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La teoria di mayer

Nella scorsa lezione abbiamo inquadrato il contesto allinterno del quale avviene lapprendimento multimediale, ovvero il Web 2.0, che ha come caratteristica sostanziale linterazione. In questa terza lezione abbiamo focalizzato lattenzione sugli strumenti che utilizza lapprendimento multimediale, ovvero le TECNOLOGIE MULTIMEDIALI. Questultime consentono di sostituire uno schema di apprendimento faccia a faccia, quindi un apprendimento tradizionale, con un nuovo tipo di apprendimento, che pu essere blended (misto) oppure completamente on-line (elearning). Sostanzialmente, oltre ai docenti e agli studenti, alla rete comunicativa, si aggiungono linguaggi e segni di natura diversa, tipici della multimedialit. Linsegnante, in tale rete, non solo colui che trasmette la conoscenza ma diventa innanzitutto il mediatore tra tecnologia e studente, ma anche il facilitatore della conoscenza. E necessario, per, che linsegnante scelga lo strumento adatto, in quanto lo strumento cambia il modello didattico, ovvero limpostazione data alla didattica. La scelta dello strumento va fatta riflettendo sui principi e sui processi che possono rendere un apprendimento che utilizza tecnologie multimediali pi efficace. Limportante , quindi, che lo strumento scelto garantisca una migliore possibilit di osservare il processo di apprendimento. Abbiamo quindi fatto riferimento alle TEORIE DELLAPPRENDIMENTO, che riflettono sul modo attraverso il quale lessere umano pu pensare lapprendimento. Ci siamo soffermati su 4 teorie, tutte di stampo cognitivo: 1. 2. 3. 4. T. DELLA DOPPIA CODIFICA (Paivio, 1991); T. DEL CARICO COGNITIVO (Chandler e Sweller, 1991); T. DELLE RAPPRESENTAZIONI MULTIMEDIALI; T. DI MAYER;

La TEORIA DELLA DOPPIA CODIFICA parte dal presupposto che, tendenzialmente, nellapprendimento, i due sistemi principali di codifica sono quello verbale e quello non verbale. Allinput verbale corrisponde un output verbale e ad un input non verbale corrisponde un output non verbale. Nellapprendimento multimediale, secondo Paivio, questi due sistemi vanno ad integrarsi, ma sono processati separatamente. Secondo la TEORIA DEL CARICO COGNITIVO, le risorse cognitive disponibili durante la risoluzione di un compito sono limitate, per cui possiamo processare contemporaneamente solo una certa quantit di informazioni. Quindi, nellambito dellapprendimento multimediale, per non sovraccaricare il cervello, meglio unire pi strumenti. Secondo la TEORIA DELLE RAPPRESENTAZIONI MULTIMEDIALI, due sono le rappresentazioni prevalenti, esterne e interne. Schnotz, descrive lapprendimento multimediale come linterazione tra rappresentazione esterne e interne. Le rappresentazioni esterne sono di due tipi distinti : il testo come rappresentazione descrittiva nella quale a un sistema simbolico associato un contenuto, e le figure o rappresentazioni pittoriche in cui a una struttura iconica corrisponde un contenuto. Le rappresentazioni interne appartengono alla dimensione del soggetto e coincidono con i modelli o immagini mentali, questi sono contemporaneamente descrittivi e pittorici. Nellapprendimento multimediale i modelli interagiscono, da una parte, con le rappresentazioni esterne descrittive, dallaltra con quelle pittoriche. Nel primo caso linterazione d luogo a un modello mentale del testo mediante unelaborazione simbolica. Nellinterazione con le rappresentazioni pittoriche la situazione pi complessa.

La TEORIA DI MAYER unisce le precedenti, quindi: i discenti possono apprendere pi efficacemente dal materiale multimediale perch uniscono tutti e due i sistemi di codifica (verbale e non verbale); ognuno dei due canali pu processare una quantit limitata di informazioni e processarle tutte insieme aumenta il carico cognitivo. Da ci deriva che nel processare le informazioni il discente non mai passivo ma lo fa volontariamente. Quindi necessaria una progettazione del multimediale. Dalla T. di Mayer ne discendono i 6 PRINCIPI DI MAYER:
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MULTIMEDIALE: si apprende meglio da presentazioni che associano parole a figure; VICINANZA SPAZIALE E TEMPORALE: parole e figure corrispondendi, vicene sulla pagina o sullo schermo permettono una integrazione immediata delle informazioni; RIDONDANZA: le immagini non devono duplicare il concetto ma lo devono spiegare; COERENZA: parole e immagini devono essere coerenti tra loro altrimenti nel capire il legame tra figura e testo si perde solo tempo; MODALITA DIVERSE: si apprende meglio se linformazione presentata in modalit diverse; PERSONALIZZAZIONE: uno stile non formale permette un maggiore apprendimento.

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