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Corso di Laurea: Scienze e tecniche psicologiche

Insegnamento: Psicologia Generale


Lezione n°: 1
Titolo: Introduzione al corsoi
Attività n°: 1

Introduzione al corso
Corso di Laurea: Scienze e tecniche psicologiche
Insegnamento: Psicologia Generale
Lezione n°: 1
Titolo: Introduzione al corsoi
Attività n°: 1

OBIETTIVO DIDATTICO GENERALE:


• ottenere una visione introduttiva, ma ben integrata,
della psicologia generale intesa come scienza

OBIETTIVI DIDATTICI SPECIFICI:


• raggiungere una visione complessiva delle funzioni mentali,
approfondendo i loro aspetti principali
• saper creare collegamenti critici e ben fondati fra le teorie e
i modelli appresi e fra essi e le proprie esperienze quotidiane
• trovare applicazioni concrete degli elementi teorici della disciplina
• raggiungere un buon livello di autovalutazione, sfruttando soprattutto le
potenzialità offerte dalla didattica interattiva
• saper esporre in maniera chiara, sintetica e puntuale, in forma scritta,
i principali concetti, teorie e modelli della psicologia generale
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Insegnamento: Psicologia Generale
Lezione n°: 1
Titolo: Introduzione al corsoi
Attività n°: 1

NUCLEO TEMATICO 1: Introduzione


alla psicologia generale
OBIETTIVI:
• conoscere le principali correnti psicologiche
• introdurre alla ricerca psicologica
• apprendere i concetti base della neuropsicologia

NUCLEO TEMATICO 2: Sentire e percepire


il mondo
OBIETTIVI:
• apprendere cenni di psicofisica
• conoscere la struttura degli organi di senso e il loro funzionamento
• esplorare il mondo della percezione e il fenomeno delle costanze
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Titolo: Introduzione al corsoi
Attività n°: 1

NUCLEO TEMATICO 5: Motivazione, presa di decisione e


emozioni
OBIETTIVI:
• conoscere le teorie relative alla motivazione, le basi neurobiologiche
e alcuni bisogni
• esplorare il fenomeno della presa di decisione
• conoscere le componenti del processo emotivo e le principali teorie

NUCLEO TEMATICO 6: La psicologia al servizio del


benessere
OBIETTIVI:
• esplorare la psicologia positiva e le ricadute sul benessere
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Attività n°: 1

Syllabus (1)

• Le principali correnti psicologiche


‒ Strutturalismo
‒ Funzionalismo
‒ Psicologia della Gestalt
‒ Psicoanalisi
‒ Comportamentismo e Neocomportamentismo
‒ Teoria Cognitivista
‒ Interazionismo
‒ Teorie dell’Embodied Cognition
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Syllabus (2)
• La ricerca in psicologia
‒ Il metodo scientifico
‒ La ricerca psicologica
‒ La ricerca sperimentale

• Cenni di neuropsicologia
‒ I neuroni: struttura e funzioni
‒ La comunicazione fra i neuroni
‒ Il Sistema Nervoso
‒ Il Sistema Endocrino
‒ Il Cervello: struttura e funzioni
‒ La diversità cerebrale
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Syllabus (3)

• Coscienza, sonno e sogni


‒ Le fasi del sonno
‒ La funzione del sonno
‒ I disturbi del sonno
‒ Ipnosi e meditazione
‒ La mindfulness

• La sensazione
‒ Soglie assolute e differenziali
‒ La nuova psicofisica
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Syllabus (4)
• I sensi
‒ La vista
‒ L’udito
‒ L’olfatto
‒ Il gusto
‒ Il tatto
‒ Integrazione fra sensi e sinestesie

• La percezione
‒ Realtà fisica e realtà percepita
‒ La catena psicofisica
‒ La costanza di grandezza e di forma
‒ L’organizzazione percettiva
‒ La percezione della profondità
‒ La percezione del movimento
‒ Elaborazione top down e bottom up
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Syllabus (5)
• L’attenzione
‒ Diverse tipologie di attenzione
‒ Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD)

