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(1865-1952)
UOMO DI SCIENZA E SENATORE
Guido Castelnuovo
Uomo di scienza e senatore
INDICE
CASTELNUOVO
MATEMATICO
PG
CASTELNUOVO
PG
CASTELNUOVO
E LA SCUOLA
PG
CASTELNUOVO
E IL FASCISMO
PG
15
PG
18
PG
18
PG
20
PG
43
BIBLIOGRAFIA COMPLETA DI
PG
53
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
PG
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GUIDO CASTELNUOVO
Guido Castelnuovo
Uomo di scienza e senatore
C ASTELNUOVO MATEMATICO
uido Castelnuovo nacque a Venezia il 14 Agosto del 1865 in una famiglia ebrea da Enrico
Castelnuovo e Emma Levi. Comp i primi studi nella citt lagunare appassionandosi alla geometria,
che rappresenter per Castelnuovo un fertilissimo campo di ricerche, al quale, come studioso, dar
dei contributi talmente significativi che, nel 1949, fu nominato, insieme ad Arturo Toscanini, dal presidente
Luigi Enaudi, primo senatore a vita della Repubblica Italiana per i suoi meriti scientifici. Egli fu uno dei pi
grandi matematici italiani del suo tempo; dopo essersi laureato nel 1886 a Padova in Matematica (con una
tesi di cui Giuseppe Veronese fu relatore), inizi, in qualit di assistente di Enrico DOvidio alluniversit di
Torino, una prolifica collaborazione con Corrado Segre, considerato il fondatore della scuola italiana di
geometria algebrica. Nel periodo trascorso a Torino Castelnuovo fu fortemente influenzato da Segre ed
ottenne importanti risultati nella teoria delle curve algebriche. Nel 1891 ottenne, a Roma, la cattedra di
geometria analitica e proiettiva dove fu collega di Luigi Cremona.
L'opera pi importante di Castelnuovo si svolse pertanto nell'ambito della geometria algebrica. Le sue aree
di interesse inclusero la geometria delle curve algebirche e la teoria delle superfici, argomento sul quale
collabor con Federigo Enriques. Castelnuovo produsse una serie di pubblicazioni nellarco di vent'anni
che, insieme con Enriques, condusse alla classificazione delle superfici algebriche.
La collaborazione tra i due inizi nel 1892 quando Castelnuovo conobbe, a Torino, il matematico, livornese,
neolaureato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, che si era recato alla scuola di Corrado Segre per
approfondire i suoi studi e perfezionare le sue conoscenze. All'inizio il
raapporto tra Castelnuovo, matematico affermato, e il giovane Enriques
(che all'epoca aveva solo venti anni) fu una relazione maestro-allievo. La
loro classificazione delle superfici algebriche venne pubblicata nel 1914, ma
il loro lavoro comune port a molte pubblicazioni congiunte nel corso del
tempo. Nel 1901 Castelnuovo ed Enriques presentarono un loro lavoro
comune per il Premio Reale di Matematica assegnato dall'Accademia dei
Lincei. Veronese, Cerruti, Bianchi, Dini e D'Ovidio, tra i pi prestigiosi
matematici italiani del tempo, componevano la commissione che doveva
decidere se e a chi assegnare il premio. Inizialmente ad Enriques il premio
non venne riconosciuto ma alla fine, dopo che Castelnuovo rifer che la
collaborazione fra i due era stata cos stretta che sarebbe stato impossibile
distinguere i contributi individuali, venne attribuito anche a lui (1907). Il
F ROTESPIZIO DEL LIBRO
rapporto che vi era tra i due testimoniato nel libro Riposte Armonie, il
"R IPOSTE A RMONIE"
quale composto da 670 lettere che Enriques invi allo stesso Castelnuovo,
spesso in risposta a lettere andate sfortunatamente perdute col tempo.
Nel 1903, morto Luigi Cremona, del quale era stato studente nel 1886-7, gli subentr nella cattedra di
Geometria Superiore alluniversit di Roma, della quale rest titolare fino al 1935 (anno del suo
pensionamento). Castelnuovo riform il corso di geometria superiore dividendolo in due parti; una prima
parte forniva una conoscenza generale degli aspetti della discipline geometriche mentre una seconda, si
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concentrava sulla teoria delle curve algebriche piane. Questa strutturazione si inseriva bene nella sua
filosofia su come la matematica dovesse essere insegnata. Egli stesso afferm: la ragione per la divisione
che da un lato necessario avere una cultura generale, dall'altro necessario avere conoscenza di un
particolare campo della matematica. Pi tardi nella sua carriera a Roma, tenne corsi sulle sulla teoria
geometrica delle equazioni e delle funzioni algebriche, sulle superfici di Rieman, sulla geometria noneuclidea e sulla geometria differenziale.
Dopo gli importanti risultati raggiunti nell'ambito della geometria delle superfici algebriche, Castelnuovo
rivolse la propria attenzione ad altre questioni di matematica e di fisica. Pubblic, a partire dal 1907,
importanti riflessioni sul valore culturale e formativo delle due discipline, quindi si dedic al calcolo e alla
teoria delle probabilit. Egli ci spiega perch trov la probabilit un argomento interessante da insegnare:
La probabilit una scienza di recente formazione, di conseguenza dentro di essa, meglio che in altri rami
della matematica, si pu vedere il rapporto tra il contributo empirico e quello dato dal ragionamento, e tra il
processo di logica induttiva e deduttiva utilizzate in esso. Il fatto che si tratta di una scienza in divenire
spiega il motivo per cui opportuno dare frequenti esempi per mostrare le applicazioni dei metodi noti o di
introdurne di nuovi.
Guido Castelnuovo fu uno dei primi studiosi in Italia ad occuparsi di questi temi e, insieme a Francesco
Paolo Cantelli e Bruno De Finetti, considerato uno dei fondatori della scuola italiana di probabilit. Egli
formul il postulato empirico del caso che caratterizza la concezione frequentistica-empirica della
probabilit (che determina la probabilit di un evento come il limite cui tende la frequenza relativa
dell'evento al crescere del numero degli esperimenti). Castelnuovo scrisse il trattato Calcolo delle
probabilit di cui una prima edizione usc nel 1919; mentre una seconda edizione ampliata fu pubblicata da
Zanichelli a Bologna nel 1926 e divisa in due volumi; fu la prima opera sistematica sull'argomento
pubblicata in Italia e per molto tempo rest il manuale di riferimento per ogni studioso interessato ad
avvicinarsi alla materia.
Tra gli anni che precedono la Prima guerra mondiale e gli anni venti Castelnuovo fu tra i fondatori della
Scuola di Scienze Statistiche e Attuariali di Roma, di cui diventa Preside.
Infine, compresa la portata rivoluzionaria delle teorie di Einstein, si occup della diffusione della teoria della
relativit facilitato notevolmente dalla fama e dal rispetto guadagnatosi durante la sua carriera, tramite la
pubblicazione di articoli e di un saggio sul tema che ebbero un ruolo determinante nella diffusione di
queste teorie in Italia.
Guido Castelnuovo
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ra i molteplici interessi coltivati da Guido Castelnuovo a partire dal 1906, ve ne sono alcuni che lo
condussero a scrivere importanti opere di divulgazione della scienza contemporanea e riflessioni sul
pensiero scientifico e la sua storia. La sua attivit si rivolse ad altri campi, rispetto allambito
strettamente matematico, il che denota in lui interessi che vanno dalla fisica alla storia e alla filosofia della
scienza. Ne fanno fede, anzitutto, i numerosi articoli comparsi in riviste italiane e straniere di cui formiamo
un elenco.
Fisica Contemporanea
Il principio di relativit e i fenomeni ottici, Scientia, 9,1911, 64-86
Sulla teoria della relativit. Sunto di due conferenze; Lelettrotecnica, 9, 1922; appendice alla traduzione
itaiana di: Kopff, I fondamenti della relativit einsteiniana, Hoepli, Milano 1923
L Espace temps des relativistes, Scientia, 33, 1923, 169-180
Il principio di causalit, Scientia, 60, 1936, 40-43
Probabilit
Determinismo e probabilit, Scientia, 53, 1933, 1-12
Determinismo e probabilit, Atti della Soc. It per il Progresso delle Scientia, Scientia 1932-33
La probabilit dans les differentes branches de la science, Hermann, Paris 1937
Cultura Scientifica
Antiche e moderne vedute sulle leggi naturali, 1913 in R. Universit di Roma
L Universo di De Sitter, Rend. Acc. Nazionale dei Lincei, 1930
Forme e dimensioni dell Universo, Scientia, 1931
Il principio di causalit, Scientia, 1936
La maggior parte di questi articoli vennero pubblicati sulla rivista Scientia, fondata a Bologna nel 1907
con il nome di Rivista di Scienza, organo nazionale di sintesi scientifica, che assunse la sua denominazione
definitiva nel 1910. Pubblicata dalla casa editrice Zanichelli, ha continuato le sue pubblicazioni fino al 1988.
La rivista nacque per iniziativa di un gruppo di studiosi animato da Federgo Enriques, che aveva lobiettivo
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di affinare i metodi della scienza, sottoponendo la teorie scientifiche ad una serrata analisi dei concetti e
dei metodi tradizionali, e di realizzare nuove forme di circolazione delle conoscenze nonch il
coordinamento e lorganizzazione del lavoro di ricerca. Fu cos che il comitato editoriale di Scientia si
rivolse alla comunit scientifica:
Tutti coloro che eccellono in un campo qualsiasi di studi sono pregati di recare a tale opera il loro concorso.
Piaccia a ciascuno di lasciare per un giorno il consueto linguaggio tecnico e dibattere nella forma pi
accessibile qualche problema generale, che altri, con uguale libert ed indipendenza, verr ad illuminare
sotto aspetti diversi." 1
Accolsero il loro invito e pubblicarono articoli sulla rivista autori provenienti da oltre 50 nazioni diverse tra
cui, accanto a Castelnuovo ed Enriques, Volterra, Fermi, Poincar, Einstein, Hiesemberg, Amaldi, Borel.
Limpegno di divulgatore delle nuove idee della fisica contemporanea, port Guido Castelnuovo, nel 1922
presso Zanichelli, alla pubblicazione di un libro, Spazio e Tempo secondo le vedute di A. Einstein, che
raccoglieva ed approfondiva il contenuto di alcune conferenze tenute dallautore in diverse occasioni. Il
saggio, una delle prime opere divulgative sulla teoria della relativit apparse in Italia, ebbe una grande
importanza nella diffusione delle idee di Albert Einstein nel nostro paese, tra gli studiosi e in una cerchia pi
vasta di persone. Scrive Carlo Bernardini nella sua Prefazione alla ristampa anastatica del saggio:
Bench lavversione di una parte dellambiente scientifico alla teoria della relativit sia ormai un mero
incidente del passato, la teoria non ha mai raggiunto il senso comune. Gli scritti su di essa si sono
moltiplicati a dismisura. Lintento di G. Castelnuovo era pi umile e pi realistico a differenza di altri scritti
come quello dei classici meccanici Boggio e Burali-Forti, e quindi non riconducibile alla logica e al senso
comune. Coerente del resto con quanto Castelnuovo dichiarava esplicitamente Se ci preme che la scuola
contribuisca efficacemente al progresso economico e scientifico del nostro paese noi dobbiamo riprendere in
esame da un punto di vista pi moderno i problemi didattici e spogliando il nostro insegnamento dallo
spirito dogmatico che lo affligge, dobbiamo maggiormente accostarlo alla natura ed alla vita 2
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via diffuso tra i profani, i quali hanno chiesto di conoscere almeno i principi della nuova dottrina.
