SCOPO
DELLESPERIENZA
Lo
scopo
dellesperimento
consiste
nella
verifica
completa
della
relazione
che
descrive
il
cosiddetto
effetto
Joule,
ovvero
il
fenomeno
per
cui
in
un
conduttore
attraversato
da
corrente
lenergia
elettrica
viene
dissipata
sotto
forma
di
energia
termica
(calore).
La
relazione
da
verificare
la
seguente:
= 1 !
4.18
in cui (calorie) indica la quantit di calore prodotta, (ampere) lintensit di corrente elettrica, (ohm) la resistenza elettrica e il tempo. La verifica completa della legge avviene attraverso i passi indicati: 1. verifica grafica della linearit della relazione ! e di conseguenza anche della relazione ! , dato che la differenza di potenziale (o tensione) direttamente proporzionale a (prima legge di Ohm); 2. verifica grafica della linearit della relazione .
FONDAMENTO
TEORICO
Il
fenomeno
dell
effetto
Joule
si
verifica
quando
ai
capi
di
un
conduttore
viene
applicata
una
differenza
di
potenziale
(o
tensione,
prodotta
da
un
generatore
di
tensione).
La
tensione
=
! !
definita come il lavoro compiuto dal generatore per portare da un capo allaltro del
conduttore
una
carica
elettrica
unitaria,
ed
proprio
tale
lavoro
che
provoca
unaccelerazione
delle
cariche
elettriche
presenti
nel
conduttore
metallico.
Nel
caso
in
esame
gli
elettroni
(liberi
di
muoversi)
presenti
nella
resistenza
metallica
permettono
la
conduzione
di
energia.
Il
moto
degli
elettroni
si
mantiene
stabilmente
generando
cos
una
corrente
elettrica
nella
resistenza.
Lintensit
di
corrente
elettrica
=
! !
attraversa
una
sezione
del
conduttore.
Perci
il
prodotto
tra
tensione
e
intensit
di
corrente
rappresenta
la
potenza
erogata
dal
generatore,
ovvero
il
lavoro
compiuto
per
unit
di
tempo:
= = ()
Quindi il lavoro compiuto dal generatore nel tempo sar dato da = (joule).
Si vuole verificare con questa esperienza se effettivamente il calore prodotto (energia termica dissipata) pari allenergia elettrica associata a tale lavoro. La trasformazione da energia elettrica a energia termica dovuta al fatto che gli elettroni, muovendosi nel conduttore, collidono con gli atomi che lo costituiscono. In questi urti lenergia cinetica degli elettroni viene trasformata in energia termica e quindi in definitiva si ha una trasformazione di energia elettrica in energia termica. Si noti che se le cariche elettriche (elettroni) si muovessero nel vuoto, il lavoro compiuto su di esse dal generatore produrrebbe solo un aumento della loro energia cinetica: in questo caso si avrebbe una trasformazione completa di energia elettrica in energia cinetica (meccanica). Per quanto si detto sopra, la quantit di calore prodotta nel tempo t deve essere uguale al lavoro compiuto dal generatore di tensione sugli elettroni = () Tale relazione si pu esprimere anche in altri modi, utilizzando la prima legge di Ohm, che definisce la relazione di proporzionalit diretta tra tensione e intensit di corrente ( = ) : = = ! () ! = = ()
Per
il
principio
di
equivalenza
tra
energia
meccanica
e
calore:
= ()
in
cui
(joule)
lenergia
elettrica,
lequivalente
meccanico
della
caloria,
pari
a
4.18 !"#
(1 = 4.18 ),
e
(cal)
il
calore
prodotto.
Perci,
se
lenergia
viene
misurata
in
joule
e
la
quantit
di
calore
in
calorie,
durante
leffetto
Joule
si
produce
una
quantit
di
calore
= !.!"
,
quindi:
= 1 ! 1 ! 1 = = ()
4.18 4.18 4.18
! !
