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Argomenti:
Funzione delle proteine
Emoglobina, mioglobina, Trasporto dell’ossigeno ai tessuti, Emoglobina e
Mioglobina. Patologie legate all’Emoglobina.
Anticorpi. Proteine del sangue.
Metabolismo Degradativo
Metabolismo biosintetico
Gluoconeogenesi e glicogenosintesi. Substrati della gluoconeogenesi. Ciclo di
Cori. Reazioni della gluoconeogenesi. Glicogenosintesi. Reazioni e regolazione.
Libri di riferimento:
D.L. Nelson e M.M. Cox “Introduzione alla Biochimica di Lehninger” Ed.
Zanichelli
PROTEIN FUNCTION
Riferimento: Lehninger
PRINCIPLES OF BIOCHEMISTRY Fourth Edition
David L. Nelson (University of Wisconsin–Madison)
Michael M. Cox (University of Wisconsin–Madison)
Le proteine interagiscono con altre molecole e le loro interazioni sono legati
alla struttura delle proteine stesse. La funzione delle proteine di cellule e
tessuti dipende da stabili interazioni quaternarie tra vari polipeptidi. Le funzioni
di molte altre proteine implicano interazioni con una varietà di diverse molecole.
DEFINIZIONI:
Una molecola che lega reversibilmente una proteina si chiama ligando. Un
ligando può essere qualsiasi tipo di molecola, inclusi un'altra proteina. La
natura transitoria delle interazioni proteina-ligando è fondamentale per la vita,
permettendo a un organismo di rispondere rapidamente e reversibilmente al
cambiamento ambientale e di circostanze metaboliche. Un ligando si lega ad
un sito sulla proteina chiamata sito di legame, che è complementare al
ligando per dimensione, forma, carica e carattere idrofobico o idrofilico.
Inoltre, l'interazione è specifica: la proteina può discriminare tra i migliaia
di differenti molecole nel suo ambiente e selettivamente impegnare solo
uno o pochi legami. Una data proteina può avere siti di legame separati per
diversi differenti ligandi.
MIOGLOBINA 153
AA
Transizione dalla forma Tesa (minor affinità)
Alla forma Rilassata (maggior affinità)
Una proteina allosterica è quella in cui il legame di un ligando ad un sito
influenza le proprietà leganti di una molecola ad un altro sito sulla stessa
proteina.
Il legame di un ligando ha effetti sulle affinità dei restanti siti di legame liberi,
e O2 può essere considerato sia un legante che un modulatore omotropico
attivante.
C'è un solo sito di legame per O2 su ciascuna subunità, così gli effetti
allosterici dando luogo a cooperatività sono mediati da cambiamenti
conformazionali trasmessi da una subunità all'altro interazioni subunità-
subunità.
Esso permette una più risposta più sensibile alla concentrazione ligando ed
è importante per la funzione di molte proteine con più subunità.
La forma T passa alla forma R che lega
maggiormente l’ossigeno
COOPERATIVITA’
Il legame
Cooperativo
indicato
dalla curva
sigmoide.
L’Hb è più
efficiente nel
legare l’O2 a
livello
polmonare pO2
alta ed a
rilasciarlo a
livello tissutale
pO2 bassa
Modello generale
d’interconversione
L’Emoglobina lega
l’ossigeno con affinità
sempre più crescente in base
al numero di molecole
d’Ossigeno che si legano
Trasporto della CO2
(H+)
(H+)
Effetto del
pH sul
legame
dell’O2
pH 7.6 a
livello
polmonare.
pH 7.2 a
livello
tissutale
LA CURVA
CAMBIA DI
RAPPORTO
2° EFFETTO
ALLOSTERICO
La GLICOLISI è la degradazione
enzimatica del Glucosio
Il BIFOSFOGLICERATO prodotto
dalla glicolisi negli ERITROCITI
ABBASSA l’affinità
dell’emoglobina per l’ossigeno,
perché questa molecola si lega in
modo preferenziale alla
DESOSSIEMOGLOBINA
In altre parole:
La presenza di BPG negli eritrociti
determina un’abbassamento
dell’affinità dell’emoglobina per
l’ossigeno, in quanto, questa
molecola, tende a favorire la
conformazione DEOSSIGENATA
INTRODUZIONE allo studio delle
emoglobinopatie
https://it.wikipedia.org
Anemia Falciforme, globuli rossi modificati
Emoglobina
falciforme HbS
(falce da Sickle)
DNA singola mutazione
Proteina mutata
Un aminoacido con
gruppo R acido (Glu) è
sostituito da un
aminoacido con gruppo R
idrofobico (Val)
La mutazione per l’emoglobina falciforme è una
mutazione recessiva e segue la segregazione (vedi
distribuzione) tipica Mendeliana
Due persone che portano ognuna una copia mutata di uno dei geni hanno, ad
ogni gravidanza, il 25 % di rischio di avere un figlio affetto dalla malattia.
