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[A.a. 2011 - 2012 : ultima revisione 29 agosto 2011] Quali sono i limiti della teoria di Eulero-Bernoulli? Come e' possibile migliorare la teoria, senza rinunciare alla semplicita' analitica ed alla rapidita' computazionale? Per rispondere alla prima domanda, conviene ripensare alla incongruenza di base della teoria di EuleroBernoulli, gia' evidenziata nella Lezione 30: la impossibilita' di definire lo sforzo di taglio come risultante delle azioni elementari s23 , nulle per ipotesi, e la conseguente necessita' di definire il taglio tramite considerazioni di equilibrio. Affrontando il problema da un'altra ottica, puo' partirsi dalla definizione del taglio come derivata del momento flettente, e poi applicare la definizione di taglio come risultante delle azioni elementari (cfr. eqn.21 della Lezione 22): T2 = 23 dA
(1)
Ipotizzando una distribuzione costante di tensione, ed introducendo un coefficiente correttivo k, si ha: T2 = 23 A e quindi la tensione tangenziale e': 23 = T2 A (3) (2)
A questo punto non puo' pero' evitarsi la contraddizione insita nella legge tensioni-deformazioni, che porterebbe alla deformazione tagliante:
366
(4) 2G che invece e' nulla per costruzione. Se pero' il modulo G assume valori molto elevati (materiale poco deformabile a taglio), allora si puo' ragionevolmente trascurare la deformazione tagliante e23 anche in presenza di un valore finito della tensione e del taglio. [Nota]. Inoltre, una distribuzione costante di tensioni contraddice l'ipotesi di mantello laterale scarico. Un miglioramento della teoria di Eulero-Bernoulli e' stato proposto da Timoshenko, e coniuga semplicita' e vantaggi analitici in modo talmente soddisfacente da essere ormai utilizzato in quasi tutti i codici di calcolo agli elementi finiti.
e23 =
23
Ne segue che lo spostamento assiale u2 Hx2 , x3 L di un punto generico della sezione retta, situato a distanza x2 dal baricentro, e' pari a: u3 Hx2 , x3 L = u3 Hx3 L + Hx3 L x2 Il vettore u della terna di spostamenti e' fornito pertanto da: u = 8u1 , u2 , u3 < = 90, u2 Hx3 L, ua Hx3 L + Hx3 L x2 = 3 (7) (6)
Le corrispondenti deformazioni sono deducibili a partire dalle ben note leggi che legano le deformazioni alle derivate prime degli spostamenti:
367
A x2
P A x3 Hx3 L A' P' A' ua Hx3 L 3 Hx3 Lx2 u' Hx3 L 2 u' Hx3 L 2 ua Hx3 L 2
u1 x1 1 2 1 2 u2 x2 1 2 u3 x3
e33 =
dua 3 dx3
Le componenti di tensione s23 e s33 , in ipotesi di validita' della legge di Hooke, sono fornite da: 33 = E Iua' Hx3 L + x2 ' Hx3 LM 3 23 = G Iu' Hx3 L + Hx3 LM 2 (9) (10)
Ne segue che le caratteristiche sforzo normale N(x3 ), momento flettente M1 (x3 ) e taglio T2 (x3 ) possono calcolarsi come: N = E Iua' Hx3 L + x2 ' Hx3 LM dA = E A ua' Hx3 L 3 3
(11)
(12)
(13)
Nota 1 - Lo sforzo normale non e' influenzato dalla ipotesi di Timoshenko, e la sua trattazione resta disaccop-
368
