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sTORAGfe T REMO

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Illinois

University of

Urbana-Champaign

http://www.archive.org/details/elementidistatisOOgual

L.

GUALA
ELEMENTI
01

STATISTICA ITALIANA

OPERA PREMIATA CON MEDAGLIA D'ARGENTO


dalla Societ pedagogica italiana.

Prezzo L.

4.

BIELLA
TIP.

1867.

E LIT.

G.

AMOSSO.

Altri scritti dello stesso Autore

11

perfezionamento politico importa


Italia.

il

primato economico in

Monografa.

Vercelli, Tip. Guglielmoni 1860.

Le Assisie

Manuale

teorico pratico pei Giurati. Casale,

Tip. Nani 1861.


Elementi di economia politica

Opera premiata con menz.

on. dal 3 Congresso pedagogico italiano. Torino, Tip.

dei Compositori Tipografi 1863.


Consigli di economia domestica

Opera premiata con me-

daglia d'argento dal 4 Congresso pedagogico italiano.

Torino, Tip. dei Compositori Tipografi 1864.


Della Istruzione Pubblica in relazione allo stato attuale
civilt

della

Le Casse

Monografa. Vercelli, Tip. De-Gaudenzi 1865 Belgio Reladi Risparmio in Francia, Inghilterra
e

zione al sig. Ministro di agricoltura, industria e com-

mercio estratta dalla Gazzetta Ufficiale celli, Tip. De-Gaudenzi 1866.


11

del

Regno. Ver-

Canale Cavour e la sua Amministrazione


Vercelli, Tip. Guglielmoni 1866.

Monografia.

Della presente

crisi

monetaria

Monografia estratta dal


Vercelli,

giornale

11

Vessillo

d'Italia.

Tip. Gugliel-

moni

1866.

Studi di diritto civile

Vercelli, Tip.

De-Gaudenzi 1866.

ELEMENTI
DI

STATISTICA ITALIANA
TEORICA
E

PRATICA

Cavaliere Avvocato

LUZGZ aUALA
PROFESSORE TITOLARE
DI

SCIENZE ECONOMICHE E LEOALI

NELL' ISTITUTO PROFESSIONALE DI VERCELLI,

MEMBRO CORRISPONDENTE DELLA SOCIET' LOMBARDA DI ECONOMIA POLITICA: SOCIO PROMOTORE DELL'EDUCAZIONE POPOLARE IN ITALIA.

OPERA PREMIATA CON MEDAGLIA D ARGENTO


dalla Societ pedagogica italiana.

BIELLA 1867.
TIP.

E LIT. DI G.

AMOSSO.

Propriet Letteraria

Gr

RE

'

~~

Estro 'lo delia Relazione della Commissione


aggiudicatrice dei
a concorso
nel

premi slati posti 1866 dalla Societ

pedagogica italiana per nuove opere


educative.

SESTO TEMA DI CONCORSO


Elementi
di Statistica
di

ad uso del popolo,

(premio

una medaglia d'argento).

La Societ Pedagogica, nel proporre questo


si

tema, desiderava che

dovessero porre in eviil

denza

vantaggi che pu trarre anche

popolo
alla

da questa scienza, applicandola specialmente


cognizione delle forze produttive del paese.

A questo concorso
di

si

insinu

il

cav.

Luigi

Guala
Societ

Vercelli,

che venne gi premiato


i

dalla
eco-

Pedagogica per

suoi

Elementi di

nomia domestica. L'autore, dopo avere premesso


Jsulla storia della statistica, e dell'uso

alcuni

cenni
fatto

che se n'

finora
gii

in

Italia,

si

accinge ad un trattato pratico


fatti

questa scienza, applicandola dal lato dei


condizioni

itile
^

economiche del
tutto

llegno

d' Italia.

Egli discorre innanzi


tistica

della descrizione stala

del

territorio,

giusta

sua

produttivit

i
>-*

VI

naturale

ed agricola.

Quindi

passa ad

esporre
in
fatto

ci che la statistica

deve far conoscere

d'industria manufattrice, e da ultimo, ci che deve


illustrare in fatto di

commercio.
avva-

L'esposizione delle dottrine sempre


lorata

da esempi
scelti
.

e da

documenti
felice

statistici

ma-

gistralmente

Questa

congiunzione della

teorica colla pratica rende pi che


l'uso del
dirsi

mai proficuo
per anco

suo

libro,

che se non pu

popolare nel senso proprio della parola,


di

per

facile intelligenza,

quando
insegna

sia

conve-

nientemente adoperato da chi


nelle scuole

economia
di

anche del popolo, pu riuscire


pregi, la

una

grande

utilit.

In vista di
esitato

cosiffatti

Commissione
la

non ha

ad aggiudicare a quest'opera
.

promessa medaglia d'argento

PREFAZIONE

Un
rico;

trattato di statistica

non dovrebbe essere che


fatti
si

teo-

l'osservazione e l'esposizione dei


o

relativi

questo od a quel popolo, costituendo, ci che


statistica civile

dice la

l'arte

statistica,

separata ed indipen-

iente affatto dalle teorie della scienza, ad esporre le quali,

siamo principalmente determinati in queste nostre La scienza insegna come si debbano coordinare 3d esprimere i fatti contemplati; l'arte li espone senza altra briga da quella in fuori di citare le fonti e i modi di cui si valsa per arrivare alla conoscenza loro, onde aia fatta manifesta la fede da attribuirsi.
3

oagine.

Un

trattato di sola

statistica
i

gente e mutabile

come

fatti

pratica sarebbe continche esporrebbe, i quali

variando generalmente nel tempo e nello spazio, non possono offrire che un interesse passeggiero e debbono
3i

tanto in tanto rinnovellati per mantenersi utili.

scienza invece, avendo pure nel propresso un movimento, offre pur non di meno allo studioso una guarentigia maggiore di stabilit e di sicurezza sufficiente

La

per fargli presumere,

tenersene conoscitore pel tempo e per


sua esistenza.
teri statistici

che con poco sforzo potr manla durata della

Chi potrebbe pretendere di giudicare l'Europa coi cridi cinquantanni or sono? E invece chi ivendo meditate le pagine di Romagnosi e di Gioia o iegli altri sommi che scrissero in quel periodo di tempo, non avrebbe ragione di credersi sufficientemente istrutto ielle teorie statistiche e tale da poter essere altrui di
ajuida e direzione, ed a se stesso di utilit nella ricerca

dei dati di fatto?

tanto che importa


del presente; e

il

passato,
libro
il

un

quello si quale ponga

di

occupare

sott' occhio

pari passo coi rigori scientifici le rilassatezze pratiche^

non pu parere
autorevole
il

disutile

per quanto sia povero e poc<i


I latti

suo autore.

parlano da se e

le cifr<

hanno una autorit che non si pu disconoscere. Perci mandai avanti in un colle teorie anche i

risul

tamenti delle osservazioni nostre; risultamenti soventi incompleti o dedotti da fonti disparate e disuguali pe

tempo e pel metodo, come avvenuto dei cadastri, mi che pur nondimeno dimostrano da un lato ci che p tremmo essere; e dall'altro, danno un'idea approssima tiva di ci che fummo nel remoto prossimo, e di ci ch<
siamo.

Del resto poi, concorro io pure con altri, quando dic< che non si pu pretendere in statistica che ogni concett<
torni nel quattro e quattr' otto;

ma

qui pure,

anzi es

senzialmente qui

deve verificare quel provvido mot< d'altalena intellettuale che porta l'uomo dal pensier<
si

all'opera e dall'opera al pensiero, o in termini

pi ac
ali

conci al
teorie.

mio tema,
di questo

dalle

teorie ai fatti e dai

fatti

Fuori

seminato non

si

avranno che o nud

astrazioni dure e stecchite


tria espresse

come

le regole della

geome
fila

senza numeri e senza segni, o una

d
di

cifre poste in schiera, le quali poi cosi

abbandonate

ranno quel che san dire o quel che altri vorr leggera dentro, secondo l'acume degli occhi suoi o secondo li passione che lo muove. Narrata la ragione del doppio sistema teorico e pra tico, mi resta a dire poche parole del metodo tenuto Volendo scrivere particolarmente pei giovani che som dalla necessit dei loro studi tenuti ad addottrinarsi il questa ardua disciplina, io trovava una traccia bella fatta nei programmi ministeriali. Tuttavia essi sono lung dal rispondere alle esigenze della scienza ed alla real utilit che si pu trarre da questi studi. Che dire di ui

XI

Dgramma
oento,

di statistica

che dimentica

affatto

il

cadastro,

principale pi difficile operazione di qualsiasi cen-

mentre

si

distende soverchiamente a parlare di

rometri, e di termometri, di

magnetismo, di venti e terremoti? Tuttavia non eravi ad esilare. Bisognava

anche ci che pareva soverchio e supplire a ci mancava. Cos ho fatto, senza pretendere di aver to bene, ma certo superando non lievi difficolt nel
ttare

ver ritornare a studi quasi dimenticati, consultare libri


autori estranei da

un pezzo

alle

mie povere elucu-

izioni, e infine, lo dico per

dovere,

ma

con rincrescimaterie cos

uto, nell'essere costretto ad incastrare a pi riprese


Ile

mie pagine

le

pagine

altrui,

trattanti

sciali e

tecniche da non soffrire riduzione veruna, mas-

ae da uno,
r'

che ad ogni

pie' sospinto,

stava col po-

a me, di dire delle corbellerie.

E Dio voglia che non me ne siano sfuggite, non ostante ;ta la buona volont e la diligenza usata per tenerle iuse fuori di stamperia; nel che sar facilmente creduto.
Del resto io invoco
ali

l'autorit

di quegli

insegnanti
si

preparandosi, a svolgere questi programmi

sa-

no trovati

credo, negli stessi impicci che volli in alunque modo superare, quantunque in alcune parti

moltiplicassero
Ite

talmente, ch'io fui

per ritornar pi

mettermi per acque pi chete e pi conoute. Ma la considerazione che col differire la difficolt n la scioglievo, e che un giorno o l'altro bisognava r pensare a vincerla, mi dette tanta lena da trovarmi gi in grado di poter pubblicare quest'opera, nella quale io bene o male svolte le teorie generali e speciali della enza non che quelle attinenti alla topografia divisa in
retro e
attro parti
ale,
rico

terraquea, idraulica, atmosferica e cataprecedute quando era necessario, da uno sguardo retrospettivo, ed accompagnate da un cenno sulle
:

tizie presenti relative al

elle

degli altri;

nostro paese e comparate con questa fanno seguito immediata-

mte

le altre parti trattanti

distesamente: 1 del censi-

XII

mento, premessa

la storia di lui nei diversi Stati

itahan

e susseguito dalla esposizione dei risultati ufficiali otte nuti colle ultime anagrafi; 2 di tutti i fatti relativi alla
statistica politica, cio elettori

ed eletti, forze di terra dell'agricoltura finalmente di mare ed gli altri agent tutti di e commercio, dell'industria e del no: considerati economica, condizione della costitutivi nell pure s ma teorica, importanza loro nella soltanto
istruzione; 3
attuale loro entit; per

modo che

confido possa

il

mi

povero scritto presentarsi non soltanto come un completo di statistica, ma s pure come un buon

trattat

sussidi

agli studi dell'economia industriale e commerciale. Se sar poi veramente l'una cosa e l'altra o nissun specialment delle due, lo dir il lettore, e lo diranno pi dai qua insegnamento, nello colleghi miei onorevoli
gli

invoco in
genza.

modo

tutto

particolare,

una benevole ind

Vercelli,

aprile 1867.

L.

GUALA.

ELEMENTI DI STATISTICA

NOZIONI PRELIMINARI

SOMMARIO

1.

Idea generale della Statistica.


Principali Scrittori stranieri.

gine.

1 Sua oriBreve sunto


Ro-

di Storia della Statistica in Italia, della Scuola di

maenosi

e dello stato attuale della Scienza.

Dalla parola stato intesa


care

non solamente per


l'ente stesso, la
fissata

indi-

collettiva di

una mera situazione ma una data societ

persona
vo-

sopra un deterderivato
il

minato territorio ordinata a


ragionata di
tutti

civilt, si

cabolo statistica che significa:


e
i

l'esposizione metodica
il

fatti

che costituiscono

modo

di essere

d'una Nazione

In termini pi volgari e pi

semplici la statistica la descrizione dello stato d

Nazione o di

tutti

fatti

interessanti'

una che ad essa Nafatti

zione sono relativi.

Per arrivare
tistica
si

alla

conoscenza di questi
i

la sta-

vale di certi metodi speciali


la

quali costitui-

scono ad un tempo
1

parte scientifica e la parte tec-

nica di
fatti

lei,

perci diciamo che

la

esposizione dei
j

cercati dalla statistica metodica, perocch


cifre

un

fa-

scio di

gettate a caso

per

approssimazione

senza garanzia di verit o senza pratico risultato nelle

sue deduzioni, non sar certamente un lavoro statistico

ma un

fatto inutile

ed ozioso senza fine determinato

e senza conseguenze d'attuazione.

Se per

la ricerca e l'esposizione dei


si

fatti

da

lei

con-

templati la statistica

vale di

un metodo che
al

parte

del suo essere stesso,

per dedurre poi dalle sue pre-

messe corollari
privati,
politica,

di

ammaestramento
lei

governo ed

ai

essa

si

serve dei

ragionamenti dell'economia
anzi con lei
le due non potendo l'economia po-

scienza a

totalmente affine,

talmente collegata, da parere veramente che


parti formino
litica

un
le

sol tutto,

spiegare

sue teoriche, salvo fondandosi sugli

esempi che le fornisce la statistica, e questa riducendosi ad una arida ed oziosa esposizione di cifre, qualora non avesse a trarre dagli insegnamenti economici

un

profitto alle sue faticate

ricerche.
i

Finalmente
stica
cifre e le

per

esprimere

fatti
il

trovali,

la

stati-

impresta dalle scienze esatte


volta pi

linguaggio delle

operazioni dell'aritmetica, dimostrando cos

una

come

dall'albero dell'enciclopedia tutte


le

le scienze si

diramino costituendo

diverse parti dello

scibile,

talmente per fra loro unite pel vincolo dell'o-

rigine che
di
il

hanno comune, da sembrare che nissuna completamente esistere senza l'aiuto e complemento che riceve dalle parti sorelle.
loro possa
fatti

poi cercati,

espressi e contemplati dalla statutti quelli i

tistica

sono poco

meno che

quali possono

avere

una importanza qualsiasi inorale o materiale, costituenti cio, il modo di essere di una Nazione.
si

Nulla

pu dire estraneo

alle osservazioni della sta-

3
stica:
la vita le

e la
i

morte:

la

produzione e
la religione,
i

lo

sper-

er:

miniere e
le
arti,

concimi:
le

costumi,
tutto

scienze,

industrie,

commerci,

ssa

contempla,

da ogni cosa

potendosi trarre una

eduzione,

per quanto vaga e puerile possa parere

osservazione.

Chi direbbe

che

alla

cosa pubblica possa imporal

le

di

conoscere quanti bambini

disotto di cinque
in

nni esistano in

un dato momento,

un punto de-

srminato, o quanti giorni di malattia abbia avuto nel-

anno
li

il

ciabattino che abita sull'angolo della strada, o


sia

qual

morbo

morto

il

vostro bue?

Eppure
le

egli

su

uesti dati e su consimili

che

si

fondarono
le

case di

ssicurazione sulla vita dell'uomo,


lo soccorso,
alla

societ di

murecati

e le

banche garanti dei danni


epizoozie ecc.,
le

grandine,

dalle

quali istitu-

improntano alle deuzioni tratte dalle scienze economiche, stanno semlicemente cambiando faccia al mondo. Per dare un esempio sintetico il quale valga ad eprimere il metodo, il sistema, e i corollari della staistica, poniamo che importi di conoscere se in geerale o in media, come si suol dire, abbia maggior alore venale un chilometro quadrato di terra in Franioni tutte e quelle altre

che

si

ia,

o in Italia.
il

Per risolvere
onoscenza
di

quesito noi

dovremo
i

partire dalla

tutti

quei dati

quali concorrono, se-

ondo
rra,

la

teoria economica, tanto alla produttivit della


tutte quelle altre modificazioni le quali

quanto a
atte a

ono
ere

dare
fattori

od accrescere valore ad
della

una
il

cosa.
es-

Ira questi

produzione noi sappiamo

non

solo le forze naturali,


i

ma

pure

lavoro

ell'uomo ed

suoi capitali, cio le forze da lui ot-

enute e risparmiate per servirsene in altre produzioni.

Qui l'economia politica dice


porta conoscere:
tale
il

alla statistica

che imil

territorio; la popolazione;
le

capi-

impiegato da amendue
il

nazioni fra le quali

posto
loro,

paragone:

il

confronto dei diversi risultati fra

ridotto ad

un'astrazione media

una espressione unica, rappresenter molto vicina alla verit se non


termini

sar la verit stessa.

Dico che questi

vorranno essere

fra

loro
si

paragonati, confrontati e ridotti, perch se


cesse altro che esprimere
rio della
il

non

fa-

valore del capitale agra-

Francia in 41 milioni,
si

quello

dell'Italia in

18, e che da questi semplici dati


la rendita di

volesse inferire che


terra

una data quantit


Italia,
si

di

maggiore

in Francia

che non in

sarebbe certi di e-

sprimere una proposizione la quale per non avere verun fondamento serio correrebbe pericolo di essere
erronea.

Ma quando

invece

col soccorso dei


il

metodi

forniti

dalla statistica posso stabilire che

territorio dell'im-

pero Francese (compresa la Corsica) di 542 mila chilometri quadrati, mentre quello di tutta l'Italia (eclusa quell'isola) ne misura soli 321
rio dell'attuale

mila

(il

territo-

Regno

di

lazione francese

somma
di

259,320 K. q.); che la popoa 37 milioni di abitanti, menai

tre quella dell'Italia

non arriva

27 milioni (quella

21,777,000); che il 17 p. 0[0 del territorio in Francia e il 15 in Italia, si deve per diverse ragioni dedurre dal terreno coltivabile, e che
del

nuovo Regno

21 milione di operai agricoltori novera la nostra vicina e 19 milioni


l'Italia,

(1)

che in Francia

le

per-

sone che
1,

hanno una ingerenza pi o meno

diretta

ntadino Italiano meno atto Questa proporzione dimostra Francese dacch ci vogliono quasi ^ne operai Italiani per ottenere il risultato d'un solo Frai
ili

(jucllo

5
nella propriet del suolo
sate
al

sono perci pi interessi

suo miglioramento,
0|0 della
al

valutano

ad

oltre
in

il

30 p.

popolazione

totale,

mentre

Italia

non arrivano
fu

90

p.

0|0; che

un
a

calcolo per quanto

possibile

esatto

arrivato

stabilire

che
si

l'agri-

coltura Francese
di

aiutata da

un

capitale che

stima

cinque

lire

ogni ettare di terreno, d un prodotto


lire

corrispondente a 95
tura

per ettare, mentre l'agricolcapitale


di sole

nostra
ettare,

sovvenuta da un

lire
lire;

ogni

non produce che un valore


le

di

70

potr allora con pi maturato criterio stabilire quelle


proposizioni
a

quali

mi condurranno senza pericolo


francese
pi

poter conchiudere:

Che

il

territorio

grande del terrio;

torio italiano nella

proporzione di 5 a
coltivabili

che scompare
si

questa diversit per quasi totalmente ove

parago
la

nino

le

rispettive terre

che finalmente

spendendo uno di lavoro e 5 di capitale, arriva ad avere 95 di rendita, mentre l'Italia spendendo jiue di lavoro e quattro di capitale, non produce che 70. Il risultato ultimo sar in conseguenza un eccitamento all'Italia perch renda pi educate le sue
[Francia
Slassi

lavoratrici,

e destini
la

maggiori capitali

alle
i

sue

terre,

perfezionandone

coltivazione secondo

mee cu-

todi della progredita

agronomia, moltiplicando

rando l'allevamento del bestiame; emendando e preparando meglio il terreno, eccitando lo spirito di associazione
gliori

scegliendo miabbandonando le comunalie e magesi, privilegi e le mani morte, proteggendo finalmente in ogni modo l'agricoltura onde arfra
i

piccoli

proprietari,

sistemi di
i

rotazione,
i

rivare ad ottenere

il

prodotto che ottiene


di lei
il

la

Francia

non
le

solo,

ma

meglio

Belgio, e pi che tutte

altre nazioni l'Inghilterra.

Ecco

la statistica in atto.

Resta a spiegare con quali metodi la scienza arrivata a conoscere tutti i dati di cui ci siamo valsi per conchiudere che l'agricoltura Francese meglio progredita dell'Italiana e che perci una determinata misura di terra in Francia deve avere un valore eco-

nomico maggior
lia:

di

una misura corrispondente

in Ita-

esporre questi metodi, svolgere Inscienza, ci


ci

che

elementi,

proponiamo di fare nella trattazione di questi ma che non possiamo pretendere di dire in
consenta anzi tutto di narrare la origine sua, storia una potente maestra che colla
l'av<

una

breve sintesi della scienza tutta.


ci si

Ma

perocch
venire.

la

dottrina del passato, spiega il presente, e dischiude

Se parliamo della statistica come scienza complessa

che valendosi delle osservazioni fatte fin da' temp remotissimi, insegna un ben congegnato sistema di metodi e di deduzioni, mediante cui si arriva alli
cognizione esatta dei
fatti

interessanti a conoscersi ec

a quelle conseguenze economiche le quali possonc spingere sempre meglio l'umanit sul cammino de suo perfezionamento morale e materiale, essa, la sta non molto antica. Necessaria compagna delle

tistica,

economia
essa

politica, di cui, come si detto, come non potrebbe mantenersi senza di

sorella
lei,

cos
s<

non ha prendendo isolatamente alcune, anche


potuto pel

passato esistere da sola:

ma

delle principali

aerazioni della statislica,


dastro, noi

come

il

censimento

il

ca-

ne vogliamo indagare tempi


di

la storia,

allora

dobl'ofatti

biamo
rigine.

risalire a

remotissimi per trovarne

La necessit

conoscere

e valutare

contemplati dalla statistica, non fu sentita solamente


nei nostri giorni;
a
tutti
i

essa appartiene a tutti

tempi ed
i

paesi, e per soddisfare a queste esigenze

po-

poli civili dovettero ricorrere a certe operazioni,

delle

quali

abbiamo
numeri.

notizia fin dalle

prima
il

Le sacre carte ne parlano

sotto

mondo. nome di Aritmi


et del
al

Il

successore d'Augusto recava


la

senato

un catalogo indicante
talogo,

potenza Romana,

il

quale ca-

non era

altro

che una serie

di dati statistici;

Tacito narra che esso conteneva

uno

stato delle ric-

chezze dell'impero, del


alleati,

numero

dei cittadini e degli

del naviglio, dei tributi e delle spese.

due estremit dell'Asia, nell'Arabia e nella operavano censimenti e cadastri, e la divisione che l'imperatore Yu faceva delle provincie del Cinese impero, rimane documento della saviezza di
Nelle
China,
si

quel regnante.
Arabi,
tanti

Mori, per testimonianza degli autori


il

conoscevano benissimo

numero
i

degli abi-

di ogni citt,

quello delle fabbriche e degli oI

perai che vi erano addetti.

Messicani ed
e

Peruviani

possedevano nozioni e dati


nelle quali
le

statistici
il

avevano tavole
degli abitanti,

erano registrati
i

numero
le

nascite e le morti,
utili

soldati,

munizioni e altre

cose

a conoscersi.
il

Ma

lasciando a parte

mondo

antichissimo, noi troe 1296) pre-

viamo nelle leggi del senato Veneto (1268

scrizioni dirette agli agenti diplomatici all'estero e ai

governatori delle provincie della repubblica, tendenti

ad avere una descrizione


risiedevano.

statistica dei paesi

ne'quali

Nel 1405,
e di Verona,

quando Venezia s'impadron di Padova quel senato stesso impose ai suoi prov-

veditori straordinari di riconoscere e d'ordinatamente

raccogliere in chiare cifre

non che
le

il

montare
tutte

delle
ri-

rendite e delle spese, altres

notizie

che

guardavano le condizioni economiche di quei paesi, uniformandosi al saggio statistico che un secolo prima Marino Lanudo il Vecchio, detto il Torsello, pubblicava nei suo
quei
tali

libro dei segreti.

L'idea

di

raccogliere

stati o

quadri onde conoscere

l'importanza
a

morale
tico,

e materiale di

un dato paese
anche
il

scopo poli-

costituisce precisamente l'embrione dal quale


statistica, e cos

nata l'odierna

di questa scienza

come

di tante

altre noi

troviamo

primo sviluppo
con-

in Italia, tuttoch le condizioni politiche del bel paese

non consentissero a suoi pensatori durre a complemento le dottrine


cursori.

di svolgere e

di cui

furono pre-

Il Signor Wolowski in una dotta memoria letta ultimamente all'accademia delle scienze morali e poli-

tiche di Parigi, difese l'anteriorit e l'intrinseca bont


delle scienze

economiche
si

in Italia,

dicendo che

lunque escursione
siero,

faccia nel

e qua dominio del pen-

sia nella scienza

che

nell'arte, sia nella storia

che nella
l'umanit

politica,
si

sia nella filosofia

che nel
figli

diritto,

deve sempre prostrare

riconoscente
gloriosi,
il

t
e

questa novella

Niobe
e

fiera

de' suoi

sempre bella

sempre commovente

sotto

veld

dei suoi secolari dolori, l'Italia potendosi


l'officina del pensiero.

chiamare
forma
di

Ma

per trovare

la

statistica

ordinata

scienza dobbiamo portarci a tempi da noi


tani ed in paesi stranieri.
Il

meno

lon-

Moreau de Jonns riven


di

dica alla Francia

il

merito

aver saputo colla sua

nfluenza far penetrare la scienza nelle regioni governative,

e popolarizzarla di poi.

La rivoluzione Fran-

cese, dice quell'autore, aveva stabilita la societ su

nuove basi imprimendo un movimento generale agli spiriti nella direzione delle matematiche applicate, importando di sottomettere al calcolo gli effetti di quelle audaci esperienze, non che le nuove forze che si erano ottenute .

amore erso il suo paese, dimentica che molti anni prima n Germania (4748) il professore Goffredo Achenwal
quel
dottissimo
scrittore,

Ma

guidato

dall'

mbblicava in Gottinga un Manuale

di statistica,

nel

male
juelle

il

dotto alemanno diede per

il

primo

alla scienza
la fecero
il

anto

forme precise, regolari e razionali che progredire e per cui egli si merit
di poi dai cultori delle

titolo,

conservatogli

discipline eco-

lomiche, di Creatore della Statistica,


Egli
il

primo, l'Achenvval, indovin


scienza
la

il

vantaggio che

sarebbe venuto dalla statistica comparata quando definiva la


i
<r

profonda e compiuta conoscenza


e

della condizione
stato .
Il

rispettiva

comparativa di ogni

di lui

successore Augusto de Schicezer nella ras-

segna politica che periodicamente pubblicava in Gottinga,

diede un nuovo
il

impulso

alla scienza.

lui si

La statistica una storia che si feruna statistica che cammina . Contemporaneo a costoro fu il Sinclair in Inghilterra autore di una sterminata mole di libri e di opudeve

motto

ma,

la storia

scoli attinenti a cose statistiche.

Arturo Joung che nel 1774 pubblicava in Londra un


libro di statistica
tica politica,

denominando questa scienza aritmeLas-Cases (l'autore


S.

e l'Atlante storico di di

del

Memoriale

Elena)

meritano pure speciale

10

menzione. Poco dopo Mounque


illustrata pi

Boui bon-Leblanc in

Francia impressero nuovo movimento a questa scienza


specialmente da Boileau nel suo Saggio
e sludi di Statistica

In questo periodo di
tori italiani
i

(Londra 1807). tempo noi incontriamo


elevano
la

scrit-

quali

scienza

a dignit di

filosofia,

ma

volendo dir

di

questo paragrafo,
statisti

rassegna di
sovra alcun

di loro separatamente in fine proseguendo in questa nostra stranieri, la mente non si ferma pi

nome

celebre, salvo forse su quello del Fran-

cese Ferussac che nel 1819 pubblicava


sulla
necessit di fissare

un suo

scritto

un corpo
e

di

dottrine per la

Geografia e la Statistica,
stesso di

poco dopo rendeva egli pubblica ragione un piano sommario di quenoi troviamo scrittori di cose sta-

sta scienza.

Da questo punto
than e

tistiche in quasi tutte le contrade d'Europa, e Ilolzge-

Schliebeu in Austria,
in

Quetelet,

Moreau de

Jonns e Wolowski

Francia,

mamente in Germania nomi e furono della scienza


alla statistica videro la luce
le discipline

Augusto Blook ultilevarono bella fama dei loro


apostoli

valentissimi.

In Italia le prime pubblicazioni scientifiche attinenti


nella
colta Milano dove

economiche furono

dai Beccaria, dai Verri,

dai Gioja, dai Cattaneo, dai Sacchi, dai Vigano e da


tanti altri eletti ingegni

tenute sempre in fiore


al

(1).

Melchiorre Gioja precedendo

suo capo d'opera in

questa materia (La Filosofa della Statistica pubblicata


(1) Veramente prima di loro scrisse ed insegn il napolitano Luca de Samuele Cagnazzi (elementi dell'arte statistica 1808 \ ma tuttoch la sua opera possa a buon diritto considerarsi come uno dei primi sforzi fatti

in Italia per ridurre a


libri

forma elementare

le

idee sparse

fin

allora in varii

oltremontani,

le

dottrine di quel libro sono per molto confuse


definito

rausa specialmente dello stato non ancora ben


stessa.

della scienza

11

in
i

vole statistiche ossia

Milano nel 1826), componeva nel 1808 alcune tanorme per descrivere, calcolare,

classificare tulli gli oggetti di


e pubblica,
le

amministrazione privata

quali

in cui videro la allora ideato,

norme, non solo furono ai giorni luce ci che di meglio era stato lino
sono tuttod
e poco di

ma

consultate

con frutto
la logica

da quanti

si

trovano per uffzio o per elezione legati


poi

a studi statistici,

pubblicava
rivelarono

della statistica

e l'altr'opera

sull'indole,
lo

estensione, e

vantaggi della statistica che


conoscitore di queste cose.

profondo

Contemporaneo del Gioja fu il Tamassia pure milanese che nel 1808 e 1809 pubblicava pregievoli
monografie sul
Nello stesso
fine delle statistiche.

tempo

il

Gagnazzi a Napoli e

il

Padoriuniva

vani a Pavia dettavano pregievoli trattati di statistica,


e

poco

di

poi in Venezia Alessandro

Quadri

gli

elementi per comporne una storia.

Immediatamente dopo
sofa
di

la

pubblicazione

della
si

filo-

Ma

statistica

di Gioja,

avvenuta come

disse

nel 18:20, un altro grande filosofo e scienziato Italiano,

Gian Domenico Romagnosi, rispondeva di Milano


sue questioni sull'ordinamento
delle

colle

statistiche

ad un

opuscolo del francese


di

Say,

il

quale in una memoria


ed utilit della stala

24 pagine relativa
aveva un poco

all'oggetto

tistica,

compromesso

sua fama

di

valente

economista,

sostenendo

teorie e

massime

in

urto

alle

l'attenta

risultanze delle verit filosofiche che daldisamina delle cose statistiche risultano.
resta
il

Al

Romagnosi

vanto

di aver

fondato

la

scuola

statistica italiana.

Nell'alta
la

mente

di

Lui questa scienza

fu ravvisata

prima
la

volta

come una

disciplina complessiva e ge-

nerale

quale non appagasi di notizie parziali e di-

sgiunte,
si

ma comprende
il

tutti

i^li

elementi dai quali

in

ricava

concetto dello stato economico, morale e

i[

politico di
sistere, la
civilt,

un dato popolo, ovvero


sua operosit,
i

il

suo

modo

di sus-

il

suo grado di coltura e di


di

e infine tutti

dati concorrenti a stabilire ci

che
di

si

intende sotto

una Nazione Da questi pensieri

la dizione

modo

di essere

razionali che
egli

formano

il

cardine

delle sue teoriche

venne

a stabilire la necessit
i

di un modello ideale (tipo) col quale paragonare risultamene ottenuti da una osservazione statisticaqualsiasi e dedurre indi quanto manchi sia dal canto della natura, sia dal canto delle istituzioni, onde guadagnare la perfezione tanto nell'ordine economico, quanto in quello morale e politico (1). Intorno a questa teoria dell'idea tipica di Romagnosi R si sollev una dottissima controversia fra Ferrara, Perez, Amari, Mortillro e De-Luca, nomi che siamo f dolenti di dover cilare alla ammirazione pubblica sol

tanto di volo,

tratti

dalla convenienza di essere brevi

(1) Il

Romagnosi

disse

nella sua

questione

a
:J

che vale

il

conoi-

scere le circostanze di fatto o materiali d'un popolo


quello che vi

quando non

scoprite

manca onde effettuare le mire dell'ordine economico, morale e politico? Ma come accorgervi di quello che manca allo stato se vi manca uno specificato modello ideale, mediante il quale
possiate nello stesso
il

tempo conoscere a qual grado

di civilt sia

p-

sto

dato popolo, e per quali mezzi possa progredii e ed essere mio essere conservato?
:

gliorato,

altrove

sta,

tu giudichi che tal cosa hclla o brutta, giusta od ingiubuona o nociva, vero o no che tu fai un paragone tra lo stato di fatto di quella tal cosa e un modello al quale tu riferisci la cosa medesima? Lo stesso avvenir suole (ielle statistiche. Questo modello poi, secondo l'illustre filosofo era: L'idea di uno stato politicamente forte, atteggiata con tutti i co-

Quando

stitutivi della gli stati.

potenza e tratteggiata

in tutti

periodi della vita delt:i

13

n questi
on sono
rano

appunti di storia

patria statistica,

ma

che

meno
il

quelli di pensatori profondi

che ono-

L'Italia.

Ferrara

iella statistica
li

primo con due articoli sulla teoria apr nel giornale secondo Romagnosi

statistica della Sicilia, la discussione

pronunziandosi

contrario
lai
li

alla

necessit

del

tipo

normale introdotto
tipo unita all'idea
di

Romagnosi perch
paragone, l'idea
di

l'idea di

paragone a quella

due

ele-

nenti per profferire


>u
profferirsi

un giudizio che

nella specie

non

punto di confronto :io lo stato di perfettibilit da noi assolutamente conosciuto sia che voglia argomentarsi da qualit poitive, sia che voglia dedursi da qualit negative.
perch
il

manca

Jl

sig.

Amari sostenne invece


anzi
il

la tesi di

Romagnosi,
si

pingendola
ircoscrivere

pi

avanti

in
,

quanto

perit a

tipo

normale
stato

in

una formola

che

[uantunque

astratta,

egli disse tuttavia

comprensibile
progressivo,

chiara, cio

quello

in cui

nessun impedi-

mento
Su del
nari

resta

ad un

perfezionamento
osservare, se

indeterminato, illimitato e

sempre crescente.
ci

che vorremmo
fra
la

fosse lecito
il

nterloquire

cotanto senno,

avere qui

sig.

Ail

scambiata
mento nel

causa

coll'effetto,
la

imperocch

progresso sar

causa di un perfe-

ionamento determinato, non mai il perfezionamento lesso che suona cosa assoluta e perfetta, fatto termiiato che non abbisogna pi di cosa alcuna e tamoco di progresso. Oltrech poi nell'ordine fisico
lei

come

morale
il

l'idea

di

progresso suppone lotta e resilo stato in cui

tenza,

progresso consistendo appunto nel superare

nel vincere,

dimodoch

il

progredire
in cui ogni
l'eie-

on sia impedito sarebbe

appunto quello

progresso sarebbe impossibile

venendo a mancare

14

mento

costitutivo di ogni vittoria

si

chiami essa pro-

gresso, virt, sacrifizio, coraggio o in

modo
si

la lotta:
il

Ferrara, che

qualunque altro Aggiungendo ancora come fece il modello ideale di uno stato perfetto non
il

pu concepire perch
Intervenendo
ii

progresso illimitato.
assunse di porre in sodo
di

Perez
il

si

questo paradosso, che

modello ideale

perfetto bello che trovato nello stato reale,

uno stato non po-

tendo esservi differenza alcuna da ci che a ci che

dovrebbe essere, derivando tanto ci che quanto ci che dovrebbe essere dalle relazioni dello spirito

umano con la natura esteriore. Ma impensatamente e quasi come ricredendosi su quanto aveva prima asserto,
il

sig.

Ferrara in una sua memoria

dell'unico
di

modo
un

per avviare utilmente una statistica

abbracci
ci

tipo di fatto e questo ripose nel


gli altri stati

paragone
cio

che hanno d meglio


stato

relativamente allo
studia
il

che forma
di essere.

la

sua

statistica,

suo

modo

Viene sostanzialmente a residuarsi nella teoria della


statistica

comparata che a nostri giorni forma inconteMortillaro e del sig. Viola sono
culto che

stabilmente uno dei canoni della scienza.


Gli scritti del cav.

pure documenti
giorni
nelle

del

avevano

fin

da quei

provincie
statistici.

meridionali

d'Italia gli studi

economici e
I

pensieri del

tremonte, (1)
interprete
e

ma

Romagnosi non ebbero seguaci oltrovarono alcuni anni dopo un degno commentatore nel Napoletano Placido
Stati-

De- Luca
li)

il

quale ne'suoi principi elementari di

Vanneschi nei suoi scritti di statistica osserv che un solo Romagnosi in tali materie, il Belga Heuschling, e che il dizionario francese di economia pubblica edito dai signori Coquellin e Guillaumin non fece pur cenno del nome di lui!
Il

Sig.

straniero cit le dottrine di

15
ica (Napoli

1847)

seppe con

potente ingegno ordi-

ne

le

idee

dell'illustre

Piacentino, spogliarle delle

tverchie astrattezze e ridurle quasi a studio elemenre per guida ed


>n
>ri

ammaestramento
egli,
il

di tutti coloro

che

chiamati per ufficio o per elezione a studi e lastatistici.

De-Luca,

si

trov

sempre

accordo col capo scuola che aveva impreso a seguire; anzi, nella determinazione stessa della scienza
il

Romagnosi divergente quando vuole che essa non lo stato economico, morale e politico di un popolo
fisico,

mtempli pure quello


piantissimo fra
Egli
si

questo pure essendo im-

modi

di essere di
di

in

questo periodo

un popolo. tempo che alcuni


la necessit di
gli

werni in

Italia

cominciarono a sentire

tingere ed attivare con


iti.
Il

maggior cura

studi stati-

una commissione centrale: nello stato Romano e >lle due Sicilie (1) cominciavano ad apparire alcune bblicazioni ufficiali, ed Angelo Gallo dava alla luce
re Carlo Alberto istituiva in Torino (1836)
)posita

Roma

alcuni saggi

economico-statistici

quali tut-

ch imperfettissimi,

mostrano pur non

di

meno

la

ona volont fatta generale.


In Toscana lo Zuccagni Orlandini pubblicava le sue
icerche statistiche

dove

si

trovano notizie assai inte-

ssanti sulla popolazione del

gran ducato,

sull'istru-

one, sulle prigioni, sulla marina mercantile, sull'ar-

tempo mpreso fra il 1841 e il 1854. Prima di lui si era per distinto in Napoli co'suoi ementi della scienza statistica il duca di Ventignano, e
ata e su fatti consimili relativi allo spazio di
)co di poi
si

segnalarono

in

Milano Cristoforo Negri nella

a potenza comparativa degli stali (1841), Carlo Cattaneo


1

Nell'isola di Sicilia era poro stata istituita

una direzione centrale

statistica fin dal 13

marzo 1832.

16

ne'suoi

diversi
e
si

scritti

attinenti a cose

economiche

<

statistiche,

Intanto

Giuseppe Ferrari ne' suoi libri filosofici era fondata in Milano e andava grado

a grado perfezionandosi una pubblicazione periodica,


che, istituita da
lieo,

un veterano

del grande esercito ita

veniva valorosamente sostenuta dal dotto raccoil

glitore dei classici economisti italiani,


stodi,

Barone Cudi statistici

e dal grande ordinatore della scienza statistica


Gli

Melchiorre Gioja.

annali

universali

destinati a raccogliere ed illustrare quanto d'attinente

a questa scienza, vedevano


in tutto
il

la luce

non solo

in Italia

mondo

civile

cominciavano a comparire ne
di poi si

1823, e
al

fin

dai primi anni

compito loro; poco


il

degnamente adempiron univa nel nobile im


con tanto ardore
vita,
a<

pegno

Romagnosi
quegli

e prosegu

illustrare

annali col

tesoro della
fin di

sua stermi

nata dottrina, che, venuto in


ai suoi allievi la prediletta

raccomandav

pubblicazione.

Raccolto pietosamente l'arduo retaggio dal Cattane


e dal cav. Giuseppe Sacchi, che ne tuttora
tore,
essi
il

diret

facevano onore agli

illustri

predecessori

quest'ultimo particolarmente con una saviezza ed

un

perseveranza degna
pari
di
gli

al

tutto della
di

difficile

opera
l'uri

solamente

alla

modestia
genere

lui,

sostenne
solo,

tempi contrari a severi studi non


ostacoli d'ogni

ma

si

pur

che incontrava, e traver

sando un non breve periodo


tor e sereno conservare e
talia la

di tempo, pot vegeto tut raccomandare alla rinata preziosa pubblicazione, oramai la pi antica
il

stimata in tutto

paese per

siffatto

genere di materi*

Una plejade
Societ

di valorosi scrittori

ed economisti fan

bella corona a questo scienziato in Milano, e la so

Lombarda d'economia

politica vanta pi

dui
e

nome

di

fama Europea. Intanto con non minore ardoi

17

Hitinuano a coltivarsi questi studi


'Italia.
Il

all'altra

estremit

sig.

Gaetano Vanneschi segretario della di-

azione generale di statistica per l'isola di Sicilia,

pub-

icava

nel

ISo .), in Palermo, un suo trattato di sta1

tica, nel quale proponeva


rivere
il

una nuova forma per demodo di essere di un popolo, la quale forma compresa in sette capi trattanti: 4 La consociazione: 2 la riproduzione: 3 la sus:

4 la conservazione: 5 il sapere: 6 il senstenza 7 l'equa libert e sicurezza. Questi capi avevano re:
nte suddivisioni.

rritorio,

La consociazione non potendosi avverare senza il ed avverata formando la popolazione; La riproduzione facendo emergere il movimento
allo stato

dia popolazione ;

La sussistenza rispondendo La conservazione allo stato


11

economico
;

sanitario

sapere allo stato intellettuale;


sentire allo stato morale;

Il

E finalmente
)litico.

l'equa

libert e

sicurezza

allo

stato

Altre opere di questo valente scrittore abbiamo vedute munciate senza che ci sia stato possibile di poterle aire,

per quanto non ci siamo stancati di farne ricerca. Giacomo Racioppi pure napoletano, si nel suo lidel principio e dei limiti della

"0

statistica

manife-

ato

Eccellente statista
ille

profondo conoscitore delle cose economiche. si pure rivelato il Dottor Caporale


sue
lezioni
)

di

statistica teorico-pratica
si

(Napoli

161-62-63

delle quali

attende tuttora

il

compimento.

Di utilissime pubblicazioni tanto teoriche che pratiche

no pure autori
fatistica al

il

dottore Maestri attuale direttore di

ministero di agricoltura, industria e

com-

rercio,
9

il

deputato Correnti. Fra

le

altre ci piace

18

scrino con lauta noverare, l'annuario statistico italiano le imdimenticare perizia e precisione, da far quasi egreg questi mense difficolt che dovettero superare
scrittori

per dettarlo.

Non parliamo qui delle opere di Adriano Balbi sicquesta come universalmente conosciute, e chiudendo
rittori nostra lapida rassegaa dei pi valenti fi fare dal dispensine possiamo non ci materie,

di siffatte

cenno
lini,

di

di

Gerolamo Boccardo, di Biundi, di Michel Gian-Giacomo Raymond, di Virgilio e di lant


che sono del pari buoni
si

altri
stici,

dotti economisti,

stati-

quantunque non
si

siano fatto della statistica

punto
Cosi

di vista particolare.

riassume lo stalo delle idee teoriche in I pratica ci riserbiamc talia. Per quanto ha tratto alla come naturale, ad esporne particolarmente metod ide dominanti, lamentando solo che fino ad ora dalle
i

non

sia sorta un'idea,


il

un metodo
l'arsi

dai metodi

il

quak
ra

abbia avuto

merito di

strada e di

dominai

abbastanza

le

menti

e le intelligenze

per mettere
si

dice e intitolarsi Sistema

italiano.

Italia In materia di statistica la scienza in

con

pendia tuttora in Romagnoli.

La pratica

si

risente di questa

mancanza

di sussid

n che in tanta abbondanza di dotti fenomenale, facilmen pur troppo fuori dei fatti principali e pi stessa; e qu constatabili, l'Italia non conosce ancora se

pochi valorosi che vollero, come


tentarne
a fare
l'analisi,

il

Correnti ed

il

Maesl

riuscirono

dopo

sforzi grandissi
i

ammirare ma non
statistica
la

a completare
il

loro stud

La

sostanzialmente

bilancio di

nazione,

somma
e cattive.

delle cose, delle azioni e delle

dee buone

Questa

somma non

si

ottei
si

mai

mio avviso almeno,

lino a tanto che

pi

19

mder

di

voler lutto contare dal centro.

Si
il

stabili-

amo
io di

buoni

metodi;

ogni

comune abbia

suo

uffi-

statistica

rollato
(l

secondo questi melodi, eoned ispezionato perch infonda credenza; questo


tenuto

tenga

conto
si

non solo
fatti

del

movimento
nei

di

po-

oiazione, che
nelle morti,

verifica

nelle nascite,

matrimoni

o dei

relativi al catasto stabile,


l'atti
i

ma

pure
inti

di lutti quegli altri

quali sarebbero interes-

conoscersi in un annuario statistico, e a questi


si

nnuari compilati per provincie e per regione


i

dia

massima pubblicit, onde ognuno possa facilmente verne conoscenza, e si vedr fra non molto sorgere
i

azienti ed eletti ingegni,

quali, fatto l'inventario del

are e dell'avere,

segnaleranno ci che imporla (are


il

erch

l'attivo

superi sempre

passivo.

Fino a tanto che ogni cosa


)

si

concentra in un punto
statistiche condotte a

dispero di vedere

le

nostre

ualche perfezione, appunto perch nissuna circostanza


ii

fa

lente
ati

maggior paura della confusione che tanto facilpu avverarsi in siffatto genere di studi. Se
i

che

si

affastellano

nei diversi ministeri,

fossero

iccolti sul
i

luogo da uno speciale delegato, riuscirebbe


e

completa

sicura la esposizione generale e im-

rontata anche di

quella causa di scienza che gene-

dmente sfugge
inga
fila

a chi

non

fa

altro che coordinare in

le

cifre ricevute.

L'Italia

ricca di

una cosa

cui nissuno

ha fino ad

ra posto
ativa.

mente. Lo
ne'suoi

spirito di

invenzione e di iniciascun
questi
le

Dite al

raccoglitore di
annali
di

comune che
fatti, e

mga conto

in fin
li

'anno, narrando

agli

stranieri

nostre vicende,

iremo pi edotti delle cose nostre


iusti

e perci stesso pi

verso noi,

quel tanto che


altri

are agli

mentre per conto nostro guadagnesoventi spendiamo per domanci che abbiamo in casa.

LIBRO PRIMO
STATISTICA GENERALE

CAPO PRIMO
Statistica scientifica.

SOMMARIO.

rali.
si

1.

Definizioni

creditati autori.

dulia
2.

scienza secondo

pi ace

Come

essa dia luogo alla de-

terminazione

3.

Le medie. Come

di leggi fisiologiche,

economiche

mo-

la statistica scientifici

valga delle scienze esotte, e necessaria compagni dell'udella filosofia civile si colleghi alla scienza

manit.

4.

Della statistica comparata e dei con-

gressi internazionali di statistica. 5. Importanza su; ed utile che ne ponno trarre i privati ed il governo

Tuttoch

le

definizioni costituiscano
i

ricolo in cui possono inciampare

cultori d'una scienza

giacch molte volte


fetti

gli

errori e le
di

dispute
nati

sono ef
da
cai

di

confusione d'idee e
tuttavia

equivoci

tive definizioni,

nello

intento di
si

dimostrar

ci che,

generalmente parlando,
di passare

inteso dire, ce

nome
cipali

di statistica applicato alla scienza in

esame,

proponiamo

brevemente in rassegna le prir definizioni date da quegli stessi autori de'qua

siam venuti parlando nel precedente paragrafo. Definire, generalmente parlando, vale distinguere determinare e per dilucidare, e per definizione

21

na cosa
i

si

ini

ernie la sua descrizione,


r
la

mentre quella
che

una parola
on
tali

traduzione di
il

lei

in espressioni

mostrino pi chiaramente

senso e l'idea ultima.


le

norme

[tassiamo in rassegna
e

defni-

oni che
ella

abbiamo date

che stiamo per completare

statistica,

uesti

risultati

troveremo che non tutte arrivano a tnali ne tutte sono strettamente


,

leguate all'oggetto, precise e facilmente intelligibili,


e anzi

talune

soverchiamente allargano

le

attribu-

oni

mentre altre peccano dell' eco opposto, queste divagano fuori di quanto nella
della

scienza,

ienza

stessa

essenziale,

quelle

poi

non dilucidano
il

^bastanza,
iterio

colla sintesi

che dovrebbero presentare,


notare questi
quelle
difetti

fondamentale della soggetta trattazione.

Noi

procureremo
e,

di far
la

dove
che

istono,

sfuggendo

pretesa di voler cominciare


definizioni
i

studio

nostro da una di
costitutive, ci

gui chiamano
Ila

contenteremo

di arrivare

somma

dei giudizi che

avremo

raccolti,

ad una

per quanto
ienza nostra,
i;t

possibilmente esatta della


lo

onde possa
veduto

studioso farsi sempre pi

bica precisa di ci che


gi
la

imprende

a meditare.

Abbiamo
Mistica
i

come l'Achewal
e

definisse la

profonda

condizione rispettiva
lsta

compiuta conoscenza della e comparativa di uno stato.

definizione

racchiude l'idea abbastanza svilup-

pa

della scienza nostra senza estenderla troppo,

divinamente
Linclair,
di
a

restringerla,

come

fecero

nel

ne primo

dicendo che
la

la

statistica
felicit

ha per fine
di

determinare

somma
<r

di

una nazione;,, ed
Ustica

Heuschling
la
ri strettivo
e

nel

cui gode di manuale suo

definendola

situazione

presente

dello
il

Rato;
ile

e in

senso
la

Guglielmo Playfair

scrisse

die

statistica

consiste nella ricerca

sulla

materia

'politica degli stati

quasich

lutti

fatti

che escono

dallo stretto cerchio della politica,

non potessero

essere contemplati dalla scienza nell'in-

teresse pubblico, e

nostro Nardi che non fu meno il avaro quando la defin la scienza che insegna a ricon cercare ed esporre sistematicamente le 'presenti
fi

dizioni dello

stalo
si

perocch

non

delle presenti

condizioni soltanto

preoccupa

la statistica,

ma pure

vera di quelle che furono e di quelle che saranno, se i coloro di sentenza come non pare 'dubbia, la
,

quali affermano

tre essere e

ben

distinte le

parti

di

una
sato,

statistica plenaria, cio l'introduzione, il

ragguaglio
al

e le conclusioni,
il

che l'introduzione guarda


il

pas-

ragguaglio espone
l'avvenire.

presente, e

le

conclusioni

prevedono
la

Manca poi di concludenza sua memoria sull'oggetto

il

Say quando comincia


sull'utilit delle stati-

stiche col dire che


<

ha per oggetto di far conoscere la posizione sociale di una contrada, di una provincia, di una citt, in una data epoca.
la statistica

Questa

fu

giustamente

ravvisata

dal

Romagnosi un.

confusa indicazione anzich una definizione; perocch espone se vero all'indigrosso che colla statistica si luogo lo stato sociale di un dato popolo in un dato

tempo, non men vero per che la statistica nor ma coli; si limita ad un fatto materiale ed empirico, i metodi pe stabilisce scienze, altre scorta anche delle
e

arrivare alla esatta cognizione di ci che importa sa

pere, e dalla quale tira


la

le

conseguenze filosofiche
potrebbe fare
che
in
al

chi

innalzano

al

grado

di scienza civile.
si

La
e <

stessa osservazione
la

Villerm

per averla definita


situazione,
in
e di

esposizione

dello stato, dell

tutto ci

trovasi effettivament
in

una

societ politica,

un paese,

un

luog<

23

qualunque;
$tica
la

ed

al

Cagnazzi che nella


perfetta

sua arte stastato

disse

la

conoscenza dello
il

attuale delle cose che riguardano


societ e
i

ben essere della

suoi componenti. Rispondono poi meglio al criterio che di questa sciena dobbiamo formarci, la definizione del Romagnosi: la esposizione dei modi di essere delle produzioni, delle cose e degli uomini in un dato paese: quella el Gioia: e la descrizione dello stato di una nazione estesa a tutti gli oggetti fisici, economici e politici
i

quali costituiscono

il

suo

modo
del

di

essere.

L'altra spiccia ed
la

elegante
sociali

scienza

dei

fatti

Moreau de Jonns; espressa in termini nu-

merici.

Questa del De-Luca nei suoi principi elementari di


atistica

che tende a determinare anzich a costituire:

l'esposizione pervia di quantit

numeriche

in

quadri

o prospetti dei

modi
e

di

essere degli uomini e delle


o
la

cose di un dato paese;


fisico,

esposizione dello stato


di

economico

politico

un dato popolo;
numerica

finalmente l'ultima recentissima data dal dottor Caorale


fatti

una logica
sulle

sintesi

ed

analisi

di

esposti in quadri e determinata ad utile fine.


si

Egli

tracrie
il

di

questi dotti ebe noi

cre-

iamo
ica
tutti

di

determinare

concetto ultimo

della slati-

dicendola
i

l'esposizione metodica e ragionata di

fatti

quali
e

costituiscono

il

modo
i

di essere

di

una nazione,
di
ci

che paragonati col passato e con


destini

quelli di altre nazioni, pronosticano


bili

proba-

Non
illa

un popolo. fermeremo

a voler

legittimare

questa che
la

Dn una definizione

ma una
alla

semplice determinazione

scienza, e senz'altro passiamo a

vedere come

atistica dia

luogo

prefinizione di leggi fisiolo-

che,

economiche

e morali.

21

II.

Tuttoch la statistica sia scienza di fatti, pur nondimeno, lungi dal ributtare l'analisi dei fatti stessi, rimonta anzi all'origine loro, ne sviluppa gradata-

mente la generazione, li verifica, li paragona, e finalmente trae deduzioni, cojle quali arriva a determinare certe leggi del mondo fisiologico non solo, ma pure di quello economico e morale. diceva Bacone da Verolarnio, sono il fondaI fatti, mento dell'umano sapere, poich egli si sull'osservazione attenta e coutinua dei
fatti

e del loro svolgi-

mento,

che

si

fondano

le

scienze tutte;

ma

questa

sentenza del filosofo inglese non


dei

vuole essere intesa

in senso assoluto; perocch se vero che la esclusione


fatti

segnerebbe
fatti,

la

morte

di tutte le scienze,

vere

non
il

meno che
dai

in ogni scienza le idee


si

sono insepavale
se

rabili

senza di che non


11

potrebbe spiegare
nulla

processo del sapere umano.

fatto

procede discompagnato dalla parte che lo giustifica ali; mente. Perci se la sintesi, cio la esposizione pura
e semplice del fatto,
tistico,

deve signoreggiare Pedifizio


il

stave-

non deve per meno intervenire


dell'analisi,

soccorso

rificatore

perocch

se questi
di

due process
tante

sono inseparabili nella formazione


pi sono
statistica,
stretti

sistemi e nell'e-

sercizio di qualsivoglia escogitazione scientifica,

l'uno all'altro nelle elucubrazioni delh


si

dove

dice che

le cifre
si

eloquente, appunto perch

hanno un linguaggio suppone in chi le legge


le
1;

una dottrina
sioni
e

sufficiente per arrivare a quelle conclu


le

deduzioni,

quali

costituiscono appunto
Cos
se io dico

scopo ultimo della

statistica.

che

Francia del 1866 numera oltre 37 milioni di abitanti

mentre quella

del

1577 sotto

il

terzo Enrico

non

n<

25

reva ohe dodici, esprime senza dubbio delle cifre sta-

tiche,
Limo,

le

quali cos isolate per


>e

non hanno valore

soggiungo che in tutto questo straorzai io accrescimento le annessioni avvenute per diversi toli sotto Enrico IV, Luigi XIII, XIV, XV, XVI e Napoleone terzo, non entrano che per
i

ma

sei
si

milioni circa
verific fra
il

abitanti,
e
il

che l'aumento massimo


(uno su
12:2)

?.J\

I80i

quando
fu

si

verific la di-

isione delle

propriet

rurali

e l'equo riparto delle

Eposte, mentre invece


inti

non

che

di

ogni 380 abi-

sotto

la

triplice influenza del

potere autocrate,

iericale e feudale, in quel


a

periodo di tempo che passa

Enrico di Valois

Luigi XVI, allora la mia osserfatti

azione diventa scientifica, perocch da


gniticanti

per se poco

deduco corollari significantissimi.


si

Cosi pure se
a

dice che la popolazione di tutta l'Italia

una densit media di 80 abitanti ogni chilometro uadrato, non si fa che esprimere un dato per se meiocremente interessante; ma se paragonando la poolazione specifica delle diverse
aese,
ella
si

parti

di

questo

bel

arriva a stabilire che mentre la popolazione

er chilometro quadrato, quella del

Lombardia raggiunge una densit di 134 abitanti Piemonte e della

i-uria di 103, le provincie tuttora soggette alla Santa

ede arrivano a stento ad averne 58, tuttoch la ferina di quelle terre sia in gran parte non minore di
nella delle
altre

parti

d'Italia,

noi

potremo

allora

tcilmcnte dedurre da questi dati di fatto, conseguenze


igiche
stica
le

quali faranno delia

nostra operazione stadi cifre,

non pi un'arida esposizione


il

ma un

ero lavorio filosofico,

quale

ci

potr condurre alla

eterminazione
tudi.

di quelle leggi fisiologiche,

economiche
di questi

morali che sono appunto l'oggetto principale

26

Del resto che


leggi,

la statistica

dia luogo a stabilire queste


la

per quanto

gli

elementi che
a

compongono

possi

sano essere
di cento
abitanti,

soggetti

determinazione probabile,

evince dalla natura stessa della scienza. Dite che

l'Italia

anni fa noverava appena sedici milioni di mentre ora la sua popolazione totale supera i 26 milioni, e stabilirete in media la legge fisiologica dell'accrescimento annuo della popolazione italiana; soggiungete che questo accrescimento molto maggiore in Lombardia e in quelle altre regioni dove la progredita agronomia e lumi della civilt hanno moltiplicato il ben essere e sparsa l'agiatezza fra la popolazione, che non nelle montagne del Tirolo o nell'Isola di Sardegna, dove la natura avara o la mancanza di mezzi industriali rendono la vita tirata e malagevole, e fisserete una legge economica la quale vi confermer che la popolazione cresce in ragione dei mezzi di produzione, perocch due elementi sono fino ad un certe
i
i

limile fattori l'uno dell'altro:

l'aumentata popolazione
superiore avete

giova alla produzione, mentre questa mantiene quella:

continuate

narrando

che

nell'Italia

461 inalfabeti maschi e 574 femmine nella stessa condizione, ogni mille abitanti
sesso,
s

dell'uno che

dell'altre
il

mentre nelle provincie


raggiunge
la cifra

meridionali
di

dei

primi

seconde arriva a 938, e fisserete la quale si esprime cos: a principi despoti e tirannn conviene una popolazione ignara de' suoi diritti, men tre da governi pi civili e umani, si ammette una certi
cultura
intellettuale
in

numeri 835 e quello delle una legge raorakl

ragione
i

della

cui sono coloro che reggono

destini di

buona fede ih uno stato.


li

la statistica arriva a

Per dare un'ultima dimostrazione del modo con culn determinare leggi morali, aggiun
cifre,

giamo queste piccole


mento.

astenendoci da ogni

com

27

Nelle antiche provincie del


\

regno

su

mille nascite

ne noverarono nel 1863,


invece
i

'ri

naturali; nelle provincie

Iciliane

nati Inori di
il

elio stesso

anno

matrimonio superarono 56 per mille.


la statistica

Ed ecco
n'artc di

in qua]

modo

uopo essere
si

stala

calcolate

e coordinate

cifre,

eleva alle

severe deduzioni scientifiche, determinando teorie


biologiche,

economiche

morali
e

le

quali

hanno un
in
al

scontro nel

mondo

pratico,

conducono
utili tanto

conse-

uenza
le
ai

alle pi esatte

deduzioni
i

governo

privati.

III.

Abbiamo
el

dello e dimostrato che la statistica si vale concorso delle altre scienze tanto nella sua parte

cnica,
alle,

quanto

in quella scientilica, cos

matematiche le cifre e le pure quei termine pericolosissimo che la ledia, ove sia trasportato fuori del suo centro naia
si

prende formole non solo,


essa

rale.

La media, cio
?prime
la
la

mare
ietica

uantit e

due quantit medesime, e per quale null'altro importa che sommare le dividerle pel loro numero, risponde in antquella
cifra

che

fra

semisomma

delle quantit

esattamente

al

termine
egli

proporzionale che
possibile?

erca.

Ma

in statistica
di

ci

Non
i

esi-

amo

a dire

no,

aggiungiamo anzi che


delle
inedie.
Si

pi

maii disinganni furono pel passato occasionati dallo


trano abuso che
si

fece

prendano
si

provincie,

una

ricchissima e l'altra povera:

28

sommino
tenda con

risullamenti

del loro stato


il

economico
si

e!

morale, e diviso per met


la

totale risultante,
la

pre-

cifra

che

lo

esprime, indicare

mediai

proporzionale fra loro; e si otterr un termine il quale! non esprimer neanche per approssimazione la verit, poich essa sar sempre lontana d'una giusta met
tanto dall'uno che dall'altro estremo.
volte

Tuttavia talune
criterio

anche

le

medie giovano per dare un

generale di certi dati

meno

importanti o la cui im
dello

portanza scema

in

proporzione

spazio

o del

tempo. Cos per esempio ove importasse sapere se la popolazione delle provincie Lombarde tenda a crescere
pi che quella delle provincie Venete, posso ben
bilire
sta-

una media proporzionale sull'osservazione di un determinato numero d'anni, la quale portandomi a conoscere che la ragione annua media di tale accrescimento in Lombardia di 0, 43 per ogni cento individui, e nella Venezia di 0, 72 mi autorizza a conchiudre che
la

popolazione Lombarda tende a crescere


essere vero
il

pi che quella Veneta quantunque possa


del pari che per

una circostanza qualsiasi


o
si

fenomeno

non
senso

si

sia

manifestato
in

sia anzi

manifestato in
delle rispettive

contrario

qualche

comune

provincie o in un

determinalo anno.

Come
il

si

vede,

anche date queste circostanze straordinarie,


generale non sarebbe falsato dalla
dal
fatto

criterio

media, mentre se
un'entrata

che

la

provincia

di

Milano ha

ordinaria di
nello stesso

12

milioni di lire, e quella di Sondrio


territoriale

compartimento
di

non arriva ad
di 6
le

averne uno, vuoisi dedurre che queste due provincie

Lombarde godono
e in

una entrala media


nel
si

milioni

mezzo, e

trattarle poscia,
di tale

ripartire

imposte,
la

conseguenza

media,

commetterebbe

pi

grave ingiustizia aggravando


in benefzio dei contribuenti

fuori di

misura Sondrio

di Milano.

29

Le medie sono adunque ad usarsi con somma cauta e anche quando si usano, si deve cercare di serbare diversi dati dai quali sono dedotte, il loro carattere
dati stessi poi non devonsi non sono tra di loro assolutamente omomei, ci che non si verificherebbe quando ad esempio tpendo che in Piemonte vi ha un sordo-muto ogni 24 abitanti, e che nell'isola di Sardegna si novera i cieco ogni 497 abitanti, dicessi che in Piemonte e irdegna la cecit ed il sordo-mutismo dominano nella ^porzione di 1 ogni G60, (che la media dei due iti), mentre la verit che se in Piemonte magore il sordo-mutismo, non si novera in compenso e un cieco ogni 145o abitanti, mentre invece in ardegna dove la cecit pi sensibile, non si ha e un sordo-muto ogni 1634 abitanti. Peggio si farebbe quando si sommassero assieme dati esitivi e quelli negativi come quei statisti che nolano fra letterati coloro che dicono di saper scriire perch impararono materialmente a fare il proio nome. Del resto, fra le scienze esatte cui si ap)ggia la statistica, non voglionsi noverare solo le atematiche. La fsica, la meteorologia, la geografa,

3n disunto e classificato;

similare se

istronomia, la geologia, l'idrografia e le scienze mirali

concorrono a

stabilire le leggi

che dalla

stati-

ica si

desumono ed

a dare a questa scienza

un

ca-

ntere di positivismo scientifico

oramai riconosciuto che da quei concettualisti ai quali essa suonava una Tiiliante materialit, o una gretta computisteria, che
)po vari sforzi
ttura di cifre.
si

risolve
si

in

una

cabalistica

archi-

Oramai
della
e

sente

universalmente che
stanno
e
i

etro
.

numeri
le

statistica
essi,

fatti,

sopra

essi

idee,
la

con

l'ultimo

determinativo

sgomento,

coscienza della propria forza.

30

Le nazioni come
no.

gli

individui tanto
le

panno quanto s^m-

si

perci che, non ostante

dubitazioni dei teo-

nacque e crebbe camminando, creando, un valente moderno ovunque passa, la luce, la certezza, e l'evidenza. E tutto veramente sembra favorirla, prima ancora che le fosse dato nome fra le scienze, o posto nMle universit, gi aveva trovato luoge
risii, la statistica

come

disse

come
I

necessit di governo fra le istituzioni politiche.)

fatti

teplici,

chiamata ad osservare, sono mol-| svanitissimi, transitori, mutevoli, incompleta


che
ella
di

E non di meno ha trovato modo una fisionomia generale dei fatti,


gi
si

far

strada ad
i

attraverso

quali

intravedono

le

ragioni che ne regolano

le

sue
as-

cessioni. Dalla descrizione individuata, la statistica

cende
alle

alla generalit

matematica, dalla serie de'numer

formole che ne

esprimono
si

rapporti, e levatati
fi

a quest'altezza, essa gi accenna alla genesi della


losofia civile. L'individuo

ritrova nell'umanit,

il

par

ticolare ne! generale;

e l'antica

questione
realisti

metafsica

e teologica dei nominalisti e

dei

trovasi rin
scienz;

novata e risoluta impensatamente

da quella

che unica merita a rigore


blicana.

il

nome

di

popolare e repub
scritte nei cuori

Le leggi del genere umano,

proclamate dal sentimento, divinate dalla metafsica ma che sembravano invincibilmente indimostrabili e(
imprigionate nell'idealismo soggettivo,
oggettivate nella storia
e
si

riscontran

nella
si

statistica.

la

ver

cagione di questi progressi


generale e istintiva che
tiene
colla
la

ritrova nella persuasion


si ol

conoscenza dell'uomo
e la
fatti.

conoscenza dell'umanit,

conoscenz

dell'umanit collo studio dei


In
si

(1)

tali

circostanze cominci la statistica scientifica


le

scrutarono
[l)

leggi della vitalit e della monaliti

CoKKKNii c Maestri

Annuario

1861.

31

trovarono espressi
lituzioni

in
la

numeri

rapporti
di

tra certe

che sono
[a

realizzazione

determinati
diversi con-

ocelli e

pratica di esse. Cosi dalle statistiche che


a

ppresenlavano
>gni
di

brani ed a framnienii
la

che

si

compone
la

giunse alla statistica


le

macchina di uno stalo, veramente politica e statuaria


situazione di un'intiera soalto,
si

descrive e giudica
e,

ct,

da questa salendo pi
le

si

vennero ad
si

in-

tgare
>la
la

leggi

secondo
le

le

quali
:

manifesta e

re-

vita

del genere

umano
pi

prima, comesi disse,


si

fisiologiche,
a

quali

facilmente

vincolano

serie dei Tatti

che comunemente
i

ponno essere

pservati e certificati,
lorti,

fatti

cio delle nascite e delle

delie malattie, delle costituzioni fsiche; poi le


si

sono mi eh e, che
ente

poterono utilmente

ed ordinata-

numerare a misura che la scienza della produone e della consumazione delle cose godibili si venne
srlezionando
:

e infine delle

morali che ora concim-

ano a snebbiarsi ed a

lasciar vedere

come

esse

si

economile della societ. Questi sonoi frutti che in parte ha gi ati e in parte promette la statistica; la quale quando bbia compiuto la serie delle osservazioni e dei con>nnettano colle condizioni
fisiologiche ed
onti, potr
>

raggiungere l'ultimo stadio della scienza,

stadio

profetico,

come possiamo vedere


l'astronomia.

nella-"

pi

loriosa delle scienze,

Ma prima
asformar
la

di

raggiungere quest'alta meta, prima di


statistica

amministrativa e statuaria in

losofica civile,

anzi in

provvidenza dell'umanit,
la

la

:ienza chiamata a risolvere


:ientifico

questione del metodo

che non pu trovarsi che in una istituzione


della statistica

ata e prosperata in stato libero e savio.

Nelle conclusioni
uesti

condotta secondo
stabilimenti

metodi

e relativa all'istruzione, agli

32
di

previdenza, alle

associazioni politiche

e scientif-i
alle malattie]
e

che, all'amministrazione della giustizia,

dominanti,
cendo,
si

al

movimento
la

dello stato civile


il

va

di-

vede
la

saviezza delle leggi e

criterio del

legislatori,

tendenza della nazione e l'indirizzo del


relazioni tra

governo. Le
le condizioni
le

cosmiche,
le

le

temperamento igienico, complicazioni economiche,


il
1

credenze religiose,
e

istituzioni

politiche e tra le

manifestazioni

morali ed intellettuali
cos

ognora pi chiare
vere leggi

si renderanno potranno determinarsi le

del progresso

stitutive dell'umanit,

umano. Le quali leggi comerc i dati statistici, si vendi

gono delineando ed acquistano esattezza


matematiche.

formole

IV.

Ma
non

senza

la possibilit di

comparare

dati raccolti,
le

si

d perfezionamento possibile
si

per

scienze
di

d'osservazione, n

pu

stabilire

un punto
si

para

gone che

fra quelle cose le quali

riferiscono ad ur

concetto unico.
Di qui la necessit dei
statistica,
i

congressi

internazionali d

quali avevano, e tuttora parmi che abbiano due grandi quesiti a risolvere, l'unit nel metodo il paragone dei fatti. Nel punto in cui la statistic trovasi presentemente in quasi tutti gli stati di Europa|( non le rimaneva che a fare quest'ultimo passo per av viarsi al suo perfezionamento, ed infatti, dacch ess; non vien pi considerata come una disciplina purae)<

33

lente teorica o
losit

dei

dotti;

un mero obbietto da appagar la cudacch anzi serve eminentemente


o presta
il

ella pratica della societ,


izio

suo assiduo ser-

tanto

al

privato che

all'amministratore e tende
in

trasformarsi in filosofia civile,

provvidenza deie delle

umanit,

sia nel

giudicare

delle istituzioni

:ggi esistenti,

che nel ponderare e consigliare nuovi


tutti

rovvedimenti, conveniva trovare un anello che


iungesse
gli studi

con-

separatamente compiuti onde arrivare

quelle conclusioni che solo la certezza della verit, deotta


li

stati civili

da osservazioni generali, poteva consigliare. Tutti hanno istituzioni statistiche mediante le

uali

raggiungono

la

tutte queste istituzioni

conoscenza di se medesimi. Ma si ragguagliano per la forma


che ciascun
stato racco-

pei metodi, n le notizie


lie

per

s,

riscontrano con quelle raccolte per cura

egli altri stati.


inti e
io se
i

Ond' che, osservano


ottenuti sieno
il

signori Coril

Maestri, in ciascun stato

pu nascere

dub-

rapporti
o

l'espressione di

una

)gge generale,
ionale e
:at,
i

riflesso

di

una situazione ecce-

transitoria.
si

quali

Conviene che almeno tutti gli trovano in una eguale condizione di


ciclo di sentimenti

ivilt,
i

cio nel

medesimo
i

morali,

cosmiche e di tradizioni storiche conrisultamene delle loro osserdiscano in comune azioni statistiche e ne cerchino la conferma o la retconcezioni
ficazione
in

un

raffronto

d'osservazioni

pi ampio

pi

compiuto. Gi da gran tempo, vero, alcuni


posto

ensatori avevan
lica

mano

all'opera,

ma

la stati-

non pu

riuscire ad alcuna

conclusione se non

er opera collettiva.
ressi
ici
Il

Fu questo

il

momento

dei con-

internazionali di statistica che nel corso di tre-

anni ebbero luogo appena cinque volte in Europa.

primo
3

a Bruxelles nel 1853;

il

secondo a Parigi

34

nel 1855;

terzo nel 1857 a Vienna; il quarto nel il dove fu appunto per la prima volta" Londra, 1860 a una gran statistica comparata delle di sanzionata l'idea eseguire la quale furono nomiper nazioni, e

varie
nati

commissari

dall'Italia, dall'Inghilterra, dal Belgio!

dall' Austria,

dalla

Baviera,

dalla

Danimarca,

dall^

Prussia Francia, dall'Annover, dai Paesi Bassi, dalla Sviz dalla e Svezia dalla dalla Russia, dalla Spagna,
zera, con incarico

suddetti rappresentanti di invitare d'America. Ma pari a tale lavoro anche gli stati unili siane che questi studi od almeno i risultamenti loro
ai

rimasti allo stato di desiderio, dacch

non vidimo

an-

cora frutto veruno di loro. Finalmente il quinto di


nel

tali
il

congressi

ebbe luoge

1803

in

Berlino dove

statistiche prussiane,
trina,

uomo

De-Engel direttore dell! di grande autorit e dot


si

propose che

il

congresso

ordinasse a formi

di

stabile

istituzione

costituendo
far

un

ufficio interna

capo tutte le comunicazioij zionale, a cui dovessero gli atti, le mi statistiche, e che avesse a pubblicare gli archivi conservare morie, le note bibliografiche, a
stabilire le

adunanze, a governare infine pe neanch delegazione negli intervalli dei congressi. Ma

nuove

quest'idea pot essere incarnata.

Un

luogo qui sesto congresso avrebbe dovuto aver


le

sfanno a Firenze, malo vietarono

condizioni polii

che dell'Europa e specialmente dell'Italia. A dire tutta la verit, l'ordinamento di questi coi fino ad or gressi internazionali di statistica, quale fu per e scopo principale al rispondere lontano dal
essi

furono

istituiti,

la

comparazione delle
intelligenti
i

cifre.

quanto siano

dotti ed
di

delegati di ciasct

governo, l'opera
dati numerici,

collezionare e
ci

comparare

cifre

non

pare cosa da discussioni bre

35

Olili! iere

pu riti mezzo poche sedute, fra le feste e idiomatici e mozzo accademici. In generale non ci
Lgaci;

ma
in

lavoro paziente e minuto che


i

non

si

aiono serie

le

elucubrazioni, vuoi

scientifiche,

vuoi

mminislrative, di quei corpi che stanno radunati


aio di giorni,

un

prelibano

le

questioni e le
altri

mandano
potrebbe

isolute ad altre
i

adunanze o ad
:

corpi incaricati

darvi

esecuzione
il

ma

nella

fattispecie

iovare pi che
ioni alle quali

congresso l'occasione delle pubblicasi

d luogo, se a queste pubblicazioni

una sufficiente pubblicit, ma pur troppo anche questo non s provvede abbastanza, se lecito almeno rgomentare da quanto accadde anche a noi che con ulta la buona volont di consultare le relazioni comlete di queste adunanze non ci venne fatto di vedere e non quel tanto che ne dissero sommariamente
esse
i

ignori Correnti e Vanneschi.

V.
Dopo
gere
Iella
le

cose dette, pare quasi superfluo l'aggiun-

argomenti a
la

dimostrare l'importanza e

l'utilit

scienza in esame.
intuisce
la

Ognuno che
e

ci

abbia

fin

qui

eguiti,

senz'altro

meglio che da ogni

ilteriore parola,

sente

per

quanto

siamo

venuti

licendo.

Comech non possa per


limostrazione, pure per
lostra
ale

ci parer necessaria tale

non mancare di metodo nella esposizione, verremo brevemente dicendo di


utilit,

importanza ed

toccando principalmente di

36
lei,

come complemento
necessit,

negli studi economici e

come
alle

cognizioni di

tanto

ai

privati,

quanto

associazioni ed al Governo.

Noi non siamo


i

certamente

dell'opinione di coloro

quali credettero che


servire

la statistica

dovesse esclusiva(1) tuttavia

mente

all'economia
questa la

politica,

non

men

vero

che

cognizione della natura

mentre quella costruisce dei fenomeni si potrebbe venirerisultati, s che che ne sono dire che l'economia politica il fondamento della metodi e le cifre, statistica, non perch le insegni
delle cose,
i
i

ma

in

quanto

abbiamo

conduce a quelle conclusioni parlato e che costituiscono appunto


la
lei.

di cui
la

na-

tura scientifica di

S'aggiunga che

le

nuove

esplicazioni della vita epivu

conomica

delle

societ
la

umane rendono sempre


e

indispensabile

statistica

nel

tempo

stesso

con-|

corrono ad .arricchirla

di

ad intento scientifico gono ad allargare ed assodare


e baster

ma

notizie, che non raccolte] per necessit pratiche, venil

campo
la libera

della scienza,,
della vita

accennare

le tre
il

leggi

supreme

dei popoli moderni,

credito,

concorrenza,

e l'associazione, necessitose continuamente dei risul-

tamene

statistici,

per

dimostrare che

la statistica

diventata uno dei

fattori

principali della nostra vita

spontanea.

quelle
la

altre

condizioni della esistenza nazionale

che sono
avere vita
fatti

forza

armata e
fuori

le

finanze potrebbero esse

secura

continui ed

cifre che dal caos dei apparentemente inosservati crea la

delle

statistica?

Le leggi delle nascite, delle morti


la

e delle

malattie,
1

varia densit di popolazione e


Sull'i
filila

il

suo stato
55
biella

G. B. Sav.

delle statistiche voi.

Ri-

vinta

Enciclopedica.

37

UGO
tri

morale fenomeni
e

quelle

delle emigrazioni e tutti gii

jecersi

dal

relativi alla popolazione debbono cogoverno che sul braccio dei cittadini deve
la

Mtare per
Rionale.

difesa

dell'onore e dell' indipendenza

D'altra parte

la

perequazione delle imposte

sull'a-

lcol tura e sulle arti richiede cognizioni d'ogni specie,


dia qualit dei terreni, sul valore dei prodotti, sulla
aantit delle spese, sugli infortuni terrestri e celesti,

lTestensione

dello

smercio, sulle

abitudini econo-

tiche delle popolazioni


a

evia dicendo, acci l'imposta


ripartita e

giustamente e
il

proporzionalmente
la

non

)lpisca
Il

capitale necessario alla

produzione.

Moreau De i Jonns,

cui autorit

non pu es-

;re

contestata in siffatto genere di sludi, dice essere

amai riconosciuto che la statistica assolutamente Bcessaria agli uomini di stato, ai pubblicisti, agli e)nomisti ed agli storici
(1).
i

Per constatare in
di

tutti

suoi movimenti la popo-

lazione, sorgente di potenza, di ricchezza e di gloria

un

paese.
il

Per migliorare
mezzi
di

territorio,

dopo d'averlo esplodi difesa,


la

rato con operazioni tendenti a stabilirne la fertilit,


i

comunicazione, quelli

salu-

brit e la sicurezza delle


bitati.

campagne

e dei luoghi a-

Per regolare su
civili

solide basi l'esercizio dei diritti

e politici.

Per
D

fissare e ripartire le leve militari.

Per stabilire equamente le imposte. Per determinare in quantit e valore


zione dell'agricoltura e delle industrie.

la

produ-

Per apprezzare lo sviluppo del commercio e cercare


(1)

le

condizioni del suo immegiiamento.

Elementi de slatutique Paris 1856, pag. 5 e seg.

38

8
9

Per estendere o restringere l'azione della

giustizia.

Per misurare

progressi dell'istruzione pubblica.


tutti

10 Per guidare

l'amministrazione in

quegli ini

numerevoli provvedimenti che riguardano


classi della societ.

pubblici

stabilimenti e che interessano tanto da vicino certe

Finalmente per
tit di

stabilire e

provvedere ad una quansi

bisogni che ogni

giorno

fanno strada, agile

tano

la

pubblica

opinione,

occupano
statistica.

discussioni!
i

parlamentari, e creano dei problemi, a risolvere

quali,

concorre essenzialmente

la

CAPO SECONDO
Statistica Tecnica,

SOMMARIO.

1.

Dei metodi con cui

si

menti della
sercitarsi

sui medesimi.
statistica.
i

raccolgono

gli

elec-

2.

Sindacato che deve


3.

Come

voglionsi coor-

dinare ed esporre

dati raccolti.

I.

dati

statistici

si

possono ottenere mediante due


solo veramente legittimo e
dell' osservazione diretta

metodi,

dei

quali

uno

naturale; esso quello

chia-

mato da
che
altri

Moreau
gli

de Jonns
e
i

metodo di esposizione,
consiste
latti

dicono deduttivo,
elementi e

nell'osscrvare
si

singolarmente
ziarli

che

intendono

raccogliere, classificarli in gruppi

omogenei ed enun-

senza

alcuna

alterazione
si

regolari,

come quando

verifica

con formole piane e la popolazione di

30
i

luogo mediante
la

una

regolare
la

operazione
qualit di

di

cen-

mento, oppure
minato
lelrici,

quantit e

un deter-

territorio
atti

con procedimenti geodetici e geoa stabilire un conscienzioso cadasto, o

)me anche quando dall'ispezione dei registri doganali misura il movimento commerciale d'importazione
i

esportazione. In
nei quali
si

tutti

questi casi e negli altri con-

mili,

fa

uso del metodo d'esposizione,


vuol

operazione
istinti

statistica

essere considerala in tre


la

stadi,

che

sono:

l'osservazione,

classifica-

ione,

e l'enunziazione.
si

Uos&ervazione
i

compone

di tutte quelle

precauzione consiglia onde

regole che l'appascambiare non

enza colla realt. Trattandosi di un

censimento per

sempio, prima cura


i

di chi lo dirige

deve essere quella


punti

far

in

modo che

queste regole siano assolutamente


tutti
i

ientiche e scrupolosamente osservate in


el

territorio censito.

La maggior possibile chiarezza


le

ve presiedere Dell'indirizzare
ione deve

domande,
suo

e l'operain

contemporaneamente compiersi
Parlando a

un modelle
di

nento predeterminato.

luogo

ingole combinazioni statistiche,

avremo occasione

srraare pi ragguagl latamente la attenzione delio stuioso sulle diverse


ulte

forme che subisce l'osservazione e


a

rispettive regole

ciascuna

di
fatti

esse attinenti.
fra

La
genei.

classificazione deve essere di

loro

omo-

Anzi tutto omogenei pel tempo


ali,

in

cui furono

perch ad

es.

in criterio esatto dell'istruzione di

non posso lusingarmi di avere un popolo consii

lerato

due

volte a venti anni di distanza; poi

fatti
si

lebbono essere omogenei nella


lirebbe di colui che,

loro essenza;
in

che

volendo conoscere
le

juante persone

si

compongano

media di famiglie di un dele

erminato paese, mettesse a fascio

case private coi

40

monasteri

coi

conventi,

cogli

ospizi

di

carit

coi quartieri dei soldati? Finalmente

omogenei

colle

circostanze generali; perch non posso certamente a-

vere per
lattie

es.:

la statistica

della mortalit o delle

ma-

dominanti, facendo l'osservazione in un periodo


circo-

di

tempo relativamente breve, o mentre dominano

stanze eccezionali,

come

pestilenze, guerre, carestie (1).

Finalmente V enunziazione richiede brevit, chiarezza e pubblicit. La brevit condizione insita nella cosa stessa. Un quadro statistico deve limitarsi alle cifre,
lasciando che ciascuno
leggervi:
vi

legga dentro quello che sa

ma

in pari

delle

cifre stesse,

tempo la disposizione e l'ordine debbe essere chiaro e intelligibile


tabelle statistiche nelle

per chiunque.
quali era tale

Ho

visto delle

confusione e disarmonia di dati messi

a fascio e

senza ordine, che

l'uno all'altro, senza poter immaginare


qualsiasi da quel caos di

mente divagava daluna conseguenza numeri. La pubblicit pure


la

debbe ancora essere ragionata, condotta cio (1) La classificazione con un metodo analitico e sicuro. La divisione delle materie, aiuta potentemente un tal sistema, e il genio stesso di Napoleone si ruppe contro l'impossibilit di pretendere statistiche sincere
fatte sinteticamente

e ottenute con un sol getto.

Col sistema della divisione le diverse parli della statistica m seguono secondo un ordine logico, formando ciascuna un tutto a parte e complessivo delle singole materie, diviso e suddiviso secondo che
la sua estensione, gli elementi di
lo

che

si

compone, e
e

la

chiarezza che

ne deve

risultare.

La

classificazione pi

comunemente seguita
:

che pare meglio rispon-

dei e alle esigenze della scienza, e la seguente:

1 territorio: 2 U popolazione

3 stato economico.

Ognuna

di queste tre grandi parti si suddivide in trattazioni

minori

o sottoclassi, delle quali avremo occasione di trattare singolarmente nello

svolgimento della nostra materia, bastandoci per ora

di

osservare che

a parer nostro tutte le altre classificazioni primarie che si sono volute da diversi autori introdurre, e fra gli altri ultimamente anche dal nostro Vanneschi,
si

residuano

in

conclusione ad essere

parte secondaria

d'una

di

queste categorie principali.

41

importantissimo
Atenuti.
tatistica

elemento per L'enunziazione dei dati

A parte die molle volte nel compulsare una anche per sola curiosit, pu alla mente del
osservatore brillare una conseguenza
sfuggita al pi allento e scrupoloso indale

aeiio

dilgente

Diportante
atore,
ioli

che ci non pu avvenire dove


pubbliche,
si

statistiche

sono rese
i

che
a in

privati
sia

si

che giovano delle cognizioni ottenute dalla


poi
ritenere

deve

tatistica

nella

relazione dei cambi commerciali


variet
tali

una

infinita

di

casi,

e perci
latti di

importa
pubblica

ovra tutto che siano

risultamene

jgione nell'interesse
ri

comune

della Societ e dei

mem-

die

la

compongono.
condotta con questo metodo, se richiede
diffcile, ha per il vanuna certezza quasi matematica.
la

La

statistica

n lavoro paziente, lungo e


iggio di arrivare ad

Ciascuno pu apprezzare
ati,

verit e l'esattezza dei


rifare
i

procederne

alla

verifica,

calcoli ed as

ni arsi

tistica

citato

La stamodo, osserva il pi volte Moreau de Jonns, veramente sperimentale,


della precisione

delle operazioni.

eseguita in questo

mette sotto
cos
il

gli

occhi del pubblico

le

testimonianze

delle sue asserzioni.

Non
fretto,
ito

dell'altro

metodo detto deduttivo o ine

quale consiste nelPosservare direttamente un


di
fatti,

numero

da questi

presumerne

altri

'ocedendo dal nolo all'ignoto. Cos per esempio: vo-

ndo conoscere la popolazione di un paese, invece di ocedere col metodo del censimento, si credette otneie io stesso risultato, noverando la popolazione di la decima parte del territorio, e moltiplicando per
eci la cifra ottenuta.

Questo
lica,

sistema
qual

dalla

chiamato dal Say aritmetica pdenominazione si fa manifesto con

42

quanta

infelicit di

concetto

si

sia

voluto da taluni
a

richiamarla

in

vigore

sostituendola

quella

della

nostra scienza.

Vede ognuno come questo mezzo


di verit,

offra

poca garanzia

come

il

suo risultato non possa conside-

che una probabilit pi o meno vicina al vero secondo la maggiore o minore inesattezza del calcolo
rarsi

usato.

L'aritmetica politica introdusse pure il sistema delle medie di cui ebbimo gi occasione di far parola, notando come non si debba e non si possa ricorrere ad esse, che quando non si arriva altrimenti ad avere la

presunzione

di

una

verit cercata.

Un abuso anche pi grande quello di dare, con una petizione di principio, il supposto per il certo, come ha fatto Colghoun, quando nel suo trattato della
ricchezza e dei mezzi dell'impero Britannico, ha stimata
la

quantit dei foraggi prodotti

dalla

Gran Bretagna,
il

dal

numero
vi

bestiami

che essa nutre, e


detto,

numero

del bestiame dalla quantit dei foraggi consumati.

Tuttavia

hanno, come
col

si

dei casi in cu
di-

non
si

si

pu arrivare
alla

metodo dell'osservazione
si

retta,

vorrebbe ottenere. Allori ricorre, talvolta con qualche efficacia, alle presun

cognizione che

zioni.

Ma

imporla ritener

bene che non sono eh

presunzioni, e non edificare sui loro risultamene,

soltanto presumere. Supponete che importi conoscer


l'accresci

mento annuo che


si

si

verifica

in

una popola
ali

zione; qui
illazioni

fa
si

manifestala necessit di ricorrere

che

ponno

tirare dai precedenti della

polazione stessa, e perci se in diversi periodi osserva

si

con scrupoloso e minuto esame si verific un aumentc potr devi mie che un accrescimento proporzionai
avr luogo in un periodo eguale.

Se giovi conosce]

13

[ale
ata
enti

sia la

vita

media probabile
di

di

ciascun individuo
si

[vento in determinate circostanze,

potr tale dilindividui vi-

presumere da quella
in

molti

altri

identiche circostante ed osservati a diverse e

ipetute riprese.
alit

Lo stesso

si

dica delle tavole di

mor-

fondate sul principio della probabilit media die-

o osservazioni latte in grande.

Da queste presunzioni
le

rano giovamento grandissimo


tone
sulla
vita

case

di

assicura-

dell'uomo
l'ai

quelle consimili.
il

L'impossibilit di
i

meglio, giustifica
si

'Minzioni delle quali

fa

mezzo un certo uso anche


o
nelle

delle

nella

ita
ei

comune, come per esempio,


prezzi

nell'enunciazione
previsioni

correnti
le

(mercuriali),
si

conomiche
ilo,
il

quali

fondano su
le

fatti

probabili

ma

ou esattamente conosciuti come

condizioni di un
quello
dei con-

numero

dei produttori,

umatori

va dicendo.

II.

grado

di

credibilit e di sicurezza che la statistica


di

ondotla con uno

questi

due metodi pu

ispirare,

diverso naturalmente e vario

come quello che

di-

Inde pi che tutto dall'autorit dello scrittore e dalle


nti

cui

ebbe ad
dalla

attingere,

dalla perfezione del

lelodo tenuto,

natura

della

materia,
le cifre

inline
sot-

all'esattezza dei calcoli cui

furono

prime

oposte.

Lo

statista

il

quale vuole ispirare qualche confidenza,

ve render conto delle singole operazioni,

mediante

le

quali,

ducia

la fiarrivato al risultalo che presenta, e di bont della diretta ragione pubblica sar in

sar conseguenza queste operazioni e del risultato che sottoposte. state della critica cui esse saranno cifre debbe citarne la Tonte semplici di espositore Lo autorevole, quanti pi tanto volta sua a sar la quale officiali, che espi si avviciner alle compilazioni dovute all'autosendosi ottenute colie investigazioni d'amministrazione di cui essa e con tutti i mezzi
rit

autorit

pu disporre,
che
a

l'anno piena
siffatto

fede,

od almeno

tutta quella fede

genere

di cose suolai
. .

accordare.
I

catasti,

censimenti,

risultati dei diversi stati ci-

vili

autentici, ai quali sono considerali come documenti o minor lede maggiore per si suole pure accordare

a seconda della capacit di chi presiedette cui vennero in tempo razioni, dei metodi tenuti e del

quelle ope-

pubblicati.

Fuori

delle

investigazioni

ufficiali
si

si

in-

che contra facilmente l'arbitrio, ed perci asserzioni sovent: ad autorit nell'accordare a rilento che accade nelh senza valore. Avviene in statistica ci L'opinione espressi nelle discipline filosofiche.
storia e
farsi strada a ha maggiore o minor probabilit di posizione sua della dell'autore, conda del nome
se-

deve andai

so-

ciale e della sua riputazione. quelle statistiche im In generale a diffidare di di un asserto, verit dimostrare la

prowisate per molto il vedere, non fece cattiva impressione in Italia cir gravi in consimili un ministro valersi di mezzi
costanze.

comuni per e per garantirsi dai qua sulle statistici! importa esercitare un severo sindacato sono: presentate come espressione della verit, ad una Nazione, ci eh a) Quello di generalizzare
Gli errori pi
^

45

proprio d'una parte di

lei,

o di ridurre per via di

nedie a un
i

latto

unico ci che generale e


si

comune
che

una Nazione. Con tali sistemi labili re per l'Italia una popolazione
tutta
i

arriverebbe a
fantasia

di

)Otrebbe variare fra


anti

246, e

cinque milioni di abi-

ere
ella

la

secondo che per moltiplicatore si vorrebbe prencifra che rappresenta la popolazione relativa
provincia di Napoli che 782
vi

(cio

in
)

questa
o quella
si

rovineia
ella

hanno 782

abitanti ogni kil. q.

provincia di Sassari che 20.

Viceversa poi

otrebbe pretendere di pronosticare ad un Tizio qualiasi


il

giorno e Fora della sua morte


gli

partendo

dal

unter che rappresenta


azione. Parrebbe

anni di vita media in una

aprimo

aspetto che nissuno dovrebbe


tali

saie di presentare cifre ottenute con

metodi

sic-

ome

l'espressione della verit o che per lo

meno

esse

on dovrebbero ingannare alcuno, tanto grossolano e cinerario il sistema; eppure non cos. Molte volte nueri ottenuti

con

tali

mezzi sono

gettati in

una

discus-

one per

farli

servire alle proprie argomentazioni, cre-

endosi ognuno lecita una ipotesi ingegnosa che infondo

Oggiaperun lato alla verit. Narra il dotto statista franose che ebbimo pi volte a citare, come non ha guari lentie si desiderava in Francia una cifra rappresen.nte

la produzione delle patate, questa statistica fosse da un dotto nella cifra di 222 milioni di ettolitri, utloch essa paresse alquanto esagerata, e proble-

ita

atici si

presentassero
privato
la

mezzi di cui poteva essersi


mistero assoluto

dso un
ittavia
e

per arrivare a quella conclusione,


il

dottrina dell'autore, e

esso aveva conservato intorno a quei mezzi, face-

ino accreditare la cifra.

'omuove una
si

Pochi anni dopo l'autorit quel tubero, viene a conoscere che quell'autore aveva potuto
statistica ufficiale relativa a

D6

misurare e conoscere esattamente il raccolto delle patate nel territorio del suo comune; che questo raccolto era precisamente di 6,
tiplicati

pel
il

numero
totale di

dei

000 ettolitri, quali molcomuni in Francia davano


i

appunto
che
il

222 milioni che

egli

aveva asse-

gnati alla

Nazione intera; masi conohbe


errori

in pari

tempc

risultato totale era stato quasi centuplicato!

b) Altri

non meno

funesti ne' loro risultati sonc


fatti

quelli che derivano

da calcoli mal
Essi

o dalle stampi

meno

diligentemente corrette; enunziare questi error


il

vale indicarne

rimedio.

provengono general
degl

mente pi

dalla svogliatezza e dalla negligenza

impiegati, che sono incaricati di


tabelle statistiche, che

redigere

le

singoi

non da mala fede od imperizia

Tuttavia importa sottoporla controllo, perocch qu

lunque sia la loro origine, non sono meno danno nelle conseguenze cui danno luogo.
e)

Alcuni autori nell'intento di prevenire per quant

possibile tali errori, insistono giustamente perch


cifre

che

si

riferiscono a

singoli dati, siano posti

linee orizzontali anzich in colonna, e che a loro voi


le

colonne delle

cifre riferentesi allo stesso dato, ne

siano troppo lunghe


cile e

ma

divise per serie,

onde pi
di

pi sicura riesca l'addizione. (1) d) Non poi chi ignori come una sorgente
si

rori quasi volontari

trovi nell'ignoranza o nella pr

venzione
(1)

di

tutti

coloro

che sono chiamati a


facili

rier
la e

(Ili

errori di

stampa sono tanto pi


un'idea
della

quanto noiosa
tale

rezione delle bozze. Soltanto ehi pratico di


fastidioso

lavoro

material

pu

farsi

impazienza
delle

correzione di miriadi di cifre ciascuna

quali

che deve incenerare debbe essere e

frontata coli originale, letta e riletta a pi ripp

Pure
falsa

necessario quadruplicare e quintuplicare, se occorre, le letti


gli

vogliono evitare
enunziazione,
rileva

sbagli

tipografici,

funesti

non

solo

pei
int.

mn pure
ti

pel discredito in cui gettano l'opera


sia

ove vengano

quando non

pi

possibile la correzione.

47
le

schede inviale
Italia

domicilio. L'imperizia pur

foppo
teraico

conseguenza necessaria dell'ignoranza. ire ed istruire y>cv combattere questo gravissimo, non solo per le statistiche, ma si

lustria e dei

une p.r l'economia agricola, pel progresso dell'incommerci e per l'indirizzo della politica in

generale. Bisogna insegnare nella fattispecie


istica giovi a lutti, e

come
il

la sta-

che se

di lei si vale
la
si

nllo stabilire
inveri di
evitarli

le

imposte o
gli

governo leva militare, da questi


difende colui che crede
addetti alle
stati-

anche

ogni cittadino mal

liche.

ingannando Le multe e le

ufficiali

altre

liono minacciare alle

pene che generalmente si consegne infedeli, non sono


la

ertamente rimedi che possa consigliale


Val meglio
Si

scienza.

persuadere.
ci

badi ancora, e qui

rivolgiamo

tutti,

tanto ai

umori
nettono
iver
lati

quanto
delle

ai

maggiori

impiegati o addetti alla

edazione

statistiche,

che

molti errori
soventi

si

comi

volontariamente.

Arriva

che dopo

raccolti e coordinati

con sofferente pazienza

una gran quantit di osservazioni conservate con diligenza e tolleranza mie iunite iuta, sopravviene una circostanza che vi rende inutile
risultanti

da

ulto
'

il

vostro lavoro.
i

Bisogna ricominciare da capo,


nuovi calcoli nelle proporzioni,

ariare

totali,

fare

a qualche

naturate sulle prime colonne.

anche rinunziare ad idee che si erano Riconosciamo che biogna essere dotati d'una longanimit di cui non oinita la comune degli uomini, per prendere con -nazione tali accidenti e ricominciare nuove orerazioni con nuovo pericolo di veder rinnovarsi Pinusto avvenimento. Ma pure convien farlo. Non pretendiamo con questa enumerazione di aver iavolta
ti

tulli gli

errori possibili in cui

pu incappare

la sta-

4S
tistica

come qualunque

altra scienza, anzi pi facilmente


:

ne abbiamo sicuramente noverati d'avere implicitamenU principali e con ci speriamo che deve eserc sindacato al relativo quesito
che un'altra,
sciolto
il

ma

tarsi sugli

elementi dai quali sono raccolti

dati statistici

III.

Il

modo

poi

con

cui'
,

dati stessi vogliono essei

coordinati e

disposti
tratta

a parer

nostro,

diverso

s<

condo che
nistrativa.

si

di statistica dottrinaria

od

amm

che un tratta enui una.semplice ad di statistica non pu ridursi con colonne; ziazione di cifre poste in simmetriche ammin statistica la dall'altra parte evidente che dimostrazione non pu perdersi in an

Raggia all'intelligenza

di chicchessia

strativa o di

lisi

filosofiche

od in osservazioni
la

inutili.

Pur tuttavia restringendo qui


alla statistica tecnica,

nostra osservanocui

cio al

modo con

debbe

sere

amministrativa, condotta una buona statistica accennando a brevemente faremo debito di venire
principali
scienza.

regole

consigliate

dalla

pratica

da

La

statistica,
,

come ognuno

sa,

si

vale di ciire e
,

calcoli

di

formole e
di

di segni

grafici

di

operazu

geodetiche e

censuarie, di

quadri sintetici e

registri annuali, di

investigazioni dirette, e di dee

zioni suppositizie.

Di talune di queste operazioni

ebbimo

gi occasic

49
i

dire

alcun

che nelle precedenti

pagine,

di altre

.remo pi
er ora

tardi
ci

non

motivo di particolari studi, onde rimane a trattare che di qualcheduna


importante a conoscersi
la

condaria,

ma pur sempre

oche ne' suoi minuti ragguagli. Le tavole statistiche hanno generalmente


i

forma
ed

quadri

divisi

da colonne
relative

verticali,

nelle quali ven-

ono melodicamente
rizzontali
le

registrati sovra linee paralelle

cifre

to della tavola stessa.

ad un dato enunziato in La prima colonna a sinistra


del
;

ontiene la designazione
uale
si

luogo o dell'oggetto
le

al

riferisce
i

la

cifra

colonne che seguono


riservandosi
totale.

sprimono
Se

ragguagli

del

fatto stesso,
il

ultima a diritta per riassumere


il

fatto

che

si

vuol enunziare unico, per esempio


vent'anni
in

nascite

degli

ultimi

un determinato
na-

logo, allora la prima colonna a sinistra indica Tanno,


altre consecutive le diverse accidentalit delle
cite stesse e cosi

femmine, nati-morti, fittimi, naturali ecc., l'ultima colonna a diritta esrime il totale della colonna orizzontale, e sotto a eiacuna delle colonne verticali, viene espresso il totale ognuna di esse, per modo che l'ultima di esse a ritta esprime il totale generale e con avvertenza, che utte le colonne dei totali possono aumentarsi a seonda della dimostrazione che si vuol dare, con somoare per es. tutti i maschi e tutte le femmine, tutti
se

maschi,

legittimi e tutti
tutti quelli

naturali nelle colonne orizzontali,

appartenenti a determinate regioni della

tessa nazione in quelle verticali.

Eccone un esempio
cite dell'Italia
,

relativo

precisamente

alle

na-

dedotto

dall'

annuario dei

signori

torrenti e Maestri formato su cifre ufficiali.

50

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51

Non
utti

rosi tacili a
altri

compiersi e ad essere intesi


rappresentativi
offrire quella
di

sono

gli

segni

cui

si

vale la

Artistica,

n sogliono

garanzia di verit
11

he

si

riscontra nei quadri ufficiali.


questi.

metodo grafico
si

tra

La

grafica, arte

di

cui

vale special-

oente l'astronomia per risolvere problemi col mezzo

una o pi figure delineate


ie di
ifre.
fatti

tuttora serve a certi statisti per riassumere

ha servito una seche sarebbe troppo lungo esprimere in


sulla carta,

La forma
lente
la

sensibile sotto

cui

si

manifesta

general-

statistica grafica quella di

una tavola in-

rsecata da tante linee verticali ed orizzontali poste d ugual distanza l'una dall'altra. Sopra la prima liea orizzontale sono indicati con numeri, dati suppoti, ed accanto alla prima linea verticale di sinistra
lire

cifre

esprimenti

altre

supposizioni.

Una
il

li-

ea curva che parte dal vertice e che segue


elle verticali,

senso

allontanandosi pi o

meno

dai

numeri

sinistra,

segna, incontrandosi vuoi colle linee orizaltre verticali,


il

Dntali

vuoi colle

dato cercato nel

unto dell'incontro.
Cos ad esempio per rendere sensibili all'occhio, e
J

un tempo pi

facili

e pi chiari
si fa

rapporti e

nu-

eri riguardanti la mortalit,


ni

uso

di questi se-

grafici nelle tavole cos dette di

mortalit.
;

Questi segni per offrono due pericoli

uno derie
l'altro

mte
alla

dalla presunzione su
difficolt

cui

si

fondano
(1)

di

riuscire

esatti,

sono

per

Dnseguenza considerati pi come un


1

artifizio di calpro-

A Marno recentemente veduta una tavola grafica pubblicata dalla camera di Commercio ed Arti
il

di sufficiente

di Torino, e

rap-

esentante
ini.

vario valore delle

cedole in un

determinato periodo di

52

colo che

come espressione
detta,

della verit, e la statistica

propriamente
di loro.

che ha per primo dovere di essere onesta e scrupolosa, pu, anzi deve fare a meno
Delle operazioni di alta e bassa
fa
ai

geodesia di cui

si

uso nella formazione dei

catasti,

e di quelle relative

censimenti, avremo occasione di parlare nei pros-

simi capitoli, cos pure dei registri detti di stato civile nei quali si tien
lativi al

conto dei principali fenomeni

re-

movimento
ci

di

popolazione cio delle nascite,


nostro primo libro relative
statistica

dei matrimoni e delle morti.

E con

chiudiamo

il

alle cognizioni generali

che della

dovevamo

formarci prima di entrare a dire singolarmente delh


diverse operazioni di
lei.

LIBRO SECONDO
STATISTICHE SPECIALI

CAPO PRIMO
Statistica territoriale

Topografia Terracquea

SOMMARIO.
2.

1. Cosa si intenda per topografia terracquea. Primi dati geografici, latitudine, longitudine, e-

levazione, punti di
sizione.
3.

somma

e di

ima

altitudine, espo-

Forma ed

indole del suolo.


fossili.

geologico: collezione di roccie e sione e confini.


all'Italia.

4.

Stato

5.

Estenrelativi

6.

Alcuni dati di

fatto

Z.

Ogni

statistica,

dice Melchiorre Gioia, deve

comin-

iare dalla topografia, ossia dalla descrizione del luogo,

iacch prima di tutto

ullo spazio entro cui vive la

cono
i

lavori,
i

si

d'uopo fermare il pensiero popolazione, s'eseguiprodotti, in una parola cambiano


fa
i

due elementi fondamentali della condizione conomica, territorio e popolazioni', onde arrivare a
trovano
oterne stabilire
i

rapporti colle forze produttive del

aese, e dal

confronto colle nazioni situate in identiche

ondizioni, tirare quelle conseguenze che possono es-

54

sere di conforto e premio, o di sprone

ed incorag

giamento.

La posizione geografica,

l'indole del suolo, l'abboni


i

danza o scarsezza delle acque,


freddo, d'umidit o di siccit,
lenti dell'atmosfera,

gradi di calore o di

moti pi o

meno

vio

ecc.,

agiscono ora in pi, ora in


ricchezze,

meno
infine

sulla produzione delle

hanno un'in

iluenza sulla potenza ed attivit della popolazione, e

sono cause per cui qui fiorisce di preferenza l'agricoltura, mentre l tenuto particolarmente in
pregio
si
il

commercio; qui

l'arte

decade, mentre altrove

eleva un'industria e via dicendo.

Questi studi topografici hanno naturalmente un confine nel

s'alza al

loro delineamento, poich la statistica non sublime scopo delle scienze fsiche e matematiche; e per altra parte uno studio profondo di tali

cose, oltrepasserebbe d'assai lo scopo della scienza


stra

no

che quello

di

contemplare

fenomeni

econo-

mici, intellettuali e morali, relativi a ciascuna popo-

lazione vivente in

La

statistica territoriale

un determinato territorio. comprende: 1 La topografie


geografica,
terrestre
la
(

terracquea, cio la situazione

marittima:

la

elevazione sul livello del mare:


suolo:
la

formi

e l'indole del

estensione

ed

confini de

territorio in esame.
la direzione,

La topografia
lo

idraulica, cio(

la celerit,

sbocco dei fiumi: leacqu<


canali
navigabili

sotterranee: lo stato idrografico artificiale, cio a din


le diversioni dei

fiumi primitivi:
scolo:
la

irrigatori

di

condizione delle acque pe


la

usi domestici
sferica,

ecc. 3

Finalmente
la

topografia

atmo

e cosi le
lo

osservazioni

barometriche e termodirezione e
la forz;

metriche,

stato

d'umidit:

dei venti e via dicendo.

Passeremo brevemente

in

rassegna in altrettanti pa

55
_
fi

questi

elementi

per dimostrare

l'utilit

che

j trarre lo statista dalla esatta loro

cognizione.

La posizione geografica od astronomica di un paese globo determinata da quattro elementi:


Latitudine o distanza angolare di un luogo dall'e-

quatore:

Longitudine o distanza da un meridiano determinato: Elevazione sul livello del mare:


Esposizione relativa
ai

quattro punti cardinali.

rra in

massimo che divide la due parti uguali, una delle quali comprende misfero meridionale (Australia, parte dell'Africa ed
il

Essendo l'equatore

circolo

nerica meridionale ed alcune isole dell'Asia), e l'altro


iello
l

settentrionale (Europa, gran parte dell'Asia e

'Africa ed
lo

America
per

settentrionale), passando la linea


la

descrive

zona

pi

calda

della

terra

etta

perci torrida) ad una distanza sempre uguale


dal polo

ito

ale (Sud),

boreale (Nord), quanto da quello auper determinare quale sia la sua distanza un luogo qualunque, ci che costituisce la latisi

tine di quel luogo, gli astronomi


)le

valgono

di forla

scientifiche,
la

del

pari

che per determinare


passa fra un

ignudine, cio

distanza che

luogo

punto
i

in cui

poli,

Qterseca
r

una linea che si finge partita da uno che divide longitudinalmente la terra, in una determinata localit (meridiano),
specola
di

es.

la

Parigi.
e di

Si

valgono pure
i

gli

enziati

di

istrumenti

calcoli,

quali

sfug-

56

gono
e

dalla

nostra
le

osservazione,
si

ma

ci

dimostrano
fra loro,

per quanto

scienze tutte

colleghino

come

la statistica del pari

che ogni altra parte dello

scibile

umano, non

sia

che un ramo del grande alberc

enciclopedico.
Si dice elevazione od altitudine la posizione di ur, punto relativamente al livello delle acque chete de mare. Il pregiudizio che il livello del mare non si< uguale dappertutto, fu chiarito formalmente erroneo Si era

creduto per

es.

che l'Oceano Atlantico

fosst

pi alto molti metri del Pacifico all'istmo di

Panama

Ma

il

Colonello Totten dopo una serie di minute os

servazioni delle
di Aspinwall,
la linea della

maree

fatte

Panama

e nella Baj;

connesse con accurate livellazioni lung(


strada ferrata che interseca l'istmo,
h;

potuto stabilire che l'altezza media dei due Oceani

quantunque a cagione della dil marea dei due mari, abbianv naturalmente certi intervalli in cui uno di essi pi alto o pi basso dell'altro; ma il loro livello medie vale a dire la loro altezza a mezza marea precisa mente identica. Lo stesso si deve dire della pretes maggiore altezza del mar Rosso sul Mediterraneo. taglio dell'istmo di Suez ha chiarita erronea anch
esattamente
la stessa,

ferenza all'alzarsi della

questa opinione.
Perci si pu partire dal livello del mare come d un punto identico in tutta la terra per misurare l'( levazione di un determinato luogo. Quest'altezza

determina coi metodi della trigonometria rettilinei combinati qualche volta con osservazioni barometriche determinando pure i luoghi di maggiore o minor eh
vazione.

Una pendenza

di

suolo o dolce o ripida, volta ad


dell'orizzonte,
costituisce
ci
ci

alcuno dei punti

57

chiama

{'esposizione; essa prende poi diverse deno-

inazioni a seconda della porzione di orizzonte a cui

iarda; generalmente
pali,
inali,

non

si

considerano che
ai

le

princar-

quelle cio rispondenti

quattro punti

che sono

est,

sud, ovest e nord (mattino, mezzo-

orno, sera, e mezzanotte).

L'importanza che ha in
questi elementi

statistica la

determinazione

non

chi

longitudine e l'altitudine

non vegga: la latitudine, di un luogo combinate col

oto della terra nell'eclittica, servono a fissare in ge3rale


i

due
la

istanti

del

nascere e tramonto del sole

quindi

durata possibile dei lavori campestri nelle


dell'anno.
la

irie stagioni

Crescendo
neit del
e

latitudine,
e la

decresce in generale

l'in-

calore

durata della luce, due forze


tutti
i

agiscono potentemente sopra


sulle

sistemi viventi.

L'elevazione del suolo influisce sui diversi


ritrazione,
lali,

modi

di

abitudini

dell'uomo e

degli

ani-

e sul valore stesso dei beni che ivi sono situati. Europa a 2930 metri sopra il livello del mare trovano generalmente le nevi perpetue, sotto vi anno pascoli per tre o quattro mesi all'anno; seIn
i

ntano
eti,
i

larici,
le

sotto di

essi

crescono
si

pini,

gli

a-

l'aggi,

quercie ecc., e non


metri che
si

che discen-

endo

1500

)ltivazioni ordinarie,

e le abitazioni degli

cominciano a trovare le uomini. (1)


sull'eco-

L'esposizione

influisce

sul clima e questo

omia
'Italia

delle
le

diverse

coltivazioni;

nel

pi delle terre

esposizioni di

levante e di
il

utilizzano coltivandovi la vite,


eri

gelso,

mezzo giorno od altri ai-

ed arbusti,
prati.
Italia
si

mentre

le

pi fresche di ponente e
destinate ai cereali

amontana sono
d ai

preferibilmente

trova traccia di vegetazione fino a 2400 metri.

58

L'esposizione poi essendo modificata dalle circostanze


speciali,

come

le

montagne,

le

ghiacciaie ecc., debb*


<

l'osservatore tenerne

conto nelle sue investigazioni

nelle conseguenze che vuol dedurne.

III.

La forma del

territorio

influisce

l'esistenza dei popoli e delle nazioni. Cos

potentemente su tenendo

principio generale espresso dal Gioia, che cio


t
t e

in

pai
s

circostanze, a misura che

cresce

la

lunghezza e
la
ti

restringe
colta
il

la

larghezza
e
si

di
la

un paese, cresce
facilit di

idi

di

difenderlo

soggiogarlo,
la

e che

fatto
si

opposto
accosta

verifica

quando
si

figur

del

paese

alla

circolare;
i

avrebbe un
pt

nuova
in cui

ragione

per
L'Italia

spiegare
nostra, e

tempi
la

tristissimi

quali passata
si

migliore condizion
la

dovettero
e le

politicamente trovare
altre

Trancia
il

l'Inghilterra

nazioni nelle
tutti
i

quali

punt

centrale trovandosi pi vicino a


l'azione

punti estrem

governativa

perci slesso esplica

imprime maggior uniformit maggior forza d'adesione rendend


interessi

meno

divergenti

gli
la

comuni.
coi

L'influenza che
cita sul

configurazione topografica esei


i

paese non solo politica. Le montagne,


tutti gli altri

d'acqua, e

accidenti del territorio

hann
pel
la
r

una importanza

tutta

propria relativamente alle ope

razioni idrauliche, stradali e militari,

non che

parto dei centri amministrativi e giudiziari, per


blica igiene ecc., ed perci

pur

tamente osservare

la

che lo statista deve alter forma del paese, anzi di render

59

4ione esatta
nto. re

di

tutti

gli

altri

fenomeni
si

di cui tien

Ci che

diciamo della forma,

debbe inten-

con pi
la

forte ragione

de\V indole del suolo, im-

rocch

cognizione della natura del suolo influisce


sulla
la

mensamente
li

pubblica
qualit
del

privata

economia,
i

si

giusta
facili

suolo

che

lavori

scono

diffcili,
Il

profcui o non, di
delle

maggiore

minor spesa.
Dbioso,

sistema

bonifiche od
il

emen-

menti da eseguirsi secondo che


argilloso,

suolo calcare,
diverso ed

misto,

umido

ecc.,

porta una possibilit economica di costruzione o di


Itivazione,

oppure riesce dannoso. Tutto questo senza


che
lo statista

er conto di quegli altri elementi utili

sume da una era sia come

esatta cognizione del suolo sul quale


legislatore,
sia

sia

me

economista,
i

infine

come strategico, come amministratore,


pi

sia
e-

nenti

quali

riannodandosi

specialmente

ad

re scienze,

quali la geografa e la geologia


trattati.

non deb-

no da noi essere qui specialmente

IV.
Solo
i

accenneremo

a quelle

da vicino

alla nostra scienza,

poche cose che toccano sempre appartenendo

r all'ordine delle ricerche geologiche.

collezione di rocce
alsiasi, se
>e

di

fossili

ne traccia
la

la storia dalle

Esaminando un territorio epoche pi remote


di
i

ne rileva

struttura
il

studiando
cui

materiali che

sono disposti. L'indagine della struttura del nostro pianeta che co:uisce ci che gli scienziati denominano la ijeoijnosia,

compongono ed

modo con

80

procedendo dal noto


sato,

all'ignoto,
le

dal presente dei

al

pa

arriva a conoscere

vicende

cangiamen
nella su
s

cui fu

sottoposta la terra,

non

solamente

parte inorganica,

ma

si

pure nella natura vivente,

condo le varie famiglie di animali e di piante eh ebbero vita in epoche pi o meno remote. Le masse minerali poi che possono essere costitu solamente dalle sostanze inorganiche, ovvero queste in unione con resti organici, distinguonsi e nome di roccie, mentre invece chiamansi fossili le vi stigia, qualunque esse siano, di resti organici, che p un avvenimento naturale sono rimaste a far parte d
depositi
tica

Vedremo nella parte pr di sedimento. quanta importanza abbiano queste cognizioni ma


all'Italia nosti

sime nello studio delle cose attinenti

Ultimo studio della

statistica

territoriale

quello

dell'estensione e confine del

paese in

esame. N

importa dimostrare l'importanza economica della


stensione di

un

territorio.

La maggiore o minor

ri

chezza dipende in gran parte dai possedimenti: co

pure dipende dalla


stituiti

facilit degli

sbocchi, dalle buo

relazioni internazionali e da altri simili elementi

da una retta delimitazione de' confini,

lo scafi

bio dei prodotti che della ricchezza pubblica ta


parte.

