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RCS_D&F_Compact_FOMS_Fronte1 14-02-2008 10:02 Pagina 1

Rosetta Zordan

Detto
e fatto VERSIONE

© RCS LIBRI EDUCATION SPA


C O M PAT TA

do
a
o gr
Gra rim
mm d i p
at ica per aria
la Scuola second

Fonologia
Ortografia
Morfologia
Sintassi
colophon_4568-1 14-02-2008 11:53 Pagina 2

Consulenza redazionale: Rosetta Zordan


Redazione: Agenzia Servizi Editoriali s.r.l., Milano; Colibrì, Milano
Ricerca iconografica: Agenzia Servizi Editoriali s.r.l., Milano
Progetto grafico e copertina: Studio Apotema, Cologno Monzese
Elaborazione digitale testo, immagini e impaginazione: Studio Mizar, Bergamo; Grande forEdit, Monza
Disegni: Giorgio Bacchin e Image Factory

Referenze iconografiche: Archivio RCS Libri

“Guardiamoci intorno”, box di lingue a confronto sono di Carla Baracco

La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli: per questo
è molto difficile evitare completamente inesattezze e imprecisioni. L’Editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarle
alle redazioni.

Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a:


Direzione Editoriale RCS Libri S.p.A. - Divisione Education - via Mecenate, 91 - 20138 Milano
fax 02 50952613.

L’Editore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione e dichiara la propria disponibilità a regolarizzare.

Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro
pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero
dall’accordo stipulato tra SIAE, AIE, SNS, e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAAI, CONFCOM-
MERCIO, CONFESERCENTI il 18 dicembre 2000.

Le riproduzioni per uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non supe-
riore al 15% del presente volume, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, corso di
Porta Romana 108 - 20122 Milano, e-mail segreteria@aidro.org

www.fabbriscuola.it

ISBN 978-88-451-4568-1
Proprietà Letteraria Riservata

© 2005 RCS Libri S.p.A. - Milano


Prima edizione: febbraio 2005

© 2008 RCS Libri S.p.A. - Milano


Prima edizione: febbraio 2008

Ristampe:
2008 2009 2010 2011 2012 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Stampato presso La Tipografica Varese (VA)


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Presentazione III

Presentazione
L’opera è costituita da:
• il volume Fonologia, Ortografia, Morfologia, Sintassi;
• il volume Lingua, comunicazione e testi;
• il Quaderno operativo;
• un CD-ROM.

Ciascun volume è scandito in Parti, a loro volta articolate in Unità.


Caratteristiche specifiche del volume Fonologia, Ortografia, Morfologia, Sintassi.
• Attività di accertamento dei prerequisiti.
• Trattazione completa, precisa, scientifica delle funzioni e della struttura della lingua.
Forte attenzione all’ortografia, alla struttura ortografica della lingua italiana: norme e
molteplici esercitazioni per non commettere errori.
• Metodo induttivo che parte dall’esempio e dall’osservazione per arrivare alla regola.
• Esposizione ordinata, consequenziale, che si avvale di un linguaggio semplice e chia-
rissimo, così da permettere agli alunni un uso anche autonomo del testo.
• Tabelle di sintesi (utili per il ripasso della norma prima delle verifiche sommative o
conclusive) e indicazioni per l’analisi grammaticale e logica, accompagnate da nume-
rose esemplificazioni.
• Ricchezza delle proposte operative:
– Verifiche formative: esercizi di diverse tipologie e sempre graduati nella difficoltà,
per una verifica in itinere delle conoscenze e delle abilità acquisite;
– Verifiche sommative e Verifiche conclusive, rispettivamente a chiusura di ogni
Unità o di ogni Parte, sempre dotate di punteggio e di valutazione, con l’indicazio-
ne del percorso da seguire sulla base dei risultati: Recupero o Potenziamento svi-
luppato nel Laboratorio del Quaderno operativo.
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IV Presentazione

Caratteristiche specifiche del volume Lingua, comunicazione e testi.


• Grande attenzione alle competenze comunicative, alle tappe evolutive della lingua
italiana, al rapporto esistente tra evoluzione della lingua e contesto storico-sociale,
alle varietà della lingua.
• Trattazione ampia e approfondita delle abilità linguistiche: ascoltare, parlare, leggere,
scrivere testi di tipo diverso.
• Laboratorio articolato in: Arricchisci il tuo lessico, Il dizionario: istruzioni per l’uso,
Come costruire un ipertesto.

Il Quaderno operativo propone:


• Attività di accoglienza e sul metodo di studio;
• Prove d’ingresso;

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• Laboratorio di Recupero guidato e di Potenziamento;
• Schede di autovalutazione;
• Speciale Ortografia: 100 esercizi autocorrettivi che mira, mediante l’esposizione delle
norme e le molteplici esercitazioni, a un recupero e consolidamento ortografico.
L’inserto autocorrettivo può essere utilizzato:
– dall’alunno per un lavoro di autocorrezione, immediatamente dopo l’esecuzione di
ogni singolo esercizio;
– dall’insegnante che, correggendo gli esercizi insieme all’alunno, ne valuta gli errori
e i progressi.

Il CD-ROM, rivolto all’alunno, propone in forma interattiva ulteriori esercizi di


Ortografia, Morfologia, Sintassi, nonché attività lessicali e giochi di parole.

La Guida per l’insegnante contiene:


• indicazioni ministeriali sulla didattica dell’italiano;
• suggerimenti, consigli concreti per l’uso della grammatica in classe;
• un piano generale e dettagliato di programmazione;
• ulteriori verifiche formative e sommative;
• quattro inserti speciali:
– Parole in gioco: giochi linguistici per l’arricchimento del lessico;
– Di rima in rima: che cos’è il testo poetico, come si analizza e gli elementi caratteri-
stici del linguaggio (forme metriche e figure retoriche);
– Invito al latino: lezioni di latino per un approccio semplice e guidato alla lingua latina;
– Italiano amico: lezioni di Italiano L2 per alunni stranieri non italofoni.
L’opera inoltre è corredata di Detto e fatto per alunni stranieri: testi semplificati e
attività facilitate e guidate per studenti stranieri che hanno superato la fase della prima
alfabetizzazione.
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Presentazione V

Fonologia, Ortografia, Morfologia, Sintassi

• Il volume è strutturato in cinque Parti:


Fonologia, Ortografia, Morfologia, Sintassi
della proposizione, Sintassi del periodo.
2 L’ortografia

• Ciascuna Parte è introdotta da una pagina con- l’insieme


L’ortogra
“corretto
fia (dal gre
” e graph
delle reg
co orthós
é = “scrit
tura”) è
=
ole che pe

tenente: la corret
ta scrittura rmetton
delle parol
o
e.

– il titolo; Le regole ortog


CONOSCENZE
rafiche fondamen ABILITÀ
tali.
Usare correttam

– la definizione di Fonologia o Ortografia o riguardanti l’uso


cqu / ccu / qqu,
mp / mb, li / gli,
ente le regole
dei gruppi cu
ortografiche
/ qu,
qu / gu, ni / gn
/ gni,
ce / cie, ge / gie,

Morfologia o Sintassi, cioè dell’argomento


Riconoscere ed sce / scie.
evitare errori nell’u
della lettera h so
e nel raddoppia
delle consonan mento
La sillaba. ti.

globale oggetto di trattazione; Riconoscere la


Dividere le paro
le regole, e anda
struttura sillab
ica delle parole.
le in sillabe, appli
re correttamente
cando
L’accento. a capo.

– Conoscenze e Abilità, con le indicazioni L’elisione e il tronc


amento.
Distinguere i vari
tipi
la funzione e usarl di accento, individuarne
i correttamente.

degli obiettivi relativi alle conoscenze e alle Usare l’apostrofo


Distinguere l’elisi
e applicarne le
in modo corre
tto.
one dal troncamen
convenzioni grafic to
L’intonazione he.

abilità che si dovranno conseguire.


e la punteggia
tura.
Riconoscere l’imp
ortanza e la funzi
dell’intonazione one
e delle pause quan
e della punteggiat do
ura quando scrivi parliamo
Usare correttam amo.
ente i segni di
o di interpunzio punteggiatura
ne.
Le lettere maiu
scole.
Usare correttam
ente le maiuscole.

La morfologia
3 re
omincia
66

Prima di c e divertenti eser


cizi che hann
o lo scopo di
siti possiedi,
cioè
alcuni semplici quali prerequi
amo a svolgere di farti capire
inciare, ti inviti stesso tempo,
Prima di com ti e, nello ti stessi.
argomenti tratta agli argomen
anticiparti gli ze e capa cità in merito
tue conoscen
quali sono le ente 9.
complessivam
gli articoli. Sono
idua e sottolinea
barzellette indiv
1 Nelle seguenti
Il medico della scuola chiede
to a un’alunna:
lutamen
icio di rec o «Ti hanno mai dato fastidio
In un uff rina, viene chiest le orecchie e il naso?».
per la ma tario: «Sì, dottore, ogni volta che
on
a un vol otare?». i?». mi sfilo dalla testa il maglione!».
nu
«Lei sa Non avete le nav

1.
«Perché
?

oli indicati.
2.

ra –
• Prima di cominciare, posto in apertura di cia-
i adatti agli artic – arancia – omb
2 Trascrivi nelle
albero – elica
tabelle i nom
– esercito – omb
olo – aragosta
rello – odore
– aeroplano
– arpa – eder
a – amica – uovo

un’
scuna Parte, presenta attività iniziali volte ad
imbuto – usign
un

...........................
...........................
......... ...........................
...........................

...........................
...........................

...........................
.........

.........
accertare i prerequisiti, cioè le conoscenze
........................... ...........................

...........................

...........................
...........................

...........................
...........................

...........................
.........

......... ........................... ...........................


...........................
.........

minime di base in merito agli argomenti che


zione: alcu-

3 Ciascuno dei
seguenti nom
i “nasconde”
engono più di
un altro nome.
uno! Segui gli
esempi.
Riconoscilo e cerchialo. Atten

te s s e ra
verranno trattati.
ni nomi ne cont i m a le an
dazio re g i st ro
c e m e n to ginocchio
s e rg e n te
c a n fo ra
a p e r i t i vo
enorme
i propri.
contengono nom
gli spazi che
o solo VERONICA
4 Colora in ross PENNA
FAZZOLETTO GATTO
NAVE TORTA
GIULIO MAESTRA DITO ULISSE
FIRENZE
APPENNINI
EO ACQUA
MEDITERRAN MANZONI
TERREMOTO SEDIA
DIA

1 L’articolo
LOM BAR
CARTELLA ROMA LEONE
LUCE SCUOLA
QUADRO
SCOIATTOLO ORS O ZIO
ERICA
GAMBA FED ADIGE
FIDO
NASO STEFANO
LIBRO Abilità
Riconoscere l’articolo nella frase.
Distinguere i vari tipi di articolo e le loro funzioni.
Usare correttamente le diverse forme degli articoli determinativi,
indeterminativi e partitivi.
Fare l’analisi grammaticale dell’articolo.

• Ciascuna Parte è articolata in Unità, che preve- 1 L’articolo: che cos’è


e quali funzioni svolge
dono in apertura l’indicazione di specifiche
La mamma è felice perché il papà

Abilità da conseguire. le ha regalato una collana di perle


e delle rose.

Le parole evidenziate sono articoli. Se consideri attentamente ciascuna di esse, puoi


notare che:
• la precede il nome mamma e ne indica il genere (femminile) e il numero (singolare);
• il precede il nome papà e ne indica il genere (maschile) e il numero (singolare);
• una precede il nome collana e ne indica il genere (femminile) e il numero (singolare);
• delle precede il nome rose e ne indica il genere (femminile) e il numero (plurale).
L’articolo, dunque (dal latino articulus = “piccolo arto, piccola articolazione”), è quella par-
• Ciascuna Unità è scandita in brevi paragrafi nei te variabile del discorso che precede il nome e ne indica il genere e il numero.
In italiano si distinguono tre tipi di articolo: l’articolo determinativo, l’articolo inde-

quali vengono esemplificate, spiegate e definite terminativo, l’articolo partitivo.

Attenzione!
Ricorda che l’articolo, messo davanti a qualunque parola, la trasforma in nome.

le regole della lingua. Negli esempi che seguono, infatti, gli articoli non precedono dei nomi ma altre parti del discorso
e tuttavia conferiscono a queste parti valore di nome.
I giusti (= aggettivo con valore di nome) saranno premiati.

Alcuni box fissano l’Attenzione! su determinati Il tu


Il perdonare
Il domani
(= pronome personale con valore di nome)
(= verbo con valore di nome)
(= avverbio con valore di nome)
viene usato in tono confidenziale.
non è sempre facile.
è spesso incerto.
La di (= preposizione con valore di nome) introduce il complemento di specificazione.

fenomeni linguistici o chiariscono eventuali Il quindi


Il boh!
(= congiunzione con valore di nome)
(= interiezione con valore di nome)
esprime una conclusione.
che continui a ripetere mi irrita.

dubbi o forniscono suggerimenti pratici.


0010.presentazione.qxd 20-02-2008 10:06 Pagina VI

VI Presentazione

• Le Verifiche formative, quasi sempre collocate 400 4 LLa sintassi della proposizione

subito dopo ciascun paragrafo per una verifica Verifica formativa


delle conoscenze e delle abilità, presentano eser- Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere o false.

• L’attributo è un aggettivo che accompagna un nome per meglio precisarlo.


V F

cizi di diverse tipologie e graduati su tre livelli di


• L’attributo concorda col nome cui si riferisce nel genere e nel numero.
• Solo l’aggettivo qualificativo può fungere da attributo.
• Non esiste l’attributo del predicato verbale.
• Ogni nome può avere un solo attributo.

difficoltà: • Gli avverbi e le locuzioni inseriti tra il nome e l’attributo sono parte integrante dell’attributo.

1 Nelle seguenti vignette individua e sottolinea gli attributi.

difficoltà minima;
difficoltà media; 1. 2.
(PEANUTS © United Feature Syndicate, Inc. All rights reserved)

2 Completa le seguenti proposizioni con un attributo adeguato.

difficoltà alta. 1. La notte


vore, resta ancora
........................ i ladri sono entrati nell’appartamento di
........................ giorno con noi! 3. ........................
........................

panorama
sorella. 2. Per fa-
........................ si può
ammirare da quassù! 4. ........................ settimane fa ho visto un film ......................... 5. Di tutti questi,
........................ libro hai già letto? 6. Carla mi salutò con uno ........................ sorriso. 7. Abbiamo visita-
to un ........................ castello.

