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EJ /SUT- ISBN 92.826.6569.

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COMUNIT' EUROPEECCR ISPRA


UNIVERSIT' D EGLI S T UD I M I L A N O
M I N I S T E R O D E L L ' A M E R O M A
REGIONE L O M B A RD I A M I L A N O
A M M I N I S T R A Z I O N E PROVI NC I A L E C O M O

IL LAGO DI COMO
Condizioni ambientali attuali e modello di previsione
dell'evoluzione delle qualit delle acque

G. Chiaudani
G. Premazzi

CENTRO
COMUNE DI
RICERCA
1993 COMMISSIONE D ELLE COMUNIT EUROPEE EUR 15267 IT
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COMUNIT' EUROPEECCR ISPRA


UNIVERSIT' D EGLI STU D IMILANO
M I N I S T E R O D E L L ' A M I E NT E RO M A
REGIONE L O M B A RD I A M I L A N O
A M M I N I S T R A Z I O N E R O V I NC I ALE C O M O

IL LAGO DI COMO
Condizioni ambientali attuali e modello di previsione
dell'evoluzione delle qualit delle acque

G. Chiaudani
Dipartimento di biologia, Universit di Milano (I)
G. Premazzi
Istituto dell'ambiente, Centro comune di ricerca, Ispra (I)

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CENTRO ^ ^ ?
COMUNE DI pARL EUROp Bbloth
RICERCA
1993 COMMISSIONE DELLE COMUNIT EUROPEE ) t , % EUR 1 5 2 6 7
Pubblicato dalla
COMMISSIONE DELLE COMUNIT EUROPEE
Direzione generale XIII
Telecomunicazioni, industrie dell'informazione e innovazione
L-2920 Lussemburgo

AVVERTENZA

N la Commissione delle Comunit europee, n alcuna persona


che agisca per suo conto, responsabile dell'uso che dovesse essere fatto
delle informazioni che seguono.

Una scheda bibliografica figura alla fine del volume.

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunit europee, 1993


ISBN 9282665690
CECACEECEEA, Bruxelles Lussemburgo, 1993
Stampato in Italia
PRESENTAZIONE

La tutela ed il recupero della qualit delle acque del lago di Como sono obietti-
vi primari della politica ambientale dell'Autorit di Bacino del fiume Po e della
Regione Lombardia poich finalizzati non solo alla salvaguardia della vita ac-
quatica ed al miglioramento dell'uso estetico-ricreativo e turistico ma anche al-
la costituzione di una riserva idrica indenne da inquinamenti da destinarsi po-
tenzialmente all'uso potabile.
Lo studio che ho il piacere di presentare ha usufruito del finanziamento del
Ministero dell'Ambiente (Legge n. 7 del 24/1/86 e DM n. 122 del 16/2/89) ed
frutto di una consolidata collaborazione scientifica tra l'Universit di Milano ed il
Centro Comune di Ricerca di Ispra. Esso rappresenta un momento significati-
vo per fornire gli strumenti necessari all'interpretazione dei fenomeni e dei pro-
cessi e per definire il quadro delle criticit esistenti con riferimento al bacino
padano.
L'indagine, finalizzata alla definizione del livello trofico del lago di Como e dello
stato di fatto delle infrastrutture di risanamento ad oggi attuate nonch alla
identificazione di possibili scenari di miglioramento, rappresenta il primo studio
organico sperimentale sull'intero bacino lariano. Esso sar di grande aiuto per i
necessari interventi operativi.

Valdo Spini
Ministro dell'Ambiente

Roma, dicembre 1993


INDICE

SINTESI DELLO STUDIO IX

x x l
SUMMARY OF THE STUDY

PREMESSA E MOTIVAZIONI DELLO STUDIO XXX

CAPITOLO 1 - LA REGIONE DEL LARIO (G. Bartesaghi) 1


1.1 Caratteristiche morfometriche e geografiche 1
1.2 Caratteristiche geologiche 5
1.3 Caratteristiche climatologiche 7

CAPITOLO 2 - CARICO INQUINANTE GENERATO NEL BACINO IMBRIFERO


(G. Chiaudani e G. Premazzi) 9

2.1 Assetto territoriale socio-economico 9


2.1.1 Popolazione civile e industriale 10
2.1.1.1 Distribuzione della popolazione 13
2.1.2 Agricoltura 17
2.1.3 Zootecnia 18
2.2 Stato dell'arte sulle opere dirisanamentorealizzate 19
2.2.1 Fognatura 19
2.2.2 Collettamento e depurazione 20
2.3 Sorgenti puntiformi 20
2.4 Sorgenti diffuse 22
2.4.1 Suolo 22
2.4.2 Zootecnia 22

CAPITOLO 3 - METODI DI STUDIO 25

3.1 Indagine pluviometrica 25


3.1.1 Modalit di rilevamento dei dati 27
3.2 Indagine sui principali tributari 28
3.2.1 Frequenza e modalit di campionamento 29
3.2.2 Metodi di analisi 31
3.3 Indagine sulle acque lacustri 32
3.3.1 Frequenza e modalit di campionamento 32
3.3.2 Metodi di analisi 33
3.4 Indagine sul popolamento fitoplanctonico 33
3.4.1 Modalit di campionamento e metodi di analisi 33
3.5 Indagine sul popolamento zooplanctonico 34
3.5.1 Modalit di campionamento e metodi di analisi 34
3.6 Indagine sui sedimenti 34
3.6.1 Frequenza e modalit di campionamento 34
3.6.2 Metodi di analisi 35
3.7 Elaborazione dei dati limnologici 36

CAPITOLO 4 - ANALISI DEI RISULTATI: GLI APPORTI ESTERNI


(G. Chiaudani, G. Premazzi, G. Borsoni e R. Vivian) 37

4.1 Indagine pluviometrica 37


4.2 Indagine sui principali tributari 37
4.2.1 Caratteristiche fisico-chimiche 41
4.3 Conclusioni 48

CAPITOLO 5 - ANALISI DEI RISULTATI: LE ACQUE LACUSTRI


(G. Chiaudani, G. Premazzi, G. Borsoni e A. Negri) 51

5.1 Trasparenza 51
5.2 Temperatura 51
5.3 pH 63
5.4 Conducibilit elettrica specifica 66
5.5 Alcalinit 70
5.6 Durezza 73
5.7 Ossigeno disciolto 76
5.8 Composti del fosforo 92
5.9 Composti dell'azoto 102
5.10 Silicati ; 113
5.11 Pigmenti fotosintetici 116
5.12 Potenziale di ossidoriduzione : 120

CAPITOLO 6 - ANALISI DEI RISULTATI: IL FITOPLANCTON


(A. Negri, G. Borsoni, G. Chiaudani e G. Premazzi) 121

6.1 Dinamica e distribuzione 121


6.1.1 Densit cellulare 121
6.1.2 Biomassa 138
6..1.3 Specie predabili e non predabili 153
6.2 Rapporto clorofilla / biomassa 155
6.3 Conclusioni 155

CAPITOLO 7 - ANALISI DEI RISULTATI: IL POPOLAMENTO ZOOPLANCTONICO


(A.Negri) 157

7.1 Dinamica e distribuzione 157


7.1.1 Copepodi 166
7.1.2 Cladoceri 166
7.1.3 Rotiferi 166
7.2 Conclusioni 167

vi
CAPITOLO 8 - ANALISI DEI RISULTATI: I SEDIMENTI
(G. Premazzi, E. Rodari, F. Bertona, M. Baldelli, R. Vivian e B. Larsen) 171
8.1 Intensit di sedimentazione 171
8.2 Evoluzione della concentrazione dei nutrienti 173
8.3 Evoluzione della concentrazione dei metalli pesanti 174
8.4 Evoluzione della concentrazione dei composti organoclorurati 174
8.5 Valutazione dei carichi interni 177
8.5.1 Rilascio in condizioni anaerobiche (ipotetico) 180
8.5.2 Rilascio in condizioni aerobiche 180
8.5.3 Stima dei carichi interni 180

CAPITOLO 9 - IL POPOLAMENTO ITTICO


(A.Negri) 183
9.1 Struttura attuale del popolamento ittico 183
9.2 Evoluzione del popolamento ittico 183
9.3 Impatto dell'eutrofizzazione sul popolamento ittico 186
9.3.1 Effetti negativi 186
9.3.2 Effetti positivi 187
9.4 Soluzioni scientifiche per una razionale gestione della pesca 187
9.4.1 Coregoni 188
9.4.2 Agone 189

CAPITOLO 10 - MODELLI MATEMATICI QUALI-QUANTITATIVI


(G. Rossi, G. Premazzi e G. Chiaudani) 191
10.1 Modello di interazione lago-sedimenti 191
10.2 Valutazione del tempo medio di residenza delle acque 196
10.3 Modello del sistema epilimnio-ipolimnio 199
10.4 Conclusioni 203
10.4.1 Bacino occidentale 203
10.4.2 Bacino orientale 204
10.4.3 Bacino settentrionale 205
10.4.4 Lago intero 206
10.4.5 Baia di Como 206

CAPITOLO 11 - CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE (G. Chiaudani e G. Premazzi) 215

11.1 Valutazione del livello trofico naturale del Lario 215


11.2 Caratteristiche qualitative attuali delle acque lacustri 216
11.3 Evoluzione trofica recente 216
11.4 Valutazione dei carichi estemi di fosforo mediante le relazioni statistiche OCSE 218
11.5 Scenari di miglioramento della qualit delle acque in funzione di perseguibili
ed ipotetiche riduzioni dei carichi di fosforo 221

APPENDICE A - PRINCIPALI STUDI EFFETTUATI SUL LARIO 223

1. Parametri fisici, chimici e biologici '. 224


2. Elenco degli studi 229
3. Referenze 232

RINGRAZIAMENTI 238

VII
SINTESI DELLO STUDIO

1. Indagine pluviometrica

E' stata condotta nel periodo Gennaio 1991 - Agosto 1992 allo scopo di effettuare un censimento delle stazioni
attualmente in funzione nel bacino imbrifero e di evidenziare eventuali carenze nella strumentazione esistente.
Essa ha rivelato la presenza di un numero di strumenti per il monitoraggio della pluviometria sufficientemente
elevato e con un soddisfacente grado di distribuzione sul territorio.
Le precipitazioni totali nel bacino del lago di Como risultano correlate non tanto con la quota quanto con la
posizione geografica: esse sono sensibilmente pi elevate nella parte occidentale, comprendente la valle del
Mera e l'invaso del lago, e sul versante meridionale delle Alpi Orobie. L'andamento delie precipitazioni medie
mensili non presenta invece sostanziali differenze all'interno del bacino imbrifero: il regime pluviometrico ha
infatti il tipico andamento delle zone alpine, con intensificazione delle precipitazioni tra Maggio e Novembre.
In questo periodo si concentra circa il 70-75% del volume di precipitazioni annuale; in particolare si ha un primo
massimo tra Maggio e Giugno e un secondo a Settembre.
La piovosit pi elevata si riscontra nella zona sud-occidentale del bacino, ovvero nei sottobacini minori e sulla
superficie lacuale. Nel sottobacino del Mera le precipitazioni annue sono pi contenute (di circa 200-300 mm/
anno). La piovosit inferiore (circa900-1000 mm/anno) si riscontranel bacino dell'Adda prelacuale. L'anno 1991
si dimostra,rispettoalla serie storica, lievemente pi secco: la variazione complessiva comunque inferiore ai
100 mm/anno.

2. Indagine sui principali tributari

Per la definizione delle caratteristiche qualitative dei principali tributari al lago di Como, sono stati presi in
considerazione 14 sottobacini, ovvero quelli di dimensioni maggiori (per un totale di 3890,3 km2 pari al 90%
della superficie del bacino imbrifero) e con aree densamente popolate o elevate presenze industriali, e con un
contributo idrologico globale superiore al 90% rispetto al totale delle acque drenate al lago. I fiumi presi in
considerazione sono stati Cosia, Breggia, Adda emissario. Adda immissario, Mera, Piovema, Sanagra, Meria,
Rio Torto, Varrone, Lira, Telo e Albano.
Sono stati misurati i seguenti parametri: portata, temperatura, pH, conducibilit elettrica, BOD5, COD, fosforo
e azoto totale, metalli pesanti (cadmio, cromo, piombo, rame, zinco) per un totale di oltre 1000 determinazioni
analitiche.
Per quanto riguarda la valutazione dello stato di qualit dei singoli fiumi si fattoriferimentoalle indicazioni
contenute nel Piano di Risanamento delle Acque della Regione Lombardia (1992). Tutti i parametri analizzati
indicano per ilfiumeCosia i valori pi elevati, evidenziando un marcato inquinamento organico ed inorganico.
Il Cosia non rientra in nessuna delle classi d'uso considerate dal Piano. Uno stato di grave alterazione evidente
anche per il Rio Torto e il Breggia. Alterazioni meno gravi sono presenti nel Sanagra e nel Telo, che evidenziano
valori comunque superiori agli altri fiumi. I due immissari in oggetto rientrano sostanzialmente in classe C.
Seguono in successione Adda immissario, Albano e Pioverna, per i quali la classe di riferimento pi
corrispondente la B. Per gli altri fiumi si registrano valori corrispondenti alla classe A.
I carichi di fosforo e di azoto totale convogliati al lago di Como attraverso i suoi immissari sono rispettivamente
pari a 380 t P/anno e 7084 t N/anno.

3. Indagine limnologica

L'indagine, iniziata nel Settembre 1991 e terminata nel Settembre 1992, ha considerato sei stazioni pelagiche:
Como e Argegno (bacino occidentale), Colico e Menaggio (bacino settentrionale), Lierna e Lecco (bacino

IX
Orientale). Sono stati effettuati 7 sopraluoghi che hanno comportato complessivamente la raccolta di 600
campioni per un totale di oltre 8000 determinazioni analitiche. Le ricerche hanno riguardato:
- le caratteristiche fsiche, chimiche e biologiche delle acque lacustri;
- la struttura dei popolamenti fitoplanctonici e zooplanctonici;
- la caratterizzazione radiometrica, fisica e chimica dei sedimenti lacustri;
- la valutazione dei carichi interni dai sedimento.

3.1 Acque lac ustri

Il valore minimo della trasparenza (2,2 m) stato misurato nelle stazioni di Como e di Lecco nel mese di Luglio
92. Il valore massimo (14 m) stato registrato nel mese di Gennaio 92 nella stazione di Argegno.
Dall'analisi dei profili termici si evince che il lago di Como pu essere definito come un lago oligomittico con
una circolazione invernale (Gennaio-Marzo) ed una stratificazione estiva (Giugno-Ottobre). La completa
omogeneizzazione delle acque interessa solo le stazioni di Como, Lecco e Colico con temperature medie di circa
6.5C. Nelle stazioni di Argegno, Menaggio e Lierna il completo rimescolamento delle acque si osserva fino a
150 m di profondit (mixolimnio), con temperature medie di 7C in Gennaio. Dal 1986 ad oggi non si verificata
alcuna circolazione completa delle acque, ed il volume interessato dal rimescolamento risultato pari a circa
il 70% del totale.
I valori dipH sono di 7,5 nelle acque ipolimniche e di circa 8,5-9,0 nell'epilimnio nei periodi di pi intensa attivit
fotosintetica.
La conducibilit elettrica compresa tra 143 e 236 5/ a 25C.
L'alcalinit compresa tra 0,90 e 1,35 meq/1.1 valori minimi si riscontrano nell'epilimnio durante i mesi estivi.
La durezza totale varia tra 72 e 90 mg Ca C03/1. Durante l'inverno stata osservata una relativa uniformit dei
valori di durezza lungo tutta la colonna d'acqua, con valori pi elevati negli strati profondi non interessati dal
rimescolamento.
II contenuto medio di ossigeno nelle acque al di sotto dei 150 m presenta valori generalmente compresi tra 6 e
9 mg/1. Il valore minimo di 2,6 mg/1 stato misurato nella stazione di Argegno nel mese di Gennaio 1992. Negli
strati pi profondi la percentuale di saturazione dell'ossigeno compresa tra un minimo del 20% ed un massimo
del 70%. Nell'epilimnio durante i mesi estivi l'elevata attivit fotosintetica del fitoplancton provoca condizioni
di sovrasaturazione (110-130% nello strato 0-30 m). Nonostante la parziale omogeneizzazione delle acque, nel
Lario non si instaurano condizioni di anossia nelle acque a contatto con i sedimenti.
Per quanto riguarda i composti dell'azoto, il valore medio annuo dei nitrati per l'intero lago di 745 g/l; nello
strato 0-50 m di 692 g/l mentre nello strato 50 m-fondo di 757g/l. Il valore medio dei nitriti relativo allo
strato 0-50 m risulta di 8 ^. Nella stazione di Como si osserva una concentrazione media di 24 g/l, nettamente
superiore rispetto a quelle osservate nelle altre stazioni (media 4 ^). Il valore medio annuo di azoto
ammoniacale per tutto il lago di 9 g/l. Nella stazione di Como la concentrazione media di azoto ammoniacale
nello strato 0-50m di 83 g/l, rispetto ad un valore medio di 8 g/l per le altre stazioni esaminate. La
concentrazione media annua di azoto minerale per l'intero bacino lacustre pari a 763 g/l.
Per quanto riguarda i composti del fosforo il valore medio annuo di ortofosfato per l'intero lago di 31 g/l; i
valori medi alla circolazione riferiti alle singole stazioni per lo strato 0-50 mrisultanorispettivamentepari a
3 0 g/l per la stazione di Como, 26 g/l per Argegno, 22 g/l per Menaggio, 26g/l per Colico, 23 g/l perLierna
e 20 g/l per Lecco. Il valore medio annuo del fosforo totale per il Lario, calcolato come media ponderata
volumetrica, pari a 41 g/l.
Il valore medio annuo di clorofilla a dello strato 0-20 m pari a 3,5 g/l.
Per quanto riguarda i silicati si registrano concentrazioni comprese tra 86 g/l e 1.952 g/l.
Il rapporto medio NIP alla circolazione invernale risulta pari a 26, indicando che per il lago di Como l'elemento
limitante la crescita algale il fosforo.


3.2 Fitoplancton

Sono state identificate 45 specie appartenenti a 7 classi. Le specie pi comuni sonorisultate:Coelosphaerium


kuetringiaum. Oscillatoria rubescens, Mougeotia sp. e Fragilaria crotonensis.
I valori medi della densit cellulare, riferiti allo strato 0-20 m, variano da un minimo di 24IO5 cellule/1 nel
periodo invernale ad un massimo di 1784 IO5 cellule/1 nel periodo estivo. Il valore medio annuale della densit
algale di 279IO5 cellule/1, notevolmente inferiori ai valori di circa 700IO5 cellule/1 registrati nelI'88-89.1
massimi valori di biomassa (1500-2000 mm3/m3) sono stati osservati in Maggio e Luglio, mentre i minimi sono
stati registrati in Gennaio e Marzo con valori dell'ordine di 100-200 mm3/m3. Il valore medio della biomassa
di 544 mm3/m3.

3.3 Zooplancton

Il popolamento zooplanctonico risultato costituito da 3 specie di Copepodi, 5 specie di Cladoceri e 17 taxa di


Rotiferi. Il crostaceo planctonico pi rappresentativo Eudiaptomus padanus che mantiene una presenza
significativa durante l'intero periodo di indagine, con densit compresa tra 1050 e 9560 ind/m3.1 Copepodi
raggiungono le densit pi elevate alla fine dell'estate, con valori prossimi a 34.000 ind/m3 a Como. I minimi
sono stati registrati a Gennaio, con densit media di 8740 ind/m3.1 Cladoceri pi comuni sono Daphnia hyalina
ed Eubosmina coregoni, con densit massima in Maggio pari a 15.000 e 10.600 ind/m3, rispettivamente. Le
maggiori densit di cladoceri osservate a Como indicano un maggior grado di trofia delle acque del bacino
occidentale. Tra i Rotiferi le specie pi comuni sono Conochilus unicornis e Keratella cochlearis, con densit
comprese tra 120 - 40.120 ind/m3 e tra 120 -13.400 ind/m3. La netta predominanza delle specie non predabili
osservata in tutti i campionamenti verosimilmente causata dalla scarsit dei pesci zooplanctofagi che non
esercitano quindi una pressione sufficiente sullo zooplancton.

3.4 Pesci

Gli studi condotti sui coregoni (Coregonus forma hybrida, C. macrophthalmus) e sull'agone (Aiosa fallax
lacustris) hanno permesso di individuare alcuni importanti parametri gestionali quali la distribuzione delle
lunghezze e delle classi di et del pescato con le reti di uso legale.
Si sono inoltre potute costruire le curve di accrescimento lineare e ponderale delle tre specie pi importanti
(coregone lavarello, coregone bondella ed agone).

3.5 Sedimenti

La datazione con il Cs-137 ha permesso di stimare le rate medie attuali di sedimentazione nel Lario in 1,0-
1.6 cm/anno. Le ricadute radioattive in seguito all'incidente di Chernobyl hanno interessato i primi 7 cm
del sedimento nella stazione di Colico, 6 cm nella stazione di Lecco e 9 cm nella stazione di Como. Nei
sedimenti superficiali del bacino di Lecco e della baia di Como si sono riscontrati valori di radioattivit
dell'ordine di 0,9-1,0 Bq/g, mentre quelli riscontrati nella stazione di Colico sono inferiori (0,5 Bq/g).
Ne consegue che la quantit di materiale particolalo che annualmente si deposita per ogni m2 sul fondo del lago
di 2959 g/m2 per il bacino settentrionale, 3077 g/m2 per la baia di Como e 1535 g/m2 per il bacino di-Lecco.
Per quanto riguarda l'arricchimento di sostanze eutrofzzanti nell'ultimo ventennio si riscontratoun aumento
di circa il 50% della sostanza organica, un significativo aumento della concentrazione di fosforo nelle stazioni
di Como e Colico. I valori medi di ortofosfato nell'acqua interstiziale, calcolati per 1 o "strato attivo", sono di
810 g/l per l'Alto lago, 2150 g/l per la baia di Como e 370 g/l per il bacino di Lecco.

Il rilascio anaerbico nel lago di Como non si verifica in quanto in nessun caso i sedimenti sono in contatto con
acque anossiche. Per quantoriguardail rilascio aerobico i sedimenti della baia di Como e del bacino di Lecco

XI
hanno agito come una trappola per il fosforo, mentre per i sedimenti di Colico si sono valutate le rate di rilascio
positive pari a 0,7 mgP/m2d (media) e 8,7 mgP/m2d (massima).
I risultati della sperimentazione evidenziano che il contributo dei sedimenti (carichi interni) nella determinazione
dei livelli di fosforo nelle acque del lago di Como significativo solo nell'Alto lago, in cui rappresenta circa l'8%
del carico esterno attuale (17 t P/anno). Negli altri bacini considerati (Como e Lecco) i sedimenti profondi
possono essere considerati come un serbatoio per il fosforo durante tutto l'anno.
Nel caso si verifichi un'anossia delle acque ipolimniche del Lario, i carichi interni del bacino di Lecco
rappresenterebbero un contributo importante alla concentrazione di fosforo nelle acque (circa il 200% rispetto
ai carichi esterni); pi modesti sarebbero quelli della baia di Como con un contributo stimato attorno al 10% del
carico esterno.
Per quanto attiene l'evoluzione della concen/razione dei metalli pesanti si evidenzia un livello di contaminazione
notevole a Como (Gc= 13,21) e molto alto a Lecco (Gc = 24,70). In questi bacini il grado di contaminazione
determinato dai seguenti metalli (in ordine decrescente):
Como : Cu > Zn > Pb > Cr > Cd
Lecco : P b > C d > Z n > C u > C r
Per quantoriguardai composti organoclorurati, gli esaclorobenzeni sonorisultatisempre assenti ad eccezione
della stazione di Lecco (valori di 0,4-0,8 ng/g). La contaminazione da PCB era massima nel periodo 1980-86
(circa 250 ng/g). I livelli di DDT totali mostrano una chiara diminuzione nel profilo verticale a partire dagli anni
Settanta nelle stazioni di Lecco e Colico, mentre a Como la concentrazione diminuisce a partire dalla met degli
anni ottanta. Le tre stazioni si collocano nel seguente ordine decrescente di contaminazione Como > Lecco >
Colico.

4. Valutazione del livello trofico naturale ed evoluzione trofica

Per la stima del livello trofico naturale si utilizzato il modello MEI che impiega il rapporto tra l'alcalinit e
la profondit media della euvetta lacustre. La concentrazione media di fosforo totale di origine naturale risultata
pari a 7,5 ^; pertanto, la trofia naturale del lago di Como riconducibilead una situazione di oligotrofia.
L'evoluzione temporale dei valori medi annui di fosforo totale a partire dal 1973 illustrata nella Figura 1.
Dall'inizio degli anni Ottanta si evidenzia una marcata e costante diminuzione della concentrazione di totale
con un decremento medio annuo pari a 3 g/l.
Analogamente, l'azoto inorganico totale diminuisce da 854 ^ (Marzo 88-89) a 793 ^ (Marzo 91-92).
Secondo gli schemi correntemente adottati nella tradizione limnologica il bacino occidentale viene classificato
come meso-eutrofo (Ptot=52 g/l), mentre l'asse Colico-Lecco (Ptot = 32 ^ ) presentale maggiori probabilit
di appartenere alla categoria mesotrofica come risulta dallo schema seguente:

CLASSI TROFICHE (% PROBABILIT)


PARAMETRO
Bacino occidentale Asse Colico-Lecco

Fosforo totale 52% eutrofia, 40% mesotrofia 61% mesotrofia, 31% eutrofia

Clorofilla media 18% eutrofia, 62% mesotrofia 55% mesotrofia, 35% oligotrofia

Trasparenza media 46% mesotrofia, 40% oligotrofia 45% oligotrofia, 40% mesotrofia

In conclusione si pu affermare che nell'ultimo decennio il Lario stato interessato da un'evoluzione positiva
della condizione trofica (Figura 2). In particolare aumentato il rapporto tra azoto inorganico totale e fosforo
reattivo che da un valore di 15 negli anni Settanta passato all'attuale 26.

5. Stima del carico inquinante generato nel bacino imbrifero

Icarichi di origine puntiformeswersata lago risultanopari a 180,5 t/anno,checorrispondonoal36,5% dei carichi


totali prodotti (494,4 t/anno). I maggiori contributi sono dovuti alla Provincia di Sondrio (55,0 t/anno), segue

XII
la parte di Provincia di Como ricadente nel sottobacino del Ramo di Como (52,3 t/anno) e la parte di Provincia
di Como che fa parte del sottobacino dell'Alto lago (37,2 t/anno); si rilevano poi, nell'ordine, il sottobacino del
Ramo di Lecco (16,9 t/anno) e il Canton Ticino (16,6 t/anno), mentre i contributi minori provengono dal Canton
Grigioni (2,4 t/anno).
I carichi sversati a lago dal suolo coltivato ed incolto risultano pari a 77,2 t/anno. I maggiori contributi sono
dovuti alla Provincia di Sondrio (32,7 t/anno), segue la parte di Provincia di Comoricadentenel sottobacino del
Ramo di Como (17,2 t/anno) e il Canton Grigioni (13,9 t/anno); sirilevanopoi, nell'ordine, la parte di Provincia
di Como che fa parte del sottobacino dell'Alto lago (7,58 t/anno) ed il sottobacino del Ramo di Lecco (4,2 t/anno),
mentre i contributi minori provengono dal Canton Ticino (1,6 t/anno).
I carichi /ecm'n risultanoparia46,0 t/anno. Lamaggior parte dei contributi dovuta alla Provincia di Sondrio
(36,7 t/anno), cui segue la parte di Provincia di Como ricadente nel bacino dell'Alto lago (4,1 t/anno); il Canton
Grigioni, con 1,1 t/anno, la parte di Provincia di Como che fa parte del sottobacino del Ramo di Como, con 1,8
t/anno ed il sottobacino del Ramo di Lecco (1,8 t/anno), forniscono contributi pressoch uguali, mentre i
contributi minori provengono dal Canton Ticino (0,5 t/anno).
In conclusione, i carichi di fosforo prodotti nel bacino del Lario risultano pari a 1.491 t/anno, di cui 997 t/anno
(67% del totale) di origine diffusae494 t/anno di origine puntiforme. Dei carichi totali prodotti, solo 304 t/anno,
pari al 20%, sono sversate a lago; di queste, 180 t/anno (59% dei carichi totali sversati) sono di origine puntiforme
(civile ed industriale), mentre le rimanenti 123 t/anno provengono dalle fonti diffuse (agricoltura, zootecnica
e carico naturale). In particolarerisultache solo il 12% dei carichi di origine diffusa perviene a lago, mentre la
percentuale si alza al 36% per quelli puntuali. Con riferimento ai carichi totali di fosforo sversato a lago, il
contributo maggiore proviene dalla Provincia di Sondrio (124 t/anno), cui seguono le parti di Provincia di Como
ricadenti nel sottobacino del Ramo di Como (62 t/anno) e in quello dell'Alto lago (59 t/anno); si rileva poi,
nell'ordine, la presenza del Ramo di Lecco (23 t/anno) e del Canton Ticino (19 t/anno), mentre il contributo
minore proviene dal Canton Grigioni, con 17 t/anno.

6. Modelli matematici quali-quantitativi

I risultati sperimentali sono stati inquadrati in uno schema modellistico a box atto a metterne in evidenza il
significato dal punto di vista dell'evoluzione del lago. I modelli presi in considerazione sono stati:
a) modello di interazione lago-sedimenti
b) modello per il calcolo del tempo medio di residenza delle acque
e) modello epilimnio-ipolimnio.

a) Lo schema modellistico adottato considera il sistema lago-sedimenti nella sua evoluzione determinata da:
il carico esterno di P;
il deflusso di tramite le acque emissarie;
il passaggio di dal sedimento attivo a quello permanente.

L'interazione lago-sedimenti avviene con scambio di e precisamente:


sedimentazione di associato alla materia particellata contenuta nelle acque lacustri;
rilascio di disciolto nell'acqua interstiziale dei sedimenti.

Si fa l'ipotesi che nel sedimento attivo il disciolto nell'acqua interstiziale e quello adsorbito dal sedimento
solido siano in equilibrio, cosicch la sostituzione degli strati superficiali con sedimento fresco pi povero
di porta ad una rivoluzione del flusso dirilascioed eventualmente al disaccoppiamento tra lago e sedimento.
Una volta verificatosi questo disaccoppiamento, eventualit legata essenzialmente all'entit del carico
esterno di fosforo, il compartimento del totale nel lago evolve in base unicamente alle propriet di deflusso
e di sedimentazione del lago stesso, ossia in tempi brevi rispetto a quelli caratteristici del sistema lago-
sedimento, i quali sono determinati essenzialmente dallo spessore dello strato attivo e dalla rata di
sedimentazione. La concentrazione asintotica di fosforo nel lago coincide con quella dell'approssimazione
"reattore mescolato", mentre quella nel sedimento determinata dalla frazione di fosforo particellato nel
flusso di sedimentazione.

XIII
Quando vi rilascio di fosforo dal sedimento, il sistema lago+sedimento evolve con un transitorio il cui tempo
caratteristico predominante pi lungo del tempo determinato da deflusso e sedimentazione, e pu essere
molto pi lungo, avvicinandosi al tempo di rinnovo dello strato attivo del sedimento.

b) Il calcolo del tempo medio di residenza si basa su una serie di ipotesi semplificative ed usa l'informazione
storica sul comportamento del lago per quanto riguarda stratificazione, destratificazione e rimescolamento
totale delle acque. Queste ipotesi sono: (a) le acque affluenti (nuove) si mescolano con quelle residue
dell'epilimnio in un tempo trascurabile rispetto al tempo medio di residenza; (b) le acque defluenti (residue
e nuove) provengono solo dall'epilimnio. In base ad esse si stabilisce una procedura numerica facilmente
adattabile al computer.
Il procedimento di calcolo (codice RESIDU) si basa sull'ipotesi che durante la stratificazione il rinnovo delle
acque dovuto ad afflusso e deflusso interessi solo lo strato mescolato superficiale (epilimnio). Si assume
inoltre che gli apporti dovuti a precipitazioni ed evaporazione si compensino ed abbiano un effetto
trascurabile sui tempi di rinnovo, che sia trascurabile, rispetto al tempo di residenza, il tempo di
mescolamento delle acque immissarie ("nuove") con quelle lacustri ("residue"). Inoltre si tiene conto del
fenomeno della meromissi, per cui ad un certo numero di anni con rimescolamento parziale segue un anno
con rimescolamento totale delle acque durante un certo intervallo di tempo alla fine dell'inverno.

e) Il calcolo dell'evoluzione annuale e la valutazione dell'impoverimento di ossigeno disciolto nelle acque


ipolimniche durante la stagnazione estivarichiedel'uso di un modello a box, che tenga conto di (almeno) tre
forme di fosforo (disciolto inorganico, particellato organico algale e non al gale), ossia il loro bilancio di massa
in ciascun box.
In seguito alle azioni esterne (radiazione solare e vento) e moti convettivi interni connessi con il
raffreddamento notturno degli strati superficiali del lago, il corpo d'acqua risulta separato in una zona
superficiale mescolata, interessata direttamente da afflussi e deflussi (epilimnio), e in una zona profonda
relativamente stagnante (ipolimnio). Tra le due zone interposto uno strato caratterizzato da alti gradienti
di temperatura e densit dell'acqua (metalimnio), idealizzabile in una superficie orizzontale di discontinuit
(termoclinio).
Il modello si fonda sull'ipotesi che le sostanze considerate, rispettivamente nell'epilimnio e nell'ipolimnio,
siano distribuite uniformemente lungo la verticale, oltrech nel piano orizzontale. Perch l'ipotesi si possa
considerare realistica devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:
1) il tempo medio di residenza dell'acqua in quella regione deve essere grande rispetto ai tempi caratteristici
dei processi fisici (diffusione turbolenta), biologici e chimici (il ciclo del nutriente limitante) che hanno
luogo in essa. In particolare le acque affluenti, con il loro apporto di sostanze "esterne", si devono
mescolare con le acque residue in tempi brevi rispetto al tempo medio di residenza dell'acqua in quella
regione.
2) I tempi caratteristici della diffusione (orizzontale e verticale) devono essere brevi rispetto a quelli dei
processi biologici e chimici considerati.

Sulla base dei modelli matematici descritti sono stati eseguiti calcoli previsionali per l'intero lago di Como.
I valori dei parametri usati, ottenuti mediante medie spaziali dai valori relativi ai singoli bacini, sono i
seguenti:
- flusso di sedimentazione: rs = 2000 g/m2-anno;
- concentrazione attuale nel sedimento: Pads(o) = 1,8 mg/g;
- concentrazione non scambiabile nel sedimento: P adso = 1,02 mg/g;
- concentrazione media attuale nella colonna d'acqua: P(0( = 39 mg/m3 ;
- flusso di rilascio dal sedimento: cpr = 117 mg/m2-anno.
Il coefficiente di deflusso kou| risultato:
koul = 0,086 anno (0,078-^0,096);
tempo medio di residenza delle acque: i w = 11,6 anni (10,4-=-12,8).
Per una profondit media = 161 m, il coefficiente di sedimentazione :
ksed = 0,573/anno;
il tempo medio di residenza di nel lago di 1,2 anni).

XIV
Il carico esterno totale stato stimato tra 294 e 379 t/anno.
La concentrazione media di Ptot nel lago dovrebbe raggiungere un valore di equilibrio di 25 mg m'3 in un
tempo di circa 12 anni, mentre quella media di nel sedimento si dovrebbe assestare attorno ad 1 mg/g.

Si deve ricordare che i problemi legati all'esistenza di un flusso di rilascio di dai sedimenti riguardano
attualmente solo il bacino settentrionale, ed hanno una modestissima influenza, in termini di tempi di
evoluzione e soprattutto di concentrazioni di equilibrio, sui valori per l'intero lago.
Nella Figura 3 sono presentate le curve di evoluzione della concentrazione media annuale di totale nel Lario.
I tempi di equilibrio sono pari ad 8 (circa 12 anni) per il raggiungimento di una concentrazione di 25 e
13 mg/m3, rispettivamente.

7. Valutazione dei carichi esterni di fosforo mediante le relazioni statistiche

Tra i numerosi approcci che permettono di valutare il carico ammissibile per mantenere un lago nelle condizioni
di trofia desiderate sono state utilizzate le seguenti correlazioni:

Lp=[P]x*q s *(lWtJ.A 0 (D
[ ^ = 1 , 5 8 ^ / ( 1 + ^ ) ] 83 (2)

dove:
L = carico esterno di fosforo (t P/anno)
[] = concentrazione di totale nel lago (mg/m3)
qs = carico idraulico (m3/anno) = Z/TW
= profondit media del lago (m)
Tw = tempo teorico di ricambio delle acque (anni).

L'equazione (1) stata elaborata da Vollenweider, mentre l'equazione (2) derivata dall'elaborazione effettuata
nell'ambito del Progetto Alpino dell'OCSE (1982).
I carichi esterni di fosforo nel Lario sono stati quindi stimati con le due equazioni, tenendo conto delle
concentrazioni di fosforo misurate nel lago e dei tempi effettivi di residenza delle acque. I risultati sono riassunti
nella Tabella 1, in cui riportata l'evoluzione dei carichi teorici esterni nell'ultimo decennio. Viene inoltre
ricalcolato il carico dovuto esclusivamente agli apporti naturali, a partire da una concentrazione naturale di
fosforo di 7,5 \igl\ nelle acque lacustri.

Tabella 1 Evoluzione temporale dei carichi esterni teorici di fosforo nel Lario.

[P] LAGO Lp (t/anno)


ANNO
(mg/m3) Equazione (1) Equazione (2) Stime P.R.RA.L. (eq. 1)

1982 68 605 825 1100

1989 48 426 542 777


1992 40 355 435 648
[PI naturale
7,5 67 58 . 121

Nel P.R.R.A.L., pur adottando l'equazione (1) stato utilizzato il tempo teorico di residenza delle acque (4,5
anni). Ci ha portato a calcolare, ad esempio, un carico di fosforo totale relativo al 1982, di 11001 P/anno, rispetto
a circa 600-825 t P/anno che si sarebbero stimate utilizzando i tempi reali di residenza delle acque.
I valori dei carichi teorici, calcolati tenendo conto dei tempi effettivi di residenza, compresi tra 355 e
435 t P/anno sono confermati oltre che da una maggiore precisione nella valutazione dei tempi effettivi di
residenza, anche dai risultati dell'indagine diretta che fornisce un carico totale di fosforo gravante sul Lario
pari a circa 380 t P/anno. Infatti nel 1992 i carichi esterni sono stati valutati sperimentalmente mediante

XV
misure dirette effettuate sugli immissari e, per la porzione di territorio non tributaria dei fiumi corrispondenti,
ma affluenti direttamente al lago, applicando i coefficienti teorici adottati nel presente studio. Attualmente
dagli immissari pervengono 342 tP/anno, dagli abitanti dei comunirivieraschi301 P/anno, dai terreni agricoli
ed incolti non ricadenti all'interno dei bacini di drenaggio degli immissari analizzati 10 t P/anno, per un
totale di circa 380 t P/anno. Per quanto riguarda il bacino occidentale il carico esterno stimato in
143 t P/anno, per il bacino settentrionale in 210 t P/anno (da notare che in questo bacino sono stati misurati
carichi interni pari a 17 t P/anno) e per il bacino orientale in 27 t P/anno.

8. Stato dell'arte sulle opere di risanamento realizzate

L'analisi di dettaglio stata realizzata solo per la Provincia di Como.

Fognatura
S u una popolazione di 893.360 abitanti 571.361 sono attualmente serviti da fognatura e quindi attualmente il 36%
del totale della popolazione non usufruisce del servizio. Per quanto attiene la situazione di ciascun sottobacino
nell'Alto lago la popolazione da servire pari al 34,6% di quella totale (200.691 A.E.), cio analoga a quella
media di tutto il territorio provinciale. Nel bacino di Como il 42,2% della popolazione risulta ancora non servita
da fognatura e ci rappresenta unrischioambientale di notevole rilevanza in considerazione anche dell'elevata
sensibilit di questo sottobacino sul quale devono essere concentrati gli sforzi sia a livello di pianificazione,
progettazione esecutiva ed investimenti nelle infrastrutture depurative. Nel bacino orientale solo il 17,5 % della
popolazione deve ancora usufruire del servizio di fognatura e tale situazione da considerarsi soddisfacente in
relazione anche al modesto carico inquinante generato in tale sottobacino.

Collettamento e depurazione
Nel territorio della Provincia di Como sono localizzati 48 impianti di depurazione comunale a servizio di 96.303
A.E. di cui 86.257 di origine civile e 10.046 di origine industriale; la potenzialit dei suddetti impianti ammonta
globalmente a 104.381 A.E. Inoltre sono in attivit 5 impianti pubblici intercomunali a servizio di 221.897 A.E.
di cui 99.938 civili e 122.004 industriali. Ne risulta che solo il 39,26% del carico inquinante viene sottoposto
a depurazione.
Nel bacino settentrionale sono ubicati 24 impianti di depurazione comunale al servizio di 27.779 A.E. con una
potenzialit massima pari a 30.760 A.E. Inoltre 3.650 A.E. vengono trattati in due impianti intercomunali ubicati
a Sorico e Vestrena. Rispetto ad una popolazione pari a 200.691 abitanti risulta un trattamento corrispondente
solamente di circa il 17% del totale, dato assolutamente insoddisfacente anche in relazione alla popolazione
servita da fognatura che pari al 65,4%.
Nel bacino occidentale esistono 16 impianti di depurazione comunali a servizio di 14.132 A.E. con una
potenzialit impiantistica pari a 17.771 A.E.; inoltre 62.528 A.E. di origine civile e 103.868 A.E. industriali
vengono trattati in due impianti intercomunali localizzati a Como ed a Ronago. Ne risulta una situazione
estremamente insoddisfacente, poich solo il 36% degli A.E. viene sottoposto a depurazione in linea anche alla
situazione relativa al servizio di fognatura, risultato pari al 42,2% della popolazione.
Nel bacino orientale esistono 8 impianti comunali a servizio di 54.372 A.E. con una potenzialit massima pari
a 55.850 A.E. Inoltre nell'impianto di Valmadrera vengono trattati reflui corrispondenti al carico derivante da
59.940 A.E. La situazione depurativa in tale sottobacino senza dubbio la migliore di tutto il territorio della
Provincia di Como, poich vengono trattati circa il 66,3% dei carichi prodotti.

9. Scenari di miglioramento della qualit delle acque in funzione di perseguibili ed ipotetiche


riduzioni dei carichi di fosforo

Il raggiungimento delle concentrazioni di fosforo all'equilibrio nelle acque lacustri non immediato poich il
processo di decadimento avviene in maniera asintotica ed il tempo teoricamente necessario sarebbe infinito. La
valutazione dei tempi di recupero stata effettuata considerando le rate effettive di flusso, cio i periodi di

XVI
81 81
78
76
73 74
70
68
65

48

41

~~ ~-

Figura 1 - Evoluzione della concentrazione di fosforo Figure 1 - Evolution of the concentration of total
totale nelle acque del Lario durante l'ultimo phosphorus in lake Como in the last twenty
ventennio. years.

1000

v^a ....-"
50
100
30 '
v * . -

en 25 - -
.E E
2 0
E 15
i o oV\a
T)V\av'
10
* O biettivo risanamento
Condizione naturale
1977
O
25 f-'' O Stato attuale
1982


0.1 1 10 100 T(w) (anni) 1000

Figura 2 - D iagramma di sintesi che correla la Figure 2 Summarising diagram which correlates the
concentrazione di fosforo totale in ingresso concentration of incoming total phosphorus
(Pi) con le concentrazioni di fosforo totale e (Pi) with the total phosphorus and
clorofilla (P, e Ch, a rispettivamente) in chlorophyll concentrations (P, and Ch,), as a
funzione del tempo reale di ricambio delle function of the effective water renewal time
acque (tw). (tw).

xvn
Anni

Figura 3 Evoluzione della concentrazione media di Figure 3 Evolution of the average phosphorus
fosforo nelle acque del lago di Como. concentration in lake Como.
A : carico esterno attuale pari a 379 t / A : present external load of 379 tP/year
anno (16 mgP/m3 anno); (16 mgP/m 3 year);
: carico esterno pari al 50% dell'attuale; : external load: 50% of the present;
ys = 2000 g/m2 anno; Ys = 2000 g/m2 year;
= 1,52 anni; = 1.52 years;
, = 11,6 anni. X = 11.6 years.

XVIII
stratificazione delle acque lacustri. NellaTabella 2 sonoriassuntele previsioni sull'evoluzione delle concentrazioni
nelle acque del lago di Como. Nella prima colonna sono indicati i carichi medi di fosforo totale per i diversi
obiettivi; nella seconda colonna sonoriportatii tempi di risposta (al 95%) del sistema e nella terza colonna sono
indicate le rispettive concentrazioni di fosforo all'equilibrio.
Il lago di Como raggiunger una concentrazione di fosforo all'equilibrio di 25 mg/m3 in 12 anni nell'ipotesi di
un carico esterno di 379 tP/a a partire da una concentrazione di 39 mg/m3. Un'ulteriore riduzione del carico
esterno del 35% (250 tP/a), corrispondente ad un transiente di 26 mg/m3, risulterebbe in una concentrazione
all'equilibrio di 16 mg/m3, raggiungibile in circa 18 anni.

Tabella 2 Scenari di riduzione dei carichi di fosforo nel Lario.

CARICHI D I FOSFORO TEMPI D I RISPOSTA CONCENTRAZIONE D I NEL


PER D IVERSI OBIETTIVI LAGO ALL'EQUILIBRIO
(t P/anno) (anni) (mg/m3)
A C
1/2 T
P
A' B' c
(minmax)

Lago completo 379 250 190 7,7 1,52 1218 25 16 14

Bacino occidentale 166 95 8,0 1,93 1526 34 (22) 19

Bacino orientale 40 35 6.0 1,56 1012 17 (16) 15

Bacino settentrionale 225 113 7,7 1,10 911 25 (14) 12

A : carico attuale, concentrazione iniziale di 39 mg/m3 (lago completo), 50 mg/m3 (bacino occidentale), 33 mg/m3 (bacino orienta
le), 31 mg/m3 (bacino settentrionale).
: carico ridotto del 35% rispetto al 1992, concentrazione iniziale nel lago di 26 mg/m3.
C : carico dimezzato rispetto al 1992, concentrazione nel lago di 20 mg/m3.
A' : concentrazioni all'equilibrio rispetto ai carichi elencati in A.
B' : concentrazioni transient! con un carico totale di pari a 250 t/anno.
C' : concentrazioni all'equilibrio con i carichi dimezzati rispetto al 1992.

Dall'analisi dei dati emerge che il bacino occidentalerisponderpi lentamente agli interventirispettoagli altri
bacini, e quindi, questa parte del lago risulter pi sensibile ai carichi inquinanti.
Secondo le prescrizioni dettate dai criteri di pianificazione in rapporto alla gestione delle risorse idriche
lombarde, tenuto conto della situazione attualeriguardanteil collettamento e la depurazione, i carichi di fosforo
attribuibili al territorio della Provincia di Como risulterebbero rispettivamente pari a 26,1 tP/a dopo depurazione
ed a 40,4 tP/a non depurabili nel ramo di Como, 9,9 depurate e 7,1 non depurabili nel ramo di Lecco e di 15,4
depurate e 39,1 non depurabili nell'Alto lago. Per il totale del territorio della Provincia di Como si sverserebbero
nel lago 138 tP/a dalle sorgenti puntiform i (51,4 depurate e 86,6 non depurabili) mentre dalla Provincia di Sondrio
perverrebbero al lago 51,5 tP/a (19,1 depurate e 32,4 non depurabili) a cui occorre aggiungere circa 11 tP/a
provenienti dai territori svizzeri. In totale il carico puntiforme risultante sarebbe pari a 191 tP/a al quale si
andrebbe a sommare un carico di circa 110 tP/a di apporto diffuso per un totale di 301 tP/a.

Si potrebbe ipotizzare che la quota di carico non depurabile in tutto il bacino possa essere ridotta fino ad un
massimo del 30%, mediante piccole reti separate fognanti acque nere che sverserebbero in piccoli impianti di
depurazione del tipo biodischi o ad ossidazione totale per un totale di circa 36 tP/a di carico aggiuntivo rimosso.
Ne deriverebbe quindi un carico puntiforme pari a 155 tP/a cui potrebbe aggiungersi una riduzione ulteriore di
circa 5 tP/a della quota proveniente dai territori svizzeri ed in particolare dal Cantn Ticino alle cui autorit,
anche nell'ambito della convenzione ItaloSvizzera, potrebbe essere effettuata richiesta di ottemperare ai limiti
previsti dal redigendo aggiornamento del Piano della Regione Lombardia.
Il carico totale potrebbe quindi essere contenuto in 250 tP/a a seguito anche di alcuni interventi significativi sulla
zootecnia e sulla razionalizzazione delle quantit di fertilizzanti distribuite sulle superfici agrarie.
Ad un carico di 250 tP/a corrisponderebbe una concentrazione media nel lago a breve termine pari a 26 mg/m3
e una concentrazione all'equilibrio, raggiungibile in circa 15 anni, pari a 16 mg/m3. Tale concentrazione
dovrebbe essere assunta come un ragionevole obiettivofinaledel risanamento del Lario poich gli estensori del

XIX
presente rapporto sono dell'avviso, sulla scorta delle indagini effettuate, che al di sotto del carico su indicato
(250tP/a) ben difficilmente si possa scendere in considerazione anche dell'ampia superficie del territorio
drenante e della distribuzione molto disaggregata di una consistente quota della popolazione residente nella
porzione pi montana del territorio. Nella Tabella 2 sono indicati gli obiettivi potenzialmente raggiungibili per
i tre bacini da cuirisultanorispettivamente concentrazioni pari a 22 ^ per il bacino occidentale, 16 ^ per
il bacino orientale e 14 ^ per il bacino settentrionale.
Tale modellistica previsionale dovr contribuire ad una revisione degli obiettivi intermedi e finali previsti dal
P.R.R.A.L. del 1984 che prevedeva, con l'approccio utilizzato di una pianificazione "a freddo", ad indicare un
obiettivo intermedio pari a 14,1 g/l ed un obiettivo finale pari a 9,4 ^.

XX
SUMMARY OF THE STUDY

1. Pluviometric investigation

This was performed from January 1991 - August 1992 to make a census of the stations currently operating in the
basin and to reveal any lacks in existing instrumentation. It found that there were quite a large number of
pluviometry monitoring instruments which were satisfactorily distributed in the area.
Total precipitation in the Lake Como basin is found to be correlated not so much with the height as with the
geographical position: it is appreciably higher in the western part, including the Mera valley and the inflow into
the lake and on the southern side of the Orobian Alps. The behaviour of the average monthly precipitation on
the other hand does not differ greatly inside the basin: the pluviometric regime in fact has the typical behaviour
of Alpine areas, with concentration of precipitation between May and November. About 70-75% of the volume
of the annual precipitation is concentrated in this period; in particular there is a first maximum between May and
June and a second in September.
The highest rainfall is found in the south-western area of the basin, or in the smaller subbasins and on the lake
surface. In the Mera subbasin the annual precipitation is less (by about 200 - 300 mm/year). The lowest rainfall
(about 900 -1000 mm/year) is found in the basin of the Adda before it flows into the lake. 1991 was slightly drier
than the historical series; the overall variation was however less than 100 mm/year.

2. Investigation on the main tributaries

14 subbasins, or the largest ones (for a total of 3890.3 km2,90% of the basin), with densely population areas or
large amounts of industry and with an overall hydrological contribution greater than 90% of the total of the waters
draining into the lake, were considered to define the quality characteristics of the main tributaries of Lake Como.
The rivers considered were Cosia, Breggia, Adda flowing out, Adda flowing in. Mera, Pioverna, Sanagra, Meria,
Rio Torto, Van-one, Liro, Telo and Albano.
The following parameters were measured: - flow - temperature - pH - electric conductivity - BOD5 - COD -
phosphorus and total nitrogen - heavy metals (cadmium, chrome, lead, copper, zinc) in over 1000 analytical
determinations.
For the evaluation of the state of quality of the individual rivers reference is made to the indications of the Water
Clean-up Plan of the Lombardy Region (1992). All the parameters analysed indicate the highest values for the
Cosia river, revealing marked organic and inorganic pollution. The Cosia does not fit into any of the classes
considered by the Plan of Use. A state of severe alteration is also evident for the Rio Torto and the Breggia. There
are less serious alterations in the Sanagra and the Teno, which however have values higher than those of other
rivers. These two inflowing rivers fit mainly into class C. They are followed by Adda flowing in, Albano and
Pioverna, for which the closest reference class is B. For the other rivers values corresponding to class A are
registered.
The phosphorus and total nitrogen loads conveyed into Lake Como by the inflowing rivers are 380 tP/year and
7084 tN/year respectively.

3. Limnological investigation

The investigation, which began in September 1991 and finished in September 1992, considered six pelagic
stations: Como and Argegno (western basin), Colico and Menaggio (northern basin) and Lierna and Lecco
(western basin). 7 on-the-spot investigations were carried out with the collection of 600 samples for a total of
over 8000 analytical determinations. The research concerned:
- the physical, chemical and biological characteristics of the lake waters;
- the structure of the phytoplanktonic and zooplanktonic populations;

XXI
- the radiometric, physical and chemical characterisation of the lake sediments;
- the evaluation of the internal loads of the sediments.

3.1 Lake waters

The minimum value of the transparency Q2 m) was measured in the Como and Lecco stations in July 1992. The
maximum value (14 m) was measured in January 1992 in the Argegno station.
From the analysis of the thermal profiles one finds that Lake Como may be defined as an oligomictic lake with
a winter circulation (January - March) and a summer stratification (June - October). There is complete
homogenisation of the waters only at the Como, Lecco and Colico stations with average temperatures of about
6.5C. In the stations of Argegno, Menaggio and Lierna complete water mixing is observed at 150m depth
(mixolimnion), with average temperatures of about 7C in January. From 1986 to today no complete circulation
of the waters has been found, and the volume affected by mixing is about 70% of the total.
The pH values are 7.5 in the hypolimnic waters and about 8.5 - 9.0 in the epilimnion in the periods with most
intense photosynthetic activity.
The electrical conductivity is between 143 and 236 \i$lcm at 25C.
The alkalinity is between 0.90 and 1.35 meq/1. The minimum values are found in the epilimnion during the
summer months.
The total hardness varies between 72 and 90 mg CaC03/l. During the winter a relative uniformity of hardness
values was observed throughout the water column, with higher values in the deep layers not affected by mixing.
The average oxygen content in waters below 150 m has values generally between 6 and 9 mg/1. The minimum
value of 2.6 mg/1 was measured in the Argegno station in January 1992. In the deeper layers the oxygen saturation
percentage is between a minimum of 20% and a maximum of 70%. In the epilimnion during the summer months
the high photosynthetic activity of the phytoplankton causes conditions of oversaturation (110 -130% in the 0
- 30 mm layer). Despite the partial homogenisation of the waters, in Lake Como anoxic conditions are not
established in the waters in contact with the sediments.
As far as nitrogen compounds are concerned, the average annual value of nitrates for the whole lake is 745 ^ ;
in the 0 - 50 m layer it is 692 g/l while in the 50 m - bottom layer it is 757 g/l. The average value of the nitrites
in the 0 - 50 m layer is 8 g/l. In the Como station an average concentration of 24 ^ is observed, which is clearly
higher than that observed in the other stations (average4 g/l). The average annual value of ammoniacal nitrogen
for the whole lake is 9 ^. In the Como station the average concentration of ammoniacal nitrogen in the 0 - 50 m
layer is 83 \igl\, as compared to an average value of 8 ^ for the other stations examined. The annual average
concentration of mineral nitrogen for the whole lake basin is 763 g/l.
For phosphorus compounds the annual average orthophosphate value for the whole lake is 31 g/l; the average
values of the circulation referred to individual stations for the 0 - 50 m layer are 30 ^ for the Como station,
26 g/l for Argegno, 22 ^ for Menaggio, 26 ^ for Colico, 23 g/l for Lierna and 20 ^ for Lecco. The annual
average value of total phosphorus for Lake Como, calculated with weighted volumetric average, is 41 g/l.
The annual average chlorophyll value for the 0 - 20 m layer is 3.5 ^. Concentrations between 86 g/l and
1,952 ^ are recorded for silicates.The averageN/P ratio in the win ter circulation is 26, indicating that forLake
Como phosphorus is the element limiting algal growth.

3.2 Phytoplankton

45 species have been identified belonging to 7 classes. The most common species are: Co elo sphaerium
kuetringiaum, Oscillatoria rubescens, Mougeotia sp. and Fragilaria crotonensis.
The average values of the cellular density, for the 0 - 20m layer, vary from a minimum of 24 105 cells/1 in the
winter to a maximum of 1784 105 cells/1 in the summer. The annual average value of the algal density is 279 105
cells/1, notably lower than the values of about 700-105 cells/1 recorded in 1988 -1989. The maximum biomass
values (1500 - 2000 mm3/m3) were observed in May and July while the minimum values were recorded in January
and March with values of the order of 100 - 200 mm3/m3. The average biomass value is 544 mm3/m3.

XXII
3.3 Zooplankton

The zooplankton population is formed of 3 species of Copepods, 5 species of Cladoceri and 17 taxa of Rotiferi.
The most representative planktonic crustcea is Eudiaptomuspadanus which maintained a significant presence
in the whole investigation period, with density between 1050 and 9560 ind/m3. The Copopods reach their highest
density at the end of summer, with values near 34,000 ind/m3 at Como. The minimum values were recorded in
January, with average density of 8740 ind/m3. The most common Cladocera are Da/jAn/a hyalina and Eubosmina
coregoni, with maximum density in May of 15,000 and 10,600 ind/m3 respectively. The greater density of
cladocera observed at Como indicates that the Western Basin has a higher degree of trophy. The most common
species of Rotifera are Conochilus unicornis and Keratella cochlearis, with densities between 120 - 40,120 ind/
m3 and 120 -13,400 ind/m3. The clear predominance of species which cannot be preyed on in all the samplings
is probably caused by the scarcity of zooplanktophageous fish which therefore do not exert sufficient pressure
on the zooplankton.

3.4 Fish

Researches carried out on white-fish (Coregouns forma hybrida and C. macrophthalmus) and twaite shad {Alosa
fallax lacustris) allowed us to evaluate some important management parameters such as the distribution of the
lenghts and age classes of the fish caught with the nets used legally. We were also able to construct the linear
and weight growth curve of the three most important species.

3.5 Sediments

Dating with Cs-137 allowed us to estimate the current average sedimentation rates in Lake Como as 1.0 -1.6
cm/year. Radioactive fallout after the Chernobyl accident affected thefirst7 cm of sediment in the Colico station,
6 cm in the Lecco station and 9 cm in the Como station. In the surface sediments of the Lecco basin and Como
bay radioactivity values of the order of 0.9 -1.0 Bq/g were found while those found in the Colico station were
lower (0.5 Bq/g). It thus follows that the quantity of particulate material deposited annually per m2 on the bottom
of the lake is 2959 g/m2 for the northern basin, 3077 g/m2 for Como bay and 1535 g/m2 for the Lecco Basin.
Concerning the enrichment of eutrophicating substances in the last twenty years an increase of about 50%
of organic substance has been found, with a significant increase in the phosphorus concentration in the Como
and Colico stations. The mean values of orthophosphate in the interstitial water, calculated for the "active
layer", are 810 g/l for the Upper lake (Colico), 2150 ^ for Como bay and 370 ^ for the Lecco basin.

Anaerobic release does not occur in Lake Como because the sediments are never in contact with anoxic waters.
As far as aerobic release is concerned the sediments of Como bay and the Lecco basin have acted as a phosphorus
trap, while for the Colico sediments positive release rates of 0.7 mgP/m2d (average) and 8.7 mgP/m2d (maximum)
have been evaluated.
The results of the experiment show that the contribution of the sediments (internal loads) in determining the
phosphorus levels in the waters of Lake Como is significant only in the Upper lake, in which it represents about
8% of thecurrent external load (17 tP/year). In the other basins considered (Como andLecco) the deep sediments
can be considered as a phosphorus reservoir throughout the year.
If there were anoxia of Lake Como's hypolimnic waters, the internal loads of the Lecco basin would represent
an important contribution to the concentration of phosphorus in the waters (about 200% of the external loads);
those of Como bay would be smaller with an estimated contribution around 10% of the external load.
As far as the evolution of the concentration of heavy metals is concerned there is a considerable level of
contamination at Como (Gc =13.21) and a very high level at Lecco (Gc = 24.70). In these basins the degree of
contamination is determined by the following metals (in decreasing order)
Como : Cu > Zn > Pb > Cr > Cd
Lecco : Pb > Cd > Zn > Cu > Cr

XXIII
As far as the organochloride compounds are concerned there are no hexachlorobenzenes apart from in the
Lecco station (values of 0.4 - 0.8 ng/g). Contamination by PCB was greatest in the period 1980 - 1986 (about
250 ng/g). The total DDT levels show a clear decrease in the vertical profile from the 1970s in the stations
of Lecco and Colico, while at Como the concentration decreased from the mid 1980s. The three stations
have the following decreasing order of contamination: Como > Lecco > Colico.

4. Evaluation of the natural trophic level and trophic evolution

The MEI model was used to estimate the natural trophic level. It uses the ratio between the alkalinity and the
average depth of the lake basin. The average concentration of total phosphorus of natural origin is 7.5 ^; Lake
Como's natural trophy can be said to be oligotrophy.
The evolution in time of the annual average values of total phosphorus from 1973 is shown in Figure 1. From
the beginning of the 1980s there has been a marked and constant reduction of the concentration of total P, with
an annual average decrease of 3 ^.
Similarly, the total inorganic nitrogen has decreased from 854 g/l (March 1988 -1989) to 793 g/l (March 1991
-1992).
According to the schema currently adopted in limnologicai tradition the western Basin is classified as meso-
eutrophic (Ptot=52 g/l), while the Colico-Lecco axis (Ptot=32 g/l) more probably belongs to the mesotrophic
category, as can be seen from the following diagram:

TROPHIC CLASSES (% PROBABILITY)


PARAMETER
Western Basin Colico-Lecco axis

Total phosphorus 52% eutrophy, 40% mesotrophy 61% mesotrophy, 31% eutrophy
Average chlorophyll 18% eutrophy, 62% mesotrophy 55% mesotrophy, 35% oligotrophy
Average transparency 46% mesotrophy, 40% oligotrophy 45% oligotrophy, 40% mesotrophy

In conclusion we may say that in the last ten years the trophic condition of Lake Como has evolved positively
(Figure 2). In particular the ratio between total inorganic nitrogen and reactive phosphorus has increased. It has
changed from a value of 15 in the 1970s to the current 26.

5. Estimate of the polluting load generated in the catchment area

180.5 t/year of loads of localized origin enter the lake, corresponding to 36.5% of the total loads produced
(494.4 t/year). The greatest contributions are from the Province of Sondrio (55.0 t/year), followed by the
part of Como Province which enters the subbasin of the Como Branch (52.3 t/year) and the part of Como
Province which forms part of the Upper Lake subbasin (37.2 t/year); one then has, in order, the subbasin
of the Lecco Branch (16.9 t/year) and the Ticino Canton (16.6 t/year), while the smallest contribution is
from the. Grisons Canton (2.4 t/year).
The loads entering the lake from cultivated and uncultivated soil are 77.2 t/year. The greatest contributions
are from the Province of Sondrio (32.7 t/year), followed by the part of Como Province which enters the
subbasin of the Como Branch (17.2 t/year) and the Grisons Canton (13.9 t/year); one then has, in order,
the part of Como Province which forms part of the Upper Lake subbasin (7.8 t/year) and the subbasin of
the Lecco Branch (4.2 t/year), while the smallest contributions are from the Ticino Canton (1.6 t/year).
The loads from animal rearing are 46.0 t/year. Most of the contributions are from the Province of Sondrio
(36.7 t/year), followed by the part of Como Province which enters the Upper Lake basin (4.1 t/year); the
Grisons Canton with 1.1 t/year, the part of Como Province which forms part of the Como Branch with 1.8
t/year and the subbasin of the Lecco Branch (1.8 t/year), make almost equal contributions, while the smallest
contributions are from the Ticino Canton (0.5 t/year).

XXIV
To conclude, 1,491 t/year of phosphorus are produced in the Como basin, of which 997 t/year (67% of the total)
have diffuse origin and 494 t/year localized origin. Of the total loads produced, only 304 t/year, 20%, go into
the lake; of these 180 t/year (59% of the total loads into the lake) are of localized origin (domestic and industrial),
while the remaining 123 t/year come from various sources (agriculture, animal rearing and natural load). In
particular it is found that only 12% of loads of diffuse origin reach the lake, while the percentage rises to 36%
for point loads. With reference to the total loads of phosporus reaching the lake, the greatest contribution is from
Sondrio Province (124 t/year), followed by the parts of Como Province which enter the Como Branch subbasin
(62 t/year) and the Upper Lake subbasin (59 t/year); in order one then has the Lecco Branch (23 t/year) and the
Ticino Canton (19 t/year), while the smallest contribution comes from the Grisons Canton, with 17 t/year.

6. Quali-quantitative mathematical models

The experimental results have been put into a box modelling diagram to reveal their significance from the point
of view of lake evolution. The following models were considered:
a) lake-sediment interaction model
b) model to calculate the average water residence time
c) epilimnion-hypolimnion model.

a) The modelling diagram adopted considers the lake-sediment system in its evolution determined by:
the external load of P;
the outflow of through the outflowing waters:
the passage of from the active sediment to the permanent sediment.

The lake-sediment interaction occurs with exchange of P, as follows:


sedimentation of associated with the particulate material in the lake waters;
release of dissolved in the interstitial water of the sediments.

One assumes that in the active sediment the dissolved in the interstitial water and that absorbed by the solid
sediment are in equilibrium, so that the replacement of surface layers with fresh sediment with less leads
to a reversal of the release flux and possibly the uncoupling between lake and sediment. Once this uncoupling
occurs, a possibility linked essentially to the size of the external phosphorus load, the behaviour of total
in the lake evolves on the basis just of the outflow and sedimentation properties of the lake itself, or in short
times with respect to those characteristic of the lake-sediment system, which are determined essentially by
the thickness of the active layer and the sedimentation rate. The asymptotic concentration of phosphorus in
the lake coincides with that of the "mixed reactor" approximation, while that in the sediment is determined
by the fraction of particulate phosphorus in the sedimentation flux. When phosphorus is released from the
sediment, the lake + sediment system evolves with a transient of predominant characteristic time longer than
the time determined by outflow and sedimentation, and it can be much longer, coming close to the renewal
time of the sediment's active layer.

b) The calculation of the average residence time is based on a series of simplifying assumptions and uses
historical information on the lake's behaviour as far as stratification, destratification and total mixing of the
waters is concerned. These assumptions are: (a) the affluent (new) waters mix with the residual epilimnion
waters in a time negligible with respect to the mean residence time; (b) the defluent (residual and new) waters
come only from the epilimnion. On the basis of this one establishes a numerical procedure which is easily
adaptable to the computer. The calculation procedure (RESIDU code) is based on the assumption that during
the stratification the renewal of waters due to inflow and outflow only affects the mixed surface layer
(epilimnion). One also assumes that contributions due to precipitation and evaporation compensate and have
a negligible effect on the renewal times and that the time of mixing of the incoming ("new") waters with the
lake ("residual") waters is negligible compared with the residence time. Moreover one also takes account of
the phenomenon of [meromissis?], in which a certain number of years with partial mixing follow a year with
total water mixing during a certain time interval at the end of winter.

XXV
c) The calculation of the annual evolution and the evaluation of the impoverishment of oxygen dissolved in the
hypolimnic waters during summer stagnation require the use of a box model, which takes account of (at least)
three forms of phosphorus (dissolved inorganic, algal and nonalgal organic particulate) i.e. their mass
balance in each box.
Following external actions (solar radiation and wind) and internal convective motions connected with the
night cooling of the lake's surface layers, the water body is separated into a mixed surface area, directly
affected by inflows and outflows (epilimnion) and a relatively stagnant deep area (hypolimnion). Between
the two areas is a layer characterised by high temperature and water density gradients (metalimnion), which
can be thought of as a horizontal discontinuous layer (thermocline).
The model is based on the assumption that the substances considered in the epilimnion and the hypolimnion
respectively are distributed uniformly along the vertical, rather than in the horizontal plane. For the
assumption to be considered realistic the following conditions must be satisfied:
1) the average residence time of the water in that region must be long with respect to the characteristic times
of thephysical (turbulent diffusion), biological andchemical (the limiting nutrient cycle) processes which
occur in it. In particular the affluent waters, with their contribution of "external" substances, must mix
with the residual waters in times which are short with respect to the mean water residence time in that
region.
2) The characteristic diffusion (horizontal and vertical) times must be short with respect to those of the
biological and chemical processes considered.

Prediction calculations were performed for the whole of Lake Como on the basis of the mathematical models
described. The values of the parameters used, obtained by spatial averages from values for individual basins,
are the following:
sedimentation flux: rs = 2000 g/m2year;
actual concentration in the sediment: Pads(o) = 1.8 mg/g;
concentration which cannot be exchanged in the sediment: P ads0 = 1.02 mg/g;
average actual concentration in the water column: P tot = 39 mg/m3;
flux of release from the sediment: = 117 gm/m2year.
The outflow coefficient kou( is:
kout = 0.086 year (0.078 0.096);
average water residence time t w = 11.6 years (10.4 12.8)
For an average depth = 161 m, the sedimentation coefficient is:
ksed = 0.573/year.
The average residence time of in the lake is 1.2 years.
The total external load has been estimated between 294 and 379 t/year.
The average concentration ofPtot in the lake must reach a value of equilibrium of 25 mg m'3 in a time
of about 12 years, while the average concentration of in the sediment must settle around 1 mg/g.

One should remember that the problems connected with the existence of a flux of release from the sediments
currently concern only the northern Basin and have a very small influence in terms of evolution times and
above all of equilibrium concentrations, on the values for the whole lake.
Figure 3 presents the evolution curves of the annual average concentration of total in Lake Como. The
equilibrium times are 8 (about 12 years) to reach a concentration of 25 and 13 mg/m3, respectively.

7. Evaluation of the external loads of phosphorus by means of statistical relationships

Of the many approaches which allow us to evaluate the admissible load to keep a lake in the desired trophic
conditions the following correlations have been used:

Lp^PWOWA, (D

XXVI
[P]x=i,58[yqs/(iWO]083 (2)

where:
L = external phosphorus load (tP/year)
[] = concentration of total in the lake (mg/m3)
qs = hydraulic load (m3/year) = z/tw
= average depth of the lake (m)
tw = theoretical water exchange time (years).

Equation (1) was devised by Vollenweider, while equation (2) is derived from the development made as part of
the OECD Alpine Project (1982).
The external phosphorus loads in lake Como were thus estimated with the two equations, taking account of the
phosphorus concentrations measured in the lake and of the effective water residence times. The results are
summarised in Table 1, which reports the evolution of the theoretical external loads in the last ten years. The
load due exclusively to natural concentrations, from a natural phosphorus concentration of 7.5 g/l in lake waters,
is also recalculated.

Table 1 - Evolution in time of the theoretical external loads of phosphorus in lake Como

Lp (tP/yr)
[P] LAKE
YEAR Equation (1) Equation (2) W.C.P.L.R. estimates
(mg/m3) (eq. 1)

1982 68 605 825 1100

1989 48 426 542 777

1992 40 355 435 648

[P] natural
7,5 67 58 121

In the W.C.P.L.R., as well as adopting equation (1), the theoretical water residence time (4.5 years) was
used. This led to calculating, e.g., a total phosphorus load for 1982 of 1100 tP/year, with respect to about
600 - 825 tP/year which would be estimated using the real water residence times.
The theoretical load values, calculated taking account of the effective residence times, are between 355 and
435 tP/year and are confirmed by a greater precision in the evaluation of the effective residence times and by
the results of the direct investigation which give a total phosphorus load in lake Como of about 380 tP/year. In
fact in 1992 the external loads were evaluated experimentally by means of direct measurements performed to
the inflowing rivers, and for the portion of area not tributary of the corresponding rivers, but flowing directly
into the lake, applying the theoretical coefficients adopted in this study. At present 342 tP/year come from
inflowing rivers, 30 tP/year from inhabitants of villages on the shore and 10 tP/year from agricultural and
uncultivated land not within the drainage basins of the inflowing rivers analysed, for a total of about 380 tP/year.
The external load of the western Basin is evaluated at 143 tP/year, for the northern Basin 210 tP/year (it should
be noted that internal loads of 17 tP/year have been measured in this basin) and for the eastern basin 27 tP/year.

8. State of the art of the clean-up works performed

The detailed analysis was performed only for Como Province.

Sewage
Of a population of 893.360 inhabitants 571.361 are currently served by the sewage disposal system and thus 36%
of the total population does not benefit from the service. For the subbasins, in the Upper Lake the population still
to be served is 34.6% of the total (200.691), i.e. similar to the average of the whole province. In the Como basin

XXVII
42.2% of the population is still not served by the sewage disposal system. This represents a considerable
environmental risk, also considering the high sensitivity of this subbasin on which planning effort, executive
planning and investment in purification infrastructure should be concentrated. In the eastern basin only 17.5%
of the population are still not connected to the sewage network. This situation may be considered satisfactory,
in relation also to the low polluting load generated in this subbasin.

Collection and Purification


In the Como Province area there are 48 village purification plants, serving 96303 inhabitants, 86257 domestic
and 10046 in industry; these plants have an overall potential of 104,381 inhabitants. There are also 5 larger public
plants, serving 221,897 inhabitants, 99,938 domestic and 122,004 industrial. This means that only 39.26% of the
polluting load is purified.
In the northern basin there are 24 village purification plants serving 27,779 inhabitants with a maximum potential
of 30,760 inhabitants. 3,650 inhabitants are served in two larger plants located at Sorico and Vestrena. Only 17%
of the population of 200,691 inhabitants are served. This is completely unsatisfactory, also in relation to the
population served by the sewage disposal system which is 65.4%.
In the western Basin there are 16 village purification plants servicing 14,132 inhabitants with a plant potential
of 17,771 inhabitants; also 62,528 domestic and 103,868 industrial inhabitants are served by two larger plants
located at Como and Ronago. This situation is extremely unsatisfactory, since only 36% of the inhabitants are
served by on-line purification, as is the situation relative to the sewage network, covering 42.2% of the
population.
In the eastern basin there are 8 village plants serving 54,372 inhabitants with a maximum potential of 55,850
inhabitants. The Valmadrera plant treats waste corresponding to the load from 59,940 inhabitants. The
purification system in this subbasin is undoubtedly the best of the whole Como Province area, because about
66.3% of the loads produced are treated.

9. Scenarios for improving water quality as a function of possible and hypothetical reductions
of the phosphorus loads

Reaching equilibrium phosphorus concentrations in lake waters will not happen immediately because the decay
process occurs aymptotically and the time theoretically necessary would be infinite. The recovery times are
evaluated by considering the effective flow rates, i.e. the lake water stratification periods. Table 2 summarises
the predictions on the evolution of concentrations in lake Como waters. The first column indicates the average
total phosphorus loads for the various objectives; the second column reports the system response times (to 95%)
and the third column indicates the respective equilibrium phosphorus concentrations.

Table 2 Scenarios of phosphorus load reduction in lake C o m o .

PHOSPHORUS LOADS FOR RESPONSE TIME CONCENTRATION OF IN


VARIOUS OBJE CTIVE S T H E LAKE AT E QUILIBRIUM
(tP/year) (years) (mg/m 3 )

A C
1/2 A' B' C'

(min-max)

Whole lake 379 250 190 7,7 1.52 12-18 25 16 14

Western basin 166 95 8,0 1,93 15-26 34 (22) 19

Eastern basin 40 35 6,0 1,56 10-12 17 (16) 15

Northern basin 225 113 7,7 1,10 9-11 25 (14) 12

actual load, initial concentration of 39 mg/m 3 (whole lake), 50 mg/m 3 (western basin), 33 mg/m 3 (eastern basin, 31 mg/m 3
(northern basin).
load reduced by 35% with respect to 1992, initial concentration in the lake of 26 mg/m3.
C load halved with respect to 1992, concentration in the lake of 20 mg/m3.
A' equilibrium concentrations with respect to the loads listed in A.
' transient concentrations with a total load of 250 l/year.
C' equilibrium concentrations with the loads halved with respect to 1992.

XXVIII
Lake Como will reach an equilibrium phosphorus concentration of 25 mg/m3 in 12 years, assuming an external
load of 379 tP/year starting from a concentration of 39 mg/m3. A further reduction of the external load by
35% (to 250 tP/year), corresponding to a transient of 26 mg/m3, would result in an equilibrium concentration
of 16 mg/m3, reachable in about 18 years.
From the analysis of the data it emerges that the western basin will respond to the clean-up action more slowly
than the other basins and thus this part of the lake will be more sensitive to pollutant loads.
According to the provisions dictated by the planning criteria in relation to the management of Lombard water
resources, taking account of the current situation of collection and purification, the phosphorus loads attributable
to the Como Province area would be 26.1 tP/year after purification and 40.4 tP/year not purifiable in the Como
branch, 9.9 purified and 7.1 not purifiable in the Lecco branch and 15.4 purified and 39.1 not purifiable in the
Upper Lake. The whole of the Como Province area would put 138 tP/year into the lake from localized sources
(51.4 purified and 86.6 not purifiable) while the Province of Sondrio would put 51.5 tP/year (19.1 purified and
32.4 not purifiable) into the lake, to which one must add about 11 tP/year from Switzerland. In total the localized
load would be 191 tP/year to which one should add a load of about 110 tP/year of diffuse contribution for a total
of 301 tP/year.

One could assume that the amount of unpurifiable load in the whole basin could be reduced to a maximum of
30%, by means of small networks of separate sewage water drains which would flow into small biodisc or total
oxidation purification plants for a total of about 36 tP/year of additional load removed. One would thus have a
localized load of 155 tP/year to which one could add a further reduction of about 5 tP/year of the amount from
Switzerland, particularly from the Ticino Canton whose authorities, also in the ambit of the Italo-Swiss
convention, could be asked to adhere to the limits laid down by the drafted updating of the Lombardy Region
Plan. The total loads could thus be reduced to 250 tP/year, also following some action on animal rearing and on
the rationalisation of the quantities of fertiliser spread on fields.
A short-term average concentration in the lake of 26 mg3/m and a concentration at equilibrium, reachable in about
15 years, of 16 mg3/m, would correspond to a load of 250 tP/year. This concentration should be assumed as a
reasonable final clean-up goal for lake Como because the writers of this report are of the opinion, on the basis
of the investigations made, that it would be very difficult to go below the load indicated above (250 tP/year),
considering also the large surface of the drainage area and the very disperse distribution of the large numbers
of people living in the more mountainous part of the area. Table 2 also indicates the objectives which could be
reached for the three basins, i.e. concentrations of 22 ^ for the western basin, 16 g/l for the eastern basin and
14 \igl\ for the northern basin.
This prediction model should contribute to a revision of the intermediate and final objectives of the 1984
W.C.P.L.R. which planned, with the "cold" planning approach used, to indicate an intermediate objective of
14.1 g/l and a final objective of 9.4 g/l.

XXIX
PREMESSA E MOTIVAZIONI DELLO STUDIO

Nel 1986, l'Amministrazione Provinciale di Como ha effettuato Io studio "Piano di risanamento, di tutela e di
gestione delle risorse idriche del bacino del Lario",finalizzatoin primo luogo a definire lo stato qualitativo e
trofico del corpo d'acqua, i carichi di fosforo prodotti dalle sorgenti puntiformi e diffuse e quindi i carichi
ammissibili, in funzione degli obiettivi di qualit intermedio e finale individuati nel Piano Regionale di
Risanamento delle Acque (P.R.R.A.L.) in relazione allo stato trofico naturale.
Lo studio costituiva un'integrazione ed un approfondimento degli obiettivi fissati nell'ambito del P.R.R.A.L.
poich la scala di approfondimento prescelta in quella sede, seppur valida a livello pianificatorio per l'intero
territorio regionale, era stata ritenuta di minor affidabilit se applicata a realt territoriali pi limitate ed a sistemi
ambientali complessi, in particolare per quanto riguarda una migliore definizione dei tempi di ricambio delle
acque lacustri ed una valutazione sufficientemente precisa ed operativa dei carichi di fosforo (elemento
primariamente responsabile delle mutate condizioni trofiche) di origine sia localizzata che diffusa.
Lo studio consent di ricalcolare i fattori, naturali ed antropici, che intervengono nel bilancio del fosforo e di
ricalibrare gli obiettivi di qualit raggiungibili, definendo, se del caso, le opportune modifiche alle opere di
collettamento e di depurazione previste dal P.R.R.A.L. in funzione anche di una migliore salvaguardia della vita
acquatica e di aree di particolare interesse ambientale. Inoltre esso evidenzi carenze conoscitive in merito alla
situazione trofica del Lario (talora anche di notevole rilevanza) sul quale non sono mai state condotte con una
certa continuit e sistematicit campagne analitiche estese all'intero corpo lacustre, nonch analisi sui suoi
immissari.

Alla fine del 1986, il CNR-ENEA nell'ambito del Progetto Finalizzato Energetica - Sottoprogetto Biomasse/
Agricoltura - finanzi lo studio "Valutazione del carico inquinante in un bacino lacustre (Lago di Como)". Tale
ricerca, di durata triennale, si poneva il compito di:
individuare i principali punti di immissione dei carichi di fosforo.
stimare i carichi di fosforo sulla base dei coefficienti di correlazione disponibili in letteratura e relativi alle
diverse fonti generali
verificare sperimentalmente i coefficienti utilizzati ed eventualmente adeguarli alla situazione Iariana.
mettere a punto dei modelli matematici.

Sebbene lo studio CNR-ENEA avesse portato ad un approfondimento sostanziale della precedente ricerca, esso
non poteva essere considerato esaustivo, in quanto prevedeva una durata limitata nel tempo, soprattutto per
quanto atteneva alle indagini in campagna, effettuate solo durante l'ultimo anno di indagine (1988-89). Inoltre,
l'obiettivo dello studio non prevedeva che irisultatiottenuti si traducessero in proposte operative di intervento.

Emergeva quindi la necessit di procedere ad un ulteriore e definitivo approfondimento conoscitivo, tramite un


apposito studio che contemplasse indagini mirate a meglio definire le caratteristiche e le interconnessioni tra i
diversi fattori antropici e naturali che in qualche modo contribuiscono al fenomeno dell'eutrofizzazione, cos da
poter identificare e suggerire le modalit ottimali di risanamento. La salvaguardia e la conservazione delle acque
del lago di Como sono infatti obiettivi di primaria importanza perchfinalizzatinon solo alla salvaguardia della
vita acquatica e al miglioramento dell'usoricreativoe turistico del bacino lacustre, ma anche alla costituzione
di una riserva idrica indenne e destinata potenzialmente all'uso potabile.
Pertanto, l'Amministrazione Provinciale di Como, alla fine del 1989, predisponeva un programma di studio e
di indagine con i seguenti obiettivi:
1. Realizzazione di indagini limnologiche mirate e predisposizione modelli fisici e/o matematici dei diversi
elementi che compongono il sistema fisico ed antropico. In particolare, il programma si proponeva di
integrare le informazioni disponibili con:

XXX
installazione di misuratori fissi di portata sui tre principali affluenti;
campagne di misura di portata sui restanti 10 corsi d'acqua pi rappresentativi;
campagne analitiche su acque e sedimenti in corrispondenza di un adeguato numero di stazioni pelagiche;
campagne di correntometria lacustre e rilevamento dei profili termici in corrispondenza delle stazioni di
misura;
acquisizione dei dati climatologici pi recenti, anche se non elaborati e definizione di una rete
climatolgica ad integrazione di quella esistente;
definizione dello stato di fatto dei sistemi fognari e depurativi, popolazione civile ed equivalente servita
e da servire, carichi idraulici ed inquinanti di diversa origine; acquisizione dei programmi di intervento.
2. Calibrare e validare i modelli matematici gi utilizzati nello studio del 1986 ed eventualmente predisporre
nuovi modelli pi idonei.
3. Definire la distribuzione e le variazioni annuali degli apporti idrici ed inquinanti, con taratura in transitorio
dei modelli, fisici o matematici, utilizzati.
4. Identificare i possibili scenari in cui possibile l'innesco di fenomeni di eutrofizzazione nelle acque lacustri,
in dipendenza dal contributo delle diverse condizioni al contorno variamente composte.
5. Definire e verificare gli effetti nel breve, medio e lungo periodo degli interventi depurativi in atto e previsti
e definizione delle eventuali modifiche e/o integrazioni da apportare a detti interventi, che potranno essere
finalizzate, sia al contenimento delle immissioni di sostanze nutrienti durante tutto l'arco dell'anno, sia a
supportare eventuali situazioni di emergenza.
6. Definire altri possibili interventi, da effettuarsi sulle fonti diffuse o anche direttamente nelle acque lacustri,
qualora le opere di abbattimento delle sostanze nutritive previste sulle fonti puntuali di inquinamento non
risultassero sufficienti per raggiungere gli obiettivi di qualit prefissati.
7. Identificare e progettare una rete, affidabile e di semplice gestione, di rilevamento in continuo di parametri
significativi.

Il primo lotto del programma generale era previsto fosse svolto in tre fasi principali:
una fase conoscitiva di acquisizione diretta in campo di dati quali-quantitativi sulle acque lacustri e dei
tributari principali, nonch di raccolta delle informazioni disponibili presso tutti gli organismi pubblici e
privati coinvolti con la gestione del territorio in esame e presso gli Istituti Scientifici e le aziende private
competenti in materia;
una fase elaborativa delle informazioni acquisite;
una fase propositiva di definizione delle soluzioni operative ottimali finalizzate al raggiungimento degli
obiettivi di risanamento prefissati (obiettivo intermedio, obiettivo finale) relativamente ai problemi
dell'eutrofizzazione.

Per lo svolgimento delle attivit previste per il primo stralcio del progetto generale veniva richiesto un importo
di 1240,42 milioni di Lire, di cui solamente la met circa venivano concessi, con apposita delibera del CIPE del
1991. Tale situazione induceva l'Amministrazione Provinciale di Como a rivedere il contenuto originario del
primo stralcio del programma generale ed a redigere un nuovo programma dei lavori, sulla base anche della
mutata situazione relativa alle iniziative nel frattempo attivate dalla Regione e dalla Provincia stessa.
Il nuovo programma di studio, "Progetto finalizzato al contenimento dei fenomeni di eutrofizzazione nelle acque
del Lario", presentato per il finanziamento nel Luglio 1991 al Ministero dell'Ambiente prevedeva che
l'acquisizione dei dati relativi allo stato trofico del lago rimanesse inalterata, mentre la parte relativa agli apporti
di inquinanti, allo stato dell'arte dei possibili interventi finalizzati al contenimento dell'eutrofizzazione ed al
quadro territoriale e socio-economico, veniva ridotta.

XXXI
Capitolo 1

LA REGIONE DEL LARIO

1.1 Caratteristiche morfometriche e geografiche

Il lago di Como (o Lario), situato in una depressione valliva trasversale alla catena montuosa delle Prealpi
Lombarde, il pi profondo lago italiano e il terzo per superficie e volume, dopo il Garda (o Benaco) ed il
Maggiore (o Verbano). La caratteristica forma del lago di Como suggerisce la suddivisione in tre bacini distinti:
l'Alto Lago (bacino settentrionale), il ramo di Como (bacino occidentale) e il ramo di Lecco (bacino orientale)
(Figura 1.1). Nella Tabella 1.1 vengono riassunte le principali caratteristiche morfometriche e idrologiche del
lago di Como e del suo bacino.

Tabella 1.1 Principali caratteristiche morfometriche ed idrologiche del Lario.

REGIONE: Lombardia AREA BACINO IMBRIFERO: 4522 km 2

PROVINCIA: Como, Sondrio; Svizzera: Ticino. Grigioni AREA LAGO: 145 km 2

BACINO IDROGRAFICO: fiume Adda AREE GLACIALI: 190 km

LAGO: di Como o Lario ALTITUDINE MAX BACINO: 4049 m sim (P.zo Bernina)

FOGLI IGM (1:100000): 6, 7, 8, 17, 18, 19, 32, 33 PROFONDIT' MAX LAGO: 410 m (zona Argegno)

LATITUDINE (media): 4610' PROFONDIT' MED IA LAGO: 161 m

LONGITUDINE: E (G) 0916' W (Monte Mario) 031 CRIPTODEPRESSIONE MAX: -212 m

TIPO: naturale regolato LUNGHEZZA MAX LAGO: 45,7 km

AFFLUENTI PRINCIPALI: fiume Adda, fiume Mera LARGHEZZA MAX LAGO: 4200 m

EMISSARIO: f. Adda, I. Garlate, I. Olginale, f. Adda, f. Po SVILUPPO COSTIERO: 175 km

PORTATA MED IA EMISSARIO: 158 m3/s VOLUME D 'ACQUA: 23372 IO6 m 3

PORTATA MAX EMISSARIO: 918 m3/s (20.07.1987) INDICE SINUOSIT' LAGO: 3,98
3
PORTATA MIN EMISSARIO: 18 m /s (04.04.1953) RAPPORTO AREA BACINO/AREA LAGO: 31,5
3
PORTATA MAX IMMISSARIO: 1836 m /s (18.07.1987) TEMPO TEORICO D I RICAMBIO: 4,5 anni

LIVELLO MED IO LAGO: 198 m sim TEMPO D I RESIDENZA (bac. occidentale): 8,3-30,0 anni

ZERO ID ROMETRICO (Fortilizio): 197,39 m sim TEMPO D I RESIDENZA (allo lago): 5,6-8,7 anni

MAX PIENA STORICA (non regolalo): +3,97 m anni (06.10.1868) TEMPO D I RESIDENZA (bac. orientale): 3,6-6,4 anni

MAX PIENA STORICA (regolato): +2,64 m anni (20.07.1987) TEMPO D I RESIDENZA (lago intero): 8,0-10,0 anni

LIVELLO MINIMO STORICO: -0,72 m (13.12.1983) COPERTURA D I GHIACCIO: nessuna

LIVELLO D I REGOLAZIONE MAX: +1,20 m QUOTA D I INOND AZIONE P.zza Cavour- Como: +1,04 m

LIVELLO D I REGOLAZIONE MINIMO: -0,50 ni UTILIZZAZIONI: ittica, potabile, navigazione, turismo

ESCURSIONE: 1,70 m POPOLAZIONE RESID ENTE IN BACINO (1991): 483000


6 3
VOLUME CORRISPOND ENTE: 246.5 IO ni
BACINO IMBRIFERO DEL
LAGO DI COMO
CHIUSO ALLA DIGA DI OLGINATE

CARTA IDROGRAFICA E GRANDI


UTILIZZAZIONI IDROELETTRICHE
Condizioni di gronda,
di derivazione e . .
previsie
I ,-] Bacini imbnfen sottesi dai ser-
ai regolazione stagionale
Confine di Sialo o di bacino
imbrifero
Confine di bacino imbrifero
Confine di bacano imbrfero
secondano

I- l Ghiacciai e ni

Serbalo di Predarcela m pragetio

Figura 1.1 Il lago di Como ed il suo bacino imbrifero.

