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i bandi non nascondano tranelli come la discordanza tra tavole grafiche, descrizione ed elenchi prezzi:
discordanze spesso intenzionali per
favorire la formazione di riserve
contabili. Tanto per citare un esempio. Dato poi che correggere
spesso pi lungo e complicato che
fare ex novo tanto ne avremmo a
ricominciare da zero. Ma non c
tempo. Bisognerebbe andare a riguardare le varie commissioni che
sono previste nei meccanismi di aggiudicazione per accertarsi innanzitutto della loro competenza e poi
della loro indipendenza.
Per il futuro bisognerebbe che ogni
commissario esprimesse il suo parere per iscritto per poterlo valutare
a posteriori. Bisognerebbe che tutti
questi atti (come tutti quelli relativi
allappalto pubblico come ormai si
chiede a gran voce da pi parti) fossero classificati come open data e
dunque accessibili a tutti. Bisognerebbe bisognerebbe bisognerebbe! Un lungo elenco di cose ovvie. Bisognerebbe forse in primo
luogo, come in parte sta raccontando lingegner Maltauro, farsi dire
come si fa, non tanto per saperlo
perch si sa gi, ma per avere una
autorevole conferma: chi da tempo
lo dice non mai stato ascoltato. Il
danno erariale di questa sordit a
chi lo vogliamo attribuire?
Fuori sacco: La Lega dei Ticinesi
(lomologo ticinese della Lega Nord) sta
raccogliendo le firme necessarie (7.000)
per indire un referendum popolare contro
il finanziamento di tre milioni di franchi
svizzeri che il Canton Ticino vuole investire per Expo. Le ragioni? Hanno letto le
cronache delle ultime settimane.
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cademici a occuparsi di questo tema. Il Fai, in particolare, da anni ha
acceso i riflettori su questo tema,
elaborando anche un dossier assieme al Wwf e organizzando decine di tavole rotonde.
Italia Nostra, l'associazione di cui
sono presidente a livello regionale,
sta agendo su un altro fronte, analizzando i Piani paesistici delle regioni italiane e lo stato della copianificazione Stato -Regioni in materia di paesaggio per cercare di ridare dignit alla pianificazione urbanistica che dovrebbe essere un
modo per governare la vita e i bisogni della comunit e non un veicolo
per operazioni speculative di gruppi
di potere che si lanciano alla conquista dei comuni.
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peo, sarebbe unassurdit. Esiste
anche un clientelismo buono, che
pu determinare la crescita economica [J. de Saint Victor, pp. 3367]. Il clientelismo locale ci che
rimane di una sovranit statale ormai senza consistenza.
Prima che Miglio scoprisse il buon
clientelismo malavitoso, Paolo Prodi
pose la questione cruciale della cittadinanza come coscienza collettiva, una stessa fede che coinvolga i
gestori del potere e luomo comune. Fascismo, nazismo, comunismo sono stati tentativi di costruzione di una identit collettiva ideologica come surrogato, come falsa risposta a una crisi profonda che ha
investito la forma Stato, come
cresciuta negli ultimi secoli e nel
suo insieme nella realt del mondo
contemporaneo. Per questo la caduta del comunismo non ha avuto
soltanto un aspetto liberatorio, come
ultimo atto della caduta delle ideologie totalitarie, ma sta anche provocando laccelerazione della nostra
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Nessuno intende sminuire i processi
partecipativi, soprattutto nel loro obiettivo primario di indirizzare
lattenzione su situazioni e mancanze che, meno appariscenti e note,
rischierebbero altrimenti di non essere conosciute o prese in considerazione. Ci non significa per che
la partecipazione si debba per forza
esprimere nella proposta o nel dissenso; pu anche passare invece
attraverso una forma differente,
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contrapposta
di
norma
limpossibilit di far le cose in fretta.
Una sorta di rinuncia a intervenire e
unammissione di impotenza della
politica a rinnovare la struttura operativa del Comune, nonostante sia
condiviso il giudizio che questa
struttura sia troppo rigida, statica,
incancrenita e ferma da anni. Ma
queste insufficienze possono ancora essere rimosse, se lintera maggioranza e lintero consiglio riscoprissero oggi il filo di unazione politica che ha il dovere di guardare in
faccia alla realt per rimuovere gli
ostacoli pi grandi, con maggiore
coraggio.
