Sei sulla pagina 1di 8

Storia del Teorema del coseno

Simone Coccia April 4, 2013

tale teorema era gi a conosciuto, bench e sotto altra forma, da Euclide (III sec. a.C.) il quale per giungere alla sua dimostrazione vi dedic o quasi al completo uno dei 13 libri dei suoi famosi Elementi. Tale teorema dovrebbe pi u propriamente denominarsi Teorema di Pitagora generalizzato: in ogni modo, nella forma trigonometrica, esso era certamente noto prima di Carnot da Francois Vi ete in unopera del 1593

A C

Teorema. (Teorema del coseno.) In ogni triangolo ABC , usando la nomenclatura standard di lati e angoli, vale la seguente formula (e cicliche) a2 = b2 + c2 2bc cos

1 Storia del Teorema


Talvolta nella storia delle scienze capita che scoperte o osservazioni brillanti vengano attribuite a studiosi che in realt a non potrebbero fregiarsene, e la matematica e forse la pi u ricca di simili curiose disambiguazioni. Rientra nella cerchia dei teoremi rubati anche il famoso teorema del coseno, meglio noto come teorema di Carnot, matematico francese della seconda met a del Settecento padre dellaltrettanto conosciuto Sadi Carnot, uno dei padri fondatori della termodinamica. Il teorema che porta il suo nome era per o un risultato ben pi u antico: basti pensare che era usato da Francois Viete, matematico di ne 500, ed era gi a noto agli arabi, primi studiosi delle funzioni trigonometriche. Non a caso in Francia il teorema e attribuito ad Al-Kashi, matematico e astronomo arabo, e non allo scienziato locale. Si pu o inoltre trovare una radice ancor pi u profonda e antica negli Elementi di Euclide: questi dedica unintero libro allo studio di generalizzazioni del teorema di Pitagora per triangoli qualsiasi, arrivando a formulare un enunciato simile al teorema di Carnot che per o mette in gioco altezze e proiezioni evitando la funzione coseno, al tempo sconosciuta. Tracce della conoscenza del teorema si trovano anche nei problemi del Sangaku, libro giapponese di geometria del periodo Edo (1603-1867): la soluzione di molti problemi qui esposti sono infatti collegati allutilizzo del teorema. Approfondiamo ora ognuna delle voci citate.

1.1 Lazare Carnot


Lazare Nicolas Margu erite Carnot (Nolay, 13 maggio 1753 Magdeburgo, 2 agosto 1823) ` e stato un generale, matematico, sico e politico francese. Autore del teorema di Carnot, si disitinse in moltissimi altri campi, diventando una gura di spicco nella Francia Rivoluzionaria. Sebbene la Francia del XVII secolo fosse molto sviluppata, la denizione di una chiara economia politica venne soltanto grazie alla combinazione del pensiero di Gottfried Leibniz e Jean-Baptiste Colbert. La fusione delle due linee di pensiero ` e fondamentalmente ci` o che Lazare Carnot rappresenta. Secondo Leibniz lo scopo delleconomia era quello di assicurare il progresso delle nazioni, attraverso lavanzamento tecnologico e laddestramento della forza lavoro. Colbert svilupp` o il concetto di uneconomia pianicata, ed organizz` o lAccademia Francese delle Scienze, dove Leibniz ebbe lopportunit` a di lavorare. Per la prima volta Colbert riun` tutti i maggiori scienziati, li forn` di fondi e colleg` o le loro scoperte al progresso scientico. Questo fu il modello che Gaspard Monge e lallievo Carnot decideranno di seguire nel riassestamento delleconomia francese. Benjamin Franklin, noto per gli sforzi che comp` per assicurarsi il sostegno della Francia nella Rivoluzione Americana, ` e meno conosciuto per il contributo che forn` nella formazione dei leibniziani francesi, tra cui anche Carnot. Lazare studi` o alla scuola dei padri Oratoriani, dove apprese lopera di Leibniz, prima di continuare i suoi studi sotto la direzione di un altro allievo degli Oratoriani, Gaspard Monge, direttore pedagogico della scuola di ingegneria militare a M ezi` eres. Il suo metodo inuenz` o unintera generazione di scienziati europei. Un fermo repubblicano, Lazare Carnot fu tra coloro che votarono per lesecuzione di Luigi XVI, ed il suo unico desiderio era quello di vedere la Francia abbastanza forte da difendere s e stessa ed i propri ideali dagli attacchi degli stati reazionari. Tra il 1783 e il 1784 entr` o in contatto con i circoli parigini frequentati da Franklin, e nel suo Essai sur les machines si autoden` un leibniziano: la societ` a pu` o progredire soltanto attraverso lo studio scientico dellinnovazione tecnologica. Da questo punto saldo Carnot si mise alla ricerca della migliore maniera di sfruttare un usso di energia, stabilendo le basi della termodinamica. Nello stesso periodo aiut` o i suoi amici, i fratelli Montgoler, negli esperimenti sui palloni aerostatici, iniggendo una dura lezione su coloro che aermavano che luomo non potesse imporsi sulle leggi della natura, in primo luogo la forza di gravit` a. Successivamente collabor` o con Robert Fulton nello studio della propulsione basata sulla macchina a vapore. Grazie a questi esperimenti nacquero poi i concetti di idrodinamica e aerodinamica, che si basavano su una concezione delluomo fondamentalmente opposta a quella di Rousseau e Voltaire.

