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n. 27 VI 16 luglio 2014
chiara percezione che il per nientedolce-far-niente-di-concreto del nostro Governo, sia pur sommerso da
annunci di futuro radioso ben confezionati, non ha solo leffetto positivo
di suscitare una speranza di cambiamento un po troppo giovanilistica per i miei gusti ma indubbiamente positiva, ma ha leffetto di distribuzione di metadone per gente con
responsabilit politica che pensa
cos di evitare la fatica della riabilitazione prendendosela col farmacista che gli nega la dose successiva.
Almeno per un momento occorre
tornare sulla stessa lunghezza di
dibattito e dire senza giri di parole
che la spending review di Monti e
Bondi o di Letta e Cottarelli e ora di
Renzi e non si sa chi, semplicemente una boiata pazzesca, come
disse Fantozzi della Corazzata Potiomkin. Lo nella sua formulazione
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Questi percorsi interesseranno la
quasi totalit del traffico veicolare
diretto all'Expo 2015. Sostenere
che sono urgenti 7 km di autostrada
peraltro destinati al traffico residenziale / pendolare per la buona riuscita dell'Expo non credibile. Saranno invece i trasporti pubblici il
banco di prova dell'esposizione universale. Linee congestionate di
treni e metro, scarsit di materiale
rotabile e tecnologie di segnalamento inadeguate per la circolazione dei treni sono il tallone di Achille
di Expo. L'assenza, oramai scontata, dell'adozione di biglietti integrati
(treno - bus - metro e ingresso Expo) sar la vera croce per i visitatori e la figuraccia italiana.
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vi saranno gli orti, le aree coltivate e
una serie di percorsi sia a terra che
aerei, questi ultimi accessibili grazie
a una rete sospesa su cui camminare, esplorare, osservare dallalto; e
uno coperto che comprender un
auditorium, laboratori di vario genere, ristorante, bar, uffici, sale per
conferenze, dibattiti, proiezioni. I
moduli, che sono interscambiabili e
riassemblabili in altre forme e dimensioni, conferiscono alla costruzione una grande versatilit che le
consentir di trasformarsi in base
alle esigenze che saranno espresse
e alle proposte che saranno avanzate (i progettisti hanno gi messo
allo studio una serie di idee).
Siamo di fronte ad un progetto molto interessante, sotto molteplici aspetti: virtuoso e sostenibile, che
potrebbe, anzi dovrebbe, diventare
altri saranno smantellati. E poi? Dove finiranno tutti quei tubi di ferro, il
cemento, i vetri, il legname, gli impianti? facile immaginare vagoni
di materiale dismesso che saranno
dirottati verso la rottamazione. In
totale contrasto con il concetto di
sostenibilit ambientale.
Per questo dovremmo fare tesoro di
questo esempio di buona progettazione e fare in modo che il progetto
per il Padiglione del Brasile non rimanga un caso isolato ma diventi
un modello replicabile e diffuso.
Padiglione Brasile un progetto Studio
Arthur Casas + Atelier Marko Brajovich +
mos
Il progetto di Riuso un progetto mos.
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e che non esiste alcun diritto assoluto ad avere parcheggiata la propria auto davanti allingresso di casa. In ogni caso la prima soluzione,
la pi ovvia e facile e da attuare subito se non ci fossero i comitati di
cittadini, sempre quella di tagliare
e ridurre il verde, di eliminare gli alberi, di asfaltare il possibile.
La legge regionale, etichettata
Ammazzaforeste, va vista in questa stessa ottica e questo secondo
le motivazioni ufficiali che ne hanno
accompagnato lapprovazione. I legislatori regionali (di Lega, Forza
Italia, Nuovo Centro Destra e un
rappresentante del partito democratico) hanno spiegato infatti che
lobiettivo quello di facilitare
lattivit economica, riducendo gli
ostacoli a suo carico. Per quanto
riguarda inoltre le gare motociclistiche si trattato (a detta loro) di intervenire su unattivit ampiamente
diffusa e sulla quale non avrebbe
senso imporre un divieto assoluto.
