Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
MINIVOLLEY
Proposta per lattivit giovanile
Coordinamento
Prof. Carmelo Atzeni
Coordinamento tecnico e scientifico
Prof. Paolo Ligas
HANNO COLLABORATO:
Disegni
Stefania Accardi
Finito di stampare nel mese di Aprile 1999 presso la Tipografia Grafiche Serci Serramanna (CA)
I principi del modello di gara in et giovanile e parte dei contenuti dellattivit, sono
tratti dal Manuale di attivit motoria integrale per la scuola elementare(Marcello
Francesco, Masia Paolo, Ligas Paolo e Fanni Roberto -1997). La FIPAV ringrazia il
CONI Comitato Provinciale di Cagliari e gli autori per lautorizzazione accordata
allutilizzazione e riproduzione di detto materiale.
MINIVOLLEY 3
Sommario
4 MINIVOLLEY
MINIVOLLEY 5
Sommario
Presentazione
Presidente Comitato Provinciale FIPAV 9
Consigliere Federale FIPAV 10
Assessore allo Sport della Provincia di Cagliari 11
Presidente Comitato Regionale FIPAV 12
Premessa 13
Capitolo 1 - Un modello di gara a dimensione di bambino
1.1 Introduzione 17
1.2 La multilateralit 18
1.3 Lattivit didattica 19
1.4 Modello di gara 20
Capitolo 2 - Proposta di attivit giovanile - Minivolley
2.1 Proposta 25
2.2 Regolamento attivit Minivolley 25
2.3 Iniziative rivolte alle Associazioni e Unioni Sportive 28
2.4 Lattivit Scuola - Minivolley 29
2.5 Iniziative rivolte alle Scuole 30
2.6 Centri di Avviamento allo Sport 31
Capitolo 3 - I contenuti
3.1 Minivolley - Programma tecnico categoria Topolini 35
3.2 Minivolley - Programma tecnico categoria Leprotti 57
3.3 Indice alfabetico degli schemi motori 73
3.4 Minivolley - Programma tecnico categoria Canguri 77
3.5 Minivolley - Caratteristiche e regole di gioco 81
Capitolo 4 - Come utilizzare il programma
4.1 Introduzione 87
4.2 Utilizzo didattico del programma tecnico 87
4.3 Utilizzo del programma nelle competizioni 88
Capitolo 5 - Come sfruttare al massimo gli spazi in palestra
5.1 La palestra 93
5.2 I materiali 95
Capitolo 6 - Apprendimento motorio
6.1 Abilit motorie 99
6.2 Apprendimento delle abilit 99
Capitolo 7 - Modalit di apprendimento della tecnica
7.1 Evoluzione dei fondamentali 105
7.2 Il palleggio 105
7.3 Gioco 1 contro 1 107
7.4 Il bagher 108
7.5 Gioco 2 contro 2 110
7.6 Servizio o battuta 111
6 MINIVOLLEY
Presentazione
8 MINIVOLLEY
MINIVOLLEY 9
Presentazione
Carmelo Atzeni - Presidente FIPAV Comitato Provinciale Cagliari
Presentazione
Giampaolo Galleri - Consigliere Federale FIPAV
Con piacere saluto la nascita, nella nostra Regione, di un nuovo strumento didattico
rivolto ad un settore, il Minivolley, che considero di estrema importanza per la vita e lo
sviluppo del nostro movimento sportivo.
Il Minivolley porta il ragazzo al centro del sistema educativo mettendosi a
disposizione della sua crescita e della sua personalit perch diventi adulto e atleta.
Un settore che deve crescere con lo stesso ritmo dello sviluppo tecnico della Pallavolo
Italiana che ha ormai toccato il tetto del mondo.
Questo non solamente un testo che si aggiunge ad altri ma deve servire agli addetti ai
lavori a coglierne lo spirito e proseguire nella strada che ci ha voluto indicare lamico Paolo
Ligas.
MINIVOLLEY 11
Presentazione
Adriano Salis - Assessore ai Beni Culturali Sport e Turismo della Provincia di Cagliari
E con grande soddisfazione che ho voluto presentare questo testo rivolto agli addetti
che si occupano dellattivit sportiva giovanile e in particolare allorganizzazione di un campo
cos specifico e nello stesso tempo cos fondamentale della Pallavolo : il Minivolley.
Lattivit sportiva o presportiva dei bambini fino ai 10/12 anni stata, dal punto di
vista operativo, fino ad oggi spesso trascurata. Il Comitato Provinciale FIPAV di Cagliari,
grazie ai suoi collaboratori e in sintonia con le ultime disposizioni del CONI riguardo ai
Centri di Avviamento allo Sport e al protocollo dintesa con il Ministero Pubblica Istruzione,
ha voluto invece dedicare unattenzione particolare a questa fascia di praticanti della
pallavolo, fornendo agli operatori sportivi e scolastici una guida e un manuale che possa
finalmente orientarli in maniera univoca nel loro cammino di formazione di giovani atleti.
Formazione che non sicuramente solo fisica o tecnica, ma che contribuisce allo
sviluppo globale della personalit dellindividuo. Vista la fascia di et alla quale il
programma si rivolge, si pu dire che si riferisce alla fase e al momento pi importante della
crescita sportiva dellindividuo.
Per i suoi innovativi contenuti, il libro trover un sicuro seguito non solo nelle societ
sportive ma anche e soprattutto nella scuola; le proposte ed il modello di gara sono
sicuramente vicini alla situazione di sport per tutti che tanto si predica ma che con difficolt
trova riscontro nellattuale societ.
Risulta quindi oltremodo importante il discorso portato avanti dal C.P. FIPAV che,
attraverso questo testo, si propone di razionalizzare e seguire con lattenzione che merita il
movimento del Minivolley.
Ma sicuramente necessaria una comunione dintenti da parte di pi istituzioni e pi
organizzazioni. La Provincia di Cagliari conferma, contribuendo alla pubblicazione di
questopera, di volervi partecipare fattivamente proseguendo il percorso di potenziamento
della sua iniziativa per lo sviluppo della pratica sportiva dei giovani iniziata nel 1997 con la
pubblicazione del Manuale per lattivit motoria rivolto agli insegnanti della scuola
elementare che tanti apprezzamenti ha avuto tra gli operatori.
Agli autori di questo libro, ma anche ai loro promulgatori e ai loro utilizzatori, oltre
che ai dirigenti, ai collaboratori della FIPAV, delle Societ Sportive e agli insegnanti, porgo
un grande ringraziamento per limmenso lavoro educativo che hanno svolto, svolgono e, sono
certo, svolgeranno in favore delle nuove generazioni.
Buon lavoro !
12 MINIVOLLEY
Presentazione
Mario Bernardini Presidente FIPAV Comitato Regionale Sardegna
MINIVOLLEY 13
Premessa
Questo testo, che tratta le problematiche legate allattivit sportiva giovanile, vuole
essere un punto di riferimento per le Societ, le Scuole e i Centri di Avviamento allo Sport
che intendano organizzare e aderire allattivit del Minivolley. Esso propone obiettivi e
contenuti strutturati secondo indicazioni tratte dal Manuale di attivit motoria integrale per la
scuola elementare, testo redatto dal CONI Comitato Provinciale di Cagliari e rivolto agli
Insegnanti.
Arricchire le proposte dellattivit di gara del Minivolley uno degli obiettivi
principali che vi proponiamo, attraverso uninnovativa strutturazione della stessa. Per tale
motivo riteniamo che questa proposta, se correttamente utilizzata, costituisca per listruttore
uno strumento in grado di soddisfare nei giovani le due motivazioni primarie alla pratica
sportiva: gioco e agonismo. E utile, inoltre, evidenziare che il testo fornisce allistruttore
indicazioni per la sistematizzazione dei contenuti, con proposte mirate allattivit didattica
delle fasce det considerate.
Il testo mette in relazione il sistema di allenamento con quello delle gare in et
giovanile, evidenziando la necessit di una coerenza tra le stesse.
Lattivit didattica e di gara devono, inoltre, soddisfare le esigenze dei bambini che si
avvicinano alla pallavolo, assicurando loro unalfabetizzazione motoria basata sulle abilit
significative riferite alle principali gestualit che stanno alla base della nostra disciplina. Sar
quindi utile, per listruttore, interpretare il confronto come momento di verifica degli
apprendimenti realizzati. A tale scopo il testo fornisce indicazioni sulle modalit di attuazione
della valutazione formativa, tenendo conto sia delle gestualit di base che caratterizzano la
pallavolo, sia delle gestualit specifiche. Nelle pagine che seguono, sar quindi illustrata la
proposta di attivit che tende a garantire un collegamento tra le varie strutture che operano per
la formazione sportiva dei giovani, favorendo lattivazione di un collegamento tra le Societ
Sportive e la Scuola.
Il graduale passaggio tra lattivit promozionale e quella agonistica sar presentata
anche attraverso una proposta didattica mirata alle modalit di apprendimento dei
fondamentali che caratterizzano la pallavolo, con particolare attenzione alla formulazione
degli esercizi, rispettando il principio fondamentale della gradualit dintervento.
La modulistica necessaria per ladesione e la registrazione dei risultati, unitamente alla
proposta di Statuto per la formazione di unAssociazione Sportiva Scolastica, completa e
rende il testo di pratico utilizzo. Con lauspicio che questo rappresenti, per chi si avvicina alla
pallavolo e per chi gi opera, un valido strumento che contribuisca a migliorare lintervento
didattico e di gara per i giovani sportivi e futuri pallavolisti.
14 MINIVOLLEY
MINIVOLLEY 15
Capitolo 1
1.1 Introduzione
Per evitare questo, un positivo intervento didattico nelle fasce det prese in esame
riteniamo sia la proposta della multilateralit, messa in discussione ma non sempre
affrontata adeguatamente dagli operatori sportivi. E utile quindi fornire degli strumenti
operativi che facilitino la programmazione dellintervento didattico, dando risposte concrete
alla necessit di una coerenza tra i termini multilateralit - attivit didattica - modello di gara.
Vediamo ora quali possono essere gli aspetti positivi che una strategia dintervento
multilaterale (Lavvio precoce alla specializzazione, Masia P. e Marcello F., 1997) permette
di attivare facendo unaccurata riflessione su alcuni quesiti fondamentali:
multilateralit e specializzazione sono realmente in antitesi?
la multilateralit unica o esistono forme diversamente modulabili?
quali sono i requisiti minimi che caratterizzano la multilateralit in ogni sua forma?
il tempo disponibile per lattivit condiziona le possibilit attuative della multilateralit?
1.2 La multilateralit
Multilateralit un neologismo del settore sportivo della Germania Occidentale
(termine tedesco: Vielseitigkit). Il concetto era noto nella lingua tedesca orientale gi nel
periodo barocco con il termine, quasi sinonimo, Alleseitigket, la cui traduzione letterale in
italiano sarebbe onnilateralit (e in altre parole, poliedricit, o, in senso lato, universalit).
Da circa ventanni anche nellambiente sportivo italiano il termine multilateralit ha
assunto un ruolo centrale, convincendo i nostri tecnici della opportunit di rivedere la
posizione, sinora assunta, riguardo alla specializzazione precoce dei propri allievi. E' in quel
momento che i nostri allenatori hanno iniziato ad avvertire la necessit di attivare delle
procedure di allenamento non troppo specifiche, col timore di una precoce e quantomai
dannosa specializzazione.
Quando si parla di multilateralit nello sport, si pensa abitualmente ad un elevato
numero di stimolazioni usate in fase di allenamento, allalternanza tra carico e tempi di
recupero, alla molteplicit di metodi e mezzi che si adoperano nellallenamento. Thiess,
Schnabel e Baumann cos scrivono in Allenamento dalla A alla Z (1980): La
multilateralit caratterizzata dallampiezza e dalla molteplicit dei mezzi e metodi di
allenamento utilizzati, dal rapporto fra allenamento generale e speciale. Cos, pur senza
avere chiare le idee sulla reale attuazione di un modello multilaterale, si pensato di risolvere
il problema dellabbandono precoce attivando nei centri di avviamento alla pallavolo una
sorta di multilateralit estensiva*. Questa soluzione apparsa alquanto riduttiva e
semplicistica, in quanto non teneva conto del numero ridotto di ore settimanali (mediamente
tre) che i nostri atleti dedicano alla pratica sportiva in centri specializzati.
*
Multilateralit estensiva: principio dellallenamento che utilizza una grande quantit di proposte con
riferimento agli schemi motori pi significativi di buona parte delle discipline sportive.
Multilateralit orientata: principio dellallenamento che utilizza una grande quantit di proposte con particolare
riferimento agli schemi motori pi significativi per la propria disciplina sportiva.
Multilateralit mirata: principio dellallenamento che utilizza unattivit dove vengono esplorati in particolare gli
schemi motori pi significativi della propria disciplina sportiva.
Lallenamento in et giovanile utilizza uno dei citati principi, precisando che il percorso ottimale si configura
come il passaggio graduale dalla multilateralit estensiva per arrivare alla specializzazione passando per le forme
di multilateralit orientata e mirata.