4 La
Il perio 3 In ciascunapr oposseguenti
delle izione suproposizioni sottolinea l’attributo, quindi indica con una crocetta di

compledo o frase
quale tipo di aggettivo si bordina
tratta.
ta

• Le tabelle di sintesi In breve con- ssa in b


551
attributo = aggettivo:

interrogativo
dimostrativo
qualificativo

esclamativo
rev

possessivo
e

numerale
indefinito
sentono un rapido ripasso della Il perio
quindi
è
do o fra
se com
pl
un pens costituito da du essa è caratteriz
norma prima della Verifica som-
1. La quarta bambina della fila si chiama Graziella.
iero di
Ti infor senso co e o più propos zato dalla pr 2. Quel gatto si è ferito a una zampa.
mo / ch mpiuto. izioni co esenza
e llegate 3. Ifra di du
nostri figli e oandati
sono a Padova.
ma / do
ve incont stasera esco con loro in
4. A quali persone mod
più pr ed
riferisci? icati e
rerò anch Roberto ti o

mativa o conclusiva e presenta- In ogni


pe
coordina riodo si disti
te, una ng
e le
o più pr uono: una pr
oposizi
mie am
iche.
op
/ pe rché ho 5. Che visione apparve agliesocchi
litigato
con Lu
6. Il nonno
da pr
imdierGianluca!
e
igi / e an ha uno spirito giovanile.
di Alessandro
drò
oni subo osizione prin 7. Sono rimaste alcune lattinealdicin e-
aranciata.

no molte indicazioni per l’ana-


La prop cipale,
os rdinate
tante de izione princip . una o pi
ù prop
l periodo ale
, che pu (o indipenden osizion
i
ò stare
Le prop anche da te o reggente)

lisi grammaticale e l’analisi osizion sola e ha è la 7 Le pr


i princip
ali si di senso co proposizione oposizi
oni subo
enuncia sti nguono m pi uto. pi ù impor- rdinate
tive in: complem
È arriva
Esempi entari ind
irette
di
logica della proposizione e interrog
ative Mario è
Hai finito
ta la no
un ragazz
i compit
nna.
o lea le.
1. Cr edendo
Creden
do
analisi
/ di essere
lo
stato pr
gi ca
omosso
del pe
rio do
597

dubitati Potresti i? , / invitò

del periodo.
ve passarm gli amici
i quel fog = prop a casa su
Che cos lio? di osizion a / per fes
a po essere sta e subord
Che potre sso fare? to prom cita inata di
teggiare.
esclama i fare? osso 1° grad
tive Che dir = propos o, caus
e? izione su ale, impl
invitò gli i-
Come mi amici a plicita bordinata
è piaciu pe ca sa su a di 2°
to quest
Fossi stu
pido! o libro! r festeggiare = prop
os
grado,
oggettiva
Che err izione pr , im-
volitive
ore com = incip ale
Tu, essere metteres
ti! 2. Si dim
propos
bocciato ostrò co izione su
! sì furbo, bordinata
Esci im / da capir di 1° gr
mediatam Si dimos ado, fin
I vincitori ente! trò così e subito ale, impl
siano pre furbo il pericolo icita
desidera No n mi ati da ca pir = / che co
tive seccarmi
! . e subito propos rreva.
il pericolo izione pr
Oh, se la = prop incipale
concessiv ma mm osizion
e Voglia il a fosse qu che corre e subo
cielo ch
e tu sia
i! va im pl icita rd inata di

• Le Verifiche sommative e La prop


os
vere alc izione inciden
Vadano
Ammetti
pure a Ro
amo che
ma con
tu abbia
promosso
3. Se!
Giorgio. bbene cono
no sca
torto. n ho compra la bontà della
= prop
osizion
e subord
inata di
1° grad

2° grad
o, cons

o, relativa
ecutiva
,
to le ma mm
conclusive presentano eser-
un tal Sebbene me dicine pe a, / cre , esplici
completa legame sintat e è una prop co no r il no do / che quest ta
tico con osizion sca la bo nno / ch
Rossella re il senso del le alt re e ch e si seris nt à de lla mamm e ha l’influenza
a vo lta mi puni
, lo sai pe
anche tu riodo con un proposizioni. crein ce nel pe a = pr . rà / perch
, è molto chiarim Es do op
ento, un sa ha per lo pi riodo senza a-cessiva, espl osizione subo é

cizi dotati di punteggio e, pettego


la. ch’os
e se
qurv
perché no
estazaion e, un
volta
n ho comp
ù la funz
mi copum nim
ione=dipropos
ràento= : pr
oposizion
izione pr
icita
in cipale
rdinata
di 1° gr
ado, co
n-

sulla base della valutazione che ha l’i


nfluenza
rato le me
dicine pe
r il
do, caus nonno = prop
e subord

ale, espl
icita
inata di
1° grado,
osizion
e subord
oggettiva
, esplicita
= prop
finale, l’indicazione di un percorso di 4. Prim os izi inata di
a che ar one subo 2° gra-
rivino gli rdinata
Prima ch ospiti, / di 3° gr
e arrivin pr epara la ad o, re lativa, es
o gli ospit tavola / plicita

recupero o di potenziamento inserito nel i = pr come ti


op os è stato de
prepara izi tto.
la tavola esplicita on e su bo rd in
come ti at a di
è stato de = prop 1° gr ad
osizion o, te m

Quaderno operativo. 5. Luca


, / legge
ndo il qu
tto

otidiano,
= prop
os izione su
e princip
bordinata
ale

di 1° gr
po ra le ,

Luca si / si tiene ad o,
tiene in modale
formato informa , esplici
leggend sugli ul to sugli ta
o il quot timi avve ultimi av
idiano nimenti venime
= prop nti.
riodo = prop

lusiva
i del pe osizion osizion
ta ss e subo e pr in cipale
LLa sin implicita
5
conc
rdinata
598 5 La sintassi del periodo
626 di 1° gr
ado, str

f ica le. umenta

Verifica sommativa i principa


r
le,
Ve
izione os
la prop di sot-
ttolinea narono
ua e so oli termi
di individ i Mong
ti perio idente, ese.
i seguen tta) dell’Occ ritorio cin voleva
egli
uno de nquista nso ter poiché
In ciasc r ogni risposta
esa alla co do l’imme tro
1 Per ciascuno dei seguenti periodi indica con una crocetta se la proposizione subordinata evi- 1 (1 punto
pe
vrani po
sero un
fre no
iente, co
nquis tan
altro pri
mo minis
ista. -
denziata è causale, finale o consecutiva.
do i so emo Or minò un assolut ro risali
(1 punto per ogni risposta esatta) 1. Quan ion i dell’Estr XIV non no e fortemente ilia e avrebbe
im
ere le reg zarino,
Luigi
ndo un
reg
arcati in
Sic
tomett nale Ma impone erano sb
il cardi di stato, Alleati mo. /3
causale finale consecutiva
Mo rto aff ari ch e gli da l na zifascis i
2. e gli presero alia punt
condurr liani ap erare l’It
1. È stato assunto perché conosce bene il tedesco. stesso 43 gli ita chi e lib gget-
i tedes iata è so
2. Era così buio che non si vedeva nulla. luglio 19 pingere evidenz
3. Il 10 per res rdinata
nisola e subo
3. Sono venuti qui per aiutarci. to la pe osizion
se la prop , relativa. ..
4. Il temporale era troppo violento per mettersi in viaggio. ica ...............
riodi ind tiva indiretta ...............
enti pe roga ............... ...............
..
5. Mi ha chiesto perdono per aver rotto la mia bicicletta. dei segu rativa, inter ...............
scuno ltissimo. ...............
Per cia , dichia tta) ciuto mo
............
6. Affinché la salute sia tutelata è necessaria 2 tiv a, og gettiva
ni risp ost a esa
e mi è pia
............... ..... ...............
............
un’efficace prevenzione.
(1 punto
per og
sp ettacolo ch o. ....................
a uno offes ............... ..
7. Sono arrivata a scuola in ritardo cosicché sistito averlo ...............
1. Ho as iero di ve. ...............
sono stata mandata dal preside. il pens o sia gra teria. ............... /5
2. Mi tor
menta del nonn della lot
8. Mi meraviglio che Luca non abbia ancora telefonato. malattia premio punti
che la il primo
3. Temo bia vinto drà a fin
ire. ale,
on e che ab me an nz iat a è caus
punti /8 4. Si su
pp re co ta evide
di sape bordina
curiosa one su
5. Sono oposizi ale.
se la pr ...............
2 Per ciascuno dei seguenti periodi specifica se la proposizione subordinata introdotta da per-
ti perio
di indica siva, condizi
es
on
...............
...............
.....
ché è interrogativa indiretta, causale o finale.
o de i seguen porale, conc an o di lui. .....
...............
...............
(1 punto per ogni risposta esatta) scun
Per cia nsecutiva,
tem ti si fidav ............... ...............
.....
3 co tta) che tut ...............
finale, osta esa giusto
1. Non capisco perché siano arrabbiati. ....................................
pe r ogni risp sì sa ggio e ............... ....................
(1 punto co ...............
2. È nervoso perché è molto stanco. .................................... era un uomo co sa faresti? cia ta. ............... ..........
na to , ch e ghiac ..... .....
3. Perché tu lo sappia, ti informo che Marco è innocente. .................................... 1. Cincin al mi o posto é la neve è an ni. ..... ...............
..........
..... .....
fossi rch nt’ .....
2. Se tu iare pe più di tre ...............
.....
4. Mi chiedo perché tu abbia scelto quella gonna. .................................... dati a sc e abbia ............... /6
sono an sebben
5. È tornato in Sicilia perché aveva nostalgia della sua famiglia. 3. Non nissimo, si. punti
ra giova
....................................
4. Semb aff inc hé taces da l so nno. bo rdi na-
6. Perché non ci fossero fraintendimenti, preferì chiarire subito la questione. .................................... gni colta e su
eva se geva, fu posizion della realtà,
5. Mi fac ntre leg oè la pro ico
punti /6 nna, me otasi (ci riodo ipotet
6. La no ea la pr pe
tet ici sottolin si tratta di un
di ipo se
3 Per ciascuno dei seguenti periodi indica con una crocetta se la proposizione subordinata evi- ti perio n una crocetta della:
i seguen co
denziata è temporale T , concessiva C , modale M o strumentale S . uno de e poi indica ipotetico
In ciasc periodo irrealtà
(1 punto per ogni risposta esatta) T C M S 4 izionale)
ta cond ibilità o de
ll’irrealt
)
à.
possibi
lità
ss a esatta realtà
1. Il gallo canta quando sorge il sole. della po rispost
ni
per og
(1 punto
2. Spesso le cose non vanno come avevamo previsto. a.
be carin
to, sareb
3. Amo Guido sebbene sia un uomo poco raffinato. appunti
troppo
4. Vedendomi, si mise a urlare quasi avesse timore di me. el mento
n avesse qu sb rigatevi. rebbe più.
1. Se no n noi, o ti trove
5. Non era mai contento qualunque dono ricevesse. nire co nessun ta.
lete ve bosco, sseggia
2. Se vo i in quel una pa /5
6. Ho stirato le camicie nel modo che mi avevi indicato.
perdess i a fare pression
i.
punti
3. Se ti re, andre o le es
7. Arrossisce tutte le volte che incontra Roberto. di piove sbagliat
ettesse avresti
8. A forza di gridare, ha perso la voce. 4. Se sm erc itato, non
fossi es
9. Finché ascolterai i miei consigli, non correrai alcun rischio. 5. Se ti
10. Tornerai a scuola domani ammesso che tu non abbia la febbre.

punti /10
0040.indice.qxd 22-02-2008 18:10 Pagina VII

Indice VII

Indice
3 L’accento 36
1 LLa fonologia 1 L’accento tonico 36
2 L’accento grafico: grave, acuto
e circonflesso 37

Prima di cominciare 2 4 L’elisione e il troncamento 41

1 L’elisione: un fenomeno di eliminazione


1 I suoni e i segni della lingua che vuole l’apostrofo 41
italiana 4
2 Il troncamento: un fenomeno di caduta
1 Parlare significa produrre dei suoni 4 che non vuole l’apostrofo 46
2 Dai suoni (fonemi) ai segni grafici

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(lettere o grafemi) 4 5 L’intonazione e la punteggiatura 49
3 L’alfabeto italiano 6
4 A ventuno lettere o grafemi dell’alfabeto 1 L’importanza dell’intonazione
non corrispondono esattamente e delle pause quando parliamo 49
ventuno suoni o fonemi 7 2 L’importanza della punteggiatura
quando scriviamo 50
2 Le vocali e le consonanti 9 3 I segni di punteggiatura
o di interpunzione 52
1 Le vocali 9
2 Le parole omografe 10
3 Quando le vocali si incontrano:
6 Le lettere maiuscole 57
il dittongo, il trittongo, lo iato 12 1 Lettere minuscole e maiuscole 57
4 Le consonanti 15 2 L’uso delle maiuscole 57
5 Suoni consonantici particolari:
i digrammi e i trigrammi 18 L’ortografia in breve 60
La fonologia in breve 20 Verifica conclusiva 62
Verifica conclusiva 21

3 LLa morfologia
2 L’ortografia
L
Prima di cominciare 66
Prima di cominciare 24
Le parti variabili del discorso 69
1 Le regole ortografiche
fondamentali 26 1 L’articolo 70
1 Per non sbagliare: le più frequenti difficoltà 1 L’articolo: che cos’è e quali funzioni
ortografiche 26 svolge 70
2 La lettera H 28 2 L’articolo determinativo 72
3 Le consonanti doppie 31 3 L’articolo indeterminativo 76
4 L’articolo partitivo 80
2 La sillaba 33 L’articolo in breve 82
1 Che cos’è la sillaba 33 Come si fa l’analisi grammaticale dell’articolo 82
2 Tipi di sillabe 33
3 La divisione delle parole in sillabe 33 Verifica sommativa 83
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VIII Indice

2 Il nome 84 L’aggettivo in breve 174

1 Il nome: che cos’è e quali funzioni svolge 84 Come si fa l’analisi grammaticale dell’aggettivo 175

a. Il nome e il suo significato 86


Verifica sommativa 176

1 Nomi comuni e nomi propri 86


2 Nomi concreti e nomi astratti 88 4 Il pronome 178
3 Nomi individuali e nomi collettivi 90
1 Il pronome: che cos’è e quali funzioni svolge 178
b. Il nome e la sua forma: il genere e il numero 92 2 I pronomi personali 180
1 Il genere: maschile e femminile 92 – I pronomi personali soggetto 182
2 Come riconoscere il genere dei nomi, – Quando “lei” e “loro” sono pronomi
in particolare dei nomi di cosa 93 personali di cortesia 184
3 La formazione del femminile dei nomi – Quando “noi” è usato come plurale di
di persone o animali 96 maestà o come plurale di modestia 184
4 I falsi cambiamenti di genere 100 – I pronomi personali complemento 187
5 Il numero: singolare e plurale 102 – Usi propri e impropri dei pronomi personali 192
6 Nomi variabili 103 – I pronomi personali riflessivi 194
7 Nomi invariabili 106 3 I pronomi possessivi 196
8 Nomi difettivi 108 4 I pronomi dimostrativi 198
9 Nomi sovrabbondanti 110 5 I pronomi indefiniti 201
6 I pronomi relativi 204
c. Il nome e la sua struttura 112 – I pronomi relativi doppi o misti 206
– Avverbi con funzione di pronomi relativi 206
1 Nomi primitivi 112 7 I pronomi interrogativi 209
2 Nomi derivati 112 8 I pronomi esclamativi 210
3 Nomi alterati 114 9 I pronomi numerali 213
4 Nomi composti 117
Il pronome in breve 214
Il nome in breve 120
Come si fa l’analisi grammaticale del pronome 215
Come si fa l’analisi grammaticale del nome 121
Verifica sommativa 216
Verifica sommativa 122
5 Il verbo 218
3 L’aggettivo 124 1 Il verbo: significato e funzioni 218

1 L’aggettivo: che cos’è e quali funzioni svolge 124 a. Il verbo: la parte più variabile
del discorso 221
a. Gli aggettivi qualificativi 127 1 La variabilità del verbo 221
1 Aggettivi qualificativi: il significato 127 2 La persona e il numero 222
2 Aggettivi qualificativi: il genere e il numero 129 3 I modi 223
3 Aggettivi qualificativi: la concordanza 134 4 I tempi 224
4 Aggettivi qualificativi: la posizione 136
5 Aggettivi qualificativi con valore di sostantivo 139 b. Il verbo: la coniugazione 228
6 Aggettivi qualificativi con valore di avverbio 139 1 Le tre coniugazioni 228
7 Aggettivi qualificativi: primitivi, derivati, 2 La coniugazione dei verbi ausiliari:
alterati, composti 141 essere e avere 229
8 Gli aggettivi qualificativi e i loro gradi: 3 La coniugazione attiva dei verbi regolari 233
positivo, comparativo, superlativo 144
c. L’uso dei modi e dei tempi del verbo 241
b. Gli aggettivi determinativi 152 1 Il modo indicativo e i suoi tempi 241
1 Gli aggettivi possessivi 152 2 Il modo congiuntivo e i suoi tempi 246
2 Gli aggettivi dimostrativi 156 3 Il modo condizionale e i suoi tempi 250
3 Gli aggettivi indefiniti 160 4 Il modo imperativo e i suoi tempi 252
4 Gli aggettivi interrogativi 165 5 Il modo infinito e i suoi tempi 254
5 Gli aggettivi esclamativi 166 6 Il modo participio e i suoi tempi 256
6 Gli aggettivi numerali 168 7 Il modo gerundio e i suoi tempi 259
0040.indice.qxd 22-02-2008 18:10 Pagina IX

Indice IX

d. Il verbo: genere e forma 261 La preposizione in breve 341


1 Verbi di genere transitivo e intransitivo 261
Come si fa l’analisi grammaticale
2 Verbi di forma attiva e passiva 265
della preposizione 341
3 La coniugazione passiva 266
– Come si fa a trasformare una frase Verifica sommativa 342
da attiva in passiva 272
– Come si fa a trasformare una frase
da passiva in attiva 273 8 La congiunzione 344
4 Verbi di forma riflessiva 274
5 La coniugazione riflessiva 274 1 Che cos’è la congiunzione 344
6 Verbi di forma riflessiva impropria 277 2 La forma della congiunzione 345
3 La funzione della congiunzione 346
e. Il verbo: forme particolari 280 – Congiunzioni coordinanti 346
– Congiunzioni subordinanti 350
1 I verbi impersonali 280 – Le diverse funzioni di “che” 352
2 I verbi servili 283
3 I verbi fraseologici 286 La congiunzione in breve 356
4 I verbi difettivi 288
5 I verbi sovrabbondanti 290 Come si fa l’analisi grammaticale
6 I verbi irregolari 292 della congiunzione 357

Il verbo in breve 305 Verifica sommativa 358

Come si fa l’analisi grammaticale del verbo 307 9 L’interiezione o esclamazione 360