I nostri sono tempi, senza dubbio,
caratterizzati da un arretramento
nella coscienza ambientale e nelle
politiche pubbliche relative alle tematiche ecologiche. Di fronte a una
prolungata recessione che, secondo
le previsioni di molti, sar destinata
a trasformarsi al pi in stagnazione,
una parte della classe dirigente
sembra dire: eliminiamo il pi possibile i red-tapes, i lacci e lacciuoli
che vincolano lo sviluppo e, tra i pi
importanti, ci sono senzaltro quelli
relativi alla tutela dellambiente e
della natura.
Utilizzando il linguaggio delleconomia, la deregulation della possibilit
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La legge regionale e il piccolo episodio di Milano che speriamo sia
scongiurato grazie allattivismo dei
comitati riflettono quindi tragicamente latteggiamento di molti cittadini che si dichiarano, magari,
daccordo a unastratta e lontana
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potrebbe costituire lavvio di una
nuova manualistica in grado di sostituire i vari manuali dellarchitetto,
ormai obsoleti, che hanno come capostipite quello di Ernst Neufert del
1936.
Monditalia, assumendo il nostro Paese come tema unico e coinvolgendo gli altri settori della Biennale
Cinema, soprattutto, ma anche
Danza, Teatro e Musica -, presenta
un grande affresco per nulla oleografico, che mette in evidenza contraddizioni, insuccessi e successi e
guarda allItalia come a un fenomeno unico nel suo genere, caratterizzato dalla coesistenza di immense
ricchezze, creativit, competenze
assieme a una permanente turbolenza politica.
documentato da quarantuno casistudio, ciascuno accompagnato da
due frammenti di film, che si susseguono lungo le Corderie in una sequenza geografica da sud a nord,
dallAfrica settentrionale alle Alpi,
collegati da un grande velario che
rappresenta, enormemente ingigantita e quindi illeggibile, la Tabula
Peutingeriana, fantasiosa mappa
geografica del V Secolo dove lItalia
figura al centro dellImpero Romano.
Proiezioni di frammenti di film molto
belli ma non sempre chiaramente
attinenti ai temi trattati e allestimenti
creati ad hoc propongono, in riferimento a una serie di sezioni virtuali
a latitudini progressive, puntigliosamente indicate con le loro coordinate geografiche, lesame di aspetti
significativi del nostro Paese, rappresentando la complessa realt
italiana quale paradigma di condizioni locali e globali
Si va dai fantasmi del nostro passato coloniale, mai compiutamente e
adeguatamente riconosciuto e malamente esorcizzato, alla farsesca
riconciliazione tra Berlusconi e
Gheddafi; dalle drammatiche vicende di Lampedusa e dellimmigrazione lungo i confini meridionali ai
fenomeni socioculturali del lusso,
del degrado di Pompei e del nostro
patrimonio storico monumentale; dal
fondamentale
che
ha
svolto
larchitettura italiana degli anni 60 e
70 nei suoi rapporti con la cultura
architettonica di altri paesi. Vi ho
ritrovato il memorabile numero monografico di Edilizia Moderna del
1964 dedicato al Design, alla cui
redazione ho partecipato a fianco di
Vittorio Gregotti e il primo e unico
numero de Il Politecnico Architettura, periodico che avevo fondato
allinizio degli anni 70 allepoca della presidenza di Paolo Portoghesi
alla Facolt di Milano.
Limitandoci per ora a questa prima
parte della Biennale Architettura e
proponendomi di ritornare sullargomento con la presentazione dei padiglioni nazionali e in particolare del
Padiglione Italia, si pu osservare
che Rem Koolhaas propone sostanzialmente un brusco cambiamento
di direzione e allontanamento dal
formalismo e idealismo ai quali la
cultura architettonica ufficiale ci ha
abituato - in particolare quella del
nostro paese - a favore di quella
cultura materiale alla quale larchitettura, come disciplina finalizzata a
presiedere in primo luogo alle trasformazioni del mondo fisico, necessariamente appartiene.
