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La formazione come arte letteraria. Ovvero la !

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di Francesco Varanini
Si pensi ad un corso di letteratura.
Quale esercizio puo essere migliore di prendere un testo
e cercare di perIezionarlo? La lettura puo diventare attiva e interattiva.
Gli sgorbi scritti a margine a matita possono diventare parte del testo,
e Iorse parte di un dialogo che cresce,
a mano a mano che gli altri intervengono,
d`accordo o in disaccordo.
Ithiel de Sola Pool, 1984
1. Chiamiamo testo` qualsiasi narrazione che appare, ai nostri sensi -occhio, orecchio- un insieme
dotato di una propria Iorma, e percio Iruibile. Ma testo, di per se, signiIica tessuto`, e quindi ogni
singolo testo non e che una porzione, un sottoinsieme di una piu vasta tela.
Chiamiamo letteratura questa rete inIinita di narrazioni, tessuta e incessantemente ritessuta dagli
uomini per dare senso alla propria vita, per parlare delle cose del mondo, per parlare dei sogni e dei
desideri, per portare alla luce conoscenze, per raccontare del buio e della paura, per dire della
propria ignoranza, per cercare il bene, il bello e il buono, per indicare il male, la cattiveria e il
peccato.
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E` un unico tessuto, cui ogni testo appartiene: la narrazione di Alce Nero, sciamano Sioux; l`epopea
di Gilgamesh, personaggio centrale della mitologia mesopotamica; la poesia in Cina nell`epoca
della dinastia Tang; il mago Prospero e il deIorme Calibano della Tempesta di Shakespeare.
Appartiene alla letteratura cio che attribuiamo al massimo degli autori, il Signore Iddio, cosi come
all`ultimo degli uomini che ha abitato la piu remota terra nei tempi piu bui. Appartiene alla
letteratura cio che e stato raccontato o scritto in ogni diversa lingua.
E` letteratura la narrazione di un aborigeno australiano, altrettanto e letteratura la raIIinata e colta
poesia di Leopardi, ed e letteratura l`enorme massa di testi che il World Wide Web impone al nostro
sguardo. Appartengono alla letteratura sia Omero che Cervantes, nonostante la diIIerente tecnologia
usata. Appartengono alla letteratura i testi orali, i testi conservati su pergamena a su carta, graIIiati
sul supporto con un pennino che traccia lettere alIabetiche, dipinti da un pennello sotto Iorma di
ideogrammi, digitati su una tastiera davanti a uno schermo. Appartengono alla letteratura i testi
conservati in archivi e biblioteche, cosi come i testi conservati sotto Iorma di codice digitale, in
lontane server Iarm. La letteratura e meta-testo che contiene ogni testo.
2. Nel corso della sua millenaria storia, la letteratura ha risposto ai bisogni degli uomini, ma li ha
anche sIidati: come muoversi nell`inIinita rete, come tenere vivo il ricordo delle narrazioni gia
narrate, come innovare. Non e Iorse gia stato detto tutto?
Borges ci spinge ad immaginare un autore che all`inizio del Ventesimo Secolo ripensa daccapo il
Don Quifote. Pierre Menard, narra Borges, 'non penso mai a una trascrizione meccanica
dell'originale; il suo proposito non era di copiarlo. La sua ambizione mirabile era di produrre alcune
pagine che coincidessero -parola per parola e riga per riga- con quelle di Miguel de Cervantes.
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Questo articolo e apparso all`interno del Focus (parte speciale) La forma:ione e le arti letterarie, a cura di Francesco
Varanini, FOR. Rivista per la Iormazione, 90, gennaio-aprile 2012.
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Rene Wellek, Austin Warren, Theorv of Literature, Harcourt, Brace & World, 1963 (prima ed. 1942); trad. it. Teoria
della letteratura, Il Mulino, Bologna, 1956, parte prima: DeIinizione e distinzioni.