Innumerevoli libri si son proposti di soddisfare questa sete di sapere; ma la sete ancora inesausta. Tra le
opere di volgarizzazione alcune, le pi facili, se possono accontentare i frequentatori di un salotto di
intellettuali, lasciano sussistere, colla loro forma vaga, molteplici dubbi nel lettore riflessivo. Altre riescono
astruse per lesposizione soverchiamente astratta. Altre, infine, veramente ottime, non bastano agli svariati
gradi di cultura, alle svariate forme di intelligenza di tutti coloro che vorrebbero penetrare pi addentro
nella recente teoria. Daltra parte i tratti ove questa approfondita sotto laspetto matematico sono alla
portata di pochi iniziati e coprono talvolta, sotto il velo delle formule, i fatti fisici che maggiormente
dovrebbero essere posti in rilievo. Ho pensato che non fosse superfluo questo libretto ove ho esposto con
maggiore ampiezza il soggetto di due conferenze da me tenute alla Associazione Elettrotecnica, Sezione di
Roma, e all'Associazione per l'Alta Cultura di Milano. Nel quale opuscolo ho limitato il mio esame ai due
punti che a me sembrano pi fondamentali nella concezione di Einstein: la nozione di tempo relativo e
quella di campo gravitazionale. Ho cercato di illuminare l'argomento sotto l'aspetto fisico e matematico,
evitando per gli sviluppi formali che della matematica costituiscono s lo sviluppo tecnico indispensabile per
risolvere i problemi, ma non sempre il mezzo pi adatto per chiarire i concetti. Io credo che questo opuscolo
sia in gran parte accessibile a chi ricordi i fondamenti della matematica e della fisica che vengono forniti
dall insegnamento secondario; qualche nozione ulteriore di geometria data in forma piana allattento
lettore. Due o tre punti dellultima parte possono richiedere, a dire il vero, cognizioni pi alte; ma non sono
indispensabili per la comprensione del soggetto. Io spero che alla fine di questo libro il lettore sar in grado
di gustare la bellezza delledifizio maestoso elevato da Albert Einstein. Ledifizio potr forse esser ritoccato
in avvenire, ma rester sempre una delle creazioni pi grandiose dellingegno umano.
Roma, ottobre 1922.
Unaltra opera che testimonia limpegno di Castelnuovo per la diffusione della cultura scientifica, il libro
Le origini del calcolo infinitesimale nellera moderna pubblicato da Zanichelli nel 1938. Anche in questo
caso, non si tratta di un lavoro di uno storico della matematica, ma di un libro
che si propone di portare ad un pubblico colto, ma pi largo di quello costituito
dai soli cultori della matematica, la possibilit di conoscere il percorso storico
che ha condotto, con la nascita della scienza moderna, alla creazione del
calcolo infinitesimale.
Castelnuovo, commentando il proprio saggio nella Prefazione, ha scritto:
"Uno dei periodi pi interessanti per la storia della matematica il secolo
durante il quale si son gettate le basi del Calcolo infinitesimale; secolo che si
inizia verso la fine del '500 con i primi tentativi di proseguire l'opera di
Archimede e si chiude con la redazione degli scritti di Newton e Leibniz. Ogni
storico delle scienze esatte dedica molte pagine a quel periodo; ma se vuole
FRONTESPIZIO DEL LIBRO
" ORIGINI DEL CALCOLO INFINITESIMALE
coscienziosamente riferire intorno a tutte le questioni sui soggetti pi vari che
NELL ERA MODERNA "
si sono agitate in quell'epoca, egli riesce a concentrare l'attenzione del lettore
sui progressi che lentamente, e pur senza incertezze, vanno compiendo i metodi infinitesimali. - In questo
breve saggio storico ho voluto parlare esclusivamente dei detti metodi. Mi son proposto di far vedere nel
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modo pi chiaro come la nuova scienza sia sorta quando le antiche, geniali, concezioni di Archimede furono
fecondate con le nuove dottrine, dell'algebra e della geometria analitica da un lato, della dinamica (o
meglio cinematica) dall'altro lato.
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INTRODUZIONE
interesse di Guido Castelnuovo per la scuola si pu far risalire ai primi anni del Novecento, a
partire dai numerosi articoli dedicati allambito scolastico e alla formazione degli insegnanti.
Nel 1908 partecipa al IV congresso internazionale dei matematici, come delegato per lItalia
insieme ad Enriques e Vailati.
Nel 1911, anno in cui Castelnuovo presidente della Mathesis (Societ italiana di scienze matematiche),
viene creato il liceo moderno, incentrato sullapprofondimento delle lingue straniere, delle scienze e
della matematica, che entrer in vigore nel 1914 come una sezione del liceo classico; i programmi di
matematica del liceo moderno sono scritti da Guido Castelnuovo.
Nel 1923,durante il regime fascista, viene varata la riforma Gentile, alla quale Castelnuovo si oppone, in
quanto comprime gli studi matematici e scientifici nella scuola.
Nel 1944 vengono riformati i programmi per la scuola superiore, la cui premessa, per la matematica, sar
ispirata da Castelnuovo e da Enriques.
La scuola nei suoi rapporti con la vita e con la scienza moderna, Terzo congresso della Mathesis, Genova 21-24 Ottobre 1912.
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Castelnuovo sostiene inoltre che gli insegnanti abbiano il dovere di far notare agli alunni che la scienza non
che un cumulo di approssimazioni, poich le conoscenze sono approssimate, talune in modo
grossolano.
Per Castelnuovo il compito della scuola quello di formare luomo civile, contribuendo alla costruzione di
quella che lui definiva una democrazia colta. Per fare ci necessario abbattere le barriere tra la scuola e
il mondo moderno e, in campo scientifico, necessario ricomporre la divisione tra matematica e scienza
dellosservazione.
Occorre dunque una riforma della scuola per permettere ai giovani studenti italiani di potersi dedicare allo
studio di una scienza al passo con le nuove teorie e con i nuovi orizzonti che si sono aperti allindagine
sperimentale.
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Guido Castelnuovo
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Daltra parte un insegnamento ove penetrassero le sottigliezze della critica moderna riuscirebbe accessibile
a pochi ed a questi stessi darebbe unidea unilaterale , e quindi falsa, di ci che la scienza 4
Castelnuovo anticipa due possibili obiezioni al suo operato: la prima osservazione indirizzata ai colleghi
legati alla tradizione, ai quali egli fa presente larretratezza dellItalia rispetto alle nazioni straniere e,
soprattutto la necessit di conoscere nozioni matematiche che ormai fanno parte della cultura generale; la
seconda osservazione rivolta invece a coloro che giudicano le innovazioni dellistruzione troppo modeste,
ai quali Castelnuovo risponde : pur non temendo le innovazioni, credo si debba nelle scuole procedere
gradualmente.
classe II: misura approssimata di segmenti ed angoli e cenni sulle operazioni con i numeri
approssimati; le coordinate cartesiane nel piano (con cenni alle coordinate nello spazio); la
rappresentazione grafica di funzioni e le loro interpretazioni fisiche e meccaniche.
classe III: il concetto di limite, di retta tangente ad una curva, di lunghezza di un arco; la derivata di
una funzione e le sue interpretazioni geometriche e meccaniche; il concetto di integrale e la
valutazione approssimata di unarea piana.
Ginnasio Liceo Moderno. Orario Istruzioni - programmi, Bollettino Ufficiale del Ministero dellIstruzione Pubblica, XL, 45, 30
ottobre 1913 in [10, pp.335-361].
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Guido Castelnuovo
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Il pi autorevole oppositore fu Vito Volterra, il quale si espresse sia in Senato che come Presidente
dellAccademia dei Lincei. Proprio nellambito dellAccademia egli promosse nel 1923 listituzione di
unapposita commissione di studio, la quale, nel suo documento finale scritto da Castelnuovo, formul una
bocciatura senza riserve della riforma Gentile.
Lopposizione di Castelnuovo allaccorpamento e al ridimensionamento delle materie scientifiche e al
prevalere degli insegnamenti filosofici su quelli scientifici espressa nel seguente passaggio:
La nostra commissione teme che una parte esuberante data alla filosofia nei programmi dei licei possa
favorire il risorgimento delle tendenze eccessivamente aprioristiche e delle argomentazioni meramente
verbali contro le quali i maggiori spiriti del Rinascimento hanno sostenuto tante lotte, che parevano chiuse,
grazie alla vittoria del nostro sommo Galileo 5
Nonostante i colpi portati a questa riforma, gi allindomani delluscita di Gentile dal governo, larchitettura
del sistema di istruzione e alcuni degli orientamenti culturali di fondo rimasero inalterati fin dopo la
conclusione della Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1944 una commissione nominata dalle autorit militari alleate formul i programmi per i licei nei
territori liberati (che nel 1945 furono estesi a tutto il territorio nazionale).
Nellesaminare i documenti occorre distinguere la premessa dalle indicazioni di programma in senso
stretto. La prima risente della lezione di Castelnuovo e di Enriques, mediante il loro incontro con Carleton
Washburne, un pedagogista americano che aveva gi cooperato nel sud Italia con il nuovo governo per i
programmi della scuola elementare. 6
L'insegnamento della matematica ha speciale valore nella formazione e nel disciplinamento dell'intelletto.
Ma occorre conciliare lo spirito d'indeterminatezza dei giovani con la propriet, la sobriet, la sintesi e la
precisione che tale disciplina impone, senza per scoraggiarli, comprimendo la loro iniziativa. Anche qui
dunque si condurranno ricerche collettive seguendosi il metodo delle approssimazioni successive, perch la
consapevolezza delle parole, dei concetti, delle propriet, dei ragionamenti si consegue, a poco a poco, per
gradi insensibili. E conviene, per tenere sempre vivo l'interesse ai successivi sviluppi, dare largo posto
all'intuizione, al senso comune, all'origine psicologica e storica delle teorie, alla realt fisica, agli sviluppi che
conducono ad affermazioni pratiche immediate, mettendo da parte le nozioni statiche e rigide, e quelle
puramente logiche, ma che astraggono da ogni impulso intuitivo. Le suddette esigenze non possono essere
conciliate certamente dalle definizioni statiche, ma dall'uso spontaneo di quelle dinamiche, pi aderenti
all'intuizione. Metodo dunque intuitivo - dinamico, in stretto contatto col processo storico, senza
esclusivismo di vedute, perch solo cos il patrimonio spirituale acquistato nella scuola media inferiore pu
essere veramente ripreso, evoluto e rafforzato nella scuola dell'ordine superiore. 7
Guido Castelnuovo, relazione Sopra i problemi dellinsegnamento superiore a proposito delle attuali riforme Roma, Tipografia
della R. Accademia dei Lincei, 1923
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Emma Castelnuovo, Federigo Enriques e Guido Castelnuovo nel ricordo di Emma Castelnuovo .
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Circolare Ministeriale 2 gennaio 1945, n. 155
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Guido Castelnuovo
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Nell'agosto 1944 Castelnuovo firma un interessante progetto di riforma delle scuole medie (inferiori e
superiori) presentato a nome del Partito d'Azione, un progetto che a grandi linee riflette molte delle idee
da lui propugnate fin dall'inizio del secolo.
