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Disambiguazione – "Einstein" rimanda qui. Se stai cercando altri
significati, vedi Einstein (disambigua).
per tutti i suoi lavori che ebbero una forte influenza anche sulla filosofia della
scienza , nel 1921 ricevette il premio Nobel per la fisica «per i contributi
[3][4]
sviluppando a partire dal 1905 la teoria della relatività, uno dei due pilastri
della fisica moderna insieme alla meccanica quantistica . [6][7]
Eccetto che per un anno a Praga, Einstein visse in Svizzera tra il 1895 e il
1914, periodo durante il quale rinunciò alla cittadinanza tedesca (nel 1896),
poi, nel 1900, ricevette il diploma al Politecnico federale di
Zurigo (Eidgenössische Technische Hochschule, ETH). Dopo essere stato
apolide per più di cinque anni, assunse la cittadinanza svizzera nel 1901, che
tenne per il resto della sua vita. Nel 1905, conseguì un PhD all'Università di
Zurigo. Quello stesso anno, ricordato come annus mirabilis pubblicò quattro
articoli dal contenuto fortemente innovativo, che attirarono l'attenzione del
mondo accademico all'età di 26 anni. Dal 1912 al 1914 Einstein insegnò
fisica teorica a Zurigo, prima di partire per Berlino, dove fu eletto
all'Accademia Reale Prussiana delle Scienze.
Nel 1933, mentre Einstein stava visitando gli Stati Uniti, Adolf Hitler salì al
potere. A causa delle sue origini ebraiche, Einstein non fece ritorno in
Germania. Si stabilì negli Stati Uniti e diventò un cittadino statunitense nel
[10]
Oltre a essere uno dei più celebri fisici della storia della scienza, che mutò in
maniera radicale il paradigma di interpretazione del mondo fisico, fu attivo in
diversi altri ambiti, dalla filosofia alla politica. Per il suo apporto alla cultura in
generale è considerato uno dei più importanti studiosi e pensatori del XX
secolo. Einstein pubblicò più di 300 articoli scientifici e più di 150 articoli non
scientifici. [8][12] I suoi traguardi intellettuali e la sua originalità hanno reso il
termine "Einstein" sinonimo di "genio". Eugene Wigner scrisse di Einstein in
[13]
(EN) (IT)
«Einstein's understanding «La comprensione di Einstein fu più
was deeper even than Jancsi profonda persino di quella di Jancsi
von Neumann's. His mind von Neumann. La sua mente era
was both more penetrating sia più acuta sia più originale di
and more original than von quella di von Neumann. E questa è
Neumann's. And that is a un'affermazione notevole.»
very remarkable statement»
(Eugene Wigner)
Indice
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i . ov . 05 . eg . ia . ise . No . a e . in . is . nst . vi ic u p. r il o i o 0lt 1oll
o 1en 2: 3 na 4 del 5 mit 6 bel 7m n 1st 2io 2 ein 3si o ri e1a m t b ci ri eg
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Biografia[modifica | modifica wikitesto]
«Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente
curioso.»
(da una lettera a Carl Seelig, 11 marzo 1952[15])
Gioventù e studi liceali[modifica | modifica wikitesto]
Einstein a 14 anni
Einstein studente
«Albert [...] per quanto desse ai familiari segni di
ingegno precoce, non si distinse a scuola. Giunto
alle scuole medie, trovò disgustoso il sistema di
insegnamento tedesco ed entrò in conflitto coi
professori che da parte loro lo maltrattavano. [...]
Rovesci di fortuna fecero emigrare la famiglia a
Milano e Einstein, lasciato a Monaco a finire i
suoi studi, si dette per malato e raggiunse i suoi
in Italia. [...] Poi cercò di essere ammesso al
Politecnico di Zurigo, ma non avendo la regolare
licenza media fu rifiutato e non riuscì nemmeno a
superare gli esami di ammissione, per quanto
eccellesse in matematica e fisica. Andò allora per
un anno a fare studi di riparazione al Gymnasium
di Aarau [...] Finalmente, entrato al Politecnico di
Zurigo, ...»
