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La risoluzione di un generico problema geotecnico prende sempre le mosse da: ! La conoscenza della natura dei terreni in esame; ! L a c o n o s c e n z a d e l l e l o r o condizioni di stato iniziale.
necessario associare alla conoscenza di e, wn e DR, grandezze riferibili allo stato di tensione esistente nel terreno.
cos possibile definire la condizione iniziale in cui si trova un determinato elemento di terreno, che potr essere soggetto a modifiche del suo stato dovute ad interventi naturali e/o antropici (es. applicazioni di carichi, scavi, cambiamenti di condizioni al contorno)
la caratterizzazione matematica del loro comportamento dovrebbe essere basata sullanalisi del comportamento dei singoli granelli sottoposti ad un assegnato carico. Si predilige invece una metodologia di calcolo pi semplice che sfrutta lidea fondamentale che sta alla base della Meccanica delle Terre: rispetto alle dimensioni delle strutture che con esso interagiscono (fondazioni, paratie, gallerie, ecc.), il terreno secco possa essere trattato come un continuo solido. in ciascun punto possibile definire uno stato tensionale individuato da un tensore degli sforzi !ij e uno stato di deformazione individuato dal tensore delle deformazioni "hk.
TENSIONI GEOSTATICHE
Primo passo di ogni analisi:
! definire le condizioni iniziali, identificare in ogni punto le componenti di tensione dovute al peso proprio: le TENSIONI GEOSTATICHE. Nel caso di deposito: ! delimitato da p.c. orizzontale ed infinitamente esteso ! con assenza di variazioni di propriet in orizzontale
verticale !z = !v0 orizzontale !y = !h0 Depositi sedimentari
z dz dy
#$
!v0 !z0
dx
TENSIONI GEOSTATICHE
PC z dz
#$
verticale !z = !v0
dP " (1* dy * z ) ! v0 = = =! *z dA 1* dy
Tensione verticale provocata dal peso del terreno al di sopra del punto considerato
Peso dy dx=1 dP
TENSIONI GEOSTATICHE
z1 z2
q !v0 #$
! v0 = " * z + q
La tensione verticale agente la somma della quota parte geostatica pi quella indotta dal sovraccarico. ! Nel caso di area di carico di forma e geometria qualunque, le tensioni verticali risultanti saranno dovute alla componente geostatica a cui andr sommata quella indotta dal carico esterno (&!z), che sar funzione della geometria dellarea di carico e della mutua posizione tra essa ed il punto del terreno in esame; ! Lapplicazione di un carico sul p.c. comporta, oltre ad una variazione dello stato tensionale geostatico, altri fenomeni indagati in seguito.
TENSIONI GEOSTATICHE
Sono state definite le tensioni totali geostatiche verticali., a partire dallequilibrio alla traslazione verticale dellelemento di terreno. Per definire le tensioni geostatiche orizzontali lequilibrio alla traslazione orizzontale non sufficiente. Inoltre, tenendo presente che il terreno un sistema multifase, costituito da particelle solide, acqua e gas, occorre tener in conto lacqua libera nei pori, analizzando la ripartizione di uno stato tensionale sulle differenti fasi. Si parler pertanto di tensione efficace verticale e orizzontale. Di seguito, verranno pertanto enunciati alcuni dei concetti cardine dellIngegneria Geotecnica.
TENSIONI EFFICACI
La ripartizione interna degli sforzi tra fase solida e fase fluida costituisce uno dei problemi fondamentali della Meccanica delle Terre. E nel 1936, in occasione del primo Congresso Internazionale di Meccanica delle Terre, che Terzaghi formula la relazione che esprime la suddetta ripartizione degli sforzi:
Lo stato di tensione in un punto pu essere definito tramite la conoscenza delle tre tensioni principali totali !1, !2, !3. Se lo spazio intergranulare riempito con acqua avente pressione u, le tensioni totali possono scomporsi in due parti:
Fase fluida
Fase solida
u: pressione neutra, agisce sullacqua e sui grani in ogni direzione con uguale intensit; !i = !i - u: tensioni efficaci: tensioni, in eccesso rispetto alla pressione neutra, che hanno sede nella fase solida.
TENSIONI EFFICACI
Tutti gli effetti misurabili prodotti da un cambio dello stato di sforzo, quali una compressione, una distorsione ed una variazione della resistenza al taglio, sono dovuti esclusivamente ad un cambio delle tensioni efficaci. Di conseguenza, ogni indagine di stabilit di un mezzo saturo richiede la conoscenza sia delle tensioni totali sia delle pressioni neutre.
