria.
Per esempio, quando mia sorella Clara racconta
una barzelletta, io rido e anche la mamma
comincia a ridere a crepapelle: è come una
catena.
Se il papà vede la mamma ridere, allora
smette di essere pensieroso e comincia
a sorridere anche lui.
Io penso che se un bambino sorride mentre
cammina, anche le altre persone quando
lo guardano sorridono e così tutto
il mondo sorride da mattina a sera.
Non è una bella cosa? Bisognerebbe
che tutti provassero a farlo!
AA.VV, Ho la bua… embè?, Coccole e Caccole
107
bi m bi sorr isi e mag ie
UN FEBBRONE
108
bi m bi sorr isi e mag ie
CERCATORI DI COSE
Tommy e Annika entrarono in cucina.
– Che cosa stai facendo? – chiese Tommy.
– Sto facendo dei dolci, ma ho quasi finito.
Pippi era in grado di lavorare veramente in fretta
e Tommy e Annika avevano l’impressione
di essere al cinema e di vedere un film.
– Finito! – disse Pippi sbattendo la porta
del forno.
– Che cosa facciamo ora? – chiese Tommy.
– Non so che cosa volete fare voi, ma io non sto
di certo qui a girarmi i pollici. Sapete, non c’è un
momento da perdere quando si è cercatori di cose.
– Che cosa significa? – chiese Tommy.
– Qualcuno che cerca le cose, insomma! – rispose
Pippi. – Il mondo è pieno di cose che non aspettano
che di essere trovate.
– Sì, ma quali per esempio? – chiese Annika.
– Oh, vari tipi di cose. Pepite d’oro, piume di struzzo,
topi morti, viti, chiodi…
Tommy e Annika si dissero che aveva l’aria di essere una
cosa proprio interessante e volevano giocare subito, anche
se Tommy precisò che sperava di trovare delle pepite
piuttosto che dei chiodi.
Astrid Lindgren, Pippi Calzelunghe, Salani
Rispondi.
Quali sono i personaggi del racconto? Che cosa pensano Annika e Tommy?
Dove si trovano i tre bambini? Che cosa vorresti trovare se anche tu
Quale gioco propone Pippi agli amici? partecipassi al gioco?
109
bi m bi sorr isi e mag ie
LA NOTTE E I COMPLEANNI
Mi sembra strano addormentarmi stasera
con sei anni e svegliarmi domattina con sette. E TU?
– Se mi sveglio di notte per fare la pipì, quanti E TU IN QUALE GIORNO
E MESE COMPI GLI ANNI?
anni ho? – ho chiesto alla mamma mentre
RISPONDI COLORANDO
mi dava la buonanotte. IL MESE E IL GIORNO
È scoppiata a ridere: – Mi fai delle domande GIUSTI.
troppo difficili!
Vuol dire che non lo sa. Avrò sette 1 GENNAIO 7 LUGLIO
anni, perché i compleanni
2 FEBBRAIO 8 AGOSTO
cominciano a mezzanotte e io non mi
sveglio mai prima. La notte è piena 3 MARZO 9 SETTEMBRE
110
bi m bi sorr isi e mag ie
SENZA PERICOLI
Sofia da quest’anno ha il permesso
di tornare a casa da sola dopo la scuola. E TU?
È orgogliosa di essere finalmente come ANCHE TU SEI ATTENTO E RISPETTI
i più grandi e poi non c’è nessun LE REGOLE COME SOFIA OPPURE NO?
SAI PERCHÉ È IMPORTANTE
pericolo: ha fatto quel tragitto almeno COMPORTARSI BENE PER STRADA?
trecento volte con la mamma, il papà TI È MAI CAPITATO DI RISCHIARE
e la sorella maggiore. UN INCIDENTE O DI PRENDERTI
UNO SPAVENTO?
Conosce bene le strade da attraversare RACCONTA.
e cammina costeggiando il muro, come
le è stato insegnato.
Virginie Dumont,
Quel signore mi fa paura, Motta Junior
CO NO SC ER E LE RE GO LE
DE LL A ST RA DA
1. Attraversa la strada dove c’è
il semaforo. Ricordati: puoi
passare solo con il verde.
2. Se non c’è il semaforo, attraversa
sulle strisce pedonali, guardando
bene a sinistra, a destra e poi
ancora a sinistra.
3. Cammina sempre sul marciapiede.
4. Non camminare con la testa fra
le nuvole!
5. Segui sempre le indicazioni
del vigile.
