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Test di intelligenza 26
I test qualitativi (proiettivi) 27
Test quantitativi (di personalità) 28
Metodo scientifico 29
Attenzione e coscienza 34
Attenzione 34
La coscienza 36
La percezione 41
La percezione visiva 41
Teorie iniziali del processo percettivo 43
I principi generali della percezione 44
Le leggi dell’organizzazione percettiva 45
La percezione della profondità 46
Le illusioni ottiche 47
La percezione acustica 48
Il pensiero 48
L’intelligenza 48
Il pensiero 49
Il ragionamento 50
Problem solving 50
La comunicazione 51
Comunicazione negli animali 51
Comunicazione umana 52
I cinque assiomi della scuola di Palo Alto 53
I mezzi di comunicazione 54
La prossemica 54
Il linguaggio 55
Le teorie sul linguaggio 55
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Gli stadi dello sviluppo del linguaggio 56
La memoria 57
Fattori che influenzano l’acquisizione e la conservazione del materiale memorizzato 58
I modelli di memoria 59
Perdita di memoria 60
L’apprendimento 61
Forme di apprendimento 62
Condizionamento classico o rispondente (Pavlov) 62
Condizionamento operante (Skinner) 63
Apprendimento per prove ed Errori (Thorndike) 64
Apprendimento per Insight (Köhler) 64
L’apprendimento vicario (Bandura) 65
L’apprendimento osservativo 65
Le emozioni 66
La teoria evoluzionistica delle emozioni di Darwin 66
La teoria periferica di James 67
La teoria centrale di Cannon 67
Circuito di Papez 68
La teoria dei due fattori o cognitivo-attivazionale di Singer e Schachter 68
Teoria cognitivo-motivazionale-relazionare di Lazarus 69
La teoria psico-evoluzionistica di Plutchnik 69
La psicofisiologia delle emozioni di Paul Ekman 70
Le emozioni nei bambini (Watson) 71
La personalità 72
Carattere 72
Temperamento 73
Differenza tra personalità, carattere, temperamento 73
I tratti e le dimensioni della personalità 74
Teoria dei tratti di Allport 74
Teoria dei tratti analitico-fattoriale di Cattell 75
Teoria tipologica dei tratti di Eysenck 75
Teoria dei Big Five 76
Teoria psicodinamica della personalità (Freud) 77
Struttura quaternaria della personalità (Jung) 78
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Organizzazione della personalità (Kernberg) 78
Paradigma del comportamentismo (Skinner) 79
Le condotte motivate 79
La motivazione 79
L’omeostasi e la teoria pulsionale biologica di Cannon 80
Teoria pulsionale etologica di Lorenz 80
Relazione stimolo-risposta di tipo riflesso di Tinbergen 81
La piramide dei bisogni di Maslow 81
Teoria dell’attaccamento di Bowlby 82
Ricerche sull’attaccamento di Spitz 82
Ricerche sull’attaccamento di Harlow 83
Le teorie sull’aggressività 88
Teoria etologica di Lorenz 88
Esperimento di Eibsfeldt 88
Wilson e l’aggressività innata 89
Le funzioni dell’aggressività nella teoria etologica 89
L’aggressività nelle forme umane (comparazione tra forma animale-umana) 90
La teoria dell’apprendimento sociale 90
L’aggressività nella teoria psicodinamica 91
Comportamentismo ed aggressività 92
Ipotesi frustrazione-aggressione 92
Lo sviluppo psichico 93
Principali modelli psicologici relativi allo sviluppo del bambino 94
Le fasi dello sviluppo 95
L’influenza dell’ambiente di vita nello sviluppo psicologico 99
Conclusioni 101
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Storia della psicologia
Il termine psicologia deriva dal greco “psiche e logos”, che significa studio dell’anima.
La psicologia è la scienza che studia:
‣ Il comportamento
‣ Le dinamiche interne
‣ I processi mentali
‣ I rapporti tra individuo e ambiente
Inizialmente, la psicologia non poteva essere proposta come scienza, perché le ricerche non
producevano dimostrazioni valide.
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Alla fine del 1800 nasce il metodo scientifico.
Tra il 1850-1870 gli studiosi cominciarono a studiare la psiche, analizzando le funzioni mentali
della psicologia fisiologica, quindi le sensazioni, emozioni, attività intellettive,… dando vita alla
psicologia scientifica.
Weber e Fechner focalizzarono le ricerche sulle sensazioni, individuando un metodo scientifico
per misurarle.
Elaborarono la legge della psicofisica, in cui dimostrano che:
‣ Se l’intensità di uno stimolo aumenta gradualmente, la nostra sensazione non aumenta allo
stesso modo, ma aumenta prima rapidamente, e poi lentamente.
Fechner invece giunge alla legge di Fechner, sulla soglia assoluta, che corrisponde alla minima
quantità di energia dello stimolo fisico capace di produrre una risposta sensoriale, in condizioni
ottimali almeno nel 50% delle prove.
Questi sviluppo posero le basi della psicologia scientifica.
Wundt applicò le scienze naturali allo studio della mente umana influenzate dalle teorie di
Darwin.
Con I suoi collaboratori si occuparono in particolar modo di:
‣ Tempi di reazione
‣ Attenzione
‣ Associazioni
‣ Psicofisiologia dei sensi (vista e udito in particolare), con lo strumento visione, stima
temporale e strumento per il modo dell’occhio
Con questi studi ed esperimenti cercarono di collegare i processi psichici a quelli cerebrali,
sostenendo la loro reciproca influenza.
In questi esperimenti, gli stati di coscienza dei soggetti venivano analizzati con la tecnica di
introspezione.
Si sviluppano altre due correnti del pensiero: strutturalismo e funzionalismo.
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Lo strutturalismo (1879)
Wundt insieme a Titchner studiano l’esperienza immediata, ovvero l’esperienza come appare alla
coscienza del soggetto.
Secondo loro, la coscienza umana può essere studiata anche in laboratorio sul modello della
struttura chimica.
Gli stati di coscienza complessi sono visti come combinazione di elementi più semplici.
La mente non viene più esaminata come suddivisione di tante funzioni, ma si cerca di cogliere
tutti i principi che stanno alla base della sua organizzazione — all’interno delle funzioni
mentali.
Quindi una gestalt è ciò che concerne una percezione globale e lo studio dell’organizzazione
che vi è sotto.
Wertheimer sostiene che la “globalità dei processi psichici si ha in virtù di leggi interiori presenti
in tali processi e non sotto influenza di cause esterne.” (Una canzone non è vista solo come note,
ma viene percepita nella sua globalità, attribuendole un significato emotivo o simbolismo).
Inoltre, si tende a sottolineare non solo l’organizzazione sintetica, dinamica e globale, ma tale
campo viene determinato da tensioni interne prodotte dai bisogni, che a loro volta determinano
delle reazioni.
Si indaga così sull’esperienza diretta, ciò che viene preso in considerazione sono i fatti così come
ci vengono forniti dai sensi e la descrizione del significato dei vissuti dell’esperienza stessa.
(Il mare per un pittore avrà un significato simbolico, artistico e poetco, mentre per il pescatore
sarà la passione per il suo lavoro, la grandezza, colore, forma).
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I principi fondamentali della Gestalt
Secondo i principi di unificazione formale elaborati, le parti di un campo percettivo tendono a
costituire delle gestalt/forme, che saranno più coerenti, solide, unite quanto più gli elementi
avranno le seguente caratteristiche — principi fondamentali:
‣ Prossimità/Vicinanza
‣ Più gli oggetti sono vicini tra loro, più li si percepisce come parte di un gruppo e quindi
di una forma
‣ Somiglianza
‣ Gli oggetti più simili tra loro sono raggruppati.
‣ Tendenza a forme chiuse/Chiusura
‣ La nostra mente è predisposta a fornire le informazioni mancanti per chiudere una figura,
pertanto i margini chiusi o che tendono ad unirsi si impongono come unità figurale su
quelli aperti.
‣ Allineamento (disposizione lungo la stessa linea)
‣ Movimento concorde (fenomeno phi)
‣ Destino comune
‣ Oggetti in movimento verso la stessa direzione
‣ Pregnanza
- Una serie di caratteristiche che rendono una forma particolarmente armonica, simmetrica,
semplice
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Dalla seconda legge deriva il principio dell’isomorfismo, secondo cui se il nostro mondo
fenomenico possiede una forma, una struttura e una dinamica, il nostro Sistema Nervoso
Centrale (SNC) tenderà a trovare una struttura ed una dinamica che la rispecchiano.
Per esempio le tre linee sono interpretate grazie all’esperienza passata come una E. Una volta
riconosciuta la E, non sarà più possibile non vederla perché saremo condizionati dalla nosra
percezione.
Queste indagini dimostrarono che spesso gli animali e uomini non interagiscono con l’ambiente
solo per tentativi ed errori, ma anche seguendo l’intuizione o illuminazione interiore, attraverso
una ristrutturazione del campo percettivo cognitivo.
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Costruttivismo (costruzione della realtà)
Dalla definizione di Köhler, Von Ehrenfeis (precursore della gestalt) formulerà che “la qualità
propria del tutto è data dalle relazioni che intercorrono tra i singoli elementi e dalla loro
struttura, e non dalla semplice addizione dei singoli elementi.”
๏ Il tutto ha proprietà che non esistono nelle parti
๏ Le stesse parti diversamente collegate, producono un tutto differente
๏ Parti differenti possono produrre lo stesso tutto
Queste deduzioni portano ad un altro filone all’interno della gestalt: il costruttivismo dove ciò
che conta è come il soggetto percepisce la realtà.
Questa teoria si basa sull’idea che conoscere è più di un’espressione passiva del mondo che ci
circonda, ma è la risultante delle nostre costruzioni, ovvero convinzioni, emozioni, esperienze.
Costruzione è il modo in cui costruiamo la nostra comprensione del mondo che ci circonda e
come noi ci inseriamo ad esso.
Su queste basi, si formula la psicologia dei costrutti personali, il cui scopo è arrivare a conoscere
il significato e il valore che le persone attribuiscono alla propria esperienza, e le modalità con cui
sviluppano le loro conoscenze e le utilizzano nelle esperienze successive, anticipandone i fatti.
Finestra di Ames
Esperimento riguardo la costanza di forma, dove un trapezio rotante viene percepito come una
finestra che oscilla.
Ciò è dovuto al fatto che è l’esperienza passata che struttura l’apprendimento. La nostra mente
riconoscerà più facilmente una finestra, piuttosto che un trapezio rotante.
La finestra si configura come figura buona presente dalle prime fasi della vita.
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Il comportamentismo di Watson
Il comportamentismo è un filone parallelo alla Gestalt, fortemente influenzato dallo spirito
pragmatista (importante è il risultato pratico - James).
L’oggetto di studio è il comportamento visto attraverso le sue manifestazioni osservabili.
Il comportamentismo esclude intenzionalmente dal campo di studio tutti gli elementi o i fattori
che non sono direttamente osservabili.
Non vengono studiati i processi mentali e non viene considerato nessun processo intermedio
tra lo stimolo e la risposta, escludendo i contenuti correlati alla soggettività.
Le differenze individuali risultano non innate, ereditarie o strutturali, ma dipendono
dall’apprendimento e condizionamento.
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La psicologia dinamica
Nasce nel 1896, quando Freud parlò della psicoanalisi per descrivere il suo metodo di ricerca e
trattamento terapeutico.
Freud si rese conto che la fisiologia non poteva spiegare certi fenomeni psicologici, così avviò
studi sui processi mentali, portando l’attenzione all’interno dell’individuo, sviluppando il
concetto di inconscio.
Dagli studi sull’isteria cominciò a concepire i fenomeni della psiche umana come indizi di un
gioco di forze, che si svolge all’interno della mente, dunque come l’espressione di tendenze
orientate verso un fine che operano insieme o l’una contro l’altra.
Si tenta di analizzare non solo tutti i fenomeni singolarmete (manifestazioni comportamentali,
emotive, affettive,…) ma come indizi attraverso i queli capire qual è il movimento interno che
porta a questa espressione corporea emotiva.
Gioco di forze significa che abbiamo una dinamicità all’interno del nostro organismo, quindi
pulsioni che vanno verso uno stesso fine, o pulsioni che vanno una da una parte e una dall’
altra, provocando una serie di conflitti.
L’espressione di tutti i comportamenti dipende da questo gioco di forze, ed è per questo che a
livello emotivo le manifestazioni sono diverse da un individuo all’altro.
Si chiama modello psicodinamico perché fa riferimento ad una dinamica fra le parti funzionali
della mente.
I fenomeni psichici sono la risultate di queste forze interne, per cui la persona non è
conspevole di questa risultante (ciò che vediamo è prodotto dalla psiche).
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La psicoanalisi di Freud (1896)
Per I motivi sopra elencati, la psicoanalisi viene chiamata anche psicologia del profondo,
siccome analizza tutte le spinte motivazionali più interne di cui non abbiamo consapevolezza,
ma che producono ciò che vediamo, consentendo di riconoscere ed intervenire nelle
psicopatologie.
Con lo studio dell’ isteria, venne a scoprire che le manifestazioni sintomatiche di un conflitto
psichico possono esistere anche senza una causa medica, ma un’origine psichica dei problemi.
Freud fece una ripartizione dei contenuti della mente umana in due modi diversi: topiche.
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Prima topica
La suddivisione degli strati psichici.
Formato sull’ipotesi che l’apparato psichico possa essere scomposto in sistemi funzionalmente
differenziati.
‣ Sistema Conscio
‣ Ciò di cui siamo consapevoli.
‣ Livello più alto
‣ Sistema Preconscio
‣ Costituito da contenuti psichici non compresi nel campo della coscienza, ma che possono
facilmente resi consapevoli senza resistenza e aiuti esterni.
‣ Filtra l’energia e fa da mediatore tra conscio ed inconscio
‣ Il “guardiano” del materiale complesso respinto e spostato nell’inconscio
‣ Sistema Inconscio
‣ Non ne abbiamo consapevolezza.
‣ Non direttamente osservabile, si manifesta con atti mancati, lapsus, sogni.
‣ Livello più profondo.
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Seconda topica
Rigguarda la suddivisione strutturale. È una rivisitazione della prima topica ipotizzano la
presenza di tre istanze, che sostituiscono la suddivisione precedente della prima topica.
๏ ES
- Completamente inconscio.
- Serbatoio di tutte le pulsioni nella loro essenza psichica (erotiche -eros-, aggressive, auto-
distruttive,…) che sono il modo umano in cui gli istinti si sono evoluti.
