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Sarrocco V D
Maturit
scientifica
La Quarta
Dimensio
ne
Introduzione
La serie di eventi e di trasformazioni che hanno caratterizzato la storia di fine Ottocento
accompagnata da un notevole progresso nel campo delle scienze. Le discussioni filosofiche nate
di fronte ad una societ in costante evoluzione, soprattutto dal punto di vista economico,
tecnologico e sociale, portarono alla ridefinizione degli stessi fondamenti della filosofia e delle
scienze stesse.
Gi verso la met del secolo, con la formulazione di nuove geometrie non euclidee, si
incominci a dubitare dellassolutezza della Geometria (da sempre considerata come modello
fondamentale di scientificit e razionalit), e quindi dello stesso concetto di matematica e del
suo ruolo nelle altri campi scientifici. Ma non solo la pura matematica che incominci a
incontrare gravi difficolt nel trovare il proprio fondamento: anche i modelli della fisica da
sempre considerati come universalmente validi cominciarono a cadere e a non essere pi
sufficienti come modelli esplicativi. Questi movimenti portarono alla crisi del positivismo e
linizio di una nuova Era dove le vecchie certezze vennero sradicate e grazie a nuove scoperte
si proposero nuovi modelli interpretativi del mondo e delluniverso.
La crisi del positivismo nelle scienze
Il positivismo aveva stabilito nellambito della ricerca scientifica due punti fondamentali:
1. la netta separazione tra scienza e filosofia;
2. lassoluta oggettivit ed inviolabilit delle leggi scientifiche.
Tra la fine dell 800 e linizio del 900 iniziarono per a sorgere dubbi fondamentali sulla
validit dei modelli positivistici e vennero poste domande come:
La scienza pu superare i suoi limiti metodologici?
davvero possibile, cio, per un ricercatore soggettivo arrivare alloggettivit dei fatti?
I linguaggi matematici sono davvero in grado di definire la verit e leffettiva realt delle cose?
La scienza ha una natura convenzionale?
La crisi del positivismo nelle scienze molto pi evidente quando ci avviciniamo
allimportante rivoluzione teoretica della fisica e della matematica, la quale coincide con la crisi
della meccanica classica, le novit introdotte dalla fisica quantistica e il sorgere di geometrie
non euclidee. La nuova analisi critica si richiama a questi principali punti:
1. il carattere assoluto dello spazio e del tempo, riveduto e corretto da Einstein a partire
dal 1905;
2. lidea che lordine naturale derivi solamente da rapporti di causa ed effetto, attaccata
dalla fisica quantistica di Bohr;
3. il determinismo, quindi la capacit di poter prevedere dei fenomeni conoscendo le
condizioni iniziali di partenza, sradicato dal noto Principio di indeterminazione di
Heisenberg.
Queste nuove problematiche portarono a rivalutare profondamente il concetto di tempo ma
soprattutto il concetto di spazio. La matematica abbandon le proprie certezze basate su una
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Cos come il suo mondo era popolato da esseri viventi allo stesso
modo la retta popolata da altri esseri (segmenti) unidimensionali
(che io ho colorato per distinguerli tra loro),i quali si sviluppano
quindi solo in lunghezza. La visione che ognuno di questi esseri ha
del proprio mondo semplicemente un punto; infatti come se
prendessimo un matita (intesa come una retta) e la osservassimo
con la punta rivolta verso i nostri occhi: ci che vedremmo non sar
la matita ma un punto.
Successivamente il quadrato parla.
