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ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2017

QUALI SONO LE ORIGINI


DEL PARTICOLATO?
PER STILARE UNA GRADUATORIA DEI SETTORI EMISSIVI PIÙ RILEVANTI IN TERMINI DI
QUALITÀ DELL’ARIA E SALUTE

INQUINAMENTO ATMOSFERICO SI USANO TRADIZIONALMENTE GLI INVENTARI DELLE EMISSIONI,


MA NE DERIVA UN QUADRO PARZIALE. ALLO STUDIO UNA PROPOSTA METODOLOGICA PER
CLASSIFICARE LE ATTIVITÀ CHE MAGGIORMENTE CONTRIBUISCONO ALL’INQUINAMENTO DA PM10.

S
e ci si chiede quali siano le Per far questo, ci ispireremo al metodo zolfo, composti organici volatili) si può
attività umane che maggiormente di de Leeuw (2002), adattandolo alla stimare il fattore di formazione di aerosol
contribuiscono all’inquinamento specificità emiliano-romagnola. L’idea (aerosol formation factor)
atmosferico, la fonte principale di è stimare, per ciascuno dei principali
informazione sono gli inventari delle precursori del PM10, quale sia il suo M
AF = —S · Y · F
emissioni1. Tuttavia, azzardare una contributo alla formazione di PM10, così MP
graduatoria dell’importanza dei settori da poter esprimere tutte le emissioni in
emissivi, basandosi solo sugli inventari, tonnellate di PM10-equivalenti. Per stimare dove Mp è la massa molecolare del
porta in certi casi a un quadro parziale e il contributo relativo di ciascun settore precursore emesso e Ms la massa
distorto. emissivo al PM10 (primario+secondario) molecolare della specie ionica a cui esso
Ad esempio, nel caso del materiale de Leeuw (2002) ha definito l’indicatore dà luogo nell’aerosol; Y è la frazione di gas
particolato (particulate matter, PM) le “emissioni annue di PM10 equivalenti” che effettivamente porta alla formazione
concentrazioni presenti in atmosfera in modo da rendere commensurabili le di aerosol; F è la frazione di massa emessa
dipendono sia dalle emissioni dirette di emissioni dei precursori con quelle del convertita in aerosol secondario.
PM in quanto tale (PM primario), sia PM10 stesso, in analogia con quanto già si Per il contesto europeo, prendiamo come
dalla formazione di particolato a partire da fa per le emissioni di gas clima-alteranti, riferimento i lavori di de Leeuw (2002)
gas precursori, in seguito a trasformazioni le quali sono espresse tutte in “tonnellate e di Johansson et al. (2003). Con metodi
fisico-chimiche in atmosfera (PM di CO2 equivalenti”. Mentre però per i gas modellistici, de Leeuw (2002) stima i
secondario). In questo caso dunque, una clima-alteranti la scala spaziale di interesse valori di AFEU riferiti al dominio europeo:
graduatoria basata sulle emissioni tal è quella globale, per i precursori del PM10 - per l’ammoniaca 0.64
quali darebbe la massima importanza a la scala spaziale di interesse è regionale - per gli ossidi di azoto 0.88
quelle attività che emettono PM primario o sovraregionale. Pertanto, a seconda - per il biossido di zolfo 0.54
(per esempio, la combustione di legna), della regione di studio, i metodi di stima - per i composti organici volatili 0.02
trascurando settori cruciali per le elevate possono variare e non esiste uno standard assumendo Y pari a 0.25 per i composti
emissioni di precursori chimici (come universale. Non possiamo dunque applicare organici volatili, 1 per gli altri precursori.
l’ammoniaca degli allevamenti). tal quale il metodo “de Leeuw”, che è In altri termini, su scala europea si stima
Per colmare tale lacuna informativa calibrato sulla scala continentale europea. che una tonnellata di ammoniaca emessa
occorre conoscere le complesse dinamiche Lo assumiamo come punto di partenza. dia luogo alla formazione di 640 kg di
dell’atmosfera. Utilizzando i modelli Per ciascuno dei principali gas precursori PM10, una tonnellata di ossidi di azoto dia
fotochimici2 siamo in grado di valutare (ammoniaca, ossidi di azoto, biossido di luogo alla formazione di 880 kg di PM10,
sia la diffusione e la dispersione, sia la
formazione degli inquinanti secondari, a FIG. 1
ORIGINE DEL PM10 merci su strada
partire dalle trasformazioni dei precursori.
È così possibile stimare le concentrazioni
su tutto il territorio, tenendo conto sia La stima dei vari contributi
alla concentrazione di agricoltura/allevamenti
del PM primario, sia di quello secondario PM10 in Emilia-Romagna è
e si possono quantificare gli effetti realizzata come descritto
sull’inquinamento delle variazioni nel nel testo, e proposta con industria
contributo emissivo dei vari settori. un diagramma di Sankey, aerosol secondario
nel quale lo spessore delle PM10
Tuttavia, pur guadagnando in accuratezza fasce è proporzionale ai PM10- riscaldamento (a legna)
e completezza, l’informazione perde così equivalenti. La fascia verde
l’efficacia della sintesi. rappresenta il contributo
Allora, proviamo qui a sintetizzare dell’aerosol naturale. Le fasce veicoli leggeri
blu rappresentano i contributi aerosol primario
i risultati delle nostre valutazioni delle emissioni di aerosol
modellistiche a scala regionale, con primario dai vari settori. Le altro
l’obiettivo di rispondere con efficacia fasce rosse rappresentano
e semplicità alla domanda “quali sono i contributi all’aerosol aerosol naturale
secondario, che si origina produzione di energia
le attività umane che maggiormente per trasformazioni chimico-
contribuiscono all’inquinamento da fisiche dei precursori emessi riscaldamento (non legna)
PM10?”. dai vari settori emissivi.

