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Al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio On. Mario Abbruzzese Interrogazione urgente a risposta scritta Oggetto: progetto di costruzione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, nel comune di Colleferro (RM), situato nellarea C del la Voleva (Valmontone) ad Ovest, frazione La Selva (Paliano) a Nord e comune di Colleferro a Sud, su terreno agricolo di 71 ettari, 24 MW, durata stimata 30 anni Premesso che: in data 29 aprile 2011 stata presentata dagli scriventi uninterrogazione a risposta immediata, la n 134, in merito a quanto in oggetto, la quale deve ritenersi integrata dalla presente; in Italia importanti investimenti nel settore dell'energia solare sono stati avviati sulla base di un quadro normativo perfezionatosi nell'agosto del 2010, ma molti impianti prima di quella data sono stati autorizzati con provvedimenti di competenza regionale, in virt di disposizioni di rango nazionale e regionale; in data 7 settembre 2009, la soc.Sedicesimasun srl, con sede legale a Torino, ha presentato alla Provincia di Roma domanda di autorizzazione per la costruzione e l'esercizio di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, sito nel Comune di Colleferro (RM), localita' Fontana degli Angeli, 6.014,25 kWp, denominato "ARIA", copia della documentazione stata depositata in pari data presso la Regione Lazio; il sito era gi gravato dallaffiancamento di altri 3 impianti di analoga potenza e tipologia, denominati "Acqua", "Terra" e "Fuoco", ciascuno facente capo a 3 diverse societa', consociate con Societ Solesa green power srl; le dimensioni complessive dellimpianto fotovoltaico non integrato mettono seriamente in crisi le bellezze naturali del territorio e patrimonio paesaggistico di Colleferro e dintorni, inoltre il terreno agricolo classificato di "valore paesistico" ed identificato di interesse archeologico gi individuato secondo laccezione di beni puntuali con fascia di rispetto; sui profili problematici delliter di autorizzazione, sulla opportunit di realizzare un impianto di tali dimensioni, nonch sulla iniquit di trattamento riservato ai residenti, che subiscono un impatto cumulativo dovuto alla discarica di colle Fagiolara attiva da circa venti anni, si sono espressi negativamente i componenti il Comitato residenti Colleferro e Rete per la tutela della valle del Sacco; limpianto non stato assoggettato alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) da parte della Regione, come risulta dal parere VIA del 29 marzo 2010 (prot. n. 081871) e dalla determinazione dirigenziale del 24 maggio 2010 della Provincia di Roma (r.u. 4528), con cui stata autorizzata la sua costruzione;

la non assoggettabilit in aperto contrasto con lo stesso parere VIA (prot. n. 081871), che nella premessa prevede che per i procedimenti di VAS e VIA si applica la parte II del Dlgs n. 152/2006 e successive modifiche, nonch le disposizioni dei commi 20, 21, 22, 23 e nel successivo punto 24, il medesimo parere VIA (prot. n. 081871) stabilisce che eventuali modifiche o estensioni riguardanti limpianto in argomento e non specificatamente previste nel presente progetto, dovranno seguire liter procedimentale di cui al D.lgs n. 152/2006 e s.m.i., conformemente a quanto disposto dallAllegato IV, punto 8), lettera t) del citato decreto, e previsione del tutto analoga contenuta nel successivo Dlgs 16.1.2008, n. 4, Allegato IV, punto 8, lettera t), inoltre allarticolo 20, commi 4 e 5, esso prevede che se il progetto non ha ricadute significative sia escluso dalla procedura di VIA; nonostante tutto la Regione Lazio ha ritenuto che un siffatto impianto non avesse effetti rilevanti sul sistema ambientale, escludendolo dalla procedura di VIA: in conclusione, il parere VIA (prot. n. 081871) ha violato il D.lgs n. 152/2006, il Dlgs 16.1.2008, n. 4, ed il punto 24 del suo stesso parere; il DL n.152/2006, allart.20, comma 2, prevede lavviso nel BURL con indicazione delloggetto e dei tempi (45 giorni), entro cui presentare osservazioni al progetto; il proponente, soc. Sedicesimasun, ha pubblicato il 6 marzo 2010 sul BURL la riunificazione del progetto Aria con Acqua, Terra e Fuoco, e lArea VIA si pronunciata il 29 marzo 2010, solo dopo 23 giorni, senza attendere la scadenza dei termini per la presentazione delle osservazioni dei soggetti interessati; la Regione Lazio non ha effettuato una stima qualitativa e realistica dell'area, poich la soc. proponente, Sedicesimasun srl, non ha prodotto fotogrammetria, planimetrie aggiornate e datate, mappe catastali sullo stato attuale dei luoghi e quello futuro conseguente le modifiche paesaggistiche dovute allinstallazione dellimpianto, come previsto dalla normativa vigente; la Regione Lazio non ha avuto tutti gli elementi di contesto necessari per pronunciarsi, secondo quanto previsto dallart. 