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qxd 7-12-2006 11:25 Pagina I

Antonia Poli, Agostino Fiorello

Elementi di Fisica

© RCS LIBRI EDUCATION SPA


0020_colophon.qxd 7-12-2006 11:58 Pagina II

ISBN 978-88-45139-21-5

© 2007 RCS Libri S.p.A. – Milano

Prima edizione: gennaio 2007

Ristampe:
2007 2008 2009 2010
0 1 2 3 4 5 6 7

Stampa: Litolega, Nova Milanese (MI)

Coordinamento editoriale Isabella Randone


Redazione Sergio Miotto
Impaginazione e progetto grafico Studio Mizar, Bergamo
Disegni Studio Aguilar, Milano - Studio Mizar, Bergamo
Vignette Davide Viganò
Copertina Basile&Panetta, Milano
Foto di copertina Corbis

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2000.

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Presentazione

Abbiamo cercato di riportare in quest’opera la no- Considerata l’importanza che la lingua inglese ri-
stra pluriennale esperienza di insegnamento ma- veste nella società contemporanea, si è introdotta
turata con ragazzi ai quali la fisica può risultare o- la rubrica English for Physics come strumento per
stica se presentata subito in maniera formalizzata. favorire l’apprendimento e l’uso della lingua inglese
Se si parte da esperienze e problematiche quoti- in ambito tecnico e scientifico.
diane e si fa leva sulla capacità di osservazione e
di intuizione degli allievi, l’apprendimento risulta Al termine di ogni unità si trovano problemi, e-
più efficace. sercizi e quesiti appositamente pensati per rias-
sumere, verificare e approfondire tutti i concetti trat-
Il testo, suddiviso in cinque sezioni (strumenti, mo- tati.
delli e procedure; fenomeni meccanici; fenomeni ter-
mici; fenomeni oscillatori; fenomeni elettromagne- La prova strutturata può essere utilizzata come si-
tici), presenta i concetti fondamentali della fisica mulazione di una verifica; il docente dispone inoltre
classica. di altre proposte per la verifica nella Guida per l’in-
Ogni sezione, suddivisa in unità, si apre con una segnante.
domanda che, invitando all’osservazione, vuole su-
scitare interesse. Molto numerosi sono gli esercizi proposti, di varia
tipologia e graduato livello di difficoltà: più semplici
Per facilitare l’apprendimento ogni unità è suddi- quelli dello Stop and go..., più impegnativi quelli
visa in passi, quasi sempre monoconcettuali, i- di fine unità.
dentificati da un titolo. Ogni passo termina con la
rubrica Stop and go… che invita lo studente alla ri- Realizzare un testo scolastico è un’opera com-
flessione e all’applicazione e aiuta a rendere più plessa che ha richiesto molte competenze diverse.
concreti e familiari i concetti trattati nel testo. Per questo vogliamo ringraziare tutti coloro che ci
hanno aiutato, attraverso contributi e suggeri-
L’apparato didattico è arricchito da numerosi e- menti, ma soprattutto mediante la loro competen-
sercizi svolti a titolo di esempio. za ed esperienza didattica. In particolare siamo gra-
ti al dott. Paolo Cappelletti e al dott. Giuseppe Go-
Apposite rubriche riportano approfondimenti te- rini.
matici, note di carattere storico e proposte per
l’attività di laboratorio. Ringraziamo fin da ora chi vorrà far pervenire os-
servazioni e proposte per migliorare questo testo.
Le Schede di tecnologia rendono più attuali i con-
cetti della Fisica e aiutano a comprendere l’utilità
di ciò che viene proposto. gli Autori
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Struttura del testo


sezione
a
La sezione si apre con una domanda che
invita all’osservazione.
unità 1
Le scienze
sperimentali
unità 2
Le grandezze
fisiche
unità 3
La relazione zze
fra le grande

tana Vega,
Quanto è lon tografia?
la stella in fo sua distanza?
ra la
Come si misu

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Il riquadro esplicita i prerequisiti da
Strumenti, ocedure possedere.
modelli e pr :
saper operare con
conoscere e
È necessario
he
razioni aritmetic
Le quattro ope
potenze
Le proprietà delle me di solidi
piane e il volu
l’area di figure piano cartesia
no
Le formule per
La rappresentaz
ione di un pun to su un asse
cartesiano e nel unità
8 Il moto rettil
uniforme ineo
È necessario
conoscere e
• Gli assi cart saper operare
esiani con:
• Le grandezz
Il riquadro esplicita gli obiettivi di apprendimento. • La rapprese
e direttamente
ntazione delle
proporzionali
grandezze nel
piano cartesia
no
Obiettivi di
apprendiment
o
• Definire le gran
dezze necessar
di un corpo ie per lo studio
del movimento
Per facilitare l’apprendimento ogni unità è • Definire la velo
• Distinguere
cità media
fra grandezze
• Descrivere il cinematiche med
suddivisa in passi, quasi sempre • Rappresenta
• Eseguire misu
moto rettilineo
re graficamente
uniforme e ricav
la legge oraria
ie e istantanee
are la legge orar
ia
re di velocità med
monoconcettuali, identificati da un titolo. ia

8.1 Lo studio del mo


Capita spesso
vimento
di
barca a vela che osservare corpi in movime
e calore 279 da o le nuvole naviga su un lago, un’autom
nto come, ad
esempio, una
Temperatura
unità 13 per noi il mov
che passano nel obile che perc
imento è un’e cielo spinte dai venti. D’altra
orre una stra-
che ci alziamo sperienza quo parte, anche
, camminiam tidiana che si
atazione termica
Generalizzando o, corriamo o affe ripete
rriamo un ogge ogni volta
La legge della dil
, possiamo dire
che tto.
13.6
lineare dei corpi si può
esprimere med
termica
iante
i di tipo o legg
un corpo è in
bia la sua posi
movimento qua
zione nello spaz
ndo, al trascorr
La dilatazione e lineari. Tali relazioni son numero di e- ere del tempo,
io. cam-
tich vate da un gran liquido ven-
leggi matema
sono state rica stato solido e La cinematica
empirico, cioè li dei corpi allo è la
nti nei qua men to di volume che vimento. Galileo sezione della fisica che si occu
sperime misura l’au Galilei (1564-16 pa
i e quindi si nematica desc 42) portò un con della descrizione del mo-
gono riscaldat parla di rive
re o di fili si gli oggetti al suol ndo correttamente, per prim tributo sostanz
essi subiscono. la forma di sbar di volume si riduce, o o, iale alla ci-
i han no to parabolico). (moto naturalmente accelerat il moto di caduta libera de-
Se i corpi solid l’aumento - Contrariamente o) e il moto dei
ari, in quanto a un aumento della lunghez mostrò che la a quanto riten proiettili (mo-
dilatazioni line nzia lme nte Figura 1 Orolo velocità di cadu uto in quel tem
, esse gio suo peso. Com ta al suolo di po, Galileo di-
in questo caso 9). legge di dila-
fabbricato a Parig a pendolo e conseguenz un
quadranti mino i nel 1796. I desima altezza, a, oggetti di peso oggetto è indipendente dal
za del corpo (fig. è stata ricavata la seguente ri ripor raggiungono il diverso, cadendo
te lendari repubblican tano i ca- siamo trascura suolo nello stes
Sperimentalmen re gli attriti e dalla me-
no (Museo inter o e gregoria- le, cioè come considerare l’og so istante. Ciò è vero se pos-
ici

tazione: lt = l0(1+ λΔt) rologeria, La


nazionale di o- un corpo pun
tiforme.
getto come un
reale di un ogge punto materia
Fenomeni term

lt – l0 = λl0Δt
cioè la lunghez- Chaux-de-Fond
tto è sempre osta Galileo si rese conto che -
tura di t °C, l0 Svizzera). Gli s,
orolo Se lanciamo un colato dalle forz il movimento
rato sperimental
e
ra alla tempera proporzionalità chiama- strumento indisp gi sono uno oggetto sopra
Figura 9 Appa dilatazione li- hezza della sbar di ensabile per lo poi rallenta la una superficie, e di attrito.
per lo studio della e, riscalda- dove lt è la lung gi “lambda”) è una costante è misurata–1in studio quantitati sua
λ (leg la temperatura vo del movi- perdere velocità corsa fino a fermarsi. Son esso dapprima scorre, ma
neare. L’asta di
otton
za a 0 °C e line are. Se (cioè °C ); mento.
o le forze di attri
di dilatazione ficiente λ è 1/°C movimento, dob al corpo, e infatti, se vog
a-
si dilata. Il comp to che fanno
ta dal vapore, . ta coefficiente , l’unità di misura del coef biamo continu liam
ratore misura
l’allungamento (°C) ce 1/K (cioè K
–1 ).
amente spingerl o mantenere il corpo in
gradi Celsius à di misura è inve la legge di dilatazione line
are si può o o tirarlo.
la sua unit
nel SI = lt – l0,
il simbolo Δl
Introducendo
ere( *):
anche scriv
Δl = λl0 Δt
a quando
sbarra metallic propor-
one, l è la subita da una
(*)Per convenzi Per0tem- di lunghezza è direttamente
lunghezza a 0
°C. La variazione da 0 °C a t °C della sbarra a
0 °C
si può scri- tura aumenta alla lunghezza
perature diverse approssi- la sua tempera nte λ,
vere, con buon
mazione:
a

–t ) e all’aumento
di
il coefficie
zionale, tramite temperatura. I riquadri colorati identificano le definizioni e
Δl = λliniziale (tfinale iniziale

a e Milano è di
circa 630 km.
viaria fra Rom binario di acciaio della lung
Immaginando cal-
hezza di 630
che la
km,
in-
le formule più importanti.
La distanza ferro passaggio dall’
di un unico re il binario nel
Esercizio risolto ferrovia sia costituita di lung hezz a dovrebbe subi –10 °C a +40 °C.
lo suc-
ento ce da
cola quale aum quando la temperatura cres tra un tratto di binario e quel
o
verno all’estate, io lasciare uno spazio vuot
Perché è nece
ssar
cessivo (fig. 10)? coefficiente di dilatazione λ
utilizza 0,000011
K–1. Numerosi esercizi risolti favoriscono
Come valore del