Cito solo tre questioni.
Primo. Nonostante le migliori intenzioni e le pi roboanti dichiarazioni,
non siamo riusciti in questi anni ad
affrontare con energia il tema di una
diversa organizzazione della macchina comunale, coerente a una diversa e pi efficiente politica dei
servizi e a una contemporanea e
diversa politica del personale. Per
una sburocratizzazione della struttura comunale e per un suo efficientamento in rapporto a una politica di
spending review. Che non vuol dire
tagliare in modo lineare le spese dei
singoli assessorati, ma analizzare
dove spendiamo, per cosa e come
spendiamo, per quali servizi utili e
per quali meno utili.
Questione che marcia in parallelo
con quella di una diversa politica
della spesa corrente. Che non in
s solo il problema della riduzione
tout court della spesa, che pur avrebbe dovuto avere una curva discendente rispetto a quella delle
giunte precedenti, ma riqualificazione dellazione comunale, per
rapportare la macchina a una diversa e pi efficace gestione dei servizi. Certo una cosa che non si fa
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to il diavolo, indipendentemente dal
perch stato contratto. Il debito
una brutta tassa si dice la pagano i nostri figli, la paga il futuro ed
una tassa invisibile, non viene varata con procedimento democratico.
Cosa non vera da nessun punto di
vista e comunque non distinguendo
da debito a debito, da intervento a
intervento, da come stato contratto e a quali costi.
Pu una giunta muoversi su questa
strada? Nel merito vuol dire non avere idea che necessario investire
per il futuro e per le future generazioni, non innovare e soprattutto
non riconoscere, come lo riconoscono tutti, nella politica degli investimenti e nelle infrastrutture una
spinta essenziale per rilanciare
leconomia. Se poi si valuta
lavversione ideologica che questa
giunta ha mosso nei confronti delle
iniziative di project financing, quasi
a impedire anche a risorse private di
poter dare un contributo nella realizzazione di nuove infrastrutture
pubbliche (si veda il caso di quanti
parcheggi interrati per residenti o a
rotazione finanziabili da imprese o
da cooperative sono stati derubricati) potremmo ritenere che la nostra
maggioranza ha paura delle opere
pubbliche e degli investimenti. Al di
fuori di uno sterile piano triennale
non si va. Salvo la difesa, troppo
incondizionata, delle opere attivate
nellambito di EXPO.
Per esempio, pensare che il nostro
bilancio sia in difficolt a causa della
partita del trasporto pubblico un
errore concettuale. Fare investimenti nel settore dei trasporti e della
mobilit, per una diversa qualit della vita, per la riduzione del traffico e
della congestione giusto o sbagliato? Se si drammatizza e se si
criminalizza il comparto del trasporto pubblico, qual viceversa il modello di mobilit che vogliamo realizzare in questa citt? Ci sono solo
tre alternative: andare a piedi, andare in bicicletta o andare in macchina. E se, per giunta, non si vogliono
neppure i parcheggi interrati ci si
arrende allidea che le macchine
siano parcheggiate, quasi stabilmente, ai lati delle nostre strade, sui
marciapiedi e negli altri spazi pubblici disponibili. Non credo che nessuno, sul piano politico, sia disposto
a sostenere a freddo una tale opinione, che pur di fatto viene assunta
quando si discute di bilancio.
Se vogliamo aumentare luso dei
mezzi pubblici bisogna invece avere
il coraggio di dire che vogliamo il
potenziamento del trasporto pubblico e dobbiamo difendere il debito.
Che non uno scandalo il fatto che
ci siano delle voci di bilancio consi-
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una prospettiva diversa per il futuro,
sia sul terreno della spesa che su
quello delle entrate, dimostrando
che si sta facendo tutto il possibile
per cambiare le cose in termini
strutturali.
no fa, che Milano rilanci lItalia migliore, evitando che a volte sia afflitta da piccolezza.
sigla UCP, sino ad arrivare al recente Libro Bianco preparato dai saggi
nominati dalla Regione Lombardia.