Un

confine delineato dalla politica e dalla

fi

plomazia anzich dalla natura stessa delle cose e


vero interesse delle Nazioni, che
si

quello di rispelta
1'

reciprocamente, l'unit, l'esistenza e

autonomia

61

due popoli che potrebbero essere


,ci
(1

fratelli,

due neal-

e rivali accaniti.

tornaconto

comune scompare per dare luogo

tio ed all'odio, mentre il sospetto e la diffidenza n luogo della buona fede e dell'armonia che deve dare le relazioni economiche. ^a nostra Italia dimostra col fatto questa verit, e dimostrer ognora pi, quando, fatta indipendente una da Palermo al Quarnero, potr svolgere in

ta
ie,

la

loro possanza l'agricoltura,

le

arti,

le

indu-

la

navigazione ed

commerci.

VX.
Volendo dare
se

allo

studioso

un quadro
si

esatto delle

non soltanto teoriche ma


il

e alla statistica Italiana, ci e di quanto concerne

pure di fatto relaaccingiamo a dire alcun

nostro bel paese in punto

topografia terracquea, quantunque siano questi studi

nsideriamo
f

da geografi che da economisti. Premetteremo che l'Italia nella sua esistenza naturale intrattati

tendentemente dai
i

politici

e dalle

ragioni

meno

paradossali

della diplomazia fino ad ora


le

:ampate per tenere divisa e sotto diverse signorie


rie parti
l

di

lei.

Noi misuriamo
agli

l'Italia dalle

sue isole

mare africano
la

ultimi

versanti

meridionali

Ile

Alpi Retiche e Carniche nel senso della

maggior

ghezza, e

sua

latitudine

si

estende allora dal


poi,
al

grado boreale al 47; dal


1

Varo

Quarnero
il

senso della maggior sua larghezza giacendo tra

4 ed

il

16 grado di longitudine orientale dal mer:

diano di Parigi. elevati 1 suoi punti pi

Uosa ed
'

il

Cervino

quali

sono il monte Bianco, misurano rispettivamenl

-4,810, 4,630, 4,521,

metri d'altezza.
il

paese La e il mar circonda e l'Alpe parte Appenin t Che veruna delimitazione med di non suscettibile
figura di
tutto

relativamente all'elevazione
tivati.

dei

luoghi abitati e co
il

La

gran catena delle alpi che incorona


l'Italia

nosi

orizzonte e che separando


Svizzera, dalla

dalla Francia, da'

Germania e dall'Illiria forma il \ l'Appenni vasto sistema montano d'Europa, nonch tut l'Italia riparte che staccandosi dal nodo alpino, declinano quasi direi in due grandi versanti che
oriente ed a ponente, sono nelle
certe altezze abitati.

loro

falde e fino

tendono due mari o ai fiumi pi importanti segnano ne Ognu loro ultime pendenze i punti di ima altitudine. si divi usualmente che dell'Italia forma la conosce che a in tre grandi parti: settentrionale o superiore ed Liguria la Lombardia, la Venezia, braccia la

Le grandi

vallate che

Piemonte; centrale o media che comprende l'Emil l'Umbria, le Marche, le Romagne, la Toscana co sue isole e la grande isola di Corsica; meridional
grar inferiore cio tutte le provincie Napoletane colle Mal di minori colle isole di Sardegna e di Sicilia e

Gozo
cipio

ecc; esistenti tanto nel Mediterraneo che in pr


al

gran ramo

di

questo mare

che

forma V
le straor

driatico.

L'indole del suolo segue

naturalmente
si

nane
Italia

diversit di configurazione che

riscontrano

relativamente alle altre nazioni.

Nelle isole di Sicilia e di Sardegna e in molte p

63
te

italiane

il

suolo alto
la

ai

prodotti delle terre


la

jpicali.

Lo zucchero,
il

carroba,
il

palma

datteifera,

rancio,

limone,

il

cotone,
il

tabacco crescono in
si

ma

terra,

mentre
canne,

in tutto
risultati
il

resto d'Italia
gli

possono
i

tivare
neti,

con buoni
le

tutti
il

altri
il

cereali,

canape,

lino,

castagno

nolte altre specie di grandi alberi nella parte nion;nosa.


1
1 i

Non

ostante poi

le

pi

minute e

diligenti

>

dei fossili ed avanzi di scheletri

umani

raccolti

terreni pi antichi e nelle cavit delle roccie,

non
Il

possibile ancora lo stabilire in quale delle


)lo
r

epoche

mche

la

nostra

stirpe

comparve

sul pianeta.

nor Paolo Lioy lece sibbene importanti scoperte sulle


e di alcuni

dei nostri laghi settentrionali,

secondo

quali l'apparizione

dell'uomo in

Italia risalirebbe

una
;i

et

molto pi remota
stata

di quella

che fino ad

fosse

comunemente
la

assegnata,

ma

queste
in

perte
e

non poterono per ancora accertare, come


d'Europa avvenne,
Vi

parti

contemporaneit dei-

smo
gli

alle correnti diluviane.

ha

di pi;
il

la

geo-

ia italiana

ha potuto
le

stabilire nel

modo

pi certo
secoli di

appennini e
si

innumerevoli

isole primitive

iche
i

ammantavano
alpi.

gi da migliaia di

robusta vegetazione, quando


delle

avvenne

il

solleva-

ato

sione di queste
.'oi

Fu montagne?
egli

l'uomo testimonio dell'ee gli studi

non

lo

sappiamo, e

le osservazioni

Dioposito intrapresi sono ancora tanto incompiuti;


consigliare la pi prudente riservatezza (1).

chi

fosse

vago

<ii

naria della

natura e

.struttura geologica dell'Italia,

avere un'idea abbastanza compiuta bench consigliamo la

ra della recente operetta dell'infaticabile e

benemerito

Boccardo:

rre
ilia

acque dell'Italia non che quella della descrizione geologica di Balsamo Crivelli, e quella della Geografia Storica Moderna ed
e
le

Della parte

a tale trattazione

dove sono abbastanza

64

Secondo documenti
regno
d'Italia

ufficiali, l'estensione dell'attuali

sarebbe di

ettari

24,650,749

(1).

La lunghezza della Penisola di 4,330 chilometri chilometri. La super la sua media larghezza, di 220 misura 96,479 migli italiane totale delle terre
ficie

geografiche quadrate, e supera tre volte la grandezz dell della Grecia, uguaglia quella dell' Inghilterra, quin quattro Svezia e dell'Irlanda riunite, quasi
i

della penisola Iberica


della

Germania

(Spagna e Portogallo), il ten pressoch due terzi della Francia (2


i

Tuttoch poi Napoleone abbia detto che l'Italia ei tanto ben confinata che meglio non avrebbe potuto e
serio un'isola,
soffisticarci
i

si

trov pur non di

meno

il

modo

nostri confini,

ed

il

continua.

Una qualche

difficolt,

mal giuoco tutto esiste pur non


al

meno,

nella fissazione esatta di tali confini; parlian

dei confini

segnati dalle Alpi, che per tutti gli


terreni alluvionali che

minutamente

nell'Italia Settentrionale

si trovano principalme ed estendentesi da Cuneo a Rimini passando terr Lago Maggiore, Brescia, Verona, Spilmbergo nel Friuli ecc., Vinadio, di A alluvionali moderni e pi specialmente le Torbiere di gli interramenti gliana, del Lago d'Orta, delle foci dell'Adda ecc., Po, le Di i quali quelli alla foce del fra mare nel fiumi i formano

descritti

<

Comacchio ecc quali appo noi le lagune di Chioggia della valle di trovansi depositi a Maggianico presso Lecco e( tufi, lacustri di cui
Pisogne sul Lago Sabino ecc.,
luvionali antichi quali
le

le

cose principali riferentisi


le

ai terreni
si

breccie e

caverne ossifere che

risconti
i

lungo

ter, Mediterraneo negli spacchi dei monti calcarei, tutti tanto inferiori tcrziarii e pliocenici, quelli della Molassa i Cretacei della superiori il Ginrese quello del Trias, il Siluno, il Carbonifero terreni cristallini, graniti Gneiss e Micasch degna e della Corsica
il
i

le roccie porfiriche

ticolarmente,
di

nei monti del fiellese o nella valle della Sesia Melafiri pure del Biellese, del Lago d'Orta e di qi

Lugano,

le roccit

serpentinose della Toscana, del Genovesato, del

monte e

della Valtellina e finalmente tutte le altre cose riferentisi Geologia come i sistemi di sollevamento e via dicendo. - Annuario 1864. (1) Correnti e Maestri
(2)

Boccardo opera

citata.

io

essere quistione diplomatica o politica


1

non certo

ografica e naturale

1).

Pare per anche a noi, quantunque scienti di non


er forse bastantemente
r

meditate queste

cose,
si

che,

quanto ha
l'Italia

tratto al confine Veneto,

perch

possa
e ve-

re

costituita nella sua unit


Italiani,

naturale

niente degli

perch essa divenga all'Europa


e di

.arentigia di ordine

pace e ritorni

efficace isi

-omento della
re
ge

civilt universale, inline

perch
di

possa
l

libera dall'Alpi
il

all'Adriatico,

necessario pian-

vessillo

tricolore

sulla

punta

Fianona,

ve
1

il

primo sprone

dell'alpe Giulia

scende a
si

tuffarsi

proverbiale Quarnero. Quella punta

noma da an-

o Pax-tecum.
re la

soltanto che l'Italia potr sten-

amica alla stirpe Slava, questa punta il confine dovrebbe salire per le ugae del Monte Maggiore fino al Nevoso, lasciando ori Fiume, Buccari, Porto Re, Veglia ecc., dove quandi alleata e di

mano

nque sia penetrata la lingua e la coltura italiana, /e una popolazione che non italiana. Dal monte :voso il confine italiano si estende leggermente a
stra e sale
tta

al

passo di

Nauporto, l'unico

che per

la

sezione
gii

Italia,

media dell'Alpe Giulia dia accesso fortificato dai Romani e punto ove si
che dall'interno dell'Istria, mettono nella Carniola. Da Naucolle di Sayrach il confine dovrebbe
le

grappano
rto

tutte le strade

Trieste, da Gorizia

toccando

il

rrere seguendo l'Alpe Giulia fino a

ntebba e Tarvisio, indi per

Alpi

Camporosso tra Gamiche, salire


i

Brennero
suoi
.)

(come

disse lo stesso

Arciduca Alberto
suoi ve-

soldati

Il

nemico sogna di alzare


amatoti
di

Raccomandiamo
'

agli

pi

profondi studi

rali confini d'Italia e quella

recentissima

dall'Amati.

Il

'

tentale d'Italia.

66
siili

sul Brennero e sulle allure


le

del Carso),

disce

dere quindi per

Retiche a Bormio, volgere legge


e toccande

mente a destra
passi

inchiudendo Ghiavenna
del
al

dello
al

Spluga,

Lucmagno
Monte Rosa,

e
al

del

Gottarc

Monte Diane stendersi per le Alpi Graie fino al Cenisio, e da qi sto monte per quelle Gozie scendere alle Alpi Mai time gettandosi con loro nel mare Mediterraneo do
scendere

Sempione,

d'essersi esteso alla valle del Varo.

Ecco

fin

dove

si
i

estende

la

nostra

Italia,

ed

ec

quali sono le vette,

passi Alpini e le valli che noi n

possiamo lasciare
senza vergogna.

in

mani straniere senza pericolo

67

|'l

Topografia Idraulica
sia la

3MMARI0.

l.

Cosa

Topografia idraulica.

2.

Diresot-

zione, celerit e sbocco dei

fiumi.
4.

3.

Acque

terranee.

Acque per

gli

usi domestici, diversa loro

provenienza
5.

e qualit.

Acque medicali.

Stato idrografico, artificiale, diversione dei fiumi

primitivi; argini dei fiumi, canali di scolo, canali


navigabili: ed irrigatori.

6.

Discipline principali
fatto relativi al-

intorno alle acque.


l'Italia.

7.

Dati di

La topografia idraulica
3tto

quella parte della scienza

eografica e della meccanica pratica che ha per oglo

studio

della distribuzione

direzione delle

:que in un determinato paese. Distinguesi dall'idroatica e dall'idrodinamica in quanto che queste non guardano propriamente che la parte teorica della eccanica dei fluidi, mentre l'idraulica studia le ap-

icazioni ai casi pratici,

modifica,

edotta dall' espe-

enza,

le conclusioni meno

esatte delle altre

due scienze

relle, e stabilisce principii

che ponno essere di guida


di lei.
si

cura a chi

si

deve valere

La topografia idraulica, che idrografa


applicata allo studio di tutto
il

dice
si

quando
acque
e fin-

mondo,

distingue
le

due grandi
ale e lacuale
ille

parti;

marittima che considera

ccolte negli Oceani e nelle loro diramazioni

che studia le direzioni e i fenomeni acque scorrenti o raccolte nei fiumi e nei laghi; ma e l'altra poi cercano determinare l'influenza che direzione, la grandezza e la velocit dei corsi o
;lle
i

destini

masse d'acqua esercitarono e tuttora esercitano dell'umanit. Un'ultima parte di questa

scienza, determina e valuta in statistica


artificiali

corsi d'acqua

per
per

le
gli

irrigazioni, per
usi domestici,

la

navigazione interna

fra

terre,

e finalmente le sor-

sguardo genti d'acque medicinali, chiudendosi con uno di tutte queste alla legislazione regolatrice dell'uso

acque e dei molteplici diritti e doveri cui danno luogo. qui le E nostro compito soltanto quello di studiare topodella parte terza e seconda alla cose attinenti dell'idrografia studio lo appartenendo grafia idraulica, propriamente detta, agli uomini di mare cui giovi
particolarmente per
,ne' loro viaggi.
le

cognizioni di cui abbisognane

Incominciamo da un rapido cenno


perficiali.

sulle

acque su

II.

Diconsi superficiali in contrapposto alle sotterranee un lago quelle acque che hanno la loro origine da

da un monte o da qualsiasi altro luogo e gono sulla superficie della terra, mentre le
la

si

altre

manten hann
Ce-

loro sede sotto terra.

Le prime appartengono
nali artifziali, ai laghi
ai

ai

torrenti, ai fiumi, ai

mare; mentre le seconc acque medicinal spettano che ha fati sistema gran quel tutto a e generalmente d'acqu n deposito vasto un terra suolo della
ed
al

pozzi, alle sorgenti, alle

del sotto

Molteplici sono

punti di vista sotto

cui le

acqu

considerare tanto superficiali che sotterranee, possono celerit, la direzione, dallo statista, imperocch la elemen altrettanti sbocco e la portata dei fiumi sono

ohe influiscono sull'economia

di

un

territorio.

te
Si fa didatti

manifesto anche all'intelligenza del

meno
a tra-

rupoloso osservatore,

come
di

la

direzione di un gran
al

W80 d'acqua da una regione


erso di

elevata

mare

una pianura ricca


al

popolazione e

di fertilit

mtioi iale, di industrie e di

commerci, possa essere un


sia
il

otente aiuto

trasporto ed agli scambi delle merci,

nzi naturale
ei
t

che V acqua

stata

sempre anche
veicolo
e

primi secoli del

mondo
I

pi potente

pi acconcia occasione alla propagazione della riccivilt.

hezza e della
hit

popoli pi operosi

dell'anti-

furono tanto in Asia quanto in


al

Europa,
in riva

quelli

de vivevano in prossimit

mare

ad un

ran tiume,
ia

come

il

Tigri,

e l'Eufrate. L'Arabia, l'Inla

e la China,

Babilonia,

Fenicia, Cartagine e

la

recia,

Venezia, Genova, Pisa ed Amalfi stanno mal-

:vadrici di
icini,

quanto affermo
il

(1).

In

tempi
e

a noi pi
l'Ingnil-

la

Spagna,
ai

Portogallo, l'Olanda,

lir

dovettero
in

grandi viaggi marittimi, ed alle co-

mie fondate
La
ssere
li

occasione di quelli, l'apogeo di gran-

ezza e di prosperit cui toccarono.


celerit di

un torrente o
di

di

elemento
i

meditazione per
nelle loro

un fiume deve pur lo statista. Sono


e

in

danni che

irruzioni

nel

loro

bgo
ua.

precipitoso possono cagionare questi corsi d'acOltre ci la soverchia


celerit

pu impedire
e

la

irrigazione o
d alzare

renderla assai

difficile

malagevole,
principale
di colti-

l'alveo del

fiume colle materie trasportate,


le

icilitando

per

tal

modo
mali
si

innondazioni.

Il

medio
occh
(1

a questi

un buon metodo
la

azione e di piantagione ne' terreni superiori, impelo stato

erboso
eli

di cui

natura veste
Ma ognuno

il

dorso
che
la

Avvi

ti'

me

riguarda Ruma.

sa

mndezza Romana
rti

sulla fortuna guerriera e

non sull'esercizio

o delle industri- produttive.

70

dei monti, forma

una vera crosta spugnosa che


le

si

im-j

beve delle acque pluviali e


alle fonti delle

trasmette
poi

lentamente)
dallo

acque,

rallentate
s

non solo
alberi.

strato delle radici,

ma

pure dai

ramoscelli, e pi
di

che tutto dalle grandi piantagioni tista che ha conoscenza dello stato
si
si

Lo

sta-J

di coltura in
i

cui

trovano

terreni pendenti, giudica

fenomeni

che|

manifestano nelle pianure, cagionati dall'impeto delle


e

acque

ne promuove
vi

rimedi.

In Italia

sarebbe qualche consiglio a dare in pro-

posito, e se la legislazione forestale

conto

ed applicarlo rigorosamente,
si

non vorr tenerne non andr guari

forse che

rivanti dallo spopolare


stre

dovranno lamentare dolorosi accidenti deche si fatto d'alberi le no montagne con poco criterio economico e di si

curezza.

Lo sbocco poi e la portata dei fiumi, hanno pure come ognuno facilmente pu vedere, una seria impor
tanza a venire esattamente determinati tanto nel lorc essere quanto nelle conseguenze cui danno luogo

ni.
Le acque sotterranee di cui particolarmente si pre occupa l'economista sono quelle che per la loro qua
lit

potabile servono pi direttamente

ai

bisogni del

l'uomo.

facile
la

riconoscere quanto sia utile in con


strati esterni

seguenza

conoscenza degli
la

ed

interri

del suolo, per determinare, a seconda delle circostanz

topografiche,

profondit dei pozzi e calcolarne


avere un criterio

relativa spesa, e per

per quanto

71

ossibile generale delle indefinite variet della natura,

on essendo
ui

agevole,
gli

atteso

le

grandi
di

rivoluzioni

soggiacquero
il

strati

interni,

ridurre ad una

igge costante
Il
!

corso delle acque sotterranee.


in

Gioja

assevera

proposito, che

le

circostanze

quali

maggiormente influiscono

sulla

maggiore o

rinore profondit delle sorgenti

sano:

La direzione
3

delle comunicazioni sotterranee;

luogo e la situazione di prima origine; La configurazione generale del suolo, avendo talora la profondit delle sorgenti qualche rapporto colla pendenza dei terreni, cosicch quelle sono meno profonde, dove questo meno elevato; Le irregolarit accidentali della superfcie, come sarebbero colline e valli, che ad un luogo possono dare una posizione pi alta o pi bassa di quella che richiederebbe l'uniformit della pendenza geII

nerale della superficie

La natura delle sostanze che


per esempio

si

incontrano sotterra;

uno strato d'argilla pu impedire il passaggio ad una sorgente in modo che l'acqua sia
alle quali

costretta a rifluire indietro e sollevarsi a quelle altezze,

non giungerebbe
la

se

avesse libero

corso;
}

Finalmente pi che tutto


Cosi

qualit del

terreno.

non

vi

speranza d'ottenere acque sotterranee


i

dai terreni primitivi,


e

quali

non hanno che poche


schistosi si

poco profonde fenditure; ne' terreni


invano acque
sane e
leggere,

cercano
parti

giacch le
facilmente
vi
si

ferruginose che essi

racchiudono,
sapore
del

decomponendosi,
incontra,
solforato.

comunicano all'acqua che


ed
il

l'odore

gas

idrogeno
facilmente
e

Per contro

si

incontrano pi

acque sotterranee sotto terreni calcari,

pi

g-

7-2

nera 1 mente nel piano, dove terreni


sovraposti
gli

differenti

som

uni agli

altri.

Per non
Mici,

tutte queste

acque servono

agli usi

dome
vari

ma

le

diverse circostanze
le

topografiche,

ia

provenienza,

qualit loro, sono cause di diversi grad

di salubrit e d'insalubrit la cui influenza sulla salut

pubblica non chi non apprezzi. Dall'acqua

di

pioggi
fin

che
alle

la

pi

pura

la

pi

salubre

di

tutte,

zione in

acque minerali le pi potenti, vi una grada cui sono comprese tutte le altre acque, m
le

a qual punto di questa serie terminano

acque

pi

usualmente servienti all'uomo


potabili? Ecco

specialmente

quell

un

limite difficile ad essere fissato.

La chimica

nell'attuale suo stato possiede mezzi eh

possiam dire superiori a quanto bisogna per deten

minare il grado di potabilit delle acque; essa infat pu avvisarci della presenza di corpi che vi si trovimi disciolti, in frazioni minime, ed appoggiati all'anali:
spettrometrica,
si

ottengono dei
mezzi

risultati

portentosi

questo riguardo.
Ilo detto
il

che

di

analitici

ne abbiamo

olLile

bisogno;

intatti,

lo stabilire se

un'acqua pu o no

usarsi

come bevanda, non

cosa

che dipende da quel

piccolissime quantit di sostanze che una squisita an


lisi pu svelarci, ma sibbene da quelle che vi si tri vano disciolte in quantit apprezzabili, e delle qua

pi facile riconoscerne non solo la presenza, n pur anche le dosi anzi dir di pi, che l'analisi un'acqua una di quelle operazioni chimiche clfii
;

richiede
si

grandi mezzi

ed una abilit speciale

in e

accinge

ad

eseguirla,

specialmente

se

si

esn

molta esattezza nell'apprezzamento delle dosi dei cor


sciolti.

Quali sono

caratteri di

un'acqua potabile?

l'no

dei
di

principali

requisiti

di

un'acqua potabile
giacch
pi
digerisce;

quello
ia

tenere

disciolta
e

dell'aria;
si

contiene un'acqua,
sia

meglio
che
a

prova

l'acqua
<ii

distillata

quantunque purissima
motivo
di

-<

difficile

digestione

della

man-

n/.a

di

aria.
la

Per determinare
dato
ora
si

quantit

aria

contenuta in

rotarne
sviluppa

di

acqua, basta

riscaldarla e l'aria

ogberla

abbandonando l'acqua, e si pu un tubo gradualo e cos fissarne volume. Oltre l'aria ed una certa quantit di alo carbonico, le acque di sorgente contengono
entro
re dei
sali

e
a

dei

cloruri

alcalini
di
di

in

quantit

va
li-

ibi le
.

da

uno

due centesimi
a

gramma
sostanze

per

unitamente
che
si

delle
volte nelle

traccie

organivicinanza

e,

alcune
verifica

divengono
sorgenti

alquanto sensibili
poste
in

me
i

cimiteri.
sali

e cloruri che pi
di

abbondano
il

nell'

acqua sono
di

bicarbonato
asia,
i

calce,
di

solfato

di

calce,
e

am-

cloruro

calce e di magnesia,

qualche
pi-ossi-

rato,
la di

specialmente se l'acqua scaturisce in

luoghi abitati e delle grandi cin, e ci a nio-

della

imali che nei detti luoghi


Di queste

decomposizione delle sostanze organiche accumulano. si


sostanze
le

pi
i

nocive

sono

solfati;

rti

poi

chi

crede che

bicarbonati,

almeno entro
a
di calce,

limiti,

non siano nocevoli perch concorrono


certa

ilare

nell'organismo una

quantit

e unitamente, all'acido fosforico, costituisce la parte

nerale delle ossa.

Non
lo

sto

a dire
di

quali siano

reagenti che svelano


e

presenza
di

queste diverse sostanze,


le

permei-

valutarne

quantit,

ma

piuttosto

amo

74

trattenermi sopra vari esperimenti e sull'uso di alcun


reagenti che possono in certo qual

modo somministrare
api

dei criteri sulla bont di un'acqua.


Il

pi ovvio ed
il

il

pi popolare espediente per

prezzare

grado

di potabilit delle

acque, consiste ne
(1

cuocervi dei legumi, e vedere se divengono molli.

Da molte persone questo esperimento riguardai come un pregiudizio popolare, eppure rappresenta ui l'atto abbastanza vero, che la scienza pu spiegare, ce
noscendosi
la

propriet

che

ha

la

calce di formar

composti insolubili coi materiali organici dei legumi

La loro cottura dunque non


per valutare
i

altro che

un

criteri

sali

calcarei e

nulla pi,

ma
di

siccom
i

questi sono ordinariamente gli elementi minerali

pi

abbondanti delle acque, perci pensiamo


trarre dalla cottura dei legumi

poter r

un

criterio sufficiente

mente approssimativo per decidere della acque stesse.

bont

dell

Un

altro

mezzo
si

analitico di pure facile pratica con


il

siste nell'osservare

grado

di

solubilit

del

sapor

nell'acqua che

vuole

sperimentare. Di pi acqu
<

devesi sempre preferire quella che scioglie meglio


tutte
il

sapone: per anche questo esperimento non tene


la

ad altro che a svelarci

presenza dei
il

sali calcarei. Pe

persuadersene bisogna ritenere che

sapone chimic
or ber
stearie

mente risguardato non


oleato,
stearato,
tre acidi

altro

che un aggregato
l'oleico,
lo
la
,

margarato
organici

di potassa e soda;

questi

cio

margarico avendo pi affinit per quello che abbiano per la soda e potassa
ed
il

calce

abbande

nano queste due


si
(I) la

basi allorch sciogliendosi nell'acqt


calce,

trovano
pi pura.

in

presenza della
si

per costituirei

Nel Monferrato

usa cuocere

legumi nell'acqua piovana ch<

75
BatO,
.-(tarato,

margaralo

di

calce,

che essendo in-

lubile intorbida l'acqua.

Su questa propriet del sapone si voluto fondare metodo analitico delle acque detto idrotrimctrico, quale non altro che un esatto apprezzamento del ado di solubilit del sapone, e consiste nel versare ll'acqua un certo numero di goccie di una tintura colica di sapone: per questo mezzo analitico, olall'essere, come abbiam detto, parziale per i sali di Ice, non che comparativo e pu servire a dirci ali di due o pi qualit di acque sia quella che ne ntiene in minor quantit e quindi possa, in certo al modo, ritenersi come la pi potabile. La tintura polica di sapone un reagente sensibilissimo della Ice dal momento che vale a svelarcene anche una
i
,

ni

ma

quantit.

La campeggio
i

tintura alcolica della

parte midollare del legno

costituisce anch'essa

un reagente che

usarsi a valutare approssimativamente la potabidelle acque. Infatti


il

legno di campeggio contiene

a materia colorante gialla detta ematoxilina che poa contatto del carbonato di calce, diviene violetta.

Dal colore

dunque pi
si

meno

violetto

che prende
tintura aleo-

'acqua, versandovi qualche


a di

goccia di
la

campeggio
le

pu dedurre

quantit di car-

nato di calce che essa contiene.

Per valutare
igente pi

sostanze
il

organiche nelle acque,

il

sicuro

cloruro di oro,
pi o

che versato
legger-

occie in un'acqua, se questa contiene delle sostanze


;aniche
si

colora in

violetto,

meno

nte a seconda della quantit di dette sostanze orliche.

e sostanze tenute disciolte dalle


ni

acque,
agli usi

come andella vita

veduto,

le

rendono inadatte

T6

non

solo,
si

ma
tratti

specie

sibbene a quelli industriali quando di operazioni fondate su processi ci

mici che possono essere disturbati dalle reazioni ali quali pu dar luogo la presenza di corpi eterogene
nell'acqua.
Si

possibile rimediare a
le

tali

inconvenienti

lor> possono rendere servibili affai risponde natura non lo sarebbero? La scienza nativamente a queste domande, porgendoci modo d

acque che per

eliminare con mezzi


stanze che disciolte

chimici e meccanici
nelle acque
le

queste so

guastano.

Le operazioni chimiche se dirette ad eliminare' di t( sali calcarei, sono diverse secondoch si tratti
glier via
il

bicarbonato od
si

il

solfato di calce. Nel pi im

caso non

deve far

altro che aggiungere all'acca

che

si

vuol purificare
ossia

una certa quantit


di calce

di

latte

<

calce,

una soluzione

caustica,

si

vi

dr tosto intorbidare. Questo intorbidamento pr( dotto dal bicarbonato che cedendo una parte del si acido carbonico alla calce per ridurla a carbonato,
viene anche esso un carbonato, che poi essendo ins tubile, va a depositarsi in fondo ai vasi nei qua!
lascia l'acqua in riposo.

Quando
di

all'incontro voglia

eliminare
di

il

solfato di calce, ci si ottiene

colaggi un
al

un

po' di

carbonato

soda, che

d luogo

formazione di carbonato di calce insolubile, e solfa


di soda,
il

quale, bench resti disciolto nell'acqua


la

n<

per questo
industriali.

rende inservibile agli usi domestici

Le sostanze organiche poi si ponno togliere all'acq mediante il contatto con il ferro, che trasforman
loro azoto in acido azotico serve questo a distruggi ogni particella di materia putrida o putrescibile. L
il

equa del Tamigi

attinta a

Londra perde ogni

sap<)
t

e diviene perfettamente potabile conservata entro

77

ferro a bordo dei vascelli di guerra.

Anche

il

piombo

)duce

il

medesimo
ben

eifetto del

ferro,

ma
tal

olire l'in-

veniente che un acqua purgata per suo


s.'iva
tarsi

traici"
la

sensibili; sar

per

mezzo ne motivo da

conservazione dell'acqua entro recipienti di

mibo, quando essa contenga delle sostanze organiche,

mezzi meccanici
se

di

depurazione delle acque confiltri

tono nel libramento, e nello scuotimento. Di


Iti

ne son proposti con pi o


la

meno buona
non

riu-

ta;

per senza
la

scorta di

ligure

possibile

egare

mdere
,o

loro parti, e far commeccanismo col quale lavorano. scuotimento di un'acqua anch'esso un espe-

disposizione delle

il

nte che
)

si

usa per far passare

il

bicarbonato di calce

stato di

carbonato insolubile e quindi farlo pre-

Da questo sistema di purificazione delle acque buon partito per decorazione ed abbelliamo di una citt facendo s che lo scuotimento acla entro belle fontane, come si pratica in Roma,
dare.
cavarsi
1

fontane costrutte con quest'intendimento.

IV.
\cque poi non pi usualmente potabili, ma medii o minerali sono quelle che scaturiscono dal seno ila terra tenendo in dissoluzione una certa quantit quali producono sull' ecoprincipii eterogenei mia animale elfetti diversi dall'acqua comune, e
,

io
10

dotate
venir

di

propriet

medicinali,

cosich

pos-

adoperate
alcune

per

uso

interno

ed

esterno

cura di

malattie.

Vastissimo

campo

78

esse offrono agli studiosi e sotto


e sotto
il

il

riguardo geologico
cosich necessaria

chimico
pi

terapeutico,

mente noi dovremo


alle

nella nostra esposizione attenere

notizie

generali

ed accettate dalla maggio


affatto

ranza degli
speciali,

scrittori,

senza addentrarci in discussion

che tornerebbero

inopportune in un;

trattazione elementare.

L'origine delle sorgenti minerali fu per lungo tempi

un'arcano, e somministr argomento nell'antichit


ipotesi pi o

a(

meno

bizzarre. Oggid l'opinione pi se

guita le

attribuisce
di

all'acqua

atmosferica

che

sott<

forma di pioggia,
discende
dalle
i

neve o di rugiada perennement


o
i

nubi

dai fianchi
torrenti
.

delle
i

montagne

formando
vece di

ruscelli,

od

fiumi.

Una por
d

zione di quest'acqua condensata nelle alte regioni in


trascorrere
sulla
il

superfcie del

suolo, e

volgersi al

mare lungo
fenditure

letto dei vari canali, filtra at

traverso le
terreni, e

delle

roccie

e le

porosit de
li

compressa continuamente dalla colonna


le

quida che
della terra,
lizzatori

sta

sopra, s'addentra nella profonditi


si

e vi

solubili

impregna degli elementi miner che incontra nel suo passaggio. Li


nella

derivazione pertanto dei principii disciolti nelle varii


sorgenti vuoisi

cercare

natura degli

strati ch<

prima di scaturire alla superaci* del suolo. Sebbene fin qui manchino i dati sicuri pei giudicar con esattezza incontrastabile la provenienza delle acque dalla qualit delle sostanze in esse con tenute, e sia possibile il caso che un gran numero d sorgenti derivino da luoghi molto pi lontani dei li miti del terreno dal quale sembrano pervenire, tut tavolta si possono ammettere alcuni caratteri distia tivi che giovano fino a un certo punto a farci cono
esse attraversano

scere la provenienza delle diverse sorgenti.

79

Le acque dei
ijilde

terreni

primitivi

sono generalmente
si

o termali,

contengono acido carbonico, spesso


trova inoltre
la silice
il

ido solfidrico, e solfuri alcalini. Vi


variabile

copia

carbonato di soda e
o non
la
vi

entre

sali

di calce e di ferro

esistono o

dose
nei,

tenuissima.

Tali
di

sarebbero
di

di

Garlsbad,

Wals,
e la

acque dei PiWiesbaden ed altre.


tali

temperatura

elevata

mineralizzazione di

;que fu soggetto di molte discussioni


lite.

non ancor desi

Nell'ipotesi pi

generalmente ammessa

considera

nterno del globo siccome composto di materie


lliche ridotte allo stato di fusione

me-

da intenso calore, rattenute da una pressione proporzionata alla prosi

ndit a cui

trovano.

profondit maggiori di 30
i

etri dalla superficie della terra,

termometri addi-

no un continuo crescere di temperatura, misurato discesa di i circa un grado centesimale per ogni

dimodoch se il calore andasse sempre iraentando colla medesima legge, alla profondimetri;
di

12 a 16

leghe
farsi

le

materie

interne

del

glotale

dovrebbero
otesi,

incandescenti.

Ammettendo

rimangono spiegati i sotterranei muggiti, e gli >aventevoli fenomeni dei vulcani. E di vero le scosse
terremoto sono pi frequenti nei terreni vulcanici,
i violente

nei paesi

vulcanizzati

nei

tempi delle

randi eruzioni vulcaniche, e nei luoghi dove

ano

le

sorgenti termali, e

abbonqueste abbondano appunto


o vulcani
estinti.

dove esistono vulcani


ancor da notarsi che
i

attivi,

Ed

terremoti producono cangiasorgenti, giacch ora

rmi

straordinari nelle

medesime
alle

abbassano, ed ora ne sospendono momentaneamente


calore,

come accadde

l'epoca del

acque di Aix in Savoia, terremoto di Lisbona, anzi talvolta ne

so

cangiano
parsa. Si

la

composizione o ne cagionano
mineralizzazione
di

la totale

scora

pu da questo conchiudere che


e la

la

calorifi
i

eazione

delle

acque termali
pei'

dovuta

al

passaggio

queste

acque

luoghi ne

quali esse risentono gli effetti delle

masse ignee interne

ossia della Ibiza plutonica della terra. Per dare spie

nazione di questo

stesso

fenomeno Witting pretend


si

che
lino

la terra eserciti

un'azione potentemente assorbent

ad una profondit che


i

reputa di 37
elastici

chil. circa

che a questa profondit

fluidi

provino un

compressione capace a trasformarli in liquidi, e eh il calore che ne risulta basti a scaldar l'acqua ed a fac
litarle

l'appropriazione dei

sali.

Ove

ci fosse provate

facile ci
(iva
4

sarebbe arrivare alla cognizione approssimi


profondit
delle

della

sorgenti

per

mezzo

di

rado della loro temperatura perch ad una pi

l'or
i

compressione risponderebbe una maggior intensit


calore e

crescerebbe

la

compressione a misura
la

ci

andrebbe crescendo la profondit. Ala finora non in grado di accogliere con sicurezza
sizione del Witting.

la scien;

supp

Le acque minerali dei terreni di sedimento mferio


partecipano delle propriet
strati di

precedenti,

ma

nuoji

terreno ch'esse dovettero attraversare, rnod


loro temperatura e la loro composizione,
tali
il

ticano

la

generale
nico,

ma
vi

sollidrico in

acque contengono tuttavia acido carb minor quantit, i sali

fic

soda
lice

abbondano,
tal

ma non
acque

cos
si

il

carbonato,
il

la

alo
li

pochissima, e invece

riscontra

solfato

calce.

classe di

appartengono quelle

Aix in Savoia, di Plombires, di Bigorre, di Saint-

mand
Le

ecc.

acfjuc minerali dei terreni

sedimentosi superiM
it

sono generalmente fredde, l'acido carbonico o non

RI

ste,

o
il

11

poca

quantit,
il

sali

che
di

predominano
il

io

carbonato ed
il

solfato di calce,
il

solfato

di

Lgnesia,

carbonato ed
le

solfato

ferro.

Di tal

tuia sono

acque

di

Forges, di Brighton, d'Epsom,

Unghien, ecc.

Le acque minerali dei terreni


rtecipano alle propriet di
tivi

cosi detti di transizione

quelle
di

dei

terreni pri-

e a quelle dei

terreni

sedimento.
vi
si

Insieme
i

acido carbonico e solfidrico


di Aix-la-Chapelle,
le

trovano

sali

inominati. In questa classe possono collocarsi


iti

le sor-

di Vichy,

di

Bath e

di Spa.

inalmente
alle

acque dei terreni trachitici antichi e

dei terreni vulcanici

moderni offrono molta


primitivi.

a-

ogia con
eli itici

quella

dei

terreni

Ai

terreni

possono

riferirsi le

sorgenti di Dax, di Mont-

e;

ai

vulcanici moderni quelle d'Ischia, dell'Islanda

di ava.
,e

materie che

si

riscontrano nelle acque minerali,

ne abbiamo indicato, sono molte e di origini diverse, principali consistono: 1 in gas che parte si svipaiio dalla sorgente e parte

acidi liberi; 3 alcali liberi; 4 sali;


i,

in soluzione; 5 solfuri, jobromuri, cloruri e boruri diversi; 6 finalmente

rimangono

materie di natura organica.


luanto
ai

gas svolgentisi dalle fonti minerali, sono

dinario correnti d'acido


ica,
to

carbonico,

d'aria

atmoclo-

d'azoto, di gas solfidrico, e pi di rado e sol-

nei terreni
e

vulcanici d' idrogeno,

d'acido

ico

solforoso commisti

vapori

acquosi,

non
da
ri-

di

carburo d'idrogeno. La presenza di quest'ultimo


in

stata accertata

molti
la

luoghi

d'Italia fin

ani tempi,
tta

quando ancor
Bagni
in

chimica non aveva


a

la

natura di esso, specialmente alla Poretta, a


Toscana,
Barigazzo e a

ta

Maria dei
e;

Pietramal

Dell'Appennino.

gas

che

rimangono

iq

soluzione consistono in aria pi ricca d'ossigeno chi


l'atmosferica, e in acido carbonico, solforoso e solfdrica

Ghie
vennero
rico,

ai

sunnominati acidi
e cloridrico

liberi allo stalo liquida


gli

in

alcune acque trovate anche

acidi

bo

pure isolati, e indipendentemente dalle loro combinazioni colle varie basi


solforico,

salificabili.

La soda sarebbe
a quanto

(inora la sola base trovata libera

ma
vi
I

si pretende, nelle acque dei geysers d'Islanda secondo l'opinione comune assai probabile eh

esista allo stato di


sali

silicato.

poi costituiscono la
di

materia

pi

efficace

e{

abbondante
lo

moltissime acque minerali,


solfati,

sono pe
l'os

pi carbonati,

cloridrati,
la calce, la

che

hanno p
e

basi pi frequenti la soda,

magnesia,

sido di ferro.
esiste trovasi

La potassa
per
lo

assai pi rara,

quand

pi allo stato di nitrato in quel


attraversato strati
carichi di

sorgenti che

hanno

m
<

teria organica. Riscontrasi per talvolta allo

stato

allume in alcune acque ferruginose, come sarebbe! quelle di Passy. La litina una base ancora pi rar

ma

che pure allo stato

di

carbonato
la

si

rinvenne nt
Sedlitz,

l'acqua di Marienbad in Boemia;

stronziana carb
di

nata fu anch'essa scoperta nelle

acque

Garlsbad e in altre; l'ammoniaca carbonata in quel

Marimbad, e elori d rata nelle sorgenti di Egra; Vi lumina allo stalo di solfato sembra poi esser coma a molte sorgenti; l'ossido di Manganese accompag
di

sovente 'quello

bonico come nelle acque

combinazione coll'acido ci di Pyrmont, .di Baden, Ems ed alhe, il rame carbonaio fu rinvenuto ne acque di Lrnabrunnen, lo zinco in quelle di IJonnel
di

ferro in

solini

scopronsi specialmente nelle acque prot

83
Miti

dai

terreni vulcanici

e nelle

termali,

che per

pi contengono eziandio non poco cloruro di sodio.


:

,li

jotluri

bromuri

in

molte acque
Soltanto
in sul

trovato d'et non molto


ire

lontana.

due chimici piemontesi Angelini e nt riconobbero il jodio, l'uno nelle acque di Sales, Uro in quelle d'.Vix e di San Genesio. In seguito n chimici lo scoprirono in diverse sorgenti; il bromo trovato la prima volta da Vogel in alcune acque Baviera, tu dalle recenti analisi dimostrato compadel

1824

o
uri

indivisibile
il

dello jodio,
sicuro

cosich

dove

esistono

chimico

di scoprire traccia

pur

di

omuri.
1859 fu dal farmacista Tripier scoperto l'arsenico
lo

acque

|6
Brio

di Hammam-Mescutine in Algeria; e Walkner comunic all'Accademia francese

nel
di

rinvenuto in parecchie sorgenti


in

di

Alemagna.

illora

poi

le

ricerche
di

moltiplicate le rivelarono
sorgenti, cosich, secondo

grandissimo numero
ervi

relazione del Blondeau nel 1850, pu affermarsi

non

acqua minerale dotata di virt alquanto energica, cui non si contenga qualche traccia di questo melo. E ci serve a spiegare assai bene la maravighosa
cacia di certe sorgenti,
i

cui principii
soli

noti

in

pas-

o
ti

non avrebbero
appunto
a
tali

di

per s
il

dato ragione di etil

singolarissimi, giacch

jodio,

rame, l'arsenico
e

io

sostanze che anche in dosi tenuissime

gono

modificare

potentemente
le

durevolmente

mano organismo.
Meno precise sono
notizie intorno alle materie

zannile contenute nelle acque minerali, non essendosi

ranco sulle medesime


r esistano
tne

istituiti

studi sufficienti.

Che

disciolti

principi organici
il

indubitato,

ne

fa

l'odore e

sapore

di

alcune acque,

tu

forniscono eoll'evapora materie estrattive che esse notare gli aedi cranico e zione fra le quali voglionsi Berzelius. L'acetato d. potassa
,e

apocr'enico scoperti da
fu rinvenuto nelle

acque

di

Brukenau
in

in Baviera,

a^

Prenzhofen, cido formico in quelle di


poi sovratutto solforose
teria azotata di
si

molte sorgenti

una particolare ma che chiamosd muciforme apparenza


trova

la quale al fuoco dj chiarina, glarcim o baregina, ammoniacali al par delle sostanze origine a prodotti

animali.

..

..

Da lunga pezza

si

riconobbe

la

necessita di classi

sorgenti minerali di ficare le diverse quelle manessero disgiunte tra loro


di

maniera che ri che sono dotat

le altre chi composizione differente, e ravvicinate riusc cod non Ma analogia. offrono una tal quale

facile,

ed utile nella pra un principio veramente scientifico . Si cominci a distinguere fica a tale ordinamento.

come pu sembrare

primo

aspetto,

il

trovar.

acque per

la loro

temperatura

in

semplici

o fredde

e calde o termali;

nell'uso pratico della me pu essere di qualche peso scientifico. dicina non ha valore J sembr pi razionale e quell che La classificazione chimica, ed ha per carattei ohe si fonda sull'analisi predominanti nelle vane acqu
distintivi
i

ma

divisioni chiaro che se questa

principi!

neppur questa pu dirsi scevr sempre il predominio quar d'imperfezione, giacch non elemento quello che determin Illativo di un dato
minerali,

ma

in pratica

di un' acqua minerale la particolare efficacia qual pecca d'insufficienza, poich tale classificazione
ali

lnolu

possa riferirsi ugualmente l'acqua minerale che non quante non dovranno por all'altra classe e quali e

na

in altra serie di

mano

in

mano che

si

scopriranno
la d

delle veri elementi operativi

medesime? Quindi

8S

none che noi adottiamo non vuol essere presa con gore scientifico, ma si come una semplice tela acncia a svolgere in qualche

modo l'argomento che


noi,

ci

amo

proposto. Ci ben inteso,

senza

dissimuscienza

rne l'imperfezione, cosi rispetto


tunica,

ai dati della

come

a quelli

dell'uso pratico, divideremo le


vale a dire in

Egenti minerali in sei grandi classi,

que

solforose,

ferruginose^ saline, gasose, muriatiche


e ci

bromo-jodurate

limiteremo

ad aggiungere un

ve cenno sulle pi rinomate sorgenti dell'Europa


ntrale e meridionale, additando eziandio
ceriate loro propriet medicinali.
le

meglio

Acque
o
Irico

solforose.

Il

loro precipuo carattere l'odore

meno
che

forte di
si

uova fracide, dovuto all'acido

sol-

svolge dalle medesime. Alcune contenaltre dei solfuri alcalini

do

acido solfidrico libero,


carbonico. Secondo

sieme coll'acido stesso,


cidio

altre
la

svolgono inoltre dei-

qualit dei principii che

esse stanno disciolti, furono da taluni suddivise in


rosolforatc,

idrosolforate acidule, idrosolforate


il

fer-

ginose, ecc.; quasi tutte contengono

jodio, alcune

che l'arsenico. Ma
visione che
in in

il

signor P'ontan, adott un'altra

sembra migliore perch pi semplice, ed acque solforose naturali e accidentali. Le prime no quelle che si caricano dei loro elementi solfosi fin dalla loro origine, nel momento cio di miralizzarsi,
le

seconde invece non essendo primiti-

mente
ni

solforose, lo

omposizioni che accadono

divengono in conseguenza delle lungo gli strati dei terLe acque solforose naturali
zolfo vi
si

da esse attraversati.

iscono dai terreni primitivi, svolgono azoto, conten-

no appena traccia
ali,

di sali calcari, lo

trova

o stalo di solfuro di sodio,

e quasi tutte e

sono ter-

hanno sapore idrosolforoso,

tengono in disso-

Sii

luzionc quella sostanza azotata,


fatto

della

quale abbiai

cenno sotto il nome di baregina. A questa cai goria appartengono, per tacer di moltissime, le acq
solforose dei Pirenei, quelle di
di

Acqui

in

Piemonte

di

Abano nel Veneto, quel! Ghamonix in Savoia.

acque solforose accidentali scaturiscono dai terreni d


transizione, e dai terreni

secondarii e terziaria

lasciano sfuggire in copia acido carbonico, lo zollo v

combinato
lo

colla calce,

sali calcarei
il

vi

abbondano
tien
dell'a

sono per

pi fredde, e

loro sapore
vi
si

ere e del pantanoso,

finalmente

scopre appen
Clthenar
i

qualche traccia di baregina. Tali possono considerare


le

acque

di ix-la-Chapelle, di di

Enghien,
di
di

di

in Inghilterra,

Alcamo

in Sicilia,

Ghianciano

Toscana, di Trescorre in Lombardia,


zera ed altre parecchie.

di

Il

sig.

Gex in 1>\ iz Anglada poi di<rir


elegeti

gue colla denominazione


quelle

acque solforose

che nel momento in cui zampillai! dal suol hanno perduto il loro principio solforoso. un iti
sovente avverato che alcune acque riconosciute
solforose in certi punti del loro tragitto,
esserlo
idrl
|

cessano

quando si esplorino a qualche metro di d stanza perdendo esse lo zolfo e conservando tutte altre materie. La sorgente Bruzaud a Gauteretz n Pirenei ne offre un esempio notevolissimo. Acque ferruginose o marziali. Le acque ferrug

nose sono

le

pi sparse di

tutte,

facilmente

ric<
qu|j

noscibili al loro sapore astringente, che richiama

dell'inchiostro.

Limpide
al

alla loro

scaturagine
si

dive)
f
f

gono poi torbide


roso che
si

contatto dell'aria,
il

alterano

cilmente, e finiscono col perdere

loro principio

deposita

al

fondo,

divenendo, per ult

riore ossidazione insolubile. Di cotesta serie di acq

fecero

taluni

una

triplice suddivisione in carbona

fate e
ne in

nate.

Le

eccesso, che

le

prime contengono acido carborende spumeggianti e piccanti;

prontamente deporsi del sesquindo fenico, ritenendo soltanto una tenue porzione carbonato disciolto. Tali sarebbero le acque di Spa, Bussang, di Recoaro. Le seconde, cio quelle dove ferro esiste allo stato di solfato, hanno un sapore stitico delle altre, si scompongono ancor pi premente, e lasciano precipitare un sottosolfato di ferro. sono un esempio le acque di Passy, di Cransac, e equa Catulliana nella provincia di Vicenza. Finalente acque ferruginose crenate vennero dette quelle e lasciano pi abbondante deposito di acido creili :o
K)ste all'aria lasciano
i

dei
iai
I

suoi

composti, deposito setiforme, rossobruno,

leggiero,

che pi-ima
di

di

Berzelius

si

scambi
tulle
in

iva
le

carbonaio

(erro.

Riscontrasi in quasi
pi copioso fu trovato

|ue ferruginose,

ma

Ri-

sorgenti di Svezia ed a Forges.


A
geriti

dine o saline.
pi rinomate,
di

La maggior parte delle


quelle di Vichy,

come
di

d^Ems,
la

Wals,

san Nettario,

Sain-Vincent, devono

magnesia di calce. Siccome cosiffatte acque d'ordinario sono )ltoabbondevoli di acido carbonico, vengono da molti
o alcalinit ai sali di soda; altre a quei di
ste fra
Ite
le

sorgenti acidulegasose.

La perdita

di

una
da
cri-

dell'acido carbonico,
di

facendo passare alcuni bicarbonaii


insolubili,

tonali alla condizione

gine presso alle fonti di parecchie acque saline ad


postazioni
lliii"

che soventi offrono bellissimo aspetto

In
di

questa serie possono annoverarsi le acque di


Egra, di Lucca, di Pfefferse di Plombires.

som,

mque

gasose.

Sono

contraddistinte dalla prepon-

ranza dell'acido
)ore acidetto

carbonico, che
e le

comunica

loro

un

particolare,

rende spumeggianti

98

allorch vengano agitate.


si

A parlar propriamente, non danno acque che contengano esclusivamente acido)

carbonico,
via in
si

ma
il

tutte

sono pi
di

meno
i

saline

tutta-!
1

serba

nome

gasose a quelle
si

cui sali sono

si

piccola quantit o di

ter essere trascurati.

Di tali

poca efficacia, da po-j acque abbiamo esempio)

nelle sorgenti di Saint-Alban, e sovra tutto in quelle


di Seltz.

Le acque classificate in que4 Acque muriatiche. sta categoria contengono molti sali o molto cloruro"' di sodio, ed hanno grande analogia colle acque ma;

rine.

Il

loro sapore amaro, disgustoso,

la

loro efal^

ficacia purgativa; esse

possono conservarsi

senza

terazione per lungo tempo. Sono assai sparse in naturi,


e

citeremo, qual esempio,


si

quelle di Sedlitz,

le

pi ricche tra quante

conoscono

Acqur bromo-jodurate. Sebbene sia oggimai arai messo per replicate esperienze, che in quelle acque nelle quali vi ha in copia cloruro di sodio trovisi pure il jodio ed il bromo, tuttavia si serba il nome di bromo-jodurate a quelle sorgenti che pi manifesta mente ed in maggior copia contengono siffatti pria cipii, sono acque generalmente fredde, di sapore a maro spiacevole, ed in alcune anche al semplice gu sto si pu accorgersi della presenza del jodio. Fra
1<

in cloruro di sodio.

pi segnalate fonti
del Masino nella

di

tale

natura citeremo

quelle

dli

Sales in Piemonte, di Trescorre, di San Pellegrino,

<|

Lombardia. A questo abbozzo di classificazione suggerito dall recente opera del dottore Costantino James noi dob biamo nuovamente soggiungere col medesimo autore che quantunque un tale ripartimento abbia il vantag
gio incontestabile di ravvicinare un certo

numero

sorgenti in serie riconoscibili a certi caratteri chimic

88
>sa
i

che ne semplifica
ripetizioni,

lo

studio

toglie lo

sconcio
i

frequenti
avi

esso

ha

per

anche
di

suoi

inconvenienti. La natura procede

rado colla

polarit delle
*viene

nostre divisioni
dottrina

melodiche, e spesso

che

una

speculativamente piana e
inapplicabile. Quindi molle

mipiuta riesca
urgenti,

in pratica

stando alla classificazione proposta, non satrovar


altre

'ebbero
miglia,

posto adatto n in

apparterrebbero

una n in altra contemporaneamente


e

pi d'una; ond' che per

evitare lacune
si

proce-

de

in

qualche

modo

sistematicamente,

costretti

volta a ravvicinamenti arbitrari] e a forzate analogie.

Per quan'.o poi provvida


e

la

natura abbia sparso


della
terra

le

ricchezze su
tuttavia

tutti

punti

essa

non

sopperito
gli

ad ogni
i

bisogno dell'uomo;
lei

cune volte

impeti ed
e

mostruosi di
se
la

furori,

igionerebbero danni
ato
di

ruine
di

non

si

corresse a
di

pararli e a prevenirli;

qui

necessit
le ai

uno
acque

idrografico

artificiale

per condurre
ai

un sistema
mali

di

arginature

fiumi

ed

torrenti

er impedirne gli straripamenti.


I

artificiali

servono particolarmente

alla

na-

igazione, all'irrigazione, allo scaricamento delle


olaticcie
otabili.
I

acque

dopo
di

ed alla conduzione delle acque canali artificiali di navigazione offrono Svdi


lei,
1

antaggio

poter essere

risaliti

colla

stessa facilit
essi,

he

si

impiega nel discenderli non correndo

come

fiumi, su piani inclinati

ma

si

bene orizzontali me-

'.IO

congegni delle conche. Le pi antiche nazioni conobbero l'importanza dei canali navigabili, e son
diaritc
i

celebri quelli dell'India e della

China, di

Babilonia,

dell'Egitto e quello ideato da Lucio Vero che

servendel

dosi della Saona, della Mosella, del

dano, voleva mettere

in

Reno communicazione
i

e
il

Rodel

mare

Nord col Mediterraneo. Dopo il mondo antico


zionare vieppi
lanesi
i

primi a rinnovare e perfei

la

costruzione dei canali furono


il

Mi-

quali nel 1179 cominciarono


al

loro naviglio
di

grande che alcuni attribuiscono da Vinci.


Verso
lo scorcio poi

genio

Leonardo

del
le

secolo XV,
frasi

il

genio della

navigazione, per usare

di

un possente ecoLa Fiandra.


diedero ac

nomista contemporaneo,

(1) valicando le alpi, trapassi

nelle occidentali e settentrionali nazioni.

l'Olanda e principalmente
aprir canali col

la

Francia,

si

ma con
grandi

tanta
le

metodo che l'Italia aveva inventato maggior magnificenza, quanto eran pi


Il

forze e le ricchezze di quei potentati.

sol(

canale della Linguadoca in

Francia che percorrende


in

una
il

linea di 227,547 metri, mette


coll'Atlantico,

comunicazioni
quella munifico-

Mediterraneo
col

attesta

cenza; l'Inghilterra ha essa pure oggid posti in

municazione
e

mare

pi

interni punti dell'Isola

il Belgio, la Danimarca, la Russia e le altre potenzi Europee seguirono l'impulso che fu sentito panico larmente anche in Americo dove la razza Anglo-Sas sone ha eseguite insigni imprese in tal genere di co

struzione. L'apertura e l'esercizio dei canali navigatori

d luogo

molte questioni interessanti ad un temp*


l'economista.

lo statista e

1)

Boccardo

Dia.

dell'Industria

del

Commercio.

di
lia

[Mima
dallo

vista

che

minor dispendio
tzione
al

della costruzione di

il maggiore un canale di

dipenda

condizioni topografiche e
tuttavia
altre
in

sistema idraulico del

paese,

circo-

gnomiche

debbono essere tenute


La
via pi

conto

de
le,

rendere pi conveniente e produttivo l'esercizio

male
e

stesso.

breve spesso
divergere

la

meno

importa perci

farla

per

toccare

luoghi maggiormente importanti per popolazione e


er industria.
Pei' altra

parte per

il

prolungamento
ai

di

una linea

er deviazione e curve, se probit


d all'esercente
la

luoghi intermedi
i

linea,

danneggia

punti estremi,

Mando
lenti
di

il

loro

prezzi di

commercio a perditempi ed autrasporto, quantunque questo comdi

lercio
ioni

debba naturalmente giovarsi


o

tutte le

rela-

che acquista coi luoghi toccati dal canale.

La maggiore
trarsi

minore profondit del canale per


parte
la

da

una
e

presa d'acqua necessaria


inutili e

d alimentarlo

per ovviare dall'altra

spesso

-ime
ebbene
in

spese, costituiscono altri problemi li quali apparenza solamente tecnici non sono per

leno intimamente collegati all'economia pubblica.


1

prezzi

di

trasporto o di transito,
la

danno pure luogo

d alcune questioni, e
ostituisce
un'altra.

forza motrice da usarsi ne

Per

dire

subito di quest'ultima
si

ccenneremo
el

alla difficolt

che

incontra nel servirsi


lo

vapore sui canali


die

artificiali,
le

perch

scuotimento
si

ell'acqua ne distrugge
/alo
l'elice

pareti e

quantunque
non
fu

sia

propulsiva diminuisca questo in-

(onveniente, tuttavia l'uso dei piroscali


pplicato in grande
la
lali

ancora

proporzione sopra questi canali, circostanza che mezzi di trasporto per cai

non esigono molta

celerit,

perch ad essere e-

92

conomici suppongono una lentezza relativa avr pure contribuito all'allontanamento di questa forza motrice
sostituita
i

generalmente da
pesanti
carichi

cavalli

grossi e

delle
la

che tirano dalla riva imbarcazioni e che


loro forza da poter

trovano

moltiplicata

talmente

individualmente trascinare fino a cento

mila

chilo-

grammi

di

peso

sull'acqua,

mentre non potrebbero

tirarne pi di mille sovra un' ottima strada terrestre. La questione dei prezzi si risolve in quell'altra se

convenga o non lasciare libero a chiunque


il

l'uso ed

percorso del canale come pubbliche costruzioni o non piuttosto assoggettarlo a tasse o pedaggi? Pi se stabilito un pedaggio dovuto
quello dei ponti e di altre
dagli utenti
il

per tulle
il

le

debba la tariffa essere uguale! merci o non piuttosto graduata secondo


canale,
si

peso relativo del prodotto che


si

trasporta?

Infinejj

se

come
la

possa ammettere sui canali la libera circolazione su qualunque altra strada? Come ognun vede
questi quesiti dipende dalle condila

risoluzione di

zioni

generali

che determinarono che

costruzione del

canale e da

quelle locali dei sili percorsi dal canale.


si

Diremo

solo

generalmente d'accordo

nelle

stabilire a priori che

pedaggio, quando il debba essere uguale a ciascun peso, ma proporzionai al peso specifico della merce, cos per es.: un pese di lana o di cotone pagher di pi che non un pesci

esiste, nori

uguale
Se

di

materiali da costruzione o di carbone.

l'acqua

elemento indispensabile per


lo

la la

viti

dell'uomo, non

meno per

lo

sviluppo e per

nu!

trizione delle piante,

e in tutti quei

terreni ne' qua)

non

si

certi di potere coi mezzi naturali


i

sopperir

a questo bisogno della vita vegetale,

raccolti diven

gono

incerti

e condizionati alle

acque piovane.

Ma

l'industria dell'uomo giunta ad allontanare d5

99

se questa spaventevole incertezza

rimediando

agli in-

ftonvenienti derivanti dalla


irrigatorii.

mancanza d'acqua coi canali Ne l'invenzione moderna, che fin nelle

pi remote epoche della storia noi troviamo gii stati


agricoltori occupati ad incoraggiare ed eseguire cotali

opere. Delle stupende costruzioni idrauliche dell'Egitto,


della Cina, della Mesopotania, della Babilonia, dei Greci

Romani restano ancora monumenti perfettamente conservati. In tempi e paesi a noi pi conosciuti sono degne di un cenno le opere idrauliche della Lombardia e del Piemonte le quali sono studiate e citate a modello da tutto il mondo moderno. Perch l'uso
e dei
1

dell irrigazione dia

tutti

vantaggi

desiderabili

deve

soddisfare e certe condizioni che importa allo statista


di

conoscere e determinare. La prima fra queste condizioni

quella derivante

dalla qualit delle acque.


acidi

Le acque contenenti principi

ed astringenti, quelle troppo fredde, o


gli

come

di-

cono

agronomi troppo crude, lungi dal sollecitare

la vita

vegetale, la rallentano e la paralizzano.

La ve-

getazione delle rivedi questi corsi d'acqua lo specchio


pi fedele delle

loro

modo
sia
le

di migliorare

bont. L'arte ha per trovato anche queste acque sia lasciandole

molto tempo esposte all'azione del sole in vasti serbatoi,

mischiandovi materie

fertilizzanti; la

natura stessa

corregge poi quando devono percorrere un lungo

tragitto

prima

di arrivare

alle regioni

da irrigare, re-

stando cos esposte all'influenza dell'aria e raccogliendo


nel loro deflusso

materie fecondanti.

Altre condizioni di
dalla

naturo delle coltivazioni che

una buona irrigazione derivano si praticano, con


e fogliacee,

notare che quella serve meglio in generale alla pro-

duzione delle piante erbacee


le

quali sono

praterie,

che non di quelle granifere, leguminose,

94

dei ed oleaginose, ad eccezione

riso

che richiede
1

l'ir-

rigazione in

modo

speciale; dall'indole del suolo;


i

ter-

reni permeabili quali


dall'irrigazione

sabbiosi e

calcarei ritraggono
le

maggior vantaggio che non

terre

d'acqua che deve compatte ed argillose; dalla quantit utenti e per gli tutti per essere calcolata sufficiente
tutti

soventi bisogni; un'irrigazione insufficiente conseguenze le soltanto affatto inutile portando seco sopportare per praticarla dovettero si che spese delle l'agricoltore ingannato dalla fiducia eh
i

vi

ha

di

pi:
la

gli ispira

presenza del canale, si da a coltivazion fosse stato sicuro d che non avrebbe introdotte ove prepara a se stess( cos aver acqua irrigatoria e

non

danni gravissimi. buona irriga Finalmente ultima condizione di una per con lavori d'arte dei canali necessari zione sono volte 1 canal durre e distribuire le acque: soventi di quelli prm secondari sono altrettanto importanti fecondator dell'elemento cipali ed a questi diramatori
i

che

debbono spesso attribuire inconvenienti maggiormente a discutei Noi non possiamo entrare d'averle accennar queste diverse circostanze, paghi in su dimostrazione della importanza che hanno
si

gravi.

tistica le varie

cognizioni topografiche del territorio quale vive la popolazione contemplata.


I

si

zione intimamente
detti

servienti all'irriga canali di scolo sono con quelli collegati. Sono essi questi canel

anche

colaticci o colatori

destinati a raccoglie!

acque residue do* e ricondurre al canale derivatore le l'igiene ci l'irrigazione, ed interessano perci tanto

non fot l'economia, la prima perch ove queste acque temi in avveniva come sero sollecitamente raccolte, agii progredita meno da noi non molto lontani e di quali dai tanti piccoli stagni
nomia, formerebbero

95

mariano fuori dubbio nocive esalazioni, come in qualche proporzione avviene delle praterie artificiali o marcite', l'economia poi perch queste acque ricondotte al canale

possono servire ad altre irrigazioni o come forza motrice di opifici, mentre sarebbero irremissibilmente perdute
senza questi piccoli canali riconduttori.

1T1-

Le legislazioni
a regolare
delle
alle
i

di

tutti

popoli

civili si

occuparono
di

vari diritti e doveri


ci

che nascono dall'uso

acque e noi
pi

facciamo qui debito


fra

accennare

importanti

queste discipline legislative,


allo

persuasi di far cosa

utile
il

studioso

che trover

ugualmente interessati
ministrativo ed
il

dritto

internazionale, l'am-

civile,

l'economia politica, l'agronomia

le

scienze tecniche nella risoluzione dei problemi che


i

presentano

corsi d'acqua tanto naturali

che

artificiali.

Cominciamo
stato

da quelli che regolano


i

corsi

d'acqua

serventi alla navigazione (1). Tutti

fiumi e torrenti dello


e

sono propriet del pubblico demanio,


le

per conseper introdi

guenza nessuno pu estrar navigli


durre

e acquedotti

acque ne' proprii beni, o per uso


edifizi salvo vi

molini

od

altri

abbia legittimo

titolo o

ne ot-

tenga la concessione. Coloro poi che usano dei canali


di

derivazione non possono variarne

o fare opere

le bocche di presa nuove che possano mutare le derivazioni

dell'acqua o in altro qualsiasi


Non
occupiamo qui

modo

recare alcuna

mo-

(1
(

ci

ad

altri

studi che

del maro come quello che offrirebbe materia non siano quell proposti dal programma governativo

che abbiamo seguito.

96

difieazione

forma della corso dei fiumi o torrenti. La ultima quest libera o tassata; bocca di presa d'acqua acqua d madido, cio un corso ha per unit di misura il quantit di cento litri al miche scorre nella costante dividere in decimi, centesimi nuto secondo, e si pu
al

e millesimi.

per difendere Le riparazioni occorrenti


fronteggiami
i

territori

corsi d'acqua

demaniali (arginature e

intrapresi e mantenuti da opere simili), devono essere sono uniti anche i quali coloro che vi hanno interesse devono, occorrendo, forzatamente in consorzio cui ogni qualvolta gli argini

concorrere anche i comuni siano necessari per impedire

il

disalveamento dei fiumi

l'abitato dalle irruzioni o torrenti, o per premunire e straordinarie ordinarie di e inondazioni in occasione

piene.

d acqua proprietari delle sponde di un corso cos della passiva navigabile sono tenuti alla servit di spazio libero uno detta via alzaia cio di lasciar navigazione. alcuni metri per servizio della che regolano la disposizioni principali Scorrendo le
Tutti
i

,.

j.

necessariamente dovute navigazione fluviale abbiamo canali servienti ali tutelano accennare ad altre che
l'irrigazione.

Aggiungeremo che

le

concessioni

per tale uso

e per quella estivi sogliono fare per l'acqua jemale dall'equinozio di primaveri e che questa principia cominci: all'equinozio d'autunno da cui
e

dura fino che corre fino al primo termine. per anche far Le concessioni d'acqua si sogliono settimane e mesi, od al per intervalli d'ore, giorni e convenzioni. trimenti secondo le speciali passaggio per Ogni proprietario tenuto a dare che vogliano coi fondi alle acque di ogni specie
l'altra

suoi

97

ursi

da chi abbia permanentemente


il

jmporaneamente,
essit della vita o

diritto

di

od anche solo servirsene per la neod industriali.


le

per

usi agrari

Sono
Chi
anale,
ei

esenti da questa

servit

case,

cortili,

iardini e le aie

ad esse attinenti.
il

domanda

passaggio deve aprire

il

necessario

senza che possa far decorrere


esistenti
e

le

sue

acque

canali gi

destinati al corso

di altre

sque.

Ma

il

proprietario del t'ondo che sia anche pr-

rietario di
el

un canale in esso esistente e delle acque medesimo scorrenti, potr impedire che un nuovo
suo
fondo, offrendo di dare
il

anale sia aperto nel

assaggio alle acque nel canale medesimo,


ossa praticarsi senza notabile

quando

ci

danno
al

di chi

domanda

passaggio. In

tal

caso sar dovuta

proprietario del

anale un'indennit da determinarsi, avuto riguardo ai-

acqua introdotta,
i

al

valore del canale, alle opere che


alle

rendessero necessarie pel nuovo transito ed


spese di manutenzione.
il

mag-

iori

Deve anche permettersi


everso
i

passaggio

dell'

acqua a
si

canali ed acquedotti in

quel

modo che

sconosca pi conveniente ed adattato al luogo ed al


)ro stato,

purch non
in alcun

sia

impedito, ritardato od aealterato


il

slerato,

modo

corso od

il

vo-

line delle

acque in

essi scorrenti.

Chi vuol far.passare le acque sul fondo altrui, deve


iustificare di

poter disporre dell'acqua durante quel


il

mpo per cui chiede


la

passaggio; che la
al

medesima
il

sufficiente

per l'uso
il

quale

destinata; che
il

assaggio richiesto sia

pi conveniente ed

meno

pre-

iudizievole al fondo servente, avuto riguardo alle cir-

astanze dei fondi vicini, al pendio ed altre condizioni


er la condotta,
il

corso e lo sbocco delle acque.


la

Prima d'imprendere

costruzione

dell'acquedotto

08

quegli che

vuol
il

condune acqua per


valore a
cui

l'altrui
stati

fondo,
i

deve pagare

saranno

stimati

terreni da occuparsi, senza detrazione delle imposte


degli altri carichi inerenti al fondo, e
col

soprappi

del quinto, oltre al risarcimento dei danni immediati,

pi parti, o da
intersecarsi.
I

compresi quelli derivanti dalla separazione in due e altro deterioriamento del fondo ds
terreni per che venissero

occupati
e per
la
il

soltanto pei
getto delk

la riposta delle

materie
col

estratte

spurgo non saranno pagati che per


lore del

met del va

suolo

soprappi del quinto, e


degli
il

sempr
carich

senza detrazione delle imposte e


inerenti:

altri

ma
e

ne' terreni

medesimi

proprietario de
altr

fondo servente pu piantare ed allevare alberi od


vegetali,

rimovere e trasportare
tutto

le

materie

ammuc

chiate,

purch

segua senza danno del canale


delle

del suo spurgo, e della sua riparazione.

Ove la domanda del passaggio un tempo non maggiore di nove


dei valori e delle

anni,

acque sia pe il pagament


alla

indennit sar

ristretto
il

so
(

met,

ma

coll'obbligo,
le

dopo scaduto

termine,

rimettere

cose nel primitivo stato.


pu(|

Chi ha ottenuto questo passaggio temporaneo

avanti la scadenza del termine, renderlo perpetuo, p

gando
cui
il

l'altra

met

cogli interessi legali dal giorno


il termin che ha paga

passaggio venne praticato: scaduto


sar pi tenuto conto di ci

non
per

gli

la

concessione temporanea.
nel

Chi possiede un canale

fondo altrui non pi

immettervi maggior quantit d'acqua, se non rie nosciuto che il canale ne sia capace, e che non possa venir danno al fondo servente.
Se l'introduzione di una maggior quantit d'acqi

99

nuove opere, queste non possono farsi se prima 3n ne determinata la natura e la qualit, e pagata somma dovuta pel suolo da occuparsi e pei danni
riga

modo

stabilito dall'articolo 603.

ha luogo, quando per il passaggio a traun acquedotto sia da sostituire ad un pontenaie una tomba o viceversa. Sar sempre in facolt del proprietario del terreno

Lo

stesso

rso

rvente di far determinare stabilmente


naie con l'apposizione di
starsi a
capisaldi

il

fondo del
da
ri-

o soglie

Ove per di tale facolt egli >n abbia fatto uso nella prima concessione dell'actedotto, dovr sopportare la met delle spese ocpunti
fissi.

rrenti.

Ove un corso d'acqua impedisse ai padroni dei fondi ntigui l'accesso ai medesimi, o la continuazione U'irrigazione o dello scolo delle acque, coloro che servono di quel corso sono obbligati, in proporrne del benefzio che

ne ritraggono, a

costruire e

antenere

ponti ed

loro accessi sufficienti per

un
la

modo
nnee,

e sicuro
i

transito,

come pure
altre simili

le

botti sotter-

ponti-canali

od

opere per
i

ntinuazione dell'irrigazione o dello scolo, salvi


ti

di-

derivanti da convenzione o dalla prescrizione.

Il

proprietario che intende prosciugare o bonificare


altri

sue terre colla fognatura, con colmate od


.

mezzi,

diritto, premesso il pagamento dell'indennit e minor danno possibile, di condurre per fogne o

r fossi le

acque

di scolo attraverso

fondi che se-

rano

le

sue terre da un corso di acqua o da quafondi attraversati


altrimenti possano

nque
I

altro scolatoio.

proprietari dei
altrui,

da

fogne o da
la facolt

ssi
T
*

che

profittare dei

ori fatti

in forza di

quanto sovra, hanno

100

di servisene per risanare

lori fondi a

condizione ch<

non ne avvenga danno

ai

fondi gi risanati, e che ess

sopportino: 1 Le nuove spese occorrenti per modificare


gi eseguite,

le

open

affinch le

medesime possano

servir

anche
2

ai

fondi attraversati;

d parte proporzionale delle spese gi fatte e dive opere delle quelle richieste pel mantenimento

Una

acque da fiumi possono, ove ci torrenti, rivi, canali, laghi o serbatoi, infiggere una chius sia necessario, appoggiare od
diritto di derivare
alle

nute comuni. Quelli che hanno

sponde, coll'obbligo per di pagare l'indennit, valgano ad assicu di fare e mantenere le opere che fondi da ogni danno. rare
i

Quando per

la

derivazione di una costante e detet

convenut minata quantit di acqua scorrente stata derivatore, quest la forma della bocca e dell'edifzio an forma deve essere mantenuta, e non sono le parti eccedenza di pretesto soUo messe ad impugnarla deicien? deficienza d'acqua salvo che l'eccedenza o la

provenga da variazioni seguite nel canale dispensatoi o nel corso delle acque in esso scorrenti. bocca e 1' Se la forma non stata convenuia, ma la derivatore sono stati costruiti e posseduti pac
difizio

ammes fcamente durante cinque anni, non neppure pretes sotto parti delle richiamo dopo tal tempo alcun
di

eccedenza o deficienza
sopra.

d'acqua, salvo

nel caso

delle acqi variazione seguita nel canale o nel corso

come
In

mancanza di convenzione e del possesso prec< determina dentemente menzionato, la forma sar
dall'autorit giudiziaria.

per Nelle concessioni d'acqua fatte

un determina

101

inizio senza che ne sia espressa la quantit, s'intende incessa la quantit necessaria a quel servizio; e chi

ha interesse, pu in ogni tempo fare stabilire la rma della derivazione in modo che ne venga ad un ;mpo assicurato l'uso necessario suddetto ed impeito

l'eccesso.
la

forma della bocca e di convenone, si esercitata pacificamente per cinque anni derivazione in una determinata forma, non pi nmesso alcun richiamo delle parti se non nel caso
iredifzio derivatore, o se,
in

Se per stata convenuta

mancanza

cennalo nell'articolo precedente. (1)

Finalmente
ostinati
al

le

leggi

regolano pure

corsi d'acqua

naturale sfogo delle acque, stabiliendo che

li

fondi inferiori sono soggetti a ricevere le acque che pi elevati scolano naturalmente senza che vi sia

incorsa l'opera dell'uomo, e che


rio di

non pu

il

proprie-

esso fondo inferiore in alcun

modo impedire

lesto scolo,

mentre
l'are

il

proprietario del fondo supe-

ore

non pu

cosa alcuna che renda pi gravosa

servit di quello.

Le disposizioni che siamo venuti


dono a tutelare
ali

gli

interessi
ai

esponendo proveconomici e commerd'acqua:

che

si

annettono

corsi
alle

teiessi

per sono attaccati

non minori acque minerali, ep-

ue una oculata e ben intesa legislazione tendente guarentire una buona e saggia amministrazione delle edesime tuttavia appo noi un desiderio. Dalla rasgna che abbiamo fatta delle sorgenti salutari onde
ricca ogni parte del suolo italiano manifesto,
ci,
i

che
le

come

in

tante altre cose, la patria nostra nulla


alle

da invidiare

altre nazioni

d'Europa anche

.1)

Codice Civile

-25

giugno 1865,

art.

598 e seguenti.

,10

favorite dalla natura.

ini
1*
-

Ma

la

attuale

queste sorgenti

ai a quella chi

potrebbe
quello
11

ritrarre sia sotto

i_:ien

bisogno

di

potenza all'atto stabilimenti, e di recare dalla


he influenze
di

molte

ir

improduttive
a al

governo

di

prendei

::iziativa

in

PW questione die interessa tanto e autorit avere pu solo prosperi! idrologiche n< e dalle nostre pei
ente
tutto quel
!

bene che

buon

diritto

si

pu aspe
egsj

suo interno

necessarie

mmt
_
.

adisse,
.io.
.

fatte

sj

rovisti

-.

una

circola.

IH

gennaio
dei

1861
de

diretta

suoi adenti nelle pi


inaisi delle

appunto ad
-nti

migliorie
sii

pn
di

pi

temente
onore
gli

allo

scopo
I

mantenere nel

stabilimenti

termo-minerali cui avevano Torner proiittevo Romani, dai loro tempi eziandio s cenno un olare, _ _
.

lamenti 'adottati in quelli fra sono di propriet demaniale o provine. uh pi urgente

ibiiimenl

pe merito dei pro-etti che venissero presentati minerali ance durre ad utilit sorgenti termiche e
_:

.orate o neglette

__!

non rimasero intiutna ... parte al governo monografie, dati l ndiconU e memo i| "analit:

insieme con

loi

ancanza non che


olizia sanitaria.
Il

di

vigi

idi

dottore
in

Trompeo me
e

sulle legis
altre

li

vi-

enti
i

Francia
il

presso
1

nazioni

un
i

legge

quale non ha ancora tnn


|
1

u-

:ire

dal suo stato primitivo.

he sia presto pio


isonne,

uniamo
di

pei

intanto la nosl
insigni colte
(ria
il

uel la potente

tanti

opo

di
i

accelera
gersi

perno

ivc

qnes

vn
La topogi
ilei e

nella
o,

la verso rAdriati<
ente dalle Alpi,
a

nta

sei
il

mezzod
;

dagli

almente osservabile
per l'importanza
Srso
ri

rana indo
l'arte

Burn
.

lo

del

pi che tutto pei

coli

non solo seppero difendersi :que. ma ben anche convertire


le,
I

ni in
I
.

delle

tose

campa-

lande

sterili

paludi insali)

fiumi che scoscendono dalle

men
g.

men
-

ed de pendici dell'Appennino,
torrenti:

hanno

pini

quelli

che nascono da

alpi

Sdentali hanno pi perenne alimento,


aporre l'indole torrentizia:
ro
i

senza

104

attraversano ampii laghi,

si

compongono

pi

mo

derato e pi costante deflusso, ricevono molti aflluent e per lungo tratto vestono vero carattere e maest d
fiumi.
i

Essi poi

si

ponno
in cui

partire in tre classi secondi

tre diversi

mari

mettono

foce.
il

1 Classe de

mare Adriatico che


la
2

riceve
il

l'Isonzo,

Tagliamene!
il

Piave,

la

Brenta,

Bacchigliene, l'Adige ed
il

Pel
nell

Classe del

mar

Ionio che riceve

Biadano
il

Basilicata e la Garetta in Sicilia.

8 Classe del

mar

Mediterraneo che riceve


Volturno
ed
il

il

Salso in Sicilia,
nelle

Sele,

Strigliano

terre

napolitane;

Tevere nello Slato Romano, l'Arno in Toscana, il Si chio, la Magra, il Vaio in diversi punti; il Tirso e Flumendosa nell'isola di Sardegna, il Goo e il Ti

vignano
Di

in

quella di Corsica.
questi

tutti

fiumi quello die ha

una grande

il

il

portanza ad essere osservato in tutto il suo corso Po, Ha le sono queste cose troppo note perch n
tratteniamo pi ampiamente a dire di loro. Piuttosto colla scorta di pubblicazioni uffziali
trattando anche dello staio
idrografico
f
si

ci

miamoci a completare queste nostre osservazioni


l'Italia

arti

conduzione delle acque potabili. L'Italia, considerata sotto il punto di vista condizioni che la sua natura topografica le ha
ciale per la

de
l'alt

circa la distribuzione delle acque,


di cui
1

viene

nel

lavor

som leniam parola, divisa in tre parti, L 'Haliti delle Alpi, la quale comprende l'Italia d|
che
L'Italia dell'Appennino;

Alpi alla sponda sinistra del Po;

Le

Isole.

In genere l'Italia superiore,

circondata com' da

gran cerchia delle Alpi, non pu mancare di acqi che le vengono regolarmente somministrale dallo sci

105
fliersi

dei grandi depositi di neve e dalle estese ghiacgli


alti

cie che ingombrano


laghi poi

seni

alpestri;

grandi
a

che trovansi
la

in

questa
delle

regione

servono

moderare

distribuzione

*i dalle Alpi,

ed a
la

umi che solcano

acque che scendono regolare il regime dei grandi pianura lombarda; per se in
la

genere questa parte d'Italia pu dirsi

pi ricca in

icque, vi sono delle grandi eccezioni, ed in riva stessa


lei

grandi laghi

si

trovano paesi che, posti in collina,


ci

soffrono gran penuria di acqua,


ifica

che pure

si

re-

]e\

non pochi degli Po. Una buona parte


in
di

altipiani della

gran pianura
dell'Astigiano,
di
;i

delle colline

masi tutte quelle del Monferrato difettano


id

me,

eccezione
la

quello poche localit nelle quali do-

nina

roccia

serpentina;

in

Lombardia,

oell'alto-

)iano fra (ionio e Milano, conviene in


cercare le acque potabili fino alla
nelri.

alcuni

luoghi
li

profondit

ino
ed
e

Uguali condizioni

si

riscontrano in colline
Brescia,
di

iltopiani della provincia


)ltre
il

di

Bergamo,
in

Mincio; in
in

generale
di

per

noi troviamo

che
tutta

'abbondanza
'Alta Italia e
)i

fatto

acqua
in

comune

specialmente
si

quella lunga linea rhe

direttameli!''
citt

rannoda
in

alla

gran cerehia alpestre,


linea
posti

Hid' che le
Brescia,

e paesi

detta

come

Sondrio, Como, Biella, Ivrea, Susa, Pinerolo,

>aluzzo,

ne sono ben provvedute.


riscontrasi nella zona

Non per uguale abbondanza


li

terreno costituita dalle

ultime

pendici

delle

Alpi

da quella serie
si

di colline e ondulazioni di terreno

ihe poi

juale tornano le

confondono nella pianura del Po, nella acque ad abbondare. Ben diverse sono le condizioni della parte d'Italia
nella
di

sottoposta all'Appennino,

cui

lunga catena

on troviamo

un ghiacciaio ma soltanto un deposito

106 di nevi perenni.

Ci

fa s

che

fiumi

quali scen-

dono

dal!

Appennino abbiano
in

un regime

irregoladi

rissimo

ed

molti

mesi dell'anno

scarseggino
l'azione

acque fino quasi

alla siccit;

mancando
lutti
i

mo-

deratrice di grandi laghi, ad ogni

pioggia dirotta, ad
corsi

ogni subitaneo disgelo di nevi

d'acqua

che solcano le zone dell'Appennino vanno soggette a piene disastrose, non ostante larghissimi letti in cui
i

scorrono. Queste poche parole

bastano a convincere
legioni

chiunque
la

dell'inferiorit delle

appennine
di

ri-

spetto a quelle alpine in fatto di ricchezza

acque;
delle

zona che trovasi


quella
in Po.

in

pi

buone

condizioni

altre

sottoposta all'Appennino

sue acque

Nel Modenese
le

infatti

che versa le s'incontra una

acque scorrono ad una profondit non maggiore di 24 metri; all'incontro volgendosi verso il mezzogiorno la scarsit delle acque
zona
di

terreno in cui

aumenta,
trano

e nelle

pianure confinanti col mare

si

trova

spesso l'inconveniente che a poca profondit s'incondi Ferrara,

acque salmastri, come avviene nelle provincie di Ravenna, di Foggia ed in quella d'Ofronteggiano
il

tranto nelle parti che

mare.
le

Nell'estremit della nostra penisola


fatto di

condizioni
vi

in

acqua sono sempre pi lamentevoli;


tratti

sonc
fiume

grandi

di

terreno

non

solcati

da alcun

perenne

e la

vastissima provincia di Lecce appunto

in tali condizioni.

Dal continente passando


Sicilia
il

alle

isole,

si

trova nell^

pi alto sistema di montagne,

ci che fa prevedere in
Il

dopo le Alpi essa un'abbondanza di acque


che ragai

gruppo

delle Nettunie ci presenta l'Etna

giunge una altezza superiore


si

trova in tutto l'Appennino, e

3300 metri, quale noi d origine a numedelle Alpi.

rosi corsi d'acqua alimentati dalle nevi perpetue eh

imbiancano quelle

alte vette

emule

i()7
I

od
li

due pi grandi fiumi della Sicilia, il fiume Grande Salsa hanno origine dalle Madame, altro gruppo montagne le cui vette s'innalzano a 1500 e fin 2000
il

metri sul livello del mare.

La
li

Sicilia
di

certamente una delle parti


acqua;
vi

di Italia
l

me-

glio fornita

sono per anche


a

dei tratti

terreno che fanno

eccezione
e.

questa

condizione

enerale dell'isola, p.
3er

da Mazzera a Trapani, ossia

40 chilometri si estende una pianura aridissima; n sono inoltre colli isolati sui quali pure si difetta ompletamente di acqua. Alla scarsezza poi in alcune ocalit si deve aggiungere la natura minerale delle orgive, ci che dipende dal suolo che le acque atraversano.

Ouantunque in gran parte montuosa pure la S legna non trovasi in condizioni troppo felici rapporto
die acque. Ci devesi attribuire alla poca
lei

elevazione
colle loro
del

suoi monti, che in genere


i

non superano
che priva
lento

ne

700 metri;

circostanza

l'isola

)eneficio delle nevi se

non perpetue, almeno normali,


il

della vantaggiosa influenza che


ercita nel

disgelo ela distribu-

regime delle acque.


su
di

Vi

pure

ione della pioggia che


luisce;

ci

sinistramente inotri-

essa d'ordinario cade abbondantissima in

obre e novembre per poi cessare in dicembre e

vendere

in

modo

torrenziale
si

in

febbraio

marzo,

nentre nei mesi susseguenti


>leta siccit.

ha spesso

una comdi torrenti,

Tutto ci

fa

s
i

che

la

Sardegna abbondi
fiumi

na pochi
>aesi

siano

suoi
si

perenni;

molti

sono

in cui troppo

soffre la

Cagliari stessa
l'Italia.

ne

difetta

mancanza di acqua e pi che qualunque altra citt

L'isola dell'Elba

si

trova a miglior partito, ed ben

irovveduta in fatto di acqua.

108

Premesse queste considerazioni generali


cui ci occupiamo, (1) passa ad esporre
i

sulle con-

dizioni dell'Italia in fatto di acque, la pubblicazione di


risultati delle

indagini promosse a tale effetto

nelle

provincie
il

del

regno

per iniziativa del ministro Torelli,


la

quale alPisa
fece

lorch trovossi a reggere

provincia

di

speciale oggetto delle sue cure amministrative lo studio


delle condizioni di quella provincia per

rapporto al-

l'acqua potabile. Per,


cipio, e

come

si

avvertilo fin

da prin-

come

suole d'ordinario accadere, sembra che

non

tutte le provincie

sollecitudine
ci fosse,

all'invito fatto,

abbiano corrisposto con eguale speriamo per che quando


alla trascule

sapranno in seguito rimediare


quali
si

rarla. Le provincie per


statistica delle

pubblicata

una

acque potabili sono quelle di Pisa, Bari, Sondrio, Parma, Pavia, Genova, Girgenti, Ancona.

Numerosi canali intersecano


nostra penisola;
i

in tutte le direzioni la

pi importanti e navigabili
il

sono

seguenti: nella Lombardia:


all'ovest

naviglio
il

Grande che va
della Marteil

da Milano
all'est

al

Ticino;

canale

sana che va

da Milano

all'Adda;

canale di
il

Pavia, che va al sud da Milano al Ticino;

naviglio
al

Cavanella di Po, che unisce


il
il

il

canale
al

Bianco

Po;

canale di Lorco, che unisce l'Adige


canale della Battaglia, che va

canale Bianco;

da

Padova a Mone

silice e

ad

est;

il

naviglio di Brenta Morta


il

Magra,
naviglio

che va da Venezia a Padova, va dalla Mira fino alla Conca

Taglio Novissimo, che

di
il

Brndolo;
Sile

il

Cava Zuccherina, che unisce


il

con

la Piave;

ed

naviglio Bedevoli, che unisce la Piave alla Livenza.

Nella Toscana:

il

canale di Pisa, che va da

questa

(1)

Delle acque potabili in Italia

per cura del Ministero di Agri'

coltura, Industria e

Commercio.

109
itt

a Livorno.

Nella

Romagna:

il

canale

di

Cento

he pone in comunicazione Bologna con Ferrara; *ed canale che va da Ferrara al Po di Maestro. Nel
lodenese:
*o

e fa

il canale Tassoni, che va da Moncasale comunicare Reggio con questo fiume; ed

al
il

anale che da

Modena

va al Panaro.

Oltre questi canali navigabili, ve ne sono molti ali

che servono per l'irrigazione delle terre o per


ed
i

lo

colo delle acque,

principali sono

seguenti:

Nel Piemonte:
il

il

canale d'Ivrea, quello di Cigliano


i

Rotto, che con

loro rami
delle

formano
di

il

sistema
Vercelli,

'irrigazione
iella

artificiale
il

provincie di

e Casale;

canale o naviglio

Bra, alimene

ito dalle

ella
alla

acque Grana e Mellea;


il

della

Stura
il

di

Cuneo,

da

quelle

canale della Yeneria, derivato


di Caluso,

Dora; ed
i

canale

che serve ad
Chivasso.
il

ir-

gare

vasti terreni nei


il

dintorni di

Nella

oscana;

canale della Chiana, che unisce


il

Tevere
Casti-

Arno; ed
lle

canale dell'Ombrone, che scarica parte

acque

di

questo fiume nella

laguna
canale

di
di

ione.

Nella

Romagna:
le

il

piccolo

Castel

andolfo,

acque nel lago di questo numerosi canali )rae, situato presso Albano; ed scolo aperti in differenti epoche per il prosciugaento delle paludi Pontine. Finalmente nel napolino sono da menzionarsi gli importanti lavori fatti
che scarica
i

a?

aprire

l'antico

emissario,
evitare
le

costruito

dall'Irapera-

re Claudio,
gli

onde

inondazioni

prodotte
detto

straripamenti del lago Fucino,


situato nell'Abbruzzo Ulteriore
idraulici

oggi

Ce-

lo,

li;

ed in Toscana
se

andiosi lavori
liti,

gi

molto

avviati,

non

per

il

prosciugamento della

Maremma

Grosse-

ria

e del lago di Brentina.


il

Finalmente

canale Cavour in Piemonte opera ve-

ito

ramente romana tanto pel concetto che per la esecuzione alla quale vogliamo dedicare alquante parole
in

modo
dalla

speciale.
si

L'estrazione dell'acqua per questo grande canale


fa

sponda

sinistra del

fiume

Po

in

prossimit

di

Chivasso. Dipartendosi in direzione quasi da ovest


est dall'edifzio

ad

d'imbocco,

il

dopo percorsi undici chilometri,

nuovo canale incontra la Dora Baltea che


quindi a nord-est
il

sorpassa mediante un ponte canale susseguito da ac-

quedotto lungo metri 2428; volge

per proseguire quindi a pieno nord a raggiungere


torrente Elvo che valica mediante una
tente:

tomba

bat-

abitati di

con corso alquanto tortuoso arriva poi fra i due Formigliana e Ballocco ove per nuovo ponte
ed acquedotto
le svariate

canale

lungo 2945 metri sorpassa

il

torrente Cervo. Quindi sviluppandosi secondo lo con-

sentono
ponti ed

accidentalit del suolo varca sopra

acquedotti

minori

minori

torrenti

della

Roasella e Marchiazza, giungendo in

breve

al

fiume

Sesia superiormente a Greggio Vercellese.

Superato questo fiume


draulica,
niziale
di
il

merc grandiosa opera


i

ii-

canale Cavour continua nella direzione

da occidente ad oriente e lambendo Recetto, Gargarengo e Mosezzo perviene

paes
tor-

al

Agogna per portare poi le sue acque sulla sinistra sponda del Terdoppio, altro torrente dell'agn Novarese. E finalmente sottopassato il Terdoppio
rente

spinge per successivi

tratti rettilinei fino

al

ciglioni

della profonda Val-Ticino in territorio

di

Galliate,

sdrucciolando per

apposito

edifzio

nella

sottopost

rogia Molinara, termina

per

ora

il

suo corso lung


prc

ben 85 chilometri ed irrigante


durra ben presto l'idraulica

circa 280,000 ettari

terreno. Queste meraviglie ha prodotte ed altre


italiana.

Ili

Cosich dei 26 milioni di ettari che formano


>erfcie

la su-

totale dell'attuale

regno
circa

d'Italia,

compreso

in

mesto totale lo spazio occupato dai laghi fiumi e calali,

un milione

di

ettari
soli

irrigato da canali
lo

irtifiziali,

mentre

225,610

ettari

sono diretdell'Italia

amente dai fiumi.


L'idrologia minerale e l'igiene balnearia

u non ha guari distesamente trattata dal dottore Gioanni Garelli in un suo libro dedicato alla maest del
intitolato Delle acque mineseguiremo nelle poche parole ali d'Italia (1). Noi lo he ci paiono ancora necessarie per dare una statitica esatta di queste acque io Italia, rimandando aiopera stessa chi fosse vago di pi ragguagliate notizie. Le acque minerali in Italia sono cos abbondanti per umero, cos svariale per qualit, che offrono tipi die Vittorio

Emanuele ed

intissimi di

tutte

le

mineralizzazioni ed

a tutte le

mperature.

La composizione

delle

sorgenti

non

certamente
e

idipendente dalle condizioni mineralogiche

geolosi

iche del suolo, in cui scaturiscono. Infatti se

pu

redere che alcuni elementi delle acque minerali riaitino

da fenomeni estranei

agli

strati
,

immediatasi

ente sottoposti

alla loro scaturizione

deve per

immettere, che molti di questi materiali esistono nel


aolo che essi attraversano, sia

che si trovino sotto la forma rivestono poscia ledesima che nelle acque, sia le abbiano anticipatamente subito una trasformazione le renda ragione delle loro combinazioni.
In generale le sorgenti minerali d'Italia partecipano
al

lato dei versanti delle Alpi della


e

composizione gra-

fica,

dell'Appennino della composizione calcare, e

Sebastiano Franco e

figli.

112
dall'altro lato la loro natura

vulcaniche che
cilia.
I

si
i

corrisponde alle due strisele estendono fino all'estremit della Sicalcari, e sopratutto
il-

cloruri,

sali

ferro prealle re-

dominano in quelle acque che appartengono


gioni superiori e centrali d'Italia. Vi
il

si

trova eziandio

gaz acido carbonico libero in notevoli proporzioni.

la

Nel Piemonte, come nel Lombardo-Veneto, eccetto parte montagnosa, l dove sorgono le masse gra-:

nitiche, e

dove si presentano in grandi masse le roccie metamorfiche, il terreno in generale appartiene alle formazioni secondarie e terziarie.

Numerose sono
Piemonte,
di cui

le

sorgenti minerali,
di elevata

massime nel

alcune

temperatura,

come

Acqui, Valdieri, Vinadio, ecc. Esse appartengono di preferenza alle classi solfurate, alle solfate, ed alle fer-

ruginose ecc.
L'isola di
mitivi,

Sardegna
ai

offre un'ossatura di terreni pri-

intorno

quali

sonsi

successivamente legati

differenti terreni di formazione posteriore: vi

abbon-

dano particolarmente
estinti e

sulla

costa

occidentale vulcani

materie vulcaniche. Le sorgenti minerali vi sono assai numerose, e bench abbiano una rinomanza antica, sono per quasi tutte sprovviste di stabilimenti.

Fra le principali si notano quelle di Castel Doria, di Fordongianus, Benetutti, S. Martino, ecc. La maggioi parte appartengono alla classe delle solfurate, e sonc
termali.

La Toscana presenta su

vari punti del suo suolo

il

rav-

vicinamento di terreni vulcanici, colle formazioni secondarie e terziarie della catena degli Appennini. Essi
conta un

numero grandissimo

di sorgenti, di cui

si

uso in medicina. La maggior parte appartengono


nose; e
di

ali

divisioni delle clorurate, delle solfate e delle ferrugi-,

queste sonvene alcune

la cui

termalit su-

H3
era 50 cent
attini, di
1
:

le

pi frequentate sono quelle di

Monte-

Lucca, di Pisa, di Roselle, di

S. Filippo ecc.

Nell'isola d'Elba,

ove attorno a grandi masse grale

fiche predominano
rono poche sorgenti

roccie metamorfiche, scaturialle

non termali ed appartenenti


delle solfate e delle

ivisioni delle ferruginose,


ite

dom-

sodiche. Alcune notizie dell'et

romana provereb-

ro,
chi,

tempi anche queste acque erano ma ora sono cadute in piena dimenticanza.
utilizzate in
d'Italia offre

La parte meridionale
rologica.
Il

una vera ricchezza

suolo di Napoli appartiene ad una formazione vule

inica,

inerali di diversa temperatura, ed

cui
itichit

molte acque fenomeni ignei sovente lo spettacolo. Fin dalla pi remota le acque, che ivi scaturiscono, godevano una

meritano

di essere studiate e le
i

eritata fama. Plinio le vant e le descrisse

e la train riva

zione assicura,
1 1

che sulla via

di Pozzuoli,

mare, Cicerone possedeva per suo uso particolare sontuoso stabilimento termale. I bagni di Baja,
di Sinuesse,

lelli

e sopratutto
all'

schia

attiravano

le acque e le stufe epoca romana tanta affluenza

gente quanta ne possono ora

attirare

nostri sta-

imene

di

primo ordine.
ad
il

Di queste sorgenti cosi

quentate in quei tempi alcune sono gi scomparse


r far posto
i

altre

analoghe che

si

manifestarono
l'in-

a differenti distanze in seguito

a perturbamenti

lcanici.

Ma

difetto di appositi stabilimenti,

da

degli abitanti furono cagione che tutto cadde in

nerale abbandono. Delle acque di Napoli talune sono


idde ed appartengono alle

clorurate sodiche; altre


;

no termali, e sono presso'ch tutte solfurate

in al-

ne

notano grandi proporzioni di solfato di ferro uno svolgimento abbondante di gaz acido carbonico.
si

114

L'isola
Jl

d'Ischia

ricchissima

di

sorgenti ((Minali

centro dell'isola

occupalo

dal

vulcano

Epomeo
,

dappertutto
di

vi

sono
la

delle emanazioni

ignee

ec

esalazione

vapori acquosi. Dietro

osservazioni
delle

Ghevalier-de-Rivaz
zione predominante

temperatura
fino
fa

sorgent

varia da 32 centigradi
le

100. La loro composi


di

collocare

preferenza

fr

le clorurate sodiche, parecchie fra di esse sono carie! di una abbondante quantit di silice. Le pi utili e l

pi usate in

medicina

sono

quelle

di

Pontana, de
di

Bagno

d'Ischia, di

Castiglione,

di Gurgitello,
di

Gap

pone, di
di Gitara,
di

Bagnofresco, della Rita,

Santa Reslituta

df Olmitello
si

di Nitroli.

La maggior pari

queste acque

l'isola;

dopo palmente nei dintorni di Gasamicciola, ove oltre rinomate acque del Gurgitello scaturisce una molti tudine di altre sorgenti calde e minerali che forman
1

trova nella parte settentrionale de la villa d'Ischia fino a Lacco, e princi

due

ruscelletti

che vanno a perdersi


stessa

al

mare. Ed

eziandio nella

parte

dell'isola

che vedonsi a

uscire dalla terra innumerevoli fumarole che alimei tano le stufe naturali di Castiglione, di S. Lorenzo ec<

La
e

Sicilia

abbonda essa pure

di sorgenti

minerai

gei la loro natura sta in rapporto ora con masse sose contenenti solfo, ora con masse granitiche e vu caniche, come si osserva verso l'estremit nord e

dell'isola e intorno all'Etna,

ed ora con
si

estesi terrei

calcari.

Le acque termali
tali

classificano fra le so

furate e solfate:
foni:

all'opposto

le

sono Alcamo, Ali, Sciacca, Sch acque fredde che sono pure ass

frequenti appartengono alle solfurate, clorurate-sodich ferruginose, bicarbonate. Queste sorgenti che sarebbe)
efficacissime,

non sono quasi conosciute

al

di l d

del loro recinto.

115

Finalmente

in tutte le parti d'Italia


la

numerose

Iraccie

trovano ohe attestano

grande riputazione che go-

evano

le

nostre acque minerali, particolarmente ai-

epoca degli antichi Romani. Certo non si potrebbe ubitare che questo popolo intelligente non abbia vitato,

frequentalo ed abbellito
i

nostri stabilimenti

rmali

pi celebri ed

pi conosciuti. Molti luoghi

inselvano tuttora prove irrecusabili della antica loro

mdazione. Le scoperte
i

di antichi

acquedotti, di resti

piscine, di colonne, di capitelli, di altari votivi, di


di bassi
rilievi

ledaglie,

ecc.,

sono tante vestigie di


riconoscenza
e di ignoranza

lonumenti che trasmise


e'

alla posterit la

popoli, e che

secoli di
ai

barbane

on hanno punto impedito


iere.

posteri slessi di racco-

Oggigiorno l'impulso dato dalle colte nazioni

all'i-

rologia minerale e l'emulazione crescente in questa


ateria di pubblico interesse, favorita eziandio gran-

emerite dalle molteplici e

pi

facili

comunicazioni,
del

sciano sperare che


il

le

sorgenti

salutari

nostro

un avvenire migliore del passato pi degno della moderna civilt. Veniamo ora alla enumerazione e classificazione di
paese avranno
Nell'Italia settentrionale

ascuna sorgente.

abbiamo

le

acque minerali
Ferr,

lfurate-sodiche:

Li Ferrizzy, (1)

A La

Lam-

ano, Murisengo, Oddini, Ploaghe, Santa Fede, Sant'O-

obono, Valdieri.
Nell'Italia

centrale quelle di San

Gasciano, di San

arino.

1)

relli e

La distinzione fra le diverse parti dall'Italia appartiene al sig noi non facciamo che qui riportarla senza dividere il criterio

e l'ha dettata.

116

acque minerali solfuratecalcari di: Acquasanta, di Acqui, di Borgomaro, di Calliano, di Gamarr, di Gastelnuovo, di Cocconato, di Garlazzolo e di Sosto, di Losana, di Mirabello, di MoniL'Italia settentrionale

ha

le

basiglio, di Montafia, di Penna, di


forte,

Retorbido, di Vico-

di Voltaggio,

di

Zubiena.
di
:

L'Italia centrale quelle

Acquae Albulae presse


I-

Roma,

di Brisighella, di Bulicame, di Galleraia, di

mola, di
di Pelazo,
di

Lesignano,

di

Morbo,
di

di Palazzo al piano,
di

di Petriolo,

Rapolano,

San Filippo,

Nell'Italia

Fabiano, di Triponzo, di Viterbo. meridionale vi sono quelle

di

Ali,

di

Contursi, di

Migliano, di

di: Agonano. Mondrazone, d

Sarno, di Sclafani, di Suio, di Telese.


Nell'Italia

settentrionale
in

abbiamo
Masino,

acque

minerai

clorurate-sodiche
lena alla battaglia.
Nell'Italia

Abano,

Sales, Sant'E-

centrale

abbiamo quelle
Brisighella, di
di

di:

Acqua de
,

molino,

di

Aspio,

di

Banditella

Caldenella, di
di

Gampiglia,

Castrocaro, di

Dosana

Fontebuono, d'Isola d'Elba, di Loreta, di Monteca tini, di Montrone, di Montaione, di Mozzano, di Pillo di Paggibonzi, di Rio dei Bagni, di Salzo maggiore
di

San Marino,

di

Serravalle, di Stronchino, di Tos-

signano.
Nell'Italia Meridionale quelle di
:

Gastellamare,

di

schia, di Pozzuoli, di Vesuviana, di Nunziante. Nell'Italia settentrionale abbiamo le acque minerai

clorurate-bicarbonate di Crucca, di Gonone, di Mesu Mundu, di Nalvi, di San Martino, di Spadula, di Sustana, di Trescore,
di Vignale. Nell'Italia centrale quelle di

Acqua

acetosa, di

Ba

gnaccio,

di Bottaccio,

di

Castel

Bolognese, di Caste
Narni, di Pertino

San

Pietro, di Collalli, di Imola, di

di Ravone, di S. Cristoforo.

117

Nell'Italia

meridionale

quelle

di

Bagnoli,

di

Ca-

tellamare.
Nell'Italia settentrionale

abbiamo
di

lorurate-sodiche-soii'urate
i

le acque minerali Bobbio, di Bordigliela,

Carosio, di

Castelletto,

d'Orta,
S.

di

Castiglione, di
S.

sola

Bona, di Lu, di Pigna, di


di Valenza,
di

Genesio, di

Sal-

atore,

Vinadio, di

Visone, di Monti-

lo, di Marmorito, di Ponti, di Sessame, di Cassinasco,


i

Santa Giulietta.
Nell'Italia centrale quelle
di

Acquasanta,
Castel

di

Brisidi

hella,

di

Casola,
di

Valsenio, di

San

Pietro,

ivitavecchia,

Poi retta,

di Riolo,
di

di S.

Gaudenzio

Luco,

di

Talamonaccio,

Tossignano.
le

Nell'Italia settentrionale

abbiamo
di

acque minerali
in

icarbonate-sodiche di Sardara.
Nell'Italia
i

centrale quelle

Bagno

Romagna,
di

Citt

di Castello, di

Madonna

dei tre fiumi,

San

arino.
Nell'Italia

meridionale di Acqua di

S.
le

Lucia, di Sujo.

nell'Italia settentrionale

abbiamo

Ue-calcari: di Caldiero, di
idier,

acque bicarboGrognardo, di Pr-Saint-

di

Recoaro,
di di
S.

di

Nell'Italia centrale

San Pellegrino, di Vico-Forte. abbiamo quelle di Armatolo, di


di

echeggiano,
Moggiona, molano, di
Nell'Italia

Chianciano,

Cinciano, di Fonza,
di

Montione, di Piombino, Gemini, di Sprofondo.

Nocera, di

meridionale quelle di Alcamo, di S. Lucia. trovano le acque minerali carbonate-miste in Besucco, Courmajeur, Revello.
Nell'Italia settentrionale si

Nell'Italia centrale quelle:

lasanta, di Allegrezza, di
ione,

di Acquasparta, Gubbio, di Levana,

di di

Ac-

Mon-

di

Pellaghe, di

Vicarello.

Nell'Italia

meridionale quella di Castellamare.

Nell'Italia settentrionale
Ifate: di

abbiamo le acque minerali Craveggia, di S. Vincenzo, di Valdieri.

118
Nell'Italia centrale quelle: di Chianciano, di Meldola,
di

Nell'Italia

Zangogna. meridionale quelle:


di

di

Termini Imerese.
le

Nell'Italia settentrionale

abbiamo
di

acque minerali!
di||

solfate-calcari:

Castel Boria,

Fordongianus,

Recoaro,

di

Villasor.
di

Nell'Italia centrale quelle:

Asciano, di Boccheggi
Fi-fl

giano, di Getona, di Chianciano, di Colombaio, di di S. Giuliano, letta, di Lucca, di Monte Alceto,


Viterbo.
Nell'Italia settentrionale
vi
:

di

sono
le

le

acque

di mi|

nerali solfate-magnesiache
Nell'Italia

di

Boario, di Sinisuola.

centrale
:

abbiamo
Casale
di
di

acque minerali
di

sol-ji

fate-magnesiache Budello, di Montevaso,


di

Val Cecina,

Monto

Venella.
di Scianca.

Nell'Italia

meridionale abbiamo quelle

Nell'Italia settentrionale

abbiamo

le

solfate miste:

di Benetutti, di

Bormio,

di

acque minerai;; Courmajeur


!:

Nell'Italia centrale

abbiamo quelle:
si

di Fratacchie

Colonna,

di

Rosella, di Sinigaglia.

Nell'Italia settentrionale

trovano

le

acque miner
di Bri

ferruginose-bicarbonate: di Bibiana, di
cherasio, di Ceresole, di Chigeri, di
di Molla,
di

Bovegno,
di

Crodo, di La-Thuillq
S.
Giaj

Recoaro,

di

S.

Colombano,

corno, di Taceno, di Valdagna, di Varenna, di Vicq

Forte.
Nell'Italia centrale
si

trovano quelle di
di

Albano,
di

<

Arcidosso, di
ghella, di

Bergallo,

Boccheggiano,

Brisj

Buon Riposo,

di

Casola Valsenio, di Castel

Burrone, di Capraniea,* Bolognese, di Castellacela

d'Imola, di Castel Riolo, di Castel S. Pietro, di Cafc tenaso, di Chianciano, di Chitignano, di Cinciano,
)

Civitacastellana, di Corticella, di Dovadola, di Falcia


di Galleraja,
di

Gubbio,

di Isola Farnese, di Laterin

119
i

Leccia, di Molinella, di

Monte Orsoio,

di

Monteveglio,

Morbo, di Napi, di Pianoro, di Pietra, di Ponte Sodo, Ponte Rosso, di Rapolano, di Salsomaggiore, di mt'Alberto, di San Benedetto, di San Filippo, di San
uirico,

di

San

Vito, di Sasso, di Senavalle,


di

di

Cassi-

mi, di Tossignano,
Nell'Italia

Varano,

di

Vergato, di Viterbo.

are,

meridionale abbiamo quelle di CastellaMondragone, di Napoli, di Salerno. Per quanto ha tratto finalmente alle acque minerali
di
,

rruginose-solfate-miste

si

trovano

all'Italia

Set-

ntrionale quelle di Civillina o Catulliana e di Roncegno.


Nell'Italia
i

centrale

quelle

di

Puzzola

di

Pienza,

S.

Gemini.
meridionale quelle
di Pisciarelli.

Nell'Italia

A taluno sar parsa noiosa ed anche strana questa nga enumerazione di nomi messi in fila pei regianche a noi |irve cosa abbastanza fastidiosa. Ma quando si pensa queste ricchezze sono neglette, e ie in Italia tutte ie esse sole potrebbero essere un ramo fortissimo di tthezza nazionale, cessa la noia per dare luogo ad
rare la nostra

idrologia

minerale,

ed

altro sentimento,

tutti

quanti

quello del dovere che incumbe siamo che guardiamo un po' addentro
di

Ile
n

cose nostre,

levare la voce e
il

domandare

se

abbia a

venir mai

giorno in cui, data tregua

e astiose guerricciole personali, ci

proveremo

a far

ano per raccogliere tutti d'accordo questi tesori che sprezziamo e che ci rendono tributari delle estere
zioni,

quando potremmo essere


cose,
i

in questo,

come

in

ite altre
:e

dispensatori delle derrate, della sa-

prime delia moderna indunomi messi in fila non valgano scuotere meglio che non l'abbiano potuto fare poeti i retori; non si parla fors'anco all'intelletto imprestando la fantasa?
e di tutte le materie
ia.

Chi sa che

tanti

120

Topografia Atmosferica.

SOMMARIO

di

Cosa s'intenda per topografia atmosfera e 2. Osservazioni baronie^ che essa si occupi.
li

triche e termometriche. Stato del cielo. dente.

Umidit.

Acqua

ca-

Venti 4. MaInclinazioni. Declinazioni. gnetismo terrestre. Aeroliti. 6. 5. Terremoti. Perturbazioni.


3.

Topografa atmosferica

dell'Italia.

Mino propriamente,

fuori dubbio,

ci

serviamo

delle

parole topografia atmosferica zione dei luoghi superiori al ma costituiti pur sempre in quella zona sferoidale

per indicare la deser pianeta da noi abitato;


d'arr

segue ne che ravvolge il globo terracqueo e che lo perocch s< suoi movimenti rotatorio e di traslazione, etimologicamente viene vocaboli questi il primo di ha pe descrizione di un luogo, e la topografia
dire

dimensioni, scopo appunto di determinare t'orma e superficie q data di rappresentare con disegni una dal grecd pure terreno; la parola atmosfera poi, derivata l'improprieti significa sfera d vapore, lo che dimostra
della dizione suddetta,
sfera di vapore,

non limitata

allo studio di quest

ma

a tutte le vicissitudini e pertui

bazioni cui essa va incontro e

che formano oggett) una parte ci confort per del presente paragrafo. Ma noi assai pi l'uso che fecero della stessa frase altri di fa ardi curanti della esattezza filologica, e per altro ci pi coscienza di avere coi puristi, aperti conti ben
la

rilevanti

che non sieno le impropriet di locuzione massime in materie tecniche. la U Intesa dunque senz'altro nel senso suespresso,
*

121

uzione
l

e:

topografa atmosferica
il

oggetti di

lei

sono

caldo ed

freddo;
le

la siccit

e l'umidit;
la

le

per-

urbazioni e

vicende

atmosferiche

salubrit e

'insalubrit dell'aria e finalmente


tato di

un cumulo stermilutti

fenomeni

continui o periodici, miti e piace-

rli

o spaventosi

ed

imponenti,

poi

intima-

aente legati
Ila

ad una

sol legge fsica ed indispensabile

vita

animale e vegetale.
la

Comprende ognuno come


anti
it

sede di quegli impor-

fenomeni che sono


e l'acqua,
i

il

calorico, la luce, l'elettri-

quali fra tutti gli agenti della natura,

leglio d'ogni altro


labili

concorrono a produrre

effetti

mi-

nell'ordine della creazione, e dai quali diretta-

iiente

dipende

la

nostra esistenza, non pu essere di-

menticata da chi studia le condizioni di


suoi

un popolo ed
nel suo gas

modi
quanta

di

essere.

L'atmosfera,
utta
la

abbiamo
terra,

detto,

avvolge

matematiamente constatato, certo non del pari n constatato limite a cui essa finisce. Per se non fu possibile no ad ora determinare l'altezza dell'atmosfera, si iconosciuto che essa non termina con una linea ricisa d una certa elevazione, ma va progressivamente diadandosi in ragione di questa elevazione medesima, osich il fluido di cui si compone, pesante, compresse ci certo e

ma

sile ed elastico,
li

si

considera diviso in
i

istrati, di cui

inferiori pi

compressi ed

superiori
farsi

meno

densi.

Queste verit di cui


sndo su
it

ognuno pu

capace sa-

montagne e luoghi elevati, nei quali l'elastisempre pi leggera fino a produrre naomeni, quali dimostrano come oltre ad un certo mite non sia possibile la vita dell'uomo, unitamente
dell'aria si fa
i

d altre propriet dedotte coll'aiuto della geometria e


elle

scienze esatte, diedero luogo alla seguente legge

122
fisica

che costituisce

il

principale teorema dell'aero-

statica,

vale a dire che nello stato d'equilibrio

decresce dal basso verso l'alto in serie geometrica,


la

Varia quando

natura chimica e tutta l'altezza. Il che


agli

la

temperatura sono uguali in

viene a dire

che

le

eccezioni

sono dovute

sconvolgimenti momentanei

ma non

allo stato ordinario della atmosfera.

Se adunque

vi

ha uno strato sopra


il

la

superfcie

della terra oltre

quale

la
le

rarefazione dell'aria non

permette

la vita

dell'uomo,

condizioni di questa vita

e quelle della vita vegetale

debbono necessariamente
oltre tale su-

essere diverse

nelle

diverse elevazioni

perfcie, circostanza questa

che debbe tenersi a calcolo


deve tener conto anche

nell'esame delle circostanze economiche in cui versa

una popolazione. Ma
di

lo statista

molte altre cose attinenti a questa parte della scienza.


Di esse
ci

accingiamo a dire brevemente.

II.

Abbiamo

detto che nello stato d'equilibrio l'aria desi

cresce dal basso all'alto. Questa verit fsica

prova
1

con uno stromento inventato da Torricelli e che serve appunto a misurare la pressione atmosferica e le variazioni di questa pressione.
la

Non staremo
il

a spiegare

costruzione del

barometro ed
le

principio

su cui
nostri!

riposa,

ma

ci

contenteremo, nell'interesse dei


delineando
si

studi, di venir

molteplici ed importanti

applicazioni cui esso

presta.
ci

Anzitutto

il

barometro

avverte dei cangiamenti

di

pressione avvenuti nell'atmosfera coi mutamenti con-

123

inui
]

che esso soffre nell'altezza della sua colonna. sommamente importante conoscere non solo quevariazioni,

te

ma

si

pure

la

pressione media dell'ale

m oster

nei

singoli

luoghi, perocch

prime so-

;liono essere foriere di grandiosi e spaventevoli feno-

meni della natura,

come

eruzioni di vulcani, terremoti,

enti impetuosi ecc.,

seconda esercita sul nostro rganismo una particolare impressione, giacch per
e la

gni centimetro di variazione barometrica, la pressione


offerta dal nostro

corpo

cresce

o decresce di circa
(1).

n cento cinquanta kilogrammi


oi

La temperatura
dove

propria dell'atmosfera
piante e
nei

talmente distribuita nei


nell'inferiore

uoi diversi strati, ch'essa

massima

ivono

le

gli

animali, e va decrescendo con

erta regola

superiori.

Pressione e

temperatura

traosferica, ecco

due

fra

le

principali osservazioni che

barometro
rdinarie.

ci

permette

di fare colle

sue variazioni

Le variazioni accidentali sono dovute


ncora ben prefnite cause.
d ora

molte e non

L'ipotesi che merita fino

maggior fiducia quella che le ripone prinpalmenle nei venti, ossia nella diversit dei riscalamenti che subisce l'atmosfera nelle diverse regioni,
er cui alcune colonne rarefatte

montano

si

espan-

ono

L'abbassamento del barometro ipende adunque anche dall'elevazione di temperatura


l'innalzamento dalla causa inversa.
rvire di pronostico sul

sulle circonvicine.

