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Le g g i
e vai

GUIDA per classi


l'insegnante 4-5
• Programmazione didattica per • Unità di Apprendimento con rubriche
competenze valutative
• Cittadinanza e Costituzione in • Laboratori: so ascoltare, so studiare
linea con le Indicazioni Nazionali • Nuclei fondanti della Grammatica RAF
e Nuovi Scenari 2018
• Didattica inclusiva
• Suggerimenti metodologici:
sapere leggere • Guida ai materiali digitali del
leggere per divertirsi M.I.O. BOOK
leggere per capire • Coding
leggere per analizzare
• Didattica e nuove tecnologie:
• Schede operative di consolidamento STEM/STEAM, classe capovolta
Il M.I.O. BOOK è Multimediale, Interattivo, Open
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Contiene già integrati tutti i materiali multimediali del testo e si aggiorna con materiali extra, scaricabili
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Le g g i
e vai

Indice
3 Presentazione del progetto 166 Costruire le competenze con
7 Il percorso di lettura di Flavia Franco le UdA
8 I laboratori 166 UdA classe quarta: prepariamoci a valutare
10 La grammatica RAF un testo narrativo
12 Il percorso operativo 174 UdA classe quinta: punti di vista
181 UdA classi quarta e quinta: stagioni a 360°
13 Contenuti digitali
15 Testo sfogliabile multimediale 187 Laboratori
18 Testo liquido ad alta leggibilità 187 So ascoltare
19 Audiolibro 219 So studiare

20 Insegnare a leggere 244 Didattica inclusiva


22 Saper leggere
247 Coding
37 Leggere per divertirsi
48 Leggere per capire
250 Coding classe quarta
65 Leggere per analizzare
262 Coding classe quinta

140 Programmazione
274 La didattica e le nuove
tecnologie
140 Italiano e grammatica classe quarta
152 Italiano e grammatica classe quinta
274 I materiali del M.I.O. BOOK
164 Arte, immagine e musica classi quarta
278 La classe capovolta
e quinta
295 STEM-STEAM
Coordinamento: Emilia Agostini Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati.
Redazione: Emilia Agostini, Carmen Referza L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze
nella citazione delle fonti.
Grafica e impaginazione: Mauda Cantarini
Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o
Illustrazioni e colore: Archivio Gruppo Ed. Raffaello di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia,
Copertina: Mauro Aquilanti microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente
Illustrazione di copertina: Elena Mellano autorizzata dall’Editore.
Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello
Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani
Redazione multimedia: Sara Ortenzi
© 2018
Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello Raffaello Libri S.p.A.
Via dell’Industria, 21
60037 - Monte San Vito (AN)
www.grupporaffaello.it SISTEMA DI GESTIONE
CERTIFICATO
info@grupporaffaello.it

Ristampa:
5 4 3 2 1 0 2023 2022 2021 2020 2019 2018
Imparare NOVITÀ
è un viaggio
SCUOLA
PRIMARIA
2018
bellissimo!

Didattica
inclusiva
Strumenti innovativi
per apprendere
con facilità:
• mappe concettuali
e schemi;
• pagine speciali;
• uso di font specifici.

Compiti
di realtà
Una palestra in cui
mettere alla prova
quanto appreso,
grazie a stimolanti
situazioni legate alle
esperienze di ogni
giorno.

CLIL
Imparare l’inglese
diventa semplice
se si affianca agli
altri saperi.

Coding
Strumenti di
programmazione
di base, coinvolgenti
e divertenti, per i
nativi digitali.

A inizio anno scolastico l’autore presenterà


il progetto con un WEBINAR dedicato.
GUARDA Inquadra il QR code
IL VIDEO oppure collegati a
PROMO
www.raffaelloscuola.it Seguici sui social
Legg i e v a i ve r s
M
o
P
la
ET E N Z E
città delle CO
Con LEGGI E VAI accompagni i bambini Personaggi curiosi e attività stimolanti
alla scoperta dei generi testuali e ti aiuteranno a coinvolgerli e a
trasmetti loro il piacere della lettura. insegnare loro un buon metodo
di studio.

Leggo per capire


Attività graduate per
comprendere le parole, capire
i testi, riflettere sui significati
nascosti e sulle emozioni.
Leggo per divertirmi
Attività per giocare con il
testo, da solo, in coppia o in
gruppo.
Leggo per analizzare
Attività per riconoscere
e analizzare gli elementi
principali di una specifica
PARTENZA tipologia testuale.

Lungo il viaggio l’alunno scoprirà il piacere di leggere


Pagine di accoglienza e imparerà a comprendere e analizzare diversi tipi di testo
a inizio libro e in apertura di
ciascuna tipologia testuale.
Autovalutazione
per comprendere se c’è
bisogno di un ripasso.
Obiettivi Incontrerà personaggi curiosi,
per l’alunno e per l’insegnante. contenuti e illustrazioni stimolanti

Mappa-intervista
Un nuovo modo di
introdurre le tipologie
testuali intervistando
personaggi originali.

Tanti titoli per sviluppare


in classe un progetto di
lettura.
Compiti di realtà
Per mettere alla prova quanto
Lessico appreso grazie a situazioni
Per aumentare il vocabolario personale stimolanti, legate alla realtà.
e scoprire l’origine delle parole.
CLIL
Imparare l’inglese
sarà divertente!
Morfologia
Per imparare
la grammatica
applicata ai testi.

Nelle sezioni

tematiche trove
tanti spunti per
oni,
capire le emozi Andrà alla scoperta delle parole, del loro significato
nutrire il rispetto e del loro ruolo all’interno della frase... ...senza perdere mai
e le regole per se
altri.
stesso e per gli il contatto con la realtà

Userà strumenti innovativi


per apprendere tecniche di lettura e sintesi

ARRIVO
Giocare con Città delle competenze
il Coding Un posto dove veder crescere i propri
traguardi: un edificio da colorare per
ogni competenza appresa!

Pirati del testo


Per sperimentare e mettere alla
prova velocità e abilità di lettura.
Strizzo il testo
Per imparare a riassumere in modo
efficace, ma anche per acquisire un
metodo di studio.
La didattica e Alta leggibilità, audioletture,
traduttore automatico, strumenti per
le nuove tecnologie la creazione di mappe concettuali,
schemi di sintesi e linee del
con il M.I.O. BOOK tempo per il supporto mnemonico
e l’esposizione orale, possibilità di
realizzare, allegare e condividere
file audio, video e di immagine per
valorizzare i diversi stili cognitivi.

Un canale Scratch Raffaello con


percorsi di Coding e digital
storytelling strutturati in maniera
semplice e immediata.

Video, approfondimenti, materiali


multimediali e spazi virtuali per
proporre, realizzare e condividere
percorsi di flipped classroom, per
valorizzare i talenti e le attitudini.

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cultura scientifica, contenuti per
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Per i primi giorni
di scuola, con
La grammatica
RAF per un
Un’accurata
selezione di brani di
per l’insegnante e la
attività mirate apprendimento attualità, tratti dalle classe
all’autovalutazione attivo. RAF come: collane di narrativa
IO IMPARO FACILE
delle principali abilità: Rifletto su situazioni del Gruppo Raffaello
parlare, ascoltare, problematiche; per stimolare il A richiesta i volumi con i percorsi semplificati
leggere, scrivere e Apprendo la regola; piacere di leggere e per alunni con BES e DSA anche in versione
riflettere sulla lingua. Fisso con gli esercizi. approfondire temi di audio scaricabile on-line.
sicuro interesse.
Presentazione del progetto

Presentazione del progetto


IL PERCORSO DI LETTURA di Flavia Franco

I DESTINATARI
Leggi e vai è un sussidiario dei linguaggi pensato per i bambini. Tutti i sussidiari lo sono, direte voi. Sì, è vero,
ma questo ha una peculiarità: li interpella direttamente, li coinvolge nel percorso di apprendimento, illustra
loro passo dopo passo gli obiettivi che stanno perseguendo (il bersaglio) e le competenze che andranno a
sviluppare (la coppa).

IL RAPPORTO CON L’AUTRICE


Proprio per permettere ai bambini di “vivere” e conoscere lo strumento che li accompagna nel corso dell’anno,
l’autrice “ci mette la faccia”, o meglio, l’avatar dell’autrice interloquisce con il bambino, gli parla, gli offre
suggerimenti per svolgere al meglio le attività, per divertirsi, per condividere con i compagni i progressi, le
fatiche e le gioie dell’apprendere. Attraverso la mail, il bambino potrà creare un filo diretto con chi ha scritto
il libro, commentando, facendo domande, chiarendo dubbi o offrendo suggerimenti.

L’AUTOVALUTAZIONE
“Studiare è il miglior modo per prendersi cura di se stessi”: si progredisce nella conoscenza non per il voto, non
per i genitori o per la maestra, ma per diventare persone migliori. Ecco allora lo scopo dell’autovalutazione,
sempre presente nel testo: ho fatto un passo avanti, molto bene. Non ho capito o devo ancora migliorare?
Nessun problema... si riparte, si approfondisce, si ripete insieme.

LA CITTÀ DELLE COMPETENZE


Considerare il bambino al centro del processo di apprendimento significa dargli la possibilità di “vedere” i
progressi che compie. Ogni volta che avrà raggiunto il traguardo prefissato all’inizio di una sezione, acquisendo
una nuova competenza, aggiungendo un mattoncino in più alla casa del sapere che sta costruendo ( sul
testo narrativo, su un genere specifico, su un tipologia...), il bambino potrà completare un edificio della città
delle competenze, il luogo dove vedrà crescere il suo sapere.

LE TEMATICHE
Brevi sezioni tematiche sviluppano, parallelamente al percorso di apprendimento legato alle tipologie testuali,
le competenze di Cittadinanza e Costituzione, secondo le ultime indicazioni del documento ministeriale
Nuovi Scenari del 2018: “Tutti gli apprendimenti devono contribuire a costruire gli strumenti di cittadinanza
e ad alimentare le competenze sociali e civiche. Un ambiente di apprendimento centrato sulla discussione, la
comunicazione, il lavoro cooperativo, la contestualizzazione dei saperi nella realtà, al fine di migliorarla, l’empatia,
la responsabilità offrono modelli virtuosi di convivenza e di esercizio della prosocialità“.
Si propongono testi discontinui, come quiz e circle-time, pagine di CLIL e laboratori di ascolto mirati ad
avviare discussioni in classe per formare persone empatiche e collaborative, che sviluppino una coscienza
civica familiarizzando con le parole e i concetti di: legalità, rispetto, buona educazione, solidarietà, diritti e
doveri. In poche parole per formare dei futuri cittadini europei, responsabili e consapevoli del valore etico
delle proprie azioni.

CLIL (Content and Language Integrated Learning)


L’insegnamento della lingua straniera nella Scuola Primaria si colloca all’interno di un ampio percorso di
apprendimento e costituisce un sistema di organizzazione delle conoscenze.
È quindi di fondamentale importanza che il processo di apprendimento della lingua straniera non sia,
né venga percepito, come un’esperienza a sé stante. È importante invece che venga contestualizzato,
valorizzandone così la sua essenza interdisciplinare, come spiegato nel documento ministeriale Nuovi
Scenari del 2018: “Viene quindi auspicata l’introduzione graduale della metodologia CLIL in tutti i gradi e ordini
di scuola. Ad esempio, l’integrazione di una lingua straniera nell’insegnamento di un’altra disciplina (CLIL/EMILE),

7
Presentazione del progetto

parzialmente o interamente può offrire occasioni di produttivi scambi tra insegnanti di lingua e specialisti delle
diverse materie scolastiche. Questa cooperazione tende a favorire l’apprendimento e l’uso da parte degli alunni
delle forme linguistiche necessarie all’acquisizione delle conoscenze”.
In quest’ottica, all’interno del progetto Leggi e vai, la metodologia CLIL è stata introdotta non solo attraverso
semplici esercizi, spunti focalizzati sul lessico di base e approfondimenti lessicali (come l’arricchimento del
vocabolario inglese e la traduzione dei termini entrati nell’uso comune della lingua italiana), ma anche
attraverso l’utilizzo della lingua inglese in situazioni comunicative vicine alla realtà.
Nella Grammatica RAF, allegata al sussidiario dei linguaggi del biennio, sono state introdotte delle pagine
di raffronto fra la grammatica italiana e quella inglese, con l’intento di stimolare la curiosità e rafforzare le
competenze linguistiche degli alunni.

I LABORATORI

Laboratorio di comprensione (di Flavia Franco)


In quarta si lavora sul testo narrativo. Si inizia un percorso
sulla comprensione “ragionata” per “allenare” la logica e il
pensiero e accompagnare il bambino ogni giorno a cogliere
nel testo tutti gli aspetti manifesti e non, imparando a
pensare in modalità INVALSI. Alla fine si affronta una vera
prova INVALSI e ci si autovaluta.
In quinta si lavora sul testo informativo. Si inizia spiegando
che cos’è una la prova INVALSI e si prosegue attraverso un
percorso pensato per “entrare” in una vera prova INVALSI,
analizzandone la struttura, i tipi di domande, i trabocchetti e
le modalità per uscirne. Alla fine il lavoro si conclude con un
compito autentico in cui si chiede alla classe di creare una vera e propria
prova INVALSI per la classe parallela, con la corrispondente tabella di
correzione, partendo da un testo informativo presentato nel 2016 in una
prova ufficiale.

Laboratorio di scrittura (di Flavia Franco)


Il laboratorio mira ad insegnare ai bambini a prendere spunto, ad arricchire il
patrimonio dei pensieri, a trovare il modo di trasferirli sulla carta, a creare, a giocare con i testi partendo
dall’analisi di quelle che sono le principali difficoltà che ogni bambino incontra davanti alla pagina bianca.
Queste difficoltà sono elencate, riprese una per una fornendo occasioni per superarle.

Laboratorio di Arte e Immagine (di Novella Laghi)


La maggioranza degli esseri umani è estremamente sensibile al fascino delle opere d’arte e l’esperienza
didattica ha evidenziato che questa sensibilità si manifesta in maniera molto evidente fin dalla più tenera età.
Il nostro testo nasce proprio da questa consapevolezza e dal desiderio di offrire ai bambini un percorso
artistico ricco e articolato, ma al tempo stesso semplice e comprensibile.
Quali sono in concreto i problemi che un’insegnante di Scuola Primaria, anche se animata dalle migliori
intenzioni, si trova ad affrontare nell’insegnamento delle discipline artistiche? Certamente le difficoltà sono
numerose, ma soprattutto è sempre presente lo “spauracchio” dei cosiddetti “lavoretti”, che sono attività
degne di rispetto, ma purtroppo un po’ ripetitive e spesso appesantite dal senso di pittoresco e carino che
devono necessariamente trasmettere a casa.
La nostra intenzione invece è stata quella di creare un percorso veramente artistico e creativo, articolato in
più tappe, che proponga approfondimenti legati ad alcune tematiche importanti e sviluppi, a partire da esse,
tutta una serie di “rubriche” fisse che non solo possano aiutare i bambini ad ampliare le loro conoscenze, ma
li stimolino anche a desiderare “qualcosa di più”, che si tratti di visitare una mostra, un museo o un edificio
storico o più semplicemente di guardare con occhi diversi le strade e le piazze della propria città.

8
Presentazione del progetto

Ogni tematica si apre con una doppia pagina di presentazione, che affianca il disegno di un bambino con
immagini tratte dalla produzione di grandi maestri. Ciascun alunno viene invitato a realizzare una propria
opera utilizzando solo le sue conoscenze pregresse. Successivamente la visuale si allarga: la sezione della
“Grammatica” ci permette di conoscere parole e concetti fondamentali per l’analisi e la realizzazione di opere
d’arte. Seguono le sezioni dedicate a “Tecniche” e “Colori”, perché il turbine delle nostre emozioni e sensazioni
necessita di strumenti adeguati per potersi esprimere e infine ecco le pagine dedicate alle verifiche, una di
lettura (cioè più teorica) e una di creazione (cioè pratica). Concludono lo spazio per l’autovalutazione e alcuni
consigli di lettura.
Staccate dal percorso, ma fondamentali soprattutto per le attività “trasversali”, sono le pagine di “Storia
dell’arte”, perfettamente abbinate al programma di storia, e quelle dedicate ai Musei. In quest’ultima sezione
si è data la precedenza a istituzioni museali meno note, ma comunque molto importanti, per riuscire a
comunicare appieno quanto il patrimonio artistico italiano sia ricco oltre ogni immaginazione e sicuramente,
dietro l’angolo di casa, ciascuno di noi potrà trovare qualcosa di straordinario.

Nel laboratorio si trova anche una


completa sezione di MUSICA.

9
Presentazione del progetto

LA GRAMMATICA RAF
di Flavia Franco e Michela Merlati

• UTILITÀ: la lingua serve.


• CITTADINANZA: la lingua è indispensabile per attuare il diritto alla manifestazione libera del proprio
pensiero (Costituzione art. 21).
• PONTE: la lingua riconosce l’eguaglianza di tutti i cittadini “senza distinzioni di lingua” (Costituzione art. 3).
• COLLABORAZIONE: la lingua si apprende cooperando.
• MEZZO: la lingua è uno strumento per imparare ad imparare.
• DIVERTIMENTO: con la lingua si può giocare, ci si può divertire.
• SFIDA: la lingua è bella da studiare.
• RICCHEZZA: la lingua è storia, creatività, potere.
• ORGANICITÀ: la lingua è un percorso di studio/apprendimento coerente, che inizia in prima elementare e
continua per tutta la vita.
Facendo leva sulla naturale propensione degli alunni verso la scoperta e la novità, sul piacere della
sistematizzazione e della sfida, l’acquisizione della lingua diventa piacevole. Il bambino non subisce la
spiegazione di una regola, ma viene portato attivamente a confrontarsi con la lingua e con i suoi meccanismi
interni. Attraverso un apprendimento a spirale, egli ha il vantaggio di poter ritornare più volte sullo stesso
argomento al fine di affrontarlo da diversi punti di vista o a diversi livelli di profondità, procedendo per
avvicinamento. Ogni apprendimento rappresenta la base su cui si innesta l’apprendimento successivo,
strutturato con modalità e contenuti via via più complessi. Gli obiettivi di apprendimento si delineano sotto
forma di “sapere come fare a” piuttosto che di “conoscere che”.
La Grammatica RAF si muove quindi in questa direzione, all’interno di una didattica di senso, i cui contenuti
contribuiscono alla costruzione di un sapere utile, che dà competenza.
Lo sviluppo e l’esercizio delle capacità linguistiche non vanno mai proposti e perseguiti come fini a se stessi, ma
come strumenti di più ricca partecipazione alla vita sociale e intellettuale: lo specifico addestramento delle capacità
verbali va sempre motivato entro le attività di studio, ricerca, discussione, partecipazione, produzione individuale e
di gruppo1.

La metodologia
La Grammatica RAF cerca di ribaltare il
punto di vista: anziché partire dalla regola
da apprendere meccanicamente, offre
spunti e situazioni-problema per stimolare il
ragionamento, in autonomia o attraverso la discussione collettiva in classe.
La metodologia si ispira al metodo scientifico: il bambino osserva, riflette, formula ipotesi, ne verifica la
fondatezza, universalizza. Lo scopo della Grammatica RAF è la scoperta delle regole che “sono già presenti
nella lingua che possediamo e usiamo”, come afferma Francesco Sabatini, attraverso un apprendimento attivo
cui fanno seguito l’applicazione e l’esercitazione, poiché è attraverso le attività di carattere intensivo che si
agevolano la memorizzazione e l’applicazione automatica delle regole.
La Grammatica RAF è innovativa perché pone al centro la riflessione dell’alunno, cioè la metacognizione. In
questo senso è perfettamente in linea con le Indicazioni Nazionali quando affermano: “Il ruolo probabilmente
più significativo della riflessione sulla lingua è quello metacognitivo: la riflessione concorre infatti a sviluppare
le capacità di categorizzare, di connettere, di analizzare, di indurre e dedurre, utilizzando di fatto un metodo
scientifico”.

1
Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica, in T. De Mauro e M. Lodi, Lingua e dialetti, Editori Riuniti, Roma, 1993.

10
Presentazione del progetto

La struttura delle pagine

Osservo una situazione-problema che mi viene


presentata sotto forma di immagine, fumetto, testo e
RIFLETTO, cioè avvio il ragionamento.

Attraverso una serie di domande-guida deduco


la regola, cioè APPRENDO attivamente dopo aver
ragionato.
Spesso questa fase viene svolta in gruppo, attuando
i principi della cooperazione e dell’apprendimento
tra pari.

FISSO la regola attraverso gli esercizi per riutilizzarla


in tutti gli ambiti disciplinari e per trasferirla nella
produzione individuale.

Tante pagine speciali


I laboratori
iniziali Le mappe Le verifiche con
riassuntive da l’autovalutazione
completare

Le pagine CLIL
per confrontare
la grammatica Verso la
Tante pagine italiana con quella GRAMMATICA
di esercizi inglese VALENZIALE

11
Presentazione del progetto

Il percorso operativo
Il percorso delle letture è strutturato in Unità testuali. Ogni unità presenta un percorso operativo che si pone
cinque obiettivi principali.
1. Guidare l’alunno a “mettere a fuoco” i principali elementi testuali che, una volta scoperti con l’aiuto di
originali personaggi attraverso le Mappe-interviste, vengono individuati ed analizzati dall’alunno attraverso
le operative di analisi mirate a esplorare i testi.

Leggo per ANALIZZARE

2. Insegnare all’alunno a comprendere a fondo un testo grazie alle attività graduate formulate in
modalità INVALSI, che mettono in atto diversi livelli di comprensione:
• comprendo le parole, si sviluppa la capacità di associare ogni parola al suo giusto significato;
• capisco il racconto, si lavora sui legami tra le parole per comprendere le informazioni fornite dal testo;
• r ifletto, si scende in profondità e si colgono le informazioni nascoste nel testo, come le emozioni dei
personaggi, il pensiero e il messaggio dell’autore.

Leggo per CAPIRE

3. Offrire occasioni per rendere la lettura giocosa e divertente con i personaggi originali di ogni tipologia,
le attività ludiche per imparare a leggere giocando, come la pagina Pirati del testo, ma anche le iniziative da
condividere coi compagni, come Il circolo dei lettori.
Leggo per DIVERTIRMI

4. Avviare l’alunno a un processo di


autovalutazione graduale e motivato che
lo renda sempre più consapevole dei progressi
compiuti: in ogni verifica degli apprendimenti
viene invitato a certificare il traguardo raggiunto
colorando i diversi edifici della Città delle
competenze.
5. Educare alla collaborazione e alla solidarietà
stimolando modelli virtuosi di convivenza
attraverso le pagine, chiamate L’unione fa la
forza, che mirano a rendere solidale il percorso di
apprendimento con materiali facilitati e attività di
cooperative learning.

Non dimenticare mai:


L’UNIONE FA LA FORZA!
Quando incontri
questa frase ricordati di
collaborare, tendere una
mano a chi ne ha bisogno
e chiedere aiuto se sei in
difficoltà.

12
Contenuti digitali

Guida ai materiali digitali


Negli ultimi anni il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha intrapreso la strada
dell’innovazione digitale, rimarcando a più riprese la necessità di aggiornare la scuola italiana. Già a partire
dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo del 2012 e il successivo decreto 209/13, i libri di testo prendono
forma in una nuova versione digitale o mista. Le scuole si dotano di nuovi strumenti, introducendo le LIM, e
le classi si affacciano al mondo «2.0», disegnando così lo scenario di una scuola in grado di affrontare in modo
attivo le importanti sfide che ha davanti a sé: l’inclusione, l’apertura al mondo reale e la valutazione delle
opportunità che il digitale fornisce, senza sottovalutarne i potenziali rischi.
La scuola è ora chiamata a rinnovare i propri abituali metodi di insegnamento e a trovare nuovi approcci,
supportata anche da iniziative ministeriali, tra cui Programma il futuro del 2014, che offre ai docenti una serie
di percorsi per introdurre gli studenti ai concetti base dell’informatica. A ciò si aggiunge il Piano Nazionale
Scuola Digitale (decreto 851/15), con il quale il Miur dà definitivamente il via a un programma di innovazione
digitale della scuola italiana, al fine di rivedere il sistema educativo scolastico nell’era digitale. Infine il Miur
focalizza l’attenzione sui nuovi bisogni educativi dei nativi digitali con l’emanazione dei documenti integrativi
relativi alle Indicazioni Nazionali 2012, dedicati all’Educazione Civica Digitale (Sillabo di Educazione Civica
Digitale – gennaio 2018) e alle competenze di Cittadinanza e digitali (Indicazioni Nazionali e nuovi scenari -
22 febbraio 2018). La scuola affronta dunque nuove sfide, sia didattiche sia organizzative, ma gli obiettivi non
cambiano: le finalità prioritarie sono ancora l’acquisizione di competenze da parte degli studenti, tra le quali
rientra ora a pieno titolo anche quella digitale, l’apprendimento dei concetti fondamentali, il raggiungimento
di buoni risultati e la consapevolezza dell’impatto che ciascuno avrà nella società, come individuo, cittadino
e professionista. Nasce un’idea rinnovata di scuola, intesa come spazio aperto per l’apprendimento, capace di
integrare il suo ruolo classico con l’utilizzo dei nuovi strumenti propri della realtà quotidiana. In quest’ottica
le tecnologie diventano un mezzo per accrescere abilità e conoscenze, ponendosi al servizio delle attività
orientate alla formazione e all’apprendimento, non solo negli ambiti e negli ambienti tipici della scuola –
quindi classi, spazi comuni e laboratori – ma anche nella vita sociale. Il rinnovato sistema educativo-didattico,
formato da innovazione metodologica, didattica per competenze e strumentazione digitale, ridefinisce
necessariamente anche l’ambito professionale del fare scuola: il docente diventa il progettista del percorso, in
grado di utilizzare strumenti sofisticati e complessi. Tra questi strumenti resta centrale il libro di testo, perché
la civiltà del libro non può abdicare a se stessa, ma ora si tratta di un libro diverso, ricco di connessioni e di
aperture verso l’esterno: è un libro potenziato, arricchito di contenuti multimediali, un libro che consente
approcci diversi allo stesso problema. Per definizione, le tecnologie modificano i comportamenti delle
persone e sono destinate anche a cambiare il modo di fare scuola. Governare questo cambiamento, in ultima
analisi, è la sfida più importante a cui i docenti sono chiamati.

Introduzione

Il M.I.O. BOOK è il libro multimediale del Gruppo Editoriale Raffaello.


L’acronimo M.I.O. identifica le tre caratteristiche fondamentali alla base di tutti i progetti digitali.
M come Multimediale: il libro è arricchito con contenuti digitali integrativi di diverse tipologie, che possono
essere visionati sia dall’insegnante in classe con l’ausilio della LIM tramite il DVD in allegato alla guida, sia
dall’alunno a casa installando il Raffaello Player sul proprio computer o tablet;
I come Interattivo: il libro digitale consente di intervenire nel testo inserendo note o appunti; un libro
interattivo ha il pregio di rendere la lezione più coinvolgente e stimolante;
O
 come Open (cioè aperto): nel libro digitale è possibile creare documenti e condividerli, ampliando i
contenuti didattici.
Il M.I.O. BOOK è stato concepito per essere utilizzato sia in classe sia a casa: per lo studente il M.I.O. BOOK
rappresenta uno strumento con cui proseguire lo studio, per il docente è un supporto utile durante la
preparazione e la presentazione della lezione.

13
Contenuti digitali

Le versioni all’interno del M.I.O. BOOK

Il M.I.O. BOOK è realizzato in triplice versione; presenta infatti:


1. il testo sfogliabile multimediale con numerose funzionalità;
2. il testo liquido ad alta leggibilità per studenti con bisogni educativi speciali (BES) e studenti affetti da disturbi
specifici dell’apprendimento (DSA);
3. l’audiolibro.

1. Testo sfogliabile multimediale


L’obiettivo del libro multimediale sfogliabile è principalmente quello di espandere il testo cartaceo
arricchendolo di nuovi strumenti per suscitare l’interesse dei nativi digitali e appassionarli alle proposte
educative, sviluppando nel contempo le loro competenze digitali. Il M.I.O. BOOK rappresenta un nuovo
modo di insegnare e favorire l’apprendimento. Di notevole efficacia risulta la possibilità di utilizzarlo tramite
la LIM, che facilita l’attuazione delle strategie educative alla base di una didattica inclusiva.
La strumentazione presente nel M.I.O. BOOK permette di intervenire sul testo in modo vario e differenziato.
Le funzioni proposte consentono di navigare rapidamente tra le pagine esplorando i contenuti, ma anche
di prendere appunti inserendo note o evidenziando le frasi principali; è poi possibile memorizzare audio,
video o link utili, scattare fotografie alla pagina, disegnare mappe concettuali, svolgere test interattivi e avere
accesso a vari materiali multimediali integrativi. In questo modo gli alunni risultano maggiormente coinvolti
e divengono parte attiva durante la spiegazione: la lezione del docente non è più solo frontale e trasmissiva,
ma diviene integrata e interattiva. Lavori di gruppo, dibattiti e condivisione di appunti, alla base dei metodi
di insegnamento (classe capovolta, scuola senza zaino...) sono ora possibili grazie agli strumenti multimediali.

2. Testo liquido ad alta leggibilità


La versione liquida del testo, realizzata nel formato ePub2, è ad alta leggibilità: è infatti pensata per agevolare
gli studenti con difficoltà di apprendimento o particolari necessità didattiche, migliorando la lettura della
pagina. Il libro ad alta leggibilità consente di aumentare la dimensione del testo e di modificare il font
sostituendolo con il font Leggimi, indicato per studenti con BES e DSA. Studiato appositamente per ridurre
le problematiche di lettura, il font Leggimi aiuta a identificare più chiaramente le singole lettere presentando
anche una maggiore spaziatura tra le parole e tra le righe. A questo si aggiunge una struttura in pagina con
brevi paragrafi, più facilmente affrontabili.
Le funzionalità dell’alta leggibilità consentono di modificare il carattere minuscolo del testo rendendolo
maiuscolo e di disattivare le immagini all’interno della pagina. La versione liquida offre inoltre un servizio
di traduzione in altre lingue, particolarmente utile per studenti stranieri che trovano difficoltà con la lingua
italiana.

3. Audiolibro
Ogni testo è stato letto da speaker professionisti. Molte sezioni presentano anche brani ad alto ascolto, letti
scandendo lentamente le parole. Questo accorgimento si rivela particolarmente utile per gli studenti con
bisogni educativi specifici e disturbi specifici dell’apprendimento, ma anche per gli studenti stranieri, che in
questo modo possono ascoltare la corretta pronuncia delle parole.

Gli strumenti del M.I.O. BOOK, intuitivi e facili da utilizzare, permettono al docente di:
parlare il linguaggio «digitale» degli studenti;
rendere le lezioni interattive e, di conseguenza, più attuali;
catturare e mantenere un’attenzione maggiore da parte della classe;
coinvolgere e stimolare gli studenti con particolari esigenze di apprendimento;
avvicinare tutti gli studenti alle nuove tecnologie;
sviluppare la condivisione e il lavoro di gruppo;
favorire le dinamiche dei nuovi metodi d’insegnamento;
personalizzare le lezioni intervenendo sui contenuti ed evidenziando i concetti
chiave;
integrare le lezioni accedendo a materiali provenienti da altri supporti;
fornire approfondimenti in maniera pratica e veloce.
14
Contenuti digitali

Testo sfogliabile multimediale

Come funziona il M.I.O. BOOK


- Per prima cosa occorre installare il Raffaello Player sul proprio dispositivo. Si può scaricare tramite il DVD
del libro adottato oppure dal sito web www.raffaellodigitale.it. È sufficiente selezionare il proprio sistema
operativo e quindi avviare l’installazione. Dal sito è possibile collegarsi alla versione on-line, saltando quindi
la fase di installazione.
- Installato il Raffaello Player, si accede alla libreria dei testi adottati.
- Individuato il testo da utilizzare, fare doppio clic su Apri il libro.
- Al primo accesso il testo dovrà essere attivato, inserendo un codice.
- Attivato il testo, i contenuti del M.I.O. BOOK si presenteranno nella seguente maniera:

Scarica
I testi vengono
presentati in
formato PDF, senza
l’integrazione di
alcun contenuto
digitale interattivo.
Utile per tablet o per
una consultazione
«veloce».

Visualizza

VISUALIZZA: i contenuti vengono visualizzati ma non memorizzati nel proprio dispositivo.

SCARICA (scelta consigliata): i contenuti, prima di essere visualizzati, vengono memorizzati nel proprio
dispositivo. Questo rende la fruizione possibile anche senza DVD o connessione Internet.

Il M.I.O. BOOK si presenterà in questo modo:

15
Contenuti digitali

Strumentazione, utilizzo e icone


1) La navigazione tra le pagine del libro 62

Il M.I.O. BOOK può essere sfogliato agevolmente, spostandosi tra le singole pagine. Questa operazione può
essere compiuta mediante le frecce, che consentono di muoversi avanti e indietro, oppure digitando il numero
della pagina da visualizzare. L’esperienza di lettura è semplificata anche dalla presenza di un pulsante che
permette di navigare tra i capitoli, così da selezionare l’argomento interessato. C’è, infine, anche la possibilità di
tornare alla schermata iniziale, relativa al libro attivato, da cui procedere con nuove operazioni.

2) La visualizzazione
Diverse tipologie di visualizzazione (full screen, a pagina singola, a doppia pagina e con miniature di anteprima)
rispondono alle diverse esigenze di lettura. È infatti possibile personalizzare il formato della pagina, che si
adatta secondo le richieste. In particolare, è di grande importanza lo strumento Zoom, mediante il quale
ingrandire specifiche porzioni di testo: lo studente può in questo modo leggere più facilmente o soffermarsi
su singoli dettagli.
Per gli studenti con difficoltà di apprendimento esiste la possibilità di passare alla visualizzazione del libro
liquido ad alta leggibilità.

Alta leggibilità

3) La ricerca dei contenuti


I contenuti presenti nel volume possono essere facilmente visualizzati tramite un indice, suddiviso per capitoli
e per tipologia. La ricerca di uno specifico tema può avvenire sfogliando l’«indice tradizionale» del libro oppure
richiamando le pagine memorizzate tramite la funzione Segnalibri. Per la ricerca di singole parole all’interno
di tutto il libro si può utilizzare la funzione Ricerca: dopo aver inserito il termine, comparirà una finestra con i
risultati ottenuti. Un’altra pratica funzione è quella che raggruppa le risorse multimediali presenti nell’intero
volume, catalogate in base alla tipologia; in questa maniera è possibile accedere a una specifica categoria di
contenuti digitali per selezionare la risorsa richiesta.

4) Gli strumenti
Numerosi strumenti consentono di apportare modifiche all’interno della pagina. Permettono, infatti, di
scrivere note e appunti, evidenziare parole e frasi, creare schemi mediante l’inserimento di forme geometriche
e frecce, disegnare, applicare maschere per nascondere il testo. L’insegnante può ricorrere a queste funzioni
durante la lezione, per mettere in risalto i concetti chiave e riassumere i temi più complessi, oppure durante
l’interrogazione, per esempio domandando agli alunni di compilare uno schema riepilogativo o disegnare
una linea temporale. Allo stesso modo, questi strumenti si rivelano utili durante lo studio a casa o nei lavori di
gruppo avviati in classe: creare piccoli appunti personali, dove segnalare un dubbio, o scrivere una nota con
i concetti principali, realizzare schemi o piccole tabelle sono un modo concreto e immediato per facilitare
l’apprendimento.
Il M.I.O. BOOK mette anche a disposizione la possibilità di creare documenti personalizzati, in particolare
presentazioni, mappe concettuali e linee temporali. Il docente può quindi generare delle slide complete
di documenti integrativi di diverso carattere, come immagini, file audio e video o link a pagine web, allegabili
al documento. Allo stesso modo, lo studente può utilizzare questi strumenti per presentare una lezione in
classe ai compagni o per creare schemi riassuntivi al fine di semplificare lo studio.
Tutte le pagine su cui si sta lavorando possono, infine, essere stampate.

16
Contenuti digitali

La condivisione dei documenti


I docenti e gli studenti hanno la possibilità di creare e di condividere tra loro documenti personali, linee
temporali e mappe concettuali. Possono, inoltre, importare allegati multimediali che possono essere
sovrascritti così da generare nuovi documenti.

Facendo clic su questa icona si inizia il processo di creazione del documento.


1. Per prima cosa occorre selezionare la tipologia del documento, scegliendo fra Presentazione, Mappa
concettuale e Linea temporale. In alternativa, si può importare un documento tramite il pulsante Importa.
2. Nella maschera che si apre, selezionare il modello da utilizzare o compilare i campi con i dati richiesti.
3. Inserire i contenuti (testi, immagini caricate esternamente oppure «catturate» dal libro, oggetti multimediali
audio e video oppure link a pagine Web).
4. Dopo aver creato il documento, lo si potrà esportare e poi condividere. Il documento, che verrà salvato
direttamente sul computer o tablet utilizzato, può essere esportato in diversi formati:
- .mio, per una condivisione ottimale su un altro dispositivo con il testo M.I.O. BOOK attivo;
- .jpg, per le mappe concettuali e le linee temporali;
- .rtf, per le presentazioni (da utilizzare anche al di fuori del M.I.O. BOOK mediante un software di video
scrittura).

L’aggiornamento dei contenuti digitali


Durante l’anno scolastico sono previsti degli aggiornamenti relativi ai contenuti digitali extra.
Per ricevere una notifica e scaricarli, è indispensabile avere un collegamento a Internet ed essersi registrati
all’interno del portale www.raffaellodigitale.it
Quando è disponibile un aggiornamento viene segnalato nel seguente modo:

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Contenuti digitali

Testo liquido ad alta leggibilità

Alta leggibilità F acendo clic su questa icona si ha la possibilità di visualizzare il testo nella versione
liquida. Questa versione ad alta leggibilità è molto utile per gli alunni con DSA/BES.

Il testo si presenta così:

Strumentazione, utilizzo e icone


1) La navigazione tra le pagine del libro 62

Anche la versione ad alta leggibilità consente di spostarsi tra le pagine del libro mediante delle frecce, oppure
di selezionare direttamente una pagina specifica digitandone il numero. Ci si può muovere tra i capitoli,
raggiungendo quello precedente o quello successivo. Una volta conclusa la lettura, si può tornare alla
schermata iniziale, relativa al M.I.O. BOOK attivato.

2) Le diverse visualizzazioni della pagina


Per gli studenti con difficoltà di apprendimento è fondamentale visualizzare la pagina nella maniera più
consona. Per questo motivo il M.I.O. BOOK mette a disposizione diverse tipologie di visualizzazione: a pagina
singola, a doppia pagina o a schermo intero. Per facilitare la lettura si possono, inoltre, utilizzare i pulsanti che
aumentano e riducono la dimensione del carattere, visualizzando il testo in un formato più o meno esteso.

Uno strumento particolarmente utile per gli studenti BES e DSA è quello che attiva e disattiva
le immagini presenti nella pagina: si può infatti scegliere di visualizzare sia il testo sia le immagini, oppure di
togliere le immagini mantenendo solamente il testo, senza elementi di distrazione.

18
Contenuti digitali

3) Le diverse visualizzazioni della pagina


I contenuti presenti nel volume possono essere raggiunti tramite un indice, suddiviso per capitoli e per
tipologia. La ricerca di uno specifico tema può avvenire sfogliando l’«indice tradizionale» del libro oppure
richiamando le pagine memorizzate tramite la funzione Segnalibri.
Un’altra pratica funzione è quella che raggruppa le risorse multimediali presenti nell’intero volume, catalogate
in base alla tipologia; in questa maniera è possibile accedere a una specifica categoria di contenuti digitali per
selezionare la risorsa richiesta.

Leggimi
4) Gli strumenti
Particolare attenzione è posta alle tecniche e agli strumenti che rendono la lettura più agevole per gli studenti
BES e DSA: è possibile modificare il carattere minuscolo dell’intero testo, rendendolo maiuscolo, oppure
scegliere fra tre font ad alta leggibilità: Leggimi, pensata appositamente per studenti BES e DSA, Open Sans
e Times. È inoltre possibile modificare il colore del testo e dello sfondo, scegliendo tra nero, bianco, rosso e
giallo.
Per consentire di mettere in risalto alcune parole o frasi, è possibile evidenziare i termini con differenti colori.

Pensato in particolare per gli studenti stranieri o per gli studenti che stanno apprendendo una lingua straniera,
è lo strumento di traduzione, mediante il quale è possibile selezionare e tradurre una parola, l’intero testo o
una sua porzione. Oltre a fornire una traduzione in diverse lingue straniere, mette anche a disposizione la
possibilità di ascoltare il testo letto nella lingua selezionata, a diversi livelli di velocità.

Torna al M.I.O. BOOK

Anche nella versione ad alta leggibilità le pagine su cui si sta lavorando possono essere stampate. E, una volta
concluso lo studio, si può infine tornare alla versione sfogliabile del testo.

Audiolibro

I testi sono anche forniti in formato audio, letti da uno speaker professionista. In questo modo lo studente ha
la possibilità di ascoltare il testo e sentire l’intonazione delle frasi per apprendere più facilmente.

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Saper leggere

Leggere
Come avvicinare i bambini all’esperienza della lettura e
al mondo straordinario che porta con sé?

Quesito da cento punti che richiede una risposta complessa e articolata. Alla fin fine tocca a noi insegnanti
l’arduo compito di trovare un equilibrio tra l’obbligo scolastico, cioè la necessità di “far leggere” i nostri studenti
e il tentativo di trasmettere loro la piacevolezza intellettuale ed estetica dell’attività del leggere.
Operazione non certamente semplice, immersi come siamo in una società che rema contro, genitori in
difficoltà, tempi di attenzione sempre più ridotti, PC, tablet, cellulari, giochi elettronici e chi più ne ha più ne
metta. DOVERI e DIRITTI dunque, da far convivere nel migliore dei modi, se vogliamo portare a casa il risultato!
Cominciamo da ciò che al lettore, soprattutto a quello in formazione, spetta di DIRITTO, così la strada è meno
in salita.
• Siamo tutti diversi, abbiamo interessi diversi. Chi ama il brivido e chi le storie a lieto fine, chi l’avventura, la
natura o la scienza, chi la cucina e chi lo sport... A ciascuno il proprio libro. Il mondo della lettura è come una
tavola imbandita con ogni sorta di piatti pronti, lì che aspettano noi. Avanti, signori, servitevi. Un libro tira
l’altro...
• Sappiamo tutti che l’imposizione raramente orienta verso scelte autonome e consapevoli. Siamo stati ragazzi
anche noi, che diamine. “Vuoi che faccia questo, ebbene, farò esattamente il contrario...”. Nessuno può essere
costretto a leggere ciò che non gli piace!
• Un libro si può anche abbandonare a metà... non è giusto obbligare il lettore ad arrivare fino alla fine. È come
quando mamma costringe Paolino a finire la minestra di zucca (perché DEVE imparare a mangiare tutto)
mentre il papà mangia altro perché proprio la minestra di zucca non gli va giù...
• Il senso del dovere va bene, ma la lettura non deve essere una fatica. E poi, certe volte è difficile per il lettore
impaziente resistere senza balzi in avanti, opponendosi al desiderio di saltare qualche pagina. A tornare
indietro c’è sempre tempo...
• Riguardiamo un film che ci è piaciuto tanto e rigiochiamo lo stesso gioco, rivogliamo il gelato al pistacchio
perché solo quello ci piace, quindi... rileggere e riscoprire uno stesso libro, rivivere sensazioni, a caccia di
tesori nascosti tra le pagine - che magari prima ci erano sfuggiti - è davvero stimolante oltre che rassicurante.
• Spiluccare. Fantastico. Liberi di assaggiare il libro, un po’ di qua un po’ di là, giusto per sentire gusti diversi e
far cantare le papille (o deprimerle, a seconda del sapore)!
• Mangiarsi le unghie perché il protagonista sta per cadere in un’imboscata e noi lettori sappiamo già che cosa
lo aspetta e non possiamo fermarlo; sentire l’amarezza del nostro eroe convinto di essere stato tradito; ridere
sotto i baffi perché quel simpatico truffatore l’ha fatta franca. Emozioni... E dite poco?
• Amico libro, viaggiatore di bocca buona. Te ne stai dovunque, con la sabbia tra le pagine o sul sedile di un
aereo (nonostante la fifa), aperto sul letto, mentre caschi dal sonno, o magari in bagno... Giusto perché non
ti tiri mai indietro, quando si tratta di farci compagnia.
• Liberare l’attore che scalpita in noi, magari per condividere con qualcuno che ci sta vicino quella pagina così
bella! Leggere a voce alta, che divertimento!
• Pennac ci ricorda che “la lettura è per l’uomo una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che
nessun’altra potrebbe sostituire”. Perciò silenzio. Si legge. Sono dentro le pagine. Non ci sono per nessuno. Do
not disturb.
Tuttavia, dato che siamo insegnanti, sappiamo bene che i nostri piccoli lettori, oltre ai DIRITTI, hanno anche
dei DOVERI, soprattutto a scuola, dove la lettura è strettamente connessa a qualunque tipo di apprendimento.
Pertanto, se il nostro fine ultimo è quello di accompagnarli verso il traguardo della lettura come libera scelta,
sappiamo altresì che la lettura DEVE essere esercitata in tutte le sue forme poiché sottende finalità formative
imprescindibili:

20
Saper leggere

• migliora le competenze linguistiche;


• accresce la capacità di organizzare ed esprimere il proprio pensiero;
• sviluppa capacità critiche, indispensabili per la nascita di un pensiero libero e creativo;
• favorisce la riflessione su se stessi e sui valori che orientano le proprie scelte;
• veicola gli apprendimenti, permettendone la comprensione e l’interiorizzazione.
Dato che i bambini, per loro natura, fanno volentieri ciò che riesce loro facile, se vogliamo che la lettura
diventi una piacevole libera scelta dobbiamo guidarli ad impadronirsi della TECNICA in modo che possano
scivolare senza fatica tra le parole. Inoltre, affinché i bambini si abituino a riflettere sempre sullo SCOPO di ciò
che fanno a scuola, è utile iniziare con un CIRCLE TIME, in cui rivolgeremo loro la fatidica domanda:

A che cosa serve leggere?

Ciò avrà l’obiettivo di:


• coinvolgerli, partendo dalle loro idee e preconoscenze;
• renderli protagonisti consapevoli del loro sapere;
• guidarli nella formazione di abilità metacognitive.
Ecco un esempio di risposte registrate in una classe terza.
• Ti fa imparare parole nuove.
• Ti rinfresca la mente.
• Ti fa diventare più intelligente.
• Ti fa capire il significato delle parole difficili.
• Impari a parlare con più chiarezza.
• Ti fa sentire speciale.
• Non ti fa fare tanti errori.
• Se leggi riesci a esprimerti meglio davanti alle persone.
• Permette di confrontare lingue e scritture diverse.
• Se leggi hai l’ispirazione per scrivere i testi.
• Per imparare le materie tipo storia, geografia, scienze... insomma, proprio tutte.
• Per divertirsi.
Dopo la discussione libera, sarà importante sistematizzare il ragionamento con domande mirate e,
naturalmente, mediate a seconda della classe in cui ci troviamo ad operare: perché leggiamo? Come leggiamo?
Che cosa leggiamo? Dove leggiamo?
Le risposte andranno organizzate in una mappa e rappresentate su dei cartelloni.
Dopo gli spunti offerti per introdurre i concetti di “libro” e di “lettura” attraverso l’interazione con gli alunni, le
proposte si addentreranno nell’analizzare un aspetto essenziale per una buona lettura: la tecnica.

Nelle prime pagine (pagg. 8-17) il testo di lettura Leggi e Vai 4 presenta una sezione
chiamata BENTORNATI A SCUOLA dove si trovano diversi materiali con i quali
operare nel modo suggerito.

21
Saper leggere

Saper leggere
Perché i bambini giungano fin dai primi anni di scuola ad amare la lettura, rendendola una compagnia stabile
e gratificante della loro vita, è necessario che si impadroniscano della tecnica, che riescano a leggere senza
difficoltà, che scivolino tra le parole.
Quale bambino sarà invogliato a leggere se si affatica nella decodifica, se si stanca e si arrende di fronte a una
pagina fitta di parole, se non conosce a sufficienza i termini che trova all’interno del testo?
Quale bambino diventerà un lettore vorace se leggere rappresenta per lui un’operazione faticosa e, di
conseguenza, poco gratificante?
Come conseguenza di queste riflessioni, ritengo fondamentale che un Sussidiario dei Linguaggi presenti tra i
suoi obiettivi quello di affinare la tecnica di lettura: ho la ferma convinzione, infatti, che nessuno, nemmeno
un adulto, fa volentieri ciò che gli costa fatica. Per questo Leggi e Vai propone numerosi spunti operativi
per imparare a leggere bene e la guida aggiunge una serie di attività per affinare la tecnica, legandoci la
strutturazione delle competenze.

Competenza tecnica
Questa è la prima abilità che bisogna possedere: indica la capacità di leggere, ossia di trasformare segni
grafici in suoni, suoni in parole, parole in significati. Coinvolge aspetti quali la discriminazione visiva, uditiva,
la lateralità, il senso del ritmo, l’organizzazione spazio-tempo. Permette di sonorizzare la forma scritta delle
parole e si acquisisce con la prima scolarizzazione.

Competenza semantica
È la capacità di associare a tutti i termini incontrati il significato appropriato. Se la competenza tecnica si
acquisisce una volta per tutte ed è sufficiente l’esercizio per mantenerla, la competenza semantica si amplia
man mano che si espande il bagaglio di parole di cui conosciamo il significato, permettendo di creare
inferenze. È indispensabile conoscere esattamente il significato dei termini che formano un testo perché
la lettura sia efficace, stimolante, divertente. Questa competenza si sviluppa a partire dalle prime classi e si
struttura in modo sistematico dalla classe 3ª in poi.

Competenza sintattica
Consente di riconoscere i rapporti tra gli elementi costitutivi della frase e i legami che collegano le frasi
nel testo. Attraverso l’individuazione delle connessioni e la loro corretta interpretazione, si apre l’accesso al
significato del testo per giungere alla corretta e profonda comprensione. Questa competenza raggiunge la
sua completezza nel secondo ciclo.

Dalle Indicazioni Nazionali

“La pratica della lettura, centrale in tutto il primo ciclo di istruzione, è proposta come momento di socializzazione e
di discussione dell’apprendimento di contenuti, ma anche come momento di ricerca autonoma e individuale, in
grado di sviluppare la capacità di concentrazione e di riflessione critica, quindi come attività particolarmente utile
per favorire il processo di maturazione dell’allievo. Per lo sviluppo di una sicura competenza di lettura è necessaria
l’acquisizione di opportune strategie e tecniche, compresa la lettura a voce alta, la cura dell’espressione...” .

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della Scuola Primaria


• Impiegare tecniche di lettura silenziosa e di lettura espressiva ad alta voce.
• Usare, nella lettura di vari tipi di testo, opportune strategie per analizzare il contenuto; porsi domande
all’inizio e durante la lettura del testo; cogliere indizi utili a risolvere i nodi della comprensione.
• Sfruttare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per farsi un’idea del testo che si
intende leggere.

22
Saper leggere

L’insegnante nel libro di testo troverà numerose pagine nominate PIRATI DEL TESTO
per sperimentare e mettere alla prova velocità e abilità di lettura.
Qui di seguito altri spunti per lavorare in questa direzione.

La segnaletica del testo - scheda pag. 22


Insieme ai bambini, il testo scritto potrà essere paragonato a una strada che si sviluppa da un inizio a una fine
rispettando la segnaletica specifica, che è rappresentata dalla punteggiatura.
Attraverso un confronto con i segnali stradali, i bambini potranno creare la segnaletica del testo: basteranno
dei cerchietti di cartone colorato, alcuni stuzzicadenti e una base di pongo o di pasta al sale come mostrano
gli esempi della scheda seguente.
È un’attività molto divertente. Dopo aver effettuato il paragone tra i segnali stradali e la punteggiatura, i
bambini verranno invitati a comportarsi da “pirati del testo”, che non rispettano le regole indicate dalla
segnaletica. L’insegnante fornisce il modello di lettore “pirata” e i bambini imitano. Ben presto si renderanno
conto che il mancato rispetto della punteggiatura compromette la comprensione del testo. A quel punto
l’insegnante avrà buon gioco a rimarcare la necessità del rispetto delle regole, siano esse legate alla lettura
sia al comportamento sulla strada.

La punteggiatura suona - scheda pag. 23


A ogni bambino viene assegnata la scheda che rappresenta i segni di interpunzione utili per rendere espressiva
la lettura. I segni potranno essere:
• liberamente rappresentati col il corpo dai bambini;
• drammatizzati: ogni bambino interpreterà con il viso il significato del segno (il PUNTO FERMO ad esempio
potrà essere una faccia decisa e sicura, i PUNTINI DI SOSPENSIONE saranno tre facce che aspettano...);
• sonorizzati: a ogni segno si farà corrispondere un suono (PUM!, TIN-TIN-TIN, SWISCCC, SWISCCC-PUM...). Al
termine verranno assegnati i ruoli. Quindi l’insegnante leggerà un testo, proiettato alla LIM o assegnato
sotto forma di scheda, in cui avrà evidenziato la punteggiatura; i bambini che rappresentano i vari segni
dovranno intervenire al momento opportuno con il suono concordato. L’esercizio potrà essere assegnato
come compito a casa. Al ritorno a scuola, i bambini, dovranno leggere la lettura che hanno preparato,
riproducendo i suoni inventati in luogo della punteggiatura. È un esercizio davvero divertente!

23
Saper leggere

LA SEGNALETICA DEL TESTO


Ritaglia e colora i cartelli. Poi incolla dietro un cartoncino un bastoncino da gelato oppure
uno stuzzicadenti. Infine, applica una base di pongo o di pasta di sale: ecco pronto il tuo
cartello sulla strada della lettura.

..
24
Saper leggere

LA PUNTEGGIATURA SUONA

PUNTO FERMO: LA VIRGOLA: DUE PUNTI GEMELLI:


e STOP! poco più di un respiro ti spieghiamo noi

TRE PUNTINI IN FILA: DOMANDA:


sospensione... noi aspettiamo a che cosa sto pensando?

PUNTO E VIRGOLA: STOP e riparto subito ESCLAMAZIONE: olè!

25
Saper leggere

LEGGERE IN MODO SCORREVOLE


Questa attività ti aiuterà a diventare più sciolto nel decifrare le parole.
Leggi a voce spenta un esercizio alla volta, finché sarai sicuro di non inciamparti.
A quel punto potrai divertirti ad alta voce, sfidando i tuoi amici a chi fa meno errori!

Catene di parole
osso - bosso - bosco - basco - bisca -
busca - mossa - morsa - cassa - bassa -
massa - tassa - corsa - asta - casta -
sosta - costa - busta - carta - sarta -
storta - smorta - corta - frigorifero -
fragoroso - rancoroso - rumoroso

Il record del mondo


Ilrecordnelmondoanimaleappartienealfalcope
llegrino360chilometriorariinpicchiatacioèqua
ndodallaltodelcielosilasciacaderesullapredaco
meunapietra.Pernonrischiaredisfracellarsievi
tadicacciareuccelliquandosonoposatialsuolo.

La rana e il leone
Unleoneudìunaranagracidaremoltoforteedebbepa
ura.Credettechefosseunabestiaenormeagettaretali
gridaedaspettòunistanteperrendersiconto:laranau
scìdalpantano.Illeonelaschiacciòconuncolpodizam
paedisse:D’orainpoinonmispaventeròpiùprimadiav
ervistodichecosasitratta.

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Saper leggere

SCIOGLIERE LA LETTURA
Sciogli la lingua con gli scioglilingua.

Ho in tasca l’esca ed esco per la pesca,


Guglielmo coglie ghiaia dagli ma il pesce non s’adesca, c’è l’acqua
scogli scagliandola oltre gli troppo fresca. Convien che la finisca,
scogli tra mille gorgogli. non prenderò una lisca! Mi metto in
tasca l’esca e torno dalla pesca.

Se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, tu ti


disarcivescoviscostantinopolizzeresti come si è disarcivescoviscostantinopolizzato
l’arcivescovo di Costantinopoli?

Mi attacchi i tacchi tu che


attacchi i tacchi? Io attaccarti La scarpa ha il laccio sciolto, collo scialle
i tacchi a te? Attaccati te i tuoi scalda molto; lo scialle non è sciarpa,
tacchi tu che attacchi i tacchi. la sciarpa non è scarpa, il furbo non è
sciocco, tira il laccio è sciolto il fiocco.

Il mondo è fatto a scale chi scende e chi sale, chi le


scende troppo in fretta si sciupa la scarpetta.

Sono un setacciasassi, ho un setaccio di


sassi setacciati e un setaccio di sassi non
setacciati, perché sono un setacciasassi.

Sotto le frasche del capanno quattro gatti grossi stanno;


sotto quattro grossi sassi, quattro gatti grossi e grassi.

27
Saper leggere

LETTURA MECCANICA
Concentrati e leggi il testo.

C’è un posto nel mondo nel quale la gente vive a testa in giù e quale sia si
capisce subito guardando un mappamondo: è quello in fondo in fondo, al Polo
sud.
È naturale che la gente là, vivendo testa in giù, faccia tutto a rovescio,
comprese le favole. Salvo i pochi che vivono in quel posto, nessuno le conosce,
pensiamo sia interessante raccontarne una, e proprio nel modo in cui la
raccontano là.
.“pagano si non comprano si che cose le Perciò?rovescio a tutto fa si qui che
dimenticato Hai –
:dissero gli tutti, rata prima della soldi i ritirare a passò pinguino il quando ma,
acquistarono li Quelli.
.rate a, comodo è pagamento il poi E. servono vi non se anche, prenderli
dovete Perciò
? rovescio a vanno cose le tutte qui che – pinguino il insistette – dimenticate Vi –
.voleva li nessuno, polare freddo quel in vivendo, Naturalmente. dintorni nei
erano che balene le e foche le, pinguini i tutti a offrì li e frigoriferi di stock uno
spedire fece Si
.fortuna far di pensò, frigoriferi di una soprattutto, pubblicità dalla Colpito.
televisione la vedere di capitò pinguino un a, Sud Polo al, volta Una”
M. Argilli, “Storie del Tic-Tac”, Editori Riuniti

Sei riuscito a capire quello che hai letto?


Forse c’è un trucco... L’hai scoperto?
Ti aiuto: si tratta di una favola a rovescio!
Prova a leggerla al contrario, cominciando dall’ultima parola e risalendo fino alla prima.
Va meglio adesso?
Bene, allora puoi leggerla a voce alta ai tuoi compagni.

28
Saper leggere

OPERARE UNA SELEZIONE VISIVA


Questo tipo di lettura ti permette di viaggiare rapidamente su e giù con gli occhi,
cercando le informazioni che ti servono.

Scorri l’elenco del telefono della tua città, trova uno dei posti indicati e completa la
tabella scrivendo i riferimenti del luogo scelto.

indirizzo telefono
Una piscina
Una scuola
Un supermercato
Una farmacia
Una cartoleria
Uno studio medico

Usa il vocabolario per cercare la definizione corretta di ogni materia, poi scrivila nel
riquadro.

Matematica
Arte
Inglese

Storia

Geografia
Italiano
Musica

29
Saper leggere

LA BANCA DEI VOCABOLI


1. Leggi questo brano in silenzio due volte, individualmente e a voce spenta.
Durante la seconda lettura utilizza il PUNTO INTERROGATIVO per segnare
le parole di cui non conosci il significato.