Koolhaas non ci propone di rinunciare al mondo delle idee, senza le
quali larchitettura perderebbe una
sua fondamentale prerogativa, ma
di accettare di fondarle e farle crescere nel rapporto con la realt e
con gli elementi di cui larchitettura
costituita: gli elementi costruttivi appunto e le vicende sociali nella loro
concretezza.
Questo approccio ha anche il vantaggio di presentare una mostra non
solo per addetti ai lavori, che contribuir a superare la barriera che
spesso esiste tra architettura e utenti diretti e indiretti. Barriera che
favorisce quella mitizzazione di personaggi, ormai definiti archistar, usando un pessimo neologismo, che
nella biennale di Rem non hanno
spazio, anche se lui stesso - e questo lennesimo paradosso - di quel
consesso inevitabilmente fa parte.
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getti innovativi e i nuovi investimenti
della libera impresa. Va da s che la
razionalizzazione della P.A. verso
una maggior efficienza ed efficacia
considerata un presupposto fondamentale dagli imprenditori per la
competitivit delle imprese stesse.
Da ormai un trentennio nei principali
paesi occidentali stiamo assistendo
a un processo di riforma strutturale
della P.A. e, dal punto di vista organizzativo, alla sua trasformazione in
sistemi aperti (attraverso il principio
dellaccountability, cio del dover di
rendere conto), abbandonando
perci meccanismi autoreferenziali
e atteggiamenti di chiusura nei confronti della cittadinanza. In Italia, nel
1993 con Sabino Cassese - ministro della Funzione Pubblica nel
Governo Ciampi - che la logica del
processo di riforma della P.A. viene
orientata alla centralit del cittadino:
lamministrazione in quanto erogatrice di servizi per i cittadini deve
fare in modo che lutente finale sia
soddisfatto per ci che riceve.
Metti il cittadino al primo posto diventa il motto col quale non solo
lesperienza italiana che anzi arriva
in ritardo rispetto agli altri paesi europei, ma soprattutto quella statunitense orienta il processo di ristrutturazione della P.A.. Infatti, il National
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efficienti, monitoraggio dei risultati e
valutazione dei costi benefici).
La legge 56/2014 impone poco
tempo per approvare entro dicembre lo Statuto della Citt Metropolitana. Il momento delicato; ora abbiamo tutti il compito di contribuire a
far nascere un livello di governo che
possa e voglia dimostrare di essere
davvero utile (senza far rimpiangere
la Provincia, che dopo 154 anni ha
ormai chiuso). Tanti problemi, in un
territorio cos complesso, possono
essere affrontati solo con una reale
democrazia partecipata, che non
pu rimanere uno slogan, ma deve
seguire regole prefissate per evitare
che ognuno pensi di partecipare
come e quando vuole, anche usando potere di veto e che poi si pos-
que e la Direttiva 2007/60/CE in materia di alluvioni, prescrivono - guarda caso - un processo partecipato
che coinvolga realmente Amministrazioni e Cittadini prima di adottare gli interventi necessari.
Utilizzando a pieno questo processo
partecipato potranno derivare altri
interventi importanti (pulizia degli
alvei,
rinaturazione
dei
corsi
dacqua, interventi sulle strozzature
della rete, blocco della cementificazione del territorio, gestione delle
acque reflue, ecc).
