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De Novellis 24-10-2012
CENNI STORICI
Il glutammato (Glu) è uno dei maggiori neurotrasmettitori eccitatori del sistema nervoso centrale,
coinvolto in molte patologie.
La ricerca sui neurotrasmettitori iniziò negli anni ’50. L’identificazione dei ruoli di acetilcolina e
catecolammine portò negli studiosi l’illusione di aver realizzato ogni tipo di scoperta possibile in
questo campo, soprattutto avendo individuato i sistemi eccitatori e inibitori (simpatico e
parasimpatico), regolatori per eccellenza. Per questa ragione, non si procedette molto con gli
studi.
Negli anni ’60, quando vennero scoperti il GABA e gli effetti di alcuni amminoacidi (tra cui il
glutammato), si ritenne che questi costituissero esclusivamente delle curiosità farmacologiche
interessanti solo da un punto di vista sperimentale; infatti all’epoca non si immaginava che anche
un metabolita potesse essere un neurotrasmettitore.
Solo a partire dagli anni ’70 la ricerca si concentrò sul ruolo degli aa, in particolare di quelli
eccitatori.
Nel 1981 la scoperta dell’esistenza dei recettori del glutammato richiamò l’interesse di molti
studiosi.
* Oggi si sa che l’NO è un neurotrasmettitore. 15 anni fa non era concepibile che un gas potesse
avere tale funzione.*
GENERALITA’
I neurotrasmettitori possono essere distinti in:
Eccitatori: glutammato e aspartato
Inibitori: GABA, taurina, glicina, endorfine, endocannabinoidi.
Questi ultimi bilanciano il ruolo eccitatorio del glutammato.
Il glutammato come tale non esiste in periferia. Non passa la barriera ematoencefalica per cui
deve essere sintetizzato a livello centrale attraverso due meccanismi:
1) a partire dal glucosio, con formazione, attraverso il ciclo di Krebs, di chetoglutarato e poi di
glutammato;
2) a partire dalla glutammina negli spazi extracellulari, con formazione, tramite glutammina
sintasi, di glutammato, che a sua volta è convertito in chetoglutarato.
È importante ricordare che questi amminoacidi (GABA, glutammato, aspartato, glicina, … ) sono
connessi dal punto di vista metabolico:
dall’ aspartato si forma ossalacetato, dal quale nel ciclo di Krebs, con l’intervento di una
transaminasi, si forma glutammato, che con una deidrogenasi dà origine al GABA;
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dal glutammato, tramite una transaminasi, si ricava la glicina.
La modulazione dei processi che coinvolgono questi aa (in cui il glutammato ha un ruolo principe)
è molto complessa.
A tutt’oggi non sono stati sintetizzati farmaci attivi selettivamente sul glutammato. Quelli di cui
disponiamo agiscono contro alcuni recettori del glutammato, ma non in maniera specifica.
La quantità di Glu nel SNC può variare a seconda dell’azione di alcuni trasportatori, che
permettono di mantenerne una concentrazione inferiori a 1µM nel citosol.
Si conoscono ben 5 sistemi di trasporto (o pompe trasportatrici) fra cui:
- EAAT1-3 che trasporta diversi aa eccitatori (glutammato e aspartato)
- GLT1 che è esclusivo per il glutammato
- Trasportatori per aa eccitatori
Tutti servono a far sì che la concentrazione di Glu nel citosol si mantenga inferiore a 1 µM.
Un aumento di concentrazione può innescare dei processi di eccitotossicità.
Esistono dei sistemi di trasporto in grado di favorire la captazione di molecole in eccesso
immagazzinandole in vescicole che possono contenere fino a 100 mM di Glu.
Anche in questo caso, i sistemi di pompa delle vescicole sono condizionati da scambiatori ionici,
ovvero scambiatori di potenziale di azione. Infatti piccole variazioni di pH possono provocare
liberazione di Glu per esocitosi e, di conseguenza, eccitotossicità da Glu.
