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Luca Beltrami Gadola LE PROMESSE ELETTORALI E I MORTI CHE CAMMINANO Giulia Mattace Raso MILANO LA GIUNTA HA DETTO QUALCOSA DI SINISTRA Diana De Marchi PRECARI E POVERI PERCH IGNORANTI: ADESSO BASTA Nanni Anselmi CIVISMO PROTAGONISTA: IL MOMENTO ARRIVATO Maurizio Spada I VERDI COME IL PARTITO DEI PENSIONATI Felice Besostri 2013 PROVE DI SECESSIONE? Andrea Boitani UNA SVOLTA PER I TRASPORTI IN LOMBARDIA Camilla Gaiaschi SULLE DONNE SINISTRA VINCE (QUASI) DESTRA PERDE Eleonora Poli DAL TERRITORIO ALLA REGIONE. STORIE DI POLITICA VISSUTA Elio Veltri ECONOMIA SOMMERSA, CRIMINALE, RICICLAGGIO, EVASIONE FISCALE Matteo Bolocan Goldstein Andrea Di Giovanni SVILUPPO URBANO IN TEMPO DI CRISI Valentina Magri I MILANESI CHE FECERO LIMPRESA E QUELLI CHE LE PROMUOVONO VIDEO LUCA BELTRAMI GADOLA: ANCHE IO VOTO AMBROSOLI PHILIPPE DAVERIO: IO STO CON AMBROSOLI
Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo LIBRI a cura di Marilena Poletti Pasero TEATRO a cura di Emanuele Aldrovandi CINEMA Marco Santarpia e Paolo Schipani www.arcipelagomilano.org
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mune, equiparato agli altri diritti fondamentali della persona. Implementazione della rete open Wi-Fi che connette sia il centro che le periferie: la rete del Comune usata per lavoro, studio e per creare nuova occupazione. Crisi:1,7 milioni di euro messi a disposizione dal Comune per abbonamenti Atm gratuiti per disoccupati e precari (dottorandi e assegnisti universitari compresi), con contributi pari al 50% di sconto per le famiglie numerose a basso reddito. Cultura e politiche sociali: il progetto Affetti e Effetti dellArte al Museo del Novecento giornate formative per mediatori culturali rivolte a persone con disagio psichico. La Piet Rondanini a San Vittore: lidea della bellezza che redime il mondo. Attenzione ai carcerati: Alessandra Naldi nominata garante per le persone private della libert personale aderisce al digiuno proposto da don Colmegna per chiedere diritti e dignit per le persone detenute. Il Piano per i Senzatetto: rispetto solo a due anni fa il Comune ha
raddoppiato i posti letto disponibili (da 1248 a 2500), venticinque le strutture impiegate, due su tre delle persone ospitate vengono da fuori Milano. Ci si fatti anche carico di dare un posto letto ai 300 richiedenti asilo senza pi sostegno dallo Stato. Ci si interroga sulla razionalizzazione delle risorse e sullefficacia della spesa, Comune universit Bocconi e Fondazione Debenedetti insieme per un nuovo censimento che restituisca una reale conoscenza del bisogno presente sul territorio, ricostruendo il fenomeno e le dinamiche dello stato di povert e marginalit estrema. La Casa dellaccoglienza di viale Ortles ha abbandonato il vecchio modello di dormitorio pubblico per diventare Centro polivalente per gli Adulti in difficolt, con percorsi di sostentamento e accompagnamento verso lautonomia di uomini e donne senza fissa dimora. Docce pubbliche: non si pagher pi per lavarsi, investimento in dignit di chi non ha nulla e vive per strada. Considerate non un luogo di passaggio
ma un punto di partenza per combattere lisolamento relazionale delle persone che le usano in maniera non episodica. Tutte queste sono attenzioni laiche al riconoscimento della centralit della persona, quella stessa sbandierata come vessillo ideologico da chi male ha accordato i principi con la pratica (la povert cosa diversa dal non possedere formalmente denaro e non pagare i conti; la castit normalmente non prevede grandi amori cui pagare il mutuo per lacquisto della casa). Il Comune di Milano sposta lattenzione sugli ultimi, sugli escl usi, sui carcerati: per alcuni potrebbe suonare come il discorso della montagna per altri come un programma di sinistra di inclusione sociale. Secondo me Nanni Moretti sarebbe soddisfatto, e forse anche quei lombardi ambrosiani che riscoprono nel loro intimo di essere di centro sinistra.
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www.arcipelagomilano.org ha perso il lavoro. Gli strumenti legislativi gi esistono: lapprendistato stato introdotto dalla nuova riforma del lavoro, ma la Regione deve mettere a punto degli strumenti per renderlo pi efficace ed adatto alle esigenze del territorio. Lente pubblico deve realizzare un sistema realmente integrato e monitorato tra scuola, imprese ed enti che consenta un effettivo raccordo tra richieste del mercato e formazione attivando progetti di orientamento nelle scuole e adeguando i criteri per laccreditamento sulla base della valutazione dei risultati effettivi. Si devono creare sportelli di informazione in tutte le scuole superiori e nei Comuni, formare personale qualificato, creare un servizio, a carico della Regione, per coinvolgere le imprese nellapprendistato che comprenda laccompagnamento nella compilazione del progetto scuola-azienda e la formazione dei tutor. La strada per ritornare a una scuola di eccellenza in grado di dialogare efficacemente con le esigenze del mercato del lavoro e gettando le basi di una societ pi giusta ed equa davanti a noi: non perdiamola di vista.
