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Introduzione

alla Scienza
dei Materiali
Prof. Alessio Bosio (alessio.bosio@unipr.it)

LEZIONE TRE

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La polvere da sparo
L’arte della pirotecnia
Conosciuta anche come polvere nera è il più (IX sec.)
antico esplosivo utilizzato dall'uomo.
Inventata nella Cina del IX secolo, si diffuse in
gran parte dell'Eurasia alla fine del XIII secolo.
Il suo uso inizialmente non avvenne per scopi
militari, ma per feste e riti religiosi.
Dell’uso della polvere da sparo
s’impadronirono rapidamente i Mongoli, che
allora dominavano in Cina.

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La polvere da sparo
Si passa dai giochi
Inizialmente utilizzata come innesco per il
alla guerra
fuoco greco, poi per difesa contro le fanterie
nemiche, a causa di ripetuti scontri contro le
popolazioni limitrofe la Cina perfezionò la
tecnologia e l'utilizzo della polvere da sparo.

Data la vicinanza tra il mondo Arabo e quello


Europeo soprattutto nella penisola iberica
anche gli eserciti europei iniziarono ad
utilizzare la polvere da sparo, innovandone Prime bombarde mongole
l'utilizzo creando armi sempre più versatili e usate per difesa/offesa
distruttive.
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La polvere da sparo
Si passa dai giochi
alla guerra
A causa dei commerci tra la Cina e il Medio
Oriente gli arabi nel XIII secolo iniziarono ad
utilizzare la "neve cinese", grazie agli studi dei
chimici arabi nel 1270, fondamentale per la
creazione di nuovi apparecchi bellici come i
fuochi d'artificio e i primi "razzi".

Una delle bombarde ottomane usate


durante l'assedio di Costantinopoli
del 1453
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La polvere da sparo
Si passa dai giochi
Europa: Aumento di scala alla guerra

La diffusione delle armi da fuoco vide un


grande aumento della dimensione e della scala
della guerra.

Si era persa la necessità di avere lunghi


addestramenti per le unità più potenti.

L'abbandono delle forze mercenarie: Il loro


ruolo passò velocemente in secondo piano. Fioriscono le armi; grande impulso
bellico
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La polvere da sparo
La polvere nera
La ricetta
75% salnitro +
15% polvere di carbone +
10% zolfo

Domande:
1. Ma perché brucia e scoppia con rumore
assordante?

2. Che cosa è il salnitro?

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Perché brucia? La polvere nera

Prima ancora dobbiamo sapere cosa è il fuoco?


Ancora oggi non è immediato rispondere alla
domanda «cosa è il fuoco?» mentre sappiamo
bene cosa sono l’aria, l’acqua e la terra.

Qualcuno potrebbe azzardare che il fuoco è


legato alla trasformazione del Carbonio in
anidride carbonica. Ma la chimica ci insegna che
il fenomeno è più complesso…..

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Perché brucia?
Soffiare sul fuoco
Nel XVII secolo il chimico inglese Robert Boyle dimostrò
che una parte dell’aria aveva un ruolo fondamentale nei Robert Boyle

fenomeni di combustione. Questa parte di aria (circa 1/5


in volume) serve a bruciare zolfo e carbone, due
componenti della polvere nera.

Boyle notò che se si faceva bruciare il terzo componente,


il salnitro, in presenza di un ferro arroventato all’interno
di una campana di vetro il ferro diventava più
incandescente. Ne concluse che il salnitro produceva un
«agitated vapour which emulate air»
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Perché brucia? Soffiare sul fuoco
Antoine L. Lavoisier

Un secolo dopo il chimico francese Antoine


Laurent Lavoisier dimostrò che la parte attiva
dell’aria nella combustione è un corpo
omogeneo, un gas che chiamò OSSIGENO
(generatore di acidi) .

La combustione è quindi una reazione di


OSSIDAZIONE che svolge una grande quantità di
calore in breve tempo.