Poich tutti sono daccordo da venti
anni su questa proposta, ma quasi
nulla successo, la domanda da
farsi non come intervenire sulla
sanit, ma perch non si riesce a
fare neppure ci su cui tutti sono
daccordo.
Le ragioni sono duplici. La prima
la forte resistenza degli attori e degli
operatori; in particolare i medici di
medicina generale non vogliono
perdere la loro autonomia oppure
vorrebbero loro essere gli attori
principali di queste nuove strutture,
senza per avere le risorse imprenditoriali ed economiche per farlo.
Inoltre gli erogatori privati accreditati
con il Sistema Sanitario Nazionale
non sono interessati ad avviare
strutture che hanno una redditivit
bassa e che costituiscono una minaccia alla loro posizione di rendita.
Laltro motivo lincapacit del settore pubblico di avviare i cambiamenti necessari attraverso progetti
innovativi e imprenditoriali. Il settore
pubblico si abituato a gestire
lesistente burocraticamente e si
trova in difficolt rispetto alla necessit di modificare le regole e le mo-
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citare Carlo Cattaneo, ricordato
spesso da Giancarlo Consonni), citt che invece una volta traeva da
ci la sua cifra distintiva, la connotazione della sua bellezza riservata (Alberto Savinio).
La grande citt. Oggi, oltre la met
degli uomini vive nelle citt. Ed
soprattutto in esse che si d forma
allattuale condizione umana. Tale
condizione segnata, soprattutto
nellOccidente capitalistico, cio nei
paesi
sulle
due
sponde
dellAtlantico, Europa e America, da
esasperati processi di divisione sociale e dalla esclusione crescente di
grandi masse dai benefici dello sviluppo economico e tecnologico.
Le citt, nella loro stessa fisicit,
nella forma e organizzazione degli
spazi, sono sempre state testimoni
della separatezza sociale. Ma ora lo
sono di pi. La citt dei ricchi e la
citt dei poveri (Bernardo Secchi)
sono segnate pi rigidamente, e sono pi distanti, pi diverse ed estranee, tra loro pi incomunicanti. Popolo e borghesia - diciamo cos, per
tagliar di grosso - una volta, ma non
troppo tempo fa, a un di presso fino
a quando la societ ruotava attorno
alle grandi fabbriche, erano pi mescolati, sempre diversi e separati,
ma contigui e comunicanti, necessariamente interdipendenti. La polarizzazione delle ricchezze, le diseguaglianze sempre pi sfrontate sono allorigine della grande crisi, ma
vengono accuratamente nascoste e
perci fanno poco scandalo. Anzi, la
favola che si racconta che la crisi
sia dovuta al debito pubblico, e che
il debito sia cresciuto per un eccesso della spesa per la protezione sociale. Per cui occorrono sempre
nuove riforme (strutturali, naturalmente!), tagli e tasse.
In Italia, il 10 per cento pi ricco della popolazione possiede il 50 per
cento della ricchezza nazionale.
Negli USA, il paese pi potente del
mondo, lo 0,6 pi ricco della popolazione si accaparra il 39% del reddito annuo, cio del PIL. Ma le cose
vanno sempre peggiorando. Nei 15
paesi Ocse, tra il 76 e il 2006, la
quota dei salari (compresi quelli del
lavoro autonomo) rispetto al valore
aggiunto, cio al Pil, scesa dal 67
al 57%, di 10 punti. In Italia, nello
stesso periodo scesa di 15 punti,
dal 68 al 53%. Il che vuol dire che
anno dopo anno un fiume di soldi
corso dal basso allalto, dai salari ai
profitti e quindi alle rendite. Calcolati
nei termini del Pil di oggi sono 240
miliardi di euro lanno! (dati tratti da
L. Gallino) In otto anni il ceto medio
si ristretto, scrive Piero Ignazi. Nel
2006 si ritenevano appartenenti a
quella fascia sociale il 60% degli
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mi diversi, ci incoraggia a una socialit pi spontanea e cordiale, ci restituisce almeno un poco al piacere
della contemplazione o comunque
apre uno spiraglio allesercizio della
nostra sensibilit estetica. Insomma,
il parco infrange almeno un poco la
dittatura delleconomia.