La capacit di intervenire rapidamente e bene su alcune priorit da
tempo attese, sar essenziale per
recuperare la fiducia dei Cittadini
verso le Istituzioni; ma anche viceversa, cominciando dalla scelta dei
contenuti dello Statuto.
glia per arrestare lentrata di materiali di una certa dimensione trascinati dalla corrente sia vegetali che
di umani incoscienti. chiaro che in
tanti anni, senza che lAssessore al
lavori pubblici sentisse la responsabilit politica di una ripulita, la sezione del canale diventi cos ridotta
da far saltare tutti i tombini col con-
CINEMA
questa rubrica curata da Anonimi Milanesi
rubriche@arcipelagomilano.org
Any day now
di Travis Fine [USA, 2012, X91']
con Alan Cumming, Garret Dillahunt, Isaac Leyva, Gregg Henry, Frances Fisher
Un ragazzo Down cammina solitario
per le strade di una citt, ha in braccio una bambola bionda. Un giovane uomo in giacca e cravatta staziona in macchina davanti a un locale gay. Una drag queen canta e
balla in un locale. Siamo in California, nel 1979. Basato su una storia
vera, il film racconta il legame fra
questi tre uomini.
Rudy Donatello, drag queen, e Paul
Fliger, avvocato della Procura distrettuale, si incontrano una sera
come tante, hanno un rapporto sessuale occasionale, e potrebbero non
incontrarsi mai pi. Rudy Donatello
vive nello stesso stabile di Marco, il
ragazzo Down, che cresciuto da
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una
madre
tossicodipendente.
Quando la mamma viene arrestata,
Marco viene preso in carico dai servizi sociali. Anche Rudy e Marco
potrebbero non incontrarsi mai pi.
Invece le vite di questi tre uomini
tornano a intrecciarsi: Rudy comincia a farsi carico di Marco che riuscito a tornare a casa, e chiede aiuto a Paul per ottenerne la custodia
provvisoria durante la detenzione
della mamma. Nella cura di questo
ragazzo, nellamore per questo ragazzo si convogliano lattrazione e
la passione che i due uomini provano luno per laltro.
Il film, bello, romantico, intenso, narra con leggerezza, con ironia liter
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nello sfidare tutto e tutti per poter
avere il diritto straordinario a una
vita normale. Ottimi anche i coprimari Garret Dillahunt nel ruolo di
MUSICA
questa rubrica a cura di Paolo Viola
rubriche@arcipelagomilano.org
Estate allAuditorium
La stagione estiva dellAuditorium,
questanno, molto originale e suggestiva; appartiene a quella moderna categoria delle arti che si chiama
contaminazione e che in questo
caso una plateale contaminazione
del linguaggio musicale. Una categoria che di norma non appartiene a
molti musicofili ma in questo caso,
per il modo con cui viene proposta e
per la seriet dei proponenti, invoglia a partecipare.
Il programma della Estate con la
musica presto detto: la prima parte consta di una trilogia prodotta
dalla BBC di Londra insieme a un
noto autore di musica da film e da
televisione George Fenton
chiamata BBC Earth Concerts che
ha avuto una prima esecuzione il 2,
il 10 e il 12 luglio, avr una prima
replica il 14, il 16 e il 24, sempre di
luglio, e una ripresa a cavallo fra
agosto e settembre; la seconda parte consister in un Festival Tango
coordinato e in parte diretto ed eseguito da Luis Bacalov - anchegli
noto compositore di musiche per
film - articolato in 9 concerti, due
alla settimana (gioved sera e domenica pomeriggio) dal 27 luglio al
24 agosto con una domenica conclusiva il 7 settembre. Mentre la
prima parte della stagione gli Earth Concerts vedono sempre
coinvolta lorchestra Verdi, diretta
dal maestro Danilo Grassi, il Festival Tango vedr alternare alla Verdi
lOrchestra Tpica Alfredo Marcucci
e un gran numero di strumenti (dal
pianoforte al bandenen, dal violino
al contrabbasso, dalla chitarra alle
percussioni), un corrispondente
numero di musicisti e le voci di Ruben Peloni e di Annamaria Castelli.