(Emilio Segrè, Personaggi e scoperte nella fisica
contemporanea, Edizioni scientifiche e tecniche (EST)
Talmud, un amico di famiglia che gli procurò testi scientifici come
[17]
Jakob lo metteva spesso alla prova con problemi matematici che risolveva
brillantemente « [...] provando un profondo senso di felicità» . [19]
A causa di diversi dissesti economici (nel 1894 gli Einstein avevano fondato,
con un socio italiano, le officine elettrotecniche Nazionali Einstein-
Garrone a Pavia, poi fallite ) la famiglia Einstein dovette trasferirsi di
[20]
frequente: dapprima a Monaco di Baviera, poi nel 1894 a Pavia, a Palazzo
Cornazzani (dove, curiosamente, aveva già abitato Ugo Foscolo [20][21] ) dove
Albert scrisse il suo primo articolo scientifico, e due anni dopo
a Berna in Svizzera. Quando la famiglia si trasferì a Milano Einstein, allora
diciassettenne, restò in Svizzera per proseguire gli studi, che presto
abbandonò per ricongiungersi con la famiglia.
federale svizzero.
Einstein concluse gli studi al politecnico nel luglio del 1900, superando gli
esami finali con la votazione di 4,9/6 e classificandosi quarto su cinque
promossi. Egli fu l'unico dei laureati a non ottenere un posto come
assistente . Nel 1900 gli venne garantito un diploma da insegnante
[23]
Dopo la laurea Einstein trovò lavoro presso l'ufficio brevetti di Berna. Insieme
con l'amico e collega di lavoro Michele Besso fondò un gruppo di discussione
chiamato "Accademia Olimpia", dove si discuteva di scienza e filosofia.
Einstein ed Elsa
Einstein ottenne il dottorato il 15 gennaio del 1906 e insegnò a Berna a
partire dal 1908. Nel 1909 pubblicò Über die Entwicklung unserer
Anschauungen über das Wesen und die Konstitution der Strahlung, sulla
quantizzazione della luce. In questo e in un precedente scritto dello stesso
anno dimostrò che l'energia dei quanti di Max Planck deve avere una quantità
di moto ben definita. Questo scritto introdusse il concetto di fotone (anche se
il termine "fotone" fu usato come tale da Gilbert Lewis nel 1926 ) e ispirò la
[26]
Sin dal marzo 1912 aveva iniziato una relazione con la cugina trentaseienne
divorziata Elsa Löwenthal e della moglie diceva che era come una
dipendente che non poteva licenziare. Per incontrare Elsa spariva per giorni
finché andò via da casa, dettando poi condizioni incredibili alla moglie:
Mileva accettò ed egli tornò a casa, ma dopo pochi mesi lei tornò con i figli a
Zurigo e nel 1919 i due divorziarono, a fronte di un accordo economico
(pensione di reversibilità, aumentare i versamenti e ricevere tutto il denaro del
futuro premio Nobel). Nello stesso anno Einstein sposò in seconde nozze la
[28]
cugina, a cui restò legato fino alla morte di lei nel 1936.
Teoria della relatività generale[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Relatività generale.
L'eclissi del 1919 che fornì una prova a sostegno della teoria della relatività generale
Nel 1921 ottenne il Premio Nobel per la Fisica per il suo lavoro del 1905 sulla
spiegazione dell'effetto fotoelettrico (il premio fu effettivamente assegnato nel
1922). In quegli anni cominciò a dedicarsi alla ricerca di teorie di campo
unificate, argomento che lo appassionò fino alla fine, assieme ai tentativi di
spiegazioni alternative dei fenomeni quantistici; infatti la sua concezione del
mondo fisico mal si conciliava con le interpretazioni probabilistiche della
meccanica quantistica. Il più famoso tentativo in questo senso fu il paradosso
EPR (Einstein-Podolsky-Rosen) elaborato con Boris Podolsky e Nathan
Rosen.
seguente la perdita del cugino, morto suicida, colpì molto Einstein , che
[36]
aveva acquisito la cittadinanza statunitense nel 1940 e che non rientrò più
in Europa, rimanendo negli USA fino alla morte.
Vi è anche una parte della sua personalità collegata a un senso più pratico
della scienza. Nel 1929 infatti lavorò insieme con Leó Szilárd a un prototipo
di macchina frigorifera ad assorbimento diffusione, realizzando un brevetto
innovativo di un refrigeratore funzionante solo con una miscela di acqua,
ammoniaca e butano, senza parti in movimento e con consumi elettrici
bassissimi. Il brevetto, registrato negli Stati Uniti nel 1930 , non fu mai
[37]
La morte[modifica | modifica wikitesto]
Il 17 aprile del 1955 fu colpito da una improvvisa emorragia causata dalla
rottura di un aneurisma dell'aorta addominale, arteria che era stata già
rinforzata precauzionalmente con un'operazione chirurgica nel 1948. Fu
ricoverato all'ospedale di Princeton, dove morì nelle prime ore del mattino del
giorno dopo (ore 1:15 del 18 aprile 1955) a 76 anni.