MINIVOLLEY 19
quindi, che il gesto specifico fa parte del processo di apprendimento dei movimenti ed
dunque insito nella metodologia multilaterale.
Il saper FAR FARE una delle caratteristiche fondamentali dellistruttore giovanile, il
quale deve avere unadeguata preparazione teorico-pratica, per poter attivare una
programmazione con dei contenuti specifici per lattivit giovanile e per saper effettuare un
intervento correttivo differenziato per le varie fasce di et (6-7 anni, 8-10 anni e 11-14 anni),
sugli apprendimenti come la capovolta avanti, il controllo della palla con le mani o con i
piedi, la corsa in avanti e indietro, ecc.
Sar quindi indispensabile, per un istruttore giovanile, prestare particolare
attenzione alla conoscenza della tecnica di esecuzione di un gran numero di varianti esecutive
degli schemi motori pi significativi, cos come per un allenatore dellalta qualificazione
indispensabile curare lapprendimento dei fondamentali tecnici della sua disciplina sportiva.
.
1.4 Modello di gara
Abbiamo visto che programmare secondo i principi della multilateralit vuol dire
centrare gli obiettivi primari sullo sviluppo dei presupposti delle future prestazioni sportive;
quindi attraverso un ricco repertorio di proposte motorie che arricchiscano sostanzialmente le
competenze dei nostri allievi. Se vero che la gara viene considerata come un banco di prova
MINIVOLLEY 21
degli apprendimenti dei nostri allievi, si pu affermare che, visti gli obiettivi e i contenuti
operativi della programmazione giovanile, utile rivedere le modalit di attuazione della gara.
Affinch essa sia significativa al fine della verifica, sar indispensabile che la gara sia
coerente con quanto affermato nel punto 2: i contenuti devono essere i pi variati possibili e
soprattutto devono dare la possibilit, ai nostri allievi, di esprimersi attraverso le gestualit
apprese nellattivit didattica. La sintonia tra il modello teorico esposto, contenuti e struttura
della gara risulta di fondamentale importanza nella formazione sportiva dei nostri atleti. La
proposta di circuiti, percorsi, prove multiple, giochi di movimento, semplificati e presportivi*,
che listruttore utilizza durante lattivit didattica, da considerare anche come modello di
gara giovanile. Questo, infatti, rappresenta la struttura base della formazione attraverso
lesplorazione modulata degli schemi motori in diverse situazioni, con la variazione dei
mezzi.
Una proposta di gara attraverso leffettuazione del solo incontro di Minivolley
risulterebbe, infatti, troppo restrittivo per poter verificare la situazione motoria dei nostri
allievi in un contesto di prestazione sportiva. Il testo propone, quindi, unattivit di gara che si
arricchisce di contenuti, rispettando il principio della coerenza tra modello formativo e
modello agonistico. Listruttore giovanile deve essere in grado di vedere la gara non come
scopo dellattivit, statico e intoccabile, ma deve considerarla come uno strumento che, in
quanto tale, deve poter essere modulabile e adattabile al processo formativo. Sar quindi
possibile apportare al programma proposto in questo testo delle integrazioni e delle
modifiche, se lo si ritiene opportuno, in sintonia con le abilit apprese dai propri allievi.
*
Circuiti: si utilizzano principalmente per lallenamento della forza (in et giovanile forza veloce e resistente)
formati dalla strutturazione di pi stazioni. Il vantaggio di questo metodo che tutti gli allievi lavorano
contemporaneamente, divisi in sottogruppi, eseguendo esercizi diversi in ogni stazione.
Percorsi: gare basate sullesecuzione di una serie di abilit (chiuse) in successione variata dove sono inseriti
elementi pi o meno complessi.
Prove multiple: gare dove possibile verificare, attraverso il confronto, diverse abilit semplici o complesse
(lanciare, afferrare, palleggiare, ecc.) e che offrono al bambino, la possibilit di esprimere quanto riuscito a
imparare, senza costringerlo in schemi rigidi.
Giochi di movimento: gare che utilizzano le abilit (aperte) in situazioni in cui richiesta una scelta tattica legata
a poche variabili, facilmente controllabili (solitamente contro un solo avversario).
Giochi semplificati: gare dove si utilizzano principalmente abilit aperte riducendo le difficolt attraverso la
limitazione del numero dei giocatori (1 contro 1 o 2 contro 2), le dimensioni del campo (gestione dello spazio) e
semplificando le regole.
Giochi presportivi: situazioni di gioco che utilizza principalmente le abilit aperte e che si avvicina alle forme
dei giochi sportivi. In tale gara, infatti, necessaria una collaborazione con i compagni e comporta il controllo di
numerose varianti tattiche per la presenza degli avversari.
22 MINIVOLLEY
MINIVOLLEY 23
Capitolo 2
2.1 Proposta
La FIPAV Comitato Provinciale di Cagliari, propone lattivit del Minivolley rivolta a:
2.1.1 Finalit
Lo scopo del progetto quello di far perseguire ai bambini lo sviluppo delle capacit
motorie e lacquisizione di una vasta gamma di abilit, con particolare riferimento agli schemi
motori pi significativi per il giocosport della pallavolo.
La proposta di un programma vario di contenuti per lattivit di gara ha inoltre lo
scopo di coinvolgere il maggior numero di allievi alla pratica della disciplina della pallavolo.
2.1.2 Organizzazione
Ogni centro pu partecipare con una o pi squadre per ogni categoria tenendo conto
che un massimo di due squadre verranno inserite nello stesso girone; le eventuali ulteriori
compagini verranno inserite in un diverso girone (per un massimo di due) o in pi gironi.
Se una Societ partecipa con pi squadre, gli atleti/e che hanno preso parte al primo
concentramento con una squadra non potranno pi essere spostati.
Si consiglia, per una migliore organizzazione delle gare, di numerare le maglie degli
atleti/e.
2.2.7 Arbitri
Tutti gli incontri si svolgeranno di Domenica o giorni festivi , salvo accordi con le tre
Societ che devono essere segnalati per iscritto attraverso lapposito modulo (modulo 6),
allegato al testo.
2.2.10 Procedure
Categoria Canguri
2.2.12 Disciplina
2.2.13 Responsabilit
Attivit pratica con le Societ per la verifica del programma (Grand Prix) (Gennaio-
Febbraio)
Manifestazione finale
in contemporanea in pi sedi della provincia di Cagliari (Maggio)
In base alla circolare 466 del 31/07/1997, il giocosport si realizza sui progetti delle
Federazioni Sportive.
Il progetto tecnico deve essere presentato al:
1. Consiglio di Circolo
2. Collegio Docenti, che valuter le proposte di giocosport e individuer il docente o i docenti
cui affidare la conduzione dellattivit.
Una delle possibili forme di autonomia attuabili in una Scuola si ritiene potr essere
lAssociazione Scolastica Sportiva, che avr lo scopo di creare strutture e servizi che
rispondano alle esigenze dei giovani utenti, alle aspettative dei genitori e concretizzino il
valido contributo che la pratica motoria e sportiva pu dare al processo educativo.
La FIPAV fornir appoggio tecnico ed organizzativo alliniziativa attraverso il
Responsabile Provinciale Scuola e Minivolley.
Si acclude un progetto di statuto possibile da adattare alle varie realt (appendice 2).
Scuola Elementare
Attivit interistituto
Le Scuole che ne fanno richiesta potranno partecipare allattivit torneistica del
Minivolley, categoria Topolini e Leprotti, organizzati dal Comitato Provinciale FIPAV
(Marzo/Maggio)
3 fascia 11-14 anni Attivit mirate alla selezione e prestazione in vista della pratica
agonistica federale
Capitolo 3
I contenuti
MINIVOLLEY 35
36 MINIVOLLEY
Minivolley
Programma tecnico
Categoria Topolini
MINIVOLLEY 37
38 MINIVOLLEY
Categoria Topolini
PERCORSI
Contenitore A
1 Le prove di Ercole
2 Andata e ritorno
3 Passa la palla
4 Guida la palla
5 La gazzella
6 Il muro
GIOCHI DI MOVIMENTO
Contenitore B
1 I bersagli
2 Inseguimento
3 Vuota campo
4 Palla rilanciata con un rimbalzo
GIOCHI SEMPLIFICATI
Contenitore C
1 Palla dentro il cerchio
2 Lancia e afferra
3 Gioco dei cerchi
4 Sotto sopra
MINIVOLLEY 39
TOPOLINI PERCORSI 1A
LE PROVE DI ERCOLE
La prova si svolge utilizzando due schemi motori (uno dalla tab. A e uno dalla tab. B)
sorteggiati prima della gara.
Le due squadre si dispongono in fila dietro la linea di partenza. Al Via, il primo giocatore di ogni
squadra parte eseguendo lo schema motorio scelto tra quelli elencati nelle due tabelle (tab. A e tab. B).
La prova termina quando i bambini superano la linea di arrivo (al termine della distanza suggerita).
Si assegna un punto ad ogni bambino che termina per primo la prova. Vince la squadra che totalizza pi
punti. E previsto il pareggio.
TABELLA A
SCHEMA MOTORIO PROPOSTO DISTANZA SUGGERITA
1 CORRERE
Al 1 segnale dellinsegnante eseguire una corsa calciata dietro 15 metri
sul posto (restando dietro la linea di partenza); al 2 segnale
correre in avanti fino alla linea di arrivo.
2 CORRERE
Al Via correre sul posto a ginocchia alte; al fischio correre 15 metri
indietro fino alla linea di arrivo.
3 CORRERE
Posizione di partenza: fianco rivolto alla linea di partenza. Al 15 metri
Via correre lateralmente fino a superare la linea di arrivo. Si
eseguono 2 manches: una fronte dx e una fronte sx.
4 CORRERE
Partire da dietro una linea per eseguire una corsa con 6 metri
superamento di 6 ostacoli da cm 10 disposti a distanza variabile
da cm 50 a cm 80.
5 QUADRUPEDIA
Avvio con le mani dietro la linea di partenza, in posizione di 4 - 6 metri
quadrupedia prona avanti, gambe piegate (con le ginocchia
sollevate da terra). Al Via spostarsi veloci fino alla linea di
arrivo.
6 QUADRUPEDIA
Avvio con i piedi dietro la linea di partenza in posizione di 4 - 6 metri
quadrupedia prona indietro. Arrivare fino alla linea del traguardo.
7 QUADRUPEDIA
Avvio con le mani dietro la linea di partenza in posizione di 4 - 6 metri
quadrupedia prona avanti con gambe dritte. Spostarsi
velocemente fino al traguardo.
8 LANCIARE E AFFERRARE
In coppia: uno di fronte allaltro dietro 2 linee parallele distanti m 3 + 3 metri:
6 luna dallaltra, con al centro un ostacolo alto cm 50. ostacolo da 50 centimetri,
I 2 bambini devono eseguire 10 passaggi della palla cercando di larghezza 1 metro
farla passare allinterno della porta formata dallostacolo. Vince la
coppia che al termine dei 10 passaggi realizza pi goal.
40 MINIVOLLEY
LE PROVE DI ERCOLE
TABELLA A
42 MINIVOLLEY
TABELLA B
LE PROVE DI ERCOLE
TABELLA B
MINIVOLLEY 45
TOPOLINI PERCORSI 2A
ANDATA E RITORNO
Al Via il primo giocatore di ogni squadra prende il pallone da pallavolo, lo lancia facendolo passare
fra 2 nastri legati ai 2 ritti del salto in alto, lo recupera e lo mette nel cerchio. In caso di errore il lancio viene
ripetuto per un massimo di 3 tentativi.
Il giocatore prende quindi il pallone da basket, palleggia allinterno del corridoio e lo deposita sullaltro
cerchio, esegue una capovolta avanti sul tappeto e arriva sulla linea dove si trova il suo compagno, che partir
eseguendo il percorso inverso.
Si assegna un punto alla squadra che effettua per prima il percorso nei due sensi, riportando cio tutti i
propri giocatori ai posti assegnati in partenza.
Dimensioni e distanze suggerite: campo: m 18 x 9; linea di lancio: m 2; altezza 1 nastro: m 1,50; altezza 2
nastro: m 2; larghezza corridoio: cm 50; lunghezza corridoio: m 3
TOPOLINI PERCORSI 3A
PASSA LA PALLA
Il primo giocatore, dopo il fischio dellarbitro, parte dal cerchio n 1, salta i primi 2 ostacoli, passa sotto
il successivo, esegue sul tappeto 2 rotolamenti sullasse longitudinale, aggira il cono A e il cono B, corre
indietro allinterno di un corridoio formato dai coni, entra nel cerchio n 2 dove trova una palla da Minivolley, la
lancia al compagno che si trova nel cerchio n 1 (se il pallone non viene afferrato, senza uscire dal cerchio, il
lancio deve essere ripetuto). Il pallone va riposto nel cerchio n 2 dallistruttore.
I giocatori successivi a turno partiranno con un nuovo segnale dellarbitro.
