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Normativa

urbanistica e governo
del territorio

Dott. agr. jr. Pietro Fanciulli - Isiss 'G.B. Cerletti’ – A.S. 2023-
2024
Normativa urbanistica e governo del territorio

Che cosa si intende per pianificazione urbanistica?

La pianificazione urbanistica è quell'insieme di interventi con i quali si


determina l'assetto delle città e lo sviluppo urbanistico territoriale delle
aree contermini ad essa per la corretta gestione dello spazio entro cui
vive la popolazione.

Quanti e quali sono i livelli di pianificazione urbanistica?

La pianificazione urbanistica è gerarchicamente ordinata su tre livelli:


regionale (Piani territoriali), provinciale (Piani sovracomunali) e comunale
(Piani regolatori generali o PRG).

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Il governo del territorio in Veneto è stato profondamente innovato nei contenuti e


nelle forme con la legge regionale n. 11 del 2004, che propone accanto ai livelli
di pianificazione regionale e provinciale un livello di pianificazione comunale che mira
principalmente a valorizzare l’autonomia del Comune e che si articola in

Piano di Assetto del Territorio (PAT) che riunisce disposizioni generali e strutturali

Piano degli Interventi (PI) che si articola in una serie di disposizioni operative

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a) suddividere il territorio comunale in zone territoriali omogenee secondo le modalità stabilite
con provvedimento della Giunta regionale ai sensi dell' articolo 50, comma 1, lettera b);
b) individuare le aree in cui gli interventi sono subordinati alla predisposizione di PUA o di
comparti urbanistici e dettare criteri e limiti per la modifica dei perimetri da parte dei PUA;
c) definire i parametri per la individuazione delle varianti ai PUA di cui all'articolo 20, comma 14;
d) individuare le unità minime di intervento, le destinazioni d'uso e gli indici edilizi;
e) definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente da salvaguardare;
f) definire le modalità per l'attuazione degli interventi di trasformazione e di conservazione;
g) individuare le eventuali trasformazioni da assoggettare ad interventi di valorizzazione e
sostenibilità ambientale;
h) definire e localizzare le opere e i servizi pubblici e di interesse pubblico nonché quelle relative
a reti e servizi di comunicazione, di cui al decreto legislativo n. 259 del 2003 e successive
modificazioni, da realizzare o riqualificare;
i) individuare e disciplinare le attività produttive da confermare in zona impropria e gli eventuali
ampliamenti, nonché quelle da trasferire a seguito di apposito convenzionamento anche mediante
l'eventuale riconoscimento di crediti edilizi di cui all' articolo 36 e l'utilizzo di eventuali
compensazioni di cui all' articolo 37;
j) dettare la specifica disciplina con riferimento ai centri storici, alle fasce di rispetto e alle
zone agricole ai sensi degli articoli 40, 41 e 43;
k) dettare la normativa di carattere operativo derivante da leggi regionali di altri settori con
particolare riferimento alle attività commerciali, al piano urbano del traffico, al piano urbano
dei parcheggi, al piano per l’inquinamento luminoso, al piano per la classificazione acustica e ai
piani pluriennali per la mobilità ciclistica;
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Esempi di PIANIFICAZIONE REGIONALE

PTA - Piano di Tutela delle Acque

PAI - Piani di Assetto Idrogeologico

Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni del


PGRA Distretto delle Alpi Orientali

Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni del


Distretto idrografico padano

PGBTT - Piano Generale di Bonifica e di Tutela del Territorio

Piano della Protezione Civile

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Esempi di PIANIFICAZIONE REGIONALE

Piano regionale della gestione dei rifiuti

PRAC – Piano regionale di Attività di Cava

PRT – Piano regionale dei Trasporti

PRN – Piano regionale dei Neve

PRS – Piano regionale dello Sviluppo

PERFER – Piano energetico regionale

Piano di prevenzione e risanamento dall’inquinamento


del bacino idrografico sversante nella laguna di Venezia

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Esempi di PIANIFICAZIONE REGIONALE

Piano faunistico-venatorio

PSR – Piano di Sviluppo Rurale ora articolato nel CSR 2023-2027


Complemento per lo Sviluppo Rurale, il documento regionale che
descrive l’attuazione in Veneto della strategia per lo sviluppo rurale 2023-
2027, articolata in 6 Priorità: giovani, sostenibilità ambientale,
innovazione e conoscenza, vivibilità, fragilità e focalizzazione dei sostegni

Eccetera ……

Tutti i vari piani regionali sono raggruppati nel PTRC Piano Territoriale
Regionale di Coordinamento

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La PIANIFICAZIONE PROVINCIALE

PTCP

I Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali (PTCP) sono previsti dalla L.R. 11/2004 e sono
gli strumenti di pianificazione che delineano gli obiettivi e gli elementi fondamentali
dell'assetto del territorio provinciale in coerenza con gli indirizzi per lo sviluppo socio-
economico provinciale, con riguardo alle prevalenti vocazioni, alle sue caratteristiche
geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, paesaggistiche ed ambientali.

I PTCP vengono elaborati dalle Province e vengono esaminati ed approvati dalla Regione del
Veneto. La struttura incaricata dell'istruttoria è la Sezione Pianificazione Territoriale
Strategica e Cartografia.