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www.arcipelagomilano.org Ambrosoli Presidente Patto Civico e portiamo nel Consiglio Regionale della Lombardia un nutrito gruppo di nostri rappresentanti che possano sostenere il Presidente nel
tata dalle grandi organizzazioni partitiche tradizionali, salde, bene radicate e protette dallarticolo 49 della Costituzione. Diamo pertanto forza domenica e luned alla Lista Con
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www.arcipelagomilano.org pendentismo siciliano aveva dalla sua unantica tradizione, che ebbe un nuovo periodo di lustro dal 1943, con la nascita del separatismo, con due personaggi che propugnavano la separazione e la creazione di una repubblica isolana: Andrea Finocchiaro Aprile, fondatore e leader del Movimento Indipendentista Siciliano e Antonio Canepa, professore universitario antifascista di idee socialiste rivoluzionarie, primo capo della sua formazione militare, lEVIS. La differenza fondamentale sta nel fatto che quel separatismo, come quello originario di Bossi e della Lega Nord degli esordi, era eversivo dellordinamento costituzionale, mentre la macro-regione del Nord di Maroni si fonda su norme della Costituzione e non incompatibile con lUnione Europea. A distanza di poco pi di un decennio si possono vedere i guasti di riforme costituzionali prese per ragioni di contingenza politica, allora si trattava di adescare la Lega Nord, una costola della sinistra, per separarla da Forza Italia. Lerrore si ripetuto con la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e laccentramento finanziario in capo allo Stato centrale, con legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1, di riforma degli artt. 81, 97, 117 e 119 della Costituzione. Nella proposta di Maroni si parla vagamente di macro-regione del nord, con confini incerti, cio se comprenda o meno la regione a Statuto speciale Friuli Venezia Giulia e il riferimento alla proposta, articolata dal professor Gianfranco Miglio nel 1993, per un compiuto assetto federale fondato su tre macro-regioni settentrionale, centrale e meridionale, le isole, le altre Regioni a statuto speciale, e un territorio federale intorno a Roma (anche per risolvere il problema difficile della citt capitale e del suo statuto). Un riabilitazione postuma del professore resa possibile dalla sostituzione di Bossi con Maroni. Il Senatr non era stato tenero con il professore della Cattolica, quando questo ruppe col movimento per opposizione allaccordo con Forza Italia. Un piccolo florilegio delle opinioni di Bossi: Me ne fotto delle minchiate di Miglio, Arteriosclerot ico, traditore e ancora alla domanda : Gianfranco Miglio lideologo della Lega? Il Senatr rispose: Ideologo? No, un panchinaro, concludendo con un vero elogio: Miglio una scoreggia nello spazio(Elisabetta Reguitti, Il Fatto Quotidiano, 12 agosto 2011). La proposta della Lega Nord pericolosa proprio perch dettata da considerazioni prettamente politiche di partito. Come La norma costituzionale del 2001 la Lega era al governo della Regione Lombardia con presidente Formigoni e del Veneto con Galan, entrambi di Forza Italia e poi PdL. Con le elezioni regionali del 2010 lalleanza Lega Nord-PdL, conquist anche il Piemonte, con il leghista Cota. Nessuna forma speciale di collaborazione ai sensi dellart. 117 Cost. stata varata o almeno proposta con forza dalla Lega Nord, che nel frattempo aveva anche conquistato la Presidenza della Regione Veneto con Zaia. La ragion semplice, un coordinamento delle Regioni del Nord, con la costituzione di organi comuni, avrebbe assegnato la leadership al Celeste Roberto Formigoni. La Lombardia ha 9.917.714 abitanti, il Veneto 4.937.854 e il Piemonte 4.457.335. La preminenza della Lombardia avvalorata dal sui contributo al PIL nazionale per il 20,8% con il 16,3% della popolazione, seguita dal Veneto con il 9,3% di Pil e 8,1% di popolazione e a molta distanza il Piemonte con il 7,4% di PIL e popolazione. Come si vede da questi indicatori la Lombardia, sia come popolazione che come percentuale del PIL nazionale supera la somma delle due altre Regioni padane. Se si costruisce unentit macro-regionale con organi comuni tra tre regioni del Nord, governate da una sola forza politica, nessun governo nazionale non pu non tenerne conto: in un certo senso sarebbe come una Terza Camera accanto a Montecitorio e Palazzo Madama. Il Trattato di Lisbona ha rafforzato la partecipazione dei Parlamenti nazionali e delle Regioni alla fase ascendente delle direttive comunitarie, quindi si pu facilmente immaginare quale peso potrebbe esercitare unentit di 19.312.903 abitanti, coeso e determinato, sulle decisioni comunitarie, come popolazione sarebbe lottavo Stato dellUnione collocato tra i 21.498.616 abitanti della Romania e i 16.485.787 dei Paesi Bassi. I Il peso sarebbe ancora maggiore, specialmente se al Governo ci fosse una coalizione con problemi interni e che non potesse contare su una chiara maggioranza nelle due Camere e al Senato la coalizione PD, SEL, PSI e Centro Democratico sicuramente a rischio. Se si dovesse fare, speriamo di no, una scelta tra vincere al Senato in Lombardia o vincere le elezioni regionali, non c dubbio che la sfida per il Governo regionale sia quella pi importante. Lart. 117 Cost. andrebbe riformato prevedendo un passaggio parlamentare nazionale nel caso che il coordinamento pluriregionale preveda anche listituzione di organi comuni per non lasciare tutta la materia del contendere ai conflitti di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale, ma si tratterebbe di accentuarne le motivazioni di funzionalit ed efficienza amministrativa rispetto a una motivazione puramente politica, al limite dellideologia. Gli esempi cui guardare ci sono, per esempio, L'AIPO, lAgenzia Interregionale per il Po. La coalizione con a capo Umberto Ambrosoli dovrebbe gi in questa campagna elaborare un modello di cooperazione interregionale alternativa a quella ideologica della Lega Nord, per esempio con la Liguria per il sistema infrastrutturale correlato ai porti liguri. Nellambito delle competenze e funzioni regionali, che ci sono anche quelle delegate, ci sono materie importanti per lo sviluppo economico, sociale e civile, che se pensate in un quadro interregionale possono consentire economie di scala per i costi organizzativi e di gestione. Una rete di eccellenza pu essere costituita dalle Universit e dagli Istituti di ricovero e cura di carattere scientifico senza riguardo alla colorazione politica della Regione di appartenenza e con estensione, nellambito della cooperazione transfrontaliera, ad organismi e istituti degli Stati confinanti.