Le scarpate subacquee sono moltoripidenel ramo comasco mentre risultano leggermente pi addolcite nell'Alto
Lago e nel ramo lecchese. Il fondo della lunga conca lacustre (Figura 1.2) appare abbastanza regolare da Colico
a Lecco (sezione B); qui la massima profondit (284 m) viene raggiunta lentamente e si trova al centro lago tra
Varenna e Menaggio. Le piccole irregolarit derivano dalle parte sommersa di alcuni delta come, per esempio,
di fronte a Dervio, Mandello e Abbadia Lariana; si tratta di rialzi dell'ordine di 20-30 m, sufficienti tuttavia per
determinare la divisione del navicello lacustre in quattro conche, ma non importanti ai fini della circolazione
idrodinamica delle acque.
Molto pi irregolare si presenta invece il fondo del ramo comasco (sezione A); infatti in corrispondenza di
Bellagio la scarpata si solleva dai 280 m circa a soli 140 m circa, determinando una soglia sospesa sul fondo
del lago e aumentando le difficolt di circolazione delle acque del ramo di Como rispetto all'Alto Lago e al ramo
di Lecco. L'origine pi probabile di questa soglia il passaggio subacqueo della "Dolomia Principale",
formazione litologica molto compatta che ha resistito, nel tempo, all'azione dell'erosione fluviale e glaciale.
Dopo la soglia di Bellagio si scende rapidamente a profondit variabili tra 350-400 m, per raggiungere la massima
profondit del lago, tra Argegno e Lezzeno 410 m). Da qui il fondo rimane per qualche chilometro sui 400 m,
per risalire lentamente, sino alle basse profondit di Como (10-20 m), senza altre particolari caratteristiche.
Dai dati riportati nella Tabella 1.2 si notano le diverse caratteristiche dei tre bacini del Lario, i diversi rapporti
tra superficie e volume d'acqua, in particolare del ramo occidentale, che rappresenta anche l'unico settore del
lago con profondit superiori ai 300 m. Poich la portata media dell'emissario Adda di circa 158 m3/s, il suo
"tempo teorico" di ricambio si aggira intorno ai 4,5 anni, valore tra i pi bassi dei grandi laghi sudalpini.
Il bacino imbrifero del lago di Como occupa una superficie di 4.552 km2 (secondo in Italia dopo quello del lago
Maggiore pari a 6.599 km2) estendendosi nella parte nord-occidentale della regione Lombardia (provincie di
Como e Sondrio) ed in minor misura (487 km2) nei territori dei Cantoni Ticino e Grigioni appartenenti alla
Confederazione Elvetica.
Tabella 1.2 - Volumi di acqua per vari strati di profondit nei diversi
sottobacini (in 3 ).

Profondit Bacino Bacino Bacino TOTALI


strati (m) occidentale settentrionale orientale

0 - 10 45063083 615798112 321697288 1388126234


10-20 43759976 601609712 309409862 1348619338
20-30 42669216 580691314 297122438 1304505912
30-50 80979849 1120423675 561645100 2491867265
50 - 100 18392084 2571994687 1150890102 5562092227
100- 150 15261746 2120000746 561827548 420800289
150-200 12387289 1470473243 279751118 2988953273
200 - 250 10222125 913388274 196481563 2132082338
250-300 77728856 241319509 22821322 1041429395
300-350 58723021 587230217
350 - 400 30143049 301430497
400- 410 18120463 18120463

Totali m 3 94351154 1023569927 3701646341 23372461054


Superficie m 2 46723650 64276700 33869350 144869700

Le numerose valli che formano l'intero bacino si addentrano in direzioni diverse nella catena alpina, sia
trasversalmente ad essa fino al Passo dello Spluga, sia longitudinalmente, verso Est, come in Valtellina,finoai
massicci dell'Ortles (3.899 m sim.) e del Gruppo del Bernina (4.049 m sim.), o in Val Bregaglia in territorio
elvetico. Altre importanti vallate sono la Val Menaggio, che congiunge il Lario con il Ceresio (lago di Lugano)
e la Valsassina, che gira attorno al Gruppo delle Grigne nella zona sud-orientale del bacino.
Dalle curve ipsografiche dei sottobacini delfiumeAdda prelacuale, del fiume Mera e dell'insieme dei sottobacini
che afferiscono direttamente al lago sirilevail maggiore sviluppo delle aree comprese tra la quota lago (198 m
sim, valore medio) e i 1.000 m sim; considerevoli sono anche le aree comprese tra i 1.000 e i 2.000 m sim, mentre
percentuali assai minori sono occupate dalle quote superiori (Figura 1.3).

In un passato geologico abbastanza recente facevano parte del bacino imbrifero anche l'alta Valle Camonica
(provincia di Brescia) che confluiva in Valtellina attraverso il Passo dell'Aprica e l'Engadina pi alta, poi perse
durante l'epoca glaciale. Anche il lago era pi lungo in passato, come risulta dalle parti ormai staccate o
prosciugate a Sud di Lecco, in corrispondenza dei laghi di Garlate e di Olginate, e dai depositi di origine lacustre

Figura 1.2 Profilo della euvetta lacustre per due sezioni del lago di Como.
3000

-g- 2000

1000

1000 1500
AREA (km2)

Figura 1.3 Curve ipsografiche dei principali sottobacini del lago di Como.

(argille) che si estendono a sud per altri 13 km, oppure, nella parte settentrionale, dal lago di Mezzola e dal Piano
di Chiavenna (dove il lago arrivava all'epoca dell'Impero Romano), per altri 20 km, ed infine, verso Est, dal Pian
di Spagna e dalla bassa Valtellina (altri 30 km).

Tutto il bacino imbrifero lariano, o meglio l'insieme dei sottobacini principali che si addentrano nelle Alpi per
90 km da Sud a Nord e per 125 km da Ovest a Est, deve in gran parte il suo complesso sviluppo all'opera dei corsi
d'acqua, che continua da 30 o forse 60 milioni di anni ed legata inoltre alle varie fasi dell'orogenesi alpina e
all'intensa azione modellatricefinaledei grandi ghiacciai pleistocenici. Questi ultimi durante il periodo che va
da 1,8 milioni a circa 10.000 anni fa, discesero per ben cinque volte (glaciazioni maggiori) fino alla pianura,
approfondendo e allargando gli attuali solchi vallivi ed altrettante volte si ritirarono, lasciando alla fine le cavit
che divennero laghi o vallate percorse dagli odierni corsi d'acqua.
In questo contesto morfologico il lago di Como si inserisce nella porzione mediana del reticolo idrografico del
Fiume Adda, dove il corso d'acqua abbandona il suo decorso meridiano (da Est a Ovest) per collocarsi con il suo
asse principale secondo la direzione N-S. Oltre che dal bacino dell'Adda prelacuale (poco pi del 50% degli
afflussi totali), un sensibile apporto di acqua perviene al lago sia dal Fiume Mera (circa il 20% del totale), che
reca i contributi della Val Chiavenna, della Val Bregaglia e della Valle dello Spluga, sia dall'insieme dei
sottobacin ed aree costierecostituenti le sponde laterali del lago (circa il 30% degli afflussi totali). Il fiume Adda
rappresenta anche l'unico emissario del lago di Como.

E' da rilevare infine che per il lago di Como, come per i maggiori laghi sudalpini, in atto una regolazione
artificiale per immagazzinare acqua nei periodi di afflussi abbondanti ed erogarla nei periodi deficitari, al fine
quindi di migliorare il regime dei deflussi e soddisfare, nel contempo, le esigenze degli utentirivieraschi,irrigui,
industriali e idroelettrici. La regolazione del lago (iniziata nel 1942) affidata al Consorzio dell'Adda il quale
ha completa facolt di gestire il livello del lago all'interno dei limiti imposti corrispondenti a +1,20 m e -0,50
m rispetto allo zero idrometrico. Le modalit di esercizio prevedono normalmente due invasi: quello primaverile
da utilizzare, durante la stagione estiva, per l'irrigazione di un ampia fascia di Pianura Padana aridossodel Fiume
Adda e per l'alimentazione delle 8 centrali idroelettriche esistenti; quello autunnale per soddisfare i fabbisogni
energetici invernali (Consorzio dell'Adda, 1986).

1.2 Caratteristiche geologiche

Il territorio in esame pu essere suddiviso in tre settori, ben individuati dal punto di vista morfologico, geologico,
litologico e tettonico, subparalleli tra loro e con andamento grosso modo -W (Amministrazione Provinciale
Como, 1985; Memorie Soc. Geologica Italiana, 1986):
S ettore Alpino
S ettore S udalpino
S ettore di Alta Pianura

Il Settore Alpino occupa la parte settentrionale del bacino imbrifero ed lim itato a meridione dalla linea insubrica
(o linea Jorio-Tonale), elemento strutturale di importanza regionale che rappresenta una sutura tra due regioni
(Alpi a Nord e Sudalpino a Sud) caratterizzate da vicende geodinamiche profondamente diverse (Figura 1.4).
Il basamento roccioso per la massima parte attribuito alle unit penniniche (Falda Adula - Tamb- Suretta)
(FPT) o austroalpine (Serie del Tonale) (AAT). La prima rappresentata essenzialmente da gneiss biotitici
compatti, localmente ghiandolari, con intercalazioni di associazioni miste a micascisti e gneiss minuti. La
seconda comprende una litologia prevalentemente a carattere micascistoso, di norma molto disturbata per la
presenza della linea Jorio-Tonale che la borda a meridione. Il cristallino non metamorfico qui rappresentato
dalla zona Melirolo-Sorico, con rocce di tipo dioritico, granodioritico e tonalitico ("D iorite di M. Bassetta") e
subordinatamente, granitico ("Granito di S. Fedelino") riferibili al Massiccio intrusivo terziario della Val
Masino-Bregaglia. Le rocce sedimentarie in senso stretto sono in questo settore decisamente subordinate: si tratta
per lo pi di formazioni clastico-evaporitiche e carbonatiche di et triassica affioranti in lembi e scaglie
fortemente tettonizzate lungo la linea insubrica. Il basamento roccioso coperto in modo discontinuo da coltri
di depositi detritici sciolti, di et quaternaria, tra i quali prevalgono i prodotti della degradazione di versante
accumulati per gravit. Il settore di fondovalle, all'estremit Nord del lago, colmato da materiali alluvionali
legati all'attivit del fiume Adda, associati a depositi fini di ambiente lacustre.

I I Totliory S Mesozoic

| ; . | Austro-Alpine Pre T.

J North-Alpino Pro T.

Figura 1.4 - Carta strutturale della Alpi centrali.. ATT = sovrascorrimento austro-alpino;
FPT = sovrascorrimento frontale pennidico.
Il Settore Sudalpino comprende la fascia di territorio che, dalla linea insubrica a settentrione, si spinge sino alla
zona collinare di alta pianura. Strutturalmente ascrivibile al Sudalpino occidentale, suddivisibile in due settori
ben distinti all'origine, nella natura e nel livello strutturale di pertinenza: il basamento metamorfico e lacopertura
sedimentaria. La separazione pu essere fatta corrispondere ad una linea tettonica di importanza regionale (Linea
della Grona). Il Basamento Cristallino nell'area a Nord (Cristallino sudalpino) rappresenta la antica crosta
continentale; in esso sono prevalentemente rappresentate facies gneissiche scistose, quali paragneiss micacei,
"flasergneiss", passanti localmente a micascisti. Sovente tali rocce sono attraversate da fasce cataclastiche e
milonitiche. Associate alle facies gneissiche si rinvengono talora corpi stratoidi e lentiformi di anfiboliti. Il
sedimentario strutturalmente ascrivibile al Cristallino scarsamente diffuso; si tratta generalmente di limitate
lenti di marmi e calcefiri intercalate agli scisti ("Marmi di Musso"). Lo zoccolo cristallino ricoperto da una
potente sequenza sedimentaria (Sedimentario Sudalpino) di et compresa tra il Carbonifero superiore ed il
Paleogene-Neogen basale; essa costituita per la massima parte da litotipi carbonatici che rappresentano le
vicende evolutive del Bacino della Tetide, la cui fase principale di rifting ebbe luogo all'inizio del Giurassico.
L'assetto strutturale localmente molto complesso, caratterizzato da deformazioni per sovrascorrimenti Sud-
vergenti che causano sensibili fenomeni di raccorciamento.

Il lago di Como orientato N-S rappresenta quindi una sezione naturale di circa 50 km del sudalpino della
Lombardia centrale, dalla Linea Insubrica alla flessura mesozoica che segna il suo raccordo con la pianura
Padana. La serie completa nei suoi livelli basali affiora soltanto nel settore tra Acquaseria e Nobiallo ("Elemento
strutturale del Sasso Rancio"), ove al di sopra degli Gneiss del Corno Stella si incontra una sequenza di siltiti,
arenarie e conglomerati ascrivibili al Servino. Su questo poggia un complesso di dolomie (Dolomie dell'Albiga)
passanti alle formazioni calcareo-marnose di Gorno e di San Giovanni Bianco, quest'ultima caratterizzata dalla
presenza di lenti evaporitiche (gessi presso Nobiallo). Un orizzonte di brecce e cataclasiti sottolinea il passaggio
alla sovrastante formazione della Dolomia Principale, potente successione di dolomie grigie o nocciola, non
stratificate o con stratificazione poco distinta. A queste succede un'unit calcareo-marnosa ben stratificata,
caratterizzata dalla presenza di intercalazioni di arginiti nerastre (Arginiti di Riva di Solto e Calcare di Zu). In
sequenza stratigrafica segue la Formazione della Dolomia a Conchodon, rappresentata da calcari, calcari
dolomitici e dolomie biancastre, localmente saccaroidi. Con la Dolomia a Conchodon si chiude la serie
sedimentaria neritica del Trias-Lias inf; l'unit successiva, ascrivibile al Gruppo del Medolo, mostra caratteri
gi nettamente pelagici, ed rappresentata da una potente sequenza di calcari grigi o nerastri, leggermente
bituminosi, ben stratificati, con noduli e liste di selce e locali intercalazioni di marne (Calcari di Moltrasio). Il
limite superiore del Medolo costituito dai livelli del "Rosso Ammonitico Lombardo", una formazione di marne
e calcari marnosi micacei rossastri, nodulari, nota per le ricche associazioni ad Ammoniti in essa conservate. A
questa succede la formazione del "Selcifero" caratterizzata dal prevalere di selci a radiolari, variegate,
sottilmente stratificate. Segue quindi l'unit della "Maiolica" costituita da calcari pi o meno marnosi, biancastri,
a frattura concoide, con noduli e liste di selce scura. Le coperture superficiali sciolte del settore sono
rappresentate essenzialmente, se si esclude la coltre eluviale diffusa pressoch uniformemente soprattutto alle
quote altimetriche meno elevate, da lembi di detrito di falda e, meno frequentemente, morenici, con estensione
e spessore variabili, ma di norma mai cospicui. Localmente sono presenti depositi ghiaioso-ciottolosi sciolti.

Il Settore di Alta Pianura corrisponde alla zona collinare di transizione fra le Prealpi e la pianura vera e propria.
Dal punto di vista geologico possibile distinguervi un basamento caratterizzato da sequenze tardomesozoico
e cenozoiche, per la massima parte celato da una coltre di depositi continentali di et quaternaria. Il Basamento
prequaternario rappresentato dalle formazioni della "Scaglia Lombarda" che costituiscono una potente
successione di marne, marne calcaree e marne argillose di colore variabile, fittamente stratificate e dall'aspetto
scheggioso. A queste seguono facies di tipo flyschoide, ad alternanze ritmiche di marne, arginiti ed arenarie, con
intercalazioni di calcareniti, localmente marnose (Flysch di Pontida, Arenaria di Sarnico, Flysch di Bergamo).
Le facies di Scaglia e di Flysch affiorano esclusivamente nel settore orientale del territorio in esame, con
estensione molto limitata. Una diffusione decisamente maggiore presenta invece la Gonfolite, spessa sequenza
di conglomerati poligenici a cemento siliceo e carbonatico, pi frequenti verso la sommit della serie. I depositi
quaternari ricoprono estesamente il settore meridionale dell'area e sono sostanzialmente rappresentati dai
prodotti dell'attivit glaciale quaternaria e dai depositi legati alla rete idrografica superficiale. Tra i pi antichi
depositi quaternari da annoverare il "Ceppo", formante un corpo sedimentario conglomeratico sepolto dai
depositi pi recenti ed affiorante esclusivamente a Sud, lungo le incisioni dei maggiori corsi d'acqua. I prodotti
dell'attivit glaciale quaternaria sono suddivisibili in diverse unit alla luce delle caratteristiche morfologiche
e litologiche ma generalmente sono costituiti da ghiaie e ciottoli eterometrici, non arrotondati, in matrice limosa-
sabbiosa. Il fluvioglaciale invece rappresentato da una serie di terrazzi ghiaioso-ciottolosi situati a quote via
via decrescenti. In pi punti tra le cerchie moreniche si osservano depositi formati da limi e limi argillosi con
spessore ed estensione variabile, interpretabili come antichi bacini lacustri intermorenici attualmente colmati.
Depositi di natura limosa-argillosa si rinvengono infine associati all'attuale lago, e costituiscono per esempio
il sottosuolo di parte della citt di Como.

1.3 Caratteristiche climatologiche

Il clima della regione lariana si pu considerare di transizione tra quello medio-europeo e quello nord-
mediterraneo. Alla scala locale si possono invece riconoscere situazioni estremamente diverse, dipendenti, per
la massima parte, da fattori geografici come l'orografia, l'altitudine, la vicinanza al corpo lacustre che opera
un'azione mitigatrice, specialmente durante la stagione invernale, oppure la radiazione solare e l'esposizione,
o meno, ai venti predominanti della regione.
La meteorologia tipica del bacino imbrifero del lago di Como determinata dall'effetto protettivo della barriera
alpina e dall'effetto destabilizzante del Mediterraneo. La prima infatti protegge parzialmente il bacino dalle
perturbazioni atlantiche, mentre il secondo contribuisce a umidificare notevolmente le massed'ariachecircolano
intorno alla depressione ligure, presente per lo pi in primavera e autunno, facendo si che il bacino venga
periodicamente investito da perturbazioni, anche violente, provenienti da Sud e Sud-Ovest. Tali perturbazioni
si scaricano per lo pi sul lago, sulla valle del Mera e sul versante S ud delle Alpi Orobie, lasciando tuttavia ancora
cospicui residui sulle rimanenti aree (Valtellina). Infatti lo sbarramento offerto dalle montagne della fascia
intermedia del bacino alle perturbazioni provenienti da Sud assai inferiore a quello offerto alle perturbazioni
atlantiche dal Gruppo del Bernina (4049 m sim). Inoltre le perturbazioni atlantiche raggiungono il bacino dopo
un lungo percorso continentale e quindi comportano, in generale, precipitazioni di minore entit.
Il valore delle precipitazioni medie annue, rilevato dalle numerose stazioni meteorologiche esistenti sul
territorio, non tanto correlato con le diverse quote, quanto piuttosto con le differenti posizioni geografiche
all'interno del bacino. L'afflusso meteorico infatti non si distribuisce uniformemente ma presenta i valori pi
elevati nel settore occidentale, Sud-occidentale e meridionale (valori medi superiori ai 1300 mm/anno) rispetto
al sottobacino del fiume Adda prelacuale (Nord-orientale) e ad altre zone settentrionali (valori medi di poco
superiori ai 1000-1100 mm/anno). Va ricordato che le precipitazioni invernali sono essenzialmente in forma
nevosa alle quote pi elevate (> 1300-1500 m), mentre negli stessi mesi le nevicate sono meno frequenti a quote
inferiori ai 600 m. Nel periodo estivo le nevicate sono molto rare e limitate esclusivamente alle zone altimetriche
superiori ai 2400 m. La distribuzione temporale delle precipitazioni medie non presenta invece sostanziali
differenze di andamento. Su tutto il bacino prevale il tipico andamento delle zone alpine con due massimi di
precipitazioni corrispondenti il primo al periodo primaverile (Aprile-Maggio-Giugno) e il secondo, spesso pi
elevato, al periodo autunnale (Settembre-Ottobre-Novembre).
Anche nei confronti della temperatura (regime termico e ciclo termico stagionale) il bacino imbrifero del lago
di Como presenta situazioni diverse a seconda che si considerino le zone appartenenti alla fascia meridionale
(aree collinari o a contatto con la pianura) e centrale (area del lago e territori lim itrofi) oppure zone situate a media
altitudine (500-1500 m) o ancora zone di alta montagna (> 2000 m). Nelle prime si pu notare un ciclo termico
a quattro stagioni: fresca-calda-torrida-calda, caratteristico delle latitudini medio-basse con clima "temperato
sub-continentale" (Classificazione di Pinna, derivata da Koppen); nella fascia di media montagna prevale invece
un ciclo a due stagioni: fresca-calda, tipico delle medie latitudini con clima "temperato fresco". Alcune zone di
alta montagna infine presentano un ciclo termico particolare con alternanza di stagione fredda e fresca e con un
clima inquadrabile nel tipo "temperato freddo" (tipo D di Koppen).
Capitolo 2

CARICO INQUINANTE GENERATO NEL BACINO IMBRIFERO

2.1 Assetto territoriale e socio-economico

I dati utilizzati per le elaborazioni sono stati i seguenti:


Popolazione residente efluttuante:P.R.R.A.L. - Stato di fatto delle opere di fognatura - Provincia di Como
e comprensorio di Lecco.
Popolazione equivalente industriale: P.R.R. A.L. - Vigente stralcio relativo al pubblico servizio di collettamento
e depurazione.
Agricoltura e zootecnia: Censimento IST AT, 1991.

Le elaborazioni sono state effettuate a livello di dettaglio comunale e aggregate secondo i tre bacini
(settentrionale, occidentale e orientale) di appartenenza. Si riporta l'elenco dei Comuni compresi nei bacini, con
la relativa percentuale di territorio ricadente nel bacino idrografico del Lario.

COMUNI COMPRESI NEL BACINO SETTENTRIONALE

1. BARZIO 18. GARZENO 35. PEGLIO


2. BELLANO 19. GERA LARIO 36. PERLEDO
3. CARLAZZO (10%) 20. GERMASINO 37. PIANELLO DEL LARIO
4. CASARGO 21. GRANDOLA ED UNITI (65%) 38. PLESIO
5. CASSINA VALSASSINA (75%) 22. GRAVEDONA 39. PREMANA
6. COLICO 23. GRIANTE 40. PRIM ALUNA
7. CONSIGLIO DI RUMO 24. INTROBIO 41. SANTABBONDIO
8. CORTENOVA 25. DMTROZZO 42. SANTAMARIA REZZONICO
9. CRANDOLA VALSASSINA 26. LJVO 43. SORICO
10. CREMENO (82%) 27. MARGNO 44. STAZZONA
11. CREMA 28. MENAGGIO (70%) 45. SUEGLIO
12. DERVIO 29. MOGGIO (60%) 46. TACENO
13. DOMASO 30. MONTEMEZZO 47. TREMENICO
14. DONGO 31. MUSSO 48. TREZZONE
15. DORIO 32. PAGNONA 49. VENDROGNO
16. DOSSO DEL LIRO 33. PARLASCO 50. VERCANA
17. ESINO LARIO 34. PASTURO 51. VESTRENO
COMUNI COMPRESI NEL BACINO OCCIDENTALE

1. ALBAVILLA (40%) 17 COLONNO 33. PARE' (35%)


2. ALB ESE CON CASSANO (60%) 18 COMO (70%) 34. PELLIO D'INTELVI (5%)
3. ARGEGNO 19 DIZZASCO 35. PIGRA
4. BELLAGIO 20 DREZZO 36. POGNANA LARI
5. BIZZARRONE (0%) 21 FAGGETO LARIO 37. RONAGO
6. BLESSAGNO (95%) 22 FALOPPIO (70%) 38. SALA COMACINA
7. BLEVIO 23 GIRONICO (20%) 39. SAN FEDELE D'INTELVI
8. BIENNO 24 LAGLIO 40. SCHIGNANO
9. BRUNATE 25 LENNO 41. SORMANO (60%)
10. CAGLIO (10%) 26 LEZZENO 42. TAVERNERIO
11. CARATE URIO 27 LIPOMO 43. TORNO
12. CASASCO D'INTELVI 28 MASLIANICO 44. TREMEZZO
13. CASTIGLIONE D'INTELVI 29 MEZZEGRA 45. UGGIATE TREVANO (80%)
14. CERANO D'INTELVI 30 MOLTRASIO 46. VELESO
15. CERNOBBIO 31 NESSO 47. ZELBIO
16. CIVENNA 32 OSSUCCIO (85%)

COMUNI COMPRESI NEL BACINO ORIENTALE

1. ABBADIA LARIANA 8. LECCO (50%) 14. ULIVETO LARIO


2. ANNONE BRIANZA 9. LIERNA 15. PUSIANO
3. BALLABIO 10. MALGRATE 16. SUELLO
4. BOSISIO PARINI (50%) 11. MANDELLO DEL LARIO 17. VALBRONA (50%)
5. CESANA BRIANZA (70%) 12. MORTERONE (40%) 18. VALMADRERA
6. CIVATE 13. OGGIONO (30%) 19. VARENNA
7. GALBIATE (50%)

2.1.1 Popolazione civile e industriale

L'analisi di dettaglio della distribuzione della popolazione di diversa origine nel territorio, consente, a monte
di qualunque elaborazione, di evidenziare, per le diverse aree, le problematiche legate alla presenza delle varie
tipologie di popolazione, e, conseguentemente, le zone che possono rappresentare le aree a maggior rischio
ambientale.

Le diverse tipologie di popolazione considerate sono:


A. Residenti (comprensivi degli stabili non residenti)
B. Fluttuanti (intesi come popolazione turistica massima),
C. Popolazione civile massima (A + B),
D. Popolazione civile media (A + B/4),
E. Popolazione industriale (espressa in A.E.),
F. Popolazione totale massima (C + E),
G. Popolazione totale media (D + E).

Le informazioni, per quanto riguarda la popolazione residente e fluttuante, sono state desunte dallo stato di fatto
del P.R.R.A.L., Settore pubblico servizio di fognatura, predisposto dalla Provincia di Como e dal Comprensorio

10
di Lecco; la popolazione equivalente di origine industriale stata invece desunta dal vigente stralcio di
P.R.R.A.L., Settore pubblico servizio di collettamento e depurazione, sia per criteri di omogeneit, in quanto
non sono disponibili le informazioni aggiornate per quanto riguarda la parte di territorio ricadente nel
Comprensorio di Lecco, sia perch un'analisi di dettaglio delle informazioni riportate nello stato di fatto della
Provincia di Como non ha evidenziato differenze significative,rispettoalla situazione preceden temente rilevata.
Nella Tabella 2.1 viene indicato il numero degli abitanti appartenenti alle tipologie di popolazione individuate,
con le relative percentuali sui totali, nonch i totali stessi. Dall'esame della tabella, si evidenzia come, a fronte
di una popolazione residente di 277.395 abitanti, vi siano 228.966 fluttuanti (popolazione civile massima =
506.361 abitanti), ci significa che nei periodi di punta (estivi ed invernali) e durante i week-end la popolazione
civile aumenta di circa del 82,5%.

Tabella 2.1 Popolazione residente, fluttuante, civile totale, industriale e totale - Totale Provincia di Como.

Bacino Resi- % Flut- % Civile % Civile % Indu- % Totale % Totale %


dente tuante max. media striale max. media

Alto lago 53.167 19,17 114.518 50,02 167.685 33,12 81.797 24,44 33.005 8,53 200.690 22,46 114.802 15,91

Ramo di Como 140.461 50,64 90.735 39,63 231.195 45,66 63.144 48,75 300.025 77^3 531.220 59,46 463.169 64,18

Ramo di Lecco 83.768 30,20 23.714 10,36 107.481 21,23 89.696 26,80 53.974 13,95 161.455 18,07 143.669 19,91

Totale 277.395 100,00 228.966 100,00 506.361 100,00 334.637 100,00 387.003 100,00 893365 100,00 721.640 100,00

Per quanto attiene alla popolazione civile media, l'influenza dei fluttuanti fa si che la popolazione residente risulti
incrementata, nell'arco dell'anno, di circa il 20,6%. La popolazione industriale risulta superiore del 39,5%
rispetto a quella residente. La massiccia presenza industriale nel territorio consente, in parte, di ammortizzare
gli effetti della popolazione fluttuante, la quale, distribuita nell'arco dell'anno, rappresenta un incremento del
8,6%, rispetto al totale della popolazione residente sommata a quella industriale.
La situazione sopra descrittarisultaassai diversa, se considerata a livello di ciascuno dei tre bacini. Si pu infatti
rilevare come pi del 50% della popolazione residente sia concentrata nel ramo di Como, mentre nell'alto lago,
a fronte di una popolazione residente di poco superiore al 19 % di quella totale, vi siano pi del 50% delle presenze
fluttuanti, di modo che, in questo bacino nei periodi di punta, la popolazione civile risulta pi che triplicata
rispetto a quella residente. Il ramo di Lecco, nel qualerisiedecirca il 30% della popolazione, risulta decisamente
il meno interessato dal fenomeno del turismo (incremento della popolazione nei periodi di punta: 28,3%), mentre
nel bacino occidentale la popolazione fluttuante massima risulta pari al 64,5% di quella residente.

In sintesi, nei tre bacini la popolazione civile massima risulta, rispettivamente, pari al 33,12%, 45,66% e 21,23%
della totale, mentre quella media corrisponde, rispettivamente, al 24,44%, 48,75% e 26,80% della totale,
(334.637 abitanti). Per quanto attiene alla popolazione industriale, da rilevare come quasi il 78% di quella totale
(387.003 A.E.) sia concentrata nel ramo di Como con 300.025 A.E., che rappresentano pi del doppio della
popolazione residente ( 140.461 abitanti), il 130% di quella civile massima ed il 184% della civile media; invece,
solo il 13,95% e 1*8,53% della popolazione industriale totale ricadono, rispettivamente, nel ramo di Lecco e
nell'alto lago, per cui le relative popolazioni civili massime e medie risultano incrementate del 50,2% e del 60,2%
(ramo di Lecco) e del 19,7% e del 40,3% (alto lago).
Nella Figura 2.1 vengono riportate per ciascun bacino le diverse tipologie di popolazione e nella Figura 2.2
vengono indicati i totali delle t ipologie di popolazione, suddivisi per sottobacino. La massiccia presenza turistica
nell'alto lago evidenzia come gli apporti di inquinanti di origine puntiforme abbiano una distribuzione
estremamente variabile nell'arco dell'anno, concentrata, in particolare, nel periodo estivo. Pi del 64% della
popolazione totale media risulta concentrata nel bacino occidentale, che, come noto, non ha emissarie
dove.pertanto, i tempi di ricambio delle acque sono i pi lunghi.

11
600
^ ^ B residente

|8aaas| civile massima


500
civile media

industriale
400
totale massimo
<
<
totale medio
300 -

200

I
100

ALTO LAGO RAMO DI COMO RAMO DI LECCO

Figura 2.1 Diverse tipologie della popolazione nei tre bacini del lago di Como.

900
Alto Lago

800 -
r| Ramo Como

700 -
Ramo Lecco

600

<
5 500
CD

400 -

300

200

100 -


residente civile massima civile media industriale totale massima totale media

Figura 2.2 - Totali delle diverse tipologie della popolazione.

12
2.1.1.1 Distribuzione della popolazione

Popolazione residente
Per l'analisi della distribuzione della popolazione residente nel territorio sono state identificate 5 classi
demografiche:
A < 1.000 ab.;
da 1.001 a 2.000 ab.,
C da 2.001 a 5.000 ab.,
D da 5.001 a 10.000 ab.,
E> 10.001 ab.

I risultati dell'elaborazione svolta sono riportati nella Tabella 2.2., da cui si evidenzia che 62 Comuni
appartengono alla classe A, con solo il 10,3% della popolazione residente totale, e 28 Comuni alla classe B, con
il 13,6% di quella totale; in al tre parole, circa il 24% della popolazione residente distribuita nel 77% dei Comuni
che ricadono nel bacino idrografico del Lario. La classe demografica maggiormente rappresentata la classe A,
mentre solo 5 Comuni appartengono alla classe D ( 11,3 % della popolazione residente totale) e altri 4 alla classe
E (45,2% della popolazione residente totale).

Tabella 2.2 Distribuzione della popolazione residente in classi demografiche - Totale Provincia di Como.

Residenti Residenti Residenti Residenti Residenti


< 1000 abitanti da 1001 a 2000 da 2001 a 5000 da 5001 a 10000 > 10001

N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione

Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago

32 14.486 12 15.5113 6 17.449 1 5.719 0 0

Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di


Como Como Como Como Como

27 12.299 11 15.344 5 14.185 3 17.579 1 81.054

Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di


Lecco Lecco Lecco Lecco Lecco
3 1.806 5 6.930 7 22.694 1 7.952 3 44.387

Totale Totale Totale Totale Totale

62 28.591 28 37.787 18 54328 5 31.250 4 125.441

Popolazione totale civile


Sono state considerate le stesse classi demografiche identificate precedentemente, cio:
A < 1.000 ab.;
da 1.001 a 2.000 ab.,
C da 2.001 a 5.000 ab.,
D da 5.001 a 10.000 ab.,
E> 10.001 ab.

Nei periodi di punta estivi e nei fine settimana (Tabella 2.3), la popolazione fluttuante influisce pesantemente
in parecchi Comuni del territorio: infatti, un confronto con la Tabella 2.2. evidenzia come,rispettoai residenti,
si abbia un notevole incremento di popolazione relativamente alle classi C e D, che passano, rispettivamente,
da 54.328 ab. a 131.073 ab. (da 18 a 41 Comuni) e da 31.250 ab. a 110.919 ab. (da 5 a 16 Comuni); ci accade

13
a scapito, essenzialmente, delle classi demografiche ed A, la quale addirittura presenta una popolazione civile
massima inferiore a quella residente (da 28.591 abitanti a 9.098 e da 62 a 22 Comuni).
Analoghe variazioni, anche se ovviamente di minor peso, possono essere notate confrontando la Tabella 2.2. con
la Tabella 2.4. (distribuzione della popolazione civile media in classi demografiche), con particolare riferimento
alla sostanziale diminuzione dei Comuni della classe A (da 62 a 40) e al notevole incremento di quelli appartenenti
alle classi C (da 18 a 29) e (da 28 a 36), mentre per le altre due classi non sirilevanosostanziali differenze in
termini di numero di Comuni.

Tabella 2.3 Distribuzione della popolazione civile massima in classi demografiche - Totale Provincia di Como.

Popolazione civile Popolazione civile Popolazione civile Popolazione civile Popolazione civile
max. < 1000 abitanti 'max. da 1001 a 2000 max. da 2001 a 5000 max. da 5001 a 10000 max. > 10001

N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione

Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago
13 6.906 10 13.572 16 50.502 9 61.674 3 35.031
Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di
Como Como Como Como Como
8 2.192 7 24.108 16 48.932 4 25.243 2 130.721
Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di
Lecco Lecco Lecco Lecco Lecco
1 0 3 42.631 41 131.073 16 110.919 8 212.641
Totale Totale Totale Totale Totale
22 9.098 30 42.631 41 131.073 16 110.919 8 212.641

Tabella 2.4 Distribuzione della popolazione civile media in classi demografiche - Totale Provincia di Como.

Popolazione civile Popolazione civile Popolazione civile Popolazione civile Popolazione civile
med. < 1000 abitanti med. da 1001 a 2000 med. da 2001 a 5000 med. da 5001 a 10000 med. > 10001

N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione . Comuni Popolazione

Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago
20 9.720 16 20.777 13 38.321 2 12.979 1 0
Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di
Como Como Como Como Como
19 9.064 15 19.915 8 20.301 4 23.458 1 90.406
Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di
Lecco Lecco Lecco Lecco Lecco
1 0 5 8.706 8 27.919 1 8.060 3 45.012
Totale Totale Totale Totale Totale
40 18.783 36 49.397 29 86.541 7 44.497 5 135.418

Per quanto attiene ai tre bacini, la situazione esistente nel ramo di Como rispecchia mediamente quella generale,
mentre gli altri due presentano notevoli differenze: ci dovuto al fatto che il bacino dell'alto lago quello
maggiormente interessato dal fenomeno del turismo, cosa che ha invece scarsa rilevanza nel bacino orientale.
Pertanto, confrontando le tabelle relative alla distribuzione della popolazione residente e totale civile (massima
e media), nel primo siriscontranole pi ampie variazioni di appartenenza dei singoli Corn uni nelle diverse classi
demografiche, mentre, nel secondo, non sono rilevabili sostanziali differenze.

14
Popolazione industriale
Per l'analisi della distribuzione della popolazione industriale, sono state individuate le seguenti 6 classi
(Tabella 2.5):
A1<500A.E.,
A2da501al.000A.E.,
da 1.001 a 2.000 A.E.,
C da 2.001 a 5.000 A.E.,
D da 5.001 a 10.000 A.E.,
E > 10.000 A.E.

Tabella 2.5 D istribuzione della popolazione industriale in classi demografiche Totale Prov incia di Como.

Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione Popolazione


Industriale industriale industriale industriale industriale industriale
< 500 a.e. da 501 a 1000 da 1001 a 2000 da 2001 a 5000 da 5001 a 10000 > 10001

N. Popola N. Popola N. Popola N. Popola N. Popola N. Popola


Comuni zione Comuni zione Comuni zione Comuni zione Comuni zione Comuni zione

Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago

43 2.634 2 1.184 1 1.760 2 7.640 3 19.787 0 0

Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di


Como Como Como Como Como Como
33 1.304 2 1.470 3 5.180 3 10.148 2 17.546 4 264.377

Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di


Lecco Lecco Lecco Lecco Lecco Lecco
6 884 3 2.113 2 3.217 6 20.825 1 6.953 1 19.982

Totale Totale Totale Totale Totale Totale

82 4.821 7 4.767 6 10.157 11 38.613 6 44.286 5 284.359

Questa scelta stata motivata dal fatto che pi del 75% dei Comuni ha una presenza industriale inferiore a 1.000
A.E. e, pertanto, si ritenuto di suddividere la classe A in due sottoclassi.
Nella classe A.l sono ricompresi ben 82 dei 117 Comuni considerati, con una popolazione industriale che, nella
sua globalit, rappresenta solo 1,2% dell'intera popolazione industriale, mentre nella classe A.2. sono inclusi
7 Comuni, con una percentuale sul totale che corrisponde a quella della classe A.l. La classe (con 6 Comuni)
ha uno scarso peso nell'ambito del panorama industriale, rappresentando, con 10.157 A.E., solo il 2,6% della
popolazione industriale totale. Globalmente, pertanto, in ben 95 Comuni distribuito poco pi del 5 % della
popolazione industriale totale e perci l'attenzione dovr essere posta con sguardo particolare ai restanti 22
Comuni appartenenti alle classi C (11 Comuni, 10% del totale), D (6 Comuni, 11,4 % del totale) ed E (5 Comuni,
73,5% del totale); da rilevare che nel solo Comune di Como presente, con 180.564 A.E., il 46,7% della
popolazione industriale totale.
Nel bacino settentrionale, che quello meno interessato da attivit produttive industriali, su 51 Comuni, ben 45
appartengono alle classi A.l e A.2, con 11,6% della popolazione industriale totale, mentre nessun Comune
presenta una popolazione industriale superiore a 10.001 A.E. (classe E); dei restanti 6 Comuni, 3 appartengono
alla classe D (60% degli A.E. totali), 2 alla C (23% degli A.E. totali) e solo 1 alla B (5,3% degli A.E. totali). In
sostanza, si pu affermare che in questa area la distribuzione della popolazione industriale risulta molto ben
equilibrata, mentre le maggiori concentrazioni di A.E. sono localizzate, con la sola eccezione di Gravedona, in
sponda sinistra. Nel bacino occidentale la situazione si presenta assai diversa; infatti, seppure la classe
maggiormente rappresentata sia sempre la A (35 Comuni su 47, con meno dell'1% degli A.E. totali), la quasi
totalit della popolazione industriale risulta concentrata nella estrema parte Sud del sottobacino, nel territorio
del Comune di Como, che da solo presenta pi del 60% degli A.E. totali, e di quelli immediatamente limitrofi.

15
Nel bacino orientale la distribuzione della popolazione industriale in classi demografiche risulta meglio
equilibrata,rispettoa quellariscontrabilenel ramo di Como: infatti, su 19 Comuni, 9 appartengono alla classe
A, mentre pi del 38% degli A.E. totali ricadono nel territorio dei 6 Comuni che hanno una popolazione
industriale compresa tra 2.001 e 5.000 A.E. (classe C); darilevareche il solo Comune di Lecco presenta il 37%
degli A.E. totali dell'intero sottobacino.

Popolazione totale
L'analisi della distribuzione della popolazione totale riassuntanelle Tabelle 2.6 e 2.7; sono state considerate
le seguenti 5 classi:
AB. < 2.000 A.E.,
C da 2.001 a 5.000 A.E.,
D da 5.001 a 10.000 A.E.,
E da 10.001 a 20.000 A.E.,
F > 20.000 A.E.

Tabella 2.6 Distribuzione della popolazione totale massima in classi demografiche - Totale Provincia di Como.

Popolazione totale Popolazione totale Popolazione totale Popolazione totale Poplazione totale
max. < 2000 a.e. max. da 2001 a 5000 max. da 5001 a 10000 max. da 10001 a 20000 max. > 20001 a.e.

N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione

Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago

22 19.109 16 52.724 7 48.021 6 80.837 0 0

Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di


Como Como Como Como Como

21 23.647 17 55.417 2 15.501 5 68.548 2 368.107

Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di


Lecco Lecco Lecco Lecco Lecco

1 0 8 24.546 5 34.365 4 58.076 1 44.468

Totale Totale Totale Totale Totale

44 42.756 41 132.688 14 97.886 15 207.461 3 412.575

Tabella 2.7 ' - Distribuzione della popolazione totale media in classi demografiche - Totale Provincia di Como

Popolazione totale Popolazione totale Popolazione totale Popolazione totale Poplazione totale
med. < 2000 a.e. med. da 2001 a 5000 med. da 5001 a 10000 med. da 10001 a 20000 med. > 20001 a.e.

N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione N. Comuni Popolazione

Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago

35 30.790 10 29.248 4 29.133 2 25.630 0 0

Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di


Como Como Como Como Como

30 26.672 9 26.450 2 15.637 4 55.768 2 338.642

Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di


Lecco Lecco Lecco Lecco Lecco

4 4.462 7 23.124 4 28.214 3 43.779 1 44.091

Totale Totale Totale Totale Totale

69 61.924 26 78.823 10 72.984 9 125.176 3 382.733

16
E' possibilerilevarecome, da una parte, la presenza dei fluttuanti siaparticolarmente sentita in numerosi Comuni,
dall'altra come la popolazione industriale, che nella sua globalit superiore a quella residente, non sia
equamente distribuita nei Comuni, bens interessi un numero piuttosto basso; i Comuni appartenenti alla classi
demografiche maggiori, con la sola eccezione di Colico e Dervio, siano concentrati, prevalentemente, nella punta
estrema dei due Rami, mentre la sponda sinistra del lago interessata, prevalentemente, da Comuni con
popolazione totale media inferiore a 2.000 A.E.

2.1.2 Agricoltura

Per la definizione della situazione attuale in agricoltura, stato fattoriferimentoal Censimento ISTAT 1991.
In esso sono riportate le seguenti informazioni:
Superficie Agricola Utilizzata (S.A.U.), suddivisa in:
1. seminativi,
2. coltivazioni permanenti,
3. prati permanenti e pascoli;
Pioppete;
Boschi;
Altra superficie;
Totale.

Le informazioni sono riportate in forma sintetica, con riferimento ai tre sottobacini ed ai totali generali, nella
Tabella 2.8. Un esame della tabella evidenzia come, su un totale di poco pi di 29.000 ha destinati all'agricoltura,
pi del 60% (17.489 ha) siano S .A.U.; nell'ambito di questa solo il 2,7% (794 ha) e l'l,4% (417 ha) siano destinati,
rispettivamente, a seminativi e a coltivazioni permanenti, mentre la quasi totalit della S.A.U. viene utilizzata
per prati permanenti e pascoli (56 % della superficie totale, con 16.278 ha). Forte anche la presenza di boschi
(29% della superficie totale), per cui risulta che la maggior parte della superficie agricola nel territorio della
Provincia di Comoricadentenel bacino del Lario occupata da prati permanenti, pascoli e boschi, che nel loro
insieme rappresentano l'85% del totale. La situazione a livello di singolo sottobacino rispecchia mediamente
l'andamento generale; si rileva unicamente, nell'ambito della S.A.U., una maggiore presenza di seminativi, a
scapito dei prati permanenti e pascoli, nei rami di Como e Lecco.
I Comuni ricompresi in ciascun sottobacino, sono stati aggregati per classi di ampiezza della S.A.U.; le 5 classi
individuate sono le seguenti:
A superficie < 20 ha,
superficie compresa tra 21 e 50 ha,
C superficie compresa tra 51 e 100 ha,
D superficie compresa tra 101 e 200 ha,
E superficie > 201 ha.

Tabella 2.8 - D estinazione d'uso delle superfici comunali - Totale Provincia di Como.

SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA Boschi Altro Superficie


BACINO (ha) % (ha) % totale
Seminativo % Permanente % Prati % Totale % (ha)

Alto lago 288,48 1,6 322,55 1,79 11037,7 61,23 11648,72 64,62 4.915 27,26 1463,43 8,12 18027,15

Ramo di
Como 337,70 4,57 48,80 0,66 3403,88 46,07 3790,38 51,30 2282,74 30,89 1315,85 17,81 7388,97

Ramo di
Lecco 168,04 4,67 45,43 1,26 1836,52 51,01 2049,99 56,94 1185,56 32,93 364,69 10,13 3600,24

Totale 794,22 2,74 416,77 1,44 16278,1 56,10 17489,09 60,27 8383,30 28,89 3143,97 10,84 29016,36

17
La Tabella 2.9.riassumei dati con i totali generali relativi all'intero territorio della Provincia di Como ricadente
nel bacino del Lario. Tutte le classi di ampiezza considerate sono ben rappresentate; infatti, nella classe A
ricadono 26 Comuni, nella 18, nella C 27, altrettanti nella D e 19 nella E.
La situazione nei singoli bacini, si presenta in modo diverso. Nell'Alto Lago si pu notare una maggiore presenza
di Comuni nelle classi di ampiezza pi elevate (15 Comuni su 51 nella D e 14 nella E) e ci non sempre motivato
dalla maggiore estensione delle superfici totali comunali; infattiricadononella classe E Comuni come Dongo,
Peglio e Santa Maria Rezzonico, la cui superficie totalerisultadi gran lunga inferiore a quella di altri ricadenti
nelle altre classi. Nel bacino occidentale, la classe maggiormente rappresentata la A, doverientrano15 Comuni
su 47, mentre 14ricadononella C; nel ramo di Lecco, invece, i 19 Comunirisultanoben distribuiti nelle classi
considerate, con la sola eccezione della classe E, nella quale ricade un solo Comune.

Tabella 2.9 Distribuzione delle SAU comunali in classi di ampiezza - Totale Provincia di Como.

SAU SAU compresa SAU compresa SAU compresa SAU


20 ha tra 20 e SO ha tra 50 e 100 ha tra 100 e 200 ha 200 ha

N. SAU % N. SAU % N. SAU % N. SAU % N. SAU %


comuni comuni comuni comuni comuni

Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago Alto lago
8 83,61 0,72 7 243,15 2,09 7 509,79 4,38 15 2168,02 18,61 14 8644,15 74,21

Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di


Como Como Como Como Como
15 113,97 3,01 7 218,1 5,75 14 1025,53 27,06 7 1011,74 26,69 4 1421,04 37,49

Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di Ramo di


Lecco Lecco Lecco Lecco Lecco

3 33 1,61 4 144,18 7,03 6 485,81 23,7 5 639,88 33,85 1 639,13 33,81

Totale Totale Totale Totale Totale

26 231 0,04 18 605,43 0,11 27 2.021 0,35 27 3.874 0,68 19 10.704 1,88

2.1.3 Zootecnia

Per la definizione della situazione attuale in zootecnia, stato fatto riferimento al Censimento ISTAT 1991 per
l'agricoltura (Tavola 4.16 "Aziende con allevamenti e aziende con bovini, bufalini e suini per comune" e Tavola
4.17 "Aziende con ovini, caprini, equini ed allevamenti avicoli per comune"). La prima tavolariportai seguenti
dati:
numero totale di aziende con allevamenti,
numero totale di aziende con bovini e bufalini,
1. numero totale di capi,
2. numero di vacche,
3. numero aziende con allevamenti bufalini,
4. numero capi bufalini,
numero aziende con suini,
5. numero capi.

La seconda tavolariporta,per ciascuna tipologia di bestiame indicata, il numero totale di aziende con il relativo
numero totale di capi.
Sulla base di questi dati per tutti i Comuni considerati, sono stati definiti il numero di aziende, il numero di capi
e la dimensione media dell'azienda, con riferimento a bovini, suini, ovini-caprini, equini e capi avicoli. Le
informazioni di sintesi con i totali generali riferiti al territorio della Provincia di Como chericadenel bacino del
Lario, sono riportate nella Tabella 2.10. Essa evidenzia come tutta l'area considerata sia scarsamente interessata
da allevamenti con suini e con equini, mentre le dimensioni medie aziendali risultano piuttosto piccole.
Tabella 2.10 - Consistenza del patrimonio zootecnico - Totale Provincia di Como.

BOVINI SUINI OVINI-CAPRINI EQUINI AVICOLI

BACINO N. N. C/A N. N. C/A N. N. C/A N. N. C/A N. N. C/A


aziende capi aziende capi aziende capi aziende capi aziende capi

Alto lago 988 6166 6 507 1165 2 1058 14871 14 247 466 2 1212 17984 15

Ramo di
Como 306 2838 9 53 211 4 246 2305 9 97 239 2 313 31062 99

Ramo di
Lecco 178 3768 21 23 298 13 148 1817 12 84 172 2 206 8052 39

Totali 1472 12771 9 583 1675 3 1452 18993 13 428 878 2 1730 57097 33

La situazione nei diversi bacini la seguente: nell'Alto Lago sirilevala maggior presenza di capi, con esclusione
di quelli avicoli, tra gli ovini-caprini, cui corrisponde anche la dimensione media aziendale pi elevata che si
riscontra in tutto il territorio provinciale per la tipologia di allevamento considerata. E' anche presente il numero
pi elevato di capi bovini, suini ed equini di tutto il bacino nel suo insieme, mentre, per tutte le tipologie di capi,
con esclusione degli ovini-caprini, la dimensione media aziendale la pi bassa, pur avendo il numero maggiore
di allevamenti per tutte le tipologie di capi; ci lascia presupporre la scarsa presenza di allevamenti di tipo
intensivo. Infatti, per quanto attiene ai bovini, solo in pochi Comuni, come, ad esempio Colico, Pasturo, Dongo
e Garzeno, presumibile l'esistenza di allevamenti con pi di 100 capi, sebbene la dimensione aziendale media
risulti comunque bassa. Per gli ovini-caprini, invece, probabilmente identificabile la presenza di allevamenti
intensivi in almeno il 20% dei Comuni, mentre per gli avicoli situazioni particolarmente eclatanti sono
riscontrabili nei Comuni di Colico, Crandola Valsassina, Garzeno, Gravedona, Pasturo, Primal una e Sorico. Cos
come per la media generale del territorio, scarsamente rilevante in termini quantitativi al presenza di suini ed
equini, per i quali non si evidenzia alcuna concentrazione significativa in nessun Comune.
Nel bacino occidentale, presente in assoluto il minor numero di capi per quanto attiene ai bovini, ai suini e agli
ovini-caprini, mentre si riscontra il maggior numero di capi avicoli; la dimensione media aziendale non si
discosta di molto da quella media di tutto il territorio, con la sola eccezione degli allevamenti avicoli, con 99
capi/azienda, contro i 33 medi. Un esame condotto a livello di dettaglio comunale lascia presupporre la quasi
totale assenza di allevamenti intensivi per tutte le tipologie di capi, con la sola esclusione di quelli avicoli, per
i quali probabilmente identificabile la presenza di allevamenti intensivi nei Comuni di Argegno, Bellagio,
Cerano d'Intelvi, Como, Lenno, Moltrasio, Ossuccio, San Fedele d'Intelvi e Tremezzo.
Il bacino orientale, escludendo gli ovini-caprini, presenta le dimensioni medie aziendali pi elevate per tutte le
tipologie di allevamento, il che lascia presupporre che il territorio in esame sia quello maggiormente interessato
da allevamenti di tipo intensivo. Ci viene confermato dall'esame condotto a livello di dettaglio comunale, dal
quale riscontrabilela presenza di un numero elevato di capi bovini, rapportati al numero di aziende, in molti
Comuni (Abbadia Lariana, Ballabio, Bosisio Parini, Oggiono, Suello), mentre nel Comune di Annone Brianza
rilevabile la presenza di un allevamento intensivo di suini; quest'ultimo Comune, Civaie, Mandello del Lario,
Suello e Valmadrera, sono interessati anche da allevamenti intensivi di ovini-caprini. Per quanto attiene agli
avicoli, cos come per i bovini, molti dei 19 Comuni del territorio presentano un numero elevato di capi, rapportati
al numero di aziende.

2.2 Stato dell'arte sulle opere di risanamento realizzate

L'analisi di dettaglio stata realizzata solo per la Provincia di Como.

2.2.1 Fognatura

Su una popolazione di 893.360 abitanti 571.361 sono attualmente serviti da fognatura e quindi attualmente il 36%
del totale della popolazione non usufruisce del servizio. Per quanto attiene la situazione di ciascun sottobacino
nell'Alto lago la popolazione da servire pari al 34,6% di quella totale (200.691 A.E.), cio analoga a quella

19
media di tutto il territorio provinciale. Nel bacino occidentale il 42,2% della popolazione risulta ancora non
servita da fognatura e ci rappresenta un rischio ambientale di notevole rilevanza in considerazione anche
dell'elevata sensibilit di questo sottobacino sul quale devono essere concentrati gli sforzi sia a livello di
pianificazione, progettazione esecutiva ed investimenti nelle infrastrutture depurative. Nel bacino orientale solo
il 17,5 % della popolazione deve ancora usufruire del servizio di fognatura e tale situazione da considerarsi
soddisfacente in relazione anche al modesto carico inquinante generato (Tabella 2.11).
Tabella 2.11 - Stato di fatto del servizio di fognatura - Totale Provincia di Como.

POPOLAZIONE Popolazione Popolazione % N.


BACINO totale totale popolazione reti
Residente Fluttuante Totale civile Industriale Totale servita da servire da servire

Alto lago 53.167 114.518 167.686 33.005 200.691 131.183 69.508 34,63 143

Ramo
di Como 140.461 90.735 231.196 300.025 531.220 307.066 224.155 42,20 174

Ramo
di Lecco 83.768 23.714 107.482 53.974 161.455 133.113 28.342 17,55 91
Totali 277.39S 228.967 506.363 387.003 893.366 571.361 322.005 36,04 408

222 Collettamento e depurazione

Insultati dell'indagine, riferita alla situazione del 1990, considerano anche gli impianti che alla data risultavano
ancora in costruzione e/o finanziati. Nel territorio della Provincia di Como sono localizzati 48 impianti di
depurazione comunale a servizio di 96303 A.E. di cui 86257 di origine civile e 10046 di origine industriale; la
potenzialit dei suddetti impianti ammonta globalmente a 104.381 A.E. Inoltre sono in attivit 5 impianti
pubblici intercomunali a servizio di 221.897 A.E. di cui 99.938 civili e 122.004 industriali. Ne risulta che solo
il 39,26% del carico inquinante viene sottoposto a depurazione.

Relativamente ai tre bacini la situazione risulta la seguente:


nel bacino settentrionale sono ubicati 24 impianti di depurazione comunale al servizio di 27.779 A.E. con
una potenzialit massima pari a 30760 A.E. Inoltre 3650 A.E. vengono trattati in due impianti intercomunali
ubicati a Sorico e Vestrena. Rispetto ad una popolazione pari a 200.691 abitanti risulta un trattamento
corrispondente solamente di circa il 17% del totale, dato assolutamente insoddisfacente anche in relazione
alla popolazione servita da fognatura che pari al 65,4%.
nel bacino occidentale esistono 16 impianti di depurazione comunali a servizio di 14.132 A.E. con una
potenzialit impiantistica pari a 17.771 A.E.; inoltre 62.528 A.E. di origine civile e 103.868 A.E. industriali
vengono trattati in due impianti intercomunali localizzati a Como ed a Ronago. Ne risulta una situazione
estremamente insoddisfacente, poich solo il 36% degli A.E. viene sottoposto a depurazione in linea anche
alla situazione relativa al servizio di fognatura, risultato pari al 42,2% della popolazione.
nel bacino orientale esistono 8 impianti comunali a servizio di 54372 A.E. con una potenzialit massima pari
a 55.850 A.E. Inoltre nell'impianto di Valmadrera vengono trattati reflui corrispondenti al carico derivante
da 59.940 A.E. (Tabella 2.12). La situazione depurativa senza dubbio la migliore di tutto il territorio della
Provincia di Como, poich vengono trattati circa il 66,3% dei carichi prodotti.

2.3 Sorgenti puntiformi

I carichi di origine puntiforme sversati a lago risultano pari a 180,5 t/anno, che corrispondono al 36,5 % dei carichi
totali prodotti (494,4 t/anno). I maggiori contributi sono dovuti alla Provincia di Sondrio (55,0 t/anno), segue
la parte di Provincia di Como del bacino occidentale (52,3 t/anno) e la parte della Provincia di Como compreso
nell'Alto Lago (37,2 t/anno); si rilevano poi, nell'ordine, il bacino orientale (16,9 t/anno) e il Canton Ticino (16,6
t/anno) mentre i contributi minori provengono dal Canton Grigioni (2,4 t/anno). Nella Figura 2.3 vengono
riportati i carichi di fosforo suddivisi per bacino.

20
Tabella 2.12 - Stato di fatto del servizio di depurazione - Totale Provincia di Como.

POPOLAZIONE IMPIANTI DI DEPURAZIONE COMUNALI IMPIANTI DI DEPURAZIONE CONSORTILI


BACINO
Residente Fluttuanti Totale A.E. Totale N. Residente Fluttuante Totale A.E. Totale Poten- N. Residente Fluttuante Totale A.E. Totale
abitanti generale abitanti generale zialit abitanti generale

Alto lago 53167 114518 167686 33005 200691 24 11342 15847 271189 610 27799 30760 2 915 2722 3636 14 3650

Ramo
di Como 140461 90735 231196 300025 531220 16 6821 7164 13985 147 14132 17771 2 46874 15654 62528 103868 166396

Ramo
di Lecco 83768 23714 107481 53974 161455 8 37136 7947 45083 9289 54372 55850 1 27044 6775 33819 18122 51941

Totale 277395 228967 506362 387003 893365 48 55300 30957 86257 10046 96303 104381 5 74833 25150 99983 122004 221987
2.4 Sorgenti diffuse

2.4.1 Suolo

Per la determinazione dei coefficienti di rilascio del fosforo per le diverse tipologie di suolo, la metodologia
regionale indica un coefficiente di 0,1 kg/ha per anno, cui deve essere applicata una maggiorazione per suolo
agricolo pari a 0,6 kg/ha per anno.
I carichi sversati a lago dal suolo coltivato ed incolto risultano pari a 77,2 t/anno. I maggiori contributi sono dovuti
alla Provincia di Sondrio (32,7 t/anno), segue la parte diProvincia di Como ricadente nel bacino occidentale (17,2
t/anno) e il Canton Grigioni (13,9 t/anno); sirilevanopoi, nell'ordine, la parte di Provincia di Como che fa parte
del bacino dell'Alto Lago (7,58 t/anno) ed il bacino orientale (4,2 t/anno), mentre i contributi minori provengono
dal Canton Ticino (1,6 t/anno).
Nella Figura 2.4 vengono riportati i carichi dovuti a S.A.U., altra superficie e totali, suddivisi per bacino.

2.4.2 Zootec nia

Per quanto attiene alla definizione del carico di fosforo procapite per ciascuna delle tipologie di bestiame
considerate (bovini, suini, ovini-caprini, equini, avicoli), le metodologie regionali per la predisposizione del
P.R.R.A.L., indicano i seguenti valori, espressi in kg/anno, per tonnellata di peso vivo dell'animale:

ANIMALI CARICO
(kg/t anno)

Bovini 21
Suini 50
Ovini-Caprini 20
Equini 18

I carichi sversati di provenienza zootecnica risultano pari a 46,0 t/anno. La maggior parte dei contributi dovuta
alla Provincia di Sondrio (36,7 t/anno), cui segue la parte diProvincia di Comoricadentenel sottobacino dell'Alto
Lago (4,1 t/anno); il Canton Grigioni, con 1,1 t/anno, la parte di Provincia di Como che fa parte del bacino
occidentale, con 1,8 t/anno ed il bacino orientale (1,8 t/anno), forniscono contributi pressoch uguali, mentre
i contributi minori provengono dal Canton Ticino (0,5 t/anno).

In conclusione, i carichi di fosforo prodotti nel Lariorisultanopari a 1.491 t/anno, di cui 997 t/anno (67% del
totale) di origine diffusa e 494 t/anno dovuti alle fonti puntiformi. Dei carichi totali prodotti, solo 304 t/anno,
pari al 20%, sono sversate a lago; di queste, 180 t/anno (59% dei carichi totali sversati) sono di origine puntiforme
(civile ed industriale), mentre le rimanenti 123 t/anno provengono dalle fonti diffuse (agricoltura, zootecnica
e carico naturale). In particolare risulta che solo il 12% dei carichi di origine diffusa perviene a lago, mentre la
percentuale si alza al 36% per quelli puntuali.
Con riferimento ai carichi totali di fosforo sversato a lago, il contributo maggiore proviene dalla Provincia di
Sondrio (124 t/anno), cui seguono le parti di Provincia di Como ricadenti nel bacino occidentale (62 t/anno) e
in quello dell'Alto Lago (59 t/anno); si rileva poi, nell'ordine, la presenza del Ramo di Lecco (23 t/anno) e del
Canton Ticino (19 t/anno), mentre il contributo minore proviene dal Canton Grigioni, con 17 t/anno).

22
S 200 -

PRODOTTO COLLETTATO TRATTABILE SVERSATO

Figura 2.3 - Carichi puntiformi di fosforo.

S.A.U. ALTRA SUPERFICIE TOTALE

Figura 2.4 Carichi diffusi di fosforo dovuti a SAU, altra superficie e totale.

23
Capitolo 3

METODI DI STUDIO

3.1 Indagine pluviometrica

Quale periodo di osservazione delle caratteristiche pluviometriche si scelto l'intervallo Gennaio 199 I-Agosto
1992, coincidente con quello delle campagne limnologiche. L'indagine ottempera a due differenti finalit: da
un lato costituisce la fase preliminare per lo studio del regime pluviometrico, e dall'altro permette di evidenziare
eventuali carenze nella strumentazione esistente al fine di proporne l'integrazione. Sono stati interpellati tutti
gli enti che effettuano operazioni di monitoraggio della pluviometria e dell'idrometria nel bacino imbrifero del
lago. In particolare: AEM - Aeronautica Militare, ISMES, Amministrazione Provinciale di Como, Centro di
Cultura Scientifica "A. Volta", Consorzio dell'Adda, ENEL - CTRN.
Si effettuato un censimento di tutte le stazioni pluviometriche attualmente in funzione nel bacino imbrifero
del lago. Le indagini preliminari hanno rivelato la presenza di un numero di strumenti per il monitoraggio della
pluviometria sufficientemente elevato, e con un soddisfacente grado di distribuzione sul territorio. In un buon
numero di casi, gli enti hanno trasmesso la serie pluviometrica relativa al periodo in studio. In alcune occasioni,
si sono acquisiti anche i dati relativi ad anni precedenti: ci ha permesso di identificare le particolarit del periodo
in studio rispetto alle caratteristiche climatologiche del sito.
Parallelamente ai dati pluviometrici sono stati raccolti i dati relativi alla portata dei corsi d'acqua dell'area. Le
uniche rilevazioni effettuate con continuit sono quelle del Consorzio dell'Adda, che riguardano peraltro
unicamente l'Adda in ingresso ed in uscita dal lago di Como (rispettivamente alle stazioni di Fuentes e Lavello).
Per quel che riguarda gli altri corsi d'acqua tributari del lago, si dispone solo di misure di portata giornaliere
effettuate sporadicamente (con cadenza mensile o trimensile) in concomitanza con le rilevazioni qualitative. Tali
misure (che riguardano i tributari del lago con l'esclusione del Mera) non sono evidentemente sufficienti per
effettuare considerazioni sul regime delle portate. L'afflusso idrico al lago dovuto in buona parte al fiume Adda,
che raccoglie a sua volta, nel suo percorso lungo la Valtellina, le acque di una fitta rete di torrenti. Gli altri
sottobacini del primo ordine (ovvero quelli i cui apporti giungono direttamente al lago) sono il bacino del Mera
e una serie di bacini minori (il pi grande quello del Pioverna, 157 km2) la cui superficie si trova concentrata
intorno al lago.
Tra i sottobacini del primo ordine quello dell'Adda prelacuale ha la maggiore altitudine media, ci nonostante
ha la pi bassa piovosit, a causa della posizione geografica dell'area, al confine tra la pianura e la catena delle
Alpi. Le cime delle Alpi hanno infatti un effetto sostanzialmente protettivo nei confronti delle perturbazioni
provenienti dall'Atlantico e dal Mediterraneo e perci la differente collocazione,rispettoad esse, delle varie parti
del bacino, determina una disomogeneit delle caratteristiche pluviometriche.
La meteorologia tipica del bacino imbrifero del lago di Como determinata infatti dall'effetto protettivo della
barriera alpina e dall'effetto destabilizzante del Mediterraneo. La prima protegge parzialmente il bacino dalle
perturbazioni atlantiche, mentre il secondo contribuisce a umidificare notevolmente le masse d'aria checircolano
intorno alla depressione ligure, presente per lo pi in primavera e autunno, facendo si che il bacino venga
periodicamente investito da perturbazioni, anche violente, provenienti da Sud e Sud-Ovest. Tali perturbazioni
si scaricano per lo pi sul lago, sulla valle del Mera e sul versante Sud delle Alpi Orobie, lasciando tuttavia ancora
cospicui residui sulle rimanenti aree (Valtellina).
Lo sbarramento offerto dalle montagne della fascia intermedia del bacino alle perturbazioni provenienti da Sud
assai inferiore a quello offerto alle perturbazioni atlantiche dal Gruppo del Bernina (4049 m sim). Inoltre le
perturbazioni atlantiche raggiungono il bacino dopo un lungo percorso continentale e quindi comportano, in
generale, precipitazioni di minore entit. Nella Figura 3.1 e Tabella 3.1 sono riportate tutte le stazioni

25
pluviometriche presenti nel bacino imbrifero del lago. Le stazioni sono assai numerose, ma afferiscono a reti di
misura distinte, di propriet di diversi Enti (AEM, ENEL, Consorzio dell'Adda, ecc.). Ciascun Ente persegue
finalit differenti: l'obiettivo pu essere sia la previsione idrologica che il monitoraggio delle frane, oppure il
monitoraggio dell'inquinamento atmosferico, o altro ancora.

Tabella 3.1 Elenco delle stazioni pluviometriche esistenti nel bacino imbrifero del lago di Como.

AEM
1 Cancano, diga (SO) 6 S. Caterina Val Furva, Centro (SO)
2 Premadio (SO) 7 Le Prese (SO)
3 Amoga, Val Viola esterna (SO) 8 Grosotto (SO)
4 Bormio, Rovinacela (SO) 9 Val Grosina (sopra Grosio) (SO)
5 Valte dei Forni (SO) 10 Semio (SO)

AERONAUTICA MILITARE
11 Monte Bisbino (CO) 1.32S m sim

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE D I COMO


12 Como Villa Gallia (CO) 14 Varenna (CO)
13 Lecco (CO) 15 Colico (CO)
quota stazioni = 1020 m sopra il livello del lago

CENTRO D I CULTURA SCIENTIFICA "A. VOLTA"


16 Como, Villa Olmo, quota = 211 m sim

CONSORZIO D ELL'AD D A
17 Olginate (CO), quota = circa livello lago 20 Samolaco (SO), quota = circa 220 m sim
18 Bedano (CO), quota = circa livello lago 21 Stazzona (SO), quota = circa 430 m sim
19 Fuentes (CO), quota = circa livello lago 21b Barzio (CO), quota = circa 770 m sim

ENEL
22 Peglio, bacino Gorghiglio (CO), quota = 650,5 m sim 35 Gerola Alta, diga Trona (SO), quota = 1805 m sim
23 Madesimo, diga Isolato (SO), quota = 1248,5 m sim 36 Gerola Alla, diga Pescegallo (SO), quota= 1870 m sim
24 Madesimo, diga Madesimo (SO), quota = 1526 m sim 37 Pedesina, stazione 130 Pedesina (SO), quota= 805 m sim
25 Villa di Chiavenna, diga Villa(SO), quota = 627,5 m sim 38 Morbegno, Campovico (SO), quota = 227,9 m sim
26 Mese, centrale Mese (SO), quota = 275 m sim 39 Premana, diga Pagnona (CO), quota = 700 m sim
27 Madesimo, diga Stuella (SO), quota = 1903,5 m sim 40 Tartao, diga Tartao (SO), quota = 961 m sim
28 S. Giacomo F., diga ruzzo (SO), quota = 2088,5 m sim 41 Gerola Alta, centrale Gerola (SO), quota = 1090 m sim
29 Lanzada, Alpe Gera (SO), quota = 2100 m sim 42 Villa di Tirano, centrale Poschiavino (SO), quota = 440 m sim
30 Lanzada, Campo Moro (SO), quota = 1974 m sim 43 Sondrio, centrale Mallero Io (SO), quota= 456 m sim
31 Lanzada, Centrale Lanzada (SO), quota = 967 m sim 44 Ardenno, bacino di lotto (SO), quota = 975 m sim
32 Sondrio, Centrale Sondrio (SO), quota = 293 m sim 45 Val Masino, presa Ruschedo (SO), quota = 740 m sim
33 Ardenno, sbarramento Ardenno (SO), quota = 271 m sim 46 Castello dell'Acqua, presa Baghetto (SO), quota = 350 m sim
34 Gerola Alta, diga Inferno (SO), quota = 2140 m sim 47 Introbio, centrale Fometto (CO), quota = 596 m sim

ENEL/CRTN
48 Como Villa Olmo, quota = 211 m sim 50 Pian del Tivano (loc. Colma) (CO), quota = 1.190 m sim
49 Brunate (CO), quota = circa 950 m sim

ISMES
51 Spriana (SO) 59 Presa Adda (Bormio) (SO)
52 San Giuseppe (SO) 60 Presa Frodolfo (Bormio) (SO)
53 Campo Franscia (SO) 61 Le Prese (SO)
54 Chiesa Valmalenco (SO) 62 Passo Aprica (SO)
55 Valle dei Forni (SO) 63 Gerola (SO)
56 S. Caterina Val Furva (SO) 64 Pal (SO)
57 Amoga (Val Viola intema) (SO) 65 Oga (Bormio) (SO)
58 Cancano (SO)

26
Perimetro bacino imbrifero

Contini di Stalo

M. Gari'

STAZIONI PLUVIOMETRICHE

AM f j Consorzio Adda

fljn Aeronautica Militare Enel

^ Amministrazione Provinciale Enel/CRTN

^ft Centro Volta Ismes

Figura 3.1 Ubicazione delle stazioni pluviometriche nel bacino imbrifero del Lario.

3.1.1 Modalit di rilevamento dei dati

Consorzio dell'Adda: Il Consorzio possiede sei stazioni per il monitoraggio delle precipitazioni; l'obiettivo
perseguito essenzialmente il controllo del regime idrologico del lago. I pluviografi sono ubicati nelle localit
seguenti: Fuentes, Olginate, Bellano, Samolaco, Stazzona, Barzio.
La stazione di Barzio (700 m sim.) (Valle del Piovema) in realt di propriet del Centro Orientativo Educativo,
che trasmette i dati al Consorzio dell'Adda; per semplicit stata inclusa tra le stazioni di propriet del Consorzio.
I pluviometri di Olginate, Fuentes e Bellano sono ubicati praticamente sulle sponde del lago (rispettivamente
all'estremit meridionale e settentrionale e nel tratto centrale), mentre quelli di Samolaco e Stazzona si trovano
sulle aste principali del Mera e dell'Adda; per tutte, con la sola esclusione di Stazzona (430 m sim), la quota
compresa tra i 200 e i 400 m sim.

Amministrazione Provinciale di Como: La Regione Lombardia dispone di una rete di monitoraggio


dell'inquinamento atmosferico, le cui stazioni (circa 150) sono distribuite su tutto il territorio regionale. Il sistema
raccoglie, oltre ai dati di qualit dell'aria, anche informazioni relative ai parametri climatici, quali precipitazioni,
um idit, temperatura dell'aria, ecc. La struttura della rete organizzata a vari livelli: i dati delle singole centraline
vengono raccolti da un centro organizzato a livello provinciale, che a sua volta teletrasmette le rilevazioni alla
banca dati regionale. L'AmministrazioneProvinciale di Como possiede4 centraline automatiche di rilevamento.
Ciascuna centralina, oltre a rilevare le concentrazioni di inquinanti in atmosfera, dispone di anemografi,
termometri, igrometri e pluviografi. Le stazioni si trovano a Como, Lecco, Varenna, Colico. Per tutte, la quota
poco superiore ai 200 m sim, e perci prossima a quella della superficie del lago. Le stazioni si trovano a Como,
Lecco, Varenna, Colico. Per tutte, la quota poco superiore ai 200 m sim, e perci prossima a quella della
superficie del lago.

Centro di Cultura Scientifica "Alessandro Volta": Esso gestisce una stazione meteorologica ubicataa Villa Olmo
(Como) e dotata di strumenti, a registrazione grafica, per la misura di precipitazioni, temperatura, umidit e
pressione

27
ISMES: Per conto dellaRegioneLombardia (Assessorato Lavori Pubblici), viene effettuato il monitoraggio delle
situazioni di maggiorrischioidrogeologico. Tale azione comporta anche lamisura delle precipitazioni nelle zone
considerate "arischio".Le stazioni di misura sono localizzate nel bacino dell'Adda prelacuale, e si concentrano
soprattutto nelle vicinanze dei fenomeni franosi di maggiore rilievo, quali la frana di Spriana (sopra Sondrio)
e la frana della Val Pola (nell'Alta Valtellina). Nel bacino del Mallero, in particolare, attualmente sono in
funzione ben 15 pluviografi per lo studio della frana di Spriana: parte di questi non sono di propriet dell'ISMES,
e fanno capo direttamente al Provveditorato OO.PP. della Regione Lombardia. Delle 15 centraline citate, 5 sono
destinate a funzionare in modo permanente, mentre le altre 10 verranno dismesse al termine della fase di studio:
esse non sono perci state riportate nell'elenco completo della stazioni di misura.
Le stazioni sono automatiche e spesso soggette a disservizi, anche di lunga durata: i dati risultano perci
frequentemente incompleti.

AEM/ENEL: Essi sono tra gli Enti maggiormente interessati al controllo del regime idrologico locale: in effetti
gestiscono complessivamente 36 stazioni di rilevamento pluviometrico (rispettivamente 10 per e 26 per
l'ENEL). Le centraline dell'AEM sono dislocate nell'Alta Valtellina (a monte di Tirano), mentre le centraline
dell'ENEL si trovano pi a valle, nellaparte mediana del bacino dell'Adda prelacuale, nonch nel bacino del Mera
e di due torrenti minori (Vairone e Piovema). L'altitudine delle stazioni variabile, arrivando in alcuni casi oltre
i 2.000 m.

ENEL - CRTN: Questo ente gestisce due centraline di monitoraggio localizzate nella parte Sud-orientale del
bacino del lago (Pian del Tivano e Brunate San Maurizio), per lo studio della climatologia nel territorio lariano
ed in particolare per la determinazione del trasporto transfrontaliero di inquinanti in atmosfera attraverso la
catena delle Alpi Centrali. I pluviografi sono di tipo automatico, e le registrazioni risultano assai incomplete a
causa dei frequenti disservizi. Esiste inoltre una stazione di rilevamento " wet-dry" per lo studio della qualit delle
precipitazioni atmosferiche, ubicata presso la sede del Centro di Cultura Scientifica "A. Volta" (Villa Olmo,
Como) e da questi gestita sulla base di una apposita convenzione con l'ENEL-CRTN.

Aeronautica Militare: Essa possiede una propria stazione di controllo metereologico (Monte Bisbino), che
funziona al servizio dell'aeroporto di Linate. La stazione raccoglie, con frequenza trioraria, i dati relativi a
pressione, stato del cielo, visibilit, precipitazioni, temperatura, umidit, direzione e intensit del vento.

3.2 Indagine sui principali tributari

Nel bacino imbrifero del lago di Como sono riconoscibili 46 sottobacini idrografici di primo ordine,
(considerando come unitari sia il bacino del fiume Adda immissario che quello del fiume Mera, i quali sono in
realt costituiti da numerosi sottobacini di ordine inferiore), pi 39 "aree costiere" cos denominate perch, pur
costituendo superfici drenanti al Iago, o non sono interessate da corpi d'acqua, oppure ne presentano numerosi,
in genere disposti a pettine, ma di scarsa importanza idrologica.
Per la definizione delle caratteristiche qualitative dei principali tributari al lago di Como, sono stati presi in
considerazione 14 sottobacini, ovvero quelli di dimensioni maggiori (per un totale di 3890,3 km2 pari al 90%
della superficie del bacino imbrifero) e con aree densamente popolate o elevate presenze industriali, e con un
contributo idrologico globale superiore al 90% rispetto al totale delle acque drenate al lago. I corsi d'acqua
sottoposti ad indagine e campionamento sono stati i seguenti (Figura 3.2):

Bacino occidentale Alto Lago Bacino orientale

COSIA SENAGRA MERIA


BREGGIA ALBANO RIO TORTO
TELO LIRO ADDA emissario
LIVO
MERA
ADDA immissario
VARRONE
PIOVERNA

28
XIlvo ff$ton

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Albano (~
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1 COMO
2 ARGEGNO
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3 MENAGGIO
4 COLICO (Olglasca Y, i Verrone
5 UERNA fJ
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Sedimenti
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Figura 3.2 Principali tributari del lago di Como ed ubicazione delle stazioni di campionamento delle acque lacustri
e dei sedimenti.

Le Figure 3.33.7 illustrano i confini, i reticolati idrografici, la posizione dei centri abitati ed i punti di
campionamento dei singoli sottobacini.

3.2.1 Frequenza e modalit di campionamento

Per i fiumi Adda immissario, Mera, Pioverna, Adda emissario, Cosia e B reggia sono stati effettuati 12
campionamenti con frequenza mensile dal mese di Settembre 1991 al mese di Agosto 1992.
Per i rimanenti tributari (Telo, Senagra, Albano, Liro, Vairone e Rio Torto) i prelievi hanno avuto frequenza
trimestrale con campionamenti effettuati al mese di Settembre e Dicembre (1991), Marzo Giugno e Agosto
(1992). Limitatamente al fiume Mera sono stati effettuati solo due prelievi (Dicembre 1991 e Marzo 1992),
mentre per motivi legati alla particolare natura litilogica e idrologica del tratto terminale del corso d'acqua, non
stato possibile effettuare campionamenti rappresentativi sul fiume Livo.
Nel periodo precedente l'inizio dei campionamenti sono stati effettuati alcuni sopraluoghi preliminari finalizzati
alla scelta del migliore punto di prelievo, in modo tale da garantire la raccolta di campioni rappresentativi delle
reali condizioni qualitative dei corsi d'acqua in esame. Le condizioni ottimali richiedevano:
punto di prelievo in prossimit della foce in modo tale da includere la totalit del corso d'acqua senza risentire
tuttavia dell'influenza diretta del lago (innalzamento) con il conseguente effetto di diluizione del campione
raccolto;
sezione del corso d'acqua geometricamente semplice al fine di agevolare le misure dell'area;
accessibilit dei luoghi sia alle sponde che, possibilmente, alla parte centrale del corso d'acqua per facilitare
le operazioni di misura e di prelievo.
In linea di massima per tutti i corsi d'acqua esam inati stato possibile ottenere condizioni prossime alla situazione
ottimale.

In occasione dei prelievi mensili (o trimestrali) sono state effettuate le seguenti operazioni:
determinazione delle condizioni generali atmosferiche,
misura della temperatura dell'acqua

29
Centro-Atto Lago (ovest): SENAGRA - ALBANO - URO - LIVO

Bacino imbrifero
Reticolo idrografico
Confine di Stalo
Centri abitati
Punto di prelievo

Figura 3.3 Figura 3.4

Bacino Prelacuale: ADDA (immissario) - MERA

Bacino imbrifero
Reticolo idrografico (principale)
""""" Confine di Stato
Centri abitati (principali)
Punto di prelievo

Figura 3.5

30
Ramo Orientale: MERIA - RIO TORTO Centro-Alto Lago (est): VARRONE - PIOVERNA

Bacino imbrifero
Reticolo idrografici
Centri abitati
0 Punto di orelievo

Figura 3.6 Figura 3.7

misura della temperatura esterna


misura dell'altezza dell'acqua su tutta la sezione,
calcolo dell'area della sezione,
misura della velocit media della corrente
calcolo della portata
prelievo del campione d'acqua (1,5 1) nella zona centrale a -10 cm dalla superficie,
osservazione ed annotazione delle condizioni organolettiche del corso d'acqua.

3.2.2 Metodi di analisi

Portata (m3/s) : si provveduto alla misura delle singole "sezioni di dettaglio" in modo tale da ottenere, per ogni
corso d'acqua, uno schema geometrico puntuale sia del tratto normalmente bagnato sia della parti di alveo (e di
argine) occupate esclusivamente durante i fenomeni di piena. Le singole sezioni sono state quindi ricostruite al
calcolatore per permettere un rapido calcolo dell'area e la successiva determinazione della portata (m3/s) al
momento del prelievo. Va sottolineato che solo per il fiume Breggia, Albano e Pioverna sono state necessarie
misure successive della sezione di dettaglio a causa della variazione della stessa in occasioni di forti piene. Per
i rimanenti corsi d'acqua la situazione dell'alveo rimasta costante sia per la stabilit litologica dei materiali
costituenti il letto del corso d'acqua che per la presenza di opere artificiali (briglie in muratura) in corrispondenza
della sezione di misura.
Per la misura della velocit media della corrente stato utilizzato un mulinello idrometrico SIAP modello/4001,
avendo cura di effettuare le misurazioni in pi punti dell'alveo e, quando possibile, a profondit differenti. In
alcune occasioni (profondit dell'acqua inferiore al limite di utilizzo strumentale o, al contrario, impossibilit
di accedere alle parti centrali dell'alveo durante i fenomeni di piena) non stato possibile impiegare il mulinello
e si optato per la determinazione della velocit media attraverso l'impiego di normali galleggianti, misurando

31
il tempo di percorrenza in pi punti della corrente, su un percorso di almeno 10 m. Si rammenta che a causa delle
dimensioni considerevoli delle sezioni prescelte e delle elevate profondit del corso d'acqua nei punti di
campionamento, non sono state effettuate misure dirette di portata sui fiumi Mera, Adda immissario e emissario.
Perii fiume Adda (in entrata e in uscita) tuttavia sono state utilizzate le misure effettuate dal Consorzio dell'Adda.
Temperatura (C): la misura della temperatura dell'acqua stata effettuata con termometro di precisione (1/10
di C) a mercurio.
pH (unit dipH): il pH dei campioni stato misurato in laboratorio su campioni di 100 mi mediante un pH-metro
WTW mod. pH 96-A, dotato di microprocessore e sonda termometrica per la correzione automatica del valore
del pH alle diverse temperature.
Conducibilit elettrica specifica (\xSlcm a 20C): stata misurata in laboratorio su un campione di 100 mi
mediante un conduttimetro WTW mod. LF 91 con elettrodo di platino lucido.
BOD5 (mg02/l): stato misurato utilizzando lo strumento BOD manometrico Vittadini per i campioni con
maggior carico organico inquinante e il metodo diretto, basato sulla determinazione dell'ossigeno disciolto nei
campioni d'acqua in esame prima e subito dopo un periodo di incubazione a 20C per 5 giorni in presenza di flora
batterica, per le acque lievemente inquinate. La determinazione dell'ossigeno disciolto stata effettuata
mediante il metodo di Winkler modificato azide (CNR, 1979).
COD (mg02/l): stato misurato ossidando i campioni con bicromato di potassio in soluzione fortemente acida
in termoreattori VELP mod. EC06 per 2 h a 150C e successivamente titolando, con una soluzione standard di
solfato di ferro ferroso ed ammonio, l'eccesso di bicromato non consumato nella reazione di ossidazione (CNR,
1979).
Fosforo totale (\igll): stato determinato per analisi spettrofotometrica mediante il metodo all'acido ascorbico,
previa digestione con potassio persolfato in autoclave a 121C a 1,5 atm per 30 minuti (CNR, 1979).
Azoto totale (\igll): la concentrazione dell'azoto stata determinata per analisi spettrofotometrica utilizzando
il metodo di Valderrama (APHA, 1977).
Metalli pesanti (\ig/l): la determinazione della concentrazione dei metalli pesanti (cadmio, cromo, piombo,
rame, zinco) stata eseguita utilizzando uno spettrofotometro ad assorbimento atomico Perkin Elmer 5000,
dotato di autocampionatore AS 1 e di un fornetto di grafite HGA 500 (CCR, Ispra, 1989).

3.3 Indagine sulle acque lacustri

3.3.1 Frequenza e modalit di campionamento

Al fine di ottenere dati significativi per l'intero lago sono state considerate sei stazioni, delle quali due situate
nel bacino occidentale, due nell'alto lago e due nel bacino orientale. Per il bacino occidentale le stazioni sono
ubicate a Como e ad Argegno, per l'alto lago a Colico e a Menaggio, per il bacino orientale a Liema e a Lecco
(Figura 3.2). I campionamenti sono stati effettuati ogni due mesi a partire dal Settembre 1991finoal Settembre
1992 compreso, per un totale di 7 campionamenti. Le date dei prelievi sono state le seguenti: 23-9-91,12-11-
91, 14-1-92, 3-3-92, 11-5-92, 15-7-92, 8-9-92.
I campioni sono stati prelevati a diverse profondit lungo tutta la colonna d'acqua con una bottiglia di Van Dorn.
Le profondit di campionamento sono state scelte pi ravvicinate nello strato epilimnico, in cui l'intensa attivit
biologica modifica sensibilmente le caratteristiche qualitative delle acque, e pi distanziate nello strato
ipolimnico, che invecepresentacaratteristicheabbastanzacostanti. Sullabase di queste considerazioni sono state
stabilite le seguenti profondit di campionamento:
Como (Staz 1): 0 -2,5 -5 -7,5 -10 -20 -30 -50 -80 (fondo)
Argegno (Staz 2): 0 -2,5 -5 -7,5 -10 -20 -30 -50 -100 -200 -300 -400 (fondo)
Menaggio (Staz 3): 0 -2,5 -5 -7,5 -10 -20 -30 -50 -100 -200 -280 (fondo)
Colico (Staz 4): 0 -2,5 -5 -7,5 -10 -20 -30 -50 -100 -160 (fondo)
Liema (Staz 5): 0 -2,5 -5 -7,5 -10 -20 -30 -50 -100 -160 (fondo)
Lecco (Staz 6): 0 -2,5 -5 -7,5 -10 -20 -30 -50 -100 -120 (fondo)

32
3.3.2 Metodi di analisi

Trasparenza (m): stato utilizzato il disco di Secchi (disco metallico bianco del diametro di 20 cm). Il valore
della trasparenza calcolato come media tra la profondit di scomparsa e diricomparsadel disco di Secchi.
Temperatura (C): stata misurata direttamente tramite la sonda termometrica collegata all'ossimetro WTW
mod. 92, dotata di un cavo di 50 metri di lunghezza. La lettura stata effettuata ad intervalli di un metro
partendo dalla superficie fino alla profondit di 30 m. Per le profondit superiori si utilizzato un termometro
a rovesciamento Hydrobios montato sulla bottiglia di Van Dorn.
pH (unit di pH): il pH dei campioni stato misurato in laboratorio su campioni di 100 mi tramite un pH-metro
WTW mod. pH 96-A, dotato di microprocessore e sonda termometrica per la correzione automatica del valore
del pH alle diverse temperature.
Conducibilit elettrica specifica (\iSlcm a 25C): stata misurata in laboratorio su un campione di 100 mi
mediante un conduttimetro WTW mod. LF 91 con elettrodo di platino lucido.
Alcalinit (meqll): stata determinata mediante titolazione potenziometrica con HCl 0,02 (CNR, 1979).
Durezza (mg CaC03ll): le concentrazioni degli ioni calcio e magnesio sono state determinate mediante
titolazione con sale bisodico dell'acido etilendiamminotetracetico (CNR, 1979).
Ossigeno disciolto (mg02H e % di saturazione): la concentrazione di ossigeno e la percentuale di saturazione
stata misurata mediante l'utilizzo di una sonda EO 96, dotata di un cavo di SO m di lunghezza, collegata
all'ossimetro 92 WTW. La lettura stata effettuata ad intervalli di un metro partendo dalla superficie fino
alla profondit di 30 m. Per le profondit superiori e per controllare l'attendibilit dei valori ottenuti con la sonda,
stato utilizzato il metodo di Winkler modificato azide su campioni prelevati con la bottiglia di Van Dorn
(CNR, 1979).
Fosforo ortofosfato e fosforo totale (\i.gll, 1 mg = 3,06 mg P04): sono stati determinati mediante il metodo
all'acido ascorbico per analisi spettrofotometrica. I campioni destinati all'analisi del fosforo totale sono stati
previamente trattati, con l'aggiunta di potassio persolafato, in autoclave a 121C a 1,5 atm per 30 minuti
(CNR, 1979).
Composti dell'azoto (\igll, 1 mg = 4,43 mg N03 = 3,28 mg N02 = 1,29 mg NH4): la concentrazione dei nitrati
stata determinata impiegando il metodo spettrofotometrico diretto, i nitriti sono stati misurati mediante il
metodo di Strickland e Parson per analisi spettrofotometrica e l'azoto ammoniacale con il metodo al sodio
nitroprussiato per spettrofotometria (CNR, 1979).
Silice reattiva (\igll, 1 mg Si = 2,14 m SiO-,): la concentrazione dei silicati stata determinata per analisi
spettrofotometrica impiegando il metodo all'ammonio molibdato (CNR, 1979).
Clorofilla a efeofitina totale (\igll): la determinazione della clorofilla a e della feofitina totale stata effettuata
mediante estrazione a freddo in metanolo 95% e successiva lettura spettrofotometrica (CNR, 1979).