Verifica sommativa 308
1 Che cos’è l’interiezione o esclamazione 360
Le parti invariabili del discorso 311 2 La forma dell’interiezione 361
– Interiezioni proprie 361
– Interiezioni improprie 362
– Locuzioni interiettive o esclamative 362
6 L’avverbio 312 3 Le onomatopee: sembrano interiezioni,
ma non lo sono 363
1 Che cos’è l’avverbio 312
2 La forma dell’avverbio 313 L’interiezione o esclamazione in breve 464
3 Tipi di avverbi e loro significato 315
Come si fa l’analisi grammaticale
– Avverbi di modo o qualificativi 315
dell’interiezione 364
– Avverbi di tempo 317
– Avverbi di luogo 318 Verifica sommativa 402
– Avverbi di quantità 320
– Avverbi di affermazione, negazione, dubbio 320 Verifica conclusiva 403
– Avverbi interrogativi ed esclamativi 322
– Avverbi presentativi 322
4 Le forme alterate dell’avverbio 323
5 I gradi dell’avverbio 323 4 LLa sintassi
6 La posizione dell’avverbio 324
L’avverbio in breve 326
d
della proposizione
Come si fa l’analisi grammaticale dell’avverbio 327
o frase semplice
Verifica sommativa 328

Prima di cominciare 372


7 La preposizione 330
1 La proposizione o frase semplice 374
1 Che cos’è la preposizione 330
2 La forma della preposizione 333 1 La proposizione o frase semplice 374
– Preposizioni proprie 333 2 Come distinguere la proposizione o frase
– Preposizioni improprie 335 semplice dal periodo o frase complessa 375
– Locuzioni prepositive 336 3 La struttura della proposizione
3 L’uso delle preposizioni 339 o frase semplice 377
0040.indice.qxd 22-02-2008 18:10 Pagina X

X Indice

2 Gli elementi fondamentali


della proposizione 379
Il complemento predicativo in breve 426
Esempi di analisi logica del complemento
1 Il soggetto 379 predicativo 426
– La concordanza soggetto e predicato 380
– Chi può svolgere la funzione di soggetto 380 Verifica sommativa 428
– La posizione del soggetto 381 Come si fa l’analisi logica della proposizione 430
2 Il soggetto partitivo 383
3 Il soggetto sottinteso 384
4 Il soggetto mancante del tutto
5 Il predicato
384
386 6 I(primo
complementi indiretti
gruppo) 432
6 Il predicato verbale 388
7 Il predicato nominale 389 1 Il complemento di specificazione 432
– L’analisi di un predicato con il verbo 2 Il complemento di denominazione 434
essere richiede una particolare attenzione 391 3 Il complemento partitivo 436
8 Il predicato sottinteso 393 4 Il complemento di termine 438
5 I complementi d’agente e di causa efficiente 442
Il soggetto in breve 394
I complementi indiretti in breve

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Esempi di analisi logica del soggetto 394 (primo gruppo) 444

Il predicato in breve 395 Esempi di analisi logica della proposizione 445


Verifica sommativa 446
Esempi di analisi logica del predicato 395

Verifica sommativa 396 7 I complementi indiretti


(secondo gruppo) 448

3 Gli elementi di espansione 1 Il complemento di causa 448


della proposizione 398 2 Il complemento di fine o scopo 450
1 L’attributo 398 3 Il complemento di mezzo o strumento 452
2 L’apposizione 402 4 Il complemento di modo o maniera 454
3 I complementi 405 5 I complementi di compagnia e di unione 456

L’attributo in breve 408


I complementi indiretti in breve
(secondo gruppo) 458
Esempi di analisi logica dell’attributo 408
Esempi di analisi logica della proposizione 459
L’apposizione in breve 409
Verifica sommativa 460
Esempi di analisi logica dell’apposizione 409

Verifica sommativa 410 8 I(terzo


complementi indiretti
gruppo) 462

4 Il complemento oggetto 1 I complementi di luogo 462


o complemento diretto 412 – Il complemento di stato in luogo 462
– Il complemento di moto a luogo 463
1 Il complemento oggetto 412 – Il complemento di moto da luogo 464
2 La posizione del complemento oggetto 413 – Il complemento di moto per luogo 465
3 Il complemento oggetto interno 416 2 Il complemento di origine o provenienza 469
4 Il complemento oggetto partitivo 416 3 Il complemento di allontanamento
Il complemento oggetto o complemento o separazione 471
diretto in breve 418 4 I complementi di tempo 473
– Il complemento di tempo determinato 473
Esempi di analisi logica del complemento oggetto 418 – Il complemento di tempo continuato 474
5 Il complemento di età 476
Verifica sommativa 420
I complementi indiretti in breve
(terzo gruppo) 477
5 Il complemento predicativo 422
Esempi di analisi logica della proposizione 479
1 Il complemento predicativo del soggetto 422
2 Il complemento predicativo dell’oggetto 424 Verifica sommativa 480
0040.indice.qxd 22-02-2008 18:10 Pagina XI

Indice XI

9 I complementi indiretti 2 Come riconoscere il numero di proposizioni


(quarto gruppo) 482 all’interno di un periodo 529
3 La struttura del periodo: proposizioni
1 Il complemento di argomento 482 principali, coordinate e subordinate 531
2 Il complemento di limitazione 483
3 Il complemento di paragone 485
4 Il complemento di materia 487 2 La proposizione principale 533
5 Il complemento di qualità 488 1 La proposizione principale costituisce
6 Il complemento di peso 490 da sola un testo 533
7 Il complemento di estensione 491 2 I diversi tipi di proposizione principale 533
8 Il complemento di distanza 492 3 La proposizione incidentale 537
9 Il complemento di stima 494
10 Il complemento di prezzo 495
3 La proposizione coordinata 538
I complementi indiretti in breve
(quarto gruppo) 497 1 Che cos’è la proposizione coordinata 538
2 Come avviene la coordinazione 538
Esempi di analisi logica della proposizione 499
3 Tra quali proposizioni è possibile
Verifica sommativa 500 la coordinazione 539
4 I diversi tipi di proposizioni coordinate 541
10 I(quinto
complementi indiretti
gruppo) 502 4 La proposizione subordinata 543
1 Il complemento di colpa 502
1 Che cos’è la proposizione subordinata 543
2 Il complemento di pena 502
2 I gradi della proposizione subordinata 544
3 I complementi di abbondanza e di privazione 504
3 Subordinate esplicite e implicite 546
4 I complementi di vantaggio e di svantaggio 506
4 I diversi tipi di proposizioni subordinate 549
5 Il complemento di esclusione 508
6 Il complemento di sostituzione o scambio 508 Il periodo o frase complessa in breve 551
7 Il complemento concessivo 510
8 Il complemento distributivo 510 Verifica sommativa 553
9 Il complemento di vocazione 512
10 Il complemento di esclamazione 512 Come si fa l’analisi logica del periodo 555

I complementi indiretti in breve


(quinto gruppo) 513 5 Le proposizioni subordinate
sostantive 558
Esempi di analisi logica della proposizione 515
1 La proposizione soggettiva 558
Verifica sommativa 516 2 La proposizione oggettiva 560
3 La proposizione dichiarativa 563
11 Una preposizione, tanti 4 La proposizione interrogativa indiretta 566
complementi 518
Le proposizioni subordinate
Verifica conclusiva 522
sostantive in breve 568

Esempi di analisi logica del periodo 569

5 LLa sintassi Verifica sommativa 570

d periodo o frase
del 6 Le proposizioni subordinate
complessa relative 572

1 La proposizione relativa 572


2 La posizione della proposizione relativa 573
3 Le proposizioni relative proprie e improprie 576
Prima di cominciare 526
Le proposizioni subordinate relative in breve 578
1 Il periodo o frase complessa 528 Esempi di analisi logica del periodo 579
1 Che cos’è il periodo o frase complessa 528 Verifica sommativa 580
0040.indice.qxd 22-02-2008 18:10 Pagina XII

XII Indice

7 Le proposizioni subordinate 4 La proposizione limitativa 608


complementari indirette 582 5 La proposizione eccettuativa 609
6 La proposizione esclusiva 609
1 La proposizione causale 582
2 La proposizione finale 584 Le proposizioni subordinate
3 La proposizione consecutiva 586 complementari indirette in breve 611
4 La proposizione temporale 588
5 La proposizione concessiva 590 Esempi di analisi logica del periodo 613
6 La proposizione modale 592
7 La proposizione strumentale 593
Verifica sommativa 614

Le proposizioni subordinate
9 Una congiunzione,
complementari indirette in breve 595 tante subordinate esplicite 616

Esempi di analisi logica del periodo 597


10 Un modo verbale, tante
Verifica sommativa 598 subordinate implicite 619

8 Le proposizioni subordinate 11 Il discorso diretto e indiretto 621


complementari indirette 600
1 Che cos’è il discorso diretto 621
1 La proposizione condizionale 2 Che cos’è il discorso indiretto 622
e il periodo ipotetico 600 3 Il passaggio dal discorso diretto
– Il periodo ipotetico 601 al discorso indiretto 623
2 La proposizione comparativa 605
3 La proposizione avversativa 606 Verifica conclusiva 626
0030.apertura_modulo1.qxd 20-02-2008 11:10 Pagina 1

1 La fonologia
La fonologia (dal greco
phoné =
“suono, voce” e lógos
= “studio”) è
quella parte della gram
matica che
studia i suoni della lingu
a dal punto di
vista della loro funzione
e del loro
organizzarsi in parole.

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CONOSCENZE ABILITÀ
I suoni e i segni della lingua italiana. Riconoscere la corrispondenza tra suoni
(fonemi) e segni grafici (lettere o grafemi).

L’alfabeto. Imparare l’alfabeto nel suo ordine


di successione e disporre le parole in ordine
alfabetico.

Le vocali e le consonanti. Distinguere le vocali dalle consonanti.


Riconoscere la differenza di significato
delle parole omografe.
Riconoscere e usare correttamente dittonghi,
trittonghi, iati, digrammi e trigrammi.
0040_pdc_modulo1.qxd 20-02-2008 11:10 Pagina 2

2 1 La fonologia

Prima di cominciare
Prima di cominciare, ti invitiamo a svolgere alcuni semplici e divertenti esercizi che hanno lo scopo di
anticiparti gli argomenti trattati e, nello stesso tempo, di farti capire quali prerequisiti possiedi, cioè
quali sono le tue conoscenze e capacità in merito agli argomenti stessi.

1 Decifra il seguente messaggio inserendo le lettere mancanti elencate nel riquadro.


i – er – Cl – ag – ri – r – ssi – n – fe – rebb – orn – an – a – cel – s

Si __ mo ar ____ vati a Bar ______ lona.

Ci ____ rmeremo t __ e gi ______ i. P ____ ché

__ on c __ r ____ giungi? Sa ________ e f ____ ta __ tico!

____ ara e Ma ______ mo

2 Le seguenti parole nascondono altre parole. Individuale e trascrivile. Segui l’esempio.

amicizia ami, amici, mici, zia operaio ..................................................................

imperatore ............................................................... mongolfiera ..................................................................

rumore ............................................................... paletto ..................................................................

miraggio ............................................................... rinoceronte ..................................................................

temporale ............................................................... focaccia ..................................................................

3 Le seguenti frasi sono incomprensibili perché le lettere che le compongono sono raggruppate in
modo errato. Riscrivi le frasi formando con le lettere parole di senso compiuto.
1. Lazi amihare gala tounagon narossa.
..........................................................................................................................................................................................

2. Nelcie lostella tononsive deva unanu vola.


..........................................................................................................................................................................................
3. Mihan norac conta tounabar zelle ttamol todiver tente.
..........................................................................................................................................................................................
4. San draè lamiami gliorea mica.
..........................................................................................................................................................................................

4 Metti in ordine alfabetico le seguenti parole.


erba – dado – scuola – bambino – orchidea – altalena – zaino – viola – tappo – ricordo – urlo –
cuore – matita – fisarmonica
................................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................................

................................................................................................................................................................................................
0040_pdc_modulo1.qxd 20-02-2008 11:10 Pagina 3

1 La fonologia 3

Inserisci nello schema, in ordine alfabetico, le parole sotto riportate.


5 Attenzione: tutte le parole iniziano con la lettera C; di conseguenza, per metterle in ordine alfabeti-
co, dovrai considerare la seconda lettera, poi la terza e così via.
Se eseguirai correttamente l’esercizio, nei cerchi blu, letti uno di seguito all’altro, comparirà il nome
di un fenomeno ottico costituito da una serie di archi colorati che appare in cielo dopo la pioggia.
L’esercizio è avviato.

C AMP I O N E

CRONISTA CERNIERA
CERAMICA COERENZA
CILIEGIA CHIRURGO
CLEMENZA CILINDRO
CAMPIONE CIABATTA

6 In ciascuna delle seguenti parole inserisci, a destra o a sinistra della vocale evidenziata, un’altra
vocale in modo da formare una nuova parola di senso compiuto.
Segui l’esempio.
gallo giallo sci ............................................... casa .............................................

povere ............................................... palla ............................................... fato .............................................

folla ............................................... noto ............................................... uva .............................................

mare ............................................... cure ............................................... fico .............................................

puma ............................................... mele ............................................... trama .............................................

7 Ti proponiamo una serie di parole. Formane altre, cambiando solo la consonante iniziale.
Segui l’esempio.
cane lane, nane, pane, rane, sane, tane, vane
Prima di cominciare

regno ...............................................................................................................................................................................

conte ...............................................................................................................................................................................

collo ...............................................................................................................................................................................

toro ...............................................................................................................................................................................

molta ...............................................................................................................................................................................

zia ...............................................................................................................................................................................

porto ...............................................................................................................................................................................
0050.md1_ud1.qxd 20-02-2008 11:13 Pagina 4

1 I suoni e i segni
della lingua italiana

1 Parlare significa produrre dei suoni


Prova a pronunciare questa parola:
casa

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Ti accorgi immediatamente che, nel pronunciarla, emetti una serie di suoni in sequenza or-
dinata (c + a + s + a) così da creare una parola portatrice di un significato preciso.
Infatti, se provi a cambiare o a invertire l’ordine dei suoni (s + a + c + a oppure a + s + a + c
oppure ancora a + c + a + s), la parola non ha più alcun significato nella nostra lingua.

Parlare, dunque, significa produrre dei suoni che, combinati fra loro, creano le parole,
rimandano cioè a dei significati precisi.

L’uomo riesce a produrre questi suoni mediante il suo apparato fonatorio, cioè l’appa-
rato produttore dei suoni che è costituito da molti organi.

Tutti i suoni che si ottengono parlando vengono prodotti dall’aria emessa dai polmoni
che, salendo per la trachea e passando attraverso la laringe per uscire dalla bocca o dal
naso, viene modulata, cioè trasformata in suoni, da una serie di organi: corde vocali, epi-
glottide, palato, lingua, denti, labbra e così via.
In particolare, assumono un ruolo molto importante le corde vocali con le loro vibra-
zioni, come pure l’epiglottide e la lingua con i loro spostamenti.

2 Dai suoni (fonemi) ai segni grafici (lettere o grafemi)


I suoni utilizzati dall’uomo per comunicare oral-
mente sono detti fonemi (dal greco phoné = “suo-
no”). Questi stessi suoni, nella scrittura, corrispon-
dono a dei segni grafici detti lettere o grafemi (dal
greco gráphein = “scrivere”).
I fonemi e i grafemi, da soli, non sono portatori di
alcun significato, ma costituiscono le unità minime
della lingua.
Le lettere o grafemi, nel loro insieme, costituisco-
no l’alfabeto.
Le lettere dell’alfabeto e la scrittura alfabetica so-
Esempio di scrittura alfabetica su una stele
no pertanto la trascrizione in segni grafici dei suo- fenicia rinvenuta a Nora, vicino a Cagliari, e
ni articolati della lingua orale. risalente all’VIII secolo a.C.
0050.md1_ud1.qxd 20-02-2008 11:13 Pagina 5

1 I suoni e i segni della lingua italiana 5

Verifica formativa
Rispondi oralmente.
• Che cosa significa “parlare”? • Che cos’è l’apparato fonatorio?
• Che cosa sono i fonemi? • Che cosa sono i grafemi?

1 Le seguenti frasi risultano prive di senso perché ciascuna di esse contiene una parola con una
lettera, o grafema, errata. Individua la parola, sottolineala e trascrivila in parentesi con la lette-
ra esatta. Segui l’esempio.
1. Vorrei un collo allo spiedo. ( pollo ) 2. Portami della sarta di giornale. ( ) 3. In quel giar-
dino c’è un pazzo profondo. ( ) 4. Devi lucidare il pavimento a sera. ( ) 5. Raccogli quel
pezzo di cane. ( ) 6. È stato promosso con canto e lode. ( ) 7. Sei tornata tardi dal
bello di Carlo. ( ) 8. Questa zappa è bollente. ( ) 9. È piccolo, ma ben curato, l’orso
della nonna. ( )

2 Nelle seguenti parole sostituisci le lettere o grafemi evidenziati con altre lettere, in modo da ot-
tenere parole di significato diverso. Segui l’esempio.
tela vela, mela gatto .......................................... sapore ..........................................

gelso .......................................... collo .......................................... cantare ..........................................

barca .......................................... orso .......................................... ballo ..........................................

panna .......................................... melo .......................................... conto ..........................................

