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denza (anonima) del RUP coi partecipanti, alla consegna della prima e
della seconda fase, nonch di tutte
le comunicazioni intermedie. La
piattaforma informatica semplice
nelluso e garantisce una uniformit
completa e condivisa di e da tutti gli
attori, d loro sin dal principio regole
certe, non ammette nessuna ambiguit.
Lefficacia del lavoro fatto verr testata nei due concorsi che il Comune di Milano ha recentemente bandito (il Centro Civico del quartiere
Isola - Garibaldi, e il Cavalcavia
Bussa) e molte correzioni si possono probabilmente ancora fare. Molti
passaggi del bando risentono, inoltre, di una normativa nazionale
complessa e non sempre condivisibile. Un primo importante risultato
stato per raggiunto e non possiamo che auspicare che il bandopilota e il software da noi sviluppati
vengano utilizzati per organizzare
quanti pi concorsi possibile nel nostro paese.
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scena di scontro e violenza concitata, che vede coinvolti soggetti diversi, avversari e nemici. vero oggi
con gli smartphone e le videocamere la piazza ha mille occhi. Ma il
rischio che questo vedere troppo
non ci porti ad avvicinarci di pi alla
realt e alla verit, ma anzi finisca
per diventare un plus-vedere fine a
se stesso, che serve solo a muovere le nostre emozioni basiche, la
pancia, senza aiutarci a capire il
senso di ci che realmente avviene
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non solo culturale, ma anche economica e sociale del marchio Alfa
Romeo, nella convinzione che il futuro di tale glorioso marchio dell'industria italiana, celebre nel mondo,
sia strettamente connesso alla tutela e alla valorizzazione della sua
memoria storica.
Rimando alla lettura della trascrizione integrale che illustra quanto
avvenuto tra il 2011 e oggi, dopo il
provvedimento di tutela emanato,
con decreto del direttore regionale
per i beni culturali e paesaggistici
della Lombardia, in data 31 gennaio
2011 e brevemente sottolineo alcuni passaggi che ritengo significativi: il decreto posto su istanza
del comune di Arese quindi per
iniziativa della comunit locale che
teme che la collezione storica venga spostata a Torino, che un simile
patrimonio potesse esser perso,
sparpagliato come disse lallora
sindaco Gianluigi Fornaro, a fronte
delle operazioni immobiliari previste
nellex area produttiva di Arese.
Altrettanto significativa la risposta
del gruppo Fiat che una settimana
dopo - 8 febbraio 2011 - chiude repentinamente il museo segnalando
la necessit di opere di manutenzione straordinaria. La chiusura
era solo il prodromo dellimminente
ricorso al Tar per lannullamento del
vincolo presentato nella primavera
del 2011. Chiusura ingiustificata per
un museo che senza alcuna pubblicizzazione, nel 2010 era stato visitato da 24.000 appassionati, un tesoro nascosto con grandi potenzialit raccontate su queste stesse colonne pochi mesi fa da Pablo Rossi,
il curatore dellArchivio Giuseppe
Eugenio Luraghi.
Nellaprile 2013 Fiat diventa global
partner di Expo 2015 e nellottica di
questo accordo il Ministero promuove listanza della riapertura del
Museo e della sua valorizzazione.
Nel luglio 2013 Fiat chiede a Regione Lombardia un tavolo di concertazione con la Soprintendenza e
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spesso in misura esagerata. Ma per
questo non bastano le dichiarazioni
di volont, di impegno, di fiducia.
Non bastano le pacche sulle spalle.
Sono necessari dei gesti effettivi,
efficaci ed emblematici. Il pi importante gesto non verr fatto, anche
se sarebbe il pi importante ed un
gesto che andava fatto sin
dallinizio. La direzione lavori di progetti di questa natura e complessit
non va affidata, sostituendo Angelo
Paris, a un altro ingegnere isolato
(anche se questa volta sperabilmente si avr laccortezza di prestare
attenzione che non sia, direttamente
o indirettamente, collegato alla scuderia di Infrastrutture Lombarde,
Compagnia delle Opere, Cooperative di sinistra e simili, cupola che
imperversa su Milano ormai da decenni). La direzione di opere di questo livello va affidata a una societ
di ingegneria di elevato standing
internazionale, in grado di: mettere
in pista squadre operative di portata
tale che nessun singolo potr offrire;
dare unalta assicurazione di essere
fuori dai giochi italioti; offrire credibilit al resto del mondo. Io approverei immediatamente un decreto legge che dia al commissario di Expo,
la possibilit di affidare senza gara,
intuitu personae, e sotto la sua personale responsabilit a una societ
di ingegneria di livello internazionale
la direzione lavori e il controllo degli
acquisti.