Calcoliamo la
variazion e di temp eratura fra l’inve
rno e l’estate:
°C) = +50 °C
= +50 K
l’apprendimento.
Soluzione = 40 °C – (–10
Figura 10 Δt = testate – tinverno rio:
hezza Δl del bina
l’aumento di lung = 346,5 m
Calcoliamo ora –1 · 630 km · 50 K
= 0,3465 km
io vuoto
Δl = 0,000011
bina rio e
K
quel lo successivo
Fra un tratto di dilatazione inevitabile del meta
è necessario
llo non
lasciare uno spazrmazione
produca una defo Inoltre, apposite schede riportano approfondimenti
la
in modo che
del binario stes
so.

m a 0 °C, quan
do viene port
ata alla temperatu
ra tematici, note di carattere storico e proposte di
llica, lunga 2,5
Ora pro va tu Una sbarra meta ga di 11 mm.
di 200 °C si allun te di dilatazione lineare del
Calcola il coef
ficien
metallo. laboratorio che aiutano a cogliere il fondamento
sperimentale della disciplina.
0040_struttura.qxd 7-12-2006 11:30 Pagina V

unità 16 Le onde meccani


che 351 Ogni passo si chiude con la rubrica Stop and go...
utile per un’applicazione immediata dei concetti
Stop ... Il moto armonico appresi.
andgo Problemi o y
osta aperta Il moto armonic
Quesiti a risp si calcola con 0 il punto
P
llatore armonico
un osci⎯ le unità 7. Al tempo t = in A con P
1. Il periodo di = 2π√m/k. Sostituisci in essa e ve- P si trova A
la formula T
di misura della
massa e della
costante elastica
à di misura del
periodo è il seco
ndo. velocità tangenzia OP
2 m/s. Se il ragg
io
le di

a lo
A’
P’ x2 O x1 P’
x
I problemi sono suddivisi per paragrafi e sono di
rifica che l’unit vale 3 m, ricav del
e un osci
2. Si costruisc onic o ap-
l- spostamento
punto P', proie
x
zione
AA', dopo 1 s
e dopo 3 s.
di la
facile risoluzione.
lato re arm
massa di P sul diametro espresso in radianti e quin
(Ricorda che ωt essere impostata in RAD digi-
pendendo una è
fiss ata
a una mol la calcolatrice deve
a un so- .)
verticalmente tando sul tasto DRG
sa vie-
stegno. La mas cm e
ne allungata di
quindi lasciata
3
libera di 8. Riferendoti
ai dati dell’eser
l’angolo α corri
spondente alle
cizio preceden
te, ricava
proiezioni x1 e 2
x . E-
ometro.
I quesiti abituano lo studente al ragionamento e gli
è l’am- m e utilizza un goni

illatori
l in scala zando la
oscillare. Qua
piezza del moto
nico che si origi
armo-
na? In
segui un disegno
(È possibile
calcolatrice con
risol vere il problema utiliz
la sequenza:
cos–1
consentono di collegare le nozioni fondamentali
la mas-

Fenomeni osc
i
quali posi
sa risulta
zion
ferm
ragg iung e la
a? Dove
velo cità
2,36 ÷ 3 = 2ndF cos = ............

re con alcuni
trattate nel testo con situazioni della vita reale.
può non funziona s-
massima?
e Questa sequenza in questo caso risulta nece
m = 4m1. Com ice;
identiche, ma 2 ? tipi di calcolatr libretto informativo.)
e sono enze ultar e il
3. Le due moll di dei due oscillatori? E le frequ sario cons
sono i perio
armonico
L’oscillatore a verti-
icata a una moll
di 0,5 kg, appl 1,6 s.
9. Una massa un'oscillazione completa in
cale, compie
ante di elasticità
della molla.
382 sezione
d Fenomeni oscillatori
Calcola la cost
do di
e un osci llatore con perio co-
zzar di
10. Si vuole realidi 1 s utilizzando una molla re la

tecnologia
oscillazione
5 N/cm. Qua
nto deve vale sc heda di tecnologia
stante elastica Le fibre ottiche
?
m1 massa applicata
La comunicazione
dolo telefonica tradizionale
Il moto del pen po- coassiali, formati utilizza cavi gnale
passare dalla sua ne
m2
essenzialmente da luminoso da un laser
impiega 0,4 s per (doppino). Negli anni due
Sessanta furono inven fili di rame l’infrarosso) e dopo
11. Un pendolo librio O all’estremo dell’oscillazione. ottiche, che avreb
o da un led (nel camp
aver attraversato o del-
sizione di equi frequenza di osci
llazio bero in seguito costit tate le fibre essere giunto all’alt la fibra ottica ed
ri della figura precedente A. Rica va il periodo e la propria rivoluzione uito
nel campo delle teleco una vera e segnale elettrico e
ro estremo, viene
ricodificato in
i oscillato saran- infine
4. Le masse degltiche, ma k1 = (1/4)k2. Come ? avere un pend
olo e in molti altri settor
i tecnologici, con applic municazioni lettrico-acustico) trasfo l’altoparlante (trasduttore e-
ora sono iden E le frequenze hezza che deve s. dicina, astronomia. azioni in me- stico. rma il segnale elettr
due oscillatori? 12. Calcola la lung un periodo di
1 .. Le applicazioni ico in acu-
no i periodi dei per oscillare con
sempio, hanno perm in medicina, ad e-
esso di effettuare Ulteriori vantaggi di
e puoi questa tecnologia
una bilancia, com perio do di 3 s. Di pre più precise e conse diagnosi sem-
sto di produzione sono il basso co-
utilizzare do lla con un a in meno invasivi, riduce guentemente interventi sempre , volumi ridottissimi
5. Non potendola massa di un oggetto disponen o- 13. Un
pendolo osci la sua lunghezz ndo di molto i temp sere insensibili alle , la capacità di es-
determinare ica k e di un cron rre diminuire di guarigione. i di degenza e storsi interferenze e un basso
costante elast quanto occo do diventi di 1,5
s? one/a ttenu grado di di-
di una molla di modo che il perio
In che cosa consi
ste una fibra ottica per cui si possono
azione del segnale
di soli 0,16 dB/km
? avere tratte di circa ,
metro?
sa calc olare il periodo di o- Le fibre ottiche sono
costituite da sottili la necessità di ampli 100 km senza
nico con una mas ula per affermare che
il tro o di plastica, comu ssimi fili di ve- ficatori.
oscillatore armo Ricava la form Una fibra ottica trasm
2). Im- 14. pendolo. Si può nale alla lun- nque di una sostanza flessibile
6. Costruisci una una molla (vedi figura quesito scillazione di un orzio
e molto trasparent
e che viene utilizz tinue riflessioni totali.
ette il segnale lumin
oso per con-
agganciata enente acqua
e tamente prop di trasporto di segna ata come veicolo Perché ciò accad
in un becher cont tto periodo è diret li luminosi, e come del raggio luminoso a, l’inclinazione
mergi la massa ne. Quali differenze noti rispe ghezza del pend
olo? velocità (fig. 15). tali di elevata cide che all’int
sulla superficie di separ erno della fibra ottica in-
lazio
mettila in oscil illatore si muova
nell’aria? ve essere maggiore azione nucleo-ma
ntello de-
al caso in cui l’osc dagli indici di rifrazi
dell’angolo limite
, che dipende
one dei due strati
(fig. 16).


â core n1
cladding n
2

Figura 16 Schem
a di fibra ottica e
smissione del segna del meccanismo di
di

Le Schede di tecnologia rendono più Figura 15


le luminoso.

Ad esempio, se l’indic
tra-

Fibre ottiche.
1,47 e l’indice di rifrazi e di rifrazione del nucleo è n =
attuali i concetti della Fisica e aiutano Nelle telecomunic
sferimento dei dati
azioni l’ordine di
grand
è quantificabile intorn ezza di tra-
l’angolo limite si ricava
one del mantello
dall’espressione:
1
vale n2 = 1,46,
scheda

(miliardi di bit al secon o ai gigabit/s 1


do) e le fibre ottich n2
a cogliere l’utilità di quanto viene in grado di trasferire
poraneamente.
Esse sono costituite
più di 12 000 telefo
e sono perciò
nate contem-
sen lˆ =
n1,2 = n =
da cui, utilizzando
1
1,46
1,47
la funzione arcoseno
= 0,993 197

da un nucleo cilindr colatrice scientifica, (sen–1


studiato a livello teorico. nominato “core”,

(SiO2) , il principale
e da
entra mbi realiz
ico centrale, de-
“cladding” (mantello), una parte esterna, denominata
zati con silice
83,3°, cioè 83°18
Un raggio lumin
’.
troviamo che l’ango ) della cal-

oso che incide con


lo limite è di

costituente del vetro. di 83°18 ’ subirà un angolo maggiore


frazione del mantello L’ indice di ri- riflessione totale.
deve essere legge
a quello del nucle rmente inferiore
o; questa discontinui Infine, è importante
flessione totale:
gli impulsi ottici vengo tà genera ri- accettazio accennare anche
all’angolo di
un estremo del colleg no immessi a ne â. Il raggio lumin
amento e per contin to alla fibra con un oso deve essere
ni all’interno del ue riflessio- angolo inferiore all’an invia-
nucleo vengono cettazione, che risulta golo di ac-
stremo. Estername raccolti all’altro e- dipendere dagli indici
nte viene applicata n1 e n secondo la di rifrazione
tettiva in PVC. Le una guaina pro- 2 relazi one:
sezioni di una fibra
dottissime, in quan ottica sono ri-
to il nucleo ha un
o di 62,5 μm (a secon diametro di 50 μm sen â a = n12 − n 2
da del tipo di propa 2
si vuole realizzare), gazione che Utilizz
il mantello di 125 ando i valori del caso
sieme, compresa μm precedente ricavi
la guaina, ha un diame e tutto l’in- amo:
Un segnale elettrico tro di 250 μm.
inviato dal microfono sen âa = n12 − n 2 =
no (trasduttore acust di un telefo- 2 1, 47 2 – 1, 46 2 = 0
ico-elettrico) viene ,17117227
codificato in se-
da cui â = 9,8°.

