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n. 29 VI - 3 settembre 2014
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gi pensano a Milano in termini metropolitani. Se il problema che Zona "x" un nome poco affascinante,
si possono sempre cambiare i nomi
alle Zone ribattezzandole in modo
da legarle maggiormente alla tradizione.
In ogni caso la definizione delle Zone sarebbe con funzione prevalentemente amministrativa, in modo da
dare ai cittadini un gruppo di referenti e amministratori (effettivi) molto pi vicini a loro e alle loro esigenze e problemi. E non sar certo
questo che far perdere alla citt
(metropolitana) il focus su una strategia urbanistica o di sviluppo coerente con i propri territori: la direzione strategica resta (e deve restare!)
ben salda in mando allente Citt
Metropolitana, che verrebbe per
sgravato dalle incombenze pi territoriali, demandate a enti realmente
vicini ai territori.
Ovvio che non sto implicando che il
Comune oggi non si occupi dei territori, ma evidente che per quanto
riguarda lamministrazione spicciola", ben diverso gestire una citt di
un milione e duecentomila abitanti e
o una di centomila. Prova ne che
per un cittadino di, per dire, Cusano
molto pi facile parlare con il suo
Sindaco di uno specifico problema
che non per un cittadino di Milano,
che ha sicuramente maggiori difficolt ad accedere al suo Sindaco e
spesso non ha idea di chi sia (o di
cosa faccia) il Presidente della sua
Zona. Oltretutto un assetto simile
porterebbe anche a un riequilibrio
(anche di potere) tra i vari soggetti
amministrativi presenti allinterno
della Citt Metropolitana.
*Consigliere di Zona 1
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versit del Delaware con i soldi
pubblici USA. LItalia sembra aver
rinunciato allinnovazione, nonostante la fase migliore della sua economia sia stata generata, nel dopoguerra, proprio da questa (Filippo Astone, recensore del libro, Il
Sole 24Ore, 10/8/14, p. 25). Oggi,
invece, unintera generazione ha
investito pi nella casa che
nellistruzione dei figli, con risultati
che ormai si vedono chiaramente
(Mario Deaglio, Il Sole 24Ore,
17/8/14, p. 33). Eh gi.
Altrove, a Londra dove sono stato a
giugno e luglio, in un mese ho visto
tante persone a passeggio col cane
quante in unora a Milano. Ma in
quel mese sono stati incriminati,
giudicati, condannati, incarcerati
lassistente per la comunicazione
del premier Cameron e un lord, stella tv per decenni. Uno stato riconosciuto colpevole di cospirazione
(intercettava e falsificava comunicazioni elettroniche), laltro di pedofilia.
Cameron stato redarguito dalla
Corte per essersi scusato, dopo la
prima per studi e poi per lavoro, individua le maggiori debolezze italiane nella mancanza di legalit e di
innovazione. Le due cose si tengono: dove non si pu fare conto sulla
legge, soldi e idee non girano, perch facilissimi da rubare. Da noi il
peggio non che i politici si coprono
le spalle e i condannati in giustizia
condannano le sentenze, ma che gli
italiani ancora li ammirano e votano,
a conferma che si hanno i politici
che si meritano anche (anzi, soprattutto) quando le cose vanno male.
Il giovane economista esprime in
linguaggio corrente quanto scrisse
oltre due secoli fa il filosofo Adam
Smith: leconomia di mercato funziona solo in societ ben governate
perch, se ognuno il miglior giudice dei propri interessi, la giustizia
non esiste quando ognuno il giudice di se stesso. Il mercato stesso
non esiste se il governo non garantisce la concorrenza (leva dellinnovazione) e la giustizia (tutela
dellinnovazione).
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moderno Principe sarebbe banditore della riforma intellettuale e morale). Vale allora forse la pena di riprendere qualche accenno sul rapporto tra etica e politica, ammesso
che quest'ultima riesca a riemergere
in qualche modo dal miope pragmatismo dilagante e darsi ragione del
proprio ruolo e missione.