Le indicazioni del barometro si fanno generalmente cambiamento del tempo. La ienza non ha per ancora pronunziato in tale argolento una parola decisa.
(l)

La pressione che un uomo di mediocre statura, situato in riva mare, soffre sopra il corpo si pu all'incirca valutare da 15 a 18 mila

lilogrammi.

124

Pare per accertato che V abbassamento del baro-

metro quando
che
le

il

tempo

bello indica pioggia o

vento!

variazioni rapide di cinque o pi millimetri in

un'ora sono indizio quasi sicuro di pioggia, e che fl

nalmente quando
bassa,
rata (1).

la
la

colonna barometrica non

si

ab$

non ostante

pioggia, questa di breve

du|

Dalla superficie dei mari, dei laghi, dei fiumi e del

suolo
di

umido si svapora continuamente una quantit? acqua che corrisponde ad una media di circa 7 mil4
nell'atmosfera e d
origine

limetri di spessezza per ciascun giorno, la quale s'in-

nalza diffondendosi

pei

successivi raffreddamenti, alle nebbie, alle nubi, alle

pioggie, in una parola a tutte


si

questa

le meteore acquose. Egli minore pressione atmosferica che segna i^


,

il quale barometro abbassandosi per talvolta ci si presenta segnalando un fenomeno totalmente contrari! da quello aspettato.

Ma
il

la

pi importante determinazione cui d luoga


si

barometro quella
si

delle varie altezze dal livellq

del mare, che

ottengono mediante calcoli ed ope-

razioni di cui noi


i

non dobbiamo qui occuparci bench

loro risultamene siano importantissimi in linea eco-

nomica.
>

Nell'ultimo

numero

del presente

paragrafo

lo stu-

dioso trover alcuni dati di fatto relativi alle condizioni


di diversi
d'Italia.

centri di popolazione situati nelle varie parti

Non meno importanti


servazioni che
(1)

delle barometrie sono le osistru-

si

possono fare col termometro,

L'altezza della colonna

dell'aria pi densa, e l'abbassamento denota

barometrica risponde a maggior pressione minor pressione determinata


l'aria

da pi grande quantit di vapore acquoso, perocch pori specificamente pi leggera dell'aria secca.

satura di va-

125

ento destinato alla misura della temperatura invento da Galileo Galilei, o, secondo
altri,

dal veneziano

torio.

La temperatura dell'aria in cui viviamo, varia in un edesimo paese nelle varie ore della giornata, e nelle
rie stagioni dell'anno.

Nelle

medesime ore poi

e nelle

sdesime stagioni, varia da paese a paese.

Va in generale scemando dall'equatore ai poli. massimo caldo nel giorno ha solitamente luogo dalle e alle tre dopo mezzogiorno, ed il massimo freddo poco prima del levar del sole. Nell'anno poi, non riand delle regioni equatoriali, il massimo caldo luogo quindici o venti giorni dopo che il sole nella te giunto alla massima altezza meridiana. Suolsi cercare per ciascun paese quale sia la media tutte le temperature di un giorno qualunque, o, ne dicesi, la temperatura media diurna. Per trovarla
Il
i

tutto

il

rigore matematico bisognerebbe osservare

ogni istante l'indicazione di un buon termometro


rante le 24 ore del giorno, e trovare infine la
tutte le osservazioni,
te le
il

media

che

si

otterrebbe

temperature osservate, e
delle osservazioni.
si

sommando dividendo la somma

igo,

Ma senza un lavoro cos pu ottenere ugualmente la dia temperatura diurna con due o tre osservazioni
numero
trovato

che

si

rnaliere fatte ad ore convenientemente scelte. Suolsi

media diurna sia prendendo la media una al levare del sole, l'altra so le due dopo mezzogiorno e la terza al tramonsia prendendo la media di due osservazioni fatte prima al levar del sole e la seconda verso le due
erminare
la

tre osservazioni fatte,

aezzo pomeridiane. Ora per in molti osservatore


also l'uso di fare le osservazioni alle
),

nove del mat-

alle tre ed alle nove della sera, le quali ore sono

126

abbastanza comode per l'osservatore, e danno la media diurna in modo abbastanza approssimativo. La temperatura media mensile data dalla somma
delle

medie diurne, corrispondenti

a tutti
stessi.

giorni del

mese divisa pel numero dei giorni La temperatura media annua di un paese si trova prendendo la media delle dodici medie mensili dell'anno. Pei nostri paesi la media annua approssimativamente uguale alla media mensile dei mesi di aprile e di ottobre. Le medie annue di un paese variano il generale pochissimo e solo di una frazione di grad(
da un anno all'altro. La temperatura media locale la media delle tem perature medie annue di un paese, corrispondente a<

una lunga serie di anni. La temperatura alla superfcie

del globo deve nalu

ralmente andar decrescendo dalla zona torrida ai poli poich i raggi solari arrivano a noi tanto pi obliqua mente, quanto pi ci troviamo distanti dai tropici ver ne segue per che nei paesi posti sopr i poli. Non un medesimo parallelo la temperatura media locai sia la stessa, poich ella rana anche per altre cause, principalmente influiscono su di essa la natura d<
suolo,
il

mare, l'inclinazione al
di mari, di selve,
di

genere di coltura, l'elevazione sul livello d< nord od al sud dei terreni,
la

il

direzione dei venti pi dominanti,

vicinanza di laghi

monti
gli

ecc.

L'uomo

resiste entro certi limiti all'azione del cale

e del freddo.

parte

esperimenti, per cui

si

videri

individui sopportare per parecchi minuti

una temperi

tura di 80, 400 e pi gradi, noi sappiamo come l'uoml resista ad elevatissime temperature nei climi australi, 4
ai caldi

straordinarii anche delle regioni temperate. Cf

avviene grazie alla continua evaporazione dell'acqua cH

127

oviene dal polmone e dalla superficie cutanea,


lai

nel

abbiamo una semplice applicazione della gge fisica, pei cui l'acqua non pu passare allo stato vapore senza che assorba una rimarchevole quanfatto noi

di

calorico.

Perci

l'uniformit

del

calore

ani-

mantenuta mediante le variazioni continue dia quantit di vapore acqueo onginantesi nei poloni ed alla superfcie della cute, ci che
gli esperimenti di G

ale viene

Edwards,

il

si accorda quale osserv au-

produttrice del calorico durante diminuire invece nella stagione estiva. ;rger e Delaroche dimostrarono fino all'evidenza che vaporazione polmonare in un colla cutanea sono mica sorgente del raffreddamento degli animali eosti ad un'elevata temperatura, e che sopprimendo e fenomeno, medesimi veggonsi acquistare una speratura eguale od anche superiore a quella am-

entarsi la

facolt

nverno,

ante sino al

limite
la

compatibile

colla
di

vita.

Per

tal

)do

si

spiega

grande sottrazione
le

calorico che

corpo

umano

subisce per

abbondanti traspira-

la pelle in questo che agisce con maggior efficacia, e la sistenza tanto pi grande, quanto pi l'atmosfera nutta ed agitata, la ventilazione arrecando al conto della pelle nuovi volumi d'aria non ancora saturi iraidit. Quindi che si tollera benissimo all' aria erta ed esposti al sole una temperatura, la quale ci rrebbe soffocante in un'atmosfera stagnante e carica

mi promosse dal calore


so quella

estivo;

umidit.

La stessa attitudine

omo

che noi abbiamo visto avere a resistere ad un'elevatissima temperatura, ei


Del'isle

possiede in riguardo dei freddi straordinarii.


;erv in Siberia

un freddo

di

l'uomo ed alcuni animali resistere 46 gradi centigradi, ed capitani


i

128

Ross

spedizioni alle re-I Parry sopportarono nelle loro gradi; in tali circo-I gioni polari un freddo di 42 e 47 onde non s'e4 movimento, il stanze per necessario
e

di inerzia non tardei stingua la vita, mentre allo stato


irresistibile e fatale, rebbe a tener dietro un sonno le storie del come ce ne porgono pur troppo esempi dalposseduta di questo secolo. La facolt

principio

aumentarsi in pro< l'uomo di resistere al freddo pare tendenti a ral porzione dell'intensit delle cagioni principale sorgente la siccome e freddare il corpo;
dalla funzione del respiro] del calore animale proviene

rende precisamente pi noi osserviamo che questa si freddi, risconlrandos attiva nell'inverno, e nei climi consumo d'ossigeno. Oc nello stesso tempo maggior cessa o diminuiscj corre notare altres che in allora la traspirazion una gran causa di raffreddamento,

non cutanea essendo appena sensibile, e forza di res^ Questa sudore. del luogo la secrezione poichj gradatamente, solo per stenza si manifesta piut ha intenso freddo di una improvvisa applicazione
pii

avendo

che di tosto per effetto di rallentare


colta inerente all'economia
di

accrescere la

fl

sviluppare

calorico;
j

ci spiega in parte

perch noi siamo pi sensibij poi molte circostanze, le qua^ ai primi freddi. Vi sono reagire contu rendono maggiore o minore la facolt di principalmente fra" essi si annoverano
il

il

freddo;

minore, per esempM e per consegue^ linfatici, nei nei soggetti nervosi, ordinanamenl riuniscono si nella donna, nella quale Gli indivi* temperamenti. questi due

temperamento

e l'et. Essa

gli

attributi di

dotati di

la quale viene segni dalla se sanguigno, sistema lata dal predominio del

una

forte costituzione,

dezza delle carni, dalla


l'ilarit dello spirito,

facilit dei

movimenti e da
alt

resistono assai meglio degli

129

Quanto all'et nel neonato la loricit generalmente minore che nell'adulto, menesul declinare dell'et diminuisce nuovamente il calore
:1

l'influenza del freddo.

corpo fino a cadere parecchi gradi al di sotto di quello oprio della virilit. Secondo il citato Edwards, la
di

mperatura animale
echio di sessantanni,
rii.

e di

35 a 36 gradi centigradi nel 34 a 35 negli ottuage-

Come la pressione atmosferica e la temperatura no importanti a conoscersi e debbono essere dalsservatore tenuti in conto per giudicare rettamente tutti fenomeni sui quali porta la sua attenzione,
i

di

non minor peso sono


stato

le altre

circostanze che

annettono allo
e meteore

del

cielo

bbie, di pioggia e

acquose che si che per la umidit che ingenerano,


lo

particolarmente manifestano in forma di


e
stato

)difcano
stente.

sensibilmente

atmosferico

pre-

ad un ramo tta appunto


i

della fsica meteorologica, l'igrometria


di rilevare la quantit di

vapore acqueo

osserone. Gli osservatomi meteorologici, dei quali par-

si

trova nell'aria al

momento
parte

di

una data
di

emo

distesamente

nella

pratica

questo

sso paragrafo, valendosi degli igrometri osservati a ;erminati periodi e delle notizie di fatto che a loro

no capo dalle diverse parti della nazione, hanno per


icio di

riconoscere

non

solo lo
si

stato

attuale
in

del

lo e

le

meteore probabili che

ponno

tempo

issimo manifestare,
ite

operazioni,

la

s pure di constatare colle media dell'umidit, dell'acqua

ma

lente,

dello stato abituale del cielo di ciascuna re-

ne

ilei paese,

nonch

punti di paragone pi inain proposito

lanti colle altre nazioni.


Jette

decimi

dell'atmosfera, scrive

il

130

Boccardo (La terra

Vuomo,

voi.

lpag. 225 e seg

sovrastanno all'Oceano: indi


pi energicamente

che, sebbene

anco

terra concorra colla sua umidit a fornire vapore a


l'aria, vi

contribuisce
la

la parte

quida del pianeta.


pici,

Dipendendo

evaporazione

d
tr<

calore, chiaro ch'ella esser deve


di

massima
i

fra

mano

in

mano

decrescente verso

poli,

quantit di vapore ond' ricca l'aria de' luoghi, vari

prossimi

indipendenza di molte circostanze: maggiore neipae al mare; maggiore pure nell'estate; mas giore in Europa quando spirano venti di S. E.; minoi
invece nelle contrade interterranee, minore altres ne
l'inverno,

minore

infine nei nostri climi al soffiar d

venti N. 0.

Le ore diurne grande influenza


Sul
far

e notturne esercitano anch'esse

u4
,

sul variare dell'umidore atmosferic


l'aria

dell'alba,

sovraincumbente
i

pi

den
s

perch pi fredda, accumula


alza
sole,
l'aria

vapori presso alla

perfide della terra; ma, a misura che sull'orizzon


si
il

calda

si

solleva

trae

seco

ia

vapore; in sulla sera, accade un nuovo abbassamen


di temperatura, e l'aria carica di vapore,

ne deposita

l'

cedenza sotto forma


dere
la

di

rugiada o

di brina.

agevole

v
j

causa per cui questo precipitarsi della rugiada


cor

luogo solo e principalmente nelle notti calme


esistenti sulla sua superficie si

eserefljj
i
e

allora infatti, al calar del sole, la terra e tutti

raffreddano a cagio
celesti.

v
^

del raggiamento verso


allora
in contatto
i

gli

spazi

L'aria p*
di lei,

con oggetti pi freddi


e

co

densa

vapori

che contiene

ne

lascia precipita

una parte; questi ultimi si radunano naturalmente maggior abbondanza sui corpi pi freddi e su qu*
il

cui potere d'irradiazione pi energico,

quali so

la

terra

vegetale, le

piante,

le

pietre

ecc.

Se

il

ra

131

amento molto grande,


ene brina.
Allorch
l'atmosfera
si

la

rugiada

si

congela e di-

talmente satura di

vapore
si

acqua, che questo


nebbia, ossia

precipita nell'aria stessa,

ha

un agglomeramene

di tenui particelle

obulari d'acqua. La formazione della nebbia risulta


Ila

causa contraria a quella che produce


infatti

la

rugiada:

land

cade quest'ultima,

la terra la

pi fredda
il

U'aria in contatto;

quando accade

prima,

suolo

3 caldo dell'atmosfera contigua. Indi che le con-

ide le cui spiaggie sono

(come l'Inghilterra), bagnate un mare di mite temperatura, e dove perci il suolo umido e caldo, le nebbie sono frequenti e dense. vapori che si sollevano dalla terra giunQuando no ad uno strato aereo di pi bassa temperatura,
i

condensano in nuvole, e la regione dove queste si mano, una zona variamente elevata da un miglio Laonde o a quattro sopra la superfcie terrestre.

dirsi
ia;

che
la

la

nuvola

nebbia

che

galleggia in

mentre

nebbia

nuvola che posa sulla terra.

Nella infinita variet di forme che

assumono

le

nubi,

scienza meteorologica distingue tre tipi o caratteri


incipali;
izzontali,
rni

essa

chiama
sottili

Cirro quelle lunghe striscie


filamenti argentati, che
i

quei

ma-

denotano col
i

nome

di nuvole a coda di gatto, e

di vapori. I Cumuli nno forma tondeggiante che posa sopra una striscia eare all'orizzonte, e sembrano talora montagne nese; essi formansi di preferenza in estate. Lo Strato nsta di una banda orizzontale, che formasi al tramon-

e sono

pi

alti

addensamenti

del sole e

si

disperde all'aurora. Questi


fra loro,

tipi

poi varia-

nte combinandosi
late e

danno luogo
i

forme subori

secondane, che sono


i

Cirro-strati,

Cirro-

muli,

Cumuli-strati. Allorch

due

masse d'aria

132

cariche di vapore ed aventi diversa temperatura, s'in

contrano,
lore,

la

massa pi fredda sottrae


le

all'altra

il

ca-

e costringe cos
riunirsi

particelle

di

vapore a conil

densarsi ed a

in

goccie d'acqua

cui pes<

specifico le fa cadere in pioggia.

La pioggia deve dun


la

que essere pi abbondante


e

dove

quantit di e

vaporazione maggiore, cio nelle regioni tropicali

per

la

ragione contraria minore verso

poli.

M;

oltre a questa

prima

variabile, la funzione di cui di

scorriamo dipende ancora da un' altra che talora 1< neutralizza: vogliamo dire la configurazione del suolo
I

paesi montuosi ricevono un'assai maggiore quantiti

di pioggia

che

le

contrade piane: nei dintorni di Lim;

e sulla costa del Per

non piove mai, mentre

dirott<

pioggie innondano
il

il

lido di Norvegia e di Scozia. Sott<

nome

di

Pluviometro, la fsica adopera uno sgo-

di pioggia

mento graduato destinato a misurare la quantit medi; che cade in un dato periodo.
Nelle contrade
situate
tra
il

5 ed

il

10 parallele

ed australe, sono due stagion asciutte e due piovose: l'una di queste ultime avdi latitudine

boreale

viene quando

il

sole passa lo zenit


l'altra al

procedendo

al tro-

pico pi vicino, e

suo ritorno. Nelle region


il

tropicali le pioggie sieguono


l'astro
al

corso del sole: quand(


il

settentrione dell'equatore,

tropico bo-

reale

^a

la stagione piovosa,

mentre questa ha luog(


il

pel tropico australe, allorch


dell'equatore. In generale la

sole passa a mezzod

quantit di pioggia an-

nuale maggiore nelle regioni del nuovo

mondo
ed
le
il

ch<

in quelle dell'antico. In tutte quelle dove prevalgono


i

monsoni,

le

pioggie

sieguono
il

il

corso

pe-

riodo di questi venti: durante


orientali di tutti quei

monsone del
mentre

sud-o-l
coste
il

vest cadono sulle spiaggie occidentali,

paesi sono bagnate

durante

monsone

del nord-est.

133

Allorch
lla

la

temperatura dell'aria giunge


al

al

punto

congelazione od poco

disopra o

al disotto di

sa,

cade neve in vece di pioggia. La neve consta gecristalli,

ralmente di bellissimi

a svariatissime

forme
cinque
Si

seconda dei

varii gradi di freddo.

Queste forme fua


variet.

mo

dal

celebre dottore Scoresby ridotte

andi e principali tipi,

comprendenti 96

appunto
ibuire la
ve
ti

alla riflessione della luce sulle faccette di

lei cristalli,

a guisa di specchi,
della

che dobbiamo ati

candidezza

neve. Fra
sulle

tropici, la

non cade giammai, tranne


monti.
nelle alte e

Tette

dei

pi

Quando

fredde regioni dell'atmosfera,

irante la lotta

di contrari venti,

accade una molto


la grandine,

bitanea condensazione di
olgi mento di
elettricit,
si

vapore accompagnata da

forma
gelata
s

che

compone
naco
ile

di

un nucleo

di

neve con un inla

di ghiaccio. In

generale

osserva che

gran-

cade con maggior frequenza e copia nei paesi vicini

montagne, pi sovente nel giorno che nella notte, col caldo che col freddo.

ZZI.
fili

osservatomi meteorologici sono del pari chiamati

determinare con istrumenti speciali detti microscopii

anemometri, la direzione e la forza dei venti. I venti nno una grandissima influenza sull' economia aniile, e se alcune volte producono guasti, ruine e danni avissimi massime ai bastimenti in mare, l'azione loro dinaria per eminentemente provvidenziale.

134

L'osservazione ha fatto separare

venti in tre classi,

irregolari. venti costanti, venti periodici e venti

primi soffiano costantemente in determinati paes quali ri i nella stessa direzione. Tali sono gli alisei
I

sultano dal

movimento

di rotazione della terra e chi

parte di nord a settentrione della linea soffiano dalla quella di sud-est (1) est, ed a mezzogiorno dell'equatore in una stagion che quelli poi sono Venti periodici in senso op stagione altra in ed soffiano in un senso,

sono i veni posto succedendosi periodicamente. Tali regolarmente e marino, i quali soffiano
terrestre

(3

dalla terr giorno dal mare verso la terra e di notte dall'ineguaglianza dell verso il mare e che nascono appat temperatura dell'aria sul mare e sulla terra;

tengono pure

alla categoria dei venti periodici

moi

soni e gli estesii. I di nord e l'oceano indiano e soffiano nella direzione ovest sud di da novembre a marzo ed in quella ven sono poi maggio a tutto settembre. Gli etesii soffiai periodici del mare Mediterraneo. In estate
d' oriente in

monsoni sono

venti

proprii dei

(3

occidente

in

direzione

opposta ne

l'inverno.

Abbiamo
fatti

detto che

venti sono providenziah


l'aria nelle citt,

di

servono a rinnovare grandi centri di popolazione diverrebbero b< produzioni di g tosto inabitabili per le molteplici piante in s: mefitici; trasportano i semi di molte
essi
i

sen

che

del ove possono essere fecondati, e la stessa agitazione alla veg piante prodotta dal vento forse pi utile crederi avventura per possa che tazione di quello
I

venti

spingono sui continenti

vapori formatisi sui mi

(1)

Dobbiamo

per conseguenza dalla sfera dei nostri studi e che dimostrativi. di riuscire esatti, ma soltanto

quali esc< ripetere ancora una volta chele sono cose le non ci lusinghi*

135

procurano perci un'equa distribuzione delle pioggie. trasporto delle masse aeree pi calde dall'equatore
i

poli,

tempera
il

il

freddo delle regioni polari,


equatoriali
Gli
1-

come

litiga
ai

caldo
all'

delle

aria fredda spinta


si

poli

equatore.

uomini poi

giovano del

snto in varie industrie e nella navigazione.

IV.
Si osservato

che se una tenue sbarra

di

calamita

iturale o di acciaio magnetizzato,


r
le

detto ago

magne-

o calamitato,

si

dispone sopra un perno in

modo

possa muoversi liberamente tutto all'intorno, dopo

avere oscillato pi o

meno lungamente,

si

arresta
tutti

una direzione particolare, che


i

la stessa

per

aghi calamitati cos disposti in un dato punto della

rra.

Rimosso da questa posizione

l'ago
di

vi

ritorna

stantemente dopo un certo numero


o
I

oscillazioni
si

meno
tutto,

rapide.
ai

Lo

stesso

fenomeno

riproduce

per

poli

come

all'equatore, sulla vetta di

la

montagna come

nella pi

profonda cavit della


nella
virt

rra.
1
1

Questa direzione presso a poco quella dei poli


e la causa

mondo

risiede

magnetica
al

globo terrestre, una di quelle forze che


e del calorico,
ci

pari

ll'elettricit

dato conoscere sol-

ito pei loro effetti.

Ma
i

la

direzione dell'ago non costante: essa cambia


la scienza

tempi e coi luoghi, giusta certe leggi che


infatti la

n ha ancora che in parte trovate.


Variano

sua declinazione,

la

sua inclina-

136

zione e la sua intensit. Intendendo per declinazione

forma la direzione dell'ago calamitato con .la direzione del meridiano del luogo, per inclinazione l'angolo dell'ago con la linea dell'orizzonte e per intensit la quantit di forza magnetica di cui dotato l'ago, si potuto constatare: che la declinal'angolo che

zione varia col tempo e collo spazio;

col

tempo

sia

dopo
nuali,

il

trascorso di lunghi periodi che a periodi an-

diurni
la

lunari; collo

spazio

perch mentre
ad o*

in

Europa

declinazione

ad

occidente del meri

diano dei singoli


riente, e in altre

luoghi, in altre

contrade

ancora

la

direzione precisamente

polare: che l'inclinazione varia essa

pure col tempo


magnetica!

e collo spazio, e che finalmente l'intensit

diminuisce a misura che

si>

sale nell'atmosfera.
fra
i

Siccome
le correnti

ipotesi

molto fondata magnetiche influiscano

geologi enei

sulla

direzione

ty

masse montane dei filoni minerali ed anche produzione delle gemme, e per altra parte poi
sulle

sulla!
i

fe-l

nomeni magnetici
tanto sotto
utili
il

si

collegano ad

una

folla

di

osi

servazioni e di esperimenti che interessano l'umanital

rapporto scientifico che per quello

dellejl,

applicazioni, cos deve lo statista per quanto gin


e
di lutuL

possibile, tener conto della declinazione


gli altri

fenomeni che
fra
i

si

manifestano in quest'ordine^
le

di idee,

quali

dobbiamo annoverare

pertur-|

bazioni magnetiche, vere tempeste di vastissima estendi


sione, che scoppiano ad irregolari intervalli ed hannty generalmente breve durata senza che fino ad ora s^r ne sia ben accertata la causa. Questi studi apparten-^

gono per alla fsica ed alla meteorologia e lo statisti non fa che raccoglierli e presentarli quali li trova qMj
tenuti dagli osservatoci scientifici.

i37

A ragione

terribili e

muto

Humbold essere il terremoto uno dei spaventosi fenomeni della natura prespesso da cupi e sordi rumori, si appalesa in
disse
;

aa serie pi o

meno forte di traballamene, i quali arano da uno o pi minuti e si succedono anche per nghi periodi di tempo. Se alcuno vi fosse che ignosse ancora quali effetti orribili e tremende
catastrofi
)ssa

produrre

il

terremoto,

uno

alle descrizioni

rimanderemmo queche ne hanno fatto il Barelli ed

il primo di quello che devast secondo, dell'altro violentissimo che acdde in Calabria nel 1783, e che accompagnato da riun, tempeste, fuochi di vulcani, incendi, pioggie, nti, fulmini e burrasca di mare, parve segnare l'ora novissima delle cose ordinate. I terremoti sono tal

Colletta,

parlando
il

sbona, ed

rza distruttiva

che nel punto della loro azione

figli-

no

proseguendo opererebbero o sconvolgimento universale e immuterebbero la


del globo.
si

il

subisso del caos;

icia

fNon

a dei terremuoti.

pu con sicurezza tracciare la carta geograLa loro azione si fa per special-

mie sentire nel Mediterraneo e nelle contrade orieni. L'Africa, tolte le sponde del mar Rosso e parte Illa Barberia, non incorre in questo terribile flagello.
itterica meridionale all'opposto riftta di coni vul'ici, esagitata da forti e continui terremoti

lungo

'golfo del

Messico

il

mar

de' Caraibi

tranquilla

'ece nelle vaste

pianure orientali. Le isole Britanne sono poi singolarmente soggette ai terremuoti. * contano 258 scosse, delle quali 140 nella Scozia juasi tutte nella contea di Perth. Il Kant con iptesi

138
alla

quale parve accostarsi anche Humbold, pretesi asserire che i terremti sono pi frequenti negli ul timi mesi dell'anno. Noi non possiamo qui farci a<

indagare coi pi valenti la natura dei terremoti,

fisici

e naturalisti le cause

ma

staremo paghi

di

sog

giungere, nell'interesse della scienza che

che gli osservatori nendosi di istrumenti e di dati per misurare e prc sagire fin dove possibile tali ruinosi fenomeni dell irata natura. Il ssmometro inventato dal palermitan Cacciatore e perfezionato recentemente dal professor

gendo,

andiamo svol meteorologici vanno for

Palmieri, l'illustre direttore dell'osservatorio vesuvian fra questi e di quello dell'universit di Napoli,

strumenti.

La

statistica

aspetta

dalla

fisica

meteorologica

dati necessari

per potere

estendere

anche a ques
1

parte importantissima della topografa atmosferica sue osservazioni e la sua benefica influenza.

La
a

stessa cosa

dobbiamo

dire degli aeroliti o pieti

meteoriche, corpi che attraversando l'atmosfera cadoc


dalla pi remota L'apparizione degli aeroliti di qualsiasi natura non

quando a quando sulla quali si ha memoria fin


periodica n in
dell'atmosfera,
in ogni parte
di giorno

superficie

terrestre,

di

antichit

relazione
e se

con uno stato particola] clini ne videro cadere in tutti


i

della terra,

in tutte

le

stagioni, tanl

che di notte, tanto a ciel sereno che osci rato da nubi. Chladui ha compilato un catalogo pi ai di tutti i casi notati di aeroliti fin dai tempi
tichi:

di questi

ventisette

sono

anteriori

all'

era cr

stiana; trentacinque

avvenuti dal principio del prin


<

fino alla fine del

decimoquarto secolo; ottantanove quest'ultima epoca fino al principio del secolo pr


sente,

Cer e pi di sessanta negli ultimi trent'anni.

439
ir

non

tutti

questi fenomeni sono facilmente osser-

vili ed osservati, cos

che questa rassegna non pu verun modo ravvisarsi sufficiente per fondarvi sovra
criterio qualsiasi;

ma una

circostanza notevole
di tutti gli ae-

gran somiglianza della composizione


liti

in

qualunque tempo

e luogo siano caduti.

Questa

mposizione consta
rro in
lfo,

di circa

50

parti di silice,

25 di

parte ossidato, 5 a 6 di magnesia, 4 a 5 di 2 a 3 di nikel, 1 a 2 di manganese, 1 a 2 di


e traccie di cobalto.
le

Ma ripetiamo ancora una sono cose delle quali non pu ancora occuirsi la statistica essendo troppo rari e troppo poco servati i fatti ad esse relativi perch si possa fonirvi sopra un concetto economico. A dire anzi l'in>lta,

omo

no nostro pensiero, ci parve di vedere in chi detva i programmi che seguitiamo in questa nostra
stazione una soverchia e perniciosa
orie del Gioja,
fluisce sul

tendenza

alle

perocch se vero che

lo stato tisico

numero e sulle condizioni della popolarne e che di questo stato vuoisi pure dallo statista oer conto nella triplice sua divisione territoriale,
raulica ed

atmosferica;
di

non

ci

sembra poi assolu-

mente necessario
lesti

dare una grande importanza a

elementi, alcuni dei quali possono per sopragtutti

unta essere modificati dall'uomo stesso, e bbono essere considerati limitativamente


lenza reale e continua e
le,

poi
in-

alla

non

ipotetica od acciden-

che esercitano sulla popolazione. Queste cose abbiamo voluto dire dopo che avevamo to un sufficiente sviluppo alla materia del programma, rch se da una parte vogliamo si sappia che non

uggiamo, occorrendo
altre discipline,
lette,

di maturare gli studi proprii che non siano quelle da noi pre-

e di cercare,

consultare

ed esporre

le

teorie

140

dei loro autori, dall'altra


ci si

per

non intendiamo chef


che una!
studi pei
trafila

faccia complici di questa esagerazione,

esagerazione senza
quali

meno

la

degli

dovemmo

passare prima di giungere ad una tratla

tazione nella quale sia pi direttamente interessata


statistica.

A completare queste
italiana.

cognizioni

non
alla

ci

rimangono

oramai che alcune pagine relative

meteorologa

VI.
Una nobile gara
solo tra
i

sorta in questi

ultimi anni non

cultori delle fsiche discipline

ma

tra gli stessi

i(

governi, perch gli studi


rapidi ed ampii progressi.

meteorologici

facciano

dei

La superfcie
si

di tutta

Europa

ormai ricoperta da una intricatissima rete di ossero


vatorii meteorici,
lioni di cifre;

dove ogni giorno

registrano mi-}

ed ora pi che mai

si

conosce rimi

portanza di queste istituzioni, e quali immensi vani


taggi possano esse arrecare all'agricoltura, alla marina^
al

commercio,

all'industria.
di

Ma

affinch gli studi meteorici siano

una

reato

utilit,

non basta che su


stabiliti

di

una

vasta

estensione dr
ci

paese siano

molti osservatorii, n che in

scuno

di questi le osservazioni siano fatte

con

int

ligenza ed accuratezza;
osservazioni
si

ma

si

richiede inoltre che

facciano tutte collo stesso


e

scopo,

unit di

metodo

con istrumenti ben paragonati

loro; e ci sarebbe

ancor poco;

importa moltissi

141

le tutte le osservazioni in tal


li

eseguite loro confrontate e discusse in guisa, che loro complesso rilevare l'andamento dei
la

modo

vengano
si

possa

fenomeni
il

nosferici;

loro scambievole connessione,


e
si

modo
altre

cui

si

producono

succedono;
sia

tante

estioni di

somma

importanza

in

meteorologia,
nelle

negli altri rami della fisica terrestre e


cazioni della
za

ap-

medesima,

Io sono

convinto,
del

sen-

l'illustre

fisico

Luigi Palmieri,

grande av-

lire

della meteorologia;

ma

fino a tanto che l'igiene,

pastorizia, l'agricoltura, la navigazione


ulla a sperare dalle

sue

osservazioni;

hanno poco dir Gan

nente
a,

che

la

vera meteorologia

non

epper
sia

io

mi penso che

la

parte pi

per anco grave di

riposta

Ke

leggi,

nelle indagini ordinate a scoprire anzich nell'ammassare volumi di osser-

ioni parziali

quantunque eseguite con grande pre-

one.

juesto bisogno della scienza e della civile societ potentemente sentito e dalle associazioni dei santi e dai governi di tutte le nazioni; che per da tutto si pens non solo a creare nuovi osservai

meteorici,
tutti

ma

a coordinarli

insieme

per
si

modo

fossero subordinati ad

un

solo

osservatorio
discutes-

d una sola direzione centrale, in cui sotto un sol punto di vista tutte le

fatte

osser-

ioni.
'er

esaminare con qualche ordine


a questo

il

ttto

riguardo;
lo

facciamo notare

pu essere

scopo di una tale

molto che si che ducorrispondenza


fatto

eorologica.

primo si di poter dedurre da no il clima di una intera regione,


i

cos

con-

le leggi

secondo

si

producono e

si

propagano

fenomeni meteo-

U2
rici,
il

calore, la
le

pioggia,
le

la

neve e specialmente
Il

venti,

burrasche,

trombe.

conseguimento
il

di

questo scopo non pu essere


anni e di lunghe
fine

che

frutto

di

molti
tal

serie

discussioni,
fatte

basta a

che

le

osservazioni

nelle

singole

stazioni

siano trasmesse di tempo in tempo alla stazione centrale.


Il

secondo scopo

si

di

trarre

partito

dalle leggi
at-

gi in tal

modo

stabilite,

per poter rilevare dalle


avverarsi

tuali indicazioni degli instrumenti meteorici le vicenda

straordinarie prossime ad

nell'atmosfera,

<

formare quindi

le cos dette probabilit

o presagi de

tempo, facendone immediatamente partecipi sopratutt


coloro che sono in balia dell'instabilissimo oceano;
a
tal
e<

uopo, come ognun


si

vede, necessaria la rapidit;

dell'elettrico,

richiede cio che la meteorologia si

aiutata dal telegrafo, e che tutte le stazioni destinat

a siffatto

servizio

posseggano questo
scopi

mezzo

di

tra

smissione.
Il

primo degli accennati


si

eminentement

scientifico e tende all'avanzamento delle scienze

me

teoriche; e gi molto

ottenuto dalle osservazioi

simultanee

fatte

tale

intento;

la

determinazion
isobariche,
delle
di
dell

delle linee isotermiche, delle linee

linee isodinamiche, le stupende

carte

corren
codesl

oceaniche e dei venti regolari sono

frutti

osservazioni: e molte sono le vantaggiose applicazioi

che questi studi hanno gi ricevuto nella pratica;


solo ricordare
i

basi arr(

grandi emolumenti che hanno


i

cato alla navigazione ed all'agricoltura


lavori del

gigantescl

Maury

in

America
si

e del Quetelet in
fatta del

Europ
al

L'applicazione poi che


e della

telegrafo

meteorologia forma uno dei ritrovati pi umanitai

maggiore utilit pratica che si possano m immaginare, solo che si ponga mente a tanti pericc

143

cui

sono esposti pi

di

un milione

di nostri simili

he

si

trovano sui mari. Questo ritrovato non

che

na utilissima applicazione delle teorie


he.

meteorologifatte
fi-

Ed invero

le

innumerevoli osservazioni

ora, specialmente sulle variazioni della colonna ba-

ometrica,
uali

hanno
le

fatto

conoscere con molta precisione


grandi burrasche

siano
i

cagioni, quali le direzioni e la velocit,

quali

centri di

partenza delle

elle diverse localit

ed in particolar

modo
le

sul

mare.

Cos, tra gli altri,

ormai un

fatto assicurato,

come

sseriva
riti

il

P.

Secchi fin dal 1859, che


si

pi imporsu tutta

burrasche che
si

estendono
in

mano mano

Europa,
al

propagano
al

generale all'ovest o meglio

nord-ovest

sud-est, con tale velocit, da attradi

ersarla in

poco pi
in

un giorno, diminuendo
coll'avanzarsi

in forza

crescendo in numero

verso

il

sud, e

iminuendo

numero ed

escursioni

coll'avvicinarsi

stagione estiva.

Queste grandi ondate atmosferiche

ervengono sulla nostra Penisola dopo avere traversate

immense catene Alpine; ed in questo passaggio, )me ha verificato il Plantamour (e prima di lui l'avea [a fatto notare il Loomis) subiscono un ritardo pi

meno

considerevole

si

suddividono in ondulazioni

condarie, le quali spesso giungono ad occultare per-

no l'onda principale.

Or siccome questi straordinarii movimenti atmosfesono intimamente collegati colle oscillazioni irre)lari del barometro, le quali spesso li precedono anche molte ore, cos una sagace intelligenza nell'osserci

itore
f.ere

potr mettere questi in istato di

saper

cono-

dalle perturbazioni del

barometro quelle che sono


per poter quindi pre-

succedere nell'atmosfera,

unire col conveniente uso del telegrafo elettrico quelle


calit sopratutto

che ne sono pi minacciate. L/an-

U
nunzio delle grandi burrasche col mezzo del

telegrafai

una conquista assicurata alla scienza, e non di radft queste predizioni non solo sono probabili, ma hanno

una

certa qual sicurezza che le rende di somma utilit* tal uopo per si richiede in chi osserva ed in chi

discute
zione,

una grandissima pratica ed una gran precafl accompagnata da una esatta cognizione delle in-=!
i

fluenze che

cangiamenti

locali

possono avere

sui

mo-!

vimenti delle grandi masse atmosferiche. E certo non basta che l'osservatore sia

paziente]

ed assiduo, bisogna assolutamente che sia inoltre in-l telligente ed istrutto; e coloro che diversamente laf pensano (e non sono pochi) dimostrano chiaramenti
di

non conoscere punto che cosa vuol dire osservare! Diamo un rapido sguardo a quanto in questi ultimi

tempi si fatto in Italia relativamente alla duplica corrispondenza meteorologica innanzi accennata. Sono gi molti anni che in Inghilterra, ed in Ame-j
rica
si

raccolgono osservazioni,

fatte in

luoghi sparsa

sopra zone estesissime di terreno, e poste in condizioni


diversissime di clima.
zioni
Il

governo e

le private associa^

non hanno risparmiato spesa alcuna per

viaggij

per istrumenti, e per tutto ci che potesse in qualunque maniera contribuire al conseguimento di risul-j grandissima atj tati corrispondenti ai mezzi adoperati
;

tivit

spiegarono perci il contrammiraglio Fitz-Roy iffl Inghilterra ed il capitano Maury in America. Questa osservazioni si fanno pure in Prussia, in tutta la-GeiH

mania, in Russia,
e in Francia.

in Svizzera,

in Austria,

in Olanda

si

In mezzo a tanto movimento sembrava che l'Italia questa stesse pressoch inerte e senza vita. Eppure

terra privilegiata

una

delle pi acconcie per inda-

geogra gini meteorologiche, sia per la sua posizione

U5
.sia

per

la costituzione

fisica e

geologica. La nestudi i
fu sempre mancano tra

sit
tita

ed importanza
dagli italiani,
e

di

cosiffatti

certamente non

za

ed operazioni fatte con tutta accuraed intelligenza; che anzi possiamo dire con tutta ione che pochi sono i paesi in Europa, in cui si
di

osservatori

)iano periodi cos lunghi


ia.

osservazioni
di

come

in

Padova conta pi
di

di

140 anni
si

osservazioni
le

teorologiche, Torino 107, Milano 102;


li
li,

osserva-

Verona, di Palermo

quelle di

Roma

estendono ad oltre 70 a circa 60 anni, quelle di Bo-

na a

circa, le osservazioni di Napoli, Firenze abbracciano un periodo di pi 40 anni, N si pu dire che queste osservazioni io rimaste dimenticate e non mai discusse no per

mezzo secolo
di

Udine e

no, giacch molto e da molto


ia,

tempo
il

si

fatto in

massime per

ci che riguarda

clima; e molti
quali

nostri padri troppo

dimenticati,

sono RaCit-

mini, Toaldo, Ghiminello, Butori,


ni

Cacciatore,

Giambattista di San Martino, Risso e erio, ecc., precedettero gi da gran tempo nei loro
il

ed

P.

moderni meteorologi. botanico di Copenaghen, lo Schouw, lue viaggi fatti in Italia dal 1817 al 1830 aveva ito raccogliere notizie sufficienti per mandare a
ri

non pochi

dei

i l'illustre

line

il

suo lavoro sul clima d'Italia,

o che finora
anti notizie

abbiamo

in esso si

comcontengono imil

pi

italiane, e sservazioni di molti luoghi che vi sono registrate,


io

meteoriche per 70 stazioni


e pubblicate

state raccolte

dal

nostro celebre

do. L'infaticabile Zantedeschi pubblic

un accurale

mo quadro

termografco, in cui

si

contengono

Deralure medie ed estreme di 55 stazioni del nostro Paese, oltre ad alcuni importanti volumi sul clima
10

146 di Padova,
di

Verona

e di Milano,
il

e molti materiali
di tutte le altre rei
;

ha preparati per studiare

dima

ed in quest'anno gioni d'Italia fino all'estrema Sicilia ha dato ali Roma l'ingegnere Giuseppe Serra-Carpi a
luce

un accuratissimo lavoro
dove ha raccolte
a torto
si

sulle

linee

isotermici!

d'Italia,

le

osservazioni di 74 stazioni
all'Italia

Adunque

direbbe che

manchin

formare un buon libro sul su i dati necessari per grazia ai p clima. Per al presente la meteorologia, moderna, ha scienza la tentissimi mezzi che possiede
azionq preso un aspetto assai diverso; la sfera di sua e molti importantissimi si immensamente pi estesa,

risultamenti ha potuto

in

poco tempo ottenere, che


e

ad onta di

immensi

sforzi
ai

d'incessanti fatiche

noij

fu dato di attingere

nostri

maggiori.

Era quind
dell

necessario che la meteorologia

italiana prendesse ur
attuali

avviamento consentaneo

alle

esigenze

gli sfori* scienza e del civile consorzio, e che mediante concordi de' suoi cultori e della cooperazione del go

verno fosse levata all'altezza a cui trovasi altrove, anzi si ei| Gi da qualche tempo si era pensato,
j

incominciato a stabilire nel Museo di Firenze un cen d'Italia; ed il P tro delle osservazioni meteoriche pubblicatoti Secchi fin dal 1862 diede principio alla coll'intent del suo rinomato Bulletlino meteorologico osservazioni delj di raccogliere e di pubblicare le
ridotte a moduli uniformi lombardo di scien? Istituto il R. anno Nello stesso una societ Lombardia la per e lettere promuoveva

diverse stazioni italiane,

quest meteorologica, ed aveva eletti tra i membri di coni La basi. le una commissione che ne stabilisse per e missione implorava l'appoggio del governo

fondazione di un osservatorio centrale e per ossei degli istrumenti da collocarsi tanto in questo

l'acquisi

147

quanto nelle stazioni telegrafiche, ci che aiti a Ita aveva divisato ii Prof. Majocchi per le antiche ovincie. Questo progetto fu discusso nel Congresso
torio
gli

scienziati tenuto a Siena l'anno


la

medesimo"

e si

uchiuse che

societ

lombarda

si

estendesse per

ta la penisola,

mettendosi d'accordo colla commis-

ne nominata
rdinare
gli

in quello stesso

anno dal governo per

me
ira

osservatorii astronomici d'Italia, ed incon essi quelli di meteorologia. E qui non vosotto
silenzio la bella ed importante Francesco Luigi Botter, il quale nel

amo passare
del Prof.

mtale d'agricoltura, industria e commercio da lui ziato a Bologna nel gennaio del 1864 oltre ad un n numero di lavori di sommo interesse per l'Agri
-

tura italiana, raccoglie da

ben 25 osservatorii d'Ia le osservazioni meteoriche che hanno maggior nenza coll'agricoltura. Ma tutti questi lavori e tutti

Mi

tentativi, o restarono nella cerchia dei desideovvero non- conseguirono l'effetto desiderato, alno con una conveniente ampiezza,

luand'ecco che l'anno


cultori

1865 parve sorgere foriero


italiana.
1

aa nuova ra per la meteorologia


di

pri-

questa scienza accrebbero l'energia e siduit dei loro studii, e molti nuovi bullettini menmeteorologici si videro venire alla luce. A Palermo
'rof.

Cacciatore coadiuvato dall'astronomo Tacchini,

apoli l'astronomo Faustino Briuschi sotto la direte del Prof. De Gasparis, in Ancona l'ingegnere
Bosis,
)ieri,

Modena

il

Prof.

tutti

ora pubblicano

Razona, in Urbino il P. i quadri mensili delle


discussioni di vario

osservazioni con riassunti e


3re e

con

altri lavori diretti

eorologia del nostro paese.

all'avanzamento della Se a questi bullettini


P.

ungiamo

gli

altri

due del

Secchi e dello Scar-

118

pellini

che assiduamente
di

si

pubblicano a Roma, ne

non possediamo meno


di meteorologia.

sette periodici

che

trattan.

Questa energia spiegata dagli scienziati aveva bisogn di essere sostenuta e promossa dal governo, il qual

certamente pu disporre di mezzi che non sono ali portata dei semplici privati pel rapido avanzament
della scienza e delle sue svariate applicazioni. Ci fec realmente il Ministro d'agricoltura e commercio. Eg

imitando altre nazioni europee, con circolare del 1 gennaio di questo anno si rivolgeva a tutti i culto: ti delle discipline meteoriche in Italia, esortandole a osservazioi loro le decade ogni di fine alla smettere quesl alla Direzione di Statistica, a cui doveva far capo
indugio
sens servizio, affinch le osservazioni trasmesse fossero Gl'in dalla medesima ridotte e discusse.

mediati raffronti,

come ben

si

apponeva

il

Ministi

Torelli, sullo stato

meteorico cos conseguiti da mol

dei voli e discosti punti, varranno certamente assai pi a tropi pubblicansi che d'osservazioni, minosi registri

lunghi periodi nelle varie specole Affinch questa corrispondenza


l'effetto

potesse

produr:

voluto
si

dal

Ministero,

era necessario

che

osservazioni

facessero dapertutto con mezzi

comu

uniforme, cio con istrumenti costru e comparati tra loro, con noni fabbrica nella stessa identiche e nelle stesse ore del giorno: siccome pe: pel momen le finanze dello Stato non permettevano

ed in

modo

la spesa

per l'acquisto e
il

la distribuzione degli istri

menti, cos

Ministro

si

limit a prescrivere prov\


si

soriamente

le

norme

a cui

dovessero attenere tu

per tutto ci che riguarda la temp la pressione e l'elettricit dell'i l'igrometria, ralura, e l'intensit del vent direzione la mosfera, nonch
gli osservatori

149

spetto del cielo, la quantit e la durata della pioga

e della neve,

ed

altri

fenomeni secondari
prescritte
in

queste

rme sono conformi

a quelle

dal

Dove,

me

di

grande autorit
le
il

questa materia. Anche

ore di osservazione furono prescritte dal Ministro,


queste sono

9 ant.,

le

3 pom.,

le

9 pom.:

di-

iarando per
ido tutte
le

Ministro di accettare molto di

buon
tra-

maggiori osservazioni che venissero


col

esse alla Direzione di Statistica.


1

servizio incominci
e diligenza,

1 di

marzo

con

tale

ivit

che

lo stesso

ministro con circo-

e del 31 dello stesso

fazione con queste parole:

enza colla quale

gli

risposto all'invito di

mese esprimeva la sua sod La prontezza e la diosservatori dei Regno, hanno questo Ministero, meritano una
minute,

e speciale, trattandosi d'indagini pazienti e

avrebbero potuto sconfortare chiunque,


animosi collaboratori,
certi,
la

ma non

ostri
a,

cui fede fu confor-

ne siam
.

dalla

persuasione di giovare alla

enza ed in particolar
na

modo

alla

climatologia ita^

Le osservazioni al finire di ogni decade ven10 puntualmente trasmesse alla Direzione di Statica,

10

dove per cura del eh. Direttore Maistre si riducon uno stesso sistema, e si rendono di pubblica
in

pone
le

appositi quadri decadici. Alla fine di ogni

se poi viene pubblicata

una elaborata discussione


tra

osservazioni mensili confrontate


del rimanente d'Europa, che
si

loro e con

^lle

raccolgono dalosservazioni

sservatorio

centrale
si

di

Parigi.

Altre

aordinarie
nsile.
j% stazioni

pubblicano
fin

altres in

questo riassunto
all'invito

che

da principio aderirono
si

Ministero furono 21, a cui in seguito se ne sono


;iunte altre 14,

dimodoch

hanno

al

presente 35

150

stazioni meteoriche sparse

penisola. Di queste stazioni

da un capo all'altro del sei solamente offrono u

quadro completo
queste sono

di osservazioni fatte sei volte al giorni

cio alle 6 ant. 9 ant. 12mer.,


le stazioni di

3pom. 6pom. e9pom

Milano, Pavia, Moncalieri, Ale

sandria, Livorno, Napoli (specola reale). In sette stazioi


si

fanno periodiche osservazioni ozonometriche, e so

Pavia, Alessandria, Ferrara, Venezia, Urbino,

Ancon

Perugia, alle quali nel

novembre
si

si

aggiunta quella

Moncalieri; in tre solamente


tmosferica, ossia a Pavia, a
All'alacrit

esplora l'elettricit
a Napoli (Oss. Uni\

Roma,

speriamo che vogl associarsi l'energia sempre maggiore del governo, finch lo scopo che questo si prefisse possa esse pienamente raggiunto, ed affinch noi italiani non al progressi che fa questo ran biamo ad invidiare
degli

osservatori

della fsica terrestre presso le altre nazioni, e specia

mente presso quelle


Un'altra opera di

a noi limitrofe.

non minore
agricoltura
e

utilit

ed importan

stata iniziata quest'anno per impulso dei tre


stri di

min

commercio, di pu blica istruzione. Questa si la formazione di un lib sul clima d'Italia. A tal uopo i tre ministri sudde con decreto del 17 aprile nominarono una Gommissioi
marina,
di

per raccogliere prontamente


sari

tutti

gli

elementi nece

teoriche fatte nella

per un tale lavoro, cio tutte le osservazioni penisola dall'Accademia del


fino
a'

m
C

mento

giorni nostri.
il

presidente della Commissione venne eletto


materia; e

nator Malteucci personaggio di


questa

molta competenza

per agevolare il lavoro fu divi l'Italia in diverse circoscrizioni, ciascuna delle qui comprende un certo numero di stazioni ed affida

ad uno e pi membri della Commissione medesim

151

irono perci destinati Commissari: pel Piemonte per


1

Sardegna professori Schiantili e Cantoni; per l'Italia media (Toscana, Emilia, irche ed Umbria) il prof. Donati; per le provincie
e

Lombardia

per

la

poletane
cciatore.

il

prof, de Gasparis e per la Sicilia

il

prof,

^er

Roma

Venezia

la

Commissione
senza

fa

appello a
trover
in

laboratori
elle

volontari, che

meno

provincie.
il
i

Dovendo
anni,

lavoro

essere

compito nello
si

spazio di

diversi

commissari
solo
le

stanno adoperando
fatte
fin

r raccogliere

non

osservazioni

da

incipio nelle diverse stazioni,


tili

ma anche

tutte le

posdelle

notizie isloriehe riguardanti la


la

posizione

desime,

natura e
ed
il

la

situazione degli

strumenti

esse adoperati,

metodo
si

delle osservazioni.

Ed

ine di rendere
i

meno

complicata e laboriosa l'ardua


rivolta a' singoli I-

impresa,

la

Commissione

Luti

ed Osservatomi affinch vogliano cooperare an-

essi alla
ile,

formazione del
ed a

libro, coll'eseguire, se
e
le
si

pos-

essi stessi le

riduzioni
tal

discussioni delle

)prie osservazioni;
30site e giudiziose

fine

inviarono delle

norme, a cui si dovesse uniforre ciascun osservatore nella compilazione del prolavoro.
1

libro sar

diviso in

due

parti.
locali,

La prima comdipendente dalla

ander lo studio dei climi

cussione di ciascuna serie di osservazioni considee a parte: la


fatti

seconda sar

il

risultato del confronto

ottenuti dalle

ricerche della prima specie,

iomprender
ri.

lo studio delle

vicende meteorologiche

l'area occupata dall'Italia, dalle penisole e dai suoi

questa seconda parte

andr

unito
le

lo studio

le

maree, dell'irradiazione solare,

osservazioni

aurore boreali, di terremoti, ecc.

152
I

luoghi d'Italia in cui

si

sono

fatte

si

fanno o
1

sensazioni meteoriche sono 403; cio nel Piemonte


nella Liguria e Sardegna 4, nella

Lombardia

15, n

Veneto 29,

nell'Italia centrale 24, nelle provinci e


5.

poletane 11, in Sicilia

Non dubitiamo punto che questo

lavoro non sia p


al

riuscire perfetto in tutte le sue parti, avuto riguardo

valenta di coloro a cui fu meritamente

affidato.

Anche per

ci che riguarda
il

il

servizio

meteorol

gico-telegrafico;

governo

d'Italia

non

volle pi r

stare indietro alle altre nazioni europee.

E qui innanzi tutto, a giustificazione del nostro pae dobbiamo premettere che i primi esperimenti sull'a
plicazione della
telegrafa
elettrica
alla

meteorolog

furono
talia

fatte
si

dall'Italiano Zantedeschi, e
stabil la

che fu in

che

prima sistematica corrisponden

telegrafica delle osservazioni meteoriche giornaliei sebbene per in piccole dimensioni, questa fu la co rispondenza istituita del P. Secchi il 20 giugno 18
fra

Roma, Ancona

Ferrara, la quale per per


dalla

ci
hi

costanze affatto indipendenti


presto.

scienza cess

Fin dall'anno scorso (1864)

il

Ministero di

Mari]
\

dava incarico

al

senator

Matteucci

d'organizzare

servizio telegrafico per la trasmissione delle osserv

zioni meteoriche, che dovesse

servire

sopratutto p

prevenire

nostri porti contro le prossime burrasch

e nell'agosto

dell'anno

medesimo s'incominci con

per prova, a trasmettere ai principali porli di mare d Mediterraneo e dell'Adriatico un dispaccio di prob
bilit del

tempo

pel

giorno

seguente;

nello

stes

tempo

capitani dei porti erano obbligati a trasm<

tere al Ministero lo stato reale del

tempo nel gion

corrispondente

al

presagio:

il

dispaccio era forma

153
ili

bullettaio internazionale di Parigi, e


soli casi di

si

restringeva

burrrasca.

olle ragioni
tto,
ile

Sebbene questo primo e rudimentale servizio per non potesse essere che molto imper-

nondimeno

dal confronto e dalla discussione di


le

corrispondenza fu verificato che tutte


presagi

burrasche

inunziate dalle depressioni barometriche nei precediti


si

possono dividere in

tre direzioni do-

manti. Alcune venivano dall'Atlantico, dopo aver trainata l'Irlanda e l'Inghilterra nelle direzioni di ovest
d

sud-ovest; altre dal centro della Germania, dalla

ussia e dal

Mar

Baltico; le ultime finalmente dal golfo


la

Guascogna, traversando
r

Spagna

nella direzione di
fatti

est o di

sud ovest. Ora

di

79 presagi

fino

marzo dell'anno 1865 45 soli ne furono verificati: quali comprendevano tutte le burrasche della prima itegoria, un terzo di quelle della seconda, nessuna
tto

quelle della terza. Ci prova evidentemente,

come

si
si

avvide

il

eh.

Matleucci

che

le

burrasche che

ielle

debbono temere nel nostro Mediterraneo, sono che provengono dall'Arcipelago Britannico, il aveva gi falto osservare anche ilP. Secchi. Queste
coloro che

inclusioni potranno certamente essere di grande aiuto


u'

dovranno

in seguito

essere incaricati

lle

regolari osservazioni meteoriche, ne' nostri porti


sul presagio del

mare
li

tempo.
il

In quest'anno pertanto

servizio

meteorologico di

parliamo doveva incominciare ad ordinarsi regormente. A questo fine il Matteucci ha pubblicato un

olissimo opuscolo col titolo


rvizio
tpitoli

Istruzioni e

norme pel

meteorologico,
si

nel quale in

cinque diversi
altre

danno

tutte le

norme
per
la

necessarie per l'or-

inizzazione del servizio


truzioni di

medesimo, non che molte

somma

utilit

meteorologia pratica.

154

Da questo lavoro degno veramente


ricaviamo
le

del suo autore, n<

notizie che seguono.

Lo scopo
mente

del servizio meteorico speciale istituito di


si

Ministero della marina


vazioni meteoriche che

1 di raccogliere

giorna"
cc
ai

dai diversi punti delle


vi si

coste italiane le ossei

faranno, per formare co

un prospetto generale
di tutta la contrada,

delle cor iiziorri meteorologiche


il

quale sar poi reso di pul

sr

blica ragione: 2 di dare avviso ai porti principali e

in certi casi prescritti dalle

norme, delle straordinari"


innalzati

perturbazioni dell'atmosfera. Jn seguito di tale avvis


nei porti suddetti verranno
segnali di pre
n

cauzione per prevenire

naviganti dei pericoli a

ci'

potrebbero andare incontro.


Tutto questo servizio dipende da un solo
trale avente sua
uffizio cen
'

sede a Firenze,
sotto direttore.
si

nel quale trovasi

direttore ed

un

Le

stazioni in cui

eseguiranno

le

osservazioni son

'

20, cio 6 di

prima

classe e

14 di seconda classe. Son


classe quelle di Genova
se

dichiarate stazioni di prima

'

Livorno, Napoli, Palermo, Messina ed Ancona, di

3i

conda classe sono


Ferraio, San
e Pistoia.

le

stazioni

di

Ravenna,

Pesare

Bari, Brindisi; Catania, Cagliari, Porto Torres,

Port

11

Remo,

Girgenti, Catanzaro, Taranto, Aost

1(

ciascuna stazione sar destinato un apposito per

sonale, e vi saranno collocati gl'istrumenti necessari d

DI

persona a tal fine inviata dal Ministero, a cui sdii anche affidato l'incarico di spiegarne l'uso agli indi vidui che dovranno osservarli conformemente ali

ll

norme minutamente

descritte

nell'opuscolo

citato

li

Questi istrumenti sono: un barometro a pozzetto, u

aneroide, un termometro a massimo ed a minimo, u termometro a mercurio col bulbo asciutto, un altr col bulbo bagnato, un pluviometro, un anemometro

455

Ogni stazione dovr giornalmente trasmettere


zio centrale le

all'uf-

osservazioni fatte all'ora stabilita, oltre


i

le burrasche ed colpi di vento, pima nel proprio porto, poi all'ufficio centrale, e se xorre, anche alle stazioni che ne sono pi minac-

ci

dovr annunziare

ate.
imi

Sar poi cura dell'ufficio centrale


volta le indicazioni avute sopra

trasportare

una carta gi prele

irata

per tracciarne

le

curve,

per confrontare
tra loro
e
stati

sensazioni ricevute dai diversi porti


ielle

con

che vengono trasmesse dagli


se qualche
si

esteri, e ci

ine di riconoscere
in quale direzione

burrasca in giro,

Questo confronto ndurr a formare dei presagi, che saranno trasmessi e stazioni di prima classe ed alle pi importanti di conda, incominciando da quelle che sono in pericolo prossimo, affinch siano poi comunicate al pubico con segnali da stabilirsi. Gli accennati dispacci
propaga.
nati

dovranno esprimere con numeri diversamente eomsecondo il prescritto dalle norme ministeriali. Finalmente siccome importa moltissimo che nelle
osservatori

izioni vi siano

molto esperti nella menelle leggi generali

trologia locale,

non meno che

movimenti atmosferici, per poter regolare la pubicazione dei dispacci con maggior criterio di quello e si fatto finora, e siccome le previsioni di tali Dvimenti dipendono in ispecial modo dalle osservami del barometro; cos il Matteucci negli ultimi due pi del lodato opuscolo espone brevemente tutte le gnizioni che sulle osservazioni barometriche possiede ualmente la meteorologia, e di cui deve essere fore lo fa con ;o un capo di stazione meteorologica meno periti e chiarezza e precisione, che anche questo ramo della fisica terrestre possono inten; i

Irle agevolmente.

156
L' attuazione
di

questo

sistema

di

osservazion

non potr non rispondere pienamente ai disegni de Governo ed ai desiderii di tutto il paese, ed ar recher certamente non lievi vantaggi alla navigazioni
italiana.

Prima di por termine a questo lungo articolo noiffl vogliamo tacere che noi approviamo interamente i' presagi de pensiero del Matteucci di non estendere
i

r(

tempo che
sfera,

ai

casi di straordinarii squilibri dell'atmo


tutti

escludendo
locali.

quei giorni calmi e regolari ne


si

quali gli istrumenti

non

discostano dalle escursion


fatti

medie

pronostici

in questi giorni spessi


il

falliscono e

non servono che

a far perdere

cnediu

agli altri pi importanti e pi sicuri

che

si

fanno ne
giro de

giorni di burrasche,

come viene confermato abbon


Ne' giorni regolari
il

amantemente dal
venti

fatto.

dipende moltissimo dalle circostanze locali, per l'influenza di queste circostanze pu avvenire be nissimo, come diffatti avviene, che presagi dedott
i

pell'esame dell'andamento generale dell'atmosfera, noi

solamente
stato

si

trovino spesso vaghi e indeterminati,

siano per molti luoghi in piena

contraddizione

coll<

meteorico boreale.
i

Al pi
utili pei

presagi

fatti

in detti giorni

conoscitori della fisica terrestre,


le

possono esser quali con i


generali
colli

frontando
stato

probabilit dedotte da'


dell'

fatti

attuale

atmosfera

nella

propria regione
li

potranno

poco per volta giungere a conoscerne


tali

cause perturbatrici. Ma, lo ripetiamo,

presagi noi

potranno giammai essere utili per lo scopo ch< deve avere un servizio meteorologico governativo che tende a prevenire le imminenti procelle. E coi piacere noi veggiamo che la maggior parte dei me teorologisti anche i pi distinti, si siano ormai ac
,

157
stati

a questa sentenza,
(1).

checch ne dicano
relativa
ai

alcuni

oltr'Alpi.

Chiudiamo questa trattazione


>tevoli

fatti

pi

e fino

ad ora

di cognizione

pubblica relativi

a meteorologia italiana, colla

tavola
e

omessa della media massima


rometrica nei punti principali
1)

che abbiamo minima pressione

d'Italia.

Vedi Matteucci

= SulV ordinamento

degli studii meteorologici e spe-

hnente di
na,

un

servizio meteorologico speciale per uso della


scientifico ed industriale

marina

lia-

non che l'annuario


e

compilato da Fran-

co Grispigni

Luigi Trevellini.

Per conoscere gli uffici e la importanza pratica degli osservatori


irologici
si

me-

norme governative per tale io (Gazzetta Ufficiale del Regno, n 302 e seg. anno 1865), doidoci noi qui contentare di far noto il modo col quale vengono eesse le diverse condizioni notate. Lo stato del cielo si indica con una
veggano pure
le istruzioni

queste nove espressioni


>bia,

sereno,

nuvole sparse, coperto

minaccioso,

pioggia, grandine, neve, temporale.

Quello del
>sso,
1

mare con una


:

di

queste

cinque
forte,
al

calmo,

mosso,

agitato,

tempesta.

moto delFaere con


venti sono indicati

calma, vento,

come appartenenti
rispettivamente
ai

fortissimo, uragano. y al 2, al 3, al 4 qual


,

nte e corrispondono
ante,
2P

venti 1

tra

tra levante mezzogiorno,

3 tra mezzogiorno

mezzanotte e ponente 4
rispettiva-

ponente mezzanotte.
a pressione atmosferica, la temperatura,
l'umidit sono
nte indicati coi gradi degli istrumenti adoperati ad osservare questi omeni. Gli osservatori sono fra loro in comunicazione telegrafica e
ssono, occorrendo, prevenire
il

pubblico dei probabili repentini

mu-

aenti atmosferici forieri di burrasche e di uragani.

158
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159

4.

Operazioni Catastali.

4MARIO.

1.

Operazioni statistiche dirette ad accertare lo

Sunto di stria del Catasto. Libri metodi per condurlo a compimento. catastali. - 2. Scompartimento territoriale dell'Italia ed estensione delle singole provincie.
stato del territorio.

Dei

esposte distesamente nei paragrafi precedenti le cir-

tanze
ritorio,

tutte
ci

statisticamente notabili

in

ciaschedun

resta a dire in questo, che sar l'ultimo

ativo alla topografa,

dei metodi usati

non

solo per

brezzare e constatare tutte le circostanze suddette,


quali costituiscono la qualit,

ma

pure per devuoi


nei
quelli
stabiliti

minare

la

quantit del

territorio

stesso

urali suoi

scompartimenti, vuoi in
o dal

la ripartizione politica,

frazionamento delle

>priet.

e osservazioni di cui

si

vale la statistica
il

per ari

are a questi accertamenti sono


astali.

catasto ed

libri

er catasto o cadastro

si

intende

la

descrizione
terri-

geometrica e l'estimo della superfcie di un


;onoscere la natura ed

orio fatto nello intento di determinarne l'estensione,


il

valore delle terre che lo

compongono, valutare
ivit dei beni-fondi,
l

la

destinazione e la produtla

constatarne

pertinenza.

Boccardo afferma che il nome di catasto viene catasta, poich mediante di esso beni dei cittai pongonsi in mostra come la legna nella catasta. Utri affermano invece che questo nome deriva dalla
i

160

operazione dello accatastare,

che cosi

chiamavano

fiorentini quella del distribuire la pubblica gravezza (1)

Checch ne

sia della
il

sua etimologia, certo che

primo elemento di qualsiasi sta tistica, avvegnach tutti gli altri fenomeni della p polazione e delle varie di lei modalit mal si possani
catasto costituisce

giudicare senza
in cui vive e
si

il

criterio

fondamentale del
e

territori!

agita questa popolazione.

Sotto
nifesta

un
la

altro aspetto,

non meno grave,


percezione
della

si

fa

ma

importanza delle operazioni


si

rocche su loro

fondi
lei
i

la

fondiaria e l'equo di
Futile che ritraggono

riparto in

pe imposi proporzione del


catastali,

cittadini dalla possidenza

de

beni-fondi, ed anzi, oggi giorno la prima e quasi u

nica idea che

si

presenta alla mente

ogni qualvolt

questione di catasti, quella si del conseguimenti e del riparto dell'imposta sugli immobili.

Io

non

si

bene se questa sola


per
i

fosse

pure

la circostanza
gli

dusse questa operazione presso

che intro antichi; quantunque

buoni metodi per condurla a compimento siam non che moderni, di l da venire (almeno in parte) ma certo che la sua origine rimonta ai tempi ph
lontani.

Pare che
biano avuti

gli Egiziani,

Babilonesi,

Fenici,

ab

cadastri.

Racconta Erodoto che


alle citt dell'Asia
si

avendo

Dario imposto una tassa


lui soggiogate,

molle lagnanze
si

sollevarono
-

minore d in og

casione del riparto, e che per giungere ad

un
le

equ<

allibramento del tributo,


in

fecero misurare
i

pr

priet dei contribuenti, consegnando poi

risultament
del

un

registro mediante

le

indicazioni

quale

1<

tassa venne proporzionata agli oneri. Alessandro Magni

fece misurare e graficamente descrivere la superfei*


(1)

MacchiaveJli. Istorie fiorentine.

i<51

le

provincie conquistate in Asia, e Giulio Cesare fece

astrare quelle delle Gallie.

prime traccie del cadasto, dice il Gibrario (Econ. medio evo), si trovano in Inghilterra al secolo XI /e ai tempi di Edoardo il Confessore fu formato un ;istro generale di tutte le possessioni, chiamato msday-book, ossia il libro del giudicio universale. secolo seguente i liberi comuni d'Italia adottarono il metodo del registro censuale, e introdussero Gon un miglior sistema di tributi; ma erano come tutti rogressi del medio-evo, progressi parziali che peono pi secoli a divulgarsi e ad unirsi in un solo
u
?

erale sistema.
tei

Italiani poich si furono od anche sotto il dominio un Principe in un'autonomia simile all'indipenza, non dovettero tardare a sentire il bisogno

secolo

XIV

comuni

curati dell'indipendenza,

crearsi un'entrata pubblica regolare;

epperci rin-

arono

l'antico censo
si

romano, aprendo un registro


catasto, in cui tutte le pos-

pi tardi
istima,
isse
il

chiam
la

poni del territorio fossero descritte per misura e

secondo

giurata
si

dichiarazione che ne

possessore.

Quando

aveva qualche sospetto


si

buona fede del consegnante,


ordinava poi
In molti
la taglia

ordinava d'ufficio

nisura e la stima dei beni; sulle basi indicate nel


istro si

a tanti danari per lira

-egistro.

comuni

v'era

anche

il

registro

beni mobili, cio dei valori che ciascuno riteneva


ierrate,

merci, in argenti e ragioni di credito, e-

se solamente le suppellettili di casa. L'infedelt consegnanti era in qualche luogo punita di doptaglia.

primo posto
11

il

pi luminoso occupa pur sempre

a storia del catasto quello del Milanese.

La disu-

m
guaglianza del riparto delle pubbliche gravezze fu ui querela antica nello stato di Milano, che dest
tutti
i

tempi l'attenzione dei governi a cercarvi un


fino dalla fine del
|

medio fondamentale; ond' che


si

pensava dalla Repubblica milanese a fo colo XII mare secondo un sistema il catasto de' beni; questo pr
getto ripreso nel 4208, dal presidente Anguissola,

terminato dal Bolognese Gozzadini,

pubblicalo

Martino della Torre, prima del 1248. In questo cer terreni erano sottoposti a due esazioni: la prii i che consisteva in grano e vino, e port il nome dV buttato; la seconda in danaro, varia ed arbitraria, ce

forme all'andare dei tempi.


Sotto
la
ai

Visconti, oltre alle antiche gabelle, che


i

mala

distribuzione e

difetti

di

esazione
ai

era

scarsamente
Stato
fatti

produttive

inferiori

bisogni de

sempre pi imperiosi dalle guerre rovini


si

sopravvenute, alla prima formazione del catasto,

giunsero due
e la tassa dei
lite

altri

aggravii,

cio

il

censo

dei
rip
cio

cavalli.
teste,

Queste
o
di

gravezze erano
fuochi,

ragion di

sempre

foggia di taglia e imposta personale;

modo

il

pi

giusto, perch uguaglia nei pesi il povero al rie S'aggiungano le moltissime terre esenti sia per oi rifcenze feudali, sia per privilegio ecclesiastico, per redenzione. In conseguenza gravate le person

risparmiati
tori;

terreni:

infinita

molto arbitrio negli amminist sudd variet nei metodi; oppressi


i

mentre pochissimo vantaggiava l'erario. Ma il sei italiano, dice Gant (Milano e il suo territorio voi. aveva sentito da antico il bisogno di un rimedio
dicale,

cio di

surrogare

alle

distribuzioni perso]
i

un canone

uniforme ed equo, siccome dioato quello che si misura sul valore dei fondi.
stabile,

163

marchese del Vasto, ria settembre 1543), un estimo gesi ordinato (17 ale e reale di tutto lo Stato; che compiuto nel
per Carlo V governando
il

14,
>

fu

posto

ad

esecuzione

nel 1599.

Riducevasi

ad una generalissima ripartizione dell'estimo fra orovincie del ducato desunta da parziali misure,
za riscontro
sioni,

della

mappa,

con

tanti difetti

ed o-

che fu nuova mostruosit aggiunta a quelle la pubblica economia, deturpavano gi

larlo

VI con dispaccio del 7 settembre 1718 Istiuna giunta del Censimento nuovo, che per dar ola all'imposta, al comparlo ed alla riscossa delle tribuzioni, compilasse un nuovo estimo generale,
a ra diligente misura,
i

stima e delineazione dei ter-

e degli edifici,

per
la

modo che

restassero
il

fissate

erpelua notizia
ciascun fondo

postura, l'estensione,

valore

censibile in

ogni territorio. Per cia-

comune
la

si

formarono mappe topografiche nella


di
1

porzione uniforme
indovi

a 2,000, distintamente sedi

figura

situazione

ciascun appezza-

nto colla misura e le distinzioni pi minute.


,e

operazioni di rilevamento

sul

terreno
al

si

corn-

Dno con mirabile prestezza, dal 1750

1723, fa-

do uso della tavoletta pretoriana, che il dotto malarico Marinoni fece sostituire allo squadro, dopo
rne dimostrata con ripetuti pubblici esperimenti la
eriorit

sotto

ogni
in

rapporto.
fogli

Delle

varie
sciolti;

mappe
e

rasse poi copia


ie

rettangoli

una
e in

mappe

ridotte

in

minor proporzione
quali
si

>pio

esemplare,

uno

dei

conservasse
dei
censiti,
tutti

in

?cun

comune
In

perpetua

notizia

fu
i

iposta.
zi

un sommarione furono

registrati

segnati in

mappa con
la

progressiva numerazione,
il

ttrapponendo

misura

in pertiche e tavole,

nome

164

del possessore, la qualit di coltura, e la maggiore J minore bont. In caso di mutato possesso si traspcj

terebbero in testa del nuovo acquirente. Istruzioni emanate nel 1725 ingiungevano che ne
stima dei fondi se ne calcolasse il valore capitale ragione del 4 per cento sopra la rendita netta da

porzione colonica e dalle spese di coltura e mant nimento, e da quel che si praticava dedurre per
i:

fortumi.
fu deputato

Le stime pubblicaronsi un collegio


estranei
alla
i

e per far ragione ai reclan


di dodici

ingegneri, sei d
e

quali
fra

precedente

operazione,

sce
raj;

migliori delle provincie, sovra proposta dei

presentanti pubblici.

L'invasione

del

Maria Teresa, il Giunta che la rivedesse, riordinasse e compisse. Cor imporre, distribuire ed esigere i carichi fu deterr
nato dall'editto 30 dicembre 1755, prezioso monumen riforma del governo e dell'ai il quale contenea la
ministrazione comunale.

1733 sospese l'operazione; fine 19 luglio 1749, elesse una nuo

La

definitiva sistemazione per l'estimo censibile

29 novembre 1759; posta ad esecuzione a cominciare del 1760, stette pieno vigore pei paesi che allora appartenevano a Stato, ed ammirabile come dopo quasi un secc di attuazione si mantenesse per cosi dire nella prini
tutto lo

Stato

fu

emanata

il

tiva sua freschezza ed evidenza.

Segno incontrastabi
ordinameli

della bont dei metodi

del

sapien te

con cui fu condotta quella gigantesca operazione, tan pi ardua inquantoch non aveva alcun precedei] esempio su cui modellarsi. Aggregato al Milanese il ducato di Mantova, e quin
ridotto a provincia della Lombardia,

venne pur

es

165
sito,
e,

nel 1785, colle

norme

del censimento miladal

detratto per
a

un quarto

complesso del va-

compenso

dei miglioramenti, seguiti

dopo

le

le del Milanese.
osi
rie

venute allo Stato, dopo la Rivoluzione le progi venete di Bergamo, Brescia, Crema e la

*ione della Valtellina, indi altre formando il Regno ico, poi il Lombardo Veneto, fu voluto estendere
itte
il

censimento.

non dubbia e somma utilit censimento milanese fu stimolo ai principali Stati iropa a mettersi nell'ardua e gravosa impresa. Ma, a che le operazioni si fossero condotte troppo afa felice riuscita e la

ramente,
i

non fossero bene o

nella piena loro

grit applicati gli ordinamenti essenziali alla perriescita: fatto sta che vi s'introdussero errori, e 'ingener confusione a segno che diversi gi cadin disordine, e gi si pensa, ^od anche si opera, )
farli

francese,
lte
se;

da capo. Ci avvenne singolarmente del caabbench le sue istruzioni fossero mo-

sostanzialmente su quelle del censimento mie peggio ancora successe in alcuni Stati minori
d'Italia.

ialmente
egli
sti

Stati Sardi non si aveva traccia di regolari prima del 1600, e fu solo in quel secolo che >rio Amedeo, molto accorto nelle cose di pubblica

inistrazione, ordinava la generale ricognizione delle

dei singoli territorii de' suoi Stati, che sottopose 3nso in proporzione del valore reale dei beni, faloli descrivere in appositi catasti. per osser3

le

che nessun sovrano provvedimento fu pubblicato ivamente all'operazione del censo prima del 1731.

erazione delle misure eseguite in massa, e quelle stime fatte per rivele, o consegnamenti, intrapresa

166

nel 1700, ebbe termine nel 1711. Stando poi a quaj accenna il conte Costa di Beauregard nelle sue Me

morie

sulla casa di Savoia, ossia

che non

si

avessei

misuratori abbastanza esperti, ossia che si temessei le influenze degli immuni, il fatto sta che i periti e

geometri in quell'epoca impiegati furono pressocl L'i tutti tedeschi, fiamminghi, o di altri esteri paesi. bdicazione del re Vittorio e le sopraggiunte peripez
i

non avendo

lasciato agio bastante per

condurre a bui

termine l'intrapresa generale perequazione, Carlo I manuele III, con editto 5 maggio 1731, ne ordin proseguimento, e ci mediante apposite istruzioni d sunte dalle leggi censuarie dettate pel ducato di M lano, nel 1725 regnando Maria Teresa, ed a noni
di

quanto gi era stato


il

in proposito praticato nel d

cato di Savoia, elove

censimento intrapreso nel 17

ebbe compimento nel 1738. Molte fra le comunit del Piemonte non essen< slate contemplate nel censimento del 1731, vi furo)
cui tenne dietro la p dette di nuovo acqii cos provincie requazione delle

chiamate in quello del 1739,


sto,

di Alessandria,

cio Lomellina,

Siccomario

varese,

d diede opera nel 1758, 177 censo milanese, e fu messa in osservanza nel La perequazione del ducato d'Aosta, intrapresa r

cui

si

sulle basi

con regio edi! siccome non si era formi in allora veruna mappa, e non si tenne conto e luoghi alpestri, avvenne che pi della met del te
1768, fu fatta di

pubblica ragione

del 7 ottobre 1783,

ma

ritorio ducale

non

si

trov iscritta in catasto.


le

Rimanevano a perequare
basso Monferrato, dove
prescritte nel 1783;
se
le

provincie

delPalto
furo

relative operazioni
si

non che

raccoglie da u

relazione

del

conte Galeani

Napione,

che nel 17

167
ilia

erasi per

anco conseguilo,

essendoch

l'uffizio

lte

contento di meri tentativi e poco fruttuosi espe-

nenti. Passati indi a

francese dominio, cio

non molto Regii Stati sotto dai 1802 al 1813, fu nel


i

o periodo intrapresa, sulle basi adottate in Francia,

generale catastazione,

prima

sui piani in

massa e

stime parcellari, e finalmente con piani e censimenti


rcellari.
ite
lti

Piccolo
il

il

numero

delle
al

comunit cata1813,
e
i

dietro

regime francese fino


risultarono, dove

ca-

che ne

furono posti in non-

le,

dove conservati nella loro integrit, dove modi-

ati

dopo

il

1814, secondo che veniva suggerito dadai

interessi delle localit e talvolta

particolari di

rsone influenti. Da quell'epoca in poi nulla s'era ina malgrado fosse stato chiamato in vigore egolamento per l'amministrazione dei pubblici triiti 6 giugno 1775, di cui forma parte sostanziale la nservazione dei catasti, e ci in pendenza di una gerale catastazione accennata nell'editto 14 dicembre 18 per operare quei cambiamenti che fossero giu-

ipreso,

cati

convenienti e giusti, in aspettativa dei quali


variare
gli

si

:e divieto di

attuali

estimi.
i

Per apparecchiare per a se stesso mezzi di ademere ad un desiderio universalmente sentito il governo gli antichi stati sardi aveva cominciato fin dal 1818
riscuotere sull'imposta fondiaria
dizionale,
i

cui proventi

un centesimo e mezzo dovevano essere consacrati


regolare
cadastro.

licamenle alla formazione di un

cune commissioni erano


ento questo

state

successivamente in-

ricate degli studi necessari per

condurre

immenso
la

lavoro e sovraggiunto

il

compi1848

pure sempre

preoccupazione dei vari


il

ministeri

ccedutisi finch venne presentato


i

aprile

relativo progetto di legge alla

Camera

dei

1852 Depu-

168
tali

la

quale per

non pot

discuterlo fino a che venn

in principio del 1854 riprodotto e


lei

un anno dopo
delli

die
ir

approvato, quindi discusso ed approvato anche dal

l'altro

ramo
si

del

Parlamento

con decreto

4 giugn

1865
Egli

tradotto in

legge dello stato.

esaminando questa legge che noi verremo


dell'utilit del
lei

discorrendo dell'ufficio e
Nell'articolo secondo di

catasto.

anzi tutto definito lo scop


ciz

che

si

ebbe in mira nell'ordinare quella generale


il

tastazione,

quale

si

la

consistere

neXV accertamene

dei beni stabili, nella ricognizione dei loro possessori


delle

rispettive loro qualit e destinazioni,

nella dty

terminazione della rendita netta dei medesimi, per servi


di base allo stanziamento ed ali a applicazione
prediale.
dell' imposi

Questa enunciazione
il

essa

compiuta? Non dee


dati,
altri

ci

catasto,

oltre alle cose sovraespresse, servire ancor


altri

a raccorre ed a conservare
relativi
alla

elemen
limi]
io

condizione

fsica del territorio dello Stato

Poi, egli certo che gli agenti catastali


tarsi
bili,

debbano
il

a riconoscere quali sieno

possessori

degli sta

o non piuttosto accertare di ciascuno

vero pr

prietario?

Intorno alla prima di queste due quistioni non pu

non correr
nascere
il

tosto alla

mente
di

il

pensiero, non

pu

no:

desiderio di giovarsi della opportunit de

catasto per gittar le basi


territoriale,
si

una compiuta
si

statistici*

di cui s sovente
la

prova

il

bisogno,
in

lamenta

mancanza, quando vengono

discus
agri
it

sione argomenti relativi allo stato della nostra


coltura, della nostra industria, ed ai
lavori

pubblic

opportuni a secondare
compilazione
di

progressi di entrambe. Quant


la

prezioso non sarebbe, per

pi facile e
di

men

costos

progetti di strade,

vie

ferrate,

169

canali, una compiuta rappresentazione grafica della nformazione e degli accidenti del suolo? Quanto non rebbe utile il poter aggiungere alle notizie relative

numero,
ltura,

alla configurazione,

alla

estensione,
al

alla

ai prodotti

di tutti gli

appezzamenti,
quote,
e

nu-

ero ed
Ila

alla

importanza delle
terreni

altre

notizie

natura geologica di
de' singoli

sulle

condizioni

rografche e meteorologiche delle singole provincie,


izi

questo desiderio,

comuni? Ma quando, per dar corpo si prendono a considerare minue la qualit degli agenti

mente
ie

il

numero

catastali

converrebbe impiegare per menar


diverse indagini,
le

di fronte tante

cognizioni scientifiche di cui


la

ivrebbero essere forniti, la moltiplicit e


:lle

natura

operazioni ch'essi dovrebbero intraprendere, non


catasto pi

tarda molto a conchiudere, che ben lungi dal renre


il

compiuto

migliore,

con

queste
si

giunte estranee alla vera sua essenza, altro non

rebbe che comprometterne


tasi

il

successo,

ritardarne

indefinitamente
in vero,

la

conclusione, ed

accrescerne
e

or di misura la spesa.

Ed

lasciando stare tutto

il

resto,

limialla

idoci solo alla configurazione del suolo, ossia


altimetria, pensi

ognuno che abbia

pratica di que-

materie, allo sterminato

numero

di livellazione

che

correrebbe intraprendere, per rilevare tanti


anti

profili

sarebbero mestieri a poter segnare sulle mappe


le

mimali
I

curve orizzontali atte a manifestare tutte

inflessioni del suolo,


tti

per

la

compilazione de' prose

di

opere pubbliche!
l'altra

Gravissima poi

questione,

debba cio

intestazione dei fondi farsi in

nome

dei possessori

oza veruna indagine


'ali

essi

intorno ai titoli, in virt dei posseggono, oppure se abbia in ogni caso

170

a risalirsi lino ad accertare

quale sia di ciascun api


le

pezzamento

il

legittimo proprietario, e quali sieno

condizioni vere delle


attive e passive,

sue propriet,
al

cio

le

servitili

che

fondo

competono, o

di

cu|

esso gravato.

noto,

come un

dotto giureconsulto francese,


lavori
e

aui

lore di molti pregiati

specialmente

di

una
ii\

grande opera Sulla prova del


condotto a proporre di dare

diritto di propriet

{atto di stabili, sia stato dalla serie de' suoi pensieri


ai

registri

catastali

un

grado pi eminente
in

di utilit sociale, col trasformarli


diritti di

documenti autentici dei

propriet, ossia,

com'egli ^i esprime, con lo stabilire un Catasto pro\


tante, automotore,

perpetuo,

ovvero

Un

libro mastre

delle propriet fondiarie.

Al qual

fine

tre

cose

soni]

necessarie, cio: 1 accertare ad


tutti
i

un determinalo

istanti

diritti di propriet sui fondi compresi in un^ data circoscrizione territoriale; 2 assicurare la identit

dei fondi, che sono oggetto di questi dritti con quellj

designati nei

titoli

documenti
stabilirsi

dai quali quei

diritti

risultano, o nei quali e pei quali essi trovansi ora de*


finiti;

identit che

dee

non

gi per mezze

di semplici indicazioni

pi o

meno vaghe,
di

indeteri

minate ed incerte, masi pervia


le quali

quote numeriche,
senza

bastino a far conoscere,


la

ambiguit
posizione

senza errore, per ciascun fondo


i

sua

ec

suoi confini;

coli'

ordinare

che per

lo avvenire

tutte le

mutazioni avvenute nella estensione, natura


o nei dritti di propriet in essi
registri,

qualit dei fondi,


vestiti,

in-

saranno annotati in appositi

per curai
di

di pubblici

funzionarli conservatori dei dritti reali

propriet; ed acci questa conservazione riesca possibile,

rendere obbligatoria per legge, sotto pena


l'inserzione in tutti gli atti pubblici, per

di

nullit,

cuii

171

propriet in qualunque
lichi,

modo

si

trasmetta o

si

mo-

di quelle

medesime quote numeriche

atte a far

nza errore e senza dubbiezza riconoscere


fondi trasmessi,
ti

le

identit

e le modificazioni in virt degli e nei loro

medesimi operate nella loro estensione


le
si

nfini.

Fuori dubbio
)pera catastrale
sche,

complicazioni e

le

difficolt del-

fanno qui poco


signor

meno che
di

gigan-

ma

chi potrebbe
il

non desiderare
Felice di

vedere at-

ate le teorie che

Robernier ha

m
la

metodo tanto ingegnoso proposte?

Non
ire

men
libro

vero per che tocca pi particolarmente

costituzione dei libri catastali la questione di isti-

un
il

mastro delle propriet fondiarie,


di

me-

ante

sistema delle quote numeriche senza che sia

solutamente urgente

complicare

la gi intricata

atassa dell'impianto catastale con altre difficolt che


)n siano quelle necessariamente inerenti alla suafor-

azione anche elementare.


L'art.
3,

concili

si

apre

il

titolo

secondo, che tratta

U'accertamento dei beni


le
1

altro non contiene una esplicita dichiarazione di ci che si stabilisce primo dell'articolo precedente; in quanto spiestabili,

isi

qui che X accertamento dei beni stabili

si

eseguir
e

ediante la misura parcellare

di ciascuno di essi,

edianle la intestazione dei loro possessori, e la indizione della loro

qualit
le

e destinazione.

Con queste

legazioni

si

escludono

misure

asse di coltura, le quali

fatte per potrebbero bens procurare

e le

stime

ande speditezza

di operazioni;

ma

questa speditezza

rebbe acquistata a troppo caro prezzo, e contro tutti i nsigli dell'esperienza, poich il catasto verrebbe a perire
il

suo pregio principale, che quello di essere


dei
fatti

a fedele espressione

che

al

possesso dei

172

beni
tere

slabili

si

riferiscono

di

fornir

basi

sicure per

l'assetto della

contribuzione

fondiaria,

e di

ammetsi

un

tal

sistema di disposizioni, per cui


degli

possa

tener conto successivamente di tutte


o per fatto

le variazioni

che

uomini, o

per azione delle cause


la

naturali vengano a modificare la forma, la estensione,


la

natura, la destinazione o

qualit dei fondi.


fatto

Le

quali cose tutte con

un

catasto

per masse di

coltura sono allatto impossibili

Le norme secondo le quali si deve procedere alla misura dei terreni, alla compilazione delle mappe comunali ed alla formazione dei registri catastali sonoi
consegnate negli
a

articoli 4 e 5 cos espressi.

scienza,

La misura sar eseguita a norma dei principii della applicati secondo pi opportuni metodi
i

dell'arte.

Le
la

reti

trigonometriche occorrenti pel rilevamento

parcellario saranno appoggiate ad

una base, mediante

misura diretta e colla tolleranza di 0,25 per ogni! 1000 metri. Esse verranno poi collegate coi punti tri^i
gonometrici che
Stato
si

trovassero gi

fssati

dal corpo dr
di
1

Maggiore

Generale, colla

tolleranza

peri

ogni 4000.

L'orientamento
In

di tali reti sar

desunto dai dati

ri-!

sultanti dalle operazioni del detto Real Corpo.

mancanza

di tali dati si

provveder mediante os-

servazioni dirette, colla tolleranza di Sminuii sessagesimi


mali.

Le quote numeriche

rilevate sul terreno saranno*]

conservate in appositi registri catastali.


I

punti trigonometrici comunali saranno conservati


raccolti
la

sul terreno.

Saranno
determinare
comunali.

sul

terreno

dati occorrenti per"


reti
|

livellazione

trigonometrica delle

173

Ogni Comune sar misurato separatamente e rapresentato con tutti i suoi particolari in apposita
lappa.

L'articolo quarto suscit viva discussione in tutti e

rami del Parlamento.


fond tutta
la

Egli diffatti quello

su

li si
i

legge e

non volendo noi decidere

)mpetenza
to dalla

della nostra limitiamo a sottoporre allo studioso il assunto della discussione quale lo troviamo presenci

questione tanto importante e fuori

relazione della commissione senatoria.


della Commissione ricordandosi ogni cosa debito del legislatore lo aspirar

La maggioranza

e se in

intentarsi del

pur forza il pi delle volte il buono, facendo ragione degli ostacoli che conseguimento dell'ottimo si attraversano, volle eminare anzitutto se il modo che nell'art. 4 si proall'ottimo gli
fosse tale,

mpre

me

che potesse condurre alla formazione


atte a

mappe comunali
adempiere
tastazione
I

soddisfare

tutti

bisogni,

tutti gli usi

che l'opera della generale

si

propone.

quali usi possono enunziarsi cos:


Stabilire la circoscrizione, la

1.

misura e

la

rendita

apprezzamenti contenuti nel territorio ciaschedun Comune con quella esattezza che si riiede per l'equa ripartizione de' carichi pubblici.
tta di tutti gli
la traccia de' confini di ciascun fondo mutazioni successive cui esso pu andare ggetto, in guisa che in qualsivoglia tempo sia sempre di tutte le

Conservare

ssibile
r
3.

di

ristabilire

sul

terreno quei

confini che

qualunque causa se ne fossero


Riconoscere
sulle

obliterati.

la circoscrizione, e

compiere

la de-

lazione di ciascun territorio comunale e segnarne


confini
isa,

mappe

delle
le

comunit

contigue,

in

che

raccozzando

mappe medesime,

siavi

174

perfetta
risulti
4.

coincidenza

ira

questi

confini, cio
i

non n

n lacuna, n sovrapposizione tra


la

due

territoriij

Somministrare, per

costruzione delle carte toi

pografiche, l'indicazione di quegli accidenti di terreno]


di colture,
di fabbriche che secondo la scala della medesime, possono venire in esse rappresentati] Fornire agli ingegneri il maggior numero cha
alla

carte
5.

sia possibile di dati relativi

planimetria del ter|


servir!

ritorio ed alla divisione


al

delle

propriet, per

primo

studio de' progetti di lavori pubblici o privati.]


cui

Ora esaminando uno ad uno questi usi diversi


si

vuole che

le

mappe

del catasto possano servire, I

sembrato
potersi

alla

muover

maggioranza della dubbio intorno


4;

Commissione non
alla

sufficienza

d "

mezzi proposti nell'articolo

poich:

'1. La configurazione e l'estensione di ciascun api pezzamento risulteranno direttamente dalla misuri parcellare con quella esattezza di cui sono suscettivi metodi e gli strumenti di cui si far uso, e la cui scelta affatto indipendente da quanto si prescrive nell'art. 4. Noi supponiamo che questa scelta si far
i

nel

modo

migliore, cio tale che

gli

errori che pof

tranno risultare nelle dimensioni e nelle aree de' singoli appezzamenti non eccedano mai in nissun caso
quella giusta tolleranza che forza

ammettere

in

o-

perazioni cos vaste, fatte con molta celerit, e da u

grandissimo numero di operatori.


2.

Acci

si

possa, per

mezzo

di

mappe

suppletive,

tener dietro

indefinitamente

alle

mutazioni che a4
sia nella estensione

verranno per qualsivolgia cagione,


sia nella

configurazione degli appezzamenti, mestieri


siansi fedel-

che nella prima formazione del catasto

mente

delineate,

non
gli

solo le figure de' singoli appez-

zamenti, staccati

uni dagli

altri,

ma

ancora

il

175

ro

congiungimento,

in

modo che

tra

confini di
si

due

ipczzamenti contigui non rimanga lacuna, n

faccia

mpenetrazione o sovrapposizione dell'uno

sull'altro,

me

inevitabilmente
si

succederebbe, se ciascuno ap-

izzamento
:razioni

rilevasse isolatamente
tutte nell'interno

da

s e

con o-

comprese

dell'appezzamento

edesimo.
de,

Ma

qnesti sconci
di

quando per mezzo

tutta la superficie de!

non potranno mai avveuna triangolazione estesa comune, si saranno con sufle

iente esattezza

determinate

rispettive

posizioni

un grande numero
sta

di punti del territorio; e

poi

la

superficie di ciaschedun triangolo in

iterali nato

ntenuti in
e

numero ognuna

di
di

scomun parti, tutti gli appezzamenti qaeste, si rileveranno con una


comunali non

razione comune.
nella delimitazione de' territorii
tali

\nche
io

temersi che occorrano di


di

errori, che nel rac-

izzamento
tili,

due mappe nascano discrepanze sensi

poich, quantunque

dica nell'art. 5, che ogni

mune
n tutti

sar misurato separatamente e rappresentato


i

suoi

particolari

in

apposita

mappa, non
essere in-

ns
si

la

strettamente da

maggioranza che ci si doverne concludere,


il

avesse ad interpretare

nzione della legge che

territorio di ciascun

comune
i

bba esser
nvicini,
e

rilevato

indipendentemente da
di

lutti

cir-

una operazione assolutamente )lata. Che anzi la maggioranza non dubita che le angolazioni de' Comuni contigui non abbiano da sere insieme collegate, in guisa di formare una rete ntinuata; e punti di confine determinati per mezzo ;lle intersezioni dei lati de' triangoli col confine meper via
i

simo.

Non

dubbio, che
si

se

le

mappe
tutte

cos

costrutte

si

tessero e

volessero

poi

raccozzare

con

lo

176

stenderle sovra un amplissimo piano,

accumulandosi

ciascuna co per questo raccozzamene gli errori in estensione nella risultare potessero ne non messi, di tutto lo Stato) e provincie delle configurazione nella

dimensiod errori maggiori di quelli che affettano le le cartj cui da errori comune ; assolute di ciaschedun
si

rendono esenti per

via

di

grandi

operazioni geoi

detiche,

mine

quella cos felicemente condotta a tei^ dal R. Corpo dello Stato Maggiore Generale. MI

come

di questo accozzamento di mappe mai non occorrer doverlo lare, se non per piccol numero di esse; t quanto minore sar il numero di quelle che si rac

cozzeranno, tanto sar minore

la

somma

degli errori

che potranno venirsi accumulando. Poi prescrivendj colla Farticolo quarto, che le reti comunali vengano
gate co' punti

trigonometrici

fissati

dalle

operazioni

si trovej dello Stato Maggiore, scorgesi che gli errori ranno sempre circoscritti nell'interno di ciascuno de

dap* riangoli formati da tre di questi punti. Epper, esisti Maggiore, Stato dello opera per pertutto dove,
t

una
che

rete di triangoli di terzo


sia sovra

ordine (che pu dirj


circa della superficj

una

terza parte

di confi! delio Stato, e principalmente nelle regioni in Savoia dalla gurazione pi travagliata e difficile,

fuori), gli errori delle


limiti strettissimi
:

mappe saranno contenuti


il

tri

e in tutto

rimanente dello Statd

ma esistendo una rete di second'ordine, gli errori nascali* ne che segno tal a accomularsi non potranno epperci f sensibili deformazioni e scontorcimenti; gi certa non richiesta, vranno le mappe l'esattezza
per supplire merc della loro riunione alla carj nessun modj dello Stato (al quale uso non sono per merc dell* destinate), ma bens per somministrare,
silente

riduzione dalla scala di uno

al

mille, o di

uno

al dui

177
ila,

in cui saranno state tonnate, ad

una scala

venti

li

trenta o cinquanta volte minore, le indicazioni Iodi divisione, di colture, di strade, di piccoli corsi

icqua, occorrenti

per

la
il

compilazione
R.

delle

carte

Dograhche. Al qual uso


)re,

Corpo dello Stato Mag-

nella composizione della carta in iscala di

uno

cinquanta mila, di cui ha intrapreso con tanta lode pubblicazione, seppe cos bene valersi delle presenti
tppe comunali, generalmente

quelle che
Le
quali

si

molto pi imperfette faranno pel nuovo catasto.

nuove mappe, porgeranno agl'ingegneri

caricati della
i

compilazione di progetti di grandi laacque e strade, tutti quegli elementi planimeli, che si richieggono per la prima compilazione progetti medesimi, s'egli vero, come crediamo
di
\

iso,

che servano perfettamente a queil quale tutti ilevamenti parcellari si fecero precedere alle trianazioni, e si eseguirono con istrumenti e con mele

sia verissimo,

mappe

del catasto belgico, per

che per sifimpiegheranno da noi. Quanto poi minuti particolari de' progetti medesimi, noi non siamo, n che sia uffizio del catasto il tutti fori,
i

non migliori certamente


si

di quelli,

regolamenti

j agl'ingegneri, dispensandoli assolutamente dallo ndere sul terreno prima di metter mano al lavoro, che siavi ingegnere il quale si volesse cosi assoc-

iente affidare alle

'piani parziali
i

mappe cadastali, da non rilevare che possano dare base sicura al


maggioranza delia metodo proposto nell'art. 4
delie

calcoli.
si

)on

disconosce punto dalla


il

omissione, che se
i

a contenere

gli

errori

mappe

tra

confini

astanza

tutto

il

perch queste possano adempiere fine cui sono destinate, questi errori non
ristretti,

178

fossero per restringersi

vieppi

se

l'operazione ce

suaria potesse tutta appoggiarsi ad una triangolazioni di terz'ordine, come quella che per cura dello Stato

Maggiore

si

estende
le

sovra parecchie

delle
detto,

province

dello Stato,

quali,

come, abbiam
triangoli di
si

formano
e sf
fossoj

una terza parte


de' vertici di

all'incirca dello Stato


i

medesimo;
si

tutti

terz'ordine

dove questi triangoli


terreno la posizione.

fecero, stabilmente segnata sol


in

Ma poich

molle

parti del

territorio questa operazione non slata fatta, od io alcune altre si fece s, ma se ne perdette la traccia;

poich il benemerito Corpo di Ingegneri Topografici, che attendeva con tanta lode a questi lavori, pu dirsi che pi non esista, pel nuovo ordinamento che il
questi

ultimi tempi

si
il

dato

al

Real Corpo

di

ch

faceva parte,
al

poich

compiere,

prima

di

metti

rilevamento parcellare, questa rete di trianmano richiederebbe che si ricostituii terz'ordine, goli di Ingegneri Topografi e che si pi* di un simile Corpo
traesse la durata e
si

accrescesse la spesa,

gi tanti
j

grave, della catastazione;

poich questa dilazione

questa maggiore spesa non sono assolutamente necel


sarie,

sembrato

alla

maggioranza della Commissione

che

si potessero accettare le disposizioni dell'art. 4.i Tutte le altre disposizioni di questa legge si possotj

in ordine alla

loro importanza riassumere nelle se Prima della misura parcellare og< massime. guenti ben delimitati 1 proprii confi! avere deve comune

ed ogni porzione di terreno di diritto riunito

al dj

mime

nel cui territorio


la

si

trova.
si

Dietro

misura parcellare

esprimeranno rispi
censuari:
la
si

tivamente sulla
tuazione,
la

mappa
e

sui

libri,

configurazione,
di

la qualit e la superfioi

di ciascun fabbricato

ciascun

appezzamento

<

179
ra,

colla

quale

ultima

denominazione

si

intende
situata

quella determinata porzione di terra che


nello stesso
tario alla

comune, appartiene allo stesso propriemedesima classe, ed ha una medesima


,

qualit di coltura

come per appezzamento

di fah-

calo
fche

quella determinata parte di esso essendo posta, nello stesso comune ed appar

si

intende

tenendo allo stesso possessore,


jestinazione.

ha una

medesima

rendita netta di ciascun appezzamento deterla stima censuaria dei fabbricati e beni rurali, per procedere alla quale, si riterr come bricato qualunque costruzione fssa al terreno, o mediatamente, o nei modi contemplati nelP artio 409 del Codice civile," oltre i molini, i bagni ed li altra fabbrica natante, ancorch non trovisi
nata mediante
sulla
t

un

edifizio

espressamente destinato pel loro ser-

o.

.'estimo dei fabbricati esprimer la dita netta quale si pu ricavare

media
dai

della loro

ftti

comuni

quagliati per

un periodo d'anni da

fissarsi

con legge,

to riguardo alla loro destinazione, consistenza, conone e situazione economica e fatta deduzione di quota rappresentante le spese di manutenzione e
ftti perduti, l'ordinario deperimento danni contingibili per infortuni*, come sar stali da apposita legge.
i

razione,

stimeranno
alassi:

fabbricati delle citt e de' borghi *

villaggi considerevoli,
le

prime desunte
le

dividendoli in categorie ed dalla situazione piTo meno

revole di quelli,
a

seconde dalla speciale loro in-

azione e condizione intrinseca.


tariffa di rendita assegnata all'unit superficiale ascuna categoria e classe dei fabbricati verr ap-

180

plicata a ciascun fabbricato,

ed a ciascuna parte dj

esso, in ragione della superficie di ciascun piano. minor importanza, quel! I fabbricati dei villaggi di
isolati
i

o raccolti in piccol numero, gli opihzi non che ponti e le strade soggetti a pedaggio saranno sti-

mati individualmente.

Saranno considerati come

opifizi

fabbricati
di

spel

cialmente destinati all'industria, e muniti nismi o di apparecchi fssi. Nella stima degli opifizii si terr conto della fora

mecca}

motrice inerente

ai

medesimi, e dei
per
la

apparecchi

fissi,

come

sar stabilito in

meccanismi ed regolamenti
i

Saranno

valutati

semplice area

fabbricai

rurali esclusivamente destinati all'abitazione dei coloni dei rispettivi terreni, al ricvero dei bestiami ed ali custodia e prima manipolazione dei relativi prodotti

Saranno

esclusi dalla stima

fabbricati destinati al
cattolico

l'esercizio pubblico

del

culto
i

ed

quello
df
le

delle altre religioni tollerate,

cimiteri

e le loro
i

pendenze, non che


fortezze dello Stato.

fabbricati costituenti

forti e

E
quale

terreni

per quanto ha tratto esprimer la media


si

ai

terreni

l'

eslimo

di

della loro rendita netti

dinaria coltivazione

pu ricavare dai prodotti normali di or ragguagliati per un periodo


fissarsi

di

tempo da

con legge, avuto riguardo


alla

alla loit

qualit di coltura,

loro intrinseca attitudine, et alla loro situazione fsica ed economica, e fatta deduzione delle spese di coltivazione, di raccolta e di co

serva/ione dei
Tali prodotti

prodotti e

dell'ammontare dei

dann

contingibili per infortunii.

saranno valutati in danaro sulla bai dei prezzi medii di un periodo di tempo da stabilii!
con le^ge.

181

La stima
le

si

eseguir mediante
e

la

generiche per qualit


ai
i

classi

formazione di tamediante l'appli-

zione di quelle

singoli appezzamenti.

tale

uopo

tutti
le

terreni

di

un Comune saranno

risi

secondo
stabiliti

qualit di coltura in esso vigenti; cia-

una qualit
dati
i

di coltura sar suddivisa in classi giusta


all'art.

21
di

la

rispettiva
di

tariffa

sar

fissata

per unit

misura

ciascuna qualit e

isse.

^Le

tariffe
la

verranno applicate

ai

singoli appezzamenti

:ondo

rispettiva qualit di coltura e la classe

che
di

rr loro attribuita.
1

terreni sottratti all'agricoltura


di

per uso

di cave,

^biere,

miniere ed

altri

simili

terreni,

saranno

eguagliati agli aratori i dell'ultima classe del rispettivo


'ritorio.

Le aree occupate dai fabbricati rurali e dipendenze questi saranno ragguagliate agli aratorii di prima
sse del rispettivo territorio.
-e terre salifere,
le

saline, gli stagni

d'acqua salsa,
i

strade ferrate colle loro dipendenze ed


inenti

canali peragli

colle

loro

sponde,

saranno equiparati

prima classe dei territori in cui si trovano. fabbricati che ne dipendono saranno valutati sulle *i stabilite da questa legge. e sponde dei canali, le quali fanno parte degli appezkterii di

Tienti laterali

saranno con questi unite ed allibrate.


il
i

e strade private gravate di servit verso


quelle destinate alla

pubblico
fiumi sa-

navigazione lungo

ino considerate
nenti
ai

come

parte integrante degli appez-

quali appartengono.

Quelle poi che costituiscono

una propriet

distinta

terreni che attraversano, saranno ragguagliate al-

luma

classe dei rispettivi territori!.

182

L'estimo dei laghi e degli stagni da pesca esprimer


la

media

della loro rendita netta, quale

si

pu

rica

vare dai prodotti di pesca ragguagliati per un period


di anni

da stabilirsi con legge. Saranno esclusi dalla stima:


1
1

fiumi,

torrenti,
porti,
gli
i

laghi pubblici,
le

liti,

o re

litti

di

mare,

seni,

spiaggie,

le

roccie

le

ghiaie nude, e
2

altri terreni

per natura propri


poni

affatto sterili.

Le strade

reali,

provinciali e comunali,

non

soggetti a pedaggio e le piazze che servono lor


i

di continuazione,

cimiteri ed altri terreni desi inai

ad uso pubblico,
di

e sottratti alla

produzione per

litol

pubblica

utilit.

Finalmente per quanto ha


dei risultamene catastali
i

trailo alla consei vazioft

onde essere In grado di co noscere ed apprezzare mutamenti continui che nell propriet stabile avvengono, Tari. 39 dichiara che si ranno tenuti in evidenza rispettivamente sui re- isti
censuari
e su

mappe

suppletive in

via descrittiva
i

ligurativa le mutazioni dei possessori ed

cambiameli
di

che avverranno nei beni censiti Queste sono le cose Italiane


In

e in

censibili.

materia

catasti
in

Francia

le

operazioni

catastali

assunsero

que

mezzo secolo una importanza ed una perfe zione relativa degne di riguardo. Tuttavia non rifa remo qui la storia dei catasti Francesi appo qua! in sostanza non abbiamo trovate teorie od applicazion che non siano state anche dagli Italiani meditate, m;
st'ultimo
i

ci

contenteremo

di dire a chi fosse


si

desideroso di

taj

sludi che sufficientemente svolti

trovano nel dizio

nario e\V Economia Politica edito dal Couquelin, oltf

ad una massa non indifferente di opere speciali eh sarebbe qui troppo lungo di venire enumerando.

m
Premesso questo cenno
'messo di

storico

del

catasto

ci

sia

riassumere qui
dei

la serie

delle operazioni

la

sua formazione richiede onde arrivare alla e-

ta

cognizione

due
nt<> e

elementi

costitutivi
d
i

di

un

m catasto, m
et
r

ertami

determinazione

priet ed estimo

tirila

rendita imponibile delle pro-

medesime
il

(1).

Per quanto riguarda l'accertamento delle propriet


credere che per
ottenerlo
i

ebbe errore
arne
>e

bastasse

poter misurare ad uno ad


il

uno

pezzi di terra e

proprietario.

un

tal

metodo

fosse sufhciente,

il

catasto sarebbe
:

pi semplice operazione del


e

mondo

basterebbe a-

una mappa topografica dello Stato ed un registro proprietarii e mettere questi due elementi in porto ira di loro. Ma agevole lo scorgere la
,

urna imperfezione di questo sistema; primieramente


1

conoscere
le

economicamente
la

una

propriet

non
sti-

;ta

determinarne

superficie,

ma

mestieri

me
*

speciali qualit,

cio

il

genere

di coltura,

iestinazione; in secondo luogo, siccome le propriet,


le

compre-vendite,
frazionano,
di
le

successioni ed

altre trasmise
si

ai,

passano sovente da una in altre mani,


si

al-

iano o
o, la

come

di

sopra abbiamo ve-

duopo perci
e tale,

procedere con pi scientifico


variazioni avvenute nelle proal

Itodo,
feta

che

medesime possano facilmente contrassegnarsi


Tale appunto
lo
il

astro.
ii".

metodo della misura pari

-econdo cui

Stato vien diviso in Comuni,

nuni in appezzamenti, appartenenti a diversi postoli, ed aventi una data qualit di coltura e di delazione.
no
le

lai

Or bene, per determinare


izi

cotali ele-

>nario del
ci

che seguono che

paiono mirabili

IS4

menti

e soddisfare

queste condizioni,

tre

distinti

operazioni sono necessarie: 1 La misura superficiaria di ciascun appezzamento 2 L' applicazione ad ogni appezzamento della ri
spettiva qualit
;

3 L'indicazione del possessore, cui rappezzamenti

appartiene.

Allorch

parlasi della

misura degli appezzamenti

non

si

deve intendere una operazione


;

dividuale di ciascun di essi

ma

di misura inuna combinazioni


li

di operazione di bassa geodesia, dalle quali risulti

determinazione

di ogni singola frazione del territorid

noto che, per coordinare le basi dei rilevamenti geometrico a punti fissi e prestabiliti, si adoperano]
reticolati trigonometrici,

merc

cui

si

ottiene una

ni
chi
caj

sura sistematica ed esatta del territorio, indipendend


dai diritti di propriet, e quindi dalle mutazioni

queste ultime possono subire. La carta o


dastrale di un

mappa

Comune

ne divide

la

superficie in tanl

quadrati uguali, di cui ciascuno contiene un certo ni*

mero
una

di are,

cifra

contrassegnando ciascun quadrato col romana. Ci fatto, trattasi di suddivideil


le

in ogni

quadrato,

diverse particelle di suolo spel


le

tanti a particolari proprietaria e

quali perci ven-

gono rapportate a tante


cio ai quadrati.

parti

aliquote del territorid

Ognuno

di questi

appezzamenti

viej

contrassegnato con cifra arabica.

La mappa

si

riferisce poi

ad un registro,
la

sul quali

ciascuna particella vien notata e con


appartiene.
Si

cifra romani

del quadrato in cui trovasi, e con la cifra arabica eh

con queste figurative ed assolut appezzamento figura in perpetu nel registro, qualunque mutazione possa subire sott
le

indicazioni che ogni

il

rapporto giuridico della propriet.

185
vi
ie-

hanno

infine altri libri speciali


i

nei quali ven-

indicati

mutamenti
riferendoli
invariabili

trapassi da proprietario
alle

)roprietario

sempre
della

intestazioni

tmetiche ed
estro.

mappa

del

libro

"utto ci necessario alla

formazione e conserva-

ne del catasto, per quanto riguarda l'accertamento


le propriet,

vale a dire la
di chi
si
li

misura degli appczza-

nti
[a,

ed

nomi

possiede.

nel catasto,

cerca ancora un nuovo elemento,


;

la

rendita dei proprietarii

e questa

aumenta o

inuisce a seconda delle varie specie di prodotti, e


le

destinazioni diverse dei beni-fondi. Indi che,


il

compiere
lit

catasto parcellare, devonsi rilevare le

di

coltura di ogni appezzamento se trattasi di


le

do coltivato; e do occupato da

altre destinazioni,

se trattasi di

edifizii

od altrimenti produttivo,
di

catasto deve accertare la rendita netta degli sta-

canone inconcusso
iposta deve prendere

scienza

finanziaria che

norma

dalla rendita netta del


costituisce la

tribuente.

Infatti

ci

che realmente

hezza d'un individuo quella parte delle sue ene


i

che serve
piaceri,
in

procurargli soddisfazione di bisogni

brere

la

parte attiva e positiva. Tutto

che viene impiegato a colmare il passivo, non , l'individuo, ricchezza, n deve quindi sopportare
mto.

una negativa
la

(1

).

Ma

in qual

modo

il

ca-

o potr accertare
rn te 1

rendita

netta di ogni contri-

e propriet

che

si

devono descrivere nel catasto


co Eulero, nei suoi Elementi d'algtkra

daie ima prima idea delle quantit rugatine,

si

servi appunto
<

non

quanta

felicit

i'1

passivo, cio del debito

he pravit

ma

*rKtanz qualunque.

186

ripartonsi in
fabbricati.

due grandi categorie: in terreni, ed i La rendita di queste due specie ;di prc
i

priet deriva da elementi diversi; epper diversi del:

bono essere

metodi per determinarla.


loro

In quanto ai terreni, tre distiute operazioni richieg

gonsi per arrivare alla

stima censuaria.
udita netta.

L
ci

prima consiste nel

fissare la rendita lorda,


1

senza
I

non

possibile conoscere la

prodot

rurali variano a seconda delle diverse qualit di co


tura, dei gradi di fertilit

della

massa

di capitale im

mobilizzato nel suolo, della maggiore o minore pr<


pinquit dei centri di consumo, delle strade e dei mez:
di

comunicazione
il

e di trasporto.

Spetta

ai

periti ca

dastrali

mettere debitamente a calcolo

tutti

ques
sii

ed

altri

elementi ancora, variabili col variare de'

goli casi,

per desumerne

la

valutazione del

prodoti

lordo di ogni appezzamento, sia questi un prato, U campo, un bosco, un orto, un giardino. La seconda operazione sta nel dedurre dalla total
rendita le spese e
netto.

qui,

le passivit per ottenere il prodoti grande errore sarebbe quello di dai

sifcare le diverse passivit in termini generali e ce

di

muni a tutti i terreni, o una medesima specie;


le terre a

tutti

generi

di

colmi
chi

e dire,

per esempio,

per
a

prato sono del 2 per 0|0,


ecc.;

per quell
le

campo

del

10 per 0[0

imperciocch
delle

spes
quali!

variano, nei

diversi luoghi,

in ragione

intrinseche del suolo, delle situazioni, dell'abbondanzi

o scarsit delle acque, dei trasporti, della frequeng


o rarit delie grandini ed altri infortuni. perci n< cessano far l'estimo non gi in massa, ma pezzo pe

numero per numero, in ciascun comune, e prei dendo una media in un sufficiente numero d'anni, p( lo pi in un decennio. Enormi sbagli pu trasc
pezzo,

187

e a
le

commettere

lo

spirito

d'induzione e d'ipotesi

delicate operazioni cadastrali, quel

tanti allettamenti

per

le

metodo che menti anco elevate. Quando


una piccola parte rendita fondiaria di tutto il
i

ban
la

dall'estimo

superficiale di
la

Francia deduceva
geografica della
tutti quelli

5se;
la

quando Arturo Joung tagliava pezzetti di una medesima contrada, e poneva


che credeva rappresentassero una

ieme

a coltura, pesavali, e dal rapporto dei loro pesi ne luceva quello delle diverse colture; questi uomini

grande ingegno non facevano che spingere a ridi'

estremi

il

pericoloso metodo d'induzione, del quale

ragioniamo.
ia
I

terza operazione, finalmente, e ridurre in

consiste nel valu-

danaro

cos

la

rendita lorda

come

rodotlo netto, prendendo la media di dieci o pi i dei prezzi indicati nelle mercuriali; e lasciando margine a cambiare le basi di valutazione, nel
)

che

il

valore monetario subisse,

in

processo di
cio ai

p, notabili variazioni.

issando
^ricali,
i

alla
la

seconda categoria di

stabili,

loro rendita imponibile

non pu accer;

che con due particolari operazioni

cio,

la

de-

gnazione
sivit.

della rendita lorda e la deduzione delle

e basi

onde desumonsi
gli affitti.

prodotti lordi de' fabbri-

servienti all'abitazione

dell'uomo,
tale

nente

Senonch una
fitti

sono necessastima non puossi

lare esclusivamente sui

reali,

n dedursi uni-

lente dal confronto di questi la rendita degli edi-

non
nza

affttati.

di

Le locazioni sono variabili sotto l'inminute peculiari circostanze, e dal dibattuto


i

resse de' locatori ed inquilini. Indi che

periti

algono bens dei

fitti

reali,

ma non come

di

unica

188

base

prendono poi una media, per


il

lo pi d'ul
le fasi or-

decennio, periodo che, mentre comprende


dinarie cui andar pu soggetto
cato,

reddito d'un fabbri

non

riesce di difficile applicazione nelle relativi

indagini.

Ma non
per questi,
detto,

tutti

fabbricati

destinansi
gli

all'abitazione

dell'uomo. Vi hanno altres


la

opificii

industriali;!

stima, oltre al fabbricato propriamenli

pone a calcolo la forza motrice che vi adomeccanismi principali che la costituisco perata,
i

ed utilizzano.