Il progetto prevede:
La proposta di una scuola media inferiore unica e aperta a tutti, giustificata con queste
parole:
La scuola media ha principalmente servito gli interessi di una classe, la borghesia agiata. Da questa
classe essa ha attinto la grande maggioranza dei suoi allievi e non ha fatto una selezione per costituire la
futura classe dirigente. [...] La opportunit della scuola unica pu anche giustificarsi con altre
considerazioni. Quando il ragazzo lascia le elementari, verso i 10 anni, egli non certo in grado di scegliere
la carriera pi adatta ai suoi mezzi intellettuali ed economici. La scelta potr farsi con maggiori elementi tre
o quattro anni pi tardi, dopo aver compiuto la scuola unica.
La rimozione del latino dai programmi della scuola media unica e la sua sostituzione con il francese.
Una delle ragioni per le quali il detto insegnamento riesce cos poco efficace proviene probabilmente
dall'et troppo giovanile in cui viene cominciata. Un ragazzo di dieci o undici anni costretto per tre anni ad
annoiarsi con le regole di una difficile grammatica senza avere il conforto di vederle applicate
all'interpretazione di autori la cui lettura, a quell'et riuscirebbe troppo ardua per lui.
Alla scuola unica si entra mediante un esame di ammissione aperto a tutti, da sostenersi davanti una
commissione di professori della scuola stessa. [...] Alla fine del triennio l'allievo che intende terminare gli
studi, pu ottenere un diploma in base alla media dei voti dall'ultimo anno, integrata con i voti degli esami
in quelle materie ove la media non raggiungesse il limite prestabilito. Questo diploma, che non necessario
per proseguire gli studi pu servire come titolo per l'ammissione a modesti impieghi. [...] Al contrario
l'allievo che volesse proseguire gli studi in una scuola media superiore dovr superare un esame, aperto a
tutti, presso la scuola che intende frequentare, davanti una commissione di professori di questa scuola e su
programmi riguardanti le materie dalla scuola unica. L'esito del detto esame servirebbe anche di norma per
la concessione di posti gratuiti nei convitti.
Rimane l'esame finale delle superiori, ma per accedere all'Universit pu essere richiesto un esame
di ammissione, (per esempio, per i diplomati del classico che vogliano iscriversi a facolt
scientifiche e per i diplomati dello scientifico che vogliano iscriversi a facolt letterarie).
Linizio dello studio del latino solo dal primo anno delle superiori; si propone inoltre di abolire le
versioni dall'italiano al latino.
La conclusione del progetto di riforma in linea con la concezione della didattica che Castelnuovo difende
fin dall'inizio del secolo:
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Nel formulare i programmi sar bene che la commissione tenga conto delle aspirazioni culturali degli allievi
pi intelligenti e dotati di maggiore autonomia di pensiero, aspirazioni che si traducono nella spontanea
lettura di libri letterari e scientifici spesso ben diversi ma non meno pregevoli di quelli che la scuola
attualmente suggerisce. Queste aspirazioni sono un indizio delle esigenze culturali della societ
contemporanea, esigenze che il professore, ancorato alle antiche tradizioni, non sente spesso in modo cos
fresco e vivace. La scuola media non sar veramente efficace se non quando riuscir a interessare i giovani
di ingegno pi vivo e originale, mentre oggi essa accontenta principalmente gli allievi pi docili e diligenti.
Lelenco dei tentativi successivi di riforma della scuola secondaria molto lungo. Infatti, in seguito:
Nei primi anni del dopoguerra la struttura gentiliana della scuola subisce solo lievi ritocchi;
Dalla fine degli anni 50 si sviluppa il movimento della matematica moderna che ha un ruolo
decisivo nel modificare la visione dellinsegnamento matematico
in un primo tempo il latino vi resta come lingua opzionale, ma poi viene definitivamente abolito;
linsegnamento delle lingue straniere viene via via potenziato anche se linglese e non il francese
a prendere sempre pi il sopravvento;
nei licei viene abolita la versione dallitaliano al latino.
Viceversa non si concretizza lidea di Castelnuovo che fossero da preferire gli esami di ammissione a quelli
conclusivi; avviene anzi il contrario: vengono aboliti gli esami di ammissione alla scuola media e al liceo,
mentre restano al loro posto gli esami conclusivi seppure pi volte riformati ed emendati.
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rapporti di Castelnuovo con il regime fascista sono da leggere nellottica di quella resistenza civile che
vide impegnati anche molti altri uomini di cultura. Una simile posizione infatti testimoniata
dalladesione da parte di Castelnuovo al Manifesto degli intellettuali antifascisti, redatto e promosso
da Benedetto Croce. Questo testo sanciva di fatto il rifiuto da parte di molti autorevoli esponenti della
cultura italiana di quegli anni del Manifesto degli intellettuali fascisti (1925), pubblicato, solo pochi mesi
prima, da Giovanni Gentile come documento ideologico della cultura italiana assoggettata al regime. Daltra
parte proprio contro Gentile e la sua riforma dellistruzione aveva spesso diretto le sue critiche
Castelnuovo. Nel 1931 il regime richiese a tutti i docenti delle universit italiane il giuramento di fedelt al
fascismo e Castelnuovo si vide costretto a firmare per poter proseguire nellinsegnamento, che lasci per
solo quattro anni pi tardi per aver raggiunto let di pensionamento. Un analogo giuramento venne in
seguito richiesto allo stesso Castelnuovo per continuare a far parte dellAccademia dItalia, unistituzione
che aveva inglobato lAccademia dei Lincei con il fine di coordinare il movimento culturale italiano secondo
i dettami fascisti.
Il clima nei confronti di intellettuali ebrei si era fatto nel frattempo sempre pi opprimente, tra sospetti di
cospirazioni giudaiche per ottenere cariche di rilievo o per diffondere teorie, come quella della relativit
einsteiniana, che venivano attribuite alla cultura ebraica.
Con lentrata in vigore delle leggi razziali del 1938 la persecuzione contro gli ebrei si fece sistematica;
questa ebbe tra l'altro l'effetto di escludere tutti gli ebrei dagli uffici pubblici e quindi anche dall
insegnamento: a Castelnuovo, sebbene ormai in pensione, fu addirittura impedito fisicamente di entrare
nellistituto di matematica dellUniversit di Roma e nella biblioteca per portare avanti i suoi studi.
Lopposizione di Castelnuovo al governo di Mussolini testimoniata da una nota del 17 febbraio 1939 della
Questura di Roma, in cui si diceva: "viene riferito che il Prof. Guido Castelnuovo [...] ebreo, andrebbe
pubblicamente sparlando del Regime e del Duce. Si prega voler disporre accertamenti urgenti e fornire
informazioni sulla condotta, razza e religione del Castelnuovo". Il professore godeva per di solidariet
allinterno delle stesse autorit, tanto che la denuncia sopracitata non ebbe ripercussioni, come esplicitato
dalla risposta del commissariato: "Da riservati accertamenti eseguiti non risultato che predetto abbia mai
proferito frasi sconvenienti nei riguardi del Regime e del Duce; ne ritenuto capace di farlo. Il Castelnuovo
di razza ebrea, ma non professa alcuna religione. E ritenuto persona (retta ed) onesta (sotto tutti gli
aspetti) e, stando alle apparenze, mantiene contegno indifferente nei riguardi della politica razzista, si
mostra ossequiente alle leggi ed alle autorit. Ho disposto pertanto attenta vigilanza nei confronti del
predetto...".
Non a caso poi, nel 1943, la famiglia di Castelnuovo riusc a sottrarsi ai rastrellamenti dei tedeschi
mettendosi in fuga grazie a notizie ottenute direttamente da alcuni organi di polizia. Tuttavia loccupazione
tedesca costrinse poi la famiglia Castelnuovo a dividersi e a nascondersi sotto falso nome. La figlia Emma, si
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rifugi prima da amici e, poi, presso ospedali, istituti religiosi, piccole pensioni, spostandosi
frequentemente per ragioni di sicurezza.
La testimonianza pi evidente dell impegno di Castelnuovo nella resistenza antifascista data dalla sua
attiva partecipazione nellorganizzazione di una Universit Clandestina parallela a quella ufficiale per
consentire ai giovani ebrei, espulsi dalle facolt
delluniversit pubblica, di proseguire e portare a termine i
propri studi. Terminati gli studi secondari, infatti, non solo
era preclusa agli allievi ebrei liscrizione alle universit
pubbliche, ma era anche vietato alla comunit israelitica di
istituire corsi universitari per cos dire privati. Guido
Castelnuovo non si arrese e, nellautunno del 1941, prese
con lingegnere Guido Bonzanigo, direttore dellIstituto
tecnico superiore di Friburgo in Svizzera, accordi tali da
rendere possibile l'iscrizione dei suoi studenti senza
obbligo di frequenza. Fu cos che nel dicembre di quellanno
sotto il nome fittizio di Corsi integrativi di cultura
matematica apr una vera e propria universit fuori legge
rimasta attiva fino al 1943. Fu Guido Castelnuovo in persona
a redigere i programmi delluniversit clandestina e a
reclutare i professori. I docenti erano sia insegnanti ebrei,
sia professori ariani allontanati dalle scuole pubbliche per
motivi di fede politica. Le lezioni si tenevano di pomeriggio
nei locali della scuola ebraica, proprio davanti al Tribunale
Speciale. I corsi potevano non solo essere chiusi da un
CASTELNUOVO NEL GIAR DINO DELL ' UNIVERSTIY
giorno allaltro, ma portare in carcere, con le conseguenze
CLANDESTINA CON DUE DOCENTI
che sappiamo, insegnanti e studenti e, prima di tutti, lui,
lideatore di questa meravigliosa pazzia8.. Ogni anno i corsi si chiudevano con degli esami, i cui risultati
erano inviati e convalidati in Svizzera. In questo modo Castelnuovo permise a 25 studenti di sostenere
esami legalmente riconosciuti e di concludere i loro corsi di studi. Tuttavia le lezioni dovettero
interrompersi in seguito alloccupazione tedesca di Roma, immediatamente successiva alla firma
dellarmistizio del settembre del 43.
Con la liberazione di Roma del 1944, la validit dei corsi venne definitivamente riconosciuta dall Universit
della Sapienza e dal Ministro dellistruzione Guido De Ruggiero, reintegrando gli studenti nelle universit
italiane.
Il 1944 rappresenta lanno della svolta per Guido Castelnuovo: fu nominato commissario speciale del
Consiglio Nazionale delle Ricerche, il maggiore ente per la ricerca italiano, con il compito di avviarne la
riorganizzazione dopo la sostanziale paralisi del periodo bellico, e divenne membro della commissione di
epurazione, organo incaricato di rimuovere dai loro incarichi le persone pi coinvolte con il passato regime.
A questo periodo risale anche una sua significativa collaborazione con il Partito dAzione, per il quale
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partecip alla stesura di un progetto di riforme scolastiche, testimoniando cos ancora una volta le sue
convinzioni politiche, ben lontane dallideologia fascista.
Nel 1945 fu eletto presidente dellAccademia dei Lincei e membro della Acadmie des Sciences di Parigi,
una delle pi importanti istituzioni culturali europee.
Castelnuovo mor all'et di 86 anni il 27 aprile 1952 a Roma.