Pensiero[modifica | modifica wikitesto]
Einstein filosofo[modifica | modifica wikitesto]
Einstein e Bohr
Sebbene i contributi principali di Einstein siano relativi alla fisica, è indubbio
che egli nutrisse un sincero interesse per la filosofia: nella sua vita studiò
scritti di carattere filosofico fin dagli anni del liceo (da quando per la prima
volta lesse un libro di Kant). Tuttavia egli non si considerò mai un filosofo nel
senso stretto del termine: il suo, più che un sistema filosofico, venne definito
da Reichenbach un «atteggiamento filosofico» . [40]
«Io non sono positivista. Il positivismo stabilisce che quanto non può
essere osservato non esiste. Questa concezione è scientificamente
insostenibile, perché è impossibile fare affermazioni valide su ciò che
uno "può" o "non può" osservare. Uno dovrebbe dire: "Solo ciò che noi
osserviamo esiste": il che è ovviamente falso.»
(Brian, Einstein: a life, 1996)
L'autorevolezza di Einstein si fece sentire inoltre non solo nel campo della
fisica, ma anche in ambito sociale, politico e culturale, in particolare sul tema
della non violenza di Gandhi:
«Credo che le idee di Gandhi siano state, tra quelle di tutti gli uomini
politici del nostro tempo, le più illuminate. Noi dovremmo sforzarci di
agire secondo il suo insegnamento, rifiutando la violenza e lo scontro
per promuovere la nostra causa, e non partecipando a ciò che la
nostra coscienza ritiene ingiusto.»
Albert Einstein nel 1921
Einstein si considerò sempre un pacifista e un umanista , e negli ultimi anni
[47] [48]
Come Gandhi, inoltre, Einstein si fece assertore del valore etico e salutistico
del vegetarianismo, abbracciando egli stesso questo stile alimentare. [49]
anche per creare delle bombe molto potenti. Roosevelt rispose creando un
comitato per studiare la possibilità di usare l'uranio come arma nucleare.
Successivamente il Progetto Manhattan assorbì tale comitato.
Tuttavia, dopo la guerra, Einstein fece pressioni per il disarmo nucleare e per
l'istituzione di un governo mondiale. Affermò: «Non so con quali armi verrà
combattuta la Terza guerra mondiale, ma la Quarta verrà combattuta con
clave e pietre».
«Io non credo in un Dio personale e non ho mai negato questo fatto,
anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente. Se
qualcosa in me può essere chiamato religioso è la mia sconfinata
ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui
potuto rivelare.»
E ancora, sulla morte: [55]
«Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle
catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Sono creature
che – nel loro rancore contro le religioni tradizionali come "oppio delle
masse" – non possono sentire la musica delle sfere.»
E ancora :
[61]
«Trovi sorprendente che io pensi alla comprensibilità del mondo (nella
misura in cui ci sia lecito parlarne) come a un miracolo o a un eterno
mistero. A priori, tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo
caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Ci si potrebbe
(forse addirittura si dovrebbe) attendere che il mondo si manifesti
come soggetto alle leggi solo a condizione che noi operiamo un
intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile
all'ordine alfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo
d'ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione
di Newton è di carattere completamente diverso: anche se gli assiomi
della teoria sono posti dall'uomo, il successo di una tale impresa
presuppone un alto grado d'ordine nel mondo oggettivo, che non era
affatto giustificato prevedere a priori. È qui che compare il sentimento
del "miracoloso", che cresce sempre più con lo sviluppo della nostra
conoscenza. E qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di
professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con
successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo
privato dei miracoli. La cosa curiosa, certo, è che dobbiamo
accontentarci di riconoscere il "miracolo", senza poter individuare una
via legittima per andar oltre. Capisco che devo ben esplicitare
quest'ultima considerazione in modo che non ti venga in mente che,
indebolito dall'età, io sia divenuto vittima dei preti.»