21 e 22 del Dlgs n. 152/2006, relativo alla Definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale (SIA). Considerato che: lintera attivit istruttoria e le valutazioni di merito degli Enti autorizzatori si sono basate sulla SIA presentata dallo stesso proponente, soc. Sedicesimasun srl, senza accertamento della veridicit ed attendibilit degli atti; con istanza di revoca/annullamento in autotutela depositata presso il Comune di Colleferro, in data 20 gennaio 2011 (prot. n.1968), trasmesso con R/R per conoscenza a Ministero sviluppo economico, Isp. Terr. Lazio, alla Regione, alla Provincia, e alla soc. Sedicesimasun, i cittadini interessati, tramite Comitato residenti Colleferro e Rete per la tutela della valle del Sacco, hanno formalmente contestato alla Societ ed ai 16 enti autorizzatori intervenuti in Conferenza dei Servizi di non aver osservato e fatto osservare la normativa di diritto amministrativo, relativamente alla attestazione firmata dal professionista, non rilevando tale omissione, n richiedendo integrazione; il parere VIA (prot. n.091871), fa laconicamente riferimento .alla presenza di alcuni fabbricati limitrofi allimpianto., mentre di fatto sono insediamenti residenziali, che risalgono al 1948, dove limpatto negativo non mitigabile, poich labitato allocato su un piano sopraelevato rispetto allimpianto; per una reale valutazione degli effetti visivi sul paesaggio prodotti dalle trasformazioni previste la VIA deve partire dalla preesistenza delle residenze esistenti (Consiglio di Stato, Sez. VI, 15/10/2001, n. 5411) e doveva essere effettuato prioritariamente un sopralluogo in loco e si sarebbe cos preso atto della presenza di un Istituto scolastico superiore, del Parco naturale, La Selva di Paliano, monumento nazionale di circa 500 ettari,varie abitazioni rurali -inglobate nellarea interessata dallimpianto-, genericamente qualificate come fabbricati dal parere VIA e proprio per questo, ad avviso degli interessati, eliminate dalle planimetrie prodotte dalla Societ;

la richiesta di integrare la suddetta documentazione, anche a mezzo diffida ed intimazione dellavv. Lepore Maurizio alla Societ ed al Sindaco di Colleferro (prot. n.3565 del 3.2.2011), non ha prodotto alcun risultato; gli interessati hanno richiesto al Comune di Colleferro ed allUfficio del catasto le planimetrie e le mappe catastali dove risultano tutte le loro abitazioni, hanno altres prodotto copia di una semplice cartografia con spazi pubblicitari del 2001, a cura dallAmministrazione comunale di Colleferro, ove erano gi riprodotte tali abitazioni; in aggiunta in fase di esame la VIA di un nuovo impianto di TMB (Trattamento Meccanico Biologico), mentre in atto la realizzazione dello SLIM (Snodo Logistico Interno Merci), interventi di notevole taglia e con effetti cumulativi che, oltre a compromettere lintegrit paesistica del territorio, andranno anche a lambire il parco naturale La Selva di Paliano. INTERROGANO La Presidente della Giunta della Regione Lazio, On. Renata Polverini, e lAssessore all'Ambiente e Sviluppo sostenibile, Marco Mattei: per conoscere gli elementi giuridici, i presupposti amministrativi e le ragioni tecniche per le quali stata esclusa la VIA per un impianto a terra, su suolo agricolo, di 24 MW di potenza, 71 ettari, vita media stimata in 30 anni; per conoscere il soggetto, ente o Ufficio della P.A. che ha rilasciato alla Societ le suddette planimetrie e mappe catastali, e di avere chiarimenti circa le modalit della loro acquisizione; per conoscere se gli Enti autorizzatori sono a conoscenza che quota parte della zona, gi sottoposta ad esproprio per pubblica utilit, attraversata dallalta tensione a favore dellEnte ferrovie dello Stato con conseguente esclusione della tratta al traffico aereo; per conoscere se intenzione dellattuale amministrazione verificare nuovamente lidoneit