8 sezione
a Strumenti, modelli e procedure
English for Ph
ysics Scheda n. 1
Albert Einste
in (1879-1955)
Read the foll
ow
ing text
Albert Einstein
Germany, in 187
of the greatest
was born in Ulm
9. He is conside
, Vocabulary La breve lettura della rubrica English for
scientists of all red one • free time =
thanks to his
inte
times
his famous theo lligence and because of
ries.
• remarkable
ragguardevole,
tempo libero
= notevole, Physics permette un primo approccio alla
straordinario
After graduati
Polytechnic of
ng in 1901 from
Zuri
the
• photoelectric
effec
effetto fotoelettr t =
letteratura scientifica in lingua inglese.
work as an exam ch, he started to ico
iner in the Bern • stream = sciam
Office and stud e
ied physical prob Patent • to be awarded
his free time. lems in = essere
Muc
work on the rela h of his remarkable premiato
produced in this tivity theory was • electromagne
period. tic wave =
The most pop onda elettrom
ular among Eins agnetica
about the equ tein’s revolutio
ivalence betw nary ideas is
equation E = een the one
mc2, which expl mass and energy, expresse
However, his ains how to prod d by the
discovery was uce nuclear ener
not recognized
first. In fact he
for his work on
Einstein also
was only awa
rded
by the scientifi
c wor
the photoelectr the Nobel prize for Physics ld at
ic effect publish
gy.

in 1921
Per facilitare la comprensione è stato
demonstrated ed in 1905.
it behaves as
stream of ener
an electromagn
that light has
etic
a double natu
re: som
gy particles kno wave, and sometimes it beh etimes
wn as photons aves as a
inserito un piccolo vocabolario dei termini
.
In 1933 he left
where he beca
Princeton whe
Nazi Germany
me Professor
and he emigrat
of Theoretical ed to the Unit
ed States,
più difficili.
re he died in Physics at the
1955. University of
Comprehensio
n
Multiple cho
ice
Albert Einstein
a in Germ
b in Swit
any
zerland
was born:
La lettura è seguita da una piccola attività,
c in the
United States
Afte r his stud
per consolidare concetti e vocaboli appresi.
ies, Albe rt
Einstein worked
examiner: as patent
a in Germ
any
b in Swit
zerland
c in the
United States
Einstein won
the Nobel pri-
ze in Physics
for his work
on:
a the atomic bom
“In the world
of Physics ther
e are endless
solutions” c
b
b
the theory of relat
the photoelectric
ivity La presenza di una vignetta costituisce un
effect
ulteriore stimolo visivo.
0040_struttura.qxd 19-12-2006 17:00 Pagina VI

392 sezione d Fenomeni oscillatori


A fine unità una mappa concettuale aiuta a fissare
I n questa unità abbiamo imparato
i concetti e le formule più importanti.
La luce

La riflessione All’interno di un mezzo La rifrazione consiste nel


consiste nel rinvio omogeneo la luce si cambiamento della direzione
subìto da un raggio propaga in linea retta, di propagazione subìto da un
luminoso quando ovvero mediante raggio luminoso nel passaggio
colpisce una raggi luminosi da un mezzo trasparente a un
superficie liscia e altro di natura diversa.
ben levigata Legge della rifrazione:
sen î
n1,2 = –––––––
Dispersione della luce:
sen r̂ unità 17 La luce 393
Leggi della riflessione:
facendo passare un
fascio di luce bianca Problemi di fine
a) il raggio incidente,
la normale alla
proveniente dal Sole,
cioè luce naturale,
Una lente è un sistema ottico unità
rifrangente limitato da due 1. Un raggio lumin
superficie riflettente e il attraverso un materiale oso
superfici curve, oppure una lastra di vetro monocromatico attraversa 4. Un prisma di
raggio riflesso giacciono trasparente (vetro, da una superficie curva e una interp osta fra l’aria e l’acq vetro ha per sezio
in uno stesso piano; plexiglass…) a forma di
Sapendo che l’ang ua. ne un triangolo
olo rettangolo isoscele.
b) l’angolo di incidenza prisma si forma su uno
piana. gio dall’aria al vetro di incidenza nel passag- L’indi ce di rifrazione del
tro del prisma relati
Il cristallino del nostro occhio rifrazione assoluti è di 70° e che gli indici di ve-
ˆi è uguale all’angolo di schermo bianco un non è altro che una lente valgono: per l’aria l’angolo limite del vo all’aria è 1,55. Calcola
per l’acqua 1,333 vetro del prisma.
riflessione r̂ insieme di colori, detto che convoglia i raggi luminosi , per il vetro 1,517 1,00029, percorso di un raggi Disegna il
a) l’indice di rifraz ,
spettro luminoso sulla rètina ione del vetro relativ calcola: inviato sul prisma o luminoso monocromatico
b) l’indice di rifrazi o nei
one dell’acqua relativ all’aria; a) il prisma è nell’a due casi illustrati in figura:
c) l’angolo di rifraz ria;
ione nel passaggio o al vetro; b) il prisma è all’int
vetro; dall’aria al erno
Considera che l’indic di una vasca d’acqua.
Le lenti si distinguono in d) l’angolo di rifrazi
Quando un raggio
La luce proveniente dal one nel passaggio relativo all’aria è 1,33. e di rifrazione dell’acqua
luminoso passa da un convergenti e divergenti l’acqua. dal vetro al-
Sole è una forma di
mezzo trasparente più Infine, disegna il perco
radiazione rso del raggio lumin
rifrangente (ad esempio raggio emergente oso. Il
elettromagnetica che ha dalla lastra di vetro
acqua) a uno meno rallelo al raggio che, risulta pa-
una particolare Considerato un punto nell’aria, incide sulla
rifrangente (ad esempio lastra?
collocazione all’interno luminoso P, la lente fornisce
aria) si verifica 45°
del più vasto una sua immagine nel punto
la riflessione totale se aria 45°
spettro della radiazione Q. I punti P e Q si dicono
l’angolo di incidenza del
elettromagnetica coniugati. Per una lente sottile
raggio luminoso sulla î
superficie di separazione e di piccola apertura vale aria
la legge dei punti coniugati: a) acqua
supera l’angolo limite b)

llatori
1 1 1 1 5. Una lente conv
sen l̂ = ––––– Nel vuoto le onde –––+––– = ––– vetro ergen
n1,2 luminose si propagano p q f 10 volte l’immagine te di 4 diottrie ingrandisce
a una velocità fuoco della lente di un oggetto AB. Calcola il

Fenomeni osci

estremamente elevata,
. Calcola la dista
getto e la distanza nza lente-og-
L’ingrandimento di una lente lente-immagine.
la velocità della luce
c =299 792 458 m/s
è il rapporto di similitudine 6. Calcola a quali
fra l’immagine e l’oggetto distanze da una
ˆ
r’ gente di 5 diottrie occorre lente conver-
acqua collocare un ogge
L’effetto fotoelettrico q alto 10 cm e lo tto
schermo affinché
mostra che la luce ha G = ––– prodotta risulti alta l’immagine
p il triplo dell’oggett
una duplice natura: 7. Una lente conv o.
corpuscolare e ergente ha il poter
2. Un raggio lumin diottrie. A quale e diottrico di 5
ondulatoria oso dista nza p dalla lente
avente due facce incide su una lastra di vetro porre un oggetto
affinché la sua immaoccorre
piane e parallele. formi a una distanza gine si
razioni geometrich Con conside-
gente dalla lastra
e dimostra che il
raggio emer- vale l’ingrandimento?dalla lente q = 2p? Quanto
è parallelo al raggi
o incidente. 8. Calcola quanto
tempo
raggiungere uno specc impiega un raggio laser per
la Luna e quindi torna hio posto sulla superficie del-
la distanza Terra-Lunare sulla Terra. Considera che
è di circa 360 000
î

9. Costruisci grafic km.
amen
AB, disposto a una te l’immagine dell’oggetto
Lo svolgimento dei Problemi di fine unità presa tra il fuoco
cale. L’immagine
diritta/capovolta
distanza dalla lente
e il doppio della
dista
che si ricava è reale nza fo-
com-

/virtuale,
vetro e rimpicciolita/ing
richiede la comprensione e l’applicazione 3. Si può costruire
un perisc
randita.

A
disponendo alle estrem opio
dei concetti di tutta l’unità. condotto due prism ità di un
sione totale, come
i a rifles-
most
F1
figura. Disegna il camm rato in B

raggio luminoso incide ino del


mostrando che raggiu nte di-
chio dell’osservatore nge l’oc-
. f

2f

394 sezione d Fenomeni oscillatori


one
Verifica la tua preparazi c i due mezzi sono uguali
rifrangente del primo
Apprendere il secondo mezzo è più
1. La velocità di propag
vale circa:
azione della luce nel vuoto
d

8. Un fascio di raggi lumino


si paralleli incide su
raggi che emergono
u- Un test permette di verificare il grado di
lente convergente. I
na
8
a 3 · 10 km/s
b 300 000 m/s
dalla lente:
a sono ancora paralle
li preparazione raggiunto alla fine di ogni unità.
8
c 3 · 10 m/s b divergono, passan
do per il fuoco della lente
d 300 000 km/h c convergono nel fuoco
in un d non si può rispond
ere: occorrerebbe cono-
azione della luce
2. La velocità di propagindice di rifrazione n vale: scere la forma della lente
mezzo trasparente di
che attraversa una lente
a cn
b c/n
9. Un raggio luminoso il centro ottico:
sottile passando per
unità 17 La luce 395
c c a viene riflesso
di
b subisce rifrazione,
cambiando la direzione
d n/c
propagazione di
ata
Prova struttur
3. Un lente è convergente
se è di tipo:
c prosegue in direzio
ne parallela a quella ra.
ssa della figu ri di
lente biconve
a biconcava proven ienza
un si- 3. Osserva la ottico, i raggi di curvatura, i cent
la direzione di provenienza e riflesso da Disegna l’asse ro ottico.
b menisco divergente d prosegue lungo luminoso vien dello
1. Un raggio vidua il punto curvatura e il cent
c biconvessa sa è posta nel fuoco di u- cchi piani. Indi io.
10. Una sorgente lumino I raggi luminosi che e- stema di spe o dal ragg
piano-concava o illum inat
d na lente convergente. scherm
ati per una lente sottile è: mergono dalla lente:
4. La legge dei punti coniug a sono divergenti
specchio

a 1/p – 1/q = 1/f


b sono paralleli
b 1/p + 1/q = 1/f ro fuoco della lente
c convergono nell’alt
c 1/p – 1/q = –1/f sa-
sono diffusi in tutte le direzio
ni laser dell ’oggetto AB
d l’immagine e con-
d p+q=f 4. Costruisci o dista 17 cm da una lent
si calcola: pendo che ess distanza focale di 10 cm.
5. L’ingrandimento di una
lente Applicare vergente ave
nte
è:
a G=q+p 11. Una lente da – 4 diottrie
cm
b G = p/q a divergente con f = – 25 A
m
c G = 1/f b convergente con f = 0,25 F1
illatori

m
d G = q/p c divergente con f = – 4 schermo B
0,25 m
à, lunghezza d’onda
e d convergente con f = –
6. La relazione fra velocit
Fenomeni osc

