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n. 34 VI 8 ottobre 2014
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euro (tributi, extratributi e trasferimenti), su basi imponibili tendenzialmente in caduta, come attualmente il mercato dellauto e delle
assicurazioni auto. Entrate tributarie
a scatola chiusa, senza alcuna possibilit di poter controllare il gettito.
A queste entrate in parte aleatorie si
contrappongono delle uscite molto
rigide. Le spese correnti nel bilancio
di previsione del 2015 sono stimate
in oltre 353 milioni, pi la quota di
rimborso prestiti, stimata in 42 milioni, quindi gi oltre le entrate.
Scontando gi un risparmio effettivo
di circa 4 milio di euro per
leliminazione della giunta e del
consiglio provinciale. Infine, occorre
aggiungere il pezzo importante: le
spese per gli investimenti, in conto
capitale, stimate in 40 milioni, da
coprire con improbabili trasferimenti
dallo Stato o dalla Regione. In alter-
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in custodia per un paio danni il forziere con il tesoro della Provincia (la
Serravalle spa). I nuovo Ad Sarmi
parla di quotazioni in borsa e costituzione di un gruppo autostradale
del nord. Certo che da qui al 2016 il
tesoro avr messo le gambe e correr cos veloce che difficile pensare che torni allovile.
Da questi pochi numeri evidente
che sarebbe stato opportuno avere i
conti prima di chiamare al voto i
grandi elettori il 28 settembre. Del
resto lAnci ha ben presente le difficolt attuali. Infatti, in un recente
comunicato stampa dice di voler:
Accelerare sull'osservatorio nazionale per l'attuazione della legge Delrio, in particolar modo per quanto
riguarda laccordo di partenariato
che contiene in s il nodo risorse
per le Citt metropolitane e le nuove
Province.. Questa richiesta dellAnci, formulata in Conferenza Unificata
luned 29 settembre, getta una luce
fosca su tutta la riforma Delrio, che
doveva essere il fiore allocchiello
del Governo. I nodi da sciogliere
sono ancora parecchi: oltre alle risorse, come si visto, sono incerte
le funzioni e leffettiva capacit di
agire di questi organi appena eletti.
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questa diversit che marca un confine ineludibile fra questi due leader
della politica italiana. Perch il modo di comunicare non solo anche
il risultato di un modo di intendere la
politica e di mettersi in relazione con
gli Italiani , ma anche un indizio
utile al fine di distinguere la buonapolitica dalla malapolitica.
In primo luogo Silvio Berlusconi ha
costruito il proprio contratto fiduciario con il popolo italiano utilizzando
narrazioni in cui lunico eroe capace
di salvare il Paese dal nemico (i
comunisti) era lui. E lui lo faceva in
nome di un mandato che il suo elettorato e la sua storia di imprenditore
gli dava. Il cavaliere era abile nel
mettere in scena il simulacro narrativo di un potere capace di creare
milioni di posti di lavoro, di togliere
le tasse, di regalare ricchezza.
E tutto questo era possibile nel suo
racconto grazie al fatto di mettere in
scena in ogni occasione il suo fare
precedente allentrata in politica,
cio quel successo realizzato con le
sue aziende televisive. Berlusconi
ribadiva: io sono stato bravo come
imprenditore e quindi dovete darmi
fiducia perch sar altrettanto bravo
come Premier: io stesso sono la
fiducia.
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Matteo Renzi invece costruisce la
propria
narrazione
a
partire
dallaffermazione: la fiducia siamo
noi. Io da solo proprio non posso
fare niente per lItalia, io da solo o
solo con il PD non posso fare niente. Solamente insieme a tutti coloro
che credono ancora nel futuro di
questo Paese possiamo fare qualcosa. questo il racconto della
Speranza, una speranza a cui ci si
affida solo insieme. Il mio referente
non sono io stesso e neppure il mio
partito, il PD. Il mio referente, dice
Renzi, sono tutti gli Italiani, soprattutto le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese. La sua comunicazione non autoreferenziale come
quella di Berlusconi ma , potremmo dire, italo-referenziale.
In secondo luogo il nemico di Renzi
non uno schieramento politico,
come lo era per Berlusconi. Il suo
nemico rappresentato da coloro
che, indipendentemente dal colore
politico, vogliono il fallimento
dellItalia. Nessuno naturalmente
pu identificarsi in questo nemico,
quindi quasi dobbligo essere con
chi non vuole questo fallimento,
quindi con Matteo e la sua squadra.