3 Nelle seguenti parole elimina una lettera o grafema in modo da ottenere parole di significato di-
verso. Segui l’esempio.
destro estro, desto tempio .............................................................................

rossa ................................................................. cresta .............................................................................

grandinata ................................................................. ore .............................................................................

serpe ................................................................. babbeo .............................................................................

4 Combina opportunamente le lettere, o grafemi, delle seguenti parole prive di significato in mo-
do da ottenere una o più parole di senso compiuto. Segui l’esempio.
ocor coro, orco, roco orbas ................................................................................

tido ................................................................................ nefiastr ................................................................................

oles ................................................................................ nabibam ................................................................................

5 Suddividi correttamente le lettere di ogni frase in modo da ottenere parole e frasi di senso com-
piuto. Segui l’esempio.
1. Ieriserahovistounfilmbellissimo. Ieri sera ho visto un film bellissimo.
2. Lafidanzatadimiofratelloègrassa. .................................................................................................

3. Lidraulicohadettochelalavatriceèrotta. .................................................................................................

4. Tihatelefonatoloziodeltuoamico? .................................................................................................
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6 1 La fonologia

3 L’alfabeto italiano
L’alfabeto è l’insieme delle lettere o grafemi con cui vengono rappresentati grafica-
mente i suoni della lingua.
La parola alfabeto, di derivazione greca, è composta delle prime due lettere dell’alfabe-
to greco: α = alfa e β = beta.
L’alfabeto tradizionale italiano comprende ventuno lettere o grafemi: 5 vocali e 16 con-
sonanti. A queste si aggiungono altre cinque lettere (j, k, w, x, y) che servono a trascri-
vere nella nostra lingua parole di origine greca e latina o parole straniere.
Il nostro alfabeto, dunque, si estende a ventisei lettere disposte in questo ordine e rap-
presentate nella loro forma maiuscola e minuscola:

MAIUSCOLE A B C D E F GH I J K L MN O P Q R S T U VWX Y Z
minuscole a b c d e f g h i j k l mn o p q r s t u v w x y z

Vediamo come si pronunciano le cinque lettere aggiunte.

Jj (i lunga) • si pronuncia i ( Jonio = Ionio); nelle parole di origine stra-


niera, specialmente inglese, si pronuncia come la g dolce di
giro ( jeans = gins, jeep = gip);

Kk (cappa) • si pronuncia come la c dura di cane (karate = carate, gimka-


na = gimcana, kimono = chimono, killer = chiller);

Ww (vu doppia • nelle parole di origine tedesca si pronuncia v (wurstel =


o vu doppio) vurstel, walzer = valzer); nelle parole di origine inglese si
pronuncia u (west = uest, week-end = uic-end);

Xx (ics) • si pronuncia cs (xilofono = csilofono, taxi = tacsi);

Yy (ipsilon) • si pronuncia i (yoga = ioga, boy = boi); a volte, nelle paro-


le inglesi, si pronuncia ai (by = bai, dry = drai).

Attenzione! L’ordine alfabetico


• Per mettere in ordine alfabetico delle parole si deve considerare innanzitutto la prima lettera di
queste parole. Ad esempio:
quadro – uomo – ferro – casa = casa – ferro – quadro – uomo.
• Se però le parole iniziano tutte con la stessa lettera, per metterle in ordine alfabetico, si deve
considerare la seconda lettera, poi la terza (se le prime due lettere sono uguali), poi la quarta (se
le prime tre lettere sono uguali) e così via. Ad esempio:
azzurro – abito – acqua = abito – acqua – azzurro
argomento – arte – arco = arco – argomento – arte
imbuto – imbarcare – imbottito = imbarcare – imbottito – imbuto.

• Se si deve riordinare un elenco di cognomi uguali, bisogna considerare i nomi che seguono. Ad esempio:
Rossi Giacomo – Rossi Anna – Rossi Franco = Rossi Anna – Rossi Franco – Rossi Giacomo.
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1 I suoni e i segni della lingua italiana 7

4 A ventuno lettere o grafemi dell’alfabeto


non corrispondono esattamente ventuno suoni o fonemi
Solitamente a ogni lettera o grafema del nostro alfabeto corrisponde un suono o fone-
ma: ad esempio alla lettera t corrisponde il suono / t /.
A volte, però, a una lettera corrispondono due suoni: ad esempio alla lettera g corri-
spondono il suono / g / dolce della parola giro e il suono / g / duro della parola gara.
Nella seguente tabella ti presentiamo le lettere o grafemi dell’alfabeto e i corrisponden-
ti suoni o fonemi.
Ricorda che, secondo le norme dell’AFI (Associazione Fonetica Internazionale), le tra-
scrizioni dei suoni sono sempre poste fra due barrette oblique //.

lettere o grafemi suoni o fonemi

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11 a /a/
12 b /b/
13 c /c/ di cena
/c/ di cane
14 d /d/
15 e /é/ di réte
/è/ di bène
16 f /f/
17 g /g/ di giro
/g/ di gara
18 h –
19 i /i/
10 l /l/
11 m /m/
12 n /n/
13 o /ó/ di mólto
/ò/ di pòco
14 p /p/
15 q /c/ (quadro si pronuncia cuadro)
16 r /r/
17 s /s/ di sasso
/s/ di rosa
18 t /t/
19 u /u/
20 v /v/
21 z /z/ di pazza
/z/ di zebra

Osservando la tabella, che cosa noti?


A ventuno lettere o grafemi dell’alfabeto non corrispondono esattamente ventuno suo-
ni o fonemi.
Ricordati inoltre che vi sono dei suoni per i quali non esiste, nel nostro alfabeto, una let-
tera specifica corrispondente; di conseguenza, per trascriverli, bisogna ricorrere a una
doppia lettera. Così, nelle parole figlio, legno, scelta, le doppie lettere gl, gn, sc rappre-
sentano un unico suono.
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8 1 LLa fonologia

Verifica formativa
Rispondi oralmente.
• Che cos’è l’alfabeto italiano?
• Quante lettere o grafemi comprende?
• A che cosa servono le lettere j, k, w, x, y?
• A ogni lettera o grafema corrisponde sempre un unico suono o fonema?

1 Metti in ordine alfabetico i seguenti gruppi di lettere.


l–e–c–s–o–h ...................................................................................................................

i–d–z–a–t–q–p–g ...................................................................................................................

p–v–b–m–z–l–d–r–h–c ...................................................................................................................

2 Metti in ordine alfabetico le seguenti parole.


zio – barca – lampo – tempesta – ape – ieri – sentiero – contadino – hotel – rissa – dado – utensile
...............................................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................

3 Metti in ordine alfabetico le seguenti parole.


crosta – xilofono – vendetta – kiwi – gara – zattera – jolly – quaderno – yogurt – ululato – bacio – walzer
...............................................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................

4 Metti in ordine alfabetico i seguenti cognomi inizianti con la lettera S.


Squillace – Shintani – Sbarzi – Segre – Spadari – Svevo – Sacchi – Snodini – Suffada – Soresi –
Scarabelli – Stigliano – Sfogliarini – Silvestri
...............................................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................

5 Metti in ordine alfabetico i seguenti cognomi e nomi.


Tadini Beatrice – Tadini Paolo – Tadini Ettore – Tadini Sara – Tadini Stefano – Tadini Clara –
Tadini Graziella – Tadini Marco – Tadini Sandro – Tadini Carla – Tadini Mauro – Tadini Andrea –
Tadini Laura – Tadini Davide – Tadini Franco – Tadini Alberto
...............................................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................
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2 Le vocali
e le consonanti

1 Le vocali
a e i o u
Prova a pronunciare la parola libro senza le vocali i, o. Ti accorgi immediatamente che
non riesci neppure ad articolarla: lbr. Le vocali, infatti, sono gli elementi portanti, in-
dispensabili per poter pronunciare una qualsiasi parola.

Più propriamente, le vocali sono suoni che, possedendo “voce” propria, possono es-
sere pronunciati da soli, non hanno cioè bisogno dell’aiuto di altri suoni.

Le vocali, o meglio i segni o grafemi vocalici, sono cinque: a – e – i – o – u.

Invece, i suoni o fonemi vocalici sono sette perché le vocali e, o possono avere un
suono aperto e uno chiuso.

Riportiamo, qui di seguito, la tabella completa delle vocali.

segni o grafemi vocalici suoni o fonemi vocalici esempi


a aperto mamma
e aperto (è) bèllo
chiuso (é) péntola
i chiuso cibi
o aperto (ò) ròsa
chiuso (ó) códa
u chiuso luna

L’apertura o la chiusura delle vocali e, o si può far notare graficamente ricorrendo al-
l’accento:

( \ ) accento grave ➞ suono aperto


( / ) accento acuto ➞ suono chiuso

Ricordati che il dizionario fornisce sempre l’indicazione dell’apertura o della chiusura


di queste vocali.
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10 1 La fonologia

2 Le parole omografe
accètta accétta
bòtte bótte
Attenzione alla differenza tra il suono aperto e chiuso delle vocali e, o.
Nel primo esempio, accètta e accétta sono due parole scritte allo stesso modo che han-
no però significato diverso. Infatti accètta, con la vocale è aperta, deriva dal verbo ac-
cettare, mentre accétta, con la vocale é chiusa, significa “scure”.

Anche nel secondo esempio, bòtte e bótte sono due parole scritte allo stesso modo che
hanno però significato diverso. Infatti bòtte, con la vocale ò aperta, significa “percos-
se”, mentre bótte, con la vocale ó chiusa, significa “recipiente”.

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Si capisce dunque che la diversità di accento sulle vocali e, o, e quindi la differenza
di pronuncia, è molto importante per distinguere le parole omografe.
Le parole omografe sono parole che si scrivono allo stesso modo, ma che si pro-
nunciano in modo diverso e hanno anche un significato diverso a seconda che con-
tengano una vocale aperta o chiusa.
Di solito, scrivendo, non mettiamo l’accento sulle parole omografe perché il loro esatto
significato è ricavabile dal contesto, cioè dal senso generale della frase in cui sono inse-
rite. Considera, ad esempio, queste due frasi.

Provo un grande affetto per Andrea.


Ora affetto un po’ di salame e mi faccio un panino.

Dal contesto si capisce facilmente che nella prima frase affètto con la vocale è aperta si-
gnifica “sentimento”; nella seconda frase, invece, affétto con la vocale é chiusa significa
“taglio a fette”. Riportiamo qui di seguito alcuni esempi di parole omografe.

è aperta é chiusa
collega collèga (compagno) colléga (da collegare)
legge lègge (da leggere) légge (norma)
pesca pèsca (frutto) pésca (da pescare)
mento mènto (da mentire) ménto (parte del viso)
venti vènti (soffi d’aria) vénti (numerale)

ò aperta ó chiusa
foro fòro (piazza) fóro (buca)
rosa ròsa (fiore) rósa (da rodere)
pose pòse (atteggiamenti) póse (da porre)
colto còlto (da cogliere) cólto (istruito)
torta tòrta (da torcere) tórta (dolce)
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2 Le vocali e le consonanti 11

Verifica formativa
Completa opportunamente le seguenti frasi.
• Le vocali sono suoni che possono essere pronunciati da soli perché .............................................................
• I segni delle vocali sono .............................................................................................................................................
• I suoni o fonemi vocalici sono .............................. perché ......................................................................................
• L’accento grave ( ) indica un suono ......................................................................................................................
• L’accento acuto ( ) indica un suono ......................................................................................................................
• Le parole omografe sono parole scritte allo stesso modo, ma ..........................................................................

1 Nelle seguenti parole cambia la vocale evidenziata in modo da ottenere altre parole di signifi-
cato diverso. Attenzione: a volte sono possibili più soluzioni. Segui l’esempio.
meno mano pulizia ............................................ palo ............................................

vinto ............................................ seggio ............................................ curvo ............................................

tiro ............................................ incarta ............................................ tutto ............................................

2 Nelle seguenti parole cambia una o due vocali in modo da ottenere altre parole di significato
diverso. Segui l’esempio.
posta pista, posto, peste forma ............................................ lode ............................................

vento ............................................ sole ............................................ palla ............................................

mente ............................................ pepe ............................................ tanto ............................................

3 Scrivi tre parole che iniziano con la vocale a, tre con la vocale e, tre con la vocale i, tre con la
vocale o, tre con la vocale u.

a e i o u

............................... ............................... ............................... ............................... ...............................

............................... ............................... ............................... ............................... ...............................

............................... ............................... ............................... ............................... ...............................

4 Indica con l’accento grave ( \ ) o con l’accento acuto ( / ) se le vocali evidenziate nelle seguenti
parole sono aperte o chiuse. Segui l’esempio. In caso di dubbio, consulta il dizionario.
dènte – tempo – moneta – perla – melo – pepe – secolo – vela – lettera – marionetta – ponte –
monaco – zoccolo – rospo – solco – borsa – francobollo – pittore – sonno – barbone

5 Nelle seguenti frasi, cancella le parole omografe errate. Segui l’esempio.


✕ di un fanciullo. 2. Il signor Bianchi è un uomo molto cólto / còlto.
1. Ha raffigurato il vólto / vòlto
3. Mario non accétta / accètta scuse. 4. Che tórta / tòrta squisita abbiamo mangiato! 5. Secondo
la légge / lègge, è innocente. 6. È arrivata la pósta / pòsta? 7. Diventare uno scrittore è lo scópo
/ scòpo della sua vita. 8. Ho percorso vénti / vènti chilometri a piedi. 9. Piantando un chiodo ha
fatto un fóro / fòro enorme. 10. Ha mangiato una pésca / pèsca succosissima.
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12 1 La fonologia

3 Quando le vocali si incontrano: il dittongo,


il trittongo, lo iato
Mauro mi ha regalato un diamante.
Dittongo

Nelle parole Mauro e diamante i gruppi vocalici au, ia si pronunciano con una sola
emissione di voce.

Un gruppo di due vocali che si pronuncia con una sola emissione di voce si chiama
dittongo.

Il dittongo è formato dall’incontro della vocale i o della vocale u con una qualsiasi altra
vocale (a, e, o) per lo più accentata; oppure dall’incontro di i e u tra loro.

I dittonghi possibili sono:


ià, iè, iò, iù: f iàmma, piède, piòve, fiùme;
uà, uè, uì, uò: quàndo, guèrra, guìda, cuòre;
ài, èi, òi, ùi: dirài, nèi, pòi, lùi;
àu, èu: pàusa, nèutro.

I dittonghi iè, uò sono detti mobili perché nelle parole derivate e nella coniugazione
dei verbi spesso si trasformano nelle vocali semplici e, o:
piède ➞ pedóne; suòno ➞ sonòro; muòvere ➞ mòto, mòssi.

Nei gruppi:
cia (cie, cio, ciu), qua (que, qui, quo), scia (scie, scii, scio, sciu),
gia (gie, gio, giu), gua (gue, gui, guo), glia (glie, glio, gliu)

la i e la u non formano un dittongo con le altre vocali. In questi gruppi, infatti, esse so-
no dei puri segni grafici che servono a dare a c, g, q, sc, gl suoni particolari che altri-
menti non avrebbero.

Attenzione!
Le vocali di un dittongo formano una sola sillaba. Di conseguenza, nella divisione in sillabe, non
devono mai essere separate: piaz-za; scuo-la; o-rien-te.
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2 Le vocali e le consonanti 13

Trittongo Guai a te se
calpesti l’aiuola!

Nelle parole guai e aiuola i gruppi vocalici uai, iuo si pronunciano con una sola emis-
sione di voce.
Un gruppo di tre vocali che si pronuncia con una sola emissione di voce si chiama trittongo.

Il trittongo è formato dall’incontro delle vocali i e u, oppure di due vocali i con un’al-
tra vocale (a, e, o) per lo più accentata.

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I trittonghi più comuni sono:
iài, ièi, iuò: spiài, mièi, paiuòlo;
uài, uòi: guài, buòi.

Attenzione!
Le vocali di un trittongo formano una sola sillaba. Di conseguenza, nella divisione in sillabe, non
devono mai essere separate: guai; a-iuo-la.

Iato

La zia ha paura del temporale.

Nelle parole zia e paura i gruppi vocalici ia, au si pronunciano con due emissioni di voce.

Quando due vocali, incontrandosi, si pronunciano separatamente, con due distinte


emissioni di voci, formano uno iato (dal latino hiatus = “separazione, distacco”).
Lo iato avviene:
• quando si incontrano tra loro le vocali a, e, o: po-e-ta, pa-e-se, te-a-tro, bo-a-to;
• quando le vocali ì e ù accentate si incontrano con le altre vocali (a, e, o): zì-a, bu-gì-e,
tù-o, pa-ù-ra;
• nelle parole derivate da altre contenenti uno iato: vi-a-le (da vì-a), zi-et-ta (da zì-a),
pa-u-ro-si (da pa-ù-ra);
• nelle parole composte con i prefissi ri-, re-, bi-, tri-: ri-al-za-re, re-in-ven-ta-re, bi-en-
nio, tri-os-si-do.
Attenzione!
Le vocali di uno iato appartengono sempre a due sillabe diverse. Di conseguenza, nella divisione
in sillabe, vengono separate: zi-a; ma-e-stro; e-ro-e.
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14 1 LLa fonologia

Verifica formativa
Rispondi oralmente.
• Che cos’è un dittongo? Da che cosa è formato?
• Quali dittonghi sono detti mobili e perché?
• Che cos’è un trittongo? Da che cosa è formato?
• Che cos’è uno iato?