Siccome questo non si far perch
soluzione troppo innovativa e professionale per i nostri, in questa materia, incompetenti e superprovinciali amministratori pubblici (che gi
sono allopera per suggerire loro
stessi, nella loro smisurata incompetenza, il degno successore di Paris e di Rognoni) almeno necessario costituire, un organo collegiale,
formato da persone di alta credibilit
professionale, che affianchi e supervisioni il direttore lavori. Questa
raccomandazione non certo suggerita da esigenze di efficienza, ma
solo come tentativo di elevare la
credibilit e laffidabilit tra gli espositori e di contenere, almeno in parte, gli effetti negativi che dellondata
di fango che le recenti vicende giudiziarie hanno gettato sullExpo.
Unaltra cosa da fare rivedere il
programma e la tempificazione.
Meglio ridurre il programma e rinunciare, in anticipo, a qualche capitolo,
che intestardirsi a fare cose ormai
evidentemente irrealizzabili, puntando su miracoli, che non si realizzeranno (in questa logica va rivisto
anche il complessissimo Padiglione
Italia). Con un programma ridotto e
realistico e sperando che non si verifichino altri infortuni, forse sar an-
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povera dEuropa controllata dalla
mafia pi ricca dEuropa. Cantone
continua con unaltra affermazione
fondamentale: evidente che
lAuthority anti-corruzione non pu
cambiare da sola la situazione della
lotta alla corruzione, Il mio ufficio
solo un tassello che richiede tutta
unaltra serie del puzzle.
Dunque occorre un progetto a lungo
termine (ma che incominci subito!)
che si prefissi degli obiettivi a tre,
cinque, dieci anni e che coinvolga
aspetti normativi (tutta la materia
della definizione dei reati, delle prescrizioni, delle sanzioni va rifatta
alle radici); provvedimenti amministrativi e organizzativi (uffici di controlli interni efficaci e diffusi); smantellamento di gestioni economiche
dirette (come Infrastrutture Lombarde, un mostro di incontrollato potere
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Il dialogo tra le Amministrazioni locali e le FF.S. sempre stato difficile e ha visto sempre perdente lEnte
locale. Solo in questi ultimi anni, dato il nuovo assetto societario delle
FF.S., si notata una certa attenzione alle zone interessate dal passaggio della ferrovia, ahim per,
solo al fine di sfruttare al meglio le
nuove stazioni dal punto di vista
commerciale.
Nel frattempo lallungamento dei
percorsi e le lunghe soste in colonna, provocate dal superamento delle barriere ferroviarie nellambito
delle zone urbanizzate, avevano
raggiunto livelli da far considerare
tangibile laumento dellinquinamento atmosferico da loro provocato.
Ma, se tutto questo non bastasse,
emersa da tale situazione un aspetto particolarmente fastidioso: infatti i
pochi passaggi lasciati nei terrapieni
ferroviari e i ponti per la loro visibilit estesa, diventano, per la loro frequentazione e la lentezza di attraversamento, tra i siti pi ricercati
dalle Societ del ramo Pubblicitario,
che si sforzano di fornire ai loro
clienti posizioni altamente redditizie.
Ebbene, di fronte alla possibilit di
introiti non indifferenti, le FF.S. hanno ricoperto di cartelloni pubblicitari
non solo le ripe, ma addirittura le
strutture architettoniche, spesso
pregevoli, dei pochi sottopassi o
ponti. Contando sulla troppa condiscendenza delle Amministrazioni
cittadine.
Di fatto a queste infrastrutture non
dato riconoscimento di architettura,
ma solo di supporti della pubblicit,
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tra gli edifici e ambiti di rilevanza
civile, religiosa, storica e culturale,
segnalandoli come classe di sensibilit molto alta sull'allegato 2 del
PdR Carta di attribuzione del giudizio sintetico di sensibilit paesaggistica. Anche se sulle mappe alcuni
ponti sono dimenticati e altri sba-
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Per iniziativa congiunta di Unicef e
Associazione Antigraffiti, Milano ha
sviluppato un programma nelle
scuole, per sensibilizzare i ragazzi e
mostrare loro quanto le scritte vandaliche deturpino palazzi e monumenti e derubino tutti noi della bellezza della citt, che un patrimonio fragile e da difendere. L'Associazione Antigraffiti rivolge un invito
anche agli abitanti delle diverse zone a intervenire in prima persona
contro il degrado urbano; residenti e
esercenti adottano porzioni di quartiere, fanno collette per acquistare
pennelli, vernici e mascherine, e insieme ai volontari antigraffiti ripuliscono le facciate dei palazzi di Milano imbrattate dalle bombolette
spray.