è: ha il potere diottrico di
5 e della luce:
frequenza della luce 12. Una lente convergente gine di un oggetto si for- i della riflession f
Scrivi le due legg ...............................
..
a c = λf diottrie. Affinché l’imma ..............................
lente (q) doppia della di-
..........
.............................. ............. 2f
mi a una distanza dalla .............................. ..............................
b c = f/λ lente (p), deve essere: ..............................
stanza fra l’oggetto e la ..............................
..............................
.....................
..
c c = λ/f b p = 0,3 cm ..............................
.............................. ... cm
a p = 3,3 m q = .............................. dirit-
reale/virtuale,
....................
.............................. ino-
d c = vf d p = 0,3 m di un raggio lum oggetto risulta
c p = 0,2 m la rifrazione nte a L’immagine dell’ ndita/rimpicciolita.
2. Considera gio da un mezzo traspareiome- ingra .... e in
one luminosa che si ta/capovolta,
13. La frequenza di una radiazi so nel passag do un righello o un gon ondo nto si calc ola G = ...........................

λ = 0,75 μm vale: un altro. Utili


zzan e del sec L’ingrandime
Comprendere propaga nel vuoto con ice di rifrazion ..............................
.

si avvicina alla normale 8 tro, ricava l’indal primo. questo caso vale
a 4 · 10 Hz
7. Quando il raggio rifrattozione, significa che: mezzo rispetto della luce nel
vuoto è:
alla superficie di separa
2
b 2,25 · 10 Hz 5. La velocità
a l’angolo di inciden
za è quasi di 90° c 0,25 · 10
–14 Hz A H
a 299 792,458
m/s
più rifrangente del second
o
b 299 792
458 km/h
b il primo mezzo è
14
d 4 · 10 Hz mezzo 1 km/s
mezzo mezzo 2 c 299 792,458
K B d 299 792
km/h
pongono la luce
azioni che com rosso, verde, a-
6. Ordina le radi
a)
tto,
, giallo, viole za.
H solare (azzurro ri crescenti di frequen
A valo
rancione) per ..............................
...............................
..
..........
..............................
mezzo 1 ..............................
i.
mezzo 2 K B seguenti fras
La Prova strutturata rappresenta una b)
,
Completa le
Le frequenze
della luce sola
.....................
Hz per la radia
re variano dal
valore mi-
zione di colore
vale nimo di
.............................
.......... ........... Hz

simulazione delle prove di verifica. Nel caso a) l’ind


perciò si dice
ice di rifrazione n1,2
che il secondo
mezzo è più/men
o ri-
..............................

per la radiazione di
. al valo re mas simo di ....................
colore ....................
...........

re varia no dal
primo mez zo. luce sola
........., d’onda della
frangente del n vale .................... Le lunghezze la radiazione
ice di rifrazione 1,2 o ri- . nm per
Nel caso b) l’ind zo è più/men valore minimo
di ..............................
re mas sim o
di
si dice che il secondo mez .... al valo
perciò colo re ..................
......... .........
ne di colore
Ogni sezione si chiude con le soluzioni frangente del
primo mezzo.
L’indice di rifraz
ione relativo n 1,2
e:
del secondo mez
zo di
......... ...........................
........ nm

..............
per la radiazio

o è definito com ..............................


rispetto al prim
raccolte per unità. ..............................
..............................
..............................
.....................
....................
0060_indice.qxd 19-12-2006 17:05 Pagina VII

Indice

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sezione a Strumenti, modelli e procedure
unità
1 Le scienze sperimentali scheda di tecnologia La misurazione di
una distanza inaccessibile con il metodo
1.1 Che cosa studia la fisica 2 della triangolazione 29
1.2 Professione scienziato 2 Stop and go... Metodi e strumenti di misura 30
1.3 L’eterna sete di conoscenza:
brani di documentazione 3 Valutazione degli errori di misura
1.4 La scienza moderna 3 2.14 Gli errori di misura 32
1.5 La sperimentazione 5 2.15 Errori di misura sistematici 33
1.6 L’imprevisto e l’intuizione 7 2.16 Errori di misura accidentali (o casuali) 33
English for Physics 8 2.17 Il calcolo del valor medio di una serie di misure 34
Problemi di fine unità 9 2.18 Il calcolo dell’errore assoluto 35
2.19 Il calcolo dell’errore relativo 36
2.20 Il calcolo dell’errore nelle misure indirette 37
Stop and go... Valutazione degli errori
unità
2 Le grandezze fisiche di misura
In questa unità abbiamo imparato
39
40
Il Sistema Internazionale Problemi di fine unità 41
2.1 Grandezze fisiche e loro misura 10 Verifica la tua preparazione 42
2.2 Il Sistema Internazionale 11 Prova strutturata 43
2.3 L’unità di misura della lunghezza 12
2.4 L’unità di misura dell’intervallo di tempo 12
2.5 L’unità di misura della massa 13
2.6 Multipli e sottomultipli 14
2.7 Notazione esponenziale scientifica
2.8 Ordini di grandezza
16
16
unità
3 La relazione fra le grandezze
Stop and go... Il Sistema Internazionale 17 3.1 La proporzionalità diretta fra le grandezze 44
3.2 La relazione di proporzionalità inversa 47
Metodi e strumenti di misura 3.3 La relazione quadratica 49
2.9 Come si esegue una misurazione 18 Laboratorio Dai dati sperimentali
2.10 Multipli e sottomultipli delle unità di area al grafico 50
e di volume 19
3.4 L’interpolazione e l’estrapolazione 51
2.11 Strumenti di misura e loro caratteristiche 20
In questa unità abbiamo imparato 53
scheda di tecnologia Il calibro 23 Problemi di fine unità 54
Laboratorio La misura del volume dei corpi 24 Verifica la tua preparazione 56
2.12 Misure di densità 25 Prova strutturata 57
2.13 Cifre significative di una misura 27 Soluzioni sezione a 58
0060_indice.qxd 7-12-2006 11:32 Pagina VIII

VIII Indice

sezione b Fenomeni meccanici


unità
4 La misura delle forze unità
6 Le macchine semplici
4.1 Che cos’è una forza 60 Le leve e le carrucole
4.2 Come si misura una forza 61 6.1 Che cos’è una macchina 92
4.3 Il peso dei corpi 63 6.2 L’equilibrio di un’asta fulcrata al centro 93
4.4 Il peso specifico 63 6.3 Il momento di una forza 94
4.5 La taratura di una molla 64 6.4 Le leve 96
4.6 La forza elastica 65 6.5 Leva di secondo e terzo genere 97
4.7 Il dinamometro 66 6.6 Le carrucole 99
Laboratorio Studio dell’allungamento Stop and go... Le leve e le carrucole 100
di una molla 67
Forze applicate a un corpo rigido.
In questa unità abbiamo imparato 68 Il baricentro e l’equilibrio dei corpi
Problemi di fine unità 69 6.7 Forze applicate a un corpo rigido 102
Verifica la tua preparazione 70 6.8 Risultante di forze concorrenti 102
Prova strutturata 71 6.9 Risultante di forze parallele concordi 102
6.10 Risultante di forze parallele discordi 103
6.11 La coppia di forze 104
6.12 L’equilibrio del corpo rigido 105
6.13 La posizione del baricentro e l’equilibrio
dei corpi 107
Laboratorio Determinazione
unità
5 L’equilibrio delle forze del baricentro 107
Le operazioni con i vettori Stop and go... Forze applicate a un corpo
5.1 Il problema dell’equilibrio 72 rigido. Il baricentro e l’equilibrio dei corpi 109
5.2 Grandezze fisiche scalari e grandezze fisiche scheda di tecnologia Il sistema
vettoriali 73 biella-manovella 110
5.3 La somma delle forze 74 In questa unità abbiamo imparato 111
5.4 La scomposizione di un vettore 77 Problemi di fine unità 112
5.5 Esempi di calcolo delle componenti Verifica la tua preparazione 114
cartesiane di un vettore 78 Prova strutturata 115
5.6 La differenza di vettori 79
5.7 Il prodotto di un vettore per uno scalare 79
Stop and go... Le operazioni con i vettori 80
L’equilibrio di un punto e di un corpo appoggiato
unità
7 La pressione e l’equilibrio dei fluidi
5.8 La condizione di equilibrio di un punto materiale 81 Pressione e principio di Pascal
5.9 Il peso dei corpi 82 7.1 Forza e pressione 116
5.10 L’equilibrio di un corpo appoggiato su un piano 7.2 Il principio di Pascal 118
orizzontale 83 7.3 Un’applicazione del principio di Pascal:
5.11 L’equilibrio di un corpo appoggiato su un piano il torchio idraulico 119
inclinato 84 Stop and go... Pressione e principio
English for Physics 85 di Pascal 121
Stop and go... L’equilibrio di un punto Pressione atmosferica e pressione idrostatica
e di un corpo appoggiato 86 7.4 La pressione atmosferica 122
In questa unità abbiamo imparato 88 7.5 La legge di Stevin 123
Problemi di fine unità 89 7.6 Alcune conseguenze della legge di Stevin 124
Verifica la tua preparazione 90 7.7 La misura della pressione atmosferica 126
Prova strutturata 91 7.8 La spinta di Archimede 127
0060_indice.qxd 7-12-2006 11:32 Pagina IX

