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n. 26 VI 9 luglio 2014
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quando questo chiuso, perch le
serrature dei cancelli sono rotte da
mesi. Tutte cose non conciliabili con
il fatto di essere il Trotter un
parco scolastico frequentato in orario extrascolastico prevalentemente
da bambini e famiglie.
Si dir che questi sono problemi
comuni a tutti i parchi cittadini. Ma
non tutti i parchi cittadini sono parchi scolastici, dove i bambini vivono
otto ore dal luned al venerd e dopo
la scuola rimangono a ruzzolare nel
prato. La scuola e le associazioni
hanno a pi riprese segnalato il
problema.
Sulla scorta di questa denuncia
stato convocato un tavolo istituzionale presieduto dallassessore alla
sicurezza
Granelli,
coadiuvato
dallassessore allEducazione Cappelli. In quella sede, di fronte alla
impreparazione su come fronteggiare il problema da parte dei soggetti
istituzionali preposti, la scuola e le
associazioni dei genitori e dei cittadini hanno presentato proposte
concrete. Alcune di pi complicata
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limentare, ormai pressante a Milano
e nel territorio, come testimoniano i
dati del Banco Alimentare e di Caritas Ambrosiana, che dipingono una
citt sempre pi povera, pi affollata
di bisognosi, pi esigente in termini
di aiuti alimentari (76% di assistiti in
pi dal 2008 al 2013).
Infine, tra spunti sullagricoltura periurbana, status di smart city, food
safety (in citt dovrebbe nascere
una Scuola di Alta Formazione internazionale), impegno del mondo
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E questo qualcosa in pi pu essere trovato solo se le nascenti Citt Metropolitane potranno essere
concretamente rette da quel concetto di democrazia partecipata,
coinvolgendo direttamente il mondo
dellimpresa,
delle
professioni,
dellassociazionismo e del volontariato.
Ma come possibile con una struttura istituzionale che ricalca in buona parte quella delle abolite Province? Ad avviso di chi scrive, anzitutto bisogna lavorare sullelezione
diretta del sindaco e del consiglio
metropolitano: sarebbe gi un primo passo di contatto con la cittadinanza e con il territorio senza il
quale perde ogni senso questo mutamento istituzionale.
Ma non sufficiente: occorrer prevedere dei momenti consultivi, cui
si dovr fornire una cornice istituzionale, in cui il sindaco e il consiglio metropolitano devono interfacciarsi con il mondo dellimpresa,
delle professioni e dellassociazionismo, prevedendo non solo dei
tavoli di confronto, ma una vera e
propria compartecipazione decisionale.
Anche il bilancio dovr riflettere
questo spirito di partecipazione, estremamente importante in momenti quale quello attuale in cui la trasparenza nelle Pubbliche Amministrazioni valore quanto mai richiesto, dovendo pertanto essere spiegato nelle sue linee guida e liberamente accessibile ai cittadini, con
possibilit di interpellanze e di richieste in merito.
Tutti questi elementi dovranno essere perfezionati negli statuti, approvati dal 30 settembre al 30 dicembre 2014 che davvero segneranno la linea di confine tra
unistituzione davvero nuova e una
fotocopia ingrandita della vecchia
e superata Provincia.
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Lavoriamo, pertanto, per suggerire
alla politica, in modo rigoroso e forte, alcune linee-guida per questi
statuti che davvero ci stanno a cuore, solo cos contribuiremo a far nascere una realt istituzionale, la Cit-
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sexy shop (le cifre sono aggiornate
a circa 3 mesi fa).
Non sar che non si vuole dare fastidio ai concessionari di pubblicit
per timore che il flusso di denaro
che entra nelle casse del Comune
diminuisca? Lascio a voi lardua
sentenza. Rimane il fatto grave,
gravissimo che la Giunta Pisapia
abbia adottato uno stile di finto ascolto del territorio ma alla fine come chi lha preceduta - abbia fatto
calare dallalto le sue decisioni, oltretutto mal formulate e/o sbandierate come risolutive quando invece
riguardano, come abbiamo visto,
una esigua fetta dellaffare pubblicit.
