IL COLORE
LA LUCE
Se per ipotesi immaginassimo che il nostro sole non avesse alcun pianeta, e cioè, il sole da solo
Sospeso nell’universo, avremmo si la luce, ma non avremmo ancora il colore.
Ne consegue che se la luce non può colpire alcun oggetto, non può determinare alcun colore,
e quindi possiamo definire un secondo fattore essenziale per la determinazione del colore:
L’OGGETTO
Ecco quindi che esiste LA LUCE ed esiste L’oggetto; la luce del sole colpisce un albero posto
Sulla terra.
Di che colore è questo albero?. Nessuno può saperlo.
Per saperlo ci vuole un uomo che veda l’albero.
Ed ecco delineato il terzo fattore essenziale:
L’OCCHIO
Sano di un uomo.E’ chiaro che per l’occhio sano si intende un occhio umano in grado di
Percepire i colori ed inviare un messassio definito al cervello.
LA LUCE
UN PO’ DI STORIA
L’uomo sta imparando ad usare sempre più le possibilità di questa ricchezza di gamme per scopi
Pratici, scientifici e tecnici.
Oltre agli esempi precedenti tutti conosciamo l’utilizzo dei raggi X, dei raggi gamma, degli
Ultravioletti, ecc.
Per fortuna, queste onde sono invisibili, altrimenti ci sarebbe veramente da impazzire se il nostro
Occhio le potesse percepire.
Dal disegno che segue, copiato da IES Lighting Manual, ci facciamo un idea della identificazione
Di alcune di queste onde a seconda della loro lunghezza.
Notiamo anche qual è la porzione dello spettro elettromagnetico percepibile dal nostro occhio
E quindi VISIBILE.
LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO
24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2
10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 1
r.cosmici
r.gamma
raggi X onde HERZIANE
uvsv _______________________________________
uv
infrarossi
Visibile radar
FM
TV
O.corte
______________________
RADIO
Trasm.Potenza
-10 -8 -6 -4 -2 1 2 4 6 8
10 10 10 10 10 10 10 10 10
Armstrong micron 1 cm 1 m 1 km
Nanometro
O millimicron
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Verso la parte centrale dello spettro elettromagnetico ci sono onde visibili che abbiamo
Chiamato luce naturale o luce bianca.
rosso
arancio
giallo
Luce bianca verde
Turchese
Blu
viola
prisma ottico
L’arcobaleno, infatti, non è altro che l’applicazione di questo principio essendo la luce
Del sole che viene scomposta nelle sue componenti da una miriade di microscopiche
Goccioline d’acqua.
Sempre a scuola abbiamo provato anche l’effetto opposto per cui prendendo un cartoncino
Circolare con la circonferenza colorata di questi vari colori e facendo girare sulla punta
Della matita si otteneva il risultato di vedere il cartoncino perfettamente bianco.
Questi due esperimenti ci suggeriscono l’idea che la luce bianca contiene in se stessa
Tutti colori dello spettro visibile i quali, sommandosi fra di loro, determinano il bianco.
Questa conclusione è estremamente importante, e la ritroveremo ancora più avanti.
Vediamo, quindi, come si suddividono in diversi colori le varie onde dello spettro
Elettromagnetico nel campo del visibile a secondo della loro lunghezza:
Una luce che contenga nelle giuste proporzioni tutti i suddetti colori sarà, qundi, una luce
Naturale, riprodurrà cioè lo spettro della luce solare.
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In questa definizione non solo sono compresi i tre elementi fondamentali che abbiamo trattato sinora,
ma poniamo in buon risultato l’importanza del cervello più che l’occhio.
Il che vuol dire che almeno tre scienze sono toccate quando si parla di colore: la fisica, la fisiologica
E la psicologia.
Colore, infatti, può essere lo studio della distribuzione spettrale della luce, oppure la capacità di un
oggetto di riflettere o trasmettere un raggio luminoso, oppure la trasformazione di onde elettromagnetiche
nell’occhio, oppure la percezione del cervello.
Noi infatti, siamo circondati di colore ed il nostro occhio invia continuamente degli stimoli colorimetrici
Al nostro cervello; persino quando chiudiamo gli occhi non vediamo perfettamente nero, ma bensì
Un rosso più o meno scuro, a seconda dell’ambiente che ci circonda, solcato da corpi scuri o gialli.
Non tutti gli uomini vedono però i colori nello stesso modo.Trascuriamo quelli che possono essere gli
Impedimenti fisici quali l’albinismo(difficoltà di visione della luce a causa di poca pigmentazione della
Coroide), il daltonismo (visione in soli termini di grigi), il dicromatismo (visione in termini di due soli
Colori ), ecc. e concentriamoci piuttosto sul fattore psicologico.
Per rendere subito l’idea , farò un esempio.Il colore verde suscita nel nostro cervello un effetto rilassante.