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Jorge Luis Borges, 'Pierre Menard, autor del Quijote, sta in El fardin de senderos que se bifurcan, 1941, ripreso
poi in Ficciones, 1944, , quindi in Obras Completas, Emece, Buenos Aires, 1974; trad. it. Fin:ioni, Adelphi, 2003.
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Se un uomo dotato di dati saperi, e di genio -alla lettera: capace di generare conoscenza- si trova in
un determinato, preciso contesto sociale e culturale, nella stessa situazione cognitiva e storica, non
puo produrre altro che -ecco il nucleo del paradosso- una certa opera.
Per mostrarci come Iosse riuscito nel suo intento Pierre Menard, Borges ci propone una Irase di
Cervantes e una Irase di Menard. 'Il raIIronto tra la pagina di Cervantes e quella di Menard e
senz'altro rivelatore. Il primo, per esempio, scrisse...; ' Menard, per contro, scrive:.... Noi lettori
leggiamo, e troviamo nei testi attribuiti ai due diversi autori la stessa Irase. Borges ci invita cosi a
riIlettere sul ruolo dell`autore. Cosa c`e di diverso -se c`e qualcosa di diverso- quando la Irase e
detta da un autore, o da un altro autore? La letteratura, in ogni caso, puo essere intesa come una
base dati` che solo la presenza di un autore-lettore rende viva` e vera`.
Nel conIrontare i testi di Cervantes e di Menard, testi in realta identici, Borges Iinge di proporci una
Irase a caso, mentre ci propone invece beIIardamente una Irase particolarmente signiIicativa, che
ben sintetizza il lavoro di produzione di letteratura`: '... la verita, la cui madre e la storia, emula del
tempo, deposito delle azioni, testimone del passato, esempio e notizia del presente, avviso
dell'avvenire.
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La verita di cui il testo e testimonianza, e una verita` che emerge in quell`istante: un quadro storico
e culturale irripetibile; in quell`attimo: un atomo di tempo diverso da ogni altro; in quel momento:
una precisa Iase di quel processo che e la vita.
Borges gioca arrivando al limite: se le condizioni nelle quali si da la connessione sono le stesse, e se
Menard riesce a pensare alla stessa maniera di Cervantes, il testo non potra che essere quello.
Possiamo legare il paradosso proposto da Borges ad un altro apparente paradosso, che ci e stato
narrato in anni lontani, probabilmente tra il 368 e il 365 avanti Cristo. Nel Dialogo di Fedro,
Platone racconta degli svantaggi impliciti nella scrittura -proprio dal punto di vista della produzione
di letteratura-. 'Il discorso di colui che sa, vivo e animato, se trasIerito su carta si trasIorma in
qualcosa di Iisso e chiuso, che di quel discorso potrebbe 'giustamente dirsi un simulacro. 'I
discorsi scritti non sono niente piu 'del richiamare alla memoria di chi gia li conosce gli argomenti
trattati nello scritto.
La scrittura, ci dice Platone, con la sua Iissita, con il suo aspetto apparentemente deIinitivo, e
dannosa, perche ci spinge a dar valore alla letteratura gia scritta. La scrittura Iinisce cosi per dare
valore alle Iorme attraverso le quali la letteratura si e maniIestata nel passato,a scapito di nuove
Iorme. La scrittura, ancora, privilegia la letteratura passata a scapito della letteratura Iutura. Siamo
condannati, come Menard, a considerare massimo risultato il ripetere le narrazioni gia narrate?
Nelle parole di Platone, cogliamo un ammonimento: la scrittura comporta un pericolo: ci spinge ad
essere solo lettori. Schiacciati dal peso dei testi gia scritti, umiliati dagli inIiniti scaIIali di libri che
non abbiamo ancora letto, siamo tenuti lontani dalla possibilita di essere autori, di dare il nostro
contributo.