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www.arcipelagomilano.org stema, incapaci di soddisfare esigenze di spostamento sempre pi diversificate, di servire insediamenti sempre pi sparpagliati, con la conseguenza che aumentato il numero dei forzati dellauto. 3) Crescente congestionamento delle infrastrutture stradali, cui si risposto programmando nuove strade e, soprattutto, nuove autostrade (le uniche che, in teoria, si ripagano con lesazione di pedaggi). Una risposta molto costosa, vista lantropizzazione comunque elevata dei territori attraversati e ulteriormente consumatrice di suolo. Ma anche una risposta a rischio, vista la scarsa disponibilit a fornire le risorse necessarie da parte dei soggetti privati in teoria impegnati nel finanziamento di opere come Tem e Pedemontana. 4) Una qualit dellaria che non ha beneficiato quanto sarebbe stato possibile delle minori emissioni consentite dagli avanzamenti tecnologici nel campo dei motori proprio perch troppe auto continuano a circolare per troppi chilometri in strade troppo congestionate. A questa costosa anarchia programmatoria ha fatto da incongruo pendant il disegno formigoniano di concentrazione monopolistica della gestione dei servizi ferroviari (con la fusione tra Le Nord e Trenitalia per i servizi regionali). Disegno che ora qualcuno sogna di ampliare con ladesione al conglomerato della milanese ATM. Pi che un sogno un incubo, in cui le inefficienze non si sommano ma si moltiplicano e il potere di resistenza a qualsiasi processo di innovazione e di concorrenza non si moltiplica ma si eleva a potenza. La legge regionale di riforma del Trasporto pubblico locale (LR 6/2012) voluta dallassessore
Cattaneo e che tutti i partiti hanno approvato in Consiglio prevede lotti cos grandi per le (future) gare relative ai servizi su gomma da prefigurare procedure competitive cui di fatto possono partecipare solo gli operatori gi esistenti, magari consorziati tra loro per raggiungere le dimensioni minime necessarie. Insomma: finta concorrenza. Per fortuna, il programma della coalizione, del patto civico che sostiene la candidatura di Umberto Ambrosoli alla presidenza della Lombardia su entrambe le questioni chiarissimo. La pianificazione delle infrastrutture e dei servizi di trasporto deve essere integrata con la pianificazione territoriale e con le politiche volte a favorire la mobilit abitativa sul territorio, al fine di servire realmente i bisogni dei cittadini [] garantendo soprattutto i cittadini meno abbienti (p. 50). Poche pagine prima chiarito che tra gli obiettivi della politica ambientale e territoriale una regione a consumo zero di suolo, attraverso il riuso delle aree urbanizzate e del patrimonio edilizio esistente e la diffusa manutenzione degli spazi aperti naturali (p. 45). E naturalmente si pu attuare un rigoroso regime di compensazione tra nuovi metri quadri costruiti e vecchi metri quadri da restituire alla natura. Pianificazione, regolazione e incentivazione dei servizi e delle infrastrutture non richiedono la propriet e il monopolio regionale della gestione, che creano conflitti di interesse e distorcono le scelte politiche [] Utilizzare tutte le potenzialit della concorrenza regolamentata e la presenza di pi operatori (anche in bacini di traffico pi piccoli rispetto a quelli previsti dalla legge regionale), sia nel settore ferroviario che
in quello urbano ed extraurbano sar utile per migliorare le prestazioni del sistema. Programmazione integrata dei servizi non significa gestione monopolistica e neppure bacini di traffico molto grandi (come quelli voluti dalla Legge regionale di settore, che andr modificata), inevitabili prede degli operatori esistenti (pp. 50-51). Queste affermazioni non si prestano a equivoci. Lasciano presagire una svolta di grande portata, di cui beneficeranno tutti i cittadini lombardi, sia quelli che utilizzano i mezzi pubblici, sia quelli che utilizzano quelli privati (e non possono fare diversamente) sia quelli (e per fortuna sono la maggioranza) che pagano le tasse e perci forniscono le risorse pubbliche che il settore assorbe. Per completare il quadro della svolta che attende la politica delle infrastrutture e dei trasporti in Lombardia se vincer Ambrosoli il 24 e 25 febbraio bene leggere a pp. 52: La Regione esiger la valutazione indipendente condotta secondo i migliori standard internazionali di tutte le opere infrastrutturali localizzate sul territorio lombardo, affinch vengano realizzate le opere pi utili con le risorse limitate a disposizione. Una prassi diffusa in molti paesi, una rivoluzione copernicana in Italia. Anche sotto questo profilo, la Lombardia di Ambrosoli si allineer alle migliori e pi avanzate regioni europee e del mondo. Lasciamo alla Lega il sogno provinciale di una macroregione del Nord chiusa nel vecchiume culturale, nella pratica del clientelismo territoriale, del protezionismo e del social - capitalismo comunale.
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www.arcipelagomilano.org gramma dedica un capitolo ai diritti civili e alle pari opportunit anche se i temi di interesse specifico per le donne si esauriscono con la tutela della 194 e con ladozione (piuttosto vaga) di politiche gender mainstreaming. Ampio spazio ed questo il vero punto di originalit rispetto alle altre coalizioni riservato ai diritti Lgbt (lesbian-gay-bisexualtransexual), questione che nel programma di Ambrosoli si riduce invece ad un approssimativo riconoscimento di legami omoaffettivi. Sia la coalizione di centro guidata da Gabriele Albertini che Fare per Fermare il declino di Carlo Maria Pinardi declinano i temi di interesse per le donne principalmente nei termini del lavoro e della conciliazione. La seconda pone enfasi sullimprenditoria femminile e f acendo propri i precetti della womenomics introduce in maniera esplicita, al pari del centro sinistra, la necessit di ridurre il differenziale tra uomini e donne nelladempimento dei carichi familiari, alludendo quindi a quella rivoluzione mancata che vedrebbe gli uomini condividere assieme alle donne le attivit di cura considerate tradizionalmente femminili. Per quanto riguarda Albertini, i programmi di riferimento in realt sono due: quello del movimento Lombardia Civica e quello dellUdc. Il primo accenna sbrigativamente al coinvolgimento delle imprese in politiche di conciliazione e ai voucher per le scelte di cura, educazione, assistenza. Il secondo riserva ben due pagine al tema maternit e lavoro ed lunico che, tra le diverse proposte, prevede lapertura degli asili pubblici il sabato e la domenica, una scelta che difficilmente piacer ai sindacati ma che ha il merito di tentare di dare una risposta ai nuovi orari della citt. Certo, il punto di partenza del programma resta la famiglia tradizionalmente intesa come cellula della societ sana e discriminante ogni altra tipologia di famiglia considerata, testuali parole, surrettizia o equivoca. Quanto alle proposte avanzate dalla coalizione di centrodestra guidata da Roberto Maroni, ben poco spazio dedicato ai temi di interesse delle donne: il programma dedica due brevi passaggi rispettivamente alla conciliazione vita-lavoro (compresa la necessit di aumentare gli asili nido) e alla violenza di genere (nei termini, questultima, della protezi one e del sostegno alle vittime, escludendo quindi un approccio preventivo ed educativo) per poi proseguire in una direzione ben precisa e alquanto discutibile in materia di auto-determinazione delle donne: quella dellevoluzione dei consultori familiari in centri per la famiglia e della valorizzazione dei Centri di aiuto alla vita. I programmi, insomma, non si assomigliano. I partiti di centro e centrodestra stanno s dimostrando maggiore sensibilit verso il tema della democrazia paritaria, e questo grazie anche alla tenacia della societ civile che ha pi volte portato la giunta Formigoni di fronte ai giudici per il mancato rispetto dellequi librio di genere. Ancora molto per resta da fare per quanto riguarda le politiche di genere e, soprattutto, per i diritti delle donne: carta canta e le differenze tra i diversi schieramenti, per molti versi, non sono conciliabili. Certo, nel centrosinistra le parole per non devono bastare e domenica sul palco di piazza Duomo, assieme a Pierluigi Bersani e agli altri leader, ci sarebbe piaciuto ascoltare qualche esponente femminile in pi della coalizione.