Gli abitanti della retta ( che come gli abitanti del piano hanno
sviluppato una propria civilt efficiente nonostante siano limitati
spazialmente rispetto alle dimensioni superiori) ascoltano una voce,
ma non concepiscono da dove il suono arrivi (il suono infatti
proviene da una dimensione che loro non possono osservare). Il
quadrato tenta di spiegare la sua superiorit dimensionale al Re
della retta ma questo (rispecchiando lo scetticismo umano verso il
paranormale) chiede al quadrato di mostrarsi e di mostrare questa
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Anche in questo caso ci che si presenter nel piano non sar una
sfera ma sezioni della sfera cio circonferenze di diverso raggio, a
seconda di quanto la sfera sia entrata nel piano. Dapprima il
quadrato vedr solo un punto (primo contatto tra la sfera e il piano)
successivamente vedr dei segmenti sempre pi grandi ( che
comunque sar in grado di identificare come cerchi) fino a che la
sfera si trover intersecata con il piano con il suo cerchio massimo
(come lequatore per la terra), dopo di che le circonferenze
tenderanno a rimpicciolirsi fino a che la sfera non sar uscita
dallaltra parte del piano. Anche in questo caso il quadrato si mostra
scettico e chiede alla sfera di dargli una prova superiore della sua
effettiva tridimensionalit ( interessante osservare come tali
richieste riflettano lo scetticismo umano nei confronti di ci che la
mente non pu spiegare razionalmente). Ora, immaginiamo la sfera
al di sopra del piano. Ci che egli vede TUTTO il mondo
bidimensionale, onniveggente (rispetto al quadrato), pu vedere
tutto: ogni essere planare, linterno delle case, linterno dei cassetti,
linterno dei mobili, linterno del quadrato, conosce tutto. A questo
punto facile capire come la sfera possa interagire con il mondo
inferiore a suo piacimento, tanto che pu facilmente sottrarre un
gioiello del quadrato posto in una cassaforte e portarlo davanti al
quadrato stesso. Pu infatti attraversare facilmente i muri e le
limitazioni fisiche bidimensionali in quanto egli proviene da una
dimensione superiore dalla quale il piano risulta aperto.
Se indaghiamo per un momento il racconto evangelico ci
accorgeremo che ci che in grado di compiere la sfera pu essere
rapportato ad alcune azioni di Ges. Egli infatti oltre a compiere una
serie di miracoli ( i quali assumono una razionalit se inseriti nel
discorso della quarta dimensione) in grado di oltrepassare muri
senza alcuna difficolt come riporta Giovanni (20,19-31): La sera
di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse
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Riflessioni
Il racconto di Flatlandia sottolinea come luomo sia abituato a
vedere il mondo come esso gli si presenti e come talvolta egli creda
come unica realt e verit ci che le sue capacit intellettive gli
permettono di concepire. Gi Platone nel mito della caverna
aveva intuito tale limitatezza umana. In esso si narra di esseri
umani costretti a vivere allinterno di una caverna con mani e piedi
legati senza alcuna possibilit di vedere n i propri compagni n
loro stessi, con lo sguardo indirizzato verso una parete.
Immaginiamo poi che, appena fuori dalla caverna, vi sia un
muricciolo ad altezza duomo e che dietro questo, (quindi
interamente coperti dal muricciolo) si muovano degli uomini che
portano sulle spalle statue lavorate in pietra e in legno, raffiguranti
tutti i generi di cose.
Immaginiamo, ancora, che dietro questi uomini arda un grande
fuoco e che, in alto, splenda il sole. Infine immaginiamo che la
caverna abbia una eco e che gli uomini che passano al di l del
muro parlino e che le loro voci rimbalzino per effetto delleco.
Ebbene, se cos fosse, quei prigionieri non potrebbero vedere altro
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che le ombre delle statue che si proiettano sul fondo della caverna
e udirebbero leco delle voci; ma essi crederebbero anche che le
voci delleco siano le voci prodotte da quelle ombre. Ora,
supponiamo che uno di questi prigionieri riesca a sciogliersi a fatica
dai ceppi; ebbene, costui con fatica riuscirebbe ad abituarsi alla
nuova visione che gli apparirebbe e, abituandosi, vedrebbe le
statuette muoversi al di sopra del muro e capirebbe che quelle sono
ben pi vere di quelle cose che prima vedeva e che ora gli appaiono
come ombre.
Se leggiamo tale mito in chiave moderna e dal punto di vista
matematico possiamo interpretare il mito nel seguente modo.Il
prigioniero di Platone stato portato idealmente da una
dimensione spaziale n a concepire una dimensione spaziale
n+1. Si noti che stiamo parlando sempre di spazio e non di
tempo.
Non vi infatti motivo di pensare che la quarta dimensione non sia
anchessa spaziale.