C’era una volta un mercante di Livorno, padre di tre figlie a nome Assunta,
Carolina e Bellinda.
Era ricco, e le tre figlie le aveva avvezzate che non mancasse loro niente.
Erano belle tutte e tre, ma la più piccola era d’una tale bellezza che le avevano
dato quel nome di Bellinda. E non solo era bella, ma buona e modesta ed
assennata, quanto le sorelle erano superbe, caparbie e dispettose, e per di più
sempre cariche d’invidia.
Quando furono più grandi, andavano i mercanti più ricchi della città a chiederle
per spose, ma Assunta e Carolina tutte sprezzanti li mandavano via dicendo:
“Noi un mercante non lo sposeremo mai”. Bellinda invece rispondeva con buone
maniere: “Sposare io non posso perché sono ancora troppo ragazza. Quando
sarò più grande, se ne potrà riparlare”.
Ma dice il proverbio: ‘Finché ci sono denti in bocca, non si sa quel che ci tocca’.
Ecco che al padre successe di perdere un bastimento con tutte le sue mercanzie
e in poco tempo andò in rovina.
Di tante ricchezze che aveva, non gli rimase che una casetta in campagna, e
se volle tirare a campare alla meglio, gli toccò d’andarcisi a ritirare con tutta la
famiglia, e a lavorare la terra come un contadino. Figuratevi le boccacce che
fecero le due figlie maggiori quando intesero che dovevano andare a far quella
vita. “No, padre mio,” dissero, “alla vigna noi non ci veniamo; restiamo qui in
città. Graziaddio, abbiamo dei gran signori che vogliono prenderci per spose”.
Ma sì, valli a rincorrere i signori! Quando sentirono che erano rimaste al verde,
se la squagliarono tutti quanti. Anzi, andavano dicendo: “Gli sta bene! Così
impareranno come si sta al mondo. Abbasseranno un po’ la cresta”. Però,
quanto godevano a vedere Assunta e Carolina in miseria, tanto erano spiacenti
per quella povera Bellinda, che non aveva mai arricciato il naso per nessuno.
Anzi, due o tre giovinotti andarono a chiederla in sposa, bella com’era e senza un
soldo. Ma lei non voleva saperne, perché il suo pensiero era d’aiutare il padre, e
ora non poteva abbandonarlo.
Infatti, alla vigna era lei ad alzarsi di buonora, a far le cose di casa, a preparare
il pranzo alle sorelle e al padre. Le sorelle invece s’alzavano alle dieci e non
muovevano un dito; anzi ce l’avevano sempre con lei quella villana, come la
chiamavano, che s’era subito abituata a quella vita da cani.
I. Calvino, Bellinda e il Mostro - Fiabe Italiane, Mondadori

30
Saper leggere

2. Confrontati con un compagno.

Avete segnato le stesse parole? Riuscite insieme a scoprirne il significato?


Avete segnato parole diverse? Forse uno di voi due conosce la spiegazione e
può condividerla.

3. Ricerca sul vocabolario il significato della parole che non conosci e trascrivilo
nella tabella di un file word che potrai creare in laboratorio al pc.

Eccoti un esempio:

PAROLA SIGNIFICATO
Avvezzate (avvezzare) Abituate

Ora, insieme ai tuoi amici, puoi creare “LA BANCA DEI VOCABOLI” da
appendere in classe.
Custodirà di volta in volta i termini nuovi che scoprirete non solo durante la
lettura ma anche nelle normali attività di lavoro o nelle conversazioni. Potrete
appenderli con un post-it oppure scriverli direttamente sui muri. Questo è un
esempio ma... se non vi piace, potete sempre inventarne una tutta vostra!

Adesso non vi resta che mantenere vivi questi vocaboli.


Come? Utilizzandoli nelle vostre conversazioni o nei testi che scriverete!

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Saper leggere

PAROLE COME MATTONI

UNA PARTENZA FRENETICA


La famiglia Millemiglia era in pieno fermento.
La signora Adele cercava tra i bagagli la sua guida turistica, la figlia Gaia rovistava
freneticamente nel suo borsone per assicurarsi di aver preso il proprio diario, e
Teo, il figlio maschio, tentava con impazienza di infilare nello zaino stracolmo la
sua nuovissima macchina fotografica digitale.
Anche Pulce, il minuscolo cagnolino, era agitato: osservava tutti in maniera
strana e correva di qua e di là, terminando il suo giro con una pipì sulla ruota
di Torpedine, il vecchio camper di famiglia, più volte aggiustato con ricambi e
decorato con motivi colorati. Intanto Papà Noè, un omone vestito alla Indiana
Jones, con la testa dentro il cofano passava in rassegna ogni parte del malconcio
motore.
– Allora, ecco fatto: olio a posto, gasolio ok, pressione gomme perfetta!...
E voi? Avete caricato tutto? Ci sono i viveri?... E gli indumenti adatti al viaggio?...
E...
Da esperto contabile, la penna in una mano e un foglietto nell’altra, spuntava
da un’interminabile lista tutti gli oggetti che man mano elencava.
– Acqua presente... vestiario anche... bussola, mappe...
– Tutto a posto! Non manca niente! - confermarono in coro i due ragazzini e la
moglie, agghindati con camicie a fiori, bermuda, cappellini, occhiali da sole e
ciabatte.
– Bau! – confermò Pulce che si era intrufolato in una delle valigie aperte. –
Bene, che aspettiamo allora? Tutti ai vostri posti: si parte! – esclamò al culmine
della contentezza Noè Millemiglia. – Prima tappa: Torino!
Il viaggio prese il via nel migliore dei modi.
I. Paglia, Tra i monumenti d’Italia, Raffaello Editrice

1. Leggi con attenzione il brano poi la frase evidenziata, contando le parole


che la compongono.

2. Organizzale secondo il numero delle lettere che le compongono: prima in


ordine crescente e poi decrescente.

3. Cerchia le parole che si ripetono nel testo.

4. Collega con una freccia ogni articolo con il nome cui si riferisce.

5. Identifica personaggi e protagonisti.

6. Classifica i nomi: il genere e il numero.

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Saper leggere

Numero di parole nella frase evidenziata

Ordine crescente: dalla più corta alla più lunga i - e - la...

Ordine decrescente: dalla più lunga alla più corta freneticamente - ...

Parole che si ripetono

Personaggi maschili

Personaggi femminili

NOMI Maschili

Femminili

Singolari

Plurali

Propri

Adesso puoi divertirti a immaginare il tuo testo a forma di casa. Ricopia la frase
inserendo le parole nei mattoni.

33
Saper leggere

SCOMPONIAMO IL TESTO

Nel giardino di Elisa la grande betulla cominciava a imbiondire: spariva il verde delle
foglie estive e la corteccia bianca impallidiva i rami.
Ai piedi dell’albero, seduta sulla panchina di pietra, Elisa parlava a voce bassa:
– Non prendertela, hanno litigato ancora, poi però la mamma ha guardato papà come
quando si vogliono bene e hanno fatto pace. Fanno come quando io gioco con Matteo:
ci divertiamo tanto insieme, ma finiamo sempre per bisticciare.
Elisa continuava a parlare e la betulla sembrava ascoltarla. La bambina amava quel luogo,
lì si sentiva al sicuro: conosceva quell’albero più di ogni altra cosa nella casa di Via delle
Magnolie.
Le piaceva osservare l’ombra della pianta che si allungava e si accorciava sul muro di
pietra, a volte era lunga e stretta come le mani di una strega, altre si allargava in strane
forme tremolanti.
Un dialogo silenzioso si era stabilito tra loro. Elisa si rivolgeva alla pianta come a un’amica
e lei rispondeva con il fruscio delle foglie.
– Ciao Betulla, adesso rientro – esclamò quel giorno – non sento più aria di guerra!
La mamma Simona stava cucinando.
– Dov’è papà?
– Sarà davanti al computer! Come sempre...
Luca, il suo papà, era proprio là, davanti allo schermo.
– Papà... a scuola ho preso dieci nella verifica di matematica.
L’argomento verifiche era infallibile per attrarre l’attenzione del padre, perciò Elisa rincarò
la dose:
– L’abbiamo preso solo io e Martina, era difficile sai...
– Brava campionessa! Ti meriti un premio!
Il papà lasciò perdere lo schermo e prese in braccio la bambina facendole fare una
giravolta. Elisa annusò l’odore di dopobarba che le piaceva tanto: giravolte e titolo di
campionessa erano tutto ciò che lei potesse desiderare, così cominciò a ridere; il suono
delle sue risate si sparse per la casa, si allungò per il corridoio e arrivò fino alle orecchie
di Simona che lanciò alla figlia un’occhiata soddisfatta.
Elisa riconobbe quel suo modo di guardarla e pensò felice che la sua mamma e il suo
papà erano i più belli del mondo.
P. Ceccarelli, Il filo che ci unisce, Raffaello Editrice

34
Saper leggere

1. Leggi il brano a voce spenta, finché non sei sicuro che la lettura sia diventata sciolta.

2. Ora rileggi il testo “al femminile”.


Trasforma, dove ti è possibile, i nomi femminili in maschili. Naturalmente anche Elisa
dovrà diventare... Marco.
3. Ora leggi il testo come se tutte le parole fossero “al plurale”. Comincia così:
nei giardini di Elisa...
4. Adesso leggi trasformando i verbi (dove possibile):
- al passato remoto: “Nel giardino di Elisa la grande betulla cominciò...”;
- al futuro: “Nel giardino di Elisa la grande betulla comincerà...”.

5. Connetti con una freccia i pronomi evidenziati al nome cui fanno riferimento.

6. Elimina il discorso diretto e leggi come se non ci fosse.


Esempio: “Salutò la betulla e rientrò in casa, adesso non sentiva più aria di guerra”.

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Saper leggere

A CACCIA DI INCOERENZE

La Primavera
Ogni mattina la sveglia suona per andare a scuola più o meno alle 11.
Mi metto il pigiama, mi lavo e mi alzo poi vado a fare colazione.
Mio fratellino Maria ha solo 6 anni, perciò non va ancora all’asilo mentre io frequento
la quinta elementare. Io e lui facciamo colazione insieme, lui spalma il latte sui biscotti
e poi beve una bicchiere di succo d’arancia. Dato che io sono più grande e non ho
difficoltà ad arrivare al tavolo, mi siedo sullo sgabello più alto e lui su quello più bassa.
Quando finimmo, ci laveremo i denti poi andiamo alla fermata dello scuolabus.
Dopo essere usciti salutiamo la mamma e diamo un bacio al papà che, come al solito,
si sta facendo la barba in ritardo. Di solito aspettiamo qualche ora prima che arrivi lo
scuolabus.
D’inverno aspettare non è un problema perché fa caldo e si sta bene, in primavera
invece bisogna indossare una giacca a vento molto pesante perché spesso nevica.
Quando finalmente arriva lo scuolabus, ci voltiamo in avanti a salutare il mammo che
ci saluta con la porta di casa. Usciamo dal cortile della scuola tenendoci per mano,
il bidella Maria ci accoglie sorridendo: è proprio una persona sgradevole. La classe
di mio fratello si trova all’ultimo piano: dato che lui e i suoi compagni sono piccoli, è
giusto che non debbano fare le scale.
Le quinte invece si trovano al terzo piano, la mia sezione è la B e la classe si trova
proprio sotto il corridoio. La mia maestra è molto giovane, alla fine dell’anno andrà in
pensione.
A me e ai miei compagni dispiace molto perché è una pessima maestra ma, dato che
frequentiamo la quinta, l’anno prossimo saremo in prima media e quindi non la
vedremo comunque più (sempre se saremo bocciati!)...

Sottolinea le incoerenze, riscrivi il brano in modo che risulti corretto.


Quando avrai finito, confronta il lavoro con quello del tuo vicino di banco.
Avete scritto le stesse cose? Discutete e poi illustrate le vostre osservazioni alla
maestra.

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Leggere per divertirsi

Leggere per divertirsi


Al termine della classe terza e con l’inizio della quarta il bambino dovrebbe essere in grado di leggere in modo
scorrevole e abbastanza rapido. L’espressività si va progressivamente strutturando, ma bisogna ricordare che,
per la lettura intesa come piacere, questa è una caratteristica non indispensabile. A tale riguardo mi pongo
spesso alcune domande: quanto è importante la lettura ad alta voce? Quali utilizzi ne può fare il bambino?
Esiste un nesso tra la lettura espressiva e la capacità di leggere in generale? A volte si rischia di utilizzare in
modo improprio la lettura ad alta voce che, in alcuni casi, può condizionare pesantemente i soggetti timidi o
non proprio brillanti, risultando dannosa: dovendosi “esibire”, tali soggetti corrono il rischio di peggiorare una
lettura che, probabilmente a livello individuale, se fatta in modo silenzioso, risulta più fluida e meno faticosa.
Poiché questa è la fascia d’età in cui si struttura il lettore vorace, è arrivato il momento dei buoni consigli.
Ormai conosciamo bene i nostri alunni e siamo in grado di fornire indicazioni di titoli attrattivi per ciascuno
di loro. Il contenuto del libro diventa molto importante: devono potersi emozionare, restare col fiato sospeso,
arrabbiarsi o commuoversi, riconoscersi, riscattarsi attraverso le vicende che leggono, solo così il “colpo di
fulmine” dei primi anni diventerà un amore stabile!

Dalle Indicazioni Nazionali

“La nascita del gusto per la lettura produce aumento di attenzione e curiosità, sviluppa la fantasia e il piacere
della ricerca in proprio, fa incontrare i racconti e le storie di ogni civiltà e tempo, avvicina all’altro e al diverso da
sé. Tutte queste esperienze sono componenti imprescindibili per il raggiungimento di una solida competenza
nella lettura e per lo sviluppo di ogni futura conoscenza... La lettura va costantemente praticata su un’ampia
gamma di testi appartenenti ai vari tipi e forme testuali (da testi continui a moduli, orari, grafici, mappe ecc.)
per scopi diversi e con strategie funzionali al compito, senza mai tralasciare la pratica della lettura personale
e dell’ascolto di testi letti dall’insegnante realizzata abitualmente senza alcuna finalizzazione, al solo scopo di
alimentare il piacere di leggere”.

L’insegnante nel libro di testo troverà numerosi box operativi chiamati LEGGO PER
DIVERTIRMI e l’attività IL CIRCOLO DEI LETTORI per stimolare e guidare azioni o
modalità comunicative inconsuete, creative e inclusive. Qui di seguito altri spunti
per lavorare in questa direzione.

Il circolo dei lettori

Nel libro di testo Leggi e vai, ogni genere e tipologia testuale propone il Circolo dei lettori. Si propongono agli
alunni una serie di titoli della letteratura contemporanea e classica per ragazzi e si chiede loro di scegliere
un titolo. Dopo di che gli alunni dovranno decidere da soli le regole da seguire, indicando un tempo per
terminare la lettura a casa e organizzando una discussione di gruppo a lettura terminata.
Suggeriamo altre possibilità per lavorare con il Circolo dei lettori in gruppi.

LEGGIAMO IL LIBRO. Lavorare in gruppi, non più di quattro componenti in ogni gruppo. L’insegnante
assegna la lettura di un testo. Ogni gruppo avrà a disposizione una copia e un tempo (due settimane ad
esempio) e potrà decidere come organizzare la lettura: un capitolo ciascuno, tutto il testo letto da tutti i
componenti... Quando tutti avranno effettuato la lettura del testo, nella sezione di circle-time saranno
analizzate le caratteristiche del libro e il risultato della discussione confluirà nel completamento di una scheda
(individualmente o a coppie) da collocare nella biblioteca di classe.

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Leggere per divertirsi

PRO E CONTRO. Impariamo ad argomentare: l’insegnante, con gli alunni, individua nel libro scelto il tema
dominante e si apre la discussione collettiva intorno all’argomento. Si stabiliscono le regole per gli interventi
e si individua un moderatore. L’insegnante svolge il ruolo di osservatore esterno e interviene solo in caso di
conflitti senza uscita o momenti di impasse. Al termine verrà stilato collettivamente un elenco di pro e contro
sull’argomento analizzato.

EMOZIONI. Lavoro a gruppi, non più di quattro componenti in ogni gruppo. L’insegnante assegna la lettura di
un testo. Ogni gruppo avrà a disposizione una copia e un tempo (tre settimane ad esempio) e potrà decidere
come organizzare la lettura: un capitolo ciascuno, tutto il testo letto da tutti i componenti... Al termine ognuno
esprimerà liberamente il proprio parere secondo le seguenti tracce di riflessione: quali emozioni hai provato?
Che cosa ti è rimasto impresso? Secondo te il testo è scritto bene? Che cosa vuole farci capire lo scrittore/ la
scrittrice? Che voto gli/le dai?

SCOPRI L’INCIPIT. L’insegnante legge la prima pagina del libro e guida gli alunni a scoprire di che tipo di
incipit si tratta. Quindi accompagna la classe in biblioteca. Gli alunni, a gruppi e liberamente, prendono
in esame numerosi volumi e analizzano i tipi di incipit. Alla fine si giunge a una classificazione secondo la
tipologia degli incipit.

LA SCATOLA DEGLI INCIPIT. Sull’esempio degli incipit analizzati nei libri, viene creata la scatola degli incipit,
dove ogni bambino inserirà il proprio. Al termine, ciascun alunno ne estrarrà uno a caso e con questo dovrà
iniziare un racconto scritto.

IL SEGRETO DELLA LETTURA. Si tratta di un gioco: ogni bambino scrive su un foglietto anonimo la risposta
alla domanda: qual è secondo te il segreto della lettura? Al termine i bigliettini vengono ripiegati, inseriti
in una scatola e mescolati. Ogni alunno pescherà un foglietto, lo leggerà, esprimerà il proprio parere sulla
risposta e cercherà di indovinare chi è l’autore.

Lettori strambi

Dapprima viene chiesto ai bambini di pronunciare a turno la frase “i cacai nelle cacaiete non danno cachi,
danno cacao” in modo triste, allegro, furioso, preoccupato, agitato, col raffreddore, cantando, piangendo...
Sarà quindi l’insegnante stesso a fornire l’esempio di “lettore strambo” leggendo il seguente limerick in diversi
modi: declamando, cantando, singhiozzando, piangendo, ridendo, parlando come un robot, miagolando
come un gatto, parlando come se fosse il Sindaco, come se avesse paura/freddo/sonno...
LA STRADA BIANCA
La strada bianca va in lontananza
la torta calda spande fragranza
la porta bianca tiene a distanza
la santa scalza fa penitenza
la scarpa bianca finge eleganza
la serva ladra fruga la stanza
la carta bianca basta ed avanza
la pancia tonda non fa una grinza
la barca bianca reca speranza
la mosca stolta ronza e non ronza
la gatta bianca si gratta a Monza.
Toti Scialoja
I bambini saranno invitati a seguire l’esempio dell’insegnante.
Quindi, come compito a casa, verrà richiesto a ciascun bambino di preparare un’esibizione in modalità “lettore
strambo”.

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Leggere per divertirsi

La performance potrà essere filmata e proiettata ai genitori alla festa di fine anno. Ovviamente i bambini che
non se la sentono non devono essere forzati a fare questo compito.
È un’attività divertente, ma è anche molto utile per acquisire scioltezza nella lettura: permette infatti
di concentrarsi sui suoni delle parole, decontestualizzate dal loro significato. Aiuta inoltre a migliorare
l’espressività e a conquistare maggior sicurezza nell’esprimersi di fronte agli altri, caratteristica molto utile
anche durante le interrogazioni orali!

La gara per finta

Ai bambini piace la gara. Per questo è utile organizzare gare di lettura su testi molto brevi preparati a casa.
L’obiettivo principale è gareggiare contro se stessi, cioè migliorare di volta in volta i propri tempi. La classifica
infatti non viene stilata tra le performance dei vari bambini, ma mette a confronto i risultati delle rilevazioni
che ciascun bambino ottiene a ogni step. A ogni rilevazione l’alunno potrà verificare se ha ottenuto un
progresso, un regresso o una stasi, regolandosi di conseguenza con l’esercizio a casa. L’insegnante può anche
“aggiustare” i tempi senza che i bambini se ne accorgano, per fare in modo che non ci siano differenze abissali
tra i più veloci e i più lenti!

Leggiamo un libro!

Siamo tutti preda di una vita scolastica che scorre frenetica, di prove scritte che “dobbiamo fare”, di programmi
che “devono” procedere, di classi difficili e numerose, di progetti e valutazioni.
Ebbene, secondo me è necessario che ogni tanto ci prendiamo una pausa. Che respiriamo, che rallentiamo.
La lettura ci può fornire questo spazio slow. Ci sono periodi in cui io non assegno ai ragazzi altro compito a
casa se non quello di leggere il libro della biblioteca. Niente esercizi di italiano, niente storia, niente geografia
da studiare. L’unico compito è quello di leggere.
Questo dapprincipio li disorienta poi, credetemi, non aspettano altro che i giorni dello “STOP! SI LEGGE”. Una
pausa in mezzo alla corsa, un tempo da passare con se stessi. Lo “STOP! SI LEGGE” non ha cadenza regolare. Ne
faccio uso quando gli argomenti disciplinari non richiedono approfondimento domestico ineludibile.
Offro ai bambini in lettura giornalini, fumetti, libri d’arte o di fotografia, cataloghi, vocabolari, riviste di motori
o giardinaggio, libri di narrativa o saggistica, sottili e spessi, volumi di divulgazione per bambini (esperimenti
di scienze, dinosauri, geografia dei luoghi più affascinanti) e tutto ciò che riguarda la parola scritta.

Drammatizziamo

La drammatizzazione è fondamentale nel corso di tutta la Scuola Primaria poiché permette al bambino di:
• riconoscere le proprie emozioni e i propri pensieri;
• superare le inibizioni;
• canalizzare adeguatamente forme di aggressività;
• acquisire sicurezza nel parlare in pubblico e nell’esporre la lezione;
• esplorare le diverse possibilità espressive della voce e del corpo.
Se collocata nel percorso di sviluppo del piacere di leggere, la drammatizzazione:
• guida il bambino verso la sintesi di un testo;
• crea affezione alla narrazione;
• favorisce la trasformazione di un testo narrativo in un dialogo;
• invita alla ricerca di stati d’animo ed emozioni presenti nel testo;

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Leggere per divertirsi

• stimola all’analisi delle descrizioni dei personaggi, con lo scopo di ricavarne caratteristiche fisiche ed emotive;
• attiva tutti i codici comunicativi, associando al testo verbale suoni, rumori, musiche.

COME UTILIZZARE LA DRAMMATIZZAZIONE


Gli utilizzi della drammatizzazione possono essere molteplici, liberi o guidati.

DRAMMATIZZAZIONE LIBERA
I bambini, liberamente, mettono in scena il testo letto. Non c’è copione, non ha importanza l’attinenza precisa
con ciò che è stato letto. Gli “attori” formano i gruppi secondo affinità individuali, creano gli oggetti utili alla
narrazione, giocano a recitare. È un gesto creativo di assoluta libertà, libero dagli schemi della rappresentazione
classica. Tutto ciò che viene prodotto è giusto.

DRAMMATIZZAZIONE GUIDATA
Dopo la lettura di un libro da parte dell’insegnante, i bambini di questa fascia di età sono in grado - mediante
il lavoro di gruppo - di progettare l’attività che andranno a rappresentare.
Guidarli nella creazione del progetto risulterà un’operazione molto utile che li aiuterà a prevedere e a definire
le fasi del lavoro che li attende.

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Leggere per divertirsi

STORIA DELLA BIBLIOTECA


Leggi il significato della parola biblioteca.

BIBLIOTECA: il termine deriva dal greco biblíon (libro) e théke (ripostiglio).


Una biblioteca è una collezione ordinata di libri e documenti: essa può essere privata o pubblica,
gestita da un ente locale o da un’istituzione. La biblioteca è anche il luogo fisico dove i documenti
si trovano raccolti: essi possono trovarsi su vari supporti (cartaceo, cd-rom, audiovisivi, etc.) e sono
messi a disposizione del pubblico per motivi di lettura e di studio.

Cerca informazioni sulle biblioteche nei seguenti periodi storici:

Oriente antico (Assiri)


........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................

Civiltà greca
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........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................

Impero romano
........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................

Medioevo
........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................

Rinascimento
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........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................

Risorgimento
........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................

Età contemporanea
........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................

Ed ora rivolgi la tua ricerca sulle tipologie di biblioteche che esistono e sulla loro funzione. Cerca
su Internet, con l’aiuto di un adulto, quali sono le differenze, l’utenza (chi le frequenta) e gli scopi
delle diverse biblioteche.

41
Leggere per divertirsi

SCHEDA DI ANALISI DEL LIBRO


Facciamo le analisi al libro. Completa.
Ecco il libro che stai iniziando a leggere.

TITOLO: ............................................
AUTORE: ...........................................
ILLUSTRAZIONI: ...............................
CASA EDITRICE: ...............................

Come tutti i libri, anche questo è un insieme di ......................................................................................................


su cui puoi trovare il testo ..................... e, in alcuni casi, delle ..............................................................................
(si possono anche chiamare IMMAGINI).
A volte il testo scritto è suddiviso in ........................................., altre volte si sviluppa dall’inizio alla fine senza
interruzioni.

l libro che stai analizzando è suddiviso in capitoli? ...............................

Apri il libro: la prima pagina che trovi si chiama FRONTESPIZIO.


C’è anche una pagina che fornisce altre informazioni sul libro:
- il gruppo di persone che ha curato il lavoro;
- l’anno di stampa, le volte in cui sarà ristampato;
- l’indirizzo della Casa Editrice.
Questa pagine si chiama COLOPHON

Cerca nel tuo libro tutte queste informazioni.


Ora osserva la copertina dalla parte posteriore: si chiama
QUARTA DI COPERTINA o CONTROCOPERTINA.
Vi trovi un riassunto del contenuto ed è molto importante.
Sapresti dire perché? Pensa a quando devi scegliere un libro...

Sulla QUARTA DI COPERTINA sono indicate anche alcune note


riassuntive sulla vita dell’autore, il prezzo del libro e il numero
che identifica quel libro (ce l’ha solo lui!) e che ha la sigla ISBN
cioè International Standard Book Number.

Bene, ora che le analisi si sono concluse, puoi entrare nel libro.

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Leggere per divertirsi

INTERVISTA AL LIBRO
Ciao lettore, sono il libro che hai appena terminato. Avrei alcune domande da rivolgerti.
Mi serve il tuo parere. Devo sapere se ho svolto bene il mio compito.

Il mio nome (titolo)

............................................................................................................................................................................

Il nome di chi mi ha scritto (autore)

............................................................................................................................................................................

C’è qualcuno che ha fatto dei disegni (illustratore)?

............................................................................................................................................................................

Bene, adesso scendiamo nei dettagli.

Che ne pensi del contenuto? Sono riuscito ad emozionarti? Ti ho fatto venire la voglia di sapere come
va a finire la storia? Raccontami quello che hai provato.

............................................................................................................................................................................

Ed ora la scrittura vera e propria. Hai incontrato uno stile piacevole?


Il lessico era comprensibile e originale o noioso e ripetitivo? Troppo semplice o magari difficile?
Non avere timore di dire quello che pensi. È importante per me!

............................................................................................................................................................................

L’autore ha utilizzato una narrazione lineare o ha fatto dei salti nel tempo?
C’è un narratore coinvolto nella storia e che riferisce in prima persona o racconta dei fatti che osserva
solamente? Che giudizio dai?

............................................................................................................................................................................

Che ne pensi dell’autore? Ha raggiunto lo scopo di coinvolgerti? Hai dei suggerimenti da dargli?

............................................................................................................................................................................

Fai come fa l’insegnante quando ti corregge il tema: dai un voto al libro, da 5 a 10.

Forma: ....................................
Lessico: ..................................
Contenuto: .........................
Illustrazioni: ......................

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Leggere per divertirsi

QUESTO LIBRO È PER TE


1) Leggendo/ascoltando questo libro ho provato

gioia curiosità sorpresa preoccupazione sollievo


noia tristezza dispiacere felicità

2) Leggendo/ascoltando questo libro ho pensato

non mi piace mi piace mi piace tanto


mi piacerebbe regalarlo a qualcuno
mi piacerebbe raccontarlo a qualcuno
mi piacerebbe farlo leggere a qualcuno

3) A quali tra queste persone vorresti regalarlo?

Mamma Amico/a Papà Nonno/a

4) Perché?
............................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................

Prepara il biglietto regalo da offrire insieme al libro.

QUESTO LIBRO È UN PENSIERO PER TE,


LEGGILO PENSANDO A ME.

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Leggere per divertirsi

LA GARA PER FINTA

Una bambina distratta


Caterina non trova più la sua gomma rossa a forma di cuore che profuma di
fragola. Era sul banco un attimo fa, come può essere sparita? È proprio una
bambina distratta: da quando è iniziata la scuola ne ha già perse tre.
– Hai preso tu la mia gomma? – chiede a Marcello Coccobello, il suo compagno
di banco.
– Non ti ho preso niente – risponde lui con voce antipatica.
– Bambini, ho corretto i vostri compiti – annuncia la maestra, tirando fuori da
una grande borsa i quaderni di matematica con la copertina di plastica blu.
Caterina si dimentica subito della gomma rossa a forma di fragola che profuma
di cuore, cioè della gomma rossa a forma di cuore che profuma di fragola.
Il suo cuore, quello vero che batte nel petto, comincia a fare le capriole per
l’emozione.
Caterina si è impegnata molto per calcolare le addizioni e le sottrazioni.
Vorrebbe tanto prendere un bel voto da portare alla mamma: chissà come
sarebbe felice.
La maestra consegna il quaderno a Marcello Coccobello.
– Bravissimo, Marcello, sei il più bravo della classe! – si complimenta, con il
sorriso largo come due lavagne. – Le tue operazioni sono tutte giuste.
Poi consegna il quaderno a Marta.
– Hai fatto solo un errorino piccolo piccolo – le fa notare con una carezza
leggera sulla guancia.
Anche Enrico, Bianca, Ottavia e Liam sono stati bravi. E pure Alfonso, Riccardo,
Rebecca e Gaia.
La maestra sorride contenta.
– Molto bene! – commenta con la voce morbida. Il cuore di Caterina sta per
rotolare fuori dal petto a furia di fare capriole. Tra poco tocca a lei.
– Caterina...
Quando pronuncia il suo nome, il sorriso della maestra si cancella dalla faccia.
La bocca diventa storta, gli occhi più piccoli, le sopracciglia si uniscono sopra
al naso arricciato. La sua voce punge.
– Hai fatto tanti errori. Sei la solita distratta. Mi dispiace, ma il tuo compito è di
nuovo andato male...
I compagni si girano a guardare la vergogna di Caterina. Marcello Coccobello
ride di lei, con la mano davanti alla bocca per non farsi vedere dalla maestra.

S. Rondinelli, Caterina e i folletti scolastici, Raffaello Editrice

45
Leggere per divertirsi

Qualche volta in tv ti sarà capitato di vedere le gare di formula 1.


In quelle gare conta solo la velocità, le strade sono costruite apposta per
permettere alle macchine di viaggiare fortissimo, non ci sono incroci e non
ci sono gli STOP, non ci sono i semafori e nemmeno le strisce pedonali.
Quello che conta è la velocità e le auto, come la Ferrari, non sono costruite
per essere comode né per ospitare le famiglie e nemmeno per caricare la
spesa ma solo per andare veloci.
Ti propongo un gioco: fai anche tu così, mettiti al volante della Ferrari e
vai... leggi senza punteggiatura!

1ª PROVA TEMPO IMPIEGATO


2ª PROVA
3ª PROVA
Come è andata? Esprimi il tuo giudizio:

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Leggere per divertirsi

PROGETTO: METTIAMO IN SCENA


FASE 1

• Individuare lo schema temporale del testo, eliminando le parti non significative dal punto di vista
narrativo
• Identificare i personaggi principali e le loro caratteristiche fisiche e caratteriali
• Ideare i dialoghi e scriverli al computer
• Assegnare le parti
• Scegliere i costumi e le scenografie necessarie
• Identificare il luogo in cui mettere in scena il lavoro
• Individuare le musiche adatte

FASE 2

• Procurare gli oggetti utili alla drammatizzazione


• Creare le scenografie
• Ricercare gli abiti adatti e le musiche necessarie

FASE 3

• Studiare a memoria le parti


• Esercitarsi in momenti liberi (tipo l’intervallo)
• Stabilire il calendario delle prove
• Individuare le persone che dovranno collaborare per la musica, la gestione delle scenografie...
• Produrre gli inviti

FASE 4

• Mettere in scena lo spettacolo

TEMPI

1. Lettura e ideazione dei dialoghi: due settimane


2. Studio delle parti: due settimane
3. Produzione scenografie: un mese
4. Prove generali: in numero utile
5. Durata dello spettacolo: un’ora circa

MATERIALI

• Vecchi abiti
• Oggetti di recupero
• Polistirolo, compensato, cartone
• Colla, forbici, pinzatrici, stoffa
• Tempere, pennarelli

47
Leggere per capire

Leggere per capire


L’acquisizione delle competenze tecniche, semantiche e sintattiche permette al bambino di raggiungere
l’obiettivo più importante: la comprensione del testo scritto. Se il bambino non possiede tali competenze
almeno a un livello discreto, difficilmente sarà in grado di comprendere ciò che legge e tanto meno di provare
piacere per l’azione stessa del leggere.
La lettura infatti non può essere disgiunta dalla comprensione se non, come abbiamo visto, sotto forma di
mero esercizio. La comprensione dà senso a ciò che leggiamo e lo colloca in una dimensione di interesse, di
affettività, di incontro con l’autore del testo; permette lo stratificarsi delle conoscenze per mezzo dello studio
ed è elemento essenziale affinché si realizzi ciò che a noi insegnanti sta tanto a cuore: l’innamoramento tra il
bambino e il libro.
La comprensione passa attraverso tre fasi, di difficoltà crescente, che si acquisiscono in misura stratificata
lungo i cinque anni della scuola primaria.

Competenza di decodifica
In questa prima fase il bambino inizia a connettere la parola scritta con l’immagine che la rappresenta, ne
interpreta il significato con l’ausilio del supporto grafico giungendo a comprendere che la parola scritta ha
una funzione rappresentativa. È una comprensione di tipo semplice, legata a frasi poco complesse o a trame
lineari, a facili consegne, ad avvisi brevi, agli aspetti della quotidianità. Come arco temporale lo sviluppo di
tale competenza si colloca solitamente tra la classe prima e la seconda, per strutturarsi in modo via via più
sofisticato nelle classi successive.

Competenza interpretativa
Nella comprensione di secondo livello il bambino, una volta acquisita la sicurezza nella decodifica, affronta
tipologie testuali diverse (testi narrativi, descrittivi, regolativi, espositivi, poetici...) rispondendo correttamente
a domande sulle principali caratteristiche del testo; ne sintetizza il contenuto in semplici schemi, coglie il
significato delle espressioni astratte, dei modi di dire, della metafora. Riferisce il testo rispettandone la struttura
e fornendo le informazioni principali. L’arco temporale in cui si sviluppa tale competenza si colloca di solito
tra la classe terza e la quarta.

Competenza riflessiva
La comprensione di terzo livello si concretizza quando il lettore, grazie a una decodifica “adulta”, individua il
tipo di testo e le sue caratteristiche, è in grado di cogliere lo scopo dell’autore, il sovra scopo, di riconoscere le
emozioni che la lettura suscita in lui attraverso l’interazione personale con il testo, di analizzare i personaggi,
il loro carattere, la funzione all’interno del testo, sa riconoscere le principali tecniche narrative e descrittive, è
in grado di sintetizzare il contenuto attraverso mappe e rielaborazioni orali e scritte, è capace di riflettere sullo
stile che caratterizza un autore, esprime giudizi. Tale competenza prende l’avvio in classe quarta, si sviluppa in
classe quinta e giunge alla piena realizzazione nelle classi della scuola secondaria di primo grado.

48
Leggere per capire

Dalle Indicazioni Nazionali

“Per lo sviluppo di una sicura competenza di lettura, è necessaria l’acquisizione di opportune strategie e
tecniche, compresa la lettura a voce alta, la cura dell’espressione e la costante messa in atto di operazioni
cognitive per la comprensione del testo. Saper leggere è essenziale per il reperimento delle informazioni,
per ampliare le proprie conoscenze, per ottenere risposte significative. La cura della comprensione di testi
espositivi e argomentativi - anche utilizzando il dibattito e il dialogo intorno ai testi presentati - è esercizio di
fondamentale importanza. [...] È compito di ciascun insegnante favorire con apposite attività il superamento
degli ostacoli alla comprensione dei testi che possono annidarsi a livello lessicale o sintattico oppure al livello
della strutturazione logico-concettuale”.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria


• Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un argomento, per trovare
spunti a partire dai quali parlare o scrivere.
• Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza (compresi moduli, orari, grafici, mappe ecc.)
per scopi pratici o conoscitivi, applicando tecniche di supporto alla comprensione (quali, ad esempio,
sottolineare, annotare informazioni, costruire mappe e schemi ecc.).
• Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per regolare comportamenti, per svolgere un’attività, per
realizzare un procedimento.
• Leggere testi narrativi e descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l’invenzione letteraria dalla realtà.
• Leggere testi letterari narrativi, in lingua italiana contemporanea, e semplici testi poetici cogliendone il senso,
le caratteristiche formali più evidenti, l’intenzione comunicativa dell’autore ed esprimendo un motivato
parere personale.

49
Leggere per capire

COMPRENSIONE INTERCONNESSA

Una colonia di cimici


Andrea e Nico ogni giorno si inventavano qualcosa di diverso, persino di
ingegnoso... Il loro orgoglio divenne ben presto un vero e proprio allevamento di
cimici! Era stato Nico a scoprire che sulle piante di pomodoro nell’orto del nonno
si era stabilita un’intera comunità di esserini grigi, deliziosamente puzzolenti.
Cercò subito una bella scatola di scarpe, nuova e pulita, la bucò accuratamente
sui lati in modo da far passare l’aria e la sistemò sopra un asse di legno davanti
all’ingresso dell’orto: quella sarebbe stata la casetta delle cimici, una specie di
colonia estiva, un meraviglioso luogo di villeggiatura. Per farle stare a loro agio
Andrea riempì il fondo con fili di erbetta tenera e foglie di pero. Poi, come tocco
finale, Nico decorò la scatola con alcune fotografie di fiori ritagliate dai giornali.
Insomma, le loro amiche cimici non potevano certo lamentarsi!
Nel giro di pochi giorni la colonia divenne talmente popolosa da raggiungere
più di ottanta ospiti. Ottantasette per la precisione. E quello fu il loro nuovo
segreto, al riparo dagli occhi e dalle orecchie delle mamme. Effettivamente non
l’avrebbero presa bene; loro, chissà perché, non amavano le cimici...
L. Ballerini, L’estate di Nico, Giunti Junior

• Sottolinea in giallo il nome dei protagonisti del racconto.


• Chi sono gli esserini grigi e puzzolenti? ................................................................
• Nico cercò, bucò, sistemò... che cosa? ..................................................................
• La casetta delle cimici: sul fondo ha ......................................................................
È decorata con ...........................................................................................................

• Alla fine le cimici di Andrea e Nico sono: 80 87


• Secondo te perché le mamme non l’avrebbero presa bene?

E se la storia proseguisse così?


Un giorno la mamma di Nico, mentre
andava nell’orto a vedere se i pomodori
erano maturi, notò la scatolina e, presa
dalla curiosità, la aprì...

Disegna la faccia che secondo te farà la


mamma. È sicuro che non la prenderà
bene? Decidi tu...

50
Leggere per capire

COMPRENSIONE INTERCONNESSA
DOMANDE PER CAPIRE

Hänsel e Gretel
Davanti a un gran bosco abitava un povero taglialegna che non aveva di che
sfamarsi e non sapeva più a che santo votarsi. Una sera la matrigna gli disse:
“Ascolta marito mio, domattina all’alba prendi i due bambini, dai a ciascuno
un pezzetto di pane e conducili fuori in mezzo al bosco e lasciali laggiù. Non
possiamo nutrirli più a lungo.”
“No, moglie mia” disse l’uomo, “non ho cuore di abbandonare i miei cari bambini
nel bosco, le bestie feroci li sbranerebbero subito”.
“Se non lo fai” disse la donna “moriremo tutti quanti di fame”. E non lo lasciò in
pace finché egli non acconsentì.

I due bambini avevano sentito quello che la matrigna aveva detto al padre. Gretel
pensò che per loro fosse finita e incominciò a piangere amaramente, ma Hänsel
disse: “Stai zitta Gretel, non ti crucciare, ci penserò io”.
Si alzò, si mise la giacchettina, aprì l’uscio da basso e sgattaiolò fuori. La luna
splendeva chiara e i ciottoli bianchi rilucevano come monete nuove di zecca.
Hänsel si chinò, ne ficcò nella taschina della giacca quanti potè farne entrare e
se ne tornò a casa poi si rimise di nuovo a letto e si addormentò.

Allo spuntar del giorno, la matrigna venne e li svegliò entrambi: “Alzatevi bambini,
vogliamo andare nel bosco; qui c’è un pezzetto di pane per ciascuno di voi”.
Gretel mise il pane sotto il grembiule perché Hänsel aveva le pietre in tasca.
Strada facendo Hänsel le lasciò cadere una ad una. Quando giunsero in mezzo
al bosco, il padre disse: “Raccogliete legna, bambini, tornerò presto”.
Ma quando giunse la sera non tornò a prenderli.

Gretel incominciò a piangere, ma Hänsel disse: “Aspetta soltanto un poco, finché


sorga la luna”. E quando la luna sorse, prese Gretel per mano; i ciottoli che aveva
seminato brillavano come monete nuove di zecca e indicavano loro il cammino.
Camminarono tutta la notte e quando fu mattina giunsero alla casa paterna. Il
padre si rallegrò poiché gli era dispiaciuto doverli lasciare soli; la matrigna finse
di rallegrarsi, ma segretamente ne era furiosa.

51
Leggere per capire

Non passò molto tempo e il pane tornò a mancare in casa, e Hänsel e Gretel
udirono una sera la matrigna che diceva al padre: “Non c’è di nuovo più niente,
rimane solo una mezza pagnotta in casa; devi condurre i bambini più addentro
nel bosco, perché non ritrovino la strada”. I bambini udirono quel discorso, allora
Hänsel si alzò per raccogliere di nuovo i ciottoli, ma la porta era chiusa.

Allo spuntar del giorno ebbero il loro pezzetto di pane. Per strada Hänsel lo
sbriciolò in tasca; si fermava sovente e gettava una briciola per terra. Il padre li
condusse ancora più addentro nel bosco.
“Raccogliete legna, bambini“ disse, “tornerò presto”.
Ma quando venne la sera non tornò a prenderli. Hänsel consolò Gretel: “Aspetta
che sorga la luna: allora vedrò le briciole di pane che ho sparso; ci mostreranno
la via di casa”.
La luna sorse, ma quando Hänsel cercò le briciole non le trovò: gli uccellini del
bosco le avevano viste e le avevano beccate.

Cammina cammina, giunsero a una casina fatta di pane e ricoperta di focaccia,


con le finestre di zucchero trasparente.
“Ci siederemo qui e mangeremo a sazietà,” disse Hänsel. “Io mangerò un pezzo
di tetto; tu, Gretel, mangia un pezzo di finestra: è dolce”.
Quando Gretel incominciò a rosicchiare lo zucchero, una voce sottile gridò
dall’interno: “Chi mi mangia la casina zuccherosa e sopraffina?”.
La porta della casa si aprì e una vecchia venne fuori piano piano.
“Ah, cari bambini, come siete giunti fin qui? Venite dentro con me, siete i
benvenuti”.
Li prese per mano e li condusse nella sua casetta.

La vecchia era una strega cattiva che attendeva l’arrivo dei bambini e, per attirarli,
aveva costruito la casetta di pane. Afferrò Hänsel e lo rinchiuse in una stia, come
un pollo da ingrassare.
Poi la vecchia afferrò Gretel con uno scossone e le gridò: “Tu sarai la mia serva,
prendi dell’acqua e vai in cucina a preparare qualcosa di buono per tuo fratello:
è troppo magro, voglio ingrassarlo per poi mangiarmelo”.
Gretel si spaventò e pianse, ma dovette fare quello che voleva la strega.

52
Leggere per capire

Ad Hänsel venivano cucinati ogni giorno i cibi più squisiti, poiché doveva
ingrassare. Ogni giorno la vecchia gli diceva: “Hänsel, sporgi le dita, che io possa
sentire se presto sarai grasso”.
Ma Hänsel le sporgeva sempre un ossicino ed ella si meravigliava che non volesse
proprio ingrassare.
Dopo quattro settimane, una sera disse a Gretel: “Domani ammazzerò il tuo
fratellino e lo cucinerò”.

L’indomani, di buon mattino, la strega disse a Gretel: “Vieni qui e accendi il


fuoco nel forno“.
Ma Gretel ebbe un’idea e disse: “Non so proprio come fare, fammi vedere tu per
prima: così potrò imparare“.
La vecchia non ci pensò due volte e accettò. Siccome era leggera, Gretel potè
spingerla dentro, il più in fondo possibile.
Poi chiuse in fretta la porta e mise il paletto di ferro. Allora la vecchia incominciò
a gridare e a lamentarsi nel forno bollente, ma Gretel scappò via, ed ella dovette
bruciare miseramente.

Gretel corse da Hänsel, gli aprì la porticina e gridò: “Salta fuori, Hänsel, siamo
liberi!”
Allora Hänsel saltò fuori, come un uccello quando gli aprono la gabbia. Ed essi
piansero di gioia e si baciarono. Tutta la casetta era piena di perle e di pietre
preziose: essi se ne riempirono le tasche e se ne andarono in cerca della via che
li riconducesse a casa. Il padre si rallegrò di cuore quando li rivide, poiché non
aveva più avuto un giorno di felicità da quando i suoi bambini non c’erano più.
La matrigna invece era morta. Ora i bambini portarono ricchezze a sufficienza,
perché non avessero più bisogno di procurarsi il necessario per vivere.

Consegna
• Leggete una volta da soli, a voce spenta.
• Leggete una volta in coppia, un paragrafo a testa, a voce accesa.
• Raccontate a voce un paragrafo a testa.
• Date un titolo a ogni paragrafo.
• Preparate in coppia una domanda per ogni paragrafo.
• Scambiate le domande con un’altra coppia.
• Rispondete.
• Riprendete le vostre domande e valutate le risposte che hanno dato gli amici:
sono esatte? Hanno compreso il racconto?

53
Leggere per capire

Un passo in più:

• Volete scoprire gli elementi cardine (quelli su cui si basa il racconto)?


Vi basterà rispondere alle domande: Chi? Dove? Quando? Come? Perché?

• Volete scoprire la successione temporale del racconto? Riquadrate in rosso i


paragrafi che riguardano l’inizio della storia, in giallo quelli relativi allo
svolgimento, in blu quelli che la concludono.

• Volete un riassunto bello e pronto del brano che avete letto?


Ricopiate i titoli che avete assegnato a ciascun paragrafo, inserendoli
nella tabella... semplice, vero?

Esempio

Inizio Svolgimento Fine


Gli abbandoni A casa della strega Libertà e ritorno a casa
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................
..................................... ..................................... .....................................................

54
Leggere per capire

COMPRENSIONE INTERCONNESSA
Leggete con attenzione questi tre brani, uno per volta. Decidete voi con quale
modalità: un brano a testa? Una riga ciascuno? Metà ciascuno?
Raccontatevi il contenuto e ragionate sul modo con cui sono stati costruiti,
quindi completate le consegne.

PRIMO BRANO
Quel mattino lo svegliò il silenzio. Marcovaldo si tirò su dal letto col senso di
qualcosa di strano nell’aria. Non capiva che ora era, la luce tra le stecche delle
persiane era diversa da quella di tutte le ore del giorno e della notte. Aprì la
finestra: la città non c’era più, era stata sostituita da un foglio bianco.
Aguzzando lo sguardo, distinse, in mezzo al bianco, alcune linee quasi
cancellate, che corrispondevano a quelle della vista abituale: le finestre, i tetti e
i lampioni lì intorno, ma perdute sotto tutta la neve che c’era calata sopra nella
notte.
– La neve! – gridò Marcovaldo alla moglie, ossia fece per gridare, ma la voce
gli uscì attutita. Come sulle linee e sui colori e sulle prospettive, la neve era
caduta sui rumori, anzi sulla possibilità stessa di far rumore; i suoni, in uno
spazio imbottito, non vibravano.
Andò al lavoro a piedi. Per la strada, aprendosi lui stesso la sua pista, si sentì
libero come non si era mai sentito. Nelle vie cittadine ogni differenza tra
marciapiedi e carreggiata era scomparsa... e Marcovaldo, anche se affondava
fino a mezza gamba ad ogni passo e si sentiva infiltrare la neve nelle calze, era
diventato padrone di camminare in mezzo alla strada, d’attraversare fuori dalle
linee prescritte, di avanzare a zig zag.

I. Calvino, Marcovaldo, Einaudi

• Proponi un titolo al brano:.......................................................................................

MARCOVALDO è.... MARCOVALDO si sente....


un bambino infastidito
un adulto contento
nervoso
libero

55
Leggere per capire

• Completa lo schema, scrivendo negli spazi i dati che trovi nel testo.

LA LUCE ...............................................................................

LA CITTÀ ...............................................................................

I RUMORI E I SUONI ...............................................................................

MARCOVALDO ...............................................................................

• Sottolinea le azioni che compie Marcovaldo e riscrivile in sintesi.

1 - PRIMA

..............................................................................................................................

..............................................................................................................................

..............................................................................................................................

2 - DOPO

..............................................................................................................................

..............................................................................................................................

..............................................................................................................................

3 - INFINE

..............................................................................................................................

..............................................................................................................................

..............................................................................................................................

56
Leggere per capire

SECONDO BRANO
– Questo pomeriggio come compito devo fare una ricerca sulle case che
esistono nel mondo. Mi aiuti?
– Eccome... Niente di più facile. Inizieremo con un tipo di abitazione molto
particolare: il faro, tipico delle zone di mare. Lungo e stretto, viene di solito
costruito sulle scogliere ed è adatto per persone magre e alte che soffrono
di insonnia. Nel faro infatti non mancano mai i pipistrelli, che sono un’ottima
compagnia per le notti in bianco. Inoltre, durante le tempeste, si può ballare a
ritmo rock con la musica del gruppo: “Le onde furibonde”.
– Cavoli, che meraviglia! Mi piacerebbe visitarne uno.
– Il castello diroccato è una costruzione che si trova in prevalenza sui cocuzzoli
un po’ più alti ed è indicata per chi soffre il caldo. Tra un muro crollato e una
crepa passa un delizioso venticello che rinfresca e mantiene in forma.
– Questo mi fa un po’ paura, credo che non andrei mai a vivere in un posto
simile.
– La tenda è un tipo di abitazione per chi ama l’avventura. Si monta e si smonta
con facilità. Se ne possono trovare sulle rive dei fiumi, sulle spiagge deserte o
in mezzo a grandi distese verdi. Nelle notti di bufera si possono sperimentare
viaggi da brivido, trasportati a chilometri e chilometri di distanza, turbinando
tra giganteschi vortici di polvere.
– Bello! Una casa volante!
– Non esattamente. La vera e propria casa volante è la mongolfiera. Sospesi
in aria gli inquilini possono viaggiare seguendo gli spostamenti degli uccelli o
rincorrendo le nuvole; non è molto adatta per chi soffre di vertigini o deve fare
spesso la pipì.
– Quante cose sai!
– Infine, per coloro che indossano cappelli molto a punta, la piramide
rappresenta la casa ideale. Qualunque copricapo vi può trovare una degna
collocazione, senza correre il rischio di urtare contro il soffitto. Chi ci abita non
è costretto a toglierlo e a metterlo ogni volta che entra o esce...

F. Franco, Andrea e Debora. Missione Salvataggio, Astegiano

• Dai un titolo al brano: .............................................................................................


Elenca i tipi di case che sono descritte.
1 - ................................................................................................................................
2 - ................................................................................................................................
3 - ................................................................................................................................
4 - ................................................................................................................................
5 - ................................................................................................................................

57
Leggere per capire

• Sottolinea con il rosso i dati relativi al faro.


• Sottolinea con il blu i dati relativi al castello.
• Sottolinea con il giallo i dati relativi alla tenda.
• Sottolinea con il verde i dati descrittivi relativi alla mongolfiera.
• Sottolinea con il rosso i dati descrittivi relativi alla piramide.

Ora riporta i dati che hai individuato negli schemi.

FARO TENDA
• ....................................................... • .......................................................
• ....................................................... • .......................................................
• ....................................................... • .......................................................
• ....................................................... • .......................................................
• ....................................................... • .......................................................

CASTELLO MONGOLFIERA
• ....................................................... • .......................................................
• ....................................................... • .......................................................
• ....................................................... • .......................................................
• ....................................................... • .......................................................
• ....................................................... • .......................................................

PIRAMIDE
• .......................................................
• .......................................................
• .......................................................
• .......................................................
• .......................................................

58
Leggere per capire

TERZO BRANO
Il nuoto è un’attività fisica che consente all’uomo di spostarsi nell’acqua.
All’inizio fu legata a esigenze di sopravvivenza (guadare un fiume, salvarsi dagli
animali feroci, pescare...), poi si è trasformata in un’attività sportiva e rilassante.
Il nuoto è uno sport completo, in quanto attiva tutto il sistema muscolare e può
essere praticato secondo stili diversi.
“Rana” è lo stile più lento, ma il più naturale. Si chiama così perché imita il
movimento in acqua della rana. Nella prima fase le braccia e le gambe, piegate
sotto il corpo, restano sott’acqua. Nella fase successiva le braccia vengono tese
in avanti e le gambe vengono distese. La testa emerge quanto basta per
respirare nel momento di massima apertura delle braccia.
“Stile libero” è lo stile grazie al quale si avanza con maggiore velocità.
Il nuotatore ha il corpo allungato ed effettua con le braccia un movimento
simile a quello delle pale di un mulino mentre le gambe battono in modo
ritmico e continuo sull’acqua. La respirazione si esegue ogni due, quattro o sei
battute, ruotando il capo verso la spalla.
“Dorso” è una modalità di nuoto in cui si procede in posizione supina (pancia
in su). Le braccia e le gambe si muovono come nello stile libero.
La respirazione è facile perché la bocca è sempre fuori dall’acqua.
“Delfino” è uno stile molto faticoso in cui le braccia vengono portate insieme,
nello stesso momento, fuori dall’acqua e le gambe battono unite. Si respira
quando le braccia sono portate fuori.

• Dai un titolo al brano: ......................................................................................................

In quale libro, rivista o altro potresti trovare un brano come questo?.............................

Dai un colore ad ogni stile e sottolinea i dati che lo riguardano, poi completa la tabella.

STILE BRACCIA CORPO GAMBE RESPIRAZIONE

Hai trovato informazioni utili a riempire tutta la tabella?........................................................

Se no, documentati e cerca le risposte che ti mancano.

59
Leggere per capire

• Per concludere
Eccoti i titoli originali dei tre brani:
1- LA CITTÀ SOTTO LA NEVE
2- STRANE ABITAZIONI
3- I PRINCIPALI STILI DI NUOTO
Ci siete andati vicino?

• Ora riflettete insieme


1° BRANO
Di quale tipo di testo si tratta? Cancellate quelli che ritenete sbagliati:
DESCRITTIVO – NARRATIVO – INFORMATIVO
Da che cosa l’avete capito?
.......................................................................................................................................

2° BRANO
Di quale tipo di testo si tratta? Cancellate quelli che ritenete sbagliati:
DESCRITTIVO – NARRATIVO – INFORMATIVO
Da che cosa l’avete capito?
.......................................................................................................................................

3° BRANO
Di quale tipo di testo si tratta? Cancellate quelli che ritenete sbagliati:
DESCRITTIVO – NARRATIVO – INFORMATIVO
Da che cosa l’avete capito?
.......................................................................................................................................

• Qual è stato il testo il più semplice da comprendere?


• Qual è stato quello con parole più difficili da capire?
• Quale avete preferito e perché?

60
Leggere per capire

COMPRENSIONE METACOGNITIVA

IL GIOVANE GAMBERO
Un giovane gambero pensò: – Perché nelle mia famiglia tutti camminano
all’indietro? Voglio imparare a camminare in avanti, come le rane, e mi caschi la
coda se non ci riesco.
Cominciò a esercitarsi di nascosto, tra i sassi del ruscello natio, e i primi giorni
l’impresa gli costava moltissima fatica: urtava dappertutto, si ammaccava
la corazza e si schiacciava una zampa con l’altra. Ma un po’ alla volta le cose
andarono meglio, perché tutto si può imparare, se si vuole.
Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla sua famiglia e disse: – State a vedere.
– E fece una magnifica corsetta in avanti.
– Figlio mio, – scoppiò a piangere la madre, – ti ha dato di volta il cervello? Torna
in te, cammina come i tuoi fratelli che ti vogliono tanto bene. – I suoi fratelli però
non facevano che sghignazzare.
Il padre lo stette a guardare severamente per un pezzo, poi disse: – Basta così.
Se vuoi restare con noi, cammina come gli altri gamberi. Se vuoi fare di testa tua,
il ruscello grande: vattene e non tornare più indietro.
Il bravo gamberetto voleva bene ai suoi, ma era troppo sicuro di essere nel
giusto per avere dei dubbi, perciò abbracciò la madre, salutò il padre e i fratelli
e si avviò per il mondo. Il suo passaggio destò subito la sorpresa di un crocchio
di rane che da brave comari si erano radunate a far quattro chiacchiere intorno
a una foglia di ninfea.
– Il mondo va a rovescio, – disse una rana – guardate quel gambero e datemi
torto, se potete.
– Non c’è più rispetto – disse un’altra rana.
– Ohibò ohibò – disse un terza.
Ma il gamberetto proseguì diritto, è proprio il caso di dirlo, per la sua strada.
A un certo punto si sentì chiamare da un vecchio gamberone dall’espressione
malinconica che se ne stava tutto solo accanto ad un sasso. – Buon giorno –
disse il giovane gambero.
Il vecchio lo osservò a lungo, poi disse: – Cosa credi di fare? Anch’io, quando ero
giovane, pensavo di insegnare ai gamberi a camminare in avanti. Ed ecco cosa ci
ho guadagnato: vivo tutto solo, e la gente si mozzerebbe la lingua, piuttosto che
rivolgermi la parola. Finché sei in tempo, da’ retta a me: rassegnati a fare come
gli altri e tra qualche tempo mi ringrazierai del consiglio.
Il giovane gambero non sapeva cosa rispondere e stette zitto. Ma dentro di sé
pensava: – Ho ragione io.
E salutato gentilmente il vecchio riprese fieramente il suo cammino.
Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo?
Noi non lo sappiamo, perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la
decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: – Buon
viaggio!
Gianni Rodari
61
Leggere per capire

• Nel racconto di pag. 59 ci sono alcune parole evidenziate.


Riscrivile nella prima colonna della tabella.
Poi scrivi di che tipo è il legame e a che cosa serve.

Legame Tipo Serve per

Perché Causale Introdurre una domanda

• E ora rifletti sul senso del brano e sullo scopo dell’autore:


Il giovane gambero rifiuta di rispettare la tradizione che costringe a camminare
all’indietro: Rodari non sa se riuscirà nel suo proposito.
Secondo te l’autore pensa che:
se tutti fossero obbedienti alle abitudini del passato non esisterebbe progresso.
 sbagliato cercare di cambiare le abitudini, se si è sempre fatto in un certo
è
modo vuol dire che va bene così.

• Se tu fossi il giovane gambero, come ti comporteresti?.......................................


....................................................................................................................................

• L’idea di un testo con il finale aperto ti piace? Perché?........................................


....................................................................................................................................
....................................................................................................................................

62
Leggere per capire

COMPRENSIONE METACOGNITIVA

Il nostro maestro
Anche il mio nuovo maestro mi piace, dopo questa
mattina.
Durante l’entrata a scuola, mentre era già seduto in
cattedra, qualcuno dei suoi scolari dell’anno scorso
s’affacciava di tanto in tanto alla porta della classe per
salutarlo: “Buongiorno, signor maestro”, “Buongiorno,
signor Perboni”.
Alcuni entravano, gli toccavano la mano e scappavano.
Si vedeva che gli volevano bene e che avrebbero voluto
tornare con lui.
Lui rispondeva: “Buongiorno”, stringeva la mano a chi gliela
offriva ma non guardava nessuno. Ad ogni saluto rimaneva
serio, con la sua ruga diritta sulla fronte, voltato verso la
finestra, e guardava il tetto della casa di fronte: sembrava che
invece d’essere contento di quei saluti, ne soffrisse.
Poi guardava noi, l’uno dopo l’altro, attento.
Mentre facevamo un dettato, è sceso a passeggiare in mezzo
ai banchi, e, visto un ragazzo che aveva il viso tutto rosso di
bollicine, ha smesso di dettare, gli ha preso il viso fra le mani
e l’ha guardato. Poi gli ha chiesto cosa avesse e gli ha appoggiato
una mano sulla fronte, per sentire se era calda. In quel mentre, un ragazzo dietro
di lui si è alzato dal banco e s’è messo a fare la marionetta. Quando il maestro
s’è voltato, di scatto, il ragazzo s’è messo subito seduto, col capo basso, ad
aspettare una punizione. Il maestro gli ha messo una mano in testa e gli ha detto:
– Non lo fare più!
Nient’altro. È tornato in cattedra e ha finito di dettare. Poi ci ha guardato un
momento in silenzio, e ha detto, adagio adagio, con la sua voce grossa ma buona:
– Abbiamo un anno da passare insieme. Vediamo di passarlo bene. Studiate
e siate buoni. Io non ho famiglia, la mia famiglia siete voi. Avevo ancora mia
madre l’anno scorso: è morta. Sono rimasto solo. Non voglio punire nessuno.
Dimostratemi che siete ragazzi di cuore; la nostra scuola sarà una famiglia e voi
sarete la mia consolazione e il mio orgoglio. Non vi domando una promessa a
parole, sono certo che nel vostro cuore m’avete già detto di sì. E vi ringrazio.
In quel momento è entrato il bidello e ci ha avvertito che la mattinata di scuola
era finita. Siamo usciti tutti dai banchi zitti zitti. Il ragazzo che aveva fatto la
marionetta s’è accostato al maestro:
– Signor maestro, mi perdoni – ha detto.
– Va’, ragazzo mio – gli ha risposto il maestro. E gli ha stampato un bacio sulla
fronte.

