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Al Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo

Arch. Giuseppe Di Pangrazio


SEDE

INTERROGAZIONE EX ART. 152 DEL REGOLAMENTO INTERNO PER I LAVORI DEL CONSIGLIO REGIONALE

OGGETTO: Richiesta chiarimenti sulla discarica sita in localit Santa Lucia di Atri (TE).

RICORDATO che:
la discarica sita nella frazione di Santa Lucia di Atri stata realizzata nel 1981 su unarea in
affitto di propriet dellorfanotrofio Ricciconti e situata in una zona di interesse
paesaggistico, certificata dalla presenza di calanchi;
i rifiuti sono stati sistemati in maniera rudimentale accanto alla strada utilizzata per
laccesso ai terreni a monte del calanco;
nel 1985 tale sistemazione rudimentale ha portato ad una frana che ha trascinato i rifiuti
dalla sommit del calanco a valle per 70 metri fino al fosso della Portella;
nel corso degli anni 80 il Comune di Atri ha provato a regolarizzare le sue posizioni tramite
autorizzazioni degli enti competenti senza riuscire, per, ad ottenerle;
nel 1994 il Presidente della Regione Abruzzo, tramite ordinanze, ha permesso di smaltire
nella discarica comunale di Atri 300 tonn/gg di rifiuti provenienti dalle province di Teramo
e Pescara;
nel 1995 il Comune di Atri ha ricevuto dalla Regione Abruzzo lautorizzazione alla
realizzazione ed allesercizio di una discarica di 280.000 m allinterno del calanco e nelle
zone limitrofe, soggette a vincolo paesaggistico;
stato realizzato il diaframma, un argine in terra rinforzato tramite palificazione in
cemento armato con la finalit di evitare altre frane nel fosso della Portella, di creare un
invaso per lo stoccaggio dei rifiuti ed un basamento per gradoni della discarica stessa;
nel 1998 la gestione

della discarica passata dal Comune di Atri al Consorzio

Comprensoriale Smaltimento R.U. area Piomba-Fino;


l11 marzo dello stesso anno la Giunta regionale ha approvato il progetto relativo alla
realizzazione della discarica consortile di capacit lorda di 93.000 m;
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linvaso della discarica ha continuato a salire lungo il calanco e le aree limitrofe;


la Giunta regionale ha autorizzato il Consorzio a realizzare lopera e ad esercitare limpianto
(con autorizzazione di durata pari a 5 anni);
nel 2002 il Consorzio si iscritto al RIP (registro iscrizione provinciale) per le attivit di
messa in riserva con selezione e cernita di unampia gamma di rifiuti urbani;
le attivit sono state realizzate sul piazzale posto in sommit della collina a monte della
discarica;
nel 2003 i permessi sono stati rinnovati fino al mese di luglio del 2005;
lattivit di conferimento proseguita dal 17 Luglio 2005 al 12 Agosto 2005 (senza
autorizzazione!!!) fino a quando il Presidente della Provincia di Teramo ha dichiarato lo
stato demergenza;
il 5 ottobre 2005 si sviluppato un terribile incendio nella discarica, a dimostrazione della
pericolosit della stessa;
la discarica rimasta attiva fino all11 gennaio 2006, giorno del sequestro da parte della
magistratura;
a dicembre dello stesso anno entrato in funzione limpianto di recupero del biogas
(smantellato nellaprile del 2012);

RICORDATO, inoltre, che il 22 Luglio 2009 la regione Abruzzo, con Determina Dirigenziale nr.
DR4/133 e s.m.i. (DR4/84 del 14/05/2010) ad oggetto: Autorizzazione alla chiusura e postgestione della discarica e approvazione del progetto di aggiornamento del piano di adeguamento,
ha approvato, per lappunto, la chiusura della discarica consortile ed il suo progetto di
adeguamento (D.Lgs 36/2003) consistente nei seguenti interventi di messa in sicurezza:

sistemazione area soggetta a dissesto;

copertura della discarica;

realizzazione rete raccolta acque meteoriche;

installazione di tre nuovi pozzi di raccolta del percolato ed opere connesse;

PRECISATO che:
la messa in sicurezza della vecchia discarica sembrerebbe non essere mai stata realizzata
dal Consorzio Piomba-Fino per motivi di carattere finanziario dati gli elevatissimi costi da
sostenere a tal fine;
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la discarica consortile inserita nellelenco dei siti inquinati della Regione Abruzzo nella
Anagrafe regionale dei siti a rischio potenziale;
il Consorzio, per la discarica de qua, deve smaltire circa 9.000/10.000 tonnellate di
percolato lanno, con un costo elevatissimo che grava sui cittadini;
la discarica, per le particolari caratteristiche del terreno su cui ubicata, presenta problemi
di stabilit tanto che rischia di scivolare a valle;
dalla discarica proviene una continua emissione di biogas ed altre sostanze inquinanti;