! Terzaghi non attribuisce alcun significato fisico alle tensioni efficaci, ma le definisce esclusivamente come differenza tra tensioni; ! Le ! non sono dunque direttamente misurabili, ma possono essere desunte solo attraverso la contemporanea conoscenza delle ! e della u; ! Il principio degli sforzi efficaci una relazione di carattere empirico, non dimostrabile analiticamente, sebbene sia stato sempre confermato dallevidenza sperimentale. Il testo riportato pu quindi essere suddiviso in due parti. La prima riporta la definizione di tensione efficace, la seconda evidenzia gli effetti delle tensioni efficaci.
TENSIONI EFFICACI
1.! Definizione di tensione efficace:
! i j = !i j u " i j
Le tensioni totali totali sono le tensioni che soddisfano le condizioni di equilibrio e sono ripartite tra la fase solida e la fase fluida. Poich nellambito della Meccanica delle Terre la capacit dellacqua di trasmettere sforzi di taglio pu essere trascurata, le tensioni tangenziali sono interamente affidate alla fase solida, come evidenzia lequazione, nella quale "i j assume valore nullo quando gli indici sono diversi tra loro. Le componenti normali di tensione sono invece decomposte nella pressione dellacqua e nella restante aliquota di tensione normale che compete alla fase solida, ovvero la tensione efficace. Il mezzo poroso (che ha una natura discreta) viene assimilato a due continui sovrapposti che operano in parallelo, ma limitatamente alla componente isotropa dello stato di sforzo.
TENSIONI EFFICACI
TENSORE DEGLI SFORZI EFFICACI
#! x " xy " xz $ #! 'x " xy " xz $ #u 0 0 $ % & % & % & !ij = %" yx ! y " yz & = % " yx ! ' y " yz & + % 0 u 0 & !ij = p"ij + sij % & % & %0 0 u & " " ! " " ! ' ( zy z( zy z( ' ' zx ' zx
E immediato notare dalla definizione stessa di sforzo efficace che:
p = p + u sij = sij
Solo la parte isotropa del tensore degli sforzi affetta dalla pressione dellacqua, mentre il deviatore degli sforzi efficaci coincide con quello degli sforzi totali.
TENSIONI EFFICACI
TENSORE DELLE DEFORMAZIONI
Lo stato deformativo in un punto espresso da un tensore doppio simmetrico, le cui nove componenti vengono organizzate nella forma:
1 " xy 2
!y
1 " zy 2
! hk
1 = ! v"hk + ehk 3
d#$
variazioni di forma
TENSORE ISOTROPO
TENSORE DEVIATORICO
TENSIONI EFFICACI
2.! Effetti delle tensioni efficaci:
La seconda parte del testo di Terzaghi pu essere formalmente assimilata ad un postulato: La risposta meccanica di un elemento di terra dipende dalle tensioni efficaci. Esperienza di Terzaghi: Confrontando il comportamento di campioni di terreno saturi sottoposti a stati tensionali che differiscono solo per il valore della pressione dellacqua, si accorse che resistenza e deformabilit erano le stesse. Ne concluse che la pressione dellacqua, di per s, non ha alcuna influenza sul comportamento meccanico del terreno e la chiam pressione neutra. Al contrario, resistenza e deformabilit dipendono unicamente dallo sforzo efficace, cos chiamato per questo motivo.
TENSIONI EFFICACI
RIASSUMENDO
STORIA TENSIONALE
DEF: lentit e la durata in precisa sequenza degli eventi che hanno interessato un deposito, dalla fase di formazione fino alla sua attuale configurazione. Si tratta di eventi che hanno come risultato la mutua variazione di tensione efficace e volume e che determinano lo stato in cui il terreno si trova quando di esso si devono valutare caratteristiche e risposta ad azioni applicate. Le relazioni che intercorrono tra la variazione delle tensioni efficaci e variazioni di volume sono alla base dei metodi volti a spiegare comportamento meccanico dei terreni, con modelli simili a quelli che adottano per i metalli, con la differenza, appunto, dellinfluenza che variazione di volume ha per un terreno rispetto ad un metallo. le il si la
La trattazione di tali modelli si inquadra nel campo della modellazione costitutiva dei materiali.