Edmondo De Amicis, Cuore, Raffaello Editrice

63
Leggere per capire

Riflessioni sul testo


1 - Secondo te di che tipo di testo si tratta?
.............................................................................................................................

2 - In quale epoca è stato scritto? Sottolinea lungo il testo gli indizi di cui ti
puoi servire per capirlo.
.............................................................................................................................

3 - Quali espressioni non avevi mai sentito? Individuale poi prova a tradurle con
altre parole.
.............................................................................................................................
.............................................................................................................................
.............................................................................................................................
.............................................................................................................................

4 - Il protagonista, il maestro, è sofferente. Sottolinea le espressioni che lo fanno


capire. Riesci a comprendere il perché di questa sofferenza? Quali emozioni
suscita in te? .........................................................................................................
.............................................................................................................................
.............................................................................................................................
.............................................................................................................................

5 - Come gestisce la disciplina?


.............................................................................................................................
.............................................................................................................................
.............................................................................................................................

6 - Ti piacerebbe avere un maestro così? Spiega perché.


.............................................................................................................................
.............................................................................................................................
.............................................................................................................................

64
Leggere per analizzare

Leggere per analizzare


Il volume di lettura è organizzato per tipologie e per tematiche.
È importante che gli alunni acquisiscano con sempre maggiore coscienza che i testi possono essere distinti a
seconda dello scopo comunicativo con cui sono stati scritti (informare, divertire, suscitare emozioni, regolare...)
e che per questo sono stati strutturati dagli autori in maniera differente.
I bambini non sono in grado di percepire autonomamente le differenze fra le diverse tipologie testuali, se non
in maniera intuitiva. Hanno bisogno perciò di essere guidati.
Nel volume Leggi e vai ogni genere testuale viene presentato dalla Mappa-intervista: un personaggio curioso,
strettamente collegato al genere, risponde a un’intervista immaginaria presentando gli elementi essenziali
della tipologia. A seguire una pagina di didattica inclusiva, L’unione fa la forza, introduce nella tipologia
attraverso semplici domande ed attività di lettura divertenti e collaborative. Per guidare l’alunno nell’analisi
tipologica dei testi infine vengono proposti i box Leggo per analizzare.
In classe quarta la descrizione viene presentata come tecnica di sviluppo del testo narrativo (sia nell’indice
che nelle pagine in cui viene affrontata è segnalata con un bambino che tiene un cartello Stop descrittivo); In
classe quinta viene trattata approfonditamente e a parte, presentando numerose tecniche descrittive.

Dalle Indicazioni Nazionali

“La lettura va costantemente praticata su un’ampia gamma di testi appartenenti ai vari tipi e forme testuali
(da testi continui a moduli, orari, grafici, mappe ecc.) per scopi diversi e con strategie funzionali al compito
[...] La frequentazione assidua di testi permetterà all’allievo di individuare i modelli che ne sono alla base e
di assumerli come riferimento nelle proprie produzioni comunicative. [...] L’uso del lessico, a seconda delle
discipline, dei destinatari, delle situazioni comunicative e dei mezzi utilizzati per l’espressione orale e quella
scritta richiede lo sviluppo di conoscenze, capacità di selezione e adeguatezza ai contesti.”

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria


• Leggere testi letterari di vario tipo e forma (racconti, novelle, romanzi, poesie, commedie) individuando
tema principale e intenzioni comunicative dell’autore; personaggi, loro caratteristiche, ruoli, relazioni e
motivazione delle loro azioni; ambientazione spaziale e temporale; genere di appartenenza. Formulare in
collaborazione con i compagni ipotesi interpretative fondate sul testo.
• Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) corretti dal punto di
vista morfosintattico, lessicale, ortografico, coerenti e coesi, adeguati allo scopo e al destinatario.
• Scrivere testi di forma diversa (ad es. istruzioni per l’uso, lettere private e pubbliche, diari personali e di bordo,
dialoghi, articoli di cronaca, recensioni, commenti, argomentazioni) sulla base di modelli sperimentati,
adeguandoli a situazione, argomento, scopo, destinatario, e selezionando il registro più adeguato

65
Il racconto realistico
4 Test d’ingresso

1. Numera i fatti secondo


l’ordine in cui avvengono ATTORI O FANTASMI?
nel racconto.
I bambini sono scappati Finalmente è arrivato il giorno dello spettacolo! Alle 15
verso il punto di raccolta.
le maestre Silvia e Lorenza ci hanno chiamato per la
Alle 15 sono iniziate le
prova.
prove generali dello
spettacolo.
La sala era già preparata per lo spettacolo, con tutte
È suonato l’allarme le sedie in fila per le nostre famiglie. Siamo saliti sul palco.
antincendio. Cra croc crac...
I bambini delle altre – E se si rompe come facciamo? – ho chiesto preoccupato.
classi hanno gridato: – Alla peggio cadremo di sotto! – mi ha risposto Silvia
– I fantasmi! ridendo.
La prova è cominciata e all’improvviso abbiamo sentito
2. Questi fatti sono: un suono di tromba. A un tratto ho visto il custode
possibili nella realtà Valdemaro con un foglio scritto a lettere grandi: DOVETE
fantastici SCAPPARE C’È LA PROVA.
3. Nel testo c’è una parola, Ma che c’entrava lui con la nostra prova?
ripetuta, che potrebbe – Viaaaa! È l’allarme antincendio! Usciamo di qua! – ha
far pensare a un urlato Lorenza. Per primo è partito Mattia, il nostro
racconto fantastico. capofila, e a uno a uno ci siamo presi per mano come
Qual è? abbiamo deciso all’inizio dell’anno. Fuori dalla porta, via,
Antincendio di corsa, verso il giardino, fin sotto l’ulivo, il nostro punto
Fantasmi di raccolta. Le altre classi erano già lì, e quando ci hanno
visto arrivare combinati in quel modo hanno cominciato
4. Segna con una x a urlare: “I fantasmi!”.
i personaggi che non Renatino di prima ha chiesto:
compaiono nel racconto. – È la prova contro i fantasmi?
Silvia e Lorenza Quando finalmente è tornato un po’ di ordine abbiamo
Valdemaro e Mattia capito cos’era successo: avevano deciso di fare la prova
I fantasmi di emergenza antincendio e non potevano certo sapere
Renatino
che noi stavamo facendo altre prove... quelle della recita.
da B. Pumhösel, A. Sarfatti, Fughe e fantasmi, EDT-Giralangolo

66
Il racconto fantastico Test d’ingresso
4
1. Segna con una x il
STORIA DEL NASO fatto che non è potuto
accadere nella realtà.
CHE FIORÌ Il ragazzo non si
insudiciava mai.
C’era una volta un ragazzo proprio bravo. Non si Il ragazzo non si metteva
le dita nel naso.
insudiciava mai, non diceva mai brutte parole e le
Dal naso del ragazzo
sue unghie erano sempre pulite. Aveva deciso di
spuntarono fiori.
essere il ragazzo migliore del mondo. Non si metteva Il ragazzo starnutì.
le dita nel naso neppure di nascosto. Naturalmente
aveva delle porcherie anche lui nel naso, come tutta 2. Questo brano, perciò, è
la gente. un racconto:
E siccome non si era mai messo le dita nel naso, c’era realistico
una quantità di porcherie molto maggiore nel naso fantastico
suo che nei nasi delle altre persone. 3. Completa scegliendo la
Un giorno d’estate fiori ed erbe spuntarono dal naso frase corretta.
del ragazzo come da un vaso da fiori capovolto. All’inizio del racconto il
Il ragazzo era molto fiero del suo naso fiorito. ragazzo
Ma i bambini lo prendevano in giro e la gente diceva: aveva le mani sporche.
– Ohibò! Come mai non si pulisce il naso? non si insudiciava mai.
Il ragazzo, dato che non riusciva a capire, scosse la Poi accade che dal suo naso
testa e i fiori e l’erba gli fecero un tale solletico che spuntarono fiori ed erba.
gli venne voglia di starnutire. E, starnutendo, tutti spuntarono sassolini.
i fiori e l’erba gli uscirono dal naso. I bambini e la Alla fine il ragazzo
gente si misero a ridere e rise anche il bambino con starnutì ed erba e fiori
il naso liberato. uscirono dal naso.
da U. Wölfel, Storie per ridere, Nuove Edizioni Romane si nascose per la
vergogna.

67
Il racconto fantastico - favola
4 Test d’ingresso

1. Il protagonista di questa


storia è: L’AIRONE INCONTENTABILE
un animale
una persona Un airone se ne andava gironzolando sulle sue gambe
2. Lo scopo di questo testo snelle lungo la riva del fiume.
è: Dapprima vide passare una carpa, poi un luccio. Avrebbe
divertire il lettore potuto catturarli senza fatica, ma decise di aspettare: in
insegnare una morale fondo non aveva poi così fame.
Dopo un po’ vide avvicinarsi alcune tinche, ma non gli
3. Si tratta, quindi, di:
piacevano granché. Esclamò con sdegno:
una fiaba
– Io mangiare delle tinche? Non è cibo degno di un
una favola
airone! Meglio aspettare ancora: voglio mangiare solo
4. La morale di questa qualcosa di veramente buono.
storia è: Trascorse l’intera giornata senza vedere passare altri
aspettare porta sempre pesci. L’airone cominciò ad avere fame.
occasioni migliori. Scese la sera. Decise così di incamminarsi verso i campi
bisogna sempre alla ricerca di qualcosa da mangiare.
scegliere il meglio. Trovò un grosso pezzo di pane raffermo e, malvolentieri,
fare gli schizzinosi, se lo mangiò, pentito di aver fatto lo schizzinoso quando
a volte, delude. aveva la possibilità di scegliere.
5. Che cosa mangia alla da AA. VV., 365 storie, Classica Licorne Edizioni
fine l’airone?
Una tinca.
Un pezzo di pane.
Un luccio.

68
Il racconto fantastico - fiaba Test d’ingresso
4
1. Il protagonista di questa
POLLICINO fiaba è:
un animale
C’era una volta un taglialegna talmente povero che una persona piccolissima
non sapeva come sfamare i suoi sette bambini. Una 2. Quale antagonista deve
sera disse alla moglie: affrontare?
– Domani li abbandonerò nella foresta: non c’è altra Un drago.
soluzione! Un orco.
Ma il più piccolo dei sette fratelli aveva sentito tutto:
si chiamava Pollicino perché era venuto al mondo 3. Quale stratagemma
usano Pollicino e i suoi
così piccolo da non superare la lunghezza del dito
fratelli?
pollice, ma era molto intelligente. Così si riempì le
tasche di sassolini e, quando il giorno dopo i bambini Si travestono da figlie
dell’orco.
si ritrovarono soli nella foresta, Pollicino, che aveva
Indossano le corone
disseminato i sassolini lungo tutto il tragitto, li
delle figlie dell’orco.
ricondusse a casa.
Alcuni giorni dopo, però, il povero taglialegna li 4. La storia si conclude con
fece smarrire di nuovo. Questa volta Pollicino aveva un lieto fine?
lasciato lungo la strada delle briciole di pane e gli Sì
uccellini se l’erano mangiate; i bambini così non No
poterono tornare a casa. Vagarono per il bosco 5. Questo racconto ha gli
finché giunsero davanti a un immenso castello in cui ingredienti tipici della
viveva un orco con le sue sette figlie. L’orco ospitò i fiaba?
bambini per la notte con l’intenzione di mangiarseli Sì
a colazione il mattino dopo. Le sette figlie dell’orco No
dormivano in un grande letto e portavano ognuna Quali?
una corona d’oro in testa, nel letto accanto invece
dormivano i sette fratellini. Durante la notte, ........................................................................

Pollicino tolse le corone alle bambine e le posò ........................................................................


sulla sua testa e su quella dei fratelli. L’orco, nel
buio, sfiorò la testa di Pollicino e dei suoi fratelli, ma, ........................................................................

sentendo sotto le dita le corone d’oro, fece un salto


indietro: “Stavo per farne una bella!” pensò. Quindi,
ignaro dello stratagemma di Pollicino, divorò senza
esitare le proprie figlie, poi si addormentò russando.
Allora Pollicino e i suoi fratelli svelti svelti fuggirono
e portarono alla famiglia il tesoro dell’orco.
da AA. VV., 365 storie, Classica Licorne Edizioni

69
Il racconto fantastico - leggenda
4 Test d’ingresso

1. Quale elemento della


realtà vuole spiegare
questa leggenda?
LA PELLE DEL
Le pieghe sulla pelle del
rinoceronte.
RINOCERONTE
Il corno sulla fronte del Sulla riva di una spiaggia, un uomo si era preparato un
rinoceronte.
bel pesce alla brace, ma un rinoceronte, che all’epoca
2. Qual è il fatto che non aveva una pelle lucida e tirata, passò di lì e, con una
può accadere nella cornata, buttò il pesce sulla sabbia.
realtà? Cinque settimane dopo, ci fu una terribile ondata di caldo:
Il rinoceronte scende alla la temperatura si alzò talmente che tutti si toglievano
spiaggia. i vestiti che avevano addosso.
Il rinoceronte si toglie la Il rinoceronte non sopportava quel caldo: si tolse allora
pelle. la pelle e scese alla spiaggia per farsi il bagno.
3. S cegli con una x la Arrivò l’uomo, trovò la pelle e fece un sorriso larghissimo:
definizione più giusta di aveva l’occasione per vendicarsi.
“leggenda”. Di nascosto, la riempì così tanto di prugne secche, vecchie
La leggenda è la briciole rafferme e uvette bruciacchiate che più piena
spiegazione fantastica di di così non si poteva. Si arrampicò in cima alla palma e
un aspetto della realtà. aspettò che il rinoceronte uscisse dall’acqua e se la
La leggenda è una storia rimettesse. Il rinoceronte fece così. Si infilò la pelle e
fantastica di animali. quella cominciò a fargli il solletico come quando ci sono
delle briciole nel letto.
Cercò di grattarsi, ma fu peggio; si sdraiò sulla sabbia e si
rotolò... ma, ogni volta che si rotolava, le briciole di torta
gli prudevano di più, sempre di più. Così corse verso la
palma e si sfregò, si sfregò... Si sfregò tanto e così forte
che gli si formò una grossa piega sulla spalla, e un’altra
piega sulla pancia, e altre pieghe sulle zampe.
Andò allora a casa arrabbiatissimo e tutto
scorticato.
Da quel giorno tutti i rinoceronti
hanno grandi pieghe sulla pelle e un
pessimo carattere; tutta colpa delle
briciole!
da R. Kipling, Storie proprio così, Editrice Piccoli

70
Il testo descrittivo Test d’ingresso
4
1. Secondo te, si tratta di un
FILIPPA DELLA testo:
informativo
METROPOLITANA descrittivo
2. Il tono di questo brano ti
Al piano 4, porta di sinistra, sta Filippa della sembra:
metropolitana. La chiamiamo così perché lavora colorito e personale
nell’impresa che pulisce le stazioni della metro: distaccato e impersonale
spesso esce di casa la sera e lavora di notte, oppure
3. C
 ompleta scegliendo la
si alza quando è ancora buio e prende la prima corsa risposta giusta.
del 117, per andare a spazzare le scale, i corridoi e
Filippa della metropolitana
le banchine dove si aspettano i treni. Tutte le notti ha questo soprannome
raccoglie sacchi e sacchi di cartacce e giornali perché
spiegazzati, lattine, tacchi di scarpe e ombrelli rotti, lavora nell’impresa che
lettere strappate di innamorati abbandonati, biglietti pulisce la metro.
vecchi e bucce d’arancia. È una vecchia signora, la prende sempre la metro.
Filippa, sempre un po’ goffa quando non indossa
Ogni notte raccoglie
la tuta arancione dell’impresa di pulizie. Ha pochi i rifiuti.
denti in bocca, ma solo una volta è scesa dal dottor i fiori sulle rotaie.
Scaracchia, perché le si era gonfiata una gengiva e
Quando lavora indossa
non riusciva più a dormire per il dolore. Il dentista,
la tuta arancione.
però, le aveva cavato un molare – uno dei pochi
jeans e maglietta.
rimasti – e le aveva chiesto come compenso mezzo
stipendio.
– Ma come? Ti sei già preso il mio dente, e vuoi anche
i miei soldi? – e se ne era andata sbattendo la porta.
Il dottor Scaracchia, che in fondo non è cattivo,
aveva lasciato perdere.
Sembra un’orsa, Filippa della metropolitana.
Ma a me sta simpatica e poi vuole bene a noi ragazzi;
talvolta ci porta in dono le cose più strane che trova
nelle stazioni della metro: una radiolina scassata,
una bambola senza un occhio, un cavatappi, un
sacchetto di noci, una coperta, libri scritti in tutte
le lingue del mondo. Mi piace proprio Filippa della
metropolitana!
da F. Signoracci, Le macchine fantastiche di Bubus, Edizioni Paoline

71
Il testo poetico
4 Test d’ingresso

1. L a gallina intelligente


è una poesia o una
filastrocca? Segna le
LA GALLINA INTELLIGENTE
informazioni che te lo
fanno capire: No, non ci sto
gioca con le parole con quelli che dicono
i versi sono liberi ci verresti a fare
molte parole sono in il bagno in piscina
rima e ti ritrovi nel brodo
esprime le emozioni il tuo, di gallina
dell’autore
2. Che cosa vorrebbe fare vorrei una vita varia
la gallina? Scegli con una estetista segretaria
x. tabaccaria gelataria
segretaria hostess ballerina
commessa ma non gallina
ballerina
cuoca non potete capire
3. Il tono di questo testo ti c’è una parte di me
sembra: che è piena di angoscia
divertente (e voi mi chiedete se è l’ala o la coscia!)
di protesta
Coccodè?
Fallo te!
Il cervello piccino
ce l’hai tu, tacchino!
Vita nuova
mai più uova!

Voglio far la mia vita


ed esser felice
non voglio far la gallina
voglio far l’attrice.
da S. Benni, Stranalandia, Feltrinelli

72
Il testo informativo Test d’ingresso
4
1. Secondo te, si tratta di
INVENZIONI... un testo:
informativo
TRASPARENTI regolativo
2. Rispondi con una x.
Il vetro Il testo fornisce...
Il vetro è un materiale utile, economico e prezioso: ... informazioni riguardo
è prodotto con la sabbia, materia diffusa e a buon all’utilizzo del vetro presso
mercato. Quando è caldo prende qualsiasi forma, gli uomini primitivi?
è resistente, protegge dal caldo e dal freddo pur Sì
lasciando passare la luce. Sembra che a scoprire il No
vetro siano stati alcuni mercanti fenici che, circa nel ... informazioni riguardo
500 a.C., accesero un falò sopra una spiaggia ricca di la scoperta del vetro
un minerale chiamato “silicio”; per effetto del calore nell’antichità?
il silicio si fuse in vetro. Sì
Le finestre No
Il vetro anticamente era piuttosto opaco perché ... informazioni riguardo
conteneva impurità e la sua superficie era irregolare. l’invenzione delle finestre e
Dal XVII secolo si pensò di utilizzare grosse lastre di degli occhiali?
vetro per le finestre, che prima erano coperte con Sì
panni e teli pesanti: questi non facevano passare il No
freddo, ma neppure la luce.
Gli occhiali
Con il vetro nacquero anche le lenti: dischetti
rotondi e lisci che ingrandivano o rimpicciolivano gli
oggetti, una proprietà conosciuta già dagli antichi
Greci e Romani. Furono però gli Arabi, nel secolo
XI, a iniziare gli studi di ottica. Sembra che i primi
occhiali siano stati inventati nel XIV secolo, in Olanda,
anche se stentarono a diffondersi: la loro capacità di
correggere i difetti della vista era considerata, infatti,
stregoneria!
da G. Bartalozzi, Il libro di invenzioni e scoperte, Giunti Junior

73
Il testo regolativo
4 Test d’ingresso

GERMOGLI DI PATATA AMERICANA


È conosciuta come batata, patata dolce o americana ed
è buonissima cotta in forno. Se però non la cuoci ma la fai
germogliare, nascerà una bella pianta da appartamento con
tante foglie.

1 P
 rendi una patata e mettila in un vaso di vetro, con la parte
più grossa rivolta verso l’alto. Per non farla scivolare in
fondo al vaso, bloccala con tre stecchini infilati nella polpa.

2 V
 ersa l’acqua nel vaso: deve bagnare solo la parte inferiore
della patata.

3 M
 etti il vaso alla luce e mantieni costante il livello dell’acqua.
Dopo pochi giorni spunteranno le radici e i primi germogli.

4 Sistema il vaso su uno scaffale alto così, quando le


ramificazioni si allungheranno, avranno uno spazio
sufficiente.
da E. Contri, Il mio giardino, Giunti Junior

1. Questo testo ha lo scopo di: 3. Completa.


descrivere i germogli di patata americana
raccontare le origini della patata americana Un resto regolativo
dare istruzioni per far germogliare una patata
americana può essere:
2. Questo testo è, quindi, un testo:
informativo
regolativo una .....................................................
per fare un dolce.

le .....................................................
costruire qualcosa.

le .....................................................
del gioco del calcio.

74
Imparo ad ascoltare Test d’ingresso
4
Questo è il testo del laboratorio di ascolto della prova di ingresso.
Lettura per l’insegnante

PAROLE IN MOVIMENTO
Pierino aveva un papà e una mamma, ma erano tutti e due molto presi dal loro lavoro e quindi in questa storia
non compaiono quasi per nulla. In compenso Pierino aveva un nonno.
Era un nonno decisamente buono, come la maggior parte dei nonni: non un rimprovero e non un gesto
d’impazienza.
Poi il nonno diventò sordo, proprio sordo come una vecchia campana. Pierino non lo disse a nessuno, perché
era uno che sapeva mantenere i segreti e così nessuno se ne accorse. Non fu così facile, soprattutto all’inizio,
perché il nonno continuava a parlare come se niente fosse e bisognava pur rispondergli. Pierino diventò
bravissimo a gridare e a scandire bene le parole.
Un pomeriggio Pierino disse:
– Buona la torta di mele! Ne mangerei volentieri una fetta.
– Certo che la Pirenei era una goletta. Ci ho navigato parecchio durante la guerra. Questa è davvero una bella
storia! – e il nonno la raccontò. E il pomeriggio passò in fretta.
Il giorno dopo Pierino disse al nonno:
– Stamattina ho giocato a pallone.
Il nonno scosse la testa:
– No, purtroppo in cucina non c’è del melone. Anch’io ne avrei mangiato volentieri un po’.
Ci fu un pomeriggio in cui Pierino arrivò da scuola e disse tutto contento:
– In fondo alla strada stanno costruendo un tunnel!
– Lo so, lo so, non è una novità. Sono anni che è stato abbattuto il bosco di betulle! Ma tu non lo puoi
ricordare. Adesso ti dico com’era.
E Pierino ascoltò con pazienza il racconto del nonno.
Un’altra volta Pierino tornò da scuola molto arrabbiato.
– Ho litigato con Gigino – disse al nonno.
– Strano davvero. Anch’io la scorsa notte ho sognato mio cugino. Non l’hai mai conosciuto, è partito per
l’America.
Ogni tanto Pierino pensava che le chiacchierate col nonno erano come dei gomitoli di filo: li gettavi per terra
e loro cominciavano a srotolarsi e uscivano dalla stanza, e poi dalla casa, dalla strada e dalla città.
Nessuno in famiglia scoprì mai il segreto del nonno, anche se ogni tanto mamma e papà ci andarono vicino,
come ad esempio quella volta delle lasagne. Successe così. Il pomeriggio stava per finire e Pierino doveva
riordinare un po’ il caos della sua stanza, così gridò al nonno:
– Accendi il forno!
Il nonno, che stava leggendo senza occhiali perché non ci sentiva ma ci vedeva benissimo, posò il giornale e
pensò: “Il ragazzo ha visto un tordo? Non capita spesso”. E chiese a Pierino:
– DOOOOVE?
Pierino si stupì un po’ della domanda e urlò:
– In CUCINA!
Il nonno si preoccupò:
– In cantina? Oh, povera bestia! – e si precipitò giù a vedere.
Così quando tornarono mamma e papà la cena era fredda e il nonno fu trovato in cantina che cercava
dappertutto gridando “PIUP! PIUP!”, che è all’incirca il verso del tordo.

Attività legata all’ascolto a pag. 74

75
Imparo ad ascoltare
4 Test d’ingresso

PRIMA DELL’ASCOLTO mi incuriosisco

Il racconto di oggi si intitola: PAROLE IN MOVIMENTO


1. Il titolo mi fa pensare a:
parole difficili parole che cambiano di significato parole senza senso
2. I l gruppo che NON rappresenta “parole in movimento”, secondo te, è:

ALBERO CARO ROSSO PALLA


CITTÀ CERO FOSSO PAZZA
SCARPA CURO POSSO PANNA
ZOCCOLO CORO MOSSO PASSA

DOPO L’ASCOLTO comprendo e commento

3. Completa gli equivoci colorando la parola giusta e scrivi chi pronuncia ogni frase.
Sono anni che è stato abbattuto il tunnel bosco di betulle. .....................................................................
Ho sognato Gigino mio cugino . .....................................................................
Stamattina ho giocato a pallone con il melone . .....................................................................
Ne mangerei volentieri una fetta goletta . .....................................................................
Accendi il forno tordo . .....................................................................
In cucina? In cantina? Oh, povera bestia! .....................................................................

4. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).


Pierino rivelò a tutti che il nonno era sordo. V F
Pierino imparò a urlare e a scandire bene le parole. V F
Pierino ascoltava con pazienza i racconti del nonno. V F
Pierino paragonava le chiacchierate col nonno a gomitoli di filo. V F
Tutti in famiglia scoprirono il segreto del nonno. V F
I genitori di Pierino non compaiono mai nel racconto. V F

5. Colora il sentimento che non è presente nel rapporto tra Pierino e il nonno sordo.

rispetto pazienza fastidio benevolenza confidenza

ESPRIMITI COLORANDO LE FACCINE DA 1 A 5.

Indice di gradimento:
76
Testo narrativo Leggere per analizzare
4
A FRANCI PIACCIONO TANTO I TEMPORALI
A Franci piacciono tanto i temporali.
Prima il cielo ha colori bellissimi, poi c’è
tutto quel frastuono tremendo.
E dopo viene quel buonissimo odore
di terra pulita. Mmh, che buono!
A Franci piacciono tanto i temporali.
Di giorno, però, di notte un po’ meno.
Prendiamo questa notte. È un lampo
che l’ha svegliata, oppure un tuono o
il rumore del vento che scuote i vetri?
Franci non lo sa. Sa solo che è sveglia,
sola, nel buio della sua camera.
E ascolta i rumori della notte, nervosa.
All’improvviso la porta si apre lentamente.
Cigola un po’.
Lascia scivolare dentro un’ombra più grande,
più scura e più profonda delle altre.
Un mostro. Ma no, i mostri non esistono. Forse...
Nuovo lampo. Grande, questa volta, e fermo.
È la luce che si accende.
Il papà ha acceso la luce, quella piccola.
– Franci, tesoro – dice il papà. Franci gli si butta fra le braccia.
Allora lui la prende in braccio, come se fosse piccola.
E la porta di là, nel posto più bello del mondo, che è il lettone.
Il lettone è tiepido, grande. Il papà copre Franci e ride:
– Guarda la mamma. Che ghiro! Non si è neanche mossa.
Adesso Franci non ha più paura.
B. Masini

1. Il testo che hai letto racconta di:


una bambina che di notte viene spaventata da un temporale improvviso.
una bambina che va nel letto dei genitori per addormentarsi prima.
una bambina che ammira dalla finestra lo spettacolo di un temporale notturno.
una bambina che non ha paura dei temporali notturni.
2. A Franci piacciono i temporali che scoppiano di giorno perché:
l’acqua disseta la campagna.
si formano le pozzanghere.
il cielo assume bei colori, si sente un frastuono, c’è odore di terra pulita.
il rumore del vento scuote i vetri, il cielo è scuro, c’è odore di terra pulita.

77
Testo narrativo
4 Leggere per analizzare

3. 
Segna a lato del testo, con tre colori diversi, l’inizio, lo sviluppo e la conclusione
della storia.
4. I personaggi del racconto sono:
il papà, la mamma, Franci.
il papà, Franci, un ghiro.
i vicini di casa, un ghiro, un mostro.
un ghiro, un mostro, Franci.
5. I fatti narrati si svolgono:
durante tutta la notte.
in qualche giorno.
in un giorno.
durante la notte, in meno di un’ora.
6. 
Si parla del papà:
solo all’inizio.
solo alla fine.
nello sviluppo e nella conclusione.
in tutte e tre le parti.
7. La vicenda si svolge:
in aperta campagna.
in casa.
in casa e in aperta campagna.
fuori casa.
8. Il verbo “cigola” significa:
batte.
si spalanca.
stride.
sbuffa.
9. Nella frase “A Franci piacciono tanto i temporali”, il soggetto è:
Franci.
i temporali.
tanto.
sottinteso.
10. La voce verbale “ha acceso” è espressa:
al modo indicativo, tempo presente.
al modo indicativo, tempo passato prossimo.
al modo congiuntivo, tempo passato.
al modo infinito, tempo presente.

78
Testo narrativo Leggere per analizzare
4
11. P
 rendendo spunto dal brano, componi sul quaderno un testo con lo stesso
argomento. Per organizzare le tue idee, rispondi alle domande della traccia.
Poi rielabora i tuoi appunti.
Inizio
A te piacciono i temporali? Perché?
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Sviluppo
In quale occasione un temporale ti ha impaurito?
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Che cosa hai visto e sentito?


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Quali sono state le tue reazioni e i tuoi pensieri?


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Che cosa è successo?


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Conclusione
Come ti sei tranquillizzato?
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79
Testo narrativo
4 Leggere per analizzare

LA RAPA GIGANTE
Tanto tempo fa, in Russia, un uomo seminò alcuni semi di rapa.
Ogni anno aveva coltivato delle belle rape, ma un anno in particolare ne crebbe una
di cui era particolarmente orgoglioso. L’aveva lasciata sotto terra più a lungo delle
altre e aveva assistito, fiero ma anche sbalordito, alla sua crescita: infatti la rapa aveva
continuato a crescere, a farsi sempre più grossa. Era diventata talmente grossa che
nessuno ricordava di averne mai vista una simile.
Finalmente la rapa smise di crescere e l’uomo decise che era venuto il momento di
tirarla fuori da sottoterra. Perciò afferrò le foglie e tirò con tutte le sue forze. La rapa,
però, non si mosse. Allora l’uomo chiamò in aiuto sua moglie. L’uomo tirava la rapa e la
donna tirava il marito. Tirarono e tirarono, ma la rapa non si mosse.
Allora la donna chiamò in aiuto la sua nipotina. La nipotina si mise a tirare la donna che
tirava il marito che tirava la rapa. Ma la rapa non si mosse.
Allora la nipotina chiamò in aiuto il suo cane. E il cane si mise a tirare la nipotina, che
tirava la donna, che tirava il marito, che tirava la rapa. Ma la grande rapa continuò a
restarsene ben dura, piantata nel terreno.
Allora il cane chiamò il gatto, perché venisse ad aiutarli a tirare la rapa. Il gatto tirò il
cane, il cane tirò la bambina, la bambina tirò la donna, la donna tirò il marito e il marito
tirò la rapa. Tirarono, tirarono e tirarono tutti più forte che potevano, ma la rapa non si
mosse di un millimetro.
Allora il gatto chiamò in aiuto il topo perché venisse ad aiutare a tirar fuori la rapa. Il
topo tirò il gatto, il gatto tirò il cane, il cane tirò la nipotina, la nipotina tirò la donna e la
donna tirò il marito che tirò la rapa. Tutti insieme tirarono, tirarono e tirarono...
All’improvviso la grande rapa venne fuori dal terreno e tutti andarono a gambe all’aria.
Fiaba popolare russa

1. Che cosa aveva piantato l’uomo? 2. Qual è il suo problema?


Girasoli. La rapa si è seccata.
Zucche. La rapa non è spuntata.
Rape. La rapa è troppo piccola.
Fagioli. La rapa è diventata gigante.
3. Questo fatto può accadere 4. Segna con una barra al lato del testo,
nella realtà? lo sviluppo della storia.
Sì.
5. Come si conclude la storia?
No.
Qualche volta. Riescono a estrarre la rapa ma finiscono tutti
Solo in passato. a gambe all’aria.
Lasciano la rapa sotto terra e vanno via.
Solo il cane e il gatto riescono a estrarre la rapa.
Riescono a estrarre la rapa senza difficoltà.

80
Testo narrativo Leggere per analizzare
4
6. Dov’ è ambientata la vicenda?
In Spagna.
In Italia.
In Russia.
In Cina.
7. Quando è accaduta?
L’anno scorso.
Tanto tempo fa.
Ai giorni nostri.
In inverno.
8. Chi è il protagonista della storia?
La rapa.
Un uomo.
La moglie.
La nipotina.
9. Quali altri personaggi intervengono?
La moglie, la nipote, il gatto, il topo.
La nipote, il cane, il gatto, il topo.
La moglie, la nipote, il cane, il gatto, il topo.
L’uomo, la nipote, il cane, il gatto, il topo.
10. Nella frase sottolineata nel testo il verbo “tirò” compare cinque volte. Il soggetto:
è sempre lo stesso.
cambia ogni volta.
cambia solo all’inizio.
cambia solo alla fine.
11. Nella frase “Un uomo seminò alcuni semi” la parte sottolineata è:
soggetto.
predicato.
complemento diretto.
complemento indiretto.
12. Scrivi sul quaderno un racconto fantastico prendendo spunto dalla realtà.
• Sono stanco di ascoltare la maestra, a un tratto sogno di...
• Non ne posso più dei miei fratelli e vorrei...

81
Testo descrittivo
4 Leggere per analizzare

MICHELE
Michele è piccolino, ma corre svelto svelto come una trottola e sempre a piedi nudi.
È in continuo movimento, tocca tutto, prende tutto, non sta fermo un momento, mai
seduto nel seggiolone. Papà e mamma non ne possono più. Sono tranquilli solo quando
dorme. Altrimenti è sempre in moto perpetuo; anche quando pranzano, Michele non
dà tregua: corre avanti e indietro, sposta tutto, bisogna badare continuamente che
non si faccia male, che non combini guai. Ecco che Michele ora prende delle cartacce
da terra e di corsa va a buttarle nella pattumiera; poi prende dei pezzi di legno rotti e
via, anche quelli finiscono nella pattumiera. Papà e mamma sono stupiti:
– Bravo Michele, ma che bravo!
E Michele continua il suo lavoro, mentre papà e mamma si godono un po’ di pace. E
Michele avanti e indietro in silenzio tutto concentrato. Ma che ha fatto? Incoraggiato
così apertamente, Michele ha scaraventato nella pattumiera cucchiai puliti, piattini,
due portacenere e tutto quello che gli è capitato a tiro.

1. Indica con una ✗ se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
•M
 ichele è un neonato. V F
•M
 ichele corre svelto come una trottola. V F
•M
 ichele corre con le scarpe da tennis. V F
•M
 ichele resta seduto tranquillo. V F
•M
 ichele butta le cartacce nella pattumiera. V F
 ichele butta nella pattumiera stoviglie pulite.
•M V F
2. La descrizione del bambino è:
soggettiva. oggettiva.
3. Nel testo prevalgono i seguenti dati sensoriali:
uditivi. olfattivi.
tattili. visivi.
4. Trascrivili.
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82
Testo descrittivo Leggere per analizzare
4
5. Del bambino viene descritto: 6. Dal testo si possono ricavare informazioni:
l’aspetto fisico. sulle abitudini di Michele.
il comportamento. sui suoi gusti.
il carattere. sui suoi interessi.
l’abbigliamento. sui suoi difetti.
7. Il bambino suscita: 8. L’aggettivo più adatto per Michele è:
simpatia. prepotente.
antipatia. vivace.
benevolenza. dispettoso.
riprovazione. disubbidiente.
9. L’espressione “corre svelto svelto come una trottola” è:
una metafora.
una similitudine.
una personificazione.
10. I termini “cartacce” e “piattini” sono:
nomi alterati.
nomi primitivi.
nomi collettivi.
nomi composti.
11. Riscrivi la descrizione del bambino inserendo le sue caratteristiche opposte.
Segui l’inizio dato.
Un bambino tranquillo ..............................................................................................................................................
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83
Testo descrittivo
4 Leggere per analizzare

UNA SIGNORA POCO SIMPATICA


Quella signora portava a spasso il suo cane tutte le mattine e tutte le sere alla stessa
ora. Era una donna vecchia, brutta e certamente cattiva, si vedeva a prima vista.
Io non ho un gran che da fare e mi piace quella panchina... Quella e nessun’altra.
Evidentemente lo faceva apposta: quel cagnetto ignobile era la bestia più schifosa
che si possa immaginare: lungo, con peli da tutte le parti. Mi annusava, con disprezzo,
tutti i giorni. Poi mi faceva i suoi bisogni proprio sotto il naso.
La vecchia lo chiamava con tutti i vezzeggiativi possibili: “bellino, tesorino, amoruccio,
stellina, cocchino...”.
da M. Aub, Delitti esemplari, Sellerio

1. Segna con una ✗ l’affermazione errata.


La vecchia signora passeggiava da sola.
La vecchia signora portava a spasso a orari fissi il suo cane.
La vecchia signora appariva brutta e cattiva.
La vecchia signora coccolava il suo ignobile cagnetto.
2. La descrizione è:
soggettiva.
oggettiva.
3. Della signora viene descritto:
l’aspetto fisico.
il comportamento.
l’aspetto fisico e il comportamento.
4. Dal testo si possono ricavare informazioni:
sulle abitudini della signora.
sui suoi gusti.
sui suoi interessi.
sui suoi difetti.
5. La signora suscita:
simpatia.
antipatia.
benevolenza.
riprovazione.
6. Indica con una ✗ se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
•A  lla riga 3 “quella” e “nessun’altra” sono pronomi. V F
•A  lla riga 4 la parola “ignobile” significa nobile. V F
• Alle righe 7-8 le parole “bellino, tesorino, amoruccio” ecc.
sono alterati vezzeggiativi. V F

84
Testo descrittivo Leggere per analizzare
4
7. Riscrivi la descrizione della signora inserendo le sue caratteristiche opposte.
Segui l’inizio dato.
Una signora simpatica ........................................................................................................................................................
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...............................................................................................................................................................................................................
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8. Segui una delle seguenti proposte di descrizione:


un amico lontano • un mio insegnante
un personaggio dello spettacolo • una creatura fantastica

Produci ora la descrizione seguendo la traccia.


a. Introduci il personaggio che hai scelto e presentalo nelle sue caratteristiche generali.
b. Descrivi il suo aspetto fisico: cogli i particolari che ti colpiscono di più.
c. Descrivi il suo comportamento, le sue abitudini, i suoi interessi.
d. Esprimi le tue impressioni personali, le tue opinioni, i tuoi sentimenti nei suoi confronti.
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85
Racconto di avventura
4 Leggere per analizzare

ZANNA BIANCA
Per Zanna Bianca l’imboccatura della tana rappresentava il limite oltre il quale non si
poteva andare, ma la crescita lo spingeva a uscire nella luce.
Così un giorno la paura fu sopraffatta dalla curiosità e il lupacchiotto si avvicinò a quella
parete di luce. La paura lo spingeva a tornare indietro, ma l’impulso della vita no.
La luce diventò acutissima ed egli ne fu quasi accecato. Oramai non provava altro che
una gran curiosità per tutto ciò che lo circondava. Osservò l’erba, le piante coperte di
muschio, il tronco morto del pino.
Uno scoiattolo, che correva intorno alla base del tronco, gli venne quasi addosso
ed egli se ne impaurì moltissimo. Si accucciò, mettendosi a ringhiare. Lo scoiattolo,
spaventato quanto lui, fuggì sull’albero.
Questo incidente aumentò la fiducia del cucciolo, il quale continuò il proprio cammino.
E quando un uccello gli saltellò intorno, egli non esitò a colpirlo con una zampa, col
risultato di prendersi sul naso una forte beccata. Lo schiamazzo che egli fece impaurì
l’uccello, che volò via.
Ma il lupacchiotto stava imparando; la sua piccola mente aveva già fatto un’istintiva
distinzione. C’erano delle cose vive e delle cose non vive. Egli doveva fare attenzione a
quelle vive. Infatti quelle non vive restavano ferme al loro posto, mentre le cose vive si
muovevano e non si poteva mai sapere ciò che stessero per fare e perciò egli doveva
prepararsi a fronteggiarle.
Camminava goffamente, scontrandosi con pietre e altri oggetti. Un ramoscello gli
diede, d’un tratto, un colpo sul naso. Sin dagli inizi ebbe fortuna: si imbatté nella preda
appena uscito dalla propria tana. Inciampando, cadde casualmente in un nido di
pernici. Vide che i pulcini erano piccoli e allora diventò audace, volle sentirne l’odore
e ne prese in bocca uno. Nello stesso istante si rese conto di avere fame e serrò le
mascelle. Il sapore gli piaceva. E così il lupacchiotto divorò tutta la covata.
Zanna Bianca era felice ed esultava nell’avanzare su strade a lui nuove e ben più grandi
di quelle percorse sino allora.
da J. London, Zanna Bianca, Einaudi Ragazzi

1. Che cosa spingeva Zanna Bianca a uscire dalla tana?


La paura. La crescita e la curiosità.
La luce accecante. La vista di uno scoiattolo.
2. Quando l’autore scrive“ la paura fu sopraffatta dalla curiosità” vuol far capire che:
il lupacchiotto era più curioso che impaurito.
il lupacchiotto era più impaurito che curioso.
il lupacchiotto voleva tornare indietro.
il lupacchiotto si mise a dormire.

86
Racconto di avventura Leggere per analizzare
4
3. Perché Zanna Bianca, quando uscì, si impaurì moltissimo?
Perché vide il tronco morto del pino.
Perché uno scoiattolo gli venne quasi addosso.
Perché sentì un forte schiamazzo.
Perché le piante erano coperte di muschio.
4. Il lupacchiotto, nella sua mente, aveva già fatto “un’istintiva distinzione” tra che cosa?
Tra pernici e scoiattoli.
Tra lo schiamazzo e il silenzio.
Tra le cose vive e le cose non vive.
Tra la felicità e la tristezza.
5. L’incidente che “aumentò la fiducia del cucciolo” a quale fatto si riferisce?
Un uccello gli saltellò intorno.
Un ramoscello lo colpì sul naso.
Si scontrò con pietre e altri oggetti.
Si scontrò con uno scoiattolo.
6. Perché l’autore afferma “Sin dagli inizi ebbe fortuna”?
Perché si imbatté nella preda appena uscito dalla propria tana.
Perché si fece amici uno scoiattolo e un uccello.
Perché non ebbe alcun incidente.
Perché non aveva paura di nulla.
7. La struttura del racconto:
è lineare. presenta un flashback.
8. I personaggi del racconto sono:
il lupacchiotto, uno scoiattolo, un uccello, pulcini di pernice.
uno scoiattolo, un uccello, un ramoscello, il lupacchiotto.
pulcini di pernice, uno scoiattolo, il lupacchiotto, un cane.
un uccello, mamma pernice, il lupacchiotto, un nido.
9. Nell’ incontro tra Zanna Bianca e lo scoiattolo, quest’ultimo era:
sorpreso. dispiaciuto.
felice. spaventato.
10. L’avventura si svolge nell’arco di:
una stagione.
una giornata.
un mese.
una settimana.
11. Dove si svolge il racconto?
In un parco pubblico.
Nel nido di una pernice.
In un bosco.
Nella tana del lupacchiotto.

87
Racconto di avventura
4 Leggere per analizzare

12. 
Dividi il brano in sequenze, dai un titolo a ognuna e scrivi una breve sintesi.
13. 
Nell’espressione “vide che i pulcini erano piccoli e allora diventò audace” la parola
sottolineata si può sostituire con:
tenero .
pauroso.
coraggioso.
insicuro.
14. Le parole “audace-tenero-pauroso-insicuro” sono:
aggettivi possessivi.
aggettivi qualificativi.
aggettivi numerali.
aggettivi indefiniti.
15. La voce verbale “esultava” è coniugata:
al modo indicativo, tempo passato remoto, 3a persona singolare.
al modo indicativo, tempo imperfetto, 3a persona plurale.
al modo indicativo, tempo presente, 3a persona singolare.
al modo indicativo, tempo imperfetto, 3a persona singolare.
16. 
Ora prova tu a scrivere un racconto di avventura sul quaderno, utilizzando
gli elementi forniti.
Inizio
•A
 vvio della storia A bordo di un peschereccio...
•T
 empo In un inverno gelido...
•P
 ersonaggi L’equipaggio del Capitano George Weston...
•A
 mbientazione Lungo le coste dell’Islanda...

Sviluppo
•C  omparsa di un pericolo Avvistamento di un iceberg...
• Il problema L’imbarcazione si incaglia tra i ghiacci...

Conclusione
•S
 oluzione del problema
La manovra geniale del marinaio Jeffry...
La ripresa del viaggio...

88
Racconto fantasy Leggere per analizzare
4
IL RE DEGLI ORCHI
Spenser si volse verso i ritratti. Un bagliore sulfureo attirò la sua attenzione. Si avvicinò.
– E quello? – domandò.
Pamela taceva, avvicinandosi al ritratto sistemato nell’angolo più buio. Spenser le si
affiancò e sobbalzò. Da una nuvola temporalesca era scaturito un essere mostruoso,
visibile solo in parte. Non si riusciva a distinguere un corpo di forma definita e anche il
volto era solo una maschera dall’espressione inconfondibile: furia distruttrice.
– È Grandorco – mormorò Pamela con voce quasi tremante – il re di tutti gli Orchi
dell’Universo Nebbioso.
Spenser rimase impietrito. Dal volto mostruoso provenivano vibrazioni di odio. Un odore
disgustoso gli fece arricciare il naso. Un grugnito rabbioso lo stordì. La figura parve
animarsi, tese una zampa verso di lui... Spenser arretrò barcollando e solo quando fu al
centro della stanza si sentì al sicuro.
Pamela lo osservava senza commentare; un sorriso appena accennato le conferiva un’aria
ironica che contrastava con la visione spaventosa.
Spenser avvertì nuovi palpiti roventi sulla nuca e sospirò rumorosamente, sentendo
dietro di sé un presenza forte e calda. Si voltò. Lo spazio racchiuso nella cornice dorata di
un altro ritratto si gonfiava come se una brezza calda spirasse dal muro. Fluidi luminosi si
protendevano verso il ragazzo, che si sentiva così fiacco da non riuscire a muovere un
passo per sfuggire alle appendici di ectoplasma. Tentacoli di forma e colore in continua
mutazione si allungarono fino a circondarlo, senza mai toccarlo. Nel frattempo, una figura
si era delineata sulla tela che palpitava come una vela alla brezza.
– È il Pellegrino! – mormorò Pamela avvicinandosi a Spenser – Se Grandorco è il braccio
rozzo e spietato, lui è la mente infida.
All’avvicinarsi di Pamela, le emanazioni iridescenti si ritrassero bruscamente e Spenser
avvertì la spossatezza mutarsi in un gelo che lo fece rabbrividire.
– Ti incanta e poi ti uccide – diceva Pamela – guardati da lui, non esitare con la spada, ha
il viso d’angelo e il cuore di diavolo: devi ucciderlo! È lui che ha organizzato i rapimenti.
da Aquilino, Cacciatori di Orchi, Fabbri

1. Chi emerse dal primo ritratto?


Il Pellegrino. Pamela. Spencer. Grandorco.

2. E dal secondo?
Il Pellegrino. Pamela. Spencer. Grandorco.

3. Chi arretrò barcollando?


Il Pellegrino. Pamela. Spencer. Grandorco.

89
Racconto fantasy
4 Leggere per analizzare

4. Questo racconto fantasy è ambientato:


in un ambiente immaginario ma verosimile. in un ambiente reale e pauroso.
in un ambiente immaginario e improbabile. in un castello delle fiabe.

5. Il tempo è:
un’epoca storica ben precisa. un’epoca indefinita del passato.

6. L’eroe che dovrà combattere contro il Male è:


Spenser. Pamela.

7. I rappresentanti del Male sono:


orchi. troll. hobbit.

8. Gli elementi fantasy presenti nel racconto sono:


esseri fantastici. presenza di fate e maghi. boschi e foreste incantati.
la lotta tra il Bene e il Male. un oggetto magico. mutazioni.

9. A quali nomi presenti nel testo si riferiscono i seguenti aggettivi?

• mostruoso: ...............................................................................................................
• distruttrice: ...............................................................................................................
• disgustoso: ...............................................................................................................
• rabbioso: ....................................................................................................................
• luminosi: ....................................................................................................................
• iridescenti: ................................................................................................................
10. Scrivi una frase per ciascuna delle seguenti espressioni.
Vibrazioni di odio
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...........................................................................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................................................

Appendici di ectoplasma
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...........................................................................................................................................................................................................
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Tentacoli di forma e colore in continua mutazione
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...........................................................................................................................................................................................................
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90
Racconto fantasy Leggere per analizzare
4
11. Scrivi il tuo racconto fantasy seguendo le indicazioni dello schema.

RACCONTO
FANTASY

scegli racconta segui la struttura


I FATTI INIZIO
I PERSONAGGI (imprese, missioni, sfide...) una missione da
compiere

SVILUPPO
prove
il protagonista altri personaggi da superare
(un principe, un guerriero...) (mostri, draghi, orchi...)

CONCLUSIONE
vittoria del Bene
sul Male

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91
Racconto di paura
4 Leggere per analizzare

GLI ACCHIAPPAFANTASMI
– Tom! – disse la mamma – Fai una scappata in cantina e prendi due bottiglie di aranciata.
– È proprio indispensabile? – chiese il bambino.
– Non tirerai fuori ancora le tue storie di fantasmi! – disse la mamma irritata – Su, spicciati!
Sospirando, Tom aprì la porta dell’appartamento. Nel grande edificio in cui abitava, ogni
appartamento disponeva di una propria cantina. Quando Tom si trovò davanti alla porta
si mordicchiò le labbra e si sistemò gli occhiali.
Il freddo corridoio sul quale si affacciavano le porte delle cantine era semibuio. Tom ebbe
delle difficoltà a inserire la chiave nella serratura. Poi con una spinta spalancò la porta, che si
aprì con un cigolio sinistro. Il buio e un penetrante odore di muffa avvolsero il ragazzo, che
coraggiosamente fece un passo avanti alla ricerca dell’interruttore della luce. Dannazione,
dove poteva mai essere quel maledetto coso? Era uno di quegli interruttori antiquati da
girare. Oh, finalmente. Eccolo là. Tom lo fece ruotare. Una lampadina penosamente fioca
si illuminò e... paff! Esplose in mille schegge. Spaventato, Tom indietreggiò urtando con il
gomito la porta della cantina che, sbam!, si richiuse di scatto.
Tom si ritrovò tutto solo nella cantina nera come la pece. “Stai calmo” pensò “Mantieni la
calma, vecchio mio. È scoppiata solo quella stupida lampadina”.
Ma da quando in qua le lampadine si mettono a scoppiare? Tom si accorse che la bocca
gli si stava rinsecchendo come carta vetrata. Voleva fare un passo indietro, ma le sue
scarpe erano come incollate al pavimento. Sentì poi una strana presenza, udiva il suo
respiro e poi un lieve fruscio.
– Aiuto! – sussurrò Tom – Qualcuno mi aiuti!
– Aaaaaahoooo! – nell’oscurità riecheggiò un gemito. Un alito gelido investì il suo volto,
mentre artigli di ghiaccio gli si avvinghiarono intorno al collo.
– Viaaaa! – urlò Tom – Vai via, essere ripugnante!
Gli artigli di ghiaccio allentarono la presa sul collo di Tom e gli tirarono le orecchie.
Nell’oscurità brillò una sagoma biancastra. Un qualcosa dagli occhi verdognoli, dalla
chioma svolazzante e dal ghigno beffardo. “Un fantasma!”, pensò Tom sbalordito “Un vero
fantasma!”.
– Ooouuuaaaah! – mugghiò quell’essere orripilante.
Con un balzo disperato Tom sfilò i piedi dalle scarpe incollate al pavimento. Barcollò sino
alla porta e tremando cercò a tentoni il chiavistello.
Il coso raccapricciante si attaccava ai suoi capelli. Con le ultime forze rimastegli Tom
spalancò la porta. Il fantasma si ritrasse con grida stizzose e Tom, mezzo morto dallo
spavento, inciampò e finì lungo disteso nel corridoio. Di colpo tutto tacque. Silenzio di
tomba. Solo la porta cigolò sui cardini. Tom le diede un colpo ed essa si richiuse. Con le
ginocchia che gli tremavano, si precipitò verso la scala. Via! Via!
da C. Funke, Gli acchiappafantasmi, Mursia

92
Racconto di paura Leggere per analizzare
4
1. Davanti alla porta della cantina, Tom si mordicchiò le labbra perché:
era contento di andare in cantina.
era infreddolito.
aveva paura dei fantasmi.
aveva visto un fantasma.
2. Che cosa accadde quanto Tom girò l’interruttore della luce?
La lampadina non si accese.
La lampadina si accese.
La lampadina esplose in mille schegge.
L’interruttore si ruppe.
3. Che cosa accadde all’interno della cantina?
Tom fece amicizia con un fantasma.
Tom prese le bottiglie di aranciata.
Tom fu avvinghiato da un fantasma.
Tom cercò i fantasmi.
4. Come si conclude il racconto?
Tom uscì tranquillo dalla cantina.
Tom rimase chiuso in cantina.
Tom salì la scala in ginocchio.
Tom chiuse con un colpo la porta e fuggì via terrorizzato.
5. Riordina le sequenze inserendo i numeri nei quadratini.
Tom prova a rifiutare perché crede che in cantina ci siano i fantasmi.

Tom ubbidisce e va nella cantina.

Tom si sente il volto investito da un alito gelido e il collo stretto da artigli di ghiaccio.

La mamma chiede a Tom di scendere in cantina a prendere l’aranciata.

Nel buio Tom sente una strana presenza.

La lampada scoppia e la porta si chiude.

ll ragazzo fugge terrorizzato dalla cantina.

6. Segna quale dei seguenti elementi, tipici del racconto di paura, non compare
in questo brano:
rumori sinistri fantasmi buio castello disabitato
7. La vicenda si svolge:
in un bosco. in un appartamento. in una cantina. in una soffitta.

93
Racconto di paura
4 Leggere per analizzare

8. L’autore intende suscitare nel lettore:


commozione. suspense e paura. divertimento. curiosità.
9. Ricava dal contesto del racconto il significato delle seguenti parole.
• semibuio: ...................................................................................................................................................................................
• sinistro: ........................................................................................................................................................................................
• antiquato: ..................................................................................................................................................................................
• ghigno: .......................................................................................................................................................................................
10. L’espressione “nera come la pece” è una:
metafora.
similitudine.
personificazione.
11. Cerca nel testo i suoni onomatopeici, scrivili accanto al relativo significato.
..................................................................................... “una lampadina esplose in mille schegge”
..................................................................................... .............................................................................................
12. Ora scrivi altre onomatopee e spiegane il significato.
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
13.  Che cosa racconterà Tom alla mamma? Che cosa faranno insieme? Continua e concludi
il racconto.
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................

94
Lettera Leggere per analizzare
4
SE VUOI ESSERE MIA AMICA
Gerusalemme, 9 agosto 2016
1
Mi chiamo Galit.
una strana sensazione al pensiero di
Ho dodici anni. Sono israeliana. Provo
e un sogno, un bel sogno. Ho voglia
scrivere a una palestinese. Come se foss
vo a descriverti come sono: sono alta
di scriverti tante cose sulla mia vita. Pro
i e gli occhi scuri. Peso trentaquattro
un metro e quaranta, ho i capelli castan
presa me, che sono quella di mezzo.
chili! In casa vivono cinque bambini, com
a Bakaa, il quartiere di Gerusalemme
Abitiamo in una casetta in stile arabo
da sua nonna quando questa è morta,
dove sono nata. Mamma l’ha ereditata
ndo era vecchia e malata.
perchè ha avuto molta cura di lei qua
che abiti soltanto a quindici chilometri
Guardando sulla cartina, ho scoperto
ibile venirti a trovare laggiù, perché
da casa mia. Purtroppo, mi è imposs
. Scrivimi. Voglio sapere chi sei.
dicono tutti che è troppo pericoloso
Galit
Dheisheh, 15 agosto 2016
Non so come rivolgermi a te.
2 Non so se vuoi essere mia amica. So mo
lto poco di te e della tua vita, ma
provo già amicizia per te.
Mi chiamo Mervet. Sono una ragazza
intelligente, carina e volonterosa.
Non odio nessuno. Amo la gente. Ma
più di ogni altra cosa, voglio vivere
libera nel mio Paese, come te. A parte
la mia famiglia, nessuno sa che ti
scrivo. Se le mie compagne di scuola
lo venissero a sapere, sicuramente
ce l’avrebbero con me perché ho un’
amica ebrea.
Da noi, qui a Dheisheh, la vita è molto
dura, ma io sono molto felice in
famiglia. Ne ho sei di fratelli e sorelle
, e io sono la seconda.
I miei fratellini sono talmente turbole
nti che ho dovuto chiudermi nella
camera dei miei genitori per poterti
scrivere. Li sento gridare fin da qui,
ci siamo, è cominciata la battaglia! Biso
gna che vada a vedere cosa sta
succedendo! A presto.
Mervet

1. Rispondi sul quaderno.


• Per quale motivo le due ragazze si scrivono?
• Quali sentimenti provano l’una per l’altra?
• Come si descrivono? Rispondi riportando le parole delle autrici stesse.
• Quali informazioni si scambiano sulle rispettive famiglie?
• La guerra quali conseguenze provoca sulla loro vita quotidiana?
• La lettura di questa corrispondenza, quali pensieri e sentimenti suscita in te?

95
Lettera
4 Leggere per analizzare

2. Completa la tabella.
LETTERA n. 1 LETTERA n. 2
MITTENTE
DESTINATARIO
INDICAZIONE
DI LUOGO E DATA
FORMULA DI APERTURA
FORMULA DI CHIUSURA
LINGUAGGIO

3. Le due lettere sono di tipo: 4. Sono state scritte per essere:


personale. lette da un destinatario.
ufficiale. pubblicate da un giornale.

5. Il linguaggio utilizzato è:
spigliato. distaccato.
6. Collega ciascuna espressione alla tipologia di lettera corrispondente.

Illustrissimo Signor

Un abbraccio E-MAIL

Smail
LETTERA FORMALE
Carissima amica

Invio un allegato
LETTERA PERSONALE
Distinti saluti

7. Ti piacerebbe invitare da te un amico o un’amica che vive un’altra città?


Allora inviagli (o inviale) una lettera nella quale:
• t i informi sulla sua disponibilità formulando proposte sul periodo;
•d  escrivi il luogo in cui abiti;
•d  ai indicazioni su come raggiungere la tua abitazione;
•e  lenchi ciò che ti piacerebbe fargli (o farle) visitare;
•p  arli degli amici che ti piacerebbe fargli (o farle) conoscere;
•p  rogetti attività che potreste fare insieme.
8. Immagina di dover richiedere al Sindaco della tua città il permesso per poter assistere
con la tua classe a una seduta di Consiglio Comunale. Utilizza la posta elettronica.