Le determinazioni spettrofotometriche sono state eseguite con uno spettrofotometro Perkin Elmer Lambda 1UV
VIS.

3.4 Indagine sul popolamento fitoplanctonico

3.4.1 Modalit di campionamento e metodi di analisi

Sono stati analizzati campioni relativi allo strato 0-10 m (ottenuti integrando subcampioni prelevati alle
profondit di 0, -2,5, -5, -7,5 e -10 m) e alla profondit di 20 m. Il prelievo dei campioni di fitoplancton stato
effettuato mediante l'impiego della bottiglia di Van Dorn. I campioni d'acqua sono stati fissati sul luogo del
prelievo con una soluzione di lugol acetico e conservati a 4C in bottiglie di vetro scuro. Per il conteggio stato
utilizzato il metodo a sedimentazione di Uthermohl. In laboratorio i campioni sono stati dapprima omogeneizzati
mediante una delicataagitazione; successivamente da ogni campione sono stati prelevati 20 mi (mediante pipette
graduate) che sono stati posti in cellette di sedimentazione del diametro di 2,4 cm. L'analisi quali-quantitativa
stata effettuata con un microscopio rovesciato Leitz Diavert con ingrandimento 320 x. Per ciascun campione
stato esaminato un unico sub-campione in cui si sono evidenziati 20 campi, in modo da ricoprire un intero
diametro della cella di sedimentazione.

33
Le concentrazioni cellulari sono state valutate mediante la seguente formula:

densit cellulare (cell/l) = n cellule contate F

dove F un fattore che tiene conto del numero di campi considerati, dell'area delle cellette, dell'obiettivo
utilizzato e dell'aliquota di campione analizzato. Sono state considerate le seguenti classi algali: 1. Cianoficee,
2. Coniugatoficee, 3. Criptoficee, 4. Cloroficee, 5. Crisoficee, 6. Diatomee, 7. Dinoficee.

Per la determinazione specifica degli organismi fitoplanctonici stata utilizzata la classificazione proposta da
Pestalozzi ( 1962). Le specie classificate sono state successivamente suddivise secondo un criterio dimensionale,
considerando predabili da parte degli organismi zooplanctonti fitofagi gli individui o colonie con diametro
inferiore a 30 . Per le speciefilamentoseil limite tra predabili e non predabili stato considerato di 50 .
La biomassa, espressa in mm3/m3, stata calcolata come volume cellulare da misure effettuate in ogni
campionamento per ciascuna specie. Le misure sono state effettuate utilizzando un oculare provvisto di scala
micrometrica con 100 suddivisioni. Per il calcolo dei biovolumi sono state utilizzate le formule geometriche
proposte da Rott.

3.5 Indagine sul popolamento zooplanctonico

3.5.1 Modalit di campionamento e metodi di analisi

I campioni raccolti sono stati conservati in bottiglie di policarbonato da 500 mi, con aggiunta di formalina per
una concentrazione finale pari al 5%. Per i Crostacei planctonici i conteggi sono stati effettuati su aliquote di
1, 5,10,20 mi allo stereomicroscopio Zeiss con ingrandimento da 10 a 40X, per i Rotiferi il conteggio stato
effettuato al microscopio invertito, con ingrandimento minimo 40X. Sui sottocampioni da 1,5 e 10 mi sono state
effettuate 2 repliche; nel caso di variazioni significative si provveduto ad effettuare una terza replica. Per i
sottocampioni di 20 mi sono state effettuate 6-8 repliche. L'identificazione tassonomica degli organismi sono
state effettuate mediante l'impiego di un microscopio Leitz con obiettivo ad immersione ad ingrandimenti lOOOx.

3.6 Indagine sui sedimenti

3.6.1 Freq uenza e modalit di campionamento

Sono state identificate tre stazioni di prelievo: nell'Alto lago, nel ramo di Como e nel ramo di Lecco (Figura 3.2).
I campionamenti sono stati effettuati in due diverse fasi termiche del lago: inizio Marzo per il periodo di
circolazione ed inizio Settembre per il periodo di stratificazione.
Per il campionamento stato utilizzato un carotatore Jenkin, con tubi di plexiglas di 50 cm di altezza e 7 cm di
diametro, adatto ad ottenere una superficie acqua-sedimento intatta.

Per quanto riguarda la caratterizzazione radiometrica, fsica e chimica del sedimento si proceduto alla
determinazione dei seguenti parametri:
Parametri radiometrici: Cesio-137;
Parametri fisici: contenuto di acqua e di sostanza organica;
Parametri chimici: fosforo totale, organico ed inorganico e contenuto di ortofosfato nell'acqua interstiziale,
metalli pesanti e sostanze organoclorurate.

Ciascuna carota stata sezionata in strati successivi di un centimetro di spessore, su ognuno dei quali si sono
condotte le analisi necessarie.
Per lo studio dei fenomeni di rilascio di fosforo all'interfaccia acqua-sedimento, sono state prelevate, ad ogni
campionamento, 4 carote ad una profondit variabile da un minimo di 70 m ad un massimo di 130 m. Le carote

34
intatte, costituite da uno strato di sedimento di circa 30 cm e dall'acqua soprastante, sono state mantenute al buio
ed a una temperatura di 10C per i 40 giorni delle analisi.
Si proceduto ad insufflazione continua di aria, al fine di mantenere le condizioni di aerobiosi (concentrazione
media di ossigeno disciolto = 9 mg/1) in due carole di ciascuna stazione ed argon, per ottenere le condizioni di
anaerobiosi (concentrazione media di ossigeno disciolto < 0,3 mg/1) per le altre due carote di ogni stazione
(Figura 3.8).

Vus
tiiiiiMM

Figura 3.8 Apparato sperimentale per la valutazione dei carichi interni dai sedimenti.

3.6.2 Metodi di analisi

Parametri radiometrici: Le analisi di datazione radiometrica sono state condotte con la tecnica del Cesio137,
isotopo radioattivo da fallout con tempo di dimezzamento pari a 30 anni, che per le sue caratteristiche chimico
fisiche agisce come tracciante. Questo metodo, oltre a dare stime molto precise senza distruzione del campione,
risolvibile con un solo campionamento senza necessit di ulteriori analisi. Per la determinazione del Cesio
137 i campioni di sedimento vengono essiccati a 105C per 24 ore e quindi analizzati con uno spettrometro
multicanale con rivelatore a semiconduttore a germanio iperpuro.

Parametrifisici: Il contenuto di acqua stato determinato come differenza in peso tra il campione umido e secco
a 105C. La sostanza organica stata determinata come differenza tra peso secco (105C) e peso incenerito
(550C) ed espressa in percentuale.

Parametri chimici: Per la determinazione del fosforo totale, ad una quantit nota di sedimento incenerito
(550C), stato aggiunto acido solforico IN. Previa agitazione e successiva centrifugazione, si prelevato il
surnatante, filtrato su membrane 0,45 e opportunamente trattato al fine di determinarne il contenuto di fosforo
totale seguendo il metodo colorimetrico secondo Vogler. Per la determinazione del.fosforo inorganico viene
usata la stessa procedura descritta per il fosforo totale, utilizzando per sedimento secco (105C). Il contenuto
di fosforo organico nei sedimenti si ricava dalla differenza dei valori di fosforo totale e inorganico. L'ortofosfato
nell'acqua interstiziale stato determinato dopo estrazione dell'acqua interstiziale dal sedimento umido
mediante filtrazione sotto pressione con gas inerte utilizzando un supporto di filtrazione Millipore da 142 mm
con filtri di 0,45 . La concentrazione di ortofosfato contenuto nell'acqua cos estratta viene misurata per via
spettrofotometrica secondo Vogler.

35
Per la determinazione dei metalli pesanti stata adottata la digestione per via umida con una miscela di acido
nitrico e perclorico (1:1), combinata con calore e pressione in recipienti chiusi. I campioni sono stati analizzati
mediante spettrofotometria di assorbimento atomico con fiamma per la determinazione di cromo, rame e zinco;
senza fiamma con forno ad induzione elettrica per il cadmio e il piombo.
Per la valutazione dei livelli delle sostanze organoclorurate stata impiegata la tecnica gascromatografica (GF)
combinata con unrivelatorea cattura di elettroni (ECD) che particolarmente sensibile e specifica per l'analisi
qualiquantitativa di queste sostanze a basse concentrazioni. I sedimenti sono stati estratti con miscela esano/
acetone (2:1 v/v). Gli estratti di sedimento sono eluiti in una colonna di vetro con 50 mi di esano (frazione 1)
e 50 mi (1+1) di esano e diclorometano (frazione 2) secondo la tecnica descritta da Larsen (1989).
Sono stati identificati dosati i seguenti composti:
Policlorobifenili(PCB 28,PCB 52,PCB 105, PCB 118, PCB 128, PCB 138, PCB 149, PCB 153, PCB 156,
PCB 170, PCB 180).
Esaclorobenzeni (lindano, aHCB, HCB, aHCB).
DDT, pp DDD e pp DDE.

Valutazione dei carichi interni: Per la determinazione della concentrazione difosforo-ortofosfato all'interfaccia
acqua-sedimento ad intervalli regolari (23 volte alla settimana) si proceduto al prelievo di una aliquota di acqua
(10 mi) in ciascuna carota. Ogni campione di acqua stato filtrato su membrana 0,45 . Aggiunti i reattivi
indicati dal metodo secondo Vogler, si proceduto alla lettura spettrofotometrica ad una lunghezza d'onda di
885 nm (Premazzi, 1986).

3.7 Elaborazione dei dati limnologici

Mediante planimetria delle aree isometriche ricavate dalle carte batimetriche dell'I.G.M. sono stati calcolati i
volumi delle masse d'acqua compresi tra i diversi piani isobatimetrici: il calcolo delle concentrazioni medie dei
parametri considerati stato eseguito su base volumetrica. In tutte le stazioni sono state calcolate le medie
ponderate mensili ed annuali di fosforo (totale ed ortofosfato), azoto (nitrico, nitroso ed ammoniacale) per gli
strati 050 m e 50 m fondo. Per la clorofilla a e per il fitoplancton le medie mensili ed annuali sono state calcolate
per lo strato 020 m.
Per quanto riguarda le acque fluviali sono stati calcolate le concentrazioni medie annuali di tutti i parametri
considerati ed i carichi medi annuali di fosforo totale, di azoto totale, di BOD5 e di COD.

Il quadro complessivo dei campioni raccolti e delle analisi effettuate nel corso della presente ricerca riportato
nella Tabella 3.2.

Tabella 3.2 Schema riassuntivo dei campioni raccolti e delle analisi effettuate nel corso dell'indagine.

TIPO D I ANALISI
COMPARTIMENTO NUMERO
CAMPIONI
Fisica Chimica Biologica Radiometrica Totale

Acqua fiumi 110 440 550 990

Acqua lago 434 910 5206 6116

Fitoplancton 84 84 84

Zooplancton 42 598 598

Sedimenti 30 496 464 42 1002

Totale 700 1846 6220 682 42 8790

36
Capitolo 4

ANALISI DEI RISULTATI: GLI APPORTI ESTERNI

4.1 Indagine pluviometrica

Le precipitazioni totali nel bacino del lago di Como risultano correlate non tanto con la quota quanto con la
posizione geografica: esse sono sensibilmente pi elevate nella parte occidentale, comprendente la valle del
Mera e l'invaso del lago, e sul versante meridionale delle Alpi Orobie. L'andamento delle precipitazioni medie
mensili non presenta invece sostanziali differenze all'interno del bacino imbrifero: il regime pluviometrico ha
infatti il tipico andamento delle zone alpine, con concentrazione delle precipitazioni tra Maggio e Novembre.
Mediamente, in questo periodo si concentra circa il 70-75% del volume di precipitazioni annuale; in particolare
si ha un primo massimo tra Maggio e Giugno e un secondo intomo al mese di Settembre.
Nelle Figure 4.1 e 4.2 viene illustrato il confronto tra le precipitazioni del periodo Gennaio 199 I-Agosto 1992
alle stazioni di Olginate e a Villa Olmo con la serie storica di riferimento. Nell'anno 1991 le precipitazioni totali
alla stazione di Olginate sonorisultatepari a 1035 mm, contro i 1320 mm che costituiscono la media della serie
diriferimento(1965-'80). Di particolare rilievo risulta la scarsit di precipitazioni nei mesi di Febbraio, Agosto
e Dicembre. Analogo andamento si riscontra a Villa Olmo, seppure con uno scarto inferiore tra precipitazioni
totali annuali e volume medio della serie di riferimento: tale differenza dipende probabilmente anche dalle
diversit delle serie adottate comeriferimento.L'anno 1992 comincia, in entrambe le stazioni, con un periodo
di scarse precipitazioni (Gennaio-Marzo). Nel mese di Aprile si ha invece un volume di precipitazioni abbastanza
elevato (superiore alla media pluriennale). Il mese di Maggio di piovosit poco inferiore alla media pluriennale
a Olginate, e decisamente inferiore a Villa Olmo. A questo seguono due mesi (Giugno eLuglio) a precipitazioni
elevate. Complessivamente, il volume totale di pioggia registrato nei primi otto mesi del 1992 risulta lievemente
superiore a quello medio. In conclusione, le precipitazioni totali dell'anno 1991 sono risultate di poco inferiori
rispetto alla media pluriennale: si trattato perci di un anno tendenzialmente secco, ma nel complesso conforme
alle caratteristiche medie del sito. La piovosit stata calcolata per la serie storica (1981-1990) e per l'anno 1991.
In termini di distribuzione spaziale delle precipitazioni, l'anno 1991 rispecchia le caratteristiche medie del
bacino, gi illustrate nei paragrafi precedenti. La piovosit pi elevata siriscontranella zona Sud-occidentale
del bacino, ovvero nei sottobacini minori e sulla superficie lacuale. Sul sottobacino del Mera le precipitazioni
annue sono pi contenute (di circa 200-300 mm/anno). La piovosit inferiore (circa 900-1000 mm/anno) si
riscontra nel bacino dell'Adda prelacuale. L'anno 1991 si dimostra, rispetto alla serie storica, lievemente pi
secco: la variazione complessiva comunque inferiore ai 100 mm/anno. Nella Tabella 4.1 sono riportati i valori
della piovosit media nel bacino imbrifero del Lario.

4.2 Indagine sui principali tributari

L'afflusso idrico al lago dovuto in buona parte alfiumeAdda, che raccoglie a sua volta, nel suo percorso lungo
la Valtellina, le acque di unafittarete di torrenti. Gli altri sottobacini del primo ordine (ovvero quelli i cui apporti
giungono direttamente al lago) sono il bacino del Mera e una serie di bacini minori (il pi grande quello del
Pioverna, 157 km2) la cui superficie si trova concentrata intorno al lago. Le caratteristiche dei principali
sottobacini sono riportate nella Tabella 4.2.

I fiumi presi in considerazione sono stati i seguenti: Cosia, Breggia, Adda emissario, Adda immissario, Mera,
Pioverna, Sanagra, Meria, Rio Torto, Varrone, Lira, Telo e Albano.

37
200

150

100

50

I I I I I I
C3> =3 D > O
C3) O
cu cu <Q . co
s
LT;
=3
_ <
3 3 <
1991 1992

Figura 4.1 Portata media mensile dell'Adda a Fuentes.

300

250

200

E 150

100

50

1 1 1 I I I I I I I I I
e r a i nC3 _=j "3<> $ o o S < E
1992
1991

Figura 4.2 - Portata media mensile dell'Adda a Lavello.

38
Tabella 4.1 - Calcolo della piovosit media.

ANNO 1991 SERIE STORICA

Sottobacino Coefficiente Piovosit Contributo medio Piovosit Contributo medio


di deflusso media unitario media unitario
(mm/anno) (l/s*km2) (mm/anno) (l/s*km2)

Adda a Fuentes 0,85-r 0,98 . 891 = 1028 28,25 !-32,60 955 =-1101 30,28-r34,91

Mera 0,78 -r 0,85 1469 -r 1601 46,58 - 50,77 1575-=-1716 49,94- 54,41

Sottobacini minori 0,7 - 0,78 1629=-1816 51,66=-57,58 1746 -i- 1946 55,37-5-61,71

Lago 0,41 1651 52,35 1769 56,09

Adda a Lecco 0,79 - 0,87 1172-=- 1289 37,16 = 40,87 1256-i-1382 39,83 =- 43,82

Tabella 4.2 Caratteristiche dei principali sottobacini del Lario.

Sottobacino Area glaciale Area totale Altitudine media


(km 2 ) (km 2 ) (m slm)

Adda a Fuentes 151,5 2598,3 1850

Mera 38,7 751,2 1690

Liro 6,4 57,4 1190

Livo 46,8 1405

Albano 45,3 1280

Senagra 22,05 1080

Telo 33,3 850

Breggia 87,7 695

Cosia 34,5 580

Vairone 85,3 1400

Pioverna 161,6 1150

Mena 22,1 925

Rio Torto 44,2 440

Adda a Lecco 196,6 4508,2 1560

Il regime dei corsi d'acqua presenti nel bacino imbrifero del lago di Como (ed in particolare del fiume Adda)
il seguente:

a) Adda
Nella Tabella 4.3 e nelle Figure 4.1 e 4.2 riportatol'andamento della portata dell'Adda a Fuentes e a Lavello
nel periodo 1991-1992 mentre nelle Figure 4.3 e 4.4 riportato il confronto con la serie storica di riferimento.
Nel periodo Gennaio 91 - Agosto 92 la portata media dell'Adda a Lavello stata pari a 152 m3/s, contro 81 m3/
s dell'Adda a Fuentes: questo starebbe ad indicare che al bacino dell'Adda prelacuale si deve poco pi del 50%
degli apporti idrici al lago (la stima non tiene conto di numerosi fattori, quali i flussi dovuti all'infiltrazione ed
all'evaporazione, ma pu comunqueritenersiindicativa, in prima approssimazione). L'andamento, sia a Fuentes
che a Lavello, quello classico bimodale, con un massimo principale nel mese di Giugno ed un altro nel mese
di Ottobre. Nell'anno 1991, il valore massimo del periodo Giugno-Luglio risultaattenuato, mentre incrementata
la portata del mese di Ottobre. Il massimo relativo ai mesi di Giugno e Luglio 1992 lievemente al di sopra della
media pluriennale. In generale siriscontra,rispetto a quanto avviene per le precipitazioni, un minore scostamento
percentuale della serie storica. Se si confronta l'andamento della serie pluviometrica e della portata dell'Adda

39
250

Serie 1/91-8/92 Serie storica 1987-90

200 -

150

100

50

>- > en
en O

Figura 4.3 Portata media mensile dell'Adda a Fuentes (serie storica).

300

Serie 1/91-8/92 ,_, Serie storica 1981-90

250

200

150 -

100 -i-i

50 -

h- CD
tji O CS Jj

Figura 4.4 Portata media mensile dell'Adda a Lavello (serie storica).

40
Tabella 4.3 Portata media del fiume Adda nel periodo Gennaio 1991 - Agosto 1992.

ANNO 1991

Stazione Gen- Feb- Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settem- Ottobre Novem- Dicem- Media
di misura naio braio bre bre bre

Fuentes 40,5 37,2 52,6 58,2 57,6 136,1 113,6 66,1 79,3 108,8 62,1 49,8 71,98
Lavello 100,2 99,5 117,2 133 132,3 239,2 216,9 158,5 92,4 245,4 121,1 88,4 145,71
ANNO 1992

Stazione Gen- Feb- Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settem- Ottobre Novem- Dicem- Media
di misura naio braio bre bre bre

Fuentes 50,3 52 50,2 76,3 121,3 159,6 154,4 89,2 94,49


Lavello 72,3 75,6 76,7 135,1 191,3 277,2 267,4 182,9 160,47
SERIE STORICA DI RIFERIMENTO

Stazione Gen- Feb- Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settem- Ottobre Novem- Dicem- Media
di misura naio braio bre bre bre

Fuentes
(serie 1987-90) 45 47,7 43,8 61 102,2 135 151,2 81,6 64,1 82,2 54,7 46,00 76,42

Lavello
(serie 1981-90) 85.1 87,1 82,4 144,2 249,1 273,5 249,8 185,6 155,9 164,9 103,7 87,6 156,16

a Fuentes con irispettivivalori medi del periodo, si rileva che l'andamento della pluviometria si presenta assai
pi irregolare ( soggetto cio a scostamenti percentuali molto maggiori rispetto al valore medio). Questo
dovuto sia all'effetto moderatore naturale del bacino imbrifero che a quello artificialmente indotto dai serbatoi
montani, che attenuano i minimi invernali a scapito dei massimi estivi. Permane comunque la caratteristica
complessiva del periodo: l'anno 1991 tendenzialmente scarso di precipitazioni, e perci la portata dell'Adda
in entrata ed in uscita dal lago risulta lievemente inferiore alla media; cos nei primi mesi del 1992 la portata
stata lievemente superiore alla media.

b) Altri corsi d'acqua


La portata media del Cosia di 1,3 m3/s, con un minimo di 0,41 m3/s in Maggio ed un massimo di 4,71 m3/s
in Aprile. La portata media del Breggia di 3,4 m3/s con un minimo di 0,92 m3/s in Marzo 92 ed un massimo
di 15,3 m3/s in Ottobre 91. La portata media del Telo di 0,8 m3/s con un minimo di 0,3 m3/s in Marzo 92 ed
un massimo di 1,52 m3/s in Giugno 92. La portata media del Senagra di 1,4 m3/s con un minimo di 0,2 m3/
s in Settembre 91 ed un massimo di 3,76 m3/s in Agosto 92. La portata media dell'Albano di 7,7 m3/s con un
minimo di 0,18 m3/s in Settembre 91 ed un massimo di 19,9m3/sin Agosto 92. La portata media del Liro di
1,6 m3/s con portata nulla in Settembre 91 ed un massimo di 6,44 m3/s in Agosto 92. La portata del Mera non
stata determinata. Per i calcoli relativi al carico dei nutrienti stato utilizzato il valore di 24,5 m3/s, calcolato
utilizzando un coefficiente di deflusso di 0,86. La portata media del Pioverna di 7,1 m3/s con un minimo di
1,34 m3/s in Febbraio 92 ed un massimo di 15,9 m3/s in Ottobre 91. La portata media del Mera di 0,3 m3/s con
un minimo di 0,22 m3/s in Marzo 92 ed un massimo di 0,34 m3/s in Dicembre 91. La portata media del Vairone
di 1,5 m3/s con un minimo di 0,18 m3/s in Dicembre 91 ed un massimo di 5,89 m3/s in Agosto 92. La portata
media del Rio Torto di 0,8 m3/s con un minimo di 0,33 m3/s in Marzo 92 ed un massimo di 1,2 m3/s in Giugno
92.

4.2.1 Caratteristiche fisico-chimiche

Temperatura (Tabella 4.4)


La temperatura dell'acqua del Cosia ha un valore medio di 16,6C, con valori compresi tra un minimo di 11,8C
in Gennaio ed un massimo di 21,4C nel Maggio 92. Il valore medio della temperatura dell'acqua del Breggia
di 11,7C, con valori compresi tra un minimo di 5,2C nel Dicembre 91 ed un massimo di 18,6C nel Settembre
91. Per quanto riguarda l'Adda emissario la temperatura media dell'acqua di 12,4C, con valori compresi tra

41
Tabella 4.4 Temperatura (C) dell'acqua nei tributari del lago di Como.

Settem- Ottobre Novem- Dicem- Gennaio Febbra- Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Media
bre 1991 1991 bre 1991 bre 1991 1992 io 1992 1992 1992 1992 1992 1992 1992

Cosia 21 14,4 15 13,4 11,8 14 17 12,8 21,4 21 17,8 19,8 16,6

Breggia 18,6 12 9,1 5,2 6,8 7,8 10,2 10,2 15,2 14 13,8 17,4 11,7

Adda em 20,6 16,6 10,4 7,6 5,8 7,2 9,2 8,2 11,4 16,8 16 19,4 12,4

Adda im 16 9,2 5,8 4 3,2 4,2 6 7 10,4 12,2 10,8 11,4 8,4

Mera 19 10. 7,2 5,2 4,2 5 6,4 12 20 25,2 26 13,8 12,9

Piovema 16 12 8 5,4 6,6 5,8 8 8,4 12 13,2 12,8 14 10,2


Sanagra 15,6 3 7,4 13 13 10,4

Mena 5 10,2 7,6


R,Torto 21,5 8,2 12 20,6 19,8 16,4

Vairone 18 3,6 8 15 13 11,5

Lira 3,2 7,8 14,8 12,2 9,5


Telo 14,8 3,2 7,2 13,4 14,8 10,7
Albano 21,4 1,9 12,8 13,8 12,2 12,4

5,8C e 18,6C,rispettivamente nei mesi di Gennaio 92e di Settembre91. L'Adda immissario ha una temperatura
media di 8,4C, con valori compresi tra un minimo di 3,2C in Gennaio 92 ed un massimo di 16C in Settembre
91. La temperatura media del Mera di 12,9C, con valori compresi tra un minimo di 4,2C in Gennaio 92 ed
un massimo di 26C in Luglio 92. Il Pioverna ha una temperatura media di 10,2C, con valori compresi tra un
minimo di 5,4C nel Dicembre 91 ed un massimo di 16C in Settembre 91. La temperatura media del Senagra
di 10,4C, con un minimo di 3C in Dicembre a un massimo di 15,6C in Settembre. Nel Meria la temperatura
dell'acqua ha un valore medio di 7,6C, con valori compresi tra un minimo di 5C in Dicembre ed un massimo
di 10,2C in Marzo 92. Il Rio Torto ha una temperatura media dell'acqua di 16,4C, con un minimo di 8,2C in
Dicembre ed un massimo di 21,5C in Settembre. Il Varrone ha una temperatura media dell'acqua di 11,5C, con
un minimo di 3,6?C in Dicembre ed un massimo di 18C in Settembre. Il Liro ha una temperatura media dell'acqua
di 9,5C, con un minimo di 3,2C in Dicembre ed un massimo di 14,8C in Giugno. Il Telo ha una temperatura
media dell'acqua di 10,7C, con un minimo di 3,2C in Dicembre ed un massimo di 14,8C nei mesi di Settembre
e Agosto. L'Albano ha una temperatura media dell'acqua di 12,4C, con un minimo di 1,9C in Dicembre ed un
massimo di 21,4C in Settembre.

Durezza (Tabella 4.5)


Nel Cosia la concentrazione di CaC03 (mg/1) ha un valore medio di 236 mg/1, con valori compresi tra un minimo
di 134 mg/1 in Aprile ad un massimo di 271 mg/1 in Febbraio. Nel Breggia la concentrazione di CaC03 (mg/1)
ha un valore medio di 217 mg/1, con valori compresi tra un minimo di 160 mg/1 in Agosto ad un massimo di 250
mg/1 in Settembre. Nell'Adda emissario la concentrazione di CaC03 (mg/1) ha un valore medio di 85 mg/1, con
valori compresi tra un minimo di 76 mg/1 in Settembre ad un massimo di 96 mg/1 in Maggio. Nell'Adda immissario
la concentrazione di CaC0 3 (mg/1) ha un valore medio di 67 mg/I, con valori compresi tra un minimo di 52 mg/
1 in Agosto ad un massimo di 98 mg/1 in Dicembre. Nel Mera la concentrazione di CaC0 3 (mg/1) ha un valore
medio di 67 mg/1, con valori compresi tra un minimo di 50 mg/1 in Ottobre ad un massimo di 84 mg/1 in Gennaio.
Nel Pioverna la concentrazione di CaC03 (mg/1) ha un valore medio di 193 mg/1, con valori compresi tra un
minimo di 140 mg/1 in Agosto ad un massimo di 230 mg/1 in Settembre. Nel Sanagra la concentrazione di CaC03
(mg/1) ha un valore medio di 120 mg/1, con valori compresi tra un minimo di 84 mg/1 in Agosto ad un massimo
di 140 mg/1 in Settembre. Nel Meria la concentrazione di CaC03 (mg/1) ha un valore medio di 246,5 mg/1, con
valori compresi tra un minimo di 230 mg/1 in Dicembre ad un massimo di 263 mg/1 in Marzo. Nel Rio Torto la
concentrazione di CaC03 (mg/1) ha un valore medio di 221 mg/1, con valori compresi tra un minimo di

42
Tabella 4.5 - Concentrazione di C a C 0 3 [mg/1) nei tributari del lago di C o m o .

Settem- Ottobre Novem- Dicem- Gennaio Febbra- Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Media
bre 1991 1991 bre 1991 bre 1991 1992 io 1992 1992 1992 1992 1992 1992 1992

Cosia 270 190 250 260 252 271 238 134 254 246 222 243 236

Breggia 250 181 215 240 228 243 241 212 228 210 196 160 217

Adda cm 76 78 86 92 90 81 86 91 96 80 84 79 85

Adda im 90 54 66 98 66 67 71 72 54 54 56 52 67

Mera 80 50 65 72 84 82 81 72 56 51 53 62 67

Pioverne 230 171 195 210 212 219 220 187 198 181 157 140 193

Sanagra 140 130 139 104 85 120

Mena 230 263 247

R.Torto 310 214 245 198 138 221

Varrone 55 45 50 36 26 42

Esino

Telo 210 210 208 52 172 170

Albano 115 28 110 24 21 60

138 mg/1 in Agosto ad un massimo di 310 mg/1 in Settembre. Nel Varrone la concentrazione di CaC0 3 (mg/1)
ha un valore medio di 42,4 mg/1, con valori compresi tra un minimo di 26 mg/1 in Agosto e ad un massimo di
55 mg/1 in Settembre. Nel Liro la concentrazione di CaC03 (mg/1) ah un valore medio di 54,5 mg/1, con valori
compresi tra un minimo di 21 mg/1 in Agosto ad un massimo di 76 mg/1 in Marzo. Nel Telo la concentrazione
di CaC03 (mg/1) ha un valore medio di 170,4 mg/1, con valori compresi tra un minimo di 52 mg/1 in Giugno ad
un massimo di 210 mg/1 nei mesi di Settembre e Dicembre. Nell'Albano la concentrazione di CaC0 3 (mg/1)
possiede un valore medio di 59,6 mg/1, con valori compresi tra un minimo di 21 mg/1 in Agosto ad un massimo
di 115 mg/1 in Settembre.

BOD5 (Tabella 4.6)


Nel Cosia il valore medio di BOD5 (mg/1) pari a 57,2 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 96 mg/1 in
Aprile ed un minimo di 17 mg/1 in Agosto. Nel Breggia il valore medio di BOD5 (mg/1) pari a 12,2 mg/1 con
valori compresi tra un massimo di 24 mg/1 in Maggio ed un minimo di 7 mg/1 in Aprile. Neil'Adda emissario il
valore medio di BOD5 (mg/1) pari a 2,9 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 10 mg/1 in Aprile ed un
minimo di 0,2 mg/1 in Luglio. Nell'Adda immissario il valore medio di BOD5 (mg/1) pari a 5,2 mg/1 con valori
compresi tra un massimo di 25 mg/1 in Aprile ed un minimo di 1,1 mg/1 nei mesi di Settembre e Novembre. Nel
Mera il valore medio di BOD5 (mg/1) pari a 3,2 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 15 mg/1 in Dicembre
ed un minimo di 1 mg/1 nei mesi di Settembre e Luglio. Nel Pioverna il valore medio di BOD5 (mg/1) pari a
3,9 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 8 mg/1 in Febbraio ed un minimo di 1 mg/1 in Luglio. Nel Senagra
il valore medio di BOD5 (mg/1) pari a 5,5 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 8 mg/1 in Dicembre ed
un minimo di 1,1 mg/1 in Agosto. Nel Meria il valore medio di BODs (mg/1) pari a 3,3 mg/1 con valori compresi
tra un massimo di 5,2 mg/1 in Marzo ed un minimo di 1,4 mg/1 in Dicembre. Nel Rio Torto il valore medio di
BOD5 (mg/1) pari a 21,4 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 58 mg/1 in Marzo ed un minimo di 2,4
mg/1 in Dicembre. Nel Varrone il valore medio di BOD5 (mg/1) pari a 2,3 mg/1 con valori compresi tra un
massimo di 3 mg/1 in Marzo ed un minimo di 1,5 mg/1 in Agosto. Nel Liro il valore medio di BOD5 (mg/1) pari
a 3,2 mg/l con valori compresi tra un massimo di 4 mg/1 in Marzo ed un minimo di 2,9 mg/1 in Dicembre. Nel
Telo il valore medio di BOD5 (mg/1) pari a 4,5 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 7 mg/1 in Agosto
ed un minimo di 2 mg/1 in Giugno. Nell'Albano il valore medio di BOD5 (mg/1) pari a 3,9 mg/1 con valori
compresi tra un massimo di 7 mg/1 in Agosto ed un minimo di 1,1 mg/1 in Dicembre.

43
Tabella 4.6 - B O D 5 (ITig/1) nei tributari <iel lago di Como .

Settem- Ottobre Novem- Dicem- Gennaio Febbra- Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Media
bre 1991 1991 bre 1991 bre 1991 1992 io 1992 1992 1992 1992 1992 1992 1992

Cosia 25,0 18,2 50,0 54,0 91,0 73,0 85,0 96,0 67,0 58,0 52,0 17,0 57,2

Breggia 10,5 7,5 10,0 10,0 15,0 14,0 10,0 7,0 24,0 16,0 11,0 11,0 12,2

Adda em 1.1 1,0 1,2 1.8 4,0 4,0 5,4 10,0 4,0 4,0 0,2 0,9 3,1

Adda im 1,1 4,0 1.1 2,0 3,0 8,0 5,4 25,0 6,0 3,0 2,0 1.2 5,2

Mera 1.0 1,5 1.4 15,0 3,0 3,0 5,7 2,0 2,0 2,0 1,0 1,1 3,2

Pioverne 2,0 5,0 4,0 2,4 7,0 8,0 4,3 2,0 5,0 5,0 1,0 1,3 3,9

Senagra 5,0 8,0 6,6 7,0 1.1 5,5

Mena 1,4 5,2 3,3

R, Torto 20,5 2,4 58,0 20,0 6,0 21,4

Varrone 2,1 2,1 3,0 3,0 1,5 2,3

Lira 2,9 4,0 3,0 3,0 3,2

Telo 4,5 4,3 4,7 2,0 7,0 4,5

Albano 1,6 1,1 6,0 7,0 3,9

COD (Tabella 4.7)


Nel Cosia il valore medi di COD (mg/1) pari a 128,58 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 227 mg/1
in Aprile ed un minimo di 35 mg/1 in Ottobre. Nel Breggia il valore medi di COD (mg/1) pari a 26,33 mg/1 con
valori compresi tra un massimo di 43 mg/1 in Dicembre ed un minimo di 10 mg/1 in Aprile. Nel l'Adda emissario
il valore medi di COD (mg/1) pari a 6,25 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 15 mg/1 in Aprile ed un
minimo di 1 mg/1 in Luglio. Neil'Adda immissario il valore medi di COD (mg/1) pari a 8,75 mg/1 con valori
compresi tra un massimo di 30 mg/1 in Aprile ed un minimo di 3 mg/1 in Agosto. Nel Mera il valore medi di COD
(mg/1) pari a4,42 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 10 mg/1 in Marzo ed un minimo di 2 mg/1 in Agosto.
Nel Piovema il valore medi di COD (mg/1) pari a 8 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 17 mg/1 in
Febbraio ed un minimo di 3 mg/1 nei mesi di Luglio e Agosto. Nel Sanagra il valore medi di COD (mg/1) pari
a 10 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 20 mg/1 in Dicembre ed un minimo di 3 mg/1 in Agosto. Nel
Meriail valore medi di COD (mg/1) pari a 10,5 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 13 mg/1 in Dicembre
ed un minimo di 8 mg/1 in Marzo. Nel Rio Torto il valore medi di COD (mg/1) pari a 49,6 mg/I con valori
compresi tra un massimo di 88 mg/1 in Marzo ed un minimo di 15 mg/1 in Agosto. Nel Varrone il valore medi
di COD (mg/1) pari a 4,2 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 6 mg/1 in Giugno ed un minimo di 3 mg/
1 in Agosto. Nel Liro il valore medi di COD (mg/1) pari a 6,25 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 10
mg/1 in Marzo ed un minimo di 4 mg/I in Dicembre. Nel Telo il valore medi di COD (mg/1) pari a 9,8 mg/1 con
valori compresi tra un massimo di 15 mg/1 in Agosto ed un minimo di 4 mg/1 in Giugno. Nell'Albano il valore
medi di COD (mg/1) pari a 8,75 mg/1 con valori compresi tra un massimo di 16 mg/1 in Agosto ed un minimo
di 3 mg/1 in Dicembre.

pH (Tabella 4.8)
Le acque del Cosia presentano un valore medio di 7,7 unit di pH, con valori compresi tra un minimo di 7,1 in
Febbraio ad un massimo di 8,1 in Aprile. Il pH medio del Breggia di 8,1 unit, con valori compresi tra un minimo
di 7,2 in Febbraio ad un massimo di 8,4 nei mesi di Settembre, Giugno e Luglio. L'Adda emissario ha un valore
medio di pH di 8,3 unit, con valori compresi tra un minimo di 7,6 in Settembre ad un massimo di 9,4 in Marzo.
Adda immissario: il pH del maggiore tributario presenta un valore medio di 7,9 con valori compresi tra un minimo
di 7,6 in Settembre ad un massimo di 8,6 in Agosto. Il Mera presenta un valore medio di 7,6 unit, con valori
compresi tra un minimo di 7,3 in Luglio ad un massimo di 7,9 nei mesi di Marzo e Giugno. Il Pioverna presenta
un pH medio pari a 8,3 unit, con valori compresi tra un minimo di 7,0 in Aprile ad un massimo di 8,7 nei mesi

44
Tabella 4.7 COD (mg/1) nei tributari del lago di Como.

Settem- Ottobre Novem- Dicem- Gennaio Febbra- Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Media
bre 1991 1991 bre 1991 bre 1991 1992 io 1992 1992 1992 1992 1992 1992 1992

Cosia 45 35 85 163 210 180 183 227 115 120 110 70 129

Breggia 30 12 20 43 40 33 19 10 38 25 24 22 26

Adda em 4 3 4 7 8 7 10 15 7 6 1 3 6

Adda im 6 10 4 8 8 12 7 30 8 5 4 3 9

Mera 3 3 3 5 6 5 10 4 5 4 3 2 4

Piovema 4 8 8 10 15 17 6 6 9 7 3 3 8

Sanagra 8 20 9 10 3 10

Mena 6 8 7

R.Torto 35 65 88 45 15 50

Varrone 4 4 4 6 3 4

Liro 4 10 5 6 6

Telo 10 10 10 4 15 18

Albano 5 3 11 16 9

Tabella 4.8 pH nei tributari del lago di Como.

Settem- Ottobre Novem- Dicem- Gennaio Febbra- Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Media
bre 1991 1991 bre 1991 bre 1991 1992 io 1992 1992 1992 1992 1992 1992 1992

Cosia 7,8 7,8 7,8 7,5 7,8 7,1 7,6 8,1 7,7 7,9 7,9 7,8 7,7

Breggia 8,4 8.1 8,2 7,8 8,2 7,2 8,1 8,3 8,2 8,4 8,4 8,1 8,1

Adda em 7,6 7,7 7,8 8,2 8,1 7,8 9,4 8,1 8,9 8,7 8,5 8,6 8,3

Adda im 7,6 7,7 7,8 7,7 8 7,9 8,5 8 7,9 7,8 7,7 8,6 7,9

Mera 7,7 7,8 7,8 7,4 7,6 7,4 7,9 7,8 7,6 7,9 7,3 7,5 7,6

Piovema 8,1 8,2 8,4 8,4 8,5 8,6 8,7 7 8,7 8,7 8,5 8,3 8,3

Sanagra 8 8,1 8,7 8,6 8,2 8,3


Mena 8,4 9 8,7
R. Torto 7,9 8 8,5 8,3 8,1 8,2

Varrone 7,7 7,6 7,8 8 7,6 7,7


Lira 7,9 9,1 8,1 8 8,3

Telo 8,5 8,3 8,7 8,6 8,6 8,5


Albano 7,7 7,6 9,2 8 7,6 8,0

di Marzo, Maggio e Giugno. Il Senagra presenta un pH medio pari a 8,3 unit, con valori compresi tra un minimo
di 8,0 in Settembre ad un massimo di 8,7 in Marzo. Meria: il pH di questo tributario presenta un valore medio
di 8,7 unit con valori compresi tra un minimo di 8,4 unit in Dicembre ad un massimo di 9 unit in Marzo. Il
Rio Torto presenta un pH medio pari a 8,2 unit, con valori compresi tra un minimo di 7,9 unit in Settembre
ad un massimo di 8,5 unit in Marzo. Varrone: il pH di questo tributario presenta un valore medio di 7,7 unit
con valori compresi tra un minimo di 7,6 unit nei mesi di Dicembre e Agosto ad un massimo di 8 unit in Giugno.
Il pH medio del Liro di 8,3 unit, con valori compresi tra un minimo di 7,9 in Dicembre ad un massimo di 9,1
in Marzo. Il Telo presenta un pH medio pari a 8,5 unit, con valori compresi tra un minimo di 8,3 in Dicembre
ad un massimo di 8,7 in Marzo. Il pH medio dell'Albano di 8,0 unit, con valori compresi tra un minimo di
7,6 nei mesi di Dicembre e Agosto ad un massimo di 9,2 in Marzo.

45
Conducibilit (Tabella 4.9)
II Cosia presenta la conducibilit pi elevata, con un valore medio di 1330 S/cm, con valori compresi tra un
minimo di 806 / in Aprile ed un massimo di 1721 / in Settembre. La conducibilit cos elevata una
diretta conseguenza dei numerosi scarichi civili (acque di scolo del depuratore che serve la citt di Como) ed
industriali che vengono riversati nelle acque del Cosia (elevato BOD5 e COD). Anche il Breggia ha conducibilit
piuttosto elevata, con un valore medio di 504 5/, con un minimo di 348 S/cm in Ottobre ed un massimo
di 646 5/cm in Marzo. L'Adda emissario ha conducibilit media pari a 200 S/cm, con valori compresi tra un
minimo di 174 S/cm in Agosto ed un massimo di 245 S/cm in Maggio. L'Adda immissario ha conducibilit
media di 155 S/cm, con un minimo di 106 S/cm in Agosto ed un massimo di 218 S/cm in Dicembre. Nel Mera
la conducibilit ha un valore medio di 164 S/cm, con un minimo di 124 S/cm in Giugno ed un massimo d i 198
S/cm in Febbraio. I l Pioverna ha conducibilit media pari a 379 S/cm, con un minimo d i 245 S/cm in Ottobre
ed un massimo d i 451 S/cm in Settembre. Nel Sanagra la conducibilit ha un valore medio di 237 S/cm, con
unminimodi 176 S/cm in Agosto ed un massimo di 290 S/cm in Marzo. Nel Meria la conducibilit ha un valore
medio di 475 S/cm, con valori compresi tra un minimo di 438 S/cm in Dicembre ed un massimo di 512 S/cm in
tantoagliscarichi civili ed industriali, ma piuttosto alle caratteristiche chimiche delle rocce predominati nel suo
imbrifero, costituite per lo pi da carbonati. Anche i l Rio Torto ha una conducibilit abbastanza elevata, i l valore
medio
S/cminSettembre. In questo caso i valori elevati di conducibilit del Rio Torto sono dovuti con tutta probabilit
agliscarichicivili (depuratore del Consorzio Rio Torto) ed industriali che vengono riversati nelle sue acque. Nel
Telo la
di 524
caratteristiche delle rocce del loro bacino imbrifero (soprattutto gneiss cristallini). Il Varrone ha infatti
conducibilit media di 110 S/cm, con un minimo di 65 S/cm in Agosto ed un massimo di 137 S/cm in Marzo.
Il Liro ha
un massimo di
minimo di 55

Tabella 4.9 Conducibilit ^ S / c m ) nei tributari del lago di Como.

Settem Ottobre Novem Dicem Gennaio Febbra Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Media
bre 1991 1991 bre 1991 bre 1991 1992 io 1992 1992 1992 1992 1992 1992 1992

Cosia 1721 1102 1393 1664 1393 1629 1673 806 1562 1221 930 870 1330

Breggia 551 348 467 550 543 644 646 474 595 440 411 376 504

Adda era 207 189 200 207 214 189 193 207 245 187 189 174 200

Adda im 209 148 158 218 162 163 170 169 115 125 116 106 155

Mera 195 145 161 171 194 198 193 173 134 124 125 151 164

Piovema 451 245 392 415 429 438 445 377 397 361 315 285 379

Sanagra 251 263 290 205 176 237

Meria 438 512 475

R.Torto 925 720 903 501 594 729

Varrone 124 125 137 100 65 110

Liro 162 185 109 55 128

Telo 524 421 415 379 354 419

Albano 91 78 251 66 55 108

46
Azoto totale (Tabella 4.10)
La concentrazione media di azoto totale nel Cosia di 22041 ^ , con valori compresi tra un minimo di 9065
/\ in Settembre ed un massimo di 33850 ^ in Febbraio. Il reggia presenta unaconcentrazione media di azoto
totale pari a 6766 / con oscillazioni tra un minimo di 4669 in Ottobre ed un massimo di 12010 g/l in Marzo.
Neil'Adda emissario la concentrazione media di azoto totale di 1076 \igfi, con valori compresi tra un minimo
di 832 in Marzo ed un massimo di 1697 \ig[\ in Giugno. L'Adda immissario presenta una concentrazione media
di azoto totale di 1277 g/l con valori compresi tra un minimo di 705 in Luglio ed un massimo di 5390 g/l in
Agosto. Mera: questofiumepresenta una concentrazione media di azoto totale di 1075 g/l con valori compresi
tra un minimo di 754 in Luglio ed un massimo di 3188 g/l in Maggio. Il Pioverna presenta una concentrazione
media di azoto totale di 1689 g/l con valori compresi tra un minimo di 1320 in Luglio ed un massimo di 1980
^ in Gennaio. Sanagra: questo fiume presenta una concentrazione media di azoto totale di 1967 ^ con
oscillazioni comprese tra un minimo di 1370 in Giugno ed un massimo di 2601 ^ in Settembre. Il Meria
presenta una concentrazione media di azoto totale pari a l i l o ^ con oscillazioni tra un minimo di 1088 in
Marzo ed un massimo di 1144 g/l in Dicembre. Rio Torto: questo fiume presenta una concentrazione media
di azoto totale di 8371 g/l con oscillazioni tra un minimo di 4430 in Giugno ed un massimo di 15480 ^ in
Marzo. Il Varrone presenta una concentrazione media di azoto totale di 1368 ^ con oscillazioni tra un minimo
di 1218 in Giugno ed un massimo di 1480 g/l in Settembre. Il Lira presenta una concentrazione media di azoto
totale di 1491 g/l con oscillazioni tra un minimo di 770 in Giugno ed un massimo di 2864 g/l in Marzo. Il Telo
presenta una concentrazione media di azoto totale di 2724 g/l con oscillazioni tra un minimo di 2010 in Giugno
ed un massimo di 3097 g/l in Settembre. Albano: questo fiume presenta una concentrazione media di azoto totale
di 1325 g/l con oscillazioni da un minimo di 685 in Giugno, ad un massimo di 1864 ^ in Marzo.

Tabella 4.10 Concentrazione di Azoto totale (pg/1) nei tributari del lago di Como

Settem Ottobre Novem Dicem Gennaio Febbra Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Media
bre 1991 1991 bre 1991 bre 1991 1992 io 1992 1992 1992 1992 1992 1992 1992

Cosia 9065 14445 20000 29000 27320 33850 32000 21706 25160 17302 17670 16974 22041

Breggia 8991 4669 5184 6952 5930 8880 12010 4880 7460 4674 5800 5760 6766

Adda em 945 1002 1300 1028 1024 852 832 1456 968 1697 881 922 1076

Adda im 788 718 1000 1084 1084 964 1060 936 852 738 705 5390 1277

Mera 836 980 908 848 908 924 936 984 3188 877 754 762 1075

Pioverna 1610 1973 1904 1552 1980 1656 1888 1704 1552 1468 1320 1660 1689

Sanagra 2601 1704 2316 1370 1845 1967

Meria 1144 1088 1116

R. Torto 6087 9976 15480 4430 5880 8371

Varrone 1480 1448 1448 1218 1246 1368

Lira 1008 2864 770 1320 1491

Telo 3097 2800 2816 2010 2898 2724

Albano 1610 1544 1864 685 922 1325

Fosforo totale (Tabella 4.11)


Nel Cosia il fosforo totale presenta un valore medio pari a 1459 ^ con valori compresi tra un minimo di 704
^ in Giugno ed un massimo di 3808 ^ in Ottobre. Nel Breggia il fosforo totale presenta un valore medio
pari a 416 ^ con valori compresi tra un minimo di 105 g/l in Giugno ed un massimo di 1192 g/l in Ottobre.
Nell'Adda emissario il fosforo totale presenta un valore medio pari a 23 g/l con valori compresi tra un minimo
di 9 ^ in Ottobre ed un massimo di 30 \i%l\ nei mesi di Febbraio, Aprile e Maggio. Nell'Adda immissario il
fosforo totale presenta un valore medio pari a 73 ^ con valori compresi tra un minimo di 21 ^ in Giugno
ed un massimo di 392 ^ in Agosto. Nel Mera il fosforo totale presen ta un valore medio pari a 26 g/l con valori

47
Tabella 4.11 totale (&/l) nei tributari del lago di Como.

Settem Ottobre Novem Dicem Gennaio Febbra Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Media
bre 1991 1991 bre 1991 bre 1991 1992 io 1992 1992 1992 1992 1992 1992 1992

Cosia 1461 3808 735 1635 1280 1038 818 2350 1283 704 1029 1372 1459

Breggia 700 1192 180 531 427 714 396 146 463 105 150 271 416

Adda em 11 9 10 27 29 30 28 30 30 14 16 27 23

Adda im 42 72 23 39 52 56 42 34 42 21 29 392 73

Mera 15 30 13 23 26 24 27 25 17 14 12 78 26

Piovema 38 35 15 24 27 23 59 26 19 27 43 55 32

Sanagra 160 107 148 37 42 84

Meria 12 21 17

R. Torto 1340 703 491 206 212 403

Vairone 28 27 26 59 35

Lira 75 135 33 132 94

Telo 273 122 147 74 160 126

Albano 43 57 59 11 86 53

compresi tra un minimo di 12 ^ in Luglio ed un massimo di 78 g/l in Agosto. Nel Pioverna il fosforo totale
presenta un valore medio pari a 32 g/l con valori compresi tra un minimo di 15 g/l in Novembre ed un massimo
di 59 g/l in Marzo. Nel Sanagra il fosforo totale presenta un valore medio pari a 84 g/l con valori compresi
tra un minimo di 37 g/l in Giugno ed un massimo di 160 g/l in Settembre. Nel Meria il fosforo totale presenta
un valore medio pari a 17 g/l con valori compresi tra un minimo di 12 g/l in Dicembre ed un massimo di 21
g/l in Marzo. Nel Rio Torto il fosforo totale presenta un valore medio pari a 403 g/l con valori compresi tra
un minimo di 206 g/l in Giugno ed un massimo di 1340 g/l in Settembre. Nel Vairone il fosforo totale presenta
un valore medio pari a 35 g/l con valori compresi tra un minimo di 26 g/l in Giugno ed un massimo di 59 g/
1 in Agosto. Nel Liro il fosforo totale presenta un valore medio pari a 94 g/l con valori compresi tra un minimo
di 33 g/l in Giugno ed un massimo di 135 g/l in Marzo. Nel Telo il fosforo totale presenta un valore medio
pari a 126 g/l con valori compresi tra un minimo di 74 g/l in Giugno ed un massimo di 273 g/l in Settembre.
Nell'Albano il fosforo totale presenta un valore medio pari a 53 g/l con valori compresi tra un minimo di 11
g/l in Giugno ed un massimo di 86 g/l in Agosto.

Metalli pesanti (Tabella 4.12)


Le concentrazioni dei metalli pesanti (Cd, Cr, Cu, Pb e Zn) sono state misurate mensilmente da Settembre a
Dicembre 1992. Lo zinco presente con i valori maggiori, infatti varia da un minimo di 6 g/l nel Liro ad un
massimo di 280 g/l misurato alle foce del Cosia nel Dicembre 1992. Segue ilramecon valori minimi di2g/
1 e massimi di 18 g/l nel Cosia. Il Cosia il tributario maggiormente inquinato con valori medi di 13 g/l (rame),
195 g/l (zinco), 5 g/l (cromo totale e piombo) e 0.4 g/l (cadmio).
Liro, Sanagra e Telo mostrano un livello di contaminazione simile con valori di circa 2 g/l per il rame,
1015 g/l per lo zinco, 5 g/l per il piombo, 0.4 g/l per il cadmio e 1,5 g/l per il cromo totale.

4.3 Conclusioni

Per quanto attiene le caratteristiche chimiche (BOD5, COD, fosforo totale ed azoto totale) deifiumiesaminati
si possono trarre le seguenti conclusioni.
Il BO D5 registra valori massimi per il Cosia (57,2 mg/1), seguito da Rio Torto (21,4 mg/1) e B reggia
(12,2 mg/1). Tutti gli altri fiumi presentano valori di B OD5 compresi tra 2,3 e 5,5 mg/1.

48
Il valore massimo di COD relativo al Cosia con 129 mg/1, seguito da Rio Torto (50 mg/1) e Breggia
(26 mg/1). Per i restanti fiumi si segnalano valori compresi tra 4 e 10 mg/1. Il quadro appare dunque
simile a quello del BOD.
La concentrazione media i fosforo totale massima per il Cosia (1459 g/l), seguito da Breggia (416 g/l) e
da Rio Torto (403 g/l). Valori medi dirilievosi registrano anche per Telo (126 g/l), Lire (94 g/l) e Senagra
(84 g/l). L'Adda immissario presenta una concentrazione media di fosforo totale pari a 73 ^, che rappresenta
un carico notevole se valutato in base alla portata. Tale aspetto verr approfondito in seguito. L'Albano ha una
concentrazione media di fosforo totale pari a 53 g/l, mentre i restanti immissari presentano valori compresi tra
17 g/l e 35 ^.
Per quanto riguarda l'azoto totale si evidenzia una situazione simile al fosforo: i valori massimi sono infatti
relativi al Cosia con 22 mg/1, seguito dal Rio Torto (8,4 mg/1) e Breggia (6,8 mg/1). Il quarto valore relativo
al Telo (2,7 mg/1), mentre gli altri fiumi esaminati si assestano su valori compresi tra 1,1 e 2,0 mg/1.

I carichi di fosforo e azoto totale, convogliati al lago di Como attraverso i suoi immissari,rispettivamentepari
a 380 tP/anno e 7084 tN/anno e disaggregati per immissari, sono rappresentati nelle Figure 4.5 e 4.6.

Per quanto riguarda la valutazione dello stato di qualit dei singoli fiumi sulla base dei quattro parametri
considerati si fa riferimento al Piano di Risanamento Acque della Regione Lombardia (1992). Tutti i parametri
analizzati indicano per il fiume Cosia i valori pi elevati, evidenziando quindi un marcato inquinamento
organico. Il Cosia non rientra nelle classi considerate ed quindi non idoneo per qualsiasi uso. Uno stato di grave
alterazione evidente anche per il Rio Torto e il Breggia che nonrientranonelle classi d'uso previste dal Piano.
Questi tre immissari si presentano quindi in condizioni nettamente peggiori rispetto agli altri fiumi esaminati.
Alterazioni meno gravi sono presenti nel Sanagra e nel Telo, che evidenziano valori comunque superiori agli
altri fiumi. I due immissari in oggetto rientrano sostanzialmente in classe C. Seguono in successione Adda
immissario, Albano e Pioverna, per i quali la classe di riferimento pi corrispondente la B. Per gli altri fiumi
si registrano valori corrispondenti alla classe A.

Pioverna Rio Torto Lira


Alban0
Mera 2% 2,90% 1,50%
5,90% \ / / 3,80%

Figura 4.5 - Carichi di fosforo totale misurati


negli immissari del lago di Como.

Pioverna Rio Torto Senagra


5,30% 2,90% 1,20% Albano
4,60%

Figura 4.6 - Carichi di azoto totale misurati


negli immissari del lago di Como.

49
Tabella 4.12 - Metalli pesanti (%/\) nei tributari del lago di Como.

FIUMI SETTEMBRE 1992 OTTOBRE 1992 NOVEMBRE 1992 DICEMBRE 1992 MEDIA DEVIAZIONE
STANDARD

Cd Cr Cu Pb Zn Cd Cr Cu Pb Zn Cd Cr Cu Pb Zn Cd Cr Cu Pb Zn Cd Cr Cu Pb Zn Cd Cr Cu Pb Zn

Albano <0,4 <1,6 <2 <5 50 <0,4 <1,6 <2 <5 29 <0,4 44 <2 <5 52 <0,4 <1,6 <2 5,1 100 <0,4 <2 57,75 30,03

Breggia <0,4 <1.6 3,6 <5 64 <0,4 <1,6 4.4 5 144 <0,4 <1,6 <2 <5 23 <0,4 <1,6 <2 <5 20,2 <0.4 <1,6 16,05 7,28
o
Cosia
(Via Pannilani) <0,4 <1.6 <2 <5 15J <0,4 2,1 <2 <5 153 <0,4 <1,6 <2 <5 173 <0,4 <1,6 <2 <5 28,8 <0,4 <1,6 <2 <5 18,88 6,75

Cosia (foce) <0,4 10 17,4 <5 203 <0,4 6 12,4 6,6 128 <0,4 2 4,7 <5 170 <0,4 2 17,6 <5 280 <0,4 5 13,03 195,25 3,83 6,05 64,30

Liro <0,4 <1,6 <2 <5 13,1 <0,4 <1,6 <2 <5 15,6 <0,4 <1,6 <2 <5 14,4 <0,4 <1,6 <2 <5 <6 <0,4 <1,6 <2 <5

Senagra <0,4 <1,6 <2 <5 124 <0,4 <1,6 <2 <5 83 <0,4 <1,6 <2 <5 14,4 <0,4 <1,6 <2 <5 114 <0,4 <1,6 <2 <5 11,68 245

Telo <0,4 <I,6 <2 <5 12,8 <0,4 <1,6 <2 <5 7,9 <0,4 <1,6 <2 <5 14,4 <0,4 <1,6 <2 <5 173 <0,4 <1,6 <2 <5 13,10 3,94
Capitolo 5

ANALISI DEI RISULTATI: LE ACQUE LACUSTRI

Per descrivere con la maggiore precisione possibile le tendenze evolutive dell'ambiente lacustre negli ultimi
anni, si ritenuto opportuno confrontare i risultati di questa ricerca con quelli ottenuti da una precedente ricerca,
effettuata nel periodo Ottobre 1988 - Ottobre 1989.

5.1 Trasparenza

I valori di trasparenza misurata nelle sei stazioni durante il periodo d'indagine sono riportati nella Tabella 5.1.
II valore minimo (2,2 m) stato misurato nelle stazioni di Como e di Lecco nel mese di Luglio 92 ed inferiore
al minimo rilevato nell'88-89 (2,6 m). Il valore massimo (14 m) stato registrato nel mese di Gennaio 92 nella
stazione di Argegno e risulta pi elevato rispetto al massimo dell'88-89 di 12,5 m (nella stazione di Torno).
In generale si osserva che nel periodo 1991 -92 i valori minimi sono riferibili alla tarda estate, in corrispondenza
con l'elevata densit fitoplanctonica. I valori massimi invece sono relativi al periodo invernale in cui si
riscontrano i minimi valori di biomassa e densit fitoplanctonica. Nella Figura 5.1 sono riportati gli andamenti
complessivi della trasparenza da Settembre 91 a Settembre 92. Va sottolineato che durante il periodo 1988-89
i valori minimi di trasparenza sono stati rilevati all'inizio della primavera, in corrispondenza di una fioritura di
Diatomee che nel 1992 stata invece osservata in Maggio.

Tabella 5.1 - Trasparenza delle acque lacustri.

Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre Media


1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992 (m)

Como 3,5 5,8 10,3 9,0 4,5 2,2 4,5 5,7

Argegno 6,3 7,5 14,0 9,0 5,2 3,8 6.2 7,4

Mcnaggio 7,5 8,0 13,0 8,5 4,5 4,0 6,0 7,4

Colico 9,0 8,3 12,0 11,0 3,8 3,2 6,0 7,6

Lierna 8,2 8,0 13,0 10,0 5,0 4,8 6,3 7,9

Lecco 6,0 8,1 12,0 10,5 4,8 2,2 6,5 7,2

Media (m) 6,8 7,6 12,4 9,70 4,6 3,4 5,9 7,2

5.2 Temperatura

Il lago di Como stato classificato in passato come lago monomittico caldo poich l'ipolimnio non raggiunge
mai una temperatura inferiore ai 4C e la fase di piena circolazione si verifica alla fine dell'inverno. Tuttavia
questo fenomeno non si completa ogni anno ma solo in concomitanza di inverni particolarmente rigidi. In base
a questo parziale rimescolamento, dovuto all'elevata profondit del lago, il lago di Como pu essere classificato
come oligomittico.
Nelle Tabelle 5.2-5.7 sono riportati i dati termici mentre nelle Figure 5.2-5.7 sono illustrate le relative isoplete.

51
Tabella 5.2 - Temperatura dell'acqua (C) nella stazione di Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 20,8 11,5 6,9 7,4 14,0 21,4 21,3

1 20,8 11,4 6,9 7,4 13,2 21,1 21,3

2 20,8 11,4 6,9 7,4 12,2 20,5 21,2

3 20,8 11,4 7,0 7,2 11,5 19,9 20,7

4 20,8 11,4 7,0 7,0 10,8 19,5 20,6

5 20,8 ' 11,4 7,0 7,0 10,6 19,1 20,6

6 20,8 11,4 7,0 7,0 10,5 19,0 20,5

7 20,8 11,4 7,0 6,9 10,2 18.8 20,5

8 20,8 11,4 7,0 6,9 9,8 18,6 20,5

9 20,8 11,4 7,0 6,9 9,6 18,2 20,4

10 20,8 11,4 7,0 6,9 9,5 18,1 20,4

11 20,8 11,4 7,0 6,9 9,4 17,7 20,4

12 20,8 11,4 7,0 6,9 9,3 17,5 20,3

13 20,8 11,4 7,0 6,8 9,3 17,2 20,2

14 20,8 11,4 7,0 6,8 9,2 16,7 19,9

15 20,8 11,4 7,0 6,8 9,0 15,5 19,2

16 20,8 11,4 7,0 6,8 8,9 14,7 17,4

17 20,8 11,4 7,0 6,8 8,8 13,9 16,5

18 20,3 11,4 7,0 6,8 8,8 13,2 15,4

19 20,3 11,4 7,0 6,8 8,8 12,2 15,1

20 19,2 11,4 7,0 6,8 8,7 10,9 14,6

21 16,0 11,4 7,0 6,7 8,6 10,4 14,0

22 15,5 11,4 7,0 6,7 8,6 9,9 13,5

23 15,5 11,4 7,0 6,7 8,5 9,6 13,2

24 15,2 11,4 7,0 6,7 8,5 9,3 12,8

25 14,5 11,4 7,0 6,7 8,4 9,0 12,5

26 13,9 11,4 7,0 6,7 8,4 8,6 11,8

27 13,0 11,4 7,0 6,7 8,3 8,6 11,3

28 12,1 11.4 7,0 6,7 8,3 8,5 11,0

29 11,8 11.4 7,0 6,7 8,2 8,4 10,3

30 11,4 11.4 7,0 6,7 8,2 8,3 9.9

50 9,5 8,6 7,0 6,7 7,5 8,0 8,3

80 7,4 7,0 7,0 6,6 7,2 7,3 7,3

52
Tabella 5.3 Temperatura dell'acqua (C) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 21,3 11,8 7,2 7,3 12,7 19,7 20,2

1 21,2 11,8 7,3 7,1 12,5 19,7 20,1

2 21,2 11,8 7,3 7,0 12,3 19,2 20,0

3 21,2 11.8 7,3 6.9 12,1 18,6 19,9

4 21,2 11,8 7,3 6,9 11,7 17,8 19,9

5 21,2 11,8 7,3 6,9 11,6 17,6 19,8

6 21,1 11.8 7,3 6,9 11,3 17,4 19,7

7 21,1 11.8 7,3 6,9 11,0 17,3 19,6

8 21,0 11,8 7,3 6,9 10,8 16,9 19,6

9 21,0 11,8 7,3 6,9 10,4 16,7 19,5

10 20,9 11,8 7,3 6,8 10,1 16,6 19.3

11 20,7 11,8 7,3 6,8 10,0 16,4 18,6

12 20,3 11.8 7.3 6,8 9,8 16,0 18,3

13 19,8 11,8 7,3 6,8 9,5 15,8 17,9

14 19,1 11,8 7,3 6,8 9,2 15,6 17,7

15 18,7 11,8 7,3 6,8 9,0 14,9 17,3

16 18,3 11.8 7,3 6,8 8,9 13,4 16,9

17 17,9 11,8 7,3 6,7 8,8 12,7 15,8

18 17,6 11,8 7,3 6,7 8,7 12,1 15,8

19 17,1 11,8 7,3 6,7 8,6 11.8 15,5

20 16,6 11.8 7.3 6,7 8,6 11,5 14,4

21 16,3 11.8 7,3 6,7 8,5 11,2 12,9

22 16,0 11,8 7,3 6,7 8,5 10,7 12,2

23 15,4 11,8 7,3 6,7 8,5 10,3 11,5

24 14,7 11,8 7,3 6,7 8,4 9,9 11,0

25 13,8 11,8 7,3 6,7 8,4 9,6 10,4

26 13,5 11,8 7,3 6,7 8,4 9,2 10,0

27 13,1 11,7 7,3 6,7 8,3 8,9 9,7

28 12,6 11.1 7,3 6,7 8,3 8,6 9,4

29 12,1 10,5 7,3 6,6 8,2 8,4 9,1

30 11,7 9,9 7.3 6.6 8,2 8,3 8,8

50 10,6 8,1 7,2 6,6 7,8 8,1 8,2

100 7,1 7,0 7,0 6,6 6,9 6,9 7,3

200 7,0 6,7 6,6 6,5 6,6 6,7 6,9

300 6,6 6,7 6,6 6,5 6.6 6,7 6,7

400 6,6 6.6 6.5 6,5 6,6 6.6 6,7

53
Tabella 5.4 - Temperatura dell'acqua (C) nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 21,0 11.6 7.0 7,1 12,1 19,9 19,2

1 21,0 11,6 7.0 6,9 12,1 19,8 19,2

2 21,0 11,6 7,0 6,9 12,1 18,8 19,2

3 20,9 11,6 7,0 6,9 12,0 18,4 19,2

4 20,9 11,6 7,0 6,9 12,0 18,1 19,1

5 20,9' 11,6 7,0 6,9 11,9 16,7 19,1

6 20,9 11,6 7,0 6,9 11,9 16,2 19,0

7 20,9 11,6 7,0 6,9 11.9 16,0 18,7

8 20,9 11,6 7,0 6,9 11,2 15,8 18,6

9 20,9 11,6 7,0 6,9 10,2 15,7 18,3

10 20,9 11.6 7,0 6,9 9.8 15,7 18,2

11 20,9 11,6 7,0 6,8 9,3 15,7 18,2

12 20,9 11.6 7,0 6,8 9,1 15,6 18,2

13 20,8 11,6 7,0 6,8 9,1 15,5 18,1

14 20,7 11.6 7,0 6,8 9,0 15,4 17,7

15 20,1 11,6 7.0 6,7 9,0 15,0 17,0

16 19,1 11.6 7,0 6,7 9,0 14,8 15,6

17 17,9 11,6 7,0 6,7 8,9 14,2 12,6

18 17,6 11.6 7,0 6,7 8,7 13,8 12,2

19 17,5 11,6 7,0 6.6 8,7 13,4 11,8

20 17,4 11.6 7,0 6,6 8,7 12,8 11,4

21 16,4 11.6 7,0 6,6 8.6 12,1 11,1

22 15,7 11.6 7,0 6,6 8,5 11,6 10,9

23 13,9 11,6 7,0 6,6 8,4 11,2 10,7

24 13,4 11,5 7,0 6,6 8,4 10,9 10,6

25 12,5 11,5 7,0 6,6 8,4 10,5 10,5

26 12,3 11,5 7,0 6,6 8,3 10,3 10,3

27 11,9 11,5 7,0 6,6 8.3 9,9 10,1

28 11,5 11.4 7,0 6,6 8.3 9,6 9,8

29 11,3 11,3 7,0 6,6 8,2 9,5 9,4

30 11.0 10,0 7,0 6,6 8.2 9,4 9,1

50 8,5 8,0 7,0 6,6 7,7 7,8 8,7

100 7,7 6,9 6,7 6,6 6,7 7,0 7,3

200 6,8 6,7 6,6 6,6 6,7 6,7 6,8

280 6,8 6,7 6.6 6,6 6,7 6,6 6.8

54
Tabella 5.5 - Temperatura dell'acqua (C) nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 21,6 11,3 6,9 6,8 14,4 18,4 16,8

1 21,6 11,3 6,9 6,8 14,3 18,2 16,6

2 21,6 11,3 6,9 6.8 13,8 18,2 16,4

3 21,4 11,3 6,9 6,8 13,5 18,0 16,2

4 21,3 11,3 6,9 6,8 13,4 17,9 16,2

5 21,3 11,3 6.9 6,7 13,3 17,8 16,1

6 21,3 11,2 6,9 6,7 13,3 17,7 16,1

7 21,2 11,1 6,9 6,7 13,2 17,5 16,1

8 21,2 11,0 6,9 6,7 13,1 17,4 16,0

9 20,4 11.0 6,9 6,6 13,0 17,2 16,0

10 17,5 11,0 6,9 6,6 12,9 16,9 16,0

11 17,0 10,9 6,9 6,6 12,2 16,3 16,0

12 15,4 10.9 6,9 6,6 11,7 15,5 16,0

13 14,4 10,9 6,9 6,6 11.2 15,2 15,9

14 13,1 10,8 6,9 6.6 10,2 15,1 15,8

15 12,6 10,8 6,9 6,6 9,2 15,1 15,8

16 12,1 10,8 6,9 6,6 9,0 15,0 15,7

17 12,0 10,8 6,9 6,6 9,0 14,5 15,6

18 11,7 10,8 6,9 6,5 8,8 14,0 15,6

19 11,4 10,7 6,9 6,5 8.8 12,7 15,5

20 10,9 10,7 6.9 6,5 8,7 12,2 15,5

21 10,7 10,7 6,9 6,5 8,5 11,7 15,2

22 10,4 10,7 6,9 6,5 8,4 11,1 14,8

23 10.1 10,7 6,9 6,5 8,4 11.0 14,3

24 9,9 10,7 6,9 6,5 8,4 9,8 13,9

25 9,8 10,7 6.9 6,5 8,3 9,2 13,7

26 9,7 10,6 6,9 6,5 8.2 8.9 13,4

27 9,4 10,5 6,9 6,5 8,1 8,9 12,5

28 9,3 10.5 6,9 6,5 8.1 8.8 12,2

29 9.2 10,4 6,9 6,5 8,0 8,7 11,9

30 9,2 10,4 6,9 6,5 8,0 8,6 11,8

50 8,8 7,4 6,9 6,5 7,9 7,4 9,4

100 6.8 6,9 6,8 6,5 6,9 6,8 7,1

160 6.6 6,7 6,8 6.5 6,7 6,7 6,8

55
Tabella 5.6 Temperatura dell'acqua (C) nella stazione di Lierna.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 21,5 11,7 7,4 7,6 13,0 21,0 20,3

1 21,4 11,7 7,3 7,3 12,9 20,6 20,5

2 21,4 11,7 7,3 7,1 12,4 19,3 19,5

3 21,3 11,7 7,2 7,0 12,2 18.8 19,2

4 21,3 11,7 7,2 7,0 11,9 18,5 19,2

5 21,3' 11,7 . 7,2 7,0 11.6 17,3 19,1

6 21,3 11,7 7,2 6,9 11.2 16,9 19,0

7 21,3 11,7 7,2 6,9 11,0 16,7 18,9

8 21,2 11,7 7,2 6,8 10,7 16,4 18,9

9 21,2 11,7 7,2 6,8 10,4 16,2 18,8

10 21,1 11,7 7,2 6,8 9,7 15,9 18,6

11 21,1 11,7 7,2 6,7 9,3 15,8 18,4

12 20,9 11,7 7,2 6,7 9,2 15,7 18,3

13 19,8 11,7 7,2 6,7 9,1 15,2 17,8

14 19,2 11,7 7,2 6,7 9,0 14,6 17,4

15 18,0 11,7 7,2 6,7 8,9 14,3 17,3

16 16,9 11,7 7,2 6,7 8,9 14,1 16,2

17 16,3 11,7 7,2 6,7 8,9 13,6 14,6

18 15,9 11,7 7,2 6.7 8,8 13,3 12,4

19 15,7 11,7 7,2 6,7 8,7 12,4 11,9

20 14,3 11,7 7,2 6,7 8,6 11,9 11,3

21 13,6 11,7 7,2 6,6 8.6 11.4 11,2

22 12,6 11,6 7,2 6,6 8,5 10,7 11,0

23 11,6 11,6 7,2 6,6 8,4 10,6 10,6

24 11,0 11.6 7.2 6.6 8,4 10,1 10,0

25 10,7 11,6 7,2 6,6 8,3 10,0 10,0

26 10,2 11,6 7,2 6,6 8,2 9,8 9,9

27 10,0 11,6 7.2 6,6 8,2 9,1 9,7

28 9,7 11,6 7,2 6,6 8,2 9,0 9,5

29 9,5 11.6 7,2 6,6 8,2 8,9 9,5

30 9,4 11,6 7,2 6,6 8,1 8,9 9,3

50 8,7 8,1 7,0 6.6 7,2 7,7 7,8

100 6,9 6,8 6,8 6,6 6,9 6,9 7,0

160 6,7 6,7 6.7 6,6 6,7 6,8 6,9

56
Tabella 5.7 - Temperatura dell'acqua (C) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 21,5 11,7 7,3 6,9 13,3 19,2 19,8

1 21,3 11,8 7,2 6,8 13,2 18,9 19,7

2 21,3 11,8 7,2 6,8 12,3 18,5 19,7

3 21,3 11,8 7,2 6,7 11,8 17,1 19,6

4 21,2 11,8 7,2 6,7 11,7 16,9 19,2

5 21,1 11,8 7,2 6,7 11,4 16,5 19,1

6 21,0 11,7 7,2 6,7 11,3 16,3 19,1

7 21.0 11,7 7,2 6,6 11,2 16,2 19,1

8 21.0 11,7 7,2 6,6 11,1 15,9 19,0

9 21,0 11,7 7,2 6,6 11,1 15,8 19,0

10 20,9 11,7 7,2 6,6 11,0 . 15,6 19,0

11 20,9 11,7 7,2 6,6 10,9 15,2 19,0

12 20,8 11,7 7,2 6,6 10,9 14,8 19,0

13 20,8 11,7 7,2 6,6 10,9 14,0 19,0

14 20,7 11,7 7.2 6,6 10,9 13,1 19,0

15 20,5 11,7 7,2 6,6 10,9 11,9 19,0

16 17,5 11,7 7,2 6,6 10,9 11,7 19,0

17 16,5 11,7 7,2 6,6 10,9 11,3 18,9

18 16,1 11,7 7,2 6,6 10,9 11,0 18,9

19 15,7 11,7 7,2 6,6 10,8 10,3 18,0

20 14,8 11,7 7,2 6,6 10,7 10,2 13,0

21 13,7 11,7 7.2 6,6 10,7 9,8 11,6

22 13,1 11,7 7,2 6,6 10,7 9,7 11.0

23 12,5 11,7 7,2 6,6 10,6 9,4 10,2

24 12,1 11,7 7,2 6,6 10,4 9,3 9,9

25 11,9 11,7 7,2 6,6 10,3 9,3 9,8

26 11,5 11,7 7,2 6,6 10,3 9,1 9,7

27 11,0 11.1 7,2 6.6 10,3 9,0 9,4

28 10,8 9,8 7,2 6,6 10,2 8,8 9,2

29 10,6 9,5 7,2 6,6 10,2 8.7 9,0

30 10,5 9,3 7,2 6.6 10,1 8,6 8.8

50 9,7 6,8 7,2 6,6 8,9 7,9 7,9

100 7,1 6,8 7,0 6,5 6,9 6,9 7.1

120 7,0 6,7 6,8 6,5 6,7 6,9 7,0

57
XI I III V VII

Figura 5.1 Andamento della trasparenza nelle acque del Lario.

Stazione di Como
Nel periodo 91-92 in superficie la temperatura pi elevata stata registrata nel mesedi Luglio (21,4C), la minima
nel mese di Gennaio (6,9C); negli strati profondi la temperatura massima statarilevatanel mese di Settembre
1991 (7,4C), la minima in Marzo (6,8C). Il gradiente termico massimo superficie-fondo, stato di 14,1C nel
mese di Luglio. L'andamento temporale della temperatura delle acque alle diverse profondit permette di
individuare in questa stazione i due momenti pi significativi del ciclo termico: la piena circolazione invernale
e la massima stratificazione estiva. In particolare nel mese di Gennaio 92 la colonna d'acqua ha una temperatura
uniforme, con un gradiente tra superficie e fondo pari a 0,1C. permettendo di parlare di completo rimescolamento
delle acque. La minor temperatura negli strali pi superficiali da attribuire alla temperatura ambientale esterna
che in questo periodo, soprattutto di notte, molto bassa. Con l'avanzare della stagione la temperatura
nell'epilimnio aumenta progressivamente fino al mese di Luglio, quando viene raggiunto il valore massimo
(21,4C) in Luglio. In particolare nel Settembre 1991 la temperatura dell'epilimnio passa da 20,8C in superficie
a 20,3 a 19 m; nello strato da 20 a 30 m circa, corrispondente al metalimnio, la temperatura diminuisce
bruscamente raggiungendo a 30 m il valore di 11,4C ed infine nell'ipolimnio la temperatura diminuisce
lentamente fino a raggiungere il valore di 7,4C sul fondo a (80 m).
Non sono state riscontrate particolari differenze tra il periodo oggetto del presente studio ed il periodo 1988-89:
anche nell'inverno 1988-89 si verificato il completo rimescolamento delle acque; il valore minimo in superficie
stato registrato in Marzo (7,9C), il massimo in Luglio (22,9C) mentre il valore minimo nello strato ipolimnico
in Ottobre e Dicembre 1988 (6,8C).

58
1X91 IX 92

Figura 5.2 - Isoplete della temperatura a Como.

-350

1X91 IX 92
in
Figura 5.3 Isoplete della temperatura a Argcgno.

59
-240 -

1X91 XI

Figura 5.4 - Isoplete della temperatura a Menaggio.

-100

Figura 5.5 - Isoplete della temperatura a Colico.

60
100 -

IX 92

Figura 5.6 - Isoplete della temperatura a Lierna.

-120
1X91 XI I III V IX 92

Figura 5.7 - Isoplete della temperatura a Lecco.

61
Stazione di Argegno
Nel periodo 91-92 la massima temperatura superficiale stata raggiunta nel Settembre 91 (21,3C) mentre la
minima si riferisce al mese di Gennaio (7,2C). Negli strati profondi la temperatura minima statarilevatanei
mesi di Gennaio e Marzo 92 (6,5C), la massima si riferisce al mese di Settembre 92 (6,7C). Il massimo gradiente
termico superficie-fondo stato di 14,7C,rilevaloin Settembre 1991. Poich la stazione di Argegno molto
profonda (oltre 400 m) si pu notare come il gradiente termico sul fondo rimanga pressoch invariato. A partire
dal mese di Settembre 1991 (periodo in cui si nota una notevole stratificazione termica con gradiente lungo tutta
la colonna d'acqua di quasi 15C) si assiste ad un graduale raffreddamento delle acque. Nel mese di Novembre
la temperatura costante ( 11,8C) dalla superficiefinoa 26 m, in Gennaio 1992 pressoch costante (7,2-7,3C)
fino oltre i 50 m. Con l'avanzare dell'inverno la temperatura continua a diminuire fino ad arrivare a 6,6C a 50
m in Marzo, periodo in cui tra l'altro si accenna il primo abbozzo di stratificazione termica per il maggior
riscaldamento degli strati superficiali, dove la temperatura di 7,3C. La circolazione massima, avvenuta tra
Gennaio e Marzo, ha interessato i primi 100-150 m, come confermano anche i dati di conducibilit.
Confrontando i dati pregressi risulta che anche nel periodo 88-89 la massima circolazione nella stazione di
Argegno non era avvenuta su tutta la colonna d'acqua ma solo fino a circa 200 m.

Stazione di Menaggio
Nel periodo 91-92 la massima temperatura superficiale stata raggiunta nel Settembre 91 (21 C), la minima nei
mesi di Gennaio e di Marzo 1992 (7C). Il massimo gradiente termico superficie-fondo stato osservato in
Settembre 1991, con 14,2C. Negli strati profondi la temperatura rimane pressoch costante, variando da 6,6 a
6,8C, con un comportamento molto simile a quello osservato nella precedente stazione. Anche in questo caso
nel mese di Novembre si ha omotermia fino a 27 m con una temperatura omogenea di 11,6-11,5C, in Gennaio
la temperatura uniforme (7C) fino oltre i 50 m. Il raffreddamento continua ad interessare tutta la colonna
d'acqua fino al mese di Marzo, periodo in cui da 20 m fino al fondo si ha una temperatura costante di 6,6C, mentre
gli strati pi superficiali, risentendo maggiormente dell'irraggiamento, sono pi caldi e raggiungono i 7,0C. Dai
dati termici si potrebbe ipotizzare un completo rimescolamento delle acque, ma i dati di conducibilit indicano
chiaramente che il rimescolamento ha interessato la colonna d'acqua fino ad una profondit di 100-150 m.
Anche nel periodo 1988-89 non si osservato un completo rimescolamento delle acque.

Stazione di Colico
Nel periodo 91-92 la massima temperatura superficiale stata raggiunta nel Settembre 91 (21,6C), la minima
in Marzo (6,8C). Negli strati profondi la temperatura minima stata rilevata nel mese di Marzo (6,5C), la
massima nel mese di Gennaio. (6,8C). Dal mese di Settembre, in cui si evidenzia la massima stratificazione
termica (il gradiente termico lungo la colonna d'acqua di 15C), la temperatura comincia a diminuire e anche
nel mese di Novembre si osserva, in misura pi limitata, una stratificazione della colonna d'acqua. In Gennaio
invece si assiste ad una completa omotermia, anche se la circolazione non ancora completa, come dimostrato
dai dati di conducibilit. La temperatura in questo mese di 6,9C in superficie e di 6,8C sul fondo. Nel mese
di Marzo non si ha completa omeotermia, malgrado ci i dati di conducibilit confermano la completa
circolazione, avvenuta con tutta probabilit in Febbraio (mese di cui non disponiamo dati). In Marzo, come nelle
altre stazioni, comincia ad instaurarsi un principio di stratificazione, la temperatura in superficie infatti
leggermente superiore (+0,3C). Con il procedere della stagione la stratificazione diventa sempre pi accentuata
fino a raggiungere il culmine in Luglio II riscaldamento degli strati pi superficiali proseguito, come dimostrano
i dati da 14 a 50 m del Settembre 92; l'abbassamento registrato in superficie da collegare ad un brusco
abbassamento di temperatura dell'aria dovuta a dei fenomeni temporaleschi.
Non sono possibili confronti completi ed attendibili con il periodo 1988-89 poich per questa stazione sono stati
raccolti dati solo per il periodo Marzo-Ottobre 1989.

Stazione di Lierna
Nel periodo 91-92 la massima temperatura superficiale stata raggiunta nel Settembre 1991 21,5C) mentre la
minima stata riscontrata nel mese di Gennaio 92 (7,4C); negli strati profondi la temperatura minima stata
rilevata nel mese di Marzo (6,6C) mentre la massima si riferisce al mese di Settembre 1992 (6,9C). Nel mese

62
di Settembre 91 si ha la massima stratificazione termica con un gradiente termico tra la superficie e il fondo di
14,8C. Nel mese di Novembre, come anche nel mese di Gennaio, si assiste ad un parziale rimescolamento delle
acque che raggiunge i 30 m di profondit. Il raffreddamento continua fino a Marzo, mese in cui la temperatura
della colonna d'acqua a partire da 20 m fino al fondo costante sui 6,6C, mentre negli strati pi superficiali
raggiunge i 7,6C. I dati di conducibilit permettono di affermare che il rimescolamento non stato completo,
ma ha interessato la colonna d'acqua fino ad una profondit compresa tra 100 m ed il fondo. Nei mesi successivi
si assiste ad un progressivoriscaldamentodegli strati pi superficiali, portando ad una stratificazione sempre
pi accentuata nei mesi successivi.
Non sono possibili confronti completi ed attendibili con il periodo 1988-89 poich per questa stazione sono stati
raccolti dati solo per il periodo Marzo-Ottobre 1989.

Stazione di Lecco
Nel periodo 91 -92 la massima temperatura superficiale stata raggiunta nel Settembre 91 (21 ,.5C), la minima
nel mese di Marzo 92 (6,9C). Negli strati profondi la temperatura minima stata rilevata nei mesi di Marzo e
Maggio (6,7C), la massima nei mesi di Settembre 91 e 92. In questa stazione la piena circolazione avvenuta
su tutta la colonna d'acqua, come ben dimostrato dai dati di conducibilit, anche grazie al fatto che la stazione
situata in prossimit dell'emissario, che con il prelievo d'acqua provoca moti convettivi che favoriscono la
destratificazione termica. A partire dal mese di Marzo inizia ad evidenziarsi un'incipiente stratificazione che va
via via accentuandosi con il progredire della stagione, come in tutte le altre stazioni.

L'analisi complessiva dell'andamento termico permette di rilevare che le stazioni di Como, Colico e Lecco sono
interessate dal completo rimescolamento delle acque. Nelle rimanenti stazioni la circolazione interessa lo strato
d'acqua dalla superfcie fino a 100-150 m. Non sono da segnalare particolari differenze rispetto al periodo 1988-
89.

5.3 pH

Nelle Tabelle 5.8-5.13 sono riportati i valori del pH.

Stazione di Como
L'ambito di variazione dei valori del pH per il periodo 1991-92 di 7,4-9,1 unit di pH mentre per il periodo
1988-89 risultato pi elevato (7,0-9,2). Ci in accordo con le condizioni meno riducenti che si sono verificate
sul fondo durante il 1992. Il valore massimo negli strati superficiali si segnala nel mese di Settembre 92 (9,1),
mentre il valore minimo (7,7), stato rilevato nel Novembre 91. Sul fondo i valori minimi sono stati registrati
nel mese di Maggio 92, mentre i valori pi elevati (7,7) si rilevano nel mese di Marzo, a causa della completa
circolazione delle acque, e nel mese di Luglio in quanto, pur in condizioni di stratificazione, in atto una grande
attivit fotosintetica. Un confronto tra i mesi di Settembre 91-92 evidenzia, nei primi 10 m un aumento di pH
di 0,3 unit. Al di sotto dei 20 m la concentrazione di idrogenioni non supera mai le 7,8 unit.

