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ALLEGATO 1.
TERRA SRL
Territorio
Ecologia
Recupero
Risorsa
Ambiente
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1. PREMESSA E SCOPO DEL LAVORO
La Ditta SB Energy srl, nel luglio 2010, ai sensi di quanto disposto dal D.Lgs 387/2003 e dalle
relative Linee Guida Nazionali di cui al DM 18.09.2010 in materia di autorizzazione degli
impianti di produzione di energia elettrica alimentati a fonti rinnovabili, ha presentato specifica
pratica autorizzativa (DIA) in Comune di Mira per la realizzazione ed esercizio di un impianto di
cogenerazione ad olio vegetale, avente potenza di 400 kWe.
Detta pratica, assunta alla posizione E/2010/0475, conclusasi con esito positivo in data
26.07.2011, costituisce titolo autorizzativo alla costruzione ed esercizio dell’impianto, che è
entrato in funzione nel 2012.
Negli anni a venire, l’attività dell’impianto ha subito diverse interruzioni, e a partire dal 2014
numerose sono state le segnalazioni dei cittadini residenti delle sue vicinanze in merito al
rumore e alle emissioni in atmosfera prodotte.
Successivamente, il locale Comitato di cittadini “Opzione Zero” ha presentato in Comune
specifiche note critiche inerenti l’impianto, assunte al prot. n. 37358 del 05.09.2017, e vertenti
sui seguenti aspetti:
▪ Presunta illeggittimità della procedura di D.I.A perpetrata, dato il mancato
soddisfacimento dei requisiti di cogenerazione;
▪ Presunta incompatibilità urbanistica dell’impianto;
▪ Emissioni inquinanti e rischi per la salute dei cittadini residenti nelle vicinanze.
Dette note sono state presentate quale interpellanza nella seduta del Consiglio Comunale del
13.12.2017 ed approvate dallo stesso con Delibera n. 72/2017, che tra l’altro impegnava
l’Amministrazione Comunale a:
▪ Disporre un’immediata ispezione dei luoghi oggetto d’intervento, al fine di verificare la
regolarità tecnica, ambientale e sanitaria delle opere realizzate in relazione al progetto
presentato;
▪ Richiedere ad ARPAV ed altri Organismi competenti un’immediata ispezione, al fine di
verificare in fase di esercizio dell’impianto sia la conformità normativa e sanitaria delle
emissioni gassose che del combustibile utilizzato;
▪ Mantenere informata la Commissione III su tutti gli sviluppi della vicenda;
▪ Convocare tutti gli Enti competenti per conoscere gli aspetti procedurali ed ambientali.
A seguito e in ottemperanza alla Delibera di cui sopra, si sono succedute le seguenti fasi
istruttorie/attività: si richiamano le principali
▪ In data 09.01.2018 si è tenuto un incontro tecnico preliminare alla presenza dei Vigili
del Fuoco, ARPAV e Regione Veneto, dal quale è emerso che non è mai stata presentata
la SCIA ai VV.FF, senza la quale l’impianto non poteva esser messo in funzione;
▪ Con nota prot. comunale n. 2326 del 17.01.2018 è stata notificata alla Soc. SAMOX SRL
(subentrata alla SB Energy srl per la gestione dell’impianto) la sospensione dell’attività
per carenza documentale (SCIA prevenzione incendi, autorizzazione alla modifica del
combustibile con l’introduzione dell’uso di grasso animale);
▪ Con nota prot. 7160 del 20.02.2018 è stato trasmesso, da parte di ARPAV, il verbale di
accertamento e notifica di sanzione amministrativa per violazione dei limiti acustici;
▪ Con quietanza n. 1485 del 07.03.2018, il Gestore ha versato la Sanzione di cui sopra;
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▪ In data 08.03.2018 prot. n. 10169, l’Avv. Marrone per conto della Ditta SB Energy ha
depositato specifiche memorie in merito alla notifica di sospensione attività di cui al
prot. 2326 del 17.01.2018;
▪ In data 13.04.2018 si è tenuto un II incontro tecnico tra il Comune e VV.FF, ARPAV e
Regione Veneto, dal quale è scaturita una nota di richiesta chiarimenti al Gestore
dell’impianto (prot. n. 21704 del 18.05.2018) in merito alla legittimazione dell’esercizio
dell’impianto in materia di prevenzione incendi ed in merito alla modifica del
combustibile utilizzato, nonché alla disponibilità e utilizzo del calore prodotto dal
Cogeneratore;
▪ In data 19.06.2018, il Gestore ha presentato presso il SUAP, la SCIA di prevenzione
incendi;
▪ In data 27.11.2018 la Polizia Locale e l’ufficio Ambiente Comunale hanno effettuato un
sopralluogo congiunto presso il sito, finalizzato ad accertare la presenza di tubi che
partivano dalla fabbrica “Automazione Venete” di Baldan Massimo, attraversavano la
sede stradale di Vio degli Onari, fino a raggiungere l’impianto di cogenerazione;
▪ In data 18.12.2018, con prot. n. 58426, è stata acquisita la nota di chiarimenti dell’ing.