1 Nelle seguenti parole sottolinea i dittonghi.


suono – piangere – rifiutare – duello – zaino – vorrei – bandiera – sei – piuma – fiorellino

2 Nelle seguenti parole sottolinea solo i dittonghi.


guardare – persuasione – neutro – sogliola – pneumatico – pigiare – suora – suino – piangere –
bagaglio – asciutto – aquilotto – lieve – carriola – piatto – baita – piuma – guanto

3 Per ciascuna di queste parole con dittongo mobile scrivi una parola derivata priva del dittongo.
Segui l’esempio.
dieci → decimo →
tiepido ............................ scuola→ .............................

presiedere → ............................ cielo → ............................ ruota → .............................

lieto → ............................ fuoco → ............................ buono → .............................

4 Nelle seguenti parole sottolinea solo i trittonghi.


buoi – miei – cuoio – viaggiai – paio – teiera – benzinaio – figliuola – gianduia – vespaio

5 Quali parole della vignetta a destra contengono uno iato?


Individuale e sottolineale.
© Disney

6 Spiega oralmente perché nelle seguenti parole gli incontri vocalici evidenziati formano uno iato e
non un dittongo.
poeta – reato – Aosta – via – baule – zietto – rielaborare – triangolo

7 Spiega oralmente come si comportano rispettivamente le vocali di un dittongo, di un trittongo,


di uno iato nella divisione in sillabe.

Dividi poi in sillabe le seguenti parole.


costruire – vedrai – cuore – piacere – agguantai – rasoio – guaito – maestro – biennale – Maria –
aula – leopardo
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2 Le vocali e le consonanti 15

4 Le consonanti

b c d f g

h l m n p

q r s t v z
Le consonanti sono suoni che non possono stare da soli; per essere pronunciati devo-
no appoggiarsi alle vocali.

Le consonanti, infatti, hanno questo nome perché “suonano” solo “con” l’aiuto delle vocali.

Ti invitiamo ora a fare un semplice esperimento: mettiti davanti a uno specchio e pro-
nuncia le consonanti b, m, p. Ti accorgerai che, per pronunciarle, devi accostare le lab-
bra; invece, per pronunciare le consonanti l e r devi appoggiare la lingua alle gengive;
ancora, per pronunciare la d o la t devi appoggiare la lingua ai denti superiori.

Pertanto, rispetto agli organi che utilizziamo per pronunciarle, le sedici consonanti
della lingua italiana si possono suddividere in:

denominazione consonanti organi utilizzati per la pronuncia


labiali b, m, p labbra
labiodentali f, v labbro inferiore appoggiato
ai denti superiori
dentali d, t lingua appoggiata ai denti superiori
linguali l, n, r, s, z lingua appoggiata alle gengive
o alveolari
palatali c, g lingua appoggiata al palato
(dolci di cena e gelso)
gutturali c, g lingua ritirata verso la gola
(dure di cane e gatto),
q
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16 1 La fonologia

Esaminiamo ora alcune particolarità nell’uso delle consonanti.


c/g hanno suono duro o gutturale:
• davanti alle vocali a, o, u: casa, cubo, gola, gusto;
• davanti a un’altra consonante: crema, groviglio;
• in fine di parola: tic-tac, bang;
hanno suono dolce o palatale:
• davanti alle vocali e, i: cera, cintura, gelato, giro;
h è muta, non si pronuncia; serve solo come segno grafico:
• per dare a c e g il suono duro o gutturale davanti alle vocali e, i: che, chi,
ghetto, ghiro;
• in alcune voci del verbo avere: ho, hai, ha, hanno;

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• nelle interiezioni o esclamazioni: oh!, eh!, uh!, ahi!, ohimè!;
q è sempre seguita da u + vocale: quadro, quello, squalo;
• il suono qu + vocale è identico al suono cu + vocale: quaranta / scuola; per-
ciò, in caso di dubbio, è meglio consultare il dizionario;

s ha suono aspro o sordo:


• a inizio di parola quando è seguita da una vocale: sera, sorprendere;
• prima delle consonanti c, f, p, q, t: scarpa, sforzo, spada, squadra, stemma;
• quando, all’interno di una parola, è preceduta da un’altra consonante o è
doppia: borsa, fossato;
ha suono dolce o sonoro:
• tra due vocali: esame, isola, mese;
• prima delle consonanti b, d, g, l, m, n, r, v: sbadiglio, disdire, sgomento, slitta,
smania, snello, sradicare, svelto;
• nelle parole in -asi, -esi, -isi, -osi: stasi, dieresi, analisi, nevrosi.
Ricorda che:
s + vocale si dice s pura: sole, sera;
s + consonante si dice s impura: scala, stare;

z ha suono aspro o sordo:


• davanti ai gruppi vocalici ia, ie, io: delizia, grazie, stazione;
• dopo la consonante l: calze, alzare;
• nelle parole terminanti in -anza, -enza: costanza, pazienza;
• quando è doppia: prezzo, bellezza;
ha suono dolce o sonoro:
• all’inizio di parola: zeta, zero;
• tra due vocali: azalea, bizantino;
• nei suffissi -izzare, -izzatore, -izzazione: pubblicizzare, organizzatore, civiliz-
zazione.
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2 Le vocali e le consonanti 17

Verifica formativa
Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere o false.
V F
• Le consonanti sono suoni che per essere pronunciati devono appoggiarsi alle vocali.
• b, m, p sono consonanti dentali.
• Nelle parole cane e gatto le consonanti c e g hanno suono dolce o palatale.
• La consonante h è muta.
• Nelle parole sorella e intelligenza le consonanti s e z hanno suono aspro o sordo.

1 Nelle seguenti parole cambia le consonanti evidenziate in modo da ottenere altre parole di si-
gnificato diverso. Segui l’esempio.
dito mito, rito, sito raso ...........................................................................

scorza ........................................................................... cento ...........................................................................

passo ........................................................................... orzo ...........................................................................

gatta ........................................................................... arma ...........................................................................

2 Nelle seguenti parole inserisci le consonanti opportune in modo da ottenere parole di senso
compiuto. Segui l’esempio.
ca __ e cane, cave, care, cade, case __ os __ o .....................................................................

__ iuma ......................................................................... __ avo __ a .....................................................................

so ____o ......................................................................... __ osco .....................................................................

ga____o ......................................................................... go __ i __ o .....................................................................

3 Nelle seguenti parole sottolinea le consonanti c e g con suono duro o gutturale. Segui l’esempio.
pecora – vicenda – decina – cuore – cento – coda – cima – cristallo – nuocere – grande – geranio –
immagine – boomerang – angeli – golf – giorno – pigrizia – giacere – girovagare

4 Nelle seguenti parole sottolinea la consonante s in rosso se ha un suono aspro o sordo, in blu
se ha un suono dolce o sonoro.
scopo – saltare – fissare – bersaglio – sgattaiolare – museo – gustoso – strato – spillo – ressa –
slittare – sberla – sordità – esame – squadrare – rosa – celeste – stinco – cristallino – analisi – casa

5 Nelle seguenti parole individua e cerchia le s impure.


società – sbirro – simpatia – specialità – scivolare – prestigio – statura – arbusto – pensionato –
sirena – scolaresca – sale – scelta – sassofono

6 Solo 6 delle seguenti parole contengono la consonante z con suono dolce o sonoro. Individua-
le e cerchiale.
azzerare – nazione – zerbino – azzurro – tolleranza – zoccolo – grazia – lunghezza – attenzione –
totalizzatore – accoglienza – danza – romanizzare – alzato – pazzia – azoto – calzaturificio –
ruzzolare – pigrizia – zufolo
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18 1 La fonologia

5 Suoni consonantici particolari: i digrammi e i trigrammi


Digramma
legno giostra
In queste parole, i gruppi di lettere gn, gi rappresentano un unico suono.

Un gruppo di due lettere avente un unico suono si chiama digramma (dal greco:
“doppia lettera”).

I digrammi della lingua italiana sono sette:


gl quando è seguito dalla vocale i, quasi sempre in fine di parola: figli, mogli, egli.
In alcune parole il gruppo gl, anche se seguito da i, non forma un digramma
e perciò ha un suono gutturale: glicine, negligenza, glicerina;
gn sempre; seguito da tutte le vocali: lagnare, agnello, ogni, legno, ognuno;
ch quando è seguito dalle vocali e, i: oche, dischi;

gh quando è seguito dalle vocali e, i: margherita, ghiro;

sc quando è seguito dalle vocali e, i: scelta, nascita.


Il digramma sc mantiene la i nelle parole scienza e coscienza e nei loro derivati:
scienziato, scientifico, incosciente;

ci quando è seguito dalle vocali a, o, u: bilancia, bacio, ciurma;

gi quando è seguito dalle vocali a, o, u: giallo, gioco, giuria.

Attenzione!
Nei gruppi ci, gi seguiti da vocali, la i serve solo da segno grafico per rendere dolci i suoni c e g.

Trigramma
foglia sciarpa
In queste parole, i gruppi di lettere gli, sci rappresentano un unico suono.
Un gruppo di tre lettere avente un unico suono si chiama trigramma (dal greco: “tri-
pla lettera”).
Sono trigrammi:
gli quando è seguito da vocale: maglia, moglie, voglio, pagliuzza;
sci quando è seguito dalle vocali a, o, u: sciame, sciopero, sciupare;
chi quando è seguito da vocale: chiave, chiesa, chiostro, chiuso;
ghi quando è seguito da vocale: ghiaccio, ringhiera, ghiottoneria.

Attenzione!
Nei trigrammi, la vocale i serve solo da segno grafico.
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2 Le vocali e le consonanti 19

Verifica formativa
Rispondi oralmente.
• Che cos’è un digramma?
• Quali sono i digrammi della lingua italiana?
• Che cos’è un trigramma?
• Quali sono i trigrammi della lingua italiana?

1 Nelle seguenti parole individua e sottolinea i digrammi. Attenzione: non tutte le parole ne conten-
gono! Segui gli esempi.
gigli – vergogna – archi – maghi – rugiada – clorofilla – cagne – scendere – giudicare – prato –
baciare – scimmia – sbottonare – giostra – ghiro – ciondolare – gemma – scrivere – gianduia –
ragnatela – orchestra – ghepardo – orchidea – ignorare – nascondere

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2 Cerchia le parole in cui gl non è digramma.
fogli – negligente – egli – nitroglicerina – scogli – abbagli – geroglifico – glicine – sonagli – glorificare –
scompigli – deglutire – agglomerato – sbagli – globo – glissare

3 Cerchia le parole in cui sc non è digramma.


scena – scoiattolo – scimmia – scala – scienza – ascensore – scivolare – scrollare – incosciente –
ruscello – scudo – scrivania

4 Completa le parole inserendo gli opportuni trigrammi.

sba ............ are a ............ ugare ............ ame

mani ............ a mo ............ e vo ............ amo


muc ............ o pa ............ ericcio pa ............ uto
meda ............ a pe ............ olino mi ............ ore
pic ............ o pro ............ utto gri ............ a
............ o ............ ere ............ agura rin ............ udere

5 Indica con una crocetta se le seguenti parole contengono un digramma o un trigramma.


Attenzione: 3 parole non contengono né l’uno né l’altro.

digramma trigramma digramma trigramma


pesce coscienzioso
sciacallo discernere
scissione aglio
scioccare scettro
trascinare pagliaccio
scrivere glissare
accasciarsi tigli
glottologia maglie
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20 1 La fonologia

La fonologia in breve

I suoni utilizzati dall’uomo per comunicare oralmente sono detti fonemi.


Questi stessi suoni, nella scrittura, corrispondono a segni grafici detti lettere o grafemi.

L’alfabeto italiano è l’insieme delle lettere o grafemi con cui vengono rappresentati
graficamente i suoni della lingua. È composto di ventuno lettere (consonanti e vocali)
più altre cinque lettere “straniere”.

MAIUSCOLE A B C D E F GH I J K L MN O P Q R S T U VWX Y Z
minuscole a b c d e f g h i j k l mn o p q r s t u v w x y z

Le vocali sono gli elementi portanti, indispensabili per poter pronunciare qualsiasi parola.
I segni delle vocali sono cinque: a – e – i – o – u; i suoni o fonemi vocalici sono sette per-
ché le vocali e – o possono avere un suono chiuso e uno aperto.

Attenzione alle parole omografe: accétta – accètta, bótte – bòtte.

– Un gruppo di due vocali che si pronuncia con una sola emissione di voce si chiama dit-
tongo:
piazza, scuola, oriente.
– Un gruppo di tre vocali che si pronuncia con una sola emissione di voce si chiama
trittongo:
guai, aiuola.
– Quando due vocali, incontrandosi, si pronunciano separatamente, con due distinte
emissioni di voce, formano uno iato:
zia, maestro, eroe.

Le consonanti sono suoni che per essere pronunciati devono appoggiarsi alle vocali.
– Un gruppo di due lettere avente un unico suono si chiama digramma (gl, gn, ch, gh,
sc, ci, gi):
figli, legno, china, ghiro, scelta, bacio, giostra.
– Un gruppo di tre lettere avente un unico suono si chiama trigramma (gli, sci, chi, ghi):
figlia, sciame, chiave, ghiaccio.
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1 LLa fonologia 21

Verifica conclusiva
1 In ciascuno dei seguenti gruppi di lettere individua le 4 parole nascoste e trascrivile a lato.
(1 punto per ogni parola individuata)
1. riffratellocusinceromopensierotrenve ..............................................................................................................

2. annohudentistagifuocofeldubbiomfi ..............................................................................................................

3. kitoferrosmduedelfinotuviolam ..............................................................................................................

4. ccanemarciafozufoloscdadolvi ..............................................................................................................
punti /16

2 Combina opportunamente le lettere di ciascun gruppo in modo da ottenere parole di senso com-
piuto. Attenzione: tutte le parole iniziano per consonante.
(2 punti per ogni risposta esatta)

AARTC ...................................................................... AISOL .............................................................................

BIROL ...................................................................... ELTELS .............................................................................


punti /8

3 Metti in ordine alfabetico le seguenti parole.


(5 punti se l’ordine è esatto)
proposta – cerchio – zero – fionda – hangar – orto – yoga – sasso – istmo – voce – avarizia –
dramma – giunco – barba – walkman – kilt – missile – jazz

................................................................................................................................................................................................

...............................................................................................................................................................................................
punti /5

4 Nel seguente elenco di parole, tutte inizianti con la lettera a, inserisci in ordine alfabetico que-
ste tre parole: addizione, alleanza, arancia. Indica dove le collochi.
(2 punti per ogni risposta esatta)
abate – acqua – adagio – addome – affare – affresco – agenzia – agilità – aiuto – albergo – algebra –
altezza – amico – analisi – appello – arbitro – asilo – attività

addizione tra .................................................................. e ...................................................................................


alleanza tra .................................................................. e ...................................................................................

arancia tra .................................................................. e ...................................................................................


punti /6

5 In ciascuno dei seguenti riquadri sono state inserite delle parole prive della stessa vocale. Indi-
Verifica conclusiva

vidua, di volta in volta, la vocale mancante.


(1 punto per ogni risposta esatta)
v __ rd __ __ rt __ t __ n __
d __ nt __ r __ sp __ sc __ rp __
tr __ p __ ll __ f __ t __
p __ sc __ t __ r __ t __ lp __
1. Vocale mancante: ........ 2. Vocale mancante: ........ 3. Vocale mancante: ........
punti /3
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22 1 LLa fonologia

6 Nelle seguenti frasi cancella le parole omografe errate.


(2 punti per ogni risposta esatta)
1. Mario lègge / légge con passione.
2. Divieto di pèsca / pésca.
3. Carla è bugiarda: mènte / ménte sempre.
4. Ho cólto / còlto questi fiori per te.
5. Oh, se Giorgio fòsse / fósse un principe!
punti /10

7 Le seguenti parole contengono dittonghi, trittonghi e iati. Distinguile e trascrivile nella tabella
in modo appropriato.
(2 punti per ogni risposta esatta)

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poi – suoi – biossido – studiai – bianco – piega – vuoi – pigolio – buoi – nuora

parole con dittongo parole con trittongo parole con iato

........................................................ ........................................................ ........................................................

........................................................ ........................................................ ........................................................

........................................................ ........................................................ ........................................................

........................................................ ........................................................ ........................................................

punti /20

8 Nelle seguenti vignette sottolinea in rosso le 3 parole che contengono un digramma, in blu le 2
parole che contengono un trigramma.
(2 punti per ogni risposta esatta)

Syndicate, Inc. All rights reserved)


(PEANUTS © United Feature

1. 2. 3.
punti /10
Verifica conclusiva

Punteggio totale /78 Valutazione .............................................................