96
Racconto storico Leggere per analizzare
4
DIAMO INIZIO AI GIOCHI
Quello era davvero un giorno speciale: c’era l’apertura dei giochi del circo e
Fortunato volle mostrarli al figlio, così Marco si ritrovò lì a bocca aperta per la
meraviglia: l’arena era tutto uno sfolgorio di luci e di colori. Girando attorno
lo sguardo, l’occhio si fermava sulle toghe candide dei magistrati, sulle sete
5 trasparenti delle ricche matrone, sui tessuti sgargianti dei mercanti, sulle tuniche
esotiche dei liberti. Le armature dei soldati e le trombe dorate emettevano
bagliori metallici che illuminavano l’arena di lampi improvvisi.
– Fai attenzione, Marco, arriva la processione! – sussurrò a un certo punto
Fortunato al figlio.
10 Un solenne corteo di persone entrò dall’ingresso principale e cominciò a sfilare
davanti al pubblico ritto sulle gradinate. Alcuni uomini trasportavano le immagini
delle divinità ufficiali e le sculture raffiguranti gli imperatori defunti che, in pompa
magna, facevano il giro dell’arena e arrivavano alla loggia che le ospitava. Le
statue degli dei e degli imperatori passarono sotto gli occhi sgranati di Marco,
15 mentre il pubblico applaudiva entusiasta. A un tratto un urlo più alto si alzò dalle
gradinate e le tribune del circo cominciarono a vibrare da far paura: il pubblico
stava battendo i piedi in modo frenetico per manifestare il suo entusiasmo.
Stavano entrando nell’arena i cavalli e gli aurighi che, allineati sulla pista coperta
di sabbia, aspettavano il segnale d’inizio delle gare.
20 Poi nell’arena scese il silenzio.
Dall’alto della tribuna apparve, splendente come una visione, il magistrato che
presiedeva ai giochi. Sulla tunica ricamata portava un manto di porpora di Tiro.
Mentre la folla pareva trattenere il respiro, l’uomo alzò la mano che reggeva un
fazzoletto bianco, poi di colpo lo lasciò cadere a terra. A quel segnale i cavalli
25 scattarono velocissimi e la folla riprese a urlare.
L’arena era di forma ellittica ed era attraversata, per tutta la sua lunghezza dalla
spina, un muretto adornato di statue, colonnine, obelischi e di sette delfini di
bronzo, che venivano rivoltati a ogni nuovo giro di pista. I carri potevano prendere
la curva troppo stretta e allora si correva il rischio di fracassare il cocchio; se il giro
30 invece veniva preso troppo largo, si perdeva terreno e soprattutto si rischiava di
entrare in collisione col cocchio che seguiva. A un tratto il grassone seduto al
fianco di Marco cominciò ad agitarsi al quarto giro di pista.
– Corri, Artemidoro, lazzarone infame! – gridava – Corri o quando scendi da quel
cocchio, ti farò correre io davanti alla mia frusta!
35 Nonostante la mole gigantesca, l’uomo si dimenava e si contorceva tutto,
sventolando un enorme fazzoletto bianco.

97
Racconto storico
4 Leggere per analizzare

– Corri! – continuava a urlare sempre più eccitato – Hai vinto più di


cinquecento corse nella tua misera vita! Hai voglia di dormire proprio oggi
che ho avuto fede in te?
Inconsapevole degli incitamenti del grassone, la quadriga di Artemidoro
40 continuava a perdere terreno, mentre il carro degli Azzurri sembrava
trascinato da mani invisibili verso il trionfo.
L’uomo si lasciò cadere pesantemente, asciugandosi il sudore col fazzoletto.
– La mia paga di un mese ci ho giocato! – disse sconsolato alla fine – E
proprio oggi quel miserabile ha deciso di perdere!
da N. Vittori, Tre cuccioli imperiali, Raffaello

1. Ordina le sequenze e usale per 2. Indica quali elementi del testo fanno o
riassumere il testo sul quaderno. non fanno capire che la storia narrata
avviene in un tempo diverso dal tuo.
Un uomo grasso scommette su FA NON FA
CAPIRE CAPIRE
Artemidoro. Marco si ritrovò lì a bocca
a
Artemidoro perde la gara. aperta per la meraviglia.
Le statue degli dei
Fortunato porta il figlio Marco ai e degli imperatori
b
passarono sotto gli occhi
giochi del circo. sgranati di Marco.
Stavano entrando
L’uomo grasso è disperato perché ha c nell’arena i cavalli e gli
aurighi.
perso il suo denaro.
Poi nell’arena scese il
d
silenzio.

3. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).


• I giochi del circo erano presieduti da un magistrato. V F
• Ai giochi non potevano assistere le donne. V F
• Il fatto narrato può essere accaduto. V F
• Nell’arena si svolgevano corse di cavalli. V F
• Non era consentito scommettere sui cavalli. V F
• Il fatto narrato si riferisce alla vita nell’antica Roma. V F
4. L a frase presente nel testo: “E proprio oggi quel miserabile ha deciso di perdere” (righe
43-44) si riferisce al fatto che:
Artemidoro perde la gara.
Artemidoro ha voluto fare uno scherzo all’uomo.
Artemidoro si è ridotto in miseria.
un pover’uomo ha giocato e ha perso tutto.

98
Testo poetico Leggere per analizzare
4
FILASTROCCHE
LA CONTA LETTERA F...
Bum! Cade la bomba in mezzo al mare. Funghi fritti
Mamma mia, e friuliane
mi sento male: offre Foffo alle farfalle
mi sento male d’agonia, fitte fette di affettato
prendo la barca e fuggo via. fichi e fiaschi nella muffa
Fuggo via di là dal mare fichi soffici e soffietti
dove nessuno mi può trovare. fra le frasche della fiera
Trovo una casa, trovo un letto fra le effimere fanfare
e mi faccio un gran banchetto. soffre Foffo
Bevo e mangio notte e dì, a far affari.
a-bi-ci-di. da B. Munari, Alfabetiere, Einaudi
da N. Orengo, A-ulì-ulé, Einaudi

APELLE FIGLIO DI APOLLO BRR... CHE FREDDO!


Apelle figlio di Apollo Italia, sottozero.
fece una palla di pelle di pollo Lo stivale è ghiacciato.
tutti i pesci vennero a galla Sta la neve sui monti
per vedere la palla come panna sul gelato.
di pelle di pollo I gatti del Colosseo,
fatta da Apelle figlio di Apollo. a Roma, battono i denti.
da AA.VV., Sotto la cappa del camino, Mondadori Si pattina sul Po
e sui maggiori affluenti.
È gelata la coda
di un asino a Potenza.
NINNA NANNA Le gondole di Venezia
sono a letto con l’influenza.
Ninna nanna, ninna nanna
Un pietoso alpinista
l’uccellino quando imbruna
è partito da Torino
mette il capo sotto l’ala,
per mettere un berretto
è un batuffolo di piuma,
sulla cima del Cervino.
dorme, dorme sulla rama.
Ma dov’è, dov’è il mago
Esso ha il vento che lo culla,
con la fiaccola fatata
tu la mamma che ti ninna.
per portare in tutte le case
Ninna nanna, ninna nanna
una calda fiammata?
da N. Orengo, A-ulì-ulé, Einaudi
da G. Rodari, Le filastrocche del cavallo parlante,
Emme Edizioni

99
Testo poetico
4 Leggere per analizzare

1. La filastrocca Ninna Nanna ha lo scopo di:


divertire.
emozionare.
addormentare.
informare.
2. La filastrocca La conta serve quando:
è ora di andare a letto.
si gioca.
si studia.
si sta male.
3. La filastrocca Apelle... è:
una ninna nanna.
una conta.
uno scioglilingua.
un limerick.
4. Nella filastrocca Brrr... che freddo! la rima è:
baciata.
alternata.
incrociata.
assente.
5. Nella stessa filastrocca sono presenti rime in:
ato ............................ ............................ ............................ ............................
6. Quale delle filastrocche lette contiene l’allitterazione?
La conta
Ninna Nanna
Apelle, figlio di Apollo
Lettera F
Brr... che freddo!
7. Continua tu la filastrocca con almeno altri tre versi, creando una rima.
Ma dov’é, dov’é il sole
..........................................................................................................................................................................................................
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..........................................................................................................................................................................................................
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100
Testo poetico Leggere per analizzare
4
LO SPAVENTAPASSERI MALINCONICO
Uno spaventapasseri solo nel campo
soffriva di malinconia.
Era notte: tutto intorno era buio
e silenzio. Gli uccellini dormivano già.
Dove trovare un po’ di compagnia?
Sette cani accorsero, sedettero in
semicerchio e intonarono una serenata
in suo onore.
Quattro uccellini si svegliarono e
volarono a posarsi sulle spalle
dell’uomo di paglia. E pigolarono
in segno di amicizia.
Tutti insieme, alla fine, fecero un allegro
girotondo attorno all’uomo di paglia,
che sorrideva soddisfatto.
A. Dotti

1. Dov’è ambientata la poesia? ..........................................................................................................................


2. In quale momento del giorno si svolge? ...........................................................................................................
3. Chi è il protagonista? E gli altri personaggi? ...................................................................
..........................................................................................................................................................................................................

4. Il protagonista che cosa prova all’inizio? ..........................................................................................................


E alla fine? ................................................................................................................................................................................
5. Da quanti versi è composta la poesia?
6. Sono divisi in strofe? Sì No
7. I versi sono:
in rima alternata.
in rima baciata.
in rima incrociata.
sciolti, senza rima.

101
Testo poetico
4 Leggere per analizzare

8. Qual è il messaggio della poesia?


Chi è solo, è triste. Chi ha tanti amici è allegro e sorridente.
Non dobbiamo lasciare soli nel campo gli spaventapasseri.
Se i cani abbaiano, gli uccellini si svegliano e pigolano.
9. Quali sentimenti suscita in te la lettura di questa poesia?
Paura Allegria
Tristezza Altro: ......................................................................................
10.  Osserva l’ambiente intorno a te e scegli un elemento che possa diventare protagonista
di una piccola storia da scrivere in versi sciolti o in rima.
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
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102
Testo informativo Leggere per analizzare
4
UN MAMMIFERO SPECIALE
I delfini sono mammiferi: vivono cioè respirando l’aria e partoriscono i piccoli, come
tutti gli altri mammiferi. Eppure vivono prevalentemente nell’acqua perché è lì che
trovano il loro nutrimento. Tutti i loro organi si sono adattati alla vita acquatica: il loro
corpo si è allungato e snellito per nuotare meglio, le zampe si sono trasformate in
pinne. Il delfino è del tutto simile a un pesce.
È un mammifero intelligente e simpatico. Si esibisce infatti in capriole e salti fuori
dell’acqua, in veloci inseguimenti e cambi rapidi di direzione. Per avvistare oggetti e
prede emette ultrasuoni, che gli danno precise indicazioni sulla distanza, sulla grandezza
e perfino sulla natura dell’oggetto stesso. Il delfino è capace di muoversi anche al buio.
Mamma delfino partorisce il suo piccolo in acqua. Immediatamente e con grande
delicatezza lo sospinge verso la superficie per farlo respirare.

1. Lo scopo del testo è:


fornire informazioni sul delfino.
raccontare una storia di delfini.
2. L’ ordine di esposizione è:
logico.
cronologico.
in forma di elenco.
3. Cerca nel testo le informazioni sul delfino e inseriscile, in breve, nei riquadri.

specie di appartenenza caratteristiche fisiche

.......................................................................................... ..........................................................................................
.......................................................................................... ..........................................................................................

comportamenti particolari

È intelligente e simpatico, infatti ..........................................................................................................................


Per conoscere la posizione di oggetti e prede ...........................................................................................
Sa muoversi ..........................................................................................................................................................................
Le femmine partoriscono ....................................................., poi sospingono immediatamente i
piccoli ....................................................................................... per .....................................................................................

4. Ora riscrivi sul quaderno la sintesi del brano.

103
Testo informativo
4 Leggere per analizzare

L’IMPORTANZA DELLE PIANTE


Le piante sono molto importanti per la nostra vita, soprattutto perché purificano l’aria
che respiriamo, e ci forniscono gran parte del cibo di cui ci nutriamo. Basti ricordare, ad
esempio, il frumento dal quale ricaviamo la farina per fare il pane, i numerosi ortaggi, gli
alberi che producono gustosi frutti da consumare freschi o da conservare e trasformare
in vari modi. Indirettamente, noi godiamo i benefici delle piante anche quando
mangiamo carne e uova o beviamo latte, poiché utilizziamo il cibo che proviene da
animali erbivori. Dalle piante ricaviamo pure il legno, la cellulosa per fare la carta, il
cotone, la canapa, il lino per i vestiti e non pochi medicinali.

1. Completa lo schema con le informazioni essenziali che ricavi dal testo.

Le piante sono ..............................................................................................................


importanti perché...
..............................................................................................................

...............................................................................................................................................................
Esempi
...............................................................................................................................................................

......................................................................................................................................................
Sono
importanti
..............................................
anche per... ......................, ...................... sostanze
...................... ......................
...............................
carta
.............................................. vestiti
..............................................

2. Completa le frasi con termini specifici mancanti, scegliendoli fra quelli dati, poi a fianco
di ciascuna frase scrivi la disciplina corrispondente.
latitudine • papille • interconnessione
• La .................................................................. consente di determinare la distanza
di un punto dall’Equatore; viene misurata in gradi. ..............................................................

• Le .................................................................. gustative percepiscono il sapore


e sono raggruppate in precise parti della lingua. ...............................................................

• Internet è un sistema integrato di ..................................................................


tra computer e reti locali, che consente la trasmissione
di informazioni in tutto il mondo. ...............................................................

104
Testo regolativo Leggere per analizzare
4
LE REGOLE DELLA TV
1 – Non accendere la TV appena hai un momento libero.
2 – Dedicati ad altre attività all’aria aperta e da svolgere assieme ai tuoi amici.
3 – Impara ad apprezzare anche il silenzio e i momenti di riposo.
4 – Fatti aiutare dai tuoi familiari a scegliere i programmi adatti alla tua età.
5 – Guarda la TV assieme ai tuoi genitori, ai fratelli, agli amici.
6 – Esprimi giudizi sui programmi che hai visto.
7 – Non cambiare in continuazione canale: impedisce la tua riflessione sui programmi.
8 – Mettiti ad almeno due o tre metri di distanza dallo schermo.
9 – Regola il volume in modo che non sia mai eccessivamente alto.
10 – Evita di mangiucchiare e bere troppo davanti alla TV.

1. Il testo che hai letto fornisce:


istruzioni. indicazioni o consigli.
2. Le caratteristiche del testo sono:
linguaggio semplice e comprensibile. testo diviso in punti numerati.
linguaggio specialistico. testo unitario.
3. Il modo verbale utilizzato è:
indicativo. imperativo. condizionale.
4. Le regole sono state scritte per suggerire:
ai bambini il corretto comportamento davanti alla TV.
agli adulti il modo di usare la TV responsabilmente.
5. Indica in ogni coppia di azioni, quella che è bene compiere.
Apprezzare anche il silenzio e i momenti di riposo.
Stare sempre in silenzio e in ozio.
Guardare la TV attaccati allo schermo.
Guardare la TV a due o tre metri di distanza.
Far scegliere i programmi a parenti e amici.
Guardare la TV con parenti ed amici.
Tenere il volume al massimo.
Regolare il volume ad un livello medio.
Esprimere giudizi personali sul programma.
Seguire sempre il giudizio degli altri.
Mangiare e bere in continuazione davanti alla TV.
Evitare di mangiare davanti alla TV.
Divertirsi a fare zapping.
Riflettere prima di cambiare canale.
Seguire programmi adatti all’età.
Seguire programmi riservati agli adulti.

105
Testo informativo
4 Leggere per analizzare

6. Completa le frasi utilizzando la formula più opportuna tra quelle date.


• ( È sconsigliabile / È vietato) ............................................................ l’uso del cellulare durante
le lezioni scolastiche.
• (È obbligatorio / È meglio) ............................................................ allacciare la cintura di sicurezza in auto.
• Aggiungere (qualche uovo e un po’ di farina / 2 uova e 1 hg di farina)
.................................................................................................. al composto e amalgamare bene.
• Nello sport della pallavolo (non sono ammessi / sarebbe meglio non fare)
................................................................. più di tre passaggi all’interno dello stesso campo di gioco.

7. Stabilisci alcune regole fondamentali che, secondo te, bisogna rispettare nei seguenti
ambienti. Osserva l’esempio.

In biblioteca
Non si può né mangiare né bere.
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................

Al parco giochi
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................

Al cinema
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................

In spiaggia
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................
• ................................................................................................................

106
Il diario Test d’ingresso
5
1. Il brano che hai letto è:
CARO DIARIO una lettera
un diario personale
Milano, 14 settembre
una biografia

Ecco, già a scrivere “Milano” mi si riempiono gli occhi 2. È un diario perchè


di lacrime. E pensare che stamattina, quando mi indica:
sono alzata, ero a Dorgo, nella mia camera in casa del la data e il luogo in cui è
nonno, dove ho trascorso le vacanze. stato scritto
E c’era il papà che mi chiamava per la colazione. Poi, il nome del destinatario
subito dopo, siamo dovuti partire. 3. Il brano è scritto in:
Sono tornata a Milano perché domani è il primo giorno
prima persona
di scuola. Anche Vittoria e Valentina sono tornate terza persona
ad Alaria, ma loro erano tutte contente, perché non
hanno cambiato casa come me e anche quest’anno 4. Il linguaggio è:
saranno in classe con la signorina Pancaldi, e sanno formale
cosa le aspetta. confidenziale
Io... chissà dove andrò a finire?
5. Il diario personale ha lo
La mamma è già andata alla nuova scuola e si è fatta scopo di:
dare l’elenco dei libri. Molti li ha già comprati. Mi ha informare
comprato anche un maglione nuovo, arancione, confidare le proprie
proprio il colore che detesto, e mi ha detto che emozioni
domani pomeriggio usciremo insieme per rifarmi
tutto il guardaroba, perché nei vestiti dell’anno scorso
non c’entro più. Sono sicura che le verrà un accidente
quando mi vedrà spogliata e scoprirà quanto sono
ingrassata.
E intanto domani per andare a scuola cosa mi metto?
da B. Pitzorno, Principessa Laurentina, Mondadori

107
Il racconto di paura
5 Test d’ingresso

1. Il brano che hai letto è:


una biografia FRANKENSTEIN
un racconto di paura
Era una cupa nottata di novembre, quando vidi il
2. Il personaggio che è coronamento della mia impresa. Con ansia raccolsi
stato creato è: attorno a me gli strumenti che servivano per infondere
reale la scintilla della vita nell’essere inanimato che giaceva
fantastico ai miei piedi.
Era quasi l’una del mattino; la pioggia batteva
3. L ’atmosfera del testo è:
monotonamente contro le imposte e la candela
allegra avrebbe ben presto dato i suoi ultimi guizzi quando,
angosciante
alla luce che stava per spegnersi, vidi aprirsi i foschi
occhi gialli della creatura; respirò con fatica e un
movimento convulso percorse le sue membra.
Come descrivere le mie emozioni a questa catastrofe
o come dare un’idea dell’infelice, che con infinita
fatica e infinite cure mi ero sforzato di creare?
Le sue membra erano proporzionate e avevo scelto i
suoi lineamenti in maniera tale che risultassero belli.
Belli! Dio mio! La sua pelle era gialla e piena di grinze, le
sue labbra erano nere e dritte, i suoi capelli erano folti
e di un nero lucido, i suoi denti di un bianco perlaceo;
ma tutti questi particolari rendevano più orribile il
contrasto con i suoi occhi acquosi, che apparivano
dello stesso colore delle orbite, di un pallore terreo, in
cui li avevo infilati.
Avevo lavorato duramente per quasi due anni con
il solo scopo di dare vita a quel corpo inanimato. Mi

108
Il racconto di paura Test d’ingresso
5
ero negato per questo riposo e salute. Avevo desiderato 4. Segna con una x, tra le
il successo, ma, adesso che l’avevo ottenuto, il mio cuore seguenti, le frasi che
era pieno di orrore e di un disgusto incredibili. ti fanno pensare a un
racconto di paura.
Incapace di guardare quell’essere che avevo creato,
La pioggia batteva
fuggii nella mia camera. Mi gettai sul letto vestito, monotonamente contro
sforzandomi di trovare qualche istante di pace. le imposte.
Ma non fu possibile: il mio sonno fu turbato dagli incubi Il mio cuore era pieno di
più spaventosi. orrore e disgusto.
Mi scossi dal sonno, inorridito, un gelido sudore mi copriva Nessuno poteva
la fronte, i denti battevano, tremavo convulsamente sopportare l’orrore di
in tutto il corpo; poi, all’incerto chiarore della luna, che quel volto.
Il custode aprì il cancello
filtrava attraverso le imposte, scorsi di nuovo lo sciagurato,
del giardino.
il miserabile mostro che io avevo creato. Sollevò le coperte
del letto e i suoi occhi si fissarono su di me. Aprì la bocca e 5. Nella frase “vidi il
mormorò qualche suono inarticolato, mentre una smorfia coronamento della
gli contraeva le guance. mia impresa”, la parola
Forse parlò, ma io non sentii; aveva una mano tesa in “impresa” a cosa si
riferisce?
avanti, forse per trattenermi, ma io fuggii e mi precipitai
Rianimare un malato.
giù per le scale. Dare la vita a un essere
Mi rifugiai nel cortile e lì rimasi per il resto della notte, inanimato.
camminando in su e in giù agitatissimo, tendendo Creare un robot.
ansiosamente l’orecchio e sussultando di paura a ogni Creare un essere
rumore, quasi esso mi annunciasse l’avvicinarsi dell’essere dall’aspetto orribile.
demoniaco che con tanta follia avevo creato.
6. Colui che ha realizzato
Oh, nessun mortale avrebbe potuto sopportare l’orrore l’impresa, che cosa
di quel volto! Una mummia ritornata in vita non avrebbe prova davanti alla sua
potuto essere più spaventosa. creatura?
Passai una notte terribile: assieme all’orrore avvertivo Orgoglio e soddisfazione
l’amarezza della delusione: quei sogni, che per tanto Gioia e meraviglia
tempo erano stati il mio cibo e il mio conforto, erano Disgusto e orrore
diventati un inferno per me.
All’alba il custode aprì il cancello del giardino e io lo
percorsi con passi rapidi, quasi a fuggire il mostro che a
ogni angolo temevo si presentasse davanti a me.
da M. Shelley, Frankenstein, Garzanti

109
Il racconto realistico
5 Test d’ingresso

1. Il racconto che hai letto


è: L’ESAME DI QUINTA
realistico
– Siamo in quinta e l’esame che fa battere il cuore,
fantastico
impallidire, sudare la mani, per fortuna è stato abolito!
2. I fatti narrati: – Andremo alla Scuola Secondaria senza superare nessuna
possono accadere prova – abbiamo detto con gioia all’inizio dell’anno, ma la
davvero maestra Cin è stata inflessibile.
non possono accadere – Hanno abolito l’esame di quinta, ma senza di questo
non potrete fare il grande passo! Perciò ecco quale sarà
3. Il protagonista del brano
frequenta: il vostro esame: andrete in una prima e ognuno di voi
la scuola secondaria di
racconterà una storia a sua scelta. I vostri esaminatori
primo grado saranno i bambini piccoli.
la classe quinta della Dopo un grande stupore, abbiamo pensato tutti che si
scuola primaria trattasse di un’idea bellissima.
la classe prima della Ora sappiamo che sarà un esame felice se riusciremo a
scuola dell’infanzia non fare sbadigliare, starnutire, grattare, agitare, correre,
spidocchiare, grufolare i bambini di prima che, con poca
4. Per fare il grande salto
i protagonisti devono: o tanta pazienza, ci staranno a sentire.
superare l’esame Così, da quel momento, per essere promossi e fare il
raccontare una storia agli grande passo ci siamo messi alla ricerca di belle storie e
insegnanti del modo migliore per raccontarle perché, come ci ripete
raccontare una storia ai sempre la maestra Cin:
bambini di prima – Quando sarete davanti a bambini piccoli come siete
stati anche voi, dovrete fare innamorare il vostro pubblico,
come funamboli del circo, giocolieri della parola, che non
hanno paura di sbagliare, perché anche se sbagliano sono
pronti a rifare l’esercizio, dieci, cento volte, fino a quando
l’esercizio non è perfetto. Infatti il vero esame di quinta è
anche capire che nella vita si vince, si perde, ma bisogna
essere sempre pronti a dare la rivincita!
da E. Nava, Tutti giù dal tram, Piemme

110
Il racconto fantastico Test d’ingresso
5
1. Questo testo è un
UNA PAZZA racconto fantastico
perché:
MOZZARELLA narra fatti impossibili
tutti i personaggi sono
A Lorenzo accadeva spesso di avere fame di notte. Una fantastici
volta si svegliò che la pendola nel corridoio batteva
la mezzanotte, ma questo non gli faceva paura: un 2. Nel testo che hai letto il
bambino capace di attraversare un corridoio al buio protagonista è:
non si faceva certo spaventare dal don-don di un reale
fantastico
orologio. Scese dal letto e, spinto dalla fame, si diresse
come al solito in cucina. Qui accese la luce e si avvicinò 3. Il mostro è:
al frigorifero. Fin lì non era successo niente di strano, il frigorifero
ma, appena aprì lo sportello del suo elettrodomestico la mozzarella
preferito, il suo picnic notturno si trasformò in un bello
spavento: dal frigorifero rotolò fuori una mozzarella 4. I fatti sono narrati in:
gigantesca, che gli si rovesciò addosso. Era un’enorme prima persona
palla di formaggio molle, molto più grande di lui, e terza persona
non sembrava affatto animata da buone intenzioni:
la mozzarellona, infatti, cominciò a inseguirlo per la
cucina. Lorenzo si mise a correre attorno al tavolo,
inseguito dalla grassa mozzarella molliccia, gridando:
– Aiuto! Mamma, papà, aiuto!
Le luci del corridoio si accesero e un attimo dopo
mamma e papà erano in cucina con lui. Videro la
mozzarellona e, senza pensarci un attimo, si armarono
di forchette e padelle e affrontarono il mostro. Alla
vista delle padelle e delle forchette, la mozzarella
gigante cercò di nascondersi sotto al tavolo. Ma tutti
i suoi sforzi furono vani: mamma e papà menavano
fendenti spaventosi con le forchette e botte da orbi
con le padelle. Anche Lorenzo, armatosi a sua volta
di forchetta e facendosi scudo col coperchio di una
pentola, fece la sua parte.
Assalita da più lati, in breve tempo la mozzarellona fu
sconfitta.
Lorenzo abbracciò i suoi genitori, poi la mamma
preparò con la mozzarella gigante una pizza
memorabile e se ne tornarono tutti sazi a letto.
da S. Bordiglioni, Storie sotto il letto, Einaudi Ragazzi

111
Il racconto d’avventura
5 Test d’ingresso

1. Il testo che hai letto è un


racconto: AVVENTURA
di paura
d’avventura NELLA NEBBIA
2. I protagonisti sono: Era ormai calata la sera con la nebbia su tutti i fiordi e le
paurosi isole e gli scogli. E nebbia sul canotto che avrebbe dovuto
intraprendenti ormai da tempo attraccare al molo di casa.
fantastici – Quanto tempo è che stiamo remando, secondo voi? –
3. L a situazione è: disse Teddy.
divertente
– Una settimana o giù di lì – fece Johan – o almeno così
pericolosa mi sembra.
Avevano riso parecchio durante le ultime cinque ore.
4. I luoghi del racconto Avevano remato e remato, avevano patito il freddo e
sono: bisticciato un tantino, avevano mangiato i panini imbottiti,
reali cantato e chiamato aiuto, e ancora remato e remato e
fantastici detestato la nebbia, e avevano sentito nostalgia di casa,
5. L ’ambiente è: ma ciò nonostante avevano anche riso parecchio. Ora
ostile però stava calando la sera e ridere era più difficile.
sicuro – Non c’è proprio più niente nello zaino? – chiese Teddy.
– Una bottiglia d’acqua e i merluzzi pescati – disse Freddy.
Niklas si domandava cos’era peggio: morire di freddo
o morire di fame? Infreddolito fino alle ossa, tirò fuori la
scatoletta di fiammiferi, che teneva ancora in tasca, e ne
accese uno.
In quel mentre qualcosa colpì la sua attenzione.
– Cosa c’è lì a poppa, sotto il vostro sedile? Non è un
fornelletto a spirito?
– Proprio così! – fece Teddy.
Cercò con gli occhi il recipiente che usavano per svuotare
il canotto dall’acqua di mare, lo riempì d’acqua e accese
il fornelletto.
– Perché non ci lessiamo i merluzzi? – esclamò Johan.
Presi da una specie di frenesia, pulirono in un batter
d’occhio i sei merluzzi, li tagliarono a pezzi e passarono
un’oretta quasi felice, mentre il pesce bolliva.
da A. Lindgren, Vacanze all’isola dei gabbiani, Salani

112
Il testo descrittivo Test d’ingresso
5
1. La descrizione della
LA “TIPICA NONNA”... nonna si concentra
soprattutto:
La mia nonna non era esattamente la “tipica nonna”. sulla sua personalità
Niente torte della nonna. Né maglioni fatti a maglia. sul suo aspetto fisico
Lei era, come diceva sempre il papà, un “personaggio”.
Anche se aveva superato gli ottanta, si vestiva come 2. Si tratta di una
una modella. Super fascinosa. Un sacco di trucco e descrizione:
profumo. Tacchi alti. oggettiva
Non si svegliava mai prima delle due del pomeriggio, soggettiva
dopodiché impiegava come minimo due ore per 3. Segna con un x le
vestirsi. Una volta che si era preparata, mi portava caratteristiche della
fuori a fare shopping o in qualche museo o in un nonna.
ristorante elegante. Prepara le torte.
Non era incline a fare cose da bambini, se capite cosa Lavora a maglia.
intendo. Non si è mai seduta a guardare con me Si veste come una
un cartone animato, per esempio, così ho finito col modella.
Porta i tacchi alti.
vedere un mucchio di film totalmente inadatti alla
Parla ai bambini in modo
mia età. La mamma, lo sapevo, sarebbe andata su sdolcinato.
tutte le furie se avesse saputo dei film che mi aveva
portato a vedere la nonna.
Ma la nonna era francese e diceva sempre che i miei
genitori, in ogni caso, erano troppo “americani”.
La nonna non mi parlava mai come si parla con un
bambino, poi. Anche quando ero più piccolo, non ha
mai usato parole da bambino, né mi ha mai parlato
in quel tono con cui gli adulti di solito si rivolgono
ai bambini. Parlava con proprietà di linguaggio
in qualsiasi situazione. Qualche volta imprecava,
anche. Ragazzi, se imprecava! E se io non sapevo
cosa significava una certa parolaccia, tutto quel che
dovevo fare era chiederglielo e lei me lo avrebbe
spiegato... nel dettaglio. Non posso nemmeno dirvele
certe parole di cui mi ha spiegato il significato!
da R. J. Palacio, Il libro di Julian, Giunti

113
Il testo descrittivo
5 Test d’ingresso

1. Nel brano “... la sua casa


sul lago” si descrive: ... LA SUA CASA
una persona
un ambiente SUL LAGO
un animale
La nonna ha la casa più bella del mondo: bassa e solida
2. Segna con una x le come un vecchio gatto accoccolato nell’erba, con i muri
affermazioni vere riferite di pietra su cui si arrampicano alla rinfusa edera, vite
al brano “... la sua casa sul americana, gelsomini e rose.
lago”.
Nel giardino, che è lungo e stretto e va a finire nell’acqua del
L’autore descrive
lago, ci sono la casetta del cane Arsenio con le assi rotte e
l’interno della casa.
La descrizione della casa i chiodi arrugginiti (tanto lui dorme sempre in anticamera,
procede dall’interno su una coperta a righe rosse e verdi) e una specie di orto
all’esterno. tutto arruffato. È il posto preferito delle lumache e dei
La descrizione della casa maggiolini. Eppure la nonna riesce a coglierci un’insalata
segue l’ordine logico dal buonissima.
generale al particolare. Del resto la nonna tira fuori il buono dappertutto. È un
Nella descrizione sono tipo speciale, ve lo avevo già detto!
usati tutti i cinque sensi.

3. Nel brano “... e il suo cane


Arsenio”, il cane viene
descritto tramite:
... E IL SUO
dati uditivi
dati visivi
CANE ARSENIO
Il cane della nonna, come hai letto sopra, si chiama
4. La descrizione del cane Arsenio, sì, proprio come il ladro Lupin, perché passa il
è: suo tempo ad annusare tutto ciò che incontra, in cerca
oggettiva delle tracce del colpevole. Non è un cane da caccia, ma
soggettiva uno strano incrocio di razze: pelo lungo e rossiccio, coda
corta e orecchie pendenti ai lati di un muso simpatico e
intelligente, che ficca sempre dove non dovrebbe!
da M. Belardetti, Letizia, 400 anni, 6 mesi, 1 giorno, Feltrinelli

114
Il testo informativo Test d’ingresso
5
1. Q
 uesto brano è un testo:
IL LINGUAGGIO DEL narrativo
descrittivo
CANE informativo
regolativo
Quando si ha a che fare con un cane è fondamentale
riuscire a comunicare con lui in modo corretto, 2. Il brano che hai letto
comprendendo quali sono i suoi stati d’animo e i suoi è un testo informativo
perché:
bisogni.
racconta le storie di un
Per riuscire in questo è molto importante prestare
cane.
attenzione ai segnali che il cane trasmette attraverso fornisce informazioni sul
il linguaggio del corpo. linguaggio dei cani.
Quando abbracci il tuo cane, per te è un segno
d’affetto: lo fai per dimostrargli che gli vuoi bene; per 3. P
 uoi capire l’argomento
il nostro amico a quattro zampe, invece, è vista come del brano dal titolo?
una prova di forza: è come se gli dicessi “io sono più Sì
forte di te!”. No
Quando il cane sbadiglia emettendo un verso simile
a un guaito, non è perché ha sonno oppure perché è
annoiato; in realtà è come se stesse dicendo “Voglio
fare una cosa che non mi lasciano fare”, infatti assume
questo atteggiamento soprattutto quando gli viene
ATTEGGIAMENTO
imposto un divieto.
Quando il cane si lecca il naso è perché è intimorito:
fa così per farsi vedere piccolo e indifeso; è come se
stesse dicendo “Sono un cucciolo, non farmi male”.
Se il cane sbaglia va ripreso nel momento in cui
sbaglia, rimproverarlo dopo che ha sbagliato non ha IN ALLARME
senso, perché lui non associa il rimprovero a ciò che
GIOCHERELLONE
ha fatto in precedenza.
Quando il cane assume posture amichevoli, tende
a ridurre la sua dimensione effettiva, spesso distoglie
anche lo sguardo, abbassa collo e orecchie, si rotola
sul dorso e presenta la regione inguinale con o senza CURIOSO
urinare.
Quando il cane assume posture aggressive, tende ad
aumentare la sua dimensione: drizza il pelo, tiene le
IMPAURITO
orecchie dritte e portate in avanti, la coda sollevata e
gonfia, arcuata e vibrante. Il cane si flette in avanti o
sui quattro arti e scopre i denti. AFFETTUOSO
da www.ilovemydog.it

115
Il testo poetico
5 Test d’ingresso

1. Q
 uesta poesia è
composta da: FAREMO UNA POESIA
sedici versi
Faremo una poesia
diciotto versi
su come è nato il mondo.
2. Le strofe sono:
quattro Faremo una poesia
cinque su ciò che è più importante:
la terra l’acqua il sole
3. Indica con una x
le facce della gente.
l’affermazione che non
trovi nel testo o che non
puoi intuire leggendolo. Faremo una poesia
Comporremo una poesia sui grandi sentimenti.
sulla natura. Comporremo rime
Possiamo fare una poesia per tutti quattro i venti.
su tutto, anche su un
capello. Scriveremo strofe
Scriveremo in strofe e
a uomini gloriosi.
versi.
Parleremo dell’amicizia.
Costruiremo versi
su monti e manti erbosi.
4. Nella poesia:
tutti i versi hanno la rima. E se nel gran daffare
solo alcuni versi hanno la ci cadrà un capello
rima. faremo una poesia
anche su quello.
da C. Carminati, Poesie per aria, Topipittori

116
Racconto giallo Leggere per analizzare
5
UN DELITTO... QUASI PERFETTO
Il signor Baxter, quando decise di eliminare lo zio, sapeva di non potersi concedere
alcun errore. Però pensò che avrebbe dovuto lasciare almeno una piccola falsa traccia.
Decise quindi che avrebbe dovuto portar via tutto il denaro contante dalla casa dello
zio, altrimenti, in quanto unico erede, sarebbe stato un sospettato ideale. Prese in
esame con cura anche i piccoli dettagli. Scelse meticolosamente la notte e l’ora. Aprì
la finestra con facilità e senza far rumore. La porta che dava sulla camera da letto era
socchiusa. Non si sentiva alcun rumore. Decise che per prima cosa avrebbe provveduto
al furto. Sapeva dove suo zio teneva il contante, ma doveva dare l’impressione che per
trovarlo avessero messo tutto a soqquadro. Due ore dopo, tornato a casa, si svestì in
tutta fretta e andò a letto. Poco dopo qualcuno bussò.
– Walter Baxter? Abbiamo un mandato d’arresto. Si vesta e venga con noi – disse lo
sceriffo.
– Un mandato d’arresto? Per cosa?
– Furto con scasso. Suo zio l’ha riconosciuta mentre stava rubando. Se ne è stato buono
finché lei non se ne è andato, poi ci ha avvisati del furto.
Walter Baxter spalancò la bocca. Dopo tutto, un errore l’aveva poi commesso!
Aveva studiato il delitto perfetto ma, preso com’era dal furto, aveva dimenticato di
commetterlo!
da F. Brown, Cosmolinea B-2, Mondadori

1. Walter Baxter voleva uccidere:


lo sceriffo. lo zio. il fratello.

2. Per sviare i sospetti decise di:


lasciare la casa in ordine.
mettere tutto a soqquadro.
rubare tutto il denaro contante dello zio.

3. Egli effettivamente rubò:


solo i gioielli. tutto il denaro. gioielli e denaro.

4. Walter Baxter fu accusato di:


assassinio.
furto.
sequestro di persona.

5. Walter Baxter dimenticò di:


commettere il delitto.
cancellare le impronte.
rubare il contante.

117
Racconto giallo
5 Leggere per analizzare

6. Completa le frasi utilizzando le parole tipiche del racconto giallo.



movente colpevole vittima designata investigatore • •
• Walter Baxter è il ........................................................................................................................
• Lo zio è la .......................................................................................................................................
• Diventare l’unico erede è il .................................................................................................
• Lo sceriffo svolge il ruolo di ...............................................................................................
7. Ora prova tu a scrivere un racconto giallo, utilizzando gli elementi forniti nella traccia.
Inizio
Avvio della storia: la contessa Ludmilla grida preoccupata.
Tempo: un secolo fa.
Personaggi: la contessa Ludmilla e il maggiordomo Alfredo.
Ambientazione: nella vecchia Villa Ortensia.
Sviluppo
Intervento dei personaggi antagonisti: comparsa del giovane cuoco.
Il problema: il prezioso bauletto con i gioielli è sparito.
Conclusione
Soluzione del problema: l’intervento del Commissario Agenore Staffoli; il ritrovamento
del prezioso bauletto.

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118
Racconto umoristico Leggere per analizzare
5
NABUCCO
Oggi è il ventisette di dicembre. Sono le dieci di sera e qui a Roma piove.
Il mio cane Nabucco mi porge il guinzaglio perché lo porti a passeggio. Facciamo
sempre un giro attorno all’isolato, niente di più. Ma questa non sarà una sera qualunque,
né una passeggiata come quelle di tutti i giorni. Nabucco si è messo in testa un’idea. E
non posso rifiutargli niente perché oggi è il suo compleanno.
Ora devo dirvi che Nabucco è il cane più piccolo che si possa immaginare. È così da sempre,
o almeno da quando me lo hanno regalato. È minuscolo. Dorme in una fruttiera, e avanza
ancora spazio. Come ho detto, oggi Nabucco compie gli anni. In questo periodo gli faccio
sempre la stessa domanda: “Che cosa vuoi che ti regali?” Finora si era accontentato di
cose ragionevoli: una ciotola nuova, un cappottino, un osso di plastica, borotalco, un
fazzoletto, ciabatte... Invece quest’anno è stato diverso, la faccenda si è complicata.
La storia è iniziata dieci o quindici giorni fa, una mattina, quando Nabucco mi portò il
giornale a letto. O meglio, quella mattina non me lo portò perché rimase in cucina a
guardare il supplemento di viaggi e turismo. C’era un articolo sulla California. Scoprì una
fotografia magnifica: un bosco di sequoie del Parco Nazionale, quanto di più grande
si possa immaginare in fatto di alberi. Tronchi di cento metri d’altezza e trentacinque
metri di circonferenza, che ci avevano messo tremila anni a crescere. In un’altra foto
si vedeva una sequoia sotto cui passava una strada dove viaggiava un’automobile.
Quel giorno Nabucco rimase talmente impressionato dalle sequoie che si dimenticò
di reclamare la colazione. Da quel giorno non fu più lo stesso.
All’inizio non mi rendevo conto del motivo di quel cambiamento, ma adesso è tutto
chiaro: durante le passeggiate serali, Nabucco si è sempre accontentato di innaffiare i
modesti aranci che crescono sul marciapiede. L’arbusto del mio vicino di casa Roberto
è troppo grande per lui. Nabucco ci si perde dentro. Allora io mi domando: perché
un cane delle dimensioni di Nabucco dovrebbe volere una sequoia gigante, se una
margherita gli è più che sufficiente per fare quel che fa ogni sera? Che cosa gli ha
preso? Come gli è venuto in mente? E non posso neanche dirgli di no, perché non ho
mai detto di no ai suoi desideri per il compleanno.
Oggi, ventisette dicembre, sono le dieci di sera e piove. Nabucco scuote il guinzaglio,
segno che è impaziente di uscire. Spero solo che la California non sia troppo lontana.
Nel dubbio, prima di uscire, tolgo le pentole dal fuoco. E comunque gliel’ho detto
chiarissimo:
– Va bene, andiamo in California, fai la tua pipì contro la sequoia e torniamo subito
indietro.
da E. WoIf, Che schifo di torta, Salani

119
Racconto umoristico
5 Leggere per analizzare

1. Dove si svolge la vicenda?


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2. Quali azioni strane compie Nabucco? Sottolineale nel racconto.

3. Come si conclude il racconto? Spiegalo con le tue parole.


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4. Il racconto è umoristico perché:


narra situazioni buffe e ridicole.
narra situazioni con il lieto fine.
narra avventure da brivido.

5. Segna quali delle seguenti tecniche umoristiche creano l’effetto comico nel testo.
Il malinteso, cioè il fraintendimento di parole.
Il paradosso, cioè il passaggio da una situazione normale a una conclusione imprevista.
L’esagerazione, cioè la presentazione in modo esagerato di personaggi normali.
Le situazioni assurde.
Il capovolgimento dei ruoli, cioè il comportamento dei personaggi opposto
a quello che il lettore si aspetta.

6. Leggi la barzelletta, poi sottolinea la parola che ti ha fatto sorridere.


È accaduto in una scuola:
– Come si chiama una scarpa piccola?
– Scarpina.
– E una scarpa piccola e graziosa?
– Scarpetta.
– E una scarpa grande grande?
– Scarpone.
– E una scarpa rotta e puzzolente?
– Schifo.

7. Sostituisci la parola che hai sottolineato con l’alterato adeguato.


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120
Racconto umoristico Leggere per analizzare
5
8. Scrivi un racconto umoristico seguendo le indicazioni fornite dalla traccia.
– Scegli i personaggi (ingenui, sprovveduti, combina guai...).
– Inventa una situazione (comica, assurda, imbarazzante...).
– Usa le tecniche umoristiche (paradossi, malintesi, esagerazioni, paragoni spiritosi,
contrasti, personificazioni...).

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121
Diario
5 Leggere per analizzare

LA CASA DI STECCOLI
Lunedì 4 luglio
Caro diario, devo ammettere che la casa che papà ha affittato qui a Steccoli non è
brutta.
È gialla e ha un piccolo portico che guarda il giardino. Sì, non è brutta, ma non c’è
il telefono! Quando l’ho scoperto mi sono arrabbiata moltissimo: come posso vivere
senza telefono? Quando ne ho parlato con i miei, papà è scoppiato a ridere e mamma
ha risposto che questa è una buona occasione per fare i compiti delle vacanze senza
interruzioni!
Dietro la casa c’è l’orto. Papà vuole piantare cipolle, carote, patate, lattuga e pomodori:
– Questa sì che è vita! Contatto con la natura, aria pulita, gente semplice…
Anche in città papà ha una piccola serra sul balcone, dove ha piantato piantine di fragole,
una pianta di limoni e una di pomodori. Ogni anno dice “Quest’anno mangeremo le
nostre fragole” oppure “Quest’anno avremo limoni genuini”. Alla fine però nella serra
non cresce mai niente e lui ne attribuisce la colpa allo smog.
Papà è molto contento di essere qui, come il resto della famiglia.
Io non li capisco, a me piace molto vivere nel nostro appartamento in città. Inoltre, qui
a Steccoli, i vicini sono tutti molto curiosi. Appena siamo arrivati sono venuti a trovarci,
con la scusa di portare frutta, dolci e perfino una gallina. Mio fratello ha deciso che la
terrà in casa e la chiamerà Polly. È impazzito!
da M. Bertarini, Il diario di Val, Eli

1. Questa pagina di diario è stata scritta: 2. Il fatto centrale di cui si parla è:


il primo giorno del mese. il contatto con la natura.
in inverno. l’importanza del telefono.
di mercoledì. l’incontro con i vicini.
in luglio. la casa di Steccoli.
3. Il papà dell’autrice ama: 4. 
Sul balcone della casa in città il papà
conversare al telefono. ha piantato:
la vita di campagna. solo fragole.
l’appartamento di città. solo limoni e fragole.
i cibi conservati. solo pomodori.
limoni, fragole e pomodori.
5. I vicini a Steccoli sono:
indifferenti. 6. I vicini hanno portato:
ostili. frutta e dolci.
curiosi. frutta, dolci e una gallina.
gentili. soltanto dolci.

122
Diario Leggere per analizzare
5
7. La gallina verrà: 8. La gallina sarà chiamata:
regalata. Coccodé.
cucinata. Polly.
tenuta in casa. Steccoli.
restituita. Smog.
9. L ’autrice sostiene che il fratello 10. N
 ella frase “Quando l’ho scoperto mi
è impazzito perché: sono arrabbiata moltissimo”, la parte
ha deciso di chiamare la gallina Polly. sottolineata a quale fatto si riferisce?
ha deciso di tenere la gallina in casa. La casa era gialla.
si è innamorato della gallina. Il portico era piccolo.
ha deciso di vendere la gallina. Non c’era il giardino.
Non c’era il telefono.
11. Il narratore è:
l’autrice stessa. 12. La data:
un personaggio interno. è utile per ricordare in futuro quando
un narratore esterno. è successo il fatto.
è inutile, quindi poteva anche essere
13. Il registro linguistico è: evitata.
spontaneo e familiare. non deve essere messa in nessun caso.
formale.
burocratico.
14. L’autrice ha scritto il diario:
per se stessa.
per farlo leggere ad altri.

15. Indica tra i due testi qual è un diario personale e quale un diario di viaggio.

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10 dicembre 2015 10 dicembre 2015
Caro diario, Questa mattina abbiamo raggiunto
ti sembra possibile che qualcuno si la meta... anche se con qualche ora di
dimentichi di ridarti ciò che è tuo? ritardo rispetto alla tabella di marcia!
Eppure Sara l’ha fatto! Lo spettacolo che si è presentato
È proprio una con la testa fra le davanti ai nostri occhi ci ha lasciati senza
nuvole! Sono furiosa! fiato!

16. Pensa a un fatto che suscita in te il desiderio di sfogarti. Com’è?


Allegro Incredibile Commovente Divertente
Insolito Triste Imprevisto Stravagante

123
Biografia
5 Leggere per analizzare

UNA SCIENZIATA DA NOBEL


Marie Sklodowska nacque il 7 novembre 1867 a Varsavia, in una famiglia molto
numerosa. Era la minore di cinque figlie di una nota pianista, cantante e insegnante di
musica, e di un insegnante di matematica e fisica.
Fin da piccola, si appassionò alle quantità, ai numeri, alle cose della natura. Faceva
milioni di domande a suo padre sulle stelle, sul Sole, sulla Terra, sulla luce.
Il giorno in cui compì nove anni, la madre le spiegò che era arrivato il momento di
pensare alle cose a cui pensano le donne: la matematica e le scienze non erano cose
da donne.
– Vedi, Marie, la fisica non è adatta alle donne. Si occupa di cose troppo piccole, come
le particelle, o troppo grosse, come il cosmo. Le donne sono più legate, per così dire, a
quello che sta in mezzo, alla misura delle cose umane.
Marie non apprezzò quel discorso, anzi continuò a interessarsi alla natura.
Quando la madre morì, Marie aveva solo undici anni: fu una tragedia. Passò un anno
terribile, fatto di dolore e confusione.
A dodici anni disse a suo padre che aveva deciso di dedicarsi alle scienze, lui non ebbe
il coraggio di dirle di no.
Finite le scuole superiori, poiché a Varsavia non avrebbe potuto studiare all’Università,
che non accettava iscrizioni femminili, insieme alla sorella Bronia decise di andare a
Parigi.
Là le donne erano considerate come gli uomini e infatti Marie e la sorella poterono
iscriversi all’Università, ma i professori chiedevano maggior impegno alle femmine.
Un giovane professore di fisica, però, non sembrava ragionare come gli altri. Fu colpito
subito dall’intelligenza e dall’impegno della ragazza. La trattava con rispetto, discuteva
con lei anche per ore di argomenti scientifici. Così iniziò la sua storia con Pierre Curie.
da R. Piumini, Storie d’amore, Edizioni EL

1. Quali erano gli interessi di Marie?


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2. Perché la mamma non li condivideva?


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3. A che età perse la mamma?


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124
Biografia Leggere per analizzare
5
4. Perché non frequentò l’università di Varsavia?
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5. Che cosa dovevano dimostrare le studentesse universitarie a Parigi?


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6. Il personaggio di cui si parla nel testo è:


un personaggio di fantasia.
un personaggio realmente esistito.

7. Si tratta di:
una grande scienziata.
una grande musicista.

8. I tempi e i luoghi citati nel testo sono:


indefiniti, imprecisati, inesistenti.
ben precisi e determinati.

9. Il brano è scritto:
in prima persona singolare.
in terza persona singolare.

10. L’autore mette in evidenza:


l’infanzia e la giovinezza del personaggio.
la maturità e la vecchiaia del personaggio.

11. Il linguaggio usato nel testo è:


accurato e formale.
familiare e spontaneo.

12. Indica con S i termini del linguaggio scientifico, con C quelli del linguaggio comune.
particelle
cosmo
quello che sta in mezzo

125
Biografia
5 Leggere per analizzare

13. Continua tu a scrivere la biografia di Marie Sklodowska riprendendo dall’inizio della sua
carriera universitaria a Parigi e utilizzando le informazioni dello schema dato.

MARIE SKLODOWSKA
1891 – Si iscrive alla Sorbona di Parigi per una laurea in scienze.
1894 – Inizia la solida amicizia con il fisico Curie, basata sullo studio e sulla ricerca.
1895 – Sposa Pierre Curie.
1903 – È insignita del premio Nobel per la fisica, assieme al marito e ad Antoine Henri
Becquerel, per i loro studi sulle radiazioni.
1906 – Perde il marito. Ottiene la cattedra di fisica generale alla Sorbona, appartenuta
prima al marito, divenendo, così, la prima donna ammessa a insegnare.
1910 – Scopre il radio metallico.
1911 – Riceve il premio Nobel per la chimica.
1921 – Effettua un viaggio negli Stati Uniti per raccogliere fondi monetari
per continuare le sue ricerche.
1934 – Muore in un sanatorio nell’Alta Savoia colpita da una grave malattia,
sicuramente causata dalle lunghe esposizioni alle radiazioni.

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126
Racconto storico Leggere per analizzare
5
QUELL’AZIONE TREMENDA
Con il cuore pieno di amarezza il grande Aristarchos guardava il figlioletto Kleidemos
dormire tranquillo nel grande scudo paterno che gli fungeva da culla. Il silenzio che
avvolgeva l’antica casa era rotto dallo stormire delle querce nel bosco vicino. Un lungo,
profondo sospiro del vento.
Sparta, l’invincibile, era avvolta dalla notte e solo il fuoco, che ardeva sull’acropoli,
mandava bagliori rossastri verso il cielo percorso da nubi nere.
Aristarchos si scosse con un brivido gettando uno sguardo nella campagna
addormentata e scura. Pensò che era giunto il momento di compiere ciò che doveva,
se gli dei nascondevano la luna e oscuravano la terra, se le nubi nel cielo erano gonfie
di pianto. Staccò il mantello dalla parete gettandoselo sulle spalle, poi si chinò sul
figlioletto, lo sollevò, lo serrò piano al petto e si avviò con passo leggero mentre la
nutrice del piccolo si girava nel sonno tra le coperte.
Aristarchos si fermò restando immobile per un attimo, sperando in cuor suo che
qualcosa gli consentisse di rimandare quell’azione tremenda, poi si fece forza, uscì dalla
camera attraversando l’atrio appena rischiarato da una lucerna di coccio. Si affacciò sul
cortile investito da una folata di vento freddo, che quasi spense la fiammella già fioca
e, mentre si girava per richiudere la pesante porta, vide ritta davanti a sé, come una
divinità della notte, sua moglie Ismene. Un’angoscia mortale era dipinta sul suo volto.
da V. M. Manfredi, Lo scudo di Talos, Mondadori

1. Il testo è ambientato:
nell’antico Egitto. nell’antica Grecia. nell’antica Roma.

2. I personaggi sono:
Aristarchos. la nutrice. Ismene.
un servo. Kleidemos.

3. L’atmosfera del racconto è:


di dolore e angoscia. di speranza e fiducia. di noia e solitudine.

4. La moglie del protagonista è simile a:


una statua di marmo. una divinità della notte. una nutrice.

5. Il protagonista è un personaggio:
immaginario. realmente esistito.

6. I fatti narrati sono:


realmente accaduti. verosimili.

127
Racconto storico
5 Leggere per analizzare

7. L’ epoca in cui si svolgono i fatti è:


abbastanza precisa. fantastica.

8. Il luogo è:
ben definito, precisato. fantastico. non definito, imprecisato.

9. Il racconto rappresenta:
un documento storico.
un misto di invenzione e storia.
il frutto della fantasia dell’autore.

10. Nel racconto le descrizioni sono importanti perché:


indicano le caratteristiche, le abitudini, le tradizioni di un’epoca storica.
rendono più coinvolgente la lettura.

11. Sottolinea la descrizione della città di Sparta nella notte.

12. I termini specifici che si riferiscono al periodo storico sono:


scudo, ...........................................................................................................................................................................................

13. Quale azione tremenda sta per compiere Aristarchos? Immagina e scrivi lo sviluppo e la
conclusione del racconto.
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128
Racconto di fantascienza Leggere per analizzare
5
FARE AMICIZIA
CON UN EXTRATERRESTRE
I gambi del granoturco si aprirono ed Elliott guardò dentro: cacciò un urlo e si buttò a
terra. La creatura spaziale indietreggiò e si mise a correre verso il cancello producendo
un gran rumore di sguazzo con i suoi piedoni.
– Non andartene!
Ma l’essere se n’era già andato, fuori dal cancello dentro la notte.
Il mattino seguente Elliott si diresse verso le colline. Non sapeva perché. Fu la bicicletta
a guidarlo attraverso la foresta, su per un sentiero tortuoso. Arrivò a una radura e capì
che lì doveva esserci stato qualcosa di incredibile: l’atterraggio della Nave Spaziale.
L’essere spaziale, nascosto tra i cespugli lì accanto, non rivelò la sua presenza, anche
perché stava per esalare, per la fame, l’ultimo respiro.
Il ragazzino si mise a fare una serie di gesti singolari. Levò di tasca un sacchettino ed
estrasse un oggetto minuscolo. Posò l’oggetto in terra, fece qualche passo e ne posò
un secondo identico al primo, e via di seguito.
Il viaggiatore dello spazio strisciò debolmente fuori dai cespugli. Trovò una pillolina
rotonda. Se la mise in bocca e lasciò che si sciogliesse. Deliziosa. Non aveva mai
assaggiato niente di simile in tutta la sua galassia! Allora partì più velocemente che poté
giù per il sentiero, mangiando una pillola dopo l’altra e così facendo sentì che le forze
gli ritornavano.
A un tratto Elliott spalancò gli occhi e si trovò a fissare l’essere venuto dallo spazio.
L’extraterrestre contemplava a sua volta il ragazzo: era spaventato dal suo grosso naso,
un naso prominente, dalle orecchie scoperte e soprattutto da quegli occhietti minuscoli
come bottoncini. Le gambe poi erano grottescamente lunghe e il suo ventre non
pendeva a sfiorare elegantemente il terreno. Il suo cuore si commosse leggendo il
terrore di quello sguardo. Così tese verso Elliott un dito, un lunghissimo dito.
Elliott mandò uno strillo e fece un salto indietro, stringendosi al petto il sacco a pelo;
l’extraterrestre fece un balzo in direzione opposta.
Dopo vari tentativi, il viaggiatore dello spazio seguì Elliott, salì le scale, percorse il
corridoio e arrivò nella camera del ragazzo, dove ricevette in premio una manciata di
pastiglie. Chi divide con gli altri le sue caramelle merita fiducia.
L’extraterrestre crollò esausto sul pavimento. Una coperta lo avvolse e si addormentò.
da W. Kotwinkle, E.T. l’Extraterrestre, Sperling e Kupfer

1. I personaggi sono: 2. La vicenda si svolge:


solo terrestri. sulla Terra.
solo extraterrestri. su un pianeta indeterminato.
sia terrestri che extraterrestri.

129
Racconto di fantascienza
5 Leggere per analizzare

3. Questo racconto di fantascienza è:


un testo narrativo.
un testo informativo.
un testo descrittivo.

4. La vicenda è ambientata:
nel tempo presente.
nel tempo passato.
nel tempo futuro.

5. Secondo te, l’extraterrestre era sceso sulla Terra con scopi:


pacifici.
malvagi.

6. Da che cosa viene attratto l’extraterrestre?


Dal cane di Elliott.
Da Elliott.
Dalle caramelle di Elliott.

7. Indica quali sono i sentimenti provati dai due protagonisti:


diffidenza. paura.
curiosità. odio.
fiducia . indifferenza.

8. Ordina le seguenti frasi in ordine cronologico, numerandole da 1 a 6:


Elliott cacciò un urlo e si buttò a terra.
L’extraterrestre sentì che le forze gli ritornavano.
Il viaggiatore dello spazio trovò una pillolina rotonda.
L’extraterrestre si addormentò sul pavimento.
Tese verso Elliott un lunghissimo dito.
Il mattino seguente Elliott si diresse verso le colline.