- Tutto il rimosso della coscienza.
- Tali contenuti pulsionali sono in parte ereditari o innati, rimossi e acquisiti.
๏ IO
- Tutta la parte legata ma non coincidente alla parte conscia, siccome svolge funzioni difensive
in gran parte incoscie.
- Fa da mediatore tra l’ES e il SUPER-IO a livello pulsionale ed energetico.
- Gestisce i meccanismi di difesa (rimozione, sublimazione, proiezione).
๏ SUPER-IO
- In gran parte inconscio.
- Originata dall’interiorizzazione del senso morale, le regole e valori che il bambino
interiora dai genitori —> introiezione delle figure genitoriali
- Costituito da un insieme eterogeneo di modelli comportamentali, che rappresentano un
ideale a cui il soggetto fa riferimento con il proprio comportamento
- Le condotte antisociali sono determinate da un deficit del super-io.
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Gli assunti principali della psicodinamica riguardano i processi del sistema inconscio che sono
atemporali, non ordinati temporalmente, non alterati dal trascorrere del tempo, senza nesso di
causalità.
L’inconscio non è direttamente osservabile, e per studiarlo dobbiamo fare riferimento ai
fenomeni rappresentativi di tale istanza psichica: atti mancati, sogni, passaggi dall’atto, sintomi.
Esempio di studio dell’inconscio sono i sogni, siccome essendoci scarsà attività di censura passa
molto materiale inconscio che si manifesta nei sogni.
Gli esponenti principali furono Anna Freud, Melanie Klein, C.G. Jung, Adler e Bion.
Neisser fu il primo a parlare di questo approccio nel 1967 con il testo “Psicologia
Cognitivista”.
I campi dello studio sono:
‣ La memoria
‣ Analisi del pensiero verbale
‣ Comprensioni di frasi
- Chiamata da Chomsky “psicolinguistica”
Neisser sosteneva che “tutto quello che sappiamo della realtà è stato mediato non solo dagli organi di
senso, ma da sistemi complessi che interpretano continuamente l’informazione dai sensi”.
Si da spazio allo sviluppo del concetto di processi mentali, eventi elaborati all’interno
dell’organismo tra lo stimolo input e la risposta output.
Questi eventi interni non sono direttamente osservabili, quindi vengono prese in esame i le
inferenze tratte dai comportamenti osservabili, con l’ aiuto di analogie.
Secondo questo modello (modello cibernetico), la mente umana funziona come un elaboratore
attivo di tutte le informazioni che giungono attraverso gli organi sensoriali.
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Le ricerche, seguendo questo modello, riducono il funzionamento della mente umana, seguendo
l’architettura dei calcolatori elettronici.
Hanno inserito fra lo stimolo e la risposta anche l’elaborazione mentale.
Per questo motivo, il cognitivismo viene chiamato HIP (Human Information Processing).
Stimolo - Elaborazione Mentale - Risposta
Dove l’elaborazione mentale viene studiata come analogia mente-computer, e non più come
black box.
Introdusse la regola di Hebb, che sostiene che due neuroni che scaricano assieme, si potenziano
reciprocamente. Introdusse inoltre il concetto di assemblamento cellulare per definire i neuroni
costituenti un’unità di elaborazione.
Il comportamento non è più considerato come un riflesso, ma ogni volta che voliamo compiere
un’azione, formuliamo e pianifichiamo la sequenza dei comportamenti da eseguire.
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La relazione tra cognitivismo e comportamentismo:
Il comportamentismo studia associazioni S—>R, dove la mente è una black box.
Il cognitivismo indaga i processi mentali S—> Mente —> R, dove la mete è un elaboratore
mentale delle informazioni.
La differenza tra loro è che il cognitivismo studia i procssi cognitivi (percezione, memoria,…) che
erano stati trascurati dai comportamentisti.
L’etologia di Lorentz
Studia e osserva il comportamento animale nel suo ambiente naturale.
Esponente di questa branca è Lorenz, che sosteneva che:
๏ Nel comportamento non vi sono solo istinti innati, ma anche strutture ereditarie che
permettono alla specie di adattarsi all’ambiente.
๏ I programmi genetici che caratterizzano una specie non rimangono statici, ma possono
mutare nel tempo attraverso l’esperienza, apprendimento e condizioni ambientali.
๏ L’ambiente ed esperienza modulano gli istinti permettendo alla specie di adattarsi e
sopravvivere (orsi polari)
Gli animali si servono di informazioni acquisite nel corso dell’evoluzione della specie, e sono
capaci di rielaborarle al fine di adattarsi ad un ambiente soggetto a continui mutamenti.
Negli anni ’50 nasce l’etologia umana, studiando le scimmie e comparandole all’uomo.
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L’imprinting
Lorentz, analizzando il comportamento animale identificò dei periodi sensibili (tra i 6/7 mesi fino
a circa 3 ½ anni).
In questo periodo, si crea uno stimolo innesco del comportamento istintivo, che resterà stabile e
immodificabile per tutta la vita.
Questo fenomeno viene chiamato imprinting, durante il quale l’animale sviluppa un
attaccamento sociale per un particolare individuo o oggetto.
Negli esseri umani, nel periodo critico, durante il processo di imprinting vengono poste le basi
della personalità e di tutta la struttura di base dell’individuo, mediante un legame con la figura
di accudimento, la persona a cui deleghiamo la nostra soppravvivenza.
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Il modello epistemiologico-genetico di Piaget
Epistemiologia è lo studio della conoscenza.
Questo modello, mira a spiegare i processi cognitivi umani (percezione, intelligenza) ricostruendo
le fasi del loro sviluppo, in senso evolutivo, dall’infanzia all’età adulta.
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Attraverso questi studi si è dimostrato che:
๏ La differenza tra il pensiero del bambino e dell’adulto è di tipo qualitativo e non quantitativo,
infatti il bambino è un individuo dotato di struttura propria e di uno sviluppo autonomo
indipendente e non di un “piccolo adulto”.
๏ Il concetto di intelligenza è strettamente legato al concetto di adattamento all’ambiente
emotivo ed affettivo, non solo fisico.
Le Neuroscienze
È l’insieme di studi scientificamente condotti sul sistema nervoso, attraverso strumenti che
indagano sull’organizzazione neuronale e funzionale della mente.
Una delle scoperte più recenti collegata ai processi cognitivi è quella dei neuroni specchio.
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Neuroni specchio (1992)
Scoperti all’Università di Parma durante uno studio sui macachi.
È un neurone specifico che si attiva sia quando si compie un’azione, sia quando la si osserva
mentre è compiuta dagli altri.
Si è dimostrato che i neuroni specchio sono alla base della capacità di comprendere le azioni le
intenzioni degli altri (in quanto si accendono circuiti nervosi che richiamano analoghe azioni
compiute da noi nel passato), ponendo una base fisiologica all’empatia.
Sulla base di ciò, si può dire che vedere non è solo un’operazione di registrazione passiva dei
comportamenti, ma una simulazione immediata a livello preconscio.
Un processo diagnostico sta nel raccogliere tutte le informazioni tramite le quali è possibile
capire con cosa ci stiamo confrontando e di comprendere non solo lo stato della persona e la sua
problematica, ma anche quali sono le strategie di intervento più efficaci.
È composto da diversi fattori:
‣ Componente genetica
- Programma innato e genetico
‣ Componente acquisita
- Traumi, malattie
‣ Psicologici
- Rapporto madre figlio, funzionamento psichico
‣ Sociali
- Aspetto culturale e influenza dell’ambiente
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La diagnosi nosografica - descrittiva
Approccio usato benomale in ambito medico, che
‣ Suddivide gli individui per categorie e crea una classificazione dei pazienti
‣ Considera l’esperienza soggettiva di minore importanza rispetto ai sintomi stessi
‣ Classifica le malattie secondo criteri sistematici (nosografica)
‣ Segue un approccio descrittivo e ateoretico, in modo da poter essere comprensibile a livello
internazionale
Anamnesi
Dal greco anámnesis, ritorno al passato o ricordo.
È la ricostruzione della storia personale del paziente attraverso dati di tipo biologico,
psicologico e sociale.
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L’anamnesi deve riportare dati relativi alla vita del paziente dal punto di vista:
‣ Biologico
- Nascita, sviluppo, malattie, gravidanza
‣ Psicologico
‣ Sociale
- Famiglia, rapporti sociali, lavoro
Non è detto che se un carattere è ereditario, quel carattere si svilupperà al 100%, ma è vero che se
quel carattere è ereditario, allora l’individuo avrà una certa sensibilità per sviluppare la data
patologia.
Esame clinico
Esame psicopatologico e somatico del soggetto, che ci permette di effettuare una diagnosi
differenziale, ovvero ci permette di dividere il problema psichico da quello organico.
Il colloquio clinico
Attraverso il colloquio clinico si effettua l’esame clinico.
I colloqui possono essere anamnestici (attenzione alla ricostruzione della vita del soggetto) e
clinici (attenzione al vissuto emozionale ed al suo significato dinamico che gli eventi hanno per il
soggetto)
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Nel colloquio è importante:
‣ Non interrogare il paziente, non intervistarlo e non discorrere con esso.
- Mettersi in relazione affettiva e riflessiva
‣ Scegliere il piano di comunicazione più favorevole e comprensibile per il paziente.
‣ Non va inteso unicamente come strategico ai fini della diagnosi, ma piuttosto come un
incontro che ha già un significato terapeutico
Diagnosi psicodinamica
Processo che considera l’individuo nella sua totalità e unicità, e va a vedere dentro quelli che
sono i vissuti del soggetto, quindi non solo la storia di vita ma anche quello che il soggetto prova,
tentando di dare un significato al sintomo.
Ha come finalità l’attività conoscitiva e trasformativa, perché anche se non può determinare un
reale cambianto, lo può comunque avviarlo, attraverso la riformulazione dei problemi del
paziente.
Metodo psicoanalitico
Prodotto della diagnosi psicodinamica.
È un processo che sposta la sua attenzione dai sintomi ai processi psichici, dunque il sintomo
non viene più visto come l’aspetto oggettivo della patologia, ma come sostituto dell’inconscio.
La psicologia psicoanalitica cerca di spiegare i fenomeni psichici in modo dinamico, come il
risultato della interazione e controreazione di forze.
L’interpretazione è al centro della tecnica freudiana, cioè interpretare il sintomo al fine di capire
il movimento inconscio che lo ha prodotto.
Il lavoro terapeutico si concentra sulla decodificazione dei materiali (sogni, lapsus, agiti) prodotti
dal paziente, dunque le espressioni del paziente sono in realtà allusioni ad altro.
Per poter comprendere e meglio interpretare il significato delle comunicazioni con il paziente, è
utile conoscere i meccanismi di difesa.
Con il termine resistenza indichiamo tutto ciò che disturba l’andamento del lavoro analitico,
ed è un meccanismo di resistenza al cambiamento e alla guarigione, attuate dal paziente per
evitare che il terapeuta effettui determinate interpretazioni.
Il significato del sogno non corrisponde al significato del sogno manifesto, ma va interpretato in
termini simbolici.
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๏ Lavoro Onirico
- Processo che trasforma il materiale inconscio (latente) in contenuto manifesto.
๏ Censura Onirica
- Quel che rende difficile il lavoro onirico, deformando il contenuto onirico per impedire ai
desideri inconsci di accedere alla coscienza.
Il sogno è il custode del sonno, quindi è un compromesso tra desiderio di dormire e tendenze
rimosse, se queste ultime creano uno stato emotivo agitato, la censura onirica si attiva
trasmettendo la tensione mediante i simboli, che sono oggetti di interpretazione.
Si basa su
‣ Osservazione
‣ Colloquio clinico
‣ Somministrazione di una batteria di test psicologici
L’integrazione di diversi strumenti permette una accurata analisi e descrizione della struttura
psicologica dell’analizzato, nonché l’individuazione di un trattamento specifico.
La psicodiagnostica si basa sulla psicometria.
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La psicometria
Si occupa della misurazione di variabili psicologiche e della loro trasformazione in numeri,
quantificando le osservazioni di caratteristiche personologiche del paziente.
I test sono il metodo prediletto della psicometria.
Il test è uno strumento di misura, ovvero l’insieme delle procedure per misurare un
comportamento o costrutto.
La misura è il processo che permette di assegnare dei valori quantitativi ad oggetti o eventi, in
base ad una serie di regole, per poi confrontarne il punteggio.
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Classificazione dei test
๏ Test Cognitivi
‣ Di livello o attitudinali
- In base al tipo di test, si possono misurare le abilità, intelligenza, profitto e attitudini
- Esplorano le funzioni intelletive
‣ Scale di Wechsler, Matrici progressive di Raven
๏ Test Non Cognitivi
‣ Di personalità e atteggiamento
‣ Non ci sono risposte giuste o sbagliate
- Questionari struttrati (risposta multipla) o semi-strutturati (risposta aperta)
- Tecniche proiettive -> diagnosi di personalità
‣ MMPI, Rorschach
Test di intelligenza
Costituiti da stimoli e prove diverese in funzione del tipo di intelligenza e abilità che si vuole
misurare. Il punteggio è rapportato all’età e gruppo di riferimento
Si misura l’intelligenza psicometrica, legata prettamente allo stimolo utilizzato per valutarla.
I primi a misurarla furono Binet e Simon, inventando una scala metrica d’intelligenza,
successivamente modificato e riadattato in Scala Termall Merill forma L-M.
‣ Scale di Wechsler
- Metodo più diffuso per valutare il QI, utilizzate per misurare deterioramento mentale e
individuare tipo di intelligenza (pratica e verbale), cogliendo le carenze intellettive del
soggetto.
- I risultati si ottengono dalla somma dei punteggi del QI verbale (test verbali) e QI di
performance (test di performance)
- Si elaborò una scala standard con media 100 e deviazione 15.
Età mentale / età cronologica x 100 = QI
- WAIS-R per gli adulti
- WPPSI età prescolare
- WISC-III età scolare
‣ Matrici progressive di Raven
- Test per misurare l’intelligenza non verbale, ovvero il fattore GF — intelligenza fluida.
- Viene richiesto di completare le figure mancanti. Ogni gruppo di item diventà sempre più
difficile da codificare, analizzare e comprendere.
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I test qualitativi (proiettivi)
La parola “proiettivo” fa riferimento al fatto che la persona proietti sullo stimolo caratteristiche
proprie e aspetti della sua personalità.
Non sono test psicometrici in senso stretto siccome non producono punteggio o misura
oggettiva, ma solo una risposta soggettiva che bisognerà poi interpretare.