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Perché brucia?
Soffiare sul fuoco
Il fuoco dunque non è la causa delle reazioni di
combustione, ma bensì il risultato. Più specificatamente è
l’insieme di imponenti fenomeni termici (sviluppo di
calore) e luminosi (fiamma) delle reazioni di
combustione. In particolare:

1. La quantità di calore deriva dall’ossidazione delle


sostanze combustibili da parte dell’ossigeno o di altro
comburente.
2. L’emissione luminosa è costituita da gas incandescenti
che si producono nella reazione e il suo colore
dipende dal tipo di sostanze che bruciano. PAGINA
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Un sale pieno di Ossigeno
Soffiare sul fuoco
Il Salnitro, per svolgere il suo ruolo di comburente deve
quindi contenere molto ossigeno che libera con una certa
facilità:

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Un sale pieno di Ossigeno
Soffiare sul fuoco
IL potere esplosivo della polvere nera è legato alla finezza
delle polveri. Questo perché la reazione tra un gas e una
sostanza solida avviene sempre alla superficie di
quest’ultima. Più un oggetto è piccolo, tanto più
l’involucro esterno (Superficie) è proporzionalmente
superiore al contenuto interno (volume).

S/V = 3/r

R = 1µm
S/V = 30.000 Incendio in un silos stoccaggio cereali
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Polveri sottili
Soffiare sul fuoco
Più una polvere combustibile è fine (<1-10 µm), maggiore
è la superficie di contatto con l’ossigeno che può dar
luogo alla combustione. Così il carbone, che brucia
lentamente quando è in pezzi di grosso taglio, diventa
potenzialmente esplosivo se ridotto in polvere fine.

La fuliggine, polvere di carbone molto fine si


incendia a contatto con l’aria.

Polvere di alluminio puro a contatto con l’aria PAGINA


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Dar fuoco alle polveri
Soffiare sul fuoco
1. Quando si accende la miscela lo Zolfo inizia a bruciare
a temperatura relativamente bassa (261 °C) Zolfo in polvere
producendo calore. S + O → SO2 + q
2. Il calore prodotto decompone il Salnitro, che libera
Ossigeno: 2KNO3 + q → 2KNO2 + O2↑
3. L’ossigeno nascente dà luogo a una rapidissima
combustione del carbone. C + O2 → CO2
4. A sua volta, l’aumento di calore prodotto dalla Salnitro in polvere
combustione, determina la completa decomposizione
del salnitro, con ulteriore rilascio di ossigeno. La
reazione complessiva è la seguente: Grafite in polvere
4KNO3 + S + 7C→K2S + 3CO2↑+ 3CO↑+ 2N2↑+ K2CO3

Si noti che nella reazione lo Ζolfo, il principio combustibile per gli alchimisti, PAGINA
svolge un ruolo ancillare, mentre è il salnitro il protagonista della reazione. 14
Dar fuoco alle polveri
4KNO3 + S + 7C→K2S + 3CO2↑+ 3CO↑+ 2N2↑+ K2CO3 Soffiare sul fuoco
4,0g + 3,1g + 8,3g

56 litri a T amb
15,4g (158 litri a 500 °C)
Da 12 molecole di esplosivo si generano 8 molecole di
gas (3:2).
L’effetto della reazione è la formazione rapidissima di una
grande quantità di gas molto caldi (e quindi molto
espansi): il 44% dei prodotti della reazione, in peso, è
gassoso, il 56% è costituito da fumo bianco (residui solidi
di solfuro e carbonato di potassio.
Esempio di espansione istantanea dei gas
Alla temperatura di combustione i gas tendono a occupare un
riscaldati, in questo caso da un’esplosione
volume 3600 maggiore di quello iniziale, generando un onda d’urto nucleare. (Test-Los Alamos- USA).
alla pressione di 3,1 t/cm2 che determina l’esplosione. PAGINA
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Dalla chimica delle cose alla
chimica delle molecole Un sale speciale

Quando si stabilì che la formula del Salnitro è


KNO3, fu chiaro che la parte del sale che fornisce
Ossigeno è quella non metallica, ossia NO3
(gruppo nitro).

I chimici cercarono quindi di preparare altre


sostanze che contenessero questo gruppo.
Il Salnitro, sostanza concreta, esce lentamente di In rosso il gruppo Nitrico
scena per far posto a un’entità che non può essere
né isolata né imbottigliata, ma solo trasferita da
una molecola all’altra… PAGINA
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Dalla chimica delle cose alla
chimica delle molecole Un cotone FULMINANTE
I chimici iniziarono a preparare sostanze
introducendo un gruppo Nitro in una molecola
organica, che contiene sempre Carbonio, in modo
che in una stessa sostanza fossero contenuti i due
componenti principali della polvere nera,
Carbonio e gruppo Nitro.