La probabilità di avere un figlio portatore sano è del 50 % e la probabilità che un
figlio non abbia la patologia e non sia un portatore è del 25 %. Per valutare in
maniera completa il problema è necessario richiedere una consulenza genetica.
Le talassemie
La talassemia è una malattia ereditaria che comporta anemia, cioè una
diminuzione della presenza di emoglobina utile al trasporto dell'ossigeno
nel sangue. Il nome talassemia deriva dal greco, poiché la variante
conosciuta per prima fu quella mediterranea. Tale termine è nato per
indicare la peculiarità della malattia di essere diffusa tra coloro che vivono
in ambienti paludosi, acquitrinosi (θάλασσα = thálassa = mare).
Le talassemie costituiscono un gruppo eterogeneo di
emoglobinopatie ereditarie recessive, caratterizzate dalla ridotta o
assente sintesi dell'emoglobina.
https://it.wikipedia.org
DIFFUSIONE E INCIDENZA
In Africa è più diffusa l'alfa talassemia (ridotta sintesi di catene alfa), mentre
nel bacino del Mediterraneo è più diffusa la beta talassemia (ridotta sintesi
delle catene beta), detta per questo anche "anemia mediterranea".
https://it.wikipedia.org
Le Emoglobine atipiche
Emoglobina glicosilata (HbA1C)
Plasma glucose ≥ 11.1 mmol/l (200 mg/dl) two hours after a 75 g oral glucose
load as in a glucose tolerance test
Symptoms of high blood sugar and casual plasma glucose ≥ 11.1 mmol/l
(200 mg/dl)
Diabete Mellito
DIABETE DI TIPO I DIABETE DI TIPO II
o INSULINO-DIPENDENTE o INSULINO-INDIPENDENTE
66
Barbara Davis Center for Childhood Diabetes May 2008
Continuous Glucose Monitoring
67
Barbara Davis Center for Childhood Diabetes May 2008
Deficit di insulina: Diabete Mellito
eccesso
extracellulare fame in mezzo
glucosio
all’abbondanza
deficit intracellulare
Diabetes mellitus (DM), commonly referred to as diabetes, is a group of
metabolic diseases in which there are high blood sugar levels over a
prolonged period.
It causes approximately 10% of diabetes mellitus cases in North America and Europe.
Most affected people are otherwise healthy and of a healthy weight when onset
occurs.
Sensitivity and responsiveness to insulin are usually normal, especially in the early
stages. Type 1 diabetes can affect children or adults, but was traditionally termed
"juvenile diabetes" because a majority of these diabetes cases were in children.
https://it.wikipedia.org
Type 2
Main article: Diabetes mellitus type 2
Type 2 DM is characterized by insulin resistance, which may be combined
with relatively reduced insulin secretion.[5] The defective responsiveness of
body tissues to insulin is believed to involve the insulin receptor.
However, the specific defects are not known. Diabetes mellitus cases due to a
known defect are classified separately. Type 2 DM is the most common type
of diabetes mellitus.
Adults with LADA are frequently initially misdiagnosed as having type 2 DM, based
on age rather than etiology.
Some cases of diabetes are caused by the body's tissue receptors not responding to
insulin (even when insulin levels are normal, which is what separates it from type 2
diabetes); this form is very uncommon. Genetic mutations (autosomal or
mitochondrial) can lead to defects in beta cell function. Abnormal insulin action may
also have been genetically determined in some cases.]
https://it.wikipedia.org
Il diabete insipido, o DIN, è una malattia caratterizzata da poliuria e da diminuita
capacità del rene di concentrare le urine, che si traduce in urine abbondanti e
molto diluite. Nonostante il nome la malattia presenta meccanismi fisiopatologico
molto diversi rispetto al diabete mellito, infatti in caso di DIN non si riscontrano
alterazioni nella concentrazione di glucosio nel sangue e nelle urine, che dagli
esami risultano quindi nella norma.