Chi oggi lo attacca si configura quasi automaticamente allinterno degli
schemi narrativi renziani, come il
male, rappresentato appunto da tutti
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medi, rischiano anche per la riduzione drastica e lirrazionale distribuzione delle risorse finanziarie - di
trovarsi nelle condizioni di non poter
svolgere appieno i loro compiti istituzionali (erogazione dei servizi
fondamentali, sicurezza ambientale
e sociale ecc.) e di perdere il loro
ruolo primario di presidio democratico e partecipativo.
Diventa necessario e urgente, proprio nellattuale fase costituente della Citt Metropolitana, uscire dai
recinti autoreferenziali e dalla ristretta cerchia oligarchica, informare e coinvolgere i cittadini e i loro
comitati e associazioni, aprire il
confronto, ascoltare e accogliere i
contributi e le proposte che vanno
nella direzione di redigere uno Statuto democratico e coerente con i
dettami della Carta Costituzionale.
Forse ancora possibile rimettere
nellalveo costituzionale liter istitutivo degli Enti sovra-comunali e intermedi tra Regione e Comuni. A
partire dalla Citt Metropolitana, i
cui organi di governo (sindaco e
consiglio) possono essere eletti a
suffragio universale direttamente
dai cittadini, secondo la stessa
Legge 56 (comma 22), a condizione
che entro la data di indizione delle
elezioni si sia proceduto ad articolare il territorio del comune capoluogo
in pi comuni . Nel nostro caso,
spetta al Consiglio comunale di Milano di fare la proposta da sottoporre a referendum di abrogare il
comune unico del capoluogo e di
articolarlo in pi comuni.
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colare e alla ricchezza di vegetazione. Questa assunzione suggerita
dal fatto che nessuna analisi
sullaria outdoor mai stata sviluppata in dieci anni di Conferenze dei
Servizi, a cui hanno partecipato tutti
gli enti responsabili per la salute e
per lambiente. Anzi, la proposta di
effettuare tali analisi, recentemente
avanzata dal Comitato la Goccia
(1) - un comitato che da due anni si
costituito per la salvaguardia
dellarea - non stata accolta dal
responsabile del procedimento. Si
deve dunque necessariamente ritenere che laria non presenti valori di
inquinamento peggiori di quelli del
contesto.
2) Per quanto riguarda la falda acquifera sembra ragionevole supporre che, dallinizio del 900 a oggi, gli
inquinanti presenti nel suolo siano
stati gi largamente dilavati dalle
piogge. Le analisi finora condotte
non possono essere assunte come
completamente probanti. I campioni
analizzati, infatti, sono stati prelevati
in maniera sporadica, e contemporaneamente a monte e a valle
dellarea, senza considerare n le
condizioni metereologiche n il
tempo di scorrimento della falda.
Comunque, dai dati finora raccolti si
rilevano solo alcuni (p.es. Benzene,
Toluene e Xilene) degli inquinanti
storici dellarea, e solo in pochi pozzi e in aree ben circoscritte. allarmante invece la diffusa concentrazione, fuori dai limiti, di solventi clorurati. Tali sostanze non furono utilizzate dai processi industriali del
sito, ed dunque da ritenersi che
provengano dallesterno dellarea.
Fermo restando la necessit di verifica, mediante metodiche adeguate,
delle origini di tutte le contaminazioni in falda, presumibile che nei
punti in cui appurata la presenza
di inquinanti storici occorra procedere con lasportazione e la bonifica
del suolo. Questa necessit sembra
fortunatamente molto circoscritta, e
tale da non comportare sbancamenti di aree boscate.
3) Il topsoil, il suolo superficiale, nelle aree coperte da vegetazione,
certamente costituito da humus,
formato dalla decomposizione per
decenni di residui vegetali. presumibile che non comporti rischi da
contatto/ingestione per i fruitori
dellarea e che dunque non necessiti di bonifica.