• L’apprendimento
‒ Il condizionamento classico
‒ Il condizionamento operante
‒ I programmi di rinforzo
‒ L’apprendimento latente
‒ L’apprendimento per imitazione
‒ Gli stili cognitivi
‒ Cultura e apprendimento
‒ I Disturbi Specifici d’Apprendimento
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Syllabus (6)
• La memoria
‒ I princip ali sistemi di memoria
‒ Gli approcci attuali allo studio della memoria
‒ Le basi biologiche della memoria
‒ L’oblio
‒ Le disfunzioni della memoria
‒ Migliorare la memoria
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Syllabus (7)
• Il pensiero
‒ Teoria delle Condizioni Necessarie e Sufficienti
‒ I prototipi
‒ Percorsi di categorizzazione embodied
‒ Conoscenza dichiarativa e proposizionale
‒ Le immagini mentali
‒ Il pensiero narrativo e procedurale
‒ Il ragionamento
‒ Il problem solving
‒ Il pensiero critico e la creatività
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Syllabus (8)
• L’intelligenza
‒ Intelligenza fluida e cristallizzata
‒ Intelligenze multiple
‒ Intelligenza emotiva
‒ Valutare l’intelligenza
‒ Il ritardo mentale
‒ I gifted (la plusdotazione mentale)
‒ Intelligenza e ereditabilità

• La comunicazione
‒ La semiotica
‒ Modello matematico della comunicazione
‒ Approccio pragmatico alla comunicazione
‒ L’intenzione comunicativa
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Syllabus (9)
• Una particolare forma di comunicazione: la menzogna

• Il linguaggio
‒ Basi neurologiche del linguaggio
‒ Origini e sviluppo del linguaggio
‒ Linguaggio e pensiero
‒ La comunicazione non verbale

• La motivazione
‒ Istinti e imprinting
‒ Teorie della riduzione delle pulsioni
‒ Teorie dell’arousal
‒ La classificazione dei bisogni
‒ Le teorie socio-cognitive della motivazione
‒ Il bisogno di successo
‒ Il bisogno di potere
‒ Basi neurobiologiche della motivazione
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Syllabus (10)
• La presa di decisione
‒ Differenti approcci di decision-making
‒ Le euristiche
‒ Rischi e decisioni
‒ Emozioni e decisione

• Le emozioni
‒ Definizione e funzioni
‒ Le teorie classiche sulle emozioni
‒ Le teorie dell’appraisal
‒ Le teorie evoluzioniste
‒ La teoria del core affect
‒ La teoria del marcatore somatico
‒ Le componenti del processo emotivo
‒ Il cervello emotivo: i modelli
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Attività n°: 1

Syllabus (11)

• Psicologia positiva, benessere e ottimismo


‒ Il benessere soggettivo
‒ Il benessere psicologico
‒ La psicologia positiva
‒ Stress e coping
‒ Benessere e salute
‒ L’ottimismo: forme e effetti
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Attività n°: 2

Introduzione al corso
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Lezione n°: 1
Titolo: Introduzione al corso
Attività n°: 2

La didattica interattiva
Verranno proposte diverse forme di didattica interattiva, che prevede
un coinvolgimento attivo dello studente, di seguito elencate:
‒ quiz al termine di alcuni argomenti e di ogni CFU, con feedback
automatico
‒ esercitazioni pratiche con collegamenti (studio di caso, produzione
di un artefatto, stesura di un breve report, produzione delle linee
guida di un progetto), spesso con collegamenti all’esperienza
quotidiana; viene fornito un feedback tramite l’eportfolio
‒ domande aperte, simili a quelle di esame, cui viene dato
un feedback tramite eportfolio
‒ creazione di mappe sintetiche degli argomenti trattati
‒ consultazione di FAQ
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Titolo: Introduzione al corso
Attività n°: 2

La didattica interattiva
Il corso prevede molte esercitazioni pratiche:

• non sono obbligatorie, ma il suggerimento è quello di svolgerne


il più possibile per avere una visione maggiormente integrata
della disciplina.
È caldamente consigliato prepararne almeno tre da discutere in sede
di un eventuale esame orale

• Per ottenere un feedback da parte del docente circa questi lavori


è possibile caricarli:
‐ sull'Eportfolio
‐ nella sezione "I miei documenti "
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Attività n°: 2

Bibliografia del corso


È richiesto lo studio puntuale e critico dei seguenti due testi:

Feldman, R. S. (2017, terza edizione). Psicologia Generale. New York:


McGraw-Ill
Anolli, L. (2003). Mentire. Bologna: Il Mulino

È obbligatorio completare la preparazione per l’esame integrando


lo studio completo dei testi sopra citati con quello dei materiali presenti
in piattaforma (videolezioni, dispense di sistematizzazione e
approfondimento, proposte di didattica interattiva)