Luomo economico una specie
recente, creata dal capitalismo, e
portata a esasperazione dal capitalismo di ultima generazione. Riguarda la bazzecola di qualche secolo, ma ha prodotto gi una profonda mutazione antropologica. Ha
forgiato luomo unidimensionale della logica strumentale, solo calcolo e
interesse. Nellepoca postideologica, questa ideologia-religione imperversa, e per essa tutto ha un valore economico, tutto ha un prezzo,
e non c pi tempo per nulla perch il tempo danaro.
Il ritorno -si fa per dire- alla natura
ha, credo, questo senso di parziale
liberazione, di restituzione alluomo
sempre in traffico di un poco del suo
tempo. Col Parco Nord credo che ci
siamo riusciti. Io sono un fruitore
massimo del parco (per via del cane) e naturalmente conosco tante
persone che lo frequentano. Per
mi capita, cosa che fuori non succede, di scambiare talvolta il saluto
con assoluti sconosciuti, come usava una volta tra pellegrini e oggi ancora tra camminatori di montagna. E
non solo il saluto e il sorriso ma anche di scambiare qualche chiacchiera occasionale, breve e leggera. Un
autentico dono. Disponibile e uguale
per tutti.
Il verde, i parchi, valorizzano i luoghi. Il Parco Nord (scusate, ma la
mia unica vera esperienza) ha trasformato il territorio della periferia,
campi di risulta lontani dalla citt, e
ha portato centralit e qualit (ed
anche valore economico). Ha incivilito le comunit gi emarginate
oltre le mura. Il Parco Nord non ha
solo separato, ma ha anche unito.
Non solo ha impedito la saldatura in
un unico agglomerato dei diversi
paesi dellhinterland, ma li ha anche
connessi, resi pi vicini e tra loro
dialoganti.
Andare
da
AfforiBruzzano a Sesto, una volta non
solo era complicato, ma non aveva
senso. Perch, se non costretti dal
lavoro, andare a Sesto? A far che?
Oggi ci riconosciamo nella comunit
del parco, ci incontriamo, semmai
per il puro piacere di sconfinare. Ci
spostiamo facilmente a piedi o in
bici e in un quarto dora raggiungiamo lantipode di un tempo! Siamo diventati pi metropolitani.
Ritorno alla geografia. Milano, la
citt di mezzo. Di mezzo ai monti,
quelli a Nord, le Alpi, e quelli a Sud,
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gli Appennini; di mezzo ai fiumi,
lAdda e il Ticino, per non dire di
molti altri; di mezzo alla pianura vasta, a cavaliere tra quella arida e
quella irrigua. Milano ricca di acque
abbondanti, tra canali e marcite, e
terre tra le pi fertili del mondo. Prima venuta la geografia. Per molti
secoli la fortuna di Milano stata
open Expo quale rimedio per assicurare la trasparenza della gestione: tutte le spese, gli appalti, i contratti, i compensi, i bilanci vari dovranno essere pubblicati online, cos da rendere accessibili e trasparenti tutti i passaggi di denaro. Tale
idea sicuramente molto valida,
peccato che se ne era parlato gi
due anni fa ed era stato oggetto della predetta Legge Regionale.
La normativa regionale del 2012,
infatti, aveva previsto il sistema di
gestione informatizzata SI.G.Expo,
mezzo ad altissima sofisticazione
informatica che doveva consentire
di rendere pubblici tutti gli appalti, le
spese e i soggetti coinvolti nelle
singole procedure. Non solo. Il 7
marzo 2012 si insediava presso il
Ministero dellUniversit e della Ricerca lInnovation Advisory Board
(IAB) di Expo 2015, un organismo in
cui sedevano tutti i partner tecnologici che avrebbero dovuto contribuire allavvio dellinfrastrutturazione
informatica e telematica dellevento.