La normativa italiana definisce come suolo superficiale lo strato tra 0
e -1m di profondit: strato certamente eccessivo e irragionevole se
venisse assunto per valutare il rischio da contatto e ingestione occasionale. Le normative tedesca e
spagnola ad esempio, definiscono il
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(1) Per maggiori informazioni sul Comitato la Goccia visitare il profilo facebook
www.facebook.com/comitato.lagoccia?fr
ef=ts
(2) possibile visionare la tabella di confronto tra normativa italiana - tedesca -
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Una volta si parlava di emarginazione e marginalit cio allessere dentro o fuori dalla societ in base a dei
termini minimi economici/sociali, intervenendo economicamente per
lintegrazione. Oggi parliamo molto
di pi di fragilit e vulnerabilit in
quanto lattenzione si spostata su
di noi, persone che sono dentro la
societ e che non sono pi sicure di
ci che hanno, dubbiose che le
condizioni attuali consentano una
vita sicura ed equilibrata, incerte
sulla capacit di affrontare gli im-
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previsti e che ci sia qualcuno che si
occupi di noi di fronte alle problematiche che possono nascere in futuro.
Di fronte a questa percezione che
colpisce inevitabilmente in termini
socio/sanitari molti italiani si prospetta uno sviluppo tragico, come
indica il dottor Ivo Lizzola, Preside
della Facolt di Scienze della Formazione dellUniversit di Bergamo:
Tra dieci anni dovremo decidere
dove prendere le risorse per la sanit. Pi o meno come accade ora
negli Stati Uniti, dove il presidente
Obama ha intrapreso una dura battaglia con la cultura liberista e individualista, per cercare di assicurare
la sanit gratuita almeno alle fasce
pi deboli della popolazione. La cultura liberista, individualista sta preparando il terreno, i concetti, le categorie per dire della necessit di
garantire a ciascuno un minimo di
qualit della vita. Per cui se non c
quel minimo di qualit perch farlo
vivere soffrendo? Se cos limitato
e scarsamente autonomo?.
Attenzione per la cura ha una dimensione tecnica, ma anche relazionale. La cura richiama loccuparsi
o interessarsi di qualcuno e quindi
societ sportive per i piccoli coinvolgendo i genitori nellorganizzazione, organizzare presenze attive
attorno alle RSA, operare con la
grande esperienza degli Oratori e
sviluppare le iniziative dei GAS, delle banche del tempo, ecc. dove ognuno pu realizzare se stesso e
nello tempo aiutare gli altri a realizzarsi.
Da un incontro nasce attenzione,
collaborazione, amicizia e cura reciproca, un valido antidoto alla solitudine e alla depressione che facilita
la malattia in generale. Pertanto ben
vengano le iniziative del nostro Comune relative alla apertura delle
scuole oltre al tempo didattico mettendo a disposizione spazi socialmente preziosi, alla promozione di
feste di vicinato e di quartiere e tutte
quelle iniziative capaci di realizzare
momenti di incontro. Una rete di ascolto e solidariet capace di sviluppare un ulteriore concetto di cura
sanitaria resa pi umanizzata e pi
vicina alla persona nella sua totalit.
Senza dimenticare di liberare il nostro sistema socio sanitario da troppi interessi e sprechi.
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Le interviste sono raccolte in strada,
spesso davanti alla sede di Alfabeti
(scuola di italiano per stranieri), sotto il cartello QUI SI RACCOLGONO STORIE. I passanti, vengono
invitati a sedere e a raccontare storie: una modalit conviviale, che ha
consentito di identificare attori motivati della socialit di quartiere con
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lit e internazionalizzazione Milano
trova la sua strada.
Enti filantropici e Terzo Settore insieme: il Padiglione della Societ
Civile a Expo, Cascina Triulza, cantiere per linnovazione sociale. Fondazione Cariplo ospiter a Milano
nel maggio 2015 lAGA meeting:
lassemblea annuale della EFC European Foundation Center, associazione delle principali fondazione
europee e nord americane convocata per discutere di Philanthropy, government and corporate engagement for social equality e di Community resilience.
Allinterno del sito Expo Milano 2015
sar Cascina Triulza - il Padiglione
della Societ Civile gestito da Fondazione Triulza - il luogo nel quale
gli enti filantropici e le realt del
Terzo Settore proporranno idee,
analisi, progetti per trovare risposte
concrete alle sfide che il tema di
Expo Milano 2015 pone alla terra e
allumanit. Cascina Triulza sar un
cantiere per linnovazione sociale
dove le organizzazioni della societ
civile proporranno alle realt del
mercato e alle Istituzioni Pubbliche
idee, strategie, progetti e nuovi modelli di collaborazione.
