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2) DALL'AVANGUARDIA AI DISPOSITIVI DIGITALI

· Il passaggio discute l'avanguardia come il primo grande territorio in cui la


poesia del Novecento sembra ripensarsi radicalmente in funzione
dell'innovazione e di un sorgivo espressivo. La figura del poeta si
marginalizza, e l'industrializzazione determina una crisi dei tradizionali ruoli
umanistici. L'avanguardia mette in discussione l'arte e le sue funzioni, e lo
sperimentalismo diventa un motore energetico in grado di rimodellare tutte
le pratiche espressive. La neoavanguardia sottolinea un radicale distacco
dalle esperienze del recente passato e guarda con determinata attenzione
anche verso i linguaggi mediali, i consumi di massa e le innovazioni
tecnologiche degli anni Sessanta.

· Il passaggio discute della necessità di una nuova ricognizione critica delle


neoavanguardie in Italia, che dovrebbe esaminare autori e opere che
meritano ulteriori frequentazioni critiche. Ci sono autori che meritano una
maggiore considerazione critica, come Lamberto Pignotti con la poesia
visiva, si supera la forma lineare della pagina scritta, per organizzare il
messaggio entro l’intero spazio della pagina, proprio come un pittore
compone le sue immagini sulla superficie della tela. Il passaggio discute
anche della poesia elettronica italiana, che ha avuto la sua data di nascita
nel 1961 con Nanni Balestrini, che ha lavorato con un computer IBM 7070
per creare una poesia "scritta" da un calcolatore. Balestrini ha voluto
dimostrare che un computer da solo può essere capace di scrivere una
poesia dotata di senso compiuto, anche se poco chiaro. Il passaggio discute
anche del lavoro di Gianni Toti, che ha definito il suo lavoro come
"poetronica", la volontà di fusione tra diverse forme d'arte, poesia e video.

· Il passaggio discute come materiali extra-artistici, dalle luci al neon e laser


alla tecnologia digitale, siano entrati nel mondo dell'arte e abbiano
cambiato la nostra percezione di essa. L'uso del video in poesia ha
rivoluzionato il senso estetico della poesia, con ogni materiale (cinetico,
verbale e musicale) che si unisce in uno spazio video. La fusione di poesia e
media ha creato una nuova forma di scrittura creativa, con lo sguardo e il
volto del poeta che diventano riflessioni fragili sulla superficie che ne
assorbe le caratteristiche. Lo schermo video serve come strumento per gli
artisti per materializzare le loro ansie e visioni, con la comprensione che la
realtà presente è solo un simulacro. Il passaggio discute anche il lavoro di
vari artisti, tra cui Bill Viola e Studio Azzurro, che hanno utilizzato il video
per creare opere poetiche che integrano elementi visivi e sonori. Il
passaggio conclude notando che questo è solo l'inizio dell'integrazione della
poesia nei dispositivi digitali.

· L'era digitale ha dissolto la pagina, facendo spazio a un regno ciberculturale


dove le cose fluttuano senza peso e senza vita. La videopoesia, dà vita a un
corpo totalizzante fatto di riparazioni memoriali continue, scomparsa e
apparizioni, cancellazioni definitive e affascinanti aperture sceniche di
assenze e presenze. Il potere della cultura del software è entrato nel tessuto
della poesia e della creazione poetica, con classificazioni come poesia
informatica, poesia digitale, cyberpoesia, epoesia, poesia numerica e poesia
visiva digitale. L'uso dei social media e delle reti è diventato sempre più
diffuso nella nostra vita, portando a sperimentazioni innovative in poesia,
come gli Instapoets. I media all'interno dei dispositivi di innovazione
tecnologica, digitale e della società di rete, stanno riscrivendo e
ricodificando tutte le pratiche espressive, creative e di consumo. La poesia
deve essere in grado di sintonizzarsi sull'arte video, la performance digitale,
le installazioni video, l'arte della rete, l'arte web, l'arte pubblica, l'arte site-
specific, l'arte virtuale, il vaporwave, il trap e il post-punk.

· La poesia non è mai morta, ma si è evoluta e si è adattata ai cambiamenti


tecnologici. La poesia è diventata più fluida e la tecnologia stessa è
diventata sia tema che vocabolo delle poesie. Instagram è diventato un
luogo inaspettato per la poesia, con la presenza di "instapoets" che hanno
reso virali i loro versi. La poesia non si spegne, ma si ripensa e si ripropone
in nuove forme e stilemi, diventando un ibrido mediale tra suono,
immagine, visione, citazione e frammento. La qualità stilistica o la densità
emozionale non perde di valore se online, e quindi è sbagliato generalizzare
riguardo alle poesie che emergono dai social media.

· La poesia è una forma d'arte che si evolve costantemente, sia nella sua
dimensione emozionale che storica, ideale e materiale. La poesia si adatta
alle nuove tecnologie digitali e si manifesta in forme fluide e innovative.
Come lettori, analisti e studiosi, abbiamo il compito di continuare ad
indagare la poesia, anche nella sua evoluzione "liquida", aperta al
fraintendimento e al rischio qualunquista. L'obiettivo della futura critica è
quello di continuare a seguire la "parola innamorata" e di essere curiosi
inseguitori della poesia. Non si sa dove ci porterà questa ricerca, ma ciò che
conta è la passione e la volontà di continuare a cercare.

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