Coordinatore del progetto era Riccardo Luna, primo direttore di Wired
ed erano invitate a partecipare al
comitato anche quattro donne di
grande valore come Flavia Marzano, presidente di Stati Generali
dellInnovazione, la virologa Ilaria
Capua, scienziata di fama internazionale, Loretta Napoleoni, esperta
mondiale di economia e terrorismo
e Lucia Votano, direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Tale organismo di fatto non si mai
riunito e linformatizzazione della
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lando quella che era l'invenzione
originale del manufatto Stazione
Centrale,
il
naturale
percorso/accesso coperto della viabilit
CINEMA
questa rubrica curata da Anonimi Milanesi
rubriche@arcipelagomilano.org
Gigol per caso
di John Turturro [USA. 2013, 98']
con John Turturro, Woody Allen, Sharon Stone, Vanessa Paradis
Succede che a Murray - un irresistibile Woody Allen che calza i panni
di un libraio ebreo in crisi economica e con famiglia numerosa a carico
- venga unidea ardita per procurarsi
facili guadagni e vivere meglio: soddisfare i desideri di alcune sue conoscenti benestanti in cerca di relazioni e emozioni. Non avendo per il
physique du rle per proporre se
stesso, decide di promuovere una
terza persona, improvvisandosi intermediario di un gigol non professionista. Per caso come recita il titolo italiano (sfiorito nelloriginale
Fading Gigol)
E cos, con disinvoltura un po cialtrona, propone laffare allamico Fioravante, uomo interessante, anche
se non bello, fiorista raffinato che si
dedica anche ad altri lavoretti Fioravante diventa Virgil e accetta con
naturalezza e curiosit la proposta,
senza falsi pregiudizi e senza malizie. Gli incontri amorosi, giocati sulla capacit di ascolto e sugli sguardi
di Fioravante e sulla sua cortesia
allantica parca di parole, rivelano
anche a lui di saper essere un seduttore sensibile, capace di creare
atmosfera, di togliere limbarazzo e
di far sentire desiderate - senza cadere in eccessi da macho- le donne
che dopo averlo provato continueranno a cercarlo e anche a contenderselo.
Pi che lerotismo esplicito e gli spiriti bollenti, pervadono il film la naturalezza e il corteggiamento som-
MUSICA
questa rubrica a cura di Paolo Viola
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Troppa musica?
Domenica scorsa Milano sembrava
impazzita; con 25 gradi di temperatura e un sole meraviglioso, la citt
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varie - o di eventi come si dice per cui era praticamente pedonalizzato lintero percorso che dal Sempione attraverso lArco della Pace, il
Parco, il Castello, via Dante e via
Orefici, il Duomo, corso Vittorio Emanuele, piazza San Babila, corso
Venezia e corso Buenos Aires fino a
Loreto e poi ancora gran parte di via
Padova, un unico stradone lungo
una decina di chilometri!
Mentre impazzavano i 320 eventi
di Piano City che hanno messo in
coda e fatto sgomitare una gran
quantit di persone (lanno scorso
furono 30.000, questanno si ritiene
siano stati ancora pi numerosi) per
ascoltare tutte le possibili contaminazioni fra musica classica, moderna, contemporanea, etnica, leggera,
primitiva, jazz, rock, ragtime, e anche improvvisazioni, conferenze,
laboratori, musiche proprie e originali (i generi sono tutti presi, tali e
quali, dal programma del festival)
con al centro non la musica, ovviamente, ma quello strumento incredibilmente versatile che il pianoforte. Su questo avvenimento ormai
diventato annuale i pareri divergono
radicalmente: da una parte c chi si
entusiasma e gode, dallaltra chi
grida allo scandalo per il timore della volgarizzazione e della banalizzazione di ci che si abituati a
guardare con rispetto e devozione.
Confesso che non so da che parte
stare, so solo dire che in fondo mi
ha interessato poco.