In una lettera del 24 gennaio 1936 che egli scrisse in risposta a un bambino,
che gli aveva chiesto se anche gli scienziati pregassero e per che cosa, dopo
aver detto che per uno scienziato ogni evento è riconducibile alle leggi di
natura e quindi non risulta influenzabile dalla preghiera, aggiunse: "Però,
chiunque sia seriamente impegnato nella ricerca della scienza si convince
che un qualche spirito, molto superiore a quello dell‘uomo, è manifesto nelle
leggi dell`universo." (Albert Einstein, Dear Professor Einstein. Albert
Einstein`s letters to and from Children, ed. by Robert Schulmann,
Prometheus Book, New York 2002, p. 129).
Sebbene fosse ebreo, Einstein ammirava molto la figura storica di Gesù : [62]
– Fino a che punto è influenzato dalla cristianità?
– Da bambino ho ricevuto un'istruzione sia sul Talmud che sulla Bibbia. Sono
un ebreo, ma sono affascinato dalla figura luminosa del Nazareno».
– Ha mai letto il libro di Emil Ludwig su Gesù?
– Il libro di Ludwig è superficiale. Gesù è una figura troppo imponente per la
penna di un fraseggiatore, per quanto capace. Nessun uomo può disporre
della cristianità con un bon mot.
– Accetta il Gesù storico?
– Senza dubbio! Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la presenza
attuale di Gesù. La sua personalità pulsa a ogni parola. Nessun mito può mai
essere riempito di una tale vita.
Riguardo alla relazione tra scienza e religione egli nel 1950 in Out of My Later
Years, scrive: «La scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la
scienza è cieca». E ancora: «La scienza, contrariamente a un'opinione
diffusa, non elimina Dio. La fisica deve proporsi non solo di sapere com'è la
natura, ma anche di sapere perché la natura è così e non in un'altra maniera,
con l'intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte
quando creò il mondo» . [63]
scrisse mai alla rivista per farla rettificare, anzi c'è una sua lettera del 1943,
autenticata dall'esperta Catherine Williamson , in cui lui stesso dice che
[66]
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
• Nel 1926 gli fu assegnata la Medaglia d'Oro della Royal Astronomical
Society.
A Einstein sono stati dedicati:
• l'elemento chimico einsteinio.
• la Medaglia Albert Einstein, che dal 1979 viene consegnata al fisico che
si sia particolarmente distinto nel suo ambito di ricerca.
• il Premio Einstein . [70]
• l'asteroide: 2001 Einstein.
• il cratere Einstein sulla Luna.
• l'unità di misura Einstein per l'energia raggiante
• l'osservatorio astronomico Torre Einstein
Curiosità[modifica | modifica wikitesto]
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• Durante la sua permanenza a Princeton negli anni cinquanta Einstein
strinse amicizia con il matematico austriaco Kurt Gödel, pur avendo un
temperamento estremamente diverso da lui , mentre ebbe come vicino
[60]
• Una targa, sulla facciata della casa, in via Bigli 21 a Milano, ricorda la
residenza degli Einstein dal 1894 al 1900. Il padre, Hermann, che
aveva una fabbrica di prodotti elettrotecnici in via Lecchi 160, é sepolto
al Cimitero Monumentale di Milano. [73]
Opere[modifica | modifica wikitesto]
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Segui i suggerimenti dei
progetti di riferimento 1, 2.
• Relatività. Esposizione divulgativa (Über die spezielle und allgemeine
Relativitätstheorie (gemeinverständlich), 1916)
• Come io vedo il mondo (Mein Weltbild, 1934)
Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]
• Albert Einstein, Il significato della relatività, Torino, Bollati Boringhieri,
2014, ISBN 978-88-339-2555-4.
• Albert Einstein, Il mondo come io lo vedo (scritti fino al 1933), Roma,
Newton Compton Editori, 2015, ISBN 978-88-541-7172-5.
• Albert Einstein, Pensieri degli anni difficili (scritti dal 1933 al 1950),
Torino, Bollati Boringhieri, 2014, ISBN 978-88-339-2531-8.
• Albert Einstein, Pensieri, idee, opinioni (ulteriori scritti dal 1933 al
1950), Roma, Newton Compton Editori, 2006, ISBN
978-88-541-8150-2.
• Albert Einstein, Autobiografia scientifica, Torino, Bollati Boringhieri,
1979, ISBN 978-88-339-2582-0.
• Albert Einstein, Pensieri di un uomo curioso (raccolta miscellanea di
scritti), Mondadori, 1999, ISBN 978-88-04-47479-1
• Albert Einstein, Leggendo Lucrezio (prefazione all'edizione tedesca
del De rerum natura del 1924 curata da Hermann Diels), a cura di
Gherardo Ugolini, La Scuola di Pitagora, Napoli, 2012, ISBN
978-88-65-42069-0
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
• Albert Einstein, fiction del 1975 regia di Massimo Scaglione produzione
Rai, con Giancarlo Zanetti nelle vesti di Einstein, Raoul Grassilli, Gianni
Mantesi.