Scocco in merito all’iter autorizzatorio dell’impianto, alla prevenzione incendi, alla
disponibilità e utilizzo del calore prodotto e alla modifica del combustibile.
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2. DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
L’impianto esistente, realizzato nel 2011 e entrato in esercizio in data 08.04.2012 (come da
Dichiarazione di entrata in esercizio presentata dal Gestore al GSE), è localizzato in Comune di
Mira, loc. Gambarare, in Via degli Onari.
Come si vede, è ubicato in area agricola, nelle immediate vicinanze di alcune civili abitazioni e
di altri fabbricati produttivi.
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2.2 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
Si precisa che fonte di quanto sotto riportato è rappresentata dalla relazione tecnica allegata
alla D.I.A. presentata dal Gestore dell’impianto nel 2010.
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2.2.2 Ciclo produttivo
Il motore di cogenerazione è alimentato ad olio vegetale e grasso animale.
Il combustibile, stoccato nel serbatoio principale, viene trasferito mediante pompa dedicata, al
serbatoio giornaliero e da lì entra nel motore endotermico che lo brucia producendo energia
meccanica, la quale, attraverso l’alternatore, viene trasformata in energia elettrica, che viene
totalmente ceduta alla rete elettrica nazionale.
Il calore prodotto durante il funzionamento del motore viene recuperato e reso disponibile per i
vicini edifici produttivi esistenti.
Il sistema di recupero del calore si sviluppa in due fasi. Il primo cascame termico recuperato
deriva dallo scambio di calore che avviene all’interno del motore a combustione interna,
mentre il secondo viene recuperato tramite uno scambiatore fumi – acqua, fase in cui l’acqua
acquista una temperatura di 90°C.
L’acqua riscaldata viene quindi inviata al locale pompe che provvederà al rilancio verso
l’edificio utilizzatore, attraverso tubazioni dedicate di teleriscaldamento.
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3. CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA PROCEDURA
AUTORIZZATIVA IMPLEMENTATA
Fonte Soglie
1. Eolica 60 kW
2. Solare fotovoltaica 20 kW
3. Idraulica 100 kW
4. Biomasse 200 kW
5. Gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e
250 kW
biogas
Pertanto, fino al 2009, per gli impianti di produzione di en. Elettrica alimentati a biomasse
aventi potenza fino a 200 kW, la procedura autorizzativa era esplicata tramite DIA. Per
potenze superiori era necessario aderire al regime dell’Autorizzazione Unica.
Successivamente, con l’entrata in vigore della Legge n. 99 del 23 luglio 2009, si è dato un
forte impulso alla Strategia Energetica Nazionale, snellendo le procedure per la realizzazione
delle reti e delle infrastrutture energetiche e quindi promuovendo ulteriormente il ricorso alle
Fonti Rinnovabili.
Nello specifico, con l’art. 27, comma 20, è stato stabilito quanto segue:
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− L'installazione e l'esercizio di unità di microcogenerazione (art. 2 lett. e) D.Lgs 20/2007
- un'unità di cogenerazione con una capacità di generazione massima inferiore a 50
kWe) sono assoggettati alla sola comunicazione da presentare alla autorità competente;
− L'installazione e l'esercizio di unità di piccola cogenerazione (art. 2 lett. e) D.Lgs
20/2007 - un'unità di cogenerazione con una capacità di generazione installata inferiore
a 1 MWe) sono assoggettati alla disciplina della denuncia di inizio attività.