Senza disconoscere il valore
dellautonomia della politica, che
deve giustamente rifuggire lappiattimento sul moralismo o addirittura
sul confessionalismo, per non cadere nella involuzione dello Stato etico" o persino "teocratico: viviamo
giustamente nella patria di Machiavelli che per primo riconobbe le ragioni proprie della politica, distinte
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avere poniamo un 20% in pi di slp
che aggiunge poco valore e che
non si sa dove mettere), dall'altra si
perde la possibilit di espansione
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convincere i cittadini a supportarli
nel controllo esclusivo del territorio,
perch basta frequentare alla mattina un quartiere con dei locali di ritrovo serale, per rendersi conto del
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che la mancanza di sostegno politico impedisce agli investitori di contribuire con pi soldi a progetti di
infrastrutture come strade, reti elettriche e del gas. I politici sono ancora convinti che le infrastrutture
devono essere fornite dal governo
ha affermato Maximilian Zimmerer.
Zimmerer sovrintende 556 miliardi
di Euro di asset gestiti per conto di
clienti assicurativi da Allianz e ha
previsto di spostare le attivit a reddito fisso in beni reali, quali le infrastrutture e le energie rinnovabili
in grado di offrire rendimenti pi e-
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finanziamento di una tangenziale a
Marsiglia e dellauto-strada M8 in
Scozia. Inoltre il gruppo assicurativo
ha destinato 1,7 miliardi di euro in
risorse energetiche rinnovabili come
i parchi eolici in Germania, Francia
e Svezia. In questo momento abbiamo abbastanza soldi da investire, ma i progetti infrastrutturali non
sono abbastanza, e siamo interessati a tutto ha ribadito il responsabile di Allianz.
Sembra un appello al nostro governo e manifesta un ottimismo verso
le prospettive di crescita simili a
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tanti parchi della citt: nei Parchi di
Largo Marinai d'Italia, della Chiesa
Rossa, di via Livigno, di via Morgagni, di via Lessona e nel Giardino
Cassina de' Pomm di via Zuretti. Un
progetto voluto da Metropolitana
Milanese, che gestisce dal 2003 anche il Servizio Idrico Integrato della
citt di Milano, cui competono compiti di realizzazione di nuove reti e
impianti, nonch di cura della manutenzione di quelli esistenti.
L'acqua di Milano di qualit molto
alta, garantita da analisi quotidiane
per il monitoraggio dei parametri
chimici, chimico-fisici e microbiologici e fa pochissima strada: viene
prelevata da pozzi profondi circa
cento metri, quando serve trattata
e filtrata su carboni attivi e due o tre
ore prima di giungere al rubinetto si
trova ancora nel sottosuolo milanese.
legamento con Fiera ... alla fine nulla. I fiumi (compresi quelli del traffico) devono poter esondare e il problema non va risolto solo a Milano,
bisogna anche risalire nei paesi a
monte dove si costruito anche nei
fiumi: non soluzioni ma solo nuovi
costi veri e accessori.
CINEMA
questa rubrica curata da Anonimi Milanesi
rubriche@arcipelagomilano.org
Milano Film Festival 2014
Apre gioved 4 settembre la XIX edizione del Milano Film Festival
2014 , appuntamento tra i pi attesi
dalla comunit cinefila milanese, ma
non solo. Molti gli appuntamenti da
non perdere dal 4 al 14 settembre,
del Festival prodotto da Esterni che
ha da sempre uno sguardo privilegiato su novit, corti e animazione:
qui il pdf del programma completo.
Il Focus animazione anche questo
anno propone unampia scelta dal
panorama delle produzioni animate
contemporanee, con anteprime come il lungometraggio O Menino e O
Mundo, del brasiliano Al Abreu,
mix di animazione tradizionale e digitale e stile documentario, e la
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organizzato in collaborazione con
Jack Daniel's, con concerti live e Dj
set gratuiti curati dal collettivo I distratti.