Vengono a meno la validità e l’attendibiità, ma si può verificare la componente dinamica del
soggetto.
Si dividono in:
‣ Strutturali
- Permette di indagare la struttura dinamica della personalità
- Più importante è il Rorschach
‣ Tematici
- Pongono il soggetto davanti a stimoli che possono evocare un tema. Partendo dallo stimolo il
soggetto deve raccontare una storia.
- T.A.T per gli adulti
- C.A.T. per i bambini
‣ Di completamento
- Si presenta al soggetto una situazione sviluppata in parte e gli si chiede di completarla.
- Test di Wartegg (tavole da completare in cui c’è un solo simbolo)
- Favole della Düss
‣ Grafici o test carta e matita
- Al soggetto viene dato un foglio A4 bianco ed una matita.
- Si valuta i livelli di analisi di tipo grafico, contenutistico, formale
- I test a cui il soggetto è sottoposto sono il test della famiglia, dell’albero, della casa, bambino
sotto la pioggia.
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Test quantitativi (di personalità)
Permettono di creare livelli di patologia, trasformando in termini numerici quelli che sono
disturbi di personalità.
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Metodo scientifico
La conoscenza scientifica è sistematica, in quanto cerca di formulare leggi valide in tutte le
condizioni.
La scienza deve:
‣ Descrivere
- Delineare ciò che accadrebbe se modificassimo in modo deliberato alcuni elementi del
sistema sotto osservazione.
‣ Osservare
- Stabilire in base a quale meccanismo e in quali condizion isussiste una relazione causale
Per condurre una ricerca è necessario per prima cosa formulare un’ipotesi in merito
all’argomento oggetto di studio, scegliere il metodo di ricerca (sperimentale, correlazionale o
descrittivo), metodo di racccolta dei dati (soggettivo o oggettivo) ed infine il contesto ambientale
in cui si svolge la ricerca (laboratorio o campo).
Queste tre dimensioni costituiscono il modello Hendricks sulle streategie di analisi.
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Il metodo scientifico ha diverse prospettive di ricerca:
‣ Osservativo
- Descrivere le situazioni degli individui nel loro ambiente naturale senza operare un
controllo delle variabili.
- Le variabili sono
- Eventi di cui può essere rilevata la frequenza di comparsa
- Stati comportamentali; caratteristiche durevoli nel tempo con inizio e fine
- Possibili fonti di errore:
- Effetto Alone (valutazione positiva del soggetto su base empatica (simpatia,…))
- Processo di proiezione (attribuzione ad altri di propri pensieri e atteggiamenti)
- Effetto Howthorne (la consapevolezza di essere osservati condiziona il comportamento)
- Strumenti utilizzabili:
- Carta e matita (check list di comportamenti)
- Diari (osservazione in termini di frequenza, con il rischio di diventare personale)
- Videoregistrazione (rappresentazione fedele delle informazioni)
‣ Correlazionale
- Consiste nell’osservazione dei fatti e nella ricerca di correlazione tra più condizioni per
verificare l’esistenza di una relazione fra le condizioni.
- Può avere capacità predittive
- Tipi di variabili da mettere in relazione:
- Strutturale (età, sesso,…)
- Punteggi delle risposte (rilevate tramite un questionario o un altro strumento)
- Si può determinare il coefficente di correlazione, ovvero il valore numerico che fornisce
informazioni circa la relazione tra le variabili osservate attraverso direzione ed
intensità. Varia da +1 a -1 , e può essere
- Positivo
- Variazione direttamente proporzionale
- Negativo
- Variazione inversamente proporzionale
- Nullo
- Nessuna correlazione tra variabili in esame
‣ Sperimentale
- Basato su un metodo ipotetico deduttivo, la sua validità dipende dai risultati della verifica
- Metodo ipotetico deduttivo consiste nella manipolazione deliberata e sistematica delle
variabili indipendenti per osservare gli effetti o meno che questa manipolazione
determina sulla variabile dipendente
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- Metodo induttivo è che genera leggi a partire dall’osservazione e mediante la
generalizzazione del comportamento osservato a prescindere dalla sperimentazione
- Consiste nella ricerca di ipotesi che devono essere verificate o falsificate attraverso
manipolazione delle variabili
- Caratterizzato da una selezione randomizzata dei soggetti e da una generalizzazione dei
risultati (applicabili anche ad altre popolazioni di soggetti)
- Costituito da tre elementi fondamentali
- Cause
- Assumono il ruolo attivo di variabile indipendente.
- Manipolate direttamente dallo sperimentatore ed in letteratura spesso dette
trattamenti o condizioni sperimentali
- Effetti
- Assumono il ruolo passivo di variabile dipendente, in letteratura dette risposte
- Unità sperimentali
- Le persone (comunemente soggetti o partecipanti) o animali sottoposti alle condizioni
sperimentali
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In qualsiasi esperimento viene manipolata una variabile dipendente e una indipendente, e ne
vengono misurati gli effetti sulla variabile dipendente.
Variabile Indipendente
- Stimolo manipolato dallo sperimentatore. È l’elemento che si ipotizza possa essere
causa di effetti su una variabile dipendente
- Ha lo scopo di attribuire una serie di valori diversi alla variabile causale, e cercare di
stabilire se valori differenti della v.i. provochino effetti su quella dipendente.
Variabile Dipendente
- Solitamente rappresenta qualche aspetto misurabile del comportamento di un
soggetto.
- Ha lo scopo di osservare se il valore della v.d. è modificato o meno al variare del
valore della v.i.
Variabili Intervenienti
- Altre variabili non in considerazione che devono essere mantenute costanti per
evitare interferenze nel risultato.
Per effettuare un buono studio sperimentale e limitare le interferenze, possiamo utilzzare due
strategie:
‣ Campionamento
- Individuare un campione all’interno della popolazione che risulti rappresentativo della
stessa
‣ Divisione del campione
- Divide il campione in due gruppi:
- Sperimentale
- In cui è sempre presente la variabile da esaminare e all’interno del quale viene rilevato
un punteggio di autovalutazione prima e dopo la somministrazione.
- Gruppo di controllo
- Non subisce cambiamenti, i soggetti del gruppo viene trattato allo stesso modo ma non
viene loro somministrato nulla oltre al placebo
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In tal modo si ottengono due tipologie di disegno sperimentale
- Disegno tra soggetti
- Le condizioni coincidono con i gruppi, tramite appaiamento. Si cerca di rendere omogenei i
gruppi in esame.
- Disegno entro i soggetti
- Lo stesso gruppo viene sottoposto a tutte le diverse condizioni. Viene effettuato un piano a
sequenze temporali, ovvero il comportamento del soggetto in una condizione viene
confrontato con il comportamento dello stessso soggetto in diverse condizioni.
Dunque:
Nella ricerca psicologica si decide l’ipotesi, allestisce gruppo di controllo e sperimentale,
raccolgono dati e valuta se accettare o rifiutare l’ipotesi.
Metodo deduttivo = dimostrare mediante la logica, le teorie prescindono da esperienza
Metodo induttivo = crea leggi a partire dall’osservazione dei fatti mediante generalizzazione
Esperimento = rappresenta la situazione per descrivere causa-effetto tra 2 o + variabili
Nucleo centrale è la manipolazione e osservazione degli effetti prodotti
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Attenzione e coscienza
Attenzione
Quell’insieme di dispositivi e meccanismi che consentono di concentrare e focalizzare le
proprie risorse mentali su alcune informazioni piuttosto che su altre.
Le sue funzioni sono mettere in evidenza alcune informazioni ed escludere dalla coscienza altre.
Può essere
‣ Selettiva
- Funzione di filtro di informazioni, salvaguardia il cervello dagli stimoli che riceve
dall’ambiente ed è un processo volontario.
- Non può essere sostenuta per troppo tempo a causa dell’enorme dispendio energetico
‣ Spaziale
- Si concentra sullo spazio circostante e può diventare visiva, uditiva, gustativa e tattile.
‣ Automatica
- Processo involontario senza dispendi energetici.
Effetto Cocktail Party rappresenta la possibilità di escludere larga parte di stimoli, riuscendo ad
organizzare in maniera logica un suono unico, oggetto di concentrazione, rispetto ad un insieme
di altri suoni che vi ci sovrappongono, concentrandosi sulla conversazione senza prestare
attenzione agli altri stimoli intorno a noi (attenzione selettiva).
Qualora intervenga uno stimolo particolare, per esempio qualcuno pronuncia il nostro nome,
l’attenzione si distoglie (attenzione automatica).
Valgono gli stessi meccanismi dell’organizzazione gestalt, ovvero buona forma, coerenza,
contrasto tra figura e sfondo (suoni a rilievo percettivo attirano maggiormente la nostra
attenzione e vengono registrati con maggiore facilità.
Infatti, il processo di focalizzazione di attenzione deriva da una limitata disponibilità del
sistema ad elaborare i segnali, dunque non sarà possibile elaborare tutti i tipi di segnali
contemporaneamente, e la capacità attentiva dipenderà dalla difficoltà del compito da svolgere.
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Altro elemento importante è quello della vigilanza, che sarà bassa nello svolgimento di azioni
automatiche, più alta in situazioni nuove o nel caso di uno stimolo intenso con un ritmo veloce.
Una buona vigilanza e il non commettere errori sono facilitati dalle caratteristiche dello stimolo.
Stimolo intenso + ritmo veloce = vigilanza
Il legame tra attenzione e coscienza secondo gli studiosi è relativo alla funzione dell’attenzione,
che è quella di consentire ad alcuni informazioni di raggiungere la consapevolezza.
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La coscienza
Stato di consapevolezza di sé e dell’ambiente.
Ha la funzione di regolazione della propria relazione con l’ambiente, e si tratta di un processo
interiore.
Fa riferimento:
‣ Alla consapevolezza interiore dell’esperienza
‣ Al soggetto che reagisce intenzionalmente agli oggetti
‣ Alla conoscenza di un sé consapevole
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Stati di coscienza e ritmi biologici circadiani
Le patologoie della coscienza
La coscienza è determinata dalla vigilanza e dalla lucidità.
Dallo stato di coscienza normale alla morte si arriva per gradi attraverso
disturbi quantitativi attraverso l’abbassamento quantitativo della coscienza:
๏ Obnubilamento
- Lieve diminuzione della chiarezza di coscienza, con lieve sonnolenza e difficoltà di
attenzione.
- Possiamo riconoscere durante un attacco di cefalea o intossicazione alcolica
๏ Sonnolenza
- Rallentamento psicomotorio che può portare ad un addormentamento ma con facile
risveglio.
- I riflessi sono integri, ma diminuisce il tono muscolare
๏ Sopore
- Addormentamento al quale segue un risveglio in presenza di uno stimolo abbastanza
sostenuto
๏ Coma
- Non c’è risveglio immediato, nemmeno gli stimoli più forti provocano dei movimenti di
difesa.
- Tono muscolare fortemente dimiuito e scompare il riflesso pupillare alla luce.
- 5 livelli di coma: dal coma leggero fino a morte cerebrale.
๏ Morte
- Perdita irreversibile della coscienza, la cessazione delle funzionalità della corteccia e degli
emisferi celebrali
Le possibile cause per queste possono essere organiche o esterne all’organismo (droghe, tumori)
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Il disturbo qualitativo della coscienza si ha per ridotta lucidità, e si può ascrivere patologie
legate a:
๏ Delirium trements
- Sindrome di scadimento della coscienza con anomalie intrusive della percezione e umore.
- Disorientamento parziale o totale, confusione, pensiero incoerente, disconoscimento
dell’ambiente
- Cause possono essere
- Astinenza da farmaci, alcool
- Psicosi, schizofrenie e cause di nature organiche
๏ Confusione
- Insediamento di tipo organico
- Incoerenza del pensiero, disorientamento spazio-temporale, allucinazioni, deliri, stato
d’animo ansioso.
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Il sonno
Stato di coscienza alterato in cui vediamo e sentiamo solo proiezioni mentali.
Sonno e sogni hanno la funzione di difesa della salute mentale.
Possibile monitorarlo tramite EEG, ovvero registrazione su carta delle onde elettriche prodotte
dall’attività dei neuroni corticali e sottocorticali, tramite elettrodi posizionati sul cuoio capelluto
con una crema fluida che favorisce la trasmissione del segnale.
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Le droghe e la coscienza
La somministrazione di droghe può alterare la coscienza.
Esse provocano assuefazione e tolleranza, ovvero un fenomeno biologico dell’adattamento
dell’organismo alla presenza di sostanze tossiche che costringe l’individuo ad assumere dosi
sempre crescenti.
Le anfetamine possono causare gravi danni al SNC, paranoia, allucinazioni, disturbi della
personalità,…
La cocaina è una droga naturale che attiva il sistema nervoso simpatico provocando tachicardia,
vascostrizione e il SNC aumentando la vigilanza, euforia ,…
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La percezione
Per sensazione indentiamo gli effetti immediati e semplici che derivano dal contatto dei nostri
organi di senso con segnali esterni che siano in grado di suscitare una risposta.
La percezione visiva
Tutti gli stimoli visivi li percepiamo tramite gli occhi.
L’occhio è l’organo sensoriale capace di inviare al sistema nervoso centrale i segnali luminosi
che verranno poi trasdotti e dotati di significato a livello della corteccia cerebrale.
Senza addentrarsi nello specifico, nell’essere umano l’occhio è composto da una lente variabile,
iride (la visione di campo) e una parte cieca.
Lo spettro visivo comprende una porzione ridotta dello spettro elettromagnetico, compreso
approssimativamente tra i 400-700nm. Il primo stadio della visione inizia quando il segnale
luminoso colpisce i fotorecettori situati sulla retina. Una volta ricevuti, i segnali luminosi
vengono inviati al SNC e trasdotti.
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Le immagini vengono proiettate sottosopra sulla retina, a causa della rifrazione del cristallino, e
vengono interpretate correttamente dal cervello.
I fotorecettori (coni, bastoncelli) si trovano all’interno della retina, e i loro assoni confluiscono
nel nervo ottico.
Il nervo ottico raggiunge la corteccia visiva primaria, da dove partono connessioni verso altre
aree della corteccia.
Tutti i fotorecettori confluiscono in un punto della retina per formare il nervo ottico, che
conduce i segnali dalla retina al sistema nervoso centrale.
In quel punto si trova la macchia cieca.
La luce che non la raggiunge non viene inviata al snc a causa dell’assenza di fotorecettori e
quindi in quella porzione d’occhio siamo ciechi.
In condizioni normali, non ci rendiamo conto di questo difetto, poiché il cervello mette in azione
dei meccanismi di compensazione tali, da riempire la zona cieca del campo visive.
