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COMMITTENTE:

COMUNE DI MIRA (VE)

IMPIANTO DI COGENERAZIONE ALIMENTATO AD OLIO VEGETALE E GRASSO


ANIMALE.
LOCALIZZAZIONE: Via degli Onari, Mira (VE).
GESTORE: Originario: S B ENERGY SRL
Attuale: SAMOX SRL

PERIZIA IN MERITO AGLI ASPETTI AUTORIZZATIVI ED


EMISSIVI E PROPOSTA DI PIANO DI MONITORAGGIO DELLE
EMISSIONI.

ALLEGATO 1.

Committente: Documento elaborato da:


COMUNE DI MIRA TERRA SRL

Data prima emissione: Revisione: Codice progetto:


maggio 2019 00 19/16/02

TERRA SRL
Territorio
Ecologia
Recupero
Risorsa
Ambiente

Via Galleria Progresso, 5 30027 San Donà di Piave VE


Tel. +39 0421 332784 Fax +39 0421 456040
terrasrl@terrasrl.com www.terrasrl.com
cap.soc. € 50.000,00 i.v.
SOMMARIO

1. PREMESSA E SCOPO DEL LAVORO ............................................................................. 3


2. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO .................................................................................. 5
2.1 UBICAZIONE DELL’IMPIANTO .................................................................................... 5
2.2 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO .................................................................................. 6
2.2.1 Layout d’impianto ....................................................................................... 6
2.2.2 Ciclo produttivo........................................................................................... 7
3. CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA PROCEDURA AUTORIZZATIVA IMPLEMENTATA .......... 8
3.1 CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA RICHIESTA DI VARIAZIONE DEL COMBUSTIBILE
UTILIZZATO .......................................................................................................... 11
4. CONSIDERAZIONI IN MERITO ALL’UTILIZZO DI OLI VEGETALI COME COMBUSTIBILI
IN IMPIANTI DI COGENERAZIONE ............................................................................13
4.1 CONSIDERAZIONI SULLE CARATTERISTICHE DEL COMBUSTIBILE ............................... 13
4.1.1 Proprietà e caratteristiche degli oli vegetali come combustibili ........................ 14
4.1.2 Proposta di implementazione di un protocollo di controllo delle materie
combustibili in ingresso all’impianto ......................................................................... 17
4.2 CONSIDERAZIONI SUI COMPOSTI POTENZIALMENTE EMESSI DAL PROCESSO DI
COMBUSTIONE DEGLI OLI VEGETALI ....................................................................... 18
4.2.1 Prodotti della combustione degli oli vegetali.................................................. 19
4.2.2 Proposta di implementazione di un Piano di Monitoraggio delle Emissioni a
camino .............................................................................................................. 21
5. CONSIDERAZIONI IN MERITO ALL’ACCESSO AGLI INCENTIVI DEL GSE .........................22

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1. PREMESSA E SCOPO DEL LAVORO

La Ditta SB Energy srl, nel luglio 2010, ai sensi di quanto disposto dal D.Lgs 387/2003 e dalle
relative Linee Guida Nazionali di cui al DM 18.09.2010 in materia di autorizzazione degli
impianti di produzione di energia elettrica alimentati a fonti rinnovabili, ha presentato specifica
pratica autorizzativa (DIA) in Comune di Mira per la realizzazione ed esercizio di un impianto di
cogenerazione ad olio vegetale, avente potenza di 400 kWe.
Detta pratica, assunta alla posizione E/2010/0475, conclusasi con esito positivo in data
26.07.2011, costituisce titolo autorizzativo alla costruzione ed esercizio dell’impianto, che è
entrato in funzione nel 2012.
Negli anni a venire, l’attività dell’impianto ha subito diverse interruzioni, e a partire dal 2014
numerose sono state le segnalazioni dei cittadini residenti delle sue vicinanze in merito al
rumore e alle emissioni in atmosfera prodotte.
Successivamente, il locale Comitato di cittadini “Opzione Zero” ha presentato in Comune
specifiche note critiche inerenti l’impianto, assunte al prot. n. 37358 del 05.09.2017, e vertenti
sui seguenti aspetti:
▪ Presunta illeggittimità della procedura di D.I.A perpetrata, dato il mancato
soddisfacimento dei requisiti di cogenerazione;
▪ Presunta incompatibilità urbanistica dell’impianto;
▪ Emissioni inquinanti e rischi per la salute dei cittadini residenti nelle vicinanze.
Dette note sono state presentate quale interpellanza nella seduta del Consiglio Comunale del
13.12.2017 ed approvate dallo stesso con Delibera n. 72/2017, che tra l’altro impegnava
l’Amministrazione Comunale a:
▪ Disporre un’immediata ispezione dei luoghi oggetto d’intervento, al fine di verificare la
regolarità tecnica, ambientale e sanitaria delle opere realizzate in relazione al progetto
presentato;
▪ Richiedere ad ARPAV ed altri Organismi competenti un’immediata ispezione, al fine di
verificare in fase di esercizio dell’impianto sia la conformità normativa e sanitaria delle
emissioni gassose che del combustibile utilizzato;
▪ Mantenere informata la Commissione III su tutti gli sviluppi della vicenda;
▪ Convocare tutti gli Enti competenti per conoscere gli aspetti procedurali ed ambientali.
A seguito e in ottemperanza alla Delibera di cui sopra, si sono succedute le seguenti fasi
istruttorie/attività: si richiamano le principali
▪ In data 09.01.2018 si è tenuto un incontro tecnico preliminare alla presenza dei Vigili
del Fuoco, ARPAV e Regione Veneto, dal quale è emerso che non è mai stata presentata
la SCIA ai VV.FF, senza la quale l’impianto non poteva esser messo in funzione;
▪ Con nota prot. comunale n. 2326 del 17.01.2018 è stata notificata alla Soc. SAMOX SRL
(subentrata alla SB Energy srl per la gestione dell’impianto) la sospensione dell’attività
per carenza documentale (SCIA prevenzione incendi, autorizzazione alla modifica del
combustibile con l’introduzione dell’uso di grasso animale);
▪ Con nota prot. 7160 del 20.02.2018 è stato trasmesso, da parte di ARPAV, il verbale di
accertamento e notifica di sanzione amministrativa per violazione dei limiti acustici;
▪ Con quietanza n. 1485 del 07.03.2018, il Gestore ha versato la Sanzione di cui sopra;