MUSICA
questa rubrica a cura di Paolo Viola
rubriche@arcipelagomilano.org
Bach al Festival di Edimburgo
Con lultima nota pre-estiva ci eravamo spostati a Roma per occuparci delle disavventure di quel Teatro
dellOpera e di una magnifica pianista che con un colpo dala gli ha
salvato la faccia; con la nota di oggi,
di ripresa dopo le Feriae Augusti,
ripartiamo ancora lontani da Milano
- dove ci sta aspettando MI.TO - e
andiamo a Edimburgo dove, come
tutti i mesi di Agosto, un Festival
Internazionale di Musica, Teatro e
Danza sconvolge la citt trasformandola in un unico grande palcoscenico sul quale accade di tutto: le
strade piene di vita, di allegria, ragazzi che parlano tutte le lingue
possibili e immaginabili, centinaia di
spettacoli e spettacolini, concerti e
rappresentazioni, mimi e clown,
cantastorie e funamboli, per non dire delle numerosissime rievocazioni
e allusioni relative alle leggende della citt esoterica e misteriosa di epoca vittoriana e degli oscuri tempi
che la precedettero. Un divertente e
vitale irediddio.
Ma oltre a questo bailamme detto
Fringe (che un po come dire il
nostro fuorisalone, rispetto al Salone del Mobile, elevato allennesima
potenza) vi il Festival ufficiale che
riempie teatri, auditorium, chiese,
sale e locali di ogni genere e tipo,
con un programma stampato in car-
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mo bene, ma in questo caso amplificato a dismisura) che il pubblico
aveva unet media molto elevata,
che i giovani si contavano con le
dita di una mano, e che il direttore
ha interpretato questa situazione
come idonea alla sopportazione e
alla pazienza degli ascoltatori, fatto
sta che dalla Messa sono scomparsi
quei contrasti, quelle contraddizioni
e quelle urticazioni con cui Bach
racconta e commenta il dramma
della liturgia cristiana sostituiti da un
cantico nostalgico, amorevole e
mieloso assolutamente incongruo ai
testi evangelici.
Le Messe venivano ascoltate come
commento musicale al rito che si
svolgeva sullaltare, con i suoni che
provenivano dalle terga degli ascoltatori, e dunque vero o verosimile
che a Lipsia, nella chiesa di San
Tommaso, la Messa domenicale di
Bach, specialmente nelle grandi occasioni, venisse eseguita sottotono
per non sovrastare lufficio religioso.
Ma quando quella stessa musica
viene eseguita due secoli pi tardi
sul palco di una sala da concerto e
per un pubblico che prescinde da
ogni interesse religioso e non deve
fare altro che concentrarsi su di es-
LIBRI
questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero
rubriche@arcipelagomilano.org
John M. Najemey
Storia di Firenze 1200-1575
Einaudi, 2014
pp. 643, euro 42
La nuova edizione della monumentale "Storia di Firenze 1200-1575"di
John M. Najemy sta replicando il
grande successo delle due precedenti, apparse nel 2006 e nel 2008.
Del resto l'ampiezza, il rigore e l'originalit delle ricerche dello storico
della Cornell University avevano
impressionato il pubblico degli appassionati e la comunit degli esperti del Rinascimento italiano fin
dai tempi dei "Discours of Powers
and Desires", del '93 e del celebre
"Italy in the Age of the Renaissance
1300-1550" del 2004.
Chi si immerga - il caso di dirlonella lettura di quest'ultimo capolavoro di Najemy rimane sorpreso e
affascinato dalla prospettiva "laica"
a cui l'intera opera risponde, prospettiva svincolata dalla leggenda e
dal mito di Firenze, citt che si presenta come un miracolo inspiegabile, terra incantata di geni le cui opere suscitano ammirazione e stupore,
anche perch, mai nemmeno tenta-
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te in precedenza (come la Commedia di Dante o la cupola del Brunelleschi) e subito assunte ad archetipi
culturali - e tecnici- insuperati.
Cos pure la vulgata storiografica si
attardata a presentare i protagonisti della vita economica e politica
della citt nella loro immagine idealizzata di mecenati illuminati, promotori di cultura, modelli di civilt.
