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I marines che si trovano in Iraq portano con loro non soltanto pugnali, pistole e mitragliatori
ma anche un dispositivo in grado di stordire il nemico con “granate sonore” insopportabili
per l'orecchio umano ma innocue per il corpo delle persone investite dalle onde.
Le aziende che lavorano per conto del Pentagono sono sempre alla ricerca di nuove
tecnologie capaci di “aiutare” i militari a fare sempre meglio il proprio lavoro. Nonostante la
casa produttrice dia molta attenzione a non chiamare “arma” il nuovo dispositivo, di questo
si tratta. Simile ad un megafono, dalle dimensioni di una parabola satellitare, è in grado di
generare un tono talmente acuto da far desistere anche l'aggressore più ostinato.
“Alla maggior parte delle persone - ha spiegato al Los Angeles Times Woody Norris,
presidente dell'American Technology Corporation - anche coprendosi le orecchie,
l'apparecchio causerà l'equivalente di un'emicrania istantanea”.
http://www.defenselink.mil/
Attualmente, il poliziotto robot viene utilizzato soprattutto nelle scuole, dove, grazie al suo
“charme” hi-tech, è in grado di catalizzare l'attenzione dei ragazzini. I suoi progettisti
sostengono che, all'occorrenza, il loro poliziotto di latta sa anche ballare e recitare
filastrocche.
A differenza dei suoi predecessori, introdotti dal Governo di Hong Kong nel 1988 e nel
1995 e costruiti negli USA, la terza generazione di Robotcop è stata interamente
progettata dalla University of Science and Technology di Hong Kong. Il suo prezzo è di
300.000 dollari HK per unità, pari a circa 31.500 euro.
New Robotcop III Set to Fight Crime in Hong Kong 10 marzo 2004
Ciò che c'è di nuovo rispetto ai progetti già operativi in alcuni paesi, in particolare negli
USA, è il fatto che le nuove forze militari robotizzate non si limiteranno alla difesa, alla
sorveglianza o all'identificazione del nemico, ma saranno anche in grado di sferrare
attacchi. Insomma, una forza robot bellica in piena regola capace di sollevare da tutti gli
incarichi più rischiosi le controparti umane.
Agiscono come piccolissimi cani dall'olfatto infallibile e potrebbero salvare gli USA da
attacchi terroristici non convenzionali. Si tratta di microrobot sviluppati dai coniugi Spears,
dell'Università del Wyoming, equipaggiati con un sistema di speciali sensori in grado di
“riconoscere” tracce sospette di sostanze biochimiche nocive.
Tutto è nato da una ricerca coordinata dai coniugi Spears. L'obiettivo dello studio era
costruire automi in grado di reagire a stimoli fisici e chimici provenienti dall'esterno.
Successivamente, il progetto è diventato un prototipo funzionante di una branca sempre
più importante della scienza dell'automazione, detta “robotica distribuita”: l'idea degli
Spears è stata quella di realizzare reti di microrobot, indipendenti ma comunicanti, in
grado di aggregarsi per diventare un unico strumento di rilevazione collettivo. Sicuramente
meno costoso e più versatile di un'unica, ingombrante macchina.
Questa nuova tecnologia, premiata dalla Fondazione Nazionale per la Scienza con un
finanziamento di 100mila dollari per la “migliore realizzazione nel campo della robotica”,
verrà probabilmente impiegata nel settore dell'intelligence e dell'antiterrorismo. “Se per
esempio i terroristi immettessero nell'ambiente delle sostanze tossiche”, dice William
Spears, “un numeroso gruppo di microrobot riuscirebbe a rintracciarne con precisione la
fonte”. Ma non solo: i creatori di queste microsonde intelligenti sperano al più presto di
completare dei prototipi volanti e persino subacquei, moltiplicandone le già infinite
potenzialità.
In America, tutto passa in secondo piano quando si tratta di stimolare le sempre vive
fantasie di conquista, siano esse terrestri o spaziali. C'è sempre una qualche frontiera da
valicare per questi eterni cowboys. Il Generale Charles Cartwright, in preda all'eccitazione,
ha detto: “Questo programma segnerà una nuova pietra miliare della nostra potenza
militare. Ha individuato tutto ciò che occorre ai nostri warfighters per ingaggiare il
combattimento del futuro”.