STORIA TENSIONALE
Per comprendere pienamente il significato di STORIA TENSIONALE, conviene ricostruire schematicamente i principali eventi: 1.! FASE DI DEPOSIZIONE durante la quale un generico elemento di terreno assume una prima configurazione sotto leffetto del peso proprio. processo monodimensionale (Hp valida anche quando opere quali grandi rilevati o notevoli fondazioni sono realizzate al di sopra di un deposito di terreno) variabili di stato: indice dei vuoti e tensione verticale efficace Piano di compressione e, !v0
STORIA TENSIONALE
Curva ABC: CURVA DI COMPRESSIONE per sedimentazione
Risposta volumetrica, di un elemento di argilla, alla compressione indotta dal peso dei sedimenti che si stanno depositando al di sopra di esso
STORIA TENSIONALE
Ad un aumento di !v corrisponde un incremento di # (e una riduzione di e): oltre un certo limite le # non potranno aumentare (e non pu ridursi indefinitamente: asintoto)
In un deposito che abbia subito una storia tensionale cos semplice, la max !v alla quale stato sottoposto ogni suo elemento coincide con la !v attuale. Il terreno viene definito NORMALCONSOLIDATO.
SOVRACONSOLIDAZIONE
Molti terreni, dopo una prima fase di sedimentazione e compressione per peso proprio, subiscono una seconda fase: 2. FASE DI EROSIONE
SOVRACONSOLIDAZIONE
A !B1 : comportamento elastico, reversibile A !B2 : scarico a e = cost (a volume costante) A !B3: scarico con aumento di e !
RIGONFIAMENTO
Se poi, a partire da B3"B, le !v aumentassero di nuovo sino al punto C e, successivamente, sino a D, si avrebbe compiutamente una possibile storia tensionale in un deposito naturale. N.B. A parte una modesta isteresi, la curva di scarico AB e quella di ricarico BC sono pressoch coincidenti. Superato C, lindice dei vuoti diminuisce pi velocemente rispetto al tratto di ricarico.
SOVRACONSOLIDAZIONE
Il terreno viene definito SOVRACONSOLIDATO se: la !v attuale inferiore al valore raggiunto nel corso della sua storia. La max tensione verticale efficace si definisce tensione di sovraconsolidazione: !p se la sua entit pu essere dedotta dalla storia del deposito, oppure si definisce (con significato pi ampio) tensione di snervamento.
! p
SOVRACONSOLIDAZIONE
Interpretazione alla luce della teoria della plasticit:
! Il legame (!v, e) rappresenta di fatto un legame tensionideformazioni analogo a quello relativo ad un elemento dacciaio, pur con le differenze gi sottolineate; ! U n t e r r e n o S C m a n i f e s t a u n comportamento meccanico differente da uno NC, essendo meno deformabile e pi resistente. caratterizzato da una risposta in parte elastica, nel senso che un carico applicato a partire dal punto B produrr solo deformazioni elastiche, mentre il superamento della tensione in C comporter linsorgere di deformazioni irreversibili (plastiche); ! La tensione di preconsolidazione dunque una tensione di snervamento del materiale.
GRADO DI SOVRACONSOLIDAZIONE
Conseguenze sul piano applicativo,
a seconda che lo stato corrente del materiale sia rappresentato da un punto che si trova sul ramo di compressione o sul ramo di scarico
! Se una fondazione produce un incremento di tensione che non supera la !p, il suo cedimento sar relativamente modesto. ! Se invece va oltre la !p, il cedimento sar rilevante, potendo risultare non compatibile con quelli ammissibili. Lesigenza di quantificare i fenomeni di sovraconsolidazione porta allintroduzione di un parametro, noto come GRADO DI SOVRACONSOLIDAZIONE:
OCR =
! 'p ! 'v 0
!1
Poich praticamente impossibile conoscere con certezza la storia geologica di un deposito, la !p si determina sperimentalmente tramite la prova edometrica.
SOVRACONSOLIDAZIONE
Il piano (!v, e) pu essere detto piano di stato, in quanto in esso sono rappresentati diversi stati di un terreno. ! In O il terreno NC; ! Deposizione sino ad A: il terreno NC; ! Per tutti gli stati tra A e B (scarico per erosione) e tra B e C: il terreno SC; ! Raggiunto e superato C: il terreno di nuovo NC. (OCR)0 = (OCR)A = (OCR)C = (OCR)D = 1 (OCR)B > 1
SOVRACONSOLIDAZIONE
Molti argille tenere sono leggermente OC, anche in assenza di evidenze di scarico tensionale dovuto ad erosione; possibili cause sono da ricercarsi in: FENOMENI DI OSCILLAZIONE DI FALDA
Il max valore della tensione verticale efficace, ad ogni z > z1 , : !p = #z #w (z z1) Il valore della tensione efficace attuale invece: !v0 = #z #w z
SOVRACONSOLIDAZIONE
Il grado OCR alla generica profondit z > z1, :
OCR =
=2 =1
per z = z1 per z !