1.2 Francois Vi` ete


Fran cois Vi` ete, signore di Bigoti` ere (Fontenay-le-Comte, 13 dicembre 1540 Parigi, 23 febbraio 1603), ` e stato un matematico e politico francese. Come matematico ` e noto soprattutto per lintroduzione di notazioni algebriche sintetiche capaci di rendere gli sviluppi deduttivi pi` u compatti e pi` u stringenti; egli si pu` o ritenere la gura centrale ` conosciuto anche con il suo nome latinized eminente del periodo rinascimentale. E zato, Franciscus Vieta. Le sue attivit` a si dividono tra una intensa vita politica e una serie di ricerche matematiche. Vi` ete dedica alla matematica soltanto il tempo che gli rimane libero dagli impegni politici, ma ci` o nonostante riesce a dare notevoli contributi allaritmetica, allalgebra, alla trigonometria e alla geometria. Tra il 1564 e il 1568 si dedica con entusiasmo allastronomia e alla trigonometria e redige un testo che non verr` a mai pubblicato, Harmonicon Coeleste. Nel 1571 pubblica unopera di trigonometria, Canon mathematicus, nel quale presenta varie formule sulle funzioni seno e coseno. Questo lavoro costituisce il primo passo avanti della trigonometria dopo i risultati degli arabi nel X secolo; in esso fa uso di molte cifre decimali, pratica no allora poco usata. Nel 1591 pubblica il trattato dal titolo Isagoge in artem analyticam (introduzione) nel quale si sforza di stabilire un collegamento fra la geometria degli antichi e la nuova algebra. In questa opera pone le basi del calcolo letterale nel quale le incognite sono rappresentate da vocali e i parametri dati da consonanti. Nel 1593 pubblica il suo ottavo libro di risposte a problemi vari; in esso ritorna sui problemi della trisezione dellangolo e della quadratura del cerchio. Va segnalato che le sue ricchezze gli consentivano di stampare a proprie spese varie opere e di inviarle in omaggio a vari studiosi di molti paesi europei. Tra le sue opere ricordiamo ancora: De numerosa potestatum... resolutione, Variorum de rebus mathematicis, De aequationum recognitione et emandatione, Opera, Responsum, Sectiones angulares, Varia responsa, Zeteticorum libri quinque. Le sue opere furono raccolte da Frans van Schooten e pubblicate a Leida nel 1646 sotto il titolo Opera Mathematica, anche se alcune di esse andarono perdute.