9. Nel testo ci sono sei espressioni tipiche della fantascienza: sottolineale.

10. Immagina di imbatterti in un extraterrestre e racconta il tuo incontro sul quaderno.

130
Testo descrittivo Leggere per analizzare
5
IL LUPO E IL RAGAZZO
Il ragazzo è immobile, ritto davanti al recinto del lupo.
Il lupo va e viene. Gira in lungo e in largo senza mai fermarsi.
“Che scocciatore, quel tipo…” ecco quel che pensa il lupo. È un’ora, ormai, che il lupo
trotta. Un’ora che gli occhi del ragazzo lo seguono. Il pelo azzurro del lupo sfiora la rete.
I muscoli guizzano sotto il pelame invernale. Il lupo azzurro trotta come se non dovesse
fermarsi mai. Come se stesse tornando a casa sua, lassù, in Alaska. «Lupo d’Alaska» sta
scritto sulla targhetta di ferro, sulla rete. E per maggiore chiarezza c’è anche una carta
del Grande Nord, con una regione segnata in rosso: «Lupo d’Alaska, Barren Lands».
Posandosi al suolo, le zampe non fanno rumore. Continua ad andare da un capo
all’altro del recinto: si direbbe il pendolo silenzioso di un grande orologio. E gli occhi
del ragazzo hanno un movimento lentissimo, come se seguissero una partita a tennis
al rallentatore. “Che ho, da interessarlo tanto?”, il lupo aggrotta le sopracciglia; piccole
onde di pelo ritto vanno a smorzarsi intorno al muso, e bruscamente si ferma. Si siede
eretto proprio davanti al ragazzo. E anche lui si mette a fissarlo. Adesso sono faccia a
faccia. Non un visitatore nel giardino zoologico, non c’è che il ragazzo e quel lupo dal
pelame azzurro.
“Vuoi guardarmi? D’accordo! Anch’io ti guardo! Si starà a vedere...” pensa il lupo, ma c’è
qualcosa che lo disturba: lui non ha che un occhio, mentre il ragazzo ne ha due.
A un tratto il lupo non sa in che occhio del ragazzo fissare lo sguardo. Esita. Il suo
unico occhio salta da destra a sinistra e da sinistra a destra. Il lupo è maledettamente
a disagio, così il suo unico occhio impazzisce sempre più e ben presto, attraverso la
cicatrice dell’occhio morto, spunta una lacrima.
Allora il ragazzo fa una cosa curiosa: chiude un occhio. Ed eccoli là che si fissano, occhio
nell’occhio, nel giardino zoologico deserto e silenzioso.
Un occhio giallo, rotondo, con una pupilla nera proprio al centro. Un occhio che non
si chiude mai.
È come se il ragazzo stesse fissando una candela accesa nella notte; non vede che
quell’occhio: gli alberi, lo zoo, il recinto, tutto è scomparso. Non resta che un’unica
cosa: l’occhio del lupo.
da D. Pennac, L’occhio del lupo, Salani

1. Vero o falso? Rispondi con una ✗.


Nel testo agiscono quattro personaggi. V F
I fatti si svolgono di giorno. V F
Il lupo azzurro proviene dall’Alaska. V F
Il giardino zoologico è affollato. V F

131
Testo descrittivo
5 Leggere per analizzare

2. Ordina con i numeri la successione cronologica dei fatti.


Il ragazzo, immobile davanti al recinto, osserva il lupo.
Tutti e due si fissano, occhio nell’occhio.
Il lupo non sa quale occhio del ragazzo fissare.
Il lupo si siede eretto davanti al ragazzo, per fissarlo.
Il lupo trotta senza mai fermarsi.
Il ragazzo chiude un occhio.

3. Quali elementi fisici del lupo vengono descritti?


Il pelo. I muscoli. Gli occhi. La coda.

4. Quali elementi dell’ambiente vengono descritti?


Il recinto. Il giardino zoologico. Le gabbie.

5. Le descrizioni:
concludono le frasi narrative. caratterizzano l’ambiente e i personaggi.
allungano il testo in modo noioso. sono parti di testo staccate dal racconto.

6. Nel testo non sono presenti dati:


visivi e uditivi. visivi e tattili.
gustativi e visivi. uditivi e gustativi.

7. Nella frase “E anche lui si mette a fissarlo” (riga 14), la parola sottolineata si riferisce:
al ragazzo. al lupo.

8. Perché il lupo è “maledettamente” a disagio?


Non sa dove fissare lo sguardo perché ha un occhio solo. Vuole tornare in Alaska.
Ha paura del ragazzo. È affamato.

9. Quali sentimenti prova il lupo nei confronti del ragazzo?


Odio e rancore. Simpatia e curiosità.
Disagio e curiosità. Disagio e aggressività.

10. Immagina di essere il ragazzo e racconta sul quaderno l’incontro con il lupo
dal tuo punto di vista. Aggiungi brevi descrizioni a tua scelta.

132
Testo descrittivo Leggere per analizzare
5
NERO
Quando Nero, la giovane pantera, si svegliò, sbadigliò ripetutamente e uscì dal suo
covo. Fece qualche passo, mollemente allungandosi su una zampa e sull’altra, poi si
accasciò e con lunghi colpi di lingua si pulì accuratamente il pelo. Era una belva pulita,
Nero, bella e forte! Sapeva di avere una pelliccia morbida e lucente; sentiva il gioco
dei muscoli, perfettamente sciolti, elastici e poderosi, rispondere a ogni movimento;
conosceva la forza della mandibola dal dente aguzzo e della zampa che nascondeva
unghie acuminate e possenti. Finita la sua pulizia, Nero saltò sull’albero e vi si allungò.
Era ancora presto per cacciare; poi gli piaceva stare così, immobile, a esplorare il terreno
circostante il suo dominio. Sotto di sé si stendeva a perdita d’occhio la piana delle
gazzelle, attraversata dal grande fiume, e il fresco venticello gli portava l’inconfondibile
odore della carne.
F. Santucci

1. Nel testo si parla:


di una pantera che va in cerca di prede.
di una pantera che vive su un albero.
del risveglio di una pantera.

2. Nel racconto:
prevale la narrazione.
prevale la descrizione.
narrazione e descrizione si equilibrano.

3. Nel seguente elenco di verbi ricavati dal testo, cerchia in rosso quelli che indicano
staticità e in verde quelli che indicano movimento.
essere saltare sapere piacere fare pulirsi

4. Scrivi S se la frase estrapolata dal testo è una descrizione statica, M se è dinamica.


La giovane pantera uscì dal covo. Era una belva pulita, Nero.
Il vento gli portava l’odore della carne. Nero saltò sull’albero.

5. Nell’espressione “sentiva il gioco dei muscoli” (righe 4-5), la parola “gioco” indica:
il divertimento dei muscoli.
il movimento dei muscoli.
il rumore dei muscoli.

6. Immagina Nero che si appresta a cacciare le gazzelle e continua la storia sul quaderno.
Usa molti verbi che indicano movimento.

133
Testo descrittivo
5 Leggere per analizzare

LA MEDUSA
La medusa è uno strano animale che non assomiglia a nessun altro essere vivente.
Nuota liberamente nel mare e va alla deriva seguendo le correnti marine, poiché non
dispone di alcun mezzo di locomozione proprio. Può essere considerata come una
sorta di idra rovesciata, il cui piede si sia trasformato nell’ombrella galleggiante, con i
suoi tentacoli appesi.
Vi è una gran varietà di meduse, di forme e dimensioni differenti.
La bocca è situata al centro della parte inferiore dell’ombrella. I tentacoli, nelle meduse
giganti lunghi anche parecchi metri, hanno la funzione di catturare le prede (in generale
pesci) e di portarle in vicinanza dell’apertura boccale.
Interessante la composizione della medusa: l’animale contiene il 95% d’acqua, la materia
organica è solo il 5% della massa totale. Così, se si arena sulla spiaggia, una grossa
medusa si scioglie: dopo qualche ora, non resta che una macchia umida sulla sabbia.
Ciò nonostante la medusa è velenosa, i suoi tentacoli portano vescicole collegate a
ghiandole contenenti filamenti velenosi. Le meduse dei mari freddi e temperati sono
meno pericolose, anche se un bagnante colpito abbondantemente può perdere
conoscenza. Nei mari caldi vivono invece meduse molto tossiche, che possono anche
provocare la morte di un uomo.

1. Cerca nel testo e trascrivi le parti descrittive relative a:

• movimento della medusa .............................................................................................................................................


• cappello della medusa ....................................................................................................................................................
• organi flessibili e di forma allungata.......................................................................................................................
• composizione del corpo ................................................................................................................................................
• parti che provocano intossicazione .......................................................................................................................
2. Il registro linguistico usato nel testo è:
colloquiale, ma ricco di termini scientifici.
formale e specialistico.

3. Sintetizza il testo sul quaderno, seguendo l’ordine delle informazioni presenti:


1. locomozione della medusa;
2. struttura fisica;
3. composizione del corpo;
4. tossicità della medusa.

134
Testo poetico Leggere per analizzare
5
LA MIA SERA
Il giorno fu pieno di lampi A
ma ora verranno le stelle, B
le tacite1 stelle. Nei campi, A
c’è un breve gre gre di ranelle . B
2

Le tremule foglie dei pioppi A


trascorre una gioia leggiera. B
Nel giorno, che lampi! Che scoppi! A
Che pace, la sera! B

Si devono aprire le stelle


nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell’aspra bufera,
non resta che un dolce singulto3
nell’umida sera.

È, quella infinita tempesta,


finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri4 di porpora e d’oro.
O stanco dolore, riposa! 1
tacite = silenziose
La nube nel giorno più nera 2
ranelle = rane
fu quella che vedo più rosa 3
singulto = singhiozzo
nell’ultima sera. 4
cirri = nuvole
G. Pascoli

1. La poesia è formata da strofe di versi ciascuna.

2. I versi sono:
liberi.
in rima baciata.
in rima alternata.

135
Testo poetico
5 Leggere per analizzare

3. Scrivi l’ultimo verso di ogni strofa.

• .........................................................................................................................................................................................................
• .........................................................................................................................................................................................................
• .........................................................................................................................................................................................................
4. Quale parola viene ripetuta?
......................................................................................................................................

5. Che effetto vuole creare il poeta?


............................................................................................................................................................................................................

6. Quale dei due cartelli riassume, secondo te, il significato della poesia? Segnalo con una ✗.

Dopo un giorno tempestoso Un giorno tempestoso, pieno di lampi, si


finalmente il cielo si è placato conclude nella serenità della sera piena di
e le nubi nere sono diventate stelle. Anche la vita del poeta si conclude
rosa. nella pace e nella serenità della vecchiaia
dopo una vita sofferta, piena di dolore.

7. Sottolinea e trascrivi le personificazioni presenti nella poesia.


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.............................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................

8. Rileggi con attenzione e sensibilità la poesia, cerca di comprendere il significato


di tutte le parole e poi scrivi la parafrasi.
La mia sera ................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................

136
Testo informativo Leggere per analizzare
5
L’INQUINAMENTO IDRICO
Inquinare l’acqua vuol dire modificarne le caratteristiche in modo tale da renderla
inadatta allo scopo cui è destinata. L’inquinamento può essere distinto in tre tipi:
civile, industriale, agricolo.
Inquinamento civile: è dovuto agli scarichi provenienti dalle abitazioni, dalle scuole,
dagli uffici, dalle attività artigianali… Questi scarichi contengono in parte sostanze
che provengono dal metabolismo umano e che quindi sono biodegradabili, in
parte una varietà di materiali come grassi, detersivi… L’inquinamento industriale
invece è molto più diversificato del precedente. Le sostanze contenute negli
scarichi industriali variano a seconda del tipo di industria e quindi dei materiali
e dei processi di lavorazione usati. Molte delle sostanze contenute negli scarichi
industriali non sono biodegradabili. L’inquinamento agricolo è provocato dall’uso
massiccio di fertilizzanti e pesticidi. Queste sostanze, generalmente tossiche,
passano dal suolo nelle acque, sia superficiali che sotterranee.
La capacità di autodepurazione dell’acqua è in grado di operare un rapido
disinquinamento. L’acqua, come il suolo, ha infatti la capacità di assorbire e
decomporre le sostanze organiche ossidabili tramite i microrganismi presenti in
essa. Però se l’acqua è sovraccarica di sostanze organiche, la richiesta di ossigeno
dei microrganismi aumenta a tal punto che tutto l’ossigeno può essere consumato.
Quando questo si verifica, le capacità di autodepurazione sono superate e
l’ambiente va incontro alla degradazione.
L’aumento della popolazione e il relativo concentramento in piccole e grandi
comunità, l’estendersi dell’attività industriale, l’utilizzo sempre maggiore in
agricoltura di prodotti chimici, ha portato a un aumento progressivo dello scarico
di liquami. Oltre alla forte variazione nella quantità, c’è stata anche, nel corso del
tempo, una modificazione della qualità degli scarichi, con l’aumento di sostanze
non biodegradabili. Oggi tra le cause di inquinamento viene anche considerato
il prelievo eccessivo di risorse idriche, che ha come risultato la diminuzione delle
capacità di autodepurazione dell’acqua.
Va infine ricordato che esiste anche l’inquinamento naturale: i fenomeni di
vulcanesimo, la fuoriuscita sottomarina di petrolio, il dilavamento da zone minerarie
ricche di rame, piombo e zinco, ne sono alcuni esempi.
da W. Gervasoni e L. Troschel, Acquaria, Carthusia Edizioni

1. Sottolinea nel testo le informazioni più importanti.

2. Completa lo schema logico-causale della pagina successiva con le informazioni ricavate


dal testo.

137
Testo informativo
5 Leggere per analizzare

Cause

Inquinamento civile:
scarichi biodegradabili e di altri Inquinamento industriale:
materiali come ........................................ scarichi provenienti dalle
e ........................................................................ .............................., contenenti sostanze
provenienti da ........................................
non .........................................................
..............................................................................
.............................................................................

Inquinamento agricolo:
sostanze tossiche che passano
Prelievo eccessivo di dal suolo alle acque come
.......................................................... .........................................................................
.......................................................... .........................................................................

Inquinamento naturale:
................................................................
INQUINAMENTO ................................................................
IDRICO ................................................................
...............................................................
...............................................................
...............................................................
Conseguenze

Eccessiva richiesta di ossigeno


da parte dei .............................................
e diminuzione della ........................... degradazione
...........................................................................
..........................................................................

138
Testo argomentativo Leggere per analizzare
5
CALCIO O TELEVISIONE?
Non capisco proprio perché a tanti miei compagni piaccia
correre, sudare, prendersi calci e insulti correndo dietro un Tesi dell’autore: ............................
...............................................................
pallone. E quando anche uno segna un goal, che sarà mai?
...............................................................
Una palla infilata fra due pali!
...............................................................
Non c’è avventura, non c’è fantasia…
Io preferisco la televisione!
Seduto comodo
1° argomento: ................................
1 Seduto comodo comodo sul divano io assisto a scontri
fra creature portentose, vedo paesaggi eccezionali, posso ................................................................
andare nel passato, esplorare il presente, osservare il futuro. ................................................................
2 E quando uno spettacolo mi annoia, clic, premo un tasto
e cambio lo spettacolo, premo di nuovo ed ecco un’altra Quando
2° argomento: ................................
situazione. ................................................................
3 Non mi vengono lividi, non mi sporco, non mi viene il ................................................................
fiatone, non sudo e non mi viene il mal di gola.
W Non mi
il calcio. W la televisione. 3° argomento: ................................
da N. Fattori ................................................................
................................................................
1. Qual è il problema che viene discusso?
..............................................................................................................................................

2. Scrivi di fianco al testo la tesi del ragazzo e completa gli argomenti che la sostengono.

3. Secondo l’autore, quali inconvenienti causa il gioco del calcio?


Tu sei d’accordo con la sua tesi?

4. Completa il seguente testo argomentativo, con i connettivi e le espressioni date.


quindi secondo me inoltre •
L’ ALBERO DI NATALE
...................................... l’abete vero è un elemento naturale e ...................................................., per
Natale, è più bello. ........................................................................ l’abete vero, se ha le radici, può
essere piantato in giardino e usato l’anno successivo.

5. Prova ad argomentare sul quaderno le tue preferenze in fatto di musica.

139
4 Programmazione Italiano

NUCLEO FONDANTE: ASCOLTO E PARLATO


Leggi e vai Letture 4 - Laboratorio di comprensione 4 pagg. 2-15

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento


Dalle Indicazioni Nazionali Dalle Indicazioni Nazionali

L’alunno interagisce in modo efficace in diverse Conoscere e rispettare le regole della


situazioni comunicative, utilizza il linguaggio per conversazione.
apprendere ed elaborare opinioni. Esprimere il proprio punto di vista in modo chiaro e
L’alunno usa la comunicazione orale per collaborare comprensibile.
con gli altri, ad esempio nella realizzazione di giochi Ascoltare testi di vario tipo ed estrapolare la
o prodotti, nell’elaborazione di progetti e nella struttura.
formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari
ambiti culturali e sociali. Rielaborare esperienze personali o racconti
organizzando l’esposizione in modo chiaro,
L’alunno ascolta e comprende testi orali “diretti” rispettando l’ordine cronologico e logico e
o “trasmessi” dai media cogliendone il senso, le inserendo gli opportuni elementi descrittivi e
informazioni principali e lo scopo. informativi.
L’alunno espone argomenti di studio in modo Comprendere e condividere le informazioni
chiaro e coerente. essenziali di un’esposizione (diretta o trasmessa).
Comprendere e dare istruzioni.
Organizzare un semplice discorso orale su un
argomento preparato.

140
Italiano Programmazione
4
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere;
Competenza digitale; Imparare ad imparare; Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività metodologiche e Verifiche
strumenti
Contenuti Circle time Conversazione libera
Forme comuni di discorso parlato fonologico: il Brainstorming Dibattito
racconto, il resoconto, la spiegazione, l’esposizione
orale. Cooperative learning Intervista
Forme di discorso parlato dialogico (il dialogo, il Esposizione Test di comprensione
dibattito, la discussione, la conversazione, i registri individuale con risposte aperte
linguistici) in relazione a: e/o scelta multipla
Esposizione a gruppi
- testo narrativo Esposizione orale di
racconto di avventura Conversazioni libere
un argomento con
racconto fantasy Conversazioni guidate domande mirate
racconto di paura
Lim Esposizione libera di
lettera e e-mail
racconto storico; un argomento
- testo poetico; Registrazione degli
- testo informativo; interventi e riascolto
- testo regolativo.
Attività
Strategie finalizzate all’ascolto attivo e all’autocontrollo.
Analisi strutturale di varie tipologie testuali.
Interpretazione di fonti, immagini, tabelle.
Riflessione su fatti e problemi di attualità, esperienze
personali, argomenti di studio.
Rielaborazione collettiva e individuale di testi ascoltati
diretti o trasmessi.
Produzione di rubriche di valutazione.

141
4 Programmazione Italiano

NUCLEO FONDANTE: LETTURA


Leggi e vai Letture 4 - Laboratorio di comprensione 4 pagg. 2-15

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento


Dalle Indicazioni Nazionali Dalle Indicazioni Nazionali

L’alunno legge e comprende testi di vario tipo, Impiegare tecniche di lettura silenziosa e di lettura
continui e non continui, ne individua il senso espressiva ad alta voce.
globale e le informazioni principali, utilizzando Avviare, nella lettura di vari tipi di testo, all’uso di
strategie di lettura adeguate agli scopi. opportune strategie per analizzare il contenuto;
L’alunno legge testi di vario genere facenti parte porsi domande all’inizio e durante la lettura del
della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in testo.
lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi Sfruttare le informazioni della titolazione, delle
giudizi personali. immagini e delle didascalie per farsi un’idea del
testo che si intende leggere.
Ricercare informazioni in testi di diversa natura e
provenienza (compresi moduli, orari, grafici, mappe
ecc.) per scopi pratici o conoscitivi, applicando
tecniche di supporto alla comprensione.
Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per
regolare comportamenti, per svolgere un’attività,
per realizzare un procedimento.
Leggere testi letterari narrativi, in lingua
italiana contemporanea, e semplici testi poetici
cogliendone il senso, le caratteristiche formali più
evidenti.
Ricavare informazioni esplicite e implicite da testi
espositivi, per documentarsi su un argomento
specifico o per realizzare scopi pratici.

142
Italiano Programmazione
4
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere;
Competenza digitale; Imparare ad imparare; Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività metodologiche e Verifiche
strumenti
Contenuti Lettura dell’insegnante Test con risposte a
Forme di lettura drammatizzata, silenziosa, a voce alta, Peer to peer: lettura in domande (scelta
libera, ascoltata in relazione a: coppia multipla o aperte),
- testo narrativo compilazione di
racconto di avventura Lettura cooperativa tabelle, cloze.
racconto fantasy Lettura individuale Schematizzazioni delle
racconto di paura informazioni principali.
Circolo dei lettori
lettera e e-mail
racconto storico; Drammatizzazioni Registrazione e
riascolto.
- testo poetico; Ludo-didattica
- testo informativo; Autovalutazione.
Utilizzo della biblioteca
- testo regolativo. di classe
Attività Utilizzo della biblioteca
Lettura silenziosa in funzione della consegna. civica
Lettura ad alta voce connessa alla valenza espressiva
della punteggiatura.
Lettura selettiva su fonti predisposte dall’insegnante e
finalizzate ad uno scopo.
Lettura di anticipazione del contenuto partendo da
titoli e immagini.
Individuazione di parole non note e ipotesi sul
significato a partire dal contesto.
Individuazione delle parole-chiave.
Riassunto di un brano letto.
Parafrasi di testi poetici.
Lettura autonoma di testi scelti per il proprio piacere
personale.
Recensioni e commenti.
Lettura regalata.
Produzione di rubriche di valutazione.

143
4 Programmazione Italiano

NUCLEO FONDANTE: SCRITTURA


Leggi e vai Letture 4 - Laboratorio di scrittura 4 pagg. 14-88

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento


Dalle Indicazioni Nazionali Dalle Indicazioni Nazionali

L’alunno scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e Raccogliere le idee, organizzarle per punti,
coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni pianificare la traccia di un racconto o di
di scrittura che la scuola offre. un’esperienza.
L’alunno rielabora testi parafrasandoli, Produrre racconti scritti di esperienze personali che
completandoli, trasformandoli. contengano le informazioni essenziali relative a
L’alunno scrive correttamente testi di tipo diverso persone, luoghi, tempi, situazioni, azioni.
(narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, Produrre testi narrativi arricchendo uno o più fatti
argomentativo) adeguati a situazione, argomento, con l’utilizzo di dati e di tecniche espressive.
scopo e destinatario. Scrivere testi diversi adeguando il contenuto allo
scopo.
Scrivere semplici testi regolativi o progetti
schematici per l’esecuzione di attività (ad esempio:
regole di gioco, ricette, ecc.).
Produrre testi sostanzialmente corretti dal punto di
vista ortografico e lessicale.
Produrre filastrocche o versi poetici.
Sperimentare liberamente, anche con l’utilizzo del
computer, diverse forme di scrittura, adattando
la struttura del testo, l’impaginazione, le soluzioni
grafiche alla forma testuale.
Appuntare le informazioni principali di un testo
ascoltato e/o letto.
Sintetizzare un testo utilizzando le idee essenziali.

144
Italiano Programmazione
4
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere; Competenza
digitale; Imparare ad imparare; Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività metodologiche e Verifiche
strumenti
Contenuti Lezione frontale Produzioni individuali
Forme di scrittura guidata e libera in relazione a: partecipata su consegne
- testo narrativo Cooperative learning specifiche
racconto di avventura Produzioni individuali
racconto fantasy Peer to peer
libere
racconto di paura Ludo-didattica
lettera e e-mail Revisione collettiva
Conversazioni
racconto storico; Autovalutazione
- testo poetico; Uso della biblioteca
civica e di classe
- testo informativo;
- testo regolativo. Discussioni, relazioni,
letture
Attività
Testualizzazione di schemi narrativi, descrittivi, Revisioni collettive
informativi e regolativi utilizzando i connettivi logici,
spaziali e temporali.
Riscrittura:
- laboratorio di scrittura collettiva: comprendere,
smontare, manipolare;
- laboratorio di scrittura creativa: analizzare, reinventare,
fantasticare;
- laboratorio di poesia: analizzare, reinventare,
fantasticare.
Scrittura individuale guidata.
Scrittura individuale libera.
Riflessione sulla lingua.
Scrittura di testi coesi, coerenti e corretti.
Produzione di testi scritti adeguati agli scopi e ai
destinatari.
Potenziamento, approfondimento, recupero.
Sintesi di testi letti e ascoltati.
Produzione di rubriche di valutazione.

145
4 Programmazione Italiano

SEZIONI DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE


Siamo tutti uguali? Leggi e vai Letture 4 pagg. 58 - 65
Servono le parole gentili? Leggi e vai Letture 4 pagg. 58 - 65 - Perché rispetto? Leggi e vai Letture 4 pagg. 154 - 161

Orientamenti dalle Indicazioni Nazionali e Obiettivi di apprendimento


dai Nuovi Scenari Dalle indicazioni Nazionali

L’educazione alla cittadinanza viene promossa Interagire in modo collaborativo in una


attraverso esperienze significative che consentano conversazione, in una discussione, in un dialogo
di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, su argomenti di esperienza diretta, formulando
degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme domande, dando risposte e fornendo spiegazioni
di cooperazione e di solidarietà. ed esempi.
Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla Cogliere in una discussione le posizioni espresse dai
cittadinanza sono la costruzione del senso di compagni ed esprimere la propria opinione su un
legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità, argomento in modo chiaro e pertinente.
che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in Leggere e comprendere brevi e semplici scambi
modo consapevole. comunicativi in lingua inglese, cogliendo il loro
All’alfabetizzazione culturale e sociale concorre significato globale e identificando parole e frasi
in via prioritaria l’educazione plurilingue e familiari.
interculturale. La lingua materna, la lingua di Usare le conoscenze apprese per comprendere
scolarizzazione e le lingue europee, in quanto problemi ecologici, interculturali e di convivenza
lingue dell’educazione, contribuiscono infatti a civile.
promuovere i diritti del soggetto al pieno sviluppo
della propria identità nel contatto con l’alterità Riconoscere, nel proprio ambiente di vita, le
linguistica e culturale. funzioni dei vari spazi e le loro connessioni, gli
interventi positivi e negativi dell’uomo e progettare
soluzioni, esercitando la cittadinanza attiva.
Comprendere il tema e le informazioni essenziali di
un’esposizione (diretta o trasmessa).

146
Italiano Programmazione
4
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere; Competenze
sociali e civiche.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività
metodologiche e strumenti

Contenuti Circle time


Forme di discorso parlato dialogico (il dialogo, il dibattito, la discussione) Brainsorming
in relazione a tematiche di attualità: l’uguaglianza, la gentilezza, il
rispetto. Peer to peer: lettura collettiva
Brevi conversazioni e dialoghi in lingua inglese. Ascolto
Testi continui e discontinui. Autovalutazione
Laboratori di ascolto.
Attività
Riflessione su tematiche di attualità.
Lettura di testi continui e discontinui.
Realizzazione di compiti autentici.
Strategie finalizzate all’ascolto attivo e all’autocontrollo.

147
4 Programmazione Italiano

NUCLEO FONDANTE: ELEMENTI DI GRAMMATICA ESPLICITA E


RIFLESSIONE SUGLI USI DELLA LINGUA
Leggi e vai Letture 4 - Grammatica RAF 4

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento


Dalle Indicazioni Nazionali Dalle Indicazioni Nazionali

L’alunno scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e Conoscere i principali meccanismi di formazione
coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni delle parole (parole semplici, derivate, composte).
di scrittura che la scuola offre. Comprendere le principali relazioni di significato tra
L’alunno riflette sui testi propri e altrui per cogliere le parole (somiglianze, differenze, appartenenza a
regolarità morfosintattiche. un campo semantico).
L’alunno applica, in situazioni diverse, le conoscenze Riconoscere se una frase è completa o no,
fondamentali relative all’organizzazione logico- individuando i rapporti logici tra le parole.
sintattica della frase semplice, alle parti del discorso Riconoscere in una frase o in un testo le parti
(o categorie lessicali) e ai principali connettivi. del discorso, o categorie lessicali, riconoscerne i
principali tratti grammaticali.
Conoscere le fondamentali convenzioni
ortografiche e applicarle nella produzione scritta
individuale.

148
Italiano Programmazione
4
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività metodologiche e Verifiche
strumenti
Contenuti Attività Grammatica RAF per Test con risposte a
Le regole ortografiche: Riconoscimento dell’errore una didattica di senso: domande (scelta
- suoni particolari; e correzione in: Rifletto su multipla o aperte),
- una lettera muta; - parole; una situazione compilazione di
- le doppie; - frasi; problematica; tabelle, cloze.
- la divisione in sillabe; - testi. Apprendo facilmente Schematizzazioni delle
- l’accento; Riscrittura. deducendo la regola; informazioni principali
- apostrofo e troncamento. Completamento di parole,
Fisso con gli esercizi. Autovalutazione
La comunicazione: frasi, testi.
- gli elementi della Cruciverba da completare. Strategie didattiche
comunicazione; Mappe da completare. Cooperative learning
- la punteggiatura;
- discorso diretto e Individuazione di campi Problem solving
indiretto. semantici. Utilizzo di strumenti
Uso corretto del di ricerca cartacei
Le parti del discorso: vocabolario. (es. vocabolario,
- il nome;
- l’articolo; Esercizi di trasformazione testi...) e multimediali
- l’aggettivo; di strutture morfologiche. (computer, motori di
- il pronome; Esercizi di riconoscimento ricerca...)
- il verbo; di strutture morfologiche.
- l’avverbio Ricerche lessicali.
- la preposizione; Ricerca di significati (di
- la congiunzione; verbi, nomi...).
- l’ esclamazione.
Schemi da completare.
La frase: Esercizi di riconoscimento
- il ruolo del verbo; di parti variabili.
- il soggetto;
Esercizi di riconoscimento
- il predicato verbale;
di parti invariabili.
- il predicato nominale;
- la frase minima; Esercizi con risposta a
- il complemento oggetto; scelta multipla.
- altri complementi. Individuazione delle
strutture sintattiche della
frase.

149
4 Programmazione Italiano

NUCLEO FONDANTE: ACQUISIZIONE ED ESPANSIONE


DEL LESSICO RICETTIVO E PRODUTTIVO
Leggi e vai Letture 4 - Grammatica RAF 4

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento


Dalle Indicazioni Nazionali Dalle Indicazioni Nazionali

L’alunno capisce e utilizza nell’uso orale e scritto Comprendere in modo appropriato il lessico di
i vocaboli fondamentali; capisce e utilizza i più base.
frequenti termini specifici legati alle discipline di Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività
studio. comunicative orali, di lettura e di scrittura e
L’alunno riconosce che le diverse scelte attivando la conoscenza delle principali relazioni
linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze,
comunicative. appartenenza a un campo semantico).
Comprendere che le parole hanno diverse accezioni
ed individuare l’accezione specifica di una parola in
un testo.
Comprendere e utilizzare parole e termini specifici
legati alle discipline di studio.
Utilizzare il dizionario come strumento di
consultazione.

150
Italiano Programmazione
4
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività metodologiche e Verifiche
strumenti
Contenuti Grammatica RAF per Test con risposte a
Il vocabolario. una didattica di senso: domande (scelta
Il lessico delle discipline. Rifletto su multipla o aperte),
Il lessico specialistico. una situazione compilazione di
problematica; tabelle, cloze
Omonimi.
Sinonimi e contrari. Apprendo facilmente Schematizzazioni delle
deducendo la regola; informazioni principali
Parole in via di estinzione.
Fisso con gli esercizi. Autovalutazione
Radice e desinenza.
Prefissi e suffissi. Strategie didattiche
Attività Cooperative learning
Mappe da completare. Problem solving
Individuazione di campi semantici. Peer to peer
Uso corretto del vocabolario. Utilizzo di strumenti
Attività di analisi e confronto su testi scritti o esposizioni di ricerca cartacei
orali per individuare un lessico via via più ampio ed (es. vocabolario,
elegante. testi....) e multimediali
Esercizi di trasformazione di strutture morfologiche. (computer, motori di
Esercizi di riconoscimento di lessico specialistico. ricerca...)
Ricerche lessicali.
Ricerca di significati.
Esercizi con risposta a scelta multipla.

151
5 Programmazione Italiano

NUCLEO FONDANTE: ASCOLTO E PARLATO


Leggi e vai Letture 5 – Laboratorio di comprensione 5 pagg. 2-13

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento


Dalle Indicazioni Nazionali Dalle Indicazioni Nazionali

L’alunno partecipa a scambi comunicativi Interagire in modo collaborativo in una


(conversazioni, discussioni di classe o di gruppo) conversazione, in una discussione, in un dialogo
con compagni e insegnanti rispettando il turno su argomenti di esperienza diretta, formulando
e formulando messaggi chiari e pertinenti in un domande, dando risposte e fornendo spiegazioni
registro il più possibile adeguato alla situazione. ed esempi.
L’alunno ascolta e comprende testi orali “diretti” Comprendere e condividere le informazioni
o “trasmessi” dai media cogliendone il senso, le essenziali di un’esposizione (diretta o trasmessa).
informazioni principali e lo scopo. Comprendere lo scopo e l’argomento di messaggi
L’alunno espone argomenti di studio in modo trasmessi dai media.
chiaro e coerente utilizzando un linguaggio Formulare domande precise e pertinenti di
specifico. spiegazione e di approfondimento durante o dopo
l’ascolto.
Comprendere consegne e istruzioni per
l’esecuzione di attività scolastiche ed
extrascolastiche.
Cogliere in una discussione le posizioni espresse dai
compagni ed esprimere la propria opinione su un
argomento in modo chiaro e pertinente.
Raccontare esperienze personali o storie
inventate organizzando il racconto in modo
chiaro, rispettando l’ordine cronologico e logico
e inserendo gli opportuni elementi descrittivi e
informativi.
Organizzare un breve discorso orale su un tema
affrontato in classe o una breve esposizione su un
argomento di studio utilizzando una scaletta.

152
Italiano Programmazione
5
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere; Competenza
digitale; Imparare ad imparare; Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività metodologiche e Verifiche
strumenti
Contenuti Circle time Conversazione libera
Forme comuni di discorso parlato fonologico: il Brainstorming Dibattito
racconto, il resoconto, la spiegazione, l’esposizione
orale. Cooperative learning Intervista
Forme di discorso parlato dialogico: il dialogo, il Esposizione Test di comprensione
dibattito, la discussione, la conversazione, i registri individuale con risposte aperte
linguistici in relazione a: e/o scelta multipla
Esposizione a gruppi
- testo narrativo Esposizione orale di
racconto giallo Conversazioni libere
un argomento con
racconto umoristico Conversazioni guidate domande mirate
diario
Lim Esposizione libera di
racconto biografico
racconto autobiografico un argomento
racconto storico Registrazione degli
racconto di fantascienza; interventi e riascolto
- testo descrittivo;
- testo poetico;
- testo informativo;
- testo argomentativo.
Attività
Strategie finalizzate all’ascolto attivo
e all’autocontrollo.
Analisi strutturale di varie tipologie testuali.
Interpretazione di fonti, immagini, tabelle.
Riflessione su fatti e problemi di attualità, esperienze
personali, argomenti di studio.
Rielaborazione collettiva e individuale di testi ascoltati
diretti o trasmessi.
Produzione di rubriche di valutazione.

153
5 Programmazione Italiano

NUCLEO FONDANTE: LETTURA


Leggi e vai Letture 5 - Laboratorio di comprensione 5 pagg. 2-13

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento


Dalle Indicazioni Nazionali Dalle Indicazioni Nazionali

L’alunno legge e comprende testi di vario tipo, Impiegare tecniche di lettura silenziosa e di lettura
continui e non continui, ne individua il senso espressiva ad alta voce.
globale e le informazioni principali, utilizzando Usare nella lettura di vari tipi di testo opportune
strategie di lettura adeguate agli scopi. strategie per analizzare il contenuto; porsi domande
L’alunno legge testi di vario genere facenti parte all’inizio e durante la lettura del testo; cogliere indizi
della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in utili a risolvere i nodi della comprensione.
lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi Sfruttare le informazioni della titolazione, delle
giudizi personali. immagini e delle didascalie per farsi un’idea del
L’alunno utilizza abilità funzionali allo studio: testo che si intende leggere.
individua nei testi scritti informazioni utili per Leggere e confrontare informazioni provenienti da
l’apprendimento di un argomento dato e le testi diversi per farsi un’idea di un argomento, per
mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere.
dell’esposizione orale acquisendo un primo nucleo
di terminologia specifica. Ricercare informazioni in testi di diversa natura
e provenienza (compresi moduli, orari, grafici,
mappe...) per scopi pratici o conoscitivi, applicando
tecniche di supporto alla comprensione (quali,
ad esempio, sottolineare, annotare informazioni,
costruire mappe e schemi...).
Leggere testi letterari narrativi, in lingua
italiana contemporanea, e semplici testi poetici
cogliendone il senso, le caratteristiche formali più
evidenti, l’intenzione comunicativa dell’autore ed
esprimendo un motivato parere personale.

154
Italiano Programmazione
5
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere; Competenza
digitale; Imparare ad imparare; Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività metodologiche e Verifiche
strumenti
Contenuti Lettura dell’insegnante Test con risposte a
Forme di lettura drammatizzata, silenziosa, a voce alta, Peer to peer: lettura in domande (scelta
libera, ascoltata in relazione a: coppia multipla o aperte),
- testo narrativo compilazione di
racconto giallo Lettura cooperativa tabelle, cloze
racconto umoristico Lettura individuale Schematizzazioni delle
diario informazioni principali
Circolo dei lettori
racconto biografico
racconto autobiografico Drammatizzazioni Registrazione e
racconto storico riascolto
Ludo-didattica
racconto di fantascienza; Autovalutazione
Utilizzo della biblioteca
- testo descrittivo;
di classe
- testo poetico;
Utilizzo della biblioteca
- testo informativo;
civica
- testo argomentativo.
Attività
Lettura silenziosa in funzione della consegna.
Lettura ad alta voce connessa alla valenza espressiva
della punteggiatura.
Lettura selettiva su fonti predisposte dall’insegnante e
finalizzate a uno scopo.
Lettura di anticipazione del contenuto partendo da
titoli e immagini.
Individuazione delle caratteristiche strutturali delle
diverse tipologie testuali.
Lettura autonoma di testi scelti per il proprio piacere
personale.
Recensioni e commenti.
Lettura regalata.
Produzione di rubriche di valutazione.

155
5 Programmazione Italiano

NUCLEO FONDANTE: SCRITTURA


Leggi e vai Letture 5 - Laboratorio di scrittura 5 pagg. 14-88

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento


Dalle Indicazioni Nazionali Dalle Indicazioni Nazionali

L’alunno scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e Raccogliere le idee, organizzarle per punti,
coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni pianificare la traccia di un racconto o di
di scrittura che la scuola offre. un’esperienza.
L’alunno rielabora testi parafrasandoli, Produrre racconti scritti di esperienze personali
completandoli, trasformandoli. o vissute da altri che contengano le informazioni
essenziali relative a persone, luoghi, tempi,
situazioni, azioni.
Esprimere per iscritto esperienze, emozioni, stati
d’animo sotto forma di diario.
Rielaborare testi (parafrasare o riassumere un testo,
trasformarlo, completarlo) e redigerne di nuovi
anche utilizzando programmi di videoscrittura.
Realizzare testi collettivi per relazionare su
esperienze scolastiche e argomenti di studio.
Produrre testi creativi sulla base di modelli dati
(filastrocche, racconti brevi, poesie).
Sperimentare liberamente, anche con l’utilizzo del
computer, diverse forme di scrittura, adattando
il lessico, la struttura del testo, l’impaginazione e
le soluzioni grafiche alla forma testuale scelta e
integrando eventualmente il testo verbale con
materiali multimediali.
Produrre testi sostanzialmente corretti dal punto
di vista ortografico, morfosintattico, lessicale,
rispettando le funzioni sintattiche dei principali
segni interpuntivi.

156
Italiano Programmazione
5
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere; Competenza
digitale; Imparare ad imparare; Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività metodologiche e Verifiche
strumenti
Contenuti Lezione frontale Produzioni individuali
Forme di scrittura guidata e libera in relazione a: partecipata su consegne
- testo narrativo Cooperative learning specifiche
racconto giallo Produzioni individuali
racconto umoristico Peer to peer
libere
diario Ludo-didattica
racconto biografico Revisione collettiva e
Conversazioni autovalutazione
racconto autobiografico
racconto storico Uso della biblioteca
racconto di fantascienza; civica e di classe
- testo descrittivo; Discussioni, relazioni,
- testo poetico; letture
- testo informativo; Revisioni collettive
- testo argomentativo.
Attività
Testualizzazione di schemi narrativi, descrittivi,
informativi e regolativi utilizzando i connettivi logici,
spaziali e temporali.
Riscrittura:
- laboratorio di scrittura collettiva: comprendere,
smontare, manipolare;
- laboratorio di scrittura creativa: analizzare, reinventare,
fantasticare;
- laboratorio di poesia: analizzare, reinventare,
fantasticare.
Scrittura individuale guidata.
Scrittura individuale libera.
Riflessione sulla lingua.
Scrittura di testi coesi, coerenti e corretti.
Produzione di testi scritti adeguati agli scopi e ai
destinatari.
Potenziamento, approfondimento, recupero.
Sintesi di testi letti e ascoltati.
Produzione di rubriche di valutazione.

157
5 Programmazione Italiano

SEZIONI DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE


Sognare è un diritto? - Leggi e vai Letture 5 pagg. 60 - 65 - Perché legalità? - Leggi e vai Letture 5 pagg. 118 - 123
Servono le regole? - Leggi e vai Letture 5 pagg.192 - 197

Orientamenti dalle Indicazioni Nazionali e Obiettivi di apprendimento


dai Nuovi Scenari Dalle indicazioni Nazionali

L’educazione alla cittadinanza viene promossa Comprendere testi di tipo diverso, continui e non
attraverso esperienze significative che consentano continui.
di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, Usare le conoscenze apprese per comprendere
degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme problemi ecologici, interculturali e di convivenza
di cooperazione e di solidarietà. civile.
Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla Leggere e comprendere e interpretare slogan in
cittadinanza sono la costruzione del senso di lingua inglese, cogliendo il loro significato globale e
legalità e lo sviluppo di un’etica della responsabilità, identificando parole e frasi familiari.
che si realizzano nel dovere di scegliere e agire in
modo consapevole. Interagire in modo collaborativo in una
conversazione, in una discussione, in un dialogo
La scuola del primo ciclo include nel proprio su argomenti di esperienza diretta, formulando
curricolo la prima conoscenza della Costituzione domande, dando risposte e fornendo spiegazioni
della Repubblica italiana. Gli allievi imparano così ed esempi.
a riconoscere e a rispettare i valori sanciti e tutelati
nella Costituzione, in particolare i diritti inviolabili Cogliere in una discussione le posizioni espresse dai
di ogni essere umano, il riconoscimento della pari compagni ed esprimere la propria opinione su un
dignità sociale, il dovere di contribuire in modo argomento in modo chiaro e pertinente.
concreto alla qualità della vita della società, la Riconoscere, nel proprio ambiente di vita, le
libertà di religione, le varie forme di libertà (articoli funzioni dei vari spazi e le loro connessioni, gli
13-21). interventi positivi e negativi dell’uomo e progettare
All’alfabetizzazione culturale e sociale concorre soluzioni, esercitando la cittadinanza attiva.
in via prioritaria l’educazione plurilingue e Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla
interculturale. La lingua materna, la lingua di comprensione: durante l’ascolto (presa di appunti,
scolarizzazione e le lingue europee, in quanto parole-chiave, brevi frasi riassuntive) e dopo
lingue dell’educazione, contribuiscono infatti a l’ascolto (rielaborazione degli appunti, esplicitazione
promuovere i diritti del soggetto al pieno sviluppo delle parole chiave, ecc.).
della propria identità nel contatto con l’alterità
linguistica e culturale.

158
Italiano Programmazione
5
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere; Competenze
sociali e civiche.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività
metodologiche e strumenti

Contenuti Circle time


Forme di discorso parlato dialogico (il dialogo, il dibattito, la discussione) Brainsorming
in relazione a tematiche di attualità: la migrazione, la legalità, i diritti e la
Carta Costituzionale. Conversazioni libere
Manifesti pubblicitari in lingua inglese. Conversazioni guidate
Testi continui e discontinui. Ascolto
La Costituzione italiana.
Autovalutazione
Laboratori di ascolto
Attività
Riflessione e dibattito su tematiche di attualità.
Lettura di testi continui e discontinui.
Scrittura di lettere indirizzate a destinatari noti.
Selezionare e organizzare le informazioni con mappe, schemi, tabelle.
Esecuzione di brani vocali.
Strategie finalizzate all’ascolto attivo e all’autocontrollo.

159
5 Programmazione Italiano

NUCLEO FONDANTE: ELEMENTI DI GRAMMATICA ESPLICITA E


RIFLESSIONE SUGLI USI DELLA LINGUA
Leggi e vai Letture 5 - Grammatica RAF 5

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento


Dalle Indicazioni Nazionali Dalle Indicazioni Nazionali

L’alunno scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e Relativamente a testi o in situazioni di esperienza
coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni diretta, riconoscere la variabilità della lingua
di scrittura che la scuola offre. nel tempo e nello spazio geografico, sociale e
L’alunno riflette sui testi propri e altrui per cogliere comunicativo.
regolarità morfosintattiche e caratteristiche Conoscere i principali meccanismi di formazione
del lessico; riconosce che le diverse scelte delle parole (parole semplici, derivate, composte).
linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni Comprendere le principali relazioni di significato tra
comunicative. le parole (somiglianze, differenze, appartenenza a
L’alunno è consapevole che nella comunicazione un campo semantico).
sono usate varietà diverse di lingua e lingue Riconoscere la struttura del nucleo della frase
differenti (plurilinguismo). semplice (la cosiddetta frase minima): predicato,
L’alunno applica, in situazioni diverse, le conoscenze soggetto, altri elementi richiesti dal verbo.
fondamentali relative all’organizzazione logico- Riconoscere in una frase o in un testo le parti
sintattica della frase semplice, alle parti del discorso del discorso, o categorie lessicali, riconoscerne
(o categorie lessicali) e ai principali connettivi. i principali tratti grammaticali; riconoscere le
L’alunno padroneggia e applica, in situazioni congiunzioni di uso più frequente (come e, mai,
diverse, le conoscenze fondamentali relative infatti, perché, quando).
all’organizzazione logico-sintattica della frase Conoscere le fondamentali convenzioni
semplice, alle parti del discorso (o categorie ortografiche e servirsi di questa conoscenza per
lessicali) e ai principali connettivi. rivedere la propria produzione scritta e correggere
eventuali errori.

160
Italiano Programmazione
5
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività metodologiche e Verifiche
strumenti
Contenuti Attività Grammatica RAF per Test con risposte a
Le regole ortografiche: Riconoscimento dell’errore una didattica di senso: domande (scelta
- suoni difficili e gruppi e correzione in: Rifletto su multipla o aperte),
consonantici; - parole; una situazione compilazione di
- l’accento; - frasi; problematica; tabelle, cloze.
- apostrofo e troncamento; - testi. Apprendo facilmente Schematizzazioni delle
- l’uso dell’H; Riscrittura. deducendo la regola; informazioni principali.
- le doppie e la divisione in Completamento di parole,
sillabe. Fisso con gli esercizi. Autovalutazione
frasi, testi.
La comunicazione: Mappe da completare. Strategie didattiche
- le regole della
comunicazione; Individuazione di campi Cooperative learning
- i registri linguistici. semantici. Problem solving
Le parti del discorso: Uso corretto del Utilizzo di strumenti
- l’articolo; vocabolario. di ricerca cartacei
- il nome; Schemi da completare. (es. vocabolario,
- l’aggettivo; Esercizi con risposta a testi...) e multimediali
- il pronome; scelta multipla. (computer, motori di
- il verbo; Esercizi per ricerca...)
- gli avverbi; l’individuazione delle
- le preposizioni; strutture sintattiche della
- le congiunzioni; frase (completamento,
- le esclamazioni. collegamento, ricerca,
L’analisi grammaticale. trasformazione...).
La frase: Le valenze del verbo
- l’analisi logica; (sezione speciale sull’unità
- il predicato verbale; minima di significato).
- il soggetto; Esercizi di riconoscimento
- la frase con il verbo di parti variabili.
essere;
Esercizi di riconoscimento
- la frase minima;
di parti invariabili.
- il complemento oggetto;
- i complementi indiretti. Esercizi con risposta a
scelta multipla.
Speciale analisi logica:
verso la GRAMMATICA Individuazione delle
VALENZIALE. strutture sintattiche della
frase.

161
5 Programmazione Italiano

NUCLEO FONDANTE: ACQUISIZIONE ED ESPANSIONE


DEL LESSICO RICETTIVO E PRODUTTIVO
Leggi e vai Letture 5 - Grammatica RAF 5

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento


Dalle Indicazioni Nazionali Dalle Indicazioni Nazionali

L’alunno capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i Comprendere ed utilizzare in modo appropriato
vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce il lessico di base (parole del vocabolario
e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle fondamentale e di quello di alto uso).
discipline di studio. Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività
L’alunno riflette su testi propri e altrui per cogliere le comunicative orali, di lettura e di scrittura e
caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse attivando la conoscenza delle principali relazioni
scelte linguistiche sono correlate alla varietà di di significato tra le parole (somiglianze, differenze,
situazioni comunicative. appartenenza a un campo semantico).
Comprendere che le parole hanno diverse accezioni
ed individuare l’accezione specifica di una parola in
un testo.
Comprendere, nei casi più semplici e frequenti, l’uso
e il significato figurato delle parole.
Comprendere ed utilizzare parole e termini specifici
legati alle discipline di studio.
Utilizzare il dizionario come strumento di
consultazione.

162
Italiano Programmazione
5
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle lingue straniere.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività metodologiche e Verifiche
strumenti
Contenuti Grammatica RAF (per Test con risposte a
Le parole cambiano con il tempo. una didattica di senso) domande (scelta
Parole in prestito. Rifletto su multipla o aperte)
I dialetti. una situazione Schematizzazioni delle
Esprimiamoci meglio. problematica; informazioni principali
Apprendo facilmente Autovalutazione
Attività deducendo la regola;
Mappe da completare.
Fisso con gli esercizi.
Ricerche e confronti su arcaismi e neologismi e loro
utilizzo. Strategie didattiche
Uso corretto del vocabolario. Cooperative learning
Attività di confronto su testi scritti o esposizioni orali per Problem solving
individuare un lessico via via più ampio ed elegante.
Peer to peer
Ricerca e analisi delle parole appartenenti ad altre
lingue. Utilizzo di strumenti
di ricerca cartacei
Confronto sull’applicazione di alcune regole (es. vocabolario,
grammaticali: dialetti/lingua italiana. testi...) e multimediali
Ricerche lessicali. (computer, motori di
Ricerca di significati. ricerca...)

163
4-5 Programmazione Arte e immagine

ARTE, IMMAGINE E MUSICA


Linguaggi espressivi classe 4 pagg. 73-120 - Linguaggi espressivi classe 5 pagg. 89-136

Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento


Dalle Indicazioni Nazionali Dalle Indicazioni Nazionali

ARTE E IMMAGINE
L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative
al linguaggio visivo per produrre varie tipologie diESPRIMERSI E COMUNICARE
testi visivi. - Ideare e progettare elaborati ricercando soluzioni
L’alunno rielabora in modo creativo le immagini con creative originali, ispirate anche dallo studio
molteplici tecniche, materiali e strumenti. dell’arte e della comunicazione visiva.

L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi - Utilizzare gli strumenti, le tecniche figurative e
sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in le regole della rappresentazione visiva per una
riferimento alla loro fonte. produzione creativa che rispecchi le preferenze e
lo stile espressivo personale.
L’alunno esplora diverse possibilità espressive
della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, - Rielaborare creativamente materiali di uso
imparando ad ascoltare se stesso e gli altri. comune per produrre nuove immagini.
OSSERVARE E LEGGERE LE IMMAGINI
- Utilizzare diverse tecniche osservative per
descrivere con linguaggio appropriato gli elementi
formali ed estetici di un contesto reale.
- Leggere e interpretare un’immagine o
un’opera d’arte utilizzando gradi progressivi di
approfondimento.
- Riconoscere i codici e le regole compositive
presenti nelle opere d’arte per individuarne la
funzione simbolica, espressiva e comunicativa.
COMPRENDERE E APPREZZARE LE OPERE D’ARTE
- Leggere e commentare un’opera d’arte
mettendola in relazione con gli elementi essenziali
del contesto storico e culturale a cui appartiene.
- Possedere una conoscenza delle linee
fondamentali della produzione artistica dei
principali periodi storici del passato e dell’arte
contemporanea, anche appartenenti a contesti
diversi dal proprio.
- Conoscere le tipologie del patrimonio ambientale,
storico-artistico e museale del territorio
sapendone leggere i significati e i valori estetici,
storici e sociali.
MUSICA
Utilizzare voce, strumenti e nuove tecnologie
sonore in modo creativo e consapevole.
Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi
basilari del linguaggio musicale.

164
Arte e immagine Programmazione 4-5

COMPETENZE CHIAVE EUROPEE


Comunicazione nella madrelingua; Consapevolezza ed espressione culturale.

Scelte organizzative,
Contenuti e attività metodologiche e Verifiche
strumenti
ARTE E IMMAGINE Presentazione di Analisi guidata di
Mosaici e collage. opere d’arte e di artisti opere d’arte
Disegni con utilizzo di elementi naturali. significativi per la Rielaborazione di
storia dell’arte. immagini famose
Attività legate alla conoscenza e all’utilizzo di colori e
forme. Analisi guidata Autovalutazione
Studio del chiaroscuro e della volumetria delle figure. degli elementi
fondamentali della
Trasformazione di oggetti o elementi di uso comune in grammatica artistica
“opere d’arte” attraverso tecniche diverse. (volume, prospettiva,
Realizzazioni grafico-pittoriche utilizzando varie chiaroscuro...).
tecniche e materiali.
Introduzione alle
Trasformazione di immagini prodotte da altri. tecniche espressive
Completamento di opere famose con interventi creativi più conosciute.
personali.
Approfondimenti su
MUSICA colori, tonalità, effetti
Analisi del suono (timbro, durata, intensità, altezza). lunistici.
Il ritmo. Utilizzo del “Colouring”
Classificazione di generi e strumenti musicali. come esercizio di
Conoscenza di base della nozione musicale. rilassamento.
Attività laboratoriali.

165
Costruire le competenze con le UdA

Costruire le competenze con le UdA


L’UdA, Unità di Apprendimento, è un acronimo che indica un insieme di occasioni di apprendimento.
Nell’UdA viene sviluppato un argomento il più possibile interdisciplinare, cioè affrontato con l’apporto di
diversi punti di vista e, se possibile, di più insegnanti.
Il percorso ha come obiettivo la realizzazione di un prodotto mediante l’utilizzo e lo sviluppo di conoscenze e
abilità grazie alle quali l’alunno giunge all’acquisizione di competenze valutabili sotto tre aspetti: il processo,
il prodotto e il percorso.
Il processo riguarda le dimensioni dell’organizzare, collaborare, partecipare, agire in modo autonomo, risolvere
problemi...
Il prodotto è l’elaborato finale.
Il percorso fa riferimento all’autovalutazione dell’alunno.
L’UdA si articola in una serie di esperienze che, ispirandosi alla pedagogia del fare, si sviluppano in un ambiente
attivo e operoso in cui, oltre a momenti di insegnamento tradizionale, sono presenti attività laboratoriali,
extrascolastiche e/o momenti di ricerca personale che si concludono con un compito di realtà nel quale
l’alunno trasferisce in un contesto nuovo ciò che conosce e ha imparato. La metodologia più idonea per
questo tipo di attività è rappresentata dal lavoro di gruppo.
La progettazione e la gestione dell’Unità di Apprendimento poggiano sull’individuazione:
• della situazione problema o dell’elemento motivante;
• delle competenze europee di riferimento;
• dei traguardi di competenza (Indicazioni Nazionali);
• delle competenze attese;
• dei prerequisiti da possedere;
• degli obiettivi da raggiungere (dalle Indicazioni Nazionali o dalla Progettazione di Istituto);
• delle conoscenze da sviluppare e attività da mettere in atto.
Sono essenziali inoltre:
• l’utilizzo di metodologie attive e cooperative;
• la presenza di momenti di autovalutazione nei quali l’allievo ripercorre e valuta i processi attivati e le
conoscenze acquisite;
• la verifica finale tramite prova in situazione (o autentica).
A seguire vengono proposte tre Unità di Apprendimento da sperimentare in classe.

UDA CLASSE QUARTA: PREPARIAMOCI A VALUTARE


UN TESTO NARRATIVO

Partendo dalla situazione problema legata alla necessità di costituire una giuria per un concorso letterario,
gli alunni saranno guidati, come compito autentico, a produrre una rubrica di valutazione che permetta di
giudicare, con criteri oggettivi, le caratteristiche di un testo narrativo. Per fare questo dovranno compiere un
percorso di “formazione” che fornirà loro gli strumenti per creare la rubrica. Nello sviluppo dell’UdA vengono
pertanto proposti: testi di generi diversi da analizzare, tecniche narrative, aspetti interdisciplinari e abilità di
tipo tecnico.
Le griglie di valutazione e autovalutazione del processo, del prodotto e del percorso permettono di ottenere
un quadro generale dell’andamento dell’attività.

166
Costruire le competenze con le UdA

Denominazione UdA PREPARIAMOCI A VALUTARE UN TESTO NARRATIVO


Destinatari Classe quarta
Nelle classi quinte è stato indetto un concorso di scrittura. Gli alunni devono
produrre un testo fantasy o d’avventura. Le maestre hanno stabilito che i
Situazione problema
bambini delle quarte saranno i membri della giuria. Come si fa a diventare giurati
“competenti”?
A gruppi: creazione di una rubrica valutativa da utilizzare per la valutazione di un
Compito autentico
testo narrativo.
Comunicazione nella madrelingua
Competenze chiave
Imparare ad imparare
europee
Spirito di iniziativa e imprenditorialità
Comunicare nella madrelingua
L’alunno dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di
comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie
idee.
Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce
alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali.
Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle
diverse occasioni di scrittura che la scuola offre.
Rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.
Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e
Traguardi di
caratteristiche del lessico.
competenza
Partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di
dalle Indicazioni
gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi
Nazionali
chiari e pertinenti.
Imparare ad imparare
L’alunno individua nei testi letti o ascoltati informazioni utili per la riflessione
su un argomento, le mette in relazione, le sintetizza, in funzione anche
dell’esposizione orale.
Spirito di iniziativa e imprenditorialità
L’alunno rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la
costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e la
propria sensibilità.
Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
1. Il bambino riconosce la struttura del testo narrativo.
2. Il bambino individua le caratteristiche del testo di avventura-fantasy.
3. Il bambino individua la coerenza e la coesione in un testo narrativo.
4. Il bambino scrive un testo coerente e coeso.
Competenze attese 5. Il bambino esprime il proprio punto di vista.
6. Il bambino collabora nel gruppo rispettando le regole.
7. Il bambino valuta un elaborato secondo criteri oggettivi precedentemente
individuati.

167
Costruire le competenze con le UdA

Obiettivi da raggiungere Conoscenze da Abilità da Discipline


Prerequisiti
(dalle Indicazioni Nazionali) approfondire sviluppare coinvolte
Saper lavorare in ASCOLTO E PARLATO Struttura del testo Leggere Italiano
gruppo. Interagire in modo collaborativo narrativo. Esprimersi Musica
Intervenire in in una conversazione, in una Caratteristiche oralmente Arte
maniera pertinente discussione, in un dialogo. del racconto di Scrivere testi Tecnologia
rispettando il Cogliere in una discussione le avventura.
proprio turno. posizioni espresse dai compagni Creare
ed esprimere la propria opinione Caratteristiche del
Identificare una racconto fantasy. Sintetizzare
su un argomento in modo
narrazione. chiaro e pertinente. La coerenza nel Manipolare
Comprendere ed LETTURA testo. trasferire
elaborare semplici Impiegare tecniche di lettura La coesione nel
testi in lingua Cooperare
silenziosa e di lettura espressiva testo.
italiana. ad alta voce.
Scrivere in modo Usare, nella lettura di vari tipi di
ortograficamente testo, opportune strategie per
corretto. analizzare il contenuto.
Ascoltare Leggere e confrontare
“attivamente” un informazioni provenienti da testi
brano musicale. diversi per farsi un’idea di un
argomento, per trovare spunti
Manipolare con
a partire dai quali parlare o
dimestichezza
scrivere.
materiali diversi.
Leggere testi letterari narrativi
cogliendone il senso, le
caratteristiche formali
più evidenti, l’intenzione
comunicativa dell’autore ed
esprimendo un motivato parere
personale.
SCRITTURA
Realizzare testi collettivi per
relazionare su esperienze
scolastiche e argomenti di
studio.
Produrre testi creativi.
Produrre testi sostanzialmente
corretti dal punto di vista
ortografico, morfosintattico,
lessicale, rispettando le funzioni
sintattiche dei principali segni
interpuntivi.
TECNOLOGIA
Utilizzare strumenti di lavoro in
modo adeguato allo scopo.