Cleaning condominiali, cleaning aziendali, cleaning di studenti e genitori delle scuole, un movimento responsabile, volonteroso e determinato, che si sta allargando, non solo
a Milano, ma anche in altre citt d'Italia, con la vocazione di ripulire la
citt dalle scritte e anche di tenere
alta la guardia dopo la pulizia, perch il rischio di nuovi imbrattamenti
sempre in agguato.
Al primo Cleaning Day nazionale del
maggio dello scorso anno ha partecipato anche il sindaco Pisapia;
Sergio Escobar ha dato il suo contributo a rimuovere le scritte dal Piccolo Teatro ed stato restituito il
decoro al monumento ai caduti dello
scultore Luciano Minguzzi e al chiostro bramantesco del vecchio mo-
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A differenza di molti, il giorno in cui
Milano vinse su Smirne, e soprattutto dopo il primo seminario in Assolombarda dove venivano esibiti
qualche premio Nobel e alcuni preclari colleghi e amici anglosassoni
che come me hanno dedicato la vita
allacqua e allambiente, pensai che
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CINEMA
questa rubrica curata da Anonimi Milanesi
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Grand Budapest Hotel
di Wes Anderson [Usa, 2014, 100']
con Ralph Fiennes, F. Murray Abraham, Adrien Brody, Willem Dafoe, Tilda Swinton, Edward Norton, Jeff
Goldblum
Quanto poco l'etichetta di realismo
magico si attaglia al compianto Gabriel Garcia Marquez, quanto sarebbe perfetta per questo film
dall'andamento rapsodico e concitato. Lo spettatore non ha il tempo di
annoiarsi, le situazioni si susseguono in un quadro immaginario nel
quale i personaggi hanno uno spessore e una reale verit di fondo.
Anderson ha interiorizzato, e riesce
a trasmettercela, una personale visione umoristica della vita che gli
permette di trasformare la drammaticit in commedia senza mai tradire
l'approfondimento psicologico dei
personaggi e il realismo della storia.
Storia, o, per meglio dire, le storie.
Perch sono almeno tre le storie o
cornici a incastro, che come scatole
cinesi si sovrappongono e antepongono alla vicenda centrale introducendo personaggi che concorrono a
definire la trama del film: una ragazza che lascia una chiave di una
stanza d'hotel ai piedi di un monumento eretto in memoria di uno
scrittore scomparso; lo stesso scrittore anziano a cui vengono raccontate storie che scriver; un giovane
scrittore, interpretato da Jude Law,
MUSICA
questa rubrica a cura di Paolo Viola
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Canone inverso
Milano proprio una citt dalle mille
sorprendenti iniziative, e c da
chiedersi come si possano tenere
sotto controllo quelle che ci appassionano. Quanti sanno, per esempio, che da Aprile a Giugno ogni
domenica pomeriggio in una delle
antiche Abbazie, in citt o appena
fuori dalle mura, si svolge un delizioso concerto di musica da camera
affidato a ottimi musicisti e con gradevolissimi programmi?
Lassociazione Canone Inverso di
Buccinasco, ad esempio, erede della pi antica Musica Laudantes, da
qualche anno organizza una stagione primaverile denominata Abbazie, Arte e Musica che di domenica
in domenica porta il suo pubblico
non solo ad ascoltare musica di
qualit, ma anche a conoscere spazi e monumenti spesso ignorati o
poco frequentati.
Questanno sono previsti dodici
concerti e le location sono San
Bernardino alle Ossa, San Francesco al Fopponino, SantApollinare di
Baggio, la Cascina Robbiolo di Buccinasco, lAbbazia di Mirasole a Opera, Santa Maria alla Fonte,
SantAlessandro, il Circolo Filologico, lAbbazia di Monlu, San Bernardino alle Monache, Santa Maria
alla Fontana di Locate e la Certosa
di Vigano a Gaggiano.
