Sei sulla pagina 1di 18

Capitolo 2

Le trasformazioni
fisiche
della materia
Sommario
1. Gli stati fisici della materia
2. Da uno stato di aggregazione all'altro
3. Le sostanze pure e i miscugli
4. I principali metodi di separazione dei miscugli

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 2


Gli stati fisici della materia
Un sistema è una porzione delimitata di materia.
Un bicchiere d’acqua è un esempio di sistema.

La materia può esistere in tre stati fisici,


detti stati di aggregazione della materia:

• stato solido;
• stato liquido;
• stato aeriforme.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 3


Gli stati fisici della materia
I tre stati di aggregazione della materia hanno proprietà
caratteristiche.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 4


I passaggi di stato
I passaggi di stato implicano la trasformazione della
materia da uno stato fisico all’altro per variazioni di
temperatura.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 5


Da uno stato di aggregazione
all’altro
A parità di massa, nel passaggio di un materiale
dallo stato liquido allo stato aeriforme, il volume aumenta
e la densità diminuisce:

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 6


Da uno stato di aggregazione
all’altro
Nel passaggio dallo stato liquido allo stato solido,
si verifica una piccola diminuzione del volume
e quindi un piccolo aumento della densità.

Il ghiaccio è un’eccezione perché è meno denso


dell’acqua.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 7


Le sostanze pure e i miscugli
La materia può essere suddivisa in sostanze pure e miscugli. Le
sostanze pure e i miscugli possono essere a loro volta omogenei o
eterogenei.
Una sostanza si dice pura solo se è formata da una singola sostanza che
possiede proprietà caratteristiche e ha una composizione costante.
Un sistema formato da due o più sostanze è un miscuglio (o miscela).
miscuglio sostanza pura

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 8


Le sostanze pure
Una sostanza pura diventa un sistema eterogeneo, quando
la stessa sostanza è presente in più stati (solido, liquido e/o
gassoso).

Sostanza pura Sostanza pura


omogenea eterogenea

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 9


I miscugli
Un miscuglio omogeneo di due o più sostanze è chiamato
soluzione. Il componente più abbondante del miscuglio è il
solvente, mentre i componenti meno abbondanti si
chiamano soluti.
Le soluzioni non sono soltanto liquide: l’aria che respiriamo
è una soluzione gassosa. L’acciaio, il bronzo e le altre leghe
metalliche sono invece esempi di soluzioni solide.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 10


I miscugli
Un miscuglio eterogeneo è costituito da componenti
chimicamente definiti e da fasi* fisicamente distinguibili.
L’emulsione è un miscuglio eterogeneo tra due o più
liquidi immiscibili tra loro.

*Si dice fase una porzione di


materia, fisicamente distinguibile
e delimitata, che ha proprietà
intensive uniformi
Un campione di sabbia ingrandito
al microscopio ottico.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 11


I miscugli
I miscugli eterogenei possono presentare aspetti anche
molto diversi al variare dello stato di aggregazione delle
fasi che li costituiscono.
La schiuma è un tipico esempio di miscuglio costituito
dalla dispersione di gas in un liquido.

La nebbia è un miscuglio eterogeneo acqua-aria.

Il fumo è un miscuglio eterogeneo di un solido in un gas.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 12


I colloidi
I colloidi costituiscono una classe di materiali che ha
caratteristiche intermedie tra quelle dei miscugli
omogenei e quelle dei miscugli eterogenei.

I colloidi contengonono particelle con un diametro


compreso tra 10−9 e 10−6 m disperse in un solvente.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 13


I principali metodi di separazione
dei miscugli

La filtrazione è il metodo
per separare, per mezzo di filtri,
i materiali solidi da un miscuglio
liquido o gassoso.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 14


I principali metodi di separazione
dei miscugli
I miscugli eterogenei di liquidi e/o solidi,
aventi densità diverse, possono essere
separati per stratificazione (decantazione
o sedimentazione) di uno strato sull’altro.

Per aumentare la velocità della


stratificazione si può usare la centrifuga, un
dispositivo che fornisce un’accelerazione
maggiore di quella di gravità.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 15


I principali metodi di separazione
dei miscugli
L’estrazione è il metodo per separare i componenti
di un miscuglio per mezzo di un solvente.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 16


I principali metodi di separazione
dei miscugli
La cromatografia è il metodo per separare i componenti di
un miscuglio che si spostano con velocità diverse su un
supporto (fase fissa), trascinati da un solvente (fase mobile).
Esistono diversi tipi di cromatografia:
• cromatografia su strato sottile
• cromatografia su carta
• gascromatografia

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 17


I principali metodi di separazione
dei miscugli
La distillazione si basa sulla diversa volatilità dei componenti
delle miscele liquide.

La volatilità
è più elevata
per i liquidi
che bollono
a bassa
temperatura.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 18

Potrebbero piacerti anche