Alcune parole sul Protocollo che
lANCI (Associazione Nazionale
Marzio Bonferroni
Gli esseri umani, di fronte a cambiamenti epocali come quello che
stiamo vivendo, si sono sempre posti una domanda, in molti casi con
lautorevolezza di filosofi e pensatori
in ogni disciplina: che fare? Nel
mondo delle imprese la domanda
la stessa, e ci che possibile prevedere in questa area pu avere un
valore di metafora per altri ambiti,
dato che alla base di ogni costruzione sociale il destinatario finale
sempre lui: lessere umano integrale, da comprendere e rispettare come tale.
Non esiste, e non mai esistita in
ogni epoca, ununica risposta alla
domanda - che fare ? - nel sentire
comune oltre che scientifico. Pur
avendo coscienza di questa realt,
proponiamo in questa sede di considerare, nellambito del marketing e
delle imprese, una proposta nascente
dalla
stessa
natura
dellessere umano. Nel 2000, per
una serie di circostanze, ebbi
loccasione in un convegno per formulare lidea relativa allopportunit
di evolvere e integrare il modello
consumatore e la stessa customer
satisfaction, in una pi ampia concezione esprimibile in human satisfaction. Nel 2005 scrissi un libro
dallo stesso titolo edito da Franco
Angeli, con prime riflessioni su questa visione e sul conseguente metodo multicreativit, espressione del
lavoro multidisciplinare. Il libro riportava anche le opinioni di autorevoli
filosofi, sociologi, psicologi, imprenditori e marketing manager, che
condividevano la visione e il nascente metodo per la strategia e
comunicazione dimpresa. Ricordo
in quellanno una mail di Philip Kot-
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stomer satisfaction oriented, sono in
particolare:
a) I valori percepiti dalle personeclienti, derivanti dalla comprensione
e dalla soluzione delle loro necessit analizzate in modo olistico nelle
tre aree della psiche (emozione
ragione - etica).
b) I valori della relazione che si incrementa tra marca e persone, misurabile in qualit e quantit.
c) I valori della fidelizzazione, in particolare nella parte alta della piramide di mercato, dalla quale
limpresa ricava la maggior quota di
Rileggiamo la Costituzione o lo Statuto dei Lavoratori. Sono chiarissime. Scritte con un linguaggio semplice, diretto, con testi brevi che evidenziano il senso, finalizzate sia alla
comprensione che alla agevole lettura grazie al rispetto che hanno
della dignit dei cittadini - destinatari.
Pensiamo poi alle sentenze. Sono
pronunciate in nome del popolo italiano, ma scritte in modo tale che
quel popolo non messo in grado di
attingervi direttamente, ma possono
esistere linguaggi tecnici che coniughino precisione e partecipazione,
che siano al contempo rigorosi e
comprensibili?
La
sfida
di
Fronte
Verso
(www.fronteverso.it) proprio questa, dimostrare, a partire dalle sentenze, che possibile farsi comprendere utilizzando un linguaggio
accessibile senza rinunciare al rigore e alla completezza dei concetti ivi
espressi. Fronte Verso riscrive a
fronte le sentenze in modo chiaro e
comprensibile a tutti e, per completezza, pubblica a verso il testo originario. La nostra idea diventata
un progetto che ormai al suo secondo anno di vita e oggi un
network, sviluppato anche con il
contributo di Maurizia Borea, a cui
partecipano professionisti ed esperti
di varie discipline che condividono il
valore di una comunicazione responsabile e accettano la sfida di
contribuire allaccessibilit del diritto. Perch, come ci piace dire, conoscere il diritto un diritto.
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ra la risposta di Tot. Facendo la
tara al cinismo del principe De Curtis rimane il fatto che senza le condizioni al contorno, il pranzo non si
cucina. E ciascuno mette la sua parte.