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Guido Castelnuovo
Uomo di scienza e senatore
senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi stato Presidente della Repubblica.
Il Presidente della Repubblica pu nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno
illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. 9
Guido Castelnuovo nominato come primo senatore a vita (insieme ad Arturo Toscanini, che rifiut per la
carica) da Luigi Einaudi il 5 dicembre 1949 per aver illustrato la patria con altissimi meriti nel campo
scientifico.
Nel corso della Prima Legislatura (8 maggio 1948 - 24 giugno 1953), Guido Castelnuovo fa parte del Gruppo
Misto guidato da Francesco Nitti e ricopre importanti incarichi nelle Commissioni che si occupano
prevalentemente di ambiti culturali come la "6a Commissione Permanente (Istruzione pubblica e belle arti)"
e il Comitato per l'incremento della Ricerca Scientifica.
INTERVENTI PARLAMENA RI
uido Castelnuovo, nominato senatore il 5 dicembre 1949 dal Presidente della Repubblica Luigi
Einaudi, ha partecipato alle sedute del Senato nei giorni: 6 dicembre 1949, 3 maggio 1950, 5
maggio 1950 e 17 gennaio 1951.
Lintervento della seduta del 3 maggio 195010 il pi significativo poich reca in s temi e argomenti
rintracciabili nella contemporaneit.
Come sostenuto da Guido Castelnuovo, la mancanza di un effettivo investimento nella ricerca scientifica
non pu che condurre un paese ad un periodo di stasi, durante il quale inevitabilmente il progresso si
blocca; e non soltanto nell ambito scientifico in cui assistiamo oggi al triste fenomeno dellemigrazione di
tanti ricercatori in altri paesi a causa dellinefficienza dei laboratori italiani e dellinadeguatezza delle
retribuzioni; ma anche economico e sociale con un peggioramento dello stile e del tenore di vita della
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Guido Castelnuovo
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popolazione, dal momento che dell assenza di progresso scientifico risente negativamente tutta la societ
civile.
Un problema oggi ampiamente discusso riguarda l energia atomica: come Castelnuovo sottolineava l Italia
gi allora si distingueva dagli altri paesi per la mancata adesione alla produzione di energia nucleare. I
tempi non sembrano cambiati e non solo per quanto riguarda l utilizzo delle centrali nucleari ma anche per
il fatto che la ricerca scientifica propriamente intesa nasca si sviluppi allestero e le nuove generazioni siano
costrette sempre pi spesso a lasciare il nostro paese per intraprendere una carriera che altrimenti non
avrebbe prospettive. E doloroso pensare che in cinquanta anni di storia, tra innovazioni, scoperte e
progressi non siamo ancora riusciti a dare avvio ad uno dei fondamenti del miglioramento culturale, sociale
ed economico di una nazione. Adesso affrontare un tema tanto importante e costoso, come quello
dellenergia nucleare, pu risultare per certi aspetti inopportuno: la crisi che grava sul nostro paese non
favorisce una rinascita in tempi brevi di tale ambito; ma, come espresse Castelnuovo 50 anni fa, un primo
passo potrebbe essere quello di diminuire le spese improduttive. Interloquendo poi sul bilancio della
pubblica istruzione, spiegava come molte accademie e istituti culturali fossero finanziati dall ausilio di
imprenditori privati e banche o che, in assenza di tali donazioni, venissero loro erogate cifre esigue; altri
centri nazionali invece godevano di cifre pi elevate. Questo squilibrio riscontrabile anche oggi, ad
esempio sono sempre pi ridotti i finanziamenti alle scuole pubbliche. Come emerge anche dalla proposta
di legge del senatore e come molti negli ultimi anni hanno evidenziato (e continuano a farlo), potremmo
(anzi dovremmo) ridimensionare le spese e gli sprechi spropositati soprattutto nella pubblica
amministrazione, investire nei campi che meglio rappresentano le esigenze dei cittadini e favorire le nuovi
generazioni che ultimamente appaiono disorientate, incerte, prive di aspirazioni ma desiderose di averne.
Le capacit non mancano, basterebbe fornire le opportunit al fine di farle emergere.
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Guido Castelnuovo
Uomo di scienza e senatore
INTERVENTI NELLA
VI COMMISSIONE
l periodo di attivit parlamentare pi intenso per Guido Castelnuovo quello che percorre tutto il 1951
quando egli partecipa e interviene in molte sedute della 6a Commissione permanente.
Ricordiamo in particolare tre sedute della Commissione per l'istruzione pubblica e belle arti in cui
Guido Castelnuovo relatore:
25 Ottobre 1950
15 Novembre 1951
21 Novembre 1951
Guido Castelnuovo relatore nella seduta del 25 ottobre 1950, presieduta da Aldo Ferrabino, parlamentare
della Democrazia Cristiana. Nella stessa seduta partecipano molti altri Senatori della DC come Raffaele
Ciasca, Felice Lovera e Quinto Tosatti; Senatori del Partito Comunista Italiano tra i quali Antonio Banfi,
Domenico Magr e Galliano Gervasi; e una folta rappresentanza del Partito Socialista fra i quali Felice
Platone e Gabriele Jannelli. Non mancano, a sottolineare come la Commissione lavori sopra le parti
politiche, anche esponenti del Gruppo Misto, fra cui lo stesso Castelnuovo, e il Repubblicano Ferruccio
Parri.
La proposta di Castelnuovo volta a discutere su un eventuale incremento dei fondi per l'Istituto
nazionale di geofisica in Roma, 11 a cui si stima necessario un aumento di contributi statali di 50.000.000 di
lire.
Dell'intervento colpisce soprattutto l'umilt del Senatore che riconosce di essersi sbagliato in un primo
momento, quando cio non aveva ritenuto necessario il cospicuo aumento di contributi, salvo poi
correggere la sua opinione dopo averne discusso con alcuni colleghi Senatori e quelle persone da lui
definite pi competenti [] e imparziali.
Questi confronti costruttivi e cordiali gli hanno consentito di comprendere l'importanza dello sviluppo
dello studio geofisico, di richiamare l'attenzione sul problema di una distribuzione non equa dei
finanziamenti agli Istituti di ricerca italiani e di ottenere un impegno comune affinch venissero aumentati i
contributi anche ad altri famosi laboratori, cosicch ad esempio non si abbia pi a verificare la vergogna di
uno stanziamento di sole 100.000 lire per l'osservatorio di Arcetri.12
Anche il Senatore Banfi chiede, in accordo con Castelnuovo, di aumentare i contributi anche ad altri Istituti
di ricerca Italiani, e aggiunge, riferendosi proprio all'osservatorio di Arcetri, che quando si tratta di fondi
11
La disposizione presidenziale firmata dallo stesso Marconi il 13 novembre 1936 dava vita allIstituto Nazionale di Geofisica (ING)
dotandolo di quattro geofisici e quattro tecnici e di un ambizioso programma scientifico. Tra le attivit scientifiche previste
primeggiava la sismologia, ma si intendeva approfondire anche altri settori della fisica terrestre come la fisica ionosferica,
lelettricit atmosferica e terrestre, le radiazioni naturali e lottica atmosferica, il geomagnetismo. Incaricato con disposizione di
legge di assolvere il servizio geofisico nazionale, lIstituto allest la prima rete geofisica italiana.
12
L'Osservatorio Astrofisico di Arcetri un osservatorio astronomico professionale italiano, appartenente all'INAF (Istituto
Nazionale di Astrofisica). L'osservatorio si trova ad Arcetri, zona collinare del comune di Firenze. Con l'aumento di fondi negli anni
successivi, il direttore Guglielmo Righini nel 1959 fece ristrutturare l'Osservatorio dislocando i telescopi all'avanguardia di cui
disponeva nei luoghi dove anc'ora oggi sono stanziati.
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per le materie scientifiche le cose avvengono caoticamente. Proprio su questo il Presidente della
Commissione, Aldo Ferrabino, nota che, grazie alla collaborazione dello stesso Castelnuovo, sarebbe nata di
l a poco una Commissione composta di cinque deputati e cinque Senatori, tutte persone provviste di abilit
scientifica di grado accademico [...] che avr l'incarico di coordinare e fare proposte in merito alle ricerche
scientifiche e al loro finanziamento; il 21 settembre 1951 nascer infatti un Comitato per l'incremento
della Ricerca Scientifica di cui lo stesso Guido Castelnuovo Presidente e formato anche dai Senatori
Quagliariello, Ferrabino, Gortani, Panetti (DC) e Giua (PSI), che si scioglier solo il 24 giugno 1953 alla fine
della prima Legislatura.
Il Senatore Ciasca si associa agli interventi precedenti richiamando l'attenzione sul fatto che il concetto di
ricerca scientifica debba essere assunto nella sua pi larga accezione fino a comprendervi anche le scienze
morali e portando l'esempio dell'Istituto storico Italiano.
Guido Castelnuovo ancora relatore nella seduta del 15 novembre 1951. Oltre che il Presidente di
Commissione e militante nella DC, Aldo Ferrabino, intervennero nella seduta solo Raffaele Ciasca, anch'egli
della DC, e la Senatrice Angelina Merlin, gi Segretario alla Presidenza del Senato in quegli anni (e gi
membro dell'Assemblea Costituente), proveniente dalle fila del PSI. Proprio il vicinissimo ricordo
dell'ultimo, terribile, conflitto Mondiale, porta la Senatrice Merlin, in linea con le paure del proprio partito e
del Paese, a prendere la parola evidenziando il rischio che l'avvicinamento alla Germania portasse ad un
nuovo asservimento al germanesimo.
Castelnuovo davanti alla Commissione propone quattro diversi finanziamenti: un contributo straordinario
di 10.000.000 lire per l'Istituto nazionale di Alta Matematica in Roma 13 e i contributi annui per l'Istituto
italiano di studi germanici14, per l'Unione matematica italiana 15 e per la Casa internazionale in Roma.
13
L'Unione Matematica Italiana (U.M.I.) ha lo scopo di seguire, promuovere e divulgare lo sviluppo delle Scienze Matematiche e
delle loro applicazioni diffondendone i risultati e non ha fini di lucro. Essa ha sede in Bologna presso il Dipartimento di Matematica
dell'Universit di Bologna ed costituita in ente morale (R. Decreto 15 ottobre 1923, n. 2384). Grazie all'aumento dei finanziamenti
in seguito a questa seduta, l'Unione Matematica Italiana dal 1951 organizzer importanti convegni quadriennali e premier i pi
importanti matematici e ricercatori con importanti premi. Inoltre dal 1951 curer anche la redazione di alcune importanti riviste e
pubblicazioni.
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Guido Castelnuovo
Uomo di scienza e senatore
La proposta per aumentare il finanziamento all'Istituto Nazionale di Alta Matematica denota in Castelnuovo
un'attenzione particolare per le strutture di eccellenza in Italia dove la matematica ha sempre avuto
cultori elevati, che le hanno dato una posizione di primo rango.
La richiesta di contributi annui per l'Istituto italiano di studi germanici, per l'Unione matematica italiana e
per la Casa internazionale in Roma invece testimoniano l'importanza che il Senatore attribuiva ai contatti
culturali con gli altri paesi, tant' che l'onorevole Ciasca loder poi la benefica possibilit di un attivo
scambio di alunni, di professori e di studiosi..