In base al punteggio ottenuto e alla valutazione dell’insegnante, si concorda l’avvio di:

attività di recupero attività di potenziamento


pag. 45 pag. 47
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2 L’ortografia
L’ortografia (dal greco
orthós =
“corretto” e graphé = “s
crittura”) è
l’insieme delle regole
che permettono
la corretta scrittura de
lle parole.

CONOSCENZE ABILITÀ
Le regole ortografiche fondamentali. Usare correttamente le regole ortografiche
riguardanti l’uso dei gruppi cu / qu,
cqu / ccu / qqu, qu / gu, ni / gn / gni,
mp / mb, li / gli, ce / cie, ge / gie, sce / scie.
Riconoscere ed evitare errori nell’uso
della lettera h e nel raddoppiamento
delle consonanti.

La sillaba. Riconoscere la struttura sillabica delle parole.


Dividere le parole in sillabe, applicando
le regole, e andare correttamente a capo.

L’accento. Distinguere i vari tipi di accento, individuarne


la funzione e usarli correttamente.

L’elisione e il troncamento. Usare l’apostrofo in modo corretto.


Distinguere l’elisione dal troncamento
e applicarne le convenzioni grafiche.

L’intonazione e la punteggiatura. Riconoscere l’importanza e la funzione


dell’intonazione e delle pause quando parliamo
e della punteggiatura quando scriviamo.
Usare correttamente i segni di punteggiatura
o di interpunzione.

Le lettere maiuscole. Usare correttamente le maiuscole.


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24
2 L’ortografia

Prima di cominciare
Prima di cominciare, ti invitiamo a svolgere alcuni semplici e divertenti esercizi che hanno lo scopo di
anticiparti gli argomenti trattati e, nello stesso tempo, di farti capire quali prerequisiti possiedi, cioè
quali sono le tue conoscenze e capacità in merito agli argomenti stessi.

1 Indica con una crocetta le parole ortograficamente errate e riscrivile in forma corretta.
Segui l’esempio.

✗ scualo squalo tranpoli ...........................................................

cinque ........................................................... bersalio ...........................................................

quore ........................................................... superfice ...........................................................

aquazzone ........................................................... cielo ...........................................................

taccuino ........................................................... igene ...........................................................

cualità ........................................................... valigie ...........................................................

gniente ........................................................... scenzia ...........................................................

sogniare ........................................................... discesa ...........................................................

2 Sandra ha scritto a Gianni questo “biglietto d’amore”, ma ha commesso 7 errori nell’uso della
lettera h. Individuali e correggili.

Caro Gianni, da un hanno provo una grande simpatia per te.


O tentato in tutti i modi di attirare la tua attenzione,
ma tu non mi ai mai degnata di uno sguardo.
Eppure ho saputo dai tuoi amici che ai confidato loro
di essere “stracotto” di me. Ha chi devo credere?
Ai tuoi amici ho alla mia amica Monica che tutti i giorni
mi ripete di rivolgere le mie attenzioni a Marco, un ragazzo
che mi adora?
Ho, ti prego, rispondimi!

3 Individua e sottolinea le parole che cambiano significato quando si toglie l’accento.


Segui l’esempio.
cantò – però – perché – restò – metà – marciò – è – rifiutò – ciò – mostrò – andrà – saprò –
virtù – passerò – cascò – caffè – bambù

4 Le seguenti coppie di parole assumono significati diversi a seconda dell’accento. Per cia-
scuna di esse scrivi una frase di senso compiuto.
lèggere: .............................................................................................................................................................................

leggère: .............................................................................................................................................................................

àncora: .............................................................................................................................................................................

ancóra: .............................................................................................................................................................................
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2 L’ortografia 25

5 Dalla seguente striscia abbiamo tolto tutti gli accenti. Mettili tu dove è necessario. Sono com-
plessivamente 6.

(© Joaquín S. Lavado [Quino] / Caminito S.a.s., Mafalda quattro, Bompiani, Milano, 1974)

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6 Nei seguenti slogan pubblicitari abbiamo inserito 9 errori nell’uso dell’apostrofo. Individuali e correggili.

L’unico or olo gio por tato In un epoca in cui tutto cambia rapidamente,
dedicatevi a qualcosa capace di fermare il tempo.
sulla L’una, 2.

1.
or a alla volta di Marte 3.
Un’espresso così non s è mai visto.

Presenta la sua nuova invenzione: «Mi muovo


la suola in cuoio diviene impermeabile mezz ora Dall Italia all America.
all acqua e all umidità respirando grazie Parli con lo stesso
e mi sento telefono cellulare.
a una membrana speciale.
4. 5. meglio» 6.

7 Completa le frasi scegliendo opportunamente la parola esatta, con o senza apostrofo, fra quel-
le sotto riportate.
cera – s’era – l’etto – c’era – all’ora – allora – l’imitazione – sera – letto – limitazione

1. È a ..................................... con l’influenza. 2. Andava a cento chilometri ..................................... 3. Non


...................................... accorto che era calata la ...................................... 4. È scivolato: .................................... troppa
............................... sul pavimento! 5. Ho pagato quel prosciutto 2,58 euro ....................................... 6. Per iscri-
versi al corso di nuoto c’è una ............................................... di numero. 7. .................................................. di quell’at-
tore era perfetta. 8. Disturbava tutti, ....................................... l’ho sgridato.
Prima di cominciare

8 Nella seguente barzelletta inserisci la punteggiatura dove ti sembra necessaria. Ricorda che
dopo il punto fermo, il punto interrogativo e il punto esclamativo ci vuole la lettera maiuscola.

È notte fonda quando squilla il telefono in casa del medico dottore dice una voce infantile
sono Carletto c’è urgente bisogno di lei a casa mia
c’è qualcuno che sta male
sì tutti all’infuori di me oggi sono stato cattivo e per punizione non mi hanno fatto mangiare
i funghi
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1 Le regole ortografiche
fondamentali

1 Per non sbagliare: le più frequenti difficoltà ortografiche


Chissà quante volte ti sarà capitato di trovarti nel dubbio: si scrive frecce o freccie?
Niente o gnente? Miliardo o migliardo? Ingegnere o ingegniere?
Per scrivere correttamente le parole esistono regole precise; tuttavia, per non sbagliare,
bisogna soprattutto fare esercizio e, quando si è incerti, adottare la buona abitudine di
consultare il dizionario. Ti riportiamo, qui di seguito, le principali regole ortografiche.
cu / qu • Tra il suono cu + vocale (cua, cue, cui, cuo) e il suono qu + vocale
(qua, que, qui, quo) non esiste alcuna differenza.
Di conseguenza, non esiste alcuna regola per stabilire quando usare cu (cuo-
co, scuola, circuito, percuotere) e quando usare qu (quadro, quando, que-
sto, equitazione). In caso di dubbio, è opportuno consultare il dizionario.
Comunque, puoi risolvere il problema della dubbia grafia cu / qu, ri-
cordando che:
– cu + consonante si scrive sempre cu: cugino, custode, aculeo, lacustre, cupo;
– le seguenti parole e i loro derivati o composti si scrivono sempre con cu:
cui (pronome relativo); cuore (cuoriforme, batticuore, crepacuore, ma-
lincuore, rubacuori, rincuorare); cuoio (cuoiaio, cuoiame, scuoiare);
cuoco(cuocere, scuocere); scuola (scuolabus); cospicuo (cospicuamente);
innocuo (innocuamente); proficuo (proficuamente); perspicuo (per-
spicuamente); promiscuo (promiscuità); vacuo (vacuità, evacuare); cir-
cuire (circuito); arcuare (arcuato); evacuare (evacuato); acuire (acuito);
percuotere; riscuotere; scuotere.
cqu / ccu / • Si usa cqu:
qqu – nella parola acqua e in tutti i suoi derivati e composti (acquazzone,
annacquare, acquitrino, acquedotto, acquerello, acquaio, acquolina,
acquaragia...);
qqu – nelle parole acquistare, acquisto, acquisire, acquirente, nacque,
tacque, piacque, giacque e in poche altre.
• Si usa ccu quando subito dopo viene una consonante: accusa, accumulo,
accurato, accucciato... Fa eccezione taccuino.
• Si usa qqu solo nella parola soqquadro.
qu / gu • Bisogna fare molta attenzione a non confondere le parole scritte con il
gruppo qu (qualità, quinto, quaderno) e quelle scritte con il gruppo gu
(guancia, guida, pinguino).
Attenzione soprattutto alle coppie quiz / guizzo e quanto / guanto.
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1 Le regole ortografiche fondamentali 27

ni / gn / gni • Si usa ni nelle parole che mantengono l’originaria grafia latina: niente,
genio, scrutinio, colonia, alluminio, Campania.
• Si usa gn in tutti gli altri casi: gnocco, segno, bagnare, degno, ingegno.
Ricorda che dopo il gruppo gn la i non si mette mai (ingegnere, ognu-
no, campagna) tranne in rari casi e cioè:
– quando la ì è accentata come nella parola compagnìa;
– nei verbi in -gnare alla 1ª persona plurale dell’indicativo presente
(sogniamo) e alla 1ª e 2ª persona plurale del congiuntivo presente
(che noi sogniamo, che voi sogniate).

mp / mb • Davanti alle consonanti p e b si usa sempre la m e mai la n: stampa,


rompere, impegno, bambino, ombrello.
Fanno eccezione le parole composte benpensante, benparlante.

li / gli • Si usa li:


– all’inizio di parola: liana, lievito, lieto.
Fanno eccezione l’articolo gli e i pronomi gli (= a lui), glielo, gliela,
glieli, gliele, gliene;
– quando la l è doppia: mollica, sollievo, allievo;
– nelle parole in cui l’accento cade sulla ì e nei loro derivati: malìa
(ammaliare), regalìa, balìa;
– nelle parole che mantengono l’originaria grafia latina: milione, cilie-
gia, esilio, olio;
– in tutti i nomi propri di persona: Virgilio, Aurelia, Emilio, Attilio.
Fanno eccezione Guglielmo, Gigliola;
– in alcuni nomi geografici di origine latina: Sicilia, Italia, Versilia.
• Si usa gli nei nomi geografici di origine straniera (Siviglia, Marsiglia) e in
tutti gli altri casi: giglio, maglione, luglio, consiglio, famiglia.
La parola famigliare si può anche scrivere familiare.

ce / cie • Si usa ce:


– in sillaba finale, nei plurali dei nomi e degli aggettivi in -cia, se la c è
preceduta da una consonante: freccia ➞ frecce, arancia ➞ arance,
liscia ➞ lisce.
• Si usa cie:
– in sillaba finale, nei plurali dei nomi e degli aggettivi in -cia, se la c è
preceduta da una vocale: camicia ➞ camicie, fiducia ➞ fiducie,
fradicia ➞ fradicie;
– in sillaba finale, nei plurali dei nomi in -cìa (con la ì accentata):
farmacìa ➞ farmacìe.
Quando ce / cie si trovano all’interno delle parole, scriverle in modo cor-
retto risulta più difficile. In caso di dubbio consulta sempre il dizionario.
Ricorda comunque che le parole più diffuse che si scrivono con cie so-
no: cielo, cieco, superficie, sufficiente, sufficienza, efficiente, efficienza, spe-
cie, società, socievole, arciere, artificiere, braciere, crociera, paciere.
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28 2 L’ortografia

ge / gie • Si usa ge:


– in sillaba finale, nei plurali dei nomi e degli aggettivi in -gia, se la
g è preceduta da una consonante: pioggia ➞ piogge, spiaggia ➞
spiagge, selvaggia ➞ selvagge.
• Si usa gie:
– in sillaba finale, nei plurali dei nomi e degli aggettivi in -gia, se la g
è preceduta da una vocale: valigia ➞ valigie, ciliegia ➞ ciliegie,
grigia ➞ grigie;
– in sillaba finale, nei plurali dei nomi in -gìa (con la ì accentata):
bugìa ➞ bugìe, antologìa ➞ antologìe.
Quando ge / gie si trovano all’interno delle parole, scriverle in modo cor-
retto risulta più difficile. In caso di dubbio consulta sempre il dizionario.
Ricorda comunque che le parole che si scrivono con gie sono: effigie,
raggiera, igiene (e i suoi derivati: igienico, igienicamente, igienista, igie-

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nizzare, igienizzato, igienizzazione).
sce / scie • Si usa sempre sce: scena, scende, nascente.
Fanno eccezione le parole:
– scienza (e tutti i suoi derivati: scienziato, scientifico, scientificamente...),
– coscienza (e tutti i suoi derivati: cosciente, coscientemente, coscienzio-
so, incoscienza...),
– uscière,
– scìe (plurale di scìa).
2 La lettera H
Come già sai, la lettera h è muta, non si pronuncia; serve solo come segno grafico:
• per dare a c e g il suono duro o gutturale davanti alle vocali e, i: che, chi, fachiro, ghetto,
sughero, ghiro;
• in alcune voci del verbo avere: ho, hai, ha, hanno;
• nelle interiezioni o esclamazioni: oh!, eh!, uh!, ahi!, ohimè!
La lettera h compare anche come lettera iniziale di varie parole latine (habitat, homo,
humus) e straniere (hotel, handicap, harem, hostess, hobby).
La lettera h, proprio perché non si pronuncia, è causa di frequenti errori di ortografia.
Attenzione, pertanto, a non confondere:
ho voce del verbo avere Ho un astuccio verde.
o congiunzione Vuoi questo o quello?
oh interiezione o esclamazione Oh, che sbadata!
hai voce del verbo avere Hai chiuso la porta?
ai preposizione articolata Consegna questa lettera ai nonni.
ahi interiezione o esclamazione Ahi, che dolore alla testa!
ha voce del verbo avere Maria ha freddo.
a preposizione semplice Vado a casa.
ah interiezione o esclamazione Ah, che gioia!
hanno voce del verbo avere I tuoi amici hanno ragione.
anno nome L’anno prossimo andrò a Londra.
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1 Le regole ortografiche fondamentali 29

Verifica formativa
1 Nelle seguenti frasi completa le parole inserendo opportunamente cu / qu.
1. Il ...........gino di Marco ha un ...........ore d’oro. 2. Devo portare a s...........ola due ...........aderni a
...........adretti. 3. ...........ando mi hanno riferito il suo ...........oziente di intelligenza sono rimasto sba-
lordito. 4. Il mio maestro di e...........itazione è un uomo dallo sguardo inno...........o. 5. Disegnate un
...........into triangolo e...........ilatero. 6. Il verbo per...........otere appartiene alla seconda coniugazione.

2 Indica con una crocetta le parole scritte correttamente con i gruppi cqu / ccu / qqu.
acqua acquistare aqqusatore nacque socquadro
aqqua accuistare accusatore naccue soqquadro

acquazzone tacquino aqquerello aqquattato acquisire


accuazzone taccuino acquerello acquattato aqquisire

3 Nelle seguenti frasi completa le parole inserendo opportunamente qu / gu.


1. Di ..........ale trasmissione a ..........iz stai parlando? 2. ..........anto costa ..........esto pin..........ino di
porcellana? 3. ..........arda, c’è un ..........anto per terra! 4. Peso cin..........anta chili. 5. Per favore
..........ida piano. 6. Con un ..........izzo si alzò, mi corse incontro e mi baciò sulla ..........ancia. 7. Mi-
lano è una città molto in..........inata. 8. Il ..........scio delle noci è molto duro. 9. L’Italia si trova a
nord dell’e..........atore. 10. Scrivete sul ..........aderno il significato della parola “..........tturale”.

4 Sottolinea le parole in cui i gruppi ni / gn / gni sono stati usati in modo errato e riscrivile in for-
ma corretta.
genio – gnente – gnocco – usignolo – scrutignio – convegnenza – mattignero – campagna –
falegniame – compagnia – paniere – sognamo – ingegnere – ragno – migniolo – disegniamo

5 Completa le parole inserendo opportunamente mp / mb / np.


a..........asciatore ingo..........rare i..........eratore i..........iegato
be..........ensante o..........ra ba..........ola se..........rare
a..........ientare co..........asso i..........edire te..........erino
co..........inazione i..........arazzo ca..........o ca..........are
i..........azienza a..........lificatore be..........arlante po..........iere

6 Nelle seguenti parole indica con una crocetta se i gruppi li / gli / lli sono stati usati in modo cor-
retto SÌ o errato NO .
SÌ NO SÌ NO SÌ NO
umiliazione miglione bagalio
olio folio Giulia
scolio Gigliola bilietto
rilievo cigliegia allievi
tovaglia idillio cespulio
sbadigliare Marsiglia familia
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30 2 L’ortografia

7 Sottolinea le parole in cui i gruppi ce / cie, ge / gie sono stati usati in modo errato e riscrivile in
forma corretta.
freccie – ciliege – gocce – province – roccie – igene – superficie – spece – grattuge – cieco –
prospiciente – bugie – minaccie – pasticcieria – società – effige – arancie – gregge – celeste – raggiera
................................................................................................................................................................................................

