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Capitolo 2

Le trasformazioni
fisiche della materia

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© Zanichelli editore, 2014
Sommario
1. La materia e le sue caratteristiche
2. I sistemi omogenei e i sistemi eterogenei
3. Le sostanze pure
4. I miscugli omogenei e i miscugli eterogenei
5. I passaggi di stato
6. La pressione e i passaggi di stato
7. I principali metodi di separazione
di miscugli e sostanze

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La materia e le sue caratteristiche (I)
Un sistema è una porzione delimitata di materia.

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La materia
e le sue caratteristiche (II)
Gli stati fisici in cui la materia si può trovare sono:
• solido;
• liquido;
• aeriforme.

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I sistemi omogenei
e i sistemi eterogenei (I)

Si definisce fase una


porzione di materia
fisicamente distinguibile e
delimitata che ha proprietà
intensive uniformi.

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I sistemi omogenei
e i sistemi eterogenei (II)

Quando un sistema è
costituito da una sola fase si
dice che è omogeneo.

Quando un sistema è
costituito da due o più fasi si
dice che è eterogeneo.

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Le sostanze pure (I)

• Un sistema formato da
una singola sostanza
si dice puro.
• Le sostanze pure
hanno caratteristiche e
composizione costanti.

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Le sostanze pure (II)

• Un sistema formato
da due o più sostanze
pure è un miscuglio.
• I miscugli hanno
composizione chimica
variabile.

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Miscugli omogenei
e miscugli eterogenei (I)
Una soluzione è un
miscuglio di due o più
sostanze fisicamente
omogeneo. Il
componente più
abbondante della
soluzione si chiama
solvente, gli altri si
chiamano soluti.

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Miscugli omogenei
e miscugli eterogenei (II)

Un miscuglio
eterogeneo è formato
da componenti
chimicamente definiti
e da fasi fisicamente
distinguibili.

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Miscugli omogenei
e miscugli eterogenei (III)

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Miscugli omogenei
e miscugli eterogenei (IV)
I miscugli eterogenei possono presentare
aspetti anche molto diversi al variare dello stato
di aggregazione delle fasi che li costituiscono.

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I passaggi di stato (I)

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I passaggi di stato (II)
• La fusione è il passaggio dallo stato solido
allo stato liquido.
• L’evaporazione è il passaggio dallo stato
liquido allo stato di vapore.
• La sublimazione è il passaggio diretto dallo
stato solido allo stato di vapore.

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I passaggi di stato (III)
• La condensazione è il passaggio dallo stato
di vapore allo stato liquido.
• La solidificazione è il passaggio dallo stato
liquido allo stato solido.
• Il brinamento è il passaggio diretto dallo stato
di vapore allo stato solido.

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I passaggi di stato (IV)
Ogni sostanza pura ha una curva di riscaldamento
e temperature di fusione e di ebollizione
caratteristiche in funzione della pressione a cui
avviene il passaggio di stato.

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I passaggi di stato (V)
Ogni sostanza pura ha una curva di raffreddamento
attraverso la quale si distinguono:
• temperatura di condensazione;
• temperatura di solidificazione.

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La pressione e i passaggi di stato
(I)La tensione di vapore di un liquido, a una data
temperatura, è la pressione che esercita un vapore
in equilibrio con il proprio liquido puro, ed è tanto
più alta quanto maggiore è la temperatura.

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La pressione
e i passaggi di stato (II)
La temperatura di
ebollizione di un liquido è
la temperatura a cui la
tensione di vapore uguaglia
la pressione esterna:
maggiore è la pressione,
più difficile è l’ebollizione
del liquido.

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La pressione
e i passaggi di stato (III)
La fusione e la solidificazione sono poco
influenzate dalla pressione esterna: infatti sono
passaggi caratterizzati da piccoli cambiamenti di
volume, non particolarmente contrastati da
pressioni elevate.

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I principali metodi di
separazione di miscugli e
sostanze
La filtrazione(I)
è il metodo per separare, per
mezzo di filtri, i materiali solidi da un miscuglio
liquido o gassoso.