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www.arcipelagomilano.org candidata al Consiglio Regionale della Lombardia come indipendente nelle liste di Sel: una donna che di politica, per vie diverse da quelle tradizionali, se ne occupata da sempre. Parlo di lei perch mi ha aiutato a comprendere meglio alcuni aspetti, ma potrei per parlare delle altre persone, tante, che hanno scelto di candidarsi per dare voce a un diverso modo di fare politica. Nato dalla primavera arancione? Anche molto prima. Nel caso di Antonella limpegno iniziato nella difesa della scuola pubblica in cui lavora da molti anni, per altri nato invece in altri ambiti professionali, oppure nel quartiere, nella zona, intorno a un tema o una situazione specifica. Attenzione, perch a differenza di quanto qualcuno potrebbe credere con un certo interessato scetticismo di fondo - in questa diversit non c niente di dilettantesco o di lasciato al caso. Anzi. Al politico tuttologo, che nei suoi discorsi ci mette proprio tutto, spaziando dalla politica estera ai problemi alla sanit, del precariato e ai diritto diritti delle coppie di fatto (e che d quindi limpressione di conoscere tutto in modo un po teorico e asettico), si contrappone il candidato della societ civile, che si concentra su uno, due, massimo tre temi. Ma su quelli ha una preparazione che gli deriva da unattivit effettiva e concreta, da un confronto quotidiano con la gente di cui si sente parte e non portavoce. Candidarsi interpretando questo spirito, significa per prima cosa non essere da soli sulla strada, ma rappresentare nelle piccole come nelle grandi cose - una candidatura collettiva. Spesso si sente dire, ed anche un po un luogo comune, che un politico ha dietro un movimento; nel caso di cui stiamo parlando, invece, il movimento non dietro, ma dentro il candidato, che insieme a esso nasce e fa crescere le proprie idee, senza essere n pi avanti n pi. Allora anche la campagna elettorale non pi un percorso singolo, in tutto e per tutto diventa lavoro di gruppo, avventura condivisa, basata su una spontaneit che non significa mai improvvisazione. Si mettono insieme competenze e si riuniscono le forze, proprio come succede nelle riunioni dei Comitati e delle associazioni quando si devono organizzare iniziative ed eventi, feste o manifestazioni di piazza. Ciascuno fa quello che sa fare nella vita e anche il programma si costruisce insieme, come unespressione com une e ragionata, non pronta e confezionata ma perfezionabile lungo il tragitto. Antonella Meiani mi racconta che per lei ha funzionato e sta funzionando esattamente cos, anche in questi ultimi giorni. Ciascuno ci mette una frase, una parola, un'idea, una proposta; gli errori sono normali e consentiti, fanno parte del gioco; l'agenda si monta e si smonta, gli eventi si costruiscono, quelli con gli altri candidati sono momenti di confronto senza lansia di dover arrivare prima o primo. Sera dopo sera si gira per i quartieri della citt e in provincia, dai mercati ai circoli, foto e riprese video sono fai-da-te. Quello che non manca mai il dialogo con le persone, ascolto e sorriso: daltra parte Pisapia ha fatto scuola, e non si dimentica lo stile. Le strategie dei partiti, che per ordini di scuderia devono favorire un candidato piuttosto che un altro, sono quanto mai lontane, estranee. E nei discorsi in pubblico il candidato non professionista, non importa che abbia diciotto o cinquantacinque anni, lo riconosci a prima vista, anche se non sei un esperto e di discorsi elettorali non ne hai sentiti poi tanti nella tua vita. Lo riconosci non perch sa meno cose degli altri o perch meno bravo a esprimerle, ma perch ancora gli brillano gli occhi e gli si incrina la voce quando ne parla; la politica, il rapporto con gli elettori, o potenziali elettori, ancora non ha assunto i tratti grigi dellabitudine e del lavoro di routine. Che ci creda veramente, questa persona? Ed ecco che settimana dopo settimana, ormai ne sono passate quattro o cinque, in questo entusiasmo dei candidati neofiti si torna inaspettatamente, e con immenso piacere, a riconoscersi.
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www.arcipelagomilano.org studiosi leconomia sommersa nel nostro paese ha generato nel 2010 almeno 529 miliardi di euro segnando un consistente aumento rispetto allanno precedente. Sempre secondo i calcoli dellistituto il nostro sommerso equivale al PIL di Finlandia (177 miliardi), Portogallo (162), Romania (117), Ungheria (102) messi insieme. A esso va aggiunto il Pil delleconomia criminale valutato 200 miliardi, coincidente con la valutazione di Bankitalia. Complessivamente 729 miliardi di Pil. Facile valutare levasione fiscale complessiva. Secondo le rilevazioni riportate da Eurispes il 53% delleconomia non osservata rappresentato dal lavoro sommerso che vale 280,5 miliardi, il 29,5% dallevasione fiscale ad opera di aziende e imprese, valore 156 miliardi e il 17,6%, 93 miliardi, dalla cosiddetta economia informale. Sempre Eurispes informa che lo Spread tra ricchezza dichiarata e benessere reale calcolati sulla base degli indicatori di ricchezza (fonte Unioncamere) e di benessere (fonti Banca dItalia, Agenzia del territorio, Aci, Siae) molto elevato. Partendo da una base 100, tra le regioni, la Puglia prima con uno spread di 54 punti seguita da Sicilia, Campania e Calabria. Per quanto riguarda le Province, nel sud e nelle isole lo spread compreso tra 50 e 57 punti. In Lombardia, a Pavia e Como di 28. Quanto alleconomia criminale, Il fatturato annuo delle mafie italiane, valutato da organismi diversi, si aggira allincirca sui 180-200 miliardi di euro ed pi elevato del PIL di Estonia (25 mld), Romania (117 mld), Slovenia (30mld) e Croazia (34 mld). I beni consolidati delle mafie italiane sono stimati 1.000 miliardi di euro. La loro confisca risolverebbe il problema del debito pubblico. Ma i sequestri vanno a rilento e costituiscono il 10% dei patrimoni mafiosi e di questi solo la met arriva a confisca. Il che significa che finora stato confiscato solo il 5% dei patrimoni, di cui una parte consistente, non stata nemmeno assegnata. Per cui evidente la sproporzione fra la ricchezza e la complessit delle leggi e i risultati effettivamente raggiunti sul terreno nevralgico della repressione delle accumulazioni finanziarie illecite e della loro utilizzazione a fini di infiltrazione delleconomia legale. (Grasso- Relazione 2009 alla Commissione antimafia). In conclusione, la globalizzazione ha reso evanescente il confine tra economia legale e criminalit, favorito dalla caduta delle frontiere e dalle nuove tecnologie come internet oltre che dalla mancanza di organizzazioni internazionali con poteri necessari per fare rispettare le leggi e il diritto, che rimane confinato entro le frontiere degli Stati nazionali. Naturalmente allanalisi dei fatti dovrebbe seguire la cura. Per quanto mi riguarda insieme al comitato Nomos abbiamo fatto uno sforzo per indicarla in una proposta di legge di iniziativa popolare che nel mese di settembre del 2012 abbiamo depositato in cassazione (http://www.nomos.name/), nel disinteresse generale del governo, dei partiti, dei sindacati e del parlamento che si occupano daltro.