Credo che leconomia della crisi abbia fatto da volano, ma che a monte
ci sia anche la scelta di uno stile di
governo: quello di condividere con
le forze sociali le spinte al rinnovamento. Lultimo esempio, e forse il
pi eclatante, quello dei miniappartamenti offerti a un affitto calmierato ai giovani in cambio di un monte ore da dedicare a quelli che un
tempo si sarebbero detti servizi sociali. Una profonda convinzione che
una citt prima di tutto una comunit, e che uno dei principali compiti
del comune, per lappunto, sia
quello di farla esprimere.
E cos i processi di rigenerazione
urbana si fondano sul recupero delle relazioni, tra le persone e nei luoghi che le ospitano. il senso delle
feste di vicinato che il Comune ha
promosso di recente nei quartieri
popolari, facendosi social media
nel senso letterale del termine,
quanto Facebook lo per il fenomeno social street. La condivisione
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viso su Twitter con lhastag #uaopengov: la trasparenza il miglior
disinfettante, la luce del sole il miglior poliziotto.
Da segnalare anche alcuni impegni
inediti che ha preso Umberto Ambrosoli, cercando di declinare il tema Open Gov in Lombardia e a Milano. Racconter periodicamente
come evolve il sistema di Regione,
monitorando le azioni istituzionali, il
funzionamento degli URP, le attivit
di formazione e documentazione
che Regione Lombardia e la citt di
Milano mettono a disposizione di
tutti i cittadini. Ognuno con la propria parte di competenza: io non
sono un giornalista e non faccio il
tecnico, ma la ricaduta sociale locale di un gap cos grande non possiamo ignorarla. Altri gli impegni
scita di un gruppo di lavoro milanese che non sia il doppione di un ennesimo tavolo di confronto, bens un
gruppo di persone disponibili a raccogliere pratiche ed esperienze che
negli anni hanno trasformato i beni
e i servizi di Milano proiettandola nel
mondo con un ruolo di leadership
riconosciuta.
A concludere lincontro una riflessione sul fatto che la cultura della
partecipazione in Italia non ancora
diffusa: limpegno deve essere rivolto, quindi, a fare in modo che la partecipazione diventi un fenomeno
reale e capillare. Anche questo
moltiplicare le difese immunitarie
contro le tossine dellantipolitica e
del qualunquismo.
CINEMA
questa rubrica curata da Anonimi Milanesi
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Non lo so ancora
Regia di Fabiana Sargentini [Italia, 2013, 83]
con Giulio Brogi e Anna Finocchiaro
Non lo so ancora lesordio nel
lungometraggio di Fabiana Sargentini, premiata documentarista che ha
molto bene raccontato le donne e gli
uomini (bel campionario di ritratti di
neopadri in Sono incinta', del 2003,
e altrettanto belle le interviste a tante donne ragazze e bambine che
parlano delle proprie madri, le descrivono, ne raccontano somiglianze, o le ricordano nelle paure di essere diventate madri, il Di madre in
figlia', del 2004, tutti e due premiati
al Festival di Bellaria), un film indipendente, girato con basso budget in 4 settimane, senza finanziamenti statali, ma sostenuto dalla
Genova Film Commission e premiato al Festival di Pesaro nel 2013,
con poche occasioni di essere visto,
per cui risultano preziosi i passaggi
del 7 luglio al Mexico e le serate dal
9 in poi al cinema Beltrade.
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empatico tra la documentarista e il
critico.
Adele H.
MUSICA
questa rubrica a cura di Paolo Viola
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Monica e Clara
Luned sera la Milanesiana sembrava offrirci come un miraggio un
concerto dal vivo di Clara Schumann in memoria di Robert; Claretta
o Chiarina, come la chiamava quel
marito perdutamente innamorato di
lei, era di quasi 10 anni pi giovane
di lui, ne aveva 21 quando riusc
finalmente a sposarlo, poco pi di
30 quando fu costretta a fare i conti
con il declino della sua mente, 37
infine quando Robert, dopo un tentativo di suicidio e due anni di ospedale psichiatrico, la lasci vedova;
Clara visse altri quarantanni dividendosi fra il ricordo di Robert e
laffetto di Brahms.
