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Elaborato 17 NTA 0
INDICE
PARTE PRIMA: NORME GENERALI ........................................................................................................................ 2
ART.1. Finalità della Riserva Naturale e del Piano territoriale ................................................................... 2
ART.2. Finalità della Riserva Naturale e del Piano territoriale ................................................................... 2
ART.3. Elaborati costituenti il Piano Territoriale ............................................................................................. 3
ART.4. Efficacia del Piano Territoriale .................................................................................................................. 3
ART.5. Finalità di promozione e sviluppo ............................................................................................................ 3
PARTE SECONDA: SUDDIVISIONE IN AREE A DIVERSO REGIME DI TUTELA ..................................... 5
ART.6. Suddivisione in zone ....................................................................................................................................... 5
ART.7. Zona A – Riserva Integrale ........................................................................................................................... 6
ART.8. Zona A – Orientamenti per la fruizione didattica e scientifica ..................................................... 7
ART.9. Zona A – Orientamenti per la fruizione culturale ed escursionistica ........................................ 7
ART.10. Zona B ‐ Riserva Generale Orientata ..................................................................................................... 8
ART.11. Zona B – Disciplina per la conservazione e valorizzazione del patrimonio edilizio ........ 9
ART.12. Zona C – Area di protezione ...................................................................................................................... 9
ART.13. Zona D ‐ Area di Promozione Economica e Sociale ..................................................................... 10
ART.14. Area Annessa ................................................................................................................................................ 10
c) Il Regolamento della Riserva, ai sensi dell’art. 22 della L.R. 19/1997, e, dell’art. 11 della
L. 394/1991.
ART.3. ELABORATI COSTITUENTI IL PIANO TERRITORIALE
1. Il PIANO è costituito dai seguenti elaborati:
CATEGORIA NR COD DENOMINAZIONE SCALA
01 QAC Inquadramento dell’area 1:18.000
02 QAC Carta della Pianificazione Territoriale 1:40.000
QUADRO CONOSCITIVO
03 QAC Aree ad elevato interesse storico – paesaggistico 1:5.000
AMBIENTALE
04 QAC Elementi di discontinuità 1:5.000
05 QAC Relazione del Quadro Ambientale Conoscitivo ‐‐
06 QAI Carta geomorfologica 1:5.000
QUADRO AMBIENTALE 07 QAI Carta dei vincoli idrogeomorfologici 1:5.000
IDROGEOMORFOLOGICO
08 QAI Relazione del Quadro Ambientale Idrogeomorfologico ‐‐
09 QAV Carta della vegetazione 1:5.000
QUADRO AMBIENTALE
Relazione del Quadro Ambientale Ecologia e
ECOLOGIA E VEGETAZIONE 10 QAV ‐‐
vegetazione
QUADRO AMBIENTALE
11 QAF Relazione del Quadro Ambientale Ecologia e fauna ‐‐
ECOLOGIA E FAUNA
QUADRO AMBIENTALE 12 QAVF Carta degli habitat 1:5.000
ECOLOGIA VEGETAZIONE E
13 QAVF Carta della naturalità 1:5.000
FAUNA
14A DPT Zonizzazione della Riserva 1:18.000
14B DPT Zonizzazione della Riserva 1:5.000
DISPOSIZIONI DEL PIANO 15 DPT Carta della rete ecologica 1:18.000
TERRITORIALE
16 DPT Relazione Generale ‐‐
17 NTA Normativa Tecnica di Attuazione ‐‐
18 PPES Il Piano Pluriennale Economico – Sociale ‐‐
PIANO PLURIENNALE
ECONOMICO – SOCIALE Carta degli interventi del Piano Pluriennale
19 PPES 1:5.000
Economico – Sociale
REGOLAMENTO DELLA
20 REG Regolamento della Riserva ‐‐
RISERVA
ART.4. EFFICACIA DEL PIANO TERRITORIALE
1. Il Piano ha l’efficacia prevista dall’art. 12 della L. 394/91.
2. Le previsioni e prescrizioni contenute nel Piano sono norme vincolanti e l’Ente di Gestione
vigila sulla loro attuazione diretta o da conseguire attraverso l’adeguamento degli
strumenti di Governo del Territorio da parte dei Soggetti di pianificazione di cui alle
legislazioni nazionali e Regionali in vigore che ricadono nel territorio della Riserva.