Il programma FCS, chiamato anche il “sistema dei sistemi”, fornirà ai soldati americani del
futuro le più avanzate tecnologie di comunicazione, integrate in una rete sia terrestre che
aerea, in grado di comandare veicoli robotici altamente sofisticati. Tra cui i cosiddetti
“swarmbot” (sciami di robot), capaci di muoversi in modo coordinato tramite un sistema di
comunicazione a infrarossi. Lo “sciame” viene controllato a distanza tramite un'interfaccia
centralizzata - ribattezzata “l'alveare” - che permetterà ai militari di gestire i movimenti dei
robot e assegnare loro diversi compiti. Tra le possibili applicazioni, il dispiegamento di
mine da campo, l'individuazione di possibili minacce nucleari, batteriologiche o chimiche,
la sorveglianza, e l'esplorazione di altri pianeti.
I costi della prima fase di sviluppo hanno già superato di 25 miliardi di dollari - necessari
allo sviluppo dell'infrastruttura comunicativa - il budget iniziale di 145 miliardi, senza tenere
conto del fatto che le prime 15 brigate da 3000 uomini costituiranno solo un terzo delle
truppe che l'esercito intende schierare nell'arco di vent'anni. Un affare colossale dunque, a
dispetto di un debito pubblico che continua a crescere a ritmi vertiginosi.
I militari assicurano che grazie agli FCS, i costi della macchina bellica americana si
ridurranno considerevolmente. Se oggi, il costo totale medio di un soldato per l'esercito si
aggira intorno ai 4 milioni di dollari, un robot combattente, non stipendiato e senza
pensione e assistenza sanitaria, costerebbe circa un decimo. E se dovesse avere la
peggio, nessuno si lamenterà per un mucchio di ferraglia. Al Pentagono, dichiarano che la
guerra perfetta sarà combattuta solo tra macchine.
Boeing Company
Alcuni MAV, programmabili e teleguidabili, sono già stati acquistati dal governo della
California e dello Utah per la prevenzione degli incendi boschivi. Infatti, gli agili aeromobili
nati dalla mente del Prof. Lind possono essere equipaggiati con sensori per la rilevazione
di agenti biochimici, “un ottimo motivo per impiegarli come misura antiterrorismo”,
suggerisce lo studioso. Tuttavia, “questi nuovi strumenti non sono economici”, sostiene
Everet Hinkley, capo della guardia forestale di Salt Lake City, “non rimpiazzeranno mai gli
esseri umani, ma potranno costituire un valido aiuto”.
Birds, Bats And Insects Hold Secrets For Aerospace Engineers 09 febbraio 2008
E-BOMBS
È quanto sostiene J. Douglas Beason, autore del libro “The E-Bomb: How
America’s New Directed Energy Weapons Will Change the Way Wars Will
Be Fought in the Future” (Da Capo Press, ottobre 2005). Beason ha
lavorato alla Casa Bianca come consulente scientifico presso l'Office of Science and
Technology Policy sotto l'amministrazione prima di Clinton e poi di Bush.
Tra i maggiori esperti della ricerca in energia
diretta, Beason è oggi Direttore del Threat
Reduction al Los Alamos National Laboratory
(LANL), finanziato dal Department of the
Defense e dal Department of Energy. Dopo
più di due decadi di ricerca, gli Stati Uniti sono
dunque in procinto di dispiegare una nuova
generazione di armi fantascientifiche che
scaricano fasci di energia come l'Airborne
Laser, l'Active Denial System o il Tactical High
Energy Laser (THEL). L'Airborne Laser
utilizza un laser a iodio di ossigeno chimico
montato su di un Boeing 747-400 modificato.
Scopo del suo utilizzo è consentire il
rilevamento e la distruzione di missili balistici
nella fase di spinta o durante il volo.
L'Active Denial Technology è una tecnologia di difesa che usa energia elettromagnetica
per fermare, e “dissuadere” un avversario in
avanzamento. Sfrutta un fascio di microonde
per riscaldare la pelle, causando dolore ma
senza procurare seri danni, costringendo
l'avversario a lasciare la scena (è lo stesso
tipo di tecnologia per sviluppare i phaser alla
Star Trek, ndr).