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Teorie iniziali del processo percettivo
‣ Realismo ingenuo
- Quando percepiamo è come se fotocopiassimo, non facendo distinzione tra il mondo reale e
quello percepito.
- Concezione rivelatesi errata perché a volte, a stimoli identici corrispondono percezioni
diverse.
‣ Associazionismo
- La persona si abitua a vedere in un certo modo, in funzione della probabilità con cui gli
stimoli si trovano associati all’ambiente. Quindi al ripresentarsi di quello stimolo, aumenta
la probabilità che quello stimolo venga associato allo stesso tipo di percezione.
- La percezione degli stimoli è intesa come la semplice somma di sensazioni elementari
come le linee, i punti, le caratteristiche fisiche dello stimolo,…
‣ Realismo critico
- Basata da un’accurata distinzione tra mondo fisico, e mondo percepito.
- Pone lo studio empirico la misura di grado di corrispondenza tra mondo fisico e mondo
percepito.
‣ Empirismo
- Helmoltz sosteneva che ogni processo percettivo è frutto di un apprendimento e
dell’esperienza passata che influenzano la percezione attuale.
- Le percezioni sono costruite combinando insieme più sensazioni elementari.
‣ Innatismo
- La pereczione è frutto di leggi innate che guidano e organizzano i processi percettivi
La differenza tra l’innatismo e l’empirismo è che per l’innatismo ci sono leggi innate che
guidano e organizzano i processi percettivi, ma non c’è l’influenza dell’apprendimento e
dell’esperienza passata come l’empirismo.
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I principi generali della percezione
L’interpretazione dello stimolo è stato oggetto di studio della psicologia della gestalt, secondo
cui la percezione è il risultato delll’organizzazione di forze generate dai vari aspetti di un evento o
di un oggetto governate da principi innati che permettono di dare un senso alla percezione.
‣ Attenzione selettiva
- Il nostro sistema cognitivo non è in grado di elaborare in contemporanea tutti gli
innumerevoli stimoli sensoriali che riceve, perciò è necessario attuare una selezione degli
stimoli in entrata.
- La selezione avviene in base a:
- Caratteristiche dello stimolo
- Caratteristiche personali
‣ Organizzazione percettiva
- La tendenza a strutturare complesse configurazioni sensoriali in forme dotate di significato
(processo per cui io organizzo i miei stimoli elementari in una complessa organizzazione
sensoriale per poi conferirgli un significato.).
- La legge che opera in questo senso è quella della buona forma e della semplicità, ovvero
che gli stimoli sono organizzati percettivamente nella forma più semplice possibile.
- Gli elementi di una figura vengono raggruppati in base ai seguenti principi:
‣ Principio di prossimità
- Legge della vicinanza, secondo il quale gli elementi più vicini sono percepiti come
parte di una stessa forma.
‣ Principio di somiglianza
- Gli oggetti più simili tra loro vengono raggruppati, dando luogo a un’organizzazione
percettiva di tipo orizzontale.
‣ Principio di pregnanza
- La nostra mente tende ad organizzare gli elementi di un’immagine nell’insieme più
semplice e coerente possibile, in modo che quest’ultimo abbia una forma significativa e
pregnante.
‣ Principio del destino comune
- Raggruppa gli elementi in movimento verso la stessa direzione
‣ Principio dell’esperienza passata
- Le organizzazioni familiari saranno favorite rispetto a forme nuove.
‣ Principio della continuità
- Si tende a riunire i segmenti in modo da formare linee il più possibile continue.
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‣ Principio di chiusura
- Forme chiuse vengono preferite a quelle aperte, vedendo le forme delineate da un
contorno continuo ignorando eventuali interruzioni.
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La percezione della profondità
Per favorire la nostra percezione ci sono vari indicatori come sfondo, movimento, profondità che
ci permettono di avere una percezione più chiara e più realistica.
La percezione della profondità è dovuta ad indici monoculari e binoculari.
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Le illusioni ottiche
Dimostrano che non sempre le nostre percezioni sono realiste.
Alcune dipendono dalla natura dei meccanismi sensoriali, altre dal modo in cui il sistema visivo
utilizza l’input ottico per fornire all’osservatore una rappresentazione dell’ambiente.
Possiamo utilizzare queste illusioni ottiche e trarne spunto per parlare di altri importanti principi
della percezione:
- Costanza percettiva
- Nonostante il verificarsi di variazioni, continuano a percepire lo stimolo come stabile ed
invariato.
‣ Costanza della grandezza
- Generata dalla relazione oggetto e ambiente di riferimento, secondo cui, nonostante possano
esserci mutamenti dell’ambiente, la percezione della grandezza degli oggetti rimane la
stessa.
‣ Costanza della forma
- Anche al variare delle forme degli oggetti, la percezione di essi è associata sempre alla stessa
forma.
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La percezione acustica
Possiamo applicare tutti i criteri della percezione visiva.
La psicoacustica studia il comportamento dei meccanismi fisiologici e psicologici che
intervengono nella percezione uditiva: capacità dell’udito di valutare le caratteristiche fisiche dei
suoni e di coglierne le vibrazioni.
Il suono può essere percepito attraverso le one di pressione d’aria, ovvero onde sonore,
caratterizzate da frequenza ed intensità, che arrivano all’orecchio attraverso la fisiologia
dell’orecchio, trasportate al cervello, dove vengono elaborate in termini di cognizione.
L’effetto mascheramento è quell’effetto per il quale due o più suoni insieme si disturbano
reciprocamente. Per questo motivo, l’ascoltatore tenderà a privilegiare alcuni suoni rispetto ad
altri.
Il pensiero
L’intelligenza
Rappresenta le funzioni mentali che ci distinguono da tutte le altre specie per livello e qualità.
L’intelligenza è la capacità dell’individuo di agire razionalmente per raggiungere uno scopo.
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Esistono due tipi di intelligenze:
- Intelligenza creativa
- Capacità di immaginare una alternativa non banale nella percezione o uso di qualcosa
- Sviluppato il concetto di pensiero laterale (generare nuove idee e concetti)
- Intelligenza logica, di tipo astratto
- Capacità di esaminare un evento in modo suddiviso e scomposto, isolando i fattori che
intervengono ad originarlo.
A livello generale, l’intelligenza può esistere a diversi livelli:
- Di tipo riproduttivo
- Di tipo produttivo
- Intelligenza fluida
- Intelligenza cristallizzata
Il pensiero
È un organizzazione psichica altamente complessa, organizzata secondo il principio di realtà,
ma non limitata ai soli processi dell’intelligenza e ragione.
I contenuti del pensiero sono rappresentazioni mentali che possono avere forma:
‣ Linguistica
‣ Immaginativa (visiva, uditiva, motoria)
‣ Astratta
Una delle funzioni principali del pensiero è la categorizzazione, che semplifica l’esperienza
sintetizzando le varianti ambientali, considerandole appartenenti a categorie o classi.
L’organizzazione dei processi di pensiero segue due schemi:
‣ Livello percettivo/associazionistico (più semplice)
- Categorizzazione degli stimoli
‣ Livello astrattivo/rappresentazionale (più complesso)
- Categorizzazione di tipo concettuale
I meccanismi di codificazione e decodificazione degli input ambientali non si limitano solo alla
registrazione percettiva, ma anche al graduale passaggio da un tipo di categorizzazione percettiva
a quella concettuale. Il pensiero logico permette di procedere a operazioni mentali astratte.
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Il ragionamento
Processo cognitivo che partendo dall’applicazione e dallo sviluppo delle proprie conoscenze e
srtategie, porta a una conclusione, facendo usi di vari procedimenti logici.
Problem solving
Tipo di condotta che deriva dal possesso di intelligenza.
Le strategie per la soluzione dei problemi sono le operazioni mentali eseguite nel percorso per
arrivare alla soluzione, dunque generare mentalmente alternative, riuscendo a prevedere quali
possono essere le possibile mosse conseguenti alle nostre azioni.
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Le strategie possibili sono:
‣ Prova - errori
- La strategia vincente per la soluzione del problema viene memorizzata come migliore, per
cui riproposta qualora si ripresentasse lo stesso problema.
- Il processo di pensiero viene condizionato dall’apprendimento e dalla memorizzazione.
- Perfetto esempio di economia psichica, ovvero evitare di sprecare ulteriori risorse per un
problema già noto.
‣ Analisi mezzi-fini
- Trasformazione del problema in una sequenza di sottoproblemi, la cui soluzione mi conduce
alla soluzione del problema originario.
‣ Insight
- Capacità imprevedibile ed improvisa che consente all’apparizione della soluzione
inconsapevolmente.
La comunicazione
Basata su un processo di tipo dinamico, nel quale avviene una trasmissione di qualcosa ad altri.
La comunicazione è lo scambio di informazioni mediante uno o più linguaggi (verbali, gestuali,
musicali ,…) tra un’emittente ed un destinatario.
Da un punto di vista psicologico, possiamo dire che la comunicazione è la produzione
intenzionale di un qualche tipo di segno che possa essere percepito o interpretato come tale da
un’altra persona.
Le forme di comunicazione negli animali, oltre ad essere innate e stereotipate, sono anche
aggiuntive (compaiono con lo sviluppo). Per esempio i gatti che miagolano per far capire di avere
fame.
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Comunicazione umana
Divisibile in tre settori principali:
‣ Sintassi
- Insieme di regole che servono a combinare gli elementi linguistici elementari in frasi dotate
di senso.
‣ Semantica
- Analizza e approfondisce le parole ed il loro significato.
‣ Pragmatica
- Si occupa degli effetti e influenza della comunicazione sul comportamento, delle relazioni
tra lingua e contesto.
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I codici della comunicazione sono:
‣ Verbali (parole, concetti, lessico)
‣ Paraverbali (tono, ritmo, accenti, volume)
‣ Non verbali (gesti, mimica del viso, postura, distanza interpersonale)
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I mezzi di comunicazione
‣ Scrittura
- Rappresentazione grafica della lingua e non universale.
‣ Disegno
- Comunicazione di tipo limitato e specializzato.
‣ Immagine
- Per esempio fotografia o sequenza di immagini.
- Può essere una comunicazione a sé stante, o può fungere da rinforzo della comunicazione
verbale.
- Linguaggio di tipo polisemico, in quanto avendo più significati può essere soggetto a più
interpretazioni.
‣ Azione
- Anch’essa a sé stante o di rinforzo.
- Chi riesce ad interpretarla può cogliere gli aspetti che vogliono essere comunicati.
- Esempio schiaffo, danza, carezza
‣ Comunicazione o linguaggio non verbale
- Avviene attraverso i gesti (circa 65% della comunicazione)
- Fisiognomica è la scienza che studia il linguaggio gestuale.
- Tendenzialmente più efficace di quello verbale per esprimere emozioni complesse.
- Elementi utili alla comprensione:
- Sguardo (es. bocca, sorriso, sopracciglio)
- Postura (es. rilassata, tesa)
- Movimenti. (es. mani)
- Prossemica (es. distanza mantenuta durante la conversazione)
‣ Linguaggio verbale
- Forma superiore di comunicazione e prevale su tutte le altre forme, in quanto capace di
veicolare e trasmettere milioni di elementi informaivi.
La prossemica
Studia la distanza interpersonale, i comportamenti, gesti all’interno della comunicazione verbale
e non verbale.
Lo studio psicologico dei possibili significati delle distanze materiali che l’uomo tende a porre tra
sé e gli altri.
Conosciamo la distanza intima, distanza personale, distanza sociale, distanza pubblica.
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Il linguaggio
Forma di comunicazione i cui canali sono vista e udito.
Può essere di tipo verbale o gestuale.
I costituenti del linguaggio sono:
• Fonemi (minime unità di linguaggio che distinguono un significato)
• Morfemi (piccole unità linguistiche dotate di significato)
• Sintagmi
• Frasi
• Testi
Gli ultimi tre possono funzionare in combinazioni infinite per via di regole ricorsive di
riscrittura.
Il linguaggio è basato sulla proprietà della dislocazione: è possibile riferirsi ad eventi e luoghi
non presenti alla percezione dei partecipanti alla comunicazione, con lo scopo di elaborare il
contenuto e selezionare le parole appropriate.
TEORIA FUNZIONALISTA
✦Presuppone una relazione di continuità tra comunicazione pre-linguistica (gesti e vocalizzi) e la
comparsa del linguaggio.
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BRUNER E IL BABY TALK (1983)
✴Bruner nel 1983 postula l’esistenza di un sistema di supporto all’acquisizione del linguaggio:
L.A.S.S. (Language acquisition support System), fornito dall’ambiente sociale.
✴Lo sviluppo del linguaggio è dunque dato dall’interazione fra le comopnenti maturative e gli
stimoli ambientali. Classico esempio è il baby talk.
✴Il baby talk viene usato dai caragivers nell’interazione con i più piccoli. Tale linguaggio non è
impoverito ma viene adeguato alle competenze comunicative dei bambini.
✴Alcune caratteristiche sono: parlare lentamente, numero limitato di vocaboli, pause più lunghe
ed espressione verbali brevi, uso di parole caratteristiche, numero più elevato di domande,…
La memoria
La memoria è limitata sia in termini quantitativi, che temporali.
La funzione della memoria è di utilizzare nel presente le conoscenze passate mantenute
attraverso un processo di immagazzinameto degli stimoli interni ed esterni.
I tre processi dinamici che caratterizzano la memoria sono:
‣ Codifica del segnale
- Stadio fondamentale di tutto il processo. L’informazione viene decifrata, e si riferisce al
livello iniziale di elaborazioni che porta alla rappresentazione dell’informazione in memoria.
- Il codice è quell’insieme di regole che si utilizzanoi per trasformare le informazioni esterne
in modo che possano essere immagazzinate e conservate nella memoria.
- Fallimento della codifica significa un fallimento nella memorizzazione che potrebbero
impedirne la rievocazione.
‣ Immagazzinamento del materiale codificato
- Consiste nella creazione di una traccia mnestica, permettendo la conservazione
dell’informazione. Per favorire questo processo, facciamo ricorso alla reiterazione
(ripetizione dell’informazione), che farovirsce la fissazione del ricorso in una traccia
mnestica
‣ Recupero
- Avviene attraverso due processi: riconoscimento e rievocazione
- Riconoscimento: il soggetto deve stabilire se il materiale in esame gli si è già presentato in
passato o meno
- Rievocazione: può essere libera, seriale, guidata
- Libera: frequenti errori, perché si seleziona spontaneamente il materiale da recuperare.