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▪ In data 08.03.2018 prot. n. 10169, l’Avv. Marrone per conto della Ditta SB Energy ha
depositato specifiche memorie in merito alla notifica di sospensione attività di cui al
prot. 2326 del 17.01.2018;
▪ In data 13.04.2018 si è tenuto un II incontro tecnico tra il Comune e VV.FF, ARPAV e
Regione Veneto, dal quale è scaturita una nota di richiesta chiarimenti al Gestore
dell’impianto (prot. n. 21704 del 18.05.2018) in merito alla legittimazione dell’esercizio
dell’impianto in materia di prevenzione incendi ed in merito alla modifica del
combustibile utilizzato, nonché alla disponibilità e utilizzo del calore prodotto dal
Cogeneratore;
▪ In data 19.06.2018, il Gestore ha presentato presso il SUAP, la SCIA di prevenzione
incendi;
▪ In data 27.11.2018 la Polizia Locale e l’ufficio Ambiente Comunale hanno effettuato un
sopralluogo congiunto presso il sito, finalizzato ad accertare la presenza di tubi che
partivano dalla fabbrica “Automazione Venete” di Baldan Massimo, attraversavano la
sede stradale di Vio degli Onari, fino a raggiungere l’impianto di cogenerazione;
▪ In data 18.12.2018, con prot. n. 58426, è stata acquisita la nota di chiarimenti dell’ing.
Scocco in merito all’iter autorizzatorio dell’impianto, alla prevenzione incendi, alla
disponibilità e utilizzo del calore prodotto e alla modifica del combustibile.

In tale contesto, l’Amministrazione ha incaricato la Scrivente Società Terra srl di


effettuare una perizia sull’impianto in oggetto, al fine di approfondire i seguenti
aspetti:
− Timbro ed impronta emissiva dell’impianto, a partire dalle caratteristiche del
combustibile e conseguenti impatti sull’atmosfera: eventuale determinazione
che lo stesso impianto possa considerarsi come punto emissivo rilevante, da
sottoporre ad eventuale piano di monitoraggio.
− Ammissione alle categorie di impianti beneficiari di incentivazione GSE;
valutazione di eventuali nuove autorizzazioni necessarie in caso di modifiche
sostanziali.

Il presente documento risponde a tali esigenze.

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2. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO

2.1 UBICAZIONE DELL’IMPIANTO

L’impianto esistente, realizzato nel 2011 e entrato in esercizio in data 08.04.2012 (come da
Dichiarazione di entrata in esercizio presentata dal Gestore al GSE), è localizzato in Comune di
Mira, loc. Gambarare, in Via degli Onari.

Localizzazione impianto (Elaborazione TERRA SRL su base Google Earth)

Come si vede, è ubicato in area agricola, nelle immediate vicinanze di alcune civili abitazioni e
di altri fabbricati produttivi.

Catastalmente, l’impianto è così identificato:


Foglio 46
Mappale 647
Censuario di Mira.

Inquadramento catastale. (Fonte: Prot. n. 13810 del


21.03.2019 – Relazione giustificativa redatta dal
Sig. Baldan Massimo)

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2.2 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO

Si precisa che fonte di quanto sotto riportato è rappresentata dalla relazione tecnica allegata
alla D.I.A. presentata dal Gestore dell’impianto nel 2010.

2.2.1 Layout d’impianto


La figura che segue riporta il layout della centrale.

(Fonte: Estratto Tav. 01-bis di progetto)

L’impianto è essenzialmente costituito da un motore endotermico, in assetto cogenerativo,


avente una potenza elettrica di 400 kWe. Il cogeneratore, alloggiato all’interno di un container,
a sua volta poggiato su una platea in cemento armato di 103 mq, è collegato ad una serie di
serbatoi:
▪ serbatoio per l’utilizzo giornaliero di olio vegetale, avente capacità di 500 litri, in acciaio
inox e dotato di vasca di contenimento;
▪ serbatoio di servizio per il gasolio, avente capacità di 120 litri, in materiale metallico,
posto all’interno di vasca di contenimento alla base del motore;
▪ serbatoio per l’olio lubrificante, installato a fianco del motore.
All’interno del container sono, inoltre alloggiati:
▪ il booster, ovvero un impianto per il filtraggio e la deviscovizzazione dell’olio vegetale,
che viene ricevuto grezzo;
▪ gli scambiatori di calore per il recupero dell’energia termica prodotta dal motore;
▪ il quadro elettrico.
Adiacenti alla platea, sono posti due serbatoi fuori terra, della capacità di 40 mc, per lo
stoccaggio dell’olio vegetale.
A circa 6 m di stanza dalla centrale è realizzata la cabina di consegna dell’energia elettrica
prodotta.