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www.arcipelagomilano.org mente complessi, osservata in una prospettiva di lungo periodo la storia dellurbanizzazione dellItalia repubblicana appare scandita da fasi prevalenti e significative che rendono ragione dellattuale condizione urbana. Nella fase odierna, semmai, si acuiscono alcuni problemi che hanno origini lontane e che non hanno trovato soluzioni definitive. Ci rende pi incerte le possibilit di trattamento di alcune istanze da parte dellurbanistica e di risposta tecnicamente pertinente ed efficace con strumenti tradizionali pensati prevalentemente per il governo della crescita. In un testo fondamentale, pietra miliare alle origini dellurbanistica, la Teoria generale dellurbanizzazione di Ildefonso Cerd (1867), si trovano chiaramente espresse le premesse teoriche e gli orientamenti pratici di una disciplina che in quei lontani anni e negli anni successivi andr costituendo il proprio statuto disciplinare in relazione ai problemi dellinurbamento e del governo della crescita urbana. Se dunque guardiamo alle sue origini, forzando per un momento linterpretazione, diventa quasi possibile sostenere che nella fase odierna lurbanistica si presenta come una disciplina costitutivamente anticiclica, incapace di esprimere una presa realmente adeguata rispetto alla natura dei problemi e dei fenomeni in atto. Il governo della mobilit urbana e territoriale, la capacit di risposta alle numerose domande sociali di uso e significazione degli spazi urbani da parte delle innumerevoli popolazioni urbane contemporanee, lassunzione non solo retorica delle questioni ambientali legate alla gestione del suolo come risorsa scarsa e non riproducibile, la capacit di misurarsi con la ricomposizione a posteriori degli insediamenti urbani entro trame insediative e ambientali sostenibili costituiscono oggi alcuni degli aspetti di maggiore criticit rispetto ai quali si misura il divario fra i termini essenziali di una nuova questione urbana e la capacit di trattamento tecnico dei pi rilevanti fenomeni con gli strumenti tradizionali dellurbanistica. Se oggi la domanda non riguarda soltanto dimensioni e luoghi della crescita urbana, assunte come invarianti di un fenomeno urbano che pu contare su tempi, risorse e condizioni di sistema complessivamente certe rispetto alle quali le prospettive dello sviluppo urbano hanno assunto storicamente i toni della crescita (come sosteneva nel 1984 Bernardo Secchi ne Il racconto urbanistico), lurbanistica si vede costretta a un ripensamento dei propri paradigmi disciplinari fondamentali e a una innovazione della strumentazione tecnica atta a operare un trattamento dei nuovi problemi in relazione a un mutato quadro di riferimento. Il ritardo sembra accumularsi nel nostro paese rispetto a entrambe le questioni: ridefinizione dei paradigmi e innovazione delle tecniche. Sul primo fronte alcune esperienze internazionali sembrano tracciare vie promettenti soprattutto rispetto agli aspetti ecologici e di ricomposizione insediativa, aspetti evidentemente non disgiungibili e invocanti prospettive di trattamento meno semplificanti rispetto a quelle sinora delineate. Per quanto riguarda il secondo fronte, quello delle tecniche, tradizionalmente pi inerte e resistente al cambiamento, le prospettive sono pi incerte e confuse. Nel dimensionamento delle previsioni urbanistiche introdotte dai piani si dimostra particolarmente difficile operare uno spostamento dalledificazione del nuovo al recupero dellesistente (poche, note e non del tutto risolte rispetto agli esiti conseguenti sono le cosiddette esperienze di piani a consumo di suolo zero, in molti casi espressione soprattutto di un orientamento politico piuttosto che di soluzioni tecniche coerenti e convincenti rispetto al dispositivo di regolazione del suolo nel suo complesso), anche laddove le condizioni economiche e finanziarie di sistema indurrebbero a prudenza e gli aspetti territoriali suggerirebbero coraggio nellapprontamento di un vasto programma di manutenzione e recupero urbano. Le difficolt di bilancio nel difficile equilibrio fra reperimento di risorse (che non possibile continuare a pensare provenienti dai soli oneri di urbanizzazione, ma che pi convintamente devono essere ricercate entro una auto sostenibilit delle operazioni promosse) e attivazione di iniziative di sviluppo territoriale (che si auspicano pi e meglio orientate nel senso della cura invece che nel senso della crescita) faticano a trovare una soluzione convincente e, soprattutto, effettivamente praticabile attraverso i meccanismi di perequazione e compensazione urbanistica spesso troppo complessi e inefficaci rispetto alla ri-attivazione di iniziativa imprenditoriale e sviluppo territoriale secondo logiche datate e inattuali. La soluzione non certamente semplice, n tanto meno a portata di mano o, per cos dire, di piano. Una cosa, tuttavia, si afferma ormai con sufficiente chiarezza e perentoriet: le esperienze urbanistiche di questa fase e dei prossimi anni dovranno accettare di cimentarsi con le incertezze tecniche e politiche ed eventualmente anche con gli insuccessi che una fase di sperimentazione necessariamente ammette. La pazienza sar forse la dote pi utile e necessaria per quanti ambiranno a risultati significativi e non effimeri