Determinala cos
bricati,

la

rendita

lorda dei diversi fall

conviene accertare
la
:

le passivit

da dedursi

pei

ottenerne
consistono

rendita netta. In generale, cotali passiviti,


nelle

spese

ordinarie di

manutenzione;
perduti

nei deperimenti, cui vanno, per azion del tempo, sog


getti
gli

edifizi

nell'eventualit dei

ftti

nei

danni d'incendio e nei prezzi di assicurazione pagai

per

evitarli,

e simili.

Basta

misurare col pensiero I

difficolt che si presentano, volendo separatamene determinare tutti questi elementi di deduzione, pd convincersi che sarebbe qui impossibile la pratica at

tuazione d'un tale principio.


tutti
i

Si pertanto,

in quas

catasti,

prescelto di rinunziare
degl'indicati

alla

computastabili

zione

speciale

elementi,

di

invece una
sunzioni.
nato,

deduzione corrispondente ad una parto aliquota de! reddito lordo procedendo in via di pre
Metodo, che come abbiamo di sopra accen
pericoloso,

sopramodo
.
i

ma

che in questo casa

necessario

Veduti

operazione a compimento,
fazione dei
il

metodi in uso per condurre questa diffieuU ci rimane di dare una spici
libri catastrali
i

quali servono a far

ch|
fatti

catastro

non

sia soltanto la

dimostrazione di un

189

isseggero

al

momento

in cui fu osservato dagli agenti

la constatazione di una sa permanente non ostante le diverse variazioni che possono col tempo avverare; per ci fare, indichemo qui le istruzioni che sotto la data del 27 Xbre 55 furono date agli ufficiali censuari tanto relativaente alla nomenclatura e definizione dei beni-fondi, mnto al modo d'intestarli nei libri catastrali ai ri-

ci incaricati,

ma

bene

ettivi possessori.
I

terreni compresi in ciascun


le

Comune sono
secondo
altri

distinti
la loro

condo
la

loro qualit;

fabbricati

binazione. Ogni parte degli uni e degli


certa qualit o

avente

una certa destinazione separataente intestata al suo possessore colla denominazione Appezzamento, e sotto un numero speciale che disi

Numero

di

mappa

o catastale.

Da quanto sopra, risulta che ogni numero di mappa termina un Appezzamento, epperci nel linguaggio
scambiano l'uno con l'altro, ed entrambi una porzione di terreno situata in uno >sso comune, avente la stessa qualit di coltura, aprtenente al medesimo possessore, e tutta di una declinata classe; ovvero una parte di fabbricato posta tta in uno stesso comune, avente una speciale destizione ed appartenente al medesimo possessore. Per distinguere adunque fra loro i diversi appezzansuario
si

unificano o

enti sui libri

censuari, indispensabile
i

controsse-

are e descrivere
lalit

terreni e

fabbricati

secondo

le

e destinazioni loro. e

Queste qualit

destinazioni

diverse

sono anche

^cessane per effettuare la qualificazione censuaria che

base delle censuarie operazioni della stima. Risulta pertanto che esse descrizioni non sarebbero
iai

bene rappresentate n

intese, se tutti gli

Agenti

190

censuarii non dessero

scuna specie
destinazione.

di

la stessa denominazione a ciaappezzamento avente certa qualit (

Per conseguile tale scopo si compilala una no menclatura colle relative definizioni, nella quale si stabilito il nome proprio delle varie qualit di beni
l'ondi

con cui dovranno

essi

venire inscritti ne^li

att

censuari.

La nomenclatura predetta divisa in tre parti: terreni; la seconda La prima comprende labbri cali; la terza quegli oggetti cbe si devono descriver
i
i

e delineare sulle

mappe per
si

soddisfare

alle

indica

zioni topografiche di ciascun comune.

La parte prima
1.

divide in tre sezioni, cio:

Terreni soggetti alla stima diretta;

2. 8.

Ter
Ter

reni soggetti alla stima per parificazione;


reni- esenti dalla stima.

La parte seconda

divisa in

due

sezioni, ,

cio:
2.

1. Fabbricati soggetti alla

stima diretta;

Fab

bricati esenti dalla stima.

La parte terza non


Ai terreni posta
Gli

suscettibile di divisione.
la qualit

per appezzamenti. appezzamenti sono produttivi od improduttivi. La qualit degli appezzamenti produttivi deter minata dal genere della coltura che vi si esercita or
dinariamente,
scono,

come campo

arativo, vigna,

ecc.

ov

vero dal genere di prodotti che naturalmente

vi ere

come

bosco, pascolo, ecc.

La qualit degli appezzamenti improduttivi


zioni essenziali,

de

terminata dalla natura del terreno e dalle sue cond

come

ghiarcto, sabbia nuda, ecc.

La specie

del prodotto da cui

dipende

la

nomen

datura della qualit

costantemente quella del pr

dotto principale, normale, ordinario.

191

Quando

appezzamento rechi, in modo normale ordinario, due o pi specie differenti di prodotti, fi.t la denominazione della qualit sar composta due termini almeno, col primo dei quali si esprima
tra

rio

prodolto principale, col secondo il prodotto seconod accessorio, ma preceder sempre quel terne che relativo al prodotto principale.

se un campo, oltre al prodolto principale del imento, del frumentone od altro qualunque di pe-

)dica coltivazione,
Ile

porti eziandio tal quantit di

viti,

quali

si

debba tener conto, sar denominato


ecc.

mpo
va,

con

viti,

Cosi se

cui

una Tigna, oltre al prodotto principale delrechi altres un tale prodotto di cereali o altro, si debba tener conto, sar denominata vigna

La produzione agi aria di un appezzamento puesiitinno o interrotto.


^a

produzione continua pu essere imiforme e varia. riforme allorch lo stesso appezzamento reca
il

molti anni consecutivi


o,

medesimo prodotto, come

una vigna, un

prato.

iria

allorch lo stesso appezzamento reca nella

cessione degli anni prodotti diversi, come un campo quale si ritraggono successivamente formentone,

mento, segala,
Ha
si

trifoglio,

ecc.

avverta tosto che pu essere vario il prodotto, iforme il sistema di coltivazione, di aratura, di ninagione, ecc., come avviene in un campo da'cui
ino Hiocessivamente formentone, frumento, pasegala, avena, ecc.

pu essere vario
tura,

il

prodotto e vario

il

sistema di
alternino
gli

come avviene

in

un campo ove

si

suddetti prodotti di

cereali o di

tuberi

aitri

192

prodotti del trifoglio della

medica,

ovvero del

pral

o dei pascoli ordinarii, ovvero ancora delle risaie. Essendo della massima importanza per l'estimo cen
suario
si
il

ben distinguere

tre casi sopra mentovati

stabilisce a ciascuno di essi


:

un

proprio, e correlativ

termine, dicendo

Permanente l'appezzamento
tinua pure uniforme;

di cui la

produzione con

Stabile quello di cui varia la produzione continuo

uniforme la coltivazione; Avvicendato quello di cui varia la produzione avvicendandosi, pe vario il sistema di coltivazione
:

ma

esempio, cogli ordinarii prodotti di campo, quelli


prato artificiale; collo stato di prateria, quello di
saia,

ri,

ecc.

La produzione
lorch
si

interrotta per

uno o pi
il

anni,

a:

lascia

per quel tempo

ossia a maggese, che quanto dire


si

campo in ripose non si semina, n

maggese pu essere sodo o lavorati cio pu il campo essere abbandonato a se stesso pe uno o pi anni senza lavori od altra cura, e pu ri cevere una o pi arature con concimazione o senzi Ora, incontrandosi quei due differenti metodi, sicconi
raccoglie.
Il

parte essenziale
diversi territorii,

di vari sistemi

ordinari e locali,

necessario indicarli

ciascuno

c<

suo proprio carattere. Alla qual cosa gioveranno i tei mini di maggese sodo e di maggese coltivato o lavorati Oltre a ci essendo in alcuni luoghi adottato per s

stema quasi costante un maggese


tendosi da questo solo

di pi anni,

e p<
ri!

fatto ricevere molti

lumi

guardanti

le

successive operazioni della stima,


il

pt

necessario d'indicare

numero

d'anni in cui dura


",

maggese. Quindi i termini di annuo, bienne, trienne, eq La nomenclatura qualificativa dipende principalment

19$

specie del prodotto a cui destinato rappezzami. Ma non basta l'identit del prodotto di due apIla

szamenti per
3.
ti

dar ioro identico carattere qualifcamestieri tener conto del sistema generale e di

metodi particolari di coltivazione, dai quali didono alcuni dati essenziali di stima. Cos, per es.:

due vigne
ritate

di cui una abbia le viti palate, e l'altra ad alberi o legnosi o fruttiferi, differiscono evolmente le spese di manutenzione e di raccolto,

rendita dell'arbusto e quella propria della terra. Lo sso si dica di due boschi, l'uno d'alto fusto che si

Ha a lunghissimi turni, e l'altro ceduo, a :vi. Quindi la necessit di modificare il

discreti o

termine

ncipale con aggiunti secondari, dicendo per esemvigna a pali o ad alberi bosco ad alio
:

io
i

o cedtk

prodollo principale dei boschi generalmente il no. Ma, \ si possono incontrare boschi tali di cui altro dal legno il prodotto principale, per esempio
pio di piante resinose; 2 necessario distinguere egno forte dal dolce sia per l'indole diversa delle

due classi di legno pi consuetavengono prodotte, sia pel differente valore corniciale dei legni medesimi, sia pel diverso metodo
-e

in cui quelle

bte

amministrare e usufruire
es

due
il

diversi boschi; 3

opportuno per
i

la

stima

distinguere dai veri


il

bosconi di spini e cespugli, non che )schi di certe essenze particolari. Quindi
chi
di
ile
e,

notare
neces-

la

aggiungere nella nomenclatura


quegli
dolce,
altri

al

termine ptin
di resinoso,

pi particolareggiati

ecc.

vvertenze analoghe alle precedenti debbonsi pure


licare ai prati,

dei quali ancorch


il

il

prodotto

sia,

almente per
13

tutti,

foraggio del bestiame, tuttavia

194

necessario avvertire e notare

due

essenziali differenze

il

modo

di ottenere quel foraggio;


si

2 l'indole de
ottiene
il

foraggio medesimo. Dai prati ordinari

fo<

raggio per averne fatta la seminagione una volta

pd

sempre, oppure da produzione spontanea e naturale;

La durata

di tali prati

per

lo

pi importantissima. D
di \u\

prati speciali di trifoglio, di medica, di vecce,

pinella (sainfoin) ecc.,

si

ricava foraggio seminando


la

ad ogni nuova formazione del prato,

quale accadi
i

in brevi rotazioni di pochi anni. Quindi

termini

di

naturale e di artificiale assegnati rispettivamente alW

prima ed Quanto
verse,

alla

seconda classe
le

di prati.

all'indole del foraggio

mestieri
di

avvertii
di*

che nei prati ordinari

erbe sono

pi specie

ma
:

il

loro complesso

pressoch

costante
lifcafli

laonde basta l'aggiunta di


altri

uniforme 1 ordinario per quaj


qualificarli
vi

distintamente. Negli

prati per, ove prol


con

ducesi una sola specie,

necessario
la

un aggiunto che indichi


per esempio
trifoglio,

specie che
vecce.

prodotta!

medica o

Qualificato l'appezzamento per tutto ci che riguanJ


la

specie del prodotto e l'indole essenziale del


utile ancora in molti casi di
ai

metoJ
notaa

di coltivazione,

alcune condizioni estranee

suddetti riguardi,
tali

ma

ifl

hinseche

alla terra

o alla sua giacitura, e

che in
Tali

fluiscono notevolmente

sui risultati della stima.

sono, per esempio,

la positura

su ripido pendo,

1
op

giacitura in valle sortumosa, l'essere la terra sostenui

da muricci o da argini eccezionali,


portunit
dei

ecc.

Quindi

la

termini:

ripido,

con

muricci,

sortm

moso, ecc.
Gli

appezzamenti improduttivi hanno

il

nome

c<

rispondente alla natura dei terreni, alle condizioni


-iehe

ed agli usi loro, come apparisce dalle

definizi<

195

indicazioni che
i

si

sono

scritte

accanto a ciascuno di

nomi, per esempio:


e simili.

roceie, sabbie, ghiarto, strade

Miche

Oltre ai terreni produttivi ed improduttivi sovra acnnati avvi ancora un'altra qualit di terreni, i quali,

antunque non suscettibili di un prodotto diretto, ci ndimeno per le particolari condizioni in cui si tro10 essendo oggetto di un reddito a chi ne possore,
lio

furono dalla legge dichiarati soggetti all'ecensuario mediante loro parificazione ad altri

reni situati nel


'ali

medesimo Comune.
le

sono

le cave,

miniere,

le

saline,

le

strade

ate e simili.
fabbricati furono
distinti
il

iche e spretali, secondo


utti
,o

denominazioni gelinguaggio ordinario ed


quanto
agli oggetti

per

intelligibile.
si

stesso iiieiodo

osservato

ripresi
li

nella parte terza.


i

Agenti censuari debbono quindi usare


indicati

vocaIstru-

ii

Nomenclatura annessa per designare gli appezzamenti nello


nella
si

alte

stato effel-

in cui
asto.

trovano

nell'atto

della

formazione del
in

a
iti

non rare
di

volte s'incontreranno essi

appezza-

terreni o di fabbricati che sono per variare

qualit o di destinazione.
ia

descrizione esatta

sti

della speciale condizione di beni di grandissima importanza cosi pei pridiritto

che possono aver


iposta,

come per

l'erario

ad esenzioni temporarie quanto all'applicazione


gli

ale imposta.
el

descrivere questi beni

Agenti censuari dosi

mo

tener conto dello stato in cui


variazione, di quello in

trovavano prisi

della

cui

trovano at-

196

tualmente, e di quello in cui dovranno trovarsi quando sieno compiuti i lavori che vi si stanno eseguendo.

10 della legge 4 giugno 1855 stabilisce chi di terra o di fabbricato sar in* appezzamento ciascun a chi ne ha la propriet od censuari testato nei libri il possesso e godimento a nome proprio; e che Vinte*,
L'art.

stazione censuaria

non pregiudica
legge

il

titolo prevalenti

di propriet.

Dalle prescrizioni della


la

risulta

adunque

ch

operazione catastale non tende a stabilire la prova della propriet; ma limitasi a riconoscere e determi-

nare quale sia il possessore di fatto dei beni-fondi. Considerando i possessori nei loro rapporti coi beni-fondi, risulta che quelli si possono dividere in due categorie principali, cio: 1 individui che posseggono

od usufruiscono tanto a nome proprio che per altrui conto; 2 corpi od enti morali. Le due categorie sovra indicale si suddividono poscia in varie categorie secondarie

secondo
varie

vari modi

titoli

di possesso

secondo

le

qualit degli

enti morali.

Gl'individui

si

possono comprendere sotto

le seguenti

denominazioni.
1.

Proprietari assoluti con libera amministrazione

dei beni dei quali


2.
3. 4.
5.

hanno anche l'immediato

possesso;

Enfiteuti o livellari;

Usufruttuari e usuari;

Comproprietari di beni in comune;


Minori, assenti ed
interdetti
ai

quali sia
legale;

de-

stinato
6.

un curatore od un amministratore
un apposito amministratore.
si

eredit giacenti e giudicii di concorso ai

quali

sia destinato
I

corpi od enti morali

dividono in due categoi

secondarie, cio:

197

Corpi od enti
Questi
ultimi

laicali;

corpi od enti religiosi.

due ordini secondo ae hanno una speciale amministrazione che li rapesenta sotto una determinata denominazione, ovvero mo rappresentati da un individuo investito legalmente dia facolt di goderne vantaggi, quantunque non '.ssino perci di avere una determinata destinazione una denominazione propria. I corpi od enti morali laicali sono: comuni, le societ legalmente costiLe provincie,
distinguonsi in
i
l
i

ite,

consorzi, le
i

universit, le

accademie,

le

case

industria,
i

ricoveri dei mendici, gli asili d'infanzia,


i

ospedali,

manicomii,
capitoli e

gli

ospizi e simili.

corpi morali religiosi aventi particolare


i

amminii

razione, sono

le collegiate

canonicali,

mventi d
)ostolico,
i

monasteri. l'Economato
seminari] e simili.
i

generale regio

Gli enti morali religiosi

cui

beni sono goduti e

ippresentati da individui regolarmente investiti,


gli

sono

altri;
le

le

mense
i

arcivescovili e vescovili, le ab-

azie,
ili,

parrocchie,

benefizi e

le

prebende canoni-

le

cappellanie e simili.

Nelle operazioni catastali importa grandemente che


itti

indistintamente

possessori siano

uniformemente
il

tignati, e nelle ultime pagine di questo paragrafo


ttore trover

un piccolo
cui

stato dal quale potr avere

l'idea del

modo con
si

sono

le

propriet

distri-

ate in
tdere

Italia.

Colle narrate cose


all'

sono

stabilite le

norme per proe

accertamento

dei

beni-fondi

stabilirne

rispettiva figura.

via in corso di esecuzione,

Giunta a questo punto l'operazione catastale tutinquantoch resta ancora


l'area di

determinarsi

ciascun appezzamento ed

il

spettivo allibramento.

198

In proposito da ritenersi che sulla

mappa

originale
rilievi

sussidiata dai quaderni delle indicazioni e dei


locali trovasi descritto ciascun

appezzamento

di terni
e

e di fabbricato secondo la rispettiva figura, qualit

destinazione ed intestato al rispettivo possessore.

Ora necessario che


sol corpo,

tali dati

siano raccolti in un

e registrati in appositi libri catastali.

Ordinariamente simili dati furono in altri calasti registrati sopra due distinti libri cio: suYIndicc numerico o Sommarione e sul Catasto propriamente detto.
bile se

Per a questi due libri principali per il catasto stane deve aggiungere un terzo il quale soddisfaccia alle prescrizioni dell'art. 4- della legge 4 giu-

gno 4855,
rilevate
gistri

in cui

stabilito

che

le

quote numeriche
re-

sul

terreno siano conservate in appositi

catastali.

Sotto la denominazione" adunque di Libri o Registri


catastali
1

sono da comprendersi seguenti: Vindice numerico o Sommarione nel quale


i
i

ven-

gano

descritti

beni-fondi per ordine numerico suc-

cessivo, quali risultano descritti e numerati sulla

mappa
beni-

originale
2.
11

Catasto sul quale vendono

descritti

fondi suddetti secondo l'ordine

alfabetico dei diversi

possessori a cui appartengono;


3.
Il

Libro figurato sul


le

quale
di
tutti

sono descritte
gli

di-

mostrativamente

figure

appezzamenti
sul

colla indicazione delle

quote numeriche rilevate

terreno per la costruzione della rispettiva loro

figura.

Su questi
1.

libri,

s'inscriver per ciascun

dopo compiuta la mappa appezzamento:


di
Il

originale,

Il

numero

presentato;
partiene;

3.

2.

mappa sotto il quale esso nome del possessore a cui

rap-

ap-

La qualit o destinazione

rispettiva.

190

Una

legge del 1 gennaio 1857 prescriveva poi che

ascun comune avente un estimo collettabile, curasse


introduzione nel
>ro

nuovo
stati

catastro, -secondo

l'attuale

qualit di coltura: 1 dei beni rurali censibili che


censiti; 2 di quelli

on erano ancora
ondo gi
ni,
)i

che es-

stati

censiti

nella

qualit

di

pascolo,
ecc.,

bo-

brughiere,

gerbidi,

ghiaie, alvei

fossero

stati

ridotti a coltura
di

od a nuova produzione: 3
allibrati

talmente
rigui,
3i

quelli

che furono

come non

e che fossero poi stati irrigati,

tenendo conto

diversi

avvicendamenti e delle rotazioni agricole,


bisogni della pratica sono le istruzioni
la

ellissime poi e al tutto rispondenti ai principii della

ienza ed
ite

ai

dall'immortale conte di Cavour sotto


uglio 1857, e relative al

data del

modo

di

procedere nei

lievi

delle generalit fsiche, agrologiche ed econoe

iche,
rali

delle

particolarit
i

agrarie ed economico-

riguardanti

terreni compresi in ciascun

comune,

nissuno, che voglia avere

un

esatto concetto delle

erazioni catastali, lecito dispensarsi dallo studiare


elle
e,

norme,

e noi dolenti di

non poterle qui

ripor-

che formano esse sole un piccolo volume, non xiamo che riferirne il sunto diviso per capitoli,
ito a

dimostrazione sommaria delle cose che noquelle pagine per istruzione completa

o compito di spiegare, quanto ad invogliare altrui


ricorrere a
Ila
I commissari catastali devono nque darei alcuni cenni geo-agrologici relativi alla ma esterna dei monti alle roccie in loro predominanti,

soggetta materia.

'aspetto fisico e produzione della loro superfcie, alla

ma
i

idrografica ed all'aspetto superficiale delle valli,


colli,

forma esterna dei

delle

colline ecc.; alla


ivi
si

o struttura ed alle principali roccie che


trano,

in-

non che

al

loro aspetto e vegetazione delle

200

varie parti, alla forma e condizioni naturali dei valloni,


alle condizioni

geo-agrologiche delle pianure,


laghi, stagni

finalmente alle condizioni geo-economiche del comune:


2 alcuni cenni idrografici
genti
sulle
utili,

sui

sorecc.,

sui

fiumi, torrenti, canali,

roggie
altri

acque potabili e sull'irrigazione: 3


la

cenni

topografici riguardanti, l'ampiezza del

comune

e delle
e'

sue parti principali,


gura, nonch
i

sua giacitura, posizione


le

fi-

suoi confini e

sue condizioni topore-;

grafico-economiche: 4 speciali cenni climatologici


lativi al

corso naturale delle stagioni, alle meteore ed


e

infortuni celesti, alla malaria

malattie

endemiche:

5 particolari
zione, suo
rale,

cenni statistico-economici sulla popolai


e condizione, sul bestiame ru-J

movimento

sulle

altre cose

economicamente
ai

osservabili

;j

6 le generalit agrarie
alle

relative all'indole del

suolo,^

colture e prodotti principali,

metodi

di lavorare
delle!
fo^j

e di

concimare
arative,

la terra, al

sistema di coltivazione
indole e

terre

all'origine,

quantit del

raggio:
quali

finalmente

questi

poveri commissari,

an

auguriamo di tutto cuore di trovare lieve il compito loro, devono tener conto delle generalit e-J conomico-rurali riflettenti le tasse, decime ed altri
oneri,
rustici,
i

pascoli
i

boschi,

il

valore
il

venale dei

fondi

ali

sistemi colonici

confronto fra di

loroJ|zi(

Vi ha fuori dubbio della poesia nello aspettarci fra poco tempo un cadastro generale che risponda sin- golarmente e per tutti i comuni a questi cenni, molti dei quali sono veri problemi, per non vi ha dubbio che se ha da venire un giorno in cui tutto questo/ lavoro sia diligentemente e con unit di concetto con-

dotto a termine, quel giorno segner la pi bella pa-

gina della storia economica d'Italia.

201

Compiute, per
sioni di

felici

rivolgimenti politici,

le

annes-

altre provincie Italiane a quelle Subalpine, e

attisi ognora pi urgenti i bisogni di aumentare ed egualmente distribuire carichi della propriet stabile, trovarono in tutta Italia (cio nelle 59
i
;i

provincie

:ostituenti

il

regno) ben 23 catasti e

tutti

disformi fra

oro. (1)

Allora
ion

il

Governo del Re ricorreva a quel

solito,

ma

sempre

efficace espediente, di far studiare

dauo-

uni competenti la delicata ed intralciata questione di na perequazione anche approssimativa della imposta mdiaria e una commissione di sedici dotti
e pratici

ersonaggi veniva appunto nominata con decreto delli 9 agosto 1861.

Una legge
indiana fra

del
le

luglio 1864 conguagliava l'imposta diverse provincie del Regno, trasfor-

tando, surrogando e supplendo


la

mancanza

di cadastro, o a quelli

anche con quella legge che vigevano nei


si

versi compartimenti.

Certo l'opera del legislatore

)vette allora considerare


ttato dall'urgenza e

come un

fatto provvisorio

non

dalla certezza di

un equo

parto.

Questa la storia delle principali catastazioni in Ora ci accingiamo a dire brevemente della conzione scompartimentale dell'Italia, vuoi per ragioni litiche, vuoi per quelle derivanti dalle propriet
dia.

ibbliche o private.

D Crediamo opera
evoli
;o
si

compendiano

oziosa fare la storia di tutti, perocch le cose pi nelle cose che abbiamo narrate relative
al

ca

milanese ed a quello degli antichi

stati

Sardi.

mi
zi.

Accingendoci a dare alcuni ragguagli


tivi

di

fatto

rela-

alle terre Italiane,

dobbiamo mandare innanzi

du<

premesse che il benigno lettore vorr torre in pace e colla stessa rassegnazione che noi usiamo ne doverle fare. La prima , che per quanto ci siam< studiati di riuscire a dati veramente concludenti e per quanto non abbiamo risparmiata fatica e buona volont nello sfogliare annuari, relazioni e pubblicazioni d'ogni genere, pure siamo lungi dall' aver raggiunti

buon;

non che
diocrit;

la

perfezione, anche solo una lodevole meparli delle operazioni iniziale e queste
si
il

perocch o

seguito della legge del 1855

residuano

pochi circondari non ancora totalmente censiti, comJ ad ognuno lecito chiarirsi consultando gli atti dei

Parlamento, nei quali ogni anno vengono pubblicati


risultati

i!

delle

catastrazioni ottenute; o parli di altre!

notizie,
tirle

ed allora ne trovi quante vuoi; ma a garannon basterebbe l'audacia d'un insegna d'osteriaJ
tuttavia molte notizie, le quali tuttoch slret-

Vi

hanno

tamente dipendenti da un regolare cadastro, pur tuttavolta si sono ottenute o per altre vie o per via di) quello, dove esiste, ed interessano tanto maggiormente?
in

quanto sono

le

prime che cominciano a

far

capo-

lino per dimostrarci l'immensit delle cose che abbia-*

mo

a fare, onde costituire economicamente

l'Italia,

ora

che politicamente l'abbiamo pressoch compiuta. L'alti^ premessa che avevamo a fare prima di entrare in materia,
si

che qui,

come

in tutte le trattazioni di cose

fra loro intimamente connesse, molto difficile scernere ci che tocchi esclusivamente alle dipendenze del

cadastro, senza invadere

il

campo che dovrebbe

riser-

203
irsi

al

censimento,

ai

ragguagli agricoli od a simili

aterie,

ma

a questa difficolt

vedremo
compito

di sopperire

>n ripetendo altrove ci


dire,

che

ci
il

occorrer per intanto


di ritornare

lasciando a chi legge


le

dietro a cercare

notizie di cui abbisogner

anche

avanti.
I

24,

25 o

2()

milioni

di

ettari

che costituiscono
si

superlcie dell'attuale regno d'Italia (1),

sogliono

videre in regioni territoriali, queste in provincie, le


ovincie in circondari,
i

circondari in mandamenti,
i

mandamenti

in

comuni,

comuni

in centri

minori

m
lj

aventi esistenza autonoma, e questi ultimi in casali.


I

signori Correnti e Maestri affermano che

questa superficie di

00,000 ettari, L'annuario del Ministero di Agricoltura e

Commercio

l'anno 1865, ne misura invece

0; ultimamente altre pub-

razioni fecero la fra rotonda di 26 milioni.

204

Ecco un quadro

di

tali

divisioni:

'
q.

3
Regioni
Provincie
Circondari
Mandamenti

s
_

Centri

Superficie

Secondari

K.
in

Piemonte

21

292

1499

618

3830

29004:

Liguria

61

324

296

947

5324
]

Lombardia

23

145

2241

872

2836

22287'

Emilia

25

147

mi
2 iti

L76

1300

'22288

Toscana

13

140

404

929

22271

Marche

56

285

281

604

9715

Umbria
Provincie

31

m
1855

267

583

9632

Napoletane
Sicilia

16
'

56

545

919

1867

85309

24

178

359

61

313

29240<

Sardegna

91

371

19

59

24250

TOTALf

59

193

1686

7720

4193

13368

259320

05
>e

queste cifre

si

vogliono aggiungere quelle riora

tanti

dalla regione Veneta


al

felicemente

ricon-

jnta

resto

d'Italia la

quale

regione
citt,

si

compone

9
)

proviiicie,

84

distretti,

32

36 sobborghi,

borghi, 58603
di

villaggi
q.
si

ed occupa una superficie


avr pel novissimo regno

tale

M,05fl

chil.

Lalia

questo risultato generale.

Regno d'Italia dall'ottobre 1860. Provincie 6$ Superficie 288,379 chil. q. mimi 8542

Per quanto ha tratto poi


e

alla estensione territoriale

provincie e dei circondari del

Regno
tesl

noi

non

fac-

imo qui che riprodurre un lavoro


e spettano alle provincie

compilato dalla
le notizie

ezione di statistica, aggiungendovi infine

Venete, notizie che abbiamo


esatte.

on argomento per credere e per dare come


(il.

Provincia di .\uuruzzu Citeriore, chilometri quadrati


46. Circondarli: Chieti,

951,27. Lanciano, 829,48.

irto,

1080,71.
I.

Provincia di Abbruzzo Ulteriore


rcondarii:

chil. q.

3324,74.
6499,60.

Penne, 1416,25. Teramo, 1908,49.


II.

Provincia di Abbruzzo Ulteriore


rcondarii:

chil.

q.

Aquila, (degli

Abbruzzi)

1753,21.

Avez-

no, 1707,51. Ciltaducale, 1622,63.

Solmona, 1416,25.

Provincia di Alessandria, chil. q. 5055. Circondarli:


qui,
le

885,28.

Alessandria, 859,78. Asti, 961,03. Ca-

Monferrato, 856,15. Novi Ligure, 840,85. Tortona,

t,96\

Provincia di Ancona, chil.

q.

1916,36.

Provincia di Arezzo, chil. q. 3305,91.


Provincia di Ascoli Piceno,
ndarii:
chil.

q.

2095,77. Cir-

Ascoli

Piceno,

1229,39.

Fermo, 866,38.
10675,97.
3017,02.

Provincia di Basilicata, chil. q.


rii:

CirconMelfi,

Lagone-m, 2811,50.
Potenza,

Matera,

80,65.

2566,80.

206

Provincia di Benevento,

chil.

q.

1751,51.

Circor
a

darii: Benevento, 655,82. Cerreto Sannita, 521,69.

!|

Bartolomeo in Galdo 574. Provincia di Bergamo, chil.


Provincia di Bologna,
Provincia di Brescia,
chil.

q.

2660,38. Circondari
2

Bergamo, 1346,54. Chisoni, 815,63. Treviglio, 498,2f


q.

3603,80. Circondari

Bologna, 2215,59, Imola, 652,92. Vergati, 735,29.


chil.

q.

5179,63. Circondari;
Castiglione
deli

Breno,

1311,60.

Brescia,

1335,19.

Stiviere, 808,76.

Chiari, 416,01.

Sal, 939,69. Verol;

nuova, 368,38.
Provincia di Cagliari, chil. q. 13529,92. Circondari
Cagliari, 4167,77. Iglesias, 2823,14. Lanusei, 3291,3:

Oristano, 3247,64.

Provincia di Calabria Citeriore,


1330,81. Rossano, i 506,52.
I,

chil.

q.

7358,0^
2288.3

Circondarii: Castrovillari, 2232,39. Cosenza,


Paola,

Provincia di Calabria Ulteriore


Circondarii: Gerace,

chil.

q.

3924,2

1394,96. Palmi, 1220, 38. Reggic

1308,95.

Provincia di Calabria Ulteriore


Circondarii:

II,

chil.

q.

597

Catanzaro,
(di Calabria)

1724,74.

Cotrone,

1281, 7(

Monteleone,

1651,30. Nicastro,
chil.

1317,26

Provincia di Caltanisetta,
darii:

q.

3768,27. Circon

Caltanisetta, 1559,30. Piazza

Armerina, 1126,4;
7652,18.

Terranova, (di Sicilia) 1082,54.


Provincia di Capitanata, chil.
darii:
q.

Circon

Bovino, 713,74. Foggia, 3619,66.

San Severo

3318,78,
Provincia di Catania, chil.
Nicosia, 1475,67.
q.

5102,19. Circondarii

Acireale, 524,05. Caltagirone, 1654,04. Catania, 1448,43

Provincia di Como, chil. q. 2717,26. Circondarii Como, 1240,23. Lecco, 706,64. Varese, 770,39.

207

rovincia di Cremona, chil. q. 4147,65. Circondarli:

ilmaggiore, 749,78.

Crema, 517,62. Cremona,


7136,08.

,25/
rovincia di Cuneo, chil. q.
a,

Circondario

1015,06. Cuneo, 2839,97. Mondov, 1722,87. Sa-

io

1558,18.
192,72. Comacchio, 696,36. Ferrara, 1727,15.

rovincia di Ferrara, chil. q. 2616,23. Circondarli:


to,

rovincia di Firenze, chil. q.


nze,

5861,32. Circondarii:

3271,22. Pistoia, 736,82. Rocca San Casciano,

9,27.

San Miniato, 834,01.


Forl,
chil.

rovincia di
sua, 719,97.

q.

1855,29.

Circondarii:

Forl, 641,24.

Rimini, 494,08.

rovincia di Genova, chil. q. 4113,53. Circondarii:

enga, 608,83.

Chiavari,

896,72.

Genova,

954,66.

ante, 640,61. Savona, 1012,71.

rovincia di Girgenti, chil. q.


Dna, 918,70.

3^1, 35.

Circondarii:

Gioenti, 2028,87. Sciacca, 913,78.,


Circondarii:

rovincia di Grossetto, chil. q. 4434,59.


rovincia di Livorno, chil. q. 325,67.
)rno, 93,62, Isola d'Elba,

232,05.

rovincia di Lucca, chil. q. 1493,64.


rovincia di Macerata, chil. q. 2736,81. Circondarii:
erino, 1048,93.

Macerata, 1687,88.
q.

rovincia di Massa e Carrara, chil.


darii:

1760,46. Cir-

Castelnuovo

di

Garfagnana, 491,15. Massa e

ara,

851,06. Pontremoli, 418,25.

rovincia di Messina, chil. q. 4578,89. Circondarii:


roreale,
7,40.

1030,70.
875,94.

Messina,

1184,85.
2992,54.

Mistretta,

Patti,

rovincia di Milano, chil.

q.

Circondarii:

iategrasso, 557,63. Gallarati, 501,56. Lodi, 746,50,

no, 762,24. Monza, 424,61.

rovincia di Modena, chil. q. 2502,25. Circondarii:

208

Mirandola, 465,40. Modena, 892,79. Pavullo, (nel Fri*

gnano) 1144,00.
Provincia di Molise,
chil.

q.

4603,94.

Circondario

Campobasso, 1270,79. Isernia, 1928,82. Larino 1404,33 Provincia di Napoli, chil. q. 1110,52. Circondar
Casoria, 263,44. Castellamare di Stabia, 283,59.
poli,

Na^

346,61. Pozzuoli,
di

216,88.
chil.

Provincia

Noto,

q.

3697,12. Circondar
Siracusa, 1084,43.

Modica,

1550,21. Noto, 1062,48.


chil.

Provincia di Novara,
Biella,

q.

6543,50. Circondariii
Paij

960,48. Novara, 1378,11. Ossola, 1452, 49.


Valsesia, 775,06.
chil. q.

lanza, 719,61.

Vercelli, 1257,75.

Provincia di Palermo,

5086,91. Circondariii

Cefal, 1238,05. Corleone, 1048,49. Palermo,

1205,89

Termini Imerese, 1594, 48. Provincia di Panna, chil.

q.

3239,67. Circondari^
63.

Borgo San Donino, 929, 84, Borgataro, 716, ma, 1593,20.


Provincia di

Pa

Pavia, chil. q. 3329, 51. Circondari!

Bobbio, 675, 03. Lomellina, 1107, 87. Pavia, 766. Vo

ghera 780,61.
Provincia di Pesaro e Urbino,
condarii: Pesaro, 831,47.
chil. q.

2965,31. Ci

Urbino 2133,84. Provincia di Piacenza, chil. q. 2499,78. Circond rii: Firenzuola, chil. q. 990,16. Piacenza 1509,62 Provincia di Pisa, chil. q. 3056, 08. Circondare
Pisa,

1561,72. Volterra 1494,36.


chil. q.

Provincia di Porto Maurizio,

1210,34. Cii

condarii: Porto Maurizio, 531,30. San

Remo 679,04
q.

Provincia di Principato Citeriore,


Circondarli:

chil.

5480,

9j

Campagna 1574,

74. Sala Consilina 1425,09!

Salerno 1153,78. Vallo (della Lucania) 1327,40.


Provincia di Principato Ulteriore, chil. q. 3649, 2

Circondaci: Ariano

chil. q.

1135,09. Avellino 1190, 93

Sant'Angelo dei Lombardi 1323, 18.

200

Provincia di Ravenna,
enia, 711, 35.

chil. q.

1922, 32. Circondarli:

Lugo 856,57. Ravenna 854,40.


Leggio
nell'Emilia,
434, 36,
chil.

Provincia

di

q.

2888.

condarii Guastalla,
53, Oi.

Beggio

nel!' Emilia,

Provincia di Sassari chil. q. 10720, 20. Circondarli: *hero


>sari,

1184,80.
1N77,.')0.

Nuoro, 3158,00.

Ozieri,

2355,45.

Tempio Pansania 2144,65.


Siena, chil. q. 3793,42. Circondarli:

Provincia

di

ntepulciano 1255,90. Siena 2537,52.


Provincia di Sondrio, chil. q. 3259,81.
Provincia di Terra
darii:
di
chil.

Bari,
q.

chil.

q.

5937, 52. Cir-

Altamura,

1956,18. Bari (delle Pu-

L79,9*.

Barletta,

2192,08.

rovincia di Terra di Lavoro, chil. q. 5974, 77. Cirdarii:


..VI.

Caserta, 120!), 94. Gaeta, 1589,41. Nola, Piedimonte d'Alile 983,66. Sora 1623,24. 'rovincia di Terra d'Otranto, chil. q. 8529, 88. Cirdari: Brindisi,
chil.
q.

2502,54. Gallipoli, 1484/10.

xe, 1709,21. Taranto, 2774,03.


rovincia di Torino, chil. q. 10269, 53. Circondari!";
sta,

325i,*<7. Ivrea, 1544,78.

Pinerolo, 1456. Susa,

!9, ir,.

Torino, 2684,42.
di

Rovincia

Trapani,

chil. q.

3145,51. Circondario

amo, 975,40,
7, 29.

Mazara del Vallo, 952, 76,


chil.
q.

Trapani

rovincia di

Umhria

9632, 80. Circondarti;

igno, 923,26,

Orvieto 1044,07. Perugia

3495,61,

1371,94. Spoleto, 1712,01. Terni, 1085,37.


otale del

regno

chil.

quad. 259320, 31.

Icco ora l'estensione delle provincie


li

Venete per

le

non possiamo ancora dare

la sotto

divisione per

ondarii.

lantova, chil. quad. 1252; Belluno


14

3230; Padova,

210

2141; Rovigo, 1107; Treviso, 2433; Udine, 6581; Venezia, 2548; Verona* 3382; Vicenza. 2632.
Il

suolo

del

regno
si

d'Italia,

sempre secondo que

23
a

catasti

che

sono consultati per cavar queste nosi

tizie e

che spesso anche

sono dovuti interpretare

lume d'induzione presenta poco pi


soggetti alle

e ad equilibrio di approssimazione

di 211 chil. q. (21,141,400 ettari; imposte fondiarie, e 4,636,300 ettari che o per naturale infecondit o per essere destinati a pub blici usi, non sono imponibili.

L'estensione poi del terreno incolto :


Stagni, valli e paludi
e di
ett. ett.

1,018,702 nel Regno

1,202,334 in tutta
3,116,412 in tutta
selve

Italia.

Terreni incolti
e di

ett.
ett.

2,615,175 nel Regno


Italia (1)
i

L'estensione

dei

boschi e delle

per tutto

Regno, secondo una recente pubblicazione del Mi nistero di agricoltura di ett. 4,220,775. Le province Napoletane, le Romagne, le Marche, l'Umbria e h

Toscana vincono nella selvicoltura

tutte le altre

pr

vincie d'Italia, tra cui ultime per questo rispetto,

som

Modena

e la Sicilia.
ci

Nel capitolo relativo all'agricoltura noi


debito di esporre tutte
lo
le altre notizie

fa re me

che interessane
si

studioso

per questo rapporto e dai quali


parti
d'Italia

fari

manifesto che se alcune

vanno

giusta-

mente superbe di una svariata e ricca agricoltura, fi per doloroso contrasto la grande estensione delhjn
terre abbandonate ed infeconde che nel
la sesta parte del suolo
;

proporzione questa

Regno tengonc la quah

non

varia gran fatto per le altre regioni Italiane. I perch ognuno possa far giudizio di quello che ci<

[l)

Correnti e Maestri annuario 1864.

211

mporti, diremo subito, che la Francia, tanto pi grande


ell'Italia,

Di questo
aini.

ha minor vastit di te.rre improduttive. non vogliamo dare tutta la colpa agli uole Scogliere,
le

Le

Alpi, gli Apennini,


i

lagune,

sabbie, le lave,
[a

ghiacciai

vogliono

il

loro posto,

non pu negarsi che molti paesi sieno intristiti per ifetto di provvidenza civile. E ce ne fanno prova
uelle terre,

deserte ora o abbandonate

all'aria

ma-

gna, le quali un tempo, furono tra le pi popolose

prospere del mondo.

Le condizioni
ardegna e della
la

fsiche e geologiche del Lazio,


Sicilia

della

non sono punto mutate. Nulla


alle

'insuperabile impedisce che la salubrit, la fecondit

popolazione sieno restituite


di

lagune venete,
alle foci

He paludi
el

Aquileia,

alle

lame intorno
Tirreno,

Po. Gli stagni d'Otranto e del Golfo Ionio, e quelli


estesi delle

nche pi
alerno,

rive

del

da Pesto a

da Pozzuoli a Baia
le
i

e fino all'estremit del

olfo di Gaeta,

acque marcide che s'impozzano da


lidi

erracina, lungo

del

Lazio e dell'Etruria,
il
il

sin

resso le foci dell'Arno, e che sotto

nome

di

Malo-

emme occupano un quarto


cano,
io

di tutto di

territorio

non sono pi
a'
i

insanabili

quel che nel medi

evo paressero
dei

consoli di Milano,

Lodi e di

rema,
>ci

laghi pantanosi

che facevano siepe in sulle


e

Lambro, dell'Adda e del Sevio. Tutto sommato, un buon terzo dei quattro
di terreni valicosi,

pi

ilioni di ettari

paludosi e incolti

Italia

potrebbe venire,

il

con
(1).

opere d'arte, restituito


lo Stato

fecondit e sanificato

Non
ttarsi

per nostro pensiero, che

debba

pi-

carico di questi lavori. Basta ricordare quello

(l)

Opera

citata.

212

che

fin

qui spesero,

con dubbio

esito,

le

pubbliche
ci,

amministrazioni dei varii

Stati di Italia

per far
i

che assai fruttuosamente avrebbero potuto


spendo intorno
al

privati.

In Toscana, per esempio, senza tener conto dell'enorme

lago di Bientina, per bonificar le


col
Giusti,

maremme,
dal

si

asciugarono, a dirla

pi di

18 milioni di lire (dal

1829

al

4858

L. 16,912,744; k

1859

al fine del

1860 L. 1,318,086).
le cos

Nelle provincie Napolitane le spese per

dette

bonifiche

in

soli

sette

anni
si

(1855-1862) ascesero a
lavora
le

L. 14,399,466.

Vero che
si

in

quarantadue
con poco
metter
le

luoghi diversi, e cos


frutto.

sperdono

forze

Che sarebbe
le

se lo stato

volesse

mano
i

a domesticare coll'irrigazione gli scopeti,


le

groane,

vande,

brughiere,

sabbioni della Valle del Po,


i

fi

e a sanar colla venatura sotterranea

campi marciosi

delle Pontine?

Ottimi frutti invece diede t'industria privata nel Polesine,

nelle Valli

dell'Adige e del

Brenta, e princi
di

palmente

sul Ferrarese,

dove

in
di

meno
il

un decennio
|re

furono redenti 21800

ettari

terreno, e introdotte

buone macchine
menti
vi

idrofore, senza che

Governo

altri-

concorresse,

che

coll'accordare

l'esenzione

dei dazi per le

nuove macchine.

Altra insigne opera

dobbiamo intieramente all'industria e al coraggio di un privato, il Principe Torlonia, che con romano ardimento ripigli, a tutte sue spese, lavori per vuotare il lago Fucino, restaurando ed ampliando l'emissario
i

Claudio, che fu
l'agosto 1862,

riaperto

felicemente alle acque nel-

e che,

se gli effetti terminativi rispon-

deranno

alle

prime esperienze,

conquister all'agri-

coltura 16 mila ettari di ottimo terreno alluvionale.

Studiando

la costituzione della propriet,

gini occorrono

prima

di tutte le altre.

due indaQuanti sono i

213
:ittadini
Iella

che

hanno parte

nella

propriet

del suolo

patria?

mbblica,

come

Propriet che quasi potrebbe chiamarsi quella che non si pu nascondere,


tutte
le

trafugare, e che pi di

altre

soggetta

illazione e alla onnipresenza delle

leggi.

In

quante
la terra

enute, o che dir vogliasi, aziende


lestinata all'agricoltura? e

divisa

enute e

si

come si spartiscono queste distinguono, non tanto per ragione di amdi

ninistrazione, quanto per ragione

coltura?
fa

Di

meste
Se

tre

quistioni spesso

non

se

ne

che

una: e

londimeno sono
i

affatto diverse.

catasti fossero

regolari

sopratutto
alla

regolardella

nente conservati per


>ropriet
si

modo che
la

statistica

aggiungesse

storia di essa,

sarebbe a-

jevolissimo rispondere a cotesti quesiti.

Ma non po-

endo

far altro,

forza accontentarsi delle notizie che

i sono potute cavare o dai catasti imperfetti, o da nalferme induzioni. Le seguenti tabelle daranno, se

ton altro,

l'idea delle notizie

che

si

ponno raccogliere
di-

ispetto allo stato della propriet fondiaria nelle

erse parti del regno.

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La Francia, con una


1,657,129
ettari

superficie

censita

che

di

conta 126 milioni di appezzamenti,

2,822,728 poste dei possessi e 7,139,214 proprietari,


nd' che col, anche ragion fatta delle differenze di
uperficie censita e di
ielle

popolazione,

il

frazionamento
Italia,

propriet maggiore che non in

pi nu-

merosi gli articoli dei ruoli, della 'contribuzione foniaria e pi


Ila

ragguardevole

il

numero

dei

partecipi

possidenza.

216

La propriet

dei privati la regola.

Ma

v'ha

un
sol

immensa

vastit di terre,

che

sono concesse
corpi morali,

imperfettamente o non sono concesse


stria privata.
istituti

affatto all'ind
g

Lo

stato,
il

comuni,

pubblici,

clero,

non

solo

hanno

edifzi e ter

reni riservati all'uso pubblico e sociale;

ma

possedon

anche a modo di privati proprietaria fondi rustici 01 urbani, da cui ritraggono una rendita. Oltre a ci molte terre sono soggette a servit ed a pubblich prestazioni fisse, che rendono difficile e spesso impos
sibile ogni

mutamento

di

forma, di possesso e di coltura


propriet
fondiaria

Questo vario atteggiarsi della

che comunque costituisca l'eccezione,

importa pur
apparir

grandemente

e agli

statisti e ai giuriconsulti,

chiaramente dal prospetto che segue:

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217
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diioni

una rendita censuaria totale di 551 poco meno del quinto in mano al demanio, Comuni, al clero regolare e secolare, alle opere di
|

cosi sopra

eficenza, a possessori

insomma che
il

trovansi nelle

adizioni

meno

acconcie ad ottenere

maggior red-

218

dito dagli stabili.

Quelle

stesse

propriet,

confidai
rei

all'industria privata.
dita di

Potrebbero dar un annua


cos di

162 milioni accrescendo

ben sessan

quattro milioni la rendita del territorio italiano.


Vuoisi avvertire che
i

5 milioni, indicati nel nosti


ecclesiastica
e

prospetto
l'Emilia,

come

rendita della cassa


le

de

risguarda soltanto

Marche

l'Umbri;
<

non avendo ancora la cassa succitata estese le sue perazioni alle Romagne, al Modenese, ed al Parmes

Cos le opere pie che per l'Emilia secondo il prospet possederebbero beni stabili per una rendita di 3,81

milioni devono realmente goderne una maggiore, pe

che quella che noi riportiamo non


Provincie ex-pontifcie.

risguarda che

PARTE
-

2*

POPOLAZIONE AGRICOLTURA E INDUSTRIA

221

CAPO SFXONDO
Statistica della Popolazione

Nozioni Generali
due dementi fondamentali della

M.MAUIO:

1.

Analisi dei

condizione economica, territorio e popolazione nei


loro rapporti colle forze produttive del paese e fat-

condizione ecoLeggi generali che regolano l'accrescimento o la diminuzione di popolazione. 3. razioni amministrative dirette ad accertare i
tori principali in cui si risolve la

nomica.

fatti

relativi alla

popolazione.

due elementi costidue elementi fondamentali ogni condizione economica, quelli che denotano soli enz'altro criterio la civilt di un popolo, il ben ese l'agiatezza di una nazione.
erritorio e popolazione sono
di ogni statistica,
i i

ivi

Jn territorio misero di popolazione significa povert

produzione per
lei,

la

mancanza

di

uno

dei tre fattori

lavoro, capitale e agenti naturali; popolazione

za territorio o in altri termini popolazione in ecso relativamente ai


o,

mezzi di produzione del terri-

denota una miseria opposta cio mancanza di


supina ignoranza anche dei pi elementari

videnza negli uomini, abbrutimento, qualche volta


ssa e
eri

di

una sana morale.

222
Si detto

con molta verit che dovunque sorge un

spica nasce

un uomo; ma l'uomo pu egli nascere) vivere dove non sorgono spiche o queste sono iq pari ai bisogni di tutti? Una strana dottrina econ( mica, abbiamo detto altrove (1), era ne' scorsi tem]
invalsa,
e

consisteva nel considerare la popolazioi


e

soltanto

come mezzo

non come scopo

della prodi

zione. In altri termini, in questa stupenda ed


lotta

eroi

che dura dal principio d'ogni cosa creata fra l'uon che cerca di migliorare la sua condizione strappane alla natura i segreti della fertilit e di tutte le foJ produttive, e la natura resta che gelosamente li tiei
nascosti,

dimentic qualche volta una di queste r sistenze, e credendo che bastasse la presenza dell'uon per vincere e domare, la natura gli si gridato ci
si

spaventevole imprudenza cresci

e moltiplicati;

quai

pi saranno

gli operai,

tanto

maggiore sar la
e

duzione. Si promisero

premii ed incoraggiamenti!

padri di dodicesima prole,


perti

con

asili

d'esposti,
si

con una

carit molto dubbiosa,

foment!

vizio e la

imprevidenza, preparando ad una gene!


tutti
i

zione innocente

gradi della miseria, e della

pravazione che suol esserle compagna.

A giorni che corrono, gli uomini pratici cominciai ad intendere che egli un errore gravissimo que di considerare la popolazione come mezzo, anzic come scopo della produzione e che per rendere j attiva e meno costosa la produzione stessa, non co
viene aumentarne spensieratamente
il

consumo,

rocche

consumi improduttivi stanno a carico de societ e la misura della prosperit tanto nazionale e
i

famigliare consiste nella soddisfazione dei bisogni e

(1)

Elementi

di

economia

politica,

capo 3 della popolazione.

223
derii degli individui
lero pi o
3

che

la costituiscono e

meno

elevato dei

non nel membri che componrispettare all'estero

queste associazioni.
stato trova la forza di farsi

mantenere all'interno il diritto pubblico e privato, na popolazione robusta ed educata, quand'anche o numerosa, purch non stentata ed abbrutita dal
>

e dalla miseria.

famiglia

si

perfeziona

moralmente

e material-

te in

ragione dei
i

tenere

mezzi di cui pu disporre per singoli membri che la compongono in una

ta agiatezza
i

alimentata dal lavoro, confortata dalle domestiche.


e l'altra

una

degenerano se

il

consumo

giornaliero

ra le forze produttive.

no

verit
i

elementari e chi volesse

oggi

giorno

ovare

privilegi

che

la

legge Julia Popea accordava

adri di

numerosa

famiglia, o scagliare
la

l'anatema

ro
iato
ia

celibi,

come

legge

ebraica,

punire

il

non solo, ma s anche la sterilit come in ed anche in Roma, sentirebbe di far opera
alla

raria

dignit
leggi

volta quelle

ed indipendenza umana; pur antiche rinnovate in tempi a

pi vicini, misero profonde radici, e quando fuposte al crogiuolo della critica, determinarono

sime grida d'indignazione, quasich la lunga condine avesse potuto talmente consacrarle, da rensacrilego chi osasse,
ettrie

non che

disconfessarle, as-

anche solo ad esame. >i sappiamo che il lavoro ed il capitale (compreno sotto quest'ultima denominazione anche le forze rali) determinano la produzione. Aumentando il
-o,

cio gli uomini,

si

pu
la

egli

sare in

egual proporzione

aspirare ad auproduzione? Rispon-

diamo

di no: anzi tutto

perch

la

formazione dei

ca-

pitali che l'uomo pu creare coi prodotti risparmiali e destinati a nuova produzione, lenta e difficile assai pi che non l'accrescimento della popolazione, poi ed

essenzialmente perch

capitali

che

ci

arrivano

dalle

forze naturali, e sono quelli che direttamente contribuiscono alla prodazione, sono limitati dall'estensione

del territorio.

Per quanto

si

affatichi

l'uomo, non

p<*

tra oltre ad un dato limite

si

voglia pure lontano


si ri-

spingere

la

fecondit della terra dalla quale


alla vita.

, lo traggono tutte le cose necessarie ripetiamo, che questo limite appena prevedibile, pe>

Vero

rocche

quattro quinti delle terre coltivabili giacciono

ancora incolti, e dai progressi delle scienze, della chimica specialmente, si possono sperare miglioramenti grandissimi atti all'aumento della produzione ma pur
;

nondimeno, razionalmente parlando, non puossi noi prevedere un maximum, raggiunto il quale le forze pr*
duttive
si

arresteranno.

dice: la popolazione ella suscettiva di qui st'aumento indefinito che la ragione nega alla proda*

Ma

si

zione delle ricchezze?

l'uomo e

la

creativa alta

Rispondiamo di s, perocch donna portano con loro la potenza pri a generare altri uomini ed altre donni
facolt,
e cos fino
all'infinito.
Il

dotati della stessa

altri termini, se 1000 uomini ed altrettante donne pofl sono a capo ad un certo tempo avere 4000 figliuoli non vi ragione alcuna per cui questi figliuoli da canto loro non possano in egual tempo avere un nu-

mero che
nitori,

stia

a loro

come

essi

stavano

ai

loro g

e cos fino all'infinito.


insite
vi

Queste cose sono


noverarle.

nell'ordine

naturale del
atti

cose, e non crediamo

siano argomenti

coi

!-

Onde
Due

a questo punto abbiamo due termini; prodaragionevolmente limitata, popolazione possibil-

ente indefinita.

Ma si oppone, e fondatamente, che gionamento non si tien conto degli


ntra

in

Luti

ostacoli che

in-

popolazione oporzione, e che se


la
e a

svilupparsi

nella

anzidetta
ina

vero
altri

che un

nna possono generare

uomini ed

altre

donne

dotati delle stesse facolt potrebbero molti] rapidit straordinaria, non men vero per che

tatto

questa Poterai non

in atto, trattenuta

come

trova, dalle repentine ed intempestive morti

del

naie particolarmente dalle pestilenze, dalle carestie,

guerra e da tutti gli altri flagelli da Dio provvidenziale a rattenere nei giusti limiti soverchia popolazione. Anche nel regno vegetale ed aldini inferiori esseri del regno animale, noi troni o esempi di tanta som abbondanza di potenza rila
i

duttiva da rendere
.^a

tutta

sa

per poco meraviglioso che la coperta di questi esseri: ma ognuno dalla maraviglia quando si fa a considerare gli

non

sia

tcoli

che questi esseri incontrano nella loro proazione indipendentemente dalla loro potenza ripro grandissima, i L'asvatta albero deidove estrinseci ostacoli non l'impedissero, ebbe con un solo fusto boscare ed ombreggiare empo non lungo tutta la terra, e una sola copia

liva,

che

dia

iringhe potrebbe in 10 anni popolare tutte le acque pianeta, dove nessuna causa esteriore si opponesse naturale sua moltiplicazione,
al

che

si

deduce che tanto

la

potenza propagatile

ito gli ostacoli che la

frenano stanno nell'ordine

rale delle cose, ordine stabilito dalla Provvidenza uale tutto regge con calcolo assai pi prefiso che
l r

non siano

le

teoriche

degli

uomini.

Perci

si

lasci

crescere e moltiplicare la malattie, la guerra la deciin eccedenza, la fame, le delle cose: tre Ci nell'ordine naturale

popolazione: quando sar

meranno. scile adunque


Egli
si

et

mulliplicamini.

appunto contro questa anti umanitaria lev la voce. teoria che l'inglese Malthus di questo grande Colpito profondamente lo spirito

filosofo
vili

ed economista dai disordini

delle societ ef

raddoppiamento delle pop e dalla circostanza del paesi soggetti alla coron lazioni in taluni luoghi dei del Nord ed altrove, e dell

Brittanica dell'America altri, mento progressione della mortalit in moltissimi e dell classi delle lo spettacolo della degradazione manife maggiormente quali erasi

popolazioni

fra

le

era quasi sempre costante e statistici constatato eh uniforme, dopo avere con dati popolazioni la vita umar in quelle classi ed in quelle media minore che appo quelle clas
stata la prolificazione,

ha una durata
dove
bile,
la

arriv a

ed invine miseria non svolgesi spaventevole natura la mentre che conchiudere

cura della specie, non ne gli individui i qui poi affatto degli individui, e che alla specie dota avevano la fortuna di appartenere
era 'presa moltissima
di ragione,

dovevano sostituire
ai

la

loro

illuminata

previdente volont

opporre
nascite.

alle stragi

ciechi stimoli della natura on della morte un difetto di sovercl

tato
si

nel suo tr Tutta la teoria di Malthus, sviluppata popolano* di principio Saggio sul intitolato
:

pu ridurre a queste proposizioni: 1 La produzione spinta ed aiutata anche da tutl non p mezzi che l'uomo pu avere a sua disposizione che progresso mai accrescersi di pi che con un

ZZI

otrebbe assimilare a quello dei numeri aritmetici: di i, pu arrivare un giorno in cui essa tocchi il suo mite ultimo.
2

La popolazione invece ove

nessun ostacolo

la

ittenga,

tende a moltiplicarsi con una rapidit geotrica. Di pi la sua moltiplicazione infinita. 3 Ma vi sono degli ostacoli che frenano lo svolrsi della popolazione, la quale non pu esistere ove >n esiste una corrispondente quantit di mezzi di stentamento.
Questi ostacoli sono di due sorta
essivi.
:

preventivi e re-

4 Gli ostacoli preventivi sono la moralit, la previnza, la ragione dell'uomo.


I

repressivi sono le malattie, emigrazioni spontanee ecc.

le

carestie, le guerre,

la previdenza ed anche tendono a guarentirlo in un coi oi figli dalla miseria e dalla morte immatura. secondi distruggono con legge inflessibile una poazione, che per non aver saputo imporre al proprio
[

primi, consigliando all'uomo

sacrifcio presente

si moltiplic pi ramezzi di sostentamento, e deve ci essere richiamata a pi ristretto numero. E meglio insegnare agli uomini di attenersi

nto una volontaria astinenza,

amente che non

ai

che coir allettarli al matrimonio indo non abbiano i mezzi di sostentare una famiglia,

zzi

preventivi,

renderli vittima della distruzione e della morte.

Esposta

fin

qui,

in

ogni

sua parte,

la

teoria

eco-

nomica

della popolazione, nel senso

scientiiico della

di presente ad parola, stimiamo opportuno discendere ha perstatistica la una delineazione delle leggi che essa haj che messo di assegnare, non che dei fatti

raccolti intorno allo

importante problema che stiamo

esaminando. Ma prima
tistiche della

di tutto, giova

domandare

se

veramente
la

della parola, leggi staesistano, nel senso scientifico

popolazione? Una legge suppone

co-

effetti, data stanza nella riproduzione degli stessi

una un noi possediamo bene, stessa causa operante. Or

numero

d'osservazioni
che,
nei

sufficiente

per autorizzarci ad
sotto
i

affermare
sussista?

varii

rapporti

quali

la

popolazione

pu venir

considerata, questa

costane

diprima giunta, un ignaro di queste materie legg esistano rebbe forse di no senza esitare. Che

(direbb'egli) nel

dei corpi inerti, nello sviluppi geologica dei terreni successione delle piante, nella al mondo della ma appartenenti ed in altri fenomeni

mondo

teria

si

di fatti

comprende e si ammette: ma che in una seri condizion che non dipendono solamente da

tisiche e materiali,

ma

eziandio e

pi dalla volont

sia possibile assegnar e dal libero arbitrio dell'uomo, sommamente dii vere leggi che li governino, cosa

ldie a potersi riconoscere.

Ma
a

queste difficolt e questi dubbi scompaiono


si

toste

appena
tanto

affaccia
si

una importante
di
fatti

distinzione.

Fin

che

parla

morali

dell' individue

ia

sua volont incoercibile

libera

si

sottrae all'imdal-

pero di leggi assolute ed invariabili;

ma appena
appena
fatti
ci

'individuo passiamo alle

moltitudini,

sol-

eviamo ad applicare
l

alle

osservazioni dei

sociali

principio dei grandi


perturbatrici
si

numeri
la

tutte le cause variabili


e

dileguano,

sottentrano

le

sole

ause costanti. questa

base razionale su cui sono

ondate
lascile,

le

leggi

statistiche

concernenti

il

numero

a natura dei delitti, la quantit dei

matrimoni^ delle
slati

delle morti, ecc., ecc.


la

Or bene,
nciviliti

quantit di osservazioni che negli


raccolte intorno
ai

sonosi

)opolazioni tale e tanta,

movimenti delle da permetterci di dedurre


possibile

on

la

maggiore sicurezza
si

alcune

proposile

ioni generali,

alcune espressioni numeriche,


di

quali

ppunto

convenuto

chiamare Leggi

statistiche

elle popolazioni.

III.

Oneste leggi ed
ipo>ano
ve,
i

fatti

dai

quali esse sono desunte

sopra due distinte operazioni


i

am minisi ra-

Censimenti ed

Registri dello stato civile.

I censimenti, nei paesi retti a civile governo, fanno onoscere principalmente: 1 la popolazione divisa er sesso, per et, per stato civile, per culto, per

azionalit,
lero

per residenza urbana


;

o rurale;

il

nuin

delle famiglie

3 quello
in

delle case. In alcuni


in
si

ioghi,

come

in Francia,

Prussia,
in Italia,

Baviera,

ustria ed

ultimamente anche

aggiunsero

230

a coteste nozioni quelle concernenti le principali infermit che affliggono le popolazioni, segnatamente l'alienazione

mentale,

il

sordo-mutismo,
si

la cecit.

La,

popolazione specifica d'ogni paese

desume parago-;
censimento,

nando

la cifra degli abitanti accertata dal

con la superficie della contrada. Paragonando poi fra; loro le operazioni censuarle ed i loro risultamene
in varie successive epoche,
si

ottiene la

media

dell'au-

mento annuo delle popolazioni, e per conseguenza del loro radsi pu determinare il periodo probabile
doppiamento
(1).

pu mandare ad esecuzione un cen(1) I metodi tecnici con cui si simento, sono di due specie; l'uno riverbero delie istituzioni di un potere] rappresentaassoluto e l'altro emanazione dei privilegi di un governo
tivo.

Secondo

il

primo

le

indagini sul

numero

degli abitanti sono con-

quale! dotte esclusivamente da quella, che si suole chiamare autorit, la governativi, che vi applica un apposito personale composto di ufficiali vanno di casa in casa raccogliendo le note intorno allo stato delle fa-

agenti, e miglie, e per l'intervento immediato che si incontra di tali fors'anche perch l'osservazione del fatto interviene direttamente pefl mezzo loro, fu detto metodo diretto. Niun pregio particolare distingue! questa maniera di compiere le indagini del censimento, anzi V accordd
in ci cogli

uomini pi

rispettabili della scienza e giustificati dalle pra-j

tiche dei governi pi

civili,

non possiamo non dubitare dell'ubiquit

ed onniveggenza degli agenti cui commessa questa delicata bisogna/ Lasciata alle sole sue forze ed ispirazioni, la burocrazia non basta e di luogo alle lentezze ed incorre negli errori che sono la conseguenza del sistema della numerazione successiva, dalla quale d'altronde non ponno prescindere i governi assoluti: e realmente perch essi adottassero il si stema della simultaneit, converrebbe che con ingente spesa moltipliloro delegati all'infinito, oppure associassero al proprio compito! cassero concorso gli amministrati. Ora noi sappiamo come da parte loro cotesto non sia n desiderato n richiesto, e come per ci che concerne i cit^ unladini., antipatie profonde ed insormontabili rendano al dispotismo
i

possibile la cooperazione

Questo per quanto riguarda

Che
il

se

il

sistema in

spontanea degli amministrati. governi assoluti. i esame si volesse tentare dai Governi che hanno
individuali,
sto pei si troverebbe allora un, ad adottarlo in quella necessit della intera
la

sentimento dei

diritti

dire impossibile, ostacolo

venzione dei deputati

al

censimento

quale costituisce poco

meno

di

231

tendono conto del nu~ nero annuale delle nascite, dei matrimoni, delle morti
I

registri dello slato

civile

delle migrazioni.

Innanzi di scendere ora a riassumere le altre nozioni


i

fatto

che

vi si

riferiscono,

crediamo prezzo dell'opera


errori che molto
chi troppo

avvertire
si

smente
enza
il

una specie di commettono da


si

frequen-

leggermente e

necessario corredo di svariate cognizioni ecoe statistiche

omiche

avventura in questa maniera


pi che
il

'indagini.

di

vero,

numero

o la cifra

elle nascite,

quella delle morti pu servire di misura

ell'agiatezza e del

grado d'incivilimento d'un popolo,


al

ome pure
minare se

d'indicazione

pubblicista che voglia esa-

la

popolazione abbia o no raggiunto peranco

limite che ella


arsi al

non pu oltrepassare senza condani

pauperismo. Interrogando
la

registri mortuari],

scrutando se
agonata
al

proporzione dei decessi annuali, patotale dei viventi,

numero

minuisca, puossi senza

aumenti o didubbio trarre dai risultamenti

oa rei
re di
Fallibilit

'

di

oro

i<-

ilio

rivestendo un 'tantino anche

il

ne nelle ricerche dei censori.

adunque

degli agenti incaricati di tante e tanto complicate


i

servazioni, successivit delle operazioni, e incostituzionalit sono


tti del

di-

metodo dii Rimane il metodo

indiretto, quello cio nel

quale

le

popolazioni sono

liamate a censirsi senz' altro intervento se non quello di ufficiali aministrativi o di cittadini che prestano spontaneamente e gratuitamente
il conconsegnare e ritirare una carta, uantunque l'osservazione non intervenga qui direttamente, pure queo metodo risponde assai meglio dell alti o alle ragioni di convenienza

Dp-ra loro, limitata

anche, quest'opera, per quanto riguarda

tto cogli individui e colle famiglie, al

e esistono fra
l

governo e governati

e a quella dell'economia, valendosi

concorso gratuito della cittadinanza e finalmente alle ragioni della

ienza la quale

orazioni, mila
illa
li

non senza motivi insiste sulla contemporaneit buona volont degli ufficiali censori e pi che
e

delle
tutto

fiducia reciproca fra numeratori

numerati perch siano credi-

le notizie ottenute.

238

ottenuti qualche

guida od indizio meritevole

di fede

intorno allo slato economico e civile della popolazione.

Ma anche
si

qui
le

si

cadrebhe

in errore se

per avventura

limitassero

ricerche alla proporzione assoluta delle

morti,

senza aver

riguardo

alle

sue relazioni con

le

varie et dei defunti.

soluta stessa

Imperocch la proporzione aspu rimanere numericamente identica in


essenzialmente diversi.
Se.
la

pi modi ed in pi casi

per esempio,
energia

mortalit,

per una causa qualsiasi,


e produttivi,

venisse in un paese florido e prospero a colpire con'


la classe degli
al

uomini
stesso
il

utili

ri-

sparmiasse

tempo

quella dei bambini,

rie

manendo

del

resto identico
nascite,

numero
si

delle

morti

quello delle

infallibilmente

accadrebbe che
troverebbe danpro-

quella popolazione, dopo varii anni,

neggiata ed avrebbe perduti


sperit;

molti

elementi di

eppure la perdita che essa avrebbe subita non sarebbe punto accusata e rilevata dalla osservazione statistica che fosse stata fatta di tale maniera. La cifra delle morti, per se stessa ed isolatamente esaminata, pu benissimo servire a due utili e conclusivi insegnamenti quando la ricerca dello statista sr
limila ad indagale se
lice,
il

tale

anno

fu

pi o

meno

fe-

pi o

meno

disastroso di un altro.

Imperocch quando una grande carestia, una pestiuna guerra od altra calamit affligge il corpo sociale, uno dei primi effetti che ne risultano vera mente la crescente mortalit.
lenza,

Ma se, invece di restringersi a questo capo speciale, Tindaginesi estende a rintracciare, ingenerale, il grado
e gli elementi di forza,
di di

benessere e
morti,

di

prosperit

un paese,

la cifra delle

come

quella delle

nascite,

per se stessa insufficiente all'uopo; e ci che


si

essenzialmente importa allora di vedere

la pr-

233

limone
Ir

degli individui che vivono abbastanza a lungo potersi rendere utili e per accrescere effettiva-

lente la ricchezza e la potenza sociale.


lini,

In altri ter-

bisogna allora paragonare le individualit utili |quelle che non sono tali; e gli elementi di questo

ragone
di

si

deducono
si

dalle tavole di mortalit e dalle

ole di proporzione,
ti,

sopra un

numero dato

di abi-

quanti
al

buire

trovino in et ed in grado di eongenerale benessere, e quanti invece si tro-

o ancora nella fanciullezza;

234

Storia dei censimenti in Italia Prime norme relative ai censimenti


2

1.

(1
in

SOMMARIO

di

Antichit delle istituzioni censuarie in Italia Cosa si intenda per censimento, numerazioni popolazioni delle anime, censimento nominativo, di censimento fatto e di diritto, con^mporaneit

cooperazione dei cittadini, criterio economico e gi sparsa, distribuit ridico, popolazione concentrata e per origine per regioni naturali, per stato civile, e

censimento nominativo e scala dei centri, nelle noi - 3. Di Fi 2. Censimenti di Roma. da { a 13. Parmensi Provincie Delle 4. renze e Toscana 6. Delle Due Sicilie (Ni 5. Delle Modenesi. 8. Dei 7. Della Lombardia. poli-Sicilia).
,

Delle Provinci Stati Sardi, e della Sardegna. -9. non ancora comprese nel Regno d'Italia.

I.

Abbiamo

cornei gi avuto occasione di dimostrare

Italia siano sorti

pensatori ed istituzioni,
il

scono, quanto sia

pregio in cui

si

che chiari tennero sempr

che in ogni alti ha il vani parte per della scienza applicata, l'Italia prima d'ogni altra nazione, approfondito

appo noi

gli

studii statistici. Meglio

di avere,

e la ricerche sulla statistica della popolazione,


(1)

stori

Avvertiamo

lo studioso

che nello intento d'evitare duppneazio


nelle note la parte teorica della scienza

tratteremo in questo

anche

dei. censimenti in Italia: trover inserte nel testo relativo alla Storia note saranno indicate le confusione, tal line e per non ingenerare nostro assunto ripeti* numeri progressivi. Incominciando fin d'ora il Popolazione si comprendono tui delia Statistica di nome il sotto che

di conoscere il numero quelle operazioni le quali hanno per scopo abitanti viventi in un determinato le principali circostanze degli
ritorio.

||

235

documenti delle anagrafi italiane ne sono una irleusabile prova. Procureremo in poche pagine di venir Donendo sulle traccie degli studi ordinati in propolo dal Governo e dovuti alle meditazioni dei pi vaei

pensatori, quali , Filippo Cordova, Pietro Castiloni, Pietro Maestri, Cesare Correnti ed altri dottisfci cultori delle scienze economiche, tutte le pi
nti

avanti notizie sloriche intorno ai passati


le

censimenti

popolazioni italiane,

ai

metodi con cui furono

ed alle istituzioni sorte in ciascuna Provincia, indicando anche all'Italia l'onore delle prime inda;guiti
"

e di tutti
si

progressi della scienza statistica,


dall'idea

in

into

attiene ai censimenti,
delle

madre

del-

mmerazione

anime

(2),

sino agli ultimi trovati


della

censimento nominativo
ima

(3),

popolazione di

fra queste operazioni si presenta il censimento che si suole ovare ogni determinati periodi di tempo, ed accompagnare da altre

amministrativa dirette ad accertare non solo i momento del censimento, ma altres quegli altri posteriori, ; quali, modificando lo stato accertato dal imento, renderebbero, ove fossero rigorosamente registrati, inutile censimento posteriore. Si supponga Siffatti immediatamente
relativi alla popolazione nel

azioni di Statistica

dopo

regolare operazione
ite
la

ceosuaria stabilito in ciascun Comune un diufficio di Stato Civile al quale si debba far capo dai cittadini

consegna delle nascite, delle morti, dei matrimonio delle emioni ed immigrazioni ecc., e si arriver facilmente a vedere come
ulteriore

censimento dovendo residuarsi ad accertare fatti di miimportanza e soventi anche apprezzabili senza dover ricorrere a ta gelosa e difficile operazione della statistica, si potrebbe se non ndonarla affattor certo invero prorogarla a pi lunghi periodi.

Le numerazioni delle anime che noi abbiamo chiamata idea madre pi semplice delle operazioni statistiche siccome quella che si rea conoscere e si contenta di sapere il numero degli
abitanti di
fatti relativi alla

data contrada senza indagine di tutti gli altri ione poco meno importanti del numero di lei.
Il
;a

po-

censimento nominativo l'ultimo stadio di perfezione toccato da operazione della Statistica Amministrativa, ed abbraccia non
il

to
,

numero

degli abitanti

ma

pure

il

nome,

il

sesso,

lo Stato

la

condizione sociale, l'eia ecc.

836
fatto (4),

della contemporaneit dell'osservazione


nelle principali
sostituito
al

(
opi
niu-

della cooperazione dei cittadini

razioni (6),
[4

del criterio
di fatto

economico

Per roi>ulozn>tic
al

intendiamo quella realmente esistente!


dei

ciaschedun luogo
al

momento

censimento, e

si

popolamotVe di (brillo, cio quella popolazione che non

contrappone al si trova pre.sel


vi afl

luogo del censimento quantunque per origine o per domicilio

partenga.
(5)

Per Contemporaneit dell'osservazione


in

si

intende circostanza
relativi
alla

ifl

portante

popolazuM sparsa su lutto quanto il territorio censito nello stesso momento, li arrenandoli e ritraendoli ovunque non altrimenti di quanto farebbe vm\ macchina fotografica. Il censimento contemporaneo ritraendo
statistica
di

raccogliere

dati

accidente istantaneo, ogni capriccio del caso, pigliando l'individuo <m


lo

trova in viaggio, in
in serie
i

nave

ospizio, in albergo ecc., offre il mezzo di ord urmini numerici, purgarli dell'influenza delle cai
si

variabili,

(purch, ben
)

intende, sia tenuto rigoroso conto di ogni

cidentalit,

studiare

le

leggi generali della popolazione,

mentre
il

perai
ente

parte un controllo alle dupplicazioni ed


logico e certo dell'indagine e delle
si

ommissioni e

solo

induzioni che .sopra un censirne

possono
I

fare.
se

censimenti successivi portano con


la

inevitabilmente

il

carattere

di
m

imperfezione, perocch
corso
delle

popolazione
pel

ondeggiante muta
naturale,

non solo
di
;
;

singole

operazioni

movimento

morti, ma s pure per gli altri redativi alle migrazioni, matrimoni^ I anche ai pi semplici affari per cui arriva che un individuo o si incoi due volte se esce da un comune gi censito ed entri in un altroB
in cui abbia

allora luogo

il

censimento,

noi

tri

affatto

parte da un
in

comune ove

il

censimento
se

non

ancora

fatto,

ed enl

uno in cui sia gi compito. II tempo porta adunque con


incontrano
riga
(6j

un'azione perturbatrice ohe bisoj


i

eliminare, perocch sono- gi


si

troppi

motivi accidentali di errore <3


di

in

una qualsiasi operazione

statista a, senza

che sej

uno necessario ed

inerenti- al sistema.
i

La scienza aveva indovinato


dei cittadini

vantaggi che
di

si

potea

trarre dal

cooperasene
esperienza
di

nelle

operazioni

censimento;

dimostrare come
del

possibile

tua. L'esempio dell'Inghilterra e


1851
e di dubbio.

Belgio nei

ed accettabile ini censimenti del 19


la

L856, quello dell'Italia (1857-1858)


Si

hanno posta comprende facilmente come la conte;


censime.nl
o col
ito

potrebbe ottenere col


e che per

dell' 05

ne

diM
censo
ll

fatto cio coll'intervento

Ministero
>ne
la

di

appositi ufliziali
turi. a

sfuggire

quale

confonde naturi

Meo

(7), e

dei progrediti studii relativi al


alla

domicilio,

a famiglia,

casa,

alla

popolazione concentrata

oli

e variabili
di
rio

ad un
si
-

sbendo essi oitremodo sfrigappena di poche ore. si corre immicontemplarli due volte nel lungo periodo di tempo ssivo, si doveva unente ri_r,ro

Ijere

ai

o ai capi di ciascuna famiglia tacendoli nel


Miseri,

numerati e numeratori. Certo molte

dif-

ilt

e pericoli

si

incontrano anche in queste sistema dell'osservazione


-.ido

obbligatoria tale cooperazione ed usando tutta la


i

distribuzione e lo spoglio delle schede, molti


pericoli
si

possono evitare, ed
in chi

il

naturale sen-

-;)onsabilita
mo dal

che nasc
le altre

spontaneamente chiaItalia.

potere a sostituire la sua privata all'opera pubblica, diede ot-

me appo
i)

Nazioni anche in

Il

U o costituisce
stiea ufficiale.
ila

Una

volta

un altro fra dopo aver superate tutte


interveniva
il

inerenti alla constatazione di


Ielle volte

un
a

fatto,

legisla-

ed ignai

od incapace

di poter

governare tutte

concorrevano

costituir^ quel

secondo un concetto creator priorie


ro di quelle accidentalit le
iella
leejne.

facile

re applicabile al maggior nudovevano pur nondimeno subirlo indovinare quale confusione di criterio ne
-

piali

solo esempio.

nento degli Stati Sardi voleva che


ila popolaz.
;

si

tenesse

na e

di

quella rurale.

A
si

questo proposito

la

norma
J

del criterio giuridici

tutte le questioni

trovavano spola

ila

importantissima ricerca dei rapporti di entit tra


oze con
la statistica

popo-

ledita alle industrie cittadine e quella occupata nelle

campagne,

rea che ha srr

dell'agricoltura e con

miche di un paese,
si

pam
diploma

strano ed pur

poneva

tra le popolazioni

mhair insieme con Torino e Ger


di citt,
di

dia del pi piccolo luogo che avesse


.

St-

che ha

soli

Fina.

490 abitanti accentrati e 605 sparsi, o figurava come rurale la popolazione


riuniti
in
1

Galliate che

ha 6~2~ alitanti

un

sol

centro; e quella di
carn-

coni r

.miti e 3 in
osi

mila

altri sparsi nella

pure ruralt salvo

a divenir :he
il

urhana,
si

come
di

al

tocco di

_
lo di

re

degnasse
in

concederle

citta,

Come

se,

conchiude argutamente

proposito

^a

relazione sull'ordinamento della statistica

il Cordova (maggio lHGOj, uf

ci delia statistica fosse quello di classificare gli abitanti secondo le


irtapeeor-, e

non secondo

le

pi importanti modalit del vivere sociale.

238

o sparsa

(8),

a quella distribuita per regioni naturali (9


alla et, alle origini (11), all^

allo stato civile (10),

struzione, alle professioni ed alle migrazioni.

Di

tutti

postulati della scienza, dei quali

si

discussi

tanto nei congressi statistici internazionali,

era

state
renj

dato lo scioglimento

pratico

da questa o quella

pubblica, da questo o quel principato d'Italia sia

tempi antichi,

poco prima di quei congressi. La numerazione delle anime per condizioni, pr


sia

fessioni e possidenza,

facevasi in

Roma

dai tempi de
il

re Servio Tullio

a Venezia, in Toscana, in Sicilia,

numerazione nei secoli decima quarto e decimo quinto, cio quando gli studii stati stici giacevano da per tutto altrove presso che ignorati Il censimento nominativo (12) che la Francia inauguri
Sardegna
facevansi
(8)

bl

Per formarsi un esatto eriterio del concetto scientifieo che


e

si

an

nette alla distinzione della popolazione concentrata


lo studioso alla nota 13. a
(9)

sparsa, rimandiam

dove tratteremo

della scala dei centri.

La distribuzione

della popolazione per regioni naturali si corineti

all'altra

cognizione della densit di popolazione,

si

intende con

ta
tei *

locuzioni la quantit di popolazione vivente nelle diverse parti del


ritorio censito.

glomerazioni
grafiche.
in Italia

si

Per rendere pi sensibili all'occhio queste diverse ag sogliono esprimere con segni grafici simili alle carte gec
m

si

Ina di queste carte relativa alla varia densit di popolazion pu vedere in principio dell'annuario statistico italiano pt
;

l'anno 1864 dei sig. Correnti e Maestri


fine della

ed un'altra bellissima, figura i stupenda introduzione premessa alle pubblicazioni governi ti ve intorno al censimento del 1861.
(10)

Per

stato civile si

intende

la

condizione individuale e rispetta

tanto ai
in

alla generalit degli uomini viven una data consociazione politica, e cosi le circostanze di essere padi o figlio di famiglia, maggiore o minore di et, ammogliato, celibe o vi dovo e va dicendo.

membri

di

una famiglia che

(11)

11.'

origine

pu

riferirsi

anzi tutto alla condizione di godere dei d

ritti civili

come

cittadino o no, e poi alla circostanza di appartenere


il

non

di diritto al luogo in cui

censimento

si effettua.

censimento nominativo quel censimento in cui il numero ih ma viei solo e le altre circostanze tutte degli abitanti sono indicate pure individualmente registrato il nome di tutti i censiti.
(12) Il
;

);

239

1836 come una scoperta si praticava in Italia fin 1500. Cos potremo citare esempi antichi e recenti 1 una prima applicazione tentata in Italia di tutti i
1

incipi e

modi

suggeriti nei congressi e adottati nelle

merazioni dei diversi


1

stati, particolarmente in quelle Belgio ed Inghilterra dal 1840 in poi. Aggiunge-

ndo

che

bellissimi studii sulla scala dei centri (13)

si iniziarono tra noi col censimento U'anno 1858, e parvero cos nuove al congresso di ndra nel 1860, che il sig. Ackersdyck, nel farne la

popolazione

13)

ale realt della popolazione

Per arrivare ad avere una cognizione esatta e rispondente alla naurbana e rurale che nella nota settima >iarno veduto essersi inutilmente cercato col criterio giuridico, la

?nza insegn e la pratica pot applicare il sistema che si convenne chiamare la scala dei centri, il qual sistema consiste essenzialmente
rse,

distinguere la popolazione vivente in cascinali o case di campagna da quella costituente i centri rurali, casolari, borgate, villaggi, e l'altra agglomerata nei centri urbani delle citt o di altre maggiori

nioni di popolazione.
>er

ben difinire poi secondo tale sistemala scala dei centri di popolazione, indo a cercare dove il centro cominci. E fu ammesso, e fatto conoscere
le istruzioni

date a tutte

le

aricate di fare gli spogli del

amministrazioni comunali e governative, nuovo censimento, che i centri del co


;

ne
-i

si

dovevano distinguere

in villaggi, casolari, e borgate

che,

non

riunione di due o pi case n un sito, se la riunione non determina alcuna affluenza di abitanti lalle campagne vicine che vi villaggio, casolare, borgata, o centro
la
;

villaggio, casolare, borgata

per

il caseggiato e la riunione di pi case (ordinariamente intorno una chiesa) determina il concorso pernanente o periodico verso quel centro, della popolazione sparsa nelle
li

popolazione rurale, quando

urali

campagne, quando gli uomini, le donne, i fanciulli si recano ad esempio pei bisogni del culto nei giorni festivi, per quelli Iella sanit, a causa di una farmacia o deposito permanente di melicinali, o simili che infine vi sono comuni in cui tutta la pojolazione sparsa, e deve figurare nei cascinali sparsi o case di cam)agna isolate, se l'uffizio comunale non stabile, ma segue la persona lei sindaco, o del segretario comunale, ovvero se l'uffizio stabile non a determinato intorno ad essa alcun accentramento di case e di abi;anti e se altronde manchino nel comune le condizioni che costituiscono un villaggio, una borgata, un casolare. Quanto alla citt racricine

esso,

Jomandavasi

di preferire

ove

esistesse, la divisione

permanente ed

240

proposta, quasi colle stesse parole delle nostre istruzion non trov l'assemblea preparata a discuterla a iond
tanto pi che egli
rit del l'atto
si

gi

compiuto

astenne dal recare in mezzo V auU tra noi con pieno success
la

L'Italia

deve

al

ministro Pepoli che

ordin ed
st tre

deputato Castiglione che la redasse, la storia della tistica in Italia, eredit preziosa e gloriosa che si

vava dispersa ed ignorata nei diversi archivi delle cen citt italiane, e che gelosamente raccolta da quei

venne presentata al re in forma di ur lentuomini grande introduzione slorica alla relazione generale d censimenti di Lombardia, Parma, Modena, e Sta
,

Sardi (1857-1858).
Castiglione non sar spiacente, speriamo, camminando noi sulle traccie che egli tanto nobi
11

sig.

mente ha segnate, daremo maggior pubblicit a que sue dotte od elaborate ricerche, nel mentre stesso ci
a lui solo riserbiamo
il

merito

e l'onore di

averi

primo, praticate e condotte quasi a perfezione appo ne

quartieri, boi organica, amministrativa e giudiziaria, in sezioni e sobborghi e di mantenere la distinzione e la nomenclatura delle
1

e delle vie di

ciascuna sezione urbana.

ome

poi, la parti/ione dei

comuni

in

sezioni,

la

divisione
isolate

centri, villaggi, casolari, cascinali sperai e case di

campagna

pareva essere stata compresa dappertutto esattamente, e m aleuniluog prevalendo la Comodit dtel servizio iti fini del censimento, enei i'a

dava

Confusione degli elementi che dovevano riportarsi distinti, si racCOBM *i poteva esseic di correggere Terrore, e diehiaravasi che popolazione sparsa (h sione nella stessa sezione, d una pai te della coi centri li popolazione rur Minali e case di campagna isolate (ci (villaggi borgate, casolari) e coi eentri di popolazione urbana
i

e altri
.
.

che tale contusione potcomunali unicamente comoda distribuzione del servizio, non avessero l'atta una sezionle areae pente di poche o molte ctae di campagna isolate pepane, e
centri maggiori di popolazione);

..venuta p"rch. curando

gli

uftzii

riunite in
I

una

stessa sezione, o con la citt,


in

o col

vili..

pi vicino; o perche
.

tutto, o in

i, lllf

re stati

riuniti in

pi villagg par, uno unica sezione, eoa tutta

parte

di

una popolazione urbana.

Ui

Una

storta

Ielle

anagrafi Italiane vuol essere incola

Qciata da

Roma,

quale poco dopo

la

sua fonda-

ine diede l'esempio di

un generale censimento della polazione. Lo lece eseguile per il primo Servio Ilio sesto re; lo continu regolarmente la Repubca di cinque in cinque anni, con

accompagnamento
Lustro, che poi

pie
Ise

cerimonie, onde
a significare e
il

il

nome

di

e il periodo non erano sempre nuovi nsi, ma spesso verificazioni dei mutamenti occorsi rante il quinquennio nello stato delle persone e famiglie, quHIn insomma che ora chiamiamo Ile

censimento stesso,

inquennalc. Questi

lustri

cimento
Il

della popolazione.
fin

censo fu

da principio indirizzato a uno scopo


o
sia

anziano, politico e militare.

Da Servio

Tullio,

dall'anno

197

di

Roma,
di

mn
ral'j

popolazione nr>an<i
l'osse

dai contri

popod"gli
tutte

ione rurale stabilivasi che


lai

fatta nell'ufficio

tempov.;

Ministero

dell'Interno;

sulle osservazioni
i

provinciali.
ioni
;i

E perch

fossero resi pi facili

riassunt',

e tutti

centri di popolazione
l'altro col rispettivo

uno dopo
r

dovevano negli spogli et nome, e con un ninner d'or

>o.
si

J
li

modo

poterono

si

tiare

le

condizioni della popolazione e


la

dell'accentramento e del discentramento secondo


classificazioni.
ire ijuesti studii

natura ed

atto,

non secondo arbitrarie


rna
>i

sulla popolazione

concentrata e
la

rsa,

ricerc la popolazione raccolta, prima,

secondo

parti-

ne amministrativa e politica del regno che stabilita dalle leggi di coscrizione territoriale e di distribuzione degli organi governativi, proiciali

comunali; poi secondo


.

la

partizione naturale, che

orografiche e idrografiche del territorio.

16

242

555 A. C, secondo Dureau de la Malie, sino alTann di Roma 707, due anni dopo la battaglia Farsalicil furono fatti 72 censimenti, essendosi pi volte inter
!(

rotta questa pratica per avvenimenti

straordinari, i

11

Tabulae censuales

si

tennero fino a Giustiniano, o

s\[
\)

per 1100

anni

contando
di

da Servio, sebbene non

abbia pi menzione

lustri

o censimenti dopo Ve

spasiano e Tito, cio dopo Tanno 94 dell'Era Volgare

Da Costantino

in poi

si

rinnovarono a quindicennii.
il

Augusto fece fare per tre volte la numerazione


di

primo

il

catasto e per be

di tutto l'impero, e

ne

scriss

sua mano

l'epilogo, intitolato
il

Breviarum
Claudio,

toiius

In

perii;

dopo

di lui

censimento della
imperatori
Severo,

citt di

Rom

fu

rinnovato

dagli

Vespasiam

Marco Aurelio, Alessandro


stanzo e Giustiniano, colle

Diocleziano, Ce

norme

antiche.

Le norme dei censi erano, in breve, le seguenti. V'era una magistratura deputata al censo, che e Servio Tullio ad Augusto fu composta di dieci persoli decemviri censores, e da Augusto fu accresciuta sin
al

numero

di venti.

L'ufficio

censorio era dei


la

prir
i

cipali della pubblica

amministrazione, e
il

dignit

censore fu per lungo tempo


onori
civili,

pi
il

alto

grado deg
aveva col
proprie!

per l'attinenza che

censo

politica e col fsco. V'erano regolamenti severi e peni

che offendevano persino


a denunziare sotto
la
il

comuni

diritti di

e di libert individuale. Ogni possidente era obbligai

fede del giuramento

memb

della sua famiglia e


in caso di frode era

valore esatto dei suoi beni,

battuto con verghe, condannai


ti

alla confisca dei beni e

venduto come schiavo. Si neva conto del numero degli abitanti, delle nascite

delle morti in appositi registri e nelle tabulae censual

come prova

la

tavola delle mortalit nelle diverse

ei

243

mandataci da ripiano,
oli;
si

dedotta dai censi


il

di
la

10

indicavano, secondo Ulpiano

nome,

con-

ione, l'et, la patria e la rendita dei liberi, la razza, la

Cessione e
sure,
si
i

il

prodotto dei lavori degli schiavi;


dei beni stabili,

le

confini e la stima

e tutto

doveva rinnovare ad ogni quinquennio. Le tavole

erano tenute per individui


storici.

ma

per famiglie, e da
ci

e cavavansi le
y\\

numerazioni, che

furono trasmesse

epoche non si reputarono sufienti queste indicazioni; Catone il vecchio essendo isore fece fare una stima compiuta e minutissima ile vesti, delle vetture, degli ornamenti femminili, mobili ed arredi domestici. Augusto al tempo
In certe
[

Ila

nascita di
il

Cristo

fece

eseguire

colla
classi

numerada Servio

ne

catasto di lutto l'impero.

Le

poi

furono cinque, secondo Dionigi d'Alicarnasso,

; dei possidenti

100000

assi;

75000; 50000; 25000;


divisa in due, al dire

12500 o 11000 secondo Livio. La sesta ammessa da

no era quella dei


Gellio,

proletari,

cio possidenti 1500 assi e possidenti


quelli che

meno

1500
isi

assi,

e velati, destinati
alle
ai

Niebuhr crede essere gli acal dire di Cicerone, a prender


ri-

rte

guerre senza armi, e sottentrare come


posti
il

va
isiti

fuori
testatico

di

combattimento.
i

Erano per
e
si

per

anche
i

non possidenti,
furono

iamavano capiti
to in

censi,

quali

esentati dal
il

buto solo nell'anno 167 avanti Cristo. Di qui


capita, ed ex censu.

tri-

Consta dagli
tteva in

storici che Roma dopo Anco Marzio armi 45, 000 uomini, che darebbero una polazione di 140, 000 persone. Nel quinto censimento, to sotto il secondo consolato di Valerio, Roma conati dire di Fabio Pittore, 130,000 uomini atti alle
ni,

esclusi gli schiavi,

manifattori e

gli altri

esenti

2ii

dal servizio militare, cio

una popolazione incirca

400, 000 persone.

Nel censimento dell'anno di

Roma

647

gli

abilanl
ci

erano 400, 000; esclusi gli schiavi, 80, 000 persone. Dopo il censimento ordinato da
vasioni

che erano

re

Vespasiano e d
le in

Tito nell'anno 94 dell'Era nostra, sopravvenute

Barbariche,

caduto e smembrato l'Impero


la

rimase interrotta anche


zione di

tradizione
di

dei lustri; e
la

pi antico documento che rechi

nuovo

popola
il

Roma

quello dell'anno 1198,


terzo,

solfo

Pon

tificato di

Innocenzo

nel qual

tempo

vi si

com
00

putavano solo 35, 000 anime. Nel 1377 troviamo quella popolazione ridotta
anime, per
getta
la
il

a 17,

decadenza a cui
trasferimento del

dopo

Roma era andata sol Romano Pontefice a


il

Avignone. Sali a 00, 000 solfo


X;
<3

Pontificalo di Leon

da quest'epoca s'incominciano ad avere copio ragguagli sulla popolazione di Roma. Fu ridotta

33,000 per l'invasione


crescendo,
i

di Carlo

V,

poi

and

di n\\o\

lino a toccare sul principio del secolo


i

138, 000 abitanti, e nel 1796

XVI 165, 000; dalla qua


in

cifra nel

1809 scese a 123, 000,

causa dei

politi
r

sconvolgimenti d'allora.

La popolazione della citt di Roma, di cui abbiane cavato le cifre da opere statistiche, da censimenti ui iiciali, da lavori della Presidenza del censo romanil e da pubblicazioni comunicate a privati dai Minisi
della polizia e dai Governatoli di
selini

ij

ed

altri,

and poi
della

Roma, Zacchia, Graie sempre crescendo, come


le

pot verificare in tre censimenti e nei computi ann


del

movimento

popolazione.
abitanti,

Roma

infatti,

li

nel 1816 contava

132, 087
nel

n'ebbe

150, 7
\

nel 1833,

171,380

1844,

176,002

nel 1853,

ora ne ha pi di 184, 000.

i>:>

La popolazione
ssato
si

di

tutto lo Stato

Romano

del secolo

ricava da

un quadro

estratto dalle assegne

ovi,

pubblicato dal

Nicolai

(Memorie,

leggi

osservazioni sulle
ite 3
itanti.

campagne

e sull'annona di

Roma,

pagina 222).

Sommava

nel 17G9 a

1,308,545

Tre statistiche

ufficiali

della popolazione dello Stato


;

inano furono compilate nel secolo presente


l

la
di

1816,
VII,

col
al

motuproprio
la

delli

sei

luglio,

prima Papa

)
I

quale censimento era unita una tabella

riparto territoriale;

le di
de,
r
I

Papa Gregorio XVI,


colle

seconda nel 1833 per orintitolata Riparto territodella popolazione

e pubblicata

sole cifre

Governo 1853 per ordine di Papa Tra mezzo a queste si pubblicarono le popo3 IX. ufficiali dal conte Senes :ioni del 1822 con cifre estour di Antibo in un quadro dello Stato della iesa, del 1827 secondo la numerazione fatta per )tupropr> di Papa Leone XII, comunicata all'inglese wring, del 18&J dal Governo, del 1840 dal Galli, del 1845 dagli Annali Universali di Statistica di lano (Tom. IV, pag. 342), colla popolazione romana 1844, che, modificata in qualche parte, apparve
comuni, appodiati
L836;
la

e frazioni negli atti del

terza nell'anno

documenti

statistici

stampati dalla presidenza del


le

isimento romano per illustrare


e strade ferrate nell'anno 1847.

questioni relative
Un'altra

ne

pub-

c pure
Ili
1

il

proministro delle Finanze


quale
reca

Romane Angelo
ed estratte

nel prospetto delle merci introdotte

1850,

la

le

cifre .della

popolazione
censimenti

ll'anno 1850.

Dalle cifre

di

questi

sei

pare in 38 anni un aumento del 32 e 1|2 per 0[0,


e

darebbe

la

La popolazione generale dello

popolazione raddoppiata in 117 anni. Stato Pontificio era

246
di 3, 123, 111

abitanti nel 1853,

e quella

delle Prole

vincie annesse al
del 1861
di

Regno

d'Italia

secondo

anagrafi

1,040,591.

11.

dotti

lavori
-e

pubblicati

dalla

Direzione

Statistica

di Firenze
gli

quelli che

rimangono

tuttora inediti ne-

archivi toscani, molti e preziosi, bastano a rivenil

dicare alla Toscana


sulla popolazione
di averli di poi pi

vanto di avere
le

iniziati gli studi!

dopo

tenebre del medio evo,


proseguiti.,
illu-

che ogni altro paese

E per non
di Firenze,

senza ragione l'ignoto autore d'una


si

strazione, che

conserva manoscritta negli

archivi

sui lavori statistici Toscani

da

lui raccolti

nel 1809, pot scrivere:

quella scienza che chiamasi


in riva
al-

oggi economia politica e statistica nata


l'Arno, sopra quel suolo fortunato,

ove l'ingegno u|

mano

si

distinto in tante utili scoperte .

Nella prima met del secolo XIV

s'incominciarono

ad avere registri regolari della popolazione. Dopo che primi furono distrutti nel 1343, si rinnovarono nel] i

1350

libri

della

numerazione dei capi

di

famiglia,]

colle indicazioni delle strade e delle piazze; e di trienle numerazioni della; 1369 anche della campagna. Anzi alla prima met del secolo XIV risale il primo censimento generale straordinario, che si rinnov poi pi volte;
citt,

nio in triennio furono prescritte


e

nel

247

seguito all'adozione dei libri battesimali. Questi fu10 aperti la


79;
l

prima
li

volta dalla Diocesi di Siena


i

nel

Pisani incominciarono

loro

libri

genetliaci

1457; nel 1466

imitarono quei di Pienza, e nel


e nel

71

quei di Pistoia. In Firenze furono cominciati nel


il

50 per
ila

Battistero,

1490 per

le

altre

pievi

Diocesi, essendosi sostituito per iniziativa del pie-

io di S. Giovanni l'uso delle tavole genetliache al-

ntico delle fave bianche e nere, con cui

si

prendeva

ordo dei battezzati.


Verso lo stesso tempo

si

dei

figli

naturali,

si cominci a tener nota anche prima erano esclusi, essen-

aperto per essi nel 1444 lo spedale degli

InnoSanta

iti,

che

fu

poi riunito nel 1535 a quello

di

ria della Scala.


te]

Nelle

tavole
del

genetliache
del

registra-

dapprima

nomi

battezzato,

padre, e

l'avo e talvolta la condizione; nel secolo


satisi l'uso

XVI pro-

dei cognomi, s'inscrissero anche la


Il

madre

padrini.

concilio di Firenze

nel

1517 approv

este riforme.
li

Nelle tavole parrocchiali gli eterodossi

ebrei furono naturalmente dimenticati.

1400 furono pure ordinati i registri mortuarii 3 andarono perduti, e si ripigliarono poi regolarsnte nel 1450, aggiungendovisi 30 anni dopo anche
Sei
norti negli spedali.

Nel 1427 fu ordinalo


statistica della

il

catasto dei

beni

stabili,

popolazione fu regolata in

modo che

uni storici la giudicarono mai pi imitala n imi*


ile.
iti

Facevasi fin d'allora l'enumerazione degli abi-

coi dati, scritti di propria

mano

dai capi di fa-

glia,
ila

parrocchia per parrocchia, del nome, dell'et,

professione e della ricchezza,


diverse epoche furono
fatti

(n

censimenti generali

aordinarii; nel 1494,

quando

fu introdotta l'imposta

248

delle

decime sul frutto dei beni Cosimo I, colle indicazioni delle


servitori e delle

stabili;
vie,

nel

1551

da

delle piazze, di

monasteri, delle chiese, degli spedali, delle case, de

donne

di servizio;

nel

1561

coll'in)

dicazione delle
citt di Firenze,

botteghe delle diverse


i

industrie.

Di

quest'epoca cominciarono

censimenti non solo

delli

eseguiti nelle

ma di tutto il Granducato, e furod epoche seguenti; dal 1630 al 1632 colli distinzione degli impuberi (fino a 15 anni) e deglia dulti dei due sessi; nel 1663, nel 1671, sulla baa
delle decime; nel 1738 dal governo austriaco; nel 1761

dal Granduca Pietro Leopoldo,

coll'indicazione
si

deg
\

occupati e delle varie occupazioni, di cui

'legge

prospetto negli annali toscani


quello pure per
industrie
del stesso principe fece rinnovare

di

statistica,

accanto
1841.

1561
il

del

li

censimento nel 17&


al

e la compilazione di esso, insieme

movimento
al

dell

popolazione del Granducato dal 1779


colle note

1783,
delle

fu fai

dei

parrochi

dei

registri
i

anime
(

Anche di questi lavori si conservano documenti. Un decreto del 23 maggio 1806, della Regina d'E truria, ordin una nuova numerazione dello Stato eh
fu eseguita per cura del segretario

del Regio Diri!

Senatore Simonelli, colle notizie raccolte dai parroci


e dai giusdicenti locali. Questo lavoro
si

conserva ne
c<

l'archivio della nostra Direzione statistica insieme

censimenti del 1784 e del 1794.

Un decreto
1808 un
licio,

del

governo Napoleonico
in

istituiva

n<

ufficiale di Stato Civile,

cui tenevansi re

golari registri, che

durarono sino al 1814. Quest'ut soppresso nella restaurazione, fu ristabilito ni


si

1817. Da allora in poi

venne facendo ogni anno


di
es

prospetto della popolazione e del movimento


coi quadri trasmessi dai

parrochi,

si

compilaron

statistiche decennali e le tavole mortuarie, conserte

pur esse negli Archivii della soppressa Direzione


Nelle statistiche

scana.

decennali

ragguagli delta

polazione e del movimento di essa furono presentali


tto
i

molteplici aspetti e corredati di minuti rapporti,


i

tavole mortuarie servirono a t'ormare

due quadri

nosciuti nella Toscana col titolo di legge della


ata e legge della popolazione

mor-

che dovevano servire


in

guida nei contratti

vitalizi],

luogo dell'antichit-

na Le

scala di S.
cifre

Maria Nuova usata in Firenze.

che

si

cominciarono a raccogliere regolarla

ente dal

1818 in avanti riguardano tutta

Toscana,
la

entre dai censimenti precedenti

non
si

si

cava che

polazione

di Firenze,

eccettuati

per alcuni censieseguirono dal

enti generali

del

granducato che

colo XVI in poi.

Osserva

il

signor Zuccagni-Orlandini, in un pregeToscani, dai quali caviamo

te lavoro sulla popolazione di Firenze inserito negli


inali
irte

Statistici
di

la

maggior
di

queste notizie,

che della popolazione


verso
la

Fi-

nze,
,

dalla fondazione sin


la

met del secolo

non rimane che


cio al

tradizione ricordata dal Villani,

di Tot ila vi si con19000 uomini atti alle armi, da 15 a 70 anni a una popolazione di circa te corrisponderebbero 000 abitanti. Dall'anno 774, in cui Bri g vasi, un condo cerchio della citt pi .stretto dell'antico, almno 1808, in cui tracciava un terzo cerchio pi sto, non tanto per l'aumentata popolazione quanto
ie

tempo

dell'invasione

iselo

bisogni della difesa,

il

numero
fatto.
la

degli

abitanti

Firenze non pot variare gran


Ma, cresciuta nel XIII secolo
bblica,
to

potenza della Re-

crebbe anche la popolazione, che l'Animi comput per il 1200 a 120000 abitanti. Nel 1327

250
fu finito
il

terzo cerchio della citt, che l'odierno,


il

incominciato nel 1284; e

Villani

afferma che nel

1338 Firenze contava 25000 uomini atti alle armi, da 15 a 70 anni, che vi solevano essere 1500 forestieri e che dal pane che bisognava in citt si stimava vi fossero in tutto 90000 bocche, non contando in questa

somma
chiusi.

della cittadinanza
Il

religiosi e le religiose rin-

tendo in

numero dei nati si notava dai pievani metun urna una fava nera per ogni maschio e una
si

bianca per ogni femmina; e

trov che in quel tempc

erano annualmente da 5800 a 6000, avanzando sempre il numero dei maschi da 300 in 500 per anno; proporzione del 7
in tutta
nati,
p.

0[0 circa, che


a

comune

anch'ogg:
cifra dei

Europa, quanto

neonati. Quella

nel rapporto del 4 p. 0[0 della popolazione, da?

rebbe circa 145000 abitanti, in luogo dei 100000 che

computa
le

il

Villani.
la

in

verit, contati gli ecclesiastici,

religiose,

parte
il

mutabile
Villani

della popolazione

<

quella del contado, che

deve avere omessa,

poi-

ch parla solo della cittadinanza,

la cifra degli abitant

doveva avvicinarsi a quella maggiore sopra indicata Senza di ci non si comprenderebbe come, secondo i
Boccaccio, nella peste del 13-48 possano essere periti 100000 persone, che secondo il Palmieri appartene-

vano per

tre quinti alla citt e


il

per due quinti


i

al

con

tado, e secondo

Rondinelli erano
tal

tre quinti dell

popolazione,

la

quale in
1351

caso
fatto

avrebbe

superai

160000
le

abitanti! Nel
la

fu

simento, e per
case;

ma non
la

prima volta si ne rimasero documenti o notizie


popolazione
di

un generale cen numerarono anch

riprova delle cifre del Villani.

Certo che

Firenze fu soggett
contagiose,

a grandi variazioni per 14 malattie


vi
si

eh

successero dal

1325

al

1450.

251

Dal 1450 comincia


Ile

il

periodo dei ragguagli

desunti

tavole genetliache e dai censimenti straordinarii


citt di

Ila

Firenze, o del Granducato.


e

Le molte epidemie
itanti.

carestie

fecero

riare la popolazione di

Firenze

di continuo da .40000 a 70000

Nel 1550, latta una numerazione straordinaria, si troono 9500 famiglie e 59179 abitanti; le case furono istrate Tanno dopo, ma non se ne conserva nolizia.
Nel 1555
si

ebbe una gran carestia che diminu


si

la

polazione, e nel censimento del 15(51


il

contarono

abitanti di

llora a
i

meno. Ma la popolazione continu progredire principalmente sotto Cosimo II,


s

per carestie

ovamente,

ridiscese e quindi and crescendo che nel censimento del 1784 giunse 5 37. Crebbe pure sotto Napoleone 1 non ostante

leva militare ed al

ritorno del governo granducale


(ino

fero circa 82

mila abitanti
a

ssione

salirono

continua 114,363 constatati nel


i

quali

per

simento italiano del 31 dicembre 1861. censimenti regolari di lutto il Gran Ducato cociano dalla dominazione Medicea. Cosimo 1 ne or-

uno
la

nel

1551

il

quale per
Siena

non comprendeva
pi
lardi

repubblica
Altri

di

incorporata

censimenti generali ebbero luogo dal in poi, dai quali risulta che la popolazione di cana tutta che era meno di 700 mila anime nelstato.

nel

no indicato, sal fino ad 1, 815, 243 nel 1860, e censimento del 31 dicembre 1861 constatala in
inclinisi in

bilione ottocento ventisei mila trecento Irentaquattro


anti,
i

queste ultime cifre


alla

del ducato di

Lucca unito

184,000 abiToscana nel 1848.


i

254

IV.
Pare che prima dell'anno 1791 non siensi fatti cei simenti delle provincie Parmensi se ne logli alcur

numerazioni parziali ed incerte

fatte fare dalle


la

repul

Miche
fatti

e dai

principati

per agevolare

riscossior

delle imposte e la leva militare,

dopo quella data

ed anche di que compresi nel secolo scor

poco o nulla rimane. Di quelli fatti dopo il 1800 molte cose sono a n tarsi. Nel 1820 si era tentata, ma poi non condot a compimento una scala dei centri; da quella da bene enumerazioni che doveva] al 1838 si fecero

raccogliere oltre alle cifre della popolazione, il sess lo stato civile, l'et e la posizione topografica del luog

ma

risultati

non furono mai

noti

perch

male

rette le operazioni.

Nel 18o8

si

prescriveva un censimento diretto,


la

vertendo

deputati a porre

pi grande

diligen

nel raccogliere le notizie e queste moltiplicavansi qw tunque per sempre con metodo imperfetto; non

perazione contemporanea, non concorso dei cittadi non la distinzione della popolazione di fatto da qui
di drillo e

requi mancanza inline di molti fra accerti ad atta operazione buona economici di una
i

lo stato

e la condizione della popolazione.


il

Migliore fu

metodo, quantunque

lui

non

poi corrisposto un egual esito, tenuto nel censirne) seguenti r; del 1849 pel quale si richiedevano

guagli:
sale,

1 Luogo, colla distinzione se villa


(sfollo,

(cio

villaggio,

borgo, borgata o terra)

od
di

o finalmente casa isolata. 2

Numero

progressivo

259
se, famiglie e persone. 8 Cognomi, nomi e soprami delle persone. 4 Eia. 5 Condizione domestica. Patria. 7 Religione. 8 Professione. 9 Istruzione.

Emigrazioni.
rne

Una istruzione anteriore


fosse riescita,
in

stero di statistica aveva divisata


la

quale ove
la

del miuna grande operama non lo fu, sa-

jbe stala

prima

Europa

dare in tanti quadri

notizie relative:

1 al territorio

dividendone

la trat-

zione in topografica, idrografica e meteorologica: 2


a

popolazione: 3

alla

produzione prima die


5 al
7
al

si

ot-

jne colla caccia,

pesca, pastorizia, agricoltura e


:

mi-

ralogia: 4 alle arti e mestieri


all'

commercio:
carattere del

amministrazione pubblica:
184-9 molti altri censimenti

polo (abitudini intellettuali, morali ed economiche).


)po
il

ebbero luogo nelle


in

ovincie in esame, coronati poi dal censimento ita-#

no

dell;i fin

d'anno del 1861,

il

quale trov

,428 ab.
Piacenza.

474,598

in tutte ie provincie di

Parma Parma

Le notizie che abbiamo delle anagrafi delle provincia costituenti il ducato di Modena risalgono al Tipo del duca Ercole III, il quale nel 1778 fece fare ripartimene territoriale, dal quale per non posimo desumere veruna cifra precisa relativa al totale Ha popolazione del Ducato. Solo possiamo asserire e la popolazione della citt di Modena era di 23,300 ime e quella sparsa dello stesso comune di 28,204.
i

254

De' tempi pi

antichi

nulla

di

preciso.

La stori

racconta che a fondare Modena nell'anno 567 di

Roma

concorsero duemila persone.


l'anno

Questa popolazione doj

veva per essersi molto accresciuta se vero che nel

1348

la

peste

vi

uccise

meglio
fatti

di

tremilj

persone.

Censimenti regolari furono poi


1814- e 1851
tevole.

nel 1803,

1811

senza che

essi

offrano alcun che di ne*


stabilito nel
|

Di un'udicio di Statistica
ci

sciolto nel 1861

resta

1846 per, pregievole documentai


alla

una operazione
zione,

relativa alla topografa,


all'industria ed al

popola

commercio. Da essa risulla che la popolazione era nel 1847 d 575,410 persone; secondo il censimento Italiano qua sta popolazione avrebbe con tutto l'anno 1861 toccai
all'agricoltura,

Ja

cifra di 631,378.

VX.

Non totalmente
tichissime
relative

chiare e precise sono


alle

le notizie

an

cose

attinenti

alle provinci

Napoletane. Taluni vorrebbero


gli

che

verso l'anno 52

abitanti di questi paesi

sommassero niente men


i

che a 18 o 19 milioni! Lasciando ognuno giudice queste esagerazioni che da taluni sono seriamente s(
stenute, per venire a tempi e cose pi
positive doto

biamo scendere fino all'anno 1442 quando sal al tron Alfonso primo dei re Aragonesi, il quale volendo tai sare i comuni in ragione delle famiglie ordin l'eni
merazione dei fuochi
e dal

numero

di

questi molti

255
:ato per sci ottenne

epassava

di

una popolazione induttiva che poco il milione e mezzo di abitanti.

geografi valutavano quella popolazione in milioni di persone, e nel 1791 sommava a circa
i

1700

que.

Dna commissione
di

statistica istituita
i

nel 1851

lasci di lei altro

che progetti
esistere
Il

quali per essere

mi non cessano
nle e
1,

quindi

inutili.

solamente allo stato censimento ufficiale del

attribuisce

alle

tanti nei quali


Doli.

provincie Napolitane 6,787,289 entra per 447 mila la sola citt di


e di fatti

fon cosi povere di notizie


eie dell'isola di Sicilia.

sono

le

pro tra

La

Sicilia
si

dopo Roma,

aesi

dove da tempo pi antico

fecero censimenti

olari
e storie

antiche ricordano cifre della popolazione


della Sicilia le

cune
ioti.

citt

quali

bastantemente

ci

no un'idea della prosperit

di quell'isola nei

tempi

Sono

celebri nelle

:itt
i

di Agrigento,

che
e

800,000 abitanti,

andati tempi d'Empedocle conSiracusa che pare ne contasse


al

storie

degli

dire

X>,000. Forse da questo fatto partirono alcuni nel-

segnare alla Sicilia


)ilanti

la esagerata cifra di 12 milioni quasich essa fosse tutta popolata quanto A-

jento e Siracusa.
i

E per altri non attribuirono ad che una popolazione di 4 milioni d'abitanti neloca greca e S nella romana. Al tempo di CostanMagno pare che
i

la

Sicilia

non oltrepassasse gran


Nel tempo della domi-

due milioni

d'abitanti.
si

ione dei Saraceni


rzione dell'isola

fecero enumerazioni della po-

se ne hanno documenti, urono pubblicati documenti antichi dai quali si vano le popolazioni di tulli comuni e di tutte erre di Sicilia. Di tali documenti si trova minuta
i

ma non

256

copia in
teca

un manoscritto che
di

si

conserva nella biblil

il

comunale
Musulmani

Palermo
si

tra gli scritti di

Monsignor
il

Airoldi.

In essi

trova luogo per luogo


dei
cristiani
distinti

nume!"
uominfce

dei

in

donne, figliuoli e figliuole. latta uni Al cominciare della monarchia siciliana fu Ruggieri; di ordine descrizione generale dell'isola per
altre

furono

fatte

dopo

di lui

come

lo

dinota un passa

delle costituzioni di Federico.

Ma

tutte queste

numi

razioni erano molto imperfette e

non

si

potevano i

tenere che come


regolare.
Si fu nel

la

pianta in embrione del censimenti

1501

che

si

fece

il

censimento delle!

nime

e delle propriet, e di cui


si

abbiamo documenti

fecero 14 numerazioni negli anni 1501 1652-1 1548, 1583, 1595, 1607, 1615, 1623, 1636, 1642, quest'i! in farla 1681, 1714, 1747; la numerazione D limo anno non fu per pubblicata che nel 1770.

Dal 1501

tutte le
tasi nel

numerazioni

la

migliore

si

quella eseg|

1714 e si al principe di Gasa Savoia Vili Sicilia spejw rio Amedeo che ne andiamo debitori. Alla sistema (fcii il adottato prima la per d'aver il vanto
censimento nominativo, che introdotto in Francia n*oo appli 1836 parve una moderna scoperta, e di avere
a

calo il principio della cooperazione obbligatoria corretta cittadini, assicurata da sanzione penale e

dice,

die
Ila

un

giur locale. Nel 1737 fu incaricato


di

il

celebre G

nonico D. Rosario
pari,

Gregorio

di far

una nuova
le

qjat

raerazione dell'isola compresa Palermo,

isole

lei

ii< Favignana, Pantellaria e Ustica. Da pop( della volevano soltanto alcuni cenni sullo stato pubblicava lazione per inscriversi sul Notiziario che

principio

ogni anno dal Gregorio;


<r]iere

ma

questi

chiese

di raccc

notizie

anche

sul

movimento

della popolazion

$57
1

clero in ogni
i

citt

villaggio
i

proponendo
preti

di

ricarne
>

vescovi, gli ordinari e

che tene-

registri della parrocchia;

da quella
il

per non

si

pot cavare che

numeranumero degli
le

inti

che ascesero a 1,655,530 escluse


altri

case

di

ivenza e dei regolari. Questo censimento tuttoch


*li

difetti

avesse

pure quello
pi

di

non dare
pure
Nel

>ure la distinzione per sesso degli


:

abitanti,

valore
si

ufficiale

per

d'un

trentennio.

una nuova numerazione; ma fu compiuta che nel 1831, dopoch la provincia rapani n'ebbe preso l'iniziativa con un sistema
divis
di

fare

fu
le

scelto

modello

proposto alle altre pro-

dell'isola,

lo

notizia del
,

scopo di avere sempre pi una regolare ed emovimento della popolazione dell'iper eccitamento
del

usc,

ministro

principe di
col quale

poi ranco,
-eava
ia.

regio decreto 13

marzo 1832
di

una direzione centrale


Palermo
e

Statistica

per

la

In sul principio essa fu coadiuvata


di

dalla

diin

me
,una

da un

redattore

statistico

delle altre provincie;

ma una

sovrana

riso-

me

del 20 febbraio 1837' fece cessare la direzione


e
il

alermo
eduto
e
la

ne affid

lavori alla direzione centrale,


al

governo nazionale

borbonico,
e
fu

la dire-

fu sciolta col decreto di Napoli,


il

9 ottobre 1861 e con essa

Toscana
il

Parma

le

soltanto

ato
il
i

compimento
si

dei lavori in corso,

1861

fece

censimento della popolazione

Sicilia

da cui risult una popolazione di 2,391,414.