Domenica scorsa il sesto concerto
della stagione si svolto nella meravigliosa chiesa romanica di via
Chiesa Rossa e sono state eseguite
le prime tre delle sei Sonate per violino e cembalo di Bach - essendo le
altre tre previste per domenica 8
giugno a San Bernardino alle Mo-
LIBRI
questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero
rubriche@arcipelagomilano.org
Jerry Brotton
La storia del mondo in dodici mappe
Feltrinelli, 2013
pagg. 526, euro 39,00
Lidea che le mappe fossero entit a
s stanti, cos come la scienza della
loro creazione, sono in realt interpretazioni relativamente recenti. Per
migliaia di anni i manufatti che differenti culture hanno chiamato mappe furono realizzati da individui che
non pensavano che potessero essere disgiunti dalla scrittura di documenti ufficiali, dalla pittura e dal disegno, o dalliscrizione di diagrammi
su una variegata serie di supporti
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bia modellato la nostra visione del
mondo.
Partendo dallanalisi del loro significato, a partire dalle rappresentazioni della storia antica, per finire con
le immagini satellitari contemporanee, la ricerca di Brotton ci fornisce
la prova di come ciascuna di esse
trasmetta unimmagine estremamente personale del mondo. E come il mondo sia un concetto sociale, creato dalluomo.
Le dodici mappe di cui si parla nel
libro presentano infatti un disegno
dello spazio fisico del mondo che
deriva da idee e valori di cui sono
permeate. Come dire che una certa
visione del mondo produce una
mappa del mondo, ma questa definisce, a sua volta, la visione del
mondo della cultura che lha creata.
E si delinea in base a temi che vanno dalla scienza alla politica, la religione e leconomia fino alla globalizzazione.
"Ma non sempre" - sostiene lautore
- "le mappe sono modellate in maniera consapevole o inconsapevole
dallideologia. Hanno avuto un ruolo
nella loro realizzazione anche confuse forze emotive. Gli esempi riportati nel libro vanno dalla ricerca di
uno scambio intellettuale nella
mappa islamica del XII secolo alle
concezioni globali di tolleranza e
uguaglianza nella controversa mappa del mondo pubblicata dallo storico e cartografo tedesco Arno Peters
nel 1973."
La prospettiva cristiana centrata su
Gerusalemme della mappamundi di
Hereford del XIV sec (n.d.r. una delle pi famose mappe medioevali,
custodita nella cattedrale di Hereford,Inghilterra); la pi antica mappa
coreana che mostra la terra intera,
compresa lEuropa; la prima autentica visione del mondo globalizzato
del cartografo ed esploratore portoghese Diogo Ribeiro agli inizi del
XVI sec.; la proiezione degli anni
Settanta del Novecento che aveva
lambizione di dare uguale dignit e
importanza al terzo mondo; le applicazioni geospaziali secondo Google Earth, non sono dunque che
linnesco per la creazione di mappe
in grado di farci meglio comprende-
SIPARIO
questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.Muscianisi
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Anna Della Rosa: Dal Piccolo a La grande bellezza
In questi giorni sei in scena al
Piccolo con Clture de lamour,
scritto e diretto da Pascal Rambert, il racconto attraverso due
monologhi della fine di un amore. Che tipo di spettacolo ?
uno spettacolo molto intimo, ma non
per questo cervellotico o psicologico, una grande riflessione sul linguaggio che spazia da temi filosofici
complessi ai dettagli intimi di un
mondo che si disfa. Un lavoro delicato ma potente. Molto vicino al
cuore.
Lo spettacolo era gi stato rappresentato in Francia dallo stesso regista con altri attori, tu e Luca Lazzareschi avete sentito il
peso di quella messa in scena? E
come vi ci siete rapportati? Allora,
quando sono stata presa anchio mi
domandavo: ma lui rifar quello
che ha gi fatto in Francia oppure
no? E invece stato stupendo. E la
prima cosa che Pascal ci ha detto
stata: io voglio fare lo spettacolo
con voi, e voglio capire chi sei tu
Anna e chi sei tu Luca e vedere chi
possono essere i vostri personaggi
con la vostra voce, il vostro corpo e
la vostra sensibilit. E non erano
parole. Io e Luca avevamo visto lo
spettacolo, perch ERT lha ospitato
a Modena nella versione francese,
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che richiede molto tempo e quindi
vedremo. Per il desiderio c.
Visto che siamo arrivati a parlare
di cinema ti far la domanda pi
banale possibile: com stato lavorare ne La grande bellezza? Al
tuo primo film hai gi vinto
lOscar, vorresti dedicarti di pi al
cinema o preferisci il teatro? Perch banale, anzi sono ben felice di
parlare di unesperienza cos bella!
