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lezione 6

Corso di Laboratorio di Educazione ambientale


a.a. 2023-2024

Effetti delle attività umane


sull’ambiente: il buco
dell’ozono e le piogge acide
Prof. Roberto Rana
lezione 6 - Corso di Laboratorio di Educazione ambientale - a.a. 2023-2024 – prof. Roberto Rana

Cos’è l’ozono
L’ozono è un gas che si trova nell’atmosfera ed
maggiormente nella stratosfera.
Questo gas svolge nella stratosfera un ruolo
fondamentale, assorbendo le radiazioni
ultraviolette dannose per la salute umana.

Struttura dell’ozono
https://www.youtube.com/watch?v=rIazFkUn1xs
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Dove di trova l’ozono

La concentrazione di ozono stratosferico si misura in unità Dobson (DU) :1 D.U.


= 2,7 ·1016 molecole/cm2 alla pressione di 1 atmosfera e alla temperatura di 0°C.
Per esempio la concentrazione di ozono nella stratosfera in corrispondenza degli
USA è pari a circa 300 DU, mentre quella sul polo SUD è di 117 DU.
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Dove di trova l’ozono

La concentrazione di ozono stratosferico si misura in unità Dobson (DU) :1 D.U.


= 2,7 ·1016 molecole/cm2 alla pressione di 1 atmosfera e alla temperatura di 0°C.
Per esempio la concentrazione di ozono nella stratosfera in corrispondenza degli
USA è pari a circa 300 DU, mentre quella sul polo SUD è di 117 DU.
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Formazione e distruzione naturale dell’ozono


Raggi ultravioletti Spazio
siderale

Strato di ozono
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I Clorofluorocarburi
Clorofluorocarburi o freon
(sono composti costituiti da
Cloro, Fluoro e Carbonio -
CFC - comunemente
utilizzati come refrigeranti,
solventi ed agenti
propellenti) e di
bromofluorocarburi o
halon (composti costituiti
da bromo, fluoro e
carbonio - BFC - usati
come agenti estinguenti.
Gli HCFC (Idroclorofluoro
I CFC sono una classe di composti aeriformi artificiali, che carburi) sono una classe di
una volta prodotti, non trovando meccanismi naturali di composti chimici utilizzati
rapida degradazione o di assorbimento, permangono nella temporaneamente per
troposfera per lungo tempo. rimpiazzare i CFC e i BFC
L'evoluzione della produzione di CFC

I CFC sono stati sostituiti nei loro impieghi con altri composti meno pericolosi per
l'ozono: i perfluorocarburi - PFC, composti che non contengono cloro e gli
idroclorofluorocarburi HCFC, composti che oltre a carbonio, cloro e fluoro
contengono anche idrogeno. Gli HCFC sono meno pericolosi per l'ozono stratosferico
perché meno persistenti e più degradabili dei CFC
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Come i clorofluorocarburi distruggono lo strato
di ozono
I CFC quando raggiungono la stratosfera liberano l’atomo di cloro che inizia a distruggere
le molecole di ozono. L’inertizzazione dell’atomo d cloro avviene dopo che ha distrutto
migliaia di molecole di ozono
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Come i clorofluorocarburi distruggono lo strato di ozono

Poco ozono Molto ozono


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Come i clorofluorocarburi distruggono lo strato di ozono

Poco ozono Molto ozono


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Come i clorofluorocarburi distruggono lo strato di ozono

12 ottobre 10 novembre
2022 2020

19 ottobre
2023
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Come i clorofluorocarburi distruggono lo strato di ozono

Situazione dello strato di ozono alla


fine dell’inverno australe 2023 al
polo Sud
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Perché l’assottigliamento dello strato di ozono


stratosferico è maggiore al Polo Sud?
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Effetti sulla salute umana e sugli ecosistemi

Per quanto riguarda gli effetti sull’uomo sembra ormai


fuori discussione una correlazione tra l’esposizioni alle
radiazioni ultraviolette e l’insorgenza di alcuni tumori
alla pelle. Un altro effetto molto importante è quello
della formazione della cataratta. Infine si ipotizza
persino un’alterazione del DNA.
Sugli ecosistemi, invece, si è osservato degli effetti
negativi sulle colture di soia ed a numerose specie
vegetali, nonché sull’ambiente acquatico (fitoplancton).
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Azioni politiche per ridurre la produzione di CFC