Indice IX

7.9 Il galleggiamento dei corpi 128 Stop and go... Lo spazio percorso nel moto
scheda di tecnologia Le pompe rettilineo uniformemente accelerato 168
per i liquidi 130 In questa unità abbiamo imparato 170
Stop and go... Pressione atmosferica Problemi di fine unità 171
e pressione idrostatica 131 Verifica la tua preparazione 172
In questa unità abbiamo imparato 132 Prova strutturata 173
Problemi di fine unità 133
Verifica la tua preparazione 134
Prova strutturata 135
unità
10 I moti nel piano
Il moto circolare
10.1 Il sistema di riferimento per i moti nel piano 174
unità
8 Il moto rettilineo uniforme 10.2 La velocità e l’accelerazione sono grandezze
vettoriali 175
8.1 Lo studio del movimento 136
10.3 Il moto circolare uniforme 176
L aboratorio La rotaia a cuscino d’aria 137 10.4 La velocità tangenziale 178
8.2 Il punto materiale 137 10.5 L’accelerazione centripeta 179
8.3 Il sistema di riferimento 138 10.6 La velocità angolare 180
8.4 La traiettoria del moto 139
Stop and go... Il moto circolare 181
8.5 La posizione di un punto e la distanza percorsa 139
8.6 Velocità media di un punto 140 Il moto parabolico
8.7 Il diagramma orario e il calcolo della velocità 10.7 Il moto dei proiettili 182
media 142 10.8 La traiettoria del proiettile 182
8.8 Che cos’è il moto rettilineo uniforme 143 10.9 Il tempo di volo e la gittata del proiettile 183
8.9 La legge oraria e il diagramma orario del moto 10.10 La velocità del proiettile 184
rettilineo uniforme 143 Stop and go... Il moto parabolico 185
8.10 La legge oraria e il diagramma orario del moto In questa unità abbiamo imparato 186
rettilineo uniforme (caso generale) 145 Problemi di fine unità 187
English for Physics 146 Verifica la tua preparazione 188
In questa unità abbiamo imparato 147 Prova strutturata 189
Problemi di fine unità 148
Verifica la tua preparazione 150
Prova strutturata 151
unità
11 Le forze e il movimento
Le leggi della dinamica
11.1 La dinamica 190
unità
9 Iluniformemente
moto rettilineo
accelerato
11.2 Il principio di inerzia 190
11.3 La legge fondamentale della dinamica 192
La velocità nel moto rettilineo uniformemente 11.4 Massa e peso dei corpi 194
accelerato 11.5 La legge di gravitazione universale 195
9.1 Accelerazione di un punto materiale 152 11.6 Il terzo principio della dinamica 197
9.2 Grandezze cinematiche medie e istantanee 154 11.7 Le forze di attrito radente 197
9.3 Il moto rettilineo uniformemente accelerato 154 11.8 Una legge empirica per la forza di attrito
Stop and go... La velocità nel moto radente 198
rettilineo uniformemente accelerato 157 11.9 Forza di attrito per un corpo appoggiato
su un piano inclinato 200
Lo spazio percorso nel moto rettilineo 11.10 Le forze di attrito volvente 201
uniformemente accelerato Stop and go... Le leggi della dinamica 202
9.4 La legge oraria (con v0 = 0) 158
9.5 Il diagramma orario 159 Applicazioni delle leggi della dinamica
9.6 La legge oraria (caso generale) 161 11.11 Un’applicazione del principio di inerzia 204
9.7 Un’ulteriore equazione del moto accelerato 163 11.12 Il movimento di un corpo soggetto
9.8 Corpi che cadono al suolo 164 a una forza costante 204
9.9 Corpi lanciati verso l’alto 165 scheda di tecnologia La frenata 207
9.10 Interpretazione grafica delle grandezze 11.13 Il moto di un corpo lungo un piano
cinematiche medie e istantanee 166 inclinato (liscio) 208
0060_indice.qxd 7-12-2006 11:32 Pagina X

X Indice

11.14 Il moto di un corpo lungo un piano La conservazione dell’energia


inclinato (scabro) 208 12.10 L’energia si trasforma 240
Laboratorio Il piano inclinato di Galileo 209 12.11 Un esempio di trasformazione dell’energia
11.15 Un’applicazione delle leggi della dinamica meccanica 241
ai moti circolari: le forze centripete 209 12.12 L’energia meccanica si conserva 242
11.16 Alcuni esempi di movimento in cui 12.13 Il principio di conservazione dell’energia
interviene la forza centripeta 210 meccanica 242
11.17 Un’applicazione della legge di gravitazione 12.14 La conservazione dell’energia totale 244
universale: il moto dei satelliti 211 12.15 Il moto di un fluido ideale 245
Stop and go... Applicazione delle leggi scheda di tecnologia I sistemi
della dinamica 213 pneumatici e oleodinamici 246
English for Physics 214 12.16 La portata di un condotto 247
12.17 L’equazione di Bernoulli 248
Sistemi di riferimento inerziali e non inerziali
English for Physics 249
11.18 I sistemi di riferimento inerziali 215
11.19 Le equazioni di trasformazione di Galileo 215 scheda di tecnologia Le energie
11.20 Composizione delle velocità 217 rinnovabili: geotermica, eolica, da biomasse 250
11.21 I sistemi di riferimento non inerziali 218 Stop and go... La conservazione dell’energia 251

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11.22 Le forze centrifughe 219 La conservazione della quantità di moto
Stop and go... Sistemi di riferimento inerziali 12.18 La quantità di moto 252
e non inerziali 221 12.19 Gli urti 253
scheda di tecnologia La regolazione 12.20 La conservazione della quantità di moto
del moto rotatorio 222 negli urti 253
In questa unità abbiamo imparato 223 12.21 La conservazione della quantità di moto
Problemi di fine unità 224 nei sistemi isolati 255
Verifica la tua preparazione 226 Stop and go... La conservazione
Prova strutturata 227 della quantità di moto 257
La conservazione del momento angolare
unità
12 I principi di conservazione 12.22 Dinamica del corpo rigido
12.23 Il moto traslatorio di un corpo rigido
258
258
Il lavoro delle forze e l’energia meccanica 12.24 Il moto rotatorio di un corpo rigido 259
12.1 Definizione di lavoro 228 12.25 L’energia cinetica di un corpo rigido
12.2 Calcolo del lavoro quando la forza in rotazione 260
non ha la direzione dello spostamento 230 12.26 Il momento angolare e la sua conservazione 262
12.3 La potenza 231 12.27 Un esempio di conservazione del momento
12.4 Il concetto di energia 231 angolare 262
12.5 L’energia cinetica 232 Stop and go... La conservazione
12.6 Il teorema dell’energia cinetica 233 del momento angolare 264
12.7 L’energia potenziale gravitazionale 234 In questa unità abbiamo imparato 265
12.8 L’energia potenziale elastica 236 Problemi di fine unità 266
12.9 L’energia meccanica 237 Verifica la tua preparazione 268
Stop and go... Il lavoro delle forze Prova strutturata 269
e l’energia meccanica 238 Soluzioni sezione b 270
0060_indice.qxd 7-12-2006 11:32 Pagina XI

Indice XI

sezione c Fenomeni termici


unità
13 Temperatura e calore 14.4 Le leggi della fusione e della solidificazione
English for Physics
300
302
La misura della temperatura 14.5 La vaporizzazione e la condensazione 303
13.1 La temperatura e l’equilibrio termico 274 14.6 Il sistema solido-gas 304
13.2 I termometri 275 14.7 L’interpretazione microscopica
13.3 La scala Celsius delle temperature 275 dei passaggi di stato 305
13.4 Temperatura e variazione di temperatura 277 scheda di tecnologia Il ghiaccio secco.
13.5 La misura della temperatura L’aria liquida 306
nel Sistema Internazionale 278
Stop and go... I passaggi di stato 307
13.6 La legge della dilatazione termica lineare 279
13.7 La legge della dilatazione termica per i solidi Le leggi dei gas
e i liquidi 280 14.8 Le trasformazioni dei gas 308
Stop and go... La misura della temperatura 281 14.9 L’equazione di stato dei gas perfetti 309
14.10 I gas perfetti 310
Il calore e la sua propagazione 14.11 Le trasformazioni isoterme 311
13.8 Temperatura e calore 282 14.12 Le trasformazioni isobare 312
13.9 Che cos’è il calore? 282 14.13 Le trasformazioni isocore 313
13.10 La legge fondamentale della calorimetria 283 14.14 Lo zero assoluto 314
13.11 Le unità di misura del calore 284 Stop and go... Le leggi dei gas 315
13.12 Il calorimetro 285
In questa unità abbiamo imparato 316
13.13 La temperatura di equilibrio
Problemi di fine unità 317
di due masse d’acqua 286
Verifica la tua preparazione 318
13.14 L’equivalente in acqua del calorimetro 286
Prova strutturata 319
13.15 La misura del calore specifico
con un calorimetro 287
13.16 La propagazione del calore 288
13.17 La conduzione 288 unità
15 Le macchine termiche
13.18 La legge della conduzione 289
Il primo principio della termodinamica
13.19 La convezione 290
15.1 L’energia interna 320
13.20 L’irraggiamento 290
15.2 Equivalenza tra lavoro e calore 322
scheda di tecnologia Il fabbisogno 15.3 Il tasso di cambio fra lavoro e calore 322
termico degli edifici 291 15.4 Il lavoro di un gas 324
scheda di tecnologia I sistemi solari 15.5 Trasformazioni reversibili e irreversibili 325
termici 292 15.6 Le trasformazioni cicliche 325
Stop and go... Il calore e la sua propagazione 293 15.7 Il lavoro di un gas in una qualsiasi
In questa unità abbiamo imparato 294 trasformazione 326
Problemi di fine unità 295 15.8 Il primo principio della termodinamica 326
Verifica la tua preparazione 296 15.9 Alcune applicazioni del primo principio
Prova strutturata 297 della termodinamica 328
Stop and go... Il primo principio
della termodinamica 329
unità
14 Ie passaggi di stato
le leggi dei gas
Il secondo principio della termodinamica
15.10 Le macchine termiche 330
I passaggi di stato 15.11 Il ciclo di Carnot 331
14.1 Gli stati di aggregazione della materia 298 15.12 Il rendimento del ciclo di Carnot 322
14.2 Gli atomi 299 scheda di tecnologia La pompa
14.3 I nomi dei passaggi di stato 300 di calore 334
0060_indice.qxd 7-12-2006 11:32 Pagina XII