Se ancora sappiamo poco del festival tanguero che verr, ci siamo fatti
unidea abbastanza precisa dei
Concerti della Terra che arrivano
dallInghilterra e che stanno facendo
il giro del mondo. Ricordano il fa-
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LIBRI
questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero
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Francesco Piccolo
Il desiderio di essere come tutti
Giulio Einaudi editore, 2013
pp.268, euro 18
Una tripletta cos riuscita a pochi,
un Nastro d'argento e un David di
Donatello per la sceneggiatura del
film "Capitale umano" di Virz, un
Premio Strega con "Il desiderio di
essere come tutti, nel solo anno
2014." da un anno, da quando il
libro stato pubblicato dall'Einaudi
che un tam tam di fondo si levato
intorno a Francesco Piccolo, osannato da molti, criticato dai pi snob.
Era dunque nell'aria che lui fosse il
vincitore del pi ambito e chiacchierato premio letterario italiano, con
140 voti, contro i 135 di Antonio
Scurati, secondo per la seconda
volta.
Il racconto si apre con una scena
che difficilmente il lettore potr dimenticare, la Reggia di Caserta
all'imbrunire, deserta, vista dall'alto,
accanto alla cascata e la fontana
dedicata al mito di Diana e dell'incauto Atteone, e tre ragazzini penetrati da un pertugio del muro di cinta, per rubare Coca Cola e gelati da
un frigorifero scassinato.
E lui, il protagonista, travolto dalla
grandezza e dalla bellezza del luogo, per un attimo avverte di far parte
di un mondo ove milioni di persone
hanno provato la sua stessa emozione in una comunione di storia e
di destini, di "amorosi sensi". la
forza dello sceneggiatore di tanti
film di Moretti, che fa percepire all'istante situazioni ed eventi con la
cadenza giusta, riuscendo a stupirti
e ad attrarre la tua attenzione.
Come quel mitico gol di Sparwassen ai Mondiali del 1974, nella partita tra la Germania est e la Germania ovest, che il protagonista vede
alla TV con suo padre e allora, proprio allora, solo decenne, decide
che diventer comunista, che vorr
stare sempre dalla parte dei pi deboli. Se quella Germania est, dall'a-
fuori il suo partito da tutto il sistema", alimentando l'inizio della discesa agli inferi.
Proprio attorno a questa considerazione ruota quel tutti del titolo in cubitali caratteri rossi, geniale idea del
grafico della Einaudi. Il desiderio di
essere come tutti, di fare parte del
mondo, si fonda certo su una certa
superficialit di impronta materna,
(divertente l'episodio del colera Guttalax) ma permette di guardare
in faccia anche l'altro, il tuo presunto
nemico, senza preconcetta alterigia,
per trarne eventuali ponti, necessari
per governare la complessit del
Paese.
L'autore confuta quel chiamarsi fuori
dalla politica, propria di una certa
sinistra di allora: per gestire gli eventi, necessario esercitare l'arte
del compromesso. Stigmatizza l'autore l'atteggiamento supponente di
quanti si sono arroccati in una fortezza fondata sulla superiorit della
morale, sprezzante verso l'ondata di
volgarit e mezzucci squadernati
dall'era berlusconiana. Ebbene, se
la realt di mezza Italia questa,
con questa parte che si deve dialogare. Renzi docet.
Un libro coraggioso questo di Piccolo, che parla del suo vivere non come vorrebbe essere ma come ,
con le sue debolezze e i suoi sogni
dimezzati, per una etica della responsabilit delle conseguenze delle azioni e non solo per una etica
dei principi, spesso sterile. E la sua
visione del mondo sostenuta anche con riferimenti a film famosi, "La
Terrazza di Scola, "Come eravamo
di Pollack" o a romanzi di Drrenmatt, Parise, Kundera, Ginzburg
(dalla quale trae spunto per il titolo).
Citazioni colte, come si conviene a
uno dei pi importanti intellettuali,
sceneggiatori, scrittori italiani.