RADAR SCOPE
I primi modelli a larga produzione saranno disponibili in primavera, e, a detta della DARPA,
potranno essere facilmente trasportabili grazie ad un peso contenuto in circa 680 grammi.
Il costo di ogni singola unità sarà di circa 1000 dollari; l'alimentazione avverrà tramite delle
comuni batterie stilo AA.
“Non influirà sulle tecniche anti-guerriglia utilizzate dai militari per sgomberare gli edifici
sospetti, ma si dimostrerà un valido aiuto per scegliere in quali stanze fare ingresso per
prima. Insomma, le unità avranno maggiori informazioni per affrontare al meglio ogni
situazione”, ha spiegato Edward Baranoski, responsabile del Special Projects Office
presso DARPA.
DARPA, comunque, ha già un altro progetto in cantiere: la tecnologia “Visi Building”. “Non
è un analizzatore di movimento, ma un vero e proprio visore. Permetterà di vedere l'esatta
posizione sia di materiali bellici che di persone all'interno di edifici. Il Radar Scope rende
possibile solo la segnalazione della presenza di individui”, ha dichiarato Baranoski. “Visi
diventerà realtà solo fra qualche anno. Ma quando sarà pronto, basterà un'auto o un
aereo dotato di questo dispositivo per ottenere livelli di sorveglianza mai raggiunti in
passato”.
AUTOCOPTER
Oltre alle armi, il “giocattolo” è pronto per integrare ogni sorta di gadget hi-tech: camere
digitali, visori notturni, puntatori laser. NRI ha intenzione di sviluppare un nuovo modello,
molto più grande, capace di trasportare carichi bellici più consistenti, rispetto agli attuali 9
kg, e un sistema di puntamento mini-FLIR (termico/raggi infrarossi).
INSECT CYBORG
I chip MEMS realizzati per fondersi coi tessuti organici rappresentano “l'avanguardia della
cibernetica moderna”, hanno dichiarato i ricercatori della DARPA. In una nota ufficiale
rilasciata dall'agenzia, i responsabili dell'iniziativa fanno sapere che “attraverso la
metamorfosi delle larve, gli organi interni dell'insetto avranno la possibilità di allacciarsi
attorno alle parti innestate, in modo perfettamente naturale”. Secondo questa logica, gli
impianti elettronici diventeranno l'interfaccia di controllo dell'organismo ospite.
L'Air Force Research Laboratory (AFRL) di Rome (NY), sta sviluppando un nuovo sistema
militare basato su supercomputer per gestire l'enorme quantità di dati proveniente dalla
rete satellitare per la sorveglianza, per la difesa, le attività di comunicazione e di
navigazione.
Air Force Research Labs to Boost 'Eyes in the Sky' with Star-P 14 marzo 2006
Interactive Supercomputing
Computer Sciences
Le nanotecnologie, su cui Israele intende investire l'equivalente di circa 190 milioni di euro,
secondo quanto dichiarato da Peres, potrebbero rappresentare il miglior deterrente nei
confronti dei “terroristi armati”. La concentrazione della popolazione civile sul territorio fa sì
che gli attacchi kamikaze (e il tentativo di sventarli) provochino spesso un numero
spropositato di vittime. Ecco perché un'arma che possa localizzare e rendere inoffensivo
un cecchino o un attentatore suicida potrebbe servire a scoraggiare questo tipo di attacchi.
Oltre al “calabrone bionico”, sono in progetto anche le “smart dust”, polveri intelligenti
capaci di sparpagliarsi nei territori nemici, monitorando movimenti e intercettando
comunicazioni; sensori anti attentatore, da posizionare nei luoghi pubblici, che sappiano
individuare il materiale esplosivo; superguanti, in grado di conferire a chi li indossa una
forza degna di un uomo bionico. Il tutto dovrebbe essere operativo entro tre anni.