Le videolezioni e le dispense (in formato PDF o .ppt) riprendono


volutamente la struttura del manuale, ma spesso presentano
approfondimenti e, in alcuni casi, integrazioni circa argomenti non
presenti nei testi
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Lezione n°: 1
Titolo: Introduzione al corso
Attività n°: 2

Modalità d’esame
L’esame consiste in una prova scritta con orale eventuale
(solo presso le sedi di NOVEDRATE e di ROMA)
o orale soltanto a NOVEDRATE o a ROMA

In caso di votazione pari o superiore a 18/30, è possibile alternativamente


accettare la valutazione o chiedere di sostenere anche la prova orale

In presenza di una valutazione dello scritto inferiore


alla sufficienza (comunque non inferiore a 16/30) lo studente
può svolgere la prova aggiuntiva orale, intesa quale ulteriore possibilità
per raggiungere il minimo consentito per il superamento dell’esame
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Attività n°: 2

Modalità d’esame
L’esame scritto durerà 60 minuti, e sarà così costituito:

• n° 19 quiz a risposta multipla (punteggio massimo 1 punto,


punteggio minimo 0 punti). Lo studente dovrà marcare con una croce
la risposta che ritiene corretta (risposta esatta = 1 punto, risposta
errata o non data = 0 punti)

• n° 3 domande a risposta aperta (punteggio massimo 4 punti,


punteggio minimo 0 punti). Il punteggio viene attribuito in ragione
della pertinenza, correttezza, precisione e completezza della risposta
fornita, dove 0 indica una risposta errata o mancante e 4 una risposta
corretta, completa, precisa e ben contestualizzata
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Insegnamento: Psicologia Generale
Lezione n°: 1
Titolo: Introduzione al corso
Attività n°: 2

Orario di ricevimento
Ricevimento nell’ufficio virtuale della docente
(mercoledì dalle 18.30 alle 19.30)

Per qualsiasi necessità utilizzare preferenzialmente il sistema


di messaggistica piuttosto che la mail
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n° Lezione: 1
Titolo: Origini della Psicologia e Approcci Teorici

Dispensa n.1. Le Origini della Psicologia e i principali


approcci teorici

La presente breve dispensa è volta a sistematizzare e ad approfondire i


contenuti presentati nelle prime videolezioni incentrate sui seguenti
argomenti:
- le radici della psicologia
- lo Strutturalismo
- il Funzionalismo
- il Comportamentismo
- il Neocomportamentismo
- le teorie cognitiviste
- l’Interazionismo
- le teorie della mente embodied

1.1 Le radici della psicologia


Fin dall’antichità, l’essere umano si è posto delle domande in relazione al
comportamento, questioni quindi di carattere psicologico. Esse sono state
affrontate per secoli dalla filosofia e dalle scienze della natura o biologiche.
Soltanto recentemente la psicologia è entrata però a far parte delle scienze
e ad occuparsi, in maniera rigorosa e scientifica, dello studio del
comportamento umano e dei processi mentali.
L’emancipazione dalla psicologia dalle altre scienze è stata possibile
quando essa ha iniziato ad occuparsi dell’unità mente e cervello e delle sue
relazioni con il comportamento dell’individuo, inserito in uno specifico
ambiente fisico e sociale.
A partire da questo inquadramento, verrà tracciato un breve excursus delle
principali teorie che si sono affrontate e spesso scontrate negli ultimi secoli
per cercare di dare risposta, da punti di vista molto diversi e a volte
contrapposti, alle domande relative alla mente e al comportamento,
utilizzando una metodologia scientifica.
Pag. 1
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Insegnamento: Psicologia Generale
n° Lezione: 1
Titolo: Origini della Psicologia e Approcci Teorici

1.2 Lo Strutturalismo
La data della nascita della psicologia come scienza viene generalmente
fatta corrispondere al 1879, anno in cui Wundt, fisiologo e docente di
filosofia, fonda a Lipsia il primo Laboratorio di Psicologia Fisiologica.
Egli sosteneva che l’oggetto della psicologia fosse l’esperienza diretta ed
immediata (il contenuto di coscienza).
Per indagarla, Wundt e i colleghi strutturalisti utilizzavano il metodo
introspettivo: chiedevano cioè alle persone, dato un determinato stimolo,
di descrivere quello che stessero provando in relazione ad esso, utilizzando
le proprie parole e aggiungendo quanti più dettagli possibili.
Secondo Wundt, dalle analisi di queste verbalizzazioni, sarebbe stato
possibile ottenere informazioni circa la struttura della mente.
Lo Strutturalismo fu sottoposto a differenti critiche, in particolar modo di
carattere metodologico:
1. l’introspezione non poteva essere considerata una tecnica
scientificamente valida in quanto un osservatore esterno non
riusciva a dimostrare la veridicità dei resoconti verbali;
2. molte persone trovavano difficile descrivere alcune esperienze
interne complesse, si pensi ai vissuti emotivi;
3. non era infine possibile dimostrare che i contenuti di coscienza
fossero gli stessi in presenza e in assenza di introspezione.