Infatti, a differenza dei pi, in quello
stesso assolato e caotico pomeriggio sono stato preso da una sorta di
ascetico incantamento ascoltando insieme a tre o quattrocento persone (evidentemente fuor di testa come me) nel silenzio e nella fresca
penombra della chiesa di San Fedele, dietro a Palazzo Marino - alcuni
Salmi di Benedetto Marcello e alcuni pezzi per organo di Domenico
Scarlatti. Un concerto di ottima qualit in un ambiente pi che appro-
LIBRI
questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero
rubriche@arcipelagomilano.org
Leonardo Boff - Luigi Zoja
Tra eresia e verit
Chiarelettere, 2014
pp.146, euro 10
Il libro verr presentato mercoled
21 maggio ore 18,15, presso Palazzo Sormani, sala del Grechetto, via
F. Sforza 7. Milano, con Luigi Zoja,
Marco Garzonio, Alessandro Zaccu-
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delle poche risorse brasiliane a favore dello sport, invece che delle
ben pi importanti cause della scuola e della salute del paese, giunge
propizio il libro"Tra eresia e verit"
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anche per capire in quale clima si
svolger la competizione.
Il testo affronta il grave problema
della povert in Brasile, causa del
fiorire, 40 anni fa, della Teologia
della liberazione, professata con
grande partecipazione dalla Congregazione dei vescovi latinoamericani: il libro si modula in forma
di intervista da parte dell'eminente
psicanalista junghiano Luigi Zoja
(gi presidente della Associazione
internazionale degli analisti junghiani) a Leonardo Boff, eminente teorico della Teologia della liberazione,
francescano, brasiliano di origine
italiana, anch'egli grande cultore di
Jung: dal 1984 al 1992 (anno in cui
abbandona l'ordine) Boff fu obbligato a un "silenzio ossequioso" dalla
Chiesa romana del futuro Papa Ratzinger, autore del documento Libertatis Nuntius, che esprime una condanna senza appello nei confronti di
quella Teologia , a causa delle presunte "eresie" contenute nel suo
libro "Chiesa:carisma e potere".
Quel testo una summa degli ideali
della Teologia della Liberazione secondo Boff, che mette al centro la
strenua difesa dei poveri, e che mira
non gi alla loro rassegnazione ma
alla loro ribellione nella speranza
della liberazione dalla oppressione
della povert, nella consapevolezza
che si tratta di una questione sociale, non solo personale, dalle profonde implicazioni politiche. Tacciata di
ammiccamenti con il comunismo,
anche Papa Woytila sconfess la
SIPARIO
questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.Muscianisi
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Amore Morte, Roland Petit
Almeno fin dai tempi della tragedia
greca il tema di amore e morte
(eros e thnatos) ha sempre riempito le pagine di scrittori, poeti, drammaturghi e riempito i palchi e le sale
di pubblico. La domanda che si pone sempre la stessa: amore e
morte, come un bipolarismo che
bilancia la vita degli uomini, oppure
amore morte, come lineludibile
contrappeso che schiaccia gli uomini.
Roland
Petit
nel
1946,
nellimmediato dopoguerra, finora
lultimo grande esegeta di eros e
thnatos e risponde arrivando autonomamente alle stesse antiche e
pessimistiche conclusioni dei grandi
tragici greci: Eros Thnatos.
Dalla prossima settimana (28 maggio) fino al 20 giugno alla Scala di
Milano andr in scena Serata Petit
con il dittico Le Jeune homme et la
mort (1946) e Pink Floyd Ballet
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la propria infelicit. Quando lei entra
(di solito in giallo), lo insulta, schernisce in un contrastato pas de deux
dalle forme spigolose e, nonostante
le suppliche del giovane, la ragazza
esce improvvisamente come era
entrata. Lui minacciava persino il
suicidio e addirittura lei lo aveva in-
ARTE
questa rubrica a cura di Virginia Colombo
rubriche@arcipelagomilano.org
TCI: 120 anni al servizio del turismo italiano
Una grande mostra festeggia i 120
anni di storia e successi del Touring
Club Italiano. In viaggio con lItalia
il titolo della mostra promossa da
TCI e Comune di Milano per celebrare lattivit pionieristica del Touring, che, si potrebbe dire, pi di un
secolo or sono invent il turismo in
Italia.