111
bi m bi sorr isi e mag ie
112
bi m bi sorr isi e mag ie
TIRO A SEGNO
Numero di giocatori: Occorrente: un sasso per ogni giocatore, alcuni
almeno 6. gessetti.
113
bic icl et te e sc ar pe da ginn astic a
IL TOPO CAMPAGNOLO
Mi chiamo topo campagnolo e
naturalmente vivo in campagna. Copia e completa sul
quaderno la carta
Il mio pelo è grigio. Ho due piccole d’identità del topolino.
orecchie rotonde, due vivaci occhietti
neri, un muso appuntito; le zampette
sono chiazzate di bianco. Sono piccolo e Aspetto fisico
leggero. So correre veloce e so nuotare ...... ...... ...... ...... ....
alla perfezione. ...... ...... ...... ...... ....
Abito in mezzo ai campi. Scavo la mia Comportamento
tana sottoterra e la riempio di foglie Abitazione ...... ...... ...... ...... ....
secche. Adoro il caldo e detesto la ...... ...... ...... ...... .... ...... ...... ...... ...... ....
pioggia. Di notte esco allo scoperto e
gironzolo in cerca di cibo.
Anne-Marie Dalmais, 366 …e più storie della natura, Fabbri
114
AR RIVA
,
L
MEZZOGIORNO
D’ESTATE
Nella calura
schiacciante d’agosto,
ogni cosa è ferma al suo posto.
Solo il ronzio
di un calabrone
spezza il silenzio del solleone.
E mentre intorno
tutto è rotondo
il gatto cade in un sonno profondo.
Monique Hion, Filastrocca delle stagioni, Motta Junior
ECCO L’ESTATE
L’estate è un profumo di miele
corron veloci sul mare le vele.
Sulla sabbia si fanno capriole,
noi bambini giochiamo nel sole.
L’estate ci ha donato un gelato
ma l’autunno ce l’ha mangiato.
da Le filastrocche dell’allegria,
Edizioni Primavera
LA CACCIA AL TESORO
In estate puoi organizzare una caccia
al tesoro con i tuoi amici.
La caccia al tesoro può essere organizzata
in un giardino, in un appartamento, su una
spiaggia, in un campeggio…
Sotto e nella pagina a fianco puoi trovare un
esempio di caccia al tesoro organizzata
in 4 tappe. Puoi aggiungere tu altri bigliettini
e aumentare così il numero di tappe e la
difficoltà.
Chi fa il capogioco ha quindi il compito di
preparare i biglietti e di controllare il
comportamento dei giocatori.
I bambini che partecipano devono
essere divisi in due squadre.
1 Rispondete a questi quiz. 2
– Serve per scrivere. Che Cercate e p
ortate al cap
– una cosa r ogioco:
cos’è?… uvida
– Scrivete il nome di un – una cosa s
alata
animale con 2 zampe… – una cosa m
orbida
– Scrivete una parola che fa – una cosa c
he lega
rima con bambino…
4
3 al capog ioco: Disegnate sul biglietto di
Cercate e portate soli e una luna…
eci
– un sasso
– una cosa verde
– un fazzoletto
– una chiave
a
– una cosa di cart
Alla partenza a ogni squadra viene consegnato
il biglietto n.1, che contiene delle istruzioni. Quando
la squadra ha eseguito tutte le istruzioni della prima
tappa, si presenta di nuovo al capogioco, il quale consegna il biglietto n.2,
e così di seguito.
2 Rispondete a questi quiz
1 capogioco: .
Cercate e portate al – Serve per dipingere. Ch
– una cosa rossa e
cos’è?…
– un cappello – Lo puoi mangiare sodo
– una moneta . Che
e fa cos’è?…
Scrivete una parola ch – Scrivete il nome di un
rima con mare… animale
con le antenne…
4
Cercate e port
3 ate al capogioc
o:
Disegnate sul biglietto dieci – una cosa lisc
ia
stelline e una luna… – una cosa do
lce
– una cosa tra
sparente
– una cosa di p
lastica
,
GIOCHI D ESTATE
Scrivi negli spazi bianchi il numero
corrispondente al pezzo mancante.
4
Sai scoprire un messaggio cifrato?
Aiuta Topì, sostituendo le cifre con le lettere.
A M R O L I F G E N S C T V
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
6 5 7 4 3 2 1 8 8 6 4
I L
10 1 11 12 4 11 13 4 10 9 5
E
14 1 11 4
,
UN QUADRO PER L ESTATE
3. Incolla al centro una cartolina oppure 4. Incolla uno vicino all’altro i sassolini o le
una fotografia. piccole conchiglie sul bordo del quadro.