In seguito, in applicazione alla Legge 99/2009 e al comma 5 del D.Lgs 387/2003 sono state
emanate con Decreto 10 settembre 2010 le ”Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti
alimentati a fonti rinnovabili”, delle quali viene sotto riportato uno stralcio per le parti di
interesse.
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Alla luce di tutto quanto sopra, l’assetto cogenerativo e la potenza dell’impianto sono
caratteristiche cogenti/imprescindibili che deve possedere l’impianto affinchè ai fini
autorizzativi possa esser fatto accesso alla DIA presso il Comune territorialmente competente.
Già in sede di valutazione dell’Istanza non c’era evidenza progettuale dell’effettiva
cogenerazione. Ovvero la parte del recupero termico era molto vaga già a livello
progettuale. Infatti:
▪ mancava il dettaglio planimetrico delle tubazioni di teleriscaldamento. Come si
vede dallo stralcio della planimetria depositata, sotto riportato, la linea di
convogliamento del calore recuperato è appena abbozzata e termina in un pozzetto a
pochi metri dal container nel quale è alloggiato il gruppo endotermico.
Per parecchi anni, anche a seguito della realizzazione dell’impianto, tale evidenza non venne
mai fornita dal Gestore.
Come emerge dalla documentazione a disposizione, solo a partire da novembre 2018
vennero posate le tubazioni per il trasporto del calore dall’impianto di cogenerazione
al fabbricato produttivo della ditta confinante “Automazione Veneta srl”.
L’evidenza dell’effettivo convogliamento del calore al capannone ai fini di
riscaldamento dell’ambiente tuttora non c’è.
Si ritiene, pertanto auspicabile che il Comune chieda i tabulati sull’impiego di
metano/altro combustibile ai fini di riscaldamento alla Ditta “Automazione Veneta
srl”, dal 2010 ad oggi, per comprovarne l’effettiva variazione in diminuzione dei
consumi ante-post entrata in funzione del cogeneratore.
In caso contrario, si confermerebbe la non conformità del progetto realizzato con il
progetto autorizzato.
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3.1 CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA RICHIESTA DI VARIAZIONE DEL
COMBUSTIBILE UTILIZZATO
Nel 2017, nell’ambito del procedimento di Voltura della Pratica Autorizzativa dell’impianto, di
cui alla posizione aggiornata E/2017/0859, il nuovo gestore - ditta SAMOX SRL – ha
comunicato al Comune l’intenzione di utilizzare grasso animale come combustibile alternativo
all’olio vegetale.
Come indicato nella nota Prot. n. 329196 del 7.08.2018 della Regione Veneto – U.O. Tutela
dell’Atmosfera, per gli effetti del DM n. 123 del 19.05.2016, i grassi animali sono stati inseriti
alla lettera “h” della Parte II, Sezione 4 (Caratteristiche delle biomasse e relative condizioni di
utilizzo) dell’allegato X (Disciplina dei combustibili) alla Parte V del D.Lgs 152/2006 e smi.
Che viene di seguito riportata per esteso:
h) prodotti greggi o raffinati costituiti prevalentemente da gliceridi di origine animale
qualificati dal regolamento (CE) n. 1069/2009 del 21 ottobre 2009, dal regolamento (UE) n.
142/2011 del 25 febbraio 2011, modificato dal regolamento (UE) n. 592/2014 del 3 giugno
2014, e da successivi regolamenti attuativi come sottoprodotti di origine animale o prodotti
derivati che e' possibile utilizzare nei processi di combustione, purche':
▪ siano applicati i metodi di trasformazione, le condizioni di combustione e le altre
condizioni prescritti per l'uso di tali materiali come combustibili dal regolamento
(UE) n. 142/2011 del 25 febbraio 2011, modificato dal regolamento (UE) n.
592/2014 del 3 giugno 2014, e da successivi regolamenti attuativi del regolamento
(CE) n. 1069/2009 del 21 ottobre 2009;
▪ i materiali rispettino i valori limite previsti dalla seguente tabella:
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Nello specifico, a livello procedurale, con la DGR n. 2782 del 29.12.2014 sono state approvate
le procedure semplificate per le istanze presentate da ditte che essendo già in possesso
dell’autorizzazione ad esercire impianti alimentati a fonte rinnovabile dal tipo ad olio vegetale,
chiedono di poter utilizzare in alternativa anche grasso animale, come nel caso in questione,
che si configurano quali modifiche non sostanziali.