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2.2.2 Ciclo produttivo
Il motore di cogenerazione è alimentato ad olio vegetale e grasso animale.
Il combustibile, stoccato nel serbatoio principale, viene trasferito mediante pompa dedicata, al
serbatoio giornaliero e da lì entra nel motore endotermico che lo brucia producendo energia
meccanica, la quale, attraverso l’alternatore, viene trasformata in energia elettrica, che viene
totalmente ceduta alla rete elettrica nazionale.
Il calore prodotto durante il funzionamento del motore viene recuperato e reso disponibile per i
vicini edifici produttivi esistenti.
Il sistema di recupero del calore si sviluppa in due fasi. Il primo cascame termico recuperato
deriva dallo scambio di calore che avviene all’interno del motore a combustione interna,
mentre il secondo viene recuperato tramite uno scambiatore fumi – acqua, fase in cui l’acqua
acquista una temperatura di 90°C.
L’acqua riscaldata viene quindi inviata al locale pompe che provvederà al rilancio verso
l’edificio utilizzatore, attraverso tubazioni dedicate di teleriscaldamento.

La tabella che segue riporta le prestazioni, i rendimenti e i consumi complessivi dell’impianto.


Prestazioni del ciclo cogenerativo attuato
Potenza elettrica generata 400 kWe
Potenza termica generata 400 kWt
Potenza al focolare 992 kW
Rendimento elettrico 40 %
Rendimento di recupero termico 40 %
Rendimento complessivo per produzione en. termica 80 %
Potere calorifico del combustibile (olio vegetale) 36 MJ/kg
99,2 Kg/ora
Consumo atteso
820 ton/anno
Funzionamento impianto 8000 Ore/anno
Fonte: Relazione Tecnica D.I.A.

L’immagine sottostante riporta lo schema di flusso del ciclo produttivo attuato.

(Fonte: Estratto Tav. 02 di progetto)

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3. CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA PROCEDURA
AUTORIZZATIVA IMPLEMENTATA

Con riferimento all’anno di presentazione dell’Istanza Autorizzativa (2010), vengono di seguito


riassunti i principali riferimenti normativi in merito alla disciplina autorizzativa per gli impianti
di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
In primo luogo, l’art. 12 del D.Lgs 387/2003 recante “Attuazione della Direttiva 2001/77/CE
relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel
mercato interno dell’elettricità”, così stabilisce ai commi 3 e 5:
3. La costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica
alimentati da fonti rinnovabili, gli interventi di modifica, potenziamento, rifacimento
totale o parziale e riattivazione, come definiti dalla normativa vigente, nonché le opere
connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli
impianti stessi, sono soggetti ad una autorizzazione unica, rilasciata dalla
regione o dalle province delegate dalla regione, ovvero, per impianti con potenza
termica installata pari o superiore ai 300 MW, dal Ministero dello sviluppo economico,
[…], che costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico.
5. All'installazione degli impianti di fonte rinnovabile di cui all'articolo 2, comma 1, lettere b)
e c) per i quali non è previsto il rilascio di alcuna autorizzazione, non si applicano le
procedure di cui ai commi 3 e 4. Ai medesimi impianti, quando la capacità di
generazione sia inferiore alle soglie individuate dalla tabella A allegata al
presente decreto, con riferimento alla specifica fonte, si applica la disciplina
della denuncia di inizio attività di cui agli articoli 22 e 23 del testo unico di cui al
d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, e successive modificazioni. Con decreto del Ministro
dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela
del territorio e del mare, d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8
del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, possono
essere individuate maggiori soglie di capacità di generazione e caratteristiche
dei siti di installazione per i quali si procede con la medesima disciplina della
denuncia di inizio attività.
Tabella A (Articolo 12)

Fonte Soglie
1. Eolica 60 kW
2. Solare fotovoltaica 20 kW
3. Idraulica 100 kW
4. Biomasse 200 kW
5. Gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e
250 kW
biogas

Pertanto, fino al 2009, per gli impianti di produzione di en. Elettrica alimentati a biomasse
aventi potenza fino a 200 kW, la procedura autorizzativa era esplicata tramite DIA. Per
potenze superiori era necessario aderire al regime dell’Autorizzazione Unica.
Successivamente, con l’entrata in vigore della Legge n. 99 del 23 luglio 2009, si è dato un
forte impulso alla Strategia Energetica Nazionale, snellendo le procedure per la realizzazione
delle reti e delle infrastrutture energetiche e quindi promuovendo ulteriormente il ricorso alle
Fonti Rinnovabili.
Nello specifico, con l’art. 27, comma 20, è stato stabilito quanto segue:
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− L'installazione e l'esercizio di unità di microcogenerazione (art. 2 lett. e) D.Lgs 20/2007
- un'unità di cogenerazione con una capacità di generazione massima inferiore a 50
kWe) sono assoggettati alla sola comunicazione da presentare alla autorità competente;
− L'installazione e l'esercizio di unità di piccola cogenerazione (art. 2 lett. e) D.Lgs
20/2007 - un'unità di cogenerazione con una capacità di generazione installata inferiore
a 1 MWe) sono assoggettati alla disciplina della denuncia di inizio attività.
In seguito, in applicazione alla Legge 99/2009 e al comma 5 del D.Lgs 387/2003 sono state
emanate con Decreto 10 settembre 2010 le ”Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti
alimentati a fonti rinnovabili”, delle quali viene sotto riportato uno stralcio per le parti di
interesse.