dellarea ad ospitare limpianto in questione, la sua compatibilit con le abitazioni (enclave), con lIstituto scolastico superiore, con la discarica di Colle Fagiolara, di cui non si conosce a tuttoggi la reale data di dismissione, con il transito autostradale e lalta velocit ferroviaria RomaNapoli, e se siano state date le giuste distanze di legge e presentata la documentazione antisismica; per conoscere il motivo per il quale lintero iter autorizzativo si svolto in Conferenza dei servizi senza alcun passaggio in Consiglio regionale e comunale; per sapere chi doveva provvedere alla informazione e coinvolgimento dei cittadini, fin dalle prime fasi, ai sensi dellart. 4, lettera d, delle Linee guida approvate dalla Regione Lazio, con DGR 13.1.2010, n. 16, e di conoscere i motivi per i quali non si provveduto; per conoscere se intenzione dellattuale amministrazione verificare il rispetto della Circolare del Ministero dellAmbiente dell11 agosto 1989, in merito alla pubblicit degli atti riguardanti la Richiesta di pronuncia di compatibilit ambientale del Ministro dellAmbiente e del Ministro dei beni culturali e ambientali; per conoscere i nomi dei quotidiani dove stata pubblicata la notizia del suddetto progetto, le modalit dellannuncio, i tempi di pubblicazione; per conoscere i motivi per i quali non sono state applicate le Linee guida adottate dalla Regione Lazio con DGR 13.1.2010, n. 16, che, allart.3, comma 3, le quali prevedono che sono comunque sottoposti a verifica di assoggettabilit a VIA impianti fotovoltaici con potenza di 1 MW, che la loro progettazione deve avvenire limitando il consumo di suolo, mentre allart. 4, comma 6, esse stabiliscono che la distanza minima tra i generatori non deve essere inferiore ad 1 km; il motivo per cui nei verbali della Conferenza dei servizi e negli stessi atti autorizzativi manca qualunque riferimento, richiamo e rinvio alla legislazione di settore, in particolare al DGR 13.1.2010, n. 16 ed il relativo Allegato A1 (pag.12), vigente al momento dellautorizzazione, al capitolo Criteri di inserimento per gli impianti fotovoltaici qualificava come critica

unoccupazione di suolo superiore al 2% della superficie agricola utilizzabile e prevedeva come distanza minima tra generatori fotovoltaici 1 km, proprio questultima disposizione
non avrebbe consentito lautorizzazione dei 4 distinti progetti, perch non conformi ai suddetti criteri, superati attraverso lescamotage dellaccorpamento dei 4 progetti in un unico impianto; si chiede di verificare se nel procedimento abbia trovato applicazione il principio di trasparenza previsto dallart. 7, L. n. 241/90, che ben avrebbe potuto riguardare anche i soggetti societari, che, presentando mappe dalle quali erano state eliminate le abitazioni, sono incorsi nello stesso anomalo comportamento per limpianto di Fiumicino; chiedono se la Regione Lazio, proprio per la carenza di una specifica norma, in sede di autorizzazione unica ha chiesto al Prefetto, o intende farlo, una informazione antimafia sulla societ, ovvero almeno unautocertificazione antimafia in analogia con le previsioni dellart. 5 del DPR n. 252 del 998 -regolamento sulle certificazioni antimafia-, esse prevedono che linteressato renda tale autocertificazione anche quando gli atti e i provvedimenti della P.A. riguardano attivit private, sottoposte a regime autorizzatorio, che possono essere intraprese su denuncia di inizio da parte del privato alla P.A. competente; gli interroganti chiedono altres di valutare la correttezza delliter amministrativo e le eventuali responsabilit peraltro rappresentate dai cittadini interessati nellesposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Velletri il 15.3.2011; gli interroganti chiedono pertanto limmediata sospensione in autotutela dellatto prodotto dallArea VIA (prot. n. 081871) per mancata assoggettabilit a VIA del suddetto progetto e la valutazione urgente delle richieste di riesame in autotutela presentate il 20.1.2010 (prot. n. 1968) dal Comitato residenti Colleferro e Rete per la tutela della valle del Sacco circa lassoggettabilit a VIA della menzionata modifica conseguente allaccorpamento dei 4 impianti in un solo impianto-progetto con riapertura dei termini per la presentazione delle osservazioni. I consiglieri: Giuseppe Rossodivita Rocco Berardo

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