Questi punti critici portarono allo sviluppo di nuovi approcci teorici,


tuttavia lo Strutturalismo ha lasciato un’impronta importante nella storia
della psicologia; in particolar modo gli psicologi cognitivisti, che si occupano
delle funzioni mentali più avanzate (apprendimento, memoria, problem
solving), hanno sviluppato tecniche più evolute, che superano i limiti sopra
citati, per conoscere le esperienze consce delle persone.

1.3 Il Funzionalismo
In parallelo allo Strutturalismo, negli Stati Uniti, William James allestì un
laboratorio a Cambridge e fondò il Funzionalismo. Opponendosi a Wundt,
il suo approccio si incentrava sull’attività della mente e sul ruolo del
comportamento per l’adattamento degli individui ai loro ambienti. Pag. 2
Il background teorico concettuale di riferimento era quello darwiniano.
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Titolo: Origini della Psicologia e Approcci Teorici

Secondo questo approccio anche i processi mentali si evolvono seguendo le


regole dell’adattamento biologico.
Il focus era sul flusso dinamico della coscienza (Stream of consciousness):
si trattava quindi di un’esperienza non scomponibile in elementi.
Questo approccio rappresenta il germe dal quale si sono sviluppate la
psicologia evolutiva, la psicologia applicata e la psicologia del lavoro.

1.4 La Psicologia della Gestalt


Si tratta di un altro approccio teorico psicologico fondamentale che si è
sviluppato in Europa all’inizio del Novecento.
Il fondatore di questa corrente è considerato Wertheimer e il background
culturale di riferimento è la Psicologia dell’atto di Brentano.
Questo filosofo evidenziava una distinzione tra realtà fisica e realtà
fenomenica. La prima corrisponde al mondo così com’è, la seconda alla
realtà come appare all’individuo. I fenomeni sono quindi considerati unitari
(l’atto) e non scomponibili in elementi.
A partire da questi riferimenti teorici, gli psicologi della Gestalt si sono
focalizzati sull’organizzazione della percezione e del pensiero in senso
unitario, senza soffermarsi sui singoli elementi.
Secondo loro, il tutto precede le parti, che assumono significati diversi in
base al tutto di cui entrano a fare parte (si pensi alle immagini ambigue
illustrate nel video e nel manuale).
Gli psicologi della Gestalt si sono occupati molto di percezione.
Nello specifico un contributo centrale è stato offerto da Kohler che ha
proposto l’apprendimento per insight (o per intuizione): si tratta di una
ristrutturazione improvvisa e immediata degli elementi di un dato
problema che porta a vederli da un punto di vista differente così da
risolvere la stessa questione problematica.
Un altro illustre psicologo della Gestalt, Kurt Lewin, si discostò dai temi
tipici di questo orientamento. A seguito della sua emigrazione negli Stati
Uniti a causa del Nazismo, si aprì alla psicologia sociale e fondò la Teoria
del campo. Le interazioni fra gli individui venivano considerate come
appartenenti a un campo di forze: la loro trasformazione dipendeva quindi
dalla distribuzione dell’energia legata ai vettori presenti nel campo. Pag. 3
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n° Lezione: 1
Titolo: Origini della Psicologia e Approcci Teorici

1.5 La Psicoanalisi
Si tratta di un approccio che considera il comportamento motivato da forze
e conflitti interni di cui la persona ha scarsa consapevolezza.
È l’orientamento maggiormente conosciuto da chi non ha mai studiato
psicologia o da coloro i quali si accingono ad affrontare questa disciplina.
Freud è considerato il padre della psicoanalisi e, più in generale,
dell’approccio psicodinamico. Le sue idee relative alle basi inconsce del
comportamento umano hanno avuto una portata rivoluzionaria sul modo
di pensare, non soltanto in psicologia.