168
Costruire le competenze con le UdA

Strumenti e Esperienze
Metodologie Tempi Valutazione
materiali attivate
Didattica per Sussidiario dei 3 mesi (indicativo) Ascolto e DEL PROCESSO
sfondo integratore linguaggi conversazioni Capacità di ascolto e
Lezione frontale Lim Letture e di elaborazione
partecipata Libri di narrativa produzioni scritte Capacità di analisi e
Templates sintesi
Didattica per Realizzazione di
problemi Carta, cartoncino, lapbook Capacità di
colla, forbici, colori lavorare in maniera
Cooperative Ascolto di brani e collaborativa
learning visione di DVD Capacità di riutilizzare
Peer to peer Produzione di quanto appreso
Ludo-didattica rubriche valutative Capacità di lavorare
Valutazioni di in maniera attiva da
Brainstorming soli e in gruppo
gruppo (giuria)
Circle time Capacità di gestione
del tempo, dello
spazio, degli
strumenti
DEL PRODOTTO
Correttezza
ortografica
Coerenza
Coesione
DEL PERCORSO
Autovalutazione

169
Costruire le competenze con le UdA

Sommario dell’UdA

1a fase 6a fase
Presentazione del progetto ai bambini. Attività a gruppi: scelta di un racconto dal libro di
Brainstorming: come risolvere il problema? testo e riassunto mediante l’utilizzo di un Lapbook
Conclusione: diventare esperti del testo narrativo. in cui si mettano in evidenza luoghi, tempo,
Si comincia con il ripasso dello schema temporale scopo, fatti, personaggi. Il bambino potrà riempire
di un testo narrativo (Sussidiario dei linguaggi pagg. le tasche del lapbook riassumendo gli elementi
32-35). del libro letto oppure inventandone di nuovi per
costruire un serbatoio di idee che diventeranno lo
2a fase stimolo per nuove storie da raccontare.
Visione del film Pagemaster.
Circle time: cineforum con suddivisione tra generi 7a fase
(avventura, fantasy, horror, fantascienza). Produzione collettiva di un racconto d’avventura o
Scheda del film. fantasy pescando a caso gli elementi dal serbatoio
Gioco: alla ricerca dei classici nascosti nel film. dei racconti.

3a fase 8a fase
Ascolto di musica tratta dalla colonna sonora di Produzione individuale di un racconto d’avventura
film e di brani che trasmettono emozioni diverse o fantasy pescando a caso gli dal serbatoio dei
(paura, divertimento, suspense, armonia...). racconti.
Esempi: per la paura Toccata e fuga di Bach;
per l’armonia Valzer di Chopin; per la suspense
9a fase
Carmina Burana di Carl Orff...
Compito autentico. Lavoro a gruppi.
Mettendo insieme le competenze fin qui acquisite
4a fase sul testo narrativo, produzione di una rubrica
Analisi di racconti di avventura (struttura, schema, valutativa per la valutazione del testo.
caratteristiche): Sussidiario dei linguaggi pagg. 66-76
Grammatica RAF lessico pagg. 43-54;
10a fase
Grammatica RAF nomi pagg. 56-64;
Grammatica RAF aggettivi pagg. 68-70; Sperimentazione della rubrica: valutazione
Grammatica RAF struttura della frase pagg. 127-135; collettiva dei testi prodotti individualmente.
Quaderno di scrittura pagg. 48-49
11a fase
5a fase Valutazione collettiva dei testi prodotti dai
Analisi di racconti fantasy (struttura, schema, compagni di quinta utilizzando la rubrica
caratteristiche): Sussidiario dei linguaggi sperimentata.
pagg. 78-90
Grammatica RAF lessico pagg. 43-54;
Grammatica RAF nomi pagg. 56-64;
Grammatica RAF aggettivi pagg. 68-70;
Grammatica RAF struttura della frase pagg. 127-135;
Quaderno di scrittura pagg. 50-51

170
Costruire le competenze con le UdA

COMPITO AUTENTICO
Esempio di rubrica valutativa creata in gruppo dagli alunni al termine dell’UdA

RUBRICA DI VALUTAZIONE DEL PRODOTTO

Punti
Titolo: ..................................................................................................
Attribuzione punteggio: da 1 a 5

Calligrafia

Titolo e testo coerenti

Giusta costruzione della storia: inizio, svolgimento, conclusione

Svolgimento con colpi di scena

Descrizioni precise e interessanti

Contenuto coerente al tipo di racconto

Ritmo incalzante

Ritmo fluido

Lessico interessante, vocaboli ricercati, sinonimi, belle espressioni

Discorso diretto

Metafore e paragoni

Personaggi intriganti e adatti alla storia

Testo lungo e originale

Punteggiatura corretta

Rispetto dell’ortografia

Tempi verbali corretti

Uso corretto della morfologia

Frasi ben costruite

Finale appropriato alla storia

Totale .....................................................................................

171
RUBRICA DI VALUTAZIONE DEL PROCESSO
DIMENSIONI/LIVELLI PRINCIPIANTE PRATICANTE ESPERTO ECCELLENTE
INDIVIDUARE Necessita di supporto per Riconosce le caratteristiche Riconosce e comprende Riconosce, comprende e interpreta
INFORMAZIONI riconoscere e comprendere del testo preso in esame. le caratteristiche del testo le caratteristiche del testo preso in
Capacità di analisi e di le caratteristiche del testo Necessita di aiuto per preso in esame. esame.
sintesi preso in esame. sintetizzare le informazioni. Sintetizza le informazioni. Sintetizza le informazioni.
Esprime un parere personale.
INTERPRETARE Ha un ascolto passivo. Ascolta in modo superficiale. Ascolta in modo attivo. Ascolta in modo attivo.
Capacità di ascolto e di Va guidato nel comprendere Comprende parzialmente il Comprende il senso Comprende il senso globale.
elaborazione e nell’organizzare le senso globale. globale. Sa organizzare e collegare le
informazioni. Organizza le informazioni in Sa organizzare le informazioni.
modo incompleto. informazioni. Propone soluzioni e interpretazioni.
Costruire le competenze con le UdA

ESEGUIRE Stenta a rispettare i modi e i Agisce, se sollecitato, nei Agisce autonomamente nei Agisce nei modi e nei tempi previsti
Capacità di gestione tempi di lavoro previsti. modi e nei tempi previsti. modi e nei tempi previsti. con senso di responsabilità. Esegue
del tempo, dello spazio, Va guidato nell’esecuzione Esegue in modo essenziale il Esegue autonomamente in autonomamente in modo preciso il
degli strumenti del compito assegnato. compito assegnato. modo corretto il compito compito assegnato, utilizzando gli
assegnato. strumenti e le strategie più idonee.
TRASFERIRE Nella produzione individuale Nella produzione individuale, Nella produzione Nella produzione individuale
Capacità di riutilizzare necessita di supporto per trasferisce in modo essenziale individuale trasferisce in trasferisce in modo corretto e
quanto appreso comprendere e consolidare. le competenze acquisite. modo corretto e completo completo le competenze acquisite.
Va guidato nel trasferire le le competenze acquisite. Rielabora e riutilizza quanto appreso
competenze acquisite. in modo personale.
INTERAZIONE SOCIALE Manifesta atteggiamenti di Lavora in modo rispettoso del Lavora in modo rispettoso Lavora in modo rispettoso del gruppo
Capacità di lavorare in chiusura e necessita degli gruppo e dell’ambiente ma del gruppo e dell’ambiente e dell’ambiente con modalità corrette
maniera collaborativa interventi di insegnanti necessita della stimolazione con modalità corrette e e responsabili. Si offre come supporto
e compagni per porsi in costante dell’insegnante e dei responsabili. e guida per i compagni in difficoltà
atteggiamento collaborativo. compagni. esercitando una leadership positiva.
DISPONIBILITÀ AD Si relaziona in modo passivo Se stimolato, partecipa Si predispone con interesse Si predispone con interesse all’attività,
AGIRE nonostante le sollecitazioni alle attività con sufficiente all’attività, interviene interviene, prende iniziative
Capacità di lavorare in dell’insegnante. interesse. spontaneamente. coinvolgendo gli altri nel suo agire.
maniera attiva da soli e
in gruppo

172
Costruire le competenze con le UdA

ESEMPIO DI STRUMENTO AUTOVALUTATIVO DEL PERCORSO

Alunno ................................................................................................. Classe ......................... Data ................................

Barra con una X la tua risposta.

Sì No Abbastanza
Sei contento del risultato finale?

Ti sei divertito?

Hai imparato cose nuove?

Hai trovato “facile” imparare?

Eri più motivato a venire a scuola?

Gli argomenti che hai affrontato ti sono serviti?

Ritieni di aver acquisito nuove competenze sul testo narrativo?

Pensi che sia utile lo strumento valutativo creato?

Adesso assegnati il punteggio indicato e conta.

Sì 5 punti No 0 punti Abbastanza 3 punti

Com’è il tuo stato d’animo?

Da 0 a 15 punti Da 15 a 30 punti Da 30 a 40 punti

TIEPIDO SODDISFATTO ENTUSIASTA

173
Costruire le competenze con le UdA

UDA CLASSE QUINTA - PUNTI DI VISTA

Partendo dalla situazione problema legata a un diverbio avvenuto durante la ricreazione tra bambini di
classi diverse, gli alunni saranno guidati, come compito autentico, a creare il “decalogo della convivenza
pacifica”, un documento per favorire la convivenza nel rispetto dei punti di vista e delle esigenze di tutti. Per
fare questo, nello sviluppo dell’UdA, dovranno compiere un percorso di conversazioni mirate, di riflessione su
testi argomentativi, informativi e narrativi che permetterà loro di decentrarsi per comprendere l’esistenza di
punti di vista differenti, ai quali vanno riconosciuti dignità e rispetto. Le griglie di valutazione e autovalutazione
del processo, del prodotto e del percorso permettono di ottenere un quadro generale dell’andamento
dell’attività.

Denominazione UdA IL PUNTO DI VISTA


Destinatari Classe quinta
In cortile, durante l’intervallo, è successo un guaio. I bambini di terza accusano
Situazione problema quelli di quarta di non lasciarli giocare a calcio. I bambini di quarta affermano
esattamente il contrario. Come si fa a capire chi ha ragione?
Compito autentico Creare il decalogo della convivenza pacifica.
Comunicazione nella madrelingua
Competenze chiave
Imparare ad imparare
europee
Spirito di iniziativa e imprenditorialità
Comunicare nella madrelingua
L’alunno partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe
o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando
messaggi chiari e pertinenti.
Interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, utilizza il
linguaggio per apprendere ed elaborare opinioni.
Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri, nell’elaborazione di
progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti
culturali e sociali.
Legge testi di vario genere (argomentativi, espositivi, informatici, regolativi) sia a
voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma, ricava informazioni e formula su di
Traguardi di essi giudizi personali.
competenza Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle
dalle Indicazioni diverse occasioni di scrittura che la scuola offre.
Nazionali Rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.
Imparare ad imparare
Individua nei testi letti o ascoltati informazioni utili per la riflessione su un
argomento, le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione
orale.
Riflette sulle posizioni degli altri mettendole in rapporto con il proprio punto di
vista.
Spirito di iniziativa e imprenditorialità
L’alunno rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del
bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità.
Rispetta il punto di vista degli altri.
Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

174
Costruire le competenze con le UdA

1. Il bambino individua le caratteristiche del testo argomentativo.


2. Il bambino conosce lo scopo dei testi informativi.
3. Il bambino conosce la struttura e lo scopo del testo regolativo.
4. Il bambino comprende l’esistenza del punto di vista narrativo.
Competenze attese 5. Il bambino scrive un testo coerente e coeso.
6. Il bambino distingue l’oggettivo dal soggettivo.
7. Il bambino considera, valuta e rispetta il punto di vista degli altri.
8. Il bambino costruisce il proprio punto di vista.

Obiettivi da raggiungere Conoscenze da Abilità da Discipline


Prerequisiti
(dalle Indicazioni Nazionali) approfondire sviluppare coinvolte
Saper lavorare in ASCOLTO E PARLATO Caratteristiche Leggere Italiano
gruppo. Interagire in modo collaborativo del testo Comprendere Arte
Intervenire in in una conversazione, in una argomentativo.
Esprimersi Tecnologia
maniera pertinente discussione, in un dialogo. Caratteristiche del oralmente e
rispettando il Cogliere in una discussione le testo informativo. per iscritto
proprio turno nelle posizioni espresse dai compagni Caratteristiche del
conversazioni. ed esprimere la propria opinione Creare
su un argomento in modo testo descrittivo.
Ascoltare in modo chiaro e pertinente. Sintetizzare
La visione
attivo. prospettica nel Drammatizzare
LETTURA
Leggere e Usare, nella lettura di vari tipi di disegno. Manipolare
comprendere testi testo, opportune strategie per L’inquadratura nelle Trasferire
in lingua italiana. analizzare il contenuto. immagini.
Verbalizzare con Cooperare
Leggere e confrontare
chiarezza il proprio informazioni provenienti da testi
pensiero oralmente diversi per farsi un’idea di un
e per iscritto. argomento, per trovare spunti
a partire dai quali parlare o
scrivere.
Leggere testi letterari narrativi,
descrittivi, argomentativi,
informativi cogliendone il
senso, le caratteristiche formali
più evidenti, l’intenzione
comunicativa dell’autore ed
esprimendo un motivato parere
personale.
SCRITTURA
Realizzare testi collettivi per
relazionare su esperienze
scolastiche e argomenti di
studio.
Produrre testi coerenti con lo
scopo.
Produrre testi corretti dal
punto di vista ortografico,
morfosintattico, lessicale.

175
Costruire le competenze con le UdA

Obiettivi da raggiungere Conoscenze da Abilità da Discipline


Prerequisiti
(dalle Indicazioni Nazionali) approfondire sviluppare coinvolte
ARTE
Ideare e progettare elaborati
ricercando soluzioni creative
originali ispirate anche
dallo studio dell’arte e della
comunicazione visiva.
Utilizzare gli strumenti, le
tecniche figurative e le regole
della rappresentazione visiva
per una produzione creativa che
rispecchi le preferenze e lo stile
espressivo personale.
TECNOLOGIA
Manipolare materiali
e strumenti in modo
adeguato, riconoscendone le
caratteristiche e lo scopo.
Utilizzare programmi di video
scrittura.

Strumenti e Esperienze
Metodologie Tempi Valutazione
materiali attivate
Didattica per Sussidiario dei 3 mesi (indicativo) Ascolto e DEL PROCESSO
sfondo integratore linguaggi conversazioni Capacità di ascolto e
Lezione frontale Lim Letture e di elaborazione
partecipata Libri di narrativa produzioni scritte Capacità di analisi e
Quotidiani per di sintesi
Didattica per Ascolto di brani e
problemi ragazzi visione di DVD e Capacità di
Riviste d’arte video online lavorare in maniera
Cooperative collaborativa
learning Produzione di Capacità di lavorare
Peer to peer regole condivise in maniera attiva da
Manipolazione soli e in gruppo
Ludo-didattica
creativa Capacità di riutilizzare
Brainstorming quanto appreso
Circle time Capacità
comprendere il
punto di vista degli
altri
DEL PRODOTTO
Adeguatezza
Coerenza
Funzionalità
DEL PERCORSO
Autovalutazione

176
Costruire le competenze con le UdA

Sommario dell’UdA

1a fase 6a fase
Role play: simulazione della scena avvenuta in Punto di vista: fotografia e inquadrature.
cortile. Analisi di immagini e del loro scopo (dettaglio,
• Il punto di vista dei bambini della classe quarta primo piano, mezzobusto, figura intera,
• Il punto di vista dei bambini della quinta panorama...).
Discussione collettiva: chi ha ragione? Chi ha Produzione: creazione di un book di classe con
torto? immagini (foto o disegni) degli alunni secondo
varie inquadrature.
2a fase
Che cosa significa argomentare: il testo 7a fase
argomentativo - analisi delle caratteristiche Punto di vista: la prospettiva nell’arte (Laboratorio
(Sussidiario dei linguaggi pagg. 200 - 209). dei linguaggi espressivi pagg. 92 - 93).
Discussione collettiva: servono i compiti? Il punto Il punto di fuga.
di vista dei genitori, degli alunni, dell’insegnante. Giotto: prove prospettiche.
Scrittura: schema riassuntivo. Traduzione della Escher e l’inganno prospettico.
discussione mediante la produzione del testo a Produzione: riproduzione della classe stabilendo il
gruppi. punto di fuga.

3a fase 8a fase
La descrizione soggettiva e oggettiva - analisi delle Punto di vista: esprimerlo - analisi della tematica
caratteristiche (Sussidiario dei linguaggi pagg.128 - legalità (Sussidiario dei linguaggi pagg. 118 - 122).
133). Discussione: ci vuole coraggio ad esprimere il
Scrittura a coppie. Testo: “La mia scuola”. proprio punto di vista?
Alcune coppie produrranno la descrizione Scrittura: trasformazione collettiva della
oggettiva, altre la versione soggettiva. discussione in testo argomentativo.

4a fase 9a fase
Punto di vista oggettivo: il testo di cronaca - analisi Produzione a gruppi di uno schema a punti:
delle caratteristiche (Sussidiario dei linguaggi pagg. • che cos’è il punto di vista;
184 - 186). • quali conseguenze genera l’oggettività o la
Scrittura a coppie. Testo: “Cronaca di una mattina soggettività sul punto di vista.
a scuola”. Alcune coppie produrranno la versione Restituzione alla classe e creazione di un unico
oggettiva, altre la versione soggettiva. schema riassuntivo.

5a fase 10a fase


Punto di vista nel testo narrativo - analisi della Compito autentico. Tenendo conto dei punti di
tecnica (Sussidiario dei linguaggi pag. 35). vista e dei bisogni di tutti, creare un regolamento
Scrittura, attività individuale: scegli una fiaba e un che permetta la pacifica convivenza tra tutte le
personaggio, narra la storia dal suo punto di vista. classi in cortile durate i momenti di gioco.
Presentazione del regolamento alle altre classi
dell’Istituto.

177
Costruire le competenze con le UdA

Esempio di compito autentico


Regole di convivenza prodotte al termine dell’UdA
Da appendere negli spazi comuni

Definire bene gli spazi di gioco.


Rispettare gli spazi stabiliti.
In caso di conflitto sospendere il gioco.
Discutere del problema.
Ascoltare i protagonisti del fatto.
Ascoltare i testimoni.
Cercare di mettersi dal punto di vista degli altri.
Restare calmi.
Non farsi trascinare dalle emozioni.
Non fare i pettegoli.
Non pensare solo a difendere i propri amici.
Non drammatizzare.
Ascoltare senza pregiudizi.
Confrontare le idee emerse.
Cercare una conclusione condivisa.
Fare la pace.
Ricordarsi che i propri diritti finiscono quando cominciano quelli degli altri.

Trascorso un mese dalla condivisione delle regole,


Sì No In parte
valuta la loro efficacia:
Sono risultate utili.
Sono state condivise e comprese da tutti.
Sono state rispettate.

178
179
RUBRICA DI VALUTAZIONE DEL PROCESSO
Costruire le competenze con le UdA

DIMENSIONI/LIVELLI PRINCIPIANTE PRATICANTE ESPERTO ECCELLENTE


INDIVIDUARE Necessita di supporto per Riconosce le caratteristiche Riconosce e comprende Riconosce, comprende e interpreta
INFORMAZIONI riconoscere e comprendere del testo preso in esame. le caratteristiche del testo le caratteristiche del testo preso in
Capacità di analisi e di le caratteristiche del testo Necessita di aiuto per preso in esame. esame.
sintesi preso in esame. sintetizzare le informazioni. Sintetizza le informazioni. Sintetizza le informazioni.
Esprime un parere personale.
INTERPRETARE Ha un ascolto passivo. Ascolta in modo Ascolta in modo attivo. Ascolta in modo attivo.
Capacità di ascolto e Va guidato nel comprendere superficiale. Comprende il senso Comprende il senso globale.
di elaborazione e nell’organizzare le Comprende parzialmente il globale. Sa organizzare e collegare le
informazioni. senso globale. Sa organizzare le informazioni.
Organizza le informazioni in informazioni. Propone soluzioni e interpretazioni.
modo incompleto. Propone soluzioni e Rielabora e riutilizza quanto appreso.
interpretazioni.
ESECUZIONE Stenta a rispettare i modi e Agisce, se sollecitato, nei Agisce autonomamente nei Agisce nei modi e nei tempi previsti
Capacità di gestione i tempi di lavoro previsti. Va modi e nei tempi previsti. modi e nei tempi previsti. con senso di responsabilità. Esegue
del tempo, dello guidato nell’esecuzione del Esegue in modo essenziale il Esegue autonomamente in autonomamente in modo preciso il
spazio, degli strumenti compito assegnato. compito assegnato. modo corretto il compito compito assegnato, utilizzando gli
assegnato. strumenti e le strategie più idonee.
INTERAZIONE Manifesta atteggiamenti Lavora in modo rispettoso Lavora in modo rispettoso Lavora in modo rispettoso del gruppo
SOCIALE di chiusura e necessita del gruppo e dell’ambiente, del gruppo e dell’ambiente e dell’ambiente con modalità corrette,
Capacità di lavorare in degli interventi di ma necessita della con modalità corrette e e responsabili, si offre come supporto
maniera collaborativa insegnanti e compagni stimolazione costante responsabili. e guida per i compagni in difficoltà
per porsi in atteggiamento dell’insegnante e dei esercitando una leadership positiva.
collaborativo. compagni.
DISPONIBILITÀ AD Si relaziona in modo passivo Se stimolato, partecipa Si predispone con interesse Si predispone con interesse all’attività,
AGIRE nonostante le sollecitazioni alle attività con sufficiente all’attività, interviene interviene, prende iniziative
Capacità di lavorare in dell’insegnante. interesse. spontaneamente. coinvolgendo gli altri nel suo agire.
maniera attiva da soli
e in gruppo
Costruire le competenze con le UdA

ESEMPIO DI STRUMENTO AUTOVALUTATIVO DEL PERCORSO

Alunno ................................................................................................. Classe ......................... Data ................................

Barra con una X la tua risposta.

Sì No Abbastanza
Conosco nuovi tipi di testi

So analizzare le caratteristiche di vari tipi di testi.

Ho capito che cosa significa oggettivo e soggettivo.

Ho capito che cos’è il punto di vista.

Ho capito il punto di vista nell’arte.

Ho capito il punto di vista nella fotografia.

Ho capito che esistono punti di vista diversi.

Ho capito l’importanza di informarsi.

180
Costruire le competenze con le UdA

UDA CLASSI QUARTA E QUINTA - STAGIONI A 360°

Partendo dalla situazione problema legata alla necessità di “raccontare” a compagni e genitori le stagioni
in modo diverso, gli alunni saranno guidati, come compito autentico, in classe quarta a creare “il Giornale
delle Stagioni” e in classe quinta a produrre una presentazione in Power Point. Per fare questo dovranno
compiere un percorso di “formazione” che fornirà loro gli strumenti per conoscere diversi modi per raccontare
le stagioni: con gli scritti, le poesie, l’arte e la musica. Nello sviluppo dell’UdA vengono pertanto proposti
e analizzati aspetti interdisciplinari tra loro intrecciati: testi di tipologie diverse, azioni di scrittura creativa,
attività di ludo didattica, di ascolto musicale e CLIL, tutti individuabili all’interno del corso di letture. Al termine
dell’UdA, per mezzo di programmi di video scrittura e di videografica, gli alunni, in un lavoro di équipe in
quarta e di coppia in quinta, realizzeranno il prodotto finale.
Le griglie di valutazione e autovalutazione del processo, del prodotto e del percorso permettono di ottenere
un quadro generale dell’andamento dell’attività.

Denominazione UdA STAGIONI A 360°


Destinatari Classe quarta-quinta
Le stagioni sono un evento naturale che si ripete in modo ciclico.
Situazione problema Come “raccontarle” a compagni e genitori in modo diverso?

Classe quarta, lavoro in équipe: creazione del “Giornale delle Stagioni” utilizzando
anche programmi di videoscrittura.
Compito autentico Classe quinta, lavoro a coppie: creazione di un file PowerPoint di presentazione
delle stagioni.
Comunicazione nella madrelingua
Comunicazione nelle lingue straniere
Competenze chiave Imparare ad imparare
europee Competenza digitale
Spirito di iniziativa e imprenditorialità
Comunicare nella madrelingua
L’alunno dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di
comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie
idee.
Legge e classifica testi di vario genere sia a voce alta sia in lettura silenziosa e
autonoma e formula su di essi giudizi personali.
Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati a diverse occasioni di
scrittura.
Traguardi di Rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.
competenza Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e
dalle Indicazioni caratteristiche del lessico.
Nazionali Partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di
gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi
chiari e pertinenti.
Comunicazione nelle lingue straniere
L’alunno è consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di
lingua e lingue differenti.
Imparare ad imparare
L’alunno individua nei testi letti o ascoltati informazioni utili per la riflessione su
un argomento, le mette in relazione, le sintetizza.

181
Costruire le competenze con le UdA

Competenza digitale
Traguardi di L’alunno ha buone competenze digitali, usa le tecnologie in modo consapevole.
competenza Spirito di iniziativa e imprenditorialità
dalle Indicazioni L’alunno rispetta le regole condivise, collabora con gli altri esprimendo le proprie
Nazionali personali opinioni e la propria sensibilità.
Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

1. Il bambino comprende brevi messaggi orali e scritti in lingua inglese.


2. Il bambino legge e comprende testi informativi.
3. Il bambino legge e comprende testi poetici.
Competenze attese 4. Il bambino scrive testi coerenti e coesi.
5. Il bambino manipola materiali diversi in modo creativo.
6. Il bambino utilizza strumenti multimediali in relazione allo scopo.

Obiettivi da raggiungere Conoscenze da Abilità da Discipline


Prerequisiti
(dalle Indicazioni Nazionali) approfondire sviluppare coinvolte
Riconoscere ASCOLTO E PARLATO Scopo e contenuto Leggere Italiano
tipologie testuali Interagire in modo collaborativo del testo Comprendere Inglese
diverse. in una conversazione, in una informativo.
Scrivere testi Musica
Comprendere brevi discussione, in un dialogo. Caratteristiche del
comunicazioni in Cogliere in una discussione le testo poetico. Utilizzare Arte
lingua inglese. posizioni espresse dai compagni programmi di
Utilizzo dei Immagine
ed esprimere la propria video scrittura
Comprendere ed opinione. programmi Word e Tecnologia
elaborare semplici Power Point. Creare
testi in lingua LETTURA
Manipolare
italiana. Impiegare tecniche di lettura
silenziosa e di lettura espressiva Cooperare
Manipolare con ad alta voce.
dimestichezza
materiali diversi. Usare, nella lettura di vari tipi di
testo, opportune strategie per
analizzare il contenuto.
Leggere testi diversi
cogliendone il senso, le
caratteristiche formali
più evidenti, l’intenzione
comunicativa dell’autore ed
esprimendo un motivato parere
personale.
SCRITTURA
Realizzare testi poetici,
informativi, regolativi...
Produrre testi sostanzialmente
corretti dal punto di vista
ortografico, morfosintattico e
lessicale.
Sperimentare liberamente,
anche con l’utilizzo del
computer, diverse forme di
scrittura.

182
Costruire le competenze con le UdA

Obiettivi da raggiungere Conoscenze da Abilità da Discipline


Prerequisiti
(dalle Indicazioni Nazionali) approfondire sviluppare coinvolte
TECNOLOGIA
Utilizzare materiali e strumenti di
lavoro in modo idoneo.
Conoscere semplici strumenti di
videoscrittura.
Utilizzare programmi di video
scrittura in relazione allo scopo.

Strumenti e Esperienze
Metodologie Tempi Valutazione
materiali attivate
Didattica per Sussidiario dei ................ Ascolto e DEL PROCESSO
sfondo integratore linguaggi conversazioni Capacità di ascolto e
Lezione frontale Lim Letture e di elaborazione
partecipata Libri di narrativa produzioni scritte Capacità di analisi e
Templates di sintesi
Didattica per Realizzazione di
problemi Carta, cartoncino, lapbook Capacità di
colla, forbici, colori lavorare in maniera
Cooperative Ascolto di brani e collaborativa
learning Pc o tablet visione di DVD Capacità di lavorare
Peer to peer Produzione in maniera attiva da
di materiali soli ed in gruppo
Ludo-didattica
multimediali Capacità di gestione
Brainstorming del tempo, dello
Valutazioni di
Circle time gruppo (giuria) spazio, degli
strumenti
DEL PRODOTTO
Correttezza
ortografica e
sintattica
Coerenza
Realizzazione estetica
DEL PERCORSO
Autovalutazione

183
Costruire le competenze con le UdA

Sommario dell’UdA

1a fase 5a fase
Presentazione del progetto ai bambini. Scrivere le stagioni.
Brainstorming: come risolvere il problema? A gruppi: costruire racconti, games, acrostici,
Conclusione: creare un prodotto originale che rebus, poster, poesie...
si possa condividere facilmente (giornale o Sussidiario dei linguaggi 4 pagg. 189; 197; 201
Presentazione PowerPoint). Sussidiario dei linguaggi 5 pagg. 215; 221; 225; 229

2a fase 6a fase
La poesia nelle stagioni: le caratteristiche del testo Cantare le stagioni: CLIL
poetico (Sussidiario dei linguaggi 4 pagg. 136 -153; Sussidiario dei linguaggi 4 pagg. 187; 193; 199; 204
186; 192;198; 203 - Sussidiario dei linguaggi 5 pagg. Sussidiario dei linguaggi 5 pagg. 213; 219; 224; 228
150 -167; 212; 218; 223; 227).
La poesia e le stagioni: attività di ricerca di testi 7a fase
poetici. CLASSE QUARTA
Selezione di testi di Rodari, Piumini, Trilussa, Attività a gruppi: riassunto del materiale sulle
Moretti, Pascoli, Valeri, Betti, Saba... stagioni rielaborato durante le fasi di lavoro
Sussidiario dei linguaggi 4 pagg. 186; 192;198; 203 (racconti, canzoni, poesie, oggetti...). Tra questo
Sussidiario dei linguaggi 5 pagg. 212; 218; 223; 227 materiale, selezione dei testi o delle attività che
Analisi dei testi poetici derivati dalla ricerca. andranno inserite nel “Giornale delle stagioni”.
Circle time: le emozioni, scelta dei testi preferiti. Compito autentico: produzione al computer dei
Le stagioni in musica (Vivaldi, Čajkovskij...). file necessari utilizzando il programma di scrittura
Word. Stampa dell’elaborato. Il giornale verrà
3a fase presentato ai compagni quindi portato a casa a
Informazioni sulle stagioni: le caratteristiche turno dai membri del gruppo e mostrato
del testo informativo (Sussidiario dei linguaggi 4 ai genitori.
pagg. 164 - 173; 188; 196; 200; 205 - Sussidiario dei CLASSE QUINTA
linguaggi 5 pagg. 168 - 191; 214; 220). Attività a gruppi: riassunto del materiale sulle
Attività a coppie di ricerca (tramite web, antologie, stagioni rielaborato durante le fasi di lavoro
riviste) di testi informativi sulle stagioni. (racconti, canzoni, poesie, oggetti..) . Tra questo
materiale, selezione dei testi o delle attività che
4a fase andranno inserite nel “PowerPoint delle stagioni”.
Compito autentico: a coppie, utilizzando il
Costruire le stagioni: il bastone della pioggia, il programma di videoscrittura PowerPoint,
presepe portatile, fiori di primavera, lapbook... produzione di una serie di slides. Presentazione
(Sussidiario dei linguaggi 4 pagg. 190 - 191; 194 - 195; dell’elaborato ai compagni e, se possibile, ai
202 - Sussidiario dei linguaggi 5 pagg. 216 - 217; 222; genitori, magari durante la festa di fine anno.
226). Il materiale potrebbe anche essere pubblicato sul
sito della scuola.

184
185
RUBRICA DI VALUTAZIONE DEL PROCESSO
Costruire le competenze con le UdA

DIMENSIONI/LIVELLI PRINCIPIANTE PRATICANTE ESPERTO ECCELLENTE


INDIVIDUARE Necessita di supporto per Riconosce le caratteristiche Riconosce e comprende Riconosce, comprende e interpreta
INFORMAZIONI riconoscere e comprendere del testo preso in esame. le caratteristiche del testo le caratteristiche del testo preso in
Capacità di analisi e di le caratteristiche del testo Necessita di aiuto per preso in esame. esame.
sintesi preso in esame. sintetizzare le informazioni. Sintetizza le informazioni. Sintetizza le informazioni.
Esprime un parere personale.
INTERPRETARE Ha un ascolto passivo. Ascolta in modo superficiale. Ascolta in modo attivo. Ascolta in modo attivo.
Capacità di ascolto e di Va guidato nel comprendere Comprende parzialmente il Comprende il senso globale. Comprende il senso globale.
elaborazione e nell’organizzare le senso globale. Sa organizzare le Sa organizzare e collegare le
informazioni. Organizza le informazioni in informazioni. informazioni.
modo incompleto. Propone soluzioni e Propone soluzioni e interpretazioni.
interpretazioni. Rielabora e riutilizza quanto appreso.
ESEGUIRE Stenta a rispettare i modi e i Agisce, se sollecitato, nei Agisce autonomamente nei Agisce nei modi e nei tempi previsti
Capacità di gestione tempi di lavoro previsti. modi e nei tempi previsti. modi e nei tempi previsti. con senso di responsabilità. Esegue
del tempo, dello spazio, Va guidato nell’esecuzione Esegue in modo essenziale il Esegue autonomamente in autonomamente in modo preciso il
degli strumenti del compito assegnato. compito assegnato. modo corretto il compito compito assegnato, utilizzando gli
assegnato. strumenti e le strategie più idonee.
TRASFERIRE Nella produzione individuale Nella produzione individuale, Nella produzione Nella produzione individuale
Capacità di riutilizzare necessita di supporto per trasferisce autonomamente individuale trasferisce in trasferisce in modo corretto e
quanto appreso comprendere e consolidare. ma in modo essenziale le modo corretto e completo completo le competenze acquisite.
Va guidato nel trasferire le competenze acquisite. le competenze acquisite. Rielabora e riutilizza in modo
competenze acquisite. personale le competenze acquisite.
INTERAZIONE SOCIALE Manifesta atteggiamenti di Lavora in modo rispettoso del Lavora in modo rispettoso Lavora in modo rispettoso del gruppo
Capacità di lavorare in chiusura e necessita degli gruppo e dell’ambiente ma del gruppo e dell’ambiente e dell’ambiente con modalità corrette
maniera collaborativa interventi di insegnanti necessita della stimolazione con modalità corrette e e responsabili. Si offre come supporto
e compagni per porsi in costante dell’insegnante e dei responsabili. e guida per i compagni in difficoltà
atteggiamento collaborativo. compagni. esercitando una leadership positiva.
DISPONIBILITÀ AD Si relaziona in modo passivo Se stimolato, partecipa Si predispone con interesse Si predispone con interesse all’attività,
AGIRE nonostante le sollecitazioni alle attività con sufficiente all’attività, interviene interviene, prende iniziative
Capacità di lavorare in dell’insegnante. interesse. spontaneamente. coinvolgendo gli altri nel suo agire.
maniera attiva da soli e
in gruppo
Costruire le competenze con le UdA

RUBRICA DI VALUTAZIONE DEL PRODOTTO

Punti
Attribuzione punteggio: da 1 a 5

Tipo di prodotto
...............................................................................

Scelta dei testi


...............................................................................

Impaginazione
...............................................................................

Utilizzo di immagini
...............................................................................

Completezza
...............................................................................

Originalità
...............................................................................

Valutazione complessiva
...............................................................................

ESEMPIO DI STRUMENTO AUTOVALUTATIVO DEL PERCORSO

Alunno ................................................................................................. Classe ......................... Data ................................

Maggioranza di Sì
Barra con una X la tua risposta.

Sì No
Mi è piaciuto lavorare sulle stagioni.

Ho scoperto nuovi aspetti.

Ho conosciuto nuove tipologie testuali. Evviva!


È andata bene!
Ho approfondito tipologie che già conoscevo.

Mi sono divertito a inventare.


Maggioranza di No
Ho aumentato le competenze di utilizzo del computer.

Sono soddisfatto del lavoro prodotto.

Ho lavorato in armonia con i compagni.

Pazienza, andrà meglio


la prossima volta!

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So ascoltare
Laboratorio per imparare ad ascoltare

187
So ascoltare

188
So ascoltare

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 196.

189
So ascoltare

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 196.

190
So ascoltare

Prova anche tu a riconoscere le voci dei compagni ascoltandoli mentre,


alle tue spalle, pronunciano una vocale o una parola.
Registra i nomi dei compagni e assegnati un punto ogni volta che individui
la voce. Vince chi ne riconosce di più.

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 196.

191
So ascoltare

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 197.

192
So ascoltare

Tra i seguenti versi e rumori cancella quelli che NON vengono citati nel brano
ascoltato.

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 197 e 198.

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So ascoltare

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 198 e 199.

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So ascoltare

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 199.

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So ascoltare

Il kakapo è un ........................................... Vive in .......................................... ed è molto raro,


perché ne sono rimasti appena 100 .................................................. Non è in grado di ...........
.............................................. a causa del suo ............................................ eccessivo.
Pesa infatti ............................................ e può ............................................ fino a 60 anni.
Sono gli unici pappagalli che utilizzano il ......................................................................................
................................................... come sistema nuziale.

vive nelle profondità del mare.


è particolare per via del suo colore.
è stata scoperta nel 2003.
può essere allevata dall’uomo.
vive sempre sottoterra dove si accoppia.
usa la lingua per catturare mosche.
si nutre di termiti.
sale in superficie solo due settimane l’anno.

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 199 e 200.

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So ascoltare

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 200.

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So ascoltare

Testi per le attività di ascolto


Nel giardino del castello
Una Rana da uno stagno chiama un Cigno per il bagno.
A quel segno accorre il Ragno con il Topo Carlomagno.
Volto arcigno, stretto il pugno, l’Orso Bruno arriva a giugno.
“Non c’è miele” è il suo mugugno “Ma io qui che ci guadagno?”.
Da un cespuglio sbucano il Grillo, il Cane, il Gatto e il Pappagallo:
“Accorrete” fa un Cavallo “Grande festa nel castello,
frutta fresca e caramello: offre tutto Lord Cammello!”.
Orso Bruno non lo sente, sta fingendo certamente
e si avvia verso il torrente camminando pigramente.
Rana, Ragno, Topo e Grillo, Cane, Gatto e Pappagallo,
col Cavallo dal Cammello si dilettano nel ballo.

Filastrocca dei mille rumori


Tintinna il cristallo: tin tin!
Bisbiglia la voce: bis bis!
Borbotta quel tuono: bor bor!
Sussurra quel vento: sur sur!
Paesaggio di mille rumori
È un raggio di tutti i colori
Non brilla nell’occhio
Ma trilla all’orecchio
Rumore di onde
Che il vento confonde
E il cuore risponde: bum bum!
B. Tognolini

La storia di Giulia Orecchia (in 4 puntate) – 1a parte


Questa è la storia di una bambina che aveva due grandi orecchi, si chiamava Giulia Orecchia.
Quando era piccolina giocava con le sue orecchie, ma il gioco che le piaceva di più era giocare a sentire.
Giulia Orecchia sentiva i temporali da lontano, avvicinarsi piano piano anche quando intorno il giorno
era ancora radioso di un bel sole che nessuno avrebbe detto: pioverà. Lei invece, con le conchiglie radar
puntate all’orizzonte, stringeva gli occhi per sentire meglio, e diceva alla mamma: “Sussurra! Bisbiglia!
Borbotta! Romba! Spara! Scoppia! Scroscia”. E in quel momento scoppiava il temporale.
Poi sentiva i motori delle auto, ma così bene che sapeva riconoscere le macchine le une dalle altre, e
dire: questa è la macchina di mamma, questo è l’autobus ventisette, questa è la polizia.
E se vi sembra impossibile, perché a voi i motori delle auto sembrano tutti uguali, provate con le vostre
voci. Fate così: uno si mette con la faccia al muro, i suoi amici si avvicinano alle spalle, e uno alla volta
apre la bocca e dice “aaaaa”. Senza dire parole, solo la voce che fa “aaaa”, come un motore. E vedrete che
direte: questo è Carlo, questa è Chiara, questo è Francesco, a uno a uno li riconoscerete. Così faceva
Giulia, con le voci delle auto nella strada.

198
So ascoltare

La storia di Giulia Orecchia – 2a parte


E poi Giulia sentiva così bene, che sentiva cantare il suono del silenzio, anche se quel silenzio era lontano.
Lei abitava in città, e in città, come sapete, il silenzio non c’è proprio mai. Anche ora, se stiamo in silenzio
e ascoltiamo, ciò che sentiamo cos’è? Io sento: motori di macchine lontane, qualcuno che si muove di
là, nell’altra stanza, il canto del vento. E voi, se state proprio tutti zitti, cosa sentite ora? Sentite silenzio
assoluto. Insomma, è inutile fare ancora tanti esempi: Giulia Orecchia ci sentiva proprio bene.
E un giorno fece un sogno: sognò un vecchino cieco, che aveva tanto e tanto camminato da conoscere
ormai ogni cosa del gran mondo. Ma, siccome era cieco e non aveva mai visto niente, il mondo lo
conosceva coi rumori. E questo vecchino rideva, e diceva così:
– Giulia Orecchia,
senti la voce vecchia,
cerca il Tamburo Nascosto
che suona in ogni posto!
E ridendo, com’era venuto nel sogno, dal sogno se ne andò.
Giulia rimase così colpita che cominciò a stendere le sue grandi orecchie più che mai, in ogni posto, in
cerca del misterioso Tamburo Nascosto. Lo cercò nelle terre del primissimo mattino.
Qui abitavano rumori freschi e fini, che giravano con una giacchetta tra il rosa e il celeste, ed erano quasi
sempre di ottimo umore: più che altro Uccellini, Serrande e Canzoni, Radio, Venticelli e Portoni, Fischietti
e Sbadigli. A loro Giulia chiese:
– Avete mai sentito, da queste parti, il Tamburo Nascosto?
– Mai prima di adesso! – risposero i tipetti ridenti, e scapparono via.

La storia di Giulia Orecchia – 3a parte


Poi cercò nelle terre del bosco, dove abitavano rumori pelosi o squamosi o piumosi, che si chiamavano
Muggiti, Grugniti, Bramiti, Belati, Latrati, oppure Schiocchi, Sibili, Trilli, Fischi e Zirli. Senza contare settanta
diversi Ronzii. A tutti questi rumori con nomi buffi Giulia fece la stessa domanda:
– Avete mai sentito, da queste parti, il Tamburo Nascosto?
– Sempre, in ogni istante, dappertutto! – le risposero loro e, correndo, volando, strisciando, scapparono
via.
“Sempre, in ogni istante, dappertutto”? Ma cosa vorrà mai dire? Giulia si grattò un po’ gli orecchi, ascoltò
un altro po’ intorno, e se ne andò.
Poi cercò nelle terre della notte cittadina. Qui, a dire il vero, ebbe un po’ di paura: c’erano in giro dei
suoni con certe facce! Dalle macchine che viaggiavano di notte, coi finestrini aperti, venivano fuori delle
specie di scimmioni tutti in fila, senza occhi e con le facce cattive e cretine. Che per esempio facevano:
“Tùnci tùnci tùnci...”, e avanti così. Ma per fortuna poi veniva il verde, e quei mostri scappavano via, a
far danni da qualche parte della notte. A un certo punto però calava da mille finestre una specie di
minestra di rumori, fatta di porte e sirene, risate e orchestre: ma tutti passati come al macinino, sbriciolati
fini fini e mescolati. A farla breve, in questo regno di suoni dell’orrore a Giulia passò la voglia di chiedere
qualcosa per cui se ne andò.

La storia di Giulia Orecchia – 4a parte


Cercò allora nel Posto del Sonno, un bel posto buio, che lei conosceva, ma non sapeva bene dove fosse:
quando voleva bastava addormentarsi, e si trovava lì, senza sapere come mai ci era arrivata.
Non era il Posto dei Sogni: era il Posto del Sonno. Forse le piaceva tanto perché faceva rima col Nonno,
e a suo Nonno quel posto assomigliava perché era come lui: zitto, lento, strano, ridente, sapiente. E sarà

199
So ascoltare

stata la testa sul cuscino oppure un modo insolito di pigiare quelle orecchie, o chissà cos’altro, fatto sta
che cominciò a sentire un rumore nuovo, un suono dolce che si sentiva dappertutto, come di buffo
tamburo, battuto con un bastone morbido, che non si fermava mai. Allora si mise una mano sul petto,
e anche la mano sentì cantare quel Tamburo. Allora Giulia capì, e dormì, e sognò suo Nonno che, in uno
di quei lunghi pomeriggi cittadini, in luglio, le diceva una bella poesia, che faceva più o meno così:
Ta-bum ta-bum ta-bum
A un anno è piccolino
è come un moscerino.
Ma quattro anni dopo
è svelto come un topo.
A dieci anni è matto
e furbo come un gatto.
A venti anni ha fame
e sonno come un cane.
A trenta ha il mondo in groppa
cavallo che galoppa.
A cinquanta è un lento bue
va per le strade sue.
A settanta è pesante
come un vecchio elefante.
E dopo? Chi viene dopo l’elefante?
Dopo di lui c’è solo la balena
che fa zampilla nella luna piena.
Ciao ciao Giulia Orecchia. Ciao ciao Nonno Balena.

La soffitta
La soffitta era grande e buia. Odorava di polvere. All’infuori del tambureggiare leggero della pioggia
sulle lastre di rame del grande tetto, non si sentiva volare una mosca. Travi possenti si levavano a
intervalli regolari dal pavimento, si incontravano più in alto con altre travi del tetto, per perdersi poi da
qualche parte nel buio. Qua e là pendevano ragnatele grandi come amache, che si muovevano avanti e
indietro nella corrente d’aria, lievi e silenziose come spiriti. Dall’alto di un finestrino che si apriva nel tetto
scendeva un lattiginoso raggio di luce. L’unico essere vivente, in quel luogo dove il tempo pareva essersi
fermato, era un topolino che saltellava sul pavimento, lasciando sulla polvere le minuscole impronte
delle zampe. Nella soffitta era sparso un po’ dappertutto ogni sorta di ciarpame, c’erano scaffali pieni
di raccoglitori e di cartelle, pacchi di incartamenti che non servivano più a nessuno, banchi di scuola
accatastati gli uni sugli altri con ripiani macchiati di inchiostro, un cavalletto dal quale pendevano una
dozzina di vecchissime carte geografiche, parecchie lavagne con il nero che si sbrecciava, vecchie stufe
di ghisa arrugginite, palloni scoppiati, una pila di vecchie e malandate stuoie da ginnastica, inoltre
qualche animale impagliato mangiato dalle tarme, fra cui un grosso gufo, un’aquila reale e una volpe, e
poi ogni sorta di flaconi di vetro incrinati, uno scheletro umano appeso a un attaccapanni e molte casse
e scatole piene di vecchi quaderni e testi scolastici.
Michael Ende, La storia infinita, Ed. Longanesi

La casa di Sergio
Sergio abita poco lontano da qui in una villa molto elegante. Davanti alla villa c’è un grande cancello
metallico. Appena entrati, di fronte a loro si snoda il viale che conduce fino in prossimità dell’abitazione.

200
So ascoltare

Sulla sinistra del viale si trova una parte del giardino occupata da grandi alberi sempreverdi.
In lontananza si scorgono due panchine, ideali per godersi il fresco d’estate. Sulla destra del viale,
invece, un prato sempre ben rasato fa bella mostra di sé. Qua e là si notano piccole aiuole di fiori, a cui
Sergio deve prestare attenzione quando gioca a calcio con gli amici. Tutt’attorno al giardino corre un
muretto alto, che separa la proprietà della villa dalla strada e da altre proprietà. Arrivati in fondo, proprio
a ridosso della villa, il viale immette nei garage collocati in una costruzione bassa e squadrata. Lì accanto
vi è anche un locale che accoglie gli attrezzi per la manutenzione del giardino. Di fianco all’ingresso di
questo locale, Sergio ha fatto collocare a tre metri di altezza un canestro per giocare a basket.

Sono o non sono abbastanza grande?


Gallarate, 19 settembre 2012
Cara nonna Urbana,
come ci eravamo promesse, eccomi qui a scriverti. La scuola è ricominciata da alcuni giorni, ma io
sto pensando ancora alle vacanze e provo molta nostalgia. Quest’anno per la prima volta sono stata
tua ospite a Bolzano per sei settimane. Stare in tua compagnia è stato entusiasmante: quanto erano
spensierate le nostre scampagnate in montagna! E che risate durante le passeggiate in città!
Grazie nonnina, tu sei l’unica capace di capirmi davvero. Vorrei dirtelo al telefono, ma sono troppo
timida. Scrivere invece mi rende tutto più semplice.
La mamma e il papà stanno bene, ma sono tanto impegnati con il lavoro. Da ieri c’è un’importante
novità che mi ha spinta a scriverti: visto che ho dieci anni e otto mesi, quei due sostengono che sono
abbastanza grande per badare a me stessa.
Quindi, al mattino devo alzarmi da sola e prepararmi per la scuola. Inoltre, d’ora in poi tornerò a casa a
piedi. Quando me lo hanno riferito, non sapevo se essere felice o meno. Senza una ragione chiara, ho
chiesto a papà di truccarmi almeno gli occhi, al mattino. Lui mi ha risposto severamente: – Non se ne
parla proprio!
Io, urlando frasi irripetibili, gli ho sbattuto la porta in faccia. Il papà allora mi ha punita, lasciandomi in
camera per tutta la sera senza cena. Insomma, devo badare a me stessa, ma non posso fare ciò che
voglio: a te sembra giusto? Mi manchi nonna... Scrivimi presto.
Con affetto, la tua Ginevra

Animali particolari e poco famosi


Ci sono alcune specie animali che si differenziano in tantissime tipologie, di cui alcune sono davvero
molto rare da vedere. Ecco una serie di animali strani, che difficilmente vedrete nei prati o nei boschi.
Il polipo dumbo, ad esempio, è uno strano animaletto che vive nelle profondità più oscure del mare,
tra i 3 mila e i 4 mila metri di profondità nel Pacifico Nord-occidentale. Prende il suo buffo nome dalle
escrescenze ai lati del suo corpo che assomigliano alle orecchie di Dumbo, l’elefantino di Walt Disney.
Ha una caratteristica speciale: può aumentare o diminuire la sua trasparenza in modo da camuffarsi
nelle acque. Si ciba principalmente di crostacei, vermi e molluschi bivalvi. Pensi sia un piccoletto?
Sbagliato! Può raggiungere i 2 metri di lunghezza per 6 kg di peso. La rana viola (non allevabile in
cattività) è una rana dal colore molto particolare che vive sottoterra. È stata scoperta di recente, nel
2003. Sale in superficie solo due settimane l’anno, durante i monsoni, per accoppiarsi. La rana viola si
nutre prevalentemente di termiti che cattura utilizzando la sua lingua corta e arrotondata.
Il kakapo è un pappagallo davvero strambo. Vive in Nuova Zelanda, va in giro per le foreste soprattutto
la notte camminando, non volando, ed è molto raro: pare ne siano rimasti meno di 100 esemplari. La
predilezione per fare molta strada “a piedi” forse deriva dal suo peso: è uno dei pappagalli più pesanti

201
So ascoltare

al mondo: può arrivare fino a 7 kg. Inoltre vive fino a 60 anni. È l’ unico pappagallo che ha un sistema
nuziale basato sul lekking, ossia il raduno di tutti i maschi in aree riproduttive per il corteggiamento
delle femmine. Per l’occasione i maschi sfoggiano i colori sgargianti delle loro piume e richiamano le
femmine con versi sonori. Sono loro che scelgono i maschi, tra i quali non esiste alcun tipo di lotta.
Focus Junior, 1 settembre 2014

Sound taxi
Eravate a Londra nei giorni scorsi? Allora potreste aver visto un insolito taxi girare per le strade.
Questa bizzarra automobile si chiama Sound Taxi, cioè taxi che fa musica, ed è un tipico taxi londinese
che è stato trasformato in registratore-campionatore di suoni. Si tratta di un esperimento pubblicitario
della Aiaiai, ditta che produce cuffie professionali. Sul tettuccio del veicolo c’è un registratore ambientale
e ben 67 speaker (altoparlanti a cono), che ricoprono anche l’intera carrozzeria dell’auto. Il microfono
registra i suoni della City, che vengono processati da un software e trasformati in musica. Il passaggio
di una motocicletta, la frenata di un’auto, il rumore di un autobus: quando questi rumori intorno al taxi
cambiano, cambia anche la musica. Il tutto in tempo reale.

L’audiolibro, il piacere dell’ascolto


Un audiolibro è la registrazione audio di un libro letto ad alta voce da uno o più attori, oppure da un
lettore (speaker) oppure da un motore di sintesi vocale; è scaricabile sul proprio smartphone, tablet
o mp3 o sul computer. Il testo registrato può essere la versione integrale di un libro, o un testo scritto
appositamente per essere pubblicato esclusivamente come audiolibro, o ancora una riduzione o una
sceneggiatura (originale o non) scritta appositamente per la registrazione audio. Gli audiolibri possono
presentare anche musiche e ricostruzioni sonore (sound design), anche se generalmente l’audiolibro
“classico” prevede la sola voce dello speaker che legge il testo. Alcuni audiolibri sono letti da attori,
cantanti o dagli scrittori stessi. Se da principio un audiobook era pensato perlopiù per quelle persone
che non potevano svolgere una lettura da soli (anziani, bambini troppo piccoli per leggere, non vedenti
o affetti da particolari handicap motori), la crescita di questa tecnologia ha coinvolto anche altre sfere di
interesse. Prendiamo in considerazione i bambini con difficoltà nella lettura: ascoltare audiolibri va bene
per i bambini dislessici perché è un aiuto a superare i problemi di lettura e scrittura, migliorando così il
rendimento scolastico. L’uso dell’audiobook è positivo anche per i ragazzi il cui tempo, diviso fra attività
scolastiche, sportive e vita sociale, sembra lasciare poco tempo allo studio. L’ audiobook potrebbe
fare al caso loro: negli spostamenti è possibile ascoltare la lezione, il libro di testo, così da svolgere un
primo studio da approfondire poi a casa. Un altro esempio può essere quello di casalinghe o colf che
trascorrono molte ore del giorno a pulire e stirare. Potrebbero usare tutto questo tempo per ascoltare
un libro o imparare una lingua, per esempio. Da molteplici punti di vista il libro parlato rappresenta una
nuova sfaccettatura della tecnologia che è in continua evoluzione. Anche le librerie negli ultimi anni
hanno inserito un settore a loro dedicato.

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So ascoltare

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 212.

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LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 212.

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LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 212.

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So ascoltare

Shamal è il nome che prende il vento di scirocco, paragonato ad un .........................................


............... mentre attraversa le pianure dell’..................................................
Si chiama .......................................... che significa veleno mentre attraversa l’...............................
........... infilandosi ovunque.
Quando giunge in .........................................., si chiama Khamsin ed è come un ...........................
.............. che, con le sue grandi ali porta la .......................................... della spazzatura.
Fa il pieno di ...................................... mentre attraversa il deserto in ........................................ e
prende il nome di ..............................................
Si chiama ............................................................. quando arriva in Tunisia e finalmente finisce in
....................................................

Colora nella carta geografica


le ultime due nazioni nominate nel
brano.

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 213.

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So ascoltare

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 213 e 214.

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So ascoltare

Dopo aver ascoltato la lettura del secondo articolo, indica V o F con una x.

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 214.

208
So ascoltare

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 214 e 215.

209
So ascoltare

LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 215 e 216.

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LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 216.

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LEGGE L’INSEGNANTE - Testo di riferimento a pagina 216.

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Testi per le attività di ascolto


Otto gemelli Messaggi particolari
Zitti, piano, tutto tace. “Per un po’ è meglio che eviti di consumare
Dentro il letto tutto è pace. troppe patatine fritte!” (informare)
Quattro bimbi silenziosi “Mamma, ti supplico, comprami un cartoccio
fanno sogni deliziosi. di patatine fritte... senti che profumino!!!!”
Soffio, Bisbiglio, Sussurro e Respiro (supplicare)
dormono sodo come un vecchio ghiro. “Fragrante, profumata e saporita: la patata
Soffio sogna di strusciare AMICA!” (convincere)
e Bisbiglio di sfregare; “Per ottenere delle ottime patatine fritte,
Sussurro, poi, di accarezzare si consiglia di usare patate a pasta gialla e
e Respiro di sfiorare. olio di semi di arachidi. Immergerle nell’olio
Ma all’improvviso dalla stanza accanto solo quando sarà bollente. Toglierle dall’olio,
le sorelle spezzano l’incanto! asciugarle su carta assorbente. (dare istruzioni)
Urla arriva saltellando; “Se non la smetti di fare i capricci, non ti compro
Parla entra borbottando; le patatine fritte.” (minacciare)
Trema batte forte i denti; “Confessa, sei stato tu a rubarmi l’ultima patatina
Piange è piena di lamenti. fritta” (accusare)
Tuona il babbo arrabbiato: “Portami subito qui quelle patatine!” (ordinare)
– Zitti! Il sonno se n’è andato! “Grazie mamma, per avermi cucinato le patatine
Ma i bambini ormai desti, fritte!” (ringraziare)
escon fuori lesti lesti. “Basta con queste patatine fritte, vi faranno
La giornata è cominciata male!” (rimproverare)
e la voce è ritornata.

2) VENTO SCIOCCO DI SCIROCCO


Testi a confronto Un giorno, in una spiaggia in pieno agosto, una
bambina di nome Pamela si arrabbiò, e dette
1) IL RAP DEL VENTO
ceffoni al vento.
Soffia forte, soffia il vento tra le scale.
− Non è Giò – aveva detto Pamela quel giorno,
Soffia il vento soffia quello di maestrale.
arrivata sulla spiaggia. (Chi è Gio...?) Pamela era
Tra gli alberi e le foglie un sussurro si sente,
una piccola di cinque anni. Le piaceva dare il
sarà la pioggia o i passeri o il vento di ponente.
nome ad ogni cosa, e Giò ad esempio era il vento
E ci sono giorni in cui nessuna ne imbrocco,
del maestrale. Maria e Valentino allora, che erano
la colpa non è mia sarà quel vento di scirocco.
due grandi di dieci anni, fecero subito la prova
Ed in paese adesso suona la campana,
del vento: lasciare colare la sabbia pian piano dal
ma non è il campanaro è solo la tramontana.
pugno, per vedere dove va. Ed eccola infatti che
volava via di lato, verso terra e non verso il mare.
− È scirocco, non è maestrale – sentenzia Valentino.
− Quello sciocco! – aggiunge Maria.
Il vento scirocco è uno sciocco, c’è poco da fare.
(Perché a tuo avviso il vento scirocco...?) Caldo

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So ascoltare

e sudato, cocciuto e fastidioso, briccone e ficcanaso, una sciagura. Capovolge con la gamba per aria
ben dieci ombrelloni, e sei li rivolta storcendo le stecche al contrario; soffia via dalla testa il cappello a
tredici mamme, otto corrono e lo acchiappano in tempo, cinque vanno a pescarlo nel mare; combatte
col giornale di sei babbi; disperde un intero sciame di angeli moscerini; si ficca in dieci giochi di pallone,
di racchette, di frisbee; abbatte tre aquiloni, capovolge il canotto a Valentino e.....:
− Tieni! Toh! Sciocco di un vento! Prendi! Tieni!
Il vento cadde di colpo, per tutta la spiaggia. La gente si guardò intorno sbalordita e che cosa vedeva?
(La gente che cosa avrà visto...?) Vedeva una bimba che dava sberle a nessuno.
B. Tognolini, Sentieri di conchiglie, Ed. Fatatrac

Un vento avvoltoio
Pamela conosceva Maria e sapeva che guardando con l’occhio sinistro, coprendosi il destro, poteva
vedere le cose invisibili: come i fantasmi e le creature immaginarie o il vento che passa. E Maria si mise
a fissare l’orizzonte, con la mano sinistra chiusa a foglia sull’occhio destro, e l’occhio sinistro aperto a
guardare invisibili cose: e narrava così.
– È lontanissimo, laggiù, di là dal mare! Non si chiama scirocco, ha un altro nome! Sta attraversando
le pianure dell’Iran e si chiama Shamàl. Corre, sta inseguendo dieci cani, poveracci, per le vie di un
paesino fumoso di polvere rossa. Loro scappano con le lingue disperate e non si accorgono che quel
vento lupesco li ha già superati, e correndo è passato in Arabia. Dove adesso si chiama Samièl. Che bel
nome, sembra il nome di un angelo e invece vuol dire veleno. Infatti qui striscia sibilando come un serpe
velenoso. Si infila in casa, fa corrente e spinge lontano due ciabatte di paglia colorata di una nonna
piccolissima che voleva alzarsi dal letto. Lui però è già arrivato in Egitto, dove si chiama Khamsin, ed
è un vento avvoltoio. Un avvoltoio brigante e sporcaccione, che sbatte due grandi ali ventose facendo
puzza di spazzatura tutto intorno. Eccolo lì che si butta in picchiata gridando parolacce su una piazzetta
arrostita dal sole, dove uno spazzino ha appena fatto con la scopa un grande mucchio di cartacce, foglie
e cicche. Ma piomba giù l’avvoltoio: due grandi sventagliate d’ali, e lo spazzino è lì che guarda derelitto
la sua fatica dispersa e scuote il pugno verso il vento, verso est. Ma lui è già scappato ad ovest ed è già in
Libia, dove si chiama Ghibli e passa di corsa il deserto, caricandosi di secco e di calore. Poi gira a nord e
punta in Tunisia, dove si chiama Chili, e dopo tantissimi danni e dispetti alla gente, finalmente si butta
sul mare. Sul mare correndo e volando ha un nome muto, col quale lo chiamano i pesci, che noi non
sentiamo parlare.
B. Tognolini, Sentieri di conchiglie, Ed. Fatatrac

Costruire un anemometro
L’anemometro è uno strumento che ci consente di conoscere la velocità del vento. Ne esistono di vari
tipi, molto precisi e sofisticati, come quelli utilizzati per le previsioni meteo o come quelli montati in
cima agli alberi delle grandi imbarcazioni da regata, e ne esistono anche di “tascabili” usati dai surfisti. È
possibile costruire un anemometro “casalingo” per avere un’idea approssimativa di quanto veloce soffia
il vento. Ci servono: forbici, quattro bicchieri di plastica, un pennarello rosso, due rettangoli di cartoncino
di uguale lunghezza (18 x 4 cm), cucitrice, spille, una matita con la gomma in cima, della plastilina.
Come fare: 1) tagliate il bordino arrotolato dei bicchieri; 2) colorate il lato esterno di un solo bicchiere
con il pennarello (sono indicati i pennarelli indelebili, quelli con cui scrivete sui CD); 3) incrociate
i cartoncini, così che formino una croce e incollateli insieme; 4) pinzate i bicchieri all’estremità dei
cartoncini: verificate che i bicchieri siano orientati nella stessa posizione; 5) spingete la spilla all’interno
nel centro esatto dei cartoncini e poi nella gomma della matita e verificate con una soffiatina che i

215
So ascoltare

cartoncini spillati possano ruotare bene e liberamente; 6) appoggiate il tutto sulla plastilina in modo che
stia fermo e dritto. Mettete il vostro nuovo anemometro su di una superficie all’esterno: sul balcone o sul
davanzale di una finestra. Ora siete pronti: con questo metodo non potrete misurare la velocità espressa
in km/h, ma di sicuro quanti giri compie il bicchierino colorato.

