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Introduzione

alla Scienza
dei Materiali
Prof. Alessio Bosio (alessio.bosio@unipr.it)

LEZIONE DUE

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Il vetro dicroico
La coppa di Licurgo
La coppa di Licurgo è una coppa diatreta di semplice forma d’arte o
vetro di epoca romana, risalente al IV secolo. qualcosa di più?
La coppa è costruita con vetro dicroico, cioè mostra
un colore diverso a seconda di come viene illuminata:
rosso quando la luce passa attraverso il vetro
(trasparenza) e verde quando illuminata frontalmente
(riflessione) .

La gabbia argentea esterna è una composizione con figure che mostra il


mitico Licurgo, re di Tracia, che ha cercato di uccidere Ambrosia, una
seguace del dio Dioniso (Bacco). Ambrosia è stata trasformata in un
vitigno che attorcigliandosi intorno al re infuriato lo trattiene,
uccidendolo infine. Dioniso e due seguaci sono rappresentati mentre si
fanno beffe del re.

https://www.britishmuseum.org/collection/object/H_1958-1202-1 PAGINA 2
Il vetro dicroico
Un’invenzione moderna:
Gli artigiani vetrai romani del IV sec. Non
le nanotecnologie
avevano una tecnologia riproducibile per fare
vetri dicroici; si pensa che nella produzione del
vetro di questa coppa vi sia stato un
inquinamento casuale di Ag e Au in quantità
minime.

Il ruolo delle nanoparticelle metalliche in


questo effetto di colorazione, il loro effetto
sulle proprietà ottiche, venne indagato per la
prima volta solo nel diciannovesimo secolo da
Michael Faraday.
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Il vetro dicroico
Un’invenzione moderna:
Nel medioevo questa pratica venne estesa anche le nanotecnologie
al campo dell’architettura, permettendo la
realizzazione di vetrate colorate che ancora oggi
rallegrano gli interni di molte cattedrali gotiche.

Soltanto pochi anni fa si è scoperto che


nanoparticelle di Ag e Au possono avere effetti
dicroici in soluzioni colloidali. (Ag e Au Np
disperse in vetro)

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Cosa sono le nanoparticelle (Np)?

Dimensioni a confronto Ag e Au (Np)


1 nm = 10-9 m

Nanoparticella di Ag-Au (coppa di


Licurgo).

La grandezza di una nanoparticella rispetto ad un pallone da


calcio può essere approssimativamente paragonata a quella dello
stesso pallone rispetto al pianeta Terra.

Con il termine nanoparticelle ci si riferisce a


particelle approssimativamente sferiche aventi
diametro compreso tra 1 e 100 nm
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Cosa sono le nanoparticelle (Np)?
Su scala nanometrica, le proprietà fisiche e chimiche dei
nanomateriali sono alterate e spesso risultano essere Ag e Au (Np)
differenti rispetto alle stesse proprietà valutate
macroscopicamente; questo è dovuto al fatto che gli
atomi superficiali sono caratterizzati da uno stato di
legame diverso da quello degli atomi nel bulk.

Gli atomi che si trovano in superficie presentano legami


insaturi e questo rende la superficie più reattiva
all’ambiente circostante di quanto non siano porzioni
interne del materiale (bulk).
Temperatura di fusione in funzione del raggio per
Una caratteristica evidente delle Np è il valore elevato Nanoparticelle di Au
del rapporto superficie-volume.
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Np e luce visibile
Risposta più comune …(parziale e inesatta) Schema fenomenologico
Quando osservate in luce riflessa le minuscole particelle
metalliche sono appena abbastanza grandi per riflettere
la luce. Nel caso della luce trasmessa le piccole
particelle diffondono le componenti vicine al blu dello
spettro in modo più efficace rispetto ai colori rossi dello
spettro, quindi la luce rossa viene trasmessa e questo è il
colore che si vede.