Viene assegnato un punto al bambino che entra per primo nel cerchio n 2 e uno alla squadra che esegue
correttamente il lancio al bambino che si trova nel cerchio n 1.
Vince la squadra che totalizza pi punti. E previsto il pareggio.
Dimensioni e distanze suggerite: campo: m 18 x 9; tra gli over: cm 30; tra i coni A e B: m 3; larghezza
corridoio: m 1; tra i coni: m 2; tra cerchio 1 e 2: m 3
TOPOLINI PERCORSI 4A
GUIDA LA PALLA
Al Via i giocatori prendono la palla, scegliendo se andare verso destra o verso sinistra e la guidano
con le mani passando nelle porte, formate ognuna da coni. Arrivati al segnale (cerchio) lasciano la palla ed
eseguono dei saltelli a piedi uniti indietro sulle funicelle, passano sotto lostacolo, riprendono la palla e,
guidandola con le mani, passano nelle porte sistemate sul lato opposto a quello dal quale sono arrivati.
Concludono il percorso ritornando al punto di partenza.
Viene assegnato un punto al giocatore che arriva per primo.
Vince la squadra che totalizza pi punti. E previsto il pareggio.
Dimensioni e distanze suggerite: campo: m 18 x 9; tra le porte: m 3; tra le funicelle: cm 30; altezza ostacolo:
cm 50; larghezza porta: cm 70
TOPOLINI PERCORSI 5A
LA GAZZELLA
Al Via il primo giocatore di ogni squadra, posto di spalle ai cerchi, esegue un saltello a piedi pari
divaricati con mezzo giro, un saltello a piedi pari divaricati, un saltello con il piede destro o sinistro, un saltello a
piedi pari divaricati, un saltello con il piede sinistro o destro, un saltello a piedi pari divaricati seguendo la
disposizione dei cerchi e una corsa a passi lunghi effettuando un appoggio in ogni spazio delimitato da funicelle.
Aggira quindi il cono, fa una capovolta avanti sul tappetino, riprende la corsa normale ed esegue infine
dei passi lunghi di corsa sui segnali fino al traguardo.
Se un bambino sbaglia i salti deve ricominciare il percorso dalla partenza; se nella corsa a passi lunghi
tocca le linee di riferimento con i piedi, deve tornare indietro e riprendere il percorso dal punto in cui stato
toccato il riferimento.
Si assegna un punto al giocatore che arriva primo. Vince la squadra che totalizza pi punti. E previsto
il pareggio.
TOPOLINI PERCORSI 6A
IL MURO
Al "Via" il primo giocatore di ogni squadra effettua una capovolta in avanti sul materassino (con
assistenza); afferra il pallone posto dentro un cerchio ed esegue un rotolamento sul dorso (rullata); torna in piedi
e posa la palla dentro il cerchio.
Esegue quindi uno spostamento laterale a destra e uno a sinistra fra i coni, uno spostamento in avanti
con arresto (toccando con le mani la linea centrale del campo) e salto a rete, toccando a due mani la palla sospesa
in aria (legata alla rete).
Infine torna al posto con una corsa all'indietro e tocca il compagno che parte per eseguire lo stesso
percorso.
Vince la squadra che esegue per prima il percorso con tutti i giocatori.
Dimensioni e distanze suggerite: campo: m 12 x 6; distanza tra i coni: m 3; altezza pallone sospeso: m 1,80;
altezza rete: m 1,90
I BERSAGLI
Al Via i giocatori di entrambe le squadre, disposti in riga sulla linea laterale del campo, dovranno
correre a prendere i palloni disposti sul lato opposto; quindi rientreranno nella propria met campo, da dove
cercheranno di abbattere il maggior numero possibile di coni disposti nel campo avversario. Essi dovranno
lanciare i palloni solo dal proprio campo, senza invadere la zona neutra centrale.
I palloni che escono dal campo possono essere recuperati. Il gioco si svolge in 2
manches di 2 minuti ciascuna. Dopo ogni manche si contano i bersagli abbattuti e sinverte il
campo.
Segnare al suolo, con una crocetta, la posizione dei coni.
Durante il gioco i coni abbattuti non possono essere rimessi in piedi.
Vince la squadra che riesce ad abbattere il maggior numero di bersagli. E previsto il pareggio.
INSEGUIMENTO
Tutti i partecipanti infilano un nastro (coda) nei pantaloncini. Parte un giocatore alla volta per ogni
squadra. Il giocatore della squadra A scappa, mentre quello della squadra B insegue e pu prendere la coda
solo dopo aver aggirato la boa. Chi riesce a prendere la coda, deve scappare tornando alla propria riga di
partenza ripassando dietro la boa; a questo punto i ruoli sinvertono e chi stato acchiappato dovr inseguire.
Il gioco si svolge in 2 manches invertendo i ruoli.
REGOLE
La linea di partenza del bambino che acchiappa sistemata ad una distanza di m 2 dietro la linea di partenza
del bambino che scappa.
Se il giocatore della squadra A riesce a superare il traguardo con il nastrino nei pantaloni guadagna 2 punti.
Se il giocatore della squadra B riesce a sfilare il nastrino e a rientrare sulla linea di partenza, ripercorrendo
il percorso inverso, senza farsi sfilare il nastrino dal giocatore della squadra A, che diventato inseguitore,
guadagna 2 punti.
Se il giocatore della squadra A, diventato inseguitore, sfila il nastrino al giocatore della squadra B, si
assegna un punto ciascuno.
Vince la squadra che totalizza pi punti. E previsto il pareggio.
VUOTA CAMPO
Le due squadre, di un egual numero di componenti, vengono disposte nei 2 campi, divise dalla rete,
sulla linea del fondo campo. Al Via ogni squadra dovr cercare di svuotare il proprio campo, lanciando o
colpendo i palloni, inviandoli al di sopra della rete, nel campo avversario.
Il gioco si svolge nel tempo di un minuto e mezzo.
Vince la squadra che, al termine del tempo, ha meno palloni nel proprio campo.
Due squadre, di egual numero di giocatori, sono disposte nelle due met campo, divise dalla rete. Il
campo dovr essere suddiviso in 3 fasce uguali, parallele alla rete, allinterno delle quali dovranno essere
distribuiti omogeneamente i giocatori (es.: in una squadra di 12 elementi verranno cos suddivisi: 4 nella fascia 1,
pi vicina alla rete, 4 nella fascia 2, quella centrale, 4 nella fascia 3, quella di fondo campo). Si prende la palla
allinterno della propria fascia dopo un rimbalzo e si rilancia nel campo avversario entro 3 secondi, con la
possibilit di avvicinarsi alla rete (tornando al posto dopo il lancio). Si fa punto tutte le volte che la palla non
viene afferrata dallavversario dopo un rimbalzo.
Vince la squadra che totalizza per prima 15 punti.
REGOLE
Ogni 5 punti complessivi verr effettuato un cambio di posizione dei giocatori: quelli della fascia 1 andranno
nella fascia 2; quelli della fascia 2 nella fascia 3; quelli della fascia 3 nella fascia 1. Qualora ci fosse un
diverso numero di componenti delle squadre, i giocatori rimasti fuori subentrano nella rotazione entrando
nella fascia 1.
Dimensioni e distanze suggerite: campo: m 18 x 9; larghezza delle fasce: m 3; altezza della rete: m 1,90
Un giocatore di ogni squadra si dispone dentro il campo da Minivolley; uno dei due, a sorteggio,
regger un cerchio e l'altro avr una palla.
Il giocatore con la palla la invier in palleggio nell'altro campo, dove l'avversario dovr cercare di
"intercettarla", facendola passare dentro il cerchio tenuto con due mani e le braccia tese avanti.
Intercettata la palla, il giocatore dovr poggiare il cerchio fuori del campo e ritornare in coda alla fila. Il
giocatore successivo dovr recuperare il pallone, palleggiare nel campo opposto e prendere il cerchio per
intercettare il pallone lanciato dallavversario.
Guadagna 2 punti la squadra che riesce a far cadere la palla nel campo avversario senza che l'avversario
la intercetti col cerchio, mentre regala due punti all'avversario se sbaglia il lancio (palla in rete o fuori).
Guadagna un punto la squadra che intercetta la palla col cerchio.
Vince la squadra che, effettuate 2 prove (intercettazione e lancio) per ogni giocatore, ha acquisito pi
punti. E' previsto il pareggio.
LANCIA E AFFERRA
Dimensioni e distanze suggerite: campo: m 9 x 4,5 suddiviso longitudinalmente in due parti; altezza della rete:
m 1,90
Dimensioni e distanze suggerite: campo: m 9 x 4,5 suddiviso longitudinalmente in due parti; altezza della rete:
m 1,90; distanza del cerchio dalla rete: m 2
SOTTO - SOPRA
Due giocatori di ogni squadra si pongono frontalmente in uno spazio delimitato da un quadrato con un
pallone per ciascuno.
Al "Via" ognuno di essi dovr passare la palla al compagno ripetutamente per una durata di un minuto e
secondo la seguente modalit: uno la far rotolare per terra, l'altro dovr lanciarla per avanti-alto. A met della
gara si dovranno invertire i ruoli.
Il passaggio non viene considerato valido quando:
la palla cade prima o dopo che il compagno la prenda
il giocatore esce dal quadrato
la palla viene presa fuori dal quadrato
Tutti i giocatori delle due squadre, divisi per coppie, eseguiranno il gioco.
Vince la squadra che, quando tutti i componenti avranno eseguito il gioco, avr accumulato pi punti. E'
previsto il pareggio.
Dimensioni e distanze suggerite: quadrato di spazio di movimento: m 1 x 1; distanza tra i quadrati: m 4,5
Minivolley
Programma tecnico
Categoria Leprotti
MINIVOLLEY 59
60 MINIVOLLEY
Categoria Leprotti
GIOCHI PRESPORTIVI
Contenitore A
1 Campo segnato
2 Tira e scappa
3 Campo violato
4 Palla rilanciata
GIOCHI SEMPLIFICATI
5 Gioco dei passaggi
6 Il cerchio
7 Uno contro uno
8 Due contro due
PROVE MULTIPLE
Contenitore B
1 Servizio a bersaglio
2 Gara a punti
3 Battuta e rimbalzo
4 Fai centro
MINIVOLLEY
Contenitore C
1 Partita 3 contro 3
MINIVOLLEY 61
CAMPO SEGNATO
Il gioco si svolge in un campo rettangolare diviso dalla rete (o da un nastro). In ogni met campo
vengono sistemate 5 clavette.
Ogni squadra composta da 3 cannonieri che si piazzano, ciascuno con un pallone, sulla linea di
fondo campo e da 3 difensori disposti liberamente nel campo a difendere le clavette.
Vince la squadra che, nel tempo limite, abbatte il maggior numero di clavette. E previsto il pareggio se
il numero delle clavette abbattute uguale.
REGOLE
1. Tutti i cannonieri sono in possesso di palla e devono lanciarla sopra la rete con le mani (o battere) nel campo
avversario, cercando di colpire le clavette.
2. I difensori cercano dintercettare i palloni lanciati dagli avversari per evitare che le proprie clavette vengano
colpite, passando poi la palla ai compagni cannonieri.
3. Le palle che escono dal campo di gioco possono essere recuperate.
4. Il gioco si svolge in 2 tempi da 2 minuti ciascuno.
5. Al termine del primo tempo si cambia campo e si invertono i ruoli allinterno della squadra.
Dimensioni e distanze suggerite: campo: m 12 x 9; altezza rete: m 2; 2 clavette a m 3 dalla rete e distanti tra
loro m 3; 3 clavette a m 5 dalla rete e distanti tra loro m 3
TIRA E SCAPPA
Il gioco si svolge su un campo da pallavolo. Due squadre prendono posto sulle rispettive met campo e
sorteggiano il possesso della palla.
La squadra che vince il sorteggio gioca la prima manche, lanciando la palla al di sopra della rete e
cercando di farla cadere allinterno del campo avversario.
La squadra che perde il sorteggio, invece, gioca la prima manche tentando di evitare che la palla
lanciata dai giocatori avversari colpisca il suolo e, dopo averla recuperata (si possono effettuare 3 passaggi), la
lancia sotto la rete cercando di colpire gli avversari.
Nella seconda manche i ruoli sinvertono.
Vince la squadra che al termine delle 2 manches ha totalizzato pi punti.
REGOLE
1. La squadra che deve lanciare la palla sopra la rete, conquista un punto ogni volta che la palla cade nel campo
avversario.
2. La squadra che deve lanciare la palla sotto la rete conquister un punto ogni volta che un avversario viene
colpito (prima che la palla tocchi il suolo) e sempre che questi non riesca ad afferrare al volo la palla che gli
stata lanciata contro.
3. Le manches sono di 2 minuti e mezzo ciascuna.
CAMPO VIOLATO
REGOLE
1. Un giocatore passa nel campo avversario se:
blocca al volo la palla lanciata da un avversario;
indirizza la palla a un compagno, situato nel campo avversario, il quale blocca la palla al volo.
2. La battuta o il lancio vengono eseguiti alternativamente da una squadra e dallaltra dal proprio campo ad una
distanza di 6 metri dalla rete.
