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27 anno XV
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Anatomia e fisiologia del follicolo pilosebaceo a cura di Andrea Marliani e Marino Salin 15
Richiami di embriologia 15
Generalit sulla cute e sul tessuto sottocutaneo 16
Struttura del capello e dei follicoli piliferi 17
La papilla dermica del capello 25
Costituzione chimica del capello 29
Alopecie cicatriziali a cura di Torello Lotti, Giovanni Maria Palleschi e Michela Troiano 142
Lichen planus pilaris 142
Sindrome di Graham-Little 143
Alopecia frontale fibrosica 144
Pseudopelade di Brocq 144
Lupus eritematoso discoide 144
Alopecia mucinosa 145
Cheratosi follicolare spinulosa decalvante 146
Follicolite decalvante e tufted folliculitis 146
Cellulite dissecante dello scalpo 147
Follicolite necrotica 147
Follicolite cheloidale 147
Dermatosi pustolosa erosiva 148
Il laboratorio di analisi nellapproccio al paziente che perde i capelli a cura di Andrea Marliani 149
Screening generale in tricologia 143
Lo screening genetico per lalopecia androgenetica a cura di Fiorella Bini 149
Lo screening endocrino in tricologia 151
Dosaggio degli ormoni nelle urine 152
Dosaggio degli ormoni nel plasma 153
6 Sostanze terapeutiche attuali in tricologia a cura di Andrea Marliani 161
tricologia
DUEMila 11
Generalit 161
Estrogeni 162
Progesterone 164
Finasteride 165
Ciproterone 167
Spironolattone 168
Cimetidina 170
Flutamide 170
Melatonina 171
b Sitosterina 171
Cortisone 172
Xantine 173
Minoxidil (e sostanze correlate) 174
Acido retinoico 176
Pentosi 176
Glicole propilenico (ed altri batteriostatici e fungistatici) 176
Ketoconazolo 177
Lattoferrina a cura di Fiorella Bini 178
Associazioni di principi terapeutici 178
Sostanze naturali utili per la salute dei capelli a cura di Fabrizio Fantini 183
Serenoa repens 184
Pygeum africanum 185
T verde (Camellia sinensis) 185
Acidi grassi polinsaturi omega 3 186
Soia 187
Zinco, acido azelaico, vitamina B6 188
Vite ed estratto del seme d'uva 188
Orzo e procianidine B2 e B3 189
Ginseng (Panax ginseng) 189
Lievito di birra e germe di grano 190
Ortica (Urtica dioica) 190
Boehmeria nipononivea a cura di Daniele Campo 190
Dieta e capelli a cura di Andrea Marliani 191
Chirurgia della calvizie a cura di Vincenzo Gambino 194 7
Cenni storici 194
Modalit dellautotrapianto 194
La personalizzazione delle tecniche 195
Organizzazione e strumentazioni chirurgiche 195
La visita preliminare 196
Le indicazioni dellautotrapianto 197
Il preoperatorio 198
Lanestesia 199
La ridefinizione della linea frontale 204
Il rinfoltimento del vertice 204
Alcune considerazioni 205
Il postoperatorio 205
Istruzioni post autotrapianto 206
Le complicanze 206
Risultati e controlli successivi 207
La gestione del paziente e lo studio medico tricologico a cura di Paolo Gigli 221
Lorganizzazione dello studio medico tricologico 221
La visita medica 222
8
tricologia
DUEMila 11
Presentazione degli autori
Nel presentare questo testo appare opportuno riba- aspetto, in accordo con la definizione di salute dato 11
dire e sottolineare il concetto che il follicolo pilifero recentemente dallOMS.
un annesso cutaneo e pertanto di competenza
assolutamente medica ed in particolare specialistica La disaffezione dello specialista nei confronti della pa-
dermatologica. Per cui la tricologia altro non se non tologia dei capelli e del cuoio capelluto, che ha favo-
una parte della dermatologia e pertanto non pu esi- rito in qualche modo il proliferare di varie iniziative
stere nessuna figura professionale che possa fregiarsi spesso discutibili, dipendeva in gran parte da un ar-
di tale dizione al di fuori del dermatologo. mamentario farmaceutico non soddisfacente, ma
oggi che si cominciano ad avere nozioni pi complete
Un motivo di particolare interesse nella divulgazione circa la fisiologia del capello e sulla patogenesi di al-
di queste informazioni dato dalla necessit di spin- cune delle affezioni pi frequenti, come lalopecia an-
gere il medico ed il dermatologo allo studio ed alla drogenetica, e di converso terapie efficaci, giusto
pratica clinica di questo settore della dermatologia che il dermatologo, superando vecchi pregiudizi e no-
avendo cura di prendere in giusta considerazione non tevoli perplessit, recuperi un ruolo centrale anche in
solo le patologie dei capelli e del cuoio capelluto, questo settore. Con una differenza sostanziale ri-
come naturale che sia, ma anche quelle condizioni spetto al passato, oggi disponiamo di tecniche di in-
che pur non determinando sofferenza fisica alcuna dagine sofisticate, che permettono di indagare questa
sono fonte di disagio per il paziente. quindi impor- struttura particolarmente complessa e di fornire, at-
tante insegnare agli studenti ed ai giovani medici a traverso lo studio del capello, importanti indicazioni
prendere in giusta considerazione anche questo anche su patologie extracutanee.
Introduzione
a cura di
Guido Vito Trotter
Valutazioni psicologiche 13
ed antropologiche della calvizie
La biologia ci insegna che i capelli non hanno scopo
funzionale per la razza umana che potrebbe sopravvi-
vere benissimo anche se fosse completamente calva.
Forse gli uomini del futuro considereranno i capelli e i
peli come annessi inutili, assolutamente poco igienici e
si abitueranno a depilarsi in tutte le parti del corpo,
testa compresa. Perch allora gli umani di oggi, poveri
primitivi, tengono tanto alla capigliatura da soffrire per
essa? Perch hanno per la perdita dei capelli sensazioni
di angoscia cos importanti da portarli ad accettare cure
Fig. 1 _ La durata dellanagen del capello del maschio
dispendiose, spesso inutili e tentativi, anche dolorosi, di 1000 giorni. La durata dellanagen nella donna
di 2.000 fino a 5.000 giorni. Questo giustifica la diversa
di ricostruire qualcosa che in fondo biologicamente lunghezza dei capelli nei due sessi.
inutile, non avendo pi significato n di termoregola-
zione n di protezione? Una risposta possono offrircela
la psicologia e l'antropologia. La perdita dei capelli pu essere pertanto inconscia-
mente vissuta dal maschio come perdita di virilit o
Una diversa lunghezza dei capelli fra maschio e fem- castrazione e dalla donna come perdita di femminilit.
mina fa parte del nostro patrimonio culturale anche
per motivi biologici (fig. 1). Sebbene la loro crescita in significativo a questo proposito l'esempio di evira-
lunghezza avvenga nei due sessi quasi alla stessa ve- zione subita da Sansone che fu sconfitto dai Filistei
locit, nel maschio si ha un ricambio di capelli a velo- solo dopo il tradimento da parte della propria donna,
cit doppia o tripla di quella che si ha nella femmina; venuta a conoscenza che la sede della sua immensa
la fase anagen dei capelli di un uomo dura infatti me- forza era nei capelli.