Articoli di giornale
a) Preso ladro di benzina
Il rincaro della benzina non risparmia proprio nessuno. Anche la criminalità sente il peso delle tasse che
fanno volare il prezzo del gasolio alle stelle e qualcuno ha trovato il modo per fare il pieno senza pagare.
Come Moreno Z., 35 anni, pregiudicato, che l’altra notte si è avvicinato, al distributore IP di Rosate
(Milano) e, dal pozzetto, ha rubato 1800 litri di gasolio. Con una tecnica già ampiamente consolidata.
L’uomo ha aperto il tombino e collegato la cisterna sotterranea ad un autocarro rubato. Tramite un
lungo tubo e un generatore di corrente ha svuotato l’intero serbatoio e ha provato ad allontanarsi. Il
ladro di carburante, però, è stato sorpreso da una pattuglia dei carabinieri, che lo ha bloccato e arrestato.
Secondo i militari, Moreno Z. ci aveva già provato altre volte.
adatt. Corriere della Sera del 5 aprile 2012

b) Ragazzi trovano e restituiscono 1000 euro


Quattro ragazzini di 11 anni hanno trovato per strada a Sestri Ponente un portafogli contenente 1355
euro, carte di credito e documenti intestati ad una signora genovese. Cosa hanno fatto? L’hanno
portato in commissariato per restituirlo al legittimo proprietario, senza trattenere neppure un euro per
il gelato. Il dirigente del Commissariato Valentina Carlini ha consegnato ai quattro ragazzi l’attestato di
“esemplare onestà” e un cappellino della Polizia. Il gelato – e forse qualcosa di più – c’è scappato dopo.
Ciascuno di loro ha ricevuto anche una busta con la ricompensa che la signora ha voluto dare a titolo
di ringraziamento.
Adatt. “ilmioprimoquotidiano.it” 22 giugno 2013

Descrizioni senza nome


1) Me l’hanno regalata quando avevo tre anni. Ha i capelli rossi, piuttosto ricci, la fronte alta, occhi verdi,
grandi e spalancati. Il suo viso e’ paffuto, con un nasino a patata ricoperto da tante lentiggini; la bocca
e’ piccola e semiaperta in senso di stupore. È di medie dimensioni, con una grossa pancia, gambe un
po’ storte e il collo corto. Le sue mani e i suoi piedi assomigliano a quelli di un bimbo di pochi mesi. Mi
hanno raccontato che quando l’ho ricevuta, era tutta ordinata, con un bel vestito bianco e azzurro; ora
invece il suo vestito è sgualcito e la sua faccia non è più rosa, ma tutta pasticciata poiché io mi sono
sempre divertita un mondo a truccarla prendendo di nascosto gli ombretti e il rossetto della mamma.
Anna Maria, 9 anni
2) Ha varie dimensioni, una forma conica non proprio regolare e può essere sia di materiale naturale
che artificiale. Le sue foglie sono pungenti e di colore verde intenso come quello di un bosco. In un
certo periodo dell’anno diventa molto colorato e non occupa una posizione ben precisa, ma può stare
ovunque. È segno di gioia e felicità quando è addobbato. Finito questo periodo può continuare a vivere
nella terra o potrà essere riposto in un apposito contenitore.

3) Le coste sono basse, sabbiose o ghiaiose escluse le zone dei due promontori. I fiumi che la attraversano
hanno un tipico andamento parallelo “a pettine”e sono a carattere torrentizio. Ha un solo lago di origine

216
So ascoltare

glaciale. Il suo territorio è soprattutto collinare (69%) e montuoso (31%). È una regione ad alto rischio
sismico, ha cinque province e un’isola amministrativa, cioè un territorio che è situato in questa regione
geografica, ma amministrativamente appartiene ad un’altra Regione. La comunità di stranieri meno
numerosa è quella serba mentre quella più numerosa è albanese. Nell’antichità fu abitata da Piceni,
Greci e Romani. Confina con l’Emilia Romagna, la Repubblica di San Marino, il mar Adriatico, la Toscana,
l’Umbria, il Lazio, l’Abruzzo e ha dato i natali al famoso poeta Giacomo Leopardi.

Il destino degli etruschi in... pancia a un gatto


Una sera, mi venne una gran curiosità di sapere dove andasse un carro legato a due cavalli bianchi e salii
sopra. Dentro c’erano una ragazza sveglia e un vecchio addormentato. Lei aveva i capelli pettinati come
tanti serpenti scuri che le strisciavano intorno alla faccia. Appena mi vide, Capelli di Serpente disse:
– Babbo, svegliati! Un gatto nero è salito sul carro! Teniamolo con noi! Ci porterà fortuna!
– Un gatto! Forse è il segno degli dei! E sia! La fortuna è proprio ciò che ci manca per poter andare avanti!
Ma secondo me per poter andare avanti, a lui, più che altro mancavano dei denti. Perché senza
poter masticare non si mangia, e senza mangiare non si va né avanti né indietro. Insieme a
Capelli di Serpente e Bocca Buia viaggiai nel carro dorato attraverso boschi e campi per alcuni
giorni. Finalmente una mattina presto il carro si fermò davanti a una grande casa di mattoni. Un
uomo con un cappello in testa che sembrava un veliero apparve sulla soglia e Bocca Buia disse:
– Salve a te, o potente Aule! Siamo venuti al tuo tempio per avere una profezia sul futuro del popolo
etrusco.
Testa a Veliero ascoltava senza dire una parola.
– Ti prego Aule, facci sapere se il popolo etrusco vivrà sempre libero, o se i nostri nemici romani, che già
minacciano alcune nostre città, ci ridurranno in loro potere.
Ma l’aruspice, invece di rispondere, si mise a cantare una canzoncina a occhi chiusi. Allora ne
approfittai per andare un po’ in giro per la casa a vedere se c’era qualcosa per fare colazione.
Tornando nell’atrio, vidi Testa a Veliero che frugava con un coltello dentro una pecora morta.
– Eccola la colazione – pensai.
Balzai sopra un bel pezzo di interiora che Testa a Veliero aveva appena posato a terra. Lo acchiappai e
scappai via. Apriti cielo! Testa a Veliero cominciò a urlare come un pazzo:
– Il fegato sacro! Il fegato sacro!
E Bocca Buia a gridare più forte di lui:
– Il nostro responso! Il nostro responso!
Non mi vergogno a dire che quel responso era buonissimo, e non la finivo di leccarmi i baffi nascosto
sotto il carro. Però Capelli di Serpente disse a Bocca Buia:
– Poveri noi! Era un cattivo responso quello che il gatto nero ci ha preannunciato!
– Non sappiamo se era davvero cattivo – disse allora Bocca Buia – perché il sacerdote non ha potuto
leggere!
– A meno che – disse allora Testa a Veliero con il coltello in mano – a ritrovare quel gatto e ad aprirgli la
pancia. In quel caso il destino del popolo etrusco ritornerà alla luce.
A queste parole mi si rizzarono tutti i peli della coda, schizzai via da sotto il carro con un gran balzo,
neanche avessi avuto il fuoco sotto le zampe. Me la battei veloce come il vento, anche se il destino del
popolo etrusco mi pesava un po’ sullo stomaco.
D. Luciani, Sette volte gatto, Ed. Feltrinelli Kids

217
So ascoltare

Il barattolo... indiziato
Far leggere ai bambini le operative prima di ascoltare. La parte in corsivo potrebbe essere non letta per lasciare
intuire ai bambini a cosa corrispondono le lettere per poi scoprire i numeri.
– Perché prima di nascere Hartman ha voluto attirare la nostra attenzione su questo barattolo? – chiese
l’ispettore Storke.
– Ovviamente per comunicarci Qualcosa. – disse Ellery l’aiutante – Cercava di dirci chi erano gli agenti
segreti stranieri che lo hanno ucciso.
– Beh, a me non è riuscito a mangiare un accidente! – borbottò l’agente segreto – Non mi dirai che a
te ha detto qualcosa!
– Beh... sì. Tu mi avevi detto tredici cose: primo, che gli agenti stranieri figuravano tra i clienti registrati
sul libro mastro del negoziante; secondo, che sul libro ogni cliente era contrassegnato con un numero.
Hartman prima di morire ha fatto uno sforzo enorme per richiamare l’attenzione sul barattolo vuoto con
l’etichetta MIX C. Nota bene: MIX C sono due gruppi di disegni e gli agenti stranieri sono due. Potrebbe
voler dire che ciascuno dei due gruppi identifica uno degli agenti. Basandomi su questa teoria, ho
notato qualcosa di insolito nelle lettere che formano MIX C, qualcosa che non si riscontra in nessuno dei
nomi scritti sugli altri nove piatti del ripiano: tutte le lettere di MIX C sono anche... (numeri romani. Prendi
ad esempio la parola MIX. M equivale a 1000; IX a equivale a 9. Perciò sono sicuro che il cliente contrassegnato
sul libro mastro col numero 1009 è uno dei due agenti segreti stranieri. C non è altro che il modo romano di
scrivere 100, e anche in questo caso sono convinto che controllando il libro mastro risulterà che il numero 100
corrisponde proprio al nome dell’altro agente. Semplice no?)
E. Queen, Il sosia, Ed. la Scuola

Er camaleonte e la farfalla
Un giorno la farfalla stanca de danzà ner cielo,
s’agnede a riposà l’ali, su ‘n ber fiore de melo.
Nascosto tra le fronne er camaleonte la spiava,
lei se ne accorse e dall’ arto lo disprezzava:
– Che t’ho fatto? - s’avvicinò, affranto dar dolore.
– Sei n’ poraccio perchè nun c’hai n’ colore!
Lui ja rispose – Vabbè ma c’ ho n’ anima e n’ cervello.
E lei: – Ma sei solo e brutto, oggi conta solo quello.
Goffo je s’ avvicinò piano piano,
e sussurrò fissandola un po’ strano:
– Ricordete, oh mia bella farfallona,
che ortre ad esse brava e bella, sei pure bona!
Era proprio n’ bocconcino appetitoso,
così je diede n’ bacio cor linguone appiccicoso.
Nella vita nun basta esse bravo e bello,
devi avè core e n’ pochino de cervello.
Trilussa

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So studiare
Laboratorio per imparare a studiare

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• Arrivo dei guerrieri

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Didattica inclusiva

Per una didattica inclusiva


Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs) sono alunni che presentano disabilità,
difficoltà di apprendimento, disturbi evolutivi specifici, difficoltà comportamentali ma anche disagio e
svantaggio socioeconomico-linguistico-culturale e che dunque necessitano di “speciale attenzione”.

La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la successiva Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 (entrambe del
MIUR) suddividono i BES in tre aree specifiche:
• alunni con disabilità certificata secondo la Legge 104/92;
• alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA certificati con la Legge 170/2010);
• alunni con altri Bisogni Educativi Speciali, come svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

La normativa scolastica vigente invita tutte le scuole a mettere in atto, per studenti in difficoltà (temporanee
o permanenti), il diritto alla personalizzazione degli apprendimenti.
Compito essenziale dell’insegnante è infatti conoscere “come apprende” l’alunno e, per fare ciò, deve mettere
in atto un’ “osservazione intenzionale e finalizzata” (Piaget) con lo scopo di pianificare i successivi interventi
didattico-pedagogici individualizzati e personalizzati.

Didattica individualizzata Didattica personalizzata

Modula la didattica, i tempi, gli strumenti rispetto Calibra l’offerta didattica e le modalità relazionali
alle caratteristiche dell’alunno per potenziare sulla specificità e unicità a livello personale dei
determinate abilità o per acquisire specifiche bisogni educativi che caratterizzano gli alunni
competenze. della classe, considerando le differenze individuali
soprattutto sotto il profilo qualitativo.

Attraverso la normativa più recente (Legge 170 per i Disturbi Specifici di Apprendimento, la Direttiva del 27
dicembre 2012, successiva Circolare n. 8 e note esplicative) ci si propone un nuovo “orientamento culturale”
nell’ottica dell’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità, “che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale.
Fondandosi sul profilo del funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i
Bisogni Educativi Speciali dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni” (D.M. 27/12/2012, p. 1).

È chiara la finalità dei documenti di “demedicalizzare e sburocratizzare” l’intervento educativo nell’ottica del
“successo formativo” di ciascuno.

Lo strumento privilegiato per una didattica personalizzata diventa il Piano Didattico Personalizzato (PDP),
che ha lo scopo non di declinare ciò che lo studente non sa fare, ma piuttosto di definire, documentare,
monitorare e descrivere le strategie d’intervento più adatte e rispondenti allo stile apprenditivo dell’alunno.
Per una maggiore chiarezza, la tabella della pagina successiva indica quale modello compilare per le diverse
situazioni di “speciale attenzione”.

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Didattica inclusiva

Alunni con disabilità Alunni con DSA Alunni con altri BES
Legge 104/92 Legge 170/2010 Direttiva Ministeriale del 27/12/2012

PEI (Piano Educativo PDP (Piano Didattico PDP per i BES, non obbligatorio ma se il consiglio
Individualizzato), obbligatorio Personalizzato), obbligatorio di classe lo ritiene opportuno (cfr. nota del
per tutti gli alunni con per tutti gli alunni con 22/11/2013) può risultare utile per la migliore
certificazione. Tali alunni hanno certificazione. In esso gestione dei processi inclusivi. Indica se è
diritto a un insegnante di vengono declinate le prevista l’adozione di misure compensative e
supporto (D.P.R. 24/11/1994 strategie e gli interventi dispensative (per un determinato periodo o per
ed eventualmente anche didattici in forma collegiale e l’intero anno scolastico) anche per quegli alunni
l’educativa del Comune di condivisa. senza specifica certificazione o relazioni da parte
appartenenza). di esperti.
L’espressione “personalizzazione degli apprendimenti” è presente già negli articoli 33, 34 e 38 della nostra
Costituzione. La Legge 53/2003, che va sotto il nome di “riforma Moratti”, all’art. 2 sottolinea che “è promosso
l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati
livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze, abilità generali e specifiche,
coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del
lavoro”.

Che cosa dovrebbe fare l’insegnante?

Una scuola inclusiva non dovrebbe mai lasciare soli i suoi insegnanti. Dunque sarebbe bene partire da una
buona formazione, anche in raccordo con i CTI-CTS (Centri Territoriali per l’Inclusione e Centri Territoriali
di Supporto) di riferimento; organizzare un Piano di Inclusione (PAI) insieme al GLI (Gruppo di Lavoro per
l’Inclusione) d’Istituto, utilizzando l’autonomia organizzativa e didattica (cfr. D.P.R. 275/99) in raccordo con altri
servizi e con le famiglie, declinare il tutto nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).
Ci sono altri aspetti da considerare per migliorare il setting pedagogico:
• gli spazi, gli ambienti e i tempi;
• l’osservazione sistematica;
• il rispetto dei diversi stili apprenditivi;
• l’utilizzo di diversi stili “di insegnamento”;
• la motivazione all’apprendere;
• le modalità di gestione della classe, di aggregazione e lavoro degli studenti (peer education, cooperative
learning, tutoring, didattica laboratoriale);
• mezzi, strumenti e mediatori didattici;
• predisposizione di ambienti di apprendimento formativo.
Per gli alunni con BES si possono mettere in atto, in genere, indicazioni e suggerimenti ripresi dalla Legge
170/2010 sui DSA.
Misure compensative Misure dispensative

Si intende qualsiasi prodotto in grado di Dispensare non significa esentare ma piuttosto tener conto
bilanciare un eventuale disturbo, riducendo gli delle reali difficoltà dell’alunno e metterlo in condizione
effetti negativi. di sviluppare le funzioni e le abilità.
Esempi di Strumenti Compensativi: Esempi di Misure Dispensative:
• tabelle dei mesi, dell’alfabeto e dei vari • tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante
caratteri; adeguata organizzazione degli spazi e un flessibile
• tabella delle misure, tabella delle formule; raccordo tra insegnanti;
• mappe anticipatorie e schemi riassuntivi; • assegnazione compiti a casa in misura ridotta;
• linee del tempo; • possibilità d’uso di testi ridotti non per contenuto, ma per
• flashcard; quantità di pagine;
• illustrazioni e icone. • schede operative a difficoltà graduale.

245
Didattica inclusiva

È importante ricordare che:


• gli insegnanti devono consentire l’uso delle strategie compensative e svolgere un ruolo attivo, proponendo
percorsi guidati finalizzati allo sviluppo dell’autonomia;
• lo studente non ha necessariamente bisogno sempre di “compensare”, ma se si decide di farlo occorre
scegliere le modalità adatte alle sue esigenze;
• tutta la classe dovrebbe lavorare nelle stesse modalità per evitare che gli alunni con “speciale attenzione” si
trovino a disagio;
• di particolare importanza sono tutti gli aspetti legati alle emozioni, all’affettività, allo spirito di gruppo e alla
condivisione di momenti formali e informali della quotidianità didattica.

Il progetto Leggi e vai dà ampio spazio alla didattica inclusiva, proponendo nelle pagine L’unione fa la forza
percorsi facilitati.

I testi sono presentati con carattere ad alta leggibilità,


con una facilitazione nel contenuto o nel compito.

In fondo al volume le tipologie vengono


presentate con uno schema di sintesi,
con carattere da alta leggibilità.

Nella Grammatica RAF gli argomenti sono


schematizzati in una mappa con carattere ad alta
leggibilità.

Un volume a parte presenta i corrispettivi testi delle


antologie ma facilitati e semplificati per rispondere
alle diverse esigenze didattiche e ai diversi stili
di apprendimento dei Bisogni Educativi Speciali.
Uso di font più leggibile e massima chiarezza
nell’impaginazione.

246
Coding

Coding
a cura di L. Cesaretti, M. Storti

Che cos’è il pensiero computazionale?

“Pensiero computazionale” è un’espressione che si sta rapidamente diffondendo nel mondo educativo.
Introdotto per la prima volta dalla scienziata informatica americana Jeannette Wing in un articolo del 2006
(Computational Thinking, CACM, 2006), indica “il processo di pensiero coinvolto nella formulazione di problemi
e delle soluzioni rappresentate in una modalità che sia eseguibile da un agente elaboratore di informazioni,
che sia un uomo, una macchina o una combinazione tra uomo e macchina” (J. Wing, 2006).
In termini più concreti, possiamo intendere questa forma di pensiero come un insieme di abilità cognitive
con le quali possiamo analizzare una grande varietà di problemi e sviluppare delle soluzioni,
intendendo con “problemi” non soltanto quelli matematici o che richiedono soluzioni precise, ma anche
dilemmi del mondo reale che ammettono soluzioni varie e complesse. Per Jeannette Wing questa modalità
di pensiero consente alle persone di “riformulare un problema apparentemente difficile in uno che siamo
in grado di risolvere, anche riducendolo, incorporandolo in altro, trasformandolo o simulandolo”. Si tratta,
cioè, di un’abilità fondamentale per tutti, non solo per gli scienziati informatici ed è sempre più ritenuta,
accanto alle tre competenze di base del saper leggere, scrivere e svolgere calcoli, la quarta abilità analitica da
sviluppare a partire dall’infanzia.

Ma che cosa significa pensare in modo computazionale?


E a che cosa serve in termini concreti?

Alcuni dei processi che caratterizzano il pensiero computazionale sono i seguenti:


• scomporre un problema complesso (i dati, i processi ecc.) in parti più elementari e gestibili;
• analizzare i dati e organizzarli in una struttura logica;
• riconoscere regolarità tra problemi o dati diversi;
• rappresentare le informazioni attraverso codici o altri sistemi simbolici di trasmissione;
• costruire algoritmi, ovvero sequenze di istruzioni per risolvere problemi o produrre risultati attesi;
•a strarre i principi generali da situazioni specifiche e generalizzare le strategie risolutive dei problemi per
trasferirle ad altri simili.

Che cos’è il Coding?

Nell’ambito del pensiero computazionale, il Coding è l’insieme


delle procedure per la creazione di programmi finalizzati a
risolvere problemi attraverso l’uso di linguaggi di programmazione.
Ma oltre a costituire il linguaggio con cui gli informatici creano,
tra l’altro, i siti internet e i software che regolano il funzionamento
dei dispositivi digitali, questa competenza conserva al suo interno
svariate possibilità educative per lo sviluppo di aspetti positivi
nella personalità degli studenti.
Alcune delle attitudini che questa disciplina punta a far emergere
sono:
• l’atteggiamento di apertura e iniziativa di fronte a situazioni

247
Coding

complesse;
• la perseveranza di fronte a problemi complessi;
• la tolleranza della frustrazione per l’errore e la sua rielaborazione in chiave positiva;
• l’abilità di utilizzare diversi linguaggi e codici comunicativi;
• la disponibilità e capacità di progettare e coordinarsi in gruppo per raggiungere un obiettivo comune.

Perché introdurre il pensiero computazionale


e il Coding a scuola?

Nel contesto della Scuola Primaria, l’interesse prevalente attorno al pensiero computazionale e al Coding
non sta tanto nello sviluppo di abilità puramente tecnologiche o nell’apprendimento di nozioni di carattere
informatico, ma nell’acquisizione di nuovi strumenti cognitivi necessari ad affrontare con successo sfide,
problemi e progetti.
Nella prospettiva dell’applicazione del pensiero computazionale ai contesti educativi, gli studenti non
sono semplici utilizzatori degli strumenti e delle strategie di soluzione di problemi, ma i creatori di questi
strumenti e strategie. Nel farlo, utilizzano una serie di abilità come l’astrazione, la ricorsività e l’iterazione
per elaborare e analizzare i dati e creare artefatti reali e virtuali. Questa metodologia di problem solving può
essere automatizzata, trasferita e applicata alle diverse discipline.
Ma pensiero computazionale e Coding rappresentano anche strumenti utili per migliorare l’apprendimento
nelle discipline tradizionali e nei contesti informali. Pensiamo alle abilità che stanno dietro esercizi comuni
per gli studenti: per analizzare un racconto o una poesia è necessaria la
scomposizione in parti; per comprendere eventi e comportamenti può
essere utile condurre un’analisi dei dati; gli algoritmi entrano in gioco
nei calcoli e nei problemi di matematica, ma sono anche una guida
per il comportamento corretto in situazioni complesse o di pericolo;
attraverso le rappresentazioni astratte come mappe e simulazioni si può
comprendere meglio un evento come il ciclo dell’acqua o come funziona
l’energia eolica.
Il Coding, inoltre, rappresenta una disciplina strategica per promuovere nei
giovani lo sviluppo delle competenze digitali (digital skills), riconosciute a
livello internazionale come competenze necessarie, al pari delle capacità
di scrivere, leggere (literacy) e svolgere calcoli (numeracy), per vivere e
lavorare nelle società del ventunesimo secolo come cittadini attivi e
capaci di affrontare le sfide del futuro.

Lo scenario in Italia e in Europa

Le recenti evoluzioni negli indirizzi programmatici dell’istruzione hanno visto crescere l’attenzione verso le
competenze digitali, il pensiero computazionale e il Coding, sia nel contesto italiano che in quello europeo.
La Commissione Europea nel 2013 ha pubblicato il documento DIGCOMP: A Framework for Developing and
Understanding Digital Competence in Europe che delinea il quadro comune di riferimento per le competenze
digitali ritenute necessarie per vivere da cittadini attivi e consapevoli. Il quadro, strutturato in maniera
modulare, comprende 5 aree di competenza digitale nelle quali sono definite 21 competenze digitali; tra
queste compaiono la competenza di programmazione (area 3.4) e quelle relative al problem solving (area 5)
in parte affini all’area del pensiero computazionale.
La Comunità Europea considera il Coding il “linguaggio universale”: oggi le competenze digitali e di
programmazione sono fondamentali in sempre più professioni e al sistema educativo è riconosciuto il
compito di rispondere alla crescente domanda di tali competenze.

248
Coding

A tale scopo le istituzioni europee hanno creato iniziative internazionali come l’European Code Week che celebra
le possibilità creative della programmazione con eventi nelle scuole europee, mettendole in comunicazione
con altre organizzazioni che si occupano di tecnologia e di educazione.
Il mondo dell’istruzione in Italia ha visto un progressivo aumento dell’interesse per l’insegnamento delle
competenze digitali e del pensiero computazionale, sia a livello normativo che di intervento.
Già all’interno delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione
(settembre 2012), relativamente all’insegnamento tecnologico nella scuola del primo ciclo si suggerisce di
introdurre gli alunni ad alcuni linguaggi di programmazione semplici e versatili con lo scopo di “sviluppare il
gusto per l’ideazione e la realizzazione di progetti [...] e per la comprensione del rapporto che c’è tra codice
sorgente e risultato visibile”.
Questo indirizzo del MIUR a favore dell’insegnamento dei concetti base del pensiero computazionale e del
Coding ha trovato conferma due anni dopo, nel 2014, con l’iniziativa Programma il Futuro, che aveva l’obiettivo
di introdurre nelle classi lezioni sul Coding attraverso un sito liberamente accessibile.
Nel 2015 il MIUR ha presentato il Piano Nazionale Scuola Digitale, il documento di indirizzo per l’attuazione
di un processo complessivo di innovazione digitale della scuola, al fine di realizzare la competenza digitale;
in alcune delle azioni in cui è strutturato il PNSD (15, 17) si dà rilevanza all’insegnamento del pensiero
computazionale attraverso attività di Coding svolte sia con il computer, sia in modalità unplugged (senza
l’uso di tecnologie digitali), in modalità di laboratorio e in prospettiva interdisciplinare. In ultimo, con
il Sillabo di Educazione Civica Digitale (Gennaio 2018) e con il documento “Indicazioni Nazionali e nuovi
scenari” (22/02/2018) l’insegnamento del Pensiero computazionale e Coding entra di diritto nella Scuola
Primaria come “strumento culturale” indispensabile per un “nuovo umanesimo”.
Il percorso presentato intende sviluppare negli studenti del primo ciclo di istruzione strumenti concettuali
e abilità tecniche sul Coding e il pensiero computazionale. La guida presenta un taglio operativo e descrive
alcuni percorsi didattici realizzabili in classe, sia in modalità unplugged (senza necessità di computer) che
con l’ausilio del software Scratch; le attività ruotano attorno ai concetti di base del Coding tenendo sempre
presenti i percorsi disciplinari curricolari, introducendo e/o consolidando i contenuti delle diverse discipline.

Il percorso affronta i concetti di sequenza, ciclo, condizioni e algoritmo da prospettive differenti, analizzando
le specifiche caratteristiche e con molteplici modalità (esercizi su carta, creazione di progetti in Scratch).
Per ciascuna attività vengono offerte:
•informazioni generali (tipologia, argomento, discipline coinvolte, modalità di conduzione, tempo di
svolgimento previsto, materiale occorrente);
• introduzione all’attività;
• obiettivi specifici;
•descrizione dell’attività (per quelle realizzate in Scratch si verrà guidati passo-passo nella creazione
delle sequenze, così da poter replicare in classe con facilità i progetti qui proposti);
• approfondimenti o varianti dell’attività;
• progetti da proporre agli studenti (nel caso delle attività in Scratch).

249
Coding

Classe quarta
Programmazione annuale

Traguardi di competenza Competenze trasversali


L’alunno: L’alunno:
scompone un problema o un sistema di dati collabora con atteggiamento positivo all’interno
o processi in parti più elementari e gestibili; del piccolo gruppo e della classe;
rappresenta le informazioni attraverso sistemi lavora nel piccolo gruppo in maniera organizzata
simbolici; e autonoma per svolgere semplici compiti;
costruisce algoritmi, sequenze di istruzioni rispetta la distinzione dei ruoli nel gruppo
per risolvere problemi o produrre i risultati attesi; e i tempi dati;
riconosce gli errori di un algoritmo creato elabora soluzioni creative, sia concettuali
e immagina possibili soluzioni e miglioramenti; che costruttive, per raggiungere un risultato
o risolvere un problema;
organizza a livello temporale informazioni, riconosce gli errori commessi da sé o dal gruppo
conoscenze, periodi, individua successioni, e si applica per correggere le proprie azioni.
contemporaneità, durate e prevede gli effetti
futuri di un’azione o di una sequenza di azioni;
astrae i principi generali da situazioni specifiche
e generalizza le strategie risolutive dei problemi
per trasferirle ad altri simili.

Discipline correlate

Matematica L’alunno:
utilizza il piano cartesiano per localizzare punti;
Arte e Immagine L’alunno:
sperimenta strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici,
pittorici e multimediali;
utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie
tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi)
e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali
e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

Italiano L’alunno:
raccoglie le idee, le organizza per punti, pianifica la traccia di un racconto
o di un’esperienza;
produce testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie);
sperimenta liberamente, anche con l’utilizzo del computer, diverse forme di scrittura,
integrando eventualmente il testo verbale con materiali multimediali.

250
Coding

Creare un’animazione con carta e matita

Tipologia attività unplugged


Obiettivi
Argomento sequenze, grafica •
Capire l’importanza delle sequenze
dei fotogrammi quando si costruisce
Discipline correlate Arte un’animazione.
Modalità di conduzione ogni studente lavora singolarmente Competenze
• Sviluppare abilità di lavoro in gruppo.
Tempo di svolgimento
60 minuti circa •Sviluppare sensibilità verso la cura
previsto
degli ambienti naturali.
Materiale occorrente blocco di carta bianca fine o carta
da lucido (uno per ciascun alunno);
matite e matite colorate

Introduzione
L’attività è finalizzata alla comprensione dell’importanza delle sequenze anche in ambiti non direttamente
legati alla programmazione informatica.
Gli alunni saranno invitati a creare un’animazione con carta e matita, propedeutica alla realizzazione delle
animazioni digitali con il software Scratch.

Descrizione dell’attività
Spiegare che cos’è un fotogramma
e sottolinearne l’importanza nella
cinematografia, in particolare - per
quanto riguarda l’attività proposta
- nella realizzazione dei cartoon: il
fotogramma è la singola immagine
impressa sulla pellicola cinematografica.
La sequenza dei fotogrammi dà
allo spettatore l’impressione di un
movimento continuo e fluido.
Spiegare che l’obiettivo dell’attività sarà
quello di realizzare una sequenza di
fotogrammi usando carta e matita.

Procedimento
Far “progettare” a ciascuno studente l’animazione da realizzare.
Partire da figure poco complesse: per esempio un bambino che
cammina o che saluta, un calciatore che colpisce la palla, una
bandiera che sventola...
Ciascuna di queste animazioni dovrà essere caratterizzata,
almeno per iniziare, da due fotogrammi (come nell’esempio).
Staccare un foglio dal blocco e invitare gli alunni a disegnare
l’immagine A: questo primo disegno verrà utilizzato come
“matrice” per realizzare tutti i fotogrammi. Completata la matrice,
ricalcare la figura nel primo foglio del blocco. Sovrapporre il
foglio successivo alla matrice e ricalcare tutti i tratti del corpo, A B
fatta eccezione per gli arti che dovranno eseguire il movimento.
A questo punto disegnare l’arto in movimento come in figura B.

251
Coding

Ripetere il procedimento, ridisegnando prima la figura A, quindi la figura B, fino a riempire buona parte del
blocco da disegno senza staccare i fogli.
Completata e colorata la sequenza dei singoli fotogrammi, invitare gli alunni a sfogliare velocemente il blocco
da disegno e a notare l’effetto del movimento che si ottiene.
Spiegare che l’effetto è possibile solo grazie alla correttezza dell’esecuzione e della collocazione dei singoli
fotogrammi nella sequenza di immagini, tanto più quando l’animazione riguarda immagini complesse e
lunghe sequenze. Se avviene un errore nella sequenza, la visione del movimento non è più fluida o viene
interrotta.

Suggerimenti
• Utilizzando la carta lucida il procedimento è, ovviamente, più semplice.
• Il disegno non deve essere posto troppo in alto nel foglio: questo perché quando si fa “funzionare”l’animazione
sfogliando il blocchetto, un’immagine disegnata troppo in alto viene in parte tagliata.
• Non esagerare con i colori: meglio puntare tutto sull’effetto del movimento anziché sulla bellezza del disegno.
• Prestare molta attenzione nel tratteggiare le figure: se non sono esattamente uguali (dimensioni e
caratteristiche), l’effetto finale non sarà quello desiderato.

252
Coding

Creare la tua prima animazione con


Scratch
Obiettivi
Tipologia attività in Scratch • Saper inserire sfondi nello stage di
Scratch.
Argomento sequenze, ciclo
• Capire il concetto di ciclo e ripetizione.
Discipline correlate Arte • Capire come si possono creare
animazioni in Scratch e saperne
Modalità di conduzione In piccolo gruppo creare di diverse tipologie, in base alle
caratteristiche fornite dall’insegnante.
Tempo di svolgimento
1 ora circa • Saper inserire altri sprite nello stage di
previsto
Scratch.
Materiale occorrente 1 computer ogni gruppo di studenti;
LIM per dare indicazioni agli studenti

Descrizione dell’attività
Quest’attività permetterà di creare animazioni in Scratch. Dopo aver guidato gli studenti alla scoperta dei
blocchi principali da utilizzare e delle semplici regole per costruire animazioni, sarà possibile assegnare loro
progetti creativi più complessi.
Iniziare la progettazione facendo scegliere lo scenario all’interno del quale creare l’animazione del gatto che
passeggia. Ogni gruppo potrà scegliere la sua immagine di sfondo tra quelle presenti all’interno della libreria.

Procedimento
Inserire uno sfondo è molto semplice all’interno di Scratch: cliccare sulla prima icona da sinistra (Scegli uno
sfondo dalla libreria), sotto Nuovo sfondo, nel rettangolo in basso a sinistra della schermata di Scratch.
Comparirà una schermata da cui selezionare l’immagine, con un doppio click sull’immagine
o con un click sull’immagine e uno sul bottone ok.

253
Coding

Dopo aver scelto lo sfondo, provare a far “camminare” il gatto.


Selezionare il personaggio nell’area degli sprite: nella colonna centrale della
schermata, cliccare su v. Saranno così visualizzabili i costumi associati al personaggio:
tra il costume1 e il costume2 cambia solo la posizione delle gambe.
Far notare il parallelismo con l’attività Creare un’animazione con carta e matita (da
pag. 249) sottolineando che quando vogliamo imprimere il movimento su di un
personaggio, utilizziamo proprio questa tecnica, ossia la parte che si muove è quella
variabile, mentre tutto il resto del corpo deve essere disegnato sempre allo stesso
modo. Costruire lo script seguente, inserendo il blocco passa al costume seguente,
della categoria Aspetto. Chiedere agli alunni che cosa può accadere realizzando
questo script. Sarà semplice dedurre che ogni volta che si cliccherà sulla bandierina
verde, il gatto sembrerà muovere le gambe.

Come possiamo migliorare questa


animazione?
Sicuramente potremmo far sì che l’utente non
sia costretto a premere sulla bandierina verde
ogni volta che vuole vedere il gatto muoversi.

Come fare? Bisognerebbe ripetere il cambio di costume per un certo


numero di volte, cliccando solo una volta all’inizio per far partire la
sequenza. Si può ottenere ciò utilizzando il blocco ripeti... volte, presente
nella categoria Controllo. Questo blocco permette di ripetere tutti i
blocchi inseriti al suo interno: trascinando all’esterno dei blocchi che dovrà
contenere e rilasciando il tasto sinistro del mouse, in automatico questi
verranno inseriti al suo interno. Per modificare il numero di ripetizioni
basta cliccare due volte sul “10” già presente e inserendo il nuovo valore.
Eseguendo ora la sequenza, l’animazione viene eseguita ad una velocità
troppo elevata.
Chiedere agli studenti: come possiamo vedere con più calma le zampe del
gatto muoversi?
Bisognerà inserire delle pause tra un cambio di costume e l’altro, in modo
che sia possibile osservare più facilmente l’effetto del movimento. Questo
procedimento può avvenire utilizzando il blocco attendi... secondi della
categoria Controllo.

Che cosa succede modificando il tempo di attesa? Effettuare una


sperimentazione, osservando che cosa succede diminuendo e
aumentando il valore di attesa. Provare ora a far camminare il gatto con
uno spostamento anche lungo la direzione orizzontale.
Costruendo lo script a fianco, si otterrà uno spostamento del gatto in
orizzontale sullo sfondo. Aggiungendo il blocco dire... per 2 secondi
comparirà anche un fumetto: nell’esempio, trattandosi dello sfondo spiaggia, è stata aggiunta la frase “Che
bella passeggiata al mare!”.
Far sperimentare animazioni usando personaggi diversi: le sequenze mostrate nelle figure precedenti
potranno essere la base per nuovi sprite in movimento.

Che progetti proporre?


Creare una cartolina di buon compleanno oppure una cartolina per gli auguri di Natale.
Le animazioni potranno essere utili nella costruzione di storie animate, come proposto nell’attività di pagina 253.

254
Coding

Costruire una storia animata: livello 1

Tipologia attività in Scratch Obiettivi


• Capire come sincronizzare
Argomento sequenze, grafica, sincronizzazione di eventi eventi all’interno di Scratch.
• Capire come creare una storia
Discipline correlate Italiano sfruttando le potenzialità di
Scratch.
Modalità di conduzione In piccolo gruppo
• Capire come integrare
Tempo di svolgimento più funzioni di Scratch
1 ora circa (animazioni, dialoghi, suoni).
previsto
Materiale occorrente 1 computer ogni gruppo di studenti;
LIM per dare indicazioni agli studenti

Descrizione dell’attività
L’attività propone di costruire una storia animata fantastica in Scratch.
Prima di iniziare il progetto con il computer, lavorare in modalità unplugged sugli elementi caratteristici dei
racconti fantastici (cosa?, dove?, quando?, chi?, come?).
La storia proposta di seguito ha come protagonisti il Piccolo Principe e la volpe. Predisporre le immagini dei
due protagonisti, ricercandole in internet e salvandole nel desktop dei computer degli studenti. In alternativa,
farle ricercare direttamente agli alunni.

Procedimento
Per inserire i nuovi sprite, il Piccolo Principe e la volpe, importare
le immagini in Scratch cliccando su Carica uno sprite da un
file (terza icona da sinistra di fianco a Nuovo sprite).
Selezionare l’immagine all’interno del computer, cliccare su
Apri e importare lo sprite all’interno dello stage. Si nota subito
come sia necessario eliminare una parte dello sfondo che è stata
inserita insieme al personaggio: cliccare sulla sezione Costumi
e selezionare la bacchetta magica nel menù degli strumenti.
Disegnare il contorno del personaggio e in automatico la linea
verde diventerà tratteggiata e verrà eliminato tutto ciò che sta
all’esterno della sagoma selezionata, non appena verrà scelto
un altro strumento (ad esempio Cancella, la settima icona a
partire dall’alto).
Con lo strumento Cancella eliminare eventuali imperfezioni
rimaste dopo l’utilizzo della bacchetta magica. Questo
strumento funziona esattamente come una gomma per
cancellare su un disegno su carta: passare il puntatore del
mouse (con il tasto sinistro premuto) sopra le parti da cancellare.
Applicando la stessa procedura alla volpe, si otterranno i due
personaggi su uno sfondo bianco.
Inserire il terzo sprite: il pallone da basket, importandolo nel
progetto dalla libreria dei personaggi.

255
Coding

Guidare gli alunni alla scelta dell’ambientazione in cui si svilupperà il racconto: nell’esempio seguente sono
stati selezionati dalla Libreria di Scratch due sfondi, woods and bench per la parte iniziale del dialogo e
basketball-court1-a per lo sviluppo successivo.

Costruire uno schema che rappresenti lo sviluppo del dialogo. Di seguito un esempio:

Piccolo principe Volpe Pallone da basket

Aspetta (2 secondi) Saluta (2 secondi) Non visibile

Saluta (2 secondi) Aspetta (2 secondi) -

Chiede “Chi sei?” (2 secondi) Aspetta (2 secondi) -

Aspetta (2 secondi) Risponde “Sono la volpe.” (2 secondi) -


Propone di andare a giocare
Aspetta (2 secondi) -
insieme (2 secondi)
Cambio sfondo
Propone di giocare a pallacanestro
Aspetta (2 secondi) Aspetta (2 secondi)
(2 secondi)
Risponde di non essere molto bravo,
Aspetta (2 secondi) Aspetta (2 secondi)
ma farà un tentativo (2 secondi)
Aspetta (5 secondi) Aspetta (5 secondi) Animazione (5 secondi)

Dice di voler provare (2 secondi) - -

Com’è stato completato questo passaggio? Se all’inizio uno dei due personaggi compie un’azione, per
esempio la volpe saluta per due secondi, è importante che contemporaneamente il Piccolo Principe non
faccia nulla, così da non avere sovrapposizione dei dialoghi o nelle azioni compiute. E così via per tutto il resto
della storia.
È importante che gli alunni creino con carta e penna uno schema del tipo proposto prima di lavorare sulle
sequenze in Scratch, perché permette di rendere chiaro lo sviluppo del dialogo e delle azioni che verranno
compiute dai personaggi. Inoltre Scratch non dà la possibilità di vedere una di fianco all’altra le sequenze
costruite per due personaggi diversi, quindi potrebbe risultare difficile valutare la corretta sincronizzazione.
Provare a costruire le sequenze seguendo la tabella appena completata: di seguito gli script derivati per il
Piccolo Principe e per la Volpe. Sono presenti i blocchi: dire... per... secondi (categoria Aspetto), passa allo
sfondo... (categoria Aspetto), attendi... secondi (categoria Controllo). Ovviamente il punto di partenza per
questi due personaggi deve essere lo stesso: in questo caso quando si clicca sulla bandiera verde (categoria
Situazioni).

256
Coding

Per lo sprite basketball (il pallone) costruire l’animazione come


segue.
Quando la storia inizia (quando si clicca sulla bandiera verde)
usare il blocco Nascondi (categoria Aspetto) così che il pallone
non sia visibile. Quando viene visualizzato il campo da basket come
sfondo (quando lo sfondo passa a basketball-court1-a, categoria
Situazioni) inizia la sequenza che porterà all’animazione: il pallone
deve sempre partire dallo stesso punto (individuato con le coordinate
x= -127, y= -95) con il blocco vai a x: ... y: ... (categoria Movimento),
deve essere visualizzato (blocco Mostra, categoria Aspetto) e dopo
la pausa di 4 secondi (sincronizzazione con i dialoghi della Volpe e
del Piccolo Principe) iniziare a muoversi con i blocchi Scivola in...
secondi a x: ... y: ... (categoria Movimento).

Inserimento di un bug e debugging


In queste sequenze è stato volutamente saltato il passaggio iniziale di inserimento dello sfondo corretto, in
modo da creare un bug da correggere. Effettuando dei test, infatti, già dalla seconda attivazione della storia
si noterà che non viene visualizzato lo sfondo corretto. Riprendere la tabella di progettazione e guidare gli
alunni ad individuare l’errore: non è stata prevista nessuna azione di impostazione dello sfondo corretto.
Individuare dunque il punto esatto ove questa azione debba collocarsi e procedere al debugging:

Piccolo Principe Volpe Pallone da basket


Impostazione sfondo iniziale - -
Aspetta (2 secondi) Saluta (2 secondi) Non visibile
Saluta (2 secondi) Aspetta (2 secondi) -
Chiede “Chi sei?” (2 secondi) Aspetta (2 secondi) -
Aspetta (2 secondi) Risponde “Sono la volpe.” (2 secondi) -
Propone di andare a giocare
Aspetta (2 secondi) -
insieme (2 secondi)

Di conseguenza lo script corretto per il personaggio del Piccolo


Principe apparirà come quello a fianco:

Che progetto proporre?


Dopo aver preso confidenza con la progettazione delle varie
fasi della storia, invitare i gruppi di alunni a idearne il finale,
utilizzando prima la tabella e realizzando gli script in Scratch.

257
Coding

GIRA LA STORIA: L’Avventura – classe 4 a

Tipologia Gioco su carta


Obiettivi
Argomento sequenze
• Apprendere elementi di base degli
Discipline correlate Geografia, Matematica, Italiano algoritmi.
• Eseguire calcoli mentali con sicurezza.
Modalità di conduzione attività nel gruppo classe • Elaborare correttamente informazioni
visuo-spaziali su una mappa.
Tempo di svolgimento
1 ora circa • Leggere ed interpretare correttamente gli
previsto
elementi di una storia.
Materiale occorrente Poster, storie e carte “C’era una • Creare sequenze narrative originali,
volta”, carte direzionali, carte proprie del romanzo di avventura.
moltiplicatore, carte intreccio, • Creare sequenze di indicatori spaziali
piccoli oggetti segnaposto, fogli funzionali al raggiungimento di obiettivi
e penne posizionati su un reticolo.

Introduzione
L’attività sviluppa la capacità di analizzare un breve testo narrativo, di predisporre sequenze corrette di azioni
per raggiungere un obiettivo, muovendosi nel reticolo di gioco, e di arricchire un testo dato con sequenze
narrative originali. Grazie alle fasi di lettura, analisi e sintesi, il gioco consente, inoltre, l’appropriazione dei
processi tipici del pensiero computazionale che sta dietro ad ogni tipo di programmazione e al Coding ed è
strutturato in modo tale da evidenziare in modo semplice che cosa accade quando una sequenza di comandi
viene “turbata” da elementi intrusi: la programmazione delle azioni utili a raggiungere un obiettivo deve
necessariamente essere rivista e corretta.

Scopo del gioco è quello di individuare gli elementi costituenti ciascuna storia e di raggiungerli tramite un
percorso costruito con le frecce direzionali. Queste sono fornite in numero limitato rispetto alle caselle dei vari
percorsi, per far sì che i giocatori utilizzino le carte moltiplicatore per elaborare il proprio percorso.
La squadra avversaria ha la possibilità di aggiungere elementi-ostacolo o elementi svianti rispetto alla storia
fornita, per rendere più complesso il percorso e per arricchire, allo stesso tempo, l’intreccio narrativo proprio
del romanzo di avventura, stimolando le abilità necessarie alla produzione di un testo narrativo. A pag. 257
della guida sono riportate quattro brevi storie distinte per colore (rosso, arancione, verde e blu). Il poster
di gioco presenta: 4 carte C’era una volta contenenti diagrammi di flusso che fungono da promemoria,
riportando la sequenza degli obiettivi da conquistare per le singole storie; 10 carte direzionali e 8 carte
moltiplicatore con le quali programmare gli spostamenti sul tabellone di gioco; 16 carte intreccio utili per
complicare i percorsi delle storie originali; il tabellone di gioco che riporta gli elementi contenuti nelle storie.

258
Coding

GIRA LA STORIA: L’Avventura – classe 4 a

C’era una volta - carte da ritagliare

STORIA ROSSA STORIA BLU


Era una giornata di sole. Sam si annoiava Thomas e Viola erano entusiasti del viaggio
sulla barca, al molo. Si accorse che accanto in America. Wow! Oggi si andava in visita ad
alla barca, sul pelo dell’acqua, galleggiava un antico pueblo dei nativi americani! Per
una bottiglia con dentro qualcosa di strano. tutta la mattina avevano seguito la guida
Sembrava un rotolo di carta. che spiegava. Ma Thomas si era stancato di
- Wow! Un messaggio! – gridò e subito prese quel chiacchiericcio e così aveva convinto
il retino con cui pescava e la tirò a bordo. Viola a fare un giro da soli. Ma il gruppo di
Estrasse il rotolo di carta. Apparve quella turisti era ripartito lasciandoli lì, da soli, in
che sembrava decisamente una mappa. mezzo al deserto. Era già quasi il tramonto,
Lesse le poche righe del messaggio che quando per fortuna, da lontano videro
accompagnava il disegno: “Nell’Isola del arrivare la figura di un vecchio: Penna
Nord, sulla rotta di Gambamorta, il capitano Lucente. L’indiano li condusse al suo
seppellì...” e poi era impossibile leggere villaggio. Nel vedere Viola, la tribù prese
oltre. Al centro dell’Isola, una grande X rossa ad agitarsi. La giovane venne vestita come
segnalava sicuramente un tesoro! Cercò una di loro e condotta dal capo: Viola era
nella barca a fianco Michela, che stava identica ad una principessa indiana vissuta
pigramente sdraiata al sole. Le fece cenno di cento anni prima. Un’antica profezia
venire e quando arrivò, le mostrò la mappa. diceva che sarebbe tornata per aiutare il suo
Si scambiarono uno sguardo d’intesa: era popolo. I due dovevano rimanere al villaggio
ora di convincere papà e mamma a salpare... almeno fino alla prossima luna piena... Come
Quali avventure li attendevano? sarebbero ritornati a Roma?

STORIA ARANCIONE
STORIA VERDE Richard ed Emma arrivarono insieme alla
Enea e Matilda giunsero al campo a sera. loro classe al Rockfield Castle Hotel poco
L’autista scaricò i bagagli e ripartì, senza dopo il tramonto. Cenarono e quando fu
aspettare che venissero ad accogliere i nuovi ora di tornare nelle camere, Emma disse a
arrivati. I due ragazzi rimasero da soli. Girando Richard:
per il campo si accorsero che non c’era più - Non ho voglia di andare a dormire... Ho
nessuno. La tenda del refettorio era deserta letto molto su questo antico castello: pare
e sulle lunghe tavolate c’erano piatti e cibo che nelle segrete dell’ala Ovest si aggiri una
abbandonati... Fu subito chiaro che qualcosa strana presenza. Che ne dici di andare a fare
di molto strano era accaduto. In una tenda un giro?
rinvennero una videocamera. Controllarono Richard non poté dire di no... e quando tutti
l’ultima registrazione: la dottoressa Selmak furono nelle loro stanze, i due ragazzi si
commentava il ritrovamento del giorno: diressero con una torcia verso l’ala Ovest,
nell’antro del Tempio Maggiore era stata disabitata e non ancora ristrutturata. Tra
trovata una statuetta femminile in pietra! vecchi arredi e qualche antica armatura,
Gli archeologi scherzavano, mostrando trovarono le scale per le segrete. Scesero.
il bellissimo manufatto. Poi le immagini C’era buio, freddo e odore di muffa.
si interrompevano in un lampo di luce. All’improvviso una malinconica musica di
Riuscirono a trovare il diario di scavo. violino riempì l’aria e un bagliore sinistro
Avrebbero trovato in quelle pagine la illuminò le volte in mattoni. Chi poteva
soluzione dello strano enigma? essere a quell’ora in un luogo così tetro? Era
forse il Fantasma di Rockfield Castle?

259
Coding

GIRA LA STORIA: L’Avventura – classe 4 a

C’era una volta - carte da ritagliare

c’era una c’era una


volta volta

c’era una c’era una


volta volta

260
Coding

Regole del gioco

1 - Formare 4 squadre composte da 5-6 alunni e riunirle attorno al tabellone di gioco. Nominare un
caposquadra, un alfiere e un lettore/narratore per ciascuna squadra, cui verranno attribuiti i seguenti
compiti:

Lettore/narratore = legge ad alta voce la storia e indica gli elementi/obiettivi da conquistare; riferisce a voce
le sequenze narrative create;
Caposquadra = predispone la sequenza di movimenti con le carte direzionali e le carte moltiplicatore,
coadiuvato dagli altri componenti della squadra;
Alfiere = muove il segnaposto (temperino, tappo di penna, gomma, ecc...) sul tabellone di gioco seguendo
la sequenza predisposta dal proprio caposquadra.

2 - Ciascun caposquadra pesca una storia C’era una volta, che il lettore leggerà ad
alta voce, dichiarandone il colore e tutti gli obiettivi, nell’ordine in cui vengono
riportati nella carta C’era una volta associata alla storia, in modo tale che gli
avversari possano controllare.

3 - Far scegliere ad ogni gruppo, o assegnare personalmente, la squadra avversaria


da ostacolare e distribuire le carte intreccio che riportano lo stesso colore della
storia della squadra da ostacolare.

4 - Le squadre posizioneranno a turno sul tabellone di gioco tre a scelta tra le
quattro carte intreccio a diposizione, inserendole lungo il percorso della squadra
avversaria, sopra ai riquadri dello stesso colore.

5 - Utilizzando le carte direzionali e le carte moltiplicatore, il primo caposquadra


dovrà elaborare la sequenza corretta per conquistare tutti gli obiettivi inserendo
anche quelli delle carte intreccio posizionate dalla squadra avversaria e
predisporre a lato del tabellone la sequenza di movimenti utili per conquistare
gli obiettivi. Quindi l’alfiere potrà muovere verso il primo obiettivo seguendo la
sequenza elaborata con le carte direzionali.

6 - Ogni volta che il segnaposto raggiunge un obiettivo, il turno passa alla squadra
avversaria.

7 - Quando il segnaposto raggiunge una carta intreccio, la squadra ha due minuti


di tempo per creare una breve sequenza narrativa da aggiungere a quella della
storia originale. Il lettore/narratore dovrà riferire ad alta voce la nuova sequenza
della storia. Se la squadra non riesce a creare in tempo la sequenza narrativa o
se essa non risulta plausibile o correttamente integrata nella storia originale, la
squadra dovrà fermarsi per un turno. Allo stesso modo, se la sequenza predisposta con le carte direzionali
non è corretta, la squadra dovrà fermarsi un turno e correggere la programmazione del percorso.
Vince la squadra che raggiunge per prima tutti gli obiettivi. Al termine del gioco ogni squadra dovrà
ripetere l’intera storia, arricchita dalle sequenze delle carte intreccio.

Verifica e valutazione
• capacità di leggere, interpretare e creare un breve testo narrativo;
• capacità di elaborare correttamente un percorso su di un reticolo, utilizzando il calcolo mentale;
• capacità di autocorrezione;
• capacità di collaborare nel gruppo, di comunicare in modo efficace e di rispettare tempi e regole di gioco.

261
Coding

Classe quinta
Programmazione annuale

Traguardi di competenza Competenze trasversali


L’alunno: L’alunno:
scompone un problema o un sistema di dati collabora con atteggiamento positivo all’interno
o processi in parti più elementari e gestibili; del piccolo gruppo e della classe;
rappresenta le informazioni attraverso sistemi lavora nel piccolo gruppo in maniera organizzata
simbolici; e autonoma per svolgere semplici compiti;
costruisce algoritmi, sequenze di istruzioni rispetta la distinzione dei ruoli nel gruppo
per risolvere problemi o produrre i risultati attesi; e i tempi dati;
riconosce gli errori di un algoritmo creato elabora soluzioni creative, sia concettuali
e immagina possibili soluzioni e miglioramenti; che costruttive, per raggiungere un risultato
o risolvere un problema;
organizza a livello temporale informazioni, riconosce gli errori commessi da sé o dal gruppo
conoscenze, periodi, individua successioni, e si applica per correggere le proprie azioni.
contemporaneità, durate e prevede gli effetti
futuri di un’azione o di una sequenza di azioni;
astrae i principi generali da situazioni specifiche
e generalizza le strategie risolutive dei problemi
per trasferirle ad altri simili.

Discipline coinvolte

Musica L’alunno:
Produce diverse tipologie di strumenti all’interno di Scratch;
Rappresenta un problema tramite diagramma di flusso;
Italiano
Seleziona le informazioni per sintetizzare una storia o un racconto;
Raccoglie le idee, le organizza per punti, pianifica la traccia per produrre un
racconto;
Costruisce le sequenze per sceneggiare una storia.

262
Coding

Costruire uno strumento


musicale virtuale con Scratch
Tipologia attività in Scratch Obiettivi
• Usare correttamente sequenze e
Argomento sequenze, istruzioni condizionali istruzioni condizionali.
• Identificare gli elementi chiave del
Discipline correlate Musica problema e schematizzarlo.
• Rappresentare un problema tramite
Modalità di conduzione In piccolo gruppo
diagramma di flusso.
Tempo di svolgimento • Produrre uno strumento musicale
1 ora circa all’interno di Scratch e creare
previsto
diverse tipologie di strumenti.
Materiale occorrente 1 computer ogni gruppo di studenti;
LIM per dare indicazioni agli studenti

Descrizione dell’attività
Questa attività permetterà di creare alcuni strumenti musicali in Scratch.
Guidare gli alunni alla scoperta dei blocchi principali da utilizzare e delle regole che vanno rispettate per
costruire strumenti vari. In un secondo momento lasciare gli studenti liberi di sperimentare e creare nuovi
oggetti musicali.

Inserire uno sfondo all’interno del progetto cliccando su Scegli uno sfondo dalla libreria (nell’immagine,
l’icona a sinistra, sotto a Nuovo sfondo) selezionando blue sky3 all’interno della libreria degli sfondi.

263
Coding

Inserire, ora, un nuovo sprite, cliccando sull’icona in figura, così da


poter inserire un personaggio scelto dalla libreria di Scratch.

Nella schermata, selezionare Cose nel menù a sinistra, quindi Piano-


Electric. Nello stage comparirà l’immagine di una tastiera.

Ora occorre associare ad alcuni tasti della tastiera delle note


musicali. Scegliere 3 tasti: per esempio A, S, D. Per associare le note
musicali a questi tasti, si utilizza il blocco quando si preme il tasto
spazio della categoria Situazioni, modificandolo: inserire nello
spazio digitabile la voce a.

La sequenza che associa al tasto A la nota musicale DO sarà


completa inserendo il blocco Suona nota 60 per 0.5 battute
della categoria Suono. Impostare il valore di durata a 0.8 battute,
così da aumentare il tempo di esecuzione della nota.
Procedere allo stesso modo per impostare il suono dei tasti S e D,
associati rispettivamente alle note RE e MI.

Creare un’animazione sulla tastiera, così da evidenziare il tasto DO


nel momento in cui si preme A sulla tastiera del pc. L’animazione
verrà inserita come uno sprite. Verranno utilizzati i blocchi della
categoria Aspetto e l’editor di immagini.