17

258

VII.
Della cilt di Milano nei tempi antichissimi

non

hanno che

notizie

vaghe

ed incerte. Si sa che fondai

entro angusta cerchia sei secoli prima di Cristo, accrebbe rapidamente e divenne la capitale della Ga
lia Cisalpina.

539 dopo
tri,

fatti

Stando ad uno storico antico, nell'ani! sarebbero stati uccisi, o secondo * prigionieri 300,000 persone probabilmenH
Cristo
'

fra la citt

contado. Nel 1164 l'imperatore Fc derico Barbarossa deleg a podest di Milano Mai coaldo Grumbar affinch facesse un censo delle mai

ed

il

serizie,

dei buoi, e dei focolari e ci allo scopo di ai segnare i tributi. Pare che un altro se ne facesse! riprese e che la repubblica di Milano a pi

1171

lj

ordinasse poi;

ma

non ne rimangono documenti. N

1498 stando all'asserzione di Frate Isolani si fece ui numerazione delle case e delle botteghe che risulti rono 18,300 le prime e 14,600 le seconde; e da j in Milano 300,000 pe il Verri desume che vi fossero
sone.

pi antichi documenti statistici che si sia! conservati sono le note dei morti; esse furono p
I

zientemenle spogliate e pubblicate insieme a molti sime notizie sulla popolazione milanese e lombard Quelle note cominciano nel 1452 e continuarono <*

qualche interruzione fino al 1500 e poi seguirono* golarmente anno per anno fino ai giorni nostri. La Spagna nel 1547 impose alla Lombardia un ti buio detto mensuale ripartito sulla popolazione che

supponeva

esistere nel

1462 giusta

il

computo de
estir

tavole del sale.

Nel 1548 Carlo V aveva ordinato un censo od

259

generale di tutto lo stato milanese,


Arcivescovile nel 1088 present

nel quale

si

do-

veva tener conto anche della popolazione.


al

La Curia
di
i

Tribunale

prove

visione lo stato della popolazione


le

compresi

frati

monache; uno stato simile fu presentato nel 1714 un altro nel 1715. Si nel 1709 che incominci
statistica regolare della

una
di

popolazione di Milano
al

tutta la

Lombardia. Fino

blicare le tabelle dello stato di

1789 si continu a pubMilano e dell'unito du-

Mantova per cura degli uffizi governativi, ed si conservano tuttavia nell'archivio di S. Fedele e nella biblioteca Ambrosiana. Un estimo fondiario o censimento della citt di Milano fu ordinato nel 1718 da Carlo VI e fu compito nel 1757 sotto l'imperatrice Maria Teresa. Nel 1800 poi la popolazione di Milano si cominci computare separatamente da quella dei Corpi Santi. Dal principio
cato di

alcune di queste tabelle

del secolo presente l'ordinamento degli ufficii anagra-

and sempre perfezionandosi, e non si pu non ammirare la precisione del servizio e l'esattezza dei risultati. Non accade mutamento di qualsiasi natura che subito non si noti; e gran peccato sarebbe se quefici

sta istituzione che sotto al cessato

uso della polizia non avesse sotto

il

governo serviva ad regime della li-

bert a fruttare agli utilissimi scopi della scienza eco-

nomica

e statistica.
si

Parlando della Lombardia non


silenzio l'antico ducalo di Milano
tardi colla

pu passare
si

in

che

confuse pi

form poi

stato di Milano che nerbo principale della Lombardia Austriaca. Di queste due divisioni amministrative e politiche abbiamo ragguagli preziosissimi che possono

provincia, e l'antico

il

offrire

primi elementi di quegli studi


al

ai

quali poi

dal

1814

1859 non manc

la

materia. Ci che ab-

360

biarno

detto

circa

l'incertezza

delle

antiche notizie

della popolazione di Milano possiamo ripetere qui per


rispetto al ducato e allo stato di Milano sino ai tempi

Maria Teresa e di Giuseppe II dalla qual epoca comincia un periodo luminoso per la statistica lombarda. Lo attestano le anagrafi cominciate con medi

todo scientifico, e
sit di

la

catedra di statistica nell'univer-

Pavia per impulso dato a questi studi dal mi-

nistro Kannitz e dal suo sovrano.

La

statistica della

popolazione dello stato

di

Milano

e della

Lombardia

si

pu dividere
rivoluzione

in

tre periodi: 1

dai tempi antichi alla

francese;

2 dalla

Repubblica Cisalpina alla fine del regno Napoleonico: 3 dal 1814 al 1859. Per rispetto al primo periodo poche e vaghe sono
le
si

notizie intorno alla statistica della popolazione, solo


sa che nel secolo

XV

si

tenevano dai parroci

re-

gistri delle

anime

popolazione,

ma
si

quei tempi

pure del movimento della pare che non se ne facessero estratti. stabilivano le imposte personali e per
e quelli

fuochi sopra elenchi degli abitanti e delle famiglie

ma

erano irregolarmente compilati


ufficiali
i

e affidati all'opera di

quali procedevano

alla

conoscere tampoco
di lasciare

le leggi della statistica;

numerazione senza ed anche di


curarono
i

quelle irregolari numerazioni

non

si

governi

documenti

sui

quali

fondare studi anche

vaghi sulla popolazione di quello stato.

secondo periodo se non fu sterile affatto fu tuttavia poco fecondo di lavori statistici sulla popolazione;
Il

in quest'epoca

Sabatti,

non si notano che Quadro del dipartimento


sulla
statistica

le

pubblicazioni del

del Mella

(1803)

del Gioia

dei

dipartimenti dell'Olona

(1803), del Mincio e dell'Agogna (1807), dell'Adige,


del Mella e dell'Adda (1813).

161

Ma

questi

quadri

per

confessione
il

stessa dei

loro

tori erano irregolari ed


he
Il

Torriani

che

pubblic

lcune riflessioni sovra un suo quadro stesso afferm


i

metodi erano imperfetti.


terzo periodo
si

quello in cui la statistica lom-

arda ebbe un grande perfezionamento. Sino dal prinipio della restaurazione austriaca
il

governo volse

la

u opera

al

riordinamento della
avviarono
altri

statistica della

ponet

olazione, la quale poi prosegu regolarissimamente ogni

nno. Pi tardi

si

lavori,

gi

831
ivile,

si

raccolsero notizie per una completa statistica

economica
archivi.

e politica,

cui

egli

D'allora

in

poi

questo

documenti rimasero servizio and

unpre pi perfezionandosi, e fu affidalo per le note ementari alle autorit comunali, per la revisione e
riepiloghi alle autorit governative e
r l'ultima
lit
itti
i

prorinciali, e
alla

correzione e

ricapitolazione

conta-

centrale di stato in Milano


lavori. Sul finire del

a cui mettevano capo

1829 poterono presentarsi

'imperatore 14 tavole che

contenevano una specie

annuario

statistico del

1828. Nell'ottobre 1830

un

condo annuario statistico fu presentato all'imperare pel 1829 e pel decennio precedente, in 97 tavole cosi si procedette, nel mistero per sempre, sino
1840.
Dal censimento eseguitosi
nel

1861

la

Lombardia

rebbe una popolazione di 3,104,838.

2f2

Vili.
Al dire degli storici
la citt di
i

Torino presso

il

1400

quali nel 1560 dopa non contava che 4000 abitanti il ritorno di Emanuel Filiberto erano gi saliti a 20000: Le pi antiche anagrafi di cui si hanno documenti sono quelle del 1681, e del 1707 dal qual tempo si incominciarono a fare regolarmente ogni anno. A co-I prospetti delle anagrafi contene-j minciare dal 1714 vano le indicazioni seguenti nome, patria e profesJ
i i
:

sione dei cantonieri, ufficiali del censimento, isole di


loro abitazione e isole di loro direzione, poi isola
isola,
per)

uomini, donne,
civile

figliuoli,

figliuole,

distinti

pei

condizione
nasteri.

un

totale

delle bocche.

ci s

aggiungeva una pagina pei conventi ed una pei mo

Durante

il

governo francese
le

la citt

di

Torino consistema
al

tinu a fare

anagrafi

ma

col sistema ordinato dall


il

Repubblica francese nel 1792


fu

quale

applicato

molti
di

anni

dopo. Dal
classificata
Ira

1807

per 1814 la
lo

popolazione

Torino fu
la cifra

soltanto per
il

stato civile e negli anni

compresi
si

1800

il

180!)

non

si

ha che

totale degli abitanti senza clas<

sifcazione di sorta. Qualche volta


le case,
i

enumerarono
i

anche;

possessori di rendite e

negozianti;

ma

U
(

antiche classificazioni furono del tutto


si

dimenticate

ripresero soltanto nel 1814.

Come

negli altri paes

sottoposti alla Francia cosi

anche in Torino l'anagrafi municipio sotto la direzione del PrefetU del dipartimento che chiamavasi dell'Eridano. Da quest
era affidata
al

censimenti emergono due

fatti

notevoli e sono; 1

il

lenti
li

progresso della popolazione dal 1631 nel quale anno

tei
e
il

territorio contava soli

36649 abitanti
il

al

1813

quale anno contavansene 65548; 2


pesci

prodigioso

due periodi dal 1400 al 1031 1843 al al 1862. Nel primo periodo gli tanti da 4000 salirono a 30649; nel secondo da 543 toccarono prima delle straordinarie vicende itiche ossia nel 1817, 125218 abitanti e nel 1862 nsero a 904745. Del resto la popolazione di Torino ui sempre le vicende dei suoi principi e diminu evolmente ogni volta che caddero le loro sorti. Jei censimenti regolari della Repubblica Ligure ma del 1815 ci rimangono pochi documenti. Nelchivio del municipio di Genova si trovano le cifre la popolazione della citt dal 1788 al 1862 e di
nei
lai

mento avvenuto
\x\~ e

lle

del territorio della


le

repubblica nel 1797 e nel


stabilite

9
rli

secondo
stati

circoscrizioni
Il

per eleggere

presentanti del popolo.

risale

censimento della monarchia di Savoia che si conoall'anno 1754; non per compiuto perch
pi
antico
l'isola di

mancano

Sardegna,

le

provincie di Aosta,

Itremonte o Savoine slate censite a parte e quella


L'Ossola di Pallanza e
nti del

Valsesia.

Seguirono

censi-

1773 e del 1784 nel primo dei quali mancano


quelle
di

anzidette provincie e
lei

Nizza e di Oneglia,

a.

secondo anche quelle d'Okrepo, Tortona e NoDell'antico Ducato di Genova non ci rimangono
si

aumenti, e solo

hanno alcune
1

cifre

riguardanti
al

tne del secolo scorso.


10 inclusivarnente
i

censimenti antichi fino

non furono nominativi ma solo allo scopo di numerare sudditi di S. II., e si npilarono sulla fede degli stati d'anime dei parrochi
i

olle notizie
1

da questi raccolte. primo censimento degli stati Sardi che


e pel

offra cifra
il

are,

metodo con

cui furono accolte e per

164

criterio scientifico usato nel

dirigere
di
S.

le

operazioni!

quello del 1838.

Il

governo

M.

Sarda ricono-

scendo l'importanza dei lavori statistici per il buoi governo dello slato, ne incaricava una commissioni
centrale superiore di statistica per tutte
di
le

provi nei

Te ira f ima.

Dopo

la

pubblicazione del censimento nel 1839


le

coi

R. Brevetto del 23 settembre 1840 ordin ebe


razioni del censimento
si

epe
ogfl

dovessero rinnovare a
1842.
fu

5 anni sotto mento


sola
di

la

direzione della commissione superiori

di statistica incominciata col


fu fatto nel

1848 e
la

Sardegna.

Un nuovo censi compreso anche l'| Nell'ultimo censimento generi


vi

avvenuto nel 1861


la

popolazione

delle

antiche pr

vincie di Piemonte ascese a 3,535,730

non compresai
stabilirono nel|

Sardegna.
Nell'anno di

Roma

521

romani

si

Sardegna
dicono
gli

la

quale era allora, secondo quello che B

storici,

molto
alle

florida, e vuoisi

300000 uomini
l'occuparono
i

atti

armi dai 20
e

ai

che contass 60 anni. Ni


100

secolo Vili fu invasa dai Saraceni

nell'anno
il

Genovesi, poi
11

Pisani e

Papa; ni

1550
si

Giacomo

d'Aragona.
ai

gnuola dur sino


impossessarono
stria

dominazione spa 1708 nel quale anno gli lngle*


La

dell'isola a favore di Carlo VI d'Au

che ne fu investito in forza del trattalo di lj tretcb; nel 1717 la ripresero gli Spagnuoli e l'ano dopo fu ceduta in cambio della Sicilia al duca A Savoia che ne trasse il titolo di re di Sardegna.
Dei secoli XVI e

XVII

abbiamo alcuni censirne!


in Sicilia, dai
si

dei focolari ordinati,

come
in

Parlamenti
anclitj

colla differenza che in Sicilia

numeravano

non possidenti
soli fuochi

mentre

Sardegna, ciano censiti


e feudatari

dei

contribuenti proprietari

166

tarante
lenti

le

dominazioni antiche non


solo
al

si

fecero censi-

regolari,

tempo
a
in

della

nuola solevano
enerali della

rinnovarsi

ogni

dominazione spadecennio censi


i

popolazione

un

colla

celebrazione

1720 un censimento numeravano circa 300000 abitanti; nel el quale si 728 ordinatosi un nuovo censimento dal re Vittorio medeo II se ne trovarono 309994 e questa fu l'uleriodiea dei parlamenti o
corti

generali. Nel

principe di

Gasa

Savoia

fece fare

ma

anagrafe

regolare dell'isola.

parrochi secondo
nota
delle

uso antico, tenevano pur sempre


se ne raccolsero
ice
i

anime
si

risultati

dai
e

vicer.

Nel 1830

una numerazione generale

issione superiore di statistica

1846 la Comdella Sardegna pubblic


nel

censimento Sardo dell'anno 1844-45. Dal censimento


seguitosi nel

rne

di

dicembre 1861 588064 abitanti.

si

constat una popola-

XX.

La Venezia ha,

coin

nel
di
in

nostro

sunto
la

di

storia

bbiamo

detto,

il

vanto

avere per
scienza

prima
la

colstati
-

vate le scienze statistiche


ica nell'ampio

Europa. Presa
delle

significato di
la

cose di

alo

non
atti

si

pu contestare
quale lino dal
tenne
altri

primazia all'antica reXII

ubblica
liei

la

secolo
delle

ordin

pubdel

conto
stati

condizioni

civili
si

roprio e degli
ella
1

d'Europa. Se poi

parla

propriamente detta, cio di quella che occupa della popolazione, allora Venezia ivide questo vanto con Sicilia e Toscana.
statistica
si

ispecie

Le leggi del senato veneto del 9 dicembre 1268 e


del 24 luglio 1295 prescrivevano
agli
ufficiali

diplo-^

matici della repubblica di raccogliere, ordinare e pre^

sentare

la

descrizione dei paesi ove erano destinati a

risiedere. Al cominciare del secolo

XVI

la

repubblica;

aveva di gi ordinate anagrafi


quel tempo
la coscrizione del

generali e

abbiamo
si

di

1338 in cui
atti

registrane
20)

rono gli abitanti della capitale ai 60 anni.


Queste
anagrafi
delle

alle

armi dai

quali

non rimangono

do-|
sej

cumenti, andarono ben presto perfezionandosi e

ne ha un esempio che cominciano dal 1424. Molte belle opere diedero)


alla

in quelle del magistrato di sanit

luce

Veneziani

intorno

alla

statistica fra cui

giova nominare un manoscritto di Marco Foscarini doge|


nel 1762.
si

Ci che devesi rimproverare

alla

Venezia
lei

di avere tenute nel

pi grande

segreto tutte

operazioni di statistica fatta per eccezione di un brevej

tempo tra il XV e XVI secolo. Le anagrafi del secolo XIV furono riordinate nel 1624 con una legge del 26 luglio che richiam in
spazio di

in

vigore
i

le

antiche.

Da quella legge
erano
fatti

censimenti

generali
vi
si

si desume non lunghi

chejn
in-

tervalli

poich

dichiara disdicevole l'averli o

messi per ben 17 anni; epperci fu provveduto per

che
le

si

rinnovassero

ogni

quinquennio.
si

Una

frafi

pi belle opere statistiche

quella

del Quadri

en

Segretario dell'imperiale e reale governo di Veneziani


in questa opera
tistico sulle
si

presenta un compiuto studio sta

condizioni di Venezia
in

secondo

le

notizie^

raccolte nel 1823. Nel 1859


e nel

un

fascicolo separato^

1861 in una pubblicazione


il

complessiva

sposto
il

censimento per

distretti del 31

quale constat una popolazione di

fu ei dicembre 1857, fatto per le pr-

27
eie venete di 2,293,729, eia

e per ia parie della pro-

Mantovana rimasta

all'Austria nel

1859 sarebbe
si

152,3^27.
)elle

popolazioni antiche del Tirolo non

sa nulla

certo.

Dal

1027
la

al

1800
del

la

parte italiana del Ti-

costitu

diocesi

Trentino principato ec-

siastico indipendente.
ca

Nel

1810 secondo

la

stati-

napoleonica

il

Trentino

formava parte del redipartimento dell'alto


fecero censimenti della
coll'indicazione

o napoleonico col
ige.

nome
per

di
si

Nel 1810 e nel 1847

polazione classificata
le

distretti

case,
altri

della superficie, e della popolazione spe-

ca,
i,

furono

fatti

nel 1824, 1839,

1842 per

cir-

superficie,

popolazione relativa, famiglie e profecero altri censimenti secondo la cir-

rzione degli individui alle famiglie. Nel 1847-48 e

1849-50

si

crizione del 1850, e nel 1861

un

altro

censimento

ondo l'ultima circoscrizione, dal quale risult una


polazione di 345,246.
Pel litorale Illirico

non

si

hanno

no

al

censimento della popolazione che a


nel

documenti incomin-

re dall'anno 1847-48, a queste fecero seguito quelli


iguiti
t

1850-51; 1855, 1857. Questo ultimo con-

550,978 abitanti.

Della Corsica

sappiamo che durante l'epoca Komana


suo litorale
la storia
si

a assai florida e sul

contavano non

ino di 37

citt.

Secondo

del Filippini nel-

nno 1574 la Corsica conteneva 150000 abitanti. La ima numerazione in Corsica fu quella eseguita per ra della Repubblica di Genova nell'anno 1762 ma n fu fatta che per approssimazione; le altre numezioni in seguito furono fatte dal governo francese i sistemi adottati pel rimanente della Francia cio
r

registro dello

stato

civile

tenuti

dai municipi e

r censimenti

quinquennali.

168
Si

fecero censimenti per sesso e stato civile dal 180

fino al

1856 regolarmente

di

quinquennio

in

quii)

quennio; quest'ultimo nover una popolazione


mila abitanti.
Del principato di Monaco
e quello del

di 24

1836

si ha il censimenio di 1854 per sesso e condizione, il prin cipato noverava 7628 abitanti. Le notizie statistiche circa la Svizzera italiana trovano per tempi anteriori al 1798 negli storici (
i

Como
di

negli opuscoli tedeschi di Schinz e Bonstessa

Berna.
Nel 1597
il

vescovo di

Como

pubblicava un quadi

della popolazione nel canton Ticino. Nel


la

1808

si

feo

numerazione

ufficiale in

cui pare

si

escludessero
invec

fo ras t ieri:
vi si

e nell'anagrafe eseguitasi
i

nel 1824,

forastieri. L'ultimo censi compresero anche mento del Canlon Ticino si quello del 1860 in cu si constat una popolazione di 116343 abitanti.

tfw

Censimento Generale Italiano.


I.

MARIO

Del

Censimento generale
diritto.

e dei

metodi

ini-

piegati per
(atto e
8.

inandarlo ad effetto - Popolazione <H

di

2.

Spese del censimento

Popolazione totale divisa per compartimenti territoriali, per Provincie, per circondarii e per comuni. i. Popolazione urbana e rurale o divisa
5. Per sessi. 6. Per faPer l'estensione territoriale o popolazione specifica. 8. Accrescimento di popolazione.

per scala
migli.'.

di

eentri.

7.

9.

Popolazioni
d'Italia.

Venete.

altre parti

11.

10. Popolazioni di Popolazione e superfcie

degli altri stati d'Europa.

I.

Ile

ite

nei

precedenti capitoli noi con-

ino avere sufficientemente svolta la materia relaalla teorica del censimento, anzi ci siamo forse rchiamente trattenuti nella parte storica nel che

trovare altra scusa che non sia quella compiacenza che provavamo nel narrare glorie e. Ora iniziando qui la esposizione dei fatti realt
altri

vorremmo

popolazione italiana e
popoli, noi
tatti

ai

principali raffronti

dobbiamo
rafl'ronli

anzitutto premettere

questi

e questi

non possiamo dare


vi

compendiati; quantunque non disconosciamo Tinse e la

convenienza grandissima che

sarebbe in

ragguaglio non soltanto di provincia,

ma

pure

rcondario e

comune

nei quali ragguagli

ciascun

'iduo potrebbe vedere quasi

:hio la posizione

come riflessa da uno economica del suo luogo natio considerato assolutamente che relativamente ad paesi, e sentiamo anzi molto bene che gli am-

270

maestramenti della

slatistica

potrebbero, per quanl

ha
zati

trailo agli individui, tornare pi utili cos

che non compendiati


capitolari,

in

grandi

sminu sommarii e ri
che

niti a cifre

tuttavia chi potrebbe in graz


il

offrire nei libri destinati a molli singole notizie

teressano pochi? E quando pure ci fosse compatibi


colla

mole dei volumi


i

coll'incomodo del
vi

bjorsellii

(che a volerli avere non


sare
risultati dei
la

sarebbe altro che compi


queste
singole co

censimenti comunali) chi potreb

prendersi

briga di trattare di

dizioni statistiche

impiegando uno spendo enorme


quadri

tempo

e di fatica?
i

Perci

nostri

non saranno che

l'espo

zione dei risultamene complessivi salvo a discende in pi minuti ragguagli ove l'interesse generale
consigli.

Dobbiamo premettere
questa narrazione di
italiana,

un'altra cosa ed che in tu


attinenti
alla

fatti

popolazic
sciu

e qualche volta

anche nelle deduzioni

tifiche e nei raffronti storici o comparati, noi

non
ji

remo che seguire

le

splendide traccie segnate dal

nistero di Agricoltura, Industria e


grossi volumi pubblicati sul

Commercio

nei

censimento generale
relativi al

31 dicembre 1861 e negli

altri

movime

dello stato civile dell'anno 1862,

1863
il

e 1864.

Dopo

ci eccoci alla nostra trattazione,

Costituito

dopo
si
il

la

pace di Zurigo

regno
si

d'Iti
ij (

quale esso

trov sino a questi giorni,

sent

mediatamente
imperciocch

bisogno di avere un criterio


pi parte dei censimenti
fatti

sic

delle popolazioni che


la

componevano quelle provin


di

tamente e non ottenuti a spizzico di registrazioni rano di data remota e condotti con metodi ine* tutti poi erano fra loro diversi tanto in ordine di

ai

271

mnto
va

in

ordine di sistema.
contento
di

Il

starsi

rifondere

nuovo regno non poquelle cifre mal


fondare

rte e d'origine diversa sulle quali eransi a

ripartizioni amministrative, e quel che pi


collegi elettorali
gislativa

importa
l'autorit

da cui emana

in

parte

onde

il

divisamento di por

mano ad una

nsuazione generale e simultanea che mettesse un rmine alle statistiche congetturate sui bilancii tra
nati
e
i

morti

porgesse quantit

omogenee

ffrontabili tra loro sia


i

per

la

conformit dell'origine

per

la

contemporaneit

loro, fu

universalmente ap-

ovato, e l'Italia rigenerata afferm le vere cifre de'


oi abitanti

che per Padietro non conosceva che imgli

irfettamente, chiari
nti,

errori di
verit
Il

numerazione

esi-

ristabili

infine

la

pplementi

di fantasia.

senza mutilazioni o censimento fu nominativo

simultaneo, sistema che,


ottenere una, a cos dire

come dicemmo, permette immagine fotografica della


dati
i

>polazipne cio la notizia precisa della popolazione


fatto

senza

omettere

quei

quali

potevano

lere alla ricostituzione posteriore della popolazione


diritto

per ciascun comune.


effetto nella parte

inferiore della scheda di nsimento era riservato un paragrafo intestato alle rsone della famiglia che erano assenti alla mezzante del 31 dicembre 4861, e l'art. 5 del regolamento
tale

censimento (8 settembre 1861) che la iscrizione degli assenti >veva servire per avere anche il numero della po>r

l'esecuzione

del

ceva espressamente

rzione

di diritto.

Dei due metodi di censire dei quali abbiamo a suffi-

enza ragionato nella nota posta a pagina 226


assali

si

preferi
ai

ituralmente quello indiretto, imperocch se sotto


governi anche
ai

migliori cittadini ripugnava di

272

formi prestarsi ad indagini eseguite nei mistero e sotto il sospetto ch'essi veniva facile sicch d'inquisizione, quasi
servissero a secondi
fini,

invece

tutti

concorsero vo4

da ciascuno in casa sua, 1H| lentieri ad opera beramente e palesemente, nel semplice intento di forn
fatta

nire alla nazione

il

mezzo

di aver notizie intorno alla


.
|

stato delle proprie famiglie.

Ma
tra,

quella disposizione ne rendeva necessaria un'ala


di
al

quella cio

assoggettare

dati ottenuti

colle!

prime denuncie

sindacato di commissioni composte ogni comune fu provvisto di Epper cittadini. pure di censimento presieduta dal del una commissione locale
sindaco,
i

cui

membri

in

numero da

tre a cinque, se-

condo la varia importanza dei luoghi, venivano nomidelle nati dal capo politico del circondario, su proposta
amministrazioni municipali. Tali commissioni sceglievano il personale per la distribuzione e collezione dell schede, riservandosi di sopravvegliare tutte le opera
ac zioni del censimento. Esse erano destinate inoltre correg e completare verificare, a appianare le difficolt,

lo spo gere, ove facesse d'uopo, le schede ed eseguire fun tali che avvertire olio delle medesime. Ed da
zioni,

quantunque laboriose ed eccezionali, venner


epper noi

parificate a quelle degli uffizi municipali,


fu

per esse assegnata alcuna retribuzione. D'altra parte in ogni capo luogo di circondari!
ufficio

venne creato un

temporaneo del censo, com

posto degli impiegati delle Prefetture e Sottoprefettur meglio atti ai lavori di statistica; ed ai quali fu ag giunto all'uopo
nario. Cotesto
fatti
il

concorso

di

un personale

straordi

ufficio

raccolti in ogni
le

doveva rivedere e comune, ed avea il carico d


allestire
i

spogliare
as
cir

gruppare
condario

cifre e di

riepiloghi

di

273
Il

sindaco

come pubblico

ufficiale, sorvegliava

pro-

dimenti

delle

commissioni

locali,

ed

Prefetti e

ttoprefetti vigilavano le singole parti ed

il

complesso

Gl'operazione nel loro

circondario rispettivo. L'alta

rezione di tutto questo lavoro apparteneva all'ufficio


ntrale di statistica,

da cui erano date

le

opportune
la signif-

iegazioni e che studiavasi di

conservare

zione e l'uniformit dei regolamenti.

E
;lla

cosi,

com'era da prevedersi,

alle altre

conquiste

libert nel nostro paese

devesi aggiungere pur

est di servirsi pel


a,

censimento dell'azione governa-

ma

sorretta,

consigliata, agevolata e per cos dire

tenticata dall'opera di tutta la cittadinanza.

Ogni cittadino

era

in

obbligo di dare notizia sul


civile,

me

cognome,

sesso, stato

et,

grado

d'i-

uzione primaria, condizione o professione, relazioni parentela o di convivenza col capo della famiglia, ogo di nascita, luogo di residenza, lingua parlata,
igione

professata

infermit

apparenti (ciechi e

rdo-muti).

tergo della

scheda dovevansi notare

individui che per ragione di lavoro o di traffico, ligrano periodicamente dal loro comune e si recano
rove,
l

sia in altre provincie del


si

regno, sia all'estero,

quai caso

azione
ni

esigeva l'indicazione del luogo dell'emie dell'epoca della partenza e del ritorno,

scheda doveva essere riempita e firmata dal capo famiglia o da qualsiasi altra persona di sua fiducia, altrimenti dai commessi comunali del censimento
le

mpre dietro

dichiarazioni del capo di famiglia.

Particolari articoli del regolamento

davano acconcie
isti-

sposizioni per la certificazione


ti

censuaria degli

pubblici, dei corpi collettivi, dei

viaggiatori che

ari

oggiassero nelle locande e negli alberghi, dei minon accasermati, quand'anche fossero in attivit
18

274

di

servizio,

dei

marinari, barcaiuoli,

navicellai,

ci
'

sotto

bandiera nazionale od estera, militare


avessero
il

me

cantile,

31

dicembre pernottato a bordo


e

dei rispettivi legni


sui laghi, canali,

nelle rade

porti dello Stato,

<

e fiumi navigabili.

finalmente pel censimento della popolazione ita liana all'estero vennero presi gli opportuni concert

col ministero degli Affari Esteri,


i

onde diramare a
e

tutt

consolati e vice-consolati italiani, a cui


relative

era commess

quest'operazione, le

istruzioni

schede.
le

duole

il

dire

che per quest'ultima parte

notizii

giunte alla Direzione di Statistica riuscirono assai in complete, cosicch fu giudicata cosa prudente il sot
trarle alla pubblicit.

censimento non vantaggiosa soltanti al Governo, che la prescrive, ma s ancora alle co munita, alle quali quasi ogni giorno rende importan servigi. Epper molto accortamente il legislatore divis ripartirne le spese fra le amministrazioni governativ
L'

opera

d-el

e municipali.

d'altra parte tale era


i

il

modo

di

fa

toccare all'erario pubblico

minori possibili

sacrifizi

interessando nella gestione del denaro le giunte comu nilative, come quelle che erano in grado di aver pronta e sicura notizia delle cose e delle persone.

XI.

Vediamo perci quale parte


secondo
le

delle

spese spettass*

prescrizioni

di

legge, alle

comunit,

quale invece rimanesse di pertinenza del governo. L

275

gge comunale e provinciale del 23 ottobre 1859 stativa, all'art, li, essere obbligatorie pei comuni le ese per gli atti che loro sono dalla legge
delegati.

iper ad essi fu assegnata in


ritrazione delle schede;
e
t,

parte la spesa di di-

anche

il

governo

vi

che varia dai 3


e di

ai

diciamo in parte in quanto ha contribuito con un'inden5 centesimi per ogni scheda
la

.tributa e raccolta.
ori di spoglio
N

Anche

spesa

incontrata pei

compilazione

era tutta a loro

rico;
ta

del resto che in ogni caso non poche assai modica. I comuni finalmente ino tenuti ad indennit verso quei delegati speciali circondario che, a senso dell'art. 28 'delle

spesa

essere

istru-

tti,

dovevano essere spediti sopra luogo. Tuttavia

avveniva solo allorch il difetto di servizio, per codeste straordinarie delegazioni erano ordinate, jsse ad imputarsi alle amministrazioni municipali.'
J

governo, alla sua volta, ed a proprie spese,


i

am-

niva e ripartiva fra

comuni

tutti gli

stampati delle

lede di censimento, della carta di spoglio e del retro comunitativo,

rimanendogli

carico anche

il

ziale contribuito, che gi

notammo, per
sia agli

la distri-

none

e collezione delle schede,

e le indennit ac-

date sia ai
i

delegati speciali,
le

straordinari

aiutarono
fettura.

segreterie di

Prefettura e di Sotto-

finalmente al capo 82, art. 1 del bilancio 1862, adicata una distribuzione di gratificazioni in fevore li impiegati degli uffizi temporanei di Circondario;
t

ribuzione che ebbe luogo infatti nella tenuissima ura di lire 300 alle 500 per ogni ufficio, .'intera spesa del primo censimento italiano autorizi

colle leggi del

mimato anche

il

20 febbraio 1862 e del 3 marzo 1864, costo dei due primi volumi, che ne

276

esprimono di 640 mila


i

risultati,
lire,
il

che

ascende alla complessiva somma fa 29 lire 38 cent, per ogni


e

mille

abitanti

censiti.

Quella

stessa

operazione

hai
2

costato al governo

delle

antiche provincie, nel 1857


ossia poco meno
all'

uno spendio di 314 mila lire, met di quanto essa importer


del

della

amministrazione
mille
coi

nuovo regno,

61 lire per ogni


i

abitanti

Ne meno
steri,

favorevoli riescono

riscontri

paesi e

poich pel censimento 1861


lire,

ha pagato 8,585,000
Stati Uniti

9,409,000

lire

il governo inglese 296 lire e quello degl ossia 303 lire per ogni mill

ossia

abitanti. Siffatta

economia reca una meraviglia


in

tanti

eccezional maggiore, in quanto che circostanze affatto

devono

aver

cagionato

alcune

localit

dispend

modi quest piuttosto ragguardevoli e in tutti i la nostr accusano che coloro a una buona risposta prodiga. troppo essere di giovane amministrazione fefc Per ci che spetta alla penalit, la legge 20 qua i coloro, 3 disponeva che braio 1862, all'art. di adempiere agli atti da essa prescri|
'

ricusassero

scientemente la o nell'adempiervi alterassero o ammenda multa, una in incorrere dovessero


sibile fino a

veriti

estei

50

lire.

La data

di quest'atto legislativo

dimostra come

ess

non

con potesse applicarsi, trattandosi di operazione


lettera morta,
alle

anche piuta gi fin dal 31 dicembre 1861. Epper


penalit sono rimaste
e in

niun ca
Q

occorso di far richiamo

medesime. Laonde

contradett Ministero ha potuto, senza tema di essere 186 maggio del 10 data in relazione dire nella sua riassunti risultamenti i re al con cui annunciava paese in ques del censimento, che il governo ed il di abnegazio: concordia, gareggiarono di

occorrenza

e di attivit,

non risparmiando n

fatiche,

n dena

277

er compiere

il

debito loro

rispettivamente

affidato,

>de che deve giudicarsi tanto meglio meritata, quanto


i

appariva
s

difficile

menar

izione
letodo
>ito

complicata e per giunta

buon termine un'opecondotta con un

nuovo per la maggior parte d'Italia, e il cui dipendeva in tutto dal buon volere e dall'intelgenza delle popolazioni, non v'essendo stati che tre
)li

mesi per fare

lavori preparatori e apparecchiare


la

uno spontaneo concorso

pubblica opinione.

novera una popolazione che, gicensimento del 31 dicembre 1861, di 1,777,334 anime. Per numero d'abitanti esso dunque
Il

regno

d'Italia

aje
la

cifre del

quinta grande

regione in

Europa

supera la

)agna, che pur due volte pi vasta, e la Prussia, e anch'essa, sebbene non di molto, lo vince d'e-

ensione territoriale

(1).

Se

al

Regno

fossero ricon-

unte tutte
l'Italia

le

terre e tutti popoli

che appartengono
a

geografica,

esso

sommerebbe
la

27 milioni

rea di abitanti poco

meno che

rebbe dopo
)loso

la

Francia, lo stato

Gran Bretagna, e unilingue pi p-'

d'Europa.
divisa in 59 circo),

La popolazione del Regno vive


rizioni amministrative
>i

provincie

le quali

trovansi

scompartite in 193
le

Circondari]"

in

7,720,

co-

unit.

Ma
1)

Provincie e
i]

Circondarli

non hanno

lo stesso

Vedi

quadro

in t'ondo al paragrafo.

valore economico e statistico.

considerare adunque
solo dal lato della

queste membrature
7 Provincie

territoriali,

polazione, troviamo che delle 59 provincie:


IN

numerano pi
stanno

di

6
8
11

fra

600

e e

500 400

e e e

19
8

300 200

600 mila 500 400 ,300 300 200 100

abitanti

N 59 provincie
1

circondari poi ponno, sempre rispetto alla popo|


classificarsi

lazione,

come

in appresso:

N. 16 Circondare hanno pi di

200 mila
e
e
i

abitanti]

72 82 23

sono compresi trai 200

100
ai

100 50
50

non giungono

N 193 Circondarli.
Se poi vogliasi considerare
divisa per
la
il
i

popolazione del

regn<|

comuni, se ne ha

seguente risultato:

N. 1,097
i

Comuni non toccano


stanno

500
500
1,000
e

abitari]

1,606

Ira

1,000

2,103
1,081

2,000
3,001
i

2,000

600 337

3,000

4,000 5,000
10,000 20,000 30,000
50,000

4,000
5,000
10,000

596 215
36
26
9

20,000

30,000
50,000
di

al

disopra
la

100,000 100,000

N. 7,720 che sono

totalit dei

comuni

del Iegnd

279
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y.

cosi

il

comune

noi, a ragione di

media, conta

abitanti ed tre volte pi popoloso del

comune

iio di

Francia, che non ha se

non

se 978 abitanti;

izione

rimane lontano da quello di Prussia, dove la pomedia del comune sale fino a 17,847 abii. Sopra 300 chilometri quadrati di superfcie il
novera nove comuni, mentre il Belgio la Francia 18. Per contro la Spaii

no d'Italia

ha perfino 27 e
Kon ripetiamo
!

ladro

il

numero

dei

Comuni
lo

Mi

ciascun compartimento territoriale

potendo

studioso ri-

re su

queste indicazioni che noi abbiamo date nella parto relativa

>latro.

gna, sopra

un uguale spazio
il

di terra

accoglie 6 co

muni e la Prussia e Da provincia a provincia

Portogallo uno soltanto.


e

da compartimento

compartimento territoriale si osserva nella media p polazione dei comuni una sproporzione grandissima; da Livorno (Toscana) con i cui estremi sono tenuti una popolazione media per comune di 23,362 abitanti
e

Como

di 873.

IV.
Volendo dare un'idea della popolazione urbana rurale ricorderemo allo studioso che cittadini furo divisi in centri, casali e case sparse secondoch a
i

tano centri, casali o case sparse, e che


visi

centri di

in principali

secondarii costituiscono la popOf


i

lazione accentrata o urbana,


la

casali e le case sparsi

popolazione della campagna o rurale, quantunqu


dire,

a vero

intendimenlo

del

legislatore
il

sia

st :::

quello di contemplare piuttosto


tanti per centri,

riparto degli abi

di classificare
rurale.
1

che non quelli urbana popolazione una veramente


casali e case sparse

risultati deiinitivi di

queste osservazioni sono e

14,810,838 abitanti vivrebbero nei centri, 1,840,7 nei casali, e 5,116,705 nelle case sparse. In med su 100 abitanti 68,01 abitano nei centri, 8,40 nei sali, e 23,50 nelle case sparse; da questo per n

ne segue che

tutti

gli

abitanti dei centri

siano

cittA

281
vi
i

o per meglio

dire

concorrano
la

tutti

comporre

che

si

usi

denominare
il

popolazione urbana.

Per arrivare per

a questo criterio di popolazione

bana e rurale
a

censimento francese
e

partito

da

base

fssa,

chiam

urbana
la

la

popolazione

centrata oltre 2,000 anime, rurale l'altra; se in Italia

avesse a seguire quel criterio

parte urbana comdi

anderebbe
licimilioni
L'Italia

cinque

milioni e

mezzo
la

persone e

duecento mila circa


fatto

parte rurale.

ha testimonio
il

cos della passata


di

esente sua civilt


)ssi

come della un gran numero di


i

La Francia con 37 milioni di abitanti comuni quali superano 2,000 itami; Tltalia ne conta 2,914 e proporzionalmente nostro Regno novera pi di ogni altro paese in Eu)a abbondanza di grandi citt. Codesta supremazia fatto antico in Italia, e come esti centri di popolazione suppongono il frutto dei rappresentano anche oli e precedenti storici, cos ^i il cuore della nazione da cui partono ed a cui
centri.

n ha pi che 1,307

uiscono

le

fonti della

operosit, della intelligenza

Iella ricchezza.

Studiando
so,

la

distribuzione della

popolazione
il

per

noi troviamo che nell'attuale regno

numero
17,138
col

maschi supera quello delle femmine


sone,
gio,
ra,

di soli

e in questo fatto l'Italia

si

accompagna

mentre si distacca dalla Francia e dalPlnghildove la popolazione femminile qualche poco

282

maggiore a quella maschile.

In proposito per
offre
il

o<

servibile che tutta F Italia meridionale

fend

meno
mento

opposto, o per lo
stabili
il

meno
delle

il

risultato del censi


(

numero

femmine maggiore

quello dei maschi, ci che crediamo debbajUtribuir: pi che alla realt del fatto alle circostanze del bri

gantaggio e dei renitenti

alla leva e,
di

per una consi


fatti,

guenza anche necessaria


grazione.

questi

due

all'emi

VI.
Le famiglie italiane sono in numero di 4,672,371 ragguagliate alla popolazione danno in termine med

4,66 membri per ciascuna: comparativamente pi


polose riescono
zera, le e 4,9(1
(3,84),
le

pc

famiglie

nel

Belgio e della

Svia

le

prime noverando 4,82 individui per famigli seconde; lo sono invece meno nella Frane
in

nell'Inghilterra (4,46) e nell'Austria (4,59).


Millo

Queste famiglie occupano 3,313,470 case:

regno si di un numero cos rilevante

sono noverale 379,602 case vuote. Goteslo fai


di

case vuote un fen<


in
i

meno
ai

tutto speciale

dell'Italia e attribuibile

rigori del verno,

nella parte settentrionale,

p qua

rendono nei paesi


rurali

alpestri deserti

non pochi casola


le

e nell'Italia meridionale al fatto

che

sue popolazio
coltivai!

anzich vivere
titolo

lsse

nei
e

campi che
di sicurezza

cercano a
nelle citt.
Dai
in

di

comodo

ricovei

numeri dati si rileva che ogni casa contiei termine medio 1,41 famiglie e 6, .77 abitanti.

K,)

VII.
a

popolazione specifica

che

si

ottiene

dividendo

miner totale degli abitanti pei kil. q. che rappreano l'estensione complessiva della- superfcie del no rappresentata dal numero 83, 08, o in altri
nini
si

noverano 84 abitanti circa per ogni

chilrn.

[Juesto termine

medio

superato

dalle

provinole

Napoli,
ova,
io,

Livorno, Milano, Lucca,

Como, Cremona,
Citeriore,

Ancona, Bergamo, Alessandria, Pavia, BeneFirenze,

Forii,

Palermo,

Abbruzzo

3gna, Terra di Lavoro, Ravenna, Modena,


'Emilia,
abitanti
ti

Reggio

Porto Maurizio, (nelle quali havvi pi di


per chilometro quadrato), dai due Plinprovi nei e
di

e
di

dalle

Brescia,

Ascoli

Piceno,

ra

Bau, Torino,
Esso invece non

Novara;,

Catania,
dalle

Piacenza,
tre

-ina.
ie

raggiunto

Ca-

dalie provincie di Macerata,


Pisa,

Cuneo, Massa.
Libino,
Arezzo,

ara,

Parma, Ferrara, Molise, Noto, Abbruzzo


e

1.

Trapani, Girgenti, Pesaro

inisetta,

Umbria, Terra d'Otranto, Siena, non che


di

e provincie

Abbruzzo Ultra

II,

Basilicata,

Cacui

nata,

Sondrio, Cagliali, Grosseto,

Sassari,

la

olazione non
o.

raggiunge
della

50 abitanti
nella

per

chilo-

La densit
ili

popolazione

provincia
la

lineo e
-ita

Macerata traduce quasi


(iella

esattamente

ala
i

media media

popolazione del
di

Legno. La quale
del

minore
e

quella

Regno Lnito
del
16(51,

Gran Brettagna
288
abitanti,
ci

Irlanda,

che su 151,040 chiil

Hit
(21,

quadrati contava,
cio

giusta
0:2
il

censo

abitanti

per chilometro.

aggi or tratto
iti

supera

Belgio,

che ha

10*2

a-

per ogni chilometro,

l'Olanda che ne novera

284

Ma ben addietro si rimane la Francia che una superfcie di 542,397 chilometri quadrati, piai la maggior parte o coperti di leni declivii e d'um montagne, ha, giusta l'ultimo censimento, 37,382,9 che come dire poco pi di 69 abitanti per chih metro quadrato. Meno ancora densa la popolazioi in Prussia, che ha 60 abitanti pr chilometro quadrai e in Russia, la quale non ne numera pi che 12. I troppo sono disformi le condizioni cosmiche e cil
100.

per volere moltiplicare

confronti

cogli

altri

pope
i

dell'Europa nordica ed orientale. Solo diremo che

popolazione del nuovo Regno


di

tre

volte

pi

dem

della totale popolazione europea che di 270 milio

uomini, sparsi su

9,

900, 000

chilometri

quadra
voi
lat

(27 abitanti per chilometro quadrato) e tredici

pi densa della popolazione del globo, sul quale,

ragione delle terre abitabili,

non vivono pi che


i

uomini per ogni chilometro quadrato. Egli si ind gendo al vezzo attuale degli statisti quali, come
disse,

cercano ogni mezzo per parlare anche


la

agli o

chi

che

direzione

generale

di

statistica,

crede!

pubblicare

modo con

cui vivono distribuite le


il

una carta graficamente dimostrativa d masse della pop


vario riparto amministrativo. Gettan

lazione giusta

uno sguardo su quella carta che noi siamo dolel di non poter qui ripubblicare, s'accorge ognuno cor la pi folta popolazione del Regno sia nella valle e Po (443 abitanti per chilometro quadrato). Quivi siste una pianura di 51,878 chilometri quadrati, u
delle pi vaste e fuori
fertile di

dubbio

la

pi bella
col

la

tutta
si

dei secoli

quanta Europa. Quivi vennero accumulando


il

lento lavo
d'j

sedimenti

luvione in guisa da rendere


terra vegetabile,

suolo

ricchissimo
di
pi

epper atto ad ogni maniera

jione.
ie,

Le acque stesse del fiume sono fecondantisquesta valle dove sembra che
piene mani
le
la

in
a

natura abbia

mio
iltre

sue

dovizie;

trovano
ed

anche

industrie un

aiuto potentissimo

eftcacis-

le quali danno molto aiuto bacigui di torba donde traesi n copia di combustibile.

o nelle acque correnti,


opificii
e;

oei

vasti

La riviera ligure appare pure popolatissima perocricca di uliveti, di limoneti, di arancieti,


live dei

ricompra

mare quel che

la

vegetazione rifiuta alle

ie de' suoi appennini, le quali tuttavia tengono in oo depositi di combustibili, di marmi e di metalli.

fuella
re

zona

di

territorio

che partendo dalla Spezia


e attraverso
i

fino a

Ravenna ed a Rimini

santi

dell'Appennino declina da un Iato verso


e
le

il

due Me-

;rraneo e dall'altro verso l'Adriatico,

che com-

ndendo
htuisce
e

provincie di Lucca, Firenze e Ravenna, propriamente il centro dell'Italia, appare

folta di

a che ella

popolazione, siccome regione ubertosis. Interrotta per breve tratto da Pesaro

popolativi ricompare da questa ad Ancona, lungo un litorale propizio ai imercii e sopra un suolo educabile a colture mor-

glia, L'intensit

ma

citt

e gentili.

peninsulare d'Italia la pianura a levante, bene stretta per lungo tratto tra il mare e monti,'
i

ella parte

Desso interrotta dagli sproni e dai promontorii apniniri,

diventa ampia, ferpiane occidentali, l'ormate da se vulcaniche e coperte di materie terrose, hanno,
e pop!,;..

-iungendo

alla Puglia
le

Anche

hi pregi

ia
la

suolo, le sponde del Tirreno e la curAppennini da Gaeta a Sorrento, ond' Terra di Lavoro e la provincia di Napoli, che
di

degli

ondono

alla

Campania, dagli antichi chiamata Fc-

286

Hee, sono ira le meglio popolate del regno. Per eleni


sita di

popolazione va distinta
fornita in

infine

la

provincia

di,

Palermo,

copia d'ogni ben di Dio.

Ma

quasi a contrapposto di questo magnifico spel

per cui in alcune provincie del regno scorge! tanta concentrazione e moltiplicazione di vita, in alt vi hanno scene d'isolamento e di grandissima des*
tacolo,

lazione. E,

a
le

considerare solo

la

regine delle Alpi

montagne e le nevi usurpano il luo dei viventi, diremo come ai piedi della gran cerchi alpina siavi una zona d'oltre 40 mila chilometri qui drati, per ciascuno dei quali, a ragguagliare le medii
ove
i

laghi,

non si trovano pi di SS abitanti. Anche l'Appennino, povero e brullo in pi luogll poco benigno alla vita umana, principalmente nel alte valli della Nera, del Chienti, del Turano e dellj torno e ne! pi aspro e l'interzato nodo dell' Appel
nino centrale, dove gli abitanti si ragguagliano in ri gione di 45 a 46 per chilometro quadrato.
E-

ridiscendendo
in

alla piana,

v'ha

sul

littorale

<fl

Mediterraneo

continua nimicizia coll'uomo, baci

d'acqua stagnante, maremme e laghi palustri. N Provincie napoletane esse mancano solo per un tra cio in quella striscia che si estende dalle Calai)
al

da questo punto gli stafj da ti si succedono quasi continui, interrotti per poco reni asciutti fin sotto le mura di Salerno, dove riJ
territorio di Pesto,

ma

mincia miglior suolo fino a Posilippo.


di Pozzuoli e di Baia paludi e

Nel

territoi

maremme

da ogni

pa
Jj

tino all'estremit del Golfo di Gaeta e al di l le

ludi Pontine,
a

funestamente celebri, che han princiS


insalubri terminano all'antico
si

Terracina.

le localit

Lazift

ma

le

maremme

ripresentano lungo tutta

la

spiagB

"mia

fin

dove l'Appennino,
Jsima
al

mare.

ripiegando ad oeciLe paludi toscane inin

le

fiorano una superficie di ettari 161 mila, quali la prorncia di Grosseto non

causa

ha che

una

olazione di 22,(19 abitanti per chilometro quadrato. alla parte orientale gii slagni, comech
di
lo,

minor

s'incontrano frequenti sulla costa dell'Adriatico a Terra d'Otranto, d'ove s'allargano,


nel littorale
in

o,

l'ondo al
in

golfo di Taranto.

teche no le
are
le

Sardegna

le acque piovane e sorgive labbandonate all'aria maligna e deserte.

H'ecoHomista pi che allo


ragioni storiche e
la

statista
le

appartiene esacivili

cause

legisla-

che determinarono
e

indipendentemente

varia densit della popoladalle ragioni fisiche, lasciando


i

nati d'abitanti alcuni fra

ella

il

compartimenti territofer conoscere come le

'icoscrizioni politiche ed amministrative, nn-

onando quasi

la

cittadinanza entro brevi contini,

ne permettessero l'espansione libera e spontanea est al suo moltiplicarsi. 1 pregi del clima
e le

della terra a nulla potevano valere contro l'azione iiale delle antiche amministrazioni, pessime, corici e reggenti senza freno, contro istituzioni an-

intorno alla propriet, che mantenevano la squalmiseria nella citt e l'usura divoratrice nelle came, e contro il difetto di comunicazioni e di
3

sicu-

che per contraccolpo recavano necessariamente odi commerci e d'industrie. Quasi ovunque rottegli uomini e quella delle leggi sembrata concorro finqu a rinnegare ogni beneficio della natura,
aoi basti accennare
,

come

l'alito di

rinnovamento
sperare
tut-

che spira ovunque

fra noi,

lasci

cosa; l'equabile diffondersi cio degli

abitanti

*288

che

si
i

potranno recare
della vita.

dove

li

chiamano

bisogjl'

ed

comodi

La giovine

generazione,

rT

nuovissimi, aprir il camjl fatta alla scuola dei tempi perfezioner le proprie di ad ogni utile progresso e rendere completol scipline legislative per guisa da

Non andr mol trionfo del principio dell'uguaglianza. di queste causi influsso benefico il che, sotto
adunque
anche il suolo sar reso a tutta la immobili ed intal scomporsi delle grandi e fin qui ed eccH comunali demaniali, gibili masse dei beni ordine nuovo a passer siastici, anche la terra sci facendo fecondarla, possidenti meglio capaci di
alimento a' suoi figli turire dal suo seno pi largo prospettiva consol Noi apriamo l'animo a cotesta
trice,

sua libert, e

coli

persuasi che in breve giro di

tempo

il

nu|

d'Italia non a Reirno riuscir ad assimilarsi le parti tale un conseguir modo cora libere e ad ogni nume pel gareggiare da cremento di popolazione,

colle

avrer maggiori nazioni d'Europa. In tal caso guerra alla nervo guadagnate braccia al lavoro e
col conquisto di questo

primo

pi

materiale

el

mento

della potenza,

l'Italia rinascer all'operosit

alla forza antica.

A complemento

delle notizie

relative

alla

pop

aggiungiamo qui la lazione specifica dell'Italia


di

ciaschedun Circondano che lazione complessiva noi d potr confrontare colle notizie da
studioso

scompartirne relativamente alla estensione di questi


territoriali.

Popolazione tol Provincia di Abbruzzo Citeriore: Lanciano 110,7 327,316; Circondarii: Chieti 109,018;
Vasto 107,500.

Provincia di Abbruzzo Ulteriore

I:

Popolazione

to

230 001

Circondarii:

Penne

97,

228; Terramo

132,*

289

Provncia di
1

Abruzzo ulterofe

II

popolazione to-

309,451; circondarli:
rovincia

Aquila

99,438;
della

Avezzano
provincia

980; Gitladucale 48,251;


.li

Sulmona 75,382.
totale

Alessandria:

,(i<7;
i

circondarti: Acqui 89,38; Alessandria 130,237; 148,799; Casale Monferrato 135,130; Novi Ligure

143;

Tortona 59,360.

'rovincia di

Ancona:

popolazione totale

254,849.

rovincia di Arezzo:

219,559.

rovincia di Ascoli Piceno:

196,030;

ondarti:

Ascoli 91,036;

Fermo 104,994.

rovincia di Basilicata: totale della provincia 492,959;


ondarii:

Lagonegro 114,754; Matera 97,641; Melfi

,539; Potenza 180,025.

rovincia di Benevento: totale della provincia 220,500; Ondarii Benevento 94,666: Cerreto 69,532; San
:

lolomeo
ondarii:
io

in

Saldo 50,

tovincia di

Bergamo: popolazione totale 347,235; Bergamo 201.310; Clusone 48,647; Trepopolazione totale 407,452; Bologna 303,749; Imola 59,624; VerBrescia:

97,278.

rovincia di Bologna:

ondarii:

44,079.
rovincia
ondarii:
di

popolazione

totale

486, 383;

Breno 51,922; Brescia 181,603; Castiglione Stiviere I 76,032; Chiari 67,657; Sal 56,714; Venuova 52,455.
ovincia di
lodarti:

Cagliari:

popolazione totale
Iglezias

372,097;

Cagliari

140,523;
115,308.

56,730; Lauti
della

9,446; Oristano
ovin.ia
ii

di

Calabria

citeriore:

totale

pro-

131,691;

circondarti:

Castrovilari 109,130;

Co-

171,458; Paola 92,786; possano 98,317. ovincia di Calabria ulteriore I: totale della pro19

290

vincia

322,546;

circondarii

Gerace 99,333;
II:

Palmi

109,641; Reggio 115,572.


Provincia di Calabria ulteriore
vincia 384,159;
circondarii:
totale della pro-

Catanzaro 121,254;

Co-

trone 55,467; Monteleone 117,431;

Nicastro 90,007.

Provincia di Caltanisetta:
circondarii: Caltanisetta

tot.

della provincia 223,178;

90,135; Piazza 83,804; Ter-

ranova 29,239. Provincia di Capitanala: popolazione totale 312,885; circondarii: Bovino 46,131; Foggia 140,588; San Severo 126,166.
Provincia di
circondarii:

Catania:

popolazione totale 450,460;


104,937;
Caltagirone
90,278;

Aci-reale

Catania 174,788; Nicosia 80,457.

Provincia di Como: popolazione totale 457,434;


condarii:

cir-

Como 217,837; Lecco

113,125; Varese 126,47i


339,641;
Cre-

Provincia di Cremona: popolazione totale


circondarii: Casalmaggiore 97,448;

Crema 76,975;

mona
darii:

165,218.
tot.

Provincia di Cuneo: popolazione

597,279; circon-

Alba 118,980; Cuneo 177,062; Mondov 144,986; Saluzzo 156,251. Provincia di Ferrara: popolazione totale 199,158;
circondarii: Cento

33,017;

Comacchio 27,519;
totale

Fer-

rara 138,622.

Provincia di Firenze:
circondarii: Firenze

popolazione
Pistoia

696,214;

456,600;

95,262;

Rocca

San Casciano 42,059; San Miniato 102,299.


Provincia di Forl: popolazione totale 224,463,
cir-

condarii: Cesena 77,439; Forl 68,588; Rimini 78,437,

Provincia di Genova: popolazione totale 650,143; eia


condarii:

Albcnga 53,985; Chiavari 108,391; Geno?!


popolazione totale 263,880;

324,096; Levante 78,162; Savona 85,509.


Provincia di Girgenti:
p

291

condarii: Kivona
19,887.

58,219;

Gioenti

160,824;

Siac-

Provincia di Grosseto: popolazione totale 100,626. Provincia di Livorno: totale 116,811; circondarti
i(.la

d'Elba 20,840; Livorno 96,474. Provincia di Lucca: popolazione totale 256,161. Provincia di Macerata: totale della provincia 229,626;

condarii: Camerino 45,376; Macerata 184,250.


Provincia di Massa e Carrara:

totale della provincia 3,733; circondarli: Castelnuovo 35,478; Massa 75 671J ntremoli 29,584.

Provincia di Messina: totale della provincia: 395,139; condarii: Castro reale 83,008; Messina 186,788Misetta 45,290; Patti 80,059. Provincia di Milano: totale della provincia 948,320;
e

Idi 167,^2-J;

condarii: Abbiategrasso 101,330; Gallarate 133,949; Milano 388,928; Monza 156,885.


Provincia di

Modena:

totale della provincia 260,591;

condarii:
lo

Mirandola 66,686; Modena 133,341

Pa-

60,564.

rovincia di Molise: totale della provincia 346,007; icondarii: Campobasso 121,259; Isernia 129 666-rino 95,082.
Provincia di Napoli:
totale della provincia 867,983; 123,309; Castellamare 147,520; 527,578; Pozzuolo 69,576.

condarii:
Doli

Casoria

rovincia di Noto:

totale della

provincia 259,613;

ondarli:
ta

Modica

126,043;
tot.

Noto

56,811;

Sira-

76,759.
della popolazione 579,385;

Provincia di Novara:

condarii:

li

Biella

33,767;
134,115.

126,360; Palanza 61,789;


tot.

Novara 191,104;' Os;' Valsesia 32,250 Ver-

rovincia di Palermo:

della popolazione 585,163;

292

circondarii:

Gelai ia

76,734;

Corleone

56,611;

Pa-

lermo 338,470; Termini 113,339.


Provincia di Parma:
tot.

della popolazione: 256,029

circondarii: Borgo San Donino 79,288; Borgotaro 30,278

Parma 146,463.
Provincia di Pavia: totale della provincia: 419,785 circondarii: Bobbio 34,785; Lomellina 132,149; Pavia 143,442;

Voghera 109,409.
tot. della

Provincia di Pesaro e Urbino:

popol. 202,568

circondarii: Pesaro 99,704; Urbino 102,568. Provincia di Piacenza: tot. della popolazione: 218,569

circondarii

Firenzuola 74,529; Piacenza 143,940. Provincia di Pisa: popolazione totale: 243,028; cir condarii: Pisa 187,197; Volterra 55,831.
:

Provincia di Porto Maurizio: popolazione tot. 121,330 circondarii: Porto Maurizio 59,726; San Remo 61,604 Provincia di Principato citeriore: popolazione totali

528,256; circondarii: Campagna 98,959, Sala Consilia 84,549; Salerno 248,576; Valle della Lucania 95,172. Provincia di Principato ulteriore: popolazione tot
355,621; circondarii: Ariano 84,800; Avellino 161,797 Sant'Angelo dei Lombardi 109,024. Provincia di Ravenna: popolazione tot. 209,518; circondarii: Faenza 71,815; Lugo 60,492; Ravenna 77,211 Provincia di Reggio nell'Emilia: popolazione total circondarii: Guastalla 59,570; Reggio nelb

230,054;

Emilia 170,484.
Provincia di Sassari: totale della provincia 215,967 circondarii: Alghero 37,112; Nuoro 52,508; Ozier

34,392; Sassari* 67,191; Tempio Pausania 24,764. Provincia di Siena: popolazione totale 193,935; cir condarii: Montepulciano 65,547; Siena 128,388.

Provincia di Sondrio: popolazione totale 106,040. Provincia di Terra di Bari: popolazione tot. 554,402

293

circondari]:

Altamura 80,934: Bari


di

delle Puglie

250 968'

barletta 210,498.

Provincia
k)3,404;

Terra di Lavoro:

popolazione

totale

circondarli:

Caserta 255,743; Gaeta 128,892-

ola 86,029;

Piedimonte d'Alife 49,921; Sora 132,879, Provincia di Terra d'Otranto: popolazione tot. 447982-

Brindisi 96,902; Gallipoli IH 131Lec115,096; Taranto 124,853. Provincia di Torino: popolazione totale 941 992ircondarii: Aosta 81,884; Ivrea 159,138; Pinerolo 132
e
?

ircondarii:

68; Susa 84,031;

Torino 484,992.
popolazione totale 214.981;
del Vallo 66 463-

Provincia
ircondarii:

di

Trapani:

Alcamo 56,571; Mazara

rapani 91,947.

Provincia d'Umbria: popolazione


leti

tot.

515,019; circon-

arn: Fuligno 58,427; Orvieto 44,046;

Perula 199 710


64,931.

77,900; Spoleto 68,005; Terni

Vili.

Se noi volessimo fondare sul passato delle popolami italiane un pronostico dell'avvenire, correremmo

imperocch tempi non riscontrano fra 'o n per la forma n per la data, oppure comendono un periodo di tempo insufficiente per fonrvi sopra un qualsiasi pronostico. Pur tuttavolta
le

minente pericolo
notizie

di

riuscire avventati,

degli

andati

^binando assieme

gli

uni e

gli

altri

dati raccolti

294

dalle passate amministrazioni anteriori all'anno


si

1859
i

sommava, per le regioni che ora compongono Regno d'Italia, una popolazione totale di 19,996,3$
abitanti; al 1
delle 59

gennaio 1862
fra
le

la

popolazione di

fati

provincie risultava di 21,777,334,


anagrafi

notando

cos

un accrescimento
tanti.

ufficiali

antiche

quella ordinata dal nuovo governo di 1,780,695 abi


Allo
stesso

modo

congetturale, e secondo

norme

dell'aritmetica sociale, (la quale deriva da tr

fonti l'accrescimento della

popolazione,

cio

dal so

pravanzo delle nascite sulle morti, da una certa agis


tezza relativa, la quale s'aumenta ogni giorno pi ce

progresso di tutte
si

le arti

e di tutte le industrie, e eh

eque e rispondenti al prir non che della mancanz di malattie contagiose, carestia, guerra ecc., e final mente dalle trasmigrazioni di masse di popolazione emigranti od immigranti in cerca di mezzi di sussi stenza), abbiamo potuto stabilire quale sarebbe il temp richiesto, perch la popolazione che siam venuti de scrivendo, si dupplicasse. Questo tempo sarebbe di 13
di leggi

compone pure

cipio dell'eguaglianza sociale,

anni.

Ma

questo tempo non sar punto necessario.

Il

giorn

in cui l'Italia sar unita ne' suoi confini naturali, moli

delle piaghe che l'affliggono risaneranno, e


si

nuove

vi

apriranno indubitabilmente

all'attivit

ed all'indi

determineranno un accrescimenl annuo medio di popolazione assai maggiore di quelh che a computo di statistica si potrebbe presumere.
stria degli Italiani, e

295

XX.
Intanto a questi numeri noi
quelli derivanti dalle

dobbiamo aggiungere ora popolazioni venete, come gi ab-

biamo a suo tempo indicatoci dati relativi alla superfcie. La popolazione totale della provincia di Mantova i 154,800 abitanti, divisa per distretti come segue: Gonzaga 34,003; Mantova 70,812; Ostiglia 12,321 Re;

/ere 21,336;

Sermide 16,328; Volta (in parte) 3498. Provincia di Belluno: popolazione totale 167,229; listretti: Agordo 22,712; Auronzo 18,080; Belluno 13,322; Feltre 33,606; Fonzaso 18,564; Longarone 1,329; Pieve di Gadorre 29,616. Provincia di Padova; popolazione totale 804,732; listretti: Campo San Piero 31,930; Cittadella 27,901 ;
Jonselve 22,379; Este 38,169; Monselice 26,012;

Mon-

agnana 27,807; Padova 103,448; Pieve 27,108. Provincia di Rovigo: popolazione totale 174,231 istretti Adria 35,887; Ariano 13,051 Bada 18,385 endinara 19,463; Massa 17,177; Occhiobello 19,444
:

Rovigo 35,005. popolazione totale 298,967; istretti: Asolo 27,947; Castelfranco 26,545; Cenada 7,342; Conegliano 38,431; Montebelluno 27,362 dezzo 39,773; Treviso 81,489; Valdobbiadene 20,078 Provincia di Udine: popolazione totale 426,075; di retti: Ampezzo 10,806; Aviano 12,299; Cividale 36,572 odroipo 19,499; S. Daniele 25,224; Gemona 24,344 atisana 15,444; Maniago 21,375; Moggio 13,566 lima 23,806; S. Pietro 13,892; Pordenone 35,824
olesella 15,809;

Provincia di Treviso:

igolato 9,098;

ircento

Sacile 18,822; Spilimbergo 31,179 20,248; Tolmezzo 22,644; Udine 56,506

Vito 24,917.

296

Provincia di
distretti:

Mestre

Venezia: popolazione totale 294,451 Ghioggia 48,669; Dolo 25,856; S. Dona 24,089 19,377; Mirano 22,076; Portogruaro 30,625
di

Venezia 123,759.
Provincia
distretti:

Verona: popolazione
S.

totale

312,291

Bardolino 14,016;

Bonifacio

27,152;

Ga

prino 11,394; Cotogna 19,294; Isola della scala 30,006 Legnano 30,795; San Pietro 22,708; Sanguinetto 17,2901

Tregnano 16,987; Verona 103,444; Villafranca 19,205.


Provincia di
distretti:

Vicenza:

popolazione

totale

321,988

Arzignano 21,830; Aziago 22,900; Barbara^ 14,238; Bassano 41,433; Lonigo 28,285; Morostic 28,233; Schio 39,240; Thiene 21,874; Valdagna 21,746
Vicenza 80,209

E cos in totale le popolazioni venete in quest momento aggregate al regno, rilevano a 2,459,19
abitanti,
i

quali

sommati
totale di

agli altri delle provincie gi

unite,

danno un
d'Italia.

24,236,543 abitanti

al

nuov

regno

Le

altre parti d'Italia

non annesse

ai

regno oftVon

seguenti risultati in ordine di popolazione cio: i 682,489 abil Provincie romane popolazione totale 541,758 Provincie di Trieste, Istria e Gorizia, id.

Provincia del Tirolo cisalpino

id.

Provincia della Svizzera cisalpina Provincia di Nizza Provincia di Corsica

id. id.
id. id.

518,059 132,256
122,362

252,889 147,683

Provincia di Malta

297

rovineia di

Monaco
i

id. id.
si

7,627

abil.

rovincia di San Marino

5,700

comprendono nella gemica denominazione d'Italia, sommerebbero in racos tutti

paesi,

che

one

di

popolazione a 20,647,366.

XX.

A completare
dso,

le

notizie

non

solo,

ma

il

criterio che
lo stu-

ragguagli delie cose italiane

deve

tirare

chiudiamo questo nostro paragrafo sulla popo:ione italiana con un cenno sulla superficie e sulla
polazione di tutte le altre nazioni europee. Egli n inteso che noi parliamo qui dello stato in cui si

vavano queste nazioni prima della guerra del 1866, ognuno di fare i computi secondo lati a lui pervenuti o che avr trovati facilmente
:he lasciamo ad
pei diarii
e sulle

effemeridi

di

circostanza;

dopo

ci ecco senz'altro le cifre.

STATI

TERRITORIO
in Kil. <ju.

POPOLAZIONE

magna confed. magna senza Austria


-

630,229

44,892,777

Prussia

247,279
647,490
29,456
37,949

17,870,710

stria

98,714,726
4,782,266
1,600,551

gio

limarca
ncia
in

542,397

37,382,225 20,192,496

Bretagna

hilterra
le

151,046 917

143,447

298

STATI

TERRITORIO
in chil. q.

POPOLAZIO
3,062,29-

Scozia
Irlanda

81,129
84, 221

5,764,54
1,096,79'

Grecia
Isole Ionie

43,429
2,695

332,42i
3,023,41'

Norvegia
Paesi Bassi

318,133 281,385
98,900 281,385
4,944,080 123,863

18,491,22'

Portogallo

3,023,41
18,491,22'

Prussia

Russia eur.
Polonia

39,330,75'

4,764,44
15,673,48
3,859,72;
2,510,4915, 600,00i

Spagna
Svezia
Svizzera

306,548
439,961

41,418 525,065

Turchia eur.

299
i.

Distribuzione degli abitami per categorie.

3MMARIO

1.

Quali siano

le principali
gli

categorie

sogliono distribuire
militare ed
professioni.
gine.

abitanti.

in cui si

2.

Popolazione

divisa per et e per grado di istruzione.


elettori.

Per lingue e dialetti. 7. Per credenze religiose. 8. Per infermit apparenti.


6.

5.

Popolazione divisa per Popolazione per luoghi di oriA.

3.

Forza

I.

Proseguendo
jlla

le nostre indagini sui principali fatti popolazione, dopo d'averne notato il vario atteg-

arsi nei diversi

nelle

scompartimenti territoriali, nelle citt campagne, non che gli aggruppamenti speciali
nelle

nella famiglia sia

molteplici necessit della

occorre che noi portiamo la nostra analisi sulle igole categorie in cui sono spartiti gli abitanti, im-a,

rocch egli pur questo un elemento di gravissima


Bditazione per l'economista siccome quello che conrre a determinare la ricchezza e la potenza di un
polo,
il

suo incivilimento morale e materiale.

in cui si sogliono dividere le popolami, derivano o da circostanze naturali o da condici volontarie degli individui che la compongono,

Le categorie

no naturali
essia,
e,

ed
il

indipendenti
sesso, alcune

dalla

volont

di"

chi-

l'et,

condizioni di stato ci-

e la morte inad un certo punto dalla volont lividuale, come pure la religione, l'istruzione, molte le modalit di stato civile, l'emigrazione od immitzione, e finalmente le varie occupazioni che sono conseguenza di quella gran divisione di lavoro, che : tacito consenso di tutti avviene col diverso indirizzo
:e

l'origine e le

infermit; la vita

dipendono

fino

300

che ciascuno d
il

alla

propria
ogni

attivit,

perch,

come

di

Davanzati,

non

uomo nascendo

atto ad

og
pr<

esercizio,

ma

ciascheduno ad uno, n ogni clima


s'affatichi
gli

ducendo ogni
altri
citt,

frutto della terra, necessario quindi ci

l'uomo lavori e
ancora, e

non per
per
lui, e

se solo,

ma per
l'alt

altri

cos l'una e

ed

regno condisce del suo soverch fornito del suo bisogno, e tutti i beni di natu
l'uno l'altro

e d'arte

sono accomunati

goduti pel

commerc
dall'et,

umano.
In parte poi naturali,

siccome derivanti

in parte contingenti e mutabili

come

la

volont de

l'uomo, o corollari

attinenti alla vita civile e politi*


circe

che emanano da una o da pi delle premesse stanze: sono la maggiore o minor et, secondo le
il

leg
l'eie

far parte della leva o della

guardia nazionale,

torato amministrativo e politico, ecc., e dipendono dal


si trova l'abitante, epper nella nosti mentre andremo indagando tutte le nai rate diverse circostanze, ci fermeremo anche e dist< samente sulle conseguenze loro, che a poco giovere primi dati se non ci fossero di lume e di scor bero per arrivare agli altri. Avverr ancora una volta ci molte cose le quali troverebbero altrove pi adat esposizione qui siano necessariamente premesse, n

categoria in cui

esposizione

indulgente

lo

studioso, vorr ritornando sulle gi scon


f

notizie ricordare, che se a noi risparmiamo, cos

cendo,

la

fatica di

ripetere, a

lui

vien

diminuita

noia di sfogliale soverchie pagine, concordandosi con

sempre anche

qui, l'interesse del produttore con quell

del consumatore.

301

Chi esamini

prospetti in cui ia popolazione di tutto


di

regno

fu

distribuito per et,

leggeri

s'accorge

me
1

il

numero
infatti

o alla

daf primo periodo pi tarda et scemando mano mano. Noi vein questa scala

degli abitanti vada

imo

decrescente la popolaquinquennio numerosa di quasi tre llioni (2,759,891); dove quella del secondo non tocca u millioni e mezzo (2,345,791); e dove al terzo

ne del primo

inquennio
3

poco supera con lievi illazioni, finch oltre cent'anni non ha pi che persone. Ben si pu dire adunque che dei 22 mii d'abitanti accertati al 21 dicembre 1861, forse pi che un centinaio vedr la line del 1961 e che
millioni (2,140,455),
e cos di seguito;
i
i

la

cifra degli

abitanti di

ci l'onda

della nuova generazione che c'incalza, poche decine d'anni non risparmier pi che noi

facemmo
ri

coi nostri padri di

buona memoria,

gli

di

questo

splendido

risorgimento

italiano'. I1

imino

della vita per la gran

maggioranza della

olazione assai breve, e colle tavole alla mano dei ti per et, noi potremmo dire con un'antica e
irata
ti gli
li

tradizione: gli ultimi saranno

primi, ed

ultimi; perciocch molti sono

chiamati

ma

eletti,

oppure ripetere

col poeta:
(1,

Cosa bella e mortai passa e non dura

et

media approssimativa degli

abitanti del

nuovo

io per sesso e per categorie di

comunit

come

3adi

il

lettore a

che

tutti

questi

cono

alla data del

censimento, cio

dati e quelli al l v

che seguiranno,

si

gennaio 1862.

302

Pel sesso maschile

27 anni

mese

femminile

26

10

due sessi Nei comuni urbani


I

27 anni

mes
3 10

27

rurali

26

Regno

27 anni

mes

Ai dati della nostra censuazione facendo ora seguire g elementi desunti dalle statistiche straniere riscontriamc
Italia

Francia

Inghilterra
1

Maschi

27 an.

mese; 30 an. 6 mesi; 26 an.

mesi

Femmine 26
Idue
Il

10

31

27

sessi

27 an.

mese; 30 an. 11 mesi; 26 an. 6 mes


i

rapido crescere delle popolazioni in Italia ed


s,

Inghilterra fa
paesi di poco

che

l'et

si

differenzi
il

media degli abitanti nei di mantenendosi del resto po(


popoh
effetti

elevata, dove invece

lento progredire della


opposti.

zione in Francia causa degli

La morte che pur troppo legge ineluttabile de pu venire pi o meno tarda, colpire un' poca della vita meglio di un'altra, un sesso ed ui
l'umanit,
stato civile a preferenza delle condizioni opposte. Co
la

prospera come l'avversa fortuna esercitano una

il

fluenza sulle generazioni, crescendole o diradandole;


che, ove si volga anche solo
spetti della

si

un fuggevole sguardo ai pr popolazione per et, se ne ritrae come


l'azione

<

a;

termometro sensibilissimo

talora benefica
<

ai

talora perniciosa delle influenze naturali, civili ed

io

conomiche
fatti

sulla vita dell'uomo.

Oltremodo feconda
il

u
&

stata la nostra generazione, e

breve

ma

rioso periodo dell'antico regno italico, le ristorazio

io

vergognose durante

le

quali

fummo

visitati

da molt

305
ci

invasioni del cholera,

da due carestie e da due


colla quale

olture, infine la recente nativit d'Italia,

irono
io

le

nostre
i

divisioni e le nostre

tribolazioni,

avvenimenti
nelle

cui segni nelle

si

devono

chiaramente

oscere

tavole,

quali gli abitanti sono

tribut per et. Quindi che fra noi, senza accue le false denunzie, che per avventura si fossero
:e

agli agenti censuari,

l'intervento

poc'anzi

si

tenne

parola,

delle cause di basterebbe a spiegare

punto

il

fenomeno osservato,
le

facendoci ora a comporre colle et delle popolazioni

une categorie,
nenti

quali

rispondano

ai

varii

ordi-

civili

ed

uffici

sociali,

21,777,334 anime, vi da ai 2 anni inclusivi, su cui comincia ad rcitarsi l'azione di alcune istituzioni caritative ed icative. Troppo ristretto ancora il numero dei sepi o ricoveri per bambini lattanti, perch conga stabilire medie proporzionali alle popolazioni,
di
l'et

troviamo che sul tosono 650,315 bambini

vantaggio
dati.

delle

quali quei

stabilimenti

vennero

Tuttavia nella supposizione, che sul totale delle

sone strette in matrimonio, tra noi esistano 92 mila ie coniugali nei maggiori centri di popolazione )gnose del lavoro delle braccia per vivere, e am-

una conti un poppante, crebbero nel regno circa 9 mila famiglie cui gioso

che sopra 10 di esse

ebbe assaissimo approffittare dei presepi. Noi rac-

andiamo
adini

no

siffatte cifre all'attenzione dei benemeriti che hanno a cuore tali istituzioni, onde voraddoppiare di cure nel riempiere una tanta

ma
ai

della nostra carit cittadina,

.nti

ai 5 anni inclusivi che poveri o ricchi

tutti

coraprendonsi 2,959,691 indistintamente poasili

sero

approffittare

degli

destinati

alla loro

304

educazione.
(inora

Ma anche

questa

specie di

istituti

non
il

bastevolmente diffusa tra noi, sebbene


superi di molto quello dei presepi.

lor

numero

Gli asili, comprese in essi anche le scuole infanti! ascendevano nel 1862 per tutto il regno a 1688, eh quanto dire che su 100 chilometri quadrati ve n avevano 6,49, e su 100 mila abitanti 7,7. Gli alufti i sommavano a 76,735 (37,918 bimbi e 38,817 bambine
il

che d
Di

in

media 46 bambini per


in

asilo e per scuoi*

mano

mano che

si

procede nella rassego


delle
isti

delle categorie di et, cresce l'importanza

tuzioni sociali che vi corrispondono.


i

fanciulli catt osserveremo come goria anche pi numerosa di quella degli infanti, a vendo per limite l'et dai 5 ai 12 anni inclusivi. Giun

E innanzi compongano una

tutti
i
ez

oramai
istituti

al

momento proprio
loro

dell'istruzione elementare
nel

re

questa veniva
privati,

impartita

1862,

oltrech

cJ

di

da scuole obbligatorie pei due sesse che complessivamente ascendevano a 28,490, dell quali 16,559 destinate ai maschi; e 11,931 alle lem mine. E per sopra una superficie di 100 chilometil quadrati vi avrebbero 11 scuole e sopra 10,000 ci popolazione, 13. Il numero degli alunni ascendeva
ce ro

1,008,674, dei quali 579,550 maschi e 429,124 fere minine. Gli alunni d'una scuola maschile non superi
i,

lavano in media i 35, quelli minile i 36. Per 100 maschi

di
le

ciascuna scuola lem

fo

femmine erano l^t


appunto ricorre maschi di
in
l|i
r

Proporzionalmente
6
ai

all'et,

in

cui

frequenza alle scuole, notavansi per 100


plesso 31,25.
I

io]

12 anni 35,36; per 100 femmine 27,

cora| e
:

ss

compartimenti, che pi si osit di allievi, sono le antiche provincie (Terraferma


la

distinguono per num

re

Lombardia, colla differenza che, mentre

il

prim

321

sessi

(128,346 maschi e 176,997 femmine). Di capi iamigha se ne avevano 4,591,429 (3,812,684

maschi

778,745 femmine). Attendevano ai servigi domestici 73,574 persone (160,077 maschi e 313,497 femmine). in fine facevano parte di una categoria, alla quale )n stato agevole assegnare una particolare
profesone,
li

donne

di

casa,

fanciulli,

vecchi, infermi, ecc.,


i

7,850,574 persone secondo


illusioni.

sessi cosi ripartite'

ascln 2,520,286,

femmine 5,330,288.

I bollettini del censimento, conoscenza delle varie professioni gli abitanti, una guida meno sicura delle statistiche eciah, che si propongono d'indagare con altri bzzi la condizione numerica ed economica e di deternare le classi sociali. Gli agenti censuari devono fonrsi di necessit sulle denunzie e sugli apprezzamenti hviduali, che possono essere erronei e rendere an-

Non facciamoci
per
la

escono,

pi intricato

il

gi difficile

compito

di

eseguire

spogli e di preparare la classificazione di uno'stra-

;chevole numero di schede individuali. Malgrado coteste inevitabili imperfezioni nei lavori censimento, i risultamene, che se ne ottengono

ono aversi come interessantissimi, rappresentando appena sbozzati vero ma con bastevole fedelt ? nncipah gruppi delle professioni in
i,

esercizio fra noi 'olendo discendere a qualche pi minuta specificale in proposito, diremo, nello intento di

fermare

il

tro

sguardo anche sulle condizioni dazione italiana, come la classe


lei

morali

della

agricola

tragga

e consuetudini campestri un'indole tutta


sso di

propria

prevalendo pi che

nelle

plebi urbane

^giudizi antichi, quantunque poi a questo difetto quegli altri che si potrebbero derivare dalla lenza alla superstizione e dalla facilit ai
sospetti

ed

322
ai litigi,

opponga robuste
il

virt nel rispetto alle legg


al

e alla morale, nella costanza


al

lavoro, nella pazienz;


stato,

sopportare

modesto suo

nell'amore de
i

come
quali

qual suolo nativo, nella rassegnazione a certi pesi, la coscrizione, gravitano specialmente su lei;
infine in molte altre facolt

d'animo
serva

di

corpo
gleba

hanno

fatto delle rusticali

plebi, gi casta disc

redata presso

molte nazioni,

della

ne

tempi feudali, schiava nelle


zioni

colonnie, una
le

classe ara

mirevole e rispettata, tuttoch


si

sue pi alte aspira

tanza,
la

mentre

limitino al contratto di mezzadria o di affli la sorte dei pi quella di vivere sotl

precaria garanzia d'un patto annuale o anche sol nella difficile posizione di una incerta paga giornalieri

La riprova di quanto asseriamo si , che menti abbiamo circa 8 milioni di persone dei due sessi o<
cupate nelle industrie agricole, coltivatori propri* i me2 tarli non ascendono pi che a un 1,264,753, menti zadri a 1,248,286, gli affittaiuoli a soli 310,019,
gli agricoltori giornalieri,

contadini e viventi alla gio


i

rimanente parte; ove se 75,116 persone destina eccettuare vogliano soltanto


nata, assorbono tutta
la

alla coltura dei giardini e degli orti.

Accanto

agli operai agricoltori


i

stanno quelli occ^


in tutto
il

pati nelle miniere

quali

sommano

regi^

all'esc^ a 58,551 persone, delle quali 23,749 addette

razione dei minerali e 34,802 impiegate nella succ


siva loro lavorazione.
esi Le industrie manuali, abbiamo detto tenere in e principali nelle divisi cos operai cizio 3,072,245

numero 206,993; calzo falegnami 138,599; fabb, 195,170; muratori 169,034; armai fabbri-ferrai 97,162; canti di carrozze 12,517;
tegorie di arti e mestieri: sarti
j

6S33; sellai 7197; fornai 39,332.

323

Finalmente ultimo dato


uelli

il

pi doloroso fra
si

tutti

attinenti alle indusfrie manuali,


i

che nella

asse degli operai

fanciulli
in

che non
di

hanno ancora
392,318, cio
!

iggiunto

15 anni sono

numero

13 per 0(0 della popolazione manifatturiera In ci che ha tratto al commercio volendo distinaere l'industria commerciale all'ingrosso, compresi questo genere di commercio capitalisti banchieri,
i

sensali, gli impresarii,

gli

appaltatori, ecc., dal


i

com-

ercio

minuto nel quale figurano

mereiai, bottegai,

ercanti,

lieri, birrai, b

venditori di generi diversi, bettolieri, drofruttivendoli, poliamoli, ecc., e ancora da

che

si

chiama

il

commercio
pel
al

di trasporto

checom-

ende marinai, barcaiuoli,

vetturali,

corrieri, spedi-

teti,
elio di

ecc.,

abbiamo

,945 persone; per quello


trasporto 218,734.

commercio all'ingrosso minulo 354,759; e per


il

Nelle professioni liberali volendo pollare


irito analitico,
la

nostro

troviamo 16,577 esercenti

la

medicina

chirurgia; 2370 la sola chirurgia; 2761 flebotomi;

4 dentisti;

1306 veterinari; 4757 maniscalchi; 14,617

macisti; e finalmente 7546 levatrici (1). numero dei poveri noi l'abbiamo dato in 305,343 (1 rsone e si ragguaglia al totale della popolazione

ne 1,40 a 100, e ogni 100 poveri erranti 29 soli si nano ricoverati. In tema cosi doloroso noi ci dispenmo da qualunque induzione. D'altronde la scienza e
ragione del cuore starebbero
)osto, e fra

forse qui in campo questo dualismo preferiamo mantenerci

Se a taluno non piacesse


le

la

confusione

di

questa

agglomerici e
nella getali

ersone
zie

quali

occupano scuramente un

posto diverso

nia sociale, a quest'uno

addurremmo per
si

iscusa l'aver desunte


del

da uno stesso quajro che


ufficiale.

trova a pagina 17

volume

censimento

324

neutrali fino a tanto

almeno che ce

lo

permette

1<

condizione di

statisti.

Importante subietto
gini della
il

di ricerche quello delle ori

popolazione; di grande

interesse

infatt

conoscere quanti hanno un domicilio stabile, seb bene non vi appartengano per nascita nei comun

presso cui vennero censiti, siano poi essi regnicoli stranieri. L'indagine sarebbe anche pi fruttuosa,
alle

dimostrazioni numeriche

ci riuscisse di

accoppiar

una qualche notizia intorno alle cagioni che poteron determinare cotesti mutamenti di sede degli abitanti
mutamenti che d'ordinario sono la conseguenza di ui disagio locale o di uno sciopero volontario in alcun
speciali professioni.

Or bene

a queste curiosit statistiche

risponde

la part

del censimento da cui risulta, come sul totale della p polazione vi sieno 21,688,695 regnicoli (10,843,095 ma schi e 10,845,600 femmine) e 88,639 stranieri (54,14

maschi e 34,498 femmine). Epper su 1,000 di pop lazione 996 sono originarii del Regno e 4 nativi del l'estero; su 100 femmine non regnicole si contano 15
al regno. Pi confortevoli o pi ospitali agli stranieri sono seguenti compartimenti: l'Umbria che ne ha 9,50 ogn

maschi estranei

1,000 abitanti;
il

la

Lombardia

Piemonte (6,38), la Reggio e Massa, che contano 5,28 stranieri sopra uni stesso numero di popolazione. Meno ricercate da gent

leRomagne (7,19] Toscana (5,53) e Modena


(7,53),

325

stere appaiono invece le provincia meridionali 'ha poco pi di 1 forestiero

ove

ogni 1,000 di popolazione, Cicilia e la Sardegna, che } ad un dipresso sono nelle esse condizioni.

Pi che
alle
5Sia

la

quarta parte di

tali

ospiti

ci

indicata

note
il

censuarie

27 per 100).

come senza professione (24 021 II numero delle femmine di' cosupera del
triplo

sta categoria (18,295)

quello dei

onde pu credersi che fra le prime Inno molte donne di origine straniera impalmate
I

asch. (5,726),

italiani.

distinguonsi gli industriali ed i mmercianti, poich di quelli ve n'ha 13,657 e di questi >,472, (15,41 e 11,82 per 100 del totale) per la magor parte residenti in Piemonte ed in Lombardia Le

Fra

non regnicoli

aprono le loro fila a 6,849 persone, pi parte uomini (5,417) che non appartengono al ese, con domicilio specialmente nei
liberali

ofessioni

compartimenti Toscana (1,125). Anche la domita novera un contingente di 5,923 forestieri (6,68 r100), tra cui 2,317 maschi e 3,606 femmine. Ma quel che merita di essere qui ricordato sono i 69 nativi di stati esteri, tutti ad eccezione
ddetti (3,597), ed in
di

uno,

sesso maschile,

quali servono

l'amministrazione

786)

e la sicurezza
altri

che

non creda che


chiamativi
dal

sso di

s la brutta

interna ed esterna (6,383) E l'Italia conservi' ancora piaga d'impiegati o di soldati


difuori,
ci

rcenarn,
giungere,

affrettiamo di

un certo
iti

come nel caso concreto non trattisi che numero di soldati ed impiegati apparte-

provincie italiane ancora soggette a Stati od a quelle cedute alla Francia, -a milizia cosmopolita della chiesa rappresentala circa 2,500 persone appartenenti al clero secolare

alle

326

e regolare di altri Stali (2,424, dei quali 1,169


e

masch

1,255 femmine).

Un quarto
(621),
il

circa del clero straniero spetta all'Umbri;

che

spiega

in

parte

il

numeroso

clero d
|

quella provincia.

Alcuni
Ira noi

degli

stranieri

di cui

una residenza

stabile,

accennammo, hann< altri invece non si lro,'

l3

vano compresi nella nostra censuazione che per la lor momentanea dimora nel regno. Senza confronto mag gioie il numero degli stranieri che appartengono
l(j

alla

prima categoria, ascendendo essi a 71,205 (39,01 maschi e 32,190 femmine). Spettano alla seconda 17,43 stranieri (15,126 maschi e 2,308 femmine), epper
1

j,

|,

prima categoria

sta alla

seconda come

4:1.
ri

er

A
1

grandi differenze danno luogo, sotto questo


i

l0

spetto,

confronti tra compartimento e compartimento

5r

compartimenti dell'Alta Italia presentano il maggio numero di stranieri con stabile residenza; in Sardegna a rendere maggiore il rapporto, concorre lo scarso nu

ie

0l

momentanea. L con temporaneamente classe degli stranieri chel, venuta in Sicilia per affari di commercio, fasi popolazione estera con residenza slabile non pi ch

mero dei numerosa

forestieri

con

residenza

la

)0

il

46 per 100 dei

forestieri

censiti.

Scarso pure

c<
c

lesto rapporto nelle provincie meridionali, nelle

March

e nell'Umbria.

Le industrie manuali obbligano quasi 12 mila sti aieri (87 per 100) ad una residenza stabile tra n( (8,516 maschi e 3,339 femmine).
Il

commercio invece che

nella sua cifra generaleji

rappresentato da 10,472 stranieri,

con residenza stq bile ne novera a mala pena 6,872 (6,270 maschi 602 femmine), che quanto dire il 66 circa per 1(X La milizia e la marina, che fanno parte della sicu

327
izza

interna,
gi

variano,

come ognun

sa,

di

dimora;

cch
a

mollo se esse noverano pi


slabile.

di 8 individui

100 con residenza


^'na popolazione di

3,187,701 regnicoli con riparmento quasi pareggialo fra due sessi (1,616,927 laschi e 1,510,774 femmine), ha per causa d'imiego ed anche semplicemente per diletto, stabile redenza fuori del comune nativo.
i

11

maggior numero
nei
di

di siffatte di

mutazioni di sede ave

mgono
3r 100),
I

compartimenti

Parma
di
la

Piacenza (31,19
(25,07),

Lombardia (26,48),
Italia;

Romagna
le

in
le

generale dell'Alta

Toscana, l'Umbria
condizioni getrasferimenti

.Marche seguono a un dipresso


regno.
di

lali del

Per contro
nelle
sicule

tali

hanno
(6,22

ogo pi
ir

rado

provincie napoletane,
1,5,41),

te

sarde (9,96); di vuol essere accagionalo sopratutto il maggiore acnelle


e
la

0i0),

nelle

ntramento della popolazione one delle comunit.


II

maggiore eslen-

dissagio dell'agricoltura in alcune localit ha per-

aso quasi ad
lali

1 millione di contadini (999,288 dei 605,010 maschi e 394,278 femmine), di abbannare loro paesi nativi e a trapiantarsi in altri coi

uni del

regno, dove l'opera dell'uomo fosse meglio miesta e rimunerata. Delle 59,259 persone addette
e industrie affini all'agricoltura, quasi la
schi
r i

met (25,668, maggior parte 24,129), costretta a cerlavoro fuori del paese nalivo: proporzionatamente
pev
la

limitato risulta

il

numero

di

quelli applicali spe-

ilraente

all'industria

animale (38,619 a
dell'industria
di

fronte

di

8,250).

Anche

il

lavoro

manifattrice

termina numerosi spostamenti


ne).

rsone, delle quali 314,106 maschi e 245,194


Il

popolazione (559,300 femprofessioni


liberali

commercio pure

le

328

traggono fuori

dei

loro

comuni

d'origine,

il

prime

135,677 persone (117,263 maschi e 18,414 femmine) le seconde 116,087 persone ossia il 22 per 100 delfe
popolazione rispettiva (91,636 maschi e 24,451 fem-

mine) che stanziano

in

dimore pi acconcie
il

all'eser-

cizio delle loro professioni.

L'amministrazione pubblica,
interna sono
le

culto e la sicurezza
il

professioni che richiedono

maggior*
ia

spostamento
circa 40 per

delle

persone,

trovandosene

medi;

100 costrette
dei

a vivere fuori del loro co

mune nativo. Un buon terzo


specialmente nelle
testi

domestici (182,158 a fronte d


terra
natale,

277,593) vive fuori della sua


citt,

seguend<

la

sorte dei padroni. In co


in

cangiamenti

le

donne sono
degli

maggioranza (121,61.
affetti
il

femmine).

La settima parte

abitanti

da poverti

(45,401 a fronte di 256,417, ossia

siede fuori dei luoghi d'origine e


stua o negli ospizi a carico di
vincia o del

15 per 100) ri per campa di que

altri

comuni

della pr

regno.
fuori

La residenza temporanea

del

comune

nativi

indicata pei regnicoli in 361,013 persone (314,87< maschi e 46,943 femmine), delle quali la met circi (183,538) tutti maschi, tranne una femmina, figurai

nei quadri della sicurezza interna ed


sercito e nella marina.
Il

esterna, nell'e

resto consta di persone ad

dette specialmente all'industria agricola, alla manuale


al

commercio

e alle professioni liberali.

poveri va

ganti

sommano

a 2,773, dei quali 1,468 maschi e 1,301

femmine.

3*)

VX.
.e

notazioni

del

censimento furono compiute


tutti
gli

in

zzo a quell'entusiasmo che


>nale,

affermando l'unit nala

affermava
i

elementi che

compon-

no, tra

quali principalissimo

le leggi e delle scritture.

il comune linguaggio E per, come ognun vede,

est occasione era tutt'altro

che propizia a racco-

ere dalle dichiarazioni individuali, notizie intorno ai

eremi

dialetti.

Per altra parte riescirebbe cosa quasi

30ssibile a voler

determinare

nettamente
i

confini

'estensione territoriale di tutti


il

dialetti italici, poi-

passaggio dall'uno

all'altro,
tal

specialmente nella

npagna, procede con una


-ione

legge di proporzionata

da assomigliarla
Si

al

passaggio dei colori nello


classificare
i

ttro solare.
iletti

perci che volendo

parlati in Italia

non

si

pu procedere che per


siamo
at-

)sse

approssimazioni e senza alcuna esattezza.


sistema d'indicare
antichi,

Velia classificazione dei dialetti italici ci


uti al dialetti
le la

popolazione per famiglie


gli

anzich per

speciali vernacoli

singole parti d'Italia, dove trovavamo appena acle

mate, senza precise determinazioni di territorio,


alita

dei volgari.
si

Notiamo inoltre che dei sottodialetti non


3

pu

fare

studio fondato a

motivo della
nelle

loro

instabilit e

non avere principalmente


ifine,
tintivi.

campagne un fermo
i

per eui riesce difficilissimo stabilirne

caratteri

a premesso, passiamo
iglie dei
ialetti italici

alla

dialetti italiani.

rassegna delle principali Attentamente osservando


rispetto

tanto sotto

il

storico

quanto

m
filologico, non ponnosi distinguere pi di 9 famiglie non tenendo conto dei sottodialetti di radice straniera 1 La famiglia dei dialetti italo-celti, che si parlan

nella provincia di Torino,

meno
graje,

il

circondario d'Aost
provincie d
d

e alcune valli delle Alpi

e nelle
il

Cuneo,

d'Alessandria

eccettuato
li

circondario
di
di

Novi), di Novara,
di Brescia,
di

di Milano,

Pavia,

Bergamo
Parma,
di
d

Cremona,
di
al

di

Piacenza,
di

Modena,
sar,
si

di Reggio,

Bologna,

Ferrara,

Ra

venna, di Forl infino


territorio,

Foglia, ed alle porte di Pe


il

a cui aggiunti

Canton Ticino, ov

parla

un

sottodialetto milanese, le valli Occidental


si

del Trentino, ove


e la provincia di

parla

un

sotto-dialetto bresciano

Mantova,

d a

un digrosso pi
che
si

otto milioni di abitanti.

2 La famiglia dei dialetti liguri,

parla

coi

molta variet d'accenti

in

tutte le riviere genovesi

Montone
bitanti.

fino a Sarzana parlala da circa

800 mila a
distint

3 La

famiglia dei
del

dialetti

tosco-romani,

nei tre tipi

toscano

proprio,

dell'umbrico e de
di Firenze, di Pisa

marchigiano parlati nelle provincie


di Arezzo,
di Siena,
di

Grosseto, dell'Umbria e nell

maggior parte dell'antica Marca d'Ancona, a cui, ag giugnendo le popolazioni romane soggette al governa
pontificio,

s'avrebbero intorno a 4 milioni di abitanti 4 La famiglia dei dialetti napoletani, fra cui spie

cano,

proprio o
le

come tipi distinti, il campano antico.

pugliese

ed

il

napolitan
si

Di questi dialetti

servoni

popolazioni dei tre Abruzzi, della Terra di Lavoro

dei

due Principati, delle provincie


Capitanata,
e

di iNapoli, di

Bc

nevento,. Molise,

Terra di Bari, Terra


quasi
(>

Otranto

Basilicata,

che

sommano

milioi

d'abitanti.

331

5 La famiglia dei dialetti siculi, che con moltissima met distintesi per in due tipi principali: il ca-

prese
e

il

siculo-isolano, e sono parlati

da pi che

3 milioni d'abitanti. 6 La famiglia dei dialetti

sardi,

la

quale disun-

endosi nei due rami del campidanese e del lugusono parlati da pi che mezzo milione d'abi,

nti.

Il

Veneto parlato da circa un milione e mezzo

persone.
friulano da un mezzo milione. E finalmente il crso che parlato da poco pi cencinquanlamila persone. bd questi brevi cenni appare come il tipo
Il

celtico

mini

la

valle del

Po,
il

il

tosco-latino nelle valli detnell'Italia

rno e del Tevere, ed

greco

meridionale.

VII.
Secondo
le

credenze religiose

la

popolazione d'Italia

divide in questa guisa: 21,720,863 cattolici, 32,684 piotici, 90 mila protestanti del circondario di Pifal,
enli,

22,458
se
si

israeliti

e 1,829 d'altre religioni.


i

dis-

eccettuano
i

Valdesi setta quasi indigena


si

He Alpi cozie, ed
xvf secolo sul

riformati che

stabilirono fin
della Valtellina,

lembo settentrionale

sparsi e sono piuttosto ospiti venuti d'oltr'Alpi ragioni di commercio, che popolazioni intere vitti ab antico sul suolo italiano. Gli israeliti si inI

ono

Urano pi numerosi e stabiliti da gran tempo nella >cana, in Piemonte, nel Mantovano e nel Monfero, e quello che parr strano, nelle provincie gi

3312

pontifcie,

che non

nelle

regioni

in

cui

domin

nazione spagnuola.
L'Italia fra

tutte le nazioni europee, eccettuatali

la Spagna e il Portogallo, quella che presenta maggio omogeneit di credenza poich su cento abitanti 99,7

sono

cattolici;

mentre
soli

la

Francia

che
ali

le

succede,

cento ne conta
della Francia.
Nell'Italia,

97,64; tutte le

re

nazioni prd
di

sentano ancora una


se

minore omogeneit
il

credenz

si

eccettua

Piemonte, l'intolleranz
la

contro

culti,

era molta; basti citare

Toscana, dov

alcuni tentativi di propaganda protestante furono re


pressi dal governo con

violenze sino allora inaudite

Nel regno

d'Italia vi

sono 238 diocesi

abbazie

una

diocesi,

cio ogni 90,000 abitanti circa e per 98

chilometri quadrati, e per facendo ragione della vari numerosit degli abitanti pi assai di quanto si ri

scontra presso altre nazioni d'Europa appartenenti

ali

medesima comunione

religiosa.

Vili.
Altra

indagine

del
le

censimento,
infermit

pure curiosa e
la

istruttiva,

riguarda
cio,

apparenti,

sordo

mutolezza

e la cecit.
le

Quasi 40 malore;

mila (38,

sommano,
colpiti

secondo

ricerche

censuarie, gl'infe)
il

dall'uno o dall'altro

dire

per ogni 505 abitanti.


in

qua La sordo-mutolezza ti
che
e

segregata
sone,

parte dal consorzio spirituale 17,785


quali
il

delle

10,941

maschi

7,244

femmi

Maggiore

numero

delle creature prive della vis

m
,752 persone e pi

precisamente 11,819

uomini e

933 donne.
sordo-muti devonsi risguardare piuttosto numerosi Piemonte ed in Lombardia; la ragione inversa si serva nell'Italia centrale e principalmente nella ToI

ma, nelle Romagne


no
la.
i

e nelle

Marche.

Piuttosto

rari

casi di cecit nell'Italia superiore, quasi a

com-

maggior frequenza della sordo -mutoLe popolazioni delle Marche, della Sicilia e speziente della Sardegna vanno soggette alla perdita Ila vista in una proporzione al numero degli abitanti mosto ragguardevole. L'Italia meridionale in genere,
3

osarla della

e,
i

sotto questo rispetto fra le regioni pi maltratdeve forse la grande ricorrenza di tale infermit

ardori del

sole,

ma

sopratutto

ai

contatti

colle

)venienze levantine.
sesso maschile ha nei due malori sovramenziouna dolorosa superiorit numerica sul sesso femaile; per 100 femmine sordo-mute sonovi 141 uoI

ii

nello stesso stato, e

inaine cieche contansi

per un ugual numero di 132 maschi in una pari conosservasi


fra

one.
iodesta differenza che
cui le
i

due

sessi,

due infermit sono pi frequenti nell'uomo nella donna fanno ragionevolmente ricordare che
tutte le

sordo-mutolezzee

le cecit

sono affezioni

alcune debbonsi ritenere invece come sultato di malattie sopraggiunte, che avrebbero ilo offesa agli organi dell'udito e della vista, alle

genite,

ma

Fuomo per la natura appunto delle sue occuoni riescirebbe esposto a preferenza della donna. r ecco in quali condizioni si trova l'Italia, sotto
li

le

spetto delle infermit apparenti, a fronte di alcune principali nazioni europee:

334
O

in
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Ph

335

come pur troppo l'Italia sia ;r questo verso una regione delle manco Telici. Delle nque nazioni poste a riscontro, non una raggiunse
due sole
proporzione dei sordo muti propria del regno nostro
tra esse,
la

Da

coleste cifre risulla

Spagna

e l'Inghilterra,

hanno

mparat.vamente
a

alla
le

ero di ciechi, fra

noi un tale stato di cose, devonsi iverare l'abbandono nel quale in molti nostri comfra

mantengono

popolazione, un maggior nucagioni che con o^ni probabi-

rtimenh lasciata

la

plebe rustica,

la

malaria

il

elinismo.

33C

Movimento dello stato


Csa
e
si

civile.

SOMMARIO

1.

intenda
sia

per movimento dello

st;

civile,

come ne

tazione.

2.

cons Stato civile della popolazione al


la

appo noi regohta

dicembre 1861.
nel 1862.
4.

3.

Movimento

della popolazio

Nell'anno 1863.

-5.

Nell'anno

18(

L'utilit

che

si

trae dal

censimento sarebbe

relal

vamente tenue
l'ufficio

e fugace,

ove non corresse a sostener

di stato civile, al quale

incombe

di

constata

giorno

per

giorno

ogni variazione che accade nel

popolazione dei singoli comuni dello Stato per nascil

matrimoni, morti, emigrazioni. Tutti


che
si

fatti

pi saliei

cerca di conoscere col censimento, sono


e

co
rifei

tingenti

mutabili

come
nei

il

soggetto a cui

si

scono, e l'uomo
vita, nelle varie

stesso

diversi periodi della

condizioni per cui passa, tanto rispet

alla societ

domestica, quanto in relazione a quella p


civile e politica,
statista

grande della convivenza


fasi

offre diver

che

interessano

lo

che meritano

essere tenute a calcolo. Chi oserebbe dire che la p polazione del regno d'Italia nel 1866 quale fu co

dicembre 1861 ? Anzi chi avrebbe osa dire che un anno dopo il censimento, le circostan
statala
il

31

pi ragguardevoli della
tate

popolazione non fossero


fondar sopra un

m
ci

abbastanza da potervi pi
esatto ?

Per tener conto di tutte queste vari zioni e per coordinarle anno per anno ai grandi fu stabilito fin da tempo ai saltati del censimento famiglia fosse obbligata a denu ogni che tichissimo,
terio
i

m
lessi
i

(128,346 maschi

176,907 femmine).
ai

Di capi

famiglia se ne avevano 4,591,429 (3,812,684 maschi

778,745 femmine). Attendevano

servigi domestici

73,574 persone (160,077 maschi e 313,497 femmine). in line tacevano parte di una categoria, alla quale
>n stato agevole

assegnare una particolare profesfanciulli,

se, donne

di

casa,

vecchi, infermi,
i

ecc.,

n 7,850,574 persone secondo


aschi 2,520,-286,

sessi

cos ripartite:

femmine 5,330,288.
illusioni.

I bollettini del censimento, conoscenza delle varie professioni gli abitami, una guida meno sicura delle statistiche eciali, che si propongono d'indagare con altri

Non facciamoci
per

Sscono,

la

zz la

condizione numerica ed economica e di deteragenti censuari devono foniceli necessit sulle denunzie e sugli apprezzamenti lividuali, che possono essere erronei e rendere annare
le classi sociali. Gli

pi intricato

il

gi difficile

compito

di

eseguire

spogli e di preparare la classificazione di nchevole numero di schede individuali.

uno sta-

Malgrado coteste inevitabili imperfezioni nei lavori censimento, i risultamenti, ehe se ne ottengono,

xmo
i,

aversi

come

interessantissimi,

appena sbozzati

vero

ma

rappresentando con bastevole fedelt,

rincipali gruppi delle professioni in esercizio fra noi! 'olendo discendere a qualche pi minuta specificale in proposito, diremo, nello intento di fermare
il

sguardo anche sulle condizioni morali della dazione italiana, come la classe agricola
Uro
!e

tragga consuetudini campestri un'indole tutta propria, no di lei prevalendo pi che nelle plebi urbane
regiudizi antichi,

quantunque poi
si

quegli

altri

che

a questo difetto potrebbero derivare dalla tenai

ia alla superstizione e dalla facilit


21

sospetti

ed

338
cipii,

come

in

Lombardia, nelle Marche


tribunali,

e nelle Ro-

magne, sia ai del Regno; 2 Che nell'Umbria invece, e nel gi ducato Pai mense e in tutta l'Italia meridionale, l'allestimento d
quegli
atti

come

nelle antiche provincia

era

di

spettanza

esclusiva

dei
e

municipi
del

come

ai

tempi

dell'antico

regno

italico

go

verno murattiano.

Le ricerche latte permisero inoltre di rilevare eh cosa ridu in alcuni compartimenti del regno ogni na registri dei compilazione cevasi ad una semplice
talizi,

mortuari

nuziali,

quali servivano ad

us

giunt delle magistrature per gli effetti civili e delle comunali per le liste della leva militare, e che
ii

altri

compartimenti invece
ai
fini

le

notizie raccolte

oltr
rai

al servire

suaccennati, davano materia


riassuntivi;

fronti

lavori
di

donde poi, merc

a{

positi uffizi

statistica,

traevano origine pubblica


registrazioni

zioni pi o

meno
tanto

continuative e scientifiche.
nel

3 Che se

sistema delle

rettificazioni degli atti dello stato civile per mezzo li quandi parroci, considerati come ufficiali pubblici,

nell'altro sistema che affida


strati

lo

stato civile ai

magil
a

municipali,

investiti perci

dato dalla legge, veniva


statare
i

d'uno speciale man raggiunto lo scopo di col


delle

ir

fatti

delle

nascite,

morti e dei
le

rnj'i

trimoni;
ridiche

per quello che riguarda


delle persone,

relazioni gil
oltij;

non era men vero, che


e

le differenze

politiche

sostanziali dei due

sisten

risultanti dall'ingerenza

del clero in

una materia j
dello

ci

dritto

comune,

si

notava una grande differenza ancht

nei

rispetti

scientifici,

dacch
aperti

registri

stali

rimanevano, qua civile affidati ai capi dei municipi


a dire,

naturalmente

alle indagini

che

s<|ti

339

somma
Cosi
gli

utilit tanto alla

pubblica amministrazione

uanto alla scienza sociale.


scopi della scienza per difetto di ordio per amomi trascuraggine degli" artefici, andavano i alcune delle regioni italiane affatto dimentichi o erduu. Epper allo statista sfuggivano le nozioni
iu
ra

significative

sui

fatti

sociali,

ridotto

com'esso
al

nell impossibilit

di

recare

giudizio

intorno

rado di potenza
e

organica della nostra popolazione

meglio riusciva al cultore delle mediche disciine cogliere le leggi secondo cui la nazione si conrva e si rinnova. Niuna
pubblicazione ufficiale che
effetti

udiasse
quali

distinguesse

gli

di

quelle

forze

rendono
o

l'esistenza

fra e

noi

pi o

nga,

men
documorti

pi

meno prospera
bilancio

felice,
i

niun
e
i

ento infine che dal ogni anno e dal


a

tra

nati

flusso e riflusso
dall'analisi

delle migrazioni

principalmente

delle

condizioni

Jrologiche,

me-

annonarie,
e

industriali,

Jnetane, conchiudesse al computo


lanto possa
i

commerciali e
del

debba crescere

in

Italia

come e del il numero

viventi.

La Sardegna
mestica.

infatti e le provinole gi pontificie incavano affatto di cotesti annali della loro storia

esse dal
5

Piemonte e Liguria ne difettavano an1839 in poi. Le altre provinole d'Italia pure ne erano fornite, attesa la
disformit delle
dei

metodi seguiti a condurle effetto, non permettevano gli utili riscontri e le ferme :onclusive dimostrazioni a cui d luogo altrove la Mica delle nascite, delie morti e dei matrimoni.-. Illa nazione risorta spettava riempire le lacune
cessare
ulto sopra
la

agini intraprese e

discontinuit dei

lavori,

regolare

un disegno generale ed uniforme, sicch

340
alle

cifre

dei

vani compartimenti

d'Italia

riuscii
o
e

di

stare

coordinarsi

insieme sotto uno stesso coefciente ad un medesimo denominatore.


a
e
tale

Per

volendo

sopperire

dopo
dine

il

censimento,
dell'Italia

bisogna immediatament mentre tuttora durava nell


narrata

varie parti
al

la

confusione
i

in

01

modo
si
il

con cui erano tenuti


dovette in aspettativa

registri

dell

stato civile,

del

nuovo co
regole

dice civile,

quale

avrebbe regolata,

come

secondo in appresso sar fatto manifesto, tale materia provvedere con disposizioni speciali; le quali appunt emanarono sotto la data del 5 e 17 novembre 186S
Noi non ci faremo qui ad esaminare queste istmi zioni siccome appartenenti ad un tempo che fu e e poco o niun interesse ad essere riandato, ma sibbene
per rispondere
alle esigenze

della nostra trattazione


i

che deve compendiare non solo risultati definitivi, m pure i metodi impiegati per arrivare ad essi, ridi
le

sumeremo
mente

cose principali della vigente legislazione


uffici
il

L'ordinamento degli
retto
in

di stato civile
titolo

attuai

tutto

regno dal

xn

del

bro l(art. 350 e seguenti) del codice italiano e dal re gio decreto 15 nov. 1865. Di queste disposizioni dot biamo qui fare parola prima di tornare ai dati uffi
ciali

dai quali

desumeremo

il

movimento

verificato*

nella popolazione nostra in tuttf gli anni trascorsi dop


il

comune

censimento. Ufficiale dello stato civile in ciascu: il sindaco o chi ne fa le veci, ed incaricate

1 Di ricevere tutti gli atti concernenti lo stato civile 2 Di custodire e conservare i registri e qualunqu

atto

che

vi

si

riferisca.
ufficio

In

ciascun
i

di

stato

civile

si

debbono

te

nere

nascita;

J di seguenti registri; 4 di morte. 3 di matrimonio;

cittadinanza; 2 d

341

regno, e vidimati dati autorit giudiziaria. Ogni registrazione fatta per doppio originale e sottoscritta
il

registri

sono confrmi

in tutto

contemporaneamente
dall'ufficiale
di

parti dichiaranti,
civile,
il

dai testimoni! e

iello stato

quale

nel

primo giorno
ed

cia-

jcnedun anno stende su liatamente dopo l'ultimo

ciascun registro
atto,
il

imme-

m
i

si

dichiara chiuso

il

registro,

numero

processo verbale con indicando quale sia

amando
nomi

degli atti iscritti su ciascuno dei poi in ordine alfabetico, un

medesimi

indice dei co-

di coloro cui gli atti si riferiscono, che viene col registro depositato negli archivi del comune nella cancelleria del tribunale.

documenti

relativi

ni in quattro volumi rispondenti


3

ciaschedun atto sono ordi-

ai quattro registri annotazioni di ciascun registro sono poi le seguenti. Per i registri di cittadinanza si ricevono le dichia-

zioni:

1 Di chi

tadmanza
ah
2
io
il

essendo reputato straniero, pu ele^ere italiana esprimendo le circostanzeTper dichiarante crede di poter ci fare;

la
le

nmendo
*

Le dichiarazioni di chi, essendo riputato cittaitaliano, pu eleggere la qualit di straniero


del pari le circostanze relative;
di

Le

dichiarazioni

rinunzia

alla

cittadinanza

lana;

Le dichiarazioni di aver fissato o di voler fissare regno il domicilio coi motivi determinanti e gli scopi che si vogliono raggiungere;

^Finalmente le dichiarazioni di trasferimento di nciho da un comune all'altro del resno. Mah registri devono essere trascritti, quando im,
i

decreti

reali

con cui

concessa

la

citta-

Enza.

342

Nei registri di nascita si ricevono -1 Le dichiarazioni delle nascite; 2 1 processi relativi alla presentazione di
:

bamb

il

trovati;

non

dei qua processi di presentazione di bambini vengor che e nascita fu ancora dichiarata la
I

portati morti all'ufficio dello stato civile.

Negli

stessi

registri

si

devono

pure

trascrive

ricevuti all'estero ci tutti gli altri atti di nascita sia

pendente un viaggio
tari o dall'ufficiale di

di

mare, o dagli impiegati mil altro comune dove il bambic


e

nacque accidentalmente,
esposti nei pubblici
fatta
uffizi.

finalmente dei

fanciu

Negli stessi registri pu

menzione:

mento, od

1 Del riconoscimento di figli naturali; 2 Dei decreti di adozione, legittimazione, cambi; aggiunta di nome e cognome, concessioi
e di predicato;

di titoli di nobilt

3 Delle sentenze di rettificazione. di cui sol Nelle dichiarazioni di nascita di bambini


ignoti
ai
i

genitori,

l'ufficiale

dello stato

civile

impo

medesimi un nome ed un cognome. inserte le richi* Nei registri di matrimonio sono con menzioi matrimonio di ste delle pubblicazioni
del
di
di nascita nome, cognome professione e luogo professioi cognome, residenza degli sposi; nome,

e residenza dei loro

genitori;

se

gli

sposi

abbia

tutela de' qr ascendenti o consigli di famiglia o di gli sposi esista im sia richiesto il consenso; se tra parentela o di affinit; se siano in pr

dimento

di

od

ninno degli sposi si trovi n di mente condizioni di interdizione per infermit dall'articolo i contemplata speciale di proibizione
ulteriori nozze; se

del

Codice

civile.

Negli stessi

registri

e in

appos

343

volumi che non siano quelli

di cui sovra, si
le

iscrivono
dichiara-

atti

di

celebrazione di matrimonio e

zioni

di

riconoscimento

di

figli

naturali

fatti

dagli

tosi contemporaneamente alla celebrazione del

ma-

emonio.