Stazione di Argegno
L'ambito di variazione dei valori di pH di 7,2-9,0 unit per il periodo 91-92 e di 7,1-9,3 unit per il periodo
88-89. I valori massimi superficiali sono stati registrati nel mese di Luglio (9,0) in rapporto alla massima
espressione dell'attivit fotosintetica, mentre i valori minimi siriferisconoai mesi di Gennaio e Marzo (7,8),
corrispondenti al minimo dell'attivit fotosintetica. Sul fondo invece sono stati rilevati valori minimi nel mese
di Maggio (7,2), all'inizio della stratificazione estiva e valori massimi nel periodo estivo. Bisognaricordareche
questa stazione, essendo molto profonda, ha rimescolamento solo fino a 100-150 m, oltre i quali l'andamento
del pH piuttosto omogeneo.
Non sono da segnalare particolari differenze rispetto ai dati relativi al periodo 1988-89.

63
Tabella 5.8 Valori di pH nella stazione di Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 8,8 7,7 7,8 7.8 8,0 9,0 9,1

2,5 8,8 7,7 7,8 7,8 7,9 9,1 9,1

5 8,8 7,7 7,8 7,8 7,9 8,9 9,1

7,5 8,8 7,7 7,8 7,8 7,8 8,8 9,1

10 8,8 7,7 7,8 7.8 7,8 8,5 9,1

20 7,8 7,7 7,8 7,8 7,6 7,6 7,7

30 7,4 7,7 7,8 7,7 7.6 7,7 7,6

50 7,6 7,5 7,7 7,7 7,4 7,7 7,6

80 7,6 7,5 7,5 7,7 7,4 7,7 7,6

Tabella 5.9 Valori di pH nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 8,8 7,9 7,8 7,8 8,4 9,0 8,9

2,5 8.8 7,9 7,8 7,8 8,3 9,0 8,9

5 8,8 7,9 7,8 7,8 8,3 9,0 8,9

7,5 8,8 7,9 7,8 7.8 8,3 8,8 8,8

10 8,7 7,9 7,8 7,8 8,2 8,5 8,8

20 8,0 7,8 7,8 7,8 7,9 7,9 8,0

30 7,7 7,6 7,8 7,7 7,7 7,8 7,9

50 7,7 7,6 7,7 7,7 7,6 7,8 7,9

100 7,6 7,5 7.5 7,7 7,5 7,6 7,8

200 7,6 7,5 7,5 7,6 7,3 7,6 7,6

300 7.5 7,4 7,4 7,5 7,3 7,5 7,5

400 7,5 7,3 7,3 7,4 7,2 7,5 7,4

Tabella 5.10 Valori di pH nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 8,8 7,8 7,8 7,9 8,8 8,9 8,7

2,5 8,9 7,8 7,8 7,9 8.8 8,8 8,8

5 8,9 7,8 7,8 7,9 8.7 8,7 8,8

7,5 8,8 7,8 7,8 7,8 8.6 8,6 8,7

10 8,8 7,8 7,8 7,8 8,5 8.6 8,7

20 7,9 7,8 7,8 7,8 8.1 8,0 8,0

30 7,8 7,6 7,8 7,8 8,0 7,9 7,8

50 7,8 7,6 7,6 7,8 7,8 7,9 7,8

100 7,8 7,6 7,5 7,8 7,5 7,7 7,6

200 7,7 7,4 7,5 7,6 7,4 7,6 7,7

280 7,7 7,4 7,5 7,6 7,4 7,6 7,6

64
Tabella 5.11 - Valori di pH nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 8,8 7,9 7,8 7,8 8,6 8,9 8,2

2,5 8,8 7,9 7,7 7,8 8,6 8,9 8,3

5 8,7 7,9 7,7 7,8 8,6 8,9 8,2

7,5 8,7 7,8 7,7 7,8 8,5 8,8 8,2

10 8,7 7,8 7,7 7,8 8,5 8.6 8,2

20 8,0 7,8 7,7 7,8 7,8 8,1 8,0

30 7,8 7,7 7,7 7,8 7,8 7,9 7,9

50 7,7 7,6 7,7 7,8 7,6 7,7 7,9

100 7,7 7,6 7,7 7,7 7,5 7,7 7,8

160 7,6 7,5 7,5 7,7 7,4 7,7 7,7

Tabella 5.12 Valori di pH nella stazione di Liema.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 8,9 7,8 7,8 7,9 8.6 9,0 8,7

2,5 9,0 7,8 7,8 7,9 8,6 9,0 8,7

5 9,0 7,8 7,8 7,9 8,6 9,1 8,8

7,5 9,0 7,8 7,8 7,9 8,5 9,0 8,8

10 8.8 7.8 7,8 7,8 8,4 8,8 8,7

20 7.9 7,8 7.8 7,8 8,0 8,1 8,0

30 8,0 7,8 7,8 7,8 7,7 7,9 7,8

50 7,8 7,6 7,7 7,8 7,6 7,8 7,8

100 7,7 7,5 7,5 7,8 7,4 7,7 7,6

160 7,2 7,5 7,5 7,5 7,4 7,6 7,5

Tabella 5.13 - Valori di pH nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 9,0 7,9 7.8 7.9 8,8 8,9 8,7

2,5 9,0 7,9 7,8 7,9 8,7 8,9 8,8

5 9,0 7,9 7.8 7,9 8,7 8,9 8,8

7,5 9,0 7,9 7,8 7,9 8,6 8,7 8,8

10 9,0 7,9 7,8 7.9 8,5 8,6 8,8

20 8.1 7,9 7,8 7,9 8,5 8,0 8,0

30 7,7 7,6 7,8 7,9 8,4 7,9 7,8

50 7,7 7,5 7,8 7,9 7,7 7.7 7,8

100 7,7 7.5 7.5 7,9 7,4 7,6 7,6

120 7.6 7,4 7.5 7,8 7.4 7,5 7,6

65
Stazione Menaggio
La stazione di Menaggio mostra degli ambiti di variazione dei valori di pH pi contenutirispettoalle precedenti
stazioni (7,4-8,9) nell'anno 91-92,7.2-9.2 nel periodo 88-89. Il valore massimo negli strati superficiali di 8,9
nel mese di Luglio, mentre il valore minimo stato registrato in Novembre e Gennaio (7,8). Per quanto riguarda
lo strato di fondo si sono rilevati valori minimi (7,4) nei mesi di Novembre e di Maggio e valori massimi (7,7)
nel mese di Settembre 91. In questa stazione va sottolineato che il pH tende ad aumentare gi a partire dal mese
di Marzo mentre nelle altre stazioni questo fenomeno avveniva solo da Maggio. Un confronto diretto con i dati
del 1988-89 non mostra sensibili cambiamenti tranne leggere variazioni dovute soprattutto alla maggiore attivit
fotosintetica nel Luglio 89.

Stazione di Colico
Durante il periodo d'indagine l'ambito di variazione del pH in questa stazione risultato di 7,4-8,9 unit. Il valore
massimo superficiale stato registrato nel mese di Luglio (8,9), in relazione alla massima attivit fotosintetica;
i valori minimi nei mesi di Gennaio e di Marzo (7,8) in concomitanza con il minimo di attivit fotosintetica. Sul
fondo invece sono statiriscontrativalori minimi nel mese di Maggio (7,4) e valori massimi nel periodo estivo,
e nel mese di Marzo in concomitanza con il completo rimescolamento delle acque. Un'analisi dei valori ottenuti
nei mesi di Settembre 91-92 mostra una diminuzione di pH di 0,5 unit nello strato fino a 10 m oltre il quale la
situazione rimasta pressoch invariata.

Stazione di Lierna
Durante il periodo di studio l'ambito di variazione del pH risultato compreso tra i valori 7,2-9,1. Il valore
massimo superficiale statorilevatonel Luglio 92 (9,0), i valori minimi nei mesi di Novembreedi Gennaio (7,8).
Sul fondo il valore minimo stato rilevato nel mese di Settembre 91 (7,2), il valore massimo nel mese di Luglio
(7,6). I valori di pH nel mese di Settembre 92 sono di circa 0,3 unit pi bassi rispetto a quelli del Settembre 91.

Stazione di Lecco
Durante il periodo di studio l'ambito di variazione del pH stato compreso tra i valori 7,4-9,0. Il valore massimo
superficiale stato rilevato nel Settembre 92 (9,0), i valori minimi nel mese di Gennaio (7,8). Sul fondo il valore
minimo stato rilevato nei mesi di Novembre e di Maggio (7,4), il valore massimo (7,8) nel mese di Marzo, in
rapporto al completo rimescolamento delle acque. Anche in questa stazione i valori del Settembre 92 sono di
circa 0,2-0,3 unit pi bassi rispetto al Settembre 91.

Nel loro complesso i dati mostrano una variazione di pH da 7,2 a 9,1 unit. I valori pi elevati si trovano in
corrispondenza dei mesi estivi e cio in concomitanza con la massima attivit fotosintetica. In inverno invece
i valori diminuiscono sensibilmente e non superano mai le 8 unit. Considerando tutta la colonna d'acqua si rileva
che nei mesi in cui vi stratificazione si hanno valori molto elevati solo in superficie, mentre verso il fondo
diminuiscono sensibilmente, mentre nei mesi interessati da completa circolazione i valori sono pi bassi ma pi
omogenei.

IlpH mostra il tipico andamento dei bacini lacustri eutrofizzati, con valori massimi nei periodi ad intensa attivit
fotosintetica durante il quale gli organismiftoplanctoniciconsumano C02 come fonte di carbonio inorganico.
In tutte le stazioni (eccetto Menaggio e Lecco) stato raggiunto e a volte anche superato il limite di sicurezza
per il popolamento biologico (9 unit di pH). I rischi derivanti da valori di pH elevati sono determinati
dall'aumento di ammoniaca indissociata nella fazione dell'ammonio totale.

5.4 Conducibilit elettrica specifica

Nelle Tabelle 5.14-5.19 sono riportati i valori di conducibilit rilevati nelle sei stazioni riferiti a 25C.
L'andamento della conducibilit direttamente influenzato dall'attivit biologica, eccezion fatta per i periodi
di completo rimescolamento delle acque in cui la conducibilit pressoch costante dalla superficie al fondo.
Nell'epilimnio durante i mesi primaverili ed estivi il fitoplancton sottrae dalle acque i nutrienti necessari per la
propria crescita causando di conseguenza la diminuzione della conducibilit; in prossimit del fondo, a causa

66
Tabella 5.14 - Conducibilit ^S/cm) nella stazione di Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 200 185 189 194 236 204 192

2,5 200 185 189 194 232 201 192

5 200 185 189 194 205 200 192

7,5 200 185 189 194 203 203 190

10 200 184 189 194 202 209 184

20 200 184 190 192 199 192 192

30 192 185 190 192 195 192 195

50 192 191 191 191 193 193 195

80 191 191 193 197 193 195 196

Tabella 5.15 - Conducibilit ( 8 / ) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 170 173 185 189 189 176 170

2,5 170 173 185 189 190 175 170

5 170 173 185 189 190 176 170

7,5 170 173 185 189 191 176 170

10 170 174 185 189 193 178 170

20 173 189 185 189 193 180 173

30 188 189 185 189 193 186 190

50 188 189 185 189 193 186 188

100 189 191 190 189 194 186 188

200 191 192 192 192 194 186 190

300 192 192 193 193 195 186 192

400 192 192 194 193 195 187 193

Tabella 5.16 - Conducibilit ^ S / c m ) nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 170 173 184 187 186 160 166

2,5 170 173 184 187 186 161 167

5 170 173 184 187 186 161 167

7,5 170 173 184 187 186 163 167


10 170 173 184 187 186 167 167

20 178 173 184 187 187 171 173

30 186 180 184 187 187 182 185

50 186 185 188 187 188 183 188

100 186 188 190 187 188 183 188

200 188 189 191 191 188 184 188


280 189 190 191 191 189 186 191

67
Tabella 5.17 - Conducibilit ^S/cm) nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 170 168 185 186 168 143 164

2,5 170 168 185 186 169 144 164

5 170 169 185 186 170 150 165

7,5 170 169 185 186 175 150 165

10 170 170 185 186 175 151 165

20 176 171 185 186 178 152 166

30 180 174 183 186 183 176 172

50 181 184 183 186 184 181 183

100 186 191 185 186 187 183 186

160 190 194 190 186 187 184 187

Tabella 5.18 - Conducibilit ^ S / c m ) nella stazione di Lierna.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 169 172 184 187 186 163 166

2,5 169 172 184 187 186 163 166

5 169 172 184 187 187 165 166

7,5 169 172 184 187 187 167 166

10 169 172 184 187 187 167 167

20 175 172 184 187 187 169 177

30 187 174 184 187 187 181 188

50 193 189 185 187 187 183 188

100 190 189 189 187 188 185 189

160 190 189 197 191 189 185 189

Tabella 5.19 - Conducibilit ^ S / c m ) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 169 173 185 188 186 165 168

2,5 169 173 185 188 186 165 168

5 169 173 185 188 187 166 168

7.5 169 173 185 188 187 168 168

10 172 176 185 188 187 178 168

20 180 175 185 188 187 183 181

30 190 188 185 188 189 184 190

50 191 189 185 188 189 185 189

100 191 191 191 188 189 185 190

120 191 191 191 189 190 186 191

68
dell'intensa attivit di degradazione della materia organica con conseguente arricchimento di sali, vengono
raggiunti i valori massimi di conducibilit. Questo comportamento pu subire delle interferenze da fattori esterni
quali ad esempio l'immissione di acqua nel lago da parte degli immissari: questo il caso della stazione 1 (Como)
dove, a causa dell'elevataconducibilit degli immissari Cosia e Breggia, la conducibilit mostra dei valori elevati
anche in superficie. I valori misurati sonorisultaticompresi tra un minimo di 143 ed un massimo di 236 8/.

Stazione di Como
Durante l'inverno 1991-1992 il rimescolamento in questa stazione stato completo. Il valore minimo
(184 8:) stato misurato nel Novembre 1991 e nel Settembre 1992 negli strati superficiali, il valore
massimo (236 5/) stato registrato in superficie nel Maggio 1992 mentre durante la circolazione
il valore medio della conducibilit stato di 193 8/.
Come gi sottolineato, in questa stazione i due immissari Cosia e Breggia con la loro elevata conducibilit media
(rispettivamente 1330 e 504 /) aumentano in modo sensibile la conducibilit delle acque. Il comportamento
di questa stazione quindi anomalo e non si presta ad interpretazioni lineari.
Il confronto con i dati del 1988-89 non ha rivelato particolari differenze.

Stazione di Argegno
I valori misurati rispecchiano abbastanza fedelmente il comportamento di un Iago meromittico. L'elevata
profondit di questa stazione (400 m) e l'inverno non particolarmente rigido hanno impedito il completo
rimescolamento delle acque; il valore medio della conducibilit alla circolazione massima, avvenuta tra Gennaio
e Marzo, stato di 189 /. Durante la stratificazione termica i valori di conducibilit misurati nell'epilimnio
sono risultati sempre inferiori a quelli dell'ipolimnio, a causa dell'attivit fotosintetica in superficie e di quella
batterica in profondit. Il valore minimo registrato stato di 170 /cm nel Settembre 1991 e 1992 in superficie,
mentre il massimo stato riscontrato in prossimit del fondo nel Maggio 1992.
Anche per questa stazione il confronto con i dati 1988-89 non ha permesso di evidenziare particolari differenze.

Stazione di Menaggio
II rimescolamento delle acque non stato completo, ma ha interessato le acque in Gennaio fino ad una profondit
di circa 50 m, con un valore di 184 /, ed in Marzo fino ad una profondit compresa tra 100 e 200 m, con
un valore di 187 5/. Il valore minimo di 160 \iSlcm stato registrato in superficie nel Luglio 1992, il massimo
(191 5/) negli strati pi profondi in Gennaio, Marzo e Settembre 1992.
Il confronto con i dati 1988-89 non ha permesso di evidenziare particolari differenze.

Stazione di Colico
Il valore medio della conducibilit in Marzo, durante la circolazione completa, risultato di 184 \&lzm. La
concentrazione di sali nell'alto lago risente in misura sensibile degli apporti dell'Adda, che si stratifica in
relazione alla temperatura delle acque del lago. In Gennaio infatti lo strato compreso tra le profondit di 30 e
50 m presenta una conducibilit inferiore agli strati adiacenti: le acque dell'Adda, molto fredde in Gennaio
(3,2C) appena entrate nel lago si approfondanofinchnon raggiungono lo strato alla medesima densit. Il valore
minimo di 143 5: stato registrato in superficie nel Luglio 1992, il massimo di 194 \\Slcm sul fondo nel
Novembre 1992.

Stazione di Lierna
A Lierna la circolazione invernale ha interessato in Gennaio le acque fino alla profondit di 50 m (184 /)
ed in Marzo quasi tutta la colonna d'acqua (187 /), poich solo la conducibilit misurata in prossimit del
fondo risultatadifferente dalle altre misure. In questa stazione il valore minimo di 163 5: stato registrato
in superficie nel mese di Luglio, in relazione all'elevata attivit fotosintetica. Il valore massimo stato registrato
in prossimit del fondo (197 5/) nel Gennaio 1992.

Stazione di Lecco
Il valore medio alla completa circolazione avvenuta tra Gennaio e Marzo stato di 188 /. Il valore minimo
(165 5:) stato misurato in superficie nel Luglio 1992, i valori massimi (191 :) negli strati pi profondi,
in relazione all'attivit batterica di degradazione.

69
In tutte le stazioni, ad eccezione per quella di Como a causa degli apporti di Cosia e Breggia, l'andamento della
conducibilit direttamente influenzato dall'attivit biologica: durante la stratificazione si osserva la tipica
diminuzione dei valori di conducibilit sia a causa della crescita delfitoplanctonche della precipitazione dei
carbonati dovuta a valori di pH basici, mentre nell'ipolimnio vengono raggiunti i valori pi elevati grazie
all'attivit batterica di degradazione del materiale organico sedimentato. Il confronto con i dati della campagna
1988-89 non hanno evidenziato differenze significative.

5.5 Alcalinit

L'alcalinit dei laghi italiani varia da un minimo di 0,22 meq/1 del lago di Mergozzo ad un massimo di
4,4 meq/1 del lago Superiore di Mantova. Nel Lario i valori registrati durante la presente ricerca variano
tra un minimo di 0,9 meq/1 ed un massimo di 1,35 meq/1 (Tabelle 5.20-5.25).

Stazione di Como
In questa stazione gli apporti di Cosia e Breggia influenzano sensibilmente l'andamento dei parametri chimico-
fisici. L'alcalinit in Maggio in superficie presenta il valore massimo ( 1,35 meq/1). In Marzo l'omogeneit su tutta
la colonna (1,05 meq/1) testimonia l'avvenuta circolazione completa.

Stazione di Argegno
Il valore minimo stato osservato in Settembre 91 (0,9 meq/1) in superficie, il massimo ( 1,25 meq/1) in prossimit
del fondo in Maggio. Il valore medio dell'alcalinit durante la circolazione, avvenuta tra Gennaio e Marzo, di
1,0 meq/1.

Stazione di Menaggio
Il valore minimo (1,0 meq/1) stato registrato in superficie durante i mesi di Settembre 91, Novembre, Gennaio
e Marzo, il massimo (1,2 meq/1) in Settembre 92 in prossimit del fondo. Il valore medio dell'alcalinit durante
la circolazione di 1,0 meq/1.

Stazione di Colico
Il valore minimo (0,9 meq/1) stato registrato in superficie in Novembre, il massimo (1,2 meq/1) in Settembre 91
ed in Novembre in prossimit del fondo. Il valore medio dell'alcalinit durante la circolazione di 1,0 meq/1.

Stazione di Lienta
Il valore minimo (0,95 meq/1) stato registrato in superficie in Novembre, il massimo (1,2 meq/1) in Gennaio
in prossimit del fondo. Il valore medio dell'alcalinit durante la circolazione di 1,0 meq/1.

Stazione di Lecco
Il valore minimo (1,0 meq/1) stato registrato in superficie in Settembre 91 ed in Novembre, il massimo (1,2
meq/1) in Settembre 91 ed in Gennaio in prossimit del fondo. Il valore medio dell'alcalinit durante la
circolazione di 1,0 meq/1.

In tutte le stazioni i valori minimi di alcalinit sono stati osservati nella zonafatica,in corrispondenza dei valori
minimi di durezza e dei valori massimi di pH. Il consumo di C02 libera da parte degli organismi fotosintetici
determina la precipitazione dei carbonati presenti nello stratofatico.L'accumulo di C02 negli strati ipolimnici
determina invece la risolubilizzazione degli stessi carbonati con un aumento dell'alcalinit e la diminuzione del
pH. Durante l'estate si osserva una diminuzione dell'alcalinit negli strati pi superficiali ed un contemporaneo
aumento negli strati prossimialfondo.il confronto con i dati del 1988-89 nonhapermesso di evidenziare nessuna
particolare differenza con i valori registrati durante il presente studio.

70
Tabella 5.20 - Alcalinit (meq/1) nella stazione di Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 1,10 1,00 1,15 1,05 1,35 1,25 1,2

2,5 1,10 1,00 1.15 1,05 1,30 1,25 1,2

5 1,10 1,00 1,15 1,05 1,30 1,25 1,2

7,5 1.10 1,10 1,15 1,05 1,25 1,25 1,2

10 1.10 1,05 1,20 1,05 1,20 1,30 1,0

20 1,20 1,05 1,20 1,05 1,20 1,20 1,2

30 1,10 1.05 1,20 1,05 1,15 1,20 1,2

50 1,10 1,10 1,20 1,05 1,15 1,20 1,2

80 1.20 1,15 1.25 1,10 1,15 1,15 1,25

Tabella 5.21 - Alcalinit (meq/1) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 0,90 1,00 1,00 1,00 1,20 1,10 1,05

2,5 0,90 1,00 1,00 1,00 1,20 1,10 1,05

5 0,90 1,00 1,00 1,00 1,20 1,10 1,05

7.5 1,00 1,00 1,00 1,00 1,15 1,10 1,05

10 1,00 1,00 1,00 1,00 1,15 1,10 1,05

20 1,00 1,00 1,00 1,00 1,15 1,10 1,10

30 1,00 1,10 1,00 1,00 1,15 1,10 1,10

50 1,10 1,10 1,00 1,00 1,15 1,05 1,20

100 1,10 1,05 1,10 1,00 1,15 1,05 1,20

200 1,10 1,15 1,10 1,00 1,20 1,10 1,20

300 1,10 1,15 1,10 1,10 1,20 1,10 1,20

400 1,10 1,20 1,20 1.10 1,25 1,15 1,20

Tabella 5.22 - Alcalinit (meq/1) nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 1,00 1,00 1,00 1,00 1,15 1,10 1,00

2,5 1,00 1,00 1,00 1,00 1,15 1,10 1,00

5 1,00 1,00 1,00 1,00 1,15 1,10 1,00

7,5 1,00 1,00 1,00 1,00 1,15 1,10 1,00

10 1,00 1,00 1.00 1,00 1,15 1,05 1,00

20 1,00 1,00 1,00 1,00 1,10 1,05 1,05


30 1,10 1,00 1,05 1,00 1,10 1,05 1,05

50 1.10 1,00 1.10 1,00 1,10 1.10 1.10


100 1.10 1,10 1,10 1,00 1,05 1,10 1,15
200 1,10 1,15 1.10 1,00 1,10 1,10 1,15
280 1,10 1,15 1,10 1,10 1,15 1,15 1,20

71
Tabella 5.23 - Alcalinit (meq/1) nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 1,00 0,90 1,00 1,00 1,00 0,95 1,00

2,5 1,00 0,90 1,00 1,00 1,00 0,95 1,00

5 1,00 0,90 1,00 1,00 1,00 0,95 1,00


7,5 1,00 0,90 1,00 1,00 1,00 0,95 1,00

10 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,90 1,00

20 1,00 1,05 1,00 1,00 1.10 0,90 1,00


30 1,00 1,05 1,00 1,00 1,10 1,05 1,05

50 1,00 1,05 1,00 1,00 1,10 1,05 1,10

100 1,10 1,15 1,00 1,00 1,10 1,15 1.15


160 1,20 1,20 1,05 1,00 1,15 1,15 1,10

Tabella 5.24 - Alcalinit (meq/1) nella stazione di Lierna.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 1,00 0,95 1,05 1.00 1,15 1,10 1,05


2,5 1,00 0,95 1,05 1,00 1,15 1,10 1,05

5 1,00 1,00 1,05 1,00 1,15 1,10 1,05


7,5 1,00 1,00 1,05 1,00 1,15 1,10 1,05
10 1,00 1,00 1,05 1,00 1,15 1,00 1,05
20 1,00 1,00 1,05 1,00 1,15 1,05 1,10
30 1,00 1,10 1,05 1,00 1,10 1,15 1,10

50 1,00 1,10 1,10 1,00 1,10 1,15 1,10


100 1,10 1,10 1.10 1,05 1.10 1,15 1.10
160 1,10 1,10 1.20 1,05 1,10 1,15 1,15

Tabella 5.25 - Alcalinit (meq/1) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 1,00 1,00 1,05 1,00 1,15 1,10 1,05


2,5 1,00 1,00 1,05 1,00 1,15 1,10 1,05

5" 1,00 1,00 1,05 1,00 1,15 1,10 1,05


7,5 1,00 1,00 1.05 1,00 1,15 1,10 1,05
10 1,00 1,00 1,10 1,00 1,15 1,05 1,05
20 1,10 1,10 1,10 1,00 1,15 1,05 1.10
30 1,10 1,10 1,10 1,00 1,10 1,05 1.10
50 1,10 1,10 1,10 1,00 1,10 1,15 1,10
100 1,10 1.15 1,15 1,00 1,10 1,15 1,15
120 1,20 1,15 1,20 1.05 1,15 1,15 1,15

72
5.6 Durezza

Nella maggior parte dei laghi italiani il valore medio della durezza totale ricade in un ambito di valori compreso
tra 50 e 200 mg CaC03/l, caratteristico di acque a medio contenuto minerale. Nel Lario il valore minimo (72
mg CaC03/l) stato registrato nella stazione 4 in Luglio nell'epilimnio, il massimo (90 mg CaC03/l), nella
stazione 1 in Settembre 91 in prossimit del fondo. I valori registrati nelle sei stazioni sono riportati nelle Tabelle
5.26-5.31.

Stazione di Como
Il valore minimo stato osservato in Novembre in superficie (76 mg CaC03/l), il massimo in Settembre 91 (90
mg CaC03/l) in prossimit del fondo. Durante la circolazione invernale il valore medio risultatopari ad 82 mg
CaC03/l. In questa stazione in Luglio la durezza negli strati superficiali risultata superiore a quella
nell'ipolimnio. Questo comportamento da imputare alle acque di Cosia e Breggia che durante questo periodo
si sono stratificate in superficie.

Stazione di Argegno
Il valore minimo stato osservato in Novembre in superficie (75 mg CaC03/l), in corrispondenza di bassi valori
di alcalinit; il massimo in Luglio (88 mg CaC03/l) in prossimit del fondo. Durante la circolazione invernale
il valore medio risultatopari ad 82 mg CaC03/l.

Stazione di Menaggio
Il valore minimo stato osservato in Settembre 91 e in Luglio in superficie (74 mg CaC03/l) in corrispondenza
dei valori massimi di pH e di bassi valori di alcalinit, il massimo in Luglio (86 mg CaC03/l) in prossimit del
fondo. Durante la circolazione invernale il valore medio risultato pari a circa 81 mg CaC03/l.

Stazione di Colico
Il valore minimo stato osservato in Luglio in superficie (72 mg CaC03/l), in corrispondenza dei massimi valori
di pH e dei minimi di alcalinit, il massimo in Settembre 91 ed in Luglio (88 mg CaC03/l) in prossimit del fondo,
in corrispondenza con i massimi valori di alcalinit. Durante la circolazione invernale il valore medio risultato
pari a circa 81 mg CaC03/l.

Stazione di Lierna
Il valore minimo stato osservato in Novembre in superficie (75 mg CaC03/l), in corrispondenza con i valori
minimi di alcalinit, il massimo in Settembre 92 (88 mg CaC03/l) in prossimit del fondo. Durante la circolazione
invernale il valore medio risultato pari a circa 83 mg CaC03/l.

Stazione di Lecco
Il valore minimo stato osservato in Settembre 91 ed in Novembre in superficie (76 mg CaC03/l), in
corrispondenza dei valori massimi di pH e dei minimi di alcalinit, il massimo in Settembre 92 (88 mg
CaC03/l) in prossimit del fondo. Durante la circolazione invernale il valore medio risultato pari a
circa 82 mg CaC03/l.

In tutte le stazioni si osserva una relativa uniformit nella colonna d'acqua durante il periodo invernale, con
valori pi elevati negli strati profondi non interessati dal rimescolamento. Anche per la durezza totale valgono
le medesime considerazioni fatte a proposito dell'alcalinit. Durante i mesi estivi i valori di durezza
diminuiscono sensibilmente a causa della precipitazione dei carbonati. Nell'ipolimnio si verifica invece un
graduale incremento dei valori di durezza in seguito alla risolubilizzazione degli stessi sali. Il confronto con i
dati del 1988-89 non ha permesso di evidenziare particolari differenze con i valori registrati durante il presente
studio.

73
Tabella 5.26 Durezza (mg CaC0 3 /l) nella stazione di Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 80 76 85 82 83 88 77

2,5 80 76 85 82 83 86 78

5 80 76 85 82 83 86 78

7,5 80 76 85 82 83 84 78

10 80 76 85 82 83 84 78

20 82 76 85 82 84 84 78

30 86 76 85 82 84 84 81

50 86 83 85 82 84 84 83

80 90 83 85 84 84 84 83

Tabella 5.27 - Durezza (mg CaC0 3 /l) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 80 75 80 82 82 86 79

2,5 80 75 80 82 82 86 79

5 80 75 80 82 82 86 79

7,5 81 75 80 82 82 86 79

10 82 75 80 82 83 86 80

20 82 75 80 82 84 86 80

30 82 82 80 82 84 86 81

50 82 82 80 82 84 86 82

100 82 82 83 82 85 88 83

200 83 84 84 83 86 88 83

300 83 86 84 85 86 88 85

400 84 86 85 85 86 88 86

Tabella 5.28 - Durezza (mg CaC0 3 /l) nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 74 75 80 81 76 74 78

2,5 74 75 80 81 76 74 78

5 74 75 80 81 76 74 78

7,5 75 75 80 81 76 74 78

10 78 75 80 82 78 76 78

20 69 75 80 82 80 76 78

30 82 78 80 82 82 84 82

50 82 78 81 82 82 86 84

100 82 79 82 82 84 86 84

200 82 81 83 82 84 86 84

280 82 84 84 82 84 86 84

74
Tabella 5.29 - Durezza (mg CaC03/l) nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 76 75 80 81 76 72 78

2,5 76 75 80 81 76 72 78

5 76 75 80 81 76 72 78

7,5 76 75 80 81 76 72 78

10 76 75 80 82 76 72 78

20 77 75 80 82 78 72 78

30 78 75 80 82 80 82 78

50 80 78 80 82 80 84 80

100 86 80 80 82 82 84 83

160 88 83 82 82 84 88 78

Tabella 5.30 - Durezza (mg CaC03/l) nella stazione di Liema.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 76 75 80 83 82 80 80

2,5 76 75 80 83 82 80 80

5 77 75 80 83 82 80 80

7,5 77 75 80 83 82 80 80

10 77 75 80 83 82 80 80

20 80 75 80 83 82 80 80

30 84 76 80 83 83 82 83

50 84 83 80 84 84 82 83

100 84 84 81 84 84 82 86

160 84 84 82 84 84 82 88

Tabella 5.31 - Durezza (mg CaC03/l) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 76 76 80 82 79 80 81

2,5 76 76 80 82 79 80 81

5 76 76 80 82 79 80 81

7,5 76 76 80 82 79 80 81

10 76 76 80 82 80 80 81

20 80 76 80 82 82 81 81

30 84 82 80 82 82 82 82

50 84 82 80 82 84 82 84

100 85 85 82 82 84 84 86

120 86 86 83 83 84 86 88

75
5.7 Ossigeno disciolto

Nelle Tabelle 5.32-5.43 sono riportati i valori della concentrazione di ossigeno disciolto, mentre nelle Figure
5.8-5.13 sono riportate le isoplete della saturazione dell'ossigeno.

Stazione di Como
I valori massimi (139%, 12,2 mg/1) sono stati misurati a 2 m in Luglio, in corrispondenza di una fioritura di
Cianoficee e Dinoficee. I valori minimi (4,1 mg/1,41% di saturazione) sono stati osservati in Settembre 91 tra
20 e 30 m, in corrispondenza del metalimnio dove, a causa della maggior densit dello strato d'acqua sottostante,
il materiale sospeso nell'acqua subisce un notevole rallentamento nella sua caduta verso il fondo, provocando
una netta diminuzione dell'ossigeno disciolto a causa della sua decomposizione. Al di sotto del minimo
metalimnico la concentrazione di ossigeno disciolto aumenta riportandosi intorno al 60% di saturazione, perpoi
diminuire nuovamente in prossimit del fondo. Il profilo verticale una tipica curva eterograda negativa. In
Novembre il minimo metalimnico scompare a causa del parziale rimescolamento delle acque. In inverno la
colonna d'acqua presenta valori abbastanza uniformi, compresi tra 84 e 72% (9,7-8,5 mg/1) in Gennaio. Durante
la primavera e l'estate l'attivit fotosintetica delfitoplanctoncausa un aumento delle concentrazioni di ossigeno
disciolto che superano in Maggio, in Luglio ed in Settembre, il 100% di saturazione, limitatamente ai primi 10
m. In Luglio compare il minimo metalimnico (67%, 7,3 mg/1 a 20 m), pi profondo ed accentuato in Settembre
92 (39%, 5,5 mg/1 a 28 m).
L'analisi dei dati relativi al periodo 1988-89 ha evidenziato condizioni di sovrasaturazione nei primi 10 m gi
in Marzo, a causa di unafiorituradi Diatomee, ed in generale concentrazioni minori tra 20 m ed il fondo durante
il periodo estivo.

Stazione di Argegno
I valori minimi di saturazione, sia in superficie che sul fondo, sono stati osservati in Gennaio (89% e 22%); i
massimi in superficie in Luglio (121%, 11,6 mg/1) e sul fondo in Maggio (40%, 4,8 mg/1). In Settembre 91
presente un minimo metalimnico appena evidente tra 20 e 30 m, che scompare in Novembre a causa del parziale
rimescolamento delle acque, avvenuto fino a circa 27 m, oltre i quali la concentrazione di Ossigeno diminuisce
bruscamente passando in due metri dal 95 % ( 10 mg/1) al 79% (8,5 mg/1). In Gennaio la concentrazione di ossigeno
uniforme fino a 30 m (88%, 10,3 mg/1) per poi diminuire gradualmente fino al fondo (22%, 2,6 mg/1). Durante
la primavera e l'estate nello strato ftico l'intensa attivit fotosintetica porta alla soprassaturazione in Maggio
a causa di una fioritura di Diatomee e, con valori pi elevati, in Luglio. In Settembre compare il minimo
metalimnico intorno ai 20 m (79%, 8,2 mg/1). Negli strati pi profondi, oltre i 200 m, in tutti i mesi la
concentrazione di ossigeno sempre stata inferiore al 60% di saturazione.
II confronto con il periodo 1988-89 non ha evidenziato particolari differenze, tranne condizioni di sovrasaturazione
nei primi 10 m gi in Marzo, a causa di una fioritura di Diatomee.

Stazione di Menaggio
Nello strato pi superficiale la saturazione percentuale minima stata rilevata in Gennaio (89%), la massima
in Maggio (134%). Sul fondo i valori minimi il minimo (35 %, 4,2 mg/1) stato registrato in Novembre, il massimo
(67%, 7,9 mg/1) in Maggio. In Settembre 91 la curva dell'ossigeno clinograda, in quanto non si manifesta il
minimo metalimnico e la concentrazione diminuisce abbastanza gradualmente dalla superficie al fondo. In
Novembre per i primi 20 m ed in Gennaiofinoalmeno a 30 m la concentrazione di ossigeno omogenea (curva
ortograda), a causa del rimescolamento delle acque. In Marzo nello strato pi superficiale si pu notare un
aumento dell'ossigeno dovuto all'attivit fotosintetica, evidentissimo in Maggio quando la sovrassaturazione
presentefinoa 30 m. Anche in Luglio e Settembre si ha soprassaturazione, ma fino a 17 e 12 m rispettivamente.
Anche in questa stazione, a causa dell'elevata profondit, gli strati pi prossimi al fondo presentano bassi valori
di saturazione, sempre inferiori al 60% di saturazione tranne in Maggio ed in Luglio.
L'analisi dei dati relativi al periodo 1988-89 non ha evidenziato per questa stazione particolari differenze tra i
due periodi di studio.

76
Tabella 5.32 - Ossigeno disciolto (percentuale di saturazione) nella stazione di Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 98 95 82 95 107 131 110

1 98 93 82 94 106 132 HO

2 98 93 83 91 106 139 111

3 98 93 84 91 106 138 113

4 96 93 84 89 104 128 111

5 96 92 84 89 103 117 110

6 96 92 84 88 102 113 107

7 96 92 84 88 99 104 105

8 96 92 84 87 98 102 103

9 96 92 84 87 98 102 100

10 96 92 84 87 97 99 99

11 96 92 84 87 97 98 99

12 96 92 84 87 97 97 99

13 95 92 84 86 96 95 95

14 95 92 84 85 96 94 90

15 94 92 84 85 95 93 84

16 94 92 84 85 94 86 73

17 93 92 84 85 93 80 56

18 82 92 84 85 93 79 56

19 80 92 84 85 93 75 50

20 70 92 84 85 93 69 50

21 43 92 84 84 93 67 52

22 42 92 83 84 93 72 53

23 42 92 83 84 93 73 53

24 42 91 83 84 93 76 52

25 42 91 83 84 93 78 52

26 42 91 83 84 94 80 52

27 41 91 83 84 94 79 45

28 41 91 83 84 94 76 39

29 41 91 83 84 94 74 52

30 42 91 83 84 94 78 54

50 60 61 77 65 76 82 76

80 51 53 72 65 71 75 72

77
Tabella 5.33 - Ossigeno disciolto (mg/1) nella stazione di Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 8,5 10,0 9,7 11,1 10,7 11,3 9,5

1 8,5 9,8 9,7 10,9 10,7 11.4 9,5

2 8,5 9,8 9,8 10,6 11,0 12,2 9,6

3 8,5 9.8 9,9 10,6 11.2 12,2 9,9

4 8,4 9.8 9,9 10,5 11,2 11.4 9,7

5 8,4 9.7 9,9 10,5 11,1 10,5 9,6

6 8,4 9,7 9,9 10,4 11,0 10,2 9,4

7 8,4 9,7 9,9 10,4 10,8 9,5 9,2

8 8.4 9,7 9,9 10,3 10,8 9,3 9,0

9 8,4 9,7 9,9 10,3 11,1 9,3 8,8

10 8,4 9.7 9,9 10,3 11,2 9,1 8,7

11 8,4 9,7 9,9 10,2 10,8 9,1 8,7

12 8,4 9,7 9,9 10,2 10,8 9,0 8,7

13 8,3 9,7 9,9 10,2 10,7 8,9 8,4

14 8,3 9,7 9,9 10,1 10,7 8,9 8,0

15 8,2 9,7 9,9 10,1 10,6 9,0 7,5

16 8,2 9,7 9,9 10,1 10,6 8,5 6,8

17 8,1 9,7 9,9 10.1 10,5 8,0 5,3

18 7,2 9,7 9,9 10,1 10,5 8,0 5,4

19 7,0 9,7 9,9 10,1 10,5 7,8 4,9

20 6,3 9,7 9,9 10.1 10,5 7,4 4,9

21 4,1 9,7 9,9 10,0 10,5 7,3 5,2

22 4,1 9,7 9,8 10.0 10,5 7,9 5,3

23 4,1 9,7 9,8 10,0 10,5 8,1 5,3

24 4,1 9,6 9,8 10,0 10,5 8,4 5,3

25 4,2 9,6 9,8 10,0 10,6 8,7 5,4

26 4,2 9,6 9,8 10,0 10,7 9,0 5,5

27 4,2 9,6 9.8 9,9 10,7 8,9 5,5

28 4,3 9,6 9,8 9,9 10,7 8,9 5,5

29 4,3 9,6 9,8 9,9 10,7 8,9 5,6

30 4.4 9,6 9,8 9,9 10,7 8,9 5,9

50 6.6 6,9 9,0 9,3 8,8 9,2 8.6

80 5,9 6,2 8,5 9,0 8,3 8,8 8,4

78
Tabella 5.34 - Ossigeno disciolto (percentuale di saturazione) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 103 100 89 95 113 121 102

1 102 100 89 94 113 121 101

2 101 99 88 93 114 120 101

3 101 98 88 92 114 122 100

4 101 98 88 92 115 120 100

5 101 98 88 92 112 118 100

6 100 98 88 92 111 115 100

7 100 98 88 91 111 114 100

8 100 98 88 91 111 112 100

9 99 97 88 91 111 IH 100

10 98 97 88 90 111 110 99

11 97 97 88 90 111 109 98

12 93 97 88 90 110 108 98

13 90 97 88 90 110 107 98

14 88 97 88 89 108 105 96

15 87 97 88 89 105 102 96

16 88 97 88 87 103 97 95

17 85 97 88 86 102 93 94

18 82 97 88 85 100 92 93

19 79 97 88 85 100 92 93

20 73 97 88 85 100 92 89

21 72 97 88 84 100 92 81

22 72 97 88 84 100 92 79

23 71 97 88 84 100 92 81

24 70 97 88 84 99 91 81

25 69 97 88 83 99 91 83

26 68 97 88 83 98 91 84

27 68 95 88 83 98 90 84

28 68 88 88 83 98 88 84

29 68 79 88 82 97 89 84

30 69 77 88 82 97 89 86

50 72 74 79 78 86 80 82

100 57 70 71 74 79 75 70

200 48 55 59 58 61 59 63

300 39 39 29 39 52 46 47

400 34 29 22 37 40 35 33

79
Tabella 5.35 - Ossigeno disciolto (mg/1) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 8,9 10,5 10,4 11,1 11,6 10,8 9,0

1 8,8 10,5 10,4 11,0 11,6 10.8 8,9

2 8,7 10,4 10,3 10,9 11,8 10,8 8,9

3 8,7 10,3 10,3 10.8 11,8 11,1 8,9

4 8,7 10,3 10,3 10,8 11,8 11,1 8,9

5 8,7 10,3 10,3 10,8 11,8 10,9 8,9

6 8,7 10,3 10,3 10,8 11,8 10,7 8,9

7 8,7 10,3 10,3 10,7 11,8 10,6 8,9

8 8,7 10,3 10,3 10,7 11,9 10,5 8,9

9 8,7 10,2 10,3 10,7 12,0 10,5 8,9

10 8,5 10,2 10,3 10,6 12,1 10,4 8,9

11 8,5 10,2 10,3 10,6 12,1 10,3 8,9

12 8,2 10,2 10,3 10,6 12,1 10,3 9,1

13 8,0 10,2 10,3 10,6 12,1 10,3 8,9

14 7,9 10,2 10,3 10,5 12,0 10,1 8,9

15 7,9 10,2 10,3 10,5 11,7 10,0 8,9

16 7,9 10,2 10,3 10,3 11,6 9,8 8,9

17 7,8 10,2 10,3 10,2 11,5 9,5 8,9

18 7,6 10,2 10,3 10,1 11,3 9,6 8,9

19 7,4 10,2 10,3 10,1 11,3 9,6 8,9

20 7,0 10,2 10,3 10,1 11,3 9,7 8,8

21 7,0 10,2 10,3 9,9 11,3 9,8 8,3

22 6,9 10,2 10,3 9,9 11,3 9,9 8,2

23 6,9 10,2 10,3 9,9 11,3 10,0 8,5

24 6,9 10,2 10,3 9,9 11,3 10,0 8,6

25 6,9 10,2 10,3 9,8 11,2 10,0 9,0

26 6.9 10,2 10.3 9,8 11,1 10,1 9,2

27 6,9 10,0 10,3 9,8 11.1 10,1 9,2

28 7,0 9.4 10,3 9.8 11.1 10,1 9,3

29 7,1 8,5 10,3 9.8 11,1 10,1 9,4

30 7,2 8,5 10,3 9,8 11,1 10,1 9,7

50 7,7 8,5 9,3 9,3 9,9 9,2 9,4

100 7,0 8,2 8,3 8,8 9,3 8,9 8,2

200 5,6 6,5 7,0 6,9 7,3 7,0 7,4

300 4,6 4,6 8,4 4,7 6,1 5,4 5,6

400 4,0 3,4 2.6 4,4 4,8 4,1 3,9

80
Tabella 5.36 - Ossigeno disciolto (percentuale di saturazione) nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 111 98 90 98 131 117 101

1 112 98 90 96 130 116 101

2 112 98 90 96 130 122 102

3 112 98 89 96 131 122 102

4 114 98 89 96 131 121 103

5 114 98 89 96 133 119 103

6 114 98 89 96 133 116 103

7 113 97 89 95 133 114 103

8 113 97 89 95 134 110 102

9 113 97 89 94 129 109 102

10 113 97 89 94 125 109 101

11 113 97 89 93 119 109 101

12 113 97 89 93 116 109 101

13 112 97 89 91 116 109 100

14 111 96 89 91 114 106 100

15 109 96 89 89 113 106 99

16 102 96 89 87 113 104 96

17 99 96 89 85 112 101 96

18 96 96 89 84 111 100 94

19 95 96 89 84 111 99 93

20 95 96 89 82 IH 98 91

21 93 96 89 82 HO 96 90

22 93 96 89 82 109 96 90

23 88 95 89 81 108 95 89

24 86 95 89 81 107 95 89

25 85 94 89 81 107 94 89

26 84 94 89 81 106 94 88

27 84 94 89 81 106 94 89

28 84 94 89 81 106 94 89

29 84 92 89 81 105 94 90

30 83 84 89 81 104 94 90

50 68 68 80 76 86 85 83

100 63 61 72 75 77 77 70

200 57 57 61 66 73 68 63

280 57 35 56 63 67 61 56

81
Tabella 5.37 - Ossigeno disciolto (mg/1) nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 9,6 10,3 10,6 11,5 13,5 10,4 9,1

1 9,7 10,3 10,5 11,3 13,5 10,4 9.1

2 9,7 10,3 10,5 11,3 13,5 11,0 9,2

3 9,7 10,3 10,4 11,3 13,7 11.1 9,2

4 9,9 10,3 10,4 11.3 13,7 U.l 9.2

5 9,9 10,3 10,4 11,3 13,9 11,2 9,3

6 9,9 10,3 10,4 11,3 13,9 11,0 9,3

7 9,8 10,2 10,4 11,2 13,9 10,9 9,3

8 9,9 10,2 10,4 11,2 14,2 10,6 9,3

9 9,9 10,2 10,4 11,1 14,0 10,5 9,3

10 9,9 10,2 10,4 11,1 13,7 10,5 9,2

11 9,8 10,2 10,4 11,0 13,2 10,5 9,2

12 9,8 10,2 10,4 11.0 12,9 10,5 9,2

13 9,7 10,2 10,4 10,8 12,9 10,5 9,2

14 9,7 10,1 10,4 10.8 12,8 10,3 9,2

15 9.6 10,1 10,4 10.5 12,7 10,3 9,3

16 9,2 10,1 10,4 10,3 12,7 10,2 9,3

17 9,1 10,1 10,4 10,1 12,6 10,0 9,9

18 8,9 10,1 10,4 10,0 12,5 10,0 9,8

19 8,8 10,1 10,4 10,0 12,5 10,0 9,7

20 8,8 10,1 10,4 9,8 12,5 10,0 9,6

21 8,8 10,1 10,4 9,8 12,4 10,0 9,6

22 8,9 10,1 10,4 9,7 12,3 10,1 9,6

23 8,8 10,0 10,4 9,6 12,3 10,1 9,6

24 8,7 10,0 10,4 9,6 12.1 10,2 9,6

25 8,7 9,9 10,4 9,6 12,1 10,2 9,6

26 8,7 9,9 10,4 9,6 12,1 10,2 9,6

27 8,8 9,9 10,4 9,6 12,1 10,3 9,7

28 8,9 9.9 10,4 9,6 12,1 10,4 9,8

29 8,9 9.7 10,4 9,6 12,0 10,5 10,0

30 8,9 9,2 10,4 9,6 11,9 10,4 10,0

50 7,7 7,8 9,4 9,0 9,9 9,8 9,3

100 7,3 7,2 8,5 8.9 9,1 9,0 8,2

200 7,0 6,8 7,2 7,8 8.6 8,0 7,5

280 6,4 4,2 6,7 7,5 7,9 7,2 6,6

82
Tabella 5.38 - Ossigeno disciolto (percentuale di saturazione) nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 97 100 92 92 124 123 104

1 97 99 90 92 124 119 103

2 98 99 90 91 124 118 103

3 98 99 90 91 124 119 103

4 98 99 90 91 124 118 102

5 98 98 90 91 123 117 101

6 98 98 90 91 124 116 101

7 99 97 90 91 124 115 101

g 99 97 90 91 125 113 101

9 98 97 89 90 125 113 101

10 93 97 89 90 125 112 101

11 91 96 89 90 123 111 100

12 82 95 89 90 120 109 100

13 77 95 89 89 117 109 100

14 75 94 89 89 114 109 100

15 74 94 89 88 110 109 100

16 74 94 89 88 109 109 100

17 73 94 89 88 109 106 100

18 73 94 89 87 108 105 100

19 73 94 89 86 108 100 100

20 73 94 89 86 106 98 102

21 73 94 89 86 106 97 103

22 74 93 89 86 106 95 102

23 74 93 89 86 106 95 101

24 75 93 89 86 106 93 100

25 75 92 89 86 105 92 99

26 75 89 89 86 104 92 99

27 75 88 89 86 103 91 99

28 74 87 89 86 102 91 98

29 74 87 89 86 102 91 98

30 73 86 89 86 102 90 97

50 68 71 81 82 86 85 84

100 58 65 80 81 80 68 78

160 45 65 63 80 72 67 76

83
Tabella 5.39 - Ossigeno disciolto (mg/1) nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 8,3 10,6 10,9 10,9 12,3 11.2 9,8

1 8,3 10,5 10,6 10,9 12,3 10,9 9,7

2 8,4 10,5 10,6 10,8 12,4 10,9 9,7

3 8,4 10,5 . 10,6 10,8 12,5 10,9 9,8

4 8,5 10,5 10,6 10,8 12,5 10,9 9,7

5 8,5 10,4 10,6 10,8 12,5 10,8 9,6

6 8,5 10,4 10,6 10,8 12,5 10,7 9,6

7 8,6 10,3 10,6 10,8 12,6 10,7 9,6

8 8,6 10,3 10,6 10,8 12,7 10,5 9,7

9 8,6 10,3 10,5 10,7 12,8 10,5 9,7

10 8.6 10,3 10.5 10,7 12,7 10,5 9.7

11 8,5 10,2 10.5 10,7 12,8 10,5 9.6

12 7,9 10,2 10,5 10,7 12,6 10,5 9,6

13 7,6 10,2 10,5 10,6 12,4 10,5 9,6

14 7,6 10,1 10,5 10,6 12,4 10,6 9,6

15 7,6 10,1 10,5 10,5 12,2 10,6 9,6

16 7,6 10,1 10,5 10,5 12,2 10,6 9,6

17 7,6 10,1 10,5 10,4 12,2 10,5 9,6

18 7,7 10,1 10,5 10,4 12,2 10,5 9,6

19 7,7 10,1 10,5 10,3 12,2 10,3 9,7

20 7,8 10,1 10,5 10,2 12,0 10,2 9,9

21 7,9 10,0 10,5 10.2 12,0 10,2 10,0

22 8,0 10,0 10,5 10,2 12,0 10,1 10,0

23 8,1 10,0 10,5 10,2 12,0 10,1 10,0

24 8,2 10,0 10,5 10,2 11,9 10,2 10,0

25 8,2 9,9 10,5 10,2 11,9 10,3 10,0

26 8,2 9,6 10,5 10,2 11,9 10,3 10,0

27" 8,8 9,5 10,5 10,2 11,8 10,2 10,2

28 8,2 9,4 10,5 10,2 11,7 10,2 10,2

29 8.2 9,4 10,5 10.2 11,7 10,2 10,2

30 8,1 9,3 10,5 10,2 11,7 10,2 10,2

50 7,7 7,7 9,5 9,8 9,9 9,9 9,3

100 6,9 7,7 9,4 9,6 9,4 8,0 9,1

160 5,4 7,7 7,4 9,5 8,5 7.9 8,9

84
Tabella 5.40 - Ossigeno disciolto (percentuale di saturazione) nella stazione di Lierna.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 113 97 91 96 130 119 107

1 114 96 91 94 130 118 107

2 113 96 91 94 129 119 109

3 112 96 91 91 129 122 108

4 109 96 90 89 127 123 108

5 106 96 90 89 126 118 109

6 106 96 89 89 125 117 110

7 106 96 89 89 125 116 110

8 106 96 89 88 124 113 110

9 111 96 89 88 123 110 106

10 112 95 89 86 118 109 104

11 112 95 89 85 117 108 103

12 114 95 89 85 115 108 103

13 114 95 89 84 114 106 102

14 111 95 89 84 113 103 101

15 108 95 89 84 112 101 101

16 99 95 89 84 112 99 100

17 95 95 89 84 112 97 97

18 91 95 89 84 112 97 94

19 89 95 89 84 IH 95 93

20 86 95 89 84 111 95 92

21 83 95 89 84 111 95 92

22 82 95 89 84 HO 94 92

23 82 95 89 83 HO 93 92

24 82 95 89 82 110 93 92

25 83 95 89 82 109 92 92

26 83 94 89 82 109 92 93

27 83 94 89 82 109 91 93

28 85 94 89 82 108 90 93

29 85 94 89 82 108 89 93

30 86 94 89 82 108 89 94

50 71 69 77 78 86 78 81

100 66 61 59 74 74 73 77

160 59 58 57 72 72 72 76

85
Tabella 5.41 - Ossigeno disciolto (mg/1) nella stazione di Lierna,

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 9,7 10,2 10,6 11.1 13,3 10,3 9,4

1 9,7 10,1 10,6 11,0 13,3 10,3 9,4

2 9,7 10,1 10,6 11,0 13,3 10,7 9,7

3 9,7 10,1 10,6 10,7 13,3 11,0 9,7

4 9,4 10,1 10,5 10,5 13,3 11,2 9,7

5 92 10,1 10,5 10,5 13,3 11,0 9,8

6 9,2 10.1 10,4 10,5 13,3 11,0 9,9

7 9,2 10,1 10,4 10,5 13,3 10,9 9,9

8 9,2 10,1 10,4 10,4 13,3 10,7 9,9

9 9,6 10,1 10,4 10,4 13,3 10,5 9,6

10 9,7 10,0 10,4 10,2 13,0 10,4 9,4

11 9,7 10,0 10,4 10,1 13,0 10,4 9,4

12 9,9 10,0 10,4 10,1 12,8 10,4 9,4

13 10,1 10,0 10,4 10,0 12,7 10,3 9,4

14 10,0 10,0 10,4 10,0 12,7 10,1 9,4

15 9,9 10,0 10.4 10,0 12,6 10,0 9,4

16 9,3 10,0 10,4 10,0 12,6 9,9 9,5

17 9,0 10,0 10,4 10,0 12,6 9,8 9,6

18 8,7 10,0 10,4 10,0 12,6 9,8 9,7

19 8.6 10,0 10,4 10,0 12,5 9,8 9,7

20 8,5 10,0 10,4 10,0 12,5 9,9 9,8

21 8,3 10,0 10,4 10,0 12,5 10,0 9,8

22 8.4 10,0 10,4 10,0 12.5 10,1 9,8

23 8,6 10,0 10,4 9,9 12.5 10,1 9,9

24 8,7 10,0 10,4 9,8 12,5 10,1 10,1

25 8,9 10,0 10,4 9,8 12,4 10,1 10,0

26 9,0 9,9 10,4 9,8 12,4 10,1 10,2

27 9,1 9,9 10,4 9,8 12,4 10,2 10,2

28 9,3 9,9 10,4 9,7 12,3 10,1 10,3

29 9,4 9,9 10,4 9,7 12,3 10,0 10,3

30 9,5 9,9 10.4 9,7 12,3 10,0 10,2

50 7,7 7,9 8.9 9,3 10.0 9,0 9,3

100 7,5 7,2 7.0 8.8 8,7 8,6 9,1

160 6,7 6,9 6.7 8,5 8,5 8,5 9,0

86
Tabella 5.42 - Ossigeno disciolto (percentuale di saturazione) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 120 98 95 94 126 118 108

1 118 98 93 94 126 116 108

2 118 98 92 93 127 122 108

3 118 98 92 93 128 119 108

4 118 98 92 93 128 116 108

5 118 97 92 92 127 113 108

6 118 97 92 92 127 112 108

7 118 97 92 92 127 108 108

8 118 97 91 92 127 107 107

9 118 97 91 91 127 107 105

10 118 96 91 91 127 107 105

11 118 96 91 91 127 106 105

12 117 96 91 91 127 104 105

13 117 96 91 91 127 103 105

14 117 96 91 91 128 100 105

15 114 96 91 91 128 97 105

16 102 96 91 91 129 95 105

17 99 96 91 90 129 94 105

18 96 96 91 90 129 93 105

19 96 96 91 90 129 91 103

20 89 96 91 90 129 91 94

21 87 96 91 90 129 89 91

22 84 96 91 90 129 89 90

23 82 96 91 90 129 88 89

24 83 96 91 89 128 87 89

25 83 95 91 89 127 87 88

26 83 94 91 89 127 85 87

27 82 88 91 89 127 85 88

28 82 78 91 89 127 85 89

29 82 75 91 89 127 85 88

30 81 74 91 89 127 84 88

50 71 64 77 85 89 77 70

100 65 57 61 84 73 61 57

120 54 49 58 83 62 54 54

87
Tabella 5.43 - Ossigeno disciolto (mg/1) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 10,3 10,3 11.1 11.1 12,8 10.6 9,6

1 10,2 10,3 10,9 11,1 12,8 10,7 9,6

2 10,2 10,3 10,8 11,0 13,2 11,1 9,6

3 10,2 10,3 10,8 11,0 13,4 11,1 9.6

4 10,2 10,2 10,8 11,0 13,4 10,9 9.7

5 10,2 10,2 10,8 10,9 13,4 10,7 9,7

6 10,4 10,2 10,8 10,9 13,5 10,6 9,7

7 10,4 10,2 10,8 10,9 13,5 10,3 9,7

8 10,4 10,2 10,7 10,9 13,5 10,2 9,6

9 10,4 10,2 10,7 10,8 13,5 10,3 9,5

10 10,3 10,1 10,7 10,8 13,6 10,3 9.5

11 10,3 10,1 10,7 10,8 13,6 10,3 9.5

12 10,2 10,1 10,7 10,8 13,6 10,2 9,5

13 10,2 10,1 10,7 10,8 13,6 10,3 9,5

14 10,2 10,1 10,7 10,8 13,7 10,2 9,5

15 10,0 10,1 10,7 10,8 13,7 10,1 9,5

16 9,5 10,1 10,7 10,8 13,8 10,0 9,5

17 9,4 10,1 10,7 10,7 13,8 10,0 9,5

18 9,2 10,1 10,7 10,7 13,8 9.9 9,5

19 9,1 10,1 10,7 10,7 13,8 9,9 9,6

20 8,8 10,1 10,6 10,7 13,9 9,9 9,6

21 8,7 10,1 10,6 10,7 13,9 9,8 9.6

22 8,5 10,1 10,6 10,7 13,9 9,8 9.6

23 8,5 10,1 10,6 10,7 13,9 9,7 9,7

24 8.6 10,1 10,6 10,6 13,9 9,7 9,7

25 8,7 10,0 10.6 10.6 13,8 9,7 9,7

26 8,7 9,9 10.6 10.6 13,8 9,6 9,7

27" 8,8 9,4 10,6 10,6 13,8 9,5 9,7

28 8,8 8.6 10,6 10,6 13,8 9,6 9,9

29 8,8 8,3 10,6 10,6 13,8 9,6 9,9

30 8,8 8,2 10,6 10,6 13,8 9,5 9,9

50 7,5 7,6 9,0 10,1 10,0 8,8 8,0

100 7,3 6,7 7,2 10,0 8,6 7,2 6,7

120 6,1 5,8 6,9 9,8 7.4 6,4 6.4

88
1X91 XI I III V VII IX 92

Figura 5.8 Isoplete dell'ossigeno a Como (% di saturazione).

-300

1X91 IX 92

Figura 5.9 Isoplete dell'ossigeno a Argegno (% di saturazione).

89
1X91 XI I III V VII 1X92
Figura 5.10 - Isoplete dell'ossigeno a Menaggio (% di saturazione).

1X91 XI I III V VII IX 9 2

Figura 5.11 - Isoplete dell'ossigeno a Colico (% di saturazione).

90
1X91 XI I III V VII IX 9 2

Figura 5.12 - Isoplete dell'ossigeno a Liema (% di saturazione).

1X91 XI I III 1X92

Figura 5.13 Isoplete dell'ossigeno a Lecco (% di saturazione).

91
Stazione di Colico
I valori minimi di saturazione percentuale in superficie sono stati osservati in Marzo (90%), i massimi in Maggio
(124%). Sul fondo la saturazione minima stata osservata in Settembre 91 (45%), la massima in Settembre 92
(76%). In Settembre 91 la concentrazione di ossigeno disciolto prossima alla saturazione nei primi 10 m, al
di sotto dei quali cala bruscamente (74% a 15 m) per poi diminuire gradualmente fino al fondo (45%, 5,4 mg/
1). In Novembre, ma ancor meglio in Gennaio la colonna d'acqua fino a 30 m presenta una saturazione uniforme,
con valori abbastanza elevati anche a 100 m (80%, 9,4 mg/1). Durante la primavera e l'estate nello strato ftico
l'intensa attivit fotosintetica la causa delle condizioni di sovrassaturazione che raggiungono i 30 m in Maggio
e i 18 in Luglio. In Settembre la curva dell'ossigeno (eterogradapositiva in questo caso) presenta un picco (103 %)
di saturazione intorno ai 20 m, dovuto con tutta probabilit alla fioritura di Oscillatoria rubescens. Sul fondo
solo nel Settembre 91 la saturazione dell'ossigeno risultata inferiore al 60%.

Stazione di Lierna
In superficie il valore minimo di percentuale di saturazione stato rilevato in Gennaio (91%); il massimo in
Maggio (130%). Sul fondo i minimi sono stati registrati in Gennaio (57%, 6,7 mg/l), i massimi in Settembre 92
(76%, 9,0 mg/1). In Settembre sono presenti due picchi dovuti all'attivit fotosintetica a 1 m ed a 12-13 m ed un
minimo metalimnico intorno ai 23 m. A partire da 30 m la diminuizione dell'ossigeno abbastanza omogenea.
In Novembre e Gennaio la curva ortograda fino ai 30 m, in Marzo in superficie si nota l'aumento dovuto
all'attivit fotosintetica, che raggiunge il massimo in Maggio, quando fino ad almeno 30 m le acque sono in
condizioni di sovrassaturazione. Nel Settembre 92 compare un minimo metalimnico appena evidente intorno a
23 m. Sul fondo la saturazione nei primi tre mesi di campionamento (Settembre 91, Novembre e Gennaio)
risultata appena inferiore al 60%, negli altri mesi i valori sono risultati superiori al 70%.

Stazione di Lecco
In superficie la percentuale di saturazione minima stata osservata in Gennaio e Marzo (93-94 %), la massima
in Maggio (126%). In prossimit del fondo i valori massimi sono stati osservati in Marzo (83%, 9,8 mg/l), i minimi
in Novembre (49%, 5,8 mg/1). Nel Settembre 91 sono presenti condizioni di sovrasaturazione fino a 16 m, intorno
a 20 m la saturazione diminuisce bruscamente per poi diminuire gradualmente fino al fondo. In Novembre e
Gennaio la colonna d'acqua fino a circa 30 m pressoch uniforme, in Marzo anche sul fondo sono presenti valori
elevati (83%, 9,8 mg/1). In Maggio sono presenti condizioni di soprassaturazione fino ad almeno 30 m, in Luglio
fino a 13 m ed in Settembre 92 fino a 18 m, con curve ad andamento clinogrado. Sul fondo l'ossigenazione delle
acque scarsa, con valori inferiori al 60%, eccezion fatta per Maggio e soprattutto Marzo, quando grazie alla
completa circolazione sono presenti elevate concentrazioni di ossigeno.

In conclusione, le condizioni di ossigenazione delle acque lacustri sono sostanzialmente invariate rispetto a
quelle osservate nel triennio precedente, con una sovrasaturazione tipica dei mesi estivi negli strati superficiali.

5.8 Composti del fosforo

Fosforo ortofosfato
L'ortofosfato rappresenta la frazione inorganica del fosforo ed quindi la forma direttamente utilizzabile dal
fitoplancton o comunque dalla componente vegetale acquatica. La disponibilit di ortofosfato nell'epilimnio
segue un'evoluzione temporale classica, con valori minimi in superficie durante i mesi estivi e massimi durante
i mesi invernali. La concentrazione massima sulla colonna generalmente raggiunta a fine inverno (Marzo). In
seguito l'aumento della radiazione solare e della temperatura favoriscono l'attivit fotosintetica e quindi la
progressiva diminuzione dell'ortofosfato. Nelle Tabelle 5.44-5.49 sono riportati i valori di ortofosfato relativi
al periodo di osservazione, mentre nelle Figure 5.14-5.19 le relative isoplete.

92
Tabella 5.44 - Concentrazioni di fosforo ortofosfato ^ g / l ) nella stazione di Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 2 10 28 31 18 1

2,5 4 10 28 30 24 2

5 3 11 28 31 13 1

7,5 2 11 28 34 12 1

10 8 13 28 34 16 1

20 18 13 28 25 16 13 14

30 29 11 27 28 12 28 30

50 34 44 27 28 33 31 36

80 43 43 33 35 28 42 44

Tabella 5.45 - Concentrazioni di fosforo ortofosfato ^ g / l ) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 5 10 14 30 2 1

2,5 7 4 13 27 4 1

5 8 5 16 27 5 4

7,5 6 8 14 25 4 2

10 11 5 15 25 4 1

20 5 7 16 28 10 1

30 10 20 15 23 12 9 5

50 27 28 19 25 20 18 19

100 44 40 38 31 34 41 32

200 45 53 41 53 42 45 45

300 75 78 76 82 84 83 82

400 96 104 98 94 91 96 102

Tabella 5.46 Concentrazioni di fosforo ortofosfato C\ig) nella stazione di Menaggi 0.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 4 3 16 21 5 2 1

2,5 6 3 16 25 5 1 1

5 7 0 15 20 6 1 1

7,5 3 4 15 18 5 2 1

10 2 5 20 18 5 1 1

20 2 4 16 27 5 9 0

30 20 20 22 27 13 2 1

50 19 25 33 21 15 20 16

100 24 35 33 28 5 28 12
200 30 36 37 41 39 36 42

280 35 45 33 44 39 49 82

93
Tabella 5.47 - Concentrazioni di fosforo ortofosfato g / l ) nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 0 10 15 27 3 2 2

2,5 7 2 16 28 7 2 0

5 0 2 13 27 0 2 1

7,5 2 7 17 24 4 2 3

10 . 1 7 19 26 3 5 1

20 6 10 13 28 8 3 1

30 8' 10 13 22 9 3 1

50 17 20 12 23 12 21 6

100 24 35 16 29 25 26 28

160 24 39 33 27 26 28 32

Tabella 5.48 - Concentrazioni di fosforo ortofosfato ^ g / l ) nella stazione di Lierna.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 3 8 11 21 6 1 1

2,5 2 4 10 21 5 1 1

5 3 2 9 21 0 2 1

7,5 3 2 12 23 9 1 0

10 2 8 10 24 4 1 0

20 5 8 11 24 7 27 1

30 3 8 15 23 9 22 1

50 10 20 17 30 17 17 21

100 28 44 27 22 26 32 34

160 34 40 37 48 35 41 40

Tabella 5.49 - Concentrazioni di fosforo ortofosfato g / l ) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

10 19

2,5 19

20

7,5 20

10 11 20

20 19

30 10 10 21

50 31 24 11 24 25

100 37 54 39 30 32 38 53

120 48 72 35 55 36 63 68

94
1X91 XI I III V VII 1X92

Figura 5.14 - Isoplete del fosforo-ortofosfato a Como (mg/m3).

1X91 XI I 1X92

Figura 5.15 - Isoplete del fosforo-ortofosfato a Argegno (mg/m3).

95
-240 -

-280 i '
IX 91 XI I III V VII IX 9 2

Figura 5.16 - Isoplete del fosforo-ortofosfato a Menaggio (mg/m').

Figura 5.17 - Isoplete del fosforo-ortofosfato a Colico (mg/m3).

96
1X91 XI I III V VII 1X92

Figura 5.18 - Isoplete del fosforo-ortofosfato a Lierna (mg/m3).

-120
1X91 XI I NI V VII IX 92

Figura 5.19 - Isoplete del fosforo-ortofosfato a Lecco (mg/m3).

97
Stazione di Como
I valori pi elevati di ortofosfato sono rilevabili a livello del fondale con valori compresi tra 28 e 44 ^:
ovviamente le concentrazioni massime si registrano al termine delperiodo di stratificazione termica. Nell'epilimnio
durante il periodo estivo si rileva la quasi totale assenza di ortofosfato in seguito all'attivit fotosintetica. Al
termine della fase di circolazione termica si determina una sostanziale omogeneit dei valori sulla colonna con
una media di circa 31 g/l.

Stazione di Argegno
Nelle acque profonde a contatto con i sedimenti si registra un notevole accumulo di ortofosfato con valori
compresi tra 91 e 104 g/l. Valori elevati sono presenti anche da 0 a 300 m (3184 g/l). Al di sotto dei 100 m
rilevabile una cospicuariservaipolimnica di ortofosfato, in quanto la circolazione invernale non raggiunge gli
strati pi profondi.

Stazione di Menaggio
Anche in questo caso presente unariservaipolimnica di fosforo al di sotto dei 200 m con valori compresi tra
30 e 82 mg/1. Valori sostanzialmente omogenei si registrano nel mese di Marzo daO a 100 m in seguito al processo
di circolazione termica, con una concentrazione media di circa 23 mg/1. Durante il periodo estivo nello strato
020 m l'attivit fotosintetica determina un rapido consumo dell'ortofosfato presente fino a. concentrazioni
pressoch nulle.

Stazione di Colico
In questo caso la presenza di una circolazione completa annuale non permette un consistente accumulo di
ortofosfato nello strato ipolimnico. I valori relativi al fondalerisultanocompresi tra 24 e 39 g/l. Al termine della
fase di circolazione termica (Marzo) si registra un valore medio sulla colonna pari a 26 g/l.

Stazione di hierna
Le concentrazioni pi elevate di ortofosfato sono presenti a livello dei sedimenti con valori compresi tra 34 e
48 \xg\. La circolazione termica invernale interessa solo Io strato 0100m, dove si registra una concentrazione
media pari a 23 g/l nel mese di Marzo. Nello strato ftico durante il periodo estivo si evidenzia un consumo
quasi totale dell'ortofosfato presente.

Stazione di Lecco
Le concentrazioni di ortofosfato a contatto con i sedimenti sono comprese tra 35 e 72 g/l. I valori massimi
vengono raggiunti nel periodo autunnale. Concentrazioni elevate si riscontrano anche a 100 m di profondit, con
valori compresi fra 30 e 54 g/l. La concentrazione media dello strato 0100m al mese di Marzo pari a 21 ^ .
Nello strato ftico a partire dal mese di Maggio si rileva un calo progressivo dell'ortofosfato in seguito all'utilizzo
della componente vegetale.

Fosforo totale
Nelle Tabelle 5.505.55 sono riportati i valori del fosforo totale relativi alle sei stazioni.

Stazione di Como
La concentrazione media annuale di fosforo pari a 42 g/l. La diminuzioneriscontratanello strato 5080 m
nei mesi di Gennaio e Marzo legata al processo di circolazione termica che riporta in superficie il fosforo
accumulato nelle acque pi profonde.

Stazione di Argegno
La concentrazione media annuale di fosforo pari a 60 g/l. Tale valore, il pi elevato tra le stazioni esaminate,
conseguente al fatto che questa stazione rappresenta la zona pi profonda del lago di Como (410 m). Notevoli
quantit di fosforo sono presenti al di sotto dei 100 m, con picchi maggiori di 10 g/m2 nello strato 300400 m.
Tale condizione non corrisponde per alle reali condizioni trofiche della stazione, poich il fosforo della zona
profonda non in realt disponibile se non negli anni in cui si verifica la circolazione completa (Figura 5.20).

98
Tabella 5.50 - Concentrazioni di fosforo totale (}ig/\) nella stazione di Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 32 24 36 40 45 21 15

2,5 41 24 36 39 60 32 26

5 37 21 36 41 30 25 22

7,5 31 20 36 43 32 27 25

10 32 20 36 40 33 23 16

20 73 20 37 36 32 42 23

30 48 22 37 36 32 44 42

50 '64 48 37 36 42 42 45

80 68 55 48 42 49 52 54

T a b e l l a 5.51 - Concentrazioni di fosforo totale (y.g/\) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 11 12 23 31 22 12 7

2,5 21 11 25 31 ' 19 21 9

5 12 10 23 31 35 11 11

7,5 19 11 26 32 25 12 12

10 20 12 24 32 23 8 9

20 9 11 25 32 23 9 10

30 11 27 25 33 23 23 10

50 28 31 25 33 28 29 24

100 43 40 43 37 39 38 36

200 54 56 49 52 55 51 48

300 75 84 88 86 96 90 89

400 109 108 136 100 104 109 112

Tabella 5.52 - Concentrazioni di fosforo totale ^ g / l ) nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 7 13 26 30 22 9 5

2,5 7 . 13 25 33 18 18 6

5 5 14 26 29 25 12 7

7,5 10 14 26 31 30 13 5

10 14 13 25 29 28 11 7

20 18 14 26 31 19 10 4
30 25 24 31 36 28 39 11
50 25 29 35 30 27 38 18
100 28 35 43 31 42 37 36
200 39 41 51 28 47 40 43

280 46 52 51 49 43 59 89

99
Tabella 5.53 - Concentrazioni di fosforo totale (/1) nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 16 12 26 30 15 10 6

2,5 18 13 25 28 14 15 7

5 16 12 25 29 25 20 10

7,5 22 13 28 31 19 14 9

10 21 11 27 30 29 14 8

20 16 15 26 30 20 17 9

30 19 16 25 30 25 11 8

50 29 27 25 30 29 28 12

100 38 37 31 29 35 38 37

160 83 39 46 28 40 38 35

Tabella 5.54 - Concentrazioni di fosforo totale ^g/\) nella stazione di Lierna.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 21 9 24 28 14 8 5

2,5 17 9 23 30 17 10 7

5 11 10 24 30 19 14 10

7,5 14 10 24 34 19 9 6

10 15 9 25 30 20 11 8

20 27 10 25 30 22 9 7

30 15 8 24 30 24 9 4

50 16 29 26 31 31 24 24

100 48 45 40 32 39 39 39

160 41 46 48 51 50 46 44

Tabella 5.55 - Concentrazioni di fosforo totale Qig/\) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 18 12 23 30 20 9 7

2,5 15 10 22 31 21 11 8

5- 14 10 22 30 19 12 8

7,5 18 8 24 32 19 10 8

10 22 9 23 34 22 10 19

20 13 8 22 30 21 10 6

30 65 13 23 30 18 9 6

50 14 38 23 32 26 30 26

100 54 57 48 30 42 59 64

120 61 77 53 39 53 76 79

100
Figura 5.20 - Concentrazioni medie ponderate annue di fosforo totale per unit di superficie (g/m2) nello strato 50 m
- fondo.

Stazione di Menaggio
La concentrazione media di fosforo pari a 3 8 g/l. Anche in questo caso risulta evidente un accumulo di fosforo
al di sotto dei 100 m, anche se i valori massimi raggiunti sono circa la met rispetto alla stazione 2. Ci legato
aila minore profondit massima (300 m) che favorisce imparzialerimescolamentodelle acque, grazie anche alla
posizione centrale pi esposta all'azione dei venti.

Stazione di Colico
La concentrazione media di fosforo pari a 30 g/l. Questa stazione direttamente influenzata dalle condizioni
del fiume Adda e pertanto pu presentare oscillazioni sensibili. E' ben evidente la circolazione totale del mese
di Marzo e la relativa diminuzione di fosforo nello strato 100-150 m; parallelamente si riscontra un aumento di
fosforo nello strato 0-50 m in seguito al processo di risalita.

Stazione di Lienta
La concentrazione media annuale di fosforo pari a 32 g/l. La circolazione termica invernale non ha
apparentemente raggiunto il fondale che presenta valori simili ai precedenti (2,1 g/m2). La risalita di fosforo
ipolimnico comunque ben evidenziata dall'aumento delle concentrazioni di Gennaio e Marzo (1,2 e 1,5 g/m2)
nello strato 0-50 m.

Stazione di Lecco
La concentrazione media annuale di fosforo pari a 38 g/l. Questa stazione, posta in prossimit dell'emissario,
mostra una notevole oscillazione dei valori totali mensili, con un marcato minimo nel mese di Marzo (4,8 g/m2).
Ci attribuibile alla completa circolazione che provoca la totale risalita del fosforo accumulato nell'ipolimnio.
Alla diminuzione dei valori di fosforo negli strati profondi corrisponde il parallelo incremento nello strato 0-
50 m, che raggiunge un massimo di 1,5 g/m2 nel mese di Marzo. I processi di sedimentazione durante il periodo
di stratificazione termica operano il fenomeno inverso. La circolazione completa della stazione 6, molto pi
marcata rispetto alle altre stazioni, da attribuire alla presenza dell'emissario.

101
Dal confronto delle concentrazioni medie annuali di fosforo totale nelle diverse stazioni si evidenzia una trofia
maggiore nel ramo occidentale rispetto all'asse Colico-Lecco (Figura 5.21 ). La concentrazione minima relativa
alla stazione 4 (30 g/l), in cui la maggiore probabilit di rimescolamento delle acque, legata alla presenza
dell'immissario principale, limitano l'accumulo ipolimnico di fosforo. L'incremento relativo alla stazione 3
(Menaggio) da attribuire alla maggiore profondit (circa 300 m) e quindi al maggior contenuto di fosforo
ipolimnico. La stazione 5 (Lierna) si mantiene su valori prossimi alla stazione 4 anche per l'equivalente
profondit. L'ulteriore incremento registrato alla stazione 6 (Lecco) appare invece pi di probabile origine
antropica. In effetti sulla stazione 6 incide, oltre a Lecco (circa 50000 abitanti), anche un altro considerevole
nucleo abitativo quale Mandello Lario (circa 10000 abitanti).

5.9 Composti dell'azoto

Nelle acque di un lago l'azoto presente sia in forma organica che in forma inorganica. Le forme pi facilmente
disponibili per il fitoplancton sono quelle inorganiche (nitriti, nitrati e azoto ammoniacale), che nel loro
complesso prendono il nome di azoto totale minerale.

Azoto nitrico
Le concentrazioni registrate nelle sei stazioni esaminate sono riportate nelle Tabelle 5.56-5.61. A differenza
dell'ortofosfato non si osservano variazioni cos evidenti sulla colonna, anche se risulta comunque evidente una
diminuzione nello strato ftico durante il periodo primaverile-estivo, ovviamente in seguito all'attivit
fotosintetica ed al relativo utilizzo da parte della componente vegetale. I valori pi elevati sono registrati nella
stazione 1 nel Maggio 92 con 1079 e 1092 g/l a 0 e 2,5 mrispettivamente.L'apporto dei due immissari (Cosia
e Breggia) certamente individuabile come principale causa. Un picco di azoto nitrico tra 20 e 30 m di profondit
spesso riscontrabile in tutte le stazioni nei mesi primaverili-estivi. Ci da attribuire alla maggiore attivit
decompositiva a livello del termoclino ed all'accumulo quindi di composti inorganici. In particolare risulta
evidente il picco di nitrati del Settembre 92 nella stazione 6 con 1069g/l. Un confronto delle concentrazioni

Figura 5.21 Concentrazioni medie ponderate annue di fosforo totale nella colonna d'acqua (mg/m 3

102
Tabella 5.56 - Concentrazioni di azoto nitrico ^ g / l N-NCO nella stazione d i Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 591 766 858 845 1079 894 713

2,5 561 759 830 842 1092 894 703

5 568 752 809 845 822 914 683

7,5 578 749 810 851 825 914 746

10 587 759 818 870 825 937 647

20 739 766 812 878 815 937 917

30 772 746 812 850 848 927 868

50 710 785 812 838 848 891 851

80 677 713 789 855 851 848 835

Tabella 5.57 - Concentrazioni di azoto nitrico (^ N - N 0 3 ) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 452 719 769 812 759 670 624

2,5 422 667 779 808 729 670 605

5 429 640 766 788 769 676 558

7,5 409 634 782 788 716 696 607

10 416 650 762 788 719 643 564

20 541 644 762 788 762 785 505

30 713 818 759 788 815 845 894

50 703 696 789 802 736 815 808

100 693 719 782 805 772 812 789

200 749 719 785 799 739 775 696

300 736 716 769 799 756 808 789

400 693 683 752 785 726 792 832

Tabella 5.58 - Concentrazioni di azoto nitrico ^ g / l N - N 0 3 ) nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 446 759 736 733 647 604 551

2,5 432 617 752 723 617 594 597

5 403 637 749 723 670 627 594

7,5 429 614 729 779 627 759 676

10 439 634 723 779 630 610 640

20 620 620 739 766 700 723 894

30 756 667 726 785 686 792 789

50 683 696 756 799 723 789 1175

100 657 703 752 789 762 792 868

200 660 700 789 799 742 785 825

280 667 723 726 795 772 802 967

103
Tabella 5.59 Concentrazioni di azoto nitrico ^ g / l N - N 0 3 ) nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992
0 442 611 733 762 601 604 620
2,5 485 604 752 762 584 584 657
5 432 614 743 766 614 558 643
7,5 403 604 719 772 604 564 643
10 413 604 759 759 604 568 620
20 719 644 749 759 700 574 719
30 660 630 716 776 686 762 683
50 644 690 743 762 749 805 792
100 642 677 743 789 723 785 690
160 640 759 749 756 752 799 782

Tabella 5.60 - Concentrazioni di azoto nitrico (/1 N - N 0 3 ) nella stazione di Lierna.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992
0 261 614 723 785 630 597 947
2,5 452 624 759 756 663 630 683
5 399 647 736 785 624 617 508
7,5 452 620 723 789 643 601 488
10 429 584 736 766 643 650 610
20 611 617 756 759 686 703 792
30 650 653 729 759 676 799 822
50 673 703 723 762 733 604 828
100 660 716 743 772 726 782 703
160 680 713 743 749 723 795 716

Tabella 5.61 - Concentrazioni di azoto nitrico ^ g / l N - N 0 3 ) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992
0 413 607 736 766 607 838 577
2,5 399 624 733 776 614 610 584
5" 462 607 739 779 634 620 488
7,5 422 597 716 792 630 620 521
10 429 620 733 789 630 604 558
20 564 607 733 792 647 746 752
30 620 696 719 865 627 822 1069
50 644 686 723 779 742 828 851
100 673 680 729 792 729 802 861
120 620 670 719 795 739 782 749

104
medie di nitrati da 0 a 50 m tra le stazioni nel Marzo 92, periodo di massima ossidazione dell'azoto inorganico,
pu fornire un'utile indicazione sulla condizione trofica del lago. Il valore pi elevato relativo, come per il
fosforo, alla stazione 1 con 854 ^. Segue la stazione 2 con 795 ^. La variazione tra le concentrazioni della
stazione 1 e 2 risulta statisticamente significativa, come anche la variazione tra la stazione 2 e la stazione 3 con
761 ^. Relativamente omogenei risultano invece i valori della stazione 3 con le stazioni 4 e 5 rispettivamente
di 765 e 770 g/l. Come per il fosforo si registra infine un incremento nella stazione 6 con 792 ^. Anche per
l'azoto nitrico si evidenzia quindi una trofia pi elevata rispettivamente nelle stazioni 1,2 e 6. Considerando le
medie ponderate annuali dello strato 0-50 m confermata la maggiore presenza di nitrati nelle stazioni di Como
e Argegno, rispettivamente con 783 g/l e 697 ^ (Figura 5.22).

Stazione di Como
I valori minimi si registrano nello strato superficiale nel Settembre 91 (561 /1). I valori massimi si registrano
nel Maggio 92 sempre nei primi metri (1092 /l). Il valore medio pi elevato sulla colonna (889 ^) si
raggiunge alla fine della circolazione termica nel Maggio 92.

Stazione di Argegno
I valori minimi si registrano nello strato superficiale nel Settembre 91 (409 /1). I valori massimi si registrano
nel Settembre 92 a 30 m di profondit (894 ^). Il valore medio pi elevato sulla colonna (796 ^) si raggiunge
alla fine della circolazione termica nel Marzo 92.

Stazione di Menaggio
I valori minimi si registrano nello strato superficiale nel Settembre 91 (403 /1). I valori massimi si registrano
nel Settembre 92 a 50 m di profondit (1175 ^). Il valore medio pi elevato sulla colonna si raggiunge nel
Settembre 92 con 780 ^.

Figura 5.22 - Concentrazione media ponderala annua di azoto nitrico nello strato d'acqua 0-50 m (mg/m 3 ).

105
Stazione di Colico
I valori minimi si registrano nello strato superficiale nel Settembre 91 (403 ^). I valori massimi si registrano
nel Luglio 92 a 50 m di profondit (805 ^). Il valore medio pi elevato sulla colonna (766 g/l) si raggiunge
alla fine della circolazione termica nel Marzo 92.

Stazione di Lierna
I valori minimi si registrano nello strato superficiale nel Settembre 91 (261 ^). I valori massimi si registrano
nel Settembre 92 a m di profondit (828 /1). II valore medio pi elevato sulla colonna (768 g/l) si raggiunge
alla fine della circolazione termica nel Marzo 92.

Stazione di Lecco
I valori minimi si registrano nello strato superficiale nel Settembre 91 (399 g/l), mentre i valori massimi nel
Settembre 92 a 30 m di profondit (1069 g/l). Il valore medio pi elevato sulla colonna si raggiunge alla fine
della circolazione termica nel Marzo 92 (793 g/l).

Azoto nitroso
Nelle Tabelle 5.625.67 sono riportate le concentrazioni di azoto nitroso. Risulta evidente che la presenza di
nitriti quasi sempre limitata agli strati superficiali (030 m), in particolare durante il periodoprimaverileestivo.
Ci collegato all'influenza del pH sull'attivit dei batteri nitrificanti. Per valori di pH superiori a 8 l'attivit
ossidativa di Nitrosomonase Nitrobacter viene infatti fortemente inibita, in misura proporzionalmente maggiore
per per il secondo gruppo batterico. Il rallentamento dell'ossidazione dei nitriti ne provoca quindi il parziale
accumulo negli strati superficiali dove il pH, in seguito all'intensa attivit fotosintetica dei mesi estivi, raggiunge
in alcuni casi valori superiori a 9. Fa eccezione la stazione 1 in cui l'azoto nitroso presente anche negli strati
profondi, particolarmente nei mesi di Gennaio e Marzo. Ci da attribuire alla presenzadegli immissari (Breggia
e Cosia) che essendo a temperatura inferiore (circa 3C) a quella del lago (circa 7C) si diffondono in profondit.
II valore massimo comunque registrato in superficie a Como nel Maggio 92 (177 g/l). Un confronto tra le
concentrazioni medie annuali dello strato 050 m pu fornire un'utile indicazione sullo stato di qualit delle
stazioni esaminate. Siricordainfatti che i nitriti risultano tossici per il popolamento ittico gi a concentrazioni
maggiori di 0,1 mg/1 di nitriti (0,05 mg/1 di NNO,). Valori a rischio vengono raggiunti nella stazione di Como
nel Settembre 91 da 0 a 20 m e nel Maggio 92 da 0 a 2, 5 m. Considerando le concentrazioni medie ponderate

/.
97
Como Argegno Menaggio colico
Lierna Lecco

Figura 5.23 Concentrazione media ponderata annua di azoto nitroso nello strato d'acqua 050 m (mg/m ).

106
annuali dello strato 0-50 m (Figura 5.23) possibile evidenziare la concentrazione nettamente superiore di azoto
nitroso a Como (24 ^) rispetto alle altre stazioni dove il valore medio dei nitriti non supera i 5 \igf[. Anche
in questo caso il primo bacino di Como registra condizioni peggioririspettoal restante bacino.La causa di ci
certamente individuabile nella presenza degli immissari, Breggia e Cosia, con elevate concentrazioni sia di
azoto nitroso che ammoniacale.

Stazione di Como
Il valore massimo si raggiunge in superficie nel Maggio 92 con 177 ^. A livello del fondale i valori massimi
sono raggiunti nel Marzo 92 con 24 ^. Il valore medio minimo sulla colonna si registra invece nel Novembre
91, con 0,3 g/l.

Stazione di Argegno
I valori pi elevati si registrano nel periodo Maggio-Settembre nello strato 0-20 m, con un massimo
di 18 ^ . A livello del fondale i nitriti risultano sempre assenti. Anche nel mese di Gennaio si riscontra
la totale assenza di nitriti sulla colonna d'acqua superficie-fondo.