Cliccare su Costumi nella categoria Aspetto. Quindi, con il tasto


destro del mouse, cliccare sopra il costume keyboard-0, e scegliere
duplica.
In questo modo si otterrà una replica della tastiera. Salvarla con
il nome keyboard-DO così da poter utilizzare questo costume più
facilmente durante la costruzione dello script. Per rinominare il
costume è sufficiente fare doppio click nell’area evidenziata e
scrivere il nome desiderato.

264
Coding

Selezionare lo strumento di riempimento automatico Colora una forma dalla palette


sulla sinistra della schermata.
Scegliere il colore con il quale evidenziare il tasto della tastiera del pianoforte dalla
fascia inferiore della schermata. Dopo aver effettuato la scelta del colore, cliccando
sull’ottavo tasto, si otterrà il riempimento automatico.

Procedere allo stesso modo per creare le due animazioni


relative al tasto RE (nono tasto) e il tasto MI (decimo tasto).

Il costume con nessun tasto evidenziato è stato rinominato


come keyboard-0. A questo punto scrivere la sequenza di azioni
utili per l’animazione del tasto del pianoforte che suonerà la
nota DO (tasto A):
• quando viene premuto il tasto A
• evidenzia il tasto del pianoforte
• emetti la nota corrispondente
• quando il suono finisce torna alla tastiera con il tasto non
evidenziato

Questa sequenza di eventi si traduce in Scratch utilizzando i


blocchi, della categoria Aspetto, passa al costume keyboard-
DO, passa al costume keyboard-0 che permettono di
cambiare l’aspetto dello sprite tastiera in base a quando viene
premuto il tasto del pc relativo.
In figura vengono mostrate le sequenze di blocchi per i tasti
A, S, D.

Terminata questa sperimentazione sulla tastiera del


pianoforte si può proporre l’inserimento di strumenti
a percussione all’interno del progetto. Selezionare
dalla libreria degli sprite Cowbell, Drum-Bass e Magic-
Wand.
Perché una bacchetta magica? Perché verrà utilizzata
per cliccare sulle percussioni così da provocarne il
suono.

265
Coding

Gli obiettivi
• quando l’utente clicca sulla bacchetta magica, questa deve seguire il puntatore del mouse;
• quando la bacchetta viene portata sopra uno dei due strumenti a percussione, se l’utente clicca deve essere
emesso il suono;
• quando l’utente preme il tasto della tastiera, la bacchetta si sgancia dal puntatore e la simulazione termina.

Per raggiungere gli obiettivi preposti, costruire le seguenti


sequenze di blocchi, a cominciare dallo lo sprite Magic-Wand.
Con questa prima sequenza, quando l’utente cliccherà sopra
alla bacchetta magica, questa seguirà il puntatore del mouse.

Ora è necessario implementare la doppia condizione che deve


essere rispettata per far sì che i suoni vengano riprodotti:
condizione 1: Magic-Wand si deve trovare sopra la percussione;
condizione 2: il tasto del mouse deve essere premuto.

Creare, quindi, una sequenza diversa rispetto alla precedente, ma sempre con il blocco iniziale Quando si
clicca su questo sprite.
Per creare la doppia condizione, utilizzare il blocco e della categoria Operatori e inserire, sta toccando... e
pulsante del mouse premuto, entrambe appartenenti alla categoria Sensori.

A lato la sequenza che appare dopo


l’inserimento dell’operatore e.
L’ultima specifica - quella che fa sì che quando
viene premuto il tasto Spazio la bacchetta
magica non segue più il puntatore e la
simulazione termina - si realizza utilizzando il
blocco Se... allora della categoria Controllo,
modificando lo script precedente.

Infine, riprendendo il primo script relativo alla


bacchetta magica, l’inserimento del blocco Vai
in primo piano (categoria Aspetto) all’inizio
della sequenza, fa sì che la bacchetta risulti
sempre in evidenza rispetto alle percussioni
inserite.

Che progetto proporre?


Dopo aver costruito una tastiera e una simulazione con due strumenti a percussione, proporre agli studenti
di inventare nuovi strumenti, ricercando gli sprite a disposizione all’interno della libreria di Scratch. Si possono
trovare una chitarra acustica, un basso, una chitarra elettrica, un sassofono, ecc.
Per ulteriore complessità, chiedere di impostare nuove interazioni, cioè varie modalità con cui l’utente può
causare l’emissione del suono da parte dello strumento.

266
Coding

Storytelling: costruire una storia animata! - Livello 2

Tipologia attività in Scratch


Obiettivi
sequenze, animazioni, sincronizzazione • Usare sequenze e la
Argomento
tra sprite con messaggi sincronizzazione tra sprite tramite
messaggi.
Discipline correlate Italiano • Produrre semplici animazioni in
Scratch.
Modalità di conduzione In piccolo gruppo
• Selezionare le informazioni
Tempo di svolgimento per sintetizzare una storia o un
2 lezioni da 1 ora circa racconto.
previsto
• Costruire le sequenze necessarie
Materiale occorrente 1 computer ogni gruppo di studenti; per rendere animata una storia.
LIM per dare indicazioni agli studenti

Descrizione dell’attività
L’attività permetterà di creare una storia animata in Scratch. Proporre agli studenti di scegliere le scene
fondamentali di un racconto selezionato dal Sussidiario dei Linguaggi e farli lavorare in gruppo alla
realizzazione del progetto in Scratch. Questa attività prevede l’utilizzo dei blocchi invia a tutti... e quando
ricevo... (categoria Situazioni). Questi blocchi serviranno per sincronizzare tra di loro i personaggi e gli sfondi,
così da poter riprodurre la storia scelta.
Nell’esempio viene spiegato come costruire alcune scene del racconto “Il robot e la bambina” tratto da Io,
robot di I. Asimov, Mondadori.

Il robot e la bambina
Novantotto, novantanove, cento...
Gloria riabbassò le braccia con le quali si era schermata gli occhi e restò immobile per un attimo. Poi si allontanò
cautamente dall’albero, cui si era appoggiata, cercando di guardare in tutte le direzioni.
Si avviò a passo deciso in cerca di Robbie e udì troppo tardi il fruscio che si levava alle sue spalle, la caratteristica
cadenza ritmata dei passi di Robbie. Si girò in tempo per vedere il suo compagno di giochi spuntare trionfante dal
nascondiglio e correre verso l’albero.
– Aspetta, Robbie! – gridò, scoraggiata – Non è leale! Avevi promesso che non avresti cominciato a correre finché
non ti trovavo!
I suoi piedini non potevano reggere il ritmo dei passi di Robbie. Ma, a tre metri dalla meta, Robbie rallentò di colpo
l’andatura, si limitò ad avanzare strascicando i piedi e Gloria, con un impetuoso slancio finale, gli sfrecciò davanti
ansimando e toccò per prima la corteccia dell’albero scelto come traguardo. Poi si girò raggiante verso il robot e
gridò:
– Robbie non sa correre! – aveva soltanto otto anni – Io posso batterlo quando voglio! Io posso batterlo quando
voglio! – cantilenò.
Robbie non rispose, naturalmente. Per lo meno, non a parole. Cominciò a correre, allontanandosi da Gloria; lei cercò
di raggiungerlo, ma lui la costrinse a inseguirlo in cerchio, agitando le braccia.
– Robbie! – strillò la bambina – Fermati!
Finalmente il robot si girò di colpo e la sollevò tra le braccia, facendola roteare.
– Adesso tocca a me nascondermi.
Robbie fece cenno di sì con la testa, un piccolo parallelepipedo dagli angoli smussati che era attaccato al
parallelepipedo molto più grande del dorso per mezzo di un perno flessibile. Poi obbedì all’ordine e si appoggiò
all’albero, tenendovi la faccia contro. Una sottile pellicola di metallo gli coprì gli occhi lucenti. Allo scoccare del
centesimo secondo perlustrarono l’orizzonte, soffermandosi un attimo su di un pezzo di stoffa colorata che spuntava
dietro il masso.

267
Coding

Nel frattempo, in casa, la signora Weston ruppe il silenzio tra lei e il marito:
– George!
– Cosa c’è tesoro?
– Sai benissimo cosa c’è, George. Si tratta di Gloria e di quell’abominevole macchina. Quel robot che Gloria chiama
Robbie. Non la lascia un momento!
– E perché dovrebbe? Il suo compito è proprio di accudirla.
– Non voglio che mia figlia sia affidata a una macchina, per quanto efficiente, affettuosa e gentile questa possa
essere. Non ha un’anima! I bambini non sono fatti per essere accuditi da un “affare” di metallo.
– E quest’idea quand’è che ti è venuta in mente? Finora non mi sembravi preoccupata. Rifletti un po’... un robot
baby-sitter è infinitamente più fidato di una creatura in carne e ossa. Robbie è stato costruito proprio per quell’unico
scopo: essere il compagno di giochi di un bambino. È matematico che sia fedele, affettuoso e gentile: si tratta di una
macchina costruita per questo. Puoi dire forse altrettanto per gli esseri umani?
(Io, Robot, I. Asimov, Mondadori)

Dopo aver letto il testo, rivolgere agli studenti la domanda seguente:


Perché è necessario sincronizzare il comportamento dei personaggi in una storia?
Raccogliere tutte le idee espresse e guidare gli alunni alla scoperta che una delle motivazioni principali della
necessità di sincronizzazione è il rapporto di causa effetto che si ha all’interno di una storia e la sequenzialità delle
azioni dei personaggi. In altre parole, nel momento in cui un personaggio assume un certo comportamento
o dice una certa battuta, un altro personaggio risponde o assume un comportamento che è conseguenza di
quello precedente.
Spiegare che all’interno di Scratch è necessario sincronizzare le battute e i movimenti dei personaggi,
per rimanere fedeli alla storia da rappresentare.
Far elaborare uno schema simile a quello riportato sotto, nel quale è rappresentata un’interazione tra
personaggio A e personaggio C, un cambio di scena e infine una battuta del personaggio C.
Con le frecce sono indicati i passaggi che necessitano di sincronizzazione in Scratch: scambi di battute tra
due o più personaggi, cambi di scena o situazioni simili. In questi casi è utile utilizzare il blocco invia a tutti...,
che rappresenta un “messaggio invisibile” che gli sprite si scambiano tra loro: una volta inviato permette
di scatenare la reazione di un altro
personaggio (o dello stage) grazie al PERSONAGGIO A DICE PERSONAGGIO B DICE
blocco quando ricevo...

Dopo aver lavorato sulla PERSONAGGIO B


progettazione, iniziare a progettare PERSONAGGIO A DICE
SI MUOVE
con i blocchi di Scratch.
Sottolineare che nella storia Il robot
e la bambina sono presenti due CAMBIO SCENA
sfondi, uno caratterizzato da un
albero (Gloria e Robbie infatti stanno
giocando a nascondino) e un altro PERSONAGGIO C DICE
caratterizzato da un interno di una
casa (i genitori di Gloria discutono
all’interno della loro casa).

Inserire i due sfondi cliccando su


Scegli uno sfondo dalla libreria
(icona a sinistra sotto Nuovo
sfondo). Nella schermata che
compare scegliere lo sfondo tree;
ripetere la procedura per inserire lo
sfondo room3.
Una volta inseriti gli sfondi, provare

268
Coding

a crearne uno iniziale contenente il titolo della storia. Clicca su Disegna un nuovo sfondo. Cliccare su
Aggiungi e dalla libreria selezionare Blue Sky2.

Per aggiungere un testo, cliccare sul


bottone T. Quindi selezionare il punto
dello sfondo in cui inserire il titolo del
racconto, selezionare il font e il colore del
testo.
Rinominare lo sfondo come sfondo
iniziale.

Costruire ora una prima sequenza relativa


allo sfondo: controllare che sia selezionato
lo stage nella fascia in basso a sinistra e
preparare lo script.

Sono stati utilizzati i blocchi: quando si clicca su bandierina


verde (categoria Situazioni), perché il clic sulla bandierina
deve rappresentare l’inizio della storia; passa allo sfondo...
(categoria Aspetto) per determinare il cambio di scena;
attendi... secondi (categoria Controllo) per determinare la
durata dello sfondo iniziale.
Alla fine il blocco invia a tutti... (categoria Situazioni)
permette di segnalare ai personaggi quando iniziare il
dialogo.

Per sincronizzare le azioni degli sprite utilizziamo la funzione


invia un nuovo messaggio e attendi, nella categoria
Situazioni. Per creare un nuovo messaggio si deve cliccare
su nuovo messaggio e scegliere il nome del messaggio da
inviare (ad esempio “inizio storia”); questi messaggi verranno
utilizzati per segnalare il momento in cui la sequenza di un
personaggio è terminata e quindi può partire lo script di un
altro sprite.

I personaggi inseriti sono: Gloria, Robbie e i genitori di Gloria.


Le immagini possono essere reperite online semplicemente
cercando tra le immagini di Google e predisponendole sul
desktop dei pc.
Per inserire gli sprite cliccare su Carica uno sprite da un file
e poi selezionare il file all’interno del computer.
Dato che all’inizio della storia Gloria sta giocando a
nascondino, si può creare un nuovo costume in cui la
bambina abbia gli occhi chiusi. Per realizzarlo selezionare
Gloria nell’area degli sprite, poi cliccare su Costumi.
Cliccando con il tasto destro del mouse sopra il primo
costume, compare il menù duplica, cancella, salva in un
file locale: scegliere duplica e procedere come segue per
creare gli occhi chiusi.

269
Coding

Per ottenere gli occhi chiusi seguire i seguenti


passaggi:
• Selezionare la funzione Seleziona un colore dalla
palette dei colori.
• Selezionare il colore rosa del viso di Gloria.
• Selezionare la funzione Pennello dalla palette
degli strumenti.
• Colorare gli occhi di Gloria con il pennello (di cui
si può modificare la dimensione con la barra), in
modo che non siano più visibili.
• Selezionare il colore nero dalla palette dei
colori.
• Disegnare gli occhi chiusi.
• Rinominare il costume come “Gloria occhi
chiusi”.

Dopo aver preparato il nuovo costume, si può passare alla costruzione


dello script: quando si clicca su bandierina verde Gloria non deve più
essere visibile per lasciare spazio al solo sfondo con il titolo del racconto.
Utilizzare quindi il blocco Nascondi della categoria Aspetto.
Quando termina la schermata iniziale con il titolo (e quindi quando
lo sprite Gloria riceve il messaggio “inizio storia”), inizia la sequenza
caratteristica del personaggio: il blocco Mostra (categoria Aspetto)
rende visibile lo sprite; il blocco vai a x: ... y: ... (categoria Movimento)
fa posizionare Gloria sempre nella stessa posizione vicino all’albero; il
blocco passa al costum ... (categoria Aspetto) permette di passare al
costume con gli occhi chiusi; il blocco dire... per... secondi permette
di replicare i discorsi diretti della storia; il blocco scivola in... secondi a
x: ... y: ... (categoria Movimento) permette di creare uno spostamento
“scivolato” del personaggio; infine inviamo il messaggio vai per dare il
via allo script di Robbie.

Selezionare il personaggio robot dall’area degli sprite e All’inizio Robbie non deve essere visibile, quando
costruire le sequenze come nell’esempio. riceve il messaggio vai il robot si deve posizionare
in x=-246 y=107 e poi eseguire l’animazione
successiva, cioè il movimento verso l’albero.

270
Coding

L’ultimo blocco della sequenza di Robbie è invia a tutti arrivato.


Aggiungendo lo script riportato a sinistra nella sequenza relativa a Gloria,
sarà possibile inserire un altro fumetto dopo l’animazione del robot.

Costruendo nello stage anche la sequenza seguente, comparirà uno


sfondo - da costruire con la stessa sequenza evidenziata per il titolo - tra
la scena dell’albero e la successiva scena che si svolge all’interno di casa
Weston.

Infine inserire gli script per la mamma e il papà di Gloria, con i quali si
realizza la scena finale di questa storia creata all’interno di Scratch.

Che progetto proporre?


Proporre agli studenti di rendere più articolato
il racconto, aggiungendo scene e dettagli dei
personaggi e delle conversazioni.
Scegliere altre storie da animare utilizzando Scratch.

271
Coding

GIRA LA STORIA - Il Giallo - classe 5a

Tipologia Gioco su carta Obiettivi


• Apprendere elementi di base degli
Argomento sequenze algoritmi.
• Elaborare correttamente informazioni
Discipline correlate Geografia, Matematica, Italiano visuo-spaziali su una mappa.
Modalità di conduzione attività nel gruppo classe • Creare sequenze di indicatori spaziali
funzionali al raggiungimento di obiettivi
Tempo di svolgimento posizionati su un reticolo.
1 ora circa • Eseguire calcoli mentali con sicurezza.
previsto
• Leggere e interpretare correttamente gli
Materiale occorrente Poster, storie e carte “Incipit”, carte
elementi di una storia.
direzionali, carte moltiplicatore,
• Creare sequenze narrative originali, proprie
carte intreccio, piccoli oggetti
del romanzo giallo e connetterle con
segnaposto, fogli e penne
senso logico.

Introduzione
Anche l’attività ludica “Gira la Storia – il Giallo”, proposta per la classe quinta, mira allo sviluppo della capacità
di analisi di un breve testo narrativo appartenente al genere giallo e di predisporre sequenze corrette di
azioni per raggiungere un obiettivo, muovendosi nel reticolo di gioco. All’alunno verrà richiesto di comporre
e arricchire con sequenze narrative originali un testo a finale aperto.

Grazie alle fasi di lettura, analisi e sintesi, il gioco consente, inoltre, l’appropriazione dei processi tipici del
pensiero computazionale che sta dietro a ogni tipo di programmazione e al Coding ed è strutturato in modo
tale da lasciare allo studente il compito di programmare la sequenza di azioni più adatta per raggiungere in
tempi rapidi i propri obiettivi, mettendo in gioco le proprie capacità di problem solving e di lavorare in gruppo
in modo collaborativo per l’ottenimento di un fine comune.

Scopo del gioco è quello di raccogliere le quattro carte intreccio rappresentanti gli elementi propri del
racconto giallo: l’alibi, il testimone, l’indizio e il colpevole. Una volta raccolte, le carte serviranno alla
costruzione di un vero e proprio racconto giallo, del quale viene fornito soltanto l’incipit.
Il poster di gioco presenta: 4 carte C’era una volta distinte per colore, 8 carte moltiplicatore e 30 carte direzionali
con le quali programmare gli spostamenti sul reticolo di gioco, 32 carte intreccio (testimone, indizio, alibi,
colpevole) che forniscono gli elementi sui quali creare le sequenze narrative e il tabellone di gioco.

Regole del gioco

1 - Formare 4 squadre composte da 5-6 alunni, assegnare un colore a ciascuna di esse (blu, rosso, giallo o
verde) e riunirle attorno al tabellone di gioco. Nominare un caposquadra, un alfiere e un lettore/narratore
per ciascuna squadra, cui verranno attribuiti i seguenti compiti:

Lettore/narratore = legge ad alta voce la storia, scrive e riferisce a voce le sequenze narrative create.
Caposquadra = predispone la sequenza di movimenti con le carte direzionali e le carte moltiplicatore,
coadiuvato dagli altri componenti della squadra.
Alfiere = muove il segnaposto (temperino, tappo di penna, gomma, ecc...) sul tabellone di gioco seguendo
la sequenza predisposta dal proprio caposquadra.

272
Coding

2 - Ciascun caposquadra pesca una carta C’era una volta del colore della propria squadra. Il lettore ne
leggerà ad alta voce il contenuto.

3 - Una volta letti tutti gli incipit, utilizzando le carte direzionali e le carte moltiplicatore, il primo
caposquadra dovrà elaborare e predisporre al lato del tabellone la sequenza di spostamenti più breve,
utile a conquistare la prima delle carte intreccio del colore della propria squadra.
Le quattro carte intreccio servono per costruire il racconto giallo e sono: alibi,
testimone, indizio e colpevole.

4 - Una volta stabilita quale sia la prima carta da procurarsi e la sequenza corretta
per raggiungerla, l’alfiere potrà muovere verso il primo obiettivo.

5 - Ogni volta che il segnaposto raggiunge un obiettivo, la squadra pesca una


carta intreccio della categoria raggiunta (sono fornite due carte intreccio per
ciascuna categoria e per ciascuna squadra in gioco).
A questo punto la squadra ha due minuti di tempo per creare una breve
sequenza narrativa contenente l’elemento raffigurato nella carta intreccio
appena pescata.
Il lettore/narratore dovrà riferire ad alta voce la nuova sequenza della storia.
Se la squadra non riesce a creare in tempo la sequenza narrativa o se essa non
risulta plausibile o correttamente integrata nella storia originale, la squadra
dovrà fermarsi per un turno. Allo stesso modo, se la sequenza predisposta
con le carte direzionali non è corretta, la squadra dovrà fermarsi un turno e
correggere la programmazione del percorso. Il turno passa quindi alla squadra
avversaria.

Vince la squadra che raggiunge per prima tutti gli elementi utili alla costruzione del
romanzo giallo, creando di volta in volta le sequenze narrative relative. Al termine
del gioco ogni squadra dovrà ripetere l’intera storia, arricchita dalle sequenze delle
carte intreccio.

Verifica e valutazione
• capacità di leggere, interpretare e creare un breve testo narrativo;
• capacità di elaborare correttamente un percorso su di un reticolo, utilizzando
il calcolo mentale;
• capacità di autocorrezione;
• capacità di collaborare nel gruppo, di comunicare in modo efficace e di rispettare tempi e regole di gioco.

273
I materiali del M.I.O. BOOK

I materiali del M.I.O. BOOK


Modelli di scrittura
L’analisi di ogni tipologia testuale è affiancata dalla produzione scritta ma tramite il M.I.O. BOOK l’alunno
può elaborare un componimento digitale, da poter quindi salvare, esportare e condividere. Andando su
“Documenti personali”, poi su “Elenco documenti predefiniti” e selezionando la tipologia interessata, sono
forniti spunti tematici o tracce per sperimentare le abilità personali in veri e propri laboratori di scrittura.

Video dimostrativi per eseguire lavori creativi


Il video, inteso come mediatore didattico attivo, fa visualizzare al bambino i vari passaggi utili per realizzare le
attività laboratoriali.

Zoom fotografici
Grazie a una specifica funzione del software, è possibile approfondire e rendere più “dinamico” il lavoro di
analisi dei quadri d’autore, coinvolgendo e stimolando l’attenzione dell’alunno: si tratta di uno zoom potente
che permette di visionare il dipinto in tutti i suoi particolari, mantenendo sempre un’ottima risoluzione.

Audio e mappe per la didattica inclusiva


Le pagine di didattica inclusiva offrono allo studente i file audio con lettura lenta ad alto ascolto, eseguita da
speaker professionisti. Per il docente, sono presenti i pdf con gli esercizi già completati, a ulteriore supporto
per la didattica inclusiva.

Risorse audio di supporto all’attività didattica


Il testo digitale è arricchito da risorse audio utili a condurre le attività didattiche: laboratori di ascolto e brani
musicali costituiscono un validissimo supporto al docente.

Audio a supporto delle pagine CLIL


Le pagine CLIL sono corredate da audio per l’apprendimento della corretta pronuncia.

Esercizi interattivi
I Learning Object, ossia gli Oggetti di Apprendimento, sono contenuti digitali integrativi per l’approfondimento,
lo studio e la didattica multimediale e interattiva, in classe o a casa, che hanno come obiettivo quello di
favorire l’ingresso dell’innovazione nei processi d’insegnamento-apprendimento.
Sono strumenti dotati di una potenziale multifunzionalità poiché possono aiutare gli studenti a diventare
protagonisti dei loro percorsi di apprendimento; inoltre presentano caratteristiche interessanti per gli
aspetti relativi al potenziamento delle esperienze di autoapprendimento, poiché, grazie alla loro struttura,
sono flessibili e dinamici, e ciò favorisce, in chi apprende, l’associazione del contenuto dell’istruzione con le
conoscenze pregresse e le esperienze personali.
I LO possono essere utilizzati sia da docenti sia da studenti, in modo indipendente e senza una sequenza
predefinita. Come sostiene Howard Gardner, noto per aver scritto alcuni importanti testi di psicologia e per
aver elaborato la più importante storia classica della nascita della scienza cognitiva, “In questa prospettiva,
si modifica il concetto di apprendimento che diventa processo sociale, grazie anche agli strumenti tecnologici e
alle componenti multimediali impiegate, capaci di attivare situazioni didattiche a elevata interattività. In questo
contesto l’utilizzo dei LO integra e non sostituisce il lavoro dei docenti; possono altresì consolidare l’attività didattica
dell’insegnante e accrescere la motivazione degli studenti per gli aspetti riguardanti il potenziamento delle esperienze
di auto-apprendimento, favorendo le intelligenze multiple.”
Per quello che riguarda nello specifico il materiale messo a disposizione dalla Raffaello Editrice, si può parlare
a tutti gli effetti di LO, micro entità digitali o non, che possono essere utilizzati, riutilizzati per un numero
illimitato di volte durante l’apprendimento supportato dalle nuove tecnologie. Sono infatti idonei all’utilizzo
in classe, in videoproiezione, ma soprattutto con la LIM.
Ogni “esercizio” può essere eseguito dall’alunno con l’impiego di diverse modalità:

274 LA DIDATTICA E LE NUOVE TECNOLOGIE


I materiali del M.I.O. BOOK

• touch (determinate aree sensibili vanno “toccate” per dare una risposta);
• drag and drop (con il “trascinare e rilasciare” si associano concetti complementari);
• cloze (completamento di frasi, di sillabe o concetti da scrivere direttamente con la tastiera);
• corrispondenze (immagini o parole da mettere in relazione con il trascinamento);
• sequenze (gruppi di parole o numeri vanno organizzati seguendo un determinato ordine);
• s celte multiple;
•v  ero o falso.
I Learning Object hanno una durata di esecuzione dai 2 ai 15 minuti e sono totalmente indipendenti l’uno
dall’altro. Ciascuna tipologia di “oggetto” è interattiva, fornisce all’allievo una risposta utile e contiene un
obiettivo e una valutazione finale. In caso di risposta sbagliata al bambino non sarà consentito un secondo
tentativo. Soltanto al termine, dopo che avrà terminato tutti gli esercizi, potrà visualizzare il punteggio
totalizzato (che può essere anche stampato e consegnato all’insegnante) e rivedere tutto il percorso effettuato
con i relativi marcatori di “risposta esatta” o “risposta sbagliata”, utile per autocorreggersi e riflettere sul proprio
operato.

Letture integrative
Si offre all’insegnante una ricca raccolta di testi organizzati per tipologie, che segue la scansione delle unità
presentate nel libro: una piccola biblioteca da cui attingere nuove proposte di letture.

Lezioni preimpostate in PowerPoint


Slide con lezioni organizzate per presentare alla classe in modo schematico, preciso e immediato, ciascuna
tipologia testuale presa in esame dal programma ministeriale.
Le lezioni illustrano ogni aspetto delle tipologie, permettendo così il ripasso e la sintesi.

Classe Capovolta
In corrispondenza di argomenti selezionati è presente un link di collegamento ai materiali digitali utili alle
attività didattiche in modalità Classe Capovolta.

Percorsi digitali multidisciplinari per la LIM


L’insegnante ha a sua disposizione tre percorsi multidisciplinari, due per la quarta e uno per la quinta: PICCOLI
CHEF, PIANETA TERRA e UN VECCHIO LUPO DI MARE.
Nelle pagine a seguire vi mostriamo parte del materiale di quarta: si tratta delle introduzioni ai due percorsi
e delle miniature di PICCOLI CHEF, che l’insegnante trova inserite in versione digitale all’interno del percorso.
Ogni pdf può essere visionato sul MIO BOOK docente, scaricato e/o stampato.
Questo materiale introduce e guida, clic dopo clic, anche l’insegnante meno esperta che, grazie a queste
indicazioni dettagliate, potrà usare i percorsi multidisciplinari per la LIM con facilità ed efficacia.

Piccoli Chef Guida per lʼinsegnante


02 Italiano - Il modo giusto per cucinare
 Riconoscere caratteristiche e funzione linguistica dei verbi nei modi infinito, imperativo e
congiuntivo.
 Trasformare i verbi passando dal modo infinito al modo imperativo e dal modo infinito al modo
congiuntivo operando su testi regolativi.

Area dei linguaggi - Introduzione 03 Arte e Immagine - Artisti ai fornelli


 Riconoscere l’importanza del cibo come soggetto nelle arti figurative.
In “Piccoli Chef” il cibo e la cucina costituiscono il motivo conduttore per una serie di innovative  Individuare ruoli e funzioni delle rappresentazioni pittoriche del cibo in autori ed epoche diversi.
proposte di attività destinate a bambini di classe quarta della Scuola Primaria. Questo
segmento, in particolare, è dedicato allʼambito dei «linguaggi» e si articola in percorsi che
coinvolgono Italiano, Arte e immagine ed Educazione motoria.
04 Arte e Immagine - Cuciniamo alla griglia
 Conoscere tecnica e funzioni del disegno con l’ausilio di una griglia.
Alla base del progetto vi è lʼintima convinzione che la LIM effettivamente costituisca un valido ausilio  Riprodurre un’opera figurativa sul tema “cibo” con la tecnica della griglia.
per innovare ambienti e strategie di apprendimento, per attivare nuove dinamiche relazionali e
motivazionali, per offrire ai bambini ulteriori e preziose occasioni di esperienza. Di qui il proposito di
mettere a disposizione dellʼinsegnante degli strumenti che consentano un impiego quanto più
05 Educazione Motoria - La dura vita del cameriere
possibile efficace e autenticamente proficuo della lavagna nella didattica di classe.  Esaminare e comprendere le regole di un gioco motorio come esempio di testo regolativo.
 Contribuire nella progettazione e nella predisposizione di un gioco.
In questo senso, la riflessione sulle diverse tipologie testuali e, in particolare, sul testo regolativo,
lungi dallʼappiattirsi sulla mera trasmissione di nozioni, si caratterizzerà invece per un approccio  Partecipare ad un gioco motorio a squadre nel rispetto delle regole.
problematico in cui il bambino sarà anzitutto chiamato a valutare criticamente, recuperare e
condividere quanto nelle sue conoscenze pregresse potrà risultare utile.
Nello stesso ordine di idee, lʼanalisi dei modi infinito, imperativo e congiuntivo sarà anche
occasione per soffermarsi a esaminare come cambi il “registro” della comunicazione al variare del
modo del verbo.
Pulsanti e icone nel multimedia
La considerazione del soggetto “cibo” nelle opere pittoriche di epoche diverse proiettate alla LIM
permetterà alla classe di confrontarsi con valutazioni e commenti in una proficua interazione.
Dopodiché la lavagna diventerà strumento per un lavoro condotto in parallelo da tutti gli alunni,
allʼesito del quale si saranno apprese le nozioni di una particolare tecnica di disegno.
A conclusione del percorso, i bambini saranno coinvolti in un divertente gioco motorio a tema, di
cui dovranno aver previamente determinato nel dettaglio le caratteristiche, cooperando nella sua
progettazione e predisposizione.

Tutte le attività sono concepite in modo da favorire la massima interazione con la LIM da parte del
maggior numero possibile di bambini e comunque in modo da coinvolgere attivamente anche
quelli al momento non impegnati in prima persona alla lavagna.

Vengono inoltre messi a disposizione materiali e spunti per attività individuali da svolgersi a
casa o a scuola e suggerimenti per approfondire o integrare i percorsi didattici.

Competenze attese all’esito delle attività N.B.: Agire sui pulsanti con un singolo clic / singolo tocco alla LIM. In caso di doppio clic la risorsa
potrebbe non essere visibile in quanto collocata in secondo piano. Per renderla visibile senza chiudere il
01 Italiano - Testi, regole e ricette programma procedere come segue:
- fare clic con il pulsante destro del mouse in un punto qualsiasi dello schermo;
 Riconoscere le diverse tipologie testuali in relazione alle loro funzioni.
- dal menù contestuale selezionare Schermo – Cambia programma;
 Riconoscere le funzioni e i settori di impiego del testo regolativo.
- cliccare dalla barra delle applicazioni sullʼicona del file da visualizzare.
 Riconoscere le caratteristiche principali di un testo regolativo.
 Creare testi regolativi lavorando cooperativamente e individualmente.
2

LA DIDATTICA E LE NUOVE TECNOLOGIE 275


I materiali del M.I.O. BOOK

Piccoli Piccoli
Piccoli
Chef
PiccoliChef
Chef
Piccoli
Chef Chef
Piccoli
Piccoli C
ccoli Piccoli
Chef Chef Piccoli
Piccoli ChefChef Guida per lʼinsegnante
03Guida per lʼinsegnante
03
Guida
Guida per per lʼinsegnante
lʼinsegnante

Guida per lʼinsegnante


Guida per lʼinsegnante
Guida
Guida
Guida
Guidaper
per
per
perlʼinseg
lʼinseg
lʼinseg
lʼinse

01 Italiano
04 Arte -
e Testi,
Immagine
Guida per lʼinsegnante Guida per lʼinsegnante
regole
02 e
Italiano
- ricette
Cuciniamo - Il allaArte
modo Arte giusto
griglia ee Immagine
Immagine
per cucinare -- Artist
Artis
Italiano - Testi, regole
02
Riconoscere
ConoscereItaliano
le tecnica
diverse - Il03
e ericette
tipologie
funzionimodo Arteingiusto
testuali
Riconoscere
del disegno
ecaratteristiche
Guida Immagine
relazione
per lʼinsegnante
per
alle
con l’ausilio loro -griglia.
dicucinare
Riconoscere
Riconoscere
Riconoscere
RiconoscereArtisti
funzioni.
euna
funzione l’importanza
l’importanza
l’importanza
l’importanza
linguistica ai dei
fornelli
del
del
del
delcibo
cibo
cibo
cibonei
verbi come
come
come
come sogg
sog
modisog
sog
in
esti,
02 regole
onoscereItaliano e-ricette
le diverse Riconoscere
tipologie 03
Il Riconoscere
modo Arte
ingiusto
le un’opera
Riprodurre funzioni
testuali eRiconoscere
per
efigurativa
i settori
relazione alle
caratteristiche Immagine
cucinare
disul
eimpiego
loro del
funzioni.
funzione -con
imperativo e congiuntivo.
Artisti
testo
temal’importanza Individuare
regolativo.
linguistica
“cibo” del
la cibo
tecnica
dei aicome
Individuare
Individuare
Individuare
verbi fornelli
ruoli
ruoli
ruoli
della
nei ruoli eeeefunzioni
soggettofunzioni
griglia.
modi funzioni
funzionidelle
delle
delle
nelle
infinito, delle
artirappresentaz
rappresenta
rappresenta
rappresenta
figurative.
imperativo e congiuntivo. Trasformare itesto
verbiregolativo.
passandoepoche
epoche
epoche
epoche daldiversi.
diversi.
diversi.
diversi.
modo infinito al modo imperativo e d
onoscere le funzioni Riconoscere
e i settori di le caratteristiche
impiego del
Riconoscere testo principali
Individuare
regolativo.
l’importanza di ruoli
un
del e funzioni
cibo come delle
soggetto rappresentazioni
nelle pittoriche del cibo in a
tipologie testuali in relazione alle loro
Riconoscere caratteristiche e funzione linguisticainfinito funzioni. dei verbi nei modi infinito, operando suarti figurative.
imperativo e congiuntivo. Trasformare
Creareprincipali Piccoli Chef
testi regolativi di uni verbi
epoche
passando
lavorando
al modo
diversi.
dal modo infinito
ruoli cooperativamente
congiuntivo
al modo imperativo e dal modo
e individualmente.
testi regolativi.
Piccoli Chef Piccoli Chef
ionoscere
e i settoriledicaratteristiche
impiego del testo regolativo. testo
Individuare regolativo. e funzioni delle rappresentazioni
Guida per lʼinsegnante
Attività
Attività
Attività
Attività pittoriche
preliminari
preliminari
preliminari
preliminari del cibo in autori ed Guida per lʼinsegnante Guida per lʼinsegnante

01 Italiano - Testi,Attività
infinito
regole e ricette al preliminari
modo congiuntivo operando su testi
02 Italiano - Il modo giusto per cucinare regolativi.03 Arte e Immagine - Artisti ai fornelli
eare Trasformare
testi regolativi i verbi
lavorando passando dalepoche
cooperativamente
diversi.al modo imperativo e dal modo
modo infinito e individualmente. Riconoscere l’importanza del cibo come soggetto nelle arti figurative.

ristiche principali di un testo


infinito al modo congiuntivo
regolativo. Attività
Attività
Riconoscere le diverse tipologie testuali in relazione alle loro funzioni.
Riconoscere le funzioni e i settori di impiego del testo regolativo.
operando su testi regolativi. preliminari
preliminari 1.
1.
1.
1.Avviare
Avviare
Avviare
Avviareililililsoftware
software
software
softwarein
Riconoscere caratteristiche e funzione linguistica dei verbi nei modi infinito,

in
in
indotazione
dotazione
dotazione
dotazionealla
imperativo e congiuntivo.
alla
alla
allaLIM.
LIM.
LIM.
LIM. Individuare ruoli e funzioni delle rappresentazioni pittoriche del cibo in autori ed
epoche diversi.

avorando cooperativamente
Attività 1. Avviare preliminari
il software in dotazione
Riconoscere le caratteristiche principali di un testo regolativo.
alla LIM.
Creare testi regolativi lavorando cooperativamente e individualmente.
e individualmente.
(es. Start - Tutti i programmi - ActiveAttività
Software - Active Inspire - Active Inspire)
(es.
(es.
(es.
(es.
Start
Start
Start
Start--Tutti
Attività -Tutti
-Tutti
Tutti
i iprogrammi
iprogrammi
iprogrammi
preliminariprogrammi
Trasformare i verbi passando dal modo infinito al modo imperativo e dal modo
--Active
-Active
-Active
ActiveSoftware
Software
Software
Software
--Active
-Active
-Active
Active
Inspire
Inspire
Inspire
Inspire
--Active
-Active
-Activ
Acti
infinito al modo congiuntivo operando su testi regolativi.

Attività preliminari Attività Attivitàpreliminari preliminari


1. 1. Avviare
Avviare
preliminari il il software
software in in dotazione
dotazione
2.
2.
alla
2.
allaLIM.LIM.
2.Selezionare
Selezionare
Selezionare
Selezionare la
la
-la
la
funzione
funzione
-funzione
funzione di
didi
diannotazione
annotazione
annotazione
annotazionesul sul
sul
suldesk
desk
des
des
1. Avviare il software in dotazione alla LIM.
(es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire)

ttività preliminari 2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella
1. Avviare il software in dotazione alla LIM.
1. Avviare il software in dotazione (es.
alla Start
LIM. - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire Active Inspire)
sul desktop. Resterà visibile la sola Casella
1. Avviare il software in dotazione alla LIM. (es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire Active Inspire)
(es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire)
degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro.
2. Selezionare la funzione di annotazione
(es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire)

degli
degli
degli
degli strumenti
strumenti
strumenti
strumenti
2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella
con
con
con
con i i pulsanti
ipulsanti
i pulsanti
pulsanti per
per
per
per passare
passare
passare
passare da
dada
da uno
uno
uno
unostru
str
st
s
(es. Strumenti - Annotazione sul desktop)

Attività preliminari (es. Start - Tutti i programmi


degli1.strumenti
Avviare1.ilcon - Active
software
Avviare
(es. Strumenti - Annotazione sul desktop)
Software
il in - Active
dotazione
software
2. 2.
Inspire
Selezionare
Selezionare
-
2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella
allaActive
in dotazione
degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro.
i pulsanti per passare da uno LIM.
la
Inspire)
la alla LIM.
strumento
funzione
funzione di allʼaltro.
di annotazione
annotazione
(es.
(es.
(es.
(es.
Strumenti
Strumenti
Strumenti
Strumenti-- sul sul
degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro.

Resterà
Resterà visibile
visibile
(es. Strumenti - Annotazione sul desktop)

Annotazione
-Annotazione
- desktop.
desktop.
Annotazione
Annotazione sul
sul
sul
sul
desktop)
desktop)
desktop)
desktop) la la sola
sola CaC
3. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una
freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo
strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra.

nari
3. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una

Avviare il software in dotazione (es.


allaStart -- Annotazione
LIM. Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire- Active
- ActiveInspire
Inspire)
Resterà visibile la sola Casella
3. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo

allʼaltro.
(es. Start -sul
Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire) 4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile la sola Casella

allʼaltro.
(es. Strumenti desktop)
freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra.
2. Selezionare la funzione di annotazione degli
degli sul
strumenti desktop.
strumenti
strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra.
Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire) conconi i pulsanti
pulsanti per per passare
passare da da
uno uno strumento
strumento
4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile la sola Casella
degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva

1. Avviare il software in dotazione alla LIM.


(inallʼaltro.
5. Avviare il software LIM Raffaello.
4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile la sola Casella

sul Resterà
3.3.
3.
3.Se
SeSe visibile
Senecessario,
necessario,
necessario,
necessario, la passare
sola
da Casella
passare
passare
passare allo
allo
allo
allostrumento
strumento
strumento
strumentoSeleziona Selezion
Selezion
Selezio
degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva

degli 3. strumenti con i pulsanti perallopassare(es.


la(es. Strumenti
da uno
Strumenti - strumento
Annotazione
- Annotazione sulsul desktop)
desktop) Resterà visibile unala sola Casella
6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” - “03 Arte e Immagine” - “Vai allʼattività”.

(es. Start
dotazione - Tutti
alla LIM.i programmi - Active 2.
Se Selezionare
necessario,
Software - Active
5. Avviare il software LIM Raffaello.
la funzione
Selezionare
passare
Inspire - Active di
degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva
2. annotazione
funzione
strumento
Inspire) di sul desktop.
annotazione
Seleziona genere desktop.
contrassegnato
5. Avviare il software LIM Raffaello.
7. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della

Resterà visibile la sola Casella allʼaltro.


freccetta
freccetta
freccetta
freccetta analoga
analoga
analoga
analoga aaaa
quella
quella
quella
quella del
del
del
delpuntatore
puntatore
puntatore
puntatore del
del
del
delmouse).
mouse)
mouse
mouse
6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” - “02 Italiano” - “Vai allʼattività”.
(es. Strumenti - Annotazione sul desktop)
allʼaltro.
diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare
Selezionare la funzione di annotazione
freccetta sul degli
degli strumenti
analoga desktop.
aconquella i pulsanti per
i Se passare
6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” - “01 Italiano” - “Vai allʼattività”.
strumenti delcon pulsanti
puntatore del per dapassare
mouse). uno strumento
Tenereda uno strumento
presente cheSeleziona
questo

Piccoli Chef
7. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.
e Software - Active Inspire - Active Inspire) 3. 3.
Se necessario,
necessario, passare
passare alloallo strumento
strumento Seleziona (in (in genere
genere contrassegnato
contrassegnato dad

Piccoli Che
7. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della

allʼaltro.Resterà visibile la sola Casellastrumento


strumento
strumento
strumento dovrà
dovrà
dovrà
dovrà sempre
sempre
sempre
sempre essere
essere
essere
essere in
inin
in
uso
uso
uso
uso per
per
per
per passare
passare
passare
passare
diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare

2. Selezionare
gli strumenti con i pulsantila funzione
per di annotazione
(es.
passare Strumenti
da uno- sulallo
Annotazione
(es. strumento desktop.
sul desktop)
una diapositiva ad unʼaltra.
diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.
Strumenti - Annotazione sul desktop)
3. Se strumento
necessario, dovràpassaresempre
Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.
essere
strumento in uso
freccetta
freccetta per
Seleziona passare
analoga
analoga a(in
a da
genere
quella
quella del contrassegnato
del puntatore
puntatore del del Diapositiva 1
damouse).
mouse). una Tenere
Tenere presente
presente cheche questo
questo
Resterà visibile ladasola Casella allʼaltro.
Lo scopo del percorso è quello di mettere in
di annotazione
Strumenti - Annotazione
degli strumentisulsuldesktop.
desktop)
con i pulsanti per passare uno strumentodel
una diapositiva ad unʼaltra inin
Diapositiva 1 Diapositiva 1
una diapositiva ad unʼaltra.

Piccoli ChefPiccoli Chef


evidenza come il cibo, elemento necessario alla
freccetta analoga a3.quella del puntatore
I bambini saranno stati già avvertiti delle
strumento mouse).dovrà Tenere
sempre presente
essere
4.4.
4.
4. che
in
Chiudere
Chiudereuso
Chiudere
Chiudere questo
per passare
eventuali
eventuali
eventuali
eventuali da
finestre
finestre
finestre
finestre presenti
presenti
presenti
presenti sul
sul
sul
suldesktop
desktop
desktop
desktop sopravvivenza dellʼuomo, sia stato anche da
3.allʼaltro.eventuali finestre presenti suldovrà
Se necessario, passare strumento
allo strumento sempre
Seleziona essere
(in in
genere uso per passare
contrassegnato da una
Dopo aver lavorato alla tipologia “testo
(es. Strumenti - Annotazione
nti per passare da uno strumento sul desktop)
4. Chiudere Se necessario,
caratteristiche complessive del percorso passare allo strumento
desktop in modo Seleziona
che resti (in genere
visibile la sola contrassegnato
Casella da una
regolativo” in “Testi, regole e ricette”, si attiverà sempre presente nelle rappresentazioni

una diapositiva ad unʼaltra.


interdisciplinare “Piccoli chef” (Start - Vai alla in questa sede una sessione di riflessione artistiche e, in particolare, in quelle pittoriche.
Se necessario, passare strumento
allo strumento dovrà sempre
Seleziona
freccetta analoga freccetta essere
(in in
genere
a analoga uso per passare
contrassegnato
quella dela puntatore
presentazione del percorso). Chiarite che, in
quellaaldel del da da
mouse).
puntatore una delTenere degli
degli
degli
mouse).degli strumenti.
strumenti.
strumenti.
strumenti.
presente
Tenereche Trascinarla
Trascinarla
presenteTrascinarla
Trascinarla
questoche questo eee
eancorarla
ancorarla
ancorarla
ancorarla al
linguistica. Quali sono “modi” e “tempi” delal
al
allato
lato
lato
latodestro
destr
dest
dest E di sottolineare come questa presenza abbia

in in modo che resti visibile la la so


sktop)
modo che resti visibile sola
verbo utilizzati nelle ricette? Chiedete ai bambini
degli strumenti. Trascinarla e ancorarla
questa prima sessione, ci si occuperà delle
lato destrofinestre
della diapositiva assolto via via a funzioni diverse, a seconda
4.
4.sempreChiudere
Chiudere eventuali
eventuali finestre una diapositiva
presenti
presenti da sul
sul ad
unadesktop
desktopunʼaltra.
diapositiva ad unʼaltra.
caratteristiche dei diversi tipi testuali, già noti ai se ricordano quali sono i modi dei verbi già noti, delle peculiarità storico-culturali delle varie epoche e della sensibilità e delle
ccetta3.analoga
Se necessario,
a quella del passarepuntatoreallo strumento
strumentodel mouse). dovràSeleziona
strumento Tenere
sempre dovrà (in
presente
essere genere
bambini dalla classe terza. Prima di passare alla incheuso contrassegnato
questo
essere per passare
in uso per dada una
passare oltre allʼindicativo, domandando se ne intenzioni dellʼautore.

allo strumento
freccetta Seleziona
analoga
umento dovrà sempre essere 5. a 4. Chiudere
Diapositiva 2

(in
quella
, chiedete ai bambini se ricordano alcuni fra i diversi tipi

genere
del
in Avviare eventuali
contrassegnato
puntatore
uso per passare del da una
finestre
mouse).
di testo e se ne sanno indicare funzioni e caratteristiche.
da diapositiva
presenti
una degli
Tenere sul
degli ad unʼaltra.
desktop
strumenti.
strumenti.
presente in modo
Trascinarla
che questoche
Trascinarla eresti
e
5.5. visibile
ancorarla
5.
5.Avviare
Avviare
ancorarlaAvviare
Avviare al laal
il
ilsola
il
il
latolato
software
software
software
softwareCasella
rammentano funzioni e modalità di impiego. Approfittatene per chiedere di
destrodestro LIM
LIMdella
LIM
LIM
della diapositiva
Raffaello.
Raffaello.
Raffaello.
Raffaello.
diapositiva
coniugare un verbo in tutti i modi e tempi conosciuti.
Lʼattività, inoltre, è propedeutica rispetto a quella del secondo percorso di
Arte e immagine “Cuciniamo alla griglia” in cui ai bambini si richiederà di

Guida per
latolʼinsegnante
il software eLIM Raffaello. riprodurre un disegno con il cibo, appunto, per soggetto.

in desktop
modo che resti visibile
in modo che resti la
Guidasola
visibile Casella
perla sola Casella
aalʼinsegnante
del puntatore
strumento deldovrà
mouse). degli
sempre strumenti.
Tenere 4.presente
essere in Trascinarla
Chiudere uso4. cheeventuali
Chiudere
per questo
passare 1
da una
ancorarla
finestre
eventuali aldiapositiva
presenti
finestre destro ad
sulpresenti unʼaltra.
della
desktop diapositiva
sul 1 1

in modo che 5.resti


5.
Avviarevisibile
Avviare il la
il sola
software
software Casella
LIMLIM Raffaello.
6.6.
6.
6.
Raffaello.Selezionare
Selezionare
Selezionare
Selezionare ilililcollegamento
ilcollegamento
collegamento
collegamento aa“Piccoli
“Piccoli
“Piccoli
“Piccolichef”chef”---“03
chef”
chef” -“03
“03
“0
Chiudere
ssere in uso eventuali finestreda
per passare una
presenti diapositiva
degli sul
6. Selezionare desktop
strumenti. ad
degli unʼaltra.
Trascinarla
strumenti.
il collegamento a “Piccoli chef” - “04 Arte e Immagine” - “Vai allʼattività”.
e ancorarla
Trascinarla e al lato
ancorarla destroal della
lato diapositiva
destro della diapositiva
4. Chiudere
gli strumenti. Guida pere lʼinsegnante
eventuali
Trascinarla 5. Avviare il
finestre presenti
ancorarla software
al lato destro LIM
sul desktop in modoGuida
Raffaello.
della diapositiva che resti per visibile la sola Casella
illʼinsegnante 7.7.
7.
7.Nel
Nel
aNel
Nel gruppo
gruppo
gruppo
gruppo di
didi - “02
di-pulsanti
pulsanti
pulsanti
pulsanti Italiano” - “Vai allʼattività”.
semitrasparenti
semitrasparenti
semitrasparenti
semitrasparenti
6. Selezionare
6.Raffaello.
Selezionare collegamento
il collegamento a “Piccoli
“Piccoli chef”
chef” “03 Arte e Immagine” - visibile
visibile
visibile
visibile
“Vai in
inin
inbb
allʼattiv
04 Arte e Immagine - Cuciniamo
in modo 7.
alla griglia
che
Nel resti visibile
gruppo di pulsantila destro
sola Casella
semitrasparenti LIMvisibile in basso a sinistra della
5. Avviare 5.ilal
software
Avviare il LIM
software Raffaello.
05 Educazione Motoria - La dura vita d
stre presenti sul desktop
degli strumenti. Trascinarla e ancorarla lato della diapositiva
Avviare il software 6. Selezionare il collegamento a “Piccoli chef” - “01 Italiano” - “Vai allʼattività”.
diapositiva,
diapositiva,
diapositiva,
diapositiva, fare
fare
fare
fare clic
clic
clic
cliccon
con
con
con il
ilil
pulsante
il
pulsante
pulsante
pulsante destro
destro
destro
destro sul
sul
sul
sulterzo
terzo
terz
terz
al lato LIM Raffaello. 7. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in-in basso afreccia
sinistra
7. Nel a gruppo di apulsanti - “02semitrasparenti evisibile -basso a sinistra --della
della
a e ancorarla destro della diapositiva
diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare
Italiano” “03
Opzioni
Opzioni- “Vai
-Opzioni
Opzioni allʼattività”.
ArtepuntatoreImmagine”
puntatore
puntatore
puntatore - “Vai
-Opzioni
-Opzioni
Opzioni
Opzioni allʼattività”.
freccia
freccia
freccia -Visibile.
-Visibile.
Visibile.
Visibile.
e Immagine - Cuciniamo alla griglia
6. Selezionare il collegamento
6. Selezionare “Piccoli chef”
5. Avviare il software 7. Nel LIM Raffaello.
gruppo di pulsanti Opzioniildiapositiva,
-semitrasparenti collegamento
visibile in
“Piccoli
basso a
chef”
sinistra della
Selezionare
M Raffaello. 05 Educazione
il Motoria - La dura vita del cameriere
collegamento
6. Selezionare il collegamento
a
Opzioni
“Piccoli
Conoscere
diapositiva, 7. Nel fare
puntatore
chef”
tecnica
gruppo
- “01
clic7.con
a “Piccoli Nel
chef”
Italiano”
dieilpulsanti
funzioni
gruppo
- “02 di
pulsante
-
freccia
“Vai
del
semitrasparenti
pulsanti
Italiano”
destro
Opzioni
Opzioni
- Visibile.
allʼattività”.
diapositiva,
disegno
- “Vai
sul
farefare clic
visibile
semitrasparenti
clic
conpulsante
allʼattività”.
terzo
puntatore
puntatore
con conil
l’ausilio
in
Esaminare basso
il pulsante
pulsante
visibile
- Opzioni
- Opzioni difreccia
aeuna
sinistra
in
e selezionare
destro
destro
griglia.
comprendere
basso
freccia -della
sul sul terzo
sinistrale
aVisibile.
- Visibile.
terzo
della
pulsante
pulsante e e selezionare
selezionare
regole di un gioco motorio
Nel
ento gruppo di pulsanti semitrasparenti
“01 Riprodurre
Italiano”
Opzioni visibile
- l’ausilio
“Vai
puntatore
diapositiva, in basso
allʼattività”.
- Opzioni
fare
diapositiva,clic afare
con sinistra
freccia clic-
il pulsante della
Visibile.
con il destro
pulsante sul regolativo.
terzo pulsante
destro terzoepulsante
lasultecnica selezionare e selezionare
ica ea7.funzioni
“Piccoli
Nel
faregruppo
chef” -disegno
clicdel di ilpulsanti con
semitrasparenti
Esaminare un’opera di una
evisibilefigurativa
griglia.
- in
comprendere basso
sul
a
tema
sinistra
“cibo”
delladi uncon motorio della comegriglia.
- le regole
Piccoli Chef -gioco esempio di testo Diapositiv
Diapositiv
Diapositiv
Diapositiv
positiva,
emitrasparenti
zioni diapositiva,
opera puntatore
figurativa
con
visibile
-fare
pulsante
in
clic
Opzioni
sul temabasso
confreccia
“cibo”
destro
Opzioni
il apulsante
sinistracondella
regolativo.
- Visibile.
sul terzo
puntatore
Opzioni
destro
la tecnica
pulsante
sul terzo
Opzioni
puntatore
della
e selezionare
pulsante
freccia
Opzioni - Visibile.
griglia.e selezionare
freccia Visibile.
Contribuire
Guida per lʼinsegnante
nella progettazione e nella predisposizione
Lo
LoLo
Loscopo
scopo
scopo
scopodel del
del
delpe pepp
Piccoli Chef
pulsante
Opzioni destro sul terzo- pulsante
puntatore Opzioni
04 Arte
e selezionare
freccia Diapositiva
e Immagine - Cuciniamo
Diapositive
- Visibile. alla progettazione
griglia
1 1 - 2 Diapositiva Diapositiva11
Partecipare
05 Educazione Motoria - La addura un
vita delgioco
cameriere motorio a squadre evidenzanel rispetto
evidenza
evidenza
evidenza come
come
come
com
Guida per lʼinsegnante

Contribuire nella e nella predisposizione di un gioco.


oni freccia - Visibile. I bambini Doposaranno aver illustrato stati già
Conoscere tecnica e funzioni del disegno con l’ausilio di una griglia.
nelavvertiti Lo Dopo
precedente delle
scopo aver
sopravvivenza
sopravvivenza
sopravvivenza
sopravvivenzad
dellavorato
segmento percorso dialla tipologia
è quello “testo
di mettere Esaminare e comprendere le regole di un gioco motorio come esempio di testo

Attività
Diapositiva
Partecipare preliminari
ad un1 gioco Diapositiva
attività
motorio
caratteristiche a squadreDiapositiva
lʼimportanza
complessive neldel 1rispetto
cibo
del nelle1 opere
Riprodurre un’opera figurativa sul tema “cibo” con la tecnica della griglia.

regolativo”
delle
evidenza
percorso in “Testi,
regole.
come il cibo, regole
elementoe ricette”,
necessa si a
regolativo.
Contribuire nella progettazione e nella predisposizione di un gioco.

I bambini saranno stati già avvertiti delle sempre


sempre
sempre
sempre presen
presen
prese
prese Partecipare ad un gioco motorio a squadre nel rispetto delle regole.

pittoriche
Dopo di
aver tutte
Lo le
lavorato
scopo epoche,
alla
del sopravvivenza
spiegate
tipologia
percorso è ai
“testo
quellodellʼuomo,
bambini
di mettere siainstato anche
Attività preliminari
eliminari ilDiapositiva 1- del
interdisciplinare “Piccoli
Attività chef” in
(Start questa
-
preliminari Vai sede
alla una sessione di riflessio
Diapositiva1. 1Avviare
(es. caratteristiche
software in dotazione
Start - Tutti i programmicomplessive
- Active Software
alla LIM.
1. Avviare il software in dotazione alla LIM.
(es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire)

che regolativo”
percorso
presentazione
Active ora toccherà
Inspire in “Testi,
evidenza
del“testo
- Active a loro
percorso).
Inspire) regole
come earte”
ricette”,
il cibo,
linguistica.
sempre
“fare
Chiarite che, si attiverà
elemento
in Quali
presente
sul necessario
sono
nelle
artistiche
artistiche
artistiche
artistichee,
“modi”alla
e,
e,
e,in
e “tempi”
rappresentazion
2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella
in
in
in
Attività preliminari
1. Avviare il software in dotazione alla LIM.

I bambini saranno
alla LIM.stati già avvertiti delle E
EEEdi
di
di
di
sottolineare
sottolinear
sottolinear
sottolinea
(es. Start - Tutti i programmi - Active Software - Active Inspire - Active Inspire)
degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro.
Dopo aver lavorato alla tipologia sopravvivenza dellʼuomo, sia statoallaanche daChiedete
2. Selezionare la funzione di annotazione sul desktop. Resterà visibile la sola Casella

verbo utilizzati nelle ricette? ai


(es. Strumenti - Annotazione sul desktop)

ware in dotazione
caratteristiche
Attività
interdisciplinare
2. Selezionare
Software - Active complessive
preliminari
dellapercorso
“Piccoliquesta
funzione
regolativo” indi“Testi,
annotazione
in questa
chef”soggetto
(Start
prima
regole sul
- Vai sede
alla
desktop.
ricette”, si
una
1. Avviare
alimentazione.
e sessione, ci sisessione
attiverà
iloccuperà
software
artistiche
visibile
diinriflessione
dotazione
delle
la- Active
sola e, in particolare,
3. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una

Resterà Casella
freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo LIM. in quelle pittor
Software - Active Inspireassolto
strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra.
assolto
assolto
-assolto via
via
via
viavia
via
via
viaaa
degli strumenti con i pulsanti per passare da uno strumento allʼaltro.
(es. Strumenti - Annotazione sul desktop)

3. Se necessario, passare allo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una

Ese di ricordano
sottolineare qualicomesono questa i modipresenza
dei verbiag
ammi - Active Inspire - Active Inspire) (es. Start - Tutti i programmi Active Inspire) linguistica. Quali sono “modi” e “tempi” del
freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo

deglipresentazione
strumenti del
conil isoftware percorso).
pulsanti EChiarite
chedasarà
caratteristiche
per passare uno che,
una
dei sempre
invalida
diversi
strumento presente
allʼaltro.
tipi testuali, nelle
pernoti
già
degli strumenti. Trascinarla e ancorarla al lato destro della diapositiva rappresentazioni
4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile la sola Casella
occasione ai strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad unʼaltra.

in (Start
questa sedealla una verbo
sessione utilizzati
di riflessione nelle ricette? Chiedete ai bambini
4. Chiudere eventuali finestre presenti sul desktop in modo che resti visibile la sola Casella
interdisciplinare “Piccoli chef” - Vai delle
delle
delle
delle peculiarità
peculiarità
peculiarità
peculiarità storico-culturali
storico-culturali
storico-culturali