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Alla luce di tutto quanto sopra, l’assetto cogenerativo e la potenza dell’impianto sono
caratteristiche cogenti/imprescindibili che deve possedere l’impianto affinchè ai fini
autorizzativi possa esser fatto accesso alla DIA presso il Comune territorialmente competente.
Già in sede di valutazione dell’Istanza non c’era evidenza progettuale dell’effettiva
cogenerazione. Ovvero la parte del recupero termico era molto vaga già a livello
progettuale. Infatti:
▪ mancava il dettaglio planimetrico delle tubazioni di teleriscaldamento. Come si
vede dallo stralcio della planimetria depositata, sotto riportato, la linea di
convogliamento del calore recuperato è appena abbozzata e termina in un pozzetto a
pochi metri dal container nel quale è alloggiato il gruppo endotermico.

Del tutto omesse, le linee di mandata e ritorno verso/da l’edificio utilizzatore.


▪ non era individuato l’utente utilizzatore finale. Nella relazione tecnica allegata alla
DIA è infatti esplicitato che l’energia termica recuperata è essenzialmente di tipo civile
dato che si prevede il suo utilizzo per il riscaldamento di un capannone, non meglio
precisato, durante il periodo invernale, per circa 2100 ore/anno. (Rif. Pag. 13 Relazione
Tecnica).

Per parecchi anni, anche a seguito della realizzazione dell’impianto, tale evidenza non venne
mai fornita dal Gestore.
Come emerge dalla documentazione a disposizione, solo a partire da novembre 2018
vennero posate le tubazioni per il trasporto del calore dall’impianto di cogenerazione
al fabbricato produttivo della ditta confinante “Automazione Veneta srl”.
L’evidenza dell’effettivo convogliamento del calore al capannone ai fini di
riscaldamento dell’ambiente tuttora non c’è.
Si ritiene, pertanto auspicabile che il Comune chieda i tabulati sull’impiego di
metano/altro combustibile ai fini di riscaldamento alla Ditta “Automazione Veneta
srl”, dal 2010 ad oggi, per comprovarne l’effettiva variazione in diminuzione dei
consumi ante-post entrata in funzione del cogeneratore.
In caso contrario, si confermerebbe la non conformità del progetto realizzato con il
progetto autorizzato.

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3.1 CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA RICHIESTA DI VARIAZIONE DEL
COMBUSTIBILE UTILIZZATO

Nel 2017, nell’ambito del procedimento di Voltura della Pratica Autorizzativa dell’impianto, di
cui alla posizione aggiornata E/2017/0859, il nuovo gestore - ditta SAMOX SRL – ha
comunicato al Comune l’intenzione di utilizzare grasso animale come combustibile alternativo
all’olio vegetale.
Come indicato nella nota Prot. n. 329196 del 7.08.2018 della Regione Veneto – U.O. Tutela
dell’Atmosfera, per gli effetti del DM n. 123 del 19.05.2016, i grassi animali sono stati inseriti
alla lettera “h” della Parte II, Sezione 4 (Caratteristiche delle biomasse e relative condizioni di
utilizzo) dell’allegato X (Disciplina dei combustibili) alla Parte V del D.Lgs 152/2006 e smi.
Che viene di seguito riportata per esteso:
h) prodotti greggi o raffinati costituiti prevalentemente da gliceridi di origine animale
qualificati dal regolamento (CE) n. 1069/2009 del 21 ottobre 2009, dal regolamento (UE) n.
142/2011 del 25 febbraio 2011, modificato dal regolamento (UE) n. 592/2014 del 3 giugno
2014, e da successivi regolamenti attuativi come sottoprodotti di origine animale o prodotti
derivati che e' possibile utilizzare nei processi di combustione, purche':
▪ siano applicati i metodi di trasformazione, le condizioni di combustione e le altre
condizioni prescritti per l'uso di tali materiali come combustibili dal regolamento
(UE) n. 142/2011 del 25 febbraio 2011, modificato dal regolamento (UE) n.
592/2014 del 3 giugno 2014, e da successivi regolamenti attuativi del regolamento
(CE) n. 1069/2009 del 21 ottobre 2009;
▪ i materiali rispettino i valori limite previsti dalla seguente tabella:

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Nello specifico, a livello procedurale, con la DGR n. 2782 del 29.12.2014 sono state approvate
le procedure semplificate per le istanze presentate da ditte che essendo già in possesso
dell’autorizzazione ad esercire impianti alimentati a fonte rinnovabile dal tipo ad olio vegetale,
chiedono di poter utilizzare in alternativa anche grasso animale, come nel caso in questione,
che si configurano quali modifiche non sostanziali.
Come previsto dalla stessa normativa regionale, affinchè ne sia assentibile l’utilizzo,
nell’Istanza:

Affinchè il Comune, in qualità di Autorità competente, possa esprimersi in merito è


quindi necessario che il Gestore:
▪ documenti il rispetto dei limiti emissivi previsti per l’impianto anche con
l’alimentazione con grasso animale;
▪ attesti la qualifica di sottoprodotto di tale materiale, ai sensi dei Regolamenti
UE 1069/2009, 142/2011, 592/2014;
▪ attesti l’avvenuto riconoscimento, ai sensi del Regolamento UE 1069/2009,
quale impianto di combustione di grassi fusi di una o tutte le categorie 1,2,3 di
detto Regolamento.
Si ritiene, inoltre, doveroso venga fornita la caratterizzazione chimico-fisica di tale
combustibile, in modo tale da accertare la conformità con i valori tabellari sopra
riportati, di cui all’Allegato X alla Parte V del D.Lgs 152/2006 e smi..