- Seriale: il materiale deve essere ricordato nella stessa sequenza in cui è memorizzato.
L’errore possibile è ricordarsi in ordine errato.
- Guidata: vengono forniti dall’esterno degli indizi utili per recuperare il materiale da
ricordare. In questo campo, un compito usato è quello del completamento, ovvero della
richiesta al soggetto di completare una lista di elementi a cui viene sottoposto.
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Nella rievocazione libera si verificano effetti di posizione seriale, detti primacy e recency, studiati
da Robinson e Brown, in base ai quali è possibile stabilire, che gli elementi iniziali (primacy), e
quelli finali (recency), appartenenti ad una lista p recedentemente appresa vengono ricordati
meglio che quelli centrali.
Secondo la loro teoria, l’effetto primacy è un riflesso della MLT (memoria a lungo termine),
infatti tramite strategie di ripasso è possibile che i primi elementi della lista abbiano il tempo di
essere immagazzinati nella memoria a lungo termine.
L’effetto recency si riflette nella MBT (memoria a breve termine), all’interno della quale il tempo
trascorso fra memorizzazione e rievocazione è così breve che consente il richiamo degli ultimi
elementi della lista.
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I modelli di memoria
• Modello di Atkinson e Shiffrin
- costituito da un modello input-output, da cui deriva HIP (Human Information processing).
- Ipotizza che l’informazione proveniente dall’esterno entri in un magazzino a breve termine,
che controlla il flusso di ingresso ed uscita dalla memoria a lungo termine.
- Composto da tre componenti:
‣ Memoria sensoriale
- Permette di incamerare una grande quantità di informazioni e di trattenerle per un
breve tempo, senza però codificarle.
- Può essere iconica (visiva dalla durata di ½sec) o ecoica (uditivo dalla durata di 2sec).
Lascia una brevissima traccia nella modalità sensoriale in cui viene presentata.
‣ Memoria a Breve Termine
- Magazzino di memoria a capacità limitata, dove il materiale è raccolto in maniera quasi
automatica ma la durata di conservazione non supera i 30sec, perciò se non viene attuato
un sistema di ripetizione, il materiale viene dimenticato e non immagazzinato.
- La quantità che possiamo immagazzinare dipende dalla memoria sensoriale, che
determina la quantità di informazioni che possiamo immagazzinare.
- La mbt di ciascun individuo viene misurata attraverso la sua ampiezza denominata span,
che viene effettuata mediante la ripetizione seriale di una lista di stimoli in ordine
crescente.
- Memorie del lavoro ne fa parte
‣ Memoria a Lungo Termine
- Anche chiamata memoria permanente.
- L’informazione passa mediante il processo di codificazione, favorita sopratutto dalla
ripetizione. MLT costituisce il magazzino per la definitiva archiviazione.
- Tulving suddivise la MLT in tre tipi:
- Episodica
- Caratterizzata da esperienze vissute, ricordi in un contesto spazio-temporale.
- Semantica
- Si riferisce ad una conoscenza astratta e non collocabile nel tempo e spazio.
- Procedurale
- Tutte le informazioni e conoscenze che ci permettono di svolgere attività
inconsapevolmente.
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• Memoria di lavoro o working memory
- Proposto inzialmente da Miller, Pribram e Galanter e poi adottato da Baddeley e Hitch.
- Secondo loro, la memoria di lavoro è un sistema dedicato al mantenimento e
immagazzinamento di una limitata quantità di informazioni in una rappresentazione attiva
per un breve periodo.
- Troviamo un sistema esecutivo-centrale composto da due componenti
๏ Esecutivo-centrale
- Guidare l’attenzione verso il compito da svolgere
- Controllo, coordinamento, manipolazione e uso delle informazioni contenute negli altri
due moduli.
‣ Componente articolatorio-fonologica
- Mantenimento ed elaborazione delle informazioni verbali attraverso il processo del
ripasso ovvero discorso interiore.
- Importante nei compiti di comprensione linguistica e nel fare i calcoli a mente.
‣ Taccuino visivo-spaziale
- Mantenimento ed elaborazione dell’informazione visiva e spaziale.
- Importante nella lettura, formazione di immagini mentali e pianificazione motoria.
- Nel 2000, Baddeley ha aggiunto una terza componente, chiamata Buffer Episodico
- Sottosistema separato, che può essere considerato la componente di immagazzinamento
dell’esecutivo centrale.
- Ha la capacità di integrare informazioni da diverse fonti e imagazzinarle sottoforma di
episodi.
Perdita di memoria
Oltre agli stati di coscienza, abbiamo anche gli stati di coscienza alterata.
La memoria si distingue dalla percezione dal fatto che non dipende dalla presenza fisica
dell’oggetto.
La perdita di memoria presenta due problematiche: amnesia e oblio.
๏ Amnesia
- può presentarsi a seguito di un danno o un deterioramento cerebrale, o in condizioni
patologiche come amnesia infantile (rimozione).
- Amnesia Retrograda (compromissione della rievocazione di eventi passati, causa traumi
acquisiti)
- Amnesia Anterograda (compromissione della capacità di memorizzare nuove informazioni,
cause malattia encefaliche o danni cerebrali)
60
๏ Oblio
- Perdita o impossibilità di recuperare informazioni che un tempo si possedevano.
- Può essere dovuto al
- Naturale decadimento della traccia, attribuibile al tempo trascorso tra l’apprendimento ed
il richiamo —> défaillance o decadimento spontaneo della traccia
- Al posto dell’immagine mentale che è stata dimenticata ne viene utilizzata un’altra che nel
migliore dei casi somiglia a quella che è andata persa. —> riproduzione erronea
- Interferenza tra le informazioni apprese, ovvero un’informazione precedentemente
appresa interferirebbe con l’apprendimento. —> oblio per interferenza
- L’oblio motivato serve a nascondere i nostri fallimenti, umiliazioni,…, rendendoli
inacessibili alla coscienza come meccanismo di difesa, fenomeno della rimozione
- Oblio traumatico deriva da ostacoli nella fase di registrazione e codificazione, come traumi
cranici.
L’apprendimento
Modificazione più o meno stabile nel comportamento concreto o potenziale di un soggetto a
seguito di un’esperienza ripetuta nel tempo.
Strumento attraverso il quale si acquisiscono nuove informazioni.
L’apprendimento va distinto da assuefazione (rende più debole la risposta allo stimolo) e la
sensibilizzazione (rende più forte la risposta allo stimolo).
Il processo dell’apprendimento implica una nuova modalità di risposta stabilmente diversa dalla
precedente.
- Le condotte acquisite possono essere modificate comunque nel tempo.
- Il materiale appreso, se non ripetuto, può essere dimenticato.
61
Forme di apprendimento
‣ Forma di apprendimento associativa
• Viene per contingenza temporale ovvero mediante l’associazione dell’evento ad una
specifica risposta da parte del soggetto.
• I prototipi sono il condizionamento rispondente (Pavlov) e operante (Skinner, Thorndike),
imprinting (stimolo istintivo nel piccolo + stimolo che lo innesca)
‣ Forma di apprendimento cognitivo
• In questo tipo di apprendimento c’è una ristrutturazione cognitiva dei dati appresi
attraverso l’esperienza, ovvero vengono colti i nessi della situazione e attraverso una
ristrutturazione del campo cognitivo viene risolto il problema.
• Processi di Insight di Kohler
‣ Forma di tipo osservativo
• L’apprendimento avviene attraverso l’imitazione e la riproduzione.
• FASE 1
Nei suoi studi, misurava la salivazione del cane attraverso un tubo collegato alle ghiandole
salivari.
Osservando il comportamento dei cani, si accorse che mettendo il cibo in bocca ai cani si
registrava un aumento della salivazione secondo un riflesso naturale.
Prima del condizionamento, la campanella non produceva alcun tipo di salivazione.
Cibo = stimolo incondizionato ; Saliva = risposta incondizionata
• FASE 2
Viene fatta suonare la campanella e poi gli veniva somministrato il cibo.
Campanella = stimolo neutro (non ha legame con il cibo)
• FASE 3
La risposta, dopo un tot di ripetizioni, diventa condizionata, perché attraverso uno stimolo
precedentemente neutro si condiziona un comportamento.
Campanella = stimolo condizionato ; Saliva = risposta condizionata
62
Da questo studio è tratto lo schema riassuntivo del condizionamento classico:
- riflesso incondizionato
- Stimolo neutro (campanella) —> Stimolo incondizionato (cibo) —> risposta incondizionata
(salivazione)
- Riflesso condizionato
- Stimolo condizionato (campanella) —> Risposta condizionata (salivazione)
Dunque sostiene che l’apprendimento sia il risultato del condizionamento mediante rinforzo.
63
Per studiare questo venomeno usò come strumento la Skinner Box.
• Gabbia nella quale viene posto un animale in uno stato di attivazione (fame=ricerca
di cibo), contenente una leva che dispensa cibo ed un pavimento collegato
all’energia elettrica.
• L’animale muovendosi all’interno della gabbia poteva arrivare a premere
casualmente la leva che gli consentiva di arrivare al cibo.
• Dopo una serie di tentativi casuali, l’animale capirà che premendo la leva otterrà la
ricompensa
• Il cibo ricevuto come premio viene chiamato rinforzo positivo, mentre il rinforzo
negativo sarà la scossa elettrica.
A differenza dal condizionamento classico di Pavlov, Skinner dimostrerà così che una risposta
può essere attivata senza che vi sia obbligatoriamente uno stimolo, in quanto subordinata alla
possibilità di una ricompensa.
Gli elementi attraverso una intuizione detta insight vengono riorganizzati secondo una nuova
configurazione mentale determinandone l’apprendimento, che avviene quando gli elementi sono
riorganizzato secondo una nuova configurazione mentale, che avviene all’improvviso e per
intuizione.
Dopo la prima intuizione, gli scimpanzè erano in grado di ripetere l’azione. (Parla
dell’esperimento delle banane e bastone)
64
L’apprendimento vicario (Bandura)
Nel 1973, Bandurà parlò della capacità di apprendere comportamenti, e tendenze affettive
tramite la semplice osservazione o modulazione.
È un tipo di apprendimento per mezzo del quale il soggetto acquisisce informazioni dalle
esperienze di successo e insuccesso degli altri, evitando di esportsi in modo diretto al rischio di
insuccesso personale, favorendo così l’abbandono di comportamenti disfunzionali.
L’apprendimento osservativo
L’apprendere avviene attraverso l’imitazione e riproduzione.
Si verifica solo a determinate condizioni:
‣ Attenzione dell’osservatore è focalizzata sul comportamento osservato e tale attenzione si
mantiene anche se non viene forzata o premiata.
‣ L’osservatore deve essere capace di cogliere il comportamento osservato come valido per sé.
‣ Deve esistere la capacità di ricordare e richiamare il modello comportamentale a distanza di
tempo, e quando si verificano le situazioni appropriate.
- Particolarmente importante per differenziare l’apprendimento osservativo da una semplice
imitazione o riproduzione passiva.
65
Le emozioni
Sono risposte adattive, predisposte biologicamente a situazioni ed eventi che coinvolgono
processi neuropsicologici, psicofisici, cognitivi e di controllo del comportamento.
Le principali funzioni sono adattiva e comunicativa.
66
La teoria periferica di James
La troviamo tra le teorie psicofisiologiche delle emozioni. In contemporanea alla teoria di James
nacque l’analoga teoria di Lange.
Afferma che l’emozione non è all’origine, ma è conseguenza delle modificazioni organiche
periferiche. L’origine dell’emozione è il sistema nervoso periferico.
In sostanza, l’emozione è la percezione soggettiva di una serie di modificazioni vegetative
espressive (respiratorie, circolatorie, gastroenteriche), che possono riguardare ad esempio le
espressioni facciali e comportamentali (correre), in risposta ad uno stimolo emotigeno (in grado
di generare una risposta emozionale).
Alla base c’è il concetto che la sequenza comportamentale delle diverse emozioni si attiva ogni
volta che stimoliamo le zone del cervello, ma il vissuto emotivo ha una sede ed origine distinta
dalla stimolazione.
67
Circuito di Papez
Per Papez, la base fisiologica dell’organizzazione delle emozioni è collocata nel sistema limbico
(cervelllo viscerale, deputato alla parte emotiva).
In questo circuito nervoso, un ruolo fondamentale è rivestito dall’amigdala, la quale funzione è
legata alle reazioni fisiologiche e comportamentali (dolore, paura).
Dunque mentre l’ippocampo “rimembra i fatti”, l’amigdala fornisce a ogni stimolo il livello
giusto di attenzione, lo arricchisce di emozioni e lo immagazzina sotto forma di ricordo.
È l’archivio della nostra memoria emozionale.
Quando la situazione presente e quella passata hanno un elemento chiave simile, l’amigdala lo
identifica come associazione ed agisce, a volte, prima di avere una piena conferma.
Da questa teoria, prendono inizio le teoria sull’Appraisal, secondo cui a generare un emozione
non è la natura dell’evento, bensì l’interpretazione dell’evento che l’individuo formula in base
al suo benessere. Questo termine viene introdotto da Arnold nel 1960, e ripreso da Lazarus nel
1966.
68
Teoria cognitivo-motivazionale-relazionare di Lazarus
Viene ripreso il concetto di Appraisal:
Valutazione cognitiva che guida la decisione del soggetto in relazione ai danni o ai benefici che
può ricavare da una specifica situazione.
Questi tre diversi tipi di appraisal si pongono in un rapporto circolare: l’emozione è quindi il
prodotto di un processo cognitivo continuo.
Distinse le emozioni primarie (in tutto 8) e complesse. Ognuna delle emozioni primarie agisce
come interruttore per un comportamento con un alto valore di sopravvivenza.
69
Riassumento, le emozioni hanno secondo Plutchnik tre funzioni principali:
1) Funzione motivazionale verso comportamenti specifici
1) Predispongono l’individuo ad un insieme di possibili comportamenti, originariamente più
importanti per la conservazione dell’individuo e della specie. Non a caso, motivare le
persone significa riuscire ad associare ai comportamenti che ci si aspetta le persone
adottino alla sperimentazione da parte loro di emozioni positive.
2) Funzione comunicativa verso gli altri individui
1) Esse permettono di comunicare informazioni da individuo a individuo secondo un
modello primordiale, pre-verbale (abbracciarsi per esprimere effetto)
3) Funzione di informazione per l’individuo stesso
1) Fanno sì che l’individuo sia aggiornato sui suoi bisogni e obiettivi, in modo spontaneo e
prerazionale, che apprenda situazioni ed eventi utili e pericolosi, agendo come misuratori
del proprio stato interno e del mondo esterno.
