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Il modello di Ising fornisce uno degli esempi piu’ semplici di sistema statistico con una transizione
di fase. Il modello consiste in un reticolo a d-dimensioni, con variabili a valori ± 1 definite sui suoi
siti: il valore +1 puo’ essere pensato come una freccia che punta verso l’alto, mentre il valore -1 ad
una che punta verso il basso. Queste variabili (dette spin) hanno la tendenza a minimizzare la loro
energia orientandosi tutte nello stesso verso. Questa loro ricerca dello stato di minima energia e’
tuttavia contrastata dall’azione della temperatura: quest’ultima tende infatti a disordinare il sistema
ed a rendere ciascuno spin una variabile indipendente dalle altre, cioe’ con uguale probabilita’ di
puntare verso l’alto o il basso. Per reticoli in dimensione maggiore di 2, il sistema passa da una fase
completamente disordinata, per valori di alta
temperatura, ad una fase ordinata per valori
sufficientemente bassi della stessa. Questa
transizione di fase avviene bruscamente ad
uno specifico valore critico della temperatura.
A dispetto della sconcertante semplicita’ del
modello, esso ha rivelato una straordinaria
versatilita’ nel descrivere varie situazioni
fisiche ed ha mostrato di possedere, non di
meno, una sorprendente ricchezza teorica e
matematica. Esso ha consentito progressi
notevoli nella comprensione delle transizioni
di fase e l’analisi delle sue proprieta’
matematiche ha impegnato un gran numero di
ricercatori sin dal 1920, anno in cui fu
originariamente introdotto da Wilhelm Lenz. I
Configurazione degli spin di Ising bidimensionale primi risultati teorici noti su questo modello si
sopra la temperatura critica,il colore blu riferito hanno nel 1925 con Ernst Ising, la cui analisi
agli spin con valore -1, il colore rosso a quello esatta del caso unidimensionale mostro’ –
con valori +1. ironicamente - l’assenza di una transizione
dalla fase paramagnetica a quella
ferromagnetica. Sin da allora, il modello e’ universalmente conosciuto in letteratura come il
modello di Ising.
Dopo il lavoro di Peirls del 1936, che evidenzio’ in maniera elementare l’esistenza di una
transizione di fase nel caso di reticoli planari, e il lavoro di Kramers-Wannier del 1941 sulle loro
sorprendenti proprieta’ di dualita’ (che permise la determinazione esatta del valore critico della
temperatura), occorrera’ attendere il 1944 per imbattersi nel fondamentale contributo di Lars
Onsager, una vera e propria pietra miliare nel campo delle transizioni di fase. Da allora in poi, si
sono accumulati rapidamente una serie di risultati concernenti la soluzione relativa ad altri reticoli
bidimensionali, il calcolo della magnetizzazione spontanea, della suscettibilita’ magnetica e, infine
la determinazione delle funzioni di correlazione degli spins. In anni recenti si sono registrati
notevolissimi progressi nell’analisi dei modelli bidimensionali mediante le tecniche provenienti
dalla Teoria dei Campi Quantistici e dalle mappe conformi dell’analisi complessa. Un problema
aperto e’ quello dell’esistenza o meno di una soluzione esatta del caso tridimensionale, da molti
considerato una delle questioni piu’ interessanti della Fisica Teorica.