Il protocollo di Montreal è un trattato internazionale volto a
ridurre la produzione e l'uso di quelle sostanze che
minacciano lo strato di ozono, firmato il 16 settembre 1987,
entrato in vigore il 1º gennaio 1989. E' stato sottoposto a
revisione nel 1990 (Londra), 1992 (Copenaghen), 1995
(Vienna), 1997 (Montreal) e 1999 (Pechino).
La Conferenza delle Parti si riunisce ogni anno in uno dei
paesi aderenti per valutare la validità e l'efficacia del
Protocollo stesso. Eventualmente apporta delle modifiche,
aggiornamenti e condizioni più restrittive al trattato
attraverso aggiustamenti ed emendamenti al Protocollo. Ad
oggi 192 nazioni hanno ratificato il protocollo, con
l'esclusione di Andorra, Iraq, Timor Est e Città del Vaticano.
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Azioni politiche per ridurre la produzione di CFC

Per ciascuna categoria di clorofluorocarburi (FREON) e di


bromofluorocarburi (HALON) è previsto un piano di
smaltimento o di eliminazione con precise scadenze temporali.
Inoltre il trattato prevede delle limitazioni di produzione di CFC,
precisamente:
- dal 1991 al 1992 i livelli di produzione e consumo delle
sostanze del gruppo I annesso A non devono eccedere il 150%
rispetto al 1986;
- dal 1994 le medesime non devono eccedere il 25% rispetto al
1986;
- al 1996 non devono eccedere lo 0% rispetto al 1986
Messa al bando totale entro il 2030.
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Azioni politiche per ridurre la produzione id CFC

L'Unione europea ha reso operativo il protocollo di Montreal nel 1994


Con il regolamento CE 3093/94, successivamente abrogato da un altro
regolamento il CE 2037/00. Tale regolamento anticipava al 2015 la
messa al bando totale di produzione ed uso di CFC. Le successive
tappe europee previste dal Regolamento CE 2037/00 sono state:
- dal 1º gennaio 2010 è vietato l'uso di CFC vergini nelle opere di
manutenzione delle apparecchiature di refrigerazione d'aria esistenti a
tale data;
-dal 1º gennaio 2015 tutti i CFC sono stati vietati.

Dall'entrata in vigore del Protocollo di Montreal le concentrazioni


atmosferiche dei CFC e degli idrocarburi affini si sono stabilizzate o
sono diminuite in gran parte del mondo ma, in Cina e India sono
aumentate.
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LE PIOGGIE ACIDE
La causa delle piogge acide sono fondamentalmente due
sostanze :
Azoto e Zolfo

https://www.youtube.com/watch?v=cqOKF8OLopE
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LE PIOGGIE ACIDE
La causa delle piogge acide sono fondamentalmente due
sostanze :
Azoto e Zolfo

https://www.youtube.com/watch?v=e72yZvcwJPk
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LE PIOGGIE ACIDE
Primo esempio di inquinamento transfrontaliero

In assenza di umidità gli ossidi di zolfo e i solfati possono viaggiare fino a 4.000
km di distanza della loro origine, ma in media precipitano con la pioggia o la neve
entro 200 km dalle sorgenti di emissione.
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Le emissioni antropiche
Le emissioni di zolfo in Europa sono aumentate costantemente dal
1880 (con la sola interruzione del periodo della seconda guerra
mondiale) fino a raggiungere un massimo di 60 milioni per anno
nel 1980, picco seguito poi da un rapido decremento.