Caratteristiche di un neurotrasmettitore:
- Enzimi di sintesi e metabolismo
- Accumulo in vescicole presinaptiche
- Rilascio sinaptico dopo stimolo elettrico o chimico
- Reuptake neuronale o non neuronale (gliale)
- Legame a specifici recettori pre- e post- sinaptici
- Risposte funzionali in conseguenza del legame
- Possibilità di interferire con farmaci (identificazione di agonisti e antagonisti usati solo in
ricerca o per farmaci)
Recettori
Sono distinti in:
Ionotropi: NMDA e non NMDA (n - metil - di - aspartato).
Metabotropi.
Recettori Ionotropi
Sono dotati di un residuo N- terminale e 2 subunità, s1 e s2, che legano il Glu.
Inoltre presentano 4 domini transmembrana, di cui 3 passano interamente la membrana e uno
(M2) forma un’ansa in cui è presente il sito QR, il quale contiene glutammina o arginina
responsabili della permeabilità o meno al calcio. In particolare la glutammina determina l’apertura
del canale a ioni calcio.
Il recettore a riposo, formato da due subunità, viene attivato da una forte stimolazione e
immediatamente desensibilizzato, per cui rimane inutilizzabile, ovvero non è più sensibile a una
azione successiva di altre molecole.
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I recettori ionotropi del Glu sono codificati da un unico gene primordiale che viene clivato in
diversi frammenti che sintetizzano le varie subunità recettoriali:
- di Kainato
- di AMPA
- Glu RB (subunità maggiormente rappresentata nel SNC. Espone un residuo di glutammina che
determina l’impossibilità del passaggio del calcio attraverso questo recettore)
- di recettore NMDA (può essere composto da numerose subunità, ma quella sempre presente è
NR1, alla quale possono associarsi NR2g- d- c ecc …)
Ampa
Ha una cinetica di attivazione molto rapida (si apre e si chiude in maniera piuttosto veloce).
Kainato
AGONISTI: glutammato, Ampa.
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-Sono recettori permeabili a sodio e a potassio e impermeabili al calcio.
-Presenti a livello presinaptico, per cui sono autorecettori che modulano il rilascio di Glu a livello
centrale.
-Il Domoato è un potente agonista, ma è tossico (è un veleno!) e determina importanti patologie
simili alla demenza.
NMDA
STRUTTURA: E’ costituito dalla subunità NR1 e da almeno una delle altre. Tutte contengono un
sito di asparagina che permette il passaggio di calcio nella cellula.
Presenta un canale che si apre solo dopo depolarizzazione, quindi ha una cinetica di azione molto
lenta e particolare, dal momento che possiede diversi punti di attacco per vari farmaci e sostanze:
glutammato, glicina, magnesio , Zinco, poliammine …
È dotato, inoltre, di un sito redox capace di determinare un blocco allosterico dovuto a un legame
di protoni.
Il fatto che anche questo recettore può essere modulato da cambiamenti ionici all’interno della
cellula è molto importante, in quanto per l’attivazione non è sufficiente il glutammato, ma è
necessaria la presenza di un altro amminoacido che, paradossalmente, è di tipo inibitorio, ma in
questo caso ha una funzione eccitatoria: la glicina.
Si ritiene che la glicina sia costantemente presente nel SNC e che quindi il canale sia sempre
pronto nel momento in cui giunga il segnale del Glu, incapace da solo di aprire il canale per la
presenza di un blocco del magnesio, che viene liberato quando sopraggiunge una
depolarizzazione, conseguenza di una forte attivazione del recettore AMPA. Infatti l’entrata del
sodio porta depolarizzazione e sblocco del magnesio, per cui il recettore è libero di aprirsi.
Si tratta, dunque, di un recettore piuttosto caratteristico, attivato solo in determinate condizioni
(presenza di glicina e glutammato, depolarizzazione forzata).
Oltre al sito del Glu, che è anche quello della glicina, vi sono altri siti modulatori per :
-un bloccante del canale
-una fenciclidina
-le poliammine (che hanno azione agonista- antagonista a seconda della quantità).