3. La battuta o il lancio finiti fuori campo senza essere toccati dagli avversari non sono ritenuti validi. Il
giocatore ha 3 tentativi a disposizione. Nel caso di altrettanti errori, un giocatore dell'altra squadra passa nel
campo avversario.
PALLA RILANCIATA
Due squadre sono disposte nelle due met del campo, diviso dalla rete. Il campo dovr essere suddiviso
in 3 fasce uguali, parallele alla rete (fascia 1 vicina alla rete, fascia 2 al centro, fascia 3 a fondo campo),
allinterno delle quali dovranno essere disposti 2 giocatori. Si prende la palla allinterno della propria fascia e si
rilancia nel campo avversario entro 3 secondi, con la possibilit di avvicinarsi alla rete (tornando al posto dopo il
lancio). Si fa punto tutte le volte che la palla cade allinterno del campo avversario o quando lavversario sbaglia
il lancio, inviando la palla fuori dal campo o in rete.
Vince la squadra che totalizza per prima 15 punti.
REGOLE
Ogni 5 punti complessivi verr effettuato un cambio di posizione dei giocatori: quelli della fascia 1
andranno nella fascia 2; quelli della fascia 2 nella fascia 3 e quelli della fascia 3 nella fascia 1.
Dimensioni e distanze suggerite: campo: m 12 x 6; larghezza delle fasce: m 2; altezza della rete: m 2
Due squadre disposte in campo liberamente. La squadra A, in possesso di palla, per segnare un punto
deve riuscire ad effettuare 5 passaggi consecutivi tra i propri componenti.
Se la squadra B conquista la palla, inizia a sua volta il conteggio dei passaggi.
Vince la squadra che, nel tempo massimo di 3 minuti, totalizza pi punti. E previsto il pareggio.
REGOLE
1. Realizzato il punto, la palla passa alla squadra avversaria.
2. Ogni giocatore non pu trattenere la palla per pi di 5 secondi.
3. La palla non pu essere strappata dalle mani dellavversario, ma pu essere solo intercettata durante il
passaggio.
4. Non permesso spingere o afferrare lavversario; ogni scorrettezza viene sanzionata segnando il punto
allavversario.
IL CERCHIO
Confronto a coppie in un campo da Minivolley diviso da una rete. Un giocatore inizia il gioco con un
cerchio in mano e uno (a sorteggio) con la palla.
Il gioco consiste nellinviare la palla in palleggio nel campo avversario, cercando di non farla
intercettare dallavversario che difende il campo con il cerchio tenuto con due mani e braccia tese in avanti.
Quindi il giocatore con il cerchio lo passa al compagno, recupera il pallone e palleggia nellaltro campo, dove
lavversario di turno cercher, a sua volta, di intercettare il pallone col cerchio.
Si fa punto quando si intercetta la palla con il cerchio, quando lavversario non intercetta la palla (che
cade dentro il campo) o quando lavversario sbaglia il palleggio mandando la palla in rete o fuori dal campo.
Vince il set la coppia che raggiunge per primo i 10 punti. Il confronto si svolge su tre set obbligatori cambiando,
per ogni set, la coppia in campo.
Le squadre conquistano un punto per ogni set vinto.
Due giocatori (uno di ogni squadra) sono disposti nel campo da Minivolley. Il gioco consiste nel
mettere in difficolt il proprio avversario inviando la palla oltre la rete. La palla non si pu fermare e pu essere
colpita, una sola volta, con tutte le parti del corpo (preferibilmente in palleggio o bagher).
REGOLE
1. Il confronto si svolge su 6 azioni.
2. La palla deve essere messa in gioco in palleggio da dentro il campo alternativamente dai giocatori in campo.
3. Ogni azione vinta da diritto ad un punto. Si assegna il punto al giocatore che riesce a far cadere il pallone nel
campo avversario, o a costringere il giocatore dellaltra squadra a mandare il pallone fuori dal campo o in
rete.
4. Al termine delle 6 azioni cambiano i giocatori in campo.
5. Il gioco termina quando tutti i giocatori hanno svolto la prova.
Vince la squadra che totalizza pi punti (azioni vinte). E previsto il pareggio.
SERVIZIO A BERSAGLIO
Gara di servizio a bersaglio tra due squadre, da svolgersi in due campi da Minivolley paralleli.
I componenti delle squadre si dispongono, con una palla ciascuno, in fila dietro la
linea di fondo-campo; il gioco consiste nelleseguire, uno di seguito allaltro, dei servizi
cercando di indirizzare la palla dentro dei cerchi disposti o disegnati nel campo oltre la rete.
Ogni cerchio avr un suo punteggio (vedi figura) e lobiettivo quello di realizzare quindi il
punteggio pi alto possibile con ogni servizio.
Dopo ogni esecuzione i partecipanti dovranno recuperare la palla e rimettersi in coda alla propria fila.
Vince la squadra che nel tempo di 2 minuti totalizza pi punti. E previsto il pareggio.
GARA A PUNTI
Le due squadre si dispongono nel campo da Minivolley nel seguente modo: una si posiziona oltre la
linea del fondo-campo ed i componenti eseguono, a turno e dopo il fischio dell'arbitro, un servizio ciascuno
verso il campo avversario; nell'altra, 3 giocatori dovranno cercare di rinviare la palla dentro il campo avversario,
utilizzando massimo 3 tocchi. Dopo ogni azione i giocatori in campo effettueranno una rotazione in senso orario
e uno di loro, a turno, lascer il posto ad uno dei compagni in panchina (vedi anche regolamento Minivolley).
La squadra che batte guadagna:
2 punti se la squadra avversaria non intercetta la palla;
1 punto se gli avversari intercettano la palla (anche solo toccandola), senza riuscire a rimandarla dentro
laltro campo.
La squadra che riceve guadagna:
1 punto se lavversario sbaglia il servizio;
1 punto se riesce ad intercettare la palla (anche solo toccandola), senza riuscire a rimandarla dentro laltro
campo;
2 punti se riesce a rinviare il pallone (con un massimo di tre tocchi) dentro il campo avversario.
Terminato il turno di battuta di tutti i giocatori di una squadra, si effettuer una inversione di ruoli.
Vince la squadra che, al termine della gara, avr totalizzato pi punti.
BATTUTA E RIMBALZO
Punteggio:
oltre la linea A: 1 punto
oltre la linea B: 2 punti
oltre la linea C: 3 punti
FAI CENTRO
I giocatori di due squadre vengono divisi in due gruppi per ciascuna squadra e disposti su due file, poste
di fronte ad un cerchio tenuto sospeso in aria da un sostegno o da un arbitro.
Al "Via" il primo della fila invia la palla in palleggio, cercando di farla passare dentro il cerchio e va a
posizionarsi in coda alla fila opposta.
Il compagno, primo di questa fila, prende la palla prima che cada e la porta di nuovo al primo della fila
di partenza, posizionandosi in coda a questa fila.
L'arbitro dovr contare quanti centri verranno realizzati dalla squadra nel tempo massimo di 2 minuti.
Vincer la squadra che avr realizzato il maggior numero di centri. E' previsto il pareggio.
Dimensioni e distanze suggerite: altezza del cerchio: m 2,30 circa; distanza dal cerchio: m 2 circa
MINIVOLLEY 3 CONTRO 3
Due squadre, composte da 3 giocatori in campo e da 3 riserve, si disputano un pallone al di sopra di una
rete. Ogni squadra tenta di inviare e far cadere il pallone nel terreno avversario, mentre la squadra avversaria
tenta di impedirlo. Ogni azione d diritto ad un punto; quando lavversario commette fallo si acquista sia il punto
che il diritto a rimettere in gioco la palla (servizio). Acquisito il diritto al servizio, i giocatori eseguono una
rotazione in senso orario e una delle riserve subentra obbligatoriamente al compagno che avrebbe dovuto
eseguire la battuta.
La palla messa in gioco da dietro la linea di fondo campo, in battuta ( vietata la battuta dallalto) o
leggermente allinterno del campo, in palleggio.
Una squadra vince il set quando raggiunge il 15 punto. Le gare hanno la durata di 2 set. E previsto il
pareggio.
Si segna nel referto di gara un punto per ogni set vinto.
Per ulteriori chiarimenti vedi il paragrafo 4.4 Minivolley Caratteristiche e regole di gioco.
*
I numeri di pagina , indicati in questa colonna, si riferiscono alla proposta di gara dove possibile trovare lo
schema motorio (prima colonna) con la variante esecutiva (seconda colonna) utile per la consultazione in fase di
programmazione.
MINIVOLLEY 75
Minivolley
Programma tecnico
Categoria Canguri
MINIVOLLEY 79
80 MINIVOLLEY
Categoria Canguri
MINIVOLLEY 3 CONTRO 3
Due squadre, composte da 3 giocatori in campo e da 3 riserve, si disputano un pallone al di sopra di una
rete. Ogni squadra tenta di inviare e far cadere il pallone nel terreno avversario, mentre la squadra avversaria
tenta di impedirlo. Ogni azione, d diritto ad un punto; quando lavversario commette fallo si acquista sia il
punto che il diritto a rimettere in gioco la palla (servizio). Acquisito il diritto al servizio, i giocatori eseguono una
rotazione in senso orario e una delle riserve subentra obbligatoriamente al compagno che avrebbe dovuto
eseguire la battuta.
La palla messa in gioco da dietro la linea di fondo campo in battuta ( vietata la battuta dallalto).
Una squadra vince il set quando raggiunge il 21 punto. Le gare hanno la durata di 3 set. Si segna nel
referto di gara un punto per ogni set vinto.
Per ulteriori chiarimenti vedi il paragrafo 4.4 Minivolley Caratteristiche e regole di gioco.
Minivolley
Caratteristiche
e regole di Gioco
MINIVOLLEY 83
84 MINIVOLLEY
3.5.2 Le squadre
Ogni squadra costituita da 3 giocatori in campo e da 3 riserve. Le squadre possono essere maschili o
femminili per la categoria Canguri; miste (maschili e femminili), per la categoria Leprotti.
Se una squadra resta con meno di 3 giocatori perde quel set conservando i punti acquisiti ed i set vinti.
Il terreno di gioco diviso da una rete in due quadrati di dimensioni variabili a seconda del livello di
appartenenza. Le misure consigliate sono:
Per i pi piccoli si consigliano esperienze di gioco diversificate e su campi ridotti (vedi programma
categoria Topolini).
Per il 1 livello (Leprotti) si consiglia un pallone di materiale plastico leggero. Per il 2 livello (Canguri)
si consiglia luso di un pallone di materiale plastico leggermente pi pesante.
3.5.5 Il servizio
La palla messa in gioco dal giocatore di turno che si posiziona dietro la linea di
fondo campo. Il giocatore colpisce la palla con una mano dal basso (al di sotto dellaltezza
della spalla) in modo che essa sorvoli la rete senza toccarla e cada dentro il campo avversario.
E vietata la battuta dallalto. Il giocatore non pu entrare in campo n toccare la linea di
fondo prima di aver colpito la palla.
Nella categoria Leprotti (primo livello) il servizio pu essere effettuato leggermente allinterno del
campo, anche in palleggio.
MINIVOLLEY 85
Il contatto del giocatore con la palla pu avvenire con ogni parte del corpo. La palla non deve essere
afferrata o tenuta ma deve rimbalzare; non deve essere toccata due volte consecutive da parte del medesimo
giocatore, salvo che dopo il muro.
Dopo un massimo di tre tocchi per squadra la palla deve nuovamente superare la rete.
3.5.8 Punteggio
Ogni azione d diritto ad un punto; ogni volta che lavversario commette fallo si acquisisce un punto e,
qualora non fosse gi cos, il diritto a rimettere in gioco la palla (servizio).
Nella categoria Leprotti una squadra vince il set quando raggiunge il quindicesimo punto; nella
categoria Canguri quando raggiunge il ventunesimo punto.
Le gare hanno la durata di due set per la categoria Leprotti ( previsto il pareggio) e di tre set per la
categoria Canguri.
Nella classifica del concentramento ogni set vinto d diritto ad un punto
3.5.9 Larbitraggio
Il gioco diretto da un mini-arbitro: fischia linizio delle azioni e le interruzioni conseguenti al mancato
rispetto delle regole di gioco. Le decisioni arbitrali sono inappellabili.
Larbitro inviter i giocatori, i tecnici e i dirigenti ad avere un comportamento sportivo.
86 MINIVOLLEY
Capitolo 4
Come utilizzare il programma tecnico
MINIVOLLEY 87
88 MINIVOLLEY
4.1 Introduzione
Lobiettivo principale del programma proposto vuole essere quello di fornire alle Societ, ma
soprattutto agli istruttori giovanili, uno strumento da utilizzare, ed eventualmente integrare o modificare in base
alle proprie esigenze, sia per lattivit didattica da svolgere in palestra con gli allievi, sia per le competizioni che
verranno organizzate con le altre squadre.