Infatti, l’uomo è abituato a vedere gli alberi, i prati, i paesaggi delle vacanze di colore verde e pertanto una
Pittura murale di questo colore otterrà l’effetto riposante su chi la guarda.
Se ora immaginiamo, invece un ambiente perfettamente bianco illuminato da una sorgente di luce verde
Avremo una sensazione di freddezza, di squallore, di distacco.
Possiamo, pertanto, dire che il colore ci trasmette sempre un messaggio che percepiamo anche indipendente-
Mente dalla nostra volontà
Anche il suono ci trasmette un messaggio.
Tuttavia, mentre il messaggio acustico è ben definito è facilmente intelleggibile nello stesso modo
Da tutti gli ascoltatatori ( anche se il senso o l’interpretazione non sempre lo sono), il colore viene percepito
in modo personale da ciascuno di noi.
I tecnici sanno quante volte delle tinte sono state oggetto di contestazione malgrado che per loro fossero
Tranquillamente accettabili.
Ciò dimostra che la valutazione di un colore dipenda, oltre che dalle proprietà dello stimolo esterno, anche
da una serie di varianti psicofisiche difficilmente determinabili.
LA LUCE ED I PIGMENTI
bianco
nero
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IL METAMERISMO
Il metamerismo è quel fenomeno per il quale due colori che ,sotto le medesime condizioni di
Illuminazione e/o di angolo di visuale, appaiono uguali, variando l’illuminazione e/o l’angolo
visivo appaiono differenti.
Quando si verificano queste condizioni si definisce la coppia metamera(nel caso di sorgenti luminose)
O metamerica (nel caso di pigmenti).
Tuttavia, variando la sorgente luminosa si avranno differenti livelli di riflessione che risulteranno dare
impressioni di diversità di colore.
In pratica il metamerismo, in grado maggiore o minore, si verifica in tutte le imitazioni di colore, se non
effettuate con gli stessi pigmenti; importante è ridurre al minimo il grado di metamerismo.
Sono state create delle scale di lettura del colore derivate da diversi modelli matematici.
Per semplicità d’uso si è ritenuto di operare attraverso una di esse, in questo caso la scala
Di valutazione CIE-Lab.
100 bianco -b
L = luminosità
A = + rosso + a
A = - verde
B = + giallo
B = - blu - verde
+b
0 nero
USO PRATICO
DI STRUMENTAZIONI PER LA RIPRODUZIONE DEL COLORE IN LABORATORIO.
Un perfetta unione, avviene, quando in azienda possono convivere e lavorare il colorista con
il supporto della tecnologia di un sistema colorimetrico.
Purtroppo, in questi anni sta scomparendo la figura del colorista inteso come persona che seguiva
Un metodo riflessivo al lavoro da farsi, è stato sostituito da persone che agiscono solo in funzione
dei numeri che il sistema colorimetrico propone.
Questo modo di agire, non sempre ci propone un modello di lavoro valido.
Questi strumenti, vanno considerati come tali e quindi dovrà essere l’uomo a guidare ed interpretare
Quale sarà la strada da seguire in quanto se non agiamo in questo modo prima o poi ne pagheremo
Le conseguenze.
Un sistema colorimetrico per la riproduzione e correzione del colore, quando deve riprodurre una
Formula di colore, può proporre diverse alternative in quanto le combinazioni possono essere
Molteplici, in questa fase sarà opportuno che l’operatore faccia alcune delle seguenti riflessioni:
Queste riflessioni, ci aiuteranno ad effettuare una scelta ragionata di ciò che la strumentazione
Sarà in grado di fornirci(sotto il profilo numerico ,delta E , ed indici metamerismo).
Inoltre un parametro fondamentale che ci indicherà se la scelta della formula è corretta,
o comunque evidenzierà i limiti a cui andremo incontro, è la visualizzazione della curva
dei valori di riflettanza del campione rispetto allo standard.
1) chi riproduce le cartelle colori non sempre utilizza una linea logica di produzione
aziendale del colore, cosa significa, che è possibile in una riproduzione trovarsi
un numero eccessivo di coloranti (5- 7),ciò può rendere difficoltosa la riproduzione
ed ancor più la correzione.
b) la riproduzione similare, implica che si possano accettare valori più elevati di differenza
di colore e di metamerismo dando delle motivazioni al cliente finale.
Come descritto in precedenza, nel riprodurre un colore per mezzo di un sistema colorimetrico,
otteniamo una risposta contenente più soluzioni.
In merito a questo dopo anni di esperienza pratica, ho approntato un metodo di lavoro indirizzato ad
evitare errori ed a semplificare il ragionamento di selezione dei coloranti in ricetta.
FORMULE BILANCIATE
Una formula colore, si definisce bilanciata , quando i suoi costituenti consentono di muoversi
Nello spazio del colore CIE-Lab.