Le emozioni base sono universali, (possono essere riconosciute ed espresse da tutte le culture)
sono determinate geneticamente, e distinte le une dalle altre.
Le emozioni sono mosse da muscoli mimici facciali, che agiscono tutti insieme, perciò le
espressioni facciali vanno analizzate nel complesso.
70
Ekman ha individuato tre tecniche che le persone utilizzano per sviare l’interlocutore dal
comprendere l’emozione:
1) Dissimulazione
1) L’espressione spontanea viene dissimulata. Il soggetto si accorge di quello che rischia di
manifestare e interrompe l’emozione che gli si sta stampando sul viso, coprendola con
un’espressione diversa.
2) Attiva falsificazione
1) Nascondere l’emozione dietro una emozione finta, che è in genere il sorriso.
3) Asimmetria
1) Le emozioni sono più intense su una parte del viso che nell’altra.
4) Tempo
1) Le espresssioni di lunga durata sono false perché le espressioni autentiche non durano
così a lungo.
5) Collocazione
1) Le espressioni del viso non sincronizzate coi movimenti del corpo costituiscono probabili
indizi di falso.
71
La personalità
La personalità evidenzia una complessità strutturale derivante da predisposizioni biologiche
ereditate e da esperienze che portano ad una differenza nei funzionamenti individuali (test
proiettivi e qualitativi).
La personalità non è solo uno stile di condotta, ma uno stile di adattamento e di reazione
all’ambiente, che non ha un’origine semplice e statica ma multipla, perché parte da diversi
sistemi psicologici e dinamica perché evolutiva.
Carattere
Il termine carattere è comparso con Teofrasto e deriva da due parole greche incidere, segni
incisivi.
Secondo Jean Bergeret, il carattere è l’emanazione della struttura profonda nella vita
relazionale, testimonianza visibile della struttura di base della personalità, il vero segno
esteriore di ricchezza o povertà strutturale.
72
Temperamento
Lo studio iniziò con Ippocrate. Per lui era il risultato della combinazione di quattro umori
fondamentali:
‣ Sanguigno
- Sangue
- Presona con comportamenti giovali ed allegri
‣ Collerico
- Bile gialla
- Persona irascibile, permalosa, superba
‣ Melanconico
- Bile nera
- Persona avara e triste
‣ Flemmatico
- Eccesso di flemma
- Persona pigra e lenta
Più recentemente, Buss e Plomin definirono il temperamento come un insieme di tratti stabili e
biologicamente determinati, dal quale possono essere estratti tre fattori:
‣ Emotività
- Basta soglia di attivazione emotiva
‣ Attività
- Livello di attivazione dell’organismo
‣ Socievolezza
- Tendenza a trovare gratificazione dai rapporti interpersonali
73
I tratti e le dimensioni della personalità
I tratti sono le caratteristiche e gli aspetti che distinguono una data personalità, permettendo
di classificarla.
Esempi di tratti sono ira, passività, attività.
Il presupposto che accomuna le teoria dei tratti è fondato sul concetto che le persone sono
predisposte per natura a reagire e a comportarsi secondo stili e tipologie di condotta che possono
essere classificate come tratti del carattere o della personalità.
Le principali teorie sono: teoria dei tratti di Allport, teoria dei tratti analitico-fattoriale di Cattell,
teoria tipologica dei tratti di Eysenck, teoria dei big five
Le persone sono predisposte sin dalla nascita, per natura, a reagire e comportarsi secondo stili e
tipologie della condotta che possono essere sistematizzati come tratti del carattere o personalità.
74
Teoria dei tratti analitico-fattoriale di Cattell
Per primo fornisce una misura della personalità attraverso la divisione in tratti (o fattori di
personalità) misurabili.
Attraverso l’analisi fattoriale, ha distinto 16 tratti bipolari, ricavandone un test di personalità
chiamato 16PF, che costituisce uno strumento diagnostico oggettivo, veloce e preciso.
Identifica due dimensioni in grado di spiegare buona parte delle differenze individuali:
• Introversione/estroversione
• Stabilità/instabilità (o nevroticismo)
Più tardi, a queste due dimensione ne viene aggiunta una terza: psicoticismo.
Comprende: impulsività, autonomia, insensibilità, aggressività, ricerca di sensazioni.
Sulla base di questi principi sviluppa uno strumento di misura dei tratti, tramite il quale è
possibile identificare le tre dimensioni a livello statistico: EPQ (Eysenck Personality
Questionnaire).
75
Teoria dei Big Five
Si colloca tra la complessità della teoria di Cattel e la semplicità di quella di Eysenck, attraverso
la descrizione di 5 fattori.
Il Big Five Questionnaire è composto da 132 items alle quali è possibile rispondere in un range
di 5 punti (scala Likert), da assolutamente vero ad assolutamente falso.
Ad ognuna delle cinque dimensioni, sono state individuate due sottodimensioni, per un totale di
10. (Dinamismo, dominanza, cooperatività, cordialità, scrupolosità, perseveranza, controllo
dell’emozione, controllo degli impulsi, apertura alla cultura, apertura all’esperienza).
Questi tratti della personalità non si presentano sempre come tratti normali, ma possono avere
caratteristiche patologiche e presentarsi come disturbi di personalità.
• Disturbi di personalità sono esagerazioni o distorsioni dei tratti, modalità di
rapporto troppo rigide e disadattive. Questi tratti possono dunque irrigidirsi e
diventare dimensioni stabili della personalità, perdendo così quella caratteristica
di plasticità e adattamento all’ambiente quando cambiano le condizioni intorno
a noi, sopratutto se stressanti.
76
Teoria psicodinamica della personalità (Freud)
Sostiene che l’evoluzione del soggetto passa attraverso una serie di fasi psicosessuali-libidiche
geneticamente determinate.
๏ Fase orale
- Dalla nascita ai 2 anni circa
- Fissazione:
- L’individuo può manifestare inclinazione al vittimismo e dipendenze orali, costituendo
una personalità sarcastica o pungente.
๏ Fase anale
- Dai 2 ai 3 anni
- Fissazione:
- Personalità disordinata, crudele con tendenze manipolative. (Se c’è fissazione espulsiva)
- L’individuo potrà avere estrema cura dei dettagli, parsimonioso, ossessionato
dall’ordine e igiene. (Fissazione anale ritentiva)
๏ Fase fallica
- Dai 3 ai 6 anni
- Sviluppo del Super-Io e del complesso di Edipo/Elettra
- Fissazione:
- Vanità, egoiste ed amorali, oltre a disturbi sessuali e relazionali.
๏ Fase di latenza
- Dai 6 anni all’inizio dell’adolescenza
- Questa fase serve al bambino per socializzare con i membri dello stesso sesso
- Sviluppo dell’autostima, senso di dominio e competenza, moralità
๏ Fase genitale
- Tarda adolescenza
- Ha inizio con la pubertà
L’apporto dato da Freud risiede in una concezione dinamica della personalità, considerata in
relazione a varie tendenze in conflitto, che portano ad un equilibrio instabile.
77
Struttura quaternaria della personalità (Jung)
Jung ha delineato una struttura della personalità delineata da 4 aspetti del funzionamento
psichico, complementari tra loro:
- Ragione e sentimento
- Funzioni razionali
- Sensazione e intuizione
- Funzioni irrazionali
Tali funzioni sono modalità con cui gli individui si rapportano con il mondo ed esperienze.
Sostiene non sia possibile per una persona sviluppare tutti e 4 gli aspetti nello stesso modo, ma
è inevitabile che una funzione si sviluppi maggiormente (funzione superiore) e le altre
scarsamente sviluppate (funzioni inferiori).
78
Paradigma del comportamentismo (Skinner)
Ogni aspetto della personalità viene appreso sulla base del fatto che ogni comportamento è una
risposta condizionata da uno stimolo esterno.
Le condotte motivate
La motivazione
È una forza che guida il comportameto, lo sostiene e lo dirige verso uno scopo o obiettivo.
Processo o stato interiore, che almeno in parte ci fa comprendere il perché di una data azione
finalizzata al raggiungimento di un obiettivo.
Il concetto di motivazione è connesso ai bisogni, cioè a quegli elementi che hanno una funzione
di regolazione nei rapporti tra la persona e l’ambiente.
Nel 1929, Cannon sviluppa una teoria sulle condotte motivate incentrate sui bisogni, che
derivano dalle necessità biologiche dell’organismo, che devono essere soddisfatte.
Quando questo non avviene, si avverte il bisogno e si attiva una pulsione.
L’attivazione avviene quando la situazione supera un livello di soglia (per esempio fame) oltre il
quale la situazione non è più tollerabile per l’organismo.
79
L’omeostasi e la teoria pulsionale biologica di Cannon
Omeostasi è il processo generale di mantenimento di un determinato equilibrio
dell’organismo attraverso un meccanismo di controllo di retroazione.
Retroazione = La costanza delle condizioni interne che il corpo deve mantenere attivamente
per sopravvivere.
Alcune proprietà del corpo devono restare costantemente entro i limiti di un ristretto intervallo
di variazione (temperatura corporea, ossigeno, acqua e sostanze nutritive)
Cannon sottolinea che il mantenimento dell’omeostasi non coinvolge solo i processi interni
dell’organismo, ma anche il comportamento dell’organismo stesso verso l’esterno (acqua, cibo,
vestiario per il mantenimento della temperatura corporea,…), per cui la motivazione è legata
all’equilibrio delle pulsioni.
È necessario che l’organismo metta in atto una serie di processi per mantenere lo stato interno
costante:
Squilibrio omeostatico (partenza) —> Correzione —> Equilibrio (Arrivo)
Esso rappresenta una modalità innata di apprendimento della figura di accudimento, su cui si
fissa un determinato modello del comportamento istintivo.
In questo periodo il caregiver, fornendo assistenza al neonato (che le delega l’accudimento e la
sopravvivenza) pone così le basi per lo sviluppo del neonato attraverso le azioni del caregiver.
È un processo istantaneo ed irreversibile, con funzione di evitare l’attacco, trovare cibo e riparo,
ed infine di riconoscere la propria specie.
80
Relazione stimolo-risposta di tipo riflesso di Tinbergen
Secondo Tinbergen, molti aspetti del comportamento di insetti, pesci, rettili ed uccelli sono
altamente prevedibili, in quanto essi producono la stessa risposta di fronte a specifici stimoli
ambientali, attraverso schemi di azione fissi.
81
Teoria dell’attaccamento di Bowlby
Il comportamento del bambino si basa su 4 sistemi:
‣ Sistema di esplorazione
‣ Sistema di affiliazione
‣ Paura e attenzione
‣ Attaccamento (sistema motivazionale
Secondo questa teoria, il bambino non è spinto tanto da pulsioni e bisogni fisiologici, quanto
da una motivazione primaria a costruire relazioni con adulti che possano prendersi cura di lui.
L’attaccamento può essere definito come un processo determinato dalle interazioni caregiver-
bambino, che governerà le interazioni, relazioni e affetti.
Lo stile di attaccamento si può modificare per tutta la vita, e la figura di attaccamento (nel caso
dovesse fallire) può essere sostituita con altre figure vicino al bambino che possono rivestire la
funzione di caregiver.
Questi studi, dimostrarono l’importanza del legame affettivo e calore del caregiver, un contatto
che da rassicurazione.
82
Ricerche sull’attaccamento di Harlow
Effettuò studi sul comportamento delle scimmie rhesus e gli effetti della loro separazione con la
madre.
Le scimmie cresciute in completo isolamento manifestavano depressione e spavento, e una volta
reinseriti nel gruppo di scimmie non potevano più integrarsi.
Vediamo quindi, che la motivazione dell’attaccamento corrisponde al senso di piacere legato al
contatto con un altro individuo, ed al dispiacere di esserne separato.
Harlow creò una simulazione di scimmie rhesus madri: una formata da fili metallici e dotata di un
biberon artificiale con il latte, l’altra formada da una intelaiatura di ferro ricoperta di tessuto
spugnoso.
Osservò che i piccoli si nutrivano dalla madre di ferro, ma se spaventati cercavano poi quella fatta
di tessuto spugnoso, siccome la freddezza non permette al piccolo di sentire la madre come
protettiva, e dunque che il bisogno di contatto è più importante rispetto a quello del
nutrimento.
Il comportamento prosociale e quello antisociale sono i poli opposti di quella che è la condotta
di tipo aggressivo.
83
Il comportamento antisociale: l’aggressività
Fa parte dei comportamenti definiti antisociali.
Il termine “aggressività” viene spesso utilizzato in modo ambiguo.
La parola deriva dal latino ad (verso) gradior (procedo).
Da questa definizione emerge la componente relazionale dell’aggressività: moto verso un
soggetto.
Affinché un atto possa essere vissuto come aggressivo, è determinate la dimensione soggettiva sia
della vittima che dell’aggressore.
In un’azione aggresssiva, la vittima viene sempre deumanizzata ed ignorata.
Deumanizzazione = spogliare la vittima di tutte le componenti umane.
84
Il bullismo è un comportamento aggressivo con caratteristiche specifiche come l’intenzionalità,
ripetitività e asimmetria di potere (il bullo è più forte sia fisicamente che psicologicamente).
L’aggressività strumentale è quella chemetto in atto con dei fini strumentali per ottenere
qualcosa dall’altro.
Le azioni che vengono messe in atto nei confronti di se stessi possono essere divise in:
‣ Dirette
- Guida senza cinture o in stato di ebbrezza e qualsiasi condotta che mette a rischio la vita del
soggetto nell’immediato.
‣ Indirette
- Fumo, alcool stili di vita particolarmente stressanti con conseguenza a lungo termine sulla
salute
Gli attacchi verso se stessi possono essere condotti attraverso modificazioni del proprio corpo
(body modification), come piercing e tatuaggi estremi, e condotte autolesive.
Con autolesionismo intendiamo le modalità di attacco intenzionali a se stessi, senza istinti suicidi
o di gravi patologie mentali.
Si può manifestare con il cutting, burning, graffiare o scarificare il proprio corpo.
Bjorkqvist ha elaborato una teoria sullo sviluppo di diversi stili aggressivi nell’aggressione
interpersonale, che si suddividono in:
- Modo diretto (fisico e verbale)
- Per esempio le forme del bullismo, in cui ci sono azioni sia fisiche che verbali.
- Modo indiretto
- Manipolazione sociale, in cui la vittima non è attaccata direttamente ma in modo subdolo, e
l’aggressore può evitare un “contrattacco”
85
Con il corso del tempo, il comportamento aggressivo si stabilizza e si cronicizza in un individuo.
