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ritenuto di affidare tale attivit, che costituisce una vera e propria ricerca, al Dipartimento di
Ingegneria Meccanica e Strutturale dellUniversit di Roma che ha messo a disposizione uno staff
di tecnici coordinati dal prof. ing. Giovanni Calabresi per effettuare le opportune verifiche. Tale
studio stato approvato dal Servizio Nazionale Dighe.
Del lavoro fatto, che costituisce uno dei pochi esempi, se non lunico, di tale tipo di verifica
su dighe in terra, il Consorzio ha stampato i risultati dello studio, disponibili al tavolo della
segreteria dellincontro.
In questo convegno che ha per oggetto lesercizio e la manutenzione delle dighe torna
opportuno riferire qualche esperienza vissuta dal Consorzio per la Bonifica di Capitanata a causa di
eventi definibili senzaltro eccezionali o di emergenza.
Nellarco di tre mesi da novembre 2002 a gennaio 2003 la grande diga di Occhito
lunghezza 460 metri, altezza 60 metri, lago di capacit massima di 333 milioni di mc, 12 Kmq di
specchio liquido - , ha subito due stress di notevole significato. Primo in ordine di tempo il
terremoto di magnitudo 5.2 della scala Richter, con epicentro a circa 5 chilometri dallo sbarramento
e successive scosse dei giorni seguenti di entit minore ma pur sempre significative.
Si potuto verificare in tale situazione lefficienza dellorganizzazione di controllo durante
gli eventi. In base al Foglio di Condizioni stata attuata la vigilanza rafforzata,
limmediato
controllo delle opere: cunicoli, pozzi e gallerie, impianti elettromeccanici, reti di monitoraggio
strumentale, sia meccanico sia manuale; la lettura telematica di tutti gli strumenti di controllo ogni
mezzora, con controlli manuali a intervalli superiori; controllo della stabilit delle sponde, la
trasmissione tempestiva dei dati al Servizio Nazionale Dighe di Roma e di Napoli; attivazione
immediata della consulenza con il prof. ing. Giovanni Calabresi per la interpretazione dei dati
strumentali al fine di valutare il comportamento del manufatto.
Il territorio di Carlantino, agro in cui ricade la diga di Occhito, allepoca della progettazione
e della costruzione non era classificato a rischio sismico. La classificazione avvenuta nel 1983, a
seguito del terremoto del 1980, con una classificazione del rischio sismico s=6.
Analogamente alla diga Capacciotti e alla diga dellOsento, in cui in corso la verifica
sismica del manufatto proposta dalla Commissione di Collaudo in corso dopera e prescritta dal
Servizio Nazionale Dighe, si sta mettendo in atto una ulteriore convenzione con il Dipartimento di
Ingegneria dellUniversit di Roma per la verifica sismica della diga di Occhito e con il C.N.R. per
laggiornamento dello studio idrologico del relativo bacino idrografico.
Laggiornamento idrologico ormai non pi procrastinabile in quanto sono disponibili
osservazioni pluviometriche aggiuntive di oltre un cinquantennio e circa 40 anni di bilanci
idrologici dellinvaso, per definire, alla luce di tali dati, la frequenza di riempimento del lago che
abbiamo verificato certamente inferiore o pari all80% che la frequenza di quella posta a base
della progettazione.
Dopo tre anni di lago quasi vuoto, nel gennaio 2001 per le esigenze potabili sono state
installate zattere galleggianti per sollevare nella galleria di derivazione lacqua della capacit morta
dellinvaso. Alla fine del mese di gennaio del 2003, dopo circa 70 ore di pioggia intensa, con il lago
a poco pi del 25% della capacit, si formata una piena che nellarco di 9 ore ha portato
nellinvaso oltre 90 milioni di mc di acqua con una portata di punta di circa 1200-1300 mc/sec.
Nella notte il livello del lago esteso 12 Kmq salito con un velocit percepibile a occhio
nudo e nel giro di 24 ore il lago ha raggiunto il massimo livello autorizzato, per cui stato
necessario gestire il livello con la dichiarazione della vigilanza rafforzata sia con lo sfioro
superficiale, tramite lo scivolo, che con lapertura dello scarico di fondo.
Quando la diga era in fase di riempimento nel bacino residuo di valle del Fiume Fortore si
formata una piena, senza alcun contributo del lago, di circa 600 mc al secondo. Ove mai si sarebbe
dovuto scaricare acqua dalla diga si sarebbero sommati 1200 mc, con una piena complessiva di
1800 mc/sec. Ci stato controllato monitorando di livello del corso dacqua allintradosso dei
ponti della zona valliva, con nostre squadre di rilevatori. In tale occasione non si riscontrata la
presenza di coloro che sono tenuti ad adempiere istituzionalmente a tali operazioni.
Val la pena soffermarsi sullaspetto normativo riguardante lemergenza considerato che
tutte le competenze e responsabilit ormai sono state affidate e concentrate nella figura
dellIngegnere Responsabile: lunico a sopportare le conseguenze delle decisioni giuste o sbagliate.
Con tali norme stato creato il Dio delle Dighe, su cui si concentrano fulmini e saette e raramente
riconoscenze.
Forse le attuali norme sono carenti dei concetti noti a tutti gli esperti del settore e cio
che le dighe sono manufatti complessi che hanno bisogno di estrema multidisciplinariet e
disponibilit di informazione di riferimento da parte del Servizio Nazionale Dighe, che ha il
polso delle strutture di tutte le dighe e che opportunamente dovrebbe mettere a disposizione le
relative informazioni per dighe simili, affinch si possano individuare situazioni di riferimento o
modelli che possano dare ausilio allIngegnere Responsabile ed alla quipe interdisciplinare dei suoi
collaboratori per decisioni pi puntuali e pi adatte alle varie situazioni. Succede invece che
allIngegnere Responsabile vengono soltanto evidenziate formali inadempienze con segnalazioni
ai Prefetti che a loro volta chiedono se sono stati adempiuti o meno le richieste del Servizio Dighe,
o magari gli si chiede come mai dichiara la vigilanza rafforzata o altro.
Ad entrambi bisogna rispondere secondo le procedure amministrative e ci con eventuali
profili di responsabilit penale che mettono in fibrillazione Ingegnere Responsabile,
Amministrazioni Titolari, Comuni, Province, ecc.
Per la gestione degli invasi sarebbe necessario valutare lopportunit, specie quando si
presentano le emergenze, che venga redatto e approvato dal Servizio Nazionale Dighe un progetto
di esercizio.
Come si redige un progetto preliminare, il progetto esecutivo o londa di piena cos si rediga
un progetto di esercizio, sulla base dellesperienza maturata in questi decenni di gestione degli
invasi che tenga conto della interdisciplinariet necessaria: idrologo, idraulico, elettromeccanico,
geologo, geotecnico, strutturista, forestale, chimico ed altro. Fermo restando che lunico
interlocutore resta lIngegnere Responsabile.