Tutti gli altri atti di

matrimonio tanto ce-

ebrati all'estero che dinnanzi ad altro ufficiale dello


lato civile, sono trascritti in questi registri quando iguardano persone domiciliale nel comune. Finalmente nei registri di morte si ricevono:
1

Le dichiarazioni

di
;

morte

fatte

da due testimoni
dello stato ei-

he ne siano informati
2 Gli
ile

atti

di

morte che

l'ufficiale

stende

in seguito

ad avvisi o notizie avute da osistituto,

edali.
i

collegi od

altro qualsiasi

da

ufficiali

polizia,

da custodi o carcerieri

di

prigioni,

case

'arresto o di detenzione, o dai cancellieri giudiziari. Negli stessi registri devono essere trascritti tutti
tri

gli

atti

di

morte

avvenuti

fuori

del

comune

su

arsone in esso domiciliate.

Queste sono
la

le disposizioni regolamentane relative tenuta dei registri dello stato civile. Le formalit

'Stanziali
la

contemplate dal Codice civile riguardano: presenza di due testimonii maschi maggiori di

risiedenti nel

comune,
la

Ila dichiarazione;

i quali accertano la verit 2 la tenuta di tali registri per

>ppio originale; 3
icit

loro vidimazione; 4

la

pub-

di

tali

registri.

Negli

atti

di

nascita e di ricognizioni

della

ldia-

me

sono reputate dalla legge formalit sostanziali: la dichiarazione di nascita fatta dal padre o da un o rappresentante nei cinque giorni successivi al parto
la

presentazione del neonato all'ufficiale dello slato 2 il luogo, il giorno e fora della nascita, il so ed il nome del neonato; 3 se il neonato sia
ile;

344
al

momento

della presentazione vivo o morto;

|<

generatila dei genitori, se legittimi,

e in caso divers

le generalit del genitore o genitori dichiaranti.

Finalmente gli atti di matrimonio e di morte noi! contenendo disposizione sostanziale, che non sia stati da noi sufficientemente indicata; chiudiamo quest; trattazione relativa alla constatazione del movimenta
dello stato civile

per passare ad esporre


il

risultat

censimento del 1861, risultati, i quali ci potranno portare ad una conoscenza se non matematicamente esatta, certo molto prossima
che
si

ottennero dopo

alla verit dello stato attuale della popolazione.

II.

Fa d'uopo anzitutto che noi constatiamo


civile dei

cle lo slato

21,777,334 abitanti, noverati col censimento del 31 dicembre 1861, importava un totale di 12,071,751
nei quali il numero dei maschi eccedeva quello] femmine di oltre 622 mila; coniugati presen-j tavano un totale di 7,673,425 cos divisi: maschi soli 3,817,474, e femmine 3,855,951; finalmente si aveva un totale di vedovi di 1,432,158, nel qual novero
celibi,

delle

il

sesso femminile assorbiva quasi l'intiero, raggiungendo


la cifra di 999,894.
si

Per

tal

modo

ogni cento abitanti


i

trovarono 58,19

celibi, cio quasi

3|5 della popo6,58,

lazione,

35 e 23, o lj3
si

di coniugati;

o 1|16

di

vedovi. Queste proporzioni confrontate con quelle delle


altre nazioni

trovano a un di presso simili nell'Austria,

34-5

ua pi lontane da quelle
osi. celibi

della Francia che

si

esprime
100; e

53,25; coniugati 39,48; vedovi 7,27;

tot.

a quelle del Belgio che

sono cos espresse:

celibi 63,87;

niugati 30,51; vedovi 5,62; totale 100.

III.

Il

movimento dello stato civile durante Tanno 1862 pu riassumere per tutto il regno, di questa
guisa-

atnmonii 176,897; nascite 833,054; morti 681,^212. Volendo decomporre queste cifre nei loro elementi stitutivi, noi troviamo che in Italia si verific in eiranno 8,12 matrimoni]' ogni 1000 persone, o in termini un matrimonio ogni 123 persone circa;

comuni
snte

rurali matrimoni furono proporzionaiminori che in quelli urbani, ci che indichei

te

nelle

popolazioni

rustiche

d'

ordinario

meno

videnti,

una

singolare

prudenza,

esse vedervi la prova del


stra agricoltura.

quando non si disagio economico della

Comparali vament e pi numerosi furono

matrimoni compartimenti della Toscana, delle provincie natane, della Sicilia, e della Sardegna, e minori in Ih dell'Umbria e delle Marche, .'elio stesso periodo di tempo il Belgio non ebbe 7,07 matrimonii ogni 1000 abitanti; la Francia
7,91;

'russia8,56, e l'Inghilterra 8,55.

Il

pi gran

numero

natrimonii

si verific in febbraio ed in novembre; linore in luglio, agosto e dicembre.

346
Delli 833,054 nati 428,922 furono maschi e 404,13 femmine, cosicch 17 nati maschi su 16 femmine; pre

valenza gi notata in Italia e generale nei singoli su(

compartimenti. Sotto questo rispetto

il

regno
la
il

d'Itali

procede

di

conserva con gran parte delle nazioni

ei

ropee, alcune delle quali lo superano,

come
nate,

Spagn
Belgi

che ha 107 maschi ogni 100

fmmine

che ne ha 106, la Prussia 105 e l'Inghilterra 104. Paragonato il numero delle nascite a quello deg
abitanti,
si

ottiene

un rapporto che

si

esprime co
l'agglc

3,83 ogni 100 abitanti. La fecondit della popolazion


prevale nei comuni urbani dove

maggiore
sani
e

merazione degli abitanti cibi. Questa media sono


i

e
di

pi

sostanzio

3,83 superata dai com

partimenti di Sicilia (4,28); delle provincie napolitan (3,93); della Toscana (8,85); non invece raggiunl

da

tutti

gli

altri

compartimenti e particolarmente

quel dell'Umbria (3,34), e delle


Il

Romagne

(3,59).

di febbraio,

maggior numero delle nascite ha luogo nei me! marzo, novembre e dicembre; meno nu merose sono invece le nascite nei mesi di giugni
luglio.

Le morti avvenute nel regno durante l'anno 186

sommano

a 681,212 ripartite in questa guisa: 351

maschi, 323,322 femmine,

epper

gli

uni

si

ragg

gliano alle altre nella ragione di 106,85 a 100. Gode

eccedenza ripetendosi
per effetto di indurre

in

progresso di tempo avre

quandochessia V equilibrio

maschile e femminile, ove puri le due popolazioni non avesse a far s, che quest'ultima finisse anche pen
superare
Il

la

prima.
I

rapporto dei morti

al

numero

degli abitanti

ir]

media di 3,13 per 100 con sensibile differenza in pi nei comuni urbani, che si spiega per colla parte d K

l(i

347
(Mortalit
la

quale

si

verifica

negli ospedali e negli


il

)spizi,

che grava apparentemente


fu

contingente

cit-

adino.

La mortalit
)ardia.
I

massima
in

nelle provincie napoletane,

ninima nell'Umbria,
mesi pi funesti
e

Piemonte,

Liguria

Lom-

furono
le

dicembre,
igori della

quindi

gennaio, luglio, agosto, stagioni in cui sono massimi i

uomo
1

temperatura. Meno avversi alla vita deifurono invece aprile, maggio e giugno.
i

Secondo
Italia
ei

calcoli dell'aritmetica sociale, la vita


ai

media

sarebbe (stando

dati del

186%)

di

24 anni

comuni urbani e di 27 in quelli rurali. L'accrescimento della popolazione desunto dali'ecadenza delle nascite sulle morti sarebbe di 0,70 per
00
abitanti.

Gli

elementi
nell'anno

costitutivi

del

one

18b2

riescirono,
rispetti

movimento di popolacome il lettore ha


difettosi.
Il

tuto notare,

per molti
serie

secondo
ufficiali

ino invece
lative a

della

delle

pubblicazioni

questo movimento, fu assai migliore, come viene di tutte le cose che nel progresso del tempo perfezionano: per se potremo dare nel riassunto
ll'anno
di quelle date resall'anno che lo precedette, non crediamo che questo miglioramento abbia raggiunto il

1863 maggiori notizie

amente
cora

:;x

suo
i

apice massimo

di

perfezione,

tuttora

mancand

dati
Il

relativi al flusso e riflusso delle

migrazioni.

si

movimento dello stato civile durante l'anno 186 pu riassumere di questa guisa: popolazione a) 3
abitanti 21,929,176 (maschi 10,974,26*

dicembre 1862,
nascite

femmine 10,954,908); matrimonii


morti

contratti

179. 18

862,390 (maschi 443,700, femmine 418,690) 686,777 (maschi 355,784, femmine 330,993)
tratto ai

nati morti 18,952.

Per quanto ha
leggiero

matrimonii, essi ebbero

ui

aumento nel loro numero su quelli del l'anno 1862, la media segnando 817 per mille abitanti Il compartimento della Liguria si distinse per nu
di

merosit

matrimonii,

gli

Abruzzi e

la

Basilicata

ne ebbero pure un numero maggiore del 1862; de crebbero invece la Sicilia e le Calabrie; Piemonte. Lombardia, Emilia, Umbria e Toscana si contennerc
nei limiti di prima.

Scompartendo
risultati:

il

numero

dei

matrimonii celebrati
si

giusta lo stato civile dei coniugii,


tra celibi

ottengono quest

141,887; tra celibi e vedove 8,147;


tra vedovi

tra vedovi e
i

donne nubili 20,144;

d'ambo

lati
Il

8,958.

pi gran

numero

di

matrimonii come nel 1862

cos nel 1863, celebrossi nel

mese

di febbraio.

Meno

sposerecci furono marzo, luglio ed agosto.


11

numero

delle nascite viene rappresentato nel suo

termine massimo dai comuni urbani e dai compartir menti di Basilicata, Puglia, Toscana, Sicilia e Lom-i
bardia;
in quello minimo dai comuni rurali e dal} compartimento dell'Umbria. Le nascite naturali furono in tutto il regno 42,504 comprendendo in esse anche quelle degli esposti, con
citt

frequenza quasi doppia nelle

rimpetto alla cara*

*gna.

m
I
il

iatlo

abbastanza curioso

si

lentie nelle nascite in generale


ei

si

questo, che cio nota la prevalenza

maschi
nascite
il

sulle

femmine,
invece

elle

naturai,

come abbiamo veduto si verifica un fenomeno


la

pposlo

no che me un peso
I

quale troverebbe forse una spiegazione nel da alcuni parenti si riguarda

femmina

importa liberarsi coll'esposizione maschio come uno strumento di lavoro e quindi


'

di cui

lucro.

,i-

Sopra cento nascite naturali gli esposti figurano per sempre con prevalenza quasi doppia nelle
citt

Tipetto ai

comuni

rurali.

ci limiteremo ad unire la nostra popotente voce di tanti economisti, perch siano a volta per sempre, ad esempio di quasi tutte le noni incivilite chiusi i trni

gnosa materia

Jn proposito di tanto ver-

ni alla

degli esposti.

nati

morti

npagne,
evoli

citt che nelle fatto attribuibile forse alle circostanze sfasi

furono maggiori nelle

in cui

compiono

nei grandi

agglomeramene
e sopra-

popolazione
lo

le

concezioni e

le gestazioni,

male pratiche, per cui ivi si tenta di nandere ed anche disperdere frutti del concubinato
alle
i

Mffatti
i

morti legittimi risultano nelle comururali pm numerosi che nelle citt, a motivo della fca e poco illuminata assistenza ostetrica, e morti furono quasi maggiori
i

nati

del doppio nei co-

li

rurali

che

non

in quelli

urbani;

ma
si

latta

rasi

te

della popolazione, la proporzione


la

inverte e

mortalit maggiore nelle citt che non nelle jagne. In media si ebbe una morte ogni 82 per La mortalit maggiore avvenne in Basilicata tanna in Liguria. Fu pi sensibile nei maschi
nelle
ugati

femmine;
in

fu

maggiore nei
nei

celibi
Il

che nei

questi

che

vedovi.

periodo pi

350

pericoloso della vita

il

primo mese dopo

la

nascita

dopo

il

primo anno
fino al

il

numero

delle morti va sce

mando

quindicesimo anno per crescere subii dopo dai 20 ai 25 anni e decrescere di bel nuovo d* 30 ai 35. Al di l di questo termine e pi precisa mente cominciando dal 40 anno, il numero delle mori
ripiglia

suo corso progressivo, finch la popolazion 75 anni d il maggior contir compresa fra i 70 e gente di morti dopo quello del primo quinquennio
il
i

La Francia,
nei varii
difficili

il

Belgio, l'Inghilterra e la

Spagna hann
delle nosti
1

periodi di et condizioni
alla vita,

meno
non

del

qual
di

fatto

a cercarsi

un solo anno. A conforto tu ragione nei computi tavia di coloro che hanno raggiunto un'avanzata eU
diremo, che
i

morti oltre ottuagenarii


indifferente

figurano
dei

p<

1863
1,783

nel

non
i

numero

di 22,001

qua

13,837

fra gli fra

80 e 85 anni; 5,660 fra gli 85 e 90 90 e 95; 608 fra i 95 e 99; e finalment

113 centenarii e ultra. ove la- longevit maggiore son 1 compartimenti quelli di Liguria, Umbria, Marche, Campania, Abruj
e Toscana.

La mortalit
giugno.

pi

sensibile nei mesi di


in

gennak
aprile*

febbraio, luglio e agosto, minore

maggio,

pu ancora in Italia stabilire una legge A mortalit su base veramente scientifica, perocch eoa verrebbe tener dietro per un determinato intervall

Non

si

alle

vicende di una intiera generazione,

seguendoli

prima

come
il

l'epoca delle nascite e poi quella delle mori fecero Demonferrant e Deparcieux in Francia

Farr in Inghilterra. Cos l'aspettativa della vita^ la durata della vita media si consegue addizioni si gli anni vissuti dalla generazione, della quale

351

nei

nota,

e
la

dividendone

la

somma

pel

numero
di
vita

dei

omponenti
stema

medesima
si

la

probabilit

da

na determinata et,

ottiene,

computando collo

stesso

delie medie, il tempo necessario perch tutte le wrsone comprese in quella et siano ridotte aliamela. Ma l'Italia nostra non ancora in grado

de
ella

tanto

meno

di

Stigaziom, e per

d'imprencondurre a termine siffatte involendo avere una presunzione


vita,

durata media della


1 che
il

bisogna partire da due


delle

otesi cio:

numero
che
degli
il

nascile

uguagli

nello
anti
i

delle
sia

morti;
a

numero

degli

pan

emi-

quello
si

questi principi! se

immigranti. Partendo addizionano le et dei morti


pel loro
gi

se

ne divide

la

somma

numero,

si

ha un

Hoziente che esprime,


Mini,

non

come pretenderebbero

la durata della vita media, ma ci che con cabolo rispondente all'idea, chiamasi et media delle rrti. fecondo quella stessa supposizione, se in

una

/ola di

mortalit e sopra un dato numero di delti s. Ossa il periodo dell'et che ha prima e dopo se un egual numero di morti, quel

periodo

si

pu

asiderare,
bile,

non diremo quale sinonimo

di vita

ma

pro-

piuttosto
il

come

l'espressione di quello stato


di

losciuto sotto

nome
4 mesi,

et

secondo questi computi,


>be a

U anni

l'et

media delle morti media delle morti sa-

anno

e 11 mesi,

lo stato civile

del

e la durata della vita media sempre stando ai risultamene 1863; l'et della met delle morti

eirebbe da 5 a 10 anni. /accrescimento della popolazione segna nel 1863 per 100 abitanti, e cosi un sensibile aumento h anni scorsi. Questo aumento, ove accadesse anche Mi anni avvenire e nella stessa misura, la popolale italiana che al 81 dicembre 1863 risult per

59 provinole del regno di 22,104,789 abitanti, addoppierebbe in 87 con sensibilissima differenza fi la popolazione francese, la quale secondo calcoli
le
i

raddoppierebbe che in 144, quegli quella inglese che esige per tale raddoppiamento so
statisti
si

non

52 anni.
Se a
stica
tal

proposito dovessimo indagare

iin

dove
la

teorica di Malthus sia

applicabile all'Italia,

stai

confermerebbe
che
essa cio la

ci

che
ci

le

leggi

della pubblic
verifi

economia anticipatamente
care,

dicevano doversi

sua popolazione

non pu temei
produzione
prezl
ne

un soverchio accrescimento, dovendosi anzi creder


che
sia

impari
la

ai

bisogni

della

Difatti

mentre
fu
di

media generale
pi
in
tale
lire

dei matrimonii n<

regno
del

1,30 in

dell'anno
si

1802,
nel

il

grano,

che

anno
18,15,

era

mantenuto
1-863

prezzo
L.

medio

di

discese

10,34 per ettolitro con una differenza in


sul

meno

1,81

prezzo precedente.

Tuttavia
sul

siamo lontal
di

dal volere illuderci

od illudere

conto

quest
qu

compito

fatto

per un solo anno,


di

ma concorrendo

la teoria e la

scienza colla pratica e coll'arte statistica

abbiamo creduto
esistesse;

accennare come questa armoni


la
i

su del che
l'Italia

nostra opinione personale


suoi mezzi di perfezionamen

che svolgendo
della

economico, non avr a


sua

popolazione,
di

uno sviluppo
Jl

temere per l'ccrescimen quand'anche esso prendes : gran lunga maggiore a quello segna|

dall'anno in esame.

movimento
indicarsi

dello stalo civile durante l'anno 1

pu

di

questa guisa:

matrimonii contrai

177,382; nascite 845,454 (maschili 435,843,

femmi
femmi

409,011);

morti

318,104); nati

059,053 (maschi 340,959, morti 14,209.

Il

Il

numero
tra

dei

matrimoni*
lo

fu, gi

dicemmo

di

tortili

pasta

77 382

slato civile dei coniugi,*,

nei

juenti:

modi

celibi

vedovi e celibi

140,636; ira celibi e vedove 83(M19,767; tra vedovi 86;

su 100 matrimoni, il sesso maschile 84 celibi e 16 vedovi, il sesso femminile 90 cee 10 vedove. Epper anche da ci solo pu veome g h uomini passino a seconde nozze pi so delle femmine, m conformit di quanto
ita
i

fa altn termini

si

era

osservalo nel 1863 e giuste la censuazione, secondo cui


(

gli
il

stessi

risultamanti
dei vedovi

numero

amore
b

di quello delle

vedove,
i

uolsi notare tuttavia

>

che matrimoni ira celibi diedero luogo nel 1864 ad un aumento 1,90 per 100, mentre gli altri connubii si ridusdi numero, specialmente quelli tra vedovi del per 100.
i

vedove

rimase, come nel 1863 comuni rurali dove se ne celeono 8,28 per 1000 abitanti, mentre sulla stessa sa di popolazione, comuni urbani non ne ebbero
alente presso
i
i

ricorrenza dei matrimoni

7,61.
;ti

E da

er

due raggiungeva miasi 1000 (0,99), fu solo di 0,07 nel 1864. media dei matrimoni! da 8,17 nel 1868, discese 864 a 8,03 su 1000 abitanti. Nel biennio essa nei comuni urbani di 7,55 e nei comuni
rurali

avvertire tuttavia che la differenza tra rapporti, che nel 1863

38,

per tutto
delle
i

il

regno

di

8,10 su 1000 abitanti


tutto
il

numero

nascite per
nati

regno, senza

re in conto

morti, fu nel 1864 di 845,454

ito in 485,843 maschi e 409,011 femmine, ^complesso delle nascite figli


i

esposti).

legittimi erano (9946 illegittimi e Su quello stesso complesso 272,733

naturali

18,078

354

nascite appartenevano

ai

comuni urbani

572,721

si

comuni
tiva di

rurali.

Le nascite ebbero nel 1864 una diminuzione effet16,936 e proporzionale di 1,96 per 100. La dimi nuzione delle nascite maschili (1,77 per 100) fu minore
di quella riscontrata

nelle

nascite

femminili
ai

(2,17)1
rurali

Un

pi notevole decremento tocc


il

comuni

che ebbero nelle nascite


zione osservata
nei

quintuplo della diminuprimi


e

comuni urbani, corrispondende


i

essa a 2,63 per 100 presso


i

a 0,55

presse

veramente singolare sta ir contraddizione col maggior numero dei matrimon che si contraggono nei comuni rurali, e non ha un
secondi.

Cotesto fatto

sufficiente

giustificazione

nella

tenue prevalenza d

fecondit dei matrimoni urbani.

Se

si

tien conto della differenza dei sessi, la spro


Infatti
il

porzione anche pi notevole.


delle nascite maschili,

decremento

tenuissimo nei comuni urban

(0,28 per 100), raggiunse nei

comuni

rurali

un grad<

(2,46 per 100). Meno spiccata ma pui sempre significativa, fu tra le due popolazioni la diversi

straordinario

diminuzione delle nascite femminili, le quali scemarom di 0,81 nei comuni urbani e di 2,81 nei comuni rurali Una sola e non invidiabile prevalenza ha il 18fr
sul 1863, quella dei nati illegittimi e degli esposti,

primi crebbero
i

in tutto

il

regno in ragione

di

-2,73

secondi in ragione di 0,94 per 100.

nei

L'aumento degli illegittimi, che fu di 5,99 peri comuni urbani, raggiunse appena l'ottava pa di questa nei comuni rurali (0,75). Per contro i esposti che in citt non furono soggetti ad alcun, sensibile variazione (0,01 per 100 in pi), dieden luogo fra la contadinanza ad un aumento abbastanza
notevole (3,96 per 100).

355

presentarono sull'anno .recedente un aumento effettivo di 574. Tra tutti ompartimenti, la Sardegna quella che d il minor urnero di nascite naturali e di
1

Le nascile naturali nel

8(34

esposti.

Dbero invece anche in quell'anno il triste privilegio dare la pi larga quota proporzionale di nascite turali, seguite a qualche intervallo dalla Sicilia, dalla oscana e dalla Lombardia.
i

Le Calabrie

La media di nascite naturali nel regno fu di quella di fanciulli esposti di 3,92 per 100. Le Provincie che danno un maggior

5 10
di

numero

ne naturali sono: Milano (10,82 nascile naturali su


nascite totali), e Calabria citeriore (10,08)- venno in seguito ed a qualche distanza, quella d'i Noto ,29); Firenze (8,33); Abruzzo ulteriore I (8 SSiena (8,24) e Torino (8,04). Stanno tra il 7 e l'8 r 100 le Provincie di Caltanisetta (7,13); Livorno 31); Napoli (7,58); Messina (7,80); Catania (7,90) e ninna (7,95). Le province di Palermo, Principato tenore, Basilicata e Como presentano un numero
IO

na-

)porzionale di nascite naturali diedi poco si discosta quello indicato pel regno (5,40 per 100). Affatto

u e questo stesso rapporto nelle provincie di Ca(1,97 per 100); Lucca (2,10); Sondrio (2 37) e sa e Carrara (2,43). Vengono in seguito, con una porzione di nati naturali che non raggiunge tuta il 3 per 100, le provincie di Modena
iri

(2 09)- Perlo (2,71); Sassari (2,73); Reggio nell'Emilia (2 84)ara (2 86); Benevento (2,87); Principato ulteriore 0), e Pavia (2,97). Tuttavia le condizioni

nostre vantaggiose d He degli altri stati europei, intorno ai quali abno le corrispondenti informazioni statistiche La gna e la sola nazione che pi s'avvicina a noi

o questo rispetto, sono mollo

pi

356
(1
:

10,98),
se

come
ne
vi

la

Baviera
:

quella

che magg
offre
il

mente

discosta (1

4,58). La Francia
tutti
il

rapporto medio (12,51)

fra

gli

stati

europei.
nati

Nel 1804
morti, dei

dicemmo, 14,209 quali 8209 maschi e 5040 femmine.


furono, gi

La' diminuzione ragguardevolissima,

avvenuta in

in quest'anno nel numero dei nati-morti, di 4743 proporin cifre cifre effettive, e di 25,02 per 100 alla maggior attribuire principalmente zionali, devesi

diligenza usata

dalle

autorit

municipali

nell'accer-

tamento dei comuni I

fatti.

rurali parteciparono a quella


Infatti dei

diminuzione

4743 nati-morti per la quota pi rilevante. ai coappartengono 818 che si ebbero in meno, soli rurali. muni urbani, e 3925 ai comuni sminuirono nel 1804, a fronte I nati-morti esposti dell'anno precedente, del 20 per 100.

Un

fatto

stiche di

che ha il fa eccezione a questa regola,


cotesto squilibrio nei
in

oramai accertato dalle osservazioni statipreponderanza tutti gli stati, la grande l'Italia non sesso" maschile nei nati-morti;
anzi
sia
al

notevole

come

due

sessi,

modo

ragguardevole

dal 1803

andato crescendi 1804. Mentre si}

questi 100 femmine nel 1863 si ebbero 120 maschi; maggiore, anche Aumento salirono a 139 nel 1804. nei coda 127 a 142 si verific nel medesimo anno da minore, alquanto muni rurali, laddove esso fu

125
I

124 nei comuni urbani.


considerati
nelle
tre

natf-morti,

condizioni

diedero

ragguagliati a 100,| legittimi, illegittimi ed esposti, e per l'intero regno nel 1804, le seguenti prf
esposti 5,^ porzioni: legittimi 90,06; illegittimi 4,41; dell'anni proporzioni, che mentre riescirono a fronte

orecedente di 1,48

in

meno

pei legittimi,

crebbero

357
"
< ! <

0,90

por

gl'illegittimi,

di

esposti.

0,58 F perdi &


i

Nel
* di

1864

il

numero
cui

delle morti, eselusi

nati-morti

340,959 nel sesso maschile, e Pl,104 in quello femminile; 220,647 riguardavano i comuni urbani e 438,416 comuni rurali.
i

059,063, di

nfrontando cotesti risultati con dente, abbiamo pel J 80 i le


sitettive e

quelli

dell'anno

seguenti diminuzioni

proporzionali

^
*

Iasc,u

em ne
.

-4,03 H825; -4,16 12,889; -3,89


^7,714;
.
.

per 100.
B

Comuni urbani
g

"
si

%m-
y

19

rurali

25,054;

-5,41

al

- h abitami d ella f^Ji* I8bd avvantaggiavano

campagna, che gi

fino

sulla cittadinanza per mi-

ore mortalit, ebbero su di essa un nuovo e pi simficante progresso nel 1864.


elle

Paragonando l'andamento biennale degli aumenti e diminuzioni delle mortalit del regno e dei comuni
i

rbani e rurali a seconda dello stalo civile dei defunti,

che spiccano maggiormente sono seguenti: Massima diminuzione nei morti celibi: 6 55 nel ino; 2,82 nei comuni urbani; 8,35 per 100 nei colatti

nni rurali;

diminuzione nei morti coniugati in rayne di 1,01 per 100 nel regno; di 0,35 nei comuni
barn; e di 1,33 nei
;
I

Minima

rurali;

nico e notevole

'

regno;

6,67 nei

Sempre poi le diminuzioni nel numero so comuni rurali furono frequenti unciale; rari invece e poco
i

aumento nei morti vedovi- 4 comuni urbani; 4,17 nei rurali


e

delle morti

piuttosto

nenti.

ragguardevoli gli b

358
L'Italia,

quando

s'istituiscano dei
altri
stati

confronti

tra

Ili

sua mortalit e quella degli

europei, ha pud

troppo di che rimanere


rattristata.

al paragone profondamenti Sopra 17 dei principali stati europei, tur

meno
non

la

Russia,

godono

di

un grado
Il

di

vitalit

eh
e

concesso al nostro paese.

sorriso del nostr


1

cielo, la mitezza del clima, l'amenit dei colli

mille altre
idilii

vanterie
nostri

di

cui

risuonarono a lungo g
piuttost

dei

poeti,

hanno un riscontro

doloroso in codesto manifesto scadimento della razz


italiana

originato

dalla

lunga dissuetudine di

ogr
e

virile esercizio,

e alle cui forze vitali

non

si

cerca

apprestare nessuno di quei provvedimenti sanitari, pe

vanno iodate le altre nazioni civili. non diversamente che per le altre nazioni i maschi muoiono con una frequenza che le femmin sono lungi dall'uguagliare. Mentre le morti del sesso maschile si computavan del 3,08 per 100, quelle del sesso femmenile non ol
cui

In Italia,

trepassarono
zione tra

la

ragione del 2,88 per 100.


in cui
fu

In compartimenti
la

maggiore
maschi

la

spropor

mortalit dei maschi e quella delle fem


Basilicata (3,80

mine,

sono: la
le

contro 3,3
le

femmine),

Calabrie (3,30

contro 2,87),

Pugli

(3,43 contro 3,02), gif Abruzzi (3,30 contro 2,98), la Liguria (3,06 contro 2,76). Alla media del regno nel
mortalit relativa dei due sessi, s'appressarono
gli altrjj

compartimenti, tranne l'Umbria e

la

Toscana, ove
coi

poco

le

due

cifre

non

si

sono equilibrate (2,84


le

tro 2,81 la

prima

e 3,09 contro 3,05 la seconda).

Le morti maschili nel 1864 superarono


nili di

fem

22,885 in

cifre effettive, ossia nella

ragione p

porzionale del 4,36 per 100.

Chi ragguagli

le

morti maschili alle femminili, tro

: 100; nei nnali 105,19: 100.

. .. u/.lis

... urT,M
e virile

359
''

egn

prime stamo alle seconde comuni urbani :: 111 27 100- ni'

'
'

La differenza osservata ne. comuni urbani, non


riorit fsica

dei
della

maschi

mento

nella mortalit dei due sessi da attribuirsi ad un'infedella citt rispetto all'elealla

senza numerica

campagna, ma piuttosto
dell'un sesso

pre-

sull'altro nei

entri, e pi specialmente al fatto che ivi concorrono n buon dato scolari, militari, impiegati.
Il

-randi

massimo grado
sesso maschile
,

di
si

el

maSCh
.
.

os 100 Tlo UU.J8 100, rapporto senza alcun riscontro colanno precedente, in cui l'ima mortalit ragguaglio^
Il

diversa mortalit a scapito osserva nelle Calabrie ove la S(a a que " a delle femmine

altra

come 104,84
in

ne sono

N
ii

: 100; e in questa guisa le ragione opposta colle Marche, che

la

passato anno offrono la de, due sessi (103,01


differenze. Cosi
di

come
mor-

minima

differenza di

maschi a

Sotto questo stesso rispetto le

ormi

irrara,

mentre le Abruzzo ulteriore II hanno un mero di morti maschi che non raggiunge quello Ile femmine, nelle province di Capitanata e di Gros-

Como

100 femmine) Provincie presentano provinole di Massa e

e di

to

Maina

invece, la mortalit dei primi delle seconde come 122

si

ragguaglia alla
-109

125 a
i

Dal parallelo statistico tra rope, risulta come ben

l'Italia e

poche n della nostra una tanta prevalenza nella mortalit maschi a fronte di quella delle femmine. La Prussia poco non uguaglia le nostre

principali stati nazioni contino al

condizioni;

la

a Sassonia ne

Grecia

presentano
morti alle

invece di

meno

favore-

pel sesso maschile.


1

rapporto delle

nascite

che nel 1803

360

era pel regno di 80

100, discese nel 1864 a 78

10

mostrando con ci, come la vita abbia avuto sul morte il guadagno del 2 per 100. Pei comuni urbani i termini di questo rapporto r masero costanti 81 : 100, mentre quelli dei comui rurali da 79 : 100 si ridussero a 77 : 100. compartimenti in cui dal 1863 al 1864 dimini I maggiormente il rapporto tra morti e le nascite furono: la Basilicata da 93 a 84, le Calabrie da 88 80 e la Sardegna da 98 a 96. Esso riusc invece i notevole aumento da 71 a 79 nella Liguria e da 7 a 79 nella Toscana; non ebbero variazione alcun
i

l'Emilia e la Sicilia.

Fra

tutti

gli

stati

europei,

l'Italia

insieme

alla Bj
ti

viera ed alla Francia, offre la


il

minore sproporzione
quale da

numero
una

delle morti e quello delle nascite. Di


di

lat

in

serie
nati,

17
in

stati,

nella

52 mor

su 100

come
II

Norvegia, si sale a 91 su 10 in Francia, l'Italia tiene il 15 posto con 79 su 10(


nascite

come

rapporto delle morti alle


e le altre nei

considerate

une

due

sessi,

tale:

78,23 morti

femmine 100 nascite del sesso corrispondente. Maggiore sproporzione che non si osservi nel tota del regno tra le morti e le nascite dei due sessi, verific anche nel 1864 nei comuni urbani, ove 100 nascite maschili corrisposero 83,25 morti de stesso sesso, mentre che nelle femmine non si ebbe che 78,48 morti su 100 nati.
schi su 100 nascite maschili; 77,66 morti

L'opposta

vicenda,

l'eccesso cio delle morti

f:

minili in rapporto alle nascite del rispettivo sesso

osserva nei comuni

rurali,

ove nelle femmine

si

bero 77,27 morti su 100

nati, e nei

maschi

soli 75,
J

La

eccedenza

nel

numero

delle morti maschili

rome delle mori, femminili in rapporto alle nascite lanche nel 1864 grandissima nelle Puglie- 80 59 nord maschi conno 75,82 morti femmine, sopra
100
lascile di

ciascun sesso, ossia nel rapporto recinrom


:

U 100,29
ia

100 La
1

Basilicata,
la

le

OlZiZlTZ*-

presentano con oche variazioni, quella stessa eccedenza. In Litiria i morte e la vita tra i due sessi, per poco non si lanca 100,24:100; nel rimanente dei comparOlent,

la Sicilia,

Emilia,

Sardegna,

lo squilibrio

a carico del sesso femminile.


la

Notevoli
!

differenze

Sardegna, dove

occorsero da un anno all'altro proporzione tra i due sessi rile

r"V
,

n-

0rt

tra

nascile
>

munite; Vf/cfi del 1864


ve

SeSS
di

maschile

e ,e morli f" e! a 100 pel sesso

TJ L? l 10,24 100) nell'anno


:

101,02 a 100 ed in Liguria quella stessa proporzione d 103,36 100 nei ndkat fn C uasi ad equilibrarsi g '

'

'

successivo
>

lre ,a meta (53 70) cade sugli im-5 Vi\J h' ben, 1,8 (12,12) sugli adulti celibi, 1,5(20 89) sui niugati, ed 1,8 circa (14,29) sui vedovi. Proporzioni a molto diverse si ebbero nel 1863 per gli adulti ibi e pei coniugati, mentre invece la misura del :guaglio diminu di 1,85 per gli impuberi ed au-

nto di

1,15 pei vedovi.

lispetto ai sessi, la mortalit delle singole categorie

sento nel 1864 le singole vicende dell'anno pretote, la prevalenza cio della mortalit dei maschi h impuben, negli adulti celibi e nei coniugati- peltro nei vedovi la mortalit delle femmine, a c'ausa
1

jmaggior numero delle


>U. 8,49
di

vedove, fu quella dei maschi,


in

quasi doppia

compartimenti, che
defunti presentano

questa speciale ripartizione


negli

una maggior mortalit

362

impuberi, sono
la

la Sicilia

(59,43

per 100),

le

Pugl
I

Sardegna (55,83), e la Toscana (55,65). (56,06), Lombardia, le Marche, gli Abruzzi e la Basilicata poco si discostano dalla media del regno; il Piemont
la

Liguria e

la

Campania

offrono invece

la

minin
dal

mortalit da 50,82 a 50,58 per 100.


Gli adulti celibi
al

muoiono

in

maggior copia
negli Abruzzi

14 per 100, in Piemonte, nella Liguria, nell'Umbri

nella
lise

Campania

e nelle Calabrie;
si

eM
p-

questa parte di popolazione

trova nelle miglio


il

condizioni, poich di essa

non muore che

9,69

100. Quanto alla mortalit proporzionale dei coniuga

non v'ha da compartimento a compartimento notevo diversit. La Sicilia presenta la minima proporzioi 18,33; gli Abruzzi la massima 22,68 per 100. La mo talit dei vedovi procede nei quattordici compartimen per una serie di rapporti proporzionali, di cui Marche occupano uno dei punti .estremi (15,41 per 100 e la Sicilia l'altro punto (10,96 per 100). Se si prende la popolazione per stato civile, qua risulta dal censimento dal 31 dicembre 1861, e si ra( mor guagliano a ciascheduna categoria di abitanti delle categorie corrispondenti, nei due anni 1863, 186 seguenti risultati: abbiamo 1 Che le due classi di popolazione, in cui la mort
i

'

miete pi largo numero di vittime, sono quelle


vedovi (58,24 nel 1863 e 61,13 per 1000 nel
degli
18(
11

impuberi
1864);

(51,25

nel

1863

47,56

per

nel

2 Che pi risparmiate invece furono


cui appartengono gli adulti celibi e
si
i

le et

medi

coniugati, poii
pei

ebbe rispettivamente
di

una

mortalit

primi

15,85 nel 1863, e

15,37 per 1000 nel 1864, e

secondi di 18,13 nel 1863 e di 17,94 nel 1864;

363

3 Che

la

almente

in

iben,
libi

e si

mentre nel 1864 scem noteconfronto dell'anno precedente negli immantenne quasi stazionaria negli
adulti

mortalit,

per contro nei vedovi crebbe o8,24 a 61,13, cio di 2,80 per 2000; 4 Che le morti furono pi numerose nel sesso mahile che nel femminile presso le tre
categorie di

e nei coniugati,

colazione,

impuberi, adulti celibi e coniugali. La gione opposta si verific solo nei vedovi. Costante la prevalenza nella mortalit
fronte di quello delle
vita.

femmine

fino al

dei maschi decimo anno

Tal eccesso di mortalit dell'un sesso sull'altro

da 20 ai 40 anni da 60 e da 80 a 90. Nei rimanenti periodi la dnna lore con una frequenza che non ha pari nell'uomo
a

verifica eziandio nei periodi

nuto conto

della

differenza

nel totale delle morti

rapporto sopra morti maschi e di morti femn^, le morti maschili prevalgono durante i primi re mesi, dai 20 ai 26 anni e dai 40 ai 55 anni e morti femminili nel corso di tutte le altre et.' Il ssimo della differenza a danno del sesso maschile risponde dai 20 ai 25 anni (un maschio sopra 0,27 mine), et in cui bollono le passioni ed inconsiata spesso la giovinezza, e si verifica

maschi

femmine,
di

e riferendosi al

numero aguale

nei centri

ani principalmente ove per ragioni iter il ceto dei militari e a


i

d'ufficio si ag
civili. le

degl'impiegati

massima mortalit
fasi

delle
le

femmine
vicende

(escluse

ul-

mortuarie per scarso numero dei casi non permettono alcuna onevolejnduzione), cade nei periodi da 35 a 39 i 60 a 75 (1,11 femmine per 1 maschio), in corondenza agli stadii critici per la donna, ed al
asso dalla
et

della vita,

in

cui

matura

alla

vecchiezza.

Su mille

morii, circa l'ottava parte (13,49 su 100) ebbe a

combere non ancora terminato il primo mese di vi ll5 circa (21,58 per 100) prima dei 6 mesi; quasi met (48,44) senza aver raggiunto il quinto anno. S
quattro sesti poterono oltrepassare
Risultati simili
si
il

15 anno.

sarebbero ottenuti portando P

tenzione sul rapporto diretto della mortalit alla

poich anche da quest'indagi ne sarebbe emerso il fatto di una mortalit rel.it dei maschi nell'insieme, maggiore di quella de
spetti va popolazione,

femmine (313 maschi contro 292 femmine su 10,0


abitanti); anche pel 1864 vidersi perire maschi e una frequenza che non ha pari nelle femmine, da nascita a 1 anno e da 20 a 26 anni. Dai 2 ai 15 an la mortalit dei due sessi procede in conserva; e d 15 a 20 anni da 30 a 40, e da 60 a 85 si manifes
i

il

pi gran

numero
il

di

morti nel sesso femminile;

minimo
dendo
ad
1

della mortalit nei

due
si

sessi
il

corrisponde

periodo tra

10 e

il

15 anno;

massimo prese
farsi

dall'et pi avanzata,

riscontra dalla nasci

anno. La forza vitale incomincia a

sen

sensibilissima dal secondo al terzo

anno
1

di vita, e

appare, osservando
abitanti

come mentre da
muoiono;
a

a2 anni

su 10,

sorte

13081(8 non tocca pi che


circa
in

da2a3

anni qu

391 lj25 appena: all'incon

da 70 a 75 anni

la vitalit soffre

un repentino

deterioi

mento, avendosi
di viventi

quel periodo sopra egual


mortalit doppia

num

(10,000) una
si

quella che

verifica

Se

il

nostro

paese

(1228)1 nel periodo dai 65 ai 70 ani ebbe nel 1864 un numero

morti minore che nell'anno precedente, esso

sempre

dei

meno

favorevoli nella scala della mortai


il

europea. Giova sperare che


foriero per l'Italia di

progresso ottenuto

un miglior avvenire.

feri

il

nuovo regno ha ottenuto


limitata sulla
e sulla
stati

il

beneficio di una

alita pi
la

Spagna da

Spagna, sul Belgio


ultimi

u questi due

1 a 5 anni; Francia da 5 a IO da 10 a lo anni. Cosi

ntre nel 1863, in un solo periodo, da 10 a 15 anni, er un solo stato (il Belgio) noi eravamo
in

con-

iai vitali migliori, nel 1804 la nostra superiorit fcr tre diversi periodi di et e rispetto a tre stali.
l'Italia, che sopra 100 morti, come gi vedemmo, conta 53,71 dalla nascita ai 15 anni, molto

ancora per mettersi al pari delle pi civili nad'Europa. N in migliori condizioni della gene del regno si trovano singoli compartimenti, lessuno di essi il rapporto delle morti precoci de pi basso che nel Piemonte (50,57 per 100),
fare
i

tre poi sale in Sicilia a 59,43,


:
>

in

Dita

osservare

tuttavia

a 156 nelle Puglie Toscana e in Sardegna, che nel 864 anche^nei

oartimenti,
ciba,
si

in Lombardia ed ebbe una sensibile diminuzione sopra oimi notevole in Piemonte (5,50 per 100).

tranne in Liguria,

della vita, dalla nascita a 1 mese, costantemente inferiore nell'Italia menile ed insulare, ove non oltrepassa mai il 10 per 100 in Basilicata, e scende fino al 6,50 per 100 in Sar1

primo stadio

ortalit

3,

mentre

nell'Italia
al

superiore e media quello stesso

20,03 per 100 come nell'Emilia, i minore del 12,50 per 100 come in Liguria.' he nel secondo stadio di vita, dalla nascita a 1
quest'ordine
iilia
si mantiene costante, che va a pari colle Marche;
il

>rto

giunse sino

meno che per


e

superiore

Piemonte e la Liguria. In questo giro l'Emilia d il massimo delle serie (33,95


i,
|

Sardegna

il

minimo '22.37

366

Nel terzo stadio, dalla nascita

ai
il

5 anni,

il

com

partimento della

maggior grado ( mortalit (54 per 100), eie Calabrie il minore (44,77 L'Emilia, le Marche e la Sardegna di poco differiscon dalla mortalit media del regno (48,44).
Sicilia

presenta

Dalla nascita

ai

15 anni,

la Sicilia si

distingue nuovi

mente

pei risultati pi svantaggiosi (59,43 morti su


il

100
cor

all'opposto

Piemonte,

la cui

mortalit del 50 circ


si

per 100, tra tutti i compartimenti dizioni relativamente migliori.


Confrontate nei loro

trova

in

termini proporzionali

le

fai

mortuarie della popolazione italiana nei quattro pe riodi della vita, ossia dalla nascita a 1 anno, da
a 5, da a 15, e da 15 anni in poi coi periodi coi
stati

rispondenti di alcuni

europei, hassi:
in Italia

Che durante
mortalit e

primo periodo, quando del 29,40 su 100 morti, in


il

Inghilterr

essa giunge al 41,83; in Baviera al 40,68, e in Austri


al

invece presso
eia,

34,06 su di uno stesso numero di morti; laddov le altre nazioni, e specialmente in Fran
la cifra di

quel rapporto figura


al

come

inferiore

tutte indistintamente le sovra accennate;

Che, in corrispondenza
nascita a 5 anni
talit del

secondo periodo,

dall

la

popolazione italiana con una mor

48,89 per 100, trovasi in uno stato che p da quello proprio dell'Inghilterra, dell'Aj stria, della Baviera e della Spagna, mentre poi coi dizioni migliori sono fatte al Belgio, alla Danimar
differisce
alla Francia,
ai

Paesi Bassi ed alla Svezia;

Che, circa al terzo periodo, da


fatto dalle

a 15 anni,

il

r
g

porto della mortalit italiana, non discostandosi


dell'Austria e della Baviera, supera
altri
stati.

proporzioni dell'Inghilterra, della Spag


la

stregua d

Da. qual,
idere

confronti
le

che
eli

della BaInghilterra, nonostante .a grande monalnfanz ,n <l Paesi ' soggetta, siano pi ln !f >pme d. quelle che si osservano in Francia, dove omo quantunque un po' meglio risparmiato nelle r VaS1 eSP S,0 P0 a Wcende Pi" fortunos

potrebbesi a prima vista concondizioni vitali dell'Italia,

-a

g spesso l'esistenza allorch .e forze produttive sarebbero giunte al loro


-

Zi

Tr'o troncano

,.

ndagando ,1 numero delle morti done rapporto proporzionale

appunto apooeo

longeve,

cf co

o,

ana totaht dei viventi e ragguagliandole p siamo pervenuti ai


seguenti risultalila*

alla totalit delle

numero

lente
erale;
;

delle morti ultraottuagenarie crebbe nel 1864, nonostante

cosi,

mentre nel (863


nell'anno

le

no che 22,001,
.

nominore mor alh morti longeve non

susseguente

proporo" 5,25 per 100; il qual aumento complessi ova per rispetto ai maschi ed alle femmine nella orzione seguente:
e

!\
d.

aUmen(

effettivo di

" 55

salano

le

MASCHI.

FEMMINE.

3,60 per 100. d che appare che l'aumento delle morti longeve xasch. fu doppio di quello
delle

amento effettivo amento proporzionale


.

755
6,92

399

femmine

^ragguaglio delle morti ultraottagenarie


dei defunti,
risulta

alla tota-

100 del

1864 la maggiore oraone d. 3,51 per 100, progredendo co ? ne di un anno d, 0,31 per 100; e mantenendo 1863 magg.ore nelle femmine che nei maschi longeve contro 3,42 longevi per 100 morti) di

oiVlt,?' totale,

che la longevit generale del 1863 fU d 3 20 mor(i


>

loigew

raggiunse

nel

368

venne meno sensibile nel 1864


nel

(0,28' nel 1863, 0/1

1864).

L'Italia

occupa, paragonata a quattordici fra

prin

cipali stati

europei disposti in ordine decrescente


51

decimo posto con 3,36 morti ultraoltua genarie su 100 morti d'ogni et. Quattro soli slati, l'Au'j stria, la Sassonia, la Prussia e la Spagna, non rag giungono codesto rapporto; gli altri nove sono pe
longevit,
il

questa parte, in condizioni migliori delle nostre, prin

cipalmente
al

la

Norvegia, ove
::

le
:

morti longeve
100.

stann

totale delle morti

9,51

Manno
alla vita

le varie stagioni

una influenza notevole


i

sull
r

-morti, e sotto

questo rispetto
l'Italia
il

mesi

meno

propizf

sono per
al

gennaio e l'agosto che corr


estivo e al

spondono
cui

massimo calore
i

massimo fredd
il

invernale; all'opposto

sopratutto

salubre
di

giugno

tengono dietro

mesi di maggio e

novembre.
1

le cifre mensuali nelle quattro sta disponendo queste in ordine di mortalit, avf viene che l'inverno occupa il primo posto, e che a<' esso succedono l'estate e l'autunno, cui tien dietri

Raggruppando

gioni, e

ultima

la

primavera.

La

patria nostra riesce spiccatamente divisa in duj


si

zone, che

potrebbero qualificare per nord-orientale

l'una (Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia e Marche!

comprese le isole di Sitili Sardegna; e cos configurata, si avrebbe nelUf prima parte la mortalit massima corrispondente-i mesi invernali, gennaio e febbraio; nella seconda cl'l stantemente a quello di agosto; laddove il minor gracj di mortalit, sebbene non cos ben definito come 1 massimo, risulterebbe per l'Italia media e inferiore, nel maggio e nel giugno; e per la superiore, Piemonte? Liguria e Lombardia, in quello di novembre.
e sud-occidentale l'altra, e di
1

369

La prevalenza

delle morti sulle nascite


di agosto, e

si

manifesta
in quelli

pronunziata nel mese

minore

settembre, ottobre e gennaio; quella delle nascite Ile morti, apparisce nei mesi di marzo,

>vembre,
rile.

maggio, &

giugno,
Italia

dicembre,

febbraio,

ottobre

ed

Mentre in

il

massimo grado

di

mortalit

ll'agosto; presso

le

altre nazioni esso

ha generale aprile,

3nte luogo in quelli di febbraio,

marzo

incidendo
mortalit

tutti

gli

altri

stati,

meno
il

l'Italia,

nella

nima mortalit
in

in estate,

hanno poi
il

massimo grado
la
i

primavera rvegia; mentre l'Austria, presentano nell'inverno.


^e

Belgio,

Svezia e la
Paesi Bassi

la

Francia e

morti violente accadute nel regno durante ino 1864 sommavano a 6827, ripartite secondo la ura delle cause che le produssero, in questa
ise

guisa: da accidentali 4082, di cui per incendi 289, anneganti 937, cadute 1083, esplosioni d'armi da fuoco 211, estione di sostanze velenose 60, disastri
di strade

:ate
3idi

75,

soffocamenti

215,

scoppi

di

fulmine 91,

646, duelli 5, omicidi 2006, ed esecuzioni ca-

di 88.

sesso maschile, senza confronto, esposto a perir

morte violenta con una frequenza che non risconin quello femminile, poich sopra 4 maschi ena una femmina noverasi vittima di tale infortunio;
ti

me
li

nelle morti violente per incendi, nelle 129 maschi periti a quel modo si contrapgono 160 femmine, e in quelle per annegamento, lenamento od asfissiamene cui la donna atando a se stessa, ricorre pi spesso dell'uomo. La
a
io spiccata differenza tra le
*,

per

riscontrasi
24

nelle

morti violente dei due morti per cause accidentali,

370

essendo state nella ragione di 3 pei maschi ed 1 le femmine. La proporzione invece dei due sessi
sult per gli omicidi di 51 a 7.

p<
r

per incendi,

Furono maggiormente danneggiate nelle persor la Lombardia, l'Emilia, la Toscana e la stessa causa minor nocumento veni per Sicilia; e
:

alla Basilicata,

alle Calabrie,

ed

alla

Sardegna.

annegamenti ricorsero a preferenza in Piemont in Lombardia, nell'Emilia, in Toscana, nella Campan


Gli

ed in Liguria.
Nella parte
alpina,

Piemonte e Lombardia,

le

e*

dute produssero un

numero

di

morti di cui non

ha esempio in alcun altro compartimento. Le esplosioni d'arme da fuoco fecero molte vittirr specialmente in Sicilia, nella Campania e in Lon bardia, nei quali due ultimi compartimenti si ebbej pi numerose le morti violente per ingestione di s\ stanze velenose, genere di morte invece affatto set
nosciuto nell'Umbria, nelle Marche, nella Basilicata
in Sardegna.
Il
(

fulmine lasci
le vittime
il

cadere

suoi

colpi a preferenj
il

in Sicilia, nelle Puglie

ed in

Toscana, ove tutte


di

sieme
I

furono 47, pi della met

quell

di tutto

regno.

disastri delle strade ferrate

furono senza confront

numerosi pi che altrove, c| questa differenza, che in Piemonte ve n'ebbe un nu mero di morti doppio che in Lombardia. Guardando alle cifre effettive, la Lombardia, l'Emilia la Toscana e il Piemonte si distinguono pel numer dei suicidi mediante il veleno e l'impiccagione, a nei ragguagli dei suicidi per avvelenamento a quell prodotti da altri mezzi, le Calabrie e la Sardegna do vrebbero considerarsi in prima linea. In Lombardi
nell'Italia settentrionale,

371

I
-a

Sicilia

il

suicidio accade
la

non senza qualche


statistici

fre-

mza, secondo
insufficienza
di

moda
dei

parigina, coll'asfissia.

non conmedia e la probabile della popolazione italiana, desumendola numerosi calcoli scientifici, noi a sommiglianza di nto abbiamo fatto nel 1863, continueremo anche
tendoci

documenti

poter determinare

la vita

juest'anno
ti,

produrre

le

cifre dell'et

media dei

morti secondo le lule che meglio credemmo corrispondere all'uopo, he stabilito, vediamone i risultati,
delle

e della et della

met

et

media

dei morti ossia

il

quoziente che
essi, risult nel

si

ot-

! col dividere
1

pel

numero

dei defunti la

somma
1864
pei

anni vissuti da ciascuno di

otevole
fii

aumento sull'anno precedente.

Cos

da 23 anni e 5 mesi nel 1863, essa crebbe anni e 10 mesi nel 1864; da 25 e 4 a 26 e 6 le femmine, e pei due sessi riuniti da 24 e 4 a 7. Ond' che in un sol anno la vitalit generale olung di 1 anno e 3 mesi, di un anno e 5 mesi talit degli uomini, e di 1 anno e 2 mesi quella donne,
il

cendo
ioni

calcolo sul biennio, risulta che l'et media ragguaglia a 24 anni e 1 mese per gli uomini, 11 mesi per le donne ed a 25 anni pei" due sessi! 3bene nelle tre combinazioni del 1863, 1864 e
si

iennio,
,

la vitalit riuscisse a favore delle femtuttavia considerata la varia condizione dei due

inile,

quasi due anni a favore di quello 1864 ridotta ad 1 anno e 8 mesi, si un beneficio di tre mesi di vita a favore del sesso
e nel

nel 1863 di

hile.

t della
i

di

met delle morti, ossia il periodo in cui un medesimo anno sono ridotti alla met,

372

and essa pure soggetta da un anno all'altro a no 1' vole variazione. Ed in vero, mentre nel 1863 della met delle morti cadeva pei maschi a 4 e 7 me a 7 anni e 4 mesi per le femmine, e a 5 anni mesi pei sessi riuniti, nel 1864 essa era cresciuta
5 anni e 6 mesi pei maschi (H-0,11 mesi), a 9 ar per le femmine (4- 1,8) e a 7 e 2 pel complesso (+ 1 Epper anche per questa parte le femmine corro miglior sorte degli uomini.

media dei morti (43 anni e 2 m mese per le femmine), coinci pei maschi e 10 5 di et; nel solo periodo anno ed il tra il 60 a 80 anni, l'et dei morti maschi sopravvanza que

La massima

et

44

e 1

femmine, le quali in tutti gli altri peric della vita godono di un'et media pi lunga, p riodi della vita pi favorevoli alla donna rispetto l'uomo, si estendono dalla nascita ad 1 anno (24 ai e 10 mesi l'uomo, 26 e 6 mesi la donna); da 10 a (41 e 1 l'uomo, 42 e 1 la donna); da 15 a 20 (37 7 l'uomo, 38 ed 8 la donna); e da 20 a 25 (34 ]
dei morti
i

l'uomo, 35 e 6
Sia che
i

la

donna).
si

calcoli

facciano sull'uno o sull'altro de


si

anni 1863 e 1864, sia che


plessivi del

fondino sui dati cor


il

biennio, sta sempre

fatto

che

le pi

babilit di
al

una pi protratta esistenza corrispondo)

quinto anno, in cui giusta quanto risulta dagli el menti demografici del 1864, l'uomo avrebbe dina* a s la possibilit di vivere altri 45 anni e 9 mesiT donna 47 anni e 9 mesi, e 46 anni e 8 mesi di
i

sessi riuniti.

Da questo punto, che noi

diremmo

cu

minante dell'esistenza, le probabilit della vita grado a grado scemando, finch a 95 anni non rimai tanto all'uomo, quanto alla donna, che la prospetti di 2 anni e 11 mesi di vita.

vani

373
-e

sorti vitali della nostra

popolazione, anche eson-

erate sotto questo aspetto, si designano nel 1864 ne pi propizie dell'anno precedente. comuni rurali furono pi favoriti dei comuni urli, avvegnach nei primi l'et media sia di 26 anni mesi, e nei secondi di soli 25 e 9 mesi; in quella durata della vita media raggiunga i 34 anni e 10
5

si,

aspetto

non tocchi i 31 e 9 mesi, compartimenti non ve n'ha alcuno che eggi l'Umbria nella elevazione dell'et media
in questa
ai

dei

rti

(28 anni e

mese), alla

stessa

guisa per cui

milia

vince tutti nella durata della vita media anni e 10 mesi), offre invece la Basilicata il miio quoziente, cos per la et media dei morti anni e 11 mesi), come per la durata della vita iia (28 anni e 4 mesi).
il complesso del regno, l'et media dei morti 26 anni e 4 mesi, e la durata della vita media S anni e 10 mesi. a vita media, e Y et media dei morti pu nei
i

er

cipali

stati

europei, indicarsi

colle cifre

che se-

no e che noi abbiamo


a

tratte dal

rapporto diretto

popolazione alle nascite e alle morti, ispetto alla durata della vita media, l'Italia
a

occupa
il

serie di 17 fra

principali Stati europei,


il

14

o con 25 anni e 11 mesi, mentre


irtiene alla Francia
i

primo posto

alla

ti

con 39 anni e 3 mesi, e l'ulRussia con 20 anni e 5 mesi. N chi conl'et media dei morti trova il nostro paese in

lizioni migliori.
ia

Dei 17 Stati considerati, la sola ha un'et media dei morti inferiore alla nostra, he ad un periodo di 32 anni e 8 mesi, che tale
l

media

soli

dei morti tra noi, essa non contrappone 26 anni e 7 mesi.

374

Le nascite sopravvanzarono nel 1864


ragione assoluta di

le

morti ne

186,391 e proporzionale di

per 100 abitanti.


Nel 1863 codesta eccedenza era stata minore,
tar

effettivamente (175,613 nascite pi delle morii), quar

proporzionalmente (0,80 per 100). Poco meno che stazionaria, pel fatto della ecceder, delle nascite, rimase da un anno all'altro la pop
lazione urbana (0,74 nascite nel

1863h-0,75

nel

186

laddove notevolissimo fu
rurale

il

progresso della popolazio

(+0,83

nascite nel

1863+0,89
il

nel 1864).

Anche in quest'anno la Sicilia d mento naturale; 1,23 nascite in pi

massimo
morti

delle

100 abitanti. A quella regione tengon dietro, sebbe a grande distanza, la Campania con 0,94 per 100, Puglie con 0,89, e il Piemonte con 0,88. Tutti altri compartimenti non raggiungono la media regno. per degno di nota ci che avviene in Sa degna, dove il sopravvanzare delle nascite, che 1863 non era che di 0,13 per 100 abitanti raggimi nel 1864 la ragione di 0,49.
I

VI
Sono
le

(1).

emigrazioni periodiche
delle

un

fatto naturale

comune

agli

uomini, come agli animali. Le ordinari


stagioni,
le

vicissitudini

singolari

inclemenz
nei som

(1) Questo numero relativo alle emigrazioni, fu dimenticato mario posto in testa al capitolo.

375
el

cielo,

e la infecondit relativa

delle terre, deteri

gano
3l

cotesti

spostamenti degli esseri animali,

quali

resto

w
mo
I

mentre obbediscono all'istinto, provvedono guisa che ai bisogni rispondano i mezzi di sod-

isfarvi.

gli di questo erose frotte di uccelli attraversano

E realmente

a lidi

che numari edapprolontani, che ogni anno fanno lieti di loro


,

modo
i

-esenza.

motivi per cui l'uomo emigra sono pi complessi,


l'istinto

se

di

mutamento pu

avervi

parte, esso

per determinato dalla volont illuminata dalla raone. E quando pure si prescinda dalle grandi emiazioni storiche,
di cui s'ebbero in Italia numero?simi esempi, cagionale da particolari condizioni di
poli,

dal genio della guerra o dallo spirito di ven-

noi forse come il desiderio di vivere clima pi benigno o la speranza di raggiungere Ito stato pi prospero, persuadano intere popolazioni lasciare temporaneamente ed anche definitivamente oro focolari, per nuove e meglio promettenti resira, tto
!

non vediamo

mze? Un primo movimento


file
i

di popolazione si quello popolazioni dalle montagne alla pianura, sia per la

cessit della pastorizia e dell'allevamento del bestiame,

pei bisogni dell'agricoltura.

mandriani delle no-

ie

pastori dei nostri appennini, in deterijnate stagioni dell'anno calano al basso per ivi diidere dal freddo i loro animali e per alimentarli
i

alpi

ed

l'erba dei prati


;coli

sempre verdi

di

Lombardia, e coi

del tavogliere di Puglia.


richieste

Ule

dell'agricoltura

nella

campagna

di

ma

e nella

maremma

grossetana, rispondono nel-

tverno

gli abitatori

dell'appennino centrale, siccome

Testate fanno da risaiuoli nelle


ontanari dell'alta e

bassure lombarde

media Lombardia.

376

Ma

migratori discendono dai monti, non solo

p<

la coltivazione delle terre,

ma

pei lavori altres del

industrie manuali. In tutta la gran valle del

Po, g

abitanti dei monti liguri fanno da arginatori, gli O

solani ed
di

spazzacamini, da fondito da impagliatori di scranne, da carbona da castagnai; i Gomasini, da muratori, da vetrai, e


i

Valdostani da

stagno,

arrotini.

Gli abitanti del

e quel spargono in tutta la di Garenno vi scendono a decorare di stucco. Ai tr; Parmigiani, ed al piccol sporti di terre attendono commercio ed a minute industrie fabbrili i Calabri s(
i

monte Isola sui lago Lombardia a fabbricar reti,

Iseo,

pratutto nelle provincie sicule.

L'emigrazione italiana ha questo speciale caratter


che, invece di accadere solo da regione a regione
liana,
si
ita

effettua in larga

misura anche per


o

l'estere
frut

in servizio di moltissime industrie pi


tifere,

meno

esercitate ab antico dai nostri connazionali, de

quali

un

certo

numero

finisce

col

prendere dimor
frutl

fuori del proprio paese,

ed

altri

rivengono coi
in

della loro fortuna. Famiglie italiane sono naturate d


secoli nelle isole
del

Quarnero, a Fiume,
gli

Dal

mazia; profughi, venturieri mercadanti, medici italian


trovansi
sparsi in tutti quanti
scali

del Levante

Le colonie algerine accolgono 7,472, gli Stati unii 10 mila emigranti; e pi che tre volte tanto sono mer
i

ciaiuoli,

manuali
stati
si

e soldati

che trafficano,

si

affittano,

s'industriano nell'Argentina, nell'Uraguay, nel Brasi


e negli altri
dell'

qualche tempo

determinata

America meridionale ove ( una corrente d'em


,

grazione costante.

N minore
in paesi

il

numero

degli Italiani che stanzian

dove non frequente

l'emigrazione

deg

stessi nazionali.

Quasi in ogni cantone della confede-

377

azione elvetica,
ivori,

contano italiani applicati a certi ed in complesso salgono al numero di 13,821;


si

egli Stati

germanici ve n'ha pi che


Inghilterra
il

altrettanti.

Nella popolosissima
861

riscontr 4,489

nostri connazionali

censimento del col domi-

nati. In Francia la censuazione di quello stesso anno limer 76,539 italiani, marinai per la maggior parte,
)ldati,

operai, dei quali molti sono fra


lionesi,

pi intelligenti

^appieri delle fabbriche


3r
lle
Il

la

pi nerboruti lavorazione del ferro, e non pochi figurano pi nobili industrie parigine.
i

od

inno

maggior contingente dell'emigrazione all'estero i Liguri ed Comaschi con questa principalisi

ma

differenza dagli altri


il

emigrati, che mentre


i

l'Ir-

ndese ed
sarsi

Tedesco abbandonano

loro paesi nativi

nza desiderio

di ritorno e fermi nel pensiero di insieme colle famiglie altrove, dei nostri nai

mali non emigrano che

meglio

atti

al

lavoro, col
tosto

oposito deliberato di ritornare

in patria

ap-

na abbiano accumulato un sufficiente capitale. Quasi unque poi la nostra emigrazione primeggia fra le Ionie straniere per cotale sua attitudine a certi stieri, mentre generalmente gli emigranti delle al:

regioni d'Europa applicandosi di

preferenza alia
aspre
fatiche
e cos l'emigra-

ricoltura,

sono soggetti

alle

pi

labilit di pi umili condizioni.


ne, che
:

quando non
spopolare

regolata e
i

permanente, ha
il

effetto di

paesi e di diminuire

loro

economico, tra noi essendo limitata e spesso tem^anea feconda propagatrice d'abitanti ai quali riHa parie dei guadagni e dei risparmi, e cos pre-a ai nuovi comodi ed offre nuove ed insperate )rse. Le colonie italiane all'estero sono lente e laito

gose agglomerazioni

formatesi

mantenutesi per

378

propria ed insita

vitalit;

con poca o nessuna


e le altre

lutei

dei passati governi esse valsero a conservare rappor

commerciali
del

e politici tra gli Italiani

par

mondo. Questi rapporti

necessario

vieppi strie

gere ed aumentare; e spetta ora


l'assicurare alle colonie nostre
d'interessi, dirigendovi la

al governo nazional una pi ampia cerchi

nuova emigrazione e proteg

gendone
noi

lo sviluppo.

al numero degli Italiani residenti all'estere non sapremmo riprodurre altre notizie oltre non autentiche le poche sommarie desunte da fonti che le legazioni italiane all'estero, appena insediat nel 1861 e non ancora universalment si pu dire riconosciute, non han potuto come pure era nel lor

Intorno

desiderio, aiutare nelle rispettive circoscrizioni l'oper


del censimento.

Fra

tutte le provincie la sola

Livorno non ha emi


in questo
i

granti: e qui vuoisi avvertire,

come

numero
i

censimento non debba avere annoverati


nell'anagrafe

marinai,

qual

hanno del resto un'apposita notazione. numero degli emigranti spetta alle prc maggior Il vincie di Abruzzo ulteriore li, che ne ha 17,531, d Como, di Novara e della Calabria citeriore che contano pi che 10 mila per ciascuna. La terra d Bari, il Principato ulteriore, la Basilicata ne novera oltre 8 mila; Piacenza 7,019 e Torino 5 mila circi Principato citeriore, Bergamo, Molise Massa e Carran 4 mila. In ragione decrescente vengono, rispetto al*
Temigrazione,
le

altre provincie

delle

quali

ultimi

sono Cagliari e Ravenna, con non pi di 100 emigrati per ciascuna. Sette soli emigratori d la pr* vincia di Girgenti, sebbene anche per essa debbans ritenere le ragioni test annunziate a spiegare in Livorno l'assenza dell'emigrazione.

Pi non

ci

empo

in cui
di

rimane che ad accennare brevemente compionsi di preferenza ie


essa,

il

sia della partenza sia del ritorno sensibilmente da provincia a provincia del fegno. In genere corrispondono ad una sol volta a'anno, alla qual regola l'anno eccezione

[periodi

migrazioni

pnano

ci',

delle

lermo

Terra d'Otranto e Trapani, presso le quali tramnte menti hanno luogo anche da due a tre volte ora Mjl estate, ora nell'autunno, pel ricolto o per a s ina de. cereali. Di preferenza l'emigrazione si Ierica nei mesi di maggio, giugno ottobre e
i

gli emigraprovince di Basilicata, Molise, Noto PaParma, Reg 8i0 nell'Emilia, Terra di La'voro

immigrazione nei mesi di aprile, maggio; giugno' n 0Vemb, ee dCembre Le min01 ce d;n o nei mesi , scadono di gennaio e di
'

novembre

'

'

Sni
quando
i

ngo
ivi

febbraio,

della stagione

e la a

campagna

miglia Le partenze con destinazione per altri comuni del el ragno hanno luogo in marzo, maggio, giugno, ot>bre e novembre, e le ritornate ricorrono
in

lavori e gli emigranti ritornano ai loro paesi chiamativi dai geniali ritrovi di

non sono

possibili

ugno, luglio, ottobre e dicembre. Le dipartite per estero avvengono di preferenza nel marzo e nell'otr.patriando d'ordinario gli emigranti nel gftt-

maggio

re
10,

luglio e dicembre. Nel fatto di alcune migrazioni non ci fu possibile precisare le fasi, vuoi che realmente esse non avesro carattere di periodicit, vuoi che ninna soda incaz.one presentassero intorno alla loro origine
^

irata.

3*0

CAPO TERZO.
Statistica economica.

1 Nozioni

generali.

SOMMARIO.

1.

Le grandi

leggi dell'economia politica.

scienza e l'arte economica.


statistica.

2.

La
e la

3.

L'economia

Le grandi
loro

leggi dell'

economia

politica ridotte alla


si

pi

sintetica

espressione,

concretano nella

esposizione dei fenomeni


blica,

relativi alla ricchezza

pubdi

nella triplice sua fase di produzione,

distribu-

zione e consumo, contemplati tanto nel loro stato

natura,

come

cio

si

manifestano indipendentemente

dall'intervento
l'aspetto che
ficali,

umano, quanto e pi specialmente nelassumono dopo che l'uomo li ha modila

esplicando su di loro

propria intelligenza ed
fan-

attivit.

Queste leggi lungi dall'essere arbitrarie e

tastiche quali taluni autori le sognarono nella esagerata loro


plicit

immaginazione,

rispondono anzi
fatti

alla sera

ed alla logica dei


tutte le teorie

naturali,

imperocch

come

scientifiche

poggiano sull'osser
dalla

vazione e sull'esperienza.

Le forze
potenza

e le

ricchezze

della natura ridotte


fisica

all'atto,

mediante l'azione
la

ed intellettuale
e

dell'uomo, ecco

teorica della produzione; l'equo

proporzionale riparto della ricchezza ottenuta fra


loro che concorsero a produrla,

co-

compendia

il

magi-

381

stero

pi per dirla con frase commerciale, l'investimento pi utile di questa ricchezza tanto nel' pubblico che nel privato interesse, esprime, ridotta agli primi termini, tutta quella parte della scienza che ratta i consumi.
conveniente
o,

della

distribuzione;

finalmente

l'indirizzo

Vi

ha

egli

in
di

tutto ci cosa
tutti
i

alcuna che
alle azioni
ci

sia di

estralutti
i

lea alla

vita

giorni,
ci

nomenti, ed

alle cose

che

attorniano,

urtano

ci

ccompagnano

in ogni periodo del nostro

essere in-

ividuale e collettivo

ragione,

omia
uale
)lto

qualcuno, che le le^gi dell'ecopolitica e le molteplici loro applicazioni, meglio


di

diceva

imparerebbero facendo uso


consiste
ai

quella

filosofia la
si
i

neir osservare
alcuni dei

le

cose che

pascano

nostri occhi, che

non sfogliando
quali

grossi vo-

mii dei dottori,


lla

noma

di capi scuola,

ni
ri

errori che
facili
fatti

traviarono
di

le

andando^ in cerca incapparono in erossomenti e le intelligenze

ammiratori

ogni cosa nuova.

>mica sono pochi,


stabili;
Ile

generali sui qualf riposa tutta la scienza ecosemplici, incontestati ed incone si trovano

diverse epoche,

ugualmente appo tutti popoli, non questione che di saperli


i

prezzare nel loro vero senso. Anzi egli forse o usa di questa stessa facilit, la quale non esi>e grandi
irzi

di intelligenza e di applicazione

Dpna attenzione
tutti

sui fatti

che

si

per portare la annettono alla vita

i giorni e di tutti gli uomini, che molti i ah non hanno vocazione determinata si impancano momisti e vanno olfrendo le loro cervellotiche teo-

brutto
usti e

di

una dottrina
tutti
i

di fantasia,

foggiate su tutti

adattate a

capricci, colla stessa impertur lo

wlita

con cui Luigi XIV osava dire

stato sono io

382

Egli che, se

non
si

difficile
la

risolvere

problemi
occhi per

secondo

quello
si

che

vede,

difficolt

appare allora
gli

quando non

sono abbastanza aperti


si vede, se

vedere anche quello che non


uomini. Certo un fenomeno
fra

non dopo molta


sempre collocato
la

meditazione e profonda conoscenza delle cose e degli


si

trova

due

altri

fenomeni, dei quali l'uno


la

sua causa
difficolt
si

efficiente e

l'altro

sua causa
il

finale,

la

consiste nel valutare

vario

modo con
si

cui

mani-

festano

fenomeni

stessi,

ma

bene nello indagare


la

quali ne saranno
Io

le

conseguenze ultime.
diceva Bastiat,

rompo un
il

vetro,

conseguenza

apprezzabile dagli economisti di facile contentatura,

guadagner producendo un altro vetro, poich dicono, ogni consumo determina una produzione, essendo questa impossibile dove l'altro non si verifica; perci qualunque aspetto possa avere la rottura del vetro e qualunque sia la conseguenza prima per chi deve sostituirne un altro, il fenomeno economico ultimo sar una produzione. Il che viene a dire, spingendo la teoria agli estremi, che ogni legge economica
che
vetraio nella distruzione
di Dio;
si

concreta, e nella ruina di ogni ben-

mentre invece si sa, che il consumo allora soltanto economico quando essendo utile ha per conseguenza di determinare una produzione relativa, ci che non si verifica nell'esempio adotto. Si vede di qui, che se le leggi della scienza pe eccellenza sociale non sono nascoste e derivate d fondo della pi confusa e lontana generazione di idee> ma piane e semplici, emanano in tutta la loro maest
dallo stesso svolgersi naturale dei casi umani,
tutti

non

dato per di contemplarle nude,


la

perocch

esdi

sendo
lei

verit

stessa,

partecipano della essenza


intera
se

che non usa a darsi

non a chi ha

di*

383

lustrato colla perseveranza

nello studio e nella

nzione

me-

di

saperla apprezzare.

Le armonie del mondo sociale


impletaraente
cercare
la

non

si

intuiscono

se

non quando
la

l'intelligenza salita

spiegazione
effetti

delle cause ed discesa

udiare negli
eni.
ciale

Ma
sia
si

taluni
tutta

destinazione ultima dei fenomdandosi a credere che l'economia


di

una architettura

fantasia e d'ar-

tanno a loro volta architetti. Questi pseudoenz.ati non studiano la concatenazione degli
le

ino,

cause,

ma

effetti

creano

di botto

las.che uffzio della verit


usilo

una scienza apposita non fosse semplicemente

di illuminare il libero arbitrio intorno alla tura delle cose, sicura in prevenzione, che sotto la lei influenza, l'indirizzo di lui sar

ben essere morale


e
le,

quale si conviene materiale tanto deirli individui

per logica e forzata conseguenza de corpo soanzich di foggiare un ordine capriccioso di cose

wrozio degli sfaccendati.

ZI.
gi

quistione fra
i

gli

economisti degni
scienza
si

di

que-

norae, se siderare

principi.'

della

dovessero

come

assoluti,

oppure

suscettibili di modif-

oni secondo

la

resistenza pratica,

ellegrino Rossi
;se

lasciava detto (1), che chiunque conoscenza del metodo della politica economia
meChode en Monomi*
poli!
,

De

la

384

sapeva esservi una grande differenza fra


la pratica,

la teoria

fra la

scienza

l'arte.

La scienza
la

coni

plicare ad

stere nei principii e una infinit di casi,

questi

potersi

variamente a
diversa
i

secondo

rendere pi fluenza delle circostanze che possono di stato d difficile tale applicazione. L'uomo

meno

ver imitare l'abile meccanico,

il

quale lungi dal re\

care in dubbio conto dei singoli e scienza, li applica per, tenendo gi in pi d'u srta Prima di Rossi era
speciali.

gli incontrovertibili principii della s

circostanza,

una discrepanza

fra gli

uomini che

si

della pratica, titolarono della vecchia esperienza o novissimi princi] gli austeri propugnatori dei
fra

contemplati dalle teorie economiche.

Fra questi due estremi,

si

era,

come

suole d'ore

di moderazio nario accadere, intromessa una scuola indiscutib dichiarava e la quale mentre riconosceva
ai pi della scienza in quanto attenevansi pe era non naturale, cipii di diritto e di ragione pratica, attuazione aliena dall'ammettere che nella

le teorie

alle esigen dovessero quei rigori modificare piegando

de^li ostacoli esterni.


la

desistenza dell'aria

La fisica non tiene ella in con quando calcola il corso dei gri
teorica
e di
ai
uj

che cadono o che sono lanciati? Questa dottrina di una scienza


scienza pratica, di una verit

non veni una verit che praticamente non sia pi l'indole, investiga di una scienza razionale che appoggiane ricchezze, delle movimento cause, il
applicabile

fa

o di

all'osservazione dei

fatti

materiale, e di

una

naturali e di quelli del moni scienza applicata che riguardai

cognizioni

le

teorie

come un semplice mezzo,

seconda dei lq mette in campo principii variabili a e politi morale ghi, del tempo e della condizione

385
ei

popoli,

ella

ammessibile? Non

egli

assurdo
l'al-

Micepire due scienze, razionale l'una, applicata a; due scienze che quando fossero vere

dovrebbero

rmare una scienza sola? Un principio vero non r\i sempre tale ed in ogni caso? E se avvenga che iso non si possa applicare, non sar egli questo fatto
a

eloquente dimostrazione dell'errore in cui si cadde, nalzando a principio una massima che non genele, una regola la cui verit legata a certe condiparola, scambiando colla verit ci che che una parte di lei, cio un'ipotesi, anzich prova dell'inapplicabilit della scienza ai fatti, qua in

tili,

una

non fosse ella stessa il risultato delsservazione e dell'esperienza dei fatti che furono, regola e la norma di quelli che saranno? In ogni ordine di idee, vi sono, vero, principii
che la scienza
bciali,
rso, sia
i

ma

tra

principii tutti che regolano l'uni-

nell'ordine fisico che in quello morale; lungi riscontrarsi opposizione e contradizione, vi anzi

ige

di concordanza. In uno stesso fepu concorrere contemporaneamente buon nero di verit, ma fra esse non pu incontrarsi disianza che non sia di mera apparenza. L'opposizione

d'armonia e

naeno

due verit deve cessare tostoch noi c'innalziamo un principio pi elevato che ristabilisca l'armonia prima pareva dominare l'antagonismo. La luce
sce sulla retina e ci la

procura
retina

il

piacere della vista,

luce

agendo
tra

sulla

poco a poco di-

gge

la vista;

logia vi

queste verit dell'ottica e della ha contraddizione, ma essa non che ap-

3nte e sparisce

non appena
sia fittizio.

onsideri in un ordine pi
i

casi

non

il fenomeno della luce ampio che comprenda Ove infatti si impari, che

uce agendo sulla retina procura sibbene la perce25

386

zione degli oggetti esterni,


la

ma

stancando e scemand
le

potenza degli organi


in

visivi,

temente
finite

conflitto

si

due verit apparer contemperano e si armoni:


di

zano nella natura umana dotata


e

alcune facolt n

caduche come
delle

la

stessa sua essenza,

Pere

una gran parie

difficolt di

metodo
punto
di

fra cui

travaglia chi studia l'economia politica, viene dal ne


essersi esattamente

determinato

il

parten:
ci

dal quale

si

deve supporre nuova l'intelligenza

ne vuol formare l'oggetto della sua contemplazion Si premetta che la scienza economica, in genera
si

occupa

di

quegli

atti

infiniti

ne' quali

la

spec
v;

umana, circondala come


riet di materie,

da una innumerevole

intende

rivolgerle tutte alla sodd


si

sfazione de'suoi bisogni, e

badi all'artifcio con e


si

quel generico intento diventa una scienza, e


vera quindi facilmente ad apprezzare
di questi
atti,

arr

come

ciascui
<

dovunque

si

prenda, sia semplice

individuale, o complicato ed universale, nulla preseli


in se stesso per meritare d'essere elevato a teoria,

tanto

che
dice

si
il

considera sotto un aspetto assoluto;


Ferrara, un avvenimento

come
tri,

come

tanti
j

non dissimile

dalla pioggia che cade o dal veni


tutto al

che spira,
teoria,

e rivela

universale e costante del


e

quindi a far
di

pi che il moto lega mondo; ma comincia a fa| comprendere il bisogno edi'

campo proprio
tafsico

una scienza apposita, tostoch l'ai cessa d'essere considerato sotto il punlo di visla iJL
tivo e

convenzionale verso

ed assoluto, per contemplarlo nell'ordine vef gli altri uomini, e di rimani

verso l'agente. Da un fenomeno isolato ed individuai

per esempio,
in

l'atto di trasformare una materia prin un prodotto manufatto, non deriva sicuramen^. una scienza, quantunque il movimento appartenga |

387
u-diiie dei

fenomeni nsimili si raccoglie una circostanza comune, quasi rei un fenomeno nel fenomeno, un aspetto particoe, una individualit che raccolta e contemplata, pu
tutti
i

fenomeni economici,

ma

da

mare oggetto
sistono nel

delle meditazioni di

una nuova scienza.

est scienza l'economia politica.

meccanismo

sociale,

come

nel mecca-

mo
,

celeste,

come

nel

meccanismo

di tutti gli es-

compreso l'uomo animale, leggi generali le quali scono indipendentemente dalle leggi scritte che de10 limitarsi a regolarne l'azione:
ste leggi
Ile

bisogna studiare

morali del

mondo

sociale,

come studiamo

dell'astronomia, delia meccanica, della mica, ecc. Questo studio l'economia politica,

fsiche,

armandoci anche superficialmente

a contemplare Darte materialmente sensibile di questa rande coniazione dei fenomeni sociali, impossibile non
ri-

lere scossi dai risultati cui d luogo. edete la sproporzione straordinaria che passa fra -oddisfazioni che l'individuo d alla societ e quelle
in

ricambio

la

societ prodiga

all'individuo.

Ri-

lutevi

povero falegname di Bastiat. Lo ente che mi legge contempli se stesso; che fa e come egli? La societ mette a sua disposizione alimenti,
alloggio, libri, istruzione, divertimenti, leggi, tu-

lu storiu del

i,

e protezione, ed in ricambio di tutte queste cose, ad essere spiegate soltanto, esigerebbero un tempo iderevole, e che l'immaginazione si spaventa all'i

sola di doverne
alle

incaricare
-

l'individuo

abbandoegli, lo

sue

forze

qual

servizio
si

rende

prepara a rene, Ma per qual ragione milioni d'uomini lavorae tuttod lavorano per lui, sottoponendosi a tanta 11 a tanto spendo di forze, di tempo, di capitali?

Bnte,

alla societ?

Nissuno; egli

388

Perch

il

padre dello studente,

artista,

medico, a
rese alt

vocato, ingegnere, scienziato o negoziante,

volte o tuttora rende alla societ alcuni tenui servi


(le

utilit

che

un individuo pu dare

alla societ

siano pure quelle prodotte dai pi grandi uomini nel


lettere,

nelle arti o nelle scienze, sono


beneficii

sempre ten
dalla
sj

in proporzione dei
ciet
e

che ricavano

che diremo di quelle prodotte dal volgo?


in

ne ritrasse

cambio

servigi immediati che scon


e in

in tante
altri

soddisfazioni

immediate,

un

diritto

servigi che egli avrebbe potuto chiedere in


altri

ali

tempi, in

luoghi e sotto altre forme.


diritti

Sono questi
sati,

che

lo

studente

acquistati in tempi lontani e pq fa valere vivendo a spese del


sia
la

societ, fino a che pure potr portare


sociale.

giunto

il

giorno
al

in

cui eg
edifiJ

sua

pietra

grande

Ci che rende
si

il

che

tutti

gli

fenomeno ancora pi straordinari altri uomini sono dalla attualit d


dello
sti

servigi in

fuori,

nella identica condizione


della societ

dente. Ciascun
di valori

membro

assorbe

milioi.

maggiori di quelli che esso sa e pu produrli, pur non di meno egli non ha che la parte che stamente gli tocca. Bisogna pertanto che il meccanisar sociale sia molto ingegnoso per arrivare a questo sii golare risultato! Egli si di questo meccanismo eh. si occup l'economia politica. E si noti ancora col gi citato Bastiat (ahi tropjr tona immaturatamente tolto alla scienza!) che in quest
e

vero

veramente incalcolabile di operazioni le ebbero per ultimo risultato le soddisfazioni di studente, non ve ne ha forse la milionesima
,

che
Essi

sia stata attuata sul

momento per

questo

sono l'opera

di

uomini da molto tempo

est

IH
che ebbero a suo tempo la loro quota di rimuneiooe, o abitanti in paesi lontanissimi e sconosciuti consumatore. Tuttavia si opera tale un
llite
ti

cui,

l'azione di ciascuno
1

equilibrio mepu essere proficua a

gli

altri,

fazione di
trattino o

lui,

quali a loro volta concorrono alla sodsenza che questi uomini si incontrino,
le

stabiliscano
si

loro rispettive

oro cospiranti a
i

sublime

quote scopo! E dire che


i

d
si

visti

ai

nostri

giorni

taluni utopisti

quali re-

ter sul serio di poter sostituire un'organizzazione


lciale a

questo stupendo meccanismo che opera uralmente, ed obbedendo a quelle leggi di cui la
tra scienza
s

fatta depositaria! Egli si

ito

di vista

che l'economia

politica

da questo guarda nelle

e del
al

mondo.

appare dunque, che scienza di ostatone come quasi tutte le altre che discendono grande albero dello scibile, l'economia
politica

sin qui detto,

ammette che
i

le

sue

teorie

soffrano in

pratica

che sotto questo punto di vista luta come la fisica e la meccanica, che fondano teoremi sulla natura delle cose; ma come tutte le sue consorelle essa deduce dalle
e
i

eccezioni,

cognizioni delle

formola una serie di principii d'applicae 1 quali valgono ad accelerare e perfezionare lo ^pimento di quelle leggi, tenendo conto sibbene resistenze esterne, non per modificare il prmma per segnalare l'ostacolo, come avviene deierto navigante che non varia la base della sua azione perch incontra uno scoglio, ma
e

leggi,

diverge

entaneamente
er di
li

solo

il

corso

del

naviglio senza

mira

la

meta

cui tende,

sotto

sre

questo aspetto soltanto, che si pu dire una scienza ed un'arte economica.

390

III.

Abbiamo
sui fatti,

tanto detto che l'economia politica


ci

si

fond
l'ino

che

pare oramai inutile dimostrare


lei

portanza che deve per


fa

avere

la

scienza,

la

qua

dei

fatti

e del loro

numero

e natura la sua occi

pazione unica, cio la statistica.


1

tanto

documenti della naturali che

statistica
sociali,
le

servono a tutte
quelli
di

le scieni
si
i

ma

cui

vai

l'economia
circolazione

per fondarvi
del

sue teoriche, sono

so
dell

fenomeni della produzione, della distribuzione,


e

consumo

delle ricchezze. In

un
j

parola
quei
di

la

statistica

somministra all'economia
la
i

poli tic

fatti

che costituiscono
e

condizione economie
fattori

un paese

che riguardano

di lei,

l'uom
costi.

e le forze naturali.
tutivi dello stato

E siccome

questi

elementi
si

economico variamente
che
si

presentane

sia

che

si

consideri la sussistenza

individuale o Tesi
al

stenza dello stato, sia


si

badi

modo con
gli

cu

opera

la
lei

produzione, o

si

svolgono
le

altri

feno

meni da
chiedono
o
il

dipendenti, cos

notizie di fatto chel


l'individui

alla statistica,

sono o interessanti

corpo sociale, o

lo stato

economico ne'suoi
di

M
va
noi

fattori,

uomo

e natura.

qui anzitutto a lamentar^

che
lersi
si

la statistica

non

sia

ancora in grado

som^

nistrare tutti quegli schiarimenti di cui potrebbe

l'economia, perocch taluni


raccolti,
i

fatti

economici

sono accuratamente
affatto

altri

furono dimen

ticati

come

tutti

fatti

morali per esempio,

quali

nazionale.
vazione,

non concorrono meno a formare la ricchezaL La grande e la piccola propriet o colti*


le fasi

dei prezzi, le condizioni morali

di

un paese, non furono ancora sufficiejB mente apprezzati dalla statistica, anzi a dir vero, non sii
abitanti di

3<H

coperto ancora

sistema scientifico a tenersi, per arvare senza superare grandi difficolt, a tali cognizioni.
il

Ma
ir

lasciando

progressi cui deve tendere

la statistica,

dire del

modo, con

cui per intanto soccorre alle

eduzioni dell'economia politica, importa considerare tre ordinane partizioni di questa onde stabilire gli
Lidi

di

quella.

Per quanto ha
dati

tratto alla produzione delle ricchezze, scienza statistica deve somministrare all'economica
relativi
ai

risultati

che

si

ottengono dal lavoro

dall'intelligenza dell'uomo
e industrie ed ai

applicato all'agricoltura,

rcano

le

commerci; nella distribuzione ridue scienze sorelle, se la ricchezza sia equafra

mte
ria,

distribuita
e

coloro
i

che concorsero a progli

se

le

rendite,

proftti,

interessi

ed

ari stiano in
'feriscono;

armonia

coi capitali e col

lavoro cui
studia

finalmente nel consumo

la statistica

zitulto le spese

pubbliche e

la loro utilit

rimpetto

cespiti da cui

emanano le imposte e gli imprestiti; discende a valutare l'influenza dei consumi pnper quanto essi influiscono sulla produzione,
corrobora
le

^a statistica finalmente

deduzioni delgli

wnomia, laddove
ti
i

quistione di valutare
la

impor-

rapporti che devono correre fra

popolazione

mezzi

di

anano nei
nti

produzione, e le conseguenze che ne commerci, nell'igiene e negli sposta-

della popolazione stessa. .vendo gi avuta occasione di svolgere le teorie nenti a questo ultimo punto di controversia ecolica, limiteremo nei paragrafi che seguono, la no-

investigazione alle altre parti nelle quali l'economia statistica tanto si confondono, da parere non due
rse discipline,

ma una

sola ed identica scienza.

m
2

Dell'Industria.

SOMMARIO.

1.

Dell'industria in genere e nei diversi tempi

2.

Condizioni necessarie
3.

alla

prosperit delle

industrie.

Classificazione dell'industria.

Le industrie d'ogni maniera costituiscono tutto meccanismo della produzione delle ricchezze. Egli pertanto sovranamente importante l'avere un'idea pre
cisa di loro,

anzi di farci a studiare

risultamenti cui
di rispondere

danno luogo. A questo bisogno speriamo


nel presente paragrafo.
Il

vocabolo

industria

viene da due

parole latine

intus e struo, che suonano preparare dentro, e in tale

senso anche oggid diciamo, che


dustria per notare
nere.
la

il

tale

ha molta
del

in-

sua

attivit,

la

sua abilit in gevocabolo

La significazione economica per


si

industria, sebbene

ritragga principalmente della sua


di altri

etimologia,

compone per anche


tale

elementi
d'un

intendendosi per
destinato

vocabolo non tanto

l'attivit

individuo, quanto in genere qualunque lavoro

umano

ad

valenti autori

uno scopo produttivo. In questo senso hanno definito l'industria. L'esercizk

ordinato e metodico delle facolt


cizio ordinato e metodico,

umane

naturali

e<

acquisite collo scopo di produr valore. Diciamo

eser-

perch

l'uso causale o sre

golato delle facolt

umane pu servire al passatempo ma non all'industria; un uomo pu muovere le mem


senzach
questi

bra o agire colla fantasia,

suoi

att

implichino una produzione economica.

393

jrch
versi
i

Aggiungiamo poi delle facolt naturali ed acquisite, noi sappiamo come V uomo si giovi di due
elementi per
industriarsi,

cio di quelli che

sono gratuitamente
che
gli
i

forniti dalla

natura, e degli

tri

furono procurati da un lavoro anteriore,


capitali.

Diciamo finalmente allo scopo produrre valore, perch non basta un esercizio ornato e metodico, ma fa d'uopo che venga diretto la produzione di cose utili e scambiabili: le mediime
tutti

zioni del filosofo e le speculazioni dell'astronomo in

lanto

rimangono nel regno


lavori,
tal

delle astrazioni, sono

pur

mdimeno
Intesa in

ma a torto si direbbero industrie. modo l'industria, il Say diceva che essa

un gran tutto, le cui parti sono intimamente conunte da scambievoli relazioni e dipendenze, ma che
in

tolgono per di poter ridurre tutte


sola.

le industrie

una

Prendasi in esame una qualunque fra


gricoltura p. es., e vedrassi

le

industrie,

come

ella sia

non solo
ripe-

icolata a tutte le industrie sorelle,


r

ma
si

pure come

quanto dalle

altre

distinta,

pur nondimeno
si

tamente con altre ed ostinatamente

confonda, per
distingue l'a-

Ddoch in talune circostanze mal


icoltore dallo scienziato,
sre

dall'industriale manifattu-

dal

commerciante.

Ci

non

toglie

per che
dell'inse-

utilit di

metodo

e nell'interesse

stesso

debba ravvisar conveniente di distinguere varie parti che compongono l'industria, classificare ;uoi differenti rami, onde procedere con maggior ;ilit agli studi che le concernono. Perci noi dividero l'industria in cinque diverse parti, dalle quali sar
si

amento

stra cura di fare singola e speciale trattazione, non ima per d'aver esposte tutte le altre cose che intereslio lo

studioso nella trattazione dell'industria in genere.

394

Anzi tutto, l'ordine scientifico esige che noi dician


alcun che dell'industria
manit.
nelle

diverse epoche dell'i

Non

una

storia

delle industrie che qui

proponiamo
nostra di
stadii
lavori.

di fare,

ma

sibbene soltanto intenzior

dare

un rapidissimo
percorso

che ha

cenno sui principe l'organamento degli urna


estrattive,

Le prime industrie furono meramente


caccia e la pesca degli animali,
e
il

raccolto degli scar

magri

frutti

produce, lo

che il suolo incolto spontaneamen addattamento del legno, della pietra


di

qualche rara volta

alcuni metalli allo stato nativ

segnano l'industria dell'uomo selvaggio.


Quest'industria primitiva era
spoglia affatto di d
visione di lavoro, lo scambio che n' la conseguen

era quasi interamente sconosciuto; probabilmente


stretta
di

uj

comunit e solidariet fra gli individui leg; sangue o di vicinanza, costituisce l'ultimo caratte
le

speciale di questa rudimentale organizzazione social

Per trovare

traccie
di

di

tale

organizzazione non
alla culla della socie

punto necessario
o di studiare

rimontare

l'uomo nella sua


dal resto
della

vita selvaggia;

ba
R

guardare dapertutto dove un piccolo gruppo d'uomi


vive
isolato
societ.
p. es. all'estrema frontiera degli Stati Uniti, nelle vie

Trasportandolo

nanze dei deserti, si incontrano qua e l abituri is lati, dove un piccolissimo numero d'uomini appartei per Io pi alla stessa famiglia vivono senza alcun coro tatto con tutto il resto del genere umano. Questa im
il

la

gine delle societ primitive se non affatto compiei


si

er

avvicina per molto

al

tipo che rappresenta.

R
n

Un
come

riscontro ancora pi

fedele di
si

questa costit

zione primeva della societ,


ce lo rappresenta
la

incontra nel patriarcat

io

Sacra scrittura, quantunq

lo.

395
oolte cognizioni della vita pratica fossero gi arrivate ino a loro. Tuttavia tutte le funzioni della vita

so-

iale e

per conseguenza anche tutte


in

le industrie,

quan-

unque talune soltanto

germe,

si

trovano

l riunite,

atomo
lodo

qualche fondo delle occupazioni comuni, venivano a ollegarsi le manifatture, il commercio, le belle arti in germe anche le funzioni del governo.
il

all'industria agricola che costituiva in

Si

llev
i

cominci dal lavorar la terra, poi si educ e si il bestiame; s'impar pi tardi a raccogliere
dal

lana

greggie, a

filarla,
si

tesserla

farne
i

sgli
rsi

abiti.

Questi

prodotti
i

distribuivano fra

di-

membri

delle trib,

quali dovevano concorrere

produrre
simili;
ria e
il

la ricchezza generale con lavori relativi ecco perci comparire in embrione l'indu-

commercio. Fin dai tempi


di
canti,
di

eroici noi tro-

amo menzione
inze;
i

suoni

armonici

di

ecco

la culla

delle

belle arti. Si

guardavano

astri e si

traevano non solamente augurii"


si

ma anche

propriet di alcuni corpi mplici per guarire certe malattie; finalmente si fale

onostici,

imparavano

vano armi per difendersi tanto contro gli animali quanto contro le trib nemiche; ed ecco per nseguenza comparire in embrione l'astronomia, la
roci,

edicina e l'arte della guerra. Il pi vecchio e il pi virtuoso delle trib ne era patriarca, esso aveva una certa giurisdizione sui

mponenti

la trib;

dirigeva
tutti,

nell'interesse

comune

lavoro e l'azione di

rcitava certi diritti di

premiava e puniva, infine sovranit. E quantunque sia

ro che per avventura lo stesso individuo si trovasse n alternata vicenda agricoltore, pastore, cacciatore, inifatturiero, commerciante, astronomo, medico, solto,

legislatore

e giudice, tuttavia

non

men

vero

396

che quel mondo primitivo composto di gruppi d'uomini ci porge l'immagine di


senziali funzioni dell'ordine sociale.

tanti piccoli

tutte

le

es!

quell'industria

Dallo stadio della civilt attuale alle condizioni di primitiva, non vi ha sostanzialmente
se

11

non quella creata dalla divisione delle occupazioni, dallo scambio dei prodotti e dal l'introduzione della moneta. Prima per d'arrivare
altra differenza
i

questi progressi economici, l'organizzazione dell'ind stria si mantenne per molti secoli quale l'abbiamo ve

duta in quei tempi primitivi.

Roma

stessa

per grar

tempo altra non ne ebbe, e le arti necessarie agli u mani bisogni trattavansi nell'interno delle case. Une dei caratteri anche speciali della prima industria s
la

negazione della libert personale, vincolata noi


politico

solo dal regime

della schiavit,

ma

pun

abbolita

questa da quello economico delle corpora

zioni e delle maestranze.

Intanto

gli

stessi

fenomeni economici prodotti


gli

dall

ignoranza di quei tempi preparavano

elementi d

un nuovo ordine
ducono
i

di cose.

Cos lo sviluppo talvolta ec


i

cessivo della popolazione,

suoi crescenti bisogni, in

lavori manufatturieri e commerciali, e

mentr
pietre

l'industria
alle argille,

conferisce valore

alle

acque,

alle

al legname, alle pelli, alle ossa, e gene H Talmente ad ogni rifiuto della vita rusticale, il navi gatore tenta nuovi passi e scopre nuove leggi che i aiuteranno a portare ai popoli lontani questi prodot
:

ricevendone

cambio merci, idee e cognizioni nuove Uno degli effetti di questo primo mutamento poi
in
si

tato dalla introdotta divisione del lavoro,

la fon

dazione e l'incremento dei centri

di

popolazione. Fin
societ

che

produttivo della il fondo che nei campi e nel bestiame,

umana
le

non

sparse famiglie son

397

obbligate a vivere appartate a grandi distanze sugli agretti poderi, ma dal momento che una numerosa porzione
li

lavoratori

si

dedicata alle arti che trasformano,


ai

Modificano, trasportano e acconciano


diversi prodotti,
tirsi
si

diversi bisogni
di

fa sentire

la

convenienza

Pu-

nei quali possono svolgersi quelle inuimerevoli funzioni di lavori e di scambi che a tale copo si richiedono.
Un'altra conseguenza necessaria della divisione di ivoro, fu la subordinazione dei lavori stessi. Nel peiodo patriarcale le industrie concentrate e

in centri,

confuse

elle

stesse

mani, erano

al

tempo

stesso

slegate ed

Spendenti, mentre nell'attuale organizzazione divise ripartite fra un numero infinito di lavoratori, hanno
a loro
i

pi

stretti

rapporti

di

scambievole aiuto e

bord inazione.
oni
Ile

Non vi ha una sola fra le grandi fundell'industria moderna che non si riannetta a
altre,

ateriali
le
ali

dalle quali essa toglie a prestanza o i che adopera, o gli strumenti che impiega, officine che occupa, o i processi tecnologici dei
si

serve,

costituendo cos quella


di lavori

da

mutua dipencorona ne-

subordinazione

che fu

ssaria della divisione.

pn ultimo elemento contradistingue la nostra orgazzazione industriale da quella antica, e si la libera ncorrenza. Nel mondo antico tutto era artificiale,
-zato,

violento. La societ era iniziativa individuale


la

moderna ha fondato sulla un nuovo ordine di cose,

quale come
fferta.

risultante del libero agitarsi degli

rapporto fra la domandale Pui troppo un gran numero di ostacoli si pone ancora alla completa realizzazione delle dot-

eressi dell'incoercibile

economiche, e per quanto l'umanit nel canino del suo perfezionamento abbia riportati grandi
ie

398
trionfi,
le

non
le

per ancora arrivata a infrangere tutu


affrancare
proibizioni,
tutti
gli

pastoie, ad

schiavi,
tutti
i

a distrug
privilegi

gere tutte
a

ad abolire

rompere

tutte le
si

catene,

ma

tuttavia
si

un immense
fonda sovr;
antico,
i

risultamento

gi ottenuto e questo
attuati dal

elementi

economici non

mondo

che

si

potrebbero riassumere dal principio della so


fra

lidariet universale, nella risponsabilit cio, che esist

naturalmente
sociale, cio

diversi
la

componenti
famiglia,
il

l'organismi

l'individuo,

comune

1
i

nazione.

II.

Anzi di chiudere queste poche parole sullo stato

genere dell'industria,
cessane affinch
le

ci

piace notare le condizioni

n<

industrie possano raggiungere qui


al

grado

di perfezione

quale

le

predispongono

prc

gressi dell'umanit. Queste condizioni sono di tre sorti


naturali, cio in

massima parte dipendenti


vale a

dall'ind

viduo;

economiche,
legislative,

dire

concernenti Forgi
si

nizzazione sociale in mezzo a cui

esercitano; e

nalmente

cio derivanti dalle istituzioni

dalle leggi.

Le condizioni naturali riguardano l'uomo


il

slesso,

paese nel quale

esso

vive.
fra

In quanto
i

alle pria

egli evidente
le

che esistono

diversi

uomini

fi

diverse razze di uomini capacit speciali e specia

tendenze a questa o a quella classe di industrie. Co


per quanto
si

tenti e

per quanto

si

faccia,

non

si rii

399

negro africano quella forza quella elasticit intellettuale che si richiedono per empiere grandi lavori, n quella impareggiabile attica e destrezza che ha condotto gli europei a toccare msi l'ultimo grado di perfezione in molte industrie,
fra gli
le

ir forse

mai

a dare al

europei

stessi,

quanta diversit
l'ingegno

di

attitudini

arti,

nelle scienze e nelle industrie!


la

Paragonate

Uivit,
erzia,

solerzia

e
la

degli Italiani" colla

l'ignoranza e
di

rete
ni

un esempio
stessa

superbia degli Spagnuoli, e queste differenze anche trauo-

Del resto non abbiamo che guardarci intorno per misurare ed apprezzare queste Terenze di speciali attitudini nei diversi uomini, a 'nte della quale differenza esistono poi circostanze
sciali,

della

razza.

particolari disposizioni e quasi

diremmo vocadisposi-

ni

produttive

che

fanno

meno
Tali

sensibili le conso-

nze di questa
ne

diversit.

particolari

derivano d'ordinario dalle abitudini non solo, pure dal cielo, dal clima, ecc. Cosi mentre

l'io'

Uria
o

europea primeggia

in lutti

lavori che richie-

sapiente audacia, spirito inventivo e vasta asiazione di forza, l'industria chinese riporta il vanto
tutte le

operazioni che

si

fondano sulla pazienza,

minuta
nello

e perseverante attenzione e sulla abilita

amente manuale.
o
i

L'operaio inglese supera ogni sviluppo di forza intellettuale o fisica,


i

prodotti sono

perfetti per

esattezza,

per durala

el

servizio cui sono

destinati,

laddove

a bellezza di disegno e di forme,


e,

quando si ornamento este-

ecc.,

l'operaio francese supera l'inglese,

sservazioni analoghe possiamo fare per quelle cononi naturali le quali esistono fuori
dell'

uomo,

quanto

si

faccia e
in

si

studii,

non

si

potranno per
i

cambiare

felice

teatro di

industria

ghiacci

400

del polo, o

Groe: deserti della zona torrida, e i poveri neg i fuoco, del terra Landesi, gli abitatori della mei i essere cessare di del Sahara, se anche potessero
i

il

intelligenti

popoli

della

terra,

non potrebbero

pi

industriose, perch lanfc tuttavia mai diventare genti vi si o ineluttabilmente abitano, tura dei paesi che fun dei e mari dei prossimit pone Ma invece la l'assen terra, della forma insulare e peninsulare
la

di grandi catene di

montagne,

l'abbondanza di

sei

e di

fondamento materie prime, danno naturale


di certi popoli e paesi.

al p:

mato industriale Per quanto ha


anzitutto

tratto poi alle condizioni

economie

industrie, crediar necessarie per la prosperit delle la produzione queste dover noverare fra

grande

tu cominciare dall'agricoltura e risalendo stituzic complicate fino alle pi la serie delle arti non riconoscere che il pie impossibile bancarie non si ottiene nei piccoli ed a

successo' industriale
partati opifzi

privi di

potenti mezzi
delle

di

produzioi
dell intel

dei

capitali
,

necessarii,

macchine,
ultime

senza, ecc. che regnano industria pu dividere fin


lavoro,

nei vasti stabilimenti.


nelle

La gran

sue parti

mentre

la

piccola
le

non

riesce che a ripari


;

la grande indust occupazioni esperienze e dei per finalmente pu valersi delle scienza annunzi! zionamenti appena sono essi dalla che e industria non pu mutare

imperfettamente

mentre la piccola suoi strumenti estrema lentezza il magistero dei


sue
arti.
'

e de

le quali assicura Tra le condizioni economiche conviene colloc; un completo svolgimento industriale, a defin difficili speciali un complesso di abitudini conferiscono! pure con sintetica formola, ma che eminenteme^ carattere un possiede, popolo che le

401

cconcio alle imprese industriali. Tale per esempio abitudine della pubblicit. La ornai famosa

ibrmola

(pressa prima dallo Smith, la pubblicit l'anima del nnmercio, fu dagli Inglesi specialmente, portata al non fu ultra della sua applicazione, s che celebre il

Mando d'un produttore


i

di lucido da scarpe, il quale proponeva nientemeno che un guadagno annuo di IO, 000 lire conquesti agenti di produzione: materia "ima di produzione e mano d'opera lire 200,000, spese annunzio lire 500,000. N credasi che si consigli

qui

il

sonore atte a sorprendere la pubica e la privata credulit. No, per vero. La necessit far annunziare ed offrire la propria merce, d'alle frasi

arlatanismo e

ide

entrata da molto
e

dini commerciali;

pendio
a
tutti

ai
i

tempo anche nelle nostre abil'innalzamento d'un insegna, lo commessi viaggiatori, e quello ai sensali mediatori in genere, dimostra la necessit
i

commercio di intermediari fra produttori consumatori. Ora se dimostrato dall'esperienza, nae pare, che fra questi intermediari specialmente
il
i

e sente

luente la

pubblicit

esercitata su vasta scala,

non

saprebbe in vero vedere la ragione per cui essa n dovrebbe essere tenuta a conto anche dal pi upoloso negoziante.

Vbbiamo parlato
nrmini
:ciali,
si

di onest e di
si

fanno assoluti, n

buona fede, misurano pi

qui

a cifre

s bene a grandi risultati. Economisti, qui dimenticare che l'onest e la buonafede io doveri, per stabilire soltanto che essa coniente. L'industriale, il quale falsificando un prodotto o iponendolo di cattiva materia, anzitutto arriva ad in-

ma'
di

^iamo

nare una prima volta i suoi clienti, fa economicaateun cattivo affare, senza contare che egli manca ai
eri

che gl'impongono

la

morale

e la dignit personale.

26

m
economie Una non meno importante condizione si industriali, per la buona riescila delle imprese
che la eserc una adeguata istruzione negli individui debbe conoscere le legg tano. Il 'buon commerciante commercio natura e delle societ relative al
i

nz

della

genere;
al

le

leggi e le condizioni

economiche specia

iti

speculazione fai suo ramo d'industria. Soventi una E si viste. cognizioni. queste lisce per la mancanza di

ut

pi

d'un

commerciante

tradito

dai

suoi istitutori

non averne potuloi rovinato ne' suoi interessi, solo per in una lingua la corrispondenza scritta
controllare
lui

ignota.
legisti

Volendo dire qualche cosa sulle condizioni necessit in un paeii); live, le quali sono di assoluta ci limitiamoli industriale, aspiri a floridezza
s

che'

osservare che laddove,

non vi sieno buone leggi eli. ma s pure la liberei tutelino gli scambi non solo, non si troves individuale e quella economica, quivi con qd movimento industriale, intendendo bene che
r<

sto

assioma vogliamo parlare pure debbe saper ma u tranquillit che un buon governo non che dea gli abitanti di una contrada,
tenere fra
naturale fra inviolabilit del pi sacrosanto e
quello di propriet. Abbiamo cos esposto
i

della sicurezza

diriti
ll

in questo concetto generi organizzazione, tocct dell'industria, la storia della sua quali si distingue la Osi dei segni caratteristici coi principali c<|is derna industria, e narrate da ultimo le si richiedono. dizioni che per la floridezza di lei
e

fa

403

III.

Quantunque
Iti

la

natura abbia
le

cercato di

cancellare,
dei

izich di indicare

classificazioni delle cose e

che appartengono
concepire

tanto

nello morale,
v

tuttavia la
il

che a mente dell'uomo se ne vale


fisico

al

mondo

farsi

meccanismo delle cose e per arrivare un concetto del loro modo di essere tanto miin

narne materiale che


Di qui
la

quello sociale.
ci

necessit in cui

troviamo e che abbiamo

)mune

cogli altri

uomini

e cogli altri sludi, di dividere

la sola sintesi

suddividere analiticamente, anzich abbracciare in la soggetta materia. Percorrendo le opere dei varii pensatori di cose

onomiche, noi troviamo la pi grande diversit di etodo nella classificazioae delle industrie. Il signor stutt de Tracy, filosofo ed economista di mollo
vare,

ha sivvero

voltilo ridurle a

due

classi,

cio: in-

istrie
te al
tale
^

applicale alle manifatture,

ed industrie applitutto
di
il

commercio;

di
di

maniera che

lavoro

il

ha per iscopo

trasformare e

modificare

oggetti per convertirli al nostro uso, rientri in 'unica categoria che possa appellarsi industria ma-

fatturiera;

e consiste,
se

mentre che l'impiego del lavoro umano non pi nel cambiare la forma delle ma nel trasportarle da un luogo all'altro, costiil Baudrillard, che riindustrie principali, soggetta a forte quella la quale dimentica che l'agricol-

sca l'industria commerciale. Questa classificazione, scrive

ce a due
tica, a
Il

le

come

crea prodotti d'un ordine tutto particolare; che

a classe di

produzione dei vegetali e degli animali costituisce larori 6%l tutto distinta da quella che

404

produce arnesi
eia,

e stoffe;

che non puossi dare

alla cac

alla pesca,

all'industria

del boscaiuolo, a
il

quell
d'in

del taglia-pietre, a quella del minatore

nome
si

dustria manifatturiera; che molto

meno

lor convien attribu

senza dubbio quello d'agricoltura che lor

sce frequentemente, perch le industrie di questa class

esercitano una funzione che loro propria, estraend


dall'acqua,
dai boschi,
dall'aria,

dalla

terra

oggett

innumerevoli, senza far loro soffrire d'altronde alcun


modificazione determinata.
Al Dunoyer dobbiamo una classificazione pi logica

pi compiuta, nella quale fece figurare sotto


dustria estrattiva,

il

nome d'in
altra

una categoria separata da ogni


il

Cos pure fece


Il

Garnier.
fece delle
l'agraria,

Baudrillart poi
cio:

industrie
la

la

seguent

classificazione,
estrattiva,
la

manifatturiera,
e delle vie di co

locomotiva o vetturale
la

municazione,

commerciale.
ci

Limpida ed

esatta

zione adottata dal prof.


cipii di economia, 20,

sembra ancora la classifica De-Luca tanto ne'suoi Prin


pag.

110 e seg., quanto ne

suoi Principii elementari di statistica, parte seconda^

pag. 98 e seg.
Egli divide l'industria
zioni,

umana

in tre grandi

dirama

.'

cio in primitiva, secondaria, complementaria prima diramazione congiunge: 4 Y industri estrattiva, che abbraccia la caccia, la pesca, i fossili

Nella
G

2 l'agricoltura, che divide in giardinaggio (orto o vite)


pastorizia, in silvana o montanastica

in agricoltura e

Alla seconda diramazione assegna: 1 Y industria

ma
pr

rnfatturiera che tripartisce in materia prima, in pr


dotti

che d ed in processi che adopera; 2


che pur tripartisce in belle

la

fessionale,

arti, letteratura

e professioni

propriamente

dette.

Alla terza dirama

405

ione addice: 1 l'industria commerciale, che classifica


a

commercio interno ed
di

estero,

linuto,
ei
Il

commissione

e di

all'ingrosso ed al banca; 2 in vetturale o

trasporti per terra, per acqua, a vapore od altro.

Moreau de Jonns
imitazione
del

ne' suoi Elementi di statistica,


si

Say,

appiglia
di

alle

categorie di

gricoltura,

d'industrie

commercio interno
ha adottato

ed

terno.
Il

congresso statistico

di Bruxelles

la

guente classificazione:
I.

Statistica dell'industria agraria o dell'agricoltura;


Statistica delle

II.

miniere o delle cave;

III.

Statistica dell'industria manifatturiera;

IV.

Statistica dell'industria

commerciale o del comquinta cate-

lercio.

Avrebbesi voluto porre in campo una

na

relativa alla pesca marittima e dei fiumi, se fosse

ato possibile di arere notizie su queste diverse spee di pesca.

Noi per, seguendo

qui la classificazione
di

fatta dal

X)gramma che

ci

siamo proposti

svolgere, diviquali trattenostra,

amo
o:

l'industria in cinque parti,

delle

ngo singolarmente a

compimento dell'opera

1 Industria mineraria ed estrattiva; 2 Agricoltura o industria agraria;

3 Arti e manifatture o industria manifatturiera; 4 Industria locomotrice; 5 Commercio o industria commerciale (1).
lj

Non comprendiamo

le

industrie professionali,

siccome quelle che

partengono esclusivamente all'individuo.

406

Industrie Estrattive.

SOMMARIO.

1.

Delle industrie estrattive in genere.


di notizie

2.

Mar

canza
3.

intorno alla caccia ed alla pese

Stato dell'industria mineraria in Italia (fern

rame, piombo, argento, oro, nichelio, mercurio, ar timonio, manganese, pirite di ferro, zolfo, graffia
combustibili
fossili,

sale).

4.

Legislazione

gente sulle industrie estrattive.

La denominazione

di industrie estrattive

comprenc
prodol

come

si

detto, la caccia, la pesca e le miniere, quel


le

industrie cio

quali ricavano dalla natura

spontanei.

Per
scono
per
le

le

societ primitive o che


della
civilt,
la

si

trovano ancora ne
i

l'infanzia
le

caccia e la pesca cosi

lui

principali risorse della

popolazione, mentr

nazioni gi

avvanzate

sul

cammino

del

pr

divengono d'una importanza secondari* tuttoch qualche volta costituiscano una delle princ
gresso esse
pali sorgenti di ricchezza per luoghi speciali

come

a(

cade per
della

la

pesca alle

valli

di

Gomacchio,

alle

cosi

Dalmazia ed a qualche

altro paese degli

immen

litorali italiani.

La caccia specialmente sempre meno importante


che
fa

poi,
in

diviene a nostri gion

proporzione dei progresi


foreste pe
i

l'agricoltura.

L'abbattimento delle
cignali,

sostituirvi

campi
daini

e praterie fece sottentrare

pacific

armenti

ai

ed

ai

su

del

che,
di

senz
fr

uno sottoscrivere assolutamente alla sentenza pi valenti economisti moderni, il quale non
i

407

ubitato

di

affermare

che

vai

rano che cento fringuelli

(1)
il

pi una spica di \ noi non facciamo


del periezio-

he notare come

sia

questo

cammino

amento umano.

ZI.

Le cose dette non hanno per ad intendersi


ssoluto.

in

senso

Le pellicerie,
oggetto di

linima frazione

non costituiscono che una della caccia, formano un importante commercio ed hanno prole

quali

dei prodotti

iosso la creazione di potenti compagnie.

Le contrattazioni
olla caccia,

sole

relative

agli

animali
a

presi

sommerebbero
le

cerio in

Europa

un
si

vi-

noso totale,

ove potessero venir calcolate o se

rsero tenere come vere


quale

popresunzioni del Dunoyer,

credeva

poter rilevare questo commercio in

rancia a 40 milioni di franchi.

Considerato poi anche


ccia a ritenersi

soltanto

come

esercizio, la
utilit,

come

produttiva di
il

impe-

Dcch

come ebbe

a notare

Balbo,

uno

dei punti

nei quali rivelasi la superiorit

dell'educazione inl'abi-

glese su quella dei continentali, sia appunto

tudine che hanno


tenti famiglie

figli

delle pi doviziose e
di

po-

britanniche

cercare

loro passa-

tempi nelle ardite spedizioni molle vita di salotto .


lj

di caccia,

anzich nella

Bore ardo.

Dizionario

d-'ll

Economia

politica

408

pesca e specialmente

Maggiore importanza della caccia ha sicuramente li quella marittima per il comla

mercio esterno, mentre

fluviale o lacuale si con-

suma
pesce
oltre

quasi tutta in paese.


solo,
Italia

Diremo
in

come l'importazione generale


sia
salita

(1)

de

nel 1863

secondo

le cifre

pubblicate

dalla

Direzione
di lire.

generale delle gabelle,

18 milioni

Non

ostante queste notizie, noi non siamo per

ir

grado, neanche per approssimazione, di dare ragguagli

maggiori intorno

ai

prodotti della caccia e della pesca

in Italia, e tutte le nostre ricerche fatte in proposito

con diligente perseveranza, riuscirono inutili. Noi abbandoniamo per conseguenza un argomento cos arido, per venire a cose ed a fatti di cui non

mancano

le

notizie.