diamente circa 3 anni mentre nella donna dura fra i 6 Nella storia e nella mitologia i riferimenti ai capelli come
e i 10 anni. Il capello del maschio cade pertanto ad una sede di forza, di energia, di fertilit e virilit sono innu-
lunghezza teorica di circa 30-35 cm mentre quello merevoli e li ritroviamo praticamente in tutte le culture
della donna pu raggiungere anche i 100-120 cm. In umane, per una sorta di memoria mitico - storica co-
natura la lunghezza dei capelli un attributo impor- mune le cui radici si perdono nella notte dei tempi.
tante del dimorfismo sessuale. Siamo pertanto ance- Tornano in mente le usanze iniziatiche, proprie delle cul-
stralmente abituati a considerare femmina lindividuo ture anteriori alla formazione di caste, che si ritrovano in
con i capelli lunghi e maschio quello con i capelli corti. tutti i continenti ma in particolare nelle isole dell'Oceano
Pacifico, dove ai neofiti non veniva permesso di lasciarsi
E se i capelli non ci sono pi? Allora come se ci fosse crescere i capelli che dovevano essere tenuti rasati o, in
una regressione ad una condizione analoga a quella in- tempi successivi, dovevano essere nascosti da una ca-
fantile, nella quale non si sono ancora ben differenziati lotta di pelle che mimava una calvizie e che non doveva
i due ruoli, con i diritti ed i poteri che essi comportano. essere tolta se non ad iniziazione completa; in partico-
Bi bli og r a fi a
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14 lare non era permesso ai giovani di mostrarsi alle donne Con l'avvento della religione cristiana la tonsura di-
tricologia senza tale copricapo. Si riteneva che la crescita dei capelli venne pratica abituale per i monaci, convinti cos di
DUEMila 11
permettesse la fertilit e la potenza sessuale e levarsi il rendersi sessualmente non attraenti ed esprimere
copricapo di pelle era quindi contrassegno del passaggio umilt, obbedienza e distacco dai beni del mondo.
dalla condizione di fanciullo a quella di uomo. Imporre invece il taglio dei capelli sempre stato segno
Cos, ancora, per i monaci orientali il cranio rasato di profondo disprezzo. Gli antichi Romani tagliavano i
simbolo di castit. I sacerdoti Ho delle trib dellAfrica capelli dei prigionieri, delle adultere e dei traditori.
occidentale concepiscono i capelli come sede del loro I capelli sono sempre stati considerati simbolo di virt
Dio. I Masai posseggono la magia di "far pioggia" solo muliebre, sicch la ricchezza di una fulgida chioma con-
finch non si tagliano barba e capelli. In alcune zone sentiva a Lady Godiva di apparire virtuosa quando a ca-
della Nuova Zelanda, quando si riteneva indispensa- vallo percorreva nuda le strade di Coventry, mentre, al
bile accorciare i capelli, si considerava il giorno del ta- tempo della seconda guerra mondiale, donne accusate di
glio come il pi sacro dell'anno. facili costumi o di collaborazionismo con il nemico veni-
Anche nella nostra cultura occidentale una gran massa vano rasate e poi costrette a mostrarsi ai concittadini.
di capelli costituiva patrimonio indispensabile alla po- Anche le streghe, nel nostro medioevo, prima di essere
tenza di un sovrano. Basta pensare alla stupenda par- giustiziate venivano rasate sia per esporle alla pubblica
rucca di riccioli inanellati di Luigi XIV ed al fatto che vergogna ed al disprezzo di tutti sia perch si riteneva
l'appellativo di "Cesare", "Kaiser", "Zar", attribuito nel che nei capelli fosse riposta gran parte della loro potenza
corso dei secoli a sovrani o condottieri, ha anche un malefica, sicch, rasate, non potessero pi nuocere.
risvolto etimologico riferito a lunghi capelli da tagliare. Nell'immaginario collettivo la calvizie conferisce inol-
Cos se Giulio Cesare si ritrov di volta in volta co- tre un'idea di prematuro invecchiamento ed un espli-
stretto a ricorrere ad un riportino o ad una corona di cito segno di declino ed spesso per l'individuo causa
alloro, l'imperatore Adriano non esit a dissimulare con di insicurezza nel suo inserimento sociale.
una parrucca quello che i suoi contemporanei consi-
deravano una grave deformit. La stessa corona regale Concludendo: la diversa durata della fase anagen nel-
del resto con lo scopo dichiarato di abbellire la capi- l'uomo e nella donna ha fatto s che la lunghezza dei ca-
gliatura del sovrano serve (anche) a dissimulare una pelli sia diventata simbolo di dimorfismo sessuale.
incipiente calvizie. La calvizie della regina Nefertiti e L'essere umano ha poi riposto nei capelli significati sim-
la preoccupazione del popolo per la chioma della so- bolici sempre pi complessi, sicch la loro caduta
vrana indicano quanta importanza fosse data dagli an- spesso vissuta inconsciamente come uno stato di re-
tichi abitanti dell'Egitto alla loro capigliatura. gressione ad una condizione infantile ed asessuata, come
Lo scalpo stato a lungo l'espressione del valore del perdita di forza e potenza, come invecchiamento, come
guerriero, la prova del coraggio in battaglia, il segno tan- disonore, come castrazione. Nella storia umana nessuna
gibile di una vendetta ottenuta. Lo scalpo dei nemici uc- cultura mai rimasta indifferente ai problemi dei capelli.
cisi era quindi un ambito trofeo nella tradizione bellica Nell'essere umano i capelli hanno la funzione di essere
degli Sciti e dei Giudei di Maccabeo e lo divenne poi in visti per esprimere, fra conscio ed inconscio, complessi
quella dei pellerossa americani che pensavano che Ma- messaggi sociali.
nit portasse in cielo i guerrieri uccisi in battaglia affe-
randoli per i capelli.
Anatomia e fisiologia
del follicolo pilosebaceo
a cura di
Andrea Marliani e Marino Salin
Fig. 1 _ Addensamento dermico come primo abbozzo follicolare. Fig. 3 _ Colonna di cellule epiteliali verso la papilla dermica.
Al quarto mese, in punti geneticamente prefissati A questo punto la discesa nel derma della colonna di
(gene Eda-A1), alcune cellule epidermiche proliferano cellule epiteliali si arresta bruscamente e, come trasci-
e poi si approfondiscono nel derma spinte da uno spe- nate dallo slancio, le cellule epidermiche pi periferi-
cifico "messaggio", verosimilmente un fattore di cre- che della colonna stessa avvolgono la papilla dermica
scita della famiglia dell'Epidermal Growth Factor (EGF) che ne rimane inglobata a campana. Si costituito un
che definiamo Hair Growth Factor (HrGF) prodotto dai bulbo pilifero rudimentale e siamo ormai al quinto
cheratinociti stessi (fig. 2).
Fig. 2 _ Proliferazione epidermica nel derma. Fig. 4 _ Costituzione del follicolo e origine della matrice.
Fig. 5 _ Le cellule pi giovani
della matrice sospingono
le pi vecchie verso lalto
e cos si forma il fusto del pelo.