Israele non è certo l'unico paese a voler delegare alla robotica missioni militari: basti citare
il progetto di sviluppo dei Terminator Australiani, le robosentinelle coreane armate di
mitragliatrice, le astronavi robot per le guerre stellari USA, i Micro Air Vehicle (MAV) su cui
scommette il Pentagono, i super-soldati nanotech a cui stanno lavorando il MIT e la
DARPA. Di fronte a questo spiegamento di forze “apocalittico”, c'è chi vede negli sciami di
calabroni nanotecnologici, secondo le profezie bibliche, un segno di svenura: e l'ombra del
“signore delle mosche”.
Israel adding to global animalbot army with "bionic hornets" 17 novembre 2006
Smartdust - Wikipedia
Per rendersi conto di quale sarà la prossima futura dotazione del “super-soldato”, basta un
videogioco shooter di guerra; se invece si vuole provare le potenziali future interfacce di
controllo, si può ripiegare su uno strategico in tempo reale. Ma quanto costerà questo
avanzamento tecnologico militare? L'Esercito ha stimato circa 161 miliardi di dollari, un po'
troppi anche per il Congressional Budget Office, che lo scorso agosto aveva ribadito
l'esigenza di tagliare alcuni pezzi del programma per rispettare scadenze e ottenere un
budget ragionevole. I tecnici militari dell'FCS hanno reagito dipingendo scenari degni di
hollywood le armate saranno più veloci, più forti, più incisive, più gestibili; ogni elemento
sul campo di battaglia potrà essere tracciato e ogni dato analizzato.
Il primo obiettivo è proprio quello di rendere reticolare la gestione dei combattenti. “La rete
è ciò che tiene tutto insieme”, ha dichiarato Zanini, riferendosi anche ai progetti Joint
Tactical Radio Systems e Warfighter Information Network-Tactical. Due soluzioni da più di
20 miliardi di dollari che verranno utilizzate per la gestione delle informazioni con le forze
sul campo.
Di fatto, sono almeno quattro gli elementi chiave delle applicazioni del FCS: un ambiente
operativo comune basato su Linux; un software di comando con un'interfaccia simile ai
giochi avanzati di strategia militare; software di mobile communication e network
management; un ampio supporto dei sensori che permettono di fornire intelligence in
tempo reale. Inoltre, tutti i sensori distribuiti ai soldati e montati sui mezzi integreranno tag
RFID per abilitare comunicazioni bi-direzionali. Al momento. Textron Systems si occupa
dell'hardware; General Dynamics è impegnata nel loro data management; Lockheed
Martin è concentrata nell'integrazione con altre tecnologie.
FCS rappresenta una sfida solo per alcune aziende, ma per l'intera lobby statunitense
degli armamenti: nel business, oltre alla Difesa e all'Esercito, sono coinvolti circa 11
venditori di riferimento e altri 100 più piccoli. “È qualcosa di ambizioso. Il ciclo di sviluppo è
lungo”, ha dichiarato Kenneth Krieg, sotto-segretario della Difesa. La roadmap, quasi un
progetto di conquista spaziale, prevede che le prime tecnologie FCS si inizieranno ad
intravedere dal 2008, fino al 2014, quando verrà salutata con orgoglio la prima brigata da
3000 super-soldati interamente cablati.
Chi sconfina in
comportamenti antisociali
potrà presto trovarsi negli
USA dinanzi ad un
dispositivo elettronico
semovente su cingoli dotato
di cam, sensori di movimento
e, ora, anche di taser, nota
“arma non letale”, la pistola-
elettroshock in dotazione alle
forze dell'ordine statunitensi.
IRobot, la ditta che produce “robo-
poliziotti”, ha annunciato una partnership
strategica con Taser International in base
alla quale, spiega una nota, le forze
dell'ordine e i militari potranno impiegare
la tecnologia taser “per ingaggiare,
rendere inoffensivi e controllare da una
distanza di sicurezza pericolosi sospetti
senza esporre il proprio personale, gli
stessi sospetti o i passanti a rischi non necessari”.