Urban Food Policy Pact, il patto tra
citt proposto dal Sindaco Giuliano
Pisapia che verr firmato dal numero pi alto possibile di realt urbane
nel corso di un grande evento in
chiusura di Expo Milano 2015. Nei
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Per non sacrificare intere generazioni, come oggi accade, indispensabile un tempestivo, deciso e
durevole intervento pubblico. Qui
Koo fornisce linformazione pi importante: i politici che lhanno fatto
sono stati puniti. I liberaldemocratici
giapponesi, nonostante il successo
della loro politica, nel 2009 hanno
perso a favore del liberista Abe; e in
Gran Bretagna Gordon Brown ha
perso le elezioni nel 2010 contro
lultraliberista Cameron, lo stesso
anno in cui Obama ha perso le elezioni a medio termine per il Congresso. Dove sta il problema? Il
pubblico e lelettorato, spiega Koo,
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quando partecipano alle gare le vincono perch tirano i dadi e gli va di
c***? Il Comune di Milano potr utilizzare il personale di una sua controllata Lo ha fatto lo Stato con FS
che adesso comanda in Expo, tanto
per dirne una. ATM gestisce servizi
di mobilit a Copenaghen, come ho
avuto modo di scrivere proprio su
ArcipelagoMilano. Partecipa a gare
e le vince pure. Di cosa stiamo parlando? Il Comune controlla una societ di ingegneria con altissime
MUSICA
questa rubrica a cura di Paolo Viola
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Un Requiem per Abbado
veramente difficile sottrarsi alla
commozione per quanto accaduto
alla Scala venerd e sabato scorsi,
con le due recite della Messa da
Requiem diretta da Riccardo Chailly
in memoria di Claudio Abbado. Da
anni non capitava di assistere a tanto impegno e a tanta concentrazione da parte dei duecento e pi musicisti dellOrchestra e del Coro del
Teatro, di sentirli in perfetta armonia
con il direttore e con i solisti, di vivere alla Scala uno di quei momenti
magici e irripetibili che si vorrebbero
eterni e che, quando finiscono, ci
fanno sentire svuotati e inebetiti
come quando scendiamo da una
cima che non avremmo mai immaginato di poter raggiungere.
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Cos, poco a poco, il Requiem aeternam dona eis, domine ci ha introdotto nel percorso che serve a
Verdi per entrare in una dimensione
altra rispetto alla realt, a portarsi
dalla vita terrena a quellaltra, sconosciuta e misteriosa, meditando
sul passaggio dalla vita alla morte;
Chailly prende per mano gli ascoltatori e sapientemente, con un crescendo di tensione e di brividi, li
prepara e li accompagna verso la
Grande Visione. Ed ecco che il cielo
si squarcia improvvisamente e i
tuoni e i lampi del Dies irae, dies
illa squassano le nostre coscienze
e ci sradicano definitivamente dalle
poltrone, dalla sala, dal mondo reale. Ed qui che i direttori dellorche-
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stra e del coro hanno unidea geniale: subito dopo i quattro squilli in fortissimo del tutti orchestrale, fanno
alzare in piedi i 120 coristi, tutti insieme, contemporaneamente alla
loro nota dattacco. Un colpo di teatro di grandissimo effetto che rafforza incredibilmente la tumultuosa
pagina verdiana che si ripeter pi
volte, come un memento lungo tutta
la Messa.
Questa Messa, come il Requiem
mozartiano, sorprende per la sua
profonda laicit; noto che nessuno
dei due grandi musicisti era credente o quanto meno credente devoto e
attento alle questioni liturgiche; tanto che alla prima di quella verdiana
ci fu un pasticcio diplomatico con
lautorit ecclesiastica per le contraddizioni fra i riti ambrosiano e
romano. Pi che testimonianza di
religiosit il Requiem una riflessione filosofica sulla morte, rappresentazione dello sgomento e
dellangoscia delluomo prossimo
alla fine, piet dei vivi per i morti.
Verdi dedic il suo Requiem ad Alessandro Manzoni per eseguirlo
nella chiesa di San Marco nel giorno
anniversario della di lui morte, nel
1874, e centoquarantanni dopo
Chailly replica lintenzione dedicandolo al Direttore di cui allinizio della
carriera, proprio in quel Teatro, fu
lassistente. Una storia tutta milanese e tutta scaligera che rende onore
al Teatro e alla Citt.