Clara Schumann che fu grandissima pianista a prescindere dai due
geni che lhanno amata sembrava
reincarnata laltra sera in unaltra
grandissima pianista, nella bella figura femminile di Monica Leone che
interpretava con lo stesso amore di
lei due famose opere del suo Robert: le Variazioni ABEGG opera 1
del 1830 e Arabesque opera 18 del
1839. Di Monica Leone qualche lettore ricorder lincantamento che
raccontai quando, lanno scorso,
esegu le Variazioni Goldberg per
PianoCity; e in questa sorta di immedesimazione di Monica in Clara
(due vite interamente dedicate alla
musica e al loro compagno musicista), ho trovato sorprendente che la
prima abbia potuto raggiungere risultati di qualit altrettanto elevata
sia in Bach che in Schumann; se
facile immaginare che un pianista
eccella in un autore, in un genere, in
unepoca, molto pi difficile credere
che possa farsi profondo interprete
di mondi tanto diversi. Ma Bach e
Schumann sono nati a pochi chilometri uno dallaltro e vissero entrambi a lungo a Lipsia, anche se a
pi di un secolo di distanza uno
dallaltro. Significher qualcosa?
Peraltro difficile pensare e raccontare queste storie senza inquadrarle
fisicamente nellambiente della Turingia e della Sassonia (ancora venticinque anni fa era Germania Orientale) che, a dispetto di nomi vagamente duri e severi, sono dolcissimi paesi dalle colline verdi e dai
meravigliosi cieli continentali. un
quadrilatero le cui diagonali misura-
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la partecipazione emotiva, larte non
per se stessi ma per gli altri.
Una atmosfera magica, un po surreale e intrisa di bellezza, di umanit, di affetti, che ha avuto il suo
culmine nel gioco di rinvii fra Monica
LIBRI
questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero
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Marco Ghizzoni
Il cappello del maresciallo
Guanda Editore, Parma, 2014
pp. 250, euro 16,00
Al suo esordio, Marco Ghizzoni fa
centro nel difficile mercato della letteratura con uno stile nuovo e originale, che si distingue dalle altre
tendenze degli indiscussi maestri
del romanzo. Loredana Rotundo,
con il suo finissimo fiuto, a scovarlo
in mezzo a una foresta di principianti, che vogliono emergere. In meno
di ventiquattro ore, Ghizzoni ha il
contratto della casa editrice Guanda
sul tavolo.
Allegro e vivace, come lautore, Il
cappello del maresciallo ha gi
conquistato la platea dei lettori. Sin
dalla prima riga, il sorriso garantito. I brevi capitoli si susseguono con
scene a sorpresa che catturano
lattenzione. Lironia, nella giusta
dose, ci guida tra le pagine, dove si
dipana unimbarazzante ed equivoca storia di provincia.
Ci troviamo a Boscobasso, un borgo
della provincia di Cremona. Il nome
inventato, certamente, ma non
abbastanza per non capire che la
fantasia dellautore ispirata da una
realt di provincia nella Bassa, fatta
SIPARIO
questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.Muscianisi
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Da Milano il Don Chisciotte della Scala vola in Kazakhstan
Lo scorso 4 luglio si conclusa la
tourne scaligera al Teatr Opery i
Baleta Astana Opera nella capitale kazaka. Il corpo di ballo della
Scala ha portato in scena la nuova
produzione del Don Chisciotte (versione Nuriev), che a Milano sar in
scena il prossimo settembre, con gli
artisti principali Ivan Vasilev (ABT
New York) e Tamara Rojo (ENB
Londra), alternati a Leonid Sarafanov (Michajlovskij San Pietroburgo)
e Natalja Osipova (ROH Londra).