Nelle belle sale del Palazzo della
Ragione, il progetto, curato da Studio Azzurro, racconta la nascita di
questo Club, nato dalla volont di
cinquanta amatori velocipedisti, tra
cui spiccano Luigi Vittorio Bertarelli
e Federico Johnson, che nel 1894
fondarono il Touring Club Ciclistico
Italiano. Una mostra che racconta il
Touring attraverso il viaggio, fisico e
simbolico e lungo pi di un secolo
dei suoi fondatori e associati. Attraverso installazioni multimediali e interattive Studio Azzurro racconta il
percorso svolto finora, i primi passi
mossi da questa associazione e gli
importanti risultati oggi raggiunti.
Tema della mostra il viaggio, ecco
allora che si parte dalla bicicletta,
simbolo di progresso alla fine
dell800, con fotografie e testimonianze provenienti dallarchivio Touring, che raccontano di unItalia che
oggi sembra distante mille anni: le
prime biciclette dalle ruote imponenti, gli attrezzi per ripararle, sistemati
dal Touring in punti pubblici e di
passaggio; la prima bicicletta sbar-
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rimanda per a concetti e credenze
sacre nella cultura dei Tupi, popolazione india del Brasile con cui Meireles entr in contatto.
Si arriva poi ad Atravs, labirinto
trasparente lastricato da frammenti
di vetro rotti, che fa percepire allo
spettatore una sensazione di instabilit e di potenziale pericolo, dovendosi districare lentamente tra filo
spinato, tendaggi, superfici vetrate
(persino due acquari), attraverso le
quali sembra di vedere una via
duscita, resa difficile per dai materiali che creano il percorso. Lattraversamento del titolo simboleggia
dunque un percorso interiore accidentato, ogni passo spezza sempre
di pi il vetro sotto ai piedi, simbolo
della fragilit umana, ed sempre
pi difficile andare avanti.
Passando dalla torre fatta di radio
antiche e moderne, Babel, per arrivare ai cubi bianchi e neri sporcabili di Cinza, quello che colpisce la
variet dei materiali usati, scelti
dallartista solo in base alle loro caratteristiche simboliche o sensoriali,
mettendo insieme elementi contrastanti anche dal punto di vista semantico o visivo.
E in effetti Olvido, un tepee indiano
costruito con 6.000 banconote di
diversi paesi americani, circondato
da tre tonnellate di ossa bovine contenute da 70.000 candele, espressione di questo concetto. Mentre gli occhi sono impegnati a distinguere i diversi elementi, le ossa
emanano un odore difficile da sop-
Munari politecnico
Il genio di Bruno Munari ha spaziato
in diversi campi: dalla grafica
alleditoria, dalla pedagogia al design, passando per larte pi pura.
La mostra Munari politecnico, allestita nello spazio mostre del Museo
del 900, propone un percorso affascinante su alcune delle sperimentazioni/invenzioni progettate dallartista.
I pezzi in mostra provengono tutti
dalla Fondazione di Bruno Danese
e Jacqueline Vodoz di Milano, che
nella molteplice veste di amici, collezionisti, editori e industriali, per
decenni hanno sostenuto e incentivato Munari a sperimentare linguaggi diversi. Lobiettivo della mostra dunque rivelare la propensione artistica di Munari, compito
che idealmente prosegue lesposizione allestita nel 1996 nelle sale
della Fondazione stessa, rileggendone per la collezione e aprendola
a un dialogo con una generazione di
artisti, presenti in mostra, che con
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Lesposizione ha come titolo Chi
s visto s visto locuzione molto
amata da Munari e che racchiude
tramite immagini, lartista e luomo a
tutto tondo.
Munari politecnico fino al 7 settembre Museo del Novecento
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darte, renderlo partecipe della performance, dargli un ruolo attivo nella vita artistica. Le uova rimangono
poi protagonista dellopera di Manzoni, quando in quello stesso anno
decise di contrassegnarle con la
sua impronta digitale, creando
unidentit inequivocabile tra lopera
e lartista stesso.
Manzoni non era nuovo a questo
tipo di exploit, tanto che lanno dopo
decise di firmare i corpi di spettatori
e curiosi, con tanto di autentica e
bollini riconoscitivi. Lo spettatore
diventa arte vivente.
In mostra completano la panoramica anche i celebri fiati dartista, i
corpi daria (palloncini gonfiati che
sembrano sculture) e le basi magiche per le cosiddette sculture viventi.