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4. CONSIDERAZIONI IN MERITO ALL’UTILIZZO DI OLI VEGETALI
COME COMBUSTIBILI IN IMPIANTI DI COGENERAZIONE

Si evidenzia innanzitutto come un’attenta analisi delle caratteristiche chimico-fisiche del


combustibile alimentato all’impianto permetta di identificare in modo il più esaustivo possibile
quali possano essere i composti emessi a camino a seguito del processo di combustione cui è
sottoposto nel motore endotermico.
Per tale motivo, in questa sezione, viene dapprima approfondita la caratterizzazione dell’olio
vegetale/grasso animale alimentato al motore cogenerativo e poi analizzate le potenziali
emissioni in atmosfera, a partire da quanto dichiarato nella Relazione Tecnica di D.I.A. .

4.1 CONSIDERAZIONI SULLE CARATTERISTICHE DEL COMBUSTIBILE

Di seguito sono riportati i dati relativi al combustibile dichiarati nella Relazione Tecnica di
progetto (Fonte: pag. 15 Relazione Tecnica. Luglio 2010).

Tali informazioni si ritengono estremamente sommarie e generalizzate.


Mancano, infatti:
▪ La precisa individuazione della provenienza dell’olio vegetale, che può essere
approvvigionato da tutto il Mondo a seconda della logica di mercato, quindi da
Paesi più o meno virtuosi nelle pratiche agricole, basti pensare alla Cina, ma
anche ai Paesi in via di Sviluppo (Malesia, Indonesia, Filippine) che sono i
maggiori produttori di oli di palma e cocco, nei quali il ricorso ai pesticidi è
ancora attuale.
▪ Una dettagliata e completa caratterizzazione chimico-fisica del combustibile.
Lacune che si traducono in una totale mancanza di garanzie sulla qualità degli oli
utilizzati, come tra l’altro confermato dalla mancanza di un protocollo di controllo
sulle partite di oli vegetali/grassi animali in ingresso all’impianto.

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Vengono di seguito descritte le principali caratteristiche e proprietà degli oli come combustibili
ed evidenziati quegli aspetti cui fare particolare attenzione per garantire un corretto
funzionamento del motore e pertanto le migliori performance ambientali in emissione.

4.1.1 Proprietà e caratteristiche degli oli vegetali come combustibili


Dal punto di vista chimico, gli oli vegetali sono una miscela di acidi grassi liberi, trigliceridi,
glicerolo, composti fosforici e cere, che a seconda della specie vegetale dalla quale
provengono, hanno diversa composizione e di conseguenza caratteristiche funzionali differenti
che ne possono condizionare le modalità di utilizzo ai fini energetici, nonché avere ripercussioni
sul funzionamento dei motori.
Nella tabella che segue sono riportate le caratteristiche fisiche, chimiche e termiche sulla cui
base sono valutati i combustibili.

Caratteristiche di
interesse dei
combustibili. (Fonte:
Pubblicazione Regione
Marche “Filiera Olio –
Energia”)

In quella seguente sono poi riportati i dati di caratterizzazione dei principali tipi di olio vegetale
e posti a confronto con quelli del gasolio.

Proprietà energetiche
degli oli vegetali e del
gasolio. (Fonte:
Pubblicazione Regione
Marche “Filiera Olio –
Energia”)

14
Dal confronto emergono subito le differenze con il gasolio.
Nello specifico, gli aspetti da tenere nella dovuta considerazione quanto si utilizzano gli oli
vegetali, che influenzano la qualità della combustione e pertanto la qualità delle emissioni sono
i seguenti:
− Viscosità nettamente più elevata negli oli vegetali, è un elemento di particolare
rilievo nel definire il comportamento motoristico di un combustibile.
Di fatto la viscosità influenza il comportamento dei sistemi di iniezione e, in ultima
analisi, l’efficienza della trasformazione energetica e il suo mantenimento nel tempo. Più
in particolare, un sistema di iniezione ben progettato e regolato per un dato combustibile
produce, all’interno dei cilindri del motore, una buona mescolanza di gocce di
combustibile di opportune dimensioni e aria nelle giuste proporzioni, tali da permettere
una buona combustione e, parimenti, la minimizzazione degli inquinanti gassosi e dello
sporcamento delle superfici metalliche e dell’olio lubrificante con particelle carboniose
incombuste. E’ chiaro che venendo a mancare una delle condizioni alla base di una buona
combustione, si innescano tutta una serie di fenomeni di accumulo di sostanze estranee
che portano, in genere nel giro di poco tempo, a gravi danni del motore, oltre che
provocare un certo impatto ambientale.
− Temperatura di distillazione indica la facilità o meno del combustibile di
vaporizzare all’interno della camera di combustione. Alti valori della temperatura di
distillazione (bassa volatilizzazione) unitamente alla formazione di gocce di combustibile
di dimensioni elevate sono alla base di fenomeni di combustione incompleta e di
formazione di particelle carboniose, di condensati e di idrocarburi policiclici aromatici
(IPA) nei gas di scarico.
− Punto di solidificazione che è in stretta relazione con le caratteristiche di fluidità e
filtrabilità dell’olio. Con l’avvicinarsi alla temperatura di solidificazione, di fatto,
aumentano i rischi di bloccare il flusso di combustibile sulla linea di alimentazione al
motore. Essendo caratterizzati gli oli vegetali da temperature di solidificazione piuttosto
elevate sono quindi necessari sistemi di riscaldamento e/o l’uso di opportuni additivi.
− Numero di cetano quantifica la facilità di un combustibile all’accensione; nel caso
degli oli si evidenzia uno scostamento in difetto dai valori ritenuti ottimali, compresi
nell’intervallo 40-50. Ciò generalmente indica una accensione irregolare (sotto l’effetto
della pressione provocata dai pistoni del motore).
− Potere calorifico evidenzia la “densità energetica” di questi biocombustibili rispetto
al gasolio. A causa del loro contenuto di ossigeno, gli oli vegetali presentano valori più
bassi - mediamente inferiori del 15% se riferiti all’unità di massa e del 3-5% se riferiti
all’unità di volume - rispetto al gasolio.
Ciò sta ad indicare, a parità di lavoro sviluppato, consumi proporzionalmente superiori.
− Contenuto di zolfo, ceneri e residui carboniosi, che provocano corrosione ed usura
del motore. Di seguito, il contenuto di tali parametri nei principali tipi di oli vegetali.