Il programma tecnico suddiviso in tre gruppi di proposte differenziate, che corrispondono alle
altrettante categorie (Topolini, Leprotti e Canguri), individuate in base allet, per ognuna delle quali vengono
indicate le attivit che determinano i contenuti della gara.
Tali attivit sono suddivise, per i Topolini e per i Leprotti, in contenitori. I primi due dei Topolini
(percorsi e giochi di movimento) ed il primo dei Leprotti (giochi presportivi-giochi semplificati)
racchiudono la parte generale del programma, utile anche per il confronto tra Centri Giovanili di diverse
Federazioni sportive che il Comitato Provinciale CONI organizza annualmente (Festa Provinciale Intercentri).
Nel terzo contenitore dei Topolini (giochi semplificati) e nel secondo dei Leprotti (prove multiple) sono
racchiuse attivit proprie della nostra disciplina basate su abilit tecniche specifiche: queste proposte
approfondite con lausilio delle esercitazioni presentate nel capitolo 7 Modalit di apprendimento della
tecnica, costituiscono un valido strumento che consente di inserire gradualmente nella programmazione gli
aspetti specialistici della pallavolo. Per i Leprotti, inoltre, stato inserito un terzo contenitore, costituito da un
vero e proprio incontro di Minivolley 3 contro 3 (parte integrante della gara e quindi da non interpretare come
momento fondamentale del confronto), utile per iniziare a dare ai bambini il senso della partita (il campo, la
rete, i compagni, gli avversari). Per quanto riguarda la categoria dei Canguri, invece, lattivit proposta
unicamente quella del Minivolley 3 contro 3, visto come graduale passaggio verso la fase del 6 contro 6.
I tests di valutazione motoria, unitamente alle schede di osservazione sullapprendimento degli schemi
motori pi significativi e delle abilit tecniche della pallavolo (palleggio, bagher, battuta, attacco), descritte nel
capitolo 9 costituiscono un valido strumento di lavoro per la rilevazione di importanti dati legati al livello
motorio degli allievi.
Oltre al principio della multilateralit, altro elemento fondamentale che stato preso in considerazione
nella preparazione del programma tecnico, quello della gradualit delle proposte e della progressione didattica
di intervento (dal semplice al complesso, dal facile al difficile). Pertanto si tenuto conto di quelle che sono le
capacit motorie proprie dei bambini in ognuna delle fasce det, per inserire delle proposte adeguate
allapprendimento o il perfezionamento di schemi motori, utili alla formazione di base (bagaglio motorio) di
quello che deve essere, in generale, un atleta e, in particolare, un pallavolista.
dotare le squadre di una divisa identificativa, possibilmente numerata (maglietta, pettorina, ecc.) in modo da
rendere pi semplice la distinzione dei componenti delle squadre e al fine di rinforzare nei bambini il senso
di appartenenza ad una squadra;
predisporre per i concentramenti un tabellone, dove riportare, volta per volta, i risultati conseguiti dalle
squadre in modo da avere un riscontro continuo e immediato, incrementando in tal modo laspetto
motivazionale;
compilare correttamente il referto gara, allegato al presente testo, a conclusione di ogni singola prova;
rispettare e svolgere tutti gli incontri previsti dal calendario redatto dal Comitato Provinciale FIPAV di
Cagliari;
mettere a disposizione gli arbitri e il segnapunti (questi potranno essere scelti tra gli allievi di et superiore);
evitare ritardi rispetto agli orari di convocazione e inizio gare;
evitare di rinunciare alle gare in programma, nel rispetto delle esigenze dei nostri atleti/e;
garantire un comportamento di allenatori, dirigenti, atleti, pubblico e genitori adeguato alla filosofia
dellattivit giovanile del Minivolley e soprattutto nel rispetto dei bambini.
90 MINIVOLLEY
MINIVOLLEY 91
Capitolo 5
5.1 La palestra
Nella spiegazione dei vari giochi e dei diversi percorsi un apposito spazio stato
dedicato alle dimensioni del campo ed alle distanze suggerite. Queste vogliono essere dei
suggerimenti per permettere lo svolgimento dellattivit didattica e di gara nel migliore
dei modi.
Tali misure possono essere modificate ed adattate a quelle che sono le dimensioni
dello spazio operativo che si ha a disposizione. Sar quindi possibile modificare, per esigenze
particolari, sia le dimensioni del campo, sia le varie distanze previste nella sistemazione degli
attrezzi per lo svolgimento dei percorsi. E importante per garantire le stesse condizioni per
entrambe le squadre e, naturalmente, la salvaguardia dei contenuti (schemi motori) in quanto
obiettivi operativi della programmazione, sui quali effettuare le valutazioni sul grado di
apprendimento (capacit motorie). Si precisa che le uniche misure da rispettare sono quelle
dei campi da Minivolley (m 9 x 4,5 e m 12 x 6) delle categorie Leprotti e Canguri.
Inoltre, considerando che la formula dellattivit proposta permette leffettuazione di
concentramenti con tre squadre o sei squadre (concentramento doppio), necessario attivare
una serie di accorgimenti per poter svolgere, senza perdite di tempo, gli incontri in
programma.
CAMPO A CAMPO B
RETE
Esempio di disposizione dei campi per lo svolgimento di due concentramenti a 3 squadre (doppio
concentramento) della categoria Leprotti.
94 MINIVOLLEY
CAMPO A CAMPO B
RETE
Esempio di disposizione dei campi per lo svolgimento di due concentramenti a 3 squadre (doppio
concentramento) della categoria Canguri.
Esempio di disposizione del campo per lo svolgimento di un concentramento a 3 squadre della categoria
Leprotti o Canguri.
MINIVOLLEY 95
5.2 I materiali
Riguardo ai materiali da utilizzare, vogliamo evidenziare che alla mancanza di attrezzi
si pu sopperire con fantasia e inventiva, utilizzando anche materiali di recupero: ad esempio,
i coni possono essere sostituiti da bottiglie di plastica riempite di sabbia e eventualmente
colorate; gli ostacoli si possono sostituire con i bastoni di scopa; i materassi con la gomma
piuma; per i cerchi sufficiente un gesso per tracciarli al suolo; la rete da montare
trasversalmente nella palestra si pu sostituire con un elastico o un nastro possibilmente
colorato.
Per tracciare i campi di gioco invece sufficiente, per evitare di sovrapporre un
numero eccessivo di linee al suolo, un elastico da fissare con il nastro adesivo: tale soluzione
ci consente di variare facilmente le dimensioni del campo adattandolo per le varie categorie e
per le necessit didattiche del momento.
Questi semplici accorgimenti, se adottati abitualmente nelle situazioni di allenamento,
ci consentono di sfruttare al meglio lo spazio disponibile, permettendoci di allenare
efficacemente situazioni motorie variate.
E inoltre utile ricordare che il pallone, tanto amato dai bambini, deve essere utilizzato
con il diametro e il peso adatto alle varie tappe di apprendimento e fasce det, in modo da
evitare dei traumi e quindi un conseguente rifiuto a gestire la palla in palleggio, bagher e
attraverso la battuta.
Anticipare i tempi considerato un modo alquanto egoistico della gestione del gruppo: bisogna
avere pazienza e dare tempo al tempo, ricordandosi che tutto ci che viene fatto in pi nelle fasce di et
giovanili v a vantaggio della motricit dei nostri atleti ed quindi un investimento per le future prestazioni
sportive.
96 MINIVOLLEY
MINIVOLLEY 97
Capitolo 6
Apprendimento motorio
98 MINIVOLLEY
MINIVOLLEY 99
Dopo aver definito cosa sono le abilit motorie, fondamentale vedere quali sono le
modalit di apprendimento delle stesse. Lacquisizione delle abilit frutto di un processo di
apprendimento, cos come avviene per le abilit cognitive: alla base degli apprendimenti sia
cognitivi che motori vi sono, infatti i processi mentali, attraverso i quali ogni elemento
acquisito rimane nella memoria.
Non stato dimostrato che vi siano differenze significative fra i processi mentali, che intervengono
nellapprendimento cognitivo e quelli che intervengono nellapprendimento motorio. Per, per quanto i due
processi si basino entrambi sul ricordo di un evento, lapprendimento motorio si differenzia da quello cognitivo
in quanto, oltre alla rappresentazione mentale del gesto da apprendere, necessita anche della sua esecuzione e
ripetizione. Infatti un palleggio della pallavolo non lo si apprende esclusivamente osservandolo ma necessario
che il gesto si esegua pi volte e in situazioni variate.
Alla base degli apprendimenti vi sono, quindi, soprattutto i processi mentali, dove ogni elemento
acquisito rimane nella memoria.
Lo stimolo viene riconosciuto da uno o pi organi sensoriali.
Lo stimolo avanza, per via afferente, fino alla corteccia.
La memoria analizza lo stimolo, lo confronta con altri gi posseduti.
In base a questo si programma o progetta la risposta o condotta.
Quindi si ordina la condotta che, per via efferente, raggiunge gli organi esecutori.
Infine si produce la condotta o azione.
Nellultima fase di FEEDBACK, si sollecitano gli aggiustamenti neurofisiologici che
correggono la condotta motoria.
uno stimolo
che attiva
un processo neurofisiologico
che genera
una risposta
1
fase della coordinazione grezza
La proposta di uno schema motorio conosciuto o poco conosciuto scaturisce nel soggetto che lo esegue una
risposta di esecuzione grossolana dove i tentativi presentano unalta percentuale di errori e di imprecisioni;
2
fase della coordinazione fine
La risposta alla proposta dello stesso schema, migliora consistentemente nella qualit di esecuzione con
leliminazione di tutti gli elementi di disturbo che impedivano unesecuzione fluida. Questa situazione di
maggiore padronanza permette al soggetto di prestare maggiore attenzione allo scopo dellazione e non solo
sul controllo delle diverse fasi esecutive del gesto.
3
Fase della maestria o della disponibilit variabile
A questo punto lo schema appreso pu essere definito abilit e utilizzato in varie situazioni. Questa
disponibilit si riferisce sia a situazioni stabili (abilit chiuse1) che a situazioni variabili (abilit aperte2).
1
Abilit chiuse: sono quelle abilit dove lesecuzione scarsamente influenzata da variabili esterne.
2
Abilit aperte: sono quelle abilit dove le variabili esterne influenzano lesecuzione.
MINIVOLLEY 105
106 MINIVOLLEY
Capitolo 7
7.2 Il palleggio
7.2.1 La tecnica
Il contatto con la palla deve avvenire con i polpastrelli di tutte le dieci dita delle mani
e lampiezza della zona dimpatto decrescente a partire dal pollice fino al quinto dito.
Le dita hanno rispettivamente funzioni diverse: il pollice ha principalmente funzione
di trattenere la palla; il medio e lindice quella di trattenere e spingere la palla elasticamente,
imprimendo al pallone la forza di volta in volta necessaria; lanulare e il mignolo assicurano
la precisione della direzione del palleggio. La palla va colpita davanti alla fronte, con una
estensione coordinata degli arti inferiori e superiori.
4. Lanciare la palla verso lalto dalla posizione di palleggio e presa sempre in posizione di
palleggio.
5. Lanciare la palla in alto dalla posizione di palleggio e palleggiarla una volta (senza
fermarla) sul capo.
7. A coppie: due allievi si lanciano la palla, fermandola sul capo in posizione di palleggio.
MINIVOLLEY 109
8. Stesso esercizio battendo le mani allapice della parabola (si consiglia di usare palloni di
diverso tipo e peso).
9. Palleggiare sul capo dopo un rimbalzo a terra tra un palleggio e laltro (in avanzamento).
10. A coppie: A lancia la palla a B che, dalla posizione di partenza, si porta (con spostamento
avanti) nella zona di caduta della palla, prima che essa inizi la fase discendente. Dopo aver
afferrato il pallone, B lo rilancia ad A e indietreggia riportandosi nella posizione di partenza
prima che inizi la fase discendente della traiettoria.
11. Stesso esercizio con lutilizzo degli spostamenti allindietro (tenendo lo sguardo in avanti)
e il criterio dellesercizio precedente (es.10).
12. A coppie: A lancia la palla alla dx o alla sx di B che deve, a sua volta, individuare la
direzione angolare del pallone, eseguendo lo spostamento opportuno a passi laterali accostati,
prima che inizi la fase discendente della parabola. Lo spostamento laterale va fatto
rigorosamente a passo accostato e leggermente ad arco, per mantenere sempre la fronte rivolta
verso il compagno (concetto di frontalit). Larresto va effettuato portando avanti il piede
corrispondente al senso di spostamento.
13. A lancia la palla in una delle quattro zone (anteriore, posteriore, laterale sx e dx); B deve
spostarsi nella direzione corrispondente per afferrare il pallone prima che inizi la fase
discendente.
15. A coppie: A palleggia (palleggio angolare) a sx o dx di B che a sua volta, dopo aver
effettuato lo spostamento laterale invia la palla, in palleggio, ad A dopo un rimbalzo a terra.
21. A coppie: A e B stanno seduti uno di fronte allaltro e eseguono palleggio concentrando il
lavoro sugli arti superiori.