1.6 Il Comportamentismo
La teoria comportamentista si oppose all’importanza attribuita da altri
approcci alle componenti interne della mente e si focalizzò sul
comportamento osservabile.
Il suo fondatore, lo psicologo americano John B. Watson scrisse nel suo
contributo “La psicologia dal punto di vista di un comportamentista” (1913)
che l’organismo è una scatola nera (black box), che non è possibile
esplorare.
Il focus di questo approccio era quindi sull’indagine del comportamento
osservabile intersoggettivamente e delle associazioni fra gli stimoli
presenti nell’ambiente e le risposte che corrispondono al comportamento
osservabile della persona.
A suo parere nulla è innato, ma tutto, anche la personalità, dipende
dall’ambiente nel quale si è inseriti.

1.7 Il Neocomportamentismo
Questa corrente si è sviluppata all’interno del Comportamentismo e ha
cercato di smorzare il divieto di interessarsi a ciò che accadeva all’interno
dell’organismo. È stato proposto un nuovo schema (S-O-R) dove la O stava
per organismo che si inseriva nell’associazione tra lo stimolo e la risposta.
Sono comparse le Teorie della Mediazione che hanno posto attenzione a
quei processi interni, non osservabili, che sono presenti tra la recezione
dello stimolo e l’emissione della risposta. Pag. 4
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Titolo: Origini della Psicologia e Approcci Teorici

1.8 La Teoria Cognitivista


Come reazione ai limiti del Comportamentismo, negli anni Sessanta del
Novecento si svilupparono delle teorie che consideravano la mente come
un elaboratore di informazioni.
Nello specifico un gruppo di studiosi (Miller, Galanter e Pribram), nel loro
testo “Piani e strutture del comportamento” (1960), propose il modello
TOTE (Test-Operate-Test-Exit). Si tratta di un modello a fasi: per prima cosa
viene stabilito un piano di azione (Test), in seguito la stessa viene realizzata
(Operate). La fase successiva si riferisce al feedback e alla valutazione di
quanto è stato svolto. Se l’azione ha avuto successo, si passa alla fase
conclusiva (Exit); in caso contrario il processo si ripete e si riparte dalla fase
di Test.
Si tratta di un modello che fa riferimento ad alcuni principi della cibernetica
e in particolare al feedback (retroazione) e al feedforward (proazione).
Nel 1967 Ulrich Neisser pubblicò invece il volume “Psicologia cognitivista”
che diede il nome alla corrente che si affermò nel decennio successivo.
Venne proposta anche l’analogia mente-computer e la corrente Human
Information Processing (HIP).
Negli anni successivi, gli autori cercarono di superare alcuni limiti
evidenziati, prestando maggiore attenzione al contesto ambientale e ad
una impostazione “ecologica” che vedeva la mente come maggiormente
flessibile e in grado di adattarsi alle richieste dell’ambiente nella quale è
inserita.

In tempi maggiormente recenti, a partire dagli anni Settanta del


Novecento, si è sviluppata la Scienza Cognitiva, un approccio
interdisciplinare volto allo studio dell’intelligenza naturale e artificiale.
Ha preso spunto da differenti discipline: psicologia sperimentale,
linguistica, neuroscienze, informatica e cibernetica.
Si è posto l’obiettivo di indagare l’architettura funzionale della mente per
capire come essa decodifica le conoscenze.
All’interno della Scienza Cognitiva si collocano due approcci che spesso
sono considerati contrapposti: il Modularismo e il Connessionismo.
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Titolo: Origini della Psicologia e Approcci Teorici

Il Modularismo si lega alla figura di Jerry Fodor. Egli ha teorizzato la


presenza di moduli di conoscenza specifici e incapsulati.
Prima di tutto vi devono essere dei trasduttori che convertono gli stimoli in
rappresentazioni interne trattabili dalla mente.
Esistono poi dei moduli che traducono le informazioni elaborate dai
trasduttori in maniera automatica. Si tratta di sistemi autonomi rispetto a
gli altri moduli e ai sistemi centrali. Inoltre sono specifici per dominio,
hanno una base cerebrale determinata e sono “informazionalmente
incapsulati”, ossia operano su una piccola parte di informazione.
Ci sono poi dei sistemi centrali della mente che ricevono e integrano gli
output dei moduli. Al contrario di essi, sono lenti, operano sotto il
controllo del soggetto, non sono specializzati e sono sostenuti da processi
neurobiologici diffusi nel cervello.