In realt gli ottimati e i sedicenti patrizi del Rinascimento fiorentino furono talvolta e in parte anche emuli
di Pericle (come spesso amano
presentarsi) ma soprattutto, e sotto
questo profilo il racconto di Najemy
veramente esemplare, gestori e
interpreti attenti e determinati,
quando non spietati, di strenui conflitti sociali politici ed economici con
le altre due classi emerse nel ribollire della citt e del contado: in primo
luogo il "popolo" che fond la Repubblica delle arti e dei mestieri,
subito dopo i lavoratori addetti a
quelle produzioni di eccellenza che
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ropea" dovette rivedere in forma radicale la propria azione politica, la
propria cultura e i propri comportamenti sociali per resistere alla pressione costante di altre classi, parallele e non subordinate, suscitando
un'enorme quantit di dibattiti, riflessioni, cronache, polemiche da
parte di umanisti, poeti e teorici del-
SIPARIO
questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.Muscianisi
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Il Miles gloriosus di Plauto al Tindari
Testo Plauto. Traduzione teatrale F. Amoroso. Regia Alvaro Piccardi. Scene L. Ghiglia. Costumi D. Cernigliaro. Musiche S. Marcucci.
[In ordine di apparizione] Pirgopolinice Edoardo Siravo. Artotrogo Antonio Silvia. Palestrione Marco Simeoli. Periplectomeno Renato
Campese (sostituito da Alvaro Piccardi). Sceledro Francesco Scilella. Filocomasia Lara Balbo. Pleusicle Ruggero Cecchi. Acroteleuzio
Giulia Di Quilio. Milfidippa Leidys Candy Rojas Martnez.
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ARTE
questa rubrica a cura di Virginia Colombo
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Da Milano a New York
A volte i sogni si realizzano. Anche
quelli che sembrano impossibili, anche quelli che avevi nel cassetto da
anni. E a volte, la persona fortunata
sei proprio tu.
La Fondazione Banca del Monte di
Lombardia ogni anno finanzia il
Progetto Professionalit Ivano Becchi, un fondo che permette a 25
giovani, tra i 18 e i 36 anni residenti
in Lombardia, di poter fare una esperienza professionalizzante nel
proprio campo lavorativo, per approfondire e acquisire competenze pratiche, tecniche e teoriche, da poter
poi spendere nel proprio lavoro. Il
tutto interamente spesato.
Per candidarsi, oltre ai requisiti di
base, bisogna presentare un progetto da svolgere in Italia o allestero,
per un massimo di 6 mesi, in un istituto/azienda/universit ecc che possa portare un valore aggiunto al
proprio percorso formativo.
Mi hanno informata quasi per caso
di questo bando, e con grandi speranze ma poca fede, ho deciso di
parteciparvi. Con grande emozione,
al momento dei risultati, ho scoperto
di essere una dei candidati vincitori
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Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8,50
euro.
Leonardo Icon
Leonardo Da Vinci ancora una volta
protagonista di Milano. Si inaugurata ieri sera la scultura intitolata
Leonardo Icon, opera ispirata al
genio di Leonardo e appositamente
disegnata dallarchitetto Daniel Libeskind per valorizzare la piazza
Pio XI recentemente pedonalizzata.
Leonardo continua quindi a dialogare, con un rapporto lungo decenni,
con la Biblioteca e la Pinacoteca
Ambrosiana che sorgono sulla piazza, scrigni darte contenenti tra
laltro il famoso Ritratto di Musico e
limportantissimo Codice Atlantico, a
opera del maestro toscano.
Luogo e posizione centralissima per
la scultura dellarchistar Libeskind,
che oltre ad impreziosire la riqualifi-
cata piazza, ha giocato con Leonardo non solo per omaggiare il suo
genio, ma anche sottolineandone il
talento artistico, creando per la scultura un basamento circolare riproducente la mappa della citt di Milano cos come Leonardo stesso
laveva descritta.