110 MINIVOLLEY
23. A coppie: A lancia il pallone a B che si trova in posizione di decubito prono; dopo ogni
tocco (palleggio) B rotola sullasse longitudinale (360) per ricevere il pallone successivo.
24. A coppie: A lancia il pallone a B che dopo aver palleggiato esegue una capovolta in
avanti; A lancia nuovamente il pallone a B che successivamente, con una capovolta
allindietro, ritorna in posizione di partenza.
Una volta che gli allievi avranno raggiunto un accettabile dimestichezza nel
palleggio singolo e in quello in coppia, si richiamano tutti gli esercizi di traslocazione e di
valutazione della traiettoria, eseguendoli in palleggio.
25. A coppie: palleggio con controllo della palla sopra il capo (durante il palleggio di
controllo distogliere velocemente lo sguardo dal pallone per osservare il compagno).
26. A coppie: mentre A esegue il palleggio di controllo alto sopra il capo, B si sposta in avanti
o indietro dalla posizione di partenza. A deve individuare, con la visione periferica, la
posizione assunta da B ed inviargli il pallone con precisione. B restituisce in palleggio ad A e
ritorna in posizione di lavoro. Si riprende sempre in palleggio di controllo.
29. A coppie: stando ad una distanza di circa 35 metri eseguono palleggio e rimbalzo a terra.
Campo m 8 x 6 o m 10 x 6. Rete a diverse altezze (per strutturare i campi vedi consigli nel
capitolo Come sfruttare al massimo gli spazi in palestra).
7.3.2 Seconda fase: respingere in palleggio, con un solo tocco, centrando lattenzione sulla
posizione da tenere al momento del palleggio (frontalit).
Il gioco inizia con il palleggio o con il servizio dal basso (anche dentro il campo). In
questo gioco si utilizza gi la motricit fondamentale della pallavolo per gli arti inferiori, si
sviluppa la visione del campo opposto, della posizione dellavversario e la capacit di
MINIVOLLEY 111
eseguire finte per sbilanciare lavversario. In un primo momento possibile far eseguire la
stessa gara con palla bloccata e palleggiata.
7.3.3 Terza fase: si possono permettere due tocchi dove il primo di ricezione o di difesa e il
secondo di attacco. Tra il primo e il secondo tocco si pu inserire lobbligo di osservare
lavversario. In un momento successivo il primo tocco pu essere fatto in bagher.
7.3.4 Quarta fase: con tre tocchi, il giocatore deve difendere o ricevere, autoalzare e
successivamente attaccare.
Questultimo tipo di gioco piuttosto complesso e si pu utilizzare solo quando i
bambini hanno conosciuto e appreso i fondamentali necessari, il che avviene dopo aver
praticato il gioco 2 contro 2 e 3 contro 3 con solo palleggio.
Esso rappresenta pertanto il gradino iniziale del gioco non appena si completa
lapprendimento delle tecniche fondamentali; in questo gioco, inoltre, si sviluppano le
capacit di spostamento, il controllo della palla e la capacit di modificare velocemente
latteggiamento motorio.
7.4 Il bagher
Il bagher il gesto tecnico che viene usato quando, per traiettoria bassa o velocit
elevata della palla, non possibile intervenire con un palleggio. E molto importante, fin dalla
sua introduzione, far capire ai bambini che esso non deve mai essere sostitutivo del palleggio,
ma complementare a esso.
7.4.1 La tecnica
La fase preparatoria alla ricezione della palla in bagher deve permettere rapidi
spostamenti dalla posizione di lavoro in ogni direzione: le gambe sono leggermente divaricate
e piegate, il busto appena inclinato in avanti.
Lo spostamento deve compiersi il pi velocemente possibile in modo tale da ricevere
da fermi e con il pallone davanti al corpo; tale spostamento va effettuato con le stesse tecniche
usate per il palleggio.
Al momento delleffettuazione del bagher, le braccia devono essere distese e gli
avambracci uniti in extrarotazione, in modo tale da entrare in contatto con il pallone
attraverso una superficie pi larga e uniforme possibile.
Il pallone va colpito con la faccia interna dellavambraccio, appena sopra i polsi. Gli
arti inferiori devono estendersi al momento della ricezione, in modo da spingere il pallone
verso lobiettivo (palleggiatore o in alcuni casi verso lattaccante). Linclinazione delle
braccia varia di poco avendo queste una prevalente funzione di guida.
Per quanto riguarda la didattica per il bagher, vale quanto gi detto per il
palleggio, quindi le stesse esercitazioni singole, a coppie e a terzetti si possono proporre
con la progressione gi descritta.
32. Lanciare la palla a due mani dal basso verso lalto e presa con braccia distese e mani
allaltezza del bacino.
33. Stesso esercizio con lancio e presa della palla in posizione di bagher.
112 MINIVOLLEY
34. Stesso esercizio con presa in posizione di bagher e un ginocchio a terra (sx e dx).
35. Lanciare la palla contro il muro e riprenderla in posizione di bagher.
36. Eseguire il bagher dopo rimbalzo a terra della palla, di seguito e in avanzamento.
37. Tenere un bastoncino o un tubo (lungo circa 20 cm.) tra le mani, colpire la palla in
posizione di bagher.
41. A coppie: A lancia la palla a B che dopo un rimbalzo lo ferma in posizione di bagher, con
le braccia distese avanti.
43. A coppie: A in ginocchio con le braccia in posizione di bagher, B preme il pallone sulle
braccia di A (si focalizza la posizione delle braccia, distese e in avanti).
44. A coppie: A lancia su B che, stando in ginocchio, deve ricevere in bagher (posizione
braccia).
45. A coppie: A sta in piedi in posizione di bagher opponendo resistenza alla palla tenuta
ferma da B, curando il lavoro di spinta degli arti inferiori.
47. Stesso esercizio con elementi dinamici tra un bagher e laltro (seduto, supino, prono,
capovolta avanti, capovolta indietro, spostamenti rapidi nelle quattro direzioni, ecc.).
48. A coppie: A lancia la palla a B che dopo un rimbalzo per terra, effettua un bagher verso A
(per sviluppare la motricit degli arti inferiori e lo studio della posizione di lavoro).
49. A coppie: A lancia la palla verso B che effettua un bagher allindietro, compie mezzo giro
e rimanda la palla in bagher allindietro verso A. Questo esercizio si esegue in modo da far
gestire questo fondamentale in situazioni di difficolt per quanto riguarda lorientamento
spaziotemporale, la manualit e la sensibilizzazione della spinta e del piano di rimbalzo.
50. A coppie: A lancia la palla a B che, dalla posizione di partenza, si deve portare (con
spostamento avanti) nella zona di caduta di questa, prima che inizi la fase discendente. Dopo
aver rilanciato la palla in bagher su A, indietreggia nella posizione di partenza prima che inizi
la fase discendente della traiettoria.
51. Stesso esercizio con spostamenti allindietro (stesso criterio descritto es. 50).
MINIVOLLEY 113
52. A coppie: A lancia la palla a dx e a sx di B che deve individuare la direzione del pallone,
eseguire lo spostamento opportuno a passi laterali accostati (per piccoli spostamenti) prima
che inizi la fase discendente della parabola.
53. A coppie: A palleggia verso B in tutte le direzioni, che ricevendo in bagher manda la palla
verso A.
54. A coppie: A lancia la palla a B che nella fase ascendente della parabola si sposta verso sx
o dx (spostamenti laterali). Nella fase discendente B recupera la posizione di lavoro per
ricevere il pallone in bagher.
56. Stesso esercizio: A chiama, al momento del lancio o palleggio, la zona corrispondente allo
spostamento da eseguire.
57. A coppie: A lancia la palla oltre la rete verso B, che esegue un bagher verso la rete, corre
in avanti a prendere la palla prima che cada a terra ed esegue lo stesso per A.
58. A coppie: A palleggia la palla verso B oltre la rete, B riceve in bagher tenendola nel
proprio campo vicino alla rete, A corre nel campo avversario e palleggia.
59. A terne: A esegue un bagher per B, B esegue un bagher allindietro per C e compie mezzo
giro, C rinvia a B, e via di seguito.
61. A terne: A e B si dispongono vicini alla rete (paralleli) e C nel vertice di un triangolo. C
palleggia su A o B che a sua volta esegue un bagher laterale verso il giocatore vicino alla rete
che manda la palla a C.
Nel gioco 2 contro 2, la fronte dei giocatori non sar pi rivolta alla rete, ma alla
direzione del passaggio (angolarit).
La presenza di un compagno rivoluziona losservazione (avversario - compagno - rete)
e richiede la capacit di prefigurare lo svolgersi delle azioni future.
Si inizier a giocare con un servizio dal basso (o palleggio). Saranno richiesti tre
tocchi (compito assegnato): palleggio o bagher di ricezione, palleggio o bagher di costruzione
(alzata) e palleggio oltre la rete (in una seconda fase si pu richiedere il palleggio in salto).
Progressivamente si introdurranno gli altri fondamentali e sistemi tattici elementari di
attacco e difesa.
I punti fondamentali del 2 contro 2 sono costituiti dalla necessit di valutare la battuta
dellavversario e di impostare la costruzione dellazione (ricezione-attacco e difesa-attacco).
62. Gioco 2 contro 2 in un campo m 8 x 4 con un solo tocco e lobbligo di indirizzare la palla
allavversario che non lha inviata.
114 MINIVOLLEY
63. Stesso gioco con lobbligo di eseguire due tocchi e di indirizzare allavversario che ha
inviato nel proprio campo la palla.
64. Gioco 2 contro 2 in palleggio e/o bagher con tre tocchi (obbligatori), in campo di
dimensioni variabili. Dalla situazione con rimbalzo allesecuzione al volo.
7.6.1 La tecnica
65. A coppie: posizione uno di fronte allaltro in ginocchio. Far rotolare la palla (come se si
lanciasse una boccia) sia con la mano sx che con la dx.
66. A coppie: posizione uno di fronte allaltro, ginocchio dx a terra e piede sx avanti. Far
rotolare la palla accompagnandola in avanti con la mano dx.
68. A coppie: uno di fronte allaltro, in piedi con la gamba sx avanti e la dx dietro, far rotolare
la palla con la mano dx.
70. Stessa posizione, lanciare la palla (in avantialto) con la mano dx e la sx tenendo, fin
dallinizio, il pallone sulla mano di lancio.
71. Stesso esercizio con il passaggio della palla dalla mano che la sostiene a quella che la
lancia.
72. Stesso esercizio con lancio sopra la rete (da diverse distanze).
73. Stessa posizione dellesercizio 68, tenere il pallone con la mano sx e colpirla con la mano
dx dirigendo la palla verso il compagno.
74. Lanciare o battere contro il muro su dei bersagli disegnati (cerchi, quadrati, ecc.).
75. Lanciare o battere contro il muro e sul rimbalzo afferrare la palla in posizione di palleggio
(o palleggiarla sopra il capo o contro un bersaglio disegnato sul muro).
76. Stesso esercizio, dopo il rimbalzo a terra effettuare un bagher contro un bersaglio (fisso o
mobile: esempio rimandare la palla verso un compagno che cambia posizione ogni battuta).
77. Gioco vuota campo (vedi programma tecnico Leprotti) usando la battuta per rimandare
la palla nel campo avversario.
78. Lanciare o battere, oltre la rete, su vari bersagli: cerchi, tappeti, coni ecc. Variare la
distanza e laltezza della rete.
79. A coppie: lanciare o battere la palla in diverse maniere (tesa, a dx, a sx, lunga, corta, ecc.);
il compagno deve spostarsi sotto la palla e fermarla in posizione di palleggio o di bagher.
Questo esercizio anche propedeutico alla ricezione in palleggio e in bagher.
80. A coppie: A lancia o batte la palla su B che riceve con un palleggio di controllo sul capo.
82. Utilizzando il campo da Minivolley, inizialmente con rete alta (per facilitare la ricezione)
che poi viene abbassata progressivamente, A batte oltre la rete in una zona a piacere e B si
porta sotto la palla con il massimo anticipo. Questo esercizio verr fatto partendo da fondo
campo, spostamento avanti, e, partendo da sotto rete, spostamento indietro. Partendo da dx e
da sx per gli spostamenti laterali.
7.8 Lattacco
E il gesto tecnico pi motivante, difficile e complesso della pallavolo. Con esso si
conclude unazione in maniera potente e spettacolare. I giovani che si avvicinano alla
pallavolo trovano gratificazione nellesecuzione di questo gesto in quanto rappresenta
lobiettivo primario dellazione di gioco, ossia il fondamentale che consente di realizzare il
punto (o il cambio-palla), cos come il tiro a canestro per il basket o il tiro in porta per il
calcio.
Inoltre lattacco un fondamentale che attrae particolarmente i giovani in quanto
consente di scaricare in esso tutta la loro potenza. La schiacciata composta, principalmente,
da quattro fasi:
1. rincorsa;
2. stacco ed elevazione;
3. colpo sulla palla;
4. ricaduta.
Con le esercitazioni per il palleggio in salto si crea la coordinazione fondamentale
degli arti inferiori, la capacit di saltare a tempo, la capacit di indirizzare la palla in
determinate zone del campo.