SIPARIO
questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.Muscianisi
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Teatro a Milano. Le nuove stagioni
Sono state presentate le stagioni
dei pi importanti teatri milanesi:
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Piccolo
Franco Parenti
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Emanuele Aldrovandi
Elfo Puccini
ARTE
questa rubrica a cura di Virginia Colombo
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Diocesano e Brera per le lunghe sere destate
Anche questanno il Museo Diocesano apre le porte delle sue collezioni in orario serale. Si avr modo
cos di poter ammirare i grandi
classici del Museo, come la Collezione Crespi, 45 tavole antiche a
fondo oro, spaziando fino al contemporaneo, con le sale dedicate a
Lucio Fontana e alla scultura novecentesca, senza per dimenticare le
nuove acquisizioni, su tutte la Collezione Antonio Sozzani con i pregiati
disegni di grandi artisti, italiani e
stranieri.
Se tutto questo non bastasse, ecco
che nel consueto spazio dedicato
alle mostre temporanee trova posto
una retrospettiva interessante, quella di Gabriella Benedini. Transiti e
incontri infatti il titolo di un percorso cronologico che propone allo
spettatore un viaggio attraverso la
ricerca e la vicenda artistica della
Benedini, artista cremonese classe
1932.
L'esposizione ha inizio con un grande lavoro che fa parte del ciclo I Teatri della Melanconia, indagine che
allinizio degli anni ottanta ha portato lartista a interessarsi del significato profondo e mistico dellalchimia. Segue poi, come tematica di
indagine, l'interesse per il mondo
del mito, concretizzato nell'evocazione della storia di Psiche, un modo per per continuare il tema gi
indagato in precedenza: lunione di
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Una immersione a tutto tondo quella
di Salgado, non solo perch il fotografo stesso ha vissuto per diverso
tempo in ambienti estremi e a contatto con la natura pi vera, ma anche perch Salgado porta in mostra
frammenti di mondo che sembrano
essere lontanissimo da noi, come le
immagini delle trib del Congo, dei
Boscimani e degli indigeni brasiliani,
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panorama variegato che rende
lidea di un mondo diverso e pi
sfaccettato, rispetto al nostro.
Gli scatti, stampati su supporti differenti fra cui tessuto, la resina e il
Krion, dialogano con i mobili antichi
indiani utilizzati per le installazioni
fotografiche. Fra questi in particolare Vie di fuga, volti stampati su tessuto collocati su unantica portantina
in legno per elefanti; Anime, ritratti
di persone di ogni et disposte nelle
nicchie della libreria policroma, sul
cui retro collocata la serie Nutrimento con chioschi isolati su spiagge deserte e persone nell'atto di cibarsi.
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domenica 11.00 23.00 Ingresso
libero
In mezzo, un racconto fatto di corridoi, box e vetrine, che mette in scena i diversi protagonisti che, dagli
anni trenta a oggi, hanno saputo
sperimentare in modo libero creando nuovi linguaggi e nuove modalit
di produrre. Uno fra tutti Enzo Mari
con la sua semplice e disarmante
autoprogettazione.
Il percorso si arricchisce anche di
momenti dedicati ai diversi materiali, alle diverse aree regionali, alle
varie tecniche o citt che hanno dato vita a opere irripetibili, quasi uniche, come recitano i pannelli esplicativi.
Anche lallestimento segue il concept di base: sono stati scelti infatti
materiali che rievocano il lavoro artigianale e autoprodotto: il metallo e
lOSB (materiale composito di pezzi
di legno di pioppo del Monferrato).
Dopo aver risposto alla domanda
Che Cosa il Design Italiano? con
Le Sette Ossessioni del Design Italiano, Serie Fuori Serie, Quali cose
siamo, Le fabbriche dei sogni,
TDM5: grafica italiana e Design, La
sindrome dellinfluenza, arriviamo a
scoprire come il design si salva al
tempo della crisi.