Le particelle misurano solo circa 70 nanometri e sono immerse nel vetro


quindi non è possibile osservarle mediante microscopia ottica, essendo
necessario ricorrere a un microscopio elettronico a trasmissione. A causa
delle loro dimensioni, si approssimano alla lunghezza d’onda della luce
visibile rendendo possibile un effetto di assorbimento.
(risonanza plasmonica superficiale).
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Np e luce visibile
Quando le nanoparticelle hanno dimensioni più piccole o
paragonabili alla lunghezza d’onda della luce incidente sulla
superficie del metallo, si possono generare delle oscillazioni
collettive e coerenti di elettroni di conduzione che prendono il nome
di plasmoni di superficie.
Esistono due tipi principali di plasmoni: quelli propaganti (surface
plasmon polaritons, SPPs) e quelli localizzati (localized surface
plasmons, LSPs). Ci occuperemo solamente di questi ultimi.

Il campo Elettrico E dell’onda em trascina la nube elettronica


alterando la distribuzione di carica.
La presenza di una forza di richiamo indotta dalla distribuzione dei
nuclei fa sì che il sistema si comporti come un oscillatore armonico
forzato-smorzato e quando la frequenza eccitante è quella corretta,
detta particle dipole plasmon frequency (PDPF) si ha il fenomeno
della risonanza cioè il dipolo e il campo elettrico E oscillano in
fase, dando origine ad un fenomeno di assorbimento fortemente
amplificato. PAGINA 8
Np e luce visibile
Interazione con un onda em
Ag Nps
Au Nps

530 nm

Le Ag Nps assorbono
L’assorbimento nel verde, ilin violetto; in
trasparenza
trasparenza
lascia passarelascerebbero passare il cioè
la luce complementare colore
il
complementare
rosso porpora. cioè il giallo-verde, ma
questo colore viene assorbito dalle Au Nps,
quindi non passa, solo il rosso può passare.
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Np e luce visibile
Interazione con un onda em

In riflessione le Ag Nps hanno


un coefficiente di riflessione
estremamente elevato alle
lunghezze d’onda del verde,
per cui la coppa appare verde-
bluastro.

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Nano medicina

Una delle più attuali e interessanti applicazioni delle


nanoparticelle d'oro (colloidi) in nanomedicina è il loro
impiego nella lotta al cancro.

Tali sostanze possono essere considerate chimicamente


e biologicamente inerti e, opportunamente
funzionalizzate per riconoscere recettori presenti solo
nei tessuti patologici, possono accumularsi nei tessuti
È possibile irraggiare con un laser NIR il tessuto
malati. a una certa profondità, e produrre in risonanza
il riscaldamento delle nanoparticelle d’oro e la
successiva necrosi del tessuto tumorale,
Assorbendo energia luminosa e convertendola in energia salvaguardando però le cellule sane circostanti.
termica, possono così distruggere le cellule malate
semplicemente riscaldandole. PAGINA
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Le nanoparticelle inquinano?
La dimensione nanometrica può far nascere Viviamo in un mondo Impolverato….
preoccupazioni in relazione alla dimensioni ridotte,
che potrebbero permettere il superamento di Carbonio
barriere naturali, con conseguente potenziale danno
biologico.
Acciaio
In effetti, le nanoparticelle sono molto più piccole
delle più conosciute pm10, la cui percentuale
nell'atmosfera è utilizzato come indicatore di
inquinamento.

Le loro proprietà possono dipendere da moltissimi


dettagli, la dimensione, la superficie esposta, Legno
l'abbinamento con altri nano-sistemi, ecc. e non
soltanto dalla sostanza che li costituisce.
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Raccomandazione!
È importante assicurarsi che ogni nuovo Foglia di loto

sistema e tecnologia (non solo in ambito


nano) venga assoggettato a sperimentazioni
focalizzate, in relazione alle specifiche
applicazioni.

Se progettiamo di utilizzare alcune


nanoparticelle in prodotti di uso quotidiano,
dai vestiti (vedi ad es. tessuti superidrofobici Tessuto autopulente

o antibatterici) alle autostrade, dobbiamo


avere una ragionevole certezza che quelle
specifiche particelle non siano dannose per
gli uomini e per l’ambiente, rispetto alla
esposizione prevedibile. PAGINA
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A Giovedì
prossimo
Prof. Alessio Bosio (alessio.bosio@unipr.it)

LEZIONE DUE

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