8 Sottolinea le 5 parole in cui i gruppi sce / scie sono stati usati in modo errato e riscrivile in for-
ma corretta.
scendere – scenografia – coscenza – crescere – ruscello – lascieremo – scentifico – ascesa –
conoscente – sceriffo – adolescente – onniscente – pesce – sciegliere – ruggisce
................................................................................................................................................................................................

Completa le seguenti frasi inserendo opportunamente le parole sotto riportate, inizianti con la
9 lettera h.
hobby – hamburger – hit-parade – hotel – horror – habitat

1. La savana è l’................................... del leone. 2. Ho mangiato un ................................... con patatine


fritte. 3. Le canzoni di quel cantautore raggiungono sempre i primi posti nella ...................................
4. A Venezia sono stato in un .................................. sul Canal Grande. 5. Questa sera alla televi-
sione trasmettono un film ................................... 6. Mio fratello ha l’.................................. di costruire
aeroplanini di legno.

10 Completa le seguenti frasi inserendo opportunamente ho / o / oh.

1. ................., che grave errore ................... commesso! 2. Venite con noi ................... restate a casa?
3. ............ una fame da lupi. Mi prepari un panino al prosciutto ............ al salame? 4. ............, mi so-
no dimenticato di restituirti il quaderno di storia! 5. Non ne posso più: ............ lavori seriamen-
te ............ sarò costretto a licenziarti. 6. ............, che meraviglia! ............ vinto un premio alla lotte-
ria. 7. ............, che rabbia! ............ perso il portafoglio che ............ comprato a Londra. 8. Perdo-
narlo ............ denunciarlo? ............, che terribile dilemma!

11 Completa le seguenti frasi inserendo opportunamente ha / a / ah.

1. Marta ............. una bella automobile rossa. 2. Andrò ............. Parigi con la mamma. 3. .............,

che mal di testa! 4. .............. detto che giocherà .............. pallone. 5. .............. proprio un brutto na-
so, ............ dir la verità. 6. ............ loro non piace il budino alla crema e ............ te? 7. ............ paura
dei mostri ed è andata .......... vedere un film horror. ............, che ragazza testarda! 8. Ti ............

detto la verità ............ proposito di Andrea.

12 Nelle seguenti frasi cancella la forma errata nell’uso di ha / a / hai / ai / ahi / hanno / anno.
1. Mi hanno / anno detto che l’hanno / anno prossimo andrai a / ha New York. 2. Ahi / Hai visto
Martina ai / hai giardini pubblici? 3. Ahi / Ai che dolore hai / ai piedi! 4. Hai / Ahi saputo che an-
no / hanno rubato dieci milioni ai / hai tuoi cugini? 5. Ahi / Hai notato che Giacomo è dimagrito
rispetto all’anno / hanno scorso? 6. Regaleremo ai / hai migliori di voi una bellissima penna sti-
lografica.
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1 Le regole ortografiche fondamentali 31

3 Le consonanti doppie
terra mamma tuffo cappotto bello
In queste parole, le consonanti evidenziate sono doppie; rafforzano cioè il loro suono
tramite raddoppiamento.

Non commettere errori nel raddoppiamento delle consonanti è molto importante, an-
che perché una consonante raddoppiata può cambiare totalmente il significato di una
parola: pala / palla, polo / pollo, sete / sette, rosa / rossa.
Sull’uso delle doppie non esistono regole precise e quindi, per evitare errori, è oppor-
tuno, in caso di dubbio, consultare il dizionario.
Puoi, comunque, tener presenti queste indicazioni di carattere generale.

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Si raddoppiano:
• tutte le consonanti all’interno di una parola (a parte la h che, come abbiamo visto, è
muta) purché si trovino tra due vocali o tra una vocale e le consonanti l e r: babbo,
spesso, applauso, sottrarre;

• la consonante iniziale della seconda parola, in termini composti dai seguenti elementi:
a- (+ pena, + canto) = appena, accanto
da- (+ vero, + bene) = davvero, dabbene
fra- (+ tanto, + tempo) = frattanto, frattempo
so- (+ portare) = sopportare
su- (+ porre, + via) = supporre, suvvia
sopra- (+ tutto, + mobile) = soprattutto, soprammobile
sovra- (+ posto, + carico) = sovrapposto, sovraccarico
contra- (+ colpo, + dire) = contraccolpo, contraddire
così- (+ detto, + fatto) = cosiddetto, cosiffatto
e- (+ bene, + pure) = ebbene, eppure
o- (+ vero, + sia) = ovvero, ossia
ne- (+ pure, + meno) = neppure, nemmeno
se- (+ bene, + mai) = sebbene, semmai
ra- (+ presentare) = rappresentare
più- (+ tosto) = piuttosto

Non si raddoppiano:
• le consonanti g e z nelle parole che terminano in -ione: religione, legione, nazione, sot-
trazione. Fa eccezione loggione;

• la consonante b nelle parole che terminano in -ile: stabile, mobile.


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32 2 L
L’ortografia

Verifica formativa
1 Nel seguente testo individua le 11 parole errate e correggile aggiungendo la consonante doppia.

Nella mia casa, d’estate, le formiche erano dapertutto. Io le oservavo con curiosità, così
picole e sempre in moto, e volevo capire com’era la loro vita, ma mi sembrava tutto strano
e difficile da capire.
In cucina, di fianco al focolare, c’era un buchino quasi invisibile: da lì, all’improviso, vedevo
sbucare formichine nere così picine che parevano puntini: in fila, una dietro l’altra come sol-
dati in marcia, andavano andavano. Io, alora mi chinavo fin quasi a tera e riuscivo a vedere
le loro zampete agili, le antene con le quali tocavano tutto, e intanto pensavo: «Dove vano?
C’è qualcuno che le guida?».
(da M. Lodi, Il cielo che si muove, Edizioni EL, San Dorligo della Valle [Ts])

2 Una consonante raddoppiata può cambiare totalmente il significato di una parola. Comple-
ta le seguenti frasi inserendo opportunamente le parole proposte.
1. caro – carro: Il mio ...................... nonno ha venduto il suo vecchio .......................
2. note – notte: In quella ................... di luna piena risuonavano le ................... di un’antica canzone.
3. capelli – cappelli: Il signor Rossi ha molti ...................... perché ha pochi .......................
4. pala – palla: Lo zio, scavando in giardino con la ......................, ha ritrovato la tua .......................
5. copia – coppia: Quella ...................... che sta passeggiando sulla spiaggia sembra la ......................
identica di mio figlio e della sua fidanzata.
6. bela – bella: Nel prato verde ...................... la ...................... capretta.

3 Nelle seguenti coppie di parole cancella la forma errata.


accumulare / acumulare contrapporre / contraporre professore / proffessore
dapoco / dappoco epure / eppure buggia / bugia
fraporre / frapporre ovvero / overo raggione / ragione
sottostare / sotostare neturbino / netturbino potabile / potabbile
suposizione / supposizione raccogliere / racogliere inseparabbile / inseparabile
sopratutto / soprattutto assoluzzione / assoluzione colpevole / colpevvole

4 Cambiando le consonanti doppie delle seguenti parole con altre due consonanti doppie, scrivi
le nuove parole che riesci a ottenere. Segui l’esempio.
etto ecco, esso penne ...................................................................

baffo ................................................................... rotto ...................................................................

torre ................................................................... gobba ...................................................................

asso ................................................................... mezza ...................................................................


bocca ................................................................... mamma ...................................................................

5 Scrivi sul quaderno una frase contenente due parole con le consonanti doppie gg, una conte-
nente due parole con le consonanti doppie zz e una contenente tre parole con le consonanti
doppie bb. Segui l’esempio.
Ha agguantato l’aggressore per il collo.
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2 La sillaba

1 Che cos’è la sillaba


re me-la ta-vo-lo per-do-na-re
Prova a pronunciare lentamente queste parole che sono state divise per gruppi di let-
tere da un trattino (ma si può usare anche la barretta):
• nel primo caso (re) hai emesso la voce una volta sola;
• nel secondo caso (me-la) hai emesso la voce due volte;
• nel terzo caso (ta-vo-lo) hai emesso la voce tre volte;
• nel quarto caso (per-do-na-re) hai emesso la voce quattro volte.
Inoltre, come puoi osservare, in ogni gruppo di lettere compare almeno una vocale.
Si chiama sillaba ogni gruppo di lettere che viene pronunciato con una sola emissione
di voce e che contiene almeno una vocale.

2 Tipi di sillabe
Le parole italiane sono composte di una o più sillabe. In base al numero di sillabe che le
compongono, possiamo distinguere le parole in:
monosillabe di una sola sillaba se, lo, ma, con, tra
bisillabe di due sillabe ca-ne, ca-sa, ven-de, bab-bo, tap-po
trisillabe di tre sillabe na-tu-ra, mar-tel-lo, cor-re-re, po-te-re
polisillabe di quattro o più sillabe gram-ma-ti-ca, in-dub-bia-men-te,
con-si-de-re-vol-men-te,
pre-ci-pi-te-vo-lis-si-me-vol-men-te

3 La divisione delle parole in sillabe


Perché è importante saper dividere le parole in sillabe? Per non commettere errori
quando si va a capo riga. Ti è mai capitato di avere dei dubbi, quando devi spezzare
una parola per andare a capo? Ad esempio, ti sei mai chiesto se è corretto scrivere
po-sto oppure pos-to? Pie-no oppure pi-eno? Ac-qua oppure a-cqua?
Esistono regole precise per la divisione delle parole in sillabe. Ti riportiamo le più impor-
tanti, distinguendo quelle che riguardano le vocali da quelle che riguardano le consonanti.
Ricorda che la divisione in sillabe di una parola può essere indicata graficamente sia con
un trattino (-) sia con una barretta (/).
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34 2 L’ortografia

Vocali:
• una vocale o un dittongo all’inizio di parola, seguiti da una o più consonanti (ma non
doppie), formano una sillaba: u-so, a-la, au-la;
• le vocali di un dittongo o di un trittongo non si dividono mai: fiu-me, a-iuo-la;
• le vocali di uno iato si dividono: pa-u-ra, po-e-ta, e-ro-e.

Consonanti:
• una consonante semplice forma una sillaba con la vocale o il dittongo che la segue:
la-vo-ro, ri-pie-no;
• le consonanti doppie (compreso il gruppo cq) si dividono sempre: ris-sa, bel-lo, trop-po,
ac-qua;
• i digrammi e i trigrammi non si dividono mai: sce-na, re-gna-re, fi-glio, scioc-co;

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• l, m, n, r seguite da consonante si considerano appartenenti alla sillaba precedente:
mol-to, cam-po, ban-co, ar-to;
• la s impura (cioè seguita da un’altra consonante) forma sempre una sillaba con la
consonante successiva: que-sto, pe-sta-re, o-sta-co-lo;
• le parole composte con prefissi come es-, dis-, bis-, con-, ben-, in-, trans-, post- si
possono dividere in due modi: o si stacca il prefisso oppure si seguono le regole nor-
mali: in-u-ti-le oppure i-nu-ti-le; dis-ar-mo oppure di-sar-mo; trans-o-ce-a-ni-co oppu-
re tran-so-ce-a-ni-co. È comunque preferibile rispettare le regole generali: i-nu-ti-le,
di-sar-mo, tran-so-ce-a-ni-co.

Attenzione!
Come si fa a dividere una parola apostrofata a fine riga?
Supponi di dover scrivere Ho conseguito ottimi voti all’esame di maturità e di dover andare a ca-
po riga proprio dopo all’.
Come ti comporterai? Non lascerai l’apostrofo a fine riga, ma dividerai regolarmente all’esame
come se si trattasse di un’unica parola. Scriverai pertanto:
Ho conseguito ottimi voti al- (a fine riga)
(a capo riga) l’esame di maturità.

Ancora, dovendo andare a capo con le parole sull’albero, dell’ombrello, scriverai:


sul- (a fine riga) del- (a fine riga)
(a capo riga) l’albero (a capo riga) l’ombrello

Infine, ecco alcuni suggerimenti pratici:


• se non sei ben sicuro, non andare mai a capo con una vocale, ma sempre con una con-
sonante: lie-to, pia-no, soa-ve;
• puoi andare a capo riga con un gruppo di consonanti purché questo gruppo possa tro-
varsi all’inizio di altre parole italiane.
Ad esempio, le parole de-gno, so-pra, mo-stro sono state divise correttamente perché
i gruppi gn, pr, str possono trovarsi all’inizio di varie parole italiane, quali gnomo,
prato, strada. Se, invece, dividessi le parole do-rme, co-nte, po-lpa, in questo modo,
sbaglieresti perché nessuna parola italiana comincia con rm, nt, lp. Infatti, la divisio-
ne esatta è: dor-me, con-te, pol-pa.
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2 La sillaba 35

Verifica formativa
Rispondi oralmente.
• Che cos’è una sillaba?
• Come si distinguono le parole in base al numero di sillabe di cui sono composte?
• Spiega le ragioni delle seguenti divisioni in sillabe: fiu-me, a-iuo-la, po-e-ta, o-sta-co-lo.
• Perché la parola transoceanico si può dividere in due modi: trans-o-ce-a-ni-co oppure tran-so-ce-a-ni-co?

1 Con una barretta dividi in sillabe le seguenti parole. Segui l’esempio.


ta/vo/lo – barca – tendone – sempre – bambino – padre – netturbino – cornice – temporale – pistola –
credenza – decisamente – contropartita – bellezza – orchestra – risolvere – controllore – animale –
strutturare – cioccolato

2 Con una barretta dividi in sillabe le seguenti parole; poi trascrivile nella tabella a seconda che
siano monosillabe, bisillabe, trisillabe o polisillabe. Segui l’esempio.
la/go – meccanico – stupore – America – quadrilatero – fu – gatto – partenza – ma – bottone –
rosa – dado – tra – est – corsa – francescano – straripamento – tigre – prodotto – risultati
monosillabe bisillabe trisillabe polisillabe

........................................... lago, ............................. .......................................... ..........................................


........................................... .......................................... .......................................... ..........................................
........................................... .......................................... .......................................... ..........................................
........................................... .......................................... .......................................... ..........................................

3 Con la sillaba indicata, scrivi una parola bisillaba, una trisillaba e una polisillaba. Controlla
l’esattezza delle parole dividendole in sillabe. Segui l’esempio.

monosillabe bisillabe trisillabe polisillabe


pa pa/dre pa/gel/la pa/laz/zi/na
to
fi
stra
car

4 Con una barretta dividi in sillabe le seguenti parole. Attenzione a dittonghi, trittonghi e iati!
buoi – pensiero – eroe – friulano – coerente – periodo – tatuaggio – biada – cieco – arpionare –
socievole – aeroporto – poeta – caos – guai – bandiera – aiuola – iniziazione – augurio – grazie

5 Per ciascuna delle seguenti parole indica con una crocetta la divisione corretta. Attenzione: 2
parole possono essere divise in due modi diversi!
ac/qua tran/si/stor ta/gliuz/za/re
a/cqua trans/i/stor ta/gli/uz/za/re
sci/a/to/re ric/ca/stro ghi/an/do/la
scia/to/re ric/cas/tro ghian/do/la
so/prat/tut/to dis/or/di/ne gial/lo/gno/lo
so/pra/ttutt/o di/sor/di/ne gi/al/lo/gno/lo
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3 L’accento

1 L’accento tonico
bontà penna medico portamelo
Pronuncia ad alta voce queste parole: noterai che, di volta in volta, la voce cade con mag-
gior forza su una sillaba: tà (in bontà), pen (in penna), me (in medico), por (in portamelo).

La forza o elevazione del tono della voce su una sillaba della parola si chiama accento
tonico.

La sillaba su cui cade l’accento si chiama sillaba tonica.


La vocale su cui cade l’accento si chiama vocale tonica.
Le sillabe su cui non cade l’accento si chiamano sillabe atone (cioè “senza tono, senza ac-
cento”).
Consideriamo, ad esempio, la parola tesoro:
so ➞ sillaba tonica; o ➞ vocale tonica; te-ro ➞ sillabe atone.

A seconda della sillaba su cui cade l’accento, le parole si dividono in:

tronche se l’accento cade sull’ultima sillaba città, gettò


piane se l’accento cade sulla penultima sillaba amica, cavallo
sdrucciole se l’accento cade sulla terzultima sillaba medico, circolo
bisdrucciole se l’accento cade sulla quartultima sillaba datemene, visitano

Ricorda che le parole italiane sono nella grande maggioranza piane.