XII Indice

15.13 Il secondo principio della termodinamica 335 In questa unità abbiamo imparato 338
scheda di tecnologia Il motore Problemi di fine unità 339
a scoppio 336 Verifica la tua preparazione 340
Stop and go... Il secondo principio Prova strutturata 341
della termodinamica 337 Soluzioni sezione c 342

sezione d Fenomeni oscillatori


unità
16 Le onde meccaniche In questa unità abbiamo imparato
English for Physics
369
370
Il moto armonico Problemi di fine unità 371
16.1 I fenomeni ondulatori 344 Verifica la tua preparazione 372
16.2 Il moto armonico 345 Prova strutturata 373
16.3 La legge oraria del moto armonico 346
16.4 La velocità e l’accelerazione nel moto
armonico 347 unità
17 La luce
16.5 L’oscillatore armonico 348
16.6 Un esempio di moto armonico: il moto La propagazione della luce
del pendolo 350 17.1 L’ottica 374
Stop and go... Il moto armonico 351 17.2 I raggi luminosi 375
17.3 L’intensità luminosa 376
Le caratteristiche delle onde 17.4 La riflessione della luce 377
16.7 Le onde in una corda 352 17.5 L’immagine prodotta da uno specchio
16.8 Onde trasversali e onde longitudinali 353 piano 377
16.9 Le onde armoniche 353 17.6 La rifrazione della luce 378
16.10 Le grandezze caratteristiche di un’onda 354 17.7 La riflessione totale 380
16.11 Le onde alla superficie dei liquidi 17.8 L’indice di rifrazione assoluto 381
e nello spazio 355 scheda di tecnologia Le fibre ottiche 382
16.12 La velocità di propagazione delle onde 356 17.9 La dispersione della luce 383
16.13 L’energia di un’onda 357
Stop and go... La propagazione della luce 384
16.14 L’intensità di un’onda 357
Le lenti. La natura della luce
Stop and go... Le caratteristiche delle onde 358 17.10 Le lenti 385
La propagazione delle onde 17.11 La legge dei punti coniugati
16.15 La riflessione delle onde 359 per le lenti 386
16.16 La rifrazione delle onde 359 English for Physics 387
16.17 Il principio di sovrapposizione delle onde 360 17.12 Costruzione dell’immagine prodotta
16.18 L’interferenza delle onde 360 da una lente 387
16.19 La diffrazione delle onde 362 17.13 La natura ondulatoria della luce 389
16.20 Le onde stazionarie 363 17.14 L’effetto fotoelettrico 390
16.21 Le onde sonore 364 Stop and go... Le lenti. La natura della luce 391
16.22 Le caratteristiche dei suoni 364 In questa unità abbiamo imparato 392
16.23 L’effetto Doppler 366 Problemi di fine unità 393
Stop and go... La propagazione delle onde 367 Verifica la tua preparazione 394
scheda di tecnologia L’inquinamento Prova strutturata 395
acustico 368 Soluzioni sezione d 396
0060_indice.qxd 7-12-2006 11:32 Pagina XIII

Indice XIII

sezione e Fenomeni elettromagnetici


unità
18 Fenomeni elettrici
e modelli atomici
19.19 Il condensatore
19.20 L’energia di un condensatore
427
428
19.21 Il collegamento dei condensatori 429
18.1 Fenomeni elettrici elementari 398 Stop and go... I condensatori 431
18.2 Metodi di elettrizzazione 399 In questa unità abbiamo imparato 432
18.3 Le forze elettriche: la legge di Coulomb 400 Problemi di fine unità 433
18.4 La struttura atomica della materia 402 Verifica la tua preparazione 434
18.5 La struttura dell’atomo 402 Prova strutturata 435
18.6 Gli ioni 404

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18.7 Le proprietà elettriche dei corpi alla luce
della teoria atomica della materia
In questa unità abbiamo imparato
404
406
unità
20 La corrente elettrica
e i circuiti elettrici
Problemi di fine unità 407
La corrente elettrica e le leggi di Ohm
Verifica la tua preparazione 408
20.1 L’invenzione della pila 436
Prova strutturata 409
Laboratorio Costruiamo una pila 437
20.2 Il circuito elettrico 437
unità
19 Ile ilcampo elettrico
potenziale elettrico
20.3 Che cos’è la corrente elettrica?
20.4 L’intensità della corrente elettrica
439
440
20.5 Gli strumenti di misura elettrici 441
Il campo elettrico
19.1 Il concetto di campo 410 English for Physics 441
19.2 Il campo elettrico 411 scheda di tecnologia I pericoli
19.3 Il campo elettrico di una carica puntiforme 412 della corrente elettrica 442
19.4 Le linee di forza dei campi 413 20.6 La resistenza elettrica di un conduttore 443
19.5 Il campo elettrico è un campo vettoriale 414 20.7 La prima legge di Ohm 443
19.6 Il principio di sovrapposizione dei campi 414 20.8 La seconda legge di Ohm 444
19.7 Un esempio di campo elettrico uniforme 415 20.9 Resistenza e temperatura 445
Stop and go... Il campo elettrico 416 scheda di tecnologia Gli elementi
del circuito elettrico 446
L’energia potenziale e il potenziale elettrico
19.8 L’energia potenziale elettrica 417 Stop and go... La corrente elettrica
19.9 Campo elettrico uniforme: e le leggi di Ohm 449
calcolo dell’energia potenziale elettrica 417 I circuiti elettrici
19.10 Campo elettrico di una carica puntiforme: 20.10 Il ruolo del generatore 450
calcolo dell’energia potenziale elettrica 418 20.11 Il generatore elettrico e la potenza elettrica 450
19.11 Il potenziale elettrico 419 20.12 Le caratteristiche del generatore 451
19.12 La differenza di potenziale elettrico 420 20.13 La legge di Ohm estesa all’intero circuito 452
19.13 La relazione fra il campo elettrico 20.14 Il collegamento delle resistenze in serie 452
e il potenziale elettrico 421 20.15 Il collegamento delle resistenze in parallelo 454
19.14 Il moto delle cariche nei campi elettrici 422 20.16 L’effetto Joule della corrente elettrica 457
Stop and go... L’energia potenziale 20.17 La carica e la scarica del condensatore 458
e il potenziale elettrico 423 scheda di tecnologia Dall’elettrone
I condensatori al chip: la rivoluzione microelettronica 460
19.15 Il potenziale elettrico di un conduttore 424 Stop and go... I circuiti elettrici 462
19.16 La messa a terra di un conduttore 425 In questa unità abbiamo imparato 463
19.17 Il campo elettrico e il potenziale elettrico Problemi di fine unità 464
di una sfera carica 425 Verifica la tua preparazione 466
19.18 La capacità elettrica di un conduttore 426 Prova strutturata 467
0060_indice.qxd 7-12-2006 11:32 Pagina XIV

XIV Indice

unità
21 Il campo magnetico unità
22 L’induzione elettromagnetica
e le onde elettromagnetiche
La misura del campo magnetico
21.1 Magneti naturali 468 Le correnti indotte
21.2 Somiglianze e differenze fra i fenomeni 22.1 La scoperta delle correnti indotte 488
elettrici e quelli magnetici 469 22.2 Il flusso del campo magnetico 489
21.3 La scoperta dell’elettromagnetismo 469 22.3 La legge di Faraday-Neumann 490
21.4 Il campo magnetico 469 22.4 La legge di Lenz 490
21.5 Il vettore campo magnetico 470 22.5 Il coefficiente di autoinduzione
21.6 Il campo magnetico generato di un circuito 492
dalla corrente 472 22.6 Il circuito R-L in continua 493
21.7 Magneti naturali e magneti artificiali 473 Stop and go... Le correnti indotte 494
21.8 Il campo magnetico nella materia 474 La corrente alternata.
21.9 Interpretazione microscopica Le onde elettromagnetiche
delle proprietà 22.7 La corrente alternata 495
magnetiche della materia 475 22.8 L’alternatore 495
Stop and go... La misura del campo 22.9 La potenza dissipata per effetto Joule
magnetico 476 dalla corrente alternata 496
L’azione del campo magnetico sulle cariche 22.10 Il trasporto della corrente alternata 497
e sulle correnti elettriche 22.11 Il trasformatore 498
21.10 Il movimento delle cariche elettriche English for Physics 499
nei campi magnetici 477 scheda di tecnologia Le turbine
21.11 La forza agente su un conduttore idrauliche 500
percorso da corrente 479 22.12 Le ricerche di Maxwell 501
21.12 Le forze agenti tra due fili percorsi 22.13 Le esperienze di Hertz e di Marconi 502
da corrente 480 22.14 Le caratteristiche delle onde
21.13 Le forze agenti su una spira percorsa elettromagnetiche 503
da corrente 480 Stop and go... La corrente alternata.
21.14 La spiegazione dell’esperimento di Oersted 481 Le onde elettromagnetiche 505
21.15 Il motore elettrico 482
scheda di tecnologia L’inquinamento
Stop and go... L’azione del campo magnetico elettromagnetico 506
sulle cariche e sulle correnti elettriche 483
In questa unità abbiamo imparato 507
In questa unità abbiamo imparato 484 Problemi di fine unità 508
Problemi di fine unità 485 Verifica la tua preparazione 509
Verifica la tua preparazione 486 Prova strutturata 510
Prova strutturata 487 Soluzioni sezione e 511