Il primo passo sarà l'integrazione di un Taser X26 nel PackBot Explorer di iRobot, che
consentirà di giungere “allo sviluppo di prodotti che possano includere una intera linea di
Taser per piattaforme iRobot, fino ad una famiglia di robot pienamente integrati”. Secondo
il chairman di Taser International, Tom Smith, la propria tecnologia NMI (Neuromuscular
Incapacitation) in futuro potrà essere integrata non solo in robot manovrati da remoto ma
anche in sistemi robotici autonomi. Secondo John Pike, di GlobalSecurity.org, “alla fine del
prossimo decennio inizieremo a vedere RoboCop e Terminator, robot autonomi dotati di
potenza letale”.
iRobot and TASER Team to Deliver New Robot Capabilities for Military, Law
Enforcement 28 giugno 2007
iRobot Corporation
CYBER-FARFALLE
Vere e proprie “cyber-farfalle” sono state realizzate presso i laboratori della Cornell
University. Gli insetti con innesti elettronici sono il risultato del lavoro del professor David
Erickson, supportato dal suo team presso il dipartimento di ingegneria meccanica ed
aerospaziale.
Grazie agli studi di Erickson è stato possibile impiantare dei “dispositivi nanofluidi” già
all'interno della larva o della pupa della Manduca Sexta, la specie scelta per gli
esperimenti. Le capacità rigenerative della Mnaduca, che corrispondono alla muta da uno
stadio all'altro, offrono la possibilità di inserire dispositivi elettronici che si integreranno con
i tessuti e le strutture organiche dell'insetto durante la crescita, realizzando così una
interfaccia cyborg.
Le applicazioni vanno dalla sorveglianza alla ricerca di esplosivi o sostanze tossiche. Tutto
sarà reso possibile dalla capacità di controllare il volo e la posizione degli sciami o del
singolo cyber-insetto. Alcune foto e addirittura un filmato comparsi online mostrano i primi
prototipi prodotti in laboratorio.
Il progetto, manco a dirlo, è finanziato dalla DARPA, l'agenzia per la ricerca del
Pentagono, che ha già sborsato un paio di milioni di dollari. “DARPA è alla ricerca di
proposte innovative per sviluppare la tecnologia di creazione di cyber-insetti”, si legge in
una nota dell'agenzia governativa, “l'obiettivo finale di questo programma è la
realizzazione di un insetto capace di giungere in un raggio di cinque metri da un obiettivo
posto a centinaia di metri di distanza, utilizzando un controllo remoto o un GPS”.
Curioso il fatto che anche Skynet compaia in Terminator: è infatti il nome della malvagia
rete di computer dotata di coscienza, responsabile della guerra tra robot e umani, mentre i
Flying-HK sono i terribili roboaerei impiegati per individuare e annientare eventuali gruppi
di cittadini sopravvissuti. Nella realtà, gli MQ-9 Reaper saranno effettivamente controllati
attraverso la rete Skynet: il centro di controllo USA per questi velivoli, che agiscono tra
l'altro nelle zone martoriate dai conflitti in Iraq e Afghanistan, pare sia situato nelle
vicinanze di Las Vegas.
Skynet 5A - Wikipedia
ROBOT LIQUIDO
MOSCHE ROBOT
Dal peso di soli 60 milligrammi, il microrobot presenta un'apertura alare di 3 centimetri con
movimenti modellati su quelli di una vera mosca. “La natura crea i migliori insetti volanti
del mondo”, dice il leader del progetto, Robert Wood. Il team di Wood, finanziato dalla
DARPA, ha dovuto prima di tutto affrontare i problemi costruttivi. Per realizzare il motore,
le ali, le giunture e i micromeccanismi del mini-drone il team è partito dai meccanismi di
produzione dei sistemi microelettromeccanici (MEMS), per poi giungere allo sviluppo di un
processo del tutto nuovo, che ha impiegato “tagliatori laser microscopici” con cui sono
state cesellate le forme in polimero e fibra di carbonio. Tali forme sono poi diventate le
parti funzionali della mosca bionica (il procedimento, molto complesso, è descritto sul
numero di agosto del magazine Journal of Mechanical Design).