DATO ATTO che:


la Regione Abruzzo, con AIA n. 81/120 del 09/02/2009 e s.m.i. (AIA n.2 del 06/02/2010, AIA
n.1 del 29/03/2011, AIA n.3 del 05/03/2013) ad oggetto: "Realizzazione ed esercizio di una
discarica per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, di origine urbana, in localit
Santa Lucia di Atri", ha rilasciato al Consorzio Piomba-Fino lAutorizzazione Integrata
Ambientale per la realizzazione e lesercizio di una nuova discarica;
la nuova discarica ubicata tra limpianto di recupero del biogas e la strada daccesso alla
discarica con le seguenti caratteristiche tecniche:

area occupata dallimpianto: 60 000 m;

area occupata dallinvaso: 12.100 m;

volumetria dellinvaso: 92 375 m;

la nuova discarica destinata ad accogliere i rifiuti indifferenziati degli otto Comuni


aderenti al Consorzio Piomba-Fino: Pineto, Silvi, Atri, Castiglione, Castilenti, Montefino,
Arsita e Bisenti;
l'invaso sar gestito per 5 anni da Atri Ambiente, un'Ati (associazione temporanea
d'impresa) costituita da societ abruzzesi e marchigiane;
l'importo della concessione ammonta a 4 milioni e 300.000 euro, di cui 3.700.000 euro
avrebbero dovuto essere utilizzati per la creazione della nuova discarica e la bonifica e
messa in sicurezza del vecchio invaso, cos come previsto dall'appalto;
secondo le previsioni, la struttura potrebbe accogliere ogni anno 18.500 tonnellate di rifiuti
non pericolosi di provenienza urbana e, conseguentemente, la capienza della discarica
dovrebbe esaurirsi nel giro di 4 anni e mezzo circa;

i rifiuti dovrebbero essere trattati per mezzo di un impianto mobile (autorizzato dal 2009) e
stoccati nell'invaso, mentre il materiale organico probabilmente conferito a Grasciano,
nella struttura del Cirsu;

ATTESO, tuttavia, che, allo stato dellarte:


risulterebbe un via vai di camion verso la discarica senza orari certi, e senza
una effettiva riapertura della discarica stessa;
diffuso nelle aree circostanti un odore molesto che impedisce agli abitanti della zona
persino di aprire le finestre delle proprie abitazioni;
sembrerebbe che durante le operazioni di scarico degli automezzi fuoriescano vapori
dallinvaso della nuova discarica facendo sorgere dubbi circa il conferimento del sovvallo,
unico rifiuto autorizzato con lAia del 2009, rifiuto che, notoriamente, non emette odori
molesti n vapori;
da una prima base di calcolo, per venti giorni di lavoro, il gestore della discarica avrebbe
incassato circa 700.000 euro (25ton a camion*10camion giornalieri *143euro/ton - come
da accordo Consorzio Piomba-Fino/gestore) senza aver fornito n una prova tecnica di
collaudo n le necessarie garanzie finanziarie alla Regione;
la nuova discarica risulterebbe essere strettamente collegata a quella del CIRSU giacch il
materiale conferito sembrerebbe provenire da questultimo sito;
sembrerebbe, altres, che i Sindaci dei Comuni del CIRSU abbiano diffidato l'attuale
gestore, tale Gea srl, gestore che provvede al trasporto dei rifiuti dal sito di Grasciano a
quello di Atri;

EVIDENZIATO, infine, che, come si evince dalla nota del responsabile tecnico del Consorzio
Comprensoriale per lo smaltimento dei rifiuti urbani Area Piomba-Fino del 15 settembre 2015 ad
oggetto Comunicazione dei risultati del monitoraggio effettuati nel corso dellanno 2014, dal
monitoraggio effettuato nella discarica di Santa Lucia emerso un superamento delle CSC
(concentrazioni soglia di contaminazione) ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;

tutto ci premesso e considerato

SI CHIEDE allAssessore delegato

se siano state rispettate o meno le prescrizioni contenute nella Determinazione


Dirigenziale nr. DR4/133 circa la messa in sicurezza della vecchia discarica o se, al contrario,
tale sito non presenti ancora situazioni di elevata pericolosit di carattere ambientale per
la salubrit dellaria e dei luoghi circostanti, considerato anche che si tratta di una
superficie ubicata nelle immediate vicinanze di aree urbane e del centro storico di Atri;

se, nellautorizzazione della nuova discarica, si considerato che la zona in questione


sottoposta a vicolo paesaggistico ed insite su di un terreno caratterizzato dalla presenza di
calanchi e, quindi, molto fragile dal punto di vista geomorfologico;

se il gestore della nuova discarica abbia o meno adempiuto a tutte le prescrizione


contenute nellAIA n. 81/120 del 09/02/2009 e s.m.i., con particolare riferimento ai verbali
di collaudo, alle garanzie finanziarie, allautorizzazione per lesercizio dellimpianto mobile
di trattamento dei rifiuti urbani, etc;

se il conferimento dei rifiuti nella nuova discarica stia avvenendo nel rispetto di quanto
prescritto dalla Regione Abruzzo circa le quantit, la provenienza e la tipologia degli stessi;

se sia opportuno o meno procedere alla apertura di una nuova discarica su unarea
classificata dalla Regione come sito inquinato soprattutto nel caso in cui venga
effettivamente accertato che non si provveduto, o si provveduto solo in parte, alla
bonifica e messa in sicurezza della vecchia discarica, come risulterebbe, del resto, dalla
documentazione fotografica allegata al presente provvedimento.

LAquila, l 05.11.2015

Il Consigliere M5S
Riccardo Mercante
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