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www.arcipelagomilano.org Per quanto riguarda la natura giuridica, si nota uno spostamento di preferenze verso forme pi strutturate come le srl. Scendendo pi nel dettaglio dei titolari delle imprese, emergono delle interessanti differenze di genere: gli imprenditori di sesso maschile sono pi frequentemente titolari di imprese attive rispetto alle donne (78% contro 73%), sebbene dal 2002 stiano aumentando le donne imprenditrici. Esiste poi una polarizzazione delle attivit in mani maschili o femminili. Le donne gestiscono imprese dei comparti di commercio al dettaglio, servizi alle famiglie e alle imprese, alberghi e ristoranti; gli uomini invece si occupano di costruzioni, commercio allingrosso, trasporti terrestri e autoveicoli. Il ciclo di vita dellimpresa sembra andare di pari passo con quello dellimprenditore: si riscontra i nfatti un maggior tasso di incidenza delle chiusure delle imprese con laumentare dellet del titolare. A questo punto la ricerca va pi a fondo nel testare in modo rigoroso le possibili determinanti della probabilit di unimpresa di restare attiva attraverso un modello econometrico: la regressione logistica multinomiale. Emerge che il sesso maschile rema contro tale probabilit, mentre lavanzare dellet dellimprenditore la incrementa. Ma dato che le differenze di genere tendono ad annullarsi allaumentare dellet, sembra che sia questultima a fare la parte del leone nel determinare la non attivit di unimpresa. Le probabilit a favore dellattivit aumentano anche per i servizi alle famiglie e i trasporti terrestri. Alle difficolt fisiologiche nel tenere unimpresa aperta si sommano quelle dovute allattuale Grande Recessione: chiusura dei rubinetti del credito in primis. Cosa fa Milano per favorire limprenditorialit dei milanesi? Una partnership rilevante in tal senso quella tra Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano e Universit Bocconi, che hanno dato vita al consorzio Speed MI Up, presieduto da Alberto Meomartini, Presidente di Assolombarda e di Saipem (Gruppo Eni). Lincubatore di imprese, presentato in Universit Bocconi il 28 gennaio 2013, prevede che gli imprenditori e i professionisti interessati possono presentare domanda di partecipazione al bando tra il 29 gennaio e il 29 marzo 2013. Al termine della procedura, saranno selezionate cinque imprese e dieci professionisti, che potranno rimanere nellincubatore per due anni. Ogni anno saranno emessi due bandi e a regime saranno presenti contemporaneamente nellincubatore 20 start up e 40 professionisti con partita IVA. Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.speedmiup.it. Un altro incubatore dimpresa promosso da una realt universitaria lAcceleratore dImprese del Pol itecnico di Milano (www.ai.polimi.it), gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano. Le idee imprenditoriali possono essere sottoposte attraverso il form di candidatura on-line purch rispettino i requisiti di accesso e saranno valutate da una Commissione Tecnica. Per coloro che vogliono entrare nel business della Green Economy con unimpresa sociale, lincubatore dimprese ideale Make a Cube3, che promuove la nascita di start up attente a qualit della vita, ambiente e giustizia sociale (www.makeacube.com). Lincubatore una joint venture con Make a Change, movimento che vuole favorire le imprese sociali. In tempi di recessione economica, la distruzione creatrice dellimprenditore ancor pi la pi benvenuta. Pardon: la pi incubata.
MUSICA questa rubrica curata da Palo Viola rubriche@arcipelagomilano.org Casa Verdi e canzoni napoletane
Se non siete mai entrati in Casa Verdi a Milano - e specialmente se avete visto il recente film Quartet di Dustin Hoffman che si dice ispirato proprio alla Casa di riposo per musicisti di piazza Buonarroti - non
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www.arcipelagomilano.org perdete tempo e andate a visitarla (www.casaverdi.org); un pezzo della storia della musica che non si pu ignorare. Verdi ha scritto a un amico che delle mie opere, quella che mi piace di pi la casa che ho fatto costruire a Milano per accogliervi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero da giovani la virt del risparmio. Poveri e cari compagni della mia vita!; ed stata anche lultima delle sue opere, istituita due anni prima della morte, unopera riuscita molto bene. I suoi ospiti vivono unintensa vita di relazione, animata da eventi e da spettacoli musicali, esattamente come accade nel film che da loro ha preso le mosse. Domenica scorsa vi abbiamo sentito un magnifico concerto del contralto Daniela del Monaco accompagnata dal chitarrista Antonio Grande, entrambi napoletani ed entrambi docenti - lei a Napoli, lui a Salerno musicisti di razza e completi, con vasti interessi che vanno dal barocco al contemporaneo. Oltre alla loro usuale attivit artistica e professionale, hanno creato questo duo chiamato emblematicamente minimoEnsemble che dal 1996 persegue lo scopo - non da poco - di restituire dignit alla canzone napoletana. Una grande lezione di musica colta in un mondo - quello della canzone napoletana - da sempre universalmente amato ma del quale si sono avute troppo spesso rappresentazioni superficiali e volgari; anche le meravigliose e tonanti voci tenorili di Caruso e di Gigli - cos come, allopposto, la voce sommessa, intima, accattivante di Roberto Murolo - ne hanno tradito i valori, facendone gradevolissime ma distorcenti parodie che non hanno colto il loro pi profondo significato, quellintreccio struggente di sentimenti contraddittori che poesia e musica insieme hanno saputo fondere lungo tante generazioni. Dice la Del Monaco che la canzone napoletana un genere colto di origine popolare, ma anche qualche cosa di pi se si pensa che essa ha coinvolto musicisti come Giovanni Battista Pergolesi e Domenico Cimarosa, Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti, poeti come Salvatore Di Giacomo e Gabriele dAnnunzio o come Ferdinando Russo e Libero Bovio. Lorigine popolare nelle cose, la conosciamo da sempre, ma a fare la differenza sono le componenti culturali, quelle su cui si sono concentrati ed hanno fatto emergere i due musicisti: da una parte la drammaticit e il dolore con cui Daniela del Monaco ha cantato Core ngrato, rinnovandone completamente il contenuto poetico, la magia e lincredibile fantasia del racconto del Guarracino, dallaltra la straordinaria ciaccona costruita da Antonio Grande sul tema di Torna a Surriento. Per non dire della essenzialit e della semplicit di cantare e suonare senza indulgere alla volgarit dellamplificazione, lasciando vibrare naturalmente la voce calda, piena, inquietante del contralto - che ricorda quella conturbante del controtenore - e il suono delicato e sussurrato dello strumento classico, toccato senza plettro un vero incanto. Molto raffinato il programma, rigorosamente cronologico, partito con la voce sola fuori campo di lei nella prima