La mosca-robot alla fine è riuscita a volare mimando in toto i meccanismi della sua forma
naturale ispiratrice. Le sfide che rimangono da affrontare per realizzare una microspia
mobile e intelligente, da usare anche come misura preventiva di attacchi terroristici basati
su sostanze chimiche pericolose, sono ancora tante. La prima è una mobilità davvero
completa: fino ad ora, il drone-mosca è capace di andare soltanto all'insù; l'altra grande
sfida è una risorsa energetica integrata nel robot, che gli dia sufficiente autonomia e lo
liberi dalla necessità di una fonte energetica esterna (allo stato attuale, una batteria litio-
polimerica può far volare la mosca per meno di cinque minuti). Inoltre, si sta pensando allo
sviluppo di sensori di svariato tipo, anche chimico, e ad un software intelligente che
permetta al drone di evitare gli ostacoli che incontra durante il tragitto.
E sei i MAVs finissero nelle mani di terroristi? “Dopo un periodo iniziale di sviluppo, molti
paesi potrebbero produrli”, avverte Juergen Altmann, ricercatore della Dortmund
University, che mette in guardia sull'uso indiscriminato dei micro-mezzi da guerra di nuova
concezione, potenzialmente in grado di causare vittime fra i civili o di finire per dare una
mano ai terroristi che dovrebbero invece aiutare a debellare. Altmann propone di bandire a
livello internazionale i MAVs e le nanotecnologie applicate alla guerra, alla stregua delle
misure già prese contro le mine antiuomo.
Tiny micro air vehicle will flap wings like an insect 28 giugno 2005
C'è ad esempio il “Wasp”, micro mezzo aereo di 41 centimetri e di soli 275 grammi di
peso, già in ricognizione sui pericolosi cieli dell'Afghanistan: è quasi impercettibile, tanto
da potersi avvicinare all'obiettivo senza essere notato, e si controlla con un radiocomando
che sembra un Gameboy.
È in fase di sviluppo una nuova versione, già ribattezzata “Talibanator”, che permetterà di
inserire esplosivo C4 sul mezzo, in modo da colpire cecchini ben appostati o
contrattaccare eventuali azioni kamikaze.
BATMAV System with AeroVironment's Wasp III Micro Air Vehicle achieves full rate
production 08 gennaio 2008
L'ultima trovata in fatto di robot avanzati, capaci cioè di fare a meno del controllo diretto
dell'uomo, è arrivata dal prestigioso Massachusetts Institute of Technology, che ha
realizzato un veicolo UAV (Unmanned Aerial Vehicle) capace di volare senza la necessità
di controllo da remoto.
SCANEAGLE
Tre CyberBug sono stati impiegati come supporto a scenari di “Navigation Warfare”
durante l'esercitazione NATO “Spartan Hammer”, condotta nel novembre del 2006 in
Grecia: diversi sensori installati a bordo dei CyberBug hanno permesso di raccogliere
informazioni usate per supportare operazioni di intelligence e di warfare elettronico. In tutto
i cyberbug hanno compiuto 22 missioni con una percentuale di successo del 100 per
cento.
Per il prossimo futuro, è prevista anche l'introduzione di altri UAV. La quarta generazione
dei Killer Bee Unmanned Aircraft System (KBUAS), gli insetti killer sviluppati dalla Swift
Engineering di San Clemente, California, hanno effettuato il loro primo volo allo Yuma
Proving Grounds (YPG) di Yuma, Arizona. Il nuovo Killer Bee 4 Unmanned Aircraft
(KB4UA) ha volato con successo per 70 minuti.
Sempre la Northrop Grumman, ha stipulato un contratto con l'U.S. Air Force di 287 milioni
di dollari per la produzione di 5 RQ-4 Global Hawk, un sistema capace di sorvolare vaste
regioni volando in maniera autonoma dal decollo all’atterraggio fino a 65.000 piedi di
quota, in grado di fornire i dati acquisiti dal radar ad apertura sintetica assieme a sensori
IR ed elettro-ottici anche in presenza di condizioni meteo avverse.
La storia dimostra che gli UAVs sono estremamente efficaci sia sui campi di battaglia che
negli ambienti urbani. Sono stati proprio i Marines i primi a dimostrare il valore di questi
sistemi nelle operazioni tattiche di metà anni Ottanta.