Laltra sera alla Scala era palpabile
la sensazione - condivisa da un
pubblico molto interessato e concentrato, assai diverso da quelli delle prime delle opere liriche e degli
abbonati e degli sponsor della Filarmonica - di trovarsi davanti a un
sublime apice della nostra civilt
musicale, sia di ieri (la creazione di
questa straordinaria opera) che di
oggi (con leccelsa qualit della sua
ARTE
questa rubrica a cura di Virginia Colombo
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Viaggio nellAfrica ignota
In anteprima per lItalia si inaugura
l11 ottobre la mostra Viaggio
nellAfrica Ignota. Il continente nero
tra 800 e 900 nelle immagini della
Societ Geografica Italiana. Composta di 54 riproduzioni digitali di
fotografie dellepoca, lesposizione
racconta lAfrica nera e ancora misteriosa della fine dell800 e dei
primi del 900 attraverso una selezione degli scatti pi belli conservati
dalla Societ Geografica Italiana.
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fotografi professionisti al seguito
delle spedizioni, in altri gli stessi
protagonisti delle spedizioni, spesso
appassionati e preparati utilizzatori
del mezzo fotografico. Aperta fino al
14 novembre, ultima di tre esposizioni in programma per il 2014, la
di settecento modelli in gesso, pitture, vetrate, oreficerie, arazzi e modelli architettonici che spaziano dal
XV secolo alla contemporaneit.
E lallestimento colpisce e coinvolge
gi dalle prime sale. Ci si trova circondati, spiati e osservati da statue
di santi e cherubini, da apostoli, da
monumentali gargoyles - doccioni,
tutti appesi a diversi livelli attraverso
un sistema di sostegni metallici e di
attaccaglie a vista, di mensole e
supporti metallici che fanno sentire
losservatore piccolo ma allo stesso
tempo prossimo allopera, permettendo una visione altrimenti impossibile di ci che stato sul tetto del
Duomo per tanti secoli.
Si poi conquistati dalla bellezza di
opere come il Crocifisso di Ariberto
e il calice in avorio di san Carlo; si
possono vedere a pochi centimetri
di distanze le meravigliose guglie in
marmo di Candoglia, e una sala altamente scenografica espone le vetrate del 400 e 500, alcune su disegno dellArcimboldo, sopraffini
esempi di grazia e potenza espressiva su vetro.
C anche il Cerano con uno dei
Quadroni dedicati a San Carlo,
compagno di quelli pi famosi esposti in Duomo; c un Tintoretto ritrovato in fortunate circostanze, durante la Seconda Guerra mondiale, nella sagrestia del Duomo. Attraverso
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renzo Damiani, Paolo Ulian, Massimiliano Adami.
Il percorso si sviluppa cronologicamente: si comincia con una stanza
dedicata a Fortunato Depero, artista
poliedrico e davvero a tutto tondo, e
alla sua bottega Casa dArte a Rovereto (dove realizzava quadri e arazzi, mobili e arredamenti, giocattoli e abiti, manifesti pubblicitari e allestimenti) e termina con una stanza
a cura di Denis Santachiara dedicata al design autoriale che si autoproduce con le nuove tecnologie.
In mezzo, un racconto fatto di corridoi, box e vetrine, che mette in scena i diversi protagonisti che, dagli
anni trenta a oggi, hanno saputo
LIBRI
questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero
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Vittorio Sgarbi
Il punto di vista del cavallo
Bompiani, Milano, 2014 pp. 148, euro 12,00
Vittorio Sgarbi, critico darte per eccellenza, ci presenta uno degli artisti
pi caratteristici del Seicento, tratteggiandone la personalit e lo stile,
con una passione che travolge. Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, nasce nel 1571, ma come molti
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scelta temporale della cattura
dellazione sta la rivoluzione che il
nostro artista avvia, sorpassando le
visioni idealizzate di Raffaello e Michelangelo. I suoi modelli non sono
fanciulle e gentiluomini della nobilt
italiana, ma soggetti scovati nei
bassifondi: prostitute, pezzenti, ragazzini di facili costumi, popolani
che lui trasforma in madonne, personaggi biblici e mitologici. La sua
scelta dunque una provocazione
che mette in crisi non solo i valori
tradizionali dellarte, ma anche quelli
etici e morali. convinto che il regno dei cieli appartenga agli umili e
non alle alte sfere del clero e della
nobilt.