III.
Il

valore dei prodotti dell'industria mineraria e me-

tallurgica d'Italia, considerati allo stato greggio e sul

luogo

di
i

produzione,

si

pu ritenere compreso

fra

40 ed

50 milioni di lire, ed a formare questa quasi per met, vi concorre lo zolfo di Sicilia

cifra

e di

Romagna.

Non
zione

v'ha dubbio per, che grazie alla libert d'associa-

oggid proclamata in tutta

Italia,

ed alle novelle
sviluppo.

istituzioni

che

la

reggono, parecchi rami di quest'in-

dustria prenderanno in avvenire


(1)

un pi grande

Il

Commercio generale
1Q

di importazione si
si

pi tardi distesamente:

delle merci che

compone, come vedremo consumano in paese; 2

di quelle in transito; 3 di quelle entrate nei depositi doganali.

Intanto affinch se ne conosca lo stato attuale, gioir dare alcun, brevissimi cenni intorno ai vari, rami

pela compongono, mentre


i

statistica

unendo

gli

condizioni di quest'industria.

si stanno dalla direzione elementi per precisare meglio

Ferro.
biti di

La mancanza
fossili

in Italia di ricchi de-

combustibili
limitato
alla

rende
di

lo

ierurgia

sviluppo della

m?
;

carbon vegetale te si ha disponibile, per modo che malgrado i'abndanza di ottimi minerali e di acque atte a som rZa m0 "* ice non si Producono guari a d. 38,000 tonnellate di ghisa all'anno
-

quantit

3 a 4,000 son vendute all'estero; quasi renante son lavorate in getti di prima e seconda ione, e col rimanente si fabbricano circa 25 000 meliate di ferro e 500 di
acciaio.
Dall'isola

Di queste

esportansi in media annualmente 000 tonnellate di minerali di ferro, la maggior parte usto, ricco di 55, a 60 0,0. Circa l met si ide ali estero al prezzo medio di 11. 13 50 la tonlata; da 3 a 4,000 vanno ad alimentare alcuni ai alla Catalana, che tuttora esistono nei monti liili della Liguria e del Napoletano;

d'Elba

dono negli

20 000

si

alti-forni (in n" di t>di

, Valpiana e Pescia in Toscana, ricavandone 12 000 nellate di ott.ma ghisa ricercala eziandio all'estero grado s. venda in Livorno al prezzo di

Follonica, Ce-

11.

105

iellata.

nma
1h a da
ai

Di qualit superiore sono eziandio i getti e d. seconda fusione che si vendono a Lidi "-

II.

,rZ> 280
d.

250 ;edi

ferri

il

cui prezzo

a 380.
sparsi sulle valli delle provincia
e Brescia si tonnellate di ghisa all'anno

16

alti- forni

barde

Como, Sondrio, Bergamo


13,000

igono crea

410

fondendovi

minerali

carbonati,

manganiferi, sovent
di

scomposti dalle azioni atmosferiche,


di facile fusione e danti in

ottima qualit

1 feri 43 0(0. che se ne ottengono (40,000 tonn.) sono molto ricei vari cati perch acciaiosi; il loro prezzo all'origine 450. a da 11. 400 Nei 4 alti-forni, oprpid in attivit in Val d'Aosta

media

di

ol

,j>

li!

si

fondono

gii

eccellentissimi minerali ossidolali dell

miniere di Traversala e di Cogne. Pregievolissimi sono i ferri che ne derivano, ed ol ricercati sopratulto pei lavori a freddo, mah
I

tremodo

grado l'elevatissimo prezzo che all'origine varia diri 450 a 480 lire la tonnellata. Finalmente nei 5 alti forni di Mongianain Calabrinli
si

fondono sopratutto minerali


della

idrossidati.

o
sii

maggior parte del La riduzione in ferro combi ghisa si opera nei forni a puddler, merc la queh di oppur stione dei gaz derivati dagli alti forni,
sciolti

combustione della torba operata in aj a in picce positi generatori. Le saldature sono fatte ri dotar fuochi aperti ed il rimanente della ghisa alla bei quello in oppure contese, alla nel forno
dalla
or

gamasca.

'

A
si
si

sostituirono

distendere il ferro, in alcune delle nostre ferrici cilindratoi ai piccoli magli, ed in altee
i

n impiega eziandio il grosso maglio a vapore. Italia in prodotto m La maggior parte dell'acciaio

fabbricato col

metodo

dell'acciaio naturale; nella

f.V

riera di Castro si fabbrica acciaio al forno a alimentato dai gaz di torba e di legna.

pud^
re

Riassumendo quanto
cifre

si

disse,

si

hanno

le

segueiao
)n

per rappresentare l'industria siderurgica italial Tonnellate 22,000 di minerale venduto all'estero 3,500 ghisa venduta all'estero;

no

111

Tonnellate
i

3,500

getti

di

1* e

-2*

fusione-

25,000

ferro;
acciaio.

500

Alle sopraindicate
otti

25,000
si

tonnellate di ferro proaltre

con ghise

italiane,

debbono aggiungere

,000 fabbricate in piccole ferriere generalmente coituite di

msm,

e di

un forno alla contese, oppure alla bergadue maglietli nella quale si lavora vecchio
prima
della costituzione del

rro e ghisa inglese.


In molte parti d'Italia,

gno, questo
rtissimi,
i

ramo

d'industria era protetto

dai dazi

quali vennero

dopo l'introduzione della

ridotti ad un dazio molto inferiore, piedissimo di fronte a quelli che esistevano precedenmente, mettendo perci nostri fabbricanti di ferro ille pi difficili condizioni.
i

ova tariffa

Tuttavia

essi

hanno

lottato

lottano tutt'ora con

rseveranza e coraggio per ristabilire l'equilibrio fra costo dei loro prodotti ed il prezzo al quale li posno vendere, n perdettero ogni speranza di potervi

mgere, se conservato ancor per qualche anno Fatile dazio sui ferri stranieri (11. 50 la tonnellata) e ali balzelli che colpiscono ancora in varie proicie questa industria, avranno agio di introdurre le
i

cessane migliore
i

sia nella coltivazione e trasporto minerali, sia nei mezzi e metodi di fabbricazione ualmente in uso.

Non v'ha dubbio per che lo sviluppo di questo no d'industria dipender sempre, almeno per le fere delle valli lombarde e per quelle d'Aosta, dalla lutila di carbon vegetale e di torba che vi si ha diunibile.

)uanto alle
10 in

ferriere

toscane, le
in

quali

oggid venal

Livorno ferro

verghe

di

buona qualit

412
di pi prezzo di 11. 280, la quistione pu sembrare dall'ingegneri fatti studi gli anzi che facile soluzione delli Ponsard, direttore delle regie miniere e fonderie
;

Toscana,

ci

dimostrano che non potrebbe essere dubbia

Relativamente poi al commercio di minerali di ferri qualor; coll'estero, esso potrebbe di molto aumentare diminuito del minerale venisse il prezzo di vendita Ponsard ci indica i mezzi pe ingegnere stesso lo
e

poter ridurre

prezzo di costo del minerale dell'Elb eh molto al disotto della met dell'attuale. Per modo ir valente questo da progettate opere all'uopo
il

se le

quest gegnere venissero realizzate, giova sperare che sviluppo. maggior ramo d'industria prender La produzione complessiva delle mi

Rame.

niere di

rame oggid

coltivate in Italia

equivalente a poco pi di
l'anno, cio:

pu ritenen 1100 tonnellate di rame a


.

Tonn. 600

2500 di Le principali

rame fabbricato nelle fonderie italiani minerali al 20 0^0 in media venduto all'esteri K
di

miniere che concorrono a formai Cecina, questa cifra sono: Montecatini in Val di di rnm< tonnellate cui produzione annua di 1500 Cham e Marcello rale al 30 0|0; Ollomond, San

La

du Praz
al

in Val d'Aosta,

le

quali con

minerali del

un anni 5 0[0 dettero nell'ultimo quinquennio Capani prodotto medio di 260 tonnellate di rame; dal Massetano, nel Fenice e Bindo Vecchie, Poggio, di miner tonnellate 2500 circa quali si' scavarono ricchezza del 10 0[0; Migrandone in V
della
di

media (Ivre Toce 350 tonnellate al 7 0|0; Traversala ram di a 9 0[0 100 tonnellate di magnetite con 8
serpentinosi
di

esplorazioni fatte nei mofl, e finalmente dalle diverse

Liguria, di
al

Toscana,

dell' Appennn

j(

bolognese, tonnellate 500

16 0i0 in media.

413

5 fonderie di rame: San Marcello Donnas della societ V Esploratrice, cui va annesso n laminatoio; Valtellina, della societ d'Ollomond;
Italia
i

Vi

sono in

Briglia,

della societ di

Montecatini; e finalmente
si

apanne

Vecchie,

laddove

impiega

il

metodo

echi-Haupt.

L'abbondanza delle mostre


lto

di

rame
il

nei

ntinosi dell'Italia centrale, ed

fatto

monti seroramai dive-

pei moltissimi lavori fatti in Toscana, in nell'Appennino bolognese, che le vene e si presentano con caratteri ben distinti ed oriene secondo determinate direzioni, continuano in pradita, dimostrano come pi prospero avvenire sia

certo
e

guria

;erbato a queste miniere.

la

scarsezza del combustibile


i

vi

avr grande in-

enza, poich

minerali che

questi

giacimenti so-

ono contenere, sono generalmente molto ricchi eia


iggior parte di essi, sopratutto quei di Liguria, trosi situati vicino al mare per modo, che l'invio dei nerali ai mercati esteri riuscir con grande becio.

separazione della calcopirite contenuta nella gnelite della miniera di Traversella, per mezzo delle cenine eletro-cernitrici ideate dall'ingegnere delle
,a

iere

Q. Sella,

viene

oramai

fatta

con

beneficio

Topifzio del cav.

Riccardi.

imilmente

il

metodo Bechi-Haupt,
in

a torrefazione

ti povere, per la one della piccola quantit di rame in esso conito, sembra riesca per bene laddove ebbe la sua ine. Per modo che oramai potranno essere utiiti con benefcio eziandio minerali poveri che Dndano in quelle miniere.
i

che consiste presenza del sai marino delle conversione in cloruro e l'utiliz-

414

Piombo
luogo
quale
11

eri

.Argento.

Il

piombo

de

in
si

Italia

ad una industria molto importante


era
di

esercita specialmente nell'isola di


di

Sardegna
rilievi

prodotto

quest'isola

ben poco

prima del
alla

1848; ma

cessione,

grazie alla libert d'associazione all'industria privata delle miniere de


i

lavori fu governo, ed alla libert di esplorazione, la pr mentre rono sviluppali con tale attivit, che

duzione del 1851 non


late di

fu

che

di

circa

galena, quella del 1800

1,300 tonnel stata di olire 13,00

e nel

Non
la

1861 di 15,000 tonnellate. per vi hanno nell'isola fonderie di piombo

fusione della galena,

per

modo che
il

la si

esporta
alla

lult
Ibi

pi gran parte all'estero, .ed

rimanente

deria di Pertusola nel golfo della Spezia.


Vi sono per nell'isola tre fonderie di

piombo

di

piombiferi stinate al trattamento delle scorie antiche ed depositi abbondano in grandissimi vi le quali

dovuta

al

sig.
si

Serpieri la prima di

queste fondeil

dalle quali

ottennero nel 1860 quasi 800 lonnella

di piombo. Questo piombo che contiene da 70 a 76 grani d'argento per 0(0 chilogrammi, pi ricco in argento quanto soglia essere il piombo che deriva dalla gala

veni delle altre miniere dell'isola, ed a trarne partilo

nello scorso

anno

eretta nelle vicinanze di

Genova

ui

fonderia destinata a

ritrarne l'argento col

sistema

Palinson.

Rimarchevole per
del
di

la

ricchezza in argento (4

a50

piombo ottenuto)

la miniera del Bollino in 1

laveria e fonderia, e

Vezza (Pietra Santa), cui va annessa una compie degne d'interesse son le minie Masselano, la miniera di Br nel Gastellaccia della

simpiano (Varese) e

le

scoperte che vennero fatte

tei

al eav.
al

Fianefori

Brovello

Mono Piombino

d Aragona.

in

aliane

La produzione delle miniere e fonderie di piombo si riassume nel seguente modo-

Tonnellate 10.000 galena (venduta all'estero) della echezza media di piombo 70; argento gran. r er0,0

Tonnellate 5,000 piombo.

Oro.
rro

3 argento.
Dalla

coltivazione de" filoni di pirite di


rieavansi

aurifero

delle alpi,

M'I'enn.no ligure,

00 chilog d'oro, ed lanaggio delle sabbie d'alcuni

quarzo aurifero delannualmente poco pi altri 10 circa si ottengono


di
torre,,.,

Ole alpi e dal citato appannino. Le principali miniere in coltivazione

che scendono

tarena
unazione

Val d'Anza,
in medi,,,

il

sono quelle di bui minerale d all'amal-

II. 150 alia tonnellata, ricava* annualmente circa 60 chilog. doro da 1200 tonfale di pirite. Quelle di Valtoppa,

dalle
di

quali

si

intano minerai, della ricchezza

media

II

eO

60 e

di

alla

me

tonnellata; e per ultimo quelle di Val

Appennino che contengono quarzo aurifero nco da -20 a 50 lire.


nel!

Co*

L'ingegnere Monlefori perfetlale pilotine contenenti 5 0,0 nichelio, ed ha eretta presso Varallo in Tal di Sesia a fonderia nella quale con metodo tutto suo coorte questa pilotina in metalline ricche
jnte riuscito ad utilizzare
dal

Nichelio. -

5o'0|Odi

:heho, che vengono spedite e trattate all'estero La quantit di nichelio in tal guisa somministrato
Ile

miniere

coltivate

in

Val

di
la
il

Sesia

non
di

infe-

re alle
slio

50 tonnellate. Oggid renne sospesa, e dove

estradizione del ni-

consumo

queste

41 (

ad accrescere, specialmente per si venga fabbricazione delle monete, ^io\ nella adozione sua coltivare parecchi de' numero potranno sperare che si
metallo
e potenti depositi di pirolina nichelifera contenuti nel

roccie anfiboliche delle nostre alpi.

Mercurio.
nella Toscana;

L'industria del mercurio pote\

dirsi altre volte fiorente in

una

delle provincie d'Itali

nel prezzo di
la

grandissima riduzione avvenu questo metallo, ebbe per conseguen:


la

ma

sospensione dei lavori

di

quasi tutte

le

miniere.

Una

sola vi oggid attivata, quella del Siele, dal


si

quale per mezzo dell'annessa fonderia, tuttora 3 1|2 tonnellate di mercurio.

estraggor

Antimonio.
Santo Stefano, ove miniera
di
si

L'Italia

mette in commerc

50 tonnellate d'antimon provenienti dalla fonderia di Monte Argentaro press

annualmente poco pi

di

tratta

il

solfuro d'antimonio del

Monte Acuto.
il

prodotto somministralo non tale e collocare questa industria fra le pi importanti d paese; tuttavia vuoisi riconoscere che la miniera Monte Acuto condotta con molta abilit, la fondei

Per certo

con molta scienza, e che il raro metallo da essa sor ministrato molto pregiato per la sua purezza infine che il metodo di trattamento del minerale
intieramente nuovo e dovuto
di Firenze.
,

al

professore E. Becc

Manganese.

- Fin
la

dagli ultimi anni del


di
S.

colo passato attivata

miniera

Marcello

Val d'Aosta, notissima per le rare specie minerali La si cui vanno adorni i gabinetti di mineralogia.

produzione non fu per mai molto ragguardevole. In questi ultimi anni parecchie altre miniere vei nero attivate, delle quali la pi importante que

417

Fiamma
di

nella Liguria orientale. Tuttavia la

quandalle

ossido di

niere italiane

manganese posta in commercio non oltrepassa 1000 tonellate.


calcarea

minerali poveri di manganese, ricchi di ferro ed

matrice
le

sufficientemente
della

che

si

scavano

miniere

Liguria,

vennero impiegati dalottenendo perci

igegnere Ponsard

nella fondita dei minerali di ferro

'Elba, alla fonderia di Follonica,

ima ghisa manganesata,

colla quale lo stesso inge-

re esperiment la fabbricazione dell'acciaio.

Un sol giacimento di venne ed tuttora coltivato in Italia, ed quello Brezzo d'Ivrea, la cui produzione media fu finora litata a 2500 o 5300 ton. annue di pirite priva rsenco. Per questa produzione aumenter di molto, ritiene che possa ascendere a 4000 ton. al mese
eli
ro

Pirite

ferro.

nte lo smercio apertoci all'estero.

Zollo.

La

quantit

di

zolfo

nmercio delle nostre miniere, non


ore alle 180 mila ton.
ssto

messo oggid in di molto ined


il

nell'anno

valore di
la

zolfo nello stato greggio

raggiunge

cifra di

mentre si reputa che nel 1830 la quantit zolfo prodotto non fosse che il decimo dell'attuale. ,a massima parte di questo zolfo ci viene dalla Siper ora le Romagne cominciano a somminimilioni;
,

ire

quantit notevoli, che og^i salgono a non

meno

8 mila tonellate annue.


)a

importantissimo
lo
,o

poco pi d'un decennio si introdotto in Sicilia miglioramento nella separazione

zolfo dal calcare cui va zolfo


si

accompagnalo.

separa sempre dalla sua materia per una

idazione cagionata dal calore svolto dalla

combuforni ci-

ne d'una parte
ie invece

di

questo zolfo;

ma

questa opera-

di farsi

come prima

in piccoli

418
lindrici aperti (calcarelle),
di
si

fa

ora in grossi

mucc
1

volume anche 400


d'una coperta
di

volle pi grandi (calcaroni) an

loghi alle carbonaie; e


vestite
di

come queste intieramente


terriccio.

Le conseguenze
vale a dire che
il

questa innovazione furono, che


si

svolgimento d'acido solforoso

diminu grandement

prodotto crebbe d'un quinto; che

calcaroni possono accendersi a pochi


dell'abitato e dei terreni coltivati,

meni

di distali

mentre
;

le calcarei

ne dovevano distare

di

qualche chilom.
si

che

l'acce

dimento dei calcaroni

pu

fare in ogni stagione

non

pi necessario

il

tenere in serbo grandi qua

tit di

minerale per accenderlo in determinale epoc


che
la
vi

dell'anno; e lilialmente
industria,

quale

era

diventata innocua ui veramente micidiale per g

operai che

attendevano.

Lo zolfo greggio un importantissimo oggetto commercio coll'estero, ove d luogo a ragguardevJ


industrie, le quali giova sperare,
si

svilupperanno

ai

che

fra noi col

<Gri*iAfte.
l'esposizione,

progredire del paese.

non

vuoisi tuttavia

Quantunque non rappresentata ammettere in quel


d'Italia, la co

generale rivista dell'industria mineraria


tivazione
della
grafite

che

si

opera sopra

tutto n
in

circondario di Pinerolo

ed a Migliandone
nella

Val
w

Toce,
attuale

ed abbonda

altres

Calabria ultra >.


a

produzione

limitata

300

ton.,
la
si

ma

Irebbe essere molto aumentata, qualora

potei

vendere con maggior benefcio.

Combustibili
mostrata, tuttavia non
di

fossili.
in
si

Sebbene
sia

Tesi

stenza del terreno carbonifero

Italia

oggi d
stia
pi

rinvennero quei ricchi

litantrace che

formano

la base essenziale della

tenza industriale d'altri paesi, per

modo

che,

in

fai

419

combustibili

t'ossili

d'antica formazione, noi

siamo

dotti all'antracite

ed alla lignite.

L'antracite costituisce parecchi banchi discretamente stesi nella Val d'Aosta, ma la gran quantit di cere che ossa lascia nella combustione ne rende l'im-

ago difficilissimo, per cui l'estrazione della riduce ad un migliaio di ton. al Pi nei rea.

medesima

Seni, nella
il

Sardegna centrale, havvene un piccolo

cino

quale sembra appartenere all'epoca carboera; per non venne ancora attivamente coltivato
in localit

rch giace
tacili

deserta,

priva d'industria e

comunicazioni.

Lignite invece, che si trova con qualche abndanza nei nostri terreni terziari inferiori e miolici, e che per la potenza che raggiunge in alcune loLa
it

per l'eccellenza della sua qualit, per cui


Difatti colle

si

jtnbierebbe talvolta col litantrace,


usfria di qualche importanza.

d luogo ad una
miniere

Sarzanello,
ria,
li,

Cadibona,
altre di

con

Montebambolo, Tatti e Caminore importanza, come Gif-

Gonnesa, Sogliano,
esplorazioni,
si

nti
.

Nuceto, e con alcune incigiunge a produrre circa 60,000


o
-

di

lignite all'anno.

)opo l'epoca
;e

miocenica s'incontrano

le

ligniti

di

Lefte e di Cerete, nella provincia di


le

Bergamo

VepocaposP-pli
;

quali constano di torbe anti-

sepolte da interramenti che colmarono i bacini d'acdolce in cui s'erano formate. S'incontrano in que-

Te olo,

torbe antiche avanzi di pachidermi. La lignite di in coltivazione sino dal principio di questo

e si estrasse non meno di 5 milioni di quinadoperati specialmente per la trattura della seta. combustibili su cui si pu fare assegnamento nelle

nstrie,

per lunga serie d'anni sono

le

torbe

le

quali

450

abbondano

nell'Italia settentrionale.

Per per
si

la

mag
ai

gior parte, nelle nostre torbiere

non

fecero sino
e

ora che scandagli

od escavazioni irregolari,
di

poch
si

sono quelle

in

piena coltivazione.

La produzione

combustibi

fossili

in Italia

pu<

calcolare nel seguente

modo:
di

)>

1,000 tonellate d'antracite;

60,000 15, 000

Lignite;

torbosa

50,000
Si

torba.
la

pu facilmente sviluppare

produzione del
fabbricato in

li'

gnite sino a 150,000 ton. annue.

Siile.

La quantit

di

sale

Itali;

puossi ritenere di 350,000 mila ton.

annue;

la

mag

gior parte ricavato dall'acqua di mare.

La salina
quintali.

di

Volterra produce annualmente 70,00(

La miniera

di

Sai-gemma

di

Lungro

in Calabria,

00,000 quintali.
Questa iabbrieazione fece grandissimi
prese
progressi
(

uno straordinario

sviluppo

in

quelle

salini

che vennero dallo stato concesse all'industria privata; e., quelle di Sardegna che prima della convenzione, 23 giugno 1852, non producevano che 30,00(
cos p. ton.
di sale, oggid

ne producano 120 mila,


al

li

cui 70,00C

vendute all'estero

prezzo

di

11.

la

ton.

dato

bordo del bastimento nel porto di Cagliari. Non v'ha dubbio che un proporzionato sviluppo poi tranno prendere molte altre delle nostre saline, se
l'introduzione delle necessarie migliorie permetter di

diminuire

il

costo di fabbricazione.

Allora l'esportazione di questo importante articold

aumenter di molto, e diversi rami dell'industria itai liana ne avranno grandissimo benefcio, mentre spe-

amo

nstnale italiano

che in virt della nuova legge emanata, all'inil sale sar ceduto al prezzo di costo

Ora l'attenzione degli speculatori si rivolge pi parai t^eti-olii. Una ricca sor-ente fu scoila negli Abruzzi la quale d

camente
laht.
ire
si

petrolio
e

di

ottima

Nelle provineie
ricavi

di

Parma

Piacenza,

dove

maceutico,

petrolio da molti anni ad esclusivo uso parecchie societ si contrastano il pri-

llo della scoperta

per ottenere

la

regolare conces-

>ne dal governo.

La estrazione del petrolio nello stato, ci liberer ad tempo da uno dei tanti tributi che l'Italia paga a produzione straniera, e avr per effetto di creare In ese una novella industria abbastanza importante (1).

VI.
'oche
cose dobbiamo aggiungere intorno alla leazione italiana regolatrice delie industrie estrattive,
il

avremo compiutamente esaurito anche per questa


te

programma che

ci

siamo proposti
caccia e
la

di

svolgere,

er quanto riguarda

la

pesca,

noi%on

ccuperemo qui delle leggi speciali relative al modo ercitarle; ma staremo paghi di accennare come sia
172 della nuova legge comunale e (20 marzo 1865) demandata ai consigli mciali la determinazione del tempo entro cui tali tstrie possono essere esercitate. miniere sono regolate dalla Iegge20novembre1^i).
)

dall'articolo

onciale

Calendario Uen,ral> del Regno dltalta, anno 1866.

422

In proposito di questa legge, ecco quanto scrivevano


test

in un' altra nostra operetta,

destinata pure

al

studiosa giovent (1):


t

Pel servizio relativo delle miniere, cave ed usine,


distretti

territorio dello Stato diviso in tanti


ralogici,

a capo di ciascuno dei quali presiede


la

min un il

gegnere che esercita

sua sorveglianza sulle minier cave ed usine esistenti nel suo distretto, osservando

modo con

cui sono condotti


i

lavori,

proponendo
per

l'amministrazione
tanto per la

provvedimenti

che

occorresse

sicurezza delle

persone quanto

conservazione delle coltivazioni, e nell'interesse de propriet alle medesime soprastanti, illuminando i ce


tivatori

sugli

inconvenienti

che
vi

scorgesse

nei

lo

lavori e sulle migliore che

potessero

introdun

visitando, nell'interesse della salubrit e della sicurez

pubblica,

gli

stabilimenti ed opifici destinati alla pr

parazione meccanica ed alla elaborazione dei prode delle miniere e delle cave, finalmente accertando

denunziando
t

le

infrazioni alla legge.

ministero dei lavori pubblici istituito consiglio delle miniere, il quale chiamato a dare pr suo parere in casi determinati e a preparare

Appo

il

getti delle istruzioni e dei regolamenti necessarii assicurare la regolarit del servizio mineralogico

Le coltivazioni di sostanze minerali si distingue* poi in due classi: alla prima appartengono le mini( che contengono in filoni, banchi o masse, minerali da<
si

estraggono oro, argento, platino, ferro, rame, pioml


cobalto, nicher
altri

zinco, stagno, antimonio, bismuto,

mercurio, manganese ed
ferro, di

metalli; zolfo, solfati


di

rame,

di

zinco di

magnesia,

allumina

Studi

di

diritto civile.

ZV
ba
e

tUm
'

423
aSfa,t
'

**

-tacite,

fiuntrace

bie e
;

mn,. da
d

le

ne

di

sabbie e terre metallifere

oriento,
'

di pietre

di pietre

da

P etre
'

,lari
'

da

mac

ffll
e

da

JW-

ghiaie, d, quarzo, baritina, fluoriti cerili' ed ,n generale di roceie e minerai da cui non n metal,,, n prodotti metallici
s

ita lla data dell alto di concessione sovrana ri.-hie.to e posano venir coltivate, diventano

dtfde.rr

r^^
'

C mebeni

**
un

me fiTe'ah? f altre propriet.


-

Ua

d P nJ>,e

pC

le

'^issibile

Qualunque individuo qualunque societ legalmente una pu.ottenere una concessione di mi ier he giustifichi delle
endere
condizioni necessarie
i i

condurre ne

l,vn,; . lavori e ^: dei mezzi

P6
.

p^n' ,n
'

fo mahta formai

sono anz.tuito richieste perch


individuali, vuoi

hl

"*?"

^'^

di

di

"".
la

sod-

do-

altrui,

pubblici, come pure sono richieste nei ricercatone quando per la concessione fatta deve -onano paga,, all'erario dello stato una s 'a ,0 centesimi per ogni ettaro di superile, eia ione, e una tassa proporzionale del cinque peJ sul prodotto netto delle miniere. pur a ca

no.

/orma
.

,,a

Tm

cento

due cop(e de

piano de

al

quale debbe pure porgere

tatti

mezzi e

424

ragguagli sulla coltivazione,


tutto ci

numero

degli operai e
la

insomma

che

pu

interessare

pubbl

Se avveni utilit, che quell'impiegato rappresenta. coltivazi di sistema poi che il difetto di unit nel

miniere contigue o vicine, compromettesse evid temente l'esistenza delle miniere stesse o la sicure essere delle persone, le diverse coltivazioni potranno
di

soggettate ad una direzione unica, e spetta poi sem l'obbligo principale ai concessionarii di risarcire o

danno cagionato
scava, a fare

dai loro lavori,


della

potendo perfino

costretti dai proprietarii

superficie sotto cu
terr
la

l'acquisto totale della pezza di


in

che

si

trovasse

gran parte danneggiala dai


miniera.

della coltivazione della

Quando

poi la

tivazione minacciasse
la vita delle

non solo

gli interessi,

ma

an

persone, potr dall'autorit venire o

nata la chiusura dei lavori. miniera pu rinunciare ec 11 concessionario di una stessa, tacendone espr della propriet bandonare la
e

formale

dichiarazione
la

al

capo
e

della

provincia
oltre

cui

situata

miniera,

quando da

lavori d'una miniera si trovassero sospesi, p anni pure venire dall'autorit dichiarata deserta la mil dominio [ stessa, e in questi oasi essa ricade nel

blico o demaniale.

Le torbiere, le cave, le sabbie o terre metalli non possono coltivarsi che dal proprietario del reno o col di lui consenso. Per quanto ha tratto finalmente agli opilizii

m usine destinate alla elaborazione delle sostanze stabilirsi $ possono rali, importa ritenere che non
permissione
del prefetto

della

provincia,

gli

op

in cui q di preparazione meccanica dei minerali triturati, lavali od altrimenti concenl

vengono

425
le

usine in cui per via del fuoco o di altro agente


i

si

trattano
talli

minerali di prima classe per ricavarne meprodotti, infine


le

od

altri

altre usine
classe,
di

per
dei

l'e-

laborazione dei
talli,

minerali

di
la

seconda

me-

ed io generale per

fabbricazione

prodotti

inorganici, le quali possono riuscire nocive, incomode,

o pericolose.

Non possono
la

poi stabilirsi
al

senza

una

preventiva dichiarazione fatta


le fornaci

sindaco del

comune

temporarie per
gii

cottura della calce, gesso


destinati
alla elabora-

ed

altri

cementi, e

opifzi

zione dei metalli o fabbricazione di prodotti inorganici

non compresi nella classificazione suddetta.

42(>

Dell'Industria agricola.
si

SOMMARIO.

1.

Cosa

intenda per agricoltura.

2.

Storia

dell'agricoltura.

3.

Dei perfezionamenti agricoli.

i.

Condizioni dell'agricoltura italiana.

5.

Pa-

ludi, bonifiche

ed irrigazioni.

X.

Prima

di

accingerci

svolgere

ragguagliatamente
intitolato

tutta la materia che spetta ad

un paragrafo

industria agriccla, crediamo utile premettere qualche

avvertenza sul significato della parola,

giacch ordici

nariamente non
costituisce
il

si

stabil

un'idea precisa di

che

carattere essenziale dell'industria agraria

e la distingue
rata,

da ogni
dai

altra.

La confusione

fu
i

geneflsio-

come
i

noto,

primitivi

economisti,

cratici,

quali credettero poter notare che l'uomo in

alcuni casi tira fuori certe materie le

quali
e

stevano ancora,
la terra,

come

allorch
le

smovendo
il

non esiseminando
o
lan-

ne

fa

nascere

spighe e
uccide

grano,

ciando

proiettili

nell'aria,

gli

uccelli ed altri
piglia
i

animali, o finalmente
pesci che sotlo la sua
In altri casi invece,

penetrando nell'acqua

mano dapprima non


Fazione

erano.

dell'uomo non che


metallo

modificatrice,

come quando prende un


fa

ed

infuocandolo e battendolo ne
fila,

un'accetta o macera,
farsi

tesse le fibra
tal

d'una pianta per


la

un

vestito.

Da una
la

differenza

scuola fisiocratica deduceva

sua classificazione fondamentale, e chiamando arte


disse che

l'azione dell'uomo,

una

sola arte feconda e

produttiva esiste nel mondo, V agricoltura, che ripartiva in tre rami,

caccia e pesca, estrazione di metalli

o minerali e coltivazione del suolo.

427

Tutte

le

altre operazioni infinite,

che l'uomo potesse


utili,
si

itraprendere per procurarsi delle cose

chia-

marono arti
arsi,

non perch fossero da disprezma per distinguerle da quella veramente feconda


sterili,
ci

produttrice.

Noi non
i

faremo a ripetere

gii

argomenti coi quali


di

dimostra l'erroneit di questa teoria, paghi

no-

ire

come non

ostante che sia caduto

il

concetto dei
politica

siocratici,

tuttavia

rimasto in economia
il

abitudine di chiamare agricoltura tutto


dustrie che
quelli

gruppo di
tale

avevan

comprese sotto

de-

ominazione.
Torrens,
i

il

primo, not come fosse abbastanza strana


moltiplicare,

confusione del semplice atto di raccogliere con quello

ell'allevare e

che

il

dire

agricoltura,

occupazione d'un
ca e
quella

cacciatore nelle foreste dell'Ame-

uova, era
i

di un pescatore sui banchi di Terraun volere senza alcun bisogno, mettersi

urto colle

idee ricevute

che se ne sarebbe
di

ri-

mesciuto l'inconveniente ognor pi,


e

mano

in

mano
sotto

le

altre industrie

non

agricole,

ma comprese

generico

nome

di agricoltura

avrebbero acquistato
la

importanza.

Dunoyer introducendo

nella scienza

classe

ge-

mica di industrie estrattive, tolse via questa controrsia e f' consistere l'ufficio dell'agricoltura nel

creare

sostanze vegetali ed animali, giovandosi delle forze

amiche
nte che

e fsiche e di quell'agente misterioso e


si
si
il

po-

chiama
intende

la

vita

si proponprodurre essere organici, vegetali o animali, Icose direttamente derivate da loro, e produrli prin-

che ICi appunto

comunemente per
di

agricolture (1)

complesso

certi

lavori che

no

di

!'-.

latino ayer colere coltivare

campi.

m
cipalmente coll'aiuto delia forza generativa, e serven
dosi della ferra

come mezzo

di svolgere

questa forza

Quindi
la

la

propagazione delle piante e degli animali


vino,
dell'olio,

raccolta dei frutti, foglie, o radici, la manipolazioni


del
latte,

campestre del
della lana
e

la

tosatili

l'allevamento dei

bachi colle successivi


la seta, la
le altre

operazioni per estrarne dai bozzoli zione del miele e della cera, tutte

produ
nelh

operazion

consimili sono comprese dal linguaggio

comune

designazione di industria agraria.

Nel concetto assolutamente economico, l'agricoltur;


si

potrebbe

definire

l'arte di

ricavare

il

pi grat
'

frutto possibile dai capitali e dal lavoro impiegati nelh

coltivazione del suolo

La scienza poi
1 la

che

guida quest'arte,

comprenda

fisico-chimica

agraria: 2 la

campi: 3
canica

l'arte veterinaria:

de 4 l'architettura o meccoltivazione

rurale:
lo

finalmente

l'economia

rurale

che

forma

speciale oggetto dei nostri studi.

XI.

Nell'antichit,

e in generale fra

popoli incipienti
le

l'agricoltura ha

un prestigio

al

quale difficilmente

altre industrie arrivano a partecipare. Chi abbia svolte


le

pagine anche pi sapienti degli antichi,

vi
s

avr tro-

vato non solo l'elogio dell'agricoltura,

ma
dei

pure

il

disprezzo delle

arti,

delle industrie e
di

commerci.
degno

Cicerone diceva, nulla esservi


d'un

meglio e

di pi

uomo

libero,

che l'agricoltura; Senofonte

si

com

429

ace di ricordare

tutti

pregi

che l'antichit

attri-

uva
>n

a quest'industria. La citt, modello di Platone doveva avere altri lavori che quelli della coltivale t che forniscono tutto il necessario

alla vita

itotele sosteneva che fra

fosse onow>!e che la classe degli agricoltori. E indipendentemie dal concetto di dignit, l'antichit die sempre

lavoratori

non

jno dell'alta estimazione in rana, istituendo sacerdoti


lecondit delle campagne;

cui

teneva

l'industria

appositi

per

implorare
le
le

improntando
accarezzando

prime
trib

mete
itiche

di

emblemi

agricoli;

pi che le urbane; tenendo in onore i lavori npestn, e dilettandosi dei nomi che ricordavano paria origine, come i Pisoni, i Lentuli,
i

Ciceroni, ecc.

te

pratiche poi di popoli,


limasti

che

senza

estinguersi,

nella

loro stazionariet

primitiva,

moPersia

ine che la

predilezione

dell'agricoltura

ha' qualdi

cosa d'innato
chetta

negli uomini.

Lo schi

una

volta all'anno cogli

agricoltori.

L'im-

ttore della Cina in determinati giorni dell'anno si emplice contadino, e presso tutti popoli dell'Asia rovano segni non dubbi del pregio in
i

cui

si

tiene

gl'arte.

olendo distinguere con

me
odi;

dell'agricoltura,
il

si

tratti caratteristici le diverse suole dividerla in due grandi

alo

del

domestico e l'industriale. Durante lo svolprimo periodo, ciascuno produce soltanto

consumare, e l'idea di scambiare parte del pronostro con una parte proporzionale > del
i

prodotto

non
si

ancora

nata.

Nel

periodo

industriale

:e,

)dotti

produce per vendere; e il bisogno di avere altrui, determinale azioni che tendono ad ere prodotti nostri per scambiarli con quelli. Il

Royer, distinto scrittore di cose agricole, ha sotto

430

questo
sei

rapporto

divisa

la le

storia

dell'agricoltura
dalla

ir

ben distinte epoche,

quali partono

tem

incolla ed arrivano al

massimo grado di perfezionamento agricolo. Queste sei epoche sono cos ripartite: Epoca forestale, quella cio dello stato vergine de
et

suolo incapace a produrre di per s altro che legna


spinas
tribulos

germinabit

tibi.

Epoca pastorizia
de
aspre
boscaglie
del
moltisentiti

che costituisce il primo stadio anzich suolo coperto d'erbe


,

dell'educazione
di

Epoca
di

dei cereali, necessaria conseguenza

plicarsi degli

uomini
al

e del

bisogno ognor pi
divisione
del

provvedere

proprio sostentamento. Epoca com-

merciale, introdotta

dopo

la
lei.

lavoro
del-

necessaria conseguenza di

E finalmente epoca
il

l'or ticoltur a e giardinaggio,

che rappresenta

limi!

massimo del perfezionamento agricolo. La storia dell'agricoltura potrebbe essere con


utilit studiata tanto nei

molti

tempi antichi

che

nei mcj
tre

derni.

Rimontando

alla

pi lontana antichit, noi


del

viamo quest'arte coeva


fede
le

mondo, come ne farebber


avanti
il

sacre carte che dicono Caino coltivatore di terra

Dello stato

per

dell'agricoltura

diluvi
eal

nulla sappiamo di preciso,

ma

pare

certo

che

profondamente modificala dopo quel l'universale sconvolgimento atmosferico e tellurico. I dobbiamo per argomentare da certi indizi, come da

debbe

essersi

l'enologia, p. es., perfettamente conosciuta e tramai


data,

come

tradizione,

da No
che

ai

post-diluviani

abbiamo ragione
trasmettere poi
ai

di credere

gli anti-diluviani

ava

sero gi cognizioni varie di agronomia

che potcron

patriarchi, e questi al popolo ebree

destinato dal suo


l'agricoltura,
e

signore Iehova

essenzialmente

al

che (secondo alcune recenti

scopert
in g

archeologiche dimostrarono) procedeva,

come

,di sono in

riassunto

Varata

'

qUeS "
fruttl
.

me -

** 7J)
1
i

ureci ricevettero da "li y (T

iiSIT
:

nedc
'
.

"*

:-

Esiodo nel suo poemi alcuni cenni sullo

g
r
,
,

Grecia

unzione

deiraratro

'co, del rastello, d ila ale oh 'olco, non che di un carro ih

So fJF", de tmeT oT,^ *


'*
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'

"a immediata nemenrim, -i Paria mai d? efm e

l
11

M * "
ia

'

,mmefcr|,amemi & pi nflgoagliate ra- 'ua<l H e Vo operazioni intorno

'".uTiir^.ri

Teof
-

~
alla
S

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*

ma

****
semini.

otonte,

il

quale n P

p
emerite
utili

arr,va a

icoltura

al

progresso

**

...

:";;cr.:rrxs

435

dello stato, e Gavenivano considerati come il sostegno Vii-ilio, Plinio, Palladio, ecc., lene, Varrone, Columella, romana agricoltura. Le attestano la grandezza della agricoli, quale concimazioni ed altri perfezionamenti pei rivolgimento delle piante leguminose

quello del
farle

noti a marcire sotto terra, erano perfettamente a tempio un eretto perfino Romani i quali avevano

dio Concime!

Da principio essi coltivavano molto pianta grami bandonarono poi per coltivare il farro, che ess frumento il nacea, ora perduta. Conobbero
chiamavano robus, il siligo o grano bianco, trimestrale; poco stimai che noi chiamiamo grano fagiuoli, le fave, era la segala, ma in cambio
e
il
i
1

orzo

che

ab

trema

lenti,
i

tutte le specie di piselli,


i

la veccia,

la rubigli!

lupini, le rape,

navoni,

ramolacci

ed
I

cavo
e
1

erano coltivati colla in pregio, e se dalla celebri! viti erano pure tenuti
dei loro vini

massima perfezione.

prati

dobbiamo farci un giudizio della loi crederla raffinati* enologia, abbiamo argomento per l'olio erano pure ce sima. Le ulive e l'arte di trarre
pretendono che nosciute, ed alcuni autori
l'agricoltura
il

tipo de

romana

si

riscontri

ancora nei
essere

pop<^

moderni.
Dovette

nondimeno
in quei

l'agricoltura
secoli

estrema
di

mente negletta
l'ordine e

di anarchia e

ba

dell'impero quan barie che precedettero la caduta pi quelia reggevano la sicurezza non
rotta societ.

N nodo

Longobardi che invasero in quel popoli agricoli, e^ di tempo l'Italia, erano si attribuiscono a T< ostante alcuni fatti parziali che
i

Goti o

dorico,

per

dimostrarlo
di

protettore

dell'agricola-

crediamo, senza tema

poter essere

smentiti

ai

re,

tre arti

che anche l'agricoltura insieme a quasi tutte le ed industrie decadde in quel lungo periodo

terr e di oscurantismo, che gli storici


illa

compresero
avevano
chia-

denominazione di Medio Evo, Avanti il \n secolo, tutte le citt


il

italiane

lottato

governo repubblicano; ipulso che sospingeva gl'Italiani

e alla

quel

medesimo

libert,

mili

ugualmente

coltivare

con ardore un suolo


di

mai loro proprio, anche come mezzo


rvare l'acquistata indipendenza.
DitTalti,
l'Italia

meglio condi

in quell'epoca di boschi,
di

abbondava tuttora
vastissime
il

icchie,
ludi.
'o

di selve,

foreste

Tutto era ancora paludoso


e

paese situato fra


fiumi

e l'Adige,

massime

dove quei
e

met-

io nel

mare. Modena era quasi tutta ingombra dalle


sovente innondata

u,

sommersa;

immense

udi e selve e valli pescareccio erano

all'occidente

Bologna, ove ora non sono se non campi ubertosi;

monastero
paludi
>so
chi,
il

di

che

si

Nonantola circondato era da selve e estendevano fino sul Mantovano ;


o cinque laghi:
i

Bondeno trovavansi quattro


e a

stagni e paludi assegnate erano a tutti


quelli

ricchi
di

nasteri,
fa,

ancora

di

Monte
i

Gassino,

di

Bobbio, e della Novalesa;


di foreste,

beni della con-

a Matilde,

di paludi e di pescagioni ri-

davano; intorno a Parma esistevano laghi e stagni,

umense erano pure


rno a Ravenna
Ile
si

le

paludi pontine, e quelle che


di

estendevano. Ila gran parte

regioni

si

ridussero allora a coltura. Sparirono

)aludi del
le

Bolognese; sparirono quelle che inabisi

renduta avevano Ravenna;


i

orsi,

coreggi,
si

polesini;

le

isole

Terra ferma

congiunsero, e

"ara del secolo


18

xm

si

ordin

la

formarono dossi in gran parte in uno statuto di formazione degli


i

n a 1 i

434

argini, che al
ticabili.

tempo

stesso servissero di strade pra

Coreggi, da corteggia o striscia di cuoio, dett


striscie di

furono quelle

terra che a poco a poco ascii

gavansi in mezzo alle paludi, e

mora

dicesi

tuttavi

in alcuni paesi quella parte delle paludi, che ingon


fora di

canne e di alni vegetabili, comincia a ind tarsi e a formare terreno pi solido: polesine, dice Muratori, si chiamava quel tratto di palude che re
stava secco; mezzani finalmente quelle
ritiro delle

isole

che

pt

acque

si

attaccarono alla riva,

come quel

che esistevano in mezzo del Po presso Pavia, Lod Piacenza e Parma. Ferrara alla met del secolo x

non

solo

era

vicina al

Po,

ma

circondata dalle

su

acque stagnanti, e in
denese, dal Bolognese

brevissimo tempo attorniata.!


dal

vide da ridenti campagne. Le selve sparirono dal Mi


e

Ferrarese non solo, If


si

anche dal Veronese, dal che


coltura;

introdusse
le

il

nome!
a

ronchi, col quale allora indicavansi


i

selve ridotte

campi

nuovamente

assoggettati

all' aratili
\

furono

detti novali.

Grandemente contribu all'incremento tura i cambiamento politico avvenuto in


l'epoca
della

dell'agricoli
Italia,
dojil
fori
(f

pace

di

Costanza, e
dei

vi

cooper

anche l'aumento necessario


divisione dei piccioli
crescenti;
stati e

tributi,

portato da*

dei loro bisogni


i

sempiii
1

perciocch questi forzarono

popoli a dai

all'agricoltura,

ed a promuovere per ogni

modo

1*1
i

dustria.

Per tutto adunque si coltivarono le campag superando la Lombardia tutto il resto in ferliltl

essa

emul

colle produzioni del


si

terreno

le
i

altrui ir

vigazioni lucrose, e
i

rendette tributarli
i

Veneziani!
scai
(1
;i

Genovesi,
di

Pisani, e tutti

porti di
I

mare che

seggiano

grani nazionali.

nostri vini erano soni

ministrati anche alla

Francia, all'Inghilterra

ed al

435

nrmania. Fino dal xn secolo

nno
il

Pabachi da seta; ed probabile che secolo xin s'introducesse quest'utile coltivazione


si

coltivavano

in

gelsi

illa

rso
1

Marca d'Ancona, e finalmente xiv secolo negli Stati di Venezia, nella Toscana, Bolognese e nel Milanese, ove oggid forma la
il
?

Calabria e nella

pi importante dei prodotti rurali, fi conte Verri, e scriveva verso il 1780, dice che a suoi giorni] and alle antiche provincie dello stato di Milano gi
rie

ano aggiunte quelle di Bergamo, Brescia e Crema, sete producevano annualmente circa 55 milioni di
e italiane.

La Lombardia era
?glio coltivate in

a quei tempi
Italia,

una
il

tutta

ed
la

$o pi d'ogni altro
'

ubertoso per

delle contrade suo suolo era molta intelligenza

riso, ed il gelso forivano l'oggetto principale della coltivazione. Stratta per lungo tempo questa provincia italiana da
Il
il

suoi contadini.

frumento,

erre

civili

e straniere,

non dedicossi esclusivamente


finire del secolo xvi.
la

"agraria se
ele
bili
rlo

non verso il Filiberto promosse


filature di seta

Emagelsi,

coltivazione

dei
si

che successivamente
dalle

andaed

ampliando;
per
lana,
la

fece venire

Fiandre

telai

efici
i

fabbricazione delle tele e dei varii teslino e di seta.


Il

di

di

guado

(1) era gi col-

ato nei dintorni di Chieri;

tessevano panni;

ed a Pinerolo furono distribuiti su tutte terre indistintamente, e con editto del 20 ottobre 1567 si proib alle comunit religiose di acquii

Ormea

tributi

re beni

immobili. In

tali

circostanze trovavasi l'agri

prima del risorgimento delle scienze applicazione che la stabilirono su ferme basi eia [alzarono al grado in cui trovasi di presente.
)

tura italiana

Pianta usata dai tintori.

436

Essa and continuamente crescendo


dei lumi, non solo in
Italia,

col

progressc
I

ma
le
il

per tutta Europa.

commercio ogni giorno pi


miglior maniera di regolare
a ci
si

prestava

nuova lena

Eravi bisogno per d'istruire


le

popolo intorno alh


;
{

villereccie faccende

accinse

il

bolognese Pietro Grescenzi colla

su*

commodorum, libri xii, composti 1211, primamente stampata dalle Schuszler in Augusta nel 1471 in-fol., e tradotta il italiano da non si sa chi; la traduzione comparvi
opera: Opus ruralium
tra
il

1207 ed

il

primamente

a Firenze nel 1478. Altra


il

traduzione mi
1

gliore fece di quest'opera

Sansovino, pubblicata d
riveduta dall'Inferigno

Giunti in Firenze

nel
fatta

1605,

Quest'opera venne

tradurre in francese nel 137J


e

da Carlo V
duttori
e

di Francia,

successivamente
in

ebbe

tra*

commentatori
del

tutte

le

letterature

Europa.
All'opera

Crescenzio,

tenne presso
1

il

Ricorm

d'agricoltura di Agostino Tarello pubblicalo nel 1567:

quindi

le

Venti giornate
si

dell agricoltura

di Agostini

Gallo, delle quali

fecero oltre a venti edizioni, senza

tener conto delle versioni in lingue estere.

Mentre
dettavano
ubertose

gli
i

Italiani esercitavano l'arte

non

solo,

ma

codici dell'agricoltura, e gi sorgevano pi

le

campagne,
i

si

cercava

pure

dagli

oltre

popoli, e metter loro innanzi una montani d'istruire qualche guida per ben coltivare le proprie. L'agricoltura inglese deve in gran parte il suo svol-

Normanni fecero della gimento alla conquista che di essa, molte impadronitisi gran Brettagna; poich famiglie fiamminghe vi si stabilirono e introdussero
i

grandi perfezionamenti nella coltivazione della

terra.

conoscevano l'uso dei concimi, dell'aratro, dell'erpice, non meno che il metodo
quei tempi
gli Inglesi

437

meo mda
era

neralmente adottato per seminare e raccogliere il amento, battere il giano e ventolarlo. Circa 300 anni >po Crescenzio, comparve la prima opera inglese 11 agricoltura di Groshede, vescovo di Lincoln col olo di Trealyse of husbandry; e sotto il regno di
Vili,
1

quella

di

Fih-llerhert

\\

qualeVacco-

impiego della marna


Filz-Herbert
fa

e della calce.
i

il

conoscere

Nellasua risultamene della

opria esperienza per lo spazio di 43 anni; ma in si vede che a quel tempo come oggid, la masna parte dell'economia rurale consisteva nello alamento degli animali domestici, dei quali, gli Inglesi nno migliorate le razze e moltiplicale
le variet col zzo di savi accoppiamenti. Furono pure pubblicali uni trattati di agronomia sotto il regno di Elisabetta larte rimase stazionaria.

/Inghilterra va debitrice dell'attuale sua prosperit la parte agricola, ad un rifuggito polacco per

nome

rtlib,

quale aveva attinte tutte le sue cognizioni icole nel Belgio e che le pubblic poi nel 1641 in sua opera intitolata: Giudizio sull'agricoltura dell? ndre. A quel tempo risale la fama della
il

agricol-

inglese,

ie
i

combinata oggid giudiziosamente nelle cornee colla natura del suolo, colla temperae pra-

del clima, coi bisogni della popolazione,

grande intelligenza. Tuta l'agricoltura inglese non altro che un'imitazione fuella del Belgio. Sulla met del secolo xm Tul
e

ta

con buoni stromenti

pnetario e
alo:
)a a
'Ile

uomo istrutto, pubblic un libro inHorse-hoeing-husbandry (coltivazione con la


si

cavallo) in cui

supplirvi per

mezzo

dichiar nemico dei concimi di arature moltiplicate e

-inue,

alla terra ci

quasich l'aratro e la zappa somministrasche vi si tolto raccogliendo il

438
frutto,

e questo

forma

il

principale

diletto

del

su*

sistema.

La Danimarca porta
fra le

il

vanto di avere per

la

prim
d

potenze settentrionali,

fondato

una scuola
le eccellenti

veterinaria.
lit

Ovunque sono conosciute


paese
particolare.

qu;
coli

dei cavalli dell'Ilolslein,

il

quale

vaio con

una diligenza

In questo paese
la

nelle altre provincie della Danimarca,


fiorente
di

collivazion
>'

quanto in qualsivoglia altra parte che god gran lunga di pi dei favori del clima. Una dell
industria

cause principalissime che hanno eontrihuito a migli*


rare la sua

'

agraria,
i

si

l'emancipazion

degli schiavi. L'IIolstein ed

paesi circonvicini
attuale
il

deb

bono una gran parte Barone Voghs dotto

della loro

prosperit
stabili

M<
ir'

filantropo,

quale

podere modello o piuttosto sperimentale nella sua


liziosa terra di Flotsbek presso Altona.

de

In

esso son
1

messe in pratica le regole dettate dal Thaer, unodeg uomini che hanno dato un nuovo aspetto alla scienza 11 Thaer vuole che specialmente si attenda all'aliala chimica del terreno, se ne calcolino gradi di caloi*'
I

e di fertilit naturale, e

si

tenga conto

di ci

che

la

tei

menlazione dei concimi d'ogni specie pu aggiungervi La Polonia uno dei paesi pi fertili deirinopr

1'

produce
ginestro,
stia,

cereali
Si

abbondantemente
la

e quasi senza

coi

,!

tivazione.

sparge

paglia sul
il

suolo coperto

(r

e visi

appicca

fuoco.
altri

Nel tempo di

cari*
cali

essa somministra agli

paesi bastimenti

richi di
I

grano che

si

spedisce da Danzica e da

Rv
ftp
ch;i p<
to

Belgi, e sovralutto gli abitanti delle Fiandre,


i

rono sempre tenuti per


abbia scritto

migliori coltivatori; eppuiu


di

non v'ha popolo godente

florida

agricoltura

meno
dettagli

su questo soggetto;
e

tantoch
della

conoscere

vedere

progressi

Ioni*

439
idustria agricola, ora

giocoforza viaggiare nel paese.

acigli

Fiamminghi pei primi, rinchiusero le greggie entro nei campi e scoprirono selle od olio specie

concimi ed ingrassi. Si crede che da tempo iraemorabile, e senza aver copiata quell'usanza n dai omani, ne da altro popolo, fossero solili seminare
ille

terre arabili parecchie specie di vegetabili migliorarle colla loro decomposizione, allorch tro ne aveva fallo rovescio.

atti

l'a-

La Francia uno stato essenzialmente agrario. Si nel secolo \vi che cominci a fiorirvi l'agricoltura, gi nel principio del secolo xvn aveva fatto rapidi
ogressi,

ione
rres,

pratiche

giudicandone dagli eccellenti precetti e dalle contenute nell'opera di Oliviero Destampata per la prima volta nel 1000, sotto
Teatro d'agricoltura, e dedicata al re EnOliviero De-Serres ha meritato di essere so-

titolo di
:o

IV.

anominato il padre dell'agricoltura, ed il primo incese che abbia trattata compiutamente quest'arte. lui devesi pure il vanto d'avere introdotta e perdonata
la

coltivazione

del gelso

in

Francia,

e di

ere dato pel


tata,

primo una

storia pai Scolarizzata della

venula allora di recente dall'America. Il ceHaller nella sua Biblioteca botanica, dice che il atro d'agricoltura una grande e bell'opera di un mo che ha fondalo le sue dottrine sull'esperienza,
)re

e
Il

ama mezzi

semplici e non cerca artifizi dispendiosi. secolo di Luigi XIV segn uno stazionamento e

a indifferenza notevole per l'agricoltura, che Colbert


rific

troppo spesso

alle

industrie

manifatturiere

saggiamente insieme. Le erre poi imprese dal monarca, furono l'ultimo colpo
.0

ece di farle

progredire

all'agricoltura;

la

coltivazione

della

terra

si

ri-

se trascurata,

e le carestie

visitarono di frequente

440
la

povera Francia

di gi

tormentata dalla guerra.

La.ur
o!

miseranda catastrofe prodotta dalla caduta del sistema finanziario di Law, fu quella che volse gli animi tutti I
della Francia a

rimettere in fiore l'agricoltura

che

jr

avevano
facili

lasciata neghittosa in

un canto per
la libert

darsi

alleivi
ia

e ingorde speculazioni proposte

comparve l'editto che proclamava mercio dei grani nell'interno della Francia, e ne peli metteva l'esportazione; a questo tempo risalgono ia
progressi dell'agricoltura. Untale cangiamento si oper in grazia degli scritti degli economisti, i quali seb-o

da Law. Nel 1754 delcom-o'

bene
il

si

lasciassero fuorviare da falsi sistemi sulla

col-

a\

tivazione e sulle pubbliche gravezze,

pure arrecarono
ai

vantaggio di risvegliare negli animi l'amore della agricoltura e il desiderio delle ricerche atte a migliorarla.

ei

Al tempo di

Luigi

XV

si

costituirono

le

so-

ciet d'agricoltura che resero e rendono merosi vantaggi; furono inoltre prodigati premi ed incoraggiamenti d'ogni specie, e l'istruzione fu sparar;

tuttora

nttti
io

in tutte le classi dei coltivatori. Sotto Luigi XVI n|o rono moltiplicate le razze, abolite le servit personali,

rs

per

cura

di

Trudaine

furono
di

introdotti!

i>

merinos.

La pi gran parte del vasto impero

Russia tro-

vasi quasi ancora nello stato dei popoli nomadi, pei quali la caccia, la pesca e qualche bestiame dome-L
stico

formano

soli

mezzi

di sussistenza; quella paride

poi che fu incivilita da Pietro il Grande, tiene pei, fonte principale delle sue ricchezze il commercio delkj
pelliccie,

dei legni da costruzione,

la
lini.

coltivazioni

ed il commercio delle canape e vasto impero la coltivazione non


dine settentrionale;

dei

In

questui

stabilita che fra i|

sessantesimo o sessantesimo quinto

grado
del

di

latini^
e

ma

se

il

rigore

clima

441

inga durata degli inverni


ritirata

non permettono che


la

sia

per grande estensione,


i

provvida natura ha

ivorito
itile,

suoi abitanti d'un suolo straordinariamente

tare,

"ante

il quale in tre mesi d'estate si pu colseminare e raccogliere il numero limitato di che gli vengono affidate. Questo fenomeno

sopra

liuto

le valli,
1

che le montagne procurano che pi dolce ne rendono la temperatura. coltivazione per vi si esercita come generalmente
ai

ripari naturali

sito

esercitava nell'infanzia della societ. Pallas riferiva che il coltivatore


la

A questo

pro-

russo semina
rice-

ivena,
to

segala nei maggesi


e

che

non hanno

concime,
agli

ve la getta
;

come
vi

se volesse darla

Effigiare

uccelli
e

quindi

passa sopra lieve-

mle
ndo

coll'aratro,
l'erpice,

un

altro cavallo che lo


il

segue

ti-

condisce

lavoro.

urne terre che producono il il 12 per o, ed anzi la Podolia ed alcuni paesi adiacenti riano dalla segala il 30 per uno; ma la pi gran parte

hanno 10 ed anche
Vi

in Russia

rendendo che
sebbene

il

2 per uno,

non

possibile valu-

e sulla generalit pi del


ssia,
eali,

3 per uno.

Quindi

la

offra

sempre un'eccedenza
le

vistosa di

ancor lungi dall'ottenere quei vantaggi dalla

nicollura cui

qualit del terreno

permette-

re

d'aspirare.

ia Svezia si trova in una posizione agronomica pi ntaggiosa della Russia, e oltre all'essere collocata

una zona egualmente rigida, non ha, come quella, suo territorio parte alcuna favorita d'un clima pi :e. Ad onta di tutto ci l'agricoltura in Isvezia
.o

Ito

considerata;

il

conladino

lottando

contro
il

la

ara a lui matrigna,

mette a frutto tutto

terreno

ace di qualche coltivazione, e perviene coll'indu a trionfare in parte dell'asprezza del clima. Le

442

coltivazioni svedesi, per essere

il

suo suolo nelle me-

desime condizioni
rispondenti.
Vi

di quello della Russia,

sono quasf
cor*
differenza
gli

eguali a quelle di quest'ultima

nelle

latitudini

ha

per

una

essenziale
:

per ci che riguarda ai coltivatori hanno una grandissima superiorit


russi per ci che

che
sugli

Svedesj

agricoltori

ha rapporto all'istruzione ed all'intelligenza dei lavori agricoli, adoperandosi con mal gior intelligenza, perch conoscono l'uso dei concimi^ hanno cura dei bestiami, e infine perch sanno coltivare
i

prati e trarne miglior partito.


la

Del resto

poi

non

l'agricoltura

fonte principale delle

ricchezze

della

Svezia, anzi gli Svedesi la ripetono dalla caccia, dalla

pesca, dal

cosa dalle

legname da costruzione, miniere, che essi hanno


di ferro e di
i

e sovra ogni altra

eccellenti
i

ed abminera-

nondantissime
logisti

rame, e

suoi

sono riputati fra


lo stato si

migliori d'Europa. Dall'anno

1823
delle

in poi,

occupato della riforma del

l'istruzione

della giovent di tutte le classi abitatrici


e
il

campagne,

re stesso preside

della bene-

merita

societ agricola di Stocolma.

il

L'Olanda uno stato naturalmente commerciante, ed(y commercio marittimo la sua pi abbondante sor

gente di ricchezze; l'agricoltura tuttoch non sia assolutamente necessaria ad assicurare la sua sussistenza,

pure merita d'essere conosciuta per quell'intelligenzal ed economia che ivi regnano nei diversi lavori delle molteplici coltivazioni. I cereali non sono certamente
l'oggetto principale della agricoltura olandese,

perch
del

anche prescindendo dalla continua


potrebbero essere
questo stato
il

grande umidit

suolo poco favorevole alla loro coltivazione,


utili

essi non

al

coltivatore,

anche perch!
L

deposito quasi [generale del superfluo^

grano che

si

coltiva in

Europa.

li;:

Di qui ne avviene, che

sebbene

la

sua agricoltura

tanti cereali quanto basta a mantenere suoi abitanti per soli tre mesi, pure non vi paese ve il pane si trovi pi che in Olanda abbondante e

on produca

basso prezzo. Se per


areali,

il

suolo olandese non d molti

esso

in

contracambio

assai

favorevole a

nelle praterie naturali ed artificiali, ed alle piante


i

da raggio necessarie a nutrire ed impinguare numeri bestiami, il cui allevamento forma la prima ocpazione di quel paese.
L'agricoltura della Prussia ottenne molto ineoiggiamento dal suo secondo re Federico Guglielmo, ^li impieg pi di 25 milioni di franchi per far ssodare terre, fabbricare e popolare citt, per cui
solo paese di Salisburgo attir pi di sedici mila rsone nelle sue provincie, dando a tutte alimento
il

lavoro. Patrocinata da mezzi tanto efficaci, non v'ha ibbio che l'agricoltura della Prussia sarebbe giunta

un grado eminente di elevazione, ben inteso peliamo il clima lo consente, se anche il gran Federico
lesto

segnate dal padre suo. Ma monarca, pi che dal desiderio di rendere fonte l'agricoltura del suo stato, dominato era da usurata ambizione, e suo pensiero unico e prediletto
rante,

esse tenuto le traccie

a quello di fare della Prussia

una nazione preponmotivo per cui si impegn in guerre, le quali bero per risultato di far perdere all'agricoltura quei ntaggi che sotto Federico Guglielmo aveva acquiti,

e sarebbe certamente ricaduta nelle antiche sue


il Gran Federico, dopo aver sodsua ambizione, non avesse cercato di mi-

nsuetudini, se
>fatta la

orarne

le

sorti.

In

questo

si

adoper
nelle

egli

con

ell'ardore stesso e con quella stessa ferrea volont

costanza che aveva manifestata

imprese mi-

444
1

itaii.

Fece disseccare e dissodare

le

rive della Nelze

e della Valter, e le paludi

che conducono a Friedlberz.

ai boschi ed alle acque volse la sua cura istituendo un consiglio d'acque e foreste. Ci non ostante, in complesso si trova che la Prussia pi manifatturiera di quello che sia agronoma, poich tutta

Anche

la

sua agricoltura consiste specialmente nella coltivalini

zione dei
artificiali,

e delle canape,

dei

prati

naturali

ed

e nell'allevamento del bestiame.

Nella

Germania,

comprendendovi

anche l'impero

austriaco, a cagione della sua somiglianza nei prodotti,


la coltivazione quasi
si

ovunque la stessa; essa non occupa che della coltivazione dei boschi, delle vigne,
pure

e della altre coltivazioni industriali e in quelle

delle praterie naturali ed artifziali e nell'allevamento


del bestiame;
i

cereali

entrano nelle coltivazioni

di

industria
il

come

raccolti di rotazione.

Ma

a misura che

si fa pi temperato anche la sua coltivazione mostra meglio esercitata e pi produttiva, gli strumenti rurali vi si ritrovano pi raffinati. In generale per la quantit dei laghi, dei fiumi e dei boschi rende il clima troppo austero, perch sia confacente alla coltivazione dei cereali e riesca abbastanza pro-

clima

si

duttiva, e quindi buoni raccolti di grano non si fanno che nelle parti meridionali della Germania. Vi sono coltivate con successo le viti, ed in alcuni paesi si
i

ha cura speciale dei giardini e della coltivazione degli


alberi indigeni e stranieri, e sopratutto dell'arte dell'irrigazione.
le citt

Jn preferenza di tutta la
il

Germania sonol
aver datol
Gii
ir

anseatiche che hanno

vanto di

all'agricoltura germanica una maggior perfezione.


abitatori di
si

queste

citt,

quasi

tutti

commercianti, non||

danno all'agricoltura che per diletto; ivi impie-L gano la loro personale intelligenza facendo buonal,

4-45

cella degli strumenti,

che

si

procurano mediante
i

le

elazioni estere, impiegandovi

essari per riuscire nei loro notarsi poi, he dacch stata abolita la schiavit nei circoli deiAustria, gli abitanti sono assai pi dediti al lavoro;

insomma intenti. da

capitali ne-

uesto fenomeno
lire

si

di gi osservato

per rispetto ad
in

potenze.
Isvizzera ai

L'amore della patria diede origine


3lebri

teorica e raticanei diversi rami d'agricoltura. Fellembary eresse, iiarant'anni or sono, in Hoswil diverse scuole

stabilimenti

dedicati

air istruzione

per

gricoltura teorica e pratica; altri stabilimenti sorro a Zurigo, Basilea, Soletta e Glaris, destinati tutti l'istruzione dei poveri; e in quasi tutti i cantoni

aver Mori in seguito ripararono Janni recati all'agricoltura spagnuola dall'invasione


lo
la vita a

istono societ economiche che tendono a promuovere perfezionamento agrario. La Spagna fece qualche progresso in agricoltura tto il governo dei Romani, ed ha la gloria di

Golumella.

Goti e dei Saraceni. Esiste tuttora

un

preziosis-

no monumento della coltivazione sotto i Mori nelpera di Ebu-al-Arram di Siviglia e fra le altre ; se, la Spagna deve ai Mori l'uso dei noria ossia ruote pallottole, per l'irrigazione. Dopo l'espulsione
dei
'ri,

l'agricoltura vi

si

sostenne ancora e fece qual-

progresso tanto nella pratica quanto nella teoma la scoperta dell'America meridionale, che ito poteva sostenerne i progressi accrescendosi
ica;
i

Utah disponibili, non fece invece che minarla, aliedo gli animi dal lavoro, e rendendoli oziosi ed inetti,
l'agricoltura
5

spagnuola non

rimane

attualmente

l'educazione della sua bella razza d'armenti lanosi, losciuti col nome di merinos; mantengono essi inoltre

m
una razza molto stimata di cavalli. lenza si ha un abbondante raccolto
fino a otto e dieci volte all'anno.
iNel

regno

di

Va-

di trifoglio
il

ed erba
taglio,

medica, dei quali foraggi se ne eseguisce

Per quel tempo che


gna,
la

il

Portogallo fu unito alla Spa-

sua

agricoltura
la

cammin

di

conserva
motivi.
le

con

quest'ultima, e dopo

sua separazione, cadde nello

stesso stalo di povert pei

medesimi

Attual-

mente sono
ghesi,

forestieri

che coltivano
s,

terre porto-

con poca attenzione


le

ma che con
notevoli

tanto maggior

successo fanno prosperare


chezza:
coltivazioni
viti

le

altre fonti della loro ric-

pi

sono quelle
equivochi
grani,
fu

dei

cedri, delle

e degli

aranci.

Per

sullj

causa produttrice della scarsit dei


nato dal governo, nel 1765, che
le viti
si

ordi

estirpassero tutu

Tago e se ne seminassero j pena della confisca delle lem stesse in caso di renitenza. Questo decreto non ie<j che causare la distruzione di un prodotto senza I accrescimento di un altro. A un tempo era fiorenti
nei contorni
del

terreni a grano, sotto

la coltivazione dei

gelsi,

e gli ebrei

si

erano

impa

droniti dell'industria serica,


ai

ma non
loro

potendo piegai
fede,

regolamenti riguardanti

la

migraronc
altri
si
sta-

parte in Olanda, parte in Inghilterra, ed

bilirono nel regno di Valenza, arrecando cos un


fatale a

colpi

questa rendita.

Non

vi

ha nel Portogallo

alci*
3

stabilimento di istruzione agraria teorica


L'arte

e pratica.
ber

agronomica della Turchia europea, ha


di

poco ritenuto
quanto; e se

quelle pratiche che

Komani

Grec
tutu,,

debbono avervi
in

lasciate.

L'islamismo ha distrutto
di

quei paesi l'agricoltore facesse


quello che occorre
egli in

proal so
mill<
rn

durre

alla

sua terra pi

slentamento della sua famiglia, sarebbe

modi

angariato.

447

Ne segue che l'agricoltura in Turchia abbandona ad una crassa consuetudine, e limitata a pochi poco variali raccolti. Frumento, grano d'India,
iglio

ed orzo sono

raccolti

che

si

fanno;

fedue
la

izione dei bestiami

lasciata in balia della natura.

Turchi
tenzione.

hanno

cura

particolare

pei

fiori,

rttivazione dei

giardini in

generale,

Le produzioni della
seta,

occupa la loro Turchia consistono


vino,

maiz,
ra,

cotone,

tabacco,

fruita,

miele,

meridionale anche zuccaro. Non sono buone strade, n canali navigabili, perlocch

nella parte

anche
rate,

le

terre

delle

provincie

l'ossero

ben colperch

non potrebbero approfittare


alla

dei

loro prodotti,

smerciandoli

capitale, sia

all'estero,

trasporto coi muli riesce troppo dispendioso e


iplicabile

non

por conseguenza che a materie preziose. l/Egitto, che Romani considerarono come il paese
i

offre un complesso di dispotismo e di golamenfi d'industria agricola e manifatturiera. Nel lo anno 1820 furonvi piantali 25 milioni di arli di gelso per ordine del vicer Moammed Ali, quale fece aprire canali e chiam intorno a se il-

t'ertile,

minati stranieri, fra

quali Jumel, che nello stesso


di trasportare

ho 1820 concep
I

il

disegno
Il

Brasile nell'Egitto.
Ali

tentativo

il cotone essendo riuscito,

ammed
k

ne fece estendere d'assai la coltivazione.' 600,000 kil. furono spediti a Marsiglia sotto il
di

me

Fernambucco, mure bagnate

cotone di Jumel; esso rivalizza con quello del quale assai pi bianco. Le
dai

Nilo

presentano una
il

fertilit

ma
lenti

vista

incredibile,

col

coltivatore, senza pre-

preparazioni, sparge la semente sulla crosta mata dalla sei letta deposta dalle acque, indi la ri>re percorrendo il terreno con un'erpice di 9 o 4

448

metri

quadrati

d'estensione.
il

Sei

sole
le

settimane baquali,

stano ad ottenere

raccolto,

dopo

rinno

vat la seminagione, in altrettanto tempo si raccogli! regola. la seconda e poscia la terza colla stessa

L'epoca dei veri e maggiori progressi


tura data dai
in cui
i

dell'agricol-

sei ultimi

lustri

del secolo xvni,

temp<
alh
nell

naturalisti

aprirono
le vie

una nuova strada


che
la

agricoltura, indagando

natura tiene

vegetazione, osservando la struttura dei

vegetali,

se

guendo le grandi scoperte di Malpighi e del Grew, piante quali gettarono le fondamenta della fisica delle
Per
tal

modo

si

estirp
la

la

erronea credenza che

li

vegetazione debba
agli influssi dei

maggiore o minore sua

riusciti

11 '

che a quei desimo. Ond', che

pianeti e particolarmente della luna giorni aveva pi credito del sole m

11

ll(

il

secolo

xvm

a ragione chiamato
;

difTatti i| secolo degli scrittori di economia rurale che noi esso si scritto su questo soggetto assai pi letterata in tutti i precedenti messi insieme, e la

agricola d'allora in poi and straordinariamente aru

pliandosi ed accrescendosi.

Le vicende politiche della Francia riuscirono

a van
H

riuscirono del pari van taggio dell'agricoltura, e delle decime, le ap feudi taggiose le abolizioni dei

come

plicazioni delle

scienze

naturali

in

ispecie
i

dell,
coltili

chimica; cose tutte che contribuirono a porre

449
itori

in

grado

di

trarre

maggior partito dei terreni,

a tutte le cause per che diedero origine al proesso dell'agricoltura e che rese una generale agiazza, la pi efficace si fu certamente quella dello

embramento
mezzo,
figli

delle sterminate possessioni dei tempi sopratutto l'eguale partecipazione di tutti

all'eredit del padre;

cose queste che produsnelle


terre.

una maggior divisione


punto uno dei mezzi

Dal
lino

che ne
ad un
la

riva che la
rio

piccola agricoltura stata

che

fecero

risorgere

zionale prosperit

soffocata dai vasti e per conse-

enza negletti poderi degli antichi proprietari. Gransimo partito trasse l'economia rurale dalla appliiione delle scienze naturali srte in questo secolo particolarmente dalle teorie sull'abbonimento della
ra,

della

icirai, della

Vache

la

e pi utile applicazione dei fermentazione delle bevande domestiche. botanica rec il suo tributo all'agricoltura,
utili

formazione

roducendo

piante, studiandone e perfezionan-

e la loro coltura e

aumentandone

le

variet.

U l'anatomia,
te

medicina, alla veterinaria, debbonsi scoperte sull'allevamento e sull'economia degli


alla
si

mali, che l'educazione di questi

pu

ornai dire

data su ferme

basi;

la

fsica

la

meteorologia

ono pure feconde


i

di molte applicazioni, dimodoch propria ignoranza dovr ora attribuire l'agricolmolti di quei disastri, che dapprima credeva
efretto del

Dneamente
ancora

malefico influsso degli

astri
si

altre ridicole superstizioni.

Non per

tanto,

non

dire

che

l'agricoltura

abbia

raggiunta

Ha perfezione a cui ha diritto d'aspirare; e con: prima di tutto togliere gli ostacoli estrinseci
ritardano od inciampano
^il

la libera

commercio
29

delle produzioni rurali. Si

comunicazione dovr sta-

450

un equilibrio di produzione e di consumo, d lavoro e di ricompensa tale, da mettere il colono


bilire

l'operaio in quello

stato

di

proporzionata

agiatezza

cui faticando hanno diritto d'aspirare; ed il proprie tario in tal condizione, che dopo avere soddisfatte
suoi doveri verso gli operai, possa nelh ampiamente stesso tempo corrispondere alle esigenze sociali. Or, ad ottenere questa tanto predicata e s mal definiti
i

j|

e compresa,
l'agraria

e cos

male ottenuta prosperit sociale

dustria

come primo elemento, il commercio e l'in come secondo, debbono occupare l'efficac

attenzione del legislatore, dell'economista e del popolo Se all'agricoltura si sacrificano gli interessi industria
e commerciali,
si

o se a questi

si

assoggetter la prima,

potr soltanto avere una prosperit

apparente

illusoria.

L'istruzione agraria dovrebbe essere diffusa per mezz


di scuole d'agricoltura,

,j

ma non

tanto nelle universa

e nei licei quanto nei villaggi, e dappertutto dove 1 massa del popolo per la sua posizione pi adatt
all'agricoltura.

Promuovendo quest'insegnamento

teorico-pratico

l'educazione dei popolo, esso diverr pi morigerate

pi tranquillo; contento, sentir maggiormente la su dignit morale, e sar nobilitata l'arte che professa

Le cattedre d'agricoltura, gli istituti agrarii tendon a questo scopo, e senz'essi non pu essere vero pei,j
fezionamento dell'agraria.
Altra opportuna istituzione sarebbe quella
dei
co
inizi agrarii, composti di persone ammaestrate nell cognizioni agrarie per trattare dei precipui bisogi^

Se in ciascuna provincia e nei pi cospict centri di popolazione agraria esistessero simili con gregazioni pi efficacemente che con ogni altro mezz
locali.

451

meta desiderata. Le societ agrarie accademie d'agricoltura, quando attendono pi al isogno dell'arte che non alle forme accademiche,
Iggiungerebbesi
la

assono per

la

loro istituzione

coadiuvare alla

pro-

ferita nazionale.
I

libri,

trattati

speciali,

fogli periodici

'essa

missione,
i

ma

d'uopo

che

gli

scrittori

hanno la com-

mendano

bisogni dell'agricoltura e quelli del popolo, so\ratutto poi che siino da questo compresi.

L'Europa conta una innumerevole congerie d'opere


rali.

L'Inghilterra e la Francia

abbondano

di simili

ritture,

Germania, n mancarono Italia. Da questo fatto per debbesi dedurre pi bisogno sentito che un miglioramento ottenuto; e vero l'aver sentito il bisogno di fai- avanzare coll'arigurgita
la

ne

icoltura la prosperit nazionale e

l'educazione del

polo gi un grandissimo passo.

Malgrado per l'attivit colla quale le umane genedoni si affaticarono per impossessarsi di tutte quante
terre coltivabili,
ire,
si

pu senza esagerazione

affer-

che 9rl0 delle terre


e

utilizzabili giacciono

tut-

limitando anche solo all'Europa la noa osservazione, si deve pur troppo ammettere che a enorme quantit di terreni si trova intentata dalia incolte,
l'atro

delle civili nazioni.

La Francia

sola conta pi

sette milioni di ettari

coperti da aspre sodaglie; in

;hilterra evvi

chi fa ascendere le terre incolte a pi

cio circa ad undici milioni di per da osservarsi in proposilo che la pi te dei terreni inglesi sono di loro natura incoltigli, ci che non pu dirsi della Francia. L'Austria
uri;

terzo del regno,

pria

ha due milioni
di terreni

di ettari di terre

abbandonate,

quali sarebbero atte alla

"ma parte

Italia gransono occupati dalle pestilenziali

coltura.

In

Km maremme,
colte,
la

e dalle paludi.

In

pi

parte

comunali,

Piemonte le ascendono

terre
a

in-

128,50(

v'eranc giornale; in Lombardia, secondo il Bandaio, abbandopertiche di milioni quattro nel 183-2 pi di
nate,
(la

pertica

lombarda vale

m.

q.

5,45),

ori

furono tutte ridotte a coltura. In Toscana, non ostanti perfezionamento introdotto nei sistemi d il lodevole porti agricoltura, havvi tuttavia chi, forse esagerando,
le

terre incolte di quel paese a 2(5 del territorio.


dell'isola
di

Noi

parliamo
il

Sardegna, un giorno chiamati

granaio di Roma, e che oggi, a detta del general Lamarmora, Voyage en Savdaigne, conia appena
1

quarta parte della superficie agricola coltivata. Tale l'immenso campo aperto alle pacifiche con
quiste dell'agricoltore,
quiste, d'uopo che

ma

per

operare

siffatte

con
pi

precedano

quelle dell'istruzione

assai

poich

il

campo
le

dell'ignoranza popolare
incoltivabili.

vasto che

terre

Se

per

l'Europa

lungi dal possedere


il

un ottimo sistema

di agricoltura

quale dovrebbe

terre incoltivate,

cominciare dall'occupazione dell d'uopo confessare tuttavia che ira

mensi progressi si sono fatti. La pi grande scoperta agricola, di cui le stori facciano menzione, senza dubbio quella delle rota avveduti g zioni. Sin dai pi remoti tempi si erano
agricoltori che,

quando seminavasi pi volte di seguii frumento od altri cereali in un campo, la second il raccolta era men buona della prima, la terza peggio! della seconda, e la quarta generalmente non rimboi
sava
il

costo

di

produzione.

Gli

antichi
la

agricolti

sorgendo

simili fatti,

ne

dedussero

conseguenz;

che bisognava dare alterno riposo


la

alle spossate cara

met del secolo scod pagne, e si soltanto verso danno immenso eh del che -li agronomi si avvidero

153

rrecava questo sistema,


i

il

quale privava

l'arte

agraria

una met almeno dei suoi prodotti, ed


trovata quella gran
la

in tal'epoca
la

legge

di

natura,

quale

si

aprirne in che
otto di cui
ettata
a
il

non d il massimo di procapace, se non quando venga assogterra

diversi generi di coltura.

metodo delle rotazioni fu introdotto (1). sperienza d'insegna che non tutte le piante esauriamo inegual modo il suolo. I cereali, e principalmente
frumento
lo

Allora

spossano
il

al

piante di foraggio,
di quello che
gli

trifoglio, la

massimo grado; mentre invece medica danno al suolo


gli

prendono, perch attingendo parelementi della loro vestesse e per


il

:olarmente dall'atmosfera
ro trasformazione
to
le.

nazione, contribuiscono poi per se


in

la

concime,

riparare

male

dai cereali e dalle coltivazioni spossanti in gene-

Ora
le

in

una Imona rotazione

si

devono

far suc-

dere

piante miglioranti alle spossanti, con avverando di alternare le famiglie dei vegetali. Dopo
es.,

frumento, ad

pianta spossante

al

massimo grado,

buon agricoltore non semina Forzo


appartenenti alla

e L'avena, perfamiglia del frumento, e sa che

Binandovi per

es.

dei

foraggi,

come

trifoglio, fave,

avr migliore raccolto, e l'orzo e l'avena riusciino meglio se seminale dopo le patate. da ritersi per che l'applicazione di questi principii

ordinata
porre,
i

alla

quantit di
si

concime

di

cui

si

pu

ingrassa frequentemente -ara necessario di ritornare cosi spesso alle pianriparatrici.


irgomento, non vogliamo scorrete
iccredital
i

in

guisa che, se

toni

so]

tale si
il

nanno.li in qualche

modo

li

ma.
pre-

""lo

suo
al

on

fatti

.1,!

Lui stasso

perfettamente

principio.

454

Fra

sistemi

di

rotazione

pi conosciuti,

merita

special menzione quello inglese, detto di Norforkt. Secondo questo metodo la coltivazione rimane per met mantenuta in praterie permanenti, formando l'altra met le tene arabili divise in quattro part
colla rotazione seguente: 1 anno, navoni o rape: 2 orzo od avena: 3 trifoglio od altre piante da foraggio: 4 grano. incredibile la potenza produttivi

che con questo sistema riuscita ad acquistare gricoltura inglese. L'Inghilterra propria che

l'a-

\\k

della Francia, produce 38 milioni di ettolitri di fru-

mento, 16 milioni

d'orzo,

d'avena.

La

Francia
di

quattro volte tanto, non

produce

che 75 milioni

frumento e 100
gresso nell'arte,

di altri cereali.

L'altra legge di agricoltura, la quale segna


si

un pr
produ-

quella

di

arrivare

alla

zione dei cereali per mezzo della produzione delh carne. Tal legge troviamo pure applicata particolarmente in Inghilterra, dove gli agronomi si diedero!
moltiplicare
il

animali non solo, perch questi danne pi vantaggioso e col pi ricercato alimento, mi
gli

eziandio perch la produzione delle bestie il preliminare necessario per quella dei cereali. Ci ha fatU
s,

che

le isole

concimi
abbia
la

tre o quattro volte

britanniche posseggono una massa di maggiore di quel che noi

Francia, qual massa di concime viene accresciuta da tutti i residui delle officine e dai material

contenenti

principi fecondanti; da tutto ci insomma,


terra

che potendo tornar utile alla concimazione della viene scrupolosamente raccolto dagli agronomi
tannici.

bri-

La maggior parte dei nostri

coltivatori

non

ancora arrivata a comprendere l'importanza che hanno


dei bestiami, su

in agricoltura sia la moltiplicazione


la fruizione di tutto

quanto pu tornare vantaggiose

* 55
Il Ha

terra.
la

Lagricoltura
stessa

inglese

nutre
la

35 milioni
la

di

ecoie,

quantit

che

francese;

lana

he ne estrae l'Inghilterra ammonta a 00 milioni di nilogrammi, pure lastessa quantit della Francia Maellansi annualmente nell'Inghilterra propria 8 milioni pecore, le quali danno un peso di carne di 360 nlioni di chilogrammi. In Francia invece col medei

mo numero

di capi macellati non si ottengono milioni di chilogrammi di carne. Ci avviene

che
per-

le la gran Brettagna si accorse dell'importanza che Dveva darsi all'educazione ed all'allevamento del belarne, e gli S f0rz f at ti in que] paese pe migHora . ento delle razze, diedero risultati cos soddisfacenti ie ali et di due. anni una pecora in media d
i

ologrammi
zioni

50

netti

di

carne.

N meno

belle sono le

che dall'Inghilterra ci vengono iconomia delle bestie da corna,


r che in Inghilterra
plicata
la

Ha quantit conviene ammirare la qualit. vero venne fino ad un certo punto


divisione del lavoro
ai

riguardo aldelle quali assai pi

anche

agli

animali

Mitre
tu

si

affida

cavalli

il

corso, e generalmente

oa bovina, quest'ultima rimanendo in special modo mata a produrre latte, carne e corna.
Con questo
i

quei lavori in cui possono meglio riuscire che la

di procedere la gran Brettagna, milioni di vacche ritrae tre miliardi di litri latte, in ragione cio di mille litri per vacca.
tre

modo

mcia invece con 4 milioni


'

La

vacche non ha che 3 migliardi di litri di latte, in ragione di 500 litri vacca. Per renderci un conto ancora pi esatto perfezionamento inglese, paragoniamo il prodotto bestiame inglese con quello francese. In Francia
di

bestie abbattute

danno
in

in

media 100 chilogrammi


invece ogni

carne per capo;

Inghilterra

capo

166

di bestiame abbattuto d

in

media 250 chi log ramni


in tutte

per capo.

Abbiamo
le
utiii e

stabilito
il

che nell'agricoltura, come


e

altre industrie,

capitale intellettuale trova le sue

feconde applicazioni,

che l'incredulit
altro

e la rei

sistenza in questo

proposito,

non sono che


i

marchio della pi crassa ignoranza, perci fra perfezio^ namenti da introdursi in agricoltura, non desisteremo
dal citare
la

diffusione dell'istruzione in tutte


vi

le

classi,
di

imperocch non

forse arte

che tanto abbisogni


il

principi] scientifici quanto l'agricoltura; ed

progresso

che in essa come in tutte le altre arti ed industrie troviamo sviluppato in Inghilterra e nel Belgio precipuamente, lo si deve senza fallo anche in gran parte
alle libere istituzioni

quali

cobi da gran tempo vigenti, le non permettono soltanto ma obbligano il padre di famiglia a dare una certa istruzione ai loro figli che non pu a meno di esser fonte di benefizi gran-

dissimi.

Per citaie un esempio della importanza che ha


agricoltura l'istruzione delle classi,

in

dobbiamo qui

sof-

fermarci a trattale delle macchine agricole in uso da qualche tempo nei paesi progressisti, e pi civilizzati. Ouanti ostacoli, quanti pregiudizi non hanno esse dovuto combattere! Si disse troppo costoso
limento,
si
il

loro stabi-

pretendeva che esse non avrebbero rimil

borsato coi benefizi

costo di produzione;

si

allegava

infine l'operato del passato col troppo ripetuto e sciocco

proverbio;

cos facevano

nostri padri

>).

Ebbene,

or
in-

dopo che

taluni pi espelli ed

intelligenti

hanno

trodotte nei loro fondi macchine agricole di ogni sorta, e se ne potuta misurare
cavato,
si

l'importanza dall'utile
gli

ri-

vanno diradando

oppositori, e quelli che


della

ancora esistono non sono certamente della classe

i.v

ente istruita.
ovati
liate
in

Che

se

gli

agricoltori
si

tutti

si

fossero

tale

categoria non solo

inutili

discussioni,

ma

sarebbero risparrinlroduzione delle maci

ine avrebbe gi da

lici
e la

risultati.

gran tempo arrecati suoi be(Un autore inglese, il Doubale, opina


il

macchina per battere


il

grano usata

in Inghil-

rra nella pi

parte dei poderi

aument
i

di

un terzo

meno
Fra
1

prodotto della granicoltura).


agricoli

perfezionarti enti

quali possono avere

fluenza diretta nella coltivazione, non


enticare l'irrigazione,

dobbiamo
si

di-

nome
le

col

quale

indica tanto
il

operazione

di

utilizzare

acque correnti, quanto

mplesso dei lavori idraulici a tale oggetto necessario.


rantaggi che
si

ottengono dall'irrigazione delle terre


che
in

no
>n

tali

tanti

molli luoghi, popoli e governi,


dei pi

hanno indietreggiato davanti all'esecuzione


troviamo
gli stati
la

danteschi e costosi lavori.


>i

Fin dai pi remoti tempi

agricoli occupati ad incoraggiare

tali

opere, e
la

Bibbia stessa non

dubita

di atti

lire

celebre

fertilit
si

dell'Egitto alle sapienti ina-

zioni per cui

erano impiegate
della

somme enormi
Lo

ne!

strurre acquacondotti,
sasi
Ila

serbatoi e canali.

stesso

Mesopolamia, (lolla Babilonia, Romani, le idrauliche costruzioni quei popoli rimanendoci in parte ancora perfeltamte conservale. Ai nostri giorni e nei nostri paesi
della Gina,
e

Grecia

dei

[^listarono celebrit

lavori

compiti per regolare


e nel

il

terna dell'irrigazione nella

Lombardia
agi-ari

Piemonte.

Parlando
elle

di

perfezionamenti
avere

non possiamo
influenza nella

rei dal citare le

grandi piantagioni d'alberi, siccome

che possono
cui

non

lieve

teria di
B

parliamo.
il

Si

per gran tempo creduto,


al

fosse

un gettare

proprio danaro, od
la

pi che

lavorasse soltanto per

posterit fornendo di piante

5K

nude montagne l'esperienza per e la progredita agronomia hanno dimostrato che le piantagioni abilmente ed opportunamente condotte sono e pel crescente consumo del combustibile, e pel profitto che si pu cavare da un terreno imboscandolo quando esso non produce, n pu produrre frutto alcuno,
le
;

eccellenti speculazioni

per chi

le

fa,

e quand'anche

non

si

lavorasse che per la posterit, sarebbe sempre

meglio fare questo leggero sacrifizio anzich condannare un terreno ad eterna sterilit. Questi che abbiamo accennati sono pi notevoli ec
i

importanti perfezionamenti

indicati
i

dalla

progredita

economia
le

rurale.

di molti altri

non sono soli che tacemmo riguardanti gli emendamenti dei terreni,
Essi
le

concimazioni,

arature e

le

irrigazioni,

ma

che

per essere troppo


detta,
tracciataci.

affini alla

agronomia propriamente
dalla via

non potevamo toccare senza uscire

staremo per dall'indicare le cause che possono procurare ad un popolo le cognizioni pi


ci

Non

favorevoli alla prospera agricoltura, le quali rientrano


nei principii generali che

andiamo svolgendo,

e per

altra parte importantissimo l'accennare.

Primieramente condizione favorevolissima


coltura,
si

all'agri-

la predilezione di cui la parte istruita

ed
lfi

influente della nazione ha della vita rurale.


libere popolazioni di
tura, ed
i

Quando

Rbma

si

applicavano all'agricolcospicue famiglie


trae-

grandi cittadini e

le

vano gran parte dei loro giorni nella campagna, non isdegnando di condurre ad economia le loro terre, l'Italia agricola produceva pi di quello che consumava, e Roma vanta l'et dell'oro, della psosperit e
delle
virt

pubbliche e private;
la

ma quando
di

fu

di-

strutta Cartagine,

popolazione opulenta

Roma

stipandosi nella

capitale

e deliziandosi del lusso ur-

159

ano,

prese a
fu
la

schifo

la

vita

campestre;

quando

la

ritrazione

abbandonata
rovina
si si

mani

servili,

allora la

ecadenza e
igne, ed
il

diffuse

nelle

desolate

cam

governo

trov

costretto a proibire la

spoliazione dei grani e ad incoraggiarne L'importazione. Dalla Storia antica passando alla moderna, noi tro-

amo come
Inghilterra,

il

miglior sistema agricolo vanti appunto


la classe

dove

superiore della societ

ha

grandissima per la vita campestre. La conda causa che pu procacciare ad un popolo floda agricoltura, si un buon regime politico, il quale sicurando la libert dei cittadini ne protegga la prometea

edilezione

li

incoraggi a spargere sopra


i

il

suolo

le

cure

diligenti ed
ra fertilizza le
iludi.
iella

pi cospicui valori. La libera Svizroccie alpine, e l'Olanda le sue painglese,

La

libert
vi

come canta un poeta


le

di

nazione,

porla l'abbondanza; e

contrade
propriet

Gl'Inghilterra ritolgono di prodotti la cui

guarentita al coltivatore soddisfatto.

La terza causa che concorre


lo

allo stesso

effetto,

si

sviluppo della manifattura e del commercio. L'agricui


i

ltore
n

cerca

mancano o riescono difficili gli sbocchi, modi di facilitare ed accrescere la pro-

izione delle sue terre, perch riescendogli impossie lo

smercio dei suoi prodotti, pressoch non trova il tornaconto a moltiplicarle pi di quello che consumi
le

un paese. Mancando
ottano
Sta,
il

strade ed

canali

quali
colla

tutti

punti
si

del

territorio a contatto
di
il

coltivatore
e
gli

studia unicamente

spendere

co danaro,
Ditale

quindi

sparge

sul

suolo

meno

di

che

fattibile,

senza calcolare ancorach

spese di coltivazione
getti
ali,

si raddoppiano mancando di onde esso abbisogna, come ferri, ist riunenti,

ecc.

IV.
Parlando
delle

condizioni

topografiche

dell'Italia,

abbiamo
di

gi nella
la

prima parte del nostro lavoro, ac-

cennato come
vegetazione.

meravigliosa variet di temperatura

questo bel paese, ne cagioni una non minore nella


Considerata per nel suo generale carattere ed a

spetto,

la

vegetazione dell'Italia

si

assomiglia a quella

del mezzod della Francia, della Grecia e della Spagna

austro-orientale,

e
il

secondo l'osservazione del dotto


Boccardo,
(le

nostro maestro,
regioni
fa,

cui

opere abbiamo

poste ripetute volte a contribuzione) in quattro distinte


si potrebbe dividere la sua ftognosiao ftogra (cognizione o descrizione delle piante) 1 Sicilia

e Sardegna; 2 Italia meridionale; 4 Italia settentrionale.


Il

3 Italia centrale

primo
la

di questi

scompartimenti gareggiando

colle

terre tropicali,

coltiva
la

con successo

le

canne da zucil

chero,

carrobba,

palma
il
il

datteifera,

cactus funi
l'alloro,

o fico spinoso, l'arancio,


il

limone,

l'olivo,
il

mirto,

il
il

melogranato,
tabacco e
la

corbezzolo,

tamarisco
i

il

cotone,

cocciniglia;

mentre

pri
tratto
in

dotti

comuni come grano,


meridionale,
parte
i

vino, ecc., rivaleggiano con

quelli d'ogni angolo della terra.


all'Itali;

Per quanto ha
presentansi

dorsi

dell'Appennino,

che
sterili

ogni altra
nudi,
si

generalmente
di

ammantano

vaghe boscaglie nelle


tropicale

australi

regioni della penisola. Affine a quella della Sicilia


la

temperatura della
rivi,

Calabria;

il

calore,

molti

le

abbondanti rugiade,
vi

un suolo prodirigogliosissima
la

giosamente
vegetazione.

fertile,

alimentano

164

L'olivo,
olo,
il

il

tamarisco,

il

corbezzolo,
il

il

mirto,
il

il

guig-

pistacchio,
la

l'oleandro,
il

carubbo,
solcio,

palmizio,
il

rhammiss,
istagno,
il

phyllirea,
il

frassino della
il

manna,

pino

vi

ndo

alle

pioppo ed si succedono a scaglioni, dalle valli rimonpendici. Nei pi caldi luoghi sono boschi
il

gelso,

platano,

aranci e di

limoni,
a'

l'onda del Mediterraneo

si

ange mollemente
cotone
cactus,
i

piedi di queste selve fragranti.


in

vi

prospera come
capperi

Sardegna.
le

Le agave,

coprono sino

aride rocce del-

Lppennino. Interminabili foreste di quercie vestono nonti dai quali le Calabrie sono divise.

tanti

doni

di

quelle selve

sono l'asilo

Dio rimangono trascurati e neglettil del brigante e dell 1 as-

cino! Riguardo poi


nti,

all'Italia centrale,

la

profusione vegetale del

per lenti degradamezzod si fa ruen

ca

procedendo a settentrione, sebbene l'arancio ed limone si propaghino lino al golfo di Genova. Dove equa non manchi, coltivansi in tutta la media Italia
frumentone,
lino,
la
il

miglio ed anche
il

il

riso.

Il

canape,

canna,

capparo,

vi

prosperano vivaceo

mte. L'olivo nella costa


(risola,

orientale

adriaca

della

:za

giunge sino a Rimini; sulla occidentale, fino ed oltre, lungo le coste di Francia, sino ai
settentrio-

-enei.

n fine poi, chi non conosce dell'Italia


e la meravigliosa fertilit della

pianura subalpinoil

ibarda, cui specialmente applicabile


>.

salva

ma-

parens frugum...? Chi non ha ammirato sui colli iei depressi poggi i ridenti suoi vigneti? Ma se
la

regione del piano e della collina ci innalziamo 00 circa metri, tosto scorgiamo che quivi la vite non alligna; a compenso, noi traversiamo bosca-

462
glie di castagni, di betulle e di quercie.
il

A 900
e

metri
altri!

di altura

scomparisce anco

castagno;

dopo

300, perdiamo di vista anco

la

quercia. La betulla ci

abbandoner a 1420 metri

sul livello marino, ossia adj

un

terzo circa dell'altezza del


fino a metri

Monte Bianco; da quel


sola

punto

1800, una

specie

di

abete

mette propagine; al di sopra di quest'ultimo limite, niuna pianta arborea pi ci rallegra lo sguardo, ben-

ch le eterne nevi non si incontrino che 900 metri pi in su, cio all'altezza di metri 2700. Ma ove pi non vive l'abete, l'erte e solinghe pendici si amman
tano

ancora

di

rododendri e
elevazione;

di

rose

alpine
il

sino

2400 metri di

apparisce quindi

salice!

erbaceo accompagnato dalle sassifraghe e dalle gen-i ziane fin presso gli orli inferiori delle ghiacciaie. Ivi

scompare ogni traccia di vegetazione, tranne mesto lichene e l'umile musco.


borescente
si

solo

il

Tutti quei gradini della vegetazione arborea ed

aA

sempre di magnifici verdi tappeti smeraldini, formati di numerose specie di pt


vestono poi
dicolari, di genziane, di sassifraghe,
di eufrasie
tutte

smaltate da' pi vivi e diversi colori.

Non

ostante

questa

fertilit

di suolo,
il

l'agricoltura
1

italiana lungi

dall'occupare
altri

posto che le spelte-

rebbe rimpetlo ad
di

paesi certamente
il

meno

favoriti

dalla natura; fatto questo,

quale riunito a quell'altro

una

certa presunzione, di cui noi italiani facciamo


volta,

uso qualche

mista agronomo (1)


e nazione nella

determinnava un valente econoa levarsi recentemente con fieri


fa)*

accenti per far valere la verit e

rientrare privati

citandola in

modesta conoscenza di se stessa, ecpari tempo a quei miglioramenti che

(1)

Il

professor Cantori.

463

esso altri popoli


>ltura
1
').

formano

gi

il

codice

dell' agri-

Intanto

il

nostro Ministero di agricoltura, industria


isti-

commercio sull'esempio del governo francese, iva, non ha guari, una speciale commissione
ato riguardo alla
dati statistici

trin-

importanza di cjuesto scritto ed alla quantit che racchiude, noi crediamo fare cosa grata ai nostri

ile

le

portandolo tutto in questa nota, nonostante che il criterio col il commercio di importazione sia forse suscet di osservazioni, essendosi il chiaro professore dimenticato

venne enunciato

rare come
Fra

di

ae-

in quelle cifre siano

anche comprese le merci in transito

le molte illusioni, nelle quali si cullavano gli Italiani v'era quella di credere, che se il nostro terreno non era coltivato con Ila sapienza e quella avvedutezza che si usano in molti paesi del d d'Europa, era per lo meno tanto ferace da fornire abbondanza SPI prodotto: e che introducendo le raffinatezze agricole dell'Inghila. del Belgio o della Prussia, non si sarebbe ottenuto altro che fargli dere qualche cosa di pi di quanto ora gi ci sopravanzava.
Il

bel

l'Italia, era portato alio stelle senza alcun rimorso di coscienza. Si confessava di non essere to avanti nelle industrie, ed anche di non potere prosredire in ite, poich il libero scambio ci trov deboli e ci

tutti

uccise", mettenod agguerrite delle altre nazioniin agricoltura, si diceva, il primato della produzione ancora nostro'. Chi d. voi, o lettori, non ha diviso queste credenze? 'A che ste di una industria, la quale consumasse por un valore mag-iore iuanto ricevo dalla vendita? Direste, ne son certo, che galoppa verso la ruina, quando

ti! lotta colle industrie gi

forti

non

trovi

>reve
solo,

fcmpo

il

modo
il

di

ma

eziandio

spese col ricavo delle vendite corno trovare nelle vendite un soprappi che
le

pareggiare

a compensarlo delle fatiche.

Una

industria, voi direste,

e per lavarsi le mani,


ato

ma

devo lucrare,
all'ordinario.

traendo dal

capitale

non deve im-

un interesse maggiore

Or bene, che cosa direste, se fosse provato che le produzioni del 3 italiano non bastano ai bisogni della sua popolazione, e
21 milioni dovrebbero digiunare
)

die cosa

si

riduce
!

la

che i un anno? vantata feracit dei suolo italiano! Ecco

almeno dieci giorni

in'

dtro disinganno

Ma veniamo
mainare
il

al fatto.

In questi

ultimi

mesi ebbi Importunit

d'Italia pubblicato cura della direzione generale delle gabelle. Questo movimento, naturale, desunto dal movimento di entrata e d'uscita presso
'

movimeuto commerciale

del regno

le

dogane del regno

sia di

terra

che

di

mare, ed

il

movimento

164

chiesta per studiare l'attuale stalo dell'agricoltura


liana e

il;

proporne

gli

immegliarnenli.

Le
pure
di

tristi

condizioni dell'agricoltura nostra ingigan-

tirono siffattamente, che


agli occhi del

non poterono sfuggire nepL'attuale

governo.

ministero se
risultai

che

semplice transito tenuto separato. Da questa pubblicazione il movimento generale fu come segue
:

Import.

Espori.

Maggior im
282,028,016

1863
1864

11.

982,293,652
1,092,726,341

700,265,636
631,9-23,703

460,802.637

Questa differenza in pi per l'importazione sul commercio in gen< oomincierebbe di gi ad essere sconfortante. .Ma pi sconfortante ancora riesce, se prendesi ad esaminare soltanto le cifre che rapprerate,

sentano
1863
1864

il

movimento
il.

dei prodotti agricoli.

Eccovele:

Impuri.

Espori.

Maggior
229,8i

664,244,769

562,908,908
183,648,545
cio

101,335,861

713,508,218
riferiti ci

dati qui

provano varie cose,


che questa
differe

che

l'agricoltu

rappresenta circa due terzi del commercio generale, e due quinti cin
differenza
totale;

za

aument grand

dal 1803 al 1864.

poi da notare

una cosa importantissima, od che Timportazio

per ronto governativo, essendo esente da dazio, non figura nelle sui

dimtc cifre. Se vi figurasse, le nostre condiziooi risulterebbero peggioi Prendendo poi ad esaminare i diversi elementi della produzioi
agricola, saltano fuori altre conseguenze, tali da far venire,
dirsi,

come

la pelle

d'oca a cbicchesia.

Eccovi pertanto una


esportazioni nel
1863jft

coalizzata di confronto fra le importazioni e le nel 1864

Import. 1863

Fsport.

1863
ss.959,028
66
I

bevande alcooliche, olii, ecc. Frutta e legumi secchi e verdi


Vini,

L.

36,724,407

5,540,552
18,259,085
18.782.157

Carni fresche, salate, cacciagione, ecc.


i

9,0 10,400

1,269,381
10,025,964
10.73-2,

Bestiame
Pelli

(cavalli, bovini, ovini,

ecc.)

14,931.785
36,3*20, 76

298

Cane]

lino

20,083,224

18

Cotone

101,869,909

17,166,8jl
16

Une,
Sete

crini

peli

89,643,014
183,280,882

254,281 ,4fl

Biade, cereali! tarme

121,358,305
17,444 533

57,166,73111,873,69*
,''

Legnami

465
3

preoccup, e mostr un vivo desiderio di appiotare della pace per rimediare ad uno stato di cose mai divenuto insopportabile. Eppertanto sull'esempio

il

Ite

governo francese, nomin una commissione, perch, le opportune indagini, proponesse rimedi.
i

In.j

'

,,,-/_

1864
Vini,

1864

Levami
-

15,410,051
185,77]
93,841

Frutta legumi secchi

verdi

20,929,691

11,570757
1,621,840

17,130,801
14
'

598 99

8,466,634
7,713,991

dil

34,492,233
;; '-'

23,526,441
221,168

20,840,795
11,402,617

94,228,293

13,701,706
205,839 154

141,149,201
201 175,832

101,039

8,303

ani,
noi
s<

appunto

ohi, le frutta
ne! Tutto
il

n ci rappresentassero
si

una maggior esporta-

resto

bilancia in

perdita, cio Ja produzione infe-

gni.

86 ior

dettagli, dovetti durar fatica per ct iocredeva che l'Italia pei formaggi avesse una che la maggior parte del bestiame ci arrivasse vera n Turni n l'altra cosa. Nel 1864 si esport 770,640 in formaggi, e se ne import per lire 9,461
58
,.,

>er

pi di due milioni e mezzo che si spendono anche pel formaggio! riguardo al t* cosa trovai pel 1864:
Differenza in
Esport.
>n
pit,

tu.no

per lesi

>*>

mera

7,64
,
, ;

273

.ribuio

1,425^19 pel bestiame non

i,366
S

pagava dunque

alla

prender poco pi di un quinto in fronte dell'Austria. La Francia ce ne compera, e noi che manchino sul vendere, come se tutta Italia contasse
gi
tanti

conta

la

provincia di Milano.
nei diversi

Ora torniamo ad esaminare l'ultimo prospetto 30

466

Vasto
poste.

il

campo

di

questi

studi e di queste prol'agricoltura italiana

Le gravezze che opprimono

sono (a detta dello stesso signor ministro Cordova), maggiori di quelle che generalmente si crede al;

cune

di esse

non sono legittimate nemmeno

dai

bi-

che direttamente o indirettamente entrano nel commercio agricolo, ! fermiamoci ad una parte importantissima, cio alle categorie biade, cereali e farine. Il

movimento
Import.

particolare di questi articoli che importai


il

mettere in evidenza, sarebbe

seguente:
Esport.
L.

Maggior
L.

import..

1863

L.

1-21,358,305
201.175.83-2

57,166,731
39,616,810

64,191,574
162,499,022.:

1864

In anno

per

l'altro,

possessori del bel

adunque una bagatella di 113 milioni che i suolo italiano devono spendere per isfamarsi sino alla

fine dell'anno; sonoall'incirca6 milioni di ettolitri di

frumento che
la

ci
li

man-j

cano.

se poi

si

osservano

dati statistici degli anni scorsi e


si

awiJ

ciniamo a questi del 1863 e 1864, dei cereali tende a diminuire.

scorge eziandio che

produzione
6 milioni d

provare che

vi

assolutamente un

deficit di circa

ettolitri,

mi giover

di altri dati statistici,

confrontando

bisogni che

il

paese ha in cereali, colla quantit ch'esso ne produce. Avanti tutto necessario il dire, che il regno d'Italia nel 1864 tava dodici milioni circa
dai quali
di ettari in

con-]

terreni aratori con e senza vitil

fetto della rotazione o delle piantagioni

deducendo un te^o per tutta quella superficie, che per ew non produce cereali, si avranno

circa 8 milioni di ettari a cereali.


I bisogni del

paese sono i seguenti: Semina, sistema ordinario, ettolitri 2 allettaro, Per 22 milioni di popolazione a ettol. 3 ciasche.

ettol.

16,000.000

duno individuo Nutrimento bestiami

66,000.000
5.000,000

Distillazione ed altri usi

500,000*
87,500.000.

In tutto
Si

contrapponga ora anche la massima produzione di frumento che pu assegnarsi all'Italia di ettolitri 10 all'ettaro, e s; avranno

80,000,000.
7,500,000.

il

deficit riuscir

di ettol

con sufficiente esattezza a quella rivelataci dal movimento commerciale. Di che vivevano adunque 50 milioni d'abila qua! cifra corrisponde
i

tanti

che Vincenzo Cucco dice popolassero una volta l'Italia? In quei tempi impossibile immaginar- importazioni tanto rilevanti da altri paesi.

mi
)gni del pubblico erario. Talune leggi improvvide e
i

ancora abusi invecchiati han

tolto all'amministra-

ione nerbi e forze per rimuoverli.


itoriale e l'agricoltura sono in

La propriet

ter-

condizioni molto di-

erse nell'una e nell'altra parte d'Italia, e questa diersit

soventi

dimenticata

nei

regolamenti e nei

sterni di pulizia rurale, di irrigazione, di derivazione


elle

acque, di bonificazioni diverse dei terreni incolti,

itanto

l'economia silvana
effetti

affatto
si

disordinata, e

mesti

di tale disordine gi
le vie vicinali

fanno in pi d'un

logo sentire:

tanto necessarie al

mag-

ior sviluppo dell'agricoltura

fanno

diffetto,

il

credito
fatta

lanca, n pare avervi supplito la prova che


ella recente istituzione di

si

un credito
la

fondiario; l'istru-

ione delle classi

agricole ancora a nostri giorni in

ran parte un desiderio, e

condizione economica e

orale degli operai dell'agricoltura

non

ancora suf-

cientemente meditata e conosciuta. In tale malauguato stato di cose,


la

3gorie le molte e variate materie che

commissione ripartiva in 6 cahanno attinenza


specialmente

oll'incremento dell'agricoltura, e creava quindi altretinte sotto-comissioni incaricate di pi

onsacrare

proprii studi ad una di esse, cio:

^ai-

istruzione agraria; 2 alla pulizia rurale;


ito

balereloro atti-

agrario,
coli'
vi

ai

pubblici
5

lavori

nelle

enze

agricoltura;
ripeto
esposi;

alla

selvicoltura;
difficolt

al
di

Lettori,

che

durai

grande

a convincermi

uanto ora

vi

voltai e rivoltai

le cifre

per vedere, se a guisa

elle sacre carte,

volessero prestarsi a

meno

ingrate interpretazioni;

ma

on

ci fu

verso.

Dovetti

piegare

il

capo, ed ammettere che in Italia

industria

agricola,
la

presa in

hiaramente
eni rurali.
i

miseria in cui cadde

complesso perdente, come ce lo dice la maggior parte dei proprietari di

Eppure l'agricoltura sopporta gi da una ventina di anni maggior parte dei pesi pubblici, e la propriet che non ricava dal .olo abbastanza di che vivere o di che pagare L'interesse de: debiti he la aggravano, chiamata a far; de: prestiti .
'.

m
rapporto ira
coltura.
Il
i

dazi comunali e di

consumo

e l'agri-

programma

degli

studi

da

intraprendersi dalla

commissione francese comprende; 1 Le condizioni generali sulla produzione agricola, tenendo nota dell'attuale stato della propriet territoriale
della tenuta dei fondi, della trasmissione delle propriet,
delle contrattazioni agrarie e dei mezzi di credito;

2 Le condizioni speciali della produzione agricola

per conoscere
e di

vari processi

agronomici
diversi

in relazione*
di coltura*

alla rotazione agraria

ed

ai

metodi

produzione;

La circolazione ed

il

collocamento dei prodotti


trattati

agricoli;

4 u La legislazione, i regolamenti ed commercio in rapporto all'agricoltura;


5 Le questioni generali.

d'u

per
sia

rincrescevole
lo

che

in

questi

programmi a

dimenticato affatto
e

studio della condizione eco-J


la cui

nomica

morale dei contadini,

conoscenza

vaJ

rebbe pi che mai a far dare un nuovo indirizzo alle istituzioni che meglio conducono alla riformai

morale del contado.

chiudere

questo

abbastanza

lungo

capitolo

di

teoria e pratica agronomica, importerebbe forse l'enun-

ciazione di altre cifre.

Ma

fatta

ragione di tutte quelle


del ca-

che abbiamo

gi date,

non soltanto nel corso

el

ma si pure nella trattazione del paragrafo 4 secondo libro (pagine 159 e seguenti) e pi parcolannente al n 2, di quello stesso
itolo,

paragrafo (ragdi

uaglio di

sommario po^to questo capitolo, di esse cose avendo abistanza trattato altrove, e pi particolarmente alla
fronte a
igina
1,

crediamo numeri cifre. Lo stesso si deve dire per quanto ha tratto le bonifiche, paludi ed irrigazioni, che soliamo per spondere alle esigenze del programma che sequiamo >biamo ripetute nell'enunciazione del
ispensarci dal fare
i

latti

relativi

ai

terreni italiani)

una dupplicazione

210

(I).

ne

Da una recente pubblicazione de] sig. Denechaud sulle cqseagriuahane rogha,,,, che la produzione del grano valutata in 35 .ioni dettohtn allanoo; quella dei riso a oltre un milione e mezzo *na (e qui v, ha ,m,re Meramente perch da accurate neerche dal Casino d. Commercio di Vercelli, si rilevato che
e
di

quel circondario producono cinquecento cinquanta mila ettoTSO ahanno, e finalmente quella del grano turco a )8 milioni

le sole

raccolto

annuo medio
si

del

vino

si

porterebbe

eleverebbe a 26 milipui dettohtn

dall Italia per 25 milioni

ohe d
.

Hanno

di

canaoc
ettolitri

oliva

1, IIl I..U4.OU0

lai.

prodorrebbe nella proporzione di 1,000.000 Urr ,be PUre Per mil,oni dlklL di

di

formaggi; 40 milioni

di miele; per 5,330.000 kil. di seta brutta; per


di
kil.

>* **"**
720,000

di

pelli.
il

'agricoltura italiana

mantiene sempre secondo

citato autore, 1,006 000

0.000 capretti;
B

oltre tre milioni e ceotq mila bestie suine, ed oltre milioni e mezzo di pecore.
di

molte

queste

ra le quali

864) dalla quale

cifre concordano le pubblicazioni italiane sulla quella de, signori Corrent, e Maestri Annuario tta-

desumiamo pure che


:

il

"
Dita

ha,,a

raccolto totale dei ce-

s'

e,e

"-

ettolitri 74.634,889, e quello degli altri

agrari, qeali

castagne,

patete.

legumi,

e|i

e vino, ad etto-

470

5.

Dell'Industria manifattrice.

SOMMARIO.

1.

Importanza degli

elementi

l'industria manifattrice.
ripartiti
i

2.

singoli prodotti.

che compongono Gruppi in cui sona 3. Mezzi per promuoe

verla;

brevetti d'invenzione, propriet dei disegni


fabbrica, scuole industriali

e modelli di

fessionali e societ cooporative.

proJ

4.

Condizioni

generali dell'industria manifattrice in Italia.

L'industria manifattrice al pari, e forse pi che ogni


altra,

dovrebbe essere studiata dagli


gli

Italiani partico-

larmente sotto

Le scuole economia trattarono dell'industria manufattrice come di un genere di produzione il quale


innumerevoli suoi
aspetti.

tutte della politica

pi d'ogni altro presenta problemi, alla soluzione


quali, legato

dei

l'avvenire della societ.

Costretti qui
stati-

ad attenerci ad un programma essenzialmente


stico,

non possiamo svolgere


di

la

soggetta

materia con

tutta l'ampiezza di cui

sarebbe meritevole,
dare quelle

ma non
poche

stacifre

remo paghi sicuramente


che
le

pubblicazioni pi o
ci

meno
in

ufficiali fatte in pro-I

posito in Italia,
ministrare.

pongono

grado

di

poter som-i
i

Dopo
cola,

la caccia, ai

che nello stato selvaggio

la

sola

a provvedere

bisogni degli uomini, l'industria agri-o


e

compresovi l'allevamento del bestiame, la prima a cui essi si dieno, e per lungo tempo, l'unica presse^,
i

popoli nascenti. L'industria


in seguito
il

manifattrice

non vien^
il

che

colle

arti

che ne formano

compie-

mento ed

corteggio, siccome quella che avendo pei

471

peciale scopo di
lall'agricoltura,

modificare

le

materie

prime date

non pu naturalmente che seguirla, non nasce generalmente che primi progressi topo della civilt, e quando la poolazione gi numerosa abbastanza, comincia a sovrabhiindi
i

quest'industria

londare nei lavori dei campi.


ato qui di rifare
l'istoria

Non

per nostro corn-

dell'industria

manifattrice
di

he altrove abbiamo tentata, bastandoci qui


er

notare

quanto ha

tratto alla
lei
si

importanza

di

questa indu-

tria,

come da

debbano essenzialmente ripetere


la

benefzi dei centri di popolazione. DifYatti,


elle cose esige

natura

che

le

arti

quando
si

si

separano daldelle altre.

ag ricolti! ra,

si

riuniscano e

raggruppino insieme
le

vendo frequentemente bisogno


io

une

Da
per

l'agglomerazione delle case che costituiscono dapi

rima
uanto

villaggi,
la

poi

borghi e pi tardi

le citt,

separazione delle

arti dai lavori agricoli

non

a ancora perfettamente eseguita in nessuno, eanche dei pi inciviliti paesi d'Europa.