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dOnore), e infine Lusymay Di Stefano alternata a Denise Gazzo e
Vittoria Valerio (due Amiche di Kitri).
Della trama del balletto si gi parlato su queste colonne in marzo,
lunica differenza da sottolineare sta
nella maggiore forza virtuosistica ed
espressiva del protagonista maschile (Basilio) che Nuriev ha voluto caricare rispetto alloriginale balletto di
ARTE
questa rubrica a cura di Virginia Colombo
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La genesi della bellezza di Salgado
Un fotografo tra i pi amati inaugura
il nuovo Palazzo della Ragione.
Nuovo perch finalmente il Comune
di Milano ha deciso di usare lo storico palazzo per farlo diventare il centro deputato ad accogliere qualcosa
di continuativo, nello specifico mostre di fotografia. Dopo la chiusura
di Spazio Forma, si tenta di ripartire
puntando sul riutilizzo di un edificio
centralissimo e davvero suggestivo,
a contatto con una forma espressiva
tra le pi amate degli ultimi anni.
Ecco perch per la prima mostra in
loco si scelto di partire davvero in
grande con il progetto Genesi,
lultima fatica del brasiliano Sebastiao Salgado.
Genesi un progetto decennale,
iniziato nel 2003 e concepito, usando le parole di Salgado stesso, come un canto damore per la terra e
un monito per gli uomini. Un viaggio
fatto di 245 scatti in bianco e nero
divisi in cinque sezioni per raccontare un mondo primigenio e ancora
puro, un mondo fatto di animali, natura e uomini che vivono insieme in
armonia ed equilibrio. Quello stesso
equilibrio che viene rovinato ogni
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dai futuristi Marinetti e Prampolini, il
percorso di Rotella si arricchisce
grazie agli influssi fondamentali di
precursori come Kurt Schwitters e
Hannah Hch; passando poi per
Jean Fautrier, Alberto Burri, Lucio
Fontana, Piero Manzoni, Raymond
Hains, Andy Warhol e Michelangelo
Pistoletto.
Dal linguaggio maturo del 1964
allintuizione della lacerazione del
1953, il percorso della mostra racconta un artista complesso e presente nel suo tempo, come dimostra
anche la vicinanza al Nouveau Realisme, movimento fondato dal critico
Pierre Restany, quasi un parallelo
europeo della Pop art americana.
cui retro collocata la serie Nutrimento con chioschi isolati su spiagge deserte e persone nell'atto di cibarsi.
Sul letto ricavato da un unico tronco
di teak e dalle linee essenziali collocata limmagine dell'anziano religioso dormiente a significare il valore della meditazione. Non passa inosservata la gigantografia su carta
da parati Tutto nel mezzo, attorno
alla quale sono collocate numerose
foto di piccole dimensioni dal titolo
Foto ricordo, che riportano alle immagini votive presenti nei templi.
Negli scatti di Sonja Quarone si avverte il pensiero relativo alla societ
indiana di oggi, che nonostante sia
caratterizzata da conflitti, rigide scale sociali e sincretismo, riuscita a
preservare le proprie antiche tradizioni. Una naturale predisposizione
al viaggio, la curiosit e il desiderio
di sapere, spingono lartista a utilizzare la fotografia documentaria come strumento per esplorare regioni
lontane dalla cultura occidentale,
ma vicine al suo sentire. L'India non
solo un luogo fisico del mondo,
ma anche lo spazio interiore
dellartista.
Sonja Quarone. Cuore d'Oriente
Spazio Material ConneXion - Triennale di Milano 20 giugno - 23 luglio
2014 Orari marted - domenica
10.30 - 13.30 / 14.30 - 20.00 Ingresso libero
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tanti installazioni realizzate dallartista tra il 1970 e oggi, ed un percorso ricco di suggestioni che portano lo spettatore ad essere parte
dellopera darte, a farla vivere, ma
anche a mostrargli una realt concettuale nascosta e su cui riflettere.