Asse L (luminosità)
bianco
- b blu
a + rosso piano
ppppp del
colore
-a Verde
b + giallo
nero
nell’utilizzo dei pigmenti ,dobbiamo sempre tener conto che ognuno di essi svolge una funzione in relazione
alla miscela in cui si trova.
Il nero fumo da origine a tre funzioni cromatiche – GIALLO-ROSSO-BLU ed oguna di essa è relativa al
Contesto in cui è inserita.
Generalmente una formula bilanciata è formata da quattro colori, due colori acromatici e due colori cromatici
quindi con quattro costituenti, ricordando che secondo la combinazione i singoli costituenti possono dar origine ad una
funzione complementare, riusciamo ad avere tutte e sei le funzioni per muoverci nello spazio del colore.
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Esempio pratico:
Bianco
Nero (giallo – rosso- blu) la funzione libera del nero sarà il blu
+ verde
Giallo giallo
Rosso
Bianco
attenzione il risultato può essere identico , ma questa combinazione facilmente creerà problemi produttivi in
quanto se pensiamo che il risultato sia più chiaro per scurirla dobbiamo intervenire con tre variabili,
mentre nel caso in cui fosse bilanciata l’intervento coinvolgerà solo due variabili.
Un'altra forma da evitare durante la riproduzione di un colore è l’introduzione di due neri, ciò accade molto
Spesso senza rendersene conto.
Bianco
nero
in questo caso il sistema potrà essere ingannato e in fase di correzione portarci fuori strada.
In alcuni casi questa è anche una combinazione fattibile, solo se il quinto elemento entra in percentuali molto
Piccole, tale da giustificare un piccolo apporto cromatico mancante ad uno dei quattro costituenti principali.
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COLORE BEIGE/GRIGIO
COLORE GIALLO/ARANCIO
COLORE VERDE
COLORE BLU
Nota: * come giallo si intende uno qualsiasi dei seguenti: giallo ox/giallo limone/ giallo cromo
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Nel presentare le formule bilanciate, vediamo che sono sempre composte da quattro coloranti,
nella realtà capita comunque che a volte la riproduzione del colore avvenga anche con tre o addiruttura
con due colori, ciò non significa che la formula non sia corretta, ma solo che sarà più difficile la sua
correzione, in quanto generalmente saranno costituiti da due o tre elementi cromatici e quindi sarà
più arduo gestire il colore nello spazio.
È usuale, in alcuni casi riprodurre il colore con combinazioni che in apparenza, potrebbero essere
Valide ma poi nella pratica produttiva recano enormi problemi .
Non sempre la formula colore più economica sulla carta lo è anche a fine ciclo produttivo.
Quali sono i parametri per non cadere in trappola?
Purtroppo il parametro più importante non viene generato dal sistema colorimetrico, ma bensì
Dall’esperienza.
Ricordiamoci che il sistema colorimetrico gestisce dei numeri e non ha la facoltà della ragione
Come invece ha l’uomo.
Una combinazione che generalmente non faremo mai è di avere nella nostra riproduzione
Il rosso + il verde, ma similmente esistono miscele in cui l’ evidenza non è così Vistosa .
Un esempio pratico
Blu
Rosso* (in questo caso la componente cromatica del rosso ,sviluppa : rosso e giallo)
In questa formula le componenti rosso-giallo e blu sono doppie , quindi siamo nella condizione di
Avere in ricetta due neri ,e questo genererà una predominanza del colore difficile da eliminare
Per cui questa tinta sarà cromaticamente predominante nel rosso, o nel giallo o nel blu.
• per rosso, potrebbe essere impiegato i seguenti tipi: rosso ox, rosso organico o amaranto (eventualmente
arancio)
Blu
Violetto (componente cromatica: rosso e blu . La componente blu va in supporto al blu ,quindi il violetto
Metterà in gioco solo la componente rossa)
4) Nella fase formulativa occorre stare attenti all’introduzione del quinto colorante, infatti molto
frequentemente introduce un errore che diventerà difficile da gestire in fase di correzione.
1) Al fine di prevenire errori di riproduzione del colore, sarebbe buona norma verificare
Prima della produzione che la combinazione dei pigmenti o delle paste, rientri nei parametri
Formulativi dell’allegato (formule bilanciate), questo perché in passato molte formulazioni
Sono state generate solamente in funzione del valore più basso di delta E.
2) Nel correggere un colore, attenersi ai coloranti già presenti in formula, in quanto l’introduzione
Di un eventuale altro pigmento o pasta, potrebbe generare fenomeni di metamerismo(assorbimento
Di energia in funzione della natura chimica del pigmento).
Nell’eventualità di dover introdurre un colorante esterno alla formula, verificare con il Laboratorio
La validità dell’operazione.
Il colore
Informazioni
Teoriche e pratiche
Raccolte e descritte
Da
Francesco Diamante