Nella seduta del 21 novembre 1951, con Presidente Aldo Ferrabino, il relatore Guido Castelnuovo propone
di rivedere il sistema di conferimento di alcuni premi ministeriali. All'acceso dibattito che si sviluppa dopo
l'intervento del relatore partecipano soprattutto i Senatori: Antonio Banfi, del Partito Comunista Italiano,
Giuseppe Filippini, militante dell'estrema sinistra socialista, e Domenico Magr, della Democrazia Cristiana
che eserciter poi diversi incarichi di Segreteria nei Ministeri delle seguenti legislature. Questi tre Senatori
rappresentano le principali forze politiche dell'epoca ed interessante vedere come alla fine della seduta
questi Parlamentari, nonostante le loro idee spesso cos lontane fra loro, riescano a mettere da parte le
diversit politiche e personali e trovare un accordo funzionale al loro compito Istituzionale.
L'intervento di Castelnuovo davanti alla Commissione richiede che il premio Ministeriale possa essere
assegnato solo ad insegnanti o presidi o direttori della scuola secondaria, [...] perch un merito
veramente grande quello che un professore di scuola media trovi il tempo, di fronte ai suoi compiti
estenuanti, e a ben note difficolt finanziarie, di lavorare per la cultura e per la scienza., e non pi anche
ai funzionari di gruppo A delle Biblioteche pubbliche governative, a coloro che prestano servizio nelle
Biblioteche stesse in qualit di volontari e al personale con funzioni direttive delle Biblioteche pubbliche non
governative cui la partecipazione al conseguimento del premio era stata allargata nel 1947.
La proposta ottiene il favore dei Senatori Banfi e Filippini e riceve un vero e proprio plauso da parte del
Senatore Magri, che elogia il disegno di legge presentato da Castelnuovo ma anche, nel suo intervento, si
esprime criticamente verso l'ordinamento della carriera degli insegnanti delle scuole secondarie che
quanto mai piatto e inadeguato alle necessit della stessa scuola.
Lo stesso Senatore Magri rileva come la proposta Castelnuovo fosse soprattutto valida proprio perch
ormai non v' nessuna distinzione per legge tra il professore che si impegna, che lavora, che approfondisce
la propria cultura, che produce scientificamente, che acquista ulteriori titoli accademici e il professore che,
invece, viva una vita intellettuale grama e che pigro spesso nell'esercizio del suo dovere. L'uno e l'altro tipo
di professore, secondo l'ordinamento scolastico attuale, partono dallo stesso punto e giungono insieme allo
stesso traguardo.
Proprio il disegno di legge in questione, secondo lo stesso Senatore Magri, provvede a creare le condizioni
migliori perch i professori abbiamo uno stimolo adeguato a perfezionarsi sempre meglio negli studi. Dopo
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Guido Castelnuovo
Uomo di scienza e senatore
la discussione viene deciso di raddoppiare il numero dei premi conferiti (diventano ben 20), e la seduta si
conclude trovando tutti i Senatori uniti nella decisione presa.
Tutte queste tre proposte illustrate dal senatore Castelnuovo vengono approvate dalla Commissione e
questo dimostra da una parte la seriet e l'attenzione che il Senatore ebbe verso i problemi legati alla
cultura che la sua figura istituzionale era chiamata ad affrontare, dall'altra il rispetto e l'ammirazione che i
colleghi avevano per lui. Il rispetto in aula, l'umilt verso i colleghi e la seriet con cui viveva il proprio
lavoro furono i tratti distintivi che accompagnarono il primo Senatore a vita per tutto il tempo della sua
carica.
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Aumento del contributo ordinario dello Stato a favore dell'Istituto nazionale di geofsica in Roma da lire
26.000.000 a lire 76.000.000, a decorrere dall'esercizio finanziario 1950-51 (N. 1299).
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Paese.
capitolo .
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Istituto.
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Articolo unico.
Il contributo dello Stato a favore dell'Istituto
nazionale di geofisica in Roma, stabilito in
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alta matematica
finanziario
in
Roma,
per
l'esercizio
1950-51 .
Castelnuovo.
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Uomo di scienza e senatore
un
istituto
di
( approvato).
Art. 2.
studenti, che
l'insegnamento
la
cultura
necessaria
per
concessione
del
contributo
( approvato).
Metto ai voti il disegno di legge nel suo complesso.
PRESIDENTE. Nessuno chiedendo di par-lare,
dichiaro chiusa la discussione generale.
Art. 1.
autorizzata la concessione di un contri-buto
straordinario di lire 10.000.000 a favore
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modestia
eccessiva
dello
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Tale Unione
un'importanza
in
questo
momento
ha
relazione
ad
un
Congresso
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autorizzata
dall'esercizio
la
concessione,
partire
di professori e di studiosi.
rimborso
alla
Casa
Governo.
del relatore.
PRESIDENTE. Passiamo adesso alla discussione
degli articoli di cui do lettura:
Art. 1.
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1.100.000.
di bilancio.
( approvato).
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Nuove disposizioni per il conferimento di premi ministeriali a presidi, direttori, professori degli Istituti e
scuole di istruzione media, classica, scientifica, magistrale, tecnica e artistica, a funzionari delle biblioteche,
ad aiuti ed assistenti delle Universit
classica, scientifica,
artistica,
magistrale,
tecnica,
e nelle scuole
dell'agricoltura,
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dipendenti
dal
Ministero
corrispondente
eccessivamente
Avrei
due
osservazioni
giustificherebbero
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ciascun
premio
da
fare
pareva
che
scopi primitivi
professori
del
premio
aggregando
ai
lire odierne.
domandare
Naturalmente
non
possiamo
vostro parere.
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professori delle
eventualmente
parla
di
scienze
bibliotecniche, e biblioteconomiche.
Questa categoria riguarderebbe i funzionari
delle biblioteche, ma a me pare che stoni con
le altre; non oserei infatti, mettere a confronto la
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Uomo di scienza e senatore
da questi.
Il professore
l'impegno
che,
nonostante
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cui
pu
operare
limitando il
otterremmo
premio
questa
categoria
scientifica, per
raggiungere
modo
che
essi
possano
dell'interesse
della
scuola
valutati.
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Uomo di scienza e senatore
modificato
facciamo
cos
come
ragione
suggerisce,
della scuola.
l'uno.
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finanze e tesoro.
saranno immediatamente
Commissione
del
premio.
sottoposti
Inoltre,
le
degli
insegnanti
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delle
scuole
Guido Castelnuovo
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alla
CERMENATI (segretario):
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto l'articolo 59 della Costituzione
NOMINA:
il prof. Guido Castelnuovo a vita senatore della Repubblica per aver
illustrato la patria con altissimi meriti nel campo scientifico.
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uido Castelnuovo, allet di 85 anni viveva serenamente con sua moglie a Roma, quando ricevette
una visita da un cancelliere dellAccademia dei Lincei. Il cancelliere doveva condurre Castelnuovo
dal Presidente della Repubblica, che aveva chiesto un incontro per la nomina a senatore a vita
della Repubblica. Fu un evento inaspettato per Castelnuovo che, ci nonostante, in vista della sua nomina,
usc dallincontro come sempre sereno e affabile. Col Presidente parl anche della sua attivit
nellAccademia dei Lincei.
Ormai era sulla soglia degli 85 anni, ma era notevole il vigore fisico e intellettuale presente in lui. Il suo
grande impegno nella matematica, nella quale eccelleva in campo internazionale, non gli impediva di
dedicare le sue attenzione ai suoi piaceri e interessi. Era appassionato di musica classica, concerti, ma
anche di letteratura classica e moderna
Articoli
Incontro con il prof. Castelnuovo
MATEMATICO CHE AMA MUSICA E ROMANZI
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Sino alle 7 di ieri sera il prof. Guido Castelnuovo nulla sapeva della sua nomina a senatore a vita. Egli lo ha
confermato questo pomeriggio ad un giornalista dopo che, nella raccolta aula di Palazzo Madama, i senatori
gli avevano tributato una calda accoglienza. Il Presidente della Repubblica mi ha invitato al Quirinale ha
detto il neosenatore e, oltre alla mia nomina, mi ha comunicato quella del maestro Toscanini .
Sereno e affabile
Fu infatti il dott. Carboni, capo della segreteria generale del Presidente, ad avvertire qualche ora prima il
prof. Raffaello Morghen, cancelliere dell'Accademia dei Lincei ed accademico egli stesso quale storico del
Medioevo, che Luigi Einaudi desiderava vedere il prof. Castelnuovo per le 19. Raffaello Morghen, alle 18 e
un quarto, era pronto con la macchina davanti all'abitazione del presidente dell'Accade mia dei Lincei, in via
Ronconipagni 16, un palazzo che fa angolo con via Quintino Sella. Al quarto piano abita il prof. Castelnuovo
con la moglie Elvina, in un appartamento acquistato qualche anno fa. Lo scienziato, del tutto ignaro del
motivo dell'invito rivoltogli da Luigi Einaudi, alle 19 in punto varcava la soglia dello studio del Presidente
della Repubblica e vi rimaneva venti minuti. Quando usc era, come di consueto, sereno e affabile: Il
Presidente della Repubblica mi ha comunicato la nomina a senatore a vita disse al prof. Morghen;
inoltre abbiamo parlato a lungo del l'attivit dell'Accademia dei Lincei . Indi si fece accompagnare a casa,
cen all'ora solita e all'ora solita and a letto. Stamattina presto il sen Castelnuovo era all'Accademia dei
Lincei, che ha sede nel Palazzo Corsini, in via della Lungara, che costeggia 11 fiume in Trastevere. Il fuoco
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Guido Castelnuovo
Uomo di scienza e senatore
era acceso nel caminetto dello studio del presidente dell'Accademia, che si immerso nel lavoro come usa
fare, un giorno s e un giorno no, fin dal momento della sua nomina, avvenuta quattro anni fa'. L'Accadmia
dei Lincei la seconda casa dell'insigne matematico, una casa che ha le finestre aperte sui campi della
scienza fin dall'epoca della sua fondazione, che avvenne nel 1603 per volont d Federico Cesi, Duca di
Montecelio e d'Acquasparta. Uno dei primi soci fu Galileo Galilei e la prima pubblicazione dell'Accademia fu
appunto uno studio sulla scoperta delle macchie solari, ne! 1613, ad opera di Galileo Galilei linceo . Ora
l'Accademia, che 11 fascismo aveva soppresso per dar vita all'Accademia d'Italia, a imitazione del
pensionato d'immortali dell'Acadmie Francaise, annovera 288 soci delle due classi storiche e scientifiche,
pi 144 soci stranieri, tra i quali sono i pi grandi ingegni del tempo.
Guido Castelnuovo alla soglia degli 85 anni, ma il suo vigore fisico e la potenza intellettuale stupiscono. E'
un uomo semplice, sereno, che ha regolato la sua vita come un orologio. E in questo, e nella seriet degli
studi e nel pensiero politico vicino a Luigi Einaudi, al quale lo legano vincoli di antica stima e amicizia,
stretti prima ancora eh il Presidente della Repubblica venisse prescelto a far parte di quel variamento della
scienza che l'Accademia dei Lincei. Il sen. Castelnuovo di gusti semplici, ama la musica classica, i concerti
sinfonici, e ci lo avvicina idealmente a Toscanini, della cui arte un caldo ammiratore. La matematica,
scienza in cui Castelnuovo eccelle in campo internazionale, al da continuare quella tradizione che vide 11
Italia all'avanguardia con Volterra, Levi Civita, Enriquez e Severi, non gli impedisce di dedicare la sua
attenzione al romanzo moderno e alla storia. Sull'ingombrato tavolo del suo studio si possono scorgere in
questi giorni, pi in vista delle altre onere, eli ultimi libri di Bacchetti e l'opera dello storico inglese Toynbee
e quella di Tucidide.