X-47B UCAS
Una sensazione di calore improvvisa, dolorosa e terrorizzante come se i vestiti, anche i più
pesanti, cominciassero ad incendiarsi. Un intenso calore però che non lascia alcun segno.
Il raggio di calore generato dall'Active Denial System (ADS), una sorta di phaser come
quelli di Star Trek, è capace di colpire il target inquadrato da una telecamera a infrarossi
anche a cinquecento metri di distanza. La tecnologia, di cui si parla da anni, è stata
sviluppata dal Joint Non-Lethal Weapon Program del Pentagono.
L'arma è stata testata su oltre diecimila volontari nel giro di dodici anni, e durante gli ultimi
cinque anni non si sono riscontrati danni o lesioni degni di nota. Le preoccupazioni,
riguardo alle quali l'osservatorio The Sunshine Project si interrogava già nel 2005,
sembrano essere state fugate almeno per quanto riguarda le possibili conseguenze per gli
occhi: si è verificato, mediante test su animali, che i riflessi inducono a distogliere lo
sguardo prima che l'irraggiamento possa provocare danni. Wired News, fra gli altri, lo
scorso anno avanzava il dubbio che l'arma potesse favorire l'insorgere di cancro, ma non
si hanno conferme in merito agli effetti a lungo termine dell'esposizione ai raggi.
TASER
I sistemi di visione notturna a visualizzazione TI, per il cui funzionamento non è più
necessario un ingombrante sistema di raffreddamento grazie all'adozione di micro-
elementi sensibili al silicio o al titanato di bario e stronzio, permettono di osservare e
puntare al buio e di migliorare considerevolmente la capacità di scoperta e di puntamento
in luce diurna (ad esempio attraverso una cortina fumogena). Tali sistemi sono previsti
anche nell'ambito degli altri programmi stranieri dell'equipaggiamento del fante del futuro.
Il sistema francese FELIN prevede un casco a struttura integrale dotato di microfoni in
grado di registrare i suoni della voce trasmessi dalle vibrazioni della scatola cranica, di
cuffie a duplice funzione (che ricevono i messaggi via radio e restituiscono e filtrano i
rumori dell'ambiente circostante) e di telecamera con visore monoculare diurno/notturno di
nuova generazione (che ritrasmette sulla visiera parabolica del casco non solo l'immagine
osservata ma anche scenari digitalizzati o messaggi sui quali può sovrapporsi una
determinata simbologia).
PAPOP - Wikipedia
L'US Army ha affidato a Boeing, in qualità di primo integratore di sistemi, e SAIC (Science
Applications International Corporation), partner di programma, il mandato di pianificare la
produzione a basso ritmo dei Future Combat Systems, la famiglia di sistemi integrati che
trasformerà l'esercito americano a livello di mezzi, tattiche operative e consapevolezza del
campo di battaglia. In particolare, maggiore priorità verrà data ai sistemi elettronici
network-centrici e ai veicoli terrestri guidati MGV (Manned Ground Vehicles), otto
piattaforme basate sullo stesso chassis ad alta comunanza di componenti (70%) come il
Non-Line-of-Sight Cannon (NLOS-C), veicolo per attacchi di precisione da grande distanza
che secondo mandato del Congresso dovrà essere schierato dal 2010 e consegnato
inizialmente in 18 unità.
SUPER-SOLDATI
È ormai da diverso tempo che la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA)
è impegnata nello sviluppo di soluzioni ad alta tecnologia mirate a incrementare la forza, la
resistenza e la velocità dei super-soldati, usando ad esempio muscoli artificiali: l'idea
dietro gli “esoscheletri” è di alleggerire il peso dei vari equipaggiamenti che il super-soldato
dovrà portare con sé. Il primo prototipo di questi esoscheletri vedrà la luce nel 2008.
Land Warrior System, in particolare, è stato progettato per offrire maggiore protezione ai
soldati più giovani e meno esperti che si avventurano a piedi nella zona di guerra e sono i
più esposti ad infortuni.
Boeing-Led Team Developing Surface Navigation Concept for DARPA 18 aprile 2007
Mounted Warrior
LINKS
IO, ROBOT
L’UOMO-MACCHINA
OUT OF CONTROL
PORNO CYBORG