Tabella 5.62 - Concentrazioni di azoto nitroso ^ g / l N-NO,) nella stazione di Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 52 5 14 177 36 30

2,5 52 5 15 173 35 31

5 53 6 13 36 36 31

7,5 53 5 13 24 40 31

10 53 4 12 14 44 27

20 79 4 0 6 10 6

30 0 0 0 0 0 0

50 0 0 12 0 0 0

80 12 0 13 24 0 0 0

Tabella 5.63 - Concentrazioni di azoto nitroso (\ig/\ N - N 0 2 ) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 9 2 0 1 17 14 14

2,5 9 2 0 1 18 14 15

5 9 2 0 1 16 14 14

7,5 9 1 0 1 13 14 14

10 9 1 0 1 11 9 14

20 9 1 0 1 1 4 6

30 0 0 0 0 1 0 0

50 0 0 0 0 0 0 0

100 0 0 0 0 0 0 0

200 0 0 0 0 0 0 0

300 0 0 0 0 0 0 0

400 0 0 0 0 0 0 0

107
Tabella 5.64 - Concentrazioni di azoto nitroso (^ N-NO-,) nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992
0 9 3 0 1 7 9 11
2,5 9 3 0 1 7 9 12
5 9 3 0 1 6 8 12
7,5 10 3 0 1 6 7 12
10 9 3 0 1 6 8 11
20 4 3 0 0 6 2 4
30 0 0 0 0 6 0 0
50 0 0 0 0 6 0 0
100 0 0 0 0 0 0 0
200 0 0 0 0 0 0 0
280 0 0 0 0 0 0 0

Tabella 5.65 - Concentrazioni di azoto nitroso (g/1 N-N0 2 ) nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992
0 8 8 0 1 7 8 8
2,5 8 8 0 1 7 7 9
5 8 6 0 0 7 7 8
7,5 9 6 0 1 7 7 7
10 9 5 0 1 7 6 7
20 0 4 0 1 7 5 6
30 0 0 0 0 9 0 2
50 0 0 0 0 5 0 0
100 0 0 0 0 0 0 0
160 0 0 0 0 0 0 0

Tabella 5.66 - Concentrazioni di azoto nitroso ^ g / l N-NO,) nella stazione di Lierna.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992
0 9 4 0 1 7 8
2",5 9 4 0 1 6 9
5 9 4 0 2 7 9
7,5 9 3 0 1 7 9
10 9 3 0 1 7 8
20 3 3 0 1 8 6 15
30 1 0 0 2 12 0 2
50 1 0 0 0 3 0 0
100 0 0 0 0 0 0 0
160 0 0 0 0 0 0 0

108
Tabella 5.67 - Concentrazioni di azoto nitroso ^ g / l N - N 0 2 ) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 10 4 1 7 10 11

2,5 9 4 0 8 11 11

5 9 4 1 S 9 12

7,5 9 4 1 10 8 11

10 11 4 0 10 7 11

20 4 4 0 8 9 4

30 2 0 0 8 2 0

50 1 0 0 8 0 0

100 0 0 0 0 0 0 0

120 0 0 0 0 0 0 0

Stazione di Menaggio
I valori pi elevati si registrano nel periodo Maggio-Settembre nello strato 0-20 m, con un massimo di 12 \xgl\.
A livello del fondale i nitriti risultano sempre assenti. Nel mese di Gennaio si riscontra la totale assenza di nitriti
sulla colonna d'acqua superficie-fondo.

Stazione di Colico
I valori pi elevati si registrano nel periodo Maggio-Novembre nello strato 0-20 m, con un massimo di 9 ^. A
livello del fondale i nitriti risultano sempre assenti. Nel mese di Gennaio si riscontra la pressoch totale assenza
di nitriti sulla colonna d'acqua superficie-fondo.

Stazione di Lierna
I valori pi elevati si registrano nel periodo Maggio-Settembre nello strato 0-20 m, con un massimo di 15 ^.
A livello del fondale i nitriti risultano sempre assenti. Nel mese di Gennaio si riscontra la totale assenza di nitriti
sulla colonna d'acqua superficie-fondo.

Stazione di Lecco
I valori pi elevati si registrano nel periodo Maggio-Settembre nello strato 0-20 m, con un massimo di 12 ^.
A livello del fondale i nitriti risultano sempre assenti. Nel mese di Gennaio si riscontra la pressoch totale
assenza di nitriti sulla colonna d'acqua superficie-fondo.

Azoto ammoniacale
Le concentrazioni registrate nelle sei stazioni sono riportate nelle Tabelle 5.68-5.73. Incrementi della
concentrazione di azoto ammoniacale a livello del fondo sono in genere collegati ad una diminuzione
dell'ossigeno disciollo e quindi della velocit di ossidazione della forma ridotta dell'azoto inorganico.
Un aumento delle concentrazioni di azoto ammoniacale per rilevabile anche negli strati superficiali in genere
da Maggio a Settembre. L'origine di tale incremento collegabile, come per l'azoto nitroso, all'effetto dei valori
elevati di pH che, riducendo sensibilmente la velocit di ossidazione dell'ammoniaca (ad opera dei batteri
Nitrosomonas), ne determina un parziale accumulo. Le concentrazioni pi elevate sono registrate nella stazione
1 con picchi di 508 ^ nel Gennaio e di 322 ^ nel Marzo 92, in prossimit del fondo. Ci probabilmente
da attribuire alla temperatura del Breggia che, essendo inferiore a quella del lago in tale periodo (3,5C), ne
provoca la diffusione negli strati inferiori e del relativo carico di azoto ammoniacale. Sempre nella stazione 1
si evidenziano valori elevati anche negli strati superficiali, con 330 ^ nel Maggio 92 a 0 m e 325 g/l a 10 m
nel Luglio 92. Le concentrazioni delle altre stazioni risultano sempre inferiori a 100 ^ quindi pi che

109
Tabella 5.68 Concentrazioni di azoto ammoniacale (&/\ N-NH 3 ) nella stazione di C o m o .

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992
0 188 37 150 115 330 29 5
2,5 178 37 130 74 314 25 1
5 182 47 120 99 112 22 0
7,5 179 31 110 84 81 191 0
10 184 33 99 70 63 325 12
20 248 37 70 17 6 114 22
30 6 33 97 28 0 0 3
50 7 0 105 195 0 0 0
80 5 7 508 322 0 0 0

T a b e l l a 5.69 Concentrazioni di azoto ammoniacale (\ig/\ N-NH 3 ) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992
0 19 57 2 3 8 0 2
2,5 26 6 2 2 17 0 12
5 28 0 3 5 10 0 5
7,5 29 0 3 3 0 4 9
10 24 11 0 4 3 3 5
20 44 13 1 8 0 19 13
30 1 0 1 5 0 0 0
50 11 0 0 0 0 0 0
100 20 8 0 0 0 0 0
200 2 0 0 0 0 0 0
300 12 0 0 0 0 0 0
400 8 0 7 8 0 0 0

Tabella 5.70 - Concentrazioni di azoto ammoniacale ^ g / l N-NH,) nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992
0 6 8 7 6 0 45 4
2,5 19 8 0 4 2 19 1
5 9 7 0 2 50 6 10
7.5 6 7 0 0 6 19 1
10 13 7 0 0 3 0 3
20 19 18 0 0 0 0 1
30 11 0 0 0 9 0 0
50 0 0 0 0 0 0 0
100 0 0 0 0 0 0 0
200 0 0 0 2 0 22 0
280 4 0 3 34 42 58 17

110
Tabella 5.71 Concentrazioni di azoto ammoniacale ^ g / l N-NH 3 ) nel a stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 20 15 2 8 0 30 9

2,5 16 7 2 0 0 0 6

5 6 7 10 0 0 43 34

7,5 6 9 16 0 0 84 3

10 27 9 1 0 11 36 11

20 21 8 3 0 0 28 9

30 0 3 5 0 0 0 7

50 0 3 1 0 0 0 0

100 0 0 22 4 0 0 0

160 0 0 6 18 0 0 0

Tabella 5.72 - Concentrazioni di azoto ammoniacale ^ g / l N-NH3) nella stazione di Lierna.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 6 0 2 4 0 14 2

2,5 20 0 2 0 0 0 7

5 8 0 3 4 0 12 28

7,5 18 1 4 2 0 0 23

10 28 0 3 0 0 4 8

20 34 10 4 0 0 27 10

30 5 13 5 0 0 0 2

50 2 12 0 0 0 0 0

100 0 0 0 0 0 0 4

160 0 0 0 0 0 0 0

Tabella 5.73 - Concentrazioni di azoto ammoniacale ^ g / l N-NH3) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 42 0 3 8 0 0 38

2,5 49 1 3 8 0 63 16

5 75 0 3 0 0 37 7

7,5 36 0 3 2 15 12 22
10 66 0 3 4 0 0 13
20 37 0 3 0 0 37 5
30 0 1 0 0 0 0 0

50 1 0 3 0 0 9 0
100 0 0 15 8 0 0 0
120 0 0 3 33 0 0 8

111
accettabili. In generale i valori di azoto ammoniacale aumentano negli strati superficiali durante i mesi estivi
a causa dell'intensa attivit decompositiva che produce azoto ammoniacale comerisultatodella decomposizione
dei composti proteici. Incrementi in prossimit del fondo sono invece attribuibili al rallentamento dei processi
ossidativi in seguito alla diminuzione dei valori di ossigeno disciolto. Un quadro riassuntivo riportato nella
Figura 5.24 dove sono evidenziate le concentrazioni medie ponderate annuali dello stato 0-50 m. Anche in questo
caso risulta evidente la diversa situazione di Como rispetto alle altre stazioni esaminate: infatti la concentrazione
a Como (83 g/l) nettamente superiore agli altri valori che appaiono sostanzialmente omogenei.

Stazione di Como
Valori elevati di azoto ammoniacale si rilevano nello strato 0-20 m con un massimo di 330 g/l nel.Maggio 92.
La concentrazione media pi elevata dello strato 0-20 m relativa al Settembre 91 con 193 g/l. Nello strato
30 m-fondo si evidenzia un notevole incremento di azoto ammoniacale nei mesi di Gennaio-Marzo, con picchi
rispettivamente di 508 g/l e 322 g/l a livello del fondale. Ci probabilmente da attribuirsi alla diffusione in
profondit degli im missari (Breggia e Cosia) a temperatura inferiore a quella del lago e quindi del relativo carico
di azoto ammoniacale.

Stazione di Argegno
Le concentrazioni di azoto ammoniacale evidenziano valori minimi durante l'intero periodo di analisi. Si
riscontra un massimo di 57 g/l nel mese di Novembre. In generale verificabile nello strato 0-20 m un leggero
incremento di azoto ammoniacale da Maggio a Settembre. Nello strato ipolimnico l'azoto ammoniacale risulta
pressoch assente dal Novembre 91 al Settembre 92.

Stazione di Menaggio
Le concentrazioni di azoto ammoniacale evidenziano valori minimi durante l'intero periodo di analisi. Si
riscontra un massimo di 58 g/l nel mese di Luglio a livello del fondale. In generale verificabile nello strato
0-20 m un leggero incremento di azoto ammoniacale da Maggio a Settembre con un massimo di 50 g/l nel mese
di Maggio. Nel mese di Gennaio l'azoto ammoniacale risulta pressoch assente sull'intera colonna d'acqua.

Stazione di Colico
Le concentrazioni di azoto ammoniacale evidenziano valori compresi tra 0 e 84 g/l durante l'intero periodo di
analisi. Nel mese di Luglio rilevabile un significativo incremento dei valori relativi allo strato 0-20 m,

Figura 5.24 - Concentrazione media ponderata annua di azoto ammoniacale nello strato d'acqua 0-50 m (mg/m 3 ).

112
probabilmente collegato al maggiore carico di azoto ammoniacale del fiume Adda durante il periodo estivo in
seguito all'apporto turistico. Nello strato ipolimnico l'azoto ammoniacale presenta valori limitati con un massimo
di 22 ^.

Stazione di Lierna
Le concentrazioni di azoto ammoniacale evidenziano valori minimi durante l'intero periodo di analisi. Si
riscontra un massimo di 34 ^ nel Settembre 9 la 20 m. In generale verificabile nello strato 0-20 m un leggero
incremento di azoto ammoniacale durante il periodo estivo. Al di sotto dei 100 m l'azoto ammoniacale risulta
pressoch assente per l'intero periodo dirilevamento.Nel mese di Maggio si registrano valori nulli sull'intera
colonna superficie-fondo.

Stazione di Lecco
Le concentrazioni di azoto ammoniacale registrano valori nettamente superiori nello strato 0-20 m durante la
stagione estiva. In particolare riscontrabile un massimo di 75 g/l nel Settembre 91. Nello strato ipolimnico
l'azoto ammoniacalerisultapressoch assente, tranne nel periodo invernale dove si registrano comunque valori
minimi (max 33 ^). Anche in questa stazione nel mese di Maggio si rileva la totale assenza di azoto
ammoniacale sull'intera colonna d'acqua.

5.10 Silicati

Nelle Tabelle 5.74-5.79 sono riportati i valori dei silicati relativamente alle sei stazioni durante il periodo di
campionamento.

Stazione di Como
Il valore minimo stato riscontrato in Maggio (155 g/l) alla profondit di 5 m; la concentrazione massima
stata rilevata sul fondo in Settembre 92,1472 g/l, in concomitanza con la fine della stratificazione termica. In
Gennaio ed in Marzo tutta la colonna d'acqua presenta valori molto elevati, sempre abbondantemente sopra i
1000 g/l. Tipica dei periodi autunnali ed estivi la netta differenza esistente tra i valori misurati nell'epilimnio
e quelli nell'ipolimnio dove la concentrazione dei silicati notevolmente maggiore.

Stazione di Argegno
La concentrazione minima di silicati si riscontra anche in questo caso nel mese di Maggio nello strato pi
superficiale, dove fino a 5 m pari a 133 ^. La concentrazione massima stata misurata sul fondo nel mese
di Gennaio. Il mese di Marzo caratterizzato da una concentrazione sempre superiore ai 1100 ^ lungo tutta
la colonna. In Maggio ed in Settembre la concentrazione di silicati nell'epilimnio bassa, ma aumenta
progressivamente fino a raggiungere sul fondo valori elevati. In Settembre 91 la concentrazione di silicati passa
da 718 g/l a 30 m a 1600 ^ a 50 m.
Questa stazione presenta sul fondo i massimi valori di tutto il lago: escluso il mese di Settembre 92, i valori sono
sempre superiori a 1800 ^ .

Stazione di Menaggio
La stazione di Menaggio presenta un minimo in Maggio alla profondit di 2,5 m (107 g/l) ed un massimo in
Luglio sul fondo (1763 ^). In Gennaio ed in Marzo i silicati si mantengono su valori superiori ai 1000 g/l
lungo tutta la colonna d'acqua; negli altri mesi si assiste ad un progressivo incremento dalla superficie al fondo.
Si pu notare come nel periodo invernale, negli strati interessati dalla circolazione termica, vi sia una
distribuzione di silicati all'incirca omogenea, mentre in prossimit del fondo i valori siano sensibilmente
superiori.

Stazione di Colico
In Maggio a 7,5 m di profondit stato rilevato il valore minimo (228 ^), mentre sul fondo, in Luglio ed in
Settembre 91, sono stati rilevati i valori massimi (rispettivamente 1522 g/l e 1516 ^). Anche in questa

113
Tabella 5.74 - Concentrazioni di silice reattiva (%/\ Si-Si0 3 ) nella stazione di Como.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 323 783 1109 1157 249 804 329


2,5 311 783 1120 1195 249 722 234
5 319 758 1131 1208 155 821 230
7,5 302 750 1110 1234 206 778 234
10 407 775 1105 1200 314 843 270
20 454 775 1109 1213 490 654 639
30 668 762 1109 1225 615 851 698
50 1130 1233 1131 1247 1088 1243 909
80 1386 1333 1217 1213 1256 1300 1472

Tabella 5.75 - Concentrazioni di silice reattiva ^ g / l Si-Si0 3 ) nella stazione di Argegno.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 424 712 929 1182 133 847 288


2,5 273 724 959 1260 133 942 311
5 260 695 963 1208 133 808 270
7,5 269 708 963 1251 163 692 252
10 269 712 963 1225 163 692 234
20 441 703 980 1187 451 546 522
30 718 905 963 1290 589 907 599
50 1600 1161 972 1264 942 1053 986
100 1634 1380 1311 1324 1303 1634 1238

200 1700 1493 1410 1526 1518 1617 1449

300 1718 1695 1703 1729 1793 1918 1724


400 1869 1846 1952 1827 1827 1931 1643

Tabella 5.76 - Concentrazioni di silice reattiva ^ g / l Si-Si0 3 ) nella stazione di Menaggio.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 319 620 1023 1195 202 679 675


2,5 349 662 1023 1225 107 877 347
5 323 650 1023 1148 112 890 446
7,5 361 692 1023 1165 120 873 405
10 328 712 1032 1174 125 791 464
20 601 741 1032 1264 464 808 756
30 853 888 1049 1281 550 654 657
50 983 1136 1243 1217 912 989 986
100 1079 1346 1350 1234 1337 1531 1413
200 1117 1434 1423 1509 1393 1479 1472
280 1663 1527 1488 1612 1406 1763 1643

114
Tabella 5.77 - Concentrazioni di silice reattiva (\ig/\ Si-Si0 3 ) nella stazione di Colico.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 336 813 1053 1213 301 1148 734

2,5 340 842 1053 1195 249 1109 833

5 340 842 1053 1238 262 1144 851

7,5 344 863 1053 1204 228 1105 774

10 374 880 1049 1204 232 1337 909

20 790 902 1058 1230 774 1449 950

30 962 978 1066 1247 821 946 1008

50 1050 1005 1062 1213 1053 1170 891

100 1302 1358 1187 1234 1290 1436 1355

160 1516 1500 1354 1187 1342 1522 1355

Tabella 5.78 - Concentrazioni di silice reattiva ^ g / l Si-Si0 3 ) nella stazione di Lienta.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 416 737 985 1131 357 697 482

2,5 365 708 985 1225 133 675 428

5 491 737 998 1187 86 808 464

7,5 252 699 998 1182 172 860 482

10 235 724 998 1165 206 757 446

20 575 712 998 1182 447 705 621


30 785 741 998 1221 628 666 581
50 995 1086 998 1204 993 1079 1085

100 1386 1468 1324 1264 1281 1535 1589

160 1445 1493 1440 1565 1215 1548 1530

Tabella 5.79 - Concentrazioni di Silice reattiva (pg/l Si-SiO-j) nella stazione di Lecco.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0 189 678 963 1238 116 791 288


2,5 218 695 963 1208 150 748 329
5 206 674 963 1217 150 1350 347
7,5 185 682 963 1273 206 770 369
10 197 661 963 1251 258 808 347
20 512 708 963 1247 189 602 504
30 689 892 963 1247 176 856 621
50 827 867 9S0 1165 662 826 1026

100 1512 1619 1406 1182 1385 1746 1355

120 1579 1804 1496 1213 1316 1724 1566

115
stazione i mesi di Gennaio e di Marzo presentano valori superiori a 1000 g/l omogeneamente distribuiti su tutta
la colonna d'acqua. In Luglio va rilevato che quasi tutta la colonna presenta una concentrazione superiore ai
1100 g/l. Interessante anche il fatto che in Settembre 92 i valori misurati nell'epilimnio siano circa il doppio
di quelli rilevati nello stesso mese dell'anno precedente.

Stazione di Lierna
La concentrazione minima stata rilevata in Maggio a 5 m di profondit (86 g/l, minimo assoluto di tutto il
lago), i valori massimi sul fondo in Marzo con 1565 g/l. In Marzo tutta la colonna d'acqua presenta valori
superiori a 1000 g/l. Anche in questo caso, seppur in misura minore rispetto alla stazione 4, in Settembre 92
le concentrazioni epilimniche sono superiori a quelle misurate l'anno precedente.

Stazione di Lecco
Il valore minimo stato registrato in superficie in Maggio (116 Hg/l), il massimo sul fondo in Novembre
(1804 g/l). Il minimo sul fondo stato rilevato in Marzo (1213 g/l), mese peraltro caratterizzato da valori
elevati (intorno a 1200 g/l). In tutti gli altri mesi evidente tra 50 e 100 m un brusco aumento dei valori, che
a 100 m superano abbondantemente i 1300 g/l.

In Marzo si avuta una concentrazione di silice reattiva superiore a 1000 g/l. Anche in Gennaio i valori sono
elevati, senza per raggiungere ovunque in superficie i 1000 g/l. In Maggio i bassi valori superficiali sono da
attribuire alle fioriture di Diatomee che hanno interessato tutte le stazioni. Il picco di silicati in superficie nel
mese di Luglio, anche se i valori maggiori si osservano sempre in prossimit del fondo, dovuto con tutta
probabilit ad un parzialerimescolamentodelle acque epilimniche (dovuto alle relativamente basse temperature
atmosferiche registrate nel mese di Giugno e nella prima parte di Luglio, testimoniato del resto da un
innalzamento del termoclino) che ha provocato una risalita dei silicati concentrati a livello del termoclino. Nei
mesi estivi ben evidente un graduale aumento dei valori dalla superficie al fondo; lo strato profondo al di sotto
dei 50 m presenta sempre valori superiori a 1000 g/l.

5.11 Pigmenti fotosintetici

Nella Tabella 5.80 e nella Tabella 5.81 sono riportati rispettivamente i valori relativi alla concentrazione di
clorofilla a e di feofitina totale per le sei stazioni durante il periodo di indagine. Nella Figura 5.25 sono illustrati
gli andamenti delle concentrazioni medie della clorofilla nello strato 0-20 m nelle stazioni studiate.

Stazione di Como
La concentrazione massima (15,7 g/l) stata osservata alla profondit di 7,5 m in Luglio, la minima (0,8 g/l) in
Marzo in superficie. In questi mesi sono stati registrati anche i valori massimi (8 g/l) e minimi (1,2 g/l)
relativamente allo strato 0-20 m. I valori elevati di clorofilla osservati in Settembre 91 ed in Luglio sono correlati
con l'elevata biomassa algale, dovuta in gran parte alle Cianoficee. Il valore medio annuale (4,9 g/l) risultato
decisamente inferiore a quello relativo al periodo 1988-89 (9,8 g/l).

Stazione di Argegno
La concentrazione massima di clorofilla a di 8,2 g/l. registrata in Maggio e nei mesi di Settembre 1991 e 1992
alla profondit di 5 m. Il valore massimo relativo a tutto lo strato 0-20 m, 4,2 g/I, stato registrato in Luglio,
in corrispondenza della fioritura di Mougeotia. I mesi estivi sono comunque caratterizzati da un'elevata
concentrazione di clorofilla. Il valore minimo (0,8 g/l) stato registrato in Gennaio, quando stato osservato
anche il valore minimo relativo a tutto lo strato 0-20 m (0,9 g/l). Il valore medio annuo (3,1 g/l) circa la met
di quello calcolato per il periodo 88-89 (5,9 g/l).

116
Tabella 5.80 Concentrazioni di clorofilla a (/) nel Lario.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

0,0 11,5 7,4 3,3 0,8 1,6 4,1 4,9


2,5 9,1 8,2 3,3 0,8 2.5 15,7 9,1

O 5,0 9,9 7,6 3,3 1,6 2.5 14,0 5,8


7,5 12,4 7,4 3,3 1,6 5,8 15,7 9,1
o
10,0 4,1 7,4 3,0 0,8 2,0 7,5 5,8
20,0 7,5 7,4 1,6 1,6 1,0 1,6 1,6
020 7,6 7,5 2.8 1,2 2,2 8,0 5,3
0,0 4,1 4,1 1,6 2,0 3,0 3,3 3,3
2,5 3,3 4,1 0,8 2,5 3,3 5,8 6,6
o
5.0 8,2 4,1 0,8 2,5 8,2 6,6 8,2

t 7.5 3,3 3,0 0.8 2,5 6,6 7,4 3,3
o
O, 10,0 2,5 1,0 0,8 2.5 5,8 2,5 1,6
<
20,0 2,5 1.0 0,8 3.3 2,5 3,3 3,3
020 3,4 2,1 0,9 2.7 4,8 4,0 3,5
0,0 2,5 1.0 1,6 3,3 4,9 4,0 4,9
2,5 3,3 2,8 3,3 8,2
o 1.6 1.6 1,6
o 5,0 1,6 2,5 1.6 4,1 4,9 8,2 2,5
7,5 8,2 3,3 1,6 4,1 5,0 5,8 4,1

10,0 3,3 1,6 0,8 3,2 4,9 6,0 4,1
u 20,0 4,1 3,3 0,6 1,6 3,3 5,8 2,5
020 3,7 2,2 1.1 3,0 4,4 6,2 3,4
0,0 1.6 2,5 0.8 0,8 4,1 2,5 4,1
2,5 5,0 2,5 0.8 1,6 5,8 2.5 1,6
o 5,0 3,3 8,2 4,1 1,6 7,4 11,5 5,8

7,5 2,5 2,5 0,8 1,6 3,3 8,2 6,6
o
10,0 2,5 3,3 0,8 0,9 13,2 5,8 3,3
20,0 0,8 1,6 0,6 0,8 10,7 1.6 3,3
020 2,3 3,1 1,1 1.1 9,4 4,9 3,8
0,0 7,5 2,5 0,8 0,8 1,6 3,3 5,8
2,5 4,1 1,6 0.8 0,8 2,0 4,1 3,3
5,0 2,5 7,4 2,0 0,8 4,1 6,6 3,3

t, 7,5 5,7 6,6 2,5 1,6 6,6 4,1
u 1,6
10,0 2,5 3,3 0,8 1,6 9,1 4,1 4,9
20,0 0,8 2,5 0,8 1,6 9,1 1.2 2,5
020 3,1 3,6 1,1 1,4 6.9 3,5 3,7
0,0 5,8 5,8 4,9 0,8 7,4 3,0 2,5
2,5 4,1 6,6 4,1 0,8 12,4 8,2 3,0
o 5,0 4,1 1.6 1.6 0,8 12,4 1,6 4,0

7,5 5,8 3,3 1.6 0,8 7,4 6,6 4,0
u
1 10,0 5,8 1.6 0.8 0.8 18,1 8,2 3,3
20,0 1.6 1.0 0.8 0,8 14,0 5,8 2,5
020 4,4 2,5 1.7 0,8 13,8 6,3 3,1
Media annuale Como Argegno Mcnaggio Colico Lierna Lecco Intero lago
020 4,9 3.1 3,4 3,7 3,3 4,7 3,8

117
Tabella 5.81 - Concentrazioni di feofitina totale ^ g / l ) nel Lario.

Profondit Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


(m) 1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992
0,0 9,3 5,0 1.0 2,6 6.7 0,5 3,6
2,5 8,3 6,5 1,0 2,6 8,3 13,5 4,7

O 5,0 8,8 10,9 1,0 2,6 8,3 6,8 5,7


7,5 8,3 2,1 1,0 2,6 6,7 6,8
o 4,7
10,0 6,7 2,1 4,7 3,1 6,7 10,9 2,6
20,0 5,2 1,0 1,0 2,1 10,4 2,6 0,5
0-20 . 7,8 4,6 1,6 2,6 7,9 6,9 3,6
0,0 4,7 5,2 1,0 3,6 0,0 2,1 1,6
2,5 2,1 4,7 0,0 3,1 2,1 5,7 2,6
o
5,0 3,6 4,7 0,0 3,1 5.1 2,6 2,6
o
7,5 2,6 4,7 0,0 3,1 4,1 6,2 2,1
o
es 10,0 4,2 8.8 0,0 3,1 3,6 5,7 2,1
<
20,0 1.6 8,8 0,5 2,6 0.0 2,6 0,0
0-20 3,1 6,2 0,3 3,1 2.5 4,2 1,8
0,0 2,6 4.7 0,0 2,6 3,1 8,3 2,6

o 2,5 1.6 3,6 0,0 4,7 2,1 5,7 4,1


PI

o<:
5,0 2,6 3,5 0,0 5,2 3.1 5,2 4.7
7,5 1,0 3,7 0,0 5,2 0.0 5,7 1,0

10,0 3,1 8,3 1,0 12,6 3,1 11,4 1,0
20,0 0,5 3,6 0,0 12,6 4,5 2,1 0,0
0-20 1,9 4,6 0,2 7,2 2,7 6,4 2,2
0,0 2,1 1,5 0.0 0,0 5,2 2,6 1,6
2,5 2,1 3,1 0.0 2,6 5,2 3,1 3,6
o 5,0 3,1 2,1 0.0 3,1 9,9 4,1 2,1
I-H 7,5
J 3,1 3,1 0,0 2,6 12,5 1,5 2,1
O 10,0 3,1 3,6 0,0 2,1 14,5 1,5 1,6
20,0 0,0 3,6 0,0 2,1 7,8 1,0 0,0
0-20 2,3 2,8 0,0 2,1 9,2 2,3 1,8
0,0 3,6 3,1 0,5 0,5 5,7 2,1 1.0
2,5 2,0 4,1 1,5 3,1 6,2 2,5 1.6
< 5,0 1,5 4,7 1,0 2,6 7,1 4,1 1,0

OS 7,5 1,0 5,2 1,0 2,6 7,1 4,1 2,1
10,0 1,0 7.8 2.1 2,6 7,2 1,6 0,5
HH

" 20,0 1,0 2,6 0,0 3,1 6,7 1.9 1,0


0-20 1,7 4,6 1.0 2,4 6,7 2,7 1,2
0,0 2,1 2,6 0,0 1,0 12,9 6,2 0,0
2,5 2,6 2,6 0,0 1,0 10,4 3,1 0,0


5,0 1,6 5,7 1,2 . 1.0 9,9 5,2 0,5
U 7,5 2,6 5,7 1.6 2,1 10,9 3,1 1,5
10,0 2,1 9,9 1.0 3,1 11,9 9,3 1,0
20,0 0,0 9,9 1.0 3.1 11,4 6.7 1,0
0-20 1,8 6.1 0.8 1,9 11,2 5,6 0.7
Media annuale Como Argegno Mcnaggio Colico Lierna Lecco Intero lago
0-20 3.1 4,8 0,6 3.2 6.7 4.7 1,9

118
Figura 5.25 - Variazione della concentrazione media della clorofilla nello strato 0-20 m.

Stazione di Menaggio
La massima concentrazione di clorofilla a (8,2 g/l) stata registrata in Settembre 91 (fioritura di Ceratium
hirundinelld) ed in Luglio, quando sono stati osservati anche i valori massimi relativi allo strato 0-20 m
(6,1 g/l, elevata biomassa soprattutto di Mougeotia). I valori minimi sono stati registrati in Gennaio
con 0,6 ^ (colonna 0-20 m, 1 g/l). Il valore medio annuo di 3,4 g/l, circa la met di quello
osservato nel periodo 88-89 (6,1 g/l). La diminuzione della concentrazione media di clorofilla da
correlare con la biomassa algale, anch'essa notevolmente diminuita.

Stazione di Colico
La concentrazione massima di clorofilla stata registrata in Maggio (13,2 g/l), quando sono stati osservati
anche i valori massimi relativi allo strato 0-20 m (8,7 g/l). I valori minimi sono stati registrati in Gennaio
con 0,6 g/l (colonna 0-20 m, 1 g/l). La concentrazione media annuale di 3,7 g/l.

Stazione di Lierna
La concentrazione massima di clorofilla a (9,1 ^) stata misurata in Maggio, quando sono stati osservati anche
i valori massimi relativi nello strato 0-20 m (6,9 g/l), in corrispondenza alla fioritura di Diatomee. I valori
minimi sono stati registrati in Gennaio con 0,8 g/l (colonna 0-20 m, 1,4 g/l). Il valore medio annuale (3,3 ^)
molto simile a quelli osservati nelle stazioni 3 (3,4 ^) e 4 (3,7 g/l).

Stazione di Lecco
In questa stazione sono stati registrati i valori massimi, sia assoluti (18,1 ^ in Maggio a 10 m di profondit),
sia relativamente allo strato 0-20 m (12,8 g/l sempre in Maggio) in concomitanza con la fioritura di Diatomee.
I valori minimi sono stati registrati in Marzo con 0,8 g/l su tutta la colonna 0-20 m. Il valore medio annuale
di 4,7 Mg/1.

119
5.12 Potenziale di ossidoriduzione

Il potenziale di ossidoriduzione rappresenta un parametro di indubbia utilit in tutti quegli ambienti acquatici
in cui si instaurano condizioni di anossia, poich la definizione dell'attivit riducente di un ambiente permette
di valutare il debito di ossigeno. In condizioni di ossigenazione il potenziale redox si mantiene sempre su valori
positivi. Se nell'epilimnio la crescita al gale eccessiva, il materiale organico che finisce sul fondo pu provocare
condizioni di anossia a causa dell'elevato consumo di ossigeno da parte dei batteri decompositori. In queste
condizioni si sviluppano i batteri anaerobi che demoliscono la sostanza organica liberando composti riducenti
quali ammoniaca, metano, idrogeno solforato, tossici per la vita acquatica. La produzione di questi composti fa
s che il potenziale redox si sposti su valori negativi. Durante la presente indagine, in tutte le stazioni il potenziale
di ossidoriduzione in prossimit del fondo si sempre mantenuto su valori positivi.

120
Capitolo 6

ANALISI DEI RISULTATI: IL FITOPLANCTON

Lo studio sul popolamento fitoplanctonico ha riguardato:


la dinamica quali-quantitativa delle principali biocenosi presenti;
la stima della biomassa;
la dinamica delle specie predabili e non predabili.

6.1 Dinamica e distribuzione

L'esamemicroscopico del popolamentofitoplanctonicoha permesso di identificare45 specie appartenenti a sette


classi (Tabella 6.1).

6.1.1 Densit cellulare

Nelle Tabelle 6.2-6.8 sono riportati i valori mensili delle densit cellulari delle singole specie algali nello
strato 0-20 m.

Tabella 6.1 Elenco delle specie rinvenute nel lago di Como.

CIANOFICEE CLOROFICEE
A nabaena flos-aquae Aclinastrum hanlzchii
Coelosphaerium kueliingiamim Ankistrodesmus sp.
Gomphosphaeria lacustris Cartera globosa
Lyngbia limnetica Characium naegelii
Microcystis aeruginosa Chlamidomonas sp.
Oscillatoria rubescens Characium naegelii
Crucigenia reclangularis
CRIPTOFICEE Dictyosphaerium pulchellum
Cryptomonas erosa Eudorina elegans
Rhodomonas lacustrii Kirchncriella obesa
Rhodomonas minuta Nephrocilium sp
Oocystis lacustris
DINOFICEE Pcdiastrum duplex
Ceratium hirundinella Pediastrum simplex
Gymnodinium helvelicum Scenedesmns quadricauda
Schroederia setigera
CRISOFICEE Sphaerocistys schroeterii
Chrysidalis sp Ulothrix sublilissima
Chrysococcus rufescens
Dinobryon divergens DIATOM EE
Achilantes elevei
CONIUGATOFICEE Achnantes minutissima
Closlerium aciculare Asterionella formosa
Clos ter um acutum Cocconeis place nuda
Closlerium lunula Fragilaria fenestrata
Mougeolia sp. Navcula sp
Slaurastrum gracile Nilzschia palea
Tabellaria fenestrata

121
Tabella 6.2 Densit fitoplanctonica. Settembre 1991.

Densit lnd/1 10.000 Profondit Como Argcgno Menaggio Colico Lierna Lecco
(m)

Clanoflcce

Anabaena flos-aquae 0-10 12,89


20
Coelosphaerium kuetzingianum 0-10 1515,91 572,42 120,48 27,80 167,62 172,06
20 1189,17 278,80 40,29 19,00
Gomphosphaeria laciislris 0-10 16,92
20 67,37
Microcystis aeruginosa 0-10 75,98
20
Oscillatoria rubescens 0-10 371,52
20 234,71 32,35 30,62 6,33
Totale 0-20 1693,65 475,47 95,70 23,51 92,27 95,53

Coniugatoflcee

Closterium aciculare 0-10 3,62 0,80


20 0,84 0,84
Closterium acutum 0-10 9,67
20 0,40
Moug eolia sp. 0-10 53,99 2,96 2,42 16,52
20 41,79 9,31 7,65 7,17 28,70 12,24
Staurastrum gracile 0-10 0,80
20 0,42
Totale 0-20 47,89 6,13 3,83 4,79 25,44 11,99
Cloroflcee

Ankistrodesmus sp. 0-10 5,23 1,68 6,85 5,64 4,83 4,03


20 1,77 0,81 3,37 1,27
Chlamidomonas sp. 0-10 0,40 2,95 2,42 1,61 1,21 1,21
20 0,80 1,77 2,82 1,69 3,79 0,84
Crucigenia rectangulares 0-10 3,22 1,61 2,82
20 0,80
Dictyosphaerium pulchellum 0-10 7,25
20 5,49
Eudorina elegans 0-10
20 2,53
Kirchner iella obesa 0-10 1,21
20
Ncphrocitium sp. 0-10 21,95 9,67 10,07 24,98 78,57
20 5,91 11,08 2,42 1,68 15,19 3,80
Oocystis lacustris 0-10 3,22 0,84 0,80 0,40 0,80 0,40
20 0,84 0,44 0,42
Pediastrum duplex 0-10 13,50
20
Pediastrum simplex 0-10 8,05
20 27,43
Scenedesmus quadricauda 0-10 1,21 1.61
20
Schroederia setigera 0-10 0,40 0,40
20
Sphaerocistis schrolerii 0-10 1,61 6,75 8,86 18,13 30,22
20 2,96 6,65
Totale 0-20 37,47 34,69 17,92 22,91 42,75 45,83

122
Tabella 6.2 - (Continua).

Densit lnd/1 10.000 Profondit Como Argegno Menaggio Colico Lierna Lecco
(m)

Cripto fcee

Cryptomonas erosa 0-10 0,40 1,27 1,21 2,01 2,82 1,21


20 0,84
Rhodomonas lacustri! 0-10 0,42 4,02
20
Rhodomonas minuta 0-10 7,66 34,62 46,33 26,59 35,45 27,40
20 7,65 16,04 12,66 1,27
Totale 0-20 4,03 18,15 27,59 24,33 25,89 14,94

Dia tornee

Asterionella formosa 0-10 0,80 1.61 4,43 2,01


20 0,80
Fragilaria crotonensis 0-10 13,09 1,21 5,64
20 0,84 4,42 4,22 1,26 3,37
Navcula sp. 0-10
20
Nitzschia palea 0-10
20
Totale 0-20 0,82 8,75 0,40 3,52 5,67 2,69

Dinoficee

Ceratium hirudinella 0-10 0,40 0,80 0,40


20
Gymnodinium helveticum 0-10
20 1,77
Totale 0-20 0,00 0,89 0,20 0,00 0,40 0,20

Criso ficee

Chrysidalis sp. 0-10 0,84 0,80


20 0,40
Totale 0-20 0,00 0,42 0,20 0,40 0,00 0,00

Totale prcdabili 0-20 21,48 41,12 41,48 38,98 53,53 60,77


Totale non predabill 0-20 1762,39 503,81 104,55 40,89 138,89 119,90

Nota: Presenza di Cocconeis placentula e Achnantes elevei.

123
Tabella 6.3 Densit fitoplanctonica. Novembre 1991.

Densit lnd/1 10.000 Profondit Como Argegno Menaggio Colico Lierna Lecco
(m)

Cianoflcee

Lyngbia limnetica 0-10 16,12 21,10 25,32 29,55


20 42,20 44,32 48,35
Oscillatoria rubescens 0-10 161,58 150,30 105,97 146,06 20,68 63,74
20 40,52 170,54 1,20 15,61 85,82 55,60
Totale 0-20 122,15 160,42 61,65 91,39 88,07 98,62

Coniugatoflcee

Closterium acutum 0-10 1,61


20 0,42
Mougeotia sp. 0-10 10,88 1,21 5,23 4,64 5,91 4,64
20 3,37 1,26 6,44
Totale 0-20 7,34 1,24 6,64 2,32 2,96 2,32

Cloroficee

Ankistrodesmus sp. 0-10


20 0,80
Cartera globosa 0-10 0,40
20
Chlamidomonas sp. 0-10 0,40 0,42 1,26
20 0,42 0,40 1,20
Kirchneriella obesa 0-10 0,40 0,42
20 2,11 0,40 0,80
Oocystis acustris 0-10
20 0,42
Scenedesmus quadricauda 0-10 1.61 1,61
20
Sphaerocistis schrolerii 0-10 12,08 3,37
20 4,43
Totale 0-20 1,43 1,21 6,24 2,74 3,23 1,64

Cripto ficee

Cryptomonas erosa 0-10 0,40 0,40 0,40 0,42


20 0,42
Rhodomonas lacustris 0-10 0.40 1,26 0,84
20 0,42
Rhodomonas minuta 0-10 20,55 16,12 10,07 16,46 21,10 26,59
20 14,35 21,10 11,68 4,64 16,92 15,71
Totale 0-20 17,86 19,22 11,08 11,18 19,01 21,78

Diatomee

Fragilaria crotonensis 0-10 4.43 5.23 21.95


20 7.17 2.11
Tabellaria fenestrata 0-10
20 2.95
Totale 0-20 0.00 7.28 2.62 1.06 0.00 10.98

Dinoficee

Gymnodinium helvelicum 0-10 0.40


20 0.42
Totale 0-20 0.00 0.21 0.20 0.00 0.00 0.00

Totale predabili 0-20 19.29 20.64 11.48 12.24 20.02 23.42


Totale non predabili 0-20 129.49 168.93 76.94 96.45 93.24 111.92

124
Tabella 6.4 Densit fitoplanctonica. Gennaio 1992.

Densit ind/l 10.000 Profondit Como Argegno Menaggio Colico Lierna Lecco
(m)

Cianoficee

Lyngbia limnetica 0-10 8.05 8.05


20 4.22 16.88
Oscillatoria rubescens 0-10 78.97 116.93 114.84 30.22 27.01 49.96
20 26.17 182.78 83.58 77.67 119.88 133.82
Totale 0-20 52.57 149.86 99.21 57.97 75.56 104.36

Coniugatoficce

Closterium acutum 0-10 0.84


20 0.84 0.42
Mougeolia sp. 0-10 0.80 4.83
20 0.84
Totale 0-20 1.24 0.00 2.42 0.00 0.63 0.00

Cloroficee

Ankislrodesmus sp. 0-10 1.61 1.26


20
Cartera globosa 0-10
20 0.42
Chlamidomonas sp. 0-10 1.20 0.84 0.80 1.26 0.80
20 0.42 1.26 0.42 1.26
Coelastrum reticulatum 0-10 7.65
20
Kirchneriella obesa 0-10
20 0.42
Totale 0-20 1.41 1.47 4.46 0.82 1.26 0.40

Cripto ficee

Cryptomonas erosa 0-10 0.40 0.42


20 0.42 0.42
Rhodomonas lacustris 0-10 2.01 2.11
20 0.84 0.42
Rhodomonas minuta 0-10 12.89 10.13 14.50 14.10 12.24 15.71
20 14.77 17.73 10.13 9.70 12.66 15.19
Totale 0-20 15.26 15.20 12.32 12.31 12.66 15.66

Diatomee

Asterionella formosa 0-10 4.64 8.86 ' 2.82 4.22 0.80


20 2.95 5.48 8.44
Totale 0-20 1.48 5.06 4.43 1.41 6.33 0.40

Dinoficee

Ceratium hirudinella 0-10 0.42


20
Gymnodinium helveticum 0-10 0.40
20
Totale 0-20 0.20 0.21 0.00 0.00 0.00 0.00

Criso ficee

Chrysidalis sp. 0-10 0.40 0.42 0.80


20 0.42
Chrysococcus rufescens 0-10 0.80 0.40
20 0.84 0.42
Totale 0-20 0.20 0.84 0.40 0.21 0.60

Totale predabili 0-20 17.06 17.51 17.17 13.13 14.13 16.66


Totale non predabill 0-20 55.29 155.13 106.06 59.38 82.52 104.76

125
Tabella 6.5 Densit fitoplanctonica. Marzo 1992.

Densit ind/l 10.000 Profondit Como Argegno Mcnaggio Colico Lierna Lecco
(m)

Cianoficee
Lyngbia limnetica 010 4.22 12.66 4.22 4.22
20 4.43 20.14 12.66
Oscillatoria albescens 010 59.94 109.33 37.14 13.93
20 58.95 58.25 56.98 54.80 28.20
Totale 020 63.77 35.46 66.85 55.50 34.37 14.10
Conlugatoficee
Closterium acutum 010
20 0.42 0.80
Mougeotia sp. 010 0.84 3.37
20 4.43
Totale 020 0.00 0.21 0.00 0.00 3.04 1.69
Cloro ficee
Ankistrodesmus sp. 010
20 0.40
Cartera globosa 010 1.26 1.26 0.42 0.42
20
Chlamidomonas sp. 010 0.42 0.42 0.84 0.42
20 0.42 0.80 1.26
Kirchneriella obesa 010 1.26 0.42
20 1.26 0.40 0.84
Scenedesmus quadricauda 010
20 1.61
Ulothrix subtilissima 010 m 1.26
20 m 2.11
Totale 020 m 0.84 1.68 1.65 2.32 1.86 0.21
Criptoficee
Cryptomonas erosa 010 0.42 0.42
20 0.88
Rhodomonas lacustris 010 0.42
20 0.42 0.40
Rhodomonas minuta 010 38.41 24.90 43.48 26.59 38.41 8.44
20 27.03 16.04 10.47 10.55 6.04 6.04
Totale 020 33.37 20.89 26.98 18.78 22.23 7.44
Diatomce
Asterionella formosa 010 5.48 2.11
20 5.31 5.91 3.22
Fraguara crotonensis 010 5.91 26.59 25.32
20 5.06 1.61
insellici palea 010 0.42
20
Totale 020 2.87 11.18 15.96 0.00 12.66 0.81
Dino ficee
Gymnodinium helveticum 010
20 0.40
Totale 020 0.00 0.00 0.00 0.00 0.20 0.00
Crisoficee
Chrysidalis sp. 010 0.42
20 0.44 0.40
Chrysococcas rufescens 010 0.84 0.42
20 3.37 0.40
Totale 020 0.43 1.69 0.82 0.00 0.21 0.00
Totale predabili 020 34.85 24.26 29.65 20.04 23.86 7.65
Totale non predabili 020 66.43 46.85 82.81 56.56 50.69 16.59

Nota: Presenza di Achilantes elevei e Closterium lunula

126
Tabella 6.6 Densit fitoplanclonica. Maggio 1992

Densit ind/1 10.000 Profondit Como Argegno Menagglo Colico Lierna Lecco
(m)

Clanoflcee

Oscillatoria rubescens 0-10 35.45 27.40 276.74 98.72 228.37 297.78


20 94.69 26.17 205.50 43.05 378.77
Totale 0-20 65.07 26.79 241.12 49.36 135.71 338.28

Coniugatoficee

Closlerium aciculare 0-10 0.38 0.80


20 0.42
Closlerium acutum 0-10 0.80
20 0.40 0.80
Mougeotia sp. 0-10 6.04 14.10 5.01 2.41 14.50 22.96
20 29.01 3.37 4.83 2.53 3.37 7.25
Staurastrum gracile 0-10 0.38
20
Totale 0-20 18.13 8.95 5.70 2.87 8.94 15.11

Cloroficcc

Cartera globosa 0-10


20 0.40
Chlamidomonas sp. 0-10 0.80 2.01 0.40
20 1.20 2.53 1.61 0.42 1.26 1.61
Eudorina elegans 0-10
20 2.01
Kirchiieriella obesa 0-10 1.61 0.38
20 2.01 2.11 2.82 0.42
Scenedesmus quadricauda 0-10
20 1.61
Ulolhrix subtilissima 0-10 8.05 10.07 29.29 28.20 14.90 8.86
20 1.61 10.55 33.44 41.37 28.70 16.11
Totale 0-20 7.44 13.84 33.77 36.21 22.43 14.50

Cripto ficee

Cryplomonas erosa 0-10 0.40 1.54 1.20 2.01 1.20


20 1.61
Rhodomonas lacustris 0-10 2.82 0.40
20 0.42
Rhodomonas minuta 0-10 2.41 0.40 67.45 48.35 69.30 55.20
20 1.27 0.80 3.37 55.60
Totale 0-20 2.82 0.83 34.90 24.99 37.54 56.81

Diatotnee

Asterionella formosa 0-10 6.85 13.29 7.32 9.26 15.31 5.23


20 21.35 1.68 3.22 6.33 2.41
Fragilaria crotonensis 0-10 15.41 47.14 25.78 29.81
20 25.78 37.99 23.77 10.97 18.13
Navcula sp. 0-10
20 0.42
Tabellaria fenestrata 0-10 16.12 33.44 42.39 77.77 52.38 34.65
20 11.28 27.43 16.11 8.86 8.02 33.84
Totale 0-20 40.69 56.92 54.11 71.73 59.40 62.04

Criso ficee

Chrysococcus rufescens 0-10 1.20


20 0.42 9.67
Totale 0-20 0.00 0.21 4.84 0.60 0.00 0.00

Totale predabili 0-20 5.43 4.57 42.14 27.22 38.17 58.82


Totale non predabili 0-20 128.72 102.96 332.30 158.53 225.84 427.90

127
Tabella 6-7 - Densit fitoplanctonica. Luglio 1992.

Densit lnd/1 10.000 Profondit Como Argegno Mcnaggio Colico Llerna Lecco
(m)

Cianoflcee

Oscillatoria rubescens 0-10 1536.60 505.72 384.01 131.28 680.91 801.87


20 329.61 479.11 288.91 100.17 894.55 236.13
Totale 0-20 933.11 492.42 336.46 115.73 787.73 519.00

Coniuga toflcee

Closterium aciculare 0-10 0.80 0.84 0.80


20 0.40
Closlerium acutum 0-10 0.42 0.80 1.26 0.42
20 0.40
Mougeotia sp. 0-10 41.79 84.42 70.91 81.89 103.42 141.03
20 17.32 26.19 38.68 32.35 209.93 66.89
Staurastrum gracile 0-10 0.84 0.42
20 0.40
Totale 0-20 29.76 56.14 55.80 57.75 157.52 104.36

Cloroflcee

Adi nostrum hantzschii 0-10 21.95


20
Ankistrodesmus sp. 0-10 1.26 0.42 3.79 0.84 2.01
20
Cartera globosa 0-10 2.11 0.42 0.42 0.84
20 0.40
Chlamidomonas sp. 0-10 0.84
20 0.40 0.40 2.82
Kirchncriella obesa 0-10 0.80
20 0.81
Nephrocitium sp. 0-10 15.61
20 3.54
Oocystis lacustris 0-10 0.42 1.26 0.40 0.40
.20 0.44 0.40
Sphaerocistis Schrtern 0-10 2.95 5.91 3.22
20 7.53 2.82 6.85
Totale 0-20 4.37 4.21 3.22 7.86 21.85 4.63

Crlptoficee

Cryptomonas erosa 0-10 2.95 0.40 1.68 0.84 0.40


20 1.20 0.40
Rhodomonas lacustris 0-10 1.68 0.40
20 0.40 0.80
Rhodomonas minuta 0-10 87.38 5.48 12.89 18.99 15.61 10.07
20 0.80 15.31 16.11 2.65 5.64 2.82
Totale 0-20 46.61 10.80 14.90 11.66 11.65 6.85

128
Tabella 6-7 (Continua).

Densit lnd/1 10.000 Profondit Como Argegno Menaggio Colico Lierna Lecco
(m)

Dlatomee

Achnanles minutissima 0-10 7.59


20 0.40
Asterionella formosa 0-10 1.61 2.95 2.82
20 3.54 6.04 1.20
Fragilaria crotonensis 0-10 29.55 25.75 11.39 1.61
20
Navcula sp. 0-10 0.42
20
Tabellaria fenestrata 0-10
20 7.09
Totale 0-20 14.78 0.00 0.81 18.40 13.99 3.02

Dlnoficee

Ceratium hirudinella 0-10 0.42 0.42


20
Gymnodinium helveticum 0-10
20 0.44
Totale 0-20 0.21 0.00 0.00 0.43 0.00 0.00

Crlso ficee

Chrysococcus rufescens 0-10 41.79 3.37 62.45 283.25 80.21 93.88


20 2.42 2.82 3.55 2.82 2.11
Totale 0-20 22.10 3.10 31.23 143.40 41.52 48.00

Totale prcdabili 0-20 71.61 15.14 47.74 159.59 73.60 56.05


Totale non prcdabili 0-20 979.32 551.51 394.67 195.64 960.64 629.80

Nota: Presenza di Dnobryon divergens e Cliaracium naegelii.

129
Tabella 6-8 Densit fitoplanctonica. Settembre 1992.

Densit lnd/1 10.000 Profondit Como Argcgno Mcnaggio Colico Lierna Lecco
(m)

Cianoficee

Coelosphaerium kuetzingianum 0-10 77.25


20 8.46 21.95
Gomphosphaeria lacustris 0-10 15.71
20
Lyngbia limnetica 0-10 72.53
20
Oscillatoria rubescens 0-10 538.74 71.34 82.74 141.42 72.53 18.54
20 263.41 72.93 126.64 73.87 330.53 50.65
Totale 0-20 445.20 114.99 104.69 118.62 201.53 34.59

Coniugatoficee

Ciosterium aciculare 0-10 0.42 1.26 0.40


20 0.42
Closterium acutum 0-10 0.40
20
Mougeotia sp. 0-10 4.83 0.84 9.28 3.80 0.40
20 5.06 0.42 1.27
Staurastrum gracile 0-10 0.40
20
Totale 0-20 5.15 0.42 4.85 2.53 0.62 1.03

Cloroficee

Actinastrum hantzschii 0-10


20 0.80 0.84 0.84
Ankistrodesmus sp. 0-10 2.41 0.84 0.84 0.80 0.40
20 0.40 0.42
Chlamidomonas sp. 0-10 0.84 0.40 0.40
20 3.37 0.80 0.84 0.42 1.69 0.42
Coelastrum reticulatum 0-10 7.20 7.56 5.04 12.06 4.80
20 5.04 30.39
Crucigenia rectangularis 0-10 1.68 1.69 3.22
20 1.68
Kirchncriella obesa 0-10
20 0.42
Nephrocitium sp. 0-10
20 2.96
Oocystis lacustris 0-10 0.00 0.42
20
Scenedesmus quadricauda 0-10 3.22 1.69
20 1.69
Sphaerocislis schroteri 0-10 7.65 8.44 5.06 4.22 7.66 8.06
20 6.33 5.49 2.96
Totale 0-20 13.61 10.69 12.21 21.31 15.87 8.52

130
Tabella 6-8 (Continua).

Densit ind/1 10.000 Profondit Como Argegno Menaggio Colico Lierna Lecco
<m)

Crlptoficee

Cryptomonas erosa 0-10 2.41 0.42 0.84 1.69 0.40


20 1.26 0.42 0.42
Rhodomonas lacustris 0-10 2.41 0.42 1.61
20 0.42 0.42
Rhodomonas minuta 0-10 25.38 4.22 11.82 25.33 10.47 9.26
20 0.42 8.05 9.70 7.59 4.64 4.64

Totale 0-20 15.31 7.19 11.60 17.51 7.77 7.96

Diatomee

Asterionella formosa 0-10


20 2.11
Fragilaria crotonensis 0-10 4.02 3.37 4.22
20 0.84 7.18 1.69 5.49
Navcula sp. 0-10 0.40
20
Nilzschia palea 0-10
20 0.80
Totale 0-20 2.63 0.40 5.27 4.01 2.74 0.00

Dinoficee

Ceratium hirudinella 0-10 0.42 0.40 0.42 0.40


20
Gymnodinium helveticum 0-10
20 0.42
Totale 0-20 0.21 0.00 0.21 0.20 0.21 0.20

Crlso ficee

Chrysococcus rufescens 0-10 3.79 18.99 3.38 4.83 4.03


20 1.68 0.42 1.27
Totale 0-20 0.84 1.90 9.50 1.90 2.42 2.65

Totale predatili! 0-20 26.34 15.95 27.61 38.61 19.47 13.61


Totale non prcdabili 0-20 456.60 119.63 120.72 127.47 211.68 41.34

Media annuale 0-20 539.18 255.42 205.04 149.24 286.61 241.31

Nota: Presenza di Achilantes elevei.

131
Stazione di Como
I valori medi mensili variano da un minimo di 7 IO5 ind/1 nel mese di Gennaio ad un massimo di 18 IO6 ind/1
nel Settembre 1991. A questi valori contribuiscono principalmente le Cianoficee (17-106 ind/1) rappresentate
dalle due specie Coelosphaerium kuetzingianum e Oscillatoria rubescens. In misura largamente inferiore sono
presenti le Coniugatoficee (5-105 ind/1) con la specie Mougeotia sp. e le Cloroficee (4-105 ind/1). La densit
registra un crollo nel campionamento di Novembre (1,5 IO6 ind/1). Dominano ancora le Cianoficee (1-106 ind/
1) con ledue specie Oscillatoriarubescense Lyngbia limnetica. Criptoficee e Coniugatoficeepresentanodensit
rispettivamente pari a 2 IO5 ind/1 e 7-IO4 ind/1. Nel mese di Gennaio si raggiungono i minimi valori di densit
cellulare dell'intero ciclo di campionamenti (7-105 ind/1). La classe dominante quella delle Cianoficee (5-105
ind/1) con la specie Oscillatoria rubescens; le Criptoficee raggiungono un valore di 2 IO5 ind/1. In Marzo si
osserva una ripresa della densit che passa da 710 5 ind/1 a 1-106 ind/1. Le Cianoficee mostrano un leggero
incremento (6-105 ind/1) che risulta pi accentuato per le Criptoficee (3-105 ind/1) rappresentate dalla specie
Rhodomonas minuta.

L'incremento di densit cellulare si manifesta anche nel mese di Maggio (1-106 ind/1). Per quanto riguarda le
singole classi algali, le Cianoficee si mantengono sui valori del campionamento precedente (7 IO5 ind/1),
ricompaiono le Coniugatoficee (1-105 ind/1) con la specie Mougeotia sp., fanno la loro comparsa le Diatomee
(4-104 ind/1) rappresentate da Asterionella formosa, Fragilaria crotonensis e Tabellaria fenestrata e le
Cloroficee (7-104 ind/1). In Luglio i valori di densit cellulare salgono fino a (1-IO7 ind/1). Le Cianoficee sono
la classe dominante (9 IO6 ind/1) con la specie Oscillatoria rubescens. E' da notare la comparsa delle Crisoficee
(2105 ind/1) con la specie Chrysococcus rufescens. Rispetto al campionamento precedente le Coniugatoficee
raggiungono un valore di 3-105 ind/1, ricompaiono le Criptoficee (510 5 ind/1) e le Diatomee registrano una
diminuzione (1-105 ind/1). In Settembre 92 si verifica una diminuzione della densit cellulare totale (5 IO6 ind/
1). Tra le classi algali dominano le Cianoficee (4,5 IO6 ind/1), mentre scompaiono le Crisoficee, diminuiscono
le Coniugatoficee (5-104 ind/1), le Criptoficee (1,5105 ind/1) e ricompaiono le Cloroficee (1-105 ind/1).

Le Cianoficee, rilevate in tutti i campionamenti, presentano un minimo di 5.25-105 ind/1 in Gennaio ed un


massimo di 16,93 IO6 ind/1 nel Settembre 1991, massimo corrispondente appunto alla fioritura di Coelosphaerium
kuetzingianum. Le Coniugatoficee, assenti in Marzo, hanno un minimo di 1104 ind/1 in Gennaio ed un massimo
di 47.89-104 ind/1 nel Settembre 1991. Le Cloroficee, osservate in tutti i campionamenti, raggiungono un minimo
di densit cellulare nel mese di Marzo con un valore di 8,4 IO3 ind/1 ed un massimo di 37,47IO4 ind/1 nel
Settembre 1991. Le Criptoficee registrano un valore minimo pari a 2,82104 ind/1 in Maggio ed un valore
massimo di 46,61 IO4 ind/1 in Luglio. Le Diatomee sono assenti in Novembre e variano da un minimo di 8,2 IO3
ind/1 nel Settembre 1991 ad un massimo di 14,78-IO4 ind/1 in Luglio. Le Crisoficee, assenti nei mesi di Maggio,
Settembre 1991 e Novembre, vanno da un minimo di 2-103 ind/1 (Gennaio) ad un massimo di 22,1104 ind/1
(Luglio). Le Dinoficee, assenti nei mesi di Settembre 1991, Novembre, Marzo e Maggio, presentano valori quasi
costanti pari a circa 2.1-103 ind/1 nei mesi di Gennaio, Luglio e Settembre 1992.

Stazione di Argegno
Il valore della densit cellulare nel mese di Settembre 1991 di 1,8IO7 ind/1 e con Luglio rappresenta uno dei
maggiori valori dell'intero ciclo di campionamento. In Settembre 91 le Cianoficee sono la classe dominante
(475.47-104 ind/1), rappresentate dalle specie Oscillatoria rubescens e Coelosphaerium kuetzingianum. In
misura minore sono presenti le Cloroficee (34,69IO4 ind/1), con le specie Sphaerocystis schroeterii e
Nephrocitium sp., le Criptoficee (18.15-104 ind/1), le Diatomee (8.75104 ind/1) e le Coniugatoficee (6.13-104
ind/1). In Novembre si osserva una diminuzione del valore globale di densit cellulare (189.57-104 ind/1).
Prevalgono ancora le Cianoficee (160,42104 ind/1), con la specie Oscillatoria rubescens, mentre, scompaiono
Cloroficee e Coniugatoficee. Criptoficee e Diatomee mantengono invariati i loro valori, rispettivamente pari a
19,22 IO4 ind/1 e a 7,28 IO4 ind/1. In Gennaio continua a verificarsi un calo di densit rispetto al campionamento
precedente ( 172,64 IO4 ind/1). Tra le classi algali si osservano le Cianoficee, nettamente dom inanti con un valore
pari a 149.86-104 ind/1, le Criptoficee (15,2104 ind/1) presenti in misura inferiore rispetto a Novembre, le
Diatomee, conun valore pari a 5,06 IO4 ind/1 e le Cloroficee stimate intorno a 1,47 IO4 ind/1. La densit cellulare
totale raggiunge un valore di 7 IO5 ind/1 nel mese di Marzo che rappresenta il valore pi basso dell'intero anno per
la stazione di Argegno. Sono presenti le Cianoficee che, sebbene ancora dominanti, registrano una netta

132
diminuzionerispettoa Gennaio (35,46-104 ind/1). Si osserva un incremento per le Criptoficee (20,89 IO4 ind/1)
e per le Diatomee (11,18 IO4 ind/1), mentre le Cloro ficee registrano un valore pari a 1,68 IO4 ind/1. In Maggio si
osserva unaripresadei valori di densit cellulare (107,53 104 ind/1). L'evento pi importante rappresentato dalla
fioritura delle Diatomee 856,92 IO4 ind/1) con le specie Asterionella formosa, Tabellaria fenestrata e Fragilaria
crolonensis. L'incremento riguarda anche Coniugatoficee (8.95-104 ind/1) e Cloroficee (13.84-104 ind/1)
rappresentate da Ulothrix subtilissima. Le Cianoficee mostrano un calo di densit (26.79-104 ind/1). Nel mese di
Luglio si registra il massimo valore dell'intero anno (566,65 IO4 ind/1). E' interessante notare la scomparsa delle
Diatomee, l'esplosione delle Cianoficee (492,42IO4 ind/1) che sono rappresentate dalla specie Oscillatoria
rubescens. Anche le Coniugatoficee incrementano il loro valore di densit (56.14-104 ind/1) a causa della
fioritura di Mougeotia sp., mentre si registra una riduzione di densit per le Cloroficee (4.21-104 ind/1). Le
Criptoficee, assenti nel mese di Maggio, compaiono con un valore pari a 10,80104 ind/1 insieme alle Crisoficee
(3,10 IO4 ind/1). Infine nel mese di Settembre 1992 la densit cellulare diminuisce fino ad un valore di 135,58 IO4
ind/1; tra le classi algali sono ancora dominanti le Cianoficee (114,99104 ind/1) con la specie Oscillatoria
rubescens, le Cloroficee con un valore pari a 10,69104 ind/1 e le Criptoficee con un valore pari a 7,19 IO4 ind/1.
Le Crisoficee scendono ad un valore di 1.90-104 ind/1.
I valori medi mensili della densit cellulare riferiti alla colonna d'acqua di 20 m variano da un valore minimo
di 71,1 I-IO4 ind/1 nel Gennaio 1992 ad un valore massimo di 5.66-106 ind/1 nel Luglio 1992.

Per quanto riguarda le classi algali si osserva che le Cianoficee sono sempre presenti ed hanno un minimo di
densit pari a 26,72 IO4 ind/1 nel mese di Maggio ed un massimo di 4,92IO6 ind/1 nel mese di Luglio. Le
Coniugatoficee, non registrate nel mese di Gennaio, presentano un valore massimo di 56,14 IO4 ind/1 nel mese
di Luglio, imputabile alla fioritura di Mougeotia sp., ed un valore minimo di 2,1IO3 ind/1 nel mese di Marzo.
Le Cloroficee raggiungono un valore massimo pari a 34,69-IO4 ind/1 nel Settembre 1991 ed un valore minimo
di 1,21-IO4 nel Novembre 1991. Le Criptoficee registrano un valore minimo di 8,3IO3 ind/1 nel mese di Maggio
ed un massimo di 20,89IO4 ind/1 nel mese di Marzo. Le Diatomee, assenti in Luglio, vanno da un minimo di
4-103 ind/1 nelSettembre 1992 ad un massimo di 56.92-104 nel mese di Maggio. Le Crisoficee, assenti solo in
Novembre, mostrano un massimo di densit cellulare pari a 3.1-104 ind/1 nel mese di Luglio ed un minimo di
2.1-103 ind/1 nel mese di Maggio. Le Dinoficee, assenti nei mesi di Luglio, Settembre 1992, Maggio e Marzo,
hanno un massimo di densit pari a 8.9-103 ind/1 nel Settembre 1991 ed un minimo di 2.1-103 ind/1 nei mesi di
Novembre e Gennaio.

Stazione di Menaggio
I valori medi mensili oscillano tra un minimo di 88,42- IO4 ind/1 nel mese di Novembre ed un massimo di 4,42- IO6
ind/1 nel mese di Luglio. Nel Settembre 1991 la densit cellulare globale nella stazione di Menaggio stata
valutata pari a 146,03-104 ind/1.
Per quanto riguarda le classi algali le Cianoficee raggiungono un valore pari a 95.7-104 ind/1, superiore rispetto
alle altre classi algali. Seguono in ordine decrescente le Criptoficee (27,59 IO4 ind/1) con la specieRhodomonas
minuta, le Cloroficee (17,92- IO4 ind/1) con le specie Ankistrodesmus sp. e Nephrocitium sp. e le Coniugatoficee
(3.83-104 ind/1) con la specie Staurastrum gracile. In Novembre si osserva una diminuzione della densit
(88.42-104 ind/1). Il calo riguarda la classe delle Cianoficee (61,65-104 ind/1), le Criptoficee (11.08-104 ind/1) e
le Cloroficee (6,24- IO4 ind/1). Compaiono le Diatomee (2,62- IO4 ind/1) e aumenta la densit delle Coniugatoficee
(6.64-104 ind/1). I valori di densit aumentano nel campionamento successivo (123,23-104 ind/1). Incrementala
densit delle Cianoficee (99,21-104 ind/1) e delle Criptoficee (12.32-104 ind/1), mentre decrescono Cloroficee
(4,46-104 ind/1) e Coniugatoficee (2.42-104 ind/1). Compaiono le Diatomee con un valore pari a (4.43-104 ind/1).
Queste ultime sono destinate ad aumentare nei campionamenti successivi. In particolare nel mese di Marzo
registrano un valore pari a 15,96- IO4 ind/1 con le specie Asterionella formosa e Fragilaria crolonensis. In questo
mese il valore complessivo di densit cellulare pari a 112,46- IO4 ind/1. Vi contribuiscono, oltre alle Diatomee,
le Cianoficee (66,85-IO4 ind/1) che rispetto a Gennaio presentano una densit inferiore, le Criptoficee
(26.98-104 ind/1) e in misura minima le Cloroficee (1,65-104 ind/1). In Maggio la densit triplica (374.44-104
ind/1). Tutte le classi algali, ed in particolare Cianoficee e Diatomee, registrano un incremento considerevole. E'
da notare la comparsa delle Crisoficee (4,84-IO4 ind/1). La tendenza all'incremento della densit confermata
nel campionamento di Luglio, mese in cui sono stati stimati i massimi valori dell'intero anno (442.41-104 ind/1).
In particolare l'incremento riguarda le seguenti classi algali: Cianoficee (336.46-104 ind/1), Coniugatoficee

133
(55,8 IO4 ind/1) e Crisoficee (31,23 IO4 ind/1). Criptoficee e Cloroficee invece registrano un calo rispettivamente
pari a 14.9-104 ind/1 e 3.22-104 ind/1. In Settembre 1992 la densit media globale si riduce ad un terzo
(148.33-104 ind/1). Le Cianoficee, classe dominante, si riducono a 104,69104 ind/1, le Coniugatoficee
presentano un valore di 4.85-104 ind/1, le Criptoficee un valore di 11.6-104 ind/1 e le Crosoficee un valore di
9.50-104 ind/1. Ricompaiono le Diatomee (5,27 IO4 ind/1) e si osserva un incremento delle Cloroficee
(12.21-104 ind/1).

Per quanto riguarda la composizione specifica si osservache le Cianoficee, presenti in tutti i campioni, registrano
un valore minimo di densit cellulare pari a 61,65 IO4 ind/1 nel mese di Novembre ed un massimo di 3,36 IO6
ind/1 nel mese di Luglio. Le Cloroficee, rilevate in tutti i campioni, mostrano un minimo di 1,65 IO4 ind/1 nel
mese di Marzo ed un massimo di 33.77-104 ind/1 nel mese di Maggio. Di questo valore massimo responsabile
in larga misura la specie Ulothrix subtilissima. Le Coniugatoficee, non registrate nel mese di Marzo, presentano
un minimo nel mese di Gennaio pari a 2.42-104 ind/1 ed un massimo nel mese di Luglio pari a 55.8-104 ind/1.
Le Criptoficee, sempre presenti, vanno da un minimo, di 11,08 IO4 ind/1 nel mese di Novembre ad un massimo
di 34.9-104 ind/I nel mese di Maggio. Le Crisoficee, assenti in Novembre, hanno un valore minimo nel mese
di Gennaio di 4 IO3 ind/1 ed un valore massimo nel mese di Luglio pari a 31,23 IO4 ind/1. Le Diatomee registrano
un valore massimo di 54.41-104 ind/1 nel Maggio 1992 ed un valore minimo di 4 IO3 ind/1 nel Settembre 1991;
sono sempre presenti. Le Dinoficee, mancanti nei mesi di Gennaio, Marzo, Maggio, Luglio, presentano valori
pressoch costanti pari a 2,1 103 ind/1 nei mesi di Settembre 1991-1992 e Novembre.

Stazione di Colico
I valori medi mensili variano da un minimo di 72,51 IO4 ind/1 registrato nel mese di Gennaio ad un massimo di
3.55-106 ind/1 registrato nel mese di Luglio. In Settembre 1991 il valore complessivo di densit cellulare
ammonta a 79,87 IO4 ind/1, uno dei pi bassi valori dell'intero anno. Le classi algali dominanti sono le Cianoficee
(23.51-104 ind/1), le Cloroficee (22.91104 ind/1) e le Criptoficee (24.33104 ind/1), mentre Diatomee e
Coniugatoficee sono presenti in misura nettamente inferiori, rispettivamente 3,52 IO4 ind/1 e 4,79 IO4 ind/1. Tra
le Cianoficee dominano le specie Oscillatoria rubescens e Coelosphaerium kuetzingianum, tra le Cloroficee il
genere Mougeotia sp. e tra le Criptoficee la specie Rhodomonas minuta. Nel mese di Novembre si osserva un
incremento dei valori di densit (108,69104 ind/1). Si assiste ad un notevole aumento delle Cianoficee
(91,39104 ind/1), con la specie Oscillatoria rubescens, mentre si riducono i valori di densit per le altre classi
algali: Criptoficee (11.18-104 ind/1), Coniugatoficee (2.32104 ind/1), Cloroficee (2.74-104 ind/1) e Diatomee
(1,06IO4 ind/1). In Gennaio si raggiungono i minimi valori di densit dell'intero ciclo di campionamenti
(72.51-104 ind/1). Le Cianoficee sono la classe dominante con un valore pari a 57,97 -IO4 ind/1. Scompaiono le
Coniugatoficee, si riducono notevolmente le Cloroficee (0,82IO4 ind/1), mentre le Diatomee si mantengono
intorno ai valori del campionamento precedente (1,41 IO4 ind/1), insieme alle Criptoficee (12,31-104 ind/1). In
Marzo si assiste ad un lieve aumento della densit. Il valore complessivo pari a 76,6 IO4 ind/1. Per quanto
riguarda le singoleclassi algali, le Cianoficee registrano un valoredi 55,5 IO4 ind/1 per la presenza di Oscillatoria
rubescens t Lyngbialimnetica. Scompaiono le Coniugatoficee eie Diatomee,aumenta la presenzadi Cloroficee
(2.32-104 ind/1), con le specie Chlamidomonas sp. e Ulolhrix subtilissima, e delle Criptoficee (18.78-104 ind/1),
rappresentate prevalentemente dalla specie Rhodomonas minuta. Nel campionamento di Maggio i valori di
densit raddoppiano (185,75104 ind/1). L'evento pi rilevante rappresentato dalla fioritura delle Diatomee
(71.73-104 ind/I) con le specie Fragilaria crotonensis e Tabellaria fenestrata. Esplodono anche le Cloroficee
(36.21-104 ind/1) con la specie Ulolhrix subtilissima, ricompaiono le Coniugatoficee (2,87104 ind/1) ed
aumentano le Criptoficee (24,99IO4 ind/1), mentre diminuiscono le Cianoficee (49,36IO4 ind/1). I massimi
valori di densit sono stati stimati nel mese di Luglio (355,23IO4 ind/1). Le classi algali dominanti sono le
Crisoficee (143,4-104 ind/1) con la specie Chrysococcus rufescens e le Cianoficee (115,73104 ind/1) con la
specie Oscillatoria rubescens. Anche le Coniugatoficee incrementano la loro presenza (57.75-104 ind/1), mentre
si osserva un crollo di densit per Diatomee (18,41104 ind/1), Criptoficee (11.66104 ind/1) e Cloroficee
(7.86-104 ind/1). I valori di densit risultano dimezzati nel campionamento successivo, Settembre 1992,
(166.08-104 ind/1). In particolare le Crisoficee registrano un notevole calo (1.9-104 ind/1). Le Cianoficee
presentano valori pari a 118,62104 ind/1, simili a quelli del mese precedente, le Diatomee e le Coniugatoficee
valori pari a 4,01 IO4 ind/1 e 2,53 IO4 ind/1, inferiori quindi a quelli di Luglio. Le uniche classi algali che
registrano un incremento sono: Cloroficee (21,31-IO4 ind/1) e Criptoficee (17,51 IO4 ind/1).

134
Per quantoriguardala composizione specifica del fitoplancton si evidenzia che le Cianoficee, sempre presenti,
oscillano tra un valore minimo di 23,51104 ind/1 nel Settembre 1991ed un massimo di 1.18-106 indA nel
Settembre 1992. Le Coniugatoficee presentano un minimo di densit cellulare nel mese di Novembre con un
valore di 2,32 IO4 ind/1 ed un massimo nel mese di Luglio con un valore pari a 57,75 IO4 ind/1. Sono assenti nei
mesi di Gennaio e Marzo. Le Cloroficee, sempre registrate, vanno da un minimo di 8.2-103 ind/1 nel mese di
Gennaio ad un massimo di 36,21-IO4 ind/1 nel mese di Maggio. Le Criptoficee hanno un valore minimo di
11.18104 ind/1 nel mese di Novembre ed un massimo di 24.99-104 ind/1 nel mese di Maggio. Le Crisoficee,
assenti nei mesi di Gennaio, Novembre e Marzo, registrano un minimo di densit cellulare di 4IO3 ind/1 nel
Settembre 1991ed un massimo di 1,43- IO6 ind/1 nel mese di Luglio. Le Diatomee, mancanti nel mese di Marzo,
oscillano tra un minimo di 1,06 IO4 ind/1 nel mese di Novembre ed un massimo di 71.73-104 ind/1 nel mese di
Maggio. Le Dinoficee, assenti nei mesi di Novembre, Gennaio, Marzo, Maggio e Settembre 1991, variano tra
un minimo di 2.1-103 nel Settembre 1992 ed un massimo di 4,3103 ind/1 nel mese di Luglio.

Stazione di Lierna
I valori medi mensili oscillano tra un valore minimo di 74,55 IO4 ind/1 del mese di Marzo ed un valore massimo
di 10,34IO6 ind/1.
In Settembre 1991 i valori complessivi di densit nella stazione di Lierna sono pari a 192,42 IO4 ind/1. La classe
algale dominante quella delle Cianoficee (92,27 IO4 ind/1), con le specie Oscillatoriarubescense Coelosphaerium
kuetzingianum. Seguono le Criptoficee (25.89104 ind/1), le Cloroficee (42.75104 ind/1) e le Coniugatoficee
(25.44-104 ind/1). Le Diatomee sono presenti in misura nettamente inferiore con 5.67-104 ind/1. Nel mese di
Novembre si osserva una diminuzione del valore complessivo di densit cellulare (113.2604 ind/1). In
particolare le Cianoficee sono ancora la classe dominante (88,07IO4 ind/1), mentre scompaiono le Diatomee.
Le Criptoficee registrano valori pari a 19,01 IO4 ind/1, seguono Cloroficee e Coniugatoficee con valori pari a
3-104 ind/1, inferiori rispetto a Settembre. Il mese di Gennaio conferma la tendenza ad una diminuzione della
densit cellulare globale (99,65 IO4 ind/1). In questo mese si osserva la scomparsa delle Coniugatoficee e delle
Cloroficee, mentrericompaionole Diatomee (6,33 IO4 ind/1). Le Criptoficee presentano valori pari a 12.66-104
ind/1 e le Cianoficee, ancora dominantirispettoalle altre classi, valori pari a 75,56 IO4 ind/1. Nel mese di Marzo
si raggiunge il valore pi basso di densit cellulare dell'intero anno (74.55-104 ind/1).
Per quanto riguarda le classi algali dominano le Cianoficee (34.3704 ind/1), seguono le Criptoficee
(22,23IO4 ind/1), le D iatomee (12.66-104 ind/1) e le Coniugatoficee (3.04-104 ind/1). La densit cellulare
complessiva triplica nel mese di Maggio, in cui si verifica una fioritura di Diatomee (59,4 IO4 ind/1) con le specie
Asterionella formosa, Tabellara fenestrata e Fragilaria crotonensis. Sono comunque dominanti le Cianoficee
(135.71-104 ind/1) con la specie Oscillatoria rubescens. Rispetto al mese di Marzoricompaionole Cloroficee
(22.43-104 ind/1), rappresentate in linea di massima da Ulothrix subtilissima, aumentano le Coniugatoficee
(8,94IO4 ind/1), con la specie Mougeotia sp., e le Criptoficee (37,54 IO4 ind/1), con la specie Rhodomonas
minuta. Il massimo valore di densit viene raggiunto in Luglio ( 1034,24 IO4 ind/1) ed 17 volte superiore a quello
di Maggio. Esplodono le Cianoficee (787,73 IO4 ind/1) con la specie Oscillatoria rubescense le Coniugatoficee
(157.72-104 ind/1) con la specie Mougeotia sp.. E' da notare la comparsa delle Crisoficee (41,52104 ind/1) con
la specie Chrysococcus rufescens ed il netto calo delle Diatomee (13,99IO4 ind/1). Criptoficee e Cloroficee
registrano valori rispettivamente pari a 11,65104 ind/1 e 21.85-104 ind/1.
In Settembre 1992 i valori di densit diminuiscono notevolmente (231,15 IO4 ind/1). Scompaiono le Crisoficee,
diminuiscono le D iatomee (2,74IO4 ind/1), mentre Criptoficee e Cloroficee registrano valori pari a
7.77-104 ind/1 e 15,87IO4 ind/1 simili a quelli del campionamento precedente. La classe pi rappresentativa
comunque ancora quella delle Cianoficee.

La composizione specifica del fitoplancton dal Settembre 91 al Settembre 92 costituita dalle Cianoficee che
registrano un minimo di densit cellulare di 34,37 IO4 ind/1 nel mese di Marzo ed un massimo di 7,87 IO6 ind/1 nel
mese di Luglio. Quest'ultimo valore dovuto alla fioritura dell'Oscillatoria rubescens. Le Coniugatoficee
variano da un valore minimo di 6,2 IO3 ind/1 nel Settembre 1992 ad un massimo di 1.57-106 ind/1 nel mese di
Luglio, imputabile principalmente alla specie Mougeotia sp. Le Cloroficee, presenti in tutti i campioni,
presentano un minimo di densit cellulare nel mese di Gennaio di 1,26 IO4 ind/1 ed un massimo nel Settembre
1991con un valore pari a42,75-IO4 ind/1. Le Criptoficee vanno da un minimo di 7,77 IO4 ind/1 nel Settembre 1992

135
ad un massimo di 37,54IO4 ind/1 nel mese di Maggio coincidente con la fioritura della specie Rhodomonas
minuta. Le Crisoficee, assenti nei mesi di Novembre, Maggio e Settembre 1991, mostrano un minimo di densit
cellulare nei mesi di Gennaio e Marzo pari a 2,1 IO3 ind/1 ed un massimo di 41,52 IO4 ind/1 nel mese di Luglio. Le
Diatomee, assenti solo nel mese di Novembre, raggiungono un minimo pari 2,74 IO4 ind/1 nel Settembre 1992 ed
un massimo di 59,4IO4 ind/1 nel mese di Maggio, mese in cui si verificata la fioritura della specie Tabellaria
fenestrata. Le Dinoficee, non registrate nei mesi di Novembre, Gennaio, Maggio e Luglio, hanno un massimo nel
Settembre 1991 con un valore di 4 IO3 ind/1 ed un minimo di 2 IO3 ind/1 nei mesi di Marzo e Settembre 1992.

Stazione di Lecco
I valori medi mensili di densit cellulare variano tra un minimo di 24,24 IO4 ind/1 nel mese di Marzo ed un
massimo di 6,85106 ind/1 nel mese di Luglio. In Settembre 1991 il valore globale di densit cellulare nella
stazione di Lecco pari a 180,67 IO4 ind/1. Per quanto riguarda le classi algali, le pi importanti sono le
Cianoficee (95.53-104 ind/1) e le Cloroficee (45,83104 ind/1), con la specie Nephrocitium sp. Seguono
Coniugatoficee (11,99104 ind/1) e Criptoficee (14,94104 ind/1). In Novembre si osserva una leggera
diminuzione della densit cellulare (135,34104 ind/1). La classe dominante quella delle Cianoficee
(98,62104 ind/1), rappresentata dalle specie Oscillatoria rubescens e Lyngbia limnetica. Scompaiono le
Cloroficee, mentre fanno la loro comparsa le Diatomee 810,98 IO4 ind/1); le Coniugatoficee sono notevolmente
ridotte (2,32104 ind/1), mentre le Criptoficee registrano un incremento (21.78-104 ind/1). Nel campionamento
successivo, Gennaio, si osserva ancora una dim inuzione della densit cellulare ( 121,42 IO4 ind/1). Le uniche due
classi algali rilevate sono le Cianoficee ( 104,36 IO4 ind/1), con la specie Oscillatoriarubescens, e le Criptoficee
(15.66-104 ind/1), con la specie Rhodomonas minuta. Il valore pi basso di densit statoriscontratonel mese
di Marzo (24.2404 ind/1). In questo mese le Cianoficee hanno raggiunto un valore di 14.10-104 ind/1 e le
Criptofcee un valore di 7,44 IO4 ind/1. Le altre classi algali non sono state osservate. In Maggio si verifica un
considerevole aumento della densit (486,72 IO4 ind/1)rispettoal mese di Marzo. In questo mese si verifica la
fioritura delle D iatomee (62,04IO4 ind/1), rappresentate dalle specie Fragilaria crotonensis e Tabellaria
fenestrata, e delle Cianoficee (338,28IO4 ind/1) con la specie Oscillatoria rubescens. Altra classe di notevole
importanza quella delle Criptoficee (56,81 IO4 ind/1) con Rhodomonas minuta. Cloroficee e Coniugatoficee,
assenti nel campionamento precedente, registrano un valore rispettivamente pari a 14,5 IO4 ind/1 e 15,11IO4
ind/1. Nel campionamento successivo. Luglio, la densit aumenta ancora e raggiunge il massimo valore
dell'intero anno (685,85104 ind/1). Si osserva il crollo delle D iatomee (3,02104 ind/1) e delle Criptoficee
(6,85104 ind/1). Cianoficee e Coniugatoficee sono le classi dominanti con un valore rispettivamente pari a
519-104 ind/1 e -104.36-104 ind/1. E' interessante notare la comparsa delle Crisoficee (48-104 ind/1). Cloroficee
e Criptoficee mostrano valori inferiori rispetto al mese di Maggio (4,63 e 6.85-104 ind/1). Infine nel mese di
Settembre 1992 si osserva un drastico calo dei valori di densit (54,95 IO4 ind/1). La classe dominante quella
delle Cianoficee (34.59-104 ind/1) con la specie Oscillatoria rubescens. Seguono Cloroficee (8.52-104 ind/1),
Criptoficee (7.96-104 ind/1) e Crisoficee (2.65104 ind/1).

La composizione specifica del fitoplancton risulta come segue: le Cianoficee registrano un valore minimo di
densit cellulare di 14,1 IO4 ind/1 nel mese di Marzo ed un massimo di 5,19 IO6 ind/1 nel mese di Luglio, dovuto
alla fioritura di Oscillatoria rubescens. Le Coniugatoficee, assenti nel mese di Gennaio, oscillano tra un minimo
di 1,03104 ind/1 nel Settembre 1992 ed un massimo di 1,04 IO6 ind/1 nel mese di Luglio corrispondente alla
fioritura di Staurastrum gracile. Le Cloroficee presentano un minimo nel mese di Marzo pari a 2,1 IO3 ind/1 ed
un massimo di 14,5 IO4 ind/1 nel mese di Maggio, che coincide con la fioritura della specie Ulothrix subtilissma.
Le Criptoficee mostrano un minimo nel mese di Luglio pari a 6,85 IO4 ind/1 ed un massimo nel mese di Maggio
pari a 56,81 IO4 ind/1. Le Crisoficee, assenti nei campionamenti di Settembre 1991, Novembre, Marzo e Maggio,
vanno da un minimo di 6IO3 ind/1 del mese di Gennaio ad un massimo di 48IO4 ind/1 del mese di Luglio. Le
Diatomee, non rilevate nel Settembre 1992, hanno un minimo di 4 IO3 ind/1 nel mese di Gennaio ed un massimo
di 62,04104 ind/1 nel mese di Maggio. Le Dinoficee, assenti nei mesi di Novembre, Gennaio, Marzo, Maggio
e Luglio, presentano valori costanti pari a 2-103 ind/1 nei mesi di Settembre 1991 e 1992.

Nella Figura 6.1 sono riportate le composizioni percentuali della densit fitoplanctonica nelle sei stazioni.

136
Settembre 1991 (cell/l x10 Novembre 1991 (cell/l 10 )
1783,9 148,8 189,6
544,9
Como Argegno ( 5) Como Argegno

88,4 108.7
146,0 79,9
Menaggio Colico Menaggio Colico |

113,3 135,3
192,4 180,7
Lierna Lecco Q g ^ )
Lierna Lecco

Gennaio 1992 (cell/l 10 ) Marzo 1992 (cell/l 10 )


72,35 172J4 101,3
71,1
Como
Argegno I Como Argegno |

123,23 72,51 112,5


76,6
Menaggio Colico I
= w p g | Menaggio Colico ^ ggg

99,65 121,42 74,6


24,2
Lierna Lecco Lierna Lecco

Maggio 1992 (cell/l 10 ) Luglio 1992 (cell/l 1 0 )


1
134,2 107,5 050,9 5 66i 7
m> A Como Argegno ~~2
Como Argegno ( 7 5 1

374,4 185,8
442,4 355,2
Menaggio Colico
Menaggio Colico

486,7 1034,2 685,9


264,0

Lierna Lecco
Lierna
Lecco
W^
Settembre 1992 (cell/l 10
482,94 I l Cianoficee
135,6

Como ArgegnoC ^ B Coniugatoficee

I:. ; I Cloroficee
148,3 166,1 [*g Criptoficee
Menaggio Colico |
l l D iatomee

I I D inoficee
231,2
55,0
Lierna Lecco I I Crisoficee

Figura 6.1 Variazione della densit cellulare nelle diverse stazioni del lago di Como.

137
6.1.2 Biomassa

I valori relativi alla biomassa algale presente nello strato 0-20 m sono riportati nelle Tabelle 6.9-6.15.