canzone napoletana della storia, Jesce sole (jesce sole, jesce sole addo' nun se magna, miette mmiezz' 'o pane 'na carezza cumpagna ), del tredicesimo secolo, per concludere con la divertente burla di Bellavista ( venteme a truv, st' a Bellavista... tengo na bella casa bene esposta: ddoje logge, tre balcune, tre feneste, na tavula 'e mangi pe' vinte ...) del 1939. Ed hanno fatto bene a fermarsi a quella data, alla vigilia della guerra che ha segnato linizio dellimbarbarimento della citt, verso quel degrado che oggi - checch ne dica il suo vanesio sindaco - purtroppo sotto gli occhi di tutti e soprattutto degli ingiustamente mortificati napoletani. Sorprendente e bizzarro stato ascoltare quella musica in quella casa; il folclore napoletano in una delle pi colte istituzioni milanesi, canzoni popolari e vernacolari nel tempio della musica lirica in cui sepolto il suo sommo sacerdote. Se tutto ci si svolto in perfetta armonia, con un pubblico entusiasta di musicisti che sicuramente, considerata anche let media, si trova pi orientato al classico che al leggero, vuol dire che la canzone napoletana veramente non , come molti credono, folclore. E cos il successo ottenuto dai due artisti napoletani, e la palpabile emozione e partecipazione di quel pubblico, hanno dimostrato che il livello della loro ricerca e la qualit della loro esecuzione sono stati assolutamente straordinari. Speriamo che ritornino e che vengano presentati anche a un pubblico pi vasto ed eterogeneo.
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org I tarocchi dei Bembo. Gusto cortese tra Milano e Cremona
Dopo i tarocchi della collezione Sola Busca, la Pinacoteca di Brera espone un altro prestigioso gioiello, le 48 carte del mazzo braidense, detto Brambilla dal nome della famiglia milanese che lha posseduto nel corso dellOttocento e di buona parte del Novecento. Il mazzo, realizzato dalla bottega cremonese di Bonifacio Bembo tra il 1442 e il 1444 circa per il duca di Milano Filippo Maria Visconti, stato acquistato nel 1971 dallo Stato per la Pinacoteca. Per ragioni conservative legate al materiale costitutivo (cartoncino pressato, rivestito di un sottile strato di gesso, con foglia doro o dargento e coloritura a tempera), i tarocchi non possono essere esposti con continuit. Ecco perch, dopo la breve apparizione alla mostra Oro dai Visconti agli Sforza, tenutasi al Museo Diocesano nel 2011, loccasione preziosa. La mostra, curata da Sandrina Bandera e Marco Tanzi, presenta una scelta di opere che, nel secolo scorso, sono state alla base del recupero critico della stagione del gotico in Lombardia e intende fare il punto sulla produzione artistica della famiglia cremonese dei Bembo, protagonista, tra Lombardia ed Emilia, del delicato passaggio dalla cultura gotica cortese e internazionale, a quella rinascimentale. I fratelli Bembo, attivi alla corte milanese e nelle principali corti padane, attraversano quarantanni di storia del ducato con ruoli da protagonisti: Bonifacio, alla guida della bottega cremonese, il preferito dei duchi di Milano, che gli affidano la conduzione delle pi importanti fabbriche nei centri del loro potere (Mi-
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www.arcipelagomilano.org lano, Pavia, Cremona, Vigevano, Caravaggio); Ambrogio il suo collaboratore prediletto tra gli anni quaranta e cinquanta. Benedetto, pi giovane, e il presunto Gerolamo sono, invece, i beniamini dei feudatari padani. Stessa famiglia ma influenze e interessi differenti: Bonifacio guarda alla tradizione gotica di Milano e, in parte, di Venezia e si rivolge a Gentile da Fabriano, Masolino e Pisanello registrandone le opere presenti nei territori confinanti con Cremona e in Valpadana, Benedetto precocemente orientato sulla Ferrara di Leonello dEste, tra lo Studiolo di Belfiore, Donatello e Rogier van der Weyden. A contornare i tarocchi dei due mazzi bembeschi presenti in mostra, quello di Brera e quello dellAccademia Carrara di Bergamo, sono esposte alcune significative opere, selezionate per tentare di delineare, alla luce delle pi recenti riflessioni critiche, le scelte espressive dei vari fratelli. Codici disegnati e miniati, tavolette da soffitto e dipinti su tavola e anche, da Cremona, i ritratti dei duchi Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti (1462), affreschi strappati dalla chiesa di SantAgostino, mai usciti dalla citt, e lIncoronazione di Cristo e di Maria. Il tutto per testimoniare la produzione quasi seriale di questa famiglia di artisti. E proprio la bottega (o le botteghe) dei Bembo rappresentano un modello esemplare del fervore culturale che anima, dalla met del Quattrocento, Cremona, scelta nel 1441 per celebrare il matrimonio tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, fondatore della nuova dinastia. Nel segno delle nozze ducali si intrecciano, simbolicamente, i vecchi e i nuovi orizzonti culturali: la tendenza milanese a un visione gotica propriamente internazionale, derivata da Giovannino de Grassi e da Michelino da Besozzo, con uno sguardo pi moderno, aggiornato sulle novit portate dal toscano Masolino, ma anche sulla lezione pi espressiva in arrivo da Padova e Ferrara. In mostra anche un capolavoro eccezionale: i disegni del Lancillotto, che ne fanno un codice-capolavoro della cultura cavalleresca, sempre attribuito alla bottega di Bonifacio Bembo. I tarocchi dei Bembo. Una bottega di pittori dal cuore del Ducato di Milano alle corti padane Pinacoteca di Brera Dal 21 febbraio al 7 aprile Orari 8.30-19.15 da marted a domenica (la biglietteria chiude alle 18.40) Biglietti Intero: 10,00 Ridotto: 7,00