(Fonte: Tesi di Laurea, Luglio 2014, “Determining the combustion kinetics of vegetable oli based fuel”)

15
Sulla base degli aspetti sopra argomentati, con la norma tedesca DIN V 51605, sono state
definiti i parametri qualitativi che devono possedere gli oli vegetali per poter esser impiegati
nei motori endotermici come biocarburanti, con specifico riferimento all’olio di colza, ma
comunque adottabili agli oli vegetali più comuni.
La tabella seguente riporta i parametri normati con i rispettivi limiti minimi e massimi.

Con riferimento ai parametri indicati alla voce “Proprietà variabili”, questi dipendono da tutta
una serie di condizioni in grado di influire in modo significativo sull’olio prodotto: coltivazione,
raccolta e stoccaggio del seme, estrazione, stoccaggio e trasporto dell’olio.
La contaminazione totale, che corrisponde alla quantità di materiali insoluti contenuti nell’olio
dopo la filtrazione, è un parametro molto sensibile anche per un non accorto stoccaggio, per il
quale sono necessari continui controlli qualitativi. Ad esempio, un’eccessiva contaminazione
può comportare l’intasamento dei filtri e degli iniettori e indurre danni alla pompa di iniezione
del motore in seguito a depositi nella camera di combustione.
Il quantitativo di acidi minerali e acidi grassi indica il livello di alterazione dell’olio: un’eccessiva
acidità comporta una più rapida corrosione degli iniettori.
Un eccessivo contenuto di fosforo invece favorisce la formazione di depositi all’interno della
camera di combustione.
Un eccessivo contenuto di zolfo nel carburante influisce sulla longevità del motore: i composti
acidi che si formano durante la combustione portano infatti a un’usura corrosiva dello stesso.
Il contenuto di calcio, magnesio e zolfo aumenta all’aumentare della temperatura di
spremitura.
Un elevato contenuto in ceneri aumenta il rischio di abrasione degli iniettori e può essere
causato dall’ingresso di polveri esterne nel combustibile.
Ovviamente, si ribadisce, che un non ottimale funzionamento del motore si ripercuote poi sulla
qualità delle emissioni.
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4.1.2 Proposta di implementazione di un protocollo di controllo delle materie combustibili in
ingresso all’impianto
Data l’estrema vicinanza dell’impianto a civili abitazioni, e in applicazione del
Principio di Precauzione, l’implementazione di misure di controllo sulle diverse
partite di combustibile in ingresso all’impianto si ritiene doverosa.
Nello specifico, prima di procedere con il riempimento dei serbatoi di stoccaggio, si ritiene
auspicabile che ogni partita olio vegetale venga sottoposta a specifica analisi di
caratterizzazione che tenga conto di tutti i parametri sotto elencati e ricompresi nella Norma
DIN V 51605 sopra richiamata:
▪ Densità (15°C);
▪ Umidità;
▪ Punto di infiammabilità;
▪ Viscosità cinematica a 40°C;
▪ Potere calorifico inferiore;
▪ Residui carboniosi;
▪ Numero di Iodio;
▪ Contenuto in Zolfo;
▪ Numero di cetano;
▪ Contaminazione totale;
▪ Acidità (numero di neutralizzazione);
▪ Stabilità ossidativa (110°C)
▪ Contenuto di fosforo;
▪ Contenuto di Calcio + Magnesio;
▪ Contenuto di ceneri.

Dal momento inoltre che l’olio grezzo potrà essere reperito anche da Paesi Terzi oppure dalla
Cina, date le diverse pratiche agricole vigenti in questi Paesi, si ritiene opportuno vengano
analizzati anche i seguenti parametri:
▪ Metalli Pesanti, che in emissione si ritrovano poi adesi alle particelle di particolato;
▪ PCB;
▪ Pesticidi Organo Clorurati;
▪ Idrocarburi Policiclici Aromatici.
In proposito, si segnala che la presenza dei Composti Organici Persistenti (POP), quali PCB,
Pesticidi ed IPA, non possa essere escludibile a priori da tali oli vegetali, in relazione
soprattutto al fatto che tali composti di sintesi chimica, caratterizzati da un’elevata persistenza
ambientale, sono stati ampiamente utilizzati in ogni angolo del mondo dagli anni ’60 agli anni
’90 (data in cui la relativa produzione, nei paesi sviluppati, è cessata, sia per la loro
persistenza ambientale che per la tendenza a bioaccumularsi nei tessuti viventi) (Dolara,
1997).
Numerose fonti bibliografiche, tuttavia, documentano ancora oggi l’utilizzo di DDT e altri
pesticidi organoclorurati nei paesi in via di sviluppo e nel Continente Asiatico.
In relazione, poi, agli altri composti organici persistenti è stata riconosciuta la relativa capacità
di venir assorbiti attraverso la superficie delle piante (Vallack et al, 1998).