16 mese di gestazione. Le cellule epidermiche all'esterno retta conseguenza della enorme quantit di estrogeni
tricologia del bulbo, spinte dal "messaggio proliferativo" e pi prodotta dall'unit feto-placentare. Alla nascita, con
DUEMila 11
lontane dal "messaggio inibitorio", continuano co- la drastica riduzione degli steroidi placentari e la con-
munque, seppure pi lentamente, a proliferare e danno seguente rimozione del blocco sulla 3b HSD, si ha
origine alla matrice del pelo (fig. 4). un'onda di muta. Inoltre, anche le grandi quantit di
Via via che originano dalla matrice del pelo le cellule estrogeni e di progesterone che il feto ha a disposi-
pi vecchie vengono spinte verso l'alto e vanno in- zione possono non essere estranee alla crescita dei ca-
contro al processo di cheratinizzazione (fig. 5). pelli primitivi.
Lungo questa migrazione verso l'alto le cellule in chera- Quest'onda di alopecia ora descritta sincrona per tutti
tinizzazione incontrano una zona nella quale la mem- i peli del corpo, come la muta degli animali da pelliccia,
brana basale, all'esterno del follicolo, si ispessita ed ha e solo dopo la nascita si stabilisce la tipica crescita a mo-
formato un manicotto rigido (guaina vitrea) che, come saico dei peli e dei capelli. importante notare che se
una filiera, le modella a formare un cilindro compatto (il questa onda di alopecia porta alla caduta del pelo non
pelo) che man mano emerge dall'epidermide. porta certo alla scomparsa del follicolo pilifero.
Al sesto mese il follicolo presenta esternamente una Dopo la nascita i peli lanugo vengono via via rimpiaz-
guaina vitrea, una guaina epiteliale esterna e una zati da peli terminali e sul cuoio capelluto compaiono
guaina epiteliale interna (che corrispondono ai vari veri capelli, che diventano col tempo sempre pi lun-
strati cellulari dell'epidermide), nonch un fusto (che ghi e pi grossi. A questa evoluzione contribuisce si-
corrisponde allo strato corneo dell'epidermide). Com- curamente l'azione del somatotropo, forse attraverso il
pare ora anche l'abbozzo della ghiandola sebacea. suo tipico mediatore, il fattore di crescita IGF1 (soma-
Esula dallo scopo di questo lavoro descrivere detta- tomedina C), o forse attraverso la mediazione dell'Hair
gliatamente tutte le fasi dello sviluppo embrionario Growth Factor o di un altro fattore di crescita della fa-
dell'apparato pilosebaceo (per le quali rimandiamo ai miglia dell'EGF.
lavori riportati in bibliografia) ma comunque impor-
tante sottolineare che al sesto e settimo mese il feto
completamente coperto di fine lanugine (vello fe- Generalit sulla cute
tale), priva di midollo, che cade, in gran parte, poco
prima della nascita verso la fine dellottavo mese. Co-
e sul tessuto sottocutaneo
munque il neonato a termine ha ancora una quantit
variabile di peli che poi perder rapidamente anche se La pelle, o cute, formata dall'epidermide o parte su-
in maniera graduale e progressiva. perficiale e dal derma sottostante. Pi profondamente
Alla formazione di questa lanugo fetale non proba- si trova l'ipoderma o tessuto adiposo sottocutaneo.
bilmente estranea la particolare situazione endocrina L'epidermide separata dal derma da una membrana
della surrene fetale che, verso la fine della gravidanza, basale (fig. 6).
produce anche 200 mg di steroidi al giorno, in parti-
colare DHEA-S (ricordiamo anche che una steroido- L'epidermide (tessuto epiteliale di rivestimento) for-
solfatasi mitocondriale fa parte del patrimonio mata da vari stipiti cellulari dei quali il pi specifico e
enzimatico del follicolo pilifero). Questo dovuto ad rappresentativo, costituito dai cheratinociti, si distri-
una inibizione della 3b idrossisteroidodeidrogenasi, di- buisce in numerose file di cellule sovrapposte suddi-
Fig. 6 _ Sezione tridimensionale
del cuoio capelluto
con evidenza
degli annessi piliferi.
vise in 5 strati: basale, spinoso, granuloso, lucido (pre- Nel derma (tessuto connettivale) le cellule sono pi 17
sente solo sul palmo della mano e sulla pianta del scarse e di vario tipo. Fra queste ricordiamo i fibrobla-
piede) e corneo; i cheratinociti si riproducono solo sti, che producono costantemente fibre reticolari, col-
nella parte pi profonda, lo strato basale, e da qui, ma- lagene ed elastiche (servono sia da impalcatura di
turando, risalgono verso la superficie (in un tempo sostegno sia per conferire elasticit e morbidezza al
medio di 28 giorni) elaborando nel loro interno una fi- tessuto) e alcuni componenti quali zuccheri e proteine,
broproteina (cheratina) dotata di particolare resistenza nonch una sostanza gelatinosa, definita sostanza
nei confronti delle aggressioni esterne. Il distacco dalla fondamentale (formata anche da sali ed acqua), nella
superficie epidermicadelle cellule ormai morte avviene quale le cellule stesse e le fibre si trovano immerse. Il
generalmente in maniera invisibile; se invece, per qual- derma ricco di vasi sanguigni, linfatici, fibre e termi-
che motivo, si formano degli ammassi cellulari (di mi- nazioni nervose.
lioni di elementi), il distacco diventa visibile sotto
forma di squame (l'esempio pi conosciuto in tricolo- L'ipoderma (tessuto adiposo sottocutaneo) , infine,
gia la forfora). L'epidermide priva di circolazione composto principalmente da fasci di grosse fibre in-
arteriosa e venosa, lo strato basale l'unico ad avere trecciati fra loro (in diretta continuazione con quelli
bisogno di nutrimento e lo riceve, per diffusione, dal del derma) che delimitano una serie di spazi (logge
derma sottostante. adipose) occupati da cellule adipose; cellule e termi-
nazioni nervose sono pi scarse mentre abbondante si
La membrana basale una struttura complessa, di presenta l'irrorazione sanguigna. Sotto lipoderma si
forma ondulata, che ha il compito sia di ancorare l'epi- trovano infine le fasce muscolari con i relativi mu-
dermide al derma sia di permettere e regolare gli scoli.
scambi (nutritivi e di rifiuto) ed i messaggi fra que-
sti due tessuti (fig. 7).
Struttura del capello
Fig. 7 _ La giunzione dermo-epidermica regola gli scambi
ed i messaggi tra questi due tessuti.
e dei follicoli piliferi
la cheratina
NH3
+
O O - O O O
C legame H C
a idrogeno
GLU GLU PHE
LEU ALA SER
CH
CH2 CH3
CH3 CH2OH
CH3 CH3
CH3 CH2 CH3 CH2OH
CH
LEU ALA SER
interazioni LYS TYR interazione tra PHE
elettrostatiche residui non polari
NH3
+
O O - O O O
C legame C
H
GLU a idrogeno
GLU PHE
Tab. 1 LEU ALA SER
18 CH CYS
Aminoacidi individuati nella cheratina dura del capello (in %). CH2 CH3
CH3 CH2OH S
tricologia
DUEMila 11 CH3 CH3
aminoacidi con catena laterale di tipo idrocarburo: CH3 CH2OH S
CH3 CH2
1 glicina 4,1 - 4,2 CH
CYS
2 alanina 2,8 LEU ALA SER
3 valina 5,5 - 5,9 legame covalente
4 leucina 6,4 - 8,3 ponte disolfuro
5 isoleucina 4,7 - 4,8
6 fenilalanina 4,1 - 4,2
7 prolina 4,3 - 9,6
aminoacidi con catena laterale di tipo idrossilico: L'altro costituente proteico della cheratina invece
8 serina 7,4 - 10,6 molto ricco di aminoacidi solforati, non ha forma fila-
9 treonina 7,1 - 8,5
10 tirosina 2,2 - 3,0 mentosa e viene definito cheratina amorfa o anche
matrice amorfa della cheratina perch si trova a riem-
aminoacidi con catena laterale di tipo acido: pire gli spazi, altrimenti vuoti, fra la componente fila-
11 acido aspartico 3,9 - 7,7
12 acido glutammico 13,6- 14,2 menosa. su questo che agisce l'acconciatore con i
liquidi ondulanti della permanente.
aminoacidi con catena laterale di tipo basico:
13 arginina 8,9 - 10,8 La cheratina amorfa costituita da tre gruppi di pro-
14 lisina 1,9 - 3,1 teine che possiamo chiamare: 1) ad altissimo conte-
15 istidina 0,6 - 1,2
nuto di zolfo, per 1/3 cistina, 2) ad alto contenuto di
aminoacidi con catena laterale di tipo eterociclico: zolfo, 3) ad alto contenuto di tirosina e glicina.