Emissioni di SO2 dal Sono passate da circa


1980 al 2000 4 milioni a 1 milione

Il settore produttivo che immette più anidride solforosa è quello di


produzione di energia

Le azioni di riduzione degli ossidi di azoto (NOx) sono molto più


difficoltose di quelle attuate per la SO2, anche perché gli NOx
sono molto stabili (cioè si degradano con difficoltà in atmosfera)
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Deposizioni acide globali


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Le emissioni antropiche globali


SO2

Fonte: Klimont et a., 2013.The last decade of global anthropogenic sulfur dioxide: 2000–2011
emissions Environ. Res. Lett. 8
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Le emissioni antropiche globali


SO2
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Le emissioni
antropiche in Italia
SO2
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Le emissioni antropiche globali


NOx
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Le emissioni antropiche in Europa


NOx dal 1990 al 2019 per paese
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Le emissioni antropiche in Europa


NOx dal 1990 al 2019 per settore economico
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Le emissioni antropiche
in Italia NOx

Inquinamento da NOx è accentuato in diverse aree europee


ed è dovuto anche e soprattutto alla combustione dei
combustibili ad uso domestico e automobilistico. Ricordiamo
anche che l'incenerimento è tra i maggiori responsabili di
emissione di NOx. Infatti, sebbene l‘efficienza dei filtri
calatici per gli NOx sia del 95% a causa della grande
quantità di volumi emessi, questi impianti possono inquinare
tanto quanto una città intera.
Dalla foto satellitare si notano le zone con poco vento e con
zone di formazione di depressione dovuto all'incontro di
correnti di aria calda e fredda come l'Olanda e la pianura
Padana dove si concentrano tutti gli inquinanti europei
(l'incenerimento in Europa è una consuetudine).
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Azioni politiche per ridurre le piogge acide
• i protocolli di Helsinki (1985) ed Oslo (1994) per ridurre le emissioni umane di
zolfo e i flussi transfrontalieri relativi, che indicano anche le quote nazionali di
riduzione delle emissioni al fine di limitare il danno sugli ecosistemi sensibili
prodotti da questa deposizione acida;
• il protocollo di Sofia (1988) sulla riduzione delle emissioni degli ossidi di
azoto o dei loro flussi transfrontalieri che prevedeva la stabilizzazione entro il
1994 delle emissioni nazionali rispetto a quelle dichiarate nel 1987 dai Paesi
firmatari;

È, inoltre, importante ricordare la direttiva 2001/81/CE (comunemente conosciuta


come N.E.C. National Emissions Ceiling) del Parlamento Europeo e del Consiglio,
emessa il 27 novembre 2001 e recepita dallo stato italiano con il D.Lgs. 21 maggio
2004 n. 171. Tale direttiva stabilisce dei limiti nazionali di emissione per quattro
inquinanti il biossido di zolfo (SO2), gli ossidi di azoto (NOx) e l’ammoniaca
(NH3) e i composti organici volatili (COV), da rispettare entro il 2010 per
assicurare il conseguimento delle riduzioni delle emissioni.
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Azioni politiche per ridurre le piogge acide


• il protocollo di Goteborg (1999) per abbattere acidificazione, eutrofizzazione e
ozono troposferico, che individua quote di riduzione di inquinanti atmosferici
entro il 2010. Il Protocollo di Goteborg non è stato ancora ratificato da alcune
nazioni.

Alcuni strumenti normativi con cui l’Ue ha dato attuazione al protocollo di


Göteborg sono due direttive sulla riduzione di terminati inquinanti atmosferici
e sulla limitazione delle emissioni da impianti di combustione medi. La prima
la 2016/2284/Ue (che va recepita dagli stati entro il 1°luglio 2018) e la
seconda 2015/2193/Ue (recepita nel dicembre 2017).
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STRATEGIE PER L’ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI DI
AZOTO
1. Incentivare le energie rinnovabili;