Unoperazione in linea con il programma di Expo 2015, che tenta di
arricchire la citt con opere e trasformazioni di ambito culturale a cui
il grande pubblico pu relazionarsi e
magari farle diventare nuovi punti di
riferimento urbano.
Leonardo Icon si presenta come un
totem di quasi tre metri, fatto di leghe metalliche, che lamministrazione comunale ritiene particolar-
Munari politecnico
Il genio di Bruno Munari ha spaziato
in diversi campi: dalla grafica
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del 900, propone un percorso affascinante su alcune delle sperimentazioni/invenzioni progettate dallartista.
I pezzi in mostra provengono tutti
dalla Fondazione di Bruno Danese
e Jacqueline Vodoz di Milano, che
nella molteplice veste di amici, collezionisti, editori e industriali, per
decenni hanno sostenuto e incentivato Munari a sperimentare linguaggi diversi. Lobiettivo della mostra dunque rivelare la propensione artistica di Munari, compito
che idealmente prosegue lesposizione allestita nel 1996 nelle sale
della Fondazione stessa, rileggendone per la collezione e aprendola
a un dialogo con una generazione di
artisti, presenti in mostra, che con
Munari hanno avuto un rapporto
dialettico.
La mostra divisa in sezioni, attraverso le quali appaiono gli orientamenti artistici di Munari attraverso il
disegno e il collage, con un modo di
intendere larte vicino alle pratiche
delle avanguardie storiche; ma dalle
quali emerge anche il suo rapporto
con la ricerca scientifica, come supporto di intuizioni plastiche e meccaniche; per arrivare poi alla produzione artistica vera e propria.
Soprattutto queste opere vivono di
corrispondenze e influenze, citate
da Munari nei suoi libri quali quelle
di Mary Vieira e Victor Vasarely; ma
in mostra ci sono anche pezzi di artisti che hanno esposto e condiviso
ricerche con lui come Enzo Mari,
Max Bill, Franco Grignani e Max
Huber; e di artisti che lo hanno frequentato come Getulio Alviani e Marina Apollonio. Senza dimenticarsi di
coloro che hanno condiviso momenti importanti del suo percorso, come
Gillo Dorfles e Carlo Belloli, e successivamente il Gruppo T. Infine,
questa stessa sezione include figure
che con Munari hanno mantenuto
un rapporto ideale in termini di capacit e ispirazione, come Giulio
Paolini e Davide Mosconi.
Le opere degli artisti selezionati discutono, dialogano e si relazionano,
oggi come allora, con limmaginario
estetico di Munari, anche grazie a
un sistema di allestimento fatto di
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di settecento modelli in gesso, pitture, vetrate, oreficerie, arazzi e modelli architettonici che spaziano dal
XV secolo alla contemporaneit.
E lallestimento colpisce e coinvolge
gi dalle prime sale. Ci si trova circondati, spiati e osservati da statue
di santi e cherubini, da apostoli, da
monumentali gargoyles - doccioni,
tutti appesi a diversi livelli attraverso
un sistema di sostegni metallici e di
attaccaglie a vista, di mensole e
supporti metallici che fanno sentire
losservatore piccolo ma allo stesso
tempo prossimo allopera, permettendo una visione altrimenti impossibile di ci che stato sul tetto del
Duomo per tanti secoli.
Si poi conquistati dalla bellezza di
opere come il Crocifisso di Ariberto
e il calice in avorio di san Carlo; si
possono vedere a pochi centimetri
di distanze le meravigliose guglie in
marmo di Candoglia, e una sala altamente scenografica espone le vetrate del 400 e 500, alcune su disegno dellArcimboldo, sopraffini
esempi di grazia e potenza espressiva su vetro.
C anche il Cerano con uno dei
Quadroni dedicati a San Carlo,
compagno di quelli pi famosi esposti in Duomo; c un Tintoretto ritrovato in fortunate circostanze, durante la Seconda Guerra mondiale, nella sagrestia del Duomo. Attraverso
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