La cosa che pi mi preme sottolineare infatti che non corretto
indicare essa come una dimensione meramente temporale. Questa
iperdimensione infatti una dimensione spaziale a tutti gli effetti e
si sviluppa secondo un piano esterno al mondo tridimensionale. Il
tempo possiamo dire una conseguenza della presenza di una
dimensione superiore, esso ci permette di intuire ogni evento che si
sviluppa nel tempo come uno spostamento del piano 3d allinterno
di uno spazio 4d.
Lo scorrere del tempo da noi percepito come una variazione di
eventi. Se non ci fosse movimento, se nessun corpo (compreso il
sole) si muovesse nello spazio allora saremmo portati a pensare che
il tempo non esisterebbe in quanto non saremmo in grado di
definire un prima o un dopo poich non ci sarebbe alcun evento cui
far riferimento. Potremmo al massimo calcolare il tempo come
variazione dei nostri sentimenti, dei nostri stati danimo, di ci che
William James chiamava flusso di coscienza, ma in quel caso
parleremmo di un tempo interiore e soggettivo e quindi non
generalizzabile a ogni essere vivente. Dal momento che un certo
evento accade noi siamo in grado di definirne il tempo passato in
base ad altri fatti che ad esso sono seguiti ( evidente infatti che
se un evento accadesse in un mondo immobile e dopo di esso non
accadesse nientaltro non potremmo mai dire il tempo che
passato dal manifestarsi dellevento stesso). Il tempo trascorso
rimane in ogni caso nella nostra memoria.
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Diverse sono le ipotesi e le teorie che tentano di dare una risposta alla
questione tempo e una di esse la seguente.
Cerchiamo di interpretare il tempo alla luce di queste nuove
considerazioni. Immaginiamo di vivere in un mondo bidimensionale
e che naturalmente il tempo non esista (in quanto abbiamo detto
essere una coordinata spaziale). Se un essere di tale piano si
spostasse da un punto ad un altro noi lo vedremmo nello stesso
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E difficile pensare che gli oggetti solidi in figura tanto differenti tra
loro siano in realt parte dello stesso oggetto quadrimensionale,
eppure cos.
Una ipersfera daltra parte sar data dallo somma di infinite sfere di
diversa grandezza.
Immaginiamo, ad esempio, un palloncino che si gonfia e poi si
sgonfia, vedremo prima un punto e poi delle sfere che
progressivamente diventeranno sempre pi grosse e che, ad un
certo punto, cominceranno a rimpicciolire fino a che di esse non
rester che un punto. La somma mentale delle infinite dimensioni
che ha assunto il palloncino al variare del tempo indica lipersfera.
Lipersfera non sar quindi altro che la somma in uno spazio
quadrimensionale di diverse sfere 3d. Immaginiamo infatti che una
ipersfera intersechi il nostro piano 3d. inizialmente vedremo un
punto poi una sfera che aumenter sempre le proprie dimensioni
(fino a una grandezza massima) dopodich tender a rimpicciolirsi
fino a svanire nel nulla (cio nella 4 dim.). A questo punto avremmo
osservato varie sezione 3d di un essere 4d che se ricomposte
portano mentalmente allipersfera.
Nella pratica possiamo rappresentare loggetto definendolo tramite
diverse rappresentazioni 3d (analogamente a come facevamo
per rappresentare lipercubo).
Una rappresentazione dellipersfera quella riportata in basso. Essa
risulta statica ma bene ricordare che in realt essa solo
una proiezione 3d dellipersfera nel suo complesso.
Limmagine quindi solo una faccia dellipersfera. Per
comprendere lipersolido bisogna immaginare limmagine in
movimento.
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Evoluzione delluniverso.
L'equazione di Einstein in grado di descrivere l'evoluzione sia del
campo gravitazionale che del moto delle masse al suo interno.
L'equazione di Einstein in grado di spiegare, quindi, anche la
struttura dell'universo nel suo insieme (in larga scala, ovvero
quando i fenomeni quantistici che agiscono a livello atomico e
subatomico sono ininfluenti).
Nel 1929 la scoperta (dovuta a Hubble) dello spostamento verso il
rosso delle galassie (red shift cosmologico) la cosmologia prese
una direzione ben precisa: l'universo sembra espandersi.