Glossario generale 513


Indice analitico 515
0080_simboli.qxd 7-12-2006 11:33 Pagina XV

Simboli delle grandezze


A → ampiezza moto armonico / area / a → accelerazione
ampiezza dell’onda am → accelerazione media
B → vettore campo magnetico α → angolo / coefficiente di dilatazione dei gas
C → capacità termica / b → braccio della forza
capacità del condensatore c → calore specifico
D → diametro d → densità
ΔS → variazione di entropia Δl → allungamento della molla
ΔV → differenza di potenziale elettrico / Δs → spostamento / distanza / spazio
tensione Δt → intervallo di tempo
E → campo elettrico ε0 → costante dielettrica del vuoto
Ec → energia cinetica εr → costante dielettrica relativa
EM → energia meccanica η → rendimento di una macchina
Ea → errore assoluto f → frequenza / distanza focale di uno
Er → errore relativo specchio
F → forza / forza equilibrante f.e.m. → forza elettromotrice
Fm → forza motrice f.e.m.i → forza elettromotrice indotta
Fp → forza premente φ → angolo di fase
Fr → forza resistente g → accelerazione di gravità
FA → spinta di Archimede h → quota / altezza
Fat → forza di attrito i → intensità della corrente elettrica
Φ(B) → flusso del campo magnetico k → costante di proporzionalità / di elasticità /
G → costante gravitazionale / ingrandimento elettrica / coefficiente di dilatazione
di una lente cubica / conducibilità termica
 → guadagno λ → coefficiente di dilatazione lineare /
G → baricentro lunghezza d’onda
H → flusso di calore l → lunghezza / del piano inclinato / della
I → intensità dell’onda / intensità luminosa molla / del solenoide
I → impulso della forza l0 → lunghezza a riposo della molla
J → equivalente meccanico della caloria / m → massa
livello sonoro me → massa equivalente
L → lavoro di una forza / induttanza mu → densità lineare
M → momento di una forza μ → coefficiente di attrito
N → numero di spire μ0 → permeabilità magnetica del vuoto
O → fulcro / centro di rotazione μr → permeabilità magnetica relativa
P → potenza p → pressione
P → peso ps → peso specifico
PII → componente del peso parallelo q → carica di prova
al piano inclinato q → quantità di moto
P⊥ → componente del peso perpendicolare r → raggio / distanza fra i centri
al piano inclinato ρ → resistività elettrica
Q → carica elettrica / calore assorbito o ceduto s → spostamento
Qf → calore latente di fusione t → temperatura in °C / istante di tempo
Qv → calore latente di vaporizzazione te → temperatura di equilibrio
R → resistenza elettrica τ → costante di tempo
R → risultante delle forze u → velocità nei moti relativi
Rv → reazione vincolare v → velocità
S → superficie / sezione vm → velocità media
Se → sensibilità dello strumento x → misura generica
T → periodo / temperatura in K xg → gittata del proiettile
Te → tensione della fune xm → valor medio
U → energia interna ω → velocità angolare
Ue → energia potenziale elettrica
Uel → energia potenziale elastica
Ug → energia potenziale gravitazionale
V → volume / potenziale elettrico
0080_simboli.qxd 7-12-2006 11:33 Pagina XVI

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0090_sez_A_strumenti.qxd 7-12-2006 11:34 Pagina 1

sezione
a

unità 1
Le scienze
sperimentali
unità 2
Le grandezze
fisiche
unità 3
La relazione
fra le grandezze

Quanto è lontana Vega,


la stella in fotografia?
Come si misura la sua distanza?

Strumenti,
modelli e procedure
È necessario conoscere e saper operare con:

Le quattro operazioni aritmetiche


Le proprietà delle potenze
Le formule per l’area di figure piane e il volume di solidi
La rappresentazione di un punto su un asse cartesiano e nel piano cartesiano
0100_UD01.qxd 7-12-2006 14:52 Pagina 2

unità
1 Le scienze sperimentali
Obiettivi di apprendimento
• Descrivere le principali caratteristiche del metodo
scientifico-sperimentale
• Descrivere l’efficacia e i limiti del metodo scientifico-sperimentale
• Sviluppare la capacità di osservazione
• Imparare a formulare domande su un fenomeno fisico
• Formulare semplici ipotesi interpretative di fenomeni fisici osservati,
trarre alcune conseguenze e progettare la loro verifica sperimentale

1.1 Che cosa studia la fisica


La fisica studia i fenomeni naturali ricercando le leggi che li governano.
Forse non ci crederete, ma gli scienziati hanno scoperto che tra qualunque
coppia di corpi agisce una forza di attrazione chiamata forza di gravità. Il
Figura 1 Un ingrandimento nostro peso non è altro che la forza di attrazione che la Terra esercita su di
del pianeta Nettuno. La sua noi. L’aspetto più sorprendente è che è possibile calcolare il valore di que-
temperatura superficiale è di sta forza mediante una relazione matematica scoperta da Newton nel XVII
circa –220 °C e il suo periodo secolo: la legge di gravitazione universale.
di rivoluzione intorno al Sole è
di 164,8 anni. La conoscenza delle leggi della natura permette non solo di spiegare quan-
to si osserva, ma anche di fare previsioni e scoprire nuovi fenomeni. In ba-
se ai calcoli svolti dagli astronomi Adams e Le Verrier, utilizzando la legge
di gravitazione universale, si fece la previsione dell’esistenza di un nuovo
pianeta del sistema solare che doveva trovarsi oltre l’orbita di Urano. Tale
pianeta venne osservato nel 1846. A esso fu dato il nome di Nettuno (fig. 1).
Un secondo esempio. La scoperta delle onde elettromagnetiche, grazie a cui
la televisione o il cellulare funzionano, fu una brillante conferma di quan-
to il fisico J.K. Maxwell aveva predetto per via puramente teorica.
Grazie allo studio della fisica sarai in grado di spiegarti il perché di molti com-
portamenti che osservi nella vita quotidiana, ad esempio perché tutti i cor-
pi cadono al suolo o perché quando percorriamo una curva in automobile
ci sentiamo spinti verso l’esterno della traiettoria.

1.2 Professione scienziato


(*) Il termine “metodo” de-
Le scoperte scientifiche che descriveremo nelle pagine di queste unità
riva dalle due parole della sono state compiute da scienziati. Attualmente in Italia sono dediti a
lingua greca metá e hodós questa professione decine di migliaia di persone, che dividono il loro im-
che significano “attraver- pegno tra le attività di ricerca e quelle di docenza nelle Università.
so” e “strada”. Letteral- Vi è una notevole varietà di attività e di ruoli in quella che, globalmente, chia-
mente significa “attraver-
so il cammino”. Nella lin-
miamo ricerca scientifica; tuttavia è possibile riconoscere nell’opera degli
gua italiana è utilizzato per scienziati un comune denominatore. Ciò che li distingue professionalmen-
indicare un procedimento te da altre categorie di lavoratori è il costante utilizzo nella loro attività del
da seguire. metodo (*) scientifico-sperimentale. Esso si è rivelato un potente ed effica-
ce metodo di indagine, capace di mostrare la concordanza fra le costruzio-
ni teoriche e la realtà dei fatti e conferendo alla scienza quel valore, non
0100_UD01.qxd 7-12-2006 14:52 Pagina 3

unità 1Le scienze sperimentali 3

solo puramente conoscitivo, ma anche pratico e applicativo che oggi è sot-


to gli occhi di tutti. È di questo metodo che vogliamo parlare.

1.3 L’eterna sete di conoscenza:


brani di documentazione
Le scienze della natura sono nate innanzitutto dal desiderio di conosce-
re il mondo che ci circonda e solo in un momento successivo sono state

Strumenti, modelli e procedure


rivolte alle applicazioni. A differenza delle altre specie viventi, l’uomo
ha una caratteristica singolare che lo rende unico in tutto l’Universo:
stiamo parlando della facoltà di domandarsi perché.
Tra le numerosissime documentazioni di questa facoltà, che si voglia
chiamare intelligenza o ragione o autocoscienza, ne abbiamo scelte alcu-
ne a scopo esemplificativo. Dopo aver letto ogni brano, individua chi è
l’autore (poeta, scienziato, filosofo...) e traduci in forma esplicita le prin-

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cipali domande che ogni brano vuole esprimere.
Documenti

Brano n. 1
«È dunque il sole che fa ruotare i pianeti attorno a sé con la rotazione del suo corpo? E come può, essendo il sole
privo delle mani con cui potrebbe afferrare un pianeta così lontano, e, ruotando su se stesso, trascinarlo con sé?»
Johannes Kepler, Epitome Astronomiae Copernicanae, 1617, trad. di A. Koyré, in La révolution astronomique, Hermann,
Paris 1961

Brano n. 2
«Non è una questione indifferente se le ultime parti di un corpo, come l’acqua, sono tutte uguali, cioè di uguale
configurazione, di uguale peso, eccetera. Ciò che noi sappiamo non offre alcun motivo di supporre alcuna diversità
in questi caratteri particolari: esisterebbe nell’acqua, in quanto dovrebbe allo stesso modo trovarsi negli elementi
che costituiscono l’acqua, cioè l’idrogeno e l’ossigeno.»
John Dalton, A New System of Chemical Philosophy, trad. J. Guillerme, Manchester 1808

Brano n. 3
«Il mondo è diviso in spirito e materia, e, se lo è, che cos’è spirito e che cos’è materia? Lo spirito è soggetto alla ma-
teria o è investito di poteri indipendenti? L’universo ha un’unità di scopo? Sta evolvendo verso qualche meta? Vi so-
no realmente leggi di natura, o noi crediamo in esse soltanto per il nostro innato amore per l’ordine? […] A tali do-
mande non si può trovare risposta in laboratorio […] Lo studio di questi problemi, se non la loro soluzione, è com-
pito della filosofia.»
Bertrand Russell, Storia della filosofia occidentale, vol. I, Longanesi, Milano 1966

Brano n. 4
«Spesso quand’io ti miro / Star così muta in sul deserto piano, / Che, in suo giro lontano, al ciel confina; / Ovver
con la mia greggia / Seguirmi viaggiando a mano a mano; / E quando miro in cielo arder le stelle; / Dico fra me
pensando: / A che tante facelle? / Che fa l’aria infinita, e quel profondo / Infinito seren? Che vuol dir questa / Soli-
tudine immensa? ed io che sono?»
Giacomo Leopardi, “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”, in Canti, BUR, Milano 1991

1.4 La scienza moderna


Il brano di Russell che abbiamo letto nel paragrafo precedente termina af-
fermando che alle domande tipiche della filosofia non si può rispondere
andando in laboratorio. Certamente, ma è anche vero che alle domande
caratteristiche delle scienze sperimentali non si risponde mediante la fi-
losofia.
0100_UD01.qxd 7-12-2006 14:52 Pagina 4

4 sezione a Strumenti, modelli e procedure


Galileo Galilei (1564-1642) (fig. 2), stu-
diando il movimento dei corpi, fondò la
scienza moderna e il suo metodo di inda-
gine. Quali sono, sinteticamente, le tappe
di questa nuova strada per l’indagine della
natura?
Chiediamoci innanzitutto: Galileo che co-
sa vuole studiare della realtà che cade sot-
to i nostri sensi?
Quali aspetti intende indagare?
Egli stesso ci suggerisce la risposta nel se-
guente brano.
«Perché, o noi vogliamo specolando tentar
di penetrar l’essenza vera ed intrinseca
a) b)
delle sustanze naturali; o noi vogliamo
Figura 2 a) Ritratto di Galileo contentarci di venir in notizia d’alcune loro affezioni. Il tentar l’essenza,
Galilei. b) Frontespizio di una l’ho per impresa non meno impossibile e per fatica non men vana nelle
delle due opere principali di
Galileo: il Dialogo sopra i due
prossime sustanze elementari che nelle remotissime e celesti…»
massimi sistemi del mondo, Dalla III Lettera, “Delle macchie del Sole”, G. Galilei, in Opere, vol. V,
pubblicato nel 1632.
Giunti-Barbera, Firenze 1929

La ricerca di Galileo non è più quella filosofica dell’essenza delle


cose, ma la descrizione dei fenomeni naturali tramite quelle loro
caratteristiche che appaiono misurabili.