• Electrophoresis
A. Sensor
B. Transmitter
C. Receiver/Monitor
*(Understanding Pumps and CGMs, p.103)
88
Barbara Davis Center for Childhood Diabetes May 2008
A)Sensor
(p.103)
89
Barbara Davis Center for Childhood Diabetes May 2008
B)Transmitter
(p.103)
90
Barbara Davis Center for Childhood Diabetes May 2008
C)Receiver or Monitor
(p.103)
91
Barbara Davis Center for Childhood Diabetes May 2008
ii) ALARMS (p.109)
Can warn patients of current or
projected high and low blood sugar
Glucose going up
1 to 2 (mg/dL)/min
2) Retrospective
A. Modal Day Graphs
B. Pie Chart
C.Statistics
*(Understanding Pumps and CGMs, Chapter 17, p.109)
94
Barbara Davis Center for Childhood Diabetes May 2008
A) Case Study:
Modal Day Graphs*
• Teenager with T1D for 9.5 years
• Started Navigator: Sept. 2005
• Starting HbA1c: 7.1%
• Most recent HbA1c: 6.0%
• Current number of low BGs per week (<60
mg/dL or <3.3 mmol/L): 1/week
• Three “modal-day” graphs:
*(Understanding Pumps and CGMs, p.113)
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Barbara Davis Center for Childhood Diabetes May 2008
A) BASELINE GLUCOSE MODAL DAY:
i) Prior to Navigator Use
96
Barbara Davis Center for Childhood Diabetes May 2008
GlucoWatch Biographer
• What is it?
– Warn like a wristwatch, the GlucoWatch Biographer
measures glucose every ten minutes
through the skin.
• How does it work?
– Using an AutoSensor, a replaceable pa
that sticks to the back of the watch, that is
adhesive to the skin which allows it to come into contact with an
electrical charge. This electrical charge then brings the glucose to the
skin surface where an enzyme reaction generates electrons in the
glucose, similar to that of regular meters, allowing the glucose to be
closely estimated.
• Why is it advanced?
– First noninvasive glucose monitor
– Provides glucose readings every ten minutes
– Very helpful at showing patterns of glucose levels
HypoMon®
• What is it?
– The HypoMon® System noninvasively detects low blood sugar in diabetes
throught skin contact. The HypoMon® includes a battery power pack worn on
the chest and a wireless receiver where the readings are sent to and can be
read.
• How does it work?
– With the battery powered unit attached to the chest, the four skin sensors
measure skin moisture and heart activity which are two known symptoms of
hypoglycemia. The readings are then sent to the
wireless receiver where they can be read.
Alerts sound when the blood glucose level falls
below 45mg/dL.
• Why is it advanced?
– Enables monitoring during the day and night.
– Alters allow the diabetic to treat hypoglycemia
at an earlier stage.
REAL-Time Continuous
Glucose Monitoring System
• What is it?
– An insulin pump integrated with REAL-Time continuous glucose monitoring that
measures the glucose levels for up to 72 hours.
• How does it work?
– Diabetic must use MiniMed Paradigm insulin pump, a device that delivers insulin to
the body though a small plastic catheter. They must also wear a sensor that monitors
glucose for up to 3 days that is connected to the MiniLinkTM Transmitter. This
transmitter sends the data from the sensor to the insulin pump through radio
frequency wireless technology. The insulin pump with REAL-Time alarms diabetics
when their glucose levels are high or low.
• Why is this advanced?
– Warns diabetics of glucose levels a finger stick might
miss.
– Helps take action and gain control sooner.
– The REAL-Time trend graph shows how meals,
exercise, insulin and medication affect glucose.