Il mio desiderio principale di fare
teatro. il mondo in cui io trovo linfa, necessit e piacere. Poi chiaro
che unesperienza come La grande
bellezza stata meravigliosa, esaltante. Per cui ti dici: se io potessi,
una volta ogni due anni fare una cosa di questo livello sarei felicissima.
Ma non ho nessuna intenzione di
concentrare le mie energie per fare
cinema. Se poi arriva perch si incastrano costellazioni in modo fortunato, accetter sicuramente. Poi
ne La grande bellezza ho fatto una
parte abbastanza piccola. Probabilmente fare un film da protagonista ti d un senso di appartenenza
diverso. Qui io mi sentivo ospite di
una bellissima festa. Sorrentino mi
piaciuto tantissimo, fin dal primo
provino.
Lui
ha
una
cura,
unintelligenza nello sguardo che
ARTE
questa rubrica a cura di Virginia Colombo
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TCI: 120 anni al servizio del turismo italiano
Una grande mostra festeggia i 120
anni di storia e successi del Touring
Club Italiano. In viaggio con lItalia
il titolo della mostra promossa da
TCI e Comune di Milano per celebrare lattivit pionieristica del Touring, che, si potrebbe dire, pi di un
secolo or sono invent il turismo in
Italia.
Nelle belle sale del Palazzo della
Ragione, il progetto, curato da Studio Azzurro, racconta la nascita di
questo Club, nato dalla volont di
cinquanta amatori velocipedisti, tra
cui spiccano Luigi Vittorio Bertarelli
e Federico Johnson, che nel 1894
fondarono il Touring Club Ciclistico
Italiano. Una mostra che racconta il
Touring attraverso il viaggio, fisico e
simbolico e lungo pi di un secolo
dei suoi fondatori e associati. Attraverso installazioni multimediali e interattive Studio Azzurro racconta il
percorso svolto finora, i primi passi
mossi da questa associazione e gli
importanti risultati oggi raggiunti.
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Lultima sezione dedicata ai sensi
del viaggio, un momento per fare il
punto sullItalia delle tradizioni e delle eccellenze di ieri e di oggi. Due
grandi tavole virtuali apparecchiate
si trasformano nel bancone di lavoro
di cuoche e artigiani per evidenziare, attraverso le materie prime tipiche di diverse regioni, le peculiarit
che sostengono ancora oggi il made
in Italy.
Munari politecnico
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Il genio di Bruno Munari ha spaziato
in diversi campi: dalla grafica
alleditoria, dalla pedagogia al design, passando per larte pi pura.
La mostra Munari politecnico, allestita nello spazio mostre del Museo
del 900, propone un percorso affascinante su alcune delle sperimentazioni/invenzioni progettate dallartista.
I pezzi in mostra provengono tutti
dalla Fondazione di Bruno Danese
e Jacqueline Vodoz di Milano, che
nella molteplice veste di amici, collezionisti, editori e industriali, per
decenni hanno sostenuto e incentivato Munari a sperimentare linguaggi diversi. Lobiettivo della mostra dunque rivelare la propensione artistica di Munari, compito
che idealmente prosegue lesposizione allestita nel 1996 nelle sale
della Fondazione stessa, rileggendone per la collezione e aprendola
a un dialogo con una generazione di
artisti, presenti in mostra, che con
Munari hanno avuto un rapporto
dialettico.
La mostra divisa in sezioni, attraverso le quali appaiono gli orientamenti artistici di Munari attraverso il
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dellartista, scomparso prematuramente allet di 30 anni, Milano propone una grande retrospettiva con
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artistica. Una parabola fulminante
che, dalla originaria Soncino, lo porta a legarsi a doppio filo alla Milano
di met anni 50, ponendosi a fianco
di artisti quali Lucio Fontana e il
gruppo degli spazialisti.
In mostra si potr ripercorrere il breve cammino di Manzoni, dai lavori
desordio, nella sezione dedicata
alle opere nucleari, fino alle serie
pi note. Immancabili i tre grandi
filoni tematici su cui Manzoni oper
e che sono ormai immediatamente
associati al suo nome: gli Achrome,
le Linee e la famosa Merda dartista.
In particolare degli Achrome la mostra ben nutrita: sono tanti e fatti
di materiali diversi, dai sassi al polistirolo, dalla pelle di coniglio alla
carta, dal peluche ai panini. Sono le
opere forse pi interessanti di Manzoni, in cui, attraverso la neutralit
del colore bianco, sempre prevalente, Manzoni cerca uno spazio totale.