16 triptofano 0,3 - 1,3
aminoacidi con catena laterale con contenuto di zolfo: La resistenza e le propriet fisiche del capello sono le-
17 cistina 16,6- 18,0 gate alla stretta interazione fra le cheratine filamentose
18 metionina 0,7 - 1,0
e la matrice amorfa (cheratina amorfa) che le ingloba.
H H H H
Il test della spiga un esame semeiologico molto semplice O H O 19
ma utile per evidenziare difetti della struttura cuticolare Cisteina C C C S S C C C Cisteina
dei capelli, in genere dovuti ad agenti fisici o chimici (di- H O N H
H
H N O H
sordine cheratinico) od a fatti malformativi congeniti.
Consiste nel far ruotare e scorrere un capello sfregandolo Ossidazione Riduzione
fra pollice ed indice: l'estremit prossimale di un capello O H H H H
O
normale si allontana dalle dita mentre quella distale si
Cistina C C C S S C C C
avvicina per la posizione a spiga o a tegolato delle cel-
lule della cuticola. Se le cellule cuticolari sono danneg- H O N H H N O H
microfibrilla
20 vari aminoacidi e consente l'avvolgimento ad elica con il piano cutaneo un angolo acuto di circa 75. La
tricologia (destrorsa) delle catene proteiche dei capelli. In pratica struttura del follicolo pilifero consta di due porzioni,
DUEMila 11
ogni gruppo carbossilico -CO legato mediante le- una superiore stabile ed una inferiore caduca o ciclica;
game ad idrogeno al gruppo -NH che si trova sopra di il punto di confine fra queste due parti detto colletto
lui, sul giro di spirale contiguo. Tutti i legami ad idro- del pelo.
geno sono allineati lungo l'asse maggiore dell'elica; un
giro dell'elica impegna mediamente 3,6 aminoacidi e Alla base di questa complessa struttura troviamo un
misura 0,54 nm; sappiamo da Linus Pauling (che lo piccolo bottone dermico che la compenetra: la papilla.
not mediante autoradiografia a raggi X) che lelica si La papilla dermica, con la sua ricca vascolarizzazione,
ripete ogni 5 giri, cio ogni 18 aminoacidi. nutre uno strato di particolari epiteliociti (tricochera-
tinociti) che sono con questa in stretto contatto e dai
Infine, un grande numero di tonofilamenti, sempre quali prende origine il pelo; questa struttura epitelio-
uniti fra di loro da ponti disolfuro, costituiscono un citica detta matrice del pelo. Le cellule della matrice,
fuso o cellula fusiforme della corticale; molti fusi moltiplicandosi, si sospingono verso l'alto all'interno
formeranno infine la corticale del capello (fig. 13). del follicolo e, cheratinizzandosi (zona cheratogena del
Tra un fuso e l'altro si trova la cheratina amorfa (ma- bulbo), danno luogo alla formazione del pelo. La mol-
trice amorfa proteica della cheratina), granuli di pig- tiplicazione cellulare dei tricocheratinociti e la sintesi
mento melanico e bollicine d'aria; la densit del della cheratina avvengono verosimilmente sotto la
pigmento e la quantit delle bollicine determineranno spinta di un messaggio autocrino, presumibilmente
il colore del capello. Il processo di cheratinizzazione si un fattore di crescita (non ancora definito) della fami-
completa solo a livello del colletto del pelo (fig. 14). glia dell'EGF che potremmo definire come Hair Growth
Il capello quindi una complessa treccia di cheratina, Factor (HrGF), e sono pi attive nelle zone periferiche
di lunghezza variabile, prodotta da una particolare della matrice, forse perch pi lontane da un mes-
struttura epidermica che si affonda a dito di guanto saggio paracrino inibitorio prodotto dalla papilla der-
nel derma: il follicolo pilifero. mica (verosimilmente il TGF b); cos il pelo assume la
sua caratteristica forma a tubo e si crea la zona mi-
Il midollo, quasi assente sopra la zona della matrice, dollare.
ben rappresentato in prossimit del bulbo e tende poi
a diminuire distalmente nel fusto, costituito da Matrice del pelo e zona cheratogena costituiscono il
grandi cellule cheratinizzate, lassamente connesse, di- bulbo. Nel pelo normale, fra la matrice e la zona che-
sposte in filiere ordinate contenenti granuli di mela- ratogena, si nota, pi o meno accentuata, una stroz-
nina, bollicine d'aria e soprattutto filamenti di zatura del bulbo stesso che assume un aspetto
cheratina amorfa (fig. 15). leggermente a clessidra. I melanociti, presenti subito
al di sopra delle cellule germinative della matrice, ce-
Il pelo quindi una struttura cheratinica di forma ci- dono pigmento melanico alle cellule in via di cherati-
lindrica, con diametro, nei latini, di circa 65-78 micron nizzazione ed il pelo prender il suo caratteristico
(1 micron = 1 millesimo di millimetro); deriva da una colore via via che avanza lungo il follicolo e via via che
invaginazione epidermica detta follicolo pilifero, ap- i cheratinociti che lo compongono si trasformano in
positamente specializzata. Il follicolo pilifero forma cellule cornee.
midollo
corteccia
cuticola
Il pelo, come gi accennato, ha tre strati: la cuticola, la e sulle semimucose. I peli che ne derivano sono fon- 21
corteccia ed il midollo. Il follicolo ha una guaina con- damentalmente di due tipi:
nettivale, una guaina epiteliale esterna (guaina pro- _ peli piccoli e quasi invisibili, lanugine o vellus, che
pria del follicolo) ed una guaina epiteliale interna troviamo sulle orecchie, sulla fronte, sul tronco e sulle
(guaina propria del pelo) che, presente dalla matrice guance delle donne;
al colletto, si trova all'esterno della cuticola del pelo e _ peli grossi e pigmentati, peli terminali, presenti solo
che al colletto, precisamente a livello dello sbocco della in alcune sedi e con caratteristiche diverse da zona a
ghiandola sebacea, scompare con desquamazione delle zona: lunghi e morbidi sul cuoio capelluto (capelli),
sue cellule cheratinizzate che si mescolano col sebo. corti ed irregolari alle ascelle ed al pube, corti e rigidi
Annessa alla porzione superiore e stabile del follicolo alle palpebre (ciglia) e sulle arcate orbitarie (sopracci-
vi la ghiandola sebacea il cui secreto, detto sebo, lu- glia), discretamente lunghi e grossi alle guance ma-
brifica il pelo aprendosi nel follicolo stesso poco sopra schili (barba).
il colletto.