Che la glicina sia un cofattore, e quindi un coagonista necessario per l’attivazione del recettore, è
documentato da un esperimento di Watkins del 1988, con il quale si è dimostrato che NMDA e
glicina, se agiscono separatamente, non sono in grado di aprire il recettore. Al contrario,
coadiuvando si ottiene l’effetto.
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Il Glu da solo ha una leggera azione. Il motivo per cui con la glicina ha un’efficacia maggiore sta nel
fatto che, mentre NMDA è un agonista selettivo (agisce solo sul recettore NMDA), il Glu agisce
anche su altri recettori. Per cui la risposta di Glu e glicina sarà maggiore per attivazione di un
numero più alto di recettori. Inoltre sarà maggiore su recettori NMDA per sblocco del magnesio a
seguito di depolarizzazione.
Sugli altri recettori (AMPA e Kainato) la glicina non ha alcun effetto.
-sito delle poliammine ifenprodil (unico farmaco che agisce a livello del sito delle poliammine
come antagonista);
Recettori Metabotropi
Anche questi derivano da un unico gene primordiale clivato, responsabile ulteriormente della
formazione del recettore GABA B (metabotropo del GABA).
Sono divisi in 3 gruppi:
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1°gruppo = mGluR1 e mGluR5 attivano la fospolipasi C attraverso una Gq ,che è stimolatoria
2 ° “ = m2GluR2 e mGluR3
3° “ = mGluR4, mGluR6, mGluR7, mGluR8
Il secondo e il terzo gruppo hanno un’azione inibitoria.
Questi recettori sono formati da un sito N- terminale, con una regione ricca di cisteine che lega il
Glu, e da 7 subunità trans membrana, a loro volta connesse a una proteina G che induce
attivazione attraverso la fosfolipasi C o l’adenilato ciclasi.
Questi recettori sono tenuti insieme da proteine che hanno una funzione di sostegno e che ne
regolano il numero, si rendono cioè responsabili della plasticità sinaptica.
In particolare:
-le proteine associate al Glu sono le homer,
-le proteine associate ad AMPA sono le clip,
-le proteine associate all’NMDA sono le pst56.
Queste molecole comunicano fra di loro e determinano l’espressione sulla membrana dei recettori
che in un dato momento sono necessari per l’attività glutammatergica.
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Viene stimolata anche la formazione di NO, che è un messaggero retrogrado che fuoriesce dalla
cellula e attiva ulteriormente il Glu.
Quindi vi è un’attivazione continua alla quale partecipano anche i recettori metabotropi.
Normalmente l’attivazione porta a sblocco del magnesio e a una breve depolarizzazione a seguito
dell’attivazione di AMPA.
Dopo uno stimolo tetanico,invece, i recettori AMPA rimangono depolarizzati, quindi, negli stimoli
successivi, anche in seguito a una depolarizzazione breve, avremo un aumento della trasmissione.
Vuol dire che vi è stato un cambiamento, reso possibile dalla plasticità sinaptica: il neurone
ricorda che in seguito a una data stimolazione deve agire in un certo modo. Probabilmente questo
fenomeno sta anche alla base della memoria.
Pertanto è espresso un numero maggiore di recettori AMPA, in conseguenza all’attivazione delle
proteine clip, stimolate a fornire più recettori.
Tutto ciò definisce un cambiamento nell’assetto della sinapsi e, secondariamente, nel messaggio.
Oltre alle molecole che fanno da impalcature e veicolano alcune informazioni, in seguito a
stimolazione vengono attivate nel neurone proteine come BDNF e ERK, fattori di trascrizione, che
comportano l’aumento della produzione dei recettori presenti a livello postsinaptico.
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Un sistema consiste nello sfruttare il meccanismo della pompa Na/K-ATP dipendente, impedendo
l’entrata di K, bloccando la pompa e arrestando la fuoriuscita di Glu, che quindi si accumula nel
citoplasma e non determina eccitotossicità.
Il recettore maggiormente coinvolto è l’ NMDA, principale veicolo di eccitotossicità in quanto
questa è dipendente dalla concentrazione di calcio che può portare, in seguito a cambiamenti
morfologici e funzionali del recettore, ad attivazione di enzimi responsabili di morte cellulare
(caspasi, xantina ossidasi … ).