Il design italiano oltre le crisi. Autarchia, austerit, autoproduzione
Triennale Design Museum, Orari:
Martedi - Domenica 10.30 - 20.30
Gioved 10.30 - 23.00 Biglietti: 8,00
euro intero, 6,50 euro ridotto
Leonardo Icon
Leonardo Da Vinci ancora una volta
protagonista di Milano. Si inaugurata ieri sera la scultura intitolata
Leonardo Icon, opera ispirata al
genio di Leonardo e appositamente
disegnata dallarchitetto Daniel Libeskind per valorizzare la piazza
Pio XI recentemente pedonalizzata.
Leonardo continua quindi a dialogare, con un rapporto lungo decenni,
con la Biblioteca e la Pinacoteca
Ambrosiana che sorgono sulla piazza, scrigni darte contenenti tra
laltro il famoso Ritratto di Musico e
limportantissimo Codice Atlantico, a
opera del maestro toscano.
Luogo e posizione centralissima per
la scultura dellarchistar Libeskind,
che oltre ad impreziosire la riqualifi-
cata piazza, ha giocato con Leonardo non solo per omaggiare il suo
genio, ma anche sottolineandone il
talento artistico, creando per la scultura un basamento circolare riproducente la mappa della citt di Milano cos come Leonardo stesso
laveva descritta.
Unoperazione in linea con il programma di Expo 2015, che tenta di
arricchire la citt con opere e trasformazioni di ambito culturale a cui
il grande pubblico pu relazionarsi e
magari farle diventare nuovi punti di
riferimento urbano.
Leonardo Icon si presenta come un
totem di quasi tre metri, fatto di leghe metalliche, che lamministrazione comunale ritiene particolar-
Munari politecnico
Il genio di Bruno Munari ha spaziato
in diversi campi: dalla grafica
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del 900, propone un percorso affascinante su alcune delle sperimentazioni/invenzioni progettate dallartista.
I pezzi in mostra provengono tutti
dalla Fondazione di Bruno Danese
e Jacqueline Vodoz di Milano, che
nella molteplice veste di amici, collezionisti, editori e industriali, per
decenni hanno sostenuto e incentivato Munari a sperimentare linguaggi diversi. Lobiettivo della mostra dunque rivelare la propensione artistica di Munari, compito
che idealmente prosegue lesposizione allestita nel 1996 nelle sale
della Fondazione stessa, rileggendone per la collezione e aprendola
a un dialogo con una generazione di
artisti, presenti in mostra, che con
Munari hanno avuto un rapporto
dialettico.
La mostra divisa in sezioni, attraverso le quali appaiono gli orientamenti artistici di Munari attraverso il
disegno e il collage, con un modo di
intendere larte vicino alle pratiche
delle avanguardie storiche; ma dalle
quali emerge anche il suo rapporto
con la ricerca scientifica, come supporto di intuizioni plastiche e meccaniche; per arrivare poi alla produzione artistica vera e propria.
Soprattutto queste opere vivono di
corrispondenze e influenze, citate
da Munari nei suoi libri quali quelle
di Mary Vieira e Victor Vasarely; ma
in mostra ci sono anche pezzi di artisti che hanno esposto e condiviso
ricerche con lui come Enzo Mari,
Max Bill, Franco Grignani e Max
Huber; e di artisti che lo hanno frequentato come Getulio Alviani e Marina Apollonio. Senza dimenticarsi di
coloro che hanno condiviso momenti importanti del suo percorso, come
Gillo Dorfles e Carlo Belloli, e successivamente il Gruppo T. Infine,
questa stessa sezione include figure
che con Munari hanno mantenuto
un rapporto ideale in termini di capacit e ispirazione, come Giulio
Paolini e Davide Mosconi.
Le opere degli artisti selezionati discutono, dialogano e si relazionano,
oggi come allora, con limmaginario
estetico di Munari, anche grazie a
un sistema di allestimento fatto di
GALLERY
VIDEO
Alessandro Rosina
MILANO UNA CITT DI SOCIALMENTE DISTRATTI
http://youtu.be/Gl-e_jwaS7A
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