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ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2017

Contributo alla formazione


emissioni di precursori
di PM10 in Emilia-Romagna
Sorgente PM10 (t/anno precursore)
(t/anno PM10 equivalenti)
NH3 NOx SO2 COV NH3 NOx SO2 COV
TAB. 1 agricoltura/allevamenti 418 49.299 637 0 59 8.381 147 0 0,3
PM10 E PRECURSORI
merci su strada (leggeri e pesanti) 2.636 54 45.202 173 3.263 9 10.396 24 17
Emissioni in Emilia- riscaldamento (a legna) 5.316 154 1.517 200 27.460 26 349 28 143
Romagna di PM10 e autoveicoli 1.842 774 15.086 191 4.008 132 3.470 27 21
dei suoi precursori e
contributo dei precursori industria 1.614 1.107 15.299 14.315 54.485 188 3.519 2.004 283
alla formazione di PM10
produzione di energia 86 0 9.482 430 1.534 0 2.181 60 8
in Emilia-Romagna. In
evidenza i contributi riscaldamento (non legna) 80 0 7.212 995 849 0 1.659 139 4,4
superiori alle 3.000 t/
anno di PM10 equivalenti. altro 1.646 135 12.309 1.196 7.344 23 2.831 167 38

una tonnellata di biossido di zolfo dia - 1.980 da composti organici volatili nel quale i PM10-equivalenti si conservano,
luogo alla formazione di 540 kg di PM10, per un totale di Esec EU=138.340 t/anno di come rappresentato graficamente nel
una tonnellata di composti organici volatili PM10-equivalenti. diagramma di Sankey in figura 1. Tenendo
dia luogo alla formazione di 20 kg di PM10. conto quindi del particolato secondario,
Tali fattori hanno validità solo a scala Il rapporto tra il contributo regionale cambia la classifica dei settori emissivi
europea, mentre per il dominio di nostro al PM10 secondario regionale “secondo più impattanti in termini di PM10: il
interesse – il territorio emiliano-romagnolo Ninfa” (Esec ER) e il contributo regionale riscaldamento domestico a legna è il
– è necessario ricalcolare i fattori AF al PM10 secondario europeo “secondo de principale produttore di PM10 primario,
tenendo conto delle peculiari dinamiche Leeuw” (Esec EU) è dunque pari a ma se si allarga lo sguardo al PM10
atmosferiche proprie della pianura Padana, r = Esec ER /Esec EU = 36170/138340 ⋍ 0.26. complessivo (primario+secondario)
nonché delle dimensioni decisamente più il suo contributo relativo diminuisce;
ridotte del dominio di studio. Pertanto, possiamo definire i fattori di al contrario, le pratiche agricole
A questo punto, entrano in gioco le formazione locale di aerosol per l’Emilia- contribuiscono poco al PM10 primario e
simulazioni modellistiche di scala padana. Romagna, riscalando quelli a scala europea molto a quello secondario e dunque, nel
Una valutazione ottenuta da Ninfa, il calcolati da de Leeuw, AFER=AFEU·0.26: complesso, risultano il secondo fattore di
modello di qualità dell’aria utilizzato - per l’ammoniaca 0,17 pressione per importanza. Il traffico merci
da Arpae Emilia-Romagna, stima una - per gli ossidi di azoto 0,23 raggiunge il primo posto in classifica,
suddivisione delle concentrazioni di PM10 - per il biossido di zolfo 0,14 mentre quello delle autovetture è al