La limitazione z > z1 legata al fatto che per z < z1, agli effetti prodotti dalloscillazione della falda si sovrappongono quelli dovuti a fenomeni di essiccamento. Pertanto leffettivo OCR maggiore di quello prevedibile sulla base delle considerazioni esposte, e di incerta valutazione. Inoltre, al di sotto di z1, la differenza !p - !v0 = #z1 costante.
Introdotti i concetti di tensioni efficaci, storia tensionale e grado di sovraconsolidazione, possibile ora definire in modo completo lo stato tensionale iniziale di un elemento di terreno. TENSIONE VERTICALE EFFICACE: ! Caratteristiche stratigrafiche del deposito ! Pressioni neutre TENSIONE ORIZZONTALE EFFICACE: In condizioni di deformazione laterale impedita (monodimensionali), le tensioni orizzontali aumentano con laumentare di quelle verticali: !h0 PROPORZIONALE !v0 !v0 = #z !v0 = !v0 - u
Le evidenze sperimentali mostrano che per un terreno NC possibile definire un coefficiente di proporzionalit tra !h0 e !v0, detto COEFFICIENTE DI SPINTA RIPOSO:
! 'h 0 K 0 ( NC ) = ! 'v 0
determinabile come:
Terreno NC:
Durante una fase di scarico (NC !SC: aumenta OCR), si riducono non pi proporzionalmente rispetto alle !v0:
Terreno SC:
' = 0,5
Il coefficiente di spinta a riposo K0 esprime un rapporto tra tensioni efficaci. STATO TENSIONALE INIZIALE !v0 = # z !v0 = !V0 u0 = # z u0 !h0 = K 0 !v0 !h0 = !h0 + u0 !v0
per terreni NC z
!h0 = K0 !v0
K 0 = f (()
FENOMENI DI CAPILLARITA
Sinora non abbiamo fatto distinzione tra la fascia di terreno sopra o sotto la falda, considerando genericamente lo stato tensionale: !v0 = # z !v0 = !V0 u0 = # z u0 !h0 = K 0 !v0 !h0 = !h0 + u0 !v0
!h0 = K0 !v0
Nonostante le analisi geotecniche spesso si riferiscano a condizioni per le quali S = 0 o S = 1, utile definire le condizioni idrauliche negli strati di terreno compresi tra il livello di falda ed il piano campagna. Dove il terreno non saturo coesistono le tre fasi: possono svilupparsi fenomeni di risalita capillare del fluido dalla zona a S maggiore a quelle a S minore.
FENOMENI DI CAPILLARITA
Uninterfaccia gas-liquido, a contatto con una superficie solida, tende a curvare verso lalto o verso il basso in prossimit della superficie. Se la forza di coesione tra il liquido e la parete supera lazione coesiva tra le molecole del liquido, linterfaccia gas-liquido curva verso lalto, con angolo di contatto: $ < 90. lungo la linea di contatto liquidosuperficie solida si sviluppa una TENSIONE SUPERFICIALE e il liquido contenuto in un tubo di piccolo diametro tende a risalire fintanto che la risultante delle tensioni superficiali non uguaglia il peso del liquido nel tubo.
CAPILLARITA: risalita dellacqua al di sopra della superficie libera
FENOMENI DI CAPILLARITA
Detta hc: ALTEZZA DI RISALITA CAPILLARE, lequilibrio richiede che la componente verticale della tensione superficiale T sia pari al peso della colonna di liquido:
! dT cos " =
pA = pB = pC = patm
! 2 d # w hc 4
Nel caso di acqua pura in un tubo di vetro, il menisco diviene una semisfera: $ 0 ! cos$ 1
hc =
4T ! wd
FENOMENI DI CAPILLARITA
Osservando inoltre che lacqua in equilibrio,
u = !! w hc
u + !wz = 0
u = !! w z
uA = 0
uB = 0
uC = 0
FENOMENI DI CAPILLARITA
DETERMINAZIONE DI hC funzione di:
Fenomeni di capillarit significativi solo nelle terre a grana fine, e in particolare nelle argille
FENOMENI DI CAPILLARITA
Effetti di capillarit nel sottosuolo
I terreni a grana grossa al di sopra della superficie freatica possono risultare non saturi, I terreni a grana fine possono risultare saturi per molti metri al di sopra della falda con u < 0, che aumenta le tensioni efficaci (incremento della resistenza)