2. Mobilità sostenibile
STRATEGIE PER L’ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI DI
ZOLFO
1. Consumare meno energia
2. Sostituzione del combustibile:
carbone → gas naturale (nelle centrali termoelettriche)
gasolio →benzina →metano (nell'autotrazione)
3. Purificazione del combustibile:
a. parte dello zolfo è intrappolato sotto forma di «inclusioni » in minerali del
carbone (pirite). La polverizzazione prima della combustione e separazione per
differente densità permette di abbattere fino al 80% di zolfo (in media 40%).
b. Eliminazione dal gas naturale dell’acido solfidrico : H2S
4. Eliminazione della anidride solforosa dei gas combusti
Tecniche di scrubbing (lavaggio) si aggiunge un reattivo chimico che favorisce
il passaggio di SO2 in acqua o in miscele fangose adatte.
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Scala dell’acidità
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Le piogge sono in genere leggermente acide a causa dell'anidride carbonica e degli


ossidi di azoto che si dissolvono nelle goccioline di pioggia sotto forma di acido
carbonico e acido nitrico, portando il pH a circa 5,6. A causa dell'immissione
nell'aria di ingenti quantità di anidride solforosa e di ulteriori quantità di ossidi di
azoto la pioggia può raggiungere valori di pH pari a 4 o più bassi.

Le piogge acide

Deposizioni acide

DEPOSIZIONE UMIDA DEPOSIZIONE SECCA

Quando la deposizione al suolo di Quando gli ossidi di zolfo o d’azoto


inquinanti acidi avviene attraverso non entrano in contatto con le
soluzioni acquose atmosferiche goccioline d’acqua, ma raggiungono
come pioggia, neve e nebbia. direttamente il suolo.
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Effetti delle piogge acide

Strutture Vegetazione
architettoniche Acque

L'anidride solforica reagisce DIRETTI INDIRETTI


con il carbonato di calcio dei
monumenti trasformandolo riduzione Acidificazione
in gesso fotosintesi della suolo
necrosi
fogliari
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Effetti delle piogge acide sulle acque


L'acqua con un pH inferiore alla neutralità (pH 7-6,5), provoca gravi danni agli
ecosistemi acquatici; questa “perturbazione” modifica l'habitat idoneo a diverse piante e
specie animali, dando luogo a biocenosi (insieme di organismi viventi) “anomale”.
L'acidificazione delle acque provoca anche la riduzione della diversificazione della
fauna e flora acquatica e una semplificazione nella struttura dell'intero ecosistema.
Spesso la riduzione degli organismi viventi fa assumere ai laghi con una elevata acidità
un aspetto cristallino.
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Effetti delle piogge acide sulla vegetazione
1 2
Azione indiretta
Azione diretta

Ingiallimento foglie

3 Perdita nutrienti
Azione indiretta
La maggiore acidità dell’acqua facilita la solubilizzazione di metalli
(Al, Pb, Ni, Hg, Cd, Cu, ecc,) che sono tossici per le piante a
concentrazioni elevate.
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Effetti delle piogge acide sui monumenti

CaCO3 + H2SO4 + H2O → CaSO4*2H2O + CO2


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Effetti delle piogge acide sui monumenti


Gli inquinanti presenti in atmosfera possono depositarsi per processi
secchi o processi umidi. Il freddo fa condensare il vapore acqueo che
discioglie gli inquinanti e li fa penetrare nel monumento

Processo secco Calore

H2O

SO2
condensazione
Freddo
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Effetti delle piogge acide sui monumenti


Il freddo fa condensare gli inquinanti sui monumenti

Calore
Processo umido

H2SO4
condensazione Freddo
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Effetti delle piogge acide sui monumenti


In generale le piogge acide dilavano i monumenti a causa della
trasformazione del marmo (non solubile in acqua) in gesso (solubile
in acqua. Inoltre possono formarsi croste bianche o nere si formano
a seconda che la pioggia dilavi la superficie del monumento o la
bagni semplicemente. Nel primo caso si verifica dissoluzione e
successiva erosione delle rocce calcaree formano aree bianche. Nel
secondo caso quando la pietra è bagnata (o entra in contatto con le
sostanze acidificanti) ma non dilavata, si originano croste di gesso
nere con incluse particelle carboniose che sembrano giocare un
importante ruolo in questo processo di annerimento.
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Effetti delle piogge acide sui monumenti:


le croste nere e bianche
Le precipitazioni intense dilavano le parti esposte dei monumenti
dando vita alle croste bianche. Le parti protette dalle piogge ma
interessate dall’inquinamento urbano assumono una colorazione nera.

Inquinamento
veicoli,
riscaldamento
abitazioni

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