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4.2 CONSIDERAZIONI SUI COMPOSTI POTENZIALMENTE EMESSI DAL PROCESSO
DI COMBUSTIONE DEGLI OLI VEGETALI

Si riportano di seguito i dati dichiarati nella Relazione Tecnica di D.I.A. relativi alle emissioni in
atmosfera dell’impianto (dati forniti dal costruttore del motore endotermico).

A partire dalla messa in esercizio dell’impianto, fino ad oggi è stata condotta una sola analisi
dei fumi a camino.
Il campionamento è stato eseguito in data 05.06.2015 dalla ditta Chimicambiente srl di Este
(PD).
Gli inquinanti oggetto di misura sono stati: le Polveri Totali, gli Idrocarburi Policiclici Aromatici
totali, Ossidi di Azoto, Ossidi di Zolfo, Monossido di Carbonio e Carbonio Organico Totale.
Si riportano di seguito i risultati ottenuti.

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Come si vede, di questi per non ben precisati motivi, non è stato effettuato il campionamento
per il Monossido di Carbonio, gli Ossidi di Zolfo e di Azoto.
Data la rilevata incompletezza dell’analisi, che dai dati a disposizione non
sembrerebbe esser stata più ripetuta, la stessa non può esser ritenuta
rappresentativa.
E comunque a prescindere da tale considerazione, si ritiene non esaustivo il data set
di parametri oggetto di misura, rispetto ai composti inquinanti potenzialmente
emessi dalla combustione degli oli vegetali nei motori endotermici.
Un’attenta analisi ed identificazione degli inquinanti in uscita al camino del
cogeneratore è doverosa data la vicinanza dell’impianto con alcune civili abitazioni.
Allo stesso modo, sempre in applicazione al Principio di Precauzione, e date anche le
ripetute segnalazioni dei cittadini in merito alla presenza di fumi neri in uscita dal
camino e di odori si ritiene doveroso impostare e procedere con un adeguato
Monitoraggio delle emissioni generate dall’impianto, che venga mantenuto nel
tempo.

4.2.1 Prodotti della combustione degli oli vegetali


Numerosi studi testimoniano come dalla combustione degli oli vegetali si originino composti
simili a quelli presenti nelle emissioni esauste dei motori alimentatati con combustibili
tradizionali (Diesel Fuel).
Questo a causa della presenza in entrambe le tipologie di combustibile di composti grassi, che
sebbene appartenenti a gruppi diversi manifestano un comportamento simile durante il
processo di combustione.
Per capire la formazione delle emissioni è necessario partire dallo studio del processo di
combustione che avviene all’interno di un motore endotermico.
Idealmente, i prodotti di una combustione completa sono il biossido di carbonio (CO2), l’acqua
(H2O) ed energia, secondo la seguente equazione (Fonte: The use of vegetable Oils and their
derivates as alternative Diesel Fuel, Gerhard Knothe et al, Oil Chemical research – U.S.
Department of Agriculture):

Nella realtà, durante il processo di combustione, si generano anche sostanze indesiderate.

Con riferimento all’utilizzo di oli vegetali come combustibili, ciò si verifica perché:
➢ Gli oli non sono mai costituiti al 100% da gliceridi (composti da carbonio, idrogeno ed
ossigeno) ma anche da vari componenti minori che presentano nella loro struttura
elementi che, in funzione della temperatura e di altri fattori, possono determinare
l’emissione di prodotti indesiderati, quali:
▪ Ossidi di azoto;
▪ Ossidi di zolfo;
▪ Ceneri.

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➢ Il comburente (ossigeno, O2) non entra mai puro in camera di combustione; ad entrare
è in realtà aria atmosferica che, com’è noto, è composta per il 78% di azoto, da quasi il
21% di ossigeno e altri componenti in quantità minore. L’azoto attmosferico, alle alte
temperature di combustione, tende a reagire con l’ossigeno causando la formazionedi:
▪ Ossidi di azoto.

➢ Nella camera di combustione, la miscelazione tra combustibile e comburente non è


perfetta e ciò determina una reazione parzialmente completa con formazione di
“incombusti”, ovvero prodotti carboniosi non completamente ossidati, quali:
▪ Monossido di carbonio;
▪ Aldeidi, in particolare Formaldeide, per la quale è stato dimostrato un notevole
incremento della quantità emessa utilizzando come combustibile gli oli vegetali.
Analogamente livelli più elevati sono stati riscontrati per le Aldeidi Totali, rispetto
a quanto si verifica con il Diesel ;
▪ Alcani e Alcheni;
▪ Composti aromatici;
▪ Idrocarburi Policiclici Aromatici.

➢ L’eventuale presenza di composti organici clorurati nell’olio vegetale (correlata


all’eventuale presenza di pesticidi come richiamato al precedente cap. 4.1.1), durante il
processo di combustione può determinare la formazione di:
▪ Diossine.