Il Connessionismo è invece un paradigma teorico che cerca modelli


dell’architettura mentale nella struttura e nel funzionamento del cervello.
La mente è concepita come una rete dove sono presenti unità di
elaborazione differenti: alcune di input, altre di output, altre ancora
nascoste, che mediano il passaggio dalle unità di input a quelle di output.
Le unità sono collegate da nessi attraverso le quali passano attivazioni che
possono eccitare o inibire i nodi.
Secondo i connessionisti la conoscenza è diffusa nella rete.
La metodologia che è stata utilizzata più spesso è la simulazione del
comportamento che presenta alcuni indiscutibili vantaggi:
 costringe a formulare ipotesi ben definite;
 permette di studiare i processi mentali interni;
 è possibile variare e correggere il processo in esame.
Tuttavia resta aperta la questione se la simulazione riesca a spiegare i
processi mentali e a descriverli in maniera attendibile.

1.9 Interazionismo
Come si può intuire dal nome, questo approccio psicologico si focalizza
sull’interazione o meglio sul soggetto in interazione con altri soggetti e con
Pag. 6
il mondo.
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Si tratta di un orientamento che ha attraversato la storia della psicologia


con diversi contributi.
Già nel 1938, Mead ha introdotto il concetto di Interazionismo simbolico.
Esso sosteneva che il Sé è costituito da due componenti: l’Io, la parte più
individuale del soggetto, e il Me che fa riferimento ai molti modi in cui gli
altri ci vedono e ci vivono.
Un altro approccio interazionista è quello della Scuola sistemica di cui
fanno parte Bateson, Watzlawick, Beavin e Jackson. Gli autori hanno
tracciano un parallelismo tra il concetto di funzione in matematica e quello
di relazione in psicologia. La persona è definita dalle relazioni in cui è
inserita e, affinché sia possibile modificare il suo comportamento, occorre
operare proprio sul sistema (ad esempio quello familiare).
Un terzo orientamento è l’Interazionismo culturale, i cui autori di
riferimento sono Batchin, Bruner e Fogel. Secondo questo approccio, la
vita della mente è un dialogo; centrali sono la dimensione narrativa e
interpretativa.
Bruner, in particolare, ha affermato che la cultura plasma la mente e offre
gli strumenti per costruire il mondo e il modo in cui si concepisce se stessi e
le proprie capacità. Il mondo di una persona si basa quindi sui mondi
costruiti da chi l’ha preceduta. Si tratta di visioni condivise dal proprio
gruppo culturale di riferimento, attraverso delle narrazioni specifiche.
La cultura in cui si cresce porta ad accettare alcuni assunti come premesse
su cui fondare l’accordo intersoggettivo.
È opportuno che si insegni alle persone a capire che a una stessa realtà
possono essere attribuiti diversi significati, anche se alcuni, all’interno di
una determinata cultura, diventano dominanti e maggiormente condivisi.
Ogni individuo partecipa attivamente alla co-costruzione dei significati
della propria cultura, attraverso un lavoro di interpretazione degli atti
comunicativi e conversazionali. Bruner ha introdotto, ad esempio, il
concetto di format: si tratta dell’insieme delle procedure comunicative che
un bambino scambia con le persone con le quali è in interazione in uno
specifico contesto nel quale si sviluppa l’apprendimento. Esso viene inteso
come una costruzione congiunta di conoscenza e una progressiva
condivisione dell’interpretazione del mondo fisico e sociale nel quale si è
inseriti. Pag. 7
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1.10 Teorie della mente embodied


Si tratta delle teorie più recenti, che si sono sviluppate negli ultimi decenni.
Presentano un approccio integrato e multidisciplinare che attinge dalle
neuroscienze, dalla psicologia e dalla scienza cognitiva.
Si focalizzano sulle architetture cognitive e cerebrali che permettono
all’individuo di interagire con la realtà. Pongono attenzione alla
componente fisica, culturale e di interazione con l’ambiente.
Tre sono i punti fondamentali:
1. la mente è embodied, cioè incarnata, integrata con il cervello;
2. le competenze cognitive e comunicative della mente sono
descrivibili soltanto in interazione;
3. l’attività della mente è situata in un ambiente fisico e sociale.
Superando le storiche contrapposizioni fra natura e cultura, queste teorie
indagano il modo in cui l’esperienza orienta e viene orientata dai
programmi, con determinazione genetica, del sistema nervoso.

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