Se c un autore del Novecento
dice Sgarbi che ha una somiglianza psicologica con Caravaggio,
quello Pasolini, che nei ragazzi di
borgata cercher lautenticit dellesistenza. Vi ricordate, nel romanzo
Ragazzi di vita, quando il Ricetto
SIPARIO
questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.Muscianisi
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Il teatro I compie dieci anni e guarda a dopo l'Expo
Intervista a Renzo Martinelli
Renzo Martinelli direttore artistico di Teatro I insieme a Federica Fracassi e Francesca Garolla.
Teatro I compie dieci anni, tempo di bilanci o di nuovi progetti?
Abbiamo iniziato a pensare alla
programmazione del decimo anno
con lidea di festeggiare un compleanno, ma io continuavo a dire quello che mi preoccupa non il decimo
anno, ma lundicesimo e ne sono
sempre pi convinto. Siamo stati
tutti
daccordo
nellevitare
lautocelebrazione o la mera retrospettiva, cercando invece di guardare il pi possibile al futuro. Cito
spesso una frase di Antonio Moresco: Noi pensiamo ad andare. Saranno gli altri, se lo vorranno, a disegnare le mappe. un po come
dire iniziamo a lavorare, a fare, e
la linfa di questo movimento la volont artistica: ideare, mettere in
scena, interpretare, scrivere. Quello
di cui abbiamo bisogno un movimento, non vogliamo rimanere fermi.
Cos Citt Balena?Le nostre stagioni nascono sempre da una spinta
teorica, da un tema che si traduce in
un titolo e quindi in manifesto poetico. Il manifesto poetico una tensione del gruppo e ispira la scelta
delle nostre produzioni, un focus
da cui nasce lesigenza di rivolgerci
a dei testi o di scriverne di nuovi.
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rovine, che non hanno sedimentato
in noi, pur avendoci davvero condizionato. Volevamo lavorare su questo, ma non avevamo ancora trovato un testo da mettere in scena. In
quel periodo stavo leggendo Bernhard, ho incontrato quel testo e ne
sono stato folgorato: parlava del nazismo come se non fosse mai finito,
era ambientato negli anni 70, ma
per i protagonisti della pice il tempo non era mai passato, la memoria
condizionava il loro presente ibernandoli nel tempo. Per questo mi
venuta lidea di non far interpretare i
personaggi da attori in et, ma di
realizzarlo con attori giovani, come
se i protagonisti fossero rimasti immobili, fermi in quel tempo che continuano a celebrare. Questo un
buon esempio per descrivere come
nasce lesigenza di mettere in scena
qualcosa, di indagarlo.
Sicuramente abbiamo una preferenza, un motore, che ci spinge a
lavorare sulla drammaturgia contemporanea, ma cercando sempre
quelle che io chiamo parole che
restano: parole che riescano anche
ad avere un carattere universale.
Il Teatro I identificato come uno
dei teatri pi di ricerca di Milano. Sei daccordo? Cos per te
la ricerca? Purtroppo, nel tecnicismo teatrale, ricerca pu essere
solo unetichetta, ma se, per un attimo, proviamo a fare un ragiona-
CINEMA
questa rubrica curata da Anonimi Milanesi
rubriche@arcipelagomilano.org
Pasolini
di Abel Ferrara [Belgio Italia Francia, 2014, 86']
con William Dafoe, Ninetto Davoli, Riccardo Scamarcio
Un film da vedere. Forse un film
da rivedere perch, pasolinianamente, difficile e pieno di letture.
Non si pu non apprezzare il progetto ambizioso di Abel Ferrara nel
ripercorrere lultimo giorno di vita di
Pierpaolo Pasolini.
Il film procede su binari diversi: da
una parte la narrazione, material
fact, dello scorrere delle ore. A questa si sovrappone, anzi scorre accanto, la messa in scena, estremamente onirica, di Petrolio, romanzo
sul quale stava finendo di lavorare
Pasolini in quel periodo. Romanzo
su cui si interroga: Questo romanzo
riesce a dire dignitosamente e poeticamente quel che volevo dire?
Pasolini rientra a Roma da Stoccolma, e nelle 24 ore che precedono la sua morte rilascia unintervista
a Furio Colombo, incontra Ninetto
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Ninetto Davoli contemporaneo di
Pasolini interpretato da Riccardo
Scamarcio, vengono attratti da un
rumore assordante. E viene spiegato loro che il mondo abitato da gay
e da lesbiche e che una volta
allanno questi si incontrano e si accoppiano.
Peccato che il politicamente corretto
di oggi, strida con quello che stato
ph_Marco Menghi
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