Osservando gli spettri delle galassie essi appaiono pi rosse di
quello che dovrebbero essere. Ci si pu spiegare in base all'effetto
Doppler.
Questo effetto,
che noi sperimentiamo comunemente nel campo delle onde
acustiche (il fischio del treno che ci viene incontro pi alto mentre
pi basso quando si allontana), afferma che la frequenza di
un'onda i qualunque tipo (acustica, elettromagnetica) emessa da
una sorgente in moto relativo rispetto ad un osservatore appare
maggiore se la sorgente si muove in direzione ell'osservatore,
minore se si allontana.
Ora, se tali spettri appaiono spostati verso il rosso, ci potrebbe
significare che le galassie si stanno allontanando rispetto a noi.
L'universo, quindi, si starebbe espandendo e, portando il processo
all'indietro nel tempo, probabilmente, in un lontano passato, esso
doveva essere tutto concentrato in un volume limitato da cui, poi,
iniziata l'espansione. Questa l'ipotesi del big bang che oggi
rappresenta la teoria pi avvalorata sulle origini e l'evoluzione del
cosmo.
Se l'universo si espande, ci possono essere due possibilit.
O l'espansione dura per sempre e l'universo destinato a diventare
sempre pi rarefatto e freddo oppure, dopo l'espansione, se la
massa totale sufficientemente grande, l'universo comincer ad
implodere (big crunch) fino a tornare alla situazione iniziale per poi,
magari, esplodere nuovamente e ricominciare ad espandersi di
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nuovo.
L'avverarsi di uno o l'altro dei modelli dipende dalla massa
complessiva dell'universo. La misura della massa totale un
problema assai complesso perch la massa di cui ci perviene
"informazione" solo quella che emette radiazione elettromagnetica
(al momento noi "vediamo" l'universo attraverso telescopi ottici,
radiotelescopi, telescopi a raggi infrarossi,
x ecc. ma tutti solo in grado di captare radiazioni
elettromagnetiche).
Nell'universo, per, c' sicuramente anche della massa della quale
non ci perviene informazione, la cosiddetta massa oscura. E'
formata almeno dai buchi neri e dai neutrini, nel caso essi
abbiano massa non nulla (non ancora chiaro se la massa del
neutrino sia nulla o no).
Se consideriamo solo la massa visibile, sembra che essa sia troppo
piccola per contrapporsi all'espansione per cui l'universo dovrebbe
espandersi per sempre. Il problema aperto ma, mentre si stanno
facendo stime ed ipotesi sempre pi approfondite sulla massa
oscura, una scoperta recente (ancora in fase di verifica) destinata
a rivoluzionare tutte le nostre idee riguardo
al cosmo : sembra che l'espansione dell'universo stia addirittura
accelerando (in positivo).
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alcuni campi della fisica, in quanto si rifanno apertamente volente o nolente - alla matematica classica e alla
geometrica euclidea, le quali non sembrano essere
appropriate per lo studio dei nuovi eventi fisici.
Per Einstein questa concezione ha dimenticato che in realt
la geometria euclidea solamente una costruzione
teorica, sebbene sia efficiente e chiara. Rispetto infatti alle
geometrie ellittiche e iperboliche quella euclidea risulta la
pi semplice e chiara ma non per questo deve avere
pretesa di veridicit. Infatti con lintroduzione di nuove
geometrie (tutte valide per la descrizione del mondo fisico)
non ha pi alcun senso crederne una vera e le restanti
inadeguate in quanto sono in conclusione delle pure forma
convenzionali operate dallintelletto umano. Lo spazio e il
tempo non risultano pi forme a priori ma pure convenzioni,
la scelta delle quali data semplicemente dalla chiarezza e
dalla semplicit della geometria data.
La Quarta Dimensione e lArte
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riferimento al fatto
che la figura di Cristo
non inchiodata
all'usuale croce, ma
magicamente sospesa
nell'aria, accostata ad
una struttura fatta da
otto cubi che
simulano la forma
della croce, ma che in
realt esprimono la
rappresentazione
dello sviluppo, nello
spazio
tridimensionale, di un
solido che si studia
nella geometria della
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David Sarrocco VD
Tesina maturit
anno scolastico
2005/6
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