Vedremo, ora, le esercitazioni pratiche per la rincorsa e gli elementi base del colpo
frontale.
7.8.1 La tecnica
84. Sensibilizzazione del polso: tenendo il gomito piegato si colpisce la palla verso terra
frustando con il polso violentemente.
85. In ginocchio di fronte al muro: colpire la palla portando prima il gomito allaltezza della
spalla poi richiamando la mano verso lalto estendendo lavambraccio e colpendo con forza.
86. Tenere il pallone alto davanti al capo (mano sinistra); il braccio che colpisce deve
estendersi completamente nel momento in cui colpisce la palla.
88. Fronte alla parete: lanciare la palla in avanti - alto con il piede sinistro avanti. Attenzione
alla posizione del gomito destro che deve essere sopra la spalla e la mano dietro il capo.
89. Colpo sulla palla di seguito contro il muro, controllando sempre che al momento del colpo
il braccio sia completamente disteso .
90. Sopra una panchetta alta circa cm 20: prendere contatto con il pavimento, con le mani ai
fianchi, appoggio in successivo destro/sinistro e saltare (per i mancini sinistro/destro)
91. Stesso esercizio con semi - circonduzione delle braccia per dietro - basso - avanti e slancio
delle stesse in alto.
92. Fronte alla rete: superare con la gamba destra un piccolo ostacolo posto a terra (o due
linee disegnate sul pavimento) ed eseguire lo stacco destro/sinistro (o sinistro/destro).
93. Stesso esercizio con un passo di avvicinamento allostacolo (o due linee disegnate sul
pavimento). Segnare con il nastro adesivo il punto di appoggio del piede sinistro.
94. Eseguire, liberamente, rincorse da diverse distanze dalla rete (1, 2, 3 o pi passi).
Esercitazioni di sintesi
95. Con autoalzata, sul capo, rinviare il pallone oltre la rete con un colpo di testa, un
palleggio, un colpo della mano.
96. Listruttore tiene il pallone fermo nel punto in cui deve essere colpito: eseguire la rincorsa
e lo stacco e colpire la palla.
98. Autoalzata sopra il capo e, con salto da fermo, schiacciare nel campo opposto.
118 MINIVOLLEY
99. Autoalzata dalla linea dei 3 m, rincorsa, stacco e colpo sul pallone.
100. A coppie: A palleggia alto appena oltre la rete, B esegue una rincorsa e un attacco sulla
palla che proviene dal campo avversario.
101. Listruttore lancia la palla alta, gli allievi effettuano un passo di rincorsa, lo stacco e il
colpo.
103. Listruttore in zona 3 alza verso la zona 2 o 4, lallievo effettua rincorsa e stacco nella
zona in cui viene alzata la palla.
7.9 Il muro
E questo un fondamentale difensivo di notevole importanza, specialmente nella
pallavolo evoluta. Se eseguito correttamente, pu decidere le sorti di una partita. Tratteremo i
primi elementi, in forma semplice, di questo fondamentale che sar utile quando si inizia il
gioco del 6 contro 6. Nella fase del Minivolley, della categoria Canguri e dellUnder 14 si
utilizza principalmente il muro individuale che sar di seguito proposto attraverso una serie di
esercitazioni.
7.9.1 La tecnica
Per facilitare gli apprendimenti si consiglia di far eseguire gli esercizi tenendo la rete
bassa. In un primo momento sar utile anche eliminare la fase di volo con la rete che permetta
agli allievi di posizionare le mani sopra la rete senza saltare.
104. A coppie: saltare toccando al di sopra della rete le mani di un compagno, che salta dalla
parte opposta.
105. Stesso esercizio effettuando, prima del salto, spostamenti laterali a passi accostati
(adeguamento alliniziativa degli avversari).
MINIVOLLEY 119
106. A coppie: A salta per toccare con le mani una palla tenuta da B che st su una panca
dalla parte opposta della rete. Le braccia si distendono contemporaneamente allo stacco e si
flettono quando terminata la fase di volo.
107. A coppie: A palleggia a diverse altezze oltre la rete, B salta e respinge la palla
(valutazione del tempo).
108. A terne: A e B su una panca con un pallone a testa (a circa m 2 di distanza luno
dallaltro), C salta per toccare la palla (sopra la rete) effettuando, alternativamente, uno
spostamento verso dx e verso sx.
109. A coppie: A sulla panca esegue un attacco, su autoalzata, contro le mani di B che salta
direzionando le mani verso il campo e verso terra.
120 MINIVOLLEY
Capitolo 8
Il gioco 6 contro 6
MINIVOLLEY 121
122 MINIVOLLEY
Consigli:
il modulo di gioco pi adatto alle caratteristiche di questa et quello di far effettuare il palleggio dalzata al
giocatore che viene a trovarsi a turno nella zona 3.
importante non specializzare i giocatori; tutti devono giocare a turno in tutte le zone del campo in modo da
saper affrontare e risolvere situazioni diverse con tutti i fondamentali.
evitare cambi dala in modo da favorire la formazione di giocatori completi che sappiano giocare in tutti i
ruoli e in tutte le zone del campo, lasciando la specializzazione alle categorie successive.
111. Stesso gioco regolamentando la posizione di presa e lancio della palla (es. posizione di palleggio o di
bagher).
112. Stesso gioco con lultimo passaggio che deve essere effettuato senza bloccare la palla, eseguendo o un
palleggio o un bagher.
Occorre tenere presente che la ricezione e gli appoggi non sempre saranno precisi,
quindi si pu ritenere buona la palla dentro i 3 metri.
MINIVOLLEY 123
114. Lallenatore lancia la palla al giocatore che sta al posto 3 che alza in 4 o in 2.
115. Stesso esercizio: il giocatore di zona 3 alza per la 4 e la 2 che palleggiano verso la zona 6 che effettuer un
appoggio in bagher frontale; ogni atleta dopo ogni fondamentale cambier posizione seguendo la direzione della
palla.
Alcuni degli esercizi per il palleggio possono essere ripetuti anche per il bagher.
117. Ricezione di una palla lanciata dal campo avversario da circa m 3; la palla dovrebbe essere indirizzata in
zona 3 (esempio su un materassino).
118. Lo stesso esercizio pu avere tante varianti date sia dalla zona dove dovr essere effettuato il bagher, sia
dalla distanza e dal modo in cui verr lanciata la palla proveniente dal campo opposto (lancio o servizio).
Questi esercizi possono essere svolti sotto forma di gara dividendo gli atleti in due gruppi che
dovranno colpire, in un tempo limite il maggior numero di bersagli.
Su questo tipo di esercitazioni possono essere poi inseriti man mano gli altri fondamentali (alzata attacco,
ecc.), sino ad arrivare alle esercitazioni di gioco.
124 MINIVOLLEY
MINIVOLLEY 125
126 MINIVOLLEY
Capitolo 9
9.1 La valutazione
La valutazione viene considerata una fase fondamentale del processo di apprendimento. Pertanto sar
utile vedere come e in quale fase della nostra programmazione necessario lutilizzo dei vari sistemi di
valutazione. Allinterno del nostro programma di lavoro annuale si individuano principalmente tre diverse forme
valutative:
La valutazione dingresso si utilizza per lanalisi del livello di partenza dei nostri atleti/e assumendo,
quindi, un carattere essenzialmente diagnostico. La valutazione finale, invece, ci consente di attestare il livello
raggiunto dai nostri allievi al termine del ciclo di lavoro (stagione sportiva). Particolare importanza deve essere
data alla valutazione formativa, in quanto costituisce, per lallievo, se opportunamente condotta dallistruttore,
un momento di crescita sul piano affettivo e cognitivo: infatti attraverso lintervento mirato dellistruttore (la
correzione) che lallievo riceve le informazioni per migliorare e accrescere gli apprendimenti.
9.2 I tests
Nella fase di analisi e quindi di rilevazione del livello di partenza dei nostri allievi si utilizzano,
solitamente, degli indicatori che ci danno informazioni sulla loro condizione fisica. Questi indicatori, definiti
tests, devono essere in grado di sondare le capacit motorie dei nostri atleti.
Gli indicatori, che listruttore sceglie e utilizza principalmente in ingresso e uscita,
devono avere delle caratteristiche tali che consentano di fornirci valide indicazioni sul livello
delle capacit motorie, ovvero sugli obiettivi generali della programmazione. Per quanto
riguarda i tests per la misurazione delle capacit coordinative, rimandiamo la trattazione al
paragrafo 9.4 dove si descriver lutilizzo delle schede di osservazione.
Un riferimento particolare, invece, si deve fare per quanto riguarda la misurazione delle capacit
condizionali: sono presenti nella letteratura numerose proposte che facilitano la scelta dei tests pi idonei alle
nostre esigenze (vedi bibliografia). I tests che vengono selezionati devono essere comunque opportunamente
standardizzati e di facile attuazione. Infatti, molti tests, se pure interessanti dal punto di vista motorio, non si
prestano allutilizzo nei nostri centri, in quanto richiedono procedure valutative complesse e tempi di
somministrazione troppo elevati. Un altro aspetto importante da considerare , infatti, quello del tempo di
somministrazione dei tests, che non deve andare a discapito del tempo utilizzato per lattivit didattica. E bene
quindi inserire, volta per volta i tests allinterno dei nostri piani di lavoro, cercando di creare un clima
favorevole, in maniera tale che lallievo non senta il peso del giudizio dellistruttore.
Viene riportata, nella tabella 2 alla pagina seguente, una batteria di tests e di seguito una scheda di
registrazione che, se opportunamente utilizzate sono in grado di focalizzare subito il livello delle capacit
condizionali (espressione della forza). Questi, infatti, ripetuti al termine del ciclo di lavoro annuale, ci
consentono di attestare i risultati raggiunti e costituiscono un valido contributo in fase di programmazione per la
successiva stagione.
Le tabelle percentili riferite alle fasce det 10/11 anni (per le fasce superiori possono essere
opportunamente adattate) sono disponibili nella letteratura sportiva (vedi bibliografia).
MINIVOLLEY 129
Per la registrazione dei dati ricavati dalla somministrazione dei test, si consiglia
lutilizzo di una scheda dove sono riportati, con precisione, i seguenti dati: anagrafici,
antropometrici, anno di prima iscrizione alla societ, anno agonistico di riferimento, risultati
dei test in ingresso e uscita (riportiamo nelle pagine successive una proposta di scheda che
potr essere utilizzata dallistruttore).
________________________________
Nome ___________________________
Anno agonistico
Flesso estensione
rapida delle braccia con
bacchetta
Salto in lungo da fermo
N ALLIEVI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Capitolo 10
Larbitro di Minivolley:
dovr aver compiuto 14 anni;
dovr partecipare al corso di formazione organizzato dalla FIPAV - C.P. Cagliari , al termine del quale verr
rilasciato un tesserino;
dovr partecipare ad eventuali aggiornamenti;
potr arbitrare tutte le gare federali di Minivolley, i campionati Allievi/e e le qualificazioni provinciali dei
Giochi della Giovent (Scuole Elementari e Medie);
dopo aver compiuto 16 anni, potr iniziare la carriera di arbitro Federale, partecipando al corso per Allievo
Arbitro indetto da questo Comitato Provinciale FIPAV.