Come previsto dalla stessa normativa regionale, affinchè ne sia assentibile l’utilizzo,
nell’Istanza:
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4. CONSIDERAZIONI IN MERITO ALL’UTILIZZO DI OLI VEGETALI
COME COMBUSTIBILI IN IMPIANTI DI COGENERAZIONE
Di seguito sono riportati i dati relativi al combustibile dichiarati nella Relazione Tecnica di
progetto (Fonte: pag. 15 Relazione Tecnica. Luglio 2010).
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Vengono di seguito descritte le principali caratteristiche e proprietà degli oli come combustibili
ed evidenziati quegli aspetti cui fare particolare attenzione per garantire un corretto
funzionamento del motore e pertanto le migliori performance ambientali in emissione.
Caratteristiche di
interesse dei
combustibili. (Fonte:
Pubblicazione Regione
Marche “Filiera Olio –
Energia”)
In quella seguente sono poi riportati i dati di caratterizzazione dei principali tipi di olio vegetale
e posti a confronto con quelli del gasolio.
Proprietà energetiche
degli oli vegetali e del
gasolio. (Fonte:
Pubblicazione Regione
Marche “Filiera Olio –
Energia”)
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Dal confronto emergono subito le differenze con il gasolio.
Nello specifico, gli aspetti da tenere nella dovuta considerazione quanto si utilizzano gli oli
vegetali, che influenzano la qualità della combustione e pertanto la qualità delle emissioni sono
i seguenti:
− Viscosità nettamente più elevata negli oli vegetali, è un elemento di particolare
rilievo nel definire il comportamento motoristico di un combustibile.
Di fatto la viscosità influenza il comportamento dei sistemi di iniezione e, in ultima
analisi, l’efficienza della trasformazione energetica e il suo mantenimento nel tempo. Più
in particolare, un sistema di iniezione ben progettato e regolato per un dato combustibile
produce, all’interno dei cilindri del motore, una buona mescolanza di gocce di
combustibile di opportune dimensioni e aria nelle giuste proporzioni, tali da permettere
una buona combustione e, parimenti, la minimizzazione degli inquinanti gassosi e dello
sporcamento delle superfici metalliche e dell’olio lubrificante con particelle carboniose
incombuste. E’ chiaro che venendo a mancare una delle condizioni alla base di una buona
combustione, si innescano tutta una serie di fenomeni di accumulo di sostanze estranee
che portano, in genere nel giro di poco tempo, a gravi danni del motore, oltre che
provocare un certo impatto ambientale.
− Temperatura di distillazione indica la facilità o meno del combustibile di
vaporizzare all’interno della camera di combustione. Alti valori della temperatura di
distillazione (bassa volatilizzazione) unitamente alla formazione di gocce di combustibile
di dimensioni elevate sono alla base di fenomeni di combustione incompleta e di
formazione di particelle carboniose, di condensati e di idrocarburi policiclici aromatici
(IPA) nei gas di scarico.
− Punto di solidificazione che è in stretta relazione con le caratteristiche di fluidità e
filtrabilità dell’olio. Con l’avvicinarsi alla temperatura di solidificazione, di fatto,
aumentano i rischi di bloccare il flusso di combustibile sulla linea di alimentazione al
motore. Essendo caratterizzati gli oli vegetali da temperature di solidificazione piuttosto
elevate sono quindi necessari sistemi di riscaldamento e/o l’uso di opportuni additivi.
− Numero di cetano quantifica la facilità di un combustibile all’accensione; nel caso
degli oli si evidenzia uno scostamento in difetto dai valori ritenuti ottimali, compresi
nell’intervallo 40-50. Ciò generalmente indica una accensione irregolare (sotto l’effetto
della pressione provocata dai pistoni del motore).
− Potere calorifico evidenzia la “densità energetica” di questi biocombustibili rispetto
al gasolio. A causa del loro contenuto di ossigeno, gli oli vegetali presentano valori più
bassi - mediamente inferiori del 15% se riferiti all’unità di massa e del 3-5% se riferiti
all’unità di volume - rispetto al gasolio.