Il capello, che fa parte dei peli terminali, si trova in un
Attaccato al derma papillare ed a livello della parte in- particolare alloggio della pelle, a forma di sacco, incli-
feriore del terzo medio del follicolo vi anche un pic- nato di circa 75 rispetto alla linea della superficie cu-
colo muscolo: il muscolo erettore del pelo, dotato di tanea, denominato follicolo pilifero.
fibre motorie, si contrae sotto stimolo adrenergico ed La parte inferiore del follicolo pilifero si trova nor-
responsabile del fenomeno dell'orripilazione (la pelle malmente nella parte pi profonda del derma ma il
d'oca). livello variabile da capello a capello (la profondit
media di circa 0,6 - 1 cm). In corrispondenza del
Ogni follicolo pilifero dotato di un ricco plesso ner- terzo superiore del follicolo pilifero sbocca la ghian-
voso nel quale sono state ben identificate fibre sensi- dola sebacea, per cui l'insieme viene pi propria-
tive (Montagna W.). L'alta capacit percettiva della mente definito follicolo pilosebaceo. Al di sotto della
pelle umana in gran parte correlata con l'innerva- ghiandola sebacea, sulla parete esterna del follicolo,
zione dei suoi follicoli piliferi; l'uomo l'unico mam- ancorata l'estremit inferiore del muscolo erettore
mifero i cui follicoli piliferi sono tutti dotati di capacit del pelo. Sia il muscolo che la maggior parte della
tattile e dolorifica (capacit che negli altri mammiferi ghiandola sono sempre posti dalla parte dell'angolo
presente solo nelle vibrisse). Parte cospicua del plesso ottuso formato dall'asse del follicolo con la superfi-
nervoso del follicolo pilifero per costituita da fibre cie orizzontale dell'epidermide (in questo modo la
simpatiche noradrenergiche ed stato dimostrato che contrazione del muscolo fa assumere al pelo una po-
la simpaticectomia provoca una pi rapida crescita dei sizione verticale).
peli (Balus I.) attribuibile all'eliminazione di un effetto
inibitorio o all'aumento del flusso ematico locale (Fer- Nel follicolo, dalla superficie scendendo in profondit
guson K. A.). si distinguono:
I follicoli piliferi sono distribuiti su tutta la superficie a) uno sbocco sulla superficie cutanea, ostio;
cutanea, mancano solo sul palmo delle mani, sulla b) una zona compresa fra ostio e colletto, infundi-
pianta dei piedi, sulle falangi distali, sulla cute del pene bolo, dove fra pelo e parete del follicolo presente
Bi bli og r a fi a
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30 presenza di questo metallo nell'inquinamento am- Pigmenti: sono rappresentati dalle melanine (sostanze
tricologia bientale. colorate), presenti nella corticale del pelo in forma dif-
DUEMila 11
fusa o granulare. Sono insolubili in acqua, solubili negli
La carenza di proteine e/o sali minerali potr essere acidi forti, decolorabili con acqua ossigenata.
evidenziata, al microscopio, da un fusto sottile as- I melanociti, utilizzando la tirosina come precursore,
sociato a bulbi molto piccoli (se il capello costitu- sintetizzano due principali tipi di melanina: l'eumela-
zionalmente sottile i bulbi appariranno invece nina, scura e presente nei capelli neri e la feomelanina,
normali). pi chiara e presente nei capelli dorati, biondi o rossi.
Fisiopatologia endocrino-metabolica
del capello e del pelo
a cura di
Andrea Marliani
Autocrino: dicesi di una proteina ad azione ormonale Il nucleo steroideo di base il ciclopentano-peri-
che agisce sulla cellula stessa che l'ha prodotta, si dro-fenantrene, costituito da 17 atomi di carbonio
tratta cio di un ormone endocellulare. che occupano posizioni numerate da 1 a 17.
Paracrino: dicesi di una proteina ad azione ormonale
1
prodotta da una cellula e che agisce su cellule conti- CH
2 6 CH CH
gue o vicine; gli esempi pi conosciuti sono la famiglia
delle interleuchine e lepidermal grow factor. CH CH
3 5
Fattore di crescita: dicesi di una proteina ad azione CH
4
ormonale capace di modulare in senso di crescita o schema formula nucleo del naftalene
inibizione la vita della cellula che lha prodotta e posizioni sviluppata (10 atomi di carbonio)
ciclopentano peridrofenantrene
(saturazione dei doppi legami)
21 18
20 35
18
androgeni
12 17 19
11
13
16
C D
19
1 9
C D
2
10
14 15 A B
8
A B nucleo andostrano
3 7 (18 atomi di carbonio)
5
4 6
ciclopentanoperidrofenantrene
(17 atomi di carbonio)
Lestrano, a 18 atomi di carbonio (addizione di un ra- Il pregnano, a 21 atomi di carbonio (addizione di due
dicale metilico in posizione 13, che rappresenta il car- radicali metilici in posizione 18 e 19, che rappresen-
bonio 18), la base dei componenti ad azione tano rispettivamente i due atomi di carbonio 13 e 10,
estrogenica. e di un radicale a due atomi di carbonio in posizione
17, che rappresentano gli atomi di carbonio 20 e 21),
la base del progesterone e dei corticosteroidi surre-
nalici.
18
C 20
18
progesterone C 21
e
estrogeni
corticosteroidi
C D 19
C D
A B
A B
nucleo estrano
(19 atomi di carbonio) nucleo pregnano
(21 atomi di carbonio)
Controllo steroideo
Gli ormoni steroidei-androgeni permettono il realizzarsi
del messaggio genetico, permettono cio che il genotipo Il nodo centrale del controllo steroideo sul pelo e sul
calvo diventi fenotipo. Questo controllo steroideo si capello il metabolismo intracellulare del testosterone.
attua essenzialmente attraverso il metabolismo del te- Il testosterone, il pi importante ormone androgeno
stosterone con una serie di eventi a catena: la 5 ridu- nelluomo, secreto dai testicoli e solo in quantit in-
zione, la formazione del diidrotestosterone, la significante dalle ghiandole surrenali (fig. 3).
Fig. 2 _ Il metabolismo
del testosterone a livello
dellorgano bersaglio
controllo steroideo.