- Lo sforzo normale non e' influenzato dalla ipotesi di Timoshenko, e la sua trattazione resta disaccoppiata da quella dello sforzo di taglio - momento flettente. Nota 2- La (10) indica che la tensione tangenziale non dipende dalla variabile x2 , e quindi e' in contraddizione con l' ipotesi di De Saint-Venant sulla superficie laterale scarica. Per tener conto della effettiva distribuzione delle tensioni tangenziali lungo x2 , si introduce, secondo Timoshenko, un fattore correttivo k, detto fattore di taglio, scrivendo, al posto della (13): T2 = G Iu' Hx3 L + Hx3 LM dA = GA Hx3 L 2
(14)
Si puo' dimostrare che k e' minore di uno, e spesso si introduce l'area ridotta della sezione retta As = k A, detta area efficace a taglio. Nota 3- L'incongruenza della teoria di Eulero-Bernoulli e' stata superata, e la condizione di equilibrio: T2 Hx3 L = dM1 Hx3 L dx3
(15)
non deve piu' essere utilizzata come definizione, ma si traduce nella relazione: GA Iu' Hx3 L + Hx3 LM = E I11 '' Hx3 L 2 (16)
1 2
2 E e33 dV + B
1 2
(17)
ed utilizzando le ultime due delle (8), si puo' scrivere l'energia elastica come: Et = 1 2 1 2
' E A u3 Hx3 L dx3 +
2
1 2
(18)
A questo punto, si puo' scrivere la variazione di Et rispetto alle variabili u3 , u'3 , u2 , u'2 , f e f', ottenendo: Et = Et Iu3 + u3 , u' + u' , u2 + u2 , u' + u' , + , ' + 'M 3 3 2 2 Et Iu3 , u' , u2 , u' , , 'M = 3 2 1 2
' EI11 I + 'M dx3 + 2 0 L
1 2
1 2
369
m H + L dx3
0
1 2
' E A u3 dx3
2
1 2
1 2
Svolgendo i quadrati e semplificando si ottiene: Et = E A u' u' dx3 + EI11 ' ' dx3 + GAs Iu' + M u' dx3 + 3 3 2 2
0 0 0 ' GAs Iu2 + M dx3 p u2 dx3 t u3 dx3 m dx3 + 0 0 0 0 L L L L L L L
(20)
1 2
' E A u3 dx3 +
2
1 2
1 2
Ne segue che la variazione dell'energia potenziale totale si esaurisce in due aliquote: la prima, lineare, e la seconda quadratica: 1 Et =
' ' ' ' ' EA u3 u3 dx3 + EI11 ' dx3 + GAs Iu2 + M u2 dx3 + 0 0 0 ' GAs Iu2 + M dx3 p u2 dx3 t u3 dx3 m dx3 0 0 0 0 L L L L L L L
(21)
2 Et = 1 L 1 L 1 L 2 '2 '2 ' E A u3 dx3 + EI11 dx3 + GAs Iu2 + M dx3 2 0 2 0 2 0 Per il principio di stazionarieta', dovra' essere: 1 Et = E A u' w' dx3 + EI11 ' ' dx3 + 3 3
0 0 ' ' ' GAs Iu2 + M u2 dx3 + GAs Iu2 + M dx3 0 0 L L L L
(22)
(23)
I primi tre integrali della (23) possono integrarsi per parti una volta, ottenendo:
L
0 L
u'' u3 dx3 3
(24)
0 L
0 L
'' dx3
L L
(25)
(26)
370
'' AIEA u3 + tM u3 + 0
Le variazioni du3 , df, e du2 sono arbitrarie, e quindi dovranno annullarsi le tre quantita' in parentesi, conducendo alle tre equazioni differenziali in u3 , f ed in u2 : EI11 ' ' GAs Iu' + M = m 2 + 'M = p EA u'' = t 3
GAs Iu'' 2
(28)
Le restanti quantita' dovranno annullarsi ai due estremi della trave. Per lo spostamento u3 dovra' quindi essere: EAu' H0L u3 H0L = 0 3 EAu' HlL u3 HlL = 0 3 mentre per lo spostamento u2 e la rotazione f sara' necessariamente: EI11 ' H0L H0L = 0 EI11 ' HLL HLL = 0 GAs I H0L + u' H0LM u2 H0L = 0 2 GAs I HLL + u' HLLM u2 HlL = 0 2 (31) (32) (33) (34) (29) (30)