• Vita di Einstein, fiction del 1990 regia di Lazar Iglesias coproduzione
internazionale fra Rai1, Tele France1 e l'inglese, Tele Chip.
• Genio per amore (I.Q.), film del 1994 diretto da Fred Schepisi con Tim
Robbins, Meg Ryan e Walter Matthau nella parte di Albert Einstein.
• Einstein, fiction del 2008 di Liliana Cavani con l'attore italiano Vincenzo
Amato nelle vesti del grande scienziato.
• Il mio amico Einstein (Einstein and Eddington), film TV del 2008
trasmesso dalla BBC, con David Tennant nel ruolo di Arthur Eddington
e Andy Serkis in quello di Albert Einstein.
• Genius - Einstein, serie TV del 2017 produzione National
Geographic con protagonista Geoffrey Rush nel ruolo di Einstein.
Note[modifica | modifica wikitesto]
1. ^ Luciano Canepari, Einstein, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana,
Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
Meno consigliata la pronuncia intenzionale [ˈainʃtain].
2. ^ David Bodanis, E = mc2: A Biography of the World's Most Famous Equation,
New York, Walker, 2000.
3. ^ Don A. Howard (a cura di), Einstein's Philosophy of Science, su Stanford
Encyclopedia of Philosophy, The Metaphysics Research Lab, Center for the
Study of Language and Information (CSLI), Stanford University, 2014 [11
febbraio 2004]. URL consultato il 4 febbraio 2015.
4. ^ Don A. Howard, Albert Einstein as a Philosopher of Science (PDF), in Physics
Today, vol. 58, n. 12, dicembre 2005, pp. 34–
40, Bibcode:2005PhT....58l..34H, DOI:10.1063/1.2169442. Ospitato su
University of Notre Dame, Notre Dame, IN, author's personal webpage.
5. ^ The Nobel Prize in Physics 1921, su nobelprize.org. URL consultato il 27 ottobre
2013.
25. ^ Gerald Holton, Einstein, history, and other passions: the rebellion against
science at the end of the twentieth century, Harvard University Press,
2000 ISBN 0-674-00433-7
26. ^ The origin of the word "photon"
27. ^ Manjit Kumar, Quantum, Mondadori, 2017, p. 121, ISBN 978-88-04-60893-6.
28. ^ Manjit Kumar, Quantum, Mondadori, 2017, p. 127, ISBN 978-88-04-60893-6.
29. ^ Salta a:
Marco Pivato, Quando l'eclisse premiò Albert[collegamento interrotto], La Stampa, 17
a b c d
39. ^ Israel Modern History: Offering the Presidency of Israel to Albert Einstein,
su jewishvirtuallibrary.org. URL consultato il 7 ottobre 2017.
40. ^ H. Reichenbach, Significato filosofico della teoria della relatività in Albert
Einstein, Autobiografia scientifica, op. cit., p. 177
41. ^ A. Pais, La scienza e la vita di Albert Einstein, op. cit., pag. 24
42. ^ Albert Einstein, Autobiografia scientifica, op. cit., p. 14
43. ^ Si veda ad esempio: F. Laudisa, Albert Einstein. Un atlante filosofico,
Bompiani, Bergamo, 2010, ISBN 978-88-452-6426-9
44. ^ «Dio non gioca a dadi» è il modo con cui viene in genere riportato il pensiero
di Einstein, che in realtà disse: «Sembra difficile dare una sbirciata alle carte di
Dio. Ma che Egli giochi a dadi e usi metodi "telepatici" [...] è qualcosa a cui non
posso credere nemmeno per un attimo» (cit. in Bill Bryson, Breve storia di
(quasi) tutto, TEA (2008), ISBN 978-88-502-1549-2)
45. ^ Dio non gioca a dadi | Scienza in Rete
46. ^ Il carteggio Einstein-Freud sulla guerra, su atuttascuola.it. URL consultato l'8 luglio
2015 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2015).
1997.
53. ^ (EN) Hannah Arendt Albert Einstein, Albert Einstein Letter to The New York
Times. December 4, 1948 New Palestine Party. Visit of Menachen Begin and
Aims of Political Movement Discussed. URL consultato il 24 febbraio 2018.