per la pianura emiliano-romagnola in - per i composti organici volatili 0,0055. quinto, dietro ad agricoltura, industria e
- 23% primario antropogenico riscaldamento a legna.
- 61% secondario antropogenico In altri termini, su scala regionale Una metodologia di questo tipo, insieme
- 16% primario naturale. stimiamo che una tonnellata di ovviamente alle stime modellistiche
Supponendo la linearità tra emissioni di ammoniaca emessa dia luogo alla effettuate con modelli fotochimici e
PM10 equivalenti e concentrazioni di PM10 formazione di 170 kg di PM10, una all’inventario delle emissioni, può essere
in aria, tenendo conto delle proporzioni tonnellata di ossidi di azoto dia luogo un valido strumento per analizzare la
ottenute dal modello Ninfa tra primario, alla formazione di 230 kg di PM10, una complessità delle trasformazioni chimico-
secondario antropogenico e naturale tonnellata di biossido di zolfo dia luogo fisiche in atmosfera.
(23-61-16%) e delle emissioni primarie alla formazione di 140 kg di PM10, una
di PM10 ottenute dall’inventario regionale tonnellata di composti organici volatili dia
2010, possiamo stimare Michele Stortini, Giovanni Bonafè*
luogo alla formazione di 5.5 kg di PM10.
- 13.638 t/anno di PM10 primario Applicando i fattori AFER è possibile Arpae Emilia-Romagna
antropogenico esprimere le emissioni regionali dei * attualmente Arpa Friuli Venezia GIulia
- 36.170 t/anno di emissioni equivalenti di precursori in tonnellate di PM10
PM10 secondario antropogenico (Esec ER) equivalenti (tabella 1). L’obiettivo della NOTE
- 9487 t/anno di emissioni equivalenti di
commensurabilità tra precursori e 1
Arpae, come molte agenzie ambientali
PM10 naturale.
particolato è così raggiunto. regionali italiane, usa il software e database
Possiamo d’altra parte stimare il Inemar.
Possiamo quindi approssimare la dinamica
contributo Esec EU dell’Emilia-Romagna
del PM10 come un flusso continuo 2
Nel nostro caso, il modello chimico e di
al PM10 secondario antropogenico
emissione-trasformazione-concentrazione trasporto Chimere, cuore della catena Ninfa.
nel dominio europeo, applicando la
metodologia di de Leeuw. Per fare ciò
dobbiamo sommare le emissioni dei RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
precursori, espresse in PM10 equivalenti,
cioè pesando l’emissione di ciascun Johansson M., Karvosenoja N., Porvari P., Kupiainen K., 2003, "Emission
precursore con il suo AFEU . scenarios for particulate matter research and policy assessment in Finland", 12th
International Emission Inventory Conference, Emission inventories-applying new
Ne risultano: technologies (Vol. 28).
- 32.975 t/anno di PM10-equivalenti da
de Leeuw F.A., 2002, "A set of emission indicators for long-range transboundary
ammoniaca air pollution", Environmental Science & Policy, 5(2), 135-145.
- 93.935 da ossidi di azoto
- 9.450 da biossido di zolfo

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