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Hamastan : la fine o l'inizio ?

Scritto da MarioEs
venerdì 15 giugno 2007

Come scrive oggi Magdi Allam sul Corriere della Sera , alla fine anche a Gaza ha vinto la parte più aggressiva e fondamentalista della Palestina e da domani
la domanda potrebbe essere se siamo alla fine della teoria dei due popoli e due stati e, di conseguenza, all'inizio di qualcosa di "inatteso" e ancora da capire
completamente.
Le due anime della Palestina, Al Fatah e Hamas , si sono scontrate a Gaza ed ha vinto l'anima verde (o nera?...) di Hamas.

E' difficile a questo punto tracciare degli scenari futuri anche di breve periodo, perchè, come lo stesso approccio di Magdi Allam dimostra, in questa fase più che
altro si cerca di capire chi ha sbagliato e perchè.

E sembrerebbe che un pò di colpa ce l'abbiano proprio tutti: a partire dall'Occidente (Usa e UE), Paesi Arabi e Al Fatah stessa.

Quello che, a mio parere, è da evidenziare per il momento è che nei paesi arabi e musulmani ci troviamo di fronte al graduale prevalere di forze "estremistiche" e
radicali, come se il "popolo" cominciasse a partecipare davvero in massa a questa lotta in funzione anti-occidentale e, soprattutto, anti-democratica e anti-laica.

L'Iran di Ahmadinejad ne è stato un primo (triste) esempio.

Adesso sembra toccare alla Palestina, che potrebbe diventare nel prossimo futuro quello che è stato già chiamato spregiativamente dagli israeliani, con riferimento
alla striscia di Gaza, Hamastan .

Afghanistan e Iraq sono delle "bombe ad orologeria", mentre Arabia Saudita e Pakistan sono i "classici" stati musulmani la cui politica non si può definire
propriamente filo-occidentale.

Le due anime dell'Islam, insomma, continuano a scontrarsi - e non solo ideologicamente - e l'anima fondamentalista sembra tutt'altro che sicuramente destinata
alla sconfitta.

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Questo ci deve far riflettere sul fatto che probabilmente il fondamentalismo, con tutti i suoi difetti, riesce a catalizzare sempre più attorno a sè i cuori e le menti
della gente comune in quanto l'Islam cosiddetto moderato altrettanto probabilmente non riesce ad esprimere una politica davvero unificante.

Il fondamentalismo, cioè, potrebbe avere dalla sua parte l'enorme forza delle passioni e dei sentimenti (di vendetta), mentre l'Islam moderato rischierebbe di
collassare sotto il peso della sua inconsistenza democratica e della sua "corruzione".

Perchè, alla fine, la gente deicide emotivamente ovunque e noi occidentali lo sappiamo molto bene vista la deriva etica della nostra politica.

Ed Hamas, nello specifico, conduce da sempre una politica sociale attenta e mirata, che è alla base della sua popolarità.

In tale quadro, l'islamizzazione della Palestina in chiave fondamentalista sembrerebbe dunque alle porte, a meno che Israele e l'Occidente non riescano a
trovare soluzioni che al momento, francamente, non mi sembrano dietro l'angolo.

Del resto, non si dice che chi è cagion del suo mal pianga sè stesso?

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