Glucose Sensors
• Continuous Glucose Monitoring
System (CGMS)
• GlucoWatch Automatic Biographer
• Navigator
• Near-InfraRed (NIR)
• Implantable glucose sensors-Dexcom
• Optical sensors
• Ultrasonic sensors
Glucose Sensors
DexCom Implantable
Pendra®
GlucoWatch Sensors
FreeStyle
Navigator
MiniMed
MiniMed® Continuous Glucose Monitoring
System (CGMS)
GlucoWatch® Biographer
Current Medical Practice
400 • Repeated finger-
360 sticks are
required to
320 obtain glucose
Glucose (mg/dL)
280 readings
240 periodically
200
• Testing is
160 121 generally
120 80 performed before
80 Pre Dinner meals
40 Pre Lunch
0
• Occasional
measurements
11:00 1:00 3:00 5:00 7:00 9:00 11:00 1:00
AM PM PM PM PM PM PM AM provide limited
information
about glucose
Garg et al Diabetes Care ; 22; levels
1708-1714, 1999
With the GlucoWatch®
Biographer • After one fingerstick
for calibration,
400
glucose readings are
360 Biographer available
320 Blood Glucose automatically
Calibration Point
Glucose (mg/dL)
280
240
• Frequent readings
provide more
200 information about
160 glucose levels
120
80 Pre Dinner • Trend information
helps to identify
40 Pre Lunch
opportunities for
0 improved glucose
11:00 1:00 3:00 5:00 7:00 9:00 11:00 1:00 control
AM PM PM PM PM PM PM AM
malnutrizione, digiuno
prolungato,
disidratazione, vomito, malassorbimento, malattie
albumina 3,6-4,9 g/dl diarrea, eccessiva renali ed epatiche,
sudorazione alcolismo, ustioni,
infiammazioni,
ipertiroidismo, gravidanza
malattie infiammatorie
croniche, malattie malattie epatiche gravi,
alfa1 infettive, infarto cardiaco, una malattia ereditaria rara
0,2-0,4 g/dl
globuline assunzione pillola chiamata enfisema
contraccettiva, congenito, malattie renali
gravidanza
malattie renali,
malattie malattie epatiche
infiammatorie gravi, diabete,
croniche e acute, ipertiroidismo, rottura
alfa2 globuline 0,4-0,8 g/dl
infezioni, infarto dei globuli rossi
cardiaco, sindrome di (emolisi), artrite
Down, diabete, alcuni reumatoide
tumori maligni
anemia da carenza di
ferro, alcuni casi di
mieloma multiplo,
beta globuline 0,6-1 g/dl ipercolesterolemia malnutrizione, cirrosi
(elevati livelli di
colesterolo nel
sangue), gravidanza
alcune malattie del
sistema immunitario
dette gammopatie
(MGUS), mieloma
alcune malattie
multiplo, malattie
gamma globuline 0,9-1,4 g/dl ereditarie del sistema
epatiche croniche
immunitario
(epatite, cirrosi),
infezioni, alcuni
tumori, artrite
reumatoide, lupus
Gli ANTICORPI (Ab)
STRUTTURA
PROTEICA DI UN
ANTICORPO (Ab)
Riassunto
Emoglobina
In una proteina multi-subunità, il legame di un ligando per
una subunità può influenzare il legame con altri ligandi.
Il Legame con il ligando può essere regolato.
C. ACIDI
TRICARBOSSILICI
BIOSINTESI
Samaja - Corso di
Biochimica -Ed.
Piccin
Due principali tipi di lipidi
Ac. Palmitico
C16 16:0
Ac. Palmitoleico
16:1(9)
Forma
Trans
Forma Cis
Struttura di un TRIGLICERIDE
Esempio di un
trigliceride misto
I TRIGLICERIDI: esteri del glicerolo
Purves Biologia
Zanichelli
Gruppi del
sangue
umano.