Il comportamento antisocale può essere definito altamente sociale, nel senso che si svolge
all’interno di situazioni di gruppo o di contesti collettivi, e può essere favorito da contesti quali
gruppo dei pari, presenza di un supporto sociale (persone con caratteristiche simili).
86
Origini biologiche dell’aggressività
Il comportamento aggressivo è regolato da specifiche regioni encefaliche, che includono:
๏ Ipotalamo
๏ Lobo temporale mediale (complesso amigdaloideo)
๏ La corteccia frontale orbitale
Alcuni studi hanno dimostrato che i meccanismi di aggressività e difesa sono controllati da
circuiti cerebrali collocati nell’ipotalamo (mediale e laterale) e nell’amigdala, mentre alcune
strutture del sistema limbico fungono da modulatori della rabbia nei comportamenti violenti ed
emotivi.
87
Le teorie sull’aggressività
Per la teoria etologica, l’aggressività è un istinto che esige una scarica periodica, che ha la
funzione di garantire la sopravvivenza dell’individuo e della specie.
Esperimento di Eibsfeldt
Fece un esperimento riguardante la differenza tra aggressività innata e appresa.
Consisteva nel far crescere dei topi in isolamento, privandoli, tra altre cose, di esperienze di
combattimento. Vide che mettendo un topo in un’altra gabbia, quest’ultimo veniva attaccato.
Dimostrò che l’aggressività è innata, seppure non con certezza, ma che comunque non dipende
dall’apprendimento.
88
Wilson e l’aggressività innata
Wilson nel 1978 sottolinea che l’aggressività è innata e che comprende al suo interno non meno
di 7 categorie. Di seguito le principali:
- Difesa e conquista del territorio
- Affermazione della predominanza all’interno di gruppi ben organizzazti
- Aggressione sessuale
- Atti di ostilità con cui viene terminato lo svezzamento
- Aggressione contro la preda
- Aggressione contro attacchi difensivi e contro predatori
- Aggressione moralistica e disciplinare per imporre regole della società
Tra queste categorie ci sono comportamenti aggressivi legati alla socializzazione e alla gerarchia
propria della specie umana.
Ciascuna di queste categorie poi nel corso dell’evoluzione genetica di una specie può essere
aggiunta, modificata o eliminata.
89
L’aggressività nelle forme umane (comparazione tra forma animale-
umana)
Le forme umane di comportamento aggressivo sono specie-specifiche con caratteristiche simili ai
primati, ma con peculiarità tipiche della nostra specie.
Per l’uomo, l’aggressività si manifesta anche in mancanza di condizioni ambientali scatenanti
(caratteristica prettamente umana).
Come basi di un comportamento aggressivo, gli etologi prendono in considerazione sia ciò che è
determinato geneticamente (ereditario), sia ciò che deriva dall’ontogenesi (apprendimento nella
realzione con l’ambiente esterno).
90
L’aggressività nella teoria psicodinamica
• Nel suo “Tre saggi sulla teoria sessuale” (1905), Freud riconduce l’aggressività alla pulsione
sessuale, ovvero ad una pulsione interna da scaricare, inclinazione alla sopraffazione, ad una
sorta di sadismo che corrisponde alla componente aggressiva della pulsione sessuale.
• Nel libro “Pulsioni e i loro destini” (1915), inserisce l’aggressività tra le pulsioni dell’IO,
intendendola come espressione di una tendenza all’autoconservazione, in quanto legata ad un
bisogno dell’IO di eliminare tutto ciò che possa essere fonte di dispiacere.
• Nel saggio “Al di là del principo del piacere” (1920), Freud postula una innata pulsione
distruttiva.
• Dopo il 1920, nella teorizzazione dell’aggressività, non applica tale concetto solo alle
relazioni con l’oggetto o con sé stesso, ma anche alle relazioni tra le diverse istanze
(conflitto tra IO e Super-IO).
• La porzione che l’IO non è in grado di tollerare, viene repressa e spostata al Super-IO.
Winnicot, sempre nell’ambito psicodinamico, postula che l’aggressività è una forza vitale
presente nel bambino sin dalla nascita, prima ancora che possa esprimere intenzionlmente i
suoi impulsi. Quest’aggressività si trasforma nel corso del processo evolutivo, ed il modo in cui si
modifica dipende dal tipo di ambiente nel quale il bambino cresce.
91
Comportamentismo ed aggressività
Possiamo riferirci al comportamentismo e le tecniche di condizionamento classico e operante di
Pavlov e Skinner.
Ipotesi frustrazione-aggressione
La frustrazione è uno stato in cui si viene a trovare un organismo quando la soddisfazione del
bisogno viene ostacolata.
L’aggressione può essere considerata una reazione inadeguata alla frustrazione.
Questo collegamento viene fatto da Dollard e collaboratori, secondi i quali, la risposta aggressiva
alla frustrazione non è la sola possibile e nemmeno inevitabile, tuttavia, può divenire la reazione
privilegiata se opportunatamente rinforzata dal successo nel superamento della tensione e
incoraggiata dall’approvazione del contesto.
92
Lo sviluppo psichico
Lo sviluppo è una modificazione strutturale e funzionale di un organismo che ha un carattere
permanente o degli effetti indotti e secondari di tipo permanente.
Il percorso dello sviluppo è lineare, discontinuo (certi cambiamenti son cosi netti da permettere
di dividere il percorso in fasi), non circolare (ciclico).
Lo sviluppo biologico comprende sia la crescita che la maturazione.
Lo sviluppo è un processo che interessa simultaneamente tutti gli aspetti dell’organismo, sia
funzionali che strutturali.
La psicologia dello sviluppo è la branca della psicologia che studia l’evoluzione e lo sviluppo del
comportamento umano dalla nascita alla morte.
Età evolutiva
- dalla nascita alla tarda adolescenza
- Rappresenta la fase in cui sono osservabili cambiamenti fisici, psichici e cerebrali più rilevanti
a causa dell’elevata plasticità neuronale.
- Col trascorrere degli anni c’è sempre meno regolarità nello sviluppo, in quanto è sempre più
influenzato dalle esperienze e condizionamenti culturali.
Lo sviluppo non cessa con la fine dell’età evolutiva, ma prosegue in modo meno evidente per
tutto il Life span (ciclo di vita).
93
Principali modelli psicologici relativi allo sviluppo del bambino
Secondo alcuni autori, tra i quali Miller, le teorie per la comprensione dello sviluppo devono:
- Descrivere i cambiamenti che avevngono nel tempo in una o più aree comportamentali o
psicosociali
- Pensiero, linguaggio, percezione, comportamento sociale
- Descrivere i cambiamenti nell’interazione fra differenti aree del comportamento, ponendo in
relazione comportamenti o attività psicologhe entro una certa area dello sviluppo, e idealmente
tra diverse aree dello sviluppo stesso
- Spiegare il corso dello sviluppo in cui si è fatta la descrizione
- Quando una teoria spiega perché lo sviluppo proceda in un dato modo, spiega anche perché
non è stato possibile sceglierne altri.
È difficile effettuare ricerche nel periodo che riguarda la fase evolutiva, perché al bambino è
difficile sottoporre test di valutazione, perciò dobbiamo attenerci alle informazioni ricevute dalla
figura di accudimento, dall’ambiente, dalla scuola o anche solo dall’osservazione.
Lo scopo dei principali modelli psicologici riguardo allo sviluppo del bambino sono:
- spiegare la natura di base dell’uomo
- Se, e come, I fattori genetici e ambientali influiscono in tale processo
- Spiegare se esiste un’interazinoe tra sviluppo biologico e psichico, come interagiscono e come
l’uno varia in funzione dell’altro, cercando di comprendere i fattori predisponenti allo
sviluppo.
94
Le fasi dello sviluppo
- Il periodo prenatale (dal concepimento alla nascita)
- Periodo dell’ovulo
- Periodo embrionale
- Periodo fetale
- Infanzia (dalla nascita agli 11 anni)
- Prima infanzia
- Prima fanciullezza
- Seconda fanciullezza
- Pre-adolescenza (dagli 11 ai 13 anni)
- Adolescenza (Dai 13 ai 19 anni)
- Gioventù o Tarda Adolescenza
- Età adulta
- Vecchiaia
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L’infanzia (dalla nascita gli 11 anni)
A sua volta si divide in tre fasi:
- Prima infanzia (Dalla nascita ai 2 anni)
Alla nascita, quasi tutti i movimenti sono riflessi e non volontari.
Il coordinamento senso-motorio è carente.
Si impara a camminare.
Siccome i tempi di questi cambiamenti sono uguali in tutti i bambini, l’osservazione di ciò che
può fare e ciò che non può fare è utile a diagnosticare un suo sviluppo sano e regolare.
Secondo Piaget e l’epistemiologia genetica, il primo stadio di sviluppo cognitivo si ha nella
prima infanzia, ed è uno stadio da lui definito stadio dell’intelligenza psicomotoria.
- La prima infanzia è caratterizzata da una intelligenza pratica, e si determina in presenza
dell’oggetto delle situazioni e persone, basandosi sulla percezione ed esplorazione a livello
pratico. Il bambino comprende il mondo rispetto alle azioni fisiche che esercita
direttamente su di esso, muovendosi sulla base di riflessi e comportamenti organizzati.
Secondo il modello Freudiano, si ha una congiunzione tra sviluppo affettivo e sviluppo psichico-
somatico.
- La fase della prima infanzia viene detta Fase Orale, in quanto dominata dalla centralità
della bocca e funzioni alimentari. Attraverso il costituirsi dell’oggetto, si costituisce il
primo nucleo d’identità
Questo è anche il periodo critico ovvero dell’ imprinting, in cui si crea un legame tra bambino e
caregiver in cui a quest’ultimo viene delegata la sopravvivenza del bambino.
Si sviluppa anche l’attaccamento ovvero il legame tra bambino e figura di accudimento, che
influirà sullo sviluppo psicologico.
Verso gli 8/9 mesi il bambino è in grado di riconoscere i volti della madre e del padre e a
sorridere e piangere con intenzione.
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- Prima fanciullezza (Dai 2 ai 7 anni)
Velocità di crescita rallenta il sistema nervoso si è sviluppato e si attiva la memorizzazione a
lungo termine, aumenta la coordinazione senso-motoria, impara a giocare, correre, saltare,
nuotare e andare in bicicletta.
Il linguaggio diventa socializzato e il bambino comincia a fare domande e a descrivere le azioni,
ma anche a dire quello che pensa.
Per quel che riguarda lo sviluppo, Piaget identifica questa fase con il periodo preoperatorio
suddiviso in:
- Pre-concettuale (2-4 anni)
- Da intelligenza sensomotoria a intelligenza rappresentativa, in cui prevale la capacità
di rappresentazione mentale e simboli. Compaiono le prime operazioni mentali.
- Pensiero intuitivo (4-7 anni)
- Il bambino usa la rappresentazione mentale per fare ipotesi causali di tipo analogico.
- Nel modello psicodinamico di Freud
- Fase anale (fino ai 3-4 anni)
- Il bambino comincia ad avere una propria autonomia in senso motorio e controllo degli
sfinteri.
- Può trattenere o rilasciare in funzione della relazione che ha con i genitori.
- Fase fallica (4-6 anni)
- Manipolazione del proprio corpo e scoperta dei genitali maschili e femminili.
- Fase edipica / Fase di Elettra
- I bambini sono attratti dal genitore di sesso opposto, causando in sé emozioni, disagi e
sensi di colpa vivendo come ostile e minaccioso il genitore delllo stesso sesso.
- Seconda fanciullezza (Dai 7 agli 11 anni)
Rappresenta il periodo operatorio in cui il bambino acquisisce strutture logiche, che gli
permettono di compiere svariate operazioni mentali.
Secondo Piaget è la fase delle operazioni concrtee
- Il bambino è in grado di coordinare due azioni successive. Passa da un pensiero analogico
ad un pensiero induttivo.
Per la teoria di Freud, la fanciullezza è una specie di transizione fra le trasformazioni di infanzia e
la maturazione dell’adolescenza, ed entra nella fase di latenza, dove si ha uno sviluppo delle
capacità affettive e di rapporti sociali con i pari.
Lo sviluppo morale secondo Kohlberg
- studiò le fasi dello sviluppo morale in relazione a quello intellettivo.
- 3-7 anni, primo livello utilitaristico, secondo lui uno stadio pre-convenzionale che si
divide in 2 stadi:
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- 1. Il bambino obbedisce per evitare punizioni e
- 2. apprende che è sbagliato tutto quello che comporta punizioni
- 8-13 anni, secondo livello conformistico, secondo lui uno stadio convenzionale diviso in:
- 3. Stadio li bambino agisce in conformita con ciò che è stabilito
- 4. Stadio, li bambino apprende che ci sono leggi e doveri che vanno sempre rispettati.
98
- L’azione lo aiuta a fronteggiare i conflitti interni, ma il ricorso all’agito può rappresentare una
spinta verso condotte rischiose, per sé e per gli altri.
- I comportamenti a rischio sono le azioni intenzionali, dagli esiti incerti che implicano la
possibilità di conseguenze negative per la salute e che possono mettere a rischio sia a breve
che a lungo termine il benessere fisico, psicologico e sociale della persona. (Fumo, sesso non
protetto).
Per il modello psicodinamico di Freud
- Fase genitale, ovvero l’energia libidica non concentrata solo sul proprio corpo, ma anche
verso il rapporto con l’altra persona
Per lo sviluppo morale di Kohlberg
- 14 anni in poi, terzo livello autonomo e stadio post-convenzionale, fondato sui principi
- Stadio 5, nascita del relativismo e della tolleranza
- Stadio 6, nascita del proprio sistema di valori basato sulla razionalità e
universalità.
Età adulta
Si raggiunge un equilibrio psicofisico a livello cognitivo, fisiologico, sociale.
Vecchiaia
Fase evolutiva, caratterizzata dall’invechiamento
Con tale processo si intende una trasformazione regolare, ordinata o discontinua, legata al tempo,
di determinati organismi e in relazione all’ambiente in cui vivono.
Secondo Lorenz, nasciamo con istinti caratteristici di ogni specie, che possono essere influenzati
dall’esperienza ed applicazione. Di conseguenza essi fungono da modulatori dell’espressione
degli istinti di base della specie.
La madre dovrebbe favorire il processo di sviluppo psicofisico, con una corretta educazione,
stimolandone le risorse interne e le potenzialità.