La buona stella
Il neo-senatore era gi segretario dei Lincei nel 1925 per la classe delle scienze fisiche. Allora egli insegnava
geometria analitica e calcolo dello probabilit all'universit di Roma e questa cattedra egli doveva
complessivamente tenere per 45 anni. Quando il fascismo impose il giuramento, Guido Castelnuovo and
in pensione. e in questa condizione lo trovarono le persecuzioni razziali e la guerra. Durante l'occupazione
nazista lo scienziato, sollecitato dagli amici, ripar in un convento presso via Ripetta. Ma la sua alta figura, i
suoi capelli e la sua barba brizzolati furono ancora visti per le vie della citt anche nel momenti di maggiore
furia tedesca.
La buona stella protesse per lo scienziato e la sua famiglia, composta della moglie Elvina, sorella del
grande matematico Enriquez dei figli Gino e Mario, entrambi ingegneri, e di tre figliole, due delle quali
allietano ora la sua casa: una insegna matematica a Roma, l'altra assiste il Premio Nobel prof. Chaim uno
degli scopritori della penicillina. nel lavoro che egli svolge nella capitale italiana per organizzare la
produzione del farmaco anche nel nostro Paese.
Il sen. Castelnuovo dedicher ora una parte della sua attivit anche al Senato. Egli non potr essere assiduo
di Palazzo Madama, ma i grandi dibattiti di indirizzo generale politico e soprattutto i problemi dello studio,
lo avranno presente e compartecipe. Ed in quei giorni l'assemblea non potr non essere nobilitata dalla
figura dello scienziato.
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Guido Castelnuovo
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COMMEMORAZIONE IN SENATO
29 APRILE 1952
Premessa
Lonorevole Marchesi elogia la sua virt e la sua integrit: Io voglio ricordare soprattutto, qui, lesemplare
costume di questo nobilissimo fra i cittadini e fra i maestri italiani, il quale, pur nellepoca in cui parevano
tutti decaduti i valori morali negli ambienti dellalta cultura, serb intatta la sua civile coscienza; e tale si
mantenne fino allultimo, uomo di liberissimo spirito, di lucido intelletto, di insuperabile probit, di
immutabile semplicit e modestia: quella semplicit e quella modestia che, quando si accompagnino a una
effettiva grandezza di valore umano, sono i massimi pregi della vita.
Lonorevole Ponti ribadisce la nobilt del suo pensiero, la sua seriet: Egli fu considerato quasi lesempio
della resistenza nel tener fede alle proprie idee. Liberale di pensiero, fu tuttavia non solo tollerante, ma
rispettoso dellaltrui pensare e tutta la sua vita dedic anche agli studi dei problemi sociali. Primo
presidente della Societ europea di cultura egli sembr incarnare nella passione, nella dirittura e nelle
aspirazioni il motto che segna il programma di quella societ: <<Comprendere>>. Perfettamente conscio
dei suoi doveri, sempre presente a se stesso, di una esigenza severa nei riguardi del proprio lavoro, gentile
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Uomo di scienza e senatore
con tutti ma tuttavia sempre esigente da tutti il compimento dei doveri a ciascuno assegnati, desidero qui
fare aperta testimonianza del suo alto valore e della sua probit. La patria e la scienza hanno perduto un
servitore devoto ed illuminato.
Lonorevole Leone, dopo aver dichiarato il cordoglio del gruppo democristiano, sottolinea lorgoglio della
Repubblica Italiana per aver avuto una figura cos alta: Noi costituenti, che apprestammo nella
Costituzione uno strumento perch conferisse a uomini di superiore valore, come Castelnuovo, non una
nuova dignit, qual la nomina di senatore a vita, ma il riconoscimento e lattestazione della loro
superiorit intellettuale e morale, siamo felici che la Repubblica italiana abbia potuto esprimere ad un
uomo come Castelnuovo la riconoscenza del paese. Se il ricordo di un uomo cos eminente pu e deve
contenere anche un augurio per lavvenire, noi esprimiamo, dal profondo del nostro animo, laugurio che la
nuova generazione di studiosi possa continuare cos alte tradizioni di studi e di cultura nel mondo.
Successivamente viene annunciato dai rappresentanti dei principali partiti politici il cordoglio del gruppo e il
presidente chiude lassemblea anchesso elogiando la figura di Castelnuovo.
T E S T O D E L L A S E D U T A 19
MARCHESI. NellAccademia dei lincei, che fu la sua massima cura sar particolarmente ricordato il merito di
questo grande scienziato, che tanto lume port alle discipline matematiche e alla rinomanza della scuola
italiana nel mondo. Io voglio ricordare soprattutto, qui, lesemplare costume di questo nobilissimo fra i
cittadini e fra i maestri italiani, il quale, pur nellepoca in cui parevano tutti decaduti i valori morali negli
ambienti dellalta cultura, serb intatta la sua civile coscienza; e tale si mantenne fino allultimo, uomo di
liberissimo spirito, di lucido intelletto, di insuperabile probit, di immutabile semplicit e modestia: quella
semplicit e quella modestia che, quando si accompagnino a una effettiva grandezza di valore umano, sono
i massimi pregi della vita.
PONTI. Guido Castelnuovo, figlio dello scrittore e poeta Enrico, nacque a Venezia e si dedic agli studi della
geometria con viva passione e con lacutezza singolare del suo ingegno, ottenendo dei risultati,
specialmente attraverso alcune scoperte da lui fatte, che ebbero da tutto il mondo altissimi riconoscimenti.
Ma non fu soltanto uno studioso acuto e profondo di una materia cos difficile; fu un uomo sensibile a tutti i
richiami della vita. Attaccato alla sua famiglia, fu maestro amato e stimato dai colleghi e dai discepoli per la
schiettezza, la sincerit, la nobilt e la dirittura del suo carattere: a un certo momento egli fu considerato
quasi lesempio della resistenza nel tener fede alle proprie idee. Liberale di pensiero, fu tuttavia non solo
tollerante, ma rispettoso dellaltrui pensare e tutta la sua vita dedic anche agli studi dei problemi sociali.
Primo presidente della Societ europea di cultura egli sembr incarnare nella passione, nella dirittura e
nelle aspirazioni il motto che segna il programma di quella societ: <<Comprendere>>. Perfettamente
conscio dei suoi doveri, sempre presente a se stesso, di una esigenza severa nei riguardi del proprio lavoro,
gentile con tutti ma tuttavia sempre esigente da tutti il compimento dei doveri a ciascuno assegnati,
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Guido Castelnuovo
Uomo di scienza e senatore
desidero qui fare aperta testimonianza del suo alto valore e della sua probit. La patria e la scienza hanno
perduto un servitore devoto ed illuminato.
LEONE. Il gruppo democristiano si piega riverente dinanzi alla memoria del professor Castelnuovo,
eminente scienziato, che port alto il nome dItalia in tutto il mondo, uomo probo, Cittadino di indiscussa
fede democratica. Noi costituenti, che apprestammo nella Costituzione uno strumento perch conferisse a
uomini di superiore valore, come Castelnuovo, non una nuova dignit, qual la nomina di senatore a vita,
ma il riconoscimento e lattestazione della loro superiorit intellettuale e morale, siamo felici che la
Repubblica italiana abbia potuto esprimere ad un uomo come Castelnuovo la riconoscenza del paese. Se il
ricordo di un uomo cos eminente pu e deve contenere anche un augurio per lavvenire, noi esprimiamo,
dal profondo del nostro animo, laugurio che la nuova generazione di studiosi possa continuare cos alte
tradizioni di studi e di cultura nel mondo.
PRETI. Il gruppo socialista democratico si inchina riverente alla memoria del senatore Castelnuovo, che ha
fatto tanto onore alla cultura e alla scienza italiana.
CUTTITTA. A nome del gruppo parlamentare del partito nazionale monarchico mi associo alla
manifestazione di omaggio che alla Camera si parte oggi verso la memoria dellillustre scienziato, professor
Guido Castelnuovo.
VIOLA. Il gruppo misto si associa al cordoglio per la morte del professore Castelnuovo.
ZERBI; Sottosegretario di Stato per il bilancio. Il Governo si associa alla commemorazione della nobile figura
del senatore Castelnuovo
PRESIDENTE. La Camera si associa tutta, con sincero cordoglio, alla commemorazione di Guido
Castelnuovo. La Presidenza invier le condoglianze della Camera alla famiglia e allAccademia dei Lincei,
della quale lo scomparso fu presidente e alla cui ricostruzione port un contributo non facilmente obliabile.
Il ricordo di Guido Castelnuovo rester imperituro negli italiani e soprattutto in coloro che coltivano la
scienza che lo scomparso coltivava; ma il suo nome rester inobliato anche per il contributo che egli ha
portato, quale cittadino, alla ripresa della democrazia in Italia.
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Guido Castelnuovo
Uomo di scienza e senatore
L U I G I C A M P E D E L L I , N E C R O L O G I O 21
La complessa figura di Guido Castelnuovo ha un suo carattere unitario per cui l'uomo e lo scienziato si
fondono in un armonia di vita e di pensiero.
Egli, nel campo che gli fu proprio, non solo ha aperto strade maestre, ma lungo ognuna di esse ha segnato
le pietre miliari, con costruzioni fondamentali ben definiti e di decisiva importanza.
Il suo concetto di scienza, da lui vissuta soprattutto come creazione di bellezza, e il costante bisogno di
svolgere la sua fatica d'insegnante nella pi intima comunione di sentimento con i giovani, si rispecchiano
nelle parole: Quando io parlo alla cattedra non mi rivolgo soltanto alle menti degli allievi, ma pure ai loro
cuori cogliendo ogni occasione per dimostrare la simpatia che ho per loro. Se non posso pretendere che
tutti apprezzino l'armonia della scienza, so che nessun giovane insensibile all'affetto che gli si offre. E
forse questo bisogno di ricambiare l'affetto del maestro spiega l'efficacia di certi insegnamenti.
Tanta interiore ricchezza di umanit meglio si esprime nella frase con la quale dichiarava, ricordando le
soddisfazioni che gli erano venute dalla sua opera di scienziato: Ma ad esse ho sempre preferito le gioie
pi umane che derivano dall'affetto di chi mi circonda.
Nella seconda met del secolo scorso sorse in Italia, e rapidamente fior, una scuola geometrica ,
divenuta famosa, dedicata alla cosiddetta geometria algebrica: un indirizzo nel quale, come spiegher lo
stesso Castelnuovo, lo strumento di ricerca era l'algebra classica, ma cos felicemente guidata
dall'intuizione geometrica da sembrare quasi trasfigurata; l'algebra di cui non appariva lo sviluppo
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Riportiamo qui una sintesi del documento. Per il testo integrale: Luigi Campedelli, Necrologio di Guido
Castelnuovo,Bollettino dellUnione Matematica Italiana, serie 3 vol.7 (1952), num.2
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Guido Castelnuovo
Uomo di scienza e senatore
algoritmico, bens il contenuto qualitativo, o numerativo, che interpretato abilmente conduce in modo
semplice e sorprendente a risultati fondamentali.