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I principali metodi di
separazione di miscugli e
sostanze (II) è il metodo per separare
La centrifugazione
miscugli eterogenei di liquidi e/o solidi aventi
densità diversa.

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I principali metodi di
separazione di miscugli e
sostanze (III)
• La stratificazione è utilizzata per separare
liquidi con densità diversa, come acqua e olio.
• L’estrazione è il metodo per separare i
componenti di un miscuglio per mezzo di un
solvente.
• La flottazione è usata per esempio
nell’estrazione del rame dai suoi minerali.

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I principali metodi di
separazione di miscugli e
sostanze (IV) è il metodo per separare i
La cromatografia
componenti di un miscuglio che si spostano con
velocità diverse su un supporto (fase fissa),
trascinati da un solvente (fase mobile).

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I principali metodi di
separazione di miscugli e
sostanze (V)si basa sulla diversa volatilità
La distillazione
dei componenti di miscele liquide. Minore è la
temperatura di evaporazione, maggiore è la
volatilità.

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Capitolo 3

Le trasformazioni
chimiche della materia

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Sommario
1. Dalle trasformazioni fisiche
alle trasformazioni chimiche
2. Elementi e composti
3. Gli elementi
4. La classificazione degli elementi

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Dalle trasformazioni fisiche
alle trasformazioni chimiche (I)
La materia è sottoposta in ogni momento a
modificazioni e trasformazioni.

I cambiamenti della materia possono essere, per


esempio, variazioni:
• dello stato di aggregazione;
• delle dimensioni;
• del colore ecc.

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Dalle trasformazioni fisiche
alle trasformazioni chimiche (II)
Le trasformazioni fisiche producono una
modificazione fisica della materia e non
producono nuove sostanze.

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Dalle trasformazioni fisiche
alle trasformazioni chimiche (III)

Le trasformazioni chimiche
sono modificazioni che
comportano una variazione
della composizione chimica
delle sostanze con
formazione di nuove
sostanze.

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Dalle trasformazioni fisiche
alle trasformazioni chimiche (IV)

Nelle trasformazioni chimiche le sostanze


originarie si dicono reagenti, le nuove sostanze
prendono il nome di prodotti.

reagenti prodotti

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Dalle trasformazioni fisiche
alle trasformazioni chimiche (V)

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Dalle trasformazioni fisiche
alle trasformazioni chimiche (VI)

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Dalle trasformazioni fisiche
alle trasformazioni chimiche (VII)
Le trasformazioni chimiche possono presentare
alcuni cambiamenti caratteristici, quali:
• formazione di bollicine;
• variazione di colore;
• formazione o scomparsa di un solido;
• liberazione di prodotti gassosi profumati
o maleodoranti;
• riscaldamento o raffreddamento del recipiente
in cui avviene la reazione, senza che sia stato
fornito o sottratto calore dall’esterno.
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La teoria cinetica
e i passaggi di stato (II)

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Sosta termica e calore latente (I)
Il calore scambiato durante un passaggio di
stato si chiama calore latente (J/kg).
Il calore latente non provoca variazioni di
temperatura perché il calore fornito durante un
passaggio di stato non modifica l’energia
cinetica media delle particelle.

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Sosta termica e calore latente (II)
Il calore latente di fusione è la quantità di
energia necessaria per fondere completamente
1 kg di sostanza pura alla temperatura di fusione.

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Sosta termica e calore latente (III)
Il calore latente di vaporizzazione è la quantità di
energia necessaria per fare evaporare completamente
1 kg di sostanza pura alla temperatura di ebollizione.

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Sosta termica e calore latente (IV)
Il calore latente di fusione e il calore latente di
vaporizzazione sono proprietà intensive della
materia e vengono utilizzati per identificare le
sostanze pure.

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Sosta termica e calore latente (V)

È più difficile annullare


le forze di coesione tra
le particelle di un liquido
che indebolire le forze di
coesione di un solido.

Fanno eccezione quei solidi, come la naftalina e lo


iodio, le cui forze di coesione sono così deboli, che
passano dallo stato solido direttamente a quello
aeriforme (sublimazione).
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