Sono derivati
dei
Fosfolipidi
IL COLESTEROLO
b- Molecola del
COLESTEROLO
n.b. il colesterolo è un
ulteriore costituente delle
MEMBRANE PLASMATICHE
delle cellule
Struttura del COLESTEROLO
VITAMINA D
Una importante
vitamina
VITAMINA A
ADIPOCITI: rappresentano le
cellule che accumulano i lipidi
negli organismi
Contenuto a
vari livelli di
acidi grassi
negli alimenti
METABOLISMO DEI TRIGLICERIDI
ASSORBIMENTO DEI LIPIDI A
LIVELLO INTESTINALE e loro trasporto
LIPOPROTEINE Sono
proteine che trasportano:
Trigliceridi
Fosolipidi
Colesterolo
Le LIPOPROTEINE
Legenda:
TG: Trigliceridi
Col: Colesterolo
PL: Fosfolipidi
FFA: Ac. grassi liberi
Gli Acidi grassi liberi
FFA, sono trasportati
dall’Albumina serica
nel sangue
Tra le Lipasi esiste una classe specifica: le FOSFOLIPASI di
queste né esistono differenti per organo e di specifico
riconoscimento di legami tra molecole
ATTIVAZIONE Acil-CoA
DELL’ACIDO
GRASSO
Consumo di
una molecola
di ATP
Reazioni:
Acido grasso
attivato RCO-
AMP
Legame con il
CoA
Trasferimento degli ACIDI GRASSI attivati nel
mitocondrio
Traslocasi specifica
TRASPORTO DEGLI ACIDI GRASSI nel
MITOCONDRIO
MEMBRANA
MITOCON_
DRIALE
INTERNA
Gli acidi grassi ed i trigliceridi forniscono un
grande fonte dell'energia ossidativa negli
animali. I Triacilgliceroli alimentari ( o tigliceridi) sono
emulsionati
nel piccolo intestino da sali biliari, idrolizzati
dalle lipasi intestinali, assorbite dal intestinale
le cellule epiteliali, riconvertiti in
trigliceridi, poi immagazzinati nei chilomicroni
tramite la combinazione con apolipoproteine specifici
I Chilomicroni trasportano trigliceridi ai tessuti,
dove l’enzima lipasi rilascia grassi liberi
acidi per l'ingresso nelle cellule.
Gli acidi grassi liberi (FFA) sono trasportati legati all'albumina sierica e
sono trasportati nel sangue al cuore, scheletrico
muscolare, e altri tessuti che utilizzano acidi grassi
come carburante.
Una volta all'interno delle cellule, acidi grassi vengono attivati (Acil
CoA) attraversano la membrana mitocondriale esterna da grassi acil-
CoA tioesteri.
L’acil-CoA che deve essere ossidato entra nei mitocondri tramite la
navetta carnitina.
BETA-
OSSIDAZIONE
degli Acidi
Grassi
Intermedio
del TCA
Carbossilazione
Biotina dipendente
.
L’ossidazione di acidi grassi insaturi richiede
due altri enzimi: enoil-CoA isomerasi
e 2,4- dienoil-CoA reduttasi.
Acidi grassi a numero dispari
Gli acidi grassi vengono ossidati dalla β-oxidatione
per cedere acetil-CoA e una molecola
di propionil-CoA.
Questo è carbossilato a metilmalonil-CoA, che viene isomerizzato a
succinyl-CoA in una reazione catalizzata dalla metilmalonil-CoA mutasi, enzima
richiedono come coenzima la vitamina B12
METABOLISMO
Sintesi e utilizzazione dei corpi
chetonici. Cenni sulla biosintesi
del colesterolo.
I tre tipi di CORPI
CHETONICI
FORMAZIONE DEI CORPI
CHETONICI: un eccesso di
acetil-CoA può portare alla
formazione di “corpi
chetonici”
HMG: idrossi-metilglutaril-CoA
Decarbossi Riduzione
lazione NAD dip.
Estra produzione di
Corpi Chetonici in
alcune situazioni
metaboliche
METABOLISMO
Cenni sulla biosintesi del
colesterolo.
HMG-CoA
reduttasi
C5 = Unità
ISOPRENICHE
C15 X 2 = C 30
(Squalene)
Alcuni farmaci che inibiscono la produzione di
Colesterolo
Statine: inibitori
competitivi di
HMG-redox
Come si forma da una molecola
lineare come lo squalene la molecola
del colesterolo
Condensazione
Attivazione
Polimerizzazione
Ciclizzazione
ESTERI DEL
COLESTEROLO
Ormoni steroidei
Legame
tioestere
ad alta
energia
SINTESI DEGLI
ACIDI BILIARI
METABOLISMO
Cenni sul trasporto degli Acidi
grassi: le Lipoproteine.
ASSORBIMENTO DEI LIPIDI A
LIVELLO INTESTINALE e loro trasporto
La β-ossidazione è molto importante in certe situazioni
metaboliche: il LETARGO
Un orso grizzly prepara il suo nido per il letargo, nei pressi del fiume
McNeil in Canada.
Nella prima fase della β - ossidazione, quattro reazioni successive
rimuovuono una unità di acetil-CoA .