Ciò sta ad indicare, a parità di lavoro sviluppato, consumi proporzionalmente superiori.
− Contenuto di zolfo, ceneri e residui carboniosi, che provocano corrosione ed usura
del motore. Di seguito, il contenuto di tali parametri nei principali tipi di oli vegetali.
(Fonte: Tesi di Laurea, Luglio 2014, “Determining the combustion kinetics of vegetable oli based fuel”)
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Sulla base degli aspetti sopra argomentati, con la norma tedesca DIN V 51605, sono state
definiti i parametri qualitativi che devono possedere gli oli vegetali per poter esser impiegati
nei motori endotermici come biocarburanti, con specifico riferimento all’olio di colza, ma
comunque adottabili agli oli vegetali più comuni.
La tabella seguente riporta i parametri normati con i rispettivi limiti minimi e massimi.
Con riferimento ai parametri indicati alla voce “Proprietà variabili”, questi dipendono da tutta
una serie di condizioni in grado di influire in modo significativo sull’olio prodotto: coltivazione,
raccolta e stoccaggio del seme, estrazione, stoccaggio e trasporto dell’olio.
La contaminazione totale, che corrisponde alla quantità di materiali insoluti contenuti nell’olio
dopo la filtrazione, è un parametro molto sensibile anche per un non accorto stoccaggio, per il
quale sono necessari continui controlli qualitativi. Ad esempio, un’eccessiva contaminazione
può comportare l’intasamento dei filtri e degli iniettori e indurre danni alla pompa di iniezione
del motore in seguito a depositi nella camera di combustione.
Il quantitativo di acidi minerali e acidi grassi indica il livello di alterazione dell’olio: un’eccessiva
acidità comporta una più rapida corrosione degli iniettori.
Un eccessivo contenuto di fosforo invece favorisce la formazione di depositi all’interno della
camera di combustione.
Un eccessivo contenuto di zolfo nel carburante influisce sulla longevità del motore: i composti
acidi che si formano durante la combustione portano infatti a un’usura corrosiva dello stesso.
Il contenuto di calcio, magnesio e zolfo aumenta all’aumentare della temperatura di
spremitura.
Un elevato contenuto in ceneri aumenta il rischio di abrasione degli iniettori e può essere
causato dall’ingresso di polveri esterne nel combustibile.
Ovviamente, si ribadisce, che un non ottimale funzionamento del motore si ripercuote poi sulla
qualità delle emissioni.
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4.1.2 Proposta di implementazione di un protocollo di controllo delle materie combustibili in
ingresso all’impianto
Data l’estrema vicinanza dell’impianto a civili abitazioni, e in applicazione del
Principio di Precauzione, l’implementazione di misure di controllo sulle diverse
partite di combustibile in ingresso all’impianto si ritiene doverosa.
Nello specifico, prima di procedere con il riempimento dei serbatoi di stoccaggio, si ritiene
auspicabile che ogni partita olio vegetale venga sottoposta a specifica analisi di
caratterizzazione che tenga conto di tutti i parametri sotto elencati e ricompresi nella Norma
DIN V 51605 sopra richiamata:
▪ Densità (15°C);
▪ Umidità;
▪ Punto di infiammabilità;
▪ Viscosità cinematica a 40°C;
▪ Potere calorifico inferiore;
▪ Residui carboniosi;
▪ Numero di Iodio;
▪ Contenuto in Zolfo;
▪ Numero di cetano;
▪ Contaminazione totale;
▪ Acidità (numero di neutralizzazione);
▪ Stabilità ossidativa (110°C)
▪ Contenuto di fosforo;
▪ Contenuto di Calcio + Magnesio;
▪ Contenuto di ceneri.
Dal momento inoltre che l’olio grezzo potrà essere reperito anche da Paesi Terzi oppure dalla
Cina, date le diverse pratiche agricole vigenti in questi Paesi, si ritiene opportuno vengano
analizzati anche i seguenti parametri:
▪ Metalli Pesanti, che in emissione si ritrovano poi adesi alle particelle di particolato;
▪ PCB;
▪ Pesticidi Organo Clorurati;
▪ Idrocarburi Policiclici Aromatici.