5 - Red
T T DHT + Rec DHT + Rec
NADPH NADP
memb
azione
sul DNA
me
ra n
m
nu
a
br
c le
a
a are
n
pl
as
m
ati
ca
Nella donna il principale androgeno circolante nel pla- Variazioni della frazione di testosterone libero, conse- 37
sma invece landrostenedione, seguito dal deidroe- guenza delle variazioni della proteina legante (SHBG),
piandrosterone, dallandrostenediolo ed infine dal comportano variazioni analoghe della quantit intra-
testosterone, tutti di origine surrenalica ed ovarica. cellulare del metabolita attivo: il diidrotestosterone. La
Anche nella donna comunque landrostenedione, lan- SHBG aumenta in rapporto allaumento (fisiologico,
drostenediolo, il deidroepiandrosterone possono venir patologico o iatrogeno) degli estrogeni e degli ormoni
metabolizzati a testosterone a livello degli organi ber- tiroidei con conseguente diminuzione della frazione
saglio (fig. 4). libera, attiva e metabolizzabile, del testosterone. La
Gli androgeni circolano nel plasma in massima parte SHBG diminuisce in caso di aumento degli androgeni
legati a proteine: landrostenedione, landrostenediolo plasmatici, fisiologico (pubert, et 18 - 26 anni ecc.)
ed il deidroepiandrosterone sono legati debolmente e o iatrogeno (somministrazione di anabolizzanti ecc.).
reversibilmente allalbumina; landrogeno pi potente, Va subito rilevato che di fatto nellindividuo sano ed in
il testosterone, circola invece nel plasma legato per il condizioni normali la capacit di legame della SHBG
99% circa ad una bglobulina specifica: Sex Hormone per il testosterone, intorno a 14 ng/ml, sempre ben
Binding Globulin (SHBG). Solo la quota libera degli an- superiore alla testosteronemia e lormone libero sem-
drogeni metabolicamente attiva e pertanto pu pe- pre frazione costante dellormone totale.
netrare passivamente e reversibilmente nel citoplasma Ancora laumento dellattivit intracitoplasmatica della
delle cellule bersaglio dove pu venire metabolizzata a 5 reduttasi e degli enzimi che metabolizzano gli altri
testosterone, questo per poter agire deve essere tra- androgeni a testosterone pu essere causa di una pi
sformato in diidrotestosterone da un enzima: la 5 re- intensa attivit androgena periferica.
duttasi. Il vero androgeno attivo a livello della matrice In passato fu ipotizzato che lipofisi regolasse lattivit
del pelo e del capello (ed anche a livello di altri organi della 5 reduttasi e della 17b idrossisteroidodeidro-
bersaglio come la prostata) quindi il diidrotestoste- genasi attraverso un ormone sebotropo (Ebling F.J.),
rone che permette la crescita dei peli sessuali sul viso, oggi si pensa che questo ipotetico ormone sia il so-
sul petto, sul dorso e sulle spalle, mentre crea le condi- matotropo e/o la prolattina; si pensi allacne terribile
zioni per la caduta dei capelli. Il diidrotestosterone in- dei ragazzi altissimi (acne da giocatore di pallacane-
tracellulare si lega quindi ad una specifica proteina stro), al defluvio ed alla seborrea delle donne amenor-
recettrice, il recettore citosolico, ed il complesso dii- roiche ed iperprolattinemiche, al defluvio delle balie.
drotestosterone+recettore capace di penetrare atti-
vamente nel nucleo della cellula dove, a livello di La trasformazione del pelo lanuginoso in pelo termi-
specifici recettori, si unisce alla cromatina e dereprime nale allepoca della pubert attribuibile ad un au-
uno o pi geni portatori del carattere calvo. I geni de- mento degli androgeni circolanti ed al metabolismo
repressi inducono la formazione di RNA messaggero del diidrotestosterone a livello dei follicoli piliferi. Pur-
che, uscito dal nucleo, a livello ribosomiale non con- troppo in molti giovani oltre a questa trasformazione
sente la sintesi delle proteine costituenti il capello men- fisiologica potranno verificarsi anche effetti indeside-
tre permette la produzione delle proteine costituenti i rabili come, ad esempio, acne, irsutismo, seborrea, de-
peli sessuali maschili. Si realizza cos il messaggio ge- fluvio androgenetico.
netico (il concetto espresso pi chiaramente e diffu- Nella cute di giovani acneici stata riscontrata una
samente nelle pagine che seguono). concentrazione di diidrotestosterone sino a 20 volte
Fig. 3 _ Principali vie biosintetiche e metaboliche degli steroidi.
21
20 OH
18 colesterolo
12 17
13
11 16 2022 colesterolo desmolasi
19 20idrossilasi
CH3
1 9
10 C=0
14 15
2
8 pregnenolone
3 7 OH
5
3 deidrogenasi
4 6
CH3 CH3
C=0 C=0
progesterone 17 irdrossipregnenolone
O HO
CH2OH
CH3
C=0
C=0
21 idrossilasi 17 idrossilasi 3 deidrogenasi 1720 desmolasi
38 OH
tricologia
DUEMila 11
O
O eticolanolone
O O 17 ossidoreduttasi
corticosterone 11 desossicortisolo androstenedione testosterone
H CH2OH CH2OH
0=C C=0 C=0
OH 11 idrossilasi OH OH 21 idrossilasi aromatasi aromatasi
O O 17 ossidoreduttasi
aldosterone cortisolo estrone estradiolo
CH2OH
C=0
O OH 16 idrossilasi 16 idrossilasi
11 deidrogenati
17 ossidoreduttasi
O
cortisone estirolo
21
colesterolo
OH 20
CH3 18
2022 colesterolo desmolasi
C=0 12 17
20idrossilasi
13
11 16
19
pregnenolone
1 9
OH
10 15
2 14
CH3 3 deidrogenasi 8
C=0
3 5 7
progesterone 4 6
O
CH3 17 idrossilasi
C=0
OH
17 idrossiprogesterone
O
39
O 17 desmolasi
deidroepiandrosterone
HO
OH O
17 HSD 3 HSD O
estrone
5 androstenediolo 4 androstenedione
HO O HO
3 HSD 17 HSD
OH OH
testosterone estradiolo
O HO
OH
OH
5 riduttasi
androstandiolo
diidrotestosterone
HO
O
H
H
che questultimo in stretto contatto con la sostanza Il tetramero non si lega allormone e non entra nel nu-
reticolare, il sistema limbico, la corteccia cerebrale; cleo, cio inattivo.
quindi comprensibile come anche alterazioni neuro- La forma attiva rappresentata dal monomero che si
caratteriali (ed anche lo stress) possano alterare que- lega al DHT e lo trasporta fino al DNA nucleare.
sto delicato meccanismo: pensiamo, ad esempio, alla stata anche evidenziata la presenza di una catena
alopecia neurologica dei malati di mente. enzimatica in grado di convertire reversibilmente il te-
tramero in monomero e la presenza di una proteina
regolatrice, ad effetto inibitorio, per il legame dellor-
Il recettore citosolico mone col recettore citosolico.
del diidrotestosterone
Controllo metabolico
Sawaya (Miami 1988) ha evidenziato che il recettore
citosolico (Androgen Receptor Protein) del diidrote- Il controllo metabolico della vita del capello (e del pelo)
stosterone (DHT), cio la proteina vettrice che legan- si attua attraverso il metabolismo del glucosio.
dosi al DHT lo trasporta nel nucleo cellulare, esiste nel La prima tappa che porta allutilizzo del glucosio da
citosol sotto forma di tetramero e di monomero. parte del follicolo pilifero, cio alla produzione di ener-
Fig. 13 - Metabolismo degli androgeni a livello del follicolo pilosebaceo.