Dopo una degradazione di un acil-CoA saturo:
(1) deidrogenazione del carboni α e β
(C-2 e C-3) per mezzo FAD-dipendente acil-CoA
deidrogenasi,
(2) l'idratazione del risultante doppio legame per mezzo enoil-CoA idratasi,
(3) deidrogenazione del risultanteL -β - Idrossiacil-CoA per mezzo NAD-
dipendente β - idrossiacil-CoA deidrogenasi
(4) taglio del CoA-dipendente del risultante
β -ketoacyl-CoA per azione della tiolasi, per formare acetil-CoA
ed un acil-CoA abbreviato di due carboni.
L’acido grasso accorciato acil-CoA poi rientra la sequenza.
Gli ultimi due composti servono come molecole carburante in tessuti extraepatici,
attraverso ossidazione di acetil-CoA e l'ingresso nel ciclo dell'acido citrico
Il colesterolo può essere prodotto anche dal fegato, oltre che assunto con la
nutrizione, la sua produzione endogena passa per la sintesi di unità isopreniche
e per la produzione di una molecola detta squalene (C30)
HMG: idrossi-metilglutaril-CoA
C5 = Unità
ISOPRENICHE
C15 X 2 = C
30
(Squalene)
C5 = Unità
ISOPRENICHE
Biosintesi
del
colesterolo
Biosintesi
del
colesterolo
Molecular structure of a
chylomicron. The surface is
a layer of phospholipids, with
head groups facing the aqueous
phase.
Triacylglycerols sequestered in
the interior (yellow) make up
more than 80% of the mass.
SINTESI DEGLI
ACIDI BILIARI
METABOLISMO
Metabolismo biosintetico dei
lipidi. ACP (Acil Carrier Protein).
Acido grasso sintasi.
METABOLISMO
Metabolismo degli amminoacidi.
Struttura Chimica degli
Aminoacidi
Alifatici
Aromatici
Polari
Basici
Acidi
Legame a ponte disolfuro
Assorbimento a
280nm
Misura della concentrazione proteica:
legge di Lambert e Beer
C. ACIDI
TRICARBOSSILICI
BIOSINTESI
Samaja - Corso di
Biochimica -Ed.
Piccin
Schema
generale del
catabolismo
dei gruppi
amminici degli
aminoacidi
TRE forme d’escrezione dell’azoto proteico
nel mondo animale: ammoniotelici,
ureotelici e uricotelici
uomo
I 20 aminoacidi comuni costituenti di residui in proteine contengono un gruppo
α –carbossilico, un gruppo α-ammino, e un caratteristico gruppo R sostituito
sulla dell'atomo α- carbonioso.
Aminoacidi con gruppo R ionizzabile hanno altre specie ioniche che dipendono
dal pH del mezzo. (pKa del gruppo R).
Gli aminoacidi possono essere uniti covalentemente attraverso
legami peptidici per formare peptidi e proteine.
Formazione di urea
Nelle cellule umane solo una piccola frazione del loro energia ossidativa deriva
dal catabolismo di amminoacidi. Gli amminoacidi sono derivati dal normale
composizione (riciclaggio) delle proteine cellulari, la degradazione delle
proteine ingerite, e la degradazione delle proteine del corpo al posto di altri
fonti di energia avviene durante il digiuno o in diabete mellito non controllato.
Ultima tappa:
Formazione di
UREA
Il
carbamilfosfato
viene
sintetizzato
usando una
molecola di
Ammoniaca
una di anidride
carbonica e con
un dispendio di
due molecole di
ATP
Alcuni esempi di metabolismo degli
aminoacidi
Arginase catalizza l'idrolisi dell’arginina per formare urea e ornitina; in tal modo è
ornitina rigenerata in ogni giro del ciclo.
A seconda del loro prodotto finale degradativa, alcuni aminoacidi possono essere
convertiti in corpi chetonici, alcuni a glucosio, e alcuni di entrambi.
Gli scheletri di carbonio di aminoacidi entrare nel ciclo dell'acido citrico attraverso
cinque intermedi: acetil-CoA,α -ketoglutarato, succinil-CoA,
fumarato, e ossalacetato.
Alcuni sono anche degradati a piruvato, che può essere convertita a un acetil-CoA
o ossalacetato.