In proposito, si segnala che la presenza dei Composti Organici Persistenti (POP), quali PCB,
Pesticidi ed IPA, non possa essere escludibile a priori da tali oli vegetali, in relazione
soprattutto al fatto che tali composti di sintesi chimica, caratterizzati da un’elevata persistenza
ambientale, sono stati ampiamente utilizzati in ogni angolo del mondo dagli anni ’60 agli anni
’90 (data in cui la relativa produzione, nei paesi sviluppati, è cessata, sia per la loro
persistenza ambientale che per la tendenza a bioaccumularsi nei tessuti viventi) (Dolara,
1997).
Numerose fonti bibliografiche, tuttavia, documentano ancora oggi l’utilizzo di DDT e altri
pesticidi organoclorurati nei paesi in via di sviluppo e nel Continente Asiatico.
In relazione, poi, agli altri composti organici persistenti è stata riconosciuta la relativa capacità
di venir assorbiti attraverso la superficie delle piante (Vallack et al, 1998).
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4.2 CONSIDERAZIONI SUI COMPOSTI POTENZIALMENTE EMESSI DAL PROCESSO
DI COMBUSTIONE DEGLI OLI VEGETALI
Si riportano di seguito i dati dichiarati nella Relazione Tecnica di D.I.A. relativi alle emissioni in
atmosfera dell’impianto (dati forniti dal costruttore del motore endotermico).
A partire dalla messa in esercizio dell’impianto, fino ad oggi è stata condotta una sola analisi
dei fumi a camino.
Il campionamento è stato eseguito in data 05.06.2015 dalla ditta Chimicambiente srl di Este
(PD).
Gli inquinanti oggetto di misura sono stati: le Polveri Totali, gli Idrocarburi Policiclici Aromatici
totali, Ossidi di Azoto, Ossidi di Zolfo, Monossido di Carbonio e Carbonio Organico Totale.
Si riportano di seguito i risultati ottenuti.
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Come si vede, di questi per non ben precisati motivi, non è stato effettuato il campionamento
per il Monossido di Carbonio, gli Ossidi di Zolfo e di Azoto.
Data la rilevata incompletezza dell’analisi, che dai dati a disposizione non
sembrerebbe esser stata più ripetuta, la stessa non può esser ritenuta
rappresentativa.
E comunque a prescindere da tale considerazione, si ritiene non esaustivo il data set
di parametri oggetto di misura, rispetto ai composti inquinanti potenzialmente
emessi dalla combustione degli oli vegetali nei motori endotermici.
Un’attenta analisi ed identificazione degli inquinanti in uscita al camino del
cogeneratore è doverosa data la vicinanza dell’impianto con alcune civili abitazioni.
Allo stesso modo, sempre in applicazione al Principio di Precauzione, e date anche le
ripetute segnalazioni dei cittadini in merito alla presenza di fumi neri in uscita dal
camino e di odori si ritiene doveroso impostare e procedere con un adeguato
Monitoraggio delle emissioni generate dall’impianto, che venga mantenuto nel
tempo.
Con riferimento all’utilizzo di oli vegetali come combustibili, ciò si verifica perché:
➢ Gli oli non sono mai costituiti al 100% da gliceridi (composti da carbonio, idrogeno ed
ossigeno) ma anche da vari componenti minori che presentano nella loro struttura
elementi che, in funzione della temperatura e di altri fattori, possono determinare
l’emissione di prodotti indesiderati, quali:
▪ Ossidi di azoto;
▪ Ossidi di zolfo;
▪ Ceneri.
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➢ Il comburente (ossigeno, O2) non entra mai puro in camera di combustione; ad entrare
è in realtà aria atmosferica che, com’è noto, è composta per il 78% di azoto, da quasi il
21% di ossigeno e altri componenti in quantità minore. L’azoto attmosferico, alle alte
temperature di combustione, tende a reagire con l’ossigeno causando la formazionedi:
▪ Ossidi di azoto.
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4.2.2 Proposta di implementazione di un Piano di Monitoraggio delle Emissioni a camino
L’impianto in questione, data la potenza termica nominale inferiore a 1 MW, non è
assoggettato a rilascio dell’autorizzazione alle emissioni, ai sensi della Parte Quanta del D.Lgs
152/2006 e smi e pertanto al controllo periodico delle emissioni.