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3. Eppure la letteratura e un continuo processo di trasIormazione. Percio, piu che proporci ruoli
diversi, ci propone una continua circolazione di ruoli: ognuno puo essere, ed e, se si prende la
liberta di esserlo, autore; interprete -critico letterario, recensore, editore-; lettore.
La radice indeuropea aug-, che ci parla dell`idea di Iar crescere`. Contribuire alla crescita,
aumentare (augmentum deriva dalla stessa radice), aiutare (auxilium deriva dalla stessa radice): e
questo il modo in cui l`autore crea, e questo lo spazio in un cui si muove.
C`e un testo che Iorse piu di ogni altro, a mia memoria, ci parla di cosa e la letteratura. Un testo che,
nello stesso modo poi mostrato da Borges, parla di come il testo si Ia`.
Un autore castigliano, che conosciamo come Archipreste de Hita, scrive -abbiamo due manoscritti,
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Miguel de Cervantes y Saavedra, El ingenioso hidalgo Don Quifote de la Mancha, Juan de la Cuesta, Madrid, 1605;
parte I, capitolo IX.
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Jorge Luis Borges, 'Funes el Memorioso, sta in Artificios, 1944, ripreso poi in Ficciones, 1944, quindi in Obras
Completas, Emece, Buenos Aires, 1974; trad. it. Fin:ioni, Adelphi, Milano, 2003.
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uno del 1330, l'altro al 1343- El libro del buen amor.
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Il testo ci appare come giocosa narrazione
autobiograIica di aIIari amorosi. Ma qui ci interessa la sua struttura: una collezione eterogenea di
materiali diversi, costruita per accumulazione, integrando e giustapponendo -insomma: con-
Iondendo- Ionti arabe, giudaiche, il testo biblico, i Padri della Chiesa, Ovidio, canzoni giullaresche.
E soprattutto ci interessa come l`autore parla dell`organizzazione del testo nello stesso testo che
produce: 'Qualquier omne que lo oya,/ puede mas aadir/ ande de mano en mano/ como pella a las
dueas/ si ben trobar sopiere,/ e enmendar lo que quisiere;/ a quien quier quel pidiere,/ tomelo quien
podiere. 'Chiunque sia che lo ascolti/ puo aggiungere dell'altro/ vada di mano in mano/ come palla
alle ragazze/ se ben cantare sapesse,/ e emendare quello che volesse;/ a chiunque lo chiedesse,/ lo
prenda chi ci riesca.
Il testo, anche il testo scritto, va di mano in mano, come palla nelle mani di ragazze che giocano;
bravo chi sapra aIIerrarlo, aggiungendoci magari qualcosa di suo. La poesia e reinterpretazione di
una tradizione: il poeta ne oIIre una possibile versione. La letteratura scritta riprende la tradizione
orale. Il cantastorie adatta all`uditorio le sue narrazioni, proponendone ogni volta una diversa
versione, adatta al luogo ed al contesto. Dante rielabora canoni impliciti nella cultura scolastica e
canoni provenienti dalla cultura araba. Cervantes rielabora, Iino a reinventarli, i romanzi
cavallereschi. Borges puo immaginare che Pierre Menard riscriva il Don Chisciotte.
L`autore dunque non e che un rimaneggiatore: uno che riprende in mano un testo: senza cambiar
nulla, e scelgo allora di essere solo lettore; aggiungendo mie glosse, scrivendo al margine del testo,
e sono interprete; cambiando il testo, e sono scritture che cancella, modiIica, aggiunge, riscrive.
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Diverse maniIestazioni della propria liberta.
4. 'LaIIen, Doctoren, Magister, Schreiber und PIaIIen, 'bellimbusti, dottori, maestri, scribi e
preti, pretendono di imporre una loro lettura della letteratura. Faust si oppone a loro. Dice: 'Bilde
mir nicht ein was Rechts zu wissen,/ Bilde mir nicht ein ich knnte was lehren. 'Non mi metto in
capo, 'non mi illudo, 'non ho idea di sapere qualcosa che abbia un senso, e quindi: 'non ho idea
di poter insegnare qualcosa.