1.3 Al-Kashi
Ghiyath al-Din Jamshid Masud al-Kashi, conosciuto come al-Kashi (Kashan, circa 1380 Samarcanda, 22 giugno 1429), ` e stato un matematico, astronomo islamico di origine persiana. In giovent` u si avvi` o a studi di medicina e si avvicin` o alla matematica ed allastronomia solo in un secondo tempo. Avendo assistito ad una eclisse di luna a Kashan nel 1406 scriver` a diverse opere astronomiche negli anni seguenti. Contro ogni ostacolo e basandosi sulle Zij-i Ilkhni (tabelle ilkhanidi) di Nasir al-Din al-Tusi, costru` un nuovo catalogo stellare, opera che conteneva anche una collezione di equazioni matematiche utili per lastronomia come le formule per la trasformazione delle coordinate eclittiche in coordinate equatoriali e tabelle trigonometriche. Tale opera ` e conosciuta come Khaqni zij (Tavole khaqanidi) e fu dedicata al principe timuride Shah Rukh o al glio di questi: Ulug Beg. Ulug Beg lo invit` o a Samarcanda nel 1420, anno di apertura della madrasa che ne porta il nome. A Samarcanda, al-Kashi insegna insieme a Qadi-zadeh, maestro di Ulug Beg. A Samarcanda al-Kashi gioc` o un ruolo fondamentale nella concezione dellosservatorio astronomico, inaugurato verso il 1429, e dei relativi strumenti di astronomia. I lavori eseguiti da Ulug Beg, Qadi-zadeh, al-Kashi e circa altri sessanta scienziati portarono alla pubblicazione delle tabelle sultaniali (zij-e soltni, in persiano), apparse nel 1437 ma migliorate da Ulug Beg no a poco prima della morte nel 1449. Vi furono utilizzati i dati delle Khaqani zij. Alcune lettere, scritte in lingua persiana da al-Kashi al padre, descrivono in dettaglio la vita scientica dellepoca a Samarcanda. Solo Qadi-zadeh et Ulugh Beg trovano grazia ai suoi occhi. Al-Kashi era di temperamento poco ranato ma fu trattato con benevolenza da Ulugh Beg per via delle sue competenze. Al-Kashi era un formidabile calcolatore ed i suoi risultati restarono lungamente insuperati, nel al-Risla al-muhtiyya (Lettera sulla circonferenza) calcol` o per esempio la circonferenza del cerchio unitario (cio` e il doppio del numero pi greco, 2) no alla nona cifra sessagesimale: 6;16,59,28,01,34,51,46,14,50, e no alla sedicesima cifra decimale. Per inciso questo ` e uno dei documenti pi` u antichi di calcolo col sistema decimale. AlKashi aveva migliorato il risultato del matematico cinese Zu Chongzhi che nel 480 aveva ottenuto una precisione alla settima cifra decimale. Mentre fu superato, dopo quasi due secoli, da Ludolf van Ceulen che con un lavoro durato trenta anni raggiunse la 35-esima cifra decimale. Ancora, il calcolo in alta precisione del seno di 1o ` e ancora dincerta ` considerevole che Qadi-zadeh, suo collega alla attribuzione tra al-Kashi e Ulug Beg. E madrasa, sia arrivato ad un risultato comparabile attraverso una metodo dierente sostituendo il calcolo con frazioni sessagesimali con frazioni decimali. Per facilitare le previsioni delle posizioni dei Pianeti, al-Kashi costru` quello che possiamo denire un computer analogico, il Tabaq al-Mantiq, somigliante ad un astrolabio e simile alle Volvelle

utilizzate dagli astronomi del Medioevo. Partendo dalle informazioni sulla posizione dei pianeti, contenute nelle Zij, lo strumento permetteva di calcolare le posizioni future. Per listruzione degli studenti della madrasa in matematica e per luso in astronomia, in topograa e in architettura scrisse un testo in cinque volumi, il Miftah al-hisab (La chiave del calcolo), che a lungo ` e stato utilizzato nel mondo musulmano. Al-Kashi ha compiuto e diretto osservazioni astronomiche no in punto di morte, il suo successore come guida dellosservatorio fu Qadi-zadeh.

1.4 Teorema di Pitagora generalizzato


Gi` a studiato da Euclide in un libro degli Elementi, pu` o essere formulato in vari modi, tra cui il seguente:

Teorema. In un triangolo

ABC sia H la proiezione di A su BC , allora AB 2 = AC 2 + BC 2 2BC CH

dove si prende il segno negativo se ` e un angolo acuto, il segno positivo nel caso sia ottuso.

Dimostrazione. Si ha che AB 2 BH 2 = AH 2 = AC 2 CH 2 , da cui AB 2 = AC 2 + BH 2 CH 2 = AC 2 + (BC CH )2 CH 2 = AC 2 + BC 2 2BC CH . Nel caso il triangolo sia ottuso la dimostrazione ` e analoga ma si ottiene un segno positivo nel doppio prodotto.

1.5 Sangaku
I Sangaku sono dei problemi e teoremi di geometria euclidea incisi su tavolette di legno e oerti nei templi alle divinit` a durante il periodo Edo dellImpero Giapponese. La peculiarit` a della geometria e pi` u in generale della matematica nipponica era la mancanza di contatti con la cultura scientica europea: questo fece s` che i matematici giapponesi arrivarono a risultati fondamentali nelle scienze matematiche spesso in contemporanea con i colleghi europei, anticipandoli nel campo dellalgebra lineare, ma in ritardo nellambito del calcolo innitesimale. Una delle caratteristiche pi` u aascinanti della cultura matematica del tempo, detta Wasan era una concezione della disciplina come molto pi` u vicina allarte che alla scienza e alla tecnologia. In particolare il teorema suddetto pu` o essere trovato in alcuni testi, tra cui si pu` o citare il Sanpo Chokujutsu Seikai, manoscritto di Heinouchi Masaomi del 1840 traducibile con Matematica senza dimostrazioni.

Potrebbero piacerti anche