Ciononostante, ribadendo l’estrema vicinanza ad alcune civili abitazioni e
richiamando l’applicazione del Principio di Precauzione, si ritiene doveroso, ai fini
della tutela della salute degli abitanti ivi residenti, l’implementazione di un Piano di
Monitoraggio delle emissioni a camino duraturo per tutto l’arco temporale di vita
dell’impianto, in modo tale da seguirne il mantenimento delle condizioni di
funzionamento nonché delle performance ambientali.
Nello specifico, alla luce dei composti potenzialmente emessi dal processo di combustione
dell’olio vegetale, si ritiene auspicabile venga eseguito con cadenza semestrale un controllo a
camino dei seguenti parametri:
▪ Ossidi di azoto;
▪ Ossidi di zolfo;
▪ Materiale Particolato;
▪ Metalli Pesanti nelle Polveri*.
▪ Monossido di Carbonio;
▪ Aldeidi Totali;
▪ Formaldeide;
▪ Idrocarburi Policiclici Aromatici;
▪ Diossine**.
*: se dalle analisi di caratterizzazione chimico-fisica della corrispondente partita di olio
vegetale è emersa la presenza di Metalli Pesanti.
**: se dalle analisi di caratterizzazione chimico-fisica della corrispondente partita di olio
vegetale è emersa la presenza di Pesticidi Organo Clorurati.
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5. CONSIDERAZIONI IN MERITO ALL’ACCESSO AGLI INCENTIVI
DEL GSE
Come emerge dalla Comunicazione del Gestore Servizi Elettrici (GSE), di cui al Prot. n. 44130
del 02.10.2018, la Ditta S.B. Energy srl ha presentato al GSE la domanda di qualifica di
impianto alimentato da fonti rinnovabili, identificata con IAFR n. 6555, ai sensi dell’art. 4
dell’allora vigente DM 18 DICEMBRE 2008, recante la disciplina sull’Incentivazione della
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai sensi dell’art. 2, comma 150, della Legge
24 dicembre 2007, n. 244 .
L’Istanza è stata accolta dal GSE, a seguito di istruttoria, con Provvedimento del 13.12.2011.
Successivamente, in data 08.10.2012, la Ditta ha trasmesso la dichiarazione di entrata in
esercizio dell’impianto ad ha presentato la richiesta di riconoscimento della tariffa
omnicomprensiva, ai sensi dell’art. 16 del Decreto, sottoscrivendo con il GSE la Convenzione n.
T0102170, a decorrere dal 5.09.2012 per il ritiro dell’energia, e a decorrere dal 28.03.2013 per
il periodo di incentivazione (data scelta dalla SB Energy srl quale data di entrata in esercizio
commerciale dell’impianto).
Facendo riferimento al DM 18 DICEMBRE 2008 allora vigente, non si rilevano
difformità con quanto disciplinato dalla normativa in merito al rilascio degli incentivi.
L’impianto, infatti, a tali fini, è identificato quale impianto termoelettrico alimentato
ad olio vegetale.
Più recentemente, la Samox srl è subentrata alla SB Energy srl nella titolarità della
convenzione n. T0102170.
Coerentemente con quanto previsto dalla normativa, ha presentato una prima istanza, in corso
di istruttoria presso il GSE, riguardante l’introduzione di Grassi Animali quale combustibile
dell’impianto ed una seconda istanza di richiesta parare preventivo in merito alla futura
sostituzione del gruppo di cogenerazione.
In proposito, si sottolinea come fin dal suo avvio l’impianto sia stato più volte spento, con
frequenti periodi di inattività, proprio per problemi tecnici di funzionamento che hanno richiesto
ripetuti interventi di manutenzione.
Alla luce di quanto sopra, non si rilevano motivi ostativi all’accesso agli incentivi da
parte dell’impianto.
In merito alla Comunicazione del Comune del 17.01.2018, è stata richiesta la sospensione
dell’attività dell’impianto per la mancanza della SCIA di prevenzione incendi.
Detta SCIA è stata depositata, tramite SUAP, in data 19.06.2018.
Pertanto dal 17.01.2018 al 19.06.2018 l’impianto non era legittimato a funzionare e, quindi, a
produrre energia elettrica.
Come emerge dai tabulati messi a disposizione dal GSE, per questo periodo, non è stata
prodotta energia elettrica dall’impianto.
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