Stazione di Como
I valori medi mensili totali variano da un minimo di 71,185 mm3/m3 nel mese di Gennaio ed un massimo di
1577,94 mm3/m3 nel mese di Luglio.
A partire dal Settembre 1991 si osserva la netta predominanza delle Cianoficee (286,86 mm3/m3, 50%)
rappresentate in linea di massima dalle due specie Oscillatoria rubescens (57%) e Coelosphaerium
kuetzingianum.(37%) Anche le Coniugatoficee sono presenti (174,06 mm3/m3,30%) con la specie Mougeotia sp.
Altra classe dominante quella delle Cloroficee (104,94 mm3/m3,18%) con le speciePediastrumsimplex(59%>)
e Dictyosphaerium pulchellum (11%). Le altre classi sono presenti in misura nettamente inferiore.
Nel mese di Novembre si verifica una marcata diminuzione della biomassa globale (144,385 mm3/m3) che
rappresentata principalmente da tre classi: le Cianoficee (60%), le Coniugatoficee (27%) e le Criptoficee (10%)
rispettivamente con valori pari a 86,18 mm3/m3,40,24 mm3/m3 e 15,67 mm3/m3. Tra le Cianoficee prevalgono
la specie Oscillatoria rubescens(99%), tra le Coniugatoficee la Mougeotia sp. (97%) e tra le Criptoficee la
Rhodomonas minuta (69%). La tendenza, osservata nel mese di Novembre, ad una diminuzione dei valori di
biomassa si accentua nel mese di Gennaio in cui si raggiunge il minimo valore (71,185 mm3/m3) registrato
nell'intero ciclo di campionamento. Le Cianoficee prevalgono comunque su tutte le altre classi algali con un
valore di 38,56 mm3/m3 (54%), imputabile alla fioritura di Oscillatoria rubescens. In misura inferiore sono
presenti le Coniugatoficee (8,44 mm3/m3, 12%) le Criptoficee (11,77 mm3/m3, 16%) e le Dinoficee
(7,26 m m3/m3,10%). Nel mese di Marzo la biomassa registra un netto incremento ( 161,32 mm3/m3). Predominano
ancora le Cianoficee (86,37 mm3/m3, 53%) con la specie Oscillatoria rubescens e le Criptoficee
(50,88 mm3/m3,31,5%). Si registra un valore pari a 15,79 mm3/m3 (9,7%) per le Cloroficee, tra le quali prevale
la Cartera globosa, ed un valore di 7,4 mm3/m3 (4,5%) per le Diatomee rappresentate da Asterionella formosa.
L'esplosione delle Diatomee (429,1 mm3/m3, 62%) si verifica in Maggio, mese in cui fiorisce la Tabellaria
fenestrata(17%), anche le specie Fragilaria crotonensis (14%) ed Asterionella formosa contribuiscono a tale
valore. Il valore complessivo della biomassa pari a 693,63 mm3/m3,circa4 volte superiorea quella di Marzo. Da
notare anche la presenza di Cianoficee (101,19 mm3/m3 14%), Coniugatoficee (93,19 mm3/m3, 13,5%) e
Cloroficee (61,81 mm3/m3, 10%) con le specie Scenedesmus quadricauda e Ulothrix subtilissima (93%). Le
Criptoficee (8,34 mm3/m3,1 %), che nel mese di Marzo erano ben rappresentate, sono nettamente ridotte.
I valori massimi di biomassa si raggiungono nel mese di Luglio (1577,94 mm3/m3). In questo mese le Diatomee
riducono la loro presenza (62,77 mm3/m3, 4%), mentre si osserva un incremento delle Cianoficee
(736,59 mm3/m3,46%) con la specie Oscillatoria rubescens. Anche le Coniugatoficee registrano un aumento di
biomassa (243,32 mm3/m3,15%) a cui contribuisce prevalentemente la specie Mougeotia sp. Le Cloroficee
invece diminuisconorispettoal campionamento precedente (20,26 mm3/m3), mentre le Criptoficee aumentano
(43,77 mm3/m3, 3%). E' interessante notare l'esplosione di Dinoficee (432,63 mm3/m3, 27%) e Crisoficee
(38,6 mm3/m3,3%) rispettivamente rappresentate da Ceratium hirudinella e Chrysococcus rufescens.
In Settembre 1992 si verifica una netta diminuzione della biomassa (521,77 mm3/m3). La classe pi
rappresentativa quella delle Cianoficee (219,82 mm3/m3-72%) con la specie Oscillatoria rubescens. Le altre
classi registrano un notevole calo di biomassa.

La composizione specifica della biomassa fitoplanctonica la seguente: le Cianoficee presentano un minimo in


Gennaio pari a 38,56 mm3/m3 ed un massimo di 736,59 mm3/m3 in Luglio. Le Coniugatoficee registrano un
valore minimo di 8,44 mm3/m3 (Gennaio) ed un massimo di 243,32 mm3/m3 (Luglio), esse sono assenti nel mese
di Marzo. Le Cloroficee oscillano tra un minimo di 0,89 mm3/m3 nel mese di Gennaio ed un massimo di
104,94 mm3/m3 nel Settembre 1991. Le Criptoficee vanno da un massimo di 50,88 mm3/m3 del mese di Marzo
ad un minimo di4,09mm3/m3 nel Settembre 1991.Le Crisoficee, assenti nel Settembre 1991, in Novembre ed in
Maggio, hanno un minimo di biomassa in Gennaio ed un massimo in Luglio, rispettivamente pari a 0,42 mm3/m3
e 38,6 mm3/m3. Le Diatomee, non rilevate nel mese di Novembre, mostrano un minimo di 2,65 mm3/m3 nel
Settembre 1991 ed un massimo di 429,1 mm3/m3 in Maggio. Le Dinoficee, assenti nei campionamenti di
Settembre 1991, Novembre, Marzo e Maggio, variano da un minimo di 7,26 mm3/m3 (Gennaio) ad un massimodi
432,63 m m V (Luglio).

138
Tabella 6.9 Biomassa del fitoplncton. Settembre 1991

Biomassa m V Profondit Como Arge-gno Menaggio Colico Lienta Lecco


(m)

Cianoficee

A iiaba ena flos-aquae 0-10 8.09


20
Coelosphaerium kuetzingiamtm 0-10 121.38 45.83 9.65 2.23 13.42 13.78
20 95.22 22.32 3.23 1.52
Gomphosphaeria lacustris 0-10 0.80
20 3.18
Microcystis aeruginosa 0-10 27.35
20
Oscillatoria albescens 0-10 202.10
20 127.68 17.60 16.66 3.44
Biomassa 0-20 286.86 44.47 14.76 6.88 7.11 7.65

Coniugatofieee

Closlerium aciculare 0-10 66.32 14.66


20 15.39 15.39
C los leriam acutum 0-10 48.45
20 2.00
Mougeotia sp. 0-10 196.23 10.74 8.78 60.04
20 151.89 33.84 27.80 26.06 104.31 44.49
Staurastrum gracile OIO 54.95
20 28.85
Biomassa 0-20 174.06 22.29 13.90 17.42 151.51 75.92

Cloroficce

Ankistrodcsmus sp. 0-10 3.83 1.23 5.02 4.13 3.54 2.95


20 1.30 0.59 2.47 0.93
Chlamidomonas sp. 0-10 0.12 0.85 0.70 0.47 0.35 0.35
20 0.23 0.51 0.82 0.49 1.10 0.24
Crucigenia rectangularii 0-10 3.12 1.56 2.73
20 0.78
Dictyosphaerium pulchclliini 0-10 13.04
20 9.86
Eudorina elegans 0-10
20 17.12
Kirchneriella obesa 0-10 0.61
20
Nephrocitium sp. 0-10 19.08 8.40 8.75 21.71 68.29
20 5.14 9.63 2.10 1.46 13.20 3.30
Oocystis lacustris 0-10 23.61 6.16 5.87 2.93 5.87 2.93
20 6.16 3.23 3.08
Pediastrum duplex 0-10 54.00
20
Pediastrum simplex 0-10 28.18
20 96.01
Scenedesmus tptadricauda 0-10 0.22 0.29
20
Schroederia setigera 0-10 1.68 1.68
20
Sphaerocistis schroterii 0-10 1.23 5.13 6.73 13.77 22.95
20 2.24 5.05
Biomassa 0-20 104.94 53.08 16.34 20.03 35.75 40.40

139
Tabella 6.9 (Continua).

Biomassa mm 3 /m 3 Profondit Como Argcgno Menaggio Colico Lierna Lecco


(m)

Cripto ficee

Cryptomonas erosa 0-10 5.54 17.53 16.73 27.83 39.05 16.73


20 11.63
Rhodomonas lacuslris 0-10 0.75 7.18
20
Rhodomonas minuta 0-10 2.63 11.90 15.93 9.14 12.19 9.42
20 2.63 5.52 4.35 0.44
Biomassa 0-20 4.09 15.09 17.65 24.84 33.61 13.29

Diatomee

Asterionella formosa 0-10 1.56 3.13 8.62 3.92


20 1.56
Fragilaria crotonensis 0-10 58.11 5.36 25.05
20 3.75 19.63 18.74 5.60 14.97
Biomassa 0-20 2.65 38.87 0.78 13.62 19.63 9.44

Dinoficec

Ceratium hirudinella 0-10 441.11 882.22 441.11


20
Gymnodinium hclvcticum 0-10
20 156.45
Biomassa 0-20 78.22 220.55 441.11 220.55

Criso ficee

Chrysidalis sp. 0-10 1.68 1.60


20 0.80
Biomassa 0-20 0.84 0.40 0.80

Biomassa predabili 0-20 45.20 115.99 31.42 39.59 57.89 53.69


Biomassa non predabili 0-20 527.40 137.72 253.37 44.81 630.84 313.56
Totale 0-20 572.60 253.71 284.79 84.40 688.72 367.25

140
Tabella 6.10 - Biomassa del fitoplancton. Novembre 1991.

Biomassa mm 3 /m 3 Profondit Como Argegtio Menaggio Colico Lierna Lecco


(m)

Clanoficee

Lyngbia limnetica 0-10 0.57 0.74 0.89 1.04


20 1.48 1.56 1.70
Oscillatoria rubesceiis 0-10 136.61 127.08 89.60 123.49 17.48 53.89
20 34.26 144.19 1.01 13.20 72.56 47.01
Biomassa 0-20 86.18 135.63 45.59 68.72 46.25 51.82

Conlugatoficee

Closterium acutum 0-10 7.34


20 1.91
Mong eolia sp. 0-10 59.99 6.67 28.84 25.58 32.59 25.58
20 18.58 6.95 35.51
Biomassa 0-20 40.24 6.81 35.84 12.79 16.29 12.79

Cloro ficee

Ankistrodesmus sp. 0-10


20 1.02
Cartera globosa 0-10 6.56
20
Chlamidomonas sp. 0-10 0.10 0.11 0.32
20 0.11 0.10 0.31
Kirchneriella obesa 0-10 0.22 0.23
20 1.16 0.22 0.44
Oocystis lacustris 0-10
20 3.86
Scenedesmus quadricaitda 0-10 0.53 0.53
20
Sphaerocistis schroterii 0-10 19.89 5.55
20 7.30
Biomassa 0-20 2.30 3.66 10.08 3.36 3.96 1.00

Cripto ficee

Cryptomonas erosa 0-10 8.60 8.60 8.60 9.03


20 9.03
Rhodomonas lacustris 0-10 0.89 2.79 1.86
20 0.93
Rhodomonas minuta 0-10 12.84 10.08 6.29 10.29 13.19 16.62
20 8.97 13.19 7.30 2.90 10.58 9.82
Biomassa 0-20 15.67 20.89 11.10 7.99 11.88 18.66

Dia tornee

Fragilaria crotonensis 0-10 23.44 27.67 116.14


20 37.94 11.16
Tabellaria fenestrata 0-10
20 72.38
Biomassa 0-20 66.87 13.84 5.58 58.07

Dinoficcc

Gymnodinium helveticum 0-10 41.74


20 43.82
Biomassa 0-20 21.91 20.87

Biomassa prcdabill 0-20 17.97 46.45 32.02 8.58 12.20 19.67


Biomassa non prcdabill 0-20 126.42 209.32 105.21 89.86 66.19 122.68
Totale 0-20 144.39 255.77 137.23 98.44 78.38 142.35

141
Tabella 6.11 - Biomassa del fitoplancton. Gennaio 1992.

Biomassa mm 3 /m 3 Profondit Como Argcgno Mcnaggio Colico Lierna Lecco


(m)

Cianoficee

Lyngbia limnetica 0-10 0.28 0.28


20 0.14 0.58
Oscillatoria albescens 0-10 57.93 85.77 84.24 22.17 19.81 36.65
20 19.20 134.07 61.31 56.97 87.93 98.16
Biomassa 0-20 38.56 109.92 72.77 39.71 53.95 67.83
Coniugatoficee

Closterium acutum 0-10 4.56


20 4.56 2.28
Mougeotia sp. 0-10 6.01 36.29
20 6.31
Biomassa 0-20 8.44 18.15 3.42

Cloro ficee

Ankistrodesmus sp. 0-10 1.46 1.14


20
Cartera globosa 0-10
20 9.43
Chlamidomonas sp. 0-10 0.33 0.23 0.22 0.35 0.22
20 0.12 0.35 0.12 0.35
Coelastrum reticulatum 0-10 2.42
20
Kirchneriella obesa 0-10
20 0.23
Biomassa 0-20 0.89 0.86 1.38 4.89 0.35 0.11
Criptoficee

Cryptomonas erosa 0-10 9.64 10.12


20 10.12 10.12
Rhodomonas lacustris 0-10 4.83 5.07
20 2.02 1.01
Rhodomonas minuta 0-10 7.78 6.11 8.75 8.51 7.39 9.48
20 8.91 10.70 6.11 5.85 7.64 9.17
Biomassa 0-20 11.77 16.00 7.43 17.06 12.57 9.83
Diatomce

Asterionella formosa 0-10 12.06 23.03 7.33 10.97 2.08


20 7.67 14.24 21.94
Biomassa 0-20 3.83 13.15 11.51 3.66 16.45 1.04
Dinoficec

Ceratium hirudinella 0-10 463.17


20
Gymnodinium helveticum 0-10 14.52
20
Biomassa 0-20 7.26 231.58
Criso ficee

Chrysidalis sp. 0-10 0.84 0.88 1.68


20 0.88
Chrysococcus rufescens 0-10 3.26 1.63
20 3.42 1.71
Biomassa 0-20 0.42 2.59 1.63 0.86 1.66
Biomassa predatoli 0-20 20.35 19.46 10.45 21.95 13.78 11.60
Biomassa non prcdabili 0-20 50.84 354.66 102.43 43.37 73.82 68.87
Totale 0-20 71.18 374.11 112.88 65.32 87.60 80.47

142
Tabella 6.12 - Biomassa del fitoplancton. Marzo 1992.

Biomassa mm-Vm3 Profondit Como Argegno Mcnaggio Colico Lierna Lecco


(m)

Clanoficee
Lyngbia limnetica 0-10 0.15 0.45 0.15 0.15
20 0.16 0.71 0.45
Oscillatoria rubesc ens 0-10 86.93 158.56 53.86 20.20
20 85.50 84.48 82.64 79.48 40.90
Biomassa 0-20 86.37 42.46 79.71 68.55 49.84 20.45
Conlugatoflcee
Closterium acutum 0-10
20 2.54 4.83
Mougeotia sp. 0-10 5.35 21.46
20 28.20
Biomassa 0-20 1.27 19.19 10.73
Cloroficee
Ankislrodesnuis sp. 0-10
20 0.51
Cartera globosa 0-10 31.45 31.45 10.48 10.48
20
Chlamidomonas sp. 0-10 0.14 0.14 0.29 0.14
20 0.14 0.26 0.41
Kirchneriella obesa 0-10 0.66 0.22
20 0.66 0.21 0.44
Scenedesmus quadric auda 0-10
20 0.72
Ulothrix subtilissima 0-10 13.32
20 22.30
Biomassa 0-20 15.79 16.19 0.96 11.69 12.33 5.24
Cripto ficee
Cryplomonas erosa O- 14.83 14.83
20 31.07
Rhodomonas lac ustris 0-10 1.05
20 1.05 1.00
Rhodomonas minuta 0-10 32.79 21.25 37.11 22.70 32.79 7.20
20 23.07 13.69 8.94 9.01 5.16 5.16
Biomassa 0-20 50.88 25.41 23.03 16.38 18.97 6.68
Diatomee
Asterionella formosa 0-10 14.26 5.49
20 13.82 15.38 8.38
Fragilaria c rotonensis 0-10 34.49 155.18 147.77
20 29.53 9.40
Nitzschia palea 0-10 0.97
20
Biomassa 0-20 7.40 46.84 84.53 73.89 4.70
Dinoficce
Gymnodinium helveticum 0-10
20 64.77
Biomassa 0-20 32.38
Criso ficee
Ch rysida lis sp. 0-10 0.86
20 0.91 0.82
Chrysococcus ritfesccens 0-10 1.68 0.84
20 6.76 0.80
Biomassa 0-20 0.88 3.38 1.65 0.42
Biomassa predabili 0-20 68.04 44.98 25.64 16.91 57.45 11.92
Biomassa non predabili 0-20 93.28 90.57 164.24 79.70 149.58 35.88
Totale 0-20 161.32 135.55 189.88 96.61 207.02 47.80

143
Tabella 6.13 - Biomassa del Fitoplancton. Maggio 1992.

Biomassa mm 3 /m 3 Profondit Como Argcgno Menaggio Colico Lierna Lecco


(m)

Cianoficee

Oscillatoria rubescens 0-10 55.13 42.61 430.37 153.52 355.15 463.09


20 147.26 40.70 319.58 66.95 589.04
Biomassa 0-20 101.19 41.65 374.98 76.76 211.05 526.07

Coniugatoficee

Closterium aciculare 0-10 11.50 24.21


20 12.71
Closterium acutum 0-10 4.60
20 2.30 4.60
Mougeotia sp. 0-10 30.93 72.20 25.65 12.34 74.25 117.57
20 148.55 17.26 24.73 12.96 17.26 37.12
Staurastrum gracile 0-10 49.80
20
Biomassa 0-20 93.19 51.08 58.15 24.75 45.75 77.35
Cloro ficee

Cartera globosa 0-10


20 6.56
Chlamidomonas sp. 0-10 0.41 1.03 0.21
20 0.62 1.30 0.83 0.22 0.65 0.83
Eudorina elegans 0-10
20 14.13
Kirchneriella obesa 0-10 0.86 0.20
20 1.07 1.12 1.50 0.22
Scenedesmus quadricauda 0-10
20 0.53
Ulothrix subtilissima 0-10 95.71 119.73 348.24 335.28 177.15 105.34
20 19.14 125.43 397.58 491.86 341.22 191.54
Biomassa 0-20 61.81 124.42 374.17 414.31 259.51 156.02
Cripto ficee

Cryptomonas erosa 0-10 12.60 48.51 37.80 63.32 37.80


20 50.72
Rhodomonas lacustris 0-10 3.17 0.45
20 0.47
Rhodomoiias minuta 0-10 0.90 0.15 25.19 18.05 25.88 20.61
20 0.47 0.30 1.26 20.76
Biomassa 0-20 8.34 0.31 37.00 28.16 45.45 64.94
Diatomee

Asterionella formosa 0-10 17.38 33.72 18.57 23.49 38.84 13.27


20 54.17 4.26 8.17 16.06 6.11
Fragilaria crotonensis 0-10 73.51 224.88 122.98 142.21
20 122.98 181.23 113.39 52.33 86.49
Navcula sp. 0-10
20 1.41
Tabellaria fenestrata 0-10 390.44 810.04 1026.84 1883.87 1268.83 839.35
20 273.24 664.45 390.24 214.62 194.27 819.73
Biomassa 0-20 429.10 846.85 815.36 1174.13 846.66 953.58
Criso ficee

Chrysococcus rufescens 0-10 3.06


20 1.07 24.65
Biomassa 0-20 0.54 12.33 1.53
Biomassa predabili 0-20 12.72 2.69 50.59 31.13 45.77 72.53
Biomassa non predabili 0-20 680.91 1062.17 1621.40 1688.52 1362.65 1705.43
Totale 0-20 693.64 1064.86 1671.98 1719.65 1408.42 1777.96

144
Tabella 6.14 - Biomassa del fitoplancton. Luglio 1992.

Biomassa mm 3 /m 3 Profondit Como Argegno Menaggio Colico Lierna Lecco


(m)

Clanoficee

Oscillatoria rubescens 0-10 1212.99 399.22 303.14 103.63 537.51 633.00


20 260.19 378.21 228.07 79.07 706.16 186.40

Biomassa 0-20 736.59 388.71 265.60 91.35 621.83 409.70

Coniugatofcee

Closterium aciculare 0-10 19.84 20.83 19.84


20 9.92
Closterium acutum 0-10 2.24 4.27 6.72 2.24
20 2.13
Mottgeotia sp. 0-10 326.56 659.68 554.11 639.91 808.15 1102.04
20 135.34 204.65 302.25 252.79 1640.44 522.69
Staurastrum gracile 0-10 51.96 25.98
20 24.74

Biomassa 0-20 243.32 464.23 441.30 449.71 1248.82 822.29

Cloroficee

Actinastrum hanlzschii 0-10 4.42


20
Ankistrodesmus sp. 0-10 1.14 0.38 3.42 0.76 1.81
20
Carleria globosa 0-10 34.74 6.92 6.92 13.83
20 6.59
Chlamidomonas sp. 0-10 0.37
20 0.1S 0.18 1.24
Kirchneriella obesa 0-10 0.40
20 0.40
Nephrocitium sp. 0-10 29.74
20 6.74
Oocystis lacustris 0-10 2.44 7.33 2.33 2.33
20 2.56 2.33
Sphaerocistis schroterii 0-10 1.23 2.46 1.34
20 3.14 1.18 2.86

Biomassa 0-20 20.26 8.63 2.45 11.39 29.60 3.50

Cripto ficee

Cryptomonas erosa 0-10 42.58 5.77 24.25 12.12 5.77


20 17.32 5.77
Rhodomonas lacustris 0-10 2.71 0.65
20 0.65 1.29
Rhodomonas minuta 0-10 41.22 2.58 6.08 8.96 7.36 4.75
20 0.38 7.22 7.60 1.25 2.66 1.33

Biomassa 0-20 43.77 5.55 10.05 17.23 19.73 8.81

145
Tabella 6.14 - (Continua).

Biomassa mm-Vm3 Profondit Como Argegno Mcnuggio Colico Lierna Lecco


(m)

Diatomee

Achilantes minutissima 0-10 5.31


20 0.28
Asterionella formosa 0-10 4.23 7.74 7.40
20 9.29 15.85 3.15
Fragilaria crotonensis 0-10 125.54 109.39 48.39 6.84
20
Navcula sp. 0-10 0.83
20
Tabellara fenestrata 0-10
20 190.49
Biomassa 0-20 62.77 2.11 155.00 38.64 8.83

Dinoficee

Ceratium hirudinella 0-10 865.26 865.26


20
Gymnodinium helveticum 0-10
20 45.40
Biomassa 0-20 432.63 455.33

Crisoficee

Chrysococctis rufescens 0-10 72.97 5. SS 109.05 494.61 140.06 163.93


20 4.22 4.92 6.19 4.92 3.69
Biomassa 0-20 38.60 5.40 54.53 250.40 72.49 83.81

Biomassa prcdabili 0-20 102.01 18.35 66.36 300.56 121.24 94.69


Biomassa non prcdabili 0-20 1475.93 854.17 709.69 1129.85 1909.89 1242.25
Totale 0-20 1577.93 872.52 776.04 1430.41 2031.13 1336.94

146
Tabella 6.15 - Biomassa del fitoplancton. Settembre 1992.

Biomassa mm 3 /m 3 Profondit Como Argegno Menaggio Colico Llerna Lecco


(m)

Cianoficee

Coelosphaerium kuetzingianum 0-10 6.19


20 0.68 1.76
Gomphosphaeria lacustri! 0-10 0.74
20
Lyngbia limnetica 0-10 2.55
20
Oscillatoria rubescens 0-10 293.06 38.81 45.01 76.93 39.45 10.08
20 143.29 39.67 68.89 40.18 179.80 27.55
Biomassa 0-20 219.82 42.67 56.95 59.43 109.63 18.82

Coniugatoficee

Closterium aciculare 0-10 7.69 23.08 7.33


20 7.69
Closterium acutum 0-10 2.00
20
Mougeotia sp. 0-10 17.55 3.05 33.73 13.81 1.45
20 18.39 1.53 4.60
Staurastrum gracile 0-10 27.47
20
Biomassa 0-20 18.97 1.53 20.71 18.45 18.35 6.69

Cloroficee

Actinastrum hantzschii 0-10


20 0.12 0.13 0.13
Ankistrodesmus sp. 0-10 1.76 0.62 0.62 0.59 0.29
20 0.29 0.31
Chlamidomonas sp. 0-10 0.24 0.12 0.12
20 0.97 0.23 0.24 0.12 0.49 0.12
Coelastrum reticulatum 0-10 2.15 2.26 1.51 3.61 1.44
20 1.51 9.09
Crucigenia rectangularis 0-10 1.63 1.64 3.12
20 1.63
Kirchneriella obesa 0-10
20 0.21
Nephrocitium sp. 0-10
20 2.57
Oocystis lacustris 0-10 3.08
20
Scenedesmus quadricauda 0-10 0.59 0.31
20 0.31
Sphaerocistis schroterii 0-10 5.81 6.41 3.84 3.21 5.82 6.12
20 4.81 4.17 2.24
Biomassa 0-20 7.28 5.63 6.48 9.68 9.06 5.17

147
Tabella 6.15 - (Continua).

Blomassa mm3/ru3 Profondit Como Argegno Menaggio Colico Lierna Lecco


(m)

Cripto ficee

Cryptomonas erosa 0-10 33.37 5.82 11.63 23.37 5.54


20 17.45 5.82 5.82
Rhodomonas lacustris 0-10 4.31 0.75 2.88
20 0.75 0.75
Rhodomonas minuta 0-10 8.73 1.45 4.06 8.71 3.60 3.18
20 0.14 2.77 3.34 2.61 1.60 1.60
Biomassa 0-20 23.28 14.12 12.80 20.26 2.97 6.60

Diatomee

Asterionella formosa 0-10


20 4.11
Fragilaria crotonensis 0-10 17.85 14.97 18.75
20 3.73 31.87 7.50 24.37
Navcula sp. 0-10 1.00
20
Nilzscltia palea 0-10
20 1.85
Biomassa 0-20 11.29 0.93 23.42 15.17 12.18

Dinofcee

Ceralium hirudinella 0-10 463.16 441.11 463.16 441.11


20
Gymnodinium helvelicum 0-10
20 37.12
Biomassa 0-20 18.56 231.58 220.55 231.58 220.55

Crisoficee

Chrysococcus rufescens 0-10 15.00 75.14 13.36 19.11 15.94


20 6.65 1.66 5.01
Biomassa 0-20 3.32 7.50 37.57 7.51 9.56 10.48

Biomassa predabili 0-20 50.03 24.97 52.53 35.84 16.60 18.06


Biomassa non predabili 0-20 252.49 47.40 336.99 315.21 376.74 250.25
Totale 0-20 302.52 72.37 389.52 351.05 393.34 268.31
Medie annuali 0-20 503.37 432.70 508.90 549.41 699.23 574.44

148
Stazione di Argegno
I valori massimi mensili di biomassa sono pari a 1064,86 mm3/m3 nel mese di Maggio, mentre i valori minimi
sono pari a 72,37 mm3/m3 nel Settembre 1992.
La biomassa raggiunge nel Settembre 1991 valori pari a 253,71 mm3/m3 ed rappresentata dalle Cianoficee
(44,47 mm3/m3,18%), Coniugatoficee (22,29 mm3/m3,88%), Cloroficee (53,08 mm3/m3,21%), Criptoficee
(15,09 mm3/m3, 6%), Diatomee (38,87 mm3/m3, 15%) e Dinoficee (78,22 mm3/m3, 30%) che con la specie
Gymnodinium helveticum raggiungono quindi il massimo valore di biomassa. La situazione rimane invariata, per
quantoriguardala biomassa globale nel mese di Novembre. Variano invece i valori per le singole classi algali ed
in particolare si osserva un aumento di biomassa per le Cianoficee (da 44,47 mm3/m3 a 135,63 mm3/m3,52%),
mentre aumentano le Diatomee (66,87 mm3/m3, 26%), rappresentate da Fragilaria crotonensis e Tabellaria
fenestrata. In Gennaio si verifica un anomalo incremento della biomassa (374,11 mm3/m3) causato da un
aumento della biomassa delle Dinoficee (231,58 mm3/m3, 62%) con la specie Ceratium hirudinella. Le altre
classi algali registrano invece un calo: le Cianoficee arrivano a 109,92 mm3/m3(29%), le Criptoficee a
16,00 mm3/m3 (4%), le Diatomee a 13,15 mm3/m3(4%) le Cloroficee scompaiono. A Marzo la biomassa si
riduce fino a valori pari a 135,55 mm3/m3. Si osserva una sensibile riduzione nella biomassa delle Cianoficee
(42,46 mm3/m3, 30%), mentre si verifica un incremento per le Cloroficee, assenti nel campionamento
precedente eche in Marzo registrano un valore di 16,19 mm3/m3( 12%), per le Criptoficee (25,41 mm3/m3,18%),
rappresentate prevalentemente da Rhodomonas mimila e Cryptomonas erosa, e per le Diatomee che, con le
specie Aslerionella formosa e Fragilaria crotonensis, raggiungono un valore di 46,84 mm3/m3 (34%). Le
Diatomee incrementano notevolmente la loro biomassa (846,85 mm3/m3,79%) nel campionamento successivo,
Maggio. Ci dovuto in massima parte alla fioritura di Tabellaria fenestrata. Per quanto riguarda le altri classi
algali le Cianoficee sono stabili su un valore di 41,65 mm3/m3 (4%) mentre le Coniugatoficee incrementano la
loro biomassa (51,08 mm3/m3, 5%), cosi come le Cloroficee (124,42 mm3/m312%) con la specie Ulothrix
subtilissima. In Luglio si osserva una diminuzione della biomassa (872,52 mm3/m3). Le Diatomee scompaiono,
mentre aumentano Cianoficee (388,71 mm3/m3,44%) con la specie Oscillatoria rubescens e Coniugatoficee
(464,23 mm3/m3,53%) con la specie Mougeotia sp. Cloroficee, Crisoficee e Criptoficee hanno valori intorno ai
5 mm3/m3(l%). In Settembre si raggiunge il pi basso valore di biomassa dell'intero anno: 72,37 mm3/m3. La
classe pi rappresentata quella delle Cianoficee (42,67 mm3/m3,60%), mentre le Coniugatoficee scompaiono.
Si registra un lieve incremento nelle Criptoficee (14,12 mm3/m3, 19%), mentre le Cloroficee mantengono
invariato il valore di 5,63 mm3/m3(8%). Da notare la presenza delle Crisoficee (7,5 mm3/m3,10%).

Per quanto riguarda la composizione specifica della biomassa fitoplanctonica si osserva che le Cianoficee
oscillano tra un minimo di 41,65 mm3/m3 nel mese di Maggio ed un massimo di 388,71 mm3/m3 nel mese di
Luglio. Le Coniugatoficee, assenti nel mese di Gennaio, registrano un minimo di biomassa nel mese di Marzo
con un valore pari a 1,27 mm3/m3 ed un massimo di 464,23 mm3/m3 nel mese di Luglio. Le Cloroficee mostrano
un minimo nel mese di Gennaio pari a 0,86 mm3/m3 ed un massimo di 124,42 mm3/m3 nel mese di Maggio. Le
Criptoficee vanno da un minimo di 0,31 mm3/m3 nel mese di Maggio ad un massimo di 25,41 mm3/m3 nel mese
di Marzo. Le Crisoficee, assenti nel mese di Novembre, presentano un minimo di 0,54 mm3/m3 nel mese di
Maggio ed un massimo di 7,5 mm3/m3 nel mese di Settembre 1992. Le Diatomee, non rilevate nel mesedi Luglio,
hanno un minimo di biomassa nel mese di Settembre 1992 pari a 0,93 mm3/m3 ed un massimo di 846,85 mm3/m3
nel mese di Maggio. Le Dinoficee, assenti nei campionamenti di Marzo, Maggio, Luglio e Settembre 1992,
mostrano un minimo di 21,91 mm3/m3 nel mese di Novembre ed un massimo di 231,58 mm3/m3 nel mese di
Gennaio.

Stazione di Menaggio
I valori medi mensili della biomassa variano tra un minimo di 112,38 mm3/m3 del mese di Gennaio ed un massimo
di 1671,99 mm3/m3 del mese di Maggio.
Nel Settembre 1991 i valori globali di biomassa si aggirano intorno a 280 mm3/m3. Prevalgono nettamente
le Dinoficee (220,55 mm3/m3,87%) con la specie Gymnodinium helveticum, mentre Cianoficee, Coniugatoficee,
Cloroficee, Criptoficee hanno valori pari a 15 mm3/m3 circa(5%). In Novembre si ha un calo della
biomassa (137,225 mm3/m3): si riducono le Dinoficee (20,87 mm3/m3, 15%), mentre aumentano Cianoficee
(45,59 mm3/m3,33%) e Coniugatoficee (35,84 mm3/m3,26%) rispettivamente con le specie Oscillatoria

149
rubescens e Mougeotia sp. Cloroficee e Criptof'icee mantengono pressoch inalterati i propri valori, mentre
compaiono le Diatomee (66,87 mm'/m3,10%) con le due specie Tabellaria fenestrata e Fragilaria crotonensis.
Il calo di biomassa si intensifica nel mese di Gennaio in cui si registrano i pi bassi valori di tutto
l'anno (112,38 mm3/m3). Da notare sono l'aumento della biomassa delle Cianoficee (72,77 mm3/m3, 65%)
e la diminuzione delle Coniugatoficee (18,15 mm3/m3, 16%). Scompaiono le Cloroficee. In Marzo si
assiste ad una ripresa della biomassa (189,88 mm3/m3). E' interessante porre attenzione all'aumento di
biomassa delle Diatomee (84,53 mm3/m3,45%), con le specie Asterionella formosa e Fragilaria crotonensis,
mentre scompaiono le Coniugatoficee. Le Cianoficee si mantengono invariate intorno a 79 mm3/m3 (42%),
le Criptoficee raggiungono 23,03 mm3/m3 <12%> Nel mese di Maggio si arriva al massimo valore complessivo
di biomassa: 1671,99 mm3/m3. In questo mese si verifica la fioritura delle Diatomee (815,36 mm3/m3,
48%) in particolare della specie Tabellaria fenestrata. L'incremento riguarda anche le Cianoficee
(374,98 mm3/m3, 22%), le Coniugatoficee (58,15 mm3/m3, 3,4%), con le specie Staurastrum gracile (65%)
e Mougeotia sp. (35%), le Cloroficee (374,17 mm3/m3, 22%), rappresentate da Ulothrix sublilissima e
le Criptoficee (37 mm3/m3, 2%), con le specie Cryptomonas erosa e Rhodomonas minuta. Da ultimo
le Crisoficee che compaiono in questo mese con un valore di 12,33 mm3/m3 (1%). Al massimo del
mese di Maggio segue una diminuzione nel mese di Luglio (776,05 mm3/m3). Si osserva un incremento
di biomassa per Crisoficee (54,33 mm3/m3,7%) e Coniugatoficee (441,3 mm3/m3,56%), mentre le Cianoficee
diminuiscono e passano da 374,98 mm3/m3 a 265,6 mm3/m3 (34%). Ci, riguarda anche le Criptoficee.
Nel Settembre 1992 la biomassa globale diminuisce ancora (351,05 mm3/m3): diminuiscono tutte le classi
algali, mentre si verifica la fioritura delle Dinoficeee (231,58 mm3/m3, 60%) con la specie Ceratium
hirudinella.

La composizione specifica della biomassa fitoplanclonica la seguente: le Cianoficee registrano un minimo di


14,76 mm3/m3 nel Settembre 1991 ed un massimo di 374,98 mm'/m3 nel mese di Maggio. Le Coniugatoficee,
assenti in Marzo, presentano un minimo nel mese di Settembre 1991 pari a 13,9 mm3/m3 ed un massimo di
441,3 mm3/m3 nel mese di Luglio. Le Cloroficee oscillano tra un minimo di 0,96 mm3/m3 di Marzo ed un
massimo di 374,17 mm3/m3 del mese di Maggio. Le Criptoficee mostrano un minimo nel mese di Gennaio ed un
massimo nel mese di Maggio, rispettivamente pari a 7,43 mm3/m3 e a 37,00 mm3/m3. Le Crisoficee, assenti nel
mese di Novembre, vanno da un minimo di 0,4 m m V del Settembre 1991 ad un massimo di 54,53 mm3/m3 nel
mese di Luglio. Le Diatomee raggiungono un minimo di 0,78 mm3/m3 nel Settembre 1991 ed un massimo di
815,36 m m V nel mese di Maggio. Le Dinoficee, non rilevate nei mesi di Gennaio, Marzo, Maggio e Luglio,
hanno un minimo di biomassa nel mese di Novembre pari a 20,87 mm3/m3 ed un massimo di 231,58 mm3/m3 nel
mese di Settembre 1992.

Stazione di Colico
I valori medi mensili registrano un minimo pari a 84,40 mm3/m3 nel Settembre 1991 ed un massimo di
1719,65 mm3/m3 nel mese di Maggio.
Nel Settembre 1991 i valori globali di biomassa sono stati valutati intorno a 84 mm3/m3. Le famiglie pi
rappresentative sono state le Cianoficee, le Cloroficee, le Criptoficee e le Diatomee che hanno registrato
valori simili pari a 17-20 mm3/m3(15-20%). La biomassa di Novembre mantiene i valori di Settembre
(98,44 mm3/m3). Si verifica tuttavia un incremento delle Cianoficee (68,72 mm3/m3, 72%) con la specie
Oscillatoria rubescens, mentre scompaiono le Diatomee. Coniugatoficee e Criptoficee raggiungono valori
pari rispettivamente a 12,79 mm3/m3 (13%) e 7,99 mm3/m3 (8%). A Gennaio si registra il valore pi basso
di biomassa (64,82 mm3/m3). Le uniche due classi presenti sono le Cianoficee che si riducono a
39,71 mm'/m3 (61%) e le Criptoficee (17,06 mm3/m3, 26%). In Marzo, all'inizio della stagione primaverile,
si osserva un aumento della biomassa (96,61 mm3/m3). La classe dominante quella delle Cianoficee
(68,55 mm3/m3, 70%), mentre Criptoficee e Cloroficee presentano valori pari a 16 ( 17%) e 111 mm3/m3
(12%). rispettivamente. Mancano le Coniugatoficee e le Diatomee. Queste ultime esplodono nel mese di
Maggio (815,36 mm3/m3, 68%) che registra complessivamente il valore pi alto di biomassa dell'intero anno
(1719,65 mm3/m3). Incrementano anche le Cloroficee (414,31 mm3/m3, 24%) con la specie Ulothrix
subtilissima, mentre le Cianoficee si mantengono intorno ai valori registrati in Maggio (76,76 mm3/m3).
Compaiono le Coniugatoficee (24,75 mm3/m3, 1,5%), con la specie Mougeotia e le Criptoficee raggiungono

150
un valore di 28,16 mm3/m3 (1,6%). In Luglio si verifica un diminuzione della biomassa complessiva (1430,41
mm3/m3). Le Cianoficee registrano un valore di 91,35 mm3/m3 (6%), diminuiscono notevolmente le Cloroficee
(11,39 mm3/m3,0,8%) e le Criptoficee (17,23 mm3/m3,1%). Anche le Diatomee mostrano un.calo, passando
da 815,36 mm3/m3 di Maggio a 155 mm3/m3 (11%) E'interessante considerare lafiorituradelle Coniugatoficee
(449,71 mm3/m3, 31%), delle Dinoficee (455,33 mm3/m3, 32%) e delle Crisoficee (250,4 mm3/m3, 17%),
le ultime due assenti nel mese di Luglio. In Settembre 1992 si registra un calo di biomassa (564,16 mm3/
m3). Il calo riguarda tutte le classi algali, ma in misura differente: le Cianoficee si riducono a 59,43 mm3/
m3 (17%), le Coniugatoficee crollano a 18,45mm3/m3 (5%). Cloroficee e Criptoficee si mantengono sui
bassi valori del campionamento precedente e anche Dinoficee e Crisoficee registrano un notevole calo (220,55
mm 3 /m\ 63% e 7,51 mm3/m3, 2%).

La composizione specifica della biomassa fitoplanctonica la seguente: le Cianoficee variano tra un minimo
di 6,88 mm3/m3 nel Settembre 1991 ed un massimo di 91,35 mm3/m3 nel mese di Luglio. Le Coniugatoficee
registrano un valore minimo di biomassa nel mese di Novembre pari a 12,79 mm3/m3 ed un massimo di 449,71
mm3/m3 nel mese di Luglio. Sono assenti nei mesi di Gennaio e Marzo. Le Cloroficee presentano un minimo
di 3,36 mm3/m3 nel mese di Novembre ed un massimo di 414,31 mm3/m3 nel mese di Maggio. Le Criptoficee
oscillano tra un minimo di 7,99 mm3/m3 del mese di Novembre ed un massimo di 28,16 mm3/m3 nel mese di
Maggio. Le Crisoficee, assenti nei mesi di Novembre, Gennaio, Marzo, vanno da un minimo di 0,8 mm3/m3 del
mese di Settembre 1991 ad un massimo di 250,4 mm3/m3 del mese di Luglio. Le Diatomee, mancanti nel mese
di Marzo, mostrano un valore minimo nel mese di Novembre pari a 5,58 mm3/m3 ed un massimo di 1174,13 mm3/
m3 nel mese di Maggio. Le Dinoficee, assenti nei mesi di Settembre 1991, Novembre, Gennaio, Marzo e Maggio,
raggiungono un valore minimo di 220,55 mm3/m3 nel Settembre 1992 ed un valore massimo di 455,33 mm3/m3
nel mese di Luglio.

Stazione di Lierna
I valori medi mensili variano tra un minimodi 78,385 mm3/m3 del mese di Novembre ed un massimo di 2031,13
mm3/m3 del mese di Luglio.
Nel Settembre 1991 la biomassa complessiva nella stazione di Lierna pari a 688,73 mm3/m3. Contribuiscono
a tale valore in massima parte le Dinoficee (441,11 mm3/m3, 64%) con la specie Ceratium hirudinella e le
Coniugatoficee (151,51 mm3/m3, 22%) con le specie Stauraslmm gracile e Mougeotia sp. (54%). Cloroficee
e Criptoficee presentano valori pari a 35,75 mm3/m3 (23%) e 33,61 mm3/m3 (5%)rispettivamente,mentre le
Diatomee sono stimate intorno a 19,63 mm3/m3 (3%) e le Cianoficee intorno a 7,11 mm3/m3 (1 %). In Novembre
la biomassa complessiva si riduce ad un decimo di quella di Settembre (78,385 mm3/m3). In particolare calano
le Coniugatoficee (16,29 mm3/m3, 20%) e le Criptoficee (11,88 mm3/m3, 15%). Scompaiono le Diatomee,
mentre le Criptoficee rimangono inalterate e le Coniugatoficee scompaiono. Nel mese di Gennaio la biomassa
complessiva ha un valore di 87,595 mm3/m3, simile a quella del mese precedente. Tra le classi algali dominano
le Cianoficee (53,95 mm3/m3,61%), compaiono le Diatomee (16,45 mm3/m3,21%). Le Criptoficee registrano
un valore di 12,57 mm3/m3 (14%), mentre scompaiono le Coniugatoficee. Nel mese di Marzo la biomassa
raddoppia (207,03 mm3/m3). Per quanto riguarda le classi algali, le Cianoficee si mantengono costanti, mentre
ricompaiono le Coniugatoficee (19,19 mm3/m3, 9%) e le Cloroficee (12,33 mm3/m3, 6%). Aumentano
Criptoficee (18,97 mm3/m3, 9%), Diatomee (73,89 mm3/m3, 35%) e vengono registrate le Dinoficee (32,38
mm3/m3, 15%). La biomassa presente un ulteriore incremento in Maggio (1408,42 mm3/m3). L'incremento
riguarda in misura maggiore le Diatomee, che passano da 73,89 mm3/m3 nel mese di Marzo a 846;66 mm3/m3
(60%), le Cianoficee, che raggiungono valori pari a 211,05 mm3/m3 (15%) e le Cloroficee, che con la specie
Ulothrix subtlissima, passano da 12,33 mm3/m3 a 259,51 mm3/m3 (18%). I massimi valori di biomassa si
raggiungono in Luglio (2031,13 mm3/m3). Le Diatomee, che nel campionamento precedente erano la classe
dominante, crollano a valori pari a 38,64 mm3/m3 (2%) mentre si verifica l'esplosione delle Cianoficee (621,83
mm3/m3, 30%), con la specie Oscillatoria rubescens, e delle Coniugatoficee (1248,82 mm3/m3, 61%) con le
due specie Slaurastrum gracile e Mougeotia sp. (98%). Infine compaiono le Crisoficee (72,49 mm3/m3,3,5%),
mentre le Cloroficee subiscono un netto calo (29,6 mm3/m3,1,4%) e le Criptoficee scendono a 19,73 mm3/m3
( 1 %). In Settembre 92: la biomassa complessiva diminuisce fino a 393,34 mm3/m3. Darilevare l'incremento delle

151
Dinoficee 8231,58 mm3/m3,60%) con la specie Ceratium hirudinella. Crollano le Crisoficee (9,56 mm3/m3,
2,5%), le Cianoficee (109,63 mm3/m3, 27%), le Coniugatoficee (18,35 mm3/m3, 5%) e le Diatomee
(12,18 mm37m3,2%).

Per quanto attiene la composizione specifica della biomassa fitoplanctonica si nota che le Cianoficee mostrano
un massimo di biomassa nel mese di Luglio ed un minimo nel mese di Setiembre 1991 rispettivamente pari a
621,83 m m V e 7,11 mm3/m3. Le Coniugatoficee registrano un minimo di 3,42 mm3/m3 nel mese di Gennaio
ed un massimo di 1248,82 mm3/m3 nel mese di Luglio. Le Cloroficee presentano un minimo di 0,35 mm3/m3
nel mese di Gennaio ed un massimo di 259,51 mm3/m3 nel mese di Maggio. Le Criptoficee oscillano tra un
minimo di 2,97 mm3/m3 ed un massimo di 90,90 mm3 rispettivamente nei mesi di Settembre 1992 e Maggio.
Le Crisoficee, assenti nei mesi di Settembre 1991, Novembre, Marzo e Maggio, raggiungono un minimo di
0,86 mm3/m3 nel mese di Gennaio ed un massimo di 72,49 mm3/m3 nel mese di Luglio. Le Diatomee, non
rilevate nel mese di Novembre, vanno da un minimo di 12,18 mm3/m3 nel Settembre 1992 ad un massimo di
846,66 nel mese di Maggio. Le Dinoficee, assenti nei campionamenti di Novembre, Gennaio, Maggio e Luglio,
hanno un minimo di biomassa nel mese di Marzo ed un massimo nel mese di Settembre 1991 rispettivamente
pari a 32,38 mm3/m3 e 441,11 mm3/m3.

Stazione di Lecco
I valori medi mensili di biomassa variano tra un minimo di 47,8 mm3/m3 ed un massimo di 1777,96 mm3/m3
rispettivamente nei mesi di Marzo e Maggio.
In questa stazione nel mese di Settembre 1991 si registra una biomassa complessiva paria 367,25 mm3/m3.
Le Cianoficee sono assenti, mentre le Coniugatoficee registrano un valore di biomassa pari a 75,92 mm3/m3
(20%) valore a cui contribuiscono le specie Closterium aciculare, Closterium acutum, Mougeotia sp. (54,5%) e
Staurastrum gracile. Le Dinoficee sono le pi rappresentative (220,55 mm3/m3 70%), con la specie Ceratium
hirudinella, mentre Cloroficee e Criptoficee mostrano valori rispettivamente pari a 40,40 mm3/m3 (11%) e
13,29 mm3/m3(3,5%). Il mese di Novembre caratterizzato da un calo della biomassa complessiva
(142,35 mm3/m3). Si riducono notevolmente le Coniugatoficee (12,79 mm3/m3, 9%) e le Cloroficee
(1,00 mm3/m3, 1%), mentre incrementano le Criptoficee (18,66 mm3/m3, 13%) e in misura molto maggiore
Diatomee (58,07 mm3/m3,41%) e Cianoficee (51,82 mm3/m3,36%). La biomassa diminuisce ulteriormente in
Gennaio (80,46 mm3/m3). In questo mese cresce la biomassa delle Cianoficee (67,83 mm3/m3, 84%),
scompaiono tutte le classi algali tranne le Criptoficee che comunque mostrano una notevole diminuzione
(9,83 mm3/m3, 12%). In Marzo si registra il valore minimo complessivo di biomassa (47,8 mm3/m3). Le
Cianoficee scendono fino a 20,45 mm3/m3(42%), le Coniugatoficee a 10,73 mm3/m3 (22%); scompaiono le
Dinoficee e le Crisoficee. Diatomee e Criptoficee si aggirano intorno a 5-6 mm3/m3 (14%). Il mese di Maggio
presenta il massimo valore complessivo di biomassa dell'intero anno: 1777,96 mm3/m3.
Tutte le classi algali registrano un incremento, in maniera particolare le Cianoficee (526,07 mm3/m3,29%) e
le Diatomee (953,58 mm3/m3, 53%), con le specie Tabellara fenestrata (86%) e Fragilaria crotonensis. La
specie pi rappresentativa delle Cloroficee Uloihrix subllissima che contribuisce a raggiungere un valore di
156,02 mm3/m3 (9%). In Luglio si osserva una leggera diminuzione della biomassa (1336,94 mm3/m3). Crolla
il valore di biomassa delle Diatomee (8,83 mm3/m3,0,6%), diminuiscono le Cianoficee (409,7 mm3/m3,30%),
mentre aumentano notevolmente le Coniugatoficee (822,29 mm3/m3,61%) e compaiono le Crisoficee (83,81
mm3/m3,6%). Infine in Settembre si verifica un'ulteriore diminuzione della biomassa globale (268,31 mm3/m3).
La riduzione riguarda tutte le classi algali tranne le Dinoficee che, assenti in Luglio, registrano un valore di
220,55 mm3/m3 (82%), con la specie Ceratium hirudinella.

La biomassafitoplanctonicarisulta cos composta: le Cianoficee sono presenti con un minimo di 7,65 mm3/m3
nel mese di Settembre 1991 ed un massimo di 526,07 mm3/m3 nel mese di Maggio. Le Coniugatoficee, assenti
nel mese di Gennaio, presentano un minimo di 6,69 mm3/m3 nel mese di Settembre 1992 ed un massimo di
822,29 mm3/m3 nel mese di Luglio. Le Cloroficee oscillano tra un minimo di 0,11 mm3/m3 ed un massimo di
156,02 mm3/m3 rispettivamente nei mesi di Gennaio e Maggio. Le Criptoficee registrano un minimo di biomassa
pari a 6,60 mm3/m3 nel mese di Settembre 1992 ed un massimo di 64,94 mm3/m3 nel mese di Maggio. Le
Crisoficee mostrano un minimo di biomassa nel mese di Gennaio pari a 1,66 mm3/m3 ed un massimo di

152
83,81 mm3/m3 nel mese di Luglio. Sono, assenti nei mesi di Settembre 1991, Novembre, Marzo, Maggio. Le
Diatomee, non rilevate nel Settembre 1992, variano da un minimo di 1,04 mm3/m3 a Gennaio ad un massimo
di 953,58 mm3/m3 nel mese di Maggio. Le Dinoficee, presenti solo nei mesi di Settembre 1991 e 1992, hanno
valori costanti pari a 220,55 mm3/m3.

Nella Figura 6.2 sonoriportatele composizioni percentuali della biomassa fitoplanctonica nelle sei stazioni per
i 7 mesi di campionamento.

6.1.3 Specie predabili e non predabili

La suddivisione del popolamento fitoplanctonico in parte predabile e non predabile permette di fare alcune
considerazioni riguardanti le possibili dinamiche tra la componente algale e quella zooplanctnica.
Lo zooplancton, non in grado di utilizzare tutte le specie algali presenti in un corpo d'acqua a causa delle
dimensioni elevate e della morfologia irregolare di alcune. Il limite tra predabili e non predabili stato posto
a 30 mm di diametro (50 mm di lunghezza per le specie filamentose). E' noto che gli organismi zooplanctonici
fitofagi presentano efficaci capacit di rimozione algale, particolarmente in alcuni periodi dell'anno. Tipico
il processo di chiarificazione primaverile delle acque conseguenza dell'incremento esponenziale della densit
dei Cladoceri (in particolare del genere Daphnia).
Dall'analisi dei dati relativi alla biomassa di questi due gruppi nel lago di Como si osserva che le specie non
predabili superano le predabili in tutte le stazioni nel corso dell'intero ciclo di campionamento. La netta
predominanza delle non predabili dovuta probabilmente all'elevato grado di trofia delle acque del lago ed alla
mancanza di un adeguato popolamento ittico zooplanctofago. Il fosforo costituisce il fattore limitante per la
crescita delle specie algali, in particolare ci che influisce sull'assorbimento dei nutrienti il rapporto superficie-
volume che risulta maggiore per le specie di piccole dimensioni, cio per le specie predabili, che quindi in
condizioni di scarsa disponibilit di nutrienti (oligotrofia) sono maggiormente efficienti nell'assorbimento dei
nutrienti, limitando di conseguenza la crescita delle specie non predabili, di dimensioni maggiori e quindi meno
efficienti. In condizioni di eutrofia le specie non predabili sono in grado di crescere in quanto non limitate dalla
scarsa disponibilit del fosforo. L'incremento di biomassa delle specie non predabili anche larispostaal limitato
utilizzo dei nutrienti da parte della biomassa predabile controllata dallo zooplanctonfitfago.L'incremento del
grazing da parte dello zooplancton esercita quindi una selezione sul popolamento fitoplanctonico favorendo le
specie di maggiore dimensione.
La netta predominanza delle specie non predabili, osservata in tutti i campionamenti, verosimilmente causata
dalla scarsit dei pesci zooplanctofagi che non esercitano una pressione sufficiente sullo zooplancton, che quindi
sposta l'equilibrio specie predabili/specie non predabili dalla parte delle non predabili.
Nella Tabella 6.16 riportato l'elenco delle specie predabili e di quelle non predabili.

I valori medi annuali della densit cellulare, calcolati per le stazioni in cui stato possibile il confronto con i
dati pregressi (Como, Argegno e Menaggio), indicano una notevole diminuzione della densit algale, che passa
da 702,53 IO4 ind/1 a 333,21- IO4 ind/1. Tale diminuzione maggiore nella stazione di Menaggio, dove la densit
cellularefitoplanctonicapassa da 886,8 IO4 ind/1 nel 1988-89 a205,4-104ind/l nel 1991-92. Anche la biomassa
decisamente diminuita, passando da 1227,87 mm3/m3 a 481,66 mm3/m3.
Tale diminuzione del popolamento fitoplanctonico dovuta alla diminuzione del contenuto di fosforo nelle
acque del lago, anche se con buona probabil ita sovrastimata a causa della non completa confrontabilit dei dati
delle due indagini. Inoltre va sottolineato che in anni diversi la dinamica delle popolazioni fitoplanctoniche pu
essere diversa, a causa delle differenti condizioni atmosferiche, con fioriture in differenti periodi dell'anno. Si
pu infatti constatare la scomparsa di alcune specie appartenenti alla classe delle Diatomee, quali Melosira
granulata e Cyclotella comensis. che nel Marzo 89 presentavano valori di densit molto elevati, e la comparsa
della specie Ulothrix subtilissima (Cloroficee).

153
Settembre 1991 Novembre 1991

572.6 255.77
253.71 144.385

Como Argegno Como Argegno

284.79 137.225 98J4


84.4
Menaggio Colico Menaggio Colico

1.73
367.25 1
78.385 "2-35
Lierna Lecco
Lierna Lecco

Settembre 1991 Marzo 1992

374.11 161.32 135.55


71.185
Como Argegno Como Argegno

189.88 96.61
112.38 64.82
Menaggio Colico
Menaggio Colico zz!

207.03
47.8
87.595 80.465
Lierna Lecco
C"C3 Lierna Lecco C ^

Maggio 1992 Luglio 1992

693.63 1064.86 1577.94 872.52


Como Argegno Como Argegno |

1671.99 1719.65 1430.41


776.05

Menaggio Colico Menaggio Colico

1408.42 1777.96 2031.13


1336.94

Lierna Lecco Lierna Lecco

Settembre 1992

302.52 [ I Cianoficee
72.37
Como Argegno (^^ ^ | Coniugatoficee

[" I Cloroficee
389.52 351.05
| | Criptoficee
Menaggio Colico [
feeSI Diatomee

393.34 268.31 1 I Dinoficee

I I Crisoficee
Lierna Lecco

Figura 6.2 - Variazione della biomassa nelle diverse stazioni del lago di Como (mm 3 /m 3 ).

154
Tabella 6.16 - Elenco delle specie predabili e non predabili.

SPECIE PREDABILI SPECIE NON PREDABILI

Achnantes minutissima Anabaena flos-aquae


Actinastrum hantzschii Asterionella formosa
Ankistrodesmus sp. Ceratium hirudinella
Cartera globosa Coelosphaerium kuetzingianum
Chlamidomonas sp. Fragilaria crotonensis
Chrysidalis sp. Gomphosphaeria lacustris
Chrysococcus rufescens Lyngbia limnetica
Closterium aciculare Microcystis aeruginosa
Closterium acutum Mougeotia sp.
Coelasrum reticulatum Oscillatoria rubescens
Cryptomonas erosa Pediastrum duplex
Crucigenia rectangularis Pediastrum simplex
Dictyosphaerium pulchellum Staurastrum gracile
Eudori na elegans Tabellaria fenestrata
Gymnodinium helveticum Ulothrix subtilissima
Navcula sp.
Nephrocitium sp.
Nitzschia palea
Oocystis lacusIris
Rhodomonas lacustris
Rhodomonas minuta
Scenedesmus quadricauda
Schroederia setigera
Sphaeocistys schroeterii

6.2 Rapporto clorofilla / biomassa

Dall'osservazione dell'andamento della biomassa fitoplanctonica e della concentrazione di clorofilla a si pu


notare che il coefficiente di correlazione tra clorofilla e biomassa pari a 0,669 (r2=0,88) ed il test F risultato
altamente significativo (Figura 6.3).
Il valore medio del rapporto clorofilla/biomassa calcolato per il lago di Como di 7,05 g/mm3, ci significa
che 1 mg di clorofilla contenuto in 142 mm3/m3.
E' noto che la quantit di clorofilla varia in funzione della composizione specifica delfitoplancton;ad esempio
1 mg di clorofilla contenuto in 279 mm3 di Dinoficee, oppure in 47 mm3 di un popolamento naturale misto
(Krey, 1958). Per il lago di Lugano stato stimato che 1 mg di clorofilla contenuto in 186 mm3 di Oscillatoria
rubescens (Premazzi & Rossi, 1984).

6.3 Conclusioni

Il valore medio della densit cellulare risultato di 5,39IO6 ind/l. I valori medi annuali di densit cellulare,
calcolati per le 3 stazioni in cui possibile il confronto con i dati pregressi, indicano una notevole diminuzione
della densit algale, che passa da702,53 IO4 ind/1 a 333,21 IO4 ind/1. Tale diminuzione maggiore nella stazione
3 (Menaggio), dove la densit cellulare fitoplanctonica passa da 886,8IO4 ind/1 nel 1988-89 a 205,4104 ind/1
nel 1991-92. Rispetto alle indagini del 1988-89, si pu notare una certa costanza nella composizione del
fitoplancton, ad eccezione della scomparsa di alcune Diatomee (Melosira granulata e Cyclotella comensis) e
della comparsa di Ulothrix subtilissima (Cloro ficee). La Diatomea Melosira granulatasarebbe tipica di ambienti
eutrofizzati, quindi la sua scomparsa potrebbe indicare un miglioramento delle condizioni del lago. Considerando
i generi o le specie algali presenti si pu osservare che coesistono specie indicatrici di oligotrofia, quali ad
esempio Tabellara e Ceratium, insieme a specie tipiche di ambienti eutrofizzati, quali Asterionella, Fragilaria
crotonesis ed Oscillatoria rubescens.

La biomassa negli ultimi quattro anni decisamente diminuita, passando da 1228 mm3/m3 a 482 mm3/m3. Tale
diminuzione del popolamento fitoplanctonico dovuta alla diminuzione del contenuto di fosforo nelle acque del
lago.

155
Clorofilla ug/1 Biomassa mm3/m3

Clorofilla 2,000
20 -
x Biomassa

15 1,500

10 1,000

500

0
1X91 XI I III VII IX 92

Figura 6.3 - Rapporto clorofilla a / biomassa.

156
Capitolo 7

ANALISI DEI RISULTATI:


IL POPOLAMENTO ZOOPLANCTONICO

Qualitativamente la biocenosi zooplanctonica riscontrata nei sette prelievi effettuati risultatacomposta da 3


specie di Copepodi, 5 specie di Cladoceri e 17 specie di Rotiferi. L'elenco tassonomico completo delle specie
rinvenute riportato nella Tabella 7.1. Nelle Tabelle 7.2-7.7 sono riportati i dati relativi alle sei stazioni.

7.1 Dinamica e distribuzione

Stazione di Como
I Copepodi presentano una densit compresa tra 7.455 ind/m3 (Gennaio) e 34.010 ind/m3 (Settembre 92). La
specie dominante Eudiaptomus padanus, con valori compresi tra 1620 ind/m3 (Luglio) e 9.650 ind/m3
(Settembre 91). Mesocyclops leuckarti presente da Marzo a Settembre, con densit comprese tra 264 ind/m3
(Maggio) e 2.160 ind/m3 (Settembre 92). Cyclops abyssorum presente durante l'intero periodo di rilevamento
con densit limitate, comprese tra 75 ind/m3 (Gennaio) e 780 ind/m3 (Settembre 91).
I Cladoceri evidenziano densit comprese tra 3.850 ind/m3 (Marzo) e 26.060 ind/m3 (Maggio). Eubosmina
coregoni segnala le densit pi elevate, con valori compresi tra 2.600 ind/m3 (Luglio) e 10.590 ind/m3 (Settembre
92). Daphnia hyalina segnala densit inferiori, con un minimo di 230 ind/m3 (Novembre) ed un massimo di
15.440 ind/m3 (Maggio). Diaphanosoma brachiurumrsalta presente durante l'intero periodo di rilevamento, con
densit comprese tra 30 ind/m3 (Maggio) e 9.400 ind/m3 (Settembre 91). I predatori invertebrati, Leptodora
kindii e Bythotrephes longimanus, compaiono solo da Luglio a Novembre, con densit massime rispettivamente
di 40 ind/m3 (Settembre 92) e 18 ind/m3 (Settembre 91).
II taxon dei Rotiferi presenta valori compresi tra 3.930 ind/m3 (Maggio) e 53.390 ind/m3 (Marzo). La specie
dominante Conochilus unicornis, con densit comprese tra 280 ind/m3 (Settembre 91) e 40.120 ind/m3
(Gennaio). Densit elevate si registrano anche per Keratella cochlearis, con valori compresi tra 2.110 ind/m3
(Gennaio) e 13.440 ind/m3 (Settembre 91). Keratella quadrata presente da Gennaio a Luglio con un picco di
densit a Marzo (20.630 ind/m3). Una presenza costante rilevabile anche per Polyartra vulgaris, i cui valori
di densit sono compresi tra 160 ind/m3 (Marzo) e 6.530 ind/m3 (Settembre 92).

Tabella 7.1 - Specie zooplanctoniche rinvenute


nel lago di Como.

COPEPODI CLADOCERI
Cyclops abyssorum Bythotrephes longimanus
Eudiaptomus padanus Daphnia hyalina
Mesocyclops leuckarty Diaphanosoma brachiurum
Eubosmina coregoni
Leptodora kindti

ROTIFERI
Ascomorpha ecaudis\ Keratella quadrata
Asplancna priodonta Notommata sp.
Brachionus calyciflorus Polyartra euryptera
Conochilus unicornis Polyartra vulgaris
Echlanis dilatata Pompolyx complanata
Filinia longiseta Synchaeta pedinata
Fitinia terminalis Trichocerca capucina
Kallicottia longispina Trichocerca sp.
Keratella cochlearis

157
Tabella 7.2 Popolamento zooplanctonico nella stazione di Como.

Ind/m3 Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

Copepodi
E. padanus 9560 2110 1700 2660 2350 1620 8370
E. padanus m. 6800 730 970 950 1050 400 2680
E. padanusf. 2760 1380 730 1710 1300 1220 5690
copepoditi E. Padanus 7680 4550 1790 3980 2680 2110 6250
M. leuc karty 490 640 264 1190 2160
M. leuckarty m.. 330 80 24 360 860
Ai. leuc karty/. 160 560 240 830 1300
C. abyssorum 780 360 75 170 290 130 410
C. abyssorum m. 160 120 30 20 80 60 170
C. abyssorum f. 620 240 45 150 210 70 240
cop. ciclopidi 3580 2030 320 890 320 890 3170
naupli 10240 5120 3570 9990 3000 5200 13650

Totale 32330 14170 7455 18330 8904 11140 34010

Cladocerl
D. hyalina 1130 230 3510 1120 15440 2080 2350
D. brac hiurum 9400 1120 230 60 30 410 5150
E. c oregoni 2750 4270 3750 2670 10590 2600 10560
L. kindti 2 8 40
B. longimanus 18 5 3

Totale 13298 5622 7490 3850 26060 5103 18103


Rotiferi
A. priodonta 960 320 380 400 780 2920
P. vulgaris 6530 2270 490 160 340 4230 1950
P. euryptera 4350 7150 1790
A. ec audis 1280
P. c omplanata 320 970 280 650 6820 1140
E. dilatata 5530 3410
C. unicornis 280 4540 40120 28430 480 7480 650
. longispina 180 980 160
. c oc hlearis 13440 3720 2110 2110 1950 3900 4220
. quadrata 1950 20630 380 1630
T. capucina 1080 360 320
Trichocerca sp.
. c alyc iflorus 810
F. terminalis
P. longiseta 490 980
Notommata sp.
S. pedinata 340 410

Totale 28240 11820 45330 53390 3930 39060 17780

158
Tabella 7.3 Popolamento zooplanctonico nella stazione di Argegno.

Ind/m3 Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

Copepodi
E. padanus 1730 2830 2270 1300 2130 2360 4370
E.padanus m. 410 1050 970 650 1000 490 970
E. padanus f . 1320 1780 1300 650 1130 1870 3400
copepodili E. Padanus 6420 7390 1300 890 3770 2600 4710
M. ieuckarty 1950 480 550 260 1940
M. Ieuckarty m. 1220 80 140 100 280
M. Ieuckarty f . 730 400 410 160 1660
C. abyssorum 30 270 50 86 345 90
C. abyssorum m. 12 190 16 85 30
C. abyssorum f. 18 80 50 70 260 60
cop. ciclopidi 2030 890 570 400 380 400 1050
naupli 10420 7060 3490 5440 6800 3250 7630

Totale 22580 18440 7680 8510 13716 9215 19790

Cladocerl
D. hyalina 240 650 780 240 5060 450 900
D. brac hiurum 5850 570 260 7230
E. c oregoni 3410 3330 450 140 4780 910 3780
L. kindti 5 3 56
B. longimanus 16 13 13

Totale 9521 4550 1230 380 9840 1636 11979

Rotifcri
A. priodonta 180 130 310 270 820 50
P. vulgaris 4780 490 380 520 1140
P. euryptera 1380 160 1010 1620 1220
A. ec audis 240 380
P. c omplanata 490 810 810 240
E. dilatata 320 5520 1760
C. unicornis 1460 9880 4710 6500 2520 11700 650
. longispina 190 120 320 160
. c oc lilearis 5030 2110 1300 980 760 650 1140
. quadrata 570 980 6660 490 320
. capucina 160 80
Trie hocerca sp.
. c alyc iflorus
p. terminalis
F. longiseta 1300
Notommata sp.
S. pedinata

Totale 14290 13740 8680 15310 5630 21600 6520

159
Tabella 7.4 Popolamento zooplanctonico nella stazione di Menaggio.

Ind/m3 Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

Copepodi
E. padanus 2270 1460 2350 1210 2490 3000 4200
E.padanus m. 810 570 1300 240 890 650 3150
E. padanus f. 1460 890 1050 970 1600 2350 1050
copepoditi E. Padanus 3490 4310 570 570 5360 3570 4630
M. leuckarty 800 160 215 360 800
M. leuckarty m.. 450 50 180 130 200
M. leuckarty f . 350 110 35 230 600
C. abyssorum 190 570 165 8 155 270 225
C. abyssorum m. 80 190 25 25 80 85
C. abyssorum f. 110 380 140 8 130 190 140
cop. ciclopidi 2840 1790 2110 160 710 730 320
naupli 9750 3820 3330 3330 17870 4870 5360

Totale 19340 11950 8525 5438 26800 12800 15535

Cladoceri
D. hyalina 370 1540 130 70 15900 450 550
D. brach'iurum 2320 810 100 340 4120
E. coregoni 290 820 110 70 2510 960 2350
L. kindti 16 10 3 34
B. long manus 18 16 21 8

Totale 3014 3196 240 140 18510 1774 7062

Rotifer!
A. priodonta 200 60 110 1080 32 650
P. vulgaris 690 810 160 1430 490
P. euryptera 450 740 320
A. ecaudis 970
P. complanata 480 870 720 320
E. dilatata 240 1950 650
C. unicornis 2440 2460 620 650 1100 26580 2920
. longispina 90 80
. cochlearis 4390 2590 540 240 2860 980 1620
. quadrata 240 70 1620 650 240
. capucina 280
Trichacerca sp.
. calyciflorus
F. terminalis
F. longiseta 810
Notommata sp.
S. pedinata

Totale 9660 7540 2170 2700 7210 31322 6890

160
Tabella 7.5 Popolamento zooplanctonico nella stazione di Colico.

Ind/m 3 Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

Copepodl
E. padanus 2780 2110 4380 2760 4640 4400 5930
E. padanusm. 1670 810 2190 1300 2140 1300 3900
E. padanus f . 1110 1300 2190 1460 2500 3100 2030
copepodili E. Padanus 9100 6340 3250 1050 6080 5520 2920
M. leuckarty 580 96 250 460 700 240
M. leuckarty m. 260 16 140 180 150 80
M. leuckarty f. 320 80 110 280 550 160
C. abyssorum 290 280 125 114 390 180 380
C. abyssorum m. 160 70 15 14 20 70 60
C. abyssorum f. 130 210 110 100 370 110 320
cop. ciclopidi 4550 2030 2110 5702 710 320 1140
naupli 11050 5850 3000 3820 14120 4470 11130

Totale 28350 16706 12865 8564 26400 15590 21740

Cladocerl
D. hyalina 340 320 60 80 3700 2000 320
D. brac hurum 7780 1220 1450 2240
E. c oregoni 100 1120 150 290 3910 300 1030
L. kindti 16 13 6 13 56
B. longimanus 3 16

Totale 8236 2666 210 370 7616 3763 3662

Rotiferl
A. priodonta 220 160 360 1230 620 20
P. vulgaris 1950 5020 340 4290 80
P. euryptera 1300 720 2600 320
A. ec audis 1950 650
P. c omplanata 2940 830 970 160 410
E. dilatata 160 320 650
C. unicornis 120 4210 2270 570 1070 5690 890
. longispina 80 180 410 160
. c oc hlearis 8120 3890 2590 680 1200 730 120
. quadrata 400 3330 240
T. capucina 190
Trichocerca sp.
. c alyc iflorus
F. terminalis 490
F. longiseta 320 100
Notommata sp.
S. pedinata

Totale 16380 14600 6910 4940 8510 12230 2750

161
Tabella 7.6 Popolamento zooplanctonico nella stazione di Liema.

Ind/m3 Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

Copepodl
E. padanus 2600 3320 2040 5950 1050 2190 2910
E.padanus m. 1300 970 570 2270 320 320 800
E. padanus f. 1300 2350 1470 2680 730 1870 2110
copepoditi E. Padanus 4540 6010 1380 3250 4790 1540 3820
M. leuc karty 1360 440 520 440 380
M.leuckartym.. 1020 200 80 100 80
M. leuckarty f . 340 240 440 340 300
C. abyssorum 80 450 88 168 640 110 40
C. abyssorum m. 32 290 8 28 90 60 30
C. abyssorum f. 48 160 80 140 550 50 10
cop. riclopidi 4700 3330 730 810 240 890 650
naupli 15390 4960 1870 13240 7630 3410 6490

Totale 28670 18070 6108 23858 14870 8580 14290

Cladoceri
D. hyalina 490 240 310 1190 1320 490 260
D. brac hiurum 4050 650 5070 240 5950
E. c oregoni 320 730 100 3380 2680 1540 2450
L. kindli 3 29
B. long ima us 41 10 14 19

Totale 4901 1633 410 4570 9070 2284 8708


Rotifer!
A. priodonta 570 270 510 1460 490 80
P. vulgaris 970 1130 490 180 340 160
P. euryptera 650 300 650 490
A. ec audis 1400 980
P. c omplanata 680 490 810 680 980
E. dilatata 840 810
C. unicornis 980 4370 2590 830 1320 29900 2110
. longispina 980 320
. cochlearis 12350 1460 1300 460 1280 480 1950
. quadrata 180 520 7150 240 410
. capucina 320
Trichacerca sp.
. c alyc iflorus
F. terminalis
F. longiseta 320 490
Notommata sp.
S. pedinata

Totale 17350 9040 5980 9810 4940 33800 7800

162
Tabella 7.7 Popolamento zooplanctonico nella stazione di Lecco.

Ind/m 3 Settembre Novembre Gennaio Marzo Maggio Luglio Settembre


1991 1991 1992 1992 1992 1992 1992

Copepodl
E. padanus 1460 3650 2180 2720 6610 3250 1540
E. padanus m. 320 650 1050 1420 2140 570 240
E. padanus . 1140 3000 1130 1300 4470 2680 1300
copepodili E. Padanus 2600 7550 2270 730 8530 2110 2840
M. leuckarty 760 430 1130 80 310
M. leuckarty m. 370 140 290 30 60
M. leuckarty f . 390 290 840 50 250
C. abyssorum 185 875 60 56 340 650 40
C. abyssorum m. 100 30 8 12 80 210 15
C. abyssorum f. 85 845 52 44 260 440 35
cop. ciclopidi 2190 1870 810 320 840 570 80
naupli 5610 3330 4470 7390 14460 6500 5930

Totale 12805 17275 9790 11646 31910 13160 10740

Cladoccri
D. hyalina 190 120 760 180 7620 290 490
D. brachturitm 5250 650 15 570 280 6760
E. coregoni 1620 1030 470 280 9020 600 3900
L. kindli 21 51
B. longimanus 16 13 16 16

Totale 7097 1813 1245 460 17210 1186 11217

Rotiferi
A. priodonta 80 450 290 400 1710 130 310
P. vulgaris 5650 2750 340 360 1300 160
P. euryptera 3770 320 320 180
A. ecaudis 2600 490 330
P. complanata 490 1300 970 360
E. dilatata 650 970
C. unicornis 4390 17820 6480 2110 7480 17380 1790
. longispina 650 490 140
. c oc hlea ris 10560 3740 3400 1140 980 650 710
. quadrata 1780 6980
T. capucina 320 140
Trichocerca sp.
. c alyc florus
F. terminalis 320
F. longisela 670 1300 120
Notommata sp. 320
S. pedinata

Totale 27860 27170 13260 10990 13110 22050 4100

163
Stazione di Argegno
I Copepodi presentano una densit compresa tra 7.680 ind/m3 (Gennaio) e 22.580 ind/m3 (Settembre 92). La
specie dominante Eudiaptomus padanus, con valori compresi tra 1.300 ind/m3 (Marzo) e 4.370 ind/m3
(Settembre 92). Mesocyclops leuckart presente da Marzo a Settembre, con densit comprese tra 260 ind/m3
(Luglio) e 1.950 ind/m3 (Settembre 91). Cyclops abyssorum presente durante l'intero periodo di rilevamento
(ad esclusione del mese di Marzo) con densit limitate, comprese tra 30 ind/m3 (Settembre 91) e 345 ind/m3
(Luglio).
I Cladoceri evidenziano densit comprese tra 380 ind/m3 (Marzo) e 11.980 ind/m3 (Settembre 92). Eubosmina
coregoni, a differenza della stazione 1, non segnala le densit pi elevate, con valori compresi tra 140 ind/m3
(Marzo) e 4.780 ind/m3 (Maggio). Anche Daphnia hyalina segnala densit inferiori rispetto alla stazione di
Como, con un minimo di 240 ind/m3 (Settembre e Marzo) ed un massimo di 5.060 ind/m3 (Maggio).
Diaphanosoma brachiurum risulta presente da Luglio a Novembre, con densit comprese tra 260 ind/m3 (Luglio)
e 7.230 ind/m3 (Settembre 92). Ipredatori invertebrati,Leptodorakindti&Bythotrepheslongimanus, compaiono
solo da Luglio a Settembre, con densit massime rispettivamente di 56 ind/m3 (Settembre 92) e 16 ind/m3
(Settembre 91).
II taxon dei Rotiferi presenta valori compresi tra 5.630 ind/m3 (Maggio) e 21.600 ind/m3 (Luglio). La specie
dominante Conochilus unicornis, con densit comprese tra 650 ind/m3 (Settern bre92) e 11.700 ind/m3 (Luglio).
Densit elevate si registrano anche per Keratella cochlearis, con valori compresi tra 650 ind/m3 (Luglio) e
5.030 ind/m3 (Settembre 91). Keratella quadrata evidenzia un picco di densit a Marzo (6.660 ind/m3). Una
presenza relativamente costante rilevabile anche per Polyartra vulgaris, le cui massime densit raggiungono
4.780 ind/m3 (Settembre 91).

Stazione di Menaggio
I Copepodi presentano una densit compresa tra 5.440 ind/m3 (Marzo) e 26.800 ind/m3 (Maggio). La specie
dominante Eudiaptomus padanus, con valori compresi tra 1.210 ind/m3 (Marzo) e 4.200 ind/m3 (Settembre
92). Mesocyclops leuckart presente da Marzo a Settembre, con densit comprese tra 160 ind/m3 (Marzo) e
800 ind/m3 (Settembre 92). Cyclops abyssorum presente durante l'intero periodo di rilevamento con densit
limitate, comprese tra 8 ind/m3 (Marzo) e 570 ind/m3 (Novembre).
I Cladoceri evidenziano densit comprese tra 140 ind/m3 (Marzo) e 18.510 ind/m3 (Maggio). Eubosmina
coregoni segnala valori compresi tra 70 ind/m3 (Marzo) e 2.510 ind/m3 (Maggio 92). Daphnia hyalina segnala
una densit minima di 70 ind/m3 (Marzo) ed un picco di 15.900 ind/m3 (Maggio). Diaphanosoma brachiurum
risulta presente da Maggio a Novembre, con densit comprese tra 100 ind/m3 (Maggio) e 4.120 ind/m3 (Settembre
92). I predatori invertebrati, Leptodora cindti e Bythotrephes longimanus, compaiono solo da Luglio a
Novembre, con densit massime rispettivamente di 34 ind/m3 (Settembre 92) e 18 ind/m3 (Settembre 91).
II taxon dei Rotiferi presenta valori compresi tra 2.170 ind/m3 (Gennaio) e 31.320 ind/m3 (Luglio). La specie
dominante Conochilus unicornis, con densit comprese tra 620 ind/m3 (Gennaio) e 26.580 ind/m3 (Luglio).
Densit elevate si registrano anche per Keratella cochlearis, con valori compresi tra 240 ind/m3 (Marzo) e 4.390
ind/m3 (Settembre 91). Keratella quadrata presenta un picco di densit a Marzo (1.620 ind/m3). Una presenza
discreta rilevabile anche per Polyartra vulgaris, con un massimo di densit di 1.430 ind/m3 (Maggio).

Stazione di Colico
ICopepodi presentano unadensit compresa tra 8.560 ind/m3 (Marzo) e28.350 ind/m3 (Settembre 91). La specie
dominante Eudiaptomus padanus, con valori compresi tra 2.110 ind/m3 (Novembre) e 5.930 ind/m3
(Settembre 92). Mesocyclops leuckart presente da Marzo a Novembre, con densit comprese tra 96 ind/m3
(Novembre) e 700 ind/m3 (Luglio). Cyclops abyssorum presente durante l'intero periodo dirilevamentocon
densit limitate, comprese tra 110 ind/m3 (Marzo) e 390 ind/m3 (Maggio).
I Cladoceri evidenziano densit comprese tra 210 ind/m3 (Marzo) e 8.240 ind/m3 (Settembre 91). Eubosmina
coregoni presente con densit comprese tra 100 ind/m3 (Settembre 91) e 3.910 ind/m3 (Maggio). Daphnia
hyalina evidenzia una densit minima di 60 ind/m3 (Gennaio) ed una massima di 3.700 ind/m3 (Maggio).
Diaphanosoma brachiurumrisultapresente da Luglio a Novembre, con densit comprese tra 1.220 ind/m3

164
(Novembre) e 7.780 ind/m3 (Settembre 91). I predatori zooplanctonici, Leptodora kindti e Bythotrephes
longimanus, compaiono da Maggio a Novembre, con densit massime rispettivamente di 56 ind/m3 (Settembre 92)
e 16 ind/m3 (Settembre 92).
Il taxon dei Rotiferi presenta valori compresi tra 2.750 ind/m3 (Settembre 92) e 16.380 ind/m3 (Settembre 91).
Le specie dominanti sono Conochlus unicornis, con densit comprese tra 120 ind/m3 (Settembre 91) e 5.690
ind/m3 (Luglio), e Keratela cochlearis, con valori compresi tra 120 ind/m3 (Settembre 92) e 8.120 ind/m3
(Settembre 91 ). Keratela quadrata evidenzia un picco di densit a Marzo (3.330 ind/m3). Una presenza discreta
rilevabile anche per Polyartra vulgaris, con un massimo di densit di 5.020 ind/m3 (Novembre).

Stazione di Lierna
I Copepodi presentano una densit compresa tra 6.110 ind/m3 (Gennaio) e 28.670 ind/m3 (Settembre 91). La
specie dominante hEudiaptomuspadanus, con valori compresi tra 1.050 ind/m3 (Luglio) e 5.950 ind/m3 (Marzo).
Mesocyclops euckarti presente da Marzo a Settembre, con densit comprese tra 380 ind/m3 (Settembre 92)
e 1.360 ind/m3 (Settembre 91). Cyclops abyssorum presente durante l'intero periodo dirilevamentocon densit
limitate, comprese tra 40 ind/m3 (Gennaio) e 640 ind/m3 (Settembre 91).
I Cladoceri evidenziano densit comprese tra 410 ind/m3 (Gennaio) e 9.070 ind/m3 (Maggio). Eubosmina
coregoni segnala densit comprese tra 100 ind/m3 (Gennaio) e 3.380 ind/m3 (Marzo). Daphnia hyalina
evidenzia una densit minima di 240 ind/m3 (Novembre) ed un massimo di 1.320 ind/m3 (Maggio).
Diaphanosoma brachiurum risulta presente da Maggio a Novembre con densit comprese tra 240 ind/m3
(Luglio) e 5.950 ind/m3 (Settembre 92). I predatori zoop\anctonici,LeptodorakindtieBythotrephes longimanus,
compaiono da Luglio a Novembre, con densit massime rispettivamente di 29 ind/m3 (Settembre 92) e
41 ind/m3 (Settembre 91).
II taxon dei Rotiferi presenta valori compresi tra 4.940 ind/m3 (Maggio) e 17.350 ind/m3 (Settembre 91). Le
specie dominanti son Conochlus unicornis, con densit comprese tra 830 ind/m3 (Marzo) e 29.900 ind/m3
(Luglio), e Keratela cochlearis, con valori compresi tra 460 ind/m3 (Marzo) e 12.350 ind/m3
(Settembre 91). Keratela quadrata presente in prevalenza da Novembre a Maggio, con un picco di densit a
Marzo (7.150 ind/m3). Una presenza discreta rilevabile anche per Polyartra vulgaris, con un massimo di
1.130 ind/m3 (Novembre).

Stazione di Lecco
I Copepodi presentano una densit compresa tra 9.790 ind/m3 (Gennaio) e 31.910 ind/m3 (Maggio 92). La
specie dominante Eudiaptomus padanus, con valori compresi tra 1.460 ind/m3 (Luglio) e 6.610 ind/m3
(Maggio). Mesocyclops euckarti presente da Marzo a Settembre, con densit comprese tra 80 ind/m3 (Luglio)
e 1.130 ind/m3 (Maggio). Cyclops abyssorum presente durante l'intero periodo di rilevamento con densit
limitate, comprese tra 40 ind/m3 (Settembre 92) e 875 ind/m3 (Novembre).
I Cladoceri evidenziano densit comprese tra 460 ind/m3 (Marzo) e 17.210 ind/m3 (Maggio). Eubosmina
coregoni segnala le densit mediamente pi elevate, con valori compresi tra 280 ind/m3 (Marzo) e 9.020 ind/m3
(Maggio). Daphnia hyalina evidenzia densit inferiori, con un minimo di 120 ind/m3 (Novembre) ed un picco di
7.620 ind/m3 (Maggio). Diaphanosoma brachiurum risulta presente da Maggio aGennaio, con densit comprese
tra 15 ind/m3 (Gennaio) e 6.760 ind/m3 (Settembre 92). I predatori invertebrati, Leptodora kindti e Bythotrephes
longimanus, compaiono da Luglio a Novembre, con densit massime rispettivamente di 51 ind/m3 (Settembre 92)
e 16 ind/m3 (Settembre 91,Luglio, Settembre 92).
II taxon dei Rotiferi presenta valori compresi tra 4.100 ind/m3 (Settembre 92) e 27.860 ind/m3 (Settembre 91).
La specie dominante Conochlus unicornis, con densit comprese tra 2.110 ind/m3 (Marzo) e 17.380 ind/m3
(Luglio). Densit elevate si registrano anche per Keratela cochlearis, con valori compresi tra 650 ind/m3
(Luglio) e 10.560 ind/m3 (Settembre 91). Keratela quadrata presente nel periodo invernale, con un picco di
densit a Marzo (6.980 ind/m3). Una presenza discreta rilevabileanche per Polyartra vulgaris, con una densit
massima di 5.650 ind/m3 (Settembre 91).

165
7.1.1 Copepodi

Le densit pi elevate sono in genere raggiunte alla fine dell'estate, con valori prossimi a 34.000 ind/m3 nella
stazione 1.1 valori minimi sono invece registrati nel mese di Gennaio, con una densit media nelle sei stazioni
pari a 8.740 ind/m3. Il principale rappresentante la specie Eudiaptomuspadanus, che mantiene una presenza
significativa durante l'intero arco di indagine, con densit comprese tra 1.050 e 9.560 ind/m3. Il taxon dei
Ciclopidi ha invece due rappresentanti con le specie Mesocyclops leuckarti e Cyclops abyssorum. Il primo una
specie stenoterma calda e compare in genere da Marzo a Settembre. Le densit non risultano mai elevate, con
un valore massimo di 2.160 ind/m3 nella stazione 1 nel Settembre 92. Cyclops abyssorum presente invece
durante l'intero arco annuale, con valori minimi nel periodo invernale. Le densit di questa specie sono
generalmente inferiori agli altri copepodi, con un massimo di 875 ind/m3 in Novembre a Lecco.

7.1.2 Cladocer

Il taxon dei Cladoceri rappresentato da cinque specie: Daphnia hyalina, Eubosmina coregoni, Diaphanosoma
brachiurum, Leptodora kindti e Bitotrephes longimanus. La densit dei Cladoceri aumenta in genere durante i
mesi caldi, con un massimo nel mese di Maggio (7.600-26.000 ind/m3). Il picco di presenza determinato da
Daphnia hyalina ed Eubosmina coregoni, con valori massimi rispettivamente di 15.000 e 10.600 ind/m3.
L'incremento primaverile dei Cladoceri un fenomeno classico nei laghi temperati e provoca il noto effetto
"clearance", cio il rapido aumento di trasparenza primaverile conseguente alla notevole rimozione algale
prodotta dall'attivit di filtrazione dei Cladoceri, perlomeno sulle specie fitoplanctoniche predabili. L'azione
selettiva dei Cladoceri pu per favorire lo sviluppo di alghe non predabili ed il successivo crollo di trasparenza.
In effetti nel mese di Maggio la trasparenza risulta gi limitata, a causa appunto dell'elevata densit di specie
fitoplanctoniche di elevate dimensioni. Ci lascia presupporre che il picco di massima densit dei Cladoceri sia
antecedente, probabilmente nel mese di Aprile. Il netto decremento nel mese di Luglio sarebbe quindi da
attribuire alla composizione del popolamento algale che, costituito quasi esclusivamente da alghe non predabili,
determina delle scarse disponibilit alimentari per il popolamento zooplanctonico. La situazione si sblocca nel
mese di Settembre con un significativo incremento delle alghe predabili, in particolare Rhodomonas minuta
(250.000 ind/1) che favorisce un nuovo aumento dei crostacei planctonici ed in particolare della popolazione di
Cladoceri.
La minima densit di Cladoceri presente nei mesi invernali, con valori medi di 1.800 ind/m3 a Gennaio e
1.630 ind/m3 a Marzo. In particolare Diaphanosoma brachiurum risulta assente nella stagione invernale,
ricomparendo in genere nel prelievo di Maggio. La massima densit di questa specie invece raggiunta nel mese
di Settembre, con valori compresi tra 2.240 e 9.400 ind/m3.
Per quanto riguarda i due predatori zooplanctonici, Leptodora kindti e Bythotrephes longimanus, in quanto
rappresentanti del livello trofico successivo e cio dei consumatori secondari, si registrano densit ovviamente
inferiori con valori massimi di 56 ind/m3. La presenza di queste due specie limitata al periodo Maggio-
Novembre.
Poich l'aumento dei Cladoceri in genere collegato ad un aumento del livello trofico, il confronto tra le densit
medie relative alle singole stazioni pu rappresentare un'utile indicazione in tal senso. E' peraltro evidente che
nell'intero periodo esaminato si rilevano densit superiori nella stazione di Como, in particolare di Eubosmina
coregoni, a conferma della maggiore trofia di questo bacino.
L'assenza delle due principali specie ittiche zooplanctofaghe (coregone ed agone) nel bacino di Como, potrebbe
contribuire alla maggiore densit di Cladoceri riscontrata.

7.1.3 Rotiferi

I picchi massimi di densit sono stati osservati in Gennaio ed in Marzo a Como, con densit pari rispettivamente
a 45.330 e 53.390 ind/m3. Conochilus unicornis e Keratella cochlearis sono le specie pi costanti e numerose
durante l'arco annuale, con densit compreserispettivamentetra 120-40.000 ind/m3 e 120-13.400 ind/m3. La
minore densit media di Rotiferi statariscontrataa Menaggio (9.640 ind/m3).