Secondo la definizione stessa data
dallartista, sono "superfici acrome",
senza colore, aperte a infiniti significati possibili. Inizialmente fatti di
gesso, colla e caolino, gli Achrome
non sono manipolati, ma lasciati asciugare naturalmente, affidando la
trasformazione del materiale in opera darte a un processo che avviene
da s. Se per Fontana o Pollock il
gesto dellartista era fondamentale,
costruiva o distruggeva lopera, per
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in cui larchitetto Otto Wagner crea il
famoso Palazzo della Secessione,
decorato internamente dagli stessi
artisti.
in questo ambito che nascono alcuni dei capolavori esposti, come la
bellissima Giuditta II. Salom, prestito della veneziana Ca' Pesaro,
Adamo ed Eva, Acqua Mossa, Fuochi fatui (una chicca di collezione
privata difficilmente prestata in mostra) e altre opere preziose, ricche
di decorazioni eleganti e sinuose, in
cui il corpo femminile diventa protagonista. La donna prima madre poi
femme fatale, intrigante e sensuale,
portatrice di estasi e di tormento il
soggetto prediletto da Klimt.
Paesaggi (con lincredibile Girasole)
e ritratti sono altre sezioni della mostra, disseminate qua e l dagli
so lo stesso Diocesano, che Sozzani decise di donare anche i suoi disegni al Museo. Con delle clausole
ben precise: i disegni dovevano essere esposti tutti e tutti insieme, con
le loro cornici, e mai conservati o
esposti diversamente.
La raccolta Sozzani costituita da
disegni databili dal XV al XX secolo,
eseguiti da artisti principalmente italiani e stranieri, soprattutto francesi,
offrendo una ricca variet di fogli
riconducibili a scuole diverse, per
epoca e geografia. Tra questi, per la
sezione antica, spiccano i nomi di
Matteo Rosselli, Luca Cambiaso,
Bartolomeo Passarotti, Ludovico
Carracci, Guercino, Elisabetta Sirani, Gian Lorenzo Bernini, Carlo
Francesco Nuvolone, Francisco
Goya, e altri ancora.
Cospicuo anche il nucleo di disegni attribuiti a maestri dellOttocento
francese e dellImpressionismo,
come Jacques Louis David, JeanAuguste-Dominique Ingres, Camille
Corot, Eugne Delacroix, Thodore
Gericault, Gustave Courbet, douard Manet, Auguste Rodin, E-
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di settecento modelli in gesso, pitture, vetrate, oreficerie, arazzi e modelli architettonici che spaziano dal
XV secolo alla contemporaneit.
E lallestimento colpisce e coinvolge
gi dalle prime sale. Ci si trova circondati, spiati e osservati da statue
di santi e cherubini, da apostoli, da
monumentali gargoyles - doccioni,
tutti appesi a diversi livelli attraverso
un sistema di sostegni metallici e di
attaccaglie a vista, di mensole e
supporti metallici che fanno sentire
losservatore piccolo ma allo stesso
tempo prossimo allopera, permettendo una visione altrimenti impossibile di ci che stato sul tetto del
Duomo per tanti secoli.
Si poi conquistati dalla bellezza di
opere come il Crocifisso di Ariberto
e il calice in avorio di san Carlo; si
possono vedere a pochi centimetri
di distanze le meravigliose guglie in
marmo di Candoglia, e una sala al-
tamente scenografica espone le vetrate del 400 e 500, alcune su disegno dellArcimboldo, sopraffini
esempi di grazia e potenza espressiva su vetro.
C anche il Cerano con uno dei
Quadroni dedicati a San Carlo,
compagno di quelli pi famosi esposti in Duomo; c un Tintoretto ritrovato in fortunate circostanze, durante la Seconda Guerra mondiale, nella sagrestia del Duomo. Attraverso
un percorso obbligato fatto di nicchie, aperture improvvise e sculture
che sembrano indicare la via, passando per aperture ad arco su pareti in mattoni a vista, si potr gustare
il Paliotto di San Carlo, pregevole
paramento liturgico del 1610; gli Arazzi Gongaza di manifattura fiamminga; la galleria di Camposanto,
con bozzetti e sculture in terracotta;
per arrivare fino alla struttura portante della Madonnina, che pi che
GALLERY
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ELENA GRANDI: USIAMO LEUROPA PER UNA POLITICA VERDE
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