3. Il Piano ha effetto di dichiarazione di pubblico generale interesse e di urgenza e
d’indifferibilità per gli interventi in esso previsti e sostituisce a ogni livello i piani
territoriali o urbanistici.
4. Sono fatte salve le previsioni contenute nei Piani di Assetto Idrogeologico della Regione
Puglia nonché dei Piani Paesistici ove vigenti; gli aggiornamenti dei predetti Piani sono
recepiti e fatti salvi dal Piano a far data dalla relativa entrata in vigore degli stessi.
ART.5. FINALITÀ DI PROMOZIONE E SVILUPPO
1. Coerentemente con le finalità della Legge 394/91, insieme alla tutela del sistema naturale e
culturale, la valorizzazione economica della Riserva è perseguita sia attraverso la
promozione di attività, sia attraverso la realizzazione di opere.
% al 10 %.
7. Il Parco promuove la riqualificazione in senso naturalistico delle vie di accesso e degli spazi
di pertinenza dell’edilizia nel rispetto delle prescrizioni dell’Ente.
8. Oltre alla destinazione agricola ed alla conferma delle destinazioni d’uso esistenti, per le
finalità di cui al c.1 del presente articolo possono essere previste attrezzature di interesse
pubblico, con le relative strutture di servizio, finalizzate alle seguenti destinazioni d’uso:
a) Per cliclostazioni ed ippostazioni;
b) Per manifestazioni artistico‐culturali;
c) Per scopi di protezione civile;
d) Per il servizio e la gestione del Parco e dell’Ente di Gestione;
e) Per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport.
f) Per parcheggi.
ART.13. ZONA D ‐ AREA DI PROMOZIONE ECONOMICA E SOCIALE
1. L’obiettivo della disciplina stabilita dal Piano per questa zona è ospitare attività e servizi
utili alla fruizione e alla valorizzazione del Parco e allo sviluppo economico e sociale delle
comunità locali, ivi comprese le attività residenziali, artigianali, ricettive, turistiche e
agrituristiche, ricreative e sportive, con le attrezzature e infrastrutture ad esse afferenti.
2. La disciplina degli usi, delle attività e degli interventi nella zona D è stabilita dallo
strumenti urbanistico di livello comunale, sulla base dei seguenti indirizzi:
a) favorire lo sviluppo e la qualificazione dell'assetto urbanistico in modo che esso, oltre a
rispondere ai bisogni e alle attese delle popolazioni locali, migliori la qualità dei servizi e
arricchisca le opportunità di fruizione del Parco;
b) favorire l'integrazione del Parco nel contesto ambientale e territoriale, controllandone
l'accessibilità dalle aree urbane ed assicurando la massima possibile coerenza tra
l'assetto urbanistico e gli spazi naturali, ed il sistema dei beni storici‐culturali;
c) eliminare o mitigare gli impatti negativi paesistici ed ambientali degli sviluppi
urbanistici pregressi e in atto, contrastando in particolare le tendenze insediative
critiche per la leggibilità, l'immagine e la funzionalità del Parco, con interventi per
attrezzature e servizi di interesse del Parco che comportino anche il ridisegno dei
margini, il riordino delle aree di frangia, la ricomposizione dei fronti urbani;
d) evitare o contenere gli sviluppi infrastrutturali, in particolare viabilistici, che possono
generare flussi di traffico o altri effetti indotti negativi per la tutela delle risorse e
dell'immagine del Parco, in particolare negli accessi e ai bordi delle aree a maggiore
concentrazione;
e) indirizzare gli interventi verso il recupero del patrimonio edilizio esistente e la tutela
dell’edificato storico .
3. Nelle zone D sono consentiti, senza previo Nulla‐Osta, gli interventi edilizi di cui alle lettere
a), b) e c) dell’articolo 3 del DPR 380/2001 e s.m.i.
4. Nelle zone D sono consentiti, previo Nulla‐Osta, gli interventi edilizi di cui alle lettere d), e)
e f) dell’articolo 3 del DPR 380/2001 e s.m.i.
ART.14. AREA ANNESSA
1. L’Area Annessa è caratterizzata da un grado elevato di interazione con il sistema naturale