166
Keratella cochlearis rappresenta la specie dominante nel periodo autunnale insieme a Conochilus unicornis, che
raggiunge per le massime densit nel mese di Luglio. K eratella quadrata rappresenta invece la specie
dominante a fine inverno, con densit comprese tra 1.620 e 20.630 ind/m3 nel mese di Marzo. Le densit di
Echlanis dilatatarisultanonettamente superiori nel bacino occidentale, con valori di circa 5.500 ind/m3 in
Luglio. Ci rappresenta un segnale negativo poich tale specie generalmente collegata ad una elevata presenza
di Cianoficee. La densit dei Rotiferi appare in genere inversamente proporzionale a quella dei Cladoceri, in
particolare alla presenza di Daphnia hyalina. Quest'ultima limita infatti lo sviluppo dei Rotiferi sia attraverso
una notevole competizione alimentare sia tramite interferenze di tipo meccanico (Gilbert, 1988).

7.2 Conclusioni

L'evoluzione annuale dei taxa del popolamento zooplanctonico per le singole stazioni illustrato nella
Figura 7.1.
E' noto che alcuni taxa del popolamento zooplanctonico possono rappresentare un indice di trofia; in particolare
anche per il lago di Como esiste una correlazione significativa (r2=0,93) tra la densit media dei Cladoceri e la
concentrazione media di totale (Figura 7.2).
Per il taxon dei Rotiferi si riscontra una correlazione inferiore (r2=0,8), mentre il livello trofico non sembra
incidere sulla densit dei Copepodi. Questi ultimi raggiungono anzi le maggiori densit medie nella stazione 4,
dove si registra la minima concentrazione di Piotale (Figura 7.3).
Per quantoriguardai Cladoceri, l'analisi della densit media annuale conferma la maggiore trofia della stazione
di Como (Figura 7.4). I valori minimi corrispondono alle stazioni 4 e 5, mentre le stazioni 2,3 e 6 presentano
densit intermedie. In particolare le specie Eubosmina coregoni e Daphnia hyalina sono le specie che pi
evidenziano un rapporto diretto con i valori di totale.
La dominanza dei Copepodi rispetto ai Cladoceri rappresenta un segnale positivo, in particolare per quanto
riguarda la specie Eudiaptomuspadanus considerata molto sensibile ai fenomeni di eutrofizzazione. L'aumento
dei Cladoceri parallelamente all'incremento del livello trofico infatti un fenomeno segnalato negli ultimi
decenni anche per il lago di Como, determinato in particolare dalla specie Eubosmina coregoni (Parise 1981,
Negri 1982). Attualmente quest'ultima raggiunge densit notevoli (10.590 ind/m3) nel bacino di Como, con
densit medie comunque superiori nel bacino occidentale (3.860 ind/m3) rispetto all'asse Colico-Lecco
(1.500 ind/m3).
Per quanto riguarda i Rotiferi le specie dominanti sono Conochilus unicornis e Keratella cochlearis. Un'ulteriore
conferma data dalle densit di Keratella quadrata e di E. dilatata, nettamente superiori nel bacino occidentale
ed in particolare nella baia di Como, in relazione a condizioni di eutrofia pi spinte.

167
ind/m* 1000 nd/m*1000

Argegno

60-
^BH^HHK
40-

20-

n- 1

IX 92 IX 91 VII IX 92

ind/m3*1000

IX 92

ind/m3*1000 ind/m3'1000

IX 92

Rotiferi Cladoceri Copepodi

Figura 7.1 - Evoluzione del popolamento zooplanctonico nelle diverse stazioni del lago di Como.

168
( 100)
J 1 1 1 1 1 1 1 ! 1 1 1 1 1 1 1 1 1 "! | |
120 / s ~
S yS

102
y jX ^ *

" S yX -*
b 84
-
S S * '

3
HH S jS S ~~

s ' s' Y = 391* tot3223


* / ' r2 = 0.93
48

yT /
30 1 t 1 1 1 ! 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
15 20 25 30 35 40
tot (mg/nr)

Figura 7.2 Correlazione tra la densit media dei Cladoceri e la concentrazione media di fosforo totale nello strato
050 m nel lago di Como.

ind/m 3 M000
40
37
D tot 050m
X Copepodi
Rottferi
30 -
t
\
\ 23
21 21
20 \ 10
\
-- \
.,
-^ *"
". --'
10 -
"

-- --

Como Argegno Menaggio Colico Lierna Lecco

Figura 7.3 Relazione tra la densit media dei Copepodi e dei Rotiferi e la concentrazione media di fosforo totale
nello strato 050 m, delle diverse stazioni.

ind/nr*1000
12
37
v\ D Ptot050m
E. coregoni
10
\ + D . hyalina
\ Cladoceri totali

23
21 20 21
19
X
\ s
+
. + . . -
>' . - " . +
x *

Como Argegno Menaggio Colico Lierna Lecco

Figura 7.4 Relazione tra la densit inedia dei Cladoceri e la concentrazione di Plot, nelle diverse stazioni.

169
Capitolo 8

ANALISI DEI RISULTATI: I SEDIMENTI

Nei laghi eutrofizzati particolare importanza rivestono gli studi sulle interazioni tra i sedimenti e l'acqua
soprastante, poich il carico interno dei nutrienti dai sedimenti pu essere dello stesso ordine di grandezza o
maggiore di quello esterno. Pertanto la conoscenza del ruolo esplicato dai sedimenti nel ciclo metabolismo di
un lago fondamentale nel recupero dei corpi idrici, dato che il carico interno tende a perpetuare una condizione
indesiderata. L'identificazione delle fonti di nutrienti (puntiformi e diffuse) e la stima quantitativa dei carichi
(esterni ed interni) sono perci di primaria importanza per la pianificazione degli interventi e per il controllo
dell'efficacia delle misure adottate sia nel bacino imbrifero sia nel lago.
L'obiettivo della ricerca stato pertanto di valutare il carico interno di fosforo dai sedimenti e studiare
l'evoluzione temporale dalle principali caratteristiche chimiche dei sedimenti.

8.1 Intensit di sedimentazione

Per stimare l'intensit di sedimentazione si scelto il metodo indiretto, basato sulla identificazione di un livello
facilmente databile. La quantit di sedimento sovrastante a questo livello viene quindi considerato come la
quantit di sedimento depositata sull'unit di superficie in uno spazio di tempo uguale al numero di anni intercorsi
tra la deposizione del sedimento del livello diriferimentoe la data di prelievo. L'utilizzazione degli isotopi
radioattivi da fall-out (ad esempio il Cs-137) presenta il vantaggio di stabilire un livello identificabile per bacini
di tutto il mondo, sia marini che di acqua dolce.
Il metodo del Cesio-137 (prodotto di fissione con un tempo di dimezzamento di 30 anni) stato impiegato per
la prima volta al mondo alla fine degli anni sessanta per studiare le intensit di sedimentazione nei laghi insubrici.
Esso si dimostrato estremamente utile per la datazione dei sedimenti profondi, per valutare la sedimentazione
e lo strato di sedimento superficiale che partecipa nei processi di scambio dei nutrienti a livello dell'interfaccia
acqua-sedimenti nei laghi.

Il metodo del Cs-137 per la datazione dei sedimenti presuppone le seguenti assunzioni:
1. la distribuzione del Cs-137 nel profilo del sedimento, assumendo una sedimentazione costante, associata
all'immissione annua di Cs-137 dall'atmosfera al corpo idrico;
2. l'entit della percolazione del radiocesio trascurabile, poich la maggior parte del Cs-137 depositato
adsorbito sulla sostanza in sospensione ed parte integrante del processo di sedimentazione;
3. il rimescolamento del sedimento dovuto a fenomeni fisici o biologici tale da provocare una scarsa
ridistribuzione del Cs-137 nel sedimento.

Nelle Figure 8.1-8.3 sono illustrate le distribuzioni verticali del Cs-137 da fall-out atmosferico nei sedimenti
superficiali del lago di Como. Le ricadute radioattive in seguito all'incidente di Chernobyl hanno interessato i
primi 7 cm del sedimento nella stazione di Colico, 6 cm nella stazione di Lecco e 9 cm nella stazione di Como.
Nei sedimenti superficiali del bacino di Lecco e della baia di Como si sono riscontrati valori di radioattivit
dell'ordine di 0,9-1,0 Bq/g quelli riscontrati nella stazione di Colico sono invece inferiori. Le rate attuali
di sedimentazione sono state valutate in: 1,lem/anno per l'Alto lago, 1,6 cm/anno per la baia di Como e
1,0 cm/anno per il bacino di Lecco. Ne consegue che la quantit di materiale particolato che annualmente
si deposita per ogni m2 sul fondo del lago di 2959 g/m2 per anno per l'Alto lago, 3077 g/m2 per anno
per la baia di Como e 1535 g/m2 per anno per il bacino di Lecco.

171
Cesio-137 (Bq/g)
1 2

Figura 8.1 - DistribuzionedelCs-137neisedimenti Figura 8.2 - Distribuzionedel Cs-137 neisedimenti


del lago di Como (Stazione di Colico). del lago di Como (Stazione di Como).

Cesio-137 (Bq/g)
2 3

Figura 8.3 - DistribuzionedelCs-137neiscdimenii


del lago di Como (Stazione di Lecco).

172
8.2 Evoluzione della concentrazione dei nutrienti

Per quanto attiene i parametri fisici e chimici nella Tabella 8.1 vengono riportati i valori medi per lo "strato
attivo", corrispondente ai primi 10 cm di sedimento.
Considerando l'andamento della sostanza organica si nota un progressivo aumento della sua concentrazione negli
ultimi anni. Il fosforo contenuto nei sedimenti costituito da fosforo inorganico, la cui concentrazione
nettamente superiore rispetto a quella del fosforo organico. Nella stazione di Colico e nella baia di Como si
riscontra un incremento significativo della concentrazione di fosforo negli ultimi anni. Infatti il valore di fosforo
a 10 cm di profondit circa la met di quello alla superficie del sedimento.
Il contenuto di azoto nell'ultimo decennio presenta i valori maggiori nella baia di Como (7.4 mg/g), seguita da
Lecco (4.1 mg/g) e da Colico (2.2 mg/g).
L'analisi della distribuzione del contenuto di azoto secondo la profondit rivela un tendenziale incremento verso
gli strati superiori, tendenza pi marcata nella baia di Como e nel bacino di Lecco che non nella stazione di Colico.
Dal confronto con i datiriportatiin bibliografia si evidenzia che a Como dal periodo 1970-'80 all'ultimo decennio
si registrato un aumento dell'azoto associato al sedimento solido (da 3.8 a 7.4 mg/g) mentre a Lecco si passati
da 5.7 a 4.1 mg/g. Il fattore di arricchimento per la baia di Como pari a 1.9 ed a 0.7 per il bacino di Lecco.
Per quanto attiene il carbonio nella stazione di Colico sono state registrate le concentrazioni minori (19 e
22 mg/g) sia per il carbonio organico che per il carbonio totale, mentre Como (62 e 80 mg/g) e Lecco (54 e
69 mg/g) mostrano valori pi elevati e dello stesso ordine di grandezza tra loro. Sia nella baia di Como
che nel bacino di Lecco si registra un incremento della concentrazione di carbonio organico rispetto al decennio
1970-'80 soprattutto nella baia di Como. Infatti il fattore di arricchimento a Como pari a 2.6 mentre a
Lecco di 1.3.
I valori del rapporto C/N nell'ultimo decennio sonorispettivamente8.4 (baia di Como), 8.6 (stazione di Colico)
e 13.2 (bacino di Lecco). Rispetto al decennio 1970-'80 si evidenzia un aumento di tale rapporto per la baia di
Como e per il bacino di Lecco.
II rapporto C totale/P nei sedimenti dell'ultimo decennio minorenella stazione di Colico (17.3) e maggiore nella
baia di Como (32).
Il rapporto N/P nella stazione di Colico e nel bacino di Lecco il medesimo (1.7 per Colico e 1.8 per Lecco),
mentre la baia di Como nettamente superiore (3). Nel decennio 1970-'80 il rapporto N/P a Lecco era di 1.6
mentre a Como era pari a 3.4.

Tabella 8.1 - Valori medi riferiti allo strato attivo (0-10 cm), del contenuto di acqua, sostanza organica, fosforo della
porzione solida e di ortofosfato nell'acqua interstiziale dei sedimenti del Lario.

Bacino settentrionale Baia di Como Bacino orientale

Contenuto di acqua (%) 75 81 85

Contenuto di sostanza organica (%) 6 15 13

Contenuto di fosforo (mg/g p.s.)


P-totale 1,22 2,25 2,30
P-inorganico 1,02 1,80 2,10
P-organico 0,20 0,45 0,20

Contenuto di P 0 4 nell'acqua 810 2150 370


Interstiziale (mg/1)

Contenuto di ortofosfato nell'acqua interstiziale


Il fosforo disciolto, contenuto nell'acqua interstiziale, anche se rappresenta una frazione estremamente piccola
del fosforo totale del sedimento, nondimeno di grande importanza, perch ne costituisce la frazione pi
direttamente scambiabile con l'acqua soprastante. I valori medi di ortofosfato nell'acqua interstiziale, calcolati
per lo "strato attivo", sono i seguenti: 810 mg/1 per l'Alto lago (Colico), 2150 mg/1 per la baia di Como
e 370 mg/1 per il bacino di Lecco.

173
8.3 Evoluzione della concentrazione dei metalli pesanti

Le ricerche condotte sui metalli in traccia negli ambienti lacustri hanno preso in considerazione quasi
esclusivamente i profili sedimentari datati, allo scopo di descrivere la dinamica dei processi di sedimentazione
e la loro evoluzione temporale. Un approccio moderno atto a quantificare l'impatto dei metalli pesanti nei laghi,
e di conseguenza a stimare l'influenza dei sedimenti sulla composizione delle acque, deve poter sviluppare
sistemi indicatori affidabili, semplici e rapidi che possano essere utilizzati nei programmi di controllo
dell'inquinamento da sostanze tossiche. L'approccio sedimentologico, proposto originariamente per i laghi
svedesi ed applicato recentemente ad alcuni laghi italiani (Premazzi et al., 1986,1989), stato applicato al caso
del lago di Como allo scopo di valutare il rischio potenziale da metalli pesanti.
Le concentrazioni di piombo, zinco, cromo, rame e cadmio nelle carote di sedimento sono riportate nella
Tabella 8.2. Gli intervalli di concentrazione sono i seguenti:
Cu: 64578 g/g:
Zn: 221=4194 g/g;
Pb: 89rl248 g/g;
Cn 79319 8/;
Cd: 0.5J42.4 g/g.

In generale si nota un aumento della concentrazione con la profondit dello strato di sedimento, ad eccezione
di Zu, Cr e Pb nella baia di Como che non presentano variazioni significative con la profondit lungo l'asse della
carota. I valori di riferimento (livelli naturali o preindustriali) per i metalli di due bacini del lago sono riportati
nella Tabella 8.3. Essi sono stati identificati nelle concentrazionirilevatenegli strati profondi di ciascuna carota
di sediemento. Tali strati corrispondono a periodi compresi tra il 1840 e il 1900.
Lo stato di compromissione dei sedimenti, calcolato dai fattori di arricchimento (Cf) e dal grado di contaminazione
(Cd) rappresentano dalla somma dei singoli fattori di arricchimento, riportatonella Tabella 8.4. Nel complesso
i fattori di arricchimento, per i diversi metalli ed il grado di contaminazione risultante mostrano che i sediementi
del lago di Como presentano un livello attuale di contaminazione notevole a Como e molto alto a Lecco. Nelle
stazioni di Como e Lecco il grado di contaminazione, nell'ultimo decennio, determinato dai seguenti metalli
(in ordine decrescente):
baia di Como: Gc = 13.21 Cu>Zn>Pb>Cr>Cd;
bacino di Lecco: Gc = 24.70 Pb>Cd>Zn>Cu>Cr.
Questi valori di contaminazione, se confrontati con quelli stimati per altri corpi idrici, ad esempio per il lago
d'Orta (Cd>100) e per il lago di Monate (Cd=27)risultanonella norma, anche se doppi rispetto a quelli stimati
per il lago di Garda (Cd=12).

8.4 Evoluzione della concentrazione dei composti organoclorurati

Gli esaclorobenzeni sono risultati sempre assenti nei sedimenti del lago di Como, ad eccezione della stazione
di Lecco in cui sono stati misurati livelli di HCB attorno a 0,40,8 ng/g.

Stazione di Como
Nelle Figure 8.48.6 sono riassunte le distribuzioni verticali di alcuni congeneri dei PCB (PCB 52,118,138,153,
170,180), PCB totali, Arochlor, e del DDT totale nei sedimenti superficiali.
I PCB totali assumono valori compresi tra un minimo di 70 ng/g ed un massimo di 237 ng/g. Il contributo maggiore
dei singoli congeneri dovuto al PCB 180 seguito dai PCB 138,149 e 153. La concentrazione di DDT totale
compresa tra 11 ng/g e 82 ng/g.

174
Tabella 8.2 Distribuzione verticale del contenuto di metalli pesanti ^ g / g p.s) nei sedimenti del lago di Como.

Prof, (cm) Cu Zn Pb Cr Cd

1 64 221 92 208 0,42


^ 2 68 274 93 214 0,53
o 3 66 264 89 219 0,50
4 69 262 93 222 0,52
SJ i "9 5 69 259 90 205 0,49
6 71 318 104 210 0,60
S
J-2 118 218 0,85
7 76 403
"" 2 8 82 454 132 220 1,02
w
9 75 369 113 198 0,86
10 71 301 109 188 0,89

1 281 633 290 138 0,60


2 252 540 295 125 0,71
3 249 551 249 124 0,51
4 267 590 262 121 0,56
O 5 259 610 241 115 0,50
o 6 265 640 298 117 0,68
7 258 625 263 113 0,60
o 8 294 683 309 123 0,80
< 9 259 713 296 130 0,88
-< 205 559 275 105 0,73
ea 10
11 184 482 259 102 0,60
12 166 490 232 99 0,65
13 152 468 220 100 0,57
14 113 378 302 91 0,69

1 292 1051 430 79 10,7


2 313 993 401 82 9,5
3 251 993 355 92 11,2
4 277 1048 443 89 13,2
O 5 279 1081 449 86 13,7
6 344 1249 495 111 22,2
u
w 7 320 1373 534 118 26,5
-J 8 366 1707 678 129 36,2
Q 9 362 1652 734 113 40,4
O 10 458 1851 770 130 42,4
;
u 11 420 1623 805 134 38,0
< 12 570 2137 725 177 33,4
13 578 1911 688 167 25,4
14 560 1748 588 151 24,1
15 546 2541 835 207 33,8
16 522 2405 817 186 34,6
17 576 4194 1248 319 32,6

Tabella 8.3 Concentrazioni preindustriali dei metalli pesanti ^ g / g p.s) nella baia di Como (1900) e nel Bacino di
Lecco (1840).

Cu Zn Pb Cr Cd

Baia di C o m o 1900 61 142 89 88 2,30

Bacino di Lecco 1840 69 232 80 52 3,90

Tabella 8.4 Confronto tra il fattore di arricchimento (Cf) ed il grado di contaminazione (Gc) del 1954, dell"80 e
dell'ultimo decennio nei sedimenti della baia di Como e del bacino di Lecco.

cri era CO Cf4 Cf5 Gc

Baia di C o m o 1982-'92 Cu: 4,3 Zn: 4,2 Pb: 3,05 Cr: 0,26 13,21
1970-'80 Zn: 1,8 Cd: 1,7 Pb: 1,2 Cr: 1,1 Cu: 0,9 6,70
1954 Zn: 2,8 Pb: 2,3 Cu: 1,6 Cd: 1,3 Cr: 1,3 9,50

Bacino di Lecco 1982-'92 Pb: 6,6 Cd: 5,8 Zn: 5,6 Cu: 4,7 Cr:: 2.0 24,70
1970-'80 Zn: 7,9 Cd: 6,8 Cu: 5,3 Pb: 3,9 Cr: 2,7 26,60
1954 Pb: 7,8 Zn: 6,7 Cu: 5,3 Cr: 2,5 Cd: 1,7 6,70

175
-1 10-12 12-14 14-16 16-18 18-20
Profondit (cm)

Figura 8.4 - Andamento dei PCB nei sedimenti del lago di Como (bacino di Como).

600

500

o. 400-

g 300-

200

100-

r
0-2 2-4 4-6 6-8 8-10 10-12 12-14 14-16 16-18 18-20
Profondit (cm)
Figura 8.5 - Variazione di Arochlor nei sedimenti del bacino di Como.

100-

80

60

40

20-

[l
0 ' 'L---"-"""""
0-2 2-4 4-6 6-8 8-10 10-12 12-14 14-16 16-18 18-20
Profondit (cm)

Figura 8.6 - DDT totali nei sedimenti del bacino di Como.

176
Stazione di Lecco
Nelle Figure 8.7-8.9 sono illustrati gli andamenti delle concentrazioni nei sedimenti superficiali dei PCB (PCB
52, 118, 138, 153, 170 e 180), PCB totali, Arochlor e di DDT totale.
La concentrazione dei PCB totali varia da un minimo di 9 ng/g ad un massimo di 254 ng/g. I valori di DDT sono
compresi tra 1,4 ng/g e 53 ng/g.

Stazione di Colico
Nelle Figure 8.10-8.11 sono riportate le distribuzioni verticali dei PCB totali e congeneri e del DDT totale.
I PCB totale assumono valori compresi tra un minimo di 2 ng/g ed un massimo di 14 ng/g. I livelli di DDT variano
da un minimo di 2,10 ad un massimo di 4,88 ng/g.

II confronto con i dati riportati in letteratura sulla presenza dei composti organoclorurati nei sedimenti lacustri
(Tabella 8.5) evidenzia come le concentrazioni misurate nel lago di Como siano comparabili con quelle dei
grandi laghi subalpini Europei e nord americani. Relativamente al pi grande lago italiano, il grado di
contaminazione per il PCB 2-3 volte superiore, mentre per i DDT totali dello stesso ordine di grandezza con
eccezione della stazione di Colico che presenta livelli pi contenuti.
La contaminazione da PCB era elevata attorno agli anni Ottanta con un massimo nel periodo 1980-86.1 livelli
di DDT totali mostrano una chiara diminuzione nel profilo verticale a partire dagli anni Settanta nelle stazioni
di Lecco e Colico, mentre nella baia di Como la concentrazione diminuisce a partire dalla met degli anni Ottanta.
Le tre stazioni del Iago di Como si collocano nel seguente ordine decrescente di contaminazione: Como > Lecco
> Colico.

Tabella 8.5 - Confronto dei livelli medi di PCB e DDT


totali nei sedimenti superficiali di alcuni
laghi. I valori sono espressi in ng/g di
peso secco e riferiti allo strato 0-2 cm.

LAGO/BACINO PCB TOTALI DDT TOTALI

L. Como
Como 91 31
Lecco 80 23
Colico 11 2
L. Annone Est 580 22
L. Garda
Toscolano 31 20
Desenzano 23 20
Peschiera 14 10
Vnern 134 99
Vallem 165 83
Lemano 75 -
Costanza 136 -
Ontario 57 -
Erie 95 -

8.5 Valutazione dei carichi interni

Nell'ambito degli esperimenti per la valutazione dei carichi interni, alfinedi assicurare un'adeguatarappresentativit
dei risultati, sono state prese in considerazione tre zone del Lario:
la zona superiore dell'Alto lago (stazione di Colico);
la zona inferiore del bacino occidentale (baia di Como); SV* ** *"7<2
la zona inferiore del bacino orientale (Lecco).

177
300

P CB tot

1980 P CB180
P CB170
M P CB153
P CB138
200 - 1970
P CB118
P CB52

100 1992 1986

1963/1958

Jir mu. TJM- T-Ir AL ifln. ffl


IL
0-1 1-3 3-5 5-7 7-9 9-11 11-13 13-15 15-17 17-19 23-27 27-31

Profondit (cm)

Figura 8.7 - Andamento dei PCB nei sedimenti del bacino di Lecco.

1200

1000

800
c=
CD

60
cu

1 400
o

200

0 " I
0-1 1-3 3-5 5-7 7-9 9-11 11-13 13-15 15-17 17-19 23-27 27-31
Profondit (cm)

Figura 8.8 - D istribuzione verticale di Arochlor nei sedimenti del bacino di Lecco.

60

50

40

'S 30

20

10

"
0-1 1-3 3-5 5-7 7-9 9-11 11-13 13-15 15-17 17-19 23-27 27-31
Profondit (cm)

Figura 8.9 - Andamento del D D T totale nei sedimenti del bacino di Lecco.

178
6-8 8-10
Profondit (cm)

Figura 8.10 - Distribuzione verticale dei PCB nei sedimenti del bacino di Colico.

2-

0-? 2-4 4-6 6-8 8-10 12-14 16-18

Figura 8.11 - Distribuzione verticale del DDT totale nei sedimenti del bacino di Colico.

179
Le superfici interessate sono state identificate su carte nazionali della Svizzera - Ufficio federale di topografia,
scala 1:50000 (fogli: Roveredo 277; Menaggio 287; Como 297) e, mediante l'utilizzo del planimetro digitale
(Placom KP-82), sono state calcolate le seguenti aree: Alto lago - stazione di Colico: 21,5 km2 (delimitata dalla
linea di congiunzione Malpensata-Dongo); Baia di Como: 7,36 km2 (delimitata dalla linea di congiunzione
Tomo-Moltrasio); Bacino di Lecco: 12,3 km2 (delimitata dalla linea di congiunzione Mandello-Sant'Anna).
Le rate di rilascio di fosforo dai sedimenti sono state calcolate dalla differenza della quantit di fosforo
ortofosfato nella colonna d'acqua soprastante il sedimento in un determinato intervallo di tempo.

8.5.1 Rilascio in condizioni anaerobiche (ipotetico)

Il calcolo del rilascio anaerbico riferito a sedimenti estivi ed invernali mantenuti artificialmente in condizioni
anossiche. Le condizioni anaerobiche (concentrazione di ossigeno generalmente inferiore a 1 mg/1) rappresentano
una situazione critica per gli ambienti lacustri, poich potenzialmente i sedimenti possono rilasciare nutrienti
alla colonna d'acqua. Per il lago di Como, questa situazione potrebbe verificarsi nel periodo di stratificazione
estiva. In tale ipotesi l'ambiente riducente favorirebbe il rilascio di ortofosfato dal sedimento all'acqua. Va
sottolineato che i sedimenti del lago di Como, durante il periodo di stratificazione estiva, nonrisultanoin nessun
caso a contatto con acque anossiche. Si ritenuto di stimare, comunque, il rilascio ipotetico dai sedimenti in
quanto indicativo di una situazione che potrebbe manifestarsi qualora le acque ipolimniche del lago fossero
interessate da fenomeni di anossia. Gli andamenti tipici di un rilascio anaerbico eventuale per il Lario sono
illustrati nella Figura 8.12.
Per l'Alto lago (stazione di Colico) il valore della rata media dirilasciosarebbe di 16,7 mgP/m2 d. La rata media
dirilascio,per la baia di Como, stata stimata in 20,5 mgP/m2d. Nel bacino di Lecco un'ipotetica anossia avrebbe
come conseguenza una rata di rilascio dai sedimenti verso la colonna d'acqua pari a 18 mgP/m2d .

8.5.2 Rilascio in condizioni aerobiche

Le condizioni aerobiche riflettono lo stato attuale del Lario sia durante la piena circolazione che durante la
stratificazione estiva. In queste condizioni di ambiente ossidante, l'ortofosfato diventa insolubile e perci
precipita sul fondo. I sedimenti della baia di Como e del bacino di Lecco hanno agito come una trappola per il
fosforo, in quanto la concentrazione di ortofosfato nell'acqua andata complessivamente diminuendo. Invece,
per i sedimenti dell'Alto lago (Colico), si osservato un rilascio di fosforo dal sedimento (Tabella 8.6).

Tabella 8.6 - Valori medi delle rate di rilascio nel Lario in condizioni aerobiche (mgP/m 2 d .

Alto lago (Colico) Baia di Como Bacino di Lecco

Rata media (dal sedimento alla colonna d'acqua) 0,7


Rata media (dalla colonna d'acqua al sedimento) 1,0 1,2

L'andamento del rilascio in condizioni aerobiche nelle aree indagate, rappresentato nella Figura 8.13.
Nell'Alto lago (stazione di Colico), si sono valutate le seguenti rate di rilascio positive: media 0,7 mgP/m2d e
massima 8,7 mgP/m2d. Nella baia di Como la rata media di rilascio negativa, cio verso i sedimenti, ed pari
a 1,0 mgP/m2d mentre la rata massima ammonta a 24 mgP/m2d. Nel bacino di Lecco sono state stimate rate di
rilascio negative medie e massime pari a 1,2 e 8,3 mgP/m2d, rispettivamente.

8.5.3 Stima dei carichi interni

Per la valutazione dei carichi interni di fosforo, sono stati identificati, in base alla termica del lago, quattro
periodi:
circolazione della durata di 106 giorni (met Dicembre - fine Marzo);
prestratificazione di 91 giorni (inizio Aprile - fine Giugno);

180
4000

Alto lago (Colico)


o B acino di Lecco
3500
B aia di Como

3000

~ 2500

2000

1500

1000

10 15 20 25 30 35 40 45

Durata dell'esperimento (giorni)

Figura 8.12 Rilascio anaerbico nel Lario (ipotetico).

300

D Alto lago (Colico)


t ..
B acino di Lecco

250

e 200

150

100

50
10 15 20 25 30 35 40 45
Durata dell'esperimento (giorni)

Figura 8.13 Rilascio aerobico nel Lario.

181
stratificazione di 107 giorni (inizio Luglio - met Ottobre);
destratificazione di 61 giorni (met Ottobre - met Dicembre).

Considerando tali periodi e le rate di rilascio corrispondenti, si stimata la quantit di fosforo scambiata per unit
di superficie durante l'intero anno. Le superfici utilizzate per la valutazione dei fenomeni di rilascio sono le stesse
indicate precedentemente. Riferendo a questa superficie i valori di fosforo rilasciato dal sedimento, si ottiene
il carico intemo per ciascuna area considerata. I valori dei carichi interni ed estemi per il Lario sono riportati
nellaTabella 8.7.1risultatidella sperimentazione evidenziano che il contributo dei sedimenti nella determinazione
dei livelli di fosforo nelle acque del lago di Como significativo solo nell'Alto lago, in cui rappresenta circa
8% del carico estrno attuale. Negli altri bacini considerati (Como e Lecco) i sedimenti profondi possono essere
considerati come un serbatoio per il fosforo durante tutto l'anno.
Nel caso si verifichi un'anossia delle acque ipolimniche del Lario, i carichi intemi del bacino di Lecco
rappresenterebbero un contributo importante alla concentrazione di fosforo nelle acque (circa il 200% rispetto
ai carichi esterni); pi modesti sarebbero quelli della baia di Como con un contributo stimato attorno al 10% del
carico estemo.

Tabella 8.7 Confronto tra i carichi interni, estemi e naturali per il Lario.

Alto lago Staz. di Colico Bacino occ. Baia di Como Bacino orien. Stazione di Lecco

Carichi interni 17 6 - od) - Od)


(tP/anno)

Carichi esterni P<3) 225 213 143 140 11 11


(tP/anno)

Carico esterno/ 8 3 - - - -
Carico interno (%)

Carico naturale 70(2)


(IP/anno)

(1) In caso di anossia il carico intemo dai sedimenti nella baia di Como di 16 t/anno e di 24 t/anno per il bacino di Lecco.
(2) Questo valore si riferisce all'intero lago.
(3) Carichi totali misurati

182
Capitolo 9

IL POPOLAMENTO ITTICO

9.1 Struttura attuale del popolamento ittico

Il popolamento ittico attuale del lago di Como costituito da 24 specie (Tabella 9.1). Le famiglie pi
rappresentate sono i Ciprinidi (11 specie) ed i Salmonidi (5 specie).
La maggior parte delle specie sono originarie del Lario. Nella Figura 9.1 riportata la cronologia delle
introduzioni; la pi famosa certamente quella del lavarello (Coregonus forma hybrida), considerato ormai un
ibrido delle due specie originarie {Coregonus schinzi helvticas e Coregonus wartmanni coeruleus) provenienti
dal lago di Costanza ed immesse nel 1885. La seconda introduzione riguarda il salmerino alpino (Salvelinus
alpinus) importato nel 1930 dal lago di Zug (Svizzera). Ignota invece la data di immissione del Persico sole
(Lepomis gibbosus), specie originaria del Nord America e introdotto in Italia nel dopoguerra.
A seguito della preoccupante diminuzione del coregone lavarello, probabilmente a causa del deterioramento
delle condizioni ambientali verificatosi nel lago di Como allafinedegli anni '60, stata introdotta una seconda
specie di coregone, denominata bondella (Coregonus macrophthalmus), proveniente dal lago di Neuchatel
(Svizzera).

La biomassa ittica principalmente costituita dalle specie pelagiche ad alimentazione zooplanctofaga, quali i
coregoni (lavarello e bondella) e l'agone.
Negli ultimi anni l'alborella ha subito una preoccupante diminuzione, le cui cause vanno per ricercate nelle
modalit di pesca e nella regimazione del lago, come verr meglio illustrato in seguito.
Per quantoriguardai coregoni, la bondella costituisce attualmente il 70% della popolazione di coregoni e mostra
una pi elevata resistenza al deterioramento delle condizioni ambientali.
Il coregone lavarello infatti occupa in prevalenza l'asse Colico-Lecco, dotato di maggiore ricambio idrico. Nel
ramo di Como la presenza del lavarello decresce gradualmente, fino arisultarepraticamente assente nella sua
parte terminale (Argegno-Como), dove la totalit dei coregoni sono costituiti da bondella (Figura 9.2).
Data la nota sensibilit ambientale del lavarello, ci conferma quindi la maggiore trofia rilevata nel bacino
occidentale ed in particolare nella sua parte terminale.

9.2 Evoluzione del popolamento ittico

L'incremento del livello di trofia determina in genere una serie di cambiamenti nella popolazione ittica. Per
quanto riguarda il lago di Como risulta difficile separare le variazioni legate alla trofia da quelle relative
all'azione della pesca o all'introduzione di nuove specie. Un altro limite rappresentato dall'assenza di una seria
statistica del pescato che consenta di valutare eventuali variazioni a breve e lungo termine.

A titolo di confronto viene riportata una statistica del pescato (probabilmente l'unica attendibile) relativa al
triennio 1897-1899 (Tabella 9.2). Si ricorda che a tale data il lavarello era stato da poco immesso (1885) e per
tale motivo il pescato relativo a questa specie risultava ancora limitato.
Un secolo fa il prodotto della pesca era in prevalenza costituito dall'agone, che rappresentava mediamente circa
il 50% del pescato totale. Attualmente tale situazione certamente ribaltata a favore dei coregoni, principale
componente del pescato attuale. Tale variazione non per imputabile all'aumento di trofia, ma al risultato dei
fenomeni di competizione spaziale ed alimentare tra le due specie.

183
Tabella 9.1 - Elenco sistematico delle specie ittiche presenti nel
lago di Como.

Salmonidi Coregonus
wartmanni + schinz
1) Trota fario e lacustre [Salmo trutta) 4 1885 Lavarello
Salvelinus alpinus (Lago di Costanza)
2) Trota iridea (Salmo gairdner)* Salmerino alpino 1 9 3 0
(Lago di Zug)
3) Salmerino alpino (Salvelinus alpinus)*
4) Lavarello (Coregonus wartmann+schinzii)*
Lepomis gibbosus
5) Bondella (Coregonus monophthalmus)* 4 ? Persico sole
(Nord America)
Ciprinidi

1) Triotto (Rutilas rubi lio)


Coregonus
2) Pigo (Rutilas pigus) macrophthalmus
Bondella 1 9 7 0 >
3) Cavedano (Leuciscus cephalus cabeda) (Lago di Neuchatel)

4) Vairone (Leuciscus souffla muticellus)


5) Sanguinerola (Phoxinus phoxinus)
6) Tinca (Tinca tinca)
Figura 9.1 Cronologia delle introdu
zioni ittiche nel Lario.
7) Scardola (Scardinius erythrophtalmus)
8) Alborella (Alburnus alburnos)
9) Savetta (Condrostoma soetta)
10) Barbo (Barbus plebejus)
11) Carpa (Cyprinus carpio)
Clupeidi

1) Agone (Alosa ficta lacustris)


Esocidi

1) Luccio (Esox lucias)


Percidi

1) Persico reale (Perca fluviatilis)


Centrarchidi

1) Persico sole (Lepomis gibbosus)*


Gobidi

1) Ghiozzo (Padogoblus martensi)


Cottidi

1) Scazzone (Cottus gobio)


Gadidi

1) Bottatrice (Lota lota)


Angui llidi

1) Anguilla (Anguilla anguilla)


Specie occasionali

1) Persico trota (Micropterus salmoides)*


2) Temolo (Thymallus thymallus)
3) Carassio (Carassius carassius)*

* Specie introdotte.

Una specie che segnala una marcata diminuzionerispettoal passato la trota lacustre (Salmo trutta), il cui pescato
attuale risulta insignificante (nonostante le semine di trota fario) mentre nel triennio 18971899 raggiungeva
mediamente le 10 tonnellate all'anno.

184
I I Maggio Settembre
9 G iugno H i Ottobre
Luglio Novembre
Agosto

Ramo di Lecco Ramo di Como Alto lago

Figura 9.2 Percentuale media di lavarello nei campioni totali di coregoni del 1991.

Tabella 9.2 - Quantit di pescato (in kg) per le singole specie, relative al
triennio 1897-1899 (dati forniti dal Consiglio Direttivo delle
Societ di mutuo soccorso fra i pescatori lariani, dicembre 1900).

Specie 1987 1898 1899

Agoni 197.110 194.060 209.675

Alborelle 34.144 38.658 39.775

Trote 9.100 11.477 11.407

Tinche 31.097 37.322 36.177


Coregoni 12.070 13.006 13.961

Lucci 17.537 18.228 20.365

Persico 25.508 25.970 27.422

Anguilla 5.375 5.741 6.137


Pesce bianco (altri Ciprinidi) 30.205 42.321 44.687
Barbi 2.071 2.433 2.686
Bottatrici 2.506 2.683 2.862
Carpe 1.555 1.354 1.023

Totale 377.277 393.253 416.177

Kg/ettaro*anno 25,8 26,9 28,5

Alla scomparsa della trota lacustre pu avere contribuito un insieme di fattori, tra cui il deterioramento
qualitativo degli immissari (zone di riproduzione) e l'azione delle reti per la pesca del coregone (oltane) che
selezionano le trote in taglia preriproduttiva presenti nella zona pelagica.
Un altro salmonide che ha subilo un netto decremento apartire dagli anni settanta il salmerino alpino (Salvelinus
alpinus). Specie immessa nel 1930, aveva raggiunto nel dopoguerra densit accettabili, rappresentando una
componente minore ma rilevabile del pescato professionale. La diminuzione di tale specie pu essere attribuita
in parte al deterioramento dell'ipolimnio, ambiente preferenziale di questa specie, ed in parte a fenomeni di
competizione con la bondella.

185
L'evoluzione pi recente del popolamento ittico illustrata nella Figura 9.3. In sostanza, l'aumento di trofia del
lago di Como ha determinato nel ventennio '60-70 un consistente aumento dei Ciprinidi (specie pi resistenti)
e la concomitante diminuzione dei Salmonidi. Ci rappresenta la classica evoluzione del popolamento ittico
negli ambienti eutrofizzati. Tale evoluzione documentabile tramite i dati del pescato forniti dalla Camera di
Commercio di Como, anche se non attendibili in termini quantitativi assoluti.
Uno dei fattori che determinano questo tipo di evoluzione la carenza di ossigeno nelle zone preferenziali dei
Salmonidi (metalimnio ed ipolimnio), come conseguenza dei fenomeni eutrofici. Poich i Salmonidi prediligono
le basse temperature, durante il periodo di stratificazione termica non possono risalire nell'epilimnio dove sono
presenti migliori condizioni di ossigenazione. Per tale motivo i Salmonidi risentono quindi maggiormente degli
effetti negativi dell'eutrofizzazione rispetto ai Ciprinidi.
A partire dagli anni ottanta il graduale miglioramento delle condizioni ambientali ha determinato un recupero
delle specie pi sensibili, in particolare dei coregoni e dell'agone che attualmente rappresentano la principale
componente del pescato professionale.

9.3 Impatto dell'eutrofizzazione sul popolamento ittico

9.3.1 Effetti negativi

Va considerato che l'eutrofizzazione esercita effetti negativi sulle specie ittiche non solo diretti (squilibri nella
distribuzione dell'ossigeno sulla colonna d'acqua, presenza di composti tossici quali azoto ammoniacale e

Quintali (migliaia)

Ciprinidi
Salmonidi
Luccio e Persico

1959 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 1981

Figura 9.3 Evoluzione del pescato dal 1959 al 1981. Dati forniti dalla Camera di Commercio di Como.

186
nitroso), ma anche indiretti. A tale proposito di estrema importanza l'aumento della copertura perifitica nelle
zone di riproduzione, conseguente all'eccesso di sostanze nutritive.
Il coregone lavarello ed alcuni Ciprinidi (alborella, cavedano) depongono uova adesive che richiedono un
substrato costituito da ghiaia o ciottoli puliti, non ricoperti cio da periphyton.
Si consideri a titolo di esempio il coregone lavarello, che depone le uova in prossimit nella zona litorale durante
il mese di dicembre. La zona litorale dove presente la copertura perifitica risulta scarsamente idoneo alla
riproduzione per i motivi sopra esposti. Nel periodo autunnale il lago tende per ad aumentare di livello in seguito
all'incremento delle precipitazioni atmosferiche, bagnando la zona litorale precedentemente in asciutta dove il
substrato totalmente privo di copertura vegetale. L'estrema zona litorale recentemente sommersa costituisce
quindi un ambiente idoneo alla riproduzione, ma in tal caso anche un abbassamento di qualche decimetro pu
comportare l'essicamento delle uova deposte. Ecco quindi che gli effetti dell'eutrofizzazione possono aggravare
ulteriormente gli eventuali danni prodotti dalle oscillazioni di livello. Poich il tempo di incubazione delle uova
di lavarello di circa 40 giorni, le probabilit di essiccamento risultano particolarmente elevate. A titolo
indicativo nell'inverno 1992-93 si rilevata una mortalit dell'80% delle uova sull'intero perimetro lacustre
imputabile a tale fenomeno.
L'essiccamento delle uova pu avvenire anche durante lariproduzionedi alcune specie di ciprinidi (alborella,
cavedano) nel periodo primaverile.
Le frequenti oscillazioni annuali del pescato di queste specie sono collegate a "buchi" presenti nella struttura
delle classi di et, causati in prevalenza da elevati tassi di mortalit delle uova negli anni con oscillazioni di livello
particolarmente elevate.

9.3.2 Effetti positivi

Come noto, il fenomeno dell'eutrofizzazione presenta anche conseguenze positive (perlomeno nelle prime
fasi), sostanzialmente legate al generale incremento produttivo del corpo idrico. In particolare l'aumento delle
disponibilit alimentari pu determinare un pi rapido accrescimento delle specie ittiche. Tali effetti non sempre
sono riscontrabili per la carenza di dati pregressi a lungo termine.
Per quantoriguardail lago di Como risultato utile, al fine di un confronto con i dati di accrescimento attuali,
lo scritto di G. Mazzarella del 1911. Tale studio rilev la lunghezza ed il sesso di un campione di 99 agoni pescati
nel lago di Como durante periodo riproduttivo (giugno 1911). Applicando ai dati di lunghezza il metodo analitico
di Bhattacharya, stato possibile ricavare le singole classi di et relative al campione di individui considerato.
Nella Figura 9.4 illustrato il confronto tra l'accrescimento attuale dell'agone rispetto al 1911. Ne risulta un
accrescimento nettamente inferiore al secondo anno di vita (15,3 cm) degli agoni del 1911rispettoagli attuali
(18,8 cm), con un incremento medio di 3,5 cm. Tale differenza diminuisce al terzo anno: ci indica che
attualmente il limite massimo di accrescimento della specie viene raggiunto pi rapidamente.
importante sottolineare che ci pu comportare gravi conseguenze a livello di gestione della pesca, poich,
se le maglie delle reti utilizzate non vengono adeguate al nuovo accrescimento, la pressione di pesca sulle classi
preriproduttive (inferiori a due anni) aumenta progressivamente. La riduzione dello stock riproduttivo a sua volta
pu determinare un graduale decremento della popolazione.
Da quanto sopra esposto emerge che la concentrazione di fosforo ottimale ai fini della produzione ittica non
la concentrazione naturale (7,5 pg/1), ma un valore superiore pari a circa 15-20 pg/1.

9.4 Soluzioni scientifiche per una razionale gestione della pesca

Nell'ambito di un programma di ricerca sulla biologia dei coregoni e dell'agone, finanziato dall'Assessorato
Caccia e Pesca dell'Amministrazione provinciale di Como e dalla Regione Lombardia, stato possibile
individuare alcune proposte finalizzate ad una migliore gestione della pesca di tre specie ittiche: coregone
lavarello (Coregonus forma hybrida), coregone bondella (Coregonus macrophthalmus) ed agone (Aiosa fallax
lacustris).

187
a)

0.0
12 .00 14.00 16.00 18.00 20.00 22.00 24.00 26.00 28.00
Lunghezza(cm)

b)

ETA-ANNI

Figura 9.4 Agone:


a = distribuzione per classi di lunghezza (cm);
b = accrescimento lineare, lunghezza media a Giugno.

9.4.1 Coregoni

Le due specie di coregoni non sono separabili dal punto di vista della pesca, in quanto per la maggior parte
dell'anno occupano il medesimo ambiente (zona pelagica ad una profondit compresa tra 10 e 30 m).
Una resa migliore del lavarello in termini di produzione richiederebbe l'utilizzo di una maglia superiore al 35
mm attuale, ma ci determinerebbe una eccessiva sottopesca della bondella che presenta un accrescimento pi
limitato. La soluzione ottimale deve quindi integrare le produzioni delle due specie.

188
La maglia 35 mm determina una tutela completa (a parte l'impigliamento) delle classi preriproduttive della
bondella, mentre esercita un sensibile prelievo sulla classe 1+ del lavarello durante il periodo autunnale.
Considerando pertanto le due variabili (produzione e tutela della classe 1+), sono state valutate una serie di
possibili metodiche di pesca,
Le migliori impostazioni risultano ovviamente quelle che, in corrispondenza di un aumento della produzione,
presentano un prelievo inferiore sulla classe 1+. Si sottolinea che, per quanto riguarda il lavarello, la diminuzione
del prelievo sulla classe 1+ determina anche un aumento della produzione poich tali individui sono ancora in
fase di rapido accrescimento.
Dalle simulazioni effettuate risulta evidente che le alternative miglioririsultanouna riduzione della metratura
individuale al 60-70% dell'attuale (mantenendo la maglia 35 mm) nei mesi di settembre, ottobre e novembre.
Al fine di tutelare le femmine di lavarello superiori ai 3 anni, che attualmente rappresentano la componente pi
importante dello stock riproduttivo, viene inoltre proposto un divieto per maglie superiori a 35 mm.
Al fine di limitare la cattura di individui esterni ai limiti teorici di selezione della maglia utilizzata
(impigliamento), viene proposto un limite minimo di densit delle maglie, espresso come rapporto tra il diametro
orizzontale ed il doppio del lato. Questo deve risultare non inferiore a 0.45.
Per quanto riguarda i materiali, il monofilo ha dimostrato unapi corretta azione selettiva,riportandouna minore
percentuale di impigliamento rispetto al nylon ed al poliestere.
Si sottolinea che tale valutazione riferitaa reti di 0.11 mm, e pertanto l'utilizzo del monofilo richiede un limite
mimimo di spessore del filo pari a 0.11 mm.
Le reti di monofilo hanno per dimostrato una maggiore efficacia di cattura rispetto all'attuale materiale attuale
(nylon multifilo) L'eventuale introduzione del monofilo richieder pertanto un adeguamento della metratura
individuale, che dovr essere opportunamente ridotta.
Uno schema riassuntivo delle proposte gestionali illustrato nella Figura 9.5.

9.4.2 Agone

Dall'applicazione dei classici modelli di produzione della pesca (Beverton e Holt, Ricker) risulta che, per quanto
riguarda l'agone del lago di Como, la massima produzione ottenibile utilizzando una rete di maglia 23 mm
(lato). Ci corrispondead un'et di inizio cattura pari a 2 anni, dopo cio laprimariproduzione, esercitando quindi
una selezione corretta anche da questo punto di vista.
Le esigenze di mercato sul lago di Comorichiedonoper agoni di taglia media 20 cm. Una selezione degli
individui a maggiore accrescimento della classe di et l+(secondo anno di vita, contribuirebbe inoltre a
mantenere le caratteristiche genetiche degli agoni del lago di Como (minore accrescimento rispetto agli altri
laghi subalpini). Per tali motivirisultapreferibile l'adozione di una maglia leggermente inferiore, pari a 22 mm
di lato. Si consideri che attualmente (rete legale da 17 a 20 mm) la selezione ha inizio gi ad 1 anno e 3 mesi,
esercitando quindi un prelievo notevole sulle classi preriproduttive.
L'accrescimento estremamente ridotto dopo il terzo anno di vita ed i fenomeni di competizione con la
popolazione di coregoni, giustificano inoltre un aumento della metratura individuale delle reti (800 m) nel
periodo luglio-dicembre. Ci al fine dirimuoverepi rapidamente la popolazione pescabile.
Sul lago di Como inoltre consentita la pesca, sia sportiva che professionale, durante il periodo riproduttivo
(giugno), quando l'agone si porta dalla zona pelagica alla zona litorale per la deposizione. Se ci trova scarse
giustificazioni dal punto di vista biologico, pu essere considerato il valore ormai storico di questa tradizione
per la popolazione locale.
Il tasso di mortalit rilevato in tale periodo risulta per troppo elevato (60%). Al fine di ridurre il prelievo, si
propone una riduzione dei giorni di pesca, indicando due giorni settimanali di chiusura. Cio non determinerebbe
probabilmente una sensibile diminuzione del pescato, in quanto i maschi occupano le zone di frega per diversi
giorni e le femmine depongono in pi fasi successive, ma si otterrebbe un significativo aumento della
deposizione.
Per quanto riguarda i materiali e le mon tature delle reti valgono le stesse considerazioni gi esposte per i coregoni.

189
1 ANNO MAGLIA VANTAGGI
35 mm
AUMENTO
DELLA PRODUZIONE
T _ _^_ _
RIDUZIONE METRATURA
al 70% per 3 mesi (S, 0, N) * _ _ L _ _
RIDUZIONE DEL PRELIEVOn
CLASSE 1 + LAVARELLO ,
1 1
J f _ _ L n
I AUMENTO |
I DELLE RECLUTE |

DIVIETO u TUTELA FEMMINE I


MAGLIE SUPERIORI LAVARELLO >3 anni I

MONTATURA J RIDUZIONE I
0.45 I IMPIG LIAMENTO I

2 ANNO INTRODUZIONE J RIDUZIONE I


MONOFILO I IMPIG LIAMENTO I

SPESSORE
>0.11 mm

RIDUZIONE METRATURA
750 m
da febbraio ad agosto
500 m
da settembre a novembre

Figura 9.5 Coregoni. Proposte gestionali.

190
Capitolo 10

MODELLI MATEMATICI QUALI-QUANTITATIVI

I risultati sperimentali sono stati inquadrati in uno schema modellistico a box atto a metterne in evidenza il
significato dal punto di vista dell'evoluzione del lago. I modelli presi in considerazione sono stati:
a) modello di interazione lago-sedimenti,
b) modello per il calcolo del tempo medio di residenza delle acque,
e) modello epilimnio-ipolimnio.

10.1 Modello di interazione lago-sedimenti

Questa interazione il risultato di vari processi chimici che coinvolgono composti del fosforo di diversa
solubilit, dopo che il detrito organico sedimentato ha subito l'azione mineralizzante dei batteri. Attivit batterica
e cinetica delle reazioni chimiche dipendono dai parametri chimico-fisici (temperatura, pH, potenziale redox)
dell'acqua all'interfaccia con i sedimenti. Inoltre si pu avere rimobilizzazione della materia sedimentata per
azione fisica (turbolenza dell'acqua) e biologica, ambedue alquanto difficili da modellizzare (Figura 10.1).

f "
particolato

disciolto
^ J
\
lago
sedimento
Y '
^
f P organico
> interstiziale f adsorbito
t J l )
I
1'
Y
sedimento permanente
Figura 10.1 - Schema delle interazioni tra lago e sedimenti.

191
Allo stesso livello di approssimazione del modello del lago come reattore mescolato, e quindi sostanzialmente
in un'ottica di previsione a lungo termine dell'evoluzione di un lago, si pu descrivere l'interazione Iago
sedimenti associando all'equazione di bilancio del fosforo totale nel lago, un'equazione di bilancio per il fosforo
contenuto nel sedimento, e determinando alcuni dei parametri che compaiono nei coefficienti delle equazioni
empiricamente, ossia ricorrendo al quadro sperimentale "storico" ed attuale del lago.

La principale ipotesi semplificativa consiste nel considerare il rilascio del fosforo dai sedimenti un processo del
Io ordine, ossia dipendente linearmente dalla concentrazione di fosforo nel sedimento.
La scrittura delle equazioni di bilancio richiede inoltre una serie di considerazioni di dettaglio, appropriate ai
singoli casi concreti, che giustifichino la rappresentazione dello stato del lago e di quello del sedimento ciascuno
tramite una sola variabile.
Caratterizzare lo stato del lago mediante l'unica variabile concentrazione di fosforo totale PL(mg nr 3 ) implica
che si esprimano i termini di deflusso e di sedimentazione mediante PL, e questo si ottiene inserendo in essi
opportuni fattori, che si assumono come caratteristici del lago (rispettivamente: il fattore b, che si definisce come
rapporto tra la concentrazione di P tot nell'epilimnio e la concentrazione di P tot nell'intera colonna d'acqua, ed
un fattore che si definisce come frazione particellata del fosforo totale).

L'equazione di bilancio per il fosforo nel lago si pu quindi scrivere nel modo seguente:

d
V
L PL = <W PL \ A P
* L + Axt + As<Pr <D
dt
deflusso sediment. afflusso rilascio

dove:
VL = volume del lago;
A = area della superficie del lago coincidente con l'area As della proiezione orizzontale del sedimento;
vs = velocit di sedimentazione (m a"1);
(pr = flusso di fosforo dal sedimento (mg m"2 a"1)
Pejtt = concentrazione di fosforo totale nell'immissario.

Ponendo:
v Alt
Qout _ . s _. q, _ VL _
out sed:
vL ' vL V
l'Eq. (1) diventa:

PL = (kout + ksed)PL + kinPext + A (2)


dt h

Il flussacprdeve essere espresso mediante la variabile che caratterizza lo stato del sedimento. In generale le carote
di sedimento di laghi eutrofizzati presentano uno strato superficiale con concentrazione di fosforo irregolarmente
variabile con la distanza dalla superficie del sedimento. E' uno strato dello spessore (hs) di alcuni cm in cui il
materiale sedimentato soggetto a mescolamento turbolento ed a bioturbazione. Al di sotto di questo sedimento
attivo vi il cosiddetto sedimento permanente, a concentrazione di fosforo lentamente decrescente al crescere
della distanza dalla superficie, che non interagisce pi con il lago.

Detto rs il flusso di sedimentazione (g m~2 a"1 di materiale "secco"), p s la densit del sedimento solido (g m"3),
e la porosit media del sedimento nello strato attivo (rapporto tra volume occupato dall'acqua e volume totale),
si pu definire un tempo di rinnovamento dello strato attivo:

192
h,P.(lP)
\=-

La scelta della variabile che rappresenta lo stato del sedimento attivo basata sulle seguenti ipotesi:
a) la sedimentazione alimenta direttamente il compartimento di fosforo inorganico (cio: il tempo medio di
residenza del fosforo sedimentato nel compartimento organico del sedimento trascurabile rispetto a Ts). A
sua volta il compartimento inorganico si compone del fosforo disciolto nell'acqua interstiziale e del fosforo
adsorbito dal sedimento solido;
b) il processo di scambio di fosforo tra solido ed acqua interstiziale porta all'equilibrio tra le due fasi in tempi
trascurabili rispetto a Ts.
Si assume che esista una relazione (isoterma di adsorbimento) tra la concentrazione nell'acqua interstiziale
P ^ (mg m"3) e la concentrazione nel solido P ads (mg g 1 ): tra le forme proposte in letteratura per questa
relazione si assume quella lineare.

Definita una concentrazione di saturazione del fosforo nel sedimento solido P ads s, con la corrispondente
concentrazione di saturazione nell'acqua interstiziale ( ^ ) , ed una concentrazione di fosforo che non partecipa
allo scambio tra solido ed acqua interstiziale (Padso), la suddetta relazione si pu scrivere:
Definita una concentrazione di saturazione del fosforo nel sedimento solido P ads , con la corrispondente
concentrazione di saturazione nell'acqua interstiziale (P^, s ), ed una concentrazione di fosforo che non partecipa
allo scambio tra solido ed acqua interstiziale (Pads0), la suddetta relazione si pu scrivere:

^ads " ^ads.O ~ a P


int ( P int< P in,s) (a = m 3 g 1 )
(3)
"ads = *ads,s' = a *mt,s +
"ads.O ( P i , * Pint..*

I valori di a, P ads , P adso si determinano con esperimenti sulle carote di sedimento (Figura 10.2).

p
ms ; >
(mg g'1)

P^ -
r
ds.$ >

yr y

1.0-
y
/s
*<s.o-

0.2-

I 1 1 1.
1. ' 2. 3. P rt ( 10 3 mg m"3)
,
Figura 10.2 Isoterma di adsorbimento e sua approssimazione lineare.

193
Ci premesso, l'equazione di bilancio per il fosforo nello strato attivo del sedimento si pu scrivere come segue:

d / pV. \ d
(pVsPint + MPads) = ( ^ +M
) P a d s ='A%+ VA7CPL
" rAPads (4)

rilascio sediment. trasfer. al sedim. penman.

dove:
v s = Ashs;
M = massa totale secca del sedimento solido nello strato attivo supposta costante; = (1 p) psVs.

Non resta che esprimere mediante P adsricorrendoall'ipotesi di semplice proporzionalit del flusso di rilascio
alla concentrazione di nell'acqua interstiziale:

= = F a d s f W ) ) ' (5)

La costante di proporzionalit vr con le dimensioni di una velocit (m a"1) affidata ad una determinazione
sperimentale.

Introducendo la (5) nelle Eq. (2) e (4), usando i simboli sopra definiti, e ponendo:

Ir
*sed,s
vi
h

si ottiene il sistema di equazioni di bilancio, che determina l'evoluzione del sistema lago+sedimenti:

d _ vrp
P L = (kout + ksed)PL + (Pads Pads0) + kinPext
dt ah
v v
rP rP
+ r + P,ads.O
_ sed.s
Pads n
P..I.
ads + (6)
dt
r+dP)P. +(1P)P. ^ + (lP)Ps
La
I coefficienti delle Eq. (6) si determinano come valori medi su lunghi periodi, e si possono quindi considerare
costanti.

La teoria dei sistemi di equazioni differenziali lineari a coefficienti costanti insegna che la soluzione data dalla
sovrapposizione di due termini transitori, che decadono esponenzialmente, e di un termine asintotico, che
rappresenta la concentrazione di stato stazionario:

y(t) = yl expic^O + y2 expCo^t) + y,.

dove i coefficienti y lt y2 sono determinati dalle condizioni iniziali.

Le costanti di tempo sono date dall'espressione:

a
l( a 2) = J ( a ll + 22 + (") V ( a H " ^ +^H^l )

194
dove:

sed,s
a,,l l == Kk,
o u t ++K skecdH
a22l =
dp)ps
a

v
rP + r
s
vrp a
li.
a 12 = a 22 =
ah
[ 1 <!*]
Esse dipendono unicamente dalle caratteristiche intrinseche del sistema.

Le concentrazioni di stato stazionario sono date dalle seguenti espressioni:

a
22a10 + a
12a20
PL =
a u a 2 2 a 12 a 21

_ a 21 a 10 + a n a 2 0
*ads
a
l l a 2 2 " a12a21

dove:

vrP
a =
10 ^in^exl .idsO
ah

v
rP
.p
r
a adsO
a =
20
h s |jj + (lp)p s ]

Esse dipendono dalla intensit delle sorgenti esterne.


Esplicitando i coefficienti aj si ottengono le seguenti espressioni per le costanti di tempo e le concentrazioni
asintotiche:

a
l(2)=
(
! k
out+ksed +
r + ' T+(_)
2
/
f h [f+drtp.]
_ (l.p)p
+

(7)

a +rs
+(r\ / k0Ut+kseJ n_ , l+4. ^
r^+(lp)psl I ah [jU(lp)ps]

195
V V
rP \ ,. rP

i =
P'L,~
('SK ext
ah
(8)
1+ +k
kou, ( r) sed



"^sed^in^ext + ^out^ads.O
P
ad S .~ = (9)

(?') ^out " V s e d

Allo scopo di capire il significato fisico delle precedenti espressioni, consideriamone i limiti al tendere a zero
della "velocit di rilascio" del fosforo dai sedimenti. Si ottiene:

lim 04 = kout+ksed
v r > 0

lim 2 = r s /[h s (p/a + ( l p ) p s ) ]


v r > 0

limPLoo = k i n P e x t /(k 0 U t + k s e d )
vr 0

1mP
ads~ = Vs^mPex/^^out+^ed)]
vr 0

Ne risulta che lago e sedimento evolvono indipendentemente l'uno dall'altro: il tempo caratteristico del primo
determinato dalle propriet di deflusso e da quelle di sedimentazione; quello del secondo dal flusso del
materiale sedimentante e dalla struttura del sedimento, e coincide approssimativamente con il tempo di rinnovo
dello strato di sedimento attivo sopra definito.

La concentrazione asintotica di fosforo nel lago coincide con quella dell'approssimazione "reattore mescolato",
mentre quella nel sedimento determinata dalla frazione di fosforo particellato nel flusso di sedimentazione.
Quando vi rilascio di fosforo dal sedimento, il sistema lago+sedimento evolve con un transitorio il cui tempo
caratteristico predominante (quello determinato da o^) pi lungo del tempo determinato da deflusso e
sedimentazione, e pu essere molto pi lungo, avvicinandosi al tempo di rinnovo dello strato attivo del
sedimento.
Si deve tener presente che la seconda delle Eq. (6), e quindi la dinamica sopra descritta, si riferisce ad un
sedimento non saturato dal fosforo. In quest'ultimo caso ( P a d s = cost.) la descrizione del sistema con due sole
equazioni non pi possibile, non essendovi una relazione tra concentrazione di nell'acqua interstiziale e
concentrazione di adsorbito dal sedimento solido. In realt si tratta di una situazione altamente anomala, che
si manifesta sperimentalmente con altissime concentrazioni di disciolto nell'acqua interstiziale, e perfino con
la formazione di strati superficiali di detrito organico che l'azione batterica non pi in grado di mineraiizzare.

10.2 V a l u t a z i o n e del t e m p o m e d i o di r e s i d e n z a delle a c q u e

Come appare gi nell'ambito del pi semplice modello di eutrofizzazione che si possa concepire, il tempo medio
di residenza dell'acqua una quantit di fondamentale importanza per la previsione dell'evoluzione della qualit
dell'acqua di un lago. E' intuitivo che un suo calcolo rigoroso implichi la conoscenza del campo di velocit nel
volume a cui esso si riferisce e lungo il suo contorno e che quindi, in generale, questo parametro riassuma le
propriet di scambio delle acque tra tale volume e l'esterno.

196
Il suo calcolo pratico si basa su una serie di ipotesi semplificative ed usa l'informazione storica sul comportamento
del lago per quanto riguarda stratificazione, destratificazione e rimescolamento totale delle acque.
Queste ipotesi sono: (a) le acque affluenti (nuove) si mescolano con quelle residue dell'epilimnio in un tempo
trascurabile rispetto al tempo medio di residenza; (b) le acque defluenti (residue e nuove) provengono solo
dall'epilimnio. In base ad esse si stabilisce una procedura numerica facilmente adattabile al computer.
Si devericordareche nei laghi meromittici ilrimescolamentoinvernale delle acque riguarda solo una parte del
volume del lago (il cosiddetto mixolimnio) ed totale (volume del mixolimnio eguale al volume del lago) solo
in particolari condizioni meteorologiche (inverni freddi e ventosi).

L'informazione storica permette di determinare lo spessore medio del mixolimnio, e la durata media del tempo
intercorrente tra duerimescolamentitotali consecutivi. Ci premesso il calcolo si svolge come segue.
Al tempo t il volume d'acqua del lago al di sopra del termoclinio (volume dell'epilimnio V ) parzialmente
occupato dall'acqua gi presente al tempo t = 0 in cui si fa cominciare il processo di rinnovamento dell'acqua.
Sia Q(t) il volume di tali acque originarie o residue: evidentemente (0) = V ed il coefficiente di diluizione
delle acque originarie al tempo t dato dal rapporto ()/(0) = Q(t)fVep.
Se si trascurano precipitazioni ed evaporazione, (0 varia solo a causa dell'afflusso e del deflusso, mentre il
volume V varia al variare della profondit del termoclinio: profondit del termoclinio e volume V si possono
considerare funzioni a scalino del tempo, caratteristiche di un certo lago. Un'altra funzione del tempo
caratteristica del Iago considerato la portata di afflusso (eguale a quella di deflusso) q(t).

Nell'intervallo di tempo (t, t +5t) la variazione del volume () di acqua originaria data per le ipotesi fatte da:

(1)
&2 = q(t) t (1)
Vep(t)

Pertanto, nell'intervallo di tempo (0,tl) in cui il volume dell'epilimnio rimane costante, il volume () dell'acqua
originaria si ottienerisolvendol'equazione differenziale:

-m
( = | TT | (t) (0) = Vep (2)

Si procede quindi a suddividere il ciclo annuale di escursione del termoclinio in intervalli di tempo, in ciascuno
dei quali l'epilimnio ha volume costante V ,i (i = 1,..., n). La soluzione dell'Eq. (2) nell'intervallo i data da:

n(t) = 0 fl qi (t')dt'l 0 = ^(t M )(l=l n) (3)


L Vep,i Jt
i1 J
Siccome la portata dell'emissario pu subire importanti variazioni durante l'intervallo di tempo (t,t+l) (si noti
per che q e Vep non sono a rigore grandezze indipendenti), ogni intervallo di tempo a volume dell'epilimnio
costante si pu suddividere in subintervalli di portata costante ed in base a questa suddivisione l'integrale di Eq.
(3) viene sostituito con una sommatoria.

Il procedimento numerico di calcolo del tempo medio di residenza dell'acqua in un lago meromittico inizia con
la definizione del ciclo annuale "normale" (in cui il rimescolamento invernale delle acque limitato ad una certa
profondit). Un appropriato uso dell'Eq. (3), distinguendo i casi in cui il volume dell'epilimnio V minore
(stratificazione) o maggiore (destratificazione) del volume V v permette di calcolare il coefficiente di
diluizione dell'acqua originaria nel mixolimnio alla fine di un ciclo con parziale rimescolamento:

a
mix =
V
ep,n
dove V n il volume del mixolimnio.

197
Dopo m cicli annuali "normali" identici, il coefficiente di diluizione dell'acqua originaria nel mixolimnio
(a ) m .
v
mix'
Il (m+l) ciclo annuale, caratterizzato dal rimescolamento totale delle acque, trattato analogamente ai
precedenti, partendo con la condizione iniziale (0) = (amx)m V j e considerando n+1 intervalli, nell'ultimo
dei quali il volume dell'epilimnio fatto coincidere con il volume del lago.
Una volta noto il coefficiente di diluizione dell'acqua originaria alla fine del ciclo pluriennale di m+1 anni (a),
il tempo medio di residenza dell'acqua nel lago (xw) si calcola con un procedimento di media, in cui il tempo
medio di residenza dell'acqua residua che esce dal lago durante il n ciclo pluriennale di T anni

= [nT + ( 1)]/2 = (2 1) /2

pesato con la frazione del volume totale di acqua del lago costituita dall'acqua residua che defluisce durante
quel ciclo

= 1 = 1 ( 1 a )

Si ottiene:

t = = (1 a) (2n Dtf^T = (T/2)[(l + a)/(l a)]. (4)


Se il mescolamento totale avviene ogni anno (in un lago olomittico) lo stesso formalismo con = a mix e m = 0
fornisce:

(1 + a )
tw= (5)
[2(1 a)]

L'ipotesi di rapido mescolamento delle acque immissarie (nuove) con quelle residenti, come del resto il trascurare
quella sorgente di acque "nuove" che costituita dalle precipitazioni, porta ad una sovrastima del tempo medio
di residenza dell'acqua nel lago, il che, dal punto di vista della valutazione del rischio connesso.con la presenza
nel lago di sostanze inquinanti, pu essere considerato accettabile in quanto porta a valutazioni prudenziali.
D'altra parte si deve tener presente che la durata media dell'intervallo tra due rimescolamenti totali affetta da
un'alta deviazione media, la quale si trasmette ovviamente al risultato finale del calcolo.
L'applicazione del metodo sopra descritto ad un lago meromittico come il lago Maggiore (volume: 37500 IO6
m3; portata media dell'emissario: 9272 IO6 m3 all'anno; profondit media del mixolimnio nel periodo 196370:
192 m; intervallo medio intercorrente tra due rimescolamenti totali: 6 anni) mette in evidenza la necessit di tener
conto del tempo medio effettivo di residenza nei calcoli ecologici. Infatti il tempo teorico (V/q) di poco
superiore a 4 anni, mentre quello effettivo, essendo ocmix = 0,81; = 0,665, risulta di circa 15 anni.
Applicando il metodo a laghi morfologicamente complessi, come ad esempio il Lago di Como (dove solo il ramo
di Como presenta il fenomeno della meromissi) ed il Lago di Lugano (dove lo stesso fenomeno stato osservato
solo nel bacino di Gandria), si ottengono tempi medi di residenza che non corrispondono alla situazione reale
di nessuno dei bacini in cui il lago si suddivide.

Il procedimento di calcolo si basa sull'ipotesi che durante la stratificazione il rinnovo delle acque dovuto ad
afflusso e deflusso interessi solo lo strato mescolato superficiale (epilimnio). Si assume inoltre che gli apporti
dovuti a precipitazioni ed evaporazione si compensino ed abbiano un effetto trascurabile sui tempi di rinnovo,
che sia trascurabile,rispettoal tempo di residenza, il tempo di mescolamento delle acque immissarie ("nuove")
con quelle lacustri ("residue").
Inoltre si tiene conto del fenomeno della meromissi, per cui ad un certo numero di anni con rimescolamento
parziale segue un anno conrimescolamentototale delle acque durante un certo intervallo di tempo alla fine
dell'inverno.

198
I dati di ingresso del codice RESIDU sono:
1) portate medie mensili dell'emissario;
2) numero dei cicli con circolazione parziale;
3) numero degli intervalli in cui suddiviso un ciclo parziale;
4) durata di ogni intervallo;
5) volume dell'epilimnio in ogni intervallo.

II codice fornisce il coefficiente di diluizione delle acque residue allafinedi ogni ciclo parziale ed allafinedel
ciclo totale.

10.3 Modello del sistema epilimnio-ipolimnio

Il calcolo dell'evoluzione annuale e la valutazione dell'impoverimento di ossigeno disciolto nelle acque


ipolimniche durante la stagnazione estiva richiede l'uso di un modello a box, che tenga conto di (almeno) tre
forme di fosforo (disciolto inorganico, particellato organico algale e non algale), ossia il loro bilancio di massa
in ciascun box. In seguito alle azioni esterne (radiazione solare e vento) ed moti convettivi interni connessi con
il raffreddamento notturno degli strati superficiali del lago il corpo d'acqua risulta separato in una zona
superficiale mescolata, interessata direttamente da afflussi e deflussi (epilimnio), e in una zona profonda
relativamente stagnante (ipolimnio). Tra le due zone interposto uno strato caratterizzato da alti gradienti di
temperatura e densit dell'acqua (metalimnio), idealizzabile in una superficie orizzontale di discontinuit
(termoclinio).

Questa la base fisica di una semplificazione assai com une del modello ad una dimensione, il cosiddetto modello
a zero dimensioni, o modello a box. Esso si fonda sull'ipotesi che le sostanze considerate, rispettivamente
nell'epilimnioeneiripolimnio, siano distribuite uniformemente lungo la verticale, oltrech nel piano orizzontale.
Grazie a questa semplificazione possibile descrivere i processi biologici e chimici in un certo dettaglio, senza
appesantire eccessivamente il lavoro numerico e senza rendere difficile l'interpretazione deirisultati(ossia senza
"nascondere" l'effetto della variazione dei singoli parametri).
Perch l'ipotesi sopra enunciata si possa considerare realistica per una certa regione del lago, per esempio
l'epilimnio, devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:
1) il tempo medio di residenza dell'acqua in quella regione deve essere grande rispetto ai tempi caratteristici
dei processifisici(diffusione turbolenta), biologici e chimici (il ciclo del nutriente limitante) che hanno luogo
in essa.
In particolare le acque affluenti, con il loro apporto di sostanze "esterne", si devono mescolare con le acque
residue in tempi brevi rispetto al tempo medio di residenza dell'acqua in quella regione.
2) I tempi caratteristici della diffusione (orizzontale e verticale) devono essere brevi rispetto a quelli dei processi
biologici e chimici considerati. Si noti che, in generale, la seconda condizione malrispettatanel caso della
crescita del fitoplancton (tempi caratteristici dell'ordine del giorno), ci che rende il modello a box meno
affidabile per quanto se ne deduce circa l'evoluzione della biomassa algale.

Le equazioni di un modello a box verticali (due per ogni variabile di stato, eccetto la concentrazione della
biomassa algale, che trascurabile nell'ipolimnio) si derivano formalmente mediante integrazione rispetto a
dell'equazione del modello a profondit continua (z,t)rispettivamentesull'intervallo epilimnico (zth, zmax) e su
quello ipolimnico (0, z|h). Come noto, la quota zth del termoclinio varia con il tempo tra un valore massimo
estivo ed uno minimo tardo-autunnale, ma per non compromettere i vantaggi di semplicit del modello, si usa
adottare una quota fissa del termoclinio anche nei calcoli su lunghi periodi (la quota media estiva), ed imporre
al coefficiente di diffusione effettiva un'evoluzione annuale che assicuri il mescolamento totale e l'omogeneit
verticale delle sostanze disciolte durante l'inverno.

Conoscendo approssimativamente l'andamento della funzione zlh(t), e quindi la derivata d/dt zth, si pu tener
conto dell'effetto della migrazione del termoclinio sulle concentrazioni epilimniche ed ipolimniche, anche

199
introducendo termini del tipo -dVj/dt Cv -dV2/dt C2 = dVj/dt C2 (1 per l'epilimnio, 2 per l'ipolimnio) al 2
membro delle equazioni di bilancio.
In pratica le equazioni si scrivono direttamente seguendo lo schema usuale delle equazioni di bilancio: variazione
totale della massa per unit di tempo = intensit delle sorgenti di volume e di superficie - intensit delle perdite
di volume e di superficie.

Per quanto riguarda i singoli termini valgono le seguenti considerazioni.

Lo scambio tra epilimnio ed ipolimnio dovuto alla diffusione turbolenta espresso per mezzo delle concentrazioni
medie nei due volumi:

3C
. - A(zth) < x(zlh,t) > At (zth) s A(zth)mlh(C2 - Cj).
dz
Il coefficiente di mescolamento mth (m d"1) dato dal rapporto /l, dove la distanza 1 (la cosiddetta lunghezza
di mescolamento) si pu interpretare nel modo pi ovvio come spessore del metalimnio.
La sedimentazione della materia particellata espressa dal flusso di migrazione attraverso il termoclinio, cio
dal prodotto della concentrazione di tale materia per una velocit di sedimentazione vs. Quest'ultima dipende
dal tipo di particella e dalla densit (temperatura) dell'acqua, cosicch essa assume a rigore valori diversi
nell'epilimnio e nell'ipolimnio. Si deve inoltre tener presente che il moto di certo materiale particellato pu essere
associato anche al mescolamento turbolento.
Ilflussodi sedimentazione interessa nell'epilimnio la proiezione orizzontale delle pareti del lago al di sopra del
termoclinio, ossia l'area A(zmax) - A(zth), e nell'ipolimnio la proiezione orizzontale dell'intera euvetta
ipolimnica, ossia l'area A(zth) (Figura 10.3).
I termini di interazione di ciascuna equazione rappresentano il tasso di produzione o distruzione di un costituente
in seguito ai processi biologici e chimici. Ad essi si danno appropriate espressioni per mezzo delle concentrazioni
dei costituenti interagenti e dei parametri ambientali (come la temperatura dell'acqua e l'intensit della luce).
Tali espressioni dipendono dalla scelta dei costituenti (le cui concentrazioni rappresentano le variabili di stato),
dalle interazioni che si considerano determinanti per l'evoluzione del lago, e dalle loro leggi.

Nel seguito si fariferimentoad un modello di eutrofizzazione descrivente il ciclo del fosforo nella sua evoluzione
annuale, ossia ad un'estensione del modello a reattore mescolato che tenga conto dell'evoluzione della biomassa
algale come "assorbitore" del fosforo inorganico disciolto e "sorgente" del fosforo organico particellato nel
volume dell'epilimnio, nonch delle eterogeneit causate dalla stratificazione termica e dalle sorgenti (positive
e negative) di superficie.

I costituenti dell'ecosistema a cui siriferisconoi bilanci di massa del modello sono:


1) biomassa del fitoplancton (uno o pi gruppi di specie algali) (B);
2) fosforo intracellulare (algale) (N0);
3) fosforo inorganico disciolto (ortofosfato P-P04) (Nj);
4) fosforo organico particellato (N2);
5) ossigeno disciolto ().

Lo schema delle interazioni tra questi costituenti presentato in Figura 10.4, e le equazioni del modello (1-8)
in Tabella 10.1.

Vengono qui definite le grandezze mediante le quali risultano espressi i coefficienti delle equazioni.

200
immissario > emissario

Figura 10.3 - Schema della euvetta lacustre a cui si riferisce l'approssimazione a


due box verticali.

aria
acqua
biomassa algale deflusso
afflusso
( Palgale )

disciolto particolato
inorganico organico

termoclinio

i
disciolto particolato
inorganico organico

acqua
sedimento
Figura 10.4 - Schema delle interazioni tra i costituenti dell'ecosistema in un
modello e due box verticali.

201
Tabella 10.1 Equazioni di un modello a 2 box verticali.

Vjd/dt = (mrs)BV1q0lltB (1)

d/dt N 0 = u 0 (2)

ee
V,d/dt N n = q t a N i . | N i i u B V 1 + k lllillil N 21 V 1 +
+ A(zth) m th (N 12 N n ) + [A(z m ) A(z,h)] (3)


Vjd/dt N 21 = , 2 ' q0u.N21 + sN 0 BV, vsA(Znlax) N 2 1 ^ , , , ! (4)

V^/dtW, = A(z m ax) k aw("at " 1> + k


> " r ) N 0 B V 1 + (,) .(il, ^

* A i n . l N 2 1 V l [A(z m ) A(zth)] , q^fo (5)

V2d/dt N 12 = k
min.2 N 22 V 2 + A z
( th) m
t h ( N l l " N12> + A z
( th) ^2 (6)

V2d/dt N 2 2 = k min J N 2 2 V 2 + A z
( tb) V N 21 " A ( z lh> V * N 22 (7)

V2d/dt i j = A(zth) ^ , ^ - k n k m i n a N 2 2 V 2 A(zlh) 2 (8)

Il coefficiente di crescita del fitoplancton il rapporto tra la biomassa algale prodotta per unit di tempo (in
generale il giorno) e la biomassa algale esistente (dimensioni d"1). Esso rende conto dell'efficienza del processo
fotosintetico nelle condizioni chimicofisiche esistenti mediamente nell'epilimnio il giorno t.
Nei modelli a box non si considera in generale necessaria la distinzione tra epilimnio e zona eufotica (Vj = V h ),
ma ovvio che la crescita algale debba essere riferita alle condizioni di illuminazione esistenti in media nella
zona eufotica, la cui profondit definita come quella a cui l'intensit della radiazione solare 1/100 di quella
alla superficie.

Si deve tener presente che m un coefficiente "lordo", nel quale non sono tenute in conto le perdite di biomassa
dovute alle attivit metaboliche (il tasso di respirazione r) e la mortalit (s), cosicch il coefficiente netto di
crescita dato da rs.
La grandezza fondamentale che determina l'interazione tra biomassa algale e nutriente la velocit di
"assunzione" del fosforo (riferita all'unit di biomassa esistente, quindi con dimensioni d"1).

Larigenerazionedel nutriente risultante dall'attivit batterica sul detrito organico caratterizzata dal coefficiente
di mineralizzazione kmin, che rappresenta la frazione di fosforo particellato organico trasformata per unit di
tempo in fosforo inorganico disciolto.

Il rilascio difosforo ortofosfato dai sedimenti rappresentato dai flussi cpj, 2 (g m"2 d"l) relativi rispettivamente
ai sedimenti epilimnici ed ipolimnici.

Infine nei bilanci di massa per l'ossigeno disciolto figurano i coefficienti kaw (coefficiente di mescolamento aria
acqua, m d"1) e k n (rapporto ossigeno prodotto/fosforo consumato nella reazione fotosintetica), come pure la
domanda di ossigeno delle acque affluenti ed il flusso uscente (), che rappresenta la domanda di ossigeno
dei sedimenti, ossia il consumo giornaliero di ossigeno per unit di area alla superficie di separazione acqua
sedimento.

L'integrazione numerica del sistema delle Eq. ( 1 8) con le condizioni iniziali fornite dal campionamento ad una
certa data, si effettua ricorrendo ad una delle routines disponibili anche in computer di limitata capacit di
memoria, basate su metodi iterativi per i quali occorre fissare opportunamente il passo di integrazione e indicare
la precisione desiderata. Le quantit dipendenti dal tempo che compaiono nei coefficienti possono essere date
mediante espressioni analitiche o mediante tabelle di valori numerici, che vengono automaticamente interpolate
dal codice.

202
Le difficolt di convergenza, connessecon la non linearit delle equazioni stesse (alcuni coefficienti contengono,
come si vedr nel prossimo capitolo, le incognite stesse)richiedonoinfatti che tra i valori dei parametri a tempi
contigui non vi siano salti troppo grandi.

Si noter che, nello schema delle equazioni di Tabella 10.1, i flussi di rilascio dai sedimenti sono introdotti
"dall'esterno", cio appaiono come dati forniti al modello da un modello ausiliario o da indagini sperimentali.
In effetti, connettere i flussi dirilascioalla concentrazione di fosforo inorganico disciolto nell'acqua interstiziale,
e quindi tener conto dell'evoluzione del contenuto di fosforo disponibile nei sedimenti, significa associare alle
equazioni di Tabella 10.1 le equazioni di bilancio per le forme di fosforo presenti nel sedimento.
Data la complessit di tali equazioni, preferibile trattare l'interazione lagosedimenti a livello di calcolo
previsionale a lungo termine oppure affrontare separatamente lo studio dettagliato delle reazioni chimiche che
interessano i composti del fosforo alla superficie di separazione acquasedimento.
La base di dati attualmente disponibili per i tre bacini considerati del lago di Como si deve ritenere insufficiente,
soprattutto per quanto riguarda la frequenza dei campionamenti lungo la colonna d'acqua, per una significativa
indagine modellistica circa l'evoluzione annuale del sistema epilimnioipolimnio, in particolare per stabilire una
correlazione tra risultati del modello e dati sperimentali che consenta di determinare il valore migliore di un
"parametro di controllo" (per esempio la velocit di sedimentazione).
Alle equazioni di bilancio del viene associata un'equazione di bilancio deH'02 disciolto nell'ipolimnio, allo
scopo di determinare la durata di eventuali periodi id anossia.
Il calcolo dell'evoluzione annuale del sistema epilimnio ipolimnio stato eseguito semplificando le equazioni
di bilancio sopra considerate.
Lo stato dell'epilimnio e quello dell'ipolimnio sono stati definiti mediante l'unica variabile "concentrazione del
fosforo totale" P,ot per cui stato indispensabile introdurre il parametro "frazione media del fosforo totale che
si trova in forma particellata". Questa frazione detta TCj nell'epilimnio e 2 nell'ipolimnio. I valori { 2 sono
stati desunti dai profili di concentrazione Ptot, rt lungo la colonna d'acqua.
Le equazioni di bilancio del fosforo totale in epilimnio ed ipolimnio si scrivono allora nella forma seguente:

P _!!Lp
tot,l + 1 + " (1 ) P
tot,l + " (1 2) ,2 + r
ext
dt |_ V, hj hi J h, V,

d7p2= L v >} r >J ,ou" L v ( ^ v \ l ,ot2+^r


dove:
hj = spessore medio dell'epilimnio;
h2 = spessore medio dell'ipolimnio;
m^ = coefficiente di mescolamento epilimnio ipolimnio;
= flusso di rilascio del fosforo dai sedimenti.

Ai parametri Tij 2 , , j stata prescritta un'evoluzione annuale.


Per la soluzione del sistema si fatto ricorso ad un metodo numerico.
In allegato riportatoun esempio di calcolo dell'evoluzione annuale della concentrazione di fosforo nell'epilimnio
e nell'ipolimnio per la stazione di Colico su base giornaliera.

10.4 Conclusioni

10.4.1 Bacino occidentale

a) Il coefficiente di deflusso annuo kout di P tot dal bacino stato riferito al tempo medio di residenza delle acque
ottenuto nell'ipotesi che il volume delle acque in transito corrisponda al 50% della portata dell'emissario del
lago (il che equivale a supporre che il 50% delle acque defluenti dal lago siano transitate per il bacino
occidentale). Si sono inoltre considerati due casi per quanto riguarda l'intervallo di tempo tra due circolazioni

203
totali delle acque: 5 e 10 anni, mentre la profondit del mixolimnio negli anni a circolazione parziale stata
assunta eguale a 150 m. I calcoli sono stati effettuati per un tempo di residenza delle acque dato dalla media
aritmetica dei due tempi ottenuti:
k
out = Ut* = 0.079/anno (0,069 = 0,093); tempo medio di residenza t w = 12,7 anni (10,8 -=-14,5)

b) In assenza di informazione sperimentale diretta sul processo di sedimentazione di (flussi e concentrazioni


di materia particellata), il coefficiente di sedimentazione annua stato stimato con riferimento ai risultati
dell'indagine sperimentale sul sedimento del bacino (sedimentazione "netta").
Essendo:
rata di sedimentazione: rs = 2000 g/m2 anno,
concentrazione attuale nel sedimento attivo: Pads(0) = 2,25 mg g"1
(concentrazione non scambiabile: P ads0 = 1,2 mg g"1)
- profondit media h = 202 m
- concentrazione media attuale nella colonna d'acqua Ptot (0) = 50 mg nr 3 , il coefficiente di sedimentazione
risultato:

kSed = l / t s e d = d / h ) [rsPads(0)]/Ptot() = 0,446

Pertanto il tempo medio di residenza del fosforo nel bacino risultato:

\ = OW + Kd)'1 = 1.93 anni (1,88-5-1,97)

e) Il carico esterno stato stimato in base ai pi recentirilevamentisulle fonti di che interessano direttamente
il bacino e all'afflusso dal bacino settentrionale, quest'ultimo riferito ovviamente alle condizioni attuali del
lago. Esso risultato pari a 166 t/a, di cui 23 t dovute all'afflusso dal bacino settentrionale.
Non essendovi evidenza sperimentale di un rilascio di fosforo dai sedimenti in condizioni di ossigenazione
dell'interfaccia, e non presentandosi finora condizioni di anossia nel bacino, l'evoluzione del sistema risulta
determinata esclusivamente dalle propriet di deflusso e di sedimentazione del corpo d'acqua, ed i valori
asintotici dal carico esterno. La concentrazione media di fosforo totale nel bacino, in equilibrio con quelli
stimati, di 34 mg m~3, e dovrebbe essere raggiunta in un tempo dell'ordine di 8 (circa 15 anni).

Nella Figura 10.5 sono presentate le curve di evoluzione della concentrazione (media annuale) di P(ot nel
bacino:
1) con carico esterno totale di 166 tP/anno;
2) con un carico esterno ( escluso quello dovuto all'afflusso dal resto del lago) ridotto del 50%.
Nel primo caso il valore asintotico della concentrazione di totale di 34 mg/m3, nel secondo caso invece
pari a 19 mg/m3.
NellaFigura 10.6 sono presentate le corrispondenti curvedievoluzionedellaconcentrazionemediadi fosforo
nello strato attivo del sedimento (concentrazione di non scambiabile P ads0 =1,2 mg/g).

10.4.2 Bacino orientale

a) Il coefficiente di deflusso annuo kout di P(ot dal bacino statoriferitoalla portata dell'emissario (valori medi
mensili del periodo 1946-1970) e calcolato in base alle ipotesi sopra specificate per quanto riguarda la
circolazione annuale delle acque e la profondit del mixolimnio. Esso risultato:
k
out = lK = 0,195/anno (0,153 -=- 0,269);tw = 5,1 anni (3,7 -=- 6,5).

b) Il coefficiente di sedimentazione annua stato stimato in base ai seguenti dati relativi al sedimento:
- rata di sedimentazione: rs = 700 g m~2/anno
- concentrazione attuale nel sedimento attivo: Pads(0) = 2,3 mg g"1
(concentrazione non scambiabile: P adso = 1,2 mg g"1)

204
Essendo la concentrazione media attuale nella colonna d'acqua: Ptot(0) = 33 mg nr 3 , e la profondit media
h = 109 m, esso risultato:

k i e d =tfr i e d = 0,448/anno.