Cildo Meireles affronta da sempre
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tematiche sociali e culturali attraverso opere che rivelano pienamente il
loro significato solo nel momento in
cui sono attraversate e vissute,
coinvolgendo oltre alla vista, anche
ludito, il tatto, lolfatto e addirittura il
gusto.
Il percorso spiazzante, poich si
passa da opere di ridottissime dimensioni ad altre decisamente monumentali. Si inizia con Cruzeiro de
Sul, un cubo di legno di 9 mm, che
rimanda per a concetti e credenze
sacre nella cultura dei Tupi, popolazione india del Brasile con cui Meireles entr in contatto.
Si arriva poi ad Atravs, labirinto
trasparente lastricato da frammenti
di vetro rotti, che fa percepire allo
spettatore una sensazione di instabilit e di potenziale pericolo, dovendosi districare lentamente tra filo
spinato, tendaggi, superfici vetrate
(persino due acquari), attraverso le
quali sembra di vedere una via
duscita, resa difficile per dai materiali che creano il percorso.
Lattraversamento del titolo simboleggia dunque un percorso interiore
accidentato, ogni passo spezza
sempre di pi il vetro sotto ai piedi,
simbolo della fragilit umana, ed
sempre pi difficile andare avanti.
Passando dalla torre fatta di radio
antiche e moderne, Babel, per arrivare ai cubi bianchi e neri sporcabili di Cinza, quello che colpisce la
variet dei materiali usati, scelti
dallartista solo in base alle loro caratteristiche simboliche o sensoriali,
mettendo insieme elementi contrastanti anche dal punto di vista semantico o visivo.
E in effetti Olvido, un tepee indiano
costruito con 6.000 banconote di
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affrontato in modo diverso in tre periodi storici cruciali: gli anni trenta,
gli anni settanta e gli anni zero. La
crisi ai giorni nostri, insomma.
Sotto la direzione di Silvana Annichiarico, con la curatela scientifica
di Beppe Finessi, lidea alla base
che il progettare negli anni delle crisi economiche sia una condizione
particolarmente favorevole allo stimolo della creativit progettuale: da
sempre condizioni difficili stimolano
lingegno, e se questo vero nelle
piccole cose, evidente ancor di pi
parlando del design made in Italy.
Dal design negli anni trenta, in cui
grandi progettisti hanno realizzato
opere esemplari, ai distretti produttivi (nati negli anni settanta in piccole
aree geografiche tra patrimoni basati su tradizioni locali e disponibilit
diretta di materie prime) per arrivare
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alla sua bottega Casa dArte a Rovereto (dove realizzava quadri e arazzi, mobili e arredamenti, giocattoli e abiti, manifesti pubblicitari e allestimenti) e termina con una stanza
a cura di Denis Santachiara dedicata al design autoriale che si autoproduce con le nuove tecnologie.
In mezzo, un racconto fatto di corridoi, box e vetrine, che mette in scena i diversi protagonisti che, dagli
anni trenta a oggi, hanno saputo
sperimentare in modo libero creando nuovi linguaggi e nuove modalit
di produrre. Uno fra tutti Enzo Mari
Leonardo Icon
Leonardo Da Vinci ancora una volta
protagonista di Milano. Si inaugurata ieri sera la scultura intitolata
Leonardo Icon, opera ispirata al
genio di Leonardo e appositamente
disegnata dallarchitetto Daniel Libeskind per valorizzare la piazza
Pio XI recentemente pedonalizzata.
Leonardo continua quindi a dialogare, con un rapporto lungo decenni,
con la Biblioteca e la Pinacoteca
Ambrosiana che sorgono sulla piazza, scrigni darte contenenti tra
laltro il famoso Ritratto di Musico e
limportantissimo Codice Atlantico, a
opera del maestro toscano.