Scrivi le qualità dei seguenti nomi presenti nel testo come nell’esempio.
posto bellissimo pomeriggi ....................................................
121
bic icl et te e sc ar pe da ginn astic a
122
bic icl et te e sc ar pe da ginn astic a
A RIO BIO
Il cielo era molto grigio ma non
pioveva.
Il maestro Fabio cominciò a
sistemare tutti i bambini in fila e
dopo pochi minuti la classe 2ª B,
con zaini in spalla e scarpe da
ginnastica, era pronta per partire
verso il famoso Rio Bio.
Carlotta, Bianca e Valeria,
sempre appiccicate insieme,
non smettevano un attimo di
ridacchiare.
Michele e Alessandro
domandavano continuamente
al maestro: – Quanto ci vuole
per arrivare? È ancora lontano?
Arrivati finalmente nella valle
del Rio Bio, il tempo era un po’
migliorato.
La maestra Tiziana si era seduta appoggiandosi
al tronco di un albero e disegnava un fiore, Rispondi.
mentre Martina e Giovanna la bombardavano Dove sono andati i
di domande. bambini della 2ª B?
Intanto il maestro Fabio, sulla riva del fiume, Che cosa ha fatto il
guardava insieme a Michele, Alessandro maestro quando sono
e Federica i sassi che avevano raccolto. arrivati al fiume?
La mattina passò velocemente, era già ora di Che cosa sono,
rientrare. I bambini si avviarono verso la scuola secondo te, i «tesori»
portando con sé tanti «tesori». che i bambini hanno
da Il mago delle formiche giganti, Libriliberi portato con sé?
123
bic icl et te e sc ar pe da ginn astic a
IL MARE
Che bello andare al mare! Domani mia sorella grande viene
a prendermi e, se non si mette a piovere, in un’ora siamo in
spiaggia. Tutto organizzato: pinne, asciugamani, ombrellone,
bibite e panini. Me lo sono meritato. Ho messo in ordine la
mia stanza e aiutato la mamma a lavare quel sacco di pulci di
Camillo, il cane più sporco, fannullone e stanco del mondo.
Mia sorella è sicura che se, per scherzo, lo buttassimo in mare
lo inquinerebbe in un minuto!
Mi sono già infilato il costume: è tutto rosso con un gatto
giallo disegnato dietro. Il gatto ride tra i baffi, non sa che
finirà in una gigantesca vasca chiamata mare e, voglia o non
voglia, farà la doccia più lunga della storia dei mici.
124
Per far passare il tempo, mi metto a immaginare
i tuffi e le nuotate che mi aspettano. Con quella
matta di mia sorella costruirò un gigantesco
castello di sabbia, poi ci spruzzeremo l’acqua
salata in faccia, andremo a caccia di granchi
e ci metteremo a ridere quando sentiremo il
solito ritornello: «Cocco bello, cocco bello!».
E poi, quando il sole si farà rosso e scivolerà
nell’acqua, torneremo a casa con la pelle
e la testa piene di mare.
Alfredo Stoppa, Quanto mare…, Falzea Editore
E TU?
CHE COSA
Nella storia che hai letto il bambino è emozionato
VORRESTI FARE
perché il giorno dopo andrà al mare. SULLA SPIAGGIA?
Quali oggetti prepara per andare in spiaggia? RACCONTA SUL
Che cosa immagina di fare in compagnia di sua sorella? QUADERNO.
125
bic icl et te e sc ar pe da ginn astic a
L’AQUILONE...
Quella mattina papà ci aspettava in cortile, con grandi fogli di
carta, con lunghe stecche, con barattoli di colla di farina, con
gomitoli di spago.
Fu una giornata indimenticabile! Il lavoro durò per ore e ore.
Il risultato fu un aquilone spettacolare, a forma di drago, robusto
come un aeroplano, con una coda lunghissima.
Trasportammo il drago sul prato: i nostri cuori battevano
quando il papà ci dette tutte le istruzioni per il via.
Noi dovevamo sollevare quel drago enorme il più in alto
possibile, reggergli la lunghissima coda e, a un suo ordine,
mollare tutto.
Lui, che teneva il grosso gomitolo dello spago, spiò
il vento, cominciò a correre in direzione opposta
e ci gridò di mollare.
VOLA!
Trepidanti seguimmo l’aquilone, che
barcollò, ondeggiò, si impennò un
momento, poi, trasportato dal
vento, cominciò a salire, salire e
ad allontanarsi nel cielo.