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Per noi, e importante l`apparire, ripetuto con martellante Iermezza,
del verbo bilde. 'Bilde mir nicht ein, alla lettera: 'non mi immagino come colui che: e in gioco la
persona, la sua autobiograIia. L`uomo libero, non ingabbiato da una scienza normativa, non
costretto a muoversi all`interno di una letteratura gia costruita, dubita, e sa di non sapere, ma
continua a cercare, immagina, e plasma se stesso mentre osserva come e plasmato il mondo.
'Il tedesco, osserva Goethe, 'nel tentativo di indicare la complessa esistenza di un organismi
viventi, usa il termine Gestalt. Ma con questa espressione si Ia astrazione dal movimento, e si
assume un`idea di essere inteso come un tutto unico, stabile, Iinito, Iissato nelle sue caratteristiche.
Ora, se esaminiamo le Gestalt esistenti, in particolar modo quelle degli organismi viventi,
osserviamo che non esiste nulla di immutabile, di Iisso e di chiuso, e che invece tutto ondeggia in
un movimento continuo.
'Ogni cosa che ha gia Iorma viene subito nuovamente trasIormati. Percio se vogliamo arrivare ad
una percezione della natura vivente, dobbiamo essere noi stessi mobili e plastici, seguendo
l`esempio che la natura stessa ci propone. E` in gioco la persona, che interagisce con il sistema
vivente. Per questo, ci dice Goethe, 'il tedesco si serve opportunamente del termine Bildung, per
indicare sia cio che e gia stato prodotto, sia cio che sta producendosi.
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Juan Ruiz Archipreste de Hita, El libro del buen amor, edizioni manoscritte 1330, 1334; edizione di Joan
Corominas, Gredos, Madrid, 1967; trad. it. Il libro del buon amore, trad. di Vincenzo La Gioia, Rizzoli, Milano,
1999.
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Ramon Menendez Pidal, Poesia fuglaresca v origenes de las literaturas romanicas, Madrid, 1957, p. 364. (Sesta ed
ultima ed. di Poesia fuglaresca v fuglares, Madrid, 1924). Vedi anche: GianIranco Contini, "Memoria di Ramon
Menendez Pidal", in Altri eserci:i (1942-1971), Torino, Einaudi, 1972.
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Johann WolIgang Goethe, Urfaust, scritto tra il 1773 e il 1775, Faust. Erster Teil, pubblicato nel 1808, Faust.
Zweiter Teil, pubblicato nel 1832. Trad. it. di Giovanni Vittorio Amoretti, Feltrinelli, Milano, 1991; trad. it. di
Franco Fortini, Mondadori, Milano, 2003.
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Le etimologie di entrambe le espressioni non sono del tutto chiare, ma ci sono buoni motivi per
ritenere che Gestalt porti con se un senso originario di scaIIale`, impalcatura` gia data, mentre
Bildung risalga invece ad una radice germanica bil, che parla di potere miracoloso`, magia`: e la
magia implicita nell`apparire dell`immagine. Il testo, in questo senso, non e contenuto appartenente
ad un canone, non e dato una volta per tutte, ma appare e riappare in ogni istante, come per magia,
diverso.
Ecco dunque il Bildungsroman, il romanzo di Iormazione`, che guarda all`apparire della persona,
alla sua origine: descrive cosi, dal di dentro`, osservate nel loro nascere, attraverso le emozioni, le
passioni, i dolori e le continue scoperte, l`evolversi del protagonista verso la maturita e l'eta adulta.
Il Wilhelm Meister di Goethe, David Copperfield di Dickens, cosi come Pinocchio, sono storie di
Iormazione. Pinocchio e emblematico: il burattino puo essere collocato su un ripiano di una Gestalt,
uno scaIIale; non cosi la persona, che vive una sua Bildung.