La Giunta Regionale, entro 180 giorni dalla loro trasmissione, si esprime sui piani adottati e,
verificata la compatibilità degli stessi con il PTRC, previo parere della competente
commissione consiliare, li approva anche con riferimento alle osservazioni.
Attualmente tutte e sette le province del veneto hanno il loro PTCP approvato

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La PIANIFICAZIONE PROVINCIALE PTCP Tavola dei vincoli

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La PIANIFICAZIONE PROVINCIALE PTCP Tavola dei Piani d’Area

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La PIANIFICAZIONE PROVINCIALE PTCP Tavola dei Piani d’Area

Il Piano di Area è uno strumento di specificazione del Piano Territoriale Regionale di


Coordinamento e si sviluppa per ambiti determinati che consentono di "individuare le giuste
soluzioni per tutti quei contesti territoriali che richiedono specifici, articolati e multidisciplinari
approcci alla pianificazione".
Previsti con la L.R. 61/1985 sull’assetto e il governo del territorio, i Piani di Area hanno assunto
valenza paesistica per effetto della L.R. 9/1986, predisposta in adeguamento alla L.431/1985
(c.d. legge Galasso), recante disposizioni per la tutela delle zone di particolare interesse
naturalistico-ambientale.

Tradotto: sono i piani che tutelano il paesaggio e l’ambiente

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La PIANIFICAZIONE PROVINCIALE PTCP Tavola dei siti Natura 2000

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SITI NATURA 2000
Natura 2000 è una rete di siti di interesse comunitario, e
di zone di protezione speciale creata dall'Unione
europea per la protezione e la conservazione degli
habitat e delle specie, animali e vegetali, identificati
come prioritari dagli Stati membri dell'Unione europea.

E’ il principale strumento della politica dell'Unione


Europea per la conservazione della biodiversità.
La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse
Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri
secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che
vengono successivamente designati quali Zone Speciali
di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di
Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della
Direttiva 2009/147/CE "Uccelli" concernente la
conservazione degli uccelli selvatici.
In Italia, i SIC, le ZSC e le ZPS coprono
complessivamente circa il 19% del territorio terrestre
nazionale e più del 6% di quello marino.
Le aree che compongono la rete Natura 2000 non sono
riserve rigidamente protette dove le attività umane sono
escluse; la Direttiva Habitat intende garantire la
protezione della natura tenendo anche "conto delle
esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle
particolarità regionali e locali" (Art. 2). Soggetti privati
possono essere proprietari dei siti Natura 2000,
assicurandone una gestione sostenibile sia dal punto di
vista ecologico che economico. Molte aree agricole
infatti sono habitat di specie protette.
• Le aree SIC vengono stabilite da una Commissione europea.

• I SIC, a seguito della definizione da parte delle regioni degli obiettivi


e delle misure di conservazione sito specifiche, habitat e specie
specifiche, vengono designati come Zone Speciali di Conservazione
(ZSC), con decreto ministeriale adottato d'intesa con ciascuna regione
e provincia autonoma interessata.

• Per i siti individuati ai sensi della Direttiva Uccelli la procedura è più


breve: essi vengono designati direttamente dagli Stati membri come
Zone di Protezione Speciale (ZPS), entrano automaticamente a far
parte della rete Natura 2000.

• In Italia l'individuazione delle ZPS spetta alle Regioni e alle Province


autonome, che trasmettono i dati al Ministero dell'Ambiente e della
Sicurezza Energetica; il Ministero, dopo la verifica della completezza
e congruenza delle informazioni acquisite, trasmette i dati alla
Commissione Europea
PALUDE
DI
ONARA
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La PIANIFICAZIONE COMUNALE PAT e PI

Il piano di assetto del territorio (PAT) è lo strumento di pianificazione che delinea le


scelte strategiche di assetto e di sviluppo per il governo del territorio comunale,
individuando le specifiche vocazioni e le invarianti di natura geologica,
geomorfologica, idrogeologica, paesaggistica, ambientale, storico-monumentale e
architettonica, in conformità agli obiettivi ed indirizzi espressi nella pianificazione
territoriale di livello superiore ed alle esigenze dalla comunità locale.
E’ redatto, dai Comuni, sulla base di previsioni decennali.

E’ così definito dalla L.R. Veneto 11/2004 Norme per il governo del Territorio all’art.
13

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La PIANIFICAZIONE COMUNALE PAT e PI

P.A.T. – PIANO ASSETTO DEL TERRITORIO – Comune di Xxxxxxx

APPROVAZIONE Piano di Assetto del Territorio – Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11 –


Approvazione – Conferenza di Servizi in data xx/yy/zzzz
Ratificato con Decreto Presidente Provincia di Treviso in data xx/yy/zzzz

Documenti del PAT


fragilità
invarianti
norme tecniche
proposta di deliberazione di adozione
relazione tecnica
trasformabilità
VAS Valutazione Ambientale Strategica - stato ambiente
VIncA Valutazione di Incidenza Ambientale

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La PIANIFICAZIONE COMUNALE PAT e PI

Il Piano degli Interventi (PI), come definito dall'articolo 17 della legge regionale 11 del 2004,
è lo strumento operativo che deve rapportarsi con il bilancio pluriennale comunale, con il
programma triennale delle opere pubbliche e con gli altri strumenti comunali settoriali
previsti da leggi statali e regionali

Il Piano degli Interventi si attua attraverso interventi diretti o per mezzo di piani urbanistici
attuativi (PUA) in coerenza e in attuazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT) sulla base
del quadro conoscitivo aggiornato.

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PUA Piano Urbanistico Attuativo

I Piani Urbanistici Attuativi sono strumenti con finalità esecutive finalizzati a precisare
le previsioni del PRG, fornendo ulteriori elementi per poter realizzare l'intervento nel
suo insieme.
Sono strumenti di dettaglio che dicono dove, ad esempio, si potrà costruire, cosa (area
residenziale, logistica, artigianale, industriale, sportiva, ecc..), e quanto (indice di
cubatura x mc/mq superficie)

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