FA R VO LA RE UN AQ UIL ON E
Cerca uno spazio aperto: un campo, un prato,
la riva del mare ecc.
La giornata dev’essere ventosa, ma il vento
non deve essere troppo forte.
Non fare mai volare un aquilone se ci sono
pali con i fili della luce nelle vicinanze.
126
Fra lo stupore di noi tutti, si levò più
su del campanile.
Lo vedevamo piccolo come un
falchetto. Il filo vibrava e tirava
e noi facevamo fatica a trattenerlo.
Il nostro aquilone fu per parecchi
giorni la meraviglia dell’isola e tutti
quanti, grandi e piccoli, venivano a
vederlo.
Giani Stuparich, L’isola e altri racconti, Einaudi
127
bic icl et te e sc ar pe da ginn astic a
IL GLICINE
A casa della nonna c’era un glicine
rigoglioso che si arrampicava lungo
la facciata.
Il glicine fiorito era meraviglioso: una
macchia azzurro-viola vaporosa e
soffice come una nuvola.
E che profumo! Si sentiva nell’aria
un odore dolce e delicato che a
Martina piaceva molto: le ricordava
la cipria della mamma.
Era bello giocare sotto il pergolato:
nel silenzio del pomeriggio si poteva
sentire il brusio delle api.
Quando il glicine cominciava ad
appassire, il selciato davanti a casa
si riempiva di petali caduti.
A Martina piaceva camminare
Pi c co l o d iz io nar i o a piedi nudi su quel morbido
Rigoglioso vuol dire tappeto, piano piano, e sentire
ricco di fiori e di foglie. i petali che le facevano il solletico!
Anna Maria Dadomo, Le stagioni di Meret, Mobydick
128
bic icl et te e sc ar pe da ginn astic a
LA VOLPE E LA CHIOCCIOLA
Un giorno la volpe e la chiocciola si incontrarono
all’imbocco di un lungo ponte.
La volpe disse alla chiocciola: – Come sei
brutta! Ti trascini, sbavi, sei orribile da
vedere!
A quelle parole la piccola chiocciola rispose:
– Sì certo, volpe, tu sei bella, rossa e veloce!
Ma malgrado tutto, credo che ti batterò
nella corsa! Facciamo una gara: la prima
di noi due che attraversa il ponte avrà
vinto!
– Mi fai proprio ridere! Partenza! – gridò
la volpe, e partì. Ma la chiocciola, zitta
zitta, si era attaccata alla sua coda.
Quando arrivarono a metà del ponte, la
chiocciola gridò: – Volpe, ci sono, adesso ti
supero!
Allora la volpe si voltò bruscamente per
vedere dove fosse la chiocciola. E così la sua coda
si proiettò in avanti.
A quel punto la chiocciola lasciò la presa, fu lanciata
ben lontano oltre il ponte e arrivò per prima.
da Mille anni di storie all’aria aperta, Edizioni EL
129
bic icl et te e sc ar pe da ginn astic a
FARFALLA
Bianca
come una luce che splende,
piena d’anima
come un bambino felice,
veloce
come un raggio di luce,
lucente
come una stella più lontana.
Leggera
come .........................................
Mi chiede
se voglio felicità e
io le rispondo di sì.
AA.VV, Ho la bua… embè?, Coccole e
Caccole
130
bic icl et te e sc ar pe da ginn astic a
PRIMA DI PARTIRE
Prima di partire per le vacanze estive
dedicati alla tua cameretta e…
2 Sistema i giochi
al loro posto.
131
CODA E I PAESAGGI
,
L ORIZZONTE
Osserva qui a lato: la linea che divide il foglio
in due parti si chiama linea dell’orizzonte.
Il cielo è in alto, la terra è in basso.
Quando disegni un paesaggio ricordati di
questa linea immaginaria, che separa il cielo
dalla terra.
Osserva la fotografia.
– Che cosa vedi? Descrivi
gli elementi del paesaggio.
– Trova la linea dell’orizzonte
ed evidenziala con un pennarello.
Che cosa vedi sotto questa linea?
Che cosa vedi sopra?
132
PRIMO PIANO, SECONDO PIANO
E SFONDO
Osserva gli elementi di questo dipinto.
• Sullo sfondo si vede il cielo.
• La dama con l’ombrellino
e i primi papaveri sembrano
più vicini; sono, cioè, in primo
piano.