Luogo e posizione centralissima per
la scultura dellarchistar Libeskind,
che oltre ad impreziosire la riqualifi-
cata piazza, ha giocato con Leonardo non solo per omaggiare il suo
genio, ma anche sottolineandone il
talento artistico, creando per la scultura un basamento circolare riproducente la mappa della citt di Milano cos come Leonardo stesso
laveva descritta.
Unoperazione in linea con il programma di Expo 2015, che tenta di
arricchire la citt con opere e trasformazioni di ambito culturale a cui
il grande pubblico pu relazionarsi e
magari farle diventare nuovi punti di
riferimento urbano.
Leonardo Icon si presenta come un
totem di quasi tre metri, fatto di leghe metalliche, che lamministrazione comunale ritiene particolar-
Munari politecnico
Il genio di Bruno Munari ha spaziato
in diversi campi: dalla grafica
alleditoria, dalla pedagogia al design, passando per larte pi pura.
La mostra Munari politecnico, allestita nello spazio mostre del Museo
del 900, propone un percorso affascinante su alcune delle sperimentazioni/invenzioni progettate dallartista.
I pezzi in mostra provengono tutti
dalla Fondazione di Bruno Danese
e Jacqueline Vodoz di Milano, che
nella molteplice veste di amici, collezionisti, editori e industriali, per
decenni hanno sostenuto e incentivato Munari a sperimentare linguaggi diversi. Lobiettivo della mostra dunque rivelare la propensione artistica di Munari, compito
che idealmente prosegue lesposizione allestita nel 1996 nelle sale
della Fondazione stessa, rileggendone per la collezione e aprendola
a un dialogo con una generazione di
artisti, presenti in mostra, che con
Munari hanno avuto un rapporto
dialettico.
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La mostra divisa in sezioni, attraverso le quali appaiono gli orientamenti artistici di Munari attraverso il
disegno e il collage, con un modo di
intendere larte vicino alle pratiche
delle avanguardie storiche; ma dalle
quali emerge anche il suo rapporto
con la ricerca scientifica, come supporto di intuizioni plastiche e meccaniche; per arrivare poi alla produzione artistica vera e propria.
Soprattutto queste opere vivono di
corrispondenze e influenze, citate
da Munari nei suoi libri quali quelle
di Mary Vieira e Victor Vasarely; ma
in mostra ci sono anche pezzi di artisti che hanno esposto e condiviso
ricerche con lui come Enzo Mari,
Max Bill, Franco Grignani e Max
Huber; e di artisti che lo hanno frequentato come Getulio Alviani e Marina Apollonio. Senza dimenticarsi di
coloro che hanno condiviso momenti importanti del suo percorso, come
Gillo Dorfles e Carlo Belloli, e successivamente il Gruppo T. Infine,
questa stessa sezione include figure
che con Munari hanno mantenuto
un rapporto ideale in termini di ca-
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Munari politecnico fino al 7 settembre Museo del Novecento
lun.14.30 - 19.30 mar. mer. ven. e
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in cui larchitetto Otto Wagner crea il
famoso Palazzo della Secessione,
decorato internamente dagli stessi
artisti.
in questo ambito che nascono alcuni dei capolavori esposti, come la
bellissima Giuditta II. Salom, prestito della veneziana Ca' Pesaro,
Adamo ed Eva, Acqua Mossa, Fuochi fatui (una chicca di collezione
privata difficilmente prestata in mostra) e altre opere preziose, ricche
di decorazioni eleganti e sinuose, in
cui il corpo femminile diventa protagonista. La donna prima madre poi
femme fatale, intrigante e sensuale,
portatrice di estasi e di tormento il
soggetto prediletto da Klimt.
Paesaggi (con lincredibile Girasole)
e ritratti sono altre sezioni della mostra, disseminate qua e l dagli
GALLERY
VIDEO
Marco Vitale
IL SEMESTRE ITALIANO UE, UNA GRANDE OCCASIONE PER MILANO
http://youtu.be/BlpnwH-sRBI
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