144 MINIVOLLEY
MINIVOLLEY 145
Appendice 1
Modulistica
146 MINIVOLLEY
MINIVOLLEY 147
modulo 1
Federazione Italiana Pallavolo
Comitato Provinciale di Cagliari
Per le societ che hanno il Centro di Avviamento allo Sport : n cod. ________________
Giorno ____________ Ora _______ (si consiglia la fascia oraria dopo le 18.00)
Scrivere nel riquadro il numero di squadre che sintende far partecipare allattivit, considerando che due
squadre potranno essere inserite nello stesso girone, concentramenti doppi, leventuale terza squadra verr
inserita in un altro girone.
numero squadre nominativo arbitro (obbligatorio) e indirizzo
Attivit 1 ciclo
(6, 7, 8 anni)
Torneo Topolini
Attivit 1 livello Minivolley
(8, 9, 10 anni)
Torneo Leprotti
Attivit 2 livello Minivolley
(11, 12 anni)
Torneo Canguri Femminile
Attivit 2 livello Minivolley
(11, 12 anni)
Torneo Canguri Maschile
modulo 2a
FIPAV - C.P. CAGLIARI
ATTIVIT MINIVOLLEY
REFERTO GARA
TOPOLINI
GIRONE ____ CONC. N _____ DEL _________ SVOLTO A __________________
SQUADRA DENOMINAZIONE
A
B
C
a
1 PROVA SQUADRA pt. SQUADRA pt. PUNTI PROVA
A: B:
A: C:
Percorsi B: C:
a
2 PROVA SQUADRA pt. SQUADRA pt. PUNTI PROVA
A: B:
A: C:
Percorsi B: C:
a
3 PROVA SQUADRA pt. SQUADRA pt. PUNTI PROVA
A: B:
A: C:
G. di movimento B: C:
a
4 PROVA SQUADRA pt. SQUADRA pt. PUNTI PROVA
A: B:
A: C:
G. semplificati B: C:
A
B
C
MINIVOLLEY 149
modulo 2b
FIPAV - C.P. CAGLIARI
ATTIVIT MINIVOLLEY
REFERTO GARA
LEPROTTI
GIRONE ____ CONC. N _____ DEL _________ SVOLTO A __________________
SQUADRA DENOMINAZIONE
A
B
C
a
1 PROVA SQUADRA pt. SQUADRA pt. PUNTI PROVA
A: B:
G. presportivi o A: C:
G. semplificati B: C:
a
2 PROVA SQUADRA pt. SQUADRA pt. PUNTI PROVA
A: B:
A: C:
Prove multiple B: C:
a
3 PROVA SQUADRA SQUADRA PUNTI PROVA
A: B:
Minivolley A: C:
B: C:
A
B
C
150 MINIVOLLEY
modulo 2c
FIPAV - C.P. CAGLIARI
ATTIVIT MINIVOLLEY
REFERTO GARA
CANGURI
SQUADRA DENOMINAZIONE
A
B
C
A
B
C
MINIVOLLEY 151
modulo 3a
FIPAV - C.P. CAGLIARI
ATTIVIT MINIVOLLEY
LEPROTTI
modulo 3b
FIPAV - C.P. CAGLIARI
ATTIVIT MINIVOLLEY
Referto Partita di Minivolley
CANGURI
GARA N 1 -- SQUADRA A: - SQUADRA B:
A: B:
1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 4 5 6 7 risultato 1 set
1 set 8 9 10 11 12 13 14 8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21 15 16 17 18 19 20 21 A -B
B: A:
1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 4 5 6 7 risultato 2 set
2 set 8 9 10 11 12 13 14 8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21 15 16 17 18 19 20 21 B -A
__: __:
1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 4 5 6 7 risultato 3 set
3 set 8 9 10 11 12 13 14 8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21 15 16 17 18 19 20 21 -
RISULTATO FINALE: A -B
modulo 4a
FIPAV - C.P. CAGLIARI
ATTIVIT MINIVOLLEY
Elenco Atleti
Categoria Topolini
_______________________ ________________________
Tecnico Dirigente accompagnatore
154 MINIVOLLEY
modulo 4b
FIPAV - C.P. CAGLIARI
ATTIVIT MINIVOLLEY
Elenco Atleti
Categoria Leprotti
_______________________ ________________________
Tecnico Dirigente accompagnatore
MINIVOLLEY 155
modulo 4c
FIPAV - C.P. CAGLIARI
ATTIVIT MINIVOLLEY
Elenco Atleti
Categoria Canguri
MASCHILE FEMMINILE
Denominazione Societ Numero codice FIPAV Numero Codice C.A.S.
_______________________ ________________________
Tecnico Dirigente accompagnatore
156 MINIVOLLEY
Il sottoscritto presidente
a nome della societ
Fotografia
Obbligatoria
dichiara che latleta cui si
riferisce la presente
dichiarazione, in regola
con le norme FIPAV e
pertanto pu partecipare
allattivit Minivolley
Il sottoscritto presidente
a nome della societ
Fotografia
Obbligatoria
dichiara che latleta cui si
riferisce la presente
dichiarazione, in regola
con le norme FIPAV e
pertanto pu partecipare
allattivit Minivolley
La Societ sportiva____________________________________________________________
campo _______________________________________________________________
___________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
Si dichiara, sotto la propria responsabilit, di aver preso accordi con le altre due Societ del
Concentramento e di aver ottenuto parere favorevole alla variazione.
Localit_________________________ Data____________________
___________________________
158 MINIVOLLEY
MINIVOLLEY 159
Appendice 2
Esempio di Statuto
Natura e Scopi dellAssociazione
Articolo 1
Presso lIstituto .................... costituita lAssociazione Scolastica Sportiva con lobiettivo di promuovere ed
esercitare lattivit motoria presportiva e sportiva, onde favorire lintegrazione, la partecipazione sociale,
lelevazione morale e il benessere psicofisico dei giovani.
LA.S.S. una libera associazione apartitica e senza fini di lucro, di persone che intendono vivere insieme
lesperienza sportiva nella Scuola come momento di formazione umana, per un concreto impegno sociale.
LA.S.S. contribuisce ad arricchire la proposta formativa della Scuola e fa parte integrante del P.E.I.
Articolo 2
Articolo 3
Il socio acquisisce tale diritto dal giorno del versamento della quota sociale fino alla scadenza annuale.
Articolo 5
I soci hanno diritto a partecipare alla vita dellAssociazione e godono dellelettorato attivo e passivo.
Articolo 6
Il socio perde tale qualifica per indegnit, per morosit e inosservanza grave del presente Statuto. Le decisioni
sono di competenza del Consiglio Direttivo.
Assemblea Generale
Articolo 8
LAssemblea dei soci si riunisce due volte lanno, entro sessanta giorni dallinizio dellanno scolastico ed entro il
mese di aprile. In via straordinaria si riunisce tutte le volte che il Presidente lo ritiene necessario. LAssemblea
dovr essere obbligatoriamente convocata quando lo richiede almeno 1/3 dei soci o la met pi uno dei
componenti il Consiglio Direttivo.
162 MINIVOLLEY
Articolo 9
Le assemblee non sono valide, in prima convocazione, se non sono presenti o rappresentati la met pi uno dei
soci. LAssemblea valida, in seconda convocazione, qualunque sia il numero degli intervenuti.
Ogni socio pu farsi rappresentare in assemblea da altro socio con regolare delega. E ammessa una sola delega
per socio.
Articolo 10
Le Assemblee convocate per le modifiche di Statuto richiedono la presenza personale o per delega di almeno 2/3
di soci.
Articolo 11
Le deliberazioni sono prese a maggioranza semplice. Il voto si esprime per alzata di mano o per scrutinio
segreto. La votazione a scrutinio segreto obbligatoria per lelezione del Consiglio Direttivo o per decisioni che
riguardino questioni personali.
Articolo 12
Articolo 13
Entro 15 giorni dalla sua elezione il Consiglio Direttivo elegger al suo interno il Vice Presidente, il Segretario,
il Tesoriere.
Articolo 14
Articolo 15
Il Presidente rappresenta lAssociazione, convoca lAssemblea dei soci, il Consiglio Direttivo e il Dirigente
scolastico, coordina le varie attivit associative e adotta provvedimenti durgenza, salvo ratifica del Consiglio
Direttivo.
Articolo 16
In caso di assenza o di impedimento temporaneo del Presidente ne assume le funzioni il Vice Presidente.
Segretario e Tesoriere
Articolo 17
Il Segretario responsabile della tenuta dellelenco dei soci, della stesura dei verbali delle assemblee e delle
sedute del Consiglio Direttivo, della custodia e conservazione degli atti di archivio.
Articolo 18
1
Preferibilmente di Educazione Fisica o di Educazione Motoria.
MINIVOLLEY 163
Il Tesoriere responsabile della cassa sociale, della tenuta dei registri e degli atti contabili, della riscossione
delle quote di iscrizione.
Autonomia finanziaria
Articolo 19
In attesa del riconoscimento dellautonomia scolastica alle singole istituzioni scolastiche, la materia di cui alle
considerazioni che seguono dovr essere definita e articolata.
1. Lassociazione dovr godere di autonomia finanziaria sempre per nellambito della gestione globale
dellIstituto e nel rispetto dei criteri che costituiscono il PEI.
2. Per la realizzazione delle proprie finalit lAssociazione fruisce delle seguenti risorse:
contributo iniziale dellIstituto;
quote associative;
erogazioni di provenienza esterna alla Scuola;
finanziamenti per partecipazione a progetti specifici;
donazioni, benefici e sponsorizzazioni.
3. Il Consiglio Direttivo predispone il bilancio di previsione e il conto consuntivo della gestione finanziaria
annuale e li propone per lapprovazione allAssemblea.
4. LAssemblea elegge il Collegio dei Sindaci ed il Collegio dei Revisori dei Conti composti da 3 membri. Al
Collegio compete il controllo della gestione finanziaria dellAssociazione. Lapprovazione del bilancio
dovr essere comunque ratificato dal rispettivo organo di controllo dIstituto (per memoria: tra gli organi
costituenti dellAssociazione dovr figurare il Collegio dei Revisori dei Conti).
Autonomia Organizzativa
1. Lattivit dellAssociazione pu essere organizzata per sezioni o per progetti.
2. Nellambito di consorzi fra Scuole potranno essere previsti accordi per la partecipazione dellAssociazione a
progetti con altre Scuole o ad attivit coordinate a livello locale o centrale.
3. Dovranno essere previste apposite forme di tutela assicurative connesse specificamente al tipo di attivit
previste dallAssociazione.
Durata dellAssociazione
Appendice 3
FIPAV
Bibliografia
AA.VV. Alla scoperta del Giocosport della Pallavolo FIPAV
Roma 1992
AA.VV. Il giocosport CONI M.P.I.
Roma 1996
Baache Horst LABC della pallavolo S.S.S. 1975
Barbagallo F. Dal Minivolley alla pallavolo S.S.S.
Barbagallo F. Primi elementi per lavviamento alla pallavolo S.S.S.
scolastica Roma 1984
Bernes M., Montesi B. Guida tecnica CAS Pallavolo CONI-Roma
1991
Bosco C. Una nuova metodologia per la valutazione delle Didattica del
capacit fisiche Movimento
N 79 - 1992
Carbonaro G. La valutazione della prestazione motorio-sportiva S.d.S. anno XII n
Minivolley 28/29
1993
Carbonaro G., Merni F., Manno F., La valutazione nello sport dei giovani S.S.S.
Mussino A., Madella A. Roma 1988
Dalmaso R., Goldoni G., Nicol Minivolley 10 unit didattiche FIPAV
M., De Stradis A. Sett. Scuola
1996
Donati A., Lai G., La valutazione nellavviamento allo sport S.S.S.
Marcello F., Masia P. Roma 1994
Gori M. La grammatica del gioco della pallavolo S.S.S. 1981
Hagerdorn Gunter La Multilateralit in allenamento e in gara Scuola informa
n 28/29-1993
Ligas P. Leducazione Motoria nella scuola elementare e Dispensa- corso
il Minivolley di agg. per
insegnanti Sc.
Elementari
Cagliari 1988
Madella A. La valutazione della tecnica sportiva S.d.S. anno XV n
35
Apr./Giu. 1993
Mager R.F. Come sviluppare latteggiamento ad Giunti
apprendere & Lisciani Ed
1982
MINIVOLLEY 169
Mager R.F., Kenneth M., Beach Jr. Come progettare linsegnamento Giunti
Metodi e mezzi per listruzione professionale & Lisciani Ed
1980
Manno R., Aquili N., Carbonaro G. Evoluzione e sviluppo delle abilit motorie S.d.S. anno XII n
28/29-1993
Marcello F., Masia P. Lavvio precoce alla specializzazione Atleticastudi
1-2/1997
Marcello F., Masia P., Manuale per lattivit motoria integrale per la CONI-MPI Prov.
Ligas P., Fanni R. scuola elementare di CA
1997
Marcello F.,Masia P. La valutazione formativa nellattivit motoria Didattica del
Movimento
N 92/93 - 1995
Masia P. Atti del seminario di studi sulla attivit intercentri Pordenone
Del. CONI
Friuli V.G. 1985
Masia P., Ligas P., Progetto per la classe prima della scuola media CONI
Marcello F. in collaborazione con il Provveditorato agli Studi C.P. Cagliari
di Cagliari (a.s.1988/89 e 1989/90)
Masia P., Ligas P., Progetto Attivit intercentri Centri Olimpia e CONI
Marcello F. C.A.S. (Dal 1987 al 1997) C.P. Cagliari
Masia P., Ligas P., Progetto attivit intercentri dei Centri Giovanili CONI
Marcello F. dal 1987 al 1998 C.P. Cagliari
Masia P., Ligas P., Progetto attivit per il primo anno della scuola CONI
Marcello F. media in collaborazione con il Provveditorato C.P. Cagliari
agli studi di Cagliari a.s. 1988/89 e 1989/90
Meinel Kurt Teoria del movimento S.S.S.
Roma 1984
Pagano B. Elementi Fondamentali di tecnica e didattica S.S.S.
della pallavolo
Palladino L., Imparare la pallavolo giocando S.S.S.
Gradaner M. Roma 1996
Pasqualini G., Guida alla programmazione dellattivit FIPAV Verona-
Donadel P. 1998/1999 - Minivolley 1998
Pieron M. Metodologia dellinsegnamento delleducazione S.S.S.
fisica e dellattivit sportiva Roma 1989
Pittera C., Minocchi P., Scancarello Lalfabeto del movimento Tringale Ed.
G., Vacondio O. Catania 1987
Vol. I; II; III; IV
Pittera C., Violetta D.R. Pallavolo dentro il movimento Tringale Editore
Torino 1982
Vertecchi B. Valutazione formativa Torino- 1977
Loescher