Nota 4- Lo studio della funzione u3 degli spostamenti assiali e' completamente separato dallo studio delle altre due funzioni, come gia' detto. Invece le ultime due equazioni delle (28) rappresentano un sistema accoppiato di due equazioni differenziali del secondo ordine. Esercizio 1 - Generalizzare le equazioni (28) al caso di trave a sezione variabile. Esercizio 2- Utilizzare il principio degli spostamenti virtuali per riottenere le equazioni della linea elastica e le corrispondenti condizioni ai limiti Esercizio 3 - Utilizzare l'approccio geometrico per riottenere le equazioni della linea elastica
Le condizioni di vincolo
E' inutile studiare il problema assiale, non modificato rispetto al caso di Eulero-Bernoulli. Per quanto riguarda il problema flessionale, invece, in base alla (12) ed alla (14) le condizioni (31) - (34) si possono scrivere: M1 H0L H0L = 0 M1 HLL HLL = 0 T2 H0L u2 H0L = 0 T2 HLL u2 HLL = 0 Agli estremi della trave, pertanto, si possono simulare queste condizioni di vincolo: (35) (36) (37) (38)
371
Estremo incastrato u2 = 0 e f = 0 Estremo appoggiato u2 = 0 e M1 = 0, ossia f' = 0 Estremo con bipendolo f = 0 e T2 = 0, ossia u'2 + f = 0 Estremo libero M1 = 0, ossia f' = 0 e T2 = 0, ossia u'2 + f = 0
(39)
u2 H0L = 0 H0L = 0 M HLL = EI ' HLL = 0 T HLL = GAs I HLL + u' HLLM = F 2 dove F e' il valore della forza applicata nell'estremo libero. (cfr. Figura 3)
(40)
X3
X2 L
Per affrontare questo problema, si inizi ad integrare la seconda delle (39): GAs Iu' + M = C1 2 e per la quarta condizione ai limiti si ha subito C1 = F. Ne segue che la (41) diviene: GAs Iu' + M = F 2 Sostituendo questa relazione nella prima delle (39) si ha: EI '' = F e quindi subito: ' = Fx3 EI + C2 (44) (43) (42) (41)
372
+ C2 x3 + C3 2 EI La seconda e terza condizione ai limiti permettono di calcolare le due costanti di integrazione: H0L = 0 C3 = 0 C2 = FL EI
Fx2 3
(45)
' HLL = 0
(46)
e quindi la rotazione e' data da: LO EI 2 Infine, dalla (42) si puo' scrivere: u' = 2 F GAs = F GAs + Fx3 EI KL x3 2 O Hx3 L = Fx3 K x3 (47)
(48)
u2 =
+ C4
(49)
La costante di integrazione, comunque, si annulla per la prima condizione ai limiti, giungendo a: u2 Hx3 L = Fx3 GAs Fx2 3 2 EI x3 3
(50)
(51)
2 EI e quindi coincide con quanto predetto dalla teoria di Eulero-Bernoulli. L'abbassamento nell'estremo libero e' invece fornito da: u2 HLL = FL GAs FL3 (52) 3 EI
Si ha quindi una aliquota flessionale, uguale a quella predetta da Eulero-Bernoulli, ed una aliquota addizionale tagliante, che si viene a sommare alla aliquota classica. Si vede subito che all'aumentare della luce, l'influenza del termine flessionale diviene dominante. Per evidenziare l'influenza del taglio, e' opportuno riscrivere la (52) come: u2 HLL = con: GAs L2 FL3 3 EI 1+ 3 EI = FL3 3 EI 1+ 3 (53)
L2 GAs
(54) EI parametro adimensionale che ben misura l'importanza relativa delle deformazioni da taglio rispetto agli =
373
parametro adimensionale che ben misura l'importanza relativa delle deformazioni da taglio rispetto agli effetti flessionali. Per a si ritrovano i risultati classici di Eulero-Bernoulli.