I motivi di quel connubio, fra algebra e geometria, debbono essere ricercati molto lontano. Nella
geometria, fino dalla sua stessa origine, domina l'idea di studiare le propriet di una figura in rapporto a
talune variazioni (di tipo determinato) che questa pu subire. Nasce allora il problema di indagare se, nel
passaggio dall'una all'altra di quelle figure, si trovi qualche propriet che continua a sussistere. E' questione
suggestiva: si pensi ai molti modi nei quali si pu trasformare una figura in altra, mediante procedimenti di
varia natura : ottico - meccanici (fotografia, cinematografia) o fisici (ombre, deformazioni per elasticit) o
altri puramente astratti di cui si valgono i matematici. Ci pu essere fatto anche per le trasformazioni
delle figure e, quando si tratta di formule algebriche (cio, per dirla alla buona, in cui si incontrano soltanto
le abituali operazioni di addizione, moltiplicazione, sottrazione e divisione), si parla di trasformazioni
algebriche . Ebbene, la geometria algebrica ha per scopo lo studio delle propriet delle figure che
continuano a sussistere, mentre le figure corrispondenti vengono assoggettate a trasformazioni algebriche.
In quest'ordine di indagini, il Castelnuovo lascia risultati destinati a restare e di cui i pi moderni indirizzi di
ricerca hanno confermata la validit e mostrato ulteriori sviluppi.
Nel 1893 il Castelnuovo si incontrava a Roma con Federigo Enriques, allora poco pi che ventenne ed anche
lui destinato a divenire uno dei grandi matematici italiani. Nacque allora, tra essi, una comunit di lavoro
che doveva protrarsi a lungo, e che doveva condurre ad un fecondo progresso di idee.
Guido Castelnuovo, morto a Roma il 27 aprile 1952, era nato a Venezia il 14 aprile 1865: aveva studiato a
Padova, e, dopo alcuni anni passati come assistente a Torino, raggiunta la cattedra universitaria, era
stato chiamato a Roma dove ha svolto tutta la sua attivit, passando anche ad altri campi di studio (quale il
calcolo delle probabilit ), nei quali pure ha portato contributi fondamentali e lasciato opere ormai
riguardate come classiche.
Nel 1938 fu colpito dalle persecuzioni razziali : ma pot evitare di allontanarsi dalla sua Roma, poich,
tacitamente, gli venne creata intorno una fitta cortina protettiva ad opera dei suoi allievi, antichi e recenti,
che, quasi senza egli se ne accorgesse, gli guidavano i passi, per allontanarlo dai pericoli in mezzo ai quali si
moveva con l'abituale serenit.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, a Guido Castelnuovo fu dapprima affidato il compito di riorganizzare e
dirigere il Consiglio nazionale delle ricerche, e, subito dopo, quello pi arduo di ricostituire l'Accademia
dei Lincei, della quale per sei anni consecutivi, fino alla morte, fu presidente.
Intanto, per gli altissimi meriti, era chiamato per primo a far parte del piccolo gruppo dei senatori a vita
della Repubblica italiana, ed anche in quell'ambiente, che fino ad allora gli era stato estraneo, egli subito si
affermava, tanto da suscitare meraviglia nei suoi pi esperti colleghi.
Nel 1928, in occasione del Congresso internazionale di Bologna, il Castelnuovo, parlando di Luigi Cremona,
lo descriveva con parole che si addicono con impressionante esattezza alla figura stessa di Guido
Castelnuovo e valgono a lumeggiarla appieno: Una volont indomabile che si esercitava prima su se stesso
e poi sugli altri; la parola austera, parca negli elogi, tanto pi preziosi in conseguenza, e quella felice unione
di acume scientifico e di gusto artistico che colpiva il nostro spirito latino.
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Guido Castelnuovo
Uomo di scienza e senatore
C E L E B R A Z I O N E D E L C E N T E N A R I O D E L L A N A SC I T A
Luigi Campedelli dell'Universit di Firenze, il giorno del centenario della nascita, ricorda con parole
affettuose Guido Castelnuovo riproponendo alcuni passi del Necrologio del 1952
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Luigi Campedelli
Celebrazione del centenario della nascita. Ricordo di Guido Castelnuovo grande matematico italiano.
Gli studi sulla geometria algebrica e la trasformazione delle figure - Profcue passeggiate di due
colleghi - Gli ultimi anni
A chi gli domandava quale, delle sue opere, ritenesse meglio riuscita, il romanziere Enrico Castelnuovo, negli
ultimi anni della vita, rispondeva : Mio figlio Guido . Forse a dettare quella risposta non era soltanto
l'orgoglio paterno, ma anche la coscienza, non priva di amarezza, che fra non molto, per il sopravvenire di
nuovi gusti e valori, i suoi romanzi sarebbero stati lasciati in disparte.
Ben pi lontana sarebbe andata l'opera del figlio Guido, destinato a legare il suo nome ad una scienza, come
la matematica, meno mutevole col volgere delle mode e degli interessi.
Guido Castelnuovo, di cui si celebra il centenario dalla nascita, presenta la caratteristica propria dei grandi:
nel campo che fu suo, ha aperto strade maestre e lungo ciascuna di esse ha lasciato pietre miliari.
Nella seconda met del secolo scorso sorse in Italia, e rapidamente fior, una scuola geometrica ,
divenuta famosa, dedicata alla cosiddetta geometria algebrica: un indirizzo nel quale, come spiegher lo
stesso Castelnuovo, lo strumento di ricerca era l'algebra classica, ma cos felicemente guidata
dall'intuizione geometrica da sembrare quasi trasfigurata; l'algebra di cui non appariva lo sviluppo
algoritmico, bens il contenuto qualitativo, o numerativo, che interpretato abilmente conduce in modo
semplice e sorprendente a risultati fondamentali .
I motivi di quel connubio, fra algebra e geometria, debbono essere ricercati molto lontano. Nella geometria,
fino dalla sua stessa origine, domina l'idea di studiare le propriet di una figura in rapporto a talune
variazioni (di tipo determinato) che questa pu subire. Per esempio, l'esperienza a tutti familiare della
rappresentazione in scala consiste nel sostituire ad una figura un'altra, avente la stessa forma ma diverse
dimensioni. Nasce allora il problema di indagare se, nel passaggio dall'una all'altra di quelle figure, si trovi
qualche propriet che continua a sussistere. E' questione suggestiva: si pensi ai molti modi nei quali si pu
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Luigi Campidelli, Cronache della scienza, in La Stampa, Anno 99 - Numero 288, pag. 11, 4 dicembre 1965
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trasformare una figura in altra, mediante procedimenti di varia natura : ottico - meccanici (fotografia,
cinematografia) o fisici (ombre, deformazioni per elasticit) o altri puramente astratti di cui si valgono i
matematici. D'altra parte noto che in matematica si trova modo di esprimere ogni operazione mediante
formule. Ci pu essere fatto anche per le trasformazioni delle figure e, quando si tratta di formule
algebriche (cio, per dirla alla buona, in cui si incontrano soltanto le abituali operazioni di addizione,
moltiplicazione, sottrazione e divisione), si parla di trasformazioni algebriche . Ebbene, la geometria
algebrica ha per scopo lo studio delle propriet delle figure che continuano a sussistere, mentre le figure
corrispondenti vengono assoggettate a trasformazioni algebriche. In quest'ordine di indagini (che portano
molto lontano e si fanno rapidamente quanto mai ardue), il Castelnuovo lascia risultati destinati a restare e
di cui i pi moderni indirizzi di ricerca hanno confermata la validit e mostrato ulteriori sviluppi.
Nel 1893 il Castelnuovo si incontrava a Roma con Federigo Enriques, allora poco pi che ventenne ed anche
lui destinato a divenire uno dei grandi matematici italiani. Nacque allora, tra essi, una comunit di lavoro
che doveva protrarsi a lungo, e che doveva condurre ad un fecondo progresso di idee. L'Enriques soleva
ricordare le interminabili passeggiate in cui i due giovani, tutti presi dalla discussione, si ritrovavano stanchi,
e non era la strada che li affaticava di pi . E il Castelnuovo aggiungeva : Non esagerato affermare che
in quelle conversazioni fu costruita la teoria delle superfici algebriche secondo l'indirizzo italiano .
Guido Castelnuovo, morto a Roma il 27 aprile 1952, era nato a Venezia il 14 aprile 1865: aveva studiato a
Padova, e, dopo alcuni anni passati come assistente a Torino, raggiunta la cattedra universitaria, era stato
chiamato a Roma dove ha svolto tutta la sua attivit, passando anche ad altri campi di studio (quale il
calcolo delle probabilit ), nei quali pure ha portato contributi fondamentali e lasciato opere ormai
riguardate come classiche.
Nel 1938 fu colpito dalle persecuzioni razziali : ma pot evitare di allontanarsi dalla sua Roma, poich,
tacitamente, gli venne creata intorno una fitta cortina protettiva ad opera dei suoi allievi, antichi e recenti,
che, quasi senza egli se ne accorgesse, gli guidavano i passi, per allontanarlo dai pericoli in mezzo ai quali si
moveva con l'abituale serenit.
Tornata la pace, a Guido Castelnuovo fu dapprima affidato il compito di riorganizzare e dirigere il Consiglio
nazionale delle ricerche , e, subito dopo, quello pi arduo di ricostituire l'Accademia dei Lincei, della quale
per sei anni consecutivi, fino alla morte, fu presidente. Intanto, per gli altissimi meriti, era chiamato per
primo a far parte del piccolo gruppo dei senatori a vita della Repubblica italiana, ed anche in quell'ambiente,
che fino ad allora gli era stato estraneo, egli subito si affermava, tanto da suscitare meraviglia nei suoi pi
esperti colleghi (M. Ruini).
Un grande maestro, dunque, che parlava della ricerca geometrica come di una felice unione di acume
scientifico e di gusto artistico , particolarmente congeniale al nostro spirito Jatino ; che dalla cattedra
non si rivolgeva soltanto alle menti degli allievi, ma pure ai loro cuori , perch, diceva, se non posso
pretendere che tutti apprezzino l'armonia della scienza, so che nessun giovane insensibile all'affetto che
gli si offre .
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Angoli di due spazi contenuti nello spazio ad n dimensioni, Atti del R. Ist. Veneto di Scienze,
Lettere e Arti, (6), 3, 1885, 1331-1348.
Studio dell'involuzione generale sulle curve razionali, Atti del R. Ist. Veneto di Scienze, Lettere e
Arti, (6), 4, 1886, 1167-1200.
Studio sulla teoria della involuzione nel piano, Atti del R. Ist. Veneto di Scienze, Lettere e Arti, (6),
4, 1886, 1559-1594.
Studio sulla omografia di seconda specie, Atti del R. Ist. Veneto di Scienze, Lettere e Arti, (6), 5,
1887, 1041-1115.
Sopra una congruenza del terzo ordine e sesta classe dello spazio a quattro dimensioni, Atti del R.
Ist. Veneto di Scienze, Lettere e Arti, (6), 5, 1887, 1249-1281.
Sulle congruenze del terzo ordine dello spazio a quattro dimensioni, Atti del R. Ist. Veneto di
Scienze, Lettere e Arti, (6), 6, 1888, 525-579.