• Le due persone a sinistra sono
più piccole, perché sono più
lontane; sono, cioè, in secondo
piano.
– La casa è:
sullo sfondo
in primo piano
in secondo piano
– L’automobile è:
sullo sfondo
in primo piano
in secondo piano
133
bic icl et te e sc ar pe da ginn astic a
LE PAROLE ADATTE
Quando fa caldo caldo
molto caldo,
se mi parlate
per favore usate
solo parole
con molte effe e vi,
fffresche e vvventose.
Parlatemi con soffi, con affetto,
parlatemi davvero, siate affabili,
parlatemi di tuffi, stoffe, staffe,
avventure, avvocati con i baffi,
e quando finirete le parole
per favore
ditemi solo ffff e vvvv,
ma tanto, fin quando viene sera e cala il sole.
Roberto Piumini, Io mi ricordo, Nuove Edizioni Romane
Ti vengono in
mente altre parole
«fresche» e
«ventose»?
Hai tutta l’estate per
pensarci…
Scrivile sul
quaderno e quando
ricomincerà la
scuola confrontale
con quelle scritte
dai tuoi compagni.
Bu ona estate…
a e v v v e n t o s a !
fffresc
134
Parole magiche per..
.
giocare
sognare
fare amicizia
cantare insieme
e recitare
La vera storia di Babbo Natale
i da 1 Tra i grandi alberi del Bosco Vecchio
Gu
si ode in lontananza una musichetta
Camminando per la strada giù e su e giù e su
m a passeggio me ne vado giù e su e giù e su.
o
Cantia
Curiosando per le vie là e qua e là e qua
a passeggio me ne vado là e qua e là e qua.
Camminando per la strada giù e su e giù e su
a passeggio me ne vado giù e su e giù e su.
136
i da 2 Ba f fo
e C oda
va nn ro
Gu o a te at
m
o
Cantia
Colora il vestito
di Babbo Natale.
137
La vera storia di Babbo Natale
i da 3
Gu
Gli aiutanti di Babbo Natale festeggiano la mezzanotte
sulla slitta, mentre questa si avvicina alla casetta
di Elena e Marco.
Tic tac, tic tac, tic tac, tic tac…
m L’orologio gira in tondo,
o
Cantia
le lancette fan tic tac,
segna il tempo tutto il giorno,
notte e giorno se ti va…
Ma una cosa non ti scordare:
la sua molla di ricaricar,
gira la chiave, girala ancora
e l’orologio non si fermerà
l’orologio non si fermerà.
Tic tac, tic tac, tic tac, tic tac…
138
e C oda
Ba f fo va nn ro
o a te at
amo i da 4
e citi Gu
R
139
La vera storia di Babbo Natale
I bambini si svegliano, vanno vicino
m
o
Cantia a Babbo Natale e cantano insieme la canzone
che lui stesso ha scritto per loro.
140
e C oda
Ba f fo va nn ro
o a te at
i da 5
Gu
o m Babbo Natale canta la sua canzone
Cantia
a tutti i bambini.
141
La vera storia di Babbo Natale
Riordina le sequenze della storia numerandole da 1 a 6.
142
e C oda
Ba f fo va nn ro
o a te at
143
La vera storia di Babbo Natale
Traccia il percorso della slitta fino alla casa
dei bambini.
Disegna:
un a destra dell’abete;
un a sinistra dell’abete;
un davanti all’abete.
144
Baffo ti insegna a ... Coda ti insegna a ...
descrivere 6, 15, 18, 19, 23, 63, 65, 106 conoscere la scuola 9
capire i racconti 13, 32, 45, 51, 79, 83 c o n o s c e r e g l i a n i m a l i 12, 102
R iconoscere i personaggi 24, 31 r i c o n o s c e r e g l i o d o r i 15
capire le poesie 21 c r e a r e g l i a n i m a l i - f o g l i a 22
studiare le poesie 33 c r e a r e f a n t a s m i c o n l e f o g l i e 36
scrivere una lettera 73 c o n o s c e r e u n a n i n n a n a n n a 48
leggere un dialogo 76, 95 f a r e u n a s o r p r e s a 93
capire i f umetti 77 c r e a r e u n a d e c o r a z i o n e 97
capire le parole 78 c o n o s c e r e l e r e g o l e d e l l a s t r a d a 111
capire un diario 107 f a r v o l a r e u n a q u i l o n e 126
usare una conta 113
E TU?
4, 7, 8, 11, 13, 32, 52, 54, 69, 74, 91, 105, 106, 107, 108, 110, 111, 125
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