Una serie di gravi malattie umane può essere fatta risalire a difetti genetici in
enzimi del catabolismo degli aminoacidi.
METABOLISMO
Cenni sul metabolismo delle
basi azotate (produzione
dell’acido urico).
Sintesi dell’EME
La base della sintesi è l’
acido delta-
amminolevulonico (ALA)
prodotto a partire da glicina
(aminoacido non
essenziale) e succinil-CoA
intermedio del ciclo di
Krebs
Principale sede della
biosintesi: fegato
Per deidratazione si
produce Protobilinogeno.
La deidratasi è sensibile ai
metalli pesanti
(avvelenamento da piombo)
Catabolismo del gruppo eme
EME
BILIRUBINA
Conseguenza di un cattivo metabolismo è
l’ittero
Struttura di un nucleotide.
Purine: guanina e
adenina
Degradazione
dei nucleosidi
purinici a
urato
Catabolismo delle
BASI PURINICHE
La xantina ossidasi
ossida l’ipoxantina a
xantina la quale
ulteriormente ossidata
dallo stesso enzima
produce acido urico e
quindi, nel corpo umano,
urina.
La gotta è una
conseguenza
dell’iperproduzione o
mancata secrezione con
conseguente deposito di
cristalli di urato
ACIDO URICO
UREA
Cristalli di urato
Coenzimi. Vitamine idrosolubili e
liposolubili.
LE VITAMINE definizione
Da Stefani-Taddei
Chimica Biochimica e Biologia
applicata- Zanichelli
CLASSIFICAZIONE DELLE VITAMINE
• Vitamine Liposolubili: A, D, E, K ed F.
CLASSIFICAZIONE generale delle VITANINE
dal punto di vista chimico
Le vitamine sono incluse tra i micronutrienti che devono
essere assunti con la dieta quotidianamente poiché non
vengono sintetizzati dall'organismo umano.
Sono spesso assunte come precursori (provitamine).
Si classificano in:
Vitamine idrosolubili (C, B1, B2, B5, B6, PP, B12)
Vit B6
Il retinale è un
intermedio del ciclo della
visione
CICLO della VISIONE
• I carotenoidi sono molecole antiossidanti
• Il retinale è un intermedio del ciclo della
visione, il cambiamento di conformazione da
cis a trans retinale si accompaga al
cambiamento conformazionale della
Rodopsina che porta alla trasmissione
dell’impulso nevoso della visione
• Carenza di vitamina A porta alla cecità
notturna
VITAMINA K
Ormoni steroidi, vitamina D, retinoidi, e ormoni della tiroide entrano nelle cellule
bersaglio e alterano l’espressione genica interagendo con recettori nucleari specifici.
.
Dosaggi R.I.A.
Dosaggi ormonali
Radioimmunoassay (RIA). (a) Una bassa concentrazione di
ormone radioattiva (rosso) viene incubata con un importo fisso di
anticorpo specifico per tale ormonale o una quantità fissa di anticorpo
e varie concentrazioni di ormone non marcato (blu). In quest'ultimo
caso, l'ormone non marcato compete con ormone marcato per il legame
per l'anticorpo; la quantità di ormone marcato legato varia inversamente
con la concentrazione di ormone non marcato presente.
1.Ormoni di origine
peptidica idrosolubili
(o non lipidica)
2.Ormoni steroidei
(lipidici od idrofobici )
Meccanismo d’azione degli ormoni
idrosolubili
Meccanismo d’azione degli ormoni
liposolubili e steroidei
Organizzazione funzionale dei principali
tipi di ormoni e dei loro recettori
Gli ormoni sono messaggeri chimici secreti da alcuni tessuti nel sangue o nel
fluido interstiziale, che servono per regolare l'attività di altri cellule o tessuti
Ormoni steroidi, vitamina D, retinoidi, e ormoni della tiroide entrano nelle cellule
bersaglio e alterano l’espressione genica interagendo con recettori nucleari specifici.
.
Le prostagandine
Azioni citosoliche e nucleari di ormoni che
agiscono tramite un secondo
messaggero.