Certo lopera che tutti si aspettano
la serie delle Merde dartista, in cui
Manzoni polemizza contro il nuovo
mercato dellarte, sempre pi attento ai meccanismi economici e sempre meno alloggetto artistico in s.
Ecco perch con unoperazione
quasi duchampiana, Manzoni insegna che, ai giorni nostri, tutto pu
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ormai essere considerato arte, a
discapito della qualit e del contenuto . Ecco perch decise di
vendere queste confezioni a peso
doro (700 lire al grammo, indicandolo in trenta grammi doro).
Artista che ammicca mentre bacchetta, con le sue opere ha decontestualizzato e ribaltato il senso
Piero Manzoni 1933 1963 Palazzo Reale Fino al 2 giugno 2014 Orari: luned 14.30-19.30 da marted a
domenica 9.30-19.30 gioved e sabato 9.30-22.30 biglietti: Intero
11,00 - Ridotto 9,50
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gonisti non solo queste preziose e
delicate opere, ma anche le loro
cornici originali.
Sozzani, uomo di spicco della finanza milanese e grande collezionista
di arte dellOttocento francese, su
consiglio di Giovanni Testori, amico
e consigliere, inizia a comprare e
collezionare disegni su carta di molti
significativi maestri, italiani e non,
mettendo insieme una ricca collezione di cui Testori stesso assunse
la guida scientifica.
Forse fu su consiglio di un altro amico, quellAlberto Crespi gi donatore dellomonima collezione Crespi
di fondi oro italiani, depositata presso lo stesso Diocesano, che Sozzani decise di donare anche i suoi disegni al Museo. Con delle clausole
ben precise: i disegni dovevano essere esposti tutti e tutti insieme, con
le loro cornici, e mai conservati o
esposti diversamente.
Per il Novecento sono presenti alcuni lavori di autori quali Lucio Fontana, Jaques Lipchitz, Marcello Dudovich, Jean Cocteau, Balthus, Toti
Scialoja, Graham Sutherland.
Lapertura di questa nuova sezione
sar accompagnata da un catalogo
scientifico, a cura di Paolo Biscottini
e Giulio Bora, che propone, oltre ai
saggi introduttivi sulla storia e sullo
studio scientifico della collezione
Sozzani, la pubblicazione integrale
dei disegni, quasi tutti inediti, corredata da una documentazione fotografica e da schede scientifiche.
La collezione Antonio Sozzani Museo Diocesano di Milano (Milano,
c.so Porta Ticinese 95)
Dal 24 gennaio 2014 Orari di apertura: marted - domenica, 10.0018.00 (la biglietteria chiude alle ore
17.30) Ingresso: intero: 8.00, Ridotto: 5.00, marted 4 euro
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di settecento modelli in gesso, pitture, vetrate, oreficerie, arazzi e modelli architettonici che spaziano dal
XV secolo alla contemporaneit.
E lallestimento colpisce e coinvolge
gi dalle prime sale. Ci si trova circondati, spiati e osservati da statue
di santi e cherubini, da apostoli, da
monumentali gargoyles - doccioni,
tutti appesi a diversi livelli attraverso
un sistema di sostegni metallici e di
attaccaglie a vista, di mensole e
supporti metallici che fanno sentire
losservatore piccolo ma allo stesso
tempo prossimo allopera, permettendo una visione altrimenti impossibile di ci che stato sul tetto del
Duomo per tanti secoli.
Si poi conquistati dalla bellezza di
opere come il Crocifisso di Ariberto
e il calice in avorio di san Carlo; si
possono vedere a pochi centimetri
di distanze le meravigliose guglie in
marmo di Candoglia, e una sala altamente scenografica espone le vetrate del 400 e 500, alcune su disegno dellArcimboldo, sopraffini
esempi di grazia e potenza espressiva su vetro.
C anche il Cerano con uno dei
Quadroni dedicati a San Carlo,
compagno di quelli pi famosi esposti in Duomo; c un Tintoretto ritrovato in fortunate circostanze, durante la Seconda Guerra mondiale, nella sagrestia del Duomo. Attraverso
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