Geometria sulle curve ellittiche, Atti della R. Acc. delle Scienze di Torino , 24, 1888, 4-22.
Ricerche di geometria sulle curve algebriche, Atti della R. Acc. delle Scienze di Torino , 24, 1889,
346-373.
Una applicazione della geometria enumerativa alle curve algebriche, Rend. del Circolo Mat. di
Palermo , 3, 1889, 27-37.
Numero degli spazi che segano pi rette in uno spazio ad n dimensioni, Rend. della R. Acc.
Nazionale dei Lincei, (4), 5, 1889, 71-78.
Numero delle involuzioni razionali giacenti sopra una curva di dato genere, Rend. della R. Acc.
Nazionale dei Lincei, (4), 5, 1889, 130-133.
Su certi gruppi associati di punti, Rend. del Circolo Mat. di Palermo , 3, 1889, 179-192.
Sulle superficie algebriche le cui sezioni piane sono curve iperellittiche, Rend. del Circolo Mat. di
Palermo , 4, 1890, 73-88.
Massima dimensione dei sistemi lineari di curve piane, Ann. di Mat. pura e applicata , (2), 18,
1890, 119-128.
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Sulle superficie algebriche le cui sezioni sono curve di genere 3, Atti della R. Acc. delle Scienze di
Torino , 25, 1890, 695-715.
Su una comunicazione del sig. Humbert, Rend. del Circolo Mat. di Palermo , 4, 1890, 69-70 and
71-72.
Sopra un teorema del sig. Humbert, Rend. del Circolo Mat. di Palermo , 4, 1890, 195-196.
Osservazioni intorno alla geometria sopra una superficie algebrica, 2 papers, Rend. del R. Ist.
Lombardo si Scienze e Lettere, (2), 24, 1891, 127-137 and 307-318.
Ricerche generali sopra i sistemi lineari di curve piane, Memorie della R. Acc. delle Sc. di
Torino, (2), 42, 1891, 3-43 eAtti della R. Acc. delle Scienze di Torino , 26, 1891, 595-602.
Ricerche di geometria della retta nello spazio a quattro dimensioni, Atti del R. Ist. Veneto di
Scienze, Lettere e Arti, (7), 2, 1891, 855-901.
Alcune osservazioni sopra le serie irrazionali di gruppi di punti appartenenti ad una curva
algebrica, Rend. della R. Acc. Nazionale dei Lincei , (4), 7, 1891, 294-299.
Sulle trasformazioni cremoniane del piano che ammettono una curva fissa, Rend. della R. Acc.
Nazionale dei Lincei , (5), 1, 1892, 47-50.
Le corrispondenze univoche tra gruppi di p punti sopra una curva di genere p , Rend. del R. Ist.
Lombardo si Scienze e Lettere, (2), 25 1893, 1189-1205.
Sui multipli di una serie lineare di gruppi di punti appartenenti ad una curva algebrica, Rend. del
Circolo Mat. di Palermo , 7, 1893, 89-110.
Sulla linearit delle involuzioni pi volte infinite appartenenti ad una curva algebrica, Atti della R.
Acc. delle Scienze di Torino , 28, 1893, 727-738.
Sulla razionalit delle involuzioni piane, Rend. della R. Acc. Nazionale dei Lincei , (5), 2, 1893, 205209.
Sulla razionalit delle involuzioni piane, Math. Ann. , 44, 1894, 125-155.
Sulle superficie algebriche che ammettono un sistema doppiamente infinito di sezioni piane
riduttibili, Rend. della R. Acc. Nazionale dei Lincei , (5), 3, 1894, 22-25.
Sulle superficie algebriche le cui sezioni piane sono curve ellittiche, Rend. della R. Acc. Nazionale
dei Lincei , (5), 3, 1894, 59-61.
Sulle superficie algebriche che contengono una rete di curve iperellittiche, Rend. della R. Acc.
Nazionale dei Lincei , (5), 3, 1894, 473-481.
Sur les surfaces algbriques admettant un groupe continu de transformations birationelles en
elles-mmes (joint paper with F. Enriques), Comptes Rendus de l'Ac. des Sciences, 121, 1895, 242244.
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Sur quelques rcents rsultats dans la thorie des surfaces algbriques (joint paper with F.
Enriques), Math. Ann. , 48, 1896, 241-316.
Alcuni risultati sui sistemi lineari di curve appartenenti ad una superficie algebrica, Mem. della
Soc. It. delle Scienze detta dei XL , (3), 10, 1896, 82-102.
Sulle superficie di genere zero, Mem. della Soc. It. delle Scienze detta dei XL , (3), 10, 1896, 103123.
Aggiunta alla Memoria del Sig. Enriques: sui piani doppi di genere uno, Mem. della Soc. It. delle
Scienze detta dei XL , (3), 10, 1896, 222-224.
Alcune propriet fondamentali dei sistemi lineari di curve tracciati sopra una superficie
algebrica, Ann. di Mat. pura e applicata , (2), 25, 1897, 235-318.
Sul genere lineare di una superficie e sulla classificazione a cui esso da luogo, Rend. della R. Acc.
Nazionale dei Lincei , (5), 7, 1898, 372-378; 406-413.
Sur une classe de surfaces algbriques (joint paper with F. Enriques), Comptes Rendus de l'Ac. des
Sciences, 131, 1900, 739-742.
Sulle condizioni di razionalit dei piani doppi (joint paper with F. Enriques), Rend. del Circolo Mat.
di Palermo , 14, 1900, 290-302.
Sopra alcune questioni fondamentali nella teoria delle superficie algebriche (joint paper with F.
Enriques), Ann. di Mat. pura e applicata , (3), 6, 1901, 165-225
Le trasformazioni generatrici del gruppo cremoniano del piano, Atti della R. Acc. delle Scienze di
Torino , 36, 1901, 861-874.
Sulla risolubilit dei problemi geometrici cogli strumenti elementari; contributo della geometria
analitica, in F. Enriques (ed.), Questioni riguardanti le matematiche elementari , Zanichelli, Bologna,
First edition 1900-1901, third edition 1926, 313-350.
La geometria algebrica e la scuola italiana, Atti del Congresso Internazionale dei Matematici di
Bologna , 1, 1928, 191-201.
Sur les intgrales de differntielles totales appartenant une surface irrgulire, Comptes
Rendus de l'Ac. des Sciences,140, 1905, 220-222.
Sugli integrali semplici appartenenti ad una superficie irregolare, Rend. della R. Acc. Nazionale dei
Lincei , (5), 14, 1905, 545-556; 593-598; 655-663.
Sulle superficie aventi il genere aritmetico negativo, Rend. del Circolo Mat. di Palermo , 20, 1905,
55-60.
Sulle serie algebriche di gruppi di punti appartenenti ad una curva algebrica, Rend. della R. Acc.
Nazionale dei Lincei , (5), 15, 1906, 337-344.
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Sur les intgrales simples de primire espce d' une surface ou d' une varit algbrique
plusieurs dimensions (joint paper with F. Enriques), Ann. scientifiques de l' cole Normale Sup., (3),
23, 1906, 337-366.
Sur quelques rsultats nouveaux dans la thorie des surfaces algbriques. (joint paper with F.
Enriques); In Thorie des fonctions algbriques de deux variables indpendantes par E. Picard et G.
Simart; 2, Gauthier-Villars, Paris, 1906.
Grundeigenschaften der algebraischen Flchen (jointly with F. Enriques), Enc. der math Wiss. , 3,
C6a, 1912, 635-673.
Die algebraischen Flchen vom Gesichtspunkte der birationalen Transformationen aus (jointly
with F. Enriques), Enc. der math Wiss. , 3, C6b, 1912, 674-768.
Sulle curve che posseggono una infinit continua di corrispondenze algebriche, in Scritti
matematici offerti ad Enrico D' Ovidio , Bocca, Torino, 1918, 164-174.
Sulle funzioni abeliane, Rend. della R. Acc. Nazionale dei Lincei , (5), 30, 1921, 50-55; 99-103;
195-200; 355-359.
Lezioni di Geometria analitica. Ed. Dante Alighieri; many different edition since 1902, MilanoRoma-Napoli; XI ed., Albrighi e Segrati, Roma, 1951. (manuale universitario)
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La scuola di scienze statistiche e attuariali della R. Universit di Roma, Giorn. dell'Ist. It. degli
attuari , 2, 1931, 107-111.
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Calcolo delle probabilit , First edition Soc. Ed. Dante Alighieri, 1918; 2nd edition in two volumes,
Zanichelli, Bologna, 1925-28.
Sulle prime applicazioni del Calcolo delle probabilit alla statistica, Atti dell' Ist. Naz. delle
Assicurazioni , 2, 1930.
Sulla teoria della dispersione; appunti critici, Atti dell' Ist. Naz. delle Assicurazioni , 2, 1930.
Sul problema dei momenti, Giorn. dell' Ist. degli Attuari , 1, 1930.
Sur quelques problms se rattachant au calcul des Probabilits, Ann. de l'Institut H.
Poincar, 3,1932
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Commemorazione del socio straniero M. Noether, Rend. della R. Acc. Nazionale dei Lincei , (5),
31, 1922, 404-407.
Presentazione di opere giunte in dono, Rend. della R. Acc. Nazionale dei Lincei , (5), 31, 1922, 135,
465, 467, 533.
Notizia bibliografica su: F. Klein, Gesammelte Mathematische Abhandlungen, Rend. della R. Acc.
Nazionale dei Lincei , (5), 32, 1923, 580.
Sulla comunicazione del prof. La Rosa , Rend. della R. Acc. Nazionale dei Lincei , (5), 32, 1923,
598-599.
Cenni necrologici sul socio C. Segre, Rend. della R. Acc. Nazionale dei Lincei , (5), 33, 1924, 460.
Commemorazione del Socio Corrado Segre, Rend. della R. Acc. Nazionale dei Lincei , (5), 33, 1924,
353-359.
Max Noether (jointly with F. Enriques and F. Severi), Math. Ann. , 93, 1925, 161-181.
Felice Klein, cenno commemorativo, Ann. di Mat. pura e applicata , (4), 3, 1926, 241-245.
Review of: E. Borel, Mcanique statistique classique; id., Principes et formules classiques du
calcul des probabilits; P. Levy, Calcul des probabilits, Scientia , 42, 1927, 291-293.
Commemorazione del Socio Luigi Cremona, Mem. della Soc. It. delle Scienze detta dei XL , (3), 23,
1929.
Luigi Cremona nel centenario della nascita. Rend. della R. Acc. Nazionale dei Lincei , (6), 12, 1930.
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Commemorazione del Socio Eugenio Bertini, Rend. della R. Acc. Nazionale dei Lincei , (6), 17,
1933.
Review of: R. Deltheil, Erreurs et moindres carrs; C. Charlier, Application de la thorie des
probabilits l'astronomie; R. de Montessus de Ballore, Probabilits et statistique, Scientia , 53,
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theoretischen Physik,Scientia , 53, 1933, 427-428.
Review of: R. Risser-C. Traynard, Les principes de la statistique mathmatique; R. Risser,
Applications de la statistique la dmographie et la biologie; E. Kamke, Einfhrung in die
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Le vue philosophique d'un grand physicien, Scientia , 60, 1936, 40-43.
Le origini del calcolo infinitesimale nell'era moderna , Zanichelli, Bologna, 1938; reprinted
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BIBLIOGRAFIA
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