Esempio numerico
Si consideri una trave di luce L = 5 metri, a sezione retta rettangolare di base b = 50 centimetri ed altezza h = 80 centimetri, e quindi con area A = bh ed inerzia I = bh3 12. Inoltre, il modulo di Young sia pari a 300.000 Kg cm2 , il coefficiente n di Poisson sia pari a 0.25, ed il fattore di taglio sia pari a k = 0.85. Per calcolare l'influenza relativa del taglio si calcola la parte flessionale dello spostamento all'estremo libero, dovuto ad una forza unitaria: = 0.0000651042 cm 3 EI ed analogamente la parte tagliante dello stesso spostamento: ut = L GA = 1.22549 106 cm
ut ut +u f
uf =
L3
(55)
L'influenza relativa delle deformazioni taglianti e' quindi calcolabile come circa 1.8 per cento.
p0
X3
X2 L
(57)
u2 H0L = 0 H0L = 0 M HLL = EI ' HLL = 0 T HLL = GAs I HLL + u' HLLM = 0 2
(58)
374
dove p e' il valore del carico distribuito. (cfr. Figura 4) Per affrontare questo problema, si inizi ad integrare la seconda delle (57): GAs Iu' + M = p x3 + C1 2 e per la quarta condizione ai limiti si ha subito C1 = pL. Ne segue che la (59) diviene: GAs Iu' + M = p HL x3 L 2 Sostituendo questa relazione nella prima delle (57) si ha: EI '' = p HL x3 L e quindi subito: ' = px3 EI = px2 3 KL L x3 2 x3 O + C2 (62) (61) (60) (59)
+ C2 x3 + C3 2 EI 3 La seconda e terza condizione ai limiti permettono di calcolare le due costanti di integrazione: H0L = 0 ' HLL = 0 C3 = 0 C2 = pL2 2 EI
(63)
(64)
L2 Lx3 +
(65)
u' 2
(66)
u2 =
(67)
annullandosi anche in questo caso la costante di integrazione, per la prima condizione ai limiti.
(68)
6 EI e quindi coincide con quanto predetto dalla teoria di Eulero-Bernoulli. L'abbassamento nell'estremo libero e' invece fornito da:
375
v HLL =
pL2 2 GAs
pL4 8 EI
pL4 8 EI
1+
4 (69)
GAs Iu'' + 'M = p 2 con le condizioni ai limiti: u2 H0L = 0 ' H0L = 0 u2 HLL = 0 ' HLL = 0
(70)
(71)
p0
X3
X2 L
Per affrontare questo problema, si inizi ad integrare la seconda delle (70): GAs Iu' + M = p x3 + C1 2 e la si sostituisca nella prima delle (70): EI '' + px3 C1 = 0 e quindi subito: px2 3 2 EI = px3 3 + C1 x3 EI C1 x2 3 (73) (72)
' =
+ C2
(74)
(75) + C2 x3 + C3 6 EI 2 EI La seconda e quarta condizione ai limiti permettono di calcolare le due costanti di integrazione C1 e C2 : ' H0L = 0 C2 = 0 C1 = pL 2 (76)
' HLL = 0
376
(77)
u' = 2
C3
(78)
u2 =
C3 x3 + C4
(79)
Le condizioni ai limiti su u2 impongono che sia: C4 = 0 pL4 24 EI e quindi infine: pL4 12 EI C3 L + C4 = 0 C3 = pL3 24 EI (80)
u2 =
HL x3 L + pL x2 3 4 EI
px4 3 24 EI pL3
pL x3 3 12 EI