Plasma Cellula
OH OH OH OH
O O NADPH O OH
H H
testosterone testosterone diidrotestosterone 3 androstandiolo
aromatasi
NAD
OH OH
NADP
17 HSD
OH OH
NAD
estradiolo E2 estradiolo E2
48 O O OH
tricologia 4 androstenedione 4 androstenedione estrone E1
DUEMila 11
della adenilciclasi produce cAMP da ATP. LcAMP inizia duce la disponibilit di cAMP a livello dei follicoli pili-
la fisiologica cascata di attivazione di proteine chinasi feri (Adachi K.);
che porta allattivazione della fosforilasi. Durante _ lestrone, ma non lestradiolo, attiva invece ladenil-
lanagen anche lattivit (o la disponibilit) della eso- ciclasi aumentando lcAMP nel follicolo (Parker F.);
chinasi, che trasforma il glucosio ematico in glucosio _ le cellule della matrice del pelo sono in grado di me-
6-fosfato, dipende dai livelli di proteina chinasi attiva. tabolizzare, in presenza di NADH2, il testosterone ad
androstenedione (De Villez R.L.);
Sappiamo che: _ il follicolo pilifero in grado di aromatizzare lan-
_ il diidrotestosterone, ma non il testosterone n lan- drostenedione ad estrone (Schweikert H. U.).
drostenedione, in grado di inibire ladenilciclasi e ri-
C una stretta relazione fra follicoli in anagen che pro-
ducono diidrotestosterone da testosterone con calo dei
livelli di cAMP fino al telogen e follicoli in telogen che
Fig. 14 _ Metabolismo energetico del capello controllo metabolico. metabolizzano testosterone in androstenedione (De Vil-
lez R.L.), androstenedione (Schweikert H.U.) ed estradiolo
adeniciclasi 3, 5-AMP ciclico
fosfodiesterasi
5-AMP
in estrone (Parker F.), con laumento delle concentrazioni
ATP
di cAMP, fino al via di un nuovo anagen.
I processi di aromatizzazione del follicolo pilifero sono
sistema chinasico
defosfo-fosforilasi fosforilasi essenziali, in particolar modo nel maschio, a mante-
(inattiva) (attiva)
nere lanagen.
Dunque lcAMP modula la fornitura di energia neces-
glucosio -1-PO4 glicogeno saria alla sintesi della cheratina innescando un sistema
di proteine chinasi che attiva la fosforilasi e controlla
glucosio-6-PO4 la funzione della esochinasi. Tutto ci in presenza di
Ca++ e Mg++ e con consumo di ATP.
ATP glicolisi
La proteina chinasi, la cui attivazione costituisce la
acido piruvico prima tappa della cascata, consta di una subunit re-
golatrice (R) e di una subunit catalitica (C). Se unite
Ciclo fra loro queste subunit non sono attive. LcAMP lega
di Krebs
la subunit R e libera la subunit C che cos pu inne-
scare la catena metabolica.
La subunit C attivata controlla per anche alcuni si- cadono ed il cuoio capelluto viene interessato da una 49
stemi di controregolazione di cui il pi importante caratteristica ipotrichia.
linibizione dellenzima fosfofruttochinasi che, nella Ipotrichia progressivamente ingravescente si osserva
glicolisi, presiede alla trasformazione del fruttosio 6- anche nella sindrome della sella vuota e frequente-
fosfato in fruttosio 1,6-difosfato. mente anche in presenza di adenomi ipofisari.
Linibizione della fosfofruttochinasi devia il metaboli-
smo del glucosio verso lo shunt degli esosomonofo-
sfati con produzione di NADPH2, incremento della Malattie della tiroide
attivit della 5 reduttasi e maggior produzione di dii-
drotestosterone che, a retroazione, inibisce ladenilci- Tipico il defluvio in telogen dellipotiroidismo che in-
clasi e quindi la produzione di cAMP. teressa i capelli, la barba, i peli pubici ed ascellari. Si
Inoltre la subunit C attiva rallenta la sintesi delle pro- tratta di una grave ipotrichia che colpisce particolar-
teine a livello della trascrizione dellmRNA ed interferi- mente i bordi del capillizio con una alopecia marginale
sce con il ciclo cellulare nelle fasi G1 ed S (Voorkees J.J.). reversibile con terapia sostitutiva.
Cos alti livelli di cAMP possono esitare in prematura Nellipertiroidismo i capelli ed i peli diventano sottili
fase telogen del capello (Adachi K.) e bassi livelli pro- e fragili ma rara una vera alopecia. Sia nellipotiroi-
vocano ancora il telogen per carenza dellenergia ne- dismo che nellipertiroidismo frequente lalopecia
cessaria alle sintesi proteiche (Comaish S.). areata; talvolta si associa anche la vitiligine.
Lo sviluppo dei peli ed il loro ciclo sono condizionati, Nellipoparatiroidismo cronico costante una ipotri-
in gran parte, dalle ghiandole endocrine i cui ormoni cosi generalizzata; i capelli diventano secchi, sottili,
esercitano sul complesso pilosebaceo influenze rego- fragili e cadono diffusamente o in chiazze fino allalo-
latrici spesso opposte. Non sorprende perci che di- pecia, dimostrando cos clinicamente limportanza del
sendocrinie di varia natura si riflettano sullo sviluppo calcio nel trofismo del pelo.
dellapparato pilifero e sul ciclo vitale dei capelli.
Il modo pi semplice per studiare il fusto del capello Il microscopio in luce polarizzata permette lo studio 51
la sua osservazione a secco con microscopio ottico a della architettura del fusto nei suoi particolari, la va-
luce trasmessa. Questo sufficiente ad evidenziare la lutazione delle anomalie pi fini e losservazione dello
maggior parte delle anomalie dei capelli. Per una os- stato di danneggiamento della cuticola.
servazione pi accurata i capelli possono essere osser- Un altro metodo economico che pu dare ulteriori in-
vati in immersione con olio ottico (fig. 1). formazioni losservazione della replica dei capelli in
esame. I capelli vengono messi su alcune gocce di cia-
noacrilato poste su un vetrino; avvenuta la polime-
Fig. 1 _
Mlcrofotografla rizzazione dopo circa 30 secondi, i capelli vengono
di un capello
normale (845x).
rimossi dal vetrino su cui rimane, visibile al microsco-
SI nota pio ottico, la replica negativa del fusto.
la regolarlt
della embricatura Le anomalie del fusto sono spesso responsabili di al-
cuticolare. cune forme di alopecia e una descrizione che ne fa-
ciliti il riconoscimento appare pertanto assai
opportuna.
Descriviamo le alterazioni pi significative dopo una
breve classificazione (tab. 1).
Tab. 1
tipo di anomalia fratture del fusto fratture del fusto altre alterazioni
in senso orizzontale in senso verticale del fusto
Nelle fasi iniziali il capello non si presenta particolarmente gueali, ittiosi, ritardo dello sviluppo psicofisico ecc.) si 53
fragile ma pu diventarlo se con il passare del tempo la parla di Tricotiodistrofia. I capelli e, pi raramente, gli
cuticola non si mantiene perfettamente integra (fig. 5). altri peli del corpo, si presentano appiattiti, secchi, irre-
golarmente conformati e ruvidi (fig. 7).
tricoptilosi
tricotiodistrofia
una comunissima alterazione acquisita: la fissura-
zione longitudinale del fusto intermedia o terminale una rara genodermatosi autosomica recessiva. I ca-
(doppia punta) che si verifica solo per danni fisici o pelli presentano anomalie strutturali del fusto con
chimici (anche ripetute spazzolature e pettinature) grave carenza di contenuto di zolfo per ridotta incor-
dopo una prima fase di perdita della cuticola (fig. 6). porazione di aminoacidi. Il fusto assottigliato a na-
stro con aspetto a zigzag e tricoschisi. Lalterazione
Fig. 6 _ Tricoptilosi: fissurazioni longitudinali. evidente fino dalla nascita ed interessa ciglia, soprac-
ciglia e capelli che sono appiattiti, fragili, frammen-
tati, corti e radi. Sono inoltre presenti fratture del fusto
a tipo tricorressi nodosa e tricoschisi. Alla microscopia
in luce polarizzata il fusto presenta una tipica marez-
zatura di colore a coda di tigre (fig. 8).