Si ottenuto che la quantit di calore prodotta proporzionale al quadrato dellintensit di corrente (e della tensione). Il calore prodotto dalla corrente nella resistenza viene trasferito allacqua contenuta nel calorimetro, che aumenta quindi la sua temperatura. Esiste una relazione tra la quantit di calore assorbita dallacqua e la conseguente variazione di temperatura: = da cui risulta che la quantit di calore proporzionale alla variazione di temperatura ed alla massa dellacqua; la
costante
di
proporzionalit
tra
le
due
grandezze
il
calore
specifico
(nel
caso
dellacqua
esso
pari
a
1 ! !
;
come
approssimazione
si
considera
costante
indipendentemente
dalla
temperatura).
Tuttavia
si
deve
tener
conto
che
in
realt
il
calore
sviluppato
in
non
serve
solo
ad
aumentare
la
temperatura
dellacqua,
ma
anche
quella
della
parte
interna
del
calorimetro
e
degli
oggetti
in
esso
contenuti
(agitatore,
termometro
e
resistenza).
Risulta
perci
necessario
includere
nella
relazione
soprastante
la
capacit
termica
di
tali
oggetti
!
,
dove
!
ne
indica
il
calore
specifico
medio
e
la
loro
massa:
= + !
Questa
relazione
sar
utilizzata
per
calcolare
la
quantit
di
calore
sviluppata
in
in
corrispondenza
di
una
determinata
tensione
e
corrente
,
avendo
misurato
la
differenza
di
temperatura
dellacqua.
!"#
APPARATO
SPERIMENTALE
Lapparato
sperimentale
schematizzato
nella
Figura
1
ed
costituito
dai
seguenti
componenti:
Trasformatore,
che
abbassa
la
tensione
di
220
V
fornita
dalla
rete
a
6/8
V
.
Amperometro,
risoluzione
di
lettura:
0.01
A
,
portata:
10
A
Voltmetro,
risoluzione
di
lettura:
0.01
V
,
portata:
20
V
Reostato
(resistenza
elettrica
variabile
X
da
0
a
5
)
Calorimetro,
capacit
termica:
! = 34
!"# !
Termometro, risoluzione di lettura: 0.1 C Resistenza elettrica (allinterno del calorimetro), valore: 1.43 Cronometro, risoluzione di lettura: 0.01 s
Figura
1
La
trasformazione
di
energia
elettrica
in
calore,
oggetto
di
studio
dellesperienza,
avviene
nella
resistenza
contenuta
nel
calorimetro.
La
resistenza
immersa
nellacqua1
contenuta
nel
calorimetro,
un
recipiente
costruito
in
modo
tale
da
rendere
minimo
lo
scambio
di
calore
tra
linterno
e
lambiente
esterno
(idealmente
adiabatico).
Nel
calorimetro
sono
inseriti
anche
un
agitatore,
necessario
per
uniformare
la
temperatura
dellacqua
durante
la
liberazione
di
calore
da
parte
della
resistenza,
e
un
termometro,
che
misura
le
variazioni
di
temperatura
dellacqua.
Il
voltmetro
(collegato
alla
resistenza
in
parallelo)
e
lamperometro
(collegato
in
serie)
consentono
una
misura
simultanea
della
differenza
di
potenziale
ai
capi
di
e
dellintensit
di
corrente
che
circola
in
essa.
Il
reostato
stato
inserito
in
serie
nel
circuito
per
poter
disporre
di
una
tensione
variabile
ai
capi
della
resistenza
.
Il
legame
tra
resistenza
e
tensione
dato
dalla
prima
legge
di
Ohm
=
,
quindi
se
!
la
tensione
fornita
dal
trasformatore,
la
tensione
registrata
dal
voltmetro
(che
la
! stessa
presente
ai
capi
di
)
varier
dal
valore
minimo
!!
( = 5
)
al
valore
massimo
( = 0
!
) .
ESECUZIONE
DELLESPERIENZA
Come
si
visto
nel
paragrafo
2,
le
grandezze
che
determinano
la
quantit
di
calore
sviluppato
sono
la
tensione
,
lintensit
di
corrente
e
il
tempo
.