99
Molto frequentemente, il bambino subisce condizionamenti dell’ambiente familiare e sociale che
interferiscono con il suo sviluppo.
Il bambino non avrà uno sviluppo normale, ma avrà una fase di fissazione che potrebbe portare
allo sviluppo di psicopatologie.
La deprivazione di Winnicot
Per tutto il periodo critico, di circa 30 mesi, il bambino tenta di reagire a questa condizione
attraverso il pianto, urla, lo sputare il cibo, calci e tanti altri comportamenti simili, fino a quando
non è costretto a cedere a causa delle numerose sanzioni con conseguenze negative, che questo
comporta a livello psichico e corporeo.
100
Conclusioni
NASCITA DELLA PSICOLOGIA SCIENTIFICA
• La psicologia ha come oggetto di studio le funzioni mentali
• La psicologia moderna nasce a Lipsia nel 1879 con la fondazione di Wundt del primo laboratorio di
psicologia sperimentale.
• La scuola di Wundt si basava sul metodo della introspezione abbandonato agli inizi del novecento.
• Nonostante la sua decadenza, lo strutturalismo ebbe un ruolo storico fondamentale per i presupposti
della psicologia scientifica in quanto sistematizzò una metodologia scientifica, inoltre ha avuto il merito
di aver rivendicato l’originalità dei fenomeni psichici rispetto a quelli organici, nonostante non sia
riuscita a cogliere la complessità e l’unità della vita psichica.
101
• Jean Piaget attraverso l’epistemologia genetica ha dimostrato che la differenza tra il pensiero del
bambino e quello dell’adulto è di tipo qualitativo, in quanto il bambino non è un adulto in miniatura ma
un individuo dotatop di struttura propria.
• Inoltre, il concetto di intelligenza intesa come capacità cognitiva è strettamente legato al concetto di
“adattamento dell’ambiente”.
• Le neuroscienze indagano l’organizzazione neurale e funzionale della mente.
• Evoluzione delle tecnologie e della psicologia comparata ha evidenziato alcune carenze del
comportamentismo, per cui gli animali sono come automi che agiscono in modo meccanico.
102
METODO SPERIMENTALE E TECNICHE DI RICERCA
• Il Metodo Sperimentale consiste nel variare la o le variabile/i indipendente/i per osservare e valutare
le modificazioni della/e variabile/i dipendente/i.
• Nella ricerca psicologica si decide l’ipotesi da testare, si allestisce il gruppo di controllo e quello
sperimentale, si raccolgono i dati e si valuta se accettare o rifiutare l’ipotesi.
• Il Metodo Deduttivo aspira a dimostrare, mediante la logica pura, la conclusione nella sua totalità,
partendo dalle premesse. Le teorie prescindono dall’esperienza.
• Il Metodo Induttivo crea leggi a partire dall’osservazione dei fatti, mediante generalizzazione del
comportamento osservato.
• L’Esperimento rappresenta la situazione e lo strumento ideale per descrivere una relazione causale
(causa-effetto) tra due o più variabili che sono state misurate in laboratorio.
• Il nucleo centrale di ogni esperimento è costituito da due elementi: la manipolazione e l’osservazione
sistematica degli effetti prodotti.
ATTENZIONE E COSCIENZA
• L’attenzione è l’insieme dei dispositivi e dei meccanismi che consentono di concentrare e focalizzare
le proprie risorse mentali su alcune informazioni piuttosto che su altre.
• Per l’attenzione valgono gli stessi meccanismi dell’organizzazione della Gestalt.
• L’attenzione selettiva rivolta ad una sola direzione implica l’inibizione di ogni altra
attività divergente e comporta un maggiore dispendio energetico.
• La Coscienza è uno stato di consapevolezza di sé e dell’ambiente.
LA PERCEZIONE
• La percezione è un processo di organizzazione e sintesi dei dati sensoriali.
• La percezione si organizza secondo leggi precise (identificate dalla Psicologia della Gestalt),
seguendo la forma più semplice di analisi e scartando le soluzioni più complesse.
• Le leggi che non rispettano questi assiomi, sono percepite come instabili e reversibili.
• L’organizzazione dei dati sensoriali può provocare due tipi di illusioni: di movimento ed ottico-
geometriche.
• Le persone percepiscono oggetti ed eventi della realtà come invariati e stabili nonostante ci possano
essere variazioni degli stimoli prossimali.
• La percezione della profondità è dovuta ad indici monoculari e binoculari.
103
• La Psicoacustica studia il comportamento dei meccanismi fisiologici e psicologici
che intervengono nella percezione uditiva.
IL PENSIERO
• L’intelligenza è la capacità dell’individuo di agire razionalmente per ottenere uno scopo ed è
caratterizzata da differenti abilità.
• Tale capacità ci permette di differenziarci dalle altre specie.
• Il pensiero è quel processo psichico che funziona attraverso dei procedimenti percettivi e cognitivi
di tipo economico, finalizzati cioè a principi elaborativi che devono essere al tempo stesso il più
possibile efficaci ed efficienti.
• Il ragionamento è caratterizzato dall’applicazione e dallo sviluppo di conoscenze e strategie cognitive
in nostro possesso per generare nuove conoscenze. Può essere di tipo deduttivo, induttivo e
abduttivo.
• Le strategie per la soluzione di problemi sono quelle operazioni mentali eseguite nel percorso verso
la soluzione del problema stesso.
LA COMUNICAZIONE
• I principali mezzi di comunicazione sono: la scrittura, il disegno, l’immagine, l’azione, la
comunicazione non verbale ed il linguaggio.
• Il linguaggio è una forma superiore di comunicazione che si fonda su di una relazione convenzionale
fra strutture fenomeniche e designazione di significati.
• Lo sviluppo del linguaggio segue una serie di fasi, da quella pre-verbale caratterizzata dalla
lallazione, a quella protoverbale, il linguaggio telegrafico fino alla comparsa ed all’uso della sintassi
(6-7 anni).
LA MEMORIA
• La memoria è un processo dinamico che ha la capacità di immagazzinare, ritenere e recuperare
l’informazione.
• La memoria è limitata in termini quantitativi e di durata.
La memoria si può suddividere in:
- sensoriale: rapido decadimento e capacità elevata
(MBT) a breve termine: rapido decadimento e capacità limitata
- (MLT) a lungo termine: capacità e durata tendenzialmente illimitate;
• La perdita di memoria può portare ad una amnesia di tipo retrogrado o anterogrado e alla impossibilità
di recuperare informazioni che un tempo possedevano (oblio).
104
L’APPRENDIMENTO
• L’apprendimento è un processo attraverso il quale si ha un cambiamento.
• La forma più semplice di apprendimento è quella associativa che avviene per
contingenza temporale degli eventi.
• Secondo il condizionamento classico (Pavlov) gli individui imparano a rispondere ad uno stimolo
condizionato con una risposta condizionata, se questo stimolo è associato più volte ad uno stimolo
incondizionato.
• Secondo il condizionamento operante (Skinner) i comportamenti vengono emessi spontaneamente
dal soggetto e sono successivamente rinforzati. Aumentano o diminuiscono in funzione del rinforzo
dato.
• L’apprendimento umano è tendenzialmente di tipo cognitivo ed imitativo.
LE EMOZIONI
• Le emozioni rappresentano la componente affettiva legata alla condotta.
• Le principali funzioni delle emozioni sono: adattive o comunicative.
• La psicofisiologia delle emozioni propone un modello iniziale di tipo periferico (James-Lange) ed
uno successivo di tipo centrale (Cannon).
• Le emozioni primarie sono sei e sono universali.
• Il linguaggio delle emozioni interessa le componenti para verbali, la mimica
facciale, la postura e l’orientamento del corpo.
LA PERSONALITÀ
• La personalità può essere definita come l’organizzazione dinamica di tutti quei sistemi che
determinano l’adattamento di un soggetto al suo ambiente. [Allport]
• Secondo Ippocrate il temperamento è la combinazione di quattro umori fondamentali: sanguigno,
flemmatico, collerico e melanconico.
• Secondo la teoria dei tratti le persone sono predisposte fin dalla nascita, per natura, a reagire ed a
comportarsi secondo stili e tipologie della condotta che possono essere sistematizzati come tratti del
carattere o della personalità.
• Il modello dei Big Five si pone come punto di incontro tra la teoria di Cattell e della teoria di
Eysenck ed identifica 5 fattori principali:
- Energia
- Amicalità
- Coscenziosità;
- Stabilità Emotiva; - Apertura Mentale;
• La Teoria Psicodinamica di Freud pone in relazione la personalità con le fasi dello sviluppo libidico/
pulsionale.
105
MOTIVAZIONE
• La motivazione è un processo o stato interiore che, almeno in parte, rende conto del perché una
persona intraprenda o meno una determinata azione, finalizzata al raggiungimento di un determinato
scopo o obiettivo.
• La teoria pulsionale biologica si basa sul concetto di omeostasi che rappresenta la costanza delle
condizioni interne che il corpo deve mantenere attivamente per sopravvivere.
• La teoria pulsionale etologica si basa sul concetto di pulsioni, che sono specie- specifiche e possono
essere influenzate dall’esperienza e dall’apprendimento.
• Secondo Maslow, che teorizza la piramide dei bisogni, una persona per auto- realizzarsi deve
soddisfare cinque livelli di bisogno, organizzati gerarchicamente.
• Secondo la Teoria dell’Attaccamento, il bambino non è spinto tanto da pulsioni e bisogni fisiologici,
quanto da una motivazione primaria a costruire relazioni con adulti che possano prendersi cura di
lui.
TEORIE SULL’AGGRESSIVITÀ
• Secondo la teoria etologica, l’aggressività è un istinto che esige una scarica periodica, che ha la
specifica funzione di garantire la sopravvivenza dell'individuo e della specie.
• La lotta per la sopravvivenza rappresenta un impulso biologicamente adattivo, innato e spontaneo
che ha la funzione di conservazione della specie.
• Secondo la teoria dell’apprendimento sociale, l’aggressività è un comportamento appreso in base al
quale il semplice atto di vedere un’altra persona comportarsi in maniera aggressiva può favorire e/o
aggravare il comportamento aggressivo.
• All'interno del filone psicoanalitico esistono sostanziali divergenze relative alla comprensione e alla
funzione dell'aggressività, che rimandano a diversità teoretiche per cui risulta impossibile
individuare una concezione psicoanalitica univoca dell'aggressività.
106
• Nella tradizionale ipotesi frustrazione-aggressione, la frustrazione è la condizione necessaria e
sufficiente per l’aggressione.
LO SVILUPPO PSICHICO
• Lo sviluppo è un processo che interessa simultaneamente tutti gli aspetti dell’organismo, sia
funzionali che strutturali.
• Le teorie dello sviluppo psicologico permettono di spiegare la natura di base dell’uomo, se e come
influiscono i fattori genetici ed ambientali in tale processo e se esiste un’interazione tra loro,
tentando, in tal modo di comprendere le cause sottostanti lo sviluppo e che cosa si sviluppa.
• Il periodo prenatale è il periodo che va dal concepimento alla nascita.
• L’infanzia può essere suddivisa in:
• - Prima Infanzia: da 0 a 2 anni, caratterizzata da una crescita corporea accellerata e dallo
stadio senso-motorio.
• - Prima fanciullezza: che ricopre il periodo che va dai 2 ai 7 anni di età.
• - Seconda fanciullezza: dai 7 agli 11 anni.
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Possibili domande
‣ Psicologia scientifica
‣ Ebbinghaus e I suoi esperimenti
‣ Chi fu il primo a studiare la memoria?
‣ Funzionalismo e strutturalismo
‣ Definizione di psicologia, nascita della psicologia scientifica e ambiti applicativi
‣ Legge psicofisica (Webere e Fechner)
‣ Di che approccio è padre Titchner?
‣ Psicologia della Gestalt
‣ Importante sapere “il tutto è più della somma delle parti che lo compongono”
‣ Legge dell’esperienza passata
‣ Finestra di Ames
‣ Nella metafora comportamentalista, i processi mentali come vengono rappresentati?
‣ Definizioni e differenza tra il cognitivismo e il comportamentismo
‣ Prima e seconda topica di Freud
‣ Secondo la teoria freudiana, che caratteristiche hanno i processi dell’inconscio?
‣ Quali metodi sono utilizzati in etologia?
‣ Nel comportamento animale si possono osservare solo comportamenti istintivi?
‣ Cos’è l’imprinting?
‣ Jean Piaget ha dimostrato che l’intelligenza è strettamente collegata al concetto di:
‣ Quado si attiva il neurone a specchio?
‣ Lorenz nell’analizzare il comportamento degli animali ha identificato un tempo in cui si crea una prima
associazione tra lo stimolo e l’innesco del comportamento istintivo che resterà stabile e immodificabile
per tutto l’arco della vita, come viene definito questo periodo sensibile?
‣ Metodo epistemologico genetico di Piaget
‣ Neurone a specchio
‣ Metodi diagnostici in pratica medica
‣ Test qualitativi e quantitativi
‣ Metodo correlazionale, sperimantale e osservativo
‣ Attenzione e le sue funzioni
‣ Effetto cocktail party e i processi attentivi
‣ Sonno e sogni
‣ Percezione le leggi percettive
‣ Il pensiero e meccanismi di ragionamento
‣ Inteligenza, definizione e valutazione
‣ Evoluzione nel tempo del concetto di intelligenza
‣ Problem solving
‣ Comunicazione e linguaggio
‣ Comunicazione umana, definizione e teorie
‣ Assiomi della comunicazione
‣ Memoria e i processi
‣ Memoria a breve e lungo termine
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‣ Memoria e oblio
‣ Leggi dell’organizzazione percettiva
‣ Apprendimento cognitivo
‣ Apprendimento associativo
‣ Condizoinamento classico e operante
‣ Insight
‣ Emozioni e le sue teorie
‣ Componente espressiva delle emozioni
‣ Teorie sulla personalità
‣ Sviluppo del linguaggio
‣ Motivazione e bisogni e le loro teorie
‣ Condotte motivate e una teoria
‣ Comportamenti antisociali e prosociali
‣ Aggressività ed i suoi tipi
‣ Il comportamento aggressivo: definizione e teorie
‣ La piramide dei bisogni
‣ Teoria dell’attaccamento
‣ Sviluppo psichico nella fase prenatale
‣ Sviluppo psichico nell’adolescenza
‣ Sviluppo psichico nell’età adolta
‣ Sviluppo psicologico nella vecchiaia
‣ Concetto di reesilienza
‣ Psicopatologia dello sviluppo: fattori di rischio e fattori protettivi
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