Tipi di recettori
Proteine G
FASE 1
FASE 2
FASE 3
FASE 1
AMP ciclico
o cAMP
Sintesi e demolizione del cAMP
Ormoni steroidei
LA
STRUTTURA:
LA BIOSINTESI
DEGLI ORMONI
STEROIDEI:
STEP 1:
CONCENTRAZIONE
DELLO IODIO
Viene concentrato contro
gradiente da un sistema
ATP dipendente accoppiato
alla pompa Na+\K+.
E’ un processo controllato
dal TSH
LA BIOSINTESI
DEGLI ORMONI
STEROIDEI:
STEP 2: OSSIDAZIONE
DELLO IODIO
E’ un processo catalizzato
dalla perossidasi, una eme-
proteina
Richiede H2O2 come
agente ossidante e NADPH
LA BIOSINTESI
DEGLI ORMONI
STEROIDEI:
STEP 3: IODINAZIONE
DELLA TIROSINA
Lo ione iodonio (I+)
reagisce con i residui
tirosile della tireoglobulina
Prima viene iodinata la
posizione 3 e poi la 5
Questo processo e’ detto
organicazione dello iodio
LA BIOSINTESI
DEGLI ORMONI
STEROIDEI:
STEP 4:
ACCOPPIAMENTO
L’accoppiamento di due
DIT da luogo’ a T4
L’accoppiamento di un DIT
e un MIT da’ luogo a T3
Il processo e’ ossidativo
ed e’ catalizzato dalla
stessa tireoperossidasi
Gli ormoni restano nelle
tireoglobulina
LA BIOSINTESI
DEGLI ORMONI
STEROIDEI:
STEP 5: SECREZIONE
Si ritorna all’ interno del
tirocita
La vescicola coalesce con i
lisosomi
I legami peptidici vengono
idrolizzati da peptidasi
Il T3 ed il T4 vengono
rilasciati nel citoplasma e
passano liberamente la
membrana
Catecolamine derivanti dalla tirosina
STRUTTURA PROTEICA dell’INSULINA
I principali sistemi endocrini e il loro target tissutali
I segnali provenienti nel sistema nervoso centrale (top) passano attraverso una
serie di relè per arrivare ai tessuti bersaglio (in basso).
Oltre ai sistemi mostrato, il timo, la ghiandola pineale, e gruppi di cellule nel tratto
gastrointestinale anche secernono ormoni.
REGOLAZIONE della Glicolisi
Regolazione della
glicemia
Glucosio-6-P glucosio-1-P
Glucosio-1-P + UTP UDP-glucosio + PPi Pi + Pi
Glicogenon + UDP-glucosio glicogenon+1 + UDP
Figura 13.18. Formazione dell’uridina difosfato glucosio
(UDP-Glu).
GLICOGENOSINTESI
Legami 1-6
Enzima ramificante
Figura 13.19. In alto: sintesi del glicogeno e introduzione delle
ramificazioni; in basso: demolizione del glicogeno e rimozione delle
ramificazioni.
Figura 13.21. Regolazione ormonale della sintesi e della scissione
del glicogeno.
Il cAMP dà il via a una serie di fosforilazioni a carico di proteine
enzimatiche. Ciò porta a un’attivazione della fosforilasi e ad
un’inibizione della sintasi. Poiché anche la proteina fosfatasi è
inibita ne risulta una rapida trasformazione del metabolismo del
glicogeno.
METABOLISMO
Metabolismo degli zuccheri:
Via del pentoso-fosfato.
-Produzione di NADPH per vie biosintetiche
-Produzione di ribosio-5-P
-Produzione di monosaccaridi a 5 e 7 atomi di carbonio
Importanza del NADPH
Piruvato carbossilasi
Prima devaiazione
Mitocondrio
Sette reazioni della glicolisi
sono catalizzate da
enzimiglicolitici reversibili
Le reazioni irreversibili sono
aggirate da:
1) Piruvato chinasi da
Pirivato carbossilasi e PEP
carbossichinasi
2) Fosfofruttochinasi da
fruttosio 1,6-bifosfatasi
3) Esochinasi da
glucosio 6-fosfatasi
TABELLA FINALE
GLICOLISI
C. ACIDI
TRICARBOSSILICI
BIOSINTESI
Samaja - Corso di
Biochimica -Ed.
Piccin
Ruolo del ciclo dell’acido citrico
DESTINO DEL PIRUVATO
COMPLESSO della
Piruvato deidrogenasi
TCA e
Fosforilazio Fermentazioni
ne ox