Non c`e Iormazione senza trasIormazione, senza auto-Iormazione.
5. Goethe, poeta-scienziato pensoso, nell'orto botanico di Padova, il 26 settembre 1786. 'Molte
piante, ch'ero abituato a vedere in cassette o in vasi, o addirittura chiuse dietro i vetri d'una serra per
la maggior pare dell'anno, crescono qui Ielici sotto il libero cielo; e in tale pieno adempimento della
loro destinazione noi riusciamo a comprenderle meglio
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Le tavole di Linneo, vertice delle scienze naturali dei suoi tempi, parlano della pianta attraverso una
descrizione codiIicata. Come se senza tassonomia non potesse darsi conoscenza. La tassonomia
-latino taxis 'ordine', nomos 'legge'- implica una gerarchia di categorie: phvlum, classem, genus, et
speciem. Eppure, come puo la conoscenza essere chiusa in un`astrazione?
La Gestalt, Iorma gia data, impoverisce la conoscenza. Ogni pianta e un progetto che prende
Iorma` sotto gli occhi dell`osservatore: Bildung, Iorma Iormante`.
Morphologie, parola nuova, parola d`autore, mai usata prima, appare senza spiegazione nel Diario
di Goethe il 25 settembre 1796, giusto dieci anni meno un giorno dopo quell`istante di
illuminazione nell`Orto Botanico di Padova.
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Passano ancora due anni. Nel 1798, la
consapevolezza della Iorma Iormante` si precisa. Goethe scrive Die metamorphose der pflan:en, un
componimento in versi che e anche la maniIestazione di un preciso ragionamento scientiIico.
Devono trascorrere altri vent`anni prima che, nel 1817, la nuova, sintetica espressione trovi la sua
deIinitiva aIIermazione: appare come titolo -Zur Morphologie- quando Goethe, lasciati da parte i
versi, si cimenta con il trattato scientiIico. In quegli stessi anni, tra il 1816 e il 1817 Goethe
pubblica Iinalmente il diario del Jiaggio in Italia,
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che raccoglie quell`illuminante apparire della
Iorma Iormante`.
Trent`anni dopo, l`esperienza puo essere narrata. L`avventuroso viaggio intellettuale ha raggiunto
una soddisIacente meta. Quel groviglio concettuale proIondo e vasto che era parso allora -a Padova,
a Palermo- inestricabile, ora appare dipanabile. La chiave e la morIologia, lo studio delle Iorme
Iormanti. 'Alles Materielle kommt uns Iormlos vor, wenn wir unauImerksam sind. Aber es hat eine
unwiderstehliche Neigung sich zu gestalten. 'Tutto cio che e materiale ci si presenta come privo di
Iorma, se non siamo abbastanza attenti. Ma esso ha un`irresistibile tendenza ad assumere una
Iorma.
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Spogliata l`osservazione del mondo da Iondamentalismo e da metaIisica, l`oggetto di attenzione
appare essere non una qualsiasi Iorma gia data, ma la vita emergente.
9
Johann WolIgang Goethe, Italienische Reise, trad. it. Jiaggio in Italia, trad. it., Mondadori, Milano, 1983, p. 63.
10
Bruno Migliorini, Parole dautore (onomaturgia), Sansoni, Firenze, 1975.
11
Johann WolIgang Goethe, Aus meinem Leben, Zweyter Abtheilung Erster Theil, Auch ich in Arcadien', Cotta`schen
Buchhandlung, 1816. Johann WolIgang Goethe, Aus meinem Leben, Zweyter Abtheilung Zweyter Theil, Auch ich in
Arcadien', Cotta`schen Buchhandlung, 1817.
12
Johann WolIgang Goethe, Entstehung unorganischer Formen, in Die Schriften :ur Naturwissenschatf,in Die
Schriften :ur Naturwissenschaft, a cura di Dorothea Kuhn, WolI von Engelhardt, Irmgard Mller, Im AuItrage der
Deutschen Akademie der NaturIorscher Leopoldina, Verlag Hermann Bhlaus, Weimar, 1947.