In una delle sue opere principali, Discorsi e dimostrazioni intorno a due


nuove scienze, egli si occupa del movimento dei corpi in vicinanza della
Terra e, in particolare, esamina il moto di caduta libera al suolo e quello
dei proiettili (fig. 3).
In questo studio, Galileo prende in considerazione le qualità misurabili dei
corpi: ad esempio gli spazi percorsi, i tempi impiegati per percorrerli, la ve-
locità, il peso ecc., e definisce queste caratteristiche primarie od oggettive.
Altre qualità dei corpi che non sono misurabili, come ad esempio l’utilità,
la versatilità o le qualità estetiche vengono escluse in quanto ritenute sog-
gettive.

Figura 3 a) Ripresa fotografi-


ca di una pallina che cade al
suolo in verticale. b) La traiet-
toria di una pallina lanciata con
una velocità parallela al suolo.
Le fotografie sono state scatta-
te a intervalli uguali di tempo.
Si noti il carattere accelerato
del movimento. a) b)
0100_UD01.qxd 7-12-2006 14:52 Pagina 5

unità 1 Le scienze sperimentali 5

La grande rivoluzione galileiana, che fonda la scienza in senso moderno,


Quali sono
consiste nella separazione della realtà in ciò che è oggettivo, cioè misu-
le principali innovazioni
rabile, da ciò che non lo è, e che quindi è ritenuto soggettivo.
introdotte da Galileo
Conseguenza di questa scelta, è che gli aspetti misurabili della realtà so-
nello studio della
no anche quelli che possono essere trattati matematicamente, cioè de-
natura rispetto
scritti mediante il linguaggio matematico.
al modo di procedere
In un celebre brano, Galileo si esprime in proposito con queste parole:
dei filosofi?
«La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta
aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se

Strumenti, modelli e procedure


prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è
scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi,
ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne u-
manamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro la-
berinto.»
G. Galilei, Il Saggiatore, in Id., Opere, vol. I, UTET, Torino 1996

Attenendosi alle qualità misurabili di un fenomeno si possono an-


che fare previsioni circa il suo svolgimento.

Ad esempio, studiando come i corpi cadono al suolo, Galileo ipotizza che


si tratti di un movimento rettilineo con accelerazione costante. La tratta-
zione matematica del fenomeno porta alla conseguenza (vedi unità 9)
che esso si deve svolgere secondo una legge matematica ben precisa,
espressa dalla relazione: s = (1/2)gt2. Gli spazi percorsi sono diretta-
mente proporzionali ai quadrati dei tempi: se in un intervallo di tempo t
il corpo percorre uno spazio s, in un tempo di caduta doppio il corpo per-
correrà uno spazio quattro volte maggiore. È questa legge oraria che
Galileo sottoporrà alla prova dell’esperimento con la famosa esperienza
del piano inclinato e dell’orologio ad acqua (vedi unità 9), ottenendo
conferma delle ipotesi formulate.

1.5 La sperimentazione
In una sua lettera Galileo afferma:
«Tra le sicure maniere per conseguire la verità è l’anteporre l’esperienze a
qualsivoglia discorso, essendo noi sicuri che in esso, almanco coperta-
mente, sarà contenuta la fallacia, non sendo possibile che una sensata
esperienza sia contraria al vero.»
G. Galilei, Lettera a Fortunio Liceti in Opere, vol. I, pag. 974, UTET, Torino
1996

Le scienze sperimentali procedono mediante due strumenti fonda-


mentali: quello delle ipotesi e delle costruzioni teoriche e quello
dell’esperimento.

Dopo aver preso in esame gli aspetti misurabili di un certo fenomeno,


si formulano alcune ipotesi e si cerca di costruire una teoria che possa
spiegare i comportamenti osservati. Si cerca anche di dedurre, a partire
dalle ipotesi formulate, il maggior numero possibile di conseguenze e di
prevedere quali tipi di fenomeni la teoria implichi.
0100_UD01.qxd 7-12-2006 14:52 Pagina 6

6 sezione a Strumenti, modelli e procedure


Le previsioni di una certa teoria vengono sottoposte al vaglio dell’espe-
rimento, che le può confermare o contraddire. In quest’ultimo caso, le i-
potesi con le quali si intendeva spiegare il fenomeno debbono essere
cambiate.

Per “esperimento” si intende la riproduzione in laboratorio di un


fenomeno in modo da osservarlo nelle condizioni più favorevoli
e verificare il suo andamento in rapporto alle previsioni della
teoria.

Dopo Galileo la capacità di sperimentazione è cresciuta a dismisura, co-


sicché l’uomo può mettere alla prova le sue teorie e giungere, mediante
la sperimentazione, a nuove ulteriori conquiste.
I risultati degli esperimenti possono essere controllati anche da altri ri-
cercatori in altre parti del mondo, e così venire confermati o contraddet-
ti. Una caratteristica importante della conoscenza scientifica è la sua ri-

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producibilità: ripetendo le stesse condizioni sperimentali, anche in luo-
ghi differenti del pianeta, i risultati degli esperimenti non cambiano.
Il metodo scientifico-sperimentale è un metodo efficacissimo e potentissi-
mo (anche tristemente potente, se pensiamo alla bomba atomica, che di que-
sto metodo è un prodotto).
Esso tuttavia non esaurisce la ricchezza della realtà e del pensiero, ha un cam-
po di applicazione particolare e richiede una preventiva astrazione da tutto
ciò che della realtà non è matematizzabile.
Il significato delle azioni, i comportamenti (si pensi ad esempio a quelli che
investono la sfera affettiva o delle decisioni) non sono suscettibili di esse-
re trattati mediante questo metodo e non deriveranno mai dai risultati di un’a-
nalisi chimica o fisica. Le testimonianze della stragrande maggioranza de-
Figura 4 Ricercatori al lavoro gli scienziati mostrano che ognuno di loro, anche quando ha trovato, per
in laboratorio. mezzo del metodo scientifico, la risposta a ciò che specificamente cer-
cava, non ha esaurito i propri interrogativi riguardo al reale e al suo
significato.
Una seria riflessione sulla propria attività fa dire a Einstein:
«La cosa più incomprensibile del mondo è che esso sia com-
prensibile», e potrebbe far dire a ciascuno di noi: “Perché
esistono le leggi fisiche? Perché l’Universo è ordinato?”.
Queste sono domande non scientifiche, ma profonda-
mente e irriducibilmente razionali; a esse non si ri-
sponde applicando il metodo scientifico-sperimentale,
ma impegnando la ragione secondo una sua più ampia
e originale modalità.
Documenti

«In questa epoca gli uomini stanno provando l’esperienza emozionante che si ha quando si cerca di indovinare il mo-
do in cui la natura si comporterà in una nuova situazione mai vista prima. Da esperimenti e informazioni in un cer-
to campo si può indovinare quello che accadrà in una regione che nessuno ha ancora esplorato. Che cosa c’è nella na-
tura che permette che questo accada, rendendo possibile indovinare, conoscendo una parte, come si comporterà il re-
sto? Questa è una domanda non scientifica, cui non so rispondere, e perciò darò una risposta non scientifica: io cre-
do che è perché la natura ha in sé una grande semplicità e perciò una grande bellezza.»
Richard Feynman, La legge fisica, Boringhieri, Torino 1971

«La scienza conduce dunque ad un punto oltre il quale non ci può più guidare. Ma appunto perché essa ci indica que-
sto limite e lo riconosce, può a buon diritto pretendere che le venga riconosciuta la preminenza in quei campi in cui
essa sola è signora.»
Max Planck
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unità 1 Le scienze sperimentali 7

1.6 L’imprevisto e l’intuizione


Nel paragrafo precedente abbiamo descritto i tratti essenziali del metodo di
indagine galileiano. Visto nella progressione delle sue fasi (osservazione di
un fenomeno, ipotesi di spiegazione, previsioni ed esperimento), potrebbe
sembrare un procedimento quasi di tipo meccanico che, una volta avviato,
porta inevitabilmente a dei risultati, senza l’intervento di altri fattori.
Invece non è così. Innanzitutto vogliamo far notare come l’imprevisto
giochi un ruolo rilevante nel progresso della conoscenza scientifica.
Molte importanti scoperte sono avvenute per caso, nel senso che si è

Strumenti, modelli e procedure


trovato qualcosa che non si stava cercando. Come esempi possiamo ci-
tare la scoperta della radioattività o quella della radiazione fossile che
si rivelò utile per la comprensione dell’origine dell’Universo.
La scoperta della radioattività avvenne nei primi mesi del 1896, quando
Henry Becquerel osservò che alcune lastre fotografiche riposte in un cas-
setto insieme a dei sali d’uranio erano rimaste impressionate da una
misteriosa radiazione che si emanava dall’uranio. Questo fu il punto di
partenza per l’individuazione delle sostanze radioattive, come l’uranio, il
polonio, il radio e molte altre, che emettono particolari
radiazioni classificate in radiazioni alfa, beta e gamma. Ai
nostri giorni, le sostanze radioattive sono impiegate, oltre
che per scopi scientifici, anche in alcune terapie medich