Il tempo medio di residenza del fosforo nel bacino risultato = 1,56 anni (1,41*1,70).

e) Il carico esterno stato stimato in base ai pi recenti rilevamenti sulle fonti che interessano direttamente il
bacino ed all'afflusso dal bacino settentrionale. Esso risultato pari a40 tP/a, di cui 29tP/a dovute all'afflusso
dal bacino settentrionale (40% e dal bacino occidentale).
Anche nel bacino orientale l'assenza di evidenza sperimentale di un rilascio di fosforo dai sedimenti in
condizioni di ossigenazione e di prolungate condizioni anossiche negli strati di fondo ha permesso di
prevedere un'evoluzione del bacino determinata esclusivamente dalle propriet del corpo d'acqua, e quindi
relativamente rapida, verso una condizione di equilibrio con i carichi esterni stimati, caratterizzata da una
concentrazione media di Ptot pari a 17 mg m'3.
Nella Figura 10.7 sono presentate le curve di evoluzione della concentrazione (media annuale) di totale nel
bacino con un carico esterno di 40 t/anno e per una riduzione del 50% sul carico di relativo al solo bacino.
Il valore asintotico della concentrazione di fosforo nell'ipotesi di un dimezzamento del carico di 15 mg/m3.
Le condizioni di equilibrio dovrebbero essere raggiunte in un tempo dell'ordine di 8 (circa 10 anni).
Nella Figura 10.8 riportata la corrispondente curva di evoluzione della concentrazione di nello strato del
sedimento (Padso = 1,2 mg/g).

10.4.3 Bac ino settentrionale

a) Il coefficiente di deflusso annuo kout di Ptot dal bacino stato riferito ad un volume di acque in transito
determinato principalmente dalle portate medie mensili degli immissari Adda e Mera, ed stato calcolato
in base alle stesse ipotesi fatte in 9.4.1 per quanto riguarda circolazione annuale delle acque e profondit del
mixolimnio. Esso risultato:

kout = 1/TW = 0,119/anno (0,103 * 0,140); tw = 8,4 anni (7,1 * 9,7).

b) Il coefficiente di sedimentazione annua stato stimato in base ai seguenti dati relativi al sedimento:
- rata di sedimentazione: rs = 3200 g/m2 anno.
- concentrazione attuale nel sedimento attivo: Pads(0) = 1,22 mg g 1
(concentrazione non scambiabile: P adso = 0,8 mg g"1).

Essendo la profondit media del bacino h = 159 m, e la concentrazione media attuale di fosforo nella colonna
d'acqua Plol (0)= 31 mg m"3, esso risultato:

ksed = l/t sed = 0,792/anno. (Ne deriva che il tempo medio di residenza del fosforo di 1,2 anni).

e) E ' statorilevatosperimentalmente un rilascio di fosforo dai sedimenti anche in condizioni di ossigenazione


dell'interfaccia, quali si verificano durante tutto l'anno. Nel calcolo del sistema acqua-sedimenti ci si
pertanto riferiti ad un sedimento caratterizzato dalle seguenti propriet:
- flusso di rilascio: <pr = 265 mg nr2/anno.
- area superficie sedimento attivo: As = 18.65 IO6 m2.
- spessore strato attivo: hs = 0.1 m;
(l-p)ps = 0.2595 IO6 gir."3;
- concentrazione attuale in acqua interstiziale: Pint(0) = 810 mg nr 3 .
- costante di distribuzione nel sedimento attivo: a = 0,5 IO-3 m3 g"1.

d) Il carico esterno stato stimato in base ai pi recentirilevamentisulle fonti di che interessano direttamente
il bacino. Esso risultato pari a 225 t/a.

205
I tempi di evoluzione caratteristici del sistema sono stati calcolati in 9 anni per il corpo d'acqua e per il
sedimento. Le concentrazioni asintotiche difosforo nel corpo d'acqua e nel sedimento, che dovrebbero essere
raggiunte in 8 tempi caratteristici, sono risultate rispettivamente:

P tot = 25 mg irr3 ; Padsee = 1,04 mg g"1

Nella Figura 10.9 sono illustrate le curve di evoluzione della concentrazione (media annuale) di totale nel
bacino con un carico esterno di 225 t/anno ed un carico interno, dovuto al rilascio dai sedimenti in condizioni
aerobiche (e quindi protratto per l'intero anno e interessante l'intera superficie del sedimento), pari a 17 t/anno
e quelle con un.carico esterno pari al 50% di quello attuale (113 tP/anno).
Le condizioni di equilibrio (rispettivamente 25 mg/m3 e 12 mg/m3) dovrebbero essere raggiunte in un tempo
caratteristico di 8 , pari a circa 9 anni.
Nella Figuralo. 10 presentata la corrispondente curva di evoluzione della concentrazione di nello strato
attivo del sedimento P adso = 0,8 mg/g).

10.4.4 Lago intero

Seguendo le linee indicate nei paragrafi precedenti sono stati eseguiti calcoli previsionali per l'intero lago di
Como.
I valori dei parametri usati, ottenuti mediante medie spaziali dai valori relativi ai singoli bacini, sono i seguenti:
flusso di sedimentazione: rs = 2000 gm"2/anno;
concentrazione attuale nel sedimento: Pads(o) =1,8 mg/g;
concentrazione non scambiabile nel sedimento: Padso= 1,02 mg/g;
concentrazione media attuale nella colonna d'acqua: P toto = 39 mg/m3 ;
flusso di rilascio dal sedimento: = 117 mg m"2/anno.

a II coefficiente di deflusso kout stato calcolato con le stesse ipotesi dei paragrafi precedenti ed risultato:
k oul = 0,086 anno (0,07840,096); tempo medio di residenza delle acque: t w = 11,6 anni (10,4rl2,8).
b Per una profondit media h = 161 m, il coefficiente di sedimentazione :
ksed = 0,573/anno. II tempo medio di residenza di nel lago di 1,2 anni).
c II carico esterno totale stato stimato tra 294 e 379 t/anno.
d La concentrazione media di Ptot nel lago dovrebbe raggiungere un valore di equilibrio di 25 mg m'3 in un
tempo di circa 12 anni, mentre quella media di nel sedimento si dovrebbe assestare attorno ad 1 mg/g.

Si deve ricordare che i problemi legati all'esistenza di un flusso di rilascio di dai sedimenti riguardano
attualmente solo il Bacino settentrionale, ed hanno una modestissima influenza, in termini di tempi di evoluzione
e soprattutto di concentrazioni di equilibrio, sui valori per l'intero lago.
Nella Figura 10.11 sono presentate le curve di evoluzione della concentrazione media annuale di totale nel
bacino:
a) con un carico esterno di 379 tP/anno (16 mg/m3 anno);
b) con un carico esterno ridotto del 50%.

I tempi di equilibrio sono pari ad 8 tp (circa 12 anni) per il raggiungimento di una concentrazione di 25
e 13 mg/m3, rispettivamente.
Nella Figura 10.12 sono presentate le corrispondenti curve di evoluzione della concentrazione di nello strato
attivo nel sedimento (Padso = 1,02 mg/g).

10.4.5 Baia di Como

In conseguenza dell'accumulo dei carichi esterni e della lentezza del deflusso, la baia di Como costituisce
indubbiamente il corpo d'acqua a pi alto rischio del Lario.

206
Lago di Como Sedimenti del lago di Como
Bacino Occidentale Bacino Occidentale
50
45
40 Pdso =1.2mgP/g
\ ^^~___A CI. 34 mg/nJ
_ 35
I 30
I 25
o L C I . "19 rag/ni

- 15
io
5
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 II 12 13 14 15

Figura 10.5 Evoluzione della concentrazione Figura 10.6 Evoluzione della concentrazione
media di fosforo nel B acino media di fosforo nei sedimenti del
occidentale del lago di Como. Bacino occidentale del lago di Como.
A: carico esterno attuale pari a 166,4 A: carico estemo attuale pari a 166,4
tP/anno, senza carico intemo dei tP/anno.
sedimenti. B: carico estemo dimezzato rispetto
B: carico estemo dimezzato rispetto all'attuale (95 tP/anno).
all'attuale (95 tP/anno).
ys = 2000 g/m2 anno;
= 1,93 anni;
t = 12,7 anni.

Lago di Como Sedimenti del lago di Como


Bacino Orientale Bacino Orientale
35

30
\ P,dso 1.2mgP/g

"i 20 V ^ ^ . A , . me/m 3

1" ^__ ]
Z
[ P ] L . 15 mg/mJ
10

s
0
3 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 0 I 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
anni anni

Figura 10.7 Evoluzione della concentrazione Figura 10.8 Evoluzione temporale della
media di fosforo nel Bacino orientale concentrazione media di fosforo nei
del lago di Como. sedimenti del acino orientale del lago
A: carico esterno attuale pari a 40 tP/ di Como.
anno. Carico esterno attuale pari a 40 tP/
carico esterno del bacino anno.
dimezzato rispetto all'attuale,
esclusi gli apporti dal resto del
lago (35 tP/anno).
Ys = 700 g/m2 anno;
= 1,56 anni;
t w = 5,1 anni.

207
Lago di Como Sedimenti del lago di Como
35 , Bacino settentrionale 1.4 Bacino Settentrionale

30 1.2
A . " 2 5 , 8 '
_ 25 'M 1
E
"20 S. P,dso = 0 , 8 m g P / g

S. 15 0.6
' IJ [Pl_ 12 me/n?
Z
10 0.4

5 0.2

0
0 1 2 3 4' 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 ( 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
anni anni

Figura 10.9 Evoluzione della concentrazione Figura 10.10 Evoluzione temporale della
media di fosforo nel B acino concentrazione media di fosforo nei
settentrionale del lago di Como. sedimenti del B acino settentrionale
A: carico esterno attuale pari a 225 del lago di Como.
tP/anno e carico interno dai Carico esterno attuale pari a 225 tP/
sedimenti pari a 17 tP/anno. anno e carico intemo dai sedimenti
B: carico esterno dimezzato rispetto pari a 17 tP/anno (rilascio aerobico).
all'attuale (113 tP/anno).
5 = 3200 g/m2 anno;
= 1,1 anni;
= 8,4 anni.

Un'accurata modellizzazione della baia, sia di tipo interpretativo sia di tipo previsionale,richiederebbeuna base
di dati molto pi ampia di quella attualmente disponibile.
A titolo dimostrativo stato eseguito un calcolo dell'evoluzione annuale del sistema epilimnioipolimnio a passo
giornaliero relativa al periodo 01.11.198831.10.1989 i cui risultati sono presentati nella Figura 10.13 e
confrontati con quelli disponibili per quel periodo (campionamenti bimestrali eseguiti nelle stazioni di Tavernola
e di Torno) (vedi Tabelle 10.2ad).
Il corpo d'acqua considerato quello limitato a Nord dalla linea MoltrasioTomo (0,75 km3; 7,36 km2; h = 101 m;
t w = 2,12 anni) il cui carico esterno complessivo stato stimato in 113 t/anno. I risultati sono riassunti nella
Tabella 10.3.

Le equazioni del modello


d/dt P L = (kout ksed) P L + [vrp/ah)] (As/A) (Pads Padso) + kjnPext
d/dt P ads = (ksediS/Ns) P L [vrp/a + rs)/(hsNs)]Pads + [(vrp/a)/(hsNs)] P adso
Ns = (p/a) + ( l p ) r s

Definizione dei parametri del modello


=
out %u/V ('lout= P o r t a t a emissario; V = volume lago);
=
''sed " ^ed71/" (vsed = velocit di sedimentazione; = frazione particellato; h = profondit media lago);
A = area lago;
vr = velocit di rilascio di dai sedimenti;
= porosit media strato attivo dei sedimenti;
a = costante di distribuzione di tra acqua interstiziale e sedimento solido;
= concentrazione in acqua interstiziale;
ini
' ads = concentrazione in sedimento solido;
1
adso
= concentrazione non scambiabile in sedimento solido;
= qin/V (qjn = portata immissario);
ext
= concentrazione in acque affluenti;
As = area superficie sedimento attivo;
h = spessore sedimento attivo;

208
Lago di Como Lago di Como
40 2
1.8
35
1.6
30 \ ^^___^ IPIi."25 me/ni
A E 1.4
E 25 'S

I 20 1 ' 2
^~~^___B [PI L . 13 mn/nj = 1
2 15 PaQSo = 1 . 0 2 m g P / g
I 0,8
0.4
0,6
5 0.2
0 0
) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 ) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
anni anni

Figura 10.11 Evoluzione della concentrazione media Figura 10.12 Evoluzione della concentrazione media
di fosforo nelle acque del lago di Como. di fosforo nel sedimento attivo del
A: carico esterno attuale pari lago di Como.
a 379 tP/anno. A: carico esterno attuale pari a
B: carico esterno pari al 50% 379 tP/anno.
dell'attuale (190 tP/anno). B: carico esterno attuale pari al
ys = 2000 g/m2 anno; 50% dell'attuale.
= 1 , 5 2 anni;
= 11,6 anni.

Baia di Como

70
B
60
50 /*""
^^
j= 40
Sw
t 30
-__
20
10

88/21/1

68/1/1

6/6/

"^
69/01/1

^-- ^-. es

^
giorni

Figura 10.13 Evoluzione annuale della concentrazione


di nell'epilimnio (A) e
nell'ipolimnio(B) della baia di Como
(1/11/198831/10/1989). I punti
singoli corrispondono ai valori
misurati sperimentalmente (verde
epilimnio, rosso ipolimnio).

209
k
Sed,s = Vse;
rs = rata di sedimentazione;
= densit sedimento solido;
Tp = tempo medio di residenza del fosforo;
ised = 1/ksed = tempo medio di sedimentazione;
= flusso di rilascio del fosforo dai sedimenti;
qin P e x t = carico estemo di fosforo;
=
\ot'~ concentrazione all'equilibrio (asintotica) del fosforo totale nel lago
iw = tempo teorico di ricambio delle acque;
t eff = tempo medio effettivo di residenza delle acque.

Costanti di tempo e soluzioni osmotiche


Le costanti di tempo delle soluzioni
a1(2) = 1/2 { k out + k sed + (vrp/a + rs)/hsNs) + ()
V [ k o u , + ksed (v r P/a + r s )/(h s N s )] 2 + 4v r pk s e d s (A s /A)/(ahN s ) }

Le soluzioni asinotiche
PL~ = { [ l + v r p/(ar s )]k in P ext [v rP /(ah)](A s /A)P adS0 }/
/ { (kout + KJV +
/)] " k s e d [v r p/(ar s )](A s /A)}

Pads = { hk sed k in p ext + k out(v r P/a)P a d s o + k s e d (v r p/a)P a d s o (l AJA)}/


/ { k om (v r p/a + rs) + k sed [v r p/a(l AJA) + rs] }

210
Tabella 10.2a - Concentrazioni di totale calcolate per l'epilimnio e per l'ipolimnio della baia di Como (dall'1-11-88
al 31-10-89).

Giorni Epilimnio Ipolimnio Giorni EpUimnio Ipolimnio


mgP/mc mgP/mc mgP/mc mgP/mc

[0] 22,00 52,00 [50] 42,13 52,46


[1] 22,83 52,00 [51] 42,60 52,42
[2] 23,59 52,00 [52] 43,07 52,37
[3] 24,28 52,01 [53] 43,53 52.32
[4] 24,91 52,02 [54] 43,98 52,27
[51 25,48 52,04 [55] 44,43 52,22
[6] 26,00 52,07 [56] 44,87 52,17
17] 26,47 52,10 [57] 45,29 52,11
18] 26,90 52,14 [58] 45,71 52,06
[9] 27,29 52,17 [59] 46,11 52,01
[10] 27,65 52,21 [60] 46,49 51,96
[] 27,98 52,26 [61] 46,86 51,92
[12] 28,29 52,30 [62] 47,20 51,87
[13] 28,59 52,34 [63] 47,53 51,82
[14] 28,87 52,39 [64] 47,83 51,78
[15] 29,15 52,43 [65] 48,11 51,74
[16] 29,43 52,47 [66] 48,36 51,70
[17] 29,71 52,51 [67] 48,60 51,66
[18] 29,99 52,55 [68] 48,81 51,63
[19] 30,27 52,59 [69] 49,00 51,60
[20] 30,56 52,62 [70] 49,16 51,57
[21] 30,84 52,65 [71] 49,30 51,54
[22] 31,13 52,69 [72] 49,42 51,52
[23] 31,43 52,72 [73] 49,51 51,50
[24] 31,73 52,74 [74] 49,58 51,48
[25] 32,04 52,77 [75] 49,63 51,47
[26] 32,35 52,79 [76] 49,66 51,45
[27] 32,67 52,81 [77] 49,66 51,45
[28] 32,99 52,83 [78] 49,63 51,44
[29] 33,33 52,84 [79] 49,59 51,44
[30] 33,67 52,85 [80] 49,52 51,45
[31] 34,02 52,86 [81] 49,42 51,46
[32] 34,39 52,86 [82] 49,30 51,47
[33] 34,76 52,87 [83] 49,16 51,48
[34] 35,14 52,87 [84] 48,99 51,51
[35] 35,52 52,86 [85] 48,80 51,53
[36] 35,92 52,86 [86] 48,60 51,56
[37] 36,33 52,85 [87] 48,37 51,59
[38] 36,74 52,83 [88] 48,13 51,62
[39] 37,16 52,82 [89] 47,87 51,66
[40] 37,59 52,80 [90] 47,61 51,70
[41] 38,02 52,78 [91] 47,33 51,75
[42] 38,46 52,75 [92] 47,04 51,79
[43] 38,90 52,73 [93] 46,76 51,84
[44] 39,35 52,70 [94] 46,46 51,88
[45] 39,81 52,66 [95] 46,17 51,93
[46] 40,27 52,63 [96] 45,87 51,98
[47] 40,73 52,59 [97] 45,58 52,03
[48] 41,20 52,55 [98] 45,30 52,09
[49] 41,66 52,51 [99] 45,02 52,14

211
Tabella 10.2b - Concentrazioni di totale calcolate per l'epilimnio e per l'ipolimnio della baia di Como (dall'1-11-88
al 31-10-89).

Giorni Epilimnio Ipolimnio Giorni Epilimnio Ipolimnio


mgP/mc mgP/mc mgP/mc mgP/mc

[100] 44,75 52,19 [150] 35,75 54,98


[101] 44,49 52,24 [151] 35,64 55,04
[102] 44,24 52,29 [152] 35,52 55,10
[103] 43,99 52,34 [153] 35,41 55,16
[104] 43,75 52,39 [154] 35,30 55,21
[105] 43,52 52,44 [155] 35,20 55.27
[106] 43,30 52,49 [156] 35,10 55.33
[107] 43,08 52,54 [157] 35,00 55,39
[108] 42,86 52,59 [158] 34,91 55,45
[109] 42,65 52,64 [159] 34,82 55.50
[110] 42,45 52,69 [160] 34,74 55.56
[111] 42,25 52.74 [161] 34,66 55,62
[112] 42,05 52,79 [162] 34,58 55,67
[113] 41,86 52,84 [163] 34,50 55,73
[114] 41,66 52,89 [164] 34,43 55,78
[115] 41,47 52,94 [165] 34,36 55,84
[116] 41,28 53,00 [166] 34,30 55,89
[117] 41,10 53,05 [167] 34,24 55,95
[118] 40,91 53,10 [168] 34,18 56,00
[119] 40,73 53,16 [169] 34,12 56,05
[120] 40,54 53,21 [170] 34,07 56,11
[121] 40,36 53,26 [171] 34,02 56,16
[122] 40,18 53,32 [172] 33,97 56,21
[123] 40,00 53,37 [173] 33,93 56,26
[124] 39,82 53,43 [174] 33,88 56,32
[125] 39,64 53,49 [175] 33,84 56.37
[126] 39,47 53,54 [176] 33,80 56,42
[127] 39,29 53,60 [177] 33,76 56,47
[128] 39,12 53,66 [178] 33,72 56,52
[129] 38,95 53,71 [179] 33,69 56,57
[130] 38,78 53,77 [180] 33,65 56,62
[131] 38,60 53,83 [181] 33,62 56,67
[132] 38,44 53,89 [182] 33,58 56,72
[133] 38,27 53,95 [183] 33,55 56,77
[134] 38,10 54,01 [184] 33.52 56,82
[135] 37,93 54,07 [185] 33.49 56,87
[136] 37,77 54,13 [186] 33,46 56,92
[137] 37,61 54,19 [187] 33,43 56,97
[138] 37,45 54,25 [188] 33,40 57,02
[1391 37,29 54.31 [189] 33,37 57,07
[140] 37,14 54,37 [190] 33,34 57,11
[141] 36,98 54,43 [191] 33,31 57,16
[142] 36,83 54,49 [192] 33,28 57,21
[143] 36,69 54,55 [193] 33,25 57,26
[144] 36,54 54,61 [194] 33,22 57,31
[145] 36,40 54,68 [195] 33,19 57,36
[146] 36,27 54,74 [196] 33,16 57,41
[147] 36,13 54,80 [197] 33,13 57,45
[148] 36,00 54,86 [198] 33,10 57,50
[149] 35,88 54,92 [199] 33,07 57,55

212
Tabella 10.2c - Concentrazioni di totale calcolate per l'epilimnio e per l'ipolimnio della baia di Como (dall'I -11-88
al 31-10-89).

Giorni Epilimnio Ipolimnio Giorni Epilimnio Ipolimnio


mgP/mc mgP/mc mgP/mc mgP/mc

[200] 33,04 57,60 [250] 30,75 60,13


[201] 33,00 57,65 [251] 30,73 60,18
[202] 32,97 57,70 [252] 30,72 60,22
[203] 32,93 57,75 [253] 30,71 60,27
[204] 32,90 57,80 [254] 30,70 60,31
[205] 32,86 57,84 [255] 30,69 60,36
[206] 32,82 57,89 [256] 30,69 60,40
[207] 32,78 57,94 [257] 30,69 60,44
[208] 32,74 57,99 [258] 30,69 60,48
[209] 32,70 58,04 [259] 30,69 60,53
[210] 32,66 58,09 [260] 30,70 60,57
[211] 32,61 -58,14 [261] 30,71 60,61
[212] 32,57 58,19 [262] 30,71 60,65
[213] 32,52 58,24 [263] 30,72 60,69
[214] 32,47 58,29 [264] 30,74 60,73
[215] 32,42 58,34 [265] 30,75 60,77
[216] 32,37 58,39 [266] 30,76 60,81
[217] 32,32 58,45 [267] 30,77 60,85
[218] 32,27 58,50 [268] 30,78 60,89
[219] 32,22 58,55 [269] 30,79 60.93
[220] 32,16 58,60 [270] 30,80 60,97
[221] 32,11 58,65 [271] 30,80 61,01
[222] 32,05 58,70 [272] 30,80 61,04
[223] 32,00 58,76 [273] 30,81 61,08
[224] 31,94 58,81 [274] 30,80 61,12
[225] 31,88 58,86 [275] 30,80 61,16
[226] 31,82 58,91 [276] 30,79 61,20
[227] 31,77 58,96 [277] 30,78 61,25
[228] 31,71 59,02 [278] 30,76 61,29
[229] 31,65 59,07 [279] 30,74 61,33
[230] 31,59 59,12 [280] 30,71 61,37
[231] 31,53 59,17 [281] 30,69 61,41
[232] 31,48 59,23 [282] 30,66 61,46
[233] 31,42 59,28 [283] 30,62 61,50
[234] 31,36 59,33 [284] 30,58 61,55
[235] 31,31 59,38 [285] 30,54 61,59
[236] 31,26 59,44 [286] 30,50 61,64
[237] 31,20 59,49 [287] 30,45 61,68
[238] 31,15 59,54 [288] 30,39 61,73
[239] 31,11 59,59 [289] 30,34 61,77
[240] 31,06 59,64 [290] 30,28 61,82
[241] 31,02 59,69 [291] 30,22 61,87
[242] 30,98 59,74 [292] 30,15 61,92
[243] 30,94 59,79 [293] 30,09 61,97
[244] 30,90 59,84 [294] 30,01 62,02
[245] 30,87 59,89 [295] 29,94 62,07
[246] 30,84 59,94 [296] 29,87 62,12
[247] 30,81 59,99 [297] 29,79 62,17
[248] 30,79 60,04 [298] 29,71 62,22
[249] 30,77 60,08 [299] 29,63 62,27

213
Tabella 10.2d Concentrazioni di totale calcolate per l'epilimnio e per l'ipolimnio della baia di Como (dall'11188
al 311089).

Giorni Epilimnio Ipolimnio Giorni Epilimnio Ipolimnio


mgP/mc mgP/mc mgP/mc mgP/mc

[300] 29,55 62,32 [331] 27,16 63,99


[301] 29,47 62,38 [332] 27,10 64,04
[302] 29,38 62,43 [333] 27,05 64.09
[303] 29,30 62,48 [334] 27,01 64,14
[304] 29,22 62,53 [335] 26,98 64,19
[305] 29,13 62,59 [336] 26,95 64,24
[306] 29,05 62,64 [337] 26,94 64,28
[307] '28,97 62,69 [338] 26,93 64,33
[308] 28,89 62,75 [339] 26,94 64.37
[309] 28,81 62,80 [340] 26,96 64.41
[310] 28,74 62,85 [341] 26,99 64.45
[311] 28,66 62,91 [342] 27,03 64,49
[312] 28,58 62,96 [343] 27,07 64,53
[313] 28,51 63,01 [344] 27,12 64,56
[314] 28,43 63,07 [345] 27,17 64.60
[315] 28,35 63,12 [346] 27,22 64.63
[316] 28,28 63,17 [347] 27,26 64.67
[317] 28,20 63,23 [348] 27,30 64,71
[318] 28.13 63,28 [349] 27,34 64,75
[319] 28,05 63,34 [350] 27,36 64,78
[320] 27,98 63,39 [351] 27,37 64,83
[321] 27,90 63.44 [352] 27,37 64,87
[322] 27,82 63,50 [353] 27,35 64,91
[323] 27,75 63,55 [354] 27,31 64,96
[324] 27,67 63,61 [355] 27,25 65,01
[325] 27,59 63,66 [356] 27,17 65,06
[326] 27,51 63,72 [357] 27,07 65,12
[327] 27,43 63,77 [358] 26,93 65,18
[328] 27,36 63,83 [359] 26,77 65,25
[329] 27,29 63,88 [360] 26,79 65,28
[330] 27,22 63,94

Tabella 10.3 Riassunto dei parametri calcolati.

Bacino Orientale Bacino Occidentale Bacino Settentrionale Lago intero


9 3
V(10 m ) 3,7 9,435 10,24 23.37
A (IO6 m2) 33,9 46,7 64,3 144,9
h(m) 109 202 159 161

q0ut = q,n(io 9 m 3 ) 4,8 2,4 4,2 4,8


i w (anni) 5,12 12,7 8,4 11.6
(3,7' 6,52) (10.81 14,52) (7,l!9,7 2 ) (10.4 1 12,82)
r5 (gmV 1 ) 700 2000 3200 2000
P ad5 (1992) (mg g"') 2,3 2,25 1,22 1.8
T
sed (anni) 2,23 2,24 1,27 1,75
Tp (anni) 1,56 1,93 1,10 1,52
P
adso ( m 8 g"1) 1.2 1,2 0,8 1.0
(1992) (mg m"2 a"1) 265 (17 t a"1) 117

lin p9 e 33.4 3 166.43 225 3 379 3


(IO mg a'1) (45,44) (95,44) (1994) (1944)
Ptot (1992) (mg nr 3 ) 33 50 31 39
p
tot.~ (mg m"3) 17 34 25 25

1 2
Circolazione completa ogni 5 anni Circolazione completa ogni 10 anni
3 4
Valore misurato Valore calcolato

214
Capitolo 11

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

11.1 Valutazione del livello trofico naturale del Lario

La valutazione del livello trofico attuale rappresenta un elemento necessario ma non sufficiente per indicare le
esigenze e le priorit d'intervento sugli ambienti lacustri. Per il calcolo del carico ammissibile o dannoso di
sostanze eutrofizzanti (in particolare di fosforo) nei laghi viene generalmente posto come obiettivo il non
superamento di una soglia rigida di fosforo totale nelle acque lacustri pari a 10 ^. Tale soglia viene
generalmente considerata come il limite superiore delle condizioni di oligotrofia corrispondenti alla possibilit
di usi plurimi delle risorse idriche. L'oligotrofia non deve essere considerata in assoluto come l'obiettivo da
perseguire e da raggiungere in tutti i corpi idrici. Le situazioni eutrofiche non sono necessariamente conseguenza
di contaminazione antropica, in quanto un lago pu presentare caratteri di elevata trofia anche per cause naturali,
determinate sia dalla conformazione della euvetta lacustre che dallecaratteristiche morfometriche e geochimiche
proprie del bacino di drenaggio. Ne consegue che ilrisultatocui devono tendere gli interventi di risanamento
non tanto quello diriportaregli ambienti ad una condizione di oligotrofia, ma piuttosto quello di ricondurre
ciascun ambiente lacustre ad un livello prossimo alla sua trofia naturale.

Sorge quindi la necessit di disporre di una metodologia, relativamente semplice ed applicabile su vasta scala,
che consenta di stimare con sufficiente precisione il livello trofico naturale di ogni singolo ambiente lacustre,
espresso in termini di concentrazione media di fosforo totale dovuta al solo carico geochimico e distinguibile
dagli apporti dovuti alle attivit antropiche. A tale proposito stata proposta una metodologia che consente una
valutazione del livello trofico naturale mediante l'impiego di un modello empirico definito "indice MEI" (Vighi
e Chiaudani, 1985). Quest'indice tiene conto dell'esistenza di una diretta relazione tra parametri morfometrici
ed edafici e produttivit dei laghi. I parametri usualmente utilizzati per il calcolo dell'indice MEI sono i seguenti:
a. solidi disciolti totali,
b. conducibilit
e. alcalinit,
d. profondit media della euvetta lacustre.

Gli indici morfoedafici vengono calcolati sia sulla base dell'alcalinit che della conducibilit:

MEIa|c = alcalinit (meq 1) / profondit media (metri)

MEIcon = conducibilit (uS/cm) / profondit media (metri)

Tuttavia l'utilizzo dei valori di alcalinit probabilmente da preferirsi in quanto questo parametro appare meno
influenzato dagli apporti di origine antropica.
Il modello empirico, basato sulla relazione che lega il logaritmo dell'indice morfoedafico di un lago ed il
logaritmo della concentrazione media di fosforo totale che gli competerebbe per cause naturali, definisce le
seguenti equazioni:

log =1,48 +0,33 (0,09)log MEI a]c r = 0,83 (1)

logP = 0,87 + 0,27(0,ll)logMEI con r = 0,71 (2)

dove: = concentrazione naturale media di fosforo totale (mg/1).

215
L'applicazione dell' indice MEI al caso del caso del lago di Como porta ad una valutazione della concentrazione
media di fosforo totale di origine naturale pari a 75 )igll. Pertanto la trofia naturale del lago di Como
riconducibile ad una situazione di oligotrofa.

11.2 Caratteristiche qualitative attuali delle acque lacustri

Dall'analisi dei profili termici il Lario pu essere definito come un lago oligomittico con una circolazione
parziale invernale (marzo) ed una netta stratificazione termica estiva. La conducibilit elettrica compresa tra
143 e 236 8: a 25C. I valori dipH sono compresi tra 7,2 e 9,1. L'alcalinit compresa tra 0,9 e 1,35 meq/
1; la durezza tra 72 e 90 mg CaC03/l. Il valore massimo di ossigeno disciolto registrato nella zona ftica di 14,2
mg/1, il valore minimo misurato di 2,6 mg/1 nelle acque ipolimniche. La percentuale di saturazione presenta
valori compresi tra 134 e 22% (si sottolinea che generalmente il valore minimo ottimale di saturazione
dell'ossigeno disciolto per la tutela della vita acquatica pari al 60%). I minimi metalimnici di saturazione
dell'ossigeno disciolto, durante il periodo estivorisultanopari a41 % a Como, 68% (Argegno), 89% (Menaggio),
73% (Colico), 82% (Lierna) e 82% a Lecco, evidenziando la relativa peggiore condizione della baia di Como
rispetto al resto del lago.
Per quanto riguarda i composti dell'azoto, il valore medio annuo dei mirai/per l'intero lago di 745 u.g/1; nello
strato 0-50 m di 692 g/l mentre nello strato 50m-fondo di 757 g/l. valore medio dei nitriti relativo allo
strato 0-50 m risulta di 8 g/l. Nella stazione di Como si osserva una concentrazione media di 24 g/l, nettamente
superiore rispetto a quelle osservate nelle altre stazioni (media 4 g/l). Il valore medio annuo di azoto
ammoniacale per tutto il lago di 9 g/l. La concentrazione media di azoto ammoniacale a Como nello strato
0-50m di 83 g/l,rispettoad un valore medio di 8 g/per le altre stazioni esaminate. La concentrazione media
annua di azoto minerale per l'intero bacino lacustre pari a 763 g/l. I valori relativi alle singole stazioni sono
illustrati nella Figura 11.1.
Per quanto riguarda i composti del fosfro il valore medio annuo di ortofosfato per l'intero lago di 31 ]Xgl\; i
valori medi alla circolazione riferiti alle singole stazioni per lo strato 0-50 mrisultanorispettivamentepari a
30 g/l per la stazione di Como, 26 g/l ad Argegno, 22 g/l a Menaggio, 26 g/l a Colico, 23 g/l a Lierna e
20 g/l a Lecco. La concentrazione media annua di fosforo totale relativa alle singole stazioni rappresentata
nella Figura 11.2, mentre la concentrazione media annua relativa allo strato 0-50 m rappresentata nella Figura
11.3. Leriserveipolimniche di fosforo (50 m-fondo) risultano invece concentrate nelle stazioni pi profonde,
come risulta dalla Figura 11.4. Il valore medio annuo del fosforo totale per il Lario, calcolato come media
ponderata volumetrica, pari a 41 g/l.
Il valore medio annuo di clorofilla a nello strato 0-20 m pari a 3,5 g/l. Il confronto con il valore medio di
clorofilla relativo alle indagini relative al periodo 1988/89 (7 g/l) consente di cogliere il tendenziale
miglioramento della situazione trofica del Lario.
Per quanto riguarda i silicati si registrano concentrazioni comprese tra 86 g/l e 1.952 ug/l.
Il rapporto medio NIP (azoto inorganico totale/fosforo reattivo) alla circolazione invernale risulta pari a 26,
indicando che l'elemento limitante la crescita algale il fosforo.

11.3 Evoluzione trofica recente

Nella Figura 11.5 illustrato l'andamento dei valori medi annui di fosforo totale nella colonna d'acqua negli
ultimi ventanni. Appare evidente, dopo i valori massimi osservati negli anni 1977-78, una marcata e costante
diminuzione dagli anni '80 nella concentrazione media cha passa da 78 g/l ad una concentrazione attuale di
41 u.g/1.
L'analisi condotta su una scala temporale pi breve (1989-92) ma pi precisa in quanto le metodiche di
campionamento ed analisi sono identiche, ha permesso di evidenziare che la concentrazione media di fosforo
nellacolonna d'acqua del Bacino occidentale passata da 55 g/l a46 g/l. Nell'asse Colico-Lecco si osservata
una variazione della concentrazione da 40 g/l a 34 g/l. Tenendo conto dei contenuti medi nella colonna
d'acqua, riferiti al lago completo, si registra una diminuzione della concentrazione di fosforo totale pari al 17%
nell'ultimo triennio con una perdita media di circa 3 g/l all'anno (Figura 11.6).

216
Figura 11.1 - Concentrazione media annua di azoto Figura 11.2- Concentrazione media annua di fosforo
minerale (mg/m3) nelle diverse stazioni del totale (mg/m3) nelle diverse stazioni del
lago di Como. lago di Como.

'P
Argegno faggio
fflj>
colico ema Lecc0

Figura 11.3- Concentrazione media annua di fosforo Figura 11.4- Concentrazione media annua di fosforo
totale (mg/m3) nello strato 0-50 m per le totale (mg/m3) nello strato 50 m-fondo nel
singole stazioni. lago di Como.

217
Per quanto riguarda l'azoto, si osserva una diminuzione di azoto inorganico totale che passa da 854 g/l (Marzo
88-89) a 793 g/l (Marzo 91-92). La media annuale relativa alle stazioni di Como, Argegno e Menaggio nei due
periodi di rilevamento diminuisce da 873 g/l a 798 g/l (Figura 11.7).
Dagli andamenti del fosforo totale e dell 'azoto inorganico totale a partire dal 1980 (Figura 11.9) risulta evidente
che alla diminuzione di fosforo totale corrisponde una sostanziale uniformit dei valori di azoto inorganico totale
(Figura 11.8). Poich il rapporto N/P nel carico organico che perviene al lago di Como si pu presupporre
costante, ne risulta che la diminuzione del fosforo totale imputabile quasi esclusivamente all'abbattimento del
fosforo nei detersivi, mentre le opere di collettamento e depurazione degli scarichi civili, che ovviamente
rimuovono sia il carico di che quello di N, incidono solo in minima parte.

Secondo la classificazione correntemente adottata nella tradizione limnologica (Tabella 11.1) i valori di totale
misurati nel Lario corrispondono ad una condizione attuale di meso-eutrofia. Pi precisamente, il valore medio
di totale di 52 g/l per il bacino occidentale, 33 \ per il bacino orientale e 31 per quello settentrionale.
E' pertanto evidente una situazione di eutrofia nel bacino occidentalerispettoad una condizione di mesotrofia
presente nell'asse Colico-Lecco.

Tabella 11.1 - Classificazione trofica dei laghi


sulla base del contenuto di totale.

Categoria Concentrazione totale


mgl\

Oligotrofo <10
Oligo-mesotrofo 10-20
Mesotrofo, Meso-eutrofo 20-50
Eutrofo 50-100
Ipertrofo >100

Per valutare la condizione tropica attuale di Lario stato inoltre utilizzato il metodo di classificazione
probabilistica, o sistema di classificazione trofica aperto, basato sulla probabilit di appartenenza a cinque classi
trofiche, valutata sulla base dei valori medi annuali di cinque parametri principali (P totale, totale, clorofilla
a, valore massimo di clorofilla a, disco di Secchi). L'applicazione di questo metodo, utilizzando tre parametri
ha portato alla definizione delle seguenti classi trofiche probabilistiche di appartenenza:

CLASSI TROFICHE (% PROBABILIT)


PARAMETRO
Ramo Occidentale Asse Colico-Lecco

Fosforo totale 52% eutrofia, 40% mesotrofia 61% mesotrofia, 31% eutrofia

Clorofilla media 18% eutrofia, 62% mesotrofia 55% mesotrofia, 35% oligotrofia
Trasparenza media 46% mesotrofia, 40% oligotrofia 45% oligotrofia, 40% mesotrofia

Il Bacino occidentale viene classificato come meso-eutrofo, mentre l'asse Colico-Lecco presenta le maggiori
probabilit di appartenere alla categoria mesotrofica (anche se gi presente qualche indicazione di oligotrofia).

In conclusione si pu affermare che nell'ultimo decennio il Lario stato interessato da una positiva evoluzione
della condizione trofica (Figura 11.9). In particolare aumentato il rapporto azoto inorganico totale/fosforo
reattivo che da un valore di 15 negli anni settanta passato ad un valore attuale di 26.

11.4 Valutazione dei carichi esterni di fosforo mediante le relazioni statistiche OCSE

Tra i numerosi approcci che permettono di valutare il carico ammissibile per mantenere un lago nelle condizioni
di trofia desiderate sono state utilizzate le seguenti correlazioni:

218
f~W

/ *"


48
16.6%

W SB 15%


muti
Ramo di Como
m
19B9 199g
lana 109~
Lago Totale
7
Asse ColicoLecco

Figura 11.5 Evoluzione della concentrazione media Figura 11.6 Variazione della concentrazione media
annua di fosforo totale nell'ultimo ponderata di fosforo totale (mg/m3) nella
ventennio. colonna d'acqua del Lario nell'ultimo
triennio.

mg/m mg/m inorganico

/ 963

Azoto inorganico totale

9%

JK7/
^JMZUMZ lana 1QH~
Stazione 1 Stazione 2 Stazione 3

1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992

Figura 11.7 Variazione della concentrazione media Figura 11.8 Andamento dell'azoto minerale e del
ponderata di azoto minerale (mg/m3) nella fosforo totale nel Lario negli ultimi 10
colonna d'acqua del Lario nell'ultimo anni.
triennio.

219

100 T(w) (anni) 1000

Diagramma di sintesi

Lp = []1+^> (1)

[] = 1,58 [Lp/q/d+Vg]'0,83 (2)

dove:
L = carico esterno di fosforo (tP/anno)
P
= concentrazione di totale nel lago (mg/1)
qs = carico idraulico (m3/anno) = z/tw
= profondit media del lago (m)
= tempo teorico di ricambio delle acque (anni).

L'equazione (1) stata elaborata da Vollenweider (1976), mentre l'equazione (2) derivata dall'elaborazione
effettuata nell'ambito del Progetto Alpino dell'OCSE (1982).
I carichi esterni di fosforo nel Lario sono stati quindi stimati con le due equazioni, tenendo conto delle
concentrazioni di fosforo misurate nel lago e dei tempi effettivi di residenza delle acque. I risultati sono riassunti
nella Tabella 11.2, in cui riportata l'evoluzione dei carichi teorici esterni nell'ultimo decennio. Viene inoltre
ricalcolato il carico dovuto esclusivamente agli apporti naturali, a partire da una concentrazione naturale di
fosforo di 7,5 g/l nelle acque lacustri.

Nel Piano di risanamento Regionale (P.R.R.A.L.), pur adottando l'equazione (1) stato utilizzato il tempo
teorico di residenza delle acque (4,5 anni). Ci ha portato a calcolare, ad esempio, un carico di fosforo totale
relativo al 1982, di 1100 tP/anno, rispetto a circa 600-825 tP/anno che si sarebbe stimato utilizzando i tempi reali
di residenza delle acque.

220
T a b e l l a 11.2 Evoluzione temporale dei carichi esterni teorici di fosforo nel Lario.

[P] LAGO Lp (t/anno)


ANNO
(mg/m 3 ) Equazione 1 Equazione 2 Stime P.R.RA.L. (eq. 1)

1982 68 605 825 1100


1989 48 426 542 777
1992 40 355 435 648

[P] naturale
7,5 67 58 121

D'altro canto la validit dei valori di carico teorico calcolati tenendo conto dei tempi effettivi di residenza
compresi tra 355 e 435 tP/anno confermata, oltre che da una maggiore precisione nella valutazione dei tempi
effettivi di residenza, anche dai risultati dell'indagine conoscitiva che forniscono un carico totale di fosforo
gravante sul Lario pari a circa 380 tP/anno. Infatti nel 1992 i carichi esterni sono stati valutati sperimentalmente
mediante misure dirette effettuate sugli immissari e, per la porzione di territorio non tributaria dei fiumi
corrispondenti, ma affluenti direttamente al lago, applicando i coefficienti teorici adottati nel presente studio.
Attualmente dagli immissari pervengono 342 tP/anno, dagli abitanti dei comuni rivieraschi 30 tP/anno, dai
terreni agricoli ed incolti nonricadentiall'interno dei bacini di drenaggio degli immissari analizzati 10 tP/anno,
per un totale di circa 380 tP/anno. Per quantoriguardail Bacino occidentale il carico esterno stimato in 143
tP/anno, per il Bacino settentrionale in 210 tP/anno (da notare che in questo bacino sono stati misurati carichi
interni pari a 17 tP/anno) e per il Bacino orientale in 27 tP/anno.

11.5 Scenari di miglioramento della qualit delle acque in funzione di perseguibili


ed ipotetiche riduzioni dei carichi di fosforo

Il raggiungimento dei valori all'equilibrio non immediato poich il processo di decadimento avviene in maniera
asintotica ed il tempo teoricamente necessario sarebbe infinito. La valutazione dei tempi di recupero stata
effettuata considerando le rate effettive di flusso, cio i periodi di stratificazione delle acque lacustri. Nella
Tabella 11.3 sono riassunte le previsioni sull ' evoluzione delle concentrazioni nelle acque del lago di Como. Nella
prima colonna sono indicati i carichi medi di fosforo totale per diversi obiettivi; nella seconda colonna sono
riportati i tempi di risposta (al 95%) del sistema e nella terza colonna sono indicate lerispettiveconcentrazioni
all'equilibrio nelle acque lacustri.

Tabella 11.3 Scenari di riduzione dei carichi di fosforo nel Lario.

CARICHI DI FOSFORO TEMPI DI RISPOSTA CONCENTRAZIONE


PER DIVERSI OBIETTIVI DI A L L ' E Q U I L I B R I O
(tP/anno) (anni) (mg/m 3 )
A C
1/2 T A' B' C'
P
(min max'
Lago completo 379 250 190 7,7 1.52 1218 25 16 14
Bacino occidentale 166 95 8,0 1,93 1526 34 (22) 19
Bacino orientale 40 35 6,0 1,56 1012 17 (16) 15
Bacino settentrionale 225 113 7,7 1,10 911 25 (14) 12

A : carico attuale, concentrazione iniziale di 39 mg/m3 (lago completo), 50 mg/m3 (Bacino occidentale), 33 mg/m3 (Bacino orienta
le), 31 mg/m3 (Bacino settentrionale).
: carico ridotto del 35% rispetto al 1992, concentrazione iniziale nel lago pari a 26 mg/m3.
C : carico dimezzato rispetto al 1992, concentrazione nel lago di 20 mg/m3.
A' : concentrazioni all'equilibrio rispetto ai carichi elencati in A.
B' : concentrazioni transient! con un carico totale di pari a 250 t/anno.
C' : concentrazioni all'equilibrio con i carichi dimezzati rispetto al 1992.

221
Il lago di Como raggiunger una concentrazione di fosforo all'equilibrio di 25 mg/m3 in 12 anni nell'ipotesi di
un carico esterno di 379 tP/a a partire da una concentrazione di 39 mg/m 3 . Un'ulteriore riduzione del carico
esterno del 35% (250 tP/a), corrispondente ad un transiente di 26 mg/m3, risulterebbe in una concentrazione
all'equilibrio di 16 mg/m 3 , raggiungibile in circa 18 anni. Dall'analisi dei dati emerge che il Bacino occidentale
risponder pi lentamente agli interventi rispetto agli altri bacini, e quindi, questa parte del lago risulter pi
sensibile ai carichi inquinanti.
Secondo le prescrizioni dettate dai Criteri di pianificazione in rapporto alla gestione delle risorse idriche
lombarde, tenuto conto della situazione attuale riguardante il collettamento e la depurazione, i carichi di fosforo
attribuibili al territorio della Provincia di Como risulterebbero rispettivamente pari a 26,1 tP/a dopo depurazione
ed a 40,4 tP/a non depurabili nel ramo di Como, 9,9 depurate e 7,1 non depurabili nel ramo di Lecco e di 15,4
depurate e 39,1 non depurabili nell'alto lago. Per il totale del territorio della provincia di Como si verserebbero
nel lago 138 tP/a dalle sorgenti puntiformi (51,4 depurate e 86,6 non depurabili) mentre dalla Provincia di Sondrio
perverrebbero al lago 51,5 tP/a (19,1 depurate e 32,4 non depurabili) a cui occorre aggiungere circa 11 tP/a
provenienti dai territori svizzeri. In totaleil carico puntiforme risultante sarebbe pari a 191 tP/aal quale si somma
un carico di circa 110 tP/a di apporto diffuso per un totale di 301 tP/a.

Si potrebbe ipotizzare che la quota di carico non depurabile in tutto il bacino possa essere ridotta fino ad un
massimo del 30%, mediante piccole reti separate fognanti acque nere che verserebbero in piccoli impianti di
depurazione del tipo biodischi o ad ossidazione totale per un totale di circa 36 tP/a di carico aggiuntivo rimosso.
Ne deriverebbe quindi un carico puntiforme pari a 155 tP/a cui potrebbe aggiungersi una riduzione ulteriore di
circa 5tP/a della quota proveniente dai territori svizzeri ed in particolare dal Canton Ticino alle cui Autorit,
anche nell'ambito della convenzione Italo-Svizzera, potrebbe essere effettuata richiesta di ottemperare ai limiti
previsti dal redigendo aggiornamento del Piano della Regione Lombardia.

// carico totale potrebbe quindi essere contenuto in 250 tPla a seguito anche di alcuni interventi significativi
sulla zootecnia e razionalizzazione delle quantit di fertilizzanti distribuite sulle superfici agrarie. Come
ricavabile dalla Tabella 11.3, ad un carico di 250 tPla corrisponderebbe una concentrazione media nel lago a
breve termine pari a 26 mg/m3 e una concentrazione all'equilibrio, raggiungibile in circa 15 anni, paralo mg/
ni\ Tale concentrazione dovrebbe essere assunta come un ragionevole obiettivo finale del risanamento delLario
poich gli estensori del presente rapporto sono dell' avviso, sulla scorta delle indagini effettuate, che al di sotto
del carico su indicato (250tP/a) ben difficilmente si possa scendere in considerazione anche dell'ampia
superficie del territorio drenante e della distribuzione molto disaggregata di una consistente quota della
popolazione residente nella porzione pi montana del territorio.
Nella stessa tabella gli obiettivi potenzialmente raggiungibili sono indicati anche per i 3 sottobacini da cui
risultano rispettivamente concentrazioni pari a 22 mg/m3 per il Bacino occidentale, 16 mg/m3 per il Bacino
orientale e 14 mg/m3 per il Bacino settentrionale.

Tale modellistica previsionale dovr contribuire ad una revisione degli obiettivi intermedi e finali previsti dal
P.R.R.A.L. del 1984 che prevedeva, con l'approccio utilizzato di una pianificazione "a freddo", ad indicare un
obiettivo intermedio pari a 14,1 mg/m3 ed un obiettivo finale pari a 9,4 mg/m3 .

222
Appendice A

PRINCIPALI STUDI EFFETTUATI SUL LARIO

Il lago di Como stato oggetto di numerose ricerche. La termica delle sue acque, limitatamente al bacino
di Como, fu studiata da Alessandro Volta nella seconda met del XVIII secolo; il Lario altres il primo lago
profondo sudalpino sul quale sia stata effettuata una batimetra (Casella, 1864-66).
Un importante lavoro coordinato da Monti, "La limnologia del Lario" (1925a), rappresenta il primo studio
globale sul lago di Como ed anche una importante fonte di notizie relative alla bibliografia antecedente e a
quella cheriguardail periodo 1879-1924. Il lavoro considera in maniera unitaria, per la prima volta in Italia,
il complesso "bacino imbrifero - lago" nei suoi aspetti fisici e biologici. Esso consiste infatti in una dettagliata
descrizione delle caratteristiche fisiche del bacino imbrifero e del corpo lacustre, nonch in un esame di
numerose componenti biologiche, che informa della presenza abbondante in estate delle cianoficee
Anabaenaflos-aquaee Microcystis aeruginosa, dell'Agosto 1925 (Monti, 1925b); avvenimenti analoghi
erano gi stati segnalati da Besana (1898) e da Lenticchia (1909).
Dati chimici relativi al residuo solido e ossigeno disciolto nelle acque sono riportati in un lavoro di Monti
( 1925c), in cui viene messa in evidenza la relazione tra geologia del bacino imbrifero e composizione chimica
delle acque, l'influenza di quest'ultima sulla componente biologica e come ne venga a sua volta influenzata.
Monti (1929) classifica il Lario, per le sue caratteristiche di trasparenza e buona ossigenazione, come Iago
oligotrofico.
Il periodo compreso fra il 1929 e il 1946 non stato caratterizzato da particolari studi, di quest'ultimo anno
sono le ricerche limnologiche di Baldi, Pirocchi e Tonolli (1947), allo scopo di determinare la qualit delle
acque del bacino di Como, in vista della loro utilizzazione per l'approvvigionamento idrico della citt. Gli
Autori indicano le specie algali Ceratium hirundinela, Asterionella gracillima, e Fragilaria crotonensis,
come dominanti da Maggio a Dicembre, viene poi segnalata unafiorituraverificatasi nel Settembre del 1946
e causata da un'esplosione della cloroficea Ulothrixsp. assieme a Fragilaria e Ceratium; il Iago viene definito
decisamente oligotrofico. Per trovare riferimenti validi, e una concreta possibilit di confronto per gli aspetti
chimici, si deve risalire al periodo 1960-1962, durante il quale furono eseguiti da Vollenweider (1964-1965)
quattro campionamenti nella stazione di Argegno, con determinazione di ossigeno, pH, conducibilit, nitrati,
fosfati e silicati.
Dopo quelle di Vollenweider lericerchesul Lario si interrompono, perriprenderenell'Agosto 1970, con un
lavoro di tesi (Braga, 1972). Questa ricerca estesa a tutto il lago: sono considerate cinque stazioni di
campionamento (due nel ramo Sud-Ovest, due nel ramo Sud-Est e una in alto Iago) e in queste stazioni furono
effettuate, a diverse profondit, misure dei principali parametri fisici e chimici. Per quantoriguardagli aspetti
biologici furono eseguiti pochi campionamenti di fitoplancton e vengono indicate come dominanti le
cianoficee, principalmente Oscillatoria rubescens. Nel 1971, in occasione del Convegno "Lacustrine
Climatology", accanto ad una maggioranza di lavori di carattere sanitario, sono da segnalare quello di
Vecchia ( 1971) sulla geologia del bacino lariano e di Rossetti et al. (1971), relativo alla meteorologia di circa
cinquant'anni, studiata in tre stazioni del lago. Durante un successivo convegno internazionale, venne
presentato un lavoro di Stangenberg sulla chimica delle acque del Lario (1975).
Dal 1973 al 1985 sono stati effettuati con regolarit dei campionamenti semestrali (a fine inverno e a fine
estate), da parte del CNR-Istituto Italiano di Idrobiologia, nelle stazioni di Argegno e di Villa Geno (nel
bacino di Como). Risultati relativi al periodo 1973-1978 sono stati pubblicati nel 1979 (Bonomi et al.), mentre
un altro lavoro (Ambrosetti et al., 1983), raccoglie i dati relativi al quinquennio 1978-1982. Lo stesso lavoro
riporta, in forma estremamente sintetica, i dati chimici relativi ai prelievi fatti nel bacino nord del lago
(Bellano) e in quello orientale (Lierna), nel periodo 1976-1982. Studi sulla composizione delle precipitazioni
sulla citt di Como sono stati effettuati negli anni sessanta e dal 1984 sono stati ripresi (Centro "A. Volta").

223
Nel 1980 da parte del CCR-Ispra e dell'Istituto di Idrologia dell'Universit di Milano, sono stati raccolti i
sedimenti recenti in diversi sottobacini del Iago di Como alfinedi caratterizzarne le propriet m ineralogiche,
chimiche e biologiche e radiometriche. Lo studio permise per la prima volta di evidenziare l'influenza delle
attivit antropiche ed industriali della regione lariana sui sedimenti profondi e di calcolare la quantit di
materiale in via di sedimentazione (Parise et al. 1981).
Negli anni 1984-85 l'Amministrazione Comunale di Como, in relazione all'utilizzo delle acque del Iago a
scopo potabile, ha fatto effettuare una sistematica rilevazione delle caratteristiche delle acque del primo
bacino, alfinedi pervenire alla classificazione del lago di Como, secondo quanto regolamentato dal D.P.R.
515/82. Considerando nel complesso i risultati analitici ottenuti nei tre punti di prelievo (a 40-50 m dalla
superficie), i parametri chimici sonorisultaticlassificabili in categoria A1, salvo rare eccezioni. Gli indicatori
di contaminazione fecale sono risultati invece, con maggiori frequenze, in categorie superiori ad Al.
Contemporaneamente presso l'Istituto di Igiene dell'Universit di Milano, si sono svolte ricerche sulla
formazione di composti organici volatili (THM) connessi ai processi di disinfezione (Ziglio, 1986).
Le U.S.S.L. del territorio svolgono sistematiche indagini per il controllo dell'inquinamento batteriologico,
anche in rapporto alla balneabilit.
L'Amministrazione Provinciale di Como ha eseguito uno studio (1986), in cui si descrive nel dettaglio il
bacino imbrifero e la sua situazione ambientale, vengono definiti i regimi idrici, stimati i carichi inquinanti
e proposto il piano di risanamento.
Sulla base di una convenzione stipulata fra il Centro "A. Volta" e ENEL/CRTN, sono stati elaborati i dati
meteorologici pubblicati fra il 1970 e il 1976 dall'Osservatorio di Climatologia Applicata, con applicazione
della statistica degli estremi calcolata sui dati di precipitazione, ricavando i tempi di ritorno teorici di eventi
particolari (Bacci et al., 1987; Bartesaghi e Tronei, 1987).
In uno studio effettuato nell'Aprile 1986, l'insieme dei dati biologici edi quelli chimicirivelavauria situazione
di notevole eutrofizzazione delle acque del Lario, pi accentuata nel caso della stazione di Como, ma molto
pronunciata anche negli altri tre bacini esaminati. La maggior compromissione in corrispondenza della
stazione di Como anche testimoniata dalle concentrazioni di ammonio, sistematicamente pi elevate
rispetto ai valori di Argegno, con variazioni analoghe a quelle del fosforo (Barbanti et al., 1986):

1. Parametri fisici, chimici e biologici

Trasparenza
Le prime m isure di trasparenza effettuate nel 1970-71 hanno evidenziato valori di trasparenza assai ridotti in tutto
il lago durante la stagione estiva, con un minimo in corrispondenza della stazione prospiciente la citt di Como
(1,4 m). In autunno e in inverno si nota un netto miglioramento dei valori di trasparenza, purrimanendouna netta
differenza tra il bacino di Como ed il resto del lago. Nel Luglio 1975 i valori di trasparenza, misurati in 16 stazioni
diverse, mostravano un ambito di variazione compreso tra 2 m aCernobbio (bacino di Como) e 5,5 m a Gravedona
(alto lago). Anche le misure effettuate nel 1977-78 e nel 1989 evidenziano un andamento simile. In particolare,
nell'indagine pi recente il valore minimo (2,6 m) stato misurato in prossimit di Como nel mese di Marzo,
mentre il valore massimo (12,5 m) nel mese di Dicembre a Torno. Ci ha confermato ancora una volta come il
ramo di Como manifesti in modo molto pi evidente rispetto alle altre parti del lago i segni caratteristici
dell'eutrofia.

Temperatura
Il lago di Como un lago tipicamente oligomittico poich la fase di piena circolazione si verifica nella sua
completezza soltanto in alcuni periodi, in concomitanza di inverni particolarmente rigidi e ventosi. Nel periodo
1988-89 stata osservata la piena omogeneizzazione delle acque lacustri solo in corrispondenza della stazione
di Como, la meno profonda, con una temperatura pari a 8,0C. Nelle altre stazioni il completo rimescolamento
ha interessato solo i primi 40-50 metri di profondit.

224
pH
In tutte le ricerche condotte i valori massimi di pH sono stati osservati negli strati pi superficiali durante il
periodo primaverile-estivo, i valori minimi invece negli strati pi profondi. In particolare negli anni 1960-61 il
valore massimoriscontratoera pari a 9,25 unit di pH, quello minimo a 7,5. Nell'epilimnio i valori presentavano
un ambito di variazione compreso tra 7,7 e 8,0 unit, mentre nell'ipolimnio tale ambitorisultavapiristretto(tra
7,5 e 7,7). Nel 1970-71 la situazione non appariva molto diversa: il valore massimoriscontratoin superficie era
pari a 9,55 (stazione di Como) mentre quello minimo a 7,45. Nel Luglio del 1975 fu condotta una indagine su
16 campioni superficiali prelevati in altrettante stazioni del lago e si osserv un ambito di variazione compreso
tra 8,5 e 8,7. Nella stessa campagna furono effettuati altri prelievi, anche in profondit, e furono riscontrati valori
minimi di 7,2 unit a 300 m nella stazione di Argegno. Negli anni 1977-78 nelle 7 stazioni scelte come punti
di prelievo non si evidenziarono differenze degne di nota tra una stazione e l'altra: la distribuzione verticale si
mostr omogenea durante tutto il periodo dell'anno tranne in estate in cui in superficie si osservarono valori
compresi tra 8,8 e 9,3 mentre in profondit il range era di 7,6-7,9 Nei primi anni '80 l'indagine, riferita al solo
periodo primaverile, evidenzi un ambito di variazione compreso tra 7,5 e 8,3.1 dati pi recenti (1989) fanno
riferimento a valori compresi tra 7,0 e 9,3 unit. Quest'ultimo valore riferitoai primi 10 m di profondit di tutte
le stazioni di prelievo relativamente al mese di Luglio.

Conducibilit
Nel 1960-62 i valori di conducibilit misurati ad Argegno nella zona ipolimnica profonda (50-410 m) erano
mediamente di 173 \iS a 18C, mentre i dati relativi al 1970-71 indicano un sensibile aumento: 182 8 a 18C
(1% in pi). Considerando inoltre il campionamento primaverile, cio il momento di massima omogeneit
verticale delle caratteristiche qualitative delle acque, nelle varie stazioni di campionamento si osserva il valor
minimo nella stazione di Como (179 \xs) e quello massimo a Dervio (185 ). Le misure superficiali condotte
nel Luglio del 1975 hanno permesso di evidenziare un sensibile gradiente con valori minimi nell'alto lago
(Gravedona, 135 \iS) e massimi nel ramo di Como (Cernobbio 165 \&). Le indagini condotte successivamente
(periodo 1978-82) confermano come la stazione situata in prossimit della citt di Como presenti una
concentrazione di soluti pi elevata rispetto alle altre. Considerando infatti i valori di conducibilit della acque
profonde, che poco risentono degli avvicendamenti stagionali, si nota una differenza tra Bellano, Grumo ed
Argegno (155-160 \iS) e Como (165-170 5). Nel periodo 1988-89 i valori di conducibilit a 20C, sono risultati
compresi tra un minimo di 138 8 (stazione di Colico, mese di Luglio, strati superficiali) e un massimo di 207
(stazione di Como, Ottobre, 10 m di profondit).

Alcalinit
I valori di alcalinit misurati nel 1960 nella stazione di Argegno mostrano un ambito di variazione compreso tra
1,11 meq/1 (Ottobre, 2.5 m di profondit) e 1,35 meq/1 (Ottobre, 410 m). II valore medio per la zona ipolimnica
risulta essere di 1,32 meq/1. Le successive misure effettuate nel 1970 presentano un valore minimo a Dervio
(stazione di Dervio, campionamento primaverile), valori pi elevati nel ramo di Lecco (1,22 meq/1) e massimi
nel ramo comasco (Como, 1,27 meq/1). Tale situazione rispecchia esattamente il trend evidenziato per la
conducibilit. Nell'indagine relativa al periodo 1978-1982 il valore medioriscontratonel periodo di circolazione
primaverile risulta pari a 1,19 meq/1.1 dati pi recenti (1988-89) mostrano per l'intero lago di Como valori di
alcalinit compresi tra 0,9 e 1,3 meq/1. Nel mese di Dicembre stata osservata una completa uniformit di questo
parametro (1,2 meq/1) lungo tutta la colonna d'acqua e per tutte le stazioni esaminate.

Durezza
I primi dati analitici relativi alla durezza delle acquerisalgonoal periodo 1970-71 e sono riferiti a 5 stazioni del
lago: il valore minimo di 76 mg CaC03 osservato ad Argegno nel mese di Agosto (5 m di profondit) mentre
il valore massimo di 102,5 mg CaC03 misurato a Como nel mese di Giugno ( 10 m di profondit). Considerando
i valori medi ponderali del campionamento primaverile, si osserva come i valori pi elevati siano riferiti sempre
alla stazione di Como (da 84,6 a 94,9 mg CaC03) mentre quelli minimi alla stazione di Dervio (da 83,2 a 89,6
mg CaC03). In seguito, le misure effettuate nel Luglio 1975 in sedici stazioni presentano un ambito di variazione
compreso tra 91 (Musso) e 110,7 mg CaC03 (Cernobbio). Le successive analisi effettuate negli anni 1977-78
mostrano il valore massimo (127 mg CaC031 a Como in superficie nel Marzo 1978 e il valore minimo a Bellagio

225
(66 mg CaC03) alla profondit di 50 m nell'Ottobre 1977.1 valori di durezza misurati nelle varie stazioni di
prelievo nel periodo 1988-89 sono risultati compresi tra 72 e 94 mg CaC03. In tutte le stazioni si osservata una
relativa uniformit lungo l'intera colonna di acqua nel periodo invernale e in quello primaverile (84 mg CaC03),
con valori leggermente pi elevati negli strati pi profondi in tutte le stazioni nel mese di Dicembre (88-90 mg
CaC03). Nel mese di Marzo valori pi elevati negli strati pi profondi si osservano nelle stazioni di Argegno
e Menaggio.

Ossigeno disciolto
Le prime misure di concentrazione dell'ossigeno disciolto sono state effettuate nel periodo 1960-62 nella stazione
di massima profondit di Argegno. Nella primavera 1961 sono state osservate condizioni di sovrassaturazione
(164%, corrispondente ad una concentrazione di 17,5 mg/1) alla profondit di 2,5 m. Tale sovrassaturazione si
estendeva con valori decrescenti fino alla profondit di 20 m. Per quanto riguarda l'ipolimnio, il valore minimo
osservato stato di 5,8 mg/1 (50% di saturazione) nel mese di Ottobre nelle acque di fondo (410 m) Dieci anni
pi tardi (1970-71) il valore massimo ipolimnico stato riscontrato nella stazione di Como (17,3 mg/1, pari al
212% di saturazione). La condizione di sovrassaturazione interessava per anche le altre stazioni (Argegno,
Grumo, Dervio, Lecco) fino alla profondit di 10 m. Nel periodo autunnale solo a Como si osservata una
saturazione inferiore al 75 % mentre nelle altre stazioni continuava apermanere una condizione di sovrassaturazione.
Nel periodo invernale, quando le acque epilimniche pi ricche di ossigeno si omogeneizzano completamente o
in parte con le acque ipolimniche sottosature, i valori di saturazione scendono al 20%. Nel Luglio 1975 i
campionamenti superficiali hanno fatto rilevare valori compresi tra il 100% (Gravedona) e il 125% (Brienno)
di saturazione. Campionamenti eseguiti invece lungo l'intera colonna di acqua mostrano unabrusca diminuzione
tra i 10 e i 20 m di profondit (65-70% a Lecco e Argegno, 80% a Menaggio e Colico). Il valore minimo (40%)
stato osservato ad Argegno alla profondit di 300 m. Nella successiva campagna di indagine, condotta
dall'Istituto Italiano di Idrobiologia con una serie di campionamenti primaverili dal 1973 al 1977 ad Argegno,
sono statiriscontrativalori medi epilimnici (0-30 m) compresi tra 79,6% (Como) e 97,4% (Lierna) e valori medi
ipolimnici (30 m-fondo) compresi tra 53,7% (Argegno) e 77,3% (Lierna). Le analisi effettuate negli anni 1978-
1982 hanno messo in evidenza come la completa omogeneizzazione delle acque si verifichi solo eccezionalmente.
Nel periodo considerato tale situazione statariscontratanel Marzo 1981; in tale occasione sono state osservate
concentrazioni comprese tra 8,8 e 9,2 mg/1 con percentuali comprese tra 73 e 81%. Confrontando queste
concentrazioni con quelle misurate in occasione delle complete circolazioni individuate nell'ultimo ventennio,
si osserva che in nessun caso la percentuale di saturazione ha superato l'85%, mantenendosi al di sotto del valore
di equilibrio. Tale risultato da mettere in relazione con l'elevata profondit e con la durata molto limitata della
completa circolazione. Dall'indagine pi recente emerge come il contenuto medio di ossigeno disciolto per
l'intero lago sia pari a 8,3 mg/1, con una media epilimnica di 9,9 mg/1 ed una media ipolimnica di 8,2 mg/1.
Analizzando nel dettaglio i valori relativi all'ossigeno disciolto in termini di percentuale di saturazione, nel
periodo invernale e in quello estivo si osserva come nelle stazioni del ramo occidentale in corrispondenza del
fondo i valori risultino essere spesso al di sotto del 60%, indicando una condizione di non ottimale ossigenazione.

Composti del fosforo


I primi dati relativi alle concentrazioni di fosforo reattivo (ortofosfato) si riferiscono a misure effettuate negli
anni 1960-62 ad Argegno. Il valore medio ipolimnico calcolato su 21 campioni pari a 12,5 g/l, con un minimo
in superficie (2 g/l) e un massimo sul fondo (39 &/\). Una valutazione livello trofico del Iago di Como all'inizio
degli anni '60 lo poneva tra gli ambienti oligo-mesotrofi. Le successive indagini, relative a 5 stazioni di prelievo,
evidenziano un notevole incremento della concentrazione di fosforo. Relativamente alla stazione di Argegno si
possono osservare valori medi ponderali che superano i 40 g/l, con un incremento in 10 anni di circa il 200%.
Per quantoriguardale altre stazioni si nota come quella di Como presenti valori di concentrazione pi elevati,
mediamente superiori a 60 g/l, e riveli quindi una condizione di netta eutrofia. Nel Luglio 1975 sono stati
osservati valori minimi di concentrazione in corrispondenza degli strati epilimnici (0-10 m) in tutte le stazioni
(3-10 g/l). Procedendo verso gli strati pi profondi i valori aumentano progressivamente fino a raggiungere i
70 g/l alla stazione di Argegno (profondit 300 m). Mediamente nell'ipolimnio la concentrazione di fosforo
ortofosfato pari a 60 g/l. La successiva indagine condotta dall'Istituto Italiano di Idrobiologia nel Marzo 1977
4 stazioni mostra un aumento del fosforo all'incremento, in particolare per quanto riguarda i valori medi

226
ipolimnici. Un quadro sintetico che evidenzia l'evoluzione della concentrazione media di fosforo reattivo
riassunto nella Tabella 1.

Tabella 1 - Concentrazioni medie di fosforo reattivo e totale (/) rilevate al campionamento primaverile.

Anni 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982

Fosforo totale 65 73 68 76 81 81 70 78 74 68
Fosforo reattivo 60 67 65 60 74 70 61 67 59 58

Durante l'ultima indagine eseguita negli anni 1988-89 statoriscontratoun valore medio alla circolazione per
tutto il lago pari a 35,4 /l. Considerando epilimnio ed ipolimnio i valori medi sono rispettivamente di 17,7 e
39 g/l. Il valore medio riferito al bacino occidentale risultatosensibilmente pi elevato del corrispondente
valore calcolato per gli altri due bacini: 46,2 g/l nel ramo di Como contro 26,7 nel ramo di Lecco e 28,6 nell'alto
lago.
Relativamente al fosforo totale, gli unici dati esistenti e prodotti con metodologie idonee sono quelli pubblicati
da Bonomi (1979) e da Mosello (1983) e si riferiscono al periodo 1973-1982.1 valori massimi di fosforo totale
(81 g/l) sono stati misurati negli anni 1977-78 mentre successivamente, possibile evidenziare una tendenza
alla diminuzione. L'ultima indagine (1988-89) riporta un valore medio di fosforo totale pari a 48,1 g/l,
corrispondente al limite superiore della mesotrofia.

Composti dell'azoto
Nel lago di Como l'azoto nitrico rappresenta la frazione pi importante dell'azoto inorganico poich le forme
ammoniacale e nitrosa risultano essere praticamente trascurabili. La tendenza all'incremento del contenuto di
azoto inorganico ha interessato il periodo compreso tra il 1960 e il 1978 (da 540 g/l a 780 g/l) mentre dopo
tale anno si notata una stabilizzazione su valori intorno a 800 g/l. Tale valore si mantenuto fino agli anni
1988-89: la concentrazione media di azoto minerale calcolata per l'intera massa lacustre, risultata infatti pari
a 808 g/l. Nel bacino occidentale la concentrazione media di azoto minerale di 877 g/l, nel bacino orientale
di 735 g/l mentre nel bacino settentrionale pari a 770 g/l.

Azoto nitrico
Nel 1960-61 ad Argegno, il contenuto epilimnico medio dei nitrati risultato pari a 345 g/l, mentre quello
ipolimnico a 535 ^. Il valore minimo osservato di 140 ^ alla profondit di 10 m nel mese di Marzo, mentre
quello massimo riferitoalla profondit di 410 m ed risultatopari a 595 g/l. Le successive indagini eseguite
nel 1972 evidenziano un incremento della concentrazione nella stazione di Argegno: i valori medi passano infatti
da 520 a 660 ^. Il valore massimoriscontratonell'intera campagna di indagine stato di 797 g/l a Como nel
mese di Gennaio alla profondit di 30 m mentre il valore minimo, riferito a campioni superficiali della stessa
stazione, pari a 127 g/l (Agosto). Nel Luglio 1975 si osservano concentrazioni medie pi elevate presso la
stazione di Argegno e meno elevate presso Colico. L'indagine del 1977 ha messo in evidenza concentrazioni
medie epilimniche (0-30 m) massime a Como (760 g/l) e minime a Lierna (610 ^) e concentrazioni medie
ipolimniche (30 m- fondo) massime semprea Como (780 g/l) e minimea Bellano (680 ^). La stessa campagna
di analisi proseguita con campionamenti primaverilifinoal 1982 (Mosello, 1983) e permette cos di evidenziare
una evoluzione della concentrazione di azoto nitrico nelle quattro stazioni. In particolare la stazione di Como
presenta valori di 810-860 ^ contro 680-720 ^ di Bellano, 730-760 ^ di Lierna e 710-730 ^ di Argegno.
Nel periodo 1988-89 il valore medio di azoto nitrico per tutto il lago di 796 ^. Per i tre sottobacini sono stati
rilevati valori medi di 870 ^ per il ramo di Como, 730 ^ per il ramo di Lecco e 767 ^ per il bacino
settentrionale.

Azoto nitroso
Nel periodo 1970-71 i valori medi di azoto nitroso presentano un intervallo di variazione compreso tra
0,8 ^ (Argegno, Aprile 1971) e 36,9 g/l (Dervio, Marzo 1971). La successiva indagine condotta nel
Luglio 1975 ha evidenziato valori superficiali compresi tra 10 ^ a Tremezzo, Menaggio, Gravedona,

227
Gaetano, Mandello e 26 /1 a Cernobbio. In quattro stazioni possibile osservare che al di sotto dei 20
30 m la concentrazione di azoto nitroso pari a 0 g/l. Nel periodo 198889 il valore medio di azoto
nitroso per tutto il lago risultato pari a 1,6 ^ : per l'epilimnio e l'ipolimnio i valori medi corrispondono
rispettivamente a 2,5 g/l e a 1,3 ^. Nei tre rami sono stati registrati valori medi pari a 3,2 g/l per
il bacino occidentale, a 0,8 g/l per il bacino orientale e a 1,6 g/l per l'alto lago.

Azoto ammoniacale
Nel 196061 si riscontrano valori relativamente bassi di questo composto, ad eccezione dell'autunno 1961
dove la concentrazione di ammoniaca in prossimit dei sedimenti era risultata pari a 200 g/l. Nel periodo
197071 le stazioni di Como, Argegno e Lecco sono quelle che presentano i valori medi stagionali pi elevati,
con punte massime di 185 g/l a Como (Ottobre 1971). Considerando i valori relativi a ciascuna profondit,
si osserva che la zona ipolimnica non sembra interessata da un intenso fenomeno proteolitico. Infatti, mentre
i valori medi epilimnici variano da 0,1 a 66 g/l, quelli ipolimnici non superano i 14 g/l. Nel Luglio 1975
sono stati riscontrati valori di ammoniaca compresi tra 10 e 30 g/l nei primi 15 m di profondit; a profondit
maggiori la concentrazione di questo composto assume valori prossimi a 0 g/l. L'indagine successiva condotta
in quattro stazioni dal 1977 al 1982 permette di evidenziare come la stazione di Como presenti i valori epilimnici
pi elevati (63 g/l nel Marzo 1977 rispetto a 27 g/l della stazione di Lierna e 57 g/l nell'Aprile 1981
rispetto a 10 g/l di Bellano) (Tabella 2). Nel periodo 198889 il valore medio di azoto ammoniacale per
tutto il lago equivale a 10 g/l, con una media epilimnica di 19 g/l ed una ipolimnica di 8 g/l. Per il
bacino occidentale la concentrazione media pari a 20 g/l, per quello orientale a 4 g/l mentre per il bacino
settentrionale a 3 g/l.

Tabella 2 Concentrazione medie di azoto ammoniacale (ig) nell'epilimnio ed ipolimnio (Marzo 1977 Aprile 1981).

1977 1981
STAZIONI Epilimnio Ipolimnio Epilimnio Ipolimnio
(0 30 m) (30 mfondo) (0 30 m) (30 m fondo)

Argegno (410 m) 49 6 13 5
Como (85 m ) 63 39 57 12
Liema (280 m) 27 12 10 4
Bellano (183 m) 33 9 46 15

Silice reattiva
I silicati reattivi al molibdato misurati nel 196062 alla stazione di Argegno presentano un ambito di variazione
compreso tra 0,6 mg/1 (2,5 m di profondit, mese di Marzo) e 2,2 mg/1 (410 m di profondit, mese di Novembre).
II valore medio considerato dall'Autore di 1,53 mg/1. E' possibile inoltrerilevareuna stratificazione verticale,
con valori crescenti in funzione della profondit: 3,3 mg/1 misurati negli strati a contatto con i sedimenti
rappresentano il valore massimo. Le successive indagini (periodo 197071) presentano un valore minimo di 0,15
mg/1 misurato a Lecco alla profondit di 2,5 m nel mese di Giugno e di un massimo di 1,77 mg/1 misurato a Como
alla profondit di 70 m nel mese di Agosto. Nel febbraio 1973 in tre stazioni alla profondit di 1 m si misurano
i seguenti valori: Brienno 1,33 mg/1, Dervio 1,36 mg/1, Lecco 1,35 mg/1. Nel periodo 198889 in tutte le stazioni
il mese di Dicembre stato contrassegnato dai valori pi alti (maggiori di 1 mg/1 a tutte le profondit). Valori
elevati si riscontrano anche nel periodo primaverile. E' infatti in tale periodo che sul fondo della stazione di
Argegno viene raggiunta la concentrazione massima rilevata nell'intero periodo di ricerca: 2,1 mg/1. Tipica dei
periodi autunnale ed estivo la netta differenza esistente tra i valori di concentrazione della silice reattiva
misurati nello strato epilimnico rispetto a quelli nello strato ipolimnico: i primi sono sensibilmente inferiori ai
secondi e questa diversit, gi presente nel campionamento autunnale, si accentua nel Luglio successivo tanto
che, nella stazione di Argegno, si passa dalla concentrazione di 129 g/l riscontrata fino a 2,5 m di profondit
alla concentrazione di 1849 g/l misurata a 300 m di profondit.

228
Clorofilla a
Nel periodo 1988-89 il valore medio di clorofilla a calcolato per tutte le stazioni considerate risultato pari a
6,9 0 nello strato 0-20 m. Le concentrazioni non sono mai superiori a 10 ^>/1 nel periodo autunnale e spesso
coincidono con lo zero analitico nel periodo invernale. Il periodo primaverile caratterizzato da un forte
incremento della concentrazione di clorofilla con un massimo assoluto di 30 ^ misurati nella stazione di Como
alla profondit di 2,5 m. In questa stagione si evidenziata una netta superiorit dei valori misurati nelle stazioni
del bacino occidentale.

2. Elenco degli studi

Viene infine presentato un elenco degli studi effettuati nel periodo 1960-85, distinti per parametro ed argomento.
Oltre all'autore viene indicato in parentesi l'anno della pubblicazione.

pH
1960-61 (Vollenweider, 1965); 1970-71 (Braga, 1972); Luglio 1975 (Stangenberg, 1975); 1977-78 (Pizzotti,
1978); 1978-19821st. It. Idrob. (Ambrosetti et al., 1983) (Mosello e Ruggiu, 1982); 1988-89 (Chiaudani et al.,
1989).

Trasparenza (disco di Secchi)


1970-1971 (Braga, 1972); Luglio 1975 (Stangemberg, 1975); 1977-78 (Pizzotti, 1978); 1988-89 (Chiaudani et
al., 1989).

Ossigeno
1960-1962 (Vollenweider, 1965); 1970-71 (Braga, 1972); Luglio 1975 (Stangemberg, 1975); 1973-77 1st. It.
Idrob. (Bonomi et al., 1979) e 1978-82 (Mosello, 1983); 1988-89 (Chiaudani et al., 1989).

Azoto nitrico
1960-62 (Vollenweider, 1965), (Braga, 1972); Luglio 1975 (Stanmgemberg, 1975); Ist. It. Idrob. 1978-82
(Mosello, 1983); 1988-89 (Chiaudani et al., 1989).

Azoto nitroso
1970-71 (Braga, 1972); Luglio 1975 (Stangemberg, 1975); 1st. It. Idrob.. 1978-82 (Mosello, 1983); 1988-89
(Chiaudani et al., 1989).

Azoto ammoniacale
1960-61 (Vollenweider, 1965); 1970-71 (Braga, 1972); (Stangemberg, 1975); 1st. It. Idrob. 1977-82 (Bonomi
ed al., 1979) (Mosello, 1983); 1988-89 (Chiaudani et al., 1989).

Conducibilit
1960-62 (Vollenweider, 1965); 1970-71 (Braga, 1972); Luglio 1975 (Stangemberg, 1975); 1978-82 (Mosello,
1983); 1988-89 (Chiaudani et al., 1989).

Alcalinit
1960-61 (Vollenveider, 1965); (Braga, 1972); Febbraio 1973 (Garibaldi, 1973); 1978-72 (Mosello, 1983); 1988-
89 (Chiaudani et al., 1989).

Durezza totale
1970-71 (Braga, 1972); Luglio 1975 (Stangemberg, 1975); 1977-78 (Pizzotti, 1978); 1988-89 (Chiaudani et
al., 1989).

229
Calcio
1960-61 (Vollenweider, 1965); 1970-71 (Braga, 1972); Febbraio 1973 (Garibaldi, 1973); Luglio 1975
(Stangemberg, 1975); 1978-82 (Mosello, 1983).

Magnesio
1960-61 (Vollenweider, 1965); 1970-71 (Braga, 1972); Febbraio 1973 (Garibaldi, 1973); Luglio 1975
(Stangemberg, 1975); 1978-82 (Mosello, 1983).

Sodio
Febbraio 1973 (Garibaldi, 1973); 1978-82 (Mosello 1983).

Potassio
Febbraio 1973 (Garibaldi, 1973); 1978-82 (Mosello 1983).

Cloruri
1960-61 (Vollenveider, 1965); 1970-71 (Braga, 1972); Febbraio 1973 (Garibaldi, 1973);Luglio 1975 (Stangemberg,
1975); 1978-82 (Mosello, 1983).

Solfati
1960-62 (Vollenveider, 1965); Febbraio 1973 (Garibaldi, 1973); 1978-83 (Mosello, 1983).

Silicati
1960-62 (Vollenweider, 1965); 1970-71 (Braga, 1972); Febbraio 1973 (Garibaldi, 1973); 1988-89 (Chiaudani
et al., 1989).

Fosforo
1960-62 (Vollenweider, 1965 - Preattivo); 1970-71 (Braga, 1972); Luglio 1975 (Stangemberger, 1975); Marzo
1977 (Bonomi et al., 1979); 1973-82 (Mosello, 1983); 1988-89 (Chiaudani et al., 1989).

Idrocarburi
Istituto Idrologia e Climatologia Medica, 1976 (Cantarelli ed al., 1979).

Caratteristiche idrochimiche dei corsi d'acqua affluenti al lago


Tesi di laurea di Prosdocimi (1975), tre campionamenti effettuati nel 1974-1975 in quarantatre affluenti primari.
Misure di temperatura, conducibilit, alcalinit totale e durezza totale.

Caratteristiche mineralogiche, chimiche, biologiche e radiometriche dei sedimenti


Istituto Idrologia, CCR Ispra e Istituto Mineralogia Universit di Milano, 1978 (Parise et altri, 1981); Parise e
Riva (1982); Baudo e Muntau (1983); Premazzi et al. (1986); Parise e Premazzi (1986); Provini, Premazzi e
Gaffino (1987).

Parametri chimici inerenti l'uso irriguo


Concentrazione dei solidi disciolti totali, (TDS), concentrazione di Na in rapporto agli altri cationi IRSA 1976-
77 (Chiaudani et al., 1983).

Popolamento ittico
Attualmente le specie ittiche presenti nel lago di Como sono 27 (di cui 6 Salmonidi e l i Ciprinidi). Rispetto ad
un elenco del 1902, che siriporta,ci sono 4 nuove specie: salmerino (Salvelinus alpinus) bondella (Coregonus
macrophtfalmus), trota irridea (Salmo gaindneri) e persico sole (Lepomis gibbosus).

230
L'elenco ripreso dal "Piano di risanamento, di tutela e digestione delle risorse idriche del bacino del Lario"
(Amm.ne Prov. di Como, 1985) e risulta estratto da "Relazione sulla pesca nel Lago di Como" (Autori vari).

Pesci del lago di Como (Anno 1902)


1) Pesce persico (Perca fluviatilis)
2) Scazzone (Cottus gobio)
3) Ghiozzo (Gobius fluviatilis)
4) Bottatrice (Lota vulgaris)
5) Trota di fiume (Salmo far io)
6) Trota di lago (Salmo lacustris)
7) Coregone bianco (Coregonus helveticus)
8) Coregone azzurro (Coregonus wartmanni)
9) Temolo (Thimallus vulgaris)
10) Luccio (Esox lucius)
11) Agone (Ciupea alosa var. lacustris)
12) Carpa (Cyprinus carpio)
13) Barbo (Barbus plebeius)
14) Tinca (Tinca vulgaris)
15) Cavedano (Leuciscus cavedanus)
16) Pigo (Leuciscus pigus)
17) Truglio (Leuciscus aula)
18) Sanguinerola (Leuciscus phoxinus)
19) Vairone (Leuciscus muticellus)
20) Scardola (Leuciscus eritrophthalmus)
21) Alborella (Alburnus alburnellus)
22) Salena o Savetta (Chondostrma soetta)
23) Ghisella (Cobitis taenia)
24) Anguilla (Anguilla vulgaris)

Popolamento zooplanctonico
E' in pratica impossibile fare un quadro esaustivo del sua struttura ed evoluzione: i dati disponibili sono
estremamente frammentari. Il primo studio pu essere considerato quello di Monti (1924); seguono poi Baldi,
Pirocchi e Tonolli (1947); Parise e Riva (1982); tesi di laurea di Negri (1982).

Popolamento fltoplanctonico
1919-1923 (R. Monti, 1925); Baldi, Pirocchi e Tonolli (1947); Braga (1972); 1st. It. Idrobiologia 1978-81
(Rugghi; 1983).

Biocenosi costiera
Uno studio sull'Asellus di Monti (1924). Due tesi di laurea (Ferrari, 1976 e Majocchi, 1976) hanno trattato
rispettivamente macrofite e malacofauna.

231
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237
RINGRAZIAMENTI

Questa ricerca stata possibile grazie alla disponibilit ed alla collaborazione di numerose persone.
Gli autori desideranoringraziarein particolare:

Dott.ssa Annalisa Colombo, Amministrazione Provinciale di Como


Dort. Matteo Bigi, Amministrazione Provinciale di Como
Prof. Ing. Gian Carlo Chiesa, Politecnico di Milano
Ing. A. Taiana, Como
. Sig. P. Gnocchi, Como
Societ Lombardia Risorse S.p.A., Milano
Societ A.T.E. S.r.l., Milano
Sig. Renato Cazzaniga, Servizio Radioprotezione, CCR-Ispra
Sig. Gerard Bowe, Istituto Ambiente, CCR-Ispra
Sig. Jerry Wells, Servizio Pubbliche Relazioni, CCR-Ispra
Sig.ra Maria Grazia Giaretta, Servizio Pubbliche Relazioni, CCR-Ispra
Commissione delle Comunit europee
EUR 15267 - Il lago di Como - Condizioni ambientali attuali e modello
di previsione dell'evoluzione delle qualit delle acque

G. Chiaudani, G. Premazzi

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunit europee

1993 XXXI, 240 pag. 21,0 29,7 cm

Serie: Ambiente e qualit della vita

ISBN 9282665690

Prezzo in Lussemburgo, IVA esclusa: ECU 28

Questo studio, finanziato dal ministero dell'Ambiente nell'ambito della legge n. 7 del
24 gennaio 1986, stato condotto per sopperire alle deficienze conoscitive che esisto
no sulla limnologia del lago di Como.
L'indagine, iniziata nel settembre 1991 e terminata nel settembre 1992, ha preso in
considerazione sei stazioni pelagiche: Como, Argegno, Colico, Menaggio, Lierna e Lec
co. Sono state effettuate sette campagne di prelievo che hanno comportato il prelievo
di 900 campioni per un totale di oltre 9 000 determinazioni analitiche.
La ricerca ha riguardato le principali componenti ecosistemich:
le acque immissarie (caratteristiche fisicochimiche);
le acque lacustri (caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche):
la struttura dei popolamenti fito e zooplanctonici ed ittici;
i sedimenti lacustri (contenuto di sostanze eutrofzzanti, carichi interni di fosforo,
metalli pesanti, composti organoclorurati e radionuclidi).
Sono stati inoltre raccolti gli elementi utili per la valutazione dei carichi esterni generati
nel bacino imbrifero ed analizzate le informazioni necessarie per ricostruire l'evoluzione
trofica del Lario.
Il quadro che emerge dalla ricerca evidenzia la condizione di eutrofia in cui versa attual
mente il lago di Como. I modelli matematici predittivi, sviluppati nel presente studio,
suggeriscono che l'obiettivo finale del risanamento (mesotrofia) pu essere raggiunto in
circa venti anni.
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