➢ L’eventuale presenza di metalli pesanti nel combustibile vegetale, determinerebbe


durante il processo di combustione, l’adsorbimento delle specie metalliche nelle
particelle di particolato, che verrebbero pertanto veicolate con esse. Non è quindi
escludibile a priori la presenza in emissione di:
▪ Metalli Pesanti.

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4.2.2 Proposta di implementazione di un Piano di Monitoraggio delle Emissioni a camino
L’impianto in questione, data la potenza termica nominale inferiore a 1 MW, non è
assoggettato a rilascio dell’autorizzazione alle emissioni, ai sensi della Parte Quanta del D.Lgs
152/2006 e smi e pertanto al controllo periodico delle emissioni.
Ciononostante, ribadendo l’estrema vicinanza ad alcune civili abitazioni e
richiamando l’applicazione del Principio di Precauzione, si ritiene doveroso, ai fini
della tutela della salute degli abitanti ivi residenti, l’implementazione di un Piano di
Monitoraggio delle emissioni a camino duraturo per tutto l’arco temporale di vita
dell’impianto, in modo tale da seguirne il mantenimento delle condizioni di
funzionamento nonché delle performance ambientali.
Nello specifico, alla luce dei composti potenzialmente emessi dal processo di combustione
dell’olio vegetale, si ritiene auspicabile venga eseguito con cadenza semestrale un controllo a
camino dei seguenti parametri:
▪ Ossidi di azoto;
▪ Ossidi di zolfo;
▪ Materiale Particolato;
▪ Metalli Pesanti nelle Polveri*.
▪ Monossido di Carbonio;
▪ Aldeidi Totali;
▪ Formaldeide;
▪ Idrocarburi Policiclici Aromatici;
▪ Diossine**.
*: se dalle analisi di caratterizzazione chimico-fisica della corrispondente partita di olio
vegetale è emersa la presenza di Metalli Pesanti.
**: se dalle analisi di caratterizzazione chimico-fisica della corrispondente partita di olio
vegetale è emersa la presenza di Pesticidi Organo Clorurati.

Di seguito i limiti cui fare riferimento (D.Lgs 152/2006 e smi).


NOX 500 mg/Nmc Parte III pto. 1.2 combustibili liquidi
SOX 1700 mg/Nmc Parte III pto. 1.2 combustibili liquidi
Polveri 150 mg/Nmc Parte III pto. 1.2 combustibili liquidi
Metalli Pesanti 5 mg/Nmc
CO 350 mg/Nmc
Formaldeide 20 mg/Nmc FM: 100 g/h
IPA 0,1 mg/Nmc FM: 0,5 g/h
Diossine 0,01 mg/Nmc FM: 0,02 g/h

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5. CONSIDERAZIONI IN MERITO ALL’ACCESSO AGLI INCENTIVI
DEL GSE

Come emerge dalla Comunicazione del Gestore Servizi Elettrici (GSE), di cui al Prot. n. 44130
del 02.10.2018, la Ditta S.B. Energy srl ha presentato al GSE la domanda di qualifica di
impianto alimentato da fonti rinnovabili, identificata con IAFR n. 6555, ai sensi dell’art. 4
dell’allora vigente DM 18 DICEMBRE 2008, recante la disciplina sull’Incentivazione della
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai sensi dell’art. 2, comma 150, della Legge
24 dicembre 2007, n. 244 .
L’Istanza è stata accolta dal GSE, a seguito di istruttoria, con Provvedimento del 13.12.2011.
Successivamente, in data 08.10.2012, la Ditta ha trasmesso la dichiarazione di entrata in
esercizio dell’impianto ad ha presentato la richiesta di riconoscimento della tariffa
omnicomprensiva, ai sensi dell’art. 16 del Decreto, sottoscrivendo con il GSE la Convenzione n.
T0102170, a decorrere dal 5.09.2012 per il ritiro dell’energia, e a decorrere dal 28.03.2013 per
il periodo di incentivazione (data scelta dalla SB Energy srl quale data di entrata in esercizio
commerciale dell’impianto).
Facendo riferimento al DM 18 DICEMBRE 2008 allora vigente, non si rilevano
difformità con quanto disciplinato dalla normativa in merito al rilascio degli incentivi.
L’impianto, infatti, a tali fini, è identificato quale impianto termoelettrico alimentato
ad olio vegetale.
Più recentemente, la Samox srl è subentrata alla SB Energy srl nella titolarità della
convenzione n. T0102170.
Coerentemente con quanto previsto dalla normativa, ha presentato una prima istanza, in corso
di istruttoria presso il GSE, riguardante l’introduzione di Grassi Animali quale combustibile
dell’impianto ed una seconda istanza di richiesta parare preventivo in merito alla futura
sostituzione del gruppo di cogenerazione.
In proposito, si sottolinea come fin dal suo avvio l’impianto sia stato più volte spento, con
frequenti periodi di inattività, proprio per problemi tecnici di funzionamento che hanno richiesto
ripetuti interventi di manutenzione.
Alla luce di quanto sopra, non si rilevano motivi ostativi all’accesso agli incentivi da
parte dell’impianto.
In merito alla Comunicazione del Comune del 17.01.2018, è stata richiesta la sospensione
dell’attività dell’impianto per la mancanza della SCIA di prevenzione incendi.
Detta SCIA è stata depositata, tramite SUAP, in data 19.06.2018.
Pertanto dal 17.01.2018 al 19.06.2018 l’impianto non era legittimato a funzionare e, quindi, a
produrre energia elettrica.
Come emerge dai tabulati messi a disposizione dal GSE, per questo periodo, non è stata
prodotta energia elettrica dall’impianto.

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