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www.arcipelagomilano.org sar invece una piacevole sorpresa per gli appassionati di Bob Dylan: verranno infatti esposti 22 dipinti creati dal musicista-artista, che da anni si diletta anche di pittura. A cura di Francesco Bonami intitolata The New Orleans Series. Larte contemporanea prende ancora il sopravvento, con la mostra The desire for freedom. Arte in Europa dal 1945. Nata dalla collaborazione tra Milano e prestigiosi musei europei, lesposizione racconta levoluzione dellarte e dei suoi temi dal 45 a oggi, attraverso oltre 100 lavori di grandi artisti contemporanei come Daniel Hirst, Richter e Merz. A giugno entra in gioco la fotografia. Quasi 1000 fotografie provenienti dal prestigioso Moderna Museet di Stoccolma, racconteranno la storia della fotografia a partire dal 1840 fino ad oggi. Da ottobre in poi la stagione riprender con grande vigore con due super mostre. La prima si intitoler Da Pollock alla Pop Art, e proporr ai visitatori niente meno che le prestigiose opere degli Espressionisti Astratti americani conservate presso il Whitney Museum di New York, concentrandosi sugli artisti pi influenti e importanti, coprendo un arco di tempo che va dalla fine degli anni Quaranta ai primi anni Sessanta: da Jackson Pollock - protagonista indiscusso - a Willem de Kooning, Mark Rothko, Franz Kline e Barnett Newman. Se questo non bastasse, ecco arrivare anche una retrospettiva sullitaliano Piero Manzoni, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Per gli appassionati della pittura pi tradizionale ci sar invece la possibilit di visitare la mostra su Bernardino Luini, pittore lombardo leonardesco, a cui sar dedicata una mostra autoctona, curata dal Comune di Milano e dalla Pinacoteca di Brera. Anche il PAC far la sua parte, con le mostre di Jeff Wall, artista canadese considerato uno dei pi influenti fotografi contemporanei (a marzo), e di Adrian Paci (a ottobre), artista albanese di grande successo internazionale. Non poteva mancare anche il Museo del 900, che ad aprile propone il nome di un artista intramontabile: Andy Warhol. Non pitture, film o fotografie, ma stampe, relative ai pi celebri nuclei e soggetti dellartista, protagonista della Pop art americana. La GAM di via Palestro invece punta su artista di casa, Medardo Rosso. Unoccasione per presentare le nuove sale della galleria, aperte dal prossimo autunno, in cui verr risistemato e riqualificato il pi importante nucleo di opere al mondo di questo artista. Ci fermiamo qui, ma il programma in realt molto pi vasto e sviluppato su quasi tutte le sedi museali milanesi, dal Castello, al Museo del Fumetto, allArcheologico, alla Rotonda della Besana. Un programma vario e ricco, sintomo di una rinnovata attenzione verso larte e le sue manifestazioni.
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www.arcipelagomilano.org del 900, furono donati consistenti nuclei di opere a Villa Necchi Campiglio e al MART di Rovereto. Una parte di queste collezioni sono andate anche a far parte del MAXXI di Roma, altra citt amata e frequentata dalla collezionista. Lallestimento della mostra altrettanto di eccezione, firmato Libeskind. In una sorta di labirinto dalle pareti disuguali il visitatore potr ammirare da ogni angolo le singole opere, avviluppandosi man mano nel mondo tutto privato che fu un tempo della collezionista, e che da oggi diventa spazio pubblico. Molteplici punti di vista come molteplici e di diversi orientamenti furono le passioni di Claudia Gian Ferrari. Collezionare il Novecento. Claudia Gian Ferrari gallerista, collezionista e storica dellarte - Fino al 3 marzo 2013 Museo del 900 Orari lun 14.30 19.30 mar, merc, ven e dom 9.30 19.30 giov e sab 9.30 22.30 Ingresso intero 5 euro
LIBRI questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero rubriche@arcipelagomilano.org Carla Stroppa Fantasmi all'opera L'imperiosa realt dell'illusione
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www.arcipelagomilano.org (sindebitano, guadagnano un po, pagano i debiti e poi sindebitano di nuovo), dallaltro rende lidea di una ripetizione sistematica che dal punto di vista tematico molto interessante. Il linguaggio semplice e diretto, mai generico, e ha unautorialit ben precisa, riconoscibile in altri testi di Santeramo, come ad esempio Sequestro allitaliana: i personaggi hanno un particolare equilibrio nellutilizzare termini e costruzioni sintattiche poco complessi, popolari, quasi dialettali, ma nel formulare con essi argomentazioni ironiche e talvolta intellettualmente sofisticate; si tratta di uninteressantissima forma di ibrido fra il realismo dellambientazione, delle probl ematiche, dei toni e appunto del linguaggio, e una sorta di nonrealismo che emerge quando i personaggi commentano la situazione
banchiere insensibile, due barististrozzini, un avvocato opportunista, due mogli molto diverse fra loro e un tessuto sociale fatto di lavoro sottopagato e buchi nella terra agricola scavati di notte per sotterrare rifiuti tossici (che si rivelano essere poi la causa della quasi-sterilit del protagonista). Il dramma trattato per con la cifra della commedia e non c spazio per patetismo o retorica, anche se la critica finale alle banche forse anche a causa della troppa attualit risulta un po scontata. Landamento del testo ha un ritmo brillante e incalzante che tiene viva lattenzione del pubblico e suscita molte risate, ma che forse rimane troppo identico dallinizio alla fine. Se questo da un lato rischia di indebolire lazione drammatica, visto che ai personaggi succedono in modo quasi ciclico sempre le stesse cose
in cui loro stessi si trovano con uno sguardo lucido e distaccato che chi agisce come agiscono loro, dallinterno, non potrebbe avere. Leo Muscato riesce a rendere teatrale una trama che forse avrebbe avuto bisogno del cinema (infatti in origine era una sceneggiatura), facendo in modo che siano gli attori a creare gli spazi, muovendosi e i ncontrandosi con soluzione di continuit anche se si passa da una scena in banca a una in campagna. Gli attori sono bravi ma soprattutto quel che fa la differenza sono affiatati e si lasciano andare nel gioco teatrale con fiducia reciproca, risultando per questo motivo molto veri e naturali, a riprova del valore che pu avere un lavoro di compagnia ben guidato e che si appoggia su un testo solido. Uno spettacolo fatto con niente, da vedere.
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LUCA BELTRAMI GADOLA: ANCHE IO VOTO AMBROSOLI http://youtu.be/_N_9DoVJK1M PHILIPPE DAVERIO: IO STO CON AMBROSOLI http://youtu.be/ixSV1G8LEqM
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