Esistono, inoltre, delle parole atone, cioè completamente prive di accento. Si tratta di
poche parole, tutte di una sola sillaba (= monosillabe) che, per poter essere pronuncia-
te, devono appoggiarsi ad altre parole. Tali parole:
• se si appoggiano alla parola che le segue, si scrivono separate e si chiamano procliti-
che: il gatto, a casa, ti vedo.
Le parole proclitiche possono essere classificate in: articoli (il, lo, la, i, gli, le); prono-
mi (mi, ti, si, ci, vi, me, te, se, ce, ve, ne, lo, la, le, li, gli); congiunzioni (e, o, ma, se);
avverbi (ci, vi, ne, non); preposizioni (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra);

• se si appoggiano alla parola che le precede, si scrivono unite e si chiamano enclitiche:


parlagli, buttalo, riflettici.
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3 L’accento 37

2 L’accento grafico: grave, acuto e circonflesso


Finora abbiamo parlato dell’accento tonico, cioè di quell’accento che “dà il tono” alle pa-
role quando le pronunciamo. Nell’uso corrente questo accento non viene segnato grafica-
mente (rubrica, occhiali, ginocchio, perdere), anche se è sempre segnalato dal dizionario per
indicare la corretta pronuncia delle parole (rubrìca, occhiàli, ginòcchio, pèrdere).

L’accento grafico, invece, è quello che troviamo scritto; è il segno che mostra visiva-
mente che la sillaba è accentata.

L’accento grafico ha tre forme:


\
grave indica un suono aperto si usa su tutte le vocali di suono aperto:

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città, chièsa, lì, subìto, portò, pòsta, tribù
/
acuto indica un suono chiuso si usa solo sulle vocali e, o di suono chiuso:
péra, póllo, poiché, né, sé

^ circonflesso indica una contrazione si usa pochissimo; è ormai in disuso:


furono = fûro,
principii = principî

L’accento grafico è obbligatorio:

• sulle parole tronche di due o più sillabe: sarò, dormì, libertà, carità;
• sui monosillabi con due vocali, quando l’accento cade sulla seconda: già, giù, ciò, più;
• sui composti di tre, re, blu, su: cinquantatré, viceré, rossoblù, quassù;
• in alcuni monosillabi per distinguerli da altri di diverso significato:

ché (congiunzione = perché) che (congiunzione, pronome)


dà (dal verbo dare) da (preposizione)
dì (nome = giorno) di (preposizione)
è (dal verbo essere) e (congiunzione)
là (avverbio) la (articolo, pronome, nota musicale)
lì (avverbio) li (pronome)
né (congiunzione) ne (pronome, avverbio)
sé (pronome) se (congiunzione)
sì (avverbio) si (pronome, nota musicale)
tè (nome di bevanda) te (pronome)
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38 2 L’ortografia

L’accento grafico è vietato:


• sui monosillabi con una sola vocale: tre, re, blu, su, me, so, sta, tra...;
• su qui e qua, perché la u in questi casi non è una vera vocale, ma un segno grafico.

L’accento grafico è facoltativo:


• sul pronome sé quando è seguito da stesso (o da medesimo); pertanto si può scrive-
re: pensa solo a sé stesso oppure pensa solo a se stesso;
• sulle forme dò, dài, dànno del verbo dare per distinguerle da do (nota musicale), dai
(preposizione articolata), danno (nome).

L’accento grafico è utile:


• sulle parole omografe, cioè sulle parole che si scrivono allo stesso modo, ma che si
pronunciano in modo diverso e hanno anche un significato diverso a seconda della
sillaba su cui cade l’accento. Ad esempio:

àltero (dal verbo alterare = io modifico) altèro (aggettivo = superbo)


càpitano (dal verbo capitare = avvengono, giungono) capitàno (nome = ufficiale)
cómpito (nome = dovere) compìto (aggettivo = preciso)
fòrmica (nome = materiale, resina sintetica) formìca (nome di insetto)
lèggere (dal verbo leggere) leggère (aggettivo = lievi)
rùbino (dal verbo rubare) rubìno (nome = pietra preziosa)
tèndine (nome = nervo) tendìne (nome = piccole tende)
vìola (dal verbo violare = infrangere) viòla (nome di fiore, di colore,
di strumento musicale)

Comunque, se l’accento grafico non è segnato, la differenza di significato tra due parole
omografe si può facilmente capire dal contesto. Considera, ad esempio, le seguenti frasi.

Non avrai mai il mio perdono. Quelle due ragazze perdono troppo tempo in chiacchiere.

Nella prima frase la parola perdono (pronuncia: perdóno) significa «comprensione»;


nella seconda frase la parola perdono (pronuncia: pèrdono) significa «sprecano».
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3 L’accento 39

Verifica formativa
Rispondi oralmente.
• Qual è la differenza tra accento tonico e accento grafico?
• Quali sono le forme dell’accento grafico?
• Quando l’accento grafico è obbligatorio? Quando l’accento grafico è vietato?

1 Pronuncia ad alta voce le seguenti parole e, di volta in volta, sottolinea la sillaba su cui cade
l’accento tonico. Segui l’esempio.
parlare – orgoglio – virtù – dottore – collaborare – settimana – sera – dromedario – altezza –
fumetto – convincilo – lampada – prestaglielo – fiorentino – sedia – pennarello – telefonategli

2 Nelle seguenti coppie di parole una è scritta con l’accento collocato in posizione errata. Indi-
viduala e cancellala. Consulta eventualmente il dizionario.
oràfo / òrafo sàlubre / salùbre
gratuìto / gratùito persuadére / persuàdere
bàule / baùle allùdere / alludère
màndorla / mandòrla rùbrica / rubrìca

3 In ciascuna delle seguenti parole sottolinea la sillaba su cui cade l’accento tonico, poi indica se
la parola in questione è tronca, piana, sdrucciola, bisdrucciola. Segui l’esempio.
dormirete piana bevetevelo ................................................................

bontà ................................................................ perché ................................................................

orrore ................................................................ anguria ................................................................

dimenticalo ................................................................ illuminano ................................................................

principessa ................................................................ cinema ................................................................

4 Togli l’accento alle seguenti parole tronche, quindi scrivi accanto a ciascuna la parola che hai
ottenuto e indica in parentesi se è piana o sdrucciola. Segui l’esempio.
campò campo ( piana) attentò .............................. ..............................

telefonò .............................. .............................. passerò .............................. ..............................


però .............................. .............................. sparì .............................. ..............................

iniziò .............................. .............................. rimproverò .............................. ..............................

picchiò .............................. .............................. mutò .............................. ..............................


fiorì .............................. .............................. piantò .............................. ..............................

5 Completa le seguenti frasi con una parola tronca adeguata. Segui l’esempio.
1. È sincero chi dice sempre la verità. 2. È impietoso chi si comporta senza ....................................
3. La tolleranza è una grande .................................... 4. Molti patrioti italiani sono morti in nome del-
la .................................... 5. Quello che suona le ore imitando il canto del cuculo è un orologio a
.................................... 6. Il contrario di ricchezza è .................................... 7. È molto importante com-
portarsi bene ed essere utili alla .................................... 8. Lo si può ordinare caldo, freddo, mac-
chiato. Si tratta del ....................................
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40 2 L’ortografia

6 Nelle seguenti frasi sottolinea in rosso le parole enclitiche, in blu le parole proclitiche.
1. Consegnatemi i quaderni di matematica. 2. Gli piacciono i romanzi gialli. 3. Non ti sopporto.
Vattene! 4. Se non vi dispiace, potete venire a casa mia subito? 5. Aspettala alla fermata del
tram. Arriverà fra un’ora circa. 6. Il professor Pozzi ci accompagnerà in gita a Venezia se gli
promettiamo di comportarci educatamente.

7 Con l’aiuto del dizionario, metti l’accento grafico (grave \, acuto / ) sulle seguenti parole.
rubinetto – finestra – serpe – barca – bollitore – pera – benche – divertire – bocca – bambino

8 Nelle seguenti frasi metti l’accento grafico sulle parole che lo richiedono.
1. Quando il vicere arrivera, sara troppo tardi. 2. E gia ora di partire? 3. La bonta di Roberta e
riconosciuta da tutti. 4. Non ti parlero piu. 5. C’e un topo giu in cantina. Presto, sali quassu.

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6. Chissa perche Carlo non ti sgrido in quella circostanza. 7. Insistendo cosi, non otterra nulla.
8. Tremo di paura quando seppe cio. 9. Gli parlo, pero non gli diede retta. 10. Papa mi ha sem-
pre detto che la virtu piu importante e l’onesta.

9 Nelle seguenti frasi metti l’accento grafico solo sui monosillabi che lo richiedono.
1. Mi offri una tazza di te? 2. Non so che cosa gli sia successo ne lo voglio sapere. 3. Si, sono d’ac-
cordo. Che si sposino pure. 4. Qui si sta proprio bene, e la? 5. Un proverbio dice: «Ciascuno per
se, Dio per tutti». 6. Si da il caso che io non lo sopporti. 7. Che ne dici di andare al cinema con Lu-
ca? 8. Ho dipinto il tavolo di blu e me ne vanto. 9. Hanno lavorato notte e di su quel progetto e so
per certo che il risultato e eccezionale. 10. Se ti va bene, li posso convocare domani.

10 In ciascuna delle seguenti frasi è presente una coppia di parole omografe. In base al senso
della frase, cancella la parola sbagliata.
1. La nave è in bàlia / balìa dei venti. 2. Per Vincenzo lèggere / leggère è un vero piacere.
3. Accidenti, càpitano / capitàno tutte a me! 4. Fate i cómpiti / compìti anziché guardare la tele-
visione. 5. Ho paura che mi rubìno / rùbino la mia preziosa collezione di francobolli. 6. È trop-
po àltero / altèro con gli altri; dovrebbe essere più modesto. 7. Le tendìne / tèndine del bagno
sono vìola / viòla. 8. Vieni sùbito / subìto qui. 9. Con te anche i santi perdóno / pèrdono la pa-
zienza. 10. Possibile che tu non abbia àncora / ancóra capìto / càpito che si tratta di un premio
molto àmbito / ambìto?

11 In base al significato della frase, metti il corretto accento grafico sulle parole evidenziate.
Consulta eventualmente il dizionario.
1. Credo che abitino a Lucca. 3. La gara si svolgerà sul circuito di Monza.
Quell’abitino è davvero grazioso. È stato circuito dai suoi amici.

2. È importante che non violino la legge. 4. Nel cielo limpido volano le rondini.
Stefano suona molto bene il violino. Il motore fa girare il volano.
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4 L’elisione
e il troncamento

1 L’elisione: un fenomeno di eliminazione


che vuole l’apostrofo

Alla una dello altro giorno è venuto


a trovarmi lo amico dello avvocato Rossi.

Leggendo questa frase ti rendi subito conto che qualcosa non va. Infatti, in alcune cop-
pie di parole (alla una, dello altro, lo amico, dello avvocato) l’accostamento tra due vo-
cali produce un suono faticoso e un po’ sgradevole.
Per rendere scorrevole la lettura basta eliminare la vocale finale della prima parola e al
suo posto inserire un segno grafico / ’/: all’una, dell’altro, l ’amico, dell’avvocato.
Rileggi la frase divenuta più scorrevole: All’una dell’altro giorno è venuto a trovarmi l’a-
mico dell’avvocato Rossi.
L’eliminazione della vocale finale di una parola davanti a un’altra parola che inizia per
vocale si chiama elisione (dal latino elidere = “eliminare”).
Il segno grafico che indica l’elisione si chiama apostrofo.

L’elisione è obbligatoria:
• con gli articoli determinativi lo, la e con le preposizioni articolate formate da tali ar-
ticoli: l’albero, l’oca, dell’uomo, all’industria, sull’erba, nell’ospedale;
• con l’aggettivo bello: bell’uomo, bell’orto, bell’affare;
• con gli aggettivi dimostrativi quello, quella: quell’orso, quell’epoca;
• con gli aggettivi santo, santa: sant’Antonio, sant’Agnese;
• con l’avverbio ci davanti a voci del verbo essere che iniziano per e: c’è, c’era, c’erano;
• davanti a numeri la cui pronuncia inizia per vocale: l’8 marzo;
• per abbreviare l’indicazione degli anni: gli anni ’90;
• in alcune formule fisse: tutt’al più, tutt’altro, senz’altro, nient’affatto, d’ora in poi, d’al-
tronde, d’altra parte, fin d’allora, a quattr’occhi, quand’anche, avant’ieri.
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42 2 L’ortografia

L’elisione è facoltativa , cioè affidata al gusto personale:

• con l’articolo indeterminativo una: un’amica oppure una amica;


• con l’aggettivo bella: bell’idea oppure bella idea;
• con l’aggettivo grande: grand’uomo oppure grande uomo, grand’invidia oppure gran-
de invidia;
• con l’aggettivo povero: pover’uomo oppure povero uomo;
• con gli aggettivi dimostrativi questo, questa: quest’ombrello oppure questo ombrello,
quest’estate oppure questa estate;
• con i pronomi personali lo, la: l’ascoltò oppure lo ascoltò, l’osservai oppure la osservai;
• con le particelle pronominali mi, ti, ci, si, vi, ne: m’interessa oppure mi interessa, t’ascolto
oppure ti ascolto, s’alzarono oppure si alzarono;
• con la congiunzione anche seguita da un pronome personale: anch’io oppure anche io,
anch’egli oppure anche egli;
• con la preposizione di: d’inverno oppure di inverno;
• con gli avverbi come e dove davanti a voci del verbo essere: com’è, com’era, dov’è, dov’era.

L’elisione è vietata:

• dopo la preposizione da, perché non si confonda con la preposizione di: da amare, da
imitare. Fanno eccezione le locuzioni: d’altra parte, d’ora in poi, fin d’ora, d’altronde, fin
d’allora, d’altro canto...;
• con la particella ci davanti alle vocali a, o, u: ci ama, ci odia, ci ubbidisce;
• con i pronomi personali li, le: li aspetto, le ammiro;
• con gli articoli e le preposizioni articolate davanti a parole inizianti con ia, ie, io, iu: lo
iato, la iena, lo iodio, la iuta, della iella.

Attenzione a distinguere e a scrivere correttamente i seguenti gruppi.


Segui questi consigli.

la / l’ha Se l’espressione si può scomporre in due parti (la ha / lo ho) bisogna


lo / l’ho mettere l’apostrofo e la lettera h.
Ad esempio:
La conosco da ieri. ➞ non si può dire: La ha conosco da ieri.
L’ha riconosciuta subito. ➞ si può dire: La ha riconosciuta subito.
Non lo sopporto. ➞ non si può dire: Non lo ho sopporto.
Non l’ho visto. ➞ si può dire: Non lo ho visto.
ma / m’ha Se l’espressione si può scomporre in due parti (mi ha / mi hai) bisogna
mai / m’hai mettere l’apostrofo e la lettera h.
Ad esempio:
Simona è bella ma odiosa. ➞ non si può dire: Simona è bella mi ha odiosa.
Mario m’ha convinto. ➞ si può dire: Mario mi ha convinto.
Non telefona mai. ➞ non si può dire: Non telefona mi hai.
M’hai telefonato? ➞ si può dire: Mi hai telefonato?
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4 L’elisione e il troncamento 43

ce / c’è Ce si trova sempre in coppia: ce lo, ce la, ce li, ce le, ce ne.


Ad esempio:
Ce lo dissero; Che bella quella camicetta: ce la compri?; Ci servono delle
penne rosse: ce le presti?; Ce ne andiamo.
C’è è formato da ci (avverbio di luogo) + è (voce del verbo essere).
Ad esempio:
Oggi c’è (= ci è) un sole meraviglioso.
me / m’è Se l’espressione si può scomporre in due parti (mi è) bisogna mettere l’a-
postrofo e la voce del verbo essere.
Ad esempio:
Hanno accusato me. ➞ non si può dire: Hanno accusato mi è.
M’è capitato un guaio. ➞ si può dire: Mi è capitato un guaio.

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te / t’è Se l’espressione si può scomporre in due parti (ti è) bisogna mettere l’a-
postrofo e la voce del verbo essere.
Ad esempio:
Hanno scelto proprio te. ➞ non si può dire: Hanno scelto proprio ti è.
Dimmi che cosa t’è successo. ➞ si può dire: Dimmi che cosa ti è successo.
se / s’è Se l’espressione si può scomporre in due parti (si è) bisogna mettere l’a-
postrofo e la voce del verbo essere.
Ad esempio:
Resta pure se vuoi. ➞ non si può dire: Resta pure si è vuoi.
S’è bagnato tutto. ➞ si può dire: Si è bagnato tutto.

Oltre a questi casi, fai anche attenzione a distinguere e a scrivere correttamente:

me ne / me n’è L’ho sgridato e ora me ne pento.


Vuoi del prosciutto? Me n’è rimasto un po’.
te ne / te n’è Perché te ne sei andato senza salutare nessuno?
Un gelato? A mezzanotte te n’è venuta voglia?
ce ne / ce n’è Noi ce ne andiamo.
Ti dà fastidio il vento? Qui non ce n’è neanche un filo.
se ne / se n’è Se ne riparlerà domani.
Il compito? Guido se n’è scordato.
me la / me l’ha Hai una penna blu? Me la presti?
Hai saputo la bella notizia? Sandro me l’ha comunicata adesso.
te la / te l’ha Non te la prendere se Luigi non ti scrive.
Devi bere questa medicina: te l’ha consigliata il medico.
glielo / gliel’ho Perché non glielo fai capire con le buone maniere?
Io non gliel’ho riferito.

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