Nella tricotiodistrofia i capelli hanno un contenuto di
aminoacidi solforati, essenzialmente cisteina, inferiore
al 50% del normale. La quantit di cistina marcata-
mente diminuita soprattutto a livello della cuticola,
della matrice e della corteccia. I capelli sono abnor-
memente fragili e si spezzano per linsulto dei normali
tricoschisi agenti esogeni. La tricotiodistrofia pu essere associata
54 ad altri difetti neuroectodermici come ritardo mentale, tenna estensibile di un apparecchio radio portatile che
tricologia ittiosi, alterazioni ungueali e dentarie, cataratta con- rientra su se stessa (fig. 11).
DUEMila 11
genita, fotosensibilit, spasticit, atassia, diminuita fer- La tricorressi invaginata pu essere la conseguenza di
tilit (fig. 9). Vi pu essere anche un difetto dei traumi fisici o chimici oppure, pi raramente, pu col-
meccanismi di riparazione dei danni prodotti dalla luce pire la maggioranza dei capelli e dei peli ed essere as-
sul DNA, simile a quanto si osserva nello Xeroderma sociata ad altre anomalie come ittiosi ed atopia.
Pigmentoso.
Fig. 11 _ Tricorressi invaginata.
Fratture fusiformi
tricorressi invaginata
compaiono gi durante la prima infanzia e possono in- tici di 0,7-1 mm di lunghezza, detti nodi (fig. 14). 55
teressare sia i peli vellus che i peli terminali arrivando a Questi sono spesso privi di cuticola e sono separati fra
coinvolgere, nelle forme pi gravi, tutti i peli del corpo. loro da restringimenti affusolati detti internodi (Whi-
I capelli, particolarmente nelle aree di frizione, sono sot- ting) che presentano scanalature longitudinali in cui
tili, opachi, fragili e corti. Si pu avere alopecia anche le cellule cuticolari sono presenti ma alterate; negli in-
delle sopracciglia e delle ciglia. ternodi il midollo assente. A livello degli internodi si
Littiosi lineare circonflessa caratterizzata da chiazze verificano pi frequentemente le fratture (clasie).
eritemato-squamose rilevate che presentano bordi po- Anche il follicolo, strutturalmente normale, pu pre-
liciclici rilevati. Le lesioni tipicamente migranti ten- sentare a livello della zona cheratogenetica allarga-
dono a confluire in chiazze di maggiori dimensioni con menti e strozzature con la stessa morfologia del fusto.
risoluzione centrale (fig. 12).
Fig. 14 _ Moniletrix.
Non esiste una terapia efficace per la sindrome di Ne-
therton. I capelli tendono a migliorare spontanea-
mente con let adulta allorch persistono spesso solo
alterazioni a carico delle sopracciglia. Lefficacia del-
letretinato non costante e luso di questo farmaco
riservato a pazienti con grave ittiosi. Letretinato pu
indurre peggioramento delle condizioni cutanee nei
pazienti con atopia.
I capelli, di colore bianco argento o paglierino o giallo- In questi capelli il fusto, fornito di una cuticola regolar-
grigiastro, non possono essere in alcun modo pettinati mente strutturata che talvolta presenta lievi scanalature,
e talvolta neppure schiacciati. Le manifestazioni clini- si presenta a bande chiare e scure alternate dovute a mi-
che sono generalmente evidenti a 2-3 anni di et e crobolle di aria che si trovano fra le cellule della corti-
migliorano con la crescita (fig. 15). cale (fig. 18). Queste aree risultano chiare se osservate a
Lo stelo, provvisto di cuticola, si presenta in sezione luce incidente e diventano invece scure se la sorgente di
trasversa di forma triangolare o reniforme con scana- luce posta dietro al capello (microscopio, ripiano illu-
minato) conferendo al capello un caratteristico aspetto
zebrato (figg. 19 e 20).
Fig. 17_ Pelo solcato.
Il difetto quasi sempre ereditario, trasmesso come au-
tosomico dominante, risiederebbe nella unit papilla-
matrice che, per anomala attivit, darebbe origine, ad
Pseudopili annulati
linsorgenza di una malattia sistemica, di un inter-
A differenza dei pili annulati non ci sono difetti corti- vento chirurgico, di un incidente, di una emorragia
cali ma una parziale torsione dei fusti di sezione non ecc. (fig. 22).
perfettamente circolare che, ripetendosi ad intervalli
pi o meno regolari, non consente una riflessione
omogenea della luce facendo comparire apparenti
bande chiare e scure in successione. Leffetto si riduce
notevolmente o scompare se il capello viene osservato
Fig. 22 _ Pohl-Pinkus.
su un piano illuminato.
Scanalature longitudinali A livello della matrice del capello lanoso si notano delle
differenze di indice mitotico tra la parte centrale della
Possono essere reperite saltuariamente in soggetti con matrice e quella laterale. La parte centrale della ma-
capelli altrimenti normali o, pi frequentemente, in trice possiede un indice mitotico maggiore di circa il
portatori di altre anomalie (tricotiodistrofia, monile- 50% rispetto alla parte laterale (fig. 27).
trix, pili torti etc.). Non rivestono significato patolo- Questo squilibrio nella velocit di crescita determina
gico e sembra siano determinate da difetti zonali anomalie di cheratinizzazione che macroscopicamente
(talora temporanei) di attivit delle cellule della ma- determinano la lanosit del capello.
trice. A livello della scanalatura la cuticola normal-
mente rappresentata mentre lo spessore della
corteccia ridotto (fig. 25). Fig. 27 _ Aspetto istologico di follicoli di capelli lanosi.
capelli lanosi
Anche nei caucasici si possono avere capelli crespi, la-
nosi come quelli della razza negra. Nei capelli lanosi i
Fig. 28 _ Aspetto del capillizio
nella forma ereditaria dominante
di capelli lanosi.
triconodosi
68 Il colore dei capelli dipende dalla presenza di eumela- canza totale di melanina e i capelli sono completa-
tricologia nina e feomelanina, dal numero, dalle dimensioni e mente depigmentati. In varianti minori di albinismo si
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dalla forma dei granuli di melanina e dalla loro distri- possono avere piccole quantit di melanina che de-
buzione nel fusto del pelo. Ciascuno di questi fattori terminano una colorazione di capelli che va dal giallo
probabilmente controllato da pi geni, il che spiega chiaro al castano chiaro.
la vasta gamma di colori dei capelli normali. I celtici Nel piebaldismo vi una zona localizzata in cui la me-
con capelli rossi ed efelidi possiedono quasi esclusi- lanina congenitamente assente, spesso nella regione
vamente feomelanina; neri ed asiatici hanno unele- frontale, il che d origine ad una ciocca di capelli bian-
vata quantit di eumelanina; i bianchi hanno chi. Sono state descritte anche famiglie con ciocche di
proporzioni variabili di entrambi i tipi di melanina, il capelli bianchi nella zona occipitale (fig. 1).
che determina un range di colore di capelli variabile
dal biondo al bruno ed al nero.
Poliosi
aibinismo e piebaldismo
70 Forfora
tricologia (pityriasis simplex capitis)
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