Era piuttosto facile introdurre un gruppo Nitro


facendo reagire l’acido Nitrico con diverse
sostanze organiche (zucchero, carta, seta…) ma le
sostanze ottenute erano tutte piuttosto instabili.
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Dalla chimica delle cose alla
chimica delle molecole
La nitro cellulosa si rivelò però ancora troppo
instabile.
Furono preparati quindi prodotti a basso
contenuto di Nitro, come il collodio e la
celluloide:

• il primo usato in fotografia

• la seconda si fabbricarono i primi oggetti di


plastica e soprattutto le pellicole Da: Nuovo
cinematografiche fino all’avvento dell’acetato Cinema Paradiso
di cellulosa, meno infiammabile. PAGINA
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La Nitroglicerina
Un chimico italiano, Ascanio Sobrero, mescolò
l’acido nitrico con la glicerina ottenendo un
esplosivo, la nitroglicerina (1846), che ha la
potenza della polvere pirica, ma una velocità di
reazione molto più grande: la polvere da sparo
reagisce in alcuni millesimi di secondo, la Ascanio Sobrero
nitroglicerina in alcuni milionesimi, mille volte
più veloce! Dal film: Giù la testa
di Sergio Leone

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La Nitroglicerina
4C3H5N2O9 → 4 N2 ↑ + 12 CO2↑ + 10 H2O + O2↑ Onda d’urto – 1Kg nitroglicerina

Da 4 molecole di esplosivo si generano 17 molecole di gas


(1:4,25).
I gas liberati dalla nitroglicerina non danno il tempo all’aria di
spostarsi e la comprimono causando un’onda d’urto più veloce
(20.000 Km/h) del suono (≈ 1000 Km/h). Questo fenomeno si
chiama detonazione ed è questa onda a provocare i danni più
terribili.
In un’esplosione molto più potente, dove venne liberata
un’energia pari a 18 kilotoni ( 1 kt ≈ 1000 t di nitroglicerina) la
bomba di Hiroshima fu proprio l’onda d’urto a distruggere
tutte la strutture a livello del suolo in un raggio di 7 Km (poi
arrivarono gli incendi, le radiazioni, ecc…) Hiroshima-the day after PAGINA
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Esplosioni
La Nitroglicerina
molto meno dannose

La produzione di gas da parte


della nitroglicerina è stata
utilizzata in medicina per famaci
antiangina. La nitroglicerina viene
metabolizzata producendo il
monossido di azoto che
determina la dilatazione dei vasi
sanguigni favorendo un maggior
afflusso di sangue. PAGINA
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Esplosioni molto meno dannose
Provando altri farmaci che avevano la stessa azione
della nitroglicerina sulle coronarie, Pfizer nel 1986,
scoprì una sostanza in grado di produrre monossido di
azoto che aveva un effetto secondario che venne
sfruttato in seguito come effetto principale.

Nacque, industrialmente, parlando il Sidenafil, detto


popolarmente VIAGRA, parola scelta da Pfizer
perché non significante in modo allusivo in nessuna
lingua.

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Chi darà il colpo di martello?
Alfred Nobel

La nitroglicerina da sola è un composto molto instabile perché


si decompone durante i trasporti (per urto) causando incidenti a
catena. Inoltre per innescare l’esplosione qualcuno doveva
renderla instabile (cioè chi dava il colpo di martello?)
Alfred Nobel un ingegnare svedese introdusse l’uso del
detonatore utilizzando una piccola carica ausiliaria.

Nobel trovò il modo di stabilizzare la nitroglicerina diluendola


in una farina fossile (tipo argilla). Nobel chiamò questo
prodotto DINAMITE che ben presto entrò, per la sua
semplicità d’uso, anche a far parte degli usi civili come nei
lavori in cava.
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Esplosivi sempre più esplosivi…

Nella seconda metà del 1800 furono sintetizzati molti altri


esplosivi al nitro. Uno di questi è il TNT (trinitrotoluene)
preparato dal chimico tedesco Joseph Wilbrand nel 1867 dal
Toluene (prodotto di distillazione dal petrolio).

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Un sale non solo per uccidere…

Il fatto che il calore di solubilizzazione del Salnitro sia


negativo (si raffredda sciogliendosi), contrariamente alla
maggioranza dei Sali, suggerì il suo uso come miscela
refrigerante.

A metà del secolo scorso un medico spagnolo che viveva a


Roma, Blasius Villafranca, scoprì che aggiungendo
Salnitro alla neve e al ghiaccio, si poteva congelare molto
rapidamente qualsiasi cosa: la scoperta diede grande
impulso alla produzione di gelato! (e non solo…!) Tutto questo grazie
al Salnitro!
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Alla
prossima
sfida
Prof. Alessio Bosio (alessio.bosio@unipr.it)

LEZIONE TRE

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