L’ischemia può portare a rilascio di Glu sia in modo diretto (attraverso l’attivazione dei recettori
NMDA), sia in modo indiretto (tramite i recettori non NMDA) per aumento del sodio intracellulare.
Questo comporta un danno a livello del SNC per cui le cellule coinvolte sono stimolate a produrre
e secernere ulteriormente Glu amplificando, di conseguenza, i fenomeni di citolisi.
Paradossalmente lo stesso Glu, attraverso un recettore del primo gruppo (mGlu5), induce
apoptosi.
L’apoptosi è un fenomeno “fisiologico”, non tossico (tranne in alcuni casi).
Il Glu distrugge (non per necrosi) quelle cellule già danneggiate che potrebbero liberare altro Glu.
Ciò rappresenta una forma di difesa. Il blocco di questo recettore può portare a perdite di
memoria, parkinsonismo, neurodegenerazione, atassia, catatonia …
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MOLECOLE ATTIVE
Purtroppo la ricerca non è riuscita ancora ad identificare molecole che possano essere attive
specificamente su questi recettori. Oggi sono usati farmaci come:
- Lubeluzolo: impiegato per esempio nella SLA e nell’ictus (aveva raggiunto la fase 2 di
sperimentazione ma forse è stato bloccato), riduce la liberazione del Glu, quindi agisce sui
trasportatori.
- Ketamina: usata in anestesia generale (neuroleptoanestetico)
- Eliprodil: antagonista del sito delle poliammine
- Amantadina e Memantina: bloccano il canale. Sono molecole a bassa affinità usate la
prima nel Parkinson, la seconda nell’Alzheimer. Determinano un rallentamento della
progressione della malattia, non la guarigione. Vengono somministrate sempre in
associazione.
EPILESSIA
I farmaci che hanno una valenza maggiore per la patologia epilettica sono quelli che agiscono sulla
neurotrasmissione eccitatoria. Nell’epilessia è necessario mantenere in equilibrio eccitazione e
inibizione, per cui si usano farmaci che vanno ad aumentare il tono GABAergico e farmaci che
agiscono sulla neurotrasmissione eccitatoria bloccandola.
Anche farmaci d’abuso possono agire sulla trasmissione glutammatergica, per esempio:
Fenciclidina: antagonista dei recettori NMDA , nato come anestetico ma considerato
farmaco d’abuso in quanto crea dissociazione: causa perdita di equilibrio a basse dosi,
allucinazioni e alterazioni dell’umore ad alte dosi;
Ketamina: molto simile alla Fenilciclidina in quanto agisce sullo stesso sito posto nel
canale. È utilizzata ancora oggi come anestetico generale per via endovenosa, dissociativo,
in quanto mantiene “cosciente” il paziente ma in uno stato di analgesia.
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Si è osservato che entrambi questi farmaci determinano a lungo andare sintomi schizofrenici. Ciò
ha prontamente suscitato il sospetto di un’associazione schizofrenia/glutammato. Una ricerca ha
evidenziato come l’ipofunzione del recettore NMDA è un fenomeno chiave nel determinismo
fisiopatologico della schizofrenia.
Nella sclerosi laterale amiotrofica si sono dimostrati alti livelli di Glu, probabilmente in
conseguenza a un deficit della ricaptazione, specialmente a livello spinale. Attualmente si tentano
terapie basate sull’utilizzo di inibitori del glutammato come riluzolo e lubeluzolo.
Per le patologie neurodegenerative e psichiatriche sono in corso studi che riguardano i recettori
metabotropi (in particolare i recettori del secondo e terzo gruppo, che sono modulatori):
un’attivazione o un blocco totale della trasmissione può portare, in entrambi i casi, ad alterazioni
patologiche. Agendo farmacologicamente su alcuni recettori si potrebbe intervenire sulla
modulazione del sistema.
Altri studi, invece, sono dedicati al polimorfismo dei trasportatori, diversi a seconda della
localizzazione a livello cellulare.
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