Si
;

forse,

chiesto

da taluno se questa emigrazione verso


che formano da prima l'accessorio

citt

delle arti

ei lavori

campestri, costituisca un bene od un male?

er nostro conto, ed

ammesse anche
altri

tutte

come vere

ragioni che
i

si

fanno da

valere per dimostrare

inconvenienti che possono nascere e sono nati di

tto dalle

agglomerazioni della popolazione rimpetto


benefzi

giustamente decantati

della

vita agreste,

teniamo che
istituisce
3l
il

la

separazione delle arti dall'agricoltura


di

punto
fa

partenza

di

quella
nazioni

divisione
civili

lavoro che

la

ricchezza delle
la

e
e

ha tanto innalzato
essa sia la

potenza dell'uomo; crediamo


la

prima condizione del progresso, anzi


bene
del

irte del

progresso stesso, e che per conseguenza


della quistione del

soluzione

male

di-

Ili

penda

dalla preferenza che

si

voglia

dare

allo

statof

di incivilimento o a quello della barbarie.

Del resto non


lenza,
rali,

si

pu negare che
la

lo

svolgimento
la

delle arti accresca lo splendore,


la

grandezza,

civilt di

un popolo. Amiche

delle arti libe-

come delle scienze positive di cui chiedono ogni momento l'aiuto, le manifatture contribuiscono, anche
delle

per mezzo
e materiale

comunicazioni
uomini,
al

necessarie

che essa

stabiliscono fra
di

gli

perfezionamento morale

un paese. una giusta idea della importanza che l'industria mani fattrice ha presa, e dell'inlluenza bePer
farsi

poi

nefica che essa esercita nelle societ incivilite, bisogna

non

arrestarsi

ad esaminarla nei

grandi opifzi
essa,

dei

centri industriali,

ma

avvertire

come

soggetta
si

pi che altra mai alla divisione del lavoro,


lisca in

ripar-j

un numero
il

infinito di

rami tanto da renderei


innumerevoli sue sud

cosa

difficile
si,

seguirla
il

nelle

divisioni,

che

signor Coquelin non dubita di


il

al

i'ermaie che sarebbe impossibile

clatura compiuta

ilelle

una nomenindustrie esistenti in un gran


fare

paese.

il.

La parola manifattura
zione etimologica, essa

non abbisogna
significa

di

dimostri

produzione manuale; anche il luogo dove indica inlesa in senso oggettivo e di forma o mutazione questa produzione, mediante

combinazione

di

varie sostanze,

si

eseguisce.

Lo scopo

oi

di

qualunque arie
la

manufattrice

quello di

composizione dei orpi naturali o per mezzo di forze chimiche o per lezzo d. forze meccaniche secondo che mutano la
la

llare

mo-

tessitura,

la

forma,

istituzione interna a quella esterna delle materie che


>ro
-d

sono

assoggettate; queste

materie poi derivano


da
quello ^

regno animale, da

quello vegetale, o

ineiale.

irpi

ferro, del rame dei arabo, dello sugno, ecc., nelle manifatture di' ter, glia, porcellana, o vetro; nelle manifatture di acido Monco, quelle di gas idrogeno e suoi

1 possono operare o sui meccanici, o sulle sostanze terrose o pietrose sui combustibili, o finalmente sulle sostanze saline me avviene nella fondita del

L * man, Iatture chimiche:

composti

in

quelle

del

petrolio, del

bitume,

dell'asfalto'

He man.latture relative all'imbiancatura e a tutte le re nelle quali sono usate sostanze saline minerali
sulle sostanze vegetali;

;enze:

;3

sulle sostanze animali,

come amido, zuccaro, olii. come gelatina, al-

mina, pelli, corna, ecc. -e manifatture meccaniche poi destinate a cangiare configurazione dei corpi ed adattarli agi, L,si della
8

agiscono:
Sulla
divisibilit

dei corpi;

come polverizzando
di

uhm),
tra,

elle, trapani, ecc.),

forando (con uso segando, incidendo (intaglio ecc.), dilacerando (cartiere, trebbiatori),

triturando

(macine),

di

pulendo

ia e smerigli in genere;, fendendo, piallando, torido,


si
il movimento d'una lama leggermente inclinata che rade superfcie specialmente lanose), distillando (tutte le razioni meccaniche del chimico), minando, ecc.,

fondendo (merc
e

orizzontale

ecc.

Sulla impenetrabilit;

come

torchi da olio,

da

474

zuccaro,

bilancieri destinati a battere moneta, a tra


le

sportare le incisioni, e generalmente tutte

macchini
vit

che agiscono
o idraulico,
rano Funa

sia sia

per
per

la la

pressione di un torchio a

pressione di superficie che

gi

sull'altra.

3 Sulla permeabilit;
tipografa, la calcografa,

come
la

filtri,

la

tintura,

1;

litografa,

ecc.

4 Sulla coesione;
battere
il

come
le

le

macchine o martelli pe
gli

ferro ed altri metalli.

5
velie,

SuW inerzia; come


le

grue,

argani, le

mani
tutt

puleggie, ecc., ecc.


flessibilit e
filare,

6 Sull'elasticit,
le arti

tenacit;

come

che consistono nel


ecc.,

tessere e feltrare
il

7 Finalmente sulla fusibilit


le fonderie,
11

come

getto di figure

ecc.

terzo congresso internazionale di statistica, temi


a Vienna nel 1857, adott

t<osi

una

classificazione dell

industrie manifattrici in otto gruppi


cipali cos
divisi:

omogenei

prin

1 Macchine; 2 Prodotti miner 4 Prodotti chimici; 5 Se non metallici; 3 Metalli;

stanze alimentari; 6 Prodotti

tessili;

7 Prodotti df

rivanti dalla modificazione di altre materie organiche

8 Costruzioni. Ciascun gruppo


l'infinito

si

pu suddividere a
j

secondo

che

si

voglia

considerarne Fappli

cazione ad un'arte o ad una industria da esso dipen

dente e contemplare
tuenti ciascuna

le

diverse parti di lavoro, cost


a

un mestiere

parte,

concorrenti

formare

i)

tutto.

475

Affinch

le

'importanza

industrie possano assumere quel grado di perfezione al quale l'odierno pro-

resso le predispone, riehiedesi il simultaneo concorso tre ordini di condizioni, naturali


i

cio,

economiche

legislative.

capacit e queste tenenze sono dipendenti anche dalle condizioni di terra di cielo in cui vivono gli uomini.
In tutti
i

condizioni naturali sono a riporsi anzitutto diversi gradi di capacit e le speciali tendenze delle verse razze umane. Queste
le

Fra

irah

differenze.
il

tutto
esi,
ri
.

tempi noi abbiamo esempi di queste naMentre nell'Asia antica splendeva suo fulgore l'indico incivilimento, e Chii

Babilonesi,

gli

Arabi,

Fenicii,

ecc.,

erano

at-

commercio, industriosi nelle arti, esperti nelagricoltura; in tutta la rimanente parte del mondo,
I

nel

eccezione forse, della costa pi settentrionale delgli

Unca,

uomini

si

mantenevano
ai

rozzi

e selvaggi.
sia

tentemente acconcio

resto la circostanza che

l'uomo caucaseo

pi

progressi industriali che

non

elio di razza etiopica, non abbisogna di dimostrale; che ghiacci del polo e deserti della zona
i
i

Brida

non offrano
terra
gli

ai

poveri Groenlandesi e agli abi-

ori della
i

del

fuoco

godono
da

abitanti

le stesse condizioni di dell'Europa centrale, si di-

Dstra

s.

Molte di queste differenze per possono venire attuate e forse anche allontanate del tutto dai proessi

della civilt, particolarmente per ci arda l'attitudine individuale; perocch se

che
i

ri-

governi

to sempre adoperati coll'educazione

con sa-

m
pienti ordinamenti civili a svolgere nei popoli le
lit
tisi

produttive ed allontanare
ali-i

gli

ostacoli

qua frapponen

completa esplicazione della produzione, nel

l'agricoltura nell'industria e nei

commerci, l'umanit

sarebbe certamente pi ricca

e pi felice.

E qui entriamo precisamente a constatare come in dipendentemente (almeno in molta parte) dalle con dizioni naturali ve ne abbiano di economi di e, le qua! non solo sono alte per s a determinare la prosperit industriale, ma giovano pure a combattere gli osta
coli

derivanti dall'inerzia degli

uomini

da

quell

della natura.

L'istruzione
il

l'educazione
e

tengono
pensa eh

nostro avviso
le

primo luogo,
di

quando

si

passate generazioni erano

tutte ed

esclusivament

allevate nella cognizione

lingue morte e nell'am

mirazione

di

equivoche virt
d'un
laboriosa

pubbliche e private,

nello studio della storia


alla paziente e

popolo

il

quale

avev

sagacia delle schiatte lavo


forte,
la

ratrici sostituita la

prepotenza del pi
vinti, si

ruilj
ali

il

saccheggio dei

trova una spiegazione

condizioni attuali del nostro paese impari a quel pri

mato
Fra

economico che
le

dovrebbe

essere

conseguono
per lezio*

naturale del suo perfezionamento politico.

grandi stazioni

che sulla via del

namento ha segnate l'umanit, trovano s bene ono-i revole menzione le civilt asiatiche, l'influenza de
cristianesimo,
crociale,
le
i

le

conseguenze, sebbene inavvertite,

dell*
i

risultati

delle grandi scoperte marittime,

rivoluzioni disposte dalla filosofia:


e
le

ma
il

le

battagli!
in

romane
secoli di

vittorie

di

Scipione
il

quale

dui

giorni di orgia soldatesca divorava


lavoro,

prodotto di qualtru

non

trovano
si

cose

si

insegnavano e

posto. Mentre quesiti proponevano alPammiraziom|


la storia del

ed

al

plauso della giovent,

vero progress

-"'do.

],

^meccanica,
en.e ignora*;
la

chimica, l'economia,
le

la

politica

i!

di

lingue

rive

eri, profoial
appendi
,"

Moria,

la fisica, la

geografia

-oziano.

MJ

'e

mondo greooe romanoaveva ^ole. Ai giorni che corrono


,1

inv

.en.,,,, :
;

ai

.,es,ooniln,eodifa re
(

ino tanto
1

abbisogna
e
lo

'Italia
il

con, n ci "ad

bonh

esperti agricoltori di

cose tnntd,

nostra e che la cognizione

'-no

falso

per

meno
gli

q educatori della vivente *eone Don le avessero insegnato ad inneggiare -J.mopoluao ed alla vn, repubblicana di Bnto " o ma avessero invece educata alla vi, apra! forse ante crude!, disillusioni di questi giorni ra te -.mento generale l] " ua raen lfica verso riduzione | j , re essmnale dimostra la zeri,* d, quanto a.fermo
le-a ignoranza. Se

apprezzamento dei fa! altrettanto pericolosi ,,a

>

d, mantenere all'altezza dei biinsegnamento, a allora gli Italiani ano eredi degeneri di quei maggiori illustri e potenti che nelle arti crusche 'e pi urc h -adusine lombarde, nei commeri di G nova

eua

al

governo

d! paese tale

'

enez,a

**.
2
'

co,

pi

gagliardi

po^

,e q a ", " Potentemente Vn'no* ranno 'in' lo svolgimento industriale, dobbiamo an ">ciet cooperative le quali possono avere

1 '

eCOnom,che

-opi

ben Amimi, cio la compera degli omretti no, ,, credito, o la produzione in comume

nquesiadel

resto lo scopo di
to
le

una societ co-

belle

Mn ,

,*

tWi.edioItkTT,

178

operativa, noi

comprendiamo
associazioni di

sotto questa

denominade-

zione

quelle

persone che uniscono

piccoli risparmi per costituire stinato ad un'azione collettiva

un fondo comune
.

essere Questa azione pu poi precisamente

la

com-

condizioni pi eque d pera d'oggetti di consumo a generali del mercato, qual quelle che non siano quelle nell'istituzione de condizioni si ottengono appunto tuf cooperativi appo i quali si provvedono

magazzeni

gli associati;

fondate nell o quella di banche popolari di prodoti depositi su credilo intento di accordare associati; gli fra mutuo manufatti o anche credito quello di modificare le rispettive condizioi

finalmente

mediante l'associazione nell del lavoro e del capitale


produzione.

Venendo

quali alle condizioni legislative le

posso

industriale ci P concorrere ad un buon svolgimento 1' leggi che tutelano corre anzitutto far cenno delle dei disegni e venzione industriale e la propriet potrebbe agg si due queste fabbrica. A
delli di
diritti speciali di propri gere quella che accorda letterarie ed artistiche. Quo agli autori di opere molta relazi di leggi che hanno fra loro

tre sorta

principii analoghi, funzion e che riposano sopra quella dei brevetti d nell'Italia nostra e portano, del 30 ottobre 1859; l'altra della

venzione, la data j quella del 25 giugno 18 priet letteraria ed artistica, ani nel momento in cui scriviamo
e
la

terza,

allo stato di progetto,

fu

presentata dal
alla

Ministeri

agricoltura, industria e

commercio

Camera

deputati

il

Per quanto contenteremo

12 dicembre 1865. riguarda la prima di queste leggi, nuovo trovi di notare come qualunque
il

autore industriale conferisca al suo

diritto di u

'11

suo profitto per un certo numero d'anni per d. domandarne l'autorizzazione a verno che la accorda, rilasciando un attesta* " privativa, dello brevetto d'invenzione La legge sulla propriet letteraria ed
lo a

u.a,

obbligo

Li
sta

ce
e

,1

dmtto esclusi

artistica

durre,

negli autori di

..produrre e spacciare le copie delle Toro e.terane che artistiche durante a vi a tarale dell'autore .stesso o pel periodo di quaranta ^ se autore cessasse di vivere

puoMicare

amo
1

Finalmenie
eh-,

il

sego,

"^ nVem n uJ J7Tpropriet.


usa. e di tale
Tali
!

progetto di legge sulla propriet sui d.segn, e modelli di fabbrica,

stabilii
d

'

6 reSC,u;ivo

sono unitamente a 'quelle


,

.pne a , genere,

altre che tutelano la a libert deg|i scambj

delle persone, ecc., le principali disposi ioni atte ass,curare un completo svolgimento industriale (

fjj

IV.
gl'ultima esposizione universale d. Londra a terza per numero
d'espositori
i

-189, e la quarta per


e "- 63(

qua.^!

l'Italia

numero

di

premi ottenuti

rsti'o'nd n
.

;-

ten

,0ni .P 0l,llche

St

COnfr ne e quali giacque per

,SUl(al

40

condizioni naturali che

hanno

favorevoli allo

svolgi-

amo
che

loro industrie. del loro commercio e delle da quella ricchezza Tuttavia l'Italia ancora lontana molti lavori pubblio ndustriale cui pu aspirare. I l'impiego d esigettero intraprendere, dovettero
si

parte ragguardevole dei

capitali

disponibili; un'altri

parte
stiti

non meno importante

fu rivolta ai pubblici pre"


le

per cui l'agricoltura e misero pressoch sprovviste

industrie

italiane
i

ri

di

uno

fra

fattori dell

produzione.

A compilare un quadro
si

no pubblicazioni incom riuscirebbe che compulsando


delle industrie italiane

....

plete e parziali. intende ora il do Ad un gran lavoro in proposito solo sono pos lui che a verno con tutti quei mezzi e prati teorica accortezza e con tutta quella sibili dnai quella ricerche dirette da cui si improntano le statisti! direttore dell'ufficio intelligenza del Maestri,
centrale.

provincia; ma toltoci Questo lavoro diviso per cominciamento fin dal 861 per ij esso abbia avuto Gioachino Pepoli, allora Minisi, ziativa del marchese

fu pe: e commercio, non e. di agricoltura, industria che salvo p vederne i risultati, dato fmo ad ora di Parma (1). quella di Bergamo e di

due Provincie, Non a nascondere che


tale sorta d'indagini
sia

le difficolt

incontrate

dovettero essere

numerosi!
che
1

per

la

tema

srta nei fabbricanti

investa

qualche zione potesse celare non totalmente con cui le popolazioni


diffidenza

fine fiscale, sia

per quo

1865 i. .lata 8 novembre s. avevano . provraoa trentuna f>-*H Torelli afferma ohe di perfett. ra entej >o furono tatuo iro or pubblici smurarne,,* o net,,.,. averne non potendo

,;

na

re^iooe

al

B.

MM I

Z L'ante

la

DOS. diliger

ire alla

vita pubblica sogliono accogliere qualsivoglia cerca statistica.

Intanto, a non volere trattare cose speciali, un rielogo generale delle industrie manuali esistenti nel bgno, non potr farsi che quando una
tale

pub-

icazione sar compiuta e

quando

la

conoscenza della

nsieme permetter la revisione e He parti. Per dare un'idea poi del modo con

rettificazione

cui tali ricerche ao dirette, e desumere da esso quasi in prevenzione, condizioni economiche della industria

fabbricatrice'

semplici arti e

mestieri

non

si

intendono corn-

isi)
atto
'

almeno relativamente
alla quantit

alla qualit se non ridelle industrie stesse, riportiamo

l'elenco di quelle

settembre 1862

che a termine della circolare dovevano essere comprese nella

>sifirazione della statistica in discorso, raltuie u filande e torcitoi, fabbriche

per la scarsatura e filatura del cotone, della lana, ecc. Fabme di tessuti di seta; (drappi, lisci, rasi, stoffe,
uti, felpe,

ecc.); di lana (panni, eacoperte, tappeti ecc.); di cotone (cam:h, ghinee, fustagni, bordati, tulli, veli, passali, ecc.); di lino e canapa (tele lisce, a opera,
iri,

nastri, galloni,

llanelle,

per

ecc.); fabbriche di fiori

finti,

fabbriche di corfili

i,

fabbriche di

ovatte,

tintorie di

tessuti,

iperie di tessuti, sartorie.

onde. (Gorami forti e sottili, cuoi verniciati, occhini, cartapecora, lavori di pelliceria), fabbriche uanti, di scarpe, di valigie e bauli, di finimenti ;avalli e da carrozze, di colla, di corde armoniche,
appelli

da

feltro,

di felpa.

Fabbriche

di lavori di

e di corno. verte.
1

Fabbriche

di

candele di sego e steariche.

482

mano ed al Lavorazione delle treccie di paglia a di paglia e di truciolo. telaio. Fabbriche di cappelli
di Lavori di oreficeria, argenteria,
gioielli,

di

ce-

sfilature.
'

Fabbriche
rasoi,

di

armi da
di aghi,
di

taglio,
spilli

da fuoco,
di

di

coltelli

forbici,

e oggetti

minuteria
di

di tele metalliche,

fili

e corde di ferro,

chiod
latti

e bullette, di utensili e ottone, di


di
letti

in

rame,

stagno,

zinco,

di

ferro,

di tubi di

piombo, fonderli
istru

bronzo (campane, statue, ornati). meccanici, Fabbriche di macchine, apparecchi


e

menti agrari

istrumenti di precisione e astronomia, e istil geodesia istrumenti di fsica, di Orologeria. misure. menti musicali, di pesi e
industriali,

maiohcH di vetri e cristalli, porcellane, da fioij vasi embrici, tegole, e terraglie, di mattoni, colf terra di e altri lavori stufe, tubi per fognature cai di Fabbriche di carte da giuoco, Cartiere.
Fabbriche

da apparati, tipografe, calcografie, fabbriche Laboratori di prodotti chimici,


vernici,
inchiostri,

litografe.
di colo

fiammiferi,

polveriere,

labbric

di sapone,

profumerie, Lavorazione dei legnami,

distillerie, raffinerie di

zucche

seghe

meccaniche,

briche di mobilia,

briche di carrozze. delle arringhe, dal Pesca del tonno, delle sardine, cofallo. Pescicoltui anguille di Cornacchie Pesca del

fra| lavori d'intaglio e d'intarsio, Carbonificio, Costruzioni navali.

Fabbricazione di
esportazione.
serve e cioccolata.
Brillatoi

vini,

aceti e liquori destinati i


di

Birrerie,

fabbriche

confetture

per

il

riso,

trebbiatoi e

mulini mecca^
l'olio.

per il gratto. Frantoi e torchi per Se lasciati questi riscontri vaghi

e generali, noi

oliamo penetrare

in quelle notizie

che

si

presen

483

minor presunzione
j

di

fallacia,

ativo al

latamente dal resto del movimento industriale, siamo grado di dare al lettore, quasi garanti della venta elle reative all'industria laniera, alla trattura della a ed alle societ industriali lasciate per ora, tutte dire che costituiscono un commercio di esportazione Ielle quah parleremo principalmente nel paragrafo

tuttoch osservate

Commercio.

e notizie relative alla industria laniera furono ile e desunte dai risultali della

nubuniil

esposizione
italiani,

sale di

Londra da uno dei


Sella.

giurati

*
.a

si-

(j.

\.

sua

a materia
itti,
i
!

pubblicazione per piuttosto una teoria che non una statistica


dell'industria

quando riassumendola, avr detto, che in genenostri industriali non possono ancora sostenere
straniera tuttoch le nostre lane siano stimate e prodotte in quantit notevoli, specialdalle

oncorrenza
to
ile

e toscanelane merine, lane inlediane, melts, crome*, e lane ordinarie, come la delta lana di Piemonte, di Lombardia e di Sar^a che abb.amo lane corte, bistose ed

province napoletane, romane


fine,

abbiamo lane

come

le

li

aqueUine ed a pettme, e che queste ultime sono specialte cercate dalla Francia e dalla Germania per la forza e robustezza e per la propriet che

hanno

cquislare una candidezza assai notevole, tuttoch le lane italiane abbiano in

generale

re

poco
di

atte alla fabbricazione

>ono ricevere un grado molto distinto di


a e

il difetto di dei drappi tini che

morbidi

follatura;

che
e

tutta

la
si

a mente
I

quantit

lana
in

prodotta dall'Italia
,

pu calcolare

ulioni di chilo*.

milioni di

produzione dei pannilana metri lineari, che valutati ad un prezzo


la

medio
di

di 6 lire al

metro,

60 milioni

di lire:

importerebbero un valore che per quanto riguarda tutti


laniera, noi
la

di altri prodotti dell'industria bene qualche specialit, come


Borgosesia per
le

abbiamo

sibdi^

casa Antonini

lane

ilate,

quella dei sigg.

Hok

per le stoffe misi" Fonzoli di Terni, ed alcune altre quella del si seta, lane e di lana e cotone e di e che finalmente gnor Campra di Graglia per i tappeti di Schio, de ostante le fabbriche del sig. Rossi
;

non

di fratelli Sella di Biella e


ticii

pochi

altri

pi celebrati opi

era vinta I nazionali, l'industria laniera italiana prodotti inglesi, francesi quella mostra universale dai svedesi, spagnuoli sassoni, prussiani, belghi, austriaci, lusinghiere tutte le notizie, non certo
3

russi,

avr date

ch'io'

ho trovato

in quell'opuscolo

il

quale ha

il

pregi

che possono aver indo! di passare in rassegna le cause Fiorenti nella quale tanio regresso in quest'arie, monde; al erano maestri ed i Milanesi del medio evo " mancanza di u:' Queste cause sarebbero: 1 La
i

centro industriale,

2 stibile e di capitali;
arti

chimiche

macchine nazionali, di combij Lo stato poco avvanzato dell meccaniche per cui non si hanno buoi
di

meccanici, ecc.; apparecchiatori, tintori, tessitori, 3J alcune altre minor ad altalena dei dazi doganali, oltre per abbandonare l'opuscolo del si(
volta banditori di una pj^ Sella senza farci a nostra di quel su notizia che troviamo a pagina 46

Non vogliamo

legrina

scritto (1), ed lo strano ed

indecoroso spettacolo

eli

olirono le

rifiutare nostre commissioni militari nel lo preferendo nazionale, prodotto linacemente il

pej

niero, per

modo

che, dice

il

sig. Sella

nessun fabb*

di fabbricare panjj cante nazionale appare pi capace


(1)
<;.

s
L863.

V.

<;.

Sella.

Biella Ti

J
y

Amosso

485
ei

soldati

>

per cui un
gli

rende

tutti

anni

la

ne notizie risalgono al 1804 sono ufficiali) tomo a quelle pubblicate sulla materia dalla
one
itte

da soldato a non sappiamo quali innstriali stranieri! Povero paese! Per quanto riguarda alla trattura della seta (le

gare il panno

valore di 10 milioni di lire strada dei monti e del mare per

ul-

fanno
dire-

di statistica negli
le

anni precedenti e riguardano provincie del regno.

Le
tali,

filande in esercizio nel

1864 furono 3904, delle

)re.
rlo

e 344 servite dal vaDelle 43,015 bacinelle in attivit, 24,347 seguil'antico sistema, e 19,208 il metodo

3560

metodo ordinario

moderno

di

m
r

mura. Sommarono 13,237

bacinelle rimaste nel inoperose, lacuna di lavorazione in fatto anche


le

estesa, poich nel nostro compito mancano


21

le

note

provincie del

regno.

Il

lavoro a vapore
a

ese

o4,979 giornate,

quello

commetodo ordinario

3,970 giornate, in tutto 208,949 giornate. La quantit dei bozzoli entrati in filatura stata di 251,803 miriagrammi, del valore di 09,152,618 lire.

Su quel complesso
stante

mgrammi) venne

met ci rea' (643, 798 metodo ordinario; il (608,005 miriagrammi) col metodo a vapore.
trattala col

di bozzoli, la

\nche da questo solo fatto, risulta la superiorit dei tema meccanico di trattura; poich malgrado la ferenza fra due metodi nel numero delle filande,
i

bacinelle in esercizio e delle giornate di lavoro! fila una copia di bozzoli e si ricava una quantit
le

seta

che

di

ia o l'altra
.a seta

poco differisce, sia che maniera di lavorazione,


di
la

si

consideri

grezza, principale prodotto

cotesta

in-

olia,
nti
il

raggiunse

quantit di 91,288 miriagrammi


lire.

pregio di 72,927,373

Ond', che tra

il

486

valore dei bozzoli, materia prima, e quello della seti

prodotto ottenuto, verificossi


lire
le

il

divario
i

di

3,774,75!

quali rappresentano le spese ed

filatori.

guadagni de Questi ebbero a contare inoltre sopra dij


i

versi residui della lavorazione, struscia, galettame,

ecq

pel valore complessivo di 2,700,000 lire.


Il

prezzo dei bozzoli stato in media per tutto


di L.

regno

55,

54 per miriagramma. La quantit de

bozzoli occorsi per ottenere


risult di 137,1

un miriagramma
tratta

di

set;

chilogrammi. La seta
al

ebbe

ni

valore di 798, 87 lire

miriagramma. Chi consider


raggiunti dalle
filature-

che

prezzi massimi sono


le

vapore, e che

ordinarie in vece danno prodotti d

seconda qualit, e per anche meno rimunerati, corti prender come l'utile proprio delle filande ordinari

non possa raggiungere quello conseguito


stabilimenti.
Tali

dai maggiaj

sono

state nel

1864

le

condizioni generali

dell;

trattura della seta nel

regno.
relativo alle ind

A conchiudere questo paragrafo


strie italiane ci

restano a dare alcune notizie riguar

danti le nostre societ commerciali ed industriali.


I

documenti cui attingiamo sono


si
il

ufficiali

e recentis

simi, siccome quelli che

riferiscono all'anno 1865

Converr premettere che

Codice

di

commerci
collettivo,*
il

riconosce tre specie di societ: in


partecipazione e

nome

accomandita ed anonime, non che le associazioni le associazioni mutue, e che le inve


stigazioni statistiche
si

riferiscono soltanto

quell
col

legalmente
leltivo.
II

esistenti,

escluse le societ in

nome

Regno

d'Italia

al

31 dicembre

1805 numerav

343 societ commerciali ed nazionali e 18 estere.

industriali delle quali 32

487
Jl

capitale

sociale

complessivo
delle

lanto

delle

une
lire.

manto

delle altre societ


il

sommava 2,392,627,400
societ

Rappresentavano
1,384,268,275
;slere.

capitale

nazionali
societ

lire,

108,359,425
che
si

quello delle

Vani sono
.2 estere),

lini

propongono
SS
quasi
di esse

le societ.

L'as-

icurazione e lo scopo di
a costituire
i

(76

nazionali e

cui Tondi sociali di 90,135,936

ire

concorrono

in parti

uguali

le

societ

nae

ionali e le societ estere (50

milioni

le

prime

40

e seconde).

Dicianove societ

di strade

l'errate,

tutte nazionali,

rennero costituite con capitali che per poco non ragil miliardo e mezzo 1,413,032,009 lire, e due terzi circa dei capitali impiegati tra noi ielle imprese industriali e commerciali. Trentadue societ di credito dispongono di capitali er l'ammontare di 406,118,800 lire. Una sola di tali

giungono
ier coi

ociet di origine straniera.

hanno svarialissime destinazioni capitali sociali per la somma totale di 483 milioni. >i questi 440 appartengono alle 199 societ nazionali 43 alle cinque estere. Quarantatre societ (delle 204 sovramenzionate) si ropongono l'industria mineraria, per le cui lavoraioni dispongono di 81 milioni. L'arte ceramica non a capitali sociali che pel valore di circa 174 milioni,
entuna societ attendono
68 milioni,
la
ai

Altre 204 societ

lavori

dell'agricoltura.

capitali cui fu assegnato tale

compito, ascendono a
richiesti

maggior parte

dai

lavori di

Tigazione (145 milioni contro 23 milioni che servono

ei

miglioramento delle varie colture ed al commercio generi agrari). Le industrie manufattrici ricevono npulso da 93 societ e da 104 milioni di capitali,

188

cos distribuiti;
lioni,

in pr' delle industrie tessili 21

delle arti

edilizie

31 milioni (di

cui

la

mia met

una societ estera); delle costruzion meccaniche 2 milioni; delle confezioni di vestiario ; di mobilia 918,420 lire, delle fabbriche di birra e di
circa spetta a

commestibili

milione e mezzo, dei prodotti chimici

44

milioni, di altre industrie diverse 2 milioni e mezzo.


il

Aiutano
capitali,

commercio 34 societ con 125 milioni di 28 dei quali pi specialmente applicati alle
Il

industrie dei trasporti.

giornalismo e l'industria
si

li^

braria, che presso le altre nazioni vive,

pu
di

dire,j

quasi esclusiva men le di forze consociate, fra noi non


riceve da quei fattori che 4 milioni e
pitali.

mezzo

ca-

L'anorniiiato la forma quasi generale delle societ.

Esso perci dispone fra


pitali sociali.

noi

di quasi

98/100 dei ca-

Le societ di assicurazioni e quelle delle strade feriate sono tutte anonime, senza eccezione. Due sole societ di credito, cui capitali non oltrepassano cumulativamente il mezzo milione, vanno in accomandita. Le altre per lo stesso fine con capitali ben pi cospicui (406 milioni) spettano alla classe delle anonime. Delle societ industriali e commerciali dii

verse ve ne sono, 154 anonime


le

50

in

accomandita;
soli

prime con 425 milioni

di capitali,

con

58

le-

seconde.
Noi manchiamo di notizie intorno alla parte realmente versata di capitali sociali. Le nostre cifre ri-

sguardano
versamenti

valori

nominali, e per
figurano

le

somme

dei

gi

effettuati

cumulativamente

con quelle dei

capitali

promessi soltanto.

Altra indagine venne dimenticata, sebbene essa pure

interessantissima, quella cio delle liquidazioni delle


societ avvenute in questi ultimi anni.

Fu un

andi-

189

vieni
ali

di

esperimenti
si

contradditemi,

attraverso

ai

non

.^eppe uscire senza cascare e ricascare, e

5r

senza storpiature.

ropositi sarebbe stato

)mia e di statistica, e

Anche solo il conoscere gli un importante trattato di ecosopratutto una lezione satu-

re per gli speculatori e per la pubblica opinione.

190

6.

Industria locomotrice e di comunicazione.


I.

SOMMARIO.

Dei mezzi di comunicazione e trasporto in

nere.

2.

poste e telegrafi.
fiumi,

Locomozione per terni: strade, ferrovia 3. Locomozione per acqua laghi. 4. Locomozione marittima e mo?l

mento

dei porti del regno e della navigazione

ita

liana all'estero.

latori dello

L'economia politica dice, che senza mezzi agevo scambio dei prodotti, la produzione non s farebbe o si farebbe limitata ed incompiuta; la pia tica, come sempre dimostra la verit di questo asserto paesi senza mezzi di comunicare con altri luogh e punti principali d'arresto su questa grani segnano strada del perfezionamento umano. Questo che vei
i
i

per
talia

tutti gli

stati, si fa in

special

modo

sentire per

l'I

nostra a causa della sua particolare struttura


I

chi

pareva gi a Napoleone
stato possibile,
al

peccare

di gracilit,

per cu
lbssi[i

avria voluto, se alla sua ferrea volont anche ci


tirar Sicilia,

Calabria e Puglia dentri


tutti

Tirreno, per darle cos un centro adattato a

punti della sua circonferenza.

ha aspetto e forma d'una stradi o meglio d'un ponte che dispiccandosi dal centri d'Europa si prostende verso l'Egitto ove il nodi Romani avevam dei due grandi continenti, e gi

Veramente

l'Italia

indovinata
testa

ed

avevano

saputo

trar

proftto

di

co-

complessione vitale
di

dell'Italia, seguiti
i

in ci dagl

attuali abitatori di

questo bel paese,

quali in questi
frasi eie averi
i.

primo rigoglio
senso

fortuna (per servirci delle

ganti dei signori Correnti e Maestri)


di giovent

non paiono
e

che per

le

armi

per

le

strade

191

In tale stato di cose, il rimedio atto agevole, che in poche

di

Napoleone

si

ore

si

pu

a forza di va-

lore percorrere quanto lunga tutta la penisola, he alle legioni romane e napoleoniche

via-io
dire

voleva

impiego
he
le

molte settimane e forse mesi. E intanto buone strade per terra rendono questo secdi

ato servizio alla strategia ed ai -avi-azione marittima si fa ogni

commerci
d

italiani

la

pi sicura

do elemento, per cui la condizione topografica he altre volte pot giustamente considerarsi
elle principali

suIPm-

dell'Italia,

come una

lorno sar la

cause della sua divisione politica, oggicircostanza che le permetter di aspirare

uovamente
Uri tempi.

al

primato economico

commerciale

di

Noi non crediamo aver qui bisogno di fermarci pi angamente a dimostrare l'importanza economica dei lezzi di comunicazione e trasporto, e specialmente
del
iu polente fra questi, cio della navigazione marittima, e sono cose note anche a

coloro

quali
i

non hanno

eanche imparato ancora a balbettare primi rudimenti della economia pubblica, epperci crediamo senza Uro di poter passare alla parte pratica
di

ma

questa ma-

relativa all'Italia nostra.

n.
I

mezzi

di

comunicazione
questo

e trasporto
di

per terra ab-

sognano
(Di

in

momento

qualche sviluppo;

a fatta ragione dell'attivit quasi febbrile, con cui in parte d'Italia si lavora ad aprir strade provinciali

m
e consortili, costituire

nuove societ di ferrovie, scavai] canali, gettar ponti e forare montagne, non che de( coraggio con cui il governo cementa e promuove \
strade nazionali e l'associazione dei capitali, noi noij

esitiamo a dire, che

tranno

farsi di

le cifre che stiamo per dare, p gran lunga minori del vero da un moj|e

mento

all'altro;

per cui

le

cifre stesse

vogliono

essere!)

prese con quella stessa riserva che noi usiamo nel darle.

Cominciamo con due dichiarazioni delle quali la prima riguarda le ferrovie e l'altra le strade ordinarie.
Relativamente
alle ferrovie

intendiamo dire che


d un
di

ci

pare inutile

di

venirne qui discorrendo, dacch qua


d'orarii di strade ferrate
sufi
i

lunque libriccino
fidente criterio

statistico delle

strade

stesse

e delle
coj

principali cognizioni relative a questo

mezzo

municazione
e
il

e trasporto,

la

lunghezza cio delle linee

tempo impiegato

a percorrerle. Per le indicazioni

degli altri ragguagli importanti sibbene, siccome quelli

che dimostrerebbero il movimento impresso colazione ed al commercio della nuova vita

alla cir*
politica,

pur

tuttavia

tistica,

noi

meno considerevoli, a rigor di teoria stamancheremmo di sufficienti documenti per

rendercene espositori. Imperocch se conosciamo bene una statistica del signor M. Devaux capo divisione dell'amministrazione delle strade ferrate dell'Alta
pregievole per
pel
le
Italia,

notizie

non
affatto

solo,

ma

pi che

tutto

modo con

cui

vennero queste raccolte


cognizione
;ille

e pubbli-

cate,

non abbiamo poi

veruna
nostre

di

pubblicazioni consimili relative


rate della

altre strade
le

fercifre

rimanente lialia, rimarrebbero parziali come

cosicch
le

indagini cui

abbiamo

dovuto limitarci. La seconda osservazione

si

che

le

nostre ricerche
limitarsi
alle

intorno alle strade ordinarie dovettero

493

rade nazionali, calcolate per anteriormente alla re3nle legge, la quale ha posto a carico delle singole
rovincie la pi parte di loro.

Queste strade nazionali occupavano nel 1863 una mghezza di 19,629,398 metri; un'altro milione e mto mila metri era in corso di costruzione; erano
progetto
altri

1,304,720 metri ed era tuttora sentito

bisogno

di altri

due milioni
noi siamo

circa.

Dai mezzi di locomozione per terra passando a quelli

comunicazione,
are
ai

lieti

di

poter

annunle

nostri lettori le pi complete informazioni re-

tive alle

poste

ed

ai

telegrafi dello stato,

dovute
il

ime

alla diligenza del nostro illustre

amico,

com-

endatore Barbavara, direttore generale delle poste, e altre al signor d'Amico reggente la direzione gelale dei
telegrati.
si

Queste informazioni cosi


Il

riassumono:

numero

delle lettere impostate nel


fu di

Regno

d'Italia

67,309,335, minore di oltre aque milioni di quelle impostate nel 1863 che saono a 72,543,346.
:lle

irante

Tanno 1864

Scem

il

numero

delle

lettere

Ile
ia,
I

antiche provincie, nella Lombardia, nell'Emilia, e Marche, ma crebbe invece nella Toscana, nell'Umnelle provincie Napoletane e nell'Isola di Sicilia.
i

pieghi sotto fascia ed

campioni

di

merci ebbero

vece un sensibile

stati nel 1863 273,527 e nel 1864 1,554,393 e cos 280,866 in pi.

aumento essendo

giornali e le stampe periodiche segnarono aumento, ed assai pi sensibile di impostazione primo anno, essendo stati di soli 45,327,810, e nel 64 invece essendo saliti a 52,522,653.
i

Anche
1

iro; esse furono nel

Le stampe non periodiche per scemarono di nu1864 di 6,311,270. Le lettere inesitate furono nel 1863 1,217,939, nel

494

1864 scesero a 865,005; in 263 di queste lettere, aperte a suo tempo secondo regolamenti, si rinvennero ogi

getti di valore o

documenti.
per
vendila di
francobolli
fu

Gli

introiti

fatti

nel

1863
I

di

78,890*922

lire e nel

1864 crebbe

a 84,217,928.

pieghi trasportati senza tassa furono nel 1864 di

27,232,262
cedente.
I

con leggera diminuzione sull'anno pre-

vaglia postali furono nel 1864, 2,975,203 per


di

un

valore

159,807,119,

05;

questa

emissione

frutt

all'erario un'introito di 928,180, 11.

facendo una proi

porzione fra
si

il

numero

degli abitanti e
abitanti,
7,
i

vaglia emessi

ha un vaglia ogni 7,31


I

quali avrebbero

spedito per ciascuno lire

33.

vaglia internazionali cambiati dall'Italia colla Fran-

cia

un valore
soli

furono pel solo 4 trimestre del 1864, 6503 peri totale di L. 400,294. Argomentando da questi mesi d cui pot essere raccolta la statistica, si|

avrebbe avuto in quel


2 milioni
di
lire.

vaglia fra l'Italia e la Francia

primo anno di emissione di un movimento di circa

Coll'amministrazione elvetica furono poi in tuttol quell'anno cambiati poco pi di sei mila vaglia esprit

menti un totale di L. 315,422. Le associazioni ai giornali esteri commesse all'am-j ministrazione della posta furono 5894, per un prezzoi pagato agli editori di quei giornali di L. 142,065.
II

totale poi delle lettere spedite all'estero,

sempre
fu-j

nell'anno 1864, fu di 3,835,408; e quelle ricevute

rono 3,985,719.
Tutta questa

somma

di affari fu sbrigata

da un per-

sonale di oltre 7 mila individui d'ogni categoria; gli introiti generali effettuati dall'amministrazione postai

furono di circa 12 milioni e 700 mila

lire,

ma

le

spese

495

ono

un

terzo

pi,

figurando

per

fra

queste

ese otto milioni circa di servizio postale marittimo

quale pi che alla trasmissione delle corrispondenze


)va
al

trasporto dei passeggieri e delle merci.


relative ai telegrafi

Le notizie
enti
:

sono pel 1864

le

se-

Un personale
8
uffizi

di 1,705 d'ogni categoria diviso in diede vita a 4,233,078 dispacci ricevuti e

ismessi sia all'interno, sia coll'eslero e sia finalmente

pino transito. La lungezza totale delle


tii

linee

telegrafiche sia ter-

nli

che sottomarine era di 13,986 chilometri occuun personale di manutenzione di 581 individui.
introiti

Gli
io

effettuati dall'erario

nazionale
lire.

pel

ser-

telegrafico fu di 5,263,
le

cendo
tto

questi despese d'esercizio in L. 2,394,893 e quella

933

Da

manutenzione in lire 940,255, restano di benefzio due milioni circa oltre ai servizi che il telegrafo

ide al governo ed agli agenti che hanno corrisponnza gratuita fra loro all'interesse della cosa pubblica.

XII.
Di
a,
i

fiumi e canali navigabili poverissima

la

peni-

siccome quella che percorsa in quasi tutta la lunghezza dall'Appennino e chiusa dai due mari, suolo troppo declive e in conseguenza corsi d'acqua ppo ripidi. Anche le riviere che calano dall'Alpi

*so

)bene menino maggior quantit d'acqua ed abbiano pi lungo, tuttavia non servono generalmente

r trasporti.

496

Ci

non ostante numerosi


ci

canali
le

atti

anche
la

alla na-

vigazione intersecano in tutte


penisola, e noi che
verarli
l

direzioni

nostra

siamo fatto carico di tutti nodove abbiamo parlato dello stato idrografcc
invitiamo
il

artificiale d'Italia nostra,

leggitore a volei
la

ritornare alla pagina

108 qualora

sua

memoria

avesse dimenticato quelle nostre parole.

non passeremo oltre, senza ricordare ancora come, quantunque la penisola nostra non abbia grari
Tuttavia

bisogno di cotesti
i

supplementi
lei

di

vie fluviali, poicha


i

canali veri e

naturali di
il

sono

mari

littoranij

pur nondimeno
subalpine e
le

corso del Po studiato e guidato, pole terrei

trebbe essere agevole via di comunicazione fra


venete.
i

Per quanto riguarda


bonda.
Il

laghi,

l'Italia,

come

tutte le

terre attorniate da grandi

catene di montagne, ne abj

Verbano o Lago Maggiore accerchiato dalli


il

gigantesca catena che dal Monte Rosa, pel Sempionej


il

Griso e

Gottardo,

si

collega

alle

Alpi retiche e

alle Prealpi
i

musalcine alimentato da molti tributari^ quali concorrono a rendere copiosissime le sue acquej

Un'attivo
si

commercio

di navigazione,
i

anche a vapore!

stabilito sulle sue rive, e

prodotti della pesc^

sono pure in quel lago di qualche considerazione, j Il Lario o lago di Como riceve le acque dalla dupplice catena della Valtellina; alla

met incirca delU|

sua lunghezza

si

diparte stendendo
i

un braccio
si

verse?

Como

e l'altro verso Lecco, fra


d'alti

due rami
ai

innalza

una penisola piena


la Vallassina.

monti in seno

quali giace?

possiamo dire le cose sovranarrate rei lative al Verbano. In pi modesta sfera troviamo il Sebino o lago d'Iseo alimentato dalle acque della Val Camonica, e il Bedi lui

Anche

4H7

co o lago di
urne Sarea.

Garda alimentatalo principalmente dal

Oltre a questi vi hanno laghi minori senza speciale fluenza sullo stato del paese, per si potrebbero cir quello di Varese, quello d'Idro, il Trasimeno o go di Perugia, il Vulsino e finalmente quello di Geno o Fucino. Nell'interno delle Valli alpine si con-

do

no forse a centinaia laghetti o stagni quasi tutti mori di un chilometro ma aventi una benefica inlenza sulle acque che soventi troppo ripide scosceni

da quelle alture.

IV.
Ma veniamo
micazione
e

alla

pi

importante

fra

le

vie di co-

trasporto.

Se l'Europa,

bench tanto pi piccola

da natura

favorita delle altre parti del


e se la civilt vi

aste tutte;

mondo, primeggia su ha messo pi ferme e

profonde radici, essa

mato

alla

,'nano e la

deve in gran parte questo mari e di golfi che la frastagliano in ogni senso. Questo pure
moltitudine di

segreto della prosperit civile di tutti i popoli posti riva al mare quali particolarmente i Greci, i Fenici, maginesi e le italiane repubbliche del medio

evo!

totale della navigazione generale

del

Regno per
'

trazioni di

commercio ascese nel 1863 a 42,5:30 timenti della portata complessiva di 6,786,381 toate. Di questi bastimenti e dei loro carichi
a

met

fu indicata all'approdo, la

poco pi rimanente parte

Dartenza; 1,300,000 tonellate in totale si devono olare per zavorra. Le nostre pi numerose reh32

498

zioni internazionali furono colla Francia; vennero posci


in ordine d'importanza le relazioni coll'Austria, coli

Gran Brettagna,

colla Turchia,

collo Stato pontifcio,]

colla Grecia, colla Spagna,

colla

Russia, con Tunisi]

coll'America, coi Paesi Bassi e col Belgio.

Le bandiere che

nostri porti salutarono con

magdi
l'el^

gior frequenza sono state, in ordine precisamente

frequenza, la francese, l'austriaca, la britannica,


lenica, la ottomana,
la russa,
la

la svedese,

l'olandese,

la

ionia,
ra-

spagnuola e l'americana; quindi pi

ramente quelle dello Stato pontificio, della Danimarca* dell' Annover e delle citt anseatiche. operanti furono nel detto anno 8694} I piroscafi 4506 in arrivo e 4188 di partenza. La maggior parte dei piroscafi sono di provenienza dalla Francia e di
destinazione per col. Fra
l'Italia e la

Francia v'hanno
costa
italiana

periodiche corse di
nell'Adriatico

navigazione a vapore, corse che

esistono

pure

fra

la

l'austriaca e fra
altri

Ancona ed Alessandria

d'Egitto. Cogli

paesi

non

vi

periodicit di navigazione, sebbene

vaporiere straniere,

specialmente inglesi,

approdino

nei nostri porti e ne partano spesso.


II

totale della

navigazione

di

cabotaggio

sali

nel

1863 a 197,772 bastimenti della complessiva portala di 9,838,515 tonellate. La quasi totalit del cabotaggio si fece con bandiera nazionale. Tuttavia su mille navi a vela ve ne furono 4 con bandiera estera e su cento
piroscafi undici recavano straniere insegne.

Per

la

pesca del pesce partirono 9480 battelli


quali
e

na-

zionali dei

8237 tennero

litorali

del

regno,

838
11

l'alto

mare movimento

405 andarono all'estero. dei porli del regno fu nel


si

863

sotto

ogni rispedo in aumento di fronte all'anno precedente.

Questo miglioramento

deve anzitutto

alle miglio-

499

He
i

condizioni politiche ed alle leggi die riconoscono

libert della

produzione
irono

e del

araggio con

cui

dal

uovi trattati di commercio;

traffico, e anche ai Parlamento sanzionati estesi mediante lo sta-

limento di nuovi consolati, i nostri interessi all'esro e finalmente resi pi ospitali i nostri porti con
pere
)lo

pubbliche,

le cui

spese decretate

salirono nel

in esse le istruzioni di 24 nuovi fari che esigettero altri 8 milioni. Nello stesso anno 1803 furono varati dai cantieri azionali 285 bastimenti della complessiva portata di 7,402 tonnellate; ed anche in fatto d'industria,
di

anno 1863

a 32 milioni

non comprese

istruzioni navali la statistica segna

un progresso.

ilta

Dalle dimostrazioni numeriche esposte sin qui, rievidente il progresso delle cose attinenti 'alla

)stra

marineria commerciale; progresso il quale deve fonarsi nella fiducia che queste forze gi inesplote della

nazione, costituiscano un fondo preziosissimo


d'ogni genere da cui travagliato.
agli

riserva e valgano a far superare al benedetto nostro


tese le difficolt,

Complemento necessario
arittime dell'Italia sono
:i

studi

sulle

relazioni

le notizie

raccolte per

mezzo

nostri consoli nei porti esteri relativi alla navigarne italiana all'estero.
I

inistero della marina,

documenti cui attingiamo sono somministrati dal risalgono al 1863 e riguartanto


l'indicazione
e

mo
ve

specificata
i

dei

porti

esteri

vanno
di

donde vengono
i

bastimenti
fatti

nazionali,

avigazione diretta) quanto


diretta,

della navigazione

quella

cio che

operasi

da

bastimenti

zionali, tra porto a porto estero,


teso, sia tale

sempre quando, ben


bandiera italiana.

navigazione
la

fatta sotto

Durante l'anno 1803

nostra bandiera nella navi?a-

zione esterna diretta ed indiretta, a vela ed a

500

pore nover, in arrivi e partenze, bastimenti 28,449, della portata complessiva di 4,711,089 tonnellate.

La Francia
la

la

Gran Bretagna,
e
la

l'Austria, la Turcha,

Spagna,

la

Russia

Rumenia

costituiscono
di

gruppo principale delle nostre relazioni marittime


navigazione diretta.
Nella navigazione indiretta
il

primo posto invece occupato dalla Gran Brettagna sebbene anche la Russia e la Francia trovino spesso comodo e poco dispendioso
il

noleggiare

il

nostro naviglio in servizio del rispete in ordine identico


i

tivo servizio marittimo.

Vengono dopo

per amendue
coi

generi di navigazione

seguenti
le

stati

quali

ab

biamo abbastanza frequenti


guay, la Grecia,
il

operazioni commerciali,

cio: gli Stati Uniti, la Repubblica Argentina, l'Ura-

Belgio e finalmente
di

il

Brasile.

minor conto diretta ec col Chili, col Portonel 1803 indiretta, abbiamo avuto gallo, col Per, col Marocco e colle citt anseatiche Se si paragona la navigazione del 1863 con quelli dell'anno precedente si ha per risultato un accresci-

Una navigazione nazionale

mento

totale di 1,070 legni e di


si

313,508 tonnellate
constatare in
au-

accrescimento che

gi

potuto
e

che prender sempr mento agli anni successivi maggior proporzione, se gli Italiani, smesse le guerriciuole interne e
i

fumi

di

certe educazioni

vuote

vorranno ricordarsi che


i

essi

loro interessi industriali e

devono sovratutto cercar< commerciali verso i qual


il

li

spinge

la fertilit della terra,

genio de' loro magessi

giori e la

posizione del paese per

occupato, chi
l'Europi

stando quasi ponte fra l'occidente e l'oriente, lo scah


naturale e l'emporio del traffico
fra
l'Asia,

e la parte settentrionale dell'Africa.

501

7.

Industria commerciale.

SOMMAHlu.

l. Importanza del commercio che ne aiutano lo svolgimento:

delle

istituzioni

(a) trattati di

com-

Camere di commercio, Borse, mercati e fiere: (e) Codici e tribunali di commercio; Pesi, misure e monete; (e) il Credito e le Han(b)

mercio e consolati;

cht-.

*2.

Teoria statistica del commercio.

3.

Sta-

tistica di

moTimento commerciale

italiano.

Nella chiusa di un trattato di statistica

il

quale sup-

pone

le

cognizioni almeno

elementari dell'economia
venir
la

pubblica,

egli

necessario di

dimostrando
operazioni,
farci

la

importanza del commercio, anzi


la

necessit pi che
di
le

importanza

di

quel complesso
lo

quali tendono,

mediante
altrui

scambio, a
la

avere una
di

parte dei prodotti

contro

cessione

una

arte dei prodotti nostri? Importa egli di dimostrare


che l'uomo ridotto
ai

prodotti delle sole sue forze in-

dividuali vivrebbe giorni stentati e poveri di tutto ci

che soddisfa

ai

bisogni
i

materiali

e privo allatto

dei
della

conforti morali

quali

sono pure tanta parte


ancora conveniente
di
tutti

(nostra esistenza? Sar


sulle

di ritornare

spiegazioni della
della

produzione concatenata e sui


nell'appagare

fenomeni

cooperazione

>gnuno, mediarle quella gran divisione di lavoro che si verifica nel darsi che fanno gli uomini a diversi
generi di

produzione,
naturali
e

valendosi
sociali
di

delle pi favorevoli

indizioni

ciascun paese? Che


tutti
le

un^i dall'essere improduttiva l'opera di


intermediari
iai
i

quegli

quali

si

incaricano di traslocare
di

merci

centri della loro

produzione a quelli

consumo

502
anzi quest'opera

altamente utile e proficua


quale

ai

pro-

duttori ed ai consumatori, e conseguentemente foriera


di quella generale soddisfazione
la
si

esprime,
cosi

ricordando come
posti in

pi

poveri produttori

siano

consumare ricchezze di valore relativamente immenso, e cerio poi fuori della possibilit di ognuno senza la divisione dei lavori, lo scambio dei prodotti, il commercio? Noi non lo crediamo. Cre-t diamo anzi che oramai siano queste cognizioni intuite da ognuno e che il disertare sulla utilit del com
grado
di

mercio, possa a giorni che concorrono, equivalere


l'opera di chi intenda

al-

pi lucente lo

con mezzi splendore del sole.

artificiali

rendere

Noi non
revoli

ci faremo dunque a ripetere gli innume argomenti che furono addotti per dimostrare
il

che l'industria commerciale, aumentando


prodotti,

valore dei

aumenta

la

ricchezza generale, poich avendo


utili,
si

valore le sole

cose

pu con certezza
si

asse-

verare che ad ogni maggior valore che

verifica, ri

sponde

piuttosto

ma verremo riepilogando, in omaggio anche alle traccie dei programmi che seguitiamo, le istituzioni che aiutano lo svolgimento del commercio, e che perci deve ognuno colle sue forze cercar di aiutare onde raggiungano il pi completo sviluppo possibile. a) Le principali di queste istituzioni, e quelle che si presentano immediatamente all'intelligenza di chiun que medili queste cose, sono fuori cribbio le vie di comunicazione e trasporto di cui abbiamo sufficit"
la

soddisfazione di un bisogno qualsiasi,

temente parlato nel paragrafo precedente. Ma queste


vie

16

presuppongono due

altre circostanze, senza le quali

esse diverrebbero poco

meno che

inutili;
i

cio la

brezza e la libert del transito. Se

mari sono
il

corsili

dai pirati, le strade infestate dai briganti,

commercio

503

on
li

si

stabilir,

o timido e riguardoso sar incapace

tutto quello
le

roduca
>ie'

utilit
il

sospinto,

svolgimento che necessario, perch che da lui si aspettano. Se ad ogni commerciante incontra una barriera,

in dazio,

biva
ico.

di

e peggio ancora una legge proiimportazione od esportazione, egli non si

una dogana

imenter

alle imprese ed Importa adunque che

alle speculazioni del

traf-

ogni Governo

pensi

alla

icurezza delle sue vie di comunicazione non solo,

ma

ancora a render possibile le grandi operazioni dei raffico, as>icurando ai commercianti delle altre naioni quella libert che egli desidera pei commercianti lei proprio paese.
V

questo provvedono
le

trattati di

commercio

e di
le

lavigazione,
ariffe
ei

convenzioni postali e telegrafiche,


internazionali,
le

doganali

leghe

monetarie e

pesi e misure, e finalmente tutti quei patti parti-

per cui due o pi nazioni si promettono ed ssicurano reciproci vantaggi commerciali e marittimi,
olari

cilitano gli

iliscono su

scambi delle corrispondenze private, staun piede di reciproca equit le tariffe

'entrata delle rispettive merci, facilitano le operazioni


el

monete,

commercio adottando un unico tipo di pesi, misure e finalmente provvedono a regolare diritti
i

doveri dei rispettivi sudditi all'estero ed a tutelarne

persone

?li

averi.

alla conservazione di questi diritti d alla tutela dei proprii concittadini, ciascun governo

Per invigilare poi

iole

elle piazze
lale

stranieri, e principalmente commerciali, un agente o delegato spechiamato console il quale ad un tempo uni-

mantenere nei paesi

ale incaricato di

adempiere

a certe funzioni

ammi-

istrative e giudiziarie verso gli abitanti del

paese che

uppresenta.

50i

Questi consoli

non sono a confondersi


o incaricati
affidate

cogli amba-|>(

sciatori, ministri residenti


tutti

d'affari, ai quali

sono

generalmente

funzioni

politiche

estranee alle qualit di console.

Noi non crediamo punto necessario di dar qui la statistica dei trattati commerciali che legano l'Italia
nostra alle altre nazioni, n tanto

meno

quella degli
quelli
i

agenti consolari nostri negli esteri paesi o di


esteri residenti in Italia, bastandoci di dire

che
le

nostri

rapporti commerciali sono ottimi appo tutte


civili

nazioni

che

il

Governo cerca
i

in ogni
si

modo

di stabilirli

-anche appo quei popoli


tenti

quali

mostrano pi reni-

ad entrare in relazioni commerciali cogli stranieri.


ci

Mentre

il

commercio

estero aiutato con queste

istituzioni,

altre all'interno

cercano

in
il

ogni

modo

di

appianargli la via nel

cammino

verso
ci

suo ognor pi

rapido

svolgimento. Fra queste

corre debito di far

parola delle Camere di commercio, d'arti e d'agricoltura.

Sono

esse corpi consultivi creati collo scopo di dare al


ai

governo ed
concernenti
agrari.

privati cittadini,
interessi

consigli, pareri ed aiuti

gli

commerciali, industriali ed

Nei diversi

stali

quali

compongono

l'attuale

regno
delle,
isti*

d'Italia, esistevano gi istituzioni

attuali

Camere
in

di

analoghe a quelle commercio, le quali vennero


Provincie
del

tuite

con legge del 6 luglio '1803 e funzionano attualtutte


le

mente

Regno tranne

in

quella di Novara
(1)

(1).

Siamo per

obbligati a soggiungi

La provincia di Novara dipende pe' suoi interessi agricoli e comj Camera di Torino. Non si saprebbe veramente trovar! una ragione della mancanza di una Camera di commercio e d'agricola tura in una delle pi industri e fertili provincie del Regno, mentre il solo mercato di Vercelli provvede di riso ed anche di grano buona parte d'Italia, ed il commercio e le industrie del Lago Maggiore sono al tutto
merciali dalla
-degni di speciali considerazioni.

505

che fino ad ora Futilit i queste istituzioni fu poco intesa ed apprezzata oich gli elettori che devono nominare i membri

ere,

in

omaggio

alla verit,

omponenti
iritti

tali Camere sono cos noncuranti dei loro ed interessi, che ultimamente una delle pi ricche rovincie del Regno, offriva in occasione di tali eleoni, il doloroso spettacolo di ventiquattro o venticinque

Manti su oltre
ie

iscritti! ben vero potrebbe muovere a buona arte degli Italiani anche per ci che ha tratto agli affari Diitici ed amministrativi, poich il pi delle volte le ne per le elezioni dei deputati e dei consiglieri delle

quattro mila
si

un

tale

rimprovero

ovincie e dei

comuni sono anch'esse

deserte,

ma

ro

non

meno pur troppo che non d segno an

>ra di

voler farsi grande quel popolo che mostra di

>n

comprendere l'importanza di questi fatti. Speriamo che la grandezza d'Italia non abbia a mdere da queste cose:
Dio
Il
ti

di-

vegli o

materna mia

terra

modo
i

poi con cui aiutano lo svolgimento del


le

comla
ri-

ercio tutte quelle istituzioni,


vinare

quali tendono ad av-

produttori

ai

consumatori, ed a facilitare
in

nazione degli

affari

grande col mezzo

di

un

yo comune in certi giorni ed ore determinate, come /iene specialmente collo stabilimento delle fiere, dei

srcati

e delle Borse dimostrazione.

di

commercio, non abbisogna masse


di operazioni

E facile

immaginare no mediante queste

le

che

si

istituzioni e lo stato

d'inerzia

esisterebbe in loro vece qualora esse

non funzio-

ner.
futilit loro
ai

luoghi.

Dove

per anche molto relativa ai tempi le relazioni sono poche e pochi

500
e

mal

sicuri o costosi

mezzi di comunicazione e d

trasporti ordinari, le fiere

hanno importanza maggiori


facile e
si

che non
il

l,

dove essendo in ogni tempo

sicun

trasporto delle merci e delle

persone,

stabilisci

a poco per volta quasi

relazione

una fiera continua cio uni non interrotta di scambi anche di quelli
fiera.

merci che sogliono costituire l'oggetto della


d)

Le contestazioni relative ad affari di commerci! sono soggette ad una giurisdizione speciale come g atti commerciali sono regolati da un complesso di legg e di regolamenti che non sono comuni alla generai lit degli altri cittadini. La convenienza di portare uni
certa sollecitudine nel disbrigo di
sigli queste
la

questi affari, con

leggi

questa competenza eccezionale


tutti,

quale per essere aperta a

non urta

nel di ri tu

di

uguaglianza in faccia

alla

legge, n crea privileg

di casta o di ceto.

Ci che profondamente distingue


ciale dal diritto civile,
si

il

diritto

comme^
rispettivi

l'origine

delle

massime.
Nel diritto civile generalmente il genio dell'uomi che ha intraveduti e regolati contratti ed i rapport
i

personali e giuridici.

Nel diritto mercatorio invece,


privati e la forza delle cose che

la

consuetudine
le

de

ha imposte

norm

consegnate nei codici.


I

tribunali di
in che,

comuni

questi

commercio digeriscono poi da quel compongono di legali o d si


leggi,

gente esperta nella teoria delle

mentre

quell
pratici

sono formati

di

commercianti conoscilori della

e degli usi commerciali.

L'esperienza per del passato nostro e di quello


altre nazioni,

non ha constatata
i

la

necessit di quest

tribunali eccezionali,

quali d'altronde funzionano so

507

miente
tri

in

un grado
circostanza

di giurisdizione,

mentre

tutti gli

gradi della gerarchia sono

:dinari;

questa

occupati da giudici abbastanza significante

-acchiudente una contraddizione, perch oi tribunali commercianti sono assolutamente necessari, ed al-

si doveva loro deferire tutte quante le sentenze qualunque somma e in qualsivoglia grado di giusdizione, o non lo sono, ed allora bisogna togliere ncongruenza di un sistema che smentisce se stesso

ia

fidando
lle

a'

giudici ordinari di 1

grado
le

il

disbrigo

contestazioni che

non superano

lire

1500; o

giudici d'appello ordinari, la risoluzione di quelle

mtroversie
risolte in
e)
Il

che superando questa somma, vennero 1 grado da giudici commercianti.

fenomeno fondamentale del commercio, lo non pu effettuarsi che mediante paragone, un confronto, una misura dei servigi ambiati. Di qui la necessit di un tipo al quale posambio
dei prodotti,

no rapportarsi le cose scambiate. Questo tipo pu esre una misura propriamente detta, un peso, od anche ia moneta qualora non si tratti pi soltanto della quand delle cose, ma della loro qualit, cio dell'entit n astratta di valore che esse possono avere secondo
itilit,

la

rarit

la

fatica

che costarono
variazione di

al

pro-

ittore.

Appare

di

per

s,

che

la

questi tipi

diversi popoli, e peggio ancora, nei diversi luoghi

una stessa nazione, causa di impicci e costituisce r se stessa un ostacolo a quella celerit e spicciala che deve essere propria delle contrattazioni corniciali.

Perci

si

senti

la

necessit di provvedere a
i

esto bisogno di
)ali

punti di
la

un tipo unico per tutti e tre prinparagone che sogliono servire negli usi
i

)rnalieri,

moneta,

pesi e

le

misure.

50K

Questo tipo
cisa

al

quale

si

accostarono gi buona partt


il

dei paesi europei, e verso

quale mostrano una de


popoli,
i

tendenza anche
il

gli

altri

quali

come

l'in
<

glese ed
il

tedesco non l'hanno ancora abbracciato,

sistema decimale che riposa sul metro, misura ch<

equivale alla decimilionesima parte della distanza da

polo all'equatore e che costituisce l'unit


si

alla

quah
quelli

riferiscono tutte le

misure

lineari,

mentre

di

peso trovano questa unit nel grammo, che equi

vale ad

minimo
che
e di

un centimetro cubo d'acqua distillata al su( di densit, e quelle delle monete nella lira un disco d'argento di cinque grammi di pese
in rapporto definito, per

un diametro determinato
con
il

ci tanto
f)

l'unit

ponderale che con quella lineare,

Ma
il

principale agente di prosperit

ciale

credito, col

commer quale nome intendiamo il com


un
capitale materia^
si fai

plesso di quelle operazioni che sono atte a sostituir^

un

capitale morale o fittizio ad

e certo,

mancando
Altri

il

quale, la
il

produzione non

rebbe

ha definito

credito

la

fiducia api
si

plicata alle relazioni di interesse.

Ma comunque

voglia esso circoscrivere con alcune piuttosto che con

non muta ed sentita edl apprezzata da tutti coloro che hanno la pi elemenj tare conoscenza delle cose del mondo. Anche il meno diligente osservatore avr avuto ini
altre parole, la sua essenza
fatti

agio ad osservare,

come

nel

momento

stesso chf

da una parte giacciono improduttivi quei capitali ch| un inesperto proprietario non sa o non vuole perai nalmente far valere, dall'altra stanno soventi inoperosi
molte attitudini e molte intelligenze per mancanza
capitali
tersi
di

da rendere produttivi. Se un terzo potr metqueste due,


e

ira

garantire

al

proprietario

l|

restituzione del suo capitale

non

solo,

ma

si

pure u>

509
icro

per l'iraprestfto del capitale stesso a chi sapr rio fruttare, costui avr determinato un triplice be-

1 l'interesse del proprietario; 2 il proftto ll'intraprenditore; 3 l'aumentata ricchezza di tutta societ.


Blzio;

L'aumento

della ricchezza pubblica poi

non

si

ar-

ster soltanto ai prodotti ottenuti dal capitale circolazione, ma sar pure determinato dalla

'o
<ii

messo quan-

capitali infermedii

si

che per potranno risparmiare.


ove non esistesse
il

la

presenza del crecapitale ruoil

In

tatti,

credito,
si

il

tano
ali

di

questo vasto mercato che


in quantit a

chiama
tutti gli

mondo,
ca-

vrehbe essere pari


esistenti,

altri

ed

ai

valori prodotti dall'attivit per-

laio,

ntit
e

o in altri termini, dovrebbe esistere in tanta quanta sarebbe necessaria a ciascun produtil

per retribuire

cione da lui usati

concorso dei due

fattori

di

pro-

capitale e lavoro.

)ra non temiamo di essere smentiti asserendo, che oniare tanta moneta non basterebbe forse tutto l'oro

argento esistente nel mondo, e che per conseguenza


?ociet

questi

dovrebbe essere priva di tutte quelle utilit metalli rappresentano indipendentemente

a loro coniazione.
fon nostro ufficio qui di passare in rassegna tutti
atti
'i

di

credito che

si

compiono nel commercio


istituzioni

di

lui,
i

tutte

le

tutti

titoli

che

lo

Qstra osservazione ai

che lo svolgono, rappresentano, ma limitando pi importanti di questi istituti,


i

banche ed
biglietti,

ai

pi accreditati fra

titoli di

credito,

ai

crederemo aver risposto allo scopo che ci )oniamo, di fare chichessia capace del movimento ,me cn e pu dare agli affari, questo possente fatindirelto di produzione e di ricchezza pubblica.

510

Le banche sono gli organi pi attivi di questi gran macchina del credito, ed ovvio come esse agi scono a guisa di una cassa di risparmi che raccogli
tutto
il

numerario

e lo presta continuamente.

Quando si formano questi grandi istituti, coloro eh hanno il denaro l'offrono, e di buon grado ve lo de
positano; quelli che ne difettano
stanza,
lo

chiedono a pre
gli

ben pi

facilmente

che se

uni

dovesser.

ricercare gli altri con perdita di tempo e mille altr difficolt. In questo caso le banche si possono asso

migliare ad una grande agenzia che forma un comod punto di contatto, e collo slimolo dell'offerta promuov
la ricerca dei capitali,

colla
le

opportunit della do

manda mette

in

movimento

somme

disoccupata

Cos avviene in lscozia, dove nessuno tiene presso e s il denaro, ma lo depone in una di quelle florid

banche che

si

organarono nel pi perfetto modo,


economisti approfondissero

prinq

ancora che gli ed il magistero del credito. Perci le pi piccole somra attirate dalla promessa dell'interesse si accumulali insieme, e mentre alla spicciolata non avrebbero a

le teorico

cuna

efficacia,
le

riunite,

giovano e

concorrono a
si

prt

muovere
Inoltre

pi colossali imprese.
c'

quando ogni somma, che


rispondere
In questo
ai

un luogo sicuro dove

poi

frutta subito e si ritira a piacimenti


p<

nessuno tiene denaro inoperoso nel suo scrigno


bisogni eventuali.

comincia a scorgere, con le banche di deposito mettono in continua attivit! denaro esistente in un paese, che non resta inoperos un solo istante, e ne aumentano l'effetto utile, qua

modo

gi

si

se fosse materialmente accresciuto.

talora dieci operai attivi lavorano pi chel torpidi artigiani, cosi una piccola somma in contino

Come

511

colazione
iirio

la

l'ufficio di

una gran quantit


di deposito, e,
si

di

denaro

e quasi immobile. Le prime banche furono


di

non par-

ire

quelle cliinesi,

la

cui origine

fa risalire ai-

anno 960

deli'E. V., sorsero in Italia e precisamente Venezia nel H5G, sotto il nome di MonteVecchio, Minutatosi poi in Monte-Nuovo e Monte-Nuovissimo!

L'alterazione delle monete, o a


lente, la falsificazione legale

parlar pi chiarache delle monete stesse soleva lare da principi e governi spudorati ed igno-

sul conio un valore nominale a quello intrinseco e reale dei metallo lato, unita all'altra circostanza di un sistema
riti,

imprimendo

su-

dore

momo-

ntano diverso in
iperioso
il

tutti gli stati,

aveva fatto sentire pi


i

bisogno

di stabilimenti
al

quali
il

si

inca-

casseio di facilitare
io

commerciante
al

disbrigo dei
si

affari,

mediante un tipo unico


le

quale

potes-

ro riferire tutte

contrattazioni.
i

Queste unit di tipo presentarono


bito dei Banco-Veneziano,
esistenza delle
i

certihcati di de-

quali dichiaravano
rispettivi

non
de-

monete
certificati

dei

loro

valori,

a la quantit e qualit d'oro e d'argento

stato

ntato.

Quei

trasmessigli da principio,

ediante trascrizione sui


ercio e preferiti alla

libri della Banca, e poi con mplice girata furono poco per volta accettati in com-

moneta stessa, avendosi facolt cambiarli con moneta della Banca stessa, impronte a pi equi principi, e di un valore nominale pari
quello reale.

A questa

circostanza che aveva determinata


si

la

crea-

rne del Monte-Vecchio

aggiunse

l'altra

derivante

un concorso
>tituto

quali consolidarono

ed economiche sempre pi la fama di queltramutatosi poi in Monte-Nuovo.

di circostanze politiche

La prima
nezia.

di

colali instituzioni
la

europee sorse in Ve
di
S.

Nel 1471

Repubblica

Marco,

esaust

dalle

enormi spese sostenute nelle guerre d'Oriente


invano
tutti
i

tentati

mezzi ordinarii per far

rifiorir

la finanza, ricorse finalmente all'estremo partito di ui

prestito forzoso sui ricchi.

Accord

ai

sovventori dell

Stato

una rendita, per guarentigia,


i

della quale costiti!

ipoteca sui pubblici beni. L'interesse pagato dallo Stati

era del 4 per 0/0; ed


nitisi

possessori delle rendite,

riti

in

Compagnia,
I

in

Monte,
i

dividevansi,
profitti

in

pr

porzione dei
imprestato.

rispettivi crediti,
certificati

del

capital
il

che

il

riconoscimento delle
tersi

somme
privati

governo rilasciava avute, potevano trasmet

e negoziarsi

tra

come qualunque

titol

fiduciario.

Dal

momento che

la

Compagnia

fu cos costituita

non lard

a trarre partito dalla propria

esistenza pe:

allargare utilmente la sfera delle sue operazioni. Esif

cominci a ricevere in deposito il denaro di chiunqu volesse a lei consegnarne, aprendo sui proprii re-istr

un credito

al

deponente.

Questi crediti sul Monte potevano trapassarsi in pa gamento come se fossero denaro sonante, merc d

una semplice trascrizione. Anzi erano naturalmentt preferiti pagamenti per banco-giro a qualunque altro per la fiducia che si aveva nella Banca e perch esofl neravano da tutte quelle minute verificazioni, cui sol toporre si dovevano le monete effettive. Per guisa ci
i

se uno,

il

quale

aveva un deposito

presso
il

la

Banc(

stessa, sui libri della

quale

sostituivasi

nuovo creditore
la

a quello dell'antico senza

nome def' che occJ

resse sborso effettivo di numerario, per la qual cos

Venezia era ad un tempo una istituzione tnanziario-erariale ed uno stabilimento commerciale

Banca

di

513

pi celebre Banca di deposito del medio evo k quella di S. Giorgio in Genova, fondala nel 1409. ?in dal 1148, per vero dire, la repubblica ligure tvendo falla vittoriosa guerra contro Almeria e Torla

Ma

osa in [spagna, e trovandosi quindi con un forf dis-

prodotto dalle spese militari, aveva lovulo aprire dei prestiti pubblici, alienando ai crelitori tanta parte delle gabelle ed altri introiti quanta
ira necessaria per soddisfare ogni conto erminato giro d'anni. Ma non bastando

ivanzo erariale

in
tale

un

de-

aliena-

ione a coprire tutto

il

debito,

il

Consiglio della re-

pubblica deliber di creare


1

sussidiario eguale restante passivo. In quella contingenza il nome dei

un mutuo

reditori fu daW Uffzio di assegnazione dei mutui infitto in un libro chiamato cartulario, d'onde deriv

oscia

il

nome
il

di

cartelle,

dato
fu

fra noi ai

titoli

di

)ndi pubblici.

Ogni

credito

chiamato
in

colonna, e

Dlonnante

creditore,

perch
la

colonna facevansi

registrazioni.

Ma

nel 1409,

bramando

repubblica di redimere

gabelle e

da

pubblici introiti (ino alla concordi una cospicua somma, radun gP interessati
gli altri
:

leuni di loro soddisfece del capitale; gli altri, in

molto

numero, costitu in una sola Gasa (o Monte), riamala appunto Banca di San Giorgio, assegnandole
laggior

obbligate gabelle quante bastavano pagare gl'interessi, a formare un fondo di riduzione i ammortimento ed a incassare inoltre un fondo di serva denominato il resto, che fu dichiarato inviobile.

tnta parte delle

tra le Banche di deposito, fu Amsterdam. L'Olanda liberatasi dal giogo agnuolo, sotto primi due Guglielmi d'Orange eniella

Non meno famosa


di
i

ava in quella via di prosperit commerciale che sotto


33

514
il

Gran Pensionano de Witt,

e sotto

Guglielmo
la

III,

Statholder, la rendette
ricca

poscia nel secolo xvn


era la

pi
fi

nazione d'Europa. Immensa

quantit di
afflui-

monete scadenti che da ogni pi remota parte vano sulle piazze olandesi, talch il valore del
viare
tiva

numeJ

rario subiva variazioni dell' 8 e del 9 per 0/0. Per ovai danni che da questa condizione di cose risen-j

commercio, gli Stati generali avevano creatq nel 1609 una Banca, ad imitazione di quelle gi esi stenti in Italia ed in Ispagna; e per propagare vieppi
il

l'uso dei nuovi

mezzi

di

credito,

stabilirono

che

le

lettere di cambio d'un valore superiore a 600 fiorini,

dovessero pagarsi in moneta di banco. E la Banca di Amsterdam fu ricca e potente infino a tanto che i
soldati francesi,

che

dall'Italia

esportarono milioni e
tolti

quadri e manoscritti,
gli

non ebbero

nei suoi scrign^

accumulati tesori.
floridezza dell'istituto olandese, indusse altre citt,

La
s

Olanda che altrove, ad imitarne l'esempio; e sor-i sero le Banche d'Amburgo (1619); Norimberga (1021); Rotterdam (1635) e di Stockolma (1668). Ma tutin

toch

grandissimi

vantaggi

quelle

instituzioni

arre-

cassero alla societ ed al commercio, le loro funzioni

erano per fino allora rimaste in troppo angusta cerchia. Esse non operavano, meno qualche eccezione n lo sconto delle carte mercantili, n l'emissione di
biglietti loroproprii.

Semplici casse di deposito, limitar vansi, (salvo qualche raro caso, come la suaccennata mediante i di S. Giorgio) ad agevolare i pagamenti valore model stabilit banco giri, e ad assicurare la
netario.

Le somme depositate nei loro scrigni


di

vi gia-

cevano improduttive invece

applicarsi

ad accele-

rare la circolazione e a fecondare l'industria. quelle Infatti l'esperienza non tard a dimostrare che

515

omme medesime soggiornavano se bancarie, prima che loro


i

lungo

tempo

nelle

proprietaria,

per

la

iducia che avevano nella Banca e pei

rovavano, ne

le

ritirassero;

comodi che vi laonde rimaneva sempre

m'abbondante provvista d'oro e d'argento nei forzieri Ielle Banche. Da ci li naturale lo indurre che queste stessero, senza pericolo di trovarsi mai allo scoperto, ropiegare una parte almeno di quei capitali, tenenIone in serbo una porzione soltanto, quanta cio fosse
astevole a far fronte alle eventuali
onenti.
i

domande dei deImitando allora banchieri privati, le Banche ominciarono a far lo sconto delle cambiali dei negoianti, ed aggiunsero cosi una nuova utilissima orazione a quelle che fin allora avevano esercitata. Ma questo primo passo ne rendette ben tosto necesano un secondo: l'emissione dei
filatore ed a
vista.
Si

biglietti
infatti,

pagabili al

riconobbe

come

fa-

ando l'anticipato pagamento delle cambiali in numeino contante, la sfera dello sconto rimanesse ineviibilmente troppo circoscritta, se pur non voleasi che
casse della Banca
te.
)1

Al quale inconveniente potevasi recare rimedio


dare
ai

non venissero

in brev'ora

esau-

imbiali,

privati, dei quali la Banca scontava le non pi sempre denaro sonante ma biglietti, ie la Banca prometteva rimborsare alla richiesta dei matori. Il credito di cui la Banca godeva appo il bblico, faceva s che quei biglietti rimanessero dunte un lungo periodo in circolazione pria di venire

rimborso.
Pi comodi a trasportarsi, che non la moneta effet'a, erano dai commercianti preferiti al metallo; e sicurezza di poterli quando che fosse, convertire denaro, faceva si che nessuno si affrettasse a doandare questa conversione. Per le quali cose

la

516

devoli che

Banca poteva operare sopra valori molto pi ragguarnon fossero le somme onci' essa era effettivamente munita. L'esperienza mostr che, ponendo
in circolazione
lire,

tanti

biglietti

pel

valore

di

300 mila

p.

es.,

bastava d'ordinario alla Banca una riserva


lire,

metallica di 100 mila

cio del terzo, per soddi-

sfare alle eventuali richieste dei portatori. Cosi accre-

scevasi la circolazione nel rapporto da


vasi

a 3, e face-

contemporaneamente il massimo possibile risparmio di numerario effettivo. Con questi principii, le Banche di deposito si trasformarono in Banche di sconto e di circolazione, la prima delle quali fu la Banca di Londra, fondata nel 1694 sotto il regno di
Guglielmo
III,

Statholder di Olanda, da William Patdeposito, di circolazione


le

terson, gentiluomo scozzese.

Oltre alle

Banche poi
altre

di

e di sconto,

esistono,

quali

hanno scopo
cosi

determinazione

speciale, quali quelle

dette

del

credito mobiliare, immobiliare od agricolo, secondo che


si

rivolgono pi specialmente a cementare

la

produzione
i

industriale e commerciale o quella agricola;


di sconto (comptoirs),
i

Banchi
di

quali

hanno per scopo


delle cambiali

agi
li

volare

ai

privati

lo

sconto

presso

Banca nazionale, apponendo una od anche due delle tre firme richieste a tale sconto; le Banche mutue che sono associazioni di capitalisti per operare tra
loro, dividendo
i

profitti

degli sconti; cosicch Tazio

nista della

Banca mutua,
si

mentre
del

in realt

paga,

al

momento che

costitusce debitore,

un interesse

figu-

rativamente pari allo sconto


trova poi in fine d'anno
il

resto del mercato,


par-

tornaconto della sua

tecipazione alla societ in forma di dividendo.

Dal credito fatto


cipal posto nel

quelle classi che tengono

il

prin-

commercio, dobbiamo passare

al

tema

517

pi umile,
lari,
le

ma non meno

quali

fecondo delle Banche popotrovarono nel tedesco Schulz il loro

(alileo.

mezzi:

Le associazioni tedesche funzionano coi due seguenti il danaro dei soci, l'assunzione dei prestiti asloro

sicurali dalla

comune
alle

garanzia.

Tutti coloro che

Banche del popolo, pagano in diritto d'entrata fissato in media ad un franco e nezzo ed una quota mensile pure in media di 30 intesimi, come avviene nelle societ di mutuo soccorso.
Il socio deve pagare le contribuzioni mensili indie abbia raggiunto una certa somma determinata

cogliono partecipare

lallo

statuto,
e
la

toccata
gli

la

quale, egli ha

dritto

ad un

mono,

Banca

presta colla sua firma tutto l'im-

>orto di questo

buono, con l'aggiunta anche di qualche enue somma. Se poi avviene che non sia sufficiente il redito che si consegue col solo buono, allora quando
si

lon
ei

voglia depositare
colla

un pegno,

si

aumenta la somma

prestiti

ome

firma di un consocio che interviene garante, ed assicura la solvibilit del debitori. Cos
si

oagistero di

il mutuo soccorso fra soci col questa firma di garanzia; chi l'appone er un amico o per un intimo conoscente, pu ben leglio che la Banca, conoscere se siano giusti movi per cui si chiede un prestito cos grosso, se utile
i
i

eramente

opera

sicuro ne sar
e vuole,

il

modo

dell'impegno.

Ognuno pu,
che
il

forma uono o compierla pi presto pagando grosse rate

versar

subito l'intera

somma

in

rmini pi brevi.

in

proporzione della
i

somma

dei contribuenti
in fine
di

che
ogni

dividono
sercizio.

benefici

dell'impresa

zo

Quando non

il

fondo

di cassa in certi

momenti

dell'eser-

sia sufficiente,

allora

si

ricorre

ai capitalisti

518

estranei alla societ, la

quale

gode tanta lama pella


in

sicurezza che risulta dalla guarentiggia

buon ordine dell'amministrazione, che


si

comune e dal modo agevole

ottengono
I

le

somme

ricercate.

si

prestiti si fanno generalmente da 3 a 6 mesi, ma prolungano secondo le circostanze; nel 1860, su 133 Banche, cinque soltanto li concedevano sino ad un anno. A svolgere compiutamente le questioni che al credito ed alle Banche si attengono, non basterebbe uni

volume apposito, stiamo paghi perci


commercio.

di questi

pochi

cenni, e passiamo a trattare della teoria statistica del

Il

movimento commerciale d'una nazione


il

uno

dei

dati pi interessanti per constatare

progresso o repi ac-

gresso della ricchezza pubblica, e

la

pubblicazione dei

documenti

relativi l'orma oggetto delle ricerche

curate delle amministrazioni.

Perch rispondano allo scopo, conviene per che elementi primi siano raccolti con molla solerzia, e siano adottate tali norme che ammettano il confronto
gli

del
il

movimento

di

un'epoca con quello d'un'

altra, che

lavoro infine sia omogeneo.

A tale risultato non si arriva che col tempo e quando una nazione conta gi un'esistenza consolidata. Accurate sono le pubblicazioni della Francia, accuratissime quelle dell'Inghilterra, e su quei dati si possono con sicurezza trarre induzioni e fare pronostici.

519

Annunziare come indispensabili simili premesse, conalidate con esempi di fatti relativi a Stati da lungo empo costituiti fortemente, equivale ad una dichiaazione ch'egli impossibile che il primo lavoro che
i

presenta in proposito riguardante

il

Regno

d'Italia,

ossa essere

un lavoro

perfetto.
le
i

Troppo diverse erano


ei

leggi doganali che vigevano

diversi Stati,

diversi

metodi
i

di

valutazione dei

ivori e diverse le

ossibile in

norme in tutti sensi, perch fosse breve tempo ed in mezzo a tante cure
risultato
si

itrodurre quella uniformit, che pure indispensabile


er ottenere
'uttavia
i

un

che risponda
fatto, e noi

alla realt.

qualche cosa

siamo

in

grado

dare soddisfacenti

risultali

che desumiamo da pubdi

licazioni ufficiali.

Prendiamo
tolo:

in

esame anzitutto un volume


del

cifre

ubblicato dalla Direzione generale delle

gabelle

col

estero iel

Movimento commerciale 1863.


vi

Regno

d'Italia col-

L'ordine delle materie

eccellente; le rubriche

ono disposte in modo da rispondere a un interroatono molto particolareggiato, e i prospetti riassunrisultati generali per chi voglia istituire vi offrono
i

Dnfronti di statistica internazionale.

Da prima,
doganale

le

venti

ategorie in cui
itte le

la

nostra tariffa

classifica

merci, vengono passate a rassegna tre volte,


il

er l'importazione, l'esportazione e

transito, distin-

uendosi

modi
i

di

trasporto per via di terra

per
clas-

a di mare, e
1

paesi di provenienza e destinazione.


i

seguito
a

tutti

dati

sono ripresi

nuovamente
il

ficati

fine di presentare

separatamente

nostro

Dmmercio

coi singoli Stati.

nota

la

differenza tra

commercio generale

e conci-

terei o speciale.

520

All'importazione,
tutte le

il

commercio generale comprende

di

merci che vengono dall'estero (o dalie colonie uno Stato) per terra o per mare, senza riguardo

all'origine loro,
l'uscita tutte

alla destinazione ulteriore


le

ed

al-

quante

merci, non importa se nazio-

nali o straniere.
Il

commercio

speciale invece

tazione le sole merci destinate al

comprende all'imporconsumo interno; ed


diritti

all'esportazione, le merci nazionali o avute dall'estero,

ma

nazionalizzate mediante

pagamento dei

di

entrata o altrimenti.

Pertanto

eguale

al

transito.

il commercio generale di esportazione commercio speciale (di esportazione), pi Il commercio generale d' importazione

il

si

compone

1 Delle

merci

sdoganate per consumo in paese

(commercio

speciale);

2 Delle merci in transito, di cui una parte, bench

piccolissima relativamente, trovasi ancora per via allo


spirare dell'anno, e figura poi nell'esportazione del-

l'anno successivo

3 Delle

merci entrate nei depositi


il

doganali,

che

ne verranno estratte per


vi

spedite in transito, o riesportate

consumo interno, ovvero quando proprietari


i

avranno

la

loro convenienza.
le

notisi

che

merci poste in consumazione in un


stesso,

dato anno, potendo essere prese non solo dall'importazione generale dell'anno
positi

ma anche

dai

de-

doganali dell'anno

precedente,

l'importazione

speciale riesce talvolta superiore

all'importazione ge-

nerale corrispondente.

521

ZZI.

Il

nostro commercio generale coll'estero (importa-

oni ed esportazioni riunite) saliva nel


ilioni di lire,

1863 a 1682
sulla

coll'aumento di 7,33 per cento


troverebbe raddoppiato.

>mma
isso,
11

dell'anno precedente (1568 milioni): di questo


in dodici anni
si

commercio

speciale

compreso nella

cifra

del

merale per 1536 milioni, e sdoppiato


enti,

nei suoi eie-

apparisce di 902 milioni all'importazione, 634

l'esportazione.

fa

egli possibile e verosimile

iportazione ed esportazione?

Sicuro, dir ognuno,

un tanto squilibrio

tra

meraviglia che
il

norate che
i

comperi pi che non venda? nostro paese eminentemente agricolo


l'Italia

una popolazione cos spessa, che un racmedio di cereali non basta al consumo? Che la ande industria incipiente fra noi? Che moltissimi ^getti manufatti dobbiamo acquistare dall'estero, men9 da vendere abbiamo un ristretto numero di materie eggie, seta, olio, zolfo, e il primo di questi prodotti ridotto da oltre dieci anni a meno assai della met?
tuttavia
Ito

Giustissime osservazioni.

Ma come

spiegare l'eccesso

importazione delle merci senza un'uscita equivalente

denaro? E potrebbe l'esportazione dei metalli pre)si

effettuarsi per parecchi anni su larga scala, senza

(terminare un ribasso generale dei prezzi? Che saibbe il contrario precisamente del fatto che ogni

prno
i

constatiamo. Imperocch

documenti
statistica

ci

man-

cno ora per dimostrare l'intero movimento del nuerario fra


l'Italia

l'estero:

la

doganale

ql

Regno non ne indica

l'entrata

l'uscita;

ma

iubitato che la tendenza, in genere, dei prezzi

non

522
al ribasso.

Oltre

a ci

la

Banca sarda

costretta

ogni anno ad acquistare dall'estero enormi

somme

di

denaro per rifornire


e

le

sue casse di riserva metallica;

se

di valori

anche non vogliasi ammettere in questo giro una prova irrecusabile che la nostra imporcomplica
coll'altra

tazione d'oro e d'argento supera l'esportazione, poich

una

tale quistione si

propriamente
la

bancaria, se non fosse talvolta intempestiva

diffe-

renza

di livello fra

il

saggio dello sconto

ammesso

dalla

Banca sarda a quello dei massimi mercati di capitali in Europa quistione che dette luogo ad apposita inchiesta, se non erro, nel 1858 una prova decisiva,' bench indiretta, si raccoglie dalla statistica del commercio esterno della Francia, che registra negli anni 1860, 61 e 62 importati dall'Italia in monete o verghe
,

d'oro e

d'argento

rispettivamente 59 milioni di
e spediti all'Italia

lire,

15

53 milioni,
e colla

73 milioni, 106
la

110;

Francia appunto

abbiamo

pi gran

parte del nostro commercio di metalli preziosi.


Ripeto,

come

spiegare quella differenza tra l'imporI

tazione e l'esportazione?
dotti, c'insegna

prodotti

si

pagano con
tesi

pro-

l'economia politica, in

generale.

Se comperate dall'estero, dice Pellegrino Rossi, con che cosa pagherete? Con altri prodotti esteri? Ma con
che avete comperato questi prodotti esteri? Con denaro? Come avrete ottenuto codesto denaro? Per mezzo del credito, di biglietti all'ordine o lettere di cambio? ritardare la quistione, non scioglierla. Conviene riportarsi alla scadenza delle cambiali, e quella
si

ripro-

duce intera: pagate o non pagate? Se pagate, con che pagate? In qualunque modo la quistione si volti, si
rivolti e si

sposti,

la

conclusione forzata

voi pal:

gherete con prodotti nazionali. Se date merci straniere,

perch

le

comperaste con prodotti del paese. Se

date

523

udi,

perch avete dato merci ai Messicani per erne verghe d'oro e d'argento. Se pagate coll'aiuto

il

credito,

un giorno

si

dovr

pur

soddisfare

agli
vi si

ipegni contratti con prodotti nazionali. Se non


lempie, non pi cambio

ma

fallimento, bancarotta.

Neanche
>n

l'ipotesi contraria

ammissibile.

Un paese

potrebbe avere lungamente un eccesso di espor-

zione di merci saldato in denaro, senza che la massa

numerario circolante, crescendo via via, innalzasse Drezzi di tutte le cose: ci che prima ottenevasi in mbio d'una lira, varr in seguito forse una lira e
1

Bzza;

il

commercio

di esportazione rallenter,

mo-

di languore, finch l'eccesso del metallo sparisca

Ha circolazione e i prezzi tornino bassi. Tuttavia neppure l'eguaglianza perfetta dei valori Ile merci entrate ed uscite potrebbe dirsi lo stato rmale. Tutti i paesi (per quanto ci sembri al primo nunzio paradossale) devono introdurre dall'estero, do importa sotto qual forma, un valore superiore a
e

Isllo esportato.
1

Perch? Per due ragioni. Le merci estere sono registrate alla nostra dogia col valore che hanno nel paese d'origine aumeno delle spese di trasporto sino alla frontiera nazioe e dei diritti doganali rare
e marittimi
al

che dovettero
contrario fguch'essi

per

via.

prodotti nazionali
di

r\o alla

dogana

uscita col valore

hanno

nostro paese;
Il
i|

negoziante

che porti
col profitto,

all'estero

per 100 mila


dall'8 per

di mercanzie,

supponiamo,

^to,

l(

comprer 108 mila lire di prodotti stranieri, o )rter a casa un tal valore parte in merci, parte in aro, parte in carte di credito... La carta di credito!
ci

^o

che

riempie

le

lacune

del

nostro bilancio
il

qimerciale, ci che effettua per ora

pareggio.

52

Ai

nostri
le

tempi

s'

trovato

un mezzo per non


n
:

pagare

importazioni

dall'estero

in

merci, n

in denaro,

Quando?
ressi.

con semplici promesse

Vi

pagher.
gli

Non
l'Italia

lo

so:

intanto

vi

servo

intela sua

che

fa debiti

per costituire

politica unit e fortificare le sue industrie e fa appello


ai

capitali

inglesi,

francesi,

tedeschi nelle frequenti

emissioni di rendita dello Stalo o di azioni di societ

anonime per

ferrovie, strade

ordinarie, canali,

boni-

ficamenti di suolo, cantieri,

istituti

bancarii, ecc.; paga


titoli

l'importazione in gran parte con

di

credito.
:

Noi diamo carta in luogo di denaro o di merci supponendo il corso della rendila italiana al 65, possiamo
acquistare per 65 lire di merci francesi od inglesi
pa-

gando annualmente 5
estinguere
il

lire

finch

tardi nipoti vorranno


il

debito nazionale. Certo non

Governo
d;

italiano che

domanda

Yarticolo
;

Parigi in cambio

cedole del
finibile di

debito pubblico

ma

per una serie inde-

scambi il risultato tale. Il problema si riduce pertanto a verificare se l'alienazione di rendita dello stato e di azioni di societ
industriali,

pareggi, o meno, l'eccesso d'importazione

indicato dalle nostre dogane,


tazioni di

numerario.

non compensato da esporN dovrebb'essere impossibile


il

calcolare con qualche approssimazione


all'estero.

debito

d'Itali?

Contentiamoci per ora

di osservare

che l'equazione
dodiri

ha pi d'una incognita: bisogna tener conto del contrabbando, che non viene ad iscriversi sui registri
ganali
;

bisogna fare una parte anche

alla

minore
di

ligenza degli ufficiali di dogana

scontrare quantit e valori di

quando merci non

trattasi

tassate,

come

sono quasi

tutti

generi di esportazione.
all'imporlazione,

Le

statistiche inglesi distinguono,

525
?li
I

articoli

esenti da tassa dagli articoli

imposti. Cosi

lettore posto

>er le

in avvertenza che, se non in gioco merci della prima categoria l'interesse del nela

goziante di sottrarsi alla gabella,

diligenza del rile

ncontro per
assate.
Il

esse

minore

assai

che per

merci

contrabbando! Chi voglia fare studi


il

statistici

com-

prativi trova in esso

pi grave imbarazzo, poich isalendo a pochi anni addietro, quando il sistema roletlivo e proibitivo imperava presso che

dovunque

suo splendore, quando era la politica uniersale quella di vendere soltanto e non comperare
fi

tutto

il

si

temeva come un cavallo


di ferro

di

anno, ogni tonnellata

Troia ogni pezza di che entrasse dall'estero

contrabbando
viste degli

incaricava volentieri di secondare uomini di Stato e far entrare le


merci

;nza che fosse costretta la


ra di

dogana

a registrare la sven-

quell'ai rivo.

Il

cardinale Mazarino soleva dire,

<sere la Francia
alla
)la

una monarchia assoluta temperata

canzone popolare; quest'era a' suoi giorni la manifestazione possibile della opinione pubblica. In tempi a noi vicinissimi s'avrebbe potuto parafiate quel detto, asserendo che il maggior numero gli europei viveva sotto un regime protezionista temprato dal contrabbando, essendo quest'ultimo sveniratamente l'unica rivincita del buon senso nel comercio internazionale.

Ora, sebbene

la

tariffa
la

doganale
tariffa

italiana sia tra le

miti in Europa, e ^applicazione sempre

convenzionale riceva
nostri trattati

pi

estesa pei

commercio,
|>me
diritti

il

contrabbando non

cessa di offrire

ecito lucro per diverse categorie di prodotti.


i

sic-

d'entrate sono in
di

generale pi

forti,

Insano su

un numero

articoli

ben

pi

conside-

526

revole che

diritti

di

uscita e di transito,

il

contrab-

bando nasconde una parte

maggiore

dell'

importa^
risi

zione che della esportazione, cosicch, per cotesto

guardo, lo squilibrio accusato dagli


troverebbe in realt
Pertanto
il

stati

doganali

Regno

supera di pi del
Ci

anco maggiore. d'Italia ha un'importazione che quaranta per cento l'esportazione.


che
gli

dorremmo
il

della fiducia

stranieri dimo-

strano verso

nostro paese ricevendo una tratta sulli

generazioni

avvenire? Fu un
tutte

tempo non lontano

da

noi (ed oggi ancora in paesi


grafia

meno

civili

che

la geo-

contiene

le situazioni
si

storiche

adagiate

nel presente), in cui

credeva non solo

fattibile,

ma

scopo unico e degno della politica commerciale d'una nazione, vendere molto e comperare il meno possibile,

una gran massa d'oro e d'argento re Mida della classica antichit! Ma che avveniva? Che la politica di tutti gli Stati essendo la medesima, il commercio lungi dall'ampliarsi e mantenere la pace portava la guerra: qualche tempo ancora, e non vi sarebbe stato pi che cambio di colpi di cannone; onde ebbe a dire il celebre Iluskisson: Se qualche popolo ebbe mai il brevetto d'invenzione
attirare in paesi

Eppure

la favola del

d'una politica cosi insensata,


sere spirata da

la privativa

dovrebb'
delle

es-

un pezzo.
di entrare nel

Ma

tempo

mare magno

cifre.
lire

Ecco un primo quadro indicante in milioni


esportazione, generale e speciale, per
di

di

l'importanza del nostro commercio d'importazione ed


le principali classi

merci nel 1863.

-jt

IMPORTAZIONE
Cenerai)
I

ESPORTAZIONE
[Generale

A-TKGORIE
DI MI

CATEGORIE
DI

MERCI

J\
ffini
.

183

gen. affini

254

Generi coloniali
B
li,

ir,
121

Acqne, be^
Frutti,

ecc.

semenze

66 57
19

fi.

affini

102

Biade, cereali, ecc.

Lan-'. crii]:,
letali]

Generi coloniali
. .

comuni

Pietre, terre,

ecc.

i)

Le
I

altre

catqg.

142

\;.e

982

Totale
del

700

Le sete sono l'articolo principale icio gregeie all'esportazione,


:

nostro cornall'

tessute

sione.

imporr

Ma non indugiamoci

^ne
1

su questa tabella, che potremmo induzioni altrettale. Come spiegarci, per esem'"" /; siano tra " pi importanti \ che esportazione nazionale, tinche non sappiamo
'

chela

egona cos intitolata comprende anche Ol Passiamo invece a considerare


pr commercio col l'estero.

maparcamente il
il

sai

a comunanza
ie
la

a connessila delle

delle marine, la contiguit creile terre industrie, spiegano abbastanza

Francia 6guri in prima linea nel movimento navigazione de' nostri porti, non tanto pel

numero

bastimenti impiegati,

quanto per

le

vantaggiose

dizioni di quella nostra navigazione internazionale,

528

nella quale

le

somme

degli arrivi e delle partenze con

carichi, son lontane dal pareggiarsi.

Pel regno d'Italia,

le

relazioni colla

Gran Bretagna,

prescindendo dal numero del naviglio, ma considerando principalmente la sua portala, tengono il secondo posto, con questa principalissima differenza tra

quanto gi osservammo nei nostri rapporti colla Francia, legni carichi provenienti di l, sono senza conche fronto pi numerosi dei legni che pure carichi escono
i

dai nostri porti per quella destinazione, e ci pel fatto

che noi tiriamo dalla Gran


prezzo, quasi tre volte pi Che pi! La Gran Bretagna,

Bretagna, a
di

ragione di

ci

che

vi

mandiamo.
gli

ove

guardisi

arrivi

non con carico, sopra un minor numero la Francia, vanta un maggiore tonnellaggio (proveniente dalla Francia, bastimenti con carico 4,437, tonellate 808,687, dalla Gran Bretagna 3,134 bastimenti, todi navi che

nellate 838,096).

Francia e Gran Bretagna fanno ora pi che mezza


la

navigazione nei porti

d'Italia,

e solo

dopo
di

di esse,

e di gran tratto

lontana,
I

non

fosse

che pel tonel-

laggio, viene l'Austria.


cio colla Svezia e colla

recenti trattati

commer-

Danimarca, contribuiranno non dubbio, ad animare invece comunicazioni marittime


languidissime.
Di maggior rilievo voglionsi considerare i nostri rapporti colla Russia, mentre tutte le nostre esportazioni

fin qui

per col solcano


stre

mari Baltico e del Nord, e le noimportazioni dal Mar Nero si dirigono sopra Gei

nova e Livorno.

Una navigazione promettente


tina.

all'Italia

la

levan-

Parlando

delie

nostre
la

relazioni

colla

Francia
delle

gi s'intendeva

compresa

navigazione con una


I

sue pi nobili colonie,

l'Algeria.

comandanti de

199

porti del

Regno non
,

ci

danno

scano,
al

ma
La

noiizie che

si

riferi-

nostri consolati all'estero

aio

vanno supplendo

peville

dei primi, e solo con Algeri, Bona, Piljptallo,

rante lanno 1863, in arrivo e di partenza, ttimenti della portata di 18,780 (ondiate.

Mostaganem, Orano, contessano du429 baperch

sebbene l'antica legislazione vigente .n Francia ponesse inciampi ai nostri rapporti marmimi coli' Africa francese, sia collo
stanziamento
sia

ci tutto,

di

dmtt, differenziali nel commercio

diretto,

divieto d. cabotaggio o col grosso peso tasi cola da ogni nave straniera

col

che

riscuo-

del corallo, prima che la convenzione franco-italiana

addetta alla pesca

nel altra d, Cosentina.


scatori della Uarberia
gli

riducesse quel peso alla met, tuttavia numerosi e deinteressi conserv l'Italia con una colonia la quale accoglie quattromila dei nostri nazionali nella provincia di Algeri, duemila in quella di Orano, e seimila
licati
Il

sono

equipaggi dei battelli


detto
il

Come se
oell Algeria,

maggior numero dei pecome italiani sono che navigano lungo le coste
italiani,

cabotaggio tra piaggia e piaggia

ameno .1 nannena

realmente, una mista detta africana, nella quale entrano omini e materiale italiano. Cos sopra 210 patroni W; e sopra 800 uomini di equipaggio, 700 sono nostri onnazionali. Dei 70 battelli onde componesi la ina-

e serbato alla bandiera francese; cionulnaviglio che lo esercita

mena

anzidetta, 49 escono dai nostri cantieri, la cui ivorazione crescer anche di vantaggio in conseguenza el recente trattato che riduce
di

molto

la

tassa

di

traduzione delle navi estere in quella colonia francese. rimisi pure, sede di altra numerosa emigrazione Hiana, stazione propizia
ai

nostri

commerci,
'

d ora s'aprono ospitali


3i

cui

le

terre

dellEeitto B

del-

530

l'Arcipelago, della Natlia, di Costantinopoli, e della Romania. La vicinissima Grecia e le Isole Jonie, le
vaste e ricchissime regioni soggette al Soldano, che coll'immenso meandro delle loro costiere, ricingono

pi che mezzo Mediterraneo, mantengono colla prospiciente Italia relazioni marittime assai frequenti.

Ogni cosa insomma pare predisponga la penisola nostra a quel grande avvenimento, per cui verr aperta un'altra foce al mare, che gli antichi chiamavano interno, e l'India

verr di
il

tanto

avvicinata

ai

nostri

porti dell'Jonio, che

navigare da Taranto a
di quello

Bomda Ta-

bay,

non parr pi disagiato viaggio

ranto a Londra. La maggior parte delle merci italiane che servono

consumo della Germania, le vengono da Brema e da Amburgo, per l'agevolezza di navigazione che quei popoli hanno col Mediterraneo. Anche le merci che lo Zollverein spedisce alla volta
al

d'Italia,

ove

si

eccettui

forse

l'acquavite,

prendono

quella via.

per dubbio che

codesta corrente del

commercio possa mantenersi, allorch tra l'Italia e la Germania superiore e centrale, divenisse per mezzo
delle ferrovie interprete e mediatrice la Svizzera. Sebbene la costiera dell'attuale Stato Pontificio non

corra che breve tratto, pure su di essa si compiono quasi tutte le nostre operazioni commerciali con quello
stato.
Il

difetto delle altre vie di

comunicazione e

le

un governo antinazionale, non valgono a separare l'Italia da Roma, n questa dalla madre patria. Il mare non cessa dali'accogliere ospitalmente i prodotti dei due paesi, offrendo l'opportunit ad una
ritrosie di

navigazione, che per importanza la quinta nei porti


del Regno.
Affinit di razza e

comunanza

di

mari favoriscono

1 i

nostri scambi colla Spagna, al cui incremento varr azione del tempo, mediatrice

...

531

due governi

d'ogni malinteso fra

e fra

due

paesi.

svjs
Recenti

Meglio auspicate relazioni abbiamo col Portogallo - iegan simpatia di poii e : p

p"-

mente pel nostro. Anche con Montevideo


stre

solidi e progressivi legami abbiamo colamericana. La lotta che ferveva col funesta per quasi tutto il commercio europeo, non lo fu egual-

ma

Unione

Buenos-Ayres

frequenti ragioni di traffico, mantenute da colonie no-

ha

l'Italia

che per piccoli risparmi profondono su quelle ornane terre il lavoro delle
braccia e
i

tesori dell'in-

chiudere convenientemente
relativa
al

parte

la trattazione di

questa

dai

importerebbe forse, continuando la citazione dei documenti ufficiali ai quali ebbimo ad attingere, passare in rassegna e venti classi in cui furono ripartite le merci costituenti il traffico nostro. Ma le cose dette parendoci sufficienti, non volendo per altra parte uscire

commercio

italiano,

ci limiteremo a loro riassunti speciali, l'importazione e lesportaz.one delle categorie minori che, come ibbiamo detto nello specchio posto a

Iimm

delle

nozioni

elementari,

indicare

ne.

pagina 527 coU.tuiscono un totale di 284 milioni d'importarne 142 d esportazione, pregando lo studioso a ricorche rimanenti 647 milioni d'importazione sono

re
|

approntati da queste sei principali enen affini; generi coloniali;


generi
affini;

categorie, sete e

biade e cereali; cotone

lenire
[rinati

crino, ecc.; metalli comuni557 milioni della principale esportazione sono prima dalle sete pure e generi affini, che come

lane,

532
si

detto,

stro

commercio; bevande ed olii; dai


tre,

costituiscono l'articolo principale del nopoi in ordine decrescente dalle acque,


frutti

semenze; dalle biade e


e

cereali; dei generi coloniali;


ecc.

finalmente dalle pieriassuntivo di

Dopo
il

ci,

ecco un quadro

tutto

quanto

nostro commercio: con questo specchio

paziente lettore, persuasi di avere ci congediamo dal conscienziosa. fatto opera se non utile, almeno

COMMERCIO GENERALE
Pubblicazioni
ufficiali.

D'ITALIA,
1863.

Anno

importazioni:
MERCI

Milioni
di
lire

emigliaia]

ESPORTAZIONE

Milioni e migliaia
di
lire

Acque,
ed
!

beyande
36,700
88,000

olii

Coloniali, medicinali, prodotti chimici, sale comune, ecc.


Frutti,,

134,900

19,839

semenze,
5,540
18,259
18,528
li, 908

foraggi
|

66,677

Grassina (burro, formaggio, ecc.)

Pesce
Bestiame

9,269
10

Pelli

36,326
lino, ecc.

16.723
18,834

Canape,
:

80,083
101.869

Cotone, ecc.

17.116

Laneepannilana
Seta,
1

89,683
183,280
121,358
17,444

0.132
254,281

Cercali

57,166
11.873

Legnami
,

Carta e

libri

6,589

6,685

Armi, macchine,
mercerie,
corallo. orologi, cappelli di paglia, ecc.
Metalli
r >r'.

52,700
66,312

21.006
8,583

comuni
argento
e

pietre

preziose
.

1,897

M
\

u mi

pietn

fossili

22,103

4i.;:.i

ascetismi, vetri,

ci istalli

13,385
14,340
' 1

0,840
3,419

Tabacchi
35

DICE PER PARAGRAFI


DELLE MATERIE

contenute in ,,,,

,,,

KoW

Prefazione
NOZIONI PRELIMINARI
generale della statistica
.sua origine

Principali scrittori stranieri

'

'

LIBRO PRIMO
STATISTICA GENERALE

Capo primo

Statistica

Santifica

$0

** ZLiS ;"iSr
;

e di leggi fisio, 24

27

E?

su
.

"

lUl1

"

-;.

R
,,,,, ;

58fi

Capo Secondo
Dei metodi con cui
tistica
si

--

Statistica Tecnica
gli

raccolgono

elementi della stapag.


.

38

Sindacato che deve esercitarsi sui medesimi Come voglionsi coordinare ed esporre dati raccolti
.

43
48

LIBRO SECONDO
STATISTICHE SPECIALI

Capo primo

Statistica Territoriale

1 Topografia terracquea
Cosa s'intenda per topografia terracquea Primi dati geografici; latitudine, longitudine, elevazione, punti di somma ed ima altitudine, esposizione
. .

Forma ed

indole del suolo

....

Stato geologico, collezione di roccie e di fossili

Estensione e confini Alcuni dati di fatto relativi


2

all'Italia

Topografia idraulica

Cosa

sia la topografia idraulica

Direzione, celerit e sbocco dei fiumi

...

Acque

sotterranee.

Acque per

gli

usi domestici, diversa

loro provenienza e qualit

Acque medicali
argini dei fiumi

Stato idrografico artificiale, diversione dei fiumi primitivi;

Canali navigabili Canali irrigatori


Canali di scolo
Discipline principali intorno allo acque

...

Topografia idraulica

dell'Italia

Topografia atmosferica
di

Cosa s'intenda per topografia atmosferica e


occupi
Osservazioni barometriche e termometriche

che essa

si

venti

t,tM0
.

pag.

\-_

Magnetismo terrestre "u cnnaiioni Dedmasim..


Perturbazioni
.

Inclinazioni

'

'

*
u

'

,:!:{

Terremoti - Aeroliti." Topografa atmosferica


\
'

'

'."
ad
accertare

135

dell'Italia

18
\ Ia

UO

Operazione statistiche dirette


io stato del territorio

Del

SRiS

nK" ai

*'

i-I

1 esecra

singole Provincie

ed estensone dello

PARTE SECONDA
CAfo secondo

statistica della popolazione.

Nozioni generali

cui

si

forze'

pS

risolve la

condizione^nonST

K i/SSnS IT "T" ^"^^


,

"

22

1 2

*"*

"*

?** *
.

, Prtm
Italia

retatile al censimento

nome
,

^Sln^
josa
si

,8titllzioni

censaarie in

intenda per censimento

;.',.'

w
(1)

Popolazione di fatto e

Jw nunerazione delle anime censimento nominativo J


di

diritto

witemporaneit di censimento ooperaz.oned, cittadini ,,,..

,,,,,,

S3S

(3)

'

538
Criterio
stici

economico

e giuridico per valutare

fatti

stati-

pag.
.

237

(7)
(8)

Popolazione sparsa e concentrata Distribuzione della popolazione

238

238eseg.
(9, 10, 11)

Censimento nominativo
Scala dei centri

238 239
241

(12)
(13)

Censimenti di Roma Di Firenze e Toscana Delle Provincie parmensi

246

252
253 254 258 262 265

modenesi

Delle due Sicilie


Della

Lombardia
provincie

Degli Stati Sardi


Delle

.... .... ....


.

non ancora comprese

nel

Regno

d'Italia

3 Censimento generale italiano.

Del censimento generale e dei metodi impiegati per mandarlo ad effetto

Popolazione di fatto e Spese del censimento

di diritto

....
.

Popolazione totale divisa per compartimenti territoriali, per provincie, per circondari e per comuni Popolazione urbana e rurale, o divisa per scala di centri per sessi per famiglie Popolazione specifica Accrescimento di popolazione Popolazioni venete Popolazioni di altre parti d'Italia Popolazione e superfcie di altri Stati d'Europa

....

4 Distribuzione degli abitanti per categorie.

Quali siano

le

principali categorie in cui

si

sogliono di

stribuire gli abitanti

299
301

Popolazione divisa per et e per grado Forza militare ed elettori Popolazione divisa per professioni Popolazione per luoghi d'origine

di istruzione

.... ....

311

320
321

539

Per lingue e dialetti Per credenze religiose Per infermit apparenti


.

pag.

329
331

8
si

332

Movimento

dello siato civile.

intenda per

movimento
la

n-

dello stato civile, e


'

sia

appo noi regolata

come
336
344
317
.'

constatazione

Stato civile della popolazione

Movimento

al 31 dicembre 1861 della popolazione nel 1862


*
*

nel nel

1863
1864

'

3i7

Emigrazioni

352
374

Capo terzo

-i

Statistica economica.

Nozioni generali.
380
383

dall'economia politica

lenza e l'arte economica

nomia

e la statistica
2 Dell'industria.

390

Dell'industria in genere e nei diversi tempi

Condizioni necessarie

392 398

alla

prosperit delle industrie

3 Industrie estrattive.

Delle industrie estrattive in genere Mancanza di notizie intorno alla caccia ed alla pesca stato dell industria mineraria in
Italia
'

406 407

azione vigente sulle industrie estrattive Gassificazione dell'industria


J

408
421

403

l si

l whist ria

agricola.

intenda per agricoltura

426

storia dell'agricoltura
)ei

perfezionamenti agricoli indizione dell'agricoltura italiana


'aludi, bonifiche ed irrigazioni
5

428 448
460
468

Industria manti fati

^portanza

degli elementi
.

che compongono l'industria


470

manufattrice

540
pag. Gruppi in cui sono ripartiti i singoli prodotti brevetti d'invenMezzi per promuovere quest'industria,
.

472

Condizioni

di fabbrica; scuole zione; propriet de' disegni o modelli industriali e professionali; societ cooperative generali dell'industria manufattrice in Italia
.

475
479

e di comunicazione. 6 Industria locomotrice


Dei mezzi di comunicazione e trasporto in genere telegrafi e poste ferrovie, strade, terra: per Locomozione Locomozione per acqua: fiumi e laghi
.

490
491

...
.

495
497

Locomozione

marittima e

movimento

dei porti

7 Industria commerciale.

Importanza del Commercio e delle


lo

istituzioni

che ne aiutano

Casvolgimento, trattati di commercio e consolati, e Codici fiere, e mercati Borse, mere di commercio, CreTribunali di commercio, pesi, misure e monete, il
dito e le

Banche

*
521

Teoria statistica del


Statistica del

Commercio movimento commerciale

italiano

OPERE D'ISTRUZIONE
Amosso. pubblicate dal Tipografo-Editore Giuseppe

governativi, Edizioni conformi agli ultimi programmi

Ad

uso delle Scuole Xormnli e Magistrali

dall'origine dei Comuni alla proclamaStoria nazionale, superiore, zione del Regno d'Italia, pel Corso
. . . terza edizione . Professore Felice Battioni Elementi di Letteratura, del stesso autore di Scienze fisiche, dello
.

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di Storia naturale

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di Morale, del

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Dottore in Filosofa, Professore D Carbonati Domenico a edizione Pedagogia inferiore, dello stesso, 2
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di Pedagogia superiore

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Ad
Corso di

Istituii Tecnici uso dei Licei, Scuole Tecniche ed Guelfa Prof del Storia del Medio Evo e moderna, ottobre 29 programma il secondo Giovanni, a l a Classe liceale 1863, parte l ad uso della
a

1, t

Le parti 2 e 3 sono d'imminente pubblicazione. con incisioni, del Professore Trattato di Storia naturale Colucci Nucchelli , secondo il proParide

gramma

29 ottobre 1863

&

Registrazione, del Professore Trattato di Computisteria e di

Felice Serventi: due volumi

....

pel Can Pieteo^Tarino, istituzioni di Logica e Metafisica Filosofia, e Prol. di Mee Teologia in Dott

todo.

Terza edizione
ediz. morale, dello stesso Autore, 3*

istituzioni di Filosofia

Ad

uso dei Seminarti

C. lnstitutones Philosophicae, auct.

Petro Tarino, Sacrae Theologiae ac Philosopniae Doctore


METAPHYS1CA
.

Voi. 1, LOGIC ac
Voi.
11,

PHILOSOPHla M0RAL1S, eiusdem auctoris

3
.

UNIVERSITY OF ILLINOIS-URBANA

3 0112 051415211

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