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6. Possiamo dunque stabilire un Iertile parallelo tra letteratura e Iormazione, guardando ad
entrambe, anziche come Gestalt, come Bildung. Sia la letteratura che la Iormazione perdono senso
se lasciate in mano a 'bellimbusti, dottori, maestri, scribi e preti.
La letteratura prende Iorma attraverso il lavoro di un attore sociale, che e al contempo autore e
lettore. E` qui che possiamo stabilire l`analogia. L`attore sociale della Iormazione e al contempo
Iormatore` e Iormato`. Per essere, almeno in qualcosa, maestro agli altri, il Iormatore dovra aver
pienamente vissuto il proprio Bildungsroman. Ma il Bildugsroman di ognuno restera in ogni caso
diverso dal Bildungsroman di ogni altro.
La letteratura e un unico complesso dai conIini sIumati, e materiale inIorme tendente a prendere
Iorma, e rete che connette.
Non e vano ricordare qui la noosfera. Il greco nous puo essere variamente tradotto: intelletto
cosmico, mente. Non importa qui disquisire a proposito della paternita del termine. I punti di vista,
espressi negli Anni Venti del secolo scorso, da Pierre Teilhard de Chardin, gesuita Irancese, IilosoIo
e paleontologo, e da Vladimir Vernadskij, geologo e chimico russo, coincidono. La noosIera va
oltre la mera biosIera, e il pianeta -il nostro ambiente vitale- modiIicato dal pensiero umano in
continua evoluzione. Di qui il semiologo russo trae negli Anni Settanta il concetto di semiosIera. La
semiosIera e il luogo della continua, indeIessa produzione di senso. 'L`universo semiotico, ci dice
Lotman, 'puo essere considerato un insieme di testi e di linguaggi separati l`uno dall`altro. In
questo caso tutto l`ediIicio apparira Iormato da singoli mattoni. E questo e un modo di vedere la
letteratura: singole opere, singoli libri, singole biblioteche. 'E pero piu Ieconda, continua Lotman,
'l`impostazione opposta. Tutto lo spazio semiotico si puo considerare inIatti come un unico
meccanismo (se non come un unico organismo). Ad avere un ruolo primario non sara allora questo
o quel mattone, ma il grande sistema` chiamato semiosIera.
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Ricordando, con il Faust di Goethe, l`oscuro emergere della conoscenza dal caos e dalla notte
dell`ignoranza; e ricordando con Freud l`inevitabile presenza, in ogni processo di Iormazione`,
dell`inconscio, possiamo chiamare morfosfera il luogo della Iormazione, un luogo dai conIini
sIumati e porosi, terreno di commistione di linguaggi, rete di testi, spazio letterario aperto a percorsi
diIIerenti.
La morIosIera e una rete. Il Iormatore-letterato contribuisce consapevolmente alla tessitura della
rete e guida e accompagna gli altri nei movimenti attraverso la rete. Cosi possiamo intendere la
Iormazione: spazio virtuale, ambiente, possibilita di incontro.
Ammaestrati dalla letteratura, potremo trarre vantaggio da ogni codice e da ogni canone, senza
darne per scontato nessuno. Per quanto sia buona una storia della letteratura o una antologia, molta
buona letteratura ne e rimasta certamente Iuori. Di Ironte a qualsiasi programma, dentro qualsiasi
aula, come ci invita a Iare l`Archipreste de Hita, chiunque 'puo aggiungere dell'altro. La
Iormazione`, cosi, 'andra di mano in mano/ come palla alle ragazze. Chiunque sapesse, potra
aggiungere qualcosa 'e emendare quello che volesse. 'Chiunque lo chiedesse,/ lo prenda chi ci
riesca.
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Jurij M. Lotman, La semiosfera, Marsilio, Venezia, 1985, p. 58
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