54. ^ A. Pais, La scienza e la vita di Albert Einstein, op. cit., p. 24
55. ^ Salta a:
Ecco la lettera che nega Dio, E Einstein scrisse: Dio? Superstizione -
a b c
Isaacson: Books
61. ^ Albert Einstein, Lettres à Maurice Solovine, Gauthier Villars, Parigi, 1956 p.
102
62. ^ Albert Einstein, The Saturday Evening Post, 26 ottobre 1929
63. ^ Holdon, "The Advancement of Science…", Cambridge University Press (New
York), 1986, p. 91
64. ^ [Intervista a Time Magazine, 23/12/1940, p. 40]
65. ^ Dukas, Helen, ed. (1981) Albert Einstein, The Human Side. Princeton:
Princeton University Press, p. 94
66. ^ New Einstein Letter Credits Church - YouTube
67. ^ 1943 Albert Einstein Letter | Roadshow Archive | PBS
68. ^ H. Dukas, B. Hoffmann, Albert Einstein, the Human Side: New Glimpses from
His Archives, Princeton Univ. Press, 1979.
69. ^ [Only the Catholic Church protested against the Hitlerian onslaught on liberty.
Up till then I had not been interested in the Church, but today I feel a great
admiration for the Church, which alone has had the courage to struggle for
spiritual truth and moral liberty. – Albert Einstein (Pinchas E. Lapide, Three
Popes and the Jews, p.251, New York: Hawthorn Books, Inc., 1967) ]
70. ^ (EN) Einstein Prize
71. ^ Omaggio ad Albert Einstein. e Corriere della Sera
72. ^ Catalepton > L'angolo che sporge > “Razza?” “Umana” Archiviato il 13 agosto
2011 in Internet Archive.
73. ^ Einstein dalla relatività alle onde gravitazionali, edizioni Grandangolo Corriere
della Sera, pag.165
74. ^ Einstein dalla relatività alle onde gravitazionali, edizioni Grandangolo Corriere
della Sera pag.165
75. ^ Einstein dalla relatività alle onde gravitazionali, edizioni Grandangolo Corriere
della Sera, pag.166
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
• Jeremy Bernstein, Einstein, Bologna, Il Mulino, 2004, ISBN
978-88-15-09676-0
• Denis Brian, Einstein: a life, Wiley, New York, 1997, ISBN
978-0-471-19362-3
• Leopold Infeld, Albert Einstein, Torino, Einaudi, 1962, ISBN
88-06-04416-8
• L. Fregonese, Gioventù felice in terra pavese. Le lettere di Albert
Einstein al Museo per la Storia dell'Università di Pavia, Milano,
Cisalpino, 2005
• Pietro Greco, Einstein, Milano, Alpha Test, 2004, ISBN 884830494X
• Michael Guillen, Le 5 equazioni che hanno cambiato il mondo,
TEA, ISBN 88-502-0439-6
• Bertrand Russell, L'ABC della relatività, Longanesi, 2005, ISBN
978-88-304-2248-3
• Dennis Overbye, Einstein innamorato, Milano, Bompiani, 2005, ISBN
978-88-452-3474-3
• Abraham Pais, «Sottile è il Signore...». La scienza e la vita di Albert
Einstein, Torino, Bollati Boringhieri, 1986, ISBN 978-88-339-1927-0
• Abraham Pais, Einstein è vissuto qui, Torino, Bollati Boringhieri,
1994, ISBN 978-88-339-0954-7
• W. Pauli, Teoria della relatività, Torino, Bollati Boringhieri, 2008, ISBN
978-88-339-1864-8
• H. Dukas, B. Hoffmann, Albert Einstein, il lato umano. Spunti per un
ritratto, Torino, Einaudi, 2005, ISBN 978-88-06-17465-1
• Walter Isaacson, Einstein. La sua vita, il suo universo, Mondadori,
2010, ISBN 978-88-04-59573-1
• Julian Schwinger, L'eredità di Einstein: l'unità di spazio e tempo,
Zanichelli, 1988, ISBN 978-88-08-05340-4
• Kip Thorne, Buchi neri e salti temporali. L'eredità di Einstein,
Castelvecchi, 2015, ISBN 978-88-6944-112-7
• Gerald Holton, Einstein e la cultura scientifica del XX secolo, Il Mulino,
1991
Vincitori Medaglia Copley 1901-1950
mostra
V · D · M
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