pL3 x3 24 EI
(81)
(82)
24 EI
(83)
24 EI e quindi coincide con quanto predetto dalla teoria di Eulero-Bernoulli. L'abbassamento in mezzeria e' invece fornito da: L u2 2 pL2 8 GAs 5 pL4 5 pL4 48 5 (85)
1+
384 EI
384 EI
377
H1L X3
H2L X3
M
B
uH1L 2 L
uH2L 2 L
Introdotti, al solito, due sistemi di riferimento con origine nell'incastro e nella cerniera interna, rispettivamente, si hanno le quattro equazioni differenziali: EI H1L'' GAs IuH1L' + H1L M = 0 2
(86)
EI H2L'' GAs IuH2L' + H2L M = 0 2 con le condizioni ai limiti: uH1L H0L = 0 2 H1L H0L = 0 uH1L 2 MH1L MH2L TH1L HLL HLL H0L HLL = = = = uH2L H0L 2 0 0 TH2L H0L
(87)
(88)
(89)
uH2L HLL = 0 2 MH2L HLL = M In termini di spostamenti e rotazioni, si hanno quindi le otto condizioni ai limiti: uH1L H0L = 0 2 H1L H0L = 0 uH1L HLL = uH2L H0L 2 2 H1L' HLL = 0 H2L' H0L = 0 uH2L HLL = 0 2
(90)
(91)
(92)
H1L HLL + uH1L' HLL = H2L H0L + uH2L' H0L 2 2 EIH2L' HLL = M Dalla seconda della (86) si ha: GAs IuH1L' + H1L M = C1 2 (94) (93)
378
ed inserendo nella prima delle (86) si ha: EI H1L'' = C1 da cui subito: H1L' =
H1L
(95)
C1 EI
xH1L + C2 3 + C2 xH1L + C3 3
(96)
H1L 2 C1 x3
(97)
H1L 2 C1 x3
EI
C2 xH1L C3 3
(98)
C1 xH1L 3 GAs
H1L 3 C1 x3
EI
C2
xH1L 2 3 2
C3 xH1L + C4 3
(99)
C5 EI
(100)
H2L 2 C5 x3
(101)
EI uH2L' 2 = C5 GAs
H2L 2 C5 x3
(102)
EI
uH2L = 2
C5 xH2L 3 GAs
H2L 3 C5 x3
EI
C6
(103)
Valutando opportunamente queste funzioni, ed inserendo il risultato nelle condizioni ai limiti si giunge al seguente sistema di otto equazioni nelle otto incognite C1 , C2 , , C8 : C3 = 0 C4 = 0 C1 L GAs C1 L C1 L3 6 EI C2 L2 2 C3 L + C4 C8 = 0
(104)
379
M C1 = C5 = L M L ; C2 =
; C6 = 0; C7 =
Spostamenti e rotazioni sono quindi forniti da: uH1L IxH1L M = 2 3 uH2L 2 IxH2L M 3 IxH1L M 3 M xH1L 3 GAs L M = GAs M xH1L 3 EI 2M GAs L ML 6 EI xH1L 3 L xH2L 3 L M (112) L M 1 M xH1L 2 3 2 EI xH2L 3 L + M xH1L 3 3 6 EI L M L2 3 EI xH1L 3 2L M xH2L 2 3 2 EI L ML 6 EI xH2L 3 M xH2L 3 3 6 EI L
(106)
(107)
H1L
(108)
H2L IxH2L M = 3
H1L
(109)
IxH1L M 3 IxH2L M 3
= M 1 +
(110)
H2L
=M
(111)
(113) L Esercizio - Risolvere lo stesso problema in ipotesi di trave di Eulero-Bernoulli, e verificare le differenze.
Note
[Nota]- In realta', G ha dimensioni fisiche di forza per unita' di superficie, e quindi parlare di valori "elevati" non ha molto significato. Piu' preciso risulta introdurre il fattore adimensionale: = GAL2 EI11 e dire che la teoria di Eulero-Bernoulli e' tanto piu' affidabile quanto piu' elevato risulta il valore di a. [Torna al testo]
(114)
Grafici