Durante
la
raccolta
dei
dati
sperimentali
opportuno
far
variare
una
sola
grandezza
per
volta
(tra
quelle
citate
sopra),
per
valutarne
linfluenza
sulla
quantit
di
calore
prodotto.
A
tal
fine
le
misurazioni
della
temperatura
dellacqua
nel
calorimetro
(da
cui
poi
si
calcoler
il
calore
sviluppato
in
con
= + ! )
verranno
effettuate
in
due
fasi:
nella
prima
fase
si
mantiene
fisso
lintervallo
di
tempo
(3
minuti)
e
si
fa
variare
la
tensione
-
e
quindi
lintensit
di
corrente,
dato
che
queste
due
grandezze
sono
legate
dalla
prima
legge
di
Ohm
-
,
mentre
nella
seconda
fase
rimane
costante
la
tensione
(e
lintensit
di
corrente)
e
si
varia
lintervallo
di
tempo
considerato.
Per
prima
cosa
sintroducono
nel
calorimetro
130 5 !
di
acqua
distillata,
facendo
attenzione
che
la
resistenza
e
la
punta
del
termometro
siano
immerse.
Si
ricordi
di
registrare
col
termometro
la
temperatura
iniziale
dellacqua
nel
calorimetro.
Nella
prima
fase
si
assegna
un
certo
valore
(leggibile
sul
voltmetro)
alla
tensione
-
regolabile
tramite
il
reostato
-
ai
capi
della
resistenza,
partendo
da
circa
2
V
fino
al
valore
massimo
possibile.
A
tali
valori
della
tensione
corrisponde
una
determinata
intensit
corrente
(il
cui
valore
si
legge
sullamperometro)
che
scorre
attraverso
.
Fissata
la
tensione,
si
lascia
circolare
la
corrente
nel
circuito
per
un
intervallo
di
tempo
di
3
minuti
(misurabile
con
un
cronometro),
muovendo
regolarmente
lagitatore
per
rendere
uniforme
la
temperatura
dellacqua
nel
calorimetro.
Con
il
termometro
viene
misurata
la
temperatura
dellacqua
allinizio
e
alla
fine
dei
3
minuti.
Si
ripete
1
necessario che lacqua sia demineralizzata, affinch non conduca la corrente (essendo isolante, evita perturbazioni nella misura dellintensit di corrente).
tale procedura per circa 5 intervalli di tempo di 3 minuti, ad ognuno dei quali corrisponder un certa tensione. Per ogni intervallo si registrano quindi i valori sperimentali delle tre grandezze tensione, intensit di corrente e temperatura (differenza di temperatura dellacqua). In seguito, prima di iniziare la seconda fase di misurazioni, si cambia lacqua contenuta nel calorimetro (di nuovo 130 5 ! ), rilevandone la temperatura iniziale. Si fa circolare quindi nel circuito una corrente di 2 ampere per circa 15 minuti, registrando la temperatura dellacqua a intervalli di tempo successivi diversi luno dallaltro (1 min, 2 min, 3 min, ecc). Si ottengono cos i valori delle differenze di temperatura corrispondenti ad ogni intervallo di tempo (tensione e corrente sono costanti).
1. Dalla
prima
serie
di
misure
si
calcola
la
quantit
di
calore
sviluppatosi
nella
resistenza
tramite
la
relazione
= + ! ( )
.
Per
convertire
il
calore
in
joule
si
utilizza
lespressione
= 4.18
.
I
valori
registrati
e
quelli
calcolati
sono
presentati
nella
tabella
sottostante:
V
(V)
1.850
2.525
3.155
3.885
4.605
5.260
5.950
V
(V)
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
I
(A)
1.510
2.010
2.490
3.005
3.520
3.995
4.495
I
(A)
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
t
(s)
180
180
180
180
180
180
180
t
(s)
0.0005
0.0005
0.0005
0.0005
0.0005
0.0005
0.0005
T
iniz.
(C)
25.00
26.50
31.00
34.50
43.50
51.00
59.00
T
finale
(C)
26.40
28.25
33.50
38.25
47.85
56.80
66.20
T
(C)
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
T
(C)
1.4
1.8
2.5
3.8
4.4
5.8
7.2
[T]
(C)
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
Q
(J)
960
1200
1714
2571
2982
3976
4936
Q
(J)
105
115
134
167
183
221
258
Con
i
dati
soprastanti
si
costruiscono
i
seguenti
grafici
per
verificare
che,
rispettivamente,
!
e
!
:
Q
= K I2
6000
5000
Grafico 1
y
=
249
x
4000
Q (J)
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
I2
(A2)
Q
= K' V2
6000
5000
4000
Grafico 2
y = 144 x
Q (J)
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
35.00
40.00
V2
(V2)
Si
noti
che
le
barre
di
incertezza
associate
ai
valori
di
!
e
di
!
non
compaiono
nei
grafici
per
una
insufficiente
risoluzione
grafica.
! =
E
si
verifica
quindi,
entro
le
incertezze,
che:
= !
240.7 15.0 = ! = (1.7 0.2) !
! 140.6 8.7 2. Dalla
seconda
serie
di
misure
(riportate
sotto
in
tabella)
si
costruisce
il
grafico
sottostante
per
la
verifica
della
linearit
di
in
funzione
del
tempo
:
V
(V)
2.555
2.555
2.555
2.555
2.555
2.555
2.555
2.555
V
(V)
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
I
(A)
2.015
2.015
2.015
2.015
2.015
2.015
2.015
2.015
I
(A)
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
0.005
t
(s)
120
240
360
480
600
720
840
960
t
(s)
0.0005
0.0005
0.0005
0.0005
0.0005
0.0005
0.0005
0.0005
T
iniz.
(C)
25.00
26.0
27.9
30.20
33.85
37.90
42.60
47.60
T
finale
(C)
26.0
27.9
30.20
33.85
37.90
42.60
47.60
54.55
T
(C)
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
T
(C)
1.0
1.9
2.3
3.7
4.1
4.7
5.0
7.0
[T]
(C)
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
0.1
Q
(J)
686
1302
1577
2502
2776
3222
3428
4764
Q
(J)
95
119
129
165
175
192
200
252
Q
= h t
6000
5000
4000
Grafico 3
y = 4.6303x
Q (J)
t
(s)
Si
noti
che
le
barre
di
incertezza
associate
ai
valori
di
non
compaiono
nel
grafico
per
una
insufficiente
risoluzione
grafica.
! ! + ! ! = + ! ! ! = +
Tale valore della resistenza ha unincertezza assoluta trascurabile, dellordine di 10!! . Si nota che il valore della resistenza pi basso di quello dichiarato; i due valori di differiscono in base alla seguente discrepanza relativa: ! = 1.43 1.27 = = 0.12 (12%) + 1.43 + 1.27 2 2
Il calorimetro non perfettamente adiabatico; inoltre, possibile che il tappo non garantisca una chiusura ottimale e quindi parte dellacqua potrebbe evaporare e fuoriuscire dal calorimetro durante lesperienza, causando un difetto di massa. Si considera trascurabile leffetto dellagitazione meccanica (compiuta tramite lagitatore) sulle differenze di temperatura dellacqua nel calorimetro. Il calore specifico dellacqua stato considerato costante, in realt esso non rigorosamente costante, poich varia (anche se di poco) al variare della temperatura.
CONCLUSIONI
Come
si
pu
vedere
dai
grafici
Grafico
1
e
Grafico
2
le
relazioni
di
linearit
!
!
risultano
verificate
entro
le
incertezze.
Il
Grafico
3
conferma
invece
la
linearit
della
relazione
.
Con
questa
esperienza
stata
effettuata
una
verifica
sperimentale